IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti...

104
IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/2 - 1 zione dei Geometri Mantovani, 9 maggio 2014 52 Elezioni del Consiglio Direttivo del Collegio Geometri di Mantova 54 DAL COLLEGIO DI LODI - CTU, periti e pri- vacy 56 TECNICA - Riqualificare con la pietra, ma- teria a chilometro zero 58 AGRICOLTURA E FORESTE - Nuove regole per l’acquisto e l’utilizzo in agricoltura dei prodotti fitosanitari 62 MEDIAZIONE - L’importanza di far cono- scere il ruolo del geometra nella risolu- zione delle liti 64 CONDOMINIO - Casi di condominio. Il de- coro è di tutti. Spese condominiali …ed altro ancora 66 GEOLOGIA - Le prove penetrometriche nelle indagini geotecniche dei terreni 74 CULTURA - Pieter Bruegel, il narratore edi- lizio 80 TEMPO LIBERO - Torneo nazionale di tennis per geometri: Arezzo dodici anni dopo 88 Trap al “Conca Verde” 92 Novità di legge 94 La parola agli esperti 96 Aggiornamento Albo 100 Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Raffaella Annovazzi, Lara Baghino, Stefano Benedini, Nadia Bettari, Laura Cinelli Alessandro Colonna, Mario Comincini, Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio, Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Fulvio Negri, Matteo Negri, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto, Andrea Raccagni, Valeria Sonvico, Marco Tognolatti, Simonetta Vescovi, Giuseppe Zipponi Hanno collaborato a questo numero Beppe Battaglia, Cristian Belleri, Andrea Botti, Aleandro Bottichio, Renato Greci, Maycol Lanzilotto, Andrea Maestri, Silvio Maruffi, Franco Robecchi, Isidoro Trovato Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing, grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 6/b - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa IGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia) Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20 Di questa rivista sono state stampate ????? copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio. N. 4 - 2014 luglio - agosto Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Sommario EDITORIALE - Sulla laurea triennale di geo- metra 2 INTERVISTA - Grazie al Comitato paritetico la sicurezza di cantiere diventa materia scolastica 4 DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Le nuove “linee guida” per i procedimenti discipli- nari (parte seconda) 8 Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Regolamento per la formazione profes- sionale 16 DALLA CASSA - Con il “Portale dei paga- menti” più tolleranza nel saldo delle rate per morosità 22 Unico 2014: scaduto l’ultimo termine per i versamenti Cipag con penale dello 0,40% 23 URBANISTICA - Le deroghe in materia di bar- riere architettoniche 24 CATASTO - Riforma del Catasto: i consigli dei professionisti bresciani 30 Danno strutturale dell’immobile: si può ri- correre entro dieci anni 31 SICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple- mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA - Edolo: inter- venti di micro-specializzazione con il corso sul Catasto 44 Dalla scuola al lavoro: esperienze di stage di due giovani geometri 46 Pos (quasi) obbligatorio per i professionisti: la norma è in vigore dal 30 giugno 48 Il Pos negli studi professionali. Come abba- terne i costi 49 Compravendite immobiliari, i volumi sono in aumento 50 CTU - Ctu bresciani: obbligatorio l’invio tele- matico delle consulenze al Tribunale 51 DAL COLLEGIO DI MANTOVA - La premia-

Transcript of IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti...

Page 1: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 1IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/2 - 1

zione dei Geometri Mantovani, 9 maggio2014 52

Elezioni del Consiglio Direttivo del CollegioGeometri di Mantova 54

DAL COLLEGIO DI LODI - CTU, periti e pri-vacy 56

TECNICA - Riqualificare con la pietra, ma-teria a chilometro zero 58

AGRICOLTURA E FORESTE - Nuove regoleper l’acquisto e l’utilizzo in agricoltura deiprodotti fitosanitari 62

MEDIAZIONE - L’importanza di far cono-scere il ruolo del geometra nella risolu-zione delle liti 64

CONDOMINIO - Casi di condominio. Il de-coro è di tutti. Spese condominiali …edaltro ancora 66

GEOLOGIA - Le prove penetrometrichenelle indagini geotecniche dei terreni 74

CULTURA - Pieter Bruegel, il narratore edi-lizio 80

TEMPO LIBERO - Torneo nazionale ditennis per geometri: Arezzo dodici annidopo 88

Trap al “Conca Verde” 92

Novità di legge 94La parola agli esperti 96Aggiornamento Albo 100

Direttore responsabileBruno Bossini

Segretaria di redazioneCarla Comincini

RedazioneRaffaella Annovazzi, Lara Baghino,Stefano Benedini, Nadia Bettari, Laura CinelliAlessandro Colonna, Mario Comincini,Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio,Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento,Stefano Fracascio, Francesco Ganda,Francesco Lonati, Franco Manfredini,Giuseppe Mori, Fulvio Negri, Matteo Negri,Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto,Andrea Raccagni, Valeria Sonvico,Marco Tognolatti, Simonetta Vescovi,Giuseppe Zipponi

Hanno collaborato a questo numeroBeppe Battaglia, Cristian Belleri, Andrea Botti, Aleandro Bottichio, Renato Greci, Maycol Lanzilotto,Andrea Maestri, Silvio Maruffi,Franco Robecchi, Isidoro Trovato

Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

Editing, grafica e impaginazioneFrancesco Lonati

FotografieStudio Eden e Francesco Lonati

Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031

StampaIGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia)Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20

Di questa rivista sono state stampate ????? copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio.

N. 4 - 2014 luglio - agosto

Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Brescia

Associato alI’USPI

Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del CollegioGeometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

Sommario

EDITORIALE - Sulla laurea triennale di geo-metra 2

INTERVISTA - Grazie al Comitato pariteticola sicurezza di cantiere diventa materiascolastica 4

DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Le nuove“linee guida” per i procedimenti discipli-nari (parte seconda) 8

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovoRegolamento per la formazione profes-sionale 16

DALLA CASSA - Con il “Portale dei paga-menti” più tolleranza nel saldo delle rate permorosità 22

Unico 2014: scaduto l’ultimo termine per iversamenti Cipag con penale dello0,40% 23

URBANISTICA -Le deroghe in materia di bar-riere architettoniche 24

CATASTO - Riforma del Catasto: i consigli deiprofessionisti bresciani 30

Danno strutturale dell’immobile: si può ri-correre entro dieci anni 31

SICUREZZA CANTIERI - Gestione delleterre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32

ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38

DAL COLLEGIO DI BRESCIA - Edolo: inter-venti di micro-specializzazione con il corsosul Catasto 44

Dalla scuola al lavoro: esperienze di stage didue giovani geometri 46

Pos (quasi) obbligatorio per i professionisti:la norma è in vigore dal 30 giugno 48

Il Pos negli studi professionali. Come abba-terne i costi 49

Compravendite immobiliari, i volumi sono inaumento 50

CTU - Ctu bresciani: obbligatorio l’invio tele-matico delle consulenze al Tribunale 51

DAL COLLEGIO DI MANTOVA - La premia-

Page 2: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

EDITORIALE

2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Bruno Bossini Sulla laurea triennaledi geometra

reati B” iscritti al nostro Alboprofessionale; chiara indica-zione che qualcosa non hafunzionato è che la granparte di essi o prosegue glistudi verso la laurea quin-quennale o abbandona ilsogno della laurea ma anchequello della professione.Il quadro si fa poi ancor piùincerto se si pensa cheanche l’esperienza del prati-cantato obbligatorio perl’accesso all’esame di Stato,pur portato avanti con gran-de sforzo organizzativo daiCollegi, continua a non darei risultati sperati.Gli oneri della formazioneprofessionale restano, difatto e per ora, sulle spalledei neo-iscritti all’esame diStato e all’Albo che, per ac-crescere il loro livello pro-fessionale devono far contoesclusivamente sulla pro-pria capacità di apprendi-mento, sulle proprie attitu-dini e sulla personale pas-sione per la libera profes-sione, dovendo contaresulle limitate conoscenze ri-cevute dalla scuola e confi-dando nella fortuna di im-battersi in un tutor profes-sionalmente corretto che liaccompagni nel difficile edelicato cammino del prati-cantato.È l’ora di cambiare le cose!Per cambiarle, ben venganostrade nuove e alternativecome quella, appunto, dellalaurea breve di geometra,peraltro rispondente inpieno alle direttive comuni-tarie, che individuano in unprogramma professionaliz-zante di studi triennali ilmezzo più adeguato per lapreparazione al lavoro.

Ma, affinché il progetto ipo-tizzato a Brescia non risultivano e non si risolva nell’en-nesimo inutile esercizio dibuone intenzioni e rispondaalle effettive esigenze deifuturi professionisti, è ne-cessario che si articoli nei se-guenti contenuti:• Riavere come inequivocadenominazione professio-nale, quella tradizionale di“geometra”. È questa la con-dizione necessaria per porrerimedio a una assurda re-cente disposizione che hadisorientato i ragazzi (e i lorogenitori) che alla fine dellescuole medie intendono ac-cedere al diploma di geo-metra. Il titolo di:“tecnicodelle costruzioni, dell’am-biente e del territorio”, pro-lissa e inspiegabile denomi-nazione ristretta nell’acro-nimo C.A.T. (che, almeno inLombardia, ricorda un inter-calare della parlata cremo-nese, sinonimo contratto – sidice – del bolognese ca’tvegna un culp: non proprio uncomplimento) non va bene!Fa pensare che i geometrisiano stati aboliti, non cisiano più!I nuovi laureati dovranno es-sere geometri, punto ebasta!• I piani di studio, insieme atutti gli approfondimenti dicarattere generale, si do-vranno basare sullo studiodella matematica superiore.Ma dovranno comprendereanche tutte le conoscenzespecifiche, e anche pratiche,della nostra professione. Inparticolare: nella materiadelle costruzioni, lo studiodel cemento armato, dellatecnologia dei materiali,

Nel dibattito sullanecessità di unaformazione pro-

fessionale della nostra cate-goria più adeguata alle mo-derne esigenze si sta fa-cendo strada l’idea di unalaurea triennale di geometra.Siamo ancora nel campo del-l’ipotesi, ma a Brescia, dovel’idea è nata, il progetto nonè affatto “in sonno”: colloquie incontri tra il Collegio e ilDipartimento di ingegneriadell’università cittadina sonoben vivi e un approdo apparepossibile.Dell’iniziativa sono stati inve-stiti anche il Consiglio Nazio-nale e la Cassa di previdenzache hanno promesso il loro fa-vore e il sostegno presso i mi-nisteri competenti per l’ap-provazione finale.Quello della formazioneprofessionale è un argo-mento di grande comples-sità, finora irrisolto, che con-tinua a “pagare” i condizio-namenti di una serie di prov-vedimenti che hanno sem-pre più impoverito di cono-scenze professionalizzanti iprogrammi della scuola tec-nica superiore. Conoscenzee insegnamenti che fino allametà degli anni Sessanta, in-vece, avevano garantito aivecchi diplomati una buona,seppur solo teorica, baseprofessionale. È poi sotto gliocchi di tutti il palese falli-mento delle lauree brevi diingegneria e architettura (lefamose lauree B), che pureerano state pensate come ilnaturale raccordo tra lascuola superiore tecnica e ilmondo del lavoro. Di questofallimento dà testimonianzal’irrisorio numero di “lau-

prestando grande atten-zione alla gestione-contabi-lità e sicurezza del cantiere;in topografia, lo studio dellatrigonometria e delle meto-diche di utilizzo dei modernidispositivi di rilevamento,ma anche la tecnica e le pro-cedure per svolgere corret-tamente le attività catastalidi tenuta e aggiornamentodelle mappe (NCTR-NCEU);in estimo, il più avanzato si-stema di stima comparativae pluriparametrica per im-mobili ma anche per i dirittireali; in diritto, i temi del co-dice civile riguardanti l’ur-banistica, la proprietà pri-vata, il condominio e lalegge fallimentare.Non potranno infine man-care specifiche conoscenzedi chimica e fisica, le attivitàprofessionali quali la sicu-rezza, la certificazione ener-getica, l’attività antincendioe l’acustica.• L’insegnamento, sia teo-rico, sia pratico dovrà esseretenuto da professori univer-sitari con esperienze profes-sionali, affiancati da espertigeometri e da specialistipresi dal mondo del lavoro edella formazione. Le ore dilezione saranno suddivise al50% tra teoria e attività “sulcampo” con accordi di colla-borazione con aziende edenti sponsorizzanti. Accordiche potranno anche riguar-dare studi e progetti di ri-cerca da espletare in con-corso con l’università e usu-fruendo dei suoi laboratori.

Solo con questi fondamentila nuova laurea triennale digeometra riuscirà a rispon-dere alle reali esigenze della

Page 3: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

EDITORIALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 3

chiamati ad un compito one-roso. Riusciranno a metterein campo le loro capacità or-ganizzative e finanziarie?Sapranno tradurre un cosìcospicuo impegno forma-tivo in patrimonio professio-nale e di esperienza delquale sono stati portatorinelle attività tecniche di re-cente acquisizione?Negli scorsi mesi il Collegioha inviato ai suoi iscritti e

praticanti una comunica-zione per sondare il loro in-teresse sull’ipotesi sopradescritta.A tutt’oggi i dati di tale inda-gine sembrano confortanti,visto che una trentina di ipo-tetiche adesioni sono statenel giro di pochi giorni reca-pitate in segreteria. I numeriinformalmente richiesti dal-l’Università per procederein un progetto di questo tipo

nostra categoria che dovràessere pronta a sosteneretutti gli impegni economicinecessari (anche di aiuto estimolo ai neo-laureandi)pur in un momento di crisi e-conomico perdurante.Sarà l’occasione per invertirela tendenza al ribasso delle i-scrizioni negli Istituti per geo-metri, accentuatasi anche acausa della crisi edilizia.I Collegi provinciali saranno

sono di almeno 50 parteci-panti ogni anno. Si puòperciò ragionevolmentepensare che lo “spazio man-cante” potrà essere agevol-mente colmato. In attesa delformarsi del dibattito sia a li-vello provinciale che nazio-nale su un tema di così vastaportata non resta che esserefiduciosi.

La nota del Presidente

I n occasione delle premiazioni dei nostri colleghiiscritti all’Albo da quarant’anni ed oltre, abbiamo avuto

la gradita partecipazione dei nostri due Presidenti di C.N.G.e Cassa, ossia Maurizio Savoncelli e Fausto Amadasi.La loro presenza ha dato la possibilità di un incontro anchecon i presidenti dei Collegi lombardi per una disamina dellesituazioni a livello nazionale.Sinteticamente riporto quanto esposto dal Presidente diC.N.G. relativamente allo stato in essere nonché le azionisvolte in questi ultimi tempi e quanto programmato per la no-stra categoria.In modo assai schematico:– Consigli di disciplina, regolamento ed incontri, praticantatoe competenza dialogando col Sottosegretario della Giustizia;– Cassa e C.N.G. in grande sinergia fra loro;– Dialogo col territorio.All’albo nazionale sono iscritti circa 109.800 geometri di cui96.000 iscritti alla Cassa ed altri 600.000 geometri occupatinelle aree tecniche.– Convegno lavori pubblici; appalti aperti ai geometri ancheoltre l’importo di euro 100.000.– In Sicilia è stato raggiunto un accordo sulle competenzecon le categorie di ingegneri ed architetti.– Rapporto con il Ministero competente per la formazione edil nuovo regolamento in stesura.– Regolamento sulle Assemblee dei Presidenti che verrà por-tato all’approvazione il giorno 8 luglio in occasione della pros-sima assemblea.– Direttive sul praticantato, con giusto compenso per i pra-ticanti e relativa fiscalità.– P.O.S. per la tracciabilità dei pagamenti ritenuto un pesoinutile.– Convegno a Milano il 19.06 sui Consigli di disciplina;– Incontro alla Cassa per Pregeo 10 con la presenza delladott.ssa Alemanno e dell’ing. Maggio.Software solo in via telematica per l’approvazione.Incontro con l’Agenzia delle Entrate.Riforma del Catasto, convenzione con i geometri.Oltre 62.000.000 di unità immobiliari urbane da verificare;oltre 1.800.000 da accatastare; circa 1.000.000 u.i.u. spe-ciali; 4/5.000.000 di u.i.u. senza planimetria.Commissioni censuarie aperte ai geometri.Il 9 luglio si terrà a Roma un convegno sul Consulente Tec-nico; standard internazionali.

Accordo con i Notai per le aste giudiziarie notarili.– Atti di compravendite immobiliari con perizia tecnica sot-toscritta da tecnico abilitato anche per conformità urbani-stiche: proposte.ANCI/CASSA: rapporti privilegiati anche per il progetto di re-cupero delle scuole.Mediazione che arranca a partire.Progetto nuova figura del geometra: 7.800 candidati agliesami di abilitazione professionale. Senza diploma di geo-metra non si può partecipare all’esame.Laurea triennale: preferibilmente da tenersi presso gli istitutitecnici istituendo una laurea specialistica per geometri connorme transitorie per i geometri già iscritti all’Albo.Aruba: accordo per marche temporali e convenzione speci-fica.Geometri in rete: a luglio partirà un nuovo sito web comunea C.N.G. - Cassa e Fondazione geometri.Fausto Amadasi:ha ricordato la previdenza complementare specie per i gio-vani che possono iscriversi anche senza versamento iniziale;i versamenti possono essere dilazionati e programmati a se-conda delle necessità dell’iscritto.È stata riscontrata una fortissima elusione e sono in atto con-trolli e riscontri su lavori eseguiti Docfa, Pregeo, ecc…Morosità conclamate anche per redditi elevati che però nonversano i dovuti contributi alla Cassa: proposte per recuperomancati versamenti.Bozza per convenzioni con i Comuni per prestazioni profes-sionali di geometri con anticipo pagamento fatture da partedella Cassa e rimborso dai Comuni nell’arco di tre anni.Dalle deduzioni di quanto sopra riportato si evidenzia il grandeimpegno da parte del C.N.G. e della Cassa, in perfetta si-nergia fra loro, che meritano una totale condivisione ed unsostanziale appoggio da parte di tutta la categoria.Fiducioso che quanto programmato non serva solo alla so-pravvivenza della nostra categoria, ma ad un migliore avve-nire per il prossimo futuro.Un grazie ai nostri due Presidenti di C.N.G. e Cassa su quantoillustratoci ed a quanti con loro collaborano a qualsiasi li-vello ed un cordiale saluto a tutta la nostra apprezzata cate-goria.

Il PresidenteGiovanni Platto

Incontri professionali

Page 4: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

INTERVISTA

4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

S iamo talmente abituati alle cattivenotizie, alle iniziative malamente

incagliate, agli enti inefficienti che quandoincrociamo un mondo che funziona, unabuona idea che marcia spedita rischiamo dinon notarla, di non apprezzarne pienamente ilvalore. Così anche noi che curiamo da tempoquesta rivista, pur sapendo da sempre cos’è ecosa fa il Comitato paritetico territoriale diBrescia per la sicurezza sui cantieri, non cisiamo mai realmente occupati diquest’istituzione voluta da lavoratori edimprese edili che, tra l’altro, collaboraassiduamente con la Commissione sicurezzadel nostro Collegio. Ma è bastata una visitaalla sede di via Garzetta ed un incontro con ildottor Nicolò Depellegrin, il direttore dellastruttura bresciana, per scoprire un mondo

positivo, un ente che non solo funzionaoffrendo consulenza tecnica, informazione eformazione, ma pure diffondendo la culturadella sicurezza in ogni ambito. A cominciaredalle scuole, e proprio dai nostri istituti pergeometri (oggi Cat, ovvero istituti per i tecnicidi costruzioni, ambiente e territorio), doveormai da qualche anno i professionisti delComitato paritetico tengono regolari lezioni airagazzi del quinto anno, concludendo il purbreve ciclo informativo e formativo con unaprova che garantisce importanti crediti aglistudenti in vista della maturità, premiando imigliori con borse di studio da 300 euro.Un’esperienza che val la pena di conoscere eche abbiamo approfondito in quest’intervistaproprio al direttore del Cpt dottor NicolòDepellegrin.

Grazie al Comitato pariteticola sicurezza di cantierediventa materia scolastica

D irettore, noi siamo in-teressati a conoscere inparticolare la vostra at-

tività formativa nelle scuole superioribresciane, con particolare riferi-mento a quella svolta negli istitutiper geometri, ma forse val la pena in-quadrare prima la questione nell’at-tività complessiva del Comitato. In-fatti, anche se, con ogni probabilità,per i lettore della nostra rivista questisono argomenti noti, ricapitolarlinon può che essere utile. Allora: cos’èe di cosa si occupa il Comitato parite-tico territoriale di Brescia?«Il Cpt, come lo chiamanotutti, è un ente bilaterale vo-luto dall’Ance di Brescia edai rappresentanti dei lavo-ratori edili, ovvero i sinda-cati di categoria di Cgil, Cisle Uil, nasce nel 1974 proprioa seguito d’un apposito ac-cordo tra i fondatori ed ha loscopo ben definito già nella

sua definizione completa,che è Comitato pariteticoterritoriale per la preven-zione infortuni, l’igiene el’ambiente di lavoro in edi-lizia».

E concretamente di cosa vi occu-pate?«Il nostro compito è diffon-dere la cultura della sicu-rezza in cantiere, ovverodare consulenza, informaree formare, tutti i partecipantialla filiera dell’edilizia, inparticolare aziende e lavora-tori, proprio sui temi dellasicurezza e della preven-zione degli infortuni in unambiente per sua stessa na-tura pieno di rischi qual è ilcantiere. Per far questo, re-candoci quotidianamentenei cantieri presenti nellaprovincia di Brescia, cer-

chiamo in ogni modo di con-tribuire capillarmente ad o-rientare ed assistere im-prese e lavoratori che ope-rano ogni giorno in edilizia».

Vediamo un po’ più precisamente incosa consiste la vostra attività.«Lo spettro è abbastanzaampio, ma è riconducibilenella sostanza ad una seriedi capitoli, il maggiore deiquali riguarda proprio le ini-ziative di consulenza all’in-terno dei cantieri e le attivitàformative, o meglio di infor-mazione, formazione e ad-destramento dei soggettiche operano in cantiereprincipalmente attraversocorsi, che svolgiamo quinella nostra sede di via Gar-zetta o sul territorio e nelleaziende. E val la pena di ri-cordare che si tratta di corsi

assolutamente gratuiti per ilavoratori e le imprese i-scritte alla Cassa edile diBrescia. Un secondo capi-tolo che curiamo particolar-mente è poi la consulenzaed il chiarimento che i nostriuffici (aperti dal lunedì al ve-nerdì dalle 8 alle 12 e dalle13 alle 17) ed i nostri tecnicioffrono non solo sulle novitàlegislative, ma pure suquelle tecniche, sul possi-bile utilizzo di presidi di-versi e magari più aggiornatiper prevenire il rischio. Col-legato a questi primi due ca-pitoli c’è poi la pubblica-zione di materiale informa-tivo multilingue sulla sicu-rezza in cantiere, così dapoter parlare non solo aibresciani, ma anche agli im-migrati da altri Paesi nonsolo europei che in questi

Page 5: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 5

Il dott. Nicolò Depellegrinintervistato dal direttore della rivistageom. Bruno Bossini.

ultimi anni sono entrati ingran numero nei cantieridella nostra provincia. E quiparliamo non solo di ma-nuali, ma soprattutto di di-spense tecniche, di illustra-zioni il più possibile piane efacilmente comprensibilisui necessari presidi an-tinfortunistici che debbonoessere utilizzati in ogni can-tiere. Un lavoro che por-tiamo avanti anche attra-verso il nostro periodico “Ilcantiere sicuro”, che rappre-senta uno dei canali privile-giati che il Cpt utilizza pro-prio per dare continuità e si-stematicità alla diffusione diuna avvertita cultura dellasicurezza».

Un quadro d’interventi ed un im-pegno davvero consistenti…«E non finisce qui: ci occu-piamo ad esempio dell’as-severazione dei sistemi a-ziendali di gestione di sa-lute e sicurezza. Inoltre val lapena di ricordare che fannoriferimento a noi, chiedendodi utilizzare gratuitamentetutti i nostri servizi circa 2.500aziende edili bresciane as-sociate alla Cape».

E con tutto questo carico di lavorotrovate pure il tempo per organizzarecorsi e lezioni sulla sicurezza in can-tiere ai ragazzi delle scuole superioridi città e provincia?«Sì, anche perché non consi-deriamo ne marginale ne se-condario il progetto di diffu-sione della cultura della si-curezza agli studenti dellesuperiori. Anzi, proprioquesti progetti rientranopienamente nel nostro sco-po istituzionale, fanno partedel nostro Dna e ci tengono

in particolar modo, oltre atutto il Consiglio d’ammini-strazione dell’ente, anche ilPresidente, geom. PrimoIder, ed il Vice-Presidente,sig. Enrico Dalè. Infatti sitratta di far passare tra i ra-gazzi concetti e attenzionispecifiche, elementi tecnicie preoccupazioni professio-nali riguardo alla sicurezza,nella convinzione che questistessi ragazzi, in particolarequelli degli istituti per geo-metri, saranno in massimaparte i tecnici, gli imprendi-tori ed i lavoratori che di quia pochissimi anni sarannooccupati proprio in edilizia.Facciamo insomma una se-

mina concreta e precoce,certi che in questo modo a-vremo domani professio-nisti più sensibili a determi-nati discorsi perché li a-vranno metabolizzati nelloro bagaglio tecnico dibase».

E come entrate nelle scuole?«Lo facciamo con la pro-posta di un corso per gli stu-denti delle classi quinte,della durata complessiva di9 ore suddiviso in quattro in-contri, durante i quali i nostridocenti – geometri, inge-gneri e architetti – trattanouna serie di argomenti moltoconcreti sul tema generale

della sicurezza in cantiere».

Proviamo a vedere nello specificocom’è articolato un corso.«Gli incontri sono quattro.Nel primo prendiamo con-tatto con la classe e diamouna panoramica generalesul problema sicurezza incantiere; nel secondo ci con-centriamo sulle lavorazioniin quota, sempre fonte di altirischi, guardando ai princi-pali presidi antinfortunisticiche si adottano in questicasi; nel terzo ci occupiamoinvece degli impianti elet-trici, altra fonte sovente diinfortuni in cantiere, mentrenel quarto portiamo ai ra-

Page 6: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

INTERVISTA

6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Il dott. Nicolò Depellegrin, direttoredel Comitato Paritetico di Brescia

possano rendersene conto.Di più facciamo toccare lorocon mano, quando è possi-bile, la concretezza dei pre-sidi, facciamo indossare ilcasco, facciamo maneggiarele imbragature, mostriamoconcretamente cos’è ad e-sempio una linea vita. Certonon mancano in ogni classe iragazzi disinteressati, lon-tani dal problema, persi neiloro pensieri, ma la maggio-ranza segue, mostra inte-resse, tocca con mano ed in-terviene nelle discussioni».

Lei diceva prima dell’esito dellaprova finale: c’è dunque un esamealla fine del corso?«Sì, il corso si chiude propriocon un test di 40 domandeche riguardano proprio gli

argomenti che sono statitrattati durante il corso, chesi svolge, lo ricordo, durantele ore delle materie tecnichee dunque trova anche imme-diata corrispondenza in altriargomenti curricolari».

E com’è andata quest’anno?«Direi proprio bene, anchese sostanzialmente nellanorma con un discreto nu-mero di sufficienze e di la-vori più che discreti all’e-same».

Ma ci sono istituti di eccellenza edaltri scarsi, quanto almeno all’acco-glienza dei vostri corsi o all’esito degliesami?«No. Non ci sono istituti ec-cellenti ed altri scarsi, puòinvece capitare che ci siano

gazzi i due principali dispo-sitivi di sicurezza, ovvero icaschi, le imbragature, lecorde, le scarpe….. Questoè lo schema generale, ma sipuò adattare in mille modi,si può partire dalla situa-zione contingente d’un can-tiere specifico vicino allascuola, si possono modifi-care gli argomenti seguendole sensibilità dei ragazzi,partire dalla cronaca di queigiorni, da novità tecniche olegislative entrate in vigoreda poco. Ripeto quello cheho illustrato prima è loschema ma molto dipendeanche dal dialogo con i ra-gazzi».

Ecco: i ragazzi solitamente mostranointeresse oppure guardano l’orologiosperando che il corso finisca allasvelta?«Generalmente c’è un inte-resse tangibile da partedegli studenti, che si ri-scontra poi nell’esito posi-tivo della prova finale, ed iocredo che quest’attenzionesia frutto certo d’una sensi-bilità avvertita dei ragazzi,ma pure del nostro sforzo diessere assolutamente con-creti, di non perdere nep-pure un minuto nella cita-zione di articoli di legge,commi di regolamenti o altraparte normativa, ma di an-dare il più rapidamente pos-sibile al sodo, ovvero all’in-dividuazione del rischio edalla concreta contromisurache impresa e lavoratoredebbono adottare. E lo fac-ciamo non solo a parole, mamostrando fotografie di can-tieri recentissimi, magari vi-cini alla scuola cosicché i ra-gazzi anche solo passando

classi ottime qua e là ed al-trettante meno attente edialoganti anche in questocaso qua e là».

Ma nel complesso quanti corsi fateogni anno negli istituti superiori?«Nell’anno scolastico ap-pena trascorso, il 2013/2014,abbiamo organizzato da no-vembre a marzo la bellezzadi 25 corsi nelle classi quintedei Cat, talvolta unendo dueclassi in un solo corso, maspesso anche realizzandocorsi per singole classi. Ab-biamo coinvolto, e portatoall’esamino finale, circa 500ragazzi, senza contare i corsispot che abbiamo fatto sia inqualche classe quarta siaalle quinte delle serali. Eb-bene dopo l’esame ab-

Page 7: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 7

La sede del Comitato PariteticoTerritoriale di Via Garzetta.

cinare i ragazzi alle tema-tiche del cantiere fin dallaclasse terza e, dunque, an-che i nostri corsi per le quin-te troveranno un terreno piùfertile e più preparato. Perquesta ragione non esclu-diamo di pensare a qualcosadi più strutturato anche perle classi quarte. Inoltre po-tremo parlare ai ragazzi disoluzioni tecnicamente piùcomplesse, di guardare con-cretamente al ponteggio oalla logistica di cantiere,tutto ovviamente in fun-zione di una maggiore sicu-rezza».

Vorrei chiudere allargando il nostrosguardo oltre la scuola, all’insiemedei cantieri ed alla situazione della si-curezza in questi luoghi di lavoro. Ache punto siamo?

«Noi non facciamo solocorsi, ma offriamo ancheconsulenza alle imprese emi pare di poter dire che leimprese migliorano i loro in-terventi nel campo della si-curezza praticamente ognianno. Certo la crisi non aiuta,ma mi pare che, nonostantela crisi, la cultura della sicu-rezza stia prendendo piedesempre di più. Ed è tutta lafiliera ad avere acquisito unamaggiore consapevolezza inmateria, nel senso che vuoleessere sicuro e lavorare in si-curezza tanto il manovale,come l’imprenditore o ilcommittente. Per tutti i-noltre la sicurezza sta diven-tando sempre di più un in-vestimento e sempre menoun semplice costo, ancheperché la sicurezza alla fine

biamo rilasciato l’attestato,ovvero la prova d’aver se-guito il corso e risposto beneal test, a 250 ragazzi chehanno avuto così un creditoformativo da conteggiarenella maturità. Inoltre a 47ragazzi particolarmente me-ritevoli, ovvero circa due perogni classe abbiamo asse-gnato una borsa di studiodel valore di 300 euro, perpremiarne, impegno, dedi-zione e risultato. E già sap-piamo che i ragazzi conquesto attestato sono ricer-cati dalle aziende del set-tore e dunque avranno unaoccasione in più per trovareoccupazione. Le imprese e-dili infatti hanno tutto l’inte-resse ad assumere perso-nale che, almeno sulle tec-niche di base della sicu-rezza, è già parzialmente for-mato e dunque non deb-bono sobbarcarsi i corsi diuna formazione di base suc-cessiva, ma possono giàpensare ad un corso più spe-cialistico e tecnico».

Proprio un bel bilancio che imponepure una riflessione: non varrebbe lapena di inserire la sicurezza tra lematerie curricolari della scuola pergeometri?«Debbo dire che in questianni in verità abbiamo sem-pre trovato nelle scuole, so-prattutto da parte dei diri-genti e dei professori unastraordinaria disponibilitàalla collaborazione. E que-sto anche se fino all’annoscorso concretamente il can-tiere non entrava di fatto nelpiano di studi della scuolasuperiore. Per il prossimoanno, 2014/2015 il Ministeroraccomanda invece di avvi-

paga. E non ci vuol molto perchi ha dimestichezza con ilcantiere per capire questalegge elementare. Ed è inquesto nuovo ambito chefare formazione per la sicu-rezza è diventato anche piùgratificante: fino a ieri spes-so dovevamo convincere inostri interlocutori dell’im-portanza della sicurezza,oggi sono già pienamenteconvinti e dunque possiamoparlare di tecnica, di ap-proccio al rischio, di sistemialternativi per ridurre il ri-schio. È davvero un belpasso avanti».

Page 8: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Le nuove “linee guida” per i procedimenti disciplinari(Seconda parte)

sclude unicamente la possibilità che l’indagato possa invo-care l’applicazione di norme poste a tutela del diritto di di-fesa dell’incolpato (soprattutto quelle dettate con riferi-mento all’attività giurisdizionale propriamente intesa) e (o)di rilevare la violazione delle relative norme procedimen-tali12.

2.3. Rinvio a giudizio disciplinareDella seduta del Consiglio di disciplina deve essere redattoapposito verbale contenente le dichiarazioni rese dal Pre-sidente, con eventuale allegazione del rapporto scrittononché degli atti e documenti prodotti.Nel caso in cui il Consiglio di disciplina ravvisi l’inesistenzadi fatti e circostanze disciplinarmente rilevanti, decreta ilnon luogo a procedere13.Laddove, invece, il Consiglio di Disciplina deliberi il rinvioa giudizio disciplinare, nomina (Contestualmente) il col-legio (tripersonale) cui assegnare l’affare. Il Presidente delcollegio (di disciplina) competente, a sua volta, nomina, anorma del comma 3, dell’Art. 12 del R.d. n. 274/29, il relatore,cui vengono trasmessi gli atti relativi alla fase preliminare,e fissa la seduta di collegio per la relativa discussione (fasedell’istruttoria formale e fase decisoria) informando l’incol-pato almeno dieci prima (a mezzo di raccomandata a.r.14), af-finché possa presentare le sue giustificazioni sia personal-mente, sia a mezzo di documenti.

2.4. Procedimento disciplinare e processo penaleUna fattispecie deontologica può anche essere previstacome reato, rilevando così, sia in sede disciplinare, sia insede penale15: nell’ipotesi in cui un addebito disciplinareabbia ad oggetto i medesimi fatti sottoposti ad accerta-mento penale, il procedimento disciplinare deve essere so-speso in attesa della definizione del giudizio penale16. Dettasospensione si esaurisce con il passaggio in giudicato dellasentenza che definisce il procedimento penale, senza chela ripresa del procedimento disciplinare innanzi al collegiodi disciplina sia soggetta a termine di decadenza17. Invero,la prescrizione dell’illecito deontologico è sospesa fino alpassaggio in giudicato della sentenza penale.In caso di sospensione del procedimento disciplinare, di-sposta dal Consiglio di disciplina contestualmente all’ado-zione della delibera di rinvio a giudizio dell’incolpato, op-pure in seguito (ove la notizia circa la pendenza del pro-cesso penale sopraggiunta a tale momento) del Collegio didisciplina, il Presidente del Collegio di disciplina neinforma l’autorità giudiziaria (Procura della Repubblica)competente, invitandola a comunicare ogni atto relativo alprocedimento penale.A seguito del passaggio in giudicato della sentenza penale,il Collegio di disciplina delibera la ripresa del procedi-

1. L’azione disciplinare

2.1 Atti d’impulsoL’azione disciplinare prende avvio su istanza di parte (chevi abbia interesse, e che può configurarsi anche in capo alConsiglio direttivo del Collegio territoriale), su richiesta delPubblico Ministero, ovvero (d’ufficio:) su iniziativa di uno opiù membri del Consiglio di disciplina – giusta apposita de-liberazione di quest’ultimo – in seguito a notizie di abusi emancanze, avute anche in via occasionale10 (art. 12, comma1, r.d. n. 274/29). Perché possa legittimamente avviarsi l’iterdi un’azione disciplinare occorre dunque sempre un attod’impulso, sia pure soltanto in termini di semplice “notitiacriminis”, dovendosi – per converso – escludere un auto-nomo potere d’attivazione e(o) di (conseguente) accerta-mento (del Presidente del Consiglio di disciplina).La segnalazione (“esposto”) da parte di un soggetto terzo –che, si ripete, potrebbe coincidere con il Consiglio direttivodello stesso Collegio territoriale – in merito ad un presuntoillecito deontologico di un iscritto, che perviene agli ufficidel Collegio territoriale, va trasmessa, senza indugio, al Pre-sidente del (competente) Consiglio di disciplina, per gli a-dempimenti di competenza.

2.2 Rinvio a giudizio disciplinareAll’atto d’impulso segue un’attività istruttoria disciplinatadalla norma di cui al comma 2 dell’articolo 12 R.d. n. 274/29,a termini della quale il Presidente del Consiglio di disci-plina, verificati sommariamente i fatti, raccoglie le oppor-tune informazioni e, dopo aver inteso l’indagato (ed even-tualmente anche esponente e testimoni), riferisce al Consi-glio di disciplina, il quale decide se dare luogo all’azione di-sciplinare.L’esercizio della funzione istruttoria da parte del Presi-dente11, il quale può essere coadiuvato da uno o più Consi-glieri con espressa decisione del Consiglio di disciplina,deve essere volta all’accertamento obiettivo dei fatti checostituiscono violazione alle norme deontologiche. A talfine il Presidente assume tutte le informazioni opportuneper lo svolgimento delle indagini stesse e, se necessario, hafacoltà di accedere ad uffici pubblici per estrarre della do-cumentazione utile.all’uopo, il Presidente può ricorrere, se del caso, agli organidi polizia giudiziaria, inoltrando apposita istanza al Procu-ratore della Repubblica.Si è già precisato che l’attività istruttoria sopradescritta è an-teriore all’apertura del procedimento disciplinare e che, inquanto tale, non soggiace a particolari regole procedimen-tali. Tuttavia, ciò non significa che tale attività debba rite-nersi svincolata dal rispetto dei principi di imparzialità e dibuon andamento propri di ogni azione amministrativa ma e-

Page 9: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 9

visione dei documenti e di estrarne copia) non è un’azionepopolare spettante a chiunque, ma soltanto a chi abbia in-teresse “diretto concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giu-ridicamente tutelata o collegata al documento al quale è richiesto accesso”(Legge n. 241/1990 art. 22, comma 1, lettera b).A fronte di questa prospettazione (di tale interesse giuridi-camente rilevante), il Presidente del Consiglio di disciplinao il Presidente del Collegio di disciplina, a seconda dei casi,non avrà alcun sindacato sulla veridicità o meno di quantoaffermato dal soggetto richiedente, che dovrà esternare leragioni per cui intende accedere agli atti e, soprattutto, gliscopi alla cui realizzazione il diritto di accesso è preordi-nato.

3.3.Discussione del procedimentoAi sensi del comma 4 dell’art; 12 del R.d. n. 274/29, nel giornosatbilito e indicato nella convocazione dell’incolpato sisvolge la discussione in ordine ai fatti oggetto del procedi-mento. Nel corso della seduta (del collegio di disciplina) didiscussione del procedimento disciplinare ha luogo l’i-struttoria formale: vengono sentiti il relatore, l’incolpato(e/o il suo difensore25) ed eventuali testimoni e(o) l’espo-nente.“Ove l’incolpato non si presenti o non faccia pervenire documenti a sua di-scolpa, né giustifichi un legittimo impedimento, si procede in sua assenza”(art. 12, comma 5, R.d. n. 274/29).In caso di rinvio (anche per l’esigenza sopravvenuta di nuoviaccertamenti) della seduta (di discussione) del collegio oc-corre procedere ad una nuova convocazione dell’incolpato.

3.4. La decisione (Delibera collegiale)Terminata la discussione, il collegio di disciplina adotta im-mediatamente, oppure in un secondo tempo , l’eventualedecisione sul merito.La seduta del collegio di disciplina non è pubblica e le de-cisioni sono adottate senza la presenza degli interessati.Tuttavia, della seduta medesima deve essere assicurata unapuntuale verbalizzazione.La decisione collegiale può essere di archiviazione (o “as-soluzione”) oppure di adozione della sanzione. In caso dipronuncia di pene disciplinari, la deliberazione va presa sufatti sicuramente accertati e non sulla base di meri convin-cimenti o sospetti. Occorre tuttavia precisare che nel pro-cedimento disciplinare l’apprezzamento della rilevanza deifatti accertati rispetto alle incolpazioni formulate e la sceltadella sanzione (che, si badi, dovrebbe comunque ispirarsialla graduale crescita della “pena” a fronte di addebiti pro-gressivamente più gravi) appartengono alla esclusiva com-petenza del collegio di disciplina.Invero, la mancata tipizzazione degli illeciti comporta che lesanzioni (tassativamente previste) non sono collegate a

mento disciplinare.La pregiudizialità tra procedimento disciplinare e processopenale non deve indurre a ritenere che – in virtù di un’ipo-tetica prevalenza (sopravvenuta) del secondo sul primo –no sia consentita, ai fini dell’irrogazione della sanzione di-sciplinare, una nuova valutazione dei fatti materiali accer-tati con sentenza penale di condanna (passata in giudicato).Infatti, il giudizio in ordine all’esistenza e configurabilitàdell’illecito disciplinare, costituente il necessario presup-posto dell’applicazione della relativa sanzione (amminista-tiva), è sempre devoluto alla valutazione autonoma del col-legio di disciplina18.

3. Trattazione e decisione collegialedell’affare disciplinare

3.1. Il contraddittorio nel procedimento disciplinareSi è già detto che, a seguito del rinvio a giudizio dell’inda-gato (da parte del Consiglio di disciplina, con contestualedesignazione del collegio competente e, quindi, rimes-sione dell’affare disciplinare a quest’ultimo), il presidentedel collegio di disciplina fissa la seduta di trattazione, infor-mandone l’incolpato almeno 10 giorni prima19, invitandolo acomparire avanti al collegio di disciplina per essere sentitoe (o) presentare eventuali documenti a sua discolpa20.La tutela del contraddittorio nei confronti del professionistasottoposto a procedimento disciplinare richiede che la can-vocazione suddetta contenga una contestazione dell’adde-bito. Tuttavia, la contestazione degli addebiti non esige unacompleta e particolareggiata esposizione dei fatti che inte-grano l’illecito 21, essendo invece sufficiente che l’incolpato,attraverso la lettura dell’incolpazione, sia posto in grado diapprontare la propria difesa in modo efficace22.

3.2. Accesso ai documentiL’azione disciplinare è caratterizzata dalla trasparenza: l’in-colpato e il suo difensore23 possono accedere a tutti gli attidel relativo procedimento. Nondimeno, la circostanza chel’art. 12 del R.d. 274/29, apra (sostanzialmente) la proceduradell’accesso dell’interessato soltanto dopo l’avvenuta in-colpazione non significa affatto che la fase antecedentepossa ritenersi impermeabile rispetto a qualunque istanzainformativa del predetto. E ciò in quanto vige il principio chechiunque subisca un procedimento di controllo o ispettivoha un interesse qualificato a conoscere tutti i documenti u-tilizzati nell’esercizio del potere di vigilanza, a cominciaredagli atti di iniziativa (quali le domande e le richieste da cuiscaturisca un obbligo di provvedere) e di preiniziativa(come gli esposti o le denunce che attivino procedimenti of-ficiosi dell’amministrazione)24.Ad ogni buon conto, il diritto di accesso (ovvero di prendere

Page 10: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

del collegio di disciplina che ne dispone l’irrogazione;Infatti, poiché il rispetto dell’obbligo di motivazione non vavalutato in astratto (ma con riferimento alla possibilità con-creta del professionista di conoscere le ragioni poste a fon-damento della sanzione comminatagli), il provvedimentodisciplinare deve considerarsi adeguatamente motivato afronte di un rinvio27 (contenuto nel provvedimento mede-simo) alla relativa deliberazione ovvero (anche tramite que-st’ultima) ai documenti istruttori.

4.3 La esecutivitàLa natura amministrativa del procedimento disciplinare ri-leva ai fini dell’immediata esecutività del relativo provve-dimento sanzionatorio (come in ogni altro provvedimentoamministrativo). Deve però osservarsi che (in caso di ricorsoal Consiglio Nazionale) sarebbe astrattamente ipotizzabilel’ammissibilità della domanda (incidentale) di sospensionedell’efficacia della decisione disciplinare impugnata; e ciòin applicazione analogica della disciplina (generale) delprocesso amministrativo. A questa ricostruzione osta, tut-tavia, l’impossibilità di scindere il procedimento giurisdi-zionale dinnanzi al CNGeGL in due fasi: una camerale all’e-sito della quale il giudice si pronuncia (con ordinanza) sul-l’istanza cautelare, l’altra di decisione nel merito (con sen-tenza) in pubblica udienza. Infatti, l’art. 8 del d.m. 15 feb-braio 1949 prevede un’unica sede, recte momento decisoriodel CNGeGL (quale giudice speciale): in camera di consi-glio, e con sentenza28!

4.4. La notificazioneL’articolo 15, comma 1, del R.d. n. 274/29 stabilisce che “...[...i provvedimenti sanzionatori del Consiglio di disciplina territoriale ...], sononotificat[i] agli interessati mediante lettera raccomandata con ricevuta di ri-torno29 ...”, ferma restando la necessità che la notificazionedelle sanzioni disciplinari di censura, sospensione e can-cellazione avvenga tramite ufficiale giudiziario, ai sensi delprecedente articolo 11, comma 3.Tra gli “interessati” di cui alla disposizione sopra riportatarientra, indiscutibilmente, anche il Procuratore della Re-pubblica. Ciò in quanto la norma richiede un coordinamentosistematico con le statuizioni contenute al comma 2 dellostesso articolo 15, che dà la possibilità al Pubblico Ministerodi proporre ricorso avverso i provvedimenti disciplinarientro 15 giorni dalla loro notificazione30.Le comunicazioni di cui sopra, a firma del Presidente del col-legio (di disciplina) giudicante, sono eseguite dagli uffici delCollegio territoriale.

A riguardo, è opportuno chiarire che, in virtù della recente riforma che haportato all’istituzione dei Consigli di disciplina (con la devoluzione ad essi dellafunzione disciplinare), s’impone (d’ora in avanti) la necessità di operare il do-

specifiche fattispecie deontologiche, con la conseguenzache il collegio di disciplina, nell’irrogare la sanzione, non ètenuto a seguire l’ordine previsto dall’art. 11 R.d. n. 274/29 eche ad una medesima mancanza può corrispondere l’appli-cazione alternativa di sanzioni di diversa gravità, secondo ladiscrezionale valutazione del collegio medesimo, il qualedeve tuttavia dar conto della sua scelta con adeguata moti-vazione.Le sanzioni comminabili sono solo quelle tipicamente pre-viste dall’articolo 11 del R.d. n. 274/29.

4. Il provvedimento finale: la sanzione

4.1. Il contenutoIl provvedimento sanzionatorio contiene l’intestazione delcollegio di disciplina (del Consiglio di disciplina) del Col-legio territoriale con l’indicazione dei consiglieri che hannopartecipato alla trattazione del procedimento e alla sua de-finizione (decisione finale), dell’incolpato, dell’addebito(contestato) con le norme e(o) principi deontologici violati,oltre che della data in cui è stato adottato.Il provvedimento reca infine il “dispositivo” (ossia la san-zione), con la sottoscrizione del Presidente del collegio didisciplina, e l’indicazione dell’autorità cui ricorrere (ai finidella sua impugnazione) e dei relativi termini (vale a dire,che avverso lo stesso provvedimento “è dato ricorso al Con-siglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati ai sensi del-l’articolo 15 del R.d. n. 274/1929 entro trenta giorni dalla no-tificazione2).

4.2. La motivazioneCome è stato anticipato nei paragrafi precedenti, è neces-sario che la decisione del collegio di disciplina sia adegua-tamente motivata. Tuttavia, ai fini dell’assolvimento del-l’obbligo di motivazione, il collegio di disciplina non è te-nuto a prendere in considerazione tutti gli elementi pro-spettati dall’incolpato, essendo sufficiente che lo stessogiustifichi l’uso del potere discrezionale attribuitogli dallalegge co l’indicazione delle ragioni ritenute di preponde-rante rilievo.All’uopo si rammenta che, in generale, l’obbligo di motiva-zione del provvedimento amministrativo non può ritenersiviolato quando, anche a prescindere dal testo letterale del-l’atto finale, i documenti dell’istruttoria offrano elementisufficienti ed univoci dai quali possono ricostruirsi le con-crete ragioni della determinazione assunta.Pertanto, in ordine alla “motivazione” occorre distinguere ilprovvedimento finale (cioè quello che viene comunicato al-l’incolpato), al quale la stessa va riferita, dalla deliberazione

Page 11: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 11

viene notificata all’interessato per mezzo dell’ufficialegiudiziario.Tuttavia, è evidente la maggior gravità della sanzione inquestione, poiché essa non è circoscritta a un lasso ditempo determinato.Se, infatti, chi è stato cancellato dall’albo può chiedere diesservi nuovamente ammesso, ciò nondimeno la reiscri-zione presuppone che siano cessate le ragioni che ave-vano determinato la cancellazione e che siano decorsi al-meno due anni dall’originario provvedimento sanziona-torio (art. 14, commi 1 e 3, R.d. n. 274/29).

4.6. Adempimenti accessoriI provvedimenti di sospensione dall’esercizio professio-nale e di cancellazione dall’albo (la quale ultima comporta– così come la sospensione per morosità – la riconsegna alCollegio territoriale del timbro professionale e del tesse-rino di riconoscimento, se ed in quanto rilasciato dal Col-legio, da parte dell’interessato) devono essere comunicatiagli uffici ed agli enti cui normalmente viene trasmessol’albo del Collegio35.Tutti, invece, i provvedimenti disciplinari sono annotatisulla cartella (anagrafe) personale dell’iscritto, contenutanell’albo territoriale, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3,comma 1, del Dpr 7 agosto 2012 n. 137. Ne consegue che (aifini di tale adempimento, così come per la succitata ricon-segna del tesserino e timbro professionali) il collegio di di-sciplina deve provvedere, senza indugio, a comunicare –per mezzo di un apposito servizio di segreteria (istituitopresso il Collegio territoriale-ufficio) – le proprie determi-nazioni sanzionatorie anche al Consiglio direttivo del (cor-rispondente) Collegio territoriale (Istituzione).Gli atti del procedimento disciplinare, depositati presso gliuffici del Collegio territoriale, sono riservati e come talidebbono essere conservati.Deve considerarsi ammesso che, in casi particolari per gra-vità e(o) clamore presso la pubblica opinione e, comunque,quando i fatti sono difficilmente oppugnabili, il collegio didisciplina possa pubblicare la propria decisione prima chedivenga definitiva, precisando che il provvedimento disci-plinare può essere oggetto di ricorso al CNGeGL.

5. Il ricorso al CNGeGL avversoi provvedimenti disciplinariIl ricorso al CNGeGL avverso il provvedimento (sanzione)disciplinare introduce un procedimento giurisdizionale di-retto al controllo della legittimità (formale e sostanziale)dell’atto amministrativo impugnato. Pertanto, il ConsuglioNazionale (in qualità di giudice speciale) è investito delsolo potere di annullare il provvedimento in tutto o in parte(o di confermarlo), e non può sostituirsi all’organo ammini-

vuto distinguo tra “Collegio-Ufficio” e “Collegio-Istituzione”, e quindi evitarequalsivoglia ingerenza del Consiglio direttivo (del Collegio territoriale-Istitu-zione) nella funzione disciplinare, anche (e soprattutto) laddove trattasi –come nel caso delle attività in commento – di semplici adempimenti esecutivie(o) meramente attuativi di determinazioni (collegiali) altrui.

4.5. Le sanzioni4.5.1. Avvertimento. L’avvertimento consiste nella rappre-

sentazione al colpevole delle mancanze commesse, e-sortandolo a non ricdervi. Esso è dato con lettera (racco-mandata) del Presidente del collegio di disciplina su de-lega dell’organo medesimo.

4.5.2. Censura. La censura è una rappresentazione dellemancanze commesse accompagnate da una formale notadi biasimo, ed è notificata all’iscritto per mezzo dell’uffi-ciale giudiziario.

4.5.3. Sospensione dall’esercizio della professione. La sospen-sione, che comporta la cessazione dell’attività professio-nale in corso, non può avere durata maggiore di sei mesi31

(essa invece non è soggetta a limiti di tempo qualora siadisposta per morosità, ai sensi dell’articolo 2, legge n.356/49).In passato, e presso diversi Collegi territoriali, si era in-veterata la prassi di fare decorrere gli effetti della so-spensione a apartire dal trentunesimo giorno successivoalla notifica (a mezzo di ufficiale giudiziario) del relativoprovvedimento32. D’uopo giova evidenziare che è assolu-tamente legittimo (in via generale) differire l’efficacia diun (qualsiasi) provvedimento amministrativo nel tempo.Né può escludersi, aprioristicamente, la possibilità che,in casi eccezionali (adeguatamente documentati e moti-vati), la decorrenza della sanzione in questione venga ul-teriormente posticipata nel tempo33 (e sempre per mezzodella stessa deliberazione collegiale che ne dispone l’ir-rogazione; si pensi, a titolo esemplificativo, all’indagatoche sia candidato a delle elezioni).Da quanto precede discende che, di norma o in mancanzadi diversa e specifica determinazione collegiale (che in-vece ne disponga un differimento), la deliberazione di ir-rogazione della sanzione (e, quindi, la sospensione) ac-quista efficacia (solo) con la comunicazione nei confrontidel professionista destinatario. E ciò in base alla regolagenerale secondo cui l’incidenza restrittiva sulla sfera giu-ridica dei destinatari (per la sottrazione di utilitates, il sor-gere di obbligazioni ovvero per le limitazioni di facoltà:per mezzo, ad esempio, di atti ablatori e/o sanzionatori),richiede la collaborazione e, quindi, la conoscenza daparte dei medesimi34.

4.5.4. Cancellazione dall’albo professionale. Così come lasospensione, anche la cancellazione dall’albo comportala cessazione dall’esercizio della libera professione, e

Page 12: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

professionista sanzionato.Da quanto precede discende che l’impugnazione al CN-GeGL avverso il provvedimento di un collegio (di un Consi-glio di) disciplina irrogativo di una sanzione disciplinarepuò avvenire esclusivamente attraverso la preventiva pre-sentazione o notificazione del ricorso nell’ufficio del Col-legio del Consiglio di disciplina che ha emesso la delibera-zione: è pertanto irricevibile il ricorso presentato diretta-mente al CNGeGL.Per quanto concerne i profili procedimentali regolati dalsuccitato art. 5 D.m. ’49, commi dal terzo al sesto, si rinvia in-tegralmente alla versione di lettura delle disposizioni me-desime come prospettata nell’introduzione.Va tuttavia puntualizzato che, ai sensi del settimo commadell’art. 5, l’ufficio del Collegio (territoriale) del Consiglio didisciplina deve trasmettere al CNGeGL il fascicolo degli attidel procedimento in busta sigillata, onde garantirne l’op-portuna riservatezza. E, unitamente a detta busta sigillata,lo stesso ufficio dovrà altresì inviare, in fascicolo separato,copia in carta libera del ricorso e della deliberazione impu-gnata.

6. Considerazioni finaliI Consigli di disciplina operano in piena autonomia organiz-zativa e con indipendenza di giudizio.In mancanza di diversa previsione di legge, le spese di fun-zionamento dei Consigli di disciplina (e, quindi, dei Collegidi disciplina) si considerano a carico dei corrispondenti Col-legi territoriali, in ossequio ai succitati principi di autonomiae indipendenza.Presso gli uffici dei Collegi territoriali sono istituiti degli ap-positi servizi di segreteria, con protocollo dedicato, per ilnecessario supporto all’esercizio alla funzione disciplinarenei confronti dei propri iscritti.

strativo titolare del potere disciplinare, imponendo unasanzione diversa, anche se in virtù di una nuova valutazionedegli stessi fatti, contestati e accertati.Questo principio, corollario delle considerazioni svolte in ri-ferimento alla natura (amministrativa) del procedimentopromosso dai Consigli di disciplina, è stato enunciato piùvolte anche dalla giurisprudenza di legittimità, ponendo afondamento del decisum una parabola argomentativa cali-brata nei termini che seguono. “I Consigli [di disciplina] dei collegiprovinciali dei geometri e il Consiglio Nazionale assumono nella materia di-sciplinare diversa qualificazione ed emettono provvedimenti di natura di-versa: i primi, preposti alla tutela del decoro della categoria e della deonto-logia professionale, esercitano un’attività amministrativa di controllo sugli i-scritti all’albo, che può dar luogo a provvedimenti sanzionatori di carattereamministrativo; invece, il Consiglio Nazionale, davanti al quale quei prov-vedimenti possono essere impugnati, assume la veste di organo giurisdizio-nale speciale, le cui decisioni sono suscettibili del tipico rimedio del ricorso percassazione (art. 15 - ultimo comma - del R.d. 11 febbraio 1929 n. 274), pe-raltro in conformità alla disposizione dell’art. 111 della Costituzione, onde ilgiudizio davanti al Consiglio Nazionale su impugnazione del provvedimentoirrogarivo di sanzione ha ad oggetto, non la rinnovazione di un giudizio svoltonel grado inferiore, bensì il solo controllo sulla legittimità formale e sostan-ziale dell’atto amministrativo impugnato” (Cassaz. civ. S.U. n.13170/91).Come già si è avuta occasione di evidenziare nell’introdu-zione, l’art. 15 del R.d. n. 274/29, al comma 2, dispone checontro i provvedimenti sanzionatori del Consiglio di disci-plina territoriale, “... entro 30 giorni dalla notificazione, è dato ricorso,tanto all’interessato quanto al Procuratore del[la Repubblica] al [ConsiglioNazionale Geometri e Geometri Laureati] ...36”.L’art. 5, comma 1, del D.m. 15 febbraio 1949, recante lenorme di procedura per la trattazione dei ricorsi suddetti, asua volta, dispone che il ricorso al Consiglio Nazionale “è pre-sentato o notificato nell’ufficio del [...] Collegio [il cui consiglio di disciplina]ha emesso la deliberazione che si intende impugnare”.Ebbene, dal combinato disposto delle norme testé ripor-tate si ricava: a) che le impugazioni contro le deliberazionisanzionatorie adottate dai Consigli di disciplina sono rivolteal Consiglio Nazionale; b) che l’impugnazione è presentatae notificata al Collegio (ufficio!) provinciale del Consiglio didisciplina.Quest’ultima regola, non consente solo l’individuazionedella data della presentazione dell’impugnazione37, ma èfunzionale all’instaurazione del contraddittorio verso ilConsiglio di disciplina, recte il collegio di disciplina, il quale,ricevuto il gravame, ha il potere d’immediata presentazionedi controdeduzioni e di impugnazione incidentale.Nel procedimento giurisdizionale relativo ai provvedimentidisciplinari, infatti, non è contemplata alcuna altra forma diconoscenza da parte del collegio (inquirente e giudicante)del Consiglio di disciplina dell’imputazione proposta dal

Note10) Come, ad esempio, le informazioni apprese

tramite stampa.11) La circostanza che tali atti (istruttori) siano

svolti, anziché dal presidente del Consiglio didisciplina, da un consigliere delegato dal pre-sidente, non spiega effetti invalidanti, poichédetta delega non è espressamente vietata eperché comunque non si determina alcunpregiudizio del diritto di difesa.

12) In altri termini, tale fase istruttoria (prelimina-re) si svolge precipuamente nell’interessepubblico a perseguire condotte deontologica-mente censurabili (per salvaguardare l’inte-grità morale e l’onorabilità della Categoriaprofessionale di appartenenza). È lo stessointeresse pubblico a imporre, quindi, che l’at-tività del Presidente sia concepita comeespressione di un suo dovere (piuttosto chedi un potere) di accertare (obiettivamente) ifatti ascritti al professionista, al fine di poter-

ne riferire compitamente al Consiglio di disci-plina, al quale ultimo soltanto compete (sem-pre il dovere) di deliberare sull’esercizio del-l’azione disciplinare. Da quanto precedediscende che le poche norme che disciplina-no la fase procedimentale de qua sono posteesclusivamente a garanzia di tale interessepubblico, compresa la disposizione (di cui alcomma 1 dell’art. 12 R.d. n. 274/29) che pre-vede la delibera del Consiglio di disciplina perl’avvio delle indagini preliminari in questione,ove esse siano disposte d’ufficio.

13) La “archiviazione” del procedimento discipli-nare da parte del Consiglio di disciplina, inquanto atto amministrativo, non è preclusivodel successivo esercizio (sulla base, per es.,di ulteriori acquisizioni) del potere disciplina-re da parte dello stesso Consiglio per i mede-simi fatti. Detta ipotesi non configura, pertan-to, una violazione del principio ne bis in idem(in forza del quale l’incolpato non può essere

Page 13: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 13

giudicato due volte per lo stesso illecito disci-plinare). il ricorso al CHGeGL presentato dal-l’esponente contro il provvedimento di archi-viazione del Consiglio di disciplina è inam-missibile, atteso che (in materia disciplinare)l’impugnazione è consentita solo avverso ledecisioni che concludono un procedimentodisciplinare, e legittimati a proporla sono solol’iscritto contro cui si procede ed ilProcuratore della Repubblica.

14) oppure, ove possibile, a mezzo posta elettro-nica certificata, in applicazione dell’art. 48,comma 2, del decreto legislativo 7 marzo2005 n. 82 e s.m.i.

15) Non a caso l’articolo 133, comma 1 bis disp.att. c.p.p., prevede la comunicazione deldecreto penale di condanna anche agli enti diappartenenza dell’imputato, qualora si tratti didelitti contro il patrimonio.

16) La pregiudizialità tra giudizio penale e giudiziodisciplinare è conseguenza della modificazio-ne dell’art. 653 c.p.p. operata dall’art. 1 leggen. 97 del 2001, che quindi impone la sospen-sione del procedimento disciplinare in pen-denza di quello penale ai sensi dell’art. 295c.p.c. A riguardo, è opportuno evidenziare chel’art. 2 della legge n. 97 del 2001, con lamodifica apportata all’art. 445 c.p.p., ha inno-vato anche alla disciplina relativa all’efficaciadella sentenza di applicazione della pena surichiesta (ex art. 444 c.p.p.) nel giudizio disci-plinare, prevedendo che tale sentenza ha effi-cacia nei procedimenti disciplinari quando

21) “... anche il riferimento a fatti oggetto di unprocedimento penale (nella specie, a carico diun odontoiatra imputato del reato di concor-so in esercizio abusivo della professione peraver favorito lo svolgimento di prestazioniodontoiatriche nel proprio studio professio-nale da parte di soggetto a ciò non abilitato,del quale era stato prestanome) è sufficientead integrare una valida contestazione dell’ad-debito disciplinare” (Cassazione civile, sez.III, n. 2296/04).

22) “... senza rischio di essere condannato perfatti diversi da quelli ascrittigli o diversamen-te qualificabili sotto il profilo della condottaprofessionale a fini disciplinari” (CassazioneS.U. civ. n. 11780/92, Cassazione civile sez.III, n. 18505/06).

23) Che può essere tanto un legale (avvocato)quanto un esperto di fiducia (Cassazione sez.III, 23 maggio 2006 n. 12122, Cassazionesez. Unite 18 aprile 1988, n. 3044, Cassazionesez. III, 16 gennaio 2007 n. 835).

24) Per contro, in capo al terzo che ha presenta-to l’esposto - sulla base del quale ha avutoluogo l’istruttoria preliminare ad un procedi-mento disciplinare nei confronti di un profes-sionista - il diritto di accedere agli atti con cuiil Consiglio di disciplina ha valutato i fatti(narrati nell’esposto) sorge solo in seguitoall’esercizio dell’azione disciplinare o alla deli-berazione di non luogo a procedere (cfr;Consiglio di Stato, sez. IV, n. 7111/06, che

all’accertamento della sussistenza del fatto,della sua illiceità penale ed alla affermazioneche l’imputato lo ha commesso (cfr. Cortecostituzionale n. 186 del 2004). Ne consegueche la decisione emessa ai sensi dell’art. 444c.p.p., è sussumibile nel contesto di sentenzairrevocabile, di cui all’art. 653 c.p.p., ed alpari di quest’ultima ha efficacia nel procedi-mento disciplinare, ex art. 295 c.p.p.

17) Cfr. Cassazione civile, sez. un. 25 luglio 2011,n. 16169.

18) In questo senso anche l’orientamento conso-lidato della giurisprudenza di legittimità, cheaveva efficacemente ribadito la “indipenden-za” del collegio (giudicante) anche con riferi-mento all’ipotesi di cui all’art. 6 della legge 28febbraio 1985 n. 47 (“Norme in materia dicontrollo dell’attività urbanistico-edilizia, san-zioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie,ecologia”; articolo abrogato dall’art. 136,comma 2, Dpr 6 giugno 2001, n. 380, adecorrere dal 30 giugno 2003, ai sensi del-l’art. 3, d.l. 20 giugno 2002, n. 122, conv.,con modificazioni, in l. 1 agosto 2002, n.185): “nel caso in cui il sindaco segnali[...]che un geometra è incorso in violazione delladisciplina urbanistica, il Co[nsiglio di discipli-na] è tenuto ad effettuare una propria autono-ma valutazione dell’illecito, ai fini dell’irroga-zione di una sanzione disciplinare, ancorché ilprofessionista abbia già subito una condannapenale, che rileva solo per l’accertamento del

fatto” (Cassazione S.U. civ. n. 11780/92).19) È bene ricordare che l’inosservanza del termi-

ne minimo di 10 giorni può essere motivo dirichiesta da parte del ricorrente di annulla-mento di tutto il procedimento. Nondimeno,deve però osservarsi che il carattere perento-rio di tale termine è escluso in nuce dalla cir-costanza che la ratio della norma è semplice-mente consentire all’incolpato di predisporreuna efficace difesa, finalità che potrebbe nonessere in alcun modo frustrata dall’inosser-vanza della disposizione medesima. Per stabi-lire, dunque, se detto inadempimento costi-tuisca un vizio di legittimità del procedimentooccorre verificare se nel caso concreto il ritar-do abbia effettivamente impedito al professio-nista di presenziare alla seduta di collegio didisciplina spiegando tutte le difese possibili apropria discolpa;

20) La spedizione (a mezzo lettera raccomandataa/r) della comunicazione entro un congruotermine, idoneo a informare in tempo utile ildestinatario della seduta di collegio (giudi-cante), esonera quest’ultimo dall’attendereche gli pervengano le attestazioni di ricevi-mento della missiva medesima. In altri termi-ni, non occorre la certezza circa la ricezionedella convocazione da parte dell’interessato,essendo sufficiente la presunzione dellaconoscenza della raccomandata spedita tem-pestivamente all’indirizzo di residenza odomicilio dello stesso.

Page 14: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

vrebbe esplicitamente previsto (come ha fattocon disposizioni espresse di altri ordinamentiprofessionali). E circa la possibilità, prospet-tata da una parte (minoritaria) della dottrina,di applicare per via di interpretazione analogi-ca (poiché in bonam partem) dette disposi-zioni deve rilevarsi il loro carattere (non sol-tanto “speciale”, ma anche) “eccezionale”,poiché esse derogano (nonostante la possibi-lità riconosciuta a chi dovesse aver subito unprovvedimento disciplinare ingiusto di spie-gare un’azione risarcitoria) alla regola genera-le dell’immediata esecutività di tutti gli attiamministrativi. Tale natura “eccezionale”, per-tanto, esclude in nuce la possibilità di un’ap-plicazione, per via di interpretazione analogi-ca, delle disposizioni in parola a realtà e sog-getti diversi rispetto a quelli per cui risultano(espressamente) dettate.

29) Oppure, ove possibile, a mezzo di posta elet-tronica certificata, in applicazione all’art. 48,comma 2, del decreto legislativo 7 marzo

2005 n. 82 e s.m.i.30) Per contro non può considerarsi “interessa-

to” nei termini sopra descritti anche l’even-tuale esponente; la comunicazione a quest’ul-timo discende tuttavia dal dovere di correttez-za gravante sul collegio di disciplina.

31) Unica ipotesi in cui la sospensione (qualesanzione) può avere una durata superiore aisei mesi, i.e. fino a due anni, è quella con-templata dall’art. 29, comma 2, del Dpr 6 giu-gno 2001, n. 380.

32) Con riferimento a tale eventualità deve peròosservarsi, attesa la specificità della materiadisciplinare, che: a) il differimento dell’effica-cia della sanzione può trovare giustificazioneunicamente nell’opportunità di salvaguardare

la committenza, considerando che il profes-sionista non avrebbe la possibilità di prende-re contromisure in ordine a un provvedimen-to di sospensione anche qualora fosse aconoscenza del procedimento disciplinare asuo carico; b) per questa ragione, non potreb-be mai trovare applicazione in caso disospensione per morosità (giacché è oneredel professionista, consapevole della propriamorosità, prendere tutte le misure necessarieper evitare danni alla committenza) oppure incaso di cancellazione (dove è la stessa gravitàdella sanzione a non tollerare alcu tipo di dila-zione). Ne consegue che cade in errore chiritiene che la (eventuale) discrasia temporaletra il momento della conoscenza del provve-dimento di sospensione e quello in cui essoacquista efficacia trovi la propria giustificazio-ne nella necessità di attendere la sua inoppu-gnabilità. Se così fosse, infatti, a fronte di unricorso presentato prima del momento (ovve-ro il trentunesimo giorno successivo alla noti-

ficazione) fissato per la produzione dell’effica-cia, questa dovrebbe essere ulteriormente dif-ferita (fino alla definizione dello stesso grava-me), mentre si è già detto che il provvedi-mento in questione è un atto amministrativo,come tale immediatamente esecutivo (primaancora, dunque, del decorso del termine perimpugnarlo).

33) È evidente, tuttavia, che la posticipazionedegli effetti della sospensione non può costi-tuire la regola, ma deve rappresentare l’ecce-zione. Altrimenti si finirebbe con l’ammetterela vigenza nell’ordinamento dei geometri diuna norma “eccezionale” prevista inveceespressamente (dal legislatore) per altri pro-fessionisti, della quale, per contro, deveescludersi – in considerazione proprio della

peraltro fa salvo il generale potere-dovere del[Consiglio di disciplina] di negare l’accessoagli atti riguardanti un procedimento discipli-nare nei confronti di un professionista checontengano dati sensibili del medesimo). Perquanto attiene invece alla necessità di bilan-ciare il diritto di accesso agli atti (amministra-tivi) del procedimento disciplinare con la tute-la dei soggetti i cui dati personali siano con-tenuti nella documentazione richiesta, deveritenersi che la riservatezza delle personecitate nell’esposto (oltre che del suo firmatrio,qualora i fatti ivi narrati non siano per forza dicose riconducibili a quest’ultimo), di cui l’in-dagato o incolpato chieda l’ostensione, possaessere garantita mediante la mascheraturadei nominativi.

25) L’incolpato ha la facoltà di avvalersi della assi-stenza di un difensore o di un esperto di fidu-cia, ma l’affermazione di tale facoltà di difesanon impone, nel silenzio della legge, alcunobbligo procedimentale a carico dell’organodisciplinare, dalla cui violazione possa conse-guire l’illegittimità del procedimento. Ne con-segue che l’assenza di un difensore tecniconon è causa di nullità del procedimento (enon confligge con i principi costituzionali deldiritto di difesa), posto che sia il collegio didisciplina, sia il professionista discutono divicende tecniche che entrambi sono perfetta-mente in grado di valutare in base alla propriaesperienza e professionalità. Ad ogni buonconto, che il contraddittorio possa aver luogoanche a mezzo della (mera) produzione didocumenti o attraverso un’apposita delega(“ad litem”) a un difensore deve esseresegnalato nell’avviso di convocazione dell’in-colpato (Cfr. Cassazione, sez. III, 23 maggio2006, n. 12122 e ss.uu. 18 aprile 1988 n.3044).

26) Infatti, nella normativa che regola il procedi-mento non è prescritta la continuità della fasedecisoria dopo la conclusione della discus-sione, né la lettura del dispositivo in seduta diConsiglio. Anzi, dalla disciplina de qua emer-ge l’obbligo del Collegio di disciplina di rin-viare la seduta ove l’incolpato abbia addottoun legittimo impedimento a presenziarvi.

27) «La motivazione “per relationem” del provve-dimento disciplinare [ovvero tramite rinviodella deliberazione conforme del Collegio didisciplina], non costituisce violazione dell’ob-bligo di cui all’art. 3, legge 7 agosto 1990 n.241, atteso che detta modalità di estrinseca-zione della volontà dell’Amministrazione èidonea a soddisfare adeguatamente l’esigen-za, tutelata dalla norma, che il soggetto inte-ressato sia posto nella condizione di cono-scere i presupposti di fatto e le ragioni di dirit-to che sono a fondamento della decisione»(T.A.R. Cagliari, n. 90/03).

28) Fanno inoltre propendere per la soluzionenegativa le circostanze che: a) il requisito(necessario ai fini della concessione dellamisura cautelare in questione) del periculumin mora (ovvero il rischio di subire un pregiu-dizio grave e irreparabile in attesa della defini-zione del giudizio dinnanzi al CNGeGL) sareb-be teoricamente ravvisabile solo in ordine adeterminate sanzioni (quali la sospensione ela cancellazione dall’albo professionale); b)ove il legislatore avesse inteso ammetterel’effetto sospensivo (automatico) del ricorso(avvero tutti i provvedimenti sanzionatori) l’a-

sua portata derogatoria – un’applicazione pervia di interpretazione analogica. Non ècomunque ammissibile che la sospensionevenga posticipata nel tempo qualora sussistail pericolo che i comportamenti scorretti, chehanno dato luogo alla sanzione medesima,possano nel frattempo ripetersi.

34) Detto orientamento è stato peraltro fatto pro-prio dal legislatore con l’introduzione nell’art.21-bis della legge n. 241/90 (ad operadell’Art. 14 della legge n. 15 del 2005), ilquale prevede altresì l’applicabilità, alla fatti-specie, della “comunicazione [...] effettuataanche nelle forme stabilite per la notifica agliirreperibili nei casi previsti dal codice di pro-cedura civile”.

35) Di regola, al Ministero della Giustizia, alCNGeGL, alla CIPAGLP, alla Regione (nellepersone del Presidente e dei componenti laGiunta), all[Amministrazione provinciale e aquella comunale, alle Procure, Tribunali(compresi gli Uffici dei giudici di pace) ed allaCorte di Appello della Provincia, alla Questurae Prefettura della Provincia, ai Comandantidelle Forze dell’Ordine, all’Ufficio prpvincialedel Lavoro e della Massima Occupazione dellaProvincia, all’Agenzia del Territorio dellaProvincia, al Provveditorato agli Studi dellaProvincia, al Soprintendente per i BeniCulturali e Ambientali della Provincia,all’Agenzia delle Entrate provinciale elocale ead ogni altro Ente o ufficio cui di norma vienetrasmesso l’albo professionale.

36) Il Consiglio Nazionale è altresì giudice specia-le per le impugnative avverso le decisioni deiCollegi provinciali riguardanti l’iscrizione e lacancellazione dall’albo e(o) dal registro deipraticanti e per i reclami contro i risultati delleelezioni dei Consigli direttivi degli stessiCollegi, ai sensi dell’art. 6 del d. lgt. n.382/44.

37) Ai fini della tempestività dell’impugnazioneal CNGeGL occorre, invero, avere riguardoalla data di ricezione del ricorso da parte delCollegio del Consiglio di disciplina che haemesso la deliberazione oggetto di impugna-zione, non alla data di spedizione dell’atto daparte dell’interssato a mezzo del serviziopostale. A nulla vale in senso contrario l’inter-venuta declaratoria di illegittimità costituzio-nale parziale del combinato disposto dell’art.149 c.p.c. e dell’art. 4, comma 3, l. n. 890 del1982 ad opera della sent. Corte Cost. n. 477del 2002, giacché il principio stabilito dallacitata pronuncia del giudice delle leggi – cheha pubblicato, per il notificante, il perfeziona-mento della notificazione a mezzo posta alladata di consegna dell’atto all’ufficial giudizia-rio (salvo restando, per destinatario, il perfe-zionamento della notificazione alla data dellaricezione) – è applicabile solo allorché risulticerta la data di consegna dell’atto a chi dovràprocedere alla sua spedizione, il che si verifi-ca solo nei casi in cui la parte impugnante sirivolga all’ufficiale giudiziario (abilitato a uti-lizzare il servizio postale), e non in quelli dispedizione diretta da parte dell’interessato amezzo del servizio postale, sia pure con larichiesta del servizio raccomandato.

Page 15: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -
Page 16: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Pubblicato in Gazzetta Ufficialeil nuovo Regolamentoper la formazione professionale

vato lo schema di regolamento per la formazione continua; Visto il parere favorevole espresso dal Signor Ministro

della Giustizia il 19 giugno 2014, protocollom_dg.GAB.19/06/2014.0021682.U, ai sensi del del D.P.R. 7 a-gosto 2012, n. 137 articolo 7, comma 3; adotta il seguente regolamento per la formazione profes-sionale continua

Articolo 1 (Definizioni)

Ai fini del presente regolamento si applicano le seguentidefinizioni:

Professione: attività, o insieme delle attività, riservateper espressa disposizione di legge o non riservate, il cui e-sercizio è consentito solo a seguito d’iscrizione in Ordini oin Collegi, subordinatamente al possesso di qualifiche pro-fessionali o all’accertamento delle specifiche professiona-lità (D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 1, comma 1, letteraa);

Professionista: soggetto iscritto all’Albo del Collegio; Conoscenza: risultato dell’assimiliazione di informazioni

attraverso l’apprendimento; le conoscenze sono un insiemedi fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore dilavoro o di studio;

Competenza: comprovata capacità di utilizzare cono-scenze, abilità e attitudini personali, sociali e/o metodolo-giche, per ottenere risultati misurabili;

Abilità: capacità di applicare conoscenze e di utilizzareknow-how per portare a termine compiti e risolvere pro-blemi;

Professionalità: caratteristica del professionista intesacome competenza qualificata e riconosciuta quale insiemedi apparati teorici e normativi di riferimento, acquisita at-traverso un processo di apprendimento prolungato e siste-matico; capacità progettuali e pluralità di esperienze che siestrinsecano come pratica organizzativa e capacità realizza-tive distintive;

Modalità propedeutica: procedura che consente la pos-sibilità di accedere al modulo o sezione successiva me-diante superamento di un test auto-valutativo.

Articolo 2 (Obbligo formativo)

1. In attuazione delle disposizioni di cui al D.P.R. 7 agosto2012, n. 137, articolo 7, il presente regolamento disciplina lafor-mazione professionale continua degli iscritti all’Albo deiGeometri e Geometri Laureati ai fini dell’assolvimento del-l’obbligo di aggiornamento professionale.

2. Sono soggetti all’obbligo formativo tutti gli iscritti al-l’Albo, salvo quanto disposto all’articolo 13 del presente re-golamento.

È stato recentemente approvato il “Regolamento per laformazione professionale continua”, che ora è diventatolegge di Stato a partire dal 15 agosto 2014. Riproduciamoil testo integrale delle nuove norme in attesa di un com-mento approfondito che rinviamo al prossimo numerodella rivista.Cogliamo l’occasione per suggerire la lettura special-mente degli articoli 3, 7 e 12, quelli che più specificamenteriguardano l’applicabilità delle nuove disposizioni all’at-tività degli iscritti.

LIBERE PROFESSIONI Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati -Regolamento per la formazione professionale continua aisensi del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 7. (Delibera del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati n. 6 del22 luglio 2014)Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (Con-siglio Nazionale) considerato quanto segue:

(1) al fine di garantire la qualità e l’efficienza della pre-stazione professionale, nel migliore interesse dell’utente edella collettività, e per conseguire l’obiettivo dello sviluppoprofessionale, ogni professionista ha l’obbligo di curare ilcontinuo e costante aggiornamento della propria compe-tenza professionale (D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 7,comma 1);

(2) il codice deontologico, approvato dal Consiglio Na-zionalenella seduta del 3 aprile 2007 e pubblicato sulla Gaz-zetta Ufficiale del 26 maggio 2007, n. 121, prevede, all’arti-colo 23, che l’iscritto deve “svolgere la prestazione profes-sionale, per il cui espletamen-to è stato incaricato, nel ri-spetto dello standard di qualità stabilito dal CNGeGL…” e“mantenere costantemente aggiornata la propria prepara-zione professionale attraverso lo svolgimento e la frequen-za delle attività di informazione, di formazione e di aggior-namen-to…”;

(3) la direttiva Europea n. 2005/36/CE, recepita con De-creto Legislativo del 9 novembre 2007, n. 206, individuanella formazione e istruzione permanente lo strumento permantenere prestazioni professionali sicure ed efficaci (vediconsiderando 39 e articolo 22);

(4) il Decreto Legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 (G.U. n.39 del 15.2.2013), in particolare artt. 1 (oggetto) e 2 (Defini-zioni);

(5) la formazione assicura ai professionisti di ogni età esituazione occupazionale, in un’ottica di pari opportunità,condizioni che facilitano l’apprendimento permanente, alfine di evitare rischi di esclusione sociale e professionale;

Vista la delibera n. 8 del 28/4/2014 con cui è stato appro-

Page 17: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 17

5. Il Consiglio Nazionale predispone il Sistema Informa-tivo Nazionale sulla Formazione Continua (SINF) al fine digarantire uniformità e trasparenza, nonché la più ampiapubblicità a livello nazionale degli eventi formativi, com-presi quelli organizzati da associazioni professionali e sog-getti terzi.

6. Il Consiglio Nazionale può organizzare direttamente e-venti formativi.

Articolo 4 (Attività formativa a distanza)

1. È ammessa la formazione a distanza (FAD), con moda-lità approvate dal CNGeGL, per gli eventi di cui all’articolo3, comma 2, lettere a), b), c) e d) del presente regolamento,a condizione che sia verificabile l’effettiva partecipazionedell’iscritto e l’acquisizione delle nozioni impartite.

2. È previsto uno specifico sistema di “Formazione a Di-stanza Qualificata” (FAD-Q) nel caso in cui la modalità di e-rogazione rispetti tutte le seguenti prescrizioni:

a) la piattaforma formativa deve avere i requisiti mi-nimi secondo le linee guida che saranno emanate dal Con-siglio Nazionale;

b) i moduli formativi che compongono i corsi devonoes-sere svolti dai discenti in modalità propedeutica, attra-verso il superamento di appositi questionari di valutazioneintermedi e finali;

c) ogni attività didattica erogata deve essere conser-vata su un apposito registro dati. Su richiesta del ConsiglioNazionale deve essere fornito il dettaglio delle attività for-mative condotte da ciascun discente.

Articolo 5 (Assolvimento obbligo formativo)

1. L’obbligo della formazione continua decorre dal 1 gen-naio dell’anno successivo a quello di iscrizione all’Albo.

2. Ogni iscritto sceglie liberamente gli eventi formativi dasvolgere, in relazione alle preferenze personali nell’ambitodi cui all’articolo 3 del presente regolamento.

3. Ai fini dell’assolvimento dell’obbligo, ogni iscrittodeve conseguire nel triennio almeno 60 (sessanta) CFP.

Articolo 6 (Credito formativo professionale e adempimento obbligo)

1. L’unità di misura della formazione continua è il creditoformativo professionale (CFP).

2. Il CFP è connesso alla tipologia di evento formativo edalla durata dello stesso così come previsto nella Tabella 1 dicui all’articolo 7 del presente regolamento.

3. La violazione dell’obbligo di formazione continua co-stituisce illecito disciplinare ai sensi del D.P.R. 7 agosto2012, n. 137, articolo 7, comma 1.

Articolo 3 (Attività formativa)

1. Gli eventi formativi sono finalizzati a migliorare, ag-gior-nare e/o trasmettere le conoscenze, le abilità e le com-petenze degli iscritti all’Albo, per esercitare l’attività con laprofessionalità necessaria a garantire i servizi da prestarealla committenza.

2. Costituiscono eventi formativi le seguenti attività: a) corsi di formazione e aggiornamento; b) corsi di formazione previsti da norme specifiche,

nei quali possono essere previsti anche esami finali; c) corsi o esami universitari (di laurea, di specializza-

zione, di perfezionamento e di master); d) seminari, convegni e giornate di studio; e) visite tecniche e viaggi di studio; f) partecipazione alle commissioni per gli esami di

Stato per l’esercizio della professione; g) relazioni o lezioni negli eventi formativi e nell’atti-

vità di supporto nell’attività didattica; h) pubblicazioni, articoli scientifici o tecnico-profes-

sionali, pubblicati su riviste a diffusione almeno provin-ciale;

i) il rivestire il ruolo di professionista affidatario ai finidi un contratto di apprendistato di alta formazione e ricercadi cui al Testo Unico, D.Lgs. 14 settembre 2011, n. 167, arti-colo 5, (apprendistato);

j) frequenza a corsi di alta formazione post secondariacompresa Istruzione Tecnica Superiore (ITS) nelle disci-pline tecnico scientifiche, di cui al successivo comma delpresente articolo;

k) il rivestire il ruolo di professionista affidatario aisensi del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 6, comma 3 ilcui tirocinante ha effettuato l’intero tirocinio professionale,con rilascio del prescritto certificato;

l) attività di docenza. 3. Gli eventi formativi devono comprendere, anche di-

sgiuntamente:a) le discipline tecnico-scientifiche inerenti l’attività

professionale del geometra e geometra laureato; b) le norme di deontologia e ordinamento professio-

nale;c) le altre discipline comunque funzionali all’esercizio

della professione. 4. Per quanto attiene il comma 3, lettera a) del presente

articolo, è possibile fare riferimento allo Standard di Qua-lità della professione del Geometra e Geometra Laureatoapprovato dal Consiglio Nazionale.

Page 18: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Articolo 7 (Valutazione eventi formativi)

1. La valutazione degli eventi formativi di cui all’articolo3, comma 2, del presente Regolamento è effettuata secondoi criteri riportati nella tabella che segue:

I criteri di valutazione, di cui alla tabella 1, sono aggiornatidal Consiglio Nazionale con apposita deliberazione.

2. Ai fini dell’attribuzione dei CFP, tutti gli eventi devonoprevedere una percentuale minima di frequenza obbliga-toria.

3. Il riconoscimento dei CFP matura nell’anno solare incui si è concluso l’evento formativo.

Articolo 8 (Curriculum Professionale Certificato)

1. È istituito il Curriculum Professionale Certificato (CPC)sulla formazione professionale, consultabile on line, chepuò essere oggetto di divulgazione a terzi, in quanto trattasidi pubblicità informativa che risponde al solo interessedella collettività.

2. Il CPC contiene: a) gli eventi formativi svolti dal singolo iscritto confor-

memente al presente regolamento;b) la formazione e le esperienze maturate prima del-

l’entrata in vigore del presente regolamento;c) le qualifiche professionali acquisite; d) i titoli professionali acquisiti.

Articolo 9 (Commissione nazionale formazione professionale continua)

1. La Commissione nazionale sulla formazione continuaè nominata dal Consiglio Nazionale ed è composta da sette

membri, compreso il Presidente del Consiglio Nazionale osuo delegato, che la presiede.

2. La Commissione dura in carica per la durata del Con-siglio Nazionale e rimane in essere fino alla nomina dellanuova Commissione.

3. I compiti della Commissione nazionale formazioneprofessionale continua, sono i seguenti:

a) supportare il Consiglio Nazionale nelle attività dipromozione, monitoraggio e coordinamento generale;

b) esaminare e istruire le richieste di autorizzazioneda parte delle associazioni professionali e soggetti terzi edesprimere motivato parere al Consiglio Nazionale;

c) certificare, su istanza dell’iscritto, la formazione e leesperienze maturate prima dell’entrata in vigore del pre-sente regolamento;

d) gestire il CPC attraverso il SINF; e) svolgere, su mandato del Consiglio Nazionale, atti-

vità di vigilanza e di ispezione sugli eventi formativi; f) predisporre e definire, ai fini dell’uniformità su tutto

il territorio nazionale, un piano annuale dell’offerta forma-tiva, individuando i programmi e le caratteristiche descrittenello standard di qualità, dei corsi di cui all’articolo 3,comma 2, lettera a), che saranno successivamente pubbli-cizzati sul SINF;

g) riconoscere e attribuire, su richiesta dei Collegi ter-ritoriali, i CFP per gli eventi formativi non previsti nell’arti-colo 3 del presente regolamento, comunque ritenuti tali per

Tabella 1 Valutazione degli eventi formativi

Evento Formativo CFP Limiti maxtriennali (CFP)

1 Corsi di formazione e aggiornamento (articolo 3, comma 2, lett a) e b) 1 CFP ogni ora nessuno 2 Corsi di formazione e aggiornamento FAD (articolo 4, comma 1) 1 CFP ogni ora nessuno 3 Esame nei corsi previsti da norme specifiche (articolo 3, comma 2, lett. b) 3 CFP nessuno 4 Corsi o esami universitari (articolo 3, comma 2, lett.c) 8 CFP ogni 1 CFU nessuno 5 Corsi di formazione post-secondari (articolo 3, comma 2, lett. j) 30 CFP nessuno 6 Corsi di formazione e aggiornamento FAD-Q (articolo 4, comma 2) 2 CFP ogni ora nessuno 7 Seminari, convegni, giornate di studio (articolo 3, comma 2, lett. d) (max 3 CFP per evento) 1 CFP ogni due ore 24 CFP 8 Visite tecniche e viaggi di studio (articolo 3, comma 2, lett. e) (max 3 CFP per evento) 1 CFP ogni due ore 12 CFP 9 Commissioni per gli esami di Stato (articolo 3, comma 2, lett. f) 6 CFP 12 CFP 10 Relazioni o lezioni in eventi formativi (articolo 3, comma 2, lett. g) Fino a 3 CFP 18 CFP 11 Attività di docenza negli eventi formativi (articolo 3, comma 2, lett. l) 2 CFP ogni ora 30 CFP 12 Pubblicazioni, articoli scientifici o tecnico professionali (articolo 3, comma 2, lett. h) Fino a 6 CFP 18 CFP 13 Attività affidatario (articolo 3, comma 2, lett. k) 10 CFP ogni Prat. 20 CFP 14 Attività affidatario (articolo 3, comma 2, lett. i) 10 CFP ogni Appr. 20 CFP

Page 19: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 19

getto proponente; b) titolo; c) esauriente descrizione dei contenuti, con specifico

riferimento agli obiettivi che si intendono raggiungere inmerito alla conoscenza, qualità e abilità;

d) materiale didattico previsto; e) durata; f) modalità di svolgimento; g) qualifica e curriculum dei docenti; h) numero massimo dei discenti ammessi; i) eventuali oneri a carico dei partecipanti; j) modalità di verifica della rilevazione dei presenti; k) durata minima di partecipazione ai fini del ricono-

scimento dei crediti; l) specifiche tecniche per l’ eventuale erogazione nella

modalità FAD di cui all’articolo 4, comma 1 e FAD-Q di cui al-l’articolo 4, comma 2;

m) altre informazioni ritenute utili. 3. Il Consiglio Nazionale, acquisito il parere della Com-

missione nazionale formazione professionale continua, dicui all’articolo 9 del presente regolamento, esprime moti-vata proposta di delibera e la trasmette al Ministero vigi-

la professionalità dei contenuti; h) riconoscere e attribuire, su richiesta del Consiglio

Nazionale, i CFP per particolari e specifici eventi formativi,ritenuti tali per la professionalità dei contenuti dell’eventostesso, anche in deroga all’articolo 7, tabella 1, del presenteregolamento;

4. I componenti della Commissione di cui al precedentecomma 1 che, senza giustificato motivo, non partecipano atre riunioni consecutive, decadono automaticamente dallacarica.

Articolo 10 (Autorizzazione delle associazioni degli iscritti e altri soggetti)

1. Ai sensi del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 7,comma 2, i corsi formativi possono essere organizzati da as-sociazioni di iscritti e altri soggetti, ivi compresi Enti Pub-blici.

2. La domanda di autorizzazione da parte di associazionedi iscritti o di altri soggetti, ivi compresi Enti Pubblici, è com-pilata direttamente sul SINF e deve contenere, previa veri-fica del piano annuale dell’offerta formativa, per ogni corso:

a) caratteristiche, struttura, certificazione, del sog-

Page 20: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

20 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

D.P.R. n. 137 del 2012; f) pubblica sull’Albo Unico, di cui al D.P.R. 7 agosto

2012, n. 137, articolo 3, i CPC degli iscritti; g) definisce e stipula convenzioni con le Università, ai

sensi del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 7, comma 4, aifini del riconoscimento reciproco dei crediti formativi pro-fessionali e universitari;

h) approva regolamenti comuni, previo parere favore-vole dei Ministeri vigilanti, per individuare crediti formativiprofessionali interdisciplinari, stabilendone il loro valore, aisensi del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 7, comma 4;

i) organizza direttamente eventi formativi, anche incooperazione o convenzione con altri soggetti;

j) emana le linee guida in merito ai requisiti minimi perlo svolgimento dei corsi con modalità FAD-Q, come previstodall’articolo 4, comma 2, lett. a) del presente regolamento;

k) emana delibere di attuazione, coordinamento e in-dirizzo che definiscono modalità, contenuti e procedure disvolgimento delle attività di formazione professionale con-tinua;

l) esamina, ai fini del recepimento, le proposte deiCollegi territoriali, di cui all’articolo 12, comma 1, lett. b).

Articolo 12 (Compiti e attribuzioni ai Collegi territoriali)

1. I Collegi territoriali, a norma del D.P.R. 7 agosto 2012,n. 137, articolo 7:

a) organizzano le attività formative di cui all’articolo 3,comma 2 del presente regolamento, lettere a), b), d), ed e);

b) propongono l’organizzazione, per specifiche e mo-tivate esigenze, al Consiglio Nazionale di corsi di forma-zione e aggiornamento (articolo 3, comma 2, lettera a e b)non previsti nel piano annuale di formazione;

c) attribuiscono i CFP sul SINF, per gli eventi previstialle lettere a), b), d), e) ed f), dell’articolo 3 del presente re-golamento;

d) attribuiscono i CFP sul SINF, a richiesta dell’iscritto,per gli eventi previsti alle lettere c), g), h), i), j), k), dell’arti-colo 3 del presente regolamento;

e) valutano, su richiesta dell’interessato, gli eventi for-mativi non previsti nell’articolo 3 del presente regolamento,comunque ritenuti tali per la professionalità dei contenuti,e propongono alla Commissione il riconoscimento ai finidell’attribuzione dei CFP;

f) attribuiscono, su richiesta dell’interessato, i CFP pereventi formativi riguardanti corsi previsti da specifiche nor-mative;

g) verificano e controllano, mediante il SINF, l’assolvi-mento triennale dell’obbligo formativo dell’iscritto; nell’i-potesi di inadempimento, sentito prima l’iscritto, se delcaso, comunicano l’inosservanza al Consiglio di disciplina;

lante, ai sensi del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, articolo 7,comma 2.

4. Acquisito il parere vincolante del Ministero vigilante,il Consiglio Nazionale delibera e comunica al richiedentel’autorizzazione allo svolgimento del corso, o il diniego.

5. Il Consiglio Nazionale può stipulare con associazionidi iscritti o Enti pubblici specifiche convenzioni, volte asemplificare le procedure di autorizzazione e programmaregli eventi formativi, promossi dai predetti soggetti, in un pe-riodo di tempo prestabilito, nel rispetto diquanto previstodall’articolo 7, comma 5, del D.P.R. n. 137 del 2012.

Articolo 11 (Compiti e attribuzioni del Consiglio Nazionale)

1. Il Consiglio Nazionale indirizza e coordina lo svolgi-mento della formazione continua a livello nazionale, in par-ticolare:

a) nomina la Commissione formazione professionalecontinua di cui all’articolo 9 del presente regolamento;

b) definisce lo standard di qualità della categoria pro-fessionale;

c) definisce il sistema di qualificazione delle compe-tenze degli iscritti (articolo 8, comma 2, lettera c);

d) istituisce e gestisce il SINF, di cui all’articolo 3,comma 5 del presente regolamento;

e) autorizza, previo parere vincolante del Ministerovigi-lante, i soggetti indicati dall’articolo 7, comma 2, del

Page 21: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 21

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

h) deliberano in ordine alle richieste di cui al succes-sivo articolo 13;

i) certificano, a domanda, l’assolvimento dell’obbligoformativo dell’iscritto;

j) rendono note le informazioni essenziali relative al-l’assolvimento dell’obbligo formativo;

k) possono istituire forme incentivanti o premianti pergli iscritti che abbiano svolto la formazione professionalecontinua oltre i limiti dei crediti formativi professionali sta-biliti dal presente regolamento;

l) attribuiscono, su richiesta dell’interessato, i creditiformativi professionali interdisciplinari ai sensi del D.P.R. 7agosto 2012 n. 137, articolo 7, comma 4;

m) registrano sul SINF i crediti formativi degli eventiorganizzati sul proprio territorio dai soggetti di cui all’arti-colo 10 del presente regolamento;

n) svolgono attività di vigilanza e ispezione sugli e-venti formativi organizzati da associazioni di iscritti e sog-getti terzi.

2. I Collegi territoriali possono istituire commissioni perlo svolgimento delle attività attribuite agli stessi , previstedal presente articolo.

3. I Collegi territoriali sono autorizzati ad accedere alSINF secondo le procedure previste dal Consiglio Nazio-nale;

4. Gli eventi formativi, organizzati dai Collegi, territorial-mente competenti, possono essere realizzati anche in coo-perazione o convenzionecon altri soggetti, ai sensidel D.P.R. 7 agosto 2012, n.137, articolo 7, comma 5.

Articolo 13 (Deroghe)

1. Il Consiglio del Col-legio territoriale, su do-manda dell’interessato, puòesonerare con delibera,anche parzialmente, l’i-scritto dallo svolgimentodell’attività formativa neiseguenti casi:

a) maternità/paternità,sino ad un anno;

b) grave malattia oinfortunio;

c) servizio militare vo-lontario o servizio civile;

d) altri casi di docu-mentato impedimento, deri-vante da accertate cause og-gettive e di forza maggiore;

e) comprovato assolvimento dell’obbligo di forma-zione continua, svolto regolarmente in quanto iscritto anchead altro Ordine/Collegio.

All’esonero temporaneo, di cui ai precedenti punti a),b), c), d), consegue la riduzione del totale dei crediti forma-tivi da acquisire nel corso del triennio, proporzionalmentealla durata dell’esonero.

2. Il CNGeGL, su proposta del Collegio territoriale, puòdisporre l’esonero temporaneo dell’obbligo formativo pergli iscritti che ricoprono ruoli di rilevante interesse pubblicoe di comprovata valenza formativa e professionale.

Articolo 14 (Entrata in vigore)

1. Il presente regolamento entra in vigore il 1° gennaio2015.

2. Il presente regolamento può essere soggetto a revi-sione secondo quanto previsto dal D.P.R. 7 agosto 2012, n.137, articolo 7, comma 3.

3. Con l’entrata in vigore, il presente regolamento sosti-tuisce a tutti gli effetti quello approvato dal Consiglio Na-zionale con delibera in data 10 novembre 2009 e s.m.i.

Page 22: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DALLA CASSA

22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Con il “Portale dei pagamenti”più tolleranza nel saldodelle rate per morosità

della contribuzione morosatramite il Portale dei Paga-menti.Ecco le novità:A) Per le rateizzazione in

corso e in regola con i pa-gamenti: viene stabilitoche la decadenza dal be-neficio della rateizza-zione scatterà, d’ora in a-vanti, al mancato paga-mento di 8 rate, ovvero 4rate consecutive (anzichéle 4 complessive previstefino ad oggi);

B) Per le rateizzazioni già re-vocate e debiti non an-cora a ruolo esattorialesarà nuovamente possi-bile accedere al Portaledei Pagamenti per rego-larizzare la propria posi-zione con tale modalità,

purché ciò avvenga im-prorogabilmente entro il16 settembre p.v.

In tal caso la nuova rateizza-zione, potrà includere ancheulteriori morosità non pre-cedentemente inserite,sempre nei limiti della pre-scrizione quinquennale. Inpratica sarà consentito a-prire un nuovo piano di am-mortamento limitatamenteagli anni regolarizzabili sulPortale dei Pagamenti, coninclusione anche di even-tuali ulteriori morosità noninserite nella precedentedilazione, ma sempre nei li-miti della prescrizione quin-quennale. La richiesta delnuovo piano d’ammorta-mento viene però subordi-nata al rispetto delle se-guenti condizioni, entrambe

Dalla Cassa di pre-videnza abbiamoriceviamo la se-

guente nota:«Il Consiglio di Amministra-zione della Cipag, nella se-duta odierna, ha aggiornato icriteri e le modalità di ra-teizzazione allo scopo di fa-cilitare in tutti i modi gli as-sociati nell’assolvimentodegli obblighi contributivi,consentendo di conseguen-za di riattivare anche le ra-teizzazioni a suo tempo re-vocate per mancato rispettodei termini di pagamento.Le nuove modalità fannofronte al perdurare del pe-riodo di crisi che comportaper molti iscritti l’impossibi-lità di rispettare i piani diammortamento concessi peril pagamento rateizzato

obbligatorie e non deroga-bili:1. La nuova rateizzazione

deve essere attivata sulPortale dei Pagamentientro e non oltre il 16 set-tembre 2014. Superataquesta data, i geometricon rateizzazione revo-cata dovranno pagare sulPortale i debiti a suotempo rateizzati esclusi-vamente in un'unica solu-zione.

2. Il mancato pagamentodella prima rata – con sca-denza 27 ottobre 2014 –sarà causa di revoca defi-nitiva della rateizzazionecon conseguente impossi-bilità di proseguire nelversamento delle succes-sive rate, le quali do-vranno essere versate inunica soluzione.

Rimane confermata la possi-bilità di ottenere il certifi-cato di regolarità contribu-tiva e l’applicazione dell’in-teresse del 4% calcolato sul-l’intero dovuto, compren-sivo degli oneri accessori.Ogni ulteriore indicazione alriguardo è presente nel-l’area riservata nella sezionePortale dei Pagamenti.

Roma, 6 agosto 2014Cipag -Direzione Generale

Link:https://www.cassageometri.it/adon.pl?act=doc&doc=6602

Page 23: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DALLA CASSA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 23

Unico 2014: scaduto l’ultimotermine per i versamenti Cipagcon penale dello 0,40%

Tabella riassuntiva rateazione dal 20 agosto 2014

Versamento Interessi %

20 agosto 0,00

16 settembre 0,29

16 ottobre 0,62

17 novembre 0,95

Tabella riassuntiva rateazione dal 20 agosto 2014Contribuenti non titolari di Partita Iva

Versamento Interessi %

20 agosto 0,00

1 settembre 0,11

30 settembre 0,44

31 ottobre 0,77

1 dicembre 1,11

La proroga del paga-mento delle im-poste derivanti da

Unico 2014 di cui benefi-ciano tutte le persone fi-siche a prescindere dall’atti-vità svolta ed i soggetti col-lettivi (soc. di persone, soc.di capitali e altri soggettiIres) tenuti agli studi di set-tore, si applica anche allacontribuzione dovuta allaCipag.Il nuovo termine per il versa-mento dei contributi – mi-nimi e di autoliquidazioni –con la sola maggiorazionedello 0,40%, è stato fissatopertanto il 20 agosto 2014.

Nell’ipotesi di scelta delversamento in forma rateale,il numero massimo di rate èdi 4 (5 solo per i non posses-

sori di partita Iva) con lestesse scadenze e gli inte-ressi previsti dal fisco.Si rinvia allo speciale Unico2014 per tutte le istruzioni inmerito alle ulteriori moda-lità ed ai codici da utilizzareper i versamenti in que-stione.In caso di ritardi od omis-sioni degli stessi, per il cal-colo delle eventuali san-zioni da applicare – co-munque sanabili diretta-mente con “RavvedimentoOperoso” presso la Cipag,dal febbraio 2015 tramite ilPortale dei Pagamenti – po-tranno essere consultate leregole del “Regime Sanzio-natorio” attualmente vi-gente, presente tra le Guidealla Contribuzione.

Page 24: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

URBANISTICA

24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Antonio Gnecchi Le deroghe in materia di barriere architettoniche

impiantistici degli edifici oggetto dell’intervento.Lo stesso articolo 20.3, nel precisare che l’estensore del pro-getto è tenuto a motivare, documentare e sottoscriveresotto la propria responsabilità quanto ivi previsto, disponeche il rilascio del titolo abilitativo può essere comunque su-bordinato all’adozione di soluzioni tecniche alternative alleprescrizioni dell’Allegato, idonee a garantire l’uso dell’im-mobile secondo le finalità della legge regionale.Si tralasciano dal presente commento le deroghe previsteper gli edifici, spazi e servizi pubblici.

3. Deroghe alle norme sulle BB AA previste dal DM 236/89e dalla legge regionale n. 6 del 1989La stessa legge regionale n. 6 del 1989 prevede che le pre-scrizioni dell’Allegato si applicano anche per gli interventidi restauro, risanamento conservativo (art. 13.1) e di manu-tenzione straordinaria (art. 13.2), limitatamente alle parti dicostruzione interessate dagli interventi stessi, fermo re-stando l’applicazione delle eventuali deroghe.Le deroghe previste dalle norme nazionali e regionali cheriguardano le disposizioni per favorire il superamento e l’e-liminazione delle BB AA sono sostanzialmente cinque, di-versamente articolate, e più precisamente:1) la deroga alle norme sulle distanze previste dai Regola-

menti Edilizi (e dai Pgt) per le innovazioni da attuare negliedifici privati, nonché per la realizzazione di percorsi at-trezzati e l’installazione di dispositivi di segnalazione afavore dei ciechi (art. 3, legge n. 13/89), fermo restandol’obbligo di rispetto delle distanze di cui agli articoli 873e 907 del codice civile,

2) la deroga alle prescrizioni del DM 236/89 solo per gli edi-fici o loro parti che, nel rispetto di normative tecniche spe-cifiche, non possono essere realizzati senza BB AA ovveroper singoli locali tecnici il cui accesso è riservato ai soli ad-

I nquadramento generale. La legge “quadro” n. 13 del1989, aveva l’obiettivo di favorire il superamento el’eliminazione delle barriere architettoniche (BBAA)

negli edifici privati, con particolare riguardo agli interventicitati all’articolo 1, ovvero le nuove edificazioni (compresogli ampliamenti), le ristrutturazioni edilizie di interi edifici,ivi compresi quelli di edilizia residenziale pubblica.La norma, oltre a prevedere gli obblighi di progettazione, ri-mandava al Regolamento di Attuazione emanato con Dpr n.236 stesso anno.Le deroghe alle prescrizioni tecniche previste dall’art. 7,commi 4 e 5, del Dpr 236/89, riguardavano solo gli edifici oloro parti che, nel rispetto di normative tecniche specifiche,non possono essere realizzati senza barriere architetto-niche, ovvero per singoli locali tecnici il cui accesso è riser-vato ai soli addetti specializzati.Negli interventi di ristrutturazione, fermo restando il ri-spetto da osservare nella progettazione (accorgimenti tec-nici idonei all’installazione di meccanismi per accesso aipiani superiori, idonei accessi in piano agli alloggi e immo-bili per più di tre livelli fuori terra), sono ammesse deroghealle norme del decreto in caso di dimostrata impossibilitàtecnica connessa agli elementi strutturali e impiantistici.Le deroghe sono ammesse dal responsabile dello Sue insede di provvedimento abilitativo.La legge n. 13 del 1989, ovviamente, detta le norme a cui ènecessario attenersi nei casi di interventi di nuova edifica-zione, ristrutturazione edilizia di interi edifici, ivi compresiquelli di ERP, ma non esclude altre tipologie di intervento ola realizzazione di opere finalizzate al superamento e all’e-liminazione di BB AA in edifici già esistenti.

2. Legge regionale 20 febbraio 1989, n. 6.La legge regionale n. 6/89 detta norme e dispone interventigraduali diretti ad assicurare la massima autonomia per losvolgimento di ogni attività effettuata nell’ambiente co-struito da parte di tutti i cittadini, compresi quelli diversa-mente abili, sia in condizioni permanenti che temporaneesuccessivamente intervenute, in funzione delle esigenze in-dividuali.Nello stesso anno 1989 è stata promulgata la legge regionalen. 6 il cui articolo 20.1 disponeva che “le concessioni edi-lizie” per interventi di restauro, risanamento conservativo e“le autorizzazioni” per interventi di manutenzione straordi-naria potevano essere rilasciate in deroga a quanto previstodall’Allegato, nel caso di:a) esistenza di vincoli stabiliti ai sensi della normativa vi-

gente a tutela di beni ambientali, artistici, archeologici,storici e culturali, che non consentono interventi edilizicoerenti con la finalità della legge,

b) impossibilità tecnica connessa agli elementi statici ed

Page 25: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

URBANISTICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 25

5) l’ultima particolare deroga riguarda le norme antisi-smiche prevista dall’art. 6.1 della legge n. 13/89 secondola quale l’esecuzione delle opere edilizie di cui all’arti-colo 2 stessa legge, da realizzare nel rispetto delle normeantisismiche…non è soggetta “all’autorizzazione “ di cuiall’articolo 18 della legge n. 64 del 1974.

4. Diversa applicazione delle norme tra legge nazionale (Regolamento di attuazione)e legge regionale n. 6 del 1989Deroghe ed interpretazioni sull’applicazione delle leggi.La concomitanza temporale del varo dei provvedimenti sta-tale e regionale hanno creato, non essendo i due interventicorrelati, né uno integrativo o sostitutivo dell’altro, moltedifficoltà applicative, specialmente dove esistono sovrap-posizioni previsionali che non contemplino gli stessi minimiprestazionali o gli stressi campi di applicazione. La differenza più vistosa e rilevante dal punto di vista pra-tico consiste nel fatto che la normativa nazionale è applica-bile soltanto alle nuove costruzioni e alle ristrutturazioni diinteri edifici, mentre quella regionale si applica anche ai casidi ristrutturazione di singole unità immobiliari, di restauroe risanamento conservativo e perfino di manutenzionestraordinaria, sia pure solo se riguardano specificatamentele parti della costruzione, gli elementi e le attrezzature og-getto delle prescrizioni stesse.La regione Lombardia, constatate le difficoltà operative, hadeliberato una circolare esplicativa di raccordo tra le duenorme, con la quale stabilisce dignità di “principio” alla leggen. 13 e di prescrizioni tecniche del DM 236/89, specificandoche la legge regionale 6/89 nell’applicare le norme di prin-cipio della legge nazionale, emana sue prescrizioni tecnicheche prevalgono su quelle statali ove vi sia concomitanza diintervento o vuoto da parte della normativa statale.

detti specializzati (art. 7, co. 4).Analoga deroga è prevista dall’art. 20.2 della legge regio-

nale 6/89 per gli ambienti di lavoro destinati alla produ-zione, escluse le mense e i servizi, con “concessione” o “au-torizzazione”, motivatamente rilasciate (permesso di co-struire) o assentite (Dia o Scia), in deroga alle prescrizionidell’Allegato (art. 20.2), nel caso di:

a) impossibilità di inserimento nella specifica lavora-zione di portatori di handicap che possono pregiudi-care la sicurezza propria e di colleghi o degli impianti,

b) presenza di sistemi produttivi con utilizzo di macchi-nari non adattabili alle esigenze di personale portatoredi handicap.

3) la deroga alle prescrizioni del DM n. 236/89 negli inter-venti di ristrutturazione edilizia, fermo restando il ri-spetto delle previsioni degli accorgimenti tecnici idoneiall’installazione di meccanismi per l’accesso ai piani su-periori, gli accessi alle parti comuni degli edifici e alle sin-gole unità immobiliari e l’installazione, nel caso di immo-bili con più di tre livelli fuori terra, di un ascensore, in casodi dimostrata impossibilità tecnica connessa agli ele-menti strutturali ed impiantistici (art. 7, co. 5).

Analoga deroga è prevista dall’articolo 20 della legge regio-nale 6/89 per le “concessioni” riguardanti gli interventi di re-stauro, risanamento conservativo e per le “autorizzazioni” ri-guardanti gli interventi di manutenzione straordinaria alleprescrizioni tecniche dell’Allegato, nel caso di:

a) esistenza di vincoli stabiliti ai sensi della normativa vi-gente a tutela dei beni ambientali, artistici, archeolo-gici, storici e culturali, che non consentono interventi e-dilizi coerenti con le finalità della legge,

b) impossibilità tecnica connessa agli elementi statici edimpiantistici degli edifici oggetto dell’intervento.

4) Altra deroga è quella prevista dall’articolo 19 della leggeregionale n. 6 del 1989 che riguarda le “concessioni” e le“autorizzazioni” in deroga agli strumenti urbanistici vi-genti. Secondo tale norma i titoli abilitativi relativi agli inter-

venti di manutenzione straordinaria, restauro e risana-mento conservativo, nonché di ristrutturazione edilizia,possono essere rilasciati o assentiti purché motivati e do-cumentati adeguatamente, in deroga agli standard, limitio vincoli previsti dagli strumenti urbanistici vigenti.In questi casi la deroga è concessa, su richiesta motivatae documentata a firma del progettista, esclusivamenteper garantire la fruibilità e l’accessibilità delle strutture odegli spazi previsti dall’intervento per i quali non sia pos-sibile intervenire secondo le prescrizioni della legge re-gionale a causa di vincoli o delle limitazioni imposte dallostrumento urbanistico vigente, che sono specificate nelsuccessivo articolo 20.

Page 26: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

URBANISTICA

26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

– le deroghe per l’applicazione della normativa sull’elimi-nazione delle BB AA,

– le deroghe dall’applicazione della normativa sul supera-mento delle BB AA.

5. Volumi tecnici, ascensore e piattaforme elevatriciA contribuire all’applicazione delle deroghe vi sono i tre se-guenti elementi: Il volume tecnico definito dall’articolo 13, co. 7, del Dpr 24 lu-glio 1996, n. 503, secondo il quale negli interventi di recu-pero, gli eventuali volumi aggiuntivi relativi agli impiantitecnici di sollevamento non sono computabili ai fini dellavolumetria utile. A chiarimento del concetto di “volume tecnico” deve inten-dersi, al fine dell’esclusione dal calcolo della volumetriaammissibile, i volumi strettamente necessari a contenereed a consentire l’accesso di quelle parti degli impianti tec-nici (idrico, termico, elevatorio, televisivo, di parafulmine,di ventilazione, ecc) che non possono per esigenze tecniche

Si ribadisce però che l’Allegato alla legge regionale 6/89 pre-vede dei minimi prestazionali e che perciò nulla impediscel’utilizzo di soluzioni equipollenti o migliorative dettatedalla norma nazionale.Al contrario, sostiene la regione, non si possono applicarele prescrizioni del decreto ministeriale, ove le prescrizioninon raggiungono i minimi voluti dall’Allegato alla legge re-gionale.Tra i casi controversi ci sono anche le deroghe e l’obbligodell’installazione dell’ascensore.La stessa legge regionale 6/89 prevede che le prescrizionidell’Allegato si applicano anche per gli interventi di re-stauro, risanamento conservativo (art. 13.1) e di manuten-zione straordinaria (art. 13.2), limitatamente alle parti di co-struzione interessate dagli interventi stessi, fermo restandol’applicazione delle eventuali deroghe. A conclusione di quanto sopra esposto, si può affermare chele deroghe previste dalla legge regionale n. 6 del 1989, ap-plicabili in Lombardia, riguardano:

Page 27: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

URBANISTICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 27

b) i criteri generali di progettazione: art. 3 dPR 236 e art.5.3.3. Allegato LR 6/89

c) le caratteristiche: art. 4.1.12 dPR 236 e art. 5.3.3. AllegatoLR 6/89.

Secondo l’articolo 5.3.3. della legge regionale 6/89, in tuttigli edifici e locali pubblici e di uso pubblico, quelli destinatialle attività produttive e commerciali e quelli connessi aitrasporti e agli impianti di servizio di uso pubblico, deve es-sere previsto almeno un ascensore, ad esclusione degli e-difici di uso residenziale abitativo .Per questi ultimi lo stesso art. 5.3.3, ultimo periodo, pre-scrive l’installazione di almeno un ascensore per gli edificicon più di tre piani (e non livelli) fuori terra, per garantirel’accesso agli alloggi.

6. Interventi ordinariin materia di barriere architettonicheIndipendentemente dall’obbligo legislativo di rispettare lenorme antibarriere per tutti gli interventi edilizi relativi alla

di funzionalità degli impianti stessi, trovare luogo entro ilcorpo dell’edificio realizzabile nei limiti della norme urba-nistiche (parere Consiglio superiore dei Lavori Pubblici,contenuto nella Circolare 31 gennaio 1993, n. 2474.La piattaforma elevatrice è prevista dall’art. 8.1.13 del DM n.236/89 – Regolamento di Attuazione della legge n. 13/89, lacui installazione è ammessa per superare dislivelli, dinorma, non superiori a 4 metri, con limitata velocità, che de-vono rispettare, per quanto compatibile, le prescrizionitecniche per i servoscala.Qualora le piattaforme siano installate all’esterno, gli im-pianti devono risultare protetti dagli agenti atmosferici.Ascensori. Pur se la legge 13/89 impone l’obbligo di preve-dere un ascensore nel caso di immobili con più di tre livellifuori terra pèr ogni scala principale raggiungibile medianterampe prive di gradini, sono il DM 236/89 e la legge regio-nale 6/89 che ne determinano:a) il campo di applicazione: art. 1, dPR 236 e artt. 5, 12 e 13

LR 6/89

Page 28: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

URBANISTICA

28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

non pregiudicano la statica dell’immobile;e) opere interne ad un edificio che non modificano la sa-

goma, non aumentano il numero delle unità immobiliarie non pregiudicano la statica dell’immobile, per adegua-mento alle norme antibarriere;

f) installazione di ascensore o di piattaforma elevatrice peresigenze intervenute a favore di persone disabili, interneo esterna agli edifici esistenti, anche in deroga alle normeantibarriere.

7. Altri aspetti volti al superamento ed eliminazionedelle barriere architettonicheLa legge 13/1989, al fine di provvedere ad incentivare l’ab-battimento delle BB AA, dispone l’erogazione di contributifinanziari pubblici.Gli interventi ammessi al beneficio, con riferimento alle lorocaratteristiche oggettive, non devono soddisfare altri e par-ticolari requisiti che non siano quelli di essere finalizzati al-l’abbattimento delle BB AA. Gli interventi che possono ac-cedere ai contributi pubblici previsti dall’articolo 9 dellalegge n. 13/89, sono quelli da eseguire in edifici già esistenti.Possono riguardare una sola opera o un insieme sistematicodi opere funzionalmente connesse intendendosi con

queste ultime, una pluralitàdi interventi sullo stesso im-mobile volti a rimuovere piùbarriere, che creano osta-colo alla stessa funzionalità.Le barriere architettonichesono quelle elencate agli ar-ticoli 4 e 8 del DM 236/89 cheindicano i criteri da utiliz-zare per progettare edifici,spazi e servizi accessibili atutti a partire dal 1989 cheprincipalmente sono:d) porte,e) pavimenti,f) infissi esterni,g) arredi fissi,h) terminali degli impianti,i) servizi igienici,j) cucina,k) balconi, terrazze,l) percorsi orizzontali,m) scale, rampe,n) ascensore,o) servo scala e piattaformeelevatrici,p) autorimesse, percorsi,

costruzione di nuovi edifici, ovvero alla ristrutturazione diinteri edifici (compresa l’ERP), nonché quelli minori di re-cupero edilizio previsti dalla LR n. 6/89, chiunque intendaproporre un intervento finalizzato al superamento e all’ab-battimento delle BB AA può farlo, proponendo allo SUE, unarichiesta di permesso di costruire, una Dia o una Scia, ad e-sclusione degli interventi che non comportano la realizza-zione di rampe o di ascensori esterni, che possono essereeseguiti senza alcun titolo abilitativo.Di seguito si riportano i principali interventi che possono in-teressare e favorire il superamento e l’abbattimento delleBB AA negli edifici esistenti privati, quali:a) rampe o ascensori esterni che alterano la sagoma dell’e-

dificio, conformi alla disciplina urbanistica locale, am-messi con Dia o Scia (art. 41, comma 1, L.R. 12/2005);

b) come sopra, non conformi, subordinati al permesso di co-struire;

c) installazione di meccanismi per l’accesso ai piani supe-riori, ivi compresi i servo scala, idonei accessi alle parti co-muni dell’edificio e alle singole unità immobiliari;

d) opere interne di singole unità immobiliari, quali sposta-mento di tramezze per adattamento degli spazi internidei vani abitabili e di servizio, quali cucina, camere,bagni, corridoi, che non modificano la sagoma, i prospetti,

Page 29: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

URBANISTICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 29

previa acquisizione di eventuali autorizzazioni per lapresenza di vincoli),

c) si qualifichi come volume tecnico non computabilenella volumetria o slp utile,

d) risultare protetta dagli agenti atmosferici,e) rispettare gli articolo 873 e 907 del codice civile.

Fuori, quindi, dalle ipotesi di conformità alla disciplina ur-banistica locale, ovvero, alla normativa sull’eliminazionedelle barriere architettoniche, è consigliabile, nel caso di in-terventi o opere che si pongono in deroga alle norme na-zionali o regionali in materia di eliminazione e abbatti-mento di BB AA, richiedere il permesso di costruire in mododa consentire al progettista di richiedere l’applicazionedella deroga motivandone adeguatamente le ragioni e con-sentire, di conseguenza allo SUE, di verificare tali condizionie rilasciare il titolo abilitativo, nonché di acquisire, nel casodi immobili vincolati, anche l’autorizzazione da parte del-l’ufficio competente alla tutela del vincolo.È evidente, quindi, che le opere finalizzate ad eliminare leBB AA di un edificio o di un condominio, sono tutte quellepreviste dal nostro ordinamento edilizio nazionale e regio-nale,qualificabili come:a) Attività edilizia libera (art. 6, comma 1, lettera b), dPR n.

380/2001), da eseguire senza alcun titolo abilitativo,b) Opere soggette a CIL (o CIA – art. 6, comma 2, lettera a,

Dpr n. 380/2001), quali sono quelle di manutenzionestraordinaria di cui all’articolo 3, comma 1, lettera b),stesso decreto, ivi compresa l’apertura di porte interne olo spostamento di pareti interne, sempre che non riguar-dino le parti strutturali dell’edificio, non comportino au-mento delle unità immobiliari e non implichino l’incre-mento dei parametri urbanistici,

c) Opere soggette a Dia o Scia (manutenzione straordinaria,restauro e risanamento conservativo, nonché ristruttura-zione edilizia,

d) Opere soggette a permesso di costruire, come le nuovecostruzioni, ampliamenti e sopralzi.

Nel caso l’immobile sia sottoposto a vincolo, è necessariochiedere l’autorizzazione all’ente preposto alla sua tutela.È oltretutto ovvio che a tutti gli interventi subordinati a titoloabilitativo (precedenti lettere b), c) e d)), sono applicabili lederoghe sopra illustrate, qualora ne ricorrano le condizionipreviste dalle norme nazionali e regionali vigenti.

pavimentazioni,q) parcheggi.

Si considerano interventi per l’eliminazione delle barrierearchitettoniche e/o opere funzionalmente connesse quellevolte alla rimozione delle barriere che ostacolano la stessafunzione (ad es. accesso all’immobile, visitabilità dell’al-loggio).Può verificarsi di non poter rispettare completamente leprescrizioni tecniche di attuazione delle leggi in questa ma-teria a causa dell’esistenza di limiti o vincoli presenti nel-l’edificio o nell’alloggio in cui si intende intervenire.In questi casi è necessario motivare adeguatamente la de-roga alle norme e ottenere la preventiva “autorizzazione co-munale”. Esempio: l’installazione di un ascensore all’in-terno di un edificio esistente per impossibilità tecnica mo-tivata e documentata.Le opere funzionalmente connesse alla rimozione dellebarriere architettoniche possono essere verticali (interne oesterne all’alloggio o all’edificio), ovvero orizzontali.Le prime sono quelle di cui al punto 4.10 della Circolare mi-nisteriale esplicativa 21 giugno 1989, n. 1669 UL, mentre leseconde sono quelle elencate al punto 8 del DM n. 236/89,con eccezione per gli ascensori, i servo scala e le piattaformeelevatrici.A fronte di quanto sopra esposto, con particolare riguardoall’installazione di un ascensore o di una piattaforma eleva-trice, è ragionevole sostenere quanto segue:• l’installazione di un ascensore, anche fuori dalle ipotesi di

interventi manutentivi-integrativi o trasformativi (obbli-gatorio o meno), da realizzare necessariamente all’e-sterno di un edifico, può essere ammesso, qualora:a) assolva alla funzione di rimozione di BB AA a vantaggio

di persone diversamente abili qualora non sia possi-bile la sua installazione all’interno dell’edificio per im-pedimenti strutturali o impiantistici, anche in presenzadi vincoli purché si acquisisca la preventiva autorizza-zione del competente ente preposto alla sua tutela,

b) si possa comunque qualificare come volume tecnico,ovvero volume aggiuntivo relativo a impianto tecnicodi sollevamento non computabile ai fini della volume-tria utile,

c) rispetti le distanze di cui agli articoli 873 e 907 del co-dice civile nell’ipotesi in cui tra l’opera da realizzare efabbricati alieni non sia interposto alcun spazio o al-cuna zona di proprietà o di uso comune.

• L’installazione di una piattaforma elevatrice può essere in-stallata anche all’esterno di un edificio, qualora:a) assolva alle funzioni di rimozione delle BB AA,b) la sua installazione non sia possibile all’interno dell’e-

difico per impedimenti strutturali o impiantistici (con

Page 30: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CATASTO

30 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Da “OttopiùCasa” del 23 luglio 2014 Riforma del Catasto:i consiglidei professionisti bresciani

tici di adeguamento dei va-lori catastali nel tempo, chepossano rispecchiare l’effet-tivo andamento del mercatoimmobiliare».Campana sottolinea inoltrecome sia indispensabile lapresenza di tutte le associa-zioni di categoria nelle com-missioni censuarie locali,per garantire in particolare ilprincipio di invarianza delgettito fiscale, che sarebbeopportuno la legge indi-casse come un vincolo.«Per evitare che la casa sitrasformi nel bancomatdello Stato». Parere condi-viso in buona parte anchecon Giovanni Platto, presi-dente del Collegio geometridella provincia di Brescia,che legge nella riforma«poco buon senso e tantanuova burocrazia, di cui nes-suno sentiva il bisogno». Inparticolare, per il rischioche, oltre che ad un incre-

mento della tassazione, im-ponga maggiore burocrazia,generando confusione, peresempio, in caso di fraziona-mento o anche di semplicecompravendita, visto che ilnuovo catasto abolirebbe ilnumero di mappa unico perunità immobiliare, ma consi-dererebbe, per esempio,come singole unità immobi-liari le pertinenze di un’abi-tazione, come il garage ol’orto. «Sarei favorevole –continua Platto – alla consul-tazione di un tecnico primadi procedere all’atto di com-pravendita immobiliare, af-finché certifichi le caratteri-stiche urbanistiche dell’im-mobile. Solo in questomodo si avrebbe la garanziadella correttezza degli e-stimi catastali».«I casi in cui emergerannodiscrepanze significative trala situazione reale e quellagià nota al catasto nella no-

È positivo il pro-cesso di revisionedel sistema, se va

nella direzione di una mag-giore aderenza delle renditecatastali ai relai valori dimercato, ma perché lariforma non generi squilibrie complicazioni dovrà es-sere ben attuata, tenendoconto di una serie di sugge-rimenti che fin d’ora arrivanodai rappresentanti delle ca-tegorie coinvolte.«Nel corso di un’audizionein Senato nei giorni scorsi –spiega Giovanni Campana,che oltre ad essere vicepre-sidente nazionale dell’Anceè anche nel consiglio delCollegio Costruttori di Bre-scia –, abbiamo chiesto peresempio che si tenga conto,per gli immobili più datati,dei costi di manutenzioneche i proprietari devono so-stenere, ma anche che cisiano meccanismi automa-

stra città dovrebbero esserela minoranza» tranquillizza ilsegretario dell’Ordine degliarchitetti, Gianfranco Cama-dini parlando del possibileaumento dell’imposizionefiscale. Per le case di recente costru-zione poco o nulla dovrebbecambiare: a risentire di au-menti sarebbero solo ivecchi palazzi. «Per il calcolodelle tasse comunali è au-spicabile che la riforma im-ponga dei meccanismi rego-lamentati a tutela del citta-dino, anche se la vera diffe-renza – continua Camadini –,potrebbero farla tuttequelle imposte legate ai ro-giti notarili sugli immobili,che rischiano quindi concre-tamente di aumentare allaluce dei nuovi valori cata-stali».

Servono almeno cinque anniper una revisione completaDovrebbero essere emanati entro il 26 marzo 2015 i decreti attuativi dellalegge delega fiscale, approvata dal Parlamento, che introduce la riforma delCatasto. Ci vorranno però presumibilmente 5 anni perché si possa arrivaread una completa revisione dei valori degli immobili italiani, che complessi-vamente sono più di 63 milioni, dei quali 34 milioni sono abitazioni.

L’obiettivo? Aumentare il valoredelle case, ma non delle tasseL’obiettivo dichiarato della riforma è quello di garantire maggiore equità sullatassazione degli immobili. Il valore di questi ultimi dovrebbe aumentare nel60% dei casi, ma ad esso non dovrebbe corrispondere anche un incremen-to del prelievo fiscale. Gli effetti dei nuovi criteri, infatti, dovrebbero essereattenuati da un sistema di agevolazioni da stabilire a livello comunale.

Page 31: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

LEGALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 31

Da “OttopiùCasa” del 16 luglio 2014 Danno strutturaledell’immobile:si può ricorrere entro dieci anni

di “mancanze” che incidononegativamente sul godi-mento dell’immobile nelsuo complesso, pregiudi-candone in qualsiasi modo ilnormale utilizzo.

Quanto al calcolo dei terminiche circoscrivono l’anno u-tile per far valere le prprieragioni, il primo giorno didecorrenza equivale aquello in cui il committenteassume la piena consapevo-lezza della sussistenza deivizi medesimi, della loroportata e della relativa re-sponsabilità di appaltatore,progettista o direttore deilavori. Considerato tuttaviache nella stragrande mag-gioranza dei casi il privatonon è, giustamente, in pos-sesso delle conoscenze tec-

niche adeguate per stabiliretali parametri, la giurispru-denza sancisce che il ter-mine decorra da quando siabbia la consapevolezzadella portata dei vizi atte-stata dal deposito di una pe-rizia. Qualora gli errori ri-scontrati siano di tipo strut-turale, perde di rilevanza ilfatto che i lavori eseguiti ri-guardino rifiniture o inter-venti su elementi accessori(per esempio i tramezzi in-terni): il danno strutturale èinfatti prevalente. Ancheperché, come anticipato, glierrori nelle rifiniture se-guono tutt’altro iter: l’appal-tatore deve ricevere la se-gnalazione del danno entrodue mesi dalla scoperta, conprescrizione fissata in dueanni dal giorno di consegna

P er i difetti struttu-rali c’è un marginedi 10 anni per la

contestazione del danno.Mentre altri tipi di errori de-vono essere denunciati al-l’appatatore entro 60 giornidalla scoperta.La Cassazione, con la sen-tenza 13882 del 18 giugno2014, è tornata ad interes-sarsi dei conflitti fra pro-prietà, appattatori, proget-tisti e direttore lavori nelcaso in cui da lavori edili pri-vati emergano vizi.Per la precisione, il primocaso – ossia quello relativoai difetti strutturali – consi-dera come “extracontrat-tuale” la responsabilità delprogettista (da qui il terminedi 10 anni), a fronte di un ter-mine di decadenza di unanno dalla scoperta delvizio. Il che significa che,qualora il danno venga sco-perto poco prima della sca-denza del decennale, lostesso dovrà essere denun-ciato entro la data chechiude i dieci anni, pure nelcaso in cui i detti 12 mesi sfo-rino tale limite.Per orientarsi meglio all’in-terno di una questione tec-nica nella quale spesso ilprivato fatica ad adden-trarsi, è opportuno capire dicosa si parla quando si fa ri-ferimento a danni strutturali.Stando alla Cassazione, i di-fetti di costruzione coinci-dono a «qualsiasi altera-zione conseguente a un’in-soddisfacente realizzazionedell’opera, anche se non ri-guardante parti essenzialidella stessa e pure in as-senza di rischio di causarnela rovina». Si tratta dunque

dell’opera.In ultimo, la Cassazione hapreso in esame la relazionetra l’attività svolta dal pro-gettista e il ruolo del diret-tore dei lavori. Quest’ul-timo, in particolare, risultacorreo con il progettista nelcaso di omessa presenta-zione al committente e al-l’impresa esecutrice di un a-deguato progetto struttu-rale; in questo caso, la re-sponsabilità attribuita al di-rettore lavori risiede nellamancata vigilanza sull’e-satta realizzazione del pro-getto, vigilanza utile ad evi-tare gli errori poi commessinell’esecuzione delle o-pere.

Page 32: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

SICUREZZA CANTIERI

32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Renato Greci Gestione delle terre da scavoda rifiuti a sottoprodotti(Parte prima - Medi e piccoli cantieri non sottoposti a V.I.A. e/o A.I.A.)

rilevati e macinati, conesclusione di materialiprovenienti da siti in-quinati e da bonifichecon concentrazione diinquinanti superiore ailimiti di accettabilitàstabiliti dalle norme vi-genti;… omissis …Assoggettando le “Terree Rocce da Scavo” alD.Lgs. n. 389/1997. Il D.Lgs. n. 22 del 05 feb-braio 1997 è stato abro-gato dall'art. 264, c. 1,lett. i) del D.Lgs. n. 152del 3 aprile 2006, Partequarta.

b) D.Lgs. n. 152 del 3 aprile2006 “Norme in materiaambientale” (“Testo U-nico Ambientale”); Partequarta “Norme in materiadi gestione dei rifiuti e dibonifica dei siti inquinati”e s.m.i.; Titolo primo “Ge-stione Rifiuti”; Capoprimo “Disposizioni Ge-nerali” da art. 177 ad art.194; (NB.: utilizzare perconsultazione la versione

col testo coordinato alD.Lgs. 205/2010)

c) D.Lgs. n. 205 del 3 di-cembre 2010 “Disposi-zioni di attuazione delladirettiva 2008/98/CE delParlamento europeo edel Consiglio del 19 no-vembre 2008 relativa ai ri-fiuti e che abroga alcunedirettive”. Questo D.Lgs.interviene in modo so-stanziale sugli articoli in-seriti nella Parte IV delD.Lgs. 152/2006. Pertantochi volesse consultarequest’ultimo D.Lgs. con-viene utilizzi la versionecol testo già coordinato alD.Lgs. 205/2010. Decreto del Ministerodell’Ambiente e della tu-tela del Territorio e delMare n. 161 del 10 agosto2012 (D.M. 161/12) “Rego-lamento recante la disci-plina dell'utilizzazionedelle terre e rocce dascavo”;

d) Legge 9 agosto 2013 n. 98“Conversione in legge,con modificazioni, del de-creto-legge 21 giugno2013, n. 69, recante dispo-sizioni urgenti per il ri-lancio dell’economia”(conversione in Legge del“Decreto del fare D.L.69/2013”) per i soli articoli41 comma 2 e l’art. 41-bis. Nel seguito della tratta-zione si analizzerà l’effet-tiva portata di quest’ul-tima normativa.

2) Definizioni I termini utilizzati nel com-plesso quadro normativo enella presente trattazione

1) Riepilogo Quadro NormativoLe direttive che interessanole “Terre e Rocce da Scavo”,partono da molto lontano(17 anni or sono, 1997) sino asubire un’accelerazione nor-mativa negli ultimi tre - quat-tro anni.

a) D.Lgs. n. 22 del 5 febbraio1997 quale “Attuazionedelle direttive 91/156/Ceesui rifiuti, 91/689/Cee suirifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi esui rifiuti di imballaggio”.(Decreto Ronchi) in cui al-l’articolo:– Art. 8 - Esclusioni

1. Sono esclusi dalcampo di applicazionedel presente decreto glieffluenti gassosi emessinell'atmosfera, nonché,in quanto disciplinati daspecifiche disposizionidi legge:a) ... omissis … f-bis) le terre e le rocceda scavo destinate al-l'effettivo utilizzo perreinterri, riempimenti,

sono desunti dall’art. 183“Definizioni” del D.Lgs. n.152 del 3 aprile 20/06 e s.m.i.(articolo sostituito dall'art.10 del d.lgs. n. 205 del 2010)e dalle ulteriori descrizioniindividuate nell’art. 1 “Defi-nizioni” del D.M. 161/2012che precisano e completanoil quadro terminologico pre-sente nella legislazione.Occorre preventivamentedefinire il concetto di “sotto-prodotto” riferito alle Terre erocce da scavo, richiamandoquanto enunciato nel D.Lgs.n. 152 del 3 aprile 20/06 es.m.i.

– Art. 183 “definizioni”Omissis … qq) “sottoprodotto”:

qualsiasi sostanza odoggetto che soddisfa lecondizioni di cui all’arti-colo 184-bis, comma 1, oche rispetta i criteri sta-biliti in base all’articolo184-bis, comma 2.

– Art 184-bis. “Sottopro-dotto” (articolo introdotto dal-l'art. 12 del d.lgs. n. 205del 2010) 1. È un sottoprodotto enon un rifiuto ai sensidell’articolo 183, comma1, lettera a), qualsiasi so-stanza od oggetto chesoddisfa tutte le se-guenti condizioni: a) la sostanza o l’oggettoè originato da un pro-cesso di produzione, dicui costituisce parte in-tegrante, e il cui scopoprimario non è la produ-zione di tale sostanza odoggetto; b) è certo che la sostanzao l’oggetto sarà utiliz-zato, nel corso dello

Con le presenti indicazioni si vuole fornire la primaparte diun contributo (la seconda parte è riman-data al prossimo numero della rivista) ai vari sog-

getti interessati (progettisti, imprese edili e Comuni) all’ap-plicazione della normativa riguardante le “Terre e rocce dascavo” ovvero “Materiale da scavo”, offrendo, fatte salve ov-viamente le prerogative interpretative ed applicative di cia-scun ufficio pubblico, un quadro riepilogativo della norma-tiva riguardante le opere e gli interventi soggetti a denunciadi inizio attività (DIA) o a permesso di costruire precisandoin particolare : – le condizioni alle quali è consentito il riutilizzo delle terree rocce da scavo/materiali da scavo, ottenute quali sotto-prodotti, per reinterri, riempimenti, modellazioni e rilevati; – quali sono le procedure amministrative necessarie per ilrilascio dell’autorizzazione ed il controllo ambientale ed icriteri per l’accertamento della sussistenza dei requisiti

Page 33: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

SICUREZZA CANTIERI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 33

si deve riferire all’Allegato 3al D.M. n. 161/2012:

Allegato 3 – Normale PraticaIndustrialeCostituiscono un tratta-mento di normale pratica in-dustriale quelle operazioni,anche condotte non singo-larmente, alle quali può es-sere sottoposto il materialeda scavo, finalizzate al mi-glioramento delle sue carat-teristiche merceologicheper renderne l'utilizzo mag-giormente produttivo e tec-nicamente efficace. Tali operazioni in ogni casodevono fare salvo il rispettodei requisiti previsti per isottoprodotti, dei requisitidi qualità ambientale e ga-rantire l'utilizzo del mate-

riale da scavo conforme-mente ai criteri tecnici stabi-liti dal progetto.Fermo restando quantosopra, si richiamano le ope-razioni più comunementeeffettuate, che rientrano trale operazioni di normalepratica industriale:– la selezione granulome-

trica del materiale dascavo;

– la riduzione volumetricamediante macinazione;

– la stabilizzazione a calce, acemento o altra forma ido-neamente sperimentataper conferire ai materialida scavo le caratteristichegeotecniche necessarieper il loro utilizzo, anche intermini di umidità, concor-dando preventivamentele modalità di utilizzo con

stesso o di un succes-sivo processo di produ-zione o di utilizzazione,da parte del produttoreo di terzi; c) la sostanza o l’oggettopuò essere utilizzato di-rettamente senza alcunulteriore trattamento di-verso dalla normale pra-tica industriale; d) l’ulteriore utilizzo èlegale, ossia la sostanzao l’oggetto soddisfa, perl’utilizzo specifico, tutti irequisiti pertinenti ri-guardanti i prodotti e laprotezione della salutee dell’ambiente e nonporterà a impatti com-plessivi negativi sul-l’ambiente o la salute u-mana.

2. Sulla base delle con-dizioni previste alcomma 1, possono es-sere adottate misure perstabilire criteri qualita-tivi o quantitativi dasoddisfare affinché spe-cifiche tipologie di so-stanze o oggetti sianoconsiderati sottopro-dotti e non rifiuti. All’a-dozione di tali criteri siprovvede con uno o piùdecreti del Ministro del-l’ambiente e della tuteladel territorio e del mare,ai sensi dell’articolo 17,comma 3, della legge 23agosto 1988, n. 400, inconformità a quanto pre-visto dalla disciplina co-munitaria.

Per precisare il termine di“normale pratica indu-striale” individuato all’art.184-bis comma 1 lettera c) ci

l'ARPA o APPA compe-tente in fase di redazionedel Piano di utilizzo;

– la stesa al suolo per con-sentire l'asciugatura e lamaturazione del materialeda scavo al fine di confe-rire allo stesso migliori ca-ratteristiche di movimen-tazione, l'umidità ottimalee favorire l'eventuale bio-degradazione naturaledegli additivi utilizzati perconsentire le operazionidi scavo;

– la riduzione della presenzanel materiale da scavodegli elementi/materialiantropici (ivi inclusi, a ti-tolo esemplificativo, fram-menti di vetroresina, ce-mentiti, bentoniti), ese-guita sia a mano che conmezzi meccanici, qualora

Page 34: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

SICUREZZA CANTIERI

34 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

“Disposizioni urgenti per ilrilancio dell’economia”, co-siddetto “Decreto del Fare”. La legge di cui sopra è en-trata in vigore lo scorso 21 a-gosto 2013 e, con l’art. 41 (Di-sposizioni in materia am-bientale) comma 2; e l’art.41-bis (Ulteriori disposi-zioni in materia di terre erocce da scavo), ha intro-dotto un nuovo procedi-mento per la gestione delleterre e rocce da scavo (ormaiè più corretto riferirsi ai “ma-teriali da scavo”). Queste nuove procedure,sono state di gran lungasemplificate rispetto aquanto previsto dal D.M. n.161/2012, e si applicano alleterre e rocce da scavo cheprovengono da attività od o-pere non soggette a Valuta-

zione di Impatto Ambien-tale (V.I.A.) o ad Autorizza-zione Integrata Ambientale(A.I.A.), indipendentementedai volumi escavati.

1) “Terre e Rocce da Scavo”/ ”Materiale da Scavo”prodotto in cantieri nonsottoposti a V.I.A. e/o A.I.A.

a) Riutilizzo del materiale di scavocome “sottoprodotto”

Come affermato nell’”intro-duzione” con l’entrata in vi-gore il 21 agosto 2013 dellaLegge 98/2013 di conver-sione del c.d. “Decreto delFare” (D.L. 69/2013) si sonointrodotte le nuove disposi-zioni per la gestione dei ma-teriali da scavo che non pro-vengono da attività o opere

questi siano riferibili allenecessarie operazioni peresecuzione dell'escavo.

Mantiene la caratteristica disottoprodotto quel mate-riale di scavo anche qualoracontenga la presenza di pez-zature eterogenee di naturaantropica non inquinante,purché rispondente ai re-quisiti tecnici/prestazionaliper l'utilizzo delle terrenelle costruzioni, se tecnica-mente fattibile ed economi-camente sostenibile.

A) Introduzione:Sul supplemento ordinarion. 63 alla Gazzetta Ufficiale n.194, del 20 agosto 2013, èstata pubblicata la legge 9 a-gosto 2013, n. 98, di conver-sione del Decreto legge 21giugno 2013, n. 69 recante

soggette a Valutazione d'Im-patto Ambientale o ad Auto-rizzazione Integrata Am-bientale (per i quali, come siè visto al punto 1) invececontinua a valere quantoprevisto dal Decreto 10 a-gosto 2012 n. 161). Come richiamato dall’art 41-bis, comma 1, per chiarirequali sono i “materiali dascavo” ci si deve rifare alladefinizione prevista nelD.M. 161/2012 art. 1 comma 1lettera b) ed in particolare: b) “materiali da scavo” :– il suolo o sottosuolo, con e-

ventuali presenze di ri-porto, derivanti dalla rea-lizzazione di un'operaquale, a titolo esemplifi-cativo:• scavi in genere (sbanca-mento, fondazioni,trincee, ecc.);• perforazione, trivella-zione, palificazione, con-solidamento, ecc.;• opere infrastrutturali ingenerale (galleria, diga,strada, ecc.);• rimozione e livella-mento di opere in terra;– materiali litoidi in ge-nere e comunque tutte lealtre plausibili frazionigranulometriche prove-nienti da escavazioni ef-fettuate negli alvei, sia deicorpi idrici superficialiche del reticolo idrico sco-lante, in zone golenali deicorsi d'acqua, spiagge,fondali lacustri e marini;– residui di lavorazione dimateriali lapidei (marmi,graniti, pietre, ecc.) anchenon connessi alla realizza-zione di un'opera e noncontenenti sostanze peri-colose (quali ad esempio

Page 35: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

SICUREZZA CANTIERI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 35

menti ambientali o altri u-tilizzi sul suolo, non sonosuperati i valori delle con-centrazioni soglia di con-taminazione di cui alle co-lonne A e B della tabella 1dell'allegato 5 alla parteIV del decreto legislativon. 152 del 2006, con riferi-mento alle caratteristichedelle matrici ambientali ealla destinazione d'usourbanistica del sito di de-stinazione e i materialinon costituiscono fonte di contaminazione diretta oindiretta per le acque sot-terranee, fatti salvi i valoridi fondo naturale; – che, in caso di destina-zione ad un successivociclo di produzione, l'uti-lizzo non determina rischi per la salute né variazioniqualitative o quantitativedelle emissioni rispetto alnormale utilizzo delle materie prime; – che ai fini di cui alle let-tere b) e c) non è neces-sario sottoporre i mate-riali da scavo ad alcun re-ventivo trattamento, fattesalve le normali praticheindustriali e di cantiere.

Il proponente o il produt-tore, ai sensi del comma 2dell’art. 41-bis, attesta il ri-spetto delle suddette con-dizioni tramite dichiara-zione resa all'Agenzia Regio-nale per la Protezione Am-bientale (Arpa competenteper territorio), ai sensi e pergli effetti del Testo unico dicui al decreto del Presidentedella Repubblica 28 di-cembre 2000, n. 445, preci-sando le quantità destinateall'utilizzo, il sito di depo-

sito e i tempi previsti per l'u-tilizzo, che non possono co-munque superare un annodalla data di produzione,salvo il caso in cui l'operanella quale il materiale é de-stinato ad essere utilizzatopreveda un termine di ese-cuzione superiore. Pertanto la dichiarazionedovrà essere compilata etrasmessa, completa del ladocumentazione richiestaagli uffici di competenza an-tecedentemente l’Inizio deiLavori, allo scopo di com-pletare le dovute verifiche edeve contenere quelle indi-cazioni necessarie che con-sentano di qualificare il ma-teriale da scavo nell’ambitodella disciplina di “sotto-prodotto” e quindi:

– Quantità e qualità deimateriali che verrannoriutilizzati;– Cantiere (sito) di produ-zione, sito di depositotemporaneo e quindi sitodi utilizzo;– Autorizzazioni o titoliconcessori che il Destina-tario dei sottoprodottideve possedere;– Tempi previsti sia per ildeposito temporaneo cheper l’utilizzo.

E di seguito, sempre l’art. 41-bis, al comma 2, recita che«le attività di scavo e di uti-lizzo devono essere autoriz-zate in conformità alla vi-gente disciplina urbanisticae igienico-sanitaria» e quin-di ogni attività di scavo devepossedere titoli autorizza-tivi o provvedimenti, da ci-tarsi nella dichiarazione diautocertificazione, rilasciatidalle autorità in cui il sito di

flocculanti con acrilamideo poliacrilamide).

I materiali da scavo possonocontenere, sempreché lacomposizione media del-l'intera massa non presenticoncentrazioni di inquinantisuperiori ai limiti massimiprevisti dal presente Rego-lamento, anche i seguentimateriali: calcestruzzo, ben-tonite, polivinilcloruro(PVC), vetroresina, miscelecementizie e additivi perscavo meccanizzato; Questa definizione (art. 41-bis comma 7) integra a tuttigli effetti (cioè sostituisce) lecorrispondenti definizionidel D.Lgs. 152/2006.Quindi anziché “terre erocce da scavo” è più cor-retto riferirsi ai “materiali dascavo”In particolare l'articolo 41-bis (Ulteriori disposizioni inmateria di terre e rocce dascavo) del citato decretolegge definisce gli adempi-menti per la gestione deimateriali da scavo in derogaalla disciplina dei rifiuti. Essi prevedono l’utilizzo deicitati materiali come “sotto-prodotti”, indipendente-mente dal volume di scavoda riutilizzare, qualora sod-disfino precise condizioniche il produttore deve di-mostrare e dichiarare conautocertificazione ed in par-ticolare:

– che è certa la destina-zione all'utilizzo diretta-mente presso uno o piùsiti o cicli produttivi determinati;– che, in caso di destina-zione a recuperi, ripristini,rimodellamenti, riempi-

produzione o di stoccaggioprovvisorio e di utilizzo rica-dono.Se dovessero intervenirevariazioni nei requisiti onelle vincoli indicati nellasuddetta dichiarazione,queste devono essere co-municate (entro trentagiorni) sia al Comune che al-l’arpa competenti per terri-torio al sito di produzione.

I l comma 3 del pre-detto art. 41-bis af-ferma che «Il produt-

tore deve, in ogni caso, con-fermare alle ARPA territorial-mente competenti, con rife-rimento al luogo di produ-zione e di utilizzo, che i ma-teriali da scavo sono staticompletamente utilizzatisecondo le previsioni comu-nicate». A riutilizzo avvenuto, chedovrà essere completatoentro un anno salvo il caso incui l’opera di riutilizzo pre-veda tempi superiori, il pro-duttore (non il Proponente)dovrà comunicare ad ARPA(sia del luogo di produzioneche di quello di utilizzo)nonché al Comune dl luogodi produzione, che i mate-riali di scavo sono stati com-pletamente riutilizzati se-condo le previsioni ed indi-cazioni a suo tempo comuni-cate. In termini generali, si pre-cisa che è sempre oppor-tuno (parere dell’Arpa Lom-bardia), per continuità ecompletezza di documenta-zione, segnalare anche aiComuni interessati dallaproduzione, dal deposito(seppur temporaneo) e dal-l’utilizzo.

Page 36: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

SICUREZZA CANTIERI

36 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

trasporto in forma scritta odalla scheda di trasporto se-condo D.Lgs. 286/2005 es.m.i..

b) Dichiarazione Sostitutiva di Attodi Notorietà da inviare all’ArpaLombardia competente territo-rialmente

(Dichiarazione relativa al ri-spetto delle disposizionipreviste dall’art. 41-bis delDecreto Legge 69/2013 con-vertito con modifiche nellaLegge 98/2013 in tema di U-tilizzo di materiali da scavoIn relazione alla dichiara-zione che il proponente o ilproduttore rende all'A-genzia Regionale per la Pro-tezione Ambientale, l'art. 48comma 2 del Dpr 445/2000prevede che le singole A-genzie predispongono i mo-

duli necessari per la reda-zione delle dichiarazioni so-stitutive, che gli interessatihanno facoltà di utilizzare. Nel rispetto di quanto dettoe al fine di uniformare le mo-dalità ed i contenuti, l’ARPALombardia ha predispostoun modello di Dichiarazionesostitutiva di atto di noto-rietà (Autocertificazione)che si allega, scaricabile dalsito. Questo modello, messoa disposizione dei soggettiinteressati, dovrà essere ac-compagnato dalla docu-mentazione necessaria edivi richiesta e permette, altempo stesso, di renderepiù efficace la gestione daparte dell'Agenzia della do-cumentazione trasmessa.Questo stampato potrebbeessere sostituito da altri mo-

Sempre l’art. 41-bis al 4°comma stabilisce che «l'uti-lizzo dei materiali da scavocome sottoprodotto restaassoggettato al regime pro-prio dei beni e dei prodotti.A tal fine il trasporto di talimateriali è accompagnato,qualora previsto, dal docu-mento di trasporto o dacopia del contratto di tra-sporto redatto in formascritta o dalla scheda di tra-sporto di cui agli articoli 6 e7-bis del decreto legislativo21 novembre 2005, n. 286, es.m.i.».

I l trasporto dei mate-riali di scavo in qua-lità di sottoprodotto

dovrà essere accompagnatodal documento di trasportoo da copia del contratto di

duli purché rispettino i con-tenuti dell’art. 41-bis dellalegge 98/2013 e del Dpr445/2000Si precisa che volendo utiliz-zare i materiali di scavo pro-venienti da cantieri situati inProvincia di Brescia, il pro-ponente e il produttoredeve presentare la dichiara-zione sostitutiva per atte-stare i requisiti di sottopro-dotto, sottoscrivendola inpresenza del personale ad-detto al seguente indirizzo:

ARPA Lombardia, Dipartimento di Brescia via Cantore, n° 20 25128 - Brescia

oppure l’invio della comuni-cazione potrà avvenireanche mediante l’utilizzodella posta elettronica certi-ficata (Pec), allegando inquesto caso una copia foto-statica non autenticata di undocumento di identità va-lido del sottoscrittore, al se-guente indirizzo e-mail :[email protected] di una attesta-zione del rispetto delle con-dizioni previste la Dichiara-zione trasmessa non pre-vede espressione di parereod un atto di approvazioneda parte di Arpa Lombardiacompetente per territorio.

Sulla base dell'art. 71 c. 1 delDpr 445/2000 Arps Lom-bardia è tenuta ad effettuare«… idonei controlli, anche acampione, e in tutti i casi incui sorgono fondati dubbi,sulla veridicità delle dichia-razioni …». Inoltre, secondo quanto ri-

Page 37: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

SICUREZZA CANTIERI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 37

pria rivista “Il Geometra Bre-sciano” e dal Collegio Co-struttori Edili di Brescia eProvincia (che si ringrazia)sempre in prima fila su argo-menti riguardanti le impreseedili e stradali, i produttoridel settore estrattivo, i Co-muni ed i tecnici/progettistidella nostra Provincia. Da tenere in evidenza alcuniseminari e pubblicazioniconseguenti, alla cui reda-zione e stesura, oltre al sud-detti due Collegi, hanno col-laborato l’Ance Brescia, l’U-nitel.

D ell’Arpa Lom-bardia si consi-glia la lettura

della Circolare del 06-12-2013 per la “Gestione dei

Materiali di Scavo alla lucedella L. 9 agosto 2013 n. 98 diconversione, con modifiche,del D.L. 21 giugno 2013 n. 69(cd Decreto Fare)” (scarica-bile dal sito Arpa Lom-bardia).

d) I Link utili da proporre sono:1) Ministero dell’Ambientee della tutela del Territorio edel Mare - Albo NazionaleGestori Ambientali http://www.albogestoriri-fiuti.it/ElenchiIscritti.aspx# 2) Arpa Lombardia – Terre erocce da scavo http://ita.arpalombardia.it/ITA/index.asp

e per scaricare la Circolaredel 6 dicembre 2013 sulla“Gestione dei materiali da

portato all'art. 71 c. 3 del Dpr445/2000 «Qualora le dichia-razioni di cui agli articoli 46 e47 presentino delle irregola-rità o delle omissioni rileva-bili d'ufficio, non costituentifalsità, il funzionario compe-tente a ricevere la documen-tazione dà notizia all'inte-ressato di tale irregolarità.Questi è tenuto alla regola-rizzazione o al completa-mento della dichiarazione;in mancanza il procedi-mento non ha seguito». Per-tanto in mancanza di regola-rizzazione o completamentodella dichiarazione i mate-riali da scavo devono esseregestiti nell'ambito della di-sciplina dei rifiuti. Di quantosopra Arpa Lazio metterà aconoscenza le Autorità com-petenti. Nel caso in cui Arpa Lom-bardia, durante le attività dicontrollo, accerti il mancatorispetto delle condizionipreviste dalla L. 9 agosto2013 n. 98 per la gestione deimateriali da scavo come sot-toprodotti, ne darà comuni-cazione alle Autorità compe-tenti, valutando le eventualiipotesi di reato connessealla citata gestione.

c) Letture, contributi e Link UtiliNumerosi sono le pubblica-zioni che si sono occupatedell’argomento “Terre eRocce da Scavo” ovvero“Materiali da Scavo” ma ilsusseguirsi e l’aggiorna-mento delle normative lerendono quasi del tutto ob-solete e in buona parte inu-tilizzabili.Si consiglia la lettura dei nu-merosi articoli pubblicatidal nostro Collegio sulla pro-

Scavo” e il Modulo della “Di-chiarazione … Utilizzo diMateriali da Scavo” http://ita.arpalombardia.it/ITA/News.asp?Id=843h t t p : / / w w w 2 . a r p a l o m -bard ia . i t / s i t i / a rpa lom-bardia/Trasparenza/Pa-gine/trasparenza_pubbli-cato.aspx?l1=14&l2=48

3) Arpa Lombardia – Diparti-mento di Brescia, via Can-tore, 20 -25128 Brescia http://ita.arpalombardia.it/ita/dipartimenti/brescia/index_bs.asp

(Fine della prima parte)

Page 38: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

ESTIMO

38 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Aleandro Bottichio Il più probabilevalore complementare(Complementary Value Appraisal)

vere la residua parte di esso dopo l’occupazione.Ai giorni nostri è contemplato dal Codice di Tecnoborsa, IVedizione del 2011, al Capitolo 3° riguardante principi di va-lutazione, in particolare il paragrafo 2.5.6. che fedelmenterecita: il valore complementare di una parte di un immobilecomplesso, che presenta un legame di complementarietàcon le altre parti, è pari alla differenza tra il valore di mer-cato dell’intero immobile complesso, comprensivo dellaparte considerata, e il valore di mercato dell’immobile co-stituito dalle altre parti con esclusione della parte conside-rata. Con esso il paragrafo 2.5.6.1, che fedelmente recita: che ilprincipio di complementarietà asserisce che il valore di unaparte componente di un immobile complesso si misura inbase al suo contributo al valore dell’immobile. Al Capitolo 4° riguardante il Valore di Mercato, il paragrafo2.20 fedelmente recita: il valore complementare ad unaparte appartenente a un insieme costituente un immobilecomplesso, è pari alla differenza tra il valore di mercato del-l’immobile complesso e il valore di mercato della parte odelle parti dell’insieme che residua, una volta considerataseparata la parte oggetto di stima. Altresì il paragrafo 2.20.1 recita: si dice rapporto di comple-mentarietà economica di una parte rispetto all’immobilecomplesso, il rapporto tra il valore complementare dellaparte e il valore totale dell’immobile complesso.Infine il paragrafo 2.20.1 recita: uno tra i più importanti le-gami di complementarietà del sistema urbano ed edilizio eil rapporto tra il valore del terreno edificato e il valore del-l’immobile, comprensivo del fabbricato e del terreno (inci-denza dell’area edificata). Il contrario del Valore Complementare è il Valore di Fusione,(sinergistic value), contemplato al punto 2.9, sempre cap. 4° delcodice, che definisce tale valore composto una componenteaddizionale generata dalla combinazione di due o più inte-ressi insistenti sull’immobile, quando il valore degli inte-ressi combinati vale più della somma degli interessi singoli.

Condizioni Le condizioni per l’applicazione del valore complementaresono : – l’esistenza della complementarietà tra il tutto e la parte re-

sidua, pertanto l’assunto che l’utilizzazione congiuntadebba fornire un’utilità maggiore rispetto all’utilizzazioneseparata;

– la parte scissa non sia facilmente reintegrabile o sostitui-bile, ovvero, che il bene o la sua porzione non sia inter-cambiabile con analogo, corrispondente per caratteri-stiche e valore;

– la parte residua non sia vendibile per se stessa, ovvero,non possa avere una propria autonomia economica, un

Inquesto articolo sono affrontati i sistemi di stima delpiù probabile Valore Complementare, metodo di va-lutazione immobiliare specifico ancora piuttosto sco-

nosciuto, considerato che trova poca familiarità anche tra ivalutatori, persino nei casi in cui sia l’unico criterio applica-bile nell’eventualità, ad esempio, della stima dell’inden-nità di esproprio parziale, nella stima delle servitù predialie dei danni, dei deprezzamenti, e così via. Sarà tentato l’approccio in base agli International Valuation Stan-dard quindi, in ambito italiano, secondo gli indirizzi dettatidal Codice delle Valutazioni Immobiliari promosso da Tec-noborsa con la collaborazione di vari enti, organismi del set-tore immobiliare, o Ordini e Collegi professionali, tra i qualiil Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati.

PremesseTale procedimento assume importanza e necessità quandosi deve valutare il più probabile valore di mercato dellaparte di un bene legato a tutto il complesso da un rapportodi complementarietà. Esso si ottiene per differenza tra il piùprobabile valore di stima dell’interno bene economico e ilvalore che avrebbe la parte residua (o complementare) as-sunta staccata dal bene considerato e separatamente alie-nabile. Questo aspetto economico trova motivazione nella consta-tazione che, quando un bene costituisce un insieme econo-mico produttivo omogeneo, oppure, un’entità economicae/o produttiva indipendente, la sua divisione in due o piùparti origina più entità, il cui valore sommato non coincidecon quello del bene originario, ovvero, che le due o piùparti, unite, assumono valore superiore alla somma dellepiù parti separate.Si tende pertanto a valutare il danno (per così dire) deri-vante dalla divisione, distruzione e/o distaccamento, del-l’intero bene sinergico in due o più parti, il cui conseguentedeterioramento è calcolato per differenza tra il valore del-l’intero immobile da quello della parte residua. A titolo di esempio si deduce che può esistere comple-mentarietà tra l’intero fondo agricolo e la parte residua, traun fabbricato rurale e la parte di terreno coltivato, tra la salada pranzo e la cucina di un ristorante, tra una villa storica eil suo giardino, tra il panorama che sta a una villa al mare oal lago, tra l’area edificata ed il suo fabbricato e cosi via.

Riferimenti normativi Il metodo trova applicazione già dal 1865, in virtù dell’alloraLegge 2359/1865, inerente all’espropriazione per causa dipubblica utilità, all’art. 40 che fedelmente recitava: nei casidi occupazione parziale, l’indennità di esproprio consisterànella differenza tra il giusto prezzo che avrebbe avuto l’im-mobile avanti l’occupazione, e il giusto prezzo che potrà a-

Page 39: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

ESTIMO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 39

mica della parte, delle parti j, Vi il valore complessivo del-l’immobile e Vj quello della parte, come sopra determinato.

In alternativa può essere anche rappresentato nel seguentemodo:

Cj = 1 – Vi – jVi

Rimane inteso che i valori Vi, oppure Vi-j saranno da deter-minare con i più appropriati procedimenti di stima dettatidagli Standard Internazionali, ovvero, assumendo talunedelle procedure maggiormente dettagliate negli articoli re-datti dai colleghi Matteo Negri e Giuliano Vacchi, né “ Il Geo-metra Bresciano “ bollettini n. 1/13, 3/13 – 4/13 e 2/14, sezioneEstimo.

Casi di applicazione (estimo classico) Di seguito vengono illustrate alcune eventualità di applica-zione del Valore complementare, che per economia del pre-sente articolo, sono semplicemente enunciate, con la ri-serva di esporre più complicati case study, in altri futuri arti-coli che tratteranno l’argomento con i più intriganti proce-dimenti dettati dagli International Valuation Standards.Ho voluto definire gli esempi a seguire dell’Estimo classicosolo perché appartenenti a quanto abbiamo letto nei libridi estimo scolastico, in un periodo antecedente agli stan-dard internazionali, casi comunque tutt’ora validi, purchéaggiornati al linguaggio definito dalla moderna ed euro-peista disciplina dell’estimo internazionale. Una fra le tante possibilità di applicazione del Valore com-plementare è il caso delle espropriazioni parziali a stima del-l’indennità di esproprio, con il classico esempio sancito dalpremenzionato art. 40 dell’originale legge inerente l’espro-priazione per causa di pubblica utilità. Capita a volte che to-gliendo una porzione dall’intero, la parte residua sia dan-neggiata a tal punto che i valori unitari dell’originale nonsiano sufficienti a determinare l’indennità in ragione del de-prezzamento della parte superstite. In tal caso trova quindiapplicazione la formula del valore complementare in diffe-renza tra il valore dell’immobile complessivo e quello dellaparte, o delle parti residue. A titolo di esempio potrebbebastare il caso limite secondo il quale l’esproprio renda deltutto inedificabile un piccolo appezzamento lottizzato; in talcaso la valutazione dovrà tener conto della perdita della ca-pacità edificatoria di tutto il lotto e non di certo del valoredella sola porzione occupata dall’esproprio.

Il valore complementare si applica anche nel caso degli as-servimenti coattivi a stima dell’indennità derivante da perditadi utilizzo conseguente a occupazione di parte del fondo o

proprio valore di mercato; – non sia accorpabile a un altro bene che con lo stesso rige-

neri un nuovo bene che raggiunga il valore di quello in o-rigine scisso.

Non esisterà pertanto complementarietà nei casi in cui : – la parte distolta appartenga a un insieme di beni tra loro

indipendenti, ad esempio un terreno agricolo o edifica-bile talmente grande da poter essere scisso in due o piùunità alla fine comunque autonome. Situazione contrariarispetto a piccolo lotto edificabile attraversato a metà dauna servitù che renda non più di fatto costruibile il map-pale, in tal caso si ravviserà soprattutto la perdita della ca-pacità edificatoria;

– la parte distolta sia facilmente sostituibile, surrogabile oreintegrabile, quindi sostituibile, ad esempio la coperturadi un’abitazione e/o gli impianti colturali di un terreno a-gricolo specializzato, danneggiati da eventi atmosfericie/o calamitosi;

– per ultimo quando la parte residua non è valutabile sottol’aspetto del valore di mercato, economico, ecc.

Aspetti economiciIl valore complementare è dunque un criterio di stima cheassocia due valori di mercato, uno riferito all’immobile nelsuo complesso e l’altro riferito alla/e parte/parti residua/e.Dal punto di vista matematico, il valore complementare Vjdi una, o più parti generiche, j si calcola attraverso la se-guente formula :

Vj = Vi – Vi–j

Dove Vi è il valore di mercato complessivo, nella sua tota-lità originaria, mentre Vi-j è il valore della parte residua, ov-vero, delle parti residue.Dal punto di vista economico la relazione di complementa-rietà può essere determinata facendo riferimento alla parte,o alle parti, che costituiscono l’immobile complessivo, epertanto al tipo di legame che intercorre tra l’immobile ori-ginario e la parte, o le parti, che lo compongono.Dunque un legame che cresce, o decresce, al crescere, o aldecrescere della connessione tra il tutto e la parte, o le partiresidue.Detto legame economico si definisce attraverso il rapportodi complementarietà dalla formula

Cj = VjVi

Dove Cj definisce il rapporto di complementarietà econo-

Page 40: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

ESTIMO

40 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

tire il cambio d’uso di una pizza e vai in una pizzeria da som-ministrazione, ciò con un notevole incremento di valore del-l’esercizio medesimo, di gran lunga superiore al valore deimetri quadrati ampliati in un mercato normale. In tal caso il valore, che in entità doppia corrisponderà allasanzione concernente l’abuso pregiudicante l’intero, dovràessere determinato per differenza tra il Valore successivo al-l’abuso edilizio e il Valore ad origine. Il metodo del Valore complementare può essere dunque u-tilizzato anche nella stima dei deprezzamenti e/o inquina-mento, argomenti piuttosto complessi che meriterebberodi essere trattati con interi manuali, ci si riservano pertantofuture argomentazioni in merito.

Casi di applicazione(metodo dagli Standard Internazionali)Uno dei casi di Rapporto Complementare più importantedel settore edilizio moderno e al quale gli standard inter-nazionali pongono particolare attenzione è il Rapporto tra ilTerreno edificato e il Valore dell’immobile.Ciò partendo dal concetto che un’area edificabile libera nonpuò di certo essere comparata con un area già edificata; edanche dal presupposto che un’area edificabile ha solo unapotenzialità economica astratta; al contrario; l’area edificataha già una sua potenzialità economica espressa e ben de-terminata, quindi valutabile con elementi economici tangi-bili, ossia con quella concretezza pretesa dagli standard in-ternazionali. Questo rapporto può essere improntato, per esempio, nellalocalizzazione degli immobili in riferimento ad una zona pe-riferica rispetto ad una zona centrale; ciò considerando cheper due immobili perfettamente uguali, di uguale costo dicostruzione, il valore di mercato di quello centrale può es-sere maggiore di quello periferico; ciò se lo stiamo, ad e-sempio, valutando da un punto di vista dei servizi, delle in-frastrutture, del commercio e così via. Al contrario, potrebbe essere maggiore il valore di quelloperiferico, magari in aperta campagna, qualora la nostrastima fosse meramente dedicata a valutare l’immobile daun punto di vista naturalistico e ambientale.Ecco perché a volte tale rapporto rientra nella valutazionedell’highest and best use (HBU), ovvero, nella definizione delpiù conveniente miglior uso, quindi nell’uso che presenta ilmassimo valore di trasformazione tra quelli prospettati perl’immobile in valutazione.Tale concetto è altresì richiamato nel testo unico delle e-spropriazioni aggiornato dal Dpr 08/06/2001 n. 327, ovvero,nella normale evoluzione della legge fondamentale sulle e-spropriazioni, la citata Legge 2359/1965. Il nuovo testo al-l’art. 37 definisce la determinazione dell’indennità in casodi esproprio di un area edificabile, all’art. 38 la determina-

dell’immobile in genere, per causa di servitù di passaggiopedonale, viario, reti impiantistiche di sottosuolo o sopra-suolo, di infrastrutture in genere, eccetera. In tal caso il va-lore complementare, corrispondente al risarcimento, consi-sterà nella differenza tra il valore dell’immobile senza ser-vitù e di quello con servitù.Si applica ancora nella stima dei danni, qualora non sia pos-sibile la ricostruzione, la messa in pristino, la reintegra-zione, la trasformazione, la surrogazione e cosi via. Anche intal caso è dato dalla differenza tra il valore ante danno equello post danno. Si applica anche nella stima per danni derivanti ad immobiliper violazione delle norme urbanistiche e/o civilistiche, con-nesse alla realizzazione di un fabbricato finitimo. Infatti ac-cade che nell’edificazione a confine, ovvero, tra fondi fini-timi, chi costruisce arrechi danno sia ai lotti liberi sia ai fab-bricati esistenti limitrofi. Ciò per violazione delle normecirca la distanza dal confine, la distanza tra fabbricati, tra pa-reti finestrate e non, rispetto ai fabbricati antistanti, in temadi altezze massime degli edifici, allineamenti, strade e spazipubblici, prospetti, vendute e quant’altro contemplato dalcodice civile e dagli strumenti urbanistici di varia natura.In taluni casi potrebbe trovare applicazione l’art. 872 del Co-dice civile, in tema di violazione della norma urbanistica, ilquale sancisce che colui che per effetto della violazione hasubito danno deve esserne risarcito, salva la facoltà di chie-dere la riduzione in pristino ovvero, la demolizione delle o-pere eseguite in difformità alle citate norme edilizie.Di conseguenza, nel caso in cui il confinante volesse proce-dere all’indennizzo in luogo della messa in pristino, si dovràprocedere alla stima per valore complementare.

Il valore complementare trova altresì ragione nella stimadelle opere abusive pregiudicanti art. 34 D.P.R. 380/01. L’art.34 del Dpr 380/01, Testo unico delle disposizioni legislativee regolamentari in materia edilizia, al 2° comma, aggiorna-mento dall’art. 12 della Legge 47/85, stabilisce che nel casod’interventi edilizi eseguiti a parziale difformità del Per-messo di costruire, qualora la demolizione della parte abu-siva non possa avvenire senza pregiudizio della parte ese-guita in conformità, nel caso d’immobili diversi da quelli re-sidenziali, potrà essere mantenuta la parte, seppurdifforme, ciò conseguendo una sanzione pari al doppio delvalore venale, che in tal caso dovrà essere determinata dal-l’Agenzia dei Territorio (ora servizio O.M.I.), ma che co-munque noi, in quanto tecnici, potremmo essere chiamatiad analizzare, a volte con il metodo del valore complemen-tare. Valga, a dimostrazione, la questione che in un eserciziocommerciale a volte pochi metri quadrati possono fare ladifferenza, ad esempio cinque o sei mq. possono consen-

Page 41: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

ESTIMO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 41

Ct = VtVi

Sempre con Vt che rappresenta Valore dell’Area edificata eVi il Valore dell’immobile. Il Valore dell’Area edificata è dunque pari al Valore dell’im-mobile per l’incidenza, nel prodotto :

Vt = Vi x Ct

In mancanza dei prezzi delle aree edificate Vt, soprattuttoperché processo laborioso e complicato se assunto percomparabili, si può valutare in termini di valore di mercatodel fabbricato Vf o del costo di ricostruzione deprezzatoCrd, ciò con le seguenti formule :

Ct = 1 – Vf = 1 – CrdVi Vi

Essendo che in un segmento di mercato centrale spesso evolentieri manca l’offerta di aree edificabili, in tal caso il rap-porto complementare dell’area edificata potrà essere de-dotto da un mercato delle zone periferiche, all’interno dellequali sono più facilmente riscontrabili i prezzi delle aree e icosti degli immobili.In tal caso si determina il rapporto complementare con la ci-tata formula Ct = Vt / Vi utilizzando i valori delle aree peri-feriche, poi si determinerà il valore dell’area edificata delcentro con la formula Vt = Vi x Ct, naturalmente con Vi pro-veniente dal centro e Ct proveniente dalla periferia. Il Valore dell’Area edificata può anche essere conseguitoper capitalizzazione diretta del reddito dell’area edificatain rapporto al saggio di capitalizzazione del terreno, i cuidati possono essere dedotti con i procedimenti di market o-riented, ciò comparando i valori ed i canoni provenienti dalsegmento delle aree sottoposte a diritto di superficie; in talcaso valga la normale formula di capitalizzazione:

Vt = Canone annuoSaggio terreno

Si conclude infine l’argomento della Stima delle aree edifi-cate con il metodo delle tecniche residuali, ovvero, delle Re-sidual Techniques Apprisal, come indicato dagli standard inter-nazionali, ovvero del Residual Methodos. Nella formula precedente della capitalizzazione Vt = Ca-none Annuo / Saggio Terreno si deduce che l’It (saggio delterreno) è pari a:

It = RtVt

zione delle indennità di esproprio di un’area legittima-mente edificata, sancendo di conseguenza una netta divi-sione tra il valore dell’area edificabile e quello dell’area giàedificata.La stima di un area edificata può essere condotta in primoordine con il procedimento del market oriented che prevedeil confronto diretto tra l’immobile in oggetto e i suoi similariricadenti nello stesso segmento di mercato, oppure, il con-fronto diretto tra il fabbricato in esame e fabbricati similari,all’interno lo stesso mercato, considerando il prezzo corri-sposto per acquistare un edificio già esistente, separata-mente da quello del suolo, in tal caso il valore di mercatodell’aera edificata sarà pari alla differenza tra valore di mer-cato dell’immobile da stimare e il valore di mercato dell’e-dificio che insiste sull’area edificata da stimare, ciò in atti-nenza al Valore complementare.Non potendo attuare il market oriented, ad esempio per man-canza di immobili comparabili, si potrà adottare il procedi-mento per valore di trasformazione, od anche extractionmethod, che prevede la determinazione del valore dell’area,considerata libera dalla costruzione esistente in relazioneal costo di demolizione. Pertanto indicando con Cd il costodi demolizione e con Va il valore dell’area edificabile, il va-lore del terreno edificato Vt, sarà pari a :

Vt = Va – Cd

Banalmente se in un segmento di mercato i terreni edifica-bili liberi di mq. 1.000, valgono euro 200.000, l’area edificata,sempre di mq. 1.000, che sul suo suolo ha edificato un fab-bricato in stato di crollo, non avrà un valore pari a euro200.000, come i comparabili liberi, bensì da tale entità dovràessere decurtato il costo di demolizione, concetto che al-l’atto economico consiste nel trasformare, od anche trasmu-tare l’area edificata in area libera. In alternativa può essere adottato anche il procedimento :

Vt = Ve – Cc – Cd

Dove Ve rappresenta il Valore dell’immobile da realizzare,Cc il costo di costruzione e Cd nuovamente il costo di de-molizione. Naturalmente sia i costi di costruzione sia quelli di demoli-zione devono contenere anche i costi indiretti rappresen-tati dal profitto dell’impresa, del suo sistema organizzativo,pertanto il plusvalore normalmente conseguito dell’im-prenditore che promuove l’intervento.Quando non è possibile applicare i sopra esposti sistemi, siricorre al procedimento del rapporto complementare del-l’are edificata, ovvero, all’incidenza del terreno edificato, in-fatti il rapporto dell’area edificata Ct è pari a :

Page 42: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

ESTIMO

42 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Oppure

Vt = Ri – RtIf

Con il citato articolo si è voluto sintetizzare al massimo unmetodo di Stima complesso e con numerosi risvolti e pecu-liarità nella pratica applicativa. Ci si riserva comunque in seguito, anche con la collabora-zioni dei colleghi della Commissione Estimo e Valutatori Im-mobiliari del Collegio Geometri e Geometri Laureati dellaProvincia di Brescia, di proporre alcuni case study di appli-cazione del metodo del Valore Complementare, aggiornatialle metodologie dettate dagli International Valuation Stan-dards

Ovvero, al rapporto tra il reddito del terreno Rt ed il valoredel terreno Vt. Allo stesso modo si definisce (saggio del fabbricato) If, ilrapporto tra il reddito del fabbricato Rf ed il valore del fab-bricato Vf, nella corrispondente formula :

If = RfVf

Sommariamente le tecniche residuali sono artifici che mi-rano a determinare il Valore del terreno edificato a seguitodelle stime preliminari dei rispettivi redditi e saggi di capi-talizzazione, dell’una parte conosciuta, rispetto all’atraparte incognita, ciò attraverso le formule di seguito esposte.

Essendo che Vi = Vt + Vf e Ri = Rt + Rf, svolgendo tutti ipassaggi che si omettono per economicità del presente, sideduce che :

Vt = Ri – RfIt

Page 43: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -
Page 44: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Stefano Benedini Edolo: interventidi micro-specializzazionecon il corso sul catasto

– Compiere le operazioni di conservazione del catasto ter-reni e del catasto fabbricati;

– Redigere un atto di aggiornamento del catasto terreni uti-lizzando procedimenti informatici.

Tutti ampiamente positivi sono risultati gli esiti dei test so-stenuti dai ragazzi, dei quali riportiamo i nominativi con lavalutazione, in centesimi, ottenuta al test finale:Bresadola Elio (cento), Bernardi Alberto (novantasei), Da-miolini Cesare (novantaquattro), Bianchi Denis (novanta-quattro), Taddei Francesca (novantaquattro), Cattane Da-vide (novantadue), Lippi Raffaele (novantadue), GaudiosiMatteo (novantuno), Moia Luca (novanta), Moreschi Pietro(ottantanove), Moranda Claudio (ottantanove), CalufettiManuel (ottantotto), Miorada Mattia (ottantaquattro), PognaIvan (ottantuno), Ferrari Andrea (settantasette), Touil Aziz(settantasei), Barneri Veronica (settantacinque), FerrariDiego (settantacinque).Il Dirigente dell’Istituto, prof. Silvio Moratti, ha ringraziato igeometri cha hanno prestato il loro tempo e la loro profes-sionalità per questo progetto e i ragazzi che hanno rispostocon entusiasmo alla proposta dell’Istituto. Il geom. GiovanniPlatto, presidente del Collegio di Brescia, ha ringraziato i do-centi dell’Istituto per la passione con la quale svolgono laloro attività, assicurando la sempre pronta collaborazionedel Collegio. Il Presidente, nell’occasione, ha evidenziato airagazzi l’importanza dello studio, ricordando che è dallascuola che si comincia a combattere la crisi economica equella comportamentale, allenando i ragazzi alle prime dif-ficoltà ed alla possibilità di lavorare in team per contrastarle. I geometri Damioli e Furloni nel consegnare gli attestati airagazzi, avendo curato personalmente anche la correzionedel test finale, hanno evidenziato come i ragazzi abbianoparticolarmente recepito quanto spiegato loro in riferi-mento all’attività di corretta classificazione delle unità im-mobiliari. Di seguito proponiamo il test che i ragazzi hanno superato(a seguito della domanda erano proposte alcune possibili risposte, delle qualiuna sola era quella esatta da barrare):

1- Il candidato descriva tre caratteristiche che differenzianola mappa a perimetro chiuso da quella a perimetro aperto.

2- Il candidato elenchi almeno tre elementi descrittivi di unavisura al C.T.

3- Il candidato descriva sinteticamente, gli elementi che ca-ratterizzano una monografia di un qualsiasi punto fiduciale,ovvero come essa risulta essere strutturata.

4- Qual è la Circolare che sancisce le modalità operative per

Martedì 20 maggio presso l’Istituto Meneghini diEdolo è avvenuto l’incontro con i ragazzi dellaclasse VG che nel corso dell’anno scolastico

hanno seguito il corso di approfondimento sul catasto delladurata di sedici ore, di cui sei dedicate alle esercitazionipratiche, con test di valutazione finale. Il corso, organizzatoin collaborazione con il Collegio geometri di Brescia e conl’Associazione geometri di Valle Camonica, è stato gestitodai colleghi Giacomo Damioli, Matteo Furloni, Fabio Riva-dossi, Diego Salvetti ed ha riguardato la trattazione del se-guente programma:

U.D. 1 – Il catasto italiano– Funzioni del catasto– Storia del catasto– Caratteristiche del catasto– Organizzazione e amministrazione del catasto

U.D. 2 – Il catasto terreni– Formazione del catasto– Struttura delle informazioni– Pubblicazione e attivazione del catasto– I documenti catastali– La conservazione del catasto terreni : variazioni sogget-

tive, variazioni oggettive, procedure informatiche di ag-giornamento, procedure di trattamento dei documentitecnici di aggiornamento

U.D. 3 – Il catasto fabbricati– Formazione del catasto fabbricati – Conservazione– Dichiarazione delle nuove unità immobiliari– Variazioni soggettive– La consultazione degli atti catastali ed il rilascio dei certi-

ficati

U.D. 4 – Documenti e procedure operative– Visure per soggetto– Predisposizione e compilazione modelli (DI – INB)– Predisposizione e compilazione elaborati grafici (elabo-

rato planimetrico, schede catastali…)U.D. 5 – Dalla teoria alla pratica– Dal rilevo all’avvenuto accatastamento

Queste le competenze attestate alla frequenza del corso edal superamento del test finale:– Rilevare il Territorio, le aree libere ed i manufatti, sce-

gliendo le metodologie e le strumentazioni più adeguateed elaborare i dati ottenuti;

– Utilizzare gli strumenti idonei per la restituzione graficadei rilievi;

Page 45: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 45

22- Sulla scorta di quanto sviluppato nel corso di cui al se-guente test. Le visure catastali risultano probatorie per de-finire i diritti di proprietà sulle particelle in essa identificate?

23- Principali funzioni del catasto fabbricati

24- Cos’è un’unità immobiliare e com’è identificata nellabanca dati del catasto fabbricati

25- Elenca le categorie catastali e danne una descrizione sin-tetica

26- L’attuale ente gestore del catasto fabbricati è l’Agenziade Territorio V/F

27- La principale finalità del catasto fabbricati è fiscale V/F

28- Un’unità immobiliare è presente in banca dati con se-zione, foglio, particella e subalterno V/F

29- Le visure catastali possono essere solo per soggettoV/F

30- La planimetria catastale di un’unità immobiliare è “or-dinariamente” rappresentata in scala 1:500 V/F

31- L’elaborato planimetrico schematizza la divisione in su-balterni di un fabbricato V/F

32- La consistenza di un’unità immobiliare in categoria A èespressa in m2 V/F

33- Una stanza uso abitativo (esempio: cucina, camera daletto, ecc.) con area fino a 20 m2 è un vano catastaleV/F

34- Fabbricato di civile abitazione (categoria A2), con ren-dita unitaria di 40 euro/vano, consistenza 5,5 vani, renditacatastale dell’unità immobiliare = 200,00 euro V/F

35- Una categoria C2 classe 3 di 20 m2 ha una rendita infe-riore di una categoria C2 classe 1 con pari consistenzaV/F

36- Un bene comune non censibile non ha renditaV/F

37- La superficie catastale di un’unità immobiliare ordinariacategoria A è necessaria per la determinazione della tassasullo smaltimento rifiuti (ex Tarsu) V/F

l’ esecuzione delle pratiche di accatastamento?

5- Quale procedura consente di inserire nuove dividenti suuna o su più particelle ?

6- Quale procedura consente di inserire nuovi fabbricati suuna o su più particelle ?

7- È possibile inserire un fabbricato con superficie inferioreai 20 mq senza rilievo strumentale, ovvero senza l’ utilizzodei punti fiduciali ?

8- Esiste un atto di aggiornamento al C.T. in cui non si defi-niscono misure ?

9- Cosa identifica il simbolo “coda di rondine” e/o “osso dimorte”?

10- Cosa simboleggia la linea puntinata in cartografia ?

11-È possibile inserire in mappa un fabbricato interratosenza eseguire un rilievo strumentale con i punti fiduciali ?

12- In quale caso, cartograficamente, si parla di Foglio Lo-gico ?

13- Il mappale STRADE risulta intestato in visura catastale ?

14- Il mappale ACQUE risulta intestato in visura catastale ?

15- A quale distanza , approssimativamente , sono posizio-nati i punti fiduciali in mappa ?

16- Quale è il nome tecnico dell’ estratto di mappa rilasciatoper predisporre un atto di aggiornamento?

17- È possibile eseguire un tipo mappale /tipo fraziona-mento utilizzando solo 2 PF ?

18- Quando è consentito l' utilizzo del Punto Ausiliario ?

19- È vero che la nuova versione di PREGEO permette l' ap-provazione automatica delle pratiche?

20- Se eseguo un rilievo con strumentazione GPS posso av-valermi del punto ausiliario per la chiusura del triangolo diinserimento ?

21- In un Comune con mappa a perimetro chiuso quante par-ticelle identificate con il numero 10 posso trovare ?

Page 46: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

46 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Maycol LanzilottoCristian Belleri Dalla scuola al lavoro:

esperienze di stagedi due giovani geometri

contatto con i molti ambitinei quali la professione delgeometra opera. Ben sup-

portati, dobbiamo dirlo,dalla presenza della figliadel titolare, arch. Elisabetta,

Ci hanno scritto due giovanidiplomati che hanno fre-quentato il corso IFTS peresprimerci le loro impres-sioni su l’esperienza vissutain uno studio professionalecome stagisti-praticanti.Eccole.

“D iplomati agiugno 2013,abbiamo de-

ciso di intraprendere, a ot-tobre, l’esperienza del corsoIFTS che si è tenuto pressol’Istituto d’istruzione supe-riore “Tartaglia Olivieri” diBrescia durante l’anno sco-lastico appena concluso. Il percorso scolastico, fina-lizzato al raggiungimentodel titolo di “Tecnico supe-riore per la conduzione delcantiere”, è consistito in 700ore di corsi formativi tenutiall’Istituto Tartaglia e allaScuola Edile Bresciana, e inaltre 300 ore di stage da svol-gersi presso un luogo di la-voro connesso con il mondodell’edilizia.Le lezioni sono state tenuteda professori e professio-nisti del settore che, graziealla loro esperienza nei varicampi del costruire, hannoampliato le nostre cono-scenze, per lo più riguar-danti le nuove tecnologie e-dili per il risparmio energe-tico a basso impatto am-bientale.Da aprile abbiamo poi intra-preso il previsto periodo distage nello Studio tecnico As-sociato Piotti di Tavernolesul Mella del geom. DarioPiotti e dell’ing. Carlo Piotti.Ci siamo così trovati per laprima volta immersi nelmondo del lavoro, a diretto

dall’ing. Carlo, da due geo-metri collaboratori di studio,Franco e Luigi, e da tre se-gretarie. Ci sono stati affidatilavori adatti alla nostra pre-parazione, di complessità etipologia diversa, semprecomunque assistiti e aiutatidal personale di studio, lacui disponibilità nel rispon-dere ai nostri numerosi que-siti ci è stata utilissima. Ci haconsentito di partecipare inmodo completo alla stesuradi alcuni progetti tecnico-ar-chitettonici, dalla progetta-zione all’acquisizione delcertificato di agibilità.In estrema sintesi, i compitiche abbiamo svolto durantela nostra esperienza lavora-tiva hanno riguardato:– la progettazione e le rela-tive pratiche burocraticherealizzate tramite il nuovosportello telematico della

Page 47: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 47

siasmanti, altri impegnativi,altri ancora veramente o-stici, ma tutti molto utili perfarsi un’idea concreta deiproblemi della professione.Abbiamo capito che è pro-prio la varietà dei settori la-vorativi affrontati che ci hareso attraente questa pro-fessione che esige costanteapplicazione e continuo ag-giornamento tecnico. L’approccio al mondo dellaprofessione che quest’e-sperienza ci ha offerto e cheabbiamo molto apprezzato,ci ha fatto capire con chia-rezza l’importanza del ruolodel geometra nella società:quello cioè di un tecnicomolto impegnato, tenace,ben disposto ai contatti u-mani e allo studio per la rea-lizzazione dei più svariaticompiti che giorno dopogiorno ti si presentano e cherichiedono idee e soluzioniefficaci per soddisfare laclientela e migliorare il terri-torio in cui operiamo.

Valle Trompia;– la stesura di pratiche cata-stali con il software Docfa;– rilievi topografici con l’uti-lizzo di teodolite e prisma;– sopralluoghi in cantiereper redigere la contabilità evisionare i lavori;– approfondimento dei temiriguardanti le detrazioni del50% e 65% riferite al pianocasa con stesura di una bro-chure completa dei vari inter-venti ammessi.Tutti argomenti rappresen-tativi di situazioni quoti-diane del geometra profes-sionista, che nella scuola a-vevamo toccato solo dal loroprofilo teorico e che, per laprima volta, abbiamo toccatinella pratica.Alla luce dell’esperienzafatta, possiamo affermare cheaffrontare nella realtà argo-menti studiati solo a tavolinoè compito molto più compli-cato e impegnativo di quantopotessimo immaginare.I lavori trattati sono stati i piùvari, alcuni veramente entu-

Manifestazione di interesseper corso di

“Laurea del geometra”

Egr. geometra,Ti rendo noto che recenti incontri, personalmente promossi conrappresentanti dell’Università Statale degli Studi di Brescia – par-ticolarmente attenta nello svolgere anche la propria funzionesociale di risposta alle effettive esigenze del mercato del lavoro –,hanno condotto alla concreta possibilità di poter organizzare uncorso di “Laurea triennale per Geometra” a partire dal prossimoanno. Tengo a precisarti che il corso di laurea triennale che ci proponia-mo di realizzare, con l’indispensabile collaborazione dell’Uni-versità, non è né una laurea in "Ingegneria junior" né una Laureain "Architettura junior", ma è una laurea concepita e finalizzata perla continuità della figura professionale di geometra con le caratte-ristiche della polivalenza e della applicazione operativa nei varisettori professionali. Le discipline assegnate al corso di laurea, pur confermando ilrispetto delle materie di base, vorrebbero costituire un percorsoformativo finalizzato nei settori con maggior attinenza all’attivitàdel geometra – la topografia, la cartografia e catasto, le stime e leconsulenze peritali, la riqualificazione del costruito e l’ediliziasostenibile con efficienza energetica e comfort acustico, la sicu-rezza cantieri temporanei e mobili e nei luoghi di lavoro, le infra-strutture e l’impiantistica, con riferimento a quant’altro previstodalla polivalenza del geometra – affiancando alla formazione acca-demica quella pratica offerta da professionisti adeguatamentevalutati nelle competenze e nella predisposizione alla gestionedelle docenze. Con questo ambizioso progetto il Collegio geometri e geometriLaureati della provincia di Brescia intende così completare la pro-posizione di un ampio spettro di offerte formative post-seconda-rie, accostando, alle possibilità fornite dai percorsi IFTS ed ITS edal praticantato svolto presso il professionista, anche la forma-zione Universitaria e riconoscendo a tutti questi percorsi la vali-dità ai fini dell’iscrizione all’esame di Stato per la libera professio-ne di geometra. E’ necessario, prima di intraprendere questo impegnativo percor-so, condividere tale iniziativa innanzitutto con gli iscritti alRegistro praticanti; è per questo motivo che ti chiedo di segnala-re, senza alcun impegno, alla segreteria del Collegio – [email protected] – il tuo nominativo qualora volessicomunicare un primo interesse ad iscriverti al corso di laureatriennale ipotizzato. L’iniziativa, a cui crediamo con particolare convinzione, è soste-nuta dalla prospettiva delle disposizione applicate nell’UnioneEuropea che richiederà, in tempi non lontani, la laurea per l’eser-cizio della libera professione. La raccolta dei nominativi è per una pura indagine conoscitiva ini-ziale per la valutazione della fattibilità del progetto.

Cordiali salutiIL PRESIDENTE

(Geom. Giovanni Platto)

I due estensori dell’articolo,Maycol Lanzilotto e CristianBelleri, neo diplomati efrequentatori del corso IFTS,impegnati nell’attività stagisticanello studio Piotti di Tavernolesul Mella.

Page 48: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

48 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Isidoro Trovato Pos (quasi) obbligatorioper i professionisti: la normaè in vigore dal 30 giugno

che un’inutile vessazioneche avrebbe costretto i pro-fessionisti a sostenere i costidi attivazione, installazionee di utilizzo. Senza tenerconto inoltre che vi è la pos-sobilità di ricorrere – per latracciabilità del pagamento– ad altri strumenti come ilbonifico bancario, le carte didebito o di credito virtualiche, invece, non implicanonuovi oneri per il professio-nista».Proprio qui sta la chiavedella “vittoria” ottenutadalle professioni: perchéconcentrarsi proprio sul “co-stoso Pos” se l’obiettivo èsoprattutto quello dellatracciabilità ai fini fiscali? Aschierarsi a favore della mo-neta elettronica è l’Antitrustche sottolinea come «lenorme che obbligano ad u-sare il Pagobancomat nonsono una restrizione dellaconcorrenza e che risultanoin linea con quanto più voltesostenuto dall’Autorità inmerito alle necessità di favo-rire la diffusione di un nu-mero più ampio possibile disistemi di pagamento». Nel-l’occasione l’Authority haanche ricordato, inoltre, gliinterventi del medesimoAntitrust per far scendere icosti delle commissionibancarie.Anche il Consiglio nazionaleforense si è fatto portavocedei “mal di pancia” degli av-vocati arrivando fino a un’in-terrogazione parlamentareper avere una risposta di-retta da parte del governo. Ela risposta non si è fatta at-tendere da parte di EnricoZanetti, sottosegretario alministero dell’economia:

«Per quanto riguarda la cir-colare interpretativa delConsiglio nazionale forense,ugualmente citata nell’inter-rogazione, essa interpre-tebbe la normativa nelsenso di introdurre un o-nere, piuttosto che un ob-bligo giuridico, il cui campodi applicazione sarebbe li-mitato ai casi nei quali sa-rebbero i clienti a richiedereal professionista la forma dipagamento tramite carta didebito. In tal senso, sembrain effetti deporre il fatto chenon risulta associata alcunasanzione a carico dei profes-sionisti che non dovesseropredisporre della neces-saria strumentazione a ga-ranzia dei pagamenti effet-tuabili con moneta elettro-

Dal 30 giugno se an-date a pagare l’o-norario di un pro-

fessionista ricordatevi diportare il libretto d’assegni,il bancomat o la carta di cre-dito. Questo vale natural-mente per le cifre superioriai mille euro, la soglia mas-sima indicata dalla legge an-tiriciclaggio. Ma andiamocon ordine. Nel decretolegge 179 del 2012 è conte-nuta una norma (all’art. 15)che chiede che il pagamentodegli onorari dei professio-nisti sia tracciabile, quindicon assegno, bonifico ban-cario o moneta elettronica.La ratio che sta alle spalle diquesta norma è evidente: sicerca di rendere il più possi-bile tracciabile, a fini fiscali,i pagamenti verso i liberiprofessionisti.La disposizione è stata su-bito tradotta come l’entratain vigore dell’obbligatorietàdel Pos negli studi profes-sionali. Ma il Pos, quellamacchinetta che permette ilpagamento tramite ban-comat e carta di credito, haun costo (che si abbatte soloquando le operazioni ab-biano raggiunto importantiflussi di denaro) e questo hascatenato immediate e vi-branti proteste da parte ditutto il mondo professionaleche ha interpretato la mossacome un ennesimo balzello,un costo per i professionistinel momento di crisi piùprofonda mai vissuta nel do-poguerra.«Sarebbe stato un ulterioreregalo alle banche – ricordaLeopoldo Freyrie, presi-dente del Consiglio nazio-nale degli architetti – oltre

nica».In parole povere, tutto di-penderà dal contratto cheverrà stipulato tra professio-nista e cliente: se quest’ul-timo vorrà pagare con cartadi credito, la sua richiestadovrà essere scritta in calcenel contratto. Altrimenti sipotrà pagare con assegno obonifico bancario, a menoche la cifra non sia inferioreai mille euro, in quel casoverranno “sdoganati” anchei contanti. Scommettiamoche a risultare “vincenti” sa-ranno ancora una volta i con-tanti?

❑Da “Corriere della Sera”, 23 giugno2014

Pagamenti:Il Pos può attendere

Pericolo scampato (per ora) per i professionisti. Dopo le tante pressio-ni ricevute da tutti gli Ordini professionali, il ministero dell’Economia haconfermato che i pagamenti andranno fatti in modo tracciabile. Ma conqualche distinguo.Tutte le categorie avevano protestato con l’obbligo di avere in studio unpos per il pagamento tramite Bancomat o carta di credito. Adesso peròil ministero ha fatto sapere che il Pos non sarebbe obbligatorio: «Perquanto riguarda la circolare interpretativa emessa dal Consiglio nazio-nale forense – dicono al ministero – essa interpreterebbe la normativanel senso di introdurre un onere, piuttosto che un obbligo giuridico, ilcui campo di applicazione sarebbe limitato ai casi nei quali sarebbero iclienti a richiedere al professionista la forma di pagamento tramite cartadi debito. In tal senso sembra, in effetti, deporre il fatto che non risultaassociata alcuna sanzione a carico dei professionisti che non dovesse-re predisporre della necessaria strumentazione a garanzia dei paga-menti effettuabili con moneta elettronica». Dunque nessun obbligo diPos purché il pagamento lasci traccia di sé.

Da “Giornale di Brescia”

Page 49: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 49

euro annui) per adempiereai nuovi obblighi di legge epoter quindi accettare la “fa-mosa” moneta elettronica.Tutto ciò premesso, per ca-pire più a fondo l’intera si-tuazione è quindi neces-sario fare due considera-zioni:• considerazione giuridica:l’art. 15, precisamente ilcomma 4, recita: «A decor-rere dal 1° gennaio 2014 isoggetti che effettuano l’at-tività di vendita di prodotti edi prestazione di servizi,anche professionali, sonotenuti ad accettare anchepagamenti effettuati attra-verso le carte di debito». Indubbiamente si com-prende che corre l’obbligo diaccettazione delle carte didebito anche per tutti noiprofessionisti. Approfon-dendo ulteriormente peròl’analisi, si evince che il D.Lgs179/2012 non identifica qualedebba essere il metodo diaccettazione; comunementesi può pensare di dover an-dare presso la filiale dovel’attività è “appoggiata” e ri-chiedere il famoso Pos.• considerazione tecnica: il le-gislatore si è soffermatosulle carte di debito, le qualinon possono essere accet-tate da un sistema e-commerce(classici pagamenti on-line)che risulta comunque allabase di tutta l’attività di ac-quisto e vendita (inserendoi dati della carta ) on-line nel

mondo. Risulta quindi inevitabiledotarsi del classico Deviceche permette l’inserimentofisico della card, qualunqueessa sia; questo mecca-nismo risulta davvero moltovantaggioso per le banchestesse, le quali dovranno a-prire migliaia di nuovi con-tratti per la fornitura del De-vice e del servizio, oltre che iregolari costi delle comunicarte di credito.Prendendo atto di questa si-tuazione, da qui nasce l’in-novativa idea, giunta daoltre-confine, di far intera-gire il nostro smartphone conun dispositivo supplemen-tare che permette di leggeretutte le tipologie di carte dipagamento, oltretutto inpiena mobilità, escludendocompletamente le banchegià in attesa di stipulare fiordi contratti con i professio-nisti già in difficoltà.Questo dispositivo ultra-in-novativo, tramite una con-nessione bluetooth, si collegaal telefono mobile e, graziead un’applicazione instal-lata sullo stesso, trasformeràuno smathphone in uno smarth-phone-Pos.Infatti, dopo aver configu-rato la nostra applicazione(disponibile per tutti glismarphone degli ultimianni) con i dati bancari del-l’attività, sarà possibile far e-seguire tutte le operazioni,anche in piena mobilità,come, ad esempio, quandosi fissa un incontro con ilcliente per far firmare la do-cumentazione prima di de-positarla presso la P.A.Ecco che una situazione, chesembrava essere di com-

S i è molto discusso,e probabilmenteancora per molto si

discuterà, del D.Lgs. 179 del2012, precisamente del suoArt. 15, il quale obbliga tuttii professionisti a dotarsi diPos a partire dal 30 giugno2014.Quando nacque la polemicanazionale sostenuta da tuttele categorie professionali,tra cui i geometri, ci fu ungran scalpore in funzionedelle motivazioni che hannoportato all’introduzione diquesto nuovo servizio.Innanzi tutto corre l’obbligodire che è già stato preso l’in-dirizzo politico da partedello Stato centrale di stabi-lire una soglia massima per ipagamenti in contanti (at-tualmente sotto i mille euro);il fine ultimo indiscusso diquesta operazione già in attoda diverso tempo è quello diaumentare la trasparenza ela tracciabilità delle transa-zioni finanziarie cercandocosì di ridurre il fenomenodell’evasione fiscale.Apparentemente questa o-perazione potrebbe rive-larsi di per sé condivisibile,sicuramente allineata conuna filosofia anti-evasione,ma indubbiamente i profes-sionisti, già schiacciati dallacrisi, e soprattutto dalletasse spropositate, rischia-no di dover sostenere un’ul-teriore costo (di circa tre-cento-trecentocinquanta

pleto svantaggio, viene tra-sformata in un possibile van-taggio; la promessa di un bo-nifico (che comunque ri-spetta i requisiti di tracciabi-lità) è ben diversa da unatransazione effettuata all’i-stante, direttamente con lacarta del cliente, il quale nonpotrà più nascondersi dietroscuse per dilazionare o co-munque ritardare il paga-mento.Questa soluzione peraltro ri-sulta estremamente piùvantaggiosa delle soluzioniPos offerte dalla banche, in-fatti con circa euro 80,00 (ivainclusa) è possibile acqui-stare definitivamente il di-spositivo (con relativa appli-cazione), offrendo una solu-zione “pay per use” basandoquindi la spesa sul reale uti-lizzo.Personalmente ho potutosviluppare così approfondi-tamente tale argomento inquanto ho aperto un’attivitàcomplementare e parallelaa quella di geometra, fon-dando una società che si oc-cupa di videosorveglianza,allarmi, controllo accessi tra-mite dispositivi anche bio-metrici, ed entro breve, sa-remo pienamente operativisulla formazione di impiantidomotici per abitazioni estrutture produttive, final-mente a costi accessibili.Poiché, comunque, da sem-pre legato alla mia attivitàprincipale di geometra, hovoluto dedicare un ramo d’a-zienda proprio al sostegnodella mia categoria; svilup-pando sistemi tecnologici emodus operandi moderni e alta-mente efficienti per tutti noiprofessionisti. ❑

Andrea Maestri Il Pos negli studi professionaliCome abbatterne i costi

Nell’ambito della politica di collaborazione tra il Collegiodi Brescia e quello di Lodi, pubblichiamo volentieri l’arti-colo del giovane e intraprendente collega lodigiano An-drea Maestri, perché ci pare possa costituire un utile sug-gerimento riguardo all’obbligo del Pos nell’attività di ven-dita di servizi negli studi professionali.

Page 50: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

50 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Da “Giornale di Brescia” 15 giugno 2014 Compravendite immobiliarii volumi sono in aumento

stesso periodo dell’annoscorso.Con un aumento delle tran-sazioni pari a +3,4%, Milanoconferma il suo buon anda-mento che prosegue ormaida tre trimestri; note posi-tive emergono anche da Fi-renze e Torino, dove è statocompravenduto quasi il 10%e l’11% in più.Sono stati registrati exploit aRoma, Genova e Bologna,con aumenti superiori al 20%rispettoai primi tre mesi del2013. Roma, che con 6.500transazioni è la città in cui siè compravenduto di più,chiude il trimestre con+21,4%; la città della Lan-terna segna +25,3% e il capo-luogo emiliano quasi il 30%in più (+29,2%).«Sul versante dei prezzi nonci aspettiamo, almeno per il

2014, un rialzo delle quota-zioni – spiegano a Tecnocasa– quanto piuttosto delle leg-gere limature verso il bassoper tendere poi alla stabiliz-zazione nel 2015».Per quanto concerne l’ana-lisi dei rendimenti delle abi-tazioni nelle principali cittàitaliane, nel secondo seme-stre 2013, è confermata la

L’Ufficio studi delGruppo Tecno-casa sulla base dei

dati forniti dall’Agenziadelle Entrate, ha analizzatol’andamento delle compra-vendite edili nelle grandicittà italiane nel primo tri-mestre 2014.Tra le principali città dellaPenisola hanno mostrato vo-lumi in aumento, ad ecce-zione di Napoli e Palermo.La città partenopea vedeuna contrazione del 25% ma,come riportato nella nota tri-mestrale OMI, nel dato delprimo trimestre 2013 inci-deva la dismissione di partedel suo patrimonio immobi-liare pubblico.Il capoluogo siciliano, in-vece, ha subito una diminu-zione contenuta, perdendol’1 per cento rispetto allo

stabilità del trend degli anniprecedenti. Il rendimentoannuo lordo nelle grandicittà italiane si è attestato in-fatti intorno al 4,2%. Tra legrandi città quelle chehanno il rendimento annuolordo da locazione più ele-vato sono Verona (5,2%) ePalermo (5,0%).

Rialza la testa il mercato immo-biliare italiano: nel primo trime-stre di quest’anno il numero delletransazioni ha messo a segnouna crescita dell’1,6% pari a215.674 compravendite. Il dato,diffuso dall’Osservatorio delMercato Immobiliare dell’A-genzia delle Entrate, arriva doponove trimestri a segno meno eun 2013 sprofondato sotto i li-velli del 1985. Inutile dire chesiamo ancora molto lontani dalprimo trimestre 2006, quandol’indice elaborato dall’Omi segnòil picco positivo di 115,1 punti.Ora, complessivamente la per-dita accumulata dal mercato im-mobiliare dal 2006 è del 51%. Ilmoderato rialzo di quest’anno –osserva l’Omi – è comunquestato influenzato anche dallo slit-tamento al 2014 di una parte deirogiti per sfruttre la più conve-niente imposta di registro intro-dotta dal decreto sul federalismofiscale e scattata proprio dalprimo gennaio 2014. A favorirela “ripresina” concorrono anchealtri elementi, evidenziati già ametà maggio dal Rapporto Im-mobiliare di Agenzia delle Entrate

e Abi. Innanzitutto l’Associazionebancaria italiana ha registratoproprio nel primo trimestre del2014 un incremento dei mutuidelle famiglie del 20% a questosi è affiancata una maggiore ca-pacità delle famiglie di accedereall’acquisto di una casa grazie aun calo dei prezzi degli immobiliaccanto a un calo dei tassi deimutui mai così bassi.Entrando nel dettaglio delle tran-sazioni immobiliari del primo tri-mestre 2014, l’Omi evidenzia unadisomogeneità dei diversi com-parti: residenziale (cioè le abita-zioni), commerciale, produttivo(capannoni, industrie), terziario(uffici e istituti di credito). L’in-cremento dell’1,6% è dovuto es-senzialmente ai comparti resi-denziale e commerciale, en-trambi hanno registrato una cre-scita superiore al 4% (+4,1% ilresidenziale, +4,7% il commer-ciale) mentre il produttivo haperso lo 0,8% e il terziario il10,2%.

Da “OttopiùCasa”, 11 giugno 2014

Casa, il mercato rialza la testadopo nove mesi

Page 51: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CTU

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 51

Stefano Fracascio CTU bresciani:obbligatorio l’invio telematicodelle consulenze al Tribunale

Anche altri programmi sonoperò disponibili, sul sito“WWW.giustizia.it- stru-menti per la redazione degliatti da depositare telemati-camente”Oppure al link http://pst.giu-stizia.it/PST/it/pst28.wp-.Vi sono anche alcuni soft-ware gratuiti per la reda-zione della cosiddetta“busta telematica” per il de-posito degli atti del proce-dimento civile da parte disoggetti esterni che risulte-rebbero per ora gratuiti(proposti da Il Momento Le-gislativo srl). Altri pro-grammai invece sono mo-mentaneamente gratuiti ocon funzioni limitate.Segnaliamo anche olsofware proposto da GEO-CTU di GEOWEB che, tra-

mite il collegamento agli Uf-fici Giudiziari Italiani offertodalla Lextel SPA certificatadal Ministero della Giu-stizia, mette a disposizionedei propri utenti il punto diaccesso (Pda) al Processo Ci-vile Telematico. Altra considerazione datener presente è quella

Con il primo lugliodiventa obbliga-torio anche per i

CTU di Brescia inviare leconsulenze tramite via tele-matica al Tribunale.L’obbligo attualmente è va-lido solo per le consulenzeove l’incarico ed il giura-mento avvenga dopo ilprimo luglio. Le procedure per inviare leconsulenze su via telema-tica si suddivide in due fasi:nella prima si deve predi-sporre la “Busta elettronica”(un file in formato xml) checontiene i dati relativi allaCTU, alle parti in causa, etc.Nella seconda si procede al-l’invio tramite Punto di Ac-cesso abilitato o tramiteposta certificata (se regi-strata presso il “ReGIndE” -Registro Generale degli In-dirizzi Elettronici).A Brescia vi è un software de-nominato EASY Telematicoprodotto dalla Team Systeme distribuito da ProgettoStudio che permette di ge-nerare la “busta” e di inviarladirettamente in un unicopacchetto agli uffici dei tri-bunali abilitati.EASY Telematico consentedi predisporre gli atti elet-tronici secondo la normativadel PCT, di firmarli digital-mente e di confezionarli, congli allegati all’interno dellabusta telematica che in talmodo risulta già pronta peressere inviata in Cancelleria.Il programma, in commerciopresso il Gruppo ProgettoStudio di Viale Piave a Bre-scia, è in grado anche di ge-stire tutti i dispositivi difirma attualmente in com-mercio.

della istituzione di un regi-stro dei consulenti tecnici, alquale possono essere i-scritti tutti i professionisti, lacui guida è reperibile al se-guente URL: http://pst.giustizia.it/PST/it/p s t _ 1 _ 0 . w p ? p r e v i o u -s P a g e = p s t _ 1 _ 1 7 & c o n -tentId=SPR355 ❑

I prezzi delle case nelle aste giudiziarie sono l’uni-co riferimento certo. È quanto afferma il presiden-te di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, cheribatte ai dati diffusi da Italfondiario.«I nostri dati – spiega – non confermano quelleconclusioni. La situazione è oltremodo variegatada zona a zona ed addirittura da unità immobiliaread unità immobiliare. E in un mercato dalle attualicondizioni è difficile stabilire quale possa essere ilprezzo di libero mercato e quindi fare confronticon esso. Un riferimento univoco e trasparentenon può che essere ai prezzi OMI e uno studio danoi compiuto dimostra che il divario arriva a unquinto. Nelle aste, poi, la vendita è addirittura age-volata ed anche nei Tribunali nei quali il sistema inatto funziona alla perfezione e non c’è alcunché damodificare, come invece si propone, lo scosta-mento non è diverso da quelli nei quali il meccan-smo può non funzionare al meglio. La conclusio-ne è che quello delle aste giudiziarie è l’unico rife-rimento certo per stabilire il valore attuale degli

immobili».Un concetto che va sicuramente accostato al fattoche più di otto aste giudiziarie su dieci destinatealla vendita di immobili vanno deserte. È quantosottolinea il direttore operativo della società digestione di asset immobiliari Italfondiario Re,Gabriele Mazzetta.In otto anni è più che raddoppiato lo scarto deiprezzi medi al metro quadrato tra le aste e le ven-dite immobiliari a libero mercato: dal -14,6% del2006 siamo passati al -38,6% del 2014. Ci sonocosì quasi mille euro di differenza al metro qua-drato tra libero mercato e le aste. Per rilanciare ilsettore e fermare la svalutazione progressiva diquesti immobili Italfondiario Re avanza alcuneproposte: sostituire i custodi giudiziari che nonconsentono le visite alle proprietà, velocizzare leprocedure di rilascio dell’immobile se il debitorenon è collaborativo e favorire la finanziabilità degliimmobili.

Da “OttopiùCasa” del 23 luglio 2014

«I prezzi delle aste sono il valore reale degli immobili»

Page 52: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

La premiazionedei Geometri Mantovani9 maggio 2014

Cinzia GolliniAndrea MeloniFrancesca MondinMatteo SantoniJosè Andres Tarifa PardoSono stati premiati con un attestatod’iscrizione.

Geometri con 40 annidi iscrizione all’AlboDanilo BonoldiParide Sergio BulgarelliErio CiniArnaldo CominiGuido GrandiEnzo MerighiMichele ParazziLando PiadenaTonino PortioliRoberto TorresaniSono stati premiati con una targad’argento.

Geometri con 50 annidi iscrizione all’AlboGian Paolo BazzaniMario BiniPiergiorgio CamozziEnzo CortesiIvo Dal BorgoAmleto GerolaAlberto GolliniArnaldo GrandiUgo MolinariMauro PanzaniVittorio SalvaterraAttilio VoltiniAgostino ZambelliSono stati premiati con una meda-glia d’oro e un attestato.

Geometra con 60 annidi iscrizione all’AlboBattista GattiÈ stato consegnato un timbro d’oro eun attestato.

Si è svolta lo scorso 9maggio la consuetae tradizionale ceri-

monia di premiazione deigeometri mantovani.La cerimonia, apertasi congli interventi dei Rappre-sentanti di Categoria e delleAutorità locali, è poi prose-guita con il momento dellepremiazioni, momento cheha fatto percepire subito unclima di forti emozioni daparte dei presenti.

Ecco l’elencodei geometri premiati

I neo-iscritti premiatiEdoardo AncelottiLuca AzzaliMoreno BoseggiaMatteo BoviMarco DestefaniRaffaele Gaetano

Piacevole è stato l’ascoltodei profili dei geometri lettial momento delle singolepremiazioni.A conclusione della ceri-monia sono stati inoltre con-segnate le borse di studio aigeometri neoiscritti chehanno ottenuto la votazionepiù alta nella scorsa ses-sione degli esami di abilita-zione.Le borse di studio que-st’anno sono state elargitedalla sig.ra Maria Bottoli inmemoria del marito geom.Antonio Scaravelli e dalla fa-miglia Ernesto Sabbadini inmemoria della figlia Geom.Federica Sabbadini.Al termine è seguita la cenaconviviale all’interno dellesale di “Villa SchiarinoLena”.

DAL COLLEGIO DI MANTOVA

Page 53: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI MANTOVA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 53

Page 54: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

54 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Elezioni del Consiglio Direttivodel Collegio Geometridi Mantova

per lo sviluppo del tessuto urbanistico e civile della citta-dina gonzaghesca. «Noi tutti ricordiamo il periodo in cui ilmedico, il farmacista il geometra ed il parroco costituivanola struttura portante della società di ogni paese – ha conti-nuato Cortesi –. Lo slogan sarà: “Il geometra è di famiglia,parlane con lui!”».

Le attività più significative che verranno perseguitesono: le necessità progettuali dell’abitazionedella famiglia, la gestione della sicurezza della

casa anche in fase di costruzione, la salubrità degli am-bienti, la certificazione e l’ottenimento del risparmio ener-getico con conseguente miglioramento economico ed am-bientale, la gestione di tutte le pratiche fiscali e catastaliconnesse all’uso ed alla realizzazione dell’immobile, laconsulenza delle problematiche giudiziarie che possonoderivare dall’appalto delle opere, le verifiche delle com-patibilità ambientali ed il rispetto delle persone non auto-

I l Collegio geometri di Mantova ha un nuovo Presi-dente e un nuovo Consiglio Direttivo.

Martedì 1° luglio il neo Consiglio si è presentato in una con-ferenza stampa, che si è svolta nella sede di viale Risorgi-mento 29, durante la quale sono state illustrate anche al-cune delle attività che il Collegio mantovano intende met-tere in campo.I componenti del nuovo Consiglio Direttivo sono:

Davide Cortesi presidente di nuova nomina e già consigliere nelloscorso mandato;

Stefano Andreoli segretario di nuova nomina e neoconsigliere;Luigi Raffanini tesoriere e vice presidente, già tesoriere nello scorso

mandato;Arturo Cantini già consigliere nello scorso mandato;Gabriele Molinari già consigliere nello scorso mandato;Giovanni Negrisoli già consigliere nello scorso mandato e presidente

della Consulta Tecnica degli Ordini e Collegi dellaprovincia di Mantova;

Chiara Patuzzo consigliere di nuova nomina;Cesare Stuani già segretario nello scorso mandato;Massimo Terzi consigliere di nuova nomina.

Èstato il neo Presidente e rappresentante delnuovo Consiglio direttivo, il geometra Davide Cor-tesi, a delineare il lavoro che il Collegio geometri

intende perseguire nei prossimi quattro anni di mandato.«Innanzitutto, desidero ringraziare il mio predecessoregeometra Annalisa Lorenzi – ha detto Cortesi – che ha sa-puto dare lustro alla Categoria, durante i suoi dieci anni dipresidenza. Per questo l'attività intrapresa dallo scorsoConsiglio sarà perseguita ed implementata».Poi, ha presentato alcuni dei diversi obiettivi che il nuovoConsiglio direttivo, frutto del risultato delle elezioni avve-nute nel mese di giugno, si propone di raggiungere. «Di par-ticolare importanza sarà il ruolo e il lavoro di tutti i consi-glieri – ha sottolineato Cortesi –, perché il momento storicoche affrontiamo richiede visioni più moderne ed innovative.Un primo innovativo passo è stato quello di aprire la paginaFacebook del Collegio geometri di Mantova, in modo di rag-giungere, soprattutto, le nuove generazioni».Inoltre, è intenzione del nuovo Consiglio di operare conmaggiore presenza sul territorio e con maggiore coinvolgi-mento delle istituzioni mantovane. «In un momento di fortecrisi economica come quella che stiamo attraversando – hadetto il Presidente –, riteniamo fondamentale mettere inrete tutte le professionalità e le istituzioni presenti sul ter-ritorio».L’appartenenza al Collegio dei geometri, categoria storica-mente vicina alle famiglie, è di fondamentale importanza

DAL COLLEGIO DI MANTOVA

Page 55: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI MANTOVA

delle commissioni edilizie,urbanistiche e di tutela delpaesaggio, fornendo quelleprofessionalità che sicura-mente la nostra categoria èin grado di esprimere. Pro-fessionalità riconosciute daimaggiori Enti territoriali elombardi».

I l coinvolgimento del-le “nuove leve” saràfondamentale per

tutta la categoria: «l’allonta-namento delle facoltà tec-niche universitarie dalla no-stra città lascerà un 'vuoto'professionale non diversa-

mente colmabile – ha evi-denziato Cortesi –. Il so-stegno ai giovani professio-nisti, che, con le nuove re-gole, potranno entrare nelmondo del lavoro già l’annodopo il diploma, rappre-senta un’opportunità che lanostra categoria intende co-gliere, contribuendo al ri-lancio economico della cittàe di tutto il tessuto sociale».In questa direzione, ilnuovo Consiglio cercheràanche di promuovere lescuole per “geometri” diMantova e provincia,seppur nel rispetto delle

sufficienti e/o non auto-nome con l’eliminazione ditutte le barriere architetto-niche, il rispetto dei nostrimeravigliosi parchi e terri-tori, l’assistenza e la colla-borazione allo sviluppo deltessuto agrario e zootecnicolocale, l’amministrazionedel patrimonio edilizio esi-stente.«Il nuovo Consiglio vorrà es-sere di supporto, di aiuto eda disposizione delle pub-bliche amministrazioni – hadetto il neo Presidente –,specialmente nel momentodelle nomine e delle scelte

proprie indipendenze, pe-culiarità ed indirizzi scola-stici.Infine, ha concluso il Presi-dente Cortesi: «L’augurioche faccio al Consiglio cherappresento, confidandonella collaborazione degli i-scritti e delle istituzioni, èquello di poter affrontare unquadriennio ricco di risultatie gratificazioni per tutta laCategoria».

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 55

Page 56: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI LODI

56 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Lorenzo Negrini CTU, periti e privacy

una determinata arte o pro-fessione e, in generale, dapersona idonea al compi-mento di atti che egli non èin grado di compiere da sésolo».Il testo della Deliberasembra non lasciar spazio adinterpretazioni estensive daun lato (il richiamo è fatto alsolo art.61 c.p.c.), ma dal-l’altro sembra quanto menostrano che il Garante abbiavoluto escludere un settorecosì particolarmente deli-cato, come quello delle ese-cuzioni immobiliari. Più pro-babilmente, con l’espres-sione CTU e periti si è volutocomprendere anche que-st’ultima categoria non ri-chiamata. Non vi sono invece dubbisulla applicabilità delle di-sposizioni anche ai Consu-lenti tecnici di parte (CTP)essendo questi, invece, e-spressamente citati (art.6della Delibera).La normativa in esame for-nisce le istruzioni di naturagenerale per garantire il ri-spetto dei principi in ma-teria dei dati personali rego-lati dal Codice promulgatocon D.lgs 30 giugno 2003n.196 (di seguito più sempli-cemente chiamato “Co-dice”).Le indicazioni non incidonosulla procedura che gli Ausi-liari devono rispettare nellosvolgimento del loro inca-rico secondo le istruzioni ri-cevute dal Giudice. Per talemotivo, a norma dell’art.2della Delibera, viene ricon-fermata la disposizione del-l’art.47 del Codice, secondoil quale non sono applicabilialla fattispecie le disposi-

zioni che riguardano:1. Modalità di esercizio dei

diritti da parte dell’inte-ressato (art.9)

2. Riscontro da fornire al me-desimo (art.10)

3. Codici di deontologia e dibuona condotta (art.12)

4. Informativa agli interes-sati (art.13)

5. Cessazione del tratta-mento (art.16)

6. Trattamento svolto dasoggetti pubblici (art18-22)

7. Notificazione al Garante(art.37 e 38)

8. Obblighi di comunica-zione all’Autorità, autoriz-zazioni e trasferimentodei dati all’estero (art.39-45)

9. Ricorsi al Garante (art.145-151)

Restano invece applicabilile restanti disposizione inmateria di trattamento deidati personali, intenden-dosi con tale espressione«qualunque operazione ocomplesso di operazioni, ef-fettuate anche senza l’au-silio di strumenti elettronici,concernenti la raccolta, la re-gistrazione, l’organizza-zione, la consultazione, l’e-laborazione, la modifica-zione, la selezione, l’estra-zione, il raffronto, l’utilizzo,l’interconnessione, il bloc-co, la comunicazione, la dif-fusione, la cancellazione, ela distruzione di dati, anchese non registrati in unabanca dati» (art.4 - comma 1- lett. a del Codice).Intendendosi per dato per-sonale «qualunque informa-zione relativa alla persona fi-sica, persona giuridica, enteo associazione, identificati o

Le disposizioni cheregolano la materiarisalgono ormai a

sei anni fa: cfr. Delibera delGarante per la protezionedei dati personali n. 46 del25 giugno 2008 (di seguitopiù semplicemente “Deli-bera”).Dubbi e perplessità solle-vati all’epoca dell’uscita delprovvedimento sono atutt’oggi rimasti irrisolti. Siritiene pertanto opportunorifare il punto della situa-zione.A norma dell’art. 1, le normein essa contenute si appli-cano ai CTU ed i periti che o-perano nell’ambito giudi-ziario ex art.61 c.p.c. se-condo il quale «Quando ènecessario, il Giudice puòfarsi assistere, per il compi-mento di singoli atti o pertutto il processo, da uno opiù consulenti di particolarecompetenza tecnica». L’arti-colo richiamato è quello chesi riferisce all’attività svoltadal CTU e dal perito nell’am-bito del processo di cogni-zione ed a tal proposito lo siritiene applicabile – per a-nalogia – anche al processoamministrativo. Ne rimar-rebbero pertanto esclusi, astretta interpretazione, gliausiliari del Giudice nel pro-cesso dell’esecuzione – siaquesta nella forma genericadell’esecuzione immobi-liare che in quella specificadegli obblighi di fare o nonfare – essendo invece rego-lamentati dall’art.68 c.p.c.:«Nei casi previsti dalla leggeo quando ne sorge neces-sità, il giudice, il cancelliereo l’ufficiale giudiziario si puòfare assistere da esperti in

identificabili, anche indiret-tamente, mediate riferi-mento a qualsiasi altra infor-mazione, ivi compreso il nu-mero di riferimento perso-nale» (art.4 - comma 1 - lett.bdel Codice). In sostanza sitratta dei dati comuni, sensi-bili e giudiziari di persone fi-siche e giuridiche. Più neldettaglio:1. Dati comuni o identifica-

tivi: consentono l’identifi-cazione diretta dell’inte-ressato (ad esempio,nome, cognome, indi-rizzo, codice fiscale, targaautomobilistica ...)

2. Dati sensibili: si riferi-scono a dati strettamentelegati alla vita dell’indi-viduo (ad esempio razza,etnia, stato di salute, pre-ferenze sessuali, reli-gione, politica...)

3. Dati giudiziari: qualitàd’imputato, sentenze,provvedimento di amni-stia ...).

I l trattamento deve av-venire nel rispettodelle indicazioni for-

nite dall’art 11 del Codice,improntate sui principi di li-ceità, esattezza, correttezza,pertinenza e finalità. In so-stanza i dati personali:• possono essere utilizzati

solo nei limiti e nell’am-bito dell’incarico;

• le modalità di trattamentodevono essere proporzio-nate alo scopo perseguito;

• l’incrocio dei dati deve re-stare in questo ambito;

• le informazioni personaliacquisite utilizzate oposte a fondamento dellevalutazioni devono esserecorrette, complete e corri-

Page 57: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

DAL COLLEGIO DI LODI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 57

guimento degli scopi per iquali essi sono stati raccoltie trattati. Ne consegue che,terminato l’incarico, l’Ausi-liario deve depositare inCancelleria non solo la pro-pria relazione ed i fascicolidi parte ritirati in seguito algiuramento, ma anche quel-la acquisita nel corso dell’at-tività svolta se non è statodiversamente autorizzatodal Magistrato o da speci-fiche disposizioni norma-tive. E la disposizione va ap-plicata a tutta la documenta-zione in senso lato, ovveroanche agli appunti, note,schemi di calcolo, rilievi.Senza autorizzazione delGiudice, il CTU ed il Peritonon possono conservarepresso il proprio studio la

predetta documentazionesia quella in forma cartaceache in forma elettronica.La fattispecie ha non pochiriflessi critici per il CTU ed ilPerito in generale: si pensi alcaso in cui venisse convo-cato per chiarimenti o per unsupplemento di consulenza.Non avendo conservatonulla presso il propriostudio, non potrebbe che ri-correre al fascicolo di causa asuo tempo depositato per ri-costruire l’iter logico che loha portato a determinateconclusioni. Diventa alloraimportante che oggetto dideposito siano tutti i docu-menti acquisiti nel corsodella causa, ovvero diventaimportante il deposito an-che di tutti quegli appunti,

spondenti ai dati di fattoanche quando vengono e-spresse valutazioni sog-gettive di ciascun interes-sato (sia questa persona fi-sica o giuridica);

• le informazioni si devonolimitare a quelle stretta-mente necessarie o indi-spensabili per lo svolgi-mento dell’incarico.

Un particolare pro-blema è poiquello della con-

servazione e cancellazionedei dati.Richiamato l’art.11 del Co-dice, le Linee guida ricor-dano che i dati non possonoessere conservati per un pe-riodo di tempo superiore aquello necessario al perse-

schizzi, memorandum, boz-ze che comunemente corre-dano il fascicolo di studio eche permettono, a distanzadi tempo (magari di anni,come capita oggi per le ese-cuzioni immobiliari) di rico-struire il percorso logico cheha portato l’Ausiliario a de-terminate conclusioni ed af-fermazioni. Senza di queste,molto spesso, la ricostru-zione è quasi impossibile.Ciò considerato, la racco-mandazione sul punto per ilCTU e l’Ausiliario, rimanequella di chiedere ed otte-nere dal Magistrato l’auto-rizzazione alla Conserva-zione dei dati presso il pro-prio studio.

Page 58: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TECNICA

58 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Andrea Botti Riqualificare con la pietramateria a chilometro zero

conclusa nel 2005, situatanei pressi della omonimacittadina portoghese, in unavalle risparmiata dalla ce-mentificazione. Su una dellepre-esistenze si è concen-trato il progetto di recuperotipologico firmato dallostudio portoghese Topos Ate-

lier. L’originario schema a patiodel ’rudere’, che prevedevauna distribuzione degli am-

bienti attorno allo spaziocentrale aperto (dove si tro-vava il pozzo), ha datospunto alla parziale ricostru-zione di un organismo chesegue le irregolarità altime-triche del terreno ed è costi-tuito da due livelli: al pianoterra cucina, sala, biblio-

teca-studio, camera, bagnoe ambienti di servizio qualilavanderia e autorimessa; alprimo piano le camere per

Secondo le “Lineeguida per l’applica-zione dei crediti

Leed per le pietre ornamen-tali autenticamente naturaliper le nuove costruzioni e leristrutturazioni”1, i manufattilapidei, se adeguatamenteimpiegati, possono contri-buire a migliorare le capa-cità energetiche dell’edi-ficio. È dimostrato che lapietra, grazie alla sua massatermica, concorra alla ridu-zione dell’energia neces-saria al riscaldamento/raf-frescamento; che i manufattilitici in opera, se corretta-mente sollecitati, possanocollaborare alle funzionistrutturali e, quando ri-mossi, vengano sempre piùspesso reimpiegati; che gliscarti, ottenuti in fase di de-mol iz ione/costruzione,siano destinati alla produ-zione di sabbie e ghiaie ori-ginando materie prime/se-conde in base alle normed’impiego. Infine, non va di-menticata la specificità geo-grafica: la presenza di unacava caratterizza l’architet-tura locale e, nella maggiorparte dei casi, la pietra e-stratta e impiegata ne garan-tisce un ciclo di vita con du-rata senza pari. Nel confronto con l’esi-stente, quando l’elevato li-vello di degrado circoscrivele scelte del progettista alsolo recupero tipologico, ilmateriale lapideo divienestrumento per ricucire l’an-tico legame interrotto frapaesaggio e architettura. Unesempio indicativo, a talproposito, è rappresentatodalla cosiddetta House in Brito,un’abitazione unifamiliare

gli ospiti e i servizi annessi.Le murature perimetralipre-esistenti e i rivestimentidei nuovi volumi cubici adoppia altezza sono statirealizzati utilizzando, al-meno in parte, i grossi concioriginari, posati con malta.La continuità del paramentoesterno, contrariamente alcarattere tipicamente intro-verso della tipologia, è in-terrotta da una serie di af-facci (grandi finestre a tuttaaltezza al piano terra) versoil paesaggio che contribui-scono a facilitare il rapportocon la natura circostante. I parziali rivestimenti incorten del perimetro esternotestimoniano le aggiunte egarantiscono l’integrazionecon il contesto (facilitato dalprocesso di ossidazione delmateriale e dal conseguenteaspetto cromatico); le formerigorose incastonate nelmuro pre-esistente sem-brano generate dai concistessi: naturale e artificiale,entrambi denunciano iltempo che passa. Nella casadi Brito la materia litica do-mina: entra negli spazi delquotidiano dove convivecon le superfici lisce ebianche e ne esce in forma dirivestimento delle pavi-mentazioni e bordure dellospecchio d’acqua nel patio,alimentato dalla sorgenteche garantisce la vita alla ve-getazione del luogo2. Quando l’intervento è collo-cato nel tessuto storico e ilconfronto con il linguaggioarchitettonico delle pre-esi-stenze vincola le scelte delprogetto, la pietra può age-volare il raggiungimento diun equilibrio fra nuovo e an-

Page 59: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 59

Nella pagina di sinistra: House inBrito, Portogallo (photo by XavierAntunes).In questa pagina a sinistra: Housein Brito, vista dell’interno (photo byXavier Antunes).

In questa pagina, a destra (sopra esotto): Casa UP, Soglio, Canton deiGrigioni, Svizzera (Photo byMarcello Mariana).

fonte di luce per l’interospazio; il rivestimento deiprospetti in tranciato da fiumedella Valchiavenna posato avista; le grandi cornici e-sterne, dipinte di bianco,che coprono indifferente-mente intonaco e pietra,dando origine a una diversapercezione della finitura. Ilmateriale lapideo è quellomaggiormente diffuso neifabbricati rurali della zona,presenta forme irregolariderivanti dalla lavorazione aspacco e variazioni croma-tiche nella gamma dei grigi,la posa (a malta) rimanda aitradizionali muri a secco lo-cali e ad una funzione strut-turale ormai abbandonata. Scelte progettuali simili,anche se l’intervento si pre-senta di maggior esten-sione, si rilevano anche nelrecupero di un complesso a-gricolo di antica formazione5

nel comune di Radda inChianti, in provincia diSiena, del 2003. La soluzione dell’architettoparmense Pierluigi Bon-tempi comprendeva re-

tico. Del resto, valorizzarel’aspetto tipologico e for-male originario, dialogarecon l’architettura della tradi-zione sono i principali con-tenuti del progetto di CasaUP, una stalla con fienile tra-sformata in un’abitazione u-nifamiliare3. La realizza-zione, conclusa circa tre annifa e firmata dall’architettoEnrico Scaramellini, è loca-lizzata a Soglio, un minu-scolo villaggio nel Cantondei Grigioni. La soluzioneprevedeva una definizionevolumetrica ispirata alleforme e proporzioni origi-narie, articolata su due pianisovrapposti: al piano terra,un ampio locale diviso in trenavate rimanda alla pre-senza dell’antica stalla; alprimo piano, l’ex- fienile o-spita uno spazio di notevolealtezza in parte soppalcato. Il progetto si concretizza at-traverso alcune scelte speci-fiche: la copertura a capannarivestita con lastre di RheinQuarzit4; l’ingresso origi-nario trasformato in un’unicagrande “finestra” in legno

stauro e ristrutturazione deicorpi di fabbrica esistenti, lasistemazione degli esterni,delle aree di pertinenza e lacostruzione della piscina inun pianoro panoramico. An-

cora una volta ha prevalso ilrispetto delle tipologie e deimateriali pre-esistenti: lastruttura muraria è stata rico-struita con pietra locale emattoni pieni; i serramenti

Page 60: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TECNICA

60 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Podere Spanda, Radda in Chianti,Siena (Photo by Pier LuigiBontempi.

al tema della sostenibilità èampiamente documentatoda numerosi esempi, unodei più recenti è noto comeEcovillaggio a 3 Zero, un com-plesso residenziale realiz-zato un anno fa circa nellaValle della Mosella a pochichilometri da Trier in Ger-mania. Il progetto, firmato dall’ar-chitetto tedesco MatteoThun, rispondeva alle ri-chieste della famigliaLongen che puntava all’am-pliamento della propria a-

zienda agricolo-vinicola me-diante la costruzione di unvillaggio turistico (destinatoa chi è interessato alla localeproduzione di vino e frutta)dotato di 20 piccole abita-zione autonome e isolate. Lascelta del progettista si è o-rientata verso forme sem-plici e rigorose che sem-brano liberamente re-inter-pretare i linguaggi della tra-dizione locale senza alcunasottomissione: volumi apianta quadrata, copertura acapanna e un numero di a-

realizzati in legno di rovere(essenze locali); la coperturain embrici e coppi; pavimen-tazioni, cornici e architravi inPietra Serena. Le sistema-zioni esterne sono statepensate nel rispetto dellatradizione mediante lastri-cati lavorati a mano e murettia secco in materiale di recu-pero. Tuttavia sarebbe fuorvianteconfinare l’impiego dei ma-teriali lapidei al solo ambitodelle attività di recupero/ri-strutturazione; il contributo

perture verso l’esterno ri-dotto al minimo indispensa-bile. Il materiale lapideo ètutt’uno con l’architettura: ilrivestimento è in pietra aspacco, posata a secco e lacopertura interamente rive-stita da lastre di ardesia acorrere. Il paramento e-sterno s’interrompe solo perospitare una grande porta-finestra di legno a due bat-tenti, ingresso e fonte di luceprincipale per l’interno.Tutte le abitazioni sono col-legate da percorsi che con-

Page 61: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 61

Ecovillaggio a 3 Zero, Trier,Germania (Photo by Matteo Thun).

ducono anche aterrazze inlegno e ad unaserie di giardinia tema con siepidi lampone e al-beri da frutto. S e c o n d oMatteo Thun lafilosofia delprogetto è rac-chiusa nell’a-cronimo “3Zero” che in-dica: Zero chilo-metri, poiché lascelta dei mate-riali da costru-zione ha tenutoconto della pro-venienza da sitilocali; Zero CO2,poiché l’obiet-tivo è statoquello di appli-care tecnichecostruttive a e-

missioni CO2 tendenti azero; Zero rifiuti, un intentonato da considerazioni sul-l’intero ciclo di vita degli e-difici e sull’ottimizzazionedel bilancio degli scarti.

Note1 Documento predisposto dal Gruppo diLavoro Settoriale: TASK FORCE IETRAP SO-STENIBILE, promosso e partecipato da:Confindustria Marmomacchine, Marmo-macc – Veronafiere, Assomarmisti Lom-bardia, Centro Servizi Lapideo Vco,Centro Servizi Marmo – Videomarmo-teca, Cet Servizi, Consorzio Marmisti Bre-sciani, Consorzio Marmisti di Chiampo,Distretto del Marmo e delle Pietre delVeneto, Distretto delle Pietre e del Por-fido Trentino, POLITeca – Politecnico DiMilano, in collaborazione con: Habitech

e Trentino Sviluppo. Per approfondi-menti vedi: A. Botti, Linee guida Leed… oraanche per le pietre naturali, Il geometra bre-sciano n. 1/2012.2 Chiara Nicora, Il recupero di pietra e tradi-zione locale nella House in Brito, architetturaecosostenibile.it – Foto di Xavier An-tunes.3 A. Botti P. Resbelli a cura di,ARCH&STONE13 – catalogo delle opere, Ed.Magalini Due, Rezzato (Bs), 20134 È uno paragneiss quarzitico prove-niente da Hinterrhein, nel Cantone deiGrigioni (Svizzera).La roccia si presenta agrana fine ed a tessitura scistosa. Il suocolore va dal grigio al verde chiaro e lesue caratteristiche fisico-meccaniche lorendono un materiale utilizzabile in tuttele applicazioni interne ed esterne. N.d.R.5 A. Botti P. Resbelli a cura di,ARCH&STONE13 – catalogo delle opere, Ed.Magalini Due, Rezzato (Bs), 2013Immagini casa brito

Page 62: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

AGRICOLTURA E FORESTE

62 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Valeria Sonvico Nuove regole per l’acquistoe l’utilizzo in agricolturadei prodotti fitosanitari

tura biologica e di altri ap-procci alternativi. In questalogica, infatti, per la primavolta viene disciplinato conattenzione l’utilizzo di pro-dotti fitosanitari anche inaree extra-agricole e si parlaper la prima volta di utilizza-tore professionale e nonprofessionale in relazione aiquali seguirà una nuova clas-sificazione dei prodotti fito-sanitari.La razionalizzazione deiprodotti fitosanitari vienecoordinata dal Pan attra-verso i seguenti contenuti:– formazione e informazione

per gli utilizzatori, distri-butori e consulenti;

– controllo funzionale delleattrezzature;

– misure di tutela per areespecifiche;

– gestione in azienda deiprodotti: manipolazione,stoccaggio e trattamentodei relativi imballaggi edelle rimanenze;

– strategie fitosanitarie ap-plicabili: difesa integrataobbligatoria;

– monitoraggio, sperimenta-zione e ricerca.

I destinatari a cui sono rivoltigli impegni sono: gli utilizza-tori professionali (quali gli o-peratori e i tecnici, gli im-prenditori e i lavoratori au-tonomi, sia nel settore agri-colo sia in altri settori); i di-stributori (coloro che im-mettono sul mercato un pro-dotto fitosanitario); i consu-lenti (coloro che fornisconoprestazioni di consulenza inmateria di uso sostenibiledei prodotti fitosanitari e sui

I l Piano di Azione Na-zionale per l’uso so-stenibile dei fitosani-

tari (Pan), entrato in vigore il12 febbraio 2014, è il recepi-mento della direttiva eu-ropea 128/2009 e del de-creto legislativo n. 150 del-l’agosto 2012. Ha durata 5anni e comprende alcunenovità anche per le ImpreseAgricole rispetto al passato.Gli obbiettivi principali delProgramma Nazionale sonodi garantire la sicurezza e lasostenibilità dell’ambiente,ridurre i rischi e gli impattisulla salute di coloro che uti-lizzano i prodotti fitosani-tari, tutelare maggiormentela popolazione, conservarela biodiversità e promuo-vere l’applicazione della di-fesa integrata, dell’agricol-

metodi di difesa alternativi).Una panoramica sinteticadei prossimi adempimentiper le imprese agricole.

Formazione e informazioneper gli utilizzatori,distributori e consulentiAl fine di poter acquistare eutilizzare i prodotti fitosani-tari gli imprenditori, mag-giori di 18 anni, sono tenuti afrequentare un corso di for-mazione base di 20 ore, e so-stenere un esame finale conesito positivo per ricevere ilcertificato di abilitazione. E-sentati dall’obbligo di fre-quenza del corso di forma-zione, ma non dall’esame diabilitazione, coloro chehanno un diploma di scuolasuperiore di durata 5 anni odi laurea, anche triennale,

Page 63: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

AGRICOLTURA E FORESTE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 63

funzionale delle attrezza-ture al fine di garantire lamaggior efficienza nella di-stribuzione del prodotto esicurezza dell’ambiente edella salute.Entro il 26 novembre 2016devono essere sottoposte acontrollo funzionale le se-guenti tipologie:– macchine irroratrici per la

distribuzione su un pianoverticale;

– macchine irroratrici per ladistribuzione su un pianoorizzontale;

– macchine irroratrici e at-trezzature impiegate pertrattamenti alle coltureprotette;

I controlli fino al 31 dicembre2020 avranno frequenza ogni5 anni, successivamenteogni 3 anni.

Laddove successivamenteal 26 novembre 2011 sia giàstato effettuato un controllopresso un centro ricono-sciuto dalla Regione è da ri-tenersi valido.Le attrezzature acquistatedopo il 26 novembre 2011sono sottoposte al primocontrollo entro 5 anni dalladata di acquisto.

Gestione in aziendadei prodotti:manipolazione, stoccaggioe trattamento dei relativiimballaggie delle rimanenzeDal 1 gennaio 2015 dovrannoessere rispettate le indica-zioni contenute nell’alle-gato VI a cui si rimanda la let-tura e che coinvolgono:– lo stoccaggio dei prodotti

nelle discipline agrarie e fo-restali, biologiche, naturali,ambientali, chimiche, farma-ceutiche, mediche e veteri-narie.Fino al 26 novembre 2014sarà possibile procederecon i rinnovi e il rilascio delleabilitazioni secondo le vec-chie modalità.Il certificato ha validitàcinque anni ed è ricono-sciuto a livello nazionale. Èpossibile procedere al rin-novo presentando conte-stualmente gli attesti com-provanti l’aggiornamentoper un totale del 12 ore cu-mulati nei 5 anni di abilita-zione.

Controllo funzionaledelle attrezzatureÈ obbligatorio il controllo

fitosanitari e la loro mani-polazione;

– la diluizione e la miscela-zione dei prodotti fitosani-tari prima dell’applica-zione;

– la manipolazione degli im-ballaggi e delle rimanenzedi prodotti fitosanitari;

– il recupero o il riutilizzodella miscela fitoiatrica re-sidua nell’irroratrice al ter-mine del trattamento.

Difesa integrataobbligatoriaDal primo gennaio 2014 siapplicano i principi generalidella difesa integrata obbli-gatoria.

Page 64: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

MEDIAZIONE

64 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Lara Baghino L’importanza di far conoscereil ruolo del geometranella risoluzione delle liti

l’ODM e la geom. Abbiaticiin rappresentanza del Col-legio geometri di Brescia.La competizione ha eviden-ziato il ruolo del geometramediatore nella risoluzionedelle controversie. Sonostati simulati dei casi di me-diazione e la gara ha vistocoinvolti i colleghi, preparatiper l’occasione, che hannosvolto il ruolo delle parti i-stante e convenuta, il ruolodei legali che affiancavano leparti, e naturalmente il ruolodel mediatore.Vorrei ricordare che il geo-metra mediatore ha speci-fiche competenze in materiatecnica, ha la capacità pro-fessionale di dirimere que-

stioni quali: divisioni eredi-tarie, successioni, suddivi-sioni di proprietà, usuca-pione, condominio, confinidi proprietà, controversielegate ai contratti.Il mediatore Geo-Cam vienepreparato costantemente,per migliorare la comunica-zione e i metodi di ap-proccio con le parti che si ri-volgono al mediatore per di-rimere la loro controversia, eper garantire che il metodo ela procedura vengano ese-guite nello stesso modo.I vincitori del premio Geo-Cam Awards sono stati i col-leghi Giovanni Corsini e Al-berto Campagna, rispettiva-mente parte e Consulente di

I l 10 e 11 luglio si èsvolto a Roma il Se-condo Convegno Na-

zionale Geo-Cam (Associa-zione Nazionale GeometriConsulenti tecnici Arbitri eMediatori), dal titolo “Dalsogno alla speranza”, du-rante il quale si è svolta laprima competizione di me-diazione nazionale tra le se-zioni distaccate Geo-Cam. La sezione di Brescia, pur-troppo, non è riuscita ad i-scriversi, ma all’eventohanno assistito la scriventein qualità di referente Geo-Cam per la provincia di Bre-scia, il geom. Dei Tos, viceresponsabile della sezionedistaccata di Brescia del-

parte della sezione di Pesaro.Il secondo premio è stato as-segnato a Giuseppe Iami-glio, coach della sezione diParma e il terzo premio as-segnato a Lorenzo Cipriani,coach della sezione di Fi-renze.Alla conclusione della gior-nata è stato assegnato unpremio alla sezione distac-cata Odm di Udine per averattivato il maggior numero diprocedure di mediazione, eun premio è andato al col-lega Cristiano Gramillano,responsabile della sezioneOdm di Roma, per aversvolto il maggior numero diore di formazione, oltrequelle annuali obbligatorie.

Page 65: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

MEDIAZIONE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 65

metra Vircillo, altermine dell’ora-toria ha conse-gnato al Magistratoil Primo premio“ G e o c a m … m i -niamo: passi nellagiusta direzione(esempi da se-guire)”. Durante lariunione di aggior-namento dei refe-renti ci è stata ri-velata una novità:Geo-Cam ha l’o-biettivo di crearele “Camere arbi-trali” presso le se-zioni distaccatenazionali, ma diquesto argomentoparleremo più a-vanti.

I colleghi mediatori e asso-ciati bresciani dovrannoprepararsi per i prossimiCampionati Nazionali di Me-diazione che si terranno aMilano, probabilmente afebbraio 2015, con la spe-ranza che alla prossima garariusciremo a preparare unasquadra vincente. ❑

Alla prima competizione na-zionale Geo-Cam, hannopreso parte geometri asso-ciati e provenienti da ogniparte d’Italia, con l’intentodi migliorare le capacità deicolleghi mediatori, di gene-rare soluzioni alternative fi-nalizzate al raggiungimentodell’accordo.Sono state valutate le di-verse squadre in base al lin-guaggio del corpo, alla co-municazione adottata, allacreatività e alla capacità e-spositiva, che si basa sul mo-dello facilitativo. Nel pomeriggio della primagiornata ho avuto la fortunadi partecipare alla lectio magi-stralis tenuta dal dott. NicolaGratteri , magistrato e Procu-ratore aggiunto della Re-pubblica presso il Tribunaledi Reggio Calabria: una le-zione di vita e un esempioda seguire. Il presidente Geo-Cam, geo-

Nella pagina di sinistra: da destra sinotano il dott. Nicola Gratteri,magistrato; il geom. Paolo Frediani,vice presidente Geo-Cam; il geom.Filippo Vircillo, presidente di Geo-Cam.Qui sotto, i geometri Lara Baghino,referente Geo-Cam per la provinciadi Brescia, e Daniel Dei Tos, viceresponsabile Odm, sezione distaccatadi Brescia.

Si informano i lettori che è stato attivato lo sportello di informazionesulla “mediazione” messo a disposizione di tutti coloro, geometri e cit-tadini privati, che hanno necessità di ottenere chiarimenti e delucidazio-ni in merito. Il proposito è quello di offrire, anche attraverso questa iniziativa, una“informazione culturale” sulle tematiche che riguardano la mediazionequale strumento alternativo alla risoluzione delle controversie civili ecommerciali, attraverso la disponibilità di esperti in materia iscrittiall’Organismo Mediazione Nazionale Interprofessionale GEO.C.A.M.Sez. di Brescia che – previa richiesta di appuntamento da inviare trami-te email all’indirizzo [email protected] – si sono residisponibili a gestire gli appuntamenti presso i locali della sededell’Organismo di Mediazione, adiacenti alla sede del Collegio in P.za C.Battisti 12.

Con l’occasione si suggerisce ai professionisti di fare riferimento, nellastesura delle scritture private per il conferimento d’incarico, al docu-mento proposto dal CNGeGL – prot. 8897 del 31 agosto 2012 –, cheall’art.14, in relazione alle possibili controversie e con specifico riman-do al tentativo di conciliazione, riporta la seguente indicazione: “Le parti espressamente pattuiscono che ogni controversia nascenteda/o collegata al presente contratto, derivante dalla sua applicazione e/ointerpretazione, dovrà essere preliminarmente oggetto di un tentativo diconciliazione. La sede della mediazione sarà presso la SezioneDistaccata dell’Organismo di Mediazione Interprofessionale NazionaleGEO.C.A.M. – cod. iscriz. n. 922 del Registro degli organismi abilitati asvolgere la mediazione si cui all’art. 3 del D.L. 18 ottobre 2010 – pres-so il Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Brescia,P.za C. Battisti 12 Brescia - [email protected].”

Page 66: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Francesco Ganda Casi di condominioIl decoro è di tuttiSpese condominiali... ed altro

bene comune a tutti, sia nelcaso in cui coinvolga benioggettivamente di proprietàdi tutti i condòmini, sia nelcaso – altre sentenze in pas-sato lo hanno affermato –che coinvolga beni indivi-duali. Corte di Cassazione, sez,II Civile,sentenza n. 17875/13; depositata il23 luglio

A tale convincimento il giu-dice del gravame è perve-nuto sulla base di argomen-tazioni congrue ed esau-rienti, con le quali, all’esitodi una dettagliata descri-zione della situazione deiluoghi fondata sull’esamedei rilievi fotografici e plani-metrici acquisiti, ha posto inevidenza che, per effetto

della strutturazione delcomplesso condominiale inoggetto, le due palazzineposte sul fondo del cortileinterno, in una delle quali(quella che prosegue sullato destro) sono allocate leunità immobiliari di pro-prietà dell’appellante de-vono considerarsi del tuttoseparate e autonome, siastrutturalmente che funzio-nalmente, dal corpo di fab-brica principale. Di qui l’af-fermazione secondo cui,mentre poteva ritenersi cheuna parte delle spese inquestione, quali quelle ri-guardanti il decoro architet-tonico (fregi ornamentali,targhette citofoniche, lam-pade a braccio) della fac-ciata o dello stabile princi-

È interessante lasentenza deposi-tata giorni fa dalla

Cassazione. Il caso in esameaveva per oggetto una situa-zione di condominio par-ziale. Vi era un condominiocomplessivo costituito dadue diverse palazzine, i cuicondòmini si sono messi adiscutere in ordine ai criteridi ripartizione di alcunespese. Da una parte, ungruppo di condòmini affer-mava che determinate spe-se dovevano essere soste-nute solo dai proprietaridella singola palazzina, dal-l’altra, altri condòmini affer-mavano invece che determi-nate spese dovevano esseresuddivise tra tutti i condò-mini del condominio, ivicompresi i proprietari dellapalazzina vicina. La sen-tenza contiene alcune que-stioni del tutto specificheche esulano dall’interessedei nostri lettori che nonconsentono neppure di es-sere adeguatamente gene-ralizzate. Tuttavia ciò che èimportante sottolineare èche la Corte di Cassazionesegnala che i fatti rilevanti aifini del decoro architetto-nico dello stabile eccedonoil contesto del semplice con-dominio parziale e devonoriferirsi a tutti i condomini,anche relativamente allespese. Questa sentenza èmolto importante e riaf-ferma la rilevanza del de-coro architettonico comebene giuridico che eccede laconsiderazione pura e sem-plice del singolo bene mate-riale che lo caratterizza o lolimita. Il decoro architetto-nico, dice la Cassazione, è un

pale, fossero di carattere co-mune a tutto il complessocondominiale, doveva e-scludersi il carattere co-mune per le spese concer-nenti la conservazione dimuri e coperture, la posa deiportoni, il rifacimento deipluviali riguardanti l’edificioprincipale, non aventi alcunriflesso diretto sulla por-zione autonoma costituitadalle due palazzine postesul fondo del cortile interno,costituenti per la loro strut-tura e funzione un condo-minio parziale ex art. 1123comma 3 C.c.

La proprietà degli impiantisecondo il nuovo art. 1117C.c. in vigore dal 18 giugnoParti comuni dell’edificio.[162 att.] 1.[1]. Sono oggetto di pro-prietà comune dei proprie-tari delle singole unita im-mobiliari dell’edificio, an-che se aventi diritto a godi-mento periodico e se non ri-sulta il contrario dal titolo:(…) 3) le opere le installa-zioni, i manufatti di qua-lunque genere destinati al-l’uso comune, come gli a-scensori, i pozzi, le cisterne,gli impianti idrici e fognari, isistemi centralizzati di di-stribuzione e di trasmis-sione del gas, per l’energiaelettrica, per il riscalda-mento e il condizionamentodell’aria, per la ricezione ra-diotelevisiva e per l’accessoa qualunque altro genere diflusso informativo, anche dasatellite o via cavo, e i rela-tivi collegamenti fino alpunto di diramazione ai lo-cali di proprietà individualedei singoli condomini, ov-

Page 67: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 67

pagare la sola parte scatu-rente da sua responsabilitàdiretta.

Spese condominiali e “Con-dominio”Lo scorso 30 maggio la Cortedi Cassazione ha depositatouna sentenza che ha deciso,per l’ennesima volta, in or-dine ad una vicenda di pa-gamento di spese condomi-niali. Era accaduto che uncondomino si era visto reca-pitare dal condominio undecreto ingiuntivo provviso-riamente esecutivo per il pa-gamento delle spese condo-miniali. Va ricordato che ilcondominio è tra i pochi pri-vilegiati nel sistema del di-ritto civile ad avere di dirittola possibilità di ottenere un

decreto ingiuntivo provviso-riamente esecutivo (chedeve essere pagato anchenel caso in cui il condominofaccia opposizione). Uno deicondomini, per l’appunto,ha fatto opposizione rile-vando di vantare un creditoverso il condominio ante-riore al decreto ingiuntivo eche pertanto la somma nonsarebbe da considerarsi do-vuta in virtù della compen-sazione. La vicenda nei suoiaspetti più concreti non eramolto chiara. Dalla letturadella sentenza si intendeche dei denari erano staticonsegnati dal condòminoall’Amministratore senzauna precisa motivazione dispesa. La Cassazione hacolto l’occasione per preci-

vero, in caso di impianti uni-tari, fino al punto di utenza,salvo quanto disposto dallenormative di settore in ma-teria di reti pubbliche.

Di chi è la responsabilitàIn un angolo di una stanza del mioappartamento si è verificata unagrave infiltrazione acqua. L’ammi-nistratore tuttavia mi dice che deveverificare quale conduttura sia re-sponsabile dell’infiltrazione prima diprovvedere al risarcimento deidanni. Volevo sapere se la sua asser-zione deve considerarsi corretta.Secondo il codice civile gliimpianti all’interno del con-dominio devono conside-rarsi comuni fino al punto didiramazione con le parti diproprietà esclusiva. Per-tanto l’impianto idrico nelsuo complesso non è tutto diproprietà del condominioma è di proprietà in partedel condominio e in parte disingoli condomini. Quindil’affermazione dell’ammini-stratore secondo il quale sideve verificare preliminar-mente dove si è verificata larottura, anche al fine di sta-bile chi è il responsabile alrisarcimento del danno,deve considerarsi corretta.

Cassazione civile sez. III – 16 maggio2013 – n. 11968Il condominio deve risarcirei danni subiti dalla singola u-nità immobiliare se scaturitidalla rotture di una condottaidrica comune. Ove i dannipatiti dalla singola unità abi-tativa scaturiscano in parteda cattiva manutenzione delcespite e in altra parte deri-vino dalla proprietà co-mune, la compagine condo-miniale sarà condannata a

sare in linea generale che ildebito di spese condomi-niali non è suscettibile dicompensazione con altricrediti che il Condominopossa vantare in relazione airapporti contrattuali condo-miniali o ai rapporti con glialtri condomini. Una voltaapprovato il bilancio il con-dominio deve in ogni casoessere pagato. Ammettendodiversamente, spiega laCassazione, gli oneri cor-renti del condominio do-vrebbero essere necessaria-mente sopportati dagli altricondomini.

Corte di Cassazione, sez. II Civile,sentenza n. 13627/13; depositata il30 maggioLa delibera di spesa adot-

Page 68: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

68 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

contratti in precedenza sti-pulati e conseguenti restitu-zioni, sorgerà eventual-mente un credito nei con-fronti del condominio, te-nuto a restituire, con il bi-lancio consuntivo di fineanno, l’esubero di cassa

spettante secondo i rendi-conti e le provenienze deivari fondi residui”.

Tutti d’accordoNel contesto di un’ampia ri-strutturazione dell’immo-bile, uno dei condomini haproposto al condominio unintervento sicuramente mi-gliorativo dell’estetica com-plessiva del fabbricato. Sifarebbe carico infatti puredel rifacimento di una fac-ciata a sue esclusive spese.In cambio costui offre echiede di costruire terrazzaal servizio dell’apparta-mento dell’ultimo piano, to-

gliendo una parte del tetto.Uno dei condomini non ac-cetta questa soluzioneanche se a noi tutti paremolto ragionevole. Come sipuò fare? L’apprezzamentodi ragionevolezza dellamaggioranza dei condomini

è importante quando si in-tende deliberare a maggio-ranza su materie che per-mettano decisioni a maggio-ranza. Quando invece sideve decidere in ordine amaterie riservate al dirittodei condomini è indispen-sabile trovare l’accordo contutti, ivi compreso il dissi-dente. La mia opinione èpertanto che, in difetto di ac-cordo dell’ultimo condo-mino, l’operazione non puòessere compiuta. Cassazione civile sez. II – 28 febbraio2013- n. 5039

Qualora il proprietario del-

tata dal condominio, dive-nuta inoppugnabile, fa sor-gere l’obbligo del condo-mino di pagare al condo-minio la somma dovuta.L’obbligazione del condo-mino verso il condominio evicende delle partite debi-

torie del condominio verso isuoi fornitori o creditorisono indipendenti. Il condo-mino non può ritardare il pa-gamento delle rate di spesain attesa dell’evolvere dellerelazioni contrattuali tracondominio e oggetti credi-tori di quest’ultimo. Scari-cherebbe altrimenti suglialtri condomini gli oneri delproprio ritardo nell’adempi-mento. Deve invece adem-piere all’obbligazione versoil condominio e, qualoradalla gestione condominaleresiduino avanzi di cassa,vuoi per mancate spese,vuoi per la risoluzione di

l’ultimo piano di un edificiocondominiale provveda amodificare una parte deltetto condominiale trasfor-mandola in terrazza (od oc-cupandola con altra strut-tura equivalente od omo-loga) a proprio uso esclu-sivo, tale modifica è da rite-nersi illecita, non potendoessere invocato l’art. 1102c.c., poiché non si è in pre-senza di una modifica fina-lizzata al migliore godi-mento della cosa comune,bensì all’appropriazione diuna parte di questa cheviene definitivamente sot-tratta ad ogni possibilità difuturo godimento da partedegli altri; non assume alcunrilievo il fatto che la parte ditetto sostituita od occupatapermanentemente continuia svolgere una funzione dicoperture dell’immobile.

In breveLe innovazioni di cui alnuovo testo dell’art. 1120C.c. che entrerà in vigore il 18giugno 2013 i condomini,con la maggioranza indicatadal secondo comma dell’ar-ticolo 1136, possono di-sporre le innovazioni che,nel rispetto della normativadi settore, hanno ad oggetto:1) le opere e gli interventivolti a migliorare la sicurezzae la salubrità degli edifici edegli impianti;2) le opere e gli interventiprevisti per eliminare le bar-riere architettoniche, per ilcontenimento del consumoenergetico degli edifici e perrealizzare parcheggi desti-nati a servizio delle unità im-mobiliari o dell’edificio eper la produzione di energia

Page 69: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 69

In un condominio di Ber-gamo all’inizio degli anniDuemila vi era un locale chea suo tempo era stato adi-bito dal condominio per col-locarvi i motori e i quadri e-lettrici dei due ascensori cheservivano l’edificio.

A seguito di una ristruttura-zione, questi motori equadri elettrici condomi-niali sono stati collocati inaltra parte dell’edificio. Il locale è rimasto quindi i-nutilizzato fino al momentoin cui uno dei condomini,realizzando un ascensore diutilizzo suo esclusivo, collo-cava all’interno di questo lo-cale un piccolo armadiochiuso contenete i contatorie i quadri di controllo dell’a-scensore di sua proprietà e-sclusiva. Uno degli altri con-domini, evidentemente nonfelice di questa iniziativa, sirivolgeva al tribunale per

chiedere la condanna delcondomino a togliere l’ar-madio di proprietà esclusivae a restituire l’intero localeall’uso comune. Il tribunalefaceva eseguire una consu-lenza tecnica. Il consulentetecnico accertava che in ef-

fetti in origine e la funzionedel locale era quella di acco-gliere i quadri elettrici e mo-tori dell’ascensore e chesuccessivamente tali quadrielettrici e motori comuni e-rano stati spostati. Ancora inun secondo tempo – stabi-liva il consulente tecnicod’ufficio – questi quadri e-lettrici venivano collocatidal condomino chiamato incausa ad uso suo esclusivo.A fronte di questa ricostru-zione il tribunale accolse ladomanda e condannò il con-domino a togliere tutto, conuna decisione successiva-mente confermata dalla

mediante l’utilizzo di im-pianti di cogenerazione,fonti eoliche, solari o co-munque rinnovabili da par-te del condominio o di terziche conseguano a titolo one-roso un diritto reale o perso-nale di godimento del solareo di altra idonea superficiecomune.3) L’installazione di impianticentralizzati per la ricezioneradiotelevisiva e per l’ac-cesso a qualunque altro ge-nere di flusso informativo,anche da satellite o via cavo,e i relativi collegamenti finoalla diramazione per le sin-gole utenze, ad esclusionedegli impianti che non com-portano modifiche in gradodi alterare la destinazionedella cosa comune e di im-pedire agli altri condominidi farne uso secondo il lorodiritto.

Il nuovo articolo1117-Quater in vigoredal 18 giugno 2013Tuteladelle destinazioni d’usoIn caso di attività che inci-dono negativamente e inmodo sostanziale sulle de-stinazioni d’uso delle particomuni, l’amministratore o icondomini, anche singolar-mente, possono diffidarel’esecutore e possono chie-dere la convocazione del-l’assemblea per far cessarela violazione, anche me-diante azioni giudiziarie.L’assemblea delibera in me-rito alla cessazione di tali at-tività con la maggioranzaprevista dall’articolo 1136,secondo comma.

Uso dei beni comuni

Corte d’Appello. La Cassa-zione ha tuttavia rovesciatola decisione iniziale dei giu-dici di merito affermandoche l’utilizzo fatto da quelcondomino era conformealla destinazione data daicondomini stessi al bene e

rappresentava unicamenteun utilizzo più intenso, le-cito e non impediva, tral’altro, il pari uso degli altricondomini. La Corte di Cas-sazione con questa sen-tenza, depositata lo scorso25 febbraio, ha quindi ri-messo nuovamente la causaad una diversa sezione dellacorte d’appello.Questa dovrà definitiva-mente decidere sulla basedi tale principio: quantofatto dal condomino non eraun uso illecito del bene co-mune, ma semplicementeun uso più intenso conformealla destinazione e quindi

Page 70: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

70 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

tempestività, deve farsi rife-rimento alla data di depo-sito in cancelleria del ricorsostesso, e non alla data dellasua notifica (la Supremacorte attribuisce, peraltro,rilievo al fatto che nellaspecie anche il giudizio diprimo grado era stato intro-dotto con ricorso).

La deliberaper provare il creditoSecondo l’articolo 2697 delCodice civile chi vuol far va-lere un diritto in giudizio eprovare i fatti costituisconoil fondamento. È quello chein gergo tecnico si chiamal’onere della prova. In lin-guaggio più semplice ciò si-gnifica che se voglio vederericonosciuto un mio diritto ingiudizio, sono io a doverneprovare gli elementi che losostengono, mente la parteche resiste (avversa) non ètenuta a dimostrare l’inesi-stenza del diritto. Questoprincipio è ciò che ha cercatodi far valere un condominoproponente opposizionecontro un decreto ingiuntivoper il pagamento di spesecondominiali. Dopo averperso sia il primo sia il se-condo grado di giudizio,questo condomino ha fattoricorso in Cassazione affer-mando che non bastava, acertificare la bontà del di-ritto del condominio al pa-gamento delle spese condo-miniali, l’esistenza di unadelibera condominiale sulriparto delle spese: era indi-spensabile invece che nelcorso di precedenti giudizil’amministratore provasseche il credito effettivamentesussisteva. Posto che nelle

cause iniziate con decretoingiuntivo è il soggetto cherichiede i soldi che normal-mente deve dimostrare l’e-sistenza del suo credito, ilcondomino ha chiesto di ac-certare l’inesistenza del di-ritto del condominio, datoche l’amministratore si eralimitato a dire che c’era unaassemblea, una delibera, unriparto delle spese, ma nonaveva dimostrato le spesefatte dal condominio e che ilcondominio le avesse effet-tivamente sostenute. Il con-domino ha dovuto tuttaviaarrendersi alla sentenzadella Cassazione che ha di-chiarato che il condominioben può agire sulla basedella semplice delibera diripartizione delle spese eche, anzi, la stessa deve con-siderarsi prova dell’esi-stenza del credito. Non v’èdubbio che questa giuri-sprudenza, così come la di-sposizione di legge che pre-vede che i decreti ingiuntivimateria condominiale deb-bano essere rilasciati in for-mula esecutiva nonostanteopposizione, è espressivasicuramente di un favore perla posizione del condominioche proceda al recuperodelle spese condominialinon pagate dal condomini.Rimane quindi ferma questaregola capitale: se i condo-mini hanno perplessità in or-dine alle spese condomi-niali, non possono atten-dere l’emanazione del de-creto ingiuntivo per fare op-posizione, ma devono, pri-ma, impugnare la deliberaassembleare che ha ripartitoquei costi per farne accer-tare la nullità o l’invalidità e,

da considerarsi consentito.(Corte di Cassazione, sez. II Civile,sentenza n. 4499/14; depositata il25 febbraio)È possibile al singolo condo-mino apportare delle modi-ficazioni o innovazioni allacosa comune, se queste nonalterano la destinazione delbene.

Come impugnare?È vero che l’impugnazionedella delibera di condo-minio deve essere fatta se-condo una certa forma? Op-pure basta una comunica-zione all’amministratore?Il codice conosce solo unmodo di impugnare la deli-bera: alla luce delle normein vigore, quello di ricorrereal giudice, previa proposi-zione di un’istanza di media-zione.Ma, fatta questa precisa-zione, l’unico modo di impu-gnare è ricorrere al giudice.Si discute invece su qualeatto debba essere fatto: seun atto di citazione o un ri-corso. Ma tale aspetto appartieneai tecnicismi che non pos-sono interessare il nostrolettore competendo esclusi-vamente alla perizia del le-gale al quale ci si rivolge.Quel che è certo è che non sipuò impugnare la deliberasemplicemente con una let-tera all’amministratore.(Cassazione civile – sez. II -26/07/2013 n.18117)Qualora l’appello avversouna sentenza relativa allavalidità di una delibera con-dominiale sia stato pro-posto con ricorso, anzichécon atto di citazione, ai finidella valutazione della sua

quindi, ottenere lo sgraviodi spese eventualmentenon dovute.(Coret di Cassazione, sez. VI Civile,sentenza n. 7265/2014; depositatail 27 marzo).

La deliberazione dell’as-semblea condominiale di ri-partizione della spese, fina-lizzata alla riscossione deiconseguenti oneri dei sin-goli condomini, costituiscetitolo di credito del condo-minio e, di per sé, prova l’e-sistenza di tale credito, le-gittimando, senz’altro, nonsolo la concessione del de-creto ingiuntivo, ma anche lacondanna del singolo a pa-gare le somma all’esito delgiudizio di opposizione chequest’ultimo propongacontro tale decreto, il cuiambito sia ristretto sola-mente alla verifica dell’esi-stenza e dell’efficacia delladeliberazione assemblearemedesima relativa all’ap-provazione della spesa ealla ripartizione degli ine-renti oneri.

L’art. 1131 del C.c. è uno deipochi rimasti inalterati dopol’entrata in vigore dellariforma.

RappresentanzaNei limiti delle attribuzionistabilite dall’articolo 1130 odei maggiori poteri conferi-tigli dal regolamento di con-dominio o dall’assemblea,l’amministratore ha la rap-presentanza dei parteci-panti e può agire in giudiziosia contro i condomini siacontro i terzi.Può essere convenuto in giu-dizio per qualunque azione

Page 71: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 71

tegrità della nostra proprietà rivol-gendomi all’altro condominio. Mi fapaura dover chiamare in causa tutticondomini della casa vicina che sonoquattordici. Esiste una soluzione al-ternativa?La soluzione alternativa e-siste ed è individuata dal-l’articolo 1131 del Codice ci-vile. Il secondo comma in-fatti stabilisce che l’ammini-stratore di condominio puòessere convenuto in giu-dizio per qualunque azioneconcernente le parti comunidell’edificio e a lui sono no-tificati provvedimenti del-l’autorità amministrativa chesi riferiscono allo stesso og-getto. Il nostro lettore potràquindi chiamare in causasolo l’amministratore cheavrà l’onere di comunicareagli altri condomini l’esi-

stenza di un’azione contro ilbene comune.(Cassazione civile sez. II28/02/2014 n. 4871)

In tema di azioni negatorieconfessorie (servitutis) la legit-timazione passiva dell’am-ministratore del condo-minio sussiste tutte le voltein cui sorga controversia sul-l’esistenza e sulla esten-sione di servitù costituite afavore o a carico dello sta-bile condominiale nel suocomplesso o di una parte diesso; invero, le servitù a van-taggio dell’intero edificio incondominio, contraddi-stinte dal fatto che l’utilitas daesse procurate accede all’in-tero stabile e non ai singoliappartamenti individual-mente considerati, vengono

concernente le parti comunidell’edificio; a lui sono noti-ficati provvedimenti del-l’autorità amministrativa chesi riferiscono allo stesso og-getto. Qualora la citazione oil provvedimento abbia uncontenuto che esorbita dal-le attribuzioni dell’ammini-stratore, questi è tenuto adarne senza indugio notiziaall’assemblea dei condo-mini. L’amministratore chenon adempie a quest’ob-bligo può essere revocatoed è tenuto al risarcimentodel danni.

Notifica all’amministratoreIl condominio vicino tiene a distanzadi soli 2 metri dal muro di confine unalto albero che sta creando tantidanni. Gli altri condomini si disinte-ressano, ma io intendo tutelare l’in-

esercitate indistintamenteda tutti i condomini nel lorocomune interesse e, per-tanto, pur appartenendo acostoro e non al condominioin quanto tale, posto chequesto è privo di persona-lità giuridica, integrano unbene comune inerente allasfera della rappresentanzaprocessuale del suddettoamministratore, a norma delsecondo comma dell’art.1131 C.c.

Nomina nulla?La vicenda giudiziaria cheracconteremo oggi prendeavvio davanti al tribunale diBologna nel 1996. Un gruppodi condomini ha iniziato unacausa che aveva per oggettouna delibera assemblearecondominiale. I condomini

Page 72: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

72 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

vocata da un amministratorela cui nomina era stata (suc-cessivamente) consideratanulla da un altro giudice. Laquestione è stata affrontatanei vari gradi di giudizio e in-fine proposta alla Corte diCassazione. Questa ha re-spinto la domanda di annul-lamento della delibera pertale preteso vizio, rilevandoche la successiva dichiara-zione di nullità della nominadell’amministratore non hainficiato la validità degli attidallo stesso compiuti dopola nomina stessa. Ciò in baseal principio della necessità edella perennità dell’ufficiodi amministratore che nonammette soluzioni di conti-nuità. La Corte di Cassa-zione ha osservato che, se-condo la sua precedentegiurisprudenza, l’ammini-

stratore del condominioconserva i poteri conferitiglidalla legge, dall’assembleao dal regolamento di condo-minio anche se la delibera dinomina, o quella di con-ferma, sia stata oggetto diimpugnativa davanti l’auto-rità giudiziaria per i vizi com-portanti la nullità o l’annulla-bilità della delibera stessa,e conserva i poteri anche nelcaso in cui sia decadutodalla carica per scadenza deltermine. Ciò fino a quandonon venga sostituito da unnuovo amministratore no-minato o dal giudice o dal-l’assemblea. La Cassazioneha quindi concluso che l’im-pugnazione dei condominisotto tale profilo andava re-spinta affermando che l’am-ministratore, la cui nominasuccessivamente sarebbe

sostenevano davanti al tri-bunale che questa deliberafosse invalida e quindi daannullare per una serie di ra-gioni che andavano dalle ir-regolare costituzione del-l’assemblea, all’omessaconvocazione di alcuni con-domini; al mancato raggiun-gimento del quorum neces-sario. Tuttavia oltre a questimotivi i condomini hannoanche rilevato un ulteriorevizio della delibera impu-gnata: la stessa era stata in-fatti convocata dall’ammini-stratore, la cui nomina intempi successivi all’assem-blea stessa, sarebbe poistata dichiarata nulla dal tri-bunale. In considerazione diquesta circostanza i condo-mini hanno chiesto ai giudicidi dichiarare la nullità del-l’assemblea in quanto con-

stata dichiarata nulla, avevapienamente il potere di pro-cedere alla convocazione diuna valida assemblea con-dominiale. L’amministratore di condo-minio conserva i poteri con-feritigli dalla legge, dall’as-semblea o dal regolamentodi condominio, anche se ladelibera di nomina, o di con-ferma, sia stata oggetto diimpugnativa davanti all’au-torità giudiziaria per vizicomportanti la nullità o l’an-nullabilità della deliberastessa, oppure sia decadutodalla carica per scadenza delmandato, fino a quando nonvenga sostituito con provve-dimento del giudice o connuova deliberazione del-l’assemblea dei condomini.(Corte di Cassazione, sez. II Civile,sentenza n. 10607/14 depositata il

Page 73: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CONDOMINIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 73

all’inizio dei lavori. Nel casoin cui l’amministratore siacoperto da una polizza di as-sicurazione per la responsa-bilità civile professionalegenerale per l’intera attivitàda lui svolta, tale polizzadeve essere integrata conuna dichiarazione dell’im-presa di assicurazione chegarantisca le condizioni pre-viste dal periodo prece-dente per lo specifico con-dominio”.

Tutti i requisiti necessariper procedereL’articolo 1127 del Codice ci-vile stabilisce che il proprie-tario dell’ultimo piano del-l’edificio può elevare nuovipiani o nuove fabbrichesalvo che risulti altrimentidal titolo e la stessa facoltàspetta a chi è proprietario e-

sclusivo del lastrico solare. Il codice quindi afferma cheil diritto di sopraelevazionesussiste salvo che esista untitolo contrario ovvero uncontratto tra i condomini cheescluda o limiti tale diritto.Il testo della legge rispondequindi alla seconda do-manda proposta dal lettore:la delibera assembleare amaggioranza non può impe-dire ad un condomino di ef-fettuare una sopraeleva-zione. Questa è tuttavia as-soggettata ai limiti di legge:non si può eseguire la so-praelevazione infatti quan-do la stessa pregiudichi l’a-spetto architettonico dell’e-dificio o diminuisca in modonotevole l’aria e la luce deipiani sottostanti oppurequando pregiudichi la stati-cità dell’edificio.

14 maggio)

Il nuovo art. 1129 C.c. pre-vede che l’assemblea possasubordinare la nomina del-l’amministratore alla titola-rità di una polizza assicura-tiva.“L’assemblea può subordi-nare la nomina dell’ammini-stratore alla presentazioneai condomini di una polizzaindividuale di responsabi-lità civile per gli atti com-piuti nell’esercizio del man-dato. L’amministratore è te-nuto altresì ad adeguare imassimali della polizza senel periodo del suo incaricol’assemblea deliberi lavoristraordinari. Tale adegua-mento non deve essere infe-riore all’importo di spesadeliberato e deve essere ef-fettuato contestualmente

(Cassazione civile sez. VI:1571172013 n. 25766)Il divieto di sopraelevazionesussiste anche nel caso chele strutture dell’edificiosiano tali che, una volta ele-vata la nuova fabbrica, nonconsentano di sopportarel’urto di forze in movimentoquali le sollecitazioni di ori-gine sismica. Pertanto, se leleggi antisismiche prescri-vono particolari cautele tec-niche da adottarsi nella so-praelevazione di edifici, diesse si deve tenere conto alfine di accertare o escludereil diritto del proprietario.

Page 74: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

GEOLOGIA

74 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Giovanni Fasser Le prove penetrometrichenelle indagini geotecnichedei terreni(Parte prima)

non operano in tal senso.È inutile utilizzare nella modellazione geotecnica e nella

progettazione codici di calcolo estrema-mente sofisticati se i dati di input sono pocoaffidabili o non rappresentativi (Garbage in =garbage out). E' preferibile utilizzare prove emezzi di indagine semplici, ma sicuri e stan-dard, piuttosto che cercare prove molto sofi-sticate non applicabili alle condizioni sul ter-reno.

NormativaGli aspetti geologici e geotecnici per la pro-gettazione di opere di ingegneria civile, In I-talia sono regolati dal :UNI ENV 1997-1-2-3 (2002):Eurocodice 7: “ProgettazioneGeotecnica”. La norma tratta i requisiti di resistenza, stabilità edurabilità delle strutture geotecniche. Fornisce i criteri e gli aspettiesecutivi per il calcolo delle azioni originate dal terreno; indica la qua-lità dei materiali da utilizzare per soddisfare le prescrizioni di pro-getto.D.M. 14.01.2008: “Approvazione delle nuove Norme Tec-niche sulle Costruzioni”, raccoglie in forma unitaria le normeche disciplinano la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle co-struzioni al fine di garantire, per stabiliti livelli di sicurezza, la pub-blica incolumità.Circolare M.I.T. n. 617 del 2 febbraio 2009: “Istruzioni perl'applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni di cui alDecreto Ministeriale del 14 Gennaio 2008”. Circolare esplicativa

che tratta gli argomenti più innovativi e più complessi delle Nuove NTC. Il testo non mo-difica gli argomenti trattati dalle NTC, ne' aggiunge nuovi argomenti, ma solo informa-zioni, chiarimenti, integrazioni ed istruzioni applicative.Circolare M.I.T. del 5 agosto 2009: Istruzioni per l’applicazione delle nuove normetecniche per le costruzioni di cui al Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008. “Cessazionedel regime transitorio di cui all'articolo 20, comma 1, del decreto-legge 31 dicembre 2007,n. 248”.Circolare M.I.T. del 11 dicembre 2009: Istruzioni per l'applicazione delle nuovenorme tecniche per le costruzioni di cui al Decreto Ministeriale del 14 Gennaio 2008”.Circolare 5 agosto 2009 - Ulteriori considerazioni esplicative.

Secondo le NTC/08 “le indagini e le prove geotecniche de-vono essere eseguite e certificate dai laboratori di cui al-l’art.59 del DPR 6.6.2001, n.380. I laboratori su indicati fannoparte dell’elenco depositato presso il Servizio Tecnico Cen-trale del Ministero delle Infrastrutture”. A causa delle grossedifficoltà ad applicare tale norma, legate soprattutto allacertificazione dei laboratori e delle imprese presso il Mini-stero dele Infrastrutture e dei Trasporti, sono pochissime leimprese accreditate, quindi sono stati numerosi i ricorsicontro assegnazioni di lavori in appalti pubblici, con esitispesso oggetto di dispute legali. Il Consiglio Superiore deiLavori Pubblici ha quindi decretato che, in assenza di nuovedisposizioni, tale norma non è più cogente.

I tipi di indagine geologica e geotecnica più utlizzati, sia inItalia che all'estero, nella progettazine delle opere di inge-

Nella progettazione di un’opera di ingegneria civilele indagini geognostiche rivestono un ruolo es-senziale per l'ac-

certamento della natura edelle caratteristiche geotec-niche dei terreni o dellerocce, anche se spesso sonosottovalutate. Esse hanno loscopo di verificare la fattibi-lità dell'opera in progetto(ad.es. rispetto all'impattosull'ambiente, il territorio osui fabbricati esisteti) e alladefinizione del modellogeologico e geotecnico delsottosuolo, quindi ad indivi-duare le principali proble-matiche costruttive, sia infase di progettazione, che infase esecutiva. Infatti l'inci-denza di una indagine accu-rata sulla spesa complessivadell'opera sarà in ogni casoinferiore rispetto ai vantaggiche ne derivano, in terminidi sicurezza ed economici,evitando una progettazionetroppo conservativa e minimizzando il rischio di insuccessidovuti a valutazioni erronee. L'ing. G. Scarpelli (Rivista Ita-liana di Geotecnica - 2000) ha enfatizzato in modo chiarol'importanza delle indagini geotecniche nella progetta-zione “Troppo spesso ci si trova davanti alla necessità di ri-vedere importanti scelte progettuali e di introdurre modi-fiche sostanziali alle opere, perché la carenza delle indagini,e probabilmente anche di conoscenza dei più elementariconcetti della ingegneria geotecnica, non hanno eviden-ziato all'origine i costi reali e le difficoltà costruttive della so-luzione progettuale prescelta”.

I notevoli progressi raggiunti negli ultimi 30 anni nella stru-mentazione e nelle modalità di esecuzione delle principaliprove geotecniche in sito e laboratorio permette di pianifi-care le indagini con costi e tempi sostenibili, con vantagginotevoli nella progettazione e quindi nella realizzazionedelle opere.Di fondamentale importanza è inoltre l'utilizzo di attrezza-ture e modalità di esecuzione standardizzate, facendo rife-rimento alle norme nazionali (A.G.I., UNI, NTC/08, ecc.) e in-ternazionali (Eurocodici, ISRM, ASTM, BS, DIN, ecc.), in cuivenga garantita il più possibile la qualità e la ripetitività deidati ed evitando l'assegnazione dei lavori ad imprese che

“... e si potrebbero risparmiare 900 lire evitandole indagini sui terreni”

Page 75: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 75

schema tratto da Lancellotta R. (1987) sulla potenzialitàdelle principali indagini in sito.Tra le prove geotecniche in sito le prove penetrometrichesono le più diffuse al mondo per la semplicità esecutiva, laversatilità ed economicità e, qualora siano rispettate le pro-cedure standard, anche per l’affidabilità. Tali prove, per lemodalità esecutive, si possono suddividere in due gruppi:a) prove penetrometriche dinamiche:1. SPT (Standard Penetration Test) con campionatore Ray-

mond;2. SCPT (Standard Cone Penetration Test, AGI, 77) con punta

conica;3. DP/DPT prova penetrometrica dinamica continua (Dy-

namic probing);B) prove penetrometriche statiche:4. CPT (Cone Penetration Test) prova penetrometrica statica

con punta meccanica (Begemann o cono “olandese”);5. CPTE (Electric Cone Penetration Test) prova penetrome-

gneria civile, sono :• Indagini in sito :

- sondaggi a rotazione (tri-vellazione), medianteperforatrici idrauliche,possono essere eseguitia distruzione di nucleo,oppure a carotaggio con-tinuo, durante la perfo-razione si possono :- prelevare campioni perprove di laboratorio;- eseguire prove geotec-niche in avanzamento(SPT, scissometriche,pressiometriche, dilato-metriche, Lefranc, Lu-geon);

- trincee mediante escava-tore (profondità limi-tata) per rlievo strati-grafia e prelievo cam-pioni.

- prove geotecniche in sito(vedi schema)

- prospezioni geofisichesismica a rifrazione, ri-flessione, MASW,HVSR);

• prove geotecniche di labo-ratorio su campioni prele-vati in sito.Si riporta qui sopra uno

Finalità Mezzo di indagine Terreni Terrenicoesivi non coesivi

Profilo stratigrafico Sondaggi a rotazione D DCPT(U), SPT (DPT) IN INDilatometro IN IN

Rilievo falda Piezometri D DSondaggi a rotazione D DPozzi D D

Caratteristiche Misure piezometriche D -di permeabilità Prove in foro di sondaggio - D, R

Prove di pompaggio (pozzi, piezometri) - D

Pressiometro Menard D, R D, RPressiometro autoperforante D D

Parametri CPT(U) NR Edi deformabilità SPT (DPT) NR E

Dilatometro (DMT) E EProve di carico su piastra D DProva Cross-Hole, Down-Hole D D

Pressiometro D DCPT(U) E E

Parametri di SPT (DPT) NR Eresistenza al taglio Dilatometro (DMT) E E

Scissometro D, E -Prove di carico su piastra D -

Pressione Pressiometro autoperforante D, R D, Rorizzontale Fratturazione idraulica D, R E, Ra riposo Dilatometro E,R

D = determinazione diretta IN = determinazione indiretta E = determinazione empiricaR = con riserva NR = non affidabile

In basso: principali provegeotecniche in sito (da P. Mayne,2009)

Page 76: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

GEOLOGIA

76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

tervalli di 15 centimetri cadauno (N1-N2-N3), per un totaledi 45 cm di infissione. Se la somma N2+N3 = 100 e non si rag-giunge l’avanzamento di 30 cm, l’infissione è sospesa (rifiuto= 100 colpi/30 cm) e la prova viene interrotta annotando larelativa penetrazione.Molto spesso, in terreni ghiaiosi grossolani, nella prova SPTsi sostituisce il campionatore standard (Raymond) con lapunta chiusa; con essa non si preleva alcun campione, manei terreni contenenti ghiaia grossolana e ciottoli si rovina iltagliente della scarpa del campionatore ed il campione pre-levato non è quasi mai rappresentativo per l’esigua dimen-sione interna del campionatore (35 mm). L’uso della puntaconica, considerato dall’Eurocodice 7 una “deviazione”,deve essere autorizzato dal Direttore dei lavori; in tal casoè raccomandabile protrarre la prova oltre i 45 cm canonici,assimilandola alla prova DPT. D’altro canto si ritiene inac-cettabile utilizzare le aste di perforazione pesanti (diametro> 50 mm) per l’esecuzione della prova SPT in avanzamentoa foro libero, anche se ammesso dall’EC7.Come già detto, nella prova SPT si annota il numero di colpinecessari per la penetrazione di ciascuno dei tre tratti di 15cm; il primo (N1) è considerato “per la messa in posto” e nonviene utilizzato nelle correlazioni. La somma dei colpi ne-cessari per la penetrazione del 2° (N2) e del 3° (N3) trattocostituisce il dato che rappresenta il risultato della prova:

N2 + N3 = Nspt

Per le successive elaborazioni dei dati di valore NSPT deveesserer “normalizzato” N1 (60) rapportandolo al rendi-

mento standard, stabilito a livello internazio-nale, pari al 60% e tenendo conto della lun-ghezza delle aste, del diametro del foro edella pressione geostatica. Pertanto il valoredi NSPT da utilizzre dovrà essere corretto se-condo la seguente equazione generale:

N1(60)SPT = NSPT *(Er/60)*Cr*Cd*CN

Da questo dato si potranno ricavare i princi-pali parametri geotecnici per terreni a granagrossa e, in parte, anche per i terreni coesivimediante numerose correlazioni empiriche,basate su numerosissimi casi di studio ed e-sperienze in tutto il mondo. Il primo autore èstato il prof. K. Terzaghi, a cui sono seguiti al-cuni suoi allievi (R. B. Peck) e molti altri(Gibbs&Holtz, Meyerholf, Hanson, Bazaara,Schmertmann, Skempton) delle principaliscuole americane ed europee. Più recente-mente sono state elaborate anche correla-zioni tra N1(60)SPT e alcuni parametri sismicisignificativi, come Vs (velocità di propaga-zione delle onde di taglio) e G0 (modulo di-

trica statica con punta elettrica;6. CPTU (Piezo-cone penetration Test) prova penetrome-

trica statica con piezocono, con U perché nel corso dellaprova si misurano le pressioni interstiziali; SCPTU (sei-smic cone penetration Test) con possibilità di effettuareprospezione sismica in avanzamento.

Prove penetrometriche dinamicheLa prova si esegue lasciando cadere una massa battente ri-petutamente da un’altezza prefissata, sempre uguale, sullatesta di battuta in sommità al gruppo di aste di penetra-zione. Durante la prova si misura il numero di colpi neces-sari per la penetrazione della punta (o di un campionatorestandard, cavo) per uno spessore prefissato di terreno.Attualmente si hanno due tipologie principali di prove pe-netrometriche dinamiche:1) S.P.T. (Standard Penetration Test), si esegue durante un

sondaggio a rotazione, con un campionatore standard,cavo (campionatore Raymond), oppure con punta conica(in presenza di ghiaie grossolane);

2) Prova S.C.P.T. (Standard Cone Penetration Test, Meardi-AGI, 1977) e prove penetrometriche dinamiche con puntaconica (D.P./D.P.T.), come da EC7, che si distinguono inD.P.L., D.P.M., D.P.H. e D.P.S.H.; si eseguono dal pianocampagna fino alla profondità richiesta, oppure fino al ri-fiuto all’avanzamento.

S.P.T. (Standard Penetration Test)La prova SPT è nata negli USA negli anni Venti e si è poi dif-fusa in tutto il mondo, es-sendo ancor oggi una dellepiù utilizzate. È ancora quasisconosciuta in Russia e neiPaesi ex URSS (tranne quellieuropei), oltre che in Cina.In Italia è stata introdotta nelsecondo dopoguerra dalprof. G. Meardi del Plitec-nico di Milano ed è ancoroggi largamente utilizzata.Consiste nel far cadere ripe-tutamente un maglio, delpeso di 63,5 kgf, da un’al-tezza di 76 cm, su una testinadi battuta posta alla som-mità di una batteria di asteche alla base hanno avvitatoun campionatore standard.Si registrano il numero dicolpi di maglio necessari aprodurre l’infissione di 3 in-

Esecuzione di prova SPT

Page 77: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 77

anni ‘60 dal prof. G. Meardi (POLIMI) con il prof. K. Ter-zaghi, per analogia con la prova SPT, per questo molto dif-fusa nel nord Italia, ma non necessariamente in Europa; faparte delle Raccomandazioni AGI, 1977.

2. D.P. o D.P.T. (Dinamic Penetration Test), segue gli standardinternazionali (ISSMFE) ed europei (EC7) prevede di-versi tipi di prova, in funzione dell’energia impressa dallamassa battente. In Italia si usano essenzialmente due tipidi attrezzatura:1) super pesante (DPSH- tipo Emilia), utilizzato in Italia

ed Europa, ha una strumentazione leggermente di-versa dalla prova precedente.

2) medio-leggero (DPM - DL30), molto diffuso in Italia, avolte in modo eccessivo per le sue potenzialità, perchémolto versatile per la maneggevolezza della strumen-tazione.

S.C.P.T. - (Standard Cone Penetration Test)La prova consiste nell’infiggere una punta conica (diametro51 mm, angolo 60°) nel terreno, misurando il numero di colpi(NSCPT) necessari all’avanzamento di 30 cm. Il dispositivo diinfissione della punta è costituito da un maglio aventemassa pari a 73,5 kgf, che cade liberamente da un’altezza di75 cm. All’infissione della batteria di aste (diametro 34 mm)si associa, secondo le Raccomandazioni A.G.I. (1977), l’infis-sione di una batteria di tubi di rivestimento (diametro 48mm), utilizzati per ridurre l’attrito laterale sulla batteriaprincipale. L’uso dei rivestimenti, in funzione della litologia,deve essere prescritto dalla Direzione lavori, non a discre-

namico a piccole deformazioni), oltre alla suscettibilità allaliquefazione dei terreni sabbiosi sotto falda, soprattutto adopera di autori giapponesi e americani.Al termine della prova viene estratto il campionatore. Ilcampione prelevato deve essere descritto con eventualinote circa la rappresentatività (caso di lunghezza parziale interreno ghiaioso-sabbioso). Viene poi posto in recipienti er-metici, suddividendolo in più contenitori se include un pas-saggio di strato o di litologia (doppio contenitore e penna-rello indelebile), per portarlo eventualmente in laboratorio.La prova SPT è molto utilizzata in terreni a grana grossa

(sabbie e ghiaie), dove non si possono prelevare campioniindisturbati e dove non si possono effettuare altri tipi diprova (penetrometrica statica, scissometrica, dilatome-trica). Si può utilizzare anche nei terreni a grana fine, coesivi,ma con risultati meno attendibili.

S.C.P.T. - D.P.T.Nella prova penetrometrica dinamica con punta conica, cheè una prova continua a partire dal piano campagna, si ha unmaglio che batte su una testa, con una caduta da altezzastandard, per infiggere nel terreno delle aste, all’estremitàdelle quali è avvitata una punta conica standard. Si misurail numero di colpi necessari per infiggere la punta conica di20 o 30 centimetri.Esistono tantissimi strumenti per eseguire questa prova,con caratteristiche anche molto diverse tra loro, presenti intutto il mondo (EU, Asia, Oceania, Sudamerica, ecc.), per-tanto per questa prova non esiste uno standard internazio-nale, come per la prova SPT. In Italia si usano essenzial-mente due tipi di prova:1. S.C.P.T. (Standard Cone Penetration Test), ideata negli

Campione da prova STP Penetrometro dinamico superpesante (DPSH)

Page 78: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

GEOLOGIA

78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

con penetrometro superpesanteLa prova viene eseguita in-figgendo a percussione unabatteria di aste dotate diuna punta di diametro 50,8mm ed angolo di apertura60°. Il dispositivo di infis-sione della punta è costi-tuito da un maglio aventemassa pari a 63,5 Kgf (proveDPSH/ISSMFE-tipo Emilia),che cade liberamente daun’altezza di 75 cm. Inquesto caso non è richiestadalle normative l’infissionedi una batteria di tubi di ri-vestimento, utilizzati per ri-durre l’attrito laterale sullabatteria principale. In ognicaso la scelta dell’uso dei ri-vestimenti deve essere

zione dell’impresa.Il numero di colpi necessario per avan-zare di 30 centimetri (NSCPT) permette didetermiare la resistenza dinamica delterreno, dalla quale è possibile poi ri-salire ai parametri geotecnici significa-tivi attraverso elaborazioni successive.Su questa prova esistono molte speri-mentazioni nell’Italia settentrionale,soprattutto Lombardia e Piemonte, apartire dagli anni Sessanta. Pertanto i ri-sultati di tali prove hanno un valorestrettamente locale, oppure devonoessere messi in relazione con altri tipidi prova per poter utilizzare correla-zioni valide in altri ambiti.La prova SCPT si adatta ai terreni agrana grossa (sabbie e ghiaie), adden-sati, dove non si possono prelevarecampioni indisturbati e non si possonoeffettuare altri tipi di prova in sito.Viene utilizzata anche in terreni a granafine, ma, soprattutto nei terreni coesivisovraconsolidati può dare risultatipoco attendibili, pertanto è sconsiglia-bile.

DPSH - tipo Emilia - D.P./D.P.T.

Diagrammi di prove SCPT in terrenigranulari e coesivi.

Tabella dei tipi di prove DPSH.

Page 79: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 79

di infissione è ridotta e la profondità che si può raggiungeresarà sempre limitata.Anche in questo caso la prova viene eseguita infiggendo apercussione una batteria di aste dotate di punta di diametro37,50 mm ed un angolo di apertura 60°. La punta può esserea perdere o riutilizzabile. Il dispositivo di infissione dellapunta è costituito da un maglio avente massa pari a 30 Kgf,che cade liberamente da un’altezza di 20 cm. Il numero dicolpi necessario per avanzare di 10 cm permette di deter-minare la resistenza dinamica del terreno, dalla quale è pos-sibile poi risalire ai parametri geotecnici significativi attra-verso elaborazioni successive. Anche per questa prova e-siste la possibilità di infiggere i rivestimenti.La prova DPT con penetrometro medio-leggero si adatta atutti i tipi di terreni poco compatti, è consigliabile l’utilizzoin terreni non coesivi, dove può dare risultati significativi.I dati rilevati nella prova D.P./D.P.T. (Dinamic PenetrationTest) con i vari penetrometri standard (EC7) permettono diricavare indicazioni sulla stratigrafia dei terreni attraversati,tenendo conto del contesto geologico e di altre indagini, esu alcuni parametri geotecnici caratteristici di tali terreni.Il metodo più in uso prevede di correlare il valore di NDTP

con il numero di colpi/piede della prova SPT. Esistono nu-merose correlazioni che permettono di ricavare N160SPT

della prova SPT dai valori rilevati nei diversi tipi di prova pe-netrometrica dinamica,anche se va tenuto contoche tali correlazioni hannovalore strettamente locale.Da questo dato si potrannoricavare i principali para-metri geotecnici per terrenia grana grossa e, in parteanche per terreni coesivi,mediante numerose corre-lazioni empiriche basate sunumerosissimi casi di studioed esperienze in tutto ilmondo, come per la provaSPT.Alcuni autori suggerisconoinvece di correlare i datidella prova D.P./D.P.T. conquelli della prova penetro-metrica statica per poi utiliz-zare i valori ottenuti con imetodi di interpretazione diquest’ultima.

(Continua al prossimo numero)

sempre della Direzione lavori (vedi sotto).Si misura il numero di colpi necessario per avanzare di 20(ISSMFE, EC7) o di 30 cm (DPSH- tipo Emilia, per analogiacon la prova SCPT). Dal valore di NDPT si può determiare laresistenza dinamica del terreno, dalla quale è possibile poirisalire ai parmetri geotecnici significativi attraverso elabo-razioni successive. Su questa prova esistono numerose spe-rimentazioni a livello europeo (soprattutto Germania epaesi nordici), quindi i risultati di tali prove hanno un valorepiù ampio rispetto alle precedenti.Anche la prova DPT con penetrometro super pesante si a-datta bene ai terreni a grana grossa (sabbie e ghiaie), ad-densati, e non è consigliabile l’utilizzo in terreni a grana fine,soprattutto nei terreni coesivi sovraconsolidati, dove puòdare risultati poco significativi.

DPM/exDL30 tipo Emilia – D.P./D.P.T.con penetrometro medio-leggeroLe dimensioni e il peso ridotti (può essere trasportato nelbagagliaio di una automobile) e la sua versatilità hanno per-messo la diffusione di tale strumentazione, anche oltre ilsuo corretto utilizzo. In tante situazioni, come su versantimolto acclivi, all’interno di un fabbricato, in aree inaccessi-bili ai mezzi di trasporto, rappresenta l’unica possibilità dieseguire una prova penetrometrica. D’altra parte l’energia

Prova DPM in area di frana.

Page 80: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Pieter Bruegelil narratore edilizio

Franco Robecchi

L e straordinarie risorse della rete internet consen-tono oggi livelli di conoscenza inimmaginabili sinoa pochi anni fa. Sono risorse che sprovincializzano

e innalzano il livello delle informazioni, consentendo studi,analisi, approfondimenti, confronti, che illuminano ancherealtà che si davano per note, ma prima costrette al peri-metro della propria biblioteca, delle biblioteche pubblichedella propria città e della libreria di fiducia. Anche per chi siinteressa di edilizia e della sua storia, come i geometri, èun’occasione sinora inedita poter godere, appunto graziead internet, i particolari di un quadro che si trova a Vienna,come neppure una visita nel museo in cui il dipinto è con-servato potrebbe consentire. Si tratta di un’opera di PieterBruegel il Vecchio, noto pittore fiammingo del XVI secolo,geniale e visionario così come abilissimo nella resa visivadei suoi infiniti oggetti. Qui voglio riferirmi al quadro che raf-figura la costruzione della Torre di Babele, creato nel 1563,con colori a olio su una tavola di legno di 155 centimetri per

114. L’antico soggetto biblico, per inciso, di non facile spie-gazione concettuale e religiosa, fu un’interessantissima oc-casione nella storia dell’arte per raffigurazioni tecniche, sindal Medioevo, del mondo dei cantieri edili. Si ebbe mododi accennarvi su questa rivista, dieci anni fa, in occasionedella pubblicazione della strenna natalizia “Cantieri in mi-niatura”. Il quadro di Bruegel raffigura una Torre di Babele in costru-zione, in forma di tronco conico, che ebbe innumerevoli i-mitazioni. In tutte le opere del genere ci si profuse nella raf-figurazione di innumerevoli particolari costruttivi, che sonofonte di credibili e dettagliate informazioni sul mondo dellecostruzioni. Il dipinto di Bruegel resta tuttavia il più sincero, documen-tato e particolareggiato, frutto senz’altro di un’attenta os-servazione del lavoro edile. Immaginiamo il grande pittoreper giorni intento a prendere appunti grafici, seduto su unosgabello, sotto il sole, fra muratori, carpentieri, scalpellini,

Page 81: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 81

A sinistra: il quadro di Bruegel nellasua veduta completa.In questa pagina, sopra: gliscalpellini al lavoro, in parte sospeso,per la visita del re.In basso: alcuni operai si riposanosdraiati. Si nota, a destra, l’uomoche si concede la liberazione dai suoibisogni corporali.

polvere, vociare, scalpiccii di cavalli e muli, grida di co-mando e di comunicazione, odori di calce, di pece e di fumo,fra argani e gru, funi e picconi. Il lavoro edile è raramente raf-figurato nell’arte antica e, per la verità, anche in quella mo-derna. La vicenda della costruzione della Torre di Babele fuuna fortunata occasione per la nascita di un interesse spe-cifico nei confronti delle tecniche edilizie da parte dei mi-niaturisti e dei pittori. Il quadro di Bruegel, fra le molte particolarità, mostra, ad e-

sempio, la meticolosa immagine del doppio sistema di mu-rature: in mattoni all’interno e in pietra all’esterno dell’edi-ficio. L’artista non raffigura la pratica romana, che spessoprevedeva il solo rivestimento con lastre di marmo. Qui l’im-pianto è più strutturale, con la pietra che costituisce, informa massiccia, non solo il volto estetico esterno dellatorre, ma una sorta di possente guscio di contenimento, ba-sato in gran parte su poderosi contrafforti di qualità archi-tettonica. È una modalità che si riscontra nella formazione

Page 82: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Page 83: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 83

A sinistra: Alcuni piani della torre invisione ravvicinata, con i milleparticolari che contengono.A destra: Forte veduta del complessopanorama del cantiere fra rocce emurature.In basso: un grande apparecchio disollevamento, a ruota, con, accanto,una minore forca a carrucola.

di chiese, soprattutto delle loro facciate. Alcune, rimaste in-complete, mostrano ancora la facciata rustica in cotto. Sipensi solo alla settecentesca chiesa bresciana di S. Mariadella Pace, nell’omonima via. Nel dipinto di Bruegel sonoannotate con minuzia anche le centine in legno per la co-struzione di volte e archi, così come è ampiamente descritta,sempre in legno, la rete delle impalcature, delle scale, delleassi inclinate e anche tipicamente imbarcate, stese comeponti di attraversamento per muratori necessariamente e-quilibristi. Fra le impalcature sono raffigurate anche quelle,molto particolari, che si vedono anche in dipinti di due-tresecoli prima. Si tratta di assi per camminamenti degli operai,parallele a murature già parzialmente erette, che poggianosu mensole incastrate nella stessa muratura. Le mensole

cono costituite da semplicitravi. La soluzione, adatta aporzioni terminali e anchepiuttosto alte sul terreno cir-costante, semplificavano ilsistema dei ponteggi inca-stellati a partire dal suolo.Spesso servivano per la co-struzione della stessa mura-tura in cui si incastravano. Lemensole, una volta estratte,perché da sostituirsi con unafila più alta di travi, lascia-vano file di fori nel muro, chetalora erano conservati, co-stellando la parete con unreticolo di piccole cavità,che avevano anche un ef-fetto decorativo. Erano i“fori pontai”.

Nel dipinto ap-paiono accuratis-sime, e certa-

mente molto realistiche,rappresentazioni di arganiper il sollevamento di forticarichi, prevalentemente la-pidei. In uno di questi è visi-bile la doppia ruota, alle e-stremità del cilindro di av-volgimento della fune, for-

Page 84: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

In un secondo dipinto del Bruegel,avente come oggetto ancora lacostruzione della Torre di Babele, del1565, si descrive un’allucinatavisione dell’esasperata e disperatautopia edificatoria dell’uomo. Lasommità della torre è costituita dacreste dolomitiche di mattoni, fitte diponteggi e gru, in un’immensa,filosofica follia, che si illude di poternon più porre confini al titanicosforzo di sfondare ogni limite dellacondizione umana.

Page 85: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 85

Page 86: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Particolare con la gru, argani escale.

Page 87: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 87

Particolare con le riserve di mattoniimpilati.

mata da grandi raggi, che, spinti comeleve, esercitavano la forza capace disollevare i massi di marmo. Qualcosadi simile è anche nelle ruote di go-verno di timoni delle navi o nelleruote che provocano la pressione neitorchi da stampa. A uno di questi ar-gani sono impegnati, contempora-neamente, due operai. In una por-zione alla base della torre Bruegelannota l’affiorare della falda acqui-fera, variamente controllata e ancheutilizzata dai lavoratori. A propositodi questi ultimi, è molto particolarel’attenzione dell’artista che li raffi-gura anche in momenti di riposo,sdraiati in una piccola area erbosa, allimite della quale un uomo è ritratto,nel realissimo e rarissimo (in pittura)momento in cui, accovacciato, sta de-fecando.Molto interessante è la gru posta ad una certa quota del-l’immensa torre in costruzione: la macchina che, nelle sueforme primitive, qui appunto rappresentate, è all’originedel suo nome attuale. Una doppia ruota verticale, di circa 4metri di diametro, contiene, al suo interno, 3-4 uomini che,camminando, come gli scoiattoli nelle gabbiette, provocanola rotazione dell’asse, sul quale si avvolge la fune che sol-leva i pesantissimi carichi, appesi alla testa del macchinario,eretta alla fine di un braccio sporgente che assomiglia,anche nell’inclinazione, al collo di un uccello con becco fi-nale, da che il nome. Già gli antichi Romani costruivano si-mili ordigni meccanici per l’edilizia, anch’essi azionati dauomini inseriti in ruote a gabbia.

La preparazione della calce, impastata nel suo lettoumido, è un particolare ricorrente anche in rappre-sentazioni pittoriche più sommarie dell’antico la-

voro edilizio. Si vedono zone in cui sono impilati pacchi dimattoni, che formano grandi parallelepipedi, cui attingonocarretti a due ruote, trainati da cavalli. Alcuni barconi spo-stano pesanti volumi di migliaia di mattoni, come da altri siscaricano sacchi di sabbia. Nel vasto panorama Bruegel de-scrive anche realtà collaterali, come la taverna che si trovanon distante dal cantiere, probabilmente sorta per appro-fittare di qualche cliente fra le maestranze, che poteva sbor-sare un soldo, dei pochi percepiti, dopo i pesanti lavori, perbere un bicchiere di birra, vista l’ambientazione fiammingadel quadro. In un’altra capanna si vede l’officina del fabbro,anch’essa al servizio del cantiere, delle cazzuole rotte edegli scalpelli spuntati. A qualche piano, fra i terrazzamenti

della torre, si notano anche alcune botteghe, qualche sortadi orticello e un fuoco acceso, perché il cantiere era una sortadi cittadella. Pieter Bruegel riprese il tema della costruzione della Torredi Babele in un altro quadro, del 1565, che è conservatopresso il Museum Boijmans Van Beuningen, di Rotterdam.La raffigurazione, molto simile a quella del dipinto di dueanni prima, ha in sé, però, un che di cupo e tragico che nonappartiene all’altra opera, molto più solare. Un senso di tra-gica consapevolezza domina la visione, che descrive la co-struzione come patetica e disperata follia, anche sinistranella sua cocciuta, ma sempre meno convinta pretesa di ri-vendicare una potenza umana libera da costrizioni e da li-miti, libera dal male. Proprio l’orgoglio edificatorio, portatoalla sua massima potenza, si configura come disperato sce-nario senza futuro, dalle tinte apocalittiche fra le nubi nera-stre della sconfitta definitiva. Alcune zone del cantiere informa di montagna hanno l’aspetto di antri oscuri, certa-mente reali nelle molte anse cupe di un paesaggio non e-dulcorato e un po’ barbaro, mentre, sugli sfondi più alti elontani, Bruegel ha tracciato creste di archi in mattoni, comecuspidi dolomitiche, irte non di abeti ma di impalcature,verricelli, gru, centinature, scale e pennoni. Il profilo sembraperò un fronte di guerra con forche per impiccati che si sta-gliano su un cielo irridente. È l’ultimo orizzonte di un mondoimpazzito, dove un universo umano brulicante è ubriaco difollia disperata e di operosità impotente, nell’impresa piùaudace e velleitaria dell’homo faber.

Page 88: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TEMPO LIBERO

88 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Silvio Maruffi Torneo nazionale di tennisper geometri:Arezzo dodici anni dopo

un torneo tra di loro; in so-stanza i geometri non classi-ficati avrebbero dovuto ga-reggiare per designare il mi-gliore Collegio provinciale,mentre l’altro torneo a-vrebbe designato il piùbravo geometra tennista d’I-talia; a completamentodella manifestazione eraprevisto un torneo didoppio giallo per i compo-nenti delle squadre antici-patamente eliminate che sisvolse con notevole gradi-mento da parte di chi neprese parte, mentre la com-petizione tra i geometri clas-sificati non ebbe luogo permancanza di partecipanti.Da allora s’instaurò una forterivalità tra il nostro collegio equello di Arezzo con incontriequilibrati che premiarononegli anni or l’uno or l’altroCollegio.Dopo alcuni anni in quel diForlì, preso atto che la fede-razione nazionale tennis a-

veva deciso di ampliare a di-smisura la massa dei classifi-cati articolando la quarta ca-tegoria (l’ultima della serie)in ben sei sottoclassi dandoin tal modo una classifica atutti coloro che partecipa-vano anche con risultati nonparticolarmente significativiai tornei locali, constatatoche alla luce del nuovo indi-

N on succede tuttigli anni che il no-stro torneo na-

zionale di tennis abbia il pri-vilegio di una completa eben documentata recen-sione corredata da immaginifotografiche sulla qualificatastampa locale; è successol’anno scorso, ma quest'an-no la cronaca dell’avveni-mento, affidata ad un parte-cipante del torneo e non adun affermato giornalista,avrà un taglio ben diverso.Il titolo stesso dell’articoloha un significato ben precisoin quanto l’avvenimento diquest’anno è messo in rela-zione con quello svoltosidodici anni fa nella stessacittà, quando la competi-zione compiva i primi passi(eravamo al terzo anno), ilché si presta ad alcune con-siderazioni che sono matu-rate in chi ha avuto modo dipartecipare, a vario titolo, atutti i campionati nazionaliche si sono svolti finora.Arezzo, come già rilevato,non è stata la prima sede delcampionato nazionale, ma ilCollegio di codesta città daquando ha iniziato a parteci-pare al torneo, è l’unico chenon ha mai mancato l’ap-puntamento e si è sempreprodigato per prendereparte al torneo con almenodue formazioni il ché lo ac-cumuna al Collegio di Bre-scia che può vantare le stes-se credenziali.Il regolamento del torneo diquell’anno, parlo del 2002,prevedeva che i geometrinon classificati formassero lasquadra del collegio, men-tre i geometri classificati a-vrebbero dovuto disputare

rizzo quasi tutti i Collegi, purschierando gli stessi atletidegli anni passati, avevanotra i loro componenti classi-ficati di quarta categoria, A-rezzo presentò nella propriacompagine un collega, tito-lare di una scuola di tennis,classificato in terza categoriache in quell’anno e neglianni successivi non ha mai

Page 89: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TEMPO LIBERO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 89

Le immagini che illustrano l’articolosi riferiscono a momenti del terneoche hanno visto protagonisti gli atletidel nostro Collegio

vura travalica i confini nazio-nali, nel suggestivo Castellodi Calenzano nel Casentino.Nell’edizione di quest’annoalla consueta visita culturaleche comprendeva nuova-mente gli affreschi di Pietrodella Francesca, la Croce diCimabue e la Casa del Va-sari, come eventi di contor-no si è potuto assistere alla“provaccia” della Sagra delSaracino, evento di famamondiale che caratterizzamanifestazioni tradizionalidelle città toscane (vediSiena ed il suo Palio) e allacena in piazza della contradadi cui il capo è il collega Fe-lici, animatore di tutte le ma-nifestazioni spor-tive di A-rezzo ed apprezzato primopresidente della Geosport.Come ultima annotazione diquesto ampio ragiona-mento di carattere generale,si auspica che dal prossimoanno il regolamento ritorniallo spirito originario dellamanifestazione, che purdando un riconoscimento si-gnificativo a tutti quegli a-tleti di categoria “superiore”che concorreranno per il ti-tolo assoluto di miglioregeometra tennista d’Italia,lasci spazio, soddisfazioni,diverti-mento e gloria a tuttigli altri geometri “normali”che concorreranno per la vit-toria del proprio Collegio.Alla fine di questo lungo ex-cursus sportivo-regolamen-tare è doveroso tornare allacronaca della manifesta-zione: il nostro Collegio hamantenuto la stessa posi-zione dello scorso anno: unpodio come terzo classifi-cato che soddisfa le nostreattese, che non potevano ra-

gionevolmente essere piùgrandi, date le assenze avario titolo di alcuni dei no-stri migliori tennisti; anche

l’esclusione dalla competi-zione per il primo posto adopera di Roma è la ripeti-zione di quanto avvenuto loscorso anno, come pure l’e-sclusione dal podio del col-legio di Arezzo ad opera deinostri alfieri della primasquadra è la ripetizione diquanto avvenuto l’annoscorso, un particolare e-

perso un incontro di singo-lare contribuendo in ma-niera determinante alle vit-torie del proprio collegio.Cambiatesi di fatto le normeregolamentari, già lo scorsoanno ci fu la partecipazionedi altri atleti di terza cate-goria che furono altrettantodeterminanti per portare ilproprio Collegio alla vittoriaassoluta; la partecipazione dipochi elementi nettamentesuperiori agli altri ha indottoparecchi Collegi che avevanopartecipato negli anni allamanifestazione con spiritopuramente sportivo e pertrarre un sano divertimentonell’incontro con colleghi dipari capacità, a disertare lamanifestazione non tro-vando alcun divertimento inincontri del tutto squilibrati.Se da un lato Arezzo, appro-fittando legittimamente diuna modifica del regola-mento non codificata ma ta-citamente accettata, ha in-trodotto e stimolato la par-tecipazione di atleti qualifi-cati che hanno snaturato lospirito iniziale della manife-stazione, d’altro canto hadato luogo a manifestazionidi contorno all’avvenimentosportivo che sono divenuteil parametro di confronto edi emulazione per i torneisvoltisi negli anni successivi,Chi vi scrive ricorda congrande piacere le manifesta-zioni di Arezzo di dodici annifa: la visita guidata al ciclodegli affreschi di Pietro dellaFrancesca e l’indimentica-bile cena con cibi cucinatisecondo ricette originali deltempo passato, precedutadall’esibizione degli sban-dieratori la cui fama e bra-

vento da sottolineare: il no-stro atleta di punta, il bravoFederico Alberti, ha avutomodo finalmente di incro-

ciare la propria racchetta conquella del capitano anima-tore di Arezzo, l’amico Ric-ciarini, e lo ha battuto al ter-mine di un bell’incontro.Onore e merito anche aglialtri titolari della primasquadra per il podio conqui-stato: il forte singolarista Gia-como Giribuola e i compo-nenti dell’inedito doppio for-

Page 90: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TEMPO LIBERO

90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

accedere al turno decisivoper competere per il podio;in compenso, come d’al-tronde si verifica e si è veri-ficato in tutti questi anni,non si è mancato di fare e ce-

mentare solide amicizie cherestano e si consoliderannonegli anni futuri.Ultima, ma la più importantenotizia del torneo: il titolo èandato al Collegio di Roma,che nella battaglia finale hainaspettatamente, ma conpieno merito, sconfitto nel-

l’incontro di doppio i più ac-creditati colleghi di Livorno,dopo che i singolari si eranoconclusi in parità; da rilevareche il Collegio di Livorno eranettamente favorito per il ti-

tolo assoluto dopo che in se-mifinale aveva sconfitto l’“o-diato” Collegio di Pisa.Questo in sintesi per quantoriguarda quest’anno; per ilprossimo torneo è auspica-bile che Roma, forte del ti-tolo appena conquistato,rinverdendo una regola ini-

mato dal redivivo, s’intendein senso agonistico sportivo,Giuliano Pagani e dall’esor-diente Marco Massetti.La seconda squadra com-posta dai singolaristi Cesare

Traininini e Ezio Bosio, daidoppisti Andrea Campanellie dal sottoscritto, la cui par-tecipazione, non prevista, siè resa necessaria, suo mal-grado, per completare l’or-ganico della squadra, ha lot-tato nei limiti delle proprieforze, ma non è riuscita ad

ziale non scritta che impo-neva al Collegio titolare deltrofeo di organizzare la ma-nifestazione dell’anno suc-cessivo si faccia avanti pertempo e dia la propria di-

sponibilità a organizzare iltorneo; Roma ha tutte le cre-denziali sia per ribadire ifasti sportivi appena con-quistati, ma anche per orga-nizzare manifestazioni dicontorno degne della città e-terna.

Page 91: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -
Page 92: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TEMPO LIBERO

92 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Franco Manfredini Trap al “Conca Verde”

timo, ad esperti cacciatori. Ecco dunque, dalla voce deldirettore di tiro il momentotanto atteso: «Tiratori aposto?! Giuria attenta?!Pronti alla uno!». La sfida hainizio. Colpo su colpo si sus-seguono le batterie dei tira-tori, la tensione iniziale di-minuisce ad ogni bersaglio elascia trasparire la reale es-senza di questa competi-zione: un momento di condi-visione e svago tra colleghiappartenenti ai vari ordiniprofessionali. Lo sport tornaad essere protagonista, nonsolo come semplice passa-tempo, ma come un puntod’incontro, una sfida leale.Il tutto è stato reso ancor più

avvincente dalla graditapresenza dell’amico DarioAnguissola, pluricampionedel mondo di tiro, specialitàelica, e medaglia d’oro al va-lore atletico che, in qualitàd’ospite d’onore, ha parteci-pato al fianco del padre, l’ar-chitetto Giuseppe Anguis-sola.Ore 12.30, la sfida è termi-nata. In attesa della letturadelle due classifiche, quellagenerale e quella riservataalla categoria dei geometri,qualcuno ancora lamenta dinon aver messo a “livello” inmodo adeguato il proprio“strumento”, ma è già prontoa lanciare una nuova sfida.Ecco quindi il responso:

Sabato 7 giugno2014. Sullo splen-dido campo di tiro

di Lonato del Garda, unaleggera brezza primaverilemista al classico profumo dipolvere da sparo scalda glianimi dei tiratori in attesadell’inizio della ormai tradi-zionale sfida tra geometri,ingegneri e architetti, egre-giamente coordinata dal col-lega Pietro Miglioli.Quest’anno sono cinquanta ibersagli da colpire suddivisiin due specialità: la più tito-lata disciplina olimpica“fossa olimpica” (o “trap”) eil “compak sporting” (o “per-corso di caccia in pedana”),più confacente, quest’ul-

svetta sopra tutti di una solalunghezza, l’ingegner Ro-berto Venni, seguito dalgeometra Marco Ferretti edal geometra Castagna. Apremiare, non solo i più me-ritevoli, ma tutti i parteci-panti, il presidente del Col-legio geometri della pro-vincia di Brescia, GiovanniPlatto che, tra una stretta dimano ed un sorriso di sin-cera amicizia, rinnova l’ap-puntamento per il prossimoanno, con l’augurio di avereun numero sempre mag-giore di colleghi tiratori e digraditissimi ospiti.

Page 93: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

TEMPO LIBERO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 93

Classifica generale

1° classificato ing. Venni 17+20

2° classificato geom. Ferretti 21+15

3° classificato geom. Castagna 15+15

4° classificato arch. Anguissola 20+11

Classifica geometri

1° classificato geom. Ferretti 21+15

2° classificato geom. Castagna 21+11

3° classificato geom. Piai 15+15

4° classificato geom. Miglioli 14+11

Page 94: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Novità di LeggeNovità di Legge

Finalità della rubrica è di contribuire all’informazione sull’emana-zione di leggi, decreti e circolari pubblicati sulla Gazzetta Ufficialedella Repubblica e sul Bollettino Ufficiale della Regione Lom-bardia.I lettori della rivista che sono interessati ad approfondire i conte-nuti delle norme sopra elencate potranno consultare gli organi uf-ficiali (GU e BURL) presso il Collegio dei Geometri.

Decreto Ministero Sviluppo Economico 10 febbraio 2014(Gazzetta Ufficiale n.55 del 7 marzo 2014)Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rap-porto di efficienza energetica di cui al Dpr 74/2013.Il Decreto reca nuove modalità del “Libretto di impianto” per tuttigli impianti termici di climatizzazione e produzione di acqua caldasanitaria e di “Rapporto di efficienza energetica” applicabili en-trambi a partire dal 15 ottobre 2014 (termine prorogato dal D.M.20 giugno 2014). Il nuovo Libretto di impianto si applica a tutti gliimpianti per la climatizzazione, anche estiva, e per la produzionedi acqua calda sanitaria. Inoltre il nuovo Rapporto di efficienza e-nergetica andrà compilato in occasione degli interventi di con-trollo e manutenzione (in vigore dall’8 marzo 2014).

Decreto Ministero interno 28 febbraio 2014 (Gazzetta Ufficialen. 61 del 14 marzo 2014).Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,la costruzione e l’esercizio delle strutture turistico-ricettive inaria aperta, campeggi, villaggi turistici, ecc. con capacità ri-cettiva superiore a 400 persone.Il decreto definisce termini e modalità per l’adeguamento delle at-tività nuove e di quelle esistenti alla nuova regola tecnica di pre-venzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’eserciziodelle strutture turistico-ricettive in aria aperta (campeggi, villaggituristici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone, con-tenuta nel D.M. 28 febbraio 2014. Il provvedimento ha disciplinatouna delle nuove attività contemplate dal Dpr 151/2011 (punto 66),in precedenza non soggette al regime di applicazione dei controllidi prevenzione incendi (in vigore dal 13 aprile 2014).

Decreto Ministero Interno 3 marzo 2014 (Gazzetta Ufficiale n.62 del 15 marzo 2014).Modifica del Titolo IV del Decreto 9 aprile 1994, in materia diregole tecniche di prevenzione incendi per i rifugi alpini.Il decreto aggiorna le disposizioni di prevenzione incendi per i ri-fugi alpini esistenti con capienza superiore a 25 posti letto, dettirifugi devono essere adeguati alla regola tecnica entro il 7 ottobre2016 (in vigore dal 14 aprile 2014).

Decreto Ministero Ambiente e Tutela Territorio e Mare 13 feb-braio 2014 (Gazzetta Ufficiale n. 58 del 11 marzo 2014)Isituzione del Catasto nazionale delle sorgenti dei campi e-lettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territorialiinteressate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nel-

l’ambiente.Il decreto prevede l’istituzione del Catasto nazionale delle sor-genti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con il D.Min. Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare previa analisi sche-matica e breve esplicazione sulle origini, le finalità, le funzionalitàe gli obiettivi del nuovo strumento.

Decreto Ministero Infrastrutture e Trasporti 24 aprile 2013(Gazzetta Ufficiale n. 96 del 26 aprile 2014)Individuazione delle categorie di lavorazioni che richiedonol’esecuzione da parte di operatori economici in possesso dispecifica qualificazione ai sensi dell’art 12 del D.L. 28 marzo2014 n. 47.Il decreto provvede a disciplinare durante il periodo trasnsitoriosuccessivo all’annullamento di alcune disposizioni contenute neldpr 207/2010 ed in attesa del riordino della materia previsto dal dl47/2014 (in vigore dal 27 aprile 2014).

Decreto Ministeriale Infrastrutture e Trasporti 4 aprile 2014 -Norme tecniche per attraversamenti e parallelismi di condut-ture di liquidi e gas con ferrovie e linee di trasporto (GazzettaUfficiale n. 97 del 28 aprile 2014);L’articolo esamina in forma schematica e tabellare il campo di ap-plicazione e le principali disposizioni del D.M. 4 aprile 2014, re-cante “Norme Tecniche per gli attraversamenti ed i parallelismi dicondotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altrelinee di trasporto”, che ha abrogato dal 13 maggio 2014 il prece-dente DM 2245/19671 e successive modifiche e regola i progettidi attraversamenti e parallelismi presentati a far data dal 14maggio 2014 (in vigore dal 13 maggio 2014).

Decreto Ministero Ambiente e Tutela territorio e Mare 24 a-prile 2014 (Gazzetta Ufficiale n. 99 del 1 maggio 2014).Disciplina delle modalità di applicazione a regime del SISTRI deltrasporto intermodale, nonché specificazione delle categorie disoggetti obbligati ad aderire, ex art 188-ter, comma 1 e 3 del de-creto leg.vo n. 0152 del 2006 (in vigore dal 1 maggio 2014).

Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizie forniture Indicazioni sulle comunicazioni di cui all’articolo 74, comma 6, delDpr n. 207/2010, recante: “Regolamento di esecuzione ed attua-zione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante “Co-dice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in at-tuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” (Gazzetta Uf-ficiale n.115 del 20 maggio 2014).A decorrere dal 5 maggio 2014 le imprese sono tenute ad effet-tuare le comunicazioni delle variazioni dei requisiti di ordine ge-nerale e variazione tecnica, esclusivamente attraverso la compi-lazione e l’invio del modulo telematico.

Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi

94 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/1

Page 95: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 95

venzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’eserciziodegli impianti termici alimentati da combustibili gassosi”- Indica-zioni applicative.L’impianto interno di adduzione del gas come definito alla lett. hdell’allegato al DM 12 aprile ’96, è soggetto alle procedure del DM37/2008 e deve essere progettato e realizzato secondo le normedi prodotto e di installazione adottate sia a livello comunitario(norme Uni En) che a livello nazionale dell’Ente di Unificazione I-taliano (norme Uni).

Deliberazione Autorità Energia e Gas 8 maggio 2014, n.205/2014/R/eelSperimentazione tariffaria su scala nazionale rivolta ai clienti do-mestici in bassa tensione che utilizzano pompe di calore elettrichecome unico sistema di riscaldamento delle proprie abitazioni diresidenza.

Determinazione Autorità Energia e Gas 20 maggio 2014, n. 9Modulistica e disposizioni procedurali di dettaglio per la speri-mentazione tariffaria rivolta ai clienti domestici che utilizzanopompe di calore come unico sistema di riscaldamento della pro-pria abitazione di residenza.

Decreto Ministero dello Sviluppo economico 22 maggio 2014(Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2014)Approvazione del documento “Linee Guida su criteri e modalitàapplicative per la valutazione del valore di rimborso degli impiantidi distribuzione del gas naturale”.

Decreto-Legge 9 giugno 2014, n. 88(Gazzetta Ufficiale n. 132 del 10 giugno 2014)Disposizioni urgenti in materia di versamento della prima rata TASIper l’anno 2014.

Decreto Ministero Sviluppo ed Economia 20 giugno 2014Proroga dei termini di cui all'articolo 1, commi 1 e 2, del decretoministeriale 10 febbraio 2014 recante i modelli di libretto di im-pianto per la climatizzazione e i modelli di rapporto di efficienzaenergetica.

Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 91(Gazzetta Ufficiale n. 144 del 24 giugno 2014)Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale el’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria,il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gra-vanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediatadi adempimenti derivanti dalla normativa europea.

e forniture 23 aprile 2014, n. 3. (Gazzetta Ufficiale n. 114 del 19maggio 2014)Criteri interpretativi in ordine alle disposizioni contenute nell’art.38, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 163/2006 afferenti alle proce-dure di concordato preventivo a seguito dell’entrata in vigore del-l’articolo 186-bis della legge fallimentare (concordato con conti-nuità aziendale).

Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizie forniture 29 aprile 2014, n. 4Valore del coefficiente R per l’anno 2014 - Allegato C al Dpr n.207/2010. Con riferimento all’aggiornamento delle tariffe appli-cate dalle SOA il valore del coefficiente è pari a 1,276.

Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizie forniture 23 aprile 2014, n. 4(Gazzetta Ufficiale n.114 del 19 maggio 2014)Procedure da utilizzare dalle S.O.A. (Società Organismi di Atte-stazione) per l’esercizio della loro attività di attestazione (art. 68,comma 2, lettera f) Dpr5 ottobre 2010 n. 207).

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Comitato dicoordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opereTerza edizione delle Linee-guida per i controlli antimafia di cui al-l’articolo 3 - quinquies del decreto-legge 25 settembre 2009, n.135, convertito dalla legge 20 novembre 2009, n. 166, inerente larealizzazione delle opere e degli interventi connessi allo svolgi-mento dell’EXPO Milano 2015.(Deliberazione del 14 aprile 2014).

Legge 23 maggio 2014, n. 80 (Gazzetta Ufficiale n. 121 del 27 maggio 2014) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l’emergenza abita-tiva, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015.

Risoluzione Agenzia Entrate 20 maggio 2014, n. 53/EIndicazione analitica delle modalità di pagamento del corrispet-tivo nel caso di pagamenti rinviati ad un momento successivo ri-spetto al perfezionamento degli atti di cessione immobiliare – ar-ticolo 35, comma 22, del DL 4 luglio 2006, n. 223.

Legge 16/05/2014, n. 78Gazzetta Ufficiale n. 114 del 19 maggio 2014)Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20marzo 2014, n. 34, recante disposizioni urgenti per favorire il ri-lancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempi-menti a carico delle imprese.

Circolare Ministero Interno 8 maggio 2014, n. 6181D.M. 12 aprile 1996 “Approvazione della regola tecnica di pre-

Page 96: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

96 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Contributo di costruzione per cambiodi destinazione d’uso di immobile

L’UTC di […], nella persone del Dirigente Area Tecnica, dopo diversitentennamenti, mi impone di pagare gli oneri commerciali per ilcambio d’uso di un laboratorio artigianale (officina meccanica) aspazio esposizione autoveicoli di tipo commerciale, il cambio d’uso ècompatibile con la norma di PGT, la zona dove è insediato l’edificio èprevista come B2 Residenziale prevalente a densità media.Il presupposto su cui si basa la richiesta di pagamento, è perché al-l’interno del laboratorio è stato realizzato nel 1997 un nuovo servizioigienico con atrio/wc, di detto vano abbiamo avuto la sanatoria e pa-gato la sanzione amministrativa di euro 516,00; alla luce di questi pre-cedenti il tecnico comunale dopo aver assentito verbalmente per ilcambio d’uso a titolo gratuito, considera il tutto in presenza di operecome se fossero state oggi eseguite e quindi richiede il pagamentodegli oneri.Ringrazio anticipatamente e cordialmente saluto.

geom. G.B.T.

L’argomento del mutamento di destinazione d’uso è stato affrontatopiù volte negli ultimi anni ed ha assunto una definizione sufficiente-mente chiara sotto il profilo urbanistico, ma soprattutto per legittima-zione giuridica prevalente e consolidata. Ho più volte chiarito che i mutamenti di destinazione d’uso possonoavvenire con o senza opere.Quelli con opere, come dice lo stesso art. 52, comma 2, della leggeregionale n. 12 del 2005, non mutano la qualificazione dell’intervento.Questo significa che possono avvenire mediante l’esecuzione di in-terventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento con-servativo oppure con ristrutturazione edilizia.Nel caso di interventi di ristrutturazione edilizia è ovvio che il titolo a-bilitativo è oneroso, come prescrive l’articolo 43 della legge regionalee pagano l’intero costo di costruzione (oneri e costo di costruzione),oltre all’eventuale maggior somma determinata in relazione alla nuovadestinazione rispetto a quella che sarebbe dovuta per la destinazioneprecedente per quanto attiene all’incidenza degli oneri di urbanizza-zione primaria e secondaria.Si tenga inoltre conto di quanto dispone lo stesso articolo 52, comma3, LR 12/2005 a proposito della modifica della destinazione della de-stinazione d’uso nei dieci anni successivi all’ultimazione dei lavori.Nel caso di interventi di restauro e risanamento conservativo la cosasi complica in quanto, mentre in misura prevalente tali interventi sonoa titolo gratuito, qualora determinino un maggior carico urbanisticoderivante dalla nuova destinazione rispetto a quella precedente, pos-sono considerarsi onerosi. Mentre per quanto riguarda i mutamenti di destinazione d’uso com-portanti l’esecuzione di opere edilizie vale quanto sopra esposto inbase alla tipologia di intervento eseguito, lo stesso non si può dire neicasi in cui i mutamenti avvengano senza l’esecuzione di opere edi-lizie.

A questo proposito è bene ricordare che, dal punto di vista urbani-stico, è necessario che il cambio d’uso sia compatibile con la disci-plina edilizia e urbanistica locale, ma non gratuito qualora tali muta-menti determinino un incremento del peso insediativo rispetto alla si-tuazione preesistente.Sebbene la normativa urbanistica edilizia non avesse previsto e-spressamente tale presupposto, la giurisprudenza, a vario livello, hasancito un principio generale in base al quale, anche in assenza di o-pere edilizie, e sempre in condizioni di conformità urbanistica, i mu-tamenti di destinazione d’uso, qualora determinino un incremento delpeso insediativo, comportano il pagamento degli oneri di urbanizza-zione determinato dalla differenza tra la nuova destinazione e quellaprecedente, con applicazione delle tariffe comunali stabilite per le ri-strutturazioni edilizie, come si dirà più avanti.Non è dovuta invece la quota del costo di costruzione proprio perchéil mutamento di destinazione d’uso non comporta l’esecuzione di o-pere edilizie.A questo proposito, ricordo, tra le altre, solo alcune delle sentenzegiurisprudenziali emanate in tal senso:- TAR Lombardia Brescia 13 giugno 2002, n. 957- TAR Lombardia Brescia 10 marzo 2005, n. 145- Consiglio di Stato, sezione VI, 12 giugno 2002, n. 3268- TAR Campania, Salerno, sez. I, 24 settembre 1683- TAR Emilia Romagna, Bologna. Sez. I, 7 settembre 2012, n. 537- Corte di Cassazione, sez. III penale, 29 agosto 2012, n. 33353.Ne deriva che il comune, a fronte del mutamento di destinazione d’usodi un immobile, anche parziale, sempre conforme al PGT, anche al difuori delle ipotesi di cui all’art. 52, co. 3, LR 12/05, potrebbe richie-dere il pagamento della quota del contributo afferente la sola quotadegli oneri di urbanizzazione, corrispondente alla differenza tra lanuova e la precedente destinazione d’uso.Cosa del tutto diversa è quella che riguarda le opere realizzate all’in-terno del laboratorio nel 1977 che, sebbene irregolari, sono state san-zionate e sanate. Il pagamento della sanzione pecuniaria determinal’estinzione del reato edilizio e determina, nel contempo, una sorta diconformità che consente all’interessato di poter intervenire succes-sivamente sugli stessi immobili, nel rispetto della disciplina edilizia eurbanistica vigente al momento dell’intervento proposto.È ovvio che il nuovo intervento edilizio debba essere conforme alleprevisioni e prescrizioni dello strumento urbanistico vigente e a quelloeventualmente in salvaguardia e debba essere valutato e trattato siadal proponente che dallo SUE allo stesso modo e cioè:1- come mutamento di destinazione d’uso con opere in funzione alla

qualificazione tecnico giuridica dell’intervento edilizio proposto(manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativooppure ristrutturazione edilizia),

2- come mutamento di destinazione d’uso senza opere e, in tal caso,da considerare oneroso qualora tale mutamento determini un in-cremento del carico urbanistico dovuto alla nuova destinazione ri-spetto a quella preesistente, ma limitata alla sola quota degli oneridi urbanizzazione (primari e secondari), data dalla differenza degliimporti corrispondenti alle due diverse destinazioni d’uso, calco-late al momento della richiesta edilizia ovvero di presentazione della

Page 97: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 97

Dia (art. 44, co. 13, LR 12/05), applicando le tariffe comunali rela-tive agli interventi di ristrutturazione edilizia. Tale equiparazioneviene per altro confermata dalla giurisprudenza che abbiamo citato,secondo la quale quando il mutamento di destinazione d’uso di unimmobile, o parte di questo, porta ad un organismo in parte diversodal precedente e contribuisce ad aumentare il carico urbanistico,deve ritenersi rientrante nell’ambito della categoria della “ristruttu-razione edilizia”, come si evince, del resto, dall’esplicito riferimentoa tale tipologia di intervento presente nell’art. 10 comma 1° letterac) d.p.r. n. 380/2001 (in termini, TAR Lazio Roma, sez. I, 20.09.2011,n. 7432, TAR Sardegna, sez. II, 06.10.2008, n. 1822.

Nulla rileva invece la sanatoria edilizia che definisce e congela la vio-lazione edilizia commessa, e che non può interloquire con il muta-mento della destinazione d’uso che comunque avrebbe potuto veri-ficarsi anche senza l’esecuzione di tali opere. Va da sé, come non appare invece dalla sommaria esposizione delcontributo, che l’eventuale somma dovuta deve far riferimento alla ef-fettiva Slp oggetto del cambio d’uso e all’applicazione delle tariffe co-munali vigenti alla data di presentazione della richiesta edilizia o dellaDia, relative agli interventi di ristrutturazione edilizia, sia per il calcolodella destinazione commerciale che per quella artigianale.L’obbligo di corrispondere gli oneri di urbanizzazione potrebbe deri-vare da precisi aspetti interpretativi e applicativi degli oneri di urba-nizzazione contenuti nella deliberazione comunale (o loro adegua-mento) che approva le tariffe ai sensi della legge n. 10 del 1977 e suc-cessive modifiche ed integrazioni.Più verosimilmente, lo SUE potrebbe aver inteso prendere atto dalmutato orientamento giurisprudenziale che si è consolidato dopo chelo Stato ha delegato alle regioni la disciplina dei mutamenti di desti-nazione d’uso, dando loro la facoltà di poter applicare una disciplinauniforme, tanto per quelli di carattere strutturale, introducendo la fa-coltà di sottoporre a permesso di costruire i mutamenti di destina-zione d’uso maggiormente significativi, ovvero quelli comportanti unmaggior impatto sull’assetto urbanistico-territoriale.Da ultimo l’art. 10 del Dpr 380/2001 ha previsto, al comma 2, che leRegioni stabiliscano con legge quali mutamenti, connessi o non con-nessi a trasformazioni fisiche, dell’uso di immobili o di loro parti, sonosubordinati a permesso di costruire o a denuncia di inizio attività (TARCampania-Salerno, Sez. I, sentenza 24.09.2012 n. 1683).Mi pare che il mutamento di destinazione d’uso dell’immobile, og-getto di una richiesta di permesso di costruire, ovvero della presen-tazione di una Dia, sia da ritenersi oneroso perché non avviene tra duecategorie funzionalmente omogenee sotto il profilo urbanistico e talida determinare un maggior carico urbanistico, come sostiene la giu-risprudenza prevalente e consolidata, nulla rilevando le opere internegià eseguite e sanate, anche se funzionali alla nuova attività com-merciale che si vuole insediare negli stessi immobili.Nel confermare quanto sopra esposto sulla legittimità di richiedere alprivato il pagamento della quota degli oneri di urbanizzazione (non le-gati all’esecuzione di opere), dovuta dal maggior carico urbanisticotra la nuova e la precedente destinazione d’uso, escludo che le opererealizzate e sanate nel 1977, possano in alcun modo incidere nel cal-colo del contributo che, per altro, potrebbero interferire anche sulla

quota del costo di costruzione.Come accennato all’inizio del parere, e solo a titolo di semplice ap-profondimento della questione, se tali opere fossero state eseguitenel contesto del mutamento della destinazione d’uso e costituissero,sotto il profilo tecnico giuridico, a parere del TC, un intervento di ri-strutturazione edilizia, il contributo sarebbe dovuto calcolando gli o-neri di urbanizzazione in base alla superficie virtuale e il costo di co-struzione in base al costo delle opere al quale applicare la percentualecorrispondente all’attività commerciale.A questo si sarebbe dovuto aggiungere, come nel caso in esame, perinterventi su edifici esistenti che prevedono modifiche della destina-zione d’uso, per quanto attiene all’incidenza degli oneri, anche lamaggior somma determinata in relazione alla nuova destinazione ri-spetto a quella che sarebbe dovuta per la destinazione precedente(art. 44, co. 12, LR n. 12/2005).Non si capisce invero come siano stati determinati gli importi degli o-neri primari e secondari riportati nella comunicazione del comune,posto che il dirigente dell’Area Tecnica escluda la gratuità del cambiod’uso solo perché legata all’esecuzione delle opere eseguite nel 1977,e non si sia attenuto, invece, ad eventuali aspetti interpretativi e ap-plicativi degli oneri di urbanizzazione contenuti nella deliberazione co-munale (o loro adeguamento), o meglio, più ragionevolmente allenorme regionali in materia, supportate dalla relativa giurisprudenzaamministrativa prevalente e consolidata in tal senso.Il problema che si pone, in ultima analisi, non è tanto che sia gratuitoil mutamento di destinazione d’uso, ma come debba essere quantifi-cato l’importo da pagare. Il conteggio del dirigente deve essere chiaroe preciso mettendo in evidenza sia le superfici che le tariffe prese a ri-ferimento in modo che si possa, nell’interesse del cliente, controllareil giusto e corretto importo da versare, secondo le modalità e condi-zioni stabilite dalla deliberazione comunale (compreso le eventuali ra-teizzazioni).

geom. Antonio Gnecchi

Ristrutturazione ed ampliamento, me-diante demolizione e ricostruzione, di edi-ficio con ipotesi di “edificio unifamiliare”per gratuità dell’intervento

È stata presentata una superdia per ristrutturazione con demolizionee ricostruzione con modifica della sagoma e piccolo portico in am-pliamento (non slp perche inferiore al 30% slp complessiva).Il tema è l’onerosità, in quanto la demolizione e ricostruzione venivaconsiderata come ristrutturazione "pesante" e come nuova costru-zione ai fini degli oneri specificato anche nelle delibere comunali.Ora dopo il decreto del fare che pare considerare la ristrutturazionecon demolizione e ricostruzione come ristrutturazione la stessa pagacome ristrutturazione oppure è gratuita.(edificio è unifamiliare l’og-getto è ristrutturazione tramite demolizione e ricostruzione con au-

LA PAROLA AGLI ESPERTI

Page 98: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

LA PAROLA AGLI ESPERTI

98 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

mento dell’altezza (ma non della slp) modifica della sagoma e limitatoampliamento per portico).Grazie per l’attenzione

geom. V.M.

La risposta è alquanto articolata, sebbene abbastanza semplice.1)- La ristrutturazione edilizia, dopo l’intervenuta modifica della defi-

nizione ad opera dell’articolo 30 del decreto del Fare, comprende,oltre alla demolizione e ricostruzione dell’edificio o parte di esso(come prima), anche la modifica della sagoma, nel rispetto dellasola volumetria preesistente.È ovvio che, pur mediante la presentazione della superdia (da ve-rificare entro 30 giorni) bisogna controllare se la volumetria dell’e-dificio, prima e dopo gli interventi da eseguire mediante la modi-fica della sagoma, mantiene la stessa volumetria in base ai para-metri del PGT (Slp o Sc, h);

2)- la definizione della ristrutturazione edilizia, anche se modificata daldecreto del Fare, e pur se prevalente sulle norme locali, non inter-ferisce sulle eventuali disposizioni urbanistiche prescrittive qua-lora queste prevedano che non si possa demolire o ricostruire unedificio (es. in centro storico). Nel silenzio delle norme è ovvio in-vece, che la demolizione e ricostruzione di un edificio, con modi-fica della sagoma, può essere autorizzata o assentita;

3)- dopo l’entrata in vigore della LR 12/05 non esistono più le due di-verse tipologie di ristrutturazione edilizia introdotte dal Dpr380/2001 (art.3, co. 1, lett. d) e art. 10, co. 1, lett. c), ma una solaristrutturazione edilizia di cui all’articolo 27, comma 1, lettera d),per la quale, ai sensi del successivo art. 43, comma 1, il relativo ti-tolo abilitativo (Pdc o Dia) è oneroso (oneri + costo), a meno che ilcontributo di costruzione non sia dovuto nei casi espressamenteprevisti dalla legge;

4)- la gratuità del Pdc o della Dia per gli interventi di ristrutturazioneedilizia è prevista dall’art. 17, comma 3, Dpr 380/01 per i soli edi-fici unifamiliari, anche comportanti ampliamenti, purché in misuranon superiore al 20 per cento.È necessario quindi, in primo luogo, stabilire se l’edificio in que-stione è unifamiliare (vedi commento a parte) e se l’ampliamentoè inferiore al 20%, calcolato in funzione delle norme locali e, quindi,in genere, in termini di volume urbanisticamente rilevante, ovveroalla slp o della superficie coperta. Mi sembra di capire che l’am-pliamento, fermo restando la verifica della slp dell’edificio ed il ri-spetto dell’altezza del fabbricato all’interno di quella massima dizona, sia costituito dal portico.Se questo, pur escluso dal computo della slp in base ai parametriurbanistici ed edilizi del PGT perché inferiore al 30% della slp com-plessiva, è comunque superiore al 20% della stessa slp e non puòrientrare nei casi di esenzione previsto dall’art. 17, comma 3, let-tera b) del Dpr 380/2001;

5)- il contributo di costruzione (oneri e costo), in base alla LR 12/05(art. 44 e art. 48), deve essere calcolato al momento della presen-tazione della Dia e va riferito:- per gli oneri di urbanizzazione:

a) al volume o slp reale se richiesto dall’interessato,b) al volume o slp virtuale se accompagnata da CMEc) le tariffe sono comunque quelle stabilite dalle delibere comu-

nali, per le ristrutturazioni edilizie- per il costo di costruzione:

a) deve determinarsi la classe dell’edificio;b) deve determinarsi il costo di costruzione dell’edificio pren-

dendo a riferimento la Sc (Su+Snr al 60%) alla quale applicareil costo base regionale (non maggiorato) per il 2014 (euro403,77);

c) deve applicarsi la percentuale riferita alla classe dell’edificioper interventi di ristrutturazione edilizia.

geom. Antonio Gnecchi

Terreno agricolo e fabbricati inclusi in areaNaf (nucleo di antica formazione), soggettoa Piano di recupero parzialmente attuato,con residuo di cubatura ancora da edificare

Si chiede se tutta l’area agricola inclusa nel Naf debba essere consi-derata edificabile ai fini Imu o in quale diversa misura.

geom. N.R.

Nell’incontro con i tecnici comunali del (…) si è dibattuto sull’argo-mento convenendo sostanzialmente con quanto di seguito esposto.Vero è che spesso i Comuni individuano all’interno dei propri stru-menti urbanistici i nuclei di antica formazione anche per immobili (ter-reni e fabbricati), diversi e staccati dai classici centri storici, dal valorestorico, architettonico, culturale e tipologico, sottoponendo gli stessiambiti a preventivo strumento attuativo convenzionato.Vero è che questi piani di recupero servono per una trasformazioneoculata di questi immobili in base a ciascuna categoria di apparte-nenza, distinte per la loro diversa specificità edilizia e conseguenti ti-pologie di intervento ammesse, finalizzati alla conservazione e al re-cupero delle caratteristiche architettoniche e ambientali, dei materialie delle tecniche tradizionali.Come spesso accade lo strumento attuativo di recupero edilizio pre-vede la possibilità di un incremento volumetrico aggiuntivo alla cu-batura preesistente, anche se l’ambito delimitato dal Naf comprendeanche zone diversamente classificate, come nel caso in esame (areaagricola).Ne risulta che, ai fini fiscali, questa area, sia ai fini Imu che ai fini del-l’eventuale rivalutazione dei terreni ammessa dalla legislatura nazio-nale, fino al 30 giugno 2014, acquista un maggior valore economico.Nel caso in esame, dopo la parziale attuazione del Pr, sono ancora di-sponibili i volumi non utilizzati e il 10% della volumetria utilizzata dalPr, per un totale di mc. 679.A fronte dell’intenzione dell’interessato di voler cedere ai propri figliuna quota della proprietà si rende necessario dividere gli immobili

Page 99: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

LA PAROLA AGLI ESPERTI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 99

(fabbricati e terreno agricolo, non pertinenziale), inclusi in questo Naf,mediante frazionamento e successivi atti di compravendita.L’area inclusa nel Pgt ha una superficie di mq. 1850 e risulta dal Cdu“edificabile” in funzione della maggior volumetria attribuita al piano direcupero che non specifica l’esatta ubicazione dei volumi ancora dautilizzare.Ne deriva ahe ai fini dell’Imu e della rivalutazione del valore fiscale deiterreni (e relativa imposta), ammessa fino al 30 giugno 2014, si rendeindispensabile attribuire a questi terreni un valore attraverso una as-severata perizia di stima del valore del bene oggetto della rivaluta-zione.È ovvio che l’intera superficie del terreno incluso nel Naf, di mq. 1850non concorre ad attribuire al piano di recupero una maggior volume-tria di mc. 679, senza peraltro avere un indice di densità fondiariacome per le altre zone omogenee del Pgt.È parere di presenti che la cosa migliore da fare sarebbe quella di pro-cedere ad una soluzione attraverso una variante del Pgt che vada adefinire questi specifici casi ed altri a cui eventualmente vengano at-tribuiti Slp o volumi predeterminati senza precisi parametri urbanistici.Ai fini fiscali ed in particolare ai fini Imu i comuni approvano, ogni annocon delibera di giunta comunale, i valori delle aree fabbricabili in basealle classificazioni delle zone urbanistiche del Pgt.Nel caso in esame però il comune non ha previsto un valore compa-rativo per questo ed altri casi in cui non è stabilito un parametro ur-banistico che consenta di definire, con precisione, la superficie cor-rispondente alla Slp o al volume edificabile predefiniti.Il comune, quindi, dovendo approvare la tabella dei valori delle areefabbricabili ai fini Imu per l’anno 2014, potrebbe prevedere la solu-zione di seguito prospettata.Si tenga conto che i valori della delibera di comune non sono gli ef-fettivi valori di mercato applicati sul territorio e che sono presi a rife-rimento nei soli casi di verifica e accertamento, fermo restando l’ap-plicazione di diversi valori più alti risultanti da atti di compravendita oatti equivalenti a disposizione del comune.La Secoval (società dei servizi della Valle Sabbia) è stata chiamata adefinire alcune situazioni analoghe e in particolare ricordo due casi:1. “Comparto soggetto a normativa particolareggiata” e precisa-mente CSNT 04: ammessa la realizzazione di una Slp predeterminatapari a 150 mq, con permesso di costruire convenzionato. L’area dellaproprietà sulla quale era possibile realizzare tale Slp era di mq 1600 acui era spropositato attribuire un valore di euro 85 al mq per una cosìlimitata edificabilità. Si è concordato, anche con l’Ufficio Tributi delComune di attribuire a questo terreno una corrispondente superficieedificabile di mq 300 sulla quale è stato determinato il valore dell’areaedificabile e la relativa Imu del 7,6 per mille.2; Area inclusa nel Centro Storico, di mq 790, e regolamentata dal-l’art; 22/B delle NTA del piano delle regole con particolare disciplinaper singoli comparti interni ai tessuti dei nuclei di antica formazioneindividuati dal PdR come “comparti soggetti a normativa particola-reggiata”, in base alla quale è stato individuato un comparto con ap-posito contrassegno con cod. CSNP 06, al quale è stata attribuita unaSlp di mq 100.Anche in questo caso, la delibera della giunta municipale con la quale

si stabilivano i valori delle aree fabbricabili per il 2013, non prevedevail relativo valore di riferimento per cui, in accordo con l’ufficio tributidel comune e la Secoval di Valle Sabbia, si è concordato di attribuirealla Slp predefinita del piano delle regole del Pgt, il valore corrispon-dente alla zona B2 dello strumento urbanistico, quale ambito adia-cente al centro storico e servito da tutte le OO.UU, impianti e servizipubblici.È evidente che l’amministrazione comunale, per ovviare a queste si-tuazioni dovrebbe, se non vuole cambiare l’impostazione urbanisticadata dal proprio strumento urbanistico modificando i parametri urba-nistici a cui fare riferimento, prevedere una comparazione, ovvero, l’e-quiparazione tra la superficie edificabile e l’effettiva potenzialità edi-ficatoria ammessa, all’interno della deliberazione annuale con laquale stabilisce i valori delle aree fabbricabili ai fini Imu, in modo daconsentire agli utenti di avere un punto fermo di riferimento per il cal-colo dell’imposta.Diversamente da quanto sopra prospettato, che sarebbe una solu-zione pratica ed attuale per definire la controversia tra una virtuale su-perficie edificabile e l’effettivo utilizzo della stessa, si potrebbe, in viaalternativa, aderire alla seguente soluzione.Chiedere un accertamento all’UTC per una valutazione tecnica chetenga conto della reale volumetria non ancora utilizzata rapportataalla rispettiva superficie teorica corrispondente agli indici equivalentidella zona di completamento limitrofa.Si precisa che una delibera che preveda quest’ultima ipotesi non èstata approntata dai comuni rappresentati dai tecnici presenti all’in-contro, né delibere che prevedano soluzioni alternative, ma si ritieneche, stante il ripetersi di casi analoghi a quelli descritti nel presenteparere e in quello in esame, le amministrazioni comunali abbiano il do-vere di affrontare il problema ed adottare adeguate soluzioni.Per altro è appena il caso di accennare come la richiesta di un accer-tamento tecnico da parte del comune non si discosta molto dallacomparazione o equiparazione da inserire nella delibera della giuntacomunale che fisserà il valore delle aree fabbricabili, ai fini Imu, per il2014, e che potrà dirimere, una volta per tutte, la questione sollevatae quella di altri casi analoghi.

geom. Antonio Gnecchi

Page 100: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

100 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Aggiornamento Albo

Iscrizioni dall’Albo con decorrenza 16 giugno 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza

6385 Curti Paolo Rovato (Bs) 17/09/1953 25038 Rovato (Bs) Via San Donato 2

6386 Rongaroli Fabio Brescia 06/12/1987 25020 Dello (Bs) Via Vivaldi 45

6387 Parola Michela Gardone V.T. (Bs) 18/10/1991 25060 Marcheno (Bs) Via Madonnina 36

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 16 giugno 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

5585 Lubian Simone Varese 14/07/1977 21020 Buguggiate (Va) Via Garibaldi 20 Domissioni

4206 Nicolini Rosanna Brescia 12/02/1972 25070 Caino (Bs) Via Villa Mattina 44/G/1 Dimissioni

1745 Nocivelli Bruno Brescia 07/08/1946 25123 Brescia Via San Rocchino 62 Dimissioni

3172 Pelucchi Franco Brescia 01/11/1954 25050 Provaglio d’Iseo (Bs) Via Regina Elena 40 Dimissioni

4547 Regalini Daniele Brescia 25/05/1964 25064 Gussago (Bs) Via Stretta 18 Dimissioni

3342 Tonelli Claudio Chiari (Bs) 19/08/1961 25032 Chiari (Bs) Via Maffoni 8 Dimissioni

Il mondo di B. Bat.

Page 101: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 101

Iscrizioni dall’Albo con decorrenza 28 luglio 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza

6388 Gritti Matteo Treviglio (Bg) 30/11/1979 25030 Castelcovati (Bs) Via Giotto 21

6389 Barbera Giulia Brescia 08/11/1992 25080 Nuvolera (Bs) Via Scaiola 1

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 12 luglio 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

5900 Monchieri Armando Berzo Inferiore (Bs) 28/12/1956 25044 Capo di Ponte (Bs) Via Aldo Moro 5/A Decesso

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 28 luglio 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

3930 Abeni Agostino Gussago (Bs) 02/03/1936 25070 Caino (Bs) Via Villa Sera 39/Z Dimissioni

6046 Benenati Luca Gardone V.T. 09/05/1979 25038 Rovato (Bs) Via Padre L. Corsini 35 Dimissioni

2475 Bonardelli Gianluigi Anfo (Bs) 06/11/1948 25070 Anfo (Bs) Via Castello 10 Dimissioni

6126 Bozzoni Chiara Orzinuovi (Bs) 02/02/1988 25027 Quinzano d’Oglio (Bs) Via Adamello 8 Dimissioni

1404 Gorlani Costantino Dello (Bs) 27/03/1942 25020 Dello (Bs) Via X Giornate 3 Dimissioni

4529 Iora Federico Orzinuovi (Bs) 02/12/1972 25047 Darfo (Bs) Via Caruso 7 Dimissioni

5481 Leoni Giorgio Milano 06/04/1958 25080 Padenghe sul Garda (Bs) Via Rovadella 23 Dimissioni

4063 Monferrato Elio Rondissone (To) 28/02/1941 25030 Villachiara (Bs) Loc. Bompensiero 11 Dimissioni

2373 Pe Renato Pian D’Artogne 21/04/1949 25050 Pian Camuno (Bs) Via S. Giulia 63 Dimissioni

Page 102: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -
Page 103: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -
Page 104: IL GEOMETRA BRESCIANOSICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo, da rifiuti a sottoprodotti 32 ESTIMO - Il più probabile valore comple-mentare 38 DAL COLLEGIO DI BRESCIA -