IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

10
IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL QUATTROCENTO LEON BATTISTA ALBERTI Leon Battista Alberti nacque a Genova nel 1404. Studiò a Padova e a Bologna, dove nel 1428 ottenne la laurea in diritto canonico. Visse in seguito sempre tra Firenze e Roma. Fu una delle maggiori figure del Rinascimento, elaboratore della prospettiva matematica e teorico dell'arte. Leon Battista Alberti, è uno dei più grandi umanisti del Rinascimento. Oltre che architetto è uno studioso e un teorico. L'architettura albertiana offre dei modelli esemplari, che trasmettono valori senza tempo, validi non solo per il Rinascimento. Alberti è un intellettuale pieno di interessi, ha scritto libri di giurisprudenza e di politica, è poeta e letterato, conoscitore dell'antichità e teorico dell'arte che sa occuparsi sia dell'arte contemporanea che dell'arte antica, tanto che è uno dei primi archeologi della storia. Una parte importante della sua attività consiste nella produzione letteraria di diversi trattati di architettura, il "De re aedificatoria", 1452, opera monumentale in dieci volumi che gli diede fama di "Vitruvio della nuova architettura", di pittura il "De pictura", 1435, poi tradotto da lui stesso in volgare col titolo "Della pittura" e di scultura. Nei suoi scritti, partendo da considerazioni sull'arte dell'antichità, elabora la teoria per cui la bellezza non è altro che armonia, esprimibile matematicamente, fra il tutto e le sue parti: da qui, l'idea che nel "proporzionamento" degli edifici romani stia la base della progettazione architettonica. L'ideale estetico di Leon Battista Alberti si basa sulla ricerca dell'armonia proporzionale, sulle forme proporzionate e modellate sull'uomo. In sintesi, si può dire che Leon Battista Alberti riassume in sè le caratteristiche dell'uomo nuovo del Rinascimento, il cosiddetto "uomo universale", il cui modello è stato portato alle massime altezze da Leonardo. Sono artisti e intellettuali, quelli rinascimentali, il cui ingegno e versatilità consentivano loro di primeggiare negli ambiti culturali più svariati. Il suo principale ideale estetico è basato sull'armonia proporzionale che segue i rapporti geometrico-matematici delle forme naturali e della musica. L'edificio viene rapportato alla scala umana, ma anche al contesto urbanistico. Una delle sue idee è quella del "palazzo in forma di città" e della "città in forma di palazzo" che vede la casa come una piccola città e la città come una grande casa. Dietro a questi importanti concetti c'è lo studio dell'architettura classica, di Vitruvio, ma c'è anche molta invenzione, libertà interpretativa, impostata su conoscenze geometrico- matematiche e musicali e su una mentalità molto aperta e moderna. Naturalmente l'architettura Albertiana deve molto anche a Brunelleschi, che viene da lui molto ammirato, ma all'ordine lineare basato sul disegno di Brunelleschi , Alberti contrappone un ordine di forme e un'armonia per masse, con effetti più maestosi e classici. Fra le sue innumerevoli realizzazioni nel campo dell'architettura, ricordiamo che è autore del cosiddetto Tempio Malatestiano a Rimini e del Palazzo Ruccellai a Firenze. 1

Transcript of IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

Page 1: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL QUATTROCENTOLEON BATTISTA ALBERTI

Leon Battista Alberti nacque a Genova nel 1404.Studiò a Padova e a Bologna, dove nel 1428 ottenne la laurea in diritto canonico.

Visse in seguito sempre tra Firenze e Roma.

Fu una delle maggiori figure del Rinascimento, elaboratore della prospettiva matematica e teorico dell'arte.

Leon Battista Alberti, è uno dei più grandi umanisti del Rinascimento.Oltre che architetto è uno studioso e un teorico. L'architettura albertiana offre dei modelli esemplari, che trasmettono valori senza tempo, validi non solo per il Rinascimento.Alberti è un intellettuale pieno di interessi, ha scritto libri di giurisprudenza e di politica, è poeta e letterato, conoscitore dell'antichità e teorico dell'arte che sa occuparsi sia dell'arte contemporanea che dell'arte antica, tanto che è uno dei primi archeologi della storia.Una parte importante della sua attività consiste nella produzione letteraria di diversi trattati di architettura, il "De re aedificatoria", 1452, opera monumentale in dieci volumi che gli diede fama di "Vitruvio della nuova architettura", di pittura il "De pictura", 1435, poi tradotto da lui stesso in volgare col titolo "Della pittura" e di scultura.

Nei suoi scritti, partendo da considerazioni sull'arte dell'antichità, elabora la teoria per cui la bellezza non è altro che armonia, esprimibile matematicamente, fra il tutto e le sue parti: da qui, l'idea che nel "proporzionamento" degli edifici romani stia la base della progettazione architettonica.

L'ideale estetico di Leon Battista Alberti si basa sulla ricerca dell'armonia proporzionale, sulle forme proporzionate e modellate sull'uomo.

In sintesi, si può dire che Leon Battista Alberti riassume in sè le caratteristiche dell'uomo nuovo del Rinascimento, il cosiddetto "uomo universale", il cui modello è stato portato alle massime altezze da Leonardo. Sono artisti e intellettuali, quelli rinascimentali, il cui ingegno e versatilità consentivano loro di primeggiare negli ambiti culturali più svariati.

Il suo principale ideale estetico è basato sull'armonia proporzionale che segue i rapporti geometrico-matematici delle forme naturali e della musica. L'edificio viene rapportato alla scala umana, ma anche al contesto urbanistico. Una delle sue idee è quella del "palazzo in forma di città" e della "città in forma di palazzo" che vede la casa come una piccola città e la città come una grande casa.Dietro a questi importanti concetti c'è lo studio dell'architettura classica, di Vitruvio, ma c'è anche molta invenzione, libertà interpretativa, impostata su conoscenze geometrico-matematiche e musicali e su una mentalità molto aperta e moderna.Naturalmente l'architettura Albertiana deve molto anche a Brunelleschi, che viene da lui molto ammirato, ma all'ordine lineare basato sul disegno di Brunelleschi, Alberti contrappone un ordine di forme e un'armonia per masse, con effetti più maestosi e classici.

Fra le sue innumerevoli realizzazioni nel campo dell'architettura, ricordiamo che è autore del cosiddetto Tempio Malatestiano a Rimini e del Palazzo Ruccellai a Firenze.

1

Page 2: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

PALAZZO RUCCELLAI - FIRENZE

L’importanza architettonica di Palazzo Ruccellai è notevole, con questo progetto Leon Battista Alberti fissa il prototipo del palazzo signorile, mettendo in pratica le teorie cheespone nel suo trattato di architettura De re aedificatoria (1452). Mette in risalto la ricerca del bello e l’importanza delle proporzioni in contraddizione con i suoi predecessori che consideravano il fasto come "bello".

Il palazzo rinascimentale era espressione dell’ordine urbano il Palazzo Ruccellai è stato progettato nel 1447 da Leon Battista Alberti, che ne affidò la realizzazione a Bernardo Rossellino, tra il 1450 e il 1460.

Alberti aveva definito la tipologia del palazzo residenziale urbano nel suo trattato De re Aedificatoria, pubblicato nel 1452.

Egli lo concepì con un volume netto, dalla semplice forma parallelepipeda, derivata dal lotto di terreno per lo più regolare. Il palazzo, infatti, deve integrarsi in modo armonico e funzionale all’interno della città. La facciata, con il disegno regolare delle sue parti,deve rispecchiare la scansione orizzontale dei piani, ma deve anche guidare a comprendere l’organizzazione interna degli spazi.

Questa concezione deriva dall’architettura romana, che viene resa attuale, sia per quanto riguarda l’ordine compositivo che per i principi costruttivi.

La facciata è organizzata secondo un ordine geometrico.

2

Page 3: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

Facciata di Palazzo Ruccellai - Firenze

La facciata di Palazzo Ruccellai è suddivisa da un reticolo geometrico regolare, al cui interno si inseriscono le finestre bifore. Questo reticolo è definito orizzontalmente dalle cornici marcapiano (cioè che scandiscono i piani), verticalmente da lesene. Nella composizione è evidente l’utilizzo di elementi e regole classici.

Le lesene si concludono con capitelli dei tre principali ordini classici, ovvero dorico, ionico e corinzio.

Alberti ripropone, dunque, la sovrapposizione degli ordini architettonici antichi, applicata nell’architettura romana, ad esempio nell’Anfiteatro Flavio (noto come Colosseo).

La superficie della facciata è percorsa da un bugnato liscio, che richiama le tecniche costruttive romane. Il bugnato crea, inoltre, un effetto di regolarità delle superfici.

Quest'opera mette in evidenza la purezza della forma e della geometria.

Il cornicione conclusivo, alla sommità della facciata, è aggettante (ovvero sporgente), e ciò contribuisce a rendere ancora più chiara e regolare la forma del palazzo.

Il motivo gotico delle finestre bifore acquisisce qui un nuovo ordine geometrico, poiché si conclude con un arco a tutto sesto.

3

Page 4: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

L’alternanza di lesene e di finestre bifore determina un ritmo pacato ed uniforme. Il piano inferiore è interrotto da due eleganti portali architravati, che producono un effetto di ordine ed eleganza, ma non di monumentalità.

Lo zoccolo esterno, in basso, è percorso da panchine, come se volesse tramandarci la vitalità della vita cittadina. Il loro schienale è trattato con un motivo a rombi, che ricordal’opus reticulatum dei costruttori romani.

IL TEMPIO MALATESTIANO

Il Tempio Malatestiano è una chiesa dedicata a San Francesco, edificata nel IX secolo, rimaneggiata in forme gotiche nel XIII e nel XIV secolo, la chiesa divenne l’edificio simbolo del potere temporale del signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta (1417-1468): uomo colto e gran mecenate, che scelse questa chiesa come luogo per la sepoltura.

Sigismondo affidò a Leon Battista Alberti (1404-1472) la sua riprogettazione. “Trucca un vecchio scheletro gotico […] e costruisce un episodio che va per sé”, disse Bruno Zevi: l’ Alberti prende elementi della classicità romana -importanti per lui furono gli studi che fece nella capitale papale sugli edifici antichi- e configura un involucro che può essere considerato il primo edificio religioso pienamente rinascimentale, sotto la cui pelle con-vive la costruzione gotica, ben visibile lungo i fianchi esterni e all’interno con i suoi archi ogivali.

In facciata è presente la data simbolo 1450, ma sappiamo che già da prima si lavorava al Tempio: Sigismondo voleva che l’edificio fosse un luogo dedicato alle memorie dei Malatesta, passati, presenti e futuri, una tomba monumentale pensata per sé e per i discendenti. Nel 1449 lavoravano alla mirabile macchina riminese Agostino di Duccio -scultore- e Matteo de’ Pasti -architetto, scultore e medaglista-, nel 1451 Piero della Francesca -pittore-.

La stessa Rimini fece da spunto progettuale non indifferente: in città sono presenti due edifici romani ben conservatisi, l’arco d’Augusto e il ponte di Tiberio, entrambi del I sec.d.C; l’arco inquadrato dall’ordine (due alte semicolonne corinzie inquadrano un’unica cornice) del primo edificio e la scansione di cinque arcate del secondo vennero fusi in perfetta armonia, delimitando la volumetria esterna in un gioco di accentuati chiaro-scuri.

4

Page 5: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

L'Arco di Augusto - Rimini

Ponte di Tiberio - Rimini

L’esterno è opera di Leon Battista Alberti e presenta una maestosa facciata ispirata alle forme dell’arco trionfale romano. La costruzione poggia su un alto basamento in pietra d’Istria, incorniciato da cordoni tratti dalla base dell’Arco di Augusto e decorato con un fregio a bassorilievo composto da ghirlande, caratteristiche dell’ornamento malatestiano. Le ghirlande contengono ed alternano quattro tipi di elementi decorativi: l’elefante, la “I” e la “S” intrecciate, la doppia fascia a scacchi e il fiore d’Isotta.

Sui lati si aprono sette arcate suddivise da pilastri: quelle di destra ospitano sarcofagi della corte malatestiana, mentre quelle di sinistra sono rimaste vuote.

5

Page 6: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

Facciata frontale del Tempio Malatestiano

Particolare della facciata laterale – Tempio Malatestiano

6

Page 7: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

Vista del Tempio Malatestiano

L’ordine superiore è incompiuto; la facciata avrebbe dovuto concludersi con un grande arco contenente una trifora, affiancato da alzate triangolari ornate superiormente da due volute.

7

Page 8: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

Tempio Malatestiano – progetto originario dell'Alberti

Sul lungo fregio della facciata, un’iscrizione celebra Sigismondo come mecenate e dichiara il carattere votivo dell’edificio. Sui fianchi dei pilastri angolari, invece, è presente un’epigrafe nella quale Sigismondo dichiara di dedicare il tempio a Dio Immortale e alla città, dopo essere scampato ai pericoli della guerra italica. Mentre l’esterno del tempio è essenziale, l’interno è caratterizzato da un goticismo decorativo e sontuoso, che si può considerare aderente al gusto tradizionale della corte.Il rinnovamento dell’interno venne affidato a Matteo de’ Pasti, il cui stile legato ancora al gotico, porta ad un evidente contrasto architettonico con l’esterno, ispirato a forme classiche rinascimentali.L’interno, ad una sola navata, si presenta con ampie arcate a sesto acuto con vivaci decorazioni ed è caratterizzato da sei cappelle laterali, chiuse da transenne di marmo. Tra queste, di notevole interesse artistico ricordiamo la Cappella dei Pianeti, così detta per le raffigurazioni a bassorilievo dei pianeti e dei segni zodiacali ad essi corrispondenti. Sotto il segno del Cancro si può ammirare una veduta di Rimini all’epoca malatestiana. La Cappella degli Antenati ospita invece l’opera di grande valore artistico di Agostino di Duccio: L’Arca degli Antenati e dei Discendenti in cui Sigismondo volle fossero riunite le spoglie dei suoi antenati.Altri bassorilievi di grande importanza si possono ammirare nella Cappella di San Michele detta degli Angeli Musicanti, sempre attribuiti ad Agostino di Duccio.Nella cappella di San Sigismondo, sui pilastri sono state scolpite Le Virtù Teologali e Cardinali, tra le quali manca la Giustizia. Nel tempio si possono ammirare il crocefisso diGiotto e un affresco di Piero della Francesca.

8

Page 9: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

Interno – Tempio Malatestiano

Particolari dei bassorilievi - Interno – Tempio Malatestiano

9

Page 10: IL RINASCIMENTO - LA SECONDA META’ DEL …

L’unico punto in comune tra interno ed esterno, è la volontà celebrativa: all’esterno la rappresentazione dell’uomo, mentre all’interno un’enfatica esaltazione del signore e della sua corte, della potenza e della sua ricchezza, che si traduce in un insieme decorativo raffinato. Il Tempio Malatestiano è la manifestazione più alta e tipica della cultura e del gusto della corte di Sigismondo, una cultura di tipo napoleonico volutamente e costantemente lontana dalla realtà.

10