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Il dibattito sulle nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa Siena, 14 maggio 2010 Giovanni Sabatini – Direttore Generale ABI Facoltà di Economia “R.M. Goodwin” – Università degli Studi di Siena

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Il dibattito sulle nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in

Europa

Siena, 14 maggio 2010

Giovanni Sabatini – Direttore Generale ABI

Facoltà di Economia “R.M. Goodwin” – Università degli Studi di Siena

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

Convergence Assessment Map

RegulatoryConvergence

SupervisoryConvergence

EnforcementConvergence

Global Very Little(e.g.FSF

compendium of standards)

No/Very Little No

European Yes(EU Directives)No Cross Sector

Started butStill insufficient

No /Very Little

National YesNo Cross sector(some

jurisdictions)

YesNo Cross sector(some

jurisdictions)

YesNo Cross sector(some

jurisdictions)

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Il processo di normazione definito nella Dichiarazione del G-20 di Londra

FSBFMI

Standard setter(es. IASB, Comitato di

Basilea, OCSE, IOSCO)

Giurisdizioni regionali (Unione europea)

Giurisdizioninazionali

Pri

nc

ipi

no

n v

inc

ola

nti

No

rmat

iva

vin

cola

nte

Riforma di Basilea 2

Definizione di un set unico di principi contabili a livello internazionale

Definizione di un framework internazionale per la gestione delle crisi bancarie

Framework internazionale per la vigilanza macroprudenziale

Coordinamento delle misure fiscali

Necessità di evitare opportunità di arbitraggio e assicurare parità competitiveConvergenza delle regole nazionali verso gli standard internazionaliTrasposizione a livello nazionale:

recepimento degli standard e della normativa comunitaria a livello nazionale

G20

Trasposizione a livello regionale:recepimento degli standard internazionali

Mandato politico:principi di alto livello

Sviluppo delle linee guida di alto livello e coordinamento degli standard setter

Emanazione standard internazionali

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• Mercati globali necessitano risposte globali

• Convergenza delle regole e degli approcci

• Assoggettare tutti gli intermediari a regolamentazione

• Implementazione di adeguate exit strategy dagli aiuti

• Rafforzamento della vigilanza ma attenzione a effetto cumulato

• Garantire la capacità dell’industria finanziaria di sostenere

l’economia reale

• Assicurare certezza legale alle imprese e protezione ai consumatori

Il processo di riforma della regolamentazione internazionale

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• La nuova architettura di vigilanza europea

• Gestione delle crisi transfrontaliere• La posizione del settore bancario

italiano rispetto ai documenti in consultazione (Basilea 3)

• Le recenti misure di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

Agenda

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• La nuova architettura di vigilanza europea

• Gestione delle crisi transfrontaliere• La posizione del settore bancario

italiano rispetto ai documenti in consultazione (Basilea 3)

• Le recenti misure di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

Agenda

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

Le proposte della Commissione

• Creazione di un’autorità europea per il presidio dei rischi sistemici (ESRB) e tre autorità europee per la vigilanza di banche, assicurazioni e mercati dei titoli

• Le proposte dovrebbero essere approvate dal Parlamento europeo, in prima lettura, nel mese di giugno

• Le autorità settoriali dovranno emanare il single EU rulebook delle regole e partiche di vigilanza, risolvere dispute tra autorità nazionali e coordinare interventi in caso di emergenza

• La vigilanza rimane prerogativa delle autorità nazionali e dei collegi dei supervisori• Necessità di emendare le direttive settoriali (proposta di direttiva omnibus)

Le principali criticità

• I limiti posti dal Trattato e le resistenze politiche di alcuni Stati membri• Definizione accurata del concetto di responsabilità fiscale degli Stati membri• Garantire l’indipendenza delle autorità senza trasformare la Commissione in uno

standard setter di vigilanza• È indispensabile una rigorosa procedura di follow-up delle raccomandazioni

dell’ESRB

La nuova architettura di vigilanza europea

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

La nuova architettura di vigilanza europea

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• Il Parlamento europeo si è dimostrato particolarmente sensibile alle proposte ABI, sia con riferimento alla creazione delle ESA che dell’ESRB:

– two-tier model di vigilanza;– resolution unit europea per coordinare la gestione delle crisi di banche

transfrontaliere– Stability Fund europeo volto a sostenere le operazioni di early

intervention per le banche transfrontaliere, gestito da istituzioni rispettabili tipo un Board nominato dall'EBA o la BEI.

– possibilità per l'EBA di prendere decisioni che si applicano direttamente sui singoli intermediari se l'autorità nazionale competente non si conforma

– mediazione vincolante dell'EBA in caso di eventuali dispute– linee guida, standard e raccomandazioni per armonizzare il

funzionamento e le pratiche di vigilanza nei CoS. – compito per l'ESRB di identificare le situazioni di emergenza

La nuova architettura di vigilanza europea

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• La nuova architettura di vigilanza europea

• Gestione delle crisi transfrontaliere• La posizione del settore bancario

italiano rispetto ai documenti in consultazione (Basilea 3)

• Le recenti misure di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

Agenda

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Le proposte della Commissione per la creazione di un framework europeo

• Completamento necessario della riforma dell’architettura di vigilanza europea

• La proposta della Commissione si articola su tre aree, non necessariamente consequenziali o correlate:1. interventi preventivi prima che la crisi si manifesti (early intervention);2. identificazione, gestione e soluzione della crisi (resolution);3. procedure di insolvenza (insolvency).

• Implementazione di accordi per l’allocazione della responsabilità fiscale tra i vari Stati Membri coinvolti (burden sharing)

• Introduzione del concetto di “group interest” a livello comunitario

Gestione delle crisi transfrontaliere

Calendario delle prossime iniziative:

giugno 2010: comunicazione della Commissione contenete le opzioni per la creazione di fondi per finanziare la gestione di eventuali crisi;autunno 2010: pubblicazione delle proposte della Commissione per armonizzare i poteri delle autorità in caso di crisi.

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

Le prospettive di intervento della Commissione

• Costruzione di un framework che si rivolga a tutto il settore bancario e ad alcune categorie di investment firm da individuare

• Il primo punto del framework è la crisis prevention

• Successivamente, le autorità attivano gli early intervention tools

• Ai common tools si deve affiancare un framework per la cooperazione nella gestione della crisi

• Creazione di un fondo privato per finanziare la gestione di eventuali crisi transfrontaliere

• Armonizzare le insolvency law nazionali

Gestione delle crisi transfrontaliere

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

Le prospettive di intervento del Consiglio

• Implementazione di accordi per l’allocazione della responsabilità fiscale tra i vari Stati Membri coinvolti (burden sharing)

Gestione delle crisi transfrontaliere

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• Interventi coordinati e tempestivi possono risolvere situazioni di potenziale crisi senza costi per i contribuenti (o riducendoli sensibilmente)

• Le decisioni sugli interventi da adottare siano demandate ai collegi dei supervisori d'intesa con il senior management della banca; in caso di dispute, si dovrebbe ricorrere alla mediazione dalla costituenda Autorità Bancaria Europea

• Introduzione del concetto di “interesse di gruppo” nell’ordinamento comunitario, auspicabilmente per mezzo dell’introduzione di un 28esimo regime

• Creazione di un Fondo europeo partecipato dalle banche transfrontaliere e dagli Stati membri, e gestito dalla BEI

• Definizione di un regime comunitario (28esimo regime) per la riorganizzazione e chiusura dei gruppi transfrontalieri, in modo da evitare le inefficienze e i pericoli di contagio determinati dal concorso delle diverse procedure nazionali.

Gestione delle crisi transfrontaliere

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• La nuova architettura di vigilanza europea

• Gestione delle crisi transfrontaliere• La posizione del settore bancario

italiano rispetto ai documenti in consultazione (Basilea 3)

• Le recenti misure di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

Agenda

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• Molteplici gruppi di

lavoro interbancari

attivi da dicembre

2009• Più incontri con Banca

d’Italia• Scambi anche con

MEF• Partecipazione e

numerose riunioni in sede EBF

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• Il Position Paper ABI prosegue con parti tecniche :

Rischio di Controparte

Rischio di Liquidità

Buffer Anticiclici

Leverage Ratio

Qualità del Capitale

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1. Valutazione di impatto

2. Seconda consultazione

3. Implementazione generalizzata del nuovo framework secondo una calendario armonizzato e condiviso

4. Level playing field tra soggetti e tra giurisdizioni

5. Allineamento alla normativa contabile

Cinque questioni di metodo Cinque questioni di metodo nella definizione della nuova regolamentazionenella definizione della nuova regolamentazione

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

1) Importanza della valutazione di impatto:

QIS ma non solo…..

• sulla redditività e sulla stabilità dei singoli intermediari

ma soprattutto • sul quadro macroeconomico nazionale e internazionale

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

Studio IIF/FBE/ABI basato su:• variabili di bilancio delle banche, tassi d’interesse bancari e

monetari, PIL e occupazione

Logica sottostante:

• requisiti di capitale ↑• costo capitale e costo del funding ↑ • tassi di interesse ↑ • credito domandato/erogato ↓• crescita economica ↓ • occupazione ↓

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

2) Importanza di prevedere una seconda valutazione/consultazione d’intesa con il mercato

• Il precedente accordo di Basilea è stato implementato durante un periodo di almeno 5 anni (fine 1999 fino al giugno 2004 più ulteriori riflessioni sulla calibrazione fino al 2006) e dopo numerosi studi di impatto (QIS2 e QIS2.5 nel 2001 fino al QIS 5 quando si indagò tra ottobre e dicembre 2005 su alcuni aspetti specifici)

3) Implementazione generalizzata del nuovo framework secondo una calendario armonizzato e condiviso

• Basilea II non risultava essere ancora implementata nel 2009 in tutte le giurisdizioni che pure avevano partecipato alla sua redazione (es. USA).

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

4) Richiesta di massima attenzione per il level playing field tra:

• giurisdizioni

• classi di intermediari finanziari

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510

721

704

791

3

84

Altro

Garanzie

Capitale

Totale

EU* di cui: UK

103

1.413

427

1.943

0 500 1000 1500 2000 2500

Altro

Garanzie

Capitale

Totale

USA

(*)EU27 + Svizzera

1.512

270

1.214

281,0%

0,2%

0,2%

14%

10%

5% 2%

2%

4%

0% 5% 10% 15% 20%

USA

eu27+ch

EU27(escluso UK)

+ Svizzera

Altro Garanzie Capitale

USA

EU27 + Svizzera

EU27 (esclusa UK) + Svizzera

19%

12.4%

6.8%

Interventi di Stato a supporto delle banche in Europa e USA (mld €)

Interventi di Stato a supporto delle banche in Europa e USA (in % PIL)

Fonte: EBR su R&S e news (per interventi di Stato) e Eurostat (per PIL)

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Utile netto 2009 e 2008 delle grandi banche d’affari americane (mld €)

Utile netto 2009 e 2008 delle grandi banche commerciali italiane (mld €)

43,4

-13,3

2009

2008

Dati riferiti a:

• Bank of America

• Citigroup

• Goldman, Sachs

• JP Morgan Chase

• Morgan Stanley

• Wells Fargo

643Aiuti

diStato

Utile netto

Aiuti di Stato

5,4

7,2

2009

2008

0Aiuti

diStato

Utile netto

Aiuti di Stato

Dati riferiti a:

• BPM

• Banco Popolare

• MPS

• Intesa SanPaolo

• UBI

• UniCredit-25%

Fonte: EBR su R&S, news e bilanci aziendali

+5.5 volte

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5) Esigenza di perseguire un allineamento alla normativa contabile tale da rendere le novità normative omogenee con i dati di bilancio

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Un accenno alle principali richieste

non di metodo ma di merito

• Grandfathering– Prioritario un meccanismo ordinato e sostenibile di passaggio alla nuova disciplina– In particolare, si propone di confermare per gli strumenti di Tier 1 la disciplina sul

grandfathering già introdotta dalla direttiva 2009/111/EC e di introdurre analoga previsione per gli strumenti di Tier 2.

– Si chiede poi di individuare il regime che si applicherà agli strumenti ibridi fino alla data di implementazione del quadro regolamentare proposto

• Stralcio integrale della proposta di deduzione delle DTAIn Italia iscrizione di rilevanti importi di DTA per:– rettifiche di valore su crediti non deducibili nell’anno;– accantonamenti a fondi rischi e oneri non deducibili;– affrancamento dell’avviamento

Qu

alit

à d

el ca

pit

ale

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• Abolizione deduzione partecipazioni assicurative– In attesa dell’allineamento delle regole di vigilanza tra comparto bancario e

assicurativo

• Conferma delle attuali disposizioni in materia di Interessi di minoranza

– patrimonio di pertinenza di terzi nella determinazione della consistenza patrimoniale di Gruppo, dal momento che tutte le attività di bilancio consolidato contribuiscono alla determinazione dei rischi (RWA).

Qu

alit

à d

el ca

pit

ale

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Si chiede:

– che il Leverage Ratio sia anche a regime una misura di Pillar 2;

– l’introduzione di “rettifiche” di vigilanza per eliminare le differenze nei principi contabili;

– la stretta coerenza tra i criteri sottostanti il leverage ratio e quelli inerenti gli indicatori di liquidità.

– Si ritiene prematuro definire in questo momento, in base alle informazioni attualmente a disposizione, eventuali buffer patrimoniali.

– Si condivide la necessità di modificare le regole contabili per includere nel provisioning anche la perdita attesa.

Leverage Ratio

Buffer anticiclici

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

– Applicazione solo a livello consolidato per agevolare l’efficacia e l’efficienza alla gestione del rischio di liquidità

– Per scongiurare un eccessivo aumento del costo del funding e il rischio di insufficiente presenza sui mercati dei titoli eligibili per l’LCR è necessario prevedere che alcune fattispecie di asset trovino adeguato riconoscimento nel così detto “wider buffer”

– Tra tali asset si ricordato: corporate bond, covered bond, titoli inclusi in indici azionari, titoli azionari bancari, titoli di debito bancari non subordinati e alcuni titoli sovereign.

– Richiesta di riconoscimento nell’LCR e nel NSF dei titoli sovereign con rating compreso tra AA- e A-. Salvaguardia nel NSF dei i titoli sovereign della home country.

Rischio di Liquidità

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

La nuova regolamentazione

La nuova architettura di vigilanza europea

Gestione delle crisi transfrontaliere

Processo di elevata complessitàNecessaria ulteriore fase di

confronto tra regulators e industry

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• La nuova architettura di vigilanza europea

• Gestione delle crisi transfrontaliere• La posizione del settore bancario

italiano rispetto ai documenti in consultazione (Basilea 3)

• Le recenti misure di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

Agenda

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

• Il piano è composto da tre elementi:

Piano salvataggio Grecia (€80 mld da CE/BCE e €30 mld da FMI)

Fondo europeo di stabilizzazione

Misure adottate dalla BCE per alleviare le tensioni sui mercati

Il piano di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

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Fondo europeo di stabilizzazione

– L’EcoFin ha messo a punto un meccanismo di stabilizzazione dei mercati finanziari europei del valore di €500 miliardi.

– Tale meccanismo dovrebbe fornire prestiti condizionati a paesi europei con difficoltà finanziarie. Il fondo sarà composto da €60 miliardi finanziati con l’emissione di bond europei e €440 miliardi forniti da uno Special Purpose Vehicle (SPV).

– Inoltre, il Fondo Monetario Internazione fornirà risorse aggiuntive nella misura di 2 a 1.

– Dunque, con questo ulteriore contributo, il meccanismo di stabilizzazione dovrebbe raggiungere un valore di €750 miliardi.

Il piano di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

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Dibattito nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in Europa – G. Sabatini

Misure adottate dalla BCE per alleviare le tensioni sui mercati

– interventi sui mercati europei secondari dei titoli obbligazionari (pubblici e privati) al fine di garantire un adeguato livello di liquidità. Per mantenere la stance di politica monetaria invariata, gli effetti saranno sterilizzati;

– riattivazione dell’accesso illimitato alle operazioni standard di rifinanziamento a lungo termine previste per il 26/5 e 30/5;

– condurre un’operazione straordinaria di rifinanziamento a lungo termine il 12 maggio, sempre con accesso illimitato;

– riattivazione sia delle operazioni di swap con la Fed sia dell’offerta di liquidità in dollari con scadenza 7 e 84 giorni. Queste operazioni saranno condotte nella forma di pronti contro termine, supportate da adeguate garanzie collaterali

Il piano di stabilizzazione dei mercati finanziari europei

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Il dibattito sulle nuove architetture di regolamentazione e vigilanza in

Europa

Siena, 14 maggio 2010

Giovanni Sabatini – Direttore Generale ABI

Facoltà di Economia “R.M. Goodwin” – Università degli Studi di Siena