III dom. di Pasqua - B Lc 24,35-48 Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e...
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![Page 1: III dom. di Pasqua - B Lc 24,35-48 Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi”.](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022062512/5542eb76497959361e8df8a7/html5/thumbnails/1.jpg)
III dom. di Pasqua - BIII dom. di Pasqua - B
Lc 24,35-48Lc 24,35-48
Mentre essi parlavano
Gesù in
persona apparve
in mezzo a loro
e disse: “Pace a
voi”.
Mentre essi parlavano
Gesù in
persona apparve
in mezzo a loro
e disse: “Pace a
voi”.
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Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo incontrarti, come i primi testimoni della tua resurrezione.
Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te:apri la nostra mente a comprendere la Parola che sola può dissipare i dubbi che ancora sorgono nel nostro cuore.
Quante volte anche noi, incapaci di riconoscerti, ti abbiamo rinnegato!Ti cerchiamo nei volti e nella storia di fratelli e sorelle:aiutaci a vedere le impronte della tua passione sui loro corpi e nei loro cuori sofferenti.
Non lasciarci esitanti e turbati: la tua presenza infonda in noi la pace; il tuo Spirito rischiari il nostro sguardo e ci renda gioiosi testimoni del tuo amore.
Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo incontrarti, come i primi testimoni della tua resurrezione.
Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te:apri la nostra mente a comprendere la Parola che sola può dissipare i dubbi che ancora sorgono nel nostro cuore.
Quante volte anche noi, incapaci di riconoscerti, ti abbiamo rinnegato!Ti cerchiamo nei volti e nella storia di fratelli e sorelle:aiutaci a vedere le impronte della tua passione sui loro corpi e nei loro cuori sofferenti.
Non lasciarci esitanti e turbati: la tua presenza infonda in noi la pace; il tuo Spirito rischiari il nostro sguardo e ci renda gioiosi testimoni del tuo amore.
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Lc 24Lc 24, 35In quel tempo, (i due discepoli che erano ritornati da Emmaus) narravano (agli undici e a quelli che erano con loro) ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni".
Lc 24Lc 24, 35In quel tempo, (i due discepoli che erano ritornati da Emmaus) narravano (agli undici e a quelli che erano con loro) ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni".
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Dalla Domenica di Pasqua alla Domenica di
Pentecoste
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PASSAGGIO (Pasqua) dalla Pasqua celebrata…
…alla Pasqua vissuta.
La Pasqua è il fondamento della fede cristiana.
Il tempo pasquale prolunga nel tempo dell’uomo la memoria di questo evento, attraverso i cinquanta giorni e in seguito, ogni domenica dell’anno.
Le letture liturgiche di questo “tempo di Pasqua” parlano di compimento, di pienezza. È assente l’Antico Testamento, poiché il tempo della profezia è superato dalla Pasqua di Gesù, mentre i testi del Nuovo Testamento sono presenti come il “fondamento” della nuova vita della comunità della Chiesa.
PASSAGGIO (Pasqua) dalla Pasqua celebrata…
…alla Pasqua vissuta.
La Pasqua è il fondamento della fede cristiana.
Il tempo pasquale prolunga nel tempo dell’uomo la memoria di questo evento, attraverso i cinquanta giorni e in seguito, ogni domenica dell’anno.
Le letture liturgiche di questo “tempo di Pasqua” parlano di compimento, di pienezza. È assente l’Antico Testamento, poiché il tempo della profezia è superato dalla Pasqua di Gesù, mentre i testi del Nuovo Testamento sono presenti come il “fondamento” della nuova vita della comunità della Chiesa.
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I Vangeli ci presentano gli incontri dei discepoli con il Risorto, la prima lettura è una lettura continuata degli Atti degli Apostoli, e la seconda propone i valori legati alla fede nel Cristo risorto.
Gli incontri con il risorto e i primi passi della comunità cristiana segnano, soprattutto a partire dalla Pentecoste, la nascita e la missione della Chiesa. Essa sa di non essere lasciata sola, ma di essere sempre guidata e assistita dallo Spirito del Risorto, dalla sua presenza in “mysterio”, ossia attraverso i segni sacramentali.
I Vangeli ci presentano gli incontri dei discepoli con il Risorto, la prima lettura è una lettura continuata degli Atti degli Apostoli, e la seconda propone i valori legati alla fede nel Cristo risorto.
Gli incontri con il risorto e i primi passi della comunità cristiana segnano, soprattutto a partire dalla Pentecoste, la nascita e la missione della Chiesa. Essa sa di non essere lasciata sola, ma di essere sempre guidata e assistita dallo Spirito del Risorto, dalla sua presenza in “mysterio”, ossia attraverso i segni sacramentali.
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In questo cammino – segnato dalla gioia dell’andare, ma anche dalla fatica – viene incontro il Signore.
È il giorno di Pasqua e Luca nel cap. 24 racconta varie esperienze/reazioni della comunità di fronte alla Resurrezione di Gesù. In questo brano, in particolare è raccontata la parte finale del giorno di Pasqua, che ha queste tappe:
24,1-12: Le donne e Pietro al sepolcro aperto.
24,13-35: I discepoli di Emmaus.
24,36-48: Apparizione agli undici e agli altri.
24,49-53: Promessa del dono dello Spirito e ascensione di Gesù.
In questo cammino – segnato dalla gioia dell’andare, ma anche dalla fatica – viene incontro il Signore.
È il giorno di Pasqua e Luca nel cap. 24 racconta varie esperienze/reazioni della comunità di fronte alla Resurrezione di Gesù. In questo brano, in particolare è raccontata la parte finale del giorno di Pasqua, che ha queste tappe:
24,1-12: Le donne e Pietro al sepolcro aperto.
24,13-35: I discepoli di Emmaus.
24,36-48: Apparizione agli undici e agli altri.
24,49-53: Promessa del dono dello Spirito e ascensione di Gesù.
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Dopo il racconto di Giovanni della scorsa domenica, ascoltiamo oggi la narrazione con cui il Terzo evangelista presenta l’apparizione del risorto ai discepoli il giorno stesso di Pasqua (Lc 24,35-48).
La scena segue immediatamente l’episodio dei discepoli di Emmaus con cui si intreccia, al punto che la pericope liturgica è costretta a introdurre nel testo alcune precisazioni per renderne comprensibile la lettura.
I due di Emmaus, infatti, tornano velocemente a Gerusalemme con l’entusiasmo di chi ha fatto un grande incontro e vuole subito comunicarlo ad altri: ma trovano che anche i discepoli già sanno la grande notizia. Luca infatti al v. 34 mette sulle loro labbra un’antica formula di fede apostolica: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”.
Dopo il racconto di Giovanni della scorsa domenica, ascoltiamo oggi la narrazione con cui il Terzo evangelista presenta l’apparizione del risorto ai discepoli il giorno stesso di Pasqua (Lc 24,35-48).
La scena segue immediatamente l’episodio dei discepoli di Emmaus con cui si intreccia, al punto che la pericope liturgica è costretta a introdurre nel testo alcune precisazioni per renderne comprensibile la lettura.
I due di Emmaus, infatti, tornano velocemente a Gerusalemme con l’entusiasmo di chi ha fatto un grande incontro e vuole subito comunicarlo ad altri: ma trovano che anche i discepoli già sanno la grande notizia. Luca infatti al v. 34 mette sulle loro labbra un’antica formula di fede apostolica: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”.
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* v. 35: In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
L’evangelista sottolinea ancora una volta i temi del cammino e del riconoscimento, che tanto gli stanno a cuore e che ora riprende con questo nuovo racconto.Spezzare il pane (in greco klàsis tu’ àrtu; reso in latino fractio panis) è il temine tecnico più antico, adoperato dalla comunità cristiana per indicare la celebrazione eucaristica, e deriva dalla prassi giudaica di iniziare il pasto con tale gesto orante, riferito a Gesù, richiama il gesto simbolico da lui compiuto nell’ultima cena, alludendo alla propria vita “spezzata e data”.
* v. 35: In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
L’evangelista sottolinea ancora una volta i temi del cammino e del riconoscimento, che tanto gli stanno a cuore e che ora riprende con questo nuovo racconto.Spezzare il pane (in greco klàsis tu’ àrtu; reso in latino fractio panis) è il temine tecnico più antico, adoperato dalla comunità cristiana per indicare la celebrazione eucaristica, e deriva dalla prassi giudaica di iniziare il pasto con tale gesto orante, riferito a Gesù, richiama il gesto simbolico da lui compiuto nell’ultima cena, alludendo alla propria vita “spezzata e data”.
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* v. 36: Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:
"Pace a voi!".
Come era capitato lungo la via per Emmaus (24,15), così ora si ripete nel cenacolo: mentre i discepoli stanno parlando delle loro esperienze, “egli stesso” (aùtos, senza il nome proprio) “stette in mezzo a loro”.
Come in Gv 20,19.26, anche Luca adopera un semplice verbo (éste) per indicare la presenza di Gesù , che in piedi si colloca al centro del gruppo: evita così ogni particolare di apparizione miracolosa. Ancora come in Gv 20,19.21.26, anche Luca riporta il saluto iniziale di Gesù nella forma di “Pace a voi”.
Pace (shalom) era il classico saluto giudaico, qui la “pace” rappresenta l’evento messianico stesso e ai discepoli viene comunicato l’effetto dell’opera compiuta dal Messia nella sua pasqua di morte e risurrezione.
* v. 36: Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:
"Pace a voi!".
Come era capitato lungo la via per Emmaus (24,15), così ora si ripete nel cenacolo: mentre i discepoli stanno parlando delle loro esperienze, “egli stesso” (aùtos, senza il nome proprio) “stette in mezzo a loro”.
Come in Gv 20,19.26, anche Luca adopera un semplice verbo (éste) per indicare la presenza di Gesù , che in piedi si colloca al centro del gruppo: evita così ogni particolare di apparizione miracolosa. Ancora come in Gv 20,19.21.26, anche Luca riporta il saluto iniziale di Gesù nella forma di “Pace a voi”.
Pace (shalom) era il classico saluto giudaico, qui la “pace” rappresenta l’evento messianico stesso e ai discepoli viene comunicato l’effetto dell’opera compiuta dal Messia nella sua pasqua di morte e risurrezione.
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* v. 37: Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.
Aggiunta di Luca rispetto a Giovanni.
Fantasma/pneuma per indicare uno “spirito”.
Credevano di vedere una realtà incorporea. Si vuole insistere sula realtà fisica del corpo di Cristo risorto: si vuole affermare oltre ogni incertezza che la risurrezione di Gesù è avvenuta nel “suo vero corpo”.
* v. 37: Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.
Aggiunta di Luca rispetto a Giovanni.
Fantasma/pneuma per indicare uno “spirito”.
Credevano di vedere una realtà incorporea. Si vuole insistere sula realtà fisica del corpo di Cristo risorto: si vuole affermare oltre ogni incertezza che la risurrezione di Gesù è avvenuta nel “suo vero corpo”.
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* vv. 38-39: Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho".
Le parole di Gesù chiariscono la reazione dei discepoli: il dubbio (dialoghismòs) evoca ragionamenti e scambi verbali, per dire che il tanto parlare di quell’evento avevano fatto non fosse sufficiente a comprenderlo ed accettarlo (24,17) .
Come in Gv 20,20, anche Luca sottolinea il riferimento alle mani e ai piedi del Risorto, esse sono le parti del corpo che recano i segni della condanna a morte e il suo superamento.
Dialoghismòs: pensieri inquieti che nella tradizione monastica dei Padri del deserto rappresentano gli idoli più potenti contro i quali il credente è chiamato a condurre la propria lotta spirituale.
* vv. 38-39: Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho".
Le parole di Gesù chiariscono la reazione dei discepoli: il dubbio (dialoghismòs) evoca ragionamenti e scambi verbali, per dire che il tanto parlare di quell’evento avevano fatto non fosse sufficiente a comprenderlo ed accettarlo (24,17) .
Come in Gv 20,20, anche Luca sottolinea il riferimento alle mani e ai piedi del Risorto, esse sono le parti del corpo che recano i segni della condanna a morte e il suo superamento.
Dialoghismòs: pensieri inquieti che nella tradizione monastica dei Padri del deserto rappresentano gli idoli più potenti contro i quali il credente è chiamato a condurre la propria lotta spirituale.
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* vv. 40-41: Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?".
FONDAMENTALE
è l’identità del crocifisso con il RISORTO:
la RISURREZIONE infatti non è altro
rispetto alla storica vicenda vissuta da Gesù,
bensì la sua ripresa trasfigurata dalla potenza divina.
* vv. 40-41: Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?".
FONDAMENTALE
è l’identità del crocifisso con il RISORTO:
la RISURREZIONE infatti non è altro
rispetto alla storica vicenda vissuta da Gesù,
bensì la sua ripresa trasfigurata dalla potenza divina.
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* vv. 42-43 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Il Risorto non è un fantasma /pneuma, ma ha “carne e ossa”, addirittura prende una porzione di pesce arrostito e lo mangia davanti a loro.
Non credevano perché erano troppo contenti, Luca vuole aiutare il lettore a superare i vari dubbi che l’annuncio della risurrezione poteva comportare, soprattutto in ambiente ellenista.
Egli stesso mangiò con loro (At 10,41): da questa condivisione della mensa con il Risorto nacque per la comunità cristiana la prassi eucaristica, come reale – anche se sacramentale – continuazione dell’originale “mangiare con il risorto”.
* vv. 42-43 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Il Risorto non è un fantasma /pneuma, ma ha “carne e ossa”, addirittura prende una porzione di pesce arrostito e lo mangia davanti a loro.
Non credevano perché erano troppo contenti, Luca vuole aiutare il lettore a superare i vari dubbi che l’annuncio della risurrezione poteva comportare, soprattutto in ambiente ellenista.
Egli stesso mangiò con loro (At 10,41): da questa condivisione della mensa con il Risorto nacque per la comunità cristiana la prassi eucaristica, come reale – anche se sacramentale – continuazione dell’originale “mangiare con il risorto”.
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* v. 44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi".
Al vertice dell’incontro sta la Parola di Gesù che
spiega il senso di ciò che è avvenuto,
richiamando le parole (hoi lògoi) che aveva già
rivolto loro durante la vita terrena, ma che i
discepoli non avevano ancora accolto e capito.
Per la terza volta nel capitolo 24 torna la parola
“bisogna” (7.26.44), per sottolineare la necessità
teologica del “veramente necessario”.
* v. 44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi".
Al vertice dell’incontro sta la Parola di Gesù che
spiega il senso di ciò che è avvenuto,
richiamando le parole (hoi lògoi) che aveva già
rivolto loro durante la vita terrena, ma che i
discepoli non avevano ancora accolto e capito.
Per la terza volta nel capitolo 24 torna la parola
“bisogna” (7.26.44), per sottolineare la necessità
teologica del “veramente necessario”.
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* v. 46 e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno…
La Bibbia offre la via percorribile per comprendere il significato di ciò che è capitato al Messia Gesù.
Questa frase non si trova in nessun testo biblico, esprime la sintesi del messaggio teologico che si può ricavare dalla meditazione sull’Antico Testamento.
Luca si è formato all’interno delle prime comunità cristiane attraverso lo studio delle Scritture, rilette nella prospettiva dell’annuncio apostolico.
* v. 46 e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno…
La Bibbia offre la via percorribile per comprendere il significato di ciò che è capitato al Messia Gesù.
Questa frase non si trova in nessun testo biblico, esprime la sintesi del messaggio teologico che si può ricavare dalla meditazione sull’Antico Testamento.
Luca si è formato all’interno delle prime comunità cristiane attraverso lo studio delle Scritture, rilette nella prospettiva dell’annuncio apostolico.
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* v. 45 Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture.
Tra i due discorsi di Gesù, vv. 44 e 46, Luca
inserisce questa frase esplicativa per affermare che
solo la grazia e la potenza del risorto possono
“aprire” la mente umana e permettere di capire in
profondità la Bibbia, in quanto parola e progetto di
Dio: solo la presenza di Cristo in mezzo alla
assemblea eucaristica dei discepoli rivela loro
lungo i secoli il senso delle scritture rivelate,
attraverso di loro, a tutti gli uomini.
* v. 45 Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture.
Tra i due discorsi di Gesù, vv. 44 e 46, Luca
inserisce questa frase esplicativa per affermare che
solo la grazia e la potenza del risorto possono
“aprire” la mente umana e permettere di capire in
profondità la Bibbia, in quanto parola e progetto di
Dio: solo la presenza di Cristo in mezzo alla
assemblea eucaristica dei discepoli rivela loro
lungo i secoli il senso delle scritture rivelate,
attraverso di loro, a tutti gli uomini.
![Page 18: III dom. di Pasqua - B Lc 24,35-48 Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi”.](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022062512/5542eb76497959361e8df8a7/html5/thumbnails/18.jpg)
* vv. 47-48 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni".
In forza di tale incontro e di tale comprensione, gli
apostoli diventano “testimoni” (màrtyres) di un
evento che parte da Gerusalemme, ma riguarda
tutta l’umanità, chiede cambiamento di mentalità
(metànoia) e offre il perdono dei peccati.
* vv. 47-48 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni".
In forza di tale incontro e di tale comprensione, gli
apostoli diventano “testimoni” (màrtyres) di un
evento che parte da Gerusalemme, ma riguarda
tutta l’umanità, chiede cambiamento di mentalità
(metànoia) e offre il perdono dei peccati.
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“Come il vino non può conservarsi
in vasi di argento o di oro, ma solo
nel vile dei recipienti, quello di
argilla, così la parole della Torah
non sono conservate e custodite
da chi si ritiene un vaso d’oro e
d’argento, ma solo da colui che
stima se stesso come l’ultimo dei
recipienti”
(Sifrè Deutoronomio)
“Come il vino non può conservarsi
in vasi di argento o di oro, ma solo
nel vile dei recipienti, quello di
argilla, così la parole della Torah
non sono conservate e custodite
da chi si ritiene un vaso d’oro e
d’argento, ma solo da colui che
stima se stesso come l’ultimo dei
recipienti”
(Sifrè Deutoronomio)
![Page 20: III dom. di Pasqua - B Lc 24,35-48 Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi”.](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022062512/5542eb76497959361e8df8a7/html5/thumbnails/20.jpg)
La buona notizia non schiaccia,
non fa violenza; essa si propaga
ad onde, irradiandosi nella
comunità a partire da
testimonianze che richiedono
l’adesione del cuore ed il ricordo
delle scritture, prima che il
consenso della ragione.
La buona notizia non schiaccia,
non fa violenza; essa si propaga
ad onde, irradiandosi nella
comunità a partire da
testimonianze che richiedono
l’adesione del cuore ed il ricordo
delle scritture, prima che il
consenso della ragione.
![Page 21: III dom. di Pasqua - B Lc 24,35-48 Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi”.](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022062512/5542eb76497959361e8df8a7/html5/thumbnails/21.jpg)
Preghiamo con Lc 24,35-48Preghiamo con Lc 24,35-48
Signore, donaci la tenacia del camminare verso le vette della vita, alla luce dell'unica Parola che salva. Spesso preferisco fermarmi e restare accanto alla tomba di ogni morte interiore. Altre volte mi incammino come un viandante nei sentieri del non senso. Aiutami ad inoltrarmi più spesso nei sentieri dell'amicizia e dell'incontro. Aiutami a condividere la meraviglia dell'amore umano, la gioia delle persone meravigliose che mi vivono accanto. Aiutami a frequentare non la periferia della loro esistenza, ma i loro varchi segreti, lì dove il loro cuore
Signore, donaci la tenacia del camminare verso le vette della vita, alla luce dell'unica Parola che salva. Spesso preferisco fermarmi e restare accanto alla tomba di ogni morte interiore. Altre volte mi incammino come un viandante nei sentieri del non senso. Aiutami ad inoltrarmi più spesso nei sentieri dell'amicizia e dell'incontro. Aiutami a condividere la meraviglia dell'amore umano, la gioia delle persone meravigliose che mi vivono accanto. Aiutami a frequentare non la periferia della loro esistenza, ma i loro varchi segreti, lì dove il loro cuore
abbraccia e sperimenta la tua
tenerezza di Padre. Ti ringrazio, Signore!
Tu non smetti di donarmi il tuo volto
risorto. Grazie per la voglia di esplorare che
ancora metti nel mio cuore, a volte stanco e provato,
altre volte pieno di entusiasmo per Te e per la
sorte dei fratelli. La mia vita e quella della
nostra comunità possa essere sempre una piccola
fiamma accesa nel buio della ricerca umana,
un calore che si espande lì dove il gelido vento del
male distrugge e distoglie dagli orizzonti
della Bellezza, per narrare al mondo la stupenda
avventura dell'amore: quell'amore che sa spendersi
per incarnare il sorriso di Dio! Amen.
abbraccia e sperimenta la tua
tenerezza di Padre. Ti ringrazio, Signore!
Tu non smetti di donarmi il tuo volto
risorto. Grazie per la voglia di esplorare che
ancora metti nel mio cuore, a volte stanco e provato,
altre volte pieno di entusiasmo per Te e per la
sorte dei fratelli. La mia vita e quella della
nostra comunità possa essere sempre una piccola
fiamma accesa nel buio della ricerca umana,
un calore che si espande lì dove il gelido vento del
male distrugge e distoglie dagli orizzonti
della Bellezza, per narrare al mondo la stupenda
avventura dell'amore: quell'amore che sa spendersi
per incarnare il sorriso di Dio! Amen.