Il 22 Ottobre 2010 si è aperta la causa di

Beatificazione

Pensieri scritti dal Card. Van Thuân quando era in isolamento nelle carceri Vietnamite.

"Dobbiamo imparare a ringraziarci a vicenda: chi riceve perchè ha ottenuto amore e aiuto,

chi dà perchè ha una grande opportunità di crescere nell'amore".

" Il cristiano è una luce che brilla nelle tenebre. Il sale della vita per il mondo che non ha sapore.

La speranza in mezzo ad un'umanità che ha perso la speranza."

"La parola ingiusta dell'uomo giusto può produrre danni incalcolabili.

E' come un veleno distribuito dalle mani di un medico; più si diffonde, più persone ucciderà."

"Se vuoi diventare santo, fai bene le cose ordinarie. Talvolta sembrerebbero insignificanti.

Tuttavia, versa in esse tutto il tuo amore."

"Amare gli altri non significa che tu debba riversare prove di affetto su di loro o viziarli; in realtà, talvolta puoi perfino

essere costretto a causare loro dolore per amore della verità o per il loro bene."

"E' inutile guardare al passato per rimpiangerlo.E' pericoloso guardare ai risultati per inorgoglirsene.

E' saggio guardare al passato per imparare OGGI da esso."

"Vivi accanto a Dio e diverrai santo, perchè il Paradiso non è altro che la presenza di Dio."

"Devi essere un dono nelle mani di Dio, pronto ad essere donato a tutti senza distinzioni.

Questo è un dono che tutti amerebbero e vorrebbero."

Il sorriso sembrava non lasciarlo mai.

Anche quando – e non lo faceva spesso, né

volentieri – raccontava della prigione, dei soprusi subiti, delle umiliazioni. E si stupiva del tuo stupore,

quasi che la sua vita, le sue vicende, il suo dolore

davvero non fossero niente di speciale, non

avessero niente di straordinario. E se glielo dicevi si stringeva nelle spalle. Sorridendo: «È quello che qualunque

Sacerdote al mio posto avrebbe fatto!».

Francis Xavier Nguyen Van Thuân ne era assolutamente convinto. La "Causa di Beatificazione", conferma la

straordinarietà di una vita. Figura simbolo della resistenza della Chiesa Vietnamita a un Regime che

avrebbe voluto cancellarne ogni traccia, certamente.

Ma anche, e soprattutto, simbolo di come una

fede salda – capace di nutrirsi di se stessa attraverso la Croce

costruita con un pezzo di legno e lo spago

regalatigli dai suoi carcerieri,

e la Messa quotidiana clandestina celebrata come poteva (il palmo della mano come un calice, tre gocce d’acqua e una di

vino) – riesca a mandare in crisi anche chi cerca in ogni modo di svuotarti l’anima.

Elaborato da: Anna Lollo Pubblicato su: www.santerasmo.altervista.org