Il fatto. Sfida sul premier - gianmariacomolli.it · San Giuseppe Sebastiano Pelczar vescovo...

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Quotidiano di ispirazione cattolica www.avvenire.it Quotidiano di ispirazione cattolica www.avvenire.it IL FUTURO OGNI GIORNO 1968-2018 5 Preso a Foggia Militante del Daesh indottrinava i bimbi: sgozzate gli infedeli DALOISO, MIRA, MOTTA A PAG. 6 Francia Dopo l’ultimo delitto Parigi dice no all’antisemitismo CORRADI A PAGINA 12 Guerra Fredda Nato: via 140 russi da venticinque Paesi «Un segnale forte» DEL REE MOLINARI A PAGINA 4 ANNO LI n° 74 1,50 Mercoledì 28 marzo 2018 San Giuseppe Sebastiano Pelczar vescovo Opportunità di acquisto in edicola: Avvenire + Luoghi dell’Infinito 4,20 i ha pensato nessuno a quanto soffre un farmacista / sensibile di guardia nella notte?»: è un vecchio verso di Costantino Seferis, ricavato da L’aria d’una giornata, nella indimenticabile versione di Filippo Maria Pontani, sul quale ho trascorso un po’ della mia giovinezza. Ancora oggi quest’intuizione lirica, quasi scheggiata nel vetro arrugginito, torna a interrogarmi alla maniera di un ritornello stregato ogni volta che mi sorprendo a fissare i gesti del lavoro quotidiano: l’autista di un mezzo pubblico, il barbiere con le forbici, l’impiegato allo sportello, la commessa in azione. Scruto la smemoratezza. Registro il tempo morto. Considero la scansione dei comportamenti. Prendo atto delle pause. Come se fosse celata maggiore forza nelle intercapedini invece che nei muri maestri. Superiore verità in uno scorcio fuggevole rispetto allo sguardo fisso, frontale. Nella grande metropoli può esserci più rabbia, più amarezza, più disperazione che in quasiasi altra landa desolata. «Dov’è l’amore che d’un colpo spacca il tempo in due, l’ottunde?» si chiedeva il poeta. Lo stesso che, in Una parola sull’estate, coglieva tutta l’intensità della solitudine urbana: «nelle vie nelle stanze sotto gli alberi di pepe / mentre i fari delle automobili uccidono / migliaia di maschere pallide». © RIPRODUZIONE RISERVATA C « Eraldo Affinati NELLE INTERCAPEDINI EDITORIALE CONTRO CHI INDOTTRINA ALL’ODIO BUONI MAESTRI PROPRIO ORA MARCO I MPAGLIAZZO a notizia dell’arresto a Foggia di Abdel Rahman è di particolare gravità. Que- sto 59enne egiziano, con cittadinanza i- taliana, predicava odio e fanatismo re- ligioso, indottrinando bambini sul "martirio" e sulla necessità di praticare la violen- za anche in forme molto cruente contro i "mi- scredenti". Nonostante la sconfitta militare e po- litica di Isis/Daesh in Medio Oriente, la sua per- versa e rozza ideologia jihadista può ancora fare molto male, come si è visto recentemente a Car- cassonne o nel barbaro omicidio antisemita di Mi- reille Knoll, anziana scampata alla Shoah. Essa continua a far presa su una generazione di giova- ni e giovanissimi europei di seconda o terza ge- nerazione dall’identità incerta, fragili e spavaldi al tempo stesso. Rassicura certamente il buon funzionamento nel nostro Paese dei sistemi di prevenzione, di con- trollo e di vigilanza sul territorio, che anche in que- sta occasione sono intervenuti con tempestività. Di fronte alla sicurezza dei cittadini non bisogna mai abbassare la guardia. Tuttavia non basta. Signifi- cativamente il nome in codice dato all’operazione è "bad teacher", cioè "cattivo maestro" e il pubbli- co ministero che l’ha coordinata ha detto: «Forse dietro a ogni kamikaze c’è un cattivo maestro». Credo sia vero. Nel tempo di internet e delle co- municazioni facili, delle molteplici connessioni ma delle scarse trasmissioni, dove sono i buoni mae- stri e gli educatori alla pace e alla non violenza? Il filosofo Jean Luc Nancy parla della nostra come di una generazione senza testamenti. La sfida edu- cativa, che richiede ascolto, pazienza, fedeltà e mol- te risorse, è oggi sottovalutata. Si dà troppa impor- tanza ai modelli di apprendimento orizzontali co- stituiti dalla rete di informazioni fornite dal web. Sono modelli senza padre né madre, senza mae- stri che guidino alla scoperta della vita e del mon- do. Sono modelli in cui la regola è "insegnarsi da sé". È attraverso di essi che passa anche una sot- to-cultura pseudo-identitaria, molto semplificata, che vuole essere religiosa. I cittadini del web non ascoltano più. Eppure non c’è futuro senza edu- cazione, senza la fatica e la bellezza dell’apprendi- mento attraverso il rapporto personale. È l’antica lezione montessoriana per cui «la società umana non può cambiare senza che gli adulti e i bambini collaborino». Le scuole della pace della Comunità di Sant’Egidio, ad esempio, ripropongono a ogni la- titudine la centralità dell’educazione dei piccoli che corrisponde a una vera e propria "fame di scuo- la" che rimane spesso nascosta o inespressa. Sono anche una via alternativa a quelle forme di mala e- ducación di cui si servono la criminalità organiz- zata o le bande per il controllo del territorio nelle tante periferie del mondo globalizzato. Ma educare è anche costruire la pace. Educare è far nascere lo stupore sulle innumerevoli scoperte del- la diversità del mondo, è insegnare a relazionarsi con gli altri, che sono sempre diversi. Per questo bi- sogna mettere tutta l’attenzione e concentrazione sulla educazione di bambini e giovani: di falsi e cat- tivi maestri (così come di falsi profeti) è piena la sto- ria, coloro che abbandonano immancabilmente allo loro sorte gli adepti. Invece, bisogna afferma- re come necessaria la cultura del dialogo e dell’in- contro. Di fronte alle insicurezze di una genera- zione dal futuro incerto, per cui l’abbandono sco- lastico sembra il segno di un abbandono ancor più complessivo e profondo, sembrano prevalere la rabbia e la paura. Altri sentimenti appaiono fuori luogo. Tutto si svolge in una solitudine impressio- nante. Tuttavia, come anche recentemente ha af- fermato papa Francesco, «il futuro del mondo glo- bale è vivere insieme: questo ideale richiede l’im- pegno di costruire ponti, tenere aperto il dialogo, continuare a incontrarsi». A questi giovani soli il Papa si rivolge da padre – come ha fatto di recen- te – invitandoli a gridare di fronte alla corruzione di adulti sordi, altrimenti «grideranno le pietre». Insomma, non c’è futuro per le nostre città se non si edificano, mediante la relazione, percorsi di in- tegrazione. I cattivi maestri dell’odio e della sepa- razione e distruzione dei mondi vanno isolati at- traverso la conoscenza reciproca, la simpatia ver- so l’altro e un interesse vero a ciò che l’altro rap- presenta, umanamente e culturalmente. Con il di- sprezzo per la cultura e la fede non si va lontano. Imparare (e insegnare) a vivere insieme è l’unico grande, possibile investimento sul futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA L GLI ESPERTI ONU: POSSIBILI ESTINZIONI DI MASSA CORRIDOI UMANITARI E INTESE CON LA LIBIA CAMISASCA, FRASCHINI KOFFI E SACCÒ A PAGINA 5 LIVERANI E SCAVO A PAGINA 7 Letteratura Lakeland: «Letteratura e fede condividono la ricerca dell’Assoluto» FAZZINI A PAGINA 22 Musica L’album di D’Andrea, un jazz etico che non ha bisogno di parole PEDRINELLI A PAGINA 25 Calcio Il fair play dei tifosi dopo gli hooligans Ecco il modello inglese ZARA A PAGINA 26 Sanità Il deficit di infermieri può far aumentare il tasso di mortalità PAOLO VIANA Dal 2009, anno dell’ultimo contratto e del- l’inizio dei piani di rientro si è aperto un buco di oltre 20mila infermieri nelle strut- ture del Servizio sanitario nazionale - sen- za i quali è impossibile coprire i turni se- condo le regole sull’orario di lavoro det- tate dall’Ue - e di 30mila sul territorio. A PAGINA 3 La riflessione Illimite e solitudine dell’uomo di oggi dietro i femminicidi ELISA MANNA La contemporaneità, o «seconda moder- nità» come alcuni osservatori la chiama- no, ci sta abituando a notizie tremende che non vorremmo mai sentire; soprattutto perché non riguardano terre lontane e cul- ture estranee, ma "l’inquilino della porta accanto", coppie, famiglie che potrebbe- ro essere quelle dei nostri vicini di casa. A PAGINA 3 L’anticipazione Galantino: l’annuncio evangelico, cuore della vita ecclesiale NUNZIO GALANTINO Invitati, anzi incalzati da papa France- sco, vogliamo ripensare ogni azione ec- clesiale per verificarne l ’effettivo spiri- to missionario e ricalibrare tutto in ba- se a esso. Lo facciamo perché il Signo- re non debba indirizzare anche a noi i duri rimproveri ai farisei, colpevoli di ritenersi giusti e graditi a Dio. A PAGINA 17 I NOSTRI TEMI Botta e risposta sull’incarico fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. «Non puoi dire "o io o niente"», avverte il leader della Lega. «Ho preso il 32 per cento, se non toccherà a me tradito il voto degli italiani», replica il candidato del M5s. Salvini ribadisce che senza Fi l’intesa salta, e fissa le priorità di governo, lanciando nuovi segnali ai Cin- questelle: entro un anno via la legge Fornero e taglio dei vitalizi anche retroattivo per i politici. Il Pd conserva l’u- nità trovando l’accordo sui capigruppo con Graziano Delrio e il renziano Andrea Marcucci. Ma si complica la partita per le vicepresidenze di Camera e Senato. DEL RE, PICARIELLO, PINI E SPAGNOLO ALLE PAGINE 8 E 9 Contro le aperture dei nego- zi nelle festività, il cui «valo- re sociale» va rispettato e di- feso, si schierano attraverso una serie di iniziative a livel- lo regionale Filcams, Fisascat e Uiltucs che proclamano u- no sciopero per domenica 1 aprile e lunedì 2. La decisio- ne è stata presa per opporsi ancora una volta alle «libe- ralizzazioni selvagge», che, per di più, «hanno solo au- mentato la precarietà». MAZZA A PAGINA 20 Migranti, arrivi sicuri e «accordi rischiosi» DOMENICO MARINO Le Regioni del Mezzogiorno allargano e compattano il fronte comune contro il caporalato e la gestione criminale del lavoro in agricoltura. Una piaga ben più diffusa di quanto appaia, che ferisce non soltanto i braccianti stranieri, ma anche quelli italiani, altrettanto sfrut- tati e malpagati. Nei giorni scorsi Calabria, Basilicata, Pu- glia, Campania e Sicilia hanno presen- tato al ministero dell’Interno un pro- getto per l’eliminazione dei ghetti ge- stiti da criminalità organizzata e capo- rali che utilizzano in regime di schiavitù oltre 15mila migranti. Degrado del suolo L’allarme è globale Salvini: no a diktat. Di Maio: scelto dalla gente I paletti della Ue: «Mosse responsabili sui conti» Sfida sul premier Il fatto. M5s insiste per il leader, la Lega rilancia con Fi. Ma emergono priorità condivise: alt alla legge Fornero e ai vitalizi. Presto vertice a due Commercio. Lazio, Emilia R. e Toscana In sciopero per difendere la Pasqua Mezzogiorno Regioni in campo contro i caporali e i ghetti di schiavi 50 anni / 1976 Il Friuli cade e rinasce Seveso, caso aborti E il fantasma di Mao FOLENA E GIORGI A PAGINA 15 A PAGINA 11 Matteo Salvini Luigi Di Maio arà questo il Paradiso?

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IL FUTUROOGNI GIORNO

1968-20185

Preso a FoggiaMilitante del Daeshindottrinava i bimbi:sgozzate gli infedeliDALOISO, MIRA, MOTTA A PAG. 6

FranciaDopo l’ultimo delittoParigi dice noall’antisemitismo

CORRADI A PAGINA 12

Guerra FreddaNato: via 140 russi da venticinque Paesi«Un segnale forte»

DEL RE E MOLINARI A PAGINA 4

ANNO LI n° 741,50 €

Mercoledì 28 marzo2018

San GiuseppeSebastiano Pelczarvescovo

Opportunità di acquistoin edicola:Avvenire+ Luoghi dell’Infinito4,20 €

i ha pensato nessuno aquanto soffre unfarmacista / sensibile di

guardia nella notte?»: è un vecchioverso di Costantino Seferis, ricavato daL’aria d’una giornata, nellaindimenticabile versione di FilippoMaria Pontani, sul quale ho trascorsoun po’ della mia giovinezza. Ancoraoggi quest’intuizione lirica, quasischeggiata nel vetro arrugginito, tornaa interrogarmi alla maniera di unritornello stregato ogni volta che misorprendo a fissare i gesti del lavoroquotidiano: l’autista di un mezzopubblico, il barbiere con le forbici,l’impiegato allo sportello, la commessain azione. Scruto la smemoratezza.Registro il tempo morto. Considero la

scansione dei comportamenti. Prendoatto delle pause. Come se fosse celatamaggiore forza nelle intercapediniinvece che nei muri maestri. Superioreverità in uno scorcio fuggevole rispettoallo sguardo fisso, frontale. Nellagrande metropoli può esserci piùrabbia, più amarezza, piùdisperazione che in quasiasi altralanda desolata. «Dov’è l’amore ched’un colpo spacca il tempo in due,l’ottunde?» si chiedeva il poeta. Lostesso che, in Una parola sull’estate,coglieva tutta l’intensità dellasolitudine urbana: «nelle vie nellestanze sotto gli alberi di pepe / mentre ifari delle automobili uccidono /migliaia di maschere pallide».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

C«Eraldo AffinatiNELLE INTERCAPEDINI

E D I T O R I A L E

CONTRO CHI INDOTTRINA ALL’ODIO

BUONI MAESTRIPROPRIO ORA

MARCO IMPAGLIAZZO

a notizia dell’arresto a Foggia di AbdelRahman è di particolare gravità. Que-sto 59enne egiziano, con cittadinanza i-taliana, predicava odio e fanatismo re-ligioso, indottrinando bambini sul

"martirio" e sulla necessità di praticare la violen-za anche in forme molto cruente contro i "mi-scredenti". Nonostante la sconfitta militare e po-litica di Isis/Daesh in Medio Oriente, la sua per-versa e rozza ideologia jihadista può ancora faremolto male, come si è visto recentemente a Car-cassonne o nel barbaro omicidio antisemita di Mi-reille Knoll, anziana scampata alla Shoah. Essacontinua a far presa su una generazione di giova-ni e giovanissimi europei di seconda o terza ge-nerazione dall’identità incerta, fragili e spavaldi altempo stesso.Rassicura certamente il buon funzionamento nelnostro Paese dei sistemi di prevenzione, di con-trollo e di vigilanza sul territorio, che anche in que-sta occasione sono intervenuti con tempestività. Difronte alla sicurezza dei cittadini non bisogna maiabbassare la guardia. Tuttavia non basta. Signifi-cativamente il nome in codice dato all’operazioneè "bad teacher", cioè "cattivo maestro" e il pubbli-co ministero che l’ha coordinata ha detto: «Forsedietro a ogni kamikaze c’è un cattivo maestro». Credo sia vero. Nel tempo di internet e delle co-municazioni facili, delle molteplici connessioni madelle scarse trasmissioni, dove sono i buoni mae-stri e gli educatori alla pace e alla non violenza? Ilfilosofo Jean Luc Nancy parla della nostra come diuna generazione senza testamenti. La sfida edu-cativa, che richiede ascolto, pazienza, fedeltà e mol-te risorse, è oggi sottovalutata. Si dà troppa impor-tanza ai modelli di apprendimento orizzontali co-stituiti dalla rete di informazioni fornite dal web.Sono modelli senza padre né madre, senza mae-stri che guidino alla scoperta della vita e del mon-do. Sono modelli in cui la regola è "insegnarsi dasé". È attraverso di essi che passa anche una sot-to-cultura pseudo-identitaria, molto semplificata,che vuole essere religiosa. I cittadini del web nonascoltano più. Eppure non c’è futuro senza edu-cazione, senza la fatica e la bellezza dell’apprendi-mento attraverso il rapporto personale. È l’anticalezione montessoriana per cui «la società umananon può cambiare senza che gli adulti e i bambinicollaborino». Le scuole della pace della Comunitàdi Sant’Egidio, ad esempio, ripropongono a ogni la-titudine la centralità dell’educazione dei piccoliche corrisponde a una vera e propria "fame di scuo-la" che rimane spesso nascosta o inespressa. Sonoanche una via alternativa a quelle forme di mala e-ducación di cui si servono la criminalità organiz-zata o le bande per il controllo del territorio nelletante periferie del mondo globalizzato.Ma educare è anche costruire la pace. Educare è farnascere lo stupore sulle innumerevoli scoperte del-la diversità del mondo, è insegnare a relazionarsicon gli altri, che sono sempre diversi. Per questo bi-sogna mettere tutta l’attenzione e concentrazionesulla educazione di bambini e giovani: di falsi e cat-tivi maestri (così come di falsi profeti) è piena la sto-ria, coloro che abbandonano immancabilmenteallo loro sorte gli adepti. Invece, bisogna afferma-re come necessaria la cultura del dialogo e dell’in-contro. Di fronte alle insicurezze di una genera-zione dal futuro incerto, per cui l’abbandono sco-lastico sembra il segno di un abbandono ancor piùcomplessivo e profondo, sembrano prevalere larabbia e la paura. Altri sentimenti appaiono fuoriluogo. Tutto si svolge in una solitudine impressio-nante. Tuttavia, come anche recentemente ha af-fermato papa Francesco, «il futuro del mondo glo-bale è vivere insieme: questo ideale richiede l’im-pegno di costruire ponti, tenere aperto il dialogo,continuare a incontrarsi». A questi giovani soli ilPapa si rivolge da padre – come ha fatto di recen-te – invitandoli a gridare di fronte alla corruzionedi adulti sordi, altrimenti «grideranno le pietre».Insomma, non c’è futuro per le nostre città se nonsi edificano, mediante la relazione, percorsi di in-tegrazione. I cattivi maestri dell’odio e della sepa-razione e distruzione dei mondi vanno isolati at-traverso la conoscenza reciproca, la simpatia ver-so l’altro e un interesse vero a ciò che l’altro rap-presenta, umanamente e culturalmente. Con il di-sprezzo per la cultura e la fede non si va lontano.Imparare (e insegnare) a vivere insieme è l’unicogrande, possibile investimento sul futuro.

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LGLI ESPERTI ONU: POSSIBILI ESTINZIONI DI MASSA

CORRIDOI UMANITARI E INTESE CON LA LIBIA

CAMISASCA, FRASCHINI KOFFI E SACCÒ A PAGINA 5

LIVERANI E SCAVO A PAGINA 7

LetteraturaLakeland: «Letteratura e fede condividonola ricerca dell’Assoluto»

FAZZINI A PAGINA 22

MusicaL’album di D’Andrea, un jazz etico che non habisogno di parole

PEDRINELLI A PAGINA 25

CalcioIl fair play dei tifosidopo gli hooligansEcco il modello inglese

ZARA A PAGINA 26

SanitàIl deficit di infermieripuò far aumentareil tasso di mortalità

PAOLO VIANA

Dal 2009, anno dell’ultimo contratto e del-l’inizio dei piani di rientro si è aperto unbuco di oltre 20mila infermieri nelle strut-ture del Servizio sanitario nazionale - sen-za i quali è impossibile coprire i turni se-condo le regole sull’orario di lavoro det-tate dall’Ue - e di 30mila sul territorio.

A PAGINA 3

La riflessioneIllimite e solitudinedell’uomo di oggidietro i femminicidi

ELISA MANNA

La contemporaneità, o «seconda moder-nità» come alcuni osservatori la chiama-no, ci sta abituando a notizie tremende chenon vorremmo mai sentire; soprattuttoperché non riguardano terre lontane e cul-ture estranee, ma "l’inquilino della portaaccanto", coppie, famiglie che potrebbe-ro essere quelle dei nostri vicini di casa.

A PAGINA 3

L’anticipazioneGalantino: l’annuncioevangelico, cuore della vita ecclesiale

NUNZIO GALANTINO

Invitati, anzi incalzati da papa France-sco, vogliamo ripensare ogni azione ec-clesiale per verificarne l ’effettivo spiri-to missionario e ricalibrare tutto in ba-se a esso. Lo facciamo perché il Signo-re non debba indirizzare anche a noi iduri rimproveri ai farisei, colpevoli diritenersi giusti e graditi a Dio.

A PAGINA 17

I NOSTRI TEMI

Botta e risposta sull’incarico fra Matteo Salvini e Luigi DiMaio. «Non puoi dire "o io o niente"», avverte il leaderdella Lega. «Ho preso il 32 per cento, se non toccherà ame tradito il voto degli italiani», replica il candidato delM5s. Salvini ribadisce che senza Fi l’intesa salta, e fissale priorità di governo, lanciando nuovi segnali ai Cin-questelle: entro un anno via la legge Fornero e taglio deivitalizi anche retroattivo per i politici. Il Pd conserva l’u-nità trovando l’accordo sui capigruppo con GrazianoDelrio e il renziano Andrea Marcucci. Ma si complica lapartita per le vicepresidenze di Camera e Senato.

DEL RE, PICARIELLO, PINI E SPAGNOLO ALLE PAGINE 8 E 9

Contro le aperture dei nego-zi nelle festività, il cui «valo-re sociale» va rispettato e di-feso, si schierano attraversouna serie di iniziative a livel-lo regionale Filcams, Fisascate Uiltucs che proclamano u-no sciopero per domenica 1aprile e lunedì 2. La decisio-ne è stata presa per opporsiancora una volta alle «libe-ralizzazioni selvagge», che,per di più, «hanno solo au-mentato la precarietà».

MAZZA A PAGINA 20

Migranti, arrivi sicurie «accordi rischiosi»

DOMENICO MARINO

Le Regioni del Mezzogiorno allargano ecompattano il fronte comune contro ilcaporalato e la gestione criminale dellavoro in agricoltura. Una piaga ben piùdiffusa di quanto appaia, che feriscenon soltanto i braccianti stranieri, maanche quelli italiani, altrettanto sfrut-tati e malpagati. Nei giorni scorsi Calabria, Basilicata, Pu-glia, Campania e Sicilia hanno presen-tato al ministero dell’Interno un pro-getto per l’eliminazione dei ghetti ge-stiti da criminalità organizzata e capo-rali che utilizzano in regime di schiavitùoltre 15mila migranti.

Degrado del suoloL’allarme è globale

Salvini: no a diktat. Di Maio: scelto dalla genteI paletti della Ue: «Mosse responsabili sui conti»

Sfida sul premierIl fatto. M5s insiste per il leader, la Lega rilancia con Fi. Ma emergonopriorità condivise: alt alla legge Fornero e ai vitalizi. Presto vertice a due

Commercio. Lazio, Emilia R. e Toscana

In scioperoper difenderela Pasqua

Mezzogiorno

Regioni in campocontro i caporalie i ghetti di schiavi

50 anni / 1976Il Friuli cade e rinasceSeveso, caso abortiE il fantasma di Mao

FOLENA E GIORGI A PAGINA 15

A PAGINA 11

Matteo Salvini Luigi Di Maio

arà questo il Paradiso?