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Il fenomeno degli avvelenamenti di animali: attività di controllo e repressione del CFS Incontro tecnico in tema di lotta agli avvelenamenti di animali A cura del Comando Provinciale di Piacenza 31 maggio 2012

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Il fenomeno degli avvelenamenti di animali:

attività di controllo e repressione del CFS

Incontro tecnico in tema di lotta agli avvelenamenti di animali

A cura del Comando Provinciale di Piacenza

31 maggio 2012

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Delibera Giunta Regionale n. 469/2009 “Approvazione linee guida per la lotta agli avvelenamenti degli animali”

I dati raccolti in provincia di Piacenza nei quattro anni di attivazione della procedura, indicano in media n. 12 casi di avvelenamento (o tentativo) l’anno.

La raccolta dati avviene attraverso la collaborazione dei veterinari privati, del servizio ASL e mediante le indagini analitiche svolte dall’ Istituto Zooprofilattico.

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Rinvenimento di sostanze velenose nei seguenti campioni

analizzati dal secondo semestre 2009 al primo quadrimestre

2012:

N. 25 cani deceduti; N. 14 gatti deceduti; N. 2 esche avvelenate rinvenute da personale CFS;

In tutti i casi il CFS ha inoltrato una comunicazione di notizia di

reato (Ignoti) alla Procura della Repubblica di Piacenza.

In tre casi di recidività le precedenti denunce erano state fatte ai CC.

Statistica:

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0

5

10

15

20

2009 2010 2011 2012

cani

gatti

bocconi

Ogni anno i casi più numerosi riguardano i cani ad eccezione del 2012 che riporta lo sterminio dell’intera colonia felina di Cortebrugnatella.

Analisi grafica:

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Analisi del fenomenoCriminalità reale: l’insieme delle attività delittuose consumate

in un determinato territorio ma non manifeste per mancata

denuncia alle FF.P. o per mancato referto, schedatura,

conservazione/raccolta campioni da analizzare, o per mancato

ritrovamento/raccolta/analisi delle carcasse di fauna selvatica;

Criminalità evidente: l’insieme delle attività delittuose palesemente

consumate in un determinato territorio e/o denunciate alle FF.P. perché

certi del fenomeno;

Ricerca delle evidenze: Individuazione principio attivo veleno (= prodotto),

legame tra territorio/proprietari animali colpiti/attività coinvolte

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I casi di avvelenamento nel territorio piacentino

Caso singolo

Almeno 5 casi

Nella città di Piacenza ad un unico proprietariosono stati avvelenati 4 cani negli ultimi 4 anni.

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Analisi del fenomeno regionale:

I dati, seppur parziali, del 2011 mostrano come la provincia di Piacenza sia una delle meno interessate dal fenomeno.

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Alcuni dati importanti:

I casi di avvelenamento si presentano con la stessafrequenza temporale.

La tipologia di veleniutilizzati varia in base al territorio.

1 quadr2 quadr3 quadr

Pesticidi nelle zone agricole (pianura)

Rodenticidi, antigelo nelle zone collinari e montane

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pesticidi

glicole

stricnina

Il confezionamento dei bocconi è diversificato: Sono state ritrovate esche elaborate (polpette di carne fresca macinata) o esche semplici (cotenna e pezzi di lardo).

Tipologia di veleni:

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Attività di Polizia Giudiziaria:

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Il fenomeno della Stricnina

Nel 2009/2010 recrudescenza dell’uso di questo veleno

nei comuni di Piozzano, Gropparello e Piacenza.

Indagine CFS in collaborazione con FEDERFARMA

Piacenza per ricognizione di detenzione di veleni

accertando che nessuna farmacia provinciale detiene

stricnina. Presunto traffico estero (CH o Est Europa)

con possibile acquisto via Internet.

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Nel mese di gennaio 2012 in

comune di Cadeo sono stati

avvelenati 4 cani di cui 2 morti.

Nei pressi del cimitero

di Saliceto, il C.F.S.

ha rinvenuto un boccone

confezionato con carne

macinata e pesticidi.

Il ritrovamento di un boccone:

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I reati contestati: Uccisione di animali (art. 544 bis c.p.); Maltrattamento di animali (art. 544 ter c.p.); Getto pericoloso di cose (art. 674 c.p.); Distribuzione di sostanze velenose (art. 146 R.D.

27/07/1934 n. 1.265 per l’approvazione T.U. leggi sanitarie).

Per questo caso specifico, è ancora in corso un’attività di

indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Piacenza.

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La casistica ci dice che sono coinvolte maggiormente le aree limitrofe ad interessi venatori (riserve, zone di cattura, oasi).

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I dati mostrano il maggior coinvolgimento di cani da caccia;

Si sospettano anche gelosia e competizioni tra cacciatori in quanto

in due casi gli animali morti avevano pallini da caccia in corpo.

0

12

3

45

2009 2010 2011 2012

razza

caccia

razza

meticci

caccia

Tipologia di razze di cane coinvolti:

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Al momento non si hanno dati sul

ritrovamento di fauna selvatica con

evidenze di avvelenamento.

Si potrebbe ricercare l’avvelenamento

nelle volpi sottoposte alle indagini

previste dal piano di monitoraggio

sanitario della fauna selvatica.

Fauna selvatica

L’eventuale riscontro rafforzerebbe l’ipotesi di un uso di esche nei pressi delle aree con interesse venatorio per il contenimento di questo selvatico.

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ConclusioniCrescente numero di casi registrati.

Fenomeno in aumento o maggiore sensibilità a denunciare?

Nel dubbio, per segnalazioni o denunce chiamare il Corpo Forestale dello Stato al numero verde

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