Il libro delle fiabe

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1 Anno Scolastico 2009/2010 Cl@sse 2.0 di Cigliano

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Durante le ore di italiano, gli alunni hanno affrontato il genere fantastico, provando poi loro stessi a creare un testo immaginario.

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Anno

Scolastico

2009/2010

Cl@sse 2.0

di

Cigliano

Page 2: Il libro delle fiabe

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Indice

pagina fiaba Autore

3 La fanciulla povera ma felice Sarah

4 Riduzione da… La pappa dolce Sara

5 Le tre sorelle Federica

6 Il cavaliere eroico Marco

7 Silvia la grande delusione Martina

8 Se non fossi morto, mi metterei a ridere Nicola

9 Il principe coraggioso Luca

10 Un sorriso per i bambini dell’Africa Valentina

11 Il principe del lago Francesco

12 Il drago Turok Giacomo

13 Il re e i suoi tre figli Chiara

15 La fanciulla e i suoi pretendenti Andreha

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LA FANCIULLA POVERA, MA FELICE

C’erano una volta tre ragazze povere. I loro genitori erano severi e le sgridavano

sempre, soprattutto la più piccola; inoltre, la facevano lavorare dalla mattina alla sera

nei campi perché almeno guadagnava qualcosa e così loro non lavoravano.

Alla ragazza non importava che essi la sfruttassero ed era felice così.

Anche le sorelle erano cattive con lei; allora, quando si sentiva sola,andava dal suo

amico albero.

Un giorno il papà, essendo stufo di mantenere la figlia più piccola le disse: “Vai dalla

regina al castello e chiedile un po’ d’oro.”

Il castello però era molto lontano, allora la ragazza andò dal’albero e gli raccontò cosa

le aveva raccontato il padre. Allora l’albero si trasformò in un tappeto volante disse

alla ragazza: “Sali,ti ci porto io.”

I due partirono,ma a metà strada il tappeto si fermò e cadde;per fortuna la ragazza

non si fece nulla,allora il tappeto si ritrasformò in un albero e le disse:“ Prendi questa

coperta e, quando le dirai “via”, lei partirà e quando le dirai

“ferma” lei si fermerà. Attenta però perché nel viaggio

incontrerai una gazza ladra che ti proibirà di proseguire; tu

prendi questo anello e consegnaglielo e lei ti farà proseguire.”

La ragazza partì e dopo un po’ incontrò una gazza ladra allora le

diede l’anello ed essa la fece continuare.

La ragazza ripartì, ma quando arrivò il castello non c’era ed

essendo già buio, si spaventò.

Dopo aver trovato un albero dove rifugiarsi, vide una luce, la seguì a arrivò in una

casetta; bussò e le aprì una vecchietta. La bambina disse: “Mi sono perduta e non

trovo più la strada di casa.” La vecchietta la invitò a dormire lì ed essa accettò e scoprì

che, con la vecchietta, viveva anche un ragazzo della sua età che chiese alla

vecchietta, che era sua nonna, se lei poteva restare ad abitare con loro.

Anche se era una famiglia povera, alla ragazza non importava, allora decise di abitare

e, dopo qualche giorno, un tappeto le si presentò alla porta: era il suo amico albero

che rimase lì ad abitare anche lui.

Dopo un po’ di tempo i due ragazzi si sposarono e vissero per sempre felici, poveri,

ma contenti.

Sarah

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“La pappa dolce” riduzione

C’era una volta una fanciulla molto povera che viveva sola

con sua madre.

Un giorno serviva per fare la pappa la ragazza andò nel

bosco e incontrò una vecchia signora che, conoscendo la

sua povertà, le regalò un pentolino che

serviva per fare la pappa speciale.

Per azionare il pentolino, però, serviva una

frase magica; infatti la fanciulla doveva

dirgli : “fa la pappa pentolino” ed esso si

sarebbe messo a fare una pappa di miglio dolcissima.

Se la ragazza diceva “ fermati pentolino”lui smetteva.

La fanciulla allora lo portò a casa a sua madre e da quel

momento le due donne non offrirono più la fame.

Un giorno, però, la ragazza uscì e la mamma ordinò al

pentolino di fare la pappa e questo la fece in gran quantità.

Quando la donna fu sazia, non potè più fermarlo perché

non sapeva la formula magica e, quando la ragazza tornò a

casa, la pappa di miglio aveva sommerso tutto il paese.

Lei disse: “fermati pentolino”e lui si fermò. A quel punto,

però, per andare in città, doveva farsi strada mangiando e

così ci fu cibo per tutto il paese.

Ho scelto questa fiaba perché è stato emozionante vedere

una signora aiutare le persone bisognose.

Sara

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LE TRE SORELLE

C’erano una volta tre sorelle che, fin da bambine, volevano sposare un principe, ma

erano troppo povere per farlo.Un giorno, davanti alla loro casa passò un re che aveva

bisogno di cure perché era stato aggredito da alcuni briganti.

La prima, che si chiamava Isabella, pensò subito di approfittarsene e gli disse:

-Oh, mio caro re, come sono triste! Fin da bambina sogno di sposare un principe, ma

sono troppo povera.- Il re impietosito le disse allora: -Sai, io ho un figlio e se

supererai una prova te lo lascerò sposare.- Isabella accettò, ma la seconda sorella,

che si chiamava Giulia, avendo visto tutto, chiese al re di sottoporre anche lei alla

prova, ma lo fece solo per ostacolare la sorella ed essere l’unica a sposare un principe.

Intanto la terza, che si chiamava Francesca ed era la più piccola e la più desiderosa di

sposare un principe, stava lavando i panni e non le veniva in mente che le sorelle non

l’avessero avvisata della prova. Isabella e Giulia il giorno dopo andarono dal re per la

prova che consisteva nel produrre un vestito meraviglioso in tre giorni.

Francesca, parlando con il re, scoprì che le sue sorelle le avevano nascosto tutto e

andò in camera sua a piangere.

Il re alla fine della prova decise che avrebbe aiutato Francesca a sposare suo figlio e

chiamò tutte le sorelle per comunicare che avrebbe dato un’altra prova perché non era

soddisfatto della prima. La nuova prova consisteva nel salire

su un tappeto e volare fino al castello del re. Il re diede alle

ragazze un tappeto a testa, ma solo quello di Francesca era

magico e in grado di volare.

Isabella volle provarci per prima e continuava a recitare formule

magiche per far volare il tappeto, ma non ci riuscì.

Così provò Giulia, ma anche lei non ci riuscì.

Infine toccò a Francesca che salì sul suo tappeto e disse: -Portami al castello del tuo

re, per favore, così potrò sposare suo figlio.- Il tappeto subito si alzò in volo e portò la

ragazza al castello, ma davanti all’entrata c’erano delle guardie che non la volevano

lasciar passare.

Allora lei disse al tappeto: -Riportami indietro, così potrò chiedere al re cosa devo

fare per entrare.- Una volta tornata a casa il re le disse di mettersi un vestito

meraviglioso e di pettinarsi da principessa. Lei fece tutte queste cose e, quando

arrivò al castello, la lasciarono passare, ma non sapeva dove trovare il principe e così

girò per tutto il giorno le stanze del castello senza trovarlo.

Arrivata all’ultima camera lo vide e entrambi si innamorarono subito, così dopo pochi

giorni si sposarono invitando anche il re e le sorelle che si erano pentite di aver fatto

del male a Francesca. Così, dopo quel giorno, vissero tutti felici e contenti.

Federica

Page 6: Il libro delle fiabe

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Il cavaliere eroicoIl cavaliere eroicoIl cavaliere eroicoIl cavaliere eroico

C’ era una volta un mago malvagio che aveva rapito una

principessa; allora il re suo padre, fece mandare un cavaliere per

liberala.

Per arrivare alla torre dove la principessa era

tenuta prigioniera, il cavaliere doveva affrontare

il drago che si trovava in un a grotta. Arrivato

alla grotta il cavaliere entrò e vide il drago

addormentato. In quel momento, pestò un ramo

e il drago si svegliò e lanciò fuoco ovunque.

Allora il cavaliere corse verso il drago tirando fuori la spada e gli

trafisse il cuore, uccidendolo.

Il cavaliere proseguì il suo viaggio e si ritrovò nella torre del mago;

all’ ingresso c’ èrano due orchi e il cavaliere prese un sasso e lo

lanciò sulla roccia per distrarre i due guardiani .

Essi andarono per vedere se c’era qualcuno, lasciando la torre

incustodita.

Il cavaliere corse verso la torre e salì in cima, dove trovò la

principessa legata e imbavagliata. C’era anche il mago con cui iniziò

una lotta all’ultimo sangue, ma ad un certo punto il mago inciampò

e il cavaliere lo uccise.

Allora corse verso la principessa e la liberò.

Poi fuggirono perché stava crollando tutto e, tornati al castello,si

sposarono e vissero tutti felici e contenti.

Marco

Page 7: Il libro delle fiabe

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SilviaSilviaSilviaSilvia,,,, la grande delusione.la grande delusione.la grande delusione.la grande delusione.

C’era una volta in un paese lontano un grande castello, nella quale abitavano un re, una regina

e i loro due figli.

Il più grande si chiamava Roberto, il più piccolo Federico.

Si era trasferita da poco in questo castello una ragazza, che avrebbe dovuto essere la sposa di

chi tra i due figli le avrebbe fatto il regalo migliore.

Roberto le regalò un bel mazzo di fiori colti dal giardino, ma la ragazza, che si chiamava Silvia,

disse che per lei era troppo poco.

Federico provò a regalarle un vestito, ma Silvia rifiutò anche questa proposta.

I due fratelli continuarono con questi regali, ma Silvia non accettò.

Roberto si perse d’animo e decise di andare via dal suo castello.

Cammina cammina, arrivò in una foresta dove trovò un’anziana signora.

Lei gli disse:

-Cosa ci fai qui bel giovane?-

-Sono scappato dalla mia casa per una delusione d’amore.- disse Roberto

-Quale sarebbe questa delusione?-

Roberto le spiegò la storia.

La vecchietta gli disse:

-Tu devi tornare a casa, ma prima ti consegno un anello molto prezioso; dovrai farlo indossare

a chi ami veramente.

Secondo la mia esperienza in amore ti dico che quella Silvia punta, non al vostro amore, ma

alla ricchezza.

Il principe, seguendo il consiglio dell’anziana signora, ritornò al suo castello dove ritrovò tutta

la sua famiglia:

-Dove sei stato, ci hai fatto preoccupare moltissimo, ma ora va alla svelta in cucina e

mangia.- dissero i genitori.

-Perché alla svelta?-

-Tuo fratello ha avuto la tua stessa reazione, quindi dobbiamo andare a cercarlo.

Roberto, allora, rifiutò di mangiare per andare a cercare il fratello.

Dopo averlo trovato tornò a casa e andò subito a mangiare.

Il pasto gli venne servito da una bellissima ragazza di nome Laura.

Dopo una settimana, Roberto decise di consegnare l’anello a Laura, chiedendole di sposarlo.

Lei accettò, e la settimana seguente al castello si fecero grandi feste .

“GRANDI” perché non ci fu soltanto questo di matrimonio, ma anche quello di Federico e di una

fanciulla incontrata nel bosco.

Da quel giorno le due coppie vissero per sempre felici, contente e spensierate.

Martina.

Page 8: Il libro delle fiabe

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Se non fossi morto, mi metterei a ridere

Due donne sposate volevano vedere quale dei loro due mariti fosse il più

stupido; così fecero dei trabocchetti ai mariti.

La prima moglie, quando il marito arrivò a casa, incominciò a tessergli un

vestito, ma faceva finta. Il marito le domandò se fosse diventa matta, gli

rispose che stava tessendo un vestito per il marito, ma che non si vedeva

perché era troppo sottile. Il marito, entusiasta e ingenuo, non vedeva l’ora di

indossarlo e ogni tanto andava a dare un occhiata. Appena finito di tessere, la

donna chiamò il marito per fargli indossare il vestito immaginario. L’ uomo

pensava di indossare indumenti finissimi e non sospettò del tranello.

Intanto l’ altra moglie, quando il marito tornò a casa, a malincuore gli chiese

“perché sei ancora in piedi e non a letto a riposare?” insomma gli fece credere

che fosse affetto da una grave malattia mortale.Passato un po’ di tempo, la

moglie lo informa che gli avrebbero fatto preparare il servizio funebre. L’ uomo

chiedeva se fosse diventata matta e la moglie gli disse che era morto

stamattina, così andò subito a prendere la bara. L’ uomo, credendo alle sue

parole, aspettò la bara e quando arrivò lo misero dentro. La moglie fissò il

giorno del funerale, prenotò dei portantini e chiese all’altra coppia di

accompagnarli.

C’era sulla bara una piccola finestrella, così l’uomo poteva vedere cosa

succedeva fuori.

Arrivò l’uomo nudo, che pensava di portare un abito di alta classe. I portantini,

nonostante le facce serie, non riuscivano a trattenere le risate alla vista di

quell’ uomo nudo.

L’uomo nella bara allora urlò:”Se non fossi morto, mi metterei a ridere”.

Interruppero il funerale e lo tirarono fuori di lì .

Nicola

Page 9: Il libro delle fiabe

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Il principe coraggioso

C’ era una volta un principe che voleva una fanciulla in sposa.

Un giorno, il principe, andando a fare una passeggiata nel bosco,

vide una fanciulla che gridava: “ Aiuto!Aiuto!”. Il principe la salvò e

la sera il principe e la fanciulla andarono a mangiare e a bere. Il

mattino dopo al suono di una tromba si

svegliarono.

Il principe era felice perché era il grande

giorno. La gara per ottenere la mano della

fanciulla stava per iniziare, però il principe

non poteva gareggiare perché suo padre non

voleva. Allora il principe scappò per tre mesi

interi poi ritornò al castello per fare la gara a

cavallo.

Il percorso era lungo e faticoso. Quando toccò al principe di

gareggiare, la fanciulla gli disse : “Buona fortuna mio futuro

marito!” E il principe rispose : “Grazie mia futura a sposa!” Ma in

quell’istante si mise a piovere, allora rimandarono la gara al giorno

successivo.

Il giorno dopo finalmente il principe era pronto per fare la gara, ed

era sicuro di vincere, ma c’erano tre prove difficili da superare: la

prima consisteva nel catturare un animale selvaggio, la seconda

prevedeva di superare un ostacolo dove c’ erano tanti pipistrelli e l’

ultima prova era quella di nuotare nell’ acqua in mezzo a tanti

serpenti velenosi.

La mattina successiva, premiavano il primo, secondo e terzo posto;

al terzo e al secondo davano una coppa e al primo la sposa. Il

principe sperò di essere primo e così fu. Allora si sposò con la

fanciulla e dopo nove mesi nacquero tre gemelli e vissero tutti felici

e contenti.

Luca

Page 10: Il libro delle fiabe

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Un sorriso per i bambini dell’africa

Lontano, lontano, nel continente africano, c’era una famiglia molto povera che desiderava realizzare un grande sogno: quello di avere una scuola in cui mandare tutti i bambini e le bambine del villaggio. Un giorno, al sorgere del sole, sentirono una macchina con il motore accesso e tutti gli abitanti del villaggio uscirono con le loro famiglie incuriositi. Nella piazza del villaggio c’erano delle persone con tutto il materiale per fare proprio una scuola.

Il capo-villaggio chiese:”Cosa fate voi qui?”

Ed essi risposero: “Siamo venuti a dare un sorriso a tutti i bambini che potranno andare scuola e imparare tante cose utili per avere una vita migliore. Ma non è tutto, alla fine ci sarà ancora una sorpresa!”

Gli abitanti non rimasero lì impalati, ma si dettero da fare per aiutare i missionari e, tutti felici, lavorarono per giorni e giorni in allegria.

I giorni passarono veloci e, in breve, la scuola fu pronta.

Quando il lavoro fu terminato, nel villaggio fecero una grande festa per inaugurare la nuova scuola; le mamme prepararono cibi prelibati e tutti parteciparono alla festa cantando e ballando.

I bambini erano molto contenti del regalo che i missionari avevano fatto loro e il giorno dopo trovarono davanti alla porta tantissimi libri di fiabe. A quella vista rimasero a bocca aperta e tutti insieme ringraziarono di cuore i loro benefattori.

Da quel momento il villaggio della scuola divenne il centro più importante della regione e i ragazzi di quel pezzo di Africa poterono finalmente imparare molte cose nuove.

Valentina

Page 11: Il libro delle fiabe

IL PRINCIPE DEL LAGOIL PRINCIPE DEL LAGOIL PRINCIPE DEL LAGOIL PRINCIPE DEL LAGO

C’ era una volta un Principe che tutti i giorni lanciava sassi nel lago

vicino al suo castello. Un giorno, sentì una voce che gr

“Aiuto, basta lanciare sassi, mi fai male!” Il principe si chiedeva da

dove arrivasse quella voce , finché vide in mezzo ad alcune canne

una carpa che gli disse: “Basta lanciare sassi, fammi questo

favore!”

Il principe si convinse che doveva t

per farsi perdonare, promise di portare alla carpa 2

gamberetti . La carpa mangiò a volontà, poi chiese al principe:

“Mi porteresti a casa tua ?” e lui se la portò a casa e la mise

nella vasca da bagno .

La mattina dopo, andò a vedere come stava e trovò al suo posto

una bellissima fanciulla che gli disse: “Non temere, quella carpa in

realtà ero io. Molti anni fa, una strega aveva fatto un

incantesimo e mi aveva costretta a nuotare

amore di un principe avrebbe potuto restituirmi il mio aspetto

umano.”

Il principe del lago e la sua fidanzata, si sposarono e vissero per

sempre felici e contenti.

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IL PRINCIPE DEL LAGOIL PRINCIPE DEL LAGOIL PRINCIPE DEL LAGOIL PRINCIPE DEL LAGO

C’ era una volta un Principe che tutti i giorni lanciava sassi nel lago

vicino al suo castello. Un giorno, sentì una voce che gr

“Aiuto, basta lanciare sassi, mi fai male!” Il principe si chiedeva da

dove arrivasse quella voce , finché vide in mezzo ad alcune canne

una carpa che gli disse: “Basta lanciare sassi, fammi questo

Il principe si convinse che doveva trovarsi un altro passatempo e,

per farsi perdonare, promise di portare alla carpa 2

gamberetti . La carpa mangiò a volontà, poi chiese al principe:

“Mi porteresti a casa tua ?” e lui se la portò a casa e la mise

da bagno .

La mattina dopo, andò a vedere come stava e trovò al suo posto

una bellissima fanciulla che gli disse: “Non temere, quella carpa in

realtà ero io. Molti anni fa, una strega aveva fatto un

incantesimo e mi aveva costretta a nuotare in questo lago; solo l’

un principe avrebbe potuto restituirmi il mio aspetto

Il principe del lago e la sua fidanzata, si sposarono e vissero per

sempre felici e contenti.

C’ era una volta un Principe che tutti i giorni lanciava sassi nel lago

vicino al suo castello. Un giorno, sentì una voce che gridava:

“Aiuto, basta lanciare sassi, mi fai male!” Il principe si chiedeva da

dove arrivasse quella voce , finché vide in mezzo ad alcune canne

una carpa che gli disse: “Basta lanciare sassi, fammi questo

rovarsi un altro passatempo e,

per farsi perdonare, promise di portare alla carpa 2 chili di

gamberetti . La carpa mangiò a volontà, poi chiese al principe:

“Mi porteresti a casa tua ?” e lui se la portò a casa e la mise

La mattina dopo, andò a vedere come stava e trovò al suo posto

una bellissima fanciulla che gli disse: “Non temere, quella carpa in

realtà ero io. Molti anni fa, una strega aveva fatto un

in questo lago; solo l’

un principe avrebbe potuto restituirmi il mio aspetto

Il principe del lago e la sua fidanzata, si sposarono e vissero per

Francesco

Page 12: Il libro delle fiabe

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IL DRAGO TUROKIL DRAGO TUROKIL DRAGO TUROKIL DRAGO TUROK

C’era una volta in un regno lontano un re che aveva un figlio

principe che era sposato con una principessa che era

considerata la più bella del reame. In quel villaggio

c’era un vulcano e le profezie dicevano che dentro ci

abitasse un drago di nome Turok.

Un giorno, in quel villaggio, la profezia si avverò e dal

vulcano uscì il drago. Il drago si diresse subito verso il villaggio e lo

rase al suolo, risparmiando solo il castello. Arrivato al castello,

butto giù il portone e portò via la principessa, poiché il drago si era

innamorato di lei.

Allora il principe volle andare dal drago per riprendersi la

principessa sua sposa. Per arrivare al vulcano, bisognava passare

per una foresta nella quale, dicevano che abitasse un mago di

nome Mario Balotelli. Allora il principe decise di andargli a chiedere

aiuto per sconfiggere il drago. Il principe si mise in marcia per

andare a trovare super Mario Balotelli e, dopo due ore di marcia,

trovò la sua casa, bussò alla porta e il mago lo aprì.

Il principe gli chiese se poteva aiutarlo ad uccidere il drago e

Balotelli rispose che nella foresta c’era una spada della morte di

nome Excalibur. Il principe ringraziò subito il mago e andò a

cercare la spada. Dopo due ore di cammino trovò finalmente la

spada e appena la prese corse subito verso il vulcano per uccidere il

drago.

Trovò il vulcano, lo scalò e immediatamente, si scaraventò contro il

drago e gli tagliò la testa. Così la principessa fu liberata e tornò al

castello dove festeggiarono per una settimana. Il drago non si fece

più rivedere, il principe e la principessa furono proclamati re e

regina.

Giacomo.

Page 13: Il libro delle fiabe

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Il re e i suoi tre figliIl re e i suoi tre figliIl re e i suoi tre figliIl re e i suoi tre figli

Tanto tempo fa in un castello sopra una collinetta abitava il re di un

grande regno che, ormai vecchio, decise di far svolgere tre prove

hai suoi figli per decidere infine chi sarebbe diventato re: “Nella

prima prova” disse il re” vincerà chi mi porterà la moneta più

luccicante”.

Il fratello più grande si vantava perché lui era il più veloce e

sarebbe arrivato per primo in città.

Così s’incamminò.

Il secondo ragazzo diceva che avrebbe vinto

perché era il più furbo e così si avviò verso

il villaggio.

Il più piccolo, senza dire niente, iniziò a

viaggiare in cerca della moneta.

Quando si ritrovò davanti ad una bottega, entrò e il venditore gli

chiese cosa desiderava.

Il fratellino gli disse che era in cerca della moneta più luccicante,

allora il proprietario della bottega gli regalò una scatola magica che

mettendoci dentro la mano, gli avrebbe dato la cosa che cercava.

Il ragazzo fece come aveva detto il venditore e, quando tornò al

castello per far vedere la moneta, il re lo proclamò vincitore della

sfida.

La seconda prova prevedeva la vittoria di chi avrebbe trovato il più

grande animale del mondo.

Il fratellino mise di nuovo la mano dentro la scatola magica e,

quando la ritirò, trovò dietro di se una balena che nuotava dentro

una vasca gigante.

Quando arrivarono gli altri due fratelli, il re guardò con attenzione i

loro animali.

Page 14: Il libro delle fiabe

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Il fratello maggiore aveva portato con sé un elefante e l’altro un

ippopotamo.

Senza dubbi, il re proclamò vincitore il fratello più piccolo.

Poi, dopo un po’, il padre dei fratelli disse:” Guadagnerà il titolo di

re il primo che mi porterà la lingua del drago che si trova sulla

montagna dell’altra parte del regno”.

I tre fratelli erano tutti un po’ impauriti, soprattutto il fratello

minore, non potendo utilizzare la sua scatola.

Con coraggio iniziarono la prova e

attraversarono tutti i paesi prendendo strade

diverse.

Il maggiore arrivò per primo davanti alla

montagna e iniziò a salire.

Dopo arrivò il fratello di mezzo, si arrampicò

ed entrò con l’altro fratello nella caverna;

infine, arrivò il più piccolo, salì ed entrò

anche lui.

Quando arrivò davanti al drago, prese una spada come avevano

fatto i suoi due fratelli e con agilità, senza farsi vedere, gli arrivò sul

muso e, quando il drago aprì la bocca riuscì a tagliargli la lingua.

Felice, entrò poi nel suo castello e consegnò la lingua del drago.

Il re, contento di avere un vincitore, gli consegnò la corona.

l fratellino si scelse come regina la ragazza più bella del regno, la

sposò e vissero per sempre felici e contenti.

Chiara

Page 15: Il libro delle fiabe

La fanciulla e i suoi pretendenti

C’erano una volta tre ragazzi

povero contadino. Tutti erano innamorati di una fanciulla.

La ragazza aveva un patrigno molto ricco e cattivo che aveva imprigionato lei e

la madre in una torre posta sulla cima di un vulcano.

La torre era magica, quindi

Di fronte a essa, giacevano le statue di tre sfingi che proteggevano la torre

fulminando chiunque le superasse, tranne le persone dal cuore puro.

Durante i primi tre anni, la madre si ammalò e morì; allora, il patrigno

annunciò che avrebbe dato la mano della figlia

salvarla dalla torre e mise a guardia di essa un enorme drago femmina.

La ragazza rimase nella solitudine più totale fino al giorno in cui il principe

partì alla scalata del vulcano per

Alla fine dei tre giorni successivi, il principe arrivò in cima e incontrò un

vecchietto che gli diede una corda e gli disse: “Prendila e quando sarai di

fronte al drago, questa corda si trasformerà in una gabbia ed esso vi entrerà.”

“Lasciami in pace, vecchio, ho un drago da uccidere.”

ne andò verso il drago, ma non riuscì a superarlo perché fu ucciso.

Il giorno seguente toccava al figlio del panettiere che prese il suo unico cavallo

e partì verso la torre.

Arrivato in cima incontrò il vecchietto che gli disse: “Prendi questo pollo e dallo

al drago, esso lo mangerà e ti lascerà passare.”

“Lei, vecchio, crede che io non possa

farcela? Ci rivedremo quando avrò salvato la

mia sposa!” rispose e se ne andò.

Per sua fortuna, il suo cavallo correva veloce

e superò il drago illeso; dall’altra parte però

incontro la moglie del vecchio che gli disse:

“Tu non hai dato ascolto a mio marito e ora

non posso fare più niente per te, il tuo cuore

ti lascerà, oppure no, passare le sfingi

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La fanciulla e i suoi pretendenti

C’erano una volta tre ragazzi: un principe, un figlio di un panettiere e un

erano innamorati di una fanciulla.

La ragazza aveva un patrigno molto ricco e cattivo che aveva imprigionato lei e

la madre in una torre posta sulla cima di un vulcano.

quindi non poteva essere distrutta.

Di fronte a essa, giacevano le statue di tre sfingi che proteggevano la torre

chiunque le superasse, tranne le persone dal cuore puro.

Durante i primi tre anni, la madre si ammalò e morì; allora, il patrigno

ò che avrebbe dato la mano della figlia solo a chi

salvarla dalla torre e mise a guardia di essa un enorme drago femmina.

La ragazza rimase nella solitudine più totale fino al giorno in cui il principe

partì alla scalata del vulcano per liberarla.

Alla fine dei tre giorni successivi, il principe arrivò in cima e incontrò un

vecchietto che gli diede una corda e gli disse: “Prendila e quando sarai di

fronte al drago, questa corda si trasformerà in una gabbia ed esso vi entrerà.”

n pace, vecchio, ho un drago da uccidere.” rispose, il principe, e se

ne andò verso il drago, ma non riuscì a superarlo perché fu ucciso.

Il giorno seguente toccava al figlio del panettiere che prese il suo unico cavallo

n cima incontrò il vecchietto che gli disse: “Prendi questo pollo e dallo

al drago, esso lo mangerà e ti lascerà passare.”

“Lei, vecchio, crede che io non possa

farcela? Ci rivedremo quando avrò salvato la

mia sposa!” rispose e se ne andò.

il suo cavallo correva veloce

e superò il drago illeso; dall’altra parte però

incontro la moglie del vecchio che gli disse:

“Tu non hai dato ascolto a mio marito e ora

non posso fare più niente per te, il tuo cuore

ti lascerà, oppure no, passare le sfingi.”

pe, un figlio di un panettiere e un

La ragazza aveva un patrigno molto ricco e cattivo che aveva imprigionato lei e

Di fronte a essa, giacevano le statue di tre sfingi che proteggevano la torre

chiunque le superasse, tranne le persone dal cuore puro.

Durante i primi tre anni, la madre si ammalò e morì; allora, il patrigno

solo a chi fosse riuscito a

salvarla dalla torre e mise a guardia di essa un enorme drago femmina.

La ragazza rimase nella solitudine più totale fino al giorno in cui il principe

Alla fine dei tre giorni successivi, il principe arrivò in cima e incontrò un

vecchietto che gli diede una corda e gli disse: “Prendila e quando sarai di

fronte al drago, questa corda si trasformerà in una gabbia ed esso vi entrerà.”

rispose, il principe, e se

ne andò verso il drago, ma non riuscì a superarlo perché fu ucciso.

Il giorno seguente toccava al figlio del panettiere che prese il suo unico cavallo

n cima incontrò il vecchietto che gli disse: “Prendi questo pollo e dallo

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“Vedrà, ce la farò!” disse un po’ troppo pieno di sé e questo lo condannò a

morire fulminato dalle sfingi.

Il povero contadino non aveva neanche un cavallo, ma non si arrese e partì

con la sola forza delle sue gambe.

Tre settimane dopo arrivò sulla vetta del vulcano e incontrò, anche lui, il

vecchio egli chiese: “Avete fame, signore? Questo pezzo di pane è tutto ciò che

mi resta, ma voi ne avete più bisogno di me.”

“Come siete gentile, figliolo” disse il vecchio e prese il pane.

“Per ringraziarvi prendete questo profumo, farà innamorare di voi il drago!”

Il ragazzo lo prese e, ringraziando, si avviò verso il drago; si mise il profumo e

il drago si innamorò di lui.

Superato il drago, trovò la vecchia che gli disse: “Tu hai un cuore d’oro e ce la

farai, ma prendi questo pezzo di carne. Lui disse che non poteva accettare, ma

lei insistette e allora fece come lei diceva.

Grazie al suo cuore puro superò con facilità le sfingi e liberò la fanciulla.

Tornarono indietro con il cavallo del panettiere che avevano trovato lungo la

strada, e arrivati al loro paese la fanciulla raccontò la sua storia al tribunale di

quel luogo, che condannò il patrigno a rimanere per sempre nella torre.

Gli innamorati si sposarono e vissero per sempre felici e contenti e non ditemi

che non ci credete, perché il patrigno è ancora là e potrebbe arrabbiarsi!

Andreha