Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

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Ottobre 2013 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere firenze, anno 2023: la città sarà così? Editoriale una nuova pagina per Il Reporter. da scrivere insieme Matteo Francini Q ualcuno di voi forse stente- rà a riconoscerlo, qualcun altro penserà che si tratti di un giornale diverso. E in qualche modo lo è. Perché Il Reporter che trovate da questo ottobre nella cassetta della posta è un men- sile profondamente rinnovato. Partiamo dal principale cambia- mento, l’editore. La nostra testata è passata nelle mani di una nuo- va società, Bunker s.r.l., grazie a cui continuerete a ricevere a domicilio ogni mese il giornale. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 21 I l viaggio nella città del futuro, quella che potrebbe essere Firen- ze tra un decennio, inizia con una premessa: se tutto fila liscio. Una frase che riassume un fiume di ipotesi: se i grandi progetti non si areneranno tra carte bollate e inchieste, se i cantieri non affogheranno nelle sabbie mobili della burocrazia e soprattutto se la tanto attesa ripresa economica ci metterà lo zampino. Detto questo, in dieci anni Firenze si gioca il primato di grande realtà urbana italiana e, perché no, di piccola metropoli europea. Gianni Carpini - Luca Squarcialupi PAGINA 10 PAGINA 12 un autunno di novità: le librerie in arrivo Dopo tante chiusure, è ora tem- po di aperture e nuovi progetti. Ecco che cosa c’è all’orizzonte. fari puntati sui fiumi dopo gli ultimi allarmi la scommessa che portò batigol in riva all’arno I niziò come una scommessa la favola viola di Bati. Una scom- messa del suo procuratore Set- timio Aloisio, che all’indomani dell’inizio della Coppa America lanciò una sfida all’attaccante. Un secolo di Pratolini. Curi�ando tra i luoghi dei poveri amanti PAGINA 18 PAGINA 17 Fiorentina Il Reporter è distribuito da Periodico d’informazione locale. Anno VII n.36 del 1 Ottobre 2013. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A. Gavinana . Galluzzo Firenze Sud sanità, cercasi soluzioni nel quartiere Sulla questione più “calda” del momento interviene il presidente Andrea Ceccarelli Servizi PAGINA 3 la rari nantes riparte, in attesa di sviluppi La Rari Nantes continua a in- segnare a nuotare ai fiorentini, come fa dal 1904. Ripartiti i corsi. SEGUE A PAGINA 2 l’asilo compie 50 anni e cerca i bimbi di allora PAGINA 7 Anno VII Ed. 36 Firenze Quartiere 3 CORSI PER BAMBINI GAVINANA SEDE RICREATIVA DELLA CHIESA DEL CORPUS DOMINI - VIA REIMS Sabato mattina 9-11 anni ore 9,30-11,00 7-8  anni ore 11,00-12,30 dal 19/10/2013 al 21/12/2013 10 lezioni di 90' Costo: 90,00 Euro Vieni e divertiti con Noi L’INGLESE sarà un gioco... Every Day English L’INGLESE per i tuoi viaggi... CORSI PER ADULTI GAVINANA SEDE RICREATIVA DELLA CHIESA DEL CORPUS DOMINI - VIA REIMS Il Lunedì (liv. elementare) e il martedì (live. base) dalle 18:30 alle 20:00 dal 21/10/2013 al 17/03/2014 20 lezioni di 90‘ Costo: 80,00 Euro Per info e iscrizioni 055-363032 / 362011 [email protected]

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Edizione di Ottobre 2013 de "Il Reporter" relativa al Quartiere 3 della città di Firenze

Transcript of Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

Page 1: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

Ottobre2013

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

firenze, anno 2023: la città sarà così?

� Editoriale

una nuova paginaper Il Reporter.da scrivere insieme

Matteo Francini

Qualcuno di voi forse stente-rà a riconoscerlo, qualcun

altro penserà che si tratti di un giornale diverso. E in qualche modo lo è. Perché Il Reporter che trovate da questo ottobre nella cassetta della posta è un men-sile profondamente rinnovato. Partiamo dal principale cambia-mento, l’editore. La nostra testata è passata nelle mani di una nuo-va società, Bunker s.r.l., grazie a cui continuerete a ricevere a domicilio ogni mese il giornale.

☛ segue aLLe pagine 8-9

☛ segue a pagina 21

Il viaggio nella città del futuro, quella che potrebbe essere Firen-ze tra un decennio, inizia con una premessa: se tutto fi la liscio.

Una frase che riassume un fi ume di ipotesi: se i grandi progetti non si areneranno tra carte bollate e inchieste, se i cantieri non aff ogheranno nelle sabbie mobili della burocrazia e soprattutto se la tanto attesa ripresa economica ci metterà lo zampino. Detto questo, in dieci anni Firenze si gioca il primato di grande realtà urbana italiana e, perché no, di piccola metropoli europea.

Gianni Carpini - Luca Squarcialupi

☛ pagina 10

☛ pagina 12

un autunno di novità:le librerie in arrivoDopo tante chiusure, è ora tem-po di aperture e nuovi progetti. Ecco che cosa c’è all’orizzonte.

fari puntati sui fiumidopo gli ultimi allarmi

la scommessa che portòbatigol in riva all’arno

Iniziò come una scommessa la favola viola di Bati. Una scom-

messa del suo procuratore Set-timio Aloisio, che all’indomani dell’inizio della Coppa America lanciò una sfi da all’attaccante.

Un secolodi Pratolini.Curi� ando tra i luoghi dei poveri amanti

☛ pagina 18 ☛ pagina 17

Fiorentina

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Gavinana . GalluzzoFirenze Sud

sanità, cercasisoluzioninel quartiereSulla questione più“calda” del momentointerviene il presidenteAndrea Ceccarelli

Servizi

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la rari nantes riparte, in attesa di sviluppiLa Rari Nantes continua a in-segnare a nuotare ai fiorentini, come fa dal 1904. Ripartiti i corsi.

☛ segue a pagina 2

l’asilo compie 50 annie cerca i bimbi di allora

☛ pagina 7

Anno VIIEd. 36

FirenzeQuartiere 3

CORSI PER BAMBINIGAVINANA SEDE RICREATIVADELLA CHIESA DEL CORPUS DOMINI - VIA REIMSSabato mattina 9-11  anni ore 9,30-11,00 7-8   anni ore 11,00-12,30dal 19/10/2013 al 21/12/201310 lezioni di 90'Costo: 90,00 Euro

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Per info e iscrizioni055-363032 / [email protected]

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#Focus

Uno dei cartelli affissi sul lungarno Ferrucci a difesa della storica società fiorentina

L’iniziativa

“il nuoto è uno solo”:integrazione in piscina

Si chiama “Il Nuoto è uno solo” il percorso iniziato lo

scorso 15 settembre nella vasca del lungarno Ferrucci. Atleti della Rari Nantes Florentia in-sieme ad atleti di nuoto paralim-pico delle storiche Po.Ha.Fi. di Firenze e Special Team di Prato si sono cimentati in una staffet-ta e in una maratona in piscina. Un’iniziativa, questa, che serve a promuovere l’integrazione in pi-scina, per mostrare che nuotare insieme si può, al di là delle abi-lità di ciascuno. Il primo corso di nuoto della nuova stagione è partito il 30 settembre nella più antica società sportiva fiorenti-na, con spazio anche per i corsi baby, per i piccoli dai due anni e mezzo ai quattro, che imparano a nuotare con il sostegno di bab-bo e mamma a bordo vasca.

L.B.

rari nantes, ripartitii corsi. interventi in arrivo per la rivasinistra dell’arno

Il punto

Il progetto

La Rari Nantes continua a insegnare a nuotare ai fiorentini, come fa dal 1904. Sono infatti

ripartiti i corsi alla società di nuo-to di lungarno Ferrucci, dopo che il Tar ha allontanato le ruspe e lo sgombero della piscina (che era fissato per il 16 settembre scorso). “Si riparte con più entusiasmo che mai – sottolinea il presidente Andrea Pieri – il tribunale nella motivazione della sospensiva ha chiesto approfondimenti: abbia-mo dettagliatamente dimostrato che il rischio idraulico non c’è, in caso di piena l’impatto della struttura è ininfluente. Tra l’altro, oggi, costruzioni come questa, così solide, non se ne fanno più”. La Provincia aveva disposto a lu-glio lo sgombero della storica so-cietà, “un atto dovuto in rispetto a un’ordinanza emessa nel 1998 dagli uffici del Ministero delle Finanze, al tempo competenti per la gestione del demanio fluviale”, secondo Palazzo Medici Riccar-di, che aveva rifiutato in prima battuta la proposta del Comune di tenere la piscina al suo posto e abbattere altre strutture sulla riva sinistra dell’Arno per ridur-re i rischi idraulici. Dopo qualche strale tra i due enti, il dialogo tra Comune e Provincia è ripreso: “Si lavora a un accordo che possa in-dicare un calendario preciso per il trasferimento della piscina”, spie-

ga l’assessore provinciale Renzo Crescioli. Non sarà fatto ricorso contro la sospensiva dello sgom-bero ma si attenderà la discussio-ne sul merito (fissata per marzo) della via crucis della Rari, iniziata a gennaio scorso con il sequestro della piscina. Il pm Luigi Boccio-lini ha indagato sull’occupazione della riva dell’Arno (di proprietà del demanio) sulla scia dell’ordi-nanza di demolizione degli abusi edilizi attorno al Torrino di Santa Rosa. Sul tavolo dell’accordo da firmare con la Provincia, Palaz-zo Vecchio ha messo una serie di lavori di demolizioni di struttu-re che si trovano su questa parte dell’Arno: gli interventi di risiste-mazione, secondo i tecnici comu-nali, devono interessare nell’area dei canottieri una porzione di tettoia, la copertura della vasca di allenamento e due container utilizzati per gli spogliatoi e gli uffici. Spettano sempre al Co-mune la rimozione della terrazza del centro anziani, la demolizione delle strutture dell’ex teatro del Lido fino allo smontaggio e alla demolizione della copertura del-la terrazza ex Greppia. Interventi pensati per la sicurezza in caso di piena, ma anche per consentire una migliore manutenzione delle sponde.

Lisa Baracchi

�Web rarinantesflorentia.it Tel. 055.6812141

gavinana, le vie cambiano nome?

Saranno i bambini delle scuole a scegliere, a partire da queste set-timane, i cento nomi dei grandi protagonisti del Novecento cui

intitolare vie nuove o già esistenti, “come modo serio di fare educa-zione civica”, ha spiegato il sindaco Matteo Renzi. In cima alla lista delle strade da rinominare ce ne sono alcune di Gavinana. Non è la prima volta che si parla di cambiare i connotati a via Unione So-vietica come a via Jugoslavia. Intorno a viale Europa tutte le vie, gli slarghi e le piazze richiamano alla memoria, dagli anni ‘70, i luoghi del vecchio continente. La grande esclusa, tra le nazioni europee, è la Germania, l’ultima arrivata è stata via Lettonia. Di cambiare via Unione Sovietica in via Russia si è pensato, ma poi si è lasciato perdere. “Troppo costoso e macchinoso cambiare un nome ormai storicizzato”, ha spiegato Luciano Artusi, che è stato presidente di una commissione di toponomastica. Chiedendo ai cittadini di via Unione Sovietica, non si incontrano prese di posizioni ideologiche ma piuttosto incredulità (“sono più di vent’anni che se parla”) o pre-occupazione per la propria carta d’identità appena fatta o per l’arri-vo puntuale della posta. In consiglio comunale Valdo Spini “preso atto della positività che ne deriverebbe per i ragazzi e le ragazze di discutere sui personaggi del Novecento, chiede però di conoscere se si sia fatto un calcolo della spesa che comporta il cambio di nome a cento strade, dal punto di vista dell’anagrafe, degli indirizzi posta-li, della segnaletica”. Le strade di Firenze cambieranno il loro nome?

L.B.

Lavori pensati per la sicurezza in caso di piena ma anche per consentire una migliore manutenzione delle sponde

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2 | Ottobre 2013 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 3: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Focus

“servizi, sonopronto a farele battaglieche servono” Il presidente del Q3 Ceccarelli affrontala questione sanità

L’inchiesta

Cronistoria

Sul problema che in que-sto momento sta più a cuore agli abitanti del quartiere 3 è intervenuto

il presidente Andrea Ceccarelli. Stiamo parlando della deloca-lizzazione dei servizi sociosa-nitari. Che ha riguardato anche altri quartieri di Firenze, ma che nelle zone di Galluzzo e, so-prattutto, Gavinana si è sentita maggiormente. “La mia linea è che i servizi di base non debba-no essere delocalizzati – afferma Ceccarelli – ma ritengo anche che oggi sia realisticamente im-possibile pensare a una sanità pubblica totalmente autosuffi-ciente. Quindi riuscire a offri-re gli stessi servizi, allo stesso prezzo, con una integrazione fra pubblico e privato sociale, credo che faccia bene a tutti”. Prende ad esempio i prelievi, il primo servizio che a causa dell’incendio del 2007 (vedi ar-ticolo a fianco) fu delocalizza-to alla Misericordia di Badia a Ripoli: “Ascoltando i cittadini non ne ho trovato uno che mi dicesse che non si trovava bene”.

Irene Delfino

Il presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli parla a Il Reporter della questione dei servizi sociosanitari, una delle tematiche più “calde” del momento nel rione

Il nuovo distretto sociosanitario del quartiere sarebbe dovuto sorgere in viale Europa

viale europa, il distretto rimasto sulla carta

Bisogna tornare indietro con la memoria per capire perché la dislocazione dei servizi sociosanitari a Gavinana si sia fatta

sentire maggiormente. Era il 2007 quando gli ambulatori che ave-vano sede in via di Ripoli presero fuoco. “Si sviluppò un incendio, che costrinse l’Azienda sanitaria a lasciare quell’edificio. All’epoca vennero spostati alcuni servizi specialistici alla residenza Uliveto, mentre altri furono collocati in via Orsini, in un locale che l’azienda prese in affitto con dei lavori di ristrutturazione”, ricorda Ceccarel-li. Poi arrivarono le prime difficoltà economiche e i primi tagli da parte dell’azienda, che accentrò allo Iot alcuni servizi. È di nuovo la mancanza di fondi a lasciare sulla carta il progetto di realizzazione di un distretto sociosanitario in viale Europa, perché sarebbe stato “a carico della Asl, non del Comune – spiega il presidente del Q3 – il costo del preventivo alcuni anni fa si aggirava intorno ai 6-7 milioni di euro”. Un duro colpo per gli abitanti. “Capisco che non ci siano più i soldi per realizzare il distretto, come capisco il fatto che oggi non si possano avere tutti i servizi, ma alcuni da affiancare quelli di base sì”, afferma Ceccarelli.

Il comitato 21 marzo però non ci sta e fa sentire il suo dissen-so: “Capisco le proteste da parte del comitato, ma ritengo poco realistico nell’attuale situazione economica mantenere gli stessi servizi di un tempo. Dobbiamo ovviamente assicurare i servi-zi di base, sugli altri credo che sia realistico fare delle scelte, ad esempio in base al numero di utenti di una specializzazio-ne o di un’altra. Questa è stata la linea che abbiamo tenuto con l’Azienda Sanitaria – spiega –. Con il vicesindaco Saccardi ab-biamo fatto pressione sull’azien-da, cercando di trovare un pun-to di sintesi fra le due esigenze”. Poi Ceccarelli sottolinea due piccole “vittorie” per limitare i disagi della popolazione più an-ziana del quartiere: “L’anagrafe sanitaria dovrebbe essere ester-nalizzata alle due Misericordie (Gavinana e Galluzzo, ndr), così gli utenti non dovranno più recarsi in via Gabriele D’An-nunzio”. Ma contesta all’Azienda sanitaria l’utilizzo del solo cri-terio demografico: “Il quartie-

re 3 è il più piccolo di Firenze con 42mila abitanti, quindi ha un minor numero di utenti ri-spetto a quartieri più popolosi. Capisco che quello demografico possa essere un criterio, ma non può essere l’unico, altrimenti un territorio viene costantemente penalizzato a differenza degli altri. Come non sono d’accordo che solo un quartiere a Firenze (il 3, ndr) venga privato, per lo stesso motivo, dell’ufficio ana-grafe”. “Con realismo, equilibrio e buon senso, io sono pronto, ora come in passato, a fare le battaglie che servono per garan-tire la presenza dei servizi più importanti alla popolazione del quartiere. Su questo punto sarò sempre con i cittadini e con i co-mitati”, conclude Ceccarelli.

l’ultima ad andarseneè stata la fisioterapia

L’ultimo servizio a lasciare Gavinana è stata la fisio-

terapia. Il 30 giugno scorso ha chiuso i battenti il presidio di riabilitazione di piazza Elia Dalla Costa: “Quel locale non aveva le caratteristiche tali da poter ottenere l’accreditamen-to: i locali che ospitano attività sanitarie devono essere accre-ditati secondo alcuni criteri dettati da una legge regionale”, spiega il presidente del Quar-tiere 3. Che sottolinea che i servizi di fisioterapia verranno “in parte fatti a domicilio, in parte spostati in via Gabriele D’Annunzio, con l’azienda che ha assunto l’impegno a effet-tuare il trasporto degli utenti”.

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Ottobre 2013 | 3 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 4: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Realtà del quartiere

restauri, il “miracolo”del paradiso degli albertiDopo settecento anni si possonoammirare gli affreschi della chiesa

il primo monastero“promiscuo” d’italia

È sorprendente. Dopo (quasi) settecento anni di storia, l’az-zurrite è rimasta intatta sulle pareti della chiesa monastica

del Paradiso degli Alberti, in via del Pa-radiso. Una bella sorpresa per i restau-ratori: “Spesso rimane il morellone steso a fresco, senza più traccia del bel colore azzurro che lo sovrastava”, spiega Tizia-no Lucchesi, professore dell’Istituto per l’Arte e il Restauro. Il pigmento viene ap-plicato “a secco” tramite un legante ed è proprio il legante che, mineralizzando-

si, ha reso tanto resistente l’azzurrite. Il ciclo degli affreschi fu commissionato a Niccolò di Pietro Gerini e Ambrogio di Baldese nel 1395 da Antonio di Nicco-lò degli Alberti per il convento di Santa Brigida di Svezia, fondato tre anni pri-ma, sempre per volontà dell’Alberti, su richiesta di papa Bonifacio VIII. Già nel Cinquecento alcuni affreschi furono in parte distrutti dall’inserimento di altre scene raffiguranti un “Cristo e angeli” e un “Vesperbild”, ovvero la rappresenta-zione della Pietà. Scialbature nel corso

dei secoli che, insieme a infiltrazioni d’acqua e interventi strutturali connessi, hanno complicato il lavoro di restauro: “Sulla stessa parete avevamo gli affre-schi trecenteschi di Niccolò Gerini, ma anche quelli cinquecenteschi e gli inter-venti dell’800”. In un edificio che, alla fine del ‘700, ha perso la sua valenza di luogo di raccoglimento e preghiera, per essere trasformato in un complesso ad uso abitativo. Un lungo lavoro per gli stagisti del terzo anno dell’Istituto Spi-nelli: “Il restauro è iniziato nel 2004 e si è da poco concluso, riportando all’anti-co splendore le scene della Via Crucis”, afferma il presidente onorario dell’Isti-tuto Franco Sottani. Negli affreschi non passano inosservati lo stile della scuola giottesca di Niccolò di Pietro Gerini e i colori tipici dell’epoca. Vale a dire, l’ideale tavolozza stabilita da Cennino Cennini nel Libro dell’Arte: ocre gialle e rosse, terre ferrose, nero di carbone e terretta verde, miscelate tra loro con bianco di San Giovanni. Poi l’oro in fo-glia, splendente nei pochi frammenti di doratura che si sono conservati fino ai nostri giorni. “Per prima cosa abbiamo rimosso le stuccature a cemento degli anni ‘50 – continua il professor Lucche-si – il discialbo era stato iniziato circa cinquant’anni fa, ma per motivi che non conosciamo si è interrotto”. Mentre ora gli stagisti dell’Istituto di via Maggio, con il patrocinio della Soprintendenza di Firenze, hanno brillantemente porta-to a termine il lavoro di restauro. Non resta dunque che attendere la possibilità di visitare il “Paradiso”.

È stato il primo monastero in Italia “promiscuo ai due sessi”, si legge nei docu-menti dell’epoca. Era il 1396 quando “messer” Antonio degli Alberti decise

di fondare il monastero di Santa Brigida nei possedimenti della famiglia Alberti a Pian di Ripoli. Possedimenti allora poco fuori della città di Firenze, dove il pa-dre, Niccolò Alberti, aveva costruito una villa con annessa una cappella privata e alcuni edifici rurali. La famosa “Villa del Paradiso”, scelta da Giovanni Gherardi da Prato come ambientazione per la sua opera “Paradiso degli Alberti”. E descritta dal Gherardi come un luogo di ritrovo per l’alta borghesia fiorentina. La denomi-nazione Paradiso degli Alberti, però, non è ancora ben chiara: potrebbe derivare dalla presenza di un grande parco che circondava la villa, oppure dalla partico-lare bellezza ambientale del luogo stesso. Un paradiso, appunto. Ma c’è una terza ipotesi nata alla fine del Novecento: secondo la dottoressa Litta Maria Medri, la denominazione Paradiso potrebbe derivare da una teoria di santi recentemente riscoperta nella parete dell’altar maggiore. Ma torniamo all’inizio del Quattrocen-to: quando la facoltosa famiglia fiorentina fu esiliata dalla città, il Comune entrò in possesso dei beni e cedette nel 1404 tutti i possedimenti, villa compresa, ai monaci e alle monache. Che vissero fianco a fianco fino alla metà del XVI secolo quando, come si legge nei documenti, per vari “scandali verificati” nel 1576 Gregorio XIII proibì l’ulteriore vestizione dei monaci. Due secoli dopo, Clemente XII inibì l’ac-cettazione delle monache, per destinare questo luogo ai poveri. Le poche monache rimaste (pare solo undici) furono trasferite nel monastero di Sant’Ambrogio e il convento perse la sua funzione religiosa, ma non i suoi splendidi affreschi. Non al-meno in modo irreversibile. Ora infatti, a quasi settecento anni di distanza, si pos-sono ammirare in tutta la loro bellezza, grazie all’intervento di restauro dell’Isti-tuto Spinelli, le pennellate di Niccolò di Pietro Gerini e di Ambrogio di Baldese.

Irene Delfino

Irene Delfino

L’intervento

La storia

Quasi settecento anni dopo, è stato portato a termine dall’Istituto Spinelli l’intervento di restauro nella chiesa monastica del Paradiso degli Alberti

OTTOBRE IL MESE DELLE NOVITA’: SPECIALE LINEA BENESSEREOLI ESSENZIALI, BRUCIAESSENZE E TUTTO IL NECESSARIO PER AROMATERAPIA

Gentilissima dottoressa, il mio problema sono i denti non proprio bianchi… bevo molti caffè e non so se faccio bene a fare lo sbiancamento che mi avrebbe consigliato il mio dentista. Potrebbe rovinarmi lo smalto? Loredana F.

Dott. CRISTINA ROMOLI Medico Chirurgo OdontoiatraViale B. Segni, 6 - 50132 Firenze Tel. 055 [email protected]

Carissima, stai tranquilla. Lo sbiancamento non intacca lo smalto e ha dei risultati sorprendenti. Si possono raggiungere tonalità molto soddisfacen-ti. E colgo l’occasione per affermare che il caffè non macchia. E neanche il vino rosso, come mol-ti di voi che mi scrivono, pensano. Piuttosto direi che il tè, se una persona ne fa molto uso, ingialli-sce lo smalto. Avete visto come macchia le tazze? Tornando a lei, cara signora, faccia pure lo sbian-camento. L’unico inconveniente è, ammettiamo-lo… il prezzo. Un trattamento completo (si fa in una seduta di 20 minuti per tre volte) prevede il montaggio della diga e necessita dell’applicazio-ne di gel e attivatori specifici. Durante le prime 24 ore dopo il trattamento, mi raccomando, niente caffè, né alimenti pigmentati (pomodori, spinaci, ecc.).

RUBRICA : La dentista risponde IN

FORM

AZIO

NE PU

BBLIC

ITARIA

4 | Ottobre 2013 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 5: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013
Page 6: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

Una delle fermate del Galluzzo ritenute “poco accoglienti”

dai passeggeri: sono diverse le segnalazioni arrivate a riguardo dai cittadini

Ad alcune fermate, soprattutto quando piove o con il sole d’estate, i passeggeri si ingegnano come possono: le tettoie o i ripari presenti sul posto vengono utilizzati per proteggersi

#Il quartiere in pillole

Galluzzo, le fermate del bus diventano “fai-da-te”

La segnalazione

Biciclette

piazza ferrucci, “ricucite” le pisteLe piste ciclabili sono state “ricucite”. È stato aperto lo scorso mese il raccordo ciclabile in piazza Fer-

rucci, intervento che ha unito la pista su lungarno Ferrucci con quelle di lungarno Cellini (al di là di Ponte San Niccolò) e viale Michelangelo. Cento metri per collegare direttamente (e in sede protetta) Varlungo e Ponte Vecchio. “Prima d’ora l’attraversamento della piazza dal punto di vista ciclabile provo-cava un lungo percorso. Adesso è stato realizzato un percorso più semplice, sicuro e breve che recupera 400 metri, che taglia tre semafori e che è esattamente quello che era stato chiesto”, ha spiegato il sindaco Matteo Renzi. I lavori, che sono durati cinque settimane per un costo di circa 25mila euro, fanno parte del pacchetto di interventi di “ricucitura” delle piste ciclabili già effettuati (per un investimento comples-sivo di 450mila euro) in viale Belfiore-viale Redi, lungarno Corsini, piazza Ravenna, via del Sansovino, piazza Alberti e Ponte da Verrazzano. Prima dell’intervento in piazza Ferrucci, i ciclisti provenienti da lungarno Ferrucci avevano due alternative per riprendere le piste ciclabili di viale Michelangelo o lun-garno Corsini: rientrare nella circolazione normale, insieme ai mezzi a motore, o fare il giro della piazza. Con questo intervento sono stati invece realizzati una pista sulla carreggiata, protetta da un cordolo, e un attraversamento semaforico dedicato. “Si tratta di un intervento molto significativo per quanto riguarda la sicurezza di ciclisti e pedoni – ha sottolineato l’assessore Bonaccorsi – al tempo stesso sono stati ricavati sei posti auto e mantenute le svolte e le carreggiate libere senza creare intralci alle auto”. “È un tassello importante per rendere l’insieme delle piste ciclabili una vera e propria rete – ha commentato Giampiero Gallo, consigliere speciale per la ciclabilità – con questo raccordo si risponde all’esigenza di mettere in sicurezza un tratto importante da e per il centro storico lungo le direttrici di Firenze Sud, che di recente si sono arricchite della nuova pista in via Villamagna e del percorso ciclabile verso il Girone. Cento metri di raccordo non sono tanti dal punto di vista prettamente aritmetico, ma contribuiscono in maniera essenziale a far percepire l’andare in bici come sicuro lungo itinerari protetti e collegati. Adesso è infatti possibile arrivare in bicicletta da Varlungo e Bagno a Ripoli a Ponte Vecchio in sede protetta. Si tratta quindi di una dimostrazione di come non sia tanto la quantità ma la qualità degli interventi che conta”.

L’intervento

san marcellino, riecco il parcheggioÈ stato ripristinato il parcheggio del complesso sportivo di San Marcellino. L’intervento, costato due-

centomila euro, è stato finanziato grazie a risorse derivanti da ribassi d’asta “per interventi di ade-guamento, manutenzione e messa in sicurezza sui percorsi stradali individuati per lo svolgimento dei Mondiali di ciclismo 2013”. Gli altri impianti sottoposti a restyling sono stati il Mandela Forum, il Pado-vani, il Ridolfi, la piscina Costoli, l’Affrico e lo Sferisterio delle Cascine. “Così come per altri – ha spiegato il vicesindaco Stefania Saccardi – anche in questo caso grazie al mondiale di ciclismo, e in particolare ai ribassi d’asta delle opere infrastrutturali sui percorsi, siamo riusciti a realizzare interventi importanti per migliorare la fruibilità e la sicurezza di alcuni nostri impianti sportivi cittadini che necessitavano di ma-nutenzione urgente. Un parcheggio che poi ovviamente rimarrà in uso al complesso sportivo dove sono presenti due campi di calcio, un palazzetto e una piscina e quindi molto utilizzato”. È stata ripristinata a parcheggio l’area ormai abbandonata e invasa dalla vegetazione adiacente alla strada interna che conduce all’Istituto Elsa Morante, ed è stata realizzata una viabilità per il collegamento della strada esistente con il parcheggio limitrofo al campo di calcio.

Il programma

un anno di corsi, dal teatro al circoCorsi di teatro e fotografia, di danza, yoga e perfino di circo. È stato preparato il programma delle

attività 2013-14 del centro giovani di Gavinana (Gav), realizzato dall’assessorato alle politiche gio-vanili e dal Consiglio di Quartiere 3 che comprende novità assolute insieme ai classici corsi di fotografia, informatica, lingue e persino ceramica. Nella struttura di via Gran Bretagna, da tre anni, le associazioni realizzano corsi, stage, spettacoli, mostre e altre occasioni di incontro. “C’è la possibilità di poter seguire attività motorie e psico-motorie per tenersi in forma – ha spiegato l’assessore alle politiche giovanili Cri-stina Giachi – ma ci sono anche corsi che danno la possibilità di poter mettere alla prova, grazie a validi professionisti, il proprio talento musicale e artistico. In questo modo Gav è diventato un laboratorio, uno spazio aperto dove tutti possono perseguire il proprio benessere psico-fisico, sperimentare i propri talenti e mettere in pratica le proprie attitudini”. Il Gav (via Gran Bretagna 48) è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, il sabato dalle 9 alle 13. Per informazioni è possibile telefonare al numero 055.685741.

C’è fermata e fermata, se si ha a che fare con quelle

dell’autobus. Nella nostra città ce ne sono tante e – assicurano i passeggeri – non tutte sono funzionali. A volte si scopre qualche curiosità interessante sul retro del cartello che indica il numero della linea, oppure talvolta spunta una moderna pensilina. Ma per altre fermate le lamentele non mancano: il difet-to maggiore – spiegano ancora i passeggeri – è quello di essere “poco accoglienti”. Le rimostran-ze principali sono quelle di non possedere sedute adeguate per chi aspetta o una tettoia sotto cui riparasi dal rovente sole estivo o dalla gelida pioggia invernale. La linea 36 – testimoniano molti passeggeri – è in questo senso un “valido esempio”. Partendo da Porta Romana le segnalazioni di quello che non va non mancano: così, i galluzzini si sono dovuti arrangiare, sfruttando come se-

dute i muretti di alcuni giardi-ni privati e come riparo tettoie fortuite. Per non parlare di chi si porta una sedia di plastica da casa o di chi, alla fine, decide di sedersi sul marciapiede. “Al Galluzzo il traffico è di casa, e di conseguenza sono frequenti anche i ritardi degli autobus. Più che fermate, le nostre diventano quindi lunghe soste, talvolta an-che pericolose perché in mezzo alla strada. Speriamo che le cose cambino a riguardo, a partire dal tutelarci con uno spazio adegua-to”, spiega rassegnato un passeg-gero. E in tanti sottoscrivono su-bito le sue parole.

Vanessa Bambi

Qualcuno si porta una sedia da casamentre altri optano per il marciapiede

Per la tua pubblicitàsu il Reporterchiamail numero 055 6585939oppureinvia una maila [email protected]

6 | Ottobre 2013 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 7: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#L’iniziativa

Il mezzo secolo dell’asilo-chaletPer festeggiare l’importante compleanno in arrivo una mostra per tornare alle origini: “Aiutateci”

Vanessa Bambi

Ieri e oggi

Quandoa scuola si andavain barcaAl Grifeo tutto era un di-

vertimento. Anche sem-plicemente arrivarci poteva essere un piacere per i bam-bini. Curioso scoprire infat-ti che negli anni Sessanta e Settanta, oltre che via terra, ci si poteva arrivare anche via acqua... dell’Arno. Esiste-vano infatti dei barconi che trasportavano, oltre a piccoli veicoli, anche persone. Così, genitori e figli che abitavano dall’altra parte del fiume li utilizzavano per raggiungere la scuola. Il perché della loro scomparsa? Semplice: dal 1979 sono iniziati i lavori del vicino Ponte di Varlungo.

V.B.

Focus

Mezzo secolo non passa certo inos-servato ed è giu-sto festeggiarlo

a dovere. Lo sanno bene alla scuola d’infanzia Grifeo, nata nel 1963 a Firenze, nella zona di Nave a Rovezzano. Da allora tante cose sono cambiate, ma soprattutto tanti bambini sono cresciuti, qui, tra le mura e non solo, di questo accogliente asilo a forma di chalet. Nell’occasione del cinquantesimo “complean-no”, le maestre di oggi hanno pensato di celebrarlo nel miglio-re dei modi. Ovvero realizzando una mostra aperta al pubblico con foto, disegni o qualsiasi al-tro tipo di materiale degli anni ‘60, che aiuti sia ricostruire il periodo storico di allora sia a ritrovare, ormai adulti, quei pri-missimi allievi della scuola. E se non è un lavoro facile rispol-verare vecchie foto in bianco e nero, figuriamoci ritrovare le persone. Ma non è impossibi-le, soprattutto grazie a internet.

“Nel periodo natalizio sarà alle-stita all’interno degli spazi della scuola Grifeo una bella mostra a proposito – confermano dalla Direzione all’istruzione del Co-mune di Firenze – abbiamo già trovato qualcosa ma sicuramen-te abbiamo bisogno dell’aiuto dei cittadini per renderla ancora più completa ed emozionante”. Così, anche attraverso le pagine de Il Reporter, viene esteso l’an-nuncio per reperire “qualsiasi cosa di chi abbia frequentato in passato questa piccola scuola” e per “portarcela temporane-amente. Sottolineiamo che al termine di essa tutto verrà tran-quillamente restituito al legitti-mo proprietario”. Una piccola realtà molto viva, dunque, che con questa iniziativa cerca di coltivare il ricordo dei “bambi-ni di ieri” per mostrarlo a quel-li di oggi: “È bello scoprire, ad esempio, che molti genitori che accompagnano i propri bimbi a questo asilo ne sono stati a loro volta allievi, è un segno impor-

La scuola d’infanzia Grifeo compie cinquant’anni: per l’occasione è in programma una mostra per cui si cercano fotografie, disegni e altro ancora

�Tel 055.2625601

tante. Anche perché ha solo due sezioni in cui si dividono circa una cinquantina di allievi, se-guiti da quattro maestre. Addi-rittura molto spesso le richieste di inserimento sono oltre le no-stre possibilità. L’unica differen-za, da quando è stato costruito l’edificio scolastico ad ora, sta nel fatto che prima eravamo nella zona più estrema, più ru-rale se vogliamo, della città di Firenze. Adesso, con l’espansio-ne edilizia, l’isolamento di una volta praticamente non c’è più, ma per fortuna ancora si respira sempre un po’ quell’aria buona di campagna”, fanno sapere an-cora dalla Direzione. Per qual-siasi informazione o per dare una mano all’organizzazione della mostra fornendo il pro-prio materiale, si può telefonare alla scuola d’infanzia Grifeo.

È pronto il programma delle attività 2013-14 del centro gio-vani Gavinana (Gav), promosso dall’assessorato alle politi-che giovanili e dal Consiglio di Quartiere 3. Nella struttura di via Gran Bretagna da tre anni le associazio-ni realizzano corsi, stage, spettacoli, mostre e altre occasioni di incontro. Queste le attività proposte per la prossima stagione:Fotogra� a, Ceramica, Acquerello, Modellato, Candele, Ce-steria, Origami, Cottura, Circo, Informatica, Lingua inglese, Corsi di Musica individuali e collettivi, Laboratori coreogra-� ci di Teatrodanza e Danza Contemporanea, Recitazione te-

atrale e cinematogra� ca, Laboratorio teatrale e produzione spettacoli teatrali, Nanbudo, Digitopressione Jin Shin Do, Qi gong “Metodo dell’Acqua”, Shiatsu, Shayuquan, Movimento creativo per disabili, Kung Fu, Yoga, Feldenkrais, Karate e arte motoria giapponese, Pa-kua. Meditazione, Tai Chi. Il Gav, via Gran Bretagna 48, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19; il sabato dalle 9 alle 13. Per informazioni si può telefonare a 055 685741. Le attività e le iniziative propo-ste dal Gav sono consultabili anche attraverso il link http://portalegiovani.comune.� .it/

Via delle Bagnese sarà adeguata alla nuova viabilitàLa giunta comunale ha approvato ad agosto il progetto preliminare per l’adeguamento di via delle Bagnese dal by-pass del Galluzzo � no al con� ne comunale con Scandicci. L’opera si rende necessaria per eliminare i punti critici esi-stenti (la curva stretta in corrispondenza di Ponte all’Asse, le carenze di visibilità negli incroci con le strade secondarie) e per rendere la strada compatibile con i � ussi di tra� co che saranno generati dagli interventi in corso di realizzazione nel territorio circostante (by-pass del Galluzzo e il previsto colle-gamento tra viadotto dell’Indiano e raccordo Firenze-Siena). Contemporaneamente sarà realizzato l’adeguamento di tutte le intersezioni con la viabilità circostante, in particolare la rotatoria di raccordo con il by-pass del Galluzzo e l’area d’intersezione con via della Greve (Ponte all’Asse). Costo sti-mato 7 milioni di euro. Questa resterà comunque una stra-da extraurbana locale con una corsia per senso di marcia e banchine laterali.

Nuovo raccordo ciclabile in piazza FerrucciL’ 11 settembre è stato inaugurato il raccordo ciclabile per “ricucire” la pista di lungarno Ferrucci con quelle di lungarno Cellini (al di là del Ponte San Niccolò) e di viale Michelangelo. Fino ad oggi i ciclisti provenienti da lungarno Ferrucci aveva-no due alternative per riprendere le piste ciclabili adiacenti: rientrare nella circolazione normale, insieme ai mezzi a mo-tore, oppure compiere il giro della piazza. Con questo inter-vento, invece, è stata realizzata una pista sulla carreggiata, protetta da un cordolo e con un attraversamento semafo-rico dedicato. Questo permette la messa in sicurezza dei percorsi da e per il centro storico lungo le direttrici di Firenze Sud, che di recente si sono arricchite della nuova pista in via Villamagna e del percorso ciclabile verso il Girone. I lavori, durati 5 settimane per un costo di circa 25.000 euro, fanno parte di un più complessivo pacchetto di interventi sulle piste ciclabili � orentine.

Tra cinema e poesiaProiezione di � lm e recital di poesie, a cura del Centro Mo-diglianiSala Paradiso Villa Bandini, via Ripoli 118. Ingresso libero22 ottobre, ore 21,15, recital di poesia curato da Carlo Ciappi;28 ottobre, ore 21,15, � lm Professione reporter, di Miche-langelo Antonioni Conversazioni MusicaliSala Paradiso di Villa Bandini, via Ripoli 118, ore 17. Ingresso gratuitoGuida all’ascolto delle opere in programma nella stagione concertistica autunno-inverno.15 ottobre, La serva padrona, di Giovan Battista Pergolesi INFO: Quartiere 3, tel. 055 2767721-39

Corsi per adultiSono aperte le iscrizioni ai corsi di inglese (vari livelli) per la stagione autunno-inverno.Sede Villa Bandini. Info 333 8015133. Passeggiate di benessereIl Gruppo ‘Salute è Benessere Q.3’ organizza, il terzo sabato di ogni mese, una passeggiata per tenere in esercizio il corpo e ravvivare la socialità. Prossimo appuntamenti: 19 ottobre Il ritorno del ‘Castoro’Ha riaperto la Ludoteca “ Il Castoro”, con il suo bastimento carico di laboratori, giochi, storie e � lastrocche.Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b- Per info tel. Serv.Educa-tivi Q.3, 055.6585130/136

CENTRO GIOVANI GAV: I CORSI 2013-2014

NOTIZIE DAL TERRITORIO

IL CARTELLONE DEGLI EVENTI

PARLA CON IL PRESIDENTELunedì 28 ottobre, dalle 10 alle 12, il Presidente del Q.3, Andrea Ceccarelli, potrà essere contattato ai numeri 055.2767732 e 055.2767727, al cellulare 327.8958017, all’indirizzo Skype presidente.quartiere.3 o ancora sul suo sito www.andreaceccarelli.it.

OLIO USATO? C’E’ L’ECOFURGONEIl primo e il terzo venerdì di ogni mese, ore 8-12, in piazza Bartali (accanto al fontanello) staziona l’ECOFURGONE di Quadrifoglio per il servizio di raccolta di� erenziata mobile organizzato in collab-orazione con il Q.3. Quali tipologie di ri� uti possiamo consegnare? Olio da cucina usato; pile; batte-rie; farmaci scaduti; toner e cartucce; lampade a basso consumo; piccole apparecchiature elettriche o elettroniche ( radio, telefoni, aspirapolvere etc.).Per info consultare il sito web www.quadrifoglio.org o chiamare il Numero Verde 800-330011

In via Gran Bretagna

In breve

Cultura

Ottobre 2013 | 7 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 8: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Primo piano

In alto e a sinistra il progetto dell’avveniristica stazione Foster agli ex Macelli: previsti tre piani coperti da una grande vetrata. Qua sotto la pensilina pensata da Arata Isozaki per gli Uffizi

a spasso nella cittàdel futuroViaggio nella Firenze “possibile” del 2023.Tra ipotesi e incognite

L’inchiesta.1

Il viaggio nella città del futuro, quella che potrebbe essere Firenze tra un decennio, inizia con una premes-sa: se tutto fi la liscio. Una frase che

riassume un fi ume di ipotesi: se i grandi progetti non si areneranno tra carte bol-late e inchieste della magistratura (vedi le vicende del sottoattraversamento Tav), se i cantieri non aff ogheranno nelle sabbie mobili della burocrazia e soprattutto se la tanto attesa ripresa economica ci metterà lo zampino (tradotto: ci vogliono tanti soldi, forse troppi in momenti di reces-sione). Detto questo, in dieci anni Firenze si gioca il ruolo di grande realtà urbana italiana e, perché no, di piccola metropoli

Gianni Carpini

Alessandro Jaff, il nuovo presidente dell’Ordine provinciale degli architetti di Firenze

europea. Innanzitutto sui trasporti. Se il capitolo tramvia si sbloccasse, i fi orenti-ni del 2023 potrebbero spostarsi in tram da una parte all’altra della città, dimen-ticando (almeno in parte) gli ingorghi. Oltre che con Scandicci, la stazione di Santa Maria Novella sarebbe collegata direttamente con l’aeroporto (T2) e Ca-reggi (T3), senza parlare delle altre linee messe in ponte: la 4 Leopolda-Piagge e le varianti per Rovezzano e Firenze sud. Quindi nel 2023 a Peretola si andrà in tram, viaggiando probabilmente verso un hub regionale integrato con Pisa e non verso un piccolo scalo nazionale. Qui en-tra in gioco la pista parallela-convergente,

Parla l’architetto

jaff: “puntare sul riuso degli spazi dismessi”

Recuperare i grandi edifi ci in disu-so e riscoprire le sponde dell’Arno,

che deve tornare a essere una priorità: Alessandro Jaff , da luglio presidente dell’Ordine provinciale degli architetti di Firenze, parla della città di domani. Qual è il futuro urbanistico di Firen-ze?Non possiamo più pensare a una poli-tica urbanistica di tipo estensivo che si sviluppa in una o più zone della città, consumando territorio vergine. Il fu-turo sta in una completa maturazione verso la città post-moderna: dobbia-mo puntare sul riuso dei contenitori dismessi, come le ex caserme o i com-plessi industriali abbandonati.Cosa ne pensa del nuovo stadio?Come Ordine siamo più favorevoli a un adeguamento e a una riqualifi cazio-ne dello stadio Franchi, nel rispetto dei

suoi valori storico-architettonici, piut-tosto che alla trasformazione dell’area Mercafi r. Il modello di stadio proposto per Novoli disegna spazi che diffi cil-mente si integrano con la vita del quar-tiere. Spostiamoci invece sul fi ume.Tra i tanti temi c’è il recupero dell’asse dell’Arno, che attraversa Firenze da un parte all’altra e che oggi viene sfruttato solo per piccole porzioni isolate. Ri-scoprire non vuol dire cementifi care, ma signifi ca immaginare un uso e una funzione compatibili con la natura di questi luoghi e con le problematiche legate al rischio idraulico. Bastano cose semplici, l’abbiamo visto nel piccolo con quello che è successo sulla spiag-getta sotto piazza Poggi.

G.C.

378.410popolazione2013

398.754popolazione2025 (Fonte: previsioni demografi che dell'uffi cio comunale di statistica)

vera condizione per il potenziamento dell’aeroporto fi orentino. Dal cielo alla terra: lasciati i binari di superfi cie ai con-vogli regionali, tra due lustri nel sottosuo-lo fi orentino sfrecceranno i treni dell’alta velocità, talpa Monna Lisa e proteste dei comitati permettendo. Il cuore di tutto il sistema sarà la “vela”, ossia l’avveniristica stazione Foster negli ex Macelli: tre piani

coperti da una grande vetrata, che lascerà fi ltrare la luce fi no al livello dei binari, 25 metri sotto la superfi cie stradale. L’altro tassello è il parco dalle Cascine, allo stesso tempo polmone verde e “orecchio” della città. Da una parte i prati, il centro visite alle ex scuderie, lo spazio culturale nella palazzina dell’Indiano e la nuova passe-rella per l’Argingrosso; dall’altra piazza Vittorio Veneto con un parcheggio sot-terraneo, due ristoranti al posto delle vec-chie discoteche e il pezzo forte: il nuovo Teatro dell’Opera con la torre scenica, che permetterà di programmare più opere in contemporanea. Se la città avrà un teatro che si rispetti, presumibilmente gli Uffi zi avranno la loro tettoia, bella o brutta a se-

conda dei gusti. Bistrattata da più parti, la pensilina progettata da Arata Isozaki per i Nuovi Uffi zi non è mai uscita del tutto dal progetto. E se la cultura non vi aff asci-na, nel 2023 i tifosi viola potrebbero avere uno stadio davvero da Champions: che sia un Franchi “ritoccato” o una cittadella viola nuova di pacca, solo il tempo ce lo potrà dire.

Un decennio decisivo sotto diversiaspetti: dai trasporti allo stadioe alle grandi opere. Con molti “se”

8 | Ottobre 2013

Page 9: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Primo piano

realtà o fantasia? il capoluogo che (non) sarà Ecco quello che potrebbe accaderese tutti i progetti lanciati negli anniarrivassero un giorno a vedere la luce

Al mattino una gita sulle scale mobili fi no al Forte Belve-dere. Il pomeriggio invece è a tutta cultura, davanti alla

bianca facciata di San Lorenzo (bianca? Sì, lo scoprirete più avanti). E la sera, per concludere in bellezza, un concerto “galleggiante”, con cantanti e band che si esibiscono sopra a un palco-zattera da-vanti a lungarno Colombo. Fantascien-za? Forse, ma a leggere i giornali (di oggi e di ieri) potrebbe essere questa la giornata-tipo di un fi orentino tra qual-che anno. Dalle colonne dei quotidiani

sono passati tanti progetti, alcuni vero-simili, altri forse meno: progetti che, se fossero stati (o se verranno) realizzati, sono destinati a cambiare il volto del-la città. In un futuro anche abbastanza prossimo. In alcuni casi sono naufragati dopo poco (ad esempio il progetto per l’auditorium subacqueo della Fortezza, vedi il box qua sotto), in altri hanno ac-ceso gli animi per poi fi nire nel cassetto. Ne è un esempio la proposta di rendere meno “nuda” la facciata di San Lorenzo. Il volto della chiesa più antica di Firen-ze è rimasto incompiuto per secoli: nel

Cinquecento Michelangelo vinse quello che oggi chiameremmo un concorso internazionale di idee per ridisegnare la facciata della chiesa ma – per colpa dei pochi soldi e di problemi più “politici” – non portò a termine l’impresa. Così, nel 2011, quasi cinque secoli dopo, il sindaco Renzi ha ritirato fuori il proget-to durante un consiglio comunale, ipo-tizzando un sondaggio tra i cittadini. La facciata alla maniera michelangiolesca, per la cronaca, sarebbe in marmo, del tutto simile ai palazzi signorili del Ri-nascimento. Ma sono state anche tante altre, nel tempo, le idee del sindaco. Una di queste è fi nita nel dimenticatoio: nel 2007 il “rottamatore”, che ancora non si defi niva tale e sedeva sulla poltrona di presidente della Provincia, propose di installare all’altezza di lungarno Co-lombo una piattaforma galleggiante sul fi ume per ospitare concerti e spettacoli teatrali, con le sponde dell’Arno che si sarebbero trasformate in “tribune” per il pubblico. Poi, però, dei concerti a pelo d’acqua si sono perse le tracce. Non è invece tramontata, anzi è di stretta at-tualità, l’ipotesi di una tramvia sotter-ranea, con tanto di fermata sotto piazza della Repubblica (vedi box qua a destra). Altra idea tornata alla luce di recente è quella del “Forte-express”: un collega-mento comodo, via scale mobili, da San Niccolò fi no alla fortezza panoramica. È stato Eugenio Giani, in occasione della riapertura del Forte Belvedere la scorsa estate, a riproporre il suo cavallo di bat-taglia, lanciato già quando era assessore della giunta Domenici.

Luca Squarcialupi

L’inchiesta.2

Una veduta di Firenze: sono stati tanti, negli anni, i progetti lanciati per la città e (ancora?) non realizzati. Progetti che, se fossero portati a compimento, cambierebbero il volto del capoluogo

Un rendering di come avrebbe potuto essere l’auditorium sotto la fontana della Fortezza da Basso

Fortezza

Stop all’auditorium “subacqueo”Un progetto naufragato in una va-

sca. Il piano di Regione, Provincia e Comune per il recupero della Fortezza da Basso prevedeva un’opera suggesti-va: un auditorium da quattromila posti ricavato sotto la fontana dei cigni. Un padiglione denominato “del lago”, con un tetto trasparente che avrebbe dato sul vascone. L’ipotesi progettuale, però, è stata prima bocciata dalla Soprinten-denza e poi cancellata dalla variante urbanistica. Niente più sala con vista subacquea, dunque: il nuovo audito-rium nascerà in un edifi cio su due piani, di cui uno interrato, nella zona in cui si trova l’Opifi cio delle pietre dure.

G.C.

L’idea

la tramvia finisce sottoterra?Nell’esercito delle idee futuribili, questa bussa insistentemente al portone di

Palazzo Vecchio. È tornata alla ribalta durante una recente riunione della giunta comunale, al centro della quale sono fi niti i piani in vista della fi ne del mandato. L’ipotesi è quella di interrare la tramvia, almeno nel tratto del centro storico, per rendere possibile la creazione della linea due in formato “maxi”. Il per-corso originario (piazza dell’Unità-aeroporto) verrebbe implementato con l’ag-giunta di un braccio in direzione sud. Sirio correrebbe così tre chilometri sotto-terra. Il tram scenderebbe giù a partire dalla stazione Foster della Tav e salterebbe fuori in lungarno della Zecca Vecchia. In un futuro non molto prossimo potrebbe poi proseguire verso Bagno a Ripoli. Sul progetto pesano però i costi necessari alla realizzazione di questo sogno metropolitano.

G.C.

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Ottobre 2013 | 9

Page 10: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

libri “stabile”, con un occhio particolare alla ristorazione e un approccio di stile alla progettazione degli ambienti, grazie alla partecipazione di un architetto. La forma, in-fatti, sarà importante quanto il contenuto, considerato che Curia pensa a “un luogo aper-to, di scambio, dove trovare sì i libri, ma anche il confronto, la compagnia delle persone e di un buon cibo o di un buon bicchiere a un giusto prezzo”. “La nostra sarà una proposta

all day long – continua Cu-ria – pensata per durare dalla colazione al bicchiere della staffa. Al momento come casa editrice Mandragora siamo re-legati a un pubblico di turisti, di passaggio, di coloro che ci conoscono grazie ai bookshop dei musei più importanti. La mia aspirazione è quella di farci conoscere dai fiorenti-ni”. E il luogo al momento più accreditato sembra essere l’ex Supercinema di via dei Cima-tori.

#Il punto

antiche o meno,ma tutte amate: storia di quelleche hanno chiuso

Una dopo l’altra, negli ultimi anni, con un’impennata

nei mesi più recenti, Firenze ha perso alcune delle sue librerie, alcune storiche, altre più gio-vani, tutte baluardi di una città della cultura che sta perdendo parte della sua identità. A parte il caso Edison, la cui chiusura ha occupato pagine su pagine della cronaca fi orentina, altri nego-zi hanno tirato giù il bandone per sempre: in primavera han-no chiuso la libreria Chiari di via dei Servi, nata nel dicembre 2009 e molto amata per l’abbina-mento di grandi sconti e titoli di nicchia, e dopo 16 anni di attivi-tà la Libreria del Cinema di via Guelfa. Attività terminata, nello stesso periodo, per la libreria Il Parterre di viale Don Minzoni, anche se in questo caso si tratte-rebbe solo di una scelta dovuta a motivi personali della gestio-ne del negozio (completamente rinnovato nel 2010) che ora è in attesa di un nuovo gestore, men-tre l’anno precedente era tocca-to alla celeberrima Libreria del Porcellino. Il passaggio da quella che era stata fondata nel 1939 come Casa del Libro, poi ribat-tezzata Libreria del Porcellino dopo la fi ne della seconda guer-ra mondiale, a una catena di ge-laterie è stato forse emblematico. Costi degli affi tti sempre più alti e ricavi in caduta libera sono in-dicati come causa delle chiusure, salutate con la richiesta di nuovi interventi per salvare la Firenze letteraria e accompagnate dal bilancio dei nuovi disoccupati. E se neanche la Fnac dei Gigli a Campi Bisenzio ha retto più di due anni, nonostante l’abbi-nata “vecchi libri” e vendita di elettronica, i bibliofi li fi orentini hanno forse davvero ragione di iniziare a preoccuparsi.

S.W.

Focus

librerie, in città si apre un nuovo capitoloDopo tanti bandoni abbassati, sono ora in arrivo new entry e piani che ridisegneranno la mappa di queste attività

Un autunno (e una primavera) di novi-tà a Firenze. Dopo tante chiusure,

ecco in arrivo nuove librerie e nuovi progetti. A dominare un po’ ovunque è il connubio libri-cibo. Sbarca infatti in cit-tà Eataly, del patron Farinetti, negli spazi dell’ex Marzocco, poi diventata libreria Martelli. Dopo le aperture di Torino, Roma e altri piccoli satelliti, a due passi dal Duomo approda un tempio del mangiar bene secondo Slowfood. I lavori procedono a ritmo serrato e l’apertura è prevista per fine novembre. Importanti cam-biamenti in arrivo – ma per

questi sarà necessario attende-re la primavera 2014 – anche in casa Feltrinelli. Già presen-te in città con la libreria di via dei Cerretani e la Feltrinelli International di via Cavour, sono in arrivo altri due punti vendita: uno all’interno della stazione, pensato soprattutto per un pubblico di stranieri, turisti e persone di passaggio in generale, e uno che nasce-rà sulle ceneri dell’ex Edison. Nel palazzo di piazza della Repubblica sorgerà un Feltri-nelli Red, la formula pensata per unire cultura e ristorazio-ne di qualità, già sperimenta-ta a Roma. E poi ci sono al-tri grandi progetti. L’idea di Mario Curia, amministratore delegato della Mandragora. è quella di riportare in centro i fiorentini. La sua attuazione si è concretizzata dall’esta-te nella Piazza dei Libri, che ha svoltato i mesi più caldi dell’anno di tanti fiorentini rimasti in città con le propo-ste di eventi e letture sotto il tendone di piazza della Re-pubblica. Tendone prorogato per il momento fino a fine ot-tobre. Per il futuro, una volta sfumata l’idea di “salvare la Edison”, Curia sta lavorando alla ricerca dello spazio adatto per dar vita a una piazza dei

Serena Wiedenstritt

La “rivoluzione” degli scaffali

Nella foto qua sopra il rendering della piazza dei libri “stabile” immaginata da Mario Curia: l’idea è creare “un luogo aperto, di scambio, dove trovare sì i libri, ma anche il confronto”.In basso l’insegna della Edison in piazza della Repubblica

Curiosità

quegli angoli di londra e parigi

Leggere Shakespeare in inglese e Proust in francese? A Firenze si può, grazie a due librerie storiche e, fortunatamente, ancora molto

frequentate. La prima, dal signifi cativo nome Paperback Exchange, si trova in via delle Oche, forse un po’ nascosta ma in linea d’aria proprio dietro al Duomo, e ci si possono trovare volumi classici, moderni, libri per bambini ed editoria specializzata. Non solo, grazie a un vasto assor-timento di libri di seconda mano è facile riuscire a portarsi via un’edi-zione economica senza spendere più di dieci euro. È la meta di molti anglofoni che vivono a Firenze e di tanti che vogliono esercitare la loro conoscenza dell’inglese nel tempo libero leggendo in lingua originale. Aperta nel 1979 da una famiglia inglese, ancora oggi è più facile sentirsi rivolgere la parola in inglese che in italiano e anche questo fa parte del suo fascino. Per i francofoni, o anche in questo caso per chi ama leggere in francese, invece, la scelta non può che cadere sulla Librairie Françai-se de Florence, al piano terreno di Palazzo Lenzi in piazza Ognissanti, attiva in città da oltre trent’anni. Situata proprio sotto l’Institut Français, teatro di mille iniziative lungo tutto l’arco dell’anno, la libreria propone tantissimi titoli, fra quelli più attuali e i classici intramontabili. Nata con l’obiettivo di “coniugare l’atmosfera di una libreria parigina con le esigenze di una clientela variegata e in continua evoluzione”, da qualche anno pubblica sul web il suo catalogo, in modo da poter essere sempre aggiornati, anche a distanza, sui titoli disponibili.

S.W.

Un autunnodi novità:a dominarequasi ovunqueè il connubiocon il cibo

10 | Ottobre 2013

Page 11: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Il punto

un tetto per le famiglie dei bimbi malatiDa poco inaugurata l’ultima struttura del progetto “Casa accoglienza” della Fondazione Bacciotti

Molto più di un semplice hotel. Perché per le fa-miglie che arri-

vano a Firenze per far curare i loro bambini al Meyer non c’è niente di meglio che trovare una casa ad attenderle. Una casa vera e propria, la “loro” casa, o quasi. Ed è esattamente quello che troveranno (anche) in via Reginaldo Giuliani, dove a fi ne settembre sono stati inaugurati tre bilocali destinati proprio ai genitori che vengono in città per curare i propri fi gli. Si tratta della nuova struttura del proget-to “Casa accoglienza” della Fon-dazione Tommasino Bacciotti: i tre appartamenti (uno al piano terra e due al primo piano) sono dotati di tutti i comfort, posso-no ospitare fi no a cinque perso-ne e sono attrezzati anche per dare alloggio ai disabili. Prima di passare alla loro “nuova vita”, questi appartamenti sono stati stati completamente ristruttu-rati. Come? Con i soldi ricavati

dalla vendita del camper utiliz-zato da Renzi per le primarie dello scorso anno. “Sono felice – ha commentato il sindaco – che i soldi ricavati dalla vendita del camper siano serviti per ri-strutturare questi appartamen-ti”. I proventi dell’acquisto del camper da parte di StartupIta-lia! sono stati infatti destinati alla Fondazione Bacciotti, il cui obiettivo è quello di raccogliere fondi da devolvere per attività di studio, assistenza e infor-mazione sui tumori cerebrali infantili. “Grazie all’accordo con la Misericordia di Rifredi e la parrocchia di Castello – ha detto Paolo Bacciotti – siamo arrivati a tredici appartamenti che possono ospitare fi no a 56 persone ogni giorno: ciò signifi -ca ventimila notti gratuite in un anno che vogliono dire rispar-mi per pernottamenti di oltre 500mila euro per le famiglie, rispetto a un pernottamento in albergo economico”. Nella strut-tura, che in via prioritaria sarà

Ivo Gagliardi

Via Reginaldo Giuliani

Tanta gente il giorno dell’inaugurazione della nuova struttura del progetto “Casa accoglienza” della Fondazione Tommasino Bacciotti in via Reginaldo Giuliani

�Webtommasino.orgMail [email protected]

la solidarietànata dal dolore

Tanta solidarietà dopo tan-to dolore. È la storia della

Fondazione Bacciotti, creata dai genitori di Tommasino, Barbara e Paolo, dopo la tragedia vissuta in prima persona. La peggiore delle tragedie che possano capi-tare a un babbo e a una mam-ma: la morte del proprio fi glio. Tommasino è stato portato via da una rara forma di tumore ce-rebrale particolarmente aggres-siva, il pinealoblastoma, che si è manifestata quando il piccolo aveva appena 9 mesi. Hanno lot-tato, lui e la sua famiglia, ma non ce l’hanno fatta: il 19 dicembre 1999 Tommasino si è arreso alla sua malattia. Da allora Barbara e Paolo hanno deciso di creare un fondo permanente intitolato al loro fi glio e dedicato allo studio, alla cura, all’assistenza e all’in-formazione su questi tumori. I tumori cerebrali infantili, i più crudeli. E sono stati tantissimi, negli anni, i progetti realizzati, le iniziative organizzate, i risul-tati raggiunti. Attività che hanno aiutato molti bambini e le loro famiglie. E che non si fermano qui, anzi. Perché il cammino della Fondazione prosegue, con sempre più impegno. Per Tom-masino, e per tutti gli altri piccoli che hanno bisogno d’aiuto.

I.G.

La vicenda

destinata ai pazienti neuronco-logici, c’è anche una ludoteca per le famiglie ospitate. Perché tutti, grandi o piccini, possano sentirsi veramente a casa.

PRENDETEVI CURA DEL VOSTRO SORRISO

Da oltre 30 anni ottobre è il mese della prevenzione dentale.Un’occasione importante per valutare lo stato di salute dei vostri denti e ricevere consigli, informazioni e risposte ai dubbi riguardanti la vostra bocca e le regole per una buona igiene dentale quotidiana.A fronte di una grande disponibilità di strumenti effi caci, spesso, non ne corrisponde l’adeguato utilizzo e il giusto ricambio.Si tratta dell’unico programma di prevenzione odontoiatrica, attivo sull’intero territo-rio nazionale, che permette a tutti i cittadini di effettuare gratuitamente una visita di controllo annuale.Il modo migliore per conservare un sorriso sano e bello è proprio la prevenzione, a cominciare dai bambini. Una regolare visita di controllo è indispensabile non solo per curare i disturbi del cavo orale ma, soprattutto, per evitare che insorgano complicanze più importanti che possono anche compromettere la salute più in generale.Il controllo annuale consente di intercettare i sintomi in modo da intervenire con cure minime. Il trascurare una carie o una gengiva infi ammata porta invece a peggiorare la situazione e rendere necessario, nel tempo, interventi più importanti e quindi co-stosi.Anche gli Ambulatori della Misericordia di Firenze aderiscono a questa importante iniziativa con i Presidi di vicolo Adimari e via del Sansovino. Qui potrete sostenere, gratuitamente, una visita odontoiatrica che potrà essere prenotata tramite call center al numero unico 848-812221 oppure direttamente alle accettazioni dei presidi.Per controllare gli orari delle visite odontoiatriche consultate il sitowww.misericordia.fi renze.it.Prevenire è meglio che curare ma, soprattutto, un sorriso sano e bello, capace diemozionare e catturare l’attenzione va curato fi n dai primi anni di vita.

AMBULATORI DELLA MISERICORDIA DI FIRENZETEL. 848 81.22.21 • www.misericordia.firenze.it

Ottobre 2013 | 11

Page 12: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Focus

arno, lavori in corsodopo gli allarmi del 2012Il fi ume torna “osservato speciale”.Interventi anche sul torrente Mugnone

Sicurezza

È autunno, e con la fine della bella stagione tor-na attuale la questio-ne Arno. Il fiume, che

d’estate si fa spiaggia e ospita sulle sue sponde attività di vario gene-re, diventa nuovamente “sorve-gliato speciale”. Dopo gli allarmi dello scorso anno, però, sono in corso di attuazione diversi inter-venti di sicurezza idraulica che fanno ben sperare: “I progetti più significativi – spiegano dall’asses-sorato all’Ambiente e Difesa del suolo della Provincia di Firenze – rientrano nella realizzazione del sistema di casse di espansione in attuazione del Piano stralcio rischio idraulico. In particolare, per ciò che riguarda il territorio della nostra provincia, i princi-pali interventi in corso sono rap-presentati dalla cassa di Figline, opera fondamentale per la messa in sicurezza da eventi come quel-lo del 1966 per la città di Firenze, e dalla cassa dei Renai di Signa, necessaria per la messa in sicu-rezza dell’intera piana fiorentina”. Per quest’ultima, dopo un lungo periodo di stallo, si stima un co-sto dei lavori di circa 9 milioni. Attualmente si sta lavorando al completamento del progetto defi-nitivo, per la cui esecuzione verrà fatta una gara. Quanto ai tempi, il prossimo anno dovrebbe es-sere impiegato per le operazioni di gara e contratto e i lavori, del-la durata prevista di due anni e mezzo, dovrebbero partire a fine

Serena Wiedenstritt

Un tratto dell’Arno: i riflettori tornano ad accendersi sul fiume

fiorentino in vista dell’arrivo delle piogge. L’obiettivo è quello di

aumentare la sua sicurezza

� Web

adbarno.it

2014. Tempi più corti, invece, per la cassa di espansione di Figline e quindi per la sicurezza della città: per il primo lotto sono in corso di svolgimento i lavori, mentre per quanto riguarda il secondo è at-tualmente in corso di redazione il progetto definitivo. Se questo è il futuro, nei mesi scorsi l’attenzione e le risorse dell’amministrazione provinciale si sono concentrate sulla messa in sicurezza di San Mauro a Signa, con due inter-venti sul Bisenzio, e sul torrente Mugnone. Dopo gli allarmi del novembre 2012 è già stato sostitu-ito il vecchio ponte del Barco, ri-ducendo così in maniera drastica il rischio di esondazioni in quella zona, mentre entro la fine del 2014 dovrebbero terminare i lavori idraulici sul corso d’acqua. Infine, sulle polemiche relative alle que-stioni Canottieri e Rari Nantes, l’amministrazione provinciale di-chiara che “si sta completando un percorso di riqualificazione dei tratti cittadini di riva destra e riva sinistra d’Arno, che hanno visto nei decenni accumularsi manu-fatti talvolta non compatibili con la normativa riguardante la sicu-rezza idraulica, con l’obiettivo di restituire alla città tratti di sponde talvolta oggetto di una ‘privatizza-zione strisciante’, ma soprattutto di garantire il corretto deflusso nonché la sicurezza e l’accessibi-lità delle sponde in quanto difese idrauliche”. La partita, insomma, è ancora aperta.

un occhio al cielo:“questo autunno sono attese piogge sopra la media”

Per la sicurezza dei fi umi e non solo molto dipenderà ov-

viamente anche da quello che il tempo ci riserverà questo autun-no, e da quello che è successo in estate. Per Gianni Messeri, mete-orologo del Lamma, “al momen-to ci attendiamo un autunno con precipitazioni leggermente sopra la media, per merito soprattutto del mese di ottobre”. Ombrello a portata di mano, quindi, an-che se dovrebbe andare meglio dello scorso autunno, defi nito dal Lamma come una “stagione segnalata per piogge molto ab-bondanti e decisamente sopra la media”. Per quanto riguarda l’estate appena fi nita, dal Lamma fanno sapere che le precipitazioni sono state sotto la media di circa il 30% su tutto il territorio nazio-nale, Toscana compresa.

S.W.

Meteo

Tra i progetti che riguardano il corso d’acqua, è tornato anche quest’anno “Arno, un fiume per amico”, rivolto agli alunni delle scuole

Il progetto

se le sponde diventano classi

Andare a scuola di Arno e sull’Arno, avvicinandosi al fi ume in senso lato e in senso stretto già fi n dalle prime esperienze

scolastiche, in modo da diventare cittadini consapevoli del valore e delle caratteristiche del fi ume, ma soprattutto dei comportamenti corretti da tenere per viverlo in tutta sicurezza. Accade a Firenze, dove sono ripartite, con l’anno scolastico 2013-2014, le attività di-dattiche del progetto “Arno, un fi ume per amico”, promosso dall’Au-torità di Bacino del fi ume Arno in collaborazione con l’assessorato alla Pubblica Istruzione. Giunto alla terza edizione, il progetto si articola come un percorso per conoscere e approfondire gli aspetti ambientali e le azioni necessarie per rendere più sicuro e vivibile il fi ume e il suo territorio. Comprende diversi incontri di didatti-ca frontale, sempre organizzati in forma di gioco per stimolare la curiosità e suscitare l’attenzione dei più piccoli, oltre ad attività di laboratorio e uscite sul fi ume. Per sviluppare il progetto, nelle scorse edizioni i ragazzi hanno anche raccolto interviste in famiglia, sia sul tema dell’alluvione del 1966 che su quello della vita col fi ume e sul fi ume, mentre i più piccoli hanno tradotto in disegni le storie ascol-tate dai nonni e dipinto le specie di pesci e volatili che popolano il corso d’acqua. Dal 2010 ad oggi hanno già preso parte alle attività 110 classi e più di 2.300 alunni, e solo nell’ultimo anno scolastico 2012-2013 hanno partecipato all’iniziativa ventuno scuole, per un totale di 34 classi.

S.W.

12 | Ottobre 2013

Page 13: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

SPETTATORIPER LA GARAIN LINEAUOMINI ELITE

270mila

grandi campioni onori e tributi non sono mancati. Guidata dal ct Paolo Bettini, la nazionale al gran completo ha fatto visita ad Alfredo Martini nella sua abi-tazione di Sesto Fiorentino alla vigilia delle gare, per raccogliere consigli e un “in bocca al lupo” speciale da una colonna delle due ruote. A ricordare le vittorie del “Ballero”, scomparso tragica-mente nel 2010 durante una gara di rally, e quelle di “Ginettaccio”, da oggi ci penseranno invece due statue, scoperte in occasio-ne delle corse iridate. Quella per Ballerini, in particolare, è stata collocata proprio di fronte al Mandela Forum, a pochi metri dal traguardo delle dodici gare del Mondiale, a strizzare l’occhio ai campioni all’arrivo in volata.

“Un’altra mobilità è possibile”:il Mondiale cambierà firenze?L’esame iridato è stato superato a pieni voti. Renzi lancia la sfida: “Se anche solo un fiorentino su dieci mollasse l’auto la città svolterebbe”

Altro che disastro, è stata una festa. E se il titolo iridato alla fine l’ha vinto il por-

toghese Rui Costa, una medaglia speciale va alla città di Firenze per come ha accolto il mondiale di ciclismo. Poche auto in giro, strade insolitamente sgombre, piste ciclabili riscoperte dai biker urbani per una settimana intera. Qualche polemica, specie dai commercianti della “zona rossa” di Campo di Marte e delle Cure, che si sono sentiti penalizzati dalle transenne del circuito di gara e che hanno stimato perdi-te fino al 50%, compensata però dagli alberghi al completo. Alla fine il clima di festa ha prevalso. E l’unica cosa che ha rischiato di rovinare tutto è stata la pioggia battente dell’ultimo giorno: par-titi in più di duecento, solo cin-quanta corridori hanno tagliato il traguardo, decimati da cadu-te sull’asfalto bagnato che non hanno risparmiato nemmeno il favorito azzurro Vincenzo Ni-bali, alla fine fuori dal podio per un soffio, in quarta posizione. “Hanno vinto i fiorentini perché hanno dimostrato che se voglio-no possono vivere meglio la cit-tà”, ha esultato il sindaco Matteo Renzi, che si è detto “orgoglioso di essere il sindaco di una città che non ha paura del futuro”.

TRAFFICOChi si aspettava che la città ne-gli otto giorni del mondiale, dal 22 al 29 settembre, impazzisse tra ingorghi, file chilometriche e deviazioni stellari, è rimasto deluso. Rimarranno nella storia i cartelli stradali “tarocchi” con indicazioni esilaranti e agghiac-cianti come, ad esempio, “per Gavinana 900 km” o “per Cam-po di Marte passare dalla Luna”, coniati dai tanti cittadini che con un po’ di preoccupazione e molta ironia si sono ritrovati nel gruppo Facebook “Vittime dei Mondiali di ciclismo a Firenze”. Ma alla fine tutto è filato liscio. Qualche disagio per il traffico nei giorni caldi delle corse, ma nel complesso si può dire che l’esame iridato sia stato superato a pieni voti. “Doveva essere un disastro, invece è stata una festa – è stato il commento di Renzi

– abbiamo registrato una dimi-nuzione del traffico in città del 16 per cento”. Se i provvedimenti di viabilità hanno funzionato, il merito è stato anche dei fioren-tini che, nonostante i “brontolii”, si sono adeguati. E per una set-timana hanno lasciato l’auto in garage preferendole bici, mezzi pubblici o lunghe scarpinate a piedi, anche a costo di qualche sacrificio. Così, dopo la corsa mondiale, sono in tanti a spera-re che la città ora si impegni per far diventare la mobilità sosteni-bile indotta dalla competizione sportiva una buona abitudine, anziché archiviarla alla voce “bel ricordo”. “Voglio dire grazie a Fi-renze che ha risposto con grande entusiasmo all’appuntamento e ha guadagnato non solo visibi-lità internazionale ma anche vi-vibilità, dimostrando che una mobilità alternativa è possibile”, ha detto Renzi, che poi ha lan-ciato la sfida: “Se riuscissimo a convincere anche solo un fioren-tino su dieci, tra quelli che usano la macchina, a mollare l’auto, la città svolterebbe”.

NUMERI MONDIALI Nonostante il maltempo nel giorno più atteso, le presenze non sono mancate lungo il per-corso iridato. Solo per la gara di

Natalia Binagli

L’evento

Bartali,una medaglia da appendere all’anima

“Il bene si fa ma non si dice, e certe medaglie si

appendono all’anima, non alla giacca”. Lo ripeteva sempre “Ginettaccio” Bartali, gambe forti e cuore grande, campio-ne in sella e nella vita. Chissà allora cosa direbbe oggi, dopo aver ricevuto uno dei ricono-scimenti più preziosi, la pro-clamazione a “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il Sacrario della Memoria di Gerusalemme, per aver sal-vato la vita, in gioventù, a centinaia di ebrei. Carattere schivo, umile per natura, non amava parlare di quelle vere e proprie imprese di cui fu protagonista, insieme alla sua bicicletta, durante la Seconda Guerra Mondiale. Approfit-tando della libertà di movi-mento che gli allenamenti gli garantivano, “Ginettaccio” trasportava, nascosti sotto il sellino della sua fedele due ruote, documenti e carte che aiutarono ottocento ebrei a sfuggire allo sterminio nazifa-scista. Un’attività di corriere, quella del campione, svolta all’interno della rete di salva-taggio nata intorno al rabbino di Firenze Nathan Cassuto e all’arcivescovo Elia Angelo Dalla Costa. Che adesso, dopo lunghi anni, viene riconosciu-ta e premiata con la massima onorificenza della comunità ebraica. Un’emozione doppia, arrivata proprio nei giorni del mondiale di ciclismo nella sua Firenze. Una delle medaglie più belle da appendere all’ani-ma.

N.B.

Il campione

chiusura sono stati 270mila gli appassionati che si sono assie-pati sotto l’acqua a bordo strada. Per trasmettere in mondovisione il passaggio dei campioni sotto al Campanile di Giotto – solo uno dei tanti scorci monumentali e paesaggistici mozzafiato offerti dalle gare di Toscana 2013 – si sono messe al lavoro 179 televi-sioni straniere. Migliaia i volon-tari e i tecnici scesi in campo per accogliere il pubblico coloratissi-mo e i mille atleti provenienti da un’ottantina di Paesi diversi. Un grande spiegamento di forze che è valso la candela: si calcola che ammontino ad alcune centinaia di milioni le ricadute economi-che del Mondiale sulla Toscana. Senza parlare degli investimenti sulle strade: dodici milioni di euro solo in città, serviti per ri-mettere in sesto circa 40 km di viabilità e piste ciclabili, quest’ul-time arrivate a quota 87 km e da ora in poi dotate, grazie alla competizione iridata, di ricuci-ture importanti come quella di piazza Ferrucci.

I GRANDI DEL PASSATOA fine gare resta il rimpianto per la mancata vittoria azzurra nella Toscana di Martini, Barta-li e Ballerini, a cui il Mondiale è andato in dedica. Ma per questi

#Focus

Solidarietà

Il vicesindacoe assessore allo sport

Stefania Saccardisi gusta un frullato

allo stand di Cft

Il trionfo del portoghese Alberto Rui Faria Da Costa, che ha battuto in volata lo spagnolo Joaquin Rodri-guez sul traguardo di viale Paoli

I frappè dei facchiniper i bambini del Meyer

Le due ruote sono state le protagoniste indiscusse, ma al mon-diale di ciclismo ha trovato casa anche la solidarietà. Che, con

i facchini della Mercafir di Novoli, riuniti nella storica cooperati-va Cft, ha fatto rima con “frullati”. Proprio così. La cooperativa, per tutta la durata delle gare iridate, è stata presente alla cittadel-la commerciale, ospitata nello stadio del rugby, con un colorato chiosco di frappè, macedonie e panna fresca, il cui ricavato è stato interamente devoluto all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. “Siamo alla soglia del 40esimo anno di vita della nostra coopera-tiva – ha spiegato il presidente di Cft Leonardo Cianchi – e ci pia-ceva l’idea di brindare partecipando in maniera attiva a un evento come il Mondiale di ciclismo, che per una settimana ha reso la città capitale internazionale dello sport. Ancor di più ci piaceva l’idea di festeggiare facendo noi un regalo a qualcuno. Subito ab-biamo pensato al Meyer, che ogni giorno è impegnato nella sfida più importante: far ritrovare il sorriso ai bambini”. Alla fine, grazie alle merende a base di frutta andate a ruba tra gli sportivi e gli amanti dei pedali arrivati da mezzo mondo, sono stati devoluti al Meyer duemila euro.

Ottobre 2013 | 13

Page 14: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

Se il manicomio lascia spazio all’arteAl numero 12 di via di San Salvi si trova la Tinaia, centro di attività espressive che ha visto passare al suo interno diversi pittori di talento

La realtà

Anno 1964, in Italia sta cominciando quel cammino che avrebbe portato

pian piano alla chiusura defi-nitiva dei manicomi. All’ospe-dale psichiatrico di San Salvi il dottor Franco Mori, con l’aiuto di due infermieri, un medico volontario, un assistente so-ciale e alcuni amici, decide di aprire un “laboratorio espres-sivo”. L’obiettivo dello psichia-tra è chiaro: sperimentare con un gruppo di degenti l’effetto positivo di attività artistiche come la ceramica, il disegno e la pittura. Tutto questo fuori dai confini del manicomio, in uno spazio alternativo rispetto a quello del reparto. Negli anni,

Giulia Righi

�Weblatinaia.org Telefono055.6933578

Nella foto sopra: l’interno del centro di attività espressive “La Tinaia”.Sotto le opere realizzate da alcuni artisti della struttura:1. Franca Settembrini, Calimero, pennarello su carta, mis. 70x50 cm2. Guido Boni, La Signora Maleci, acrilico su carta, mis. 100x70 cm3. Marco Biffoli, La Gioconda, tecnica mista su tela, mis. 100x70 cm

#Società

poi, il centro si sposta sul terri-torio, fino al febbraio del 1975, quando viene inaugurato un atelier vero e proprio. Un luogo in cui l’arte è la padrona incon-trastata, non più mero esercizio ripetitivo ma creazione pura. È così che nasce “La Tinaia”, realtà vivace dell’arte fioren-tina, casa di pennelli brillanti sfuggiti alla costrizione degli istituti per la salute mentale e oggi uno dei più prestigiosi centri di “Outsider Art” d’Ita-lia. Il suo nome deriva dal passato del posto, ricordando quando questo era un deposito per tini. Negli anni, in questa struttura sono passati artisti di talento che hanno lasciato, più che un segno, un trionfo di

colore. “Abbiamo circa quindi-cimila opere archiviate sul da-tabase e visibili su internet, ma sono circa un terzo del totale di quelle prodotte dagli anni Settanta ad oggi. Negli anni, alla Tinaia sono passati centi-naia di artisti: una ventina di loro possono essere considerate personalità artistiche significa-tive”, spiega Maika Cavarretta, vicepresidente dell’associazio-ne “La Nuova Tinaia Onlus” ed educatrice della Coopera-tiva Di Vittorio. Alcune opere degli artisti del centro sono infatti ospitate in collezioni pubbliche e private di Art Brut (come la “Collection de l’Art Brut” di Losanna o L’Aracine di Parigi), e negli anni si sono

succedute oltre centocinquan-ta esposizioni. Nel 2002 è poi nata l’associazione “La Nuova Tinaia Onlus”, per valorizzare passato, presente e futuro di questo particolarissimo luogo, mentre oggi la Tinaia è inserita

all’interno della rete dei servizi di salute mentale del Quartiere 2. Sono quindici, attualmente, gli artisti attivi al suo interno, che frequentano i laboratori e si occupano della cura delle opere archiviate. E oggi come allora

la libera espressione artistica viene considerata un momento prezioso del percorso riabilita-tivo di ogni paziente. Non resta dunque che andare a scoprirla di persona: la Tinaia si trova in via di San Salvi 12.

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#Società

e Dal carcere escono biciclette di “marca”Creato un brand per rendere unici i mezzi prodotti nelle offi cine delle strutture penitenziarie fi orentine

“Piedelibero ri-cicli”

A “Piedelibero” in bi-cicletta. Si chiama proprio così (“Pie-delibero ri-cicli”) il

progetto “salito in sella” in città alla vigilia dei mondiali di cicli-smo. Di che cosa si tratta? Di un “Milleunabici 2.0, ovvero la con-tinuazione di un progetto socia-le targato Firenze che amplia i propri orizzonti”, ha spiegato il vicesindaco Stefania Saccardi. Il progetto Milleunabici aveva preso vita nell’aprile del 2000 per mano di Istituto penale di Sollicciano, Comune di Firenze e Cooperativa Ulisse: le biciclet-te abbandonate, provenienti dai depositi comunali, sono state da allora riparate e restaurate dai detenuti nelle officine del car-cere fiorentino, per essere poi rimesse in circolazione. Ora il salto di qualità. Ha preso infatti

Ivo Gagliardi

Tre i modelli in vendita,con prez zida 40 a 380euro. E presto arriveranno altri oggetti

vita l’iniziativa che unisce etica ed estetica e che ha visto la crea-zione di un marchio per rendere uniche e riconoscibili le bici-clette prodotte nelle officine del carcere di Sollicciano e dell’isti-tuto penale minorile Meucci: “Piedelibero ri-cicli”, appunto. Attualmente sono tre le offici-ne in funzione: a Solliccianino, al Meucci e nella struttura del-la cooperativa Ulisse, accanto al ponte della tramvia. Dieci le persone che ci lavorano, fra cui tre minori, e circa seicento le biciclette vendute ogni anno. Laboratori e fucine di creativi-tà dove si assemblano, si crea-no e si realizzano le due ruote Piedelibero, dove i giovani si

formano, dove si producono ar-tigianalmente mezzi di qualità e dove si “costruiscono”, allo stes-so tempo, opportunità concrete per il reinserimento sociale de-gli ex detenuti. E tre sono anche i modelli di bici “Piedelibero” in vendita: quello base, ovvero le classiche biciclette vendute fi-nora, con prezzi da 40 a 70 euro; il medio, bici nuove assemblate (tre tipi da 180, 240 e 280 euro) e il modello top, biciclette rias-semblate con pezzi originali ed esclusivi, prodotti di artigianato dal prezzo di 380 euro. Il sinda-co Matteo Renzi è stato fra i pri-mi ad acquistare uno di questi mezzi: ha scelto una bicicletta da uomo blu con ruote rosse.

“Del tema delle carceri – ha sottolineato il primo cittadino – si parla spesso quando ci sono eventi negativi: ma i problemi nazionali non si affrontano con provvedimenti ‘una tantum’ ma con operazioni e sfide culturali ed educative. Per questo siamo felici di promuovere questa ini-ziativa bellissima con la coope-rativa Ulisse che da tanti anni lavora con i ragazzi del carcere e che ora vede la nascita di un brand di prodotti che verranno commercializzati”. E “Piedeli-bero” non si ferma qua: l’obiet-tivo è quello di trasformarlo nel brand identificativo di tutti gli oggetti che, in un prossimo fu-turo, saranno prodotti all’inter-

� Web

piedelibero.it

Una delle biciclette “Piedelibero ri-cicli” in vendita: l’iniziativa nata da poco in città vuol unire etica ed estetica. A sinistra la presentazione del progetto

no delle strutture penitenziarie fiorentine. A iniziare dai gad-get e dagli accessori legati alla bicicletta. Perché i mondiali di ciclismo sono ormai finiti, ma le due ruote a pedali vogliono continuare a essere protagoniste in città.

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Page 16: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Cultura

I Negrita: “Noi, firenze e i maestri Litfiba”La band aretina si racconta tra passato e presente.Mentre (ri)parte con un album e un tour acustico

Sono diventati grandi, i Negrita. Amano ancora i palcoscenici dei festival, le tournée infi nite e gli

atteggiamenti da rocker navigati, ma hanno anche deciso che era arrivata l’ora di provare un’espe-rienza nuova, fatta di chitarre acustiche e atmosfere intime, di gente che ascolta in silenzio, di palchi scricchiolanti e arrangia-menti da “adulti”. Dopo il succes-so di Unplugged, tour nei teatri conclusosi all’Arcimboldi di Mi-lano, la band di Arezzo ha deciso di replicare, ricominciando a gi-rare il bel paese con la stessa for-mula, a partire da questo mese. Tra le primissime tappe c’è pro-prio Firenze, dove si esibiranno il 18, al Verdi. “Il rock ci ha sem-pre dato dei brividi – raccontano i componenti del gruppo a Il Re-porter – ma la dimensione acu-stica è un ottimo banco di prova per noi. Ci sta piacendo molto”. “È diverso anche l’approccio, nei palazzetti guardi dall’alto il pub-blico, a teatro sei completamen-

to immerso, si vede gente fi no a molto sopra di te. Si respirano tradizione, classicità, intimità”. Uscito una manciata di settima-ne fa, ad accompagnare il tour Unplagged c’è anche Déja Vù, album in studio ispirato pro-prio alla recente esperienza live nelle sale di tutta Italia. Il disco, che contiene anche due inediti, è un viaggio emozionale attra-verso i più grandi successi dei Negrita, riarrangiati in versioni inedite semi-acustiche, in gra-do di esaltare l’energia, il sound, l’atmosfera e la ricercatezza che da sempre contraddistinguono la band. Insomma, di strada ne hanno fatta i ragazzi (tra studi di registrazione e tournée), ma sen-za abbandonare le loro origini, spostandosi a Firenze di quando in quando. “Noi del nucleo sto-rico (Pau, Drigo e Cesare, ndr) abbiamo studiato Architettura a Firenze. Già all’epoca suonava-mo e abbiamo registrato il no-stro primo album negli studi dei Litfi ba, dei veri e proprio maestri

Enrica Cinaschi

Teatro Verdi

La formazione dei Negrita al completo. I rocker di Arezzo, reduci dal successo dell’ultima tournée, hanno deciso di replicare ripartendo da un tour nei teatri. Saranno a Firenze il 18 ottobre

�Webteatroverdionline.itboxofficetoscana.it

per noi. È stato in assoluto uno dei periodi più belli della nostra vita. Abbiamo aperto alcuni dei loro concerti, un grandissimo onore per noi, era come lavora-re coi genitori di chi fa rock in Italia”. Amante della sua terra ma sempre alla ricerca di stimo-li nuovi, la band di Pau è molto maturata negli ultimi anni. “L’al-bum L’uomo sogna di volare e il singolo Rotolando verso sud (era il 2005, ndr) segnano un po’ uno spartiacque tra il prima e il dopo. Durante il lungo viaggio in Sud America che ha preceduto l’usci-ta del disco ci siamo lasciati con-taminare da infl uenze nuove, e da quel momento è cominciato un approccio diverso alla musi-ca. Da quel viaggio è cominciato un nuovo corso per la band, che non è più solo i Negrita del rock, ma qualcosa di più”. Qualcosa che ha imparato a fare rima an-che con i teatri e con i pubblici molto esigenti che hanno consa-crato il loro successo. A suon di un sold out dietro l’altro.

cento candelinericordando monni e cerami

Non è da tutti arrivare a spegnere cento cande-

line. A Rifredi succede, e la nuova stagione si apre festeg-giando il primo secolo di vita del teatro e i primi dieci anni dal riconoscimento da parte del Ministero dei beni culturali come teatro stabile per l’inno-vazione per le nuove genera-zioni. Insomma, questo 110 e lode (come si legge nell’ironico titolo della stagione) è proprio un traguardo meritato. Ne sa qualcosa Giancarlo Mordini, direttore artistico e anima del teatro che da ventotto anni, con la compagnia stabile Pupi e Fresedde, porta avanti un la-voro costante di ricerca e qua-lità. “Cerchiamo sempre – rac-conta Mordini – di dare spazio ad attori nuovi, ma anche a presenze ormai rodate del pal-coscenico, andando incontro agli interessi di un pubblico molto eterogeneo”. Pubblico che negli anni ha regalato a Pupi e Fresedde grandi soddi-sfazioni. E, visto l’importante anniversario, il cartellone di quest’anno non poteva che essere molto speciale, con al-cune new entry, graditissimi ritorni e momenti (più che dovuti) dedicati al ricordo. Fari puntati sulla memoria di Vincenzo Cerami (che verrà ricordato dalla fi glia Aisha in-sieme a Marco Cocci con una lettura del romanzo Amorosa presenza) e dell’indimenticato Carlo Monni (che a Rifredi era di casa), che “tornerà” sul pal-co il 22 maggio, in occasione del primo anniversario della sua scomparsa. E poi ci sarann Serra Yilmaz con Hotel Bosfo-ro, Lucia Poli e La grammati-ca di Dio di Stefano Benni ed Ennio Fantastichini che salirà sul palco per “Beniamino”. E ancora Alessandro Benvenuti e il suo best of e gli spagnoli Yllana con uno spettacolo mai visto prima, Muu!, dedicato a corride e toreri. E poi ancora Nicola Zavagli e il suo omag-gio a Vasco Pratolini, Sergio Forconi in Gaetano il mago di San Frediano e la compagnia di danza del teatro con Giselle.

L.V.Z.

Rifredi

� Web

teatrodellapergola.itTel 055.22641

Pierfrancesco Favino sarà a teatro dal 26 novembre al 1° dicembre con “Servo per due”, tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni e riadattato dall’attore stesso

Pergola

evergreen e Prime nazionali

Diciotto spettacoli, cinque prime nazionali e un fi ume di per-sonaggi di prim’ordine. E allora, che Pergola sia. Si alza il si-

pario sulla stagione 2013-2014 della Fondazione, con un cartellone da non lasciarsi sfuggire. Da quest’anno, poi, la Pergola si accredita anche come luogo di crescita progettuale e prospettica di alcuni spettacoli, che iniziano da Firenze il loro iter produttivo comple-tando e perfezionando in teatro gli allestimenti prima del debutto assoluto. In programma, cinque prime nazionali: I pilastri della so-cietà di Ibsen diretto da Gabriele Lavia, che inaugura la stagione il 5 novembre, Giocando con l’Orlando con Accorsi e Baliani, Una pura formalità di Tornatore diretto e interpretato da Glauco Mauri, Servo per due di Pierfrancesco Favino e Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg, per la coppia Chiara Francini ed Emanuele Salce. In residenza anche il riallestimento per la nuova tournée della Coscienza di Zeno di Maurizio Scaparro. La stagione, invece, si compone come di consueto delle migliori produzioni del teatro italiano e attraversa spettacoli che leggono con intenzione corag-giosa i classici, come Le voci di dentro di Toni Servillo o RIII - Ric-cardo III di Alessandro Gassman e il John Gabriel Borkman diretto da Piero Maccarinelli. Spettacoli che rifl ettono su inquietudini mai sopite del passato recente, come ‘Na specie de cadavere lunghissimo, il Pasolini di Fabrizio Gifuni e il Craxi dipinto da Vitaliano Trevi-san in Una notte in Tunisia, con Alessandro Haber. C’è la grande letteratura italiana, con Zeno e le scintillanti Operette morali riviste da Martone. C’è Filippo Timi di ritorno col suo Don Giovanni. C’è un riapprodo pirandelliano per Federico Tiezzi, il Non si sa come con Sandro Lombardi, e l’attesa per Il giuoco della parti di Roberto Valerio. Non manca la commedia con la riedizione de L’importanza di chiamarsi Ernesto di Gleijeses, l’inedito Lo Monaco in Non è vero ma ci credo di Peppino De Filippo ed Eros Pagni e Tullio Solenghi nei panni dei Ragazzi irresistibili di Neil Simon.

B.B.

il coraggio della culturain scena nel q3

Piccole realtà crescono, a suon di coraggio e intra-

prendenza. È il caso del Lu-mière, “giovane” realtà fioren-tina che quest’anno torna con grandi nomi del teatro italiano, tra contemporaneità, impegno e brio. Un cartellone ricco e variegato, fatto di prime na-zionali, firme eccellenti e no-vità assolute. Tra i protagonisti spiccano i nomi di Corrado d’Elia, Mariella Nava, Anna Meacci, Paola Quattrini, Mile-na Miconi, Ennio Coltorti, Mi-chele. E poi la Ginestra, Marco Morandi, Michela Andreozzi e molti altri. E per il direttore artistico Marco Predieri arriva il debutto in veste di autore. Qualche titolo? “Novecento”, ispirato al capolavoro di Ales-sandro Baricco e portato in scena da Corrado d’Elia, op-pure la performance di Ma-riella Nava insieme ad Anna Meacci, o anche “Non c’è due senza te”, con i due figli d’arte Marco Morandi e Carlotta Proietti. Per info: www.teatro-lumiere.it.

L.V.Z.

A palazzo Pitti sbarcail mondo fantasticodi antonio possenti

I colori e i personaggi fanta-stici che popolano l’univer-

so onirico di Antonio Possenti tornano a farsi ammirare dal pubblico. Si svolgerà nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, nell’Andito degli Angiolini, dal 26 ottobre al 15 dicembre, la mostra Della ma-gia e dello stupore, con le ope-re dell’artista lucchese facenti parte della collezione della Banca di Cambiano. La mostra propone un percorso esposi-tivo semplice ma empatico, dove leggere la grammatica della pittura possentiana in un dialogo aff ascinante tra museo antico e arte contemporanea, sottolineato anche dal design degli arredi e delle cornici, ele-menti appositamente pensati e realizzati per interagire som-messamente con i fantasiosi linguaggi formali dell’artista. Le opere testimoniano un Pos-senti che continua a provare stupore verso il bene e il male, che si pone di fronte alle cose come se avesse mantenuto lo stato dell’infanzia.

B.B.

Lumière La mostra

16 | Ottobre 2013

Page 17: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Cultura

Vasco Pratolini in uno degli scatti più celebri

Un secolo di storiecon i ragazzi di pratolini

L’anniversario

Ludovica V. Zarrilli

� Web

fondazioneteatrodellapergola.itTel 055. 2264312

Mail [email protected]

Cento anni fa Firenze era sicuramente una città diversa. E in quella città lontana nacque lo scrittore che più di ogni altro ne seppe raccontare i sapori e gli odori,

i vicoli e le miserie, le piccole gioie di quartiere e i grandi drammi del Novecento. Le case, le chiese, gli incroci, i volti della gente. Era questo che faceva di Vasco Pratolini, nato a Firenze il 19 ottobre del 1913, uno scrittore straordinario, con la capacità di dipin-gere la città come se fosse un aff resco, come se dentro le pagine ci fossero fotografi e un po’ sbiadite. È per ricordare lui, i suoi personaggi e i suoi luoghi (che sono anche i “nostri” luoghi e che sono ancora tutti lì, magari un po’ sgualciti, cambiati, talvolta miglio-rati, ma ancora tutti al loro posto) che Il Reporter ha deciso di dedicargli questo spazio. Rubando qualche passaggio ai suoi romanzi più famosi e celebrandone il ricordo tra via del Corno e San Frediano.

METELLOMetello Salani era nato a San Niccolò, ma fi no ai quindici anni, non vi aveva mai abitato. La sua fa-miglia era di quel Rione, e ciascuno ha le discendenze che si ritrova. Suo padre, renajolo, era stato anarchi-co e tutti, tra piazza de’ Mozzi e la Colonna, l’aveva-no conosciuto per la sua bassa statura e il suo pugno proibito. Lo chiamavano Caco, e non perché quella gente sapesse di mitologia, ma per via del gruppo di Bandinelli ch’è sotto Palazzo Vecchio, e per dire ch’era uno che soltanto un Ercole l’avrebbe potuto castigare.

CRONACHEDI POVERI AMANTIHa cantato il gallo di Nesi carbonaio, s’è spenta la lanterna dell’Albergo Cervia.Il passaggio della vettura che riconduce i tranvieri del turno di notte ha fatto sussultare Oreste parrucchiere, che dorme nella bottega di via dei Leoni, cinquanta metri da via del Corno.

IL QUARTIERENoi eravamo contenti del nostro quartiere. Posto al limite del centro della città, il Quartiere (di Santa Croce, ndr) si estendeva fi no alle prime case della periferia, là dove cominciava la via Aretina, coi suoi orti e la sua strada ferrata, le prime case borghesi, e i villini.

LE RAGAZZEDI SAN FREDIANOIl rione di San Frediano è di là d’Arno, è quel grosso mucchio di case tra la riva sinistra del fi ume, la Chie-sa del Carmine e le pendici di Bellosguardo;dall’alto, simili a contraff orti, lo circondano Palazzo Pitti e i bastioni medicei;l’Arno vi scorre nel suo letto più disteso, vi trova la cura dolce, ampia e meravigliosa che lambisce le Ca-scine. Quanto v’è di perfetto, in una civiltà diventata essa stessa natura, l’immobilità terribile e aff ascinante del sorriso di Dio, avvolge San Frediano, e lo esalta. Ma non tutto è oro quel che riluce.

Sulle tracce dello scrittore

A spasso per un giorno nei luoghi di vasco

Il mondo narrativo di Vasco Pratolini è profon-damente legato al tessuto urbano di Firenze

vista in anni delicati, quelli tra l’inizio del Nove-cento e il 1950, in cui l’aspetto della città cambia radicalmente e il signifi cato di alcuni quartieri popolari del centro storico muta in maniera pro-fonda. Il Teatro della Pergola propone un itinera-rio all’insegna dei luoghi di Pratolini (19 ottobre e 2 novembre, ore 10.30, ritrovo in piazza Santa Croce, accanto alla fontana), sfogliando alcune pagine e osservando come nel tempo questi stessi luoghi siano divenuti qualcosa di diverso, pur sen-

za perdere l’aff ascinante impronta originaria. Da Santa Croce, dove si svolge Il quartiere, alla mitica via del Corno, fi no al Cestello, dove si ritrovano i compagni di Metello, e a San Frediano, con le sue ragazze.

B.B.

Torna la RassegnaLeggeRe peR non DimenTicaRe quest'anno alla sua XiX edizione con il tema de “la responsabilità”BiBLioTeca DeLLe oBLaTeOre 17.30 Sala ConferenzePiano terra

mercoledì 16 ottobre Gianluca Bec-caria presenta alti su di me. maestri e metodi, testi e ricordi.Venerdì 18 ottobre Sandra Bonsanti presenta il gioco del grande potere.mercoledì 23 ottobre Remo Cesera-ni e Danilo Mainardi presentano L'uo-mo, i libri e altri animali. Dialogo tra un etologo e un letterato.mercoledì 30 ottobre Arnaldo Benini presenta La coscienza imperfetta.

Dal 7 ottobre al 18 novembre tutti i lunedì alle ore 18.00 nella Sala della Colombaria (piano terra) appunta-mento con... un'ora con la filoso-fia ciclo di incontri promosso dall'As-sessorato alla Cultura del Comune di Firenze e dall'Università di Firenze a cura di Roberta Lanfredini, professore di filosofia teoretica dell'Università di Firenze. Primo appuntamento lunedì 7 ottobre. Tema dell'incontro mente e corpo, relatrice Roberta Lanfredi-

ni, segue il 14 ottobre Filosofia e scienza con Paolo Parrini, 21 ottobre essere e divenire nella filosofia antica con Francesco Ademollo, 28 ottobre etica e politica nel me-dioevo con Gianfranco Garfagnini. 11 novembre Sergio Vitale: in cammi-no. Una Filosofia Dell’esperienza. 18 novembre sergio givone: Un’altra filosofia. Una filosofia dell’altro

Ciclo di conferenze alle frontiere dell'aldilà” a cura della Commissione Cultura e Ass.Archeofisica.Venerdì 11 ottorbe ore 21.00 il Bar-do Thodol Il libro tibetano dei morti con Daniele Corradetti.Venerdì 18 ottobre ore 21.00 il libro dell'uscita a giorno Il libro Egiziano dei morti con Franco Naldoni.Venerdì 25 ottobre ore 21.00 pre-sentazione del libro di Tommaso Pala-midessi il libro cristiano dei morti con Alessandro Mazzucchelli

paLazzo STRozzi aLLe oBLaTe12 novembre ore 18.00 Sala Con-ferenze. Franziska Nori presenta Ter-ritori instabili. confini e identità nell'arte contemporanea in occasio-ne della mostra Avanguardia Russa la Siberia e l'Oriente.

oBLaDi' iL SaBaTo Dei BamBini SaBaTo 19 ottobre ore 16,30in Viaggio VeRSoiL pianeTa panDaLettura e laboratorio di invenzioni crea-tive a partire da oggetti d'uso comune.Siamo alla ricerca di un pianeta dove gli abitanti vivano in perfetta armonia con la natura!Letture dal libro di Luca Novelli, il pro-fessor Varietà. Sostieni il sosteni-bile, Editoriale Scienza.Per bambini dai 7 ai 10 anni. A cura dell'AssociazioneScioglilibro.

gioVeDi' 31 oRe 16,30 - SpeciaLe HaLLoWeen!DUe peRSonaLiTÀ,ma Un SoLo TeSoRoIl giorno di fondazione della biblioteca uno strano bibliotecario ha nascosto un ricco tesoro. Per trovarlo dovrai scoprire il suo tremendo segreto: sei abbastanza audace e coraggioso?Gioco letterario basato sul libro di Ro-bert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Alia.Per ragazzi dai 12 ai 14 anni.Tutte le iniziative sono gratuite su pre-notazione.

BiBLioTeca DeLLe oBLaTe. Via DeLL’oRiUoLo, 26 FiRenze. WWW.BiBLioTecHe.comUne.Fi.iT

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Page 18: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

#Fiorentina

Il calendario

“vi racconto come nacquero gli agenti”Moreno Roggi è stato unodei primi procuratori italiani

L’intervista

Giocatore, direttore sportivo dal ‘78/‘79 e già procuratore nel 1984. Moreno Roggi,

anche presidente delle Glorie Viola, ha vissuto da protagonista la nascita della fi gura dell’agente dei calciatori.Come è nata la fi gura dell’agen-te Fifa?Dopo il Mondiale dell’82 vinto dall’Italia, ci fu l’apertura ai gio-catori stranieri, che si presenta-vano qua ognuno con il proprio agente e guadagnavano molto più dei giocatori italiani, che

Iniziò come una scommessa la favola viola di Bati. Una

scommessa del suo procurato-re Settimio Aloisio, che all’in-domani dell’inizio della Cop-pa America lanciò una sfi da a Gabriel Batistuta: segnare sei reti per coronare il suo sogno. Un sogno chiamato Fiorentina. Per il miglior realizzatore vio-la in serie A (con 152 centri) sei gol in un torneo sono una passeggiata. Come se il bigliet-to aereo per Firenze fosse già stato staccato. Allora, però, Bati non era ancora Batigol. Aveva un soprannome meno nobile, El Camion, per la sua potenza. Caratteristica che lo ha contraddistinto anche in riva all’Arno. Otto luglio 1991, fi schio d’inizio della Coppa America per Bati, fi schio d’ini-zio della sfi da con il suo agen-te: selección contro Venezuela, due reti di Batistuta al 25’ e al

Irene Delfino

avevano vinto il Mondiale. Mi venne in mente di fare l’agente, informandomi da alcuni miei ex compagni di Nazionale. All’epo-ca c’era già chi faceva questo tipo di lavoro, ma non proprio come procuratore. Antonio Caliendo lavorava più a livello di pubbli-cità e Dario Canovi lavorava per i giocatori come consulente le-gale, per conto dell’associazione calciatori. Sono stato tra i primi, iniziando uffi cialmente nell’84 e mettendo su una società, la Play Ground.La fi gura del procuratore ha

tante sfaccettature: un po’ av-vocato, un po’ assicuratore, manager, comunicatore, anche osservatore. Lei in quale si ri-conosce?In quelli che lo sanno fare.Passiamo a Massimo Ambro-sini. È stata una bandiera del Milan, ma è già molto amato a Firenze. Se lo aspettava?Sì, perché lo conosco non solo come calciatore, ma anche come uomo. Si fa ben volere da tutti e, come tutti i grandi campioni, ha un modo umile di porsi.Perché, fra tutte le off erte, Am-

brosini ha scelto Firenze?Gli è sempre piaciuta questa bel-lissima città e nelle trasferte con il Milan rimaneva ogni volta im-pressionato dal grande pubblico viola, che sosteneva la squadra.Quando lei ha iniziato a fare il procuratore eravate in pochis-simi. Ora siete ben 1.058 agenti Fifa in Italia, al secondo posto c’è la Spagna con 578 e sul terzo gradino del podio l’Inghilterra (461).Uffi cialmente. Poi ci sono gli stranieri, gli avvocati, i commer-cialisti, i parenti di primo grado, anche loro possono fare l’agente.Concludiamo con la sua breve parentesi da direttore sportivo. Come la giudica?Ho lavorato con grande intensi-tà, perché ai colori viola tengo da sempre. E ho lasciato più di cen-to giocatori, interrompendo un lavoro che iniziava allora a dare i suoi frutti.Come è cambiato il ruolo del ds?Prima il ds aveva molta forza, con l’inserimento più fattivo dei presidenti e dei dirigenti ha per-so di importanza. E con quello dei procuratori ha perso ulte-riormente forza, ma rimane fon-damentale per professionalità e suggerimenti tecnici.

50’. Poi, nel match contro i pa-droni di casa del Cile, all’81’ insacca il gol della vittoria ar-gentina. È a metà dell’impre-sa. Dopo ogni rete rivolge lo sguardo verso Aloisio, in segno di sfi da. Un centro con il Para-guay e uno contro la Seleção. Manca l’ultimo gol per prende-re l’aereo e Gabriel lo realizza il 21 luglio, nella partita decisiva contro la Colombia. Alza la Coppa America al cielo e vola sopra le nuvole, direzione Fi-renze. Ancora non sa che pre-sto diventerà il Re Leone.

I.D.

I tifosi viola attendono con trepidazione la sfida alla Juventus, in programma questo mese al Franchi. Ma non èl’unico impegno importante per la squadra di Montella

Chi non conosce Gabriel Omar Batistuta, il miglior marcatore viola in serie A? Nessuno, almeno a Firenze. Ma forse non tutti sanno come è arrivato in riva all’Arno...

viola, IL MESE DELLA VERITÀOttobre dirà chi è veramente questa Fiorentina. Un ciclo di gare

che misurerà ambizioni e forza della squadra di Montella. A partire dalla Partita con la P maiuscola. Dopo la pausa per le na-zionali, si riprende infatti con Fiorentina-Juventus (20 ottobre): nella passata stagione, al Franchi, i viola giocarono una grandissima gara senza trovare la via del gol, non riuscendo così a vendicare il poke-rissimo che i bianconeri riuscirono a rifi lare nell’annata precedente alla più brutta Fiorentina di sempre. I tifosi chiedono una vittoria, magari da dedicare a chi, un po’ di tempo fa, ha fatto vincere i vio-la negli ultimi istanti di una gara contro la Vecchia Signora: Stefano Borgonovo, scomparso da pochi mesi ma per sempre nel cuore dei tifosi gigliati. Poi, dopo la trasferta di Verona contro il Chievo, in pro-gramma c’è un altro big match, che riporta alla mente la lontana sfi da Baggio-Maradona. A trovarsi di fronte, questa volta, saranno Pepito Rossi e Higuain, nel match in programma nel turno infrasettimanale di mercoledì 30 ottobre. Tutta la verità in un mese, dunque. O quasi.

LOR.MOS.

Come tutto iniziò

quando bati era el camion

152gol in serie Ain maglia viola

DATI NON RACCOLTI PRESSO L’INTERESSATOSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsa-bile del trattamento è Bunker s.r.l.Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in con-temporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

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STAMPANuova Cesat - Firenze (FI)

Periodico d’informazione locale. Anno VII n.36 del 1 Ottobre 2013. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.

Il Reporter del Q3 raggiunge le famiglie del quartiere 3 di Firenze.

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#Sport

Giulio Sordini a bordo campo: sarà ancora lui, insieme a Marcelo Segundo, a guidare l’Aeroporto di Firenze Rugby nella nuova stagione

Leonardo Sottani e Riccardo Vannini con la bandiera della Rari Nantes. Sono diverse le novità con cui la pallanuoto fiorentina si presenta quest’anno ai nastri di partenza

Rugby

al via la stagioneRiparte con rinnovato entusiasmo l’Aeroporto di Firenze Rugby,

dopo l’ottavo posto conquistato l’anno scoro in serie A1. Confermati alla guida tecnica Giulio Sordini e Marcelo Segundo, come ogni stagio-ne al gruppo storico si aggiungono le speranze dei giovani provenienti dalle categorie giovanili, nuovi arrivi e graditi ritorni. Il campionato si presenta impegnativo: spiccano le ambizioni de L’Aquila (nobile deca-duta dal campionato d’Eccellenza e che riceverà, al debutto nello storico impianto abruzzese, proprio l’Aeroporto Firenze Rugby), di Pro Recco, Piacenza e Colorno, con ben tre retrocessioni rispetto alle due della scor-sa edizione. La squadra fi orentina si presenterà ancora una volta come una delle compagini più giovani e con il più alto indice di giocatori pro-venienti dal proprio settore giovanile. “Spero di non sbagliarmi – com-menta Giulio Sordini – ma credo che la qualità di gioco sarà all’altezza di qualsiasi squadra che andremo ad aff rontare in campionato”.

SIM.SPA.

Pallanuoto

tante novità in acqua

Grandi novità per la pallanuoto fi orentina. La Rari Nantes Florentia volta pagina: Leonardo Sottani lascia la panchina e vola in Brasile.

Anche per motivi familiari, ha infatti deciso di rimettersi la calottina per giocare nella Fluminense. Il suo sogno è quello di riprendere quanto prima la carriera da allenatore ma, ancora per un anno, tenterà di far gol. Il presidente Andrea Pieri ha chiamato Riccardo Vannini a sostitu-ire Sottani e ha iniziato una campagna acquisti che ha portato a Firenze l’australiano Paul Sindone e il centroboa serbo Nikola Eskert. Acquisto importante anche per la Ngm Firenze Waterpolo, che è riuscita a por-tare in riva all’Arno Kami Craig, centroboa californiano della Nazionale americana e oro alle ultime Olimpiadi di Londra 2012. Un grandissimo colpo per la squadra fi orentina, che ha acquistato una delle più forti giocatrici della pallanuoto mondiale. Con l’arrivo di Motta, Settonce e del secondo portiere Lavi, la Ngm è la candidata numero uno per lo scudetto.

SIM.SPA.

Le dragon lady sull’imbarcazione in Arno, con la loro tenuta rosa: sono una cinquantina quelle che si allenano regolarmente. Ora il sogno è quello di partecipare al meeting mondiale in programma il prossimo anno in Florida

DONNE-DRAGO, STORIeDI SPORT E CORAGGIOAlessandro Piccardi presentala squadra “speciale” in rosa

L’intervista

�Web florencedragonlady.it legatumorifirenze.it

Avete mai visto un drago in Arno? No, non è l’inizio di un libro fantasy, ma di

una storia (fatta di tante storie) vera. Una storia di coraggio, ottimismo, donne e sport. Il dragon boat è una disciplina di origini orientali in cui venti at-leti spingono a pagaiate un’im-barcazione lunga e stretta, con a poppa una testa di drago e a prua una coda. Dal ‘95 è uno sport praticato a Firenze, ma la nostra storia inizia nel 2002, quando Alessandro Piccardi, direttore sportivo dell’associa-zione Canottieri Comunali Fi-renze, partecipando ai Mondiali a Roma, viene a conoscenza del progetto “Abreast in a boat”.Signor Piccardi, di cosa si trat-ta?È un progetto ideato in Canada nel ‘96 dal dottor Don Mcken-zie, per sfatare il luogo comune che le donne operate al seno non possano svolgere attività fisiche ripetitive che impegnino la parte superiore del corpo.Qual è stato il risultato?Nessun danno, anzi: risulta-ti positivi per il corpo e per la mente. Così, nel 2005, in occa-sione di Corri la vita, ho portato a conoscenza dell’iniziativa la presidente Bona Frescobaldi e Neri Torrigiani: da lì è iniziata l’avventura, con l’immediato coinvolgimento della Lilt di Fi-renze.

Carlo Marrone

Da quando esattamente? Casualmente la squadra, chia-mata Florence Dragon Lady e tinta di rosa, colore mondiale delle donne operate al seno, è stata presentata in una data molto significativa: il 14 febbra-io 2006.Come siete organizzati?Il legame con la Lilt sezione di Firenze è forte, tutte le dragon lady ne sono socie, e ogni even-to è auto-organizzato.Ci parli meglio del legame con la Lilt.A Firenze le donne operate al seno fanno riabilitazione a Vil-la delle Rose, seguite dall’onco-loga Maria Grazia Muraca. La dottoressa, tra le varie attività riabilitative, consiglia il dragon boat. Così fino a oggi 180 donne sono passate dal nostro circolo e circa cinquanta si allenano re-golarmente.Svolgete anche attività agoni-stica?No, nei nostri meeting si ten-gono delle “gare” con primo, secondo e terzo classificato, ma è più che altro una forma di divertimento e aggregazione:

queste donne hanno già vinto la loro sfida e sono arrivate tutte prime.Dal punto di vista sociale, in-vece, il risultato deve essere forte...Assolutamente. Spesso le don-ne operate al seno evitano di affrontare l’argomento, tendono a nascondersi. Le nostre dragon lady, invece, si espongono, si fanno intervistare, fotografare. Mandano un forte segnale di rinascita.Obiettivi futuri?Uno, grande: partecipare al me-eting mondiale a ottobre 2014 in Florida. Ma la trasferta costa, così abbiamo attivato l’iniziati-va “Adotta una Florence Dragon Lady” per raccogliere fondi. Speriamo di arrivare alla cifra necessaria. Se qualcuno volesse contribuire, può trovare infor-mazioni sul nostro sito.Auguri, donne-drago: che pos-siate arrivare lontano sull’Arno e nella vita.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

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#Rubriche

Una festa persa nella polvere del tempo. Il Quartiere di Santa Croce esultava festan-

te il 28 ottobre di ogni anno, quan-do veniva organizzato, all’inizio della stagione invernale, il mer-cato dei marroni e delle castagne che rallegrava l’aff ollato rione di San Simone. La fi era-mercato, che durava per tre giorni consecuti-vi, era l’evento legato alla vendita delle castagne gustate in diversi modi. Questa fi era è rimasta in vita fi no alla metà dell’Ottocento. Si svolgeva esattamente in Piazza San Simone, di fronte all’omonima chiesa e nelle vie adiacenti, dove le castagne ed i marroni faceva-no bella mostra in grandi balle, in canestri o ammonticchiate sui barroccini; la vendita avveniva sia all’ingrosso che al dettaglio per-ché il prodotto, specialmente in quei giorni, era assai richiesto così come la farina dolce ed i marron secchi. Del resto anche il noto pro-verbio ha sempre proposto: Per San Simone, ballotte e vin novo!E proprio il frizzante vino appena tolto “dal ribollir dei tini” di car-ducciana memoria, ben si presta-

va a rallegrare gli animi davanti ad un fumante paiolo di ballotte, cioè di castagne bollite con un rametto di fi nocchio selvatico o con foglie di alloro, oppure gustando le “ri-denti” caldarroste o bruciate, arro-stite nell’apposita padella bucata, posta sulla viva fi amma scoppiet-tante, dopo la preventiva incisione detta “castratura” per evitare che scoppiassero. Altra locuzione che veniva usata a proposito della fa-rina di castagne (che al tempo co-stava veramente poco) era quella che consigliava:Se saziare il corpo vuoi e spender poco, pan di legno (pattona) e vin di nuvole (acqua)! Ma un tempo, di bruciate e farina dolce si faceva commercio non solo per la festa di San Simone e non solo attraverso lo smercio am-bulante; infatti in città esistevano esclusive botteghe di “bruciatai” e “buzzurri”. Quest’ultimi di ori-gine elvetica ma geografi camente italiana, in quanto provenivano dal Canton Ticino. Il Vocabolario della Crusca così defi nisce “buz-zurro”: questo nome suol darsi in Toscana a quegli svizzeri che nella stagione dell’inverno ci vengono ad esercitare la loro industria di A Firenze si sono appena svolti i mondiali di ciclismo e per

l’occasione hanno rifatto le strade della città. L’anno prossi-mo propongo di organizzare in città Miss Italia, così danno una ritoccatina alle nostre mogli. O meglio ancora, faccia-

mo a Firenze le estrazioni del Superenalotto, così ci aggiustano i conti in banca. Come hanno reagito i fi orentini ai mondiali di ciclismo? Ma-sticando polemiche! Com’è nel nostro dna! Personalmente io mi sono accorto dei mondiali di ciclismo solo quella volta che ho chiamato un taxi per spostarmi in città. È venuta a prendermi un’ammiraglia! Ma per strada nei giorni dei mondiali si sentivano solo lamentele: “Nel ci-clismo tutti gli atleti fanno uso di droghe. Infatti, con i mondiali in città sono arrivati 2.000 giornalisti, 120 tv e 6.000 spacciatori” o “per colpa di questo mondiale di ciclismo hanno chiuso tutte le strade. Gli autobus non passano, la tramvia neanche. Con lo scooter non ti fanno passare. Passano solo i ciclisti. Infatti per andare a lavoro m’è toccato iscrivermi alla corsa!”. Al di là di tutto, i mondiali di ciclismo hanno tirato fuori il nostro sport preferito: polemizzare! Noi siamo stata l’unica popolazio-ne capace anche di litigare con se stessa: guelfi e ghibellini. Sappiamo tutti che il cervello dell’uomo è composto da un emisfero destro e uno sinistro. Anche il nostro è fatto così. L’unica diff erenza è che i nostri due emisferi non si parlano più da anni! Chi nasce e vive a Firenze si porta tatuato per sempre nel cuore l’orgoglio di stare nella città più bella del mondo. Il fi orentino all’estero lo riconosci subito. Al Louvre lo sentirai dire: “In eff etti Parigi è bella. A livello artistico è favolosa. Parigi ha dei colori che la rendono poetica. Però Firenze è tutta un’altra cosa!”.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

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A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

vender castagne, bruciate, marron secchi, ballotte, castagnacci, patto-na e farina dolce. Una di queste rivendite, gestita da tal Pietro Giannel-li, verso la fi ne del 1700 era situata al Canto alle Rondini, dove adesso si trova il Palazzo delle Poste in Via Giuseppe Verdi. Lo testimonia la seguente richiesta del 14 febbraio 1783 dell’Archivio preunitario del Comune di Firenze (ASCFi CA. 8651, c.370):Illustrissimi SS. Gonfaloniere e Priori rappresentanti il Magistrato della Comunità Civica di FirenzePiero Giannelli umilissimo servo delle SS. LL. Ill.me, fa riverente istan-za volersi degnare di concedergli l’opportuna licenza di poter erigere un tetto amovibile sopra la sua Bottega di Bruciataio posta al Canto alle Rondini.Molti erano i venditori ambulanti di questi prodotti che vivevano alla giornata, spostandosi adagio adagio per la città sollecitando gli av-ventori all’acquisto, con spassose espressioni: Le bollano, le bollan davvero le mi’ ballotte!Queste le cavo ora …. che arrosti …. le ridano …. che bruciate!Cardo il migliaccio … la lo senta sposa come l’ho cardo … se la un si spiccia ‘un gnene tocca!Un passatempo che veniva praticato dagli adolescenti, era quello di prendere alle mamme i ditali di metallo utilizzati per cucire, che veni-vano adoperati quali forme a tronco di cono per cuocere piccoli dolci, ottenuti riempiendoli con la farina dolce e poi mettendoli a cuocere negli scaldini, comunemente detti veggi o cecie, colmi di brace in-fuocata e ben protetti dalla cenere. Il risultato ottenuto, ovvero i bol-lenti dolcetti, venivano golosamente mangiati da questi “pasticceri in erba”. Il “veggio” a diff erenza della “cecia” era più stretto e aveva un piedistallo; le donne, in casa lo tenevano sotto la gonna e sulle ginoc-chia, oppure sotto il grembiule quando uscivano, quale necessario accessorio attaccato alle mani, come oggi fanno con la borsetta. Un vecchio adagio informava: Per Sant’Ansano uno sotto e uno in mano! Allusivo, ben s’intende, al freddo invernale (1 Dicembre - Sant’Ansa-no) durante il quale occorrevano due scaldini, uno da tenere fra le gambe e l’altro in mano.Alla popolare fi era di San Simone partecipavano, però, anche i rigat-tieri e i rivenditori di cose usate in genere, che esponevano la loro merce nella vicina Piazza di Santa Croce. In questo “mercatino delle pulci” si potevano acquistare gli oggetti più svariati, dai letti di legno a quelli di ferro, dagli armadi, cassapanche, madie, tavoli e lumi, ai cocci da cucina, dai vestiti, a tante altre cianfrusaglie. Gli acquirenti erano per lo più povera gente e contadini che, per mettere su casa, cercavano di farlo con poca spesa, centellinando i soldi co’gomiti, aspettando con ansia l’occasione propiziata dalla festa di San Simone.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

la FESTA DI SAN SIMONE

e ora largo a miss italia!In alto a destra: un disegno della chiesa di San SimoneIn basso: un “buzzurro” al lavoro

20 | Ottobre 2013

Page 21: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

Lettere

IL SENSO DI MARCIADI VIA ALDEROTTI

Cara redazione,sono un commerciante che insieme a mia moglie ha rilevato un’attività commerciale in via Taddeo Alde-rotti. Questo nel 2004. Andava tutto bene, si lavorava, si dava del lavoro. Si riusciva a pagare tutto...... fi no a quando a qualcuno è venuta la brillante idea di tra-sformare via Taddeo Alderotti in senso unico solo per il periodo dei lavori su viale Morgagni. Si parlava di pochi mesi, ma invece sono passati anni. Dico tutto ciò perché mai nessuno si è interessato di cosa stava veramente succedendo. Noi ora lavoriamo solo io mia moglie e non si riesce a pagare nulla... stiamo andan-do avanti con la speranza che cambieranno la viabi-lità. Ok se non si può rimetterla in doppio senso, al-meno la mettessero in senso contrario, mi spiego che vada in su verso l’ospedale, così almeno ci darebbero la possibilità di lavorare... e dare del lavoro.Grazie,

Salvatore

PIAZZA ALBERTI E VIALE RIGHI, DUE SEGNALAZIONI

Gentile Redazione,mi permetto segnalare - e probabilmente altri lo han-no già fatto - la pericolosità della rotatoria di forma

oblunga di Piazza Alberti. Non è chiaro infatti se si tratta di una rotatoria vera e propria, o di un sem-plice grosso svincolo. Chi scende dal Cavalcavia non sa ad esempio se ha la precedenza su chi proviene da via L’Ammirato o se invece deve darla. E vicever-sa. Sarebbe bene che tale ambiguità fosse eliminata con una segnaletica a terra. Tutt’altra segnalazione riguarda invece la piccola area verde, leggermente sopraelevata rispetto alla strada, sul viale Righi nei pressi dell’Ostello. Personalmente ho rinunciato ad andarvi visto che di fatto è diventata un’area per cani, che vengono lasciati sciolti e quindi liberi di orinare e defecare dove capita. E su questo purtroppo c’è ben poco da fare, considerando che fra i vari problemi che affl iggono Firenze c’è quello del rapporto fra gli umani e i loro animali, a partire dall’indecenza dei padroni dei cani, che costringono tutti i pedoni a fare lo slalom, o a sopportare i latrati di uno stesso cane anche per ore.Grazie

Riccardo Biff oli

VIA BARACCA, “DIMENTICATOIL TRATTO FRA VIA PRATESEE VIA PISTOIESE”

Direttore responsabile Matteo Francini,le scrivo questa email per portarla a conoscenza che questo tratto di strada che purtroppo quasi tutti i residenti di Firenze credono sia via Pratese o via Pistoiese è abbandonata da tutti e siccome nel suo giornale si mettono in evidenza tutte le cose fatte per rendere più vivibile il quartiere 5 dovrebbe porgere uno sguardo in questo tratto di strada.1) Questo tratto di strada è diventato uno svincolo autostradale per il fl usso veicolare che proviene dalla zona industriale e Campi e da Firenze in direzione di via Pistoiese;2) La corsia preferenziale in direzione di Peretola è transitata da tutti, autorizzati e non;3) La velocità come attestato dai cartelli posti do-vrebbe essere di trenta km ma la pericolosità per due curve cieche è percorsa a velocità eccessiva;4) Nessun controllo da parte di chi è preposto per valutare la velocità dei mezzi che provengono da via Pratese;5) Attraversare la strada diventa un problema e an-

che camminare sui marciapiedi è pericoloso;6) A proposito dei marciapiedi pieni di buche, infatti da mesi esistono cartelli che indicano la pericolosità senza che nessuno provveda.Le ricordo che queste abitazioni sono state costruite alla fi ne del 1800 e classifi cate al catasto “centro sto-rico minore”, ma quale diff erenza col “centro storico” dove si fa di tutto per non far transitare alcun auto-mezzo mentre qui siamo pieni di rumore e inquina-mento. Una volta abbia il coraggio di dire dopo aver verifi cato che si farà tanto per il quartiere 5 ma non per questo tratto di strada e di quartiere. Infatti per i campionati di ciclismo “verrà asfaltata via Baracca” ma siccome in questo tratto di strada non transitano i corridori nulla è stato fatto, come forse avveniva in tempi passati. Le sembra giusto?

Piero Chiti

“SPORCIZIA E DEGRADONELLA ZONA DI PIAZZA ADUA”

Buongiorno ,sono un cittadino che abita in zona piazza Adua e dintorni e costretto a volte a lasciare la macchina parcheggiata per pulizia strade in via Cennini. Vo-levo far presente a tutte le autorità che la notte sotto il Palazzo degli Aff ari è un dormitorio e via Cennini una latrina a cielo aperto con escrementi di tutti i tipi tra una macchina e l’altra, mi è capitato di dover scendere dall’auto e pestare una grossa m... umana. Questo non è piacevole. Chiedo al Comune o alla Regione o chi di competenza di voler illuminare con faretti tutto intorno al Palazzo degli Aff ari (p.za Adua e Via Cennini) in modo da evitare spiacevoli e disgu-stose esperienze sia di disagio che di cattivo odore anche durante l’intera giornata. La zona è diventata un rifi uto di spazzatura e di degrado indicibile. Spero che questo messaggio venga pubblicato e che venga letto dalle persone competenti di questa città (se an-cora esistono)? Inoltre chiedo all’assessore al traffi co di prendere un provvedimento del traffi co che da Piazza Adua si immette in via Cennini per la For-tezza da Basso dove nelle ore di punta rimane tutto bloccato e nonostante ci sia il cartello Ztl è un varco aperto per tutti.Grazie

Sandro

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

In una veste grafi ca completa-mente rivista rispetto al pas-

sato. Ma non si tratta soltanto di un cambiamento d’aspetto, perché le novità che vi trovere-te davanti sfogliando Il Reporter sono diverse. L’obiettivo è quel-lo di parlare della nostra città in modo ancora più approfondito e completo, grazie anche a ru-briche, contributi e interventi di personaggi che il capoluogo toscano ce l’hanno nel sangue. Quello che invece non cambierà è l’attenzione per Firenze, per i suoi quartieri, per le sue strade e per la sua gente: è nato per racconta-re quanto avviene in ogni rione, fi n sotto casa, Il Reporter, per dar voce ai cittadini e per cercare di risolvere quello che non va, per mettere in risalto aspetti, iniziati-ve e persone che caratterizzano e arricchiscono ogni giorno la vita della città. E questo continuere-mo a farlo. Sempre con il vostro prezioso contributo, se vorrete. In questi anni abbiamo ricevuto con piacere le vostre telefonate, le vostre mail e le vostre lettere, incassando con orgoglio i vostri ringraziamenti quando insieme siamo riusciti a risolvere qual-che problema e con attenzione i vostri “rimbrotti” quando è stato il caso. E ora, per cercare di fare del nostro giornale uno strumen-to ancora più utile per Firenze e per i suoi abitanti, abbiamo deci-so di aumentare ulteriormente lo spazio dedicato alla cronaca dei quartieri. Perché insieme possia-mo combattere qualche battaglia in più. Perché qualcuno in più possa riuscire a far sentire la pro-pria voce. Perché dopo aver letto il nostro mensile possa essere un po’ più facile e interessante vivere la città. Questo, almeno, è quello che ci proponiamo di fare. Aspet-tiamo dunque i vostri spunti e le vostre segnalazioni. Perché, non dimenticate, Il Reporter è il gior-nale di tutti i fi orentini. Di tutti voi. Buona lettura.

MATTEO FRANCINI

“USIAMO I TRENIPER SPOSTARSI IN CITTÀ”Buongiorno Reporter,ho deciso di scrivervi quando ho sentito il nostro sindaco Renzi chiedere ai fi orentini di usare il treno durante i mondiali di ciclismo invece delle macchine. Ed è la stessa idea che ho anche io da tanto, da prima ancora che in città si facesse la tramvia. Ci sono tante ferrovie a Firenze e tante sta-zioni in molti quartieri, anche stazioni piccole che in pochi conoscono ma dislocate piuttosto bene sul territorio della nostra città: le Cure, Rovezzano, Campo di Marte, Rifredi..... E poi si potrebbero anche riaprire le stazioni che si usavano un tempo ma ora non più, come quella delle Cascine mi sembra..... La mia idea che voglio dire al sindaco e alle istituzioni tutte è di non dimenticare questa possibilità una volta fi niti i mondiali di ciclismo e una volta tornata Firenze alla sua caotica viabilità. Se si riattivassero tutte le stazioncine, oltre certamente a quelle più grandi Smn e Campo Marte, e se si facessero viaggiare molti più treni durante il giorno, i fi orentini avrebbero un modo in più di muoversi all’interno della città! Sembra strano perché tutti sono abituati a prendere il treno per an-dare lontano, ma invece potrebbe diventare un modo ottimo per spostarsi tra i quartieri della città, come una grande tramvia.... o passatemi la battuta, come una “tren-via”!

Simone

IL REPORTER RISPONDE

Caro Simone,l’idea di utilizzare il treno per spostarsi (anche) all’interno di Firenze, o almeno in alcune sue parti, è stata avanzata in passato in più occasioni e da più voci. In una città in cui quello della mobilità è un tema assolutamente centrale e in cui le “sorelle” della linea 1 del tram hanno incontrato più di un problema nella loro realizzazione, non è da scartare l’ipotesi di utilizzare per gli spostamenti “interni” i binari che già ci sono. Quelli ferroviari, appunto. Il nodo resta sempre quello di riuscire a organizzare un sistema di trasporto pubblico integrato ed effi ciente, che metta insieme i vari mezzi (autobus, tram ed eventualmente anche treni) per off rire ai fi orentini la possibilità di spostarsi più velocemente e capil-larmente possibile in lungo e in largo per la città e non solo. Serve, insomma, un “gioco di squadra” che faccia diventare complementari piuttosto che alternativi i diversi mezzi di trasporto. In questo quadro, l’idea dell’utilizzo delle rotaie cittadine è senz’altro da prendere in considerazione. I recenti mondiali di ciclismo hanno dimostrato che una viabilità alternativa, più leggera e meno basata sull’utilizzo dei mezzi privati, è possibile anche a Firenze. Ebbene sì. In tanti, tantissimi, durante i “temuti” giorni della corsa iridata, hanno auspicato che le sorprendenti strade in “versione mondiale” (con meno auto e più biciclette) potessero restare tali anche una volta conclusa la manifestazione. E ora che questa è fi nita, cerchiamo di non perdere l’occasione.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Ottobre 2013 | 21

Page 22: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

medici di famiglia, una festaper conoscerli meglioTante le iniziative in programma:l’obiettivo è far crescere la fi ducia

la colonscopiasi fa virtuale

Ce ne ricordiamo soltanto quando c’è bisogno di una visita, di una ricetta o di un certificato, ma in realtà il

medico di famiglia è l’ancora sanitaria del cittadino, colui su cui maggiormen-te si ripone la fiducia delle persone per tutto ciò che riguarda la salute, la cura e il benessere. Proprio per rafforzare la relazione di fiducia tra i cittadini e il loro medico al di fuori del contesto del bisogno specifico in cui normal-mente i due si incontrano e per parlare di sanità fuori dai classici schemi degli

eventi professionali, torna la “festa del medico di famiglia”. Giunta alla quar-ta edizione, si terrà quest’anno dal 14 al 20 ottobre, con appuntamenti in tutta Italia e un calendario partico-larmente fitto di iniziative in Toscana e a Firenze. Definita dal coordinatore nazionale Giuseppe Orzati “un evento creativo che unisce cittadini e opera-tori”, la manifestazione comprende incontri con i bambini, i ragazzi delle scuole superiori, serate con i cittadini e i loro dottori e altre iniziative. Nata in Toscana, a Firenze, nel 2010 per ini-

ziativa di un gruppo di medici di fa-miglia, la festa si è diffusa nel 2011 in Umbria e nel 2012 in diverse regioni e città italiane. Quest’anno diventerà un evento di portata nazionale e vedrà la partecipazione di Ministero della Salu-te, Fimmg, Simg, Fiaso, Federfarma e giunte regionali. Fra gli appuntamenti fiorentini, il 18 ottobre alcuni medici di famiglia trascorreranno un dopocena con i loro pazienti per discutere di ar-gomenti che interessano la loro salute e il loro benessere, ma anche preven-zione, servizi e disservizi, mentre il 14 ottobre, all’Sms di Rifredi, si terrà un “Caffèscienza” dedicato al futuro della salute, con un focus su invecchiamento della società e conseguente croniciz-zazione di molte malattie, personaliz-zazione della terapia, farmaci generici e biosimilari, assistenza remota e te-lemedicina. Oltre alle occasioni infor-mali, Firenze ospiterà il 19 ottobre due importanti convegni paralleli: il wor-kshop sulle tecnologie e i servizi per il futuro del sistema sanitario nazionale, in cui si parlerà della riforma sanitaria e delle tecnologie come la telemedicina, la diagnostica a distanza, l’integrazio-ne di tutti gli operatori del sistema e la cartella clinica, e la giornata nazionale del medico di famiglia, che radunerà tutti i responsabili regionali per dibat-tere su come sta cambiando e cambierà il sistema sanitario.

Arriva per i fiorentini una nuova possibilità di pre-

venzione del tumore del colon-retto attraverso la colonscopia virtuale, una avanzatissima tecnica diagnostica molto meno invasiva della colonscopia tra-dizionale. Si tratta di un esame radiologico che, attraverso una Tac dell’addome, permette di esplorare il colon previa insuf-flazione d’aria: l’elaborazione delle immagini attraverso un computer permette una vi-sualizzazione tridimensionale dell’intestino, proprio come se l’operatore stesse effettuando una vera e propria colonscopia. Si tratta di fatto di un esame che arreca poco fastidio a chi vi si sottopone e al tempo stesso molto affidabile per individua-re eventuali polipi adenomato-si, che possono essere rimossi prima di una possibile degene-razione, o tumori. In una prima fase all’esame verranno sotto-posti cinquemila cittadini nell’ambito di uno studio sui programmi di screening del colon-retto che interesserà in tutto quattordicimila fiorentini. Il progetto, proposto dall’Università di Firenze in collaborazione con l’azienda Im3D e Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, e finanziato dalla Regione Toscana con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si pone tre obiettivi principali: esplorare la resa diagnostica di questo esame d’avanguardia comparando i risultati ottenuti con il test del sangue occulto fecale e con la colonscopia tradizionale, con-frontare i diversi livelli di adesione da parte della popolazione e analizzare i costi dell’operazione. Lo studio interesserà uomini e donne di età compresa tra i 54 e i 65 anni. I partecipanti verranno divisi in tre gruppi: cinquemila persone saranno invi-tate a sottoporsi a una colonscopia virtuale, ottomila a effettuare un test del sangue occulto fecale con cadenza biennale (per sei anni) e mille, infine, a sottoporsi a una colonscopia tradizionale mediante esplorazione con sonda endoscopica del grosso intestino. Lo studio prevede anche di avvalersi della telediagnosi, visto che le colon-scopie virtuali saranno effettuate al Dipartimento di diagnostica per immagini di Careggi e alla Radiodiagnostica di Torregalli, mentre le immagini dell’esame ver-ranno trasmesse via rete a un unico centro, dove saranno analizzate e valutate da un pool di radiologi altamente specializzati.

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bagno a Ripoli vendesi por-zione di colonica finemente ristrutturata 80 mq con camera, cameretta, cucina, soggiorno, bagno e lavanderia. 700 mq di giardino, con resede. Euro 340.000.

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Firenze Sud vendesi magazzino 195mq con piazzale adatto per carico e scarico merci con bagno di servizio. Possibilità subentro leasing.

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MAREMMA vendesi nel parco naturale dell'Uccellina a 5km dal mare, n° 2 appar-tamenti nello stesso complesso di recente costruzione, 1 di 50 mq e l'altro di 70 mq. In ogni appartamento 1 camera, 1 bagno e una cucina-soggiorno. 800 mq di giardino recintato con gazebo, forno per la pizza e barbecue. 2 posti auto. Euro 295.000.

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Sgombero appartamenti,

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via dell’olivuzzo in contesto verdeggiante vendesi grazioso appartamento di mq 70 oltre a garage piano medio ingresso sala cucina abita-bile grande ripostiglio bagno finestrato camera matrimoniale balcone possililita’ camera sing. richiesta € 230.000,00 rif a 401

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coverciano via Manni in buon palazzo di 4 pia-ni vendesi appartamento ristrutturato al 3° piano con ascensore di mq 80 vani 4 ingresso sog-giorno cucina semi abitabile ripostiglio 2 camere matrimoniali 1 bagno con finestra terrazza con lavanderia termo sing aria condizionata impianti a norma richiesta € 269.000,00 con buona trat-tabilita’ rif a 419

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coverciano in contesto tranquillo e signorile ven-desi attico al 3° piano ed ultimo con ascensore di mq 100 al quale si aggiungono mq 30 delle varie terrazze con vista colline di settignano abbiamo un ingres-so un soggiorno doppio cucina abitabile ripostiglio bagno con finestra 2 camere matrimoniali cantina possibilita’ garage giardino condominiale richiesta € 395.000,00 trattabili rif a 524

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attico ponte vecchio in torre antica vendia-mo appartamento di mq 110 ascensore terrazza abitabile di mq 30 con vista monumenti tetti e colline a 360° l’immobile gode di due ingressi e’ composto d sala studio cucinotto 2 bagni 2 ca-mere matrimoniali ripostiglio dispensa rif a 537

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5 VANIFIRENZE

SESTO FIORENTINO, app. angolare nuova costruzione, libero su 3 lati, di mq 105, con: cucina abitabile, grande sogg., 3 camere, 2 ba-gni, rip., oltre 2 ampi balconi. Ottime rifiniture: portone a tripla blindatura, infissi con triplo vetro, videocitofono, predisposizione climatiz-zatore, pannelli solari. In prestigioso complesso residenziale ai piedi di Monte Morello. Classe energ. A+. Nessuna spesa di mediazione. Pos-sibilità di rifiniture personalizzate, acquisto p. auto o garage. Euro 410.000. - APE 17, 192 kWh/m²anno RIF. UMI 6 – 107

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via respighi zona puccini vendesi elegante appartamento di vani 6 ristrutturato piano alto con ascensore contesto nel verde con viali giardini e alberi di alto fusto ingresso ampia cucina abitabile con terrazzo salone doppio con terrazzo 2 camere matrimoniali studio ripostiglio 2 bagni con finestra 2 posti auto di proprieta’ esclusiva cantina in opzione richiesta €560.000,00 trattabili rif a 613

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bellosguardo in contesto panoramico su firenze totalmente nel verde vendiamo(volendo compreso l'arredo in stile moderno ) prestigioso appartamen-to in villa storica al piano secondo ed ultimo di mq 220 piu' garage e cantina munito di ogni confort ampio ingresso salone doppio con camino 4 camere ripostiglio lavanderia 2 bagni giardino condominiale stato perfetto richiesta € 1.050.000,00 rif vo 101

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bolognese la lastra vendesi antica villa con pi-scina libera su 4 lati articolata su 2 livelli oltre piano terra 3 ingressi gia’ tre appartamenti indipendenti posizione inncantevole nella soleggiata prima costa di via bolognese vecchia con vista firenze san do-menico distinguono la dimora il giallo delle facciate la terracotta , le rifiniture, la pietra serena ,gli archi, le scalette in pietra ,verande soleggiate, terrazze e lo splendido giardino con piante di olivo non distante servizi commerciali e mezzi pubblici rif vo 114

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POZZOLATICO versante mezzomonte vendesi antica colonica in pietra perfettamente ristrutturata con at-tenzione ai particolari conservativi mq totali c/a 700 mq con giardino e terrenoad ulivi gia’ 3 unita’ indi-pendenti l’immobile e’ posto in posizione collinare dominante sulle valli e’ accessoriata con una piscina evidenziamo le rifiniture di pregio con cotto scale in pietraserena travi a vista verende e loggiati rif c 107

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CASTELLO in contesto unico nel verde ven-desi ottima porzione di villino bifamigliare to-talmente indipendente mq 190 oltre a giardino di mq 500 privato vani 6 con 2 bagni finestrati balcone dependence inclusa di mq 40 posti auto 4 cancello con ingresso esclusivo richie-sta € 695.000,00 trattabili rif vo 110

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Zona San Bartolo a Cintoia-iSolotto

Terratetto 90 mq circa, su due livelli, due bagni, due camere, cucina grande e salotto, ripostiglio, cortile esterno con locale tecnico e tetto terrazzato calpestabile. Riscaldamento autonomoNo Condominio - NO AGENZIE - richiesta € 280milatEl. 3473618993

Page 24: Il Reporter Q3 - Ottobre 2013

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Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili

24 | Ottobre 2013 Il Reporter per il sociale