il QuAdro nr.1 - 2013

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QuAdro Periodico d’Informazione di Idea Civica Periodico d’Informazione di Idea Civica Maggio 2013 Maggio 2013

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Periodico d'informazione di Idea Civica

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QuAdroP e r i o d i c o d ’ I n f o r m a z i o n e d i I d e a C i v i c aP e r i o d i c o d ’ I n f o r m a z i o n e d i I d e a C i v i c a

Maggio 2013Maggio 2013

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In copertina: la Porta del Castello - Adrosom

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Il QuAdro - nr.1 - 2013 - Edito in proprio da Idea Civica - Organizzazione Politica di Adro e Torbiato (ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge 5 agosto 1981 nr.416)

L’unghia del leoneCosa intendiamo per (buona) amministrazione? ---------------- pag. 4

EditorialeLa crisi economica Italiana e Bresciana -------------------------- pag. 5di Giordano Colleoni

Osservatorio FranciacortaStoria di un progetto comune - seconda parte ------------------ pag.12di Franco Gafforelli

Cronaca localeAntenne e Salute. Cautela prima di tutto, o no? -------------- pag.18di Davide Moretti

Curiosità

Com’era - Com’è -------------------------------------------------- pag. 20di Idea Civica

La borsa della spesa - -----Risparmiare e rispettare con il km 0 pag. 10di Francesca Delpozzo - Associazione Aderiamo

Progresso e Innovazione

AppenaMunto Bio - Impegno, Sacrificio, Qualità --------------- pag. 8di Idea Civica

Associazioni

Il PGT di Capriolo - Una frattura irrecuperabile---------------- pag.14di Alessandro Augelli - Consigliere comunale di minoranza- Ostinati e Contrari Capriolo

La città intelligente - Comuni moderni a misura di cittadino- pag. 11di Idea Civica

Disegno di Marco Belotti

Toponimi: Origini dei nomi delle vie di Adro------------------ pag.19di Maria Teresa Ferrari

L’uso dei pesticidi in Franciacorta ------------------------------- pag.16di Marco Dotti - Comitato Franciacorta, pesticidi e Salute

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Idea Civica

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Adro Torbiato

Cosa intendiamo per (buona) amministrazione?

Per spiegarlo dobbiamo partire dal concetto dicomunità come individui che vivono su unterritorio condividendone interessi, tradizioni edinterrelazioni.

La comunità che vive è composta al suo interno dagruppi, più o meno vasti numericamente,portatori di bisogni e punti di vista diversi, manon incompatibili tra loro; questo per evitareconflitti che possano portare disgregazione etensioni tra le persone.

L’unghia del leone

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Le varie necessità presenti nel tessuto sociale dovrebbero (e devono)trovare un momento di sintesi all'interno dell'istituzione Comune:“

Quindi, la comunità si sviluppa

: il Comune dovrebbe rappresentare illuogo in cui le domande e le proposte dei cittadini vengono raccolte,permettendo così agli amministratori di monitorare lo sviluppo dellasocietà e conseguentemente la direzione verso cui indirizzare la loroattività di gestione della cosa pubblica.

Sicuramente accogliere le richieste provenienti dai cittadini (quando compatibili con la capacità e le funzioni dell'ente “Comune”)significa anche mettere questi in condizione di capire ilfunzionamento della macchina amministrativa, anche o forsesoprattutto in tempi di crisi come gli attuali, e di dimostrare quantole risorse raccolte tramite le tasse locali siano utilizzate in modoefficiente ed efficace rispetto ai bisogni della comunità.

Ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gliinteressi e ne promuove lo sviluppo.” (Decreto Legislativo18/08/2000 n. 267Art.3 c.2)

favorendo la partecipazione deisingoli e delle associazioni alla promozione di una vitaqualitativamente migliore

Quali sono i passi da compiere per raggiungere questa meta?

In primo luogo l'Amministrazione deve dare piena applicazione all' che recita “

.

Conseguenza di questa norma è che una buona amministrazione comunale (ma non solo) per assicurare lo sviluppo ed ilbenessere della sua comunità debba in primo luogo ,collaborando con gli altri enti che amministrano il territorio (comuni limitrofi, Provincia, Regione...) e

, non favorendo o sfavorendo nessuno in base a decisioni puramentediscrezionali (o peggio arbitrarie) solo per il fatto di detenere un potere decisionale sulle situazioni in cui l'interessepubblico può essere in contrasto quello del privato cittadino.

, ma deve agire valutando le situazioni secondo il principio del “ ”.

articolo 97 comma 1 della Costituzione

rispettare le leggi e le norme dell'ordinamento italianosoprattutto

agire verso tutti i cittadini in modo imparziale

Ancor meno il buon amministratore può discriminare i cittadini in base all'appartenenza politica o alla posizioneeconomica

Ipubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento el'imparzialità dell'amministrazione”

buon padre di famiglia

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La crisiCrisi economica Italiana e Brescianadi Giordano Colleoni

QuAdro

Il precedente articolo sulla crisi (Il QuAdro – Nr. 1 - 2012)terminava con le queste parole: “[...] a dispetto di quanto UnioneEuropea, Mario Draghi e Mario Monti sostengono, la crisi étutt'altro che alle spalle e i suoi catastrofici effetti sui cittadinipotrebbero anche peggiorare”.

Non amo il ruolo di Cassandra moderna (anche perché non finìbene...), ma appare evidente a chiunque che tali previsioni nonfossero infondate. Comunque, per capire la situazione e peravere un' idea del futuro che ci attende dobbiamo fare un passoindietro .

Alla fine del 2011 la media dei debiti pubblici dei ventisette paesidell'Unione Europea, era pari all' 82,7% debito/PIL [1].

L'Italia nello stesso periodo registrava un rapporto del 119,9%debito/PIL [2].

Nonostante il governo tecnico di Mario Monti fosse subentrato algoverno Berlusconi, per applicare le riforme “suggerite” da BCE,FMI e Commissione Europea, che avrebbero dovuto contribuirealla diminuzione del debito pubblico, questo alla fine del 2012,era maggiore del 7,4% rispetto al PIL.

Debiti pubblici, Prodotto Interno Lordo, produttività, spesapubblica: alcuni dati.

Mario Draghi - Presidente della Banca Centrale Europea

Dopo un anno di governo Monti quindi che situazione economica c'è oggi in Italia? Il Paese ha corretto la propriasituazione politica, economica e industriale? I tagli lineari, le riforme e i controlli fiscali a tappeto hanno contribuito arilanciare il settore privato e a rendere meno “spendaccione” il settore pubblico? Niente di tutto questo:

E' vero che abbiamo raggiunto il rapporto deficit/PIL richiesto dagli accordi di Maastricht (3%), ma a questo traguardonon si è giunti evitando gli sprechi nella pubblica amministrazione o eliminando i tanti enti inutili e dispendiosi, ma aspese dell'occupazione e a discapito delle aziende che non ricevono da tempo immemorabile i pagamenti dalla pubblicaamministrazione ( che pretende comunque il pagamento delle tasse) e da un calo vertiginoso dei consumi finali. Quantoal famigerato “spread” si deve avere l'onestà di dire che è sceso (da 540 al 300 [3]) grazie all'intervento di Mario Draghi,che si è detto disposto a “fare qualsiasi cosa per salvare la zona euro” [4] come dimostrano i grafici dei titoli di stato ecome sostengono i premi Nobel per l'economia Joseph Stiglitz e Paul Krugman!

I dati sopra riportati e la breve cronaca degli avvenimenti suggeriscono quindi che i dell'Italia non sonorappresentati né dallo spread in sé e nemmeno dai soliti: debito pubblico, spesa improduttiva o dall' “aver vissuto al disopra delle nostre possibilità” (un insulto se si guardano i dati sugli stipendi medi italiani e le ore lavorate, di gran lungamaggiori di quelle dell'“operosa” Germania!). I veri problemi sono altri...

veri problemi

sono aumentati il debito e la spesa pubblica;

sono aumentate le tasse sui redditi (47,3% del 2012, mentre la media europea è al 38,1%!) e quellelocali;

è aumentata l'inflazione;

è aumentata la disoccupazione (per un totale di 2,9 milioni di disoccupati previsti in aumento);

è diminuito il Prodotto Interno Lordo ( PIL);

sono diminuiti i consumi;

sono diminuiti gli investimenti del settore privato;

Il debito della Pubblica Amministrazione nei confronti delle aziende private è arrivato a circa 90miliardi di €.

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Maggio 2013

Crisi del debito sovrano o crisi del debito privato?

Secondo importanti esperti economici internazionali e italiani [5] i motivi della crisi italiana e dei paesi definiti PIIGS [6]sono molti e vanno cercati prima di tutto negli interessi pagati alla BCE per poter farsi prestare una moneta privata,ossia l'Euro (esempio semplificato: quando lo stato italiano ha bisogno di soldi per finanziare un'opera pubblica, devefarsi PRESTARE il denaro dalla BCE che si comporta come una qualsiasi banca e gli chiede in cambio gli interessisull'emissione); altri motivi stanno negli squilibri dei rapporti commerciali tra i diversi Paesi della zona euro; nel fattoche la BCE non ha sostenuto la crescita, l'occupazione e la stabilità finanziaria dei paesi più deboli non garantendo i titolidi stato da questi emessi.

Altre cause vanno ricercate nello scoppio delle cosiddette “bolle immobiliari” [8] e infine nelle politiche di austeritàutilizzate dal governo Monti che hanno causato ulteriori danni al settore privato, le cui aziende si sono trovate costrettea licenziare moltissimi lavoratori, chiudere per esportare la produzione (o semplicemente chiudere per sempre),generando così quell'effetto a catena che ha a sua volta causato un vertiginoso calo dei consumi e quindi l'aumento delladisoccupazione.

Crisi nel bresciano, disoccupazione e crisi sociale

Secondo i dati reperibili dai documenti dei maggiori protagonisti della vita economica locale, come le confederazioni dicategoria e i sindacati, il 2012 è stato un anno nerissimo per l'economia bresciana e per i bresciani, sebbene città eprovincia siano il quarto territorio lombardo più colpito (le situazioni più difficili a Bergamo, Milano e Monza-Brianza).

Appare chiaro che essendo questi iveri motivi della crisi europea,bisognerebbe intervenire perrisolverli!

Ma a quanto ci è dato vedere, aipolitici italiani ed europei, allaCommissione Europea e alla BCEnon pare importare e infatti lasituazione continua a peggiorare,anche e soprattutto in quei territoricome la Lombardia, che nel 2012 havisto

(9608 in Italia), delle quali[9].

chiudere per sempre 2015aziende233 tra Brescia e provincia

I dati sul lavoro certificano per esempio che solo 1lavoratore su 50 ha trovato impiego in provincia diBrescia!

6 milioni del 2008 ai 44 milioni del2012

37351 disoccupati

Ma i numeri drammatici non finiscono qui: le ore dellacassa integrazione (ordinaria-straordinaria-in deroga)sono passati dai

!

Se a questi numeri si incrociano quelli delladisoccupazione di lungo periodo, che parlano di

si arriva a certificare per il 2012un tasso di disoccupazione doppio di quello registratonel 2008 e in costante aumento dal 2011 [11].

Data dell’intervento di Mario Draghi alla Global Investments Conference di Londra:“Siamo pronti a fare tutto quello che serve per l'euro. E, credetemi, sarà sufficiente”

Andamento del numero di occupati (Rapporto Istat 2012)

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Note.

[1] Eurostat: Rapporto sui debiti pubblici dell'UE 2010-2011.

[2] Eurostat: Rapporto sui debiti pubblici dell'UE 2010-2011.

[3] Rapporti Istat 2011 e 2012. Dati OCSE 2011 e 2012. Rapporti Commissione Europea 2011 e 2012.

[4]

[5] Paul Krugman, Joseph Stiglitz, Warren Mosler, Randall Wray, Nouriel Roubini e Jean-Paul Fitoussi tra gli stranieri e Paolo Barnard, Giulio Sapelli,

Emiliano Brancaccio, Gustavo Piga eAlberto Bagnai, per citare quelli italiani più noti.

[6] PIIGS (la cui traduzione fonetica significa MAIALI): Portogallo. Italia. Irlanda. Grecia. Spagna.

[7] vedi lo specchietto sulla disoccupazione dal rapporto ISTAT 2012.

[8]AdAdro si stimano circa 380 alloggi (tra appartamenti, ville singole e case a schiera) vuoti costruiti negli ultimi 6/7 anni.

[9] Nei primi mesi del 2013 siamo già oltre le 4200!

[10] Prospetto ISTAT sul tasso di disoccupazione per provincia 2012.

[11] Lombardia: tasso di disoccupazione 2012: 7,48%; 2011: 5,77; 2008: 3,73%. Fonte ISTAT.

[12]

Glossario:

BCE: Banca Centrale Europea. Organo al quale spettano l'attuazione della politica monetaria dei 17 Paesi europei che usano l'Euro.

FMI: Fondo Monetario Internazionale

ISTAT: Istituto nazionale italiano di Statistica.

OCSE:

http://www.youtube.com/watch?v=ZRqL-xLMt-Q

Legge di Stabilità L.228/2012

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è un'organizzazione internazionale di studi economici e serve ai 34

paesi che la compongono di confrontare esperienze economiche e amministrative, sulla base delle quali coordinare le reciproche politiche locali

ed internazionali.

Eurostat: L'Ufficio Statistico dell'Unione Europea (Eurostat) è una Direzione Generale della Commissione Europea.

Commissione Europea: è una delle principali istituzioni dell'Unione europea, della quale costituisce l'organo esecutivo, promuovendo inoltre il

processo legislativo.

E i dati sulla disoccupazione dai 40 anni in su [10] nonsuggeriscono fiducia, dato che anch'essa è raddoppiata dal2008 ad oggi e, presumibilmente non farà che aumentare,considerando le previsioni economiche dell' eurozona stilateda organizzazioni come OCSE, ISTAT e Commissione Europea!

Se a quanto sopra si aggiunge il fatto che noi italiani abbiamoconti correnti, mutui, assicurazioni, carburanti, farmaci ebollette di luce, gas e telefono più cari d'Europa, non èdifficile intuire quanto la situazione abbia influitopesantemente sull'impoverimento generale di tutto il cetomedio, pesando maggiormente su quelle fasce di popolazionepiù deboli come i pensionati, i giovani e gli stranieri, cosìcome evidenziato dai numerosi rapporti Istat e OCSEdisponibili.

Se a ciò si aggiunge che nel 2012 il Parlamento Italiano hatagliato gli sgravi fiscali alle aziende che assumono lavoratoriin mobilità o disoccupati [12] (dimostrando ancora una voltal'assoluta incapacità politica di riconoscere e gestire la crisieconomica attuale come una crisi del settore privato)emerge chiaramente la necessità assoluta di uncambiamento profondo nel nostro Paese, non solo dal puntodi vista strutturale privato ma anche e soprattutto in quellopolitico. Una rivoluzione che non potrà attuarsi se non con unprofondo e generalizzato ricambio di persone e quindi diidee.

Visti i risultati delle ultime elezioni politiche (e il più cheprobabile ritorno alle urne tra meno di un anno, a meno diparticolari “torte” in cui siamo maestri!) sarebbe benestamparci nella mente questi dati e contribuire ad unrinnovamento consapevole, oggi più che mai essenziale.

Aquesti dati vanno aggiunti i numeri sulla disoccupazione dei giovani sotto i 25 anni (maggiore tra i laureati che non tra idiplomati: segno della progressiva dequalificazione del lavoro subordinato anche a Brescia e provincia), intorno al 24%.

Disoccupazione giovanile

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AppenaMunto BioImpegno Sacrificio Qualitàdi Idea Civica

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In Italia la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 37% e ilsettore dell'agricoltura dopo il 2011 è tornato nuovamente incrisi, produttiva e occupazionale; il settore potrebbe essereuno spunto interessante per la politica economica, ambientaleed occupazionale per il nostro Paese, considerando l'altaqualità della nostra produzione, la biodiversità e l'alta evariegata cultura del cibo.Mentre si attende che i nostri governanti se ne accorgano e siadoperino in tal senso, nella provincia bresciana c'è una realtàche nel suo piccolo cerca di anticipare i tempi, ricevendo tral'altro importanti riconoscimenti locali e nazionali: è l'aziendaAppenaMunto BIO dei fratelli Mazzotti, a Coccaglio.

Ciao Luca e Alioscia, come siete arrivati al premio "Miglior giovane impreditore" della provincia di Brescia di“LombardiaAgricoltura 2012”?

Non dev'essere stato facile raggiungere tali risultati, soprattutto in un contesto industrializzato e fortementesfruttato come quello della provincia bresciana...

Veniamo da una famiglia di coltivatori e allevatori con oltre cent'anni di storia che a tutt' oggi possiede poco meno ditrenta vacche in mungitura e che ha deciso di coltivare direttamente i foraggi destinati alla loro alimentazione. Dal 2006abbiamo scelto di vendere latte crudo presso appositi distributori dislocati in alcuni paesi della Franciacorta, pensando,a partire dal 2011, di produrre con metodo biologico, in modo da raggiungere l'ambitissimo riconoscimento BIO perl'agricoltura e per l'allevamento nel febbraio del 2013. Il premio è stato una graditissima sorpresa oltre che ilriconoscimento morale al nostro duro lavoro.

In effetti a causa dei tanti veleni che la terra deve sopportare, la sua fertilità diminuiva di anno in anno, nonostante leconcimazioni intensive.

E’ stato allora, constatando la deriva “industriale” che il nostrolavoro stava prendendo, che abbiamo deciso la svolta biologica:siamo partiti prima riducendo poi eliminando completamentequalsiasi tipo di concime chimico; passando quindiall'eliminazione totale dei nocivi diserbanti, per approdarelogicamente al biologico. Un passaggio tutt'altro che semplice!Accompagnato dallo scetticismo iniziale delle aziende agricoleconfinanti e dalla mancanza di "risultati" tangibili nel breveperiodo, come il fallimento della semina del primo prato. Poiperò, anche grazie al sostegno dell'associazione La Buona Terra edel Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) del nostro paese, l'opera dirisanamento del terreno ha cominciato a dare i primi frutti e conessi è arrivata la consapevolezza della bontà del nostro progetto,insieme alla stima dell'amministrazione comunale e ai segnali diapertura degli scettici del primo periodo. Che oggi ci chiedonoconsulenza e informazioni.

Il risultato più rincuorante è stata la forte diminuzione dellemastiti (malattia infiammatoria delle mammelle comune nellevacche da latte - ndr) e di conseguenza l'eliminazione degliantibiotici somministrati per curarle. Il foraggio più sano, oltread aver reso le vacche più sane e longeve, e di conseguenza illatte da loro prodotto più sano, ha favorito la rinascita di unmicro-ambiente nel terreno che prima era scomparso: sonoricomparsi lombrichi e piccoli insetti fondamentali per garantirela fertilità del terreno.La mungitrice automatica ha poi reso le vacche molto piùrilassate: si fanno mungere quando ne sentono il bisogno, mentreper il resto del tempo godono di maggior spazio a disposizione inallevamento, contrariamente a quanto avviene negli allevamentiintensivi.

E il bestiame come ha reagito ai nuovi mangimi bio?

Dopo i notevoli risultati raggiunti, quali sono gli obiettivi per gli anni a venire?

Restare aperti! (ride) Scherzi a parte: a partire da quest'anno abbiamo deciso di vendere il nostro latte biologicocertificato alla spina direttamente in azienda ( ), per privati cittadini e gruppi organizzati,fornendo a chi lo richiede la bottiglia di vetro, riducendo quindi gli involucri inquinanti e conferendo nei distributoriinstallati precedentemente nei paesi della Franciacorta i soli yogurt BIO (sempre prodotti da noi con il nostro latte) e glialtri prodotti caseari. Fra diciotto mesi poi sarà messo in vendita, con la collaborazione del caseificio che già producealtri formaggi con latteAppenaMunto BIO, il primo Grana Padano BIO della provincia di Brescia, realizzato però secondoil disciplinare del Parmigiano Reggiano: quindi senza additivi, da latte vaccino di bestiame allevato con erba fresca,fieni e farine vegetali e quindi prodotto con solo caglio vegetale. Inoltre, abbiamo iniziato la piantumazione di duemilaalberi intorno al nostro terreno di coltivazione del foraggio, per preservare dagli inquinanti e stimolare ilmicroambiente creatosi dal momento del nostro passaggio alla coltivazione e all'allevamento biologico.

a Coccaglio, in via Lumetti 5

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Quindi non solo sensibilità ambientale e impegno, ma anche ambizione e propensione all'innovazione e allaqualità.

Che cosa vi ha spinto a passare al biologico? E' stato un passaggio spontaneo dettato dalla vosta sensibilità ecultura ambientalista o c'è stato qualche intervento esterno, come sta accadendo con il Consorzio per ilFranciacorta, che ha contribuito a tale decisione? Inoltre in che modo la politica locale può contribuire aiutandochi fa una scelta così coraggiosa?

Ma sostegno politico-amministrativo tangibile c'è stato o nulla? In che modo secondo voi un'amministrazionecomunale potrebbe sostenervi concretamente?

In che modo?

Eh sì. L'esempio del prato che abbiamo piantato è emblematico: dopo i primi problemi che abbiamo riscontratoall'inizio, dato che non cresceva, ora i semi di questo prato ( un'erba antica autoctona del basso bresciano che invece oracresce senza problemi) sono in vendita per le altre aziende della zona che si vogliano riappropriare della libertà di sceltadelle sementi, ritornando a sementi gestibili in modo indipendente ( come succedeva nel settore agricolo primadell'avvento delle multinazionali delle sementi ).

La politica regionale ci ha premiato con il premio Lombardia Agricoltura 2012 e il sindaco di Coccaglio ci haaccompagnati al ritiro di questa inaspettata onorificenza; una vicinanza che ci ha fatto immenso piacere, soprattuttoperchè ci ha confermato la bontà del progetto nonostante le difficoltà e gli ingenti investimenti in un periodo diprofonda difficoltà per l'economia italiana e per l'agricoltura.Sicuramente il maggior appoggio, quello più tangibile ci è arrivato dalla gente, dai numerosi GAS che acquistano i nostriprodotti, dai cittadini privati che hanno sostenuto la nostra scelta comprando i nostri prodotti e permettendoci così direinvestire i proventi della vendita nel miglioramento dei nostri prodotti e nella continuazione del progetto BIO, uniconel suo genere nella provincia di Brescia. E dobbiamo sicuramente ringraziare anche , che ci haaffiancato un agronomo e una veterinaria che con professionalità ci hanno accompagnato nel processo di conversione albiologico certificato, sostenendoci anche psicologicamente nei momenti più difficili.

Secondo noi non c'è bisogno che la politica dia soldi direttamente. Nello specifico, non chiediamo investimenti diretti nédai comuni, né dalla provincia, chiediamo solo che ci sia attenzione e sostegno concreto a progetti come il nostro che seda una parte contribuiscono a creare lavoro, dall'altra lo fanno nel rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini chevivono sul territorio che i politici locali amministrano.

Ti faccio un esempio: le mense scolastiche. Il nostro prodotto è certificato biologico ed è un prodotto di qualità fatto nelrispetto dell'ambiente e degli animali ad un costo comunque contenuto, grazie alla ridotta filiera che gli sta dietro. Perquale motivo una mensa della provincia di Brescia deve rifornirsi di prodotti caseari provenienti dalle multinazionali,quando a pochi chilometri può rifornirsi di un prodotto genuino, controllato anche più di quello finora utilizzato e disicura provenienza? In questo modo le amministrazioni che operano direttamente - o che hanno il potere di influenzarechi lo fa - in ambiti così delicati come quelli della refezione scoltastica, farebbero un duplice servizio alla comunità,sostenendo aziende virtuose locali, creando lavoro indirettamente, garantendo per i propri figli cibi prodotti in modonaturale, sicuro e sano.

La Buona Terra

E le tasse locali? Per esempio: uno sgravio sulla tassa dei rifiuti o sull'IMU*?

Beh, certamente uno sgravio sul pagamento dell'IMU sul capannone o la tassasull'occupazione di suolo pubblico dei nostri distributori o uno sgravio sullatassa dei rifiuti sarebbero un incentivo importante, ma noi preferiamosicuramente quelle decisioni che possono fungere da volano per la nostraazienda e per il nostro lavoro, permettendoci di vendere i nostri prodotti inmaniera più continuativa e sistematica.Le scuole rappresentano un altro aiuto sicuro: stiamo organizzando con leelementari e le medie dei percorsi dimostrativi che avvicinino i bambini almondo dell'agricoltura e dell'allevamento e per noi sono importantissimiperchè, oltre a creare la cultura ambientale nelle nuove generazioni, cipermettono di dimostrare la salubrità del nostro prodotto.Agricoltura biologica, filiera corta, tecnologia all'avanguardia, rispetto perl'ambiente, impegno, coraggio e sostegno locale sono alla base del progetto diAppenaMunto BIO. Esperienza che speriamo raggiunga il successo che meritaattraverso un sempre maggior sostegno della popolazione bresciana, deiconsumatori e delle realtà locali.E che ci auguriamo sia di ispirazione per tutte le realtà agricole bresciane,padane e nazionali.

* Sebbene l'IMU sia una tassa nazionale, alcuni comuni si sono fatti carico del pagamento di

quella su tutte le prime case, trovandosi a dover aumentare i massimali sugli immobili delle

imprese.

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La borsa della spesaRisparmiare e rispettare con il km zerodi Francesca DelPozzo - Associazione Aderiamo

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Se penso a tutte le volte che sono andata in un supermercato per prendere frutta o verdura mi viene davvero male. Nonsolo trovo prodotti che vengono da tutte le parti del mondo, e quindi carissimi, ma anche la perfezione della forma mi facapire che da qualche parte la pecca c'è: o quello che mangio non sa davvero di niente, oppure deve essere statoriempito di pesticidi fino alla polpa. Ho solo l'imbarazzo della scelta: pesche a dicembre, arance a giugno, pomodorini agennaio e altro ancora. Mi si apre un banco immenso di frutta e verdura che non so nemmeno se sono di stagione o no,perché la troppa varietà mi confonde un po' le idee. I peperoni in che periodo crescono? E le zucchine? Mah, mistero.Tanto ho la possibilità di averle sempre, per ogni mio capriccio. Anche se devono fare migliaia di chilometri,innumerevoli cambi di mezzi di trasporto e milioni di passaggi io so per certo che a natale potrò gustarmi delle fragoledirettamente dal posto più sperduto di questa terra. Che importa se dei cavoli vengono dal Burundi piuttosto che dalPakistan?

Invece dovrebbe interessarmi, per una serie di ragioni che, a ben vedere, si potrebbero ridurre a tre:. Tre motivi per cui sarebbe giusto sostenere la cosiddetta politica del chilometro zero: io

produttore vendo a te, consumatore, con numerosi vantaggi sia per me che per te.

: è risaputo, ma lo si può facilmente riscontrare, che se io compro un prodotto che ha fatto un viaggiomolto lungo per arrivare al bancone del mio supermercato nel prezzo che io pago, oltre agli imballaggi vari, al rincarodel venditore, alla lavorazione o meno del prodotto, io dovrò pagare una cifra in più per il carburante che iltrasportatore ha utilizzato per farmelo avere. Quindi: meno sono gli intermediari e i passaggi tra chi vende e chicompra, meno saranno anche i soldi spesi da entrambe le parti. Bisogna considerare, poi, che i prezzi aumentano anchein base al grado di disponibilità del prodotto: se io volessi fragole a dicembre e le volessi italiane, dovrei presupporreche sono coltivate in una serra. Queste fragole non saranno poi molte, per via delle condizioni avverse del clima.Dunque a dicembre essendoci poche fragole ottenute con fatica le pagherò di più.

il mio portafogli,il mio paese, il mio ambiente

Il mio portafogli

Il mio paese

Il mio ambiente

: le arance della Spagna non sono migliori di quelle italiane. Eppure compriamo le spagnole. Bisognasostenere l'economia, soprattutto quella locale. E' come se tutto facesse parte di una grande rete: io aiuto l'aziendacomprando direttamente da lei, se questa azienda aumenterà il fatturato e gli ordini, necessiterà di manodopera in più,creando posti di lavoro. E' una possibilità, no? Poniamo l'opzione contraria: la piccola azienda si indebita, develicenziare, chiude i battenti e fa perdere ulteriore lavoro ad altre piccole aziende ad essa collegate. Un dominoterribile, insomma. Forse la mossa più intelligente da fare è proprio questa: conoscere le piccole realtà a noi vicine ecercare di aiutarle il più possibile nella speranza che il nostro territorio possa continuare a sopravvivere in un periododavvero difficile.

: più sarà lungo il viaggio che il mio prodotto deve fare per poterlo avere nel mio frigo, più si inquinerà.L'inquinamento ha delle ripercussioni sia sulla nostra vita (falde acquifere non pure, aria insalubre ecc.) e fa sì che lestagioni non siano più prevedibili come un tempo, così che è anche difficile per i coltivatori attrezzarsi in tempo pereventuali cambi improvvisi del clima. Il nostro ambiente è uno degli elementi necessari perché possiamo vivere bene e,soprattutto, in modo sano. I pesticidi usati per le coltivazioni non solo si ritrovano su ciò che mangiamo, ma anchenell'aria che respiriamo, nell'acqua che beviamo e con cui ci laviamo. Quindi se si modificassero certe abitudini anchesolo per un poco ( come comprare prodotti che vengono dalle zone vicine a quella in cui abito) è certamente un minimopasso verso un maggior rispetto dell'ambiente e della sua salute.

I prodotti a km 0 non sono solo frutti e ortaggi, ma anche vini, formaggi, carni, talvolta prodotti rispettando totalmentel'ambiente, quindi sicuri e biologici. In un periodo storico come questo, dove tutto pare contaminato e la sicurezza su ciòche mangiamo non c'è, soprattutto per prodotti che vengono dall'estero e dalle grandi industrie alimentari, forse ènecessario riflettere sul fatto che probabilmente è meglio utilizzare prodotti locali e di cui conosciamo davvero laprovenienza, con tutto vantaggio per la nostra salute e il nostro portafogli. Perché il “mercato a km 0” diventi un vero eproprio stile di vita, tuttavia, è anche necessario che i comuni e le città facciano maggiormente conoscere questodiverso approccio all'acquisto di prodotti, attraverso fiere e mercati frequenti, tali che anche chi non ne abbia maisentito parlare possa scoprire realtà locali altrimenti non considerate.

Di seguito alcuni mercati settimanali Campagna Amica:Martedì - Erbusco - Piazza Divisione Acqui ---- Mercoledì - Rovato - Piazza Cavour ---- Venerdì - Palazzolo s/O - Piazza Corte Mura

Via Paradello, 9

25050 Rodengo Saiano (BS)

(Di fronte al Franciacorta Outlet Village)

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31 Maggio 2013

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QuAdro

Cosa intendiamo per smart city (città intelligente)?

La città intelligente è “una città , che gestisce con oculatezza ed attenzione lesue risorse, che prende le sue decisioni sulla base di , pianificando uno

. Il percorso per diventare città intelligente richiede sugli ,”.

Facciamo ora qualche esempio: come si dovrebbe strutturare un servizio di illuminazione pubblica efficace edefficiente?

Sicuramente, questo servizio dovrebbe essere a basso impatto energetico (efficiente) ma anche pensato per soddisfareal meglio i bisogni dei cittadini: è forse utile che i lampioni funzionino ininterrottamente alla stessa intensità daltramonto fino alle prime luci dell'alba? Per un cittadino che passa in un parco è sufficiente che i lampioni si illuminino almomento del suo passaggio.

orientata ai cittadini ed ai loro bisogniinformazioni aggiornate, certe e condivise

sviluppo sostenibile investimenti strumenti ma anche suiprocessi e sull'organizzazione

1 - Mantelli Giacomo, Smart City e risparmio energetico. Come coniugare sviluppo e rispetto ambientale.Corso pluriennale di formazione socio-politica ACLI. 19-02-2013

La città intelligenteComuni moderni a misura di cittadinodi Idea Civica

1

Nuovo Polo Scolastico di Adro: Esempio di sbagliata illuminazione pubblica

Un altro esempio potrebbe essere il seguente: non sarebbe più comodo e meno dispendioso per il cittadino poteraccedere via internet a tutti i dati che lo riguardano piuttosto che doversi rivolgere a più amministrazioni, ciascuna conproprie procedure e con i propri tempi?

Certo dagli esempi appena riportati si comprende facilmente come diventi decisivo per le amministrazioni avere adisposizione informazioni complete, facilmente utilizzabili e trasferibili al cittadino. Quanto appena detto ci permettedi passare all'analisi della seconda parte della definizione sopra riportata di .

Progettare una struttura urbana con simili caratteristiche comporta forti investimenti sia in campo strumentale, adesempio lampioni “intelligenti” e a basso consumo (tipo led) ed un sistema di controllo per monitorarli, sempre nelrispetto delle norme vigenti.Per quanto riguarda il secondo esempio sarebbe auspicabile la creazione di un’infrastruttura tecnologica per laconnessione internet ad alte prestazioni, facilmente utilizzabile da tutti i cittadini. A questo andrebbe aggiunto ilripensamento delle strutture delle singole amministrazioni con l'intento di creare un solo “linguaggio” condiviso.

Tante sarebbero e sono le possibilità che uno studio serio del territorio darebbe in termini di risparmio e insieme disalvaguardia dell'ambiente, aprendo nel contempo la possibilità di creare posti di lavoro e ricchezza per il paese.

Certamente quanto sopra avrebbe forti ricadute sulla gestione economica dei comuni e delle altre amministrazioni che,anche a causa della crisi economica e dei forti vincoli di bilancio (patto di stabilità), dovrebbero cominciare a pianificaregli investimenti pensandoli destinati a produrre effetti a medio e lungo periodo.

Sicuramente sarebbero investimenti economicamente importanti, ma il ritorno in termini di risparmio per il comunesarebbe indubbiamente notevole.

città intelligente

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Maggio 2013

Come promesso nel nostro primo numero, torniamo a parlare del Piano Strategico “Terre della Franciacorta”, anche sedobbiamo constatare che, dopo una partenza spumeggiante, la fatica e le difficoltà si sono subito fatte sentire.Siamo ormai in primavera e, nonostante gli sforzi di tutti i soggetti coinvolti, non si è ancora concretizzato un

da parte dei professionisti incaricati per la redazione del Piano Strategico.

Il documento di base rappresenta il punto di partenza per il coinvolgimento del territorio comprendendo tutte la forzesociali ed economiche a partire dagli imprenditori agricoli e non solo.

Una nota positiva ci viene dall'interessamento sul percorso fin qui svolto da parte di un gruppo di amministratori venetiin rappresentanza dei 15 comuni della Castellana che proprio in questi giorni hanno voluto constatare di persona,accolti dal Presidente Vivenzi, Sindaco di Paderno Franciacorta, e dal Presidente Volpi di Fondazione Cogeme Onlus,quanto si è riusciti a fare in Franciacorta con l'accordo dei Sindaci siglato il 18 giugno 2012.

documento di base

(vedi stralcio firme deisindaci)

Piano strategico Terre della FranciacortaStoria di un progetto comune - seconda partedi Franco Gafforelli

Esempio di aggressione espansiva all' interno della zona agricola: prima e dopo

Dobbiamo dirvi che crediamo molto nella potenzialità del e di quanto questo strumentopotrà agire sui singoli piani e progetti comunali, ma ad una condizione: che questo Piano possa essere effettivamentediscusso e concordato dalle realtà del territorio, che possa essere cogente sulle previsioni dei singoli comuni e checontenga una “STRATEGIA” nuova al passo della Franciacorta che vorremo per il 2050.

Piano Strategico di Area Vasta

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QuAdro

Senza volerci sostituire ai soggetti che stanno lavorando al Piano d'area Vasta ci permettiamo di indicare alcuni puntistrategici che a nostro avviso sono imprescindibili ed ineludibili.

Sviluppo territoriale ad espansione zero

La Franciacorta dispone già ad oggi di un patrimonioimmobiliare residenziale esistente inutilizzato e darecuperare potenzialmente in grado di far fronte ad unincremento della popolazione di ben oltre il 15% che ciporterebbe dagli attuali 150.000 abitanti a 180.000 abitanticon un sostanziale stravolgimento del sistema dei serviziper l'istruzione, la sanità ed i trasporti.

Dobbiamo avere il coraggio di prospettare uno sviluppo chepunta al recupero, alla riqualificazione ed allariconversione funzionale anche, e soprattutto, deicapannoni dismessi o sottoutilizzati e delle aree già ormaicompromesse senza ulteriore spreco di territorio agricolo.

Sviluppo delle infrastrutture per la mobilità

Ripensare la mobilità a scala territoriale puntando ad un sistema integrato che non sia Auto-centrico e che valorizzi itrasporti pubblici.

Per questa puntata ci fermiamo qui, alla prossima nuovi spunti ed idee fiduciosi di poter disporre quanto prima deldocumento base del Piano Strategico Terre della Franciacorta

Tute la de l le r i l evanze ambienta l i edarchitettoniche

Un piano di tutela e valorizzazione delle aree dasottoporre a vincoli che siano effettivamente tali e nonsemplicemente “ ” o troppo generici perfinire nell'adagio gattopardesco “tutto è vincolato,niente è vincolato”.Dobbiamo affrontare un lavoro articolato che possamettere dei sulle porzioni diterritorio che non possono essere oggetto di ulterioreaggressione espansiva.Il coraggio di creare uno urbanistico per ilterritorio della Franciacorta che consenta di creareuna solida base per il futuro.

sulla carta

punti fermi condivisi

spartiacque

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Maggio 2013

Il PGT di CaprioloUna frattura irrecuperabiledi Alessandro Augelli - Consigliere comunale di minoranza- Ostinati e Contrari Capriolo

I costi pubblici

La partecipazione

Non esiste ancora un PGT dopo 7 anni di studi che hanno visto coinvolti urbanisti, ingegneri, tecnici, etc. e due diversegiunte e che hanno comportato una spesa di oltre 200.000 euro.I documenti preparatori redatti fino ad ora hanno visto l'assegnazione di incarichi diretti a studi di professionisti scelticon criteri legati alla fiducia degliAmministratori: ad ogni nuova giunta nuovi tecnici.

Ad oggi sono state svolte dalle diverse amministrazioni due sole assemblee pubbliche in cui sono state illustrate lemodalità di funzionamento del PGT ma che non hanno previsto la possibilità di produrre ufficialmente e pubblicamenteda parte dei cittadini richieste, proposte, punti di attenzione rispetto alla stesura.Gli unici spazi garantiti ai cittadini sono quelli obbligatori per legge e legati alla presentazione di singole richieste cheavvengono attraverso una sorta di trattativa tra singoli cittadini e amministrazione.

PGT di Capriolo

Pubblichiamo il contributo pervenutoci daAlessandro Augelli del gruppo di minoranzaOstinati e Contrari di Capriolo

Il comune di Capriolo è in forte ritardo rispetto alla stesura e all'adozione del PGT.

Tale ritardo ha già una prima conseguenza, da febbraio 2013 fino all'adozione del Piano, la Regione ha imposto un bloccosu qualsiasi nuovo intervento edilizio sul territorio, bloccando di fatto nuove opere non programmate (elementopositivo), ma anche piccoli interventi di ampliamento legati a ristrutturazioni in risposta alle esigenze dei singolicittadini.

Il Piano di Governo del Territorio (PGT) è un atto obbligatorio cheprevede la suddivisione del territorio comunale in areedifferenziate per finalità d'uso (agricolo, industriale, residenziale,boschivo...) che di fatto programma il futuro “sviluppo” del paeseper i successivi anni.

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Il risultato: sono state depositate circa un centinaio di richieste, alcune di grossi imprenditori (locali e non), molte disingoli cittadini. La stragrande maggioranza di esse hanno a che fare con la trasformazione di aree verdi in superficieedificabile (dal giardino di casa alla porzione di collina), la sola collettiva, firmata da un centinaio di capriolesi, cheriguarda la richiesta di maggior tutela dal rumore in un area industriale abitata, naturalmente non accolta nel piano dizonizzazione acustica.

Ormai la celebre frase di Machiavelli “il fine giustifica i mezzi” è caduta in disgrazia e a quasi tutti è chiaro che lemodalità con cui si cerca di raggiungere un obiettivo ci dicono qual' è l'obiettivo reale che si raggiungerà. Ecco allora cherisulta importante analizzare come l'attuale giunta ha istruito, in modo assolutamente legale (fino a prova contraria), ilavori di preparazione del piano: utilizzando l'antico metodo del mercato delle vacche (tanto caro alla zona di Rovato).Ha seduto attorno ad un tavolo i principali costruttori e proprietari di terreni o immobili, ha chiesto quali fossero le loroesigenze, ha fissato attraverso le procedure di compensazione previste il costo standard al metro per poter modificarela finalità d'uso dell'area e poi ha iniziato a scrivere sul Piano il futuro urbanistico del paese.

Prima domanda: chi scrive il PGT? la giunta? I cittadini? I portatori di interessi economici?

Seconda domanda: quali sono le esigenze di programmazione? Sociali? Paesaggistiche? Ambientali? Di tutela dellasalute? Di garanzia degli interessi economici?

Le risposte a queste domande sanciscono un solco difficilmente colmabile tra un noi ed un loro, aprono una frattura tra ibisogni di chi abita il paese e lo vive e chi vede nel territorio una risorsa da sfruttare, assumendo di fatto spazi di vita allalogica del profitto.

Non riesco a spiegarmi altrimenti come la zona della collina del Colzano possa essere definita area degradata, come ilimiti di produzione di rumore possano essere innalzati nell'area ex-Niggeler e Kupfer all'interno del parco dell'Oglio enon abbassati dove abitano i cittadini, come si possa pensare di togliere altri spazi verdi.

Aquesto punto l'indizione di assemblee pubbliche realmente deliberanti sul futuro di un territorio che è anche comunitàdi cittadini è una necessità improrogabile.

Quali finalità?

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Maggio 2013

Pubblichiamo il contributo di Marco Dotti delComitato Franciacorta, pesticidi e Salute inmerito agli sviluppi del protocollo d’intesa per lalimitazione dell’uso dei pesticidi in viticoltura.

Si tratta dell unione di una trentina fra associazioni comitati e liste civiche e più di cento persone a titolo personale chegià da tempo stavano cercando di sensibilizzare la popolazione dei singoli comuni riguardo allo spinoso tema dei

trattamenti fitosanitari sui vigneti

L occasione per unirsi nacque quando dalle stanze di un municipio franciacortino trapelò la prima bozza del nuovo

regolamento sui fitofarmaci che attualmente è in via di approvazione in ogni consiglio comunale

Tutti lo giudicarono deludente alcuni dissero che si trattava di una presa in giro bella e buonaNe nacque una comune indignazione la quale dopo aver avuto la disponibilità ad approfondire il tema da parte

dell Associazione Medici per l Ambiente ISDE di Brescia si tramutò in incontri settimanali nei paesi della Franciacorta

per creare gruppo condividere le informazioni costruire le contro proposte e pianificare azioni di mobilitazione quali limportante convegno tenuto nella sede nel Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio sabato 27 ottobre 2012 e

successivi diversi incontri ufficiali con il Consorzio vini Franciacorta l ASL e i sindaci

L obiettivo specifico della campagna è quello di ottenere un radicale miglioramento del regolamento sull uso

sostenibile dei fitofarmaci inserendo i seguenti 4 punti

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L’uso dei pesticidi in FranciacortaQuando il vino non fa buon sanguedi Marco Dotti - Comitato Franciacorta, pesticidi e Salute

Dal luglio dello scorso anno in Franciacorta ha preso vita un nuovo

movimento di cittadini che ha come obiettivo l azzeramento dei

rischi sanitari e ambientali legati all uso dei pesticidi in agricoltura.

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1 Divieto di utilizzo dei pesticidi molto tossici

simbolo di pericolo teschio su due tibie

categoria T tossici simbolo di pericolo

teschio su due tibie categoria T e nocivi

simbolo di pericolo croce di sant Andrea

categoria 3 Xn cancerogeni e mutageni su

tutto il territorio della Franciacortaintendendo il divieto valido per tutte le

colture e non solo per i vigneti

2 Abolizione di ogni tipo di diserbante inparticolare di quelli usati per eliminare

l erba sotto pianta Contestualmente

passare all inerbimento totale anche al fine

di evitare il dilavamento e l erosione dei

terreni concausa di molti smottamenti e

alcuni allagamenti

3 Regolamentazione rigida degli orari diirrorazione per i vigneti posti a meno di 50

metri dalle aree sensibili scuole asili

oratori case di cura o ambulatori e di

confine evitando i trattamenti nelle ore di

apertura e di presenza dell utenza o nel

caso di presenza per 24 h concordando conla direzione degli istituti stessi il momento

migliore per l irrorazione

4 Manutenzione e ripristino delle ripeattraverso la piantumazione di speciearboree autoctone al fine di riattivare la

biodiversit e limitare la deriva dei

pesticidi

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In questi mesi di attività abbiamo fatto alcuni passi avanti facendo accettare alcune modifiche essenziali alla bozza di

regolamento eliminazione dei pesticidi tossici e molto tossici e aumento delle distanze fra irroratore e aree sensibili ma

nonostante tutti gli interlocutori ci diano sostanzialmente ragione le resistenze sono molto forti e il regolamento in via

di approvazione è a nostro avviso ancora un documento insufficiente e limitato

La Franciacorta è una porzione del territorio dell ovest bresciano che nell immaginario collettivo è conosciuta

soprattutto per aver prestato il nome negli ultimi trent anni al suo prodotto di punta il

Oltre al tumultuoso sviluppo vitivinicolo nello stesso periodo si è modificata radicalmente anche la struttura urbana di

tutto il comprensorio e con lei il modello abitativo

Stando ai dati della Regione Lombardia in Franciacorta il consumo di suolo per l edificazione è cresciuto negli ultimi 40

anni con valori doppi rispetto alla crescita degli abitanti residentiQuesta forte urbanizzazione è stata caratterizzata da Piani Regolatori che hanno incentivato la disgregazione del

paesaggio e la sua dequalificazione edificazioni di case in ogni luogo anche “di pregio come le colline nuove aree

industriali e artigianali ai confini di ogni comune centri commerciali sovradimensionati abbandono dei centri storici

ma anche cave discariche o attivit dal forte impatto ambientaleIl quadro reale del territorio è quindi ben diverso dalla cartolina commerciale che il Consorzio Vini utilizza per

pubblicizzare il suo brand

A seguito del miope sviluppo edilizio della Franciacorta molti di noi abitano o lavorano di fatto vicino ai vigneti e quindi

respirano ad ogni stagione i molteplici trattamenti che vengono effettuati

Stesso discorso per le scuole gli asili le cliniche e le case di riposo gli oratori e i parchi giochi tanto che spesso capita di

sentire di alunni costretti a rientrare in classe durante la ricreazione a causa del trattorino di turno che sta effettuando i

trattamenti

Un territorio piccolo intensamente abitato con una forte urbanizzazione frammentata e con un terzo delle aree

agricole vitate porta naturalmente a porsi il problema della tutela dell ambiente in quanto letteralmente le fonti

inquinanti entrano ogni giorno nelle nostre case

Ma perché proprio ora nasce un movimento contro i pesticidi durante una crisi economica che vorrebbe costringerci a

evitare di mettere in discussione i modelli produttivi che ancora tirano come quello del Franciacorta DOCG

La spiegazione che sembra aver maggior credito al riguardo è che con l attuale crisi si è spezzato un patto quello che

barattava qualità della vita con lavoro e consumi

Oggi dobbiamo volere nuovi modelli di sviluppo che invece di puntare solo su alti profitti in cambio di casa e lavoro

peraltro spesso a rischio riescano ad integrare tutela dell ambiente lavoro diffuso nuovi stili di vita e di consumo

riscoperta dei valori antichi e dei luoghi preziosi

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FRANCIACORTA metodo classico

TULLIAAbbigliamento Uomo Donna

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Chiari Adua Antonia

Piazza Garibaldi, 5 - 25033 COLOGNE (BS) - Tel. 030.71.52.37Cod.Fisc. CHR DTN 35T46 C893C - P.IVA 00095400982

Forse è per questo che le proposte avanzate dalle 25 associazioni firmatarie dell appello contro i pesticidi per un

regolamento condiviso sul loro uso sostenibile non hanno mai vacillato di fronte a chi minacciava ricadute occupazionali

causate dall applicazione delle nostre quattro richieste La risposta è sempre stata la stessa applicando le nostre idee di

lavoro se ne crea in tutti gli ambiti agricoli manuali meccanici e agrotecnici gli unici elementi che potrebbero

diminuire insieme ai rischi per la salute sono i margini di profitto per le grandi case produttrici

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Marco Dotti - Erbusco e-mail: [email protected] - http://www.facebook.com/PesticidiSalute?re=hl-

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cronaca

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Antenne e SaluteCautela prima di tutto, o no?di Davide Moretti

Maggio 2013

Antenna installata sul tetto di una casa privata in centro al paese

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: fissati in 6 v/m dal D.M. n. 381/98: L.R. Lombardia n. 11/2001: osservazione n.107 del 20/09/2012Antenna installata in Via Molinarghe (Villaggio Lancini)

L'uso del telefono cellulare è una comodità che riteniamo ormai scontata nella nostra vita quotidiana e, mese dopomese, vediamo migliorare la qualità del segnale e aumentare la quantità di informazioni alle quali possiamo accedereovunque ci troviamo.Spesso non ci pensiamo, ma per quanto la connessione del nostro telefonino ci possa apparire estremamenteimmateriale, a renderla possibile è una che si sta via via densificando edespandendo su tutto il territorio.

fitta maglia di antenne e ripetitori

L'installazione di nuove antenne è quasi sempre motivo di contrasti e tensioni tra i pochi cittadini che ne ricevono unbeneficio economico e gli altri, che ne lamentano invece l'impatto paesaggistico e i possibili effetti sulla salute.

Alcuni mesi fa anche ad Adro si è verificata una situazione diquesto genere, quando i proprietari di un'abitazione nei pressidel centro storico hanno avviato l'installazione di un'antennaper la telefonia mobile, facendo seguito ad una decisionepresa anni prima e ritardata da una causa intentatadall'amministrazione comunale.A seguito di ciò è sorta una mobilitazione spontanea dicittadini preoccupati dai possibili effetti sulla salute causatidalle radiazioni elettromagnetiche. Si è costituito così un“comitato informale” che, attraverso la portavoce LauraGatti, ha avviato una tra i residenti della zona.L'intento era di sollecitare l'intervento dell'amministrazionesulla questione e la predisposizione di un adeguato

a tutela della salute degli abitanti. Le firmeraccolte sono state diverse centinaia in tutto il paese e sonostate depositate in Comune, proprio mentre si stavaterminando l'installazione di una seconda nuova antenna inun'altra zona residenziale diAdro.

raccolta firme

piano dimonitoraggio

I controlli effettuati dalle autorità sanitarie competenti hanno verificato che, al momento dell'installazione, l'impiantorispettava i valori limite stabiliti per legge . Non è però dimostrato che un'esposizione continua e prolungata a

a quelli di soglia non rappresenti comunque un rischio per la salute. Al contrario, gli esitidi un numero sempre maggiore di studi suggeriscono cautela anche in caso di radiazioni elettromagnetiche con valorimedi molto minori rispetto ai massimi consentiti.

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radiazioni con valori inferiori

In mancanza di certezze, quindi, sembrerebbe auspicabile che leistituzioni, soprattutto quelle comunali che dovrebbero esserepiù vicine e attente alle istanze dei cittadini, adottassero un

nella gestione di questo tipo diinfrastrutture. Tanto più che i comuni hanno la facoltà diindividuare preventivamente alcune aree specifiche doveconsentire e localizzare l'installazione di impianti per latelecomunicazione .Desta perplessità il fatto che nei due anni di processo per laredazione del PGT di Adro, nessuna indicazione in tal senso siastata data. Infatti, solamente nel mese di settembre del 2012 eattraverso l'accoglimento di un'osservazione presentata il giornoprecedente all'approvazione definitiva, si è deciso di identificarel'area dell'isola ecologica come unica adatta ad ospitare leantenne, per motivi di “salvaguardia di aree di pregioambientale” . Senza che ciò possa oltretutto influire sullapresenza delle due antenne ormai messe in funzione e per lequali, invece,

Forse, in una situazione economicamente difficile, anche latutela della salute dei cittadini non è più una priorità. Eppure,rispetto ad altre opere, un piano di monitoraggio costerebbesolamente poche migliaia di euro…

principio di precauzione

nessun controllo sistematico delle radiazionielettromagnetiche è stato previsto.

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tàToponimiOrigine dei nomi delle vie e dei luoghi di Adrodi Maria Teresa Ferrari

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FAVENTO (contrada) = E' una zona ventosa, infatti basta passaredi lì una sera calda d'estate per accorgersi che, ad una certaora, comincia a fischiare una bella arietta fresca che scendediretta dal G Monte Guglielmo)...Questo darebbe ragionea chi pensa che Favento debba il suo nome al vento che si aggiraqua e là per la Contrada. Invece no, pare che il nome “ Faét”derivi dai boschi di faggeti che ricoprivano un tempo ilterritorio. Altra piccola curiosità: pare che in questa zona siasorto uno dei primi insediamenti urbani del paese.

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Faét - Contrada Favento

MEDOLO (località) = Qui di dubbi ce ne sono finalmente pochi:questa località deve il suo nome ad una pietra formata da stratidi materiale calcareo, il “Médol” appunto. In questo luogo c'erauna cava di questo materiale.

Località Medolo

LAZZARETTO (via) = In dialetto si dice “Lasarèt” il che potrebbericordarci che in questa zona sorgesse un ospedale per gliappestati, il Lazzaretto appunto. La cosa potrebbe essere vera sesi dà credito all'iscrizione (nel 1855) posta ai piedi della santellatra via Lazzaretto e via S. Martino che ricorda i morti di pesteseppelliti intorno alla vecchia chiesetta di S. Martino (ora villaCaravaggi). D'altro canto una volta il camposanto si trovavasempre intorno alla chiesa quindi può darsi che le ossa trovatefossero quelle dei nostri antenati morti per cause diverse dallapeste e che il nome di Lazzaretto derivasse invece dagli aceri(àser) che formavano fitti boschi ai piedi della chiesetta.

Via Lazzaretto

LOVERA (via e località) = si trova a Torbiato e percorre la parte alta del paesedalla Scuola Materna fino a congiungersi con la provinciale Rovato/Iseo. E'una zona bellissima del paese dalla quale a tratti è possibile ammirare, nellegiornate limpide, lo splendido paesaggio sottostante fino al lago d'Iseocircondato dalle Prealpi e con il G Monte Guglielmo) come sfondo. Pareche debba il suo nome ad una contrazione della parola Luparia che significa“covo di lupi” o forse da “Luéra” che in bresciano significa anche“trabocchetto”. Sarà per la bellezza del luogo che cattura così volentieril'attenzione di chi si trova a passare di lì?

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Località Lovera

liberamente tratto dal libro di U. PeriniAdro:territorio e vicende storiche - ed. Comune di Adro

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Adro Torbiato

http://ideacivica.altervista.org

http://www.facebook.com/IdeaCivicaAdroETorbiato

e-mail: [email protected]

[email protected]

Maggio 2013

Com’era - Com’èL’evoluzione del paese attraverso le fotodi Idea Civica - Foto storiche di Claudio Sosio

Via Simoni

Veduta dalla terrazza del cimitero

Veduta del nuovo Polo Scolastico e Santuario della Madonna della Neve