Il Linguaggio Giuridico

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    Università di Roma La Sapienza

    Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione

    Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali

     Il Linguaggio Giuridico.

     Problemi di traduzione scritta e orale nella combinazione

    spagnolo-italiano

    Candidato: Relatore:

    Marco Cola Prof.ssa Laura Mariottini

    Matricola n° 1067344

    Correlatore:

    Prof. Arnulfo Martinez Portales

    a.a. 2011/ 2012

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     A chi c’è sempre stato e, a chi non c’è

     stato mai. Alle migliori ed alle

     peggiori persone che ho incontrato e,

    che incontrerò nella mia vita. A tuttiloro il mio ringraziamento per avermi

    insegnato cosa c’è di buono nella vita

    e per avermi mostrato ciò che non

    voglio e non vorrò mai essere. 

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    Un populu / mittitulu a catina / spugghiatulu / attuppatici a vucca / è ancora

    libiru. // Livatici u travagghiu / u passaportu / a tavola unni mancia / u lettu

    unni dormi / è ancora riccu. // Un populu, diventa poviru e servu / quannu ci

    arrubbano a lingua / addutata di patri: è persu pi sempri. 

    Ignazio Buttitta

    Un popolo rimane libero anche se lo mettono in catene, se lo spogliano di tutto, se gli chiudono

    la bocca; un popolo rimane ricco anche se gli tolgono il lavoro, il passaporto, la tavola su cui

    mangia, il letto in cui dorme. Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua

    ereditata dai padri: allora sì, è perso per sempre.

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    Indice

     Abstract 6

     Introduzione 8 

    1.   Las Lenguas de Especialidad   10 

    1.1 Definizione di LE 10

    1.2 Caratteristiche de Las Lenguas de Especialidad   16

    1.3 

    Atto Comunicativo: manifestazioni e caratteristiche 19

    1.4 Conversazione: struttura ed elementi 26

    1.5 In Breve 31

    2.   Il Linguaggio Giuridico 34

    2.1 Diritto e Linguaggio Giuridico 34

    2.2 Caratteristiche del Linguaggio Giuridico 36

    2.2.1 

    Forme e costruzioni grammaticali 432.2.2  Caratteristiche lessico-semantiche 48

    2.2.3  Caratteristiche morfosintattiche 52

    2.3 La Sentenza 53

    2.3.1   Encabezamiento  54

    2.3.2   Antecedentes de hecho  54

    2.3.3   Fundamentos de Derecho  55

    2.3.4 

     Fallos 552.4 In Breve 56

    3.   La Trascrizione Giuridica 58 

    3.1 Cosa significa trascrivere? 58

    3.2 Metodologia basica per il processo di trascrizione 60

    3.3 La Linguistica Forense 61

    3.3.1  Aree di applicazione della Lingüística Forense 63

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    Resumen

    El presente trabajo versa sobre el estudio del lenguaje jurídico en general,

    centrándose, más en concreto, en el proceso de transcripción de procedimientos

     penales orales.

    Para introducir el tema, analizaremos el concepto de lenguas de especialidad

    centrándonos sobre las múltiples definiciones que se han dado y, sobre los

    elementos que caracterizan esta categoría. Luego, tomaremos en consideración

    una categoría especifica de las lenguas de especialidad representada por el

    lenguaje jurídico. Este ultimo será analizado en sus aspectos léxicos;

    semánticos; morfosintácticos y pragmáticos. Marcaremos las finalidades, las

    formas y los elementos que se utilizan para la producción de este lenguaje

    especifico y que lo distinguen de otras lenguas de especialidad.

    El cuerpo central del presente trabajo está representado por el análisis del

     procedimiento de transcripción del juicio penal oral mediante el utilizo del

    sistema Val. Es. Co.: se subrayarán todos los elementos presentes en latrascripción así como las metodologías empleadas para el desarrollo de tal

     procedimiento y su función y necesidad para el análisis lingüístico.

    Por último, reflexionaremos sobre los problemas relacionados con la

    traducción jurídica y enfocamos la traducción español-italiano a través de la

    construcción de un (exiguo) glosario jurídico.

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    Abstract

    The present work treats of the legal language’s study, and pays especial

    attention on the process of transcription of oral criminal processes; this would

     be the focus of the discussion.

    The concept of Languages for Specific Purposes will be explored, dealing in a

    specific way with the different definitions that have been given on this concept,

    and with the distinctive characteristics that are notable in this classification. At

    first, we will focus on a specific category called the legal or forensic language.

    The latter will be analysed from a lexical, semantic and morphosyntactic

     perspectives, as well as from the pragmatic point of view. We will highlight the

     purposes, the forms and the uses that are made of it, emphasizing on those

    elements that differentiate it between other LSP .

    The core of this work is represented by the analysis of the transcription of oral

    criminal process, through the use of the Val.Es. Co. system: we will stress onthe importance that this process has on forensic linguistics and on the judicial

    context.

    Finally, we will ponder on issues related to legal translation focusing on

    Spanish-Italian combination, creating a (small) forensic glossary.

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    Si es que lo que se escribe va a tener unverdadero interés ,un escritor no escribenunca acerca de lo que conoce, sino

     precisamente sobre lo que ignora.

    Javier Cercas

    Introduzione

    Il linguaggio è, forse, lo strumento che più ci rappresenta. Ci permette

    di descrivere il mondo in cui viviamo, di raccontare noi stessi e, cosa non meno

    importante, rappresenta lo strumento con il quale noi tutti manifestiamo le

    nostre emozioni ed i nostri pensieri. Possedere una buona conoscenza di

    linguaggio e una buona capacità di espressione ci permette, come è ovvio, di

     poter esprimere al meglio, ciò che la nostra mente ci detta. Ogni settore nelquale è possibile suddividere l’esperienza umana, ha, pertanto, sviluppato un

     proprio linguaggio specifico e settoriale con il quale consegue un intercambio

    d’idee e un insegnamento di concetti che risultano particolarmente adeguati e

     puntuali in riferimento al campo in cui si utilizzano. Lo studio de las lenguas

    de especialidad , di conseguenza, risulta necessario alla comprensione dei

    fenomeni socio- linguistici che caratterizzano l’eterogenea azione umana.

    Tale trattazione è volta all’analisi, nello specifico, di una categoria de

    las lenguas de especialidad, rappresentata dal linguaggio giuridico. La scelta in

    tale direzione è stata dettata dall’uso sempre più comune della terminologia

    specifica in questione, in un numero variegato di situazioni quotidiane,

    mostrando, in tal senso, la fruibilità e la permeabilità che tale linguaggio

    specialistico va assumendo durante il corso del tempo. Non solo in ambiti

     particolarmente specifici come quello giuridico, diplomatico, amministrativo,

     politico, etc., ma anche in linguaggi apparentemente estranei a quello di

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    riferimento; la terminologia e le forme inerenti al linguaggio giuridico vengono

    ad assumere una posizione rilevante all’interno delle specifiche produzioni,

    tanto orali come scritte.

    Seguendo tale direttrice, analizzeremo il concetto di lenguas de

    especialidad , la sua valenza che, all’interno del settore di studio, nonché

     professionale, assume e, le caratteristiche basilari riguardanti l’intero panorama

    dei linguaggi che in tale categoria generale possono essere racchiusi. Di

    seguito, ci soffermeremo, sull’analisi specifica del lenguaje juridico,

     protagonista della presente trattazione. Toccheremo le caratteristiche del

    linguaggio in esame sotto il profilo lessicale, fonetico e morfosintattico.

    Analizzeremo l’utilizzo primario nel quale viene impiegato centrandoci, in

     particolar modo, nell’impiego del linguaggio giuridico tra professionisti, tra

     professionisti e semi-professionisti e tra professionisti e utenti generici.

    Dopo aver esaminato il linguaggio giuridico, illustreremo il processo di

    trascrizione di procedimenti penali orali attraverso quello che, a nostro

    giudizio, è il più adeguato sistema di trascrizione a riguardo, ovvero, il sistemaVal. Es. Co..  Nell’elaborazione del fulcro centrale della presente trattazione,

    sottolineeremo l’impiego che viene fatto di tale codice per l’elaborazione di

    trascrizioni, nonché, procederemo all’analisi linguistica degli stessi elaborati.

    Ci soffermeremo, a tal proposito, sul  Linguaggio Forense,  sul suo campo

    d’analisi e sugli apporti teorici e pratici che il suddetto filone di studi ha

    apportato all’interno, tanto della linguistica, così come della giurisprudenza e

    del settore giuridico più in generale.

    Per ultimo, seguendo continuativamente la linea marcata dal linguaggio

    giuridico, offriremo uno spunto di riflessione riguardo le problematiche di

    traduzione del linguaggio giuridico, soffermandoci, in particolare, nei problemi

    che si vengono a creare all’interno della Comunità Europea e, più nello

    specifico, nella traduzione tra la lingua italiana e quella spagnola.

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    Un fonarsi e un affonarsi continuo: lalingua è suono, concerto di brevi e dilunghe. I tempi danno il sentimento. Così,il disegno cominciò a formarsi piano

     piano per gemmazioni, sentivo che

    dovevo far accadere una discesaagl'inferi e misurarmi con l'altro mondo.

    Giuliano Scabia

    1. Las Lenguas de Especialidad

    1.1 Definizioni di LE

    Una prima definizione di  Lenguas de Especialidad 1, che risulta molto

    utile ai fini della nostra trattazione, ci è data da Maria Vittoria Calvi, per laquale è possibile definire las lenguas de especialidad  come:

    Variedades funcionales de la lengua que se han desarrollado históricamente

    como instrumentos de comunicación en un determinado ámbito científico o

     profesional 2.

    Pertanto, secondo tale definizione, ogni campo scientifico-professionaleindividua e sviluppa, selezionando i mezzi linguistici che più ritiene adeguati,

    un proprio linguaggio utile all’esplicazione di concetti, in forme che risultino

    1  Las lenguas de especialidad (LE)  sono chiamate anche linguaggi per ( o con ) fini specifici,  dovuto al loro particolare utilizzo che più avanti, nella trattazione,spiegheremo. 2 Calvi M.V., Zabalza C.B., Mapelli G., López J.S.,  Las lenguas de especialidad enespañol, Roma, Carocci, 2009: 23-27Trad. Letterale:  sono varietà funzionali ella lingua che si sono sviluppate storicamente

    come strumenti di comunicazione in un determinato ambito scientifico o professionale. 

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     più chiare possibili, da utilizzare durante il processo comunicativo, tanto scritta

    come orale, tra gli esperti pertinenti allo stesso settore o tra questi e i soggetti

    interessati che a tale gruppo non appartengono.

    Da parte sua, Beaugrande3 distingue tre correnti all’interno del concetto di

    lenguas de especialidad , ovvero:

    1.   Las lenguas de especialidad   sono codici differenziati del linguaggio

    generico che utilizzano regole e unità specifiche4;

    2.   Las lenguas de especialidad   sono semplici varianti del linguaggio

    generale5;

    3.   Las Lenguas de especialidad   sono sottoinsiemi pragmatici del

    linguaggio, inteso nel suo significato più ampio6.

    Seguendo la linea esplicativa delle denominazioni di lenguas de

    especialidad , Sager, Dungworth e McDonald, che rientrano nella terza corrente

    di cui sopra, considerano las LE,  come sottodivisioni pragmatiche o extra-

    linguistiche di una lingua. Tale affermazione può essere riscontrata nelladefinizione che i primi due autori danno, ovvero:

     Las lenguas de especialidad son sistemas semióticos complejos semiautónomos

    basados y derivados del lenguaje general; su empleo presupone educación

    especial y está restringido a la comunicación entre especialistas en el mismo

    campo o en uno estrechamente relacionado7 .

    3 Beaugrande R.A., Introducion a la lingüística del texto, Barcelona, Ariel, 1997 4 A tale corrente appartengono autori come Hoffmann 5 Autori come Rey, Quemada o Rondeau possono essere asseriti a tale corrente 6  Rappresentanti di questa corrente sono, fra i molti, Sager, Dugworth e lo stessoBeaugrande 7 Ciapuscio G., Kuguel I.,  Hacia una tipologia del discurso especializado: aspectosteoricos y aplicados, Salamanca, Almar, 2002: 82-83Trad. letterale: le lingue di specialità sono sistemi semiotici complessi e semiautomatici basati e derivati dal linguaggio generale; il loro uso presuppone una

     formazione specifica ed è vincolato a la comunicazione tra specialisti dello stessocampo o in uno strettamente relazionato. 

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    Lerat, dal canto suo, definisce il concetto di lenguas de especialidad  da

    un punto di vista pragmatico, ovvero:

     La lengua de especialidad es la lengua natural considerada como instrumento

    de transmisión de conocimientos especializados8.

    Giunti a questo punto, dopo una breve rassegna di ciò che

    rappresentano las LE,  ci sembra opportuno ricordare la differenza che

    intercorre tra lingua standard e  varietà linguistiche, giacché, con tale

    terminologia, si fa riferimento, da una parte, alla lingua generale e, dall’altra, a

    “suddivisioni/sottoinsiemi” e usi che della stessa vengono effettuate. Come

    afferma giustamente Caford:

     El concepto de lengua como tal es tan vasto y heterogéneo que no resulta

    operativamente útil para múltiples finalidades lingüísticas: descriptiva,

    comparativa y pedagógica. Seria, por consiguiente, deseable contar con un

    marco de categorías para la clasificación de las “sublenguas” o variedades

    que existen en una lengua9

    .

    Da tale concezione deriva la naturale definizione che lo stesso autore da di

    varietà linguistiche, ossia:

    Variedad de lengua es un subconjunto de rasgos formales y/o substanciales

    que se correlacionan con un tipo especifico de rasgo sociosituacional. Para la

    8 Lerat P., Las Lenguas especializadas, Barcelona, Ariel, 1997: 67-68Trad. letterale:  La lingua di specialità è la lingua naturale considerata come strumento di trasmissione di conoscimento specifico.9Mason I., Hatim B., Teoría de la traducción, Barcelona, Ariel, 1995:102-106Trad. letterale:  Il concetto di lingua come tale è tanto vasto ed eterogeneo che nonrisulta operativamente utile per finalità linguistiche diverse: descrittiva, comparativae pedagogica. Di conseguenza, sarebbe auspicabile poter contare con una cornice di

    categorie per la classificazione delle “sub-lingue” o varietà che esistono in unalingua. 

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    clasificación general de las variedades, nos limitaremos a la consideración de

    los correlatos situacional que son constantes en las situaciones lingüísticas10.

    A tale proposito, occorre precisare, che nell’ambito della linguistica

    viene formulata la differenziazione tra varietà diacroniche; diafasiche e

    diatopiche. Con il termine diatopico ( o dialetto ) ci si riferisce ad un sistema di

    classificazione basato sul criterio geografico, ovvero, alle variazioni

    linguistiche che intercorrono in parti differenti di un determinato territorio,

    rimanendo nella sfera di una stessa lingua. Con il termine diastratico, ci si

    centra sul criterio così detto di  stratificazione sociale  degli interlocutori, in

    grado di definire gerarchicamente la competenza linguistica globale. Infine, il

    carattere diafasico  evidenzia la scelta del soggetto parlante relativa a stili e

    registri che possono essere più o meno adeguati alla situazione, nonché alla

    relazione che intercorre tra i vari interlocutori in una conversazione.

    Altro aspetto molto importante da tenere in considerazione nell’analisi

    della LE  riguarda ciò che gli addetti ai lavori chiamano dimensione orizzontale

    e verticale. Per ciò che attiene la dimensione orizzontale risulta interessanteanalizzare la definizione che Schifko da di LE: 

     Las lenguas de especialidad son variantes especificas de la lengua común

    cuyas características especiales en el léxico, en la morfosintaxis y en las

    estructuras textuales son el resultado de factores específicos de la

    comunicación especializada: un mundo de referencia especial, interlocutores

    especiales, que conocen este mundo y trabajan en el mismo y que comunican

    10 Catford J.C., A Linguistic Theory of Translation, Londra, Oxford U.P.,1965: 97-99Trad. letterale:  La varietà della lingua è un sottoinsieme di caratteri formali e/o sostanziali che si co-relazionano con una tipologia specifica di carattere socio-

     situazionale. Per la classificazione generale delle varietà, ci limiteremo a considerarei correlati situazionali che sono constanti nelle situazioni linguistiche.

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     sobre este mundo con precisión y economía; todo esto en circunstancias

    especiales que caracterizan la vida de estos especialistas11. 

    Secondo tale definizione, pertanto, sembrerebbe che l’autore

    circoscriva la dimensione verticale solo ai professionisti di un determinato

    settore, evidenziando, tuttalpiù, diversi livelli di conoscenza e utilizzo della LE  

    che questi ne farebbero. Dal canto suo, Maria Vittoria Calvi12 ci fornisce una

    quadro più ampio di ciò che rappresenta la dimensione verticale in tale ambito.

    Per tale autrice, la dimensione verticale è legata strettamente al contesto e alla

    relazione che intercorre tra gli interlocutori, nonché, ai fattori interpersonali e

    alle finalità comunicative che permeano una determinata situazione. A tal

     proposito, Calvi individua tre differenti livelli di specializzazione a seconda del

    contesto comunicativo e del ruolo sociale degli interlocutori. Il primo livello

    corrisponde alla comunicazione tra professionisti. Tale livello di

    specializzazione è caratterizzato, per ciò che riguarda il lessico, da un’elevata

    densità di termini specifici, così come, a livello morfologico, da aspetti

    strutturali e formali molto rigidi. Il secondo livello, che potremmo definire

    intermedio, si riferisce alla comunicazione tra i professionisti e i semi- professionisti. Anche qui, per ciò che riguarda il lessico, ci troviamo di fronte

    all’utilizzo di una terminologia tecnica, tuttavia, accompagnata da frequenti

    esplicazioni e riformulazioni che favoriscono la comprensione e che, pertanto,

    vengono impiegati, per lo più, a scopo formativo. Infine, l’ultimo livello

    individuato dalla Calvi, si riferisce alla comunicazione tra i professionisti e il

     pubblico, comunicazione caratterizzata, a differenza degli altri due livelli, da

    11 Schifko, P. , “¿Existen las lenguas de especialidad?” en Las lenguas de especialidad y su didáctica, Actas del Simposio Hispano-Austriaco, Tarragona, Universitat Rovira iVirgili, 2001: 11-14Trad. letterale:  Le lingue di specialità sono varianti specifiche della lingua comune lecui caratteristiche specifiche nel lessico, nella morfosintassi e nella struttura testuale sono il   risultato di fattori specifici della comunicazione specializzata: un mondo direferenza speciale, interlocutori  speciali,  che conoscono questo mondo e lavoranonello stesso e che comunicano ed esprimono questo mondo  con   precisione edeconomia; tutto questo in circostanze specialistiche caratterizzano la vita di questi specialisti. 12

      Calvi M.V., Zabalza C.B., Mapelli G., López J.S.,  Las lenguas de especialidad enespañol, Roma, Carocci, 2009 

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    un lessico poco specifico e da una constante riformulazione dei concetti per

    una migliore e completa comprensione. Pertanto, tale dimensione verticale fa

    riferimento all’intenzione, a livello di specializzazione, fondamentalmente

    determinata dal mittente. Uno stesso argomento specializzato può essere

    trattato in forme differenti a seconda delle condizioni pragmatiche e del livello

    di specializzazione del testo.

    La stessa Maria Vittoria Calvi, analizza ciò che in precedenza abbiamo

    identificato come la dimensione orizzontale. Con tale espressione ci riferiamo

    al componente tematico de las lenguas de especialidad, che comprende

    l’insieme delle conoscenze che si sviluppano in ogni campo del sapere. Tale

    dimensione orizzontale corrisponde, sinteticamente, alla ricerca dei segni

    linguistici più adeguati per una facile e diretta esplicazione di un determinato

    concetto. Pertanto, potremmo affermare che le  LE   sposano un componente

    tematico, direttamente dipendente dal contenuto della materia specifica, con un

    componente sociale che risulta influenzato dal contesto e dalle finalità dell’atto

    comunicativo. Sintetizzando, si potrebbe, a ragion, concludere che l’uso della

    lingua cambia a seconda delle varie finalità per la quale può essere utilizzata.

    Principale manifestazione della dimensione orizzontale de las lenguas

    de especialidad   è possibile rinvenirla nel lessico, in forma particolare, nella

    creazione di una terminologia13 specifica e settoriale che vede il suo sviluppo

    nel “discorso” tra gli specialisti del settore che non solo consolidano il lessico

    già in uso, bensì, ampliano, attraverso l’apportazione di nuovi concetti e la

    creazione di neologismi, quello che è la terminologia settoriale diappartenenza.

    Quanto finora detto, ci riporta ad una differenziazione già in precedenza

    sottolineata tra lingua comune o generale e lengua de especialidad . Cabré

    sostiene che, la lingua generale è costituita dall’insieme di regole, unità e

    13

     In tal caso la parola terminologia viene intesa come lo studio delle unità linguisticheche appartengono alle differenti aree di specializzazione.

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    restrizioni che formano parte del conoscimento della maggior parte degli

    interlocutori di una “lingua naturale”. Dal canto loro, le  LE  sono caratterizzate

    da sub-codici speciali, a loro volta influenzati dalla tematica o dalla situazione

    comunicativa. Occorre, tuttavia, precisare, che le  LE   non sono linguaggi

    artificiali, anche se ne condividono alcune caratteristiche comuni, ma, al

    contrario, formano parte del linguaggio e, proprio per questo, hanno accesso a

    tutte le possibilità sintattiche che lo stesso linguaggio “generale” offre.

    1.2 Caratteristiche de las Lenguas de Especialidad

    La definizione di lengua de especialidad   che ci ha fornito Kocourek

     presenta alcune delle caratteristiche fondamentali di tali linguaggi. Tale autore

     parla di insiemi specializzati  (in relazione alla tematica, all’esperienza,

    all’ambito di uso o ad i soggetti che la utilizzano) che si manifestano come

    gruppi inter-relazionati e che mantengono la funzione comunicativa al di sopra

    di qualsiasi altra funzione che, in tal caso, risulta solo complementare.

    Dal canto suo, Lerat14, nell’analisi delle  LE  individua e sottolinea altri

    caratteri non marcati dall’autore sopra citato. Le caratteristiche che, per Lerat,

    risultano di particolare importanza, possono essere sintetizzate come di

    seguito:

    -  alternanza di segni linguistici e non-linguistici;

    distinti livelli di tecnicità tanto nel lessico come nella sintassi, chevariano a seconda delle necessità comunicative;

    -   predominio della comunicazione scritta sull’orale;

    -  morfologia eteroclita (formule complesse, alternanza di morfemi, etc.)

    -  sintassi delle lingue di riferimento abbastanza complesse con preferenze

    in materia di enunciazione e fraseologia professionale.

    14 Lerat P., Las Lenguas especializadas, Barcelona, Ariel, 1997 

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    Altra caratterizzazione de las lenguas de especialidad ci è fornita da

    Cabré15, la quale individua e distingue diversi aspetti di caratterizzazione

    delle LE che così potremmo schematicamente sintetizzare:

     Aspetto Linguistico

    -  Lessico comune alla lingua generale, lessico specifico di ogni settore e

    disciplina, lessico che formerebbe parte del territorio di demarcazione

    tra il generale e lo specifico e che potrebbe essere definito lessico semi-

    specializzato;

    -  Morfologia: abbondanza di unità sintagmatiche, utilizzo della

    normalizzazione, largo impiego di sigle, simboli e  préstamos 

    specializzati;

    -  Sintassi: frasi corte e scarsa presenza di periodi subordinati complessi

    -  Utilizzo di codici alternativi proveniente da sistema semiotici in grado

    di complementare i sistema linguistici.

     Aspetto Pragmatico

     Las Lenguas de especialidad  sono specifiche in relazione alla tematica;ai soggetti che le utilizzano ed alle situazioni comunicative.

     Aspetto Funzionale

    -  Le LE  non compiono le sei funzioni linguistiche distinte da Jakobson16 

    ma si concentrano prevalentemente sulla funzione referenziale,

    lasciando di lato le altre. Questo si manifesta formalmente attraverso

    15  Cabré M.T.,  La terminología. Teoría, metodología, aplicaciones, Barcelona,Antartide/Empuries, 1993 16  Jakobson distingue sei funzioni linguistiche in base alle caratteristiche dellacomunicazione. Tali funzioni sono: Funzione emotiva, evidente quando si faattenzione al mittente dell'atto di comunicazione; Funzione fàtica, legata al canaleattraverso il quale passa il messaggio; Funzione conativa, legata al destinatario che

     partecipa alla comunicazione con una sua reazione; Funzione poetica, legata almessaggio stesso e maggiormente evidente nel linguaggio estetico; Funzionemetalinguistica, legata al codice condiviso tra mittente e destinatario perché si producasignificazione; Funzione referenziale, legata al contesto in cui si svolge la

    comunicazione. In base alla tipologia di comunicazione, tali funzioni, secondol’autore, si presentano con maggiore o minor vigore. 

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    l’utilizzazione dei verbi al tempo presente; con l’utilizzazione della

    forma impersonale; l’assenza di esclamazioni; il predominio del

    carattere descrittivo, della classificazione ed enumerazione; l’utilizzo

    della narrazione al posto del dialogo; le domande non retoriche; etc.

    Francisco Moreno Fernandez 17 , nell’analizzare las lenguas de

    especialidad , sostiene che, anche se queste non condividono pienamente le

    stesse caratteristiche linguistiche, è possibile determinare alcuni elementi

    comuni che, lo stesso autore sintetizza come segue:

    -  sono varietà specializzate quelle che servono e vengono utilizzate come

    strumento di comunicazione formale e funzionale tra specialisti in una

    determinata materia;

    -  da un punto di vista linguistico, le  LE  si caratterizzano dall’utilizzo, in

    termini generali, della grammatica della lingua comune, anche se in

    alcune circostanze specifiche e ben determinate assistiamo al ricorso di

    forme e usi specifici;

    -  da un punto di vista stilistico, las lenguas de especialidad si

    caratterizzano dal loro stesso impiego in contesti formali;-  da un punto di vista comunicativo, le LE  manifestano l’importanza che

    le stesse danno a quella che è possibili definire come efficacia

    comunicativa, alla precisione e alla chiarezza dei concetti;

    -  infine, las lenguas de especialidad  vengono impiegate prevalentemente

    nella loro forma scritta, soprattutto nella pratica del linguaggio

    giuridico, come più avanti vedremo.

    Dal canto suo, un altro studioso della comunicazione, Lehrberger 18,

    individua e considera, nello specifico, sei fattori che possono aiutare nel

    definire i caratteri dei linguaggi di specializzazione:

    -  tematica specifica;

    -  restrizioni lessicali, sintattiche e semantiche;

    17 Fernandez F.M., Metodologia sociolinguistica, Madrid, Gredos,1990 18

     Lehrberger J., Kittredge R., Sublanguage: studies on language in restricted semantic domains, Londra, Walter De Gruyter Inc., 1986 

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    19/162

      *)

    -  regole grammaticali “anomale”;

    -  rilevante utilizzo di determinate costruzioni grammaticali;

    -  struttura testuale, ovvero, prevalenza e preferenza della forma scrittura

    sull’orale;

    -  uso di simboli specifici.

    Come è possibile notare, tutti gli autori sopra menzionati individuano

    caratteri comuni nello studio delle LE  nonostante non sia universalmente chiara

    una definizione delle stesse comunemente accettata. In base a tali criteri,

     pertanto, ci sembra opportuno seguire la presente trattazione, marcando le

    similitudini e le differenze che intercorrono tra l’utilizzo del linguaggio

    specializzato nella sua forma scritta e in quella orale. Di conseguenza, nel

     prossimo paragrafo, ci proporremo di analizzare, in forma sintetica ma, al

    contempo, il più completa possibile, le caratteristiche dell’atto comunicativo

    nelle due forme sopra menzionate.

    1.3 Atto Comunicativo: manifestazioni e caratteristiche

    Come precedentemente introdotto, risulta molto importante, ai fini della

     presente trattazione, analizzare ed esplicare ciò che rappresenta l’atto o evento

    comunicativo, visto che il fulcro centrale di tale lavoro è rappresentato dalla

    trascrizione di procedimenti giuridici dalla forma orale a quella scritta.

    Fondamentale, per comprendere a pieno il concetto di atto

    comunicativo, è la definizione di comunicación.  Utilizzando le parole di

    Amparo Tusón Valls, potremmo definire la comunicazione come:

     Proceso de interpretación de intenciones que se basa, no tanto en el contenido

    léxico-semántico de las oraciones emitidas, cuanto en el contenido

     pragmático, es decir, en el sentido que se asocia al uso local, contextualizado

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      "+

    de determinados enunciados y que se basa en una serie de normas o

    convenciones que vamos adquiriendo a lo largo de nuestra experiencia como

    usuarios y usuarias de la lengua; normas que incluyen una serie de

    restricciones respecto a lo que es apropiado decir y lo que no es apropiado

    decir en determinados contextos19. 

    Tale definizione, come giusto che sia, è sicuramente più appropriata

    nella descrizione di atto comunicativo orale, anche se, le linee o caratteristiche

     basilari sono valide, anche, per la forma scritta. Già qui, sostanzialmente, ci

    troviamo dinanzi alla necessita di distinguere i caratteri peculiari delle due

    forme ci comunicazione sopra citate. Quando parliamo di forma orale,

     basicamente, ci riferiamo a ciò che, comunemente, potremmo definire

    conversazione. In linea generale, affinché una conversazione orale si sviluppi

    adeguatamente è necessario che gli interlocutori attuino in forma coordinata

    nei diversi livelli che la conversazione stessa presuppone. Ovviamente, lo

    sviluppo di tale forma di comunicazione si vede facilitato dal contesto spaziale

    e temporale, condiviso dai soggetti attori della conversazione; ciò implica la

    non necessità dell’espressa referenza lessicale di riferimenti temporali espaziali. A livello linguistico, ciò si manifesta con l’utilizzo di segnalizzatori o

    deícticos20 , che dir si voglia, in quanto, i soggetti in questione condividono

    conoscenze basiche sulle quali si fonda la stessa conversazione. L’utilizzo di

    deícticos, cosi come di ripetizioni, parafrasi, iperonimi, etc. caratterizzano la

    manifestazione orale donandogli uno dei caratteri tipici di tale comunicazione

    dalla bassa densità lessicale.

    19 A. Tusón Valls, Análisis de la conversación, Barcelona, Ariel, 1997: 34-37Trad. letterale:  processo di interpretazione delle intenzioni che si basa, non tanto nelcontenuto lessico- semantico dell’orazione emessa, quanto nel contenuto pragmatico,ovvero, nel significato che si associa all’uso locale, contestualizzato di determinatienunciati e che si basa in una serie di norme o convenzioni che acquisiamo attraversola nostra esperienza come usuari e usuarie della lingua; norme che includono una serie di restrizioni rispetto a quello che è appropriato dire e a ciò che non lo è, in undeterminato contesto. 20 Con il termine deícticos  facciamo riferimento a quelle locuzioni di vario genere,

    temporale, spaziale, personale, etc. che hanno valore generale e non ben determinato.Alcuni esempi sono: aquí, allí, hoy, después, él, ella, etc.. 

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      ""

    spazio fisico, teatro della conversazione. Per postura, ovviamente, ci si riferisce

    tanto al posizionamento del corpo del soggetto singolo nello spazio, come alla

     posizione che lo stesso soggetto assume nei confronti degli altri protagonisti

    della conversazione. A tal proposito, va ricordata la Teoria degli Atti

    Linguistici elaborata da Austin.  Tale postulato, come riporta Tusón Valls in

    una delle sue trattazioni23, individua tre tipologie di “azioni” che vengono

     poste in essere nello sviluppo di una conversazione, che sono: acto locutivo,

    ovvero, l’enunciazione di un’orazione con un significato ed un referente

    determinato (lo que se dice); acto ilocutivo, un espressione sotto forma di

    domanda, ordine, offerta, etc. associata all’enunciato, tale atto può

    manifestarsi, per esempio, attraverso gestualità rafforzative e congruenti alle

     parole pronunciate nello stesso momento (lo que se hace al decir algo); acto

     perlocutivo, inteso come gli effetti prodotti dall’enunciato sull’interlocutore o

    sui vari ascoltatori (hacer hacer algo). Senza dubbio, ulteriori caratteri

    distintivi della comunicazione, che in questa sede non approfondiremo ma che

    riportiamo brevemente per completezza, sono rappresentati dai  falsi inizi24;

    cambi di strategia sintattica, attraverso l’uso di anacoluti, ellissi, etc.;

    discordanze; etc.

    Per quanto riguarda la comunicazione scritta, gli elementi

    caratterizzanti sono generalmente distinti da quelli sopra elencati per le

    conversazioni. Ovviamente, già di per se, il carattere di a-spazialità e a-

    temporalità rendono tale forma di comunicazione soggetta ad una forzosa

    esplicazione di questi due assi di riferimento essenziali per una adeguata

    collocazione de testo prodotto. Essendo, inoltre, una tipologia dicomunicazione “non volatile”, il testo prodotto è soggetto a correzioni, riletture

    ed eventuali modifiche da parte dell’autore, il quale, inoltre, è in grado di

     produrre un testo lessicalmente, morfologicamente e sintatticamente coerente

    in relazione al pubblico che immagina lo leggera o in relazione al settore

    specifico al quale è indirizzato. Riflessioni simili possono essere effettuate per

    23

     Tusón Valls, A., Análisis de la conversación, Barcelona, Ariel, 1997 

    24 In spagnolo possono essere utilizzati: pues, o sea, vaya, etc. . 

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      "#

    quanto riguarda il lettore del testo. Avendo a disposizione un componimento

    scritto, come detto precedentemente privo del carattere di “volatilità” ma, al

    contrario, ripetibile, ha la massima libertà di disporre delle informazioni

    contenute nel tempo e nello spazio che più ritenga opportuno. Ciò comporta,

     per chi legge il componimento scritto, la possibilità di poter tornare indietro

    nella trattazione, lasciare la lettura per poi riprenderla in un secondo momento

    e così via, tutte azioni che sono soggette alla libera discrezionalità del lettore.

    Senza dubbio, ciò comporta un’abbondante densità lessicale e, per il soggetto

    compositore del testo, la non obbligatorietà di ripetizioni e perifrasi a

    differenza della comunicazione orale, in quanto, come detto precedentemente,

    il lettore è libero di poter tornare indietro, in punti precedenti della lettura, al

    fine di approfondire eventuali tematiche ritenute interessanti ed utili, nonché

    rileggere nel particolare tratti del testo ritenuti interessanti.

    Al contrario della comunicazione orale, la scrittura è sostanzialmente

     priva degli elementi prosodici, paralinguistici e extralinguistici. Diciamo

    sostanzialmente, poiché, durante la produzione di un testo vengono utilizzati

    ulteriori strumenti che possiedono caratteristiche e finalità similari a quellisopra elencati. Ci riferiamo, in particolar modo, alla punteggiatura, necessaria a

    livello fonetico per una corretta intonazione della frase e, non meno,

    all’organizzazione logica del testo. Oltre alla punteggiatura risulta

    imprescindibile ricordare l’utilizzo di titoli e sottotitoli, l’organizzazione in

    capitoli e paragrafi, la possibilità di cambiare tipo di lettera25, caratteri, questi,

    in grado non solo di organizzare strutturalmente il testo se non anche, con

     particolare riferimento al cambio di lettera, di poter donare maggior enfasi edimportanza a singole parole e parti specifiche del testo che si ritengono di

    maggiore rilevanza, in un certo qual modo, svolgendo i compiti che gli

    elementi paralinguistici assumono all’interno dell’elaborazione orale. Per

    quanto riguarda i meccanismi coesivi all’interno di una produzione scritta, a

    differenza della comunicazione orale, il compito è svolto dalla punteggiatura e

    25

     Ci si riferisce, nel particolare, alla possibilità, non tanto di cambiare il  Font, quantoa quella di poter modificare o inserire testo in corsivo, grassetto, maiuscola, etc.. 

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      "$

    da strutture sintattiche e semantiche in grado di conferire ordine al testo ed

    aiutare il lettore nella comprensione del contenuto.

    Va, inoltre, sottolineato, seppur rapidamente come stimolo di

    approfondimento futuro, che alcuni elementi caratteristici della comunicazione

    scritta hanno iniziato ad essere utilizzati anche nella produzione orale. Esempi

    tipici di quanto sopra riportato sono:  parlare tra parentesi o tra virgolette;

     sottolineare un concetto espresso; etc. .

    Terminando questa breve rassegna delle caratteristiche dell’atto

    comunicativo, non può non essere ricordata la proposta avanzata da Hymes26 

     per ciò che riguarda le componente fondamentali dell’atto comunicativo. Le

    iniziali degli otto elementi individuati compongono l’acrostico SPEAKING e si

    riferiscono, nel particolare, a: situation (situazione); participants (partecipanti);

    ends (finalità); act sequences (atti linguistici); key (chiave); instrumentalities

    (strumenti); norms (norme); genre (genere).

    Con il termine  situation ci si riferisce, in primo luogo, allalocalizzazione spaziale, nonché, temporale nella quale viene sviluppato l’atto

    comunicativo. Non solo, tale concetto racchiude anche quella che potremmo

    definire la dimensione psicologica soggettiva, ovvero, la preferenza personale

     per determinate organizzazioni spazio-temporali e per definiti atti comunicativi

     piuttosto che altri. Per ciò che riguarda la seconda caratteristica, i participants,

    ci si concentra sui partecipanti dell’atto comunicativo, tanto in relazione ai

    soggetti che hanno dato vita alla conversazione, così come, ad eventuali attoriche intervengono nell’atto comunicativo. Ovviamente, maggior attenzione

    deve essere utilizzata nei confronti dei partecipanti che giocano un ruolo più

    importante all’interno dell’atto comunicativo. Con ends  si intende tanto gli

    obbiettivi dell’interazione, così come il prodotto, più o meno coerente rispetto

    26 Hymes, D., Models of the interaction of language and social life, New York, J.Gumperz & D. Hymes Eds., 1972

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      "%

    alle finalità iniziali, che si ottiene dall’atto comunicativo. Con l’espressione act

     sequences, ci si concentra sulla struttura e sull’organizzazione dell’interazione

    orale, ovvero, come vengono presentate e sviluppate le tematiche all’interno

    della comunicazione.  Key, per suo conto, si riferisce al grado di formalità o

    informalità dell’interazione. Tale caratteristica è, ovviamente, condizionata

    dallo spazio in cui si sviluppa l’atto comunicativo, così come, dai suoi

     partecipanti. Pertanto, non ci si riferisce solo all’aspetto lessicale che

    caratterizza la comunicazione in esame, quanto, anche, ai toni utilizzati dai

    soggetti che ne fanno parte e la sviluppano27. Il termine instumentalities  si

    concentra sull’analisi dei mezzi utilizzati per lo sviluppo e la divulgazione del

    messaggio. Tale caratteristica raggruppa: il canale28, ossia, il mezzo attraverso

    il quale il messaggio viene divulgato; la forma di comunicazione, ovvero, la

    scelta e l’utilizzo di un determinato e appropriato repertorio linguistico che si

    utilizza nell’atto comunicativo e che può essere, durante lo sviluppo di

    quest’ultimo, modificato o cambiato, a seconda della “direzione” e della

     predisposizione dei vari interlocutori29; gli elementi prossemici e cinesici che si

    utilizzano e si adattano all’interno dell’atto comunicativo. Tuttavia, non solo i

    gesti, le posizioni del corpo e così discorrendo, ma anche gli elementi che, prima, abbiamo identificato come  fatemas, rientrano in tale categoria, poiché

    svolgono un compito molto importante all’interno della funzione comunicativa

    nell’esplicazione della posizione ideologica dell’interlocutore che li utilizza.

    Con il concetto di norms30, come il temine in se lasci facilmente intuire, ci si

    riferisce alle norme di carattere interazionale, ovvero, le regole che gestiscono i

    27 Si analizza a proposito il carattere di formalità; semi- informalità; informalità, maanche, come detto pocanzi, il tono riferito ai vari gradi di durezza della manifestazioneorale, ovvero, duro; soave; dolce; etc. 28  Per una più rapida comprensione, con tale espressione facciamo riferimento allacomunicazione personale (dove i soggetti sono presenti nello stesso spazio e tempo incui si sviluppa l’atto comunicativo); la comunicazione telefonica; la comunicazionescritta; i mass media, nelle loro forme auditive e visive; etc. 29 Generalmente per  forma di comunicazione  si intende l’utilizzo di una determinatalingua, dialetto, registro, interpretazione, etc. Ci si concentra, pertanto,

     prevalentemente sull’aspetto linguistico senza, tuttavia, perdere la consapevolezzadell’importanza della struttura morfosintattica che ne consegue. 30 Concetto questo da non confondere con quello di regola, in quanto, con il termine

    norma si intendono le tendenze abituali di comportamento e, normalmente, condivisedai membri di una collettività. 

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      "&

    turni di parola, le pause e, più in generale, le tempistiche da seguire nello

    svolgimento dell’atto comunicativo; ed alle norme di interpretazione che, da

     parte loro, fanno capo alla cornice di riferimento alla quale i soggetti intenti

    alla comunicazione si rifanno per una corretta interpretazione e sviluppo

    dell’atto comunicativo. Ovviamente, le norme d’interpretazione racchiudono

    tanto gli elementi espressi come quelli sottointesi all’interno della

    conversazione31. Per ultimo,  genre è il carattere che identifica la tipologia di

    atto comunicativo posto in essere influenzato, indubbiamente, dall’aspetto

    socio-culturale e dalle relative scelte linguistico-comunicative che ad esso sono

    associate. Qui, una rilevanza importante, è giocata dal contesto e dai soggetti

    con i quali si pone in essere l’atto comunicativo, poiché, proprio in base a tali

    elementi avviene la scelta di un determinato registro linguistico e di una

    determinata forma sintattica che saranno alla base della comunicazione

    specifica32.

    Quanto, finora, sintetizzato riguardo le caratteristiche dell’atto

    comunicativo risulterà essenziale ed utile nei prossimi capitoli, quando

    analizzeremo il linguaggio giuridico nello specifico e ancora più nel trattare estudiare la trascrizione giuridica.

    1.4 Conversazione: struttura ed elementi

    Analizzare ed individuare gli elementi costitutivi della conversazionerisulta compito necessario e fondamentale prima di intraprendere l’analisi del

    linguaggio giuridico e, ancor più, prima di investigare la trascrizione giuridica

    31  Ci si concentra, per tanto, sui meccanismi basilari dell’interazione; le norme dicortesia; la presupposizione e l’implicazione diretta o indiretta; etc., tutti caratteri che

     permettono un corretta interpretazione delle parole enunciate e dai gesti prodottiall’interno dell’atto comunicativo.32 Conversazione spontanea, intervista, colloquio di lavoro, etc. sono alcunemanifestazioni di  genre  alle quali è collegato, come detto pocanzi, una determinata

    struttura linguistica con caratteristiche lessico-sintattiche determinate scelte, in base, algrado di formalità/informalità del contesto e dell’interlocutore. 

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      "'

    ed esplicare i suoi caratteri basici. Diciamo questo perché la struttura della

    conversazione, parlando tanto della forma orale come di quella scritta, risulta il

    fondamento di ogni tipologia di comunicazione specialistica e non solo

    generale.

    Così come spiega Grice33, la conversazione esige la partecipazione

    coordinata dei partecipanti all’atto comunicativo. Questi soggetti hanno il

    compito/necessità di porsi d’accordo per poter dare l’avvio alla conversazione,

    devono sviluppare l’atto comunicativo orale in forma cooperativa e coordinata,

    nonché, devono decidere congiuntamente quando chiudere la conversazione.

    Analizzando il primo di questi aspetti, ovvero, l’inizio della conversazione, la

     prima cosa che va sottolineata è che ogni soggetto deve possedere la volontà di

    conversare con gli altri, deve, pertanto, dimostrarsi l’intenzione di voler

    sviluppare l’atto comunicativo congiuntamente con gli altri soggetti attori della

    comunicazione. Tale inizio di conversazione può essere espresso con

    un’esplicita manifestazione di volontà da parte di un soggetto nei confronti

    degli altri, oppure, come nella maggior parte dei casi, possono essere utilizzati

    altri elementi utili all’iniziazione di una conversazione, elementi che possonoessere i saluti; le domande; le esclamazioni; etc. Una volta che la

    conversazione ha avuto inizio, ci si trova di fronte all’esigenza di mantenere

    tale processo attivo e, a tal fine, i partecipanti all’atto comunicativo devono

     porsi d’accordo implicitamente su come sviluppare la conversazione, attraverso

     possibili cambiamenti di tema; di finalità, etc., oppure, mantenendo le

    caratteristiche iniziali. Ovviamente, tale “gioco silenzioso” deve risultare

    chiaro a tutti i soggetti oratori affinché la conversazione possa mantenersi edessere chiara. A tale scopo vengono utilizzate quelle che Gumperz34 definisce

    convenciones contextualizadores, ossia, l’insieme di elementi verbali e non che

    servono come segnapista ai partecipanti dell’atto comunicativo per interpretare

    correttamente, attraverso un processo di inferenza, quello che sta accadendo

    ## Grice H. P.,  Logic and Conversation, in Syntax and Semantics, Vol. 3, SpeechActs, New York, Peter Cole and Jerry L. Morgan Ed., 1975 34

     Gumperz J.J , Directions In Sociolinguistics: The Ethnography Of Communication, New York, John J. Gumperz & Dell Hymes Ed., 1991 

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      "(

    all’interno della conversazione e, a partire da questo, costruire e sviluppare il

     proprio elaborato verbale che andrà a confluire nella conversazione generale.

    Secondo l’analisi di altri studiosi, il mantenimento della conversazione è retto

    da numerosi altri principi35, più o meno manifesti agli interlocutori, che sono in

    grado di reggere l’intera struttura della comunicazione. Grice, per esempio,

    ritiene che qualsiasi interazione verbale sia retta dal  principio di

    cooperazione36 , che lo stesso autore afferma si sviluppi in forma naturale

    all’interno dell’atto comunicativo.

    Alla fine dello sviluppo della conversazione, atto conclusivo è

    rappresentato dalla così chiamata  fine della conversazione. Tale procedura

    risulta molto delicata, in quanto, a seconda delle modalità, dei toni e della

     predisposizione dei soggetti, potrebbe rendere vano l’intero sviluppo della

    conversazione stessa. Secondo Schegloff e Sacks 37 , la chiusura di una

    conversazione consta di quattro elementi, ovvero: l’offerta di chiusura;

    accettazione della chiusura; i saluti; i saluti e la chiusura. Ovviamente, l’intera

    conversazione, e non solo la chiusura, prevede, per i partecipanti alla

    conversazione, un continuo processo di inferenza e cooperazione, nonché, lanecessità di condividere un insieme di strategie ed abilità cognitive e

     pragmatiche affinché l’intero atto comunicativo si sviluppi con normalità.

    Concentrandoci, brevemente, sugli elementi costitutivi della

    conversazione, si ritiene necessario analizzare quantomeno le caratteristiche

    35  Ci si riferisce nel particolare al  principio di cortesia di Brown e Levinson; alconcetto di cortesia e le relative massime di Leech; alla valenza del termine  face oimagen nella teoria di Goffman; etc..36 Il principio di cooperazione, secondo Grice, si può suddividere in quattro massimefondamentali che sono: massima di qualità; massima di quantità; massima direlazione e massima di maniera. Secondo altri due studiosi, Sperber e Wilson,tuttavia, le massime poco sopra elencate possono essere racchiuse in un principioancor più generale in grado, da solo, di reggere completamente il processo di

     produzione- interpretazione, tale principio viene definito dagli stessi due autori come principio di pertinenza. 37 Sacks H., Schegloff E., Opening up Closings, Semiotica, VIII, 1973

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      ")

     basiche al fini di una maggior e più facilitata comprensione dei temi a seguire.

    Primo elemento imprescindibile per una conversazione è il turno di parola.

    Con tale definizione si intende identificare l’unità basica della conversazione

    che si produce attraverso l’alternanza dei vari interlocutori all’interno dell’atto

    comunicativo orale, ovvero, attraverso la successione d’interventi a carico dei

    distinti partecipanti. Manifestazione basica del turno di parola è rappresentata

    da quello che in spagnolo viene chiamato  par adyacente. Con questa

    espressione, si fa riferimento all’unità conversazionale basica formata da due

    turni di parola successivi. Caratteristica del  par adyacente  è rappresentata

    dall’aspettativa di una continuazione determinata, manifesta nella seconda

     parte e creata dall’enunciato nella prima parte. Secondo quanto analizzato da

    Schegloff e Sacks38, il cambio di interlocutore si produce abitualmente senza

     problemi, tale naturalezza nel “passa parola” all’interno della conversazione è

    dovuta all’esistenza di un preciso momento nello sviluppo dell’atto

    comunicativo che viene definito come lugar apropiado para la transición.39 

    (LAT). Tali periodi determinati possono essere individuati attraverso la

    manifestazione di alcuni elementi di carattere differente, ossia, di natura

    sintattica; lessicale; elementi prosodici; gesti; etc. Gli stessi autori studiano, trale varie cose, anche la distribuzione dei turni di parola e, individuano, nel caso

    di una conversazione in assenza di un moderatore, due forme basiche, ovvero:

    la selección prospectiva e la autoselección 40 .  Nella prima modalità di

    intercambio orale, il soggetto parlante individua e seleziona chi dovrà seguire

    attivamente nella conversazione. Solo chi è stato selezionato, in riferimento a

    tale modalità specifica, ha il diritto e l’obbligo di poter prendere la parola e

    farne uso. D’altra parte, invece, attraverso l’autoselezione, non vieneidentificato esplicitamente il soggetto che dovrà seguire attivamente nella

    conversazione, bensì, quando ci si troverà in presenza di un LAT, uno dei

     partecipanti all’atto comunicativo può, spontaneamente, prendere la parola e

    dare il proprio apporto alla conversazione. Qui, ovviamente, sarà la precedenza

    38  Sacks, H., Schegloff, E. A., Jefferson, G.,  A Simplest Systematics for theOrganisation of Turn-Taking for Conversation, in Language, 50, 197439

      Punto Rilevante per la Transizione – PRT  40  Autoselezione ed Eteroselezione 

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      #+

    temporale a farla da padrone, organizzando spontaneamente l’ordine degli

    interventi all’interno della conversazione. Non sempre, tuttavia, l’intercambio

    della parola avviene in maniera spontanea e nei momenti adeguati. Spesso,

     possiamo trovarci in presenza, di situazioni in cui il soggetto oratore non da

    modo di intervento agli altri partecipanti, causando, così un’assenza di LAT e,

    dove unica soluzione per produrre un turno di parola è quella di creare una

    “sovrapposizioni di voci” fino alla produzione del turno medesimo. Tale

    situazione si manifesta anche nella circostanza in cui uno dei soggetti presenti

    all’interno della conversazione non attende l’arrivo di un LAT per prestare la

    sua contribuzione orale all’atto comunicativo. In questi casi ci troviamo in

     presenza di quello che potremmo definire un  solapamiento, ovvero, un

    accavallarsi di voci, appartenenti a due o più soggetti, nello stesso istante.

    Questo, senza dubbio, pur producendo un turno di parola, provoca una

    situazione di disorganizzazione e confusione all’interno dell’atto comunicativo,

    situazione che, nel successivo sviluppo dell’atto comunicativo, può

    normalizzarsi o bene no.

    Quanto finora detto, ovviamente, è veritiero in linea generale perqualsiasi atto comunicativo, maggiormente nella sua manifestazione orale.

    Senza dubbio, tali caratteri sono soggetti a modifiche ed integrazioni in base al

    tipo di atto comunicati posto in essere, in quanto, ognuno di questi prevede

    regole proprie e soggetti determinati in grado di sviluppare tipologie differenti

    di comunicazione verbale, con una propria struttura, una propria

    organizzazione dei turni di parola, nonché, una personale scelta lessico-

    morfologica, manifesta attraverso l’utilizzo di determinati registri e appropriatestrutture sintattiche.

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      #*

    1.5 In Breve

    - È possibile definire las lenguas de especialidad come Variedades

     funcionales de la lengua que se han desarrollado históricamente como

    instrumentos de comunicación en un determinado ámbito científico o

     profesional.

    - Le  LE   sono caratterizzate da sub-codici speciali, a loro volta

    influenzati dalla tematica o alla situazione comunicativa.

    - Cabré individua e distingue diversi aspetti di caratterizzazione delle

    LE che riguardano Aspetto Funzionale; Aspetto Pragmatico; Aspetto

    Linguistico. 

    - È possibile definire la comunicación utilizzando le parole di Amparo

    Tusón Valls: Proceso de interpretación de intenciones que se basa, no tanto en

    el contenido léxico-semántico de las oraciones emitidas, cuanto en el

    contenido pragmático, es decir, en el sentido que se asocia al uso local,contextualizado de determinados enunciados y que se basa en una serie de

    normas o convenciones que vamos adquiriendo a lo largo de nuestra

    experiencia como usuarios y usuarias de la lengua; normas que incluyen una

     serie de restricciones respecto a lo que es apropiado decir y lo que no es

    apropiado decir en determinados contextos.

    - Tra gli elementi utilizzati nella produzione dell’atto comunicativovanno annoverati: los elementos cinésicos; los elementos proxémicos; los

    fatemas; la prosodia; los deícticos; etc.

    - La Teoría de los actos de habla di Austin, prevede la presenza di tre

    atti che si manifestano e sviluppano all’interno dell’atto comunicativo: acto

    locutivo, ovvero, l’enunciazione di un’orazione con un significato ed un

    referente determinato (lo que se dice); acto ilocutivo, un espressione sotto

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      #"

    forma di domanda, ordine, offerta, etc. associata all’enunciato, tale atto può

    manifestarsi, per esempio, attraverso gestualità rafforzative e congruenti alle

     parole pronunciate nello stesso momento (lo que se hace al decir algo); acto

     perlocutivo, inteso come gli effetti prodotti dall’enunciato sull’interlocutore o

    sui vari ascoltatori (hacer hacer algo).

    - Hymes individua le caratteristiche dell’atto comunicativo e le

    racchiude nell’acrostico SPEAKING, riferendosi, nel particolare, a:  situation

    (situazione);  partecipants (partecipanti); ends (finalità); act sequences

    (sequenza di atti); key (chiave); instrumentalities (strumenti); norms (norme);

     genre (genere).

    - Las convenciones contextualizadores, secondo Gumperz ,

    rappresentano l’insieme di elementi verbali e non che servono come

    segnapista ai partecipanti dell’atto comunicativo per interpretare correttamente,

    attraverso un processo di inferenza, quello che sta accadendo all’interno della

    conversazione e, a partire da questo, costruire e sviluppare il proprio elaborato

    verbale che andrà a confluire nella conversazione generale.

    - Uno degli elementi cardine della conversazione è costituito dal

     principio di cooperazione, che, secondo Grice, può essere suddiviso in quattro

    massime fondamentali che sono: massima di qualità; massima di quantità;

    massima di relazione e massima di maniera. Secondo altri due studiosi,

    Sperber e Wilson, tuttavia, le massime poco sopra elencate possono essere

    racchiuse in un principio ancor più generale in grado, da solo, di reggerecompletamente il processo di produzione-interpretazione, tale principio viene

    definito dagli stessi due autori come principio di pertinenza. 

    - Con la definizione di  par adyacente si fa riferimento all’unità

    conversazionale basica formata da due turni di parola successivi. Caratteristica

    del  par adyacente  è rappresentata dall’aspettativa di una continuazione

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      ##

    determinata, manifesta nella seconda parte e, creata dall’enunciato nella prima

     parte.

    - Con l’acrostico LAT si individua il momento preciso nello sviluppo

    dell’atto comunicativo che viene definito come lugar apropiado para la

    transición. Tali periodi determinati possono essere individuati attraverso la

    manifestazione di alcuni elementi di carattere differente, ossia, di natura

    sintattica; lessicale; elementi prosodici; gesti.

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      #$

     Il linguaggio è un labirinto di strade.Vieni da una parte e ti sai orientare;

     giungi allo stesso punto da un'altra parte,e non ti raccapezzi più, per questo I limitidel mio linguaggio significano i limiti del

    mio mondo.

    Ludwig Wittgenstein

    2. Il Linguaggio Giuridico

    Quanto finora esplicato risulterà di notevole aiuto nell’analisi di una

     particolare lingua di specialità, ossia il linguaggio giuridico. Al giorno d’oggi,

    conoscere e comprendere tale lenguas de especialidad  è compito necessario ed

    importante per la vita di qualsiasi soggetto all’interno della propria comunità.

    Diciamo questo perché, tale forma di comunicazione specializzata non solo

    viene utilizzata su tre livelli, che più avanti spiegheremo, se non che, da essa

    vengono prese in prestito, sempre con maggior frequenza, concetti, parole e

    formule che vengono utilizzate nella vita quotidiana non sotto forma di

    esplicazione, bensì, attraverso “concetti e formule” proprie del settore

    giuridico. A seguito di questa tendenza, risulta, pertanto, importante,

    comprendere e poter utilizzare con naturalezza il linguaggio giuridico vista la

    sua naturale tendenza a permeare molti, se non tutti, i campi della vita di ogni

    individuo.

    2.1 Diritto e Linguaggio Giuridico

    Come detto pocanzi, il diritto pervade molti aspetti e ambiti della vita,

    giacché un’ingiustizia si può verificare in qualsiasi situazione o abito

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      #%

    dell’esistenza umana e, addirittura, anche al di la di questa, in riferimento alle

    successioni ereditarie per mortis causa41. Tale concezione universale del diritto

    non si contrappone a ciò che viene definito vacíos legales; a las lenguas de ley 

    o a los conceptos jurídicos indeterminados, se non che, al contrario, viene

    confermato il carattere universalistico del diritto, giacché, quest’ultimo

    determina il contenuto a ciò che la legge, spesso, non può precisare

    espressamente in maniera formalmente scritta.

    All’interno del mondo Occidentale, sono due i sistemi giuridici di

    maggior importanza: da un lato, il common law  o Diritto anglosassone e,

    dall’altro, il civil law o Diritto continentale europeo, dentro del quale è

    contenuto tanto l’ordinamento giuridico italiano come quello spagnolo, oggetti

    di studio di tale trattazione. Il common law  si caratterizza per la rilevante

    importanza della figura del giudice, soggetto attivo nella creazione e nella

    messa in pratica di tutto ciò che attiene all’ambito giuridico, a differenza del

    Diritto continentale europeo, che, da parte sua, concede una maggiore rilevanza

    alla legge42. Senza dubbio, entrambi i sistemi possiedono una base comune

    rinvenibile nel Diritto Romano, caratteristica, questa, che infonde elementicomuni ad ambedue i sistemi. Diciamo questo perché, proprio la base sulla

    quale si ergono entrambi i sistemi e, come detto poco sopra, rappresentata dal

    diritto romano, è in gradi di esplicare la costante presenza di elementi

    appartenenti al mondo latino e greco43  nella produzione testuale prototipica,

    tra la quale sono annoverate la sentenza e la legge, prodotti giuridici che

    costituiscono la fonte del diritto più importante nell’ordinamento giuridico

    spagnolo. Proprio la  sentencia e la ley, insieme alla produzione giuridica proveniente dall’Amministrazione ed ai diversi tipi testuali che si producono

    41  Tale concetto è possibile rinvenirlo anche nella definizione di  Derecho  data dal Diccionario de la Real Academia che esplica questo concetto con le seguenti parole: conjunto de principios y normas, expresivos de una idea de justicia y de orden, queregulan las relaciones humanas en toda sociedad y cuy observancia puede serimpuesta de manera coactiva. Trad. letterale: insieme di principi e norme, espressividi un’idea di giustizia e di ordine, che regolano le relazioni umane e tutta la società ela cui osservanza può essere imposta in forma coercitiva.42 Da qui la distinzione tra Derecho judicial e Derecho legal  43

      Nel linguaggio giuridico spagnolo possono anche essere definiti come  formantescultos grecolatinos 

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      #&

    nell’ambito notarile, formano le quattro tipologie o varianti più importanti

    dello spagnolo giuridico, ovvero:

    ,  el legislativo o leyes; el jurisdiccional o de los jueces (sentencia, auto,

    etc.);

    ,  el administrativo o de la Administración Publica (expedientes,

    instancias, etc.)

    ,  la notarial (testamentos, poderes, etc.). 

    2.2 Caratteristiche del Linguaggio Giuridico

    Il linguaggio giuridico può essere definito come l’insieme di termini ed

    espressioni che denotano principi, precetti e regole ai quali sono sottomesse le

    relazioni umane all’interno della società. La funzione del lessico giuridico è

    sintetizzare i concetti basilari estratti dall’esperienza e dal sapere metodico

    relativo al diritto. La sua finalità, in riferimento al lessico, è l’univocità

    semantica, l’economia lessicale e la precisione concettuale. Tuttavia, va notatoche, all’interno dell’amplio gruppo del las lenguas de especilidad , il linguaggio

    giuridico presenta caratteristiche peculiari assenti negli altri linguaggi.

    In linea generale, il lingaggio giuridico si manifesta prevalentemente in

    forma scritta anziché orale. Tra le principali caratteristiche di questa lengua de

    especialidad , possiamo schematicamente annoverare i seguenti elementi:

    vocabolario specifico caratterizzato dalla presenza di tecnicismi etermini arcaici, tra cui molti latinismi e, la ricorrente utilizzazione di

    forme fisse che possiedono un carattere rituale;

    ,   predominio di alcuni elementi morfologici tra i quali possiamo notare:

    la costruzione impersonale e passiva; le perifrasi; i gerundi e i participi;

    il futuro di obbligazione ed il futuro  subjuntivo;  el imperfecto de

     subjuntivo con valore ipotetico utilizzato come variante stilistica;

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      #'

    ,  ricorso alla nominalizzazione in grado di conferire un carattere

    impersonale e astratto alla produzione tanto scritta come orale;

    ,   proposizioni sintattiche complesse dovuto dalla necessità di esprimere

    chiaramente i concetti ed i presupposti al fine di evitare ambiguità;

    ,  elaborazione di generi testuali propri come la ley, la sentencia e la

    querella.

    Uno dei caratteri principali del linguaggio giuridico è quella che

     potremmo definire  prescriptividad, caratteristica necessaria alla

    regolarizzazione della condotta umana in un determinato ambito sociale. Il

    lenguaje prescriptivo, è costituito dalle norme giuridiche e dai principi che

     permettono di regolare un determinato comportamento. Questo ci porta ad

    evidenziare una sostanziale e reale differenziazione all’interno di tale

    linguaggio, ovvero, da un punto di vista logico, bisogna individuare le

    differenze tra il lenguaje juridico 44  e il lenguaje de los juristas. Tale

    importanza deriva dalla circostanza che il lenguaje del derecho è in possesso di

    un contenuto giuridico, mentre, il lenguaje de los juristas  rappresenta la

    manifestazione orale e/o scritta della comunicazione degli specialisti delsettore45.

    Comunemente, vengono individuati tre aspetti caratteristici del linguaggio

    giuridico: il lessico; le tendenze sintattiche e stilistiche e, dei generi propri e

    quasi esclusivi di quest’ambito professionale. Come afferma Antonio

    Hernández Gil nella sua opera del 1973,  Metodología de la ciencia del

    derecho, esite un’entità differenziata dello spagnolo giuridico, asserendo:

    las distintas áreas del conocimiento cuentan, si con un lenguaje propio, sí con

    44 Denominato anche lenguaje del derecho o lenguaje legal  45 Anche in questo specifico caso, sarebbe possibile ed opportuno effettuareun’ulteriore distinzione, ovvero, el linguaje de los juristas  adottato tra gli specialistidel diritto e, tra gli specialisti ed i soggetti che non lo sono. Mentre, per lenguajelegal, potrebbe essere compiuta un’altra diversificazione in base alle finalità, ossia, in

    relazione agli esperti del settore che dominano tale linguaggio e lo utilizzano e, perfini educativi nei confronti dei soggetti interessati allo studio di tale disciplina. 

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      #(

     particularidades y modismos semánticos, y encierran en su fondo cierto

    artificio por cuanto que suponen un apartamiento del uso común; [...] y es

    cierto que en torno al Derecho se ha ido formando un lenguaje técnico

    especializado, que si es familiar para sus cultivadores sorprende a los

     profanos.

    Questo elemento di specificità è la causa che, necessariamente,

    determina il carattere principale di oscurantismo e opacità  sul quale

    coincidono differenti autori46 rispetto agli elementi generali del linguaggio

    giuridico. Un esempio dell’oscurantismo e dell’opacità ci è dato incontrarlo,

     per esempio, nello  Estatuto de los Trabajadores, rispetto ai requisiti di duratade contratos de duracion determinada. L’art. 15, com. 1, lett. B, dello statuto

    riporta: 

    b) Cuando las circunstancias del mercado, acumulación de tareas o exceso de

     pedidos así lo exigieran, aun tratándose de la actividad normal de la empresa.

     En tales casos, los contratos podrán tener una duración máxima de seis meses,

    dentro de un período de doce meses, contados a partir del momento en que se

     produzcan dichas causas. Por convenio colectivo de ámbito sectorial estatal o,en su defecto, por convenio colectivo sectorial de ámbito inferior, podrá

    modificarse la duración máxima de estos contratos y el período dentro del cual

     se puedan realizar en atención al carácter estacional de la actividad en que

    dichas circunstancias se puedan producir. En tal supuesto, el período máximo

    dentro del cual se podrán realizar será de dieciocho meses, no pudiendo

     superar la duración del contrato las tres cuartas partes del período de

    referencia establecido ni, como máximo, doce meses47 

    .

    46  Ci riferiamo ad autori come: Enrique Alcaraz Varó; Jorge Luis Morales Pastor;Margarita Hernando de Larramendi, Luis Alberto Rodríguez-Aguilera; etc.47  Trad. letterale: quando le circostanze del mercato, accumulazione dei compiti oeccesso di domande lo esigono, anche se si tratta dell’attività normale dell’impresa. Inquesti casi, i contratti potranno avere una durata massima di sei mesi, all’interno di un

     periodo di dodici mesi, contati a partire dal momento in cui si producono tali cause.Per convenzione collettiva di ambito settoriale statale e, in suo difetto, per

    convenzione collettiva in ambito inferiore, potrà essere modificata la durata massimadi questi contratti e il periodo dentro del quale si possono realizzare attentamente al

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      #)

    Come è possibile rinvenire nella lettura di tale articolo, l’opacità è

    evidente anche alla vista di un occhio inesperto, pur essendo la disposizione

    dettagliata nella definizione dei periodi temporali e nella specificazione delle

    cause determinanti la stipula di tali contratti. Tuttavia, la lettura di un soggetto

     poco esperto potrebbe produrre, e sicuramente lo fa, quello che prima abbiamo

    chiamato oscurantismo per via della sintassi, pur, tuttavia, non essendo in

     presenza di un lessico eccessivamente specifico. Illustrative della situazione

    sono le parole di Fernando Lázaro Carreter 48 che, a tal proposito ha affermato:

     según dicen, el desconocimiento [de la ley] no exime de su cumplimiento, pero

    cómo vamos a cumplirla los profanos en tales saberes si no la entendemos

    49

    .

    Anche Rodriguez- Aguilera50, da parte sua, difende l’adeguamento del

    diritto ad un linguaggio comprensibile per tutti visto la dimensione sociale del

    diritto e, afferma che:

    el jurista ha de dar a la palabra contenido y palpitación humana, y que el

    legislador, el abogado y el juez han de asumir la conciencia de la sociedad en

    que viven y para la que trabajan, y han de hablarle en el lenguaje suyo propio

    de cada momento, con los obligados e indispensables términos en que hayan

     sintetizado conceptos e instituciones, pero también con los términos usuales

    del más amplio y adecuado entendimiento, de manera buena, llana y paladina,

    como en nuestro lenguaje clásico se nos ha venido diciendo51.

    carattere stazionale dell’attività nella quale dette circostanze si producono. In talericorrenza, il periodo massimo dentro del quale si potranno realizzare sarà di diciotto

    mesi, non potendo superare la durata del contratto i tre quarti del periodo diriferimento stabilito ne, come massimo, dodici mesi. $( Carreter F. L., Estudio de Linguistica, Barcelona, Critica, 2000: 92-97 49 Tale affermazione si riferisce all’art. 6, com.1 del Codigo Civil : la ignorancia de lasleyes no excusa de su cumplimiento (l’ignoranza nella legge non esclude dal suocompimento)Trad. letterale: secondo quanto dicono, il disconoscimento (della legge) non esime dalsuo compimento, pero come possiamo compierla, noi profani di tale sapere se non lacomprendiamo. 50 Rodriguez- Aguilera, C., El lenguaje jurídico, Barcelona, Bosch, 1969: 121-125 51 Trad. letterale: il giurista deve dare contenuto alla parola e palpitazione umana, e

    che il legislatore, l’avvocato e il giudice devono assumere la coscienza della societànella quale vivono e per la quale lavorano, e devono parlare in un linguaggio suo

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      $+

    Per Morales Pastor 52, tornano al linguaggio giuridico in senso stretto,

    sono tre gli aspetti che lo rendono una lengua de especialidad: gli elementi

    lessico- semiotici; la morfosintassi e lo stile. Per ciò che riguarda lo stile, lo

    stesso autore individua sei elementi caratterizzanti:

    -   pretensione all’oggettività e alla neutralità, dalle quali ne deriva,

    conseguentemente, l’impersonalizzazione e l’uso di costruzioni

    retoriche e auliche;

    -  funzionalità, intesa come ricerca di efficienza;

    -   precisione e coerenza, attraverso l’eliminazione di significati

    connotativi che implicano ambiguità, concentrandosi, invece, in termini

    indicativi o denotativi;

    -  chiarezza, che a sua volta implica la presenza di definizioni; dettagli ed

    eccezioni;

    -  normatività, predominando la funzione conativa o di mandato,

    attraverso l’utilizzo dell’imperativo presente e del  presente de

     subjuntivo con valore di mandato;

    -  tendenza alla formalizzazione, attraverso el estilo formulario,  le

    abbreviazioni e le formule fraseologiche e lessicali.

    Alcaraz Varò53,dal canto suo, individua cinque tendenze che caratterizzano lo

    stile del linguaggio giuridico:

    -   preferenza per forme, parole e strutture altisonanti e arcaiche

    ej. : no existiendo costas en la apelacion de la presente causa, resulta

    ocioso pronunciarse sobre la misma

    La grandiloquenza propria del linguaggio giuridico, a volte, pecca di

     proprio in ogni momento, con i termini obbligati e indispensabili con i quali hannosintetizzato concetti e istituzioni, però, anche, con i termini usuali della più ampia eadeguata comprensione in maniera buona, piena e paladina, come nel nostrolinguaggio classico.52 Morales Pastor, J. L., La enseñanza del español jurídico, in Sánchez Lobato, J. &Santos Gargallo, I. (Directores), Vademécum para la formación de profesores.

    Enseñar español como segunda lengua (L2)/ lengua extranjera (LE). Madrid, 200453 Alcaraz Varò E., El Español juridico, Barcelona, Ariel, 2009

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      $*

    esagerazione come è possibile rinvenire nell’esempio riportato sopra,

    ovvero, nel caso in esame, non pronunciarsi riguardo a “cause” inesistenti

    risulta logico e normale e, incluso, un eventuale pronuncia riguardo tali

    inesistenze può risultare inutile ed innecessaria e, ancora, utilizzare nella

     presente fattispecie il termine ocioso, appare, naturalmente esagerato.

    L’utilizzo di elementi arcaicizzanti che sono percepiti dal cittadino

    medio è possibile rinvenirli in un altro frammento della medesima sentenza

    anteriormente citata:

    confirmando la meritada resolución en todos sus pronunciamientos sin

    hacer expresa imposición de las costas causadas en la presente alzada 

    Tuttavia, viene considerata una forma arcaicizzante anche la tendenza a

     posporre il pronome atono:

    líbrese testimonio de esta sentencia e incorporarse a los autos de su razón

    -  attaccamento a formule stereotipate e lessico relazionale, formula

    abituale nelle sentenze, come da esempio:

    líbrese certificaciones de la presente resolución para unir al rollo de su

    razón y remisión al Juzgado de procedencia junto con las actuaciones

    originales, quien cuidará del cumplimiento de lo acordado.

    Per ciò che attiene il lessico relazionale, che segnala le connessioni tra le

    differenti unità dell’orazione e del discorso, possiamo portare come

    esempio il seguente estratto:

     Así por esta mi sentencia, definitivamente juzgando, lo pronuncio, mando y

     firmo. – rubricado.- … - Lo inserto concuerda bien y fielmente con su

    original, al que me remito y para que conste, para su remisión al Juzgado

    de procedencia, extiendo y firmo la presente 

    -  creazione di nuovi termini utilizzati al fine di raggiungere una maggiore

    oggettività e non lasciar spazio ad eventuali erronee interpretazioni:

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      $"

     Precisamente el recurrente sostiene que por hacer una cosa no pudo hacer

    la otra, lo que le supuso la inasistencia al acto del plenario

    E ancora:

    este nuevo categorismo se asienta en la idea de conceder medidas de

     protección al arrendatario54 

    -  ridondanza espressiva lessicale che consiste nel precisare il significato

    di una parola accompagnandola da un’altra che possiede un significato

    similare:

     por presentada, turnada y repartida la anterior demanda es este Juzgado

    -  tendenza alla normalizzazione e alla relexicalización, dove viene inteso

     per normalizzazione la tendenza a sostituire costruzioni verbali, o un

    aggettivo, un verbo o un nome con costruzioni nominali:

    carece, pues, de consistencia el argumento de que la no fijeza en la

    contratación suponga un plus retributivo

    e ancora:

     Los traspasos a los que se refiere este Real Decreto tendrán efectividad a

     partir del día Señalado

    La relexicación, dal canto suo, consiste nel valorizzare alcuni concetti che

     posseggono significati polivalenti:

     Enervar: “…las posibles contracautelas o medidas que neutralicen o

    enerven las cautelares, haciéndolas innecesarias o menos gravosas”.

     Desdeñar: “…la que el recurrente llama causa de su inasistencia…, que si

    bien admitimos con sentido del humor desdeñamos como motivo de

    apelación”.

    %$ Preambolo de la Ley de Arrendamientos Urbanos del 1994 

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      $#

    2.2.1 Forme e costruzioni grammaticali 

    Il linguaggio giuridico utilizza forme e costruzioni grammaticali chedonano una particolare specificità a livello linguistico; tale caratteristica,

    converte il lenguaje jurídico in qualcosa di molto peculiare, peculiarità che si

    manifesta attraverso l’utilizzo di forme come:

    -  el futuro imperfecto de subjuntivo. È molto frequente l’utilizzo di tale

    forma verbale nei testi legislativi. Tale struttura denota il carattere

    arcaizzante che, come detto precedentemente, rappresenta un elemento

    tipico del linguaggio giuridico spagnolo. Un esempio di tale

    “fenomeno” è rinvenibile nella Costitución Española del 1978  che,

    all’art. 155 riporta:

    1.  Si una Comunidad Autónoma no cumpliere las obligaciones que la

    Constitución u otras leyes le impongan, o actuare de forma que atente

     gravemente al interés general de España, el Gobierno, previo

    requerimiento al Presidente de la Comunidad Autónoma y, en el caso

    de no ser atendido, con la aprobación por mayoría absoluta del

    Senado, podrá adoptar las medidas necesarias para obligar a aquélla

    al cumplimiento forzoso de dichas obligaciones o para la protección

    del mencionado interés general.

    -  el uso de la cláusula absoluta  o ablativo absoluto. Si tratta di un

    elemento linguistico molto utilizzato nelle sentenze giuridiche che

    infonde, a questi testi, un tono laconico appropriato per questa tipologia

    di situazione comunicativa:

     Finalizado el plazo de presentación de solicitudes…

    Vistos los preceptos y principios citados…

     Presentada la demanda en tiempo y forma…

    Oídas las partes…

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      $$

    Va ricordato che el ablativo absoluto non ha nessuna connessione o vincolo

    grammaticale con il resto della frase pur dipendendo da questa da un

    vincolo di significato.

    -  el abuso del gerundio che può essere utilizzato in due differenti casi:

    1.  la forma durativa, accompagnato dal verbo estar o da un altro verbo di

    significato similare;

    2.  gerundio con accezione “a la vez que…”, come espressione di

    un’azione che accompagna quella dell’orazione principale

    la relación de especial sujeción entre el interino y la Administración

    origina un entramado de derechos y deberes recíprocos, entre los que

    destaca el esencial deber de la Administración de velar por la vida,

    integridad y salud del interno con el consiguiente deber de adoptar las

    medidas necesarias para protegerlos, imponiendo limitaciones al ejercicio

    de los derechos fundamentales de aquel interino que, por el riesgo de su

    vida en el que voluntariamente se hancolocado, precisen de tal protección

    3.  quello che viene definito il gerundio de posteridad

    4.  il gerundio al quale viene attribuito la funzione di aggettivo, utilizzato e

    conosciuto anche come BOE55  che, risulta frequente anche all’interno

    di sentenze giudiziali:

     Fallo desestimando el recurso de apelación presentado por […], del que

    este rollo dimana, confirmando la meritada resolución en todos sus

     pronunciamientos…”. Ambos gerundios podrían fácilmente sustituirse por

    una oración de relativo: “Fallo por el que se desestima…, por el que se

    confirma….

    55  Boletín Oficial del Estado 

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    45/162

      $%

    5.   Acumulación de gerundios. Tale formula viene utilizzata per

    l’economizzazione di parole, visto che, l’utilizzo seguito di vari gerundi

    evita l’introduzione di preposizioni. In qualsiasi caso, si tratta di

    qualcosa abituale, giacché, il gerundio compie numerose funzioni56 ed è

    un ottimo ricorso ai fini della descrizione delle modalità con le quali si

    realizza un’azione. Esempio di quanto detto ci è dato dall’art. 451, com.

    2 del Codigo Penal:

    […] el que[…] interviniere de alguno de los modos siguientes:

    1. º Auxiliando a los autores o cómplices para que se beneficien del

     provecho, producto o precio del delito, sin ánimo de lucro propio.

    2. º Ocultando, alterando o inutilizando el cuerpo, los efectos o los

    instrumentos de un delito, para impedir su descubrimiento.

    3. Ayudando a los presuntos responsables de un delito a eludir la

    investigación de la autoridad o de sus agentes, o a sustraerse a su busca o

    captura, siempre que (…)

    los sintagmas nominales largos, che consistono nell’utilizzo di varisostantivi uniti da preposizioni e uno o più aggettivi e avverbi. Tenendo

    conto della tendenza dell’utilizzo dell’orazione e di strutture sintattiche

    larghe nel linguaggio giuridico spagnolo, questo elemento può, in

    alcune occasioni, risultare fastidioso. Tuttavia, occorre ricordare che,

    l’utilizzo del  sintagma nominal   largo  è dovuto all’esigenza di

     precisione e esattezza, elementi necessari nella scienza giuridica, con il

    fine di evitare difficili o erronee interpretazioni, farraginose ambiguità,etc.

    Se crea una comisión consultiva nacional, que tendrá ir por función el

    asesoramiento y consulta a las partes de las negociaciones colectivas de

    trabajo en orden al planteamiento y determinación de los ámbitos

     funcionariales de los convenios.

    56 Temporale, causale, strumentale, di conseguenza, etc. 

  • 8/18/2019 Il Linguaggio Giuridico

    46/162

      $&

    -  la adjetivación valorativa de lo expresado en sintagmas nominales

    largo, forma impiegata per orientare l’opinione del destinatario del

    messaggio. Un esempio è possibile rinvenirlo nell’art 2 della

    Costituzione Spagnola:

     La Constitución se fundamen