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Il canale creditizio di trasmissione della politica monetaria e degli
shock finanziari: fondamenti teorici ed evidenza empirica
prof. Giovanni FerriEconomia delle scelte finanziarie e di
portafoglioLezione 8
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In questa lezioneI fondamenti teorici del credit channel:
- modelli Bernanke-Blinder (1988) [IS-LM-CC] e Bernanke, Gertler e Gilchrist (1996) [acceleratore finanziario];
- Tassonomia: balance sheet e lending channel;L’evidenza empirica sul credit channel:
- cosa succede dopo una stretta monetaria? I fatti;- evidenza sui paesi industrializzati;- evidenza sulla crisi asitica del 1997-98.
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Fondamenti teorici: da cosa deriva il credit channel?Fondamenti teorici del canale creditizio: problemi informativi nei mercati finanziari Stiglitz e Weiss (1981), per primi, e un’ampia letteratura seguente mostrano che la presenza di asimmetria informativa tra creditore e debitore giustifica equilibri di mercato con razionamento quantitativo del credito [Stiglitz e Weiss (1981), Credit Rationing in Marketswith Imperfect Information, American Economic Review 71:
393-410] ovvero, anche senza razionamento, situazioni specifiche per alcune classi di debitori
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Stiglitz e Weiss (1981)
Tasso d’interesse svolge una duplice funzione in condizioni che implicano il razionamento del credito:Ruolo selettivo (selezione avversa);Ruolo di incentivo (azzardo morale)
Le banche che concedono prestito sono interessate sia al tasso di interesse (remunerazione) che al rischio del prestito. Il tasso di interesse influisce sulla rischiosità del prestito sia: 1)attraverso il potenziale ordinamento dei debitori (selezione avversa), sia 2) influenzando le azioni dei debitori (l’effetto incentivo)
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Stiglitz e Weiss (1981)- segue 1
Razionamento del credito: tra i potenziali debitori che apparentemente hanno lo stesso profilo di rischio, alcuni riceveranno il prestito ed altri no, seppure questi ultimi sarebbero disposti a pagare un tasso di interesse più elevato del tasso di interesse di equilibrio (r^*) oppure esiste un gruppo di individui nella popolazione che, con una data offerta di credito, non è in grado di ottenere prestiti per qualsiasi tasso di interesse (più elevato di r^*)
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Stiglitz e Weiss (1981)- segue 2
Ruolo selettivo del tasso di interesse:Per un dato tasso di interesse (r) vi è un valore θ^ di rischiosità dell’investimento tale che un’impresa pende a prestito solo se θ> θ^; man mano che r aumenta, i debitori diventano più rischiosiMan mano che il tasso di interesse aumenta, aumenta il valore critico di θ, al di sotto del quale gli individui nn chiedono prestiti
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Stiglitz e Weiss (1981)- segue 3
Per la banca, il rendimento atteso del prestito è una funzione decrescente del rischioSe vi è un numero discreto di prenditori (o di tipi di prenditori) ognuno con un differente livello di rischiosità θ, allora il guadagno atteso del prestatore E[ρ(r^)] non sarà funzione monotonica di r^, poiché coll’uscita dal mercato di ogni ognigruppo successivo c’è una caduta discreta in E[ρ]
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Stiglitz e Weiss (1981)- segue 4
Ogniqualvolta il guadagno della banca E[ρ(r^)] presenta un punto di massimo interno esiste una funzione di offerta dei fondi tale per cui un equilibrio competitivo conduce al razionamento del credito
Equilibrio tra LSe LD = rm (non ottimale per la banca), quindi per la banca il tasso ottimale è r^* (banca può influire sui prezzi);n r^* la banca realizza maxrendimento quindi si ha un eccesso di fondi z
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Stiglitz e Weiss (1981)- segue 5In una situazione in cui vi sia razionamento del credito, un aumento dell’offerta di credito LS non determina mutamenti
del tassi di interesse, ma solo una riduzione dell’eccesso di domanda (z).
↑ LS determina ↓ z ma non modifica r* per la banca, ma se eccesso LD viene riassorbito → ↑ LS
modificheranno r*.
Implicazione di politica economica: opportunità di usare manovre monetarie espansive senza modificare r* e migliorare le condizioni del mercato del credito.
Se ↑ r i ricavi della banca sono sottoposti a due tensioni contrapposte:
1) Effetto + dato da ↑ Prezzo;2)Effetto – dato dall’uscita dal mercato dei debitori a basso rischio
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Stiglitz e Weiss (1981)- segue 6Ruolo di incentivo del tasso di interesse (azzardo
morale):se in corrispondenza di un certo tasso di interesse un’impresa neutrale al rischio è indifferente fra due progetti (“i” e “j”), un aumento del tasso la porterà a scegliere quello più rischioso.il rendimento atteso per la banca è ridotto da un aumento del tasso di interesse (r^), l’impresa è indifferente tra due progetti j e k, con distribuzioni Fj(R) e Fk(R) e con l’investimento j che ha maggiore possibilità di finire in bancarotta di k, ed esiste una distribuzione di Fl(R) tale che:a)Fl(R) rappresenta una trasformazione invariante nella media delle distribuzioni Fj(R); b)Fk(R) soddisfa una relazione di dominanza con Fl(R) cioè Fl(R) > Fk(R) per ogni R
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Fondamenti teorici (segue – 1)Dato che banche si specializzano nella raccolta di informazioni sui debitori per la loro attività di screening/monitoring, si hanno tipicamente tre possibilità per l’accesso dei debitori ai finanziamenti esterni (fig. 1):
- problemi asimmetria informativa massimi⇒ niente finanziamenti esterni (solo autofinanziamento);
- problemi intermedi ⇒ finanziamenti esterni (ma solo dalle banche);
- problemi asimmetria informativa minimi ⇒finanziamenti esterni dalle banche e dai mercati finanziari
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Fondamenti teorici (segue – 2)Asimmetria informativa e finanziamenti
PROBLEMI INFORMATIVI E ACCESSO AL FINANZIAMENTO
INTENSITA' (DECRESCENTE) PROBLEMI INFORMATIVI
PROBLEMI INFORMATIVIMASSIMI => SOLO
AUTOFINANZIAMENTO
PROBLEMI INFORMATIVIINTERMEDI => AUTOFINANZ.
& CREDITO BANCARIO
PROBLEMI INFORMATIVIMINIMI => AUTOFIN. &
CREDITO & MERCATI FINANZ.
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Fondamenti teorici (segue – 3)Bernanke e Blinder (1988)
Il modello macroeconomico del canale creditizio di Bernanke e Blinder [Bernanke e Blinder (1988), Credit, Money and Aggregate Demand, American Economic Review 78: 435-39]
Ipotesi imperfetta sostituibilità credito/titoli per garantire anche l’equilibrio nel mercato del credito occorre integrare il modello IS-LM
Se non c’è razionamento del credito, debitori e prestatori scelgono mix credito-titoli (sostituti imperfetti) in base ai relativi tassi di interesse
Esprimiamo la domanda di credito con ove ρ=tasso interesse sul credito, i=tasso sui titoli; y=PIL e inoltre
),,( yiLLd ρ=
0<L 0>L 0>Lρ i y
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Fondamenti teorici (segue – 4)Bernanke e Blinder (1988)
Il vincolo di bilancio delle banche èove Bb sono i titoli detenuti dalle banche; Ls èl’offerta di credito; E è il capitale delle banche; Dsono i depositi delle banche e τ è il coefficiente di riserva obbligatoria
Se ne deriva un’offerta di credito ove e
Condizione di equilibrio nel mercato del credito è: [1] L(ρ, i, y) = λ(ρ, i)D(1 - τ)Mercato monetario descritto dalla LM tradizionaleSi assume che la domanda di riserve libere da parte delle banche sia
)1( τ−=++ DELB sb
)1(),( τρλ −= DiLs 0>ρλ 0<iλ
)1()( τε −= DiR
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Fondamenti teorici (segue – 5)Bernanke e Blinder (1988)
Offerta depositi e –ignorando il circolante– di M èdato da riserve R per moltiplicatore monetario
mentre la domanda di depositi sarà funzione di y e di i. In equilibrio avremo:
[2] D(i, y) = m(i)R
Mercato dei beni: vale la IS tradiz. In equilibrio:[3] y = Y(ρ, i)
Sostituendo [2] in [1] si ha una funzione per ρ:[4] ρ = ϕ(i, y, R) ove
)]1()(/[1)( τε −= Diim
dove 0<iD 0>yD 0>im
dove 0<ρY 0<iY
0>iφ 0>yφ 0<Rφ
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Fondamenti teorici (segue – 6)Bernanke e Blinder (1988)
Sostituendo la [4] nella [3] si ottiene:[5] y = Y(i, ϕ(i, y, R))questa è la curva CC (Commodity & Credit) riconducibile alla teoria di Patinkin. In equilibrio deve ora valere la CC assieme alla IS e alla LM
Si torna da IS-LM-CC a IS-LM classica se vale una delle seguenti condizioni:
1)2)3)
−∞→ρL perfetta sostituibilità credito/titoli per i debitori
∞→ρλ perfetta sostituibilità credito/titoli per i prestatori
0=ρY domanda beni insensibile tasso sui prestiti
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Fondamenti teorici (segue – 7)Bernanke e Blinder (1988)
Y
i
IS
CCLM
i, ρ
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Fondamenti teorici (segue – 8)Modello acceleratore finanziario
Riferimento al modello dell’acceleratore finanziario di Bernanke, Gertler e Gilchrist [Bernanke, Gertler e Gilchrist (1996), The Flight to Quality and the FinancialAccelerator, Journal of Economics and Statistics]
In tale modello, la restrizione monetaria riduce il capitale netto delle imprese e, divenendo queste più rischiose, le banche attuano una restrizione creditizia più marcata per le imprese con maggiori problemi di asimmetria informativa ex ante (flight to quality), proprio quelle che maggiormente dipendono dal credito bancario
Così lo shock negativo viene amplificato attraverso l’aumento dei vincoli finanziari che, a loro volta, possono ampliare la recessione
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Tassonomia: balance sheet e lending channelCfr. due paper di survey della letteratura: [Bernanke e
Gertler (1995), Inside the Black Box: The Credit Channel of Monetary Policy Transmission, Journal of Economic Perspectives; Hubbard (1995), Is there a credit channel for monetary policy?, Economic Review Federal Reserve Bank of St. Louis]
Bernanke-Gertler ribadiscono credit channel non alternativo ma aggiuntivo al money channel:
According to the credit channel theory, the direct effectsof monetary policy on interest rates are amplified byendogenous changes in the external finance premium (EFP) (the difference in cost between funds raisedexternally, issuing equity or debt, and funds generatedinternally, retained earnings. The size of the EFP reflectsimperfections in the credit markets that drive a wedgebetween the expected return received by lenders and the costs faced by potential borrowers … if monetarypolicy raises open-market interest rates the EFP tendsto raise … and the impact of monetary policy on the costof borrowing broadly defined – and, consequently, on real spending and real activity – is magnified
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Tassonomia (segue – 1)Il balance sheet channel è l’effetto negativo della stretta monetaria su profitti e valore attività dei debitori, es. capitale netto, cash flow e liquidità
aumento premio al rischio ed EFP accresce lo wedge rispetto ai tassi di interesse privi di rischio
Il bank lending channel sottolinea ripiego offerta di prestiti delle banche dopo la stretta monetaria
Stretta monetaria ⇒ tasso T-bills ↑Banche non possono aumentare altrettanto tasso depositi (per riserva obbligatoria) ⇒ banche perdono depositi
Se banche non indifferenti tra prestiti e titoli ⇒stretta offerta credito
Se ci sono debitori banco-dipendenti ⇒ lo wedgetra loro tasso debitore e tasso T-bill aumenta
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Tassonomia (segue – 2)Vediamo una semplice formalizzazione:Tasso interesse pagato da imprese sul mercato —corporate debt market rate (CDMR)— può scriversi come:
[1] CDMR = RF + GRP RF=tasso privo di rischio (T-bills) e GRP=generalrisk premium del settore privato pari allo spreaddi tasso tra titoli emessi dalle imprese e dal Tesoro
Il tasso sui prestiti ha tre componenti distinte:[2] LR = RF + GRP + BDBSS ≡ CDMR + BDBSSRF, GRP e CDMR come sopra e BDBSS=spreadspecifico per i debitori banco-dipendenti, pari al divario tra tasso sui prestiti e tasso sui titoli emessi dalle imprese
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Tassonomia (segue – 3)
Il grafico seguente schematizza il bank lendingchannel e rappresenta anche impatto flight toquality. Il grafico riporta la quantità e il tasso sui prestiti rispettivamente in asse x e y. Prendendo LD0 (domanda di prestiti) come data, ipotizziamo che solo l’offerta si muova: il bank lendingchannel effect è rappresentato dallo spostamento parallelo da LS0 a LS1; invece, il flight to qualityeffect è dato dalla rotazione antioraria da LS1 a LS2. Il primo effetto peggiora le condizioni di accesso al credito ugualmente per tutti i debitori, mentre il secondo le peggiora di più per i debitori che pagavano tassi più alti, cioè quelli con asimmetrie informative ex ante maggiori.
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Tassonomia (segue – 4)
LS0
LS1LS2LD0
L
r
L0L1L2
r0
r1
r2
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L’evidenza empirica sul credit channel:i fatti dopo la stretta monetaria1) La stretta monetaria inattesa ha solo effetti
transitori sui tassi di interesse ma seguono forti cadute del PIL e del livello dei prezzi;
2) Domanda finale cala rapidamente; produzione segue riduzione domanda, ma solo con ritardo, scorte si gonfiano nel breve periodo ma alla fine calano contribuendo fortemente a ridurre il PIL;
3) Calo massimo investimenti edilizia residenziale; spesa beni di consumo (durevoli e non) segue a ridosso;
4) Alla fine calano anche gli investimenti fissi in risposta alla stretta monetaria, ma il calo si verifica solo dopo la caduta di domanda e produzione
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L’evidenza empirica sul credit channel:i fatti dopo la stretta monetaria (segue – 1)Le figure 1, 2 e 3 presentano le risposte stimate in
un VAR. Come si conforma questa evidenza alla visione convenzionale della trasmissione monetaria?
In genere, bene: poiché i prezzi sono rigidi nel breve periodo, l’aumento dei tassi a breve (Federal Funds) accresce il tasso reale e fa calare la domanda aggregata. Risposta lenta deflatore del PIL subito dopo la stretta monetaria (fig. 1) e risposta veloce domanda finale (fig. 2) sono coerenti con questo scenario
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L’evidenza empirica sul credit channel:i fatti dopo la stretta monetaria (segue – 2)
RISPOSTE DI PRODUZIONE, PREZZI E FED FUND RATE A UNO SHOCK DI POLITICA MONETARIA
(shock di una deviazione standard al Fed Fund Rate)
-0.003
-0.002
-0.001
0
0.001
0.002
0.003
0.004
0.005
0.006
0.007
0.008
0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48
MESI
PIL REALEDEFLATORE PIL
FED FUND RATE
Figura 1
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L’evidenza empirica sul credit channel:i fatti dopo la stretta monetaria (segue – 3)
RISPOSTE DI DOMANDA FINALE E SCORTE A UNO SHOCK DI POLITICA MONETARIA(shock di una deviazione standard al Fed Fund Rate)
-0.0016
-0.0012
-0.0008
-0.0004
0
0.0004
0.0008
0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48
MESI
DOMANDA FINALE
SCORTE
Figura 2
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L’evidenza empirica sul credit channel:i fatti dopo la stretta monetaria (segue – 4)
RISPOSTE COMPONENTI DELLA SPESA A UNO SHOCK DI POLITICA MONETARIA(shock di una deviazione standard al Fed Fund Rate)
-0.0007
-0.0006
-0.0005
-0.0004
-0.0003
-0.0002
-0.0001
0
0.0001
0.0002
0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48MESI
CONSUMI DUREVOLI
CONSUMI NON DUREVOLI
INVESTIMENTI RESIDENZIALI
INVESTIMENTI FISSI DELLE IMPRESE
Figura 3
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L’evidenza empirica sul credit channel:i fatti dopo la stretta monetaria (segue – 5)Però emergono tre puzzles:1) Dimensione effetti: piccoli aumenti del tasso di
interesse causano grossi cali domanda finale e PIL studi empirici faticano a trovare risposte così grosse delle varie componenti della domanda privata a piccoli aumenti del tasso;
2) Tempistica effetti: aumento tassi di interesse indotto dalla stretta monetaria è di breve durata, ma alcune componenti della domanda iniziano a calare solo dopo molto tempo (fig. 3);
3) Composizione effetti sulla spesa: stretta monet. influenza soprattutto tassi a breve, ma effetti più intensi sulle componenti di lunga durata (es. investimenti in edilizia residenziale, fig. 3).
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L’evidenza empirica sul credit channel:paesi industrializzatiGran parte della letteratura è sugli USA:Kashyap, Stein e Wilcox mostrano che, dopo la stretta monetaria, cresce spread tra commercial paper e T-bill [Kashyap, Stein e Wilcox (1993), MonetaryPolicy and Credit Conditions: Evidence from the Composition of External Finance, American Economic Review 83: 78-98]
Gertler, Hubbard e Kashyap trovano che un aumento dello spread è buon previsore di successivo calo investimenti [Gertler, Hubbard e Kashyap (1991), Interest Rate Spreads, Credit Constraints, and Investment Fluctuations: An Empirical Investigation, in Hubbard, R.G., ed. Financial markets and financial crises, NBER, Chicago and London: University of Chicago Press, pp. 11-31]
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L’evidenza empirica sul credit channel:paesi industrializzati (segue – 1)Si suppone che le piccole e medie imprese (PMI)
siano quelle con asimmetrie informative ex antemaggiori. In linea con ciò, Gertler e Gilchristmostrano che gli effetti negativi della restrizione monetaria sono più forti per le PMI che per le altre imprese [Gertler e Gilchrist (1994), Monetary Policy, Business Cycles and the Behavior of Small Manufacturing Firms, Quarterly Journal of Economics 309-40]
Poi si suppone che il bank lending channel sia maggiore per le piccole banche. In linea con ciò, Kashyap e Stein trovano che restrizione monetaria induce restrizione creditizia più forte per piccole che per grandi banche [Kashyap e Stein(1994), Monetary Policy and Bank Lending, in Mankiw (ed.) Monetary Policy, University of Chicago Press, Chicago]
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L’evidenza empirica sul credit channel:paesi industrializzati (segue – 2)Offerta credito cala non solo per stretta monetaria ma anche per restrizione regolamentare. Es., studiando l’introduzione inizio ’90 di Basilea I, Peek e Rosengren trovano maggiore calo prestiti per banche meno capitalizzate inizialmente[(1995), The Capital Crunch: Neither a Borrower nor a Lender Be, Journal of Money, Credit and Banking, 625-38]
Per l’Italia, con tecnica VAR Buttiglione e Ferri[(1994), Monetary Policy Transmission via Lending Rates in Italy: Any Lessons from Recent Experience?, Banca d’Italia, Temi di
discussione 224] e Bagliano e Favero [(1995), Canale creditizio del meccanismo di trasmissione della politica monetaria ed intermediazione bancaria. Un’analisi empirica, Università
Bocconi, CEMF Paolo Baffi, wp n. 91] trovano che tasso prestiti aumenta più di tasso titoli Stato dopo shock monetario
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L’evidenza empirica sul credit channel:paesi industrializzati (segue – 3)Ancora per l’Italia, Gambacorta [(2005), How do banks
set interest rates?, Banca d’Italia, Temi di discussione 542]
trova che, nel breve periodo, il tasso sui prestiti cresce di meno per le banche più liquide e capitalizzate.
Per l’area euro, Angeloni et al. [Angeloni, Kashyap, Mojon (2003), Monetary Policy Transmission in the Euro Area,
Cambridge University Press] trovano evidenza di credit channel. Usando un VAR nonlineare, Gambacortae Rossi [(2007), Modelling bank lending in the Euro area: a
non-linear approach, Banca d’Italia, Temi di discussione 650]
mostrano che le restrizioni monetarie hanno un impatto maggiore sul credito bancario, PIL reale e prezzi rispetto alle fasi espansive, in coerenza col verificarsi di un effetto “flight to quality”.
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L’evidenza empirica sul credit channel:paesi industrializzati (segue – 4)Conigliani, Ferri e Generale [(1997), The Impact of Bank-Firm Relations on the Propagation of Monetary Policy Squeezes: An Empirical Assessment for Italy, BNL Quarterly Review 271-99]
usano il credito accordato per identificare spostamenti nell’offerta. Siccome in Italia (ma non
solo) le linee di credito accordate non utilizzate non costano al debitore (opzione a costo zero). Cosìegli chiede linee di credito ben oltre quanto la banca sia disposta a dare. Ne deriva che è la banca a razionare il credito accordato, mentre i debitori non hanno mai incentivi a chiederne una riduzione. Quindi se, dopo la stretta creditizia, si ha una riduzione del credito accordato, questo identifica univocamente uno spostamento sfavorevole dell'offerta.
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L’evidenza empirica sul credit channel:paesi industrializzati (segue – 5)Altro discorso è l’impatto sul bank lending channeldelle relazioni di clientela banche-debitori. Relazione banca-impresa forti ha vari importanti effetti, es.: (i) mediante un più strutturato rilascio di informazioni private dal debitore alla banca, riduce il grado di asimmetria informativa; (ii) consente alla banca di prestare all’impresa avendo un orizzonte temporale più lungo, al limite entrando in un rapporto di intertemporalprofit sharing con l’impresa. Conigliani et al. mostrano che, dopo la stretta monetaria, costo del credito e disponibilità credito accordato peggiorano di meno per le imprese che vantano rapporti di clientela più stretti con le banche.
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L’evidenza empirica sul credit channel:paesi industrializzati (segue – 6)Nello stesso senso risultati Angeloni et al. [Angeloni, Buttiglione, Ferri e Gaiotti (1995), The Credit Channel of MonetaryPolicy Across Heterogeneous Banks: The Case of Italy, Banca
d’Italia, Temi di discussione 256], i quali trovano che l’aumento dei tassi sui prestiti in seguito alla stretta monetaria è significativamente inferiore per le banche che prestano sulla base di relazioni di clientela più strette
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L’evidenza empirica sul credit channel:evidenza crisi asiatica 1997-98Un caso molto studiato è la crisi asiatica del 1997-98, che colpì Corea, Filippine, Indonesia, Malesia e Tailandia. Alla crisi finanziaria e di cambio si rispose con politiche monetarie restrittive in un ambiente imprenditoriale ad alto leverage(leverage=debito/capitale proprio) e, perciò, fortemente esposto a balance sheet channel e bank lending channel
Facciamo riferimento ad alcuni di questi studi:Domaç et al. [Domaç, Ferri e Kawai (2002), Lessons from the
Credit Crunch in East Asia, World Bank, mimeo] trovano evidenza nella crisi asiatica di un diffuso credit crunch, connesso al credit channel.
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L’evidenza empirica sul credit channel:evidenza crisi asiatica 1997-98 (segue – 1)Che cos’è un credit crunch? Secondo il Council of Economic Advisors (1991), è “una situazione in cui l’offerta di credito viene ristretta al di sotto del livello solitamente associato ai tassi di interesse di mercato prevalenti e al livello corrente di profittabilità dei progetti di investimento”
Il credit crunch danneggia l’economia riducendo i finanziamenti esterni alle imprese “buone”: provocandone il fallimento o limitandone l’attivitàsotto al potenziale. Le PMI sono più danneggiate poiché dipendono solo dal credito bancario come fonte di finanziamento esterno
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L’evidenza empirica sul credit channel:evidenza crisi asiatica 1997-98 (segue – 2)Gli indicatori del credit crunch:• Aumento del tasso di interesse reale;• Aumento spread tasso prestiti – tasso privo di rischio;
• Caduta (nel tasso di crescita) dei prestiti reali;• Flight to quality dei depositanti: (i) tra banche interne (ii) da banche interne a banche straniere;
• Flight to quality delle banche (es. titoli di Stato);• Caduta sproporzionata nel credito alle PMI;• Aumento tasso di rifiuto domande di credito;• Più breve scadenza dell’intermediazione;• Calo linee credito “pre-committed” (accordato)
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Evidenza crisi asiatica (segue – 3) – Aumento tasso di interesse reale in Corea
K.1 Real Lending and Overnight Rates(Overdraft loan rate or overnight call rate minus average of annualized CPI inflation in the current and previous month)
-10
0
10
20
9701
9702
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9907
Overnight Call Rate
Overdraft Loan Rate
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Evidenza crisi asiatica (segue – 4) – Ampliarsi spread tassi prestiti – privo di rischio in Corea
0
5
10
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25
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9907
LENDING - CORPORATE BOND
CORPORATE BOND - GOVERNMENT BOND
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Evidenza crisi asiatica (segue – 5) – Flight toquality depositi tra banche interne: Indonesia
0
50000
100000
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200000
97:01 97:03 97:05 97:07 97:09 97:11 98:01 98:03 98:05 98:07 98:09
For.&Joint Banks Private Banks State Banks
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Evidenza crisi asiatica (segue – 6) – Caduta sproporzionata nel credito alle PMI: Indonesia
2
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Evidenza crisi asiatica (segue – 7) – Aumento tasso di rifiuto domande di credito: Malesia
0
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97:01 97:03 97:05 97:07 97:09 97:11 98:01 98:03 98:05 98:07 98:09 98:11
In terms of numberIn terms of amount
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Evidenza crisi asiatica (segue – 8)Altri riscontri al credit channel nella crisi asiatica –che, si ricorda, è una crisi finanziaria con stretta monetaria (e regolamentare):
Ferri e Kang [Ferri e Kang (1999), The credit channel at work: Lessons from the financial crisis in Korea, Economic Notes: 195-
221] trovano bank lending channel in Corea e, in linea con Peek-Rosengren (1995), restrizione credito maggiore per banche meno capitalizzate
Domaç e Ferri [Domaç e Ferri (1998), Did the East Asian CrisisDisproportionately Hit Small Businesses in Korea?, Economic
Notes, No. 3], in linea con Gertler-Gilchrist (1994), trovano che produzione industriale PMI risponde più di quella delle altre imprese all’impatto negativo della stretta monetaria in Corea