Il reporter-Figline-novembre-2010

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NOVEMBRE 2010 L’ amministratore di una compagnia aerea per abbassare il prezzo del biglietto ha proposto di tagliare un pilota e far gui- dare le hostess in caso di emergenza. Le hostess? E chi si fida! Già ho paura a vo- lare con l’equipaggio al completo! Dico- no che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo… sarà, però la prima cosa che ti senti dire appena entri in un aereo è: “In caso di emergenza indossare il salvagente, la maschera dell’ossigeno e farsi il segno della croce!”. Uno non si tranquillizza molto così! Il treno sarà anche meno sicuro, però non ho mai sentito un ferroviere dirmi: “In caso di deragliamento questo è il kit per inges- sarti la gamba!”. Vogliono far pilotare le hostess? Io ho dei dubbi. L’aereo vola a cinque chilometri da terra e qual è la loro unica preoccupazione? Venderti una bottiglietta di profumo! Se mi schianto a terra non me ne frega niente di sapere se mi puzzano le ascelle! Io in aereo non sopporto quelli che entusiasti ti dicono: “Guarda bello il panorama dal finestri- no!”. “No, grazie”. “Non sai cosa ti per- di!”. “Se volevo vedere il panorama dal finestrino non viaggiavo tra i bagagli!”. Io in aereo non capisco nemmeno quel- li che dormono tranquilli! Ti trovi in un momento cruciale della tua vita e cosa fai? Il pisolino? Io in aereo non dormo mai. Io guido assieme al pilota. L’aereo va troppo a destra e io mi sposto a sini- stra. Lo bilancio. Ho fatto tre viaggi in aereo e tutte le volte l’aereo è atterrato e la gente è uscita tranquilla. Ci fosse stato uno che mi ha ringraziato. La prossima volta dormo anch’io, così imparano!!! *Comico Andrea Muzzi* Io l’aereo lo bilancio Il ds Corvino parla di passato e futuro. E intanto si avvicina il mercato invernale SPORT GLI ORIZZONTI VIOLA PAGG.36-37 La Toscana che s’indebita I l peggio sarà pure passato, ma la crisi ha lasciato una pesantissima serie di strascichi. Quantificabile, purtroppo. In circa duemila euro a testa di debiti per ogni cittadino to- scano. Sono i dati poco rassicuranti forniti dal Casper, il Comitato con- tro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associa- zioni di consumatori). Cifre che raccontano che nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un aumento record del 20,8 per cen- to. Di più: secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifica nazio- nale dei “cattivi pagatori” la Tosca- na indossa la maglia nera insieme al Veneto, alle Marche e all’Emilia Romagna. Esiste però il modo di affrancarsi da questa etichetta, men- tre la Regione prevede aiuti per le famiglie in difficoltà. E un’addetta ai lavori spiega come funziona il re- cupero crediti. PAGG.10-11 di Boeti - Esposito Il destino dell’area delle Borra è segnato, almeno per gli enti locali. Ma gli oppositori non si arrendono FIGLINE DISCARICA, SI VA AVANTI PAG.4 Prime medaglie a 16 anni e mondiali in vista. Intervista al campione di nuoto Sebastiano Ranfagni IL GIGANTE VUOLE DUBAI PAG.38 Gli studenti ridisegnano piazze e giardini. A gennaio i primi progetti, firmati dai giovani architetti INCISA PAG.6 PAGG.2-3 Il Valdarno sposa la Valdisieve PRIMO PIANO Dentro al tunnel della polemica Rignano PAG.5 Periodico d’informazione locale. Anno IV n.93 del 2 novembre 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 Figline, Incisa, Reggello, Rignano Il Giornale nel tuo Comune EDIZIONE DEL V ALDARNO F. NO • 18.509 COPIE DISTRIBUITE DA Oltre cento richieste per i contributi affitti, mentre le graduatorie Erp si fanno più folte. È boom di sfratti per morosità REGGELLO PAG.7 1117864 1117867

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Il reporter-Figline-novembre-2010

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NOVEMBRE 2010

L’amministratore di una compagnia

aerea per abbassare il prezzo del biglietto ha proposto di tagliare un pilota e far gui-dare le hostess in caso di emergenza. Le hostess? E chi si fida! Già ho paura a vo-lare con l’equipaggio al completo! Dico-no che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo… sarà, però la prima cosa che ti senti dire appena entri in un aereo è: “In caso di emergenza indossare il salvagente, la maschera dell’ossigeno e farsi il segno della croce!”. Uno non si tranquillizza molto così! Il treno sarà anche meno sicuro, però non ho mai sentito un ferroviere dirmi: “In caso di deragliamento questo è il kit per inges-sarti la gamba!”. Vogliono far pilotare le hostess? Io ho dei dubbi. L’aereo vola a cinque chilometri da terra e qual è la loro unica preoccupazione? Venderti una bottiglietta di profumo! Se mi schianto a terra non me ne frega niente di sapere se mi puzzano le ascelle! Io in aereo non sopporto quelli che entusiasti ti dicono: “Guarda bello il panorama dal finestri-no!”. “No, grazie”. “Non sai cosa ti per-di!”. “Se volevo vedere il panorama dal finestrino non viaggiavo tra i bagagli!”. Io in aereo non capisco nemmeno quel-li che dormono tranquilli! Ti trovi in un momento cruciale della tua vita e cosa fai? Il pisolino? Io in aereo non dormo mai. Io guido assieme al pilota. L’aereo va troppo a destra e io mi sposto a sini-stra. Lo bilancio. Ho fatto tre viaggi in aereo e tutte le volte l’aereo è atterrato e la gente è uscita tranquilla. Ci fosse stato uno che mi ha ringraziato. La prossima volta dormo anch’io, così imparano!!!

*Comico

Andrea Muzzi*

Io l’aereo lo bilancio

Anche se quest’anno non ci sono pandemie

in vista, gli esperti raccomandano

la prevenzione

influenZa

allarMi nO, vaccinO sÌ

PAGG.30-31

Il ds Corvino parla di passato

e futuro. E intanto si avvicina

il mercato invernale

sPort

Gli OriZZOnti viOla

PAGG.36-37

Un popolo di scooteristiLa vita sulle due ruote

on the road

PAG.17

La Toscana che s’indebita

Il peggio sarà pure passato, ma la crisi ha lasciato una pesantissima

serie di strascichi. Quantificabile, purtroppo. In circa duemila euro a testa di debiti per ogni cittadino to-scano. Sono i dati poco rassicuranti forniti dal Casper, il Comitato con-tro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associa-zioni di consumatori). Cifre che raccontano che nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un

aumento record del 20,8 per cen-to. Di più: secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifica nazio-nale dei “cattivi pagatori” la Tosca-na indossa la maglia nera insieme al Veneto, alle Marche e all’Emilia Romagna. Esiste però il modo di affrancarsi da questa etichetta, men-tre la Regione prevede aiuti per le famiglie in difficoltà. E un’addetta ai lavori spiega come funziona il re-cupero crediti. PAGG.10-11

di Boeti - Esposito

Il destino dell’area delle Borra

è segnato, almeno per gli enti locali. Ma

gli oppositori non si arrendono

figline

discarica, si va avanti

PAG.4

Prime medaglie a 16 anni e mondiali

in vista. Intervista al campione di nuoto

Sebastiano Ranfagni

il gigante vuole dubai

PAG.38

Gli studenti ridisegnano piazze e giardini.

A gennaio i primi progetti, firmati

dai giovani architetti

incisa

PAG.6PAGG.2-3

Il Valdarno sposala Valdisieve

PriMO PianO

Dentro al tunneldella polemica

Rignano

PAG.5

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.93 del 2 novembre 2010.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

Figline, Incisa, Reggello, RignanoIl Giornale nel tuo Comune

EdizionE dEl Valdarno F.no • 18.509 copiE distribuitE da

Oltre cento richieste per i contributi affitti,

mentre le graduatorie Erp si fanno più folte.

È boom di sfratti per morosità

reggello

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E alla fine il Valdarno sposò la Valdisieve. Dopo ri-unioni, opposizioni, tavoli e tentativi di accordo, l’unione a nove è nata, anche se per il momento è una realtà virtuale. L’ente è stato fondato il 14 otto-

bre, sulle ceneri dell’ex Comunità Montana Montagna Fio-rentina, ma per ora non è altro che la stessa Comunità con un nome diverso. Pontassieve, Reggello, Rufina, Londa e San Godenzo i comuni che ne facevano e ne fanno tuttora parte, mentre gli altri tre valdarnesi dovrebbero aggiungersi entro e non oltre il 2011, per dar vita a una governance che raccoglie-rà 100mila cittadini. Sempre che i contrari (Figline in primis) accettino di sotterrare l’ascia di guerra, in nome di una rete allargata dei servizi che garantisca le 6 E: economicità, effica-

cia, efficienza, elaborazione di nuovi servizi, esecuzione pri-ma possibile dei nuovi servizi ed etica nel governare. Queste le linee guida della neonata unione, nelle parole di Aleandro Murras, eletto presidente. Anche se non è detto che la scelta del presidente aiuti ad appianare gli attriti. Si tratta del sindaco di Londa, cittadina da 1.800 abitanti circa tra Mugello e Val-disieve, condizione che potrebbe rinfocolare le proteste del primo cittadino di Figline, Riccardo Nocentini, che lamenta rapporti a dir poco scarsi con i comuni montani, lontani sulla cartina geografica così come nelle esigenze. Murras annuncia “un sistema snello e con pochi costi, che farà il possibile per minimizzare gli effetti dei pesanti tagli agli enti locali”. Pro-spettiva che indubbiamente interessa tutti e nove i comuni.

l’inchiesta. Il Valdarno sposa la Valdisieve

Et voilà la cittàda 100mila abitanti

Francesca Puliti

Avanti tutta verso l’unione a nove. I sin-daci di Reggello e Rignano offrono il

loro pieno sostegno e una decisa volontà di procedere rapidamente all’attuazione del progetto che cambierà il volto del governo locale in Valdarno e Valdisieve. “Il percorso è già ben avviato. Il consiglio comunale ha approvato gli statuti e nominato chi andrà a ricoprire le cariche di consiglieri all’interno dell’Unione”, spiega Sergio Benedetti, primo cittadino reggellese. “Si parte con un’assem-blea a sei composta dagli ex membri della comunità montana, che ci auguriamo presto possa essere allargata a tutti e nove i comu-ni”. “È assodato – prosegue – che da tempo ormai le amministrazioni debbano fare i conti con esigenze già di fatto condivise. Crediamo allora che i tempi siano maturi per pensare in modo diverso ed innovativo al futuro del nostro territorio, attraverso un rinnovamento amministrativo che porti nuove modalità per la soddisfazione dei bisogni di una comuni-tà allargata”. “Stiamo lavorando per amplia-re il più possibile i servizi ai cittadini e fare in modo che gli stessi servizi costino meno e funzionino meglio. Ottimizzazione ed effi-cienza devono essere i principi guida”. An-che a Rignano si procede spediti. “La nostra

adesione è stata votata a maggioranza nei tre consigli comunali consecutivi dello scorso lu-glio dedicati all’argomento”, ricorda il sinda-co Gianna Magherini. “Ora vogliamo andare avanti su questa strada e dare risposte concre-te ai cittadini, integrando i servizi comuni che già esistono con nuovi strumenti e una pro-grammazione ad ampio raggio che consenta lo sviluppo unitario del territorio e la miglior gestione delle risorse e del personale”. “Quel-lo che vorremmo nascesse dall’Unione – pre-cisa Magherini – è un complesso di servizi a geografia variabile, alcuni validi solo per tre o quattro comuni, altri, come il Suap (lo spor-tello unico per le attività produttive), estesi a tutti. Rignano ad esempio è poco interessata dai problemi di gestione della montagna, ma condivide altri bisogni con i vicini centri del Valdarno ed altre ancora con tutta la Valdi-sieve”. “Il nuovo soggetto politico – aggiun-ge poi Benedetti – rappresenterà la vita e le esigenze di un’area vasta, abitata da 100mila persone. Presentandoci uniti avremo un peso diverso anche di fronte alle istituzioni, Pro-vincia e Regione su tutte”. Il cammino è trac-ciato. Restano gli ultimi dettagli da definire, ma “entro la fine del mese l’Unione terrà la sua prima assemblea”.

FavOrevOli. Reggello e Rignano avanti tutta

Risparmio ed efficienza, tutto pronto per partire

Tutti in sintonia, a passi svelti verso l’unio-ne? Non proprio. Nessuno vuol perdere

tempo, ma le perplessità avanzate da alcuni amministratori mettono un freno all’entu-siasmo per il progettato rinnovo del governo locale. Quella che, al momento, si è venuta a creare è “una scatola vuota di ogni conte-nuto”, secondo il sindaco di Figline Valdarno Riccardo Nocentini. “La mia idea – spiega – era quella di portare a compimento l’unio-ne a tre comuni con Incisa e Rignano. Dopo tre anni di discussione vera eravamo pronti a partire. Poi la decisione improvvisa di andare verso l’unione a nove”. Un cambio di rotta ef-fettuato senza un preliminare “ragionamento serio sui contenuti: l’unione così come è stata proposta fino ad oggi – continua Nocentini – non è altro che l’ex comunità montana che ha cambiato nome. E proprio la questione pre-cedente della comunità montana è la spada di Damocle che pende sulle amministrazioni coinvolte: lo scioglimento di questo ente la-scerà un’eredità di personale, strutture, situa-zioni debitorie e creditorie che non può essere accollata anche ai comuni non montani come Figline”. “Non possiamo metterci insieme – aggiunge – basandoci sul semplice assunto che più siamo e maggiore sarà il nostro peso

politico. Servono contenuti, non contenitori”. Un progetto da rivedere quindi nei punti di partenza: “per essere unione vera dovrà fon-darsi su servizi con una direzione policentri-ca, e non, come è oggi, tutta concentrata in Valdisieve. Credo anzi che il centro dei nuovi servizi non montani debba essere proprio il Valdarno, con Figline al centro”. Esigenze condivise dal primo cittadino di Incisa, En-rico Giovannoni. “Dobbiamo creare – dichia-ra - una struttura con due, tre, quattro servizi uguali per tutti e tanti altri gestiti in modo modulare, a seconda delle diverse esigenze dei territori”. Non mancano, anche da par-te sua, appunti al progetto così come è stato definito finora: “ho sempre detto che avrei preferito andare avanti con l’unione a tre dei comuni del Valdarno. Ci abbiamo lavorato su per tre anni, una lunga fase di progettazione che aveva coinvolto tutte le forze politiche, le rappresentanze sindacali e gli altri attori so-ciali. Proprio quando eravamo pronti a parti-re l’idea è stata accantonata. Questa è l’ama-rezza più grande”. “Non per questo vogliamo chiamarci fuori dall’unione. Serviranno altri approfondimenti e certe questioni dovranno essere risolte, ma è una porta che vogliamo lasciare aperta”.

cOntrari. Figline e Incisa col freno tirato

“Servono contenuti,non contenitori”

/A.T./A.T.

Tutto pronto per l’Unione dei nove comuni: Figline, Incisa

e Rignano aderiranno entro e non oltre l’anno prossimo

Anno IV n.93 del 2 novembre 2010

Il Reporter del Valdarno F.no raggiunge 18.509 famiglie nei Comuni di Figline, Incisa, Reggello, Rignano.

2 Novembre 2010 il giornale nel tuo comune

Page 3: Il reporter-Figline-novembre-2010

Gestire in maniera allargata i servizi per razionalizzare le risorse e migliorare l’ef-

ficienza. Questo il presupposto che ha dato vita al progetto dell’Unione dei comuni. Ma da dove partire? Un percorso comune in realtà è già trac-ciato: l’Unione dei comuni muoverà i suoi primi passi sulla base di quanto fatto dalla Comunità montana Montagna fiorentina. Del comprenso-rio, che si avvia verso lo scioglimento, fanno

parte i Comuni di Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rufina, San Godenzo (Dicomano si è invece defilata nel 2008 per aderire alla vicina Comunità montana Mugello). L’ente ha gestito fino ad oggi un “pacchetto” di 14 deleghe at-tinenti alle problematiche di valorizzazione e salvaguardia del patrimonio montano. Massi-ma attenzione riservata ovviamente al settore agricolo: dall’attuazione del Piano di sviluppo

rurale, alla ristrutturazione e sostegno alle col-ture tipiche (vigneti e oliveti) fino all’agricoltura biologica e integrata, l’agriturismo e i program-mi di educazione ambientale. Resteranno anche i servizi associati in materia di manutenzione e interventi straordinari sul patrimonio idrologico e boschivo. Sempre nell’ambito della Comunità montana opera il Centro intercomunale di pro-tezione civile della Montagna fiorentina, che in pratica funziona da filtro tra la zona dell’emer-genza e la sala operativa provinciale. Stesso discorso per la gestione associata di Protezio-ne civile ‘Arno Sud-est fiorentino’ avviata dai Comuni di Figline, Incisa e Rignano insieme a Bagno a Ripoli, e non è da escludere una fusio-ne tra le due unità una volta ultimata l’Unione dei comuni. Le ex componenti della Comunità hanno inoltre studiato un Suap (Sportello unico

per le attività produttive) unificato che coordini le attività di impresa, commercio, artigianato e vendita al dettaglio. Il controllo sulle prestazio-ni mediche resterà presumibilmente alla Società della salute – zona fiorentina sud-est, della qua-le tutte e nove le amministrazioni fanno già par-te. Gestiti in modo separato, almeno per adesso, sono invece i corpi di polizia municipale, anche se esiste una convenzione di collaborazione tra i comandi valdarnesi per rimediare su richiesta ad eventuali indisponibilità temporanee del per-sonale attraverso interventi coordinati. Difficile, al contrario, che si vada verso la gestione uni-ficata del trasporto pubblico e dei servizi sco-lastici, visto che su questi fronti i Comuni del Valdarno hanno relazioni molto più fitte con i centri del fianco aretino della vallata che con la Valdisieve.

serviZi. Dove sono già attive sinergie e collaborazioni e dove si potrebbe lavorare sulla coordinazione

D’accordo sull’economia. Ma non sulla scuolaProbabile la gestione unificata di protezione

civile e polizia municipale, così come delle attività

di supporto a commercio e agricoltura.

Strada in salita per istruzione e trasporti pubblici

La natura degli enti locali, così come pensata più di 60 anni fa dai nostri padri costituenti,

sta mostrando alcune debolezze dovute all’età. I tempi, a quanto pare, sono maturi per uno svec-chiamento, e anche nelle nostre zone il dibattito è più acceso che mai. Oltre che alla nascitura unione con la Valdisieve, il Valdarno fiorenti-no guarda con interesse al progetto, ormai in fase avanzata di discussione, della fusione tra le Province di Firenze, Prato e Pistoia. Una novità cara al presidente dell’ente provinciale fiorenti-no Andrea Barducci. “Già nel mio programma elettorale si parlava della necessità di superare l’esistenza delle tre province andando a creare un soggetto più esteso che disponga di strumen-ti di governo e pianificazione comune”. “La Cit-tà metropolitana – spiega – consentirebbe una significativa semplificazione dei processi am-

ministrativi di un territorio vasto, densamente abitato e complesso come il nostro. Si istituireb-be un sistema congiunto di governance capace di avviare un reale coordinamento e un’effettiva integrazione politico-amministrativa, che indi-viduando percorsi e strategie comuni permet-terebbe di evitare sprechi e frammentazioni. Penso a temi come la mobilità, lo sviluppo, la gestione dei servizi pubblici a rete, che, se ge-stiti in sinergia, accrescerebbero significativa-mente la competitività della Toscana centrale”. “Ormai nella dimensione europea la partita non si gioca più fra nazioni, ma fra reti di si-stemi territoriali. Dentro la Città metropolitana potranno coabitare e collaborare sottosistemi specifici come quello del Valdarno”. Il progetto dell’unione dei comuni va quindi nella direzio-ne indicata. “Testimonia il fatto che abbiamo

visto giusto puntando sulla connettività tra identità locali. La capacità di fare rete – conclu-de Barducci - sarà il valore aggiunto per fare il salto di qualità”. Lo sposalizio amministrativo tra Firenze, Prato e Pistoia potrebbe però non

essere l’unica novità da queste parti. A pochi chilometri dalle nostre case, nel resto della val-lata che afferisce alla provincia di Arezzo, da tempo si parla della creazione di un comune unico di tutto il Valdarno aretino, da Pergine a Piandiscò, da Cavriglia a Loro Ciuffenna. Una “creatura” (battezzata provvisoriamente Valdarnia) da oltre 92mila abitanti (sarebbe il quarto comune toscano per popolazione dopo Firenze, Prato e Livorno) e una superficie di 569 chilometri quadrati, che ne farebbe il quar-to comune italiano per estensione. Per ora non si è andati oltre qualche studio di fattibilità. Ma chissà se tra pochi anni non dovremo buttare le nostre vecchie mappe del Valdarno perché delle attuali 14 municipalità non ci sarà più traccia e le linee di confine distingueranno due soli co-muni.

l’iPOtesi. Da tre a una provincia tra Firenze, Prato e Pistoia: se ne parla da anni. Ecco le idee in campo

Valdarnia, cosa accadrebbe se sparissero i confiniAndrea Barducci:“Un unico sistema di governancepermetterebbe di eliminare sprechi e frammentazioni. Basti pensare ai trasporti. Sarebbe un salto di qualità”

/A.T.

/A.T.

3FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

Page 4: Il reporter-Figline-novembre-2010

Si farà o non si farà la discari-ca a Le Borra? E, se si farà, che tipo di rifiuti vi verranno conferiti? La popolazione di

Figline, e dell’intero versante sud del Valdarno Fiorentino, è in attesa di ri-sposte, da almeno una ventina d’anni. Anni in cui, periodicamente, si riac-cendono le perplessità sull’idoneità del sito a ospitare una discarica. Le ultime polemiche, fra le varie parti politiche e fra enti locali – Regione, Provincia, Comune di Figline – risalgono a ini-zio autunno. E’ datato 1990, invece, lo studio preliminare commissionato dai comuni del Valdarno che doveva portare all’individuazione di probabi-li siti idonei ad una discarica di rifiuti solidi urbani. La probabilità è divenuta una quasi-certezza solo pochi anni fa, fra il 2007 e il 2008 quando la Regio-ne ha parlato in maniera “ufficiale” della discarica, e quando il Comune di Figline ha acquistato il terreno: posto vicino a Gaville, sulla strada che por-ta a San Cipriano, l’area de Le Borra è stata in passato utilizzata dall’Enel per depositare lo sterile che copriva la lignite, con la quale si alimentava la centrale di S. Barbara. Solo che, alme-no secondo gli oppositori del progetto (dalle forze di opposizione in Comune, al gruppo provinciale di Rifondazione, fino al gruppo nato su FaceBook “No alla discarica a Figline Valdarno!!!”) la zona non è per niente idonea. Il ter-reno – dicono - è franoso e presenta una faglia, inoltre è formato da sabbie permeabili in superficie che pongono seri problemi relativi all’inquinamento della falda freatica. Da questo punto di vista – come ha recentemente afferma-to in un’interrogazione il consigliere di Rifondazione in Provincia, Andrea Calò, “ne potrebbe derivare anche un

pericolo di natura sanitaria”, per la po-polazione. Anche perché se all’inizio si parlava di rifiuti solidi urbani, adesso invece si nominano genericamente “ri-fiuti non pericolosi”, fra i quali sareb-bero comprese scorie da trattamento termico provenienti dall’inceneritore della Rufina. Scorie non pericolose, ri-badisce la Provincia, attraverso l’asses-sore all’ambiente Crescioli, secondo il quale “non sussistono in questo mo-mento motivi per cui non si possa rea-

lizzare un impianto sicuro dal punto di vista ambientale, attraverso un’idonea e attenta progettazione”. Il sindaco di Figline in una nota dell’ottobre scorso, ha ribadito che “chiunque sarà titolato a realizzare la discarica ne dovrà prima discutere in modo molto approfondito con noi”, confermando che nessu-na opera sarà realizzata finché non ci saranno i termovalorizzatori e che, inoltre, le verifiche ambientali e geo-logiche dovranno inequivocabilmente dimostrare che il terreno è idoneo. D’altra parte Nocentini è stato accusa-to di “non-risposte” in una nota diffusa dai gruppi “FiglineInMovimento” e “Valdarno 5 stelle”, secondo i quali la non idoneità del terreno de Le Borra è già ampiamente “nota e palese”, e non necessita nessuna ulteriore indagine.

É prodotto a Figline il mi-glior olio biologico a livel-

lo internazionale. Questo almeno secondo i giudici della competi-zione “Biol 2010”, un premio internazionale che ha visto con-frontarsi, in quel di Bari, una selezione fra le migliori spremi-ture biologiche provenienti da vari paesi del mondo. A salire sul primo gradino del podio è stato infine lui, l’Olio Extra-vergine di Oliva da Agricoltura Biologica San Martino, prodotto appunto nell’omonima località della campagna figlinese. Il pro-prietario dell’azienda agricola, il signor Dante Belardinelli, ti-tolare anche di una nota azienda che produce caffè, è orgoglioso del riconoscimento ricevuto. “La nostra azienda – spiega – è posta in una posizione ottimale per la coltivazione degli olivi: mezza montagna – 500, 600 me-tri di altitudine - giusta ventila-zione, terreno che non trattiene l’acqua. Una zona ‘votata’ alla produzione dell’olio, interessata da sempre a questo tipo di col-tivazione, anche se, in 50 anni di vita dell’azienda, noi l’abbia-mo per così dire ‘ottimizzata’, migliorando la disposizione dei terreni, mettendo a regime le tante colture miste che c’erano”. Oggi l’azienda può contare su circa 16mila piante “nuove”, nel senso che sono tutte successive all’epica gelata del 1985, che ha distrutto gran parte degli oliveti della zona. I giovani olivi pian-tati all’epoca sono in grado oggi di produrre circa 100 quintali di olio all’anno. “A San Martino – ci spiega - raccogliamo le olive giornalmente, via via che sono

al giusto grado di maturazione, quando questa non è ancora del tutto completa, e le mandiamo subito a frangere, entro 12 ore dalla raccolta, in frantoi biolo-gici. Grazie a questo tipo di la-vorazione, il nostro olio risulta quasi privo di acidità, ricco di aroma fruttato, organolettica-mente perfetto e biologicamente puro”. Che si presenta, per dir-la con i giudici del premio, nel giusto “equilibrio fra amaro e piccante, intenso ed armonico, con un retrogusto di carciofo”. Grazie al lavoro dell’imprendi-

tore toscano i prodotti della terra figlinese, come già è successo per quelli prodotti dall’illustre “vicino di casa”, Sting, sono sa-liti agli onori delle cronache in-ternazionali.

FiGline. Se ne parla da 20 anni, ora il destino di Le Borra è una “quasi certezza”. Almeno per gli enti locali

Discarica, si va avanti. Tra le polemiche

Paola Tozzi

Olio, il migliore del mondo è quiBiO. Prodotto a San Martino il vincitore di Biol 2010

Terreno franoso e rischio di inquinamento della falda acquifera,

queste le accuse degli oppositori del progetto. Datato 1990

/P.T.

Non solo rifiuti urbani, ma anche scorie provenienti dall’inceneritore

Raccogliamo le olive giornoper giorno e le spremiamo subito

L’area dove dovrebbe sorgere la discarica

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APERTO ANCHE IL SABATO MATTINA

4 Novembre 2010 il giornale nel tuo comune

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La protesta monta sul treno. E lievita in quella lunga galleria (11 km) che col-lega quel di Rignano a Firenze Rovez-zano. E’ il tunnel del San Donato, mes-

so plurime volte sotto accusa dal Comitato dei Pendolari Valdarno Direttissima. Mancanza di sicurezza, assenza di un qualsiasi piano di soc-corso, scarsa qualità dell’aria e pericolosità della concomitanza, sotto la collina, di treni regionali e ad alta velocità. Questo il j’accuse formulato e ribadito in luoghi e sedi diverse da Maurizio Da Re, portavoce del Comitato. “Quella galle-ria risale agli anni ’70 – sottolinea Da Re – è scontato che adesso necessiti di alcuni interventi per l’adeguamento a nuovi standard di sicurez-za. Per di più non ci risulta nessun accordo in merito stipulato tra Ferrovie e la Provincia, per quella tratta, com’è invece per quella che col-lega Firenze e Bologna”. Accordo che, invece, sussiste, secondo Trenitalia e la Provincia. “La linea Milano-Roma è l’autostrada del sole delle

Ferrovie – fa sapere l’ufficio stampa Fs – su quel tratto ci sono più fari puntati che da qualsiasi al-tra parte, è il tragitto più importante d’Italia”. E ipotizzare che non esista un piano di emergenza “è un’assurdità”. Ma c’è sempre un ma. Spaz-zata via la preoccupazione principale, ecco che spunta nelle parole dei pendolari un altro cruc-cio: quello di vedersi tagliare le corse regionali o di subire ritardi e rallentamenti a causa del “dare precedenza” coatto a Frecciarossa e argento. “L’allargamento della galleria del San Donato rappresenterebbe una soluzione – incalza Da Re – perché in tal modo si potrebbero evitare inter-ferenze tra regionali e alta velocità”. Su questo fronte però le Ferrovie non hanno in serbo piani nel cassetto. Anche perché non dipende più tut-to da loro. “Con il nuovo contratto di servizio, firmato l’anno scorso dalla Regione Toscana – chiarisce Trenitalia – la Regione stessa diventa finanziatrice del servizio e assume il ruolo di programmatore di orari, linee e tempi”. A darne

pubblica riprova le ultime affermazioni del pre-sidente Enrico Rossi, che ha ipotizzato l’avven-to di treni superveloci anche tra Firenze e Pisa. Per proteste e proposte, dunque, i pendolari do-vranno cambiare destinatario sulla busta delle lettere. Anche se un primo strumento di dialogo

dovrebbe arrivare dal Tavolo permanente per il trasporto pubblico, a cui il sindaco di Rignano sta lavorando in vista dell’entrata in funzione della famosa unione a nove comuni. Tavolo a cui, garantisce Gianna Magherini, saranno cal-damente invitati a sedersi anche Rossi e Moretti.

Comitati infuriati per la mancanza di un piano

di sicurezza. Ma forse l’unica grande assenza

è la comunicazione tra Ferrovie e viaggiatori

La galleria del San Donato

Trasporti fuori dal tunnel? Non ancora

Francesca Puliti

riGnanO. Pendolari sul piede di guerra per orari e ritardi. E per i dubbi sulla galleria del San Donato

A Rignano si vive bene. Sembra quasi un “mantra” di tanti cittadini che vivono nel capoluogo valdar-

nese. Persone ben abituate alla quiete che il paese re-gala, ma altrettanto attente ad alcune storture. Piccole cose del quotidiano che talvolta però sono importanti quanto le altre. Raccogliamo in tal senso alcune se-gnalazioni dei rignanesi relative a qualche situazione di arredo urbano che non suscita particolari entusia-smi, tutt’altro. Partiamo da via Indipendenza dove sono presenti, nonostante l’ultima campagna elettorale sia targata 2009, i pannelli per la pubblicità politica. “Sono proprio brutti”, ci dice la signora Maria men-tre attraversa la strada. “Sono rimasti qui nonostante tutti i poster elettorali siano stati strappati da tempo!

Quando batte il sole d’estate quei pannelli sembrano degli specchi ustori”. In effetti l’estetica non è del-le migliori. A poca distanza novità in chiaroscuro, in senso pressoché letterale. Inaugurati nelle scorse set-timane, i Led di via della Businga raccolgono pareri contrastanti. Da una parte viene rimarcata la validità ambientale del risparmio energetico, dall’altra emerge banalmente che la luce è insufficiente. In effetti l’abi-tudine sembra tradire una certa insoddisfazione: “Ri-spetto a prima – ci dice uno dei abitanti della via – l’il-luminazione è sicuramente minore. Basta confrontare la luminosità dell’ultimo lampione di Via Giovanni XXIII con quella di uno di quelli nuovi”. Commenti che sono del tutto simili a quelli già raccolti nelle fra-

zioni di Torri e Le Corti che per prime avevano ospi-tato i nuovi lampioni. Ma non sono sempre negativi i commenti, anzi: per il sottopassaggio della stazione - che ha subito diversi problemi di degrado in passato – vale il contrario. “Ora la situazione sembra migliorata – confermano due lavoratori in rientro da Firenze – e le scritte sono diminuite”. Stessa cosa per la sala d’at-tesa della stazione, decisamente più vivibile, anche se qui fa da contraltare una laconica comunicazione delle FS riguardo all’impossibilità di inserire monete nella biglietteria automatica: “Questa macchina è stata og-getto di ripetuti atti vandalici ed al momento non può essere riparata”. La maleducazione purtroppo abita anche a Rignano.

I Led? Ecologici, ma meno luminosi dei vecchi lampionidai cittadini. Dall’illuminazione ai pannelli elettorali vuoti, appunti di degrado dalle segnalazioni

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5FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

Page 6: Il reporter-Figline-novembre-2010

Pronti? Via! Un laboratorio innovativo e di tutto rispetto ha appena iniziato i lavori per riqualificare alcune zone

del territorio incisano. Un’occasione di crescita e studio sul campo, è que-sto ciò che offrono Comune di Incisa e Facoltà di Architettura di Firenze. Nello specifico stiamo parlando di un gruppo di lavoro composto da do-centi e studenti volto a riqualificare e valorizzare alcuni spazi urbani di interesse collettivo. Largo a proposte

Piazze e giardini rinascono. Ad anno nuovoincisa. Saranno gli studenti di Architettura a ridisegnare cinque aree selezionate insieme all’amministrazione

Silvia Del RiccioArriveranno a gennaio i primi progetti su carta per piazza Santa

Lucia, la zona dei servizi pubblici in cui si trovano l’Arci, la biblioteca

e la Croce Rossa, nonché per il giardino nei pressi del campo

da calcio. Tutti firmati da giovani, aspiranti architetti

progettuali, dunque, e idee di quei 45 universitari iscritti all’ultimo anno della specialistica chiamati a mettere in gioco la loro creatività e profes-sionalità. A parlarci dell’iniziativa il professor Lo Russo docente in pro-gettazioni architettoniche posto alla guida dei lavori. “Le aree individua-te sono quella di piazza Santa Lucia, la zona dei servizi pubblici in cui si trovano l’Arci, la biblioteca comunale e la Croce rossa ed è previsto anche il recupero del giardino nei pressi del campo da calcio. L’anno accademico - spiega il professore - è appena ini-ziato, anche se con un po’ di ritardo ed è ora che gli studenti sono chiamati a prendere confidenza con l’attuale assetto urbanistico della città, ma già verso gennaio, confidando nella qua-lità dei loro progetti, dovrebbero es-serci i primi risultati su carta”. In base all’accordo sottoscritto tra Università e amministrazione un team di docenti della Facoltà supervisionerà il lavoro degli aspiranti architetti, che si impe-gneranno nella redazione delle propo-ste con riferimento anche ai costi e alle esigenze di manutenzione dirette alla riqualificazione delle aree degra-date del territorio comunale. Potreb-be essere un’ottima opportunità, come tenne a precisare il sindaco Fabrizio Giovannoni a seguito della firma a settembre del protocollo di intesa, per dare l’esempio anche ad altri comuni toscani. Soddisfazione è stata espressa anche da Saverio Mecca, preside della Facoltà di architettura dell’Università di Firenze, che ha annunciato che la Facoltà di Architettura si impegnerà ad organizzare uno o più workshop di progettazione sull’area scelta di gran-de valore paesaggistico e urbano, e su questa base a realizzare il materiale informativo di supporto alla parteci-pazione dei cittadini al progetto e la mostra finale dei progetti di architet-tura proposti ai cittadini di Incisa per far in modo che niente di ciò che verrà prodotto vada perduto. “Mantenendo fondamentalmente l’attuale assetto - specifica il Prof Lo Russo - cerchere-mo di proporre contenitori nuovi per edifici e paesaggio confidando anche nel contributo economico concesso dalla Regione Toscana”. La Regione, infatti, ha inserito il Comune di Inci-sa nel Progetto di iniziativa regionale Pir “Valorizzazione del paesaggio” per l’annualità 2010, fra gli interventi previsti nella Linea di azione “Con-corso alla formazione di progetti per la valorizzazione dei beni culturali, storico-architettonici e paesaggistici, per ambiti territoriali e/o tematici fa-vorendo l’integrazione fra politiche di valorizzazione dei beni culturali e pa-esaggistici e politiche di governo del territorio”.

La Fiorentina vuole ancora realizzare il campus ad Inci-

sa o no? Vediamo di far chiarez-za una volta per tutte e svelare il mistero. “Il progetto è stato con-gelato” con questa espressione l’alta dirigenza della Fiorentina avrebbe messo una specie di pie-tra tombale sull’idea di creare il tanto atteso campus viola nel territorio incisano, precisamente nei pressi della Villa L’entrata, poiché, sempre a detta dei Della Valle, la proprietà avrebbe altre priorità da portare avanti. Pri-ma tra tutte la Cittadella Viola a Firenze, seppur anche questa è stata messa in forse dal pa-tron viola ultimamente. Fabrizio Giovannoni, sindaco di Incisa, tiene però a precisare che la sua amministrazione non ha mai detto di no al campus viola, ep-pure l’ultima variante al piano urbanistico ha di fatto stracciato i 20mila metri cubi di turistico-ricettivo messi a disposizione per il sorgere del centro sporti-vo. Certo, le porte continuano a rimanere aperte, un progetto congelato non è un progetto soppresso, e, come afferma il primo cittadino, dovessero tor-nare in auge le vecchie intenzio-ni non sarà difficile fare un’ul-teriore variante. La presenza di una squadra importante come la Fiorentina avrebbe difatti note-vole rilievo anche da un punto di vista turistico, per questo è bene lasciare aperto quantomeno uno spiraglio. Rimane alquanto diffi-cile però dar speranza agli inci-sani della curva Fiesole di veder i propri beniamini aggirarsi nei dintorni della città poiché i rap-porti tra dirigenza Viola e ammi-nistrazione incisana si sarebbero interrotti circa due anni fa, a ot-tobre 2008, quando appunto gli emissari dei Della Valle “conge-larono” un’idea che già faceva sognare non solo i tifosi incisa-ni, ma tutti quelli valdarnesi da ben 5 anni.

Campus al capolinea

Viola addio,piano congelato

FoCUS

Il modello potrebbe essere esportato in altri comuni della Toscana/S.D.R.

Piazza Santa Lucia

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6 Novembre 2010 il giornale nel tuo comune

Page 7: Il reporter-Figline-novembre-2010

Casa, è boom di sfratti per morositàreGGellO. Oltre 100 richieste per il contributo affitti, in aumento anche le iscrizioni alla graduatoria Erp

Andrea TaniLe vittime della crisi, qui,

sono in gran parte italiane,

persone tra i 45 e i 60 anni

che perdono il lavoro

e si trovano in difficoltà

con mutui e bollette.

Quasi raddoppiati i fondi

destinati al sociale previsti

per il 2010, che erano

già esauriti a luglio

Case a Reggello

Appena finita di costruire ed è già tempo di riaprire i cantie-

ri. Inaugurata poche settimane fa, la nuova rotatoria di Cascia nasce per fluidificare il traffico su un in-crocio pericoloso della direttrice Montanino-Reggello. Un’opera necessaria, i cui effetti positivi sono stati subito evidenti: la circo-lazione è più scorrevole e il nume-ro degli incidenti sull’intersezione, finora teatro di frequenti scontri tra auto, si è praticamente azzerato. Un solo problema: camion, autobus e veicoli ingombranti hanno difficol-tà a girarci intorno. “Servono in ef-fetti dei piccoli aggiustamenti per rendere la rotonda più fruibile”, ammette l’assessore ai lavori pub-blici Fabio Tirinnanzi. “Allo stato attuale i mezzi pesanti riescono co-munque a superarla senza pericoli, anche se sono costretti a rallentare e procedere con qualche cautela di troppo che potrà essere evitata dopo qualche ritocco”. L’anello stradale si trova, venendo da val-le, poco dopo la località Borgo a Cascia, sul principale tragitto uti-lizzato dai veicoli in uscita dall’A1 per raggiungere Reggello. Non è infrequente dunque che venga per-corsa da autocarri e mezzi per il

trasporto pubblico. “Abbiamo già concluso un sopralluogo congiunto con la ditta appaltatrice che sta già lavorando a un progetto di adegua-mento e presto lo presenterà. Si-curamente verrà ridotta la circon-ferenza della rotatoria”, continua l’assessore. “Contiamo di portare a termine i lavori in tempi brevi, a un costo non ancora preventivato ma comunque assai ridotto”. Presto anche i pullman potranno scorrere lisci come l’olio prodotto nelle col-line circostanti. Giusto il tempo di rimediare a un errore progettuale evitabile.

Diminuiti gli incidenti. Ma camion e bus non girano

La nuova rotonda è già da rifare

CASCIA

Sfratti in rapida ascesa e boom di richieste per contri-buto affitti e alloggi popolari, è emergenza abitativa a Reggello. Che la crisi sia grave e talvolta soffo-cante è ormai chiaro a tutti. I dati su larga scala che

ci parlano di stagnazione del Pil e crescita del debito pub-blico appaiono però indicatori lontani, cifre a troppi zeri e poco utili a capire la nostra realtà. Per afferrare la vera portata della congiuntura economica negativa degli ultimi anni sono forse più comodi i numeri che raccontano il nostro piccolo mondo, la nostra città. Scopriamo così che a Reggello le dif-ficoltà più urgenti sono quelle che riguardano la casa. “C’è un incremento preoccupante di persone tra i 45 e i 60 anni che perdono il lavoro – spiega l’assessore agli affari sociali Daniele Bruschetini –. Padri di famiglia del cosiddetto ceto medio, che magari hanno figli da mantenere e il mutuo da pagare. Sempre più persone si rivolgono ai servizi sociali per-ché non riescono a soddisfare esigenze primarie o a pagare le bollette”. Non c’è da stupirsi dunque se il bando per ottenere il contributo affitti promosso dall’amministrazione comunale negli scorsi mesi abbia avuto una riscontro ben superiore alle attese: oltre 100 richieste arrivate finora, molte in più rispetto ai 62 finanziamenti erogati lo scorso anno. “Per forza di cose abbiamo dovuto aumentare, quasi raddoppiandoli, i fondi previsti. Il consiglio comunale ha approvato una variazione di bilancio per rivedere verso l’alto il capitolo di spesa per gli af-fari sociali, perché a luglio i soldi preventivati per tutto l’anno erano già finiti”. Molti capifamiglia per anni hanno covato in segreto e nascosto per pudore le loro difficoltà, esplose oggi tutte insieme, quando sono giunte al limite del disperato. Qui, spiega Bruschetini, “le vittime della crisi sono in larga par-te italiani, molti nati e cresciuti a Reggello. La presenza di immigrati nel nostro comune non raggiunge il 5%”. Italiane sono anche le prime 50 delle 80 famiglie in graduatoria per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare. Situazioni di disagio che spesso portano all’estrema conseguenza, lo sfrat-to per morosità. Dati precisi non ci sono, ma anche questo fenomeno, garantiscono le autorità, è in aumento.

/A.T.

7FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

Page 8: Il reporter-Figline-novembre-2010

FiglineVolgono a conclusione i lavori lungo la provinciale detta delle Miniere. E anche il traffico si ridurrà. Inaugurato lo stadio.

Sp 14 delle MiniereQuasi terminati i lavori della strada che

ridurrà il traffico veicolare che attraversava le frazioni di Santa Barbara, Cetinale e Porcellino e per migliorare la sicurezza stradale. Il progetto è articolato in due lotti di cui il primo collega la Centrale termoelettrica nel territorio di Cavriglia alle località Cetinale-Porcellino nel territorio di San Giovanni Valdarno, i cui lavori sono in corso di esecuzione, ed il secondo che collega le località Cetinale-Porcellino con la SR 69 del Valdarno.

Stadio CoMunaleInaugurato lo Stadio Comunale “Goffredo del Buffa”. L’intervento, eseguito questa estate con l’obiettivo di rispondere alle nuove norme sulla sicurezza, è costato quasi mezzo milione di euro. “Grazie a questo consistente intervento di messa in sicurezza - ha spiegato il sindaco Nocentini - adesso lo stadio si presenta come uno

dei migliori della provincia e non solo”. L’intervento ha previsto la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione che permetterà di giocare anche gare in notturna, l’ampliamento di 322 posti di tribuna (lo stadio adesso può ospitare 1872 spettatori), l’ampliamento della sala stampa, la predisposizione dell’impianto di video-sorveglianza e opere varie per un importo complessivo di circa 493mila euro.

rignanoLa terapia a cavallo prende più spazio. Si amplia la struttura sociosanitaria-riabilitativa di Boncioli, nella frazione di Torri.

torriE’ in corso di approvazione un progetto di ampliamento della Struttura Socio-Sanitaria-Riabilitativa posta in località Boncioli nella frazione di Torri. Ai sensi dell’art. 10

“Interventi a favore di persone con handicap in situazione di gravità” della L. 104/92. Il progetto è relativo alla realizzazione di un nuovo edificio adibito a comunità-alloggio protetta con tanto di maneggio coperto e scoperto e di box per i cavalli, necessari per la ippoterapia e per la riabilitazione equestre, adiacente alla esistente residenzasanitaria assistenziale per disabili in località Boncioli.

reggelloNuovi locali, ma solo bio, all’Arciconfraternita.

arCiConFraternitaTerminati i lavori dell’Arciconfraternita, già inaugurata. I nuovi locali, realizzati completamente in materiale ecocompatibile, verranno utilizzati in primis per la sosta della nuova auto medica, che ha consentito l’ampliamento del servizio del trasporto sociale.

PENDOLARIIL COMuNE buSSA ALLE PORTE DI FS PER RIAVERE L’EDICOLA ALLA STAzIONEPendolari orfani dell’edicola della sta-zione di Figline, c’è una prima buona no-tizia. Approvando un ordine del giorno in tema, il 6 ottobre scorso, il Comune si è formalmente impegnato per intercedere con Ferrovie dello Stato in modo da ri-mettere in piedi il servizio. Magari anche meglio di prima. Con l’atto passato in consiglio, si invita Fs “ad adoperarsi per giungere rapidamente ad una soluzione che permetta, possibilmente in spazi e modi più consoni all’importanza dello scalo figlinese, la riapertura dell’edicola all’interno della stazione ferroviaria” e al tempo stesso si impegna la giunta a valu-tare anche le eventuali opzioni che coin-volgano sia attività commerciali che il mondo del volontariato e del no-profit”.

MObILITàPASSERELLA, è ANCORA POLEMICACi sono voluti mesi per realizzarla, com-presa qualche altra settimana buona tra la fine dei lavori e l’inaugurazione ufficiale, dopo i necessari collaudi, eppure la nuo-va passerella pedonale del ponte sull’Ar-no fa ancora discutere. L’opera, costata circa 368mila euro, secondo i consiglieri provinciali Lorenzo Verdi e Andrea Calò (Prc), sarebbe ancora “inaccessibile e poco utilizzata”. “A tutt’oggi –dichiara-no i due consiglieri, che hanno portato la questione a Palazzo Medici Riccardi - mancano i collegamenti sul lato Ma-tassino e sul lato Figline e i problemi di sicurezza e di alleggerimento del traffico sono irrisolti”. Punti su cui i due consi-glieri si accalorano. “Se i problemi del traffico non sono stati risolti – attaccano - se per trovarsi in ‘sicurezza’ i pedoni sono costretti a ingegnarsi quotidiana-mente per poterla utilizzare viene allora da chiedersi dove sono andati a finire gli amministratori locali che l’hanno pensa-ta e realizzata? Perché nessuno né indivi-dua le criticità e lavora per rimuoverle?”. Ai posteri l’ardua sentenza sull’opera, ai sindaci di Figline e Reggello l’obbligo di rispondere in merito.

FiglineTRAFFICOLA ROTATORIA AL CASELLOFA ANCORA DISCuTERETorna al centro del consiglio provinciale la richiesta della realizzazione di una rota-toria al casello dell’autostrada. Da tempo i sindaci del Valdarno fiorentino hanno avanzato una richiesta formale alla Pro-vincia di Firenze. Lo svincolo, ad alta in-tensità di percorrenza, è infatti finito triste-mente al centro del dibattito sul problema della viabilità in zona, in quanto, a detta di molti cittadini, è la causa principale delle lunghe code che nelle ore di punta si ve-rificano quotidianamente in quel tratto di strada. Nonostante si sia già svolto un in-contro tra le parti interessate presso il Co-mune di Incisa, la questione si è rivelata più complessa del previsto, non solo per alcuni problemi strutturali della regionale 69 stessa, ma anche a causa della presenza nell’area interessata di aree e parcheggi privati. Recentemente la questione è stata portata al centro della discussione in Con-siglio Provinciale da parte dei consiglieri Giunti (Pd) e Calò (Prc). “Proprio in que-sti giorni - rileva il consigliere del Pd Piero Giunti - si è verificato nella zona un altro incidente stradale fortunatamente sen-za conseguenze per i passeggeri dei due mezzi coinvolti”. Con una nuova doman-da d’attualità, il consigliere del Pd ha poi chiesto alla Giunta di informare il Consi-glio Provinciale sulle iniziative da intra-prendere al fine di portare a compimento la rotatoria. Punta invece il dito contro la Provincia il capogruppo di Rifondazione Comunista, Andrea Calò “Aaa: Provincia di Firenze Cercasi” ironizza, chieden-do alla Giunta di riferire sulla vicenda, sui tempi previsti per la realizzazione e sull’entità delle risorse da impiegare. L’as-sessore ai lavori pubblici del Comune di Incisa, Gianfranco Mazzotta, pone invece l’accento sulle problematiche riscontrate in assenza di questo provvedimento urba-nistico. “E’ una situazione diventata ormai insostenibile - spiega l’assessore - il costo per i lavori di questa rotatoria è stimato attorno ai 400mila euro, adesso chiedia-mo un piccolo sforzo anche alla società Autostrade, alla quale spetta in concreto la realizzazione dell’opera urbanistica, in concomitanza dei lavori per la terza corsia nel tratto autostradale Firenze Sud - Incisa – Reggello”.

IncisaFIgLI/1NASCE IL CIRCOLO DELLE MAMMEUna psicologa per chiarire ogni dubbio, informazioni utili e tante altre neomamme con cui confrontarsi e condividere la pro-pria esperienza. E’ partito a metà ottobre il ciclo di incontri promosso dal Comune di Rignano e dedicato alle madri di bimbi da zero a nove mesi. Ogni sabato mattina, dalle 10.30 alle 12.30, fino ad anno nuovo, i locali del Centro per l’Infanzia “Il gril-lo e la formicuzza” ospiterà madri e figli. Gli incontri, durante i quali sarà possibile ricevere informazioni riguardo all’allat-tamento, la cura del piccolo, la relazione madre-bambino, i cambiamenti nella vita di coppia, il ruolo dei nonni e della rete so-ciale, il rientro al lavoro ed ogni altra pro-blematica avvertita dalle mamme, saranno condotti la Dott.ssa Mila Bortolotti, psi-cologa e gestalt counselor, con esperienza nel settore dell’allattamento e della prima infanzia. Si sperimenteranno inoltre tecni-che di massaggio al bambino. La parteci-pazione all’iniziativa è gratuita, ma è ne-cessario iscriversi. Il Centro per l’Infanzia “Il grillo e la formicuzza” si trova in piaz-za Aldo Moro, per iscrizioni o informazio-ni ci si può rivolgere all’Ufficio Istruzio-ne del Comune di Rignano sull’Arno in orario di apertura al pubblico (martedì e giovedì 8.30-12.30 e 15.00-18.00) oppure telefonare allo 0558347833.

ROSANOFOSSO DI CASTIgLIONChIO,ANCORA NIENTE DI FATTOIl problema è uno di quelli che si trasci-nano da anni, nel comune di Rignano, ma qualche mese fa sembrava esserci stata una svolta decisiva. Invece no, nulla di fatto. Stiamo parlando del Fosso di Casti-glionchio, a Rosano, che attende da tempo un intervento di messa in sicurezza. Sono passati circa 5 mesi da quando, nel mag-gio scorso, l’amministrazione comunale ha affidato uno studio idrogeologico a ri-guardo. Cosa è cambiato da allora? Per il momento niente. Ma, fa sapere l’assessore provinciale ai lavori pubblici Laura Can-tini, i primi di settembre si sono tenuti un paio di incontri in proposito, in Provincia. Al tavolo si sono seduti anche i tecnici della Regione e quelli di Rignano. Insom-ma, qualcosa si è mosso. Sperando che il progetto non cada nuovamente in letargo.

ReggelloFIgLI/2RIAPERTO IL bANDOPER LE ISCRIzIONI AL NIDOE’ stato riaperto il bando per le nuove iscrizioni al servizio di nido del Comune di Reggello. Qui, infatti, non solo sono state esaudite tutte le richieste (e con que-sto Reggello si è classificato come uno dei comuni più virtuosi della Toscana), ma sono anche avanzati dei posti. Sedi-ci in tutto, di cui 15 nei diversi moduli al Nido Comunale Arcobaleno di Prulli e uno al Nido Comunale di Pietrapiana nella Sezione “Scoiattoli”. “Siamo sod-disfatti di aver dato una risposta positiva a tutte le richieste ed ancor più di aver riaperto una graduatoria per il servizio di nido - Afferma l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Reggello, Cri-stiano Benucci – Ciò è importante risul-tato politico, che testimonia l’attenzione dell’Amministrazione verso un servizio importante, fondamentale per le giovani famiglie, che sono in continua crescita nel nostro Comune”. Possono presenta-re domanda di iscrizione i genitori dei bambini che compiranno il requisito di età, sei mesi o dodici mesi entro il 31 marzo 2011. Tutti gli interessati devono presentare domanda, su apposito modulo d’iscrizione, disponibile presso l’Ufficio P. Istruzione, Piazza IV Novembre, Reg-gello (tel. 055/ 8669229/273), la Biblio-teca Comunale, Via M. L. King - Cascia (tel. 055/ 8665013) e/o sul sito internet del Comune: www.comune.reggello.fi.it, all’Ufficio Protocollo del Comu-ne, piazza Roosevelt, Reggello, entro le ore 12.30 di venerdì 12 novembre 2010. L’inserimento al nido avviene, dal mese di novembre, secondo la disponibilità dei posti, per età e nel rispetto della graduato-ria, tenendo presente il requisito dell’età richiesto dalla struttura. Le richieste d’iscrizione dei bambini non residenti, potranno essere accolte dopo aver dato priorità ai residenti. Si possono visitare i nidi di Prulli ( TEL.055/ 863088) e Pie-trapiana (TEL.055/8667279). E’ inoltre prevista la riduzione del 20% sulla quota fissata per la seconda iscrizione, nel caso che i figli al nido siano due.

Rignano

8 Novembre 2010 il giornale nel tuo comune

Page 9: Il reporter-Figline-novembre-2010

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Page 10: Il reporter-Figline-novembre-2010

Spese sanitarie, rateizzazioni per l’acquisto della macchina, viaggi, ma soprattutto mutui per compra-re casa, ed ecco che in Toscana,

nel 2010, ogni cittadino ha contratto debiti per una media di 2.040 euro a testa. Se-condo i dati forniti dal Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associazioni di consumatori), ogni famiglia si ritrova ac-collate tutti i mesi delle spese fi sse che co-stringono al ricorso al credito. Non a caso nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un aumento record del 20,8 per cento. In linea con l’allarme lanciato dalla Banca d’Italia, dunque, anche in Toscana è cresciuto l’indebitamento delle fami-glie e questo boom è causato da una forte perdita del potere d’acquisto. Secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifi ca nazionale dei “cattivi pagatori” la Tosca-na indossa la maglia nera insieme al Ve-neto, alle Marche e all’Emilia Romagna. In queste regioni d’Italia, durante il 2009

si è registrato un incremento sia dei tito-li non pagati sia del loro importo. Anche perché essere un pessimo pagatore non è poi così diffi cile: basta saltare o ritarda-re il pagamento della rata di un fi nanzia-mento (anche di un prestito appartenente al credito al consumo, cioè di quei debiti contratti per l’acquisto di un elettrodome-stico o per rateizzare il pagamento di una visita dal dentista ad esempio) a causa di un qualsiasi motivo per essere registrati nelle “liste nere” dei “protestati”. A quel punto ottenere un nuovo fi nanziamento diventa davvero complicato. Ma in tempi di crisi pure i fi orentini hanno imparato a stringere la cinghia. Sono calati infatti gli

acquisti ritenuti non indispensabili (come gli articoli di profumeria, i libri, i giornali e la cartoleria) e la fonte primaria di in-debitamento rimane ancora il mutuo per la casa. A confermare questa tendenza sono i dati sull’andamento delle vendite al dettaglio: nei primi sei mesi dell’anno la situazione di diffi coltà del commercio toscano è stata legata ad una domanda in-terna che è diventata molto selettiva e cau-ta. Da un’indagine svolta da Unioncamere Toscana e Regione Toscana emerge che siamo ancora lontani dai livelli economi-ci della situazione “pre-crisi”: segnali un pochino più rassicuranti arrivano da parte delle imprese che gestiscono ipermercati, supermercati e grandi magazzini, mentre per gli esercizi specializzati (sia alimen-tari che non alimentari) le perdite di fat-turato restano ancora pesanti. Le diffi coltà maggiori sono ancora relative alle vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici (- 4,3 per cento) e di abbigliamento e ac-cessori (-3,5 per cento).

l’inchiesta/1. La causa sono spese sanitarie, rate per l’auto e mutui sulla casa

Toscana, duemila euro di debiti a testa

Giuditta Boeti

Secondo un rapporto di Unioncamere, la nostra regione si aggiudica

la maglia nera (insieme a Marche, Emilia Romagna e Veneto) nella classifi ca

nazionale di chi non riesce a “coprire” le proprie uscite

L’INIZIATIVA

C’è uno strumento a disposizione delle famiglie toscane in diffi coltà a far quadrare i propri conti e si chiama “mi-

crocredito agevolato”. Si tratta di un sostegno che la Regione offre soprattutto a famiglie normalmente “non bancabili”, cioè che non sono in grado di offrire tutte le garanzie che occorro-no per ottenere un fi nanziamento, ma che dimostrano di poter assolvere l’impegno di restituzione se aiutate a superare il mo-mento di diffi coltà. E allora, in questi casi, è la stessa Regione a fare (gratuitamente) da garante alle banche (fi no all’80 per cento dell’intero ammontare) per la concessione di prestiti fi no

ad un massimo di 4 mila euro. Il credito potrà essere restituito anche in piccole rate (di 70/80 euro al mese) fi no ad un mas-simo di 5 anni ad un tasso di interesse agevolato (del 4/5 per cento medio annuo). Non sono previste spese di istruttoria o gestione della pratica, ed i fondi sono erogati al massimo entro 40 giorni dall’apertura della pratica. La Regione, per garantire i fi nanziamenti concessi dalle banche, ha costituito un fondo di garanzia iniziale di 1,2 milioni di euro. Punto chiave del micro-credito agevolato è la rete di Centri di Ascolto ai quali le fami-glie alle prese con problemi fi nanziari potranno rivolgersi per

accedere al sistema creato in collaborazione con Anpas, Arci, Caritas, Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura onlus e Misericordie. L’iniziativa nasce da una evidente diffi coltà eco-nomica in cui si trovano numerose famiglie toscane: secondo dati Cispel, infatti, nel 2009 non hanno potuto pagare 40 milioni di euro per consumo di gas, 150 milioni di euro relativi alla produzione di rifi uti ed al consumo di acqua; ed ancora, i pigno-ramenti immobiliari nel 2009 a Firenze sono cresciuti del 14,7 per cento. E il 32 per cento della popolazione anziana toscana vive oggi con meno di 750 euro al mese.

Si tratta di un aiuto erogato ai soggetti cosiddetti “non bancabili”, ovvero privi delle garanzie per ottenere finanziamenti

“Microcredito agevolato”, un sostegno per le famiglie in diffi coltà

economia

In tempi di crisi anche i fi orentini hanno dovuto“stringere la cinghia”.E sono calati gli acquisti

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Page 11: Il reporter-Figline-novembre-2010

L’azione legale non è l’unica via percorribile per il creditore che vuole ottenere quanto gli spetta. Spesso ricorrere al recupero crediti è un mez-zo più semplice per rivalersi sui propri debitori.

Anna Tino, della Nivi Credit S.r.l di Firenze, ha spiegato a Il Reporter perché e come questa forma di riscossione con-venga a entrambe le parti, creditori e debitori.La via del recupero crediti è “meno traumatica” per il debitore rispetto a quella legale?Il recupero crediti stragiudiziale è mediamente meno one-roso per il debitore, che non è gravato dai costi dell’azio-ne legale (solo per registrare un decreto ingiuntivo servono centinaia di euro). Inoltre, questo sistema è più immediato ed economico anche per il creditore, che paga la società di recupero solo se incassa e - come nel nostro caso - in prov-vigione rispetto al recuperato, senza costi iniziali. Chiara-mente la nostra azienda, come la maggior parte, collabora con studi legali: una volta percorse le strade stragiudiziali ed amichevoli il debitore ci costringe a perseguire le vie legali. Inoltre, col recupero legale si attivano procedure che incido-no sulla vita del debitore: il decreto ingiuntivo registrato, il pignoramento, l’istanza di fallimento sono anche consulta-bili da terzi. Il recupero stragiudiziale presta attenzione alla mediazione fra le parti e a febbraio 2010 tra la nostra asso-

ciazione di categoria Unirec e la Adiconsum è stato costitu-ito Ebitec, ente bilaterale per la tutela dei diritti dei debitori, anche in tema di privacy.Quali sono le situazioni tipiche che si presentano?Una persona (fi sica o giuridica) ricorre al capitale di terzi se non può far fronte ai suoi bisogni coi mezzi propri. Un im-previsto determina l’impossibilità di rispettare le scadenze di mutui, credito al consumo, etc. Qui sorgono i problemi, poiché non tutti hanno la percezione vera di quel che costa-no certi fi nanziamenti: per rimborsarne uno se ne prende un altro, entrando in un vortice di interessi talora al limite del tasso di usura. Il risultato è facile da immaginare...Il numero di debitori è aumentato negli ultimi anni?Sicuramente, per i tanti posti di lavoro persi con la crisi e perché prima di questa ottenere prestiti e fi nanziamenti era fi n troppo facile.Come prevenire questo fenomeno? “Stringendo” i rubinetti delle fi nanziarie, cioè effettuando analisi più severe sulla solvibilità dei soggetti che si avvi-cinano al mondo dei pagamenti rateali, del credito al con-sumo o dei prestiti in genere. D’altro canto, il vortice degli indebitamenti successivi potrebbe essere arrestato solo dal legislatore, con la previsione di soglie di usura sensibilmente più basse rispetto ai valori attuali.

Un esperto del settore racconta che questo tipo di soluzione

“è meno oneroso per rivalersi sui propri debitori, sempre più

numerosi a causa della crisi, e conviene ad entrambe le parti”

l’inchiesta/2. Per chi deve riscuotere quanto gli spetta la via legale non è l’unica esistente

Quelli che di mestiere recuperano crediti

Ilaria Esposito

FoCUS

A volte liberarsi dell’etichetta di “cattivo pagatore” può es-sere molto diffi cile. La missione principale dell’Associa-

zione Rmc (Recupero merito creditizio) è proprio quella di aiu-tare le persone che sono rimaste “intrappolate” nella cosiddetta “centrale rischi”, un elenco di nomi che serve agli istituti fi nan-ziari per controllare eventuali posizioni debitorie di chi avanza richiesta di credito. Quando qualcuno chiede un prestito a una banca o a una società fi nanziaria quest’ultima accede ad una banca dati, dove sono disponibili i nomi di chi ha situazioni di debito insolute. Ma in questi elenchi non si trovano solo i

veri “cattivi pagatori”. Spesso rimangono per lungo tempo an-che i nomi di coloro che, dopo un ritardo anche minimo, sono riusciti a pagare interessi e spese per estinguere il debito. Un sollecito di pagamento di una banca può essere suffi ciente a far fi nire chiunque nella cartella rischi, senza che l’interessato se ne renda conto. Finché il suo nome resta in questi elenchi una persona è esclusa dal mondo del credito, dal momento che gli istituti fi nanziari non prestano denaro ai cattivi pagatori o ai presunti tali. L’Associazione Rmc tenta di far fronte a questo problema, aiutando chi si trova in situazioni simili e conside-

rando caso per caso il da farsi. La sua azione si svolge attra-verso percorsi di formazione, informazione e consulenza sul mondo del credito e interventi veri e propri su casi di perdita del merito creditizio o altre questioni legali (anche attraverso convenzioni che l’associazione ha con esperti del settore, avvo-cati, ecc.). Inoltre, l’associazione sta portando avanti un lavoro di monitoraggio dei casi di inserimento nelle centrali rischi, per capire chi generalmente ha questo tipo di problema e per quali meccanismi burocratici la cancellazione dalle “liste nere del credito” avvenga tanto lentamente.

Ad occuparsene è un’associazione ad hoc, la Rmc (Recupero merito creditizio), che aiuta chi resta “intrappolato”

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Page 12: Il reporter-Figline-novembre-2010

A Firenze le cremazioni sono in costante crescita: nel 2009 sono state 2.500, fa-cendo segnare un +10 per

cento rispetto all’anno precedente, e solo nei primi 9 mesi del 2010 si è toccata quota 1.950. Un incremento esponenziale negli ultimi 20 anni, ba-sti pensare che nel 1990 le cremazioni erano appena 284. Nonostante i numeri aumentino, le infrastrutture restano le stesse, provocando ritardi e disagi. “Gli impianti attuali non bastano - spiega Eu-genio Nappini, segretario della Socrem di Firenze, la società per la cremazione - spesso ci troviamo in periodi di forte mortalità in cui le salme rimangono in giacenza per 3 o 4 giorni”. A frenare il progetto di nuove strutture c’è soprat-tutto la mancanza di fondi. “Abbiamo chiesto più volte al Comune di poter fare un terzo forno, che si aggiunga a quelli già esistenti presso il cimitero di Trespiano – prosegue Nappini – ma aspettiamo da anni una risposta concre-ta”. Vediamo nel dettaglio le regole che disciplinano questa pratica sempre più diffusa anche a Firenze. L’ultima legge nazionale in materia risale al 2001. La cremazione è permessa nel caso in cui il defunto abbia espresso questa volontà, oppure quando la decisione viene presa dal parente più vicino, o ancora se la persona deceduta è stata iscritta a una società per la cremazione. Si tratta di associazioni senza fi ne di lucro – oltre 40 in Italia, 9 in Toscana distribuite nel-le varie province - che seguono tutta la parte burocratica e assistono i parenti. Il procedimento di incinerazione, ovvia-mente, può essere eseguito solo dopo l’ok del medico legale, che deve esclu-dere l’eventualità di una morte legata a un reato. Dal 2004 anche la Toscana ha una legge regionale che disciplina la dispersione delle ceneri e che dà la pos-sibilità ai cittadini di conservare le urne cinerarie in casa. Chi vuole spargere le ceneri può farlo all’interno delle aree dedicate. A Firenze esistono due luoghi di questo genere: il “Giardino della Ri-membranza”, all’interno del cimitero di Trespiano, e quello alla fi ne del parco delle Cascine, nei pressi del monumen-to all’Indiano, dove confl uiscono Arno e Mugnone. La dispersione è permessa anche all’aperto: nei fi umi (a cento me-tri dalla riva), in mare (a un miglio dalla costa), in montagna (a oltre 200 metri dai centri abitati) e in aree private (lon-tano dalle abitazioni e con il consenso del proprietario). “Uno dei luoghi scelti

Nel 2009 si è registrata una crescita delle richieste del 10 per cento, ma questo crea

dei problemi, perchè “gli impianti attuali non bastano”, spiega il segretario della Socrem.

Che poi svela: “Tra i luoghi più utilizzati per spargere le ceneri spicca Monte Morello”

il PUntO. In costante aumento il numero dei fiorentini che optano per questa soluzione

cremazione, scelta sempre più diffusa

Gianni Carpini

dalla maggior parte dei fi orentini per spargere le ceneri è Monte Morello” spiega Eugenio Nappini. La dispersio-ne, secondo i dati della Socrem, è scelta dal 5 per cento delle persone, il 15 per cento decide invece di custodire l’urna nella propria abitazione, il restante 80 per cento preferisce la tumulazione in uno dei 32 cimiteri fi orentini. Per in-formazioni sull’argomento è possibile visitare il sito internet www.socremfi -renze.it.

Celebre è il caso di Ugo Fo-scolo, sepolto proprio in

quella basilica celebrata nei suoi Sepolcri: Santa Croce. Un vero e proprio pantheon degli artisti, dove sono ospitate le tombe di molti grandi come Michelange-lo e Galileo. Ma anche la me-moria di numerosi personaggi della storia recente è affi data a Firenze. Le Porte Sante sono il “cimitero vip” per eccellenza. All’ombra di San Miniato al Monte riposano Giovanni Spa-dolini, Mario Cecchi Gori con la moglie Valeria, lo stilista Enrico Coveri e tanti scrittori: Vasco Pratolini, Carlo Collodi (al seco-lo Carlo Lorenzini) e il creatore di Gian Burrasca, Luigi Bertelli. Sulle lapidi si leggono altri nomi famosi in città come l’editore Felice Le Monnier, Stanislao Pa-szkowski, fondatore dell’omoni-mo caffè, e il marchese Giovanni Meyer, padre dell’ospedalino di Firenze. A 4 chilometri di distan-za, nel cimitero evangelico degli Allori al Galluzzo, riposa una grande giornalista, tanto seguita quanto discussa: Oriana Falla-ci. Meno conosciuta è invece la tomba di Eugenio Montale, nel cimitero di San Felice a Ema. Accanto a lui la moglie Drusil-la. Un altro poeta, Mario Luzi, giace sulle colline di Firenze, nel cimitero di Trespiano. C’è anche una nota curiosa. La città gigliata ospita i resti degli ultimi discen-denti di William Shakespeare: Beatrice Shakespeare e Edward Claude Shakespeare Clench, tu-mulati nel cimitero degli inglesi al Piazzale Donatello. Ci sono poi personalità chiacchierate. Come Claire Clairmont, sepolta nel cimitero Monumentale della Misericordia all’Antella, amante di George Byron, che dal poeta e politico inglese ebbe una fi glia. Sempre all’Antella si trova la tomba di Fanny Ronchivecchi Targioni Tozzetti, nobildonna fi orentina. A lei si rivolse l’amo-re (non corrisposto) di Giacomo Leopardi, che le dedicò il Ciclo di Aspasia.

Dalla Fallaci a Le Monnier

Tanti i vip che riposano da noi

FoCUS

Dal 2004 la Toscana ha una legge ad hoc

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Page 14: Il reporter-Figline-novembre-2010

Ex mogli, ex mariti, ex fi -danzati. Ma anche uomini e donne comuni, non ne-cessariamente ex. Colleghi

d’uffi cio, vicini di casa, madri, amanti e mogli. Insomma, gli stalker o mole-statori assillanti, quelli che pur di far soffrire l’amore perduto gli rendono la vita un inferno: danneggiando le loro auto, recapitando a casa regali

un nuovo reato, il vizio di perseguitarel’allarMe/1. Anche a Firenze sono molti i fatti di cronaca che hanno a che fare con lo stalking

Giuditta Boeti

attualità

Un decreto legge dell’anno scorso prevede punizioni severe

per questo tipo di molestie assillanti, ma intanto cresce il numero

delle segnalazioni e delle situazioni con esiti drammatici. A Signa

l’ultimo episodio, con due donne accoltellate dal vicino di casa

macabri, tappezzando le bacheche di Facebook, o le cabine telefoniche, con messaggi a luci rosse e numero di cellulare dell’ex amata. Sono anche le donne a non rassegnarsi all’idea di essere state “mollate” dopo una breve relazione, e allora iniziano a tampina-re i malcapitati con centinaia di telefo-nate e sms, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Gli stalker, si diceva, quel-li che si appostano sotto casa o dietro l’uffi cio dove lavora “l’oggetto delle loro attenzioni morbose” e che, gior-no dopo giorno, diventano sempre più violenti. Il confi ne tra molestia e stal-king è labile e passa attraverso l’as-siduità e la continuità della persecu-zione, perché lo stalker con tenacia e perseveranza porta avanti le richieste, in modo ossessivo, fi no al punto che, se non si assecondano queste pretese, arriva a rovinare la vita, se non addi-rittura a toglierla, uccidendo. L’ultimo caso salito alla ribalta della cronaca fi orentina è quello di un pensionato di 75 anni che ha accoltellato in strada le sue vicine di casa, madre e fi glia, che lo avevano denunciato (e fatto con-dannare) per stalking. Il motivo? L’uo-mo non tollerava il cane delle vicine e questo, nel tempo, avrebbe acceso rancori culminati nelle denunce, fi no alla condanna. Ma questo episodio è solo uno dei tanti casi denunciati da quando sono entrate in vigore – il 25 febbraio scorso con un decreto legge – le norme sullo stalking. La legge dovrebbe funzionare da deterrente: la pena oscilla tra 1 e 4 anni di reclusio-ne, e aumenta se il reato è commesso dal coniuge separato o divorziato o da persona con cui la vittima ha avuto una relazione affettiva. Si arriva inve-ce all’ergastolo nel caso di omicidio preceduto da stalking. Non lontano, infatti, è l’arresto di una ragazza fi o-rentina di 20 anni, che è stata fermata dai carabinieri per lesioni personali aggravate perché, armata di coltello a serramanico con una lama di 9 centi-metri, ha accoltellato il fratello dello stalker che l’avrebbe insultata e mi-nacciata in strada per vecchi dissapori. La ragazza aveva già denunciato l’ex fi danzato, di 19 anni, che la persegui-tava, facendolo arrestare per stalking. Ma la sua azione non è bastata perché le intimidazioni sono continuate su Facebook e a queste si sarebbero ag-giunte quelle dei familiari, tanto che la ragazza – perennemente spaventata – aveva deciso di circolare armata per potersi difendere in caso di necessità. Ma il fenomeno ha davvero dimensio-ni vastissime, anche nel resto del Pa-ese. I dati dell’Osservatorio nazionale stalking riferiscono che nei primi tre mesi del 2010 le persone denunciate per stalking sono state 1.592, mentre 293 gli arrestati.

Nei primi tre mesi del 2010, in Italia, ci sono state 1.592 denunce

Il punto sulla situazione con Ni-coletta Livi Bacci, presidente

dell’associazione “Artemisia”.Lo stalking è un fenomeno in crescita nel nostro Paese. Qual è la situazione attuale a Firenze?Anche nella nostra città – e in tutta la provincia fi orentina – il feno-meno dello stalking e del fem-minicidio, in particolare, è molto aumentato. Solo nel 2009, anno in cui è entrato in vigore il decreto legge che punisce come reato lo stalking, sono state circa 750 le donne che si sono rivolte al nostro Centro antiviolenza e, di queste, quasi il 6 per cento ha denunciato casi di molestie assillanti. Potreb-be sembrare un dato relativamente basso, ma purtroppo non lo è, per-ché quando le donne si rivolgono a noi vivono già una situazione par-ticolarmente pericolosa che mette a repentaglio la loro vita. Qual è il profi lo di chi si rivolge all’associazione Artemisia? Si tratta di donne inseguite dall’ex partner, perseguitate con apposta-menti e pedinamenti, a volte co-strette a lasciare la casa, il lavoro e cambiare città per non essere am-mazzate. Nella quasi totalità dei casi, la relazione tra stalker e vit-tima è di natura sentimentale e la condotta persecutoria del molesta-tore è fatta di minacce tali da ali-mentare un crescendo di preoccu-pazione, tensione e paura. Ricordo il caso di una donna il cui stalker la perseguitava al punto che arrivò a spaccare le vetrine del negozio in cui lei lavorava; la donna fu li-cenziata e dovette lasciare Firenze perché vivere qui le era diventato impossibile.Qual è il sostegno che date alle donne in diffi coltà?Abbiamo a disposizione un cen-tralino telefonico (055/602311) per fornire consulenze e fi ssare dei colloqui di accoglienza utili ad analizzare insieme la situazio-ne e a stabilire in accordo con le donne un percorso di uscita dalla violenza. Offriamo consulenza psicologica, informazione legale e un orientamento alla ricerca di lavoro.

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Page 15: Il reporter-Figline-novembre-2010

attualità

Non bastasse la crisi che, mese dopo mese, sta contri-buendo ad infoltire le fi la di disoccupati e cassintegrati

anche in Toscana, c’è un’altra parola che è ormai entrata preoccupantemente a far parte del “vocabolario” del lavo-ratore di oggi: mobbing. Spesso usato senza che se ne conosca l’esatto signi-fi cato, questo termine sta a denotare un fenomeno molto grave: continue vessazioni e violenze psicologiche (e in qualche caso anche fi siche) nei con-fronti di un lavoratore da parte di un su-periore o di un collega, comportamenti che fi niscono per ledere la dignità personale e professionale della vittima fi no a provocare conseguenze sulla sua salute (e a volte non solo). Spesso con un fi ne ben preciso: costringere il lavo-ratore a rassegnare le dimissioni. Una pratica subdola, a volte non troppo fa-cile nemmeno da riconoscere e quindi da denunciare. Ma in Toscana come vanno le cose su questo fronte? Non troppo bene, almeno a giudicare dai dati dell’uffi cio vertenze e lavoro della

Cgil. In un anno, da ottobre 2009 all’ot-tobre scorso, sono stati una sessantina i casi trattati in tutta la regione, tra quelli già in giudizio e quelli ancora da ve-rifi care. Ma è un numero, questo, che ne nasconde ben altri, assicurano dalla Cgil. “Per sessanta casi che trattiamo ce ne sono almeno 600 che ci vengono denunciati – spiega Luana Del Bino, responsabile dell’uffi cio vertenze della Toscana – che poi non risultano essere mobbing ma altre cose, ma che sono pur sempre disagi sul lavoro. In una scala di colori il mobbing rappresenta il nero, ma dal bianco al nero le sfu-mature sono molte”. E comunque, ag-giungono dalla Cgil, 60 casi in un anno sono un numero a cui mai si era arrivati in passato. “Se avessimo comincia-to qualche anno fa il lavoro a tappeto che stiamo facendo ora – prosegue Del Bino – i numeri sarebbero ben altri. Ma ora c’è la crisi”. E cosa c’entra la crisi con il mobbing? “C’entra, perché ora i lavoratori hanno il terrore di perdere il proprio posto – risponde la responsabi-le dell’uffi cio vertenze – e per questo

subiscono anche i comportamenti più gravi senza dire nulla. Solo gli esaspe-rati denunciano”. Persone che proprio non ce la fanno più, e per cui tutto questo si è trasformato in una “malat-tia”. “Parlando di un caso già passato in giudicato – racconta Del Bino – per i comportamenti che era costretta a subire a una lavoratrice era venuto

l’esaurimento nervoso, aveva preso 20 chili, piangeva sempre... abbiamo fatto vertenza, e le è stato riconosciu-to un risarcimento, oltre a essere stata rimessa in ‘sicurezza’ sul lavoro”. Non ci sono, stando ai dati della Cgil, cate-gorie più a rischio di altre (il fenomeno interessa tanto gli impiegati quanto gli operai), e i “mobbizzati” sono in quasi

egual numero uomini (48%) e donne (52%), mentre i lavoratori più “colpiti” sono quelli tra 45 e 50 anni. Ma cosa deve fare chi si trovi, suo malgrado, ad affrontare una situazione simile? “Ri-volgersi immediatamente a un uffi cio vertenze – conclude Del Bino – ce ne sono in tutte le province toscane. E sanno bene cosa fare”.

Ivo Gagliardi

Ma quand’è che si può par-lare correttamente di

mobbing e quando, invece, il disagio di un lavoratore deriva da altre cause? Per cercare di far chiarezza su questo fenome-no Il Reporter ha interpellato Riccardo Del Punta, docente ordinario di diritto del lavoro all’Università di Firenze.Professore, cosa significa esat-tamente mobbing sul lavoro?Questa parola deriva da un comportamento animale, quan-do in alcuni branchi un membro viene emarginato dagli altri: da qui la sua trasposizione sul lavoro. In genere si riconosco-no due tipi di mobbing: quello verticale o strategico, messo in atto dal datore di lavoro, un atteggiamento persecutorio che in genere, ma non sempre, ha lo scopo di spingere alle dimissio-ni, e quello orizzontale, che non nasce per iniziativa dell’azien-da ma tra colleghi come di-sfunzione del lavoro. Anche in questo caso, però, è l’azienda a risponderne.Ci sono criteri universali per riconoscerlo?No, non ci sono. In alcuni casi è evidente, in altri i confini sono

sottili. Perché si possa parlare di mobbing ci deve essere una condotta persecutoria e pro-grammata che si protrae nel tempo. A volte il periodo mini-mo si calcola in 6 mesi, ma non è una regola generale.Quindi non è un fenomeno fa-cile da individuare...No, assolutamente. Si può pre-sentare con un demansionamen-to, con una sanzione disciplina-re, con rimproveri esagerati, ma anche in molti altri modi. Biso-gna stare attenti.A che punto siamo, in Italia, nel suo riconoscimento e trat-tamento?Nel nostro paese il mobbing è stato “scoperto” come fatto giu-ridico da una decina di anni, la prima sentenza è stata emessa dal tribunale di Torino nel ‘99. I casi accertati sono molti meno di quelli denunciati, perché a volte i lavoratori si ritengo-no mobbizzati quando non lo sono, altre è difficile valuta-re. Comunque, dato che fino a dieci anni fa non se ne parlava nemmeno, sono stati fatti gran-di progressi. È importante che questo disagio ora sia venuto fuori.

“Non è facile da riconoscere”l’intervista. Riccardo Del Punta, docente universitario

l’allarMe/2. Sono state una sessantina, in un anno, le vicende affrontate dalla Cgil in Toscana

Mobbing sul lavoro, aumentano i casi

Con la crisi, però, in molti hanno il terrore

di perdere il posto, e così vengono subiti

in silenzio anche i comportamenti più gravi.

Uomini e donne di 45-50 anni i più a rischio

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BENVENUTO INVERNO 2010/2011Il 4/5 dicembre vi invitiamo alla festa per l’inaugurazione della stagioneinvernale après ski nei locali e mercatini natalizi per le vie di Sestola.

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Page 16: Il reporter-Figline-novembre-2010

MOBilitÀ/1. Microcamere sul lunotto delle vetture Ataf per incastrare i furbetti della preferenziale

A bordo degli autobus è salita la “spia”“Attenti a quella busvia”:

370 occhi elettronici

sono pronti

a fotografare la targa

di chi vi transita senza

poterlo fare. E in caso

di incidente funzionano

come scatole nere

I furbetti della corsia preferenziale hanno le ore contate. A coglierli in fl agrante sa-ranno 370 occhi telematici montati su tut-ti gli autobus in circolazione. Guai a chi

sgarra, le microcamerine posizionate sui lunot-ti anteriori delle vetture fotograferanno la targa dei trasgressori e la invieranno immediatamen-te alla centrale operativa. Occhio anche in caso di incidenti, perché il meccanismo funziona come una sorta di piccola scatola nera, in gra-do di immagazzinare una serie di altre infor-mazioni sulla vettura (come velocità e frenata) in modo tale da smascherare i più scaltri anche in questo caso. Tramontata l’ipotesi di installa-re telecamere fi sse all’ingresso di tutte le pre-ferenziali (attualmente sono una trentina), ope-razione che avrebbe richiesto un investimento di oltre 2 milioni di euro da parte del Comune, Ataf ha deciso di attrezzarsi da sola. Tagliando di gran lunga sulle spese. “Ogni microcamera costa solo 195 euro – fa sapere il presidente Fi-lippo Bonaccorsi – e ci consente di risparmiare anche sulle polizze assicurative”. Un risparmio stimato circa nel 30% proprio grazie al sistema da “computer di bordo” che memorizza infor-mazioni valide anche in caso di processo. Il meccanismo è già stato messo in pratica con successo in diverse città d’Europa e d’Ameri-ca, dove va sotto il nome di Road Scan, ma an-che più vicino a noi: a Prato, a Pisa e a Carrara, solo per fare alcuni esempi. A Firenze l’ope-razione inchioda-trasgressori è già cominciata, le piccole scatole nere sono già state installa-

te su gran parte dei bus. Non solo, le micro-camere hanno gli occhi anche dietro e sono pertanto in grado di osservare anche quel che succede all’interno della vettura. Un elemento di sicurezza in più per autisti e passeggeri. E le telecamere fi sse? “Rimane un sistema vali-do all’interno della Ztl”, rimarca Bonaccorsi. Undici le corsie già videosorvegliate, in tutte le altre basterà che gli autisti schiaccino un bottone non appena vedono un’auto davanti a loro e scatterà la multa. Il verbale da 80 euro sarà recapitato direttamente a casa per posta. E ci sarà poco da reclamare. “Saremo al sicuro da eventuali ricorsi – annuncia il presidente Ataf - abbiamo già ricevuto conferma dal mi-

nistero dei trasporti”. Altre novità dovrebbero arrivare a breve e riguardano l’allargamento della rete delle busvie. Il piano di partenza è sempre quello presentato dall’azienda di tra-sporto pubblico a inizio anno, che prevedeva l’entrata in scena di altre 14 preferenziali. La mappa è ancora in mano ai tecnici di Palazzo Vecchio ed è diffi cile fare pronostici su tempi e chilometri, ma pare ormai chiara l’intenzione di riservare ai mezzi pubblici alcuni tratti stra-tegici, soprattutto in ingresso/uscita dalla città, come via Forlanini, via Reginaldo Giuliani, viale Morgagni e viale Europa. Allo studio an-che una soluzione anti-traffi co per via Lorenzo il Magnifi co e via Toselli.

Francesca Puliti

on the road

Occhio a parcheggiare in doppia fi la o in prossimità degli incroci stradali.

Da qualche settimana a questa parte chi intralcia il percorso degli autobus rischia di beccarsi una denuncia per interruzio-ne di servizio pubblico e blocco strada-le. E una conseguente richiesta di danni da parte dell’Ataf. Il presidente Filippo Bonaccorsi ha deciso di dichiarare guerra agli autisti indisciplinati, colpevoli di ral-lentamenti o addirittura di deviazioni. E i verbali fi occano: nelle prime tre settima-ne erano già a quota 40. Fino a 200 euro il risarcimento imposto ai “parcheggiato-ri selvaggi”. Se i presidi nelle zone cal-de, da parte dello stesso personale Ataf ma anche dei vigili, prosegue, alla linea dura delle sanzioni Bonaccorsi ha deciso di affi ancare in seguito anche un metodo più soft. Non sanzioni ma opere di sensi-bilizzazione. Nei casi meno eclatanti si è optato infatti per un semplice volantino di avvertimento, della serie “per questa volta passi, ma la prossima paghi”. Ma di episodi clamorosi ne sono stati regi-strati, da quando è cominciata la battaglia (circa a metà settembre) ad oggi. Come quello di un ragazzo che, di fronte alla richiesta di danni, si è giustifi cato dicen-do “ieri sera avevo bevuto troppo e non ricordo dove ho parcheggiato la macchi-na”. L’auto l’aveva abbandonata in piaz-za Strozzi, sbarrando il passaggio ai bus. A inizio settembre un’altra macchina lasciata sull’angolo tra viale Redi e via Toselli aveva costretto tutti gli autobus in transito a deviare il percorso per un’ora e mezzo, dopo che uno di loro si era inca-strato nel disperato tentativo di passare. Non va meglio a chi parcheggia nello spazio delle fermate, abitudine tutt’altro che poco comune in città. Ma forse, al-meno la prima volta, si metterà in tasca solo un volantino, anziché un salato bol-lettino da pagare.

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16 Novembre 2010

Page 17: Il reporter-Figline-novembre-2010

I motorini? hanno pure un sindacatoMOBilitÀ/2. A Firenze il popolo degli scooteristi ha tantissimi adepti: il 18 per cento dei residenti

Annalisa Cecionesi

Nelle fredde giornate invernali raccolgono gli sguardi impietositi degli automobilisti, che in coda si trasformano in occhiate invidiose. E’ il popolo degli scooteristi, da queste parti

piuttosto folto. Firenze è infatti una delle città italiane con la più alta concentrazione di motocicli. Secondo i dati diffusi dal Comune, relativi alle iscrizioni al Pra+ del 2008, il 18 per cento dei residenti a Firenze possiede un motociclo, uno ogni 5 abitanti. Ma com’è la vita del-lo scooterista fi orentino? La nota dolente, a sentire i cen-tauri, sono i parcheggi. A pagamento, proprio non se ne parla. L’unico esistente, al momento, è quello di piazza San Firenze, istituito qualche anno fa per regolare il for-te affl usso in prossimità del tribunale. Ma nella delibera che rivoluziona la sosta approvata recentemente dalla giunta comunale si parla anche di 0,50 centesimi l’ora per la sosta di motocicli e ciclomotori. Sebbene quella di istituire nuovi parcheggi a pagamento per le due ruote sia solo una proposta da valutare, è bastata a far scattare un’iniziativa di protesta tra gli scooteristi. “La raccolta delle fi rme - dichiara l’ex consigliere comunale Jacopo Bianchi, fondatore, nel 1997, del Simis (Sindacato Ita-liano per il Motociclo e contro le Ingiustizie Stradali), meglio conosciuto come Partito dei Motorini – ha l’in-tento di contrastare una scelta ingiusta e sbagliata della giunta Renzi che penalizzerà gli studenti e i lavoratori di tutte le classi sociali che, in molti, hanno scelto in-telligentemente questo mezzo per inquinare meno e spostarsi senza i tempi dei mezzi pubblici”. Ma anche se accantoniamo lo spettro dei posteggi a pagamento, il

problema della sosta rimane. Su Facebook un gruppo in-voca “più parcheggi per i motorini in centro a Firenze”. E’ proprio l’area centrale il problema maggiore. Piaz-za della Repubblica, San Marco, la zona universitaria. Stazione compresa, dopo la demolizione della pensilina e la scomparsa della fi la di posteggi per le due ruote. I parcheggi torneranno, ma non nel solito posto: 36 in via Alamanni e 62 in piazzale Montelungo. “Trovare un posto in centro è un’odissea – racconta Catia - e quando succede ritrovo il motorino assediato, tanto da non poter uscire”. Nel mirino è la sosta selvaggia. “In pieno centro – continua Eleonora - trovare posteggi per il motorino non è semplicissimo, altrove va meglio. Basterebbe che facessero le multe alle macchine che li invadono”. Al-

tre richieste da parte degli scooteristi? Asfalti nuovi di zecca. Qualche strada è stata messa a nuovo, ma in altre siamo in alto mare. E segnaletiche più sicure, a comin-ciare dai pericolosi guard-rail. E ancora, il via libera ai motorini sulle corsie preferenziali. Anche qualche de-posito per caschi non guasterebbe. Ma gli scooteristi si accontentano di un po’ di sicurezza in più. Scarrozzarsi il casco, poco male.

A fondarlo è stato l’ex consigliere comunale Iacopo Bianchi.

oggi i problemi di chi guida un ciclomotore sono tanti,

a partire dalla carenza di parcheggi nell’area del centro storico

on the road

Chi si sposta sulle due ruotechiede anche nuovo asfaltoe una segnaletica più sicura

1115197

17

Page 18: Il reporter-Figline-novembre-2010

centro – in specie nella zona di Santa Croce – alziamo gli occhi e aguzzia-mo la vista, abbiamo ancora la possi-bilità di fare un tuffo nel passato e im-batterci, ad esempio – siamo in largo Bargellini – in una lapide con su in-cisa: “Pizzicheria e canova di vini” (e alzi la mano il fi orentino che conosce il signifi cato della parola “cànova”); o ancora, l’arco in pietra riportante la scritta, ormai quasi illeggibile “Ma-celleria di Alfredo Nencioni” (via Ghibellina). Rimanendo all’antica arte dei Beccai, l’insegna di via de’ Neri (con tanto di numero di licenza) e quel capolavoro kitsch che è l’inse-gna di via San Gallo, ricca di fregi e abbellita con una testa di mucca scol-pita; o ancora, uscendo dal centro e spostandoci in via del Ghirlandaio, la scritta “Macelleria” in carattere goti-co, suggestiva e a dire il vero un po’ inquietante. E ancora, resistono sulle entrate di alcuni fondi commerciali le lapidi delle vecchie “friggitorie” (ad esempio in San Lorenzo, anch’essa con numero di licenza). Cambiando genere troneggia ancora in via Pan-dolfi ni l’ovale in pietra con la scritta “Antica cascina, mescita di caffé e lat-te”, o l’insegna di una vecchia cantina in via de’ Bardi, con tanto di orario di apertura. In gran parte dei casi dei vecchi esercizi rimane solo l’insegna sbiadita, molto spesso nemmeno più quella. E’ il tramonto della Firenze bottegaia, l’anima antica della città soppiantata dalle nuove regole del mercato. Un tramonto interminabile. E’ la globalizzazione, bellezza.

rendono ogni città del mondo sempre più simile alle altre, talvolta resistono alle minacce assieme ai negozi che ‘presentano’, spesso invece soprav-vivono a futura memoria, mentre nei fondi sottostanti si vendono prodotti e merci che niente hanno a che fare con quanto scritto sopra la porta. Al-tre volte addirittura una saracinesca abbassata è il segno evidente che la storia ha fatto il suo corso. E dire che sin dal 1800 le insegne rappresenta-no, oltre che una forma di comunica-zione commerciale, un’espressione artistica: una sorta di carta d’identità con un ritratto dipinto al posto della foto. Tanto signifi cative da ispirare (era il 1909) al poeta fi orentino Aldo Palazzeschi una “passeggiata” per le vie di una città non descrivendone le bellezze, ma semplicemente leggendo le scritte sopra i negozi. E se provas-simo a farla oggi, una passeggiata si-mile, cosa vedremmo e leggeremmo? Una sequela di neon e grandi fi rme, di catene di franchising, di prodotti di basso consumo, che niente hanno a che vedere con la tradizione fi oren-tina. Ma se, camminando nelle vie del

Insegne in marmo o in pietra serena, dipinte a pennello sul legno o a mosaico su vetrate, simboli dell’anima di una città,

pezzi di storia. Insegne che parlano di una Firenze che non c’è più, se non nel ricordo dei più anziani. Soppian-tate dal freddo del neon, cancellate dall’incuria e dal tempo, sfrattate dal-le infl essibili leggi del mercato che

Molte (purtroppo) sono state soppiantate da neon e grandi fi rme. Resistono

tenacemente ai tempi moderni alcuni “classici” come quelli in via Ghibellina, largo

Bargellini, via dei Neri, via San Gallo, via del Ghirlandaio, via Pandolfi ni, via de’ Bardi...

cUriOsitÀ. Girando per la città con il naso all’insù se ne scoprono di antiche e bizzarre

strada che vai, insegna che trovi

ieri e oggi

Lorenzo Salusest

Un’insegna? Un fi orino. O qualche quattrino. Chissà

se anche nei secoli scorsi i com-mercianti e gli artigiani fi orentini avranno avuto a che fare con la gabella sulle insegne delle loro botteghe. Perché forse non tutti sanno che per chi oggi ha un eser-cizio commerciale, tra le molte imposte cui deve far fronte, c’è anche quella su quel rettangolo apposto sulla porta del negozio con su scritto quasi sempre sem-plicemente il genere dell’attività commerciale e il nome. Tutte le forme pubblicitarie sono infatti assoggettate a imposte, e non sfuggono neanche le insegne sulle vetrine, nonostante esse svolgano spesso anche una fun-zione di abbellimento, o quanto meno di illuminazione – e quindi di maggiore percezione della si-curezza – della città. Per calco-lare l’ammontare della gabella è necessario l’aiuto nell’ordine: di un commercialista che traduca in italiano comprensibile la norma e presenti la domanda senza er-rori formali, di un geometra che misuri le dimensioni dell’inse-gna, di un ragioniere che esegua i non immediati calcoli. E tal-volta di un avvocato che difenda il commerciante se questi dà in escandescenze al termine di tutti i passaggi e il pagamento fi nale. Cifra non irrisoria, a dire il vero: perché se sino a 5 metri quadrati si è esentati dal pagamento, oltre la tariffa schizza immediatamen-te verso l’alto: dagli 84 ai 252 euro a metro quadro all’anno, a seconda della via (la città è di-visa in 3 zone) e della superfi cie totale dell’insegna (fi no a 2 mq, da 2 a 5, oltre i 15). Tradotto, si-gnifi ca che un bar con tre sporti e tre insegne standard da 2 mq l’una, e quindi 6 mq totali, andrà a pagare come minimo 504 euro all’anno. E non ci sono sacchetti neri o tabelloni luminosi montati al contrario (fenomeni sempre più diffusi e legati alla fase pre-cedente all’autorizzazione) che tengano: l’imposta è come il Na-tale. Quando arriva, arriva.

Ogni zona ha la sua tariffa

Ma mantenerle ha il suo costo

ZooM

18 Novembre 2010

Page 19: Il reporter-Figline-novembre-2010

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Page 20: Il reporter-Figline-novembre-2010

La nuova frontiera dell’edilizia residenziale

pubblica passa attraverso i siti militari

dismessi. Ma attenzione, perché

chi rifi uta l’alloggio assegnato senza

giusta causa va fuori dalla graduatoria

politica

Se c’è una parola abusata dai media è il termine “emergenza”, ma di fronte a un numero di sfratti raddoppiato nel giro di un anno, nell’80% dei casi per morosità, è difficile trovare un vocabolo più adeguato. Di emergen-za abitativa parla anche l’assessore alla casa Claudio Fantoni, che non a

caso ha riaperto il bando per l’assegnazione degli alloggi popolari con due anni di anticipo rispetto alla data fissata (che sarebbe stata il 2012). E in graduatoria ha riservato un punteggio a chi è stato sfrattato per “morosità incolpevole”, perché “seppur ci sono dei ‘professionisti dello sfratto’, sono tanti quelli che non riescono realmente a pagare l’affitto”. Punteggio in più anche per anziani e giovani coppie. Ma non si tratta dell’unica novità, perché il prossimo campo di battaglia dell’edili-zia residenziale pubblica è già stato individuato e va sotto il nome di “federalismo demaniale”. Case popolari nei siti militari dismessi. Assessore, è una prospettiva concre-ta?Faremo tutto il possibile affi nché lo diventi, perché si passi da questo federalismo bugiardo ai fatti. Sarebbe una piccola risposta al bisogno abitativo, di fronte alla totale assenza di risorse che questo Governo ha messo a disposizione per l’edilizia residenziale pubblica. Non mi interessano le polemiche politiche, mi riferisco solo alla realtà dei fatti. E la realtà è che il Piano casa, rivelatosi peraltro fallimentare, serve solo a chi un tetto sulla testa ce l’ha già, mentre i fondi per il social housing daranno risposte solo a chi può pagare un affi tto, seppur calmierato. Chiediamo

Francesca Puliti

L’assessore alla casa Claudio Fantoni

PalaZZO vecchiO/1. Sfratti raddoppiati in un anno: ecco la ricetta dell’assessore Claudio Fantoni

Centinaia di case popolari. In caserma

“Ci vuole un nuovo patto sociale tra proprietari e inquilini”. Se inserirsi

nel mercato degli affi tti non è facile, l’as-sessore comunale alla casa Claudio Fantoni sceglie la linea del senso civico per mettere un freno agli sfratti per morosità. O più sem-plicemente del buon senso: canone più basso uguale più probabilità che venga pagato. E per rendere il tutto più allettante lancia uno strumento nuovo, l’Agenzia per la casa. Fisi-

camente si tratta di uno sportello (in via Pie-trapiana 53) presso il quale locatari e locatori possono recarsi per chiedere informazioni e moduli, più in generale rappresenta il tenta-tivo di far incontrare domanda (a caccia di costi più abbordabili) e offerta (alla disperata ricerca di garanzie). In pratica gli affi ttuari che siano disponibili a ribassare il canone del 15% sugli accordi territoriali, avranno il to-tale rimborso dell’Ici e il rimborso fi no a 12

mesi in caso di morosità. A garanzia di ciò il Comune mette un fondo da 500mila euro “già tutti inseriti nel bilancio”, assicura Fan-toni. Inaugurata il 19 ottobre scorso, l’Agen-zia per la casa è un esperimento unico nel suo genere, ma ha trovato l’approvazione di tutte le categorie interessate. “Non abbiamo la presunzione di pensare che sia la soluzio-ne a tutti i problemi – spiega l’assessore – ma vale la pena tentare, per cercare di arginare

una piaga sociale”. Altra questione quella degli affi tti in nero, su cui l’Agenzia non ha nessun potere d’azione. Ma le verifi che pro-seguono. “Teniamo d’occhio decine e decine di situazioni ed entro fi ne anno vedremo i ri-sultati di questa operazione”. Insomma, chi è fuori dalle regole, ci tiene a sottolineare l’as-sessore, “non può dormire sonni tranquilli”. E se viene scoperto, dovrà pagare le tasse evase fi no a quattro anni prima.

la nOvitÀ

quantomeno la cessione di alcuni beni strategici.Per esempio?La caserma Lupi di Toscana: solo lì po-tremmo realizzare centinaia di alloggi popolari, oltre a servizi per i cittadini. Un vero e proprio spicchio di città. Al di là di questo progetto, quali sono gli interventi pianifi cati?Per dare una risposta immediata alla richiesta, siamo intervenuti con la ma-nutenzione per gli appartamenti di cui eravamo già in possesso, come avreb-be fatto ogni buon padre di famiglia. Oltre ai 388 alloggi che abbiamo già assegnato (quasi un record rispetto alle amministrazioni precedenti), ne abbiamo già recuperati altri 245, che sommati a quelli dove sono ancora in corso i lavori fanno 362 residenze da consegnare a breve termine. E per quanto riguarda le nuove rea-lizzazioni? Ce ne saranno?A fronte di un piano strutturale a vo-lumi zero, abbiamo comunque già progettato e fi nanziato la costruzio-ne di 500 appartamenti. Non solo, a medio-lungo termine proprio il piano strutturale appena adottato dalla giunta dovrebbe dar vita ad altre 2-3mila uni-tà Erp. Ma nelle assegnazioni saremo più severi: chi rifi uta senza motivo ciò che gli viene offerto fi nisce fuori dalla graduatoria. E i controlli si faranno più accurati, come già stiamo facendo.

Locazioni, il Comune inventa un nuovo strumento per riportare la pace tra proprietari e inquilini

O pagati o rimborsati. E chi abbassa l’affi tto si libera dall’Ici

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20 Novembre 2010

Page 21: Il reporter-Figline-novembre-2010

politica

Costruire sì, a patto che parallelamente si but-ti giù qualcos’altro, equivalente come metri cubi. Alla fi ne il piano strutturale di Firenze è arrivato e ha mantenuto le promesse lan-

ciate dal sindaco già in campagna elettorale. Stop al consumo di suolo, quello appena adottato dalla giun-ta è un piano a volumi zero. “Non vengono toccati i diritti acquisiti - spiega Renzi - per esempio un per-messo a costruire già concesso, ma solo la potenzialità costruttiva che non si è concretizzata, ovvero gli atti per far avviare le procedure di costruzione che non si sono mai perfezionati o non sono stati fatti neppure partire”. E con questa operazione il sindaco spazza via i residui del vecchio piano regolatore, equivalen-ti a 260mila metri quadrati su cui il cemento avreb-be potuto allargarsi ancora. Altra novità riguarda gli edifi ci in classe 6, ovvero i capannoni in mezzo alle case (ex aree industriali o anche ex cinema), che un tempo potevano essere facilmente demoliti e ricostruiti senza passare dall’autorizzazione del consiglio comu-nale. La procedura era già stata bloccata in nome delle norme anti-Quadra. Adesso Palazzo Vecchio propone uno “scambio”: in pratica, i volumi potranno essere spostati altrove, con l’aggiunta di un bonus del 10%, mentre al posto dei vecchi capannoni Renzi immagina giardini, piazze o comunque luoghi di socialità, nella direzione dei famosi spazi verdi a 10 minuti a piedi da ogni cittadino. Stop anche ai cosiddetti “bassi na-poletani”, abitazioni ricavate da fondi commerciali al piano terra degli edifi ci, usanza che fi no a poco tempo

fa andava molto di moda nel centro storico. E a propo-sito di centro, divieto assoluto di trasformare le case in alberghi, a meno che non si tratti di residenze stori-che. Se è vero che non si consumerà più suolo, è vero anche che il piano prevede la realizzazione di oltre 9mila alloggi popolari. Dove? “Negli edifi ci dismessi – chiarisce il sindaco - vogliamo chiedere con forza al Governo di fare tutti i passaggi per dare a noi le caser-me di cui non ha più bisogno, come quella dei Lupi di Toscana”. Insomma, si recuperano i contenitori vuoti

e si fa spazio al verde in città. Sul dove andranno a fi nire i volumi dei fabbricati in classe 6 il gruppo Pdl avanza già dei dubbi (“Renzi ha intenzione di man-dare tutto a Castello?”), ma su questo e altri punti ci sarà tempo per discutere. Adottato dalla giunta dopo tanta attesa (sul piano strutturale aveva cominciato a lavorarci la prima giunta Domenici), in versione molto rivista e molto corretta, adesso il documento approda nelle commissioni comunali, che lo spulceranno fi no a metà novembre. Tra le questioni rimaste in sospe-so quella della Cittadella, unica deroga al diktat dei volumi zero: nella prima stesura del nuovo piano lo stadio non c’era, adesso si dice chiaramente che Fi-renze lo vuole e che il luogo ideale, secondo Palazzo Vecchio, sarebbe Castello. Dovrà vedersela anche con il governatore Enrico Rossi, adesso, oltre che con gli agguerriti sindaci della piana. Non c’è, almeno per il momento, nessuno spazio dedicato alla moschea, di cui si continua a discutere in città. Se Legambiente approva a pieni voti l’idea di mettere un freno alla ce-mentifi cazione, un’altra lega, quella delle cooperative, non è così d’accordo. “Aspettiamo di vedere quanti, tra gli obiettivi enunciati, si trasformeranno in politiche reali”, commenta Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana. L’approvazione defi nitiva in consiglio è pre-vista per febbraio.

Ambiente e impresa, lavoro e stili di vita, cultura e infrastrutture,

giustizia e politica, accesso al credito e alla casa. Anche Renzi ha i suoi cinque punti, solo che non deve farli approva-re a nessuna maggioranza risicata né mettersi a lavorare di diplomazia per trovare consensi. Stiamo parlando dei temi che saranno al centro del dibattito in programma il 5, 6 e 7 novembre alla stazione Leopolda, meglio noto come “convention dei rottamatori”. Il titolo della tre giorni in realtà è “Prossima fermata Italia” e, a giudicare dalle ade-sioni registrate dal sito internet (www.prossimaitalia.it) e dalla pagina Face-book creata ad hoc, saranno in molti a fermarsi in stazione. Di inviti ufficiali a personaggi politici non ne sono stati fatti, non sarebbe stato nello stile con cui è nata la convention. Tutto è comin-ciato con le picconate settembrine del primo cittadino di Firenze in direzione

del suo stesso partito, o meglio, dei soli-ti noti del Pd, quelli che hanno fatto del-la politica un mestiere e hanno passato gran parte della vita ben accomodati su una qualche poltrona. “Pensano di offenderci chiamandoci ‘giovanotti’ – scrive Renzi su Facebook - ci accusano di essere sfasciacarrozze, ci fanno la ca-ricatura rappresentandoci come pierini dispettosi perché abbiamo avuto il co-raggio di dire che ‘loro’ hanno già dato tutto quello che potevano dare. Hanno già avuto la loro occasione, l’hanno sfruttata come abbiamo visto, adesso tocca ad altri”. Da Veltroni a D’Alema, passando per i parlamentari seriali che collezionano mandati su mandati, non si è salvato nessuno. “Bisogna rottama-re senza incentivi”, dichiarò all’epoca

Renzi. E fissò la data per ritrovarsi con quelli che all’interno del Pd la pensava-no come lui, per mettere in moto “non una corrente, né uno spiffero”, ma un moto di rivoluzione a partire dalle basi del partito stesso. In nome del taglio del numero dei parlamentari, della riforma fiscale e di una giustizia che funzioni, tanto per cominciare. Il primo a rispon-dere all’appello è stato il vecchio amico (si fa per dire, visto che è della gene-razione Renzi) Pippo Civati. In seguito è arrivata anche l’adesione di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, un altro vecchio amico con cui in passato lo stesso sindaco di Firenze aveva avuto un piccolo screzio risoltosi in uno scambio di battute e nella proffer-ta di una bistecca alla fiorentina. I citta-dini, quelli sì, hanno risposto in massa. Un migliaio le iscrizioni effettuate via internet in poche settimane, altrettante (se non di più) le persone attese alla Leopolda, per mettere in comune idee e proposte “per scrivere insieme un progetto per il nostro Paese”, per dirla con le parole dei promotori dell’evento. Poco importa se nel mentre il Pd, pro-prio lui, ha fissato in concomitanza un altro appuntamento (il congresso dei segretari): il popolo dei rottamatori ci sarà, piccone in una mano e pennarello nell’altra, per cominciare a scrivere una storia mai letta prima.

Pippo Civati e Matteo Renzi

Paola Ferri

Stop al cemento, sì ai recuperiSarà una città a “volumi zero”

PalaZZO vecchiO/2. Il piano strutturale sbarca in consiglio comunale

I rottamatori di Renzisi ritrovano alla Leopolda

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Page 22: Il reporter-Figline-novembre-2010

C’è il calcetto, c’è la piscina, c’è danza, c’è ten-nis. E poi c’è l’equitazione, la gioia di salire su un cavallo e quella di aver voglia di non scenderne più. E tutto questo non è una cosa

per pochi, anzi. Anche a Firenze - la stessa Firenze in cui ogni giorno si tossisce di smog e si inveisce contro il traffi co - non mancano i maneggi. Fazzoletti di verde popolati da cavalli bellissimi a pochi minuti persino dal centro. Per esempio. Nel parco delle Cascine e dei Renai c’è il centro ippico “La Baita” (www.clubippicolabaita.it) che organizza corsi base di equitazione, passeggiate a cavallo, escursioni di diverso li-vello e corsi agonistici. Il costo? Un pacchetto di dieci lezioni costa 160 euro, ai quali si sommano 100 euro di iscrizione all’associazione e 40 di tesseramento Fise (Federazione ita-liana sport equestri). In via de’ Vespucci, invece, ha la sua casa il Centro ippico toscano (www.centroippicotoscano.it).

Anche qui l’offerta è varia, e oltre alla scuola di equitazio-ne ci sono corsi teorici dedicati alle tecniche equestri, corsi di inglese applicati all’equitazione (!) e corsi di “grooming” (ovvero dedicati alla cura dell’igiene degli equini). Oltre a questo, il centro dedica corsi ad hoc all’arte “delle redini lun-ghe” (tecnicamente “scuola di attacchi”) e qui i maggiorenni possono imparare a guidare una carrozza. Non è da meno il centro ippico “Le due case” (www.centroippicoduecase.it), situato nell’omonima strada (una traversa di viale XI agosto) che organizza corsi di diversi livelli e presta particolare atten-zione alle attività dedicate ai bambini e ai disabili. Anche qui si possono frequentare corsi di equitazione di diverso livello, prendere parte a escursioni di varia durata (giornate o interi fi ne settimana) e seguire lezioni specifi che di equitazione di campagna, di attacchi, di mascalcia (l’arte della ferratura) e persino avvicinarsi all’antica disciplina della falconeria. I

prezzi variano: il costo per un’ora di lezione è di 20 euro (15 con sconto Cral), quello per una passeggiata con l’ac-compagnatore (sempre un’ora) è di 25 euro (23 con sconto Cral). L’abbonamento per dodici lezioni in maneggio costa invece 210 euro, mentre l’iscrizione 80 (comprende anche un’assicurazione). Ma l’offerta è molto vasta, e spostandosi appena dalla città si incontrano tante realtà: una è ad esempio quella di Vingone (Scandicci), in via di Mosciano, al centro ippico Scandicci (www.centroippicoscandicci.it). Anche qui ci sono corsi di equitazione di diverso livello, per adulti e ragazzi, e per i più piccoli la possibilità di cavalcare i pony. Qui, come nella maggior parte degli altri maneggi, c’è la pos-sibilità di prendere parte ad una lezione di prova gratuita. Sul sito www.fi seprovincia.it si può comunque trovare l’elenco completo dei centri ippici di Firenze e provincia affi liati alla Federazione italiana sport equestri.

tempo libero

hOBBY&dintOrni. A Firenze ci sono molti maneggi che offrono i corsi più disparati

Andare al galoppo in città? Si può fare

Benedetta Strappi

I bambini, certo, ma anche

gli adulti che vogliono

togliersi lo sfi zio di cominciare

ad andare a cavallo

hanno solo l’imbarazzo

della scelta, perché i centri

ippici sono tanti e con

proposte diverse. Si va

dalle lezioni di equitazione

(per principianti ed esperti)

a quelle per imparare

a guidare le carrozze, fi no

ai corsi per capire come

prendersi cura degli equini.

Passando per le passeggiate

nel verde e nella natura

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22 Novembre 2010

Page 23: Il reporter-Figline-novembre-2010

Novembre per la città di Figline significa ormai Agricoltura, Am-biente e Alimentazione, in una parola sola Autumnia, giunta alla dodicesima edizione.Anche quest’anno gli Assessorati alle Attività produttive, Ambiente e Protezione civile del Comune di Figline hanno elaborato un ricco programma che abbraccia la sfera dell’eno-gastronomia, dell’arte e dei convegni legati al mondo dell’agricoltura per una tre giorni che coinvolgerà tutto il centro storico della città.La manifestazione inizierà alle 15 di venerdì 12 novembre con un’iniziativa di Comune, Corpo Forestale dello Stato e Associazione Sokka Gakkai nell’area verde di via Garibaldi in cui i bambini delle scuole pianteranno un boschetto; sempre alle ore 15 ci sarà l’aper-tura dei 66 stand di piazza Marsilio Ficino, che proseguirà per tutta la giornata di sabato (orario 9-21) fino a domenica sera (orario 9-20).Tra gli appuntamenti in programma si segnalano anche alcuni convegni, in perfetta sintonia con la vocazione di programmazio-ne sui temi ambientali di Autumnia. Il primo è fissato per le 17,30 di venerdì al Ridotto del Teatro Garibaldi e avrà come argomento la “Biodiversità”, a cura di Arsia. Sabato alle ore 10 a Villa Casagrande si terrà invece una discussione su “Il territorio responsabile” con la presentazione del disciplinare etico del Consorzio Terre del Levante Fiorentino; sempre al Ridotto del teatro comunale, alle 10,30 la Coo-perativa Legnaia e Aic Toscana saranno impegnate in “Impariamo a riconoscere i prodotti di stagione”, mentre alle 16 si terrà una tavola rotonda su “Opportunità per l’integrazione del reddito e problema-tiche tecnico-sanitarie” a cura di Cia, Coldiretti e Unione Agricoltori.Inoltre tante altre dimostrazioni che riguardano il mondo dell’ali-mentazione e dell’ambiente, come “Diventare sommelier in 50 minuti” e “Gustare il teatro”: cibi e vini da assaggiare prima dello spettacolo (a cura di Leonardo Romanelli e Alessandro Masti), la conferenza-spettacolo delle terze classi dell’Isis Vasari intitolata “Va-sari e gli altri”, e il Salotto di Giancarlo Bini presso Villa Casagrande: un viaggio nel gusto con assaggi di “chicche” della filiera eno-elaio-gatronomica nazionale raccontate dai singoli produttori artigiani.

Autumnia significa anche coinvolgimento dei bambini nei temi ambientali e per questo il Comune di Figline promuove incontri con la Protezione civile, spettacoli di marionette e ovviamente l’esposizione zootecnica delle razze bovine, ovine, suine ed avico-le allevate nel territorio (giardini di via Del Puglia), esposizione di macchine per l’agricoltura e per il giardinaggio, con ampio spazio anche per un’area gioco dove sono previste le esibizioni dei cani della Protezione civile, la presenza di un percorso avventura e di un accampamento nello stile degli Indiani d’America.Nella zona di piazza IV Novembre e via XXIV Maggio saranno invece allestiti gli spazi espositivi riservati a tutti gli Enti, Corpi e Istituzioni che operano nel mondo dell’ambiente sotto vari profili, con una particolare attenzione al coinvolgimento dei bambini grazie alle at-tività promosse dai Vigili del Fuoco, dal Corpo Forestale dello Stato, dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Figline Valdarno.Tra gli eventi collaterali si ricordano anche le degustazioni di pro-dotti tipici del De Profundis Cafè, la dimostrazione “A tu per tu con la birra”, l’iniziativa “Help. Per le donne di Monte Mercedes” (Auser, piazza Don Bosco), la visita al Frantoio di San Leo ed alcune oppor-tunità legate al mondo dell’arte: al Palazzo Pretorio sarà infatti pos-sibile visitare la mostra pittorica con i “mai visti” degli Uffizi dal titolo “Arte a Figline. Dal Maestro della Maddalena a Masaccio”, mentre a Villa Casagrande sarà allestita la mostra fotografica “Figline. La città vista da Paolo Monti e Giovanni Breschi”; inoltre la domenica si po-trà visitare l’Antica Spezieria dello Spedale Serristori.Si ricorda che nei giorni della manifestazione saranno disponibili 3.000 posti auto, gratuiti, nelle piazze adiacenti al centro storico. Sara anche possibile parcheggiare, gratuitamente, presso il par-cheggio della Coop per 1.000 posti auto, a 3 chilometri dalla ma-nifestazione, dove è presente nei pomeriggi di sabato e domenica un servizio di bus navetta gratuito (andata e ritorno) per la manife-stazione.Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito internet www.autumnia.it .

L’EvEnTOAuTuMnIA 2010: TrE gIOrnI COn L’AgrICOLTurA, L’AMbIEnTE E L’ALIMEnTAzIOnEDegustazioni, convegni, mostre e attività per bambini dal 12 al 14 novembre

Sede del Comune di Figline ValdarnoPiazza IV Novembre, 3Tel. 055.91251

A cura del Comune di Figline ValdarnoUfficio Stampa: Samuele [email protected]

Figline informa

sesamo.ne

t

Comune di Figline ValdarnoAssessorato alle Attività ProduttiveAssessorato all’Ambiente e Protezione Civile

Agricoltura - Ambiente - Alimentazione

12-13-14 novembre 2010

AreA mACChine, Prodotti ed AttrezzAture Per l’AgriColturA e il giArdinAggio Via del Puglia

AreA zooteCniCA - AreA gioCo e AvventurAPer i bAmbini - Via del Puglia AreA Promozione Aziende del territorio - Piazzale della Misericordia AreA AgroAlimentAre di Prodotti loCAli e regionAliPiazza Marsilio Ficino, Piazza Serristori

lA FierA di AutumniA, AreA gioCo Per bAmbini - Piazza Bonechi, Via Sarri AreA Promozione Aziende del territorio - Piazza Dante AreA istituzionAle, Ambiente e Protezione Civile

Via Gramsci, Piazza San Francesco, Piazza IV Novembre, Via XXIV Maggio, Piazza Baden Powell Aree esPositive e ConvegnistiChe

Piazza San Francesco, Teatro Comunale Piazza Serristori, Villa Casagrande Via Castel Guinelli AreA AssoCiAzioni di volontAriAto - Piazza Don Bosco

d u r A n t e t u t tA l A m A n i F e s tA z i o n e

www.autumnia.it

Venerdì 12Apertura stand ore 15.00 - 21.00

DA “I SemI Del CAmbIAmento” AlberI per Il Futurole scuole di Figline piantano insieme un boschetto in cittàA cura di Ass. Sokka Gakkai,CFS e Comune di Figlineore 15.00Area Verde Via Garibaldi

bIoDIVerSItàPresentazione a cura dell’ A.R.S.I.A. ore 17.30Ridotto del Teatro Garibaldi

Sabato 13Apertura stand ore 9.00 - 21.00

Il terrItorIo reSponSAbIlePresentazione del disciplinare etico del consorzio Terre del Levante Fiorentinoore 10.00 - Villa Casagrande

InContro Con lA proteZIone CIVIle per I bAmbInI Delle SCuole DI FIGlIne VAlDArnoA cura dell’Assessorato all’Ambiente ore 10.00Piazza IV Novembre

eSIbIZIone Gruppo CInoFIlo DI proteZIone CIVIleA cura della Misericordia di Firenzeore 10.00 - 12.00Giardini Morelli

ImpArIAmo A rIConoSCere I proDottI DI StAGIonePresentazione a cura di Cooperativa Agricola Legnaia e A.I.C. Toscana ore 10.30Ridotto del Teatro Garibaldi

InAuGurAZIoneAutumnIA 2010ore 15.30 - Piazza M. Ficino

pICColI AlleVAmentIopportunità per l’integrazione del reddito e problematiche tecnico-sanitarieTavola rotonda a cura di C.I.A., Coldiretti e Unione Agricoltoriore 16.00Ridotto del Teatro Garibaldi

rICorDo DI Don boSCo A FIGlIneEsposizione a cura della Parrocchia della Collegiata di Figline Valdarnoore 16.00 - Piazza M. Ficino

GuStAre Il teAtroCibi e vini da assaggiare prima dello spettacolo

A cura di Leonardo Romanelli e Alessandro Masti ore 19.30Arena del Teatro Garibaldi

Come DIVentAre SommelIer In 50 mInutIPresentazione a cura di Leonardo Romanelli e Alessandro Masti ore 20.30Ridotto del Teatro Garibaldi

Domenica 14Apertura stand ore 9.00 - 20.00

perCorSo DellA memorIA nel boSCo AutunnAleCamminata nel bosco a cura di S.M.S. Poggio alla Croce, A.N.P.I. Bagno a Ripoli, C.A.I. Gruppo Regionale Toscanoore 9.00 - Poggio alla Croce

proVe DI CASeIFICAZIone A cura dell’Associazione Provinciale Allevatoriore 11.00 e 15.00 - Via Del Puglia

un InCenDIo DomAtoSpettacolo di burattini a cura di G.A.I.B. Figline Valdarno ore 11.00 - 15.30 - 17.00Via XXIV Maggio

VISIte GuIDAte All’AntICA SpeZIerIA Dello SpeDAle SerrIStorIA cura dell’Ass. Culturale Kaleidosore 15.30 e 17.00Ospedale Serristori

“VASArI e GlI AltrI”Conferenza-spettacolo a cura delle Terze classi dell’indirizzo tecnico dell’I.S.I.S. Vasariore 16.00 Ridotto del Teatro Garibaldi

• un FrAntoIo A FIGlIneApertura del frantoio della Fattoria san leo a Figline valdarno con visita guidata e degustazione dei prodotti aziendaliAz. Agr. San Leo - Ponte agli Stolli

• A tu per tu Con lA bIrrAincontro sulla birra artigianale:cos’è, come si produce, come si abbinaArena del Teatro Garibaldi

• VIAGGIo nel GuSto con degustazioni di “chicche” della filiera eno-elaio-gatronomica nazionalea cura di Il Salotto di Giancarlo BiniVilla Casagrande

• mostra di fotografiaFIGlIne. lA CIttà VIStA DA pAolo montI e GIoVAnnI breSChIChiostro Villa Casagrande

• mostra pittoricaArte A FIGlIne. DAl mAeStro DellA mADDAlenA A mASACCIoPalazzo Pretoriofino al 16 gennaio 2011

• help. per le Donne DI monte merCeDeS(GuAtemAlA)Auser Piazza Don Bosco

• DeGuStAZIone ASSAGGI toSCAnIa cura di De Profundis sabato e domenica tutto il giornoPiazza San Francesco

• FrItto toSCAno DellA nonnAApericena a cura di De Profundis domenica seraPiazza San Francesco

PArCheggio disAbili Piazza Baden Powelldurante la manifestazione - telefono G.A.I.B. 055 9502042

servizio bus nAvettA gratuito - sabato dalle 15,00 alle 21,15 - domenica dalle 14,00 alle 20,00 - dai parcheggi di: Piazza della Comunità Europea (Coop) - Piazza Don Minzoni - Matassino (Farmacia Comunale) - Via G. da Verrazzano (Distretto ASL)

Page 24: Il reporter-Figline-novembre-2010

Figline informa

POLITICHE SOCIALIAPErTA unA SELEzIOnE PEr L’ATTIvITà FISICA AdATTATALe domande dovranno pervenire alla Società della Salute entro il 22 novembre

Fino al prossimo 22 novembre sarà possibile partecipare al bando sull’Attività Fisica Adattata (AFA) pubblicato dalla Società della Salute Sud Est Fiorentino.Si tratta di un programma di esercizio fisico, non sanitario, svolto in gruppo, appositamente indicato per cittadini con disabilità causate da sindromi algiche da ipomobilità o da sindromi croniche stabilizzate negli esiti della malattia. I percorsi individuati sono basati su programmi di esercizio disegnati per rispondere alle specifiche esigenze derivanti dalle differenti condizioni croniche, in particolare nella po-polazione anziana. I percorsi AFA non sono compresi nei livelli essenziali di assistenza assicurati dal Servizio Sanitario Regionale e sono rivolti alla popolazione in condizioni di salute stabili per assenza di malattia acuta o con riduzione delle capacità funzionali da condizioni cliniche pregresse con esiti funzionali stabilizzati. L’attività è svolta da perso-nale adeguatamente formato, in forma di gruppo, in luoghi deputati ad attività di socializzazione, fitness o in palestre.Possono partecipare al bando i soggetti profit e no-profit (istituzioni, associazioni, privati) vocati all’attività motoria e allo sport operanti nel territorio fiorentino della zona Sud Est che abbiano: disponibilità e accessibilità di luoghi de-putati ad attività fisica di socializzazione, fitness, piscine, palestre o altre strutture non sanitarie; i requisiti igienico-sa-nitari, di sicurezza e di accessibilità previsti dalle normative vigenti per gli ambienti frequentati al pubblico, con partico-lare attenzione, per le AFA di tipo B, alla accessibilità da parte dei disabili; personale adeguatamente formato.Ogni soggetto erogatore del servizio si impegnerà – tra gli altri punti - a garantire l’offerta dei programmi AFA in modo omogeneo e diffuso secondo i protocolli-programmi di esercizio concordati con gli operatori sanitari della Azienda

Sanitaria di Firenze e la SdS Sud Est, attivando, in presenza di condizioni logistiche adeguate, almeno un corso di AFA “B” rivolto alle persone con alta disabilità per le sindromi croniche stabilizzate con limitazione della capacità motoria e disabilità stabilizzata.I soggetti erogatori che intendono rendersi disponibili ad assicurare questa attività dovranno presentare domanda in carta libera, indirizzata al Direttore della Società della Salute Sud Est e farla pervenire alla Segreteria della Società della Salute Sud Est, Via Dell’Antella, n. 58- 50011 Antella, entro e non oltre le ore 12 del 22 novembre 2010 (farà fede il timbro di ricezione apposto dal protocollo della SdS zona Sud Est).

SPOrT E TurISMOI COMPLIMEnTI dELL’AMMInISTrAzIOnE PEr I SuCCESSI dEgLI SbAndIErATOrIL’assessore Cardi si complimenta con il gruppo figlinese per le esibizioni ai Mondiali di Volley

“Esprimo i miei più sinceri complimenti al gruppo Sbandie-ratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini per i recenti successi raccolti negli ultimi messi in campo nazionale ed interna-zionale”. L’assessore al Turismo e allo Sport, Caterina Cardi, commenta così dopo la partecipazione del gruppo folklo-ristico figlinese ai Mondiali di Volley maschile, che ha visto il gruppo figlinese impegnato con una serie di esibizioni al “Nelson Mandela Forum” di Firenze in occasione delle gare dei quarti di finale.“Gli sbandieratori fanno parte della nostra cultura e sono un vanto per la nostra città – ha aggiunto l’assessore Cardi –, grazie ai loro spettacoli caratterizzati da un mix vincente di bravura tecnica e ricerca di elementi della tradizione, rap-presentano il più suggestivo biglietto da visita che la nostra città possa vantare in giro per il mondo. Al Presidente Ste-fano Torricelli, al Direttore tecnico Alessandro Mini e a tutti i ragazzi del gruppo vanno i più vivi complimenti dell’Am-ministrazione comunale per aver preso parte all’importante appuntamento dei Mondiali di Volley ‘Italia 2010’ e per tutte le altre manifestazioni a cui hanno partecipato nel corso degli anni”. Prima dei Mondiali di Volley, gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini sono stati protagonisti di altri eventi come il Festival Italiano di Denver - al quale il gruppo partecipa costantemente dal 2004 in collaborazione con il Consolato Italiano - e la partita a scacchi viventi che si tiene ogni due anni a Marostica, in Veneto. Ad ottobre gli sbandieratori di Figline hanno avuto in calendario altri impegni di carattere

internazionale, prima un’uscita a Madrid dal 9 al 12 ottobre e poi un’altra esibizione a Londra dal 16 al 18 ottobre.Si informa inoltre che in questo periodo il gruppo sta cer-cando nuovi giovani che siano interessati a continuare la storica tradizione, divertendosi e viaggiando in Italia e all’estero. Chiunque fosse interessato è invitato a presentar-si agli allenamenti il martedì e il giovedì alle 21,15 presso la palestra delle scuole medie “Leonardo da Vinci” (via Garibal-di a Figline) per vedere e provare di persona i diversi settori (tamburi, trombe e bandiere) e conoscere i componenti del gruppo. Non vengono richieste particolari capacità, tutti sono in grado di imparare: è sufficiente mettere costanza e impegno negli allenamenti. Chiunque fosse interessato ad avere altre informazioni può visitare il sito internet www.sbandieratori.it , inviare una e-mail all’indirizzo [email protected] oppure chiamare i seguenti numeri: 333.6478290 (Andrea Camiciottoli) e 335.7489923 (Alessandro Mini).

PArI OPPOrTunITA’PELLICOLE dI vITA PArLA dELLA vIOLEnzA SuLLE dOnnEIl 26 novembre ultimo appuntamento con l’iniziativa pro-mossa dall’Assessorato alle Pari opportunità

Giovedì 26 novembre alle 21,15 si terrà nella Sala consiliare del Palazzo comunale (piazza IV Novembre 3) il quarto ed ultimo appuntamento di Pellicole di vita. Si tratta di una serie di incontri promossi dall’Assessorato alle Pari oppor-tunità del Comune di Figline e dal Centro Documentazione Donna, nel corso dei quali – con la conduzione della psico-loga Serena Bernini - si discute sull’universo femminile attra-verso estratti di film e letture in un affascinante percorso tra cinema, letture e riflessioni. La quarta serata si intitola “Vio-lente-mente: ferite nel corpo e non solo”: un tema quanto mai di attualità sul quale l’Assessorato alle Pari opportunità

ha voluto chiamare a raccolta le donne per un confronto a tutto tondo su questo problema.La serata sarà accompagnata dalla visione di spezzoni di fil, da letture curate da Paola Brembilla e dall’intervento dell’as-sessore Anna La Cognata.“Questa rassegna, voluta dalle donne per le donne, ha come obiettivo quello di interrogarsi sui temi fondamentali che segnano la vita – ha spiegato l’assessore alle Pari oppor-tunità – Anna La Cognata - il rapporto con il proprio corpo, il rapporto con la propria madre, le difficolta di inserimento nel mondo del lavoro e la violenza che colpisce le donne in gran parte nell’ambito familiare e di coppia. Un ringra-ziamento va alle donne che hanno proposto e lavorato al progetto, alla dottoressa Serena Bernini, alla professoressa Paola Brembilla, al Centro Documentazione Donna con il suo gruppo di lavoro, e alle amiche del Comitato di Pari opportunita del Comune di Figline, sempre attente alle te-matiche di genere”.

POLIzIA MunICIPALEgIOrnATA dI STudIO SuL nuOvO COdICE dELLA STrAdAAd ottobre si sono riuniti i Corpi di Polizia municipale del Valdarno Fiorentino e Aretino

A seguito della riforma del Codice della strada, la Polizia municipale del Comune di Figline Valdarno ha promosso una giornata di studio per analizzare, anche sotto il profilo pratico, tutte le modifiche apportate lo scorso luglio con la legge n. 120.L’incontro si è svolto lo scorso 20 ottobre al Ridotto del Te-atro Garibaldi ed ha coinvolto i Corpi di Polizia municipale dell’intero Valdarno, sia fiorentino che aretino. La giornata è stata condotta dall’ufficiale di Polizia giudiziaria di Prato, Giuseppe Carmignani, autore di pubblicazioni specialisti-che, relatore nei convegni nazionali, curatore del sito in-ternet “vigilare sulla strada” e dal Comandante della Polizia municipale di Montale, Cataldo Lo Iacono, autore di pubbli-cazioni specialistiche e relatore nei convegni nazionali.“Esprimo soddisfazione per l’organizzazione di questa giornata di studio – ha spiegato l’assessore alla Polizia mu-nicipale del Comune di Figline, Carlo Artini – un incontro che ha avuto l’obiettivo di qualificare gli agenti che ogni giorno sono sulle nostre strade e di unificare gli interventi. Incrementare la collaborazione con gli altri Corpi di Polizia municipale significa anche avviare una serie di iniziative congiunte per prevenire, controllare e reprimere eventuali trasgressioni al nuovo Codice della strada”.

E’ stata inaugurata il 16 ottobre scorso la mostra “Arte a Figline. Dal Maestro della Maddalena a Masaccio”, una galleria allestita presso il Palazzo Pretorio grazie alla collaborazione tra Comune di Figline, Galleria degli Uffizi, la Provincia di Firenze, la Soprintendenza speciale per il patrimonio sto-rico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della Città di Firenze e la Soprintenden-za per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le Province di Firenze, Pistoia e Prato.La mostra – la cui inaugurazione è stata salutata da circa duecento persone - resterà aperta ad ingresso libero fino al 16 gennaio 2011 al Palaz-zo Pretorio (piazza San Francesco): si tratta di 22 opere provenienti da varie chiese del territorio, da collezionisti privati e dalla Galleria degli Uffizi, con l’obiettivo di presentare gli esemplari cultu-ralmente e qualitativamente più elevati della pro-duzione artistica – con particolare riferimento alla pittura e alla scultura – fra quelli riscontrabili nel territorio di Figline e nelle sue immediate vicinan-

ze per il periodo compreso tra la seconda metà del Duecento e la prima metà del Quattrocento.Oltre che le opere esposte al Palazzo Pretorio si potrà ammirare presso la Collegiata di Santa Maria (piazza Marsilio Ficino) anche la “Madon-na in trono col Bambino, angeli e i SS. Elisabetta d’Ungheria e Ludovico di Tolosa” del Maestro di Figline, mentre presso la Chiesa di San Francesco si potranno osservare gli affreschi tre-quattrocen-teschi della Sala del Capitolo e del transetto e gli affreschi di Francesco d’Antonio nella controfac-ciata della Chiesa. All’inaugurazione erano presenti il Sindaco di Fi-gline, Riccardo Nocentini, l’Assessore Tiziano Le-pri della Provincia di Firenze, Maria Pia Zaccheddu (Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesag-gistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Firenze, Pistoia e Prato), Antonio Nata-li (Direttore della Galleria degli Uffizi) ed Angelo Tartuferi, curatore della mostraOrario della mostra presso il Palazzo Pretorio: fe-riali e festivi 9-13 e 15-19; chiusura il 25 dicembre

CuLTurAInAugurATA LA MOSTrA “ArTE A FIgLInE”La galleria allestita al Palazzo Pretorio sarà aperta fino al 16 gennaio 2011

2010 e l’1 gennaio 2011. Visita presso Collegiata di Santa Maria: feriali e festivi 8-12 e 6-19. Visita pres-so la Chiesa di San Francesco: feriali e festivi 8-12 e 16-19, chiuso il venerdì mattina.

Sono sponsor della mostra l’Ente Cassa di Rispar-mio di Firenze, la Fondazione Romualdo Del Bian-co, Life Beyond Tourism, Moretti, Auditorium al Duomo Firenze, Castello di Celle, Il Palagio, Rtv38.

Page 25: Il reporter-Figline-novembre-2010

Figline informaSPOrT E LAvOrI PubbLICIInAugurATI I nuOvI LAvOrI ALLO STAdIO COMunALETaglio del nastro alla presenza della Fiorentina Primavera per gli interventi eseguiti al “Del Buffa”

E’ stata l’amichevole tra Giallo-Blu Figline e Fio-rentina Primavera a tenere a battesimo i nuovi lavori eseguiti dall’Amministrazione comunale di Figline allo stadio “Del Buffa”, inaugurato il 7 ottobre scorso alla presenza del Sindaco Riccar-do Nocentini, dell’Assessore allo Sport, Caterina Cardi, del Presidente della Asd Giallo-Blu Figline, Federico Bagattini, del Presidente del Comita-to Regionale Toscano Figc-Lnd, Fabio Bresci e dell’Amministratore delegato della Acf Fiorentina, Sandro Mencucci.“Ringrazio il Dottor Mencucci ed il Presidente Bre-sci per aver preso parte a questa bella giornata di sport impreziosita con la presenza della Fiorenti-na e del Comitato Regionale – ha commentato il Sindaco Nocentini -, tutto questo per noi è motivo di grande soddisfazione ed un’opportunità per la nostra città: grazie ai lavori di messa in sicurezza eseguiti in estate, Figline adesso può ospitare grandi eventi sportivi nel suo stadio comunale. Un ringraziamento va anche al Presidente della Asd Giallo-Blu Figline, Federico Bagattini, e a tutte quelle persone che questa estate hanno creduto nella rinascita del calcio figlinese”.I lavori, iniziati lo scorso aprile, sono stati realizzati ditta Elettromega System srl di Scarperia, mentre la direzione dei lavori, il coordinamento della sicu-rezza e la contabilità dei lavori sono stati seguiti dallo Studio 21 di Figline. L’intervento ha previsto

la realizzazione di un nuovo impianto di illumina-zione (compreso di generatore e nuovi fari) che permetterà di giocare anche gare in notturna), il completamento delle recinzioni esterne e dei cancelli, l’ampliamento di 322 posti di tribuna (lo stadio adesso può ospitare 1872 spettatori), l’am-pliamento della sala stampa, la predisposizione dell’impianto di video-sorveglianza e opere va-rie come l’interramento delle linee telefoniche e nuove fognature per un importo complessivo di circa 493mila euro.

PubbLICA AMMInISTrAzIOnEun SEMInArIO PEr APPrOFOndIrE IL TEMA dELLA rEgOLArITà AMMInISTrATIvAL’iniziativa è stata promossa dai Comuni di Figline, Incisa, Rignano e da Promo P.A. Fondazione

“Auditing di regolarità amministrativa sulle deter-mine dirigenziali”. Questo il titolo del seminario promosso dai Comuni di Figline, Incisa, Rignano e da Promo P.A. Fondazione lo scorso ottobre nella Sala consiliare del municipio di Rignano. La giornata di studio si è aperta con i saluti dei Sindaci Riccardo Nocentini, Fabrizio Giovannoni e Gianna Magherini, che hanno introdotto il tema “Regolarità amministrativa come strumento di sviluppo culturale e crescita organizzativa dell’En-te locale”. A sviscerare gli argomenti sono stati poi il Presidente Promo P.A. Fondazione, Gaetano Scognamiglio con una relazione su “Il controllo di regolarità amministrativa nell’ambito del sistema complessivo dei controlli: l’esperienza nazionale e quella della Regione Toscana”; il Magistrato della Corte dei Conti, Emanuela Pesel Rigo, con un in-tervento su “Gli organi di controllo e il ruolo della Corte dei Conti”; il Responsabile della Segreteria Generale del Comune di Pistoia, Sandro Capecchi, con una testimonianza diretta della sua esperien-za presso l’Ente pistoiese.A seguire si sono invece registrati gli interventi specifici sul progetto di auditing amministrativo interno per i Comuni di Figline, Incisa e Rignano attraverso la presentazione degli obiettivi strate-gici fornita dal Segretario Generale dei Comuni di Figline, Incisa e Rignano, Roberto Onorati, e dal Direttore Generale del Comune di Figline, Vale-rio Iossa. A concludere il seminario l’intervento di Annalisa Giachi, responsabile Ricerche Promo P.A. Fondazione, che ha illustrato le attività del pro-getto e il gruppo di lavoro.“La politica si deve confrontare sempre di più con le regole dell’Amministrazione per svolgere il proprio ruolo in modo corretto ed efficace – han-no spiegato i Sindaci di Figline, Incisa e Rignano -, pertanto sono necessarie competenze sempre maggiori e in questa direzione sono fondamenta-li una serie di strumenti di supporto e la formazio-ne continua dei dipendenti. La macchina organiz-zativa dei Comuni è lo strumento necessario ed imprescindibile per la realizzazione dei program-mi dei Sindaci e per rispondere ai bisogni dei cit-tadini: un seminario come questo è quindi utile per la crescita delle competenze dei dipendenti ma anche per acquisire una maggior sicurezza nelle pratiche amministrative, sempre più difficili in un quadro normativo molto complesso”.

PArI OPPOrTunITàbOTTEgA dEI rAgAzzI: SOnO rIPrESI I LAbOrATOrIFino a dicembre tre incontri alla settimana con visite guidate e laboratori per bambini e genitori

Sono ripartiti ad ottobre le visite guidate e i la-boratori della Bottega dei Ragazzi di Figline, il servizio di attività ludico-didattiche che dalla scorsa primavera è stato attivato presso la scuo-

la primaria “A. Cavicchi” e che anche quest’anno offre a bambini e genitori una serie di interessanti novità come i laboratori pomeridiani del lunedì e del mercoledì, pensati per conciliare i tempi di vita e lavoro delle donne e per dare un’alternativa ai bambini giocando e imparando. La Bottega è infatti uno spazio dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni attraverso il quale si vuol lanciare il messag-gio che giocando si impara a conoscere l’arte e la storia del territorio. Il progetto, voluto dall’asses-sorato alle Pari opportunità del Comune di Figline in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze, si propone di educare i ragazzi alla sco-perta del territorio in cui vivono, attraverso visite guidate rivolte a bambini con genitori e workshop, mettendo in evidenza la ricchezza del territorio in cui si vive. ”L’apertura della Bottega dei Ragazzi di Figline – ha spiegato l’assessore alle Pari opportu-nità, Anna La Cognata -, il cui programma è stato realizzato sulla base della convenzione firmata la primavera scorsa tra Comune di Figline e Istituto degli Innocenti, è molto attesa dalle famiglie, che hanno già verificato la qualità del servizio offerto nei primi mesi di sperimentazione e che hanno accolto con entusiasmo e partecipazione l’invito ai laboratori gratuiti offerti durante la due giorni di Festivaldarno 2010”. “Mi auguro che questo anno – ha sottolineato l’assessore La Cognata - sia vissuto dai genitori e dalla scuola con maggiore partecipazione sia alle attività della Bottega, sia nell’avanzare proposte per migliorare il progetto. Non bisogna dimenticare che si tratta non di un doposcuola, né tanto meno di un ‘parcheggio’ per i bambini, ma di un’occasione di crescita sia per i ragazzi che per tutta la famiglia”.Il programma delle attività prevede incontri al sabato dalle ore 10 alle ore 12 con visite guidate e laboratori per bambini e genitori, mentre ogni lunedì e mercoledì dalle ore 16,30 alle ore 18,30 si terranno laboratori artistici exstrascolastici presso i locali della scuola “A. Cavicchi”. Per questa pri-ma parte di attività è prevista un’ulteriore novità, ovvero la promozione di visite guidate al Palazzo pretorio di Figline nell’ambito della mostra pitto-rica “Arte a Figline. Dal Maestro della Maddalena a Masaccio”, promossa dal Comune di Figline in collaborazione con la Galleria degli Uffizi.Partecipare ad ogni singolo attività ha il costo di 10 euro (sia per quelle del sabato che per quelle del lunedì/mercoledì): è comunque possibile ac-quistare 3 ingressi al costo di 20 euro oppure 10 ingressi a 50 euro.Per maggiori informazioni sul programma e sui costi del servizio è possibile visitare i siti internet www.bottegadeiragazzifigline.it oppure www.comune.figline-valdarno.fi.it .

TErrITOrIOIdEnTIkIT dEL vISITATOrE dEL TErrITOrIO FIOrEnTInOProvincia e Apt hanno presentato i risultati di un’indagine del Centro Studi Turistici

Il visitatore fiorentino ha un’età media di 40 anni; quasi il 55% ha al di sotto dei 35 anni, mentre sono poco numerosi gli over 65. Il livello di istruzione appare piuttosto elevato così come la sua capaci-tà di spesa. Il 58% dei turisti, soprattutto stranieri, si trova alla sua prima esperienza di vacanza sul territorio fiorentino; i turisti “fedeli” rappresen-tano il 10% del campione. Sono questi i dati che emergono da un’indagine sul livello di soddisfa-zione dei turisti che hanno soggiornato nel ter-ritorio fiorentino, realizzata nel mese di agosto 2010 su un campione di visitatori che hanno ef-fettuato un soggiorno o una visita giornaliera in una località qualsiasi della provincia di Firenze. I risultati dello studio sono stati presentati dall’As-sessore provinciale al Turismo Giacomo Billi, dal

direttore dell’Apt di Firenze, Lara Fantoni e da Alessandro Tortelli, direttore del Centro studi turistici. Il questionario di indagine ha cercato di raccogliere informazioni su vari aspetti che riguar-dano la visita dei turisti italiani e stranieri: dall’or-ganizzazione del viaggio alle motivazioni, al tipo di sistemazione scelta alla spesa sostenuta; dal li-vello di soddisfazione per i diversi servizi fino alle intenzioni di ritorno per una nuova esperienza di vacanza. Gli obiettivi dell’indagine sono stati: la comprensione della tipologia del turista ed il suo comportamento di consumo turistico; le mo-tivazioni che spingono il campione intervistato a trascorrere le sue vacanze a Firenze e Provincia; il livello di soddisfazione dei visitatori rispetto ai servizi erogati dalla città e provincia.In sintesi, questi sono i principali risultati ottenuti dall’indagine, ricordando che le interviste sono state realizzate nel mese di agosto e pertanto tali risultati sono riferiti esclusivamente ai flussi del periodo. Nel processo decisionale e organizzativo del viag-gio assume un ruolo rilevante la consultazione da parte dei visitatori delle guide turistiche, al secon-do posto troviamo internet (fondamentale per gli stranieri). Il turista privilegia di gran lunga l’or-ganizzazione autonoma della vacanza e solo in alcuni casi si affida ad intermediari. Internet rap-presenta il canale principale per la prenotazione dell’alloggio; il turista si rivolge prevalentemente ai siti di prenotazione online, ma è in crescita la tendenza a contattare la struttura direttamente tramite il sito aziendale. La principale motivazione che spinge i turisti a visitare la città di Firenze nel mese di agosto è data dall’interesse per l’offerta artistica e culturale. Nel resto del territorio provin-ciale, gli elementi che attraggono i turisti fanno ri-ferimento alle bellezze naturali e paesaggistiche, ma anche alla possibilità di trascorrere soggiorni all’insegna del riposo e della tranquillità. Riguardo al grado di soddisfazione del viaggio nella città di Firenze e in provincia, il giudizio che emerge dalle risposte del campione è nettamente positivo. La quasi totalità dei turisti si dichiara del tutto soddi-sfatta dall’esperienza vissuta. Il dato è confermato dal fatto che la maggior parte degli intervistati manifesta la volontà o la possibilità di ritornare nel futuro. L’offerta di servizi nelle strutture ricetti-ve è apparsa adeguata alle esigenze e alle aspet-tative dei turisti. Infatti, solamente 2 intervistati hanno denunciato la carenza di almeno un servi-zio (sono citati le biciclette a noleggio e la carta cumulativa per ingresso ai musei). Nel complesso sono valutati positivamente tutti gli aspetti moni-torati inerenti i servizi offerti dalle aziende ricet-tive. I punti di forza riguardano la professionalità e la cortesia del personale e il servizio e la quali-tà della ristorazione; dei miglioramenti possono essere fatti sui servizi per i bambini, ma l’aspetto incoraggiante è che il turista percepisce un livello di offerta sostanzialmente adeguato al prezzo. La rete di ristoranti del territorio riceve un apprezza-mento ancor più elevato, a testimonianza di un offerta particolarmente integrata con il territorio, con le sue tipicità e la tradizione gastronomica. Gli aspetti maggiormente apprezzati sono la scel-ta dei vini e la qualità dei piatti; tra le eccellenze si inseriscono anche la presentazione dei piatti, l’offerta dei piatti tipici, la varietà delle proposte. Le uniche perplessità riguardano la rapidità del servizio e il livello dei prezzi. A differenza dei ser-vizi ricettivi e della ristorazione, particolarmente apprezzati dalla clientela turistica, i giudizi espres-si sui servizi del territorio fanno emergere alcune criticità. In particolare, gli elementi che hanno registrato il livello più basso di soddisfazione ri-guardano le aree attrezzate per la camper (che però coinvolgono un numero molto limitato di turisti del campione preso in esame) e le toilet-tes pubbliche, l’unico elemento dell’offerta che riceve una vera e propria bocciatura. Altri aspetti hanno evidenziato ampi margini di miglioramen-to: si tratta in generale dei servizi di trasporto pubblico, dei parcheggi, dei servizi di informazio-ne turistica, dei servizi destinati ai bambini, della conoscenza delle lingue straniere da parte degli operatori. Gli elementi di eccellenza riguardano l’offerta museale e culturale del territorio, il diver-timento e la vita sociale; a seguire la varietà e la qualità dell’artigianato, la sicurezza delle località, la sentieristica per trekking e mountain bike, la qualità e lo stile di vita e la cordialità degli abitanti.

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PrOTEzIOnE CIvILEOTTIMI rISuLTATI PEr L’ESErCITAzIOnE dI PrOTEzIOnE CIvILELa simulazione ha interessato i quattro Comuni del servizio intercomunale

Figline informa

CuLTurALA bIbLIOTECA COMunALE PrESEnTA TrE “LETTurE gIOvAnI”Ciclo di incontri tra mitologia ed attualità: il prossimo appuntamento è per il 14 dicembre

La biblioteca comunale, in collaborazione con Isis Va-sari e libreria La Parola, presenta l’iniziativa “Lettura giovane tra mitologia e attualità”. Si tratta di un ciclo di incontri inserito all’interno di “Ottobre piovono li-bri” promosso dalla Regione Toscana e che verte su un genere, la mitologia, che in questi ultimi anni è tornato prepotentemente alla ribalta e che vanta let-tori soprattutto tra i giovani. Il primo dei tre appunta-menti in programma si è tenuto il 12 ottobre e ha visto ospite Eva Cantarella sul tema “Sopporta o cuore… la scelta di Ulisse”. Il prossimo incontro è invece per mar-tedì 14 dicembre con Carlo Lapucci, che si intratterrà su “I miti nella cultura popolare toscana”. Il 18 gennaio, invece, ultimo appuntamento con Sonia Savioli, che parlerà di “Scemi di guerra: il mito del Progresso tra verità e menzogna”. La formula degli incontri prevede una conferenza al mattino presso l’Isis Vasari per i soli studenti dell’istituto, mentre alle 17,30 le porte della biblioteca comunale “Marsilio Ficino” (via Locchi 15) saranno aperte al pubblico ad ingresso libero.“Questo genere di iniziative – ha spiegato l’assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione, Patrizia Cam-panelli – è molto importante per i nostri ragazzi, che quest’anno avranno l’opportunità di compiere un in-

teressante viaggio nella mitologia che però ha i piedi ben radicati nell’attualità. Ringrazio quindi la Regione Toscana di questa bella opportunità ed ovviamente il personale della biblioteca comunale, il preside ed i professori dell’Isis Vasari, ma anche la libreria La Parola che collabora con noi per il secondo anno”.

SCuOLA E SOLIdArIETA’nELLE SCuOLE dELLA CITTà SOnO ArrIvATELE MELE dELLA SALuTEComune di Figline e Avenance Italia hanno aderito all’iniziativa dell’Associazione Tumori Toscana

Il Comune di Figline Valdarno ha aderito all’iniziativa “Le mele della salute” dell’Associazione Tumori Tosca-na (ATT), attraverso la quale si raccolgono fondi per migliorare ed ampliare le cure domiciliari oncologiche gratuite.Grazie a questa collaborazione tra Comune di Figli-ne Valdarno, Avenance Italia s.p.a. (che si occupa del servizio di ristorazione nelle scuole della città) e ATT, il menu delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado sarà arricchi-to con le mele della salute.Ricordiamo che l’ATT cura a domicilio, gratuitamente e 24 ore su 24, i malati oncologici con medici, psicolo-gi, infermieri professionali ed operatori socio-sanitari. Per informazioni e per ottenere l’assistenza è suffi-ciente telefonare allo 055.2466666 oppure collegarsi al sito internet www.associazionetumoritoscana.it.

Agricoltura - Ambiente - Alimentazione

12-13-14 novembre 2010

Comune di Figline ValdarnoAssessorato alle Attività ProduttiveAssessorato all’Ambiente e Protezione Civile

AUTUMNIA TI AspeTTA A FIglINe VAldArNoscarica il programma completo da www.autumnia.it

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Novità dal mondo dell’agricoltura,per l’ambiente e il territorio.

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sesamo.ne

t

Prosegue il lavoro portato avanti dalla Gestione As-sociata di Protezione Civile “Arno Sud Est Fiorenti-no” tra i Comuni di Bagno a Ripoli, Figline Valdarno, Incisa in Valdarno e Rignano sull’Arno. Dopo l’avvio operativo del Centro Situazioni Arno Sud-Est, la pianificazione intercomunale e l’intensa attività di formazione dei volontari e di informazione alla cit-tadinanza con la presenza anche ad alcune mani-festazioni nel valdarno fiorentino, è stata promossa ad ottobre una prima esercitazione intercomunale. Il concetto di “cultura “ della Protezione Civile si è sviluppato nel corso degli anni ed è, e deve essere, inteso non solo come strumento post- emergenza ma anche , e soprattutto, modello orientato verso la prevenzione e la previsione del rischio. E’ proprio in tale contesto che si inseriscono le esercitazioni , fra l’altro richiamate ed “imposte” ai Comuni dalla nor-mativa regionale in materia, che hanno come obiet-tivo primario il “testare“ l’efficacia della struttura comunale/intercomunale di protezione civile e l’ef-ficienza del modello d’intervento previsto nel pia-no comunale/intercomunale approvato e vigente. Particolare importanza assume la sinergia fra istituzione (ente locale) e volontariato nel rispet-to dei propri ruoli e su principi di sussidarietà ed integrazione. Gli eventi ipotizzati per l’esercita-zione programmata erano di allerta di tipo 2 per precipitazioni piovose continue ed insistenti e sono state concatenate tra di loro sotto la regia degli operatori del Centro Situazioni e con il ne-cessario raccordo con la sala operativa provinciale.Si sono verificati eventi programmati anche in ognuno dei 4 Comuni: una frana a Figline, l’evacua-zione di una scuola a Incisa, l’asportazione di mate-riale vario dall’alveo di un torrente in Bagno a Ripoli e la sacchinatura per la ricostruzione artificiale di un argine a Rignano. Complessivamente sono stati im-pegnati circa 20 dipendenti di 4 Comuni , oltre 50 volontari di 9 associazioni di volontariato del territo-rio intercomunale oltre ai due operatori del Centro Situazioni Arno Sud-Est. Si tratta di un ulteriore pas-saggio finalizzato ad affiatare sempre di più struttu-re e personale disponibile nel territorio dei 4 comu-ni nella speranza che in reale situazione di pericolo

si possano evitare il più possibile imprevisti ed in-certezze. È una strada lunga quella avviata dai 4 Co-muni ma che ha già dato numerosi risultati concreti.Altri obiettivi stanno per essere raggiunti: proprio in questi giorni sta terminando la cartellazione delle aree di attesa per la popolazione in tutti e 4 i Comu-ni e partirà di seguito una campagna informativa in merito. Sono state raccordate le procedure co-munali relative alla gestione degli incendi boschivi. A Novembre è prevista anche la partecipazione della struttura Intercomunale di Protezione Civile ad Autumnia a Figline sia con un proprio stand in-formativo che con l’esposizione una serie di mezzi a disposizione della Gestione Associata. Entro la fine dell’anno è prevista inoltre la stesura definitiva del Piano Intercomunale per l’Antincendio Boschivo da approvarsi immediatamente dopo.“La prima esercitazione di protezione civile inter-comunale era un traguardo, oggi è qualcosa di più: una bella realtà, – hanno dichiarato il Sindaco di Ba-gno a Ripoli Luciano Bartolini, il Sindaco di Figline Valdarno Riccardo Nocentini, il Sindaco di Incisa in Val d’Arno Giovannoni Fabrizio e il sindaco di Rigna-no sull’Arno Gianna Magherini – che, soprattutto alla luce di quanto accaduto in questi ultimi giorni in Liguria e a Prato è da considerare un patrimonio prezioso e imprescindibile, da condividere ed otti-mizzare sempre e comunque. Dopo avere creato le basi per la propria organizzazione comunale, le amministrazioni di Bagno a Ripoli, Figline Valdarno, Incisa in Val d’Arno e Rignano sull’Arno hanno infat-ti compiuto il salto di qualità, si sono coordinate ed integrate. L’esercitazione è un evento che esalta an-che il ruolo del volontariato e della sinergia che, in questi anni, si è voluta costruire fra le sue associazio-ni specializzate e le istituzioni comunali. In entrambi i casi, inoltre, stiamo già lavorando al dopo-esercita-zione (momento di crescita, non semplice traguar-do): è stata completata infatti la cartellazione delle aree di attesa nei 4 Comuni e presto partiremo con una campagna di informazione congiunta”.

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sguardi

Qualcuno fa le valigie e se ne va, qualcun altro sbarca a Santa Maria Novella per

non andarsene più. Firenze è fat-ta di fi orentini vecchi e nuovi: di residenti adottivi arrivati da altri paesi, ma anche di ex cittadini che se la danno a gambe verso più co-smpoliti lidi. Di gente che “bella come la mia città non ce n’è” e di gente che “non so come ho fatto a viverci tutti quegli anni”. Si sa, sulle rive dell’Arno il campanili-smo cresce rigoglioso. Ma com’è la bella Firenze vista da lontano, oppure letta con gli occhi di uno straniero? Lo raccontano una ra-gazza nostrana sbarcata nella City e un signore arrivato dallo Sri Lanka tanti anni fa.

FOcUs. Ecco cosa pensano del capoluogo toscano due persone che hanno fatto scelte diverse

La città vista da chi viene e da chi vaAnna è fuggita

a Londra per

lavorare, Sarath

è arrivato dallo Sri

Lanka e qui ha

trovato una nuova

casa. E ora

ne raccontano

pregi e difetti

La vita nella City di Anna Miche-la Cariati, 25 anni, è iniziata un

anno e mezzo fa. E’ partita da Firen-ze per lavorare come “communica-tion executive” nell’area marketing di un’azienda italiana con varie sedi fuori dal territorio nazionale, fra cui una a Londra.Perché hai scelto proprio Londra?I motivi sono diversi. Principal-mente per imparare bene l’inglese, ma anche perché avevo già alcuni contatti e, soprattutto, l’occasione di lavoro che mi si è presentata era qui. Torni a Firenze spesso? Oltre agli affetti è anche la città a mancarti?Più o meno torno una volta al mese. E’ diffi cile scindere gli affetti dalla città: naturalmente mi mancano più che altro le persone, ma con ami-ci e parenti facevo cose che hanno anche a che fare con alcuni luoghi e quindi sento la mancanza anche di questi ultimi. E poi da qui di Firenze apprezzo la dimensione più “uma-na” rispetto a Londra. D’altra parte, spesso della nostra città annoia pro-prio il suo essere piccola. Firenze è cambiata da quando sei partita? E il tuo giudizio sulla cit-tà?Per alcune piccole cose sì: la zona del Duomo pedonalizzata, ad esem-

pio. Tante altre dovrebbero cam-biare. Credo che vivendo all’estero emergano molti difetti della città e del nostro Paese: su tutti, la poca meritocrazia e lo scarso funziona-mento dei canali esistenti per trovare lavoro. A Londra, tutto è più legato alle agenzie e chi è in cerca di oc-cupazione sa più o meno cosa deve fare per trovarla. Quando dici che sei di Firenze, cosa risponde la gente?Qui per tutti Firenze è un sogno. Credo che questo dovrebbe essere un vantaggio da sfruttare al meglio per la nostra città, mentre spesso risorse simili in termini di prestigio vengono sprecate.

Anna

Anna si è trasferita a Londra un anno e mezzo fa

“Qui per tutti Firenze è un sogno”

/I.E.

DA LoNTANo...

Sarath Tennakoon, classe 1959, è originario dello Sri Lanka.

Dal 1984 vive a Firenze, dove ha unito le sue due passioni: l’arte e le discipline olistiche. Da 20 anni insegna yoga.Perché proprio Firenze?Fin da bambino ero affascinato dall’arte italiana. Ho trovato Fi-renze proprio come la immagina-vo: mi sono sentito subito a casa.Difetti della città?C’è un po’ di inquinamento e traf-fi co, ma sono problemi di tutte le città moderne. E’ diffi cile che non ci sia traffi co, vista com’è strutturata la rete viaria. Inoltre in pochi scelgono i mezzi pubblici. I fi orentini amano la vita comoda, usano spesso l’auto. Viaggio di frequente in autobus: fuori dagli orari di punta, chi utilizza i mezzi pubblici è in gran parte straniero.Firenze è sicura?Di notte non c’è sicurezza: mi intimorisce girare da solo. Negli anni ’80 la città era più tranquilla, mentre adesso c’è più percezione di insicurezza: si ha paura a uscire di sera e dei furti nelle abitazioni. Ho vissuto vicino Santa Maria Novella per anni e ho percepito questa insicurezza. Se ci fossero

più controlli, la situazione miglio-rerebbe.Cosa consiglieresti ai fi orentini?Di valorizzare i tesori artistici della città. Spesso, chi abita qui, non si accorge della bellezza con-servata da Firenze, avendola ogni giorno davanti. Manca poi un po’ di verde pubblico. Spesso vengo-no rifatte le piazze, ma si mette cemento al posto dei giardini.Meglio Firenze o lo Sri Lanka?Non riesco mai a decidere. Di Fi-renze mi piacciono molto l’arte, il cibo e il clima. Della mia terra natia mi mancano i profumi e la natura. E’ come chiedersi se ami più mamma o papà.

Sarath

Sarath, originario dello Sri Lanka, vive qui dal 1984

“Non ci si accorge della sua bellezza”

/G.C.

...E DA VICINo

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Page 28: Il reporter-Figline-novembre-2010

zoom

Sono stati circa undicimila i fi orentini che hanno partecipato alle assemblee

sparse tra centro e periferia lo scorso 28 settembre, contribuendo a scrivere

il destino dei posti che hanno più a cuore. E ora parte la vera sfi da

la cittÀ di dOMani/1. La rinascita delle Cascine tra i temi trattati in occasione dei “100 luoghi”

Il parco urbano più granded’Europa? Lo avrà Firenze

Una serata di mobilitazione popola-re, di dibattiti, di giardini, cantieri ed edifi ci aperti solo per l’occasio-ne ai visitatori, 11mila persone per

strada, o meglio riunite nei luoghi che hanno più a cuore per conoscerne i destini e parteci-pare a scriverli in prima persona. Se la scom-messa del sindaco Renzi sui 100 luoghi fos-se stata soltanto quella della partecipazione, l’avrebbe vinta a mani basse. Ma la sfi da più grande è quella di mantenerli in vita tutti e 100, possibilmente facendoli diventare ciò che i cit-tadini vorrebbero e che hanno descritto nelle migliaia di schedine depositate nelle urne la sera del 28 settembre scorso. Messe a tacere le polemiche per i costi dell’operazione - 55mila euro in tutto che Giovanni Galli, capogrup-po del Pdl, avrebbe voluto mettere nel conto

spese per la comunicazione del sindaco - si cominciano a fare altri tipi di conti, quelli con la realtà di che cosa è stato fatto e cosa si farà. Per una bruttura buttata giù a colpi di ruspa (la pensilina della stazione di Santa Maria Novel-la), ce n’è un’altra ancora orgogliosamente in piedi (il rudere delle ex Poste in via del Pratel-lino, il cui abbattimento è stato rallentato da corsi e ricorsi in tribunale). Mentre a Novoli ci si augura di rivedere presto il Palazzo di Giu-stizia illuminato e aperto al pubblico, in centro cittadini e commercianti attendono paziente-mente che si accendano i rifl ettori su piazza Duomo, nel senso letterale della frase. Nell’ar-co di una serata e di un centinaio di assemblee di proposte ne sono state fatte a bizzeffe, ma la più quotata, in quanto uscita dalla bocca del primo cittadino, riguarda le Cascine, il pallino di Renzi dai tempi della campagna elettorale. Dai 100 punti da mettere in pratica nei primi 100 giorni, il parco cittadino è stato trasferito

per insuffi cienza di progressi nella categoria 100 luoghi da far rinascere entro il 2014. E siccome il sindaco ci ha messo la faccia per la seconda volta consecutiva, la riqualifi cazione delle Cascine è diventata per sua stessa am-missione condizione necessaria alla ricandida-tura a Palazzo Vecchio. Nel mentre il proget-to si è fatto più defi nito: il polmone verde di Firenze diventerà il parco urbano più grande d’Europa. Circa 300 ettari, più o meno il 3% della superfi cie totale della città. Un obietti-vo da raggiungere attraverso il collegamento da un lato con l’area dell’Argingrosso, i lun-garni del Pignoncino e dei Pioppi, dall’altro con l’area del Podere-Il Barco e il nuovo polo musicale con il Teatro del Maggio. La prima fase dei lavori sarà presentata a giugno e tra gli interventi iniziali vi sarà la realizzazione di una passerella esclusivamente ciclopedonale a metà strada tra quella dell’Isolotto e il ponte all’Indiano.

Paola Ferri

doMenicoBarista, 55 anni

“Con la pedonalizzazione di piazza Duomo gli affari sono senz’altro migliorati, ma bisognerebbe fare qualcosa per migliorare l’illuminazione, la sera è troppo buio. E poi mi piacerebbe vedere via Martelli in ordine, come tutte le altre strade, con i dehors degni di questo nome, con pedane e coperture come si deve”

“Al Duomoci vuole più luce”

davidePizzaiolo, 19 anni

“Così com’è il parco di San Donato è alienante. E’ un po’ lo stile con cui vengono fatte le cose adesso, senza perso-nalità. E va a fi nire che non ci va nessuno, come in questo caso. Per portarci un po’ di persone bisognerebbe organiz-zarci qualche evento, ad esempio concerti o esposizioni d’arte”

“Musicae arte al parco”

evelinCommerciante, 37 anni

“Da un punto di vista estetico è e rimarrà orribile, ma il Multiplex potrebbe rinascere sotto forma di centro di ag-gregazione sociale: questa zona non offre niente ai giovani, tranne qualche giardino. Si potrebbe anche pensare di farci una ludoteca per i più piccoli, sarebbe anche un modo per recuperare l’intera area”

“Multiplexin chiavesociale”

28 Novembre 2010

Page 29: Il reporter-Figline-novembre-2010

zoom

Firenze, mercati aperti. Sembra questa la tenden-za degli ultimi tempi, che vede protagonisti i mercati storici della città, sempre più proiettati verso aperture dilatate e una maggiore dispo-

nibilità ad accogliere tra i banchi e gli espositori eventi culturali, concerti e chi più ne ha più ne metta. A partire da Sant’Ambrogio, in piazza Ghiberti, che ha di recente annunciato l’amplimanento dell’orario di apertura due volte la settimana (il mercoledì e il venerdì è aperto dalle 8 fi no alle 19 azichè fi no alle 14), rendendo possibile la spesa pomeridiana anche ai ritardatari e a chi la mattina non riesce a frequentare gli allegri ambienti del mercato. Già quest’estate il complesso aveva aperto le porte - per un periodo di tempo limitato - a una serie di concerti che davano modo di conoscere la bella struttura ottocente-sca anche nella sua veste by night. Dalla fi ne di ottobre invece , via libera al nuovo esperimento: “Siamo molto soddisfatti – spiega il vicesindaco Dario Nardella – que-sto era un obiettivo dell’amministrazione e ringrazio il Consorzio che ha reso possibile questo risultato. Si trat-ta di una sperimentazione che durerà fi no a giugno, ma sono fi ducioso che sarà positiva e che con il tempo tutti gli operatori aderiranno ai nuovi orari, anche quelli dei banchi esterni”. “Il nuovo orario – dice Fabio Rasile del consorzio esercenti - vuole rispondere alle esigenze di

tutti coloro che, pur non disponendo al mattino di suffi -ciente tempo per fare la spesa, non vogliono rinunciare a portare sulla propria tavola genuinità e freschezza; una freschezza che va avanti dal 1873”. Leggermente diver-sa la situazione del mercato centrale di San Lorenzo, per cui si parla da tempo di un’apertura prolungata ma “ancora non si è deciso niente - spiega il vicepresiden-te del consorzio Alessandro Boni - si vociferava di un paio di aperture settimanali, ma ancora non c’è niente di certo”. Per adesso l’unica cosa certa è che fi nalmen-te, dopo un anno e mezzo di lavori, il primo piano del complesso progettato dall’architetto Giuseppe Mengo-ni (autore anche del Mercato di Sant’Ambrogio e della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano) è tornato alla città (l’intervento è costato 1 milione e mezzo di euro) e l’amministrazione intende destinarlo alla “cultura eno-gastronomica, all’artigianato e alla moda - ha spiegato Nardella -. Defi niremo presto le linee guida del nuovo progetto e lo faremo insieme alla città e agli operatori del mercato stesso, ai quali chiediamo la massima col-laborazione. Il nostro obiettivo è quello di rendere San Lorenzo ancora più vivo e attraente”. Ancora insicura la sorte di tutti quei banchi che, durante i lavori, sono stati spostati all’esterno del mercato, dentro una tenso-struttura affacciata su piazza del Mercato Centrale, che ora sperano di tornare negli spazi all’interno, “prenden-do una decisione su come sfruttare gli spazi, di comune accordo con il Comune”.

Ludovica V. Zarrilli

MarcoMacellaio, 57 anni

“Sono d’accordo con l’apertura pomeridiana del mercato di San Lorenzo, ma prima dovrebbero cambiare un po’ di cose. Questo posto è fatiscente, bisognerebbe renderlo più accogliente. E fare qualcosa per la viabilità, perché al mo-mento è un percorso di guerra quello che porta qui. Altri-menti rimarrà solo una meta turistica”

“Primadi tuttola viabilità”

MorenoGastronomo, 47 anni

“Non condivido la proposta di ampliare l’orario del mercato di San Lorenzo fi no a sera. Partiamo dal fatto che qui dentro d’in-verno ci sono 3-4° di giorno: forse se fosse climatizzato an-drebbe meglio, ma qui siamo rimasti a 50 anni fa come strut-tura. In più si tratta di uno dei quartieri meno sicuri della città, e uscire la sera con l’incasso non sarebbe molto simpatico”

“No all’orarioprolungatofino a sera”

alessandroortolano, 46 anni

“Quando iniziarono i lavori al piano di sopra del mercato di San Lorenzo l’intenzione era quella di renderlo a noi orto-lani, una volta fi nita la ristrutturazione, così com’era prima. Adesso si parla di negozi, ma in realtà la discussione è an-cora in corso. E non vorremmo che alla fi ne alcuni di noi fossero costretti a rimanere all’aperto”

“Negozi al primo piano? Sì, però...”

la cittÀ di dOMani/2. Sant’Ambrogio apre di pomeriggio, a San Lorenzo sono appena finiti i lavori

I mercati cambiano:restyling e orari lunghi

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Page 30: Il reporter-Figline-novembre-2010

È uno di quegli appuntamenti imperdibili, una di quel-le campanelle che suonano ogni anno anche se se ne farebbe volentieri a meno. L’infl uenza, con il suo corollario di starnuti, febbre, mal di gola e chi più

ne ha più ne metta, si prepara ad affacciarsi e ad inchiodare a letto le sue vittime senza chiedere il permesso. Quest’anno, però, fortunatamente, il megafono degli allarmi sanitari non ha strillato forte come l’anno scorso. Lo spettro della pan-demia da “nuova infl uenza” pare allontanato, anche se gli esperti hanno spiegato a più riprese che anche quest’anno a farla da padrone sarà il virus H1N1. Resta costante anche il monito a vaccinarsi rivolto ai cossidetti soggetti a rischio. An-ziani, portatori di patologie particolari e operatori sanitari già dal 18 ottobre scorso possono vaccinarsi. Il vaccino è, come ogni anno, gratuito e per la “punturina” basta rivolgersi al proprio medico di famiglia, pediatra, o agli ambulatori della Asl 10. Quest’anno, complessivamente, la Regione Toscana ha acquistato un milione di dosi, con una spesa complessiva di circa 4 milioni di euro. Nel territorio di competenza della Asl fi orentina sono stati richieste 225mila dosi di vaccini e la campagna durerà fi no a fi no a fi ne anno. In quel periodo, tra l’altro, è atteso il picco dei contagi, anche se non si può preve-derlo con esattezza (il bollettino aggiornato si trova su www.epicentro.iss.it). L’anno scorso, a vaccinarsi, fu il 71 per cento degli over 65: una cifra vicina all’obbiettivo prefi ssato dal mi-nistero della Salute, attestato al 75 per cento. E quest’anno? La speranza degli addetti ai lavori è che la guardia non si ab-bassi, e che anche se non si grida più alla pandemia le perso-ne non dimentichino la buona pratica della prevenzione. Che passa attraverso il vaccino, innanzitutto, ma anche attraverso

una serie di piccoli accorgimenti che possono essere preziosi. Il primo passo è tener pulite le mani, lavandole spesso e con cura (l’Organizzazione mondiale per la sanità raccomanda di impiegarci non meno di 40-60 secondi, facendo attenzione a detergerne ogni parte) e utilizzando gel alcolici quando non si ha a disposizione dell’acqua. Lo stesso vale per l’igiene respiratoria: naso e bocca, in fase di starnuto, vanno coperti. E poi c’è il buon senso, quello che impone di stare a casa quando si ha l’infl uenza – specie i primi giorni - per evita-re di contagiare gli altri. “L’infl uenza è la malattia infettiva che in assoluto incide maggiormente sulla popolazione – ha ribadito l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela

Scaramuccia - sia sotto l’aspetto sanitario sia sotto il profi lo socio-economico, con assenza dal lavoro, dalla scuola e da tutte le altre attività. La polemica sulla pandemia della scorsa stagione e sullo spreco dei vaccini, rimasti in gran parte inuti-lizzati, può aver generato sfi ducia nella vaccinazione. Voglio ricordare che il vaccino è il mezzo più effi cace e conveniente per prevenire l’infl uenza e le sue complicanze. Invito quindi gli anziani sopra i 65 anni e tutte le persone appartenenenti alle categorie a rischio - ha concluso - ad andare dal proprio medico o pediatra di famiglia per farsi vaccinare”.

Infl uenza, partite le vaccinazionidica 33/1. Quest’anno non ci sono pandemie in vista, ma la prevenzione resta un’arma insostituibile

Benedetta Strappi

Solo nel territorio di competenza della Asl 10 ne sono

state richieste 225mila dosi, destinate a over 65

e a soggetti a rischio per patologie o professione

Ma la nostra sanità vive an-che di un prezioso “sotto-

bosco”: il volontariato. Firenze, ed in generale la Toscana tutta, conta una miriade di associazio-ni attive nel settore. Una di que-ste è “Noi per Voi per il Meyer -Onlus”, nata nel 1988 come raggruppamento di genitori di pazienti oncologici dell’ospe-dalino, e cresciuta nel tempo fi no a contare oltre 3.500 soci. E adesso “Noi per Voi” cerca nuovi volontari. Persone dispo-ste a regalare un po’ del loro tempo (bastano pochissime ore a settimana) a una più che giu-sta causa, per dare sostegno ai piccoli pazienti del Meyer (e di altre strutture con cui l’associa-zione collabora) e alle loro fami-glie. Questi volontari si muovo-no su un doppio fronte: da una parte sono presenti nei reparti e a casa dei piccoli malati, dall’al-tra sono chiamati a occuparsi di quelle faccende burocratiche che spesso rappresentano un fardello ulteriore per i loro familiari. E sono sempre loro ad animare le iniziative di raccolta fondi, dalle cene di benefi cenza agli stand. “La nostra associazione ha una

particolarità – spiega la dottores-sa Ilaria Paggetti, referente per le attività di volontariato – che è quella di organizzare, general-mente una volta all’anno, corsi di formazione ad hoc, gratuiti, che preparino chi si avvicina a noi ad affrontare al meglio si-tuazioni spesso emotivamente pesanti. Oltre a questo ci occu-piamo della formazione perma-nente, e ogni mese ci sono due riunioni per agevolare al massi-mo il lavoro dei volontari”. Per tutte le informazioni, e per le iscrizioni al corso di formazione, si può consultare il sito www.noipervoi.org.

Per l’associazione “Noi per voi per il Meyer”

Nuovi volontari cercasi

/B.S.

L’APPELLo

salute

Il picco dei contagi dovrebbe verifi carsi intorno alla fi ne dell’anno

Tanti Auguri FrancyTanti Auguri Francyda tutta la Web&Press Edizioni

In una calda mattina calabrese di 34 anni fa, nella mite Crotone, nasceva, scalciando tra una sopressata ed un salamino piccante, la nostra Francesca, all’urlo di ‘nduja. In pochi minuti fu chiaro chi era. Le mettevano il primo pannolino e lei ridisegnava la disposizione della nursery. A colpi di pianti sempre più forti minacciava gli infermieri per evitare gli sprechi e con

sorrisi ben studiati lusingava il primario. Presto ebbe i suoi primi approcci con il business. All’inizio fu riciclo di barbie, poi la stampa di ‘nduja

magazine, infine smistamento di merendine al parco giochi. Al liceo ebbe successo per aver ottenuto un ottimo prezzo sulla stampa dei volantini per

le manifestazioni e da li decise di fare ingegneria gestionale. Dopo tutte queste vicissitudini finalmente arriva a Firenze e qui fa la sua seconda scelta

di vita. E’ calabrese e non siciliana, quindi niente coppola, come fedele compagna meglio la Coppoletta. Al suo fianco la mattina arriva e al suo fianco la sera se ne va, dopo una giornata di urla ai piccoli e sussurri ai grandi, intervallate dal tenero ticchettio dei suoi passi leggeri, come un

bufalo di corsa. Oggi la celebriamo nonostante tutto, nonostante le vocali piu aperte dei negozi sotto natale, nonostante la sua euforia mattiniera sia uguale a chi ha appena pagato le tasse, nonostante quando parla sia meno comprensibile di Luca Giurato con il raffeddore, nonostante tutto perché

come la suocera, se non ci fosse bisognerebbe inventarla.

30 Novembre 2010

Page 31: Il reporter-Figline-novembre-2010

IL FATTo

In principio fu l’encefalopatia spongifor-me. Volgarmente detta “mucca pazza”, probabilmente questa malattia costituì uno dei primi “allarmi epidemia” del

nuovo millennio. In realtà, il morbo venne identifi cato per la prima volta nel 1996, ma il picco di casi si verifi cò nel 2000. Ad oggi, in tutto, sono state 217 le persone, distribuite in 11 stati diversi, ad ammalarsi di Bse (fonte Asca). Purtroppo, l’ultimo caso italiano risale a quest’estate. E ancora, nel 2002 fu la volta della Sars (Sindrome Acuta Respiratoria Se-vera), della quale fu vittima il medico Carlo Urbani. Dopo il suo caso, in Italia fu lanciato lo stato di allarme, che fortunatamente rien-trò dopo poco tempo senza che il numero di casi verifi catosi potesse essere considerato preoccupante. Fra il 2003 e il 2004 fu la vol-ta dell’aviaria, quella che faceva tremare gli ipocondriaci davanti a un petto di pollo. In re-altà, il contagio era facilmente scongiurabile con una semplice cottura delle carni bianche, tanto che tutti i casi sospetti di contrazione del morbo nel nostro Paese fra il 1997 e il 2007

seguirono ad un contatto diretto degli indivi-dui con volatili domestici. Ad ogni modo, la “fobia del pollo” causò soprattutto una grossa perdita economica nel settore dell’allevamen-to avicolo. Passando dai bovini alle carni bian-che, cronologicamente si giunge alla suina, per cui si è parlato di “pandemia”. Il passaggio del morbo dagli animali all’uomo è avvenuto nel 2009 in piccoli villaggi messicani, dove purtroppo morire di infl uenza è ancora facile. Giunto in Europa, il virus H1N1 è stato effetti-vamente contratto da molti, ma fortunatamen-te nella maggioranza dei casi si è manifestato come una normalissima infl uenza. E’ il caso di Niccolò Tosi, 25 anni, di Firenze, che l’an-no scorso si è ammalato mentre trascorreva un periodo di studi in Inghilterra. “Ho contratto il virus fra Washington e l’Inghilterra – spiega Niccolò - in aeroporto. Arrivato a Southam-pton stavo già male, quindi ho compilato un form su un sito che era stato costruito in occa-sione dell’emergenza. Ho chiamato il medico e lui ha contattato la ‘Health protection unit’. Mi hanno fatto due tamponi e dopo un paio

di giorni mi hanno confermato che avevo si-curamente contratto la H1N1. Il mio è stato il primo caso in Hampshire e c’era un po’ di disorganizzazione. Dopo è stata stabilita una procedura. Io sono dovuto stare chiuso in casa

una settimana - conclude il 25enne - la mia università è stata avvertita e i miei coinquilini allontanati dall’appartamento che condivide-vamo. Al di là di questo, si è trattato di una normale infl uenza”.

Dalla mucca pazza alla suina, passando per

la Sars e l’aviaria: alla “saga” delle pandemie (vere

o presunte) si aggiunge un nuovo capitolo ogni anno

Era dal 2002, quando una donna si ammalò in Sicilia, che la BSE o - per dirlo come la malattia è conosciuta ai più

- la “mucca pazza”, non tornava a terrorizzare l’Italia. E in-vece quest’estate una signora livornese di 42 anni è stata ri-coverata d’urgenza all’ospedale di Livorno per permetterle di attraversare la fase terminale della malattia ricevendo alcune cure palliative che le alleviassero l’atroce sofferenza. La don-na accusava da tempo disturbi neurologici e per questo si era recata pochi mesi fa al Carlo Besta di Milano, dove la malattia le è stata diagnosticata e dove, senza successo, le sono stati

somministrati i primi medicinali. Già a ottobre 2009 quello della donna era stato defi nito come un probabile caso di “va-riante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob” (la mucca pazza, appunto). I disturbi neurologici che hanno portato la signora fi no allo stato di coma sono dovuti a una proteina, il prione, che danneggia il sistema nervoso e il tessuto cerebrale. Pur-troppo, la diagnosi della malattia non è facile né può esser fatta in tempi rapidi, perché il periodo di incubazione della Bse può anche durare 10 anni e i sintomi possono essere diversi. Questa estate è stata proprio la lunghezza del periodo di latenza della

malattia a far escludere agli esperti il fatto che in Italia, dopo questo caso, si dovesse tornare a parlare di allarme. Infatti, la proteina sarebbe stata ingerita dalla donna quando ancora i controlli sulla carne non erano quelli imposti dalla normativa europea dopo i casi del 2000. Per quanto riguarda l’ospedale dove la donna è stata ricoverata, invece, i medici hanno tenuto a sottolineare che ogni tipo di contagio degli altri pazienti è da escludersi. Grazie all’osservanza di normali misure igieniche, i ricoverati nel reparto dove è stata ospitata la donna si devono considerare al sicuro da qualsiasi tipo di rischio.

La paziente aveva contratto la malattia, che ha tempi di incubazione lunghissimi, molti anni fa, quando non c’erano controlli sulla carne

A Livorno un ricovero recente per la bse: “Ma nessun pericolo di contagio”

una lunga storia di allarmi “gonfi ati”

Ilaria Esposito

dica 33/2. Un fiorentino racconta la sua personale esperienza dopo aver contratto l’H1N1

/I.E.

salute

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Page 32: Il reporter-Figline-novembre-2010

Immaginate la scena di Pretty Woman in cui Julia Roberts sale e scende da una limousine colma di acquisti. Perché non farlo in via Tornabuoni? Basta noleggia-

re una limousine. Nell’immaginario colletti-vo è il mezzo di trasporto dei boss della mala-vita o delle star dello spettacolo. Ma oggi non è più una bizzarria americana. Anche i palaz-zi e le vie di Firenze possono essere visti dai vetri scuri di una “limo”. Non c’è da stupirsi nel trovarsene una a fi anco al semaforo. Per-ché salire su una limousine non è più (solo) roba da ricchi. Se negli Stati Uniti il noleggio di questo genere di auto va avanti da decenni, in Italia è una novità degli ultimissimi anni. Uno “limo” può aspettare gli sposi davanti alla chiesa. Ma anche un’uscita in discoteca può essere l’occasione buona per noleggiarla. Il costo? Per una serata in discoteca, dalle 8 di sera fi no a tarda notte, si spendono circa 600 euro. Spesa che si può dividere tra i parteci-panti. Queste vetture infatti possono ospitare anche 8 persone. La “limo” non è soltanto un mezzo di trasporto, ma una sorta di lussuoso locale con le ruote. La serata inizia a bordo. Sui sedili in pelle si sorseggia un aperitivo, si può ascoltare musica o guardare un fi lm. “È un servizio che consente aggregazione – spie-ga Alessio Dolfi dell’autonoleggio Fast Car di Pistoia - senza dimenticare che noleggian-do una limousine ci si può concedere un drink senza temere l’alcool test, visto che alla guida c’è un autista”. Ma dove vuol farsi scarroz-zare chi decide di noleggiare una “limo”? Le mete più gettonate sono la Versilia e i locali fi orentini. Centro storico compreso, visto che le vetture hanno l’autorizzazione alla circola-zione, alla pari dei taxi. I clienti sono di tutti i tipi. Tanti giovani che vogliono trascorrere una serata particolare, festeggiare un comple-anno o una laurea. Il ragazzo intenzionato a stupire la fi danzata o i freschi sposini che la scelgono nel giorno del sì. Tra questi, mol-

Firenze… cinquecento metri sopra il cielo. Non è un film, né il titolo di un libro. È la

possibilità di ammirare la città e i suoi dintorni col naso all’ingiù. A bordo di una mongolfiera. Il Duomo, Santa Croce, Ponte Vecchio, l’Arno. E intorno le dolci colline. Di solito è un paesag-gio che si ammira a “spizzichi e bocconi”. Un pezzo alla volta. Al massimo la buona porzione che si staglia di fronte a piazzale Michelange-lo. Per vedere dall’alto il paesaggio che tutto il mondo ci invidia “basta” superare la paura delle vertigini e salire su una mongolfiera. “Il numero delle persone che vogliono provare questa espe-rienza è in crescita, grazie a internet – spiega Ivan Vastano, titolare della ‘Vastano Mongolfie-re’ - tra i nostri clienti abbiamo in prevalenza stranieri, ma il numero di italiani è in aumento”. Salgono sul “pallone volante” per fare un regalo di compleanno o per festeggiare in modo sin-golare un anniversario. Ma c’è anche chi invita a bordo il proprio partner per una memorabile richiesta di matrimonio ad alta quota. O chi,

semplicemente, lo fa per togliersi uno sfizio e coronare un sogno. Senza dimenticare gli ap-passionati di fotografia, che potranno mostrare agli amici scatti mozzafiato. Le basi di decol-lo? Con la Vastano Mongolfiere si può partire da Firenze, nello spazio messo a disposizione da un hotel di viale Europa, o da San Casciano. E si può sorvolare, a seconda del vento, Firenze, Siena, San Gimignano e Volterra. “Da una posi-zione privilegiata, e in tutta sicurezza – racconta Vastano - si vedono le colline intorno a Firenze, le ville e gli splendidi giardini che da terra sono nascosti alla vista”. Il volo dura circa un’ora e può essere effettuato in tutte le stagioni, se le condizioni meteo lo permettono. Non possono volare i bambini sotto i sei anni o alti meno di 1,20 metri, né le donne in gravidanza. Per quan-to riguarda l’abbigliamento, bastano pantaloni lunghi e scarpe da tennis. E’ possibile avere la mongolfiera in esclusiva o volare in gruppo, fino a 16 persone (per info: www.vastanomongolfie-re.com).

E per gli incontentabili c’è la mongolfi eracUriOsitÀ/2. Si può partire da viale Europa o San Casciano, il volo dura un’ora

Una limousine in servizio

Annalisa Cecionesi

Metti una sera a bordo di una limousinecUriOsitÀ/1. Molti i giovani che scelgono di noleggiare uno di questi mezzi anche solo per poche ore

/A.C.

ti sono cinesi. La limousine consente loro di sfoggiare il lusso ma anche di far spazio ai testimoni, che per loro tradizione seguono gli sposi. Ma chi noleggia una “limo” non lo fa solo per ostentare uno status symbol. “Alcune mamme – racconta Dolfi – l’hanno noleggia-ta per fare una sorpresa di compleanno alla fi glia di 12 o 13 anni, invitando anche gli ami-ci. Per una bambina salire su una macchina del genere è un po’ come vivere una favola”. Una fi aba alla Pretty Woman (per info: www.limousinetoscana.com).

sì, viaggiare

Farsi scarrozzare dietro i vetri scuri di un’auto

sfarzosa sembra non essere più un sogno proibito.

E così spopola la moda alla “Pretty Woman”

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32 Novembre 2010

Page 33: Il reporter-Figline-novembre-2010

newspCdNotiziario del Cdp Caffé - Anno 2° - N° 15 Novembre 2010 - Redazione via della Croce, 39 c/o Cdp - Impruneta (Firenze). Cdp Caffé News a cura di Donatella Pezzoli - www.ilpruneto.com - www.cdpimpruneta.it

Appuntamento tutti i venerdì sera con la musica dal vivo. Tornano gli strepitosi concerti rock, pop, indie, revival organizzati da Decibel House, in collaborazione con il Cdp Caffé dell'Impruneta. Il carrozzone dei talentuosi musicisti parte venerdì 5 novembre con i ritmi indiavolati dell'hard rock dei Think Wilde e il pop rock degli Outofgire. Il concerto dei due gruppi si svolgerà tutto di un fiato - una serata di musica senza interruzioni - come vuole il format del Cdp Music Live. Venerdì 12 novembre ricompare una vecchia conoscenza, molto gradita agli aficionados della Cdp: i Puromalto con il loro rock italiano e brani originali che si alternano alle performance inedite dei Bluemoods. Il 19 novembre - sempre nella Sala Arancio del Cdp Caffé - è il pop rock a farla da padrone con i Foundintide e The Cosy Horror Cover Show. C'è da scommettere che il pubblico non mancherà di canticchiare le cover illustri interpretate dalle due scatenate band. La sessione mista tra revival e indie dei Konfu Panko e degli eclettici Things We Said Today chiudono il novembre live, venerdì 26 novembre. Per amanti della musica e per talenti in

erba, il 14 gennaio sarà inaugurata la seconda edizione del Decibel House Contest. La gara "all'ultima nota"avverrà nella Sala Arancio del Cdp Caffé, sempre di venerdì, dalle ore 22,00 alle 24. Dopo un anno di felice rodaggio, le regole per partecipare al contest sono poche e chiare. Ogni serata vede la partecipazione di 4 gruppi, ognuno dei quali ha a disposizione 20 minuti per dare il meglio di sé interpretando cover o inediti. Tutti i generi musicali sono ammessi. La scelta dei finalisti è fatta tramite il voto della giuria di qualità unito all'insindacabile giudizio del pubblico.Il Decibel House Contest ha una grande ambizione, che si traduce nel dare la possibilità ai gruppi emergenti di farsi conoscere e, allo stesso tempo trascorrere tutti insieme una serata in allegria. Per realizzarlo, Decibel House ha radunato, sotto la stella della Cdp, decine di band del territorio, giovani promesse della musica toscana, compositori e interpreti che hanno la possibilità di farsi notare in un contesto adeguato, coccolati da un pubblico attento e affettuoso. Sala Arancio Cdp Caffé, Cdp Impruneta www.decibelhouse.it Informazioni tel. 05523736829 - 3358505342 - 3286156724.

Sotto la stella, tanta musica live Concerti tutti i venerdì sera e dal 14 gennaio torna il Decibel House Contest

Sale la febbre delle feste natalizie. Numerose sono le occasioni di divertimento, tra cene, concerti e balli, allestiti alla Cdp di Impruneta per celebrare insieme il Natale e salutare il 2011 senza sabotare le finanze familiari. Per il pranzo di Natale, il Ristorante il Pruneto offre un menu completo, che va dall'antipasto al dolce e con i vini e gli spumanti abbinati dal sommelier Prof. Paolo Blasi, in un'atmosfera calda e rilassante, dove niente è lasciato al caso. Nella Cdp, dopo il successo dell'anno scorso, si ripropone la formula delle tre feste, in modo da soddisfare tutte le esigenze di divertimento. Oltre al tradizionale Cenone del Ristorante Il Pruneto, si festeggerà la notte più lunga dell'anno ballando liscio nell'auditorium, con orchestra dal vivo. La FB-generation saluterà il 2011 nella Sala Arancio, con la musica caraibica, revival '70 '80 '90, DJ set e spettacolo dance, mentre i giovanissimi, under 16, avranno un loro Party per divertirsi e "brindare" al nuovo anno. Le occasioni di divertimento sono molte e per rimanere aggiornati conviene consultare il sito www.pruneto.net e il profilo Cdp su Facebook.

In alto i calici! A ciascuno la sua festa

PRUNETOIL

CROSTACEI, MOLLUSCHI E BOLLICINEDEGUSTATIPICOMENU DI NATALECENONE DI SAN SILVESTROFESTA DELL'EPIFANIAFESTA DEL PEPERONCINO PICCANTEFRITTO E MANGIATOCIOCCOLATO "MON AMOUR"CENA DI SAN VALENTINOFESTA DEI SINGLE

Ven 19 novembre '10 Ven 10 dicembre '10 Sab 25 dicembre '10Ven 31 dicembre '10 Gio 6 gennaio '11 Ven 14 gennaio '11 Ven 28 gennaio '11 Ven 11 febbraio '11 Lun 14 febbraio '11 Mar 15 febbraio '11

Cene Sensoriali

L'itinerario gatronomico del venerdì, tra cibi gustosi, vini pregiati e curiosità,

per un menu completoche va dall'antipasto al caffè.

Tutte le iniziative presenti in questa pagina si svolgono presso la Casa del Popolo di Impruneta - Via della Croce, 39 Impruneta (Firenze) - Tel 055 20 12 307 - www.cdpimpruneta.it - Scriveteci alla mail: [email protected]

PRUNETOIL

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Page 34: Il reporter-Figline-novembre-2010

Ad autunno inoltrato si entra nel vivo delle stagioni teatrali, si ha già un’idea degli spettacoli da non perde-re fi no ad aprile e in molti saprebbero

elencare i grandi nomi che si alterneranno sui cartelloni per tutto l’inverno. Ma la Firenze dei teatri non è fatta solo di questo. Sono tanti gli spazi non convenzionali dove gli appassionati di generi più o meno di nicchia, o semplicemente considerati minori dal grande pubblico, possono assecondare i propri gusti. Teatro contempora-neo, vernacolo e burattini sono solo alcuni esem-pi di quanto la città offre e i cittadini spesso non conoscono. Altrettanto sconosciuti i luoghi dove questi spettacoli vanno in scena, nonostante in molti casi sorgano nel bel mezzo dei quartieri fi orentini. Un esempio? Il Teatro Everest di via Volterrana. Lo spazio ha riaperto cinque anni fa dopo venti anni di chiusura al pubblico e ogni anno presenta un programma di spettacoli che vanno da Shakespeare alle proposte più origina-li di giovani compagnie. L’Everest fa parte del circuito “Teatri possibili”, rete che si propone di diffondere l’universo teatrale in ogni suo aspet-to, dal momento del palcoscenico a quello della formazione di giovani artisti. Per questo motivo, presso lo spazio di via Volterrana sono presenti anche una programmazione per i più giovani e corsi di recitazione, clowneria, tecniche vocali e giocoleria. Ma l’offerta “alternativa” dei pal-coscenici fi orentini non si esaurisce qui. Per dirne una, anche chi ama il vernacolo può tro-vare pane per i propri denti. In questo settore, la tradizione fi orentina ha pochi rivali. Lo dimostra il programma per l’anno 2010-2011 del Teatro Reims, che si trova nell’omonima via, nel bel mezzo del quartiere 3: un cartellone che vede al-ternarsi spettacoli di lirica e commedie brillanti alle esibizioni di compagnie teatrali che recitano rigorosamente in toscano. La programmazione è iniziata a novembre. Per la prima parte del mese sono previsti gli spettacoli “La Bottega di Sghio”, della compagnia “Stabile del Reims As-sociazione Culturale Teatreria” (nei giorni 6,7, 13 e 14 ) e “A.A.A piacente mezza età, cerca il-

libata per urgente matrimonio”, della compagnia “Firenze Ridanciana (27 e 28 novembre)”. Il cartellone continuerà per tutto l’anno con le esi-bizioni delle compagnie vernacolari citate e del-la compagnia “De Bon tempo”. Spettacoli dello stesso genere si possono vedere anche al Teatro Nuovo del circolo ARCI Lippi, in via Fanfani, dove si esibiscono la “Compagnia del Grillo” e gli allievi del laboratorio teatrale che ha la stes-sa sede. “E i burattini?” Domanderanno i nostri

piccoli lettori. Anche per il genere solitamente amato dai bambini, ma che di per sé vanta una tradizione comparabile a quella del grande tea-tro, a Firenze non mancano i palcoscenici. Uno su tutti, quello del Teatrino del Gallo, che si trova in via San Gallo 25r ed è stato ricavato dalla li-monaia adiacente la Libreria Libri Liberi. Qui si esibiscono spesso i famosissimi Pupi di Stac, la compagnia fondata da Carlo Staccioli nel 1946, oltre a numerosi altri gruppi teatrali per bambini.

Ilaria Esposito

teatrO/1. Viaggio tra i cartelloni più curiosi per scoprire burattini, vernacolo e commedie brillanti

Palcoscenico sì, ma solo se è alternativoChi l’ha detto che a Firenze non si sperimentano nuovi generi? Ce n’è per tutti

i gusti: l’Everest fa salire sul palco giovani artisti emergenti, il Reims - nel bel mezzo

del quartiere 3 - regala agli appassionati divertenti scenette recitate nel toscano

più verace, mentre al Teatrino del Gallo spopolano le marionette Gli etruschi tornano a casa, in pieno centro storico, accanto alla Santissi-

ma Annunziata. Hanno affrontato secoli di storia, ma anche la distruzione provo-cata dall’alluvione del 1966 e un restau-ro durato 40 anni. La mostra “Signori di Maremma. Elites etrusche tra Populonia e Vulci” mette in vetrina centinaia di reper-ti, raramente esposti al pubblico o inediti, che trovano posto nelle stanze dove erano custoditi fi no al ‘66: il Museo Topogra-fi co Centrale dell’Etruria, parte dell’at-tuale Museo Archeologico Nazionale di Firenze, uno dei più importanti al mondo per l’etruscologia. Ceramiche fi gurate, statue, armi, preziose orefi cerie: sono al-cuni dei tesori custoditi nel deposito del museo, riportati alla luce per illustrare il periodo “orientalizzante”, quello che va dalla fi ne dell’VIII all’inizio del VI seco-lo a.C., in cui è evidente l’infl uenza del Vicino Oriente sulle produzioni artistiche dell’Etruria. I materiali, che provengo-no dai principali centri della Maremma, narrano la vita ai tempi delle aristocrazie etrusche: la guerra, i banchetti, i momenti quotidiani. Suggestive ricostruzioni fo-tografi che e gigantografi e arricchiscono il percorso, allestito dagli architetti Lui-gi e Marica Rafanelli. Ci sono anche le opere contemporanee: la personale di Anna di Volo, che per le sue tele prende spunto dal mondo antico. La mostra è re-duce dal successo raccolto l’anno scorso, in occasione della sua prima edizione, a Grosseto. Adesso arriva a Firenze arric-chendosi di nuove sezioni. “Tutto que-sto permette di riportare nella loro sede naturale una serie di corredi che erano esposti qui prima dell’alluvione – spiega Carlotta Cianferoni, direttrice del Museo Archeologico - più che una mostra è una sezione importante del museo che viene riproposta al pubblico”. In cantiere c’è il progetto di trasformare la rassegna in un allestimento permanente, quando sarà concluso il recupero degli ambienti del Topografi co. “I depositi del museo rac-chiudono molti tesori – prosegue Carlotta Cianferoni – stiamo parlando di decine di migliaia di pezzi. L’idea è quella di tirare fuori gradualmente i vari reperti, tramite mostre e allestimenti, in modo da rendere il museo vivo, in continuo divenire”. La visita alla mostra, in programma fi no al 30 aprile 2011, è compresa nel biglietto del museo (3 euro).

la MOstra

Quando gli etruschiguardavano l’Oriente

Uno degli oggetti esposti

Tra i libri che escono per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia spicca, per originalità e simpatia, la biografi a di tale Jessie White, eroina ingle-

se prestata alla causa di Garibaldi. Una fi gura di donna che non si studia sui testi scolastici, riportata alla luce dal giornalista e scrittore fi orentino Paolo Ciampi. Miss Uragano (Romano Editore, pagg. 328, euro 14, prefazione di Anita Garibaldi), questo il titolo che si riferisce al soprannome della White, è l’avvincente storia di chi, fra i tanti inglesi che offrirono un contributo al Risorgimento, ebbe un ruolo importante e, soprattutto, dedicò l’intera vita alla causa italiana. Ciampi affronta il tema biografi co della donna-eroe, fa-cendo trasparire in ogni pagina grande ammirazione, quasi una devozione che, oggi, appare come un tributo postumo. Una biografi a, un libro di storia da leggere come un romanzo, attraverso le vicende di una donna eccentri-camente anglosassone e sanguignamente italiana, seguendola a Firenze, la città che scelse per vivere e per morire, ma anche a Pisa, Genova, Napoli, Palermo, Roma. “Jessie White – spiega Ciampi – fu cospiratrice al servi-zio di Mazzini, infermeria delle camice rosse in quasi tutte le campagne

di Garibaldi, poi anche scrittrice e giornalista, corrispondente per alcune delle più grandi testate internazionali e, prima in Italia e tra le prime donne al mondo, anche inviata di guerra. Venerò Mazzini come maestro, si lasciò conquistare da Garibaldi come uomo e come eroe, ebbe come amici intimi personaggi del calibro di Agostino Bertani e Carlo Cattaneo, ma fu con un altro protagonista di quegli anni e di quelle battaglie, Alberto Mario, che intrecciò una lunga e travolgente storia di amore: forse la più bella del nostro Risorgimento, sbocciata in carcere e capace di durare fi no alla morte”. Una donna dal carattere impetuoso, una donna che ha dato molto agli italiani. “Nei suoi confronti – aggiunge Ciampi – l’Italia è stata senz’altro assai meno generosa: il ricordo di Jessie White è confi nato solo a qualche studio specialistico”. Ora il libro di Ciampi prova a fare giustizia, rivelandoci una storia incredibile fatta di passioni, barricate a Milano, l’impresa dei Mille e, infi ne, il volto della prima donna-reporter in Italia distintasi per le grandi in-chieste sul campo, per le testimonianze coraggiose sull’inferno delle carceri e dei manicomi, dei bassi napoletani e delle zolfatare.

Miss uragano, l’inglese che “fece” l’ItalialiBri. Il nuovo lavoro di Paolo Ciampi, dedicato alla donna che sposò la causa di Garibaldi

/C.B.

/G.C.

Page 35: Il reporter-Figline-novembre-2010

Non ci avrebbe mai scommesso nes-suno, e invece qualuno ha avuto il coraggio di farlo. In un momento in cui il mondo della cultura, e in parti-

colare quello del teatro, sembra soccombere sotto la scure degli scarsissimi fi nanziamenti, ecco che un gruppo di giovani e intraprendenti amanti del palcoscenico hanno deciso di tirare su un nuovo sipario: si tratta del Nuovo Teatro Lumière, nato sulle ceneri della vecchia sala cinematografi ca del Centro Incontri, in via di Ripoli 231, nel cuo-re del quartiere di Gavinana e poco lontano da Bagno a Ripoli. Da un’esperienza già radicata sul territorio, nel ventre di una comunità numerosa e attiva, che porta scritta nel proprio dna la pas-sione per il teatro, nell’eredità della Compagnia Giosuè Borsi Arsante, attiva qui dal 1920, nasce un’avventura culturale e sociale che si apre alla città di Firenze. Ne è interprete l’attore, giornali-sta e regista fi orentino Marco Predieri a cui è sta-to affi dato l’onere e l’onore di comporre il primo cartellone. “E’ una sfi da complessa ed esaltante al tempo stesso – spiega il neo direttore – un atto rivoluzionario in un tempo fatto di realtà virtuale e di media, nel quale sembrano contrarsi sempre più drammaticamente le risorse e gli spazi per i linguaggi dello spettacolo dal vivo e per l’arte in generale. Quello che mi ha convinto ad accettare

è stato soprattutto l’entusiasmo espresso dalla co-munità a cui la sala appartiene e da chi fi no a oggi l’ha mantenuta comunque in vita e attiva, Paola e Maurizio del Buffa. Lo sforzo per riconsegnarla al pubblico è stato ingente ed è per questo an-cor più sentita ed evidente la mia responsabilità nell’interpretare il mandato affi datomi”. Un tea-tro piccolo che vanta già un cartellone di tutto ri-spetto. La prima si è svolta il 5 novembre e ha vi-

sto on stage Edy Angelillo e Michele La Ginestra con lo spettacolo Radice di 2, e a fi ne mese sarà la volta di “Rafael. Il signore della magia” (dal 26 al 28) seguito a ruota da “Le soprelle Materas-si”, dal 3 al 5 dicembre. Sul palco si alterneranno nuove leve e attori già consacrati come Alessan-dro Benvenuti, Andrea Muzzi, Alessandro Riccio e Silvia Paoli. “Il Lumière - continua Predieri - non sarà un semplice palcoscenico per le ospitali-tà, ma intende proporsi come base pulsante di una

comunità teatrale autentica, radicata sul territorio e aperta al confronto, alle istanze delle giovani professionali e soprattutto degli spettatori che ne costituiranno il vero cuore. E’ in quest’ottica che i primi artisti che compongono il nuovo cartellone

hanno raccolto, devo dire anche con commovente slancio, il mio invito a credere in un viaggio co-mune, che oggi comincia in salita, come sempre accade per le novità, ma che mi auguro possa es-sere lungo e in costante crescita”.

E ora Firenze ha un sipario in piùLudovica V. Zarrilli

teatrO/2. Nel cuore di Gavinana apre il Nuovo Lumière, dedicato a giovani e spettacoli di qualità

Il nuovo museo dell’Opera del Duomo comincia a muovere i primi passi verso la realizzazione, e

lo fa annunciando il via libera ai lavori, che andran-no avanti per sei anni e consegneranno alla città una superficie espositiva duplicata e un nuovo appeal per capolavori come la Pietà di Michelangelo o la Maddalena di Donatello, che saranno finalmente esposti in spazi adeguati. Novità anche per la cat-tedrale, all’interno della quale è prevista la realiz-zazione di un ambone (quella struttura dalle quale il sacerdote proclama le letture, ndr) per realizzare il quale sono state chiamate a raccolta alcune delle teste coronate dell’arte e dell’architettura made in Italy: a contendersi lo scettro per la progettazione

ci sono Mario Botta, Mario Ceroli, Amalia Ciardi Duprè, Massimo Lippi, Mimmo Paladino, Filippo Rossi, Enrico Savelli e Paolo Zermani. E nonostan-te il consiglio dell’Opera del Duomo, compresa la presidente Anna Mitrano, insieme al vescovo di Fi-renze Giuseppe Betori e a monsignor Timothy Ver-don, siano entusiasti dell’idea di mescolare l’antico al contemporaneo, tra chi storce il naso c’è l’attua-le direttore dei musei vaticani ed ex soprintendente al Polo museale fiorentino Antonio Paolucci. “Non mi permetto di giudicare - ha detto Paolucci - ma ritengo, in generale, che intervenire in un contesto antico sia sempre pericoloso ed inopportuno. L’ intervento potrebbe compierlo anche il più grande

scultore del mondo, ma questa resta la mia idea”. Nessuno ha invece avuto da ridire sul progetto di ampliamento del museo, affidato agli architetti Adolfo Natalini e Guicciardini&Magni. La super-ficie totale sarà di 5.250 metri quadrati e l’investi-mento, tutto a carico dell’Opera del Duomo, am-monta a 25 milioni di euro. Il “vecchio” e il nuovo museo saranno uniti in un unico percorso e l’ am-pliamento permetterà di esporre adeguatamente l’ intera collezione, comprese le opere monumentali come la Porta del Paradiso del Ghiberti e le altre due porte bronzee del Battistero “qualora si decida di musealizzarle” insieme ai gruppi scultorei che le sovrastano.

Il museo dell’Opera del Duomo si rifà il looknOvitÀ. Al via i lavori per l’ampliamento della superficie espositiva

/B.B.Un’immagine del progetto

cultura

La struttura si propone come base pulsantedi una realtà autentica

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Page 36: Il reporter-Figline-novembre-2010

gli orizzonti di Pantaleo Corvinoil PersOnaGGiO. Il direttore sportivo fa il punto della situazione. E guarda al futuro

Pantaleo Corvino

Mercato ma non solo. A stagione ormai avviata, il diret-tore sportivo viola Pantaleo Corvino fa il punto della situazione. Con un occhio al futuro: quello della squa-dra, ma anche il suo.

Partiamo da Ljajic. Una delle poche note liete di questo inizio di stagione...Ljajic, come Jovetic, è arrivato nello scetticismo generale. Abbiamo investito sei milioni di euro per lui, tanti per un giovane, anche se di buona prospettiva. Lo avevo notato al torneo “Nereo Rocco” e l’ho seguito a lungo. Quando è saltato il trasferimento del giocatore al Manchester United per un permesso di lavoro che non è arrivato, mi sono fatto trovare pronto e ho anticipato gli altri club. L’infortunio di Jovetic proprio non ci voleva...All’inizio credevo fosse una semplice distorsione, magari alla cavi-

glia. E invece c’è stato uno “tsunami” nel ginocchio. Mi sono sentito male, anche perché sul mercato avevo deciso di portare avanti una determinata strategia. Trovarsi senza uno dei giocatori più importanti mi ha creato problemi di grande sofferenza. Per il ragazzo, ma anche per l’allenatore, per la società e per i tifosi.Adesso tiene banco la questione Montolivo. Il rinnovo è vicino?E’ sempre diffi cile parlare del mercato. Ma sul suo contratto sono sempre stato molto chiaro. Da parte del procuratore e del ragazzo abbiamo ricevuto la volontà di legarsi alla Fiorentina per i prossimi cinque anni. Tornato dal Mondiale, a inizio campionato, ci è stato detto che volevano una pausa di rifl essione. Noi aspettiamo, perché nelle due persone in questione riconosciamo una coerenza e credia-mo che possa dare continuità.Anche lei è in scadenza di contratto...Se non mi danno un calcio, a Firenze vorrei rimanere fi no al 2015. Poi smetterò. Vorrei godermi i miei fi gli, visto che fi no a oggi non ho potuto farlo.

Passiamo a Boruc. Il suo acquisto ha creato qualche polemica, considerando il fatto che un grande portiere (Frey) c’era già.La verità è che si fa fatica ad accettare che con Avramov e Frey ser-visse un’altra alternativa valida. Ma, detto questo, Boruc rimarrà a Firenze fi no alla scadenza del contratto. Mentre per gennaio si parla tanto di Nastasic...Nastasic l’ho seguito. Ma non può essere tesserato da nessuna società fi no al prossimo mercato estivo, perché non ha compiuto 18 anni. E’ un giocatore che conosco, ma i nostri orizzonti sono ampi, che non si fermano soltanto al mercato dell’est. Tante operazioni importanti, in passato, le ho fatte anche in Sudamerica. Vedi Ledesma a Lec-ce, o Lima che poi ho venduto alla Roma nell’anno dello scudetto. O ancora Chevanton, dall’Uruguay, venduto a 20 miliardi. Il nostro mercato non è fi glio di un’area, seppure io sia nato sull’Adriatico e spesso il cuore mi porti verso i Balcani. Da Vucinic a Bojinov certe operazioni, del resto, sono sempre andate bene. Ma non è detto che mi fermi qui. Ripeto, i nostri orizzonti sono ampi.

Cristina Guerri

Dall’infortunio di Jovetic alla scommessa Ljajic, dalla scelta di Boruc all’obiettivo Nastasic: tanti gli argomenti

affrontati. E su se stesso: “Se non mi danno un calcio, a Firenze vorrei rimanere fi no al 2015. Poi smetterò”

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Page 37: Il reporter-Figline-novembre-2010

Gennaio è ormai (quasi) alle porte. E nel cal-cio gennaio vuol dire soprattutto una cosa:

mercato invernale. Per questo, il direttore sportivo della Fiorentina,

Pantaleo Corvino, è già al lavoro per rinforzare la rosa, considerate anche le diffi coltà (fi siche ma non solo) di questa prima parte della stagione. Partiamo da quella che sembra sempre più una certezza. L’avventura di Cristiano Zanetti con la maglia della Fiorentina appa-re agli sgoccioli. Lo ha confermato

il suo procuratore, Carlo Pallavici-no: “La condizione di Cristiano è un po’ particolare. Ha voluto scom-mettere su Firenze, a costo di ri-dursi l’ingaggio. Poi un infortunio lo ha un fermato e da lì si è creata una situazione un po’ triste. Zanetti è diventato una sorta di capro espia-torio. Sono state dette sempre le so-lite cose: che è vecchio e rotto. A Firenze – ha aggiunto - si è creato un clima negativo che ha condizio-nato allo stesso modo la situazione del giocatore. Allora la storia ci insegna che quando non si è molto graditi, forse è bene cambiare aria”. Considerando anche la situazione di Mario Bolatti, un altro centro-campista con le valigie in mano, è facile pensare che Corvino opti per l’acquisto di un giocatore in mezzo al campo. Anche in difesa manca qualcosa, forse uno o due innesti. Il primo sull’out mancino. Pasqual alterna partite no a prestazioni ric-che di luci e ombre. Al centro della difesa, invece, con un Felipe che continua a non convincere, serve un giocatore che affi anchi Gamberini. Ecco che allora lo scambio tra il brasiliano e Santacroce (attualmen-te in forza al Napoli) potrebbe con-cretizzarsi. In attacco guai a parlare di cessioni. Anzi. Serve una valida alternativa a Gilardino. Che non an-drà né in Inghilterra (si parlava di un interesse del Newcaste) né alla Juventus. Babacar è ancora troppo giovane e quindi inesperto per sup-portare il l’attaccante di Biella, ma

Cristina Guerri

Per qualche giocatore dato sul piede

di partenza si fanno i primi nomi

di possibili rinforzi. In tutti i reparti

Chi viene, chi va: si avvicina il mercatoil PUntO. Verso la sessione invernale. Ecco quello che potrà cambiare in casa violasport

un bomber “low cost” potrebbe at-tirare l’attenzione del diesse viola. Un nome? John Carew dell’Aston Villa. Fuori dai piani di Houllier, tecnico degli inglesi, il centravan-ti norvegese, che in Italia ha già giocato con la maglia della Roma,

potrebbe essere ceduto a gennaio. Carew, che ha un contratto fi no al giugno 2011, ha già chiesto di es-sere ceduto non appena sarà possi-bile. Non resta, dunque, che aspet-tare qualche settimana. Come detto, gennaio è ormai alle porte.

“Ancora è troppo presto per parlare di mercato sba-

gliato, o di scelte sbagliate da parte della società”. Parola di Emiliano Mondonico, ex tecnico viola nella stagione 2003-2004, che analizza questa prima parte di stagione.Partiamo dal mercato. Sono stati gli acquisti sbagliati a con-dizionare questa partenza a ral-lentatore?Diciamo che sono tanti i fattori che hanno contribuito a determi-nare questa situazione. Il primo è il cambio di panchina. Con Miha-jlovic lo spogliatoio ha perso un po’ di quella tranquillità che Pran-delli usava nel gestire le diverse situazioni. L’ambiente aveva bi-sogno di una scossa, ma la diffe-renza tra i due tecnici è talmente tanta che ha condizionato in ne-gativo questo passaggio. E poi...Prego.

La Fiorentina, dobbiamo dirlo, è stata anche piuttosto sfortunata. Il ko di Jovetic, il dolore alla cavi-glia di Montolivo e il ginocchio di D’Agostino hanno condizionato e non poco le scelte di Mihajlovic. Ancora è troppo presto per parla-re di mercato sbagliato, anche se il giudizio sulla campagna acqui-sti lo può dare solo la classifi ca in campionato.In estate si parlava, forse con troppa facilità, di un piazza-mento in Champions League... Questo è uno dei campionati più diffi cili in assoluto. Le squadre di medio livello si sono rinfor-zate molto. E’ vero, la Fiorentina non lo ha fatto, ma ha comunque mantenuto tutti i giocatori di li-vello. Ho sentito parlare di sal-vezza: adesso sarebbe un errore parlare di questo obiettivo, perché i giocatori sarebbero assaliti dalla paura.

Emiliano Mondonico analizza il momento

“Due tecnici molto diversi”

/C.G.

L’oPINIoNE

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Page 38: Il reporter-Figline-novembre-2010

Nato in Germania, 25 anni com-piuti ad agosto, 205 centimetri di altezza e una carriera in continua ascesa con quattro titoli italiani sui

200 dorso già in bacheca. Si presenta così il curriculum di Sebastiano Ranfagni, l’azzurro “nuotatore di Reggello”, al 3° anno con la Rari Nantes Florentia e con il CS Carabinieri. Ma-dre tedesca e padre toscano abita, infatti, nel capoluogo valdarnese da quando “fu deciso di avere una casa più grande rispetto a quella che avevamo a Pontassieve”. Inizia così l’intervi-sta con Sebastiano, ripercorrendo le origini e l’inizio della carriera. “Il nuoto? Comincia all’età di 4 anni quando fui mandato assieme a mia sorella in piscina. La prima vasca fu alla Fiorentina Nuoto e da allora non ho più smes-so: le prime gare sono arrivate dopo due anni, poi è stato il turno delle competizioni regionali e nazionali. Fino al primo titolo italiano a 16 anni”. Tanti sacrifici fin da subito. “Beh, finché sei giovane – ricorda – non ti accorgi dei sa-crifici. E’ dopo i 14 anni che si vedono, specie quando la giornata di uno studente si trasforma in una routine che vede la mattinata impegnata sui libri e il pomeriggio ad allenarsi per le gare del weekend. E’ duro, ma la prima volta che senti l’inno italiano ti ripaga di tutto”. Non c’è solo l’inno nazionale per la carriera di Seba-stiano Ranfagni, nelle ultime due stagioni sono arrivate anche le luci della ribalta internaziona-le dopo la semifinale mondiale di Roma 2009 e il quinto posto agli Europei di pochi mesi fa: è un momento in cui la propria carriera sta cre-scendo, come si vive questo periodo? “Vivo il tutto con la consapevolezza che posso miglio-

Il “gigante” di Reggello sogna Dubail’intervista. Nato in Germania 25 anni fa, Sebastiano Ranfagni è al terzo anno con la Rari Nantes

Andrea Trapani

rare ancora: il top di un nuotatore è intorno ai 25/26 anni, il mio apice dovrebbe arrivare un poco più tardi vista la mia altezza”. Un cam-pione di dorso, ma come è nata la scelta per questa specialità? “Il nuoto all’inizio tende a dare le basi generali di ogni specialità, facevo anche le lunghe distanze sui 1.500 metri. Poi a 14 anni mi sono specializzato, ho scelto il dorso anche se nella squadra dei Carabinieri in staffetta faccio anche lo stile libero”. Torniamo al privato, il rapporto con la Germania com’è? “Sono bilingue grazie a mia mamma, ho co-munque studiato il tedesco e ancora oggi torno sempre con piacere in quelli che sono stati i luoghi della mia infanzia”. Intanto gli appun-tamenti prendono il sopravvento, il prossimo obiettivo è vicinissimo: “Sì – dice Ranfagni – è proprio questo mese: ad Eindhoven il 28 e 29 novembre ci sono gli Europei in vasca corta, spero di poter ripetere il quinto posto della vasca lunga. Un risultato che mi regalerebbe la qualificazione diretta al prossimo Mondia-le di Dubai”. Tutto questo mentre è in pieno svolgimento la preparazione in terra toscana. “Ad oggi svolgo due allenamenti al giorno, alla piscina di Bellariva, oltre a fare attività di palestra altre tre volte a settimana”. In pratica, un pendolare. “Esatto, faccio il pendolare tra Reggello e Firenze. E quando si viaggia mol-to come nel mio caso è sempre bello tornare a casa”. Magari con qualche medaglia al collo, è l’augurio dei suoi tifosi.

Le prime medaglie sono arrivate a 16 anni, gli Europei in vasca corta potrebbero

spalancargli le porte del Mondiale di nuoto. Ma il campione del Valdarno mantiene

la testa sulle spalle. E continua a fare il pendolare tra casa e Firenze, dove si allena

Sebastiano Ranfagni

sport nel Valdarno

1140407

38 Novembre 2010

Page 39: Il reporter-Figline-novembre-2010
Page 40: Il reporter-Figline-novembre-2010

Poggio alla Croce è una frazione del tutto particolare. La divisione ammi-nistrativa, simile a tanti abitati della nostra regione, già è un indizio: tre

comuni infatti si dividono le competenze e l’abitato si trova sotto le giurisdizioni di In-cisa, Figline e Greve in Chianti. L’orografia a sua volta non scherza, il centro collina-re si trova posto sulla sommità del Chianti fiorentino tra la valle dell’Ema e il Valdarno superiore. Due sguardi sulla provincia di Fi-renze che tradiscono l’animo trasversale che attraversa anche i protagonisti della squadra di questo mese. Nasce così, se vogliamo, l’esperienza della Sporteam Sms Poggio alla Croce, la locale realtà di calcio amatoriale che va oltre i confini dettati dalla geografia. A descriverla il vicepresidente, Massimo Ra-venni: “Questa è una realtà piccola, comun-que nel 2005 abbiamo deciso di provarci ed è nata la prima squadra di calcio a cinque. Ci aiuta la sovvenzione della locale Sms, parte-cipiamo ai primi tornei e il tutto comincia a crescere”. Con numeri da paura. “Risultiamo imbattuti – sorride Ravenni – dal 2 novem-bre 2009 in tutti i tornei amatoriali”, un anno praticamente senza sconfitte. Una squadra che potrebbe andare ben oltre, diciamo un po’ provocatoriamente: “Ci sono situazioni in cui hanno chiesto la Serie C in Figc; in realtà noi preferiamo continuare così e vede-re il tutto come un divertimento, il giocattolo altrimenti si romperebbe”. E la realtà gli dà ragione. Ventidue giovani, nati tra il 1966 e il 1990, sono il cuore della compagine che trova l’origine del proprio successo non solo

Tre comuni per una squadra e zero sconfitteAndrea Trapani

calciO/1. Ritiri al mare e cene, al Poggio alla Croce lo sport è divertimento puro. Al di là dei campanili

Lo ribadiamo con forza e ne siamo cer-ti: comunque vada sarà un successo. Le

ragazze di Barbara Biagi stanno crescendo partita dopo partita ed hanno un potenziale pronto ad esplodere. Il pre-campionato è stato brillante, quasi esaltante se consideriamo che questa squadra è ‘nuova’. Vedendole gioca-re si può intuire che si è formato quello che è essenziale in tutti gli sport: lo spogliatoio. Certo in alcuni tratti degli incontri fino a qui disputati ci sono stati alcuni passaggi a vuo-to, ma molto spesso una ‘pacca’ sul sedere è servita a far ritrovare la giusta concentrazio-ne. Il passaggio del turno in Coppa, il gioco

spumeggiante in molti tratti di gara è il mi-glior ‘buongiorno’ che lo sport poteva dare al Valdarno. Basciano e Carlozzi sono ormai più di una certezza, e con un’alzatrice come la Ranieri tutto può accadere. In molti, for-se più per scaramanzia, non vogliono parlare di obiettivi, ma in realtà dagli sguardi si può già intuire che il primo è quello dei play-off. Ora al tecnico senese non resta che regolare la difesa ancora sotto rodaggio: il materiale umano c’è, il campionato ha squadre forti ma non invincibili e il confronto ‘diretto’ contro il San Casciano per un posto in Paradiso non può che essere stimolante.

Tutta la grinta del Valdarno VolleyPallavOlO. Scontro con il San Casciano in vista dopo un brillante precampionato

/L.M.

nei risultati sportivi. “Ci stiamo divertendo e togliendo diverse soddisfa-zioni – racconta il vicepresidente – allo stesso tempo. Organizziamo cene conviviali, facciamo piccoli ritiri tutti assieme al mare: insomma, oltre allo sport c’è il piacere. Piacere che si è concretizzato nel poter realiz-zare una squadra al di là delle ‘ragioni di campanile’: i nostri giocatori, oltre che da Poggio alla Crocce, infatti provengono sia da San Polo che da frazioni come il Brollo e Figline”. Il campo di gioco attualmente è a Bellariva, il campionato è quello di calcio a sette e si gioca sotto le egide Csen-Midland. “Gli allenamenti sono comunque al campo di Poggio”, ci dice Ravenni che chiude ricordandoci gli altri aspetti che fanno grande la Sporteam: “L’impegno dei nostri ragazzi non è solo sul campo: in estate spesso lavorano qua e aiutano comunque al bar”. Perché a Poggio alla Croce lo sport è anche beneficenza e solidarietà assieme all’attività della Sms che rappresenta da sempre il fulcro di tutto il paese. Paese che lo scor-so settembre durante l’ “Estate al Poggio” ha festeggiato pubblicamente i risultati della squadra: tutti assieme, paesani, atleti e dirigenti. Non ci sono barriere, non qui.

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CICLO DI SEMINARI DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA SECONDO L'APPROCCIOCENTRATO SULLA PERSONA.Il Poliambulatorio Risana organizza ogni anno un ciclo di incontri di psicologia umanistica.Quest'anno abbiamo scelto il tema della famiglia e del supporto alla genitorialità, pensando di offrire alla collettività un servizio che possa sostenere i nuclei familiari in unperiodo storico di particolare crisi economica. Riteniamo che la famiglia sia la cellula fondamentale della società: in famiglia si tutelano i minori, ma solo se in essa trovano le condizioni per maturare sereni e secondo le inclinazioni personali. Tanti sono i fattori sociali ed economici che oggi possono interferire con la serena maturazione dei bambini. I genitori sono i primi agenti di tutela del minore, pertanto i seminari sono volti in primo luogo alla ricerca degli strumenti che possono supportare laloro azione educativa.I seminari si tengono alle ore 21.00. La partecipazione è gratuita. Per ragioni organizzativechiediamo agli interessati di iscriversi contattando la segreteria del poliambulatorio.I seminari di psicologia sono tenuti dal Dott. Mario Ruocco, psicologo e psicoterapeuta,docente presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Firenze e Giudice Onorariopresso il Tribunale per i Minorenni di Firenze.Il seminario di psicomotricità sono tenuti dalla dott.ssa Silvia Cravero, psicomotricista eeducatrice, e dalla dott.ssa Romina Rospini, psicomotricista e psicologa.

PROGRAMMA• 17.11.2010 La responsabilità personale del genitore

• 12.01.2011 L'educazione dei figli tra accoglienza e disciplina

• 01.02.2011 L'importanza del gioco nella crescita dei figli: l'approccio della psicomotricità relazionale.

• 23.02.2011 Quando il genitore manifesta un disagio: le possibili conseguenze sul minore e i percorsi di recupero

• 23.03.2011 L'adozione nazionale e internazionale

[email protected]

40 Novembre 2010

Page 41: Il reporter-Figline-novembre-2010

Il Basket Reggello inizia un’al-tra stagione con un occhio di

riguardo al settore giovanile e so-prattutto ai più piccoli atleti del Minibasket. Tutto questo mentre Lorenzo Bigi e Leonardo Del Buffa, cestiti del vivaio reggel-lese, si sono “diplomati”, con la loro squadra dell’I.T.C. Severi di San Giovanni Valdarno, campioni regionali ai giochi studenteschi. “Il nostro intento – dice la vice-presidente Simonetta Evangelista - è come sempre quello di offrire gioco, divertimento ed allegria, senza perdere di vista il ruolo fon-damentale che ricopre lo sport, in particolare quello di squadra. I bambini sono guidati da giova-ni istruttori pieni di entusiasmo, passione , e competenze tecniche necessari per la crescita sportiva e psicologica”. Lunga la lista di tec-nici. A guidare la squadra “aqui-lotti” c’è Gabriele Pellegrineschi, per gli “scoiattoli” Elisa Daddi e per i “pulcini” William Di Giovan-ni; il nutrito settore giovanile inol-tre vede le squadre Under 13 sotto la guida tecnica di Damiano Berti, mentre le Under 15 e 19 guidate hanno come tecnico Moreno Ru-tilensi. “E’ un grande impegno – continua la vicepresidente – e ab-

biamo alcuni importanti partner. Il settore Minibasket è interamente sponsorizzato dal ‘Gruppo 36’, mentre per quanto riguarda la pri-ma squadra quest’anno partecipa alla Serie D con una formazione composta da elementi del nostro vivaio”. Giovani anche i due alle-natori della squadra maggiore con Giulio Menicatti e Matteo Chi-menti sulla panchina reggellese. Il prossimo impegno della socie-tà, intanto, sarà in occasione delle vacanze natalizie quando verrà organizzato il “I° Torneo Gruppo 36”, con la presenza di numerose squadre della zona e di livello na-zionale.

BasKet/1. Reggello punta sui settori giovanili

Piccoli cestisti crescono

/V.L.

Piccoli atleti del Basket Reggello

A circa due mesi dal primo fischio d’inizio le squa-dre del Valdarno Fioren-tino continuano ad essere

protagoniste nel calcio dilettantisti-co anche nella stagione 2010/11 con una truppa numerosa come non mai. Complice la dolorosa ripartenza del Figline dai Dilettanti quest’an-no aumentano i derby e le squadre che per tutta la stagione cercheran-no di dire la loro. I quattro comuni sono ben rappresentati, la presenza più massiccia è quella delle squadre reggellesi che, oltre al capoluogo, mettono in campo diverse rappre-sentative delle frazioni. Guardiamo il campionato in corso partendo dal-la categoria “regina” che quest’anno è quella dell’Eccellenza, dove a rap-presentare il meglio del calcio val-darnese, oltre ai già citati GialloBlu figlinesi, c’è anche la Rignanese in un girone B dove sia la squadra di Manolo Ermini che quella di mister Coppi cercheranno di essere le mine vaganti del raggruppamento. In Pro-mozione, sempre girone B, è rimasto invece l’Ideal Club Incisa guidato da Mascagni in una categoria dove le sorprese sono sempre possibili. Obiettivo promozione invece per la Resco Reggello, nobile decaduta lo scorso anno dopo una sfortunata roulette russa nei play-out, che nel Girone C di Prima Categoria cer-ca di mantenere alti ritmi dopo un inizio di stagione che la vede tra le

protagoniste assolute. Non vuole sfi-gurare neanche l’Olimpia Palazzolo, la squadra della frazione incisana che da tempo viaggia su buoni livelli e che quest’anno trova nella Resco l’occasione del derby. Non manca lo scontro tra “cugine” neanche in Se-conda Categoria, nel girone M sono il Vaggio e il San Clemente a cercare di ritagliarsi un ruolo da “outsider” che coroni al meglio gli sforzi delle due agguerrite società. A chiudere l’analisi la Terza Categoria, dove Tosi, Il Varco e Tro.Ce.Do. prean-nunciano derby agguerriti. Forse perfino troppo visto che gli animi

durante la recente gara tra Il Varco e la Tro.Ce.Do. si sono riscaldati così tanto da far registrare un brutto fina-le. Nei minuti di recupero della gara disputata al Sussidiario di Reggello – finita in parità per 1 a 1 - il gio-catore ospite Morandi è stato colpito da un brutto colpo di un avversario, tanto brutto che per alcuni secondi è rimasto a terra ed è stato costretto a raggiungere l’Ospedale Serristori per accertamenti. Senza conseguen-ze, per fortuna, e con le scuse di Fi-lippo Bruni, presidente della società reggellese. Ripartiamo da qui, che lo sport ritorni unico protagonista.

calciO/2. Una decina le squadre valdarnesi in campo

Pioggia di derby tra “dilettanti”Valerio Longhi

La Resco Reggello

bASKET/2CANESTRI ROSA 2010Figline si è colorata di rosa l’ultimo fine settimana di settembre ria-prendo la stagione sportiva con il primo torneo “Canestri Rosa 2010”, organizzato dal Basket Don Bosco e riservato all’Under 14 femminile, dove si sono confrontate quattro squadre fra le più interessanti di tutta la Toscana. Il torneo è stato vinto dalla Polisportiva Galli che ha superato in finale la squadra di Massa e Cozzile: terzo posto per le padrone di casa della Basket Don Bosco Figline che hanno battuto nella finalina il Pontedera.

bODYbuILDINgCAMPIONATO ITALIANO A FIgLINELa Federazione Natural Bodybuilding & Fitness Italia hanno organiz-zato, lo scorso 9 ottobre a Figline, la seconda edizione del Campionato Italiano di Natural Bodybuilding maschile e femminile; per la prima volta inoltre è andato in scena il Campionato Italiano Figure femminile e Fit Body femminile. I risultati del campionato italiano sono risultati valido per la selezione per i campionati mondiali nei quali verrà asse-gnata, al primo assoluto selezionato, la tessera WNBF/PRO, cioè il pass per poter gareggiare negli USA ai campionati mondiali professionisti sotto l’egida WNBF. L’evento, che ha riscosso un grande successo di partecipanti e pubblicati, si è svolto nei locali del cinema teatro Sale-siani.

gINNASTICALE VARIE ATTIVITà A RIgNANOAnche per la stagione in corso numerose le attività in programma al Pa-lazzetto dello Sport di Rignano sull’Arno: si va dalla ginnastica dolce a quella posturale fino ai programmi di Total Body Power e di Aero Step/Gag. Per maggiori informazioni è a disposizione la sezione dedicata del sito www.aquatica2004.it.

TREKKINg A PIEDI SOTTO LA LuNA PIENANella notte tra sabato 25 e domenica 26 settembre si è rinnovato l’appun-tamento con la passeggiata con la luna piena tra Reggello e la Verna. Sport, ambiente e spiritualità sono stati i “principi” alla base dell’escursione, pa-trocinata dal Comune di Reggello e dal Comune di Chiusi della Verna (Ar). La Croce Azzurra di Reggello e la Misericordia di Cascia e Faella han-no garantito l’assistenza lungo il tragitto con ambulanza e pulmino a tutti coloro che hanno affrontato i 58 km del percorso che ha fatto regi-strare, come di consueto, un grado di difficoltà molto elevato.

pillole

sport nel Valdarno 41

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zie al comitato un lavoro che potevo fare in tre mesi, invece ho impiegato quattro anni e nell’aprile del 2003 ho finito il tabernacolo. La Sabbatini ha inoltre detto che io voglio vedermi affidati i lavori di tutti i tabernacoli: vorrei rispondere a ‘questa signora’ che è vero che vorrei che mi fossero affidati i lavori di tutti i tabernacoli - in particolare quelli che hanno bisogno di un’opera originale. Io ho visto che le opere ‘originali’ scelte dal comitato per alcuni tabernacoli non rispecchia-no le tradizioni sia religiose che artisti-che fiorentine - potrei dare tantissimi esempi su richiesta. Io ho la laurea nella storia dell’arte sia fiorentina sia classica, sono docente universitario, ho studiato le tecniche antiche di scultura e pittura, ho uno studio a San Frediano e sono cattolico osservan-te. Dubito che le proposte per opere originali per i tabernacoli siano cosi numerose e che ci siano tanti sponsor disponibili per donare alla città soldi per realizzare opere religiose perché il comitato possa negarmi la possibi-lità di rendere più bella la città come vuole il nostro sindaco Matteo Renzi come nella nuova iniziativa ‘dai un bacio a Firenze.’ Inoltre anche l’arcive-scovo Betori ha richiamato la missione della città di ritrovare l’identità in “Fio-renza” per la costruzione “del bello”. Io vorrei fare proprio questo mentre il comitato mi ha bloccato dato che avevo lo sponsor per tre tabernacoli che finanziava opere in bronzo per la città. Quanti scultori di oggi offrono tempo, soldi e passione per realizza-re opere per la città? Sono anni che vado a cercare sponsor per il restauro dei tabernacoli e per la realizzazione di opere originali. Il comitato nel pas-sato ha pubblicato annunci su giornali cercando sponsor, allora come mai hanno rifiutato soldi da una banca per il mio progetto? Non ha senso o è solo una questione personale. E’ que-sto che danneggia la città. La ‘signora’ ha anche detto che ha espresso un parere negativo per il mio progetto per ‘validi motivi.’ Vorrei spiegare que-sti ‘validi motivi’ per chiedere a voi se sono credibili veramente. Uno dei ta-bernacoli del progetto è in Piazza Sal-vemini - un piccolo tabernacolo 30x40 centimetri che è a circa quattro metri di altezza su una facciata di un palaz-zo. Dato che il tabernacolo era piccolo ed in alto, un’opera con una compo-sizione complicata non sarebbe stata visibile. Quindi ho creato un’opera di una mano - la mano di Cristo - che esce fuori in un gesto di benedizio-ne. La mano esce fuori 20 centimetri. Quando il comitato ha visto l’opera hanno espresso parere negativo per-ché secondo loro l’opera proposta era ‘pericolosa’ per il pubblico in quanto secondo loro se un autobus passava e colpiva l’opera, poteva fare gravi dan-ni. A quattro metri d’altezza? Nemme-no salendo sul marciapiede l’autobus

avrebbe mai potuto colpire l’opera... Il direttore della banca quando ha sen-tito questa spiegazione ha chiesto se il comitato voleva i soldi per i taberna-coli o se volevano lasciarli tutti vuoti in condizioni pietose, il comitato ha ri-fiutato i soldi e la banca si è ritirata. Io poi ho dovuto ricucire il rapporto con la banca e il comitato per salvare uno dei tabernacoli in Via del Leone. Mi ri-peto, vorrei fare altri tabernacoli. Sono in grado di trovare sponsor per ope-re originali e riesco a realizzare opere che rispettano la storia di Firenze per continuare una tradizione di opere re-ligiose popolari che piace alla gente.Grazie.Cordiali saluti,

Dr. Alan Pascuzzi

“Voragine” e Buio,i proBleMi di una piCCola Strada al poggettoGentile direttore de Il Reporter,leggo sempre con interesse il vostro bel giornale, sempre attento ai pro-blemi di quartiere. Nei mesi scorsi ho notato che, in due occasioni, avete parlato del problema di una profonda voragine in via Casamorata, al Pog-getto. Sono residente in questa via, e, io per prima, mi sono domandata più volte come è possibile che nessuno abbia ancora risolto il problema. Per chi non la conoscesse, via Casamorata è una traversa di via Michele Mercati piuttosto stretta. Il marciapiede è, di suo, molto dissestato e i pedoni sono costretti spesso e volentieri a cammi-nare sulla strada, più che mai se spin-gono carrozzine. La buca (ma forse occorrerebbe chiamarla “voragine”) complica una situazione già scomoda di suo. Da mesi poi, in corrisponden-za, c’è un cartello che la segnala e che, neanche a dirlo, intralcia ulteriormen-te la situazione. Possibile che nessuno abbia ancora preso provvedimenti? Eppure è veramente tantissimo tem-po che la strada versa in quelle condi-zioni, non si tratta di un impedimento temporaneo. E chi, come me, inizia ad avere diverse primavere sulle spal-le non ha vita facile in questo modo. Eppure nei mesi scorsi il Comune si è fatto una grande pubblicità annun-ciando una campagna di rifacimento delle strade: altrove, in effetti, le bu-che sono state sistemate. Perché qui no? E’ forse troppo piccola per desta-re interesse la nostra strada? Questo non è tra l’altro l’unico problema di via Casamorata, e che ci abita lo sa bene. Dopo le undici, la sera, vengono spen-ti metà dei lampioni: uno sì e uno no (risparmio energetico?) e questo ren-de la via decisamente buia, con rela-tivi pericoli per chi si trova a passarci. Dobbiamo pensare che anche questo avvenga perché, in fondo, la strada è piccola e di scarso interesse? Spero che chi ne ha le competenze ci man-di un segnale, e che almeno si possa tornare a passeggiare tranquillamen-

te, senza pericolo di sprofondare nei crateri e farsi male. Grazie per l’attenzione.

Lettera firmata

Via roMana e l’orariodella raCColta dei riFiutiGentili Signori,intanto grazie per il vostro simpatico e utile contributo editoriale! Vorrei per favore che faceste giungere all’asses-sore Pdl Locchi il mio parere a pro-posito di quanto dice per la raccolta dei rifiuti. Non so dove vive questo assessore, ma sicuramente non in via Romana, altrimenti saprebbe che già tutte le mattine alle 6, puntuale come un orologio svizzero, il camion della raccolta passa (da 30 anni io ci abito e non è mai cambiato l’orario) tra sferra-gliamenti, scricchiolii e gli schiamazzi degli addetti alla raccolta (tanto, sve-gli per svegli…). E posso assicurare che non servono doppi vetri né ci si fa l’abitudine: la casa trema e il rumo-re ci sveglia, tutti i giorni. Allora credo che non sia gentile, nei confronti dei residenti, proporre un ulteriore antici-po della raccolta. Perché non pensare invece (ma mi sembra che Firenze fac-cia orecchio da mercante) a una sana raccolta porta porta, come già accade a Milano, Torino, per non parlare delle città del Nord Europa e come sta ac-cadendo a Empoli, Lamporecchio (!!) e così via. Sarebbe l’unico modo per abituare i residenti (quei pochi rimasti e i pochissimi che rimarranno se Firen-ze continua a essere così mal gestita e tutti andranno a vivere in campagna per poi venire in città in macchina e motorino per inquinare il più possibi-le) a fare una vera raccolta differenzia-ta, cosa che ora non accade perché posso assicurare che tutti buttano di tutto nei cassonetti e la campana per il vetro, lontana ma non irraggiungibi-le, è presa in considerazione solo da pochi. E i mega cassonetti sotto terra mi sembrano da film dell’orrore! Gra-zie per l’attenzione e buon lavoro,

Lettera firmata

SoSta, “i proBleMidi noi aBitantidi Via del FranCiaBigio”Gentile redazione,vorrei portarvi a conoscenza in che situazione il sig. sindaco Matteo Ren-zi ci a messo secondo le sue meravi-glie. Meraviglia n.1, soppressione dei vigilini; meraviglia n.2, riduzione delle zone z.c.s. Siamo nel quartiere quat-tro, via del Franciabigio: non essendo-ci più i vigilini, il controllo della sosta selvaggia toccherebbe alla polizia municipale. In questa suddetta stra-da di vigili non vediamo nemmeno l’ombra, esiste la macchinetta per il pagamento della sosta che nessuno paga, l’altra parte sarebbe destinata ai residenti e cosi non è. Arrivano da tutto il comprensorio dato che siamo vicini alla tranvia, parcheggiano l’auto

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.it

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

“taBernaColi, la Mia riSpoSta al CoMitato”Spettabile Redazione,Sono il Dr. Alan Pascuzzi, l’artista di vari tabernacoli che il presidente del comitato dei tabernacoli ha criticato nel numero di agosto 2010. Se possi-bile vorrei rispondere alle parole del presidente del comitato. Per quanto riguarda quello che ha detto la Sab-battini, è vero che ho partecipato ad un concorso nel 1999 per la realiz-zazione di un tabernacolo ma non ho vinto. Sono stato selezionato fra i quattro finalisti (quelli che non hanno vinto) per realizzare il tabernacolo in Via delle Casine. Questo è stato un onore. Quando ho iniziato la prepara-zione per il lavoro, ho chiesto alla Sab-batini per quanto riguarda il finanzia-mento e il restauro dell’edicola - cioè chi pagava. Mi ha risposto che il co-mitato non aveva soldi e che dovevo pagare tutto e trovare i restauratori ed anche fare tutti i permessi da solo. Ho iniziato a fare i permessi andando agli uffici del suolo pubblico, pagando tutti i permessi e poi ho trovato una ditta di restauro per iniziare. Quando il comitato ha saputo di questo, han-no fermato tutto dicendomi che non avevo l’autorizzazione per fare tutto da solo. Non capivo questo dato che non mi avevano dato nessun aiuto. Mi hanno spiegato che loro dovevano scegliere la ditta di restauro (da una lista che hanno loro) e che i permessi facevano loro. Quindi ho perso i soldi per i permessi e il tempo, poi dovevo disdire tutti gli appuntamenti che ave-vo preso per iniziare il lavoro. Alla fine, ho dovuto cambiare ditta di restauro, pagare tutti il lavoro di conservazione dell’edicola da solo e fare l’opera in affresco pagando tutto da me. Gra-

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invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Gentile Annamaria,il tema della pericolosità delle strade – e soprattutto di certe strade, ben note a chi vi transita spesso – è senz’altro uno dei più dibattuti in città. E uno dei più importanti, da parte nostra, da trattare. Ci capita spesso, quando pos-siamo, di pubblicare – come nel caso dell’articolo a cui lei si riferisce e che, essendo apparso soltanto sull’edizione del Q2, non tutti i nostri lettori hanno potuto vedere - “classifiche” degli incroci o delle strade più pericolosi in cit-tà. E non lo facciamo, ovviamente, per amore delle statistiche, ma perché è facile immaginare che, dietro una strada o una zona in cui si verifichi un nu-mero di incidenti sensibilmente superiore rispetto alla media, ci sia qualcosa che non va. Concordo pienamente sul fatto che, quando si parla di incidenti, dobbiamo purtroppo sempre tenere in considerazione “l’indisciplina strada-le” che troppo spesso è causa – o almeno concausa – di questi avvenimenti. Mai abbassare l’attenzione, mai distrarsi, neppure per un attimo – e nem-meno se stiamo viaggiando in una strada che ben conosciamo e che in quel momento appare sgombra dal minimo pericolo – quando siamo al volante dell’auto o in sella alla moto: è un messaggio banale e che dovrebbe esse-re perfino superfluo ripetere, ma che troppo spesso i comportamenti che capita di vedere nei conducenti rendono non così inutile da ribadire. Detto questo, c’è però da aggiungere che spesso la condizione di certe strade o la visibilità di certi incroci sono una componente da non sottovalutare quan-do parla di incidenti. Può capitare, non c’è nulla di male, che un progetto che sulla carta appare valido venga poi messo in discussione dalla “prova su strada”, o che in una certa zona i cambiamenti nelle condizioni di traffico rendano necessarie delle modifiche: l’importante, in questi casi, è interveni-re il prima possibile, per riportare queste situazioni al massimo della sicu-rezza possibile. E importanti, importantissime, in questi casi, sono anche le segnalazioni dei cittadini. Come il suo intervento che – raccogliendo anche la voce di altri abitanti del quartiere – porta (o riporta) alla luce la questione dell’incrocio tra viale dei Mille e via Marconi. Starà poi, come è ovvio, a chi di dovere effettuare i dovuti controlli sulla bontà delle segnalazioni dei cittadi-ni, ma anche una eventuale, iniziale mancata considerazione di indicazioni e suggerimenti non deve essere un buon motivo per smettere di evidenziare quello che non va. Perché l’obiettivo deve essere quello di intervenire sulle situazioni di potenziale pericolo prima che, proprio in quelle situazioni, av-venga il tragico incidente. In modo da camminare – o guidare – tutti più tranquillamente per le strade della città. E in modo, per noi, da smettere di dover pubblicare le “classifiche” degli incroci più pericolosi.

Matteo Francini

Viale dei Mille,“Quell’inCroCio È periColoSo”Ho letto l’articolo in oggetto (“Quando incrocio fa rima con incidente”, pub-blicato su Il Reporter del Quartiere 2 di ottobre 2010, ndr) e concordo su tut-to: a livello personale e portavoce di altri che vivono o transitano in zona, ho segnalato, sia alla direzione mobilità che alla polizia municipale, la grande pericolosità dell’incrocio tra viale dei Mille con via Marconi e via del Pratelli-no; in certi momenti si rimane senza parole da quello che si vede e si rischia sia come pedoni che come guidatori di veicoli vari!.. molti gli incidenti anche con rilievi di chi di dovere... mi è stato risposto che è indisciplina stradale (e questo ci sta) e che la segnaletica è adeguata... nel quartiere non la pensia-mo così: basterebbe un semaforo direzionale e uno a chiamata pedonale, ovviamente anche con rifacimento delle strisce, oppure altra soluzione per una certa sicurezza. Perché non se ne prende atto?

Annamaria Perotto

lettere

la mattina e fino alla sera non tornano. Abbiamo telefonato svariate volte sia al comando che al distaccamento del quartiere quattro, per questo disagio dei residenti, che tornando dal lavo-ro la sera non troviamo mai posto e siamo costretti a portare l’autovettura lontano dalle nostre abitazioni crean-doci un disagio. Questo scrivente e un comitato inquilini che rappresen-ta 103 famiglie ringraziano se potete pubblicare sul vostro giornale questa nostra comunicazione. Ne saremmo molto lieti come comitato inquilini e come lettori del giornale.Ringraziamo,

Comitato inquilini(via del Franciabigio)

giardinettodi piaZZa S. gerVaSio,“perCHÈ non Fare QualCoSa?”Gentile redazione de Il Reporter,leggo sull’ultimo numero de Il Repor-ter le lamentele di alcuni abitanti del quartiere 2 che denunciano segni di degrado di questa zona. Anch’io abi-to nell’area di Campo di Marte e in verità non mi sembra di aver notato cambiamenti così drammatici. Come spesso accade si accusa l’amministra-zione quando molte cause dell’incuria e sporcizia dipendono dai nostri com-portamenti disattenti e maleducati: comunque... anch’io ho un commen-to ed una richiesta di miglioramento. Si tratta del giardinetto di piazza S. Gervasio proprio di fronte alla chiesa, luogo di sosta di anziani e di giuoco di bambini. Le aiuole sono ormai spo-glie e naturalmente “i soliti ignoti” che portano in giro i loro cani, non trova-no di meglio che usarle come toilette per i loro animali. Chissà che non si possa fare qualcosa? Grazie per l’at-tenzione e per il vostro giornale che ci tiene bene informati sul quartiere che amiamo.

Amanda Tesi Balduzzi

traMVia e traFFiCoin San JaCopinoIn riferimento al vostro articolo del 6 settembre 2010 “Tramvia un succes-so...”. Abito nella zona di San Jacopino, perciò sensibile al traffico “V.le Redi-V.le Belfiore”. A noi del quartiere non è cambiato nulla da quando è entrata in funzione la tramvia: traffico prima e traffico ora. Sembra che l’adoperino solo quelli che prima prendevano gli autobus ed ora si servono del nuovo mezzo. Abitando vicino passo spesso a dove passa la tranvia e la vedo sem-pre vuota, basta fare delle foto per rendersene conto. Cordialmente,

Lettera firmata

il nuoVo triBunalee Quella Strettoia “inutile”Gentile redazione de “Il Reporter”, dopo aver evidenziato il problema alla “Nazione” che lo ha pubblicato il 26

settembre, ed aver esteso la nota al Sindaco ed all’assessore Mattei, senza che alcuno abbia “mosso foglia”, provo ad interessare anche Voi, che siete più vicini al territorio, per vedere se qual-cuno è in grado di far eliminare l’ormai inutile strettoia davanti al nuovo tribu-nale (controviale davanti CRF verso via Barsanti), che da circa sei mesi rallenta il traffico senza più alcuna utile giusti-ficazione..... come si può fare? Grazie e cordiali saluti

Salvatore Codispoti

Figline: le iniZiatiVe SoCialie la parteCipaZionedei politiCiIl sottoscritto, quale presidente del Tennis Club Figline, desidera esprime-re formali e sinceri apprezzamenti e ringraziamenti al Sindaco e agli Asses-sori Cardi e Calvani per la sensibilità, l’interesse e la partecipazione all’even-to organizzato dal TC Figline dal 24 al 27 Agosto u.s., nel quale abbiamo ospitato 38 ungheresi, di cui alcuni disabili che praticano da anni il tennis su sedia a rotelle. Sensibilità dimostra-ta anche in precedenti occasioni. Da tempo il TC Figline è impegnato, spes-so in collaborazione con l’A.C. di Figli-ne, ad organizzare eventi sportivi che risaltano aspetti prioritari di tipo socia-le, come il tennis su sedia a rotelle che rappresenta una possibilità, per molti disabili, di fare sport e uscire dall’iso-lamento che spesso accompagna questa loro condizione. Purtroppo devo rilevare e biasimare che, come in passato, in contrapposizione al lo-devole atteggiamento del Sindaco e degli Assessori di cui sopra, nessun consigliere comunale, di maggioranza e d’opposizione, ha mostrato il mini-mo interesse a quest’iniziativa che, lo ripeto, aveva essenzialmente un valo-re sociale più che sportivo. È lungi da me l’intenzione di condividere, alcuni commenti, che ho personalmente re-gistrato, sull’insensibilità dei consiglieri o, peggio ancora, di attribuire l’assen-za degli stessi alla mancanza di getto-ni di presenza. Pur tuttavia ritengo che chi s’impegna in politica debba porre maggiore attenzione agli eventi socia-li e culturali organizzati sul territorio. Il mio recente passato nel Consiglio Co-munale di Figline m’induce ad essere benevolo nei confronti dei consiglieri comunali e spero che questa mia cri-tica sia considerata costruttiva e non polemica, tanto più che coinvolge tra-sversalmente tutti i consiglieri. Spero che il sindaco, se condivide questa mia nota, voglia porla in discussione in Consiglio Comunale, lo ripeto, non per fare processi, ma per contribuire a risvegliare le coscienze di tutti verso il sociale ed il volontariato.Cordiali saluti,

Adriano PucciPresidente del TC Figline

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Figline

dal maestro della Maddalena a MasaccioFino al 16 gennaioPalazzo PretorioDal Maestro della Maddalena, uno degli esponenti più rappresentativi della cultura pittorica fiorentina due-centesca a Masaccio, passando per il Maestro di Varlungo. Si è aperta il 16 ottobre la grande mostra pittorica “Arte a Figline”, che si protrarrà fino al 16 gennaio a Palazzo Pretorio. Quattro sale con 22 opere provenienti da varie chiese del territorio, da col-lezionisti privati e dalla Galleria degli Uffizi, risalenti al periodo compreso tra la seconda metà del Duecento e la prima metà del Quattrocento. Nell’ambito della mostra assume un significato del tutto particolare la ricomposizione provvisoria effettua-ta per la prima volta del trittico di Giovanni di Tano Fei, alias Maestro del 1399. L’ingresso è libero, con orario 9-13 e 15-19 sia nei giorni feriali che festivi.

torna autumnia12-14 novembrecentro storicoPer tre giorni, dal 12 al 14 novembre, le vie del centro storico di Figline si riempiranno di stand enogastronomici imbanditi di prodotti locali. Torna Au-tumnia, il più grande appuntamento dedicato all’agricoltura, all’ambiente e all’alimentazione del Valdarno Fiorentino. Tutto ruoterà attorno alla centrale piazza Marsilio Ficino, dove saranno allestite le bancarelle delle aziende del territorio e dei prodotti tipici sia della Toscana (come il pollo del Valdarno, il fagiolo zolfino, e naturalmente vino e olio), che di altre regioni. I migliori esemplari delle razze bovine, ovine, suine ed avicole allevate nel territorio, invece, saranno in mostra lungo via Del Puglia. In pro-gramma anche una serie di convegni organizzati al Teatro Garibaldi, attorno ai temi della biodiversità e della stagionalità.

Musica maestro!3-16 e 19-21 novembreteatro GaribaldiRiapre la stagione concertistica al Teatro Garibaldi. E lo fa il 3 novembre

con i festeggiamenti per il 30° an-niversario della Fondazione dell’Or-chestra della Toscana. L’Ort torna a Figline il 16 novembre, diretta da Gabriele Ferro. Dal 19 al 21, invece, si anima il palco della prosa con “Il mare”, spettacolo di e con Paolo Poli.

Rignano

san leolino e il Medioevo14 novembrePieve di san leolinoIn occasione della festa del patrono, San Leolino, che ricorre il 12 novembre, sabato 14, presso la pieve di San Leolino a Rignano è prevista la presentazione degli atti del convegno di studi “La Pieve il Castello e il Ponte - San Leolino a Rignano in Valdarno nel Medioevo”, tenutosi a maggio 2009 presso la Fattoria di Pagnana e che ha visto la partecipazione dei maggiori studiosi del medioevo provenienti da diverse università d’Italia.

salumi, formaggi e olio nuovo21 novembrecentro storicoSi svolgerà la terza domenica di novembre la Festa di Fine Autunno di Rignano sull’Arno, ghiotta occasione per assaggiare l’olio nuovo e altri prodotti locali, attraverso un percorso di degustazione per le vie del paese a cura dei produttori locali di formaggi, salumi, vino, vin santo e caldarroste del Mugello. Non mancheranno attrazioni per i più piccoli e bancarelle dell’ antiquariato, collezionismo, usato e bigiotteria che si snoderanno per le strade del capoluogo.

Reggello

Olio protagonista. anche a Firenze12-14 e 27-28 novembreluoghi variGiunge alla 38esima edizione la Mostra dell’olio extravergine d’oliva di Reggelo, una delle manifestazioni più ricche e longeve tra quelle dedicate alla valorizzazione dell’olio di oliva, che in questo territorio ha caratteri-stiche particolari dovute all’altezza delle olivete e alla composizione del

terreno. Il programma prevede eventi di vario genere: oltre alla degusta-zione dell’olio nuovo negli stand dei produttori, è possibile effettuare visite guidate al Museo Masaccio di Arte Sacra e altre escursioni a piedi lungo le vie dell’Olio, che ripercorrono antichi sentieri. Sono previsti due momenti espositivi distinti: l’antepri-ma il 12/13/14 novembre a Firenze in p.za S. Croce e poi a Reggello, al palazzetto dello sport, la rassegna entrerà nel vivo tra l’ultimo weekend di novembre e il primo di dicembre. Durante la manifestazione sarà presente uno stand gastronomico con possibilità di degustare prodotti tipici. L’8 dicembre, poi, si terrà la classica gara podistica itinerante, intitolata proprio all’olio.

Concerti

Macy Gray15 novembresachallLa grande cantante americana arriva a Firenze e porta sul palcoscenico i successi di The Sellout, scritto come reazione alle delusioni dei due dischi precedenti, suona come l’album della rivincita: è un disco mainstream, una sorta di piccola grande enciclopedia del soul nella quale convivono groove hip hop (“The sellout”, la splendida “Still hurts”, una ammissione di colpa per le sue disavventure amorose, “On and on”), styloserie jazzose per il dancefloor (“Lately”), rockismi stom-per deliziati dalla chitarra di Slash (“Kissed it”), lezioni funky degne del miglior Prince, un po’ di sweet soul music (“Help me”, “That man”, la torrida “Real love” incisa in coppia con Bobby Brown), gioia di vivere squisitamente pop (il singolo “Beauty in the world”, dedicato alla risata di sua figlia, “Let you win”.Un gran bel disco, ispirato e sincero, come del resto è Macy Gray.

anna OxaProxima tour16 novembre teatro verdiAnna Oxa torna dal vivo con “Proxima Tour”. Dopo quattro anni di lonta-nanza dai palcoscenici, l’artista torna nei teatri con una nuova tournée che raccoglie i suoi più grandi successi e presente per la prima volta live i brani

del nuovo album “Proxima”.“Proxima Tour” debutterà dal Teatro Piccinni di Bari il 4 novembre 2010 e toccherà le principali città italia-ne. Accompagnata sul palco da 5 musicisti, Anna Oxa regalerà uno spettacolo particolare ed emozionan-te che, arricchito dalla sua grinta e dalla sua carica artistica, andrà oltre un semplice concerto.Il primo singolo estratto dall’album, “Tutto l’amore intorno”, scritto da Ivano Fossati, è attualmente in pro-grammazione sui principali network, e ha raggiunto subito le vette della programmazione radiofonica.

Spettacoli

Beppe Grillo is back9-10-11 novembresaschallDopo aver girato l’Europa all’inizio dell’anno con lo spettacolo “Incredible Italy” (Londra, Bruxelles, Parigi, Vien-na, Monaco, Zurigo e Basilea le varie tappe), Beppe Grillo sta preparando il suo nuovo spettacolo per il pubblico italiano. Torna così a teatro, dopo sette lunghi anni, la satira senza freni del comico genovese in un inedito e provocatorio lavoro. Lo show, attra-verso un linguaggio pungente e lo stile inconfondibile di Grillo, toccherà i temi della cronaca, politica, econo-mia, ecologia.

Fiorello show26 novembrenelson Mandela ForumFiorello torna dal vivo per la quinta volta a Firenze quest’anno per con-tinuare e allo stesso tempo iniziare, una nuova avventura del Fiorello Show. Il Fiorello Show Tour, regia di Giampiero Solari, è un flusso di storie e di canzoni che, nel corso delle diverse tappe, si evolve e cambia ad ogni appuntamento.In un continuo divenire e in continuo movimento, Fiorello, accompagnato sul palco dal maestro Enrico Cremonesi e la sua band, trasforma ancora una volta i fatti di attualità e gli elementi del quotidiano in uno show tutto nuovo.La scaletta dello show si nutre molto dell’ispirazione artistica del mo-mento e Fiorello riesce a rendere lo spettacolo ogni sera diverso, con gag, canzoni, battute, imitazioni, racconti di vita vissuta ed improvvisazioni.

Le mostre

silenteFino al 12 dicembre aria art gallery Un’arte generata da uno sguar-do incantato e meravigliato che, nonostante la velocità del mondo contemporaneo, riesce a soffermarsi e a contemplare lo spettacolo che lo avvolge, per invitare il fruitore a con-dividere un’intima esperienza con-templativa. Un’artista che è nata e ha compiuto la propria formazione negli Stati Uniti, e che è rimasta incantata dalla campagna toscana. Sculture in bronzo, opere su carta e su tela che ci rendono partecipi di una visione immaginifica. Lo spettatore dovrà cogliere un senso esistenziale: tra eternità ed evanescenza, nobiltà e mestizia, umile accettazione e austero contenimento, dovrà fermare per un attimo il flusso del divenire per recuperare il senso temporale e naturale dello stare al mondo.

ritratti del potere. volti e meccanismi dell’autoritàFino al 23 gennaiostrozzinaRitratti di celebri figure politiche, indagini su vita e costumi delle classi sociali elevate, ma anche investi-gazioni sulle strutture del potere di istituzioni internazionali. La mostra sviluppa un’analisi sul ritratto e la rappresentazione del potere politico, economico e sociale attraverso le opere di artisti contemporanei.

Pizzi cannella chinatownFino al 4 dicembrePagliere62 grandi carte cariche delle suggestioni di un artista che sembra viaggiare e invece sta fermo. Si intitola Chinatown la mostra che apre i battenti domani alle Pagliere, ex scuderie di Palazzo Pitti messe a disposizione dalla soprintendenza ai beni architettonici per la mostra organizzata dalla galleria Alessandro Bagnai e dedicata alle opere del romano Pizzi Cannella, che già altre volte ha portato a Firenze i suoi lavori. Un percorso attraverso i simboli di un Oriente (la Cina ma anche il Giappo-ne) che poi così lontano non è.

segnalazioni a [email protected]

Si apre ufficialmente la stagione 2010/2011 del Teatro Garibaldi di

Figline, con un’agenda da far invidia ai teatri di Firenze. La più attesa, come al solito, è la stagione concertistica, arric-chita quest’anno dal compleanno dell’Or-chestra della Toscana, che festeggia i 30 anni di concerti il 3 novembre e tornerà il 16 del mese, prima del consueto concerto di Natale. Altri due concerti sono in pro-gramma per gennaio e marzo dell’anno prossimo. Per quanto riguarda la prosa, invece, ad aprire le danze sarà, venerdì 19 novembre, “Il Mare” di e con Paolo Poli, mentre ad anno nuovo sulla scena del Garibaldi sbarcheranno, tra gli altri, Ornella Muti (“L’ebreo”, 14-15-16 genna-io), Luigi de Filippo (“L’avaro”, 11-12-13

febbraio), Tullio Solenghi (“Italiani si nasce e noi lo nacquimo”, 18-19-20 mar-zo) e Ambra Angiolini (“I pugni in ta-sca”, 12-13-14 marzo). Oltre alla consue-ta programmazione, il Teatro ospita due importanti cicli di conferenze intitolati. Il primo, intitolato “Conoscenza e gusto”, vedrà alternarsi nel Ridotto del Garibaldi esperti d’arte di livello nazionale e inter-nazionale, tra cui la Soprintendente del Polo museale fiorentino Cristina Acidini e Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi. Il ciclo “Il Medioevo per immagini”, invece intende promuovere e divulgare conoscenze su temi, problemi, eventi e protagonisti del periodo medie-vale. Gli incontri proseguiranno fino a primavera.

teatrO

Riapre il garibaldiE fa il pieno di stelle

/F.P.

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BAGNO A RIPOLI collinare, Villamagna,villa libera su 4 lati di 300 mq divisa in 2appartamenti di 150 mq ciascuno oltre giar-dino, garage/taverna, terrazza di 90 mq. Pa-noramica vista firenze. Ideale per 2 o 3 nu-clei familiari ☎335 7678437 - 331 8532086

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FIESOLE/S.DOMENICO meravigliosa villa’800, libera su 4 lati attualmente divisa in 3unità per un totale di 450 mq. Completanola proprietà piscina, depandance, garage e2.300 mq di giardino. Oggetto di grandepregio. Trattativa riservata

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VILLAMAGNA in villetta a schiera bifamiliareappartamento di 170 mq disposto su 2 li-velli con 2 ingressi volendo divisibile per 2nuclei familiari oltre giardino e terreno conulivi e piante da frutto per 1.330 mq.€ 450.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086

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SIECI Meravigliosa villa indipendente liberasu 4 lati circondata da giardino compostada cucina abitabile con sala pranzo, salone,3 camere, 3 bagni, oltre studio e 4a camerain mansarda. Completano la proprietà can-tina, lavanderia, garage/taverna e bellissimaterrazza a tasca. Oggetto di grande fascinoperfette condizioni.possibilità di divisione

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