Il cuore di Milano - ospedaleniguarda.it · Il cuore di Milano 40 anni di successi nati dalla...

16
Il cuore di Milano 40 anni di successi nati dalla collaborazione tra la Fondazione e l’Ospedale Non si parla solo del ‘cuore’ della città. Ma anche del cuore di chi l’ha ispirato, quel- l’Angelo De Gasperis, cardiochirurgo di fama mondiale, che fino al suo ultimo giorno ha dedicato la vita alla formazione dei giovani. E del cuore dei suoi allievi, Fausto Rovelli, Renato Donatelli e Alessandro Pellegrini, che hanno mantenuto lo spirito pionieristico del maestro e hanno dato vita alla Fondazione A. De Gasperis per soste- nere il Dipartimento Cardiologico De Ga- speris dell’Ospedale Niguarda, centro di eccellenza per la cardiochirurgia. Sono pas- sati 40 anni da quel 28 febbraio 1968 in cui i tre allievi del ‘maestro’e il Cav.Lav. Furio Cicogna diedero vita all’Associazione Amici del centro Cardiologico De Gasperis” con la prima raccolta fondi. E sono passati anche 40 di grandi traguardi, raggiunti con la bra- vura degli specialisti di Niguarda e il sup- porto della Fondazione: dai primi interventi ‘a cuore aperto’ sui bambini, al primo tra- pianto cardiaco a metà degli anni Ottanta, ai primi pacemaker, fino alla recente istituzione di un reparto di Risonanza Magnetica inte- ramente dedicato alla cardiologia. “Da sem- pre - sottolinea Benito Benedini, Presidente della Fondazione De Gasperis - il nostro scopo è di essere di ausilio all’attività me- dica, favorendo la promozione, lo sviluppo e il potenziamento del Dipartimento De Ga- speris, per contribuire ad accrescerne il li- vello di eccellenza”. Pasquale Cannatelli, Direttore Generale di Niguarda, aggiunge: La collaborazione tra l’Azienda Ospeda- liera e la Fondazione, così preziosa in questi 40 anni, deve continuare e svilupparsi a fa- vore della costruzione del bene comune, so- prattutto del bene dei nostri pazienti, nell’ottica dellla sussidiarietà, parola sem- pre più valorizzata nella linea politica della Regione Lombardia.” Per festeggiare il suo compleanno la Fondazione organizza “Il Cuore di Milano”, un’iniziativa che a par- tire da questo mese vedrà la città di Milano protagonista di una serie di eventi dedicati a cittadini, giovani medici e specialisti. GLI EVENTI A PAGINA 7 > EDITORIALE ANNO 3 - NUMERO 2 Aprile - Maggio 2008 Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA Un ospedale nella rete di Carlo Nicora* E’ la prima volta che scrivo dalle pagine de “Il Giornale di Niguarda” in qualità di direttore sanitario. La scelta del tema da trattare non è stata semplice; sono tanti gli argomenti su cui il direttore sanitario può dare il proprio contributo rispetto all’attività di programmazione in azienda o agli indirizzi di politica sanitaria. Ma alla fine ho scelto di raccontare l’espe- rienza vissuta in questi due mesi nel per- corso tecnico di collaborazione che il nostro Ospedale ha svolto con la ASL Città di Milano. Si è conclusa, infatti, poche settimane fa la negoziazione tra la Direzione Generale e la ASL città di Mi- lano per la stipula del contratto che oltre agli aspetti economici quest’anno ha pro- posto un interessante percorso di condi- visione degli obiettivi volti al migliora- mento della qualità del servizio offerto ai cittadini milanesi, mettendo inoltre le basi per lo sviluppo di un processo di miglio- ramento che ci vedrà attori nel prossimo triennio. Contestualmente, questo impe- gno contrattuale si è trasferito, in una sorta di “contaminazione positiva”, all’in- terno dell’ospedale che ha visto subito all’opera gli Uffici di Staff e il Collegio di Direzione per dar vita a tavoli di pro- gettazione e gruppi di lavoro all’interno dei vari servizi. Ma su cosa stiamo lavorando? Un esempio per quanto attiene alla assi- stenza alla persona è stato quello di defi- nire e quindi applicare linee guida e protocolli comuni per le patologie croni- che ad alto impatto assistenziale quali: diabete, ipertensione, broncopatie croni- che. Questa sfida stimolante ha l’obiet- tivo di garantire a tutti i milanesi un percorso di cura ed assistenza individuato come il più efficace e di alta qualità. ...SEGUE A PAGINA 6 * Direttore Sanitario - Niguarda Mai come nel mese di maggio Niguarda si impegna a sensibilizzare i cittadini alla prevenzione precoce aprendo i propri ambulatori anche di domenica per offrire visite e consulenze gratuite. Un check-up completo che parte dalla pelle con lo Skin Cancer Day: il melanoma rappresenta il 5% dei tumori maligni della cute, con un’incidenza au- mentata rapidamente negli ultimi cin- quant’anni, e spesso insorge su cute sana o su un neo preesistente. Gli spe- cialisti insegnano a fare screening pe- riodici della propria pelle, insegnando anche l’ABCDE, un metodo per va- lutare il cambiamento di un neo attra- verso Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione, Evoluzione. CONTINUA A PAGINA 12 Il mese della prevenzione Melanomi, tiroide, patologie respiratorie e terapia del dolore: Niguarda c’è > VISITE E CONSULENZE GRATUITE > CURE PALLIATIVE Nel parco una casa per i malati Apre l’Hospice, nell’ex-Pini, tra alberi veri e fiori dipinti La prima cosa che si vede entrando è il grande di- pinto di un tulipano. Il fiore è stato dipinto da una signora durante il periodo di malattia del marito, morto di sclerosi laterale amiotrofica: perché l’uomo, a letto tutto il giorno in fase terminale, reclinava la testa come fa il tulipano sul suo stelo. E’ questa il primo impatto dell’Hospice, unità operativa per le cure palliative immersa nel parco dell’ex-Paolo Pini, a pochi chilometri da Niguarda. “Ci piaceva l’idea del tulipano come rappresentazione del pa- ziente. Da lì abbiamo dedicato tutte le stanze a un tipo di fiore. Non l’ha notato?”, mi chiede Ignazio Renzo Causarano, responsabile della struttura, men- tre mi accompagna lungo le corsie. In effetti c’è la stanza magnolia, ciclamino, girasole. CONTINUA A PAGINA 3 > ANNIVERSARIO FONDAZIONE DE GASPERIS

Transcript of Il cuore di Milano - ospedaleniguarda.it · Il cuore di Milano 40 anni di successi nati dalla...

Il cuore di Milano40 anni di successi nati dalla collaborazione tra la Fondazione e l’Ospedale

Non si parla solo del ‘cuore’ della città. Ma

anche del cuore di chi l’ha ispirato, quel-

l’Angelo De Gasperis, cardiochirurgo di

fama mondiale, che fino al suo ultimo

giorno ha dedicato la vita alla formazione dei

giovani. E del cuore dei suoi allievi, Fausto

Rovelli, Renato Donatelli e Alessandro

Pellegrini, che hanno mantenuto lo spirito

pionieristico del maestro e hanno dato vita

alla Fondazione A. De Gasperis per soste-

nere il Dipartimento Cardiologico De Ga-

speris dell’Ospedale Niguarda, centro di

eccellenza per la cardiochirurgia. Sono pas-

sati 40 anni da quel 28 febbraio 1968 in cui

i tre allievi del ‘maestro’e il Cav.Lav. Furio

Cicogna diedero vita all’Associazione Amici

del centro Cardiologico De Gasperis” con la

prima raccolta fondi. E sono passati anche

40 di grandi traguardi, raggiunti con la bra-

vura degli specialisti di Niguarda e il sup-

porto della Fondazione: dai primi interventi

‘a cuore aperto’ sui bambini, al primo tra-

pianto cardiaco a metà degli anni Ottanta, ai

primi pacemaker, fino alla recente istituzione

di un reparto di Risonanza Magnetica inte-

ramente dedicato alla cardiologia. “Da sem-pre - sottolinea Benito Benedini, Presidente

della Fondazione De Gasperis - il nostroscopo è di essere di ausilio all’attività me-dica, favorendo la promozione, lo sviluppo eil potenziamento del Dipartimento De Ga-speris, per contribuire ad accrescerne il li-

vello di eccellenza”. Pasquale Cannatelli,

Direttore Generale di Niguarda, aggiunge:

“La collaborazione tra l’Azienda Ospeda-liera e la Fondazione, così preziosa in questi40 anni, deve continuare e svilupparsi a fa-vore della costruzione del bene comune, so-prattutto del bene dei nostri pazienti,nell’ottica dellla sussidiarietà, parola sem-pre più valorizzata nella linea politica dellaRegione Lombardia.” Per festeggiare il suo

compleanno la Fondazione organizza “Il

Cuore di Milano”, un’iniziativa che a par-

tire da questo mese vedrà la città di Milano

protagonista di una serie di eventi dedicati a

cittadini, giovani medici e specialisti.

GLI EVENTI A PAGINA 7

> EDITORIALE

ANNO 3 - NUMERO 2 Aprile - Maggio 2008Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Un ospedalenella rete

di Carlo Nicora*

E’ la prima volta che scrivo dalle pagine

de “Il Giornale di Niguarda” in qualità di

direttore sanitario. La scelta del tema da

trattare non è stata semplice; sono tanti

gli argomenti su cui il direttore sanitario

può dare il proprio contributo rispetto

all’attività di programmazione in azienda

o agli indirizzi di politica sanitaria. Ma

alla fine ho scelto di raccontare l’espe-

rienza vissuta in questi due mesi nel per-

corso tecnico di collaborazione che il

nostro Ospedale ha svolto con la ASL

Città di Milano. Si è conclusa, infatti,

poche settimane fa la negoziazione tra la

Direzione Generale e la ASL città di Mi-

lano per la stipula del contratto che oltre

agli aspetti economici quest’anno ha pro-

posto un interessante percorso di condi-

visione degli obiettivi volti al migliora-

mento della qualità del servizio offerto ai

cittadini milanesi, mettendo inoltre le basi

per lo sviluppo di un processo di miglio-

ramento che ci vedrà attori nel prossimo

triennio. Contestualmente, questo impe-

gno contrattuale si è trasferito, in una

sorta di “contaminazione positiva”, all’in-

terno dell’ospedale che ha visto subito

all’opera gli Uffici di Staff e il Collegio

di Direzione per dar vita a tavoli di pro-

gettazione e gruppi di lavoro all’interno

dei vari servizi.

Ma su cosa stiamo lavorando?

Un esempio per quanto attiene alla assi-

stenza alla persona è stato quello di defi-

nire e quindi applicare linee guida e

protocolli comuni per le patologie croni-

che ad alto impatto assistenziale quali:

diabete, ipertensione, broncopatie croni-

che. Questa sfida stimolante ha l’obiet-

tivo di garantire a tutti i milanesi un

percorso di cura ed assistenza individuato

come il più efficace e di alta qualità.

...SEGUE A PAGINA 6* Direttore Sanitario - Niguarda

Mai come nel mese di maggio Niguarda si impegna a sensibilizzare

i cittadini alla prevenzione precoce aprendo i propri ambulatori anche

di domenica per offrire visite e consulenze gratuite. Un check-up

completo che parte dalla pelle con lo Skin Cancer Day: il melanoma

rappresenta il 5% dei tumori maligni della cute, con un’incidenza au-

mentata rapidamente negli ultimi cin-

quant’anni, e spesso insorge su cute

sana o su un neo preesistente. Gli spe-

cialisti insegnano a fare screening pe-

riodici della propria pelle, insegnando

anche l’ABCDE, un metodo per va-

lutare il cambiamento di un neo attra-

verso Asimmetria, Bordi, Colore,

Dimensione, Evoluzione.

CONTINUA A PAGINA 12

Il mese della prevenzioneMelanomi, tiroide, patologie respiratorie e terapiadel dolore: Niguarda c’è

> VISITE E CONSULENZE GRATUITE > CURE PALLIATIVE

Nel parco una casa per i malatiApre l’Hospice, nell’ex-Pini, tra alberi veri e fiori dipinti

La prima cosa che si vede entrando è il grande di-

pinto di un tulipano. Il fiore è stato dipinto da una

signora durante il periodo di malattia del marito,

morto di sclerosi laterale amiotrofica: perché l’uomo,

a letto tutto il giorno in fase terminale, reclinava la

testa come fa il tulipano sul suo stelo. E’ questa il

primo impatto dell’Hospice, unità operativa per le

cure palliative immersa nel parco dell’ex-Paolo

Pini, a pochi chilometri da Niguarda. “Ci piaceval’idea del tulipano come rappresentazione del pa-ziente. Da lì abbiamo dedicato tutte le stanze a untipo di fiore. Non l’ha notato?”, mi chiede Ignazio

Renzo Causarano, responsabile della struttura, men-

tre mi accompagna lungo le corsie. In effetti c’è la

stanza magnolia, ciclamino, girasole.

CONTINUA A PAGINA 3

> ANNIVERSARIO FONDAZIONE DE GASPERIS

2 Il Giornale di Niguarda

> A TU PER TU CON I PAZIENTI

Giorgia Ha 36 anni, ci vede e ci sente poco, ha dolori fortis-

simi alla testa, al volto e spesso le sale la febbre. Ha

la sindrome di Bechet.

Com’è conviverci ogni giorno?

E’ dura. Non mi possono toccare perché ho come una

corrente elettrica su tutta la faccia. Non posso nem-

meno avere il bacio della buonanotte. Di notte dormo

solo 2-3 ore, ma faccio fatica a coprirmi perché non

appena il lenzuolo mi sfiora il volto mi parte subito la

scarica elettrica e sono dolori. Non posso nemmeno

più pettinarmi, mi fa male anche il cuoio capelluto.

Ti aiutano i tuoi genitori?

Da sola non posso più fare niente. Viviamo al buio,

perché la luce mi dà fastidio: posso tollerare solo un

lume, ma dietro alle spalle. Mangiamo anche al buio.

E poi mio papà mi deve tagliare tutto il pasto, in pezzi

piccolissimi, perché ho un’emiparesi facciale e faccio

fatica: ci metto tanto, che poi io mangio anche tanto,

dal primo al dolce, devo dire la verità…

Quando ti sei ammalata?

I primi sintomi sono iniziati il 4 di gennaio del 2007,

con una febbre altissima e un dolore fortissimo alle

tempie. Il medico di base mi ha fatto una diagnosi di

influenza. Al telefono. Ma l’antibiotico non faceva ef-

fetto e dopo pochi giorni mi si è gonfiato l’occhio de-

stro. Sono andata al pronto soccorso e lì ho perso la

vista per la prima volta.

Hanno capito subito che era la Behçet?

No. Mi dicevano di stare calma ma non sapevano

cos’avevo. Poi quando sono stata ricoverata mi hanno

fatto l’HLB, test genetico per la Behçet. E poi lo

hanno capito da una serie di altri sintomi, come le afte

orale di cui ho sofferto da quando ero al liceo.

Quindi la malattia ha iniziato a manifestarsi anni

fa: si poteva già capire?

Sì e no. Sai, le afte sono una cosa frequentissima. Mi

venivano 10 volte all’anno ma mi dicevano che ma-

gari ero il caso su un milione che non reagiva alle

cure. Stessa cosa è successa con l’acne, di cui ho sem-

pre sofferto.

Hai fatto un lungo percorso prima di trovare la

malattia e iniziare le cure.

Se pensi che sono stata ricoverata in 5 ospedali di-

versi, direi di sì. Con moltissimi esami fatti e molta

insensibilità dei medici. Qui sono arrivata perché la

mia vicina di stanza durante uno di questi ricoveri mi

ha fatto sapere dell’associazione SIMBA che, una

volta contattata, mi ha direzionato al Dott. Filippini.

E adesso come va?

Ora sono la più felice di questa terra perché mi sento

capita. E questo per un paziente è il più grande sol-

lievo.

Pensi di guarire?

Io ci spero sempre. Non ho mai perso la fiducia e

credo nel Signore e nei miracoli.

La tua vita è stata stravolta dalla malattia. Cosa ti

manca di più della tua vita di prima?

La mia bella facoltà di medicina. Volevo fare il me-

dico, ho sempre dato il massimo. Rifiutavo i 29 perché

volevo solo i 30 e laurearmi con 110 e lode.

Che medico vorresti essere?

Ho sempre sognato di fare cardiochirurgia, ma ovvia-

mente con i miei occhi non posso più. Ma a me non

interessa di recuperare tutti i 10 decimi, ma quel tanto

che basta poi per vedere con gli occhiali, anche con

lenti spessissime. Tutto pur di tornare a vedere la luce

del sole, le persone, leggere. Cose che prima mi ren-

devano felice.

> MALATTIE RARE

La Sindrome di BehçetUna infiammazione dei vasisanguigni dai sintomi silenziosiLe afte orali ricorrenti sono un campanello d’allarme per la ma-

lattia. Ma anche i dolori articolari e lesioni cutanee simili a

forme di acne. La Sindrome di Behçet, un’infiammazione dei

vasi sanguigni riconosciuta come malattia rara con i suoi 3,8 casi

all’anno relativi al Nord Italia, si manifesta tra i 20 e i 35 anni

d’età con sintomi attribuibili ad altre forme patologiche e perciò è

difficile da diagnosticare.

“Non vi sono esami di laboratorio e strumentali specifici per ladiagnosi della malattia che si basa perciò su criteri clinici”,

spiega Davide Filippini della Reumatologia, esperto di questa ma-

lattia rara. I sintomi iniziali si aggravano e il quadro clinico si com-

plica presto: disturbi oculari (con uveiti o iridocicliti) nel 50%dei

pazienti, disturbi neurologici (con meningo-encefalo-mielite e

l’angioite cerebrale) nel 5% dei casi, tromboflebiti ricorrenti su-

perficiali e profonde, più spesso agli arti inferiori, nel 25% dei pa-

zienti, manifestazioni gastrointestinali con dolori addominali nel

5% dei casi. Cortisonici e immunosoppressori sono i principali

farmaci adottati nella terapia, ma non sempre riescono a contenere

i sintomi e ad arrestare l’avanzata della malattia: c’è un 30% dei

pazienti che riporta deficit permanenti della funzione visiva e neu-

rologica. “La diagnosi precoce risulta fondamentale per dareavvio tempestivamente a una terapia adeguata. – prosegue Filip-

pini - Inoltre la varietà di manifestazioni cliniche trova nel coin-volgimento multidisciplinare un suo punto di forza. Trattandosi dipatologia inserita nell’elenco delle malattie rare esenti, è possibileper il Medico che ne sospetti un caso, l’invio ai Presidi di riferi-mento della Rete Regionale per le Malattie Rare. Inoltre l’istitu-zione nel 2007 dell’Associazione Italiana Sindrome e Malattia diBehçet (SIMBA)sta contribuendo a diffondere le informazioni suquesta patologia.”

> MALATTIE RARE

5 casi per 10.000 abitanti: è questa

bassa prevalenza che, secondo il cri-

terio europeo, rende rara una malat-

tia. La “rarità” si traduce in scarse co-

noscenze scientifiche ed epidemiolo-

giche nonché nella difficoltà di

diagnosi tempestiva e terapia ade-

guata. Spesso le malattie rare sono

causa di mortalità precoce o di cro-

nicità e invalidità. Per agevolare e

tutelare il cittadino affetto da una

malattia rara il Ministero della Sa-

nità, nel maggio 2001, ha istituito la

rete nazionale delle malattie rare

costituita da Presidi (Enti sanitari in-

dividuati dalle regioni) in grado di

erogare le prestazioni finalizzate alla

diagnosi e alla cura di

queste malattie. La Re-

gione Lombardia, a sua

volta, ha istituito nel di-

cembre 2001 la Rete

Regionale delle ma-

lattie rare ad oggi composta da 31

Presidi e da un centro regionale di

coordinamento.

Nel nostro ospedale - Niguarda è

Presidio della rete regionale per le

malattie rare e si occupa di 120 ma-

lattie rare sia dell’età

pediatrica sia dell’età

adulta. Specialisti e

personale sanitario al-

tamente qualificato as-

sistono il paziente nel percorso dia-

gnostico e terapeutico integrando,

ove necessario, interventi multidi-

sciplinari atti a garantire un accurato

monitoraggio clinico. Per alcune ma-

lattie rare siamo centro di riferi-

mento extra-regionale al quale

afferiscono pazienti provenienti da

tutta Italia. Costante l’aggiornamento

in ospedale dove si organizzano

corsi, giornate di studio e attività

con le Associazioni di riferimento.

Sono 6 mila le malattie rare nel mondo, di

cui il 75% colpisce i bambini. In Italia ne

soffrono oltre 1 milione di persone.

Intrappoliamole nella reteNiguarda fa parte di quella regionale e si occupa di 120 malattie rare

> PER INFORMAZIONIReumatologia, tel. 02 6444.2168

Associazione Italiana Sindrome e Malattia di Behçet (SIMBA)www.behcet.it

Referenti per le malattie rare a Niguarda:

Bianca Maria Canesi - Reumatologia tel. 02 6444.2168

Emanuela De Juli - Pneumologia tel. 02 6444.2445/5831

Elenco delle malattie rare: www.ospedaleniguarda.it

Centro regionale di coordinamento: http://malattierare.marionegri.it

> PER INFORMAZIONI

PARLIAMO DI...

3Il Giornale di Niguarda

> L’HOSPICE DI NIGUARDA

> TESTIMONIANZE

...E c’è la sala del culto, volutamente non

caratterizzata per permettere ai frequenta-

tori dell’hospice di raccogliersi in preghiera

seguendo la propria religione, e la cucina-

tisaniera, con le ante gialle e il forno a mi-

croonde a disposizione di chi si vuol

portare il cibo da casa o farsi uno spuntino.

E poi ci sono i medici che girano in corsia

senza camice e si occupano dei pazienti

tanto quanto dei loro famigliari. “Qui c’èuna tipologia di assistenza che si differen-zia un po’ da quella fatta nei reparti – pro-

segue - perché l’organizzazione del lavoroè più elastica per far fronte meglio alle esi-genze del malato. Per esempio, se un ma-lato alle 8 del mattino sta dormendo siaspetta che si svegli per fare l’igiene perso-nale o per visitarlo. Ci sono specifichecompetenze che però si uniscono ad altre,medici e infermieri hanno la stessa car-tella, utilizzano lo stesso diario clinico. E

poi c’è un grosso lavoro sulla famiglia,perché il parente sta qui 24 ore su 24 edobbiamo occuparci anche di lui. La strut-tura stessa è proprio concepita come sefosse una casa”. L’hospice ha ufficial-

mente iniziato la sua attività il 4 marzo,

con il ricovero dei primi pazienti. L’accesso

alle 15 stanze della struttura non è solo per

i malati oncologici, ma anche per chi soffre

di una malattia degenerativa in fase ter-

minale di tipo neurologico (SLA, Parkin-

son,ecc.), polmonare, renale, o di

insufficienza cardiaca senza possibilità

di trapianto. I malati terminali che non ri-

spondono più alle terapie e che non pos-

sono essere seguiti presso il loro domicilio

vengono accolti qui da uno staff multidisci-

plinare: un neurologo, un oncologo, un in-

ternista, uno psicologo, 11 infermieri, 6

Operatori Socio-sanitari, un assistente so-

ciale e uno spirituale. L’attività dell’Ho-

spice è ormai pronta a sbocciare, ma ha

bisogno di essere innaffiata. “Sicuramente– conclude Causarano - l’esperienza del-l’ospedalizzazione domiciliare oncologicaper i pazienti con malattia in fase di pro-gressione, presa a carico della Regione,continuerà. Dovremmo riuscire a garan-tire, con il supporto della Oncologia, le co-siddette ‘dimissioni protette’, cioè curepalliative domiciliari con la possibilità diricovero definitivo o di sollievo in Hospice.Dovremmo poi sviluppare un servizio diconsulenza per i pazienti che sono degentinei reparti. Questo è lo scenario che siandrà configurando, le modalità organiz-zative sono ancora tutte da discutere.”

Anche lei porta il nome di un

fiore, ma non è un dipinto o una

stanza ma bensì un’infermiera.

Rosa Maria Annunziata ha la-

sciato il reparto di Niguarda in cui

lavorava per imboccare la strada

che porta all’ex-Pini. “L’ho voluto

e l’ho cercato. La maggior partedi noi ha scelto di venire qui”. Qui

è il luogo dove i malati di solito

non guariscono ma è anche il

luogo dove il lavoro di un infer-

miere è più gratificante. “Noi col-laboriamo in equipe e perciò non

si sente quel distacco con il me-dico che si percepisce di solitonegli altri reparti. Qui abbiamomodo di discutere, ci si confronta.E poi noi infermieri siamo puntodi riferimento per i famigliari che,per quanto siano informati in

modo chiaro, sono molto spaven-tati e pieni di dubbi, di richieste.Noi cerchiamo di rispondere comemeglio possiamo”. Qui è anche il

luogo dove si devono affrontare il

malato, la sua famiglia, e anche le

proprie emozioni. “L’impattoemotivo è grande. Il rischio di af-fezionarsi a un malato succedeanche in reparto. Però poi ci siveste di una corazza e si cerca diaffrontare la situazione dal punto

di vista emozionale per come me-glio si può. Qui noi abbiamoanche il supporto psicologico diun professionista che ci aiuta a su-perare le difficoltà. Perché entrarenel vissuto di una persona è dram-matico. Ma ti aiuta a crescere.. Avolte da questi incontri, vengonofuori delle esperienze che, magarial momento sono difficili, ma sonocomunque belle. E vanno custo-dite come un bel ricordo”.

Cure Palliative e Hospice,

Padiglione 9 (ex-Paolo Pini),

Via Ippocrate 45, Milano

tel. 02 6444.5122

[email protected]

> PER INFORMAZIONI

Sono 188 gli hospice funzionanti oggi inItalia, per un totale di 2.025 postiletto. I malati che necessitano di curepalliative sono 250 mila all’anno, di cui140 mila sono pazienti oncologici.

Hospice, l’ho voluto e l’ho cercatoUn’infermiera e la sua esperienza con i malati terminali

Vespe, zanzare, pappataci, tafani, ca-

labroni e api: tutti insieme si chiamano

Imenotteri e sono un commando che

terrorizza chi è sensibile al loro ve-

leno. Basta una sola puntura di

vespa, pari a 2ml di veleno, per scate-

nare nell’allergico un gonfiore ecces-

sivo nella parte lesa o una reazione

generale che può sfociare nello shock

anafilattico.

E anche se la bella stagione facilita

l’incontro con queste piccole minacce

aeree, non c’è da preoccuparsi: dal 7

maggio arriveranno in tutte le case di

Milano le “Pagine della Salute”, pron-

tuario per piccoli e grandi imprevisti

della vita quotidiana redatte dal Mini-

stero della Salute, in distribuzione con

le Pagine Gialle e visibili sul sito

www.ministerodellasalute.it.

> COSA FARE SE...

L’allergia mi ronza intornoDalle Pagine della Salute un pronto intervento per chi rischia loshock anafilattico con le punture di insetto

> Segue dalla prima

Una guida illustrata che accompagnail cittadino ad agire nel modo cor-retto e con tempestività.Ecco cosa fare in caso di puntura diinsetto:

5 Il Giornale di Niguarda

Facciamo il punto a 30 anni dalla legge BasagliaPaolo Pini, come è stata applicata e quali le conseguenze

A 30 anni dalla legge Basaglia, la

norma 180 che nel 1978 decretò la di-

missione dei manicomi, si torna a par-

lare di “pazzia” con un’inchiesta

svolta dagli studenti dell’Istituto per

la Formazione al Giornalismo Carlo

De Martino (Ifg) presentata in il 17

marzo al Circolo della Stampa. A

complimentarsi con gli allievi, oltre al

direttore dell’Ifg Enrico Regazzoni,

giornalisti e ospiti illustri come il filo-

sofo Umberto Galimberti, il Nobel

Dario Fo e il nostro Arcadio Erlicher,

direttore della Psichiatria 1. Allievo di

Basaglia, Erlicher venne chiamato nel

1993 in qualità di direttore dell’Unità opera-

tiva ex Ospedale Paolo Pini, la struttura Psi-

chiatrica che si stagliava nel quartiere Affori

dagli Anni Venti. “Il progetto di dismissione

del Pini iniziò praticamente solo vent’annidopo la legge. Il nostro primo obiettivo eralegato all’organizzazione dell’area “, rac-

conta lo psichiatra niguardese in una lunga

intervista ai ragazzi dell’Ifg. “All’interno delPini nel 1993 c’erano 150 pazienti con graviproblemii. Le loro relazioni familiari eranodifficili e non consentivano il ritorno a casa.

Alcuni pazienti si trovavano nel Piniprima del ’78. Altri sono entrati dopoperché, anche se gli ingressifurono bloccati dalla Basa-glia, la Provincia aveva pre-disposto il possibile rientroper chi era già stato ricove-rato prima dell’entrata invigore della legge”. La

chiusura effettiva del Pini

avvenne solo cinque anni

dopo, con la legge regionale

del ‘98 che prevedeva una

riqualificazione sulla base di

bisogni di tipo clinico e un affido dei

pazienti ad altre strutture, tra cui Asl e Ni-

guarda. Soluzioni non sempre risolutive,

tanto che la Asl ha infine rimandato al mit-

tente alcuni pazienti: oggi vivono nell’area

dell’ex Pini ancora una ventina di pazienti,

affidati a cooperative di volontariato. Conti-

nua Erlicher, “Per i pazienti si sarebbe po-tuta trovare una soluzione alternativa.

Purtroppo in dieci anni non si è riusciti afare meglio. Le criticità sono ancora molte.

Basaglia non sarebbe contento diun’applicazione così parzialedella legge a lui attribuita, dellaburocraticizzazione imperante, delconformismo, delle norme, dellaseparazione tra ingegneria orga-nizzativa e persone. Siamo tutti as-sorbiti a strutturare il meglio, aorganizzare, ma manca ancora, avolte, il contatto con il paziente,con i suoi problemi reali. Con lapersona”.

> ALLIEVI GIORNALISTI, UN’INCHIESTA SULLA PAZZIA

AREA EX-PAOLO PINI Dopo la dismissionedel Pini, l’area di Affori ha cambiatovolto. Negli ex padiglioni psichiatricisorgono ora l’Hospice di Niguarda (vedipag.3), l’associazione culturaleOlinda, il museo d’arte MAPP.

> PER INFORMAZIONI

Avere una grossa vena in testa pronta a

scoppiare e non sentirla. Nessuna crisi epi-

lettica, solo un leggero mal di testa e ne-

anche tutti i giorni. Scoprire di doversi

sottoporre a un intervento al cervello per

salvarsi la vita, quando non si sa nemmeno

di rischiarla la vita. Succede, quando di

mezzo non c’è la buona sorte ma la gene-

tica e test diagnostici che da un esame del

sangue riescono a stanare gravi malforma-

zioni. E’ il caso degli angiomi cavernosi

cerebrali, rare malformazioni vascolari di

origine genetica. Di solito si scoprono

dopo, con segnali come epilessia (55%),

emorragie cerebrali (11-32%), deficit

neurologici focali (12-45%) o cefalee ri-

correnti (10-30%), ma pos-

sono stare in silenzio per

lungo tempo perché solo un

30% di chi ne è affetto mo-

stra sintomi e possono non

dare nell’occhio perché si

riassorbono tanto veloce-

mente quanto si formano.

L’ereditarietà è del 50%

perciò di fronte a un caso di

angioma cavernoso cere-

brale identificato da riso-

nanza magnetica, si richiede

immediatamente il consulto

genetico per il paziente e

tutti i suoi famigliari.“ Ad oggi sono statiidentificati tre geni che causano queste le-sioni – spiega Silvana Penco del gruppo

di ricerca sugli angiomi cavernosi di Ni-

guarda – Con il test genetico tradizionaleriusciamo a identificare il difetto respon-sabile nel 70-80% dei casi in cui è pre-sente malformazione. Ma non ci fermiamose non troviamo subito la mutazione: gra-zie a finanziamenti della Lega Italiana

contro l’Epilessia (LICE) abbiamo messoa punto un test più accurato perché ave-vamo il sospetto che ci fosse un tipo di-verso di mutazioni coinvolte. E infatti, peril momento, siamo riusciti a spiegare, conun gruppo di ricerca americano, un’ulte-riore percentuale di casi famigliari”. Ni-

guarda è, insieme all’IRCSS Casa Sollievo

della Sofferenza di San Giovanni Rotondo,

l’unico centro in Italia che offre la dia-

gnosi genetica degli angiomi cavernosi ce-

rebrali. “La genetica di fatto permette diindividuare i pazienti a rischio e di inter-venire e tenerli sotto controllo prima chesia troppo tardi perché potrebbero svilup-

pare delle emorragie – inter-

viene Alessandro Marocchi,

direttore della Medicina di

Laboratorio - A Niguarda èfattibile tutto: dall’identifica-zione di chi ne è affetto, alladiagnosi genetica, alla dia-gnosi allargata alla famiglia.Tutto questo grazie anche allaChirurgia dell’epilessia conLaura Tassi, Giorgio LoRusso, alla Neuroradiologiacon Alberto Citterio e allaNeurochirurgia con lo staff diMassimo Collice”.

Da sinistra: Umberto Galimberti, Dario Fo,Enrico Regazzoni e Arcadio Erlicher

L’inchiesta completa si può trovaresul sito dell’Ifg, www.ifgonline.it,sezione IFG Speciali

Scoprire gli angiomi cavernosiTest genetico, Niguarda centro di riferimento per il Nord-Italia

> RICERCA IN OSPEDALE

UN PERCORSO GUIDATOPaziente con sintomi �Risonanza

(RNM o Echo Gradient) � se ha le-

sioni multiple cerebrali � consu-lenza genetica e test genetico per

angioma cavernoso � se positivo �consulenza genetica e test allargato

ai famigliari che ne fanno richiesta

Laboratorio Genetica Medica

02 6444.2803/2803

Centro Chirurgia dell’Epilessia e

del Parkinson “C.Munari”

02 64444.2917

Neuroradiologia

02 6444.2773/2774

> PER INFORMAZIONI

“Siamo tuttiassorbiti a

strutturare ilmeglio, organiz-zare, ma mancaancora, a volte,il contatto conil paziente, coni suoi problemi

reali.”

Il gruppo di lavoro

6 Il Giornale di Niguarda

> CONTINUA EDITORIALE

Salperà a maggio la barca a vela di Ferdinando Acerbi,

ex subacqueo professionista, curato a Niguarda quattro

anni fa per un grave incidente da ‘sindrome da decom-

pressione’ (vd. Pag.15): un giro d’Italia in 14 tappe per

promuovere il mondo della subacquea e i programmi ria-

bilitativi ad esso correlati.

Durante il viaggio l’Associazione Ancoramare, che pro-

muove l’iniziativa, scenderà sulla terraferma per confe-

renze e cene di raccolta fondi per la ricerca nel campo

della medicina iper-

barica e riabilitativa.

La prima tappa l’8

maggio a Niguarda,

con conferenza

stampa e partenza uf-

ficiale del tour.

> Scopri tutte le

tappe sul sito

www.ancoramare.it

> FLASHIn barca a vela per i disabili

Sono quasi 70.000 gli italiani affetti da gravi patologie re-

spiratorie che necessitano di ossigenoterapia a lungo ter-

mine, cioè il supplemento di ossigeno dall’esterno per poter

continuare a respirare. Solo in Lombardia sono 8000 i malati

gravi che devono convivere con contenitori criogenici di os-

sigeno liquido, portatili e non, per almeno 18 ore al giorno.

Quasi un’intera giornata a ricevere ossigeno per non avere più

fame d’aria. Da oltre vent’anni è attiva, a Milano e nelle corsie

di Niguarda, l’Associazione Milanese di Ossigenoterapia

Riabilitativa (AMOR) che promuove iniziative per miglio-

rare la qualità di vita dei malati. Una vita difficile quella dei

malati, legata a riserve d’aria domiciliari che durano al mas-

simo 10 giorni e l’impossibilità di allontanarsi troppo da casa

per il reale pericolo di restare senza ossigeno. “Questo perchémancano punti di rabbocco dell’ossigeno sul territorio –spiega Davide Chiumello, responsabile AMOR - Accantoalla somministrazione di ossigeno continuativa, cerchiamo di

garantire al malato il diritto a tornare a una vita quanto piùattiva. Tuttavia la mobilità dei malati è tuttora molto difficileper una serie di altri ostacoli come l’impossibilità di viaggiaresull’aereo o addirittura all’interno dell’aeroporto. AMOR or-ganizza una serie di soggiorni assistiti in Italia e all’esterodove i malati sono accompagnati nelle località di villeggiaturada un’equipe sanitaria, allo scopo di riportare i malati a unavita sociale e illustrare loro le norme base di fisioterapia re-spiratoria e igiene per convivere al meglio con l’ossigeno te-rapia”.

Più qualità di vita per chi ha fame d’ariaL’Associazione Milanese di Ossigenoterapia Riabilitativa agevola chi è affettoda malattie respiratorie

> PER INFORMAZIONI AMOR - 02 66104061 - www.associamor.org

> ASSOCIAZIONI MILANESE DI OSSIGENOTERAPIA

Niguarda aderisce alla Giornata Nazionale delRespiro (vedi pag.12)

Altro argomento oggetto di attenzione è l’efficienza organiz-

zativa che impegnerà gli ospedali e quindi Niguarda anche sul

versante dell’accessibilità alle cure ( presa in carico del pa-

ziente, continuità assistenziale, tempestività nell’emergenza,

tempi di attesa, garanzia dell’informazione, sicurezza in sanità)

garantendo un oculato utilizzo delle risorse a disposizione in-

dirizzate ad ogni domanda di salute dei pazienti. Di particolare

rilevo, anche per le ricadute operative, è l’impegno richiesto

perché ai nostri malati venga favorito quel percorso di cura

dall’ospedale ai servizi sul territorio, compreso il medico di

famiglia, in una logica sia di presa in carico del paziente sia di

continuità assistenziale, due aspetti spesso contrapposti dello

stesso bisogno sanitario. La semplificazione all’accesso allaprotesica maggior e minore ( dai pannolini alle carrozzineagli ausili, ecc) è un esempio. La sfida condivisa tra ASL e

Niguarda è quella di facilitare per il paziente l’accessibilità al

servizio, attivando il percorso già durante il ricovero, senza

file interminabili saltellando da ufficio a ufficio e garantendo

quindi una logica concreta di continuità assistenziale, con

quell’alleanza ospedale territorio espressione di un sistema sa-

nitario di alta qualità. Anche sul versante dei farmaci si vuole

porre il massimo dell’attenzione affinché il medico ospeda-

liero prescriva direttamente i farmaci equivalenti ( cd farmacigenerici) favorendo il dialogo con il medico di famiglia, le far-

macie sul territorio e garantendo quindi un buon rapporto

costi-benefici sia per le tasche del paziente sia per il sistema

sanitario. In sintesi mi sento di sottolineare l’importanza del

percorso intrapreso, voluto e direttamente sostenuto dalla

Dr.ssa Cantù, direttore della ASL città di Milano, all’interno

degli indirizzi regionali, che ha posto al centro dell’organizza-

zione i diritti dei pazienti e che posso affermare debbano tra-

sformarsi per il nostro ospedale in valori. Ecco questa è la

nostra strada di lavoro.

CARLO NICORA

Direttore Sanitario

7Il Giornale di Niguarda

> IL CUORE DI MILANO

> CHI VISITA NIGUARDA

> DISTURBI DEL SONNO

Ricordate i disastri di Cernobyl o della

petroliera Exxon Valdez? Gravissimi

incidenti sul lavoro in cui si annovera,

tra le cause, un silenzioso responsa-

bile: il sonno. A confermarlo recenti

studi presentati a Niguarda durante la

conferenza sul sonno dello scorso feb-

braio in cui si è discusso dei pericoli a

cui vanno incontro i lavoratori turnisti. Perché chi

lavora di notte sa di condurre una vita stancante ma

non sempre è a conoscenza di correre dei gravi rischi

per la salute. “Si parla proprio di ‘sindrome del tur-nista’ – spiega Lino Nobili, responsabile del Centro

del Sonno – Si manifestano sintomi sono sonnolenza,stanchezza, difficoltà di concentrazione, disturbidell’umore. Il lavoro a turni può ripercuotersi nega-tivamente anche sul sistema cardio-vascolare, ormo-nale e immunitario. I turnisti sono soggetti più arischio di incidenti, non solo sul posto di lavoro maanche quando il lavoratore smonta e fa il tragittoverso casa”. Non tutti rischiano allo stesso modo: c’è

chi tollera bene la notte in bianco ma poi si rigira

nel letto al mattino, e chi è predisposto a svegliarsi

prestissimo ma non riesce a tenere gli occhi aperti a

tarda sera. “Nelle aziende – prosegue Nobili – si do-vrebbe fare una selezione, per cercare di capire se il

turnista è un soggetto adatto per na-tura a sopportare i ritmi notturni. InUSA e nel Nord Europa già lo fanno,per salvaguardare la salute dei lavo-ratori, ridurre al minimo il rischio diincidenti ed essere più produttivi”.Con i soliti eccessi americani: ai turni-

sti viene addirittura prescritto un far-

maco per stare svegli e, di conseguenza, un ipnotico

per poi dormire al mattino proprio come i militari.

“Fortunatamente in Italia a questo livello non si ar-riverà mai – conclude - Però siamo anche un po’ agliantipodi, perché il lavoratore turnista non è conside-rato anche se le evidenze ci sono e la deprivazionedel sonno cronica a cui è sottoposto non è nemmenolontanamente considerata una malattia”.

Il lavoro, non mi fa dormireRischio di incidenti e danni alla salute per chi lavora su turni

Il 20% degli incidenti autostradali avvieneper colpi di sonno (studio di rilevamentoquinquennale condotto della Polizia diStato). In Italia la patente di guida è sospesaper alcune patologie, come l’epilessia, manon per gravi deficit del sonno che abbas-sano la soglia di vigilanza al volante.

> PRIMAVERA E SONNOAprile dolce dormirePrimavera: è tempo di ora legale. Spostare le lan-

cette dell’orologio un’ora in avanti crea un mo-

desto sfasamento fra i ritmi interni che regolano

la propensione al sonno e quelli esterni che im-

pongono l’ora di andare a dormire. Per chi è “gufo

o serotonino”, cioè chi va a dormire tardi e si sve-

glia tardi la mattina, questo può determinare sia

una riduzione delle ore di sonno notturne che

una frammentazione del sonno stesso. Insomma,

si dorme male e si rischia di aver sonno di

giorno. Ma solo per poco, al massimo qualche

settimana e si torna a dormire sonni tranquilli.

Dalle Hawaii per impararea usare nuovi macchinari

Kevin Wilcox,

radioterapista

hawaiano, ha vi-

sitato la Radiote-

rapia del nostro

Ospedale. Ac-

colto da Marco

Botturi, diret-

tore della Radioterapia e del Diparti-

mento di Tecnologie Avanzate

Diagnostico-Terapeutiche, ha

potuto seguire l’attività della struttura,

con particolare riferimento a moderni

macchinari come l’installazione Sy-

nergy, apparecchio per terapia radiante

guidata dalle immagini.

Sembra quasi un paradosso, pensando a quanto sia avanzato il

Giappone nella produzione di tecnologia! Il 25 marzo, il Tom

Yamanishi dell’Università di Tokio, insieme a due colleghi, è

stato ospite del Centro Alberto Zanollo dell’Unità Spinale Uni-

polare per assistere a una seduta di impianti di stimolatori per le

radici sacrali al fine di iniziare questa procedura nel suo Paese.

Dal Giappone per imparare la“tecnologia italiana

Dalla Romania per impararela medicina d’urgenza

Continua la collabo-

razione tra Niguarda

e l’azienda Pirelli,

che crea un ponte con

la Romania: un

gruppo di medici e in-

fermieri dell’Ospe-

dale di Slatina

(Romania) ha svolto

un periodo di training

presso il nostro Ospe-

dale. Il gruppo, com-

posto da 4 medici e 8 infermieri, ha potuto seguire da vicino l’attività in

Pronto Soccorso (in particolare quella del Trauma Team), in Terapia

Intensiva e nelle sale operatorie della Chirurgia sotto la supervisione

di Osvaldo Chiara, responsabile del Trauma Team, e alcuni tutor.

10 e 11 maggio

La Salute in Piazza: il tuo cuore “in forma” (vedi pag.12)

10 maggio

1°Convegno di Cardiorisonanza - l’Unità di Risonanza Magnetica

Cardiaca del De Gasperis presenterà i risultati dell’attivtà svolta.

Aula Magna – Ospedale Niguarda.

29 maggio

Il Cuore giovane di Milano - Gara sportiva con i ragazzi delle 530

scuole medie della provincia di Milano, in collaborazione con l’Atle-

tica Ricciardi – Arena Civica

7 giugno

Le mille facce del cuore - Concorso di disegno grafico e artistico

per scuole medie inferiori presso cui il De Gasperis svolge lezioni

di educazione e prevenzione.

15-19 settembre

42° Convegno di Cardiologia - Premiazione “Alessandro Pelle-

grini Award” - un premio in collaborazione con la Società Italiana

di Chirurgia Cardiaca, presieduta da Ettore Vitali, già primario di

Niguarda, per il miglior progetto scientifico presentato da un gio-

vane cardiochirurgo sotto i 35 anni, che potrà scegliere i centri di

eccellenza da frequentare per un anno. La domanda di partecipa-

zione deve pervenire entro il 16 giungo 2008 - Polo Fiera di Rho-

Pero

3-4 ottobre

2° Convegno di Emodinamica “Cosa fare oggi in cardiologia?”

Discussione critica sulla realtà clinica della cardiopatia ischemica

acuta – Relaisfranciacorta, Colombaro di Corte Franca (Bs)

13 novembre

“Il Tempo dedicato alla Comunicazione è Tempo di Cura”

Incontro con il pubblico dedicato alla comunicazione medico-pa-

ziente - BPM Sala delle colonne, Via San Paolo 12

Calendario Eventi

NIGUARDA NOI8 Il Giornale di Niguarda

> CONCERTI

Inizia la stagione dei

grandi concerti in pro-

gramma per tutti i

mesi estivi. I soci

C.R.A.L. possono

prenotare i biglietti di-

rettamente presso la

sede al Padiglione

Carati o all’interno

2327, negli orari 11-

13 e 14-16. Tra i con-

certi quello di Enrico

Ruggeri il 15 maggio (Alcatraz – Milano), Vasco il 21 giugno

(Parco S.Giuliano – Venezia Mestre), Celine Dion il 3 luglio

(Datch Forum – Assago). Già esauriti i biglietti per i Negra-

maro, Bruce Springsteen e Ligabue in data 4 luglio (mentre

sono ancora disponibili biglietti per il 5 luglio).

C.R.A.L.

> M.C.Q.

7/05 - Strumenti di Analisi

Proattiva: FMECA

12/05 - Appropriatezza

farmacologica in area medica

dal 13 al 15/5 - Sistema di

gestione per la qualità

(modulo avanzato)

I corsi M.C.Q.di maggio

> IN BREVE

AssistenzafiscaleNei mesi di aprile e maggio

presso il piano terra del Padi-

glione Carati svolgeranno l’as-

sistenza fiscale i seguenti CAF:

Centro servizi Falvo (nell’ex

ambulatorio tossicologia), FS

Fiscal service srl e C.A.F. CIA

Srl (negli ex uffici cartelle cli-

niche).

Ufficio passDal giorno 31 marzo l’orario

di apertura al pubblico del-

l’Ufficio Pass ha subito alcune

modifiche. I nuovi orari: mat-

tino dalle ore 8,30 alle ore

12,00, pomeriggio dalle ore

13,00 alle ore 15,30.

IscrizioniAsilo NidoDal giorno 21 aprile al 9 maggio

sono aperte le iscrizioni presso

l’asilo nido aziendale per

l’anno scolastico 2008-2009.

Sono previsti nel periodo di ri-

ferimento anche open day per

visitare l’asilo su appuntamento:

prenotazioni al numero 02 6444

2177 rif. Cristina Balloi.

> BILANCIO LIBERA PROFESSIONE

E’ stato tracciato il primo bilan-

cio dell’osservatorio sulla libera

professione intramuraria, a 8

mesi dall’approvazione della

“legge Turco” che ha imposto

alle strutture sanitarie pubbliche

di istituire spazi dedicati alla li-

bera professione tra le proprie

mura entro la fine del 2009. Il

quadro dipinge la lentezza di

ospedali e Asl italiani nel gestire

la riorganizzazione dell’atti-

vità pubblica: piani presentati in

solo 9 Regioni, fondi regionali

destinati poco sfruttati o non uti-

lizzati affatto, difficili accordi

con i sindacati medici, ritardi

nell’edilizia per dotarsi di nuovi

spazi per l’intramoenia. Un can-

tiere che va a rilento in gran

parte della penisola. Non a Ni-

guarda, dove i lavori si fanno

sempre a passo spedito: così

come la ristrutturazione esterna

dell’ospedale procede in tempi

da record, il regolamento alla li-

bera professione è stato attuato

in corsia poco dopo l’entrata in

vigore della legge.

Dal 31 ottobre sono stati attivati

servizi per la prenotazione di vi-

site a pagamento (sportello in

funzione dalle 8.30 alle 19.30

nel padiglione di ingresso e nu-

mero di telefono 02 6444.2409),

personale dedicato agli sportelli,

convenzioni con 156 strutture

private. Niguarda rispecchia

quello che la legge Turco vuole

concretizzare: una sanità pub-

blica riorganizzata con spazi,

personale, orari, tariffari intera-

mente dedicati alla libera profes-

sione per garantire una maggiore

trasparenza nell’attività medica.

“Abbiamo trasformato unalegge severa e restrittiva inun’occasione per realizzare inservizio per i cittadini – com-

menta Matteo Stocco, responsa-

bile della Libera professione -

Riusciamo a offrire visite ambu-latoriali anche lontano dal-l’ospedale con studi autorizzatiche si trasformano in nostre fi-liali. Come se fossero negozi infranchising”.

Intramoenia: veloce, come tutti i cantieri Niguarda, uno dei pochi esempi positivi in Italia

> MAGGIO 2008

Appuntamentiin aula

Martedì 6 Corso di Chirur-

gia, dalle 8 alle 18 – Aula

DEA 1-2 (rif. Cavaciuti)

Sabato 10 Risonanza in Car-

diologia, dalle 8 alle 19 –

Aula Magna (rif. Roghi)

Lunedì 19 Convegno Orto-

pedia, dalle 17 alle 23 – Aula

Magna e Sala 1 (rif. Meroni)

Giovedì 22 “Ospedale libero

dal fumo”, dalle 8 alle 14 –

Aula Magna (rif. Micheloni)

> ASILO NIDO AZIENDALE

Infilare i tappi di sughero nelle bottiglie oppure sen-

tire e toccare la carta argentata delle uova di Pasqua.

E ancora, suonare con bottiglie riempite di lenticchie.

Questi alcuni esempi di giochi che si fanno all’asilo

nido del nostro Ospedale dove il giovane staff ha de-

ciso di lavorare pedagogicamente con i più piccoli

con tutti i materiali di recupero. Legno, carta, pla-

stica e anche libri e giochi vecchi: tutto viene riuti-

lizzato, dopo essere stato sterilizzato e reso innocuo,

per aiutare i piccoli a imparare attraverso il gioco.

Riciclare fin da piccoliRaccolta di materiale di recupero per giocare insieme

> PER INFORMAZIONIIl materiale di recupero viene raccolto presso l’asilo

nido aziendale, Pad. 18, tel. 02 6444.2177

NIGUARDA NOI 9Il Giornale di Niguarda

> CARTA DEI DIRITTI E ABIO

Come preannunciato sullo scorso numero del giornale, Ni-

guarda ha aderito alla campagna per la promozione della

Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in

Ospedale con l’aiuto dei volontari ABIO (Fondazione per

il Bambino in Ospedale), già da tempo attivi nelle corsie

della nostra Pediatria, e il giornalista Beppe Servegnini,

testimonial d’eccezione. L’iniziativa promuove l’applica-

zione di tutto ciò che dovrebbe essere garantito a 1 milione

e 254 mila bambini che ogni anno vengono ricoverati in

ospedale per rendere più confortevole la degenza. I 10

punti della Carta, che si rifanno alla Convenzione Interna-

zionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ricono-

scono al piccolo ricoverato tutti i diritti del paziente,

come avere accesso alle migliori cure, e i diritti del bam-

bino, come avere sempre accanto i genitori durante la de-

genza, essere ricoverati in reparti pediatrici e aggregati per

fasce d’età, avere quotidianamente la possibilità di gioco

e ricreazione in ambienti adeguati.

In 10 punti i diritti delbambino in ospedale

> AGGIORNAMENTO CANTIERI E VIABILITÀ

E’ stato ripristinato il passaggio per gli autoveicoli sotto il Padiglione 7 (Crespi).

Viene così riattivata la circolazione ad anello (per ora in un solo senso) in direzione del:

- Padiglione 17 (Uffici Amministrativi)

- Padiglione 25 (Radiologia Sud)

- Padiglione 11 (Cardiologico De Gasperis)

- Padiglione 9 (Medico Carati).

CHIUSURA INGRESSO DI VIA MORESCHI

Per circa tre mesi, per consentire la realizzazione dei cunicoli per il Nuovo

Niguarda verrà chiuso l’ingresso auto di via Moreschi (vicino al Padiglione 13- Mor-

tuaria). L’ingresso potrà avvenire dal passo carraio di via Zubiani mentre per l’uscire sarà

possibile (sino alle ore 18.00) utilizzare anche la porta merci (ingresso fornitori di via

Moreschi- dietro Padiglione 19-Lavanderia/Centrale Termica)

Circolazione autoveicoli

Verde da amare, verde da rispettareIl nostro ospedale è spesso ricordato da pazienti , visitatori

e operatori come “l’ospedale giardino”, per la bellezza, la

varietà e il numero di piante e aree verdi presenti. In que-

st’ultimo periodo però la minor disponibilità di parcheggi, a

causa dei lavori in corso per il nuovo ospedale, ha messo a

dura prova questo patrimonio naturale. Per poter godere di

questo grande giardino con l’avvento della bella stagione,

rivolgiamo a tutti l’invito ad avere cura e rispetto di ambiente

e spazi comuni: ci auguriamo che vengano adottate semplici

regole di buona educazione come non parcheggiare sui prati, utilizzare gli appositi contenitori

per mozziconi di sigaretta e i cestini portarifiuti.

> L’OSPEDALE GIARDINO

Un donoimportanteLa Fondazione Farmafacto-

ring (leader in Italia nella ge-

stione del credito verso le

Aziende Sanitarie Locali e gli

Ospedali), ha donato un’incu-

batrice del valore di 15.000

euro alla Neonatologia diretta

da Stefano Martinelli.

> NEONATOLOGIA

Antonio Iantosca, direttore generale della Fondazione Farmafactoring con Stefano Martinelli

> NIGUARDA WEB

Il portale dell’Ospedale

si arricchisce di un nuovo

sito: dalla home page si

può accedere a una sezione

multimediale per seguire

in diretta la costruzione del

Nuovo Niguarda. Imma-

gini, video, informazioni

su viabilità e accessibilità

delle aree in cantiere, in

continuo aggiornamento.

Per vedere com’era Ni-

guarda, com’è ora e come

sarà a breve.www.ospedaleniguarda.it

Un portale tutto nuovo

A Miami per la cura del diabete> NIGUARDA NEL MONDO

Il Direttore Generale

Pasquale Cannatelli, il

Responsabile della Te-

rapia Tissutale Mario

Marazzi e Francesca

Crovato, responsabile

della Qualità della Te-

rapia Tissutale, si sono

recati in visita presso il

Diabete Research In-

stitute di Miami

(DRI), dove hanno in-

contrato Camillo Ri-

cordi, Direttore del

Centro, e il suo Staff.

Nasce così una colla-

borazione in cui Ni-

guarda metterà a

disposizione della ricerca per la cura del diabete e per il trapianto delle isole pan-

creatiche la sua esperienza e i suoi laboratori di ingegneria tissutale. In questo

modo due centri di eccellenza, nel campo della ricerca e della clinica, lavoreranno

insieme verso una sola meta.

Da sinistra: Mario Marazzi, Camillo Ricordi,Francesca Crovato e Pasquale Cannatelli

www.abio.org

Riabilitazione integrataFisioterapia - massoterapiaRicondizionamento motorio

Tecar terapia

Personal FitnessGinnastica Posturale

Convenzione diretta con FASDACASSI RETE - EUROPE ASSISTANCE

MILANO “ex area Breda” - Viale Sarca 336Tel. 02 87389820 - www.humankinesis.eu

®

11Il Giornale di Niguarda

> PROFESSIONISTI DELLA SANITA’

Poco sodio per chi soffre di cuore,

molti liquidi e poche noci e spinaci

per chi ha i calcoli renali, molte fibre

per chi ha quelli alla colecisti. E poi

ancora, sì all’olio e no al burro, sì al

pesce e no all’eccesso di alcol e carni

rosse per tutti i tipi di malattia. Que-

sto quello che ci sembra di conoscere

del rapporto cibo/salute. Ma sono in-

formazioni corrette? La salute vien

mangiando ma, per applicare questo

dogma, c’è bisogno del dietista che

in ospedale collabora con il nutrizio-

nista alla cura di chi necessita modi-

fiche delle abitudini alimentari per

tenere sotto controllo la salute. Una

dieta personalizzata, elaborata su

prescrizione medica, è infatti un pre-

zioso alleato di una qualsiasi terapia

farmacologia mirata a una specifica

malattia. “Il dietista svolge anche at-tività di educazione al mantenimentodi un corretto regime alimentare –

spiega Paola Ianni, Dietista Coordi-

natrice della Dietetica e Nutrizione

Clinica – affinché il paziente impari acurarsi a partire dalla tavola”. Il die-

tista valuta lo stato di nutrizione del

malato e monitorizza l’andamento

della dieta. “Interviene anche inquadri clinici più complessi – prose-

gue Ianni – come nel trattamentomultidisciplinare di soggetti affetti dadisturbi del comportamento alimen-tare e nella terapia di pazienti che ne-cessitano di nutrizione artificiale siain ospedale che presso il proprio do-micilio”.

La salute vien mangiandoParla la dietista

Per diventare Dietista occorreconseguire la laurea triennalein Dietistica presso le Facoltàdi Medicina e Chirurgia.

Se sull’etichetta di un disinfettante compare, in

bella evidenza, la scritta ‘alcol’ nessuno si stu-

pisce: è risaputo che l’alcol disinfetta e si può

usare tranquillamente sulla pelle in caso di le-

sione. Ma se poco sotto, nell’etichetta, compare

la dicitura “Prodotto a base di alcol metilicodenaturato con alcol etilico“ allora c’è da al-

larmarsi. Perché è

vero che si tratta

sempre di alcol, eti-

lico (quello normal-

mente usato) o

metilico (in questo

caso), ma le reazioni

sull’organismo sono

molto diverse. Lo sa

bene l’equipe del

Centro Antiveleni

di Niguarda che è

stato consultato per

la gestione di un nu-

mero di casi da in-

tossicazione da

metanolo verificatisi

in Sicilia dal gen-

naio 2005 al novem-

bre 2007. “Il metanolo è una sostanza solubilein acqua e in altri solventi – spiega Franca Da-

vanzo, responsabile del CAV - e viene assorbitadall’organismo umano per inalazione, inge-stione e contatto cutaneo. La tossicità acuta èdovuta alla produzione di un metabolita, l’acidoformico, il cui accumulo sfocia in sintomi comevomito, dolori addominali, lieve depressione delsistema nervoso centrale. Il quadro clinico puòpeggiorare con alterazioni della funzione vi-siva, convulsioni, coma, fino a insufficienzamultiorgano che conduce alla morte.” L’inda-

gine svolta dal CAV, in collaborazione con refe-

renti locali e l’Istituto Superiore di Sanità, ha

portato all’individuazione di tre prodotti libe-

ramente commercializzati in Sicilia come di-

sinfettanti e detergenti. Tutti con un contenuto

di metanolo fino al 70% del totale e tutti venduti

‘sotto mentite spoglie’, cioè con la parola

‘alcol’ sull’etichetta e la colorazione rosata ti-

pica del disinfettante. Una vera truffa, escogitata

per questioni economiche (il metanolo è un so-

stituto a basso costo dell’alcol etilico), che ha

portato a 9 decessi e tre casi di cecità. I prodotti

sono stati sequestrati, il caso archiviato, ma il

livello d’allerta resta alto: dopo il sequestro si

sono verificati casi di intossicazione mortale

con gli stessi pro-

dotti che erano

conservati in casa.

Intossicazioni non

accidentali, però: il

prodotto, creduto

alcol denaturato, è

stato ingerito nel

tentativo di au-

mentare la grada-

zione alcolica di

una bevanda o cer-

cando un sostituto

alla bevanda alco-

lica stessa. Intossi-

cazioni di questo

tipo sono state re-

gistrate in fasce di

popolazione disa-

giata, per lo più in stranieri che non conoscono

bene la nostra lingua e non capiscono le eti-

chette. “E’ necessario leggere sempre attenta-mente ciò che è riportato in etichetta – prosegue

Davanzo – Attenzione a tutti gli alcol denaturatie anche ai detergenti a base alcolica, rosa eschiumogeni, che trovate a casa: ma se avetequalche dubbio rivolgetevi alle istituzioni com-petenti, ai carabinieri o telefonate al CAV di-sponibile 24h su 24”.

Etichette bugiarde,pericolo in agguatoScoperta vendita illegale di prodotti tossici grazie alnostro Centro Antiveleni

> INTOSSICAZIONE DA METANOLO IN SICILIA

Sono 3.135 le sostanze note di cui siconoscono gli effetti sulla salute e chedevono essere riportate per legge sulleetichette dei prodotti in commercio.Il metanolo è tra queste, classificatacome sostanza pericolosa: la leggevieta l’utilizzo di metanolo nella pro-duzione di alimenti, bevande, pro-fumi, cosmetici, prodotti per igienepersonale, medicinali, disinfettanti,essenze naturali e sintetiche, colori evernici, adesivi, sigillanti, inchiostri,prodotti di uso domestico.

www.centroantiveleni.org

tel. 0266101029

> PER INFORMAZIONI

> EVENTI

Operazione antinfarto con il 118Corso di rianimazione per i giornalisti.

Al via anche nelle scuoleE’ ufficialmente partita

l’operazione antinfarto or-

ganizzata dalla Centrale

Operativa 118 di Milano,

ospitata presso il nostro

Ospedale. Con un kit di ria-

nimazione racchiuso in va-

ligetta e un manichino

verranno addestrati alla ria-

nimazione cardiopolmo-

nare i ragazzi delle scuole

medie milanesi. A testare il

metodo di insegnamento ideato da

Giovanni Sesana, responsabile della

stazione 118, i giornalisti che hanno

partecipato alla conferenza/corso “La

notizia che salva una vita” lo scorso

1 aprile (vd. Foto). In programma i

primi corsi: “La Scarica dei 101”, ri-

volto a 101 allievi di terza media nel

mese di aprile/maggio, e “MILLE e

non più MILLE”, evento con 1000

ragazzi nel mese di giugno/settembre.

Il progetto ambisce a educare alle ma-

novre di primo soccorso migliaia di

giovani entro i prossimi anni, per far

fronte ai circa 60.000 casi di arresto

cardiaco improvviso che si verifi-

cano ogni anno e di cui solo il 2%

viene assistito tempestivamente.

Carlo Nicora e Stefania Favettidell’M.C.Q. durante l’esercitazione

12Il Giornale di Niguarda

> IL LINGUAGGIO DELLA SALUTE

“..il dottore mi ha fatta entrare e non miha lasciato il tempo di spiegare le miecondizioni..”, “..ho cercato di spiegarein parole semplici quello che sentivoanche perché non sono un medico, luiha risposto che disturbo in italiano nonsignifica niente…”, “..il medico, forsefraintendendomi, mi ha detto che miavrebbe ridotto la dose di farmaco, al-lora io gli ho detto che non avevo richie-sto tutto ciò e lui ha risposto che era luiil medico e che poteva prescrivermi tuttociò che era opportuno..”. Queste e altre

le lamentele che vengono raccolte ogni

giorno dagli Uffici Relazioni con il

pubblico degli ospedali.

Il rapporto medico-paziente, si sa, è

difficile. La colpa? Una diversità di lin-

guaggio, il ‘medichese’contro il parlato

di tutti i giorni, e una diversità di emo-

zioni in gioco, la professionalità del me-

dico contro l’emotività del paziente.

Casi e buoni consigli per migliorare

questo rapporto sono raccolti ne ‘Il lin-guaggio della salute’, libro edito da

Sperling&Kupfer sugli scaffali da mag-

gio.

L’idea nasce da una ricerca inglese che

mette in luce l’incomunicabilità tra me-

dici e pazienti: 22 sono i secondi che il

medico lascia mediamente al malato per

esporre i sintomi prima di interromperlo,

36% sono i pazienti che non ricordano le

indicazioni del medico e 70% sono

quelli che assumono i farmaci in modo

scorretto. Il volume si rivolge a tutti i

professionisti della salute proponendo

modelli teorici e schemi linguistici chiari

senza sigle, tecnicismi, gerundi e parti-

cipi che spersonalizzano il ‘medichese’ a

favore di una grammatica più ‘umana’.

Insomma, un aiuto a mettere in pratica il

buon vecchio ‘mettersi nei panni altrui’.

Non parlarmi, non ti sentoUn libro per risolvere l’incomunicabilità tra medico e paziente

> I PAZIENTI DICONO DI NOI

L’URP raccoglie non solo lamentele, ma anche

lettere di ringraziamento da parte di chi è stato vi-

sitato o ricoverato nel nostro ospedale. Riportiamo

qui alcune frasi riportate in lettere di encomio.

“..Mi ha indirizzata qui. Il medico si è rivelatosubito un’eccezione: studiò attentamente la miadocumentazione, mi diede spiegazioni scientifi-che sull’intervento. Una chiarezza medica che miha restituito fiducia, ma soprattutto è stato il rap-porto di umana cordialità. Il medico anteponeval’Essere alla patologia come fondamento di ana-lisi medica…”

“…Vuole, a quasi quattro mesi da quanto è suc-cesso e che ha lasciato un grande vuoto in pa-renti e tanti amici, ringraziare tutti i medici e i

paramedici del reparto, anche per l’umanità e ilsupporto dimostrato nei riguardi di tutti noi…”

“..Da parte mia conserverò a lungo il ricordo diquesta esperienza e un devoto sentimento di rico-noscenza auguranto al Centro di poter estenderela sua opera laddove ci sono persone soffe-renti…”

“…Alcune indicazioni pratiche:il caffelatte nonda abbastanza energia alla mattina; perché nonproporre anche uno yogurt (0,35 euro cadauno);è vero ci sono i biscotti, ma il saccarosio è ca-riogeno (mentre il fruttosio non lo è);la frutta do-vrebbe comprendere anche il kiwi (2 euro/kgmedio annuo): la vita in reparto è troppo seden-taria e quindi occorre un lassativo naturale…”

Un grazie e qualche ‘suggerimento’

> IL MESE DELLA PREVENZIONE

- Skin Cancer Day – 3 MaggioTorna l’appuntamento con la prevenzione dei tumori della pelle con lo

Skin Cancer Day, giornata nazionale in programma il 3 maggio. Il nostro

Ospedale aderisce mettendo a disposizione i propri specialisti per visite e

consulenze gratuite: sabato 3 maggio i pazienti potranno accedere alle pre-

stazioni presso il Poliambulatorio chirurgico, dalle ore 9.00 alle 13.00.

Le prenotazioni sono effettuabili presso gli sportelli front office o al numero

02 6444.2777 (lun-ven - 8.00-15.30) dal 7 aprile fino a esaurimento posti.

- La Salute in Piazza: il tuo cuore “in forma” – 10 e 11

MaggioMedici e infermieri di Niguarda scendono in Piazza Duomo per effettuare

uno screening gratuito dei cittadini nella fascia più a rischio (35-55 anni).

- Settimana della Tiroide – 13-14-15 MaggioE’ in programma dal 12 al 16 maggio la Settimana Nazionale della Ti-

roide con visite e consulenze gratuite per sensibilizzare i cittadini alla pre-

venzione precoce. Niguarda aprirà al pubblico l’Ambulatorio di

Endocrinologia nei giorni 13-15-16 maggio: potranno essere prenotate

le visite complete (visita + ecografia) a partire dal 14 aprile al numero 02

6444.2461, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 15.30.

- Giornata Nazionale del Respiro – 24 MaggioIl 2008 è l’Anno del Respiro. L’Associazione Italiana Pneumologi Ospe-

dalieri e Ministero della Salute promuovono il miglioramento della qualità

della vita dei malati e la prevenzione delle cause delle patologie respirato-

rie. Sabato 24 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Respiro. La

Pneumologia di Niguarda aderisce alla giornata con l’apertura straordinaria

della fisiopatologia a Villa Marelli.

- Giornata del Sollievo e del Dolore – 25 MaggioIn occasione della VII Giornata Nazionale del Sollievo e del Dolore do-

menica 25 maggio verrà aperto l’Ambulatorio di Terapia del Dolore

per effettuare gratuitamente visite ai pazienti affetti da patologie dolorose

benigne degenerative e neoplastiche. Le visite, della durata di 15 minuti

ciascuna, saranno effettuate dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00

alle ore 16.30, fino a esaurimento posti.

Prenotazioni dal 29 aprile: 02 6444.2777 (lun-ven - 8.00-15.30)

Segue dalla primaNella prima metà del mese di potrà anche tenere

sotto controllo il cuore, con l’iniziativa “La Sa-

lute in piazza: il tuo cuore ‘in forma’” organiz-

zata dalla Fondazione De Gasperis (vedi pag.7) e

che negli anni precedenti ha addirittura permesso

ad alcuni cittadini di individuare una sofferenza

cardiaca mai diagnosticata prima. In primo piano

a metà maggio le patologie della tiroide che col-

piscono oltre sei milioni di italiani. Durante la

Settimana Nazionale della Tiroide la preven-

zione precoce verrà offerta non solo attraverso la

visita ambulatoriale, ma anche con, all’occor-

renza, un esame diagnostico gratuito. L’apertura

straordinaria degli ambulatori durante il weekend

prosegue con la Giornata Nazionale del Re-

spiro con gli specialisti della pneumologia per

sensibilizzare alla prevenzione delle patologie re-

spiratorie. L’ultimo appuntamento del mese è de-

dicato a tutti coloro che soffrono di dolore

dovuto a patologie neoplastiche e degenerative

con la VII Giornata del Dolore e del Sollievo.

Un mese ricco di iniziative per facilitare il rap-

porto dei pazienti con gli specialisti e la preven-

zione.

> SPORT E MEDICINA

Noi & il Ciclismo

Parte in volata la convenzione tra

il nostro Ospedale e la Federa-

zione Ciclistica Italiana (F.I.C.).

Niguarda mette a disposizione dei

ciclisti, agonisti e amatori, i suoi

professionisti per garantire un soc-

corso immediato degli atleti du-

rante gare e manifestazioni.

Saranno coinvolti anche gli orto-

pedici dell’Associazione Osteo-

sintesi, diretta da Dario Capitani,

responsabile dell’Ortopedia di Ni-

guarda.

URP Ufficio Relazioni colPubblico02 6444.2794/2795 (dalle 9.00 alle

12.00 - dalle 13.00 alle 16.30)

[email protected]

13Il Giornale di Niguarda

Occhi puntati su Niguarda

che ha ospitato, lo scorso

marzo a Villa Marelli, il con-

gresso internazionale sulla

Vitreoretina in occasione

della quale sono state presen-

tate le ultime novità nel trat-

tamento chirurgico di tutte

le patologie della retina come

distacco retinico, edema

maculare diabetico, traumi

e patologie oculari. A farla

da padrone la chirurgia mi-

ninvasiva, un campo in cui

la strumentazione impiegata

è in continua evoluzione.

“Per esempio – spiega Giu-

seppe Carlevaro, direttore

dell’Oculistica e organizza-

tore del congresso – le sondehanno ora un diametro che èla metà rispetto a prima.Questo ci permette di bucarel’occhio con forellini moltopiccoli e di non dare punti disutura. Il trauma è quindi mi-nimo rispetto agli interventidi chirurgia tradizionale.Basti pensare che per moltepatologie lo si fa in Day Sur-gery e l’occhio non diventanemmeno rosso egonfio come succe-deva qualche anno fae il decorso post-ope-ratorio è molto piùveloce”. Migliora-

menti che hanno per-

messo di eseguire interventi

sempre più complessi. Come

la vitrerectomia, cioè la ri-

mozione del corpo vitreo,

una gelatina all’interno

dell’occhio che si impregna

di sangue a seguito di un

forte trauma subito. Con la

strumentazione di ultima ge-

nerazione si può ora operare

‘dentro’ all’occhio con tre

sonde: una che rimuove la

gelatina, una che la sostitui-

sce gradualmente con l’ac-

qua per mantenere il tono

dell’occhio, e una che fa

luce, perché l’occhio dentro

è come una caverna buia.

“Finora noi abbiamo ese-guito 1000 interventi in 4anni e mezzo di chirurgia mi-ninvasiva – commenta Carle-

varo - In Lombardia siamo iprimi e, non per vantarci, di-stanziamo molto gli altriteam per questo tipo di inter-vento. Siamo un po’ comeFausto Coppi quando an-dava in fuga e lasciava indie-tro il gruppo”.

Il Giornale di NiguardaPeriodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera -

Ospedale Niguarda Ca’ Granda - MilanoDIRETTORE RESPONSABILE: PASQUALE CANNATELLI

Coordinatore Editoriale:Monica CremonesiIn redazione: Cinzia Pozzi, FedericoRossi e Giovanni MauriMarketing: Matteo StoccoDirezione e redazione:Piazza Ospedale Maggiore 3 - 20162Milano - tel. 02 6444.2562 - [email protected]: Archivio Niguarda copyrightProgetto grafico: Lara Angonese

Stampa: STEM EDITORIALE SPA - Via Brescia 22 - 20063 Cernusco sulNaviglio - Milano - tel. 02.92104710Tiratura: 30.000 copieReg. Tribunale Milano:n. 326 del 17 maggio 2006Pubblicità: Spada Pubblicità - 02.24.30.85.60- Fax 02.24.30.01.56www.spadapubblicita.it.Pubblicato online sul sito:www.ospedaleniguarda.it

> CONGRESSO INTERNAZIONALE

“Il Fausto Coppi della chirurgia mininvasiva”Niguarda ‘in fuga’ sulle patologie dell’occhio

> AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

Usa bene i farmaciCosa devo sapere prima

di assumere un far-

maco?

Cosa devo comunicare

al medico che mi pre-

scrive una terapia?

Dove conservare i far-

maci? Cosa sono gli

equivalenti?

Per rispondere a queste

domande l’Agenzia

Italiana del farmaco

(AIFA) ha redatto

l’opuscolo “Usa bene i

farmaci”, per infor-

mare ed educare i citta-

dini.

La guida è scaricabile

on line dal sito

www.agenziafarmaco.it

.

La finanziaria 2008 ha riproposto anche

quest’anno la possibilità per i contri-

buenti di destinare, senza alcuna spesa a

loro carico, una parte delle imposte do-

vute allo Stato al sostegno di attività di

rilevanza sociale. Basta mettere nella

dichiarazione dei redditi la propria

firma nel riquadro destinato al “soste-

gno volontariato e organizzazioni non

lucrative di utilità sociale (ONLUS),

delle associazioni di promozione sociale,

delle associazioni e fondazioni” e indi-

care il codice fiscale (CF) dell’organiz-

zazione scelta tra quelle iscritte

nell’apposito registro dell’Agenzia delle

Entrate.

Su www.ospedaleniguarda.it/content/vo-

lontariato l’elenco completo delle asso-

ciazioni accreditate che sostengono

l’attività dell’Ospedale a cui è possibile

destinare il 5 per mille. E’ possibile aiu-

tare Niguarda anche effettuando una do-

nazione direttamente sul c/c bancario

o c/c postale dell’Ospedale o soste-

nendo direttamente l’attività di una delle

associazioni.

> DICHIARAZIONE DEI REDDITI

5 per mille: aiuta chi ci aiuta

> PER INFORMAZIONIUfficio Relazioni col [email protected]

> PER INFORMAZIONIOculistica

02 6444.2527

[email protected]

L’Associazione Regionale Lom-

bardia Infermiere/i ha organizzato

un concorso fotografico aperto agli

studenti del Corso di Laurea in In-

fermieristica e Infermieri, dal titolo

“Infermiere sei connesso? – Sicu-

rezza del paziente: gli strumenti in-

formatici a supporto dell’assistenza

infermieristica”. Il primo premio è

stato assegnato alla coordinatrice

ed alcuni infermieri del Servizio

Dialisi (F. Marino, A. Galbussera,

S. De Fazio e A. Sarzi).

> CONCORSO FOTOGRAFICO

Infermiere….sei connesso?Ecco il vincitore

15Il Giornale di Niguarda

> PAROLE AL VENTO

L’embolia può essere cerebrale, quando l’embolo è in

un’arteria che irrora il cervello e dà frequentemente ori-

gine all’ictus, o polmonare, generalmente causato da una

trombosi venosa dalla quale si distacca un coagulo di san-

gue. A seconda della natura del coagulo si riconoscono

anche l’embolia adiposa, l’embolia da liquido amnio-

tico, l’embolia settica, l’embolia tumorale. Sono fattori

di rischio fumo, sovrappeso, gravidanza, terapie ormo-

nali, precedenti trombosi o flebiti. La terapia consiste

nel rimuovere l’embolo dove possibile con un’operazione

chirurgica oppure attraverso farmaci che sciolgano i coa-

guli di sangue.

Embolo EMBOLO _ bolla di gas o coagulo di sangue che blocca in modo parziale o totaleil flusso in una vena o in un’arteria. L’ostruzione del vaso è detta embolia.

Nuova linfa al nostro corpoDi nuovo attivo il day Hospital per il linfodrenaggio

> RIABILITAZIONE

Quando i linfonodi, centra-

line del sistema immunitario

presenti in varie aree del

corpo come collo e ascelle,

sono compromessi da una

malattia o asportati con un

intervento chirurgico si ha

un ristagno di linfa nei tessuti

che si manifesta con un ri-

gonfiamento anomalo della

regione interessata. Utile ap-

proccio è un drenaggio lin-

fatico manuale, un trattamento che

attraverso manovre specifiche favorisce

sia “il riassorbimento” che “lo smalti-

mento” della linfa stimolando diretta-

mente i capillari linfatici e “formando”

vie alternative che ne consentano il tran-

sito. Per far fronte alle molte richieste,

da settembre 2007 la Medicina Riabili-

tativa e Neuroriabilitazione di Niguarda

ha riaperto il Day Hospital per il tratta-

mento dei linfedemi “In particolare –

spiega Giovanna Beretta, direttore di

Medicina Riabilitativa e Neuroriabilita-

zione - la nostra attenzione si è focaliz-zata sulla prevenzione e la cura del

‘braccio grosso’ nelle donne operate ditumore alla mammella. Le pazienti im-parano a conoscere il proprio linfedemae ad attivare tutta una serie di norme‘igieniche’ della pelle per evitare l’in-sorgenza di complicanze infettive”. Ilservizio opera in stretta collaborazione

con la Dietetica e Nutrizione Clinica

perché disordini alimentari e sovrappeso

determinano sempre un peggioramento

del linfedema.

Dalle nuvole….Si chiama ‘sindrome della classe economica’ ed è il

rischio di embolia polmonare che corrono i passeggeri

di un aereo. Ma solo quelli della

classe economica, dove i sedili,

spesso scomodi e ravvicinati, co-

stringono il passeggero a stare se-

duto con le gambe rattrappite per

un lungo tempo bloccando il flusso

di sangue negli arti.

Il rischio di embolia aumenta se

alla postura si aggiunge la pressu-

rizzazione dell’interno dell’ae-

reo, che favorisce la maggiore

coagulazione del sangue: un grumo di sangue si forma

nelle vene delle gambe, si rompe, manda in circolo

frammenti che viaggiano verso il cuore e poi arrivano

nel polmone facendolo soffocare. Su 1 milione di pas-

seggeri l’embolia polmonare ne

colpisce 27, in genere chi è già pre-

disposto per la presenza di altri fat-

tori di rischio.

Per viaggi più lunghi di 6 ore le ho-

stess insegnano: i rischi ad alta

quota si riducono con calze conte-

nitive, molta acqua e poco alcol,

niente stivali e indumenti troppo

stretti, movimento ritmico di

gambe e piedi.

…ai fondali mariniLo sanno bene i subacquei: dopo un’immersione si risale

in superficie molto lentamente, a una velocità non supe-

riore ai 10 metri al minuto. Una norma di sicurezza per

evitare la ‘malattia da decompressione’, che in casi

estremi sfocia nell’embolia cerebrale. A grandi profondità

la pressione esercitata dall’acqua è enorme e i tessuti del

corpo umano, sotto pressione, assorbono più gas del nor-

male: se la risalita è troppo veloce i gas accumulati, so-

prattutto l’azoto, si dilatano formando delle bollicine negli

organi nei quali il gas si era disciolto (soprattutto articola-

zioni ed encefalo) e che in casi estremi arrivano nell’aorta

o nel cuore perché la risalita è con la testa verso l’alto.

Vertigini, disorien-

tamento, cianosi,

difficoltà respira-

torie, disturbi car-

diaci: con questi

segnali d’allarme il

sub, appena fuori

dall’acqua, deve es-

sere subito portato

in camera iperbarica

per limitare i danni.

I servizi disponibili

Linfodrenaggio manuale (LDM)

tecnica di massaggio manuale con

cui si stimola una maggiore attività

dei vasi linfatici e delle stazioni

linfonodali.

Terapia compressiva con ben-

daggi compressione continua del

linfedema con particolari fascia-

ture e/o guaine elastiche per nor-

malizzare l’afflusso e drenaggio

della linfa.

Rieducazione motoria migliora-

mento di mobilità articolare, forza

e resistenza muscolare, respira-

zione.

Pressoterapia drenaggio mecca-

nico con un apparecchio nel quale

si inserisce l’arto edematoso.

Medicina Riabilitazione e Neuroriabilitazione

tel. 02 6444.2448 - [email protected]

> PER INFORMAZIONI

Basta con le code fastidiose agli sportelli: il front of-

fice del nostro ospedale ha adottato un nuovo stru-

mento per favorire l’eliminazione delle possibili

code. I pazienti che devono fare l’accettazione

presso gli sportelli del Padiglione 12 (Antonini-

Rossini) e presso i poliambulatori chirurgico e

medico troveranno un totem (fornito da Smart TV)

che consente di essere subito indirizzati verso lo

sportello idoneo alla richiesta di prestazione. Oltre

alle indicazioni di sportello, il totem stabilisce delle

priorità d’accesso. I diversamente abili hanno im-

mediato accesso agli sportelli.

> NOVITA’ AGLI SPORTELLI

Arrivano gli “elimina-code”