Il Francese in Africa

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IL FRANCESE IN AFRICA ZANG ZANGLe motivazioni del soggetto.Per molte persone la purezza della lingua francese in pericolo. C chi ricollega questa decadenza linguistica ad una pi generale decadenza della civilt odierna. C invece chi dice che specchio della crisi del XX secolo e della perdita dei valori morali tipica di questo secolo di guerre. Il progresso scientifico non ha aiutato la lingua, portando la lingua allessenziale, niente pi (sms, fax, etc.). Nella lingua si perde sempre pi il contatto con la realt. Per il francese in Camerun questo non avviene. La lingua arricchita da nazionalismi e particolarismi linguistici che da una parte mettono in pericolo la sopravvivenza del francese puro in Camerun, dallaltra sono una grande risorsa di arricchimento. Perch parlare di dialettizzazione piuttosto che di darricchimento o degenerazione del francese? Ci sono due pressioni contraddittorie che si esercitano sui Camerunesi al momento dellapprendimento della lingua. Ci sono, da un lato, le norme accademiche che vegliano sulle istituzioni scolastiche, e dallaltro il conformismo che la societ impone allindividuo. Non pi lepoca in cui il francese europeo rappresenta LA norma di prestigio da raggiungere per distinguersi dalla massa; al contrario ci troviamo in un periodo in cui parlare un perfetto francese motivo di scherno ed esclusione nei confronti di chi si fatto influenzare dalla cultura europea. Secondo Chevrier questo desiderio di liberazione rappresenta una aspirazione legittima. Fino ad ora chiunque abbia scritto ha scritto per i lettori europei. E come se laspirazione legittima a un trattamento di pari dignit rispetto alluomo bianco passasse attraverso la scrittura, attraverso la dimostrazione di poter perfettamente parlare il francese europeo. Ma la situazione cambiata. Dopo lindipendenza, parlare francese come un nativo non pi rimasto lideale dellintellettuale africano. Una volta andato via il colonizzatore gli indigeni si sono appropriati della lingua che hanno ereditato, rivendicando il loro parlare come un Africano. Si crea per cos il conflitto tra norma e uso. Se il camerunese vuole farsi comprendere da un senegalese, o da un francese nativo, deve utilizzare delle regole internazionali riconosciute. Quello che alcuni si chiedono perch debba essere il francese camerunese ad adattarsi? In realt quello che dovrebbe esserci uno sforzo di mutua comprensione. Il francese, tanto in Francia quanto negli altri paesi francofoni, pone al linguista una serie di problematiche. Alla luce della linguistica funzionale, importante sapere di non poter mai considerare la lingua come un processo sincronico puramente statico. Tutte le lingue del mondo si evolvono ogni giorno, in ogni istante. Il francese il prodotto di una cultura, le lingue camerunesi anche. La lingua rispecchia una cultura, perci, per quanto si tratti della stessa lingua, normale dare sfumature diverse ad una stessa parola. Per un francese lespressione blanc comme neige chiarissima, ma per un camerunese che non ha mai visto la neve non pu esserlo ugualmente, per lui il simbolo di purezza rimane il cotone. Eppure parlano la stessa lingua. La lingua traduce una visione del mondo. Ci che influenza la lingua non la lingua madre. Ci che si manifesta quando i camerunesi parlano francese la formazione che essi hanno ricevuto. Ogni lingua presenta differenti opposizioni fonologiche inesistenti in altre. La dialettizzazione del francese un processo di differenziazione linguistica che tenta di fare in modo che il popolo camerunese si appropri della lingua francese e ne faccia uno strumento per la comunicazione linguistica adattato alla soddisfazione dei propri bisogni e conforme alle strutture gi stabilite dalle lingue locali. Abbiamo due tendenze: la prima riguarda lindividuo che attraverso uno sforzo intellettuale cerca di fare sue le strutture del francese, rinnegando in qualche modo la propria cultura, la seconda, pi diffusa, riguarda coloro invece si appropriano della lingua e la adattano alle proprie strutture pre-esistenti, e che fanno della lingua un mezzo per rivendicare la propria indipendenza e la propria personalit culturale.

Capitolo 1. Tendenze fonetiche del francese in CamerunIl francese non si pronuncia allo stesso modo tra tutti i francofoni. Il diverso apparato fonatorio che ognuno di noi pu avere, e le influenze di differenti lingue madri possono influire sule realizzazioni linguistiche. Interessante vedere come lo studio di accenti regionali posso aiutare a capire i mutamenti fonetici del francese in Cameroun rispetto al francese europeo.

Le tendenze fonetiche del francese Bamilk.Il francese bamilk si parla nella provincia ovest del Cameroun.

1. Il problema della consonante RIl fonema /r/ un fonema che non esiste in tutte le lingue del mondo, e inoltre, nelle lingue in cui presente pu assumere diverse varianti dialettali. In Francia possiamo attestare tre differenti realizzazioni di /r/ che non hanno tuttavia valore distintivo. [r] vibrante apico-dentale sorda, come la /r/ italiana, tipica del sud della Francia. [] fricativa uvulare sorda, fa vibrare il dorso della lingua, la /r/ del francese standard, parigino. [R] vibrante uvulare sorda, simile alla /j/ spagnola. Siccome la consonante R non ha un punto di articolazione preciso i parlanti tendono ad adottare spontaneamente la soluzione pi facile: conservare larticolazione presente nella propria lingua madre anche se non conforme con gli usi del francese. La pi utilizzata in Cameroun la [r], giacch quella che alcune lingue locali possiedono. 1.1 Il problema della confusione fonologica tra [r] e [l] Molti dialetti Bamilk non possiedono la consonante R. Si desume quindi che lopposizione R/L si sia ridotta alla sola consonante L. Lopposizione /l/-/r/ quindi confusa nella loro coscienza linguistica e questo crea uninsicurezza la momento della pronuncia. Leffetto che si ottiene quello che molte parole vengono pronunciate in modo scorretto, e, essendo ascoltate sempre in questo modo, si adotta incoscientemente una forma erronea. Arbitre > Albitre Pluriel > Pruriel Secondo Jakobson la differenziazione tra le liquidi l e r una delle pi difficili da acquisire del sistema fonetico francofono. Le consonanti [r] e [l] vengono confuse perch hanno molte caratteristiche comuni, come il luogo di articolazione. Si articolano infatti entrambe attraverso il contatto dellapice della lingua con gli alveoli. La sola differenza che la [l] laterale, quindi laria esce dai alti della lingua, mentre la [] una vibrante, quindi il contatto tra apice e alveoli non continuo, e il passaggio dellaria tra i due produce il suono. 1.2 Lammutolimento della R implosiva La consonante R in posizione pre-vocalica esplosiva, e pertanto mantiene tutte le sue caratteristiche. Ma in posizione post-vocalica, implosiva, tende a sparire. Lo stesso fenomeno si produce per larticolazione della consonante L. Quando r e l spariscono a fine sillaba, la vocale che li precede si allunga. Questo fenomeno meno pronunciato quando a sparire la /l/. Esistono anche dei acsi in cui la vocale non si allunga. I suoni implosivi sono pi deboli e quindi tendono a cadere o ad essere modificati. mre > [m : ] partir > [pa : ti : ] faut quil retourne > [fo ki : rtu : n] Ils ont [iz]

Si nota inoltre che la consonante /l/ esiste in Bamilk ma non appare mai in posizione implosiva (post-vocalica); in questa posizione rimpiazzata dalla /t/. Questa influenza della lingua madre non si limita al livello dellorale. Gli studenti Bamilk omettono spesso la R post-vocalica quando la sillaba successiva comincia con una consonante. Hierarchis > Hierachis Gouvernement > Gouvenement La conseguenza immediata dellallungamento vocalico la tendenza alla dittongazione. 1.3 Dittongazione Dittonghi e trittonghi sono estranei al sistema vocalico della lingua francese. Quando incontriamo due vocli vicine esse sono in genere foneticamente divise da uno iato, o si trasformano in suoni unici. fait > [f] Il francese Bamilk tende invece a sviluppare questi dittonghi attraverso laggiunta fonologica di un suono vocalico. La vocale tende a dittongare a causa dellallungamento eccessivo. sr > [s : ] > [s : ] dire > [di: ] > [di : ] Questo avviene soprattutto in seguito allannullamento della r implosiva Mre > [m: ] Pre > [p: ] Frre> [fr: ]

1.4 Tendenza alla velarizzazione della [r] Lassenza della R nella lingua madre e il carattere implosivo della R portano il nativo Bamilk a non pronunciare questo suono (vedi 1.2) . Notiamo per la tendenza a sostituire questo suono, piuttosto che eliminarlo, quando esso si trova allinterno di una parola (e non alla fine). Alla fine di una sillaba, davanti ad una consonante della stessa parola [r] diventa [k, g, ?]. In generale essa si adatta ai tratti del fono consonantico successivo. Avremo [k]+ sorda; [g] + sonora e [?] + nasale/labiale. Parti > [pakti] Gardait > [gagd] Derniers > [de? e] N.B. Vediamo quindi che la sequenze vocale + r sono rimpiazzate dalle seguenti tendenze: -Quando una sillaba termina per R, il parlante nativo Bamilk non pronuncia la R, bens aumenta la durata della vocale. Dittongo > Vocale + [:] : [fr r ] > [fr : ] > [fr : ] -Per permettere una migliore articolazione delle sillabe contigue di una stessa parola, il parlante introduce uno stop tra la fine della vocale e linizio della sillaba contigua. Questi stop, che intervengono e prendono il posto della consonante [r] possono essere rappresentati da [k, g, ?] a seconda della consonante contigua. Vocale + r + consonante sorda > Vocale + [k] : [parti ] > [pakti] Vocale + r + consonante sonora > Vocale + [g] : [gard] > [gagd] Vocale + r + nasale/labiale > Vocale + [?] : [nrmal] > [n?mal]

1.5 Mutazione della [r] in [R] o [] Il rimpiazzamento della [r] anteriore in favore di [k, g ,?] non un fenomeno isolato nel francese Bamilk. Esso fa parte di una tendenza generale che consiste ne rimpiazzare le articolazioni apicali con delle articolazioni dorsali in posizione post-vocalica. Possiamo considerare questo fenomeno come una tappa della mutazione da [r] anteriore a [R, ] posteriori. Le consonanti [R] e [] si adattano meglio alla base articolatoria del francese Bamilk che ha la predilezione per le articolazioni posteriori e che tende a rilasciare larticolazione di questi suoni. Questi suoni sono meno forti del fono [r] e sono entrambi posteriori e velari. Hanno un rapporto molto stretto con [k, g, ?] per il quale la [r] tende ad essere rimpiazzata in posizione implosiva. Possiamo infatti notare che queste consonanti hanno uno stesso luogo di articolazione. Mentre [k] e [g] corrispondono ad una [R], il colpo di glottide, [?] corrisponde ad una [], ululare. La differenza tra [k,g,?] e [R, ] che le prime sono occlusive e le seconde costrittive. Invece di continuare ad insegnare larticolazione della [r] apicale ai parlanti nativi Bamilk, articolazione che tende comunque a scomparire in posizione implosiva, si potrebbe educare gli apparati fonatori in modo da produrre una costrittiva dorsale velare [R] al posto di [k, g] o una costrittiva dorso-uvulare [] al posto di [?] quando si presenta la consonante R.

2. Trattamento delle vocali e delle consonanti nasaliLa consonante [n] va incontro alla stessa sorte della [r] apicale in posizione implosiva. 2.1 Tendenza alla palatalizzazione della [n] La consonante [n] apico-alveolare (come la [r]). Essa si articola esattamente allo stesso modo che la [t] e la [d] con la sola differenza che durante larticolazione della [n] la lingua si abbassa per lasciar passare laria laringale per la cavit nasale. Dal punto di vista acustico, il suono prodotto al momento del rilascio dellaria secco e breve. Nei parlanti Bamilk, quando la consonante [n] interviene in posizione post-vocalica ed seguita da [j, y, e] + vocale (V + [n] + [j,y,e] + V) la sincronizzazione tende ad essere imperfetta. Il ny avait [iav] pas moyen Possiamo constatare che i gruppi [ny], [nj] e [ne] + vocale diventano sistematicamente []. Il parlante non solleva la punta della lingua per metterla in contatto con gli alveoli, bens pone tutto il dorso della lingua in contatto con il palato duro. Invece di pronunciare una [n], pronuncia quindi una []. Si passa da unarticolazione apico-alveolare ad una dorso-palatale. Dal punto di vista acustico, il suono prodotto al momento del rilascio dellaria non pi secco e breve, ma da limpressione di essere liquido, e sembra un po pi lungo. La palatalizzazione non la conseguenza di un rilasciamento articolatoria, consiste piuttosto in un rafforzamento dellarticolazione. La palatalizzazione della [n] non un semplice fenomeno di assimilazione. Essa ha origini psico-fisiologiche. Le opposizioni [nj] - [], [ne] + vocale - [], [ny] - [], non esistono nel Bamilk. In Bamilk il gruppo [nj] si pronuncia []. Se in francese questa opposizione ha valore distintivo, in questa lingua non lo ha: [nj] e [] sono considerati lo stesso suono. Non per niente facile per un Bamilk distinguere la differenza tra coppie come: nous peinons/ nous peignions nous tenions/ nous teignions Questa confusione tende a creare delle omonimie che pregiudicano il funzionamento del sistema della lingua francese, tanto pi che la palatalizzazione non la sola tendenza fonetica che tocca il funzionamento della [n], che in certi casi tende a velarizzarsi. 2.2 Tendenza alla velarizzazione della [n]

Quando una [n] interviene in posizione implosiva, tende a subire la stessa mutazione della [r]. La [n] tende infatti a velarizzarsi e diventare quindi una []. Le Cameroun > [kameru] Larticolazione apico-alveolare rimpiazzata sa unarticolazione dorso-velare [n] > []. Invece di alzare la punta della lingua per articolare la [n], il parlante solleva tutto il dorso della lingua come se volesse far passare laria per la cavit nasale.. Si nota meglio la mutazione della [n] in [] quando questa consonante seguita da una vocale. La sillaba aperta fa in modo che la consonante perda la sua posizione finale e si leghi alla vocale contigua per formare una nuova sillaba sul modello consonate + vocale. Le Cameroun a..> [l.ka.me.ru.a] I gruppi [] + vocale sono in effetti frequenti in Bamilk. Linterferenza nel francese di questa consonante ha alcune conseguenze importanti.

3 Fonologizzazione della [n]Lintroduzione della nasale dorso-velare [] nel sistema fonologico del francese Bamilk crea delle nuove tendenze fonetiche che entrano in contraddizione con le regole di pronuncia francese. Malgrado le numerose grafie, in francese non esistono che quattro vocali nasali: [ ][ ][ ][ ] Tuttavia, nel francese Bamilk osserviamo una tendenza a nasalizzare vocali che non lo sono nel francese standard. 3.1 Eliminazione delle vocali nasali Il francese Bamilk tende, a questo livello, a rapportarsi al Bamilk, dove non esistono vocali nasali propriamente dette. Tutte le vocali possono essere nasalizzate quando si trovano in prossimit di una consonante nasale. La tendenza dei parlanti Bamilk quella di considerare le vocali nasali del francese come delle vocali che, a seconda del contesto, possono prendere colorazione nasale. In francese standard la nasalit inerente alla vocale indipendentemente dal contesto. Essa ha infatti un valore distintivo: due parole come vais [v] (aller) e vin [v] si distinguono grazie alla nasalizzazione assente nella prima vocale e presente nella seconda. La vocale nasale francese possiede questa particolarit: durante la sua articolazione, la cavit orale e quella nasale sono aperte allo stesso tempo. La vocale in Bamilk invece non nasale, al massimo nasalizzata. Essa si articola come nella lingua madre: il parlante articola una vocale orale e, subito dopo, la consonante nasale. Avremmo quindi:-[ ] > [] (La vocale nasale rimpiazzata dal suo equivalente orale nasalizzato.) -[ ] > [] (La vocale nasale rimpiazzata dal suo equivalente orale nasalizzato.) -[ ] > [a] (La vocale posteriore nasale rimpiazzata da una a anteriore nasalizzata.) -[ ] > [ ] (La vocale nasale rimpiazzata dal suo equivalente orale nasalizzato.)

Laria laringale passa prima per la bocca e poi per il naso. 3.2 Tendenza allannullamento dellopposizione vocale orale + N/ vocale nasale Lopposizione vocale nasale vocale + N ha un rendimento elevato in francese. Essa permette di distinguere coppie come: Il vient [ilvj ] / Il viennent [ilvjn]

Lion [li ] / Lionne [lin] Tuttavia questa opposizione tende ad annullarsi nel francese Bamilk. Anciennes [ansi] Vienne [vj] Questa pronuncia, fin tanto che non intacca il senso, pu passare inosservata. Resta tuttavia il problema che essa non permette di distinguere il maschile dal femminile (lion/lionne), il singolare dal plurale (tien/tiennent), lindicativo dal congiuntivo (quil vient/quil vienne). In francese Bamilk la [n] tende a non comparire mai a fine sillaba. In questa posizione sostituita sempre da [].Davanti alle consonanti labiali il fenomeno di assimilazione provoca la mutazione di [] in [m].

Si nota cos una tendenza generale del francese Bamilk: il rimpiazzo di articolazioni apicodentali in favore di articolazioni dorso-velari. 3.3 Tendenza alla variazione dellappendice consonantica In francese standard la nasalit una caratteristica propria delle vocali. Nel francese Bamilk, le regole di combinazione delle vocali nasali sono differenti. Davanti a una consonante labiale, la vocale nasale rimpiazzato dal gruppo vocale orale + [m]: -[ ] > [m] : comporte > [kmpkt] -[ ] > [am] : embrouill > [ambruje] Si pu credere che sia uninfluenza dello scritto sullorale. In realt, solo il riflesso di quella che la maniera in cui le vocali nasali funzionano nel Bamilk. Le consonanti [p] e [b] non possono essere precedute da altra nasale che non sia [m]. Questo fenomeno cos diffuso nel francese Bamilk che anche quando [p] e [b] non sono precedute da una [m] nello scritto, i parlanti rimpiazzano la vocale nasale che precede con il gruppo vocale + [m]. On peut [ p ] > [ mp ] Ton billet [t b i j ] > [tmb i j ] Assistiamo allo stesso fenomeno quando la vocale nasale seguita da una labio-dentale. Envoyer [ vwaje] > [amvwaje] In effetti, anche le labio-dentali in Bamilk non sono precedute da altre nasali che non siano la [m]. Davanti ad [m] e [n] la vocale si denasalizza completamente. On ma dit > [madi] La vocale nasale del francese realizzata in Bamilk come una vocale orale seguita da unappendice consonantica nasale. Questa appendice consonantica varia in funzione della consonante contigua. Essa tende ad adottare lo stesso punto di articolazione della consonante che la segue. Quindi, davanti a [p] e [b] lappendice consonantica diventa [m]; davanti [t] e [d] diventa [n]; davanti [k] e [g] diventa []. Spesso parole che terminano con una vocale nasalizzata vengono invece realizzate con la corrispondente denasalizzata: non [n ] > [ n ]. Questa denasalizzazione rischia di creare una confusione fonologica tra parole quali mais/main; de Mai/demain etc.

Questa tendenza fonetica non dovuta alla debolezza della tensione muscolare ma alla distribuzione particolare dei suoni della lingua madre a cui sono abituati i parlanti.

4 Incidenza della debolezza della tensione articolatoriaAbbiamo constatato che le consonanti implosive in francese Bamilk sono deboli, specialmente le consonanti apicali. Nel francese standard invece esse sono forti, e nettamente percettibili. Le due variet di francese si oppongono perci per il fatto che una ha unarticolazione tesa e laltra ha unarticolazione rilasciata. Possiamo riassumere lopposizione tra vocali brevi e lunghe in questo modo: le vocali brevi hanno una curva melodica ascendente e si accompagnano con una tensione crescente, mente le lunghe che hanno una curva melodica discendente si accompagnano con una tensione muscolare discendente. Questa opposizione resta valida per quel che riguarda il consumo dellaria: larticolazione delle vocali brevi necessita di una dispensa daria crescente e pi importante di quella che necessitano le vocali lunghe, le quali si articolano attraverso una dispensa daria discendente. C dunque un rapporto stretto ed evidente tra la quantit fonetica della vocale e lo sforzo muscolare impiegato per la sua produzione, e tra la dispensa daria richiesta. Despuis [dpy:] Mecrire [mekri:] Possiamo constatare come i gruppi [y] + [i] e vocale + [r] sono caratterizzati dalla scomparsa di [i] e [r]. Abbiamo inoltre gi parlato della tendenza fonetica che concerne la scomparsa cella [l] in posizione implosiva. In tutti e tre i casi c un allungamento della vocale e la scomparsa della consonante, o un allungamento della semi-vocale e la scomparsa della [i]. Potremmo dire che questi tre fenomeni possono ricondursi ad uno solo. Questi tre suoni [i], [r] e [l] hanno infatti caratteristiche comuni: condividono il luogo di articolazione, ed hanno tutti e tre il tratto acuto. Questo implica che necessitano di uno sforzo muscolare importante. E qui che nasce la difficolt per il parlante Bamilk. Lo sforzo muscolare che egli fornisce non uguale a quello richiesto dalla dizione francese. Compiendo lui uno sforzo simile a quello richiesto dalla sua lingua madre, si pu spiegare perch alcuni suoni sono evasivi alla fine nel francese Bamilk. Dal momento che i parlanti allungano eccessivamente la vocale, tutta lintensit gi assorbita da essa cos che lintensit necessaria per la produzione di [i, r, l] praticamente annullata. Questo spiega perch alcuni parlanti dicono: -Je suis [sy: ] invece di [syi ] -Quelquun [k:k ] invece di [klk ]-Partir [pa:ti:] invece di [partir]

Nella catena parlata ogni suono deve avere una quantit ben precisa per permettere agli altri suoni di essere prodotti. Quando un suono esagera la sua durezza si crea unazione debilitante sul suono immediatamente successivo. 4.1 Tendenza al rinforzamento delle articolazioni post-vocaliche Alcuni parlanti sono coscienti del fatto che lindebolimento e lammutolimento delle consonanti implosive pu pregiudicare la comunicazione linguistica. Per rimediare a ci, essi tendono a rinforzare le articolazioni post-vocaliche. Il problema che per fare ci si ricorre ad espedienti che sono estranei al funzionamento della sistema della lingua francese. 4.2 Palatalizzazione e velarizzazione In posizione post-vocalica le consonanti [r, l, n] sono deboli, cos deboli che vanno incontro spesso a modificazioni quando non ad un ammutolimento totale. Lammutolimento un segno di indebolimento totale della consonante: la vocale preconsonantica assorbe tutta la tensione necessaria alla produzione della consonante. I parlanti Bamilk tendono a rinforzare larticolazione di queste consonanti che si indeboliscono in posizione post-vocalica attraverso delle consonanti che in francese Bamilk

non perdono le loro caratteristiche. E cos che la consonante [n] diventa rispettivamente [] o []. Quando la consonate [n] interviene in posizione post-vocalica ed seguita da [j, y, e] + vocale la sincronizzazione tende ad essere imperfetta. La lingua tende a non effettuare tutti i movimenti necessari allarticolazione della [n] e della [j]. Il parlante tende a fare economia sui suoi movimenti articolatori, tendendo, di conseguenza a rimpiazzare la consonante [n] segiuta da [j] per la consonante nasale con il punto di articolazione pi vicino allapprossimante: []. Il ny avait [iav] invece di [injav] Questo fenomeno ha tutta laria di unassimilazione regressiva della [j] sulla[n], ma non cos. Non si tratta daltro che di una limitazione articolatoria. Si tratta di un problema di statuto fonologico. La consonante [] non ha in francese standard lo stesso statuto che ha nel francese Bamilk. Nel francese Bamilk essa considerata come una variante fonetica del gruppo [nj]. Un altro modo di rinforzare larticolazione della [n] post-vocalica di velarizzarla nel francese Bamilk. Le Cameroun > [kameru] invece di [kamrun] Possiamo constatare che le consonati apicali [n,r,l] in particolare sono molto deboli in posizione implosiva nel francese Bamilk . Per rendere larticolazione pi udibile, i parlanti le rimpiazzano con delle consonanti posteriori dorsali. Linstabilit delle consonanti apicali e la stabilit delle consonati dorsali nel francese Bamilk causata dallinfluenza che esercita la base articolatoria del Bamilk sul francese, prediligendo questo le articolazioni posteriori. Cos, la [r] rimpiazzata in posizione post-vocalica dalle consonanti [k, g, ?] che esistono in Bamilk, mentre la [r], salo rare eccezioni, non esiste. 4.3 Il trattamento delle occlusive orali Il francese una lingua in cui la sillabazione essenzialmente aperta. Un 80% delle sillabe francesi sono aperte, un 20% sono chiuse.. la sillaba si dice aperta quando termina con una vocale, come nelle parole cas [ka], th [te]. E chiusa quando termina per una consonante come nelle parole tape [tap], sac [sak]. In francese la consonante intervocalica appartiene sempre alla sillaba seguente: attention [a.t .sj ] ; mentre, quando c un gruppo si consonanti differenti, una appartiene alla sillaba precedente e una alla successiva: porter [por.te]. Ma i gruppi consonante + [r] e consonante + [l] non si disgregano, ed appartengono entrambi alla siillaba seguente: matraque [ma.trak], semole [s .ble]. Il francese Bamilk caratterizzato da una tendenza alleliminazione delle sillabe chiuse. Post centrale > [posatral] In alcuni parlanti la [l] si ammutolisce anche in posizione intervocalica. Elle est [] I gruppi consonantici tendono a semplificarsi cos: -[gz] > [z] : example [g.z pl] > [e.za.mpl] -[kt] > [t] : exactement [g.z k.tm ] > [e.za.t.ma] -[ks] > [s] : accident [ak.si.d ] > [a.si.da] -[st] > [s] : poste centrale [post.s .tral] > [pos.sa.tral] Possiamo notare come sia la consonante che chiude la sillaba che tende sempre a sparire in modo che la consonante seguente funzioni come iniziale della sillaba contigua. Solo la [s] non soggetta a questa tendenza fonetica, infatti la consonante che segue la [s] a sparire. Questo si pu spiegare con il fatto che la consonante [s] ha il tratto [+continuo] con le vocali. Durante larticolazione della [s] post-vocalica, laria, continua a passare come se si trattasse di una vocale anche se essa subisce una fricazione a livello alveolare. 4.4 Rinforzamento delle consonanti implosive.

Lammutolimento delle consonanti in posizione implosiva stigmatizzato per i non Bamilk. Questa pronuncia composta da un rilasciamento articolatorio tende sempre ad essere considerata volgare, caratteristica del linguaggio informale. Possiamo constatare che alcuni parlanti introducono il colpo di glottide tra la vocale e la consonante implosiva. Stade [sta?d] Village [vila? ] Da un punto di vista funzionale, linserimento dellocclusiva laringale si pu giustificare con la tendenza a mozzare la vocale nel suo momento di massima intensit nelle lingue a colpo brusco. Questo dona pi forza alla consonante post-vocalica che in una posizione debole. Nei parlanti Bamilk le consonanti in posizione debole tendono a indebolirsi ancora di pi. vocale orale + [ ] + consonante nasale + consonante orale Tombe [t b] > [t?mb] Chante [ t] > [a?nt] Il parlante arrangia le consonanti come nella lingua madre. La pronuncia a cui si abituati in effetti sempre la pi semplice. In Bamilk i gruppi [mb, t, d] non sono costituiti da due consonanti, bens ciascuno da una consonante complessa. Per rafforzare la consonante post-vocalica i parlanti non si limitano solo alluso del colpo di glottide. Essi aggiungono anche una [] alla consonante finale. Le fait [ft] Possiamo constatare che il soggetto conferisce a [] il ruolo di una vocale dappoggio. Donando un valore simbolico alle e muta finale, i soggetti fanno di una consonante finale una consonante iniziale di sillaba: juste [yst] > [ys.t]. La parola juste in francese ha una sola sillaba, mentre nel francese Bamilk ne ha due. Questo processo permette di posizionare la consonante che tende ad indebolirsi in una posizione forte. In posizione iniziale, la consonante esplosiva, e conserva tutta la sua forza. Laggiunta di [] permette inoltre di aprire la sillaba. Cos, quando la parola non termina graficamente con una e muta, i parlanti aggiungono una [] allorale per aprire le sillabe chiuse: Le fait [l.f.t] Lindebolimento delle consonanti post-vocaliche una tendenza fonetica che prende unimportanza particolare nellevoluzione del francese bamilk. Essa si manifesta: -Per il carattere evasivo delle consonanti [r] e [l] in posizione debole. Lassenza della consonante [r] in tutti i dialetti Bamilk da pi ampiezza a questo fenomeno, che si complica ancora di pi con la tendenza dei parlanti locali a confondere [l] e [r]. -Per la tendenza ad una pausa estremamente debole. Le vocali si allungano mentre le consonanti post-vocaliche tendono ad ammutolirsi. -Per la tendenza alluso della laringale [?] che non esiste nel sistema fonologico francese. La fonologizzazione di questa consonate porta il francese Bamilk ad avere una consonate in pi del francese standard. Questo sar lorigine di una riorganizzazione del sistema fonologico del francese Bamilk per la creazione di opposizioni fonologiche estranee al francese standard. La pronuncia del francese Bamilk tende quindi ad assomigliare molto pi a quella del Bamilk che a quella del francese standard.

Le tendenze fonetiche del francese Beti.

Laccento detto beti quello delle provincie originarie delle province del sud e del centro. Nelle popolazioni del Camerun dellEst troviamo tratti linguistici propri del gruppo Fang-Beti. In effetti, la provincia dellest rimasta molto refrattaria alla dominazione europea. Non avendo il coraggio di avventurarsi, i francese si sono serviti delle popolazioni beti che hanno colonizzato il Camerun dellEst . Linsegnamento in queste regioni stato effettuato in ewondo o in boulou. Quindi se nelle province del centro e del sud il primo contatto con il francese si avuto attraverso insegnanti madrelingua europei, nelle zone dellest questo contatto c stato attraverso i camerunesi nativi delle province del centro e del sud. Senza un contatto direttamente europeo, si ha una distorsione della trasmissione del mssaggio. Troviamo dunque in queste popolazioni dellEst la maggior parte dei tratti linguistici appartenenti alle popolazioni del gruppo Fang-Beti.

1 Il problema della e mutaQuando si insegna il francese, spesso si spiega agli alunni che esistono 4 tipi di E: la (e) muta , la () con accento acuto , la () con accento grave e la () con laccento circonflesso . Altri insegnanti spiegano invece ai loro alunni che esiste un solo tipo di e in francese (quella che si trova nellalfabeto) e che pu eventualmente presentare un accento acuto, grave o circonflesso. Qualsiasi si il metodo adottato, lo studente finisce per convincersi che la e pronunciata [] sia una vocale della lingua francese e , e non sono che forme che essa pu prendere a seconda del contesto. Dal lettore Beti quindi la [] considerata come una lettera dellalfabeto francese rappresentata da e, pertanto non leggono petit [pti] bens [pti]. I fonologi francesi invece non si chiariscono ancora riguardo il suo statuto fonologico. 1.1Statuto fonologico della e muta nel francese standard La e detta muta costituisce ancora oggi soggetto di controversie. Secondo Carton la e muta non un fonema poich la sua apparizione in un discorso non rilevabile, ma dipende dal livello linguistico dei parlanti. La denotazione [], secondo lui, non corrisponde alla e muta poich essa designa nellIPA una vocale centrale neutra. La designazione di e muta quindi puramente convenzionale, non ha nulla di descrittivo. Per Fouche si manterr lappellativo di e muta. Lui propone infatti di dare nome e muta alla e non accentata che si trova in parole come due, finie, asseoir etc. In questi contesti la e non si pronuncia mai e deve quindi essere considerata come solo un fenomeno ortografico, senza fini grammaticali. Quindi il suo epiteto di e muta utile a comprendere tale lettera. Questo epiteto tuttavia completamente errato in parole come recette, spectre etc, dove la e pronunciata. Capelle non si prende proprio la briga di far figurare la e muta, trascritta [] nella tabella delle vocali della lingua francese perch essa non ha valore distintivo se non in rari casi in cui in opposizione con : dors [dr] de hors [dr]. Possiamo quindi constatare che i fonologi francesi non riconoscono lesistenza di una e muta se non nella misura in cui essa un fenomeno ortografico che a volte pu avere fini grammaticali, come quello di distinguere il maschile dal femminile: un ami/une amie. Desirat e Horde affermano che la e muta interviene per facilitare la pronuncia di alcune consonanti; difatti, la sua caratteristica linstabilit. Ma un suono pu essere considerato un fonema solo se ha valore distintivo. Ed qui che per i parlanti del francese beti nasce un problema. Visto che la e muta non ha fono logicamente un valore distintivo e si oppone tuttal pi con , il suo funzionamento diventa estremamente complesso. I grammatici cercano di mantenere questa e regolandone luso. Per i camerunesi tuttavia questo non un gran problema: la tendenza quella della semplificazione delle regole del funzionamento della e muta.

1.2 Fonologizzazione dello schwa nel francese beti.

Se per i funzionalismi la e muta [] non ha alcun valore funzione distintiva nella lingua francese, si visto come nei generativi invece, la [] considerata come una vocale alla stessa stregua di tutte le altre perch essa appare come un elemento essenziale dell'edificio fonologico. Nei francesi beti la e muta non ha lo stesso statuto che nel francese standard. I parlanti il francese beti assimilano la e muta della lingua francese allo scwha della loro lingua madre. Di conseguenza gli viene riservato il trattamento di un fonema. La caratteristica della e muta in francese l'instabilit; essa infatti non mai articolata pienamente. dunque, come diceva Troubetzkoy, una vocale indeterminata. Attraverso un esperimento fatto tra gli studenti beti si arrivati alla conclusione che, per alcuni studenti, la e muta quella che ha funzione grammaticale. Non si pronuncia perch essa ha il solo compito di distinguere il maschile dal femminile. La e (breve) quella che ha valore etimologico, e si pronuncia. Ma se la e etimologica si trova alla fine di una parola, allora non si pronuncia. I parlanti il francese beti calcano l'uso della e muta su quello dello scwha nella loro lingua madre, in cui esso rappresenta una grande stabilit ed sempre pronunciato.

2 Annullamento dellopposizione // //Possiamo constatare che loopposizione /sva/-/zero/ non esiste che alla fine di polisillabe. 2.1 Lopposizione // - // alla fine di monosillabi La e muta, nei parlanti beti, sempre pronunciata quando si trova alla fine di un monosillabo, come le parole je [], te [t], que [k], le [l] etc. La [] tuttavia si ammutolisce spesso nei monosillabi me, ne e je.. Questo probabile che avvenga perch i parlanti riservano al gruppo soggetto + me e soggetto + ne il trattamento riservato a un polisillabo che termina con una e muta. I gruppi je me, tu ne sono infatti cos compatti che si pronunciano attraverso una sola emissione di voce [zsvam], [tyn] come se si trattasse di una sola parola. Lammutolimento dello [] in je non che il riflesso della tendenza che consiste nellindebolimento del soggetto, tendenza che non esiste solo in Camerun. Unulteriore analisi ci ha permesso di constatare che il Beti come quasi tutte le altre lingue bantou praticamente monosillabico. E necessario constatare che in queste lingue le vocali sono sempre pronunciate onde evitare ambiguit. Questa tendenza viene applicata al francese. Il parlante si sforza di pronunciare bene le vocali, compresa la e muta, per farsi comprendere meglio. Si constata quindi che a questo livello, il francese beti adotta le caratteristiche della lingua madre cos che le norme sulla pronuncia della lingua madre diventano anche quelle della lingua francese. Unulteriore analisi ci permette di osservare che me perde la sua e muta solo nel gruppo je me, ma non nei rupi tu me, il me, etc, dove conserva la e muta. I pronomi personali complemento te, se, le non perdono mai la loro e. La scomparsa della e muta in ne il riflesso di una tendenza generale del francese che consiste nellindebolimento di questa particolare negazione. 2.2 Lopposizione // // in finale di polisillabi La e muta si ammutolisce quasi sempre in finale di polisillabi. Maternelle [mat rn l] Si sviluppa cos un fenomeno degno di interesse. La caduta della e muta esercita unazione debilitante sulla consonante che la precede: -Caduta della [l]: Elle dit [ di] -Caduta della [t]: Soixante-neuf [swasannf] -Caduta della [r]: Quatre [kat]

-[z] > [s]: Valise [valis] -[k] > [g]: Physique [fizig] Notiamo che quando una parola finisce per due o tre consonanti (c+c+sva o c+c+c+sva) la caduta della e muta tende a trascinare con se lultima consonante: Soixante-neuf [swasannf]. Quando una parola termina con unocclusiva seguita da una e muta, la caduta della e tende a sonorizzare locclusiva e a rendere sorda la fricativa: Physique [fizik]>[fizig]; Je suis [syi]>[syi]. La [r] che non ha nessun corrispettivo sordo tende a sparire quando la caduta della e esercita su di essa un effetto debilitante: Quantre [katr] > [kat]. Possiamo quindi dire che la // finale gioca un ruolo di vocale di sostegno: quando essa sparisce, la consonante che la precede tende a sparire. 2.3 Opposizione // // in mezzo e allinizio La e muta talvolta si perde nelle parole eccessivamente lunghe, come clairicissement. Questo avviene per influenza della lingua madre, in cui parole cos lunghe non esistono, e quindi il parlante tende ad abbreviarle. La stessa sorte tocca non solo alla e, ma a tutte le altre vocali. Immdiatement [im(m)edjatm] > [imdjatma] Troviamo qui la stessa norma che si trova nel francese standard: il beti ignora nella sua fonologia gruppi di consonanti, e la caduta della e porta allincontro di due consonanti. I parlanti tendono allora ad alleggerire il gruppo consonantico attraverso la pronuncia distinta della e muta.

3 Le tendenze evolutive della e mutaEsistono molte parole che hanno unico significante in ewondo, nelle quali il significato delle parole proporzionato dal tono che a esse viene dato. Lewondo una lingua a toni melodici. Da un punto di vista fonetico, le parole conservano sempre una propria individualit a seconda del gruppo in cui sono inserite, a causa del loro tono. In francese non esiste n tono n accentuazione a tendenza lessicale. Il francese ha un solo accento, detto tonico, posizionato sempre sullultima vocale pronunciata di una parola. Quando una parola francese inserita in una frase, essa perde la sua individualit in favore del gruppo. La vocale accentata marca la fine del gruppo ritmico che generalmente costituito da 3 a 7 sillabe. Essa detta accentata, mente le altre sono dette non accentuate. E qui che nasce il problema: i parlanti beti confondono accento e tono, che sono entrambi tratti soprasegmentali. La vocale accentata resa come una vocale trattata con un tono alto e la vocale non accentuata come una vocale trattata con un suono basso. La particolarit delle vocali non accentate in francese che esse sono cos deboli da tendere a sparire, soprattutto nel francese informale: toujours [tuur] > [tur] tjour. E questo il caso della e muta in francese. Essa, essendo non accentata e debolmente articolata, tende a sparire. Al contrario, nel francese beti, le vocali non accentate non tendono mai a sparire perch sono trattate con un tono basso. Esse sono pienamente articolate, cos come nella lingua madre, con una curva melodica discendente. toujours [tuur] > [tur] > [tr] Abbiamo un fenomeno di identificazione abusiva che si produce tra la e muta e lo schwa, la vocale accentata e il tono alto, la vocale non accentata e il tono basso. Da qui nascono un certo numero di variazioni che possono essere considerate indici di unevoluzione fonetica.3.1 Mutamento della e muta in [o]

Nelle posizioni in cui la e muta del francese talmente debole che essa condannata a sparire, i francofoni beti fanno uno sforzo per pronunciarla. In questo caso la e si trasforma molto spesso in [o]. Elle a amen le [lo] rsultat La e muta passa costantemente a [o] nei contesti in cui viene facilitato il suo ammutolimento. Si ha limpressione che il soggetto marchi larticolazione per renderla percepibile. Questo sforzo provoca il mutamento in [o].

Ci sar evidente se osserviamo i tratti caratteristici delle due vocali, constatando che esse si oppongono per il fatto che /o/ pi tesa, pi arrotondata e articolata pi indietro di //. In molti altri contesti la e muta francese si trasforma in //. 3.2 Mutamento della e muta in [ ] Quando lo schwa ha un tono alto, i parlanti beti hanno la tendenza a identificare il suo timbro con quello della vocale anteriore chiusa arrotondata //. A causa dellassenza di // nel sistema fonologico dei dialetti del Beti, le parole contenenti uno schwa con tono alto possono essere realizzate con un // senza rischio di creare ambiguit. Laggettivo dimostrativo e il pronome dimostrativo ce, il pronome relativo e la congiunzione di subordinazione que sono in generale realizzate con un tono alto. Per questo lidenticit del suono [] e [] crea molto frequentemente confusioni a livello di accento tra ce e ceux, que e qeeux tra i beti, portando quindi a una confusione tra le grafie e e eu, non solo tra gli studenti, ma anche nei giornali. Veiller > Veuiller : vous resterez veuiller sur mes verve malades La confusione tra // e // tra i soggetti beti allorigine di una grande insicurezza linguistica che si traduce in una grande esitazione tra le grafie EU e E. In bolou la e ha delle realizzazioni che sfumano tra [] e [] di modo che i parlanti hanno dei problemi a mantenere distinte queste due articolazioni quando imparano il francese. Spesso si arriva a trasformare la e muta in /e/ cos come avviene nei parlanti del nord. 3.3 Mutamento della e muta in /e/ Spesso la e muta si trasforma in /e/ nella prima sillaba cominciante con una consonante. Venait [v n ] > [ven ] Petit [p( )ti] > [peti] Despuis [d( )pyi] > [depyi] Cos arriviamo alla conclusione che la // e la /e/ si oppongono in variazioni libere su quel punto preciso, come la lingua materna, dopo il segmento consonantico nella prima sillaba. Questa variazione la troviamo anche tra i nativi del Camerun del nord. Nel francese parlato in Camerun la e muta non tende ad indebolirsi ma bens a stabilizzarsi come schwa. Essa tende anche ad adottare caratteristiche che gli sono estranee in dati contesti. E per questo che a volte troviamo allo scritto la e muta con un accento acuto. Il prfre se mettre dbout. Questi errori non sono del tutto imputabili allignoranza dei francofoni camerunesi. Essi sono a nostro avviso dovuti allinfluenza della pronuncia locale. Si tratta di una tendenza evolutiva del francese che non resta stabile solo a livello orale, ma che ha sorpassato la barriera dello scritto dove si sta fissando progressivamente. Lesistenza dello schwa nel sistema fonologico dellewondo non presenta che un vantaggio per i nativi beti. Questo fenomeno non influenza solo la e muta ma anche altri fonemi del francese.

4 Lattrazione di // sulle vocali anterioriIl concetto di attrazione in fonologia sviluppato da Martinet. SI tratta, secondo lui, della tendenza che hanno certi fonemi di attirarne altri con lo scopo di facilitare la soddisfazione dei bisogni comunicativi. Da questa attrazione possono risultare delle confusioni fonologiche. La

fonologizzazione dello schwa crea delle attrazioni nel sistema fonologico del francese beti. Quello che Gallison e Coste chiamano un trasferimento negativo. Lapprendimento della lingua madre esercita uninfluenza negativa su quello del francese. 4.1 Attrazione di // su // Il // del francese ha un suono praticamente identico a quello dello schwa quando esso ha un tono alto in ewondo. Serve essere sufficientemente attenti ed avere lorecchio sufficientemente allenato per distinguere la differenza tra // e // che si fonda sul fatto che la // si pronuncia con le labbra arrotondante e protratte in avanti come la /u/, mentre lo // non ne teso ne arrotondato. Esiste dunque una situazione conflittuale nel sistema fonologico del beti perch lo // non consente il libro uso dello //, infatti i parlanti beti hanno serie difficolt per acquisire //. Ma una volta acquisito // si nota che // che pi attivo attira costantemente // che al contrario passivo. Al livello orale questa situazione non molto grave, poich i parlanti sembrano riuscire a comprendersi. Ma questa situazione diventa problematica quando i parlanti ammutoliscono //. Si comprende immediatamente che allorale, i parlanti, riservano a // lo stesso trattamento della e muta: pu essere ammutolito. Seulement > Sleument [slma] Peut-tre > Ptt [pt t] La situazione diventa pi grave quando lattrazione di // su // porta gli studenti a commettere degli errori allo scritto: capita che si rimpiazzi EU con la E muta. Malheureseument > Malheuresement Quindi: nei beti [] non articolata in modo diverso da []. Questa pronuncia porta talvolta i parlanti ad ammutolire // come se si trattasse di una e muta che allo scritto porta a rimpiazzare EU con E. Quindi lattrazione tra le due lettere cos forte da portare a confusione.

4.2 Attrazione di [] su [e]La // e la /e/ nei francofoni tendono ad opporsi in distribuzione complementare. La // impone a /e/ un funzionamento ben definito cos come nella lingua madre. In posizione iniziale e nella prima sillaba cominciante per consonante la // diventa /e/, e in posizione mediana /e/ diventa //. Carrment [kaR m ]> [karma] Venait [vn ]> [ven ] La confusione frequente tra // e // nei parlanti beti fa si che a // sia risevato lo stesso trattamento di // in posizione iniziale (// > /e/). Lo stesso cambiamento avviene anche in posizione mediana: Europeen > Eropn Anche allo scritto constatiamo come ad inizio parola e nella prima sillaba cominciante con consonante, la /e/ tende a perdere il suo accento e a diventare muta. Prfrons > Prferons Abbiamo visto come nelle posizioni in cui la e muta atona, essa tende, nel francese beti a trasformarsi in /o/. Di conseguenza, la /e/, quando mediana, cio quando diventa //, si trasforma in /o/.

Numro > Numero > Nimoro Possiamo notare qui uninterazione che conduce ad una riorganizzazione del loro funzionamento nel sistema del francese del Cameroun. I suoni pi fissati influenzano quelli la cui acquisizione non perfetta. 4.3 Attrazione di [] su [ ] e [ ] Nei beti la [ ] e la [ ] tendono ad essere rimpiazzate per il gruppo []. Afin [af ] >[af] Nelle altre lingue camerunensi che non possiedono lo // come il beti, la vocale [ ] si ritrova davanti alla velare [] e il suono prodotto molto simile alla vocale nasale francese [ ]. Tuttavia, in beti, non ritroviamo mai la vocale [ ] davanti alla consonante nasale []. In questa posizione la [ ] rimpiazzata da una []. Pain [p ] > (nord) [ p ] > [p] Il suono [] in beti ha un suono praticamente identico al francese [ ], con la sola differenza che [ ] anteriore e arrotondato, mentre [] uno schwa nasalizzato avente un tono alto. Esso assomiglia a [ ] per il suo timbro e a [ ] per il fatto che le labbra non sono ne tese ne arrotondate. Si tratta infatti di unarticolazione intermedia tra le due. Questo porta spesso ad avere una confusione allo scritto, giacch questi suoni non sono mai del tutto distinti. Brun > Brin Lesistenza di un fonema // nel dialetto beti pu sembrare di primo acchitto come un vantaggio per i parlanti nativi di questa lingua, ma il fatto che questo suono possa avere tre differenti toni (alto, bassa, e piano), fa si che al variare del tono il suo timbro si confonde con [], [ ], [ ] e [ ] della lingua francese. 5 Il problema della /i/ nei parlanti francofoni Beti. La // pone ai beti gli stessi problemi dello schwa. Foneticamente la [i] ewondo si articola nello stesso modo che nella lingua francese. Ma fono logicamente, c una netta distinzione: non funzionano allo stesso modo e non subiscono le stesse pressioni fonologiche allinterno dei loro specifici sistemi. La /i/ della lingua francese, per conservare la sua natura, deve sempre rimanere molto chiusa e non arrotondata, poich si deve sempre opporre alla /E/, vocale anteriore chiusa e non arrotondata, e alla /Y(, vocale anteriore molto chiusa e arrotondata. Questa vocale deve sempre mantenere le sue caratteristiche acustiche, altrimenti essa si confonde con le altre vocali a cui si oppone. Essa si oppone a /e/ perch molto chiusa e a /Y/ perch non arrotondata. Perdendo una sola delle sue caratteristiche essa diventa o /e/ o /y/. Al contrario, in beti la /i/ una vocale che gode di una grande libert: il suo campo di dispersione vasto, poich non esiste la /y/ in beti, il suo suono pu variare tra /i/ e /y/ senza che questo distorca la comunicazione. Daltra pare, esiste una /e/ nei dialetti beti, ed essa in opposizione libera con la /i/. Ad inizio morfema lopposizione /i/-/e/ sui annulla: essa non ha nessun valore fonologico, tuttal pi ha un valore semantico. Ovviamente cos non in francese. 5.1 Attrazione della [i] sulla [y] I fonemi della lingua madre tendono a rimpiazzare quelli della lingua francese soprattutto quando esiste una certa identit tra di loro. E molto difficile far ammettere ai francofoni del Camerun che esiste una netta differenza tra i fonemi del francese tradizionale e quelli della loro lingua madre. I parlanti affermano che non c differenza tra la /i/ del francese e quella della loro lingua madre. La conseguenza che gli risulta molto difficile integrare la /y/ nel loro

sistema fonologico. Questa integrazione suscita sempre dei conflitti con la /i/. I soggetti non scolarizzati sostituiscono sistematicamente la /y/ con la /i/. Je lai vu ici [vi esi] : Non c differenza tra vu e vie in questa affermazione. Alcune parole del beti tendono a fissarsi nella loro forma scorretta e vengono scritte cos come vengono pronunciate. La lettera /i/ rimpiazza spesso la /u/. C unazione della pronuncia sullo scritto. Bullettins > Billetins Lattrazione della /i/ sulla /y/ porta a delle pesanti conseguenze sul francese in Cameroun. Cos, lespressione francese du point de vu de.. tende ad essere rimpiazzata per lespressione du point de vie de.. che non ha alcun senso. Possiamo notare anche che, quando una parola ha al suo interno sia delle i che delle u, linsicurezza linguistica porta il soggetto a non sapere dove piazzarle esattamente. Il soggetto tende a riorganizzare le lettere nelle parole creando nuove strutture sulle strutture di parole che conosce gi. Inutile > uni > unitile 5.2 Annullamento dellopposizione /i/-/e/ Secondo Peyrollaz e Towar, la e chiusa molto simile alla i francese. Queste due vocali hanno in effetti molti punti in comune: sono entrambe anteriori, stirate e molto acute. Per articolarle, la punta della lingua deve essere piazzata contro gli incisivi e la mascella deve essere molto vicina. Le labbra devono essere attaccate alle gengive e presentare unapertura allungata orizzontalmente.La /e/ meno chiusa della /i/: la mascella e i denti sono pi separati per la /e/ che per la /i/ e la lingua pi bassa per la /i/. Nei beti, la similitudine tra queste vocali non risiede solamente nel fatto che esse hanno articolazioni simili, ma anche nel fatto che esse si oppongono in variazione libera ad inizio morfema nella lingua madre. Nella zona Fang-beti, il francese tende ad adottare questa caratteristica: la /e/ e la /i/ non si oppongono pi in variazione libera solo ad inizio morfema, ma anche in posizione mediana. Possession > Possission [posisj] Ici [esi] Si pu constatare che non si tratta affatto di unincapacit articolatoria o di un errore di pronuncia perch di fatto queste parole sono fissate in questa forma nella coscienza dei parlanti. Essi usano infatti la pronuncia a cui sono stati abituati. La stessa pronuncia, porta a trascrivere poi in modo scorretto alcune parole. La cionstatazione da fare che la /i/ tende a mutare in /e/ sia in posizione centrale che mediana di un morfema. Come regola generale, quando due sillabe contigue contengono una /i/, la prima si trasforma in /e/. c + i + c + i > c + e + c +i Ici > ci Fliciter > Flciter Il mutamento da /e/ in /i/ ha una frequenza minore che quello di /i/ in /e/. 5.3 Mutamento di /e/ in /j/ davanti vocale I beti sono molto abituati a gruppi vocalici v + v. Ma producono bene solo quelli conosciuti nella loro lingua madre. Questi gruppi sono rari in francese. Come regola generale, quando due

vocali si incontrano in francese, esse si pronunciano come una sola vocale. (chantaient > [ t ]). Quando esiste uno iato tra le vocali che devono essere pronunciate distintamente, il gruppo + v diventa i + v. rlement > rilement [rj lma] Questo mutamento ch si rileva in molti parlanti beti pu essere considerato anche come un fatto sociale. SI pu dire che sono gli stessi genitori non istruiti a condizionare con una pronuncia scorretta i propri figli. I suoni [ae] e [eo] non sono molto conosciuti in posizione mediana. Troviamo cos errori sia allorale che ortografici come: Stro > [sterjo] > Striot Il mutamento da /e/ a /j/ conduce alla confusione tra parole come sance e science, e quello tra /e/ e /i/ a quella tra imminent e minent. Il sistema vocalico del francese beti si caratterizza per il funzionamento particolare delle vocali /i/ e // e soprattutto attraverso le influenze che esse esercitano sulle altre vocali francesi con le quali esse si possono commutare. Queste due vocali hanno nel francese beti grosso modo lo steso statuto fonologico che nella lingua madre, diverso da quello del francese. E questo il motivo delle modificazioni che il francese subisce da parte dei parlanti nativi beti. Questo porta, con il passaggio da generazione in generazione, ad un problema di norma di pronuncia. Malgrado il carattere conservatore della grafia, la pronuncia esercita uninfluenza molto sottile sullortografia delle parole della lingua francese .

6 I mutamenti consonantici nel francese betiNel francese beti, le consonanti hanno acquisito un funzionamento che il risultato dellinfluenza che esse hanno subito a contatto con il dialetto beti. Le due lingue non possiedono lo stesso numero di consonanti e, per di pi, esse possiedono consonanti non presenti nelaltra lingua. In ognuna delle due lingue le consonanti hanno dunque un funzionamento particolare. 6.1 La fonologizzazione di /h/ Il problema che si pone con lh molto simile a quello posto con la e muta. Come essa, lh una lettera dellalfabeto francese, ma non un fonema. Quindi, oltre a confondere la e muta con lo schwa della loro lingua madre, essi confondono la lettera h del francese per il fonema /h/ che esiste nella loro lingua madre. Questo porta a nuove opposizioni fonologiche. 6.2 Creazione dellopposizione /h/ - Alcune opposizioni non esistono in francese standard. La costrittiva laringale sorda /h/ esisteva nel latino, ma, oggi, nel francese, non che un semplice segno ortografico che non ha pi valore fonologico. Non si pronuncia con un soffio come in ewondo o in inglese, anzi, non si pronuncia proprio: le parole inizianti per h si pronunciano come se iniziassero per vocale. La denominazione h muta o h aspirata indica semplicemente che allinterno del gruppo h muta si ha una liaison o elisione (lhomme), se aspirata, non c ne liaison ne elisione (la haine). Lopposizione /h/ - ad inizio morfema , nel beti, linfluenza dello scritto sullorale. I parlanti, coscienti dellortografia della parola non distinguono la differenza tra il suono e la lettera. Questa tendenza si nota anche nellinsegnamento. A ben vedere notiamo che la reintroduzione di /h/ nel sistema consonantico del francese opera in funzione del suo buon funzionamento. La sua non pronunziazione suscita dei conflitti di

omofonia in francese che vengono spesso riscontrati in dettati e redazioni, che cos vengono risolti. Nella coscienza linguistica degli studenti lh deve essere pronunciata. La sua non pronunziazione confonde gli studenti: mettono lh l dove non esiste (ais > hais); viene omessa dove dovrebbe esserci (hsite > site), fa utilizzare gli omofoni uno al posto dellaltro (alor que > or que > hors que). La distinzione h muta/h aspirata sparisce in favore dellopposizione h aspirata/. I beti pronunciano lh con un soffio espiratorio per distinguere coppie di parole come tu heus [tyhy] / tu eus [tyy], o il hait [ilh ]/ il est [il ]. Introdurre in francese lopposizione /h/- permette di migliorare il funzionamento della lingua, perci il suo rendimento elevato. Numerose sono in francese le parole che si oppongono per la presenza o lassenza della h iniziale (Hace/ache; Htre/tre etc.). Questo permette non solo di rendere questa opposizione funzionale, ma permette anche di riempire la classe lasciata vuota dalla perdita della costrittiva laringale /h/ del sistema fonologico del francese standard. La fonologizzazione dell/h/ ha per obiettivo quelli di adattare il sistema della lingua francese alle abitudini dei parlanti locali. Essa alleggerisce considerevolmente il funzionamento della lingua francese eliminando possibili frequenti confusioni.

7 Eliminazione degli iati nel francese beti.Esiste nel francese beti una forte tendenza ad eliminare gli iati. Uno iato un gruppo di due vocali contigue che appartengono a due sillabe differenti. Una delle caratteristiche del francese moderno che non ha n dittonghi n tantomeno trittonghi. I dittonghi sono due vocali che cambiano timbro nel corso della loro emissione. In francese larticolazione tesa. Quando due vocali in francese si incontrano, esse sono realizzate come un suono unico e fanno parte di una sola sillaba Quando due vocali si incontrano o fanno parte di una stessa sillaba (faisaient [fz ]) o formano uno iato: esse sono realizzate distintamente e fanno parte di due sillabe diverse (cr-er [kre'e], o ancora esse costituiscono un gruppo formato sul modello semi-consonante [j, y, w] + vocale (bien [bj ]. A contatto con i dialetti del beti, il francese tende a perdere la pratica degli iati. L'ewondo per esempio si basa sulla struttura c + v + c. Non conosce proprio lo iato giacch le vocali non di incontrano mai se non quando una a fine parola e una ad inizio. All'interno di una parola solo le vocali i e u/o possono incontrare un'altra vocale e oralmente esse sono realizzate rispettivamente per le semi-consonanti /j/ e /w/. Ritroviamo quindi la pratica del movimento articolatorio che consiste nello scivolare, nell'articolazione di uno iato, da una vocale all'altra senza interruzione, che tende a sparire. 7.1 inserzione di una /h/ di epentesi Una delle molteplici ragioni che pu giustificare la fonologizzazione dell'/h/ che essa gioca il ruolo di una consonante epentetica. Essa permette di distinguere uno iato e di riabilitare la struttura c + v + c + v. Questo fenomeno si manifesta spesso negli studenti beti. Vhicul [vehikyule] Prohibe [prohibe] Si capisce che i parlanti hanno nella loro coscienza l'ortografia delle parole che producono. 7.2 inserzione di una /j/ epentetica Quando uno iato costituito da un gruppo di vocale anteriore + vocale anteriore la distinzione del gruppo si effettua grazie all'inserzione tra le due vocali di uno yod epentetico. Lo yod la semi-consonante con l'articolazione pi vicina a quelle vocali giacch essa si articola nella parte anteriore della cavit orale. Invece di effettuare uno scivolamento ininterrotto tra le due vocali, il parlante inserisce tra i due segmenti un suono di transizione omorganico per aiutare a distinguere in modo chiaro e netto le due vocali.

Sance [sejans] Quando lo iato formato da in gruppo vocale anteriore + vocale posteriore sempre lo /j/ epentico che gioca il ruolo di transizione tra le due vocali. Dontologie [dejtoloi] Questa pronuncia all'origine di parecchi errori ortografici. Chier > chiller In alcuni studenti si constata dei problemi che si ripercuotono sull'ortografia. L'ammutolimento della /h/ crea una tendenza a separare i gruppi vocalici attraverso uno yod. Envahir > envaillir Questo fenomeno molto pronunciato quando la consonante h seguita da vocale. All'orale si produce in fenomeno di assimilazione del luogo di articolazione, la consonante /h/ una costrittiva laringea e quindi il suo luogo di articolazione molto lontano da quello della /i/ che una vocale anteriore, e viene quindi rimpiazzato dalla semi-vocale /j/ che omorganica alla vocale /i/. Questo fenomeno di assimilazione ha il suo riflesso sullo scritto dove la lettera h rimpiazzata dal gruppo -ill. Come possiamo notare lo yod ha qui una funzione demarcativa: permette di mantenere distinte le vocali che si incontrano in uno iato. 7.3 Inserzione di una /w/ epentetica Quando lo iato costituito da un gruppo di vocale posteriore + vocale anteriore, la dislocazione si effettua attraverso l'inserimento di una /w/ epentetica tra i due segmenti vocalici. Coordinateurs [kowrdinat r] Se il beti marcato per la tendenza a separare gli iati, tendenza che consiste nell'inserire tra le vocali la costrittiva glottidale [h] o le approssimanti [j] e [w], che per i generativi hanno una funzione demarcativa e permettono di mantenere intatte le vocali in uno iato, bisogna tuttavia riconoscere che in un registro informale esiste una tendenza a schiacciare l'articolazione dello iato. 7.4 La crasi nel francese beti Si ritrovano alcune tendenze simili sia tra i soggetti acculturati che quelli non. Ma ci alcune differenze. I soggetti pi acculturati, pronunciano l'h poich calcano la pronuncia sulla grafia, mentre i meno acculturati rimpiazzano la /h/ per le /j/ e /w/ epentetiche. Pronuncia acculturata: h > /h/ Dehors [dhr] Cohrence [koherans] Pronuncia non acculturata /h/ > /j/ > [dejr] > [kowerans]

Nei parlanti acculturati la pronuncia calcata sull'ortografia, mentre nei meno acculturati l'ortografia calcata sulla pronuncia. Essa anche molto influenzata dalla lingua madre. C' un processo fu distruzione/ricostruzione nella struttura sillabica delle parole. I soggetti distruggono la struttura alla quale non sono abituati e la rendono conforme alla struttura sillabica che a loro familiare. I gruppi di vocali tendono a riorganizzarsi in questo modo: Francese standard /o/ + vocale Francese Beti

/u/ + vocale /o/ + [j, y, w] + vocale /u/ + [j, y, w] + vocale

} }

> w + vocale

Francese standard /e/ + vocale /i/ + vocale /e/ + [j, y, w] + vocale /i/ + [j, y, w] + vocale

Francese Beti > j + vocale

Coefficient [koefisj ] > [kowefisja] > [kwefisja] > couefficient Stro [stereo] > [sterejo] > [sterjo] striot Il passaggio dalla dieresi alla crasi ha una soglia che si pu considerare normale nei beti. Passato questo stadio, levoluzione imprevedibile e tuttaltro che normale. Se la parola billet [bij ] si pronuncia [bj ] si pu dire che levoluzione normale perch conforme alle modalit articolato rie dei aprlanti, e questa parola pu essere riconosciuta dagli stranieri. Ma se il beti spinge la crasi fino al punto di pronunciare [b ] il processo di evoluzione non pi logico e la parola diventa incomprensibile. Aroport [aeropr] > [ajeropr] > [arjopr] > arioport Possiamo prevedere che la parola Aroport si pronunci [ajeropr], ma non che si pronunci [arjopr]. Ci sono dunque delle parole la cui evoluzione fonetica supero lo stadio normale, prevedibile, e passa allimprevedibile. E questo che ci porta a constatare due tendenze forti volte ad eliminare gli iati nel francese beti. Una costituisce nellintrodurre elementi non vocalici tra le due vocali al fine di permettere un passaggio coerente e senza assimilazione tra le due vocali (tendenza che si ritrova tra i parlanti acculturati), e laltra che consiste a ridurre gli iati creando una crasi invece di mantenere la dieresi. In qualsiasi caso, il francese tende ad adottare la struttura sillabica del beti e questa tendenza traspare anche a livello di gruppi consonantici.

8 Scomposizione dei gruppi consonanticiI gruppi consonantici subiscono un processo di distruzione-ricostruzione per adattarsi alle abitudini sillabiche dei beti. In beti esistono gruppi consonantici come kp, gb, k, mv, o kp. Per i francesi gruppi del genere sono molto difficili da pronunciare. Ma i beti hanno degli arrangiamenti consonantici cos diversi che ci che naturale per uno non lo affatto per un altro. Esistono fondamentalmente tre modi dadattare larticolazione dei gruppi consonantici alle abitudini fonetiche dei beti. 8.1 Indebolimento delle consonanti Lutilizzo dei toni conferisce alle vocali un carattere molto forte: le vocali devono essere netta e ben distinte, poich ogni variazione pu creare opposizione. E qui spiegata la tendenza del beti a non ammutolire la e muta in francese, la tendenza allo iato e quella di introdurre delle consonanti epentetiche tra le vocali dello iato e lindebolimento delle consonanti postvocaliche. Lewondo per esempio si caratterizza per il fatto che lopposizione sorda/sonora praticamente si annulla in posizione implosiva. Le parole come mot (uomo), si possono pronunciare tanto [mot] come [mod] o [mor] senza variare il loro senso. Le consonanti sorde sono forti e quelle sonore sono deboli. La sonorizzazione di una consonante sorda indica un indebolimento. Il rimpiazzamento di /t/ e /d/ per /r/ indica un indebolimento pi pronunciato dato che la

costrittiva vibrante apico-alveolare [r] condivide con /t/ e /d/ lo stesso opunto di articolazione e con le vocali la caratteristica di non avere occlusioni. Il francese tende ad adottare dallewondo l0annulamento dellopposizione sorda/sonora a fine sillaba. Ks > gs : accident > [agsida] K > g : sac > [sag] P > b : souponnes > [subson] Questo fenomeno talmente sottile che si pu avere linmpressione ch i beti non percepiscano distintamente lopposizione sorda/sonora in posisizione implosiva. Questo un fenomeno generale tra i aprlanti che traspare anche allo scritto. Ladmosphre Babtis Obtiques

Lopposizione sorda/sonora tende ad inibirsi in posizione implosiva nel francese beti perch resta incerta nella coscienza linguistica dei parlanti. I beti articolano la vocale francese con la stessa tensione muscolare e la stessa energia che nella loro lingua madre. La vocale talmente forte che esercita un effetto debilitante nei confronti delle consonati, anche fino al punto di ammutolirla: -Perdita della [g] : [gz] > [z] : par exemple [parezampl] -Perdita della [k] : [ks] > [s] : acceptes [as bt] -Perdita della [k] : fonctionnaires [fsjon r] La vocale francese tende ad acquisire le stesse caratteristiche che la vocale beti: essa netta, chiara e soprattutto forte. Non tende mai ad ammutolirsi. In pi, essa ha un effetto debilitante sulle consonanti implosive. La forza della vocale compensata dalla debolezza della consonante: la consonante sorda (forte) tende nel francese beti ad essere rimpiazzata per la sonora (debole) che tende a sparire nel parlato in posizione implosiva. Le occlusive sono le pi colpite per la loro natura occlusiva. Ma in posizione iniziale il problema non lo stesso. 8.2 Scomposizione dei gruppi consonantici. I beti ammettono ad inizio morfema gruppi consonantici che si realizzano con un sono movimento articolatorio. Questi gruppi sono considerati come delle consonati complesse perch ogni gruppo di consonanti si comporta come se fosse una sola consonante. I gruppi /dz/, /ts/ sono affricate semi-occlusive, /kp/ e /gb/ sono occlusive labio-velari, /mb/, /nd/, /ng/ sono pre-nasali. Tutti questi gruppi allorale si comportano come una sola consonante. Ogni volta che un gruppo consonantico francese non si pronuncia come una consonante complessa, esso tende a dissociarsi. Solo i gruppi consonante + r e consonante + l resistono a questa tendenza. In effetti, i fonemi /r/ e /l/ condividono con le vocali i tratti [+ vocalico] e [+ continuo]. In alcune lingue i fonemi /r/ e /l/ sono utilizzati come vocali. I gruppi /dz/ e /dr/ si pronunciano in un solo movimento articolatorio. 8.3 Lepentesi nel francese beti Lepentesi consiste nellintercalare a llinterno di una parola un fonema non etimologico. Questa pratica nata fin dai primi contatti del francese con lewondo. Essa ha influenzato anche i gruppi consonante + r e consonante + l a causa del loro carattere nuovo per i beti di allora. E cos che ancora oggi troviamo nellewondo numerose parole che per essere adottate, hanno dovuto subire un epentesi preliminare. Flower > fulawo Blue > bulum

Lepentesi riguarda soprattutto linserzione di vocali tra consonanti nelle parole di origine germanica in cui la struttura sillabica differente dalla lingua madre. La ritroviamo anche allo scritto dove rappresenta uninfluenza della pronuncia. Psychiatre > pissychiatre [pisikjatr] Slip > Silip [silip] Snack > sinack [sinak] La consonante /s/ quasi sempre seguita da una /i/ epentetica a causa del suo carattere sibilante. Pronunciando aprle come slip o snack i parlanti credono di percepire una /i/ che segue la /s/ e pertanto pronunciano [silip] e [sinak] giacch ingorano lortografia di queste parole. Il gruppo /p/ + consonate tende ad essere separato da una /u/ (pneumonie[punemoni]) o da uno // (pneu [pn]) in posizione iniziale. Ma in posizione mediana la /p/ diventa /b/: hypnotisme > inobtisme. 8.4 Le protesi nel francese beti Consistono nel piazzare ad inizio parola un fonema non etimologico. Nel francese beti hanno due origini: 1. I nomi stranieri comincianti per un fonema che non si incontra mai in questa posizione nella lingua madre o che si incontra raramente subisce una protessi. La /l/ per esempio in ewondo si trova raramnte ad inzio aprola, per questo lampe [l p] diventata in ewondo [alamba]. Parole come german hanno conosciuto uno sviluppo di una // e sono diventate ndzaman. La tendenza a sviluppare una // o una /m/ ad inizio parola cominciante per b, k, g, d completamente sparito. Resta solo la tendenza ad aggiungere in posizione iniziale di parole inizianti per /r/ la stessa vocale della sillabala iniziale. Radio > Aradio Rosalie > Orosalie 2. Contrariamente alle parole inglesi e tedesche che prendono una /i/ dopo la /s/ nei gruppi s + consonante, le parole farncesi prendono principalmente una /e/ iniziale nelle parole comincianti per [st], [sp-], [sk-] etc. Score > Escore Stade> Estade Allorigine di questo fenomeno si trova il fatto che molte parole francesi comincianti per [st], [sp-], [sk-] hanno effettivamente una /e/ etimologica iniziale che tende a modificare la struttura di quelle parole che non la hanno. Inoltre, molte parole inizianti per [st], [sp-], [sk-] sono nomi maschili. Di conseguenza essi prendono larticolo le che i parlanti scambiano per l. Le sport > Lesport Le stade > Lestade La e dellarticolo definito maschile singolare le si agglutina al nome. Questo fenomeno ha il vantaggio di aiutare a separare due consonanti che il parlante non saprebbe articolare in posizione iniziale. A contatto con il dialetto beti, il francese subisce molteplici trasformazioni. I parlanti identificano abusivamente i fonemi della lingua madre a quelli del francese. Essi non si rendono conto che il francese non una lingua a toni e che di conseguenza, la differenza di timbro tra le vocali gioca in francese lo stesso ruolo della differenza di toni nella lingua madre. Si sviluppa quindi un francese avente le stesse opposizioni fonologiche della lingua madre.

Tendenze fonetiche del francese detto nordista

L'accento detto nordista caratteristico della popolazione che vive nella parte settentrionale del Camerun che comprende le province dell'Adamaoua, del Nord e dell'estremo nord. I francofoni originari di queste regioni si riconoscono dalle loro parlata rapida, con una tensione articolatoria importante. La loro base articolatoria situata all'opposto di quella dei francesi Bamilk. Essa si caratterizza per un rafforzamento articolatorio e una netta predilezione per le articolazioni anteriori. La costrittiva vibrante [r] tanto allungata e arrotolata quanto la R spagnola di perro e la tendenza a stirare le vocali cos forte che solo le vocali [u, , o] conservano la rotondit come tratto distintivo. C' inoltre un problema di condizionamento nato dall'influenza del filone afro-asiatico e adamawa-oubanguien parlato nella regione, degno di interesse. 1 Studio dei condizionamenti Questa regione comprende un centinaio di lingue strettamente imparentate tra loro. La particolarit del Camerun settentrionale che le tre provincie sono coperte da una sola lingua veicolare chiamata fulfuld. Questa lingua pi diffusa in questa regione del francese, tanto che essa tende a minacciare la sopravvivenza di alcune lingue locali. Analizzando queste lingue si nota che molte delle vocali della lingua francese non esistono nel loro sistema vocalico. Di fatto, molte opposizioni fonologiche presenti nel francese sono totalmente sconosciute dai parlanti natali di queste lingue. Il loro sistema vocalico molto pi povero di quello delle lingua francese. Nei parlanti nordisti la povert del sistema vocalico si manifesta attraverso una maggiore acutezza. In effetti, il sistema fonetico della lingua francese comprende sei vocali e tre semivocali. il bamilk possiede dieci vocali e due semi-vocali cos come il beti comprende otto vocali e due semi-vocali. Solo il bamilk e il beti compensano la povert del loro sistema vocalico con i toni basso, alto e minore. Nelle lingue nordiste si ritrovano in tutto cinque vocali [i, e, a, o, u]. Tuttavia la povert del sistema vocalico di queste lingue compensato dalla quantit vocalica che ha valore fonologico. In fulfuld ogni vocale pu infatti essere lunga o breve. Tuttavia, lo stesso fenomeno non si produce in francese. Di fatto, una delle pi grandi difficolt dei francofoni nordisti nell'apprendimento del francese l'acquisizione delle vocali che non esistono nella loro lingua madre. Quindi il sistema vocalico del francese nordista formato da cinque vocali: le tre vocali di base /i/, /a/ e /u/, alle quali si aggiungono e/ e /o/. Possiamo quindi constatare che il sistema vocalico si compone nel seguente modo: i e a A partire dall'osservazione del funzionamento di questo sistema possiamo fare le seguenti constatazioni: -/a/ funziona come una vocale anteriore. -Tutte le vocali anteriori sono stirate. -Tutte le vocali anteriori sono arrotondate Vediamo quindi come il tratto [arrotondato] si opponga al tratto [non arrotondato], e [anteriore] a [posteriore]. In questo sistema il tratto [anteriore] proprio delle vocali /i/, /e/ e /a/ e si accompagna sempre al tratto [non arrotondato], mentre il tratto [posteriore] si accompagna sempre con quello [arrotondato]. Nella coscienza dei parlanti locali, possiamo affermare che la presenza di un tratto implica immediatamente la presenza dell'altro. u o

2 Studio dei campi di dispersione

Chiusa

Anteriori Non Arrotonda arrotondata ta i (y)

Posteriori Non Arrotonda arrotondata ta [uu] u

Semichiusa Semiaperta ApertaMolto aperta

e

() ()

o

( ) [] a

() ()

()

Il campo di dispersione linsieme delle variazioni combinatorie che pu conoscere uno stesso fonema, cio, tutti i modi in cui uno stesso fonema pu essere realizzato. In fonologia, meno numerose sono le vocali, maggiore il loro campo di dispersione. Le distinzioni tra le vocali /i/ - /e/, /e/ - /a/, /a/ - /o/, /o/ - /u/ etc.. sono distinzioni gi acquisite da parte dei parlanti nordisti attraverso la lingua madre, poich queste vocali hanno gi valore fonologico nella loro lingua madre. -/i/ tender a variare tra [i] e [y], poich [y] non fa parte del sistema fonologico della lingua mare. -/e/ varia tra [e], [], [ ], [] e [ ]. -/a/ varia tra [a], [] e []. -/o/ varia tra [o], [] e []. -/u/ varia tra [u] e [uu]. Le distinzioni pi nette e stabili sono quelle presenti nella lingua madre e i suoni estranei a questo sistema appaiono come variazioni di fonemi gi esistenti.

3 Studio del sistema interferenzialeSiamo arrivati a constatare che i parlanti, quando fanno uso della lingua francese, sono sottomessi a delle pressioni a livello psicologico e a livello articolatorio da parte della lingua madre. Essi sono divisi tra lorganizzazione alla quale la lingua madre li ha abituati e le distinzioni nuove alle quali il sistema della lingua francese li vuole abituare. Si esige dunque da parte loro uno sforzo di differenziazione che deve essere svolto dallambiente sociale e dallinsegnamento, che non risultano tuttavia complementari. A livello accademico la norma francese molto tollerante in queste regioni. Il livello di scolarizzazione debole. Luso del fulfuld come lingua veicolare offre una resistenza a lespansione del francese, giacch esso esercita una sorta di connotazione religiosa: i cristiani animisti usano il francese (sud del Cameroun), gli islamici il fulfuld (nord del Cameroun). Molti studenti smettono di parlare francese nel momento in cui entrano in classe, e quindi non hanno modo di conoscere il francese se non attraverso i loro professori. Molti letterati non hanno che una conoscenza passiva del francese. Ma solo attraverso la pratica quotidiana del francese che il parlante riesce ad integrare nel suo sistema i fonemi del francese che non esistono nella lingua madre. Quindi lintegrazione di nuove unit fonologiche provoca sempre dei conflitti nel sistema dei parlanti: i fonemi pi integrati, quelli della lingua madre, fanno battaglia ai nuovi fonemi per impedire la loro integrazione nel sistema dellindividuo perch lintegrazione di nuove unit equivale alla riduzione del campo di dispersione di unit gi integrate. 3.1 I suoni che si integrano Due fonemi appartenenti alla lingua francese si sono tuttavia integrati nel sistema vocalico dei parlanti nordisti: / / e //. Questa integrazione giustificabile per il fatto che, da una parte, questi fonemi hanno nel francese una frequenza dutilizzo molto alta. Lintegrazione di / / e // inoltre facilitata dal fatto che i parlanti le considerano come i suoni a partire dai quali si sviluppano le vocali nasali / / e / /, anchesse molto utilizzate in francese. Inoltre, a livello fonologico e motorio, larticolazione di questi suoni non entra in conflitto con le abitudini articolato rie di nordisti. La loro articolazione facile poich essi seguono la regola che il tratto

[anteriore] accompagnato dal tratto [non arrotondato]. I nordisti articolano [ ] e [] come articolano [e] e [o] ma ingrandendo semplicemente lapertura: [e] e [ ] si distinguono per il fatto che una pi aperta dell'altra, ma gli altri tratti rimangono invariati. Stesso discorso per [o] e []. Se i nordisti, a livello fonetico, sembrano opporre i suoni [e] e [ ] e [o] e [], a livello fonologico, i contrasti semantici non sono sempre rispettati. Secondo Fouche qualsiasi sia la sua grafia, E accentata seguita da una consonante si pronuncia sempre aperta, mentre E accentata non seguita da una consonante si pronuncia aperta o chiusa. E cos che lopposizione /e/-/ / prende un valore fonologico poich un cambiamento di timbro pu creare una variazione del senso. Cos non si confonde pi (je) chanterai da (je) chanterais. Constatiamo una tendenza sistematica ad utilizzare [e] in sillaba aperta e [ ] in sillaba chiusa: aimer [eme]/ jaime [ m]. Arriviamo cos alla conclusione che lopposizione /e/-/ / non ha valore fonologico per i nordisti, giacch essi non hanno differenze di pronuncia tra il passato semplice e limperfetto etc. Possiamo dire che la consonante a provocare lapertura di E. Possiamo constata tre che lincapacit di distinguere [e] e [ ] allorale esercita uninfluenza sullo scritto: Trs > trs tait > t Pi gli studenti avanzano di livello, maggiormente si correggono a livello ortografico. Ma dal punto di vista della pronuncia, la tendenza resta la stessa. La pressione che tende ad esercitare la confusione tra [e] e [ ] si esercita molto di pi sullo scritto che a livello orale. E dunque evidente che linsegnamento esercita una pressione maggiore sullindividuo che la societ. Ma questa pressione non si compie che a livello ortografico. Se questa pressione non ha effetto sulla pronuncia perch la societ esercita una pressione inversa che tende ad annullare quella esercitata dallinsegnamento: una volta usciti dalla classe si pu pronunciare come si preferisce perch tanto tutti capiscono. 3.2 I suoni che non sembrano integrarsi Abbiamo detto che i suoni [ ] e [] si snono integrati perfettamente nel sistema fonetico dei nordisti ma non nel loro sistema fonologico giacch appaiono come semplici varianti contestuali di /e/ e /o/. Non la stessa cosa per i fonemi //, //, // e /y/. 3.2.1 Il caso di [] e [ ] I fonemi // e / / sono inesistenti nel sistema fonologico nordista. Questo fenomeno si capisce facilmente: gli usi di // passano al fonema /a/, e il fonema nasale / / diventa /a/. Questo fenomeno si pu spiegare con il fatto che la /a/ ha una frequenza di molto maggiore alla //. Quindi i parlanti sono molto pi abituati a comprendere il fonema /a/, dato che tra laltro il fonema // non esiste nel sistema fonematico della loro lingua madre. Lopposizione /a/- // praticamente inesistente nella loro lingua madre, quindi la distinzione tra questi due fonemi diventa per il nordista quasi impossibile. In francese queste due vocali permettono di distinguere parole quali pte [pt] e patte [pat]. Tuttavia i nordisti non sembrano distinguerle, e quindi esse si pronunciano entrambe [pat], con lunica vocale centrale che conoscono. Si ha qui un problema di rieducazione poich la differenza tra [a] e [] talmente sottile che realmente distinguibile solo per i francese. Un soggetto che non la ha nella sua lingua madre per percepirla necessita di una rieducazione del proprio udito apparato articolatorio che si acquisisce solo tramite lapprendimento della lingua. Inoltre, da un punto di vista puramente psicologico, il fonema // si confonde con il fonema //. Solo i francesi sembrano distinguere le opposizioni tra // e //, / / e / /. Leliminazione di // per i nordisti positiva perch permette lelasticit e il buon funzionamento del sistema. Questa economia si giustifica con la ricerca della chiarezza che si manifesta attraverso leliminazione delle opposizioni inutile e troppo sottili.

Possiamo notare come levoluzione del francese camerunese a questo livello sia perfettamente conforme a quella del francese parigino, con la sola differenza che quella del francese camerunese pi accelerata. Possiamo notare per come la trasformazione da // in /a/ risponde anche ad altri criteri. Il fonema // none esiste nella lingua madre dei nordisti, e questo rende a livello articolatorio difficile la sua produzione, giacch non sono abituati a questo suono. A livello psicologico, il timbro posteriore di / / porta a confusione perch non permette di distinguere bene i fonemi / / e / /. La conseguenza immediata di questo fenomeno che, per necessit di chiarezza, i nordisti eliminano il fonema / / dal loro sistema. Per compensare questa perdita, essi nasalizzano il fonema /a/ che diventa /a/. Non c alcun rischio di confusione tra i fonemi / / e / /. Di fatto, lo spostamento di / / verso la parte anteriore della cavit orale non minaccia per niente lopposizione / /-/ / dato che anche senza laiuto del contesto, i soggetti sanno perfettamente identificare le vocali di coppie di parole come plan/plain. Lo spostamento di / / da dietro verso avanti non un fenomeno specifico del francese camerunese. Per i parlanti nordisti quindi non c distinzione tra la // e la /a/. Entrambe vengono realizzate come [a], cos come insegnano anche nelle scuole. Leliminazione di questa distinzione favorita dal fatto che essa non minaccia la comprensione del messaggio o il funzionamento ella lingua francese. La dialettizzazione dl francese in Camerun dovr quindi essere considerata in prima linea come una tendenza alleliminazione di distinzioni troppo sottili che appesantiscono il funzionamento della lingua francese. 3.2.2 Il caso di [] Nei nordisti la //, tende a diventare costantemente /e/. Non si registrato nessun caso in cui avvenga il contrario. Anche allo scritto troviamo errori che testimoniano il fatto che lortografia EU si renda come /e/ allorale. Possiamo giustificare questo per il fatto che /e/ ha una frequenza superiore a //. nerveux 3.2.3 Il caso di [] e [] I fonemi // e // tendono, una volta inseriti nel sistema fonologico dei parlanti nordisti, a mutare in // e //. Il mutamento di // in // stato gi segnalato tra i parlanti parigini. Per quanto riguarda lopposizione //-//, Capelle ci rivela che in effetti essa praticamente scomparsa tra i giovani parigini. Nei parlanti nordisti vediamo invece come il fonema ha praticamente perso interamente la sua nasalit. La perdita del tratto nasale viene compensata dallapparizione di unappendice consonantica, cos che un peu [p] si pronuncia [mp]. Il fonema // arriva ad essere nientaltro che una variante contestuale di //.La vocale // quindi conserva la sua labialit quando posta davanti ad una consonate labiale ma perde completamente la sua nasalit diventando [m] + labiale. La confusione tra // e // e tra // e // esercita delle influenze considerevoli anche a livello ortografico. Titulaire [tityl :R] > Tituleur [tityl :r] Non sono state segnalate confusioni tra // e /e/. 3.2.4 Il caso di [y] Nei nordisti, il fonema /y/ reso frequentemente con [i]. Questo fenomeno sicuramente dovuto allassenza della vocale /y/ nel sistema vocalico della lingua madre. I fonemi /i, a, u/ costituiscono il sistema vocalico basico di tutte le lingue del mono e sono le prime acquisizioni vocaliche del linguaggio infantile.

Lacquisizione di /y/ da parte dei nordisti corrisponde al riempimento di un caso vuoto nel proprio sistema fonologico.. Si pu dire che il suono [y] appare nella lingua madre come una variante fonetica di /i/ in alcuni contesti e che nel francese /i/ e /y/ sono fono logicamente distinti. Fissare la /y/ nel sistema fonologico dei parlanti nordisti dunque un arduo compito visto che essa corrisponde ad una restrizione del campo di variazione di /i/. Anche allo scritto, la distinzione tra i e u non per niente netta. Dato che si scrivono come si pronunciano possiamo dire che la differenza fonologica tra /i/ e /y/ confonde le loro coscienze linguistiche. Inutil > Initil Molti sono gli esempi che ci indicano che i parlanti nordisti sono un grado di produrre il suono [y]. Infatti il problema non risiede in difficolt articolatorie, ma dallincapacit di opporre fono logicamente /i/ e /y/. Nello stesso parlante, la vocale /y/ pu passare a /i/ senza cambiare il senso della parola. Tu > [ty] o [ti] 3.2.5 Il caso di [], [], [z], [s] Il sistema consonantico delle lingue nordiste non conosce le consonanti [] e [], pertanto non esistono le opposizioni [z]-[], [s]-[] e []-[]. Nel francese invece, esse hanno unimportanza fondamentale. La /s/ si oppone costantemente alla /z/ (basse [bas] / bas [baz]), alla [] (masse [mas] / mage [ma]), alla [] (chque [ k] / sec [s k]). I nordisti sono vittime di diverse influenze che le [], [], [z], [s] esercitano tra le loro combinazioni. Le loro opposizioni risultano troppo sottili a chi non ha mai appreso a distinguerle. I nordisti tendono sempre a rimpiazzare le // per /s/ e le // per /z/. Je > Z Chez > S La pressione esercitata dallinsegnamento non sembra sradicare questo genere di pronuncia poich sopraffatta dalla pressione sociale, in cui questa pronuncia non un problema, dato che tutti parlano cos, perci tutti si capiscono. Nei nordisti le opposizioni /s-/z/, /s/-// e /z/-// sono molto instabili. Allo scritto ritroviamo troviamo errori che sono testimonianza di questa difficolt di opposizione per i nordisti. Questa tendenza taemente diffusa che forme errornee tendono a fissarsi nel lessico nordista. Rsidence > Rgidence Chercher > Cherger Corriger > Corrisier Il rimpiazzo dei casi vuoti nel sistema fonologico della lingua madre non , di fatto, una scelta facile quando il soggetto apprende il francese che ha un sistema fonologico con unit differenti. Perch si ha bisogno di un margine di sicurezza che esiste gi nel sistema fonologico della lingua madre. Il campo di dispersione di un fonema non altro che il limite che esso ha con altri fonemi. Tra due fonemi c un margine di sicurezza in cui non c nessun fonema. Linsistenza di un margine di sicurezza tra questi fonemi crea una zona di instabilit. Questa insicurezza linguistica fa in modo che i parlanti non conoscano la forma esatta di alcune parole del francese. Troviamo questa tendenza anche tra gli studenti, che, comprensibilmente, scrivono le parole cos come le sentono pronunciare senza avere idea del fatto che quello un errore. E qui che compare il ruolo che il sistema scolastico dovrebbe avere nel correggere gli errori degli studenti, e soprattutto combatte la pressione sociale che li spinge a sbagliare. Meno si insite sulle zone di insicurezza pi si lascia libero il campo ad un processo di dialettizzazione del francese. Si parla di cambiamento fonetico quando il campo normale di un fonema in un dato contesto, si sposta in una direzione o in unaltra, in modo tale che il margine di sicurezza che lo separa dai suoi vicini cresce o decresce. L'eliminazione delle zone d'insicurezza non pu che nascere dall'uso sistematico della lingua. dall