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"Il Generale Europeista" Intervista a Vincenzo Camporini di Enrico Migliaccio Manovrina o no i conti non tornano Attilio Pasetto VOiCE! IN NOME DEL... DEMOS Magazine bimestrale - Numero 2 - Marzo 2019 "Alla conquista dall'Europa perduta" Intervista a Benetto Della Vedova di Anna Lisa Nalin Si TAV... senza condizioni! Piercamillo Falasca Il futuro non è per la TAV! Michele Governatori il Magazine Liberal by Area Liberal Il populismo italiano è diverso: è peggio! M. Taradash Polaroid Contemporanea Alice Montalbetti La "male dei social" Marco De Andreis Padre uno, Padre due... Roberto Capuzzo Il movimento gay: ieri e oggi Antonella Sacco Il Parallelismo Cr : Ev = Ev : Eu Giorgio Pasetto Medioevo prossimo venturo Lorenzo Dalai

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"Il Generale Europeista"Intervista a Vincenzo Camporini di Enrico MigliaccioManovrina o no i conti non tornano Attilio Pasetto

VOiCE!

IN NOME DEL...DEMOS

Magazine bimestrale - Numero 2 - Marzo 2019

"Alla conquista dall'Europa perduta"Intervista a Benetto Della Vedova di Anna Lisa NalinSi TAV... senza condizioni! Piercamillo FalascaIl futuro non è per la TAV! Michele Governatori

il Magazine Liberal by Area Liberal

Il populismo italiano è diverso: è peggio! M. Taradash

Polaroid Contemporanea Alice MontalbettiLa "male dei social" Marco De AndreisPadre uno, Padre due... Roberto CapuzzoIl movimento gay: ieri e oggi Antonella Sacco

Il Parallelismo Cr : Ev = Ev : Eu Giorgio Pasetto

Medioevo prossimo venturo Lorenzo Dalai

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03. Editoriale "Democrazia? No! Tirrannide.Anna Lisa Nalin

06. Il populismo italiano è diverso: è peggio!Marco Taradash

11. "Alla conquista dall'Europa perduta"Intervista a Benetto Della VedovaAnna Lisa Nalin

14. Si TAV... senza condizioni!Piercamillo Falasca

16. Il futuro non è per la TAV!Michele Governatori

20. Il Parallelismo Cr : Ev = Sv : EuGiorgio Pasetto

22. "Il Generale Eurpopeista"Intervista Vincenzo CamporiniEnrico Migliaccio

26. Manovra: dilettanti allo sbaraglioAttilio Pasetto

28. Euro: il nemico del popolo? Roberto Ricciuti

30 La "mala" dei social Marco De Andreis

32. Polaroid Contemporanea Alice Montalbetti

34. Medioevo prossimo venturo Lorenzo Dalai

36. FOCUS BOXPerchè cancellare la storia? Lorenzo Dalai

40. Padre uno, Padre due: non è solo unaquestione legale Roberto Capuzzo

42. RADICAL INSIDEIl movimento gay: ieri e oggi Antonella Sacco

“In democrazia vince la maggioranza, maquando si parla di scienza o cosa sia reale e

cosa no, l'evidenza dei fatti è quella chestabilisce chi ha torto e chi ha ragione”

Il lato oscuro della lunaStefano Nasetti

L'Indice di VOiCE!

VOiCE! è un magazine bimestrale di approfondimento politico economico e sociale di ispirazioneeuropeista. Non mancano contraditotri e confronti perchè il nostro leitmotiv rimmane sempre ildibattito democratico nel rispetto dei diritti dell'individuo

Editore: Giorgio PasettoDirettore Responsabile: Anna Lisa NalinCaporedattore Centrale: Enrico Migliaccio

Opinionisti: Marco Taradash, Marco DeAndreis, Piercamillo Falasca, MicheleGovernatori

Redattori: Roberto Capuzzo, Lorenzo Dalai,Alice Montalbetti, Attilio Pasetto, RobertoRicciuti, Antonella Sacco

Sede: Lungadige Attiraglio 34, 37124 VeronaContatto: [email protected]

VOiCE non risponde della opinioni espressenegli articoli firmati e le dichiarazioni riferitedal giornale impegnano esclusivamente irispettivi autori/redattori. Tutte le immaginiutilizzate sono libere da copyright e/oautorizzate.

Redazione

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EditorialeDemocrazia "fuori controllo"Anna Lisa Nalin

Amministratore Delegato, giornalista. Laurea inGiurisprudenza all’Università di Bologna. Master ofBussines Amministrazion alla Rotterdam School okManagement. Ha lavorato 15 anni all’estero: primanella comunicazione, poi come consulente nelsettore automibilistico. Nata il 3 sett. Vergineascendente Saggitario. Dal segno di terra ha presola capacità analitica e comunicativa proprio diMercurio pianeta di riferimento; dall’ascendente difuoco il carattere passioanario e il coraggio

Anna Lisa Nalin

Secondo l’insegnamento illuminista di Jean-Jacques Rousseau “la democrazia o è diretta onon è”

In nome del Demos, del Popolo o meglio delleMasse affamate di rivendicazioni, accecate dirabbia, facilmente infervorabili.Sono le piazze italiane inneggianti ai nuovi capi-popolo che sia Salvini versione “felpa”,“uniforme”o “giacca-cravatta” oppure il sempre sorridenteDi Maio trionfante preferibilmente dai balconi. E’la guerriglia urbana dei gilets jaunes nel cuore diParigi, ed ancora i “NO TAV” e i “SI TAV”, il latteversato sulle strade dai pastori sardi, i “FamilyDay” o il Congresso mondiale delle Famiglie degliintegralisti cattolici accolti sotto l’ombrelloprotettivo del leghismo salviniano. Sono leimmagini e il filo conduttore di questo numero.

“De-generazioni” di quanto di più prezioso le“generazioni” del dopo-guerra ci avevanoconsegnato: la DEMOCRAZIA, dal greco anticodemos “popolo” e kratos “potere”.Significa “governo del popolo”, ovvero un sistemain cui la sovranità di governo è esercitata dalpopolo direttamente o indirettamente.

La degenerazione più grande è la DEMOCRAZIADIRETTA, quella in origine praticata nell’agorà, lapiazza dell’antica Grecia. Qui si riunivano

i cittadini per discutere attivamente di leggi o diposizioni da prendere, esclusi gli schiavi, ledonne e gli stranieri.

Qualche analogia con quanto sta avvenendo?Certamente solo che oggi ci sono folleirrazionali, spesso incattivite, nelle piazze dovefascismo e comunismo si sono miscelati inpopulismo, sovranismo, razzismo, integralismoe antieuropeismo. Si vogliono cancellare 80 annidi storia dalla seconda guerra mondiale allefaticose battaglie civili per il riconoscimento deidiritti politici prima e di quelli delle minoranzepoi, siano donne, omosessuali, immigrati.

Il modello della democrazia diretta dei“virtuosi” Ateniesi è, dunque, deragliato nellepretese del Movimento 5S in nettacontrapposizione al modello di democraziaindiretta esercitata nel Parlamento dairappresentanti delgi elettori.

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La precisa strategia politica, mediatica etecnologica dei pentastellati, applicata ancheattraverso la piattaforma - non a casodenominata - Rousseau, era valsa il 32% dei votinelle politiche nel non lontano marzo 2018.

Da lì la “decadente” Repubblica parlamentareitaliana è stata posta sotto feroce attacco dalleforze del governo gialloverde. Paradossalmentea trarne vantaggio è stata la Lega salviniana.Alla rabbia generalista e populista si è aggiunta la“selezione naturale” fascio-leghista tollerata“di buon grado” dai 5S. Lo scambio: tenere in vitail governo del cambiamento. Il prezzoun’erosione continua del credito elettorale delMovimento. Secondo lo schema tipico delladestra la piazza si rivolge contro gli stranieri,

ovvero gli immigrati, gli schiavi moderni ancorpiù in schiavi perché condannati all’irregolaritàe, quindi, alla clandestinità.Ed ancora un’aggressione contro i diritticonquistati dalle donne in mezzo secolo comeaborto e divorzio nell’insana tutela della famiglianaturale. Per finire con i gay additati come“malati” malati da cuare. E’ la follia oscurantistache pervade la deriva integralista del mondocattolico, voti che la Lega vuole inglobare peravvicinarsi all’ambito 40%.La vera guerra è contro l’Europa delle libertà,del rispetto per le diversità, delle opportunitàeconomiche e sociali. "E' qui" che attraverso inazionalismi, i sovranismi, i populismi e gliintegralismi la DEMOCRAZIA rischia latrasformazione aristotelica in TIRANNIDE.

La degenerazione più grande è laDEMOCRAZIA DIRETTA, quella in originepraticata nell’agorà, la piazza dell’antica Grecia

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Giornalista e politico,Parlamentare europeoanti proibizionista edeputato dal ‘92 al ‘01(Radicali e poi ForzaItalia). Promotore direferendum conPannella e Segni.Fondatore diCentromotore,aggregatore di forzepolitiche perun’alternativa alGoverno giallo-verde.Membro dellaSegreteria politica di+Europa. Livorno 19/05/50, Toro: deciso ecaparbio, amante dellabuona vita e di tuttocio che è bello.

Marco Taradash

L'ultimo segretario del Pci a definirlo Partito della Classe Operaia fuAlessandro Natta. Il successore di Berlinguer si definiva comunistailluminista e giacobino. Il suo illumismo era infatti, come quello dellastragrande maggioranza della sinistra italiana, essenzialmente giacobino.Molto Rousseau, poco o nulla Voltaire.Quando cadde il muro di Berlino, novembre 1989, ormai segretario AchilleOcchetto, la sua reazione fu: "Ha vinto Hitler". Due giorni dopo Occhettocambiò il nome del PCI e da allora, credo, nessun dirigente del maggior partitodella sinistra italiana ebbe più il coraggio di far riferimento al PCI come al"partito della classe operaia".

Naturalmente tutti i dirigenti comunisti che nel corso dei decenni avevanousato quel termine sapevano benissimo che gli operai italiani votavano anchealtri partiti. Quello che intendevano, e volevano fare intendere, era che il Pcie soltanto il Pci rappresentava i veri interessi della classe operaia.La nota egemonia gramsciana questo era in pratica.Era il Partito che filtrava la volontà generale attraverso i mille rivoli confusi

Il populismo italiano èdiverso: è peggio!Marco Taradash

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contraddittori e dispersi delle volontà particolariespresse dagli operai in carne ed ossa e magarianima. Questo è il vero antecedente culturaledel populismo italiano. Un mito unificante, latrasformazione di cittadini ed elettori in massa daguidare verso il riscatto. Democrazia popolare,era il nome della meta. Quanto il populismoamericano è (o era) colorato, libertario,federalista, conservatore, anarchico tanto quelloeuropeo è cupo, nero rosso o tonalità intermedie,rossobrune. È il Volk di Hitler ("Ein Volk, ein Reich,ein Führer") o la Dittatura del Proletariatodell'Unione Sovietica.

Non fu populismo in Italia la demagogiasempliciotta dell'Uomo Qualunque, tanto menoil protagonismo illusionista di Silvio Berlusconi.Berlusconi, quando deciderà di cambiare nomealla Casa della Libertà s'interrogherà seribattezzarla Partito della Libertà o Popolo dellalibertà. Alla fine sceglierà la secondadenominazione, i suoi sondaggi chiusero laquestione. Ma il 'popolo' di Berlusconi non erauna evocazione, era un'invocazione: riuniamociintorno al mio progetto, fate i vostri interessi"non fate i coglioni", sconfiggiamo la sinistra,portiamo l'Italia nell'Europa ricca e aperta delPartito Popolare Europeo.

La sinistra che Berlusconi continuava a definirecomunista intanto aveva abbandonato laClasse al suo destino evanescente e avevascoperto a sua volta il popolo. Ma non il popolocome surrogato della Classe, non il 'mito', ma ilmite popolo berlingueriano della sinistra, ormailaicizzato e alla ricerca non di una egemonia ma diun programma politico vincente. Nè il popoloberlusconiano della libertà, né il popolo delPci-Ds-Pds-Pd del progresso trovarono quelloche cercavano.Il popolo non esiste, lo sanno tutti, ma lo voglionocredere i gonzi e lo vogliono far credere idemagoghi di destra e i giacobini di sinistra.

Ora è il turno in Italia dei due gangster politici cheguidano il M5S e la Lega.A cosa servono le grandi guerre? A ridefinire iconfini? No, quelle sono cruente feroci disumaneguerricciole, come dire, condominiali. Servonoallora a rinnovare il parco macchine (da guerra)?Quelli sono tagliandi, non vere guerre, anche sedurano magari decenni perché la produzione nondeve fermarsi.

Le grandi guerre servono a ridefinire leegemonie geopolitiche. La prima guerramondiale aveva questa finalità, ma le alleanzeerano confuse da una parte e dall'altra, e non ciriuscì. E allora si giocò un secondo tempo, quellosì decisivo. Finì in Europa l'età dei nazionalismi, equindi delle ambizioni allo 'spazio vitale' che sierano abbozzate fra il '14 e il '18 e che si eranopoi meglio definite nel fascismo e nel nazismo,trionfarono le democrazie da un lato e iltotalitarismo anti-e-fascista dall'altro.

L'Europa è stata l'iniziatrice e il principale campodi battaglia del sanguinario Novecento. Sarà benetenerlo a mente ora che si è scatenata la terzagrande guerra per l'egemonia politicamondiale. Gli schieramenti si vanno definendodietro il velo dell'abitudine a vivere nella bollademocratica.

Usa, Russia e Cina ne sono i protagonisti,l'Europa, che non ha un governo ma una'governance' buona ancora ancora nei tempinormali, non se ne è neppure accorta,nonostante sia di nuovo il principale campo dibattaglia.

È qui in Europa che si giocano oggi i destinidella democrazia e della pace. Ed è qui qui inItalia, nella nostra amata penisola, tornata adessere la portaerei del Mediterraneo, che si stagiocando la prima grande battaglia della terzaguerra mondiale.

Il popolo non esiste, lo sanno tutti, ma lo vogliono credere igonzi e lo vogliono far credere i demagoghi di destra e igiacobini di sinistra

Ora è il turno in Italia dei due gangster politici che guidano ilM5S e la Lega

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I partiti "populisti" italiani hanno già scelto conchi stare, o con la Russia (da tempo) o con la Cina(appena se ne è presentata l'occasione), e magariin questa fase con entrambe. L'America, perfinol'America di Trump, se ne è finalmente accorta.L'Europa ha per ora sollevato solo il sopracciglio.

Ricordate quella frase di Margaret Thatcher chetutti citano a sproposito per contestare il "brutaleegoismo neoliberista": «La società non esiste,esistono gli individui»?

Naturalmente Thatcher non negava l'esistenzadella società e delle responsabilità verso diessa, tutto il contrario.

La frase intera dice: «Penso che abbiamoattraversato un periodo in cui a troppi bambini epersone è stato insegnato:

"Ho un problema, è compito del governooccuparsene" e quindi scaricano i loro problemisulla società, e chi è la società?Ci sono singoli uomini e donne e ci sonofamiglie, e nessun governo può fare nulla senon attraverso le persone.

È nostro dovere prenderci cura di noi stessi e poidel prossimo e la gente ha troppo in mente idiritti senza i doveri... Non esiste una cosa come lasocietà".

“È nostro dovere prenderci cura di noi stessie poi del prossimo... la gente ha troppo inmente i diritti senza i doveri...Non esiste una cosa come la società"

Margaret Thatcher

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La sua frase è stata usata per rovesciarne ilpensiero, proprio come accade oggi all'art. 1 dellaCostituzione, che i populisti ricordano così:«L'Italia è una Repubblica democratica, fondatasul lavoro. La sovranità appartiene al popolo»omettendo come la frase continua: «che laesercita nelle forme e nei limiti dellaCostituzione».

Il governo del popolo, l'avvocato del popolo, lamanovra del popolo. Il populismo italiano per ilsuo carattere fasciocomunista rende futile ognidistinzione fra la Lega di Salvini (che del vecchiopartito di Bossi e Maroni conserva soltanto ilnome, i debiti e forse qualche porzione di"tesoretto") e il movimento roussoviano diCasaleggio e Di Maio.

Qualunque esponente politico o sindacale oaccademico liberaldemocratico, che creda allaconcorrenza e allo stato di diritto, che difenda gliinteressi degli imprenditori o dei lavoratori senzaatteggiamenti luddisti o classisti, che propugniuna politica delle riforme economiche eistituzionali in chiave europea diviene, come èaccaduto di recente a Marco Bentivogli, oggettodel fanatismo dei propagandisti della svoltadirigista, giustizialista, protezionista, clericale delgoverno Casaleggio-Di Maio Salvini-Fontana.

Anche clericale, certo. Il populismo italiano - adifferenza di quello Usa e di tutti gli altri generi dipopulismo di destra o di sinistra in giro in Europanel dopoguerra prima del loro incontro colcosiddetto sovranismo - ha come nemicomortale la democrazia liberale, larappresentanza parlamentare, lo stato didiritto, l'economia di mercato, e last but notleast i diritti civili.

Chi è il più stretto consigliere "culturale" diSalvini? È il ministro della famiglia LorenzoFontana.

Questi ha prima legittimato con la sua adesione ilconvegno del giornale on line neofascista (insenso proprio, è diretta da Adriano Tilgher) IlPrimato Nazionale (che oggi si definisce'quotidiano sovranista'), convegno che haospitato i campioni nazionali dell'antisemitismo(Maurizio Blondet), dell'omofobia (Silvana DeMari) e del putinismo (tutti gli altri).

Inoltre ha organizzato il grande appuntamento diVerona (29-30-31 marzo) del XIII WorldCongress of Families, una organizzazione natanella Russia putiniana e ortodossa che propone ilritorno all'età dell'oro clericale.

Ci saremo anche noi a Verona in quei giorni conPiù Europa Radicali Italiani CentroMotore eArea Liberal per ricordare a tutti che laLega-5Stelle è, con i talebani et similia,espressione della cultura più retriva e clericaleoggi presente sul pianeta Terra.

Il populismo italiano per il suo carattere fasciocomunistarende futile ogni distinzione fra la Lega di Salvini e ilmovimento roussoviano di Casaleggio e Di Maio

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Anna Lisa Nalin: Benedetto con il Congressofondativo di +Europa a fine gennaio haiconfermato la tua leadership quali sono gliargomenti centrali della campagna elettorale?

Benedetto Della Vedova: Siamo natiriconoscendo nella parola “Europa” una linea difrattura tra chi ne vuole di meno e chi, comenoi, ne vuole di più; ovvero tra chi vuole menoapertura e integrazione, e chi ne vuole di più, trachi vuole meno libertà economiche e civili e chi nevuole di più, tra chi vuole meno progressoscientifico e tecnologico e chi ne vuole di più, trachi vuole meno diritto e meno diritti e chi nevuole di più. È la linea di frattura che attraversal’Occidente contemporaneo, che scalza la vecchiaopposizione destra/sinistra e la svuota

di significato. Sulla parola “Europa” si gioca ildestino della nostra libertà e del nostrobenessere, ed è chiaro che le elezioni europeesiano un banco di prova fondamentale e unpunto di non ritorno in tutto il continente, nonsolo in Italia, che pure di questa frattura oggi èl’epicentro.

ALN: In Italia siete il partito “europeista” perdefinizione dalla stessa scelta del nome, quale èla vostra visione dell’Europa e dell’Italia inEuropa?

BDV: Noi pensiamo che l’Unione Europea, nellesue forme attuali e in quelle rinnovateche dovremo costruire in futuro, sia il destinomigliore per gli europei e quindi per gli italiani.

"Alla conquista dell'Europa perduta"Intervista a Benedetto DellaVedovaAnna Lisa Nalin

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Ma l’Europa è più di un’istituzione da difenderee di una prospettiva di maggiore integrazionepolitica ed economica da conquistare. L’Europaè la civiltà europea: la tolleranza, la liberacircolazione, la libertà economica, la pace degliultimi settant'anni seguita a millenni di guerresanguinose, la fiducia nell’innovazione e nellaconoscenza scientifica e umanistica.

Il Presidente Macron ha parlato, in un manifestoche ho sottoscritto volentieri, di RinascimentoEuropeo: ecco, non poteva trovare parole miglioriper definire quello che vogliamo.

ALN: Quanto conta Emma Bonino e quantorappresenta per +Europa e per le elezioni?

BDV: Emma Bonino è la sua storia italiana dimilitante politica, ma è anche la sua storiaeuropea di rappresentante delle istituzionicomuni; storia che da noi è un po’ menoconosciuta, ma alla quale in Europa vienericonosciuto un valore enorme. È un patrimoniodell’Italia e dell’Europa. Per questo proprio nellaprossima campagna elettorale avrà un ruolo euna visibilità nella famiglia europea dell’Alde cheandrà ben oltre i nostri con-fini nazionali.

ALN: Passiamo alla situazione politica italiana,come pensi di contrastare l’egemonia mediaticadi Salvini e il suo sovranismo, antieuropeista eintegralista in tema di diritti civili?

BDV: A contrastare l’egemonia mediatica diSalvini nemmeno ci penso, mi interessa di piùcostruire un’alternativa politica credibile,basata su un racconto radicalmente opposto aquello che ha portato Salvini e Di Maio algoverno.Loro dicono che c’è un invasione di immigrati?Noi diciamo, dimostrandolo, che non è vero.

Loro dicono che abbiamo bisogno di meno opereinfrastrutturali come la Tav? Noi diciamo che cene vorrebbero mille di più. Loro vogliono chiu-dere i negozi la domenica? Noi stiamoraccogliendo le firme proprio davanti ai negoziper impedirglielo.

Loro partoriscono misure assistenziali comequota 100 e il reddito di cittadinanza pagate dallegenerazioni future, ovvero dai nostri figli,attraverso il debito pubblico?

L’Europa è la civiltà europea: la tolleranza, lalibera circolazione, la libertà economica, la pacedegli ultimi settant'anni seguita a millenni diguerre sanguinose

Segretario di +Europa dal 27 Gennaio 2019, dopoaver lanciato nel 2017 Forza Europa. Candidatonel 2018 nella coalizione di centrosinistra nellalista +Europa con Emma Bonino. In precedenzaSottosegretario di Stato del Ministero degliEsteri nei governi Renzi e Gentiloni. Il suoimpegno politico inizia nel 1994 con MarcoPannella, poi Presidente dei Radicali Italiani,leader del movimento dei Riformatori Liberali(2005-2009); Eurodeputato dal 1999 al 2004(Lista Emma Bonino), Deputato nazionale dal2008 al 2013 (PdL e poi FLI), Senatore con Montiper l’Italia fino al 2018. Le sue idee politiche edeconomiche si avvicinano molto al liberalismoclassico e quello della scuola di Chicago (MiltonFriedman); è un convinto europeista. Haappoggiato proposte per eutanasia, drogheleggere, prostituzione e unioni omosessuali, perla laicità dello Stato e per una riforma liberale epro-mercato dell'economia. Nato a Sondrio, 3/04/1962, Ariete: primo segno dello zodiacoregolato dal pianeta Marte: gli arieti sono audaci,aggressivi, coraggiosi e provano gustonell’intraprendere progetti sempre nuovi.

BenedettoDella Vedova

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Noi abbiamo presentato una proposta di modificacostituzionale per inserire il principio dell’equitàgenerazionale nella nostra Costituzione. Lorovorrebbero uscire dall’Euro? Noi vogliamo cheall’unione monetaria si aggiunga anche quellabancaria e poi quella fiscale e politica. Lorovogliono riportare la famiglia e le donne alMedioevo del diritto? Noi vogliamo estendere idiritti e superare tutte le discriminazioni.

ALN: Il weekend tra il 29 e il 31 Marzo Veronasarà sede del convegno mondiale per la famiglianaturale, iniziativa voluta fortemente dal MinistroFontana e dalle forze conservatrici cattoliche.+Europa assieme ai Radicali Italiani saràimpegnata in contro-manifestazioni nella città.Quale messaggio volete dare?

Confidiamo innanzitutto che non ci saremo solonoi. Le conquiste che Fontana vuole abbatterenon appartengono solo alla tradizione politicaradicale, dalla quale molti di noi proveniamo,ma al popolo italiano. È sempre più evidente cheil pacchetto della decrescita non può esserecomprato un pezzo alla volta: se uno propugna ladecrescita economica finirà presto per avere ache fare anche con quella civile e dei diritti, equesto governo ci vuole portare coerentementeindietro in ogni campo. Il Ddl Pillon è unabominio e questo è un governo medievale.

ALN: Nonostante il forte calo nelleamministrative in Abruzzo e in Sardegna, i 5S e DiMaio sono vivi e combattivi con programmi aivostri antipodi come vi ponete nei confronti delMovimento?

BDV: Emma Bonino, dal palco del congresso diMilano, ha detto che la Lega è un partitotendenzialmente autoritario, mentre il M5S èun partito tendenzialmente totalitario. Questoriguarda il loro rapporto con il consenso e con lademocrazia.

Poi c’è un diverso radicamento territoriale, che sitraduce in diverse scelte di fondo di politicaeconomica: più orientate al protezionismo per laLega, più all’assistenzialismo spinto per i 5stelle. Ma il riconoscimento delle differenze chepure esistono non può portarci a essere piùindulgenti per gli uni rispetto agli altri.Sono entrambi iscritti al partito del “meno” alquale ci opponiamo e al quale vogliamo esserealternativa, con la stessa determinazione.

ALN: Con il successo delle primarie il PD èritornato in scena con una capacità aggregativainaspettata. Perché un elettore europeistadovrebbe votare +Europa e non PD?

BDV: Semplicemente, perché +Europa non è ilPD. Apparteniamo a famiglie europee diverse- noi siamo con i liberal-democratici, il PD con isocialisti europei - e questo significarappresentare bisogni, idee e visioni diverse.

Se il PD, coerentemente con la sua storia, guardaprioritariamente alle disuguaglianze e quindi allaredistribuzione della ricchezza, noi pensiamo chel’Italia sconti un problema pluridecennale diproduttività, e se nessuno produce ricchezzanon ci sarà molto da redistribuire.

La vitalità mostrata dal PD alle primarie è unabuona notizia, è una condizio-ne necessaria per lamessa in campo di un’alternativa ai gialloverdi,ma non è una condizione sufficiente. C’è bisognodi un forte polo di aggre-gazione liberal-democratico ed europeista, che sappia guardaresenza supponenza anche all’elettoratomoderato nauseato dall’egemonia di Salvini.

ALN: Blocco dei porti, Decreto sicurezza, No TAV,chiusure domenicali etc., quali sono stati i tremaggiori errori i compiuti dal governo?

BDV: Comincerei dalla legge di bilancio, la

Loro vogliono riportare la famiglia e le donne alMedioevo del diritto? Noi vogliamo estendere idiritti e superare tutte le discriminazioni

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madre di tutti i disastri a cui stiamo andandoincontro.Non se ne parla secondo me abbastanza: siamo inrecessione, crollano gli investimenti, gli indicidei prezzi, del fatturato industriale e della fiduciadei consumatori sono ai minimi, e loro impiccanoil paese alla corda di scelte irresponsabili comequota 100 e il reddito di cittadinanza, l’esattoopposto di quello di cui il paese avrebbe bisogno.

Rischiamo di pagarla carissima già tra pochi mesi,quando i nodi verranno al pettine e non cisaranno le risorse per disinnescare le clausole disalvaguardia. La Tav, più che un errore, è ilparadigma delle contraddizioni di questogoverno: va fatta il prima possibile, e invece lorosono alla disperata ricerca di una scusa per nonfarla, o per farla facendo fin-ta di non farla. Cisarebbe da ridere se non fosse in gioco una via dicomunicazione e di scambio con il resto delcontinente fondamentale per il Paese.

Poi certo, c’è la questione immigrazione, lagrande arma di distrazione di massa. Non c’èalcuna emergenza ma Salvini fa finta che ci sia, ela affronta in un modo al tempo stesso stupido eferoce. Stupido perché non porta a nessunrisultato - e dove si decidono davvero le politichesull’immigrazione, ovvero nelle riunioni europeedei ministri competenti Salvini si guarda bene dalfarsi vedere -, e feroce perché mette in gioco viteumane con un cinismo indegno delle istituzionipubbliche di un grande Paese democratico comeil nostro. In un grande Paese l’immigrazione sigoverna, non si cavalca a fini elettorali.

ALN: Stando ai sondaggi da mesi il risultato delleelezioni sarebbe scontato: Lega in volata e Salvinidebordante, che ne pensi?

BDV: Sì, è vero, i sondaggi dicono questo. Ma cisono delle crepe sempre più visibili e questasupremazia di Salvini potrebbe essere più fragile

di quel che non si creda. La vicenda della Tav stasvelando i veri paradossi della maggioranza, e trapochi mesi arriveremo alla resa dei conti sul bilan-cio pubblico.

Il Governo sarà chiamato a rispondere dei suoisbagli non dall’Europa o dall’opposizione, madalla realtà e dovrà risponderne agli italiani:come disinnescheranno le clausole disalvaguardia? Come eviteranno, se riusciranno, diportare l’Iva al 25 o al 26 percento? Metteranno lemani nelle tasche e nei risparmi degli italiani?Oppure la-sceranno esplodere il rapporto deficit/Pil, innescando una nuova crisi dello spread cheporterà al collasso la nostra economia?Gestiranno la situazione con lo stessodilettantismo che stanno mostrando sulla Tav? Ilconsenso si può bruciare molto rapidamente.

ALN: A quali fasce di elettori volete rivolgervi?

BDV: Alle vittime dell’Italia gialloverde,innanzitutto. A quei giovani che non vedonoriconosciuto il loro talento e la loro creatività inItalia, e non si accontentano di dover campare diassistenza pubblica. A chi produce ricchezzaattraverso l’impresa e il lavoro, e la vede dissipatain spesa corrente e in assistenzialismo inutile eimproduttivo. A chi vede con paura la riduzionedel perimetro dei diritti della persona. A chi nonè disposto a calpestare le minoranze perassecondare frustrazioni sociali che sono inveceda contrastare. A chi non si rassegna all’idea cheil declino economico, sociale e civile sia l’unicaprospettiva che attende la seconda economiamanifatturiera del Continente. A chi nonvorrebbe vedere interrotta, e anzi vorrebbeproseguire e accelerare, la stagione di riformeavviata nel 2011. A chi vuole difendere la libertàe la democrazia.A chi crede che alla piccola Italia sovranista sipossa e si debba opporre l’idea di una grandeItalia Europea.

...ci sono delle crepe sempre più visibili e questasupremazia di Salvini potrebbe essere più fragiledi quel che non si creda

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Sì TAV... senza condizioni!Piercamillo Falasca

Giornalista e consulente economico. Vive a Roma,membro della Direzione +Europa. Laureato inEconomia delle Amministrazioni pubbliche e delleIstituzioni Internazionali alla Bocconi. Fellowdell’Istituto Bruno Leoni. Nato a Sarno (SA) il 10/10/80. Bilancia con ascendente Leone:combinazione che carraterizza persone vitali,affascinanti, socievoli, un po’ egocentriche.L’indecisione del segno d’aria viene annullata dallaforte determinazione dell’ascendete di fuoco.

Piercamillo Falasca

Un’analisi costi benefici è uno strumento moltoserio di valutazione dell’impatto di una sceltapubblica, in termini finanziari e sociali.Come ogni tipo di valutazione, tuttavia, contieneun limite intrinseco dato da una certadipendenza dell’analisi stessa dal contesto in cuiviene realizzata.

Non è retorica affermare che un’analisi costibenefici sulla realizzazione dell’Autostrada delSole (inaugurata nel 1954, dopo appena 8 annidalla posa della prima pietra) non avrebbecertamente incluso tra i benefici la diffusionemassiccia degli “autogrill”, i ristori autostradalinati per intuizione di Mario Pavesi nel 1947 ediventati un format italiano diffuso nel mondo.

E’ il valore stesso dell’innovazione, segue rivoliche nessuno aveva visto. Non è possibilequantificare quanto le arterie viarie forgino unasocietà nel medio-lungo periodo: la libertà dimovimento, gli scambi, le interazioni che siinstaurano lungo le rotte dei traffici di persone emerci creano ricchezza e diffondonobenessere. Se la democrazia nasce in piazza, ilmercato nasce lungo le strade.

Tra risorse già spese, già impegnate e fondi dastanziare, la Tav Torino-Lione costerà,comunque, meno di un anno di reddito dicittadinanza o di Quota 100.

Sarà un investimento in capitale fisico cheesprimerà valore per decenni, così come per moltianni una sua mancata realizzazionedanneggerebbe (ulteriormente) la capacitàitaliana di attrarre investimenti stranieri: lacredibilità del Paese, il rispetto dei contrattisiglati e degli impegni assunti, una pubblicaamministrazione amica di chi “fa” vale più di unsistema fiscale favorevole o dei salari bassi.Sono ragioni, queste, per essere favorevoli allaTav Torino-Lione senza condizioni.

Nei due decenni passati l’Italia si è ammalata diuna sindrome anti-industriale e anti-scientificache ha reso protagonisti i movimenti del "No atutto".

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Il peggior ecologismo ideologizzatod’Occidente si è a un certo punto saldato conl’antipolitica, il complottismo e infine quel cheoggi definiamo sovranismo: una difesa di unpiccolo mondo antico che non è mai esistito, senon nell’orizzonte di vita dei più poveri e menofortunati.

Dire No alla Torino-Lione significa dire No atantissime altre opere future, in un Paese che hauno stock infrastrutturale ormai vetusto, che nonpuò più essere solo manutenuto. E’ un giocosterile quello di rivendicare l’esistenza di altrepriorità, da parte di un movimento politico digoverno che per anni si è opposto al progettodella Gronda di Genova, salvo piangere lacrime dicoccodrillo per la tragedia del ponte crollato.

Quel che più conta, nella partita sulla TAV, è il tipodi Paese che decidiamo di essere.

Un mondo di 7 miliardi e più di persone, conpossibilità di investimento e di sviluppo infinito,guarda all’Italia e all’Europa come a una opzione,non più come una necessità. Per beneficiare deicapitali del mondo, occorre apparire ed essere unluogo affidabile e desideroso di rinnovarsicostantemente.

Quanto vale questo messaggio?

Non c’è analisi costi-benefici che lo possaquantificare. Sì Tav, senza condizioni.

Dire No alla Torino-Lionesignifica dire No a tantissime

altre opere future

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Marchigiano, 46ennevive a Roma. Laureain microeconomia,specializzato inenergia e ambiente:temi su cui lavora eche tratta per RadioRadicale e il blogDerrick Energia.Autore di romanzi,ultimo pubblicato“Carbonio” per Terredi Mezzo. Gemelliascendente Vergine,entrambi regolatida Mercurio:intelletto erazionalità alquadrato!

Michele Governatori

COSA VOGLIO QUANDO MI SPOSTOOgni tanto prendo i treni “Intercity” di Trenitalia tra Milano e Genova, un’ora emezza di percorso. Una linea più moderna (che infatti è in programma)potrebbe ridurre un po’ i tempi di percorrenza, ma soprattutto rendere piùaffidabile il servizio, mentre oggi partire e arrivare in orario è una questionedi fortuna. (E forse di capacità di Trenitalia e dello Stato nel gestire econtrollare i servizi nazionali diversi dalle Frecce).

Pagherei 20 euro in più per risparmiare venti minuti tra Milano e Genova?No, se pagandone un po’ meno avessi una wifi funzionante su tutto ilpercorso e mezzi moderni e puliti, e, soprattutto, la certezza di arrivarepuntuale.

Forse sono io che invecchiando ho perso il gusto della velocità? Non credo:conservo bene la mia nerdiness da maschio italiano medio: mi esalterei sepotessi provare una Ferrari in pista. Ma se prendo un treno mi interessafidarmi degli orari, connettermi a bordo per lavorare o svagarmi, oppure

Il futuro non è per la TAV!Michele Governatori

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leggere in pace, e pagare il giusto. Questo lopreferisco all’arrivare leggermente primapagando parecchio di più.

VELOCITA’ SPINTA, COSTI SPINTIE le cifre in effetti cambiano, eccome: una linea eun treno veloci costano enormemente di piùnella costruzione e nell’esercizio. La primarichiede strutture edili complesse e ad altoimpatto sul territorio, raggi di curvatura moltopiù ampi, segregazione da centri abitati e dastazioni locali, con elevatissimo consumo di suolo(riguardo cui l’Italia è in permanente emergenza:secondo l’ISPRA tra il 2012 e il 2017 la Liguria haperso il 4% delle aree agricole e di pascolo; Romain soli 2 anni ha reso artificiali 36 ettari in modobiologicamente irreversibile e con pericoli

idrogeologici conseguenti).

E un treno veloce costa, proporzionalmente allavelocità, molto più di uno normale in termini dienergia necessaria a spingerlo: dipende dalleleggi fisiche dell’attrito dell’aria, e non c’èlevitazione magnetica che possa risolvere laquestione (la risolverebbe l’hyperloop di ElonMusk – se qualcuno ci metterà mai i soldi).

IL MANAGER EXECUTIVE ANNI ‘80 E ICITTADINI DI PROVINCIASe trent’anni fa forse era credibile che unmanager o un politico di spicco avessero interessea pagare qualunque cifra per arrivare prima,nell’era della connettività, delle videoconferenze

...un treno veloce costa,proporzionalmente alla velocità,molto più di uno normale in terminidi energia necessaria a spingerlo...

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e di twitter tanta fretta ha perso buona partedel suo senso economico, perché è menoimportante spostarsi fisicamente in modorapidissimo e perché il “costo opportunità” deltempo passato in viaggio è calato.

Invece, le conseguenze distributivedei grandissimi investimenti in alta velocitàpasseggeri restano critiche nei paesi come ilnostro dove l’infrastruttura è stata pagata con letasse e solo parzialmente con i pedaggi ditransito sulla rete (e quindi i biglietti).

In altri termini: io uso l’alta velocità perché vivoin una città importante e lavoro per una grandeazienda multisede, ma il servizio è ampiamentepagato anche da chi vive in provincia e noncondivide il mio tran-tran Roma-Milano.Il quale provinciale, in più, s’è visto in alcuni casiridurre i servizi di mobilità locali anche perlimitare la concorrenza a quelli veloci. “Tu noncapisci gli effetti positivi di integrazione delle viedi comunicazione”, mi dicono. Al che io rispondoche i trasporti velocissimi non servono più aunire le civiltà come fece l’inizio dei commerci.Probabilmente oggi questo ruolo l’ha l’accesso ainformazione di qualità e libera, anche sul web,che infatti guarda caso i paesi assolutisti bloccanoanche laddove le merci passano in abbondanza. Ei regimi populisti e sovranisti idem, anche se construmenti più surrettizi.

SOLDI PUBBLICI? BENALTRISMOOBBLIGATORIOSe i soldi sono pubblici e se c’è un vincolo dibilancio (c’è: passata l’era gialloverde ce neriaccorgeremo drammaticamente) ogni Eurospeso in un’infrastruttura dev’essereconfrontato con usi alternativi. Non èbenaltrismo, è rispetto del contribuente.Un’infrastruttura pubblica è bella se ha effetticomplessivamente favorevoli in termini dibenessere economico al netto dei danniambientali e se gli effetti distributivi sono

anch’essi accettabili.È vero, d’altra parte, che un’analisi costi/benefici non può da sola sostituirsi alla sceltapolitica, anche perché su alcune opportunità diconsumo è difficile quantificare in anticipo ladisponibilità a pagare dei cittadini.

COSTI/BENEFICI TORINO-LIONEGià nel 2011 l’analisi costi/benefici ufficiale sullanuova ferrovia Torino-Lione dava risultati incerti,che pure erano basati su aspettative di crescitadel traffico rivelatesi poi molto eccessive esull’inadeguatezza della sagoma del tunnel dellalinea storica che in realtà in parte era già allora invia di miglioramento tramite abbassamento deibinari.

Che i trend del traffico di merci su ferroviasiano stagnanti ormai da un ventennio si devealla smaterializzazione delle nostre economie ealla riduzione della quota di grandi prodottiindifferenziati adatti a un trasporto ad altaportata tra hub e hub. È vero che la vecchia lineadel Frejus oggi è troppo stretta, ma è anchevero che intervenirvi è possibile (per quantocomplesso) e meno costoso – soprattutto intermini di impatti sull’ambiente - rispetto a fare lanuova tratta. Essa resterebbe in forte pendenza,con conseguenti maggiori consumi energetici deitreni rispetto a un tunnel di base, ma è anchevero che entro pochi decenni l’elettricità saràprodotta in gran parte senza emissioni dannose(così come i TIR avranno meno emissioni dacombustione e – con la guida autonoma – sarannoenormemente meno pericolosi).

Ma i costi d’uscita tardiva più preoccupanti dalprogetto Torino-Lione non sono l’adeguamentodella linea storica, bensì quelli politici e civilistici,che il Governo non è stato in grado diquantificare.

Ma i costi d’uscita tardiva più preoccupanti dal progettoTorino-Lione non sono l’adeguamento della linea storica,bensì quelli politici e civilistici, che il Governo non è statoin grado di quantificare.

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Radio Liberal è la radio liberale, liberista elibertaria che vuole portare innovazionenell'ambito dell'informazione radiofonica tramitel'utilizzo dello smartphone come device.

Radio Liberal la puoi ascoltare in auto, inbicicletta, al lavoro e dove preferisci, basta unarete wi-fi oppure copertura della linea telefonica.

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"Oggi parliamo di..." è l'intervento curato daAntonello Perbellini (tesoriere di Area Liberal) cheaffronta quotidianamente con acume e spirito criticogli argomenti alla ribalta della cronaca politicacontemporanea. La rubrica è in onda tutti i giorni alle9.30 ed in replica alle 12.30.

"Attenti a quei tre" è la rubrica settimanale del lunedìalle 21.30 con Giorgio Pasetto (Presidente di AreaLiberal), Anna Lisa Nalin (Direttore di Voice) eAntonello Perbellini venti minuti di confrontograffiante che prende spunto dalle notizie piùsignificative della settimana.

Radio Liberal si finanzia con spot della durata di trentasecondi, chi volesse partecipare al progetto editorialeed aiutare la webradio è sempre il ben venuto.

Radio Liberal... for you!

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IL PARALLELISMO( Cr : Ev = Sv : Eu )

Giorgio Pasetto

Veronese, imprenditore, attivista politico, liberal,determinato a dare voce ad un pensiero talvoltascomodo e controcorrente. Membro del ComitatoNazionale dei Radicali Italiani e dell'Assemblea di +Europa, Presidente dell'associazione Area Liber.Dottore in scienze motorie, osteopatia efisioterapia. Nato il 6 ottobre 1967, Bilanciaascendente Saggitario: generosità, idealismo,tolleranza, ampie vedute ed anche sensibilità,comprensione empatica per chi si ha di fronte.

Giorgio Pasetto

“Loro” mantengono queste idee, “noi” le nostre,senza possibilità di mediazione. L’obiettivo nondeve essere il convincimento di chi si trova su

Creazionisti:Evoluzionisti = Sovranisti:Europeisti

Per l’Europa sia i Sovranisti che gli Euroscetticisono e saranno lo stimolo alla forza evolutivaper selezionare in modo “simil darwiniano” laclasse politica che uscirà dalle prossime elezionieuropee del 26 Maggio.Charles Darwin con la teoria “L’origine dellespecie” (1859) ha contribuito in mododeterminante alla nostra comprensione delmondo attraverso un modello evolutivo e perselezione naturale. Il creazionismo “integralista”invece nega l’evoluzione delle specie in toto,contrapponendosi di netto a Darwin.Esistono anche teorie creazioniste “moderate”,storicamente più recenti e che ammettono unavisione meno ortodossa. Queste tesi spieganol’evoluzione come un processo indiretto dicreazione e accettano l’idea darwiniana diselezione naturale ma sostengono che dietrotutto questo ci sia un progetto ideato daun’entità superiore, un creatore intelligente(cosiddetto Intelligent Design).Cambiando lo scenario è possibile vedere cometale visione creazionista sfumata possa essereapplicata per analizzare l’attuale scacchiere

politico. Si tratta di idee estremamente insidioseperché pur sembrando “moderate” di fattoraccontano menzogne e inquninano il dibattito.Negare la teoria di Darwin significa non capirein che modo abbiamo interagito e interagiamocon l’ambiente nel quale viviamo; così comenegare i benefici che l’Unione Europea haapportato alla nostra società significa ignoraretutta la storia del 900.Il parallelismo diviene evidente: queste posizionisono “pericolose” per la teoria dell’evoluzionedarwiniana come lo sono per l’Unione Europea.

DIALOGO PERSUASIVOCome parlare allora a chi si trincera su questeposizioni? Quali sono le strategie che potrebberostimolare il dibattito ed il confronto? Le posizionicreazioniste sono simili a quelle dei NO VAX.Classificare queste posizioni antiscientifiche ebasate sull’ignoranza non aiuta il dialogo.(A. L. Bonfranceschi: Darwin Day - wired.it)

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posizioni diametralmente opposte, ma ilconvincimento di chi mostra qualche apertura.Il successo sarà possibile se riusciremo a portarela discussione su un piano metodologicorazionale. E allora cosa possiamo sostenere difronte a persone permeabili al confronto?

L’Unione Europea è ad oggi la formula politicamigliore per tenere insieme Stati sovrani constorie diverse. La UE potrà essere migliorata solose tutti i singoli Stati si orienteranno verso l’ideadegli Stati Uniti d’Europa.Cosi come l’evoluzione delle specie darwinianaper selezione naturale, rinforzata anche daevidenze fossili e genetiche, è oggi il modellomigliore per spiegare la grande varietà di esseriviventi presente nell’albero della biodiversità.

EVOLUZIONE: VANTAGGI E SVANTAGGIIl dente del giudizio, e il coccige sono denominatiorgani vestigiali, ovvero strutture che hannoperso la loro funzione o che non funzionano piùcome in passato. Sono la provadell‘imperfezione dell’evoluzione, delcompromesso che caratterizza l’evoluzionedarwiniana, così come sostiene lo studioso TelmoPievani: “La doppia curva della nostra colonnavertebrale racconta la storia dell’evoluzionedel bipedismo, di quando ci siamo alzati eabbiamo spostato tutto il nostro peso sugli artiinferiori, rimaneggiando l’anatomia del corpo. Ilcoccige, la parte finale della colonna vertebrale, èquel che rimane di un’antica coda che erapresente nei nostri antenati”.

Parallelamente sul piano politico i singoli Stati,federati all’interno dell’Unione Europea,dovrebbero perdere alcune funzioni e strutturea favore di altre più evolute (come ad esempiol’esercito europeo oppure un considerevolebilancio economico, di gran lunga superiore aquello attuale).Sempre per Pievani “è tipico dell’evoluzione

darwiniana: gli organismi selezionati per averesuccesso in determinato ambiente lo hanno a uncosto, con dei compromessi”.

Nella nostra specie, per esempio, il vantaggiodella posizione eretta, della visione a lungoraggio, dell’avere le mani libere per raccoglierefrutti, maneggiare strumenti e accudire la prole,di apparire anche più intimidatori da un’altaposizione, è arrivato al costo di non rari mal dischiena. Possiamo fare tutto quanto, distribuirel’intero peso su due arti anziché quattro, ma nonè certamente la stessa cosa dal punti di vistabiomeccanico. (Telmo Pievani)

L’INNOVAZIONE SI INNESTA SULLA STORIAUn altro degli esempi più classici riguarda ilcervello, l’organo forse che più di tutti vienecitato come esempio di macchina perfetta. “Ilnostro cervello ha la conformazione tipica di unprocesso evolutivo perché mescola partivecchie con nuove: strutture come l’amigdala e ilcervelletto su cui si sono innescate altre di piùrecente evoluzione come la neocorteccia... Alloraquale ingegnere, creando qualcosa ex novo,avrebbe mescolato così parti vecchie e nuove?”(Pievani).L’evoluzione non lavora ex novo, ma preserva ciòche funziona, mantenendo ciò che conferisce unvantaggio. Così l’Unione Europea dovrebberagionare in termini di mix tra vecchio e nuovo.

Del resto i regimi totalitari dello scorso secolohanno prodotto le democrazie moderne, forsenon immuni da altri contagi, ma certamente piùforti rispetto ai modelli precedenti. Se come siipotizza, anche la politica si muove nell’ambitodella “selezione naturale”, crediamo chenonostante le forze Sovraniste siano attualmentein espansione, quelle europeiste siriaffermeranno più resistenti di prima perpuntare con decisione ad un’Europa sempre piùsolida e meno attaccabile.

...nonostante le forze Sovraniste sianoattualmente in espansione, quelle europeiste siriaffermeranno più resistenti di prima...

( Creazionisti : Evoluzionisti = Sovranisti : Europeisti )

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Veronese 17/08/79imprenditore. Lapassione per l'arte loha portato a scrivereper più riviste delsettore. Crede inprogetti dediti al"riuso" di edifici estrutture per evitareconsumo del suolo.Pratica tiro con l'arcoFuoco su fuoco:grintoso e passionalecome tutti i segni delLeone ma con queltocco spontaneo esimpatico dovutodall’ascendenteSeggiatario

Enrico Migliaccio

Enrico Migliaccio: Spesso, un luogo comune, vede un uomo militare come unSovranista, un duro difensore dei confini nazionali, lei, al contrario, è unconvinto Europeista.

Vincenzo Camporini: Chi ha scelto la professione delle armi sa bene che il suocompito è quello di assicurare la sicurezza dei cittadini; un tempo iconfini nazionali costituivano la barriera ideale per tale garanzia, ma oggi lasicurezza non può più essere neppure pensata in un ambito così ristretto edha senso solo in una dimensione più ampia, che per noi è costituita daun’aggregazione continentale, nel quadro di una sovranità condivisa, unicaforma in cui non possa essere tacciata di velleitarismo.

EM: Ma in effetti quali sono i limiti della visione Sovranista di uno Stato?

VC: Nella fase storica in cui viviamo, a partire dalla fine della SecondaGuerra Mondiale, il mondo militare non è mai stato sovranista:l’appartenenza all’Alleanza Atlantica, le attività integrate con le forze armate

"Il Generale Europeista"Intervista a Vincenzo CamporiniEnrico Migliaccio

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degli altri membri, la standardizzazione operativae tecnica hanno fatto del militare un uomointernazionale per eccellenza, ben consapevoleche la pretesa sovranità è un’illusione fallace epericolosa.

EM: Che futuro vede per l’Unione Europea?

VC: Solo l’evoluzione, in tempi ragionevolmenterapidi, verso una forma federale, secondo ilineamenti descritti da Emma Bonino con l’ideadi “Europa Leggera”, in cui vengonocentralizzate a livello federale solamente leattività che non possono essere efficacementesvolte a livello nazionale.

EM: E quindi qual’è l’idea di Europa che sidovrebbe perseguire?

VC: Alla base ci deve essere la realizzazioneconcreta del concetto di sussidiarietà, chemeglio di ogni altro garantisce l’effettivapartecipazione delle comunità locali, fino al livellonazionale, alle decisioni politiche che leriguardano, mantenendo la necessaria efficienzae tempestività dell’azione amministrativa.

EM: Europa unita, ma la vera unione devenecessariamente toccare più aspetti, tra questianche quello della difesa: Forze Armate Europeesono realmente necessarie?

VC: Molto sinteticamente, un’Europaframmentata costituisce un boccone goloso per igrandi centri di potere economico, in particolareCina e Stati Uniti, tra i quali si sta già giocandouna partita per l’egemonia. Che questa partitasfoci in un confronto aperto o in un accordo dispartizione modello Yalta, poco cambia per Statiche, se separati, sono attori di secondo piano,se non comparse.

In questo quadro la Russia gioca il ruolo di terzoincomodo (o comodo), vista la sua modestarilevanza economica, ma la sua poderosadimensione geografica e militare.

EM: Pensando alle Europee di maggio, per ipiccoli partiti si parla del rischio di dispersione delvoto, secondo lei cosa bisognerebbe fare persuperare questo problema?

VC: E’ il tema su cui dobbiamo riflettere ediscutere apertamente, in particolare noi di+Europa: l’obiettivo del 4% nonsembra irraggiungibile (ma non lo sembravaneppure il 3% per le politiche).

Dobbiamo capire se a noi federalisti bastimandare uno o due deputati al ParlamentoEuropeo o se vogliamo essere parte di unprogetto più ampio per neutralizzare l’avanzatadei sovranisti che, ne sono certo, sarà modesta,ma potrà ugualmente influire sugli equilibri.

EM: Quali sono i temi per coinvolgere il maggiornumero di elettori?

VC: Credo che l’argomento che più può farriflettere l’elettore è che nel modo d’oggi lanostra vita quotidiana è pesantemente einevitabilmente condizionata da quanto accadefuori dai nostri confini nazionali.

Pertanto si può ragionevolmente sperare dipotere agire con efficacia a difesa dei nostriinteressi solo partecipando attivamente aiconsessi multilaterali e internazionali in cui ledecisioni prendono forma e vengono assunte:isolarsi in un miope sovranismo significa poitrovarsi alla mercé di decisioni altrui che nonabbiamo contribuito a formare.

Un’Europa frammentata costituisce un boccone goloso per igrandi centri di potere economico, in particolare Cina eStati Uniti, tra i quali si sta già giocando una partita perl’egemonia

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EM: E’ a rischio la “democrazia” nel nostro Paese?

VC: Temo di sì, poiché la fallacia della“democrazia diretta” sta nel considerare il“demos” come sommatoria di una miriade diindividui, chiusi nel loro bozzolo e impermeabilialle esigenze altrui, invece di vederlo comeorganismo vivente in cui le interazioni reciproche,le “relazioni”, sono l’essenza stessa della vita diciascuno.

La forma della convivenza civile non puòprescindere dal rispetto e trova compiutaconcretizzazione nella Costituzione, che pur nonessendo un testo sacrale immodificabile, devevivere adeguandosi ai tempi, ma sempre tenendoconto che ogni variabile è connessa con l’insieme.

EM: Famiglia naturale, aborto, “prima gli italiani”,lotte civili: stiamo regredendo, dimenticandocidelle dure battaglie fatte per conquistare certidiritti, ma sopratutto la politica non riesce (o nonvuole) rispondere alle realtà socialicontemporanee, cosa ne pensa?

VC: La politica è l’arte del compromesso, devefatalmente tenere conto dei sentimenti e delleconvinzioni di tutto l’elettorato e bisognariconoscere che su molti temi etici l’evoluzioneculturale non ha ancora conseguito i livelli chesarebbero necessari per consolidare eincrementare i risultati ottenuti negli ultimidecenni.

Occorre da un lato pazientare e dall’altro agirecon determinazione per diffondereconsapevolezze che non hanno ancora raggiuntola maggioranza degli italiani.

EM: Cosa direbbe faccia a faccia ad un elettoreindeciso sul voto?

VC: In primo luogo che è suo interesse personalevotare e che il suo voto conta: storicamente le“maggioranze silenziose” hanno sempre subitole prevaricazioni delle “minoranze rumorose”;in secondo luogo di non farsi illudere che iproblemi complessi che le società moderne sitrovano a dover fronteggiare possano essererisolti con ricette semplici e di diffidare dai troppiimbonitori che sbraitano nel mercato politico.

...isolarsi in un miope sovranismo significa poitrovarsi alla mercé di decisioni altrui che nonabbiamo contribuito a formare

Como il 21 giugno 1946, entra in aeronautica nel'65, frequenta l'Accademia con il corso Drago III,si laurea in Scienze Aeronautiche all'Università diNapoli Federico II. Ufficiale pilota di F-104 RECCEal 3º Stormo di Villafranca (Vr), promossocolonnello nel ‘85.

Generale di brigata aerea nel ‘93, promossoGenerale di Divisione Aerea nel 1998, è statoIspettore per la Sicurezza del Volo. Sottocapo diStato Maggiore della difesa dal ‘01 al ‘04 vieneinoltre nominato Presidente del Centro AltiStudi per la Difesa.Nel 2004 si laurea in Scienze Internazionali eDiplomatiche all'Università di Trieste. Dal 2006 al2008 è stato Capo di Stato Maggioredell'Aeronautica.

Fino al 2011 è Capo di Stato Mggiore dellaDifesa e consulente del Ministro degli affariesteri Franco Frattini.Nominato Vicepresidente dell'Istituto AffariInternazionali, ruolo che tutt’ora ricopre, èinoltre membro della Fondazione Italia USA.

VincenzoCamporini

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Verona, 14/10/52Bilancia. Laureato inFilosofia, fino al2015 ha lavoratonella Grandedistribuzioneorganizzata; ora èimprenditore. Giàmembro del CdA diAmia Verona(aziendamultiservizi igieneambientale) e inseguito di Amt(trasporti pubblici).Consigliere comualeper il PD ad Erbezzo(VR). Nel ‘87 ècampione italiano dicanoa slalom.

Lorenzo Dalai

Il termine medievale spesso viene utilizzato per definire un avvenimento, unatteggiamento, una modalità, come un qualcosa di retrogrado, buio,oscurantista. Ma per descrivere quanto sta accadendo nella politica e,soprattutto, nella società italiana servirebbero aggettivi che vadano ben oltre.Personaggi come Lorenzo Fontana, Ministro per la famiglia, Simone Pillon(DDL Pillon), Massimo Gandolfini (Family day) sono tra gli organizzatori delCongresso mondiale delle famiglie a Verona dal 29 al 31 marzo: un raduno dicattolici integralisti, omofobi, al quale non mancherà neppure il Ministrodell’Interno Matteo Salvini e Marco Bussetti, Ministro della PubblicaIstruzione.Tra gli altri parteciperanno personalità di spicco dell’antiabortismo a livellomondiale come il russo Dmitri Smirnov, Presidente della Commissionepatriarcale per la famiglia e la maternità, la Ministra per la famiglia delgoverno ungherese Katalin Novak, il Presidente moldavo Igor Dodon, che haspesso espresso posizioni omofobe, Theresa Okafor, un’attivista nigerianache nel 2014 ha proposto una legge che criminalizza le unioni tra personedello stesso sesso, e Lucy Akello, Ministro ombra per lo sviluppo sociale in

Medioevo prossimoventuroLorenzo Dalai

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Uganda, che nel 2017 ha presentato al proprioParlamento una legge contro le coppieomosessuali, già proposta nel 2014 in unaversione che prevedeva addirittura la pena dimorte per ‘omosessualità aggravata’.Risulta evidente che questi vorrebbero portarci amodalità del vivere che nulla avrebbe da invidiarealle società patriarcali protostoriche, quelle pre-bibliche per intenderci.Per capire il clima basta aggiungere che un altroministro della Repubblica, in questo caso MatteoSalvini, ha esternato forti preoccupazioni per ilproliferare di sette sataniche a seguito dellaperformance al Festival di Sanremo dellaconduttrice ed imitatrice Virginia Raffaele.Il che fa sorridere alcuni, ma fortementepreoccupare altri.

Evidentemente attribuire al Maligno ogni sorta diproblematica è funzionale al “Governo dellaPaura”, come è stato definito l’esecutivo attualeda parte di molti studiosi di scienze sociali. Perciòservono persone selezionate per combattere lesoverchianti forze del Male…

Un insigne biblista, qual è il frate servita AlbertoMaggi, scrive: “Al successo della figura del diavoloha indubbiamente contribuito in passato unapuerile leggenda, sorta al di fuori della Bibbia, nelLibro dei segreti di Enoc, che mise salde radici nelcristianesimo dei primi secoli e ha alimentatocredenze popolari: quella di Lucifero, il bellissimoangelo castigato da Dio per la sua superbia etrasformato nell’orrendo diavolo nemicodell’umanità.” Dovremmo ritenere ormaiconsolidato il concetto che il Male ha originedall’uomo e non da un essere mitico.

Che l’eventuale esistenza di Satana possaessere patrimonio di alcuni settori della Chiesacattolica ci può stare. Volete proprio ritenereche tutto questo abbia riscontri reali? Padroni difarlo, in piena libertà!

La Libertà di pensiero, speriamo, dovrebbeessere patrimonio largamente condiviso.

Ma che lo Stato, per mezzo della sua direttaemanazione, il MIUR (Ministero IstruzioneUniversità Ricerca), inscriva tra i corsi daproporre al proprio personale quellosull’esorcismo, è la concretizzazione del pensieroproprio di una frangia della destra.

Si vorrebbe così negare la laicità delleistituzioni, la libertà di coscienza, l’essenza deicinque secoli dell’Età moderna, per portarci aduno Stato Etico, del quale troviamo riscontrinel Nazismo, nel Fascismo e nel Comunismo.

Se poi, di fronte alla bufera scoppiatasuccessivamente alla pubblicazione sul sito delministero del bando di partecipazione a questocorso, qualche solerte funzionario ne abbiaprovveduto alla rimozione, non cambia certo lasostanza della questione.

La riprova l’abbiamo avuta con le accuseinsensate di possessione diabolica allapresentatrice del festival di Sanremo: si trattaevidentemente di un pensiero diffuso.

Non si è certo trattato di una svista, ma di untassello riferito ad una concezione di pensieroreazionario e dal carattere totalitaristico.

Piccola, ma non trascurabile precisazione:Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Marco Bussettisono tre ministri della Lega…

I secoli bui, al confronto, erano molto luminosi!

Evidentemente attribuire al Maligno ognisorta di problematica è funzionale al

“Governo della Paura”

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Economista, autoredi numerosi articoli epubblicazioni. Halavorato nel settoredegli studi e dellerelazioni istituzionalidi una primariabanca europea. Amala musica moderna ela montagna. Nato il9/9/1953 sotto ilsegno della Vergineè deciso, puntigliosoe critico. Tagliati sumisura per il lavoroperchè ingegnosi,metodici edefficienti.

Attilio Pasetto

I recenti dati di contabilità nazionale confermano che dal secondo semestre2018 l’Italia è in recessione, con due diminuzioni consecutive del prodottointerno lordo dello 0,1% sia nel terzo che nel quarto trimestre.La crescita si è fermata lo scorso anno allo 0,9%, a parità di giorni lavorativi,dall’1,6% del 2017. Le previsioni per il 2019 non sono favorevoli: l’Ocse adesempio stima un calo del Pil dello 0,2%, altri previsori danno al massimo unacrescita dello 0,2-0,3%. Poco rilevante appare l’impatto sulla crescita dellemisure varate dal governo, a partire dal reddito di cittadinanza, che almassimo potrà alzare il livello dei consumi dello 0,2% nel secondo semestredell’anno.

Le uniche misure che servirebbero davvero per far crescere il Pil sarebberogli investimenti pubblici in infrastrutture, ma dopo l’impasse sulla Tav chipensa seriamente che il governo trovi l’accordo per far aprire i cantieri dellegrandi opere?

Manovrina o no i continon tornanoAttilio Pasetto

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La prima a risentire di questo contesto negativo èla finanza pubblica.L’obiettivo di un deficit al 2% del Pil nel 2019,concordato dal governo a dicembre dopo unafaticosa trattativa con la Commissione europea, èdestinato a saltare. Secondo alcune stime infattistiamo già viaggiando attorno al 2,4-2,5%. Ancorapiù preoccupante è l’andamento del debitopubblico, che ha raggiunto l’anno scorso il 132,1%del Pil e salirà ulteriormente.Non dimentichiamo che è proprio sul debito chel’anno scorso abbiamo rischiato l’apertura di unaprocedura d’infrazione da parte dell’Unioneeuropea.

A quali conseguenze potremmo quindi andareincontro? Il peggioramento dei conti pubbliciimporrà di rendere a breve disponibilel’accantonamento di 2 miliardi di euro inseritonell’ultima legge di bilancio comeammortizzatore per la eventuale minore crescita.Sicuramente però anche questi 2 miliardi nonsaranno sufficienti per riportare i conti in ordine.Occorrerebbe dunque quella manovrina di cui inmolti parlano. Ma è molto improbabile che ilgoverno vari una manovrina prima delleelezioni europee di fine maggio. Il vero nodo dasciogliere sarà allora la manovra finanziaria2020, per la quale ci saranno da disinnescare leclausole di salvaguardia sull’Iva, che valgono ben23 miliardi nel 2020 e 28,7 miliardi nel 2021, erifinanziare le misure bandiera del governo giallo-verde, ossia quota 100 e il reddito dicittadinanza.

Un’ipotesi sugli interventi del governo si potràfare sulla base del Documento di economia efinanza (Def), che deve essere presentato entro il10 aprile e rappresenta la prima tappa delpercorso che porta alla nuova legge di bilancio.

Gli interventi più probabili, peraltro sempresmentiti dai partiti di governo, dovrebberoriguardare un aumento selettivo dell’Iva, chepermetta di recuperare almeno 5 miliardi, oppureun drastico taglio alle agevolazioni fiscali, cheogni anno si annuncia e che sempre vienerimandato all’anno seguente.

La battaglia vera, dentro e fuori al governo,comincerà con ogni probabilità a giugno. Con duefattori cruciali da tener presente.Il primo sarà quello dei rapporti di forza tra i duealleati di governo dopo il voto europeo. Ilsecondo sarà rappresentato dalla nuovacomposizione del Parlamento europeo edall’insediamento della nuova Commissione.

Quanto a questo però i populisti e i sovranisti dicasa nostra rischiano di farsi pericoloseillusioni, se pensano che l’ondata nazionalista,se davvero ci sarà, travolga tutto di un colpo leregole europee, rendendo meno stringenti ivincoli di bilancio. Non è un caso che, quandonell’autunno dell’anno scorso, Salvini e Di Maioprovarono a forzare la mano della Commissionesul deficit che volevano portare al 2,4% del Pil, iprimi a opporsi furono i sovranisti austriaci,guidati dal cancelliere Kurz. Per non parlare deipolacchi e degli ungheresi, anche se fuoridall’euro.

La verità è che nessuno in Europa vuole correre ilrischio di spendere anche solo un centesimo perfar fronte al debito altrui.Salvini e Di Maio se ne facciano una ragione!

La battaglia vera,dentro e fuori al governo,

comincerà con ogni probabilità a giugno

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Professore associatodi PoliticaEconomica,Università di Verona.Ha insegnato alRoyal HollowayUniversity of Londone all’Università diFirenze, VisitingFellow e Professor inmolte istituzionicome le Università diCambridge, Oxford,Barcelona eShanghai. Bari 29/05/72, Gemelli:intelligenza ecuriosità

Roberto Ricciuti

Il ventennale dell’euro ha provocato accesa discussione sui benefici che l’Italiaha tratto (o meno) dall’adesione alla moneta unica.Da parte dei critici si sostiene che le regole di bilancio e l’impossibilità disvalutare la moneta – come avveniva con la Lira – sono la causa della bassacrescita dell’economia italiana (che, va ricordato, si trova ancora ad un livellodi prodotto interno lordo inferiore a quello del 2008, all’inizio della crisifinanziaria ed economica).

Ci sono almeno due fenomeni coevi all’euro da considerare per nonidentificare nella moneta unica il capro espiatorio dei problemi dell’economianel nostro paese, fenomeni che hanno modificato strutturalmente la capacitàcompetitiva dell’economia italiana. In primo luogo, c’è da considerare il ruolodella Cina nel commercio internazionale, almeno a partire dal suo ingressonell’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2001.

La Cina, avendo una grande manodopera a basso costo ha prodottoprincipalmente beni a basso valore aggiunto su cui è specializzata la penisola.

Euro: il nemico del popolo?Roberto Ricciuti

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Dati i bassi costi ha spiazzato un numero elevatodi produttori, innanzitutto nei settori deltessile, dell’abbigliamento e dei prodotti inpelle.

Nel tempo la Cina ha modificato la propriaproduzione, salendo nella scala del valore ediventando competitiva in settori sempre piùimportanti dell’economia, come ad esempio latelefonia e più in generale la telematica.Ovviamente la Cina è stata anche un importatoredi beni italiani, in particolare di macchinari eapparecchiature, ma in misura minore.

In secondo luogo, la rivoluzione tecnologicadella rete, dell’intelligenza artificiale, dellameccatronica hanno favorito imprese e paesiche sono stati più rapidi ed efficacinell’applicare queste innovazioni.

L’Italia, al netto di diverse eccellenze nel settorespesso localizzate proprio nel Nord-Est, date lasua specializzazione produttiva in settori menoinnovativi e la dimensione delle imprese che lerende meno in grado di trarre vantaggio daqueste tecnologie, è relativamente menoin grado di altri paesi di aumentare la propriacompetitività utilizzando le nuove possibilitàtecnologiche.

Le economie sono continuamente colpite dashock, e a questi rispondono in maniera più omeno efficace. Negli ultimi venti anni, lecaratteristiche italiane non hanno giocato anostro favore (come invece avevano fatto neglianni ’50 e ’60), e questo ci richiama a una serie diriforme nei settori dell’istruzione, della pubblicaamministrazione, della giustizia e delfunzionamento delle imprese che servono perrimetterci in un cammino di crescita.

L'euro ha protetto l'economia italiana, haabbassato il costo del debito pubblico e datostabilità ad un sistema continuamente sottopostoalla rincorsa tra inflazione, svalutazione e dinuovo inflazione che distruggeva i risparmi.

Il nemico del popolo va cercato altrove.

L'euro ha protetto l'economiaitaliana... Il nemico del popolo vacercato altrove

Il nome glifo designa il simbolo dell'euro, e deriva

dal greco glufe (intaglio), termine che indica un

incavo con una sezione tonda o angolare come

ornamento architettonico. Il logo dell'euro è stato

realizzato tra il 1996 e il 1997 ed è ispirato alla

lettera greca epsilon alla quale vengono

aggiunte due barre orizzontali che ne

simboleggiano la stabilità e la forza

richiamando, allo stesso tempo, la E di Europa.

Euro: nome comune maschile, invariabile al

plurale (l'euro, gli euro) e scritto con l’iniziale

minuscola; queste sono le regole grammaticali per

il nome della moneta unica, che valgono anche

per il cent e che sono state dettate dalla

Commissione Europea.

L'abbreviazione ufficiale internazionale è EUR

scritto maiuscolo. “L'euro e le lingue Il Presidente

dell'Accademia della Crusca, prof. Francesco

Sabatini, ha chiarito la forma del plurale italiano

di euro. Gentile concessione dal periodico

semestrale La Crusca per voi (num. 23, ottobre

2001)” Fonte: MIUR

Curiosotà... €

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Segno Acquario ascendente Bilancia identificanopersonalità magnetiche che adorano la vita socialee divertirsi in compagnia.

La “mala” del digitaleMarco De Andreis

Licenza in Scienze sociali alla Pontificia UniversitàGregoriana, laurea in filosofia alla Sapienza. Si èoccupato di relazioni internazionali per il controllodegli armamenti e sicurezza. 1995 Commissioneeuropea nel gabinetto di Emma Bonino, poiConsigliere del Ministro per gli Affari Esteri,Giorgio La Malfa. Dal 2006 dirigente nell’Agenziadelle Dogane e dei Monopoli. Si occupa di politicainternazionale. Comitato nazionale Radicali Italianie Presidente di +Europa Verona.

Marco De Andreis

Facebook si comporta come un gangsterdigitale. A sostenerlo non è il primo malcapitatoluddista, ma la Camera dei Comuni britannicanelle conclusioni di un rapporto di 108 pagine sudisinformazione e fake news, che ha riassuntodiciotto mesi di lavoro da parte dellaCommissione “Digital, Culture, Media and Sport”e che è stato reso pubblico il 18 febbraio scorso.

Il responsabile delle relazioni esterne di FacebookUK rivendica una piena collaborazione dellasocietà all’inchiesta parlamentare, ma il rapportonon lesina biasimo nei confronti del suofondatore: “scegliendo di non apparire dinanzialla Commissione e di non risponderepersonalmente a nessuno dei nostri inviti, MarkZuckerberg ha mostrato disprezzo verso ilParlamento Britannico”.

Il rapporto conferma pienamente le tante cosesporche emerse dallo scandalo CambridgeAnalytica – la società di consulenza britannica, orachiusa, che ha usato con più spregiudicatezza idati personali di milioni di utenti Facebook afavore della campagna referendaria pro-Brexit edella campagna elettorale di Donald Trump.

Conferma inoltre gli sforzi russi perinfluenzare, anche attraverso Facebook, lecompetizioni elettorali in Europa e negli StatiUniti. Le sue conclusioni parlano di un bisognourgente di creare un’autorità indipendente diregolazione delle società, come Facebook, cheoperano nei social media. Propongono l’adozioneobbligatoria di un codice etico simile a quelloadottato dalle compagnie di telecomunicazioni esupervisionato dal regolatore britannico delsettore, Ofcom.Le società dovrebbero essere responsabili,secondo la Commissione, per i contenuti dannosiche non rimuovono, mentre il regolatoredovrebbe poter chiamare in giudizio e comminaremulte sostanziose a carico di chi viola il codiceetico.È difficile che il governo britannico si affretti atradurre in pratica le raccomandazioni dellaCommissione dei Comuni, visto che, con la Brexit,è alle prese con grane ancor più grosse.

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Ma, presto o tardi, da questo o un altro governo,quelle raccomandazioni verranno riprese perchéle prove accumulate sull’uso di dati privati inpossesso dei social media per manipolare irisultati elettorali sono schiaccianti e moltopreoccupanti per il futuro della democrazialiberale.

Qualche settimana dopo la pubblicazione delrapporto del parlamento britannico, Zuckerbergha tentato di deflettere le critiche annunciandouna svolta di Facebook dalle comunicazionipubbliche a quelle private – come pretendere difare di un trattore una macchina da corsa.

Il test di serietà è semplice e consisteessenzialmente nel vedere se abbandonerà

davvero un modello di business basato sullavendita a caro prezzo dei dati dei propri utenti achi vuole fare pubblicità mirata – pubblicitàcommerciale come pubblicità politica. C’è di cheessere scettici. Nel frattempo, sempre in GranBretagna, è venuto alla luce che l’organizzazioneche sta spendendo di più negli ultimi mesi per lapubblicità politica su Facebook fa campagnaper un’uscita del paese dall’Unione europea atutti i costi, anche con una cosiddetta hard Brexit.Si chiama Britain’s Future, non si sa chi la finanzie chi ci sia dietro, a parte un prestanome che nonrisponde a nessuna domanda scomoda. Dunquel’andazzo è sempre lo stesso. Ma almeno lì, comenegli Stati Uniti, qualcuno che si preoccupa –anche ad alti livelli decisionali – c’è. In Italia,tanto per cambiare, tutto tace.

...le prove accumulate sull’uso di dati privati inpossesso dei social media per manipolare irisultati elettorali sono schiaccianti...

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Nata sotto il segno dell'Ariente con ascendenteGemelli: personalità piena di energia e voglia difare, comunicativa... argento vivo!

Click…scatto una Polaroid, rapida, immediata,istantanea che muta e sbiadisce!Guardo un punto di vista diverso nella battagliademocrazia vs populismo, ruoto il tutto e loosservo da lontano, molto lontano.Utilizzerò quindi due concetti filosofici che siprenderanno a braccetto rispettivamente laprima e il secondo: utopia e distopia; la primaaccompagnerà la democrazia, la seconda ilpopulismo. Partiamo da un concetto eutilizziamolo come pedina di scambio e confrontotra i due: il “diritto”.

Utopicamente e quindi democraticamente comediceva George Orwell nella Fattoria deglianimali “da ognuno secondo le proprie capacità,a ognuno secondo i propri bisogni”, i diritti simoltiplicano non si sottraggono, utopia, quindi, ècercare nuovi schemi che rappresentino una sfidaa vecchi preconcetti, utopia è cambio dimentalità, utopia è alternative possibili a realtàscontate… utopia è “credere a tutto purché siasufficientemente incredibile” Oscar Wilde.

Distopicamente e quindi secondo la vox populi:“se lo chiede la gente lo vuole la gente”, la

società che si prospetta assume connotatispaventosi dove impera il non-diritto a…

I maiali di Orwell, nonché ideatori dellarivoluzione, hanno preso il controllodiventando sempre più simili all’uomo.

Faccio questo gioco provo a imprimere tutto supellicola e congelare per un attimo quello che stasuccedendo così da analizzare minuziosamente idettagli di questa fotografia, perché come dicevaLao Tzu “la valanga nasce da un grammo dineve”.

Questa vox populi si trascina un’ombra di ottusaradicazione su idee che oggi non possono e nondovrebbero trovare terreno fertile ma cheinspiegabilmente germogliano facilmente. Insintesi e per concluder: perché?

Polaroid ContemporaneaAlice Montalbetti

Nata a Milano dove vive tutt’ora il 8 aprile. Hastudiato Fisioterapia e Biotecnologie mediche. E’fondatrice e leader di Nuova piattaforma, gruppoche si occupata di cultura, arte e del lavoroartistico di Cesare Monti Montalbetti di cui detienei diritti d’autore. Ha lavorato in radio sia comeautrice che conduttrice sper l'informazione el’intrattenimento. Ha scritto per “Unaqualunque”collaborando anche per “Prog” e “Classic Rock”.

Alice Montalbetti

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Perché L’utopia non da sicurezza, perché il dirittonon è più circolare ma si è impresso e congelatoproprio come una fotografia e nel “popolo” si èsempre di più fatto strada il seme della paura equando si ha paura, come succede quando c’è unterremoto, si perde il controllo, si perde lalucidità e si perde completamente il senso difratellanza.

Non ho dato risposte ho solo aggiunto ulterioridomande ma porci le domande che più dellerisposte ci possano coinvolgere forse è unasoluzione, domande eterne che risorgonoprepotenti ogni qualvolta il profondo desideriodell’archetipo ci assale.

Domande semplici nella loro formulazione ma chegià celano al suo interno una recondita risposta.

L’uomo di fronte ai grandi cambiamenti scavadentro sé cercando gli strumenti che glipermettano di mutare, scendere per risalirecome nel viaggio di Dante all’inferno.

Strumenti che facciano affrontare la nascita di unnuovo linguaggio. Linguaggio che non dovràessere dettato dalla mente ma scritto con ilcuore.

L’uomo di fronte ai grandi cambiamentiscava dentro sé cercando gli strumenti che

gli permettano di mutare, scendere perrisalire come nel viaggio di Dante

all’inferno

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Ciclicamente la Scuola italiana torna a far parlaredi sé e quasi sempre per motivi preoccupanti. Ascatenare le proteste e la reazione di studiosi edesperti del settore è stata la scelta dellaCommissione, presieduta da Luca Serianni, dieliminare la traccia di Storia dall'Esame diMaturità. Una proposta che si aggiunge alla lungalista di cambiamenti e riforme che hannoriguardato la scuola italiana negli ultimi otto anni:il triste trattamento che una disciplina come laStoria dell’Arte sta già subendo, visto che la“Riforma Gelmini” dava indicazioni al riguardo disoppressione. Quindi il Ministro Bonisoli, quellodella Pubblica Istruzione (sic!), ha affermato direcente “L’insegnamento della Storia dell’Arte èda eliminare”. Tutto questo è sintomatico di unalunga serie di scelte che ci trasformeranno inun Paese incapace di conoscere il passato eperciò senza futuro.Ma cosa è cambiato davvero nelle scuole italiane?Per quanto riguarda le discipline storico-artisticheil discorso è lungo e complesso, e nasce più omeno all'epoca della riforma Gelmini del 2010. Daallora, le ore dedicate alla Storia dell’arte sonostate drasticamente diminuite (ma noneliminate del tutto) sia nei licei, sia negli istitutitecnici e professionali, addirittura ridotte nei LiceiArtistici, in un’ottica di ottimizzazione del monteore e delle risorse già esigue della scuola e che ilgoverno attuale ha provveduto a tagliarepesantemente. Per l’insegnamento dellaStoria la materia continuerà, per fortuna, adessere insegnata e studiata sia nei licei che negliistituti tecnici e professionali, ma il grandetraguardo dell’Esame di Maturità, già a partireda quest’anno, subirà una drastica modifica.Niente più traccia storica fra le tipologiepreviste per il tema di italiano. Ci si chiede orase una decisione di questo genere modificheràl’approccio allo studio di una disciplina che,scomparendo dalla “lista” di competenze e saperirichiesti ad un maturando, molto probabilmenteverrà sempre di più sottovalutata.

La maggior parte dei giovani, tuttavia, ècresciuta in una sorta di presente permanente,nel quale manca ogni tipo di rapporto organicocon il passato. Il lavoro degli storici, il cui compitoè ricordare ciò che altri dimenticano, è ancora piùessenziale ora di quanto mai lo sia stato nei secoliscorsi.

Nel suo lavoro più conosciuto Eric Hobsbawmparlava così. Erano gli anni Novanta, e si iniziava afare i conti con quel “Secolo breve” che stavacambiando radicalmente, secondo lo storico, ilmodo in cui l’uomo si relazionava al progresso e alproprio futuro. La necessità palesata daHobsbawm è oggi passata sotto silenzio:scegliere di privare i giovani degli strumentiessenziali di lettura della realtà storica vuoldire privarli della possibilità di scegliere edeterminare il loro futuro. Perché questo vuoldire sostanzialmente studiare la Storia e la Storiadell’arte: acquisire la capacità di leggere i fatti, gliaccadimenti e i conseguenti linguaggi creativi, inmodo razionale e approfondito in modo da potersviluppare una coscienza individuale, collettiva,civile, e politica.

Anche l’Arte, forse soprattutto l’arte, in questosenso, è vitale: essa non è mai stata fine a séstessa, e le grandi esperienze del Rinascimento cihanno insegnato come un quadro o un dipintopossa nascondere molta più realtà e politica diquanto pensiamo. L’arte ha linguaggi e regole benprecise che, se approfondite, permettono didecifrare messaggi che altrimenti resterebberonascosti. Questa capacità, in un’epoca in cui tuttoè immagine e comunicazione visiva, èindispensabile.

Senza lo studio approfondito di Raffaello oCaravaggio è impossibile comprenderequalcosa della Street Art, che tanto piace ai piùgiovani, ma ancor di più di quello che ci circondanella vita quotidiana.

FOCUS BOXPerchè cancellare la storia?Lorenzo Dalai

La Storia è il presente che in qualche modo è già stato sperimentato,analizzato e vissuto: senza di esso, siamo come ciechi senza una guida.

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Padre uno, Padre due:non è solo una questione legale

Roberto Capuzzo

Avvocato civilista con cmpetenze nel dirittosocietario, contrattuale e fallimentare. Poeta, faparte del gruppo laboratorio "Poesia in corso".Varie pubblicazioni quali antologie, volumicollettivi, raccolte per la collana "Via Heràkleia" acura di Flavio Ermini. Di recente il volume di poesie"Senza vera regola. Sparire... apparire" con ilpittore Carlo Guarienti. E' nato il 18.10.1952 aVerona, Bilancia ascendente Pesci, in poche parolefascino, sensibilità, fantasia e creatività.

Roberto Capuzzo

Dal 29 al 30 marzo si tiene a Verona il CongressoMondiale delle Famiglie, un evento fortementecontestato per le posizioni integraliste, da piùparti considerate omofobe. È un’ottima occasioneper fare il punto su un tema di estrema attualità:l’inserimento del nome del secondo padre,sposato con il padre biologico, nell’atto dinascita di un bambino nato all’estero conprocreazione medicalmente assistita (PMA).Non è in discussione la legittimità della PMA-detta anche “gestazione per altri” o maternitàsurrogata- o del matrimonio gay, entrambi vietatiin Italia.

La soluzione della questione, apparentementesolo anagrafica, non può non considerare,tuttavia, la tecnica adottata per la nascita e che idue genitori, come tali riconosciuti all’estero,sono dello stesso sesso.

Questa è la ragione per cui il provvedimento dellaCorte d’Appello di Trento, che ha ordinatol’iscrizione del secondo padre nell’atto di nascita,è stata impugnata in Cassazione e saràaddirittura decisa dalle Sezioni Unite, in quantoritenuta questione di massima importanza.

In questo caso, analogo ad altro deciso dallaCorte d’appello di Venezia, uno dei due coniugisposati in Canada, ha fornito il materiale geneticodal quale sono nati due gemelli con gestazionemedicalmente assistita. L’atto di nascita venivatrascritto in Italia con l’indicazione del padrebiologico.A seguito di una successiva sentenza canadeseche ha riconosciuto la doppia paternità, i dueconiugi hanno richiesto che anche il secondopadre venisse inserito nell’atto di nascita inItalia.

A fronte del rifiuto dell’ufficiale di stato civile, idue padri, assistiti dall’avvocato AlexanderSchuster, si sono rivolti alla Corte d’appello diTrento che con ordinanza del 23 febbraio 2017definita storica, ha disposto l’inserimentonell’atto di nascita anche del secondo padre.L’elemento più importante della decisione èl’innovativa motivazione espressa dalla Corte

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d’appello: è diritto dei minori mantenere lacontinuità dello status di figli anche nei confrontidel secondo padre non biologico, come era statoriconosciuto in Canada.

Il mancato riconoscimento dello stato di figli neiconfronti anche del secondo padre li priverebbedei diritti che l’Italia riconosce ai figli, impedendoal secondo padre di assumere la responsabilitàgenitoriale nei loro confronti.La Corte trentina ha altresì affermato che latecnica adottata per la nascita e che i due genitorisono una coppia omosessuale è del tuttoirrilevante; ha rilievo, invece, la necessità digarantire ai minori la prosecuzione anche in Italiadello stato di figlio, legittimamente acquisitoall'estero.E’ stato però anche precisato che talericonoscimento non può violare interessi evalori di rilevanza costituzionale primaria. Ildivieto del ricorso alla maternità surrogata e delmatrimonio gay non è espressione di principicostituzionali inderogabili, ma sono una sceltalibera del legislatore.La Corte ha, quindi, concluso che nel nostroordinamento non vi è un modello digenitorialità esclusivamente fondato sullegame biologico tra il genitore e il nato; anziva valorizzata la responsabilità genitoriale chesi manifesta nella consapevole decisione diallevare ed accudire il figlio. Questa ordinanza èstata impugnata in Cassazione dal ProcuratoreGenerale in quanto così si riconoscerebberonorme di uno Stato estero contrarie all’ordinepubblico interno.

Il PG ha contestato la genitorialità in capo apersone dello stesso sesso perchè “scardinebbel’intero sistema del diritto di famiglia italiano,ignorerebbe il comune sentire, ossia il modo incui la stragrande maggioranza degli italianiconcepisce maternità e paternità, cancellerebbeuno degli elementi fondanti la stessa identità

nazionale e infine intaccherebbe la stessasovranità dello Stato”.

Ma questi argomenti sono il ritorno al passato,non tengono conto del principio del bestinterest dei minori che deve essere l’unicoriferimento per il giudice, con il solo limite dellaviolazione dei principi costituzionali.La decisione delle Sezioni Unite della Corte diCassazione, che metterà la parola fine alladelicata questione, è attesa a breve.

...è diritto dei minori mantenere lacontinuità dello status di figli anche neiconfronti del secondo padre non biologico

Come monito al Congresso Mondiale delleFamiglie, il Tribunale di Pordenone, in una causadi “divorzio diretto” (cioè senza passare per ilperiodo di separazione) tra due donne cheavevano costituito un’unione civile prevista dallalegge Cirinnà, ha condannato la coniugeeconomicamente più forte a versare all’altra unassegno di mantenimento mensile di 350 euro.

La convivenza tra le due donne aveva avuto inizionel 2013 e nel 2016. Avevano contratto l’unionecivile. La parte più debole si era trasferita aPordenone per coltivare meglio la relazione,lasciando il suo lavoro di Venezia, partecipandoanche alla ristrutturazione dell’appartamento,divenuto poi casa coniugale, di proprietà dellaconiuge più forte.

La sentenza insegna che le persone dellostesso sesso unite civilmente sono equiparatealle coppie eterosessuali. Questo dimostral’antiscientificità della tesi familista secondocui i coniugi devono essere, per dirittonaturale, un uomo e una donna.

IL CASO:

Divorzio tra due donne, la parte piùdebole ha diritto all’assengo dimantenimento

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NASCITA DL MOVIMENTO OMOSESSUALECONTEMPORANEOLa nascita del movimento omosessualecontemporaneo è caratterizzata da unaconnotazione rivoluzionaria e si inserisce nellafase delle rivendicazioni del movimentosessantottino di cui fece propria la volontà dicambiamento della società in favore di unamaggiore libertà di scelta e del riconoscimentodella dignità di ogni persona.La data simbolica dell'inizio del movimento è il28 Giugno 1969. In quella data i clienti di un bargay del Greenich Village a New York siribellarono contro l'ennesimo tentativo dellapolizia di disperderli.

GLI ANNI 80 e 90Sempre negli USA, Harvey Milk, eletto supervisordi San Francisco nel 1977, fu il primo caso di unuomo delle istituzioni attivamente impegnatoper il movimento. Verrà però assassinato nel1978. Negli anni 80 il movimento dovette fare iconti con l' AIDS che allora cominciava a fare giàle prime vittime. Alcune chiese americanediffusero laconvinzione che la malattia fosseuna "punizione di Dio" verso i gay. Per tutti gli

anni 80 le principali associazioni diedero vita acampagne che puntavano a promuovere l'uso delpreservativo e a combattere la falsa credenza cheil virus colpisse solo gli omosessuali.In Italia i primi casi di AIDS si registrarono nel1985. Mentre le istituzioni rimaseroa lungoindifferenti al problema, un ruolo fondamentaleacquisirono le associazioni omosessuali, inparticolare la neonata ARCIGAY che promossecampagne per l'uso del preservativo el'assistenza alle persone sieropositive.A partire dalla fine degli anni 90 il movimentogay si è concentrato sulla rivendicazione didiritti quali il riconoscimento civile dellecoppie omosessuali e l'adozione per i gay.

GLI ANNI 2000 E LA LOTTA PER I DIRITTI CIVILINel 2007 l'Unione Europea ha istituitoufficialmente la Giornata Internazionale Control' Omofobia e la Transfobia.Negli anni 2000 i governi di diversi paesi del

RADICAL INSIDEIl movimento gay: ieri e oggiAntonella Sacco

E’ una dei cosiddetti "Radicali storici”. Iscritta dal1976, ha preso parte attiva alle più importantibattaglie del Partita Radicale. Orgogliosa della suascelta che come sottolinea: “ha dato senso alla miavita!”. Laureata in Lingue e Letteratura straniera,insegna in un liceo veronese. Nata il 22 aprile è delToro con tutta la sua caparbietà e istintobattagliero. Appassionata di fotografia, ama icavalli, i cani e gioca a golf.

Antonella Sacco

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mondo hanno iniziato a porsi il problema delriconoscimento dei diritti delle coppieomosessuali: la Danimarca è stata la prima aregolamentare il matrimonio o altri istitutigiuridici per le coppie dello stesso sesso.

Nel 2013 Barack Obama è stato il primopresidente degli USA a parlare dei diritti dei gaydurante il suo discorso di insediamento alla CasaBianca.

LA SITUAZIONE ITALIANAL' Italia è, attualmente, è l'unico fra i paesifondatori dell'Unione Euroea a NONriconoscere il matrimonio fra personeomosessuali mentre nel maggio del 2016 ilParlamento ha approvato in via definitiva unalegge che riconosce le unioni civili fra personedello stesso sesso.L'adozione per gli omosessuali è stata stabilita inalcuni paesi europei (ma NON in Italia) nel 2008dalla Corte Europea dei Diritti dell' Uomo ed èdivenuta legale.

I MOVIMENTI GAY IN ITALIAIn Italia un precursore dell'associazionismo gayè stato Aldo Mieli (1879-1950) che visse però intempi non favorevoli al proprio progetto. Ebreoed antifascista, fu costretto a rifugiarsi in Francianel 1926.

La prima vera associazione gay è stata il FUORI(Fronte Omosessuale Rivoluzionario Italiano)fondata nel 1971 dal radicale Angelo Pezzana.L'associazione aveva la sua sede principale aTorino ed un giornale che portava il suo stessonome che venne pubblicato fino al 1982.

Nel1974 il FUORI aderì al Partito Radicale e nel1976 cittadini dichiaratamente omosessualifurono candidati per il PR. Il FUORI si è scioltonel 1982.

Nel 1980 viene fondata la prima sezione dell'ARCIGAY che sarà successivamente aperto anchealle donne. Nel 1996 ARCIGAY si separa dunquein due distintisoggetti e nasce ARCILESBICA.

Per quanto riguarda le principali manifestazioni inItalia è doveroso ricordare quella del 1994 aRoma, il primo Gay Pride, che ha visto lapartecipazione di 20.000 persone. Nel 2000,nonostante l'opposizione del Vaticano, si èsvolta sempre a Roma la ManifestazioneInternazionale dell' Orgoglio Gay con 700.000presenze.

I RADICALI ITALIANI E GLI OMOSESSUALI:L'ASSOCIAZIONE RADICALE CERTI DIRITTIOra i tempi sono cambiati... Dalla Russia fino aiproclami di Trump, l'ascesa dei populismi ètroppo spesso sinonimo di minaccia alle libertàsessuali di tutti.

L'Associazione Radicali Italiani "CERTI DIRITTI",di recente formazione, si occupa, fra l'altro, delriconoscimento, per gli omosessuali, di una vitafamiliare piena, diritto che, come si è detto,èstato riconosciuto dalle convenzioniinternazionali.

"I Radicali sono stati vicini al movimenti LGBT sindai suoi albori, quando nel 1974 nacque il FUORI,l'allora Partito Radicale aprì le sedi agli attivistiomosessuali che poi, nel novembre '97 , scelserodi federarsi con noi. Molti nomi storici delmovimento LGBT sono stati candidati ed elettinelle liste radicali (...). Più recentementel'Associazione Radicale Certi Diritti è stata co-promotrice della campagna che ha portato allesentenze della Corte Costituzionale e della Ceduche hanno riconosciuto i diritti delle coppie dellostesso sesso e costretto l' Italia ad approvare lalegge sulle unioni civili (...). Una famiglia è taledove c'è amore, libertà e responsabilità"(Emma Bonino)

Dalla Russia fino ai proclami di Trump, l'ascesadei populismi è troppo spesso sinonimo diminaccia alle libertà sessuali di tutti

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