il BARBARIGO febbraio-marzo 2014

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ORGOGLIO DI ESSERE NOI a tutti quelli che lavorano all’istituto, cono- sciuto e apprezzato per la sua serietà e qua- lità di proposta formativa; agli ex allievi, che recuperano nella memoria dei giorni al Barbarigo valori e aspetti fon- danti della vita di adesso, “radici” preziose da cui oggi ricavare frutti; agli amici della scuola cattolica, della Diocesi di Padova, agli amici degli amici: perché il nostro Istituto vuole continuare a incarnare ed esprimere al meglio la tradizione e la passione educativa della Chiesa padovana, di tante persone che, in ruoli diversi, hanno seguito e formato i giovani. In un tempo in cui la Chiesa italiana riscopre l’interesse e la cura per la scuola – per tutti quelli che vivono a scuola, ma per gli studen- ti in particolare – ci piace evidenziare il con- tributo specifico che il Barbarigo ha dato (Continua a pagina 2) ILBARBARIGO NUMERO 17 “Sono orgoglioso della scuola che frequen- tano i miei figli!”. Così, qualche settimana fa, ha concluso un colloquio “impegnativo” un papà, che da anni conosce e ha scelto il Bar- barigo per i figlioli. Comincio da questa sin- tetica testimonianza, alla quale si potrebbero unire i grazie dei genitori che hanno ritrova- to serenità familiare grazie alla nostra scuo- la, per chiedere di “condividere” (quasi un like di Facebook) questo orgoglio. Lo pro- pongo a tutti: agli studenti, per rendersi conto della fortu- na di essere al Barbarigo, con tutte le op- portunità che la nostra scuola offre di gior- no in giorno; ai genitori, che possono trovare collabora- zione, dialogo e disponibilità nell’accompa- gnare i figli alla maturità scolastica e perso- nale; In questo numero Passa parola! Questo notiziario viene inviato a circa 2500 indirizzi; invitiamo tutti a “passar parola” (=inoltrare la mail con il notiziario) a persone che po- trebbero essere interessate a conosce- re la vita del Barbarigo. Grazie! - Partono le iscrizioni al prossimo anno scolastico! - I risultati del concorso fotografico - Le foto del concerto di Natale - Il Giorno della Memoria visto dagli studenti - le recensioni dei nostri allievi! - Ombre di Verità in tournée - Le nuove iniziative dell’Agib - Tanti appuntamenti, corsi, iniziative al Barbarigo Pubblicazione informativa bimestrale dell’Istituto Barbarigo di Padova FEBBRAIO-MARZO 2014 Le scuole cattoliche, che cercano sempre di coniugare il compito educativo con l’annuncio esplicito del Vangelo, costituiscono un contributo molto valido all’evangelizzazione della cultura, anche nei Paesi e nelle città dove una situazione avversa ci stimola ad usare la creatività per trovare i percorsi adeguati.” (Evangelii Gaudium, 134) Anche il Barbarigo partecipa alla festa- incontro della scuola italiana con papa Francesco. Informazioni e iscrizioni in segreteria.

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In questo numero:- Partono le iscrizioni al prossimo anno scolastico!- I risultati del concorso fotografico- Le foto del concerto di Natale- Il Giorno della Memoria visto dagli studenti- le recensioni dei nostri allievi!- Ombre di Verità in tournée- Le nuove iniziative dell’Agib- Tanti appuntamenti, corsi, iniziative al Barbarigo

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ORGOGLIO DI ESSERE NOI a tutti quelli che lavorano all’istituto, cono-sciuto e apprezzato per la sua serietà e qua-lità di proposta formativa; agli ex allievi, che recuperano nella memoria dei giorni al Barbarigo valori e aspetti fon-danti della vita di adesso, “radici” preziose da cui oggi ricavare frutti; agli amici della scuola cattolica, della Diocesi di Padova, agli amici degli amici: perché il nostro Istituto vuole continuare a incarnare ed esprimere al meglio la tradizione e la passione educativa della Chiesa padovana, di tante persone che, in ruoli diversi, hanno seguito e formato i giovani. In un tempo in cui la Chiesa italiana riscopre l’interesse e la cura per la scuola – per tutti quelli che vivono a scuola, ma per gli studen-ti in particolare – ci piace evidenziare il con-tributo specifico che il Barbarigo ha dato

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ILBARBARIGO NUMERO 17

“Sono orgoglioso della scuola che frequen-tano i miei figli!”. Così, qualche settimana fa, ha concluso un colloquio “impegnativo” un papà, che da anni conosce e ha scelto il Bar-barigo per i figlioli. Comincio da questa sin-tetica testimonianza, alla quale si potrebbero unire i grazie dei genitori che hanno ritrova-to serenità familiare grazie alla nostra scuo-la, per chiedere di “condividere” (quasi un like di Facebook) questo orgoglio. Lo pro-pongo a tutti: agli studenti, per rendersi conto della fortu-na di essere al Barbarigo, con tutte le op-portunità che la nostra scuola offre di gior-no in giorno; ai genitori, che possono trovare collabora-zione, dialogo e disponibilità nell’accompa-gnare i figli alla maturità scolastica e perso-nale;

In questo numero

Passa parola! Questo notiziario viene inviato a circa 2500 indirizzi; invitiamo tutti a “passar parola” (=inoltrare la mail con il notiziario) a persone che po-trebbero essere interessate a conosce-re la vita del Barbarigo. Grazie!

- Partono le iscrizioni al prossimo anno scolastico! - I risultati del concorso fotografico - Le foto del concerto di Natale - Il Giorno della Memoria visto dagli studenti - le recensioni dei nostri allievi! - Ombre di Verità in tournée - Le nuove iniziative dell’Agib - Tanti appuntamenti, corsi, iniziative al Barbarigo

Pubbl icazione in formativa b imestra le de l l ’ I st i tuto Barbar igo di Padova FEBBRAIO-MARZO 2014

“Le scuole cattoliche, che cercano sempre di coniugare il compito educativo con l’annuncio esplicito del Vangelo, costituiscono un contributo molto valido all’evangelizzazione della cultura, anche nei Paesi e nelle città dove una situazione avversa ci stimola ad usare la creatività per trovare i percorsi adeguati.” (Evangelii Gaudium, 134)

Anche il Barbarigo partecipa alla festa-incontro della scuola italiana con papa Francesco.

Informazioni e iscrizioni in segreteria.

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PER LE PRIME TEMPO FINO AL 28 FEBBRAIO

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I SCRIZ IONI AL PROSS IMO ANNO SCOLASTICO

FEBBRAIO-MARZO 2014

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Sono aperte le iscrizioni al primo anno della secondaria di primo e di secondo grado per il prossimo anno scolastico 2014-2015. Le domande possono essere presenta-te dal 3 al 28 febbraio 2014, esclusiva-mente on line, accedendo al portale del Ministero www.iscrizioni.istruzione.it. A t t e n z i o n e : l ’ i s c r i z i o n e è “impegnativa” (non è una pre-iscrizione!) e deve essere “unica”, pres-so un solo istituto. Verrà poi perfezio-nata entro fine giugno, dopo il consegui-mento del titolo scolastico. Regole particolari valgono per il Liceo Musicale, per il quale è fissata la prova d’accesso (obbligatoria) il 12 marzo 2014 alle 17.30. Per favorire studenti e famiglie, anche in considerazione della crisi economica, il Barbarigo mette a disposizione un con-tributo (“voucher”) per i libri riservato agli alunni del primo anno di corso (in qualsiasi indirizzo di studio). L'offerta è limitata alle iscrizioni perfezionate en-tro giugno 2014, e a retta intera (ossia senza riduzioni). In questa ottica, rimangono disponibili anche gli sconti per i fratelli e le possibi-lità di borse di studio. La prenotazione/iscrizione all’anno 2014/15 per gli anni successivi al primo (2-3 SS1G e 2-3-4-5 superiori), dipen-dendo dai posti disponibili e dalla pre-senza della classe, va chiesta diretta-mente al preside del Barbarigo. Il collo-quio può servire già da “ordine di prefe-renza” nella lista di prenotazione ed è

utile in ordine alle decisioni sul futuro assestamento delle classi: quindi è con-sigliabile informarsi quanto prima possi-bile.

nella storia e dà oggi, nell’attualità, nel mondo scolastico. La nostra volontà e speranza è prosegui-re questa “missione”, continuando con responsabilità e generosità un percorso educativo sempre di valore e qualità. Le iscrizioni al nuovo anno possono davve-ro diventare l’occasione e il momento per “passare parola”, per raccomandare la nostra scuola ad altre famiglie, per considerare il “plus” che un istituto co-me il nostro può offrire. Il Barbarigo intende proporre un diploma “serio” da raggiungere ma anche accompagnare con qualità educativa la crescita dei ragazzi nella delicata fase pre-adolescenziale;

ORGOGLIO DI ESSERE NOI

PRIMO PIANO

SEGUE DALLA PRIMA

offre una collaudata impostazione didatti-ca, la professionalità e disponibilità dei docenti, le molte opportunità di crescita (umana, culturale, linguistica, civica, musi-cale, internazionale…) della proposta formativa. Se c’è un orgoglio – l’orgoglio di essere Barbarigo –, è quello dell’insegnamento e delle attività formative svolti con passio-ne; della cura attenta e sensibile a ogni ragazza e ragazzo affidatici; dei “miracoli” visti in chi, trovando serenità e compren-sione, ha espresso i propri talenti e recu-perato la gioia di vivere. Un orgoglio che non è un peccato, ma un impegno!

don Cesare Contarini, rettore

Per ulteriori, specifiche informazioni si consulti il sito www.barbarigo.edu o si chiami al 049.8246911, chiedendo del segretario.

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NUMERO 17 PRIMO PIANO

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GIOVANI FOTOGRAFI CRESCONO II CONCORSO FOTOGRAFICO BARBARIGO

Anche quest’anno è stato bandito un concorso fotografico per gli allievi delle superiori, stavolta sul tema Padova città d’arte: un angolo da raccontare. Tutte belle interessanti le immagini ricevute entro lo scorso 20 dicembre, sulla base delle quali la giuria, presiedu-ta dal rettore e composta da tre do-centi e dal responsabile della comuni-cazione, ha stilato una graduatoria. La scelta è stata effettuata sulla base dell’originalità dell’soggetto fotografato, dell’inquadratura, dell’attinenza al tema e della qualità fotografica. I premi comprendono un buono per l’acquisto di libri e tessere per ingressi gratuiti al cinema MPX; inoltre le foto vincitrici verranno stampate e appese sulle pareti dei corridoi della scuola.

1° Gianmarco Fasolo

2° Benedetta Toffano 3° Marco Zanetti

4° Camilla Cappellato 5° Cristopher Chilò 6° Andrea Garaffa

7° Tommaso Pirazzo

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CONCERTO DI NATALE 2013

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MUSICA

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GALLERIE

Lo scorso 19 dicembre, nel teatro del Barbarigo, si è tenuto il tradizionale spettacolo di Natale, preparato dagli studenti delle Medie e del Liceo Musica-le con i loro docenti e amici. In continuo miglioramento le pur ottime performance dei nostri studenti, sempre più a loro agio con i vari strumenti e con il vasto repertorio, sia classico che mo-derno, proposto dagli insegnanti. Del resto l’insegnamento della musica è da sempre una tradizione e un tratto distinti-vo del Barbarigo, fino all’inaugurazione del Liceo Musicale nel 2010 e alla nascita, lo scorso anno, dell’Associazione culturale e musicale “Amici di don Floriano”. Per il Liceo Musicale prossimo appunta-mento è il concerto del 29 maggio.

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NUMERO 17 GALLERIE

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Servizio di Federica Martelli

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PAROLA AGLI STUDENTI

UN “AMICO” RITROVATO AL TEATRO GIORNATA DELLA MEMORIA/1

La lunga attesa fuori al teatro MPX, con i ragazzi ammassati vicino alla piccola por-ticina d'ingresso pronti ad entrare, na-scondeva il grande spazio all'interno del teatro, dove di lì a poco sarebbe andato in scena il monologo tratto dal racconto L'amico ritrovato, di Fred Uhlman. Non avrei mai immaginato che quella lunga attesa in una fredda mattina di gennaio sarebbe stata mitigata dalla consapevolez-za di aver ampliato la nostra conoscenza sull'assurdità dell'ultima guerra e delle folli idee di Hitler, il cui passaggio ha la-sciato ferite indelebili. Leggevo sul volto degli altri miei coetanei che erano già seduti sulle comode pol-trone la curiosità e l'emozione di ascolta-re dal vivo la storia, che sarebbe stata

rappresentata da una sola persona. Di che cosa avrebbe parlato l'attore, sarebbe stata una storia triste, a lieto fine, comica o di due amici che si ritrova-no dopo mille peripezie? La storia: due amici di religioni diverse, che l'assurdità dell’ideologia razzista vuo-le dividere, motivo per il quale uno ė costretto a lasciare la Germania del füh-rer. Il trascorrere del tempo, la delusione per un'amicizia stroncata, il costante riaffiorare di ricordi sulla gioventù e sul periodo trascorso nel collegio Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda, e soprattutto la scoperta di un opuscolo riportante i nomi degli alunni morti nella seconda guerra mondiale, portano Hans, il protagonista, a indagare sul passato,

nonostante il presentimento e il timore di trovare in quella lunga lista anche il nome dell’amico d’infanzia Konradin von H o h e n f e l s . I n q u e s t o m o d o Hans ritroverà il suo amico morto per contrastare l'assurdità delle idee di Hit-ler, spinto forse anche dalla loro amicizia, che in fondo non era mai finita. Alla fine della rappresentazione i volti gioiosi dei ragazzi erano diventati tristi, qualcuno aveva anche versato qualche lacrima di malinconia. Tutto ciò accom-pagnato da un fondale di fitta nebbia gri-gia che ci attendeva all'uscita della picco-la porticina del teatro e che ha inconsa-pevolmente contribuito a far rimanere in noi quel sentimento di tristezza.

Alexandra Apicella, III media

GIORNATA DELLA MEMORIA/2

CRONACA E RIFLESS IONE DI UNA MATTINA A TEATRO Per ricordare la giornata della memoria, dedicata a tutte le vittime sterminate nei campi di concentramento, il nostro Istituto ha organizzato vari eventi, tra i quali un’uscita didattica per assistere alla rappresentazione teatrale del celebre romanzo di Fred Uhlman L’amico ritrova-to. La mattina del 24 gennaio ci siamo reca-ti presso il teatro MPX di Padova per assistere a questo commovente spetta-colo che narra, con eleganza e delica-tezza, la storia di un’amicizia tra un ra-gazzo ebreo e uno tedesco, in un conte-sto storico spietato. Il legame, nato sui banchi di scuola, si incrina quando Hans scopre che Konra-din e la sua famiglia hanno rapporti con Hitler, per poi terminare definitivamen-te una sera a teatro, quando Konradin finge di non vedere e di non conoscere l’amico ebreo. Molti anni dopo Hans riceve una lettera dal suo vecchio liceo, con allegato un libretto con tutti i nomi dei compagni deceduti: tra questi quello dell’amico Konradin, giustiziato per aver preso parte al complotto per l’uccisione del führer. Hans capisce così di aver “ritrovato” l’amico, anche se solo spiri-tualmente. Questo monologo teatrale ci ha raccon-tato, attraverso il rapporto tra i due amici, come l’ideologia nazista fosse riuscita a soffocare le relazioni umane e a distruggere ogni sentimento. L’amico ritrovato resterà per sempre impresso nel mio cuore e nella mia

mente perché mi ha portata a riflettere sull’amicizia, sulle oppressioni e sui valo-ri importanti della vita, ma soprattutto mi ha insegnato che bisogna vivere con coraggio, lottando per i propri ideali e contro le ingiustizie. A fine spettacolo, mentre tutti insieme ritornavamo a scuola, immersi tra le chiacchiere e i rumori della città, io continuavo a pensare a questa triste storia e ai milioni di ebrei assassinati, tra i quali tantissimi bambini e ragazzi della mia età. Quando vedo alla tv o sui testi scolastici quelle terribili immagini dei campi di concentramento mi chiedo il perché… Perché tutta quella cattiveria e tutte quelle atrocità? Chi può permet-

tersi di ritenere “diverso” un suo simile? Eppure è accaduto. Agli ebrei è stato tolto tutto: i ricordi, gli amici, la famiglia ma soprattutto la dignità e la vita; di loro rimaneva soltan-to un pigiama a righe, con un insignifi-cante numero con il quale venivano identificati. Lo sterminio del popolo ebraico è stato un capitolo agghiacciante della nostra storia che non può essere dimenticato; per questo è importante che tutte le scuole organizzino, proprio come ha fatto il nostro Istituto, incontri, letture, eventi o uscite didattiche su questo tema… appunto per non dimenticare!!!

Asya Peruzzo, III media

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FAR MEMORIA , CAPIRE, RIF IUTARE. . . Ho letto molti libri sull’Olocausto, at-traverso i quali ho provato ad avvicinar-mi al dolore, all’odio e alla tristezza dei personaggi coinvolti. Ho visto parecchi film sulla paura, sulle angosce e sulle sensazioni drammatiche che certamente provarono gli ebrei. Ho visto foto e immagini su questo ingiusto e terribile sterminio… Ogni anno il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria e ogni volta mi fermo a riflettere su quello che è acca-duto, a pensarne i motivi, a trovare un elemento che mi permetta di immagina-re cosa possa aver spinto i nazisti ad uccidere vittime innocenti quali donne, bambini e anziani. Forse solo l’ignoranza può essere alla

Il giorno 12 dicembre le classi IV Ginnasio, I Scientifico, I Classico e I-II ITE si sono recate al cinema MPX per assistere a uno spettacolo teatrale dal titolo: Odissea. La rappresentazione era adattata per la scuo-la: erano state scelte le avventure più famose di Odisseo, interpretate da due attori molto coinvolgenti. I due davano vita al famoso viaggio come i migliori degli aedi: effetti speciali, canti in greco antico e la loro grande passione ci hanno incantato. Abbiamo potuto vedere con i nostri occhi il dolore, la paura, la gioia e l'incrollabile tenacia di Odisseo nel suo viaggio di ritor-no ad Itaca, fino a quando è riuscito a riabbracciare l'amata moglie Penelope e a scacciare gli odiosi Proci. Al termine dello spettacolo i due attori, un uomo ed una donna, hanno spiegato come è nata l'idea di questa rappresentazione e hanno chie-sto al pubblico suggerimenti. Agli studenti è piaciuto molto questo momento, poiché potevano interagire con i due attori e suggerire miglioramenti, ma anche avanza-re critiche. Classe IV Ginnasio Elisa Temporin, Ludovico Vanfiori, Daniela Zanon, Luca Bigolaro

PREVENZIONE

CONOSCI IL TUO LIMITE? L’istituto Barbarigo anche quest’anno ha promosso per le classi superiori del II anno in orario scolastico un progetto sulla pre-venzione dell’alcol, grazie alla collaborazione della Compagnia di Educazione alla Salute: l’intento è stato quello di spiegare ai giovani i problemi che possono derivare dall’assume-re questa sostanza e le motivazioni che spingono i ragazzi ad abusarne. L’associazio-ne, oltre a svolgere attività formative nelle scuole, offre agli adolescenti, che ne fanno richiesta, la possibilità di seguire dei cicli di sedute terapeutiche. Il progetto si è svolto in tre incontri (9,14 e 22 gennaio 2014) alla presenza di due psicologhe che hanno inti-tolato il loro progetto in questo modo: “Conosci il tuo limite?”. Il primo incontro è stato di carattere un po’ più teorico, mentre negli altri due è stato dato maggior spazio al nostro confronto e alla nostre esperienze in una modalità di intervento più laboratoriale. All’inizio ci è stato distribuito un questiona-rio e dopo averlo compilato ci è stato pro-posto di confrontarci tra di noi, dicendo quali quesiti ci erano sembrati più interes-santi. Tra tutti sono emersi questi: “Quanto bevo? Perché bevo?”. Dalla discussione è risultato che l’assunzione di alcol risponde a una forma di immaturità: bere un alcolico può essere considerato un modo per stare in compagnia, un sostegno nei momenti di difficoltà, in quanto ci permette di allonta-narci dal problema che dobbiamo affrontare in quel momento. L’assunzione di alcol, infatti, stimola la reattività e l’iperattività, inibendo per esempio la timidezza; d’altra parte però rende la persona meno conscia

nel breve romanzo L’amico ritrovato del-lo scrittore tedesco Fred Uhlman. E questo è stato lo spettacolo a cui il 24 gennaio abbiamo partecipato presso il teatro MPX di Padova. Un vero e pro-prio omaggio a quanto scrive Primo Levi: “Considerate se questo è un uo-mo”. Elisa Francon, II Liceo Scientifico

base di tutto ciò, o una convinzione così cieca da vedere in Hitler l’uomo del destino… “Io credo in quest’uomo. Lui solo è in grado di salvare il nostro amato paese dal materialismo e dal comunismo.[…] Esteriormente è un ometto insignifican-te, ma appena lo si ascolta parlare si viene travolti dalla forza della sua con-vinzione, dalla sua volontà di ferro, dalla sua intensità e dalla perspicacia quasi profetica di cui è dotato. Quando lo lasciammo, mia madre era in lacrime e continuava a ripetere: ‘È Dio che ce l’ha mandato’”. Queste sono le parole che un giovane tedesco, Konradin von Ho-henfels, scrisse al suo amico ebreo, Hans Schwarz, e che possiamo leggere

delle proprie reazioni e può facilitare mani-festazioni aggressive. Quello che spinge principalmente i ragazzi a bere è sicuramen-te la sensazione di sicurezza che si avverte stando insieme agli altri, o comunque il biso-gno di essere accettati nel gruppo. Spesso i ragazzi, pur consapevoli del fatto che l’alcol è nocivo, preferiscono far del male alla pro-pria salute piuttosto che restare esclusi da una determinata cerchia di amici. Le psicolo-ghe, allora, ci hanno spiegato cosa succede quando beviamo dell’alcol: lo stomaco lo assorbe per il 20%, mentre il restante 80% viene metabolizzato nella prima parte dell’in-testino (intestino tenue). L’alcol passa poi direttamente nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di distruggerlo attraverso degli enzimi. Anche se è assorbi-to in modeste quantità, prima di tutto l’alcol agisce negativamente sull’apparato digeren-te, poi su quasi tutto il corpo. A lungo anda-re può inoltre provocare un disturbo dell’apprendimento, in quanto danneggia la memoria e altre funzioni neurologiche. Una notevole incidenza dell’alcol si è misurata nella casistica dei tumori del cavo orale, della faringe, della laringe, dello stomaco e dell’intestino. Ricordiamo anche che il coma etilico può portare alla morte. A questo va considerato il fatto che gli adolescenti si accostano all’alcol sempre più giovani e numerosi. Forse per far sì che questo feno-meno non continui ad aumentare sarebbero necessarie delle leggi più severe, che riuscis-sero a mantenere un maggior ordine tra i giovani. Francesco Aligo e Damiano Terzo

II Liceo Scientifico

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NUMERO 17 PAROLA AGLI STUDENTI

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ILBARBARIGO

ODISSEA AL TEATRO CULTURA A SCUOLA/1

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ILBARBARIGO FEBBRAIO-MARZO 2014

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PAROLA AGLI STUDENTI

VIVERE L’ARCHEOLOGIA IN CLASSE CULTURA A SCUOLA/2

L’Italia è uno dei Paesi più ricchi di reperti archeologici risalenti a epoche lontane. È sorprendente pensare che solo qualche metro sotto le nostre case potremmo trovare vasi in vetro ancora integri o mo-nili preziosi conservati alla perfezione. Purtroppo questa consapevolezza non sempre è tenuta in debito conto: chi rico-pre un incarico pubblico, dovendo decide-re se costruire o meno una strada o qual-che altra infrastruttura in una determinata zona, spesso preferisce non sollevare troppe questioni e sbrigare in fretta il proprio lavoro… con una colata di ce-mento. Ci sono poi quelli che desiderano conser-vare i reperti nel proprio salotto, magari come un originale porta ombrelli, dimenti-

cando di detenere illegalmente nella pro-pria abitazione un patrimonio archeologi-co pubblico, ovvero di proprietà dello stato. Che dire, inoltre, della maggior parte degli italiani che vive poco lontano da un sito archeologico o da un museo, ma che spesso non ne è consapevole o si dimo-stra indifferente, a dispetto dei numerosi turisti stranieri che arrivano da tutto il mondo per vedere la nostra terra? Quanti conoscono le origini della propria città? Vi invito alla riflessione, perché la storia e l’archeologia fanno parte di noi italiani e costituiscono un bene che va promosso e tutelato. Ebbene la mia classe, insieme alla I scienti-fico e IV ginnasio, ha potuto partecipare

all’iniziativa scolastica “L’archeologia per la storia” promossa dalla fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo. Questa attività, svoltasi in due momenti diversi (17 e 20 gennaio), ci ha permesso di parlare direttamente con un’archeolo-ga, di capire in cosa consiste questo me-stiere e di visitare il museo archeologico di Adria. Insomma non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di conoscere le nostre origini.

Giovanni Peghin, II Liceo Scientifico

CULTURA A SCUOLA/3

VISITA AL MUSEO DI ADRIA Il giorno 20 gennaio le classi IV ginnasio e I e II scientifico si sono recate di buon'ora al museo archeologico di Adria. Di solito a noi italiani, quando pensiamo alla storia antica, viene in mente il museo egizio del Cairo, l'isola dei musei a Berli-no e tanti altri musei in località non troppo vicine. Per gli studenti del Barba-rigo è stata una vera sorpresa scoprire che la storia l'avevamo... a un passo da casa. Nel museo archeologico di Adria viene esposta, in tutta la sua ricchezza, la colle-zione Bocchi: una famiglia i cui membri, per più di un secolo, hanno raccolto e classificato i reperti storici rinvenuti nei dintorni, di cui fanno parte manufatti romani, greci, veneti e celtici. Infatti Adria, sia prima che durante l'Impero Romano, era una vera e propria metro-poli di altri tempi: fra le sue mura viveva-no in pace celti, veneti e persino greci. Era un porto commerciale e culturale fra i più importanti dell'epoca. Pensate un po’ che sorpresa scoprire che, per vede-re dal vivo un po’ di storia, non serviva andare fino a Roma e oltre. Siamo stati guidati con molta professio-nalità da un'archeologa e da una restau-ratrice del museo, che ci hanno condotti alla scoperta delle nostre origini. Abbia-mo potuto toccare con mano (letteralmente!) antichi reperti: abbiamo scoperto la lavorazione etrusca della ceramica, il “bucchero”, l'importanza dell'ambra nel mondo antico, abbiamo ammirato la sottile ceramica romana e la

complessità del lavoro del re-stauratore e dell'archeologo. Siamo venuti a sapere che an-che le nostre campagne pos-sono essere campi archeolo-gici tutti da sco-prire. Abbiamo già accennato alla diversità cultura-le che caratteriz-zava Adria, per-sino superiore a quella di Roma. Queste culture oggi possono essere conosciute grazie ai reperti. Gli Etruschi hanno la-sciato statuette in bronzo – fra cui un Ercole interpretato in modo un po' sin-golare –, le ceramiche e le loro case. Questa civiltà fu in seguito superata dai Greci; della loro cultura abbiamo vasi di ogni tipo, così numerosi che si potrebbe riempirne una fabbrica: classici, con le loro eleganti fatture e figure, o ellenici, dalla pasta grossolana e i disegni abboz-zati. Le tombe sono le “migliori amiche” degli archeologi: dicono più loro di una civiltà e del loro possessore di quanto non faccia un vaso o una statua. Qui i corredi funebri cambiano a seconda delle epo-che: prima modesti ma raffinati, pur con tutti gli “optional” utili per la vita di un

defunto nell'aldilà, poi esagerati e baroc-chi. I funerali e le tombe più spettacolari sono quelle celtiche. I Celti erano un popolo guerriero e ciò veniva rispecchia-to nei loro riti funebri. Al museo abbia-mo visto la ricostruzione del funerale di un giovane guerriero celtico: la fossa, al cui interno venivano posti il carro da guerra e due cavalli, appositamente sacri-ficati. Veniva poi sacrificato anche il ca-vallo personale del giovane defunto, per farlo riposare insieme ai suoi valorosi animali. Tutti noi allievi del Barbarigo ci sentiamo di ringraziare il progetto “Attivamente” della fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per la bella opportunità che ci è stata offerta.

Elisa, IV Ginnasio

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UNA NOTTE DI SPERANZA IL RACCONTO PREMIATO

Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che forse esistono soltanto quando si è giovani, quando si è ancora pieni di speranze e sembra che tutto sia possibile, che tutto andrà per il verso giusto. Infatti quella notte niente poteva spegnere il mio entusiasmo, niente poteva mettere in dubbio la mia certezza di poter vivere una vita migliore. Anche su quel barcone pie-no di gente che di speranze ne aveva po-che, io non riuscivo a staccare gli occhi da quello spettacolo meraviglioso. Ero partita dal mio paese quella mattina presto, lasciando tutto ciò che avevo. Non che, in realtà, avessi molto da lascia-re. La guerra mi aveva da poco portato via tutto ciò a cui tenevo di più al mondo: la mia famiglia. Mi ero presto ritrovata a dover fare i conti con la fame e la solitudi-ne. Decisi perciò di chiedere ospitalità al mio parente più vicino, il fratello di mia madre. Lui mi voleva molto bene e mi accolse, nonostante dopo la guerra si fosse ritrovato in una situazione di tale povertà da non poter garantire ogni gior-no un pasto ai suoi figli. Cercavo di contri-buire, per quanto potessi, al mantenimen-to della famiglia. Smisi presto di studiare e cominciai a trascorrere le mie giornate a vendere al mercato della città più vicina quei pochi frutti che i campi di mio zio potevano ancora dare. Il mercato era sempre molto affollato e spesso mi capitava di ascoltare racconti di paesi lontani, dove la fame non esisteva e la gente era sempre felice. Spesso mio padre mi aveva parlato di queste terre, sostenendo che prima o poi ci sarebbe andato e avrebbe costruito una grande casa per me e la mamma e, ascoltando queste persone, maturava in me il deside-

faceva pungente ed il mare nero come la pece sembrava più minaccioso che mai. Il giorno peggiore fu senza dubbio quando un forte vento ci portò in mezzo ad una tremenda tempesta. Onde gigantesche scuotevano violentemente la nostra ormai precaria imbarcazione, mentre l'acqua salmastra entrava da ogni parte. Le urla strazianti delle madri si confondevano a quelle di terrore dei loro figli. Gli uomini si agitavano; ne vidi anche qualcuno cade-re in mare. Ero terrorizzata e per la prima volta nella mia vita capii che cosa signifi-casse davvero avere paura di morire. Mi rannicchiai in un angolo, chiusi gli occhi e pregai. Pregai come non avevo mai prega-to prima. Non so esattamente quanto durò, ma ad un tratto il vento si placò; non si udiva più nessun rumore, solo l'ab-battersi lieve delle onde sul nostro scafo. Eravamo ormai tutti sfiniti, avevamo finito acqua e cibo, i bambini avevano pianto tutte le loro lacrime, quando qualcuno urlò, indicando una debole luce in lonta-nanza. Guardammo tutti e fu un esplodere di urla e risate di chi aveva ormai perso la speranza di farcela. Io mi alzai. Ero debo-lissima. Guardai verso quelle luci e fui colta da un inspiegabile terrore: perché ero lì? Perché avevo abbandonato un paese che amavo per una terra sconosciu-ta? Quale futuro realmente mi aspettava? Ero sola. Fu allora che alzai nuovamente lo sguardo verso il cielo: le mie stelle erano lì; stavo guardando lo stesso cielo che illuminava il mio amato paese. Era una notte meravi-gliosa. Pensai a mio papà, ai suoi sogni. Ora niente avrebbe potuto fermarmi.

Laura Boscato, III Media

rio di realizzare il suo sogno di regalarmi una vita migliore. L'occasione mi si pre-sentò quando sentii che l'indomani sareb-be partito un altro "viaggio della speran-za", come li chiamavano certi signori. Ne parlai con mio zio, il quale, dopo un pri-mo momento di preoccupazione, capì che sarebbe stata la mia unica speranza per un futuro senza povertà. Il giorno dopo, prima dell'alba, ci incammi-nammo verso il molo; mio zio portò tut-to ciò che poteva permettersi e io tutti i miei risparmi. Fui affidata ad un'amica dello zio, che per portarmi con sé mi spacciò per sua figlia. Lo abbracciai forte. Fu il momento più doloroso. È vero che non avevo molto da lasciare, ma lui era tutto ciò che mi rimaneva. Non lo avrei mai più rivisto. Il barcone era sovraffollato di gente di ogni tipo: uomini, donne e bambini, che piangevano spaventati da quell'enorme massa accalcata in cosi poco spazio. Par-timmo al calar del sole e l'oscurità ci av-volse quando fummo in mezzo al mare. Ero spaventata e affamata, mentre guarda-vo quei volti sconosciuti pieni di dolore. Fu allora che, per distogliere lo sguardo, alzai gli occhi al cielo e vidi quelle meravi-gliose stelle; allora tutto cambiò, tutta la mia paura si trasformò in coraggio. Il viaggio fu interminabile. Durante il gior-no non c'era riparo al sole cocente e la poca acqua che ci dividevamo sembrava non dissetare mai. Eravamo costretti a mangiare di nascosto per paura che gli uomini potessero usare la forza per ru-barci il cibo. L'odore nauseante si faceva ogni giorno più intenso e i bambini non smettevano mai un pianto che sembrava inconsolabile. La notte invece il freddo si

Domenica 2 febbraio Laura Boscato, stu-dentessa in III Media, ha ricevuto il primo premio, nella categoria riservata ai ragazzi delle medie, nell’ambito della quindicesima rassegna letteraria per racconti brevi “La Seriola”, indetta dalla biblioteca comunale di Dolo. Il tema scelto quest’anno era trat-to da Le notti bianche di Fë-dor Dostoevskij: “Era una notte meraviglio-sa, una di quelle notti che forse esistono soltan-to quando si è giovani…”. Grande soddisfa-zione in tutto l’Istituto per il riconoscimen-to, al quale si è unita anche la segnalazione del Rotary, che Laura dedica a Desirée, una bambina della Costa d’Avorio adottata a distanza dalla sua famiglia, a soli 9 anni tragi-camente scomparsa in seguito agli scontri che martoriano il paese africano.

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NUMERO 17 PAROLA AGLI STUDENTI

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PAROLA AGLI STUDENTI

LEGGERE, CHE PASS IONE! LE RECENSIONI DEGLI STUDENTI/2

La fattoria degli animali di George Orwell In un periodo indefinito, nei pressi della campagna inglese, George Orwell ci ac-compagna a conoscere gli eventi che por-tano un semplice fattoria, gestita dal si-gnor Jones, a trasformarsi rapidamente nel luogo di una vera e propria rivoluzio-ne. Gli animali, stanchi di essere sfruttati senza ricavare alcun profitto dal loro duro lavoro, si ribellano al loro padrone scac-ciandolo definitivamente dalla proprietà. Rincorrono il sogno, profetizzato da un vecchio e saggio verro, di una società in cui poter essere liberi artefici del proprio destino. Su questi ideali nasce ben presto il movimento dell’Animalismo, sintetizzato in Sette Comandamenti assoluti che sanci-scono l’uguaglianza fra tutti gli animali e i principi da rispettare per non cadere in quei vizi che rendono gli umani così ripro-vevoli. L’uomo, il nemico per eccellenza, è dunque respinto e gli animali per la prima volta possono decidere delle loro vite e perseguire la felicità e la soddisfazione nella nuova Fattoria degli animali. Tuttavia in questo scenario quasi fiabesco si insinua presto un’ombra: i maiali, gli animali più intelligenti della fattoria, scal-tramente diventano la classe dirigente, ponendosi sempre di più in una posizione di superiorità rispetto ai compagni e arri-vando a infrangere i sacri comandamenti che loro stessi avevano precedentemente vergato. Gli altri animali, più ingenui e ottusi, si lasciano così facilmente abbindo-lare da non accorgersi del cambiamento radicale, avvenuto sotto i loro occhi, che ha rovesciato tutti gli ideali per cui aveva-no lottato contro l’uomo. La società egua-litaria della fattoria si trasforma in una dittatura, in cui ognuno dei Sette Coman-damenti è stato ormai rinnegato e perfino il motto di uguaglianza fra gli animali stessi è stato stravolto in “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Ciò che colpisce, in questo roman-zo di Orwell, è la capacità dell’autore di celare in una storia, che potrebbe appari-re come una favola per bambini, la satira contro un regime totalitario realmente esistito. Gli eventi narrati, infatti, si pre-sentano come una critica romanzata della Rivoluzione Russa e del regime sovietico staliniano, ma il messaggio della storia si spinge ben oltre, fino a diventare un’alle-goria della società odierna con i suoi gio-chi di potere, le sue falsità e ipocrisie. In poche centinaia di pagine, Orwell mette a

nudo con straordinaria efficacia ed espres-sività uno dei vizi più radicalmente conna-turati nell’uomo: la sua brama di potere, di possedere senza limiti. Perfino l’animo mosso dai più alti e nobili ideali, più deter-minato e giusto nella sua missione, qualo-ra venga posto di fronte al potere, perde i propri riferimenti e inevitabilmente ten-tenna, arrendendosi troppo spesso alla propria avidità. Nella rivoluzione degli animali, che in fondo non è che una disillu-sa metafora di qualsiasi rivoluzione, i nuovi detentori del potere cadono nella corru-zione, arrivando non solo a rinnegare ogni ideale professato in precedenza con tanta convinzione, ma diventando addirittura quegli stessi aguzzini da cui tanto avevano inizialmente desiderato di liberarsi, in un tragico, crudele paradosso: “dall'esterno le creature volgevano lo sguardo dal maia-le all'uomo, e dall'uomo al maiale, e anco-ra dal maiale all'uomo: ma era già impossi-bile distinguere l'uno dall'altro”, Orwell ci presenta una storia che fa sorri-dere e riflettere, lasciandoci scoprire du-rante la lettura quanto la realtà della Fat-toria degli animali sia tutt’altro che estra-nea alla nostra e come ognuno di noi possa decidere di essere uomo, maiale o qualsiasi altro ingenuo animale della fatto-ria. Sta solamente a noi il compito di sce-gliere.

Alessandra Lovison, V Liceo Scientifico L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon Questo libro è uno dei migliori racconti che abbia mai letto. È molto appassionan-te e avventuroso e rapisce il lettore in modo avvincente. Niente di questo rac-conto è prevedibile e proprio in questo consiste la bravura dell’autore: chi legge non si annoia mai, ma è sempre pronto a sorprendersi.

Francesco Apolloni, II Liceo Scientifico All’età di undici anni Daniel viene portato dal padre nel Cimitero dei Libri Dimenticati, dove sceglie quello che sarà per sempre il suo libro del cuore: L’ombra del vento di Julian Carax. Lo legge tutto in una notte e decide di cercare informazioni sull’autore per poter leggere altre sue opere, ma scopre che queste sono quasi introvabili: tutte le copie esistenti sono state bruciate sistematicamente in circostanze poco chiare. Il mistero si infittisce quando un uomo dalla faccia divorata dalle fiamme gli si avvicina intimandogli di vendergli il libro

di Carax, ma Daniel si rifiuta negando di possederlo… Il ragazzo comincia così un’investigazione che lo porterà a far riaf-fiorare amori impossibili, passioni contro-verse, amicizie assolute e follie omicide e a restituire la voce e la penna a uno “scrittore maledetto”, scoprendo che in fondo le loro esistenze sono sempre state legate a un doppio filo…

Maria Chiara De Canale, I Liceo Scientifico

L’ombra del vento: un romanzo di Carlos Riuz Zafon: una storia d’amore, di odio e di sogni vissuti all’ombra del vento.

Damiano Terzo , II Liceo scientifico Hunger Games di Suzanne Collins Il romanzo è ambientato in un Nord America post apocalittico. Protagonista è la sedicenne Katniss Everdeen, che vive nella terra di Panem, divisa in distretti e governata da un regime totalitario con sede a Capitol City. In seguito ad un pas-sato tentativo di rivolta, ogni anno da ciascun distretto vengono scelti un ragaz-zo e una ragazza per partecipare agli Hunger Games, un combattimento mortale trasmesso in televisione. Un romanzo questo, che sembra richia-mare le storie dei gladiatori dell’antica Roma e il sistema socio-politico racconta-to da Orwell in 1984 e che, primo di una trilogia, ha fatto impazzire il mondo inte-ro. Per me è stato una vera e propria miscela esplosiva di sentimenti e azione: se la mia lettura veniva interrotta per impegni scolastici sentivo l'eco della voce della protagonista Katniss chiamare il mio nome e invitarmi a continuare a leggere; così finivo in fretta e furia i compiti per ributtarmi nella lettura. Quando ho finito il primo libro mi sono precipitata nella libreria vicino a casa per comprarmi il secondo volume. Insomma, quale effetto collaterale di questo libro, posso indivi-duare la totale dipendenza alla lettura!

Giada Gori, II ITE

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NUMERO 17 ASSOCIAZIONI

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AGIB

UNA MATTINATA INSIEME AL SANTO Sabato 25 gennaio l’Associazione Genitori dell Istituto Barbarigo (AGIB) ha organiz-zato una visita molto particolare alla Basili-ca di S.Antonio. Ci siamo trovati in circa 40 persone nel sagrato della Basilica, accolti da P. Giuliano Abram che ci ha fatto da guida. Inizialmen-te abbiamo visitato la Scoletta del Santo e l’oratorio di San Giorgio, adiacenti alla basilica. Abbiamo potuto ammirare una serie di affreschi, veri capolavori che nar-ravano scene del Vangelo e momenti della vita di S. Antonio, il tutto spiegato e rac-contato con molta competenza e coinvol-gimento da parte di P. Giuliano. Ci siamo poi diretti verso la basilica attraversando chiostri e passaggi normalmente non ac-cessibili al pubblico, dando cosi un tocco

In occasione della giornata della memo-ria, la compagnia teatrale Ombre di Verità ha messo in scena il dramma Destinatario sconosciuto, tratto dal romanzo di Ka-therine Kressmann Taylor, scritto nel 1939. Lo spettacolo, presentato il 26 gennaio ad Albignasego, il 27 a Vigonza e il 31 a Treponti di Teolo, è intenso e profondo. L'argomento di per sé è mol-to toccante, e la storia, raccontata tra-mite lo scambio epistolare di due amici, l’ebreo Max (interpretato da Toni Da Re) e l’”ariano”Martin (interpretato da Dino Gasparoni), aiuta a comprendere la gravità e la drammaticità di quel pe-riodo grazie anche all'accompagnamento

“DESTINATARIO SCONOSCIUTO” IN TOURNÉE musicale alla chitarra di Gianluca Gallo. Il pubblico si è dimostrato attento, inte-ressato e riflessivo, concentrato soprat-tutto sul cambiamento di Martin che, a causa della sua lealtà per la madre patria e per il führer, mette drasticamente fine all'amicizia con Max. L'allontanamento e la chiusura di Martin portano Max a reagire con rabbia e frustrazione. Alla fine il pubblico rimane attonito e in si-lenzio, quasi accettasse e comprendesse il comportamento di Max, la sua rabbia, e l'esasperazione a cui è giunto invece Martin. La nuova sceneggiatura, le im-magini proiettate e l'interpretazione dei personaggi hanno reso lo spettacolo

COMPAGNIA TEATRALE “OMBRE DI VERITÀ”

ancora più “reale”, aiutando il pubblico a entrare nel dramma di un popolo e di un’intera epoca.

Federica Martelli

AGIB

PARLIAMO DEL PADRE Tre incontri sulla paternità con Don Roberto Ravazzolo PROGRAMMA Giovedì 20 febbraio 2014, ore 20.45 Cosa resta del padre? riflessioni in margine alla lettura del libro di Massimo Recalcati Giovedì 13 marzo 2014, ore 20.45 Abramo, Ettore, Giuseppe: figure paterne a confronto Giovedì 27 marzo 2014, ore 20.45 Onora il padre e la madre. Parole disatte-se: ma da chi?

molto particolare e suggestivo alla visita. Sempre accompagnati da P. Giuliano all’in-terno della Basilica abbiamo avuto anche la possibilità di vedere la sacrestia e il retro dell’altare, dove si possono apprez-zare da vicino delle meravigliose opere del

Donatello. Il tutto è durato circa tre ore, sono “ volate” grazie all’abilità dell’orato-re e alla bellezza di quanto ci è stato fatto vedere e abbiamo avuto la possibilità di ammirare.

Il direttivo Agib

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SCUOLA

CON IL CUAMM DALLA PARTE DELLE MAMME E DEI BAMBINI PROPOSTA QUARES IMALE

Quest’anno al Barbarigo le feste sono state vissute in maniera diversa, metten-do al centro la solidarietà. L’Istituto appoggia Medici con l’Africa – Cuamm, coinvolgendo studenti, famiglie e perso-nale nel progetto Prima le mamme e i bambini. L’obiettivo è di offrire a quante più donne africane l’accesso a un parto sicuro e gratuito. Fino a Pasqua sarà possibile dare un sostegno concreto all'intervento, che riguarda quattro paesi africani: Angola, Etiopia, Uganda e Tan-zania. Ancora oggi qui si muore di parto: solo in Angola addirittura 14 neomam-me su 1.000. La popolazione interessata dall’iniziativa è di circa 1.300.000 perso-ne, con 4 ospedali principali e 22 centri di salute periferici che possono garantire

SERVIZ I ALLA PERSONA

ASCOLTARE PER COMPRENDERE E AIUTARE

il parto sicuro; l'obiettivo è di raddop-piare in cinque anni il numero dei parti assistiti nelle aree interessate, passando dagli attuali 16.000 a oltre 33.000. «In questi paesi si soffre per la mancanza di strutture sanitarie adeguate – dice don Lorenzo Celi, animatore spirituale del Barbarigo e sostenitore del progetto – per questo “Prima le donne e i bambini” per noi non vuole essere solo il nome di un progetto, ma un impegno quotidiano per queste mamme e questi bambini». Bastano 15 euro per garantire un tra-sporto in ambulanza, 40 per l’assistenza medica durante il parto, 100 per un cesareo, 250 per formare di un’ostetri-ca. I problemi sono molti, a volte però risolvibili con poco.

Anche quest’anno il Barbarigo, nell’otti-ca di confermarsi scuola della per la persona, prosegue il servizio di ascolto e counselling rivolto a tutti gli studenti (ed eventualmente ai genitori e ai docenti). Un tempo e un luogo di accoglienza di istanze e problematiche (disagi, necessi-tà, bisogni) dei ragazzi, per fornire un supporto alla crescita di ciascuno e an-che per l’orientamento in uscita. Viene pensato come un servizio di cura, nel senso di prendersi cura delle persone (caring) ma non di prescrivere cure (curing): quindi un modello non di tipo sanitario-clinico-medico (prestazioni verso un “paziente”), ma nello stile della

cura individuale, personalizzata, che richiede la partecipazione e il coinvolgi-mento delle persone interessate. Gli appuntamenti sono individuali, anche su invito/proposta del Consiglio di Classe, e si svolgono presso l’Istituto. Per pre-notare ci si può rivolgere al preside o alle docenti referenti, anche via mail: [email protected]. Gli orari sono liberi, da concordare con l’operatore, dentro o fuori l’orario scolastico, Il ser-vizio viene organizzato in collaborazio-ne/convenzione con il Centro Universi-tario di Padova (via Zabarella) e si avvale della disponibilità di professionisti e tiro-cinanti già attivi in tale Centro.

È partito per i ragazzi dell’ultimo anno delle superiori un corso di preparazione per il test di ingresso al corso di laurea in medicina, che quest’anno si terrà per la prima volta in primavera, ovvero l’8 aprile. A condurlo è la professoressa Francesca Toffanin, che insegna scienze al classico e allo scientifico. «La richiesta è partita da alcuni studenti, che sentivano di ave-re alcune lacune da colmare – spiega la docente –. Tanto più che attualmente le materie insegnate nell’ultimo anno sono molto diverse da quelle che formeranno l’oggetto della prova». Successivamente la proposta è stata

UN CORSO PER PREPARARSI AL TEST DI MEDICINA DIDATTICA E ORIENTAMENTO

estesa anche agli altri allievi interessati: «appena l’hanno saputo molti si sono aperti in un sorriso, altri mi hanno rin-graziato. È anche un modo per esser loro vicini, sostenerli, capirli nello sfor-zo che stanno facendo». Oggi sono una decina i ragazzi che si incontrano ogni giovedì per due ore di lezione. Gli incontri sono partiti il 23 gennaio: nelle prime tre lezioni è stato affrontato il ripasso dei programmi di biologia e di genetica, mentre nelle prossime si studieranno il corpo umano (4 lezioni) e chimica (3 lezioni). «Cerco di essere sintetica ma non val la pena di correre troppo – continua la

Toffanin –, altrimenti si rischia che ai ragazzi non rimanga niente». Intanto la data della prova si avvicina, e anche gli insegnanti vivono le stesse ansie degli studenti: «Purtroppo si tratta di test molto selettivi, che rischiano davvero di chiudere le porte a ragazzi che magari hanno la buona volontà e le qualità umane per essere buoni medici. Tanti poi li tentano la seconda o la terza volta, magari avendoli provati solo pochi mesi fa ed essendosi dedicati nel frat-tempo solo a prepararsi. Chi deve an-che preparare la maturità purtroppo parte svantaggiato». Coraggio ragazzi!

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NUMERO 17 SCUOLA/PERSONE

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ILBARBARIGO

L’AMBASCIATORE, EX ALLIEVO, PASSA A SALUTARE Lo scorso 7 febbraio le classi II Liceo Classico e IV Ite, in visita in Norvegia per lo scambio internazionale con la scuola di Askim (appartenente come il Barbari-go al network europeo d’eccellenza Elos) hanno ricevuto la visita dell’ambasciatore Giorgio Novello, ex allievo del Barbari-go. Nella foto: gli studenti consegnano al diplomatico il gagliardetto e una copia del magazine dell’Istituto. Nato a Dolo nel 1960 e sposato con tre figli, Novello è entrato alla Farnesina nel 1986, rico-prendo successivamente numerosi inca-richi di altissimo rilievo, sia presso il Ministero che nelle più importanti rap-presentanze all'estero. È cavaliere ufficia-le dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI).

SCAMBI INTERNAZIONALI

Si è parlato molto, soprattutto tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, della storia di Caterina Simonsen, la ragazza insultata e minacciata da estremisti per le sue posizio-ni a favore della ricerca e della sperimenta-zione animale. Una vicenda che il 29 dicembre è arrivata addirittura alla prima pagina dei maggiori quotidiani e in tutti i tg. Non tutti sanno che non solo Caterina è un’ex allieva dell’Istituto, avendo frequenta-to le classi del Liceo Scientifico Barbarigo, ma che il rapporto con la sua ex scuola è durato anche dopo il diploma. Proprio que-sto notiziario bimestrale è stato il primo a pubblicare un’intervista a Caterina (sul n. 11), che di seguito riproponiamo. Caterina Simonsen, 24 anni, ex allieva del Liceo Scientifico del Barbarigo, saba-to 17 novembre 2012 ha incontrato i suoi colleghi più giovani per parlare della sua malattia, e soprattutto dell’impegno che ne è nato a favore delle persone che si trovano nelle sue stesse condizioni. «Nel 2009 mi è stata diagnosticata una malattia genetica rara, chiamata deficit di alfa-1 antitripsina», racconta Caterina. «La ma-lattia colpisce il fegato e i polmoni, e obbli-ga a fare 7 – 9 aerosol al giorno, oltre a un altro trattamento che dura dalle 3 alle 6 ore al giorno». Eppure Caterina si è messa in testa di correre nella sua condizione… una maratona! «Mi sto preparando da maggio. Sono arrivata a fare 7 km in un’ora, por-tandomi dietro la bombola con 6 litri di

ossigeno e alternando corsa e cammina-ta. Adesso da due mesi ho una brutta bronchite, ma ho già iniziato ad allenarmi con gli step in casa». L’obiettivo è di provare a sensibilizza-re l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca per le malattie rare, ed è anche per questo che è venuta ad incon-trare i ragazzi del Barbarigo: «Me lo ha proposto la professoressa Zotti una volta che è venuta a trovarmi a casa. Le ho detto che volevo correre la maratona e mi ha chiesto di condividere l’esperienza con gli studenti». Il volontariato infatti non riguarda solo determinate categorie socia-li, come i poveri e gli anziani: può succede-re a tutti di trovarsi prima o poi nella situazione di dover chiedere aiuto. Caterina ha parlato dell’associazio-

ne Alfa1atonlus, che si occupa delle perso-ne che soffrono della stessa malattia: «Al momento esiste una terapia a base di prolastina, che però costa 300.000 euro al mese ed è riservata a chi è in attesa di trapianto. È importante mantenere alta l’attenzione sulle malattie rare,visto che per le compagnie farmaceutiche non è economico investirci». Com’è andata al Barbarigo? «Ho spiega-to la mia situazione, del fatto che è impor-tante donare organi e sangue, anche per dare un futuro a tanti giovani. I ragaz-zi sono stati molto carini, mi hanno chie-sto da dove tiro fuori l’energia per andare avanti. Alcuni hanno pianto, una venti-na sono venuti da me a parlami, mi han-no chiesto se potevano aggiungermi su Facebook». Grazie Caterina, e tanti auguri.

EX ALLIEV I

I L CORAGGIO DI CATERINA

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ILBARBARIGO pubblicazione informativa bimestrale dell’I-stituto Barbarigo, scuola paritaria (Scuola Media, Ginnasio Liceo Classico, Liceo Scientifico, Liceo Musicale, Istituto Tecnico Economico). Direttore: Don Cesare Contarini Coordinamento di redazione: Daniele Mont D’Arpizio Via dei Rogati 17, 35122 Padova Tel. 049-8246911 - Fax 049-8246950

Hanno collaborato a questo numero: Francesco Aligo, Alexandra Apicella, Fran-cesco Apolloni, Rachele Battan, Laura Boscato, Lorenzo Celi, Margherita Coeli, Maria Chiara De Canale, Elisa Francon, Catia Giordan, Giada Gori, Alessandra Lovison, Federica Martelli, Chiara Pegge, Giovanni Peghin, Asya Peruzzo, Federica Rigobello, Elisa Temporin, Damiano Terzo. [email protected]

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APPUNTAMENTI

Le lingue sono fondamentali per lo stu-dio e per il lavoro, e questo al Barbari-go si sa da tempo. Per questo alle diverse iniziative già in campo l’Istituto ora aggiunge per i ra-gazzi delle quinte superiori, anche un breve corso (9-10 ore) di inglese scien-tifico, diretto essenzialmente alla lettura testi scientifici. Gli incontri partono il 10 febbraio e si tengono il lunedì tra le 14.30 e le15.30. Docente è Mara Casalini, già in servizio al Fermi, che nel suo curriculum può annoverare una laurea in biologia e un PhD alla St. Andrews University. Maggiori informazioni in segreteria o chiedendo alla prof. Coeli.

FEBBRAIO-MARZO 2014

Sabato 15 febbraio, alle ore 16 nel chio-stro dell’Istituto (Sala Ramin) riprende con il terzo appuntamento il ciclo del-le Conversazioni su Dante condotte dal mitico professor Federico Talami. La lettura e il commento riguarderanno il canto XXXIII dell’Inferno e si svolgeran-no in sala Ramin, con accesso da via Rogati 17 e possibilità di parcheggio interno da via del Seminario. Federico Talami è stato docente di ma-terie letterarie al Barbarigo per qua-rant'anni e sindaco di Abano tra il 1960 e il 1979. La rassegna è organizzata dall’Associazione ex Allievi del Barbari-g o ( t e l . 3 3 3 . 7 8 9 9 7 8 3 , e -mail: [email protected]): gli in-contri sono aperti al pubblico, partico-

CALENDARIO

larmente indicati per gli studenti delle superiori e per gli appassionati. I prossimi appuntamenti si terranno il 29 marzo (canto XI del Purgatorio) e il 3 maggio (canto XI del Paradiso).

IL 15 FEBBRAIO DI NUOVO INSIEME PER DANTE

Il professor Martino Dalla Valle, docen-te di storia e filosofia al Barbarigo, terrà nelle prossime settimane anche due corsi di filosofia aperti a tutti presso la libreria La forma del libro di via XX set-tembre, a pochi passi dall’Istituto. I corsi saranno dedicati alla "Filosofia dell'esistenzialismo" e a "Filosofia e let-teratura", e prenderanno il via rispetti-vamente il 18 febbraio (alle 16.30) e il 27 febbraio (alle 18.30). Ulteriori informazioni si trovano sul sito della libreria: www.viaventisettembre.it/p r o j e c t / c o r s o - d i - f i l o s o f i a -dellesistenzialismo/ www.viaventisettembre.it/project/filosofia-e-letteratura/

Da marzo l’Associazione “Amici di Don Floriano”, il cui obiettivo è di diffondere la cultura musicale tra grandi e piccini, inaugura un nuovo corso musicale per fisarmonica. Le lezioni, aperte a grandi e piccini, saranno impartite dal maestro Nereo Fiori, molto apprezzato nel territorio sia per il suo repertorio folcloristico che classico. Sempre a marzo partirà anche un se-condo corso di propedeutica musicale per bambini, ogni mercoledì alle 16.30. È comunque possibile iscriversi in corso d’anno anche per gli altri strumenti. Per informazioni e iscrizioni: Tel. 346.6973949

FEBBRAIO 15 Conversazioni su Dante con il prof. Talami (ore 16) 20 1° Incontro sul padre, con don Roberto Ravazzolo (ore 20.45) 28 Chiusura iscrizioni on line MARZO 1 Concerto Ensemble d’arpe Floriana a Cortina. 2-5 Sospensione lezionie 13 2° Incontro sulla paternità (ore 20.45) 27 3° Incontro sulla paternità (ore 20.45) 29 Conversazioni su Dante (ore 16)

L’ARCHIV IO DI DON FLORIANO

III Liceo Classico 1980 (Foto di Giuliana Allen). Si riconoscono Carlo Costa, Valentina Giob-ba, Patrizia Schiavon, Giovanni Carraro, Giancarlo Passerini, Giorgio Mattaliano Belforti e Isa-bella Gasparetto.

INGLESE SC IENTIF ICO CORSI DI FISARMONICA FILOSOFIA MUSICA CORSI LINGUE STRANIERE