Il fatto 2:3

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2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 29 Marzo 2016 CAMPANILISMI Di nascosto Prima del vertice europeo del 5 marzo, Renzi si riunisce in segreto con mezza giunta Nardella: si parla dell aeroporto da sbloccare e del Tav Il premier sindaco: affari a Firenze con Lotti e Carrai Nellhangar Disaccordo sulla registrazione dellairbus: gli arabi non lo vogliono militare Il sogno di Matteo non riesce a volare: lavori in stallo, ma l Air Force intanto si paga LA STORIA » DANIELE MARTINI R iuscirà lAir Force Renzi a volare prima che il gover- no se ne vada, nel 2018 a sca- denza naturale del mandato o prima per uneventuale crisi? Si accettano scommesse. Di si- curo laereo presidenziale che doveva essere lemblema vo- lante della nuova e dinamica era renziana, sembra perse- guitato dalla nuvoletta della sfiga di fantozziana memo- ria. IL GIGANTESCO A340/500 della flotta Etihad, la compa- gnia araba che controlla Alita- lia, dopo essere atterrato alli- nizio di febbraio a Fiumicino proveniente da Abu Dhabi, in due mesi non si è mai mosso dallhangar. E ogni giorno che passa, si allontana la data del primo volo. Intanto, però, cor- rono i quattrini per il leasing: circa 40 mila euro al giorno, come ha svelato Il Fatto. LA340 di Ren- zi accumula pro- blemi: la registra- zione del velivolo, per esempio, pas- saggio fondamen- tale per poi proce- dere agli altri a- dempimenti, che sembrava una pu- ra formalità sta di- ventando un osta- colo serio che a ca- tena rallenta tutto il resto. Compresa la configurazione degli inter- ni, una cosuccia che, semmai verrà fatta, secondo gli esperti costerà milioni di euro. A causa dei tempi inopina- tamente lunghi che circondano la faccenda, è scaduto infatti il certificato alle- sportazione e quindi anche la registrazione si è impantanata: le autorità italia- ne e gli arabi non si trovano dac- cordo su come registrare lAir- bus. Etihad e i lessors dellaereo - cioè i sog- getti che hanno dato in loca- zione laereo stesso (banche, finanziarie etc..) - non voglio- no che lAir Force renziano sia catalogato come aereo milita- re. Perché una registrazione di quel tipo farebbe ipso facto perdere valore allA340 e i proprietari non intendono ri- metterci nellipotesi che il ve- livolo, rifilato allItalia dopo che era stato scartato da E- tihad perché considerato una macchina mangia-carburan- te, possa prima o poi essere ri- portato alluso commerciale. A Fiumicino, intanto, i tec- nici che lavorano intorno allAirbus presidenziale, con- vinti che una soluzione sareb- be stata trovata trattandosi dellaereo del premier, si era- no portati avanti nel lavoro con lintenzione di dare una fi- sionomia un popiù italiana al velivolo. Avevano cancellato la mar- ca sulla fiancata, che era A6-EHA, quella degli Emirati Arabi Uniti (Eau), con cui lae- reo era arrivato a Fiumicino. La nuova sigla apposta sullae- reo di Renzi era I-TALY. Si trattava di una scelta eccentri- ca perché tutti gli altri aerei della flotta di Stato sono targa- ti MM, che è la marca con cui in Italia si identificato gli aerei militari. Ma labbandono della » STEFANO FELTRI F inora Matteo Renzi si è fatto notare soprattut- to per aver portato mezza Firenze al go- verno, ma a volte succede an- che il contrario: che il governo vada a Firenze. In incognito. Il Corriere Fiorentino, dorso lo- cale del Corriere della Sera, ha rivelato un vertice segreto del 5 marzo in Comune a Firenze tra il presidente del Consiglio, il sindaco della città che ha preso il suo posto, Dario Nar- della, e alcuni assessori, oltre a Marco Carrai, amico del pre- mier questa volta nella veste di presidente degli Aeroporti di Firenze e non di esperto di cyber sicurezza che aspira a un ruolo nei servizi segreti. Cera anche Luca Lotti, già collaboratore di Renzi ai tem- pi del Comune di Firenze, ma oggi sottosegretario con dele- ga allEditoria e, quel che più conta in questo contesto, se- gretario del Cipe, il comitato interministeriale per le opere pubbliche che eroga i milioni di euro stanziati per i grandi progetti di investimento. I contenuti della riunione erano così locali che limpe- gno non figurava nellagenda ufficiale del governo (quel giorno era previsto soltanto un vertice straordinario a Bruxelles sullemergenza mi- granti). Che io veda e senta Matteo non è una novità. Per il nostro rapporto personale e anche per quello politico sa- rebbe assurdo il contrario, ha replicato Nardella, smen- tendo ricostruzioni fanta- siosema confermando lin- contro. TRA I PREPARATIVI per la guerra in Libia, i vertici an- ti-terrorismo e la riforma della Costituzione, Renzi riesce a trovare il tempo di seguire gli stessi dossier di cui si occupa- va da sindaco. Quello più rile- vante riguarda lallungamen- to della pista dellaeroporto di Firenze, ossessione locale di status (oltre che di posti di la- voro): il vertice del G8 che si terrà in Italia nel 2017 è loc- casione tanto attesa per giusti- ficare loperazione in contro- tendenza nel momento in cui si cerca di ridurre il numero degli scali, e magari per evitare un podi gare dappalto in no- me della solita urgenza (come successo allExpo). Un anno fa, Marco Carrai diceva al Sole 24 Ore: Se non ci saranno in- toppi, la nuova pista sarà pron- ta nel 2017, in tempo per far at- terrare i capi di Stato e di go- verno che parteciperanno al G8. E da quando Renzi è pre- mier, di intoppi ce ne sono stati ben pochi: nellestate 2014 prima è arrivato il decreto Sblocca Italia che ha stanziato 50 milioni per allungare la pi- sta di Peretola a 2.400 metri. Poi la Regione Toscana guida- ta da Enrico Rossi (Pd, ma in teoria avversario di Renzi nel partito) ha aderito allOfferta pubblica di acquisto lanciata dal magnate argentino Erne- sto Eurnekian su Sat, la società allepoca quotata in Borsa, che controllava laeroporto di Pisa da fondere con quello di Firen- ze nella nuova holding guidata da Carrai. È il primo caso di privatizzazione fatta con unOpa. Eurnekian, con il suo rappresentante italiano Ro- berto Naldi, è uno dei tanti snodi transatlantici della rete di conoscenze di Carrai. Nel dicembre 2015, un altro segnale dellintreccio tra poli- tica e aeroporti toscani. Due deputati, Paolo Tancredi (Ap) e Fabio Melilli (Pd), presenta- no un emendamento notturno alla legge di Stabilità: i piani di sviluppo aeroportuale finan- ziati o cofinanziati dallo Sta- toe considerati di interesse nazionalesono redatti e ap- provati al di fuori del provve- dimento di Valutazione di im- patto ambientale (Via) non ol- tre linizio dei lavori. Laero- porto di Firenze è stato dichia- rato di interesse nazionale (dal governo Renzi), ha un pia- no di investimento co-finan- ziato dallo Stato per 100 milio- ni su circa 230 necessari ed è alle prese con liter burocrati- co per la Via. Forse perché sco- perto troppo presto, lemen- damento viene ritirato. Il tema, però, potrebbe ri- proporsi presto visto che, co- me nota il Corriere Fiorentino, i lavori dopo anni di braccio di ferro, sarebbero dovuti par- tire entro il 2015, ma i docu- menti per la Valutazione dim- patto ambientale sono impan- tanati da novembre al ministe- ro dellAmbiente e adesso nel migliore dei casi le ruspe po- trebbero partire solo in autun- no. DAL COMUNE di Firenze fanno sapere che le voci secondo cui ormai è impossibile avere il G8 del 2017 a Firenze perché non cè tempo per i lavori a Pere- tola sono prive di fondamento (Repubblica ha scritto che il summit si terrà in Sicilia). Nardella e soprattutto Car- rai ci sperano ancora. È chiaro che, se la decisione del pre- Il club Matteo Renzi con il sindaco di Firenze, Dario Nardel- la. A destra, laeroporto fio- rentino. Sotto, Marco Carrai Ansa/LaPresse La pista da allungare L amico M a rc h i n o , oltre che occuparsi di cyber sicurezza, guida gli scali fiorentini Pessimo affare Scritte rifatte e poi cancellate, interni da ristrutturare Però il leasing costa 40 mila euro al giorno 50 milioni I soldi stanziati dal decreto Sblocca Italia per Peretola Lincontro Il 5 marzo, rivela il Corriere Fiorentino, Renzi ha incontrato il sindaco di Firenze Nardella; presenti anche Luca Lotti, assessori e dirigenti del Comune e lamico Marco Carrai. Lappuntamen- to non figura nellagenda ufficiale di Palazzo Chigi TRA CRISI E CEMENTO Protesta Coldiretti a Torino: spariti il 15% dei campi q LITALIA ha perso il 15% delle cam- pagne per effetto dellabbandono e della cementificazione provocati da un mo- dello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa di 2,6 milioni di ettari di terra col- tivata negli ultimi 20 anni, pari ad almeno 400 campi da calcio al giorno. È quanto de- nuncia la Coldiretti in occasione del blitz di Pasquetta di agricoltori e allevatori nel gior- no tradizionalmente dedicato alle scampa- gnate per denunciare gli effetti della profon- da crisi che ha colpito settori importanti dellagricoltura, con labbandono delle campagne e la chiusura delle stalle italiane. Gli agricoltori della Coldiretti hanno scelto di occupare piazza Palazzo di Città nel pieno centro di Torino, la prima capitale dItalia, per riaffermare il contributo dellagricoltura al Paese proprio nel giorno in cui tradizio- nalmente milioni di cittadini apprezzano le bellezze delle campagne e gustano i pro- dotti della terra e dellallevamento nei tra- dizionali pic-nic fuori porta. Una tradizione che rischia di sparire insieme a centinaia di migliaia di aziende agricole e allevamenti i- taliani sotto lattacco delle politiche comu- nitarie e delle distorsioni di mercato.

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2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 29 Marzo 2016

C A M PA N I L I SM I

Di nascosto Prima delvertice europeo del 5 marzo,Renzi si riunisce in segretocon mezza giunta Nardella:si parla dell’aeropor toda sbloccare e del Tav

Il premier sindaco: affaria Firenze con Lotti e Carrai

Nell’hangar Disaccordo sulla registrazione dell’airbus: gli arabi non lo vogliono militare

Il sogno di Matteo non riesce a volare:lavori in stallo, ma l’Air Force intanto si paga

LA STORIA

» DANIELE MARTINI

Riuscirà l’Air Force Renzi avolare prima che il gover-

no se ne vada, nel 2018 a sca-denza naturale del mandato oprima per un’eventuale crisi?Si accettano scommesse. Di si-curo l’aereo presidenziale chedoveva essere l’emblema vo-lante della nuova e dinamicaera renziana, sembra perse-guitato dalla nuvoletta dellasfiga di fantozziana memo-ria.

IL GIGANTESCO A34 0/5 00della flotta Etihad, la compa-gnia araba che controlla Alita-lia, dopo essere atterrato all’i-nizio di febbraio a Fiumicinoproveniente da Abu Dhabi, indue mesi non si è mai mossodall’hangar. E ogni giorno che

passa, si allontana la data delprimo volo. Intanto, però, cor-rono i quattrini per il leasing:circa 40 mila euro al giorno,come ha svelato Il Fatto.

L’A340 di Ren-zi accumula pro-blemi: la registra-zione del velivolo,per esempio, pas-saggio fondamen-tale per poi proce-dere agli altri a-dempimenti, chesembrava una pu-ra formalità sta di-ventando un osta-colo serio che a ca-tena rallenta tuttoil resto. Compresa

la configurazione degli inter-ni, una cosuccia che, semmaiverrà fatta, secondo gli esperticosterà milioni di euro.

A causa dei tempi inopina-tamente lunghiche circondanola faccenda, èscaduto infatti ilcertificato all’e-sportazione equindi anche laregistrazione siè impantanata:le autorità italia-ne e gli arabi nonsi trovano d’a c-cordo su comeregistrare l’A i r-bus. Etihad e i

lessors dell’aereo - cioè i sog-getti che hanno dato in loca-zione l’aereo stesso (banche,finanziarie etc..) - non voglio-no che l’Air Force renziano siacatalogato come aereo milita-re. Perché una registrazione diquel tipo farebbe ipso factoperdere valore all’A340 e iproprietari non intendono ri-metterci nell’ipotesi che il ve-livolo, rifilato all’Italia dopoche era stato scartato da E-tihad perché considerato unamacchina mangia-carburan-te, possa prima o poi essere ri-portato all’uso commerciale.

A Fiumicino, intanto, i tec-nici che lavorano intornoall’Airbus presidenziale, con-

vinti che una soluzione sareb-be stata trovata trattandosidell’aereo del premier, si era-no portati avanti nel lavorocon l’intenzione di dare una fi-sionomia un po’ più italiana alvelivolo.

Avevano cancellato la mar-ca sulla fiancata, che eraA6-EHA, quella degli EmiratiArabi Uniti (Eau), con cui l’ae -reo era arrivato a Fiumicino.La nuova sigla apposta sull’ae -reo di Renzi era I-TALY. Sitrattava di una scelta eccentri-ca perché tutti gli altri aereidella flotta di Stato sono targa-ti MM, che è la marca con cui inItalia si identificato gli aereimilitari. Ma l’abbandono della

» STEFANO FELTRI

Finora Matteo Renzi si èfatto notare soprattut-to per aver portatomezza Firenze al go-

verno, ma a volte succede an-che il contrario: che il governovada a Firenze. In incognito. IlCorriere Fiorentino, dorso lo-cale del Corriere della Sera, harivelato un vertice segreto del5 marzo in Comune a Firenzetra il presidente del Consiglio,il sindaco della città che hapreso il suo posto, Dario Nar-della, e alcuni assessori, oltre aMarco Carrai, amico del pre-mier questa volta nella vestedi presidente degli Aeroportidi Firenze e non di esperto dicyber sicurezza che aspira aun ruolo nei servizi segreti.

C’era anche Luca Lotti, giàcollaboratore di Renzi ai tem-pi del Comune di Firenze, maoggi sottosegretario con dele-ga all’Editoria e, quel che piùconta in questo contesto, se-gretario del Cipe, il comitatointerministeriale per le operepubbliche che eroga i milionidi euro stanziati per i grandiprogetti di investimento.

I contenuti della riunioneerano così locali che l’im p e-gno non figurava nell’agendaufficiale del governo (quelgiorno era previsto soltantoun vertice straordinario aBruxelles sull’emergenza mi-granti). “Che io veda e sentaMatteo non è una novità. Per ilnostro rapporto personale eanche per quello politico sa-rebbe assurdo il contrario”,ha replicato Nardella, smen-tendo “ricostruzioni fanta-siose” ma confermando l’i n-contro.

TRA I PREPARATIVI per laguerra in Libia, i vertici an-ti-terrorismo e la riforma dellaCostituzione, Renzi riesce atrovare il tempo di seguire glistessi dossier di cui si occupa-va da sindaco. Quello più rile-vante riguarda l’allungamen -to della pista dell’aeroporto diFirenze, ossessione locale distatus (oltre che di posti di la-voro): il vertice del G8 che siterrà in Italia nel 2017 è l’oc -casione tanto attesa per giusti-ficare l’operazione in contro-tendenza nel momento in cuisi cerca di ridurre il numerodegli scali, e magari per evitareun po’ di gare d’appalto in no-me della solita urgenza (comesuccesso all’Expo). Un annofa, Marco Carrai diceva al Sole24 Ore: “Se non ci saranno in-toppi, la nuova pista sarà pron-ta nel 2017, in tempo per far at-terrare i capi di Stato e di go-verno che parteciperanno al

G8”. E da quando Renzi è pre-mier, di intoppi ce ne sono statiben pochi: nell’estate 2014prima è arrivato il decretoSblocca Italia che ha stanziato50 milioni per allungare la pi-sta di Peretola a 2.400 metri.Poi la Regione Toscana guida-ta da Enrico Rossi (Pd, ma inteoria avversario di Renzi nelpartito) ha aderito all’Offertapubblica di acquisto lanciatadal magnate argentino Erne-sto Eurnekian su Sat, la societàall’epoca quotata in Borsa, checontrollava l’aeroporto di Pisada fondere con quello di Firen-ze nella nuova holding guidatada Carrai. È il primo caso diprivatizzazione fatta conun’Opa. Eurnekian, con il suo

rappresentante italiano Ro-berto Naldi, è uno dei tantisnodi transatlantici della retedi conoscenze di Carrai.

Nel dicembre 2015, un altrosegnale dell’intreccio tra poli-tica e aeroporti toscani. Duedeputati, Paolo Tancredi (Ap)e Fabio Melilli (Pd), presenta-no un emendamento notturnoalla legge di Stabilità: i piani di

sviluppo aeroportuale “finan -ziati o cofinanziati dallo Sta-to” e “considerati di interessenazionale” sono “redatti e ap-provati al di fuori del provve-dimento di Valutazione di im-patto ambientale (Via) non ol-tre l’inizio dei lavori”. L’aero -porto di Firenze è stato dichia-rato di interesse nazionale(dal governo Renzi), ha un pia-

no di investimento co-finan-ziato dallo Stato per 100 milio-ni su circa 230 necessari ed èalle prese con l’iter burocrati-co per la Via. Forse perché sco-perto troppo presto, l’emen -damento viene ritirato.

Il tema, però, potrebbe ri-proporsi presto visto che, co-me nota il Corriere Fiorentino,i lavori “dopo anni di braccio

di ferro, sarebbero dovuti par-tire entro il 2015, ma i docu-menti per la Valutazione d’im -patto ambientale sono impan-tanati da novembre al ministe-ro dell’Ambiente e adesso nelmigliore dei casi le ruspe po-trebbero partire solo in autun-no”.

DAL COMUNE di Firenze fannosapere che le voci secondo cuiormai è impossibile avere il G8del 2017 a Firenze perché nonc’è tempo per i lavori a Pere-tola sono prive di fondamento(Repub blica ha scritto che ilsummit si terrà in Sicilia).

Nardella e soprattutto Car-rai ci sperano ancora. È chiaroche, se la decisione del pre-

Il clubMatteo Renzi

con il sindacodi Firenze,

Dario Nardel-la. A destra,

l’aeroporto fio-rentino. Sotto,Marco Carrai

A n s a / La Pre ss e

La pista da allungareL’amico “M a rc h i n o ”,oltre che occuparsi dicyber sicurezza, guidagli scali fiorentini

Pessimo affareScritte rifatte e poicancellate, internida ristrutturarePerò il leasingcosta 40 milaeuro al giorno

50milioni I soldi stanziatidal decreto SbloccaItalia per Peretola

L’i ncont roIl 5 marzo,rivela ilCo r r i e reFi o re n t i n o,Renzi haincontrato ilsindaco diFi re n zeN a rd e l l a ;p re s e n t ianche LucaLo t t i ,assessori edirigenti delComune el’amico MarcoC a r ra i .L’appuntamen-to non figuranell’a ge n d aufficiale diPalazzo Chigi

TRA CRISI E CEMENTO

Protesta Coldirettia Torino: sparitiil 15% dei campi

q L’ITALIA ha perso il 15% delle cam-pagne per effetto dell’abbandono e

della cementificazione provocati da un mo-dello di sviluppo sbagliato che ha causato lascomparsa di 2,6 milioni di ettari di terra col-tivata negli ultimi 20 anni, pari ad almeno400 campi da calcio al giorno. È quanto de-nuncia la Coldiretti in occasione del blitz diPasquetta di agricoltori e allevatori nel gior-

no tradizionalmente dedicato alle scampa-gnate per denunciare gli effetti della profon-da crisi che ha colpito settori importantidell’agricoltura, con l’abbandono dellecampagne e la chiusura delle stalle italiane.Gli agricoltori della Coldiretti hanno sceltodi occupare piazza Palazzo di Città nel pienocentro di Torino, la prima capitale d’Italia,per riaffermare il contributo dell’a g r i co l t u ra

al Paese proprio nel giorno in cui tradizio-nalmente milioni di cittadini apprezzano lebellezze delle campagne e gustano i pro-dotti della terra e dell’allevamento nei tra-dizionali pic-nic fuori porta. Una tradizioneche rischia di sparire insieme a centinaia dimigliaia di aziende agricole e allevamenti i-taliani sotto l’attacco delle politiche comu-nitarie e delle distorsioni di mercato.

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mier dovesse cadere su Firen-ze, il governo faticherà a dimo-strare che è solo una coinci-denza che si tratti della cittàdel premier. Non stupiscequindi che Renzi abbia volutotenere riservato l’in co nt rocon la Giunta di Firenze.

Gli altri argomenti della riu-nione erano ancor più locali:dal nuovo stadio di Firenzeall’eterno dibattito sulla nuo-va stazione dell’Alta velocitàferroviaria alternativa a SantaMaria Novella (dove i treni so-no costretti a invertire il sensodi marcia). Adesso che alleFerrovie dello Stato c’è unnuovo amministratore dele-gato, il fiorentino RenatoMazzoncini, che Renzi cono-

sce da quando guidava la so-cietà dei bus del Comune, ildialogo è più semplice che aitempi dello spigoloso MauroMoretti. I lavori sono bloccatisoprattutto per l’i n ch i e st agiudiziaria che nel 2013 portòagli arresti l’ex presidente del-la Regione Umbria, Maria RitaLorenzetti (poi passata allaguida di una controllata delleFerrovie che gestiva i lavori,l’accusa era di favorire i co-struttori invece che difenderegli interessi dei committenti).Quando i lavori ricomince-ranno, si potrà tornare a discu-tere anche degli indennizziche spetteranno al Comune diFirenze per i disagi.

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» TOMMASO RODANO

Le ultime due nominerenziane sono arrivatela scorsa settimana. Ri-guardano l’Inpgi, l’isti -

tuto di previdenza dei giorna-listi. Antonio Funiciello nonè toscano (rarità) ma è un so-stenitore entusiasta del pre-mier: l’uomo che “spiccia” gliaffari di Luca Lotti nel settoreeditoria, tecnicamente partedell’ufficio stampa. PalazzoChigi l’ha nominato nel cdadella cassa dei giornalisti.L’altra scelta è ricaduta suRaffaella Fantini, inseritanel collegio sindacale. Di lei sisa poco: la professione (com-mercialista) e la provenienza(Firenze). S’aggiunge allaschiera di conterranei cheRenzi ha omaggiato con unapoltrona più o meno pesante.Breve e incompleto elenco.

INI ZIAMO dal leggendario“Giglio Magico” . Maria Ele-na Boschi, aretina, è ministrodelle Riforme e numero 2 delgoverno. Luca Lotti, empole-se, è sottosegretario a PalazzoChigi e uomo-macchina delpremier. A Francesco Boni-fazi, avvocato fiorentino, Ren-zi ha affidato la delicata re-sponsabilità di gestire le finan-ze del Pd. Per Marco Carrai,suo amico strettissimo (e pre-sidente dell’Aeroporto di Fi-renze), il premier ha ideatoun’agenzia ad hoc per la cybersecurity (nomina congelata).

Antonella Manzione inve -ce è di origini irpine ma ha vis-suto a Pietrasanta: ex capo deivigili a Firenze, Renzi l’hamessa alla guida dell’ufficio le-gislativo di Palazzo Chigi (suofratello, Domenico Manzio-ne, è sottosegretario all’Inter -no fin dai tempi di Letta).

A Palazzo Chigi c’è l’econo -mista Tommaso Nannicinida Montevarchi, sottosegreta-rio alla presidenza del Consi-glio, dove, ma con tutt’altro in-carico, c’è Tiberio Barchiellidi Rignano sull’Arno: compae-sano di Renzi, ex paparazzo,oggi è il fotografo ufficiale delpremier. Altri toscani di go-verno: Antonio Giacomellida Prato, sottosegretario alloSviluppo con delega alle Tlc; ilsocialista Riccardo Nencinidi Barberino di Mugello, vice-ministro dei Trasporti, Cosi -mo Ferri di Pontremoli, sot-tosegretario alla Giustizia (giàcon Letta); l’alfaniano G a-briele Toccafondi, fiorenti-no e sottosegretario all’Istru -zione (anche lui già dai tempidi Letta) e Silvia Velo, ex ber-saniana, sottosegretarioall’Ambiente. Lapo Pistelli, dicui Renzi fu prima portaborsee poi antagonista, a giugno halasciato l’incarico di vicemini-stro degli Esteri per diventarevicepresidente dell’Eni. L’em -polese Rossella Orlandi diri -ge l’Agenzia delle entrate.

I SOLDATI dell’esercito tosca-no sono distribuiti in massanelle partecipate. Marco Se-r a c in i , commercialista delpremier e fondatore dell’asso -ciazione Noi Link che ha fi-nanziato la campagna per leprimarie 2009, è stato piazza-to nel collegio sindacale di Eni.Diva Moriani, aretina, già vi-cepresidente di Intek, la socie-tà di Vincenzo Manes (uno tra

i più generosi finanziatori delpremier), è nel cda di Eni. Il pi-stoiese Alberto Bianchi, pre-sidente della Fondazione O-pen di Renzi, è nel cda di Enel(suo fratello Francesco è statonominato sovrintendenteall’Opera di Firenze).

Fabrizio Landi, commer-cialista senese e finanziatorerenziano, è nel cda di Finmec-canica. L’imprenditrice fio-rentina Elisabetta Fabri,rampolla di una famiglia di al-bergatori, è stata nominata inPoste Italiane. Nel cda di Fer-rovie c’è l’avvocato fiorentinoFederico Lovadina, che halavorato nello stesso studio le-gale di Boschi e Bonifazi. LuigiMarroni, nato nel Chianti Se-nese, è stato capo della Asl diFirenze dal 2004 al 2012, Ren-zi l’ha nominato ad in Consip.Matteo Del Fante, fiorenti-

no, ex direttore generale dellaCassa depositi e prestiti, è a ca-po di Terna. Gabriele Beni,fiorentino e amico di Renzi, hauna poltrona nel cda di Ismea(finanziamenti alle imprese a-gricole). Il fiorentino SimoneTani è al Cipe, mentre il pra-tese Marco Bardarazzi, ami-co di Renzi sin dai tempid el l’A ns a di Firenze, è statocapo comunicazione di Eni.

Poi c’è Mauro Grassi, fio-rentino, ex dirigente della Re-gione Toscana, a Italia Sicura.Ha sostituito Erasmo D’An -gelis, ora all’Unità, con cui in-troduciamo la categoria dei to-scani “acquisiti”, quelli che avario titolo hanno rapporticon Renzi dai tempi di Firen-ze: Antonio Campo Dall’Or -to (direttore generale dellaRai), Gioia Ghezzi (presiden -te di Ferrovie dello Stato), Ro -berta Neri (ad di Enav), Fran -cesco Sperandini (ad del Ge-store dei servizi energetici),Ernesto Maria Ruffini (ad diEquitalia), Renato Mazzon-cini (ad di Ferrovie), Vincen -zo Manes (consigliere pro bo-no di Palazzo Chigi), AlbertoIrace (ad di Acea), Anna Ge-novese (commissario Con-sob), Roberto Raggi (diretto -re del Demanio), Fausto Rec-chia (ad di Difesa Servizi Spa)e Claudia Brugno (che dirigela campagna per le Olimpiadidi Roma). In tutto, i toscani dinascita e di adozione piazzatida Renzi sono quindi almeno43.

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regola era imposto dal fattoche Renzi vuole che il suoA340 sia una cosa sui generis,circostanza che sta tra l’altroirritando parecchio i verticidell’Aeronautica militare.

I tecnici di Fiumicino, però,hanno dovuto buttare a mare illavoro svolto e sotto l’occ hiovigile di ispettori inviati appo-sta da Abu Dhabi sono stati co-

stretti a rimarcare l’aereo conla vecchia targa A6-EHA.

Nel frattempo gli stessi tec-nici avevano provveduto acambiare anche le scritteall’interno dell’aereo, sosti-tuendo quelle in arabo e ingle-se con quelle in italiano e in-glese. Ma anche questo lavoroè stato inutile, e pure in questocaso è stato necessario fare

dietrofront riposizionando inbella vista le scritte arabe. Tut-to ciò si ripercuote inevitabil-mente sui tempi per un’even -tuale riconfigurazione Vipdell’aereo, per i quali è prati-camente impossibile azzarda-re previsioni.

AL MOMENTO, l’A340 renzia-no presenta la configurazioneclassica Etihad: first, businessed economy. Ma è chiaro chequesto allestimento dovrà es-sere cambiato sulla falsarigadegli interni degli altri jet dellaflotta di Stato, attrezzati consale riunioni, docce, aree riser-vate alle scorte.

Per un intervento del gene-re ci vorrebbe un progetto adhoc che per ora nessuno haprovveduto a preparare. E civorrebbero soldi e anche unbel po’ di tempo: almeno unanno e mezzo di lavori.

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In officinaL’Air Forcedi Renziè atterratoa Fiumicinoa febbraioAv i a z i o n e c i v i l e . i t

I 43 TOSCANI Ogni giorno ha la sua poltrona

Tra partito, governoe società pubbliche:la carica dei fiorentiniLe ultime nomine alla Cassa dei giornalisti: da Eni all’Enel,da Ferrovie a Finmeccanica ormai è Granducato di Toscana

I fedelissimi Da sinistra: Luca Lotti, Francesco Bonifazi e Antonella Manzione La Pre ss e

CON F I N DUST R I A

Pasqua di campagnaelettoraleper Boccia e Vacchi

q È CACCIA all’ultimo voto per decidereil testa a testa fra Vincenzo Boccia e Al-

berto Vacchi. Il giorno della verità è fissato pergiovedì quando il voto dei 198 componenti delConsiglio generale determinerà l’indicazionedel candidato alla presidenza della Confindu-stria. Tutti e due gli industriali in corsa riven-dicano la possibilità di vincere e sono soprat-tutto i rispettivi sponsor eccellenti a mettere in

campo tutte le loro capacità di relazione per farconvergere il consenso sul proprio candidato.Da una parte, è soprattutto Emma Marcega-glia, a spingere per l'elezione dell’ex numerouno della piccola industria di Viale dell’Astro -nomia, nel segno della continuità anche conl’esperienza di Giorgio Squinzi che si sta perchiudere. Dall’altra parte, a favore di Vacchi, èGianfelice Rocca, numero uno di Assolom-

barda, il primo sostenitore di una investiturache sarebbe letta come una svolta nel segno,invece, della discontinuità con le ultime duepresidenze di Viale dell’Astronomia. Su en-trambi i fronti, secondo quanto risulta all’Ad -n k ro n o s , anche le festività pasquali e i contattiper i tradizionali auguri, sarebbero stata oc-casione per fare campagna elettorale e con-tare le rispettive truppe.

Stesso accentoIl Giglio Magico:la ministra, l’amico,il sottosegretarioe il tesoriere del Pd

Giro di valzerL’ultima tornataall’Inpgi: la Fantinie Funiciello, ufficiostampa a Palazzo Chigi