IL FASCINO DEI TRAPEZISTI · 2014. 6. 17. · 1 Comunità Cristiana Ottobre 2012 2012 Don Franco...

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1 Comunità Cristiana Ottobre 2012 Don Franco Passoni, Vicario Parrocchiale Residente in Via Velasca 28 Vimercate tel 039 669 608 - parrocchia cell. 340 526 61 98 [email protected] ANNO DELLA FEDE IL FASCINO DEI TRAPEZISTI Un vecchio rabbino narrava di un giovane rabbino: “Parla tanto di Dio da dimenticarsi che esiste” … Ironia graffiante da cui lasciarci interpellare. Come da queste indimenticabili parole scritte dal card. C.M. Martini nella sua lettera pastorale Ritorno al Padre di tutti del 1998/99: Si convive con Dio come uno dei tanti feticci dell’esistenza, senza lasciarsi in nulla segnare o trasformare da Lui: è la condizione che la parabola della misericordia del Padre esprime attraverso la figura del figlio maggiore, quello restato a casa che, dopo tanti anni di convivenza col padre, è incapace di comprenderne la logica di amore e di perdono. Prigioniero della sua solitudine e schiavo dei suoi interessi («non mi hai dato mai un capretto!), il figlio maggiore non è meno lontano dal padre del figlio andato via di casa: la vicinanza fisica non è vicinanza del cuore. Si può ritornare a parlare di Dio, ma non incontrarLo e non farne alcuna esperienza profonda e vivificante. L’Anno della fede indetto da papa Benedetto XVI e tema centrale della lettera pastorale 2012-2013 del card. Angelo Scola Alla scoperta del Dio vicino, è l’occasione per ri-concentrarsi sull’essenziale: sull’immagine di Dio che ci racconta Gesù di Nazareth, non un’autorità punitiva da temere, non un Dio gelido e lontano, non un potente padrone, ma un Dio perdutamente

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

    2012

    Don Franco Passoni, Vicario Parrocchiale

    Residente in Via Velasca 28 Vimercate

    tel 039 669 608 - parrocchia

    cell. 340 526 61 98 –

    [email protected]

    ANNO DELLA FEDE

    IL FASCINO DEI TRAPEZISTI

    Un vecchio rabbino narrava di un giovane rabbino: “Parla tanto di Dio da

    dimenticarsi che esiste” … Ironia graffiante da cui lasciarci interpellare. Come

    da queste indimenticabili parole scritte dal card. C.M. Martini nella sua lettera

    pastorale Ritorno al Padre di tutti del 1998/99:

    Si convive con Dio come uno dei tanti feticci dell’esistenza, senza

    lasciarsi in nulla segnare o trasformare da Lui: è la condizione che la

    parabola della misericordia del Padre esprime attraverso la figura del

    figlio maggiore, quello restato a casa che, dopo tanti anni di convivenza

    col padre, è incapace di comprenderne la logica di amore e di perdono.

    Prigioniero della sua solitudine e schiavo dei suoi interessi («non mi hai

    dato mai un capretto!), il figlio maggiore non è meno lontano dal padre

    del figlio andato via di casa: la vicinanza fisica non è vicinanza del

    cuore. Si può ritornare a parlare di Dio, ma non incontrarLo e non farne

    alcuna esperienza profonda e vivificante.

    L’Anno della fede indetto da papa Benedetto XVI e tema centrale della lettera

    pastorale 2012-2013 del card. Angelo Scola Alla scoperta del Dio vicino, è

    l’occasione per ri-concentrarsi sull’essenziale: sull’immagine di Dio che ci

    racconta Gesù di Nazareth, non un’autorità punitiva da temere, non un Dio

    gelido e lontano, non un potente padrone, ma un Dio perdutamente

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    appassionato dell’uomo, tanto da amarlo fino alla follia della croce. Un Dio che

    si mette alla ricerca dell’uomo come un mendicante d’amore.

    Scrive il card. Scola:

    Nell’Anno della fede le nostre comunità dovranno concentrarsi

    sull’essenziale: il rapporto con Gesù che consente l’accesso alla

    Comunione trinitaria e rende partecipi della Vita divina. Come ogni

    profonda relazione amorosa il dono della fede chiede i linguaggi della

    gratitudine piuttosto che quelli del puro dovere, decisione di dedicare

    tempo alla conoscenza e alla contemplazione più che proliferazione di

    iniziative, silenzio più che moltiplicazione di parole, l’irresistibile

    comunicazione di un’esperienza di pienezza che contagia la società più

    che l’affannosa ricerca del consenso. In una parola: testimonianza più

    che militanza.

    … Una profonda relazione amorosa, una storia personale, passionale e

    appassionata, con Gesù e non il semplice appartenere a una religione: è questo

    su cui val la pena interrogarci. La scoperta essenziale della vicinanza del nostro

    Dio.

    Il nostro Dio è questo: una mano che ci tiene quando più nessuna mano ci

    tiene. E’ una mano che ci accarezza e ci consola, che asciuga le nostre lacrime,

    che ci sostiene nel cammino e che ci strappa alla morte. Già ora, qui.

    Non ho più dimenticato le parole di Henri J.M. Nouwen in Muta il mio dolore

    in danza:

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    Da quella sera che andai con mio padre al circo e restai affascinato dai

    trapezisti, ogni anno mi sono unito al gruppo dei miei amici circensi per

    una settimana. Recentemente il direttore mi ha detto: “Sai Henri, tutti

    applaudono me, perché quando faccio quei volteggi e quei salti mortali

    pensano che l’eroe sia io. Ma il vero eroe è il compagno che mi afferra.

    L’unica cosa che devo fare io è tendere le mani e avere fiducia, confidare

    che lui sarà lì a prendermi, di nuovo”. Non altrimenti è per Dio, che

    cinge le nostre piccole vite e attende di prenderci e tenerci stretti - nelle

    circostanze critiche e in quelle positive, nei momenti difficili e in quelli in

    cui ci libriamo in alto. A rendere questo possibile è qualcuno che è in noi

    e tuttavia ci trascende. Per questo la presa talvolta spasmodica che

    esercitiamo sulla vita - sulle sue gioie e persino sui suoi dolori - può

    allentarsi. Anche noi possiamo reimparare a volare: a danzare.

    È il fascino dei trapezisti … ci insegnano la fiducia, la fede, in Qualcuno di

    eternamente affidabile. In un Dio Padre che sempre stende e allarga le sue

    braccia all’uomo.

    Un fascino che sta comunque e anche altrove: nello loro audacia. La stessa che

    ha avuto il card. C.M. Martini nel suo cammino nella diocesi ambrosiana, nelle

    sue parole di sempre e in quelle della sua ultima intervista:

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    Padre Karl Rahner usava volentieri l'immagine della brace che si

    nasconde sotto la cenere. Io vedo nella Chiesa di oggi così tanta cenere

    sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può

    liberare la brace dalla cenere in modo da far rinvigorire la fiamma

    dell'amore? Per prima cosa dobbiamo ricercare questa brace. Dove sono

    le singole persone piene di generosità come il buon samaritano? Che

    hanno fede come il centurione romano? Che sono entusiaste come

    Giovanni Battista? Che osano il nuovo come Paolo? Che sono fedeli

    come Maria di Magdala?… La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni.

    Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio?

    Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il

    coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall'aiuto degli altri. Le

    persone buone intorno a me mi fanno sentire l'amore. Questo amore è più

    forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti

    della Chiesa in Europa. Solo l'amore vince la stanchezza. Dio è Amore.

    Io ho ancora una domanda per te: che cosa puoi fare tu per la Chiesa?.

    Raccolgo questa audacia e la rilancio per la nostra comunità pastorale

    all’inizio del suo quarto anno di vita, per un cammino di riscoperta della

    bellezza della fede e della gioia di essere cristiani. Una fede che trasforma

    la vita e che chiama a essere testimoni credibili e gioiosi del Signore

    risorto.

    DON MIRKO BELLORA

    www.donmirkobellora.i

    http://www.donmirkobellora.i/

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    COMUNITÀ PASTORALE BEATA VERGINE DEL ROSARIO

    IN VIMERCATE E BURAGO

    2012-2013 MESSA CONTEMPLATIVA

    VENERDÌ ore 21 in Santuario

    giovedì 4 ottobre (3° anniversario com. pastorale) 9 novembre 14 dicembre

    1 febbraio - a S. Maurizio 1 marzo (Via Crucis cittadina)

    5 aprile 3 maggio 7 giugno

    LECTIO DIVINA

    MARTEDÌ ore 21 nelle varie parrocchie

    23 ottobre - S. Maurizio 13 novembre - Oreno 4 dicembre - Burago

    5 febbraio - Ruginello 9 aprile - Velasca

    14 maggio - S. Stefano

    Guida: don Pierluigi Galli Stampino

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    2012

    COMUNITÀ PASTORALE BEATA VERGINE DEL ROSARIO

    IN VIMERCATE E BURAGO MOLGORA

    PENSARE È TRASGREDIRE

    Venerdì 12 19 26 Ottobre 2012 ore 21

    TeatroOreno via Madonna 14 Oreno di Vimercate

    Con il patrocinio dell’Assessorato alle politiche culturali

    del Comune di Vimercate

    Ero giovane teologo, mi trovavo a Tubingen, in Germania, per un lungo

    periodo di ricerche e di insegnamento in quella università; andai quasi in

    pellegrinaggio sulla tomba di Ernst Bloch, il filosofo della speranza, e trovai

    sulla roccia che copriva la sua tomba queste parole: denken heißt

    überschreiten, pensare significa oltrepassare, trasgredire, andar oltre.

    Mi sembrò che questa parola di Ernst Bloch desse il senso della trasgressione

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    a cui siamo chiamati pensando: non arrenderci all’evidenza, ma lasciarci

    inquietare dal paradosso della vita …

    (Bruno Forte e Vincenzo Vitiello, La vita e il suo oltre)

    È proprio questa la “trasgressione” nell’oggi, per l’oggi, di cui tutti abbiamo

    più bisogno: pensare!

    Spero che gli autori ospiti del ciclo di ottobre siano ricchi di “trasgressione” e

    ci invitino al coraggio della riflessione, a tenerci saldamente legati a terra e

    contemporaneamente a guardare e volare alto - come l’uomo con la testa

    rovesciata di Marc Chagall - e ci “inquietino” un po’ ...

    don Mirko Bellora

    responsabile della Comunità Pastorale

    Venerdì 12 ottobre ore 21

    ERNESTO OLIVERO

    Fondatore dell’Arsenale della Pace di Torino

    APRIMI GLI OCCHI

    DELLA RAGIONE E DEL CUORE

    Venerdì 19 ottobre ore 21

    VITTORIO POSSENTI

    Filosofo

    IL COMPITO EDUCATIVO:

    LIBERTÀ E VERITÀ IN UN’EPOCA CONFUSA

    Venerdì 26 ottobre ore 21

    SABINO CHIALÀ

    Monaco della Comunità di Bose

    L’UOMO CONTEMPORANEO

    UNO SGUARDO CRISTIANO

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    Coro Città di Desio in concerto

    Chiesa S. Stefano in Vimercate - venerdì 5 ottobre ore 21

    MARIA, FONTE DI ISPIRAZIONE NELLA MUSICA DI TUTTI I TEMPI

    brani da M. Duruflè - Gregoriano - F. Poulenc - H. Purcell - F. Mendelssohn J. des Pres - X. Busto - M. Baumann - S. Rakmaninov

    direttore

    ENRICO BALESTRERI

    Il Coro Città di Desio, fondato e diretto da Enrico Balestreri si è costituito nel 1987, ha

    sede a Desio e raccoglie elementi provenienti da diverse esperienze corali. Svolge attività

    concertistica con lo scopo di far conoscere i pregi artistici oltre che il messaggio spirituale

    contenuto nella musica sacra e religiosa. Nel corso della sua attività il coro ha eseguito

    oltre 250 concerti in diverse località e partecipato a rassegne e concorsi corali sempre con

    risultati lusinghieri sia dalla critica che dal pubblico. Nel 1996 ha pubblicato il suo primo

    CD con un programma della tradizione natalizia, e nel 2000 pubblica il secondo CD

    "Lectio profana" dedicato al repertorio profano. Numerosi gli interventi che il coro ha

    dedicato a "momenti spirituali" in Duomo, S. Ambrogio e S. Marco a Milano. Le ultime

    esperienze musicali vedono il coro impegnato nel grande repertorio sinfonico -corale con

    le esecuzioni del Messiah di Haendel, il Requiem K626 e la Messa dell’Incoronazione K

    317 di W. A. Mozart e la musica sacra di A. Vivaldi e F. Mendelssohn, il Magnificat di J.

    S. Bach.

    Enrico Balestreri ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio "G. Verdi" di

    Milano diplomandosi in organo con il M° L. Molfino ed in composizione con il M° A.

    Guarnieri ed il M° U. Rotondi. Presso l’Università di Pavia ha seguito i corsi di

    Paleografia e Filologia Musicale.

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    La Maddalena nell’arte

    Iconografia della Santa nelle opere dei grandi maestri

    La serata tenutasi mercoledì 5 settembre nella chiesa parrocchiale ha visto sfilare una

    carrellata di immagini d’arte dedicate a Santa Maria Maddalena, in parte conservate nella

    chiesa, in parte opere di artisti celebri sparse in diversi musei del mondo.

    Le opere mostrate avevano tutte un comune denominatore: l’immagine della Maddalena

    così come veniva raffigurata dagli artisti nel corso dei secoli.

    Questo breve viaggio immaginario ha permesso di comprendere il mutamento che

    l’iconografia della Santa ha subito nel corso del tempo, oltre che la personale

    interpretazione del tema data da ciascun artista.

    Cosa si intende per iconografia? Il termine deriva dal greco εἰκών (eikón, immagine) e

    γράφειν (grapheïn, scrivere), l’iconografia si occupa dello studio, descrizione e

    interpretazione di quanto è raffigurato nelle opere d’arte, basandosi sull’indagine del

    soggetto e dei significati reconditi che questo racchiude.

    Il mutamento dell’iconografia della Maddalena nell’arte è fortemente condizionato dal

    contesto storico e religioso dell’epoca: a momenti particolari della storia spirituale

    corrisponde frequentemente un mutamento di rotta, che si esprime come cambiamento

    formale, anche nella storia dell’arte.

    Ma all’osservanza iconografica, assolutamente

    scontata, ad esempio, per gli artisti controriformati,

    si somma un elemento caratteristico ed originale

    che fa dell’opera d’arte un episodio irripetibile e

    straordinario: la visione personale dell’artista, la sua

    “maniera”. Così può capitare che due “Maddalene”

    dall’identica iconografia vengano declinate, nella

    visione di ciascun artista, in maniera diversa e

    personalissima. E’ il caso della Santa Maria

    Maddalena di Bernardino Luini (1520) riportata a

    lato, conservata alla National Gallery di

    Washington, e dell’immagine della Santa dipinta da

    Jan Van Scorel (1528) conservata al Rijksmuseum

    di Amsterdam: entrambe si rifanno all’iconografia

    della Maddalena come “mirofora” ossia della

    “portatrice di profumo”, in cui la donna viene

    ritratta con in mano un vaso d’unguento profumato.

    Questa particolare iconografia è molto cara agli artisti dal Medioevo sino alla

    Controriforma, successivamente infatti si assiste ad un profondo mutamento nelle

    immagini d’arte. Il tema della “mirofora” dava la possibilità ai pittori di sbizzarrirsi nella

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    descrizione di dettagli sontuosi come le vesti della Maddalena, ricche e preziose come

    vuole la tradizione che la riteneva di nobilissime origini, o i gioielli, spesso abbandonati

    accanto alla donna, simbolo di rinuncia alle cose terrene.

    All’indomani della Controriforma, o meglio, dopo le lunghe sedute del Concilio di Trento

    conclusosi nel 1563, i riferimenti degli artisti mutano profondamente: qualsiasi

    raffigurazione di carattere sacro doveva rifarsi ad una normativa ben precisa, che non

    lasciava molto spazio ad interpretazioni. E così, le immagini della Maddalena come

    “mirofora” cedono il passo alle immagini della “penitente” che vedono la santa in

    meditazione e preghiera nel suo ritiro eremitico; la donna, vestita dei suoi lunghi capelli o

    di una semplice tunica consunta è ritratta in meditazione dinanzi al Crocifisso o con un

    teschio, simbolo della vanità delle cose terrene.

    L’immagine di Maria Maddalena nell’arte segue la tradizione che deriva

    dall’interpretazione di San Gregorio Magno secondo cui si identificano in lei due figure

    femminili: colei che unse i piedi al Cristo nella casa di Simone il fariseo e la sorella di

    Marta di Betània e di Lazzaro. Il nome ebraico, di probabile origine egizia 2 significa

    “originaria di Magdala”. Secondo la tradizione devozionale Santa Maria Maddalena è

    considerata la protettrice dei giardinieri, parrucchieri, profumieri, dei guantai e delle donne

    pentite; venerata come modello di penitenza, la diffusione del suo culto è vasta e

    comprende tutta l’Europa, soprattutto le zone a sud della Francia, come la Provenza dove

    si credeva fosse morta. La sua festività è il 22 luglio. L’attributo iconografico che permette

    di riconoscere la sua immagine nell’arte è certamente il vaso di unguento, ma anche la

    lunga chioma lasciata ricadere liberamente lungo le spalle.

    Molti sono gli episodi tratti dai Vangeli canonici dove la Maddalena compare: dalla

    Resurrezione di Lazzaro, alla Cena in casa del fariseo, senza contare i momenti della

    Passione di Gesù, dove viene spesso raffigurata ai piedi della Croce accanto alla Madonna

    e a San Giovanni Evangelista. Le immagini che gli artisti hanno restituito, raffigurando

    momenti descritti nei Vangeli, vedono la presenza della Santa in diverse attitudini: di

    dolore, di sconforto o di mero stupore; la Maddalena compare nel il Compianto su Cristo

    morto, nella Deposizione, nell’incontro con Cristo accanto al sepolcro (Noli me tangere).

    Per comprendere a fondo l’iconografia della santa però è necessario sottolineare che i

    riferimenti degli artisti vengono tratti sia dai Vangeli Canonici che da testi extrabiblici

    redatti in altre epoche. Testo fondamentale nel nostro caso è certamente la “Legenda

    Aurea” di Jacopo da Varagine, già arcivescovo di Genova, una delle fonti più autorevoli a

    cui gli artisti hanno attinto per illustrare le vite dei santi. Nel suo scritto il da Varagine

    vuole che Pietro abbia affidato la Maddalena a Massimino, uno dei 72 discepoli di cui ci

    parla il vangelo di Luca. Massimino con la Maddalena, suo fratello Lazzaro e sua sorella

    Marta, vennero catturati dagli infedeli circa 14 anni dopo la Passione di Gesù e da costoro

    sarebbero stati abbandonati su una nave e mandati alla deriva, senza acqua né cibo,

    nell’intento di farli morire. Miracolosamente la nave approdò sulle coste della Francia

    (secondo alcune tradizioni a Marsiglia mentre altri indicano la località di Sainte Marie de

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    la Mer ). Sbarcati, la Maddalena si accorse che erano giunti in una terra dove gli abitanti

    sacrificavano ancora agli idoli e da qui ebbe inizio l’opera di conversione. Da questo

    racconto comprendiamo la grande diffusione della devozione alla Maddalena nelle regioni

    del sud della Francia dove, sempre secondo la Legenda Aurea, ella si ritirò a vita eremitica

    dopo aver ricevuto l’ultima comunione dal vescovo Massimino.

    Numerosi sono gli episodi dove la Maddalena è presente, nelle opere d’arte infatti, essa

    compare non solo come unica protagonista della tela (ad esempio nelle immagini che la

    vedono come “mirofora”, penitente o in atto di convertirsi) ma anche in momenti diversi

    della vita di Gesù. Uno dei più diffusi è certamente la Resurrezione di Lazzaro dove la

    Maddalena accanto a Marta viene spesso

    raffigurata come inchinata dinanzi a Gesù, in atto

    di ringraziamento per il miracolo appena

    compiuto. Lo vediamo nella splendida

    Resurrezione di Lazzaro dipinta da Giotto nel

    1306 all’interno della Cappella degli Scrovegni a

    Padova dove lo slancio delle due donne

    inginocchiate è il ritratto di una profonda e

    inesprimibile gratitudine.

    Senza dubbio uno degli episodi più rappresentati

    nella storia dell’arte è l’incontro di Cristo con la

    Maddalena nelle concitate ore della mattina del

    Lunedì dell’angelo. Il racconto nel vangelo di

    Giovanni ha ispirato molti artisti. E’ lo stupore

    della Maddalena dinanzi a Gesù che ella aveva

    scambiato per il giardiniere del sepolcreto, su cui

    si gioca l’impatto emozionale degli artisti, il

    “Noli me tangere” è proprio l’emozione

    dell’incontro, del riconoscimento di Gesù.

    La Maddalena compare spesso ai piedi della

    Croce nella Crocifissione ed è spesso raffigurata

    in preda al dolore più travolgente o invasa da un

    dolore composto, dignitoso e silenzioso.

    Innumerevoli sono gli esempi d’arte che trattano

    questo tema e tra questi possiamo citare la

    straordinaria Crocifissione dipinta da Masaccio

    nel 1426 oggi conservata presso il Museo di

    Capodimonte, dove la Maddalena inginocchiata

    dinanzi alla croce, alza le braccia in una posa

    scomposta e disperata nel suo dolore urlante.

    Donatello, Maddalena penitente (1475 ca.)

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    Diffusa tra gli artisti d’oltralpe è invece l’iconografia della Maddalena leggente, di cui

    abbiamo mostrato la versione magistralmente ritratta da Rogier Van Der Weyden nel

    1445, conservata al Rijksmuseum di Amsterdam. La giovane donna intenta alla lettura è

    ritratta con ricche vesti in auge nelle fiandre intorno alla metà del Quattrocento e diviene

    un pretesto per indugiare nella resa di abiti ricchi e preziosi.

    Se è vero che dopo la Controriforma prevale l’iconografia della Penitente, non dobbiamo

    dimenticare che in tempi non sospetti questa fu prediletta da grandi artisti come la

    straordinaria Maddalena penitente scolpita da Donatello nel 1475 (oggi al Museo

    dell’opera del Duomo di Firenze), che con la sua scarna e drammatica figura dà vita ad un

    prototipo fortunatissimo.

    Alessandra Di Gennaro 3

    SABATO 1 SETTEMBRE

    Ore 18.00

    MESSA VIGLIARE s. messa SUGLIANI GIOVANNA E MAJ PIETRO / TOMASINO RINO

    DOMENICA 2 SETTEMBRE

    Ore 8.30 Ore 10.30

    I DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE s. messa GALBUSSERA ETTORE, GIUSEPPE, ERMINIA, GINO E PIERINO / IAQUINTA TOMMASO E FONTE MARIA s. messa FAM. ALARI E BOSIO

    LUNEDI’ 3 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    S. GREGORIO MAGNO, papa e dottore della Chiesa s. messa

    MARTEDI’ 4 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    FERIA s. messa BAROZZI ANGELO E FAM.

    MERCOLEDI’ 5 SETTEMBRE

    Ore 20.30

    FERIA – BEATA TERESA DI CALCUTTA s. messa FAM. ANTONINI / TERESA, ANNA, AUGUTO, LUIGI, TELVIO e ALFREDO

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    GIOVEDI’ 6 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    FERIA s. messa

    VENERDI’ 7 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    FERIA s. messa

    SABATO 8 SETTEMBRE

    Ore 18.00

    MESSA VIGLIARE s. messa MAGNI ELIA E MAGGIONI AMELIA

    DOMENICA 9 SETTEMBRE

    Ore 8.30 Ore 10.30

    II DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE s. messa GALBUSERA GIUSEPPE E FAM. s. messa PAROLINI MASSIMO E DALLA VILLA FEDERICO

    LUNEDI’ 10 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    BEATO GIOVANNI MAZZUCCONI, sacerdote e martire s. messa BENDOTTI ANGELA E FAM. MAJ

    MARTEDI’ 11 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    FERIA s. messa MAGNI PAOLINO E SANDRINA

    MERCOLEDI’ 12 SETTEMBRE

    Ore 20.30

    S. NOME DELLA B.V. MARIA s. messa MANDELLI AMBROGIO e GIOVANNA

    GIOVEDI’ 13 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    S. GIOVANNI CRISOSTOMO, vescovo e dottore della Chiesa s. messa GIUSEPPE, CAMILLO E MARIA

    VENERDI’ 14 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    ESALTAZIONE DELLA CROCE s.messa STELLA E VITTORIA

    SABATO 15 SETTEMBRE

    Ore 18.00

    MESSA VIGILIARE s. messa MAGNI NATALE E ZAPPA CAROLINA, MEREGALLI FRANCESCO E FARINA CAROLINA

    DOMENICA 16 SETTEMBRE

    Ore 8.30 Ore 10.30

    III DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE s. messa GALBUSERA GALDINO E ROSSINI VITTORIA – BETTINESCHI GIUSEPPE E LAZZARONI MARIA / MAGNI LUIGI E LUIGIA s.messa COLOMBO ANGELA ed ARTURO / BOSIO CARLO e PAGANI GIOVANNI

    LUNEDI’ 17 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    S. SATIRO s. messa PANCERI LEONARDO

    MARTEDI’ 18 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    S. EUSTORGIO I,vescovo s. messa MANZATO ELIO, LAURA E RICCARDO

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    MERCOLEDI’ 19 SETTEMBRE

    Ore 20.30

    FERIA s. messa CONSONNI CARLO E MAGGIONI PIERINA E FAM. / BONALDI CATERINA E GIOVANNI LUIGI / VIMERCATI LUIGI

    GIOVEDI’ 20 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    Ss. ANDREA KIM TAEGON, sacerdote, PAOLO CHONG HASANG e compagni, martiri s. messa

    VENERDI’ 21 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    S. MATTEO, apostolo ed evangelista s. messa

    SABATO 22 SETTEMBRE

    Ore 18.00

    MESSA VIGLIARE s. messa FAM. ARRIGONI E MAGNI / CESANA CARLOTTA E FAM. PEREGO

    DOMENICA 23 SETTEMBRE

    Ore 8.30 Ore 10.30

    IV DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE s. messa MEREGALLI NATALE, MARIA E SILVANA /FAM. MEREGALLI E GALBUSERA s. messa CORBETTA ANGELO

    LUNEDI’ 24 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    FERIA s. messa FAM. GIACOBBE E ZAMBELLO

    MARTEDI’ 25 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    S. ANATALO E TUTTI I SANTI VESCOVI MILANESI s. messa GALBUSSERA ALFONSO E GALBIATI CESARINA

    MERCOLEDI’ 26 SETTEMBRE

    Ore 20.30

    FERIA s. messa RUGGIERO CATERINA / CASPANI CARLO E REGINA / GIANCARLO E FIORINA / GHESA MARIA E FAM. COSSOLINI / LA FACE GIOVANNI E LIBERTO GIUSEPPE/MEREGALLI GIUSEPPINA

    GIOVEDI’ 27 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    S. VINCENZO DE’ PAOLI, sacerdote s. messa COLOMBO FERRUCCIO E CAROLINA /COLOMBO VITTORIO E MARIA

    VENERDI’ 28 SETTEMBRE

    Ore 9.00

    Beato LUIGI MONZA, sacerdote s. messa FARINA ADELIA ED UGO

    SABATO 29 SETTEMBRE

    Ore 18.00

    MESSA VIGILIARE s. messa FAM. MARINI E BOSIO /CASATI ANGELO E SILVIA / PILOTTI ANGELO

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

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    DOMENICA’ 30 SETTEMBRE

    Ore 8.30 Ore 10.30

    V DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE s. messa BRAMBILLA ANTONIO, LUIGIA, ANGELO E SORELLE s. messa BARISELLI UMBERTO, ANGELO e AGOSTINO

    LUNEDI’ 1 OTTOBRE

    Ore 9.00

    S. TERESA DI GESU’ BAMBINO, vergine e dottore della Chiesa s. messa STELLA E PRIMO / TOMASINO RINO

    MARTEDI’ 2 OTTOBRE

    Ore 9.00

    Ss. ANGELI CUSTODI s. messa BONFANTI ATTILIO E CESARINA

    MERCOLEDI’ 3 OTTOBRE

    Ore 20.30

    BEATO LUIGI TALAMONI, sacerdote s. messa COLOMBO ANGELO E BONFANTI MARIA / ROMANA, VITTORIO, ALFREDO, GUSTAVO e MICHELE

    GIOVEDI’ 4 OTTOBRE

    Ore 9.00

    S. FRANCESCO D’ASSISI, patrono d’Italia s. messa BONALUMI PIERINA E FAM. ALARI

    VENERDI’ 5 OTTOBRE

    Ore 9.00

    FERIA s. messa COLOMBO ERNESTO, LINO E UMBERTO

    SABATO 6 OTTOBRE

    Ore 18.00

    MESSA VIGLIARE s. messa NICOLUSSI RICCARDO, ELENA, PIERINA E RODOLFO

    DOMENICA 7 OTTOBRE

    Ore 8.30 Ore 10.30

    VI DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE s. messa GALBUSERA GALDINO E ROSSINI VITTORIA – BETTINESCHI GIUSEPPE E LAZZARONI MARIA s. messa FAM. SPADA

    Per richieste di intenzioni per S. Messe e per eventuali correzioni di trascrizione rivolgersi a Don Franco

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    ROSSANA – FIDEI DONUM in Brasile con don Daniele Mi chiamo Rossana, sono nata a Vimercate dove ho sempre

    abitato e condotto una vita normalissima tra lavoro e

    famiglia.

    Nel gennaio 2008 ho avuto la fortuna di accompagnare

    Massimo Merli in Perù a Huacho dove iniziava il suo

    mandato di fidei donum e dove era parroco don Ambrogio

    Cortesi, da poco rientrato in Italia. Vivevo un periodo di

    cambiamenti nella mia vita, ma non avevo ancora maturato il

    desiderio di voler partire in missione. Un ruolo importante l’ha avuto don Daniele

    Caspani, aiutandomi a coltivare e accrescere la mia fede e la mia autostima.

    Ho cominciato a maturare questo progetto nei primi mesi del 2009. Non nascondo che

    inizialmente la cosa mi spaventava enormemente, ma quando mi sono convinta che era

    quello che desideravo, è come se si fossero alleggerite tutte le mie paure.

    Il cammino che ho intrapreso mi ha condotto ad un avvicinamento a Gesù e, penso che

    partire sia il giusto passo successivo.

    La mia scelta ha coinvolto persone a me care e inevitabilmente mi ha portato a fare delle

    rinunce, abbandonare il lavoro e a rimettermi in gioco, ma sono felice ed è “in Gesù che

    l’infaticabile desiderio umano di felicità trova il proprio appagamento”.

    L’ufficio Pastorale Missionario della diocesi di Milano ha accolto una richiesta di

    collaborazione per un progetto dalla diocesi di Grajaù nello stato del Maranhao in Brasile

    ed è per questo che il 27 ottobre nella giornata missionaria sarò fra quelli che prenderanno

    il mandato missionario come laica fidei donum e partirò per tre anni per S José dos

    Basillios.

    I laici che si rendono disponibili per queste esperienze, vengono inviati dal vescovo, dopo

    una adeguata preparazione a collaborare con sacerdoti fidei donum già presenti in

    missione.

    Io collaborerò con don Daniele Caspani parroco di Dom Pedro e della “quasi parrocchia di

    S. José dos Basillios”. Don Daniele risiede a Dom Pedro una cittadina di 24.000 abitanti

    circa con un’industria e un indotto abbastanza significativo, mentre io abiterò a S. José dos

    Basillios, una comunità di circa 8.000 abitanti affidata alle suore del “cuore immacolato di

    Maria” che vive solo della terra. Ambedue i municipi contano su un interno fatto di

    villaggi e piccole comunità, molto povere dove le case sono ancora di taipa (fango) e i tetti

    di paglia.

    Ho avuto modo di vedere questi posti nell’estate del 2010 e quell’esperienza, insieme alla

    successiva preparazione mi hanno aiutato a comprendere il vero ruolo del laico

    missionario, l’importanza di privilegiare non le cose da fare ma la relazione, l’amicizia, la

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

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    cultura, l’ascolto, il conoscere le persone, il non sentirsi indispensabile, il ricordarsi di

    essere a casa d’altri con le loro abitudini, il loro modo di pensare e soprattutto se vissuta

    bene può essere un’esperienza significativa per la mia vita. Partire per comunicare e

    ricevere senza imporsi e per fare un pezzo di strada insieme.

    Infine mi preme farvi presente che un laico fidei donum non parte da solo ma come

    rappresentante di una Comunità e che se l’ottica di partenza è quella del “dono”

    l’orizzonte generale è quello dello “scambio”, un arricchimento per la comunità che riceve

    e un arricchimento per la comunità che invia.

    Io mi impegnerò a svolgere il mio compito nel migliore dei modi e vi chiedo di ricordarmi

    nelle vostre preghiere.

    Rossana Cataldi Auguri e grazie Rossana per la tua bella

    testimonianza

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

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    SCUOLA PER L’INFANZIA

    Caloroso benvenute alle tre suore Canossiane

    Mercoledì 5 settembre ’12 ha riaperto la scuola per l’infanzia parrocchiale di Velasca per

    accogliere 52 bambini iscritti, secondo il calendario deliberato dalla Regione Lombardia

    per tutte le scuole del territorio.

    I primi ad iniziare sono stati i 25 alunni già frequentanti e poi da Lunedì 10 settembre ’12

    sono stati progressivamente inseriti i 27 bambini neo iscritti.

    La novità più importante è stata la presenza dal 3 settembre ’12 di tre suore della

    Congregazione religiosa “Figlie della Carità- Canossiane” di Vimercate che collaborano

    allo svolgimento delle attività socio educative della scuola per l’infanzia.

    Abbiamo dato un caloroso benvenuto a Madre Giovanna, a Madre Lucia e a Madre

    Gabriella, assicurando il nostro sostegno per un fruttuoso impegno educativo, spirituale e

    pastorale a favore della Comunità parrocchiale di Velasca e della sua scuola per l’infanzia.

    La loro presenza aiuterà a sostenere la dimensione umana e religiosa della nostra scuola

    che da sostanza all’azione formativa della didattica.

    Ringraziamo don Mirko che ha fortemente voluto ed operato per ottenere la collaborazione

    delle suore Canossiane a sostegno della parrocchia e della scuola dell’infanzia di Velasca.

    Un ulteriore risultato positivo, che caratterizza questo avvio di anno scolastico, è

    rappresentato dai 52 bambini iscritti che configurano una dimensione ottimale sotto il

    profilo organizzativo e didattico; di questi 27 bambini sono neo iscritti e 25 sono bambini

    già frequentanti.

    Questi dati dimostrano che la nostra scuola è apprezzata da utenti provenienti anche da

    diversi paesi del Vimercatese per la sua impronta familiare, per il contesto tranquillo e

    protetto e per la facilità dei rapporti tra bambini, educatrici e genitori.

    Anche i miglioramenti organizzativi e dei servizi ( pre scuola, post scuola, anticipatari,

    laboratori integrativi) hanno contribuito a rilanciare la nostra scuola per l’infanzia.

    Il progetto educativo annuale sarà attuato dalle educatrici titolari Milva e Sofia ed

    integrato dai laboratori di musica e di lingua di Laura G. e di Carmen e sostenuto

    dall’attività di psicomotricità di Laura A. Anche alcune persone prestano la loro preziosa

    collaborazione volontaria per attività e sostegni diversi. Cogliamo l’occasione per

    sollecitare la collaborazione volontaria di altre persone sensibili che possono aiutare a

    migliorare i servizi forniti dalla scuola con l’impegno di qualche ora settimanale.

    Entro il corrente mese di settembre il Collegio docenti, il Consiglio di Gestione e

    l’Assemblea dei genitori verranno convocati per deliberare alcune problematiche del

    nuovo anno scolastico, quali il progetto educativo annuale, il calendario scolastico e

    l’elezione dei rappresentanti dei genitori.

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

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    Dei 52 bambini iscritti complessivi per il corrente a.s. 2012/’13, 19 risiedono a Velasca,

    13 a Vimercate e 20 in altri paesi. Questi dati confermano che la nostra scuola per

    l’infanzia ha ampliato il suo raggio d’attrazione oltre i confini di Velasca ed è divenuta

    una scuola a servizio delle famiglie del Vimercatese.

    Questa nuova e più ampia vocazione ci induce a sostenere la qualità della scuola

    migliorandone l’organizzazione e la didattica, aprendo nuovi dialoghi e collaborazioni con

    le scuola dell’infanzia paritarie del circondario. Su queste linee intende operare il

    Consiglio di gestione in stretto collegamento con i genitori e con i responsabili della

    Parrocchia e del comune di Vimercate.

    Velasca di Vimercate, ottobre 2012 Il Consiglio di Gestione

    Un saluto ai vecchi bambini ed un benvenuto ai nuovi

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

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    Gruppi

    di Ascolto

    della Parola

    La tua fede ti ha salvato. Pagine di Marco

    nell'Anno della fede

    Itinerario per i Gruppi di Ascolto della Parola

    Nell’anno che papa Benedetto XVI ha dedicato «ad un’autentica e rinnovata

    conversione al Signore» per i Gruppi di ascolto della Parola si apre un’occasione

    favorevole per «confessare la fede nel Signore Risorto… nelle nostre case e presso le

    nostre famiglie» (Porta Fidei, 3).

    Il percorso biblico si lascia così guidare dalle pagine del Vangelo di Marco, che hanno al

    centro la rivelazione e la scoperta dell’identità di Gesù. Marco non si limita a rivelare a

    poco a poco il mistero cristiano ma conduce il lettore a scoprire le proprie paure, la propria

    ignoranza, le proprie resistenze, fino a lasciarsi illuminare dal Vangelo, imparando a

    seguire Gesù. Si tratta di un vero e proprio itinerario che comprende varie tappe, in cui si

    mescolano oscurità e luce. Così, la preghiera che potrà sgorgare dal cuore sarà simile a

    quella del padre del figlio epilettico: «Signore, credo; aiuta la mia incredulità» (Mc 9, 24)

    È questa la chiave che apre ad un incontro fecondo nei Gruppi di ascolto: interrogarsi

    insieme, esortarsi a vicenda, senza dare mai per scontata la comprensione del mistero di

    Cristo, il quale è sempre più grande di ogni nostra parola e della capacità di comprendere.

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    BATTESIMO – IL DONO PIU’ BELLO 22 gennaio Tommaso Carcano Morandi Gaia Varallo Pietro 26 febbraio Brenna Riccardo Fokana Goretti Pasiphaè 22 aprile Monea Cristian 24 giugno Emma Avantaggiato HANNO CONSACRATO IN DIO IL LORO AMORE 16 Giugno 2012 Greta Basso Pilotti Stefano

    SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE

    13 febbraio Della Monica Antonietta 18 Aprile Bestetti Maria

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

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    In copertina – Il consulto di William Merritt Chase (Niveneh, 1º novembre 1849 – New York,

    25 ottobre 1916) è stato un pittore

    statunitense, noto per il suo impegno a

    favore dell'Impressionismo e per le sue doti

    di insegnante.

    “CONSIGLIARE I DUBBIOSI”

    “Non dubitare di chi ti dice che non ha paura. Ma abbi paura di chi ti dice che non ha

    dubbi”. (Erich Fried)

    Il dubbio fa parte della vita. La filosofia parla del dubbio che mi obbliga ad allenare la mia

    facoltà conoscitiva e continuare a interrogarmi. Il dubbio serve alla ricerca della verità. Il

    dubbio rende umano l’uomo. Finchè dubita si mette in cammino, continua a cercare la

    verità e la vita.

    Per cogliere il senso di questa opera di misericordia occorre anzitutto prendere coscienza

    del carattere ambivalente di entrambi i termini che lo compongono: il consiglio e l’atto di

    consigliare, il dubbio e l’atto di dubitare.

    Cosa significa la parola consiglio? Deriva da con-sulere. I vecchi glossari spiegavano la

    voce col verbo con-silire, saltare insieme oppure con-silere, fare insieme silenzio. O

    ancora dalla radice sanscrita sar–sal che vuol dire andare. I moderni filologi ritengono

    invece che consulere significhi cioè sedersi, porsi, collocarsi insieme.

    E’ interessante invece il tedesco Rat che significa in origine ‘mezzo necessario al

    sostentamento’. Da essa derivano le parole Heirat, matrimonio e Hausrat, oggetti per la

    casa. Consigliare quindi significa allora: provvedere a qualcuno, starci insieme,

    camminare insieme. In tedesco sempre esiste anche il sinonimo Ratschlag che cela il

    termine schlagen, colpire.

    Qui vediamo già il pericolo di tale termine che non è ambivalente solo perché un consiglio

    può essere buono o cattivo, adeguato o inadeguato, giusto o sbagliato, ma anche perché

    può essere un atto di presunzione il pensare di potere e sapere dare un consiglio.

    In fondo consigliare vuol dire preoccuparsi dell’altro. Rifletto su cosa gli serva alla vita.

    Preparo delle parole che lo aiutino a superare la situazione in cui è finito.

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Niveneh&action=edit&redlink=1http://it.wikipedia.org/wiki/1%C2%BA_novembrehttp://it.wikipedia.org/wiki/1849http://it.wikipedia.org/wiki/New_Yorkhttp://it.wikipedia.org/wiki/25_ottobrehttp://it.wikipedia.org/wiki/1916http://it.wikipedia.org/wiki/Pittorehttp://it.wikipedia.org/wiki/Stati_Uniti_d%27Americahttp://it.wikipedia.org/wiki/Impressionismo

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    Comunità Cristiana Ottobre 2012

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    La Bibbia mette in guardia da chi elargisce consigli, e suggerisce una serie di domande da

    porsi prima di lasciarsi consigliare. Da chi mi faccio consigliare? E su quale argomento?

    Non chiunque, infatti, può consigliare su qualunque argomento. E poi: che cosa muove

    colui che mi consiglia? E’ disinteressato il suo consiglio? Ha di mira il mio bene?

    Scrive il Siracide (37, 7–11)

    Ogni consigliere esalta il consiglio che dà,

    ma c'è chi consiglia a proprio vantaggio.

    Guàrdati da chi vuole darti consiglio

    e prima informati quali siano le sue necessità:

    egli infatti darà consigli a suo vantaggio;

    perché non abbia a gettare un laccio su di te

    e ti dica: «La tua via è buona»,

    ma poi si tenga in disparte per vedere quel che ti succede.

    Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco

    e nascondi le tue intenzioni a quanti ti invidiano.

    Non consigliarti con una donna sulla sua rivale

    e con un pauroso sulla guerra,

    con un mercante sul commercio

    e con un compratore sulla vendita,

    con un invidioso sulla riconoscenza

    e con uno spietato sulla bontà di cuore,

    con un pigro su una iniziativa qualsiasi

    e con un salariato sul raccolto,

    con uno schiavo pigro su un lavoro importante.

    Non dipendere da costoro per nessun consiglio.

    Il testo ci istruisce più su ciò che un consiglio non deve essere che su ciò che deve essere.

    L’ammonimento a ‘non dipendere’ da chi dà un consiglio è importante perché mette in

    guardia dal rischio di fare del lasciarsi consigliare un atto di de–responsabilizzazione.

    Il consiglio non esime dalla responsabilità della scelta che è sempre personale e libera.

    Mendicare consigli a destra e a manca senza mai pervenire a una decisione è segno di

    incertezza patologica o di paura o terrore di fronte alla responsabilità. Ma dal punto di

    vista di chi consiglia è importante che il consigliare non diventi un manipolare, un

    forzare la volontà dell’altro per condurlo là dove si vuole, quand’anche si ritenesse

    che questo ‘là dove si vuole’ fosse la cosa migliore per l’altro.