Il Ritorno Al Fondamento
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IL R ITORNO AL FONDAMENTO
Contributio per un confronto fra l'ontologia di Heidegger
e la metafisica di S. Tommaso d'Aquino
CORNELIO FABRO
M . Heid egge r, sul m od ello dei filosofi essenziali
(we
sentliche Denker)
, concepisce com e com pito della riflessione
filosofica nell 'epoca attuale il rit or no [ o ridu zion e] nel
fondamento della metafisica
(Der Rckgang in den Grund
der Metaphysik)
(1) cos da riuscire a pens are non solo
metafisicamente ma a partire dell 'essenza della metafisica
...nich nur metaphysisch, sondern aus dem W esen der Me
taphysik zu denken) (2 ). Heideg ger fa il punto di partenza
con l'accusa al pensiero occidentale di oblio dell'essere
Ver
gessenheit des Seins) ed attribuisce la responsabilit di
tale deviazione radicale alla intromissione dello homo fa-
ber che ha dominato il pensiero occidentale in quanto
stato assunto co m e schema per la verit d ell 'ente il pless o
di materia e forma (das Stoff-Form Gefge), in cui opera
lo strumento, e questo plesso preso come la struttura im-
mediatemente intelligibile di ogni ossente.
Di qui prende l' inizio la volo nt di pot enz a
(Wille zur
Macht) e di conseguenza i l pred om inio dello homo fa-
1 )
Cf . M .
H E I D E G G E R ,
Was ist Metaphysik?, E inleitung, V Aufl. ,
Pr an kfu rt a. M. 1949, p. 7 ss.
2 ) Cf. M . H E I D E G G E R , "Nietzsches W or t 'G ott ist tot '" , in:
Holz
wege,
Fr an kfu rt a. M. 1949, p. 233. Ten go presente con qualche
modifica la trad. it. di P. Chiodi, Firenze 1968, p. 23 2.
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CORNELIO FABRO
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ber la quale sar teorizzata dall ' idealismo tedesco e di
vulgata da Nietzsche come il principio del nichilismo il
quale si imposto come el movimento fondamentale della
Storia dell 'Occidente, soprattutto nella sfera di potenza del
mondo moderno, cos che i l suo sviluppo non pu deter
minare che catastrofi mondiali . Secondo Heidegger non solo
tale nichilismo ha portato alla miscredenza ed all 'ateismo,
ma potr ebb e darsi che . . . lo stesso Cristianesimo non cos
tituisca che un derivato ed un momento dello sviluppo del
nich il ismo (3 ). Questa errata concezione di tipo strum en
tale della verit stata rafforzata, secondo Heidegger, nel
campo della fede biblica con la presentazione dell 'origine
del mondo come effetto di una particolare creazione da
parte di Dio ed stata assunta nel campo nella speculazio
ne dalla filosofia tomistica che pensa .. .lo ens creatura
in base alla unit di materia e fo rm a cos che la fe de
(Glaube) viene chia rita a pa rtir e da una filosofia la cui
verit riposa in un non-nascondimento
(Unverborgenheit)
ch' di altra natura da quella del mondo creduto nella fede .
Precisando il suo spunto di storiografia speculativa, Hei
degger insiste sulla deviazione operata dalla teologia cris
tiana mediante la vision e del m o n do
(Anschauung der
Welt)
in virt del plesso di m ateria e form a che diventa lo
schema per la teoria della conoscenza del mondo moderno
(K a n t) (4 ). Questa deviazione spiega l' identit d i pensare
e volere che s'impone sempre pi nella filosofia moderna
cos che la metafisica stata sopraffatta nel pensiero con
tem poran eo d alla scienza e dalla tecnica ( 5 ) : essa indica la
prevalenza crescente del Seiende su l Sein.
In questa denunzia heideggeriana risultano pertanto evi
denti e operanti i seguenti m om enti o tap pe : 1. La d enun
zia della concezione biblica della creazione del mondo me
diante un intervento operativo personale cio l ibero di Dio
sulla m ateria. 2. L'inconciliabilit della conce zione t o -
(3) M.
H E I D E G G E R ,
"Nietzsches W or t 'G ott ist tot ' " , in: Holz-
wege,
ed. cit., p. 204; Chiodi p. 202.
(4 ) M . H E I D E G G E R , "D er Ursprung des Kunstwerkes" , in :
Holz-
wege, ed. cit., p. 18 s.; Chiodi p. 15 s.
(5) Cf. sp ec : M .
H E I D E G G E R ,
"Ueberwindung der Metaphys ik" ,
10, in:
Vortrage und Aufsatze, Pfullingen
1954, p. 80 s.
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mistica dello ens creatura, presentato come composto di
materia e form a, con la conce zione biblica. 3. La solida
riet e continuit fra il pensiero cristiano-tomistico con la
deviazione moderna in siffatta concezione della verit dell '
essente a partire dal plesso strumentale di materia e forma.
Nella presente relazione si contestano ad Heidegger tut
ti e tre questi punti come infondati ed anzitutto come errori
di fatto (ignoratio elenchi). In fatt i : 1. La creazione secon
do il testo biblico non affatto legata alla materia ma
la produzione
ex nihilo
da pa rte di Dio sia della m ateria
come della forma e termina alla messa in atto non solo di
en ti m ate riali ma anche e soprattutto di sostanze assolu
tamente spirituali cio fatte ad im m agin e di D io (Ang eli ,
anime um ane) : Dio cre i l m ond o con un sem plice atto d e
di volont libero ed onnipotente. L'azione creativa di Dio
ha per termine la creatura, questo per non implica alcuna
mutazione in Dio ma solo nella creatura (dal nulla all 'esse
r e ) :
perci S. Tommaso indica la creazione con i l termine
metafisico di processio ed emanatio creaturarum a Beo che
non ha nulla di strumentale (S. Th. I, 44 Prol. e 45
P ro l . ) .
In effetti, ed in contrasto al Maestro delle Sentenze Pietro
Lo m ba rdo (1. IV , c. 3 ), S. To m m aso nega espressamente che
Dio abbia avuto bisogno di uno strumento qualsiasi nella
creazione (cf. S. Th. I, 45, 5) : pro durre lo esse absolute
pr op rio di Dio . 2. La con cezione tomistica circa la stru t
tura dell 'ente creato si distanzia profondamente sia dalla
prima come dalla seconda Scolastica. Infatti la prima Sco
lastica, dominata dal cosidetto agostinismo avicebronizzan-
te, concepiva tutte le creature (anche le sostanze spirituali)
composte di materia e forma ossia subordinava la causalit
divina corno appunto pretende Heidegger allo schema
Deus-homo faber. La seconda Scolastica ha lasciato cadere
la Diremtion f isico-metafisica di materia-forma ritenendo
come criterio fondamentale di distinzione della creatura dal
creatore (oltre la composizione predicamentale di sostanza
ed accidenti) la dipendenza causale estrinseca dal creatore:
la semantica della creatura allora tutta riversata sull 'es
senza concepita prima come possibile e poi come reale cio
realizzata di fatto eausata per l 'appunto perci si pose
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CORNELIO FABRO
(6)
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TO OTcpocucovicoc; vroe;
De Div.
Nom., c. V 4, 417 D). Questa ripresa del panenteismo neoplato-
nizzante, stimolato
da
Heidegger,
si va
facendo strada
ora in
G e r
mania (cf. p. es. K. K R E M E R , Die
neuplatonische Seinsphilosophie
und
ihre Wirkung aufThomas von Aquin, Leide n 1966. Ve di al r iguardo:
C. FABRO,
Platonismo, neoplatonismo
e
tomismo: convergenze
e di-
vergenze, in: "Tomismo e pensiero mod erno ", R om a 1969,p. 435 ss.).
Una posizione, questa,
che pu
sfociare
in
quel l 'altra posta dal l ' im
manentismo ch' il celebre argomento ontologico il quale diventato
a
sua
volta
una
delle porte
o dei
pretesti dell 'ateismo m odern o
(cf.
ancora : C .FABR O , L'uomo e il rischio di Dio,R om a 1967,p. 275 ss.).
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nella creatura ladistinzionedi essentia-existentia, una dis
tinzione formaleo modale ciodiragione. Ta le l ' iter fonda
mentale della perdita dell 'esse deprecata giustamente
da
Heidegger. InveceS.Tom m aso, una volta postae mantenu
ta laspiritualit assoluta delle sostanze imm ateria li, int er
pretava (primo ed unico nelpensiero occidentale) la Di-
remtion fondam entale med iante la com posizione reale di
essentia ed esse; essanon pisem plicemente unad i f fe
renza ontico-ontologica estrinseca come quella del plesso
di essentia-existentia, di possibilit e realt, corno far
ancheil pensiero moderno,ma Diremtixm. metafisica cos
titutiva intrinseca ossia d ir im e la realt creata in due
principi ultimi costitutivi come atto e potenza reale in or
dine entis simpliciter chesono la essentia e l'esse o actus
essendi. E questa distinzione-composizione tomistica di
essentia edesseche dauna par te, superando e integrando
l'esemplarismo agostiniano, pone Vabsolute Differenz me-
tafisica
fra la
creatura
e
D io
e
dall 'altra parte
fa lo
sbarra
mento adogni form a di panteismo o panenteismo qual
era,o poteva essere,la stessa posizione dionisiana inauge
ai tempidi S.Tommaso ed oraripescata daqua lche filo
heideggeriano tedesco che D io stesso
l'essere degli esis
t en t i ( 6 ) .
3.
E il
plesso formalista
di essentia-existentia
i l quale, soprattutto
per
l'influsso
del
Nominal ismo
e di
Suarez nella cultura
del
Seicento, passa
nel
razionalismo
moderno, come
ha
insistito
lo
stesso Heidegger
in
quasi
tutti
gli
scritti della
Kehre:
l'identit scolastica
di essentia-
existentia si
capovo lge inevitabilmente n ell' identit affer
mata
dal
pensiero m oderno
di
pensiero
ed
essere. Quando
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la verit di un ente si risolve tutta nell'essenza, essa pu es
sere esaurita completamente dal pensiero stesso e quindi
presentarsi nella sua forma autentica soltanto nel pensiero.
Non a torto Heidegger vede cos una continuit fra Car
tesio e lo sviluppo ulteriore della filosofia occidentale e so
prattutto fra Leibniz, Kant, l ' Idealismo trascendentale fino
a Marx. E noi possiamo aggiungere fino ad Heidegger stesso
in quanto anch'egli nella
resolutio ad fundamentum
dom inato negativamente dalla distinzione di
essentia
ed
exis-
tentia
(in cui crede di riassumere tutto il pensiero occiden
tale) ed ignora del tutto la composizione tomistica di
es
sentia ed esse.
Heidegger quindi scambia la posizione di S. Tommaso
con quella degli avversari da lui combattuti, poi ignora
completamente i termini ed il significato della resolutio ad
fundamentum che l 'Angelico ha operato mediante la Direm-
tion di esse per essentiam (Dio ) ed ens per participationem
(creatura) e la decisiva scoperta-posizione del concetto di
esse
com e atto pr im o intensivo, cio a tto dell 'ente in quan to
ente e atto di ogni atto e di ogni perfezione: mentre tutta
la ricerca critico-sistematica di Heidegger opera sulla scia
ed la conseguenza del plesso formale di essentia-existen-
tia che caratterizza soprattutto la Scolastica essenzialistica.
Perci i vari tentativi di avvicinare il pensiero moderno, e
quello di Heidegger in particolare, al pensiero cristiano e
tomistico urtano con l 'equivoco di fondo dello
Standpunkt
iniziale e metodico che caretterizza il pensiero moderno in
generale e quello di Heidegger in particolare che si presenta
com il suo epigono coerente nella linea antropologica della
sinistra hegeliana.
Per un momento, ed a longe, sembra che Heidegger si
sia effettivamente avvicinato all 'esigenza tomistica ma
ancora deviato dal plesso di essentia-existentia della ridu
zione al fonda m ento : Ca ratteristico per la metafisica
che la existentia tratta ta in essa di passaggio, quan do lo
, per sempre solo brevemen te e com e qualcosa di per s
evidente (cf. la difettosa spiegazione del postulato della
realt nella Critica della Ragion pura di Kant). L 'unica
eccezione rappresenta Aristotele che pensa la
vpyei
sen-
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za che mai questo pensiero possa diventare essenzialmente
nella sua originariet. La versione di avpyeia con actualitas
e realt ha compromessa tutto ci ch' in precedenza nas-
coto in vpysia, La connessione fra ooia e E V si oscura.
Solo Hegel torna a riflettere sulla existentia, ma nella sua
'Logica'. Schelling la pensa nella distinzione di fondamento
ed esistenza, una distinzione per ch' radicata nella sog
ge ttivit (7 ). In conclusione possiamo essere d'accordo co n
He idegg er quando afferma che i pensa tori essenziali v o
gliono la stessa cosa (dasselbe wollen), non per aggiun
giamo noi allo stesso modo. E quello di S. Tommaso
agli antipodi di quello di Heidegger.
*
I ripetuti tentativi di con cil iar e l 'ontologia di Heide g
ger in generale con la concezione della verit del Cristia
nesimo de in particolare con la concezione dell 'essere di
S. Tommaso non vanno aldil delle buone intenzioni dei
commentatori scolastici alle quali lo stesso Heidegger non
ha prestato alcuna attenzione. Diverso invece il giudizio
se i l prob lema porta to sul piano critico-te oretic o del sig
nifica to risolu tivo de lle istanze di risoluzione nel fonda
mento di Heidegger, lasciando da parte ogni velleit di con
cordismo esteriore. A nostro avviso, come per gl i altri f i lo
sofi essenziali dell 'epoca moderna, l 'opposizione radicale che
Heidegger, nella linea del pensiero moderno, ha creduto di
opporre al realismo, sfociando nella critica radicale ad ogni
trascendenza fondata sul dualismo metafisico ed in partico
lare al creazionismo cristiano, pu presentare delle istanze
positive ma esattamente nel senso opposto a quello voluto
dai concordisti . Cio non si tratta tanto di accordo dottri
nale fra Heidegger e S. Tommaso, che non ci pu essere su
nessun punto, quanto di convergenza di istanze nella tema
tica e problematica di fondo e quindi nella rottura di una
(7) M. H E I D E G G E R , Vortrage und Aufsatse, 7, ed. cit., p. 76 s.
E ' stato pubb licato alla fine dell 'ann o scorso il corso tenuto da H ei
degger nel 1936 (semestre estivo) sul celebre scritto di Schelling sulla
l ibert: Schellings Abhandlung ber das Wesen der m enschlichen
Freiheit
(18 09), hrsg. von H . Peick, T bin ge n 1971.
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situazione com' il pensiero moderno che ha superato col
pensiero contemporaneo l 'ultimo punto di resistenza preci
pitando nel nichilismo. Si tratta, per usare una formula dia
lettica, di una divergenza convergente o di convergenza di
vergente la quale stimola a nostro avviso un confronto di
estrema tensione per operare un accostamento positivo fra
Heidegger e S. Tommaso: convergenza di istanze, divergen
za di orientamento di fondo e quindi di prospettive ma
pi ohe le formule sono i problemi stessi che devono gui
dare il confronto. E sui problemi la convergenza fra i due
pensatori non pu rivelarsi che a livelli sempre pi stimo
lanti, malgrado la distanza nel tempo e la differenza nella
cultura.
Poss iam o infatti dire anzitutto che ambedue pensan o a
rit ro so ossia seguono i l m etodo regressivo di rito rn o al
fondamento (Rckgang in den Grund) ch' pro prio dei pen
satori essenziali.
Ambedue poi vedono questo fondamento nella riduzione
all 'essere ossia mediante l ' i l luminazione dell 'ente o essente
nell'essere.
In ambedue inoltre la (conoscenza della) verit dell 'es
sere precede la (conoscenza della) dipendenza causale ossia
non identificano realt (esistenza) con effettualit e non
fondano la verit della realt sulla causalit.
Di conseguenza ancora ambedue rifiutano la distinzione
(modale) di essentia ed existentia e la considerano la prin
cipale responsabile sul piano teoretico dell 'oblio dell 'essere
e del volontarismo assoluto ch' l 'essenza (secondo Heideg
ger) del nichilismo occidentale.
Infine ambedue, in quanto convengono nel riportare ( fon
dare) la realt-verit dell 'essente e dell 'essenza all 'essere,
distinguono nel modo pi netto la natura della grazia e la
ragione della rivelazione (8).
(8 ) Am bedu e perci si oppongono al la cadu ta del pensiero nel la
"sc ienza"
(Wissenschaft)
come si fa oggi, o nel la "fe de "
(Glaube)
come nel Nominalismo ed in larghi strati del pensiero moderno da
Cartesio a Jaspers, oppure nel la "speranza" (Hoffnung) come il ne o
marxism o utopista di E . B loch e la teologia neo-luteran a del la spe
ranza (Mol tmann, Pannemberg . . . ) .
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C O R N E L I O F A B R O
(9) G i nel testo primitivo di Was ist Metaphysik? de l 1929 si
legge l 'espresso accordo in forma capovolta, cio dalla prospettiva
metafisico-teologica di Hegel a quella ontico-fenomenologica, la piena
solidariet con la riduzione hegeliana dell 'essere al nulla solo che
il nulla diventa ora, per cos dire, lo "sfondo dinamico" del
Dasein.
E ' l'accordo con Heg el conseguente al capov olgime nto della sinistra
hegeliana che l 'essere limitato all 'esperienza spazio-temporale
(Kant) cio intrinsecamente finito. Il testo capitale e stronca
al la radice ogni fondame nto di acco rdo: " D as Nichts bleibt nicht das
unbestimmte G egen ber fr das Seiende, sondern es enthllt sich
als zugehrig zum Sein das Seienden. 'D as reine Sein un d das reine
Nichts ist also dasselbe'. D ieser S atz Heg els (Wissenschaft der Logik,
I , B uch, W. W . I I I , p . 74) besteht zu R echt. Sein und Nichts g e
hren zusamm en, aber nicht weil sie beide vom Hegeischen B egrif f
des D enken s aus gesehen in ihrer Unbestimmtheit und Un m it
telbarkeit bereinkommen, sondern weil das Sein selbst im Wesen
endlich ist und sich nur in der Transzendenz des in das Nichts
hinausgehaltenen D aseins of fenba rt" (W as
ist Metaphysik?,
ed. cit.,
p. 36). Per la continuit di Heidegger con Kant, vedi ora anche
G. Mart in , Kant, Ontologie un d Wissenschaftslehre*, B erl in 1969,
p. 163 ss.).
100
In questo senso, anche se pu sembrare paradossale,
nessum pensatore presenta una convergenza di istanze spe
culative cos profonda e radicale con S. Tommaso come
Heidegger: impossibile oggi pensare ad una ripresa vera
mente operante del tomismo passando sopra alla lezione
heideggeriana. E questo per una duplice ragione: anzitutto
perch Heidegger ha scrutato a fondo l ' istanza positivo-
negativa del pensiero moderno quella del cogito che si
attua come volo che ha po rta to alla sostituzione della
verit con la cer tezz a (Gewissheit) ed allo svuotam ento
della distinzione di essentia-existentia precipitando nel ni
chilismo della volont di potenza, poi perch ha rilevato
nell ' intrico e nell 'opposizione dei sistemi la permanente uni
t di fondo dei problemi.
Baster un cenno dello sviluppo della
resolutio ad fun -
damentum in Hegel a cui Heide gger s'ispira direttam en
te (9). Hegel, a dif ferenza di Kant, e dello sviluppo razio
nalistico illuministico deistico che l 'ha preceduto, ha visto
nell 'apparizione storica del Cristianesimo un passo decisi
vo rispetto al pensiero classico per l 'avanzamento del
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HEIDEGGER E S. TOMMASO
uomo e della ragione umana. A suo avviso questo progresso
pu essere indicato nei seguenti punti, i quali mostrano il
carattere rivoluzionario della religione (rivelazione) quale
antesignana del pensiero critico moderno:
a) Il nuovo concetto di libert radicale e universale, il
concetto pi comune ed insieme i l pi ambiguo e pi frain
teso. Esso manc a intere parti del mondo, come all 'Africa
ed all 'Oriente; manc agli stessi Greci ed ai Romani e non
la conobbero n Platone, n Aristotele, n gli Stoici. Perci
He gel dich iara: Qu est'idea venuta nel m ondo mediante il
Cristianesimo secondo il quale l ' individuo
come tede
ha un
valore
infinito
ed in quanto oggetto e scopo dell 'amo re di
D io destinato ad avere il suo rappo rto assoluto a Dio com e
spirito, che questo spirito dimori in lui, cio che l 'uomo
destinato
in se
alla suprema libert - Se non che He gel si
affretta a suggerire in conformit del suo sistema idealis
tico e panenteistico che la vita dello spirito si attua per
l 'individuo in m od o con form e ad esso spirito
(Geist)
median
te la sua inserzione nella esistenza mo nd an a
(weltliche
Existens)
com e la Sostanza dello Stato, della fam iglia,
ecc. (1 0 ). La libert quind i finisce per identificarsi co l di s
piegamento totale della ragione storica mediante i conflitti
etico-politici delle umane istituzioni ( la dialettica).
b) Il nuovo concetto di dialettica com e sv ilu pp o
(Entwicklung) dell ' identico nel quale Hegel fond e insieme
la dinamica della creazione
ad extra
ed i l processo trinita
rio
ad intra.
Ecco un testo sintom atico: L a vita di Dio in
se stesso, della universalit nella natura e nello spirito, di
ogni vivente, del pi debole o del pi alto, questo sviluppo.
Esso un distinguersi, un portare all 'esistenza, un essere
per [1'] altro, e pertanto un rimanere identico con s. E' la
generazione eterna del mondo, nell 'altra forma del Figl io
ed il r itorno eterno del lo Spiri to in s (11) , un m ovim en-
1 0 ) H E G E L , Enzykl. d. philos. Wiss., 4 8 2 , ed. Nicol in-Pggeler ,
p . 3 8 8 .
Per altre indicazioni, ci: C.
F A B R O , Orizzontalit e verti
calit della libert, Angel icum 48
[ 1 9 7 1 ] ,
p. 30 5 s.
1 1 ) Allo ra ci che per la religione Trinit, osserva Hegel , per
la filosofia Concetto
(Begriff),
vera e concreta unit
H E G E L , Vries,
ber die Geschichte der Philosophie, Hoffmeister , p. 214) .
1 0 1
NiVERSI D t
N A V A . K K *
i f f lLKWEG DE
HUM
lDADL
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C O R N E L I O F A B R O
to assoluto [di tesi, antitesi e sintesi], ch' insieme assolu
ta tranqu illit, un eterno m ediare con s . Ed in questo,
aggiunge Hegel, la vita dell 'uomo s'incontra, s'inserisce e
s'identifica, con la vita di D io : Qu esto l 'essere -pre sso -di-
s dell 'Idea, la facolt [ca pa cit ] d i ritorna re a s, di fo n
dersi con l 'altro e di aversi nell 'altro. Questa capacit, questa
forza di essere con s nel negativo di se stesso, anche la
libert de ll 'uo m o . E' significativo e del tutto coe ren te che
Hegel identifichi ora la triade dialettica con l 'attuazione della
libert. Pros egu iam o nella lettura hegeliana: Qu esto ess ere -
presso-di-s, questo venire-a-s dello spirito pu essere
espresso come il suo scopo supremo. Ci che accade in
cielo ed in terra, accade soltanto per giungere a questo sco
po supremo. E' la vita eterna di Dio trovare se stesso, di
ventare per s, fondersi con se stesso . Ed ora ecco i l com
pito dell 'opposizione dialettica: I n questa pro m ozio ne c '
un'alienazione, uno sdoppiamento; ma la natura dello spi
rito,
dell' idea, di alienarsi per rit rov ar si cio la crea
zione identica alla processione trinitaria ed in essa come
movimento eterno l 'attuarsi della libert. Infatti Hegel
continua: Qu esto m ovim ento appunto ci ch' la l iber
t; poich anche considerando in modo superficiale noi di
ciamo: l ibero ci che non dipende da un altro, che non
patisce violenza, che non intricato in qualcosa di altro. Lo
spirito, in quanto ritorna a s, lo realizza [attinge] per es
sere uno spirito libero . E' chiaro che in questa concezione
teo-antropocentrica la verit della religione e della fede
cristiana l 'antropologia cio la dialettica dello spirito uma
no storico-esistenziale.
c ) Infa tti, se la dialettica form ale hegeliana ternaria
(tesi-antitesi-sintesi: Sein-Nicht-Werden), la dialettica rea
le binaria: quella che fa capo e si attua nello U o m o -D io
(Gott-Mensch). Effettivam ente per Hegel com e la Trin it
si continua e si attua senz'altro nella creazione come dive
nire eterno, cos siffatto divenire si compie per lo spirito
umano come un processo di Gott-Werdung che ha per
r is
contro in Dio un processo di Mensch-Werdung. Si tratta
che se da una parte Dio stesso ha bisogno del mondo per
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HEIDEGGER E S. TOMMASO
attuarsi cos ohe . . .senza i l m ond o D io non D i o (12 ),
dall 'altra parte si deve riconoscere ch' nell 'uomo e median
te il pensare e vo lere um ano che D io pensa e vu ole : L o
Spirito-del-mondo lo spirito del m ond o (13) com e si m a
nifesta nella coscienza umana; gli uomini si rapportano a
questo come singoli al Tutto ch' la loro sostanza. E questo
Spirito-del-mondo conforme allo spirito divino, i l quale
lo Spirito assoluto. In quanto Dio onnipresente, egli
onnipresente, in ogni uomo, appare nella coscienza di
ognuno; e questo lo Spirito del mondo . E' in questo Spi
ri to del mondo ossia nel l 'Autocoscienza del l 'uomo spie
ga Hegel, che D io si manifesta ed attua la sua libe rt : L o
Spirito nella coscienza dello spirito libero; in questo egli
ha tolto la sua coscienza temporale, finita e si rapporta alla
pura essenza ch' insieme la sua essenza. Se l'essenza divina
non fosse l'essenza di uomo e natura, sarebbe un'essenza
che non sarebbe nu lla (14 ). Nel rapp orto d ell 'uom o a Dio
non c' quindi n un fuori n un prima di Dio all 'uomo, ma
l'esatto rapporto di fenomeno a realt ossia di manifesta
zione (Erscheinung) ed essenza (Wesen) e per ci di esistenza
ed essenza all ' interno del principio moderno dell 'autocos
cienza ch' i l capovo lgimen to ed insieme la co pi a
della dinamica del plesso scolastico-razionalista di essentia-
existenta.
A questo modo, si capisce bene, tutta la filosofa diventa
teologia e tutta la filosofa cristiana: anzi essa sola l'es
pressione pura della verit del Cristianesimo. In quanto
l 'uomo essenzialmente coscienza (Der Mensch ist wes-
entlich Bewusstseir) la filosofia la ele vazione dello sp i
ri to del l 'uomo a Dio (die Erhebung des Menschengeistes zu
Gott) (1 5) . Cos l 'idealismo m odern o panenteismo di co s-
(12) HEGEL ,
Vorles. iiber die Philosophie der Religion,
Lasson I ,
p. 148 . Si tratta, spiega Hegel , che l ' Ide a (cio D io) a partire dal l '
essere indeterm inato H ege l lo chia m a "... l 'un it di D io e del suo
altro, il D io inconscio ( ) , l 'essere inconscio in e per s " D io si
dirime in s (nel mondo) e dal la
Diremtion
di s ripre nd e nella
medesima la sua unit (p. 188 ) .
(13)
H E G E L scr ive: "D er Weltgeist ist G eist der We lt" .
(14 ) HEGEL,
Die Vernunft in der Geschichte,
Hoffme ister, p. 6 0 s.
(15)
HEGEL ,
Die Philosophie der Religion
(D ie B eweise vom D asein
G ott es) , La sson I I I , 2 , p. 13. Si tratta in quest'elevazione di "togliere
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CORNELIO FABRO
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cienza come coscienza dell 'unit dell 'essere ch l'esseredi
coscienza, l 'essere dell 'uomo come spirito ch l 'autocos
cienza.
Ed il
Cristianesimo diventa pura gnosi che ignora
il
peccato e la morte.
*
C' quindi tutto un processodi passaggioe di capovolgi
mentonelpensiero occide ntale: dal plessodiesse essentae
ed esse existentiae, semplificato nella coppiadi essentiaed
existentia,
che la
Scolastica formalista
ha
introdotto
per
esprimere la struttura in tenzionale pr imaria d ell 'ente
r is
petto a D io , il pensiero m oderno com e si dettoha
assunto l'identitdipensieroedessere.Epo ich l'essere d el
pensiero esseredi coscienza che fonda etattua lo spirito
nel suo sviluppo, l'essere delpensiero attivit cio volon
t. L'ultimo traguardo perci dell ' identit realedi essentia
ed existentia affermata dagli Scolastici contro la posizione
tomistica
e
mantenuta
dai
neoscolastici
(e dai
neo-clas
sici, come una delle ultime propaggini) l'identit dipen
saree volere. Questa posizione pu dirsi ilcomune denom i
natoreditutta la filosofiae cultura contemporanea che ha
esorcizzato definitivamente la metafisica ed ha capovolto
soprattutto conHeidegger lo stesso concetto di tras
cendenza: il trascendere infatti nondice pi il passaggio
della ragione umana
dal
finito all'Infinito assoluto
in s
se
parato (xcoptcrtc;) nella suaVita perfetta, ma il continuo
porsi dell 'uom o nel mo ndo cos che . . . l'essere intrinseca
m ente finito nella sua essenza co m e dice giustamente He i
degger (16). Ecco allora
che
l'essere, inteso nella
sua
sos
tanza antropologica,
libert
e la
filosofia, intesa come
ab-
bracciamento
e
comprensione dell 'esplicarsi della realt
umana per l ' idealism o trascendentale sistem a di l iber
t (17) che diventa per
il
pensiero contem poran eo esisten-
l 'accidentale" dell 'esistenza immediata ossia
di
vederlo come
un mo-
mento del Tu tto cio di "capovolgerlo nel la sua ver i t" in
seine
Wahrheit umzuschlagen)
ch'l 'Altro essenziale cio l 'Assoluto nece s
sario Op. cit,p. 1 2 2 ) .
( 1 6 )
M.
H E ID E G G E R , Was ist Metaphysik?,
ed. cit., p. 36.
(17 ) Der
Freiheitsbegrif f
ist
nicht
nur
einer unte r anderen ,
sondern dieMitte desG a n ze n desSeyns; also ge hrt dieB est immung
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HEIDEGGER
E S.
TOMMASO
dieses B egrif fes ausdrcklich und eigens in die B estimm ung des
G anzen se lbst " (M . H E I D E G G E R ,
Schellings Abhundlun g ber das We
sen der menschlichen Freiheit
(1809), ed. cit., p. 25. Pe r He idegger
questo concetto di libert un ritorno a Kant ed in questo Hegel e
Schelling si trovano d'accordo (vedi anche: p. 15).
(18) L a form ula precisa di He idegg er, a cui egli si rich iam a (ed a
ragione) con crescente insistenza ed in cui riassume alla perfezione
l'originalit del suo pensiero precisamente: Das Wesen des Daseins
liegt in seiner Existenz (Was ist Metaphysik?
, E inleitung, ed. cit.,
p. 13). Heidegge r rima nd a per questa formula ch'egli chiam a il
"p r incip io -gu ida"
(Leitsatz)
a
Sein und
Zeit, p. 42.
105
za, lotta di classe, scienza, tecnica... e nel campo religioso,
demitizzazione, secolarizzazione...
La ragione di questo passaggio catastrofico, sia per la
filosofia come per la teologia (protestante o cattolica che
s ia ) , che l 'orizzontalit ossia la sfera dell ' immediatezza
nel cogito m odern o m era parvenza cio non-essere e la
verticalit invece (l 'Assoluto) costituisce l 'unica realt ef
fettuale. In realt per, come ha potuto facilmente mostra
re la sinistra hegeliana, quell 'orizzontalit in quanto tutta
calata nell 'uomo dessa mera parvenza anzi pura illusione
od estrapolazione fantastica. Ecco pertanto che la formula
scolastica: l 'essenza (dive nta ) realmen te l 'esistenza (18)
nel senso che l'essenza possibile diventa grazie alla cau
salit l'essenza realizzata cio esistente, si capovolge nel
pensiero m oder no nella form ula: l ' intelletto (diventa ) la
vo lo n t nel senso che l 'attuarsi della sogg ettivit umana
il suo oggettivarsi ch' in realt il suo attuarsi e mettersi
fuori nel mondo. Poich, com' noto, nell ' immanentismo
antropologico de Heidegger,
Dasein
sta per soggettivit
umana nel senso della sua storicit come temporalit, il
senso della form ula dice lettera lmen te: L'essenza della
realt umana sta nella sua esistenza , e realmente
L'essere
dell 'uomo i l (nel) suo esistere storico , e f inalmente: 'Tes
sere e il tempo , nel senso che l 'essere dell 'uomo il tempo
come divenire. La posizione si ripresenta immutata nella
recente formula capovolta di : Te m po ed essere (Zeit und
Sein). Qui si osserva una precisazione che non dev e sfug
gi re :
il ripiegare di Heidegger su quella che si potrebbe dire
la s tor ic i t inform ale de l lo eve nt o (Ereignis) puro se
condo le tre dimensioni di presente, passato e futuro (Gfe-
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CORNELIO FABRO
genwart, Gewesenheit und Zukunft). E qui si com pie ap
punto i l capovolgimento di Heidegger in quanto n i l
rapporto dell 'uomo al tempo n quello del tempo all 'uomo
si pone com e un fa re (machen), m a unicam ente secondo il
puro darsi I l tempo non un che di fatto dell 'uomo, l 'uo
mo non un che di fatto del tempo. Qui non c' un fare. C'
soltanto il dare nel senso del porgere che illumina spazio
tem po . La formula ultima quindi: C ' (es gibt = si d)
tem po. C' (si d ) e ssere nell 'ambito del porg ere d ell ' il lu
minazione di una molteplice presenza (19).
La reductio ad fundamentum quindi nell ' ind ifferenzia
to radicale sia come soggetto (es) sia come atto (geben),
al di l di ogni immanenza e trascendenza, nella semplice
perenne presenza secondo l 'esigenza ontica del plesso Sein-
Seiende.La reductio ad fundamentum di S. Tom m aso esat
tamente agli antipodi nella differenziazione radicale dello
esse per essentiam ed ens per participationem che com porta
nella creatura la distinzione reale radicale di essenza par
tecipante ed essep artecipato.
Per questo anche la teologia d'avanguardia che fa il pun
to di partenza con l 'accettazione data ormai per incon
trovertibile e scontata del mondo moderno secondo la
linea irreversibile della scomparsa della metafisica e dell '
avvento dell 'antropologia trascendentale, finisce nelle spire
della teologia negativa e della secolarizzazione... Conseguen
za inevitabile e traguardo irrevertibile come lo sviluppo
del cogito si placato cio dispiegato tutto nel vole re, di s
solvendo l'essenza nell'esistenza..., cos la fede si attua per
questa teologia com e la volon t di star e in ascolto della
Paro la (das Hren des Wortes) a partire dal pro prio tem
po ossia dalla situazione, dalla semantica sempre mutevole
che l 'uomo assume nel tempo. Non per nulla K. Rahner
oh' uno dei corifei pi rumorosi della teologia esisten
ziale identifica apertamente intelletto e volont (20).
(19)
M . H E I D E G G E R ,
Zeit und Sein,
in : "Zu r Sache des D enken s" ,
Tbinge n 196 9, p . 17.
(20) Cf. C. FABRO,
Karl Ra hner e l'ermeneutica tomistica
( la riso
luzione dissoluzione de lla metafisica ne ll 'antr opo logia ), Piace nza 197 2,
spec. p. 8 1 ss.
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H E I D E G G E R E S. T O M M A SO
Per tutto questo e per altro ancora che si potrebbe qui
esporre ed esaminare nessun fi losofo contemporaneo anzi
nesssun filosofo moderno ha messo in crisi radicale il pen
siero occidentale e lo stesso pensiero cristiano come Hei
degger. Per questo allora da Heidegger che deve partire il
discorso del ritorno al fondamento: ma per aliam, per op-
positam viam.
C . FABRO, De Resolutione ad Fundam entum. Ontologa hei
deggeriana metaphysicae S. i Thomae comparatur.
(Summarium)
Clarus auctor dfend it Heidegger ex philosophis sic dic-
tis essen tialibus esse, quippe qui, respuen s ideam
homi
nis fabri, quae totam nunc Occidentis philosophiam regit,
earn in indicium trahit tam quam causam nihilismi atque
atheismi actualis. Heidegger enim, dum ad studium redit
constitutionis entis, historiam philosophiae perscrutane, in
lucem evolucionem ponit, qua e conceptu hilemorphicae
compositionis entis (quae materiae formaeque plexus no-
minatur) ad identitatem essendi cum cogitando, et denique
cum ve lie, perventum est.
Christianismus, v idelicet philosophia et theologia scho-
larum, aperte favet predictam evolutionem , christianismus
ipse inquit Heidegger nihil est nisi effectus quidam et
mom entus in nihilismi progressu .
Tria capita sunt quibus Heidegger cum scholasticis di-
micat: quia censent creationem esse operationem Dei super
materiam, quia ens creatum, contra biblicam conceptionem,
ex materia et forma esse putant, quia eorum conceptus entis
ut materiae et formae plexus ad actualem situationem ne
cessario perduxit.
Fabro demonstrat haec tria capita infundata esse atque
ignoratione elenchi, seu verae doctrina S. i Thomae, adolere.
Doctor Angelicus enim creationem dicit non operationem
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C O R N E L I O F A B R O
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super materiam sed productionem ex nihilo totius entis
a Beo, quod perfecte cum Geneseos narratione concordat;
insuper compositio entis, secundum Sanctum Thomam , non
ex existentiae et essen tiae plexu venit, sicut scholastici no-
mina listae autumarunt, sed in reali distinctione inter es -
sentiam et actum essendi
fulcitur.
Minime ergo sic dieta
permutano essendi cum cogitando productus est Angelici
doctrinae. Heidegger Sanctum Thoma m pro nominalistis
philosophis confundit.
Quantum ad convenientiam inter philosophiam hedeg-
gerianam et thomistican nulla omnino dari potest: nam et
principio a quo (Standpu nkt), et methodo e t conclusionibus
absolute differunt.
Heidegger enim, quamvis nihilismum debellare velit,
fundamentum ontologiae in plexu essentiae-existentiae ite-
rum ponit, cavens tarnen ne existentia in essen tia resolva-
tur, sed contra existentiam extollens, cum nullum ens datur
nisi essen tialiter finitum. S. Thom as, econtra, fundam entum
ponit in distinctione reali inter esse per essentiam et esse
per participationem, quae in creatura rationem causa li-
tatis efficientis postulat.
Heidegger porro hegelianam resolutionem ad fundamen
tum ad ultimum perducit: videlicet identificatio esse cum
conscientia sui, qua Hegel tamquam summ a totius philoso-
phiae
utitur,
in doctrina heideggeriana fit existentia indi-
vidualis, secundum postulatum anthropologicum sic dictae
scholae hegelianae e sinistris .
Heidegger, atque eius asseclae, sicut K. Rahner, philoso
phiam idem esse ac theologiam censent, et omnem philo
sophiam christianam esse autumant, quippe quae est eleva
no hominum spiritus ad Deum . Sicut esse, ut philosophi
anthm pologici censent, est libera operatio hom inis, ita phi-
losophia nihil aliud est quam mentis conve rsio ad exis
tentiam, ad pugnam inter oeconomicos coetos, ad scientia-
rum positivarum inventa, ad rerum thecnicarum progres-
sum , atque, sub specie religionis, ad dem ithyficationem ,
ad saecularitationem , etc.
Conciliano inter Heidegger et doctrinam catholicam,
quae in expos itione thom istica elucet, tantum dari potest
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H E I D E G G E R E S. TO M M A S O
quoad desiderium fondamenti ultimi attingendo Fabro notat
enim cum dissentione super fondamenta quondam tamen
propositorum convenientiam. Uterque philosophus contra
scientismum pugnai, uterque sensum entis perquirit,
uter
que me taphisicam essen tialisticam respuit. Nullus philoso
phus auctor in finem dicit ita a radice chrisim infert
Occidentis philosophiae et christianorum systhematibus
sicut Heidegger. Si quaerimus fundamentum , ab ilio philo-
sopho procedendum, sed per a liam, per oppositam viam .
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