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IBM i Versione 7.2 Soluzioni di memoria

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NotaPrima di utilizzare le presenti informazioni e il prodotto da esse supportato, leggere le informazioni contenute nella sezione“Informazioni particolari” a pagina 185.

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Indice

Soluzioni di memoria . . . . . . . . . 1Novità per IBM i 7.2 . . . . . . . . . . . . 1File PDF di Soluzioni di memoria . . . . . . . 2Visualizzazione della memoria . . . . . . . . 2Disco . . . . . . . . . . . . . . . . . 3Nastro . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Tipi di soluzioni nastro . . . . . . . . . . 6Caricatori automatici di cartucce . . . . . . 6Librerie nastro . . . . . . . . . . . . 7

Tipi di libreria nastro e componentiprincipali . . . . . . . . . . . . 7Modalità operative della libreria nastro . . 8Tipi di configurazione comuni per le librerienastro . . . . . . . . . . . . . 9Concetti relativi alle cartucce per le librerienastro . . . . . . . . . . . . . 9

Confronto della memoria fuori linea . . . . . 13Pianificazione per una soluzione nastro . . . . 14

Gestione delle risorse nastro mediante BRMS 14Confronto delle soluzioni nastro . . . . . 14Compatibilità tra unità nastro e cartuccia DAT 19Compatibilità unità nastro e cartuccia ottomillimetri . . . . . . . . . . . . . 20Compatibilità unità nastro e cartuccia da unquarto di pollice . . . . . . . . . . . 22Compatibilità unità nastro e cartucce mezzopollice e Magstar MP . . . . . . . . . 23Compatibilità unità nastro e cartucce LTO . . 24Più prodotti IBM i che condividono unalibreria nastro . . . . . . . . . . . 25Più librerie nastro collegate ad una partizione 26Più unità nastro in una libreria nastro . . . 26Configurazione di piattaforme diverse con lalibreria nastro 3494 Enterprise . . . . . . 28

Installazione delle unità nastro autonome . . . 28Condivisione delle unità nastro tra lepartizioni . . . . . . . . . . . . . 28Configurazione dell'indirizzo SCSI per le unitànastro mezzo pollice e Magstar MP . . . . 29

Installazione delle librerie nastro . . . . . . 29Configurazione delle librerie nastro . . . . . 30

Aggiunta di una libreria nastro ad una LAN 32Creazione di un collegamento dati. . . . . 32Condivisione delle risorse della libreria nastro 34

Utilizzo delle unità nastro . . . . . . . . 36Utilizzo delle cartucce nastro . . . . . . 36

Duplicazione delle cartucce nastro . . . . 36Formattazione delle cartucce nastro . . . 37

Utilizzo delle unità autonome . . . . . . 38Indicatori luminosi di stato . . . . . . 38Visualizzazione delle capacità di un'unitàautonoma . . . . . . . . . . . . 42

Utilizzo delle librerie nastro . . . . . . . 42Utilizzo della libreria nastro senzaun'applicazione di gestione dei supporti . . 42

Riassegnazione delle cartucce quando simodifica il nome del sistema . . . . . 44Impostazione di una libreria nastro comeunità autonoma . . . . . . . . . . 45Impostazione di una libreria nastro comeunità IPL alternativo . . . . . . . . 45Controllo delle risorse della libreria nastromediante gli attributi della libreria nastro . 46Come rendere le cartucce disponibili perl'inventario della libreria nastro. . . . . 47Espulsione delle cartucce dall'inventariodella libreria nastro . . . . . . . . . 48Utilizzo della categoria montata per ilcaricamento di gruppi di nastri in un'unitànastro . . . . . . . . . . . . . 49Condivisione delle cartucce . . . . . . 49Fine del volume . . . . . . . . . . 50Come evitare i file in condizione di stallodurante le operazioni di salvataggio eripristino con le librerie nastro . . . . . 50Ottimizzazione delle prestazioni dellalibreria nastro . . . . . . . . . . 51Visualizzazione delle capacità di unalibreria nastro . . . . . . . . . . 51

Manutenzione delle risorse nastro . . . . . . 51Memoria e gestione delle cartucce nastro . . 51

Ambiente nastro . . . . . . . . . . 52Memoria e gestione del nastro . . . . . 52Protezione dei dati sulle cartucce nastro . . 52Verifica delle corrette condizioni dei nastri 54

Ripulitura delle unità nastro . . . . . . . 55Ripulitura delle unità nastro da un quartodi pollice . . . . . . . . . . . . 55Ripulitura delle unità nastro DAT . . . . 56Ripulitura delle unità nastro da ottomillimetri . . . . . . . . . . . . 57Ripulitura delle unità nastro da mezzopollice . . . . . . . . . . . . . 57Ripulitura delle unità nastro LTO Ultrium 58

Aggiornamenti LIC (Licensed Internal Code) 59Esecuzione delle operazioni di conservazioneper le cartucce nastro . . . . . . . . . 59Esempio: gestione delle risorse nastro . . . 59

Codifica nastro . . . . . . . . . . . . 69Codifica del nastro software . . . . . . . 69Codifica nastro hardware . . . . . . . . 69Decodifica dei dati . . . . . . . . . . 69

Risoluzione dei problemi relativi alle risorsenastro . . . . . . . . . . . . . . . 70

Verifica del corretto funzionamento dell'unitànastro . . . . . . . . . . . . . . 70Raccolta delle informazioni sulla libreria perl'analisi dei problemi . . . . . . . . . 70Gestione dei problemi per le librerie nastro . . 71

RMS (Removable Mass Storage) . . . . . . . 71Memoria ottica . . . . . . . . . . . . . 72

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Hardware supportato per la memoria ottica . . 74Unità ottiche . . . . . . . . . . . . . 76

Tipi di supporti ottici . . . . . . . . . 77Librerie dei supporti ottici collegatedirettamente . . . . . . . . . . . 78Configurazioni del sistema ottico . . . . 78

Concetti relativi alla memoria ottica . . . . . 78Volumi ottici . . . . . . . . . . . . 79File e indirizzari ottici . . . . . . . . . 80Identificativi dei volumi . . . . . . . . 80

Formati del supporto ottico . . . . . . . . 80ISO 9660 . . . . . . . . . . . . . 81

Volumi, indirizzari e nomi file . . . . . 81Interfacce di programmazione per ISO 9660 82

HPOFS (High performance optical file system) 82Volumi, indirizzari e nomi file per HPOFS 82Recupero dello spazio . . . . . . . . 82Interfacce di programmazione (HPOFS) . . 83Struttura indirizzario e prestazioni(HPOFS) . . . . . . . . . . . . 84Interscambio di supporti tra libreriecollegate via LAN e collegate direttamente . 84

UDF (Universal Disk Format) . . . . . . 84Volumi, indirizzari e nomi file . . . . . 85Interfacce di programmazione (UDF) . . . 85Sicurezza file e indirizzari . . . . . . 86Interscambio dei supporti . . . . . . 87Struttura indirizzario e prestazioni (UDF) 87

Supporto dei comandi CL per i formati deisupporti . . . . . . . . . . . . . 87

Configurazione delle unità ottiche . . . . . . 88Configurazione dell'unità ottica. . . . . . 89Configurazione delle librerie di supporti otticicollegate direttamente . . . . . . . . . 89Etichettatura delle cartucce ottiche. . . . . 90

Etichettatura di una nuova cartuccia otticacon volumi non inizializzati . . . . . . 90Etichettatura di una cartuccia ottica con unvolume inizializzato . . . . . . . . 90

Introduzione ai volumi e alle cartucce ottiche 90Esempio: aggiunta di cartucce ottiche aduna libreria di supporti ottici . . . . . 91Esempio: inizializzazione dei volumi ottici 91Esempio: rimozione di una cartuccia deldisco ottico . . . . . . . . . . . 93

Utilizzo delle unità ottiche . . . . . . . . 93Caricamento e scaricamento del supportoCD-ROM e DVD . . . . . . . . . . 94Assegnazione della descrizione dell'unità . . 95Assegnazione e rilascio di un'unità ottica . . 95

Utilizzo dei volumi ottici . . . . . . . . . 96Visualizzazione dei volumi ottici . . . . . 96Inizializzazione dei volumi ottici . . . . . 97Ridenominazione dei volumi ottici . . . . 97Aggiunta di cartucce del disco ottico . . . . 98Copia dei dati del volume ottico . . . . . 98Modifica degli attributi del volume ottico . . 99Visualizzazione e stampa degli attributi delvolume ottico . . . . . . . . . . . 100Duplicazione dei volumi ottici. . . . . . 102

Visualizzazione delle informazioni relative aindirizzari e file . . . . . . . . . . 102Rimozione ed eliminazione dei volumi ottici 103Controllo del volume ottico . . . . . . 103Modifica dei parametri dell'ambiente ottico 104Impostazione della protezione da scrittura 104Creazione di un CD-ROM master . . . . 105

Backup del volume ottico . . . . . . . . 105Definizione della strategia di backup . . . 105Utilizzo del comando DUPOPT(Duplicazione unità ottica) . . . . . . . 106

Miglioramenti . . . . . . . . . . 107Comando CPYOPT (Copia supporti ottici) 108

Parametri chiave del comando CPYOPT(Copia supporti ottici) . . . . . . . 108Utilizzo del comando CPYOPT (Copiasupporti ottici) per eseguire il backup diun volume . . . . . . . . . . . 110Tipo di volume *BACKUP . . . . . . 112Prestazioni del comando CPYOPT (Copiasupporti ottici) . . . . . . . . . . 116

Comandi di salvataggio e ripristino . . . . 118Supporto del comando SAV (Salvataggio) 119Supporto per il comando RST (Ripristino) 120

Gestione delle prestazioni nelle librerie deisupporti ottici . . . . . . . . . . . . 121

Considerazioni sulle prestazioni per lelibrerie dei supporti ottici collegatedirettamente. . . . . . . . . . . . 122

Espansione Buffer I/E con API HFS . . . 122Considerazioni sulle prestazioni per lacopia e la duplicazione dei volumi ottici . 122Temporizzatori di pianificazione dimontaggio e smontaggio del volume . . 123

Gestione della sicurezza ottica e controllo . . . 124Utilizzo delle autorizzazioni per le funzioniottiche. . . . . . . . . . . . . . 124Specifica di un elenco di autorizzazioni. . . 125Modifica dell'elenco autorizzazioni perproteggere un volume ottico . . . . . . 126Conservazione dell'elenco autorizzazioniquando vengono rimossi i volumi ottici . . 126Corrispondenza dell'elenco autorizzazionicon un volume ottico . . . . . . . . . 126Gestione della sicurezza a livello di file e diindirizzario . . . . . . . . . . . . 127Controllo ottico. . . . . . . . . . . 127

Riacquisizione del database dell'indice ottico 127Riacquisizione dell'indice ottico per un'unitàottica autonoma . . . . . . . . . . 128Riacquisizione dei tipi . . . . . . . . 128

Sincronizzazione dell'indice del volumecon l'indice libreria interno (*SYNC) . . . 128Aggiornamento dell'indice del volume daun volume ottico (*UPDATE) . . . . . 128Reimpostazione dell'indice libreria internoe riacquisizione dell'indice del volume(*RESET) . . . . . . . . . . . . 129Tempo richiesto per completare lariacquisizione dell'indice ottico . . . . 129

Informazioni sull'indice ottico . . . . . . 130

iv IBM i: Soluzioni di memoria

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File di database dell'indice ottico . . . . 130Indice libreria interno . . . . . . . 130

Scelta del tipo di riacquisizione da utilizzare 131Ripristino dei file ottici congelati . . . . . . 131

Procedure di utilizzo dei file ottici . . . . 131File ottici congelati . . . . . . . . 132

Salvataggio e ripristino del supporto ottico . . 135Concetti relativi al salvataggio e al ripristinodel supporto ottico . . . . . . . . . 136

Formati del supporto ottico con leoperazioni di salvataggio e ripristino . . 136Organizzazione dei dati di salvataggio eripristino sulle unità ottiche . . . . . 136Visualizzazione delle informazioni sui filedi salvataggio e ripristino relative allamemoria ottica . . . . . . . . . . 137Contenuto dell'elenco di volumi . . . . 137Elenchi di volumi con il supporto informato HPOFS . . . . . . . . . 138Elenchi di volumi con il supporto UDF 139

Salvataggio dei file ottici nella memoriaottica . . . . . . . . . . . . . . 139

Specifica dei nomi percorso del file ottico 139Eliminazione del contenuto dei supporti 140Salvataggio in più volumi . . . . . . 140

Linee guida operative in base al tipo di unitàottica . . . . . . . . . . . . . . 141

Risoluzione dei problemi relativi alla memoriaottica . . . . . . . . . . . . . . . 142

FAQ per il supporto ottico . . . . . . . 142Raccolta delle informazioni . . . . . . . 145Strutture di supporto dei file di emissione 145

Memoria virtuale . . . . . . . . . . . . 150Concetti relativi alla memoria virtuale IBM i 150

Vantaggi della memoria virtuale . . . . . 152Shadow del catalogo . . . . . . . . . 152

Nastro virtuale IBM i . . . . . . . . . . 153Voce del catalogo immagini per la memorianastro virtuale . . . . . . . . . . . 153Estensione del volume per la memoria nastrovirtuale . . . . . . . . . . . . . 154Pianificazione della memoria nastro virtuale 155Impostazione della memoria nastro virtuale 156Gestione del nastro virtuale . . . . . . 157

Formattazione di immagini nastro virtuali 159Trasporto di immagini virtuali su un altrosistema . . . . . . . . . . . . 159Modifica della protezione da scrittura perle voci del catalogo immagini del nastrovirtuale . . . . . . . . . . . . 160

Utilizzo delle immagini virtuali in uncatalogo immagini . . . . . . . . . 161Aggiunta di volumi nastro virtuali . . . 161

Messaggi di errore della memoria nastrovirtuale . . . . . . . . . . . . . 161

Memoria ottica virtuale IBM i . . . . . . . 163Modalità del catalogo immagini . . . . . 163Voce del catalogo immagini per la memoriaottica virtuale . . . . . . . . . . . 164Accesso . . . . . . . . . . . . . 164Estensione del volume per la memoria otticavirtuale . . . . . . . . . . . . . 165Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166Formattazione di immagini ottiche virtuali 166Preparazione della memoria ottica virtuale 167Impostazione della memoria ottica virtuale 168Gestione della memoria ottica virtuale . . . 170Modifica della protezione da scrittura per levoci del catalogo immagini del supportoottico virtuale . . . . . . . . . . . 171Creazione di un supporto reale daun'immagine virtuale . . . . . . . . . 171Trasporto di immagini virtuali su un altrosistema . . . . . . . . . . . . . 173Messaggi di errore della memoria otticavirtuale . . . . . . . . . . . . . 174Memoria ottica virtuale utilizzando l'NFS(Network File System) . . . . . . . . 174

Requisiti per la memoria ottica virtuale inuna rete NFS (Network File System). . . 175Impostazione di un'unità ottica virtuale inuna rete NFS (Network File System). . . 176Utilizzo delle immagini sul sistema client 179

Unità virtuali client (ottiche e nastro) . . . . 179Configurazione di un'unità ottica o nastroper l'utilizzo da parte di una partizione clientIBM i . . . . . . . . . . . . . . 180

SAN (Storage area network) . . . . . . . . 182Informazioni correlate per le soluzioni di memoria 183

Informazioni particolari . . . . . . . 185Informazioni sull'interfaccia di programmazione 187Marchi . . . . . . . . . . . . . . . 187Termini e condizioni . . . . . . . . . . . 187

Indice analitico. . . . . . . . . . . 189

Indice v

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Soluzioni di memoria

Esistono quattro tipi principali di supporti disponibili per il sistema. La raccolta di argomenti Soluzioni dimemoria fornisce informazioni per decidere quale formato di supporto è migliore per il proprio ambiente.Include informazioni sulla pianificazione, installazione, configurazione, gestione, utilizzo e risoluzione deiproblemi.

Con l’aumento della produzione di informazioni aziendali ed il conseguente aumento di valore di taliinformazioni, i metodi utilizzati per proteggerle e conservarle costituiscono una strategia aziendale vitale.La memoria non è più una funzione di sistema, ma una entità stessa.

Esegue varie funzioni importanti nell'azienda, incluso quanto segue:

DisponibilitàLe soluzioni di memoria devono consentire all'utente l'accesso ai dati quando necessario, senzaeccezioni. In alcune strutture, come ad esempio un ospedale, l'accesso ai dati può significare ladifferenza tra la vita e la morte.

IntegritàQuando vengono restituiti all'utente, i dati devono essere esattamente nella stessa condizione incui sono stati memorizzati. Ciò indica che devono essere protetti da danneggiamenti, perdite oattacchi esterni.

RipristinabilitàLe soluzioni di memoria devono garantire il ripristino dei dati in caso di disastri naturali, comeincendi, allagamenti o tornado.

Informazioni correlate:Preparazione del supporto per il salvataggio del sistema

IBM System Storage

Novità per IBM i 7.2Sono riportate le informazioni nuove o modificate in modo significativo per la raccolta di argomentiSoluzioni di memoria.

IBM® Navigator per i

Vi sono alcune modifiche alle istruzioni per più attività tramite IBM Navigator per i nell'argomentorelativo alle soluzioni di memoria.

Cataloghi immagini

Le istruzioni per la creazione di un catalogo immagini e il trasferimento di un catalogo immagini dinastro virtuale su un sistema remoto IBM sono state aggiornate. Per ulteriori informazioni, consultare gliargomenti Impostazione della memoria nastro virtuale storage e Trasporto di immagini virtuali su unaltro sistema.

Come individuare le novità o le modifiche

Per facilitare l'individuazione delle modifiche tecniche effettuate, l'Information Center utilizza quantosegue:v L'immagine per indicare dove cominciano le informazioni nuove o modificate.v L'immagine per indicare dove terminano le informazioni nuove o modificate.

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Nei file PDF, sono riportati degli indicatori di revisione (|) sul margine sinistro delle informazioni nuoveo modificate.

Per trovare altre informazioni sugli elementi nuovi o modificati in questo release, consultare Memo pergli utenti.

File PDF di Soluzioni di memoriaÈ possibile visualizzare e stampare un file PDF di tali informazioni.

Per visualizzare o scaricare la versione PDF di questo documento, selezionare Soluzioni di memoria.

Salvataggio dei file PDF

Per salvare un PDF sulla stazione di lavoro per la visualizzazione o la stampa:1. Fare clic con il tasto destro del mouse sul collegamento PDF nel browser.2. Fare clic sull'opzione che consente di salvare il PDF localmente.3. Passare all'indirizzario in cui si desidera salvare il PDF.4. Fare clic su Salva.

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(www.adobe.com/products/acrobat/readstep.html) .Riferimenti correlati:“Informazioni correlate per le soluzioni di memoria” a pagina 183I manuali del prodotto, le pubblicazioni IBM Redbooks, i siti Web e altre raccolte di argomentidell'Information Center contengono informazioni relative alla raccolta di argomenti Soluzioni di memoria.È possibile visualizzare o stampare qualsiasi file PDF.

Visualizzazione della memoriaLo spazio su disco nel sistema e la memoria principale del sistema vengono visualizzati come un'unicaampia area di memoria nota come memoria di livello singolo. L'esempio relativo alla memoria di livellosingolo fornisce una rappresentazione visiva del modo in cui una memoria viene visualizzata.

La seguente figura mostra in che modo funziona la memoria di livello singolo:

2 IBM i: Soluzioni di memoria

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Quando un file viene salvato, non viene assegnato a un'ubicazione di memoria. Invece, il sistemaposiziona il file nell'ubicazione che assicura le migliori prestazioni. È possibile, ad esempio, che i dativengano distribuiti nel file su più unità disco. Quando vengono aggiunti più record al file, il sistemaassegna spazio aggiuntivo a una o più unità disco.

DiscoLe unità disco forniscono molte forme di protezione. È possibile creare lotti di dischi per raggruppare idischi. Proteggere le unità disco utilizzando la protezione parità unità, creando informazioni ridondanti.In alternativa, è possibile eseguire il mirroring delle unità disco mediante la protezione sottoposta amirroring, per creare informazioni duplicate.

Le unità disco sono unità di memoria solitamente interne al sistema. Tuttavia, è possibile anche collegarleesternamente. È possibile raggruppare le unità disco in gruppi di unità disco sul sistema definiti lotti didischi, noti anche come lotti di memoria ausiliari o ASP (auxiliary storage pool). Un motivo per eseguiretale operazione consiste nel fornire un livello di protezione per i dati. In caso di errore di una delle unitàdisco, è necessario ripristinare solo i dati memorizzati nel lotto di dischi di cui era parte l'unità disco malfunzionante.

I lotti di dischi, inoltre, consentono di riservare lo spazio su disco per uno scopo particolare,un'applicazione o un tipo di dati. Ad esempio, è possibile creare un lotto di dischi per i backup eseguitiper salvare i file. Quindi, è possibile spostare tali file di salvataggio sul nastro o altri supporti in base alleesigenze. La figura seguente mostra un lotto di dischi composto dalle unità disco 1, 4, 5, 7 e 11.

Figura 1. Memoria di livello singolo

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Per informazioni dettagliate sui lotti di dischi e sui tipi relativi, e per esempi sull'utilizzo dei lotti didischi per scopi diversi, consultare la sezione relativa ai lotti di dischi. Per informazioni sulle proceduredi configurazione delle unità disco e dei lotti di dischi, consultare la sezione sulla gestione dei lotti didischi.

I lotti di dischi indipendenti sono lotti di dischi che possono essere posti in linea o non in linea senzaalcuna dipendenza sul resto della memoria su un sistema. Ciò è possibile in quanto tutte le informazioninecessarie sul sistema associate al lotto di dischi indipendente sono contenute nel lotto di dischiindipendente. I lotti di dischi indipendenti offrono un numero di vantaggi di prestazioni e disponibilitàsia negli ambienti con sistemi singoli che in quelli con più sistemi. Per informazioni dettagliate,consultare la sezione sull'utilizzo dei lotti di dischi indipendenti.

Oltre ai lotti di dischi, esistono pochi altri modi per proteggere le unità disco e i dati contenuti. Laprotezione sottoposta a mirroring protegge i dati conservando una copia dei dati su due unità discoseparate. In caso di malfunzionamento di un componente relativo al disco, il sistema può continuare leoperazioni senza interruzione utilizzando la copia sottoposta a mirroring dei dati fino al ripristino delcomponente mal funzionante. La protezione parità unità è una funzione hardware che consente al sistemadi ricreare i dati in caso di malfunzionamento del disco. È importante ricordare che tali metodi diprotezione del disco non costituiscono una garanzia rispetto ai malfunzionamenti o alla perdita dei dati.È comunque necessario disporre di un backup corretto e di una strategia di ripristino per proteggere idati in modo efficace. Per informazioni dettagliate sui metodi di protezione del disco, consultare lasezione sulla pianificazione della protezione del disco.

RMS (Removable Mass Storage) è un tipo separato di memoria che non fa parte del lotto di memoria sudisco del sistema. I supporti RDX (removable disk) vengono gestiti come supporti rimovibili similiall'unità ottica e nastro. Per ulteriori informazioni consultare “RMS (Removable Mass Storage)” a pagina71.

Rispetto al nastro o al supporto ottico, il disco è un'opzione di memoria più dispendiosa. Tuttavia, i datisul disco sono più velocemente accessibili rispetto a quelli su nastro o supporto ottico. È importantebilanciare il costo di memorizzazione dei dati sul disco con la velocità e la convenienza con cui si accedeai dati. Ad esempio, se si dispone di dati più vecchi a cui si accede raramente, è possibile considerare dimemorizzarli su nastro o supporto ottico, piuttosto che sul disco. Allo stesso modo, è preferibile che leinformazioni correnti a cui si accede frequentemente siano memorizzate sul disco per potervi accederevelocemente. Questo tipo di strategia di memoria è definita gestione della memoria gerarchica. La figura

Figura 2. Lotto di dischi con unità disco

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seguente mostra i diversi livelli di gestione della memoria gerarchica:

I dati presenti nei componenti della memoria ad alte prestazioni non sono sempre gli stessi. I dati sonospostati tra i diversi livelli in base alle esigenze del sistema. Il modo per ottenere una gestione dellamemoria gerarchica corretta e senza problemi è la gestione e la distribuzione dei dati nei diversi livelli.Per informazioni dettagliate, consultare la sezione sulla gestione della memoria gerarchica.Informazioni correlate:Disk poolsIndependent disk pool examplesDisk protection

NastroIl nastro rappresenta la forma più comune di supporti magnetici per la memoria rimovibili. Èampiamente diffuso e comune. I vantaggi nell'utilizzare il nastro piuttosto che altre unità di memoriasono diversi.

Costo Il nastro è conveniente, se confrontato con il disco. Se si abbassa il costo della memoria su disco,lo fa anche quello del nastro in percentuale di GB.

SicurezzaÈ facile proteggere i dati memorizzando in modo sicuro i backup o le copie in una ubicazione

Figura 3. Gerarchia di gestione della memoria

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esterna. Con questa operazione, si è anche protetti dal danneggiamento dei dati sul posto a causadi virus, fuoco, disastri naturali, cancellazioni accidentali e altri incidenti di perdita dei dati.

RiutilizzabileÈ possibile ruotare i nastri per i backup, il che significa che l'utente dispone di più di una serie dinastri. Quando una serie scade, è possibile sovrascrivere i dati su essa e utilizzare nuovamente ilsupporto.

CapacitàQuando la quantità di dati creati aumenta, è possibile aumentare la capacità aggiungendoulteriori volumi nastro.

Nonostante vi siano molti vantaggi nell'utilizzare il nastro, vi sono anche alcuni inconvenienti:

DurataIl nastro è riutilizzabile; tuttavia, i nastri si logorano nel tempo e devono essere sostituiti. Se nonvengono sostituiti quando è necessario, è possibile che i dati siano compromessi.

Accesso sequenziale ai datiI nastri consentono l'accesso ai dati su essi nell'ordine di registrazione dei dati. Se si sta cercandouna determinata voce nel nastro, è possibile che tale operazione richieda alcuni minuti.

Tipi di soluzioni nastroIn caso vi siano solo poche informazioni di cui eseguire un backup, sono preferibili unità a singolonastro. Le unità nastro automatizzate sono eccellenti per più cartucce e backup non presidiati.

Unità singolo nastro

Le unità a singolo nastro consentono di usufruire dei vantaggi del supporto nastro con il sistema. Sonoeccellenti per aziende più piccole che non dispongono di tanti dati di cui eseguire un backup o darichiamare. Se un backup completo del sistema rientra in un unico nastro, è possibile eseguire backupnon presidiati con un'unità a singolo nastro. Tuttavia, quando per il backup non basta più un solo nastro,è necessario che sia presente qualcuno per cambiare i nastri nell'unità durante l'esecuzione del backup.

Molte unità nastro supportano la compressione dei dati, operazione che aumenta la capacità apparentedel supporto codificando i dati per l'utilizzo di uno spazio minore. I dati vengono compressi edecompressi dall'hardware ogni volta che vengono letti o scritti sull'unità nastro senza che ciò siaevidente nelle applicazioni.

Unità nastro automatizzate

Questi argomenti contengono informazioni sull'automazione del nastro e su come può essere di aiutonella gestione dei dati e nell'esecuzione più efficace della strategia di backup. I due tipi di automazionenastro sono:Informazioni correlate:

Tape Offerings

Caricatori automatici di cartucceI caricatori automatici di cartucce possono contenere più cartucce ed eseguire operazioni di backup nonpresidiate. Sebbene dispongano di capacità di automazione inferiori rispetto alle librerie nastro, èpossibile utilizzare il software di gestione dei nastri per supportare operazioni di memorizzazione ebackup automatizzate, pianificate centralmente e gestite da normative.

È possibile utilizzare le cartucce nastro con un caricatore automatico di cartucce in due modi:

Modalità manualeLe cartucce nastro vengono inserite una alla volta.

6 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 15: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Modalità automaticaÈ possibile preinstallare più cartucce nastro. La cartuccia nastro viene caricata automaticamentequando la cartuccia precedente viene scaricata.

Informazioni correlate:

Tapes Supported on iSeries

Librerie nastroLe librerie nastro sono di supporto per eseguire operazioni di salvataggio e ripristino non presidiate, diarchivio e richiamo, archivio spool e altre attività relative al nastro.

Le librerie nastro sono spesso utilizzate con determinate forme di software di automazione e sono ingrado di supportare più sistemi su diverse piattaforme ed elevate quantità di cartucce. In questi ambienti,un'applicazione di gestione dei supporti spesso mantiene l'inventario cartucce e gestisce la maggior partedelle attività della libreria nastro. Tuttavia, è anche possibile utilizzare le librerie nastro senzaun'applicazione di gestione dei supporti. In questi ambienti la libreria nastro può ancora supportarealcune funzioni nastro automatizzate.

I seguenti argomenti introducono gli elementi principali di una libreria nastro e le informazioni correlaterichieste per la creazione di una soluzione libreria nastro.

Tipi di libreria nastro e componenti principali:

Utilizzare la seguente illustrazione per visualizzare le parti di una libreria nastro. La figura rappresentaalcune delle tipiche librerie nastro, ma non descrive tutte le possibili configurazioni.

Soluzioni di memoria 7

Page 16: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Modalità operative della libreria nastro:

La maggior parte delle unità libreria nastro supporta tre modalità operative di base.

La terminologia utilizzata per descrivere tali modalità operative varia a seconda del tipo di librerianastro, ma i concetti sono i medesimi. Di seguito sono riportate le modalità operative:

Modalità manualeQuando una libreria nastro è in modalità manuale, il funzionamento è uguale a quello di un'unitànastro autonoma. È necessario installare manualmente tutte le cartucce. Consultare “Impostazionedi una libreria nastro come unità autonoma” a pagina 45 per ulteriori informazioni relativeall'utilizzo di una libreria nastro come unità autonoma.

Modalità caricatore automatico di cartucce o sequenzialeQuando una libreria nastro è in questa modalità, il funzionamento è uguale a quello di un'unitànastro autonoma con un caricatore di cartucce automatico. Quando una cartuccia viene scaricata,viene caricata la cartuccia successiva, fino a quando non sono state utilizzate tutte le cartucce.

Modalità libreriaIn modalità libreria, la libreria nastro fornisce l'automazione completa del nastro.

Figura 4. Illustrazione delle parti della libreria nastro

8 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 17: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Consultare il manuale dell'operatore della libreria nastro per informazioni specifiche relative allaconfigurazione di tali modalità sulla libreria nastro.Attività correlate:“Impostazione di una libreria nastro come unità autonoma” a pagina 45A volte, potrebbe essere necessario utilizzare le risorse nastro in una libreria nastro senza il vantaggiodell'automazione; ad esempio, quando si esegue un IPL alternativo o quando l'automazione della librerianastro viene disabilitata.

Tipi di configurazione comuni per le librerie nastro:

Sono disponibili diverse configurazioni comuni per le librerie nastro.

Il sistema è collegato all'unità nastro mediante un'interfaccia SCSI, SAS o canale a fibre ottiche. Percomunicare con il gestore libreria, una libreria nastro 3494 richiede una connessione separata, medianteuna linea EIA-232 o mediante una LAN (local area network). Per tutte le altre unità libreria nastro,almeno una delle unità nastro collegate deve essere configurata come unità percorso di controllo.

Quando è presente più di un'unità con la stessa funzione all'interno di una libreria nastro connessa allastessa partizione IBM i, le unità possono essere raggruppate in lotti per formare una singola librerialogica. Le unità collegate utilizzando una configurazione basata su IOP non verranno raggruppate in lottiinsieme alle unità collegate utilizzando una configurazione senza IOP.

Le unità libreria nastro e le unità disco non devono essere collegate allo stesso IOA.

Consultare “Configurazione delle librerie nastro” a pagina 30 per ulteriori requisiti di configurazione.

IBM i supporta le seguenti configurazioni di libreria nastro:

Sistema singolo collegato ad una libreria nastro dedicataUn sistema può essere collegato ad una o più unità all'interno di una libreria nastro.

Più sistemi o partizioni logiche collegati alla stessa libreria nastroPer una libreria nastro con più unità, è possibile collegare più sistemi o partizioni logiche allastessa libreria nastro. Alcune unità libreria nastro limitano a 32 il numero di sistemi host collegati.

Più tipi di sistemi collegati alla stessa libreria nastroDifferenti tipi di sistemi host possono condividere librerie nastro automatizzate.

Quando più di un sistema o partizione logica è collegato alla stessa libreria nastro, utilizzareun'applicazione per la gestione dei nastri, come BRMS (Backup, Recovery and Media Services), pergestire e proteggere le cartucce nastro.Informazioni correlate:Backup, Recovery, and Media Services (BRMS)

Concetti relativi alle cartucce per le librerie nastro:

La gestione delle cartucce nastro rappresenta una parte importante e di routine del funzionamento dellalibreria nastro.

Stato della cartuccia:

Le seguenti informazioni descrivono lo stato di una cartuccia nastro in relazione ad una libreria nastro.

InseritoLa cartuccia è stata spostata nell'unità libreria nastro ed è stata posizionata nella categoriaInserito. La cartuccia non è disponibile fino a quando non viene aggiunta ad una categoria dicartucce utilizzabile.

Soluzioni di memoria 9

Page 18: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

DisponibileLa cartuccia è presente in una categoria utilizzabile ed è disponibile per l'utilizzo.

MontatoLa cartuccia è presente in una categoria di cartucce utilizzabile ed attualmente si trova in unarisorsa nastro. La risorsa nastro potrebbe non essere collegata a questo sistema. Questa situazioneè comune per configurazioni di librerie nastro 3494 di grandi dimensioni. Se una cartuccia vienemontata in un'unità non collegata a questo sistema, il sistema restituisce un errore quando lacartuccia viene richiesta.

DuplicatoL'identificativo della cartuccia è presente più di una volta nell'inventario. Per l'identificativo dellacartuccia è consentita una sola voce. Questo errore non dovrebbe verificarsi sulla 3494 perché ilsoftware Gestore lireria non consente identificativi della cartuccia duplicati nell'unità.

Quando un'unità 3590 con caricatore automatico di cartucce è in funzione in modalità casuale enella descrizione dell'unità è presente il parametro GENCTGID(*VOLID), questo errore puòverificarsi spesso. È necessario rimuovere uno degli identificativi della cartuccia duplicati primache la libreria nastro sia in grado di utilizzare l'altra cartuccia.

Non disponibileIl software Gestore lireria 3494 ha determinato che la cartuccia non è disponibile per l'utilizzo.Una possibile causa potrebbe essere che la cartuccia è stata persa o posizionata nell'ubicazioneerrata nell'inventario.

Errore Si è verificato un errore relativo alla cartuccia. Consultare la coda messaggi QSYSOPR perdeterminare la causa dell'errore relativo alla cartuccia.

EspulsoLa cartuccia è stata rimossa oppure è in fase di rimozione.

Concetti correlati:“Categorie di cartucce”Una categoria è un raggruppamento logico di cartucce. Una categoria consente di fare riferimento ad ungruppo di cartucce in base al nome della categoria invece dei singoli identificativi della cartuccia.Attività correlate:“Come rendere le cartucce disponibili per l'inventario della libreria nastro” a pagina 47Prima di poter utilizzare la libreria nastro, è necessario che i supporti siano caricati e disponibili.

Categorie di cartucce:

Una categoria è un raggruppamento logico di cartucce. Una categoria consente di fare riferimento ad ungruppo di cartucce in base al nome della categoria invece dei singoli identificativi della cartuccia.

Le categorie sono previste per le librerie nastro come la libreria nastro 3494, che dispone della funzioneGestore libreria che utilizza le categorie per fornire la sicurezza e funzioni speciali.

Le categorie sono dei seguenti tipi:

InseritoLa cartuccia è stata spostata nell'unità libreria nastro ed è stata posizionata nella categoriaInserito. La cartuccia non è disponibile fino a quando non viene aggiunta ad una categoriautilizzabile.

Non condivisoLa cartuccia è stata assegnata ad una categoria disponibile solo per il sistema definito comeproprietario principale. Solo le unità libreria nastro con software Gestore libreria che contieneinformazioni relative alla categoria (ad esempio, 3494) e dispone di accesso a più sistemi possonogarantire che la cartuccia venga utilizzata solo dal sistema del proprietario principale.

10 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 19: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

CondivisoLa cartuccia è stata assegnata ad una categoria disponibile a tutti i sistemi System i collegatiall'unità libreria nastro.

EspulsoLa cartuccia è stata rimossa dall'inventario ed è in attesa di essere rimossa fisicamente o dellaripulitura della stazione di convenienza o dell'area di emissione ad alta capacità.

ConvenienzaLa categoria Convenienza è progettata per l'utente che deve utilizzare rapidamente un nastro edestrarlo dall'unità libreria nastro. Un nastro nella categoria Convenienza viene espulso (rimosso)dopo essere stato montato e quindi scaricato. Il processo di espulsione viene eseguito quando unutente specifica il parametro dell'opzione di fine (ENDOPT) di *UNLOAD. La cartuccia non vieneespulsa quando IBM i scarica la risorsa nastro per un'altra richiesta.

Riavvio alternativoQuesta categoria viene fornita da IBM i per le cartucce nastro che possono essere utilizzate per unIPL dell'origine di caricamento (modalità D). I nastri in questa categoria devono essere gestitidall'utente. IBM i non garantisce o verifica che le cartucce nastro contengano i dati appropriati.

Non etichettatoI nastri in questa categoria devono essere nastri senza etichette. Un nastro senza etichetta è unvolume nastro senza identificativo del volume logico.

Generato dal sistemaGli identificativi della cartuccia vengono assegnati a questa categoria quando il parametroGENCTGID della descrizione dell'unità libreria nastro è impostato su *SYSGEN. Questa funzioneconsente alle unità libreria nastro senza lettore di codice a barre di superare tutte le verifiche dicategoria del sistema sulla cartuccia per un utilizzo rapido delle cartucce stesse. Non è possibileaggiungere o modificare le cartucce in questa categoria.

Definito dall'utente

Nota: se si utilizza BRMS, non provare ad utilizzare le categorie definite dall'utente.

Le categorie definite dall'utente possono essere create ed eliminate. Tali categorie consentono agliutenti di creare i propri raggruppamenti logici di cartucce nastro. Per questa funzione vengonoutilizzati i comandi CRTTAPCGY (Creazione categoria nastro) e DLTTAPCGY (Cancellazionecategoria nastro). Il comando DSPTAPCGY (Visualizzazione categoria nastro) visualizza un elencodelle categorie definite dall'utente e dal sistema su un determinato sistema.

Categorie e nome del sistema

Il formato dei nomi delle categorie è nome nomesistema, dove nome è il nome della categoria e nomesistemaè il nome del sistema proprietario della categoria. Se il nome del sistema viene modificato, le cartuccenelle categorie associate e nella categoria Non condiviso, non sono disponibili fino a quando non vienecreata una categoria con il nome del sistema precedente. Rimuovere tutte le cartucce dalla libreria nastrooppure spostarle nella categoria Condiviso prima di modificare il nome del sistema. Per ulterioriinformazioni relative alla modifica del nome del sistema, consultare la sezione relativa all'assegnazionedelle cartucce quando il nome del sistema viene modificato.

Categorie per le librerie nastro senza un gestore libreria

Per le librerie nastro senza gestore libreria, le categorie hanno una funzione limitata. La sicurezza fornitadal gestore libreria nastro non esiste. Le cartucce che vengono aggiunte ad una categoria su un sistemanon sono necessariamente nella stessa categoria su altri sistemi collegati. Per questo motivo, quandovengono utilizzate librerie nastro che non dispongono di un gestore libreria, sono valide solo le seguenticategorie:v Inserito

Soluzioni di memoria 11

Page 20: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

v Espulsov Convenienzav Condiviso

La categoria Non condiviso non impedisce ad altri sistemi di accedere alle cartucce. Le categorierimanenti non sono valide per le librerie nastro senza gestori libreria. Le categorie create per le librerienastro senza gestore libreria sono riconosciute solo sul sistema su cui vengono create e non su tutti isistemi collegati. Per tali tipi di librerie nastro, le cartucce devono essere aggiunte su ciascun sistema egestite su tutti i sistemi mediante il software di gestione dei nastri.Concetti correlati:“Stato della cartuccia” a pagina 9Le seguenti informazioni descrivono lo stato di una cartuccia nastro in relazione ad una libreria nastro.Attività correlate:“Riassegnazione delle cartucce quando si modifica il nome del sistema” a pagina 44Quando il nome del sistema viene modificato, è necessario riassegnare le cartucce.“Come rendere le cartucce disponibili per l'inventario della libreria nastro” a pagina 47Prima di poter utilizzare la libreria nastro, è necessario che i supporti siano caricati e disponibili.Riferimenti correlati:Create Tape Category (CRTTAPCGY) commandDelete Tape Category (DLTTAPCGY) commandDisplay Tape Category (DSPTAPCGY)

Identificativi della cartuccia ed identificativi di volume:

Gli identificativi di volume e della cartuccia vengono utilizzati per etichettare ciascuna cartuccia, in modoche sia possibile tenerne traccia ed individuarle nella libreria nastro.

Ciascun ID di volume e della cartuccia può contenere le lettere da A a Z, le cifre da 0 a 9 ed i caratteri $,@ e #. Solo i primi 6 caratteri vengono riconosciuti da IBM i. Per questo motivo, l'identificativo dellacartuccia deve essere univoco per quanto riguarda i primi 6 caratteri del nome. I primi 6 caratteridell'identificativo della cartuccia devono corrispondere all'identificativo di volume per il nastro.

Esistono degli identificativi della cartuccia speciali per le librerie nastro che non dispongono di lettore dicodice a barre, per cui manca l'etichetta del codice a barre o che non sono in grado di leggere l'etichettamediante il lettore di codice a barre. Tali identificativo sono:

NLTxxxNastro senza etichetta: questa cartuccia contiene dati scritti in formato etichetta nastro nonstandard.

CLNxxxRipulitura: questa cartuccia è stata identificata come nastro di ripulitura.

BLKxxxVuoto: questa cartuccia non contiene dati.

UNKxxx o U@xxxxSconosciuto: questa cartuccia non è identificabile.

IMPxxxImportazione: fa riferimento ad una cartuccia che si trova in una stazione di immissione/emissione della libreria nastro.

SLTxxxAlloggiamento: fa riferimento alla cartuccia in base al numero di alloggiamento. Se la descrizione

12 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 21: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

dell'unità è creata con il parametro GENCTGID impostato sulla modalità *SYSGEN, le cartuccenell'inventario della libreria nastro vengono visualizzate come SLT xxx dove xxx è il numerodell'alloggiamento.

Confronto della memoria fuori lineaPer decidere la forma adatta per l'utente, è importante comprendere le differenze tra le varie forme disupporto. Utilizzare la tabella fornita per determinare la forma preferita del supporto.

Le forme più comuni di memoria fuori linea sono il supporto nastro e il supporto ottico. Nonostante ilsupporto ottico stia diventando più diffuso, il supporto nastro è quello più comune. Un'altra opzione cheè possibile utilizzare è il supporto virtuale. È possibile utilizzare il supporto virtuale per eseguire ilsalvataggio su un'immagine virtuale, memorizzata sulle unità disco. Quindi, è possibile copiare taleimmagine sul supporto o distribuirla sulla rete.

La seguente tabella descrive alcune delle differenze:

Caratteristica Confronto

Accesso ai dati I supporti ottici e ottici virtuali forniscono un accessocasuale, mentre il nastro fornisce l'accesso ai dati inmodo sequenziale.

Capacità Il nastro con capacità inferiore dispone di una capacitàsimile al DVD-RAM, ma i nastri a capacità elevata e dilivello medio hanno di solito una capacità da 10 a 50volte superiore rispetto a quella ottica.

Compressione Il sistema utilizza la compressione software per salvare idati compressi nel supporto ottico. Questo processoutilizza un numero considerevole di risorse unità dielaborazione e può aumentare il tempo di salvataggio edi ripristino. La maggior parte delle unità supportonastro utilizza la compressione hardware, di solito piùveloce.

Costo Poiché è possibile memorizzare un'ampia quantità di datisul nastro, quest'ultimo ha un costo inferiore per GB.

Velocità di trasferimento dati Le velocità di trasferimento dati per il nastro tendono adessere molto più elevate rispetto al supporto ottico, inparticolar modo se si utilizza la compressione dell'unitànastro.

Numero di passaggi o montaggi del supporto Il supporto ottico può essere montato ovunque da 50000a 1 milione di volte, a seconda del tipo di supportoutilizzato. Il numero di passaggi del supporto supportatodal nastro varia, ma è di solito inferiore rispetto alsupporto ottico.

Riutilizzo No tutti i supporti ottici sono riscrivibili. Alcuni supportiottici sono supporti scrivibili una sola volta, il chesignifica che una volta scritti, non possono essereriutilizzati. Il nastro è riutilizzabile.

Concetti correlati:“Memoria ottica” a pagina 72Utilizzare le informazioni descritte come panoramica e guida di riferimento per il supporto ottico IBMper un sistema con sistema operativo IBM i. Per memoria ottica si intende qualsiasi metodo dimemorizzazione che utilizza un laser per memorizzare e richiamare i dati da un supporto ottico.

Soluzioni di memoria 13

Page 22: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Pianificazione per una soluzione nastroSono disponibili molte considerazioni necessarie per fornire una soluzione nastro.Informazioni correlate:

Tapes Supported on iSeries

Gestione delle risorse nastro mediante BRMSBRMS (Backup, Recovery and Media Services) è un programma su licenza che consente di creare unapproccio disciplinato per la gestione dei backup e di richiamare in modo ordinato i dati persi odanneggiati. L'utilizzo dell'automazione nastro e di BRMS consente di trarre diversi vantaggi.

Riduzione dei costi operativiPer il funzionamento delle unità nastro è richiesta minore quantità di intervento manuale, perchéla maggior parte delle operazioni del nastro sono automatiche e non presidiate.

Miglioramento della disponibilità del sistemaBRMS consente di rendere più semplici le operazioni di backup, riducendo il tempo necessarioper le operazioni di backup e di montaggio del nastro.

Riduzione delle perdite di capitaleLe funzioni di archiviazione e richiamo consentono di incrementare la quantità di dati in linea (sudisco) che è possibile spostare su supporti nastro meno costosi.

Miglioramento dei serviziÈ possibile ottenere risposte più rapide e precise alle richieste relative ai nastri. È possibilecontrollare in modo più approfondito le operazioni di gestione dei nastri.

Riduzione dei costi di gestioneLe operazioni quotidiane, come la gestione delle capacità di nastri e dischi, diventano piùautomatiche e semplici.

Informazioni correlate:Backup, Recovery, and Media Services

Confronto delle soluzioni nastroIl sistema supporta varie unità a singolo nastro, caricatori automatici e librerie nastro. Confrontare levarie unità per una soluzione nastro.

Nome prodotto DescrizioneSupportimagnetici Memoria

Trasferimentodati Unità

Unità singolo nastro

Sottosistemanastro IBMMagstar 3570modello C00

Il modello C003570 è un'unità dimemoriacompatta e acapacità elevata.

1 tipo di cartuccia 7 GB (21 GBcompressi) percartuccia

7 MB al secondo(mbps) (15 mbpscompressi)

1

Unità nastroesterna IBM 3580Ultrium

Il 3580rappresentaun'unità nastroesterna conformealle specificheLTO (LinearTape-Open).

1 tipo di cartuccia Ultrium 1: fino a100 GB (200 GBcompressi)

Ultrium 2: fino a200 GB (400 GBcompressi)

Ultrium 1: fino a15 mbps (30 mbpscompressi)

Ultrium 2: fino a35 mbps (70 mbpscompressi)

1

14 IBM i: Soluzioni di memoria

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Nome prodotto DescrizioneSupportimagnetici Memoria

Trasferimentodati Unità

Unità nastroesterna IBM 3580Ultrium

Il 3580rappresentaun'unità nastroesterna conformealle specificheLTO (LinearTape-Open). LTO4 e LTO 5forniscono lacodifica dati.

2 tipi di cartuccia

Dati 1

1 WORM

Ultrium 3: fino a400 GB (800 GBcompressi)

Ultrium 4: fino a800 GB (1600 GBcompressi)

Ultrium 5: fino a1500 GB (3000 GBcompressi)

Ultrium 3: fino a80 mbps (160mbps compressi)

Ultrium 4: fino a120 mbps (240mbps compressi)

Ultrium 5: fino a140 mbps (280mbps compressi)

1

Unità nastro IBMSystem StorageEnterprise 3592

L'unità nastro3592 fornisce siaun accesso rapidoalla memoria siauna memoria acapacità elevata.

4 tipi di cartuccia

Dati 2

2 WORM

J1A: 300 GB (900GB compressi)per cartuccia

J1A: 40 mbps (100mbps compressi)

1

Unità nastro IBMSystem StorageEnterprise 3592

L'unità nastro3592 fornisce unaccesso rapidoalla memoria, allamemoria acapacità elevata ela codifica dati.

6 tipi di cartuccia

Dati 3

3 WORM

E05: 700 GB (2100GB compressi)

E06: 1000 GB(3000 GBcompressi)

E05: 100 mbps(250 mbpscompressi)

E06: 120 mbps(250 mpbscompressi)

1

Unità nastroesternaVXA-2IBM 7206Modello VX2

Il modello VX27206 rappresentaun'alternativaconveniente e concapacità superiorealla tecnologianastro DDS.

1 tipo di cartuccia Da 1 a 80 GB (160GB compressi)per cartuccia

6 mbps (12 mbpscompressi)

1

Unità nastroesterna SLR5 QICda 4 GB IBM 7207Modello 122

Il modello 1227207 è un'unitànastro da unquarto di pollice.

1 tipo di cartuccia 4 GB (8 GBcompressi) percartuccia

Da 1 a 380 KB persecondo (kbps)(760 kbpscompressi)

1

Unità nastroesterna da 8mmIBM 7208 Modello342

Il modello 3427208 è un'unitànastro esterna. Ècompatibile con leversioniprecedenti concapacità di letturadei formati nastroda 7 GB, 5 GB e2,3 GB da 8 mm.

1 tipo di cartuccia 20 GB (40 GBcompressi) percartuccia

Fino a 3.0 mbps(6 mbpscompressi)

1

Soluzioni di memoria 15

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Nome prodotto DescrizioneSupportimagnetici Memoria

Trasferimentodati Unità

Unità nastroesterna da 8mmIBM 7208 Modello345

L'unità 345modello 7208 èun'unità nastroesterna. Ècompatibile con leversioniprecedenti concapacità di letturadei formati nastroda 7 GB, 5 GB e2,3 GB da 8 mm.

1 tipo di cartuccia 60 GB (150 GBcompressi) percartuccia

Fino a 12.0 mbps(20 mbpscompressi)

1

Librerie nastro

Sottosistemanastro IBM 3490EModello F xx

La serie 3490E F èuna famiglia diunità nastrostreaming aelevataaffidabilità e aprestazionielevate. Puògestire da 1 a 10nastri.

Da 1 a 10cartucce

Fino a 800 MB(2.4 GBcompressi) percartuccia

Velocità sostenutafino a 6.8 mbpscon una velocitàburst SCSImassima di 20mbps.

Da 1 a 4

Libreria nastroIBM SystemStorage Enterprise3494

Il modello 3494rappresenta unasoluzione dimemoriaflessibile. Èpossibileestenderlo da 1 a16 frame dilibreria e puògestire da 1 fino a6240 nastri.

Da 1 a 6240cartucce

Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

Da 1 a 76

Sottosistemanastro IBMMagstar 3570

I modelli C01,C02, C11 e C123570 fornisconouna soluzione dimemoria nastrodi livello medio.

20 cartucce 7 GB (21 GBcompressi)

7 mbps (15 mbpscompressi)

C01 e C11: 1

C02 e C12: 2

Server datilibreria nastriMagstar 3575

I modelli 3575sono unità dimemoria integratee a capacitàelevata disponibilicome unitàautonome.

Da 1 a 324cartucce (aseconda delmodello)

7 GB Fino a 324 GB perora

Da 1 a 6 (aseconda delmodello)

Caricatoreautomatico nastroIBM SystemStorage LTOUltrium 3581

Il modello 3581 èuna soluzione diautomazioneconforme allespecifiche LTO.

Da 1 a 7 cartucce Fino a 100 GB(200 GBcompressi) percartuccia.

Memoria totale di700 GB (1,4 TBcompressi).

Fino a 15 mbps(30 mbpscompressi)

1

16 IBM i: Soluzioni di memoria

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Nome prodotto DescrizioneSupportimagnetici Memoria

Trasferimentodati Unità

Caricatoreautomatico nastroIBM SystemStorage LTOUltrium 35812U

Il modello 35812Uè una soluzionedi automazioneconforme allespecifiche LTO.

Da 1 a 8 cartucce Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

1

Libreria nastroIBM SystemStorage LTOUltrium 3582

Il modello 3582 èuna soluzioneideale diautomazione perla gestione dellenecessità dimemoria diambienti dipiccole o mediedimensioni.

Da 1 a 34cartucce

Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

Da 1 a 2

Libreria nastroIBM SystemStorage Ultrium3583 Scalable

Il modello 3583soddisfa un'ampiagamma direquisiti dimemoria dati perbackup,archiviazioni eripristini diemergenza. Èconforme allespecifiche LTO(LinearTape-Open).

18, 36, 54 o 72cartucce

Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

Da 1 a 6

Libreria nastroIBM SystemStorage TS3100 eTS3200

I modelli TS3100e TS3200soddisfanoun'ampia gammadi requisiti dimemoria dati perbackup,archiviazioni eripristini diemergenza. Sonoconformi allespecifiche LTO(LinearTape-Open).

Da 24 a 48cartucce (aseconda delmodello)

Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

Da 1 a 4 (aseconda delmodello)

Libreria nastroIBM SystemStorage TS3310

Il modello TS3310soddisfa un'ampiagamma direquisiti dimemoria dati perbackup,archiviazioni eripristini diemergenza. Èconforme allespecifiche LTO(LinearTape-Open).

Da 36 a 402cartucce (aseconda delmodello)

Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

Da 1 a 18 (aseconda delmodello)

Soluzioni di memoria 17

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Nome prodotto DescrizioneSupportimagnetici Memoria

Trasferimentodati Unità

Libreria nastroIBM SystemStorage TS3400

Il modello TS3400fornisce unasoluzione nastrodi classesuperiore checonsente diraggiungere livellipiù elevati diprestazioni eaffidabilità conunità nastro ditipo 3592.

18 alloggiamenticartucce

Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

1 o 2

Libreria nastroIBM SystemStorage TS3500

Il modello TS3500soddisfa un'ampiagamma direquisiti dimemoria dati perbackup,archiviazioni eripristini diemergenza. Èconforme allespecifiche LTO(LinearTape-Open).

Da 58 a 6881cartucce (aseconda delmodello)

Varia a secondadelle unità

Varia a secondadelle unità

Da 1 a 192 (aseconda delmodello)

Sistema nastroIBM SystemStorage Enterprise3590

Il modwello 3590rappresenta unasoluzione nastrodi classesuperiore checonsente diraggiungere livellipiù elevati diprestazioni eaffidabilità diqualsiasisottosistemanastro IBM.

Da 1 a 10cartucce

Fino a 60 GB (180GB compressi)per cartuccia

Fino a 14 mbps 1

Caricatoreautomatico IBM7329 SLR100

Il modello 7329 èun caricatoreautomatico dinastri a capacitàelevata che puòfornire backupnon presidiati.

Da 1 a 8 cartucce Fino a 50 GB (100GB compressi)per cartuccia

5 mbps (10 mbps) 1

Informazioni correlate:

Tapes Supported on iSeries

Tape Offerings

18 IBM i: Soluzioni di memoria

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Compatibilità tra unità nastro e cartuccia DATSono fornite la capacità e le funzioni di lettura/scrittura per il tipo di supporto.

Tabella 1. Tipo di supporto, numero parte della cartuccia, capacità e velocità di trasferimento dati

Tipo di supportoNumero parte dellacartuccia Capacità

Velocità di trasferimentodati

DDS1 21F8754 2 GB

DDS2 8191151 4 GB

DDS3 59H3465 12 GB

DDS4 59H4456 20 GB 3MB/s

DAT72 18P7912 36 GB 3MB/s

DAT160 23R5635 80 GB 6MB/s

DAT320 46C1936 160 GB 12MB/s

Cartuccia di verifica DAT72 19P4879

Cartuccia di verificaDAT160

19P4880

Cartuccia di verifica DAT320

18P6484

Cartuccia di ripulituraDAT72

35L1044

Cartuccia di ripulituraDAT160

59H2678

Cartuccia di ripulituraDAT320

Nota: le unità nastro DDS1, DDS2, DDS3 e DDS4 non sono supportate da IBM i

Tabella 2. Funzioni di lettura/scrittura

Tipo di supporto DAT72 DAT160 DAT320

DDS1

DDS2

DDS3 L/S

DDS4 L/S L/S

DAT72 L/S L/S

DAT160 L/S L/S

DAT 320 L/S

Cartuccia di verifica DAT72 L/S

Cartuccia di verifica DAT160 L/S

Cartuccia di verifica DAT320 L/S

Concetti correlati:“Ripulitura delle unità nastro DAT” a pagina 56Eseguire la ripulitura della testina sulle unità nastro DAT dopo 8 ore di movimento del nastro quando siutilizzano le cartucce nastro IBM. Altri supporti nastro potrebbero richiedere una ripulitura più frequente.

Soluzioni di memoria 19

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Compatibilità unità nastro e cartuccia otto millimetriSono fornite la capacità e le funzioni di lettura/scrittura per il tipo di supporto.

Tabella 3. Tipo di supporto, capacità e formato

Tipo di supportoNumero parte dellacartuccia Capacità Formato

X6 62m 24R2134 20 GB VXA2/VXA3

X10 124m 24R2136 40 GB VXA2/VXA3

X23 230m 24R2137 80 GB VXA2VXA2/VXA3

Cartuccia di verifica X662m

24R2135 20 GB VXA2VXA2/VXA3

Cartuccia di ripulitura X 24R2138 80 GB

V6 62m 19P4878 20 GB VXA2

V17 170m 19P4877 59 GB VXA2

V23 230m 19P4876 80 GB VXA2VXA2/VXA3

Cartuccia di verifica V662m

19P4879 20 GB VXA2

Cartuccia di ripulitura V 19P4880 20 GB

AME 225m con SmartClean

18P6484 60 GB FMT60GB

AME 150m con SmartClean

09L5323 40 GB FMT60GB

AME 75m con Smart Clean 35L1044 20 GB FMT60GB

170m AME 59H2678 45 GB FMT60GB

125m AME 30 GB FMT60GB

AME 45m 12 GB FMT60GB

AME 22m 5.5 GB FMT60GB

AME 170m 20 GB FMT20GB

125m AME 14 GB FMT20GB

AME 45m 5.6 GB FMT20GB

AME 22m 2.6 GB FMT20GB

160m 7 GB FMT7GB

112m 5 GB, 2.3 GB FMT5GB

112m FMT2GB

Cartuccia di pulituraM1/M2

35L1409

Cartuccia di ripulitura 16G8467

Tabella 4. Funzioni di lettura/scrittura

Tipo di supportoVXA-320 VXA-2 6390

7208-002 7208-012

7208-222

7208-232 7208-234

7208-342

7208-345

X6 62m L/S L/S

X10 124m L/S L/S

X23 230m L/S L/S

20 IBM i: Soluzioni di memoria

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Tabella 4. Funzioni di lettura/scrittura (Continua)

Tipo di supportoVXA-320 VXA-2 6390

7208-002 7208-012

7208-222

7208-232 7208-234

7208-342

7208-345

Cartuccia diverifica X6 62m

L/S L/S

Cartuccia diripulitura X

X

V6 62m L/S

V17 170m L/S

V23 230m L/S L/S

Cartuccia diverifica V6 62m

L/S

Cartuccia diripulitura V

X

AME 225m conSmart Clean

L/S

AME 150m conSmart Clean

L/S

AME 75m conSmart Clean

L/S

AME 170m(FMT60GB)

L/S

AME 125m(FMT60GB)

L/S

AME 45m(FMT60GB)

L/S

AME 22m(FMT60GB)

L/S

AME 170m(FMT20GB)

L/S S/L

AME 125m(FMT20GB)

L/S S/L

AME 45m(FMT20GB)

L/S S/L

AME 22m(FMT20GB)

L/S S/L

160m L/S L/S L/S S/L

112m (FMT5GB) L/S L/S L/S L/S L/S S/L

112m L/S L/S L/S L/S L/S L/S S/L

Cartuccia diripulitura M1/M2

Cartuccia diripulitura

Concetti correlati:“Ripulitura delle unità nastro da otto millimetri” a pagina 57Le unità nastro da otto millimetri conteggiano il numero di ore di movimento del nastro ed indicano ilmomento in cui è necessario ripulire l'unità nastro mediante un messaggio e mediante l'attivazionedell'indicatore luminoso dello stato di errore.

Soluzioni di memoria 21

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Compatibilità unità nastro e cartuccia da un quarto di polliceSono fornite la capacità e le funzioni di lettura/scrittura per il tipo di supporto.

Tabella 5. Tipo di supporto, numero parte della cartuccia, capacità e velocità di trasferimento dati

Tipo di supporto Numero parte dellacartuccia

Capacità Velocità di trasferimento dati

SLR100-50GB 35L0968 50 GB 5 Mbps

SLR60-37.5GB 24R0146 37.5 GB 4-5 Mbps

SLR60-30GB 19P4209 30 GB 4-5 Mbps

SLR100-5GB 35L0661 5 GB 4-5 Mbps

SLR5-4GB 59H3660 4 GB 0.4 Mbps

MLR3-25GB 59H4128 25 GB 2 Mbps

MLR1-16GB 59H4175 16 GB 1.5 Mbps

MLR1-13GB Non più disponibile 13 GB 1.5 Mbps

MLR1-2GB 35L0589 2 GB 1.5 Mbps

DC9250 16G8436 2.5 GB 0.3 Mbps

DC9120 21F8730 1.2 GB 0.3 Mbps

DC6525 21F8697 0.5 GB 0.2 Mbps

DC6150 21F8578 0.1 GB 0.1 Mbps

Se il formato QIC (quarter-inch cartridge) e la cartuccia nastro non sono compatibili, viene visualizzatoun messaggio di errore. Gli errori possono verificarsi per le seguenti condizioni:v Quando si seleziona un formato QIC che non può essere scritto sul nastro. Ad esempio, viene inserita

una cartuccia nastro DC6150 e specificato un formato QIC1000.v Quando si tenta di utilizzare una cartuccia nastro ad alta densità in un'unità nastro a bassa densità. Ad

esempio, si prova ad utilizzare una cartuccia SLR5-4 GB in un'unità nastro 6381.v Quando si tenta di aggiungere un file e viene selezionato un formato QIC diverso dal formato

registrato precedentemente sul nastro. Ad esempio, viene inserita una cartuccia nastro registrata informato QIC525 e specificato un formato QIC120.

Tabella 6. Capacità di lettura/scrittura e sola/lettura

Tipo disupporto

QIC-120 QIC-525 QIC-100 QIC-2GB

QIC-2GB(DC)

4/8GBSLR5QIC-4GB-DC

MLR1QIC-5010-DC

MLR1-SQIC-5010-DC

MLR3 SLR60 SLR100

SLR100-50GB(35L0968)

L/S

CapacitàpotenziataSLR60

L/S L/S

SLR60-30GB

L/S L/S

SLR100-5GB

L/S L/S

MLR3-25GB

L/S L/S L/S

MLR1-16GB

L/S L/S L/S L/S S/L

MLR1-13GB

L/S L/S L/S L/S S/L

22 IBM i: Soluzioni di memoria

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Tabella 6. Capacità di lettura/scrittura e sola/lettura (Continua)

Tipo disupporto

QIC-120 QIC-525 QIC-100 QIC-2GB

QIC-2GB(DC)

4/8GBSLR5QIC-4GB-DC

MLR1QIC-5010-DC

MLR1-SQIC-5010-DC

MLR3 SLR60 SLR100

MLR1-2GB

L/S L/S L/S L/S S/L

SLR5-4GB L/S S/L S/L S/L S/L

DC9250(formatonastroQIC-2DC)

L/S L/S S/L S/L S/L

DC9250(formatonastroQIC-2GB)

L/S L/S L/S L/S S/L S/L S/L

DC9120 L/S L/S L/S L/S L/S

DC6525 L/S L/S L/S L/S L/S L/S

DC6150 L/S L/S L/S L/S L/S L/S L/S

Concetti correlati:“Ripulitura delle unità nastro da un quarto di pollice” a pagina 55Per le unità nastro da un quarto di pollice, pulire la testina ogni 8 ore di movimento del nastro quando siutilizzano le cartucce nastro IBM. Altri supporti nastro potrebbero richiedere una ripulitura più frequente.

Compatibilità unità nastro e cartucce mezzo pollice e Magstar MPSono fornite le unità nastro e la compatibilità delle cartucce mezzo pollice e Magstar MP.

È necessario prendere in considerazione le linee guida sulla compatibilità quando si utilizzano cartucce eunità nastro 3592.

Tabella 7. Tipo di supporto, numero parte e capacità

Tipo di supporto Numero parte Capacità nativa

JC Advanced Data 46X7452 4000 GB (GEN4)

JY Advanced WORM 46X7454 4000 GB (GEN4)

JK Advanced Economy 46X7453 500 GB (GEN4)

JB Extended Data 23R9830 1600 GB (GEN4)

1000 GB (GEN3)

700 GB (GEN2)

JX Extended WORM 23R9831 1600 GB (GEN4)

1000 GB (GEN3)

700 GB (GEN2)

JA Data 18P7534 640 GB (GEN3)

500 GB (GEN2)

300 GB (GEN1)

JJ Economy 24R0316 128 GB (GEN3)

100 GB (GEN2)

60 GB (GEN1)

Soluzioni di memoria 23

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Tabella 7. Tipo di supporto, numero parte e capacità (Continua)

Tipo di supporto Numero parte Capacità nativa

JW Worm 18P7538 640 GB (GEN3)

500 GB (GEN2)

300 GB (GEN1)

JR Economy WORM 24R0317 128 GB (GEN3)

100 GB (GEN2)

60 GB (GEN1)

Cartucce di ripulitura 18P7535

Tabella 8. Funzioni di lettura/scrittura

Unità nastro Cartuccia JC/JK/JY Cartuccia JB/JX Cartuccia JA/JJ/JW/JR

Unità nastro 3592-E07(GEN4)

L/S L/S S/L

Unità nastro 3592-E06(GEN3)

L/S L/S

Unità nastro 3592-E05(GEN2)

L/S L/S

Unità nastro 3592-J1A(GEN1)

L/S

Unità nastroNumero parte dellacartuccia Capacità Compressione Lunghezza

3590 05H4434 10 GB 20 GB 30 GB 30 GB 60 GB 90 GB 320 m (1050 ft)

05H3188 20 GB 40 GB 60 GB 60 GB 120 GB 180 GB 634 m (2070 ft)

05H3302

08l6091

3490E 09G4494 800 MB 2.4 GB 335 m (1000 ft)

3480 4479753 200 MB 175 m (575 ft)

3570 05H2462 5 GB 15 GB 547 ft (167 m)

08L6187

08L6663 7 GB 21 GB 227 m (745 ft)

Concetti correlati:“Ripulitura delle unità nastro da mezzo pollice” a pagina 57Per la ripulitura delle unità nastro da mezzo pollice sono disponibili metodi specifici.

Compatibilità unità nastro e cartucce LTOVi sono linee guida sulla compatibilità da considerare quando si utilizzano le cartucce e le unità nastroUltrium LTO (Linear Tape Open).

Tabella 9. Tipo di supporto, numero parte e capacità

Tipo di supporto Numero parte Capacità nativa

LTO Ultrium 6 00V7590 2.5 TB

LTO Ultrium 6 WORM 00V7591 2.5 TB

LTO Ultrium 5 46X1290 1.5 TB

24 IBM i: Soluzioni di memoria

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Tabella 9. Tipo di supporto, numero parte e capacità (Continua)

Tipo di supporto Numero parte Capacità nativa

LTO Ultrium 5 WORM 46X1293 1.5 TB

LTO Ultrium 4 95P4436 800 GB

LTO Ultrium 4 WORM 95P4450 800 GB

LTO Ultrium 3 24R1922 400 GB

LTO Ultrium 3 WORM 96P1203 400 GB

LTO Ultrium 2 08L9870 200 GB

LTO Ultrium 1 08L9120 100 GB

Cartuccia di ripulitura UltriumUniversal

35L2086

Tabella 10. Funzioni di lettura/scrittura

Cartuccia LTOUltrium 6

Cartuccia LTOUltrium 5

Cartuccia LTOUltrium 4

Cartuccia LTOUltrium 3

Cartuccia LTOUltrium 2

Cartuccia LTOUltrium 1

Unità nastroLTO Ultrium 6

L/S L/S S/L

Unità nastroLTO Ultrium 5

L/S L/S S/L

Unità nastroLTO Ultrium 4

L/S L/S S/L

Unità nastroLTO Ultrium 3

L/S L/S S/L

Unità nastroLTO Ultrium 2

L/S L/S

Unità nastroLTO Ultrium 1

L/S

Concetti correlati:“Ripulitura delle unità nastro LTO Ultrium” a pagina 58Tutte le unità nastro IBM Ultrium sono dotate di un dispositivo di ripulitura integrato che spazzola latestina durante il caricamento e lo scaricamento di una cartuccia. Inoltre, ciascuna unità dispone di unaprocedura di ripulitura utilizzando una cartuccia di ripulitura speciale.

Più prodotti IBM i che condividono una libreria nastroPiù sistemi possono condividere una libreria nastro.

La libreria nastro 3494 Enterprise IBM System Storage può essere condivisa da vari sistemi, fino a unmassimo di 32 sistemi. Ogni sistema richiede una linea di comunicazione e un collegamento all'unitànastro. Con BRMS che controlla la libreria nastro 3494, le cartucce nell'ambito della libreria possono esserecondivise tra i sistemi collegati quando si utilizza la funzione di inventario supporto comune di BRMS.

Soluzioni di memoria 25

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Più librerie nastro collegate ad una partizioneÈ possibile collegare ad una partizione più librerie nastro.

Ogni libreria nastro deve avere almeno un'unità nastro connessa alla partizione. Per le librerie nastro 3494deve essere presente almeno un percorso di comunicazione con il sistema. Per le altre librerie nastro,almeno una delle unità collegate deve essere configurata come unità percorso di controllo. BRMS(Backup, Recovery, e Media Services) fornisce il supporto per più librerie nastro collegate ad una singolapartizione.

Più unità nastro in una libreria nastroI sistemi di dimensioni maggiori possono ridurre la durata dei backup suddividendo l'operazione in piùoperazioni di salvataggio simultanee su più unità.

Non tutte le connessioni tra una partizione e un'unità libreria nastro sono valide. Un sistema singolo puòessere connesso a più unità nastro. Tuttavia, una partizione singola nel sistema non può essere connessapiù volte alla stessa unità nastro, in quanto ciò crea un conflitto del numero di serie e provocamalfunzionamenti nelle unità. Tale scenario può risultare evidente durante un IPL.

Figura 5. Sistemi che condividono una libreria nastro 3494

26 IBM i: Soluzioni di memoria

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Figura 6. Configurazione supportata

Soluzioni di memoria 27

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Configurazione di piattaforme diverse con la libreria nastro 3494 EnterpriseLa libreria nastro 3494 Enterprise IBM System Storage può essere condivisa dai sistemi IBM i, System p eES/9000 per un totale di 16 sistemi. I prodotti IBM i possono condividere le cartucce nella libreria.

Gli altri sistemi possono condividere la libreria partizionando la libreria nastro 3494 ed è possibileassegnare le singole cartucce ad un processore particolare. Questa operazione viene eseguita assegnandoogni cartuccia ad una categoria.

Installazione delle unità nastro autonomeLe istruzioni per l'installazione e la configurazione delle unità nastro variano in base al modello di IBM idi cui si dispone e al tipo di unità nastro che si sta installando.Informazioni correlate:

Tape Storage Publications

Condivisione delle unità nastro tra le partizioniÈ possibile assegnare un'unità nastro autonoma ad una partizione oppure lasciare un'unità nastro nonassegnata e condividerla tra le partizioni.

È possibile scegliere se si desidera assegnare l'unità nastro autonoma ad una partizione quando l'unitànastro è attivata. Assegnando un'unità nastro, quest'ultima viene riservata specificatamente per una

Figura 7. Configurazione non supportata

28 IBM i: Soluzioni di memoria

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partizione. Se non viene assegnata, più partizioni possono condividere l'unità. Per poter essere condivisa,un'unità deve disporre di più porte o deve essere collegata tramite una SAN.

Nota: se un nastro SAS o un'unità libreria sono condivisi tra le partizioni, l'esecuzione dell'IPLdell'adattatore o della partizione interromperà qualsiasi operazione utilizzi l'unità dall'altra partizione,anche se l'unità è assegnata all'altra partizione.

Per assegnare un'unità nastro a un sistema, effettuare le seguenti operazioni.1. Utilizzare il comando WRKDEVD *TAP (Gestione descrizione unità) per gestire la descrizione

dell'unità nastro.2. Selezionare 8 (Gestione stato) per visualizzare lo stato unità corrente. Se l'unità è attivata, dovrà essere

disattivata prima di poter modificare il valore di assegnazione. Utilizzare l'opzione 2 (Disattivazione)per disattivare l'unità nastro, se necessario.

3. Selezionare 2 (Modifica) per l'unità nastro che si desidera utilizzare ed immettere *YES per ilparametro Assegnazione unità ad attivazione.

4. Selezionare 8 (Gestione stato) ed utilizzare l'opzione 1 (Attivazione) per attivare l'unità nastro.

Se l'unità nastro viene utilizzata da un'altra partizione, viene visualizzato un messaggio che indica chel'unità nastro è stata assegnata altrove. Prima di poter essere attivata in una nuova partizione, l'unitànastro deve essere disattivata nell'altra partizione.

Per lasciare un'unità nastro non assegnata, effettuare le seguenti operazioni.1. Utilizzare il comando WRKDEVD *TAP (Gestione descrizione unità) per gestire la descrizione dell'unità

nastro.2. Selezionare 8 (Gestione stato) per visualizzare lo stato unità corrente. Se l'unità è attivata, dovrà essere

disattivata prima di poter modificare il valore di assegnazione. Utilizzare l'opzione 2 (Disattivazione)per disattivare l'unità nastro, se necessario.

3. Selezionare 2 (Modifica) per l'unità nastro che si desidera utilizzare ed immettere *NO per ilparametro Assegnazione unità ad attivazione.

4. Selezionare 8 (Gestione stato) ed utilizzare l'opzione 1 (Attivazione) per attivare l'unità nastro.

Un'unità nastro non assegnata può essere in stato Attivata su più partizioni contemporaneamente, masolo una partizione può utilizzare attivamente l'unità.

Configurazione dell'indirizzo SCSI per le unità nastro mezzo pollice e Magstar MPConfigurare l'indirizzo SCSI (Small Computer System Interface) per le unità nastro mezzo pollice eMagstar MP.

Per un'unità nastro 34xx o 35xx collegata a un adattatore IOA (input/output adapter), è necessarioimpostare l'indirizzo SCSI su 0 quando l'unità è utilizzata per un IPL (initial program load). L'indirizzoSCSI può essere impostato su qualsiasi indirizzo tranne 7 quando l'unità non viene utilizzata per un IPL.

Per un'unità nastro 34xx collegata ad un processore IOP di tipo 2644, è necessario impostare l'indirizzodell'unità di controllo su 7. L'indirizzo dell'unità deve essere impostato su 0 quando l'unità è utilizzataper un IPL. È possibile utilizzare l'indirizzo 8 quando non sono presenti unità nell'indirizzo 0. È possibileimpostare l'unità di controllo e l'unità su qualsiasi valore quando l'unità non viene utilizzata per un IPL.

Installazione delle librerie nastroQuando si installano le librerie nastro, il sistema configura automaticamente e attiva una libreria nastrocollegata.Concetti correlati:

Soluzioni di memoria 29

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“Impostazione di una libreria nastro come unità IPL alternativo” a pagina 45Utilizzare le unità in una libreria nastro per un IPL (initial program load) alternativo quando sonocollegate ad un processore IOP (input/output processor) e ad un adattatore IOA (input/output adapter)in una posizione che supporta un IPL alternativo.Informazioni correlate:

IBM System Storage and TotalStorage products Support

3494 Tape Library

Magstar 3570 Tape Subsystem

Magstar 3575 Tape Library Dataserver

IBM 3581 Ultrium Tape Autoloader

IBM 3583 Ultrium Scalable Tape Library

IBM 3584 UltraScalable Tape Library

3590 Enterprise Tape System

TS3100 Tape Library Express Model

TS3200 Tape Library Express Model

TS3310 Tape Library

TS3400 Tape Library

Configurazione delle librerie nastroDopo avere impostato la libreria nastro ed averla collegata alla partizione, la partizione la configuraautomaticamente.

Se si modifica la configurazione fisica o logica di una libreria nastro, sarà necessario eseguire nuovamentel'IPL di tutti gli IOP collegati o spegnere e accendere tutti gli IOA collegati, in modo che la partizioneIBM i possa eseguire nuovamente la configurazione della libreria nastro. A causa di questo requisito, leunità libreria nastro e le unità disco non devono essere sullo stesso IOA.

Il sistema crea una descrizione dell'unità denominata TAPMLB xx, dove xx è il numero di descrizionedell'unità successivo disponibile e configura ogni risorsa nastro associata (MLBRSC) e descrizioni unitànastro (TAP xx). Il sistema crea descrizioni unità nastro per ogni risorsa nastro. Tali descrizioni unitànastro sono utilizzate per le operazioni autonome per il servizio e quando la libreria nastro è in modalitàautonoma, automatica (sequenziale) o manuale.

Requisiti di configurazione:

1. Una descrizione unità nastro è obbligatoria per ogni risorsa unità affinché l'unità libreria nastrofunzioni correttamente.

2. È possibile collegare un massimo di 32 unità da una libreria logica ad una partizione IBM i.3. Quando la libreria nastro è collegata tramite un adattatore I/E con un IOP, o quando sono in

esecuzione release precedenti a IBM i 7.1, le unità con capacità diverse all'interno della stessa librerianastro devono essere collegate a IOA separati oppure è necessario partizionare la libreria nastro inmodo che ciascun tipo di unità si trovi in una partizione logica separata. Quando è in esecuzione IBMi 7.1 o successivo con una configurazione senza IOP, le unità con capacità diverse possono esserecollegate allo stesso IOA. Deve essere definita almeno un'unità percorso di controllo per ciascun tipodi unità. Sarà presente una descrizione dell'unità libreria nastro separata creata per ogni tipo di unitànastro nell'ambito della libreria nastro.

4. Se più unità libreria nastro sono collegate ad un adattatore IOA SCSI con più porte, ciascuna unitàlibreria e unità collegata allo stesso adattatore IOA deve avere un indirizzo SCSI univoco.

30 IBM i: Soluzioni di memoria

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5. Le unità libreria nastro e le unità nastro non possono avere più connessioni alla stessa partizione IBMi.

6. Quando è in esecuzione IBM i 6.1 e una configurazione senza IOP, deve essere presente almenoun'unità percorso di controllo per IOA. Non è consigliabile avere più unità percorso di controllo. Tuttii supporti nella libreria nastro devono avere un'etichetta con codice a barre. Il numero massimo dielementi in una libreria logica è limitato a 5000.

7. Quando è in esecuzione IBM i 6.1.1 con una configurazione senza IOP e la PTF MF50093 applicata,deve essere presente almeno un'unità percorso di controllo per porta IOA. Non è consigliabile averepiù unità percorso di controllo. Il numero massimo di elementi in una libreria logica è limitato a 5000,a meno che non vengano applicate le PTF MF55406 e MF50093. La PTF MF55406 abilita il supportoper le unità libreria nastro con un massimo di 15.000 elementi di memoria.

8. Quando è in esecuzione IBM i 7.1 con una configurazione senza IOP, deve essere presente almenoun'unità percorso di controllo per porta IOA. È possibile collegare più unità percorso di controllo allastessa porta IOA e se un'unità percorso di controllo ha esito negativo, le operazioni della libreriapasseranno automaticamente ad utilizzare un'unità percorso di controllo diversa. Il numero massimodi elementi in una libreria logica è limitato a 5000, a meno che non venga applicata la PTF MF55409.La PTF MF55409 abilita il supporto per le unità libreria nastro con un massimo di 15.000 elementi dimemoria.

9. Se un'unità TS7610/TS7650 (ProtecTIER) verrà utilizzata per un'unità IPL alternativa (modalità D),può essere visibile una sola unità sull'adattatore come unità di riavvio alternativa.

Per preparare all'utilizzo una libreria nastro diversa da una libreria nastro 3494, effettuare le operazioniriportate di seguito.1. Verificare che la libreria nastro sia impostata sulla modalità casuale o libreria. In caso contrario,

utilizzare il pannello dell'unità o l'interfaccia GUI per impostare la modalità corretta.2. Nell'interfaccia basata sui caratteri, immettere WRKMLBSTS e premere Invio. Questo comando consente

di gestire lo stato dell'unità.3. Nel campo dell'opzione accanto a ogni risorsa, selezionare l'opzione 4 (ASSEGNATA) o l'opzione 5

(NON PROTETTA) e premere Invio. Questa operazione rende la risorsa disponibile per la librerianastro.

4. Aggiungere cartucce alla libreria nastro. Per ulteriori informazioni, consultare la documentazionerelativa all'applicazione di gestione del supporto o “Come rendere le cartucce disponibili perl'inventario della libreria nastro” a pagina 47.

La libreria nastro 3494 supporta le connessioni a più unità nastro 3490, 3590 e 3592 nella stessa unitàfisica. Quando il sistema configura tali unità, crea una descrizione dell'unità univoca per ogni tipo diunità nastro nella libreria nastro 3494 fisica. Quando viene modificata qualsiasi descrizione dell'unità,tutte le unità di quel tipo in tale libreria nastro 3494 saranno associate ad essa.

Per preparare all'utilizzo una libreria nastro 3494, effettuare le operazioni riportate di seguito.1. Verificare che la libreria nastro sia impostata sulla modalità automatica. In caso contrario, utilizzare il

pannello dell'unità per impostarla sulla modalità automatica.2. Creare un collegamento dati per una libreria nastro 3494. La creazione di un collegamento dati

definisce la linea di comunicazione associata alla libreria nastro.3. Nella riga comandi, immettere WRKMLBSTS e premere Invio. Ciò consente di gestire lo stato dell'unità.4. Nel campo dell'opzione accanto a ogni risorsa, immettere l'opzione 4 (ASSEGNATA) o l'opzione 5

(NON PROTETTA) e premere Invio. Tali opzioni rendono la risorsa disponibile per la libreria nastro.5. Aggiungere cartucce alla libreria nastro.Attività correlate:“Come rendere le cartucce disponibili per l'inventario della libreria nastro” a pagina 47Prima di poter utilizzare la libreria nastro, è necessario che i supporti siano caricati e disponibili.

Soluzioni di memoria 31

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“Riassegnazione delle cartucce quando si modifica il nome del sistema” a pagina 44Quando il nome del sistema viene modificato, è necessario riassegnare le cartucce.

Aggiunta di una libreria nastro ad una LANEseguire queste operazioni per aggiungere una LAN alla libreria.

Per aggiungere l'host LAN alla libreria nastro 3494, sono necessarie le informazioni di connessione LANdal sistema.

Per ricevere tali informazioni, utilizzare il seguente comando:DSPLANMLB LIND(TRNLINE) OUTPUT(*)

Il comando visualizza le informazioni seguenti.

Campo Descrizione

Protocollo di comunicazione APPC

Nome programma di transazione host QMLD/QMLDSTRCC

Identificativo rete host APPN

Nome ubicazione host SYSNAME

Indirizzo adattatore host 0123456789AB

Aggiungere l'host LAN alla libreria nastro 3494 mediante il protocollo di comunicazione fornito dalcomando DSPLANMLB (Visualizzazione libreria supporti magnetici LAN).

Se si ridenomina il nome predefinito dell'ubicazione o il nome del punto di controllo locali sul sistema,viene modificato il tipo di protocollo di comunicazione utilizzato. È necessario riavviare la libreria nastro3494 per rendere effettive tali modifiche.Concetti correlati:“Creazione di un collegamento dati”È necessario creare una linea di comunicazione tra la libreria nastro e il gestore libreria.

Creazione di un collegamento datiÈ necessario creare una linea di comunicazione tra la libreria nastro e il gestore libreria.

La libreria nastro 3494 richiede una linea di comunicazione per le funzioni del gestore libreria. La linea dicomunicazione può essere asincrona RS-232 (ASYNC), LAN o TCP/IP. Prima di poter attivare la librerianastro 3494, è necessario specificare la linea di comunicazione nel parametro ROBOTDEV o ROBOTHOSTnella descrizione dell'unità libreria nastro.

Per creare il collegamento dati tra la libreria nastro e il gestore libreria, utilizzare il comandoCFGDEVMLB (Configurazione unità libreria dei supporti). Tale comando utilizza i parametri diimmissione necessari per configurare e collegare la linea di comunicazioni alla descrizione dell'unitàlibreria nastro e tenta di attivare la libreria nastro.

Note:

1. Per utilizzare la connessione LAN, è necessario anche aggiungere l'host LAN al Gestore libreria 3494.Per istruzioni complete, consultare la documentazione 3494.

2. Se nella libreria nastro 3494 è installata l'opzione ad alta disponibilità in modo che la libreria nastro3494 possa utilizzare due PC del Gestore libreria, è necessario configurare due linee di comunicazione,una per ogni PC del gestore libreria.

Utilizzare una delle seguenti procedure per creare un collegamento dati.

32 IBM i: Soluzioni di memoria

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Creazione di una connessione RS-232 ASYNC

Per configurare una connessione RS-232 ASYNC per comunicare con il Gestore libreria 3494, utilizzare ilcomando seguente:CFGDEVMLB DEV(TAPMLB01) ADPTTYPE(*RS232) RSRCNAME(CMN02)

L'elenco di seguito illustra i dettagli di questo comando:

DEV(TAPMLB01)Specifica il nome della descrizione dell'unità libreria nastro.

ADPTTYPE(*RS232)Indica che questa libreria nastro è connessa attraverso una linea RS-232 ASYNC.

RSRCNAME(CMN02)Specifica il nome risorsa della porta RS-232. Utilizzare il comando WRKHDWRSC (Gestionerisorse hardware) con TYPE(*CMN) per determinare quale nome risorsa viene utilizzato.

Nota: la linea RS-232 ASYNC, l'unità di controllo e le descrizioni unità saranno create comeONLINE(*NO). Non attivarle. Saranno attivate secondo le esigenze dal sistema operativo quando vieneattivata la libreria nastro.

Creazione di una connessione LAN mediante APPC

Per configurare una connessione LAN per comunicare mediante APPC, utilizzare il comando seguente:CFGDEVMLB DEV(TAPMLB01) ADPTTYPE(*LAN) PROTOCOL(*APPC) LIND(TRNLINE)RMTLOCNAME(APPN.MLD01) ADPTADR(0123456789AB)

L'elenco di parametri di seguito illustra i dettagli di questo comando:

DEV(TAPMLB01)Specifica il nome della descrizione unità MLB (libreria dei supporti).

ADPTTYPE(*LAN)Indica che tale MLB è collegata attraverso una linea LAN.

PROTOCOL(*APPC)Specifica che l'APPC sarà utilizzato come protocollo delle comunicazioni per la connessione LANalla libreria nastro 3494.

LIND(TRNLINE)Specifica il nome descrizione della linea per la linea LAN utilizzata. Utilizzare il comandoWRKCFGSTS (Gestione stato della configurazione) CFGTYPE(*LIN) per visualizzare l'elenco didescrizioni della linea LAN valide. La descrizione della linea per la LAN deve essere creataprima di utilizzare il comando CFGDEVMLB (Configurazione unità libreria dei supporti).

RMTLOCNAME(APPN.MLD01)Fa riferimento al nome del Gestore libreria connesso attraverso la linea LAN. È del formatonnnnnnnn.cccccccc dove nnnnnnnn è l'identificativo di rete e cccccccc è il nome dell'ubicazioneremota. Se l'identificativo di rete non viene specificato, utilizzare DSPNETA (Visualizzazioneattributi di rete) per determinare il valore predefinito. Ottenere questo parametro dalla consoledel Gestore libreria 3494 utilizzando le opzioni del menu, le opzioni LAN e le informazioni LMLAN.

ADPTADR(0123456789AB)Specifica l'indirizzo dell'adattatore LAN del Gestore libreria. È possibile ottenere il parametrodalla console del gestore libreria 3494 selezionando quanto segue:v Comandiv Opzioni LANv Informazioni LM LAN

Soluzioni di memoria 33

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Note:

1. Il programma di transazione LAN resta come QMLD/QMLDSTRCC ed è contenuto nel LIC (LicensedInternal Code).

2. Per APPC, ogni router tra il sistema e la libreria nastro 3494 deve consentire il traffico SNA.

Per configurare una connessione LAN utilizzando APPC per comunicare con il Gestore libreria 3494,utilizzare il comando seguente:DSPLANMLB LIND(TRNLINE) OUTPUT(*)

Per informazioni dettagliate sulla gestione di tali informazioni, consultare la sezione Aggiunta di unalibreria nastro ad una LAN.

Creazione di una connessione TCP/IP

Per configurare una connessione LAN utilizzando TCP/IP per comunicare con il Gestore libreria 3494,utilizzare il comando seguente:CFGDEVMLB DEV(TAPMLB01) ADPTTYPE(*LAN) PROTOCOL(*TCP) ROBOTHOST(MLD01) LCLINTNETA(192.168.5.10)

L'elenco di parametri di seguito illustra i dettagli di questo comando:

DEV(TAPMLB01)Specifica il nome della descrizione della libreria dei supporti.

ADPTTYPE(*LAN)Indica che tale libreria dei supporti è collegata attraverso una linea LAN.

PROTOCOL(*TCP)Specifica che TCP/IP è utilizzato come protocollo delle comunicazioni per la connessione LANalla libreria nastro 3494.

ROBOTHOST(MLD01)Specifica il nome host TCP/IP per la libreria nastro 3494. Il nome host può essere un dominiocompleto e un nome host.

LCLINTNETA(192.168.5.10)Specifica l'indirizzo Internet locale dell'interfaccia che si sta collegando al Gestore libreria 3494.Quando è necessario avviare TCP/IP per utilizzare la libreria nastro 3494, il sistema avvial'indirizzo dell'interfaccia.

Nota: solo per TCP/IP, dopo avere configurato la descrizione dell'unità libreria di supporti, utilizzare ilcomando CHGDEVMLB (Modifica descrizione unità - libreria supporti) per impostare il parametro Inlinea all'IPL su *NO.Concetti correlati:“Aggiunta di una libreria nastro ad una LAN” a pagina 32Eseguire queste operazioni per aggiungere una LAN alla libreria.Riferimenti correlati:Configure Device Media Library (CFGDEVMLB)

Condivisione delle risorse della libreria nastroÈ possibile specificare le proprietà per una libreria nastro per condividere le risorse della libreria nastrotra i sistemi.

Poiché le unità libreria possono essere condivise tra più sistemi e utenti, è possibile eseguire più lavoriche utilizzano una libreria nastro rispetto al numero di risorse nella libreria.

Mano a mano che gli utenti inviano i comandi alla libreria nastro, le richieste per l'utilizzo di una risorsavengono inviate a un gestore delle risorse nastro. La richiesta attende che una risorsa diventi disponibile.

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Quando una risorsa è disponibile, al lavoro viene assegnata la risorsa per completare tale procedura. Lamodalità di gestione delle richieste da parte del sistema dipende dalle Proprietà specificate per la librerianastro in IBM Navigator per i oppure tramite il comando CHGJOBMLBA (Modifica attributi libreriasupporti lavoro).

Per specificare le proprietà per la libreria nastro, effettuare le seguenti operazioni.1. In IBM Navigator per i espandere Configurazione e servizi > Tutte le attività > Unità nastro >

Librerie nastri.2. Fare clic con il tasto destro del mouse sulla libreria che si desidera utilizzare e selezionare Proprietà.3. Selezionare Opzioni.4. Specificare le opzioni desiderate:

v Priorità selezione risorsa nastrov Tempo di attesa montaggio inizialev Tempo di attesa montaggio fine volume

L'ordine con cui alle richieste viene fornita una risorsa è determinato dall'opzione specificata per Prioritàselezione risorsa nastro. Il tempo durante il quale una richiesta attende che una risorsa diventi disponibileviene controllato dalla durata specificata per la richiesta in Tempo di attesa montaggio iniziale e Tempodi attesa montaggio fine volume. Il tempo specificato in queste proprietà può essere impostato anchenella descrizione dell'unità libreria nastro.

L'equivalente, sull'interfaccia basata sui caratteri, di tali proprietà è rappresentato dai seguenti parametridel comando CHGJOBMLBA:v RSCALCPTY (Priorità assegnazione risorse)v INLMNTWAIT (Tempo di attesa montaggio iniziale)v EOVMNTWAIT (Tempo di attesa montaggio fine volume)

È possibile utilizzare questi parametri come valore predefinito o per un determinato lavoro utilizzando ilcomando CHGJOBMLBA o l'API QTACJMA (Modifica attributi libreria supporti lavoro). Questi valorivengono utilizzati al primo invio di una richiesta al gestore risorse. Dopo che una richiesta è stata inviataal gestore risorse ed è in attesa di essere elaborata, è possibile monitorarla e modificarla utilizzando ilcomando WRKMLBRSCQ (Gestione coda risorse libreria supporti).

Il sistema può automatizzare la modalità di condivisione di più risorse libreria. Ad esempio, immaginarel'immissione di dieci operazioni di salvataggio (SAVLIB), con dieci diverse cartucce, in una descrizionedell'unità libreria nastro (TAPMLB01). Se TAPMLB01 dispone solo di quattro risorse nastro disponibili,vengono emesse le prime quattro richieste, una per ciascuna risorsa nastro. Le restanti sei vengonoposizionate su una coda e vengono emesse nel momento in cui le risorse nastro diventano disponibili.L'ordine di posizionamento sulla coda si basa sul parametro RSCALCPTY nella descrizione dell'unitàlibreria nastro. Il gestore risorse elimina qualsiasi tempo di inattività tra i lavori dovuto a uncompletamento anticipato, a causa di modifiche di dati o errori nel lavoro.

È possibile utilizzare il valore INLMNTWAIT (Tempo di attesa montaggio iniziale) per ricevere un avvisoin caso di problema. Nell'esempio precedente, le dieci operazioni di salvataggio sono iniziate a unadeterminata ora ed è noto, in seguito a stime o benchmarking, che verranno completate in sei ore.Impostare il limite di tempo INLMNTWAIT su sei ore. Se le operazioni di salvataggio non vengonocompletate in sei ore, viene segnalato un messaggio di uscita per i lavori. Con un sistema di cercapersoneè possibile monitorare l'arrivo di tali messaggi e contattare un operatore perché determini le azioni diripristino necessarie.

È possibile condividere le risorse libreria nastro tra più di un sistema. Le risorse nastro possono essereimpostate su ASSEGNATA, NON PROTETTA o DISASSEGNATA. Per facilitare ulteriormente lacondivisione tra i sistemi, è stato aggiunto lo stato NON PROTETTA. Quando la risorsa nastro viene

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impostata sullo stato NON PROTETTA, la risorsa nastro non viene assegnata fino a quando non ènecessaria. Ciò impedisce a una risorsa nastro di essere assegnata a un sistema che al momento non lautilizza.

Quando vengono condivise le risorse nastro tra i sistemi e sullo stesso sistema, su ciascun sistema ilgestore risorse e la relativa coda vengono controllati in base ai valori di priorità e supero tempo. Tra isistemi, le risorse nastro vengono impostate sullo stato NON PROTETTA. Nonostante nella condivisionetra i sistemi non esista il concetto di priorità, lo stato NON PROTETTA e il fatto che le risorse nastrovengono assegnate solo al momento del relativo utilizzo consente ai sistemi di condividere in modoefficace le risorse nastro. Il gestore risorse tenta di ottenere una risorsa cercando di assegnarla. Se un altrosistema dispone della risorsa, il lavoro viene riposizionato nella coda e attende. In pochi secondi, vieneripetuto un altro tentativo di assegnazione del lavoro. Se ora il lavoro ottiene la risorsa, l'operazione delnastro continua.

Utilizzo delle unità nastroUtilizzare le informazioni fornite per poter utilizzare l'unità nastro autonoma e le librerie nastro.Informazioni correlate:

Tape and Optical Storage Publications

Utilizzo delle cartucce nastroGestione delle cartucce nastro sia per le unità nastro autonome sia per le librerie nastro.

Per gestire le cartucce nelle unità autonome, attenersi alla seguente procedura:1. Da IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte le attività > Unità nastro >

Unità autonome.2. Selezionare l'unità autonoma.

Per gestire le cartucce nelle librerie nastro, attenersi alla seguente procedura:1. Da IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte le attività > Unità nastro >

Librerie nastri > la libreria.2. Selezionare Cartucce.

Per una descrizione dettagliata della modalità di gestione delle cartucce, consultare le informazioni diaiuto in linea di IBM Navigator per i. È inoltre possibile gestire le cartucce utilizzando il comandoWRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro) dall'interfaccia basata sui caratteri.

Duplicazione delle cartucce nastro:

È possibile duplicare le cartucce nastro sia nelle unità nastro autonome che nelle librerie nastro.

Per duplicare un nastro per le unità autonome, è necessario disporre di due unità nastro ed effettuare leoperazioni riportate di seguito:1. Verificare che le unità nastro siano disponibili (attivate).2. Caricare il nastro da copiare in un'unità nastro.3. Caricare il nastro che riceve le informazioni nell'altra unità nastro.

Per duplicare un nastro per le unità autonome, queste ultime devono disporre dello stato Disponibile.Eseguire, quindi, le operazioni riportate di seguito:1. In System i Navigator, espandere sistema > Configurazione e Servizio > Hardware > Unità nastro >

Unità autonome.2. Fare clic con il tasto destro del mouse sull'unità nastro che contiene la cartuccia che si desidera

duplicare e selezionare Duplica.

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Per duplicare un nastro per le unità libreria nastro, è necessario disporre di un'unità libreria con due opiù risorse nastro o due unità e completare le operazioni riportate di seguito prima di duplicare unnastro:1. Assicurarsi che le unità libreria nastro siano disponibili.2. Verificare che le cartucce che si desidera duplicare siano disponibili per essere utilizzate dall'unità

libreria nastro.

Se il nastro che riceve le informazioni è nuovo, è necessario formattarlo prima di continuare.

Per duplicare le cartucce nastro per le unità libreria nastro, la cartuccia deve disporre dello statoDisponibile o Montato. Eseguire, quindi, le operazioni riportate di seguito:1. In System i Navigator, espandere sistema > Configurazione e Servizio > Hardware > Unità nastro >

Librerie nastri.2. Espandere la libreria nastro che contiene i nastri che si desidera duplicare.3. Selezionare Cartucce.4. Fare clic con il tasto destro del mouse sul nastro che si desidera duplicare e selezionare Duplica. È

possibile selezionare più cartucce da duplicare.Attività correlate:“Formattazione delle cartucce nastro”Quando si formatta una cartuccia nastro, viene registrata un'etichetta di volume standard all'inizio delsupporto nastro magnetico.

Formattazione delle cartucce nastro:

Quando si formatta una cartuccia nastro, viene registrata un'etichetta di volume standard all'inizio delsupporto nastro magnetico.

Quando si formatta un nastro, ogni informazione precedentemente registrata sul supporto magneticoviene cancellata e sovrascritta dalle nuove informazioni. Le informazioni sono sovrascritte anche quandonuovi file di dati sono aggiunti all'etichetta di volume appena registrata.

Nota: non riutilizzare un vecchio volume nastro se sono stati rilevati errori di lettura o scritturapermanenti più di due volte. Inoltre, non riutilizzare un vecchio volume nastro in presenza di errori dilettura o scrittura temporanei in numero eccessivo. Per determinare se gli errori temporanei sono innumero eccessivo, fare riferimento alla sezione per la verifica delle corrette condizioni dei nastri.

Per formattare un nastro in un'unità autonoma, quest'ultima deve disporre dello stato Disponibile.Eseguire, quindi, le operazioni riportate di seguito:1. In System i Navigator, espandere sistema > Configurazione e Servizio > Hardware > Unità nastro >

Unità autonome.2. Fare clic con il tasto destro del mouse sull'unità nastro e selezionare Formatta.

Per formattare un nastro in un'unità libreria nastro, è necessario che la cartuccia nastro disponga dellostato Disponibile o Montato. Quindi, effettuare le operazioni riportate di seguito per formattare il nastro.1. In System i Navigator, espandere sistema > Configurazione e Servizio > Hardware > Unità nastro >

Librerie nastri > libreria nastro.2. Selezionare Cartucce.3. Fare clic con il tasto destro del mouse sulla cartuccia che si desidera formattare e selezionare

Formatta. È possibile selezionare più cartucce da formattare.

Le opzioni più comunemente utilizzate per la formattazione di una cartuccia nastro sono:v Etichetta di volume

Soluzioni di memoria 37

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v Controllo file attiviv Densità nastroAttività correlate:“Duplicazione delle cartucce nastro” a pagina 36È possibile duplicare le cartucce nastro sia nelle unità nastro autonome che nelle librerie nastro.“Verifica delle corrette condizioni dei nastri” a pagina 54Per garantire che i nastri siano in buone condizioni, tenere traccia delle statistiche del volume nastro sulsistema.

Utilizzo delle unità autonomeInformazioni sull'utilizzo e sulla gestione delle unità nastro autonome.

Esistono diversi tipi di cartucce nastro e di unità nastro autonome comunemente utilizzate su IBM i. Perle istruzioni operative specifiche, consultare il manuale dell'operatore dell'unità nastro. Questeinformazioni sono comuni per la maggior parte delle unità autonome.

Indicatori luminosi di stato:

È possibile utilizzare gli indicatori luminosi di stato per determinare lo stato dell'unità nastro.

Indicatori luminosi di stato delle unità nastro da un quarto di pollice:

Informazioni relative all'interpretazione degli indicatori luminosi di stato per le unità nastro SLR60 eSLR100.

I simboli ubicati accanto agli indicatori luminosi di stato sono i simboli ISO (International Organizationfor Standardization) che definiscono il funzionamento generale degli indicatori luminosi di stato nelmodo seguente.

Figura 8. Unità nastro SLR60 e SLR100

38 IBM i: Soluzioni di memoria

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Tabella 11. Interpretazione degli indicatori luminosi

Operazione LED 2 Pronto (verde) LED 3 Attività (verde) LED 4 Ripulitura (ambra)

Test LED di accensione (iLED vengono attivati unoalla volta. Il POST(power-On self test) vieneavviato insieme a questaverifica.)

Attivo per 2.0 secondi Attivo per 2.0 secondi Attivo per 2.0 secondi

Attività diagnostica Lampeggiante Disattivo Disattivo

Cartuccia non inserita onastro non caricato

Disattivo Disattivo Disattivo

Cartuccia non inserita onastro non caricato,necessaria ripulitura

Disattivo Disattivo Attivo

Nastro caricato, nessunmovimento del nastro

Attivo Disattivo Disattivo

Nastro caricato,movimento del nastro

Attivo Lampeggiante Disattivo

Nastro caricato, nessunmovimento del nastro,necessaria ripulitura

Attivo Disattivo Attivo

Nastro caricato,movimento del nastro,necessaria ripulitura

Attivo Lampeggiante Attivo

Caricamento oscaricamento del nastrooppure espulsione dellacartuccia

Attivo Lampeggiante Disattivo

Caricamento oscaricamento del nastrooppure espulsione dellacartuccia, necessariaripulitura

Attivo Lampeggiante Attivo

Ripulitura Disattivo Lampeggiante Attivo

Errore unità nonrecuperabile, errore dellacartuccia o errore discaricamento delmicroprogramma

Disattivo Disattivo Lampeggiante

Indicatori luminosi di stato dell'unità nastro da otto millimetri:

Informazioni relative all'interpretazione degli indicatori luminosi di stato per le unità nastro VXA2 eVXA320.

Soluzioni di memoria 39

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Tabella 12. Interpretazione degli indicatori luminosi di stato

Operazione LED 1 - Pronto (verde) LED 2 - Attività (verde) LED 3 - Errore (ambra)

Test LED di accensione (iLED vengono attivati unoalla volta).

Attività diagnostica Lampeggiante Disattivo Disattivo

Cartuccia non inserita onastro non caricato

Disattivo Disattivo Disattivo

Cartuccia non inserita onastro non caricato,necessaria ripulitura

Disattivo Disattivo Attivo

Nastro caricato, nessunmovimento del nastro

Attivo Disattivo Disattivo

Nastro caricato, movimentodel nastro

Attivo Lampeggiante Disattivo

Nastro caricato, nessunmovimento del nastro,necessaria ripulitura

Attivo Disattivo Attivo

Nastro caricato, movimentodel nastro, necessariaripulitura

Attivo Lampeggiante Attivo

Caricamento o scaricamentodel nastro oppureespulsione della cartuccia

Attivo Lampeggiante Disattivo

Caricamento o scaricamentodel nastro oppureespulsione della cartuccia,necessaria ripulitura

Attivo Lampeggiante Attivo

Ripulitura Disattivo Lampeggiante Attivo

Errore unità nonrecuperabile, errore dellacartuccia o errore discaricamento delmicroprogramma

Disattivo Disattivo Lampeggiante

40 IBM i: Soluzioni di memoria

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Tabella 12. Interpretazione degli indicatori luminosi di stato (Continua)

Operazione LED 1 - Pronto (verde) LED 2 - Attività (verde) LED 3 - Errore (ambra)

Nota:

1. Alcuni stati di indicazione dei LED sono difficili da individuare a causa della breve durata dell'illuminazione.

2. Gli indicatori luminosi LED sono utilizzati anche per indicare errori gravi durante la fase di accensione. Durantela fase di accensione, gli errori gravi vengono indicati mediante l'accensione di un singolo LED.

3. Il LED di errore lampeggia per indicare un errore non recuperabile. Un errore non recuperabile è una condizionedi errore che impedisce il funzionamento dell'unità a meno che non intervenga l'iniziatore, l'operatore o iltecnico dell'assistenza. Generalmente, un errore dell'unità non recuperabile è il risultato di una condizione dierrore hardware. Per spegnere il LED di errore lampeggiante, è necessario effettuare una delle azioni riportate diseguito:

v Ripristino SCSI hardware

v Espulsione della cartuccia

v Riavvio alimentazione

v Riesecuzione dello scaricamento del microprogramma

Generalmente, un errore della cartuccia (supporto magnetico) non recuperabile è il risultato di una cartuccia, diun supporto magnetico o di uno stato della cartuccia difettoso e richiede l'espulsione della cartuccia dall'unità(se possibile) per spegnere il LED lampeggiante.

4. Il LED di errore acceso, fisso, indica che è consigliata l'operazione di ripulitura della testina (quando questo LEDè fisso, l'unità è ancora completamente funzionante). Il LED viene attivato dopo 50 ore di esecuzione del nastrooppure in caso di errore di lettura dell'hardware. Il LED viene ripristinato agendo sulla cartuccia di ripulituranell'unità.

Indicatori luminosi di stato del nastro DAT:

Informazioni relative all'interpretazione degli indicatori luminosi di stato per le unità nastro Dat72 da4mm, DAT160 SAS e DAT320 SAS.

Consultare Indicatori luminosi (FC 6258) per i dettagli sugli indicatori luminosi di stato di DAT72.

Consultare Indicatori luminosi (FC 5619 e EU16) per i dettagli sugli indicatori luminosi di stato diDAT160.

Consultare Indicatori luminosi (FC 5661) per i dettagli sugli indicatori luminosi di stato di DAT320.

Indicatori luminosi di stato del nastro LTO2:

Informazioni relative all'interpretazione degli indicatori luminosi di stato per l'unità nastro LT02 damezzo pollice.

Consultare Indicatori luminosi (FC 5755) per dettagli sugli indicatori luminosi LTO2.

Indicatori luminosi di stato del nastro LTO4:

Informazioni relative all'interpretazione degli indicatori luminosi per l'unità nastro LTO4 da mezzopollice.

Consultare Indicatori luminosi (FC 5746) per dettagli sugli indicatori luminosi LTO4.

Indicatori luminosi di stato del nastro LTO5:

Informazioni relative all'interpretazione degli indicatori luminosi di stato per l'unità nastro da mezzopollice.

Soluzioni di memoria 41

Page 50: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Consultare Indicatori luminosi (FC 5638) per i dettagli sugli indicatori luminosi di stato di LTO5.

Indicatori luminosi di stato del nastro LTO6:

Informazioni relative all'interpretazione degli indicatori luminosi di stato per l'unità nastro LT06 damezzo pollice.

Consultare Indicatori luminosi (FC EU11) per i dettagli sulla gestione delle unità nastro.

Visualizzazione delle capacità di un'unità autonoma:

Utilizzare IBM Navigator per i per visualizzare alcune delle capacità di ciascuna unità autonoma.v Capacità di assegnazionev Compressione dati hardwarev Se l'unità è configurata automaticamentev Le prestazioni istantanee più elevate riportate dall'unità nastro.v Densità supportate dall'unità nastrov Capacità associate a ciascuna densità

Per visualizzare le capacità di un'unità nastro autonoma, attenersi alla seguente procedura:1. Da IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte le attività > Unità nastro.2. Selezionare Unità autonome.3. Fare clic con il tasto destro del mouse sull'unità nastro con le capacità che si desidera visualizzare e

selezionare Proprietà.4. Selezionare la pagina Capacità.

Utilizzo delle librerie nastroÈ possibile utilizzare le librerie nastro per gestire ampie quantità di dati, come parte di un sistema diripristino, di archiviazione e di backup o come parte delle normali operazioni IT.

Il software di gestione dei supporti, come ad esempio BRMS, automatizza molte funzioni della librerianastro. Tuttavia, il funzionamento della libreria nastro richiede ancora la gestione sia della modalità diutilizzo delle risorse della libreria nastro sia della modalità di utilizzo, da parte della libreria, delle risorsesul sistema. Inoltre, la manutenzione delle cartucce rappresenta una parte integrante dell'automazionedella libreria nastro.

Utilizzo della libreria nastro senza un'applicazione di gestione dei supporti:

Finché un'applicazione di gestione dei supporti semplifica enormemente ed estende le capacità di unalibreria nastro, è possibile eseguire molte funzioni nastro in un ambiente IBM i con i comandi CL (controllanguage), che fanno parte del sistema operativo.

La seguente tabella mostra le attività operative e di configurazione tipiche e i comandi CL associati per lalibreria nastro.

Nota: è necessario utilizzare questi comandi se non si utilizza un'applicazione di gestione dei supporticome BRMS.

Attività Comando

Creazione di una descrizione dell'unità libreria nastro Configurata automaticamente oppure utilizzareCRTDEVMLB (Creazione descrizione unità - libreriasupporti)

Visualizzazione della risorsa RS-232/LAN e descrizione DSPHDWRSC (Visualizzazione risorse hardware)

42 IBM i: Soluzioni di memoria

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Attività Comando

Configurazione della comunicazione 3494(RS232/LAN/TCP)

CFGDEVMLB (Configurazione unità libreria supporti)

Visualizzazione delle informazioni LAN per 3494 e hostLAN

DSPLANMLB (Visualizzazione libreria supportimagnetici LAN)

Rimozione di una descrizione dell'unità libreria nastro DLTDEVD (Cancellazione descrizione unità)

Modifica della descrizione dell'unità libreria nastro CHGDEVMLB (Modifica descrizione unità - libreriasupporti)

Modifica degli attributi dell'unità libreria nastro per unlavoro

Comando CHGJOBMLBA (Modifica gli attributi MLB dellavoro) o API QTACJMA (Modifica attributi MLB dellavoro)

Visualizzazione degli attributi dell'unità libreria nastroper un lavoro

DSPJOB (Visualizzazione lavoro) OPTION(*MLBA) oWRKJOB (Gestione lavoro) OPTION(*MLBA)

Richiamo degli attributi dell'unità libreria nastro per unlavoro

API QTARJMA (Richiamo attributi MLB del lavoro)

Visualizzazione delle informazioni sulla libreria nastro DSPTAPSTS (Visualizzazione stato nastro)

Controllo dello stato della libreria nastro WRKMLBSTS (Gestione stato libreria supporti)

Creazione delle categorie utente CRTTAPCGY (Creazione categoria nastro)

Montaggio di una categoria SETTAPCGY (Impostazione categoria nastro)OPTION(*MOUNTED)

Smontaggio di una categoria SETTAPCGY (Impostazione categoria nastro)OPTION(*DEMOUNTED)

Assegnazione della categoria montata a un lavorodifferente

SETTAPCGY (Impostazione categoria nastro)OPTION(*ASSIGN)

Rilascio della categoria montata da un lavoro SETTAPCGY (Impostazione categoria nastro)OPTION(*RELEASE)

Cancellazione di una categoria utente. Eliminare tutte le cartucce dalla categoria. Utilizzare ilcomando DLTTAPCGY (Cancellazione categoria nastro)

Elenco di tutte le categorie di sistema o utente DSPTAPCGY (Visualizzazione categoria nastro)

Modifica della categoria per le cartucce CHGTAPCTG (Modifica cartuccia nastro) oWRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro)

Inserimento delle cartucce ADDTAPCTG (Aggiunta cartuccia nastro) oWRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro)

Espulsione delle cartucce RMVTAPCTG (Rimozione cartuccia nastro) oWRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro)

Montaggio delle cartucce per i comandi di immissione oemissione

Specificare l'unità libreria nastro e l'identificativocartuccia con i comandi

Smontaggio di una cartuccia Lo smontaggio è implicito con ENDOPT(*UNLOAD),uno smontaggio di una categoria o una nuova richiestadi montaggio

Gestione di un elenco di cartucce in una libreria nastro WRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro)

Visualizzazione delle informazioni su una cartuccia DSPTAPCTG (Visualizzazione cartuccia nastro) oWRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro)

Gestione della coda del gestore risorsa della librerianastro

WRKMLBRSCQ (Gestione coda risorse MLB)

Richiamo delle capacità per una risorsa o un'unitàlibreria nastro

API QTARDCAP (Richiamo capacità unità)

Soluzioni di memoria 43

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Attività Comando

Richiamo dello stato di una risorsa o di un'unità librerianastro

API QTARDSTS (Richiamo stato unità)

Richiamo delle informazioni per una libreria nastro API QTARDINF (Richiamo informazioni unità)

Nota: un'opzione fine del nastro di *UNLOAD per uno qualsiasi dei comandi nastro comporta il ritornodella cartuccia in una cella di memoria quando l'operazione del nastro ha terminato l'elaborazione. Èpossibile che non venga riportata nella cella di memoria originale. Quando si utilizza il parametro*REWIND, la cartuccia rimane nell'unità dopo il completamento dell'operazione del nastro. Tuttavia,questa cartuccia viene scaricata nel caso sia stata richiesta un'altra cartuccia. Quando si utilizza *LEAVE,la cartuccia rimane nell'unità dopo il completamento dell'operazione del nastro.Informazioni correlate:Control language (CL)

Riassegnazione delle cartucce quando si modifica il nome del sistema:

Quando il nome del sistema viene modificato, è necessario riassegnare le cartucce.

Se si modifica il nome del sistema, è necessario spostare le cartucce dalle categorie di proprietà del nomedel sistema precedente alle categorie di proprietà del nuovo nome del sistema. Se non si esegue taleoperazione, le cartucce non saranno visualizzate nell'inventario per il nuovo nome del sistema.

Per alcuni tipi di librerie, le cartucce possono essere visualizzate quando si utilizza il parametroCGY(*ALL *ALL) per il comando WRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro) o DSPTAPCTG(Visualizzazione cartuccia nastro), ma non sarà possibile utilizzarle.

Se è già stato modificato il nome del sistema ed è necessario ripristinare le cartucce, effettuare leoperazioni riportate di seguito:1. Immettere DSPTAPCGY (il comando Visualizzazione categoria nastro) per visualizzare tutte le categorie

nastro. Prendere nota dei nomi delle categorie definite dall'utente da utilizzare nella fase 3 e quindiuscire.

2. Provvisoriamente, assegnare nuovamente al sistema con il nome precedente utilizzando il comandoCHGNETA (Modifica attributi di rete).

Importante: non riavviare il sistema.3. Se sono state utilizzate le categorie definite dall'utente con il nome del sistema precedente, immettere

CRTTAPCGY (comando Creazione categoria nastro) per creare le stesse categorie definite dall'utente dallafase 1 per il nuovo nome del sistema.

4. Immettere WRKTAPCTG (comando Gestione cartucce nastro) per lavorare con tutte le categorie associateal nome del sistema precedente.WRKTAPCTG DEV(mlb-name)CGY(*ALL old_system_name)

5. Modificare il nome sistema della categoria con il nuovo nome sistema selezionando 2 Modifica con ilparametro CGY(*SAME new_system_name).

6. Immettere CHGNETA (Modifica attributi di rete) per ripristinare il nuovo nome del sistema.

Importante: non riavviare il sistema.Concetti correlati:“Categorie di cartucce” a pagina 10Una categoria è un raggruppamento logico di cartucce. Una categoria consente di fare riferimento ad ungruppo di cartucce in base al nome della categoria invece dei singoli identificativi della cartuccia.Attività correlate:

44 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 53: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

“Configurazione delle librerie nastro” a pagina 30Dopo avere impostato la libreria nastro ed averla collegata alla partizione, la partizione la configuraautomaticamente.

Impostazione di una libreria nastro come unità autonoma:

A volte, potrebbe essere necessario utilizzare le risorse nastro in una libreria nastro senza il vantaggiodell'automazione; ad esempio, quando si esegue un IPL alternativo o quando l'automazione della librerianastro viene disabilitata.

L'utilizzo della risorsa nastro in questo modo viene indicato come modalità autonoma. In modalitàautonoma, la risorsa nastro funziona come le altre unità nastro non presenti in una libreria nastro. Lamaggior parte delle librerie nastro fornisce le modalità o i comandi per spostare il supporto in una risorsanastro. Consultare le informazioni dell'operatore della libreria nastro per le diverse modalità operativedisponibili. Quando l'automazione non viene utilizzata, la libreria nastro funziona come un caricatoreautomatico di cartucce per l'unità nastro e carica le cartucce singolarmente o in sequenza nell'unità.

Le unità libreria nastro vengono configurate con le descrizioni dell'unità libreria nastro per la librerianastro. Vi sono anche descrizioni unità nastro separate per le risorse nastro. Queste descrizioni dell'unitànastro sono le unità utilizzate per l'operazione autonoma.

Limitazione: per utilizzare le risorse nastro in modalità autonoma, è necessario che la risorsa siadisponibile per la descrizione dell'unità nastro.

Effettuare le seguenti operazioni:1. Disassegnare la risorsa nastro dalla libreria nastro oppure disattivare l'unità libreria nastro.2. Attivare la descrizione dell'unità nastro e inviare i comandi a questa unità.

La risorsa nastro in System i Navigator mostra lo stato Non disponibile. Per questa risorsa nastro,non è attiva nessuna delle funzioni della libreria nastro.

3. Montare manualmente le cartucce, tramite la modalità di un'unità, oppure tramite i comandi delpannello dell'operatore unità.

Concetti correlati:“Modalità operative della libreria nastro” a pagina 8La maggior parte delle unità libreria nastro supporta tre modalità operative di base.

Impostazione di una libreria nastro come unità IPL alternativo:

Utilizzare le unità in una libreria nastro per un IPL (initial program load) alternativo quando sonocollegate ad un processore IOP (input/output processor) e ad un adattatore IOA (input/output adapter)in una posizione che supporta un IPL alternativo.

Le unità devono essere impostate sull'indirizzo corretto.

È possibile utilizzare un'installazione alternativa per le librerie nastro collegate a un processore IOP eadattatore IOA anche se l'installazione alternativa non è in una posizione che supporta l'IPL alternativo.Concetti correlati:“Installazione delle librerie nastro” a pagina 29Quando si installano le librerie nastro, il sistema configura automaticamente e attiva una libreria nastrocollegata.Informazioni correlate:Recovering your systemManaging Devices

Soluzioni di memoria 45

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Controllo delle risorse della libreria nastro mediante gli attributi della libreria nastro:

In base all'ambiente aziendale, è possibile controllare l'utilizzo delle risorse nastro per consentire diterminare rapidamente lavori importanti. IBM i fornisce alcune funzioni relative a tali operazioni.

È possibile utilizzare il comando CHGJOBMLBA (Modifica attributi libreria supporti lavoro) permodificare la priorità delle richieste della risorsa nastro per un lavoro particolare e il comandoWRKMLBRSCQ (Gestione coda risorse MLB) per gestire la coda del gestore risorsa nastro.

Modifica degli attributi del lavoro della libreria nastro

Il comando CHGJOBMLBA consente di modificare gli attributi di assegnazione delle risorse per il propriolavoro o quello di un altro utente se si dispone dell'autorizzazione speciale *JOBCTL. È possibileutilizzare la priorità di assegnazione delle risorse per modificare la priorità delle richieste di utilizzareuna risorsa nastro in una libreria nastro. È possibile assegnare una priorità più alta ad alcuni lavori perconsentire che ottengano una risorsa nastro appena diventa disponibile. È possibile assegnare una prioritàpiù bassa ai lavori che possono restare in attesa fino a quando gli altri lavori con priorità più alta nonrilasciano le risorse nastro. Di solito, alle operazioni nastro con esecuzione breve come il richiamodinamico di un oggetto salvato con liberazione di memoria, assegnare un'alta priorità di assegnazionedelle risorse. Ai lavori con esecuzione lunga che non devono terminare velocemente, come DUPTAP(Duplicazione nastro) o DSPTAP (Visualizzazione nastro), è possibile assegnare una priorità diassegnazione risorsa inferiore.

È possibile inoltre, aggiungere *MLBA al comando WRKJOB (Gestione lavori) o DSPJOB (Visualizzazionedel lavoro) per visualizzare o regolare gli attributi della libreria nastro.

Modifica dell'accesso ad una risorsa nastro in una libreria

Il comando WRKMLBRSCQ consente di manipolare le richieste di utilizzare una risorsa nastro in unalibreria dei supporti su nastro. Il comando WRKMLBRSCQ mostra le risorse che stanno elaborandoattualmente una richiesta con la categoria montata o le richieste in attesa di ricevere l'assegnazione di unarisorsa nastro. È possibile modificare gli attributi di assegnazione risorsa per le richieste in attesa diutilizzare una risorsa nastro mediante gli attributi (Modifica richiesta attributi MLB) nel pannelloWRKMLBRSCQ (Gestione coda risorse MLB). Gli attributi per la richiesta successiva possono esseremodificati mediante il comando CHGJOBMLBA per modificare gli attributi di assegnazione risorse per illavoro che sta utilizzando attualmente la risorsa nastro. È possibile eseguire tale operazione mediante gliattributi (Gestione lavori) nel pannello WRKMLBRSCQ (Gestione coda risorse MLB) e selezionando gliattributi (Gestione libreria supporti).

Esistono circostanze in cui una richiesta mostra una priorità pari a 0. Tali richieste si verificano quandouna risorsa nastro viene utilizzata dal sistema per un'operazione nastro. Esempio: un comando nastro cheutilizza ENDOPT(*UNLOAD) è completato e il sistema sta ancora scaricando la cartuccia.Informazioni correlate:Control language (CL)

Controllo delle risorse della libreria nastro con API:

Utilizzare le API QTARJMA (Richiamo attributi libreria supporti lavoro) e QTACJMA (Modifica attributilibreria supporti lavoro) per richiamare e modificare gli attributi della libreria nastro per un lavorospecifico.

È necessaria particolare attenzione ai requisiti di autorizzazione durante il richiamo e la modifica degliattributi di assegnazione delle risorse. Di seguito sono riportati degli esempi relativi all'utilizzo dientrambe le API.

46 IBM i: Soluzioni di memoria

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1. Un'applicazione che utilizza l'API QTARJMA richiama informazioni relative agli attributi della librerianastro per il lavoro corrente in cui l'utente che esegue il lavoro non dispone dell'autorizzazionespeciale *JOBCTL.

Attributi libreria corrente

Nome MLB RSCALCPTY INLMNTWAIT EOVMNTWAIT

*DEFAULT *DEV *DEV *DEV

2. L'applicazione, quindi, utilizza l'API QTACJMA per modificare il tempo di attesa di montaggioiniziale (INLMNTWAIT) ed il tempo di attesa di montaggio della fine del volume (EOVMNTWAIT).

L'applicazione modifica gli attributi della libreria

Nome MLB RSCALCPTY INLMNTWAIT EOVMNTWAIT

*DEFAULT *DEV *IMMED *NOMAX

3. Un amministratore di sistema con l'autorizzazione speciale *JOBCTL utilizza il comandoCHGJOBMLBA per modificare la priorità di assegnazione della risorsa (RSCALCPTY), il tempo diattesa di montaggio iniziale ed il tempo di attesa di montaggio della fine del volume.

L'amministratore di sistema modifica gli attributi

Nome MLB RSCALCPTY INLMNTWAIT EOVMNTWAIT

*DEFAULT 50 *IMMED 500

4. L'applicazione prova ad utilizzare l'API QTACJMA per ripristinare gli attributi della libreria nastroprecedentemente richiamati utilizzando l'opzione *REPLACE dell'API QTACJMA. Tuttavia, questafunzione ha esito negativo con il messaggio di errore CPF67B4 perché l'utente non disponedell'autorizzazione speciale *JOBCTL. Nessun attributo viene modificato.

L'applicazione originale non riesce a ripristinare gli attributi

Nome MLB RSCALCPTY INLMNTWAIT EOVMNTWAIT

*DEFAULT 50 *IMMED 500

Riferimenti correlati:Retrieve Job Media Library Attributes (QTARJMA) APIChange Job Media Library Attributes (QTACJMA) API

Come rendere le cartucce disponibili per l'inventario della libreria nastro:

Prima di poter utilizzare la libreria nastro, è necessario che i supporti siano caricati e disponibili.

Se una libreria nastro è vuota, aprire lo sportello ed inserire tutti i supporti disponibili neglialloggiamenti vuoti. È possibile eseguire tale operazione per risparmiare tempo invece di inserire solo unnumero ridotto di supporti alla volta attraverso la stazione di immissione/emissione. Quando lo sportelloviene chiuso, la libreria nastro esegue l'inventario del contenuto. Ciascun ID cartuccia viene registrato nelsistema operativo e nel Gestore libreria (se presente).

La maggior parte delle librerie nastro fornisce una stazione I/E per aggiungere le cartucce senzainterrompere le operazioni automatiche. Una stazione I/E può disporre di uno o più alloggiamenti.Alcune librerie nastro non dispongono di stazione I/E. Per tali librerie nastro, le cartucce vengonoaggiunte arrestando le operazioni automatiche ed aprendo lo sportello per accedere agli alloggiamenti dimemoria.

Soluzioni di memoria 47

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Le cartucce nastro posizionate nella stazione I/E 3494 vengono spostate in un alloggiamento di memoriadal software Gestore libreria 3494. Per altre librerie nastro, le cartucce nastro restano nella stazione I/Efino a quando non vengono rese disponibili utilizzando System i Navigator. Quando una cartuccia vieneresa disponibile, è necessario specificare una categoria di supporti. Inoltre, quando una cartuccia vieneresa disponibile ne viene modificato lo stato.

Per rendere disponibile una cartuccia, effettuare le operazioni riportate di seguito:1. In System i Navigator, espandere Connessioni > sistema > Configurazione e servizio > Hardware >

Unità nastro > Librerie nastro > libreria nastro.2. Selezionare Cartucce.3. Fare clic con il tasto destro del mouse su una cartuccia con lo stato Inserito e selezionare Rendi

disponibile. È possibile selezionare più cartucce da aggiungere ad una categoria.

Inoltre, è possibile utilizzare il comando ADDTAPCTG (Aggiunta cartuccia nastro) per renderedisponibile una cartuccia.Concetti correlati:“Categorie di cartucce” a pagina 10Una categoria è un raggruppamento logico di cartucce. Una categoria consente di fare riferimento ad ungruppo di cartucce in base al nome della categoria invece dei singoli identificativi della cartuccia.“Stato della cartuccia” a pagina 9Le seguenti informazioni descrivono lo stato di una cartuccia nastro in relazione ad una libreria nastro.Attività correlate:“Configurazione delle librerie nastro” a pagina 30Dopo avere impostato la libreria nastro ed averla collegata alla partizione, la partizione la configuraautomaticamente.Informazioni correlate:

Add Tape Cartridge (ADDTAPCTG) command

Espulsione delle cartucce dall'inventario della libreria nastro:

Tutte le unità libreria nastro utilizzano System i Navigator per espellere le cartucce. È anche possibileutilizzare il comando RMVTAPCTG (Rimozione cartuccia nastro) per spostare il supporto nella categoria*EJECT.

È possibile espellere una cartuccia in una delle tre ubicazioni riportate di seguito:v Ubicazione predefinita della libreria nastrov Stazione di convenienzav Stazione di emissione ad alta capacità

Per selezionare i nastri da estrarre dalla cartella Cartuccia, effettuare le operazioni riportate di seguito:1. In System i Navigator, espandere Connessioni > sistema > Configurazione e servizio > Hardware >

Unità nastro > Librerie nastro > libreria nastro.2. Selezionare Cartucce.3. Fare clic con il tasto destro del mouse sulla cartuccia che si desidera espellere e selezionare Espelli

cartuccia. È possibile selezionare più cartucce da espellere.

Nota: se si sta utilizzando l'interfaccia basata su caratteri, le cartucce contenute nella categoriaConvenienza (*CNV) vengono esportate quando vengono scaricate da una risorsa nastro per un comandonastro che utilizza ENDOPT(*UNLOAD). Se una cartuccia nella categoria *CNV viene scaricata da unarisorsa nastro dal sistema per caricare un'altra cartuccia, la cartuccia nella risorsa nastro non verrà espulsadalla libreria nastro.

48 IBM i: Soluzioni di memoria

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Riferimenti correlati:Remove Tape Cartridge (RMVTAPCTG) command

Utilizzo della categoria montata per il caricamento di gruppi di nastri in un'unità nastro:

La categoria montata consente di caricare automaticamente un gruppo di nastri in un'unità nastro.

Il supporto viene montato nell'ordine in cui è stato posizionato nella categoria. Il funzionamento è similea quello di un caricatore automatico di cartucce nelle unità 3490 autonome. Questa funzione è disponibilecon il comando SETTAPCGY (Impostazione categoria nastro). La categoria montata viene fornita per tuttele unità libreria nastro.

Caricamento di gruppi di nastri in un'unità nastro

Per caricare gruppi di nastri in un'unità nastro per le unità 3494, utilizzare il software Gestore libreria. Percaricare gruppi di nastri in un'unità nastro per le librerie diverse dalla 3494, utilizzare il comandoSETTAPCGY.

Il software Gestore lireria 3494 carica il nastro successivo appena il nastro precedente viene scaricato. Pertutte le altre librerie, la risorsa nastro non viene caricata fino a quando non viene inviato all'unità librerianastro un comando nastro che richiede il supporto.

Con la categoria montata, una risorsa nastro è dedicata per le operazioni di montaggio della categoriafino a quando non viene immesso il comando SETTAPCGY (*DEMOUNTED). Una volta immesso ilcomando SETTAPCGY, tutti i comandi IBM i all'unità libreria nastro con VOL(*MOUNTED) verrannoindirizzati alla risorsa nastro impostata per la categoria montata.

Considerazioni sul montaggio della categoria

È possibile montare una categoria di cartucce per risorsa nastro disponibile. Per montare più di unacategoria per una libreria nastro, è necessario utilizzare il parametro MNTID con il comando SETTAPCGYper identificare le operazioni della categoria montata. Un lavoro può disporre di una sola sessione dellacategoria montata attiva alla volta. La sessione della categoria montata può essere rilasciata dal lavoro cheha montato la categoria di cartucce e può essere assegnata ad un altro lavoro utilizzando le opzioni*RELEASE ed *ASSIGN nel comando SETTAPCGY.

Note:

1. I sistemi di gestione dei nastri ricevono una notifica quando una categoria di cartucce viene montata esmontata. Quando un comando proviene da un utente a VOL(*MOUNTED), il sistema di gestione deinastri può accettare o rifiutare l'operazione.

2. BRMS (Backup, Recovery, and Media Services) non utilizza la categoria montata per eseguire lapropria elaborazione. Non utilizzare la categoria montata con le funzioni BRMS. Il montaggio di unacategoria di cartucce mentre viene utilizzato BRMS per eseguire operazioni del nastro può causarerisultati non prevedibili.

Riferimenti correlati:Set Tape Category (SETTAPCGY) command

Condivisione delle cartucce:

È possibile condividere le cartucce in una libreria nastro tra più piattaforme e sistemi.

Quando il sistema utilizza una cartuccia in una libreria nastro 3494, la cartuccia deve essere contenuta inuna categoria accessibile al sistema. Tale categoria può essere la categoria *SHARE400 oppure unacategoria definita dall'utente.

Soluzioni di memoria 49

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Protezione del volume tra le piattaforme

Durante l'inizializzazione di un nastro, il sistema non è in grado di scrivere un indicatore di sicurezzacomposto da 1 carattere sull'etichetta del nastro. Questa impostazione consente di limitare gli utenti chepossono leggere i dati dai nastri inizializzati in questo modo. Anche se la scrittura di tale indicatore disicurezza non è disponibile in IBM i, è possibile eseguire la lettura dei nastri scritti con l'indicatore disicurezza nell'etichetta del nastro. Quando IBM i rileva l'indicatore di sicurezza, decide se è possibileleggere i dati, in base alle autorizzazioni speciali di cui l'utente dispone.

Quando il nastro contiene dati EBCDIC, tutti gli utenti possono leggere il nastro quando l'indicatore disicurezza contiene uno spazio (esadecimale 40), uno zero (esadecimale F0) oppure un valore 00esadecimale. Se l'indicatore contiene un qualsiasi altro valore, è necessario disporre delle autorizzazioni*ALLOBJ e *SECADM per leggere i dati dal nastro.

Se il nastro contiene dati ASCII, tutti gli utenti possono leggere il nastro se l'indicatore di sicurezzacontiene uno spazio ASCII (esadecimale 20). Se l'indicatore contiene qualsiasi altro valore, è necessariodisporre delle autorizzazioni *ALLOBJ e *SECADM per leggere i dati dal nastro.

Non è possibile specificare tale indicatore di sicurezza quando un nastro viene inizializzato sul sistema edeve essere letto su un'altra piattaforma.

Fine del volume:

Se il sistema esaurisce le cartucce nastro specificate nell'elenco dei volumi, viene visualizzato il messaggiodi interrogazione CPA6798.

Per rappresentare una soluzione automatizzata completa senza un sistema di gestione dei nastri, ciascunvolume necessario deve essere specificato nel parametro VOL nel comando. Se il sistema esaurisce lecartucce nastro specificate nell'elenco dei volumi, viene visualizzato il messaggio di interrogazioneCPA6798, in cui viene richiesto all'utente di fornire un'ulteriore cartuccia, in modo che sia possibilecontinuare l'operazione del nastro. Se la cartuccia fornita non viene trovata o non è disponibile, vienevisualizzato il messaggio di interrogazione CPA6797, che indica all'utente di fornire una cartucciaalternativa per continuare l'operazione del nastro. I sistemi di gestione dei nastri sono in grado di fornireulteriori volumi mediante i punti di uscita nelle funzioni nastro IBM i.Concetti correlati:“Come evitare i file in condizione di stallo durante le operazioni di salvataggio e ripristino con le librerienastro”L'automazione nastro utilizza file speciali presenti nella libreria QUSRSYS. Se questi file non esistono sulsistema, IBM i supporta una serie limitata di funzioni di automazione.

Come evitare i file in condizione di stallo durante le operazioni di salvataggio e ripristino con lelibrerie nastro:

L'automazione nastro utilizza file speciali presenti nella libreria QUSRSYS. Se questi file non esistono sulsistema, IBM i supporta una serie limitata di funzioni di automazione.

Per l'automazione nelle prime fasi degli scenari di ripristino, è possibile montare le cartucce specificandogli identificativi delle cartucce nel parametro VOL dei comandi IBM i. Tuttavia, questo tipo diautomazione non supporta l'utilizzo dei comandi cartuccia come WRKTAPCTG (Gestione cartucce nastro)o DSPTAPCTG (Visualizzazione cartuccia nastro.

Quando viene salvata la libreria QUSRSYS, i file che consentono l'utilizzo dei comandi WRKTAPCTG oDSPTAPCTG potrebbero essere posti in uno stato limitato e resi non disponibili per l'uso. Ciò puòrisultare in una condizione di stallo e terminare l'operazione di salvataggio. Per evitare tale situazione,

50 IBM i: Soluzioni di memoria

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quando la libreria QUSRSYS viene salvata, non deve superare il limite di un volume. Deve essere adattaal volume montato. In alternativa, è possibile salvare la libreria QUSRSYS utilizzando la funzioneSalvataggio-durante-utilizzo.Concetti correlati:“Fine del volume” a pagina 50Se il sistema esaurisce le cartucce nastro specificate nell'elenco dei volumi, viene visualizzato il messaggiodi interrogazione CPA6798.

Ottimizzazione delle prestazioni della libreria nastro:

Ottimizzare le prestazioni della libreria nastro mediante le tecniche di gestione del lavoro e bilanciamentodel carico. È possibile, inoltre, tentare di migliorare le prestazioni mediante configurazioni di connessionediverse.

Nota: Se si collega una libreria nastro che contiene risorse unità nastro ad alta velocità (LTO4, LTO5,3593-E06) evitare di collegare più unità nastro ad alta velocità alla stessa porta IOA se si intendeutilizzarle simultaneamente.

Per ulteriori informazioni consultare il capitolo Save/Restore Performance di IBM i PerformanceCapabilities Reference.

Per informazioni più dettagliate sulle prestazioni, consultare la sezione relativa alle librerie risorse del sitoWeb di gestione delle prestazioni.Informazioni correlate:

Performance Management

Visualizzazione delle capacità di una libreria nastro:

È possibile utilizzare IBM Navigator per i per visualizzare le capacità di ciascuna libreria nastro.v Capacità di assegnazionev Compressione dati hardwarev Se l'unità è configurata automaticamentev Le prestazioni istantanee più elevate riportate dall'unità nastrov Densità supportate dall'unità nastrov Capacità associate a ciascuna densità

Per visualizzare le capacità di una libreria nastro, attenersi alla seguente procedura:1. In IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte le attività > Unità nastro >

Librerie nastri.2. Espandere la libreria nastro.3. Selezionare Risorse nastro.4. Fare clic con il tasto destro del mouse sulla risorsa nastro con le capacità che si desidera visualizzare e

selezionare Proprietà.5. Selezionare la pagina Capacità.

Manutenzione delle risorse nastroQueste informazioni indicano in che modo conservare le risorse nastro in buone condizioni.

Memoria e gestione delle cartucce nastroLe unità nastro richiedono specifiche condizioni ambientali e di manutenzione per un correttofunzionamento nel tempo.

Soluzioni di memoria 51

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Per evitare problemi con l'unità nastro IBM, è necessario:v Utilizzare un supporto dati di un livello di qualità elevato.v Gestire e conservare in modo corretto questo supportov Far funzionare l'unità nastro in un ambiente pulitov Conservare l'unità nastro adeguatamente pulita

Livelli del supporto

IBM utilizza supporti di due diversi livelli. IBM fornisce le PTF (program temporary fix) su un nastroprogettato per essere scritto una sola volta e essere letto poche volte. Questo nastro è progettato per unutilizzo limitato, non come supporto di backup. IBM vende anche supporti progettati a scopo dimemorizzazione.

Se l'analisi eseguita dal personale di servizio IBM indica un problema con un supporto non IBM,potrebbe essere necessario sostituire il supporto.

Ambiente nastro:

Le unità nastro sono progettate per funzionare in un ambiente pulito.

I fattori che causano problemi sono la sporcizia, la polvere, le fibre e le particelle trasportate dall'aria. Leparticelle trasportate dall'aria sono le più difficile da affrontare. Quando si installa un nastro nell'unitànastro, lo spazio tra le testine e il nastro è misurato in micrometri. Le particelle possono danneggiare ilnastro o la testina se entrano in contatto con essi. IBM offre un contenitore del filtro dell'unità nastro perrisolvere questo problema su alcuni sistemi. Il contenitore aspira aria attraverso un filtro e fornisce ariapulita all'unità nastro. È responsabilità dell'utente fornire un ambiente operativo pulito per l'unità nastroe il sistema.

Per i requisiti specifici per le condizioni ambientali come la temperatura e l'umidità, consultare il manualedell'operatore per la cartuccia nastro.

Memoria e gestione del nastro:

La maggior parte dei nastri arriva in cartucce sigillate in modo tale che il nastro rimanga in un ambientepulito.

L'apertura della cartuccia consente alla sporcizia e alle particelle trasportate dall'aria di entrare, quindi,diventa una fonte di contaminazione. Solo l'unità nastro dovrebbe aprire la cartuccia, non un operatore.All'interno della cartuccia, il nastro ha una tensione corretta. Se la cartuccia cade, questa tensionediminuisce. L'inserimento di una cartuccia caduta in un'unità nastro può causare un caricamento noncorretto e comportare un problema. Ciò rovinerà il nastro e può causare un danno fisico se la cartuccianon viene adeguatamente rimossa.

Per sistemare in modo corretto i nastri, inserirli nei relativi contenitori protettivi e riporli appoggiati sulleestremità. L'area di memoria deve essere pulita, asciutta, a temperatura ambiente e lontana da qualsiasicampo magnetico.

Protezione dei dati sulle cartucce nastro:

Informazioni relative alla protezione dei dati su una cartuccia nastro.

Le cartucce nastro dispongono di un interruttore che è possibile utilizzare per proteggere dalla scrittura idati sul nastro. L'interruttore di solito dispone di una etichetta che indica che è protetto da scrittura come:v Un'icona di un lucchettov Un punto sull'interruttore

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v Un'etichetta come SAFE o SAVE.

Le istruzioni di seguito sono un'esempio di protezione dei dati dalla sovrascrittura su un nastro da unquarto di pollice. Consultare la guida per l'operatore per istruzioni sulle unità nastro specifiche per lacartuccia nastro di cui dispone. Effettuare una delle seguenti operazioni:v Impostare il puntatore su SAFE per le cartucce nastro di tipo più vecchio, come mostrato nella prima

figura.v Impostare il puntatore verso l'icona del lucchetto bloccato per le cartucce nastro di tipo più nuovo,

come mostrato nella seconda figura.

Per non proteggere i dati, eseguire una delle operazioni di seguito:v Impostare il puntatore lontano da SAFE per le cartucce nastro di tipo più vecchio, come mostrato nella

prima figura.v Impostare il puntatore verso l'icona del lucchetto sbloccato, per le cartucce nastro di tipo più nuovo,

come mostrato nella seconda figura.

SAFE

SAFE

O

RZAM4515-0

Protetto da scrittura

Non protetto da scrittura

Figura 9. Posizioni di protezione da scrittura per le cartucce nastro di tipo più vecchio

Soluzioni di memoria 53

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Per informazioni sull'unità nastro, consultare la sezione sui nastri supportati in System i. Se l'unità nastroè un'unità nastro LTO, consultare il manuale IBM LTO Ultrium Tape Libraries Guide (SG24-5946).

Per istruzioni specifiche sulla protezione dei dati su una cartuccia nastro, consultare il manuale relativoall'unità nastro.Informazioni correlate:

Tapes Supported on iSeries

IBM System Storage Tape Libraries Guide for Open Systems

Verifica delle corrette condizioni dei nastri:

Per garantire che i nastri siano in buone condizioni, tenere traccia delle statistiche del volume nastro sulsistema.1. Immettere STRSST (comando Avvio dei programmi di manutenzione sistema).2. Selezionare Avvio di un programma di manutenzione nel menu SST (System Service Tools).3. Selezionare Registrazione attività prodotto nel menu Avvio di un programma di manutenzione.4. Selezionare Gestire le statistiche per la durata dei supporti amovibili nel menu Registrazione attività

prodotto.5. Selezionare il tipo di supporti amovibili per cui si desidera visualizzare i dati nel pannello Scelta

opzioni supporto.6. Se sono presenti i simboli >> o > che precedono l'ID volume nel pannello Gestione statistiche tempo

di uso, eseguire l'azione appropriata come descritto nella tabella successiva all'immagine del pannelloGestione statistiche tempo di uso.

Tabella 13. Simboli nel pannello Gestione statistiche tempo di utilizzo

Simbolo Spiegazione Azione da intraprendere

>> Sostituzione del supporto consigliata Copiare il contenuto del supporto inun nuovo nastro ed eliminare ilnastro precedente.

RZAM4516-0

OPPURE

Protetto da scrittura

Non protetto da scrittura

Figura 10. Posizioni di protezione da scrittura per le cartucce nastro di tipo più nuovo da un quarto di pollice

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Tabella 13. Simboli nel pannello Gestione statistiche tempo di utilizzo (Continua)

Simbolo Spiegazione Azione da intraprendere

> Avvicinamento del supporto ai criteridi sostituzione

v Sostituire il nastro se il formato delnastro è:

– QIC-120

– 7208 2.3 GB

– Densità bpi 6250

v Se il formato del nastro nonsoddisfa le precedenti condizioni,continuare a tenere traccia diquesto nastro per verificare che lasostituzione del nastro non sianecessaria.

Nota: per garantire la precisione delle statistiche, ogni cartuccia nastro o bobina deve disporre di un IDvolume univoco.

Dopo la sostituzione del supporto, rimuovere la voce delle statistiche tempo di utilizzo con l'opzione 4(Cancellazione voce). Inoltre, è possibile utilizzare il comando PRTERRLOG (Stampa registrazione errori)per stampare ed eliminare la voce immettendo il comando seguente.PRTERRLOG TYPE(*VOLSTAT) VOLTYPE(xxxx) VOL(xxxxxx) VOLSTAT(*DLT)

Attività correlate:“Formattazione delle cartucce nastro” a pagina 37Quando si formatta una cartuccia nastro, viene registrata un'etichetta di volume standard all'inizio delsupporto nastro magnetico.

Ripulitura delle unità nastroIndipendentemente dalla pulizia dell'ambiente, sulle testine di qualsiasi unità nastro possono depositarsipolvere ed altre particelle. Ad ogni movimento del nastro, del materiale sulla superficie del supportoentra in contatto con le testine. Nel tempo, tale materiale si accumula e causa errori di lettura e scrittura.La pulizia della testina di lettura/scrittura impedisce l'accumulo di materiale che può determinare errorinon recuperabili durante la scrittura o la lettura dei dati.

Le cartucce di ripulitura possono essere utilizzate solo per un numero di volte limitato. Quando lacartuccia di ripulitura è stata utilizzata per il numero massimo di volte, non è più utilizzabile. Allascadenza delle cartucce, sostituirle. Non utilizzare nuovamente una cartuccia di ripulitura scaduta. Unacartuccia di ripulitura scaduta introduce nell'unità nastro il materiale precedentemente rimosso. Una voltaripulita l'unità nastro, contrassegnare l'utilizzo sulla cartuccia, in modo da determinare in modo preciso lascadenza della cartuccia di ripulitura IBM.

Quando si utilizzano le cartucce di ripulitura, non utilizzare una matita grassa sull'etichetta dellacartuccia di ripulitura. Inoltre, la cartuccia di ripulitura deve essere integra e pulita quando viene inseritain un'unità nastro.

Ripulitura delle unità nastro da un quarto di pollice:

Per le unità nastro da un quarto di pollice, pulire la testina ogni 8 ore di movimento del nastro quando siutilizzano le cartucce nastro IBM. Altri supporti nastro potrebbero richiedere una ripulitura più frequente.

Quando si utilizza una nuova cartuccia nastro, si consiglia di pulire la testina dopo 2 ore di movimentodel nastro o prima di caricare ogni nuova cartuccia nastro.

Soluzioni di memoria 55

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Quando l'unità nastro determina che è necessaria la ripulitura, vengono visualizzati dei messaggi disistema. Anche le unità nastro MLR1, MLR1-S e MLR3 dispongono di un indicatore luminoso di stato cheindica se è necessaria la ripulitura. Quando tali indicatori di ripulitura vengono accesi, è importanteripulire la testina utilizzando un metodo di ripulitura consigliato.

Tabella 14. Cartucce di ripulitura IBM consigliate

Identificazione unità nastro Numero parte della cartuccia di ripulitura

Etichetta bezel anteriore Numeri di codice funzione 35L0844 16G8572

SLR100 448745874687

Migliore Non utilizzare

MLR3 4486458663866486

Migliore Non utilizzare

SLR60 4584468463846484

Migliore Non utilizzare

MLR1-S QIC-5010-DC 4483458363836483

Migliore Non utilizzare

QIC-4GB-DC 44824582638264827201-122

Migliore Accettabile

QIC-2GB (DC) 63816481

Migliore Accettabile

QIC-2GB 63806480

Migliore Accettabile

Concetti correlati:“Compatibilità unità nastro e cartuccia da un quarto di pollice” a pagina 22Sono fornite la capacità e le funzioni di lettura/scrittura per il tipo di supporto.

Ripulitura delle unità nastro DAT:

Eseguire la ripulitura della testina sulle unità nastro DAT dopo 8 ore di movimento del nastro quando siutilizzano le cartucce nastro IBM. Altri supporti nastro potrebbero richiedere una ripulitura più frequente.

Quando l'unità nastro determina che è necessaria la ripulitura, vengono inviati dei messaggi di sistema.Le unità nastro DAT72 e DAT160 dispongono anche di un indicatore luminoso di stato che indica che ènecessaria la ripulitura. Quando tali indicatori di ripulitura vengono accesi, è importante ripulire latestina utilizzando un metodo di ripulitura consigliato.

Sostituire le cartucce di ripulitura dopo 50 utilizzi.

Tabella 15. Cartucce di ripulitura IBM consigliate

Etichetta bezelanteriore Numero parte della cartuccia di ripulitura

DAT72 21F8763

DAT160 23R5638

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Tabella 15. Cartucce di ripulitura IBM consigliate (Continua)

Etichetta bezelanteriore Numero parte della cartuccia di ripulitura

DAT320 46C1937

Concetti correlati:“Compatibilità tra unità nastro e cartuccia DAT” a pagina 19Sono fornite la capacità e le funzioni di lettura/scrittura per il tipo di supporto.

Ripulitura delle unità nastro da otto millimetri:

Le unità nastro da otto millimetri conteggiano il numero di ore di movimento del nastro ed indicano ilmomento in cui è necessario ripulire l'unità nastro mediante un messaggio e mediante l'attivazionedell'indicatore luminoso dello stato di errore.

Unità nastro Numero parte della cartuccia di ripulitura

458546857206-VX2

19P4880

7208-002 16G8467

63907208-012

16G8467

7208-222 16G8467

7208-232 16G8467

7208-234 16G8467

7208-342 35L1409

7208-345 35L1409

9427-2109427-211

16G8467

Concetti correlati:“Compatibilità unità nastro e cartuccia otto millimetri” a pagina 20Sono fornite la capacità e le funzioni di lettura/scrittura per il tipo di supporto.

Ripulitura delle unità nastro da mezzo pollice:

Per la ripulitura delle unità nastro da mezzo pollice sono disponibili metodi specifici.

Generalmente, ripulire il percorso del nastro su ciascuna unità ogni sette giorni. Se si utilizza unainsolitamente elevata quantità di nastro, ripulire il percorso del nastro con una frequenza maggiore. Sel'unità nastro visualizza un messaggio *CLEAN oppure la lettera “C”, ripulire il percorso dell'unità nastroappena possibile. Inoltre, ripulire il percorso dell'unità nastro dopo ciascun IPL (initial program load),dopo il ripristino di un'unità oppure ogni volta che il funzionamento dell'unità nastro è stato interrotto.

Per ripulire il percorso del nastro, inserire la speciale cartuccia di ripulitura nello stesso modo in cuiviene inserita una normale cartuccia nastro. Tenere traccia del numero di utilizzi sull'etichetta fornita conciascuna cartuccia di ripulitura.v Sostituire le cartucce di ripulitura 3490 dopo 500 utilizzi.v Sostituire le cartucce di ripulitura 3570 e 3590 dopo 100 utilizzi.v Sostituire le cartucce di ripulitura 3592 dopo 50 utilizzi.v Sostituire le cartucce di ripulitura LTO Ultrium dopo 50 utilizzi

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Se l'unità nastro dispone della funzione del caricatore automatico di cartucce, inserire la cartuccia nellaposizione di avanzamento e premere il pulsante di avvio. La cartuccia di ripulitura può anche essereinserita nello stack di immissione, in modo da eseguire la procedura di ripulitura ogni volta che lacartuccia di ripulitura viene caricata nell'unità. Se la ripulitura viene avviata durante un lavoro, vienevisualizzato un messaggio di interrogazione. Una volta immessa la risposta al messaggio, l'unità inserisceil nastro di ripulitura, ripulisce la testina di lettura/scrittura e quindi riavvolge e scarica la cartuccia diripulitura. Una volta scaricata la cartuccia, rimuoverla e contrassegnare l'etichetta di utilizzo.

Ripulitura delle unità nastro 3490 e 35xx

Queste unità nastro forniscono l'accesso casuale alle cartucce nastro. Quando l'unità rileva che ènecessaria la ripulitura e se la cartuccia di ripulitura è posizionata nella cella interna riconosciuta solo dalcaricatore di cartucce ad accesso casuale, l'unità nastro esegue l'operazione di ripulitura. L'unità nastrotiene traccia del numero di operazioni di ripulitura eseguite dalla cartuccia di ripulitura ed espelle lacartuccia di ripulitura attraverso la cella di priorità una volta esauriti i cicli di ripulitura consentiti per lacartuccia stessa.

Le cartucce di ripulitura per le unità nastro da mezzo pollice sono specificate nella tabella riportata diseguito:

Unità nastro Numero parte della cartuccia di ripulitura

3490 4780527

3570 05H2463

3590 05H4435

3592 05H3929

LTO2, LTO3, LTO4 35L2086

Concetti correlati:“Compatibilità unità nastro e cartucce mezzo pollice e Magstar MP” a pagina 23Sono fornite le unità nastro e la compatibilità delle cartucce mezzo pollice e Magstar MP.

Ripulitura delle unità nastro LTO Ultrium:

Tutte le unità nastro IBM Ultrium sono dotate di un dispositivo di ripulitura integrato che spazzola latestina durante il caricamento e lo scaricamento di una cartuccia. Inoltre, ciascuna unità dispone di unaprocedura di ripulitura utilizzando una cartuccia di ripulitura speciale.

È necessario ripulire l'unità nastro Ultrium solo quando indicato dall'unità stessa.

La tabella riportata di seguito indica le cartucce di ripulitura per le unità nastro Ultrium.

Tipo Numero parte della cartuccia di ripulitura

Ultrium 1 08L9124

Ultrium 2 35L2086

Ultrium 3 35L2086

Ultrium 4 35L2086

Ultrium 5 35L2086

Concetti correlati:“Compatibilità unità nastro e cartucce LTO” a pagina 24Vi sono linee guida sulla compatibilità da considerare quando si utilizzano le cartucce e le unità nastroUltrium LTO (Linear Tape Open).

58 IBM i: Soluzioni di memoria

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Informazioni correlate:

IBM System Storage Tape Libraries Guide for Open Systems

Aggiornamenti LIC (Licensed Internal Code)IBM talvolta rilascia il LIC (Licensed Internal Code) aggiornato per le unità nastro. Quando vienesviluppato un aggiornamento LIC (Licensed Internal Code), IBM lo rende disponibile attraversol'organizzazione del servizio o mediante la distribuzione elettronica.

Gli aggiornamenti LIC (Licensed Internal Code) sono disponibili anche scaricando e installando lecorrezioni mediante l'assistenza clienti elettronica o ordinando e installando pacchetti di correzionicumulativi da IBM Global Services.

Esecuzione delle operazioni di conservazione per le cartucce nastroInformazioni relative all'importanza delle operazioni di conservazione per le cartucce nastro.

Per i vecchi tipi di cartucce nastro, le unità nastro da un quarto di pollice eseguono un'operazione diconservazione quando viene caricata una cartuccia nastro. Conservazione indica che l'unità nastro sposta ilnastro sulla posizione di fine del nastro e lo riavvolge sulla posizione di inizio. L'operazione diconservazione è parte della sequenza di caricamento. L'unità nastro esegue anche un'operazione diconservazione se una cartuccia nastro è nell'unità nastro quando viene chiuso lo sportello.

Quando si utilizzano cartucce nastro MLR3-25GB, DC5010, MLR1-16GB, SLR100 e SLR60, le unità nastroeseguono l'operazione di conservazione solo se necessario (come determinato dall'unità nastro) permantenere corretta la tensione del nastro. I tempi di conservazione approssimativi sono i seguenti.

Tabella 16. Tempi di conservazione per le cartucce nastro da un quarto di pollice

Cartuccia nastro Tempo di conservazione approssimativo

DC5010 Inferiore a 6 minuti

DC6150 Inferiore a 3 minuti

DC6320 Inferiore a 3 minuti

DC6525 Inferiore a 4 minuti

DC9120 Inferiore a 4 minuti

DC9250 Inferiore a 4 minuti

MLR1-16GB Inferiore a 8 minuti

MLR3-25GB Inferiore a 8 minuti

SLR5-4GB Inferiore a 8 minuti

SLR60 Inferiore a 8 minuti

SLR100 Inferiore a 8 minuti

Esempio: gestione delle risorse nastroInformazioni sulla gestione delle risorse nastro tramite l'esempio fornito.

Ciascun sistema nel seguente esempio riporta due sottosistemi nastro, o risorse. Queste risorse nastrovengono collegate alla risorsa della libreria nastro. In questo esempio, la risorsa della libreria nastro è ilserver dei dati 3494. Tale server genera quindi una configurazione automatica di una descrizionedell'unità per una MLD (media library device/unità libreria supporti). In questa situazione, qualsiasirichiesta all'unità libreria nastro (il server dei dati 3494) comporta che il gestore risorse della librerianastro assegni la risorsa nastro da utilizzare. Ciò semplifica le attività di gestione del nastro per lamaggior parte degli utenti in quanto il sistema è responsabile della maggior parte di tali attività.

Soluzioni di memoria 59

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Nota: gli utenti con capacità di collegamento limitato e con più sistemi potrebbero ancora dover forzarel'utilizzo delle risorse specifiche.

Il comando WRKMBLSTS (Gestione stato libreria dei supporti) consente di visualizzare le librerie nastro ele risorse nastro associate dal punto di vista della configurazione. L'utilizzo di questo comando suciascuno dei tre sistemi in questo esempio comporta la visualizzazione dei pannelli riportati di seguito.

Figura 11. Visualizzazione della libreria nastro TAPMLB01 dal sistema A

60 IBM i: Soluzioni di memoria

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Figura 12. Visualizzazione della libreria nastro TAPMLB01 dal sistema B

Figura 13. Visualizzazione della libreria nastro TAPMLB01 dal sistema C

Soluzioni di memoria 61

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Di seguito vengono indicati tre valori possibili per l'assegnazione di ciascuna risorsa. Ciascun valorepresume che la libreria nastro sia attivata.

ASSEGNATAUna risorsa assegnata viene assegnata a un determinato sistema e nessun altro sistema puòaccedervi. Lo stato di assegnazione è analogo a quello di un'unità autonoma che viene attivatacon il valore ASSIGN(*YES).

NON PROTETTAUna risorsa nastro non protetta non viene assegnata a un determinato sistema ed è disponibileper rispondere alle richieste effettuate alla relativa unità libreria nastro. Questo stato non protettoè analogo a quello di un'unità autonoma attivata con il valore ASSIGN(*NO). Se viene eseguitauna richiesta all'unità libreria nastro e la risorsa nastro viene selezionata dal gestore risorsedell'unità libreria nastro, la risorsa nastro viene assegnata durante l'utilizzo.

DISASSEGNATAUna risorsa nastro disassegnata non viene assegnata a un determinato sistema e non è disponibileper rispondere alle richieste effettuate alla relativa unità libreria nastro. Se la libreria nastro vienedisattivata, vengono disassegnate tutte le relative risorse nastro. Lo stato disassegnato consentel'utilizzo di una risorsa nastro in modalità autonoma. Consente anche l'utilizzo temporaneo diuna risorsa nastro in caso di malfunzionamento dei componenti automatizzati della librerianastro.

Quando non viene utilizzata, è necessario che una risorsa nastro condivisa tra i sistemi rimanga in unostato non protetto con l'unità libreria nastro attivata. Se la risorsa nastro viene lasciata in uno statoassegnato o disassegnato, una richiesta comando per l'utilizzo della risorsa potrebbe comportare un erroreche indica che non è disponibile alcuna risorsa.

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Se si utilizza BRMS (backup recovery and media services), non bisogna utilizzare SHARED *YES per lelibrerie di supporti. Utilizzare NON PROTETTA per condividere le risorse. È inoltre possibile utilizzareuna combinazione di NON PROTETTA e ASSEGNATA sulla rete per assicurarsi che ciascun sistemadisponga dell'unità corretta richiesta per le operazioni di backup. Lasciare sempre le librerie nastroattivate e utilizzare lo stato di assegnazione per controllare l'utilizzo.

Un problema da considerare in questo esempio è quello relativo ai limiti del cavo. È possibile che unsistema impedisca a un altro l'accesso alle risorse nastro anche se ne è disponibile una. La differenzaconsiste nella modalità con cui un utente può forzare un sistema a utilizzare una risorsa specifica.

Un metodo per risolvere questo problema è manipolare le ore di avvio delle operazioni di salvataggio suciascun sistema. Nell'esempio, il sistema A e il sistema B si contendono la risorsa nastro TAP01. Avviarel'operazione di salvataggio sul sistema B per assicurarsi che quest'ultimo disponga dell'accesso a unarisorsa nastro.

La seguente tabella mostra la modalità di visualizzazione del grafico delle strategie se questo metodoviene utilizzato nell'esempio.

Tabella 17. Pianificazione per soddisfare i vincoli del sistema e dell'unità mediante la gestione dell'ora

Ora di inizio

Oraapprossimativadicompletamento

Gruppo dibackup Sistema Unità

Risorsa nastroforzata

10:05 p.m. 1:00 a.m. 2 A TAPMLB01 TAP01 (TAP02 èoccupata sulsistema C)

10:00 p.m. 11:00 p.m. 5 C TAPMLB01 TAP02

11:00 p.m. 1:00 a.m. 6 C TAPMLB01 TAP02

1:05 a.m. 6:00 a.m. 1 A TAPMLB01 TAP02 (TAP01 èoccupata sulsistema B)

1:00 a.m. 4:00 a.m. 3 B TAPMLB01 TAP01

4:00 a.m. 6:00 a.m. 4 B TAPMLB01 TAP01

Poiché le risorse di tipo ASSEGNATA vengono selezionate per essere utilizzate prima di quelle di tipoNON PROTETTA, è possibile utilizzare questo aspetto a proprio vantaggio. Un'uscita utente (il valorespeciale *EXIT) rappresenta un comando CL definito dall'utente che consente l'elaborazione automaticadelle routine utente predefinite. Sul sistema A nell'esempio, è possibile utilizzare il valore speciale *EXITnel gruppo di controllo BRMS per modificare TAP02 da NON PROTETTA a ASSEGNATA. La successivarichiesta di salvataggio tenta di accedere prima a TAP02. Una volta completata l'operazione disalvataggio, utilizzare il valore speciale *EXIT alla fine del gruppo di controllo per modificare la risorsanuovamente da ASSEGNATA a NON PROTETTA. Per ulteriori informazioni sul valore speciale *EXIT,consultare BRMS (Backup Recovery and Media Services).

Per effettuare tale operazione nell'esempio, mantenere tutte le risorse nello stato NON PROTETTA emodificare due gruppi di backup. In questa situazione, è necessario considerare solo i sistemi collegati apiù di una risorsa. Solo i sistemi collegati a più di una risorsa possono produrre un conflitto di accessoalla risorsa. In questo esempio, il sistema collegato a più di una risorsa è il sistema A. Quest'ultimoappartiene ai gruppi di backup 1 e 2.1. Modificare/salvare il gruppo di backup 2:

a. Modificare TAP01 da *UNPROTECTED a *ALLOCATED specificando il seguente comando per ilvalore speciale *EXIT:VRYCFG CFGOBJ(TAPMLB01) CFGTYPE(*MLBRSC) STATUS(*ALLOCATE) RSRCNAME(TAP01)

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b. Eseguire l'operazione di salvataggio.c. Modificare TAP01 da *ALLOCATED a *UNPROTECTED specificando il seguente comando per il

valore speciale *EXIT:VRYCFG CFGOBJ(TAPMLB01) CFGTYPE(*MLBRSC) STATUS(*UNPROTECTED) RSRCNAME(TAP01)

2. Modificare/salvare il gruppo di backup 1:a. Modificare TAP02 da *UNPROTECTED a *ALLOCATED specificando il seguente comando per il

valore speciale *EXIT:VRYCFG CFGOBJ(TAPMLB01) CFGTYPE(*MLBRSC) STATUS(*ALLOCATE) RSRCNAME(TAP02)

b. Eseguire l'operazione di salvataggio.c. Modificare TAP02 da *ALLOCATED a *UNPROTECTED specificando il seguente comando per il

valore speciale *EXIT:VRYCFG CFGOBJ(TAPMLB01) CFGTYPE(*MLBRSC) STATUS(*UNPROTECTED) RSRCNAME(TAP02)

La seguente tabella mostra la modalità di visualizzazione della tabella delle strategie se questo metodoviene utilizzato nell'esempio.

Tabella 18. Pianificazione per soddisfare i vincoli del sistema e dell'unità utilizzando ASSEGNATA prima di NONPROTETTA

Ora di inizio

Oraapprossimativadicompletamento

Gruppo dibackup Sistema Unità

Risorsa nastroforzata

10:00 p.m. 1:00 a.m. 2 A TAPMLB01 TAP01

10:00 p.m. 11:00 p.m. 5 C TAPMLB01 TAP02

11:00 p.m. 1:00 a.m. 6 C TAPMLB01 TAP02

1:00 a.m. 6:00 a.m. 1 A TAPMLB01 TAP02 (TAP01 èoccupata sulsistema B)

1:00 a.m. 4:00 a.m. 3 B TAPMLB01 TAP01

4:00 a.m. 6:00 a.m. 4 B TAPMLB01 TAP01

Inoltre, è possibile utilizzare più descrizioni dell'unità libreria nastro create al momento dellaconfigurazione di una libreria nastro. Poiché ciascuna risorsa nastro in una libreria nastro esegue unanotifica a un sistema, è possibile creare una descrizione della libreria nastro separata. Di solito, ènecessario utilizzare una TAPMLB xx e assegnare a essa tutte le risorse nastro. Tuttavia, il sistema Anell'esempio è differente. Il seguente pannello mostra la configurazione generata sul sistema A.

Figura 14. Finestra Gestione stato libreria supporti magnetici

64 IBM i: Soluzioni di memoria

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Una volta completato il comando CFGDEVMLB(TAPMLB01), è possibile visualizzare entrambe le risorsein TAPMLB01, nonostante TAP02 abbia generato TAPMLB02. Entrambe le risorse sono impostate su NONPROTETTA.

Figura 15. Finestra Gestione stato libreria supporti magnetici

Soluzioni di memoria 65

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Se TAPMLB02 è stata attivata, quest'ultima riconosce anche TAP01 e TAP02. Tuttavia, poiché solo unalibreria nastro può utilizzare una risorsa, TAP01 e TAP02 devono essere impostate su DISASSEGNATA inTAPMLB02, come mostrato nel seguente pannello.

Figura 16. Finestra Gestione stato libreria supporti magnetici

66 IBM i: Soluzioni di memoria

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Al fine di utilizzare la descrizione dell'unità TAPMLB02, impostare TAP01 su NON PROTETTA inTAPMLB01 e TAP02 su NON PROTETTA in TAPMLB02, come mostrato nel seguente pannello.

Figura 17. Finestra Gestione stato libreria supporti magnetici

Soluzioni di memoria 67

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La seguente tabella mostra la modalità di visualizzazione del grafico delle strategie se questo metodoviene utilizzato nell'esempio.

Tabella 19. Pianificazione per soddisfare i vincoli del sistema e dell'unità utilizzando più descrizioni della librerianastro

Ora di inizio

Oraapprossimativadicompletamento

Gruppo dibackup Sistema Unità

Risorsa nastroforzata

10:00 p.m. 1:00 a.m. 2 A TAPMLB01 TAP01

10:00 p.m. 11:00 p.m. 5 C TAPMLB02 TAP02

11:00 p.m. 1:00 a.m. 6 C TAPMLB02 TAP02

1:00 a.m. 6:00 a.m. 1 A TAPMLB02 TAP02

1:00 a.m. 4:00 a.m. 3 B TAPMLB01 TAP01

4:00 a.m. 6:00 a.m. 4 B TAPMLB01 TAP01

Riferimenti correlati:Work with Media Library Status (WRKMBLSTS) commandInformazioni correlate:

Backup, Recovery, and Media Services

68 IBM i: Soluzioni di memoria

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Codifica nastroLa codifica del nastro fornisce sicurezza e riduce il rischio di cattivo utilizzo dei dati. Una volta codificatoun nastro, i dati non possono essere letti dagli utenti senza una chiave.

Codifica del nastro softwareUtilizzare i prodotti e le applicazioni descritti per codificare i dati.

Al fine di eseguire la codifica del nastro software, è necessario che sulla partizione siano installati iseguenti prodotti e applicazioni e che l'utente disponga delle licenze per gli stessi:v Opzione 18 i5/OS - Media and Storage Extensionsv Opzione 44 i5/OS - Abilitazione backup codificato

Inoltre, sarà necessaria un'applicazione di gestione del nastro per specificare il file di memorizzazionechiavi di codifica e le informazioni sull'etichetta del record per ciascun file da codificare.

Per ulteriori informazioni sull'utilizzo di un'interfaccia di uscita nastro, fare riferimento al programma diuscita della gestione del nastro.

Fare riferimento all'argomento relativo alla creazione di una normativa del supporto per i dettagliaggiuntivi sull'impostazione della codifica mediante BRMS.

Fare riferimento all'argomento relativo alla gestione chiavi servizi crittografici per ulteriori dettagli sui filedi memorizzazione chiavi di codifica.Informazioni correlate:Creating a media policyTape Management Exit ProgramCryptographic Services Key Management

Codifica nastro hardwareLa codifica nastro hardware utilizza le unità nastro con capacità di codifica dati e IBM Encryption KeyManager per codificare i dati. i5/OS supporta solo la codifica gestita dalla libreria.

Per ulteriori informazioni sulla codifica nastro hardware, fare riferimento alla sezione sulla codifica dati eal componente IBM Encryption Key Manager per la piattaforma Java™.Informazioni correlate:

Data encryption

IBM Encryption Key Manager component for the Java Platform

Decodifica dei datiEsistono due metodi disponibili per leggere o ripristinare i dati del nastro precedentemente codificati.1. Se i prodotti e le applicazioni utilizzati per la codifica del nastro software vengono installati sulla

partizione, l'applicazione di gestione del nastro può specificare il file di memorizzazione chiavi dicodifica e le informazioni sull'etichetta del record per ciascun file da decodificare.

2. Utilizzare un'area dati di decodifica per specificare il file di memorizzazione chiavi di codifica e leinformazioni sull'etichetta del record da utilizzare per decodificare i nastri. L'area dati deve esseredenominata QTADECRYPT e può essere creata nella libreria QTEMP o QUSRSYS. L'area dati devefornire le seguenti informazioniv Char(10) Nome unità (La decodifica verrà eseguita solo per i nastri all'interno di questa unità)v Char(10) Nome file di memorizzazione chiavi di codificav Char(10) Libreria memorizzazione chiavi di codificav Char(32) Etichetta record di codifica

Soluzioni di memoria 69

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Di seguito viene riportato un esempio di come creare un'area dati di decodifica in QTEMP:a. CRTDTAARA DTAARA(QTEMP/QTADECRYPT) TYPE(*CHAR) LEN(62)b. CHGDTAARA DTAARA(QTEMP/QTADECRYPT) VALUE(’TAPMLB01 KEYFILE KEYLIB’)c. CHGDTAARA DTAARA(QTEMP/QTADECRYPT (31 32)) VALUE(’RECORD1’)

Nota:

v I valori dell'area dati possono essere sovrascritti da un'applicazione di gestione del nastro.v Il tipo di chiave di codifica deve essere AES.

Risoluzione dei problemi relativi alle risorse nastroQuesti argomenti forniscono le informazioni per la risoluzione dei problemi relativi alle risorse nastro.

Verifica del corretto funzionamento dell'unità nastroEseguire la procedura indicata per pulire la cartuccia nastro e verificare che l'unità nastro funzionicorrettamente.1. Rimuovere la cartuccia dall'unità nastro.2. Immettere WRKCFGSTS *DEV *TAP su una riga comandi e rendere l'unità nastro non disponibile per

il sistema (disattivazione).3. Pulire l'unità nastro. Consultare le istruzioni sulla pulizia dell'unità nastro che si sta utilizzando.4. Immettere il comando VFYTAP (Verifica nastro) su una riga comandi e premere Invio.

Raccolta delle informazioni sulla libreria per l'analisi dei problemiRaccogliere i dati della libreria necessari per il rappresentante del servizio per la riparazione della librerianastro.

Quando è necessario eseguire l'analisi o l'isolamento del problema, raccogliere ed inviare le seguentiinformazioni al rappresentante del servizio appropriato:v Informazioni su “Scatola nera nastro”.v Informazioni su “Scatola nera BRMS”.v “Registrazioni di transazione del gestore libreria” per una libreria nastro 3494.

Scatola nera nastro

Utilizzare il seguente comando per raccogliere le informazioni sulla scatola nera del nastro per la proprialibreria nastro:CALL QTADMPDV nome_unità

Sostituire nome_unità con il nome della propria libreria nastro.

Scatola nera BRMS

Utilizzare il comando DMPBRM (Dump BRMS) per raccogliere le informazioni relative alla scatola neraBRMS.

Registrazioni di transazione del gestore libreria

Copiare le registrazioni di transazione, la data e l'ora dell'errore e le informazioni relative ai volumiinteressati:1. Inserire un minidisco vuoto nell'unità A del computer.2. Selezionare Servizio > Copia file > registrazioni di transazione da copiare > OK > unità A.3. Immettere il nome del file e la descrizione del problema.4. Selezionare Copia file.

70 IBM i: Soluzioni di memoria

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Gestione dei problemi per le librerie nastroSeguire queste istruzioni per la gestione dei problemi per la libreria nastro 3494 Enterprise IBM SystemStorage.

In condizioni operative normali, l'operatore non utilizza spesso il Gestore libreria. Il software gestisce lalibreria 3494 dalle richieste inviate da un sistema. Per la maggior parte degli scopi, la funzione miglioreda tenere attiva nel pannello del Gestore libreria è la finestra Riepilogo del sistema. Il riepilogo delsistema fornisce le indicazioni sullo stato della libreria 3494, inclusa l'eventuale richiesta di interventodell'operatore in caso di errori. Se il LED Intervento richiesto nel pannello operatore anteriore lampeggia,controllare la finestra Riepilogo del sistema. Se è richiesto l'intervento, il campo relativo nel lato inferioredestro del pannello mostra Richiesto invece di Nessuno.

Per controllare e correggere gli errori, effettuare le operazioni riportate di seguito:1. Per verificare errori e problemi, fare clic su Comandi e selezionare il comando Intervento

dell'operatore.I problemi si verificano in caso di una condizione da cui la libreria 3494 non è in grado di eseguireautomaticamente il ripristino. In base al tipo di errore o condizione di eccezione che si verifica, alcuneo tutte le operazioni della libreria 3494 sono sospese fino alla correzione del problema.

2. Per correggere un errore, selezionare la condizione dall'elenco nella finestra Intervento dell'operatore eselezionare gli elementi.

3. Selezionare OK dopo avere risolto il problema (spesso con intervento manuale che potrebbe richiederel'apertura dello sportello anteriore della libreria 3494).

4. Ripetere questi passi fino alla risoluzione di tutte le condizioni di errore.

RMS (Removable Mass Storage)RMS è un tipo di unità ad alta capacità, ad accesso casuale e interscambiabile tra i sistemi e le partizioni.

I supporti e le unità RMS sono simili alla memoria ottica per quanto riguarda il comportamento e leinterfacce di accesso. Vengono gestiti ed utilizzati con le funzioni ed i comandi esistenti delle unitàottiche. Consultare “Memoria ottica” a pagina 72 come guida di riferimento per l'utilizzo di questisupporti e unità. I supporti RMS vegono gestiti nello stesso modo dei volumi ottici e in quanto tali sonoaccessibili anche tramite il file system QOPT utilizzando le API HFS (hierarchical file system) e IFS(integrated file system). I supporti RMS vengono formattati con lo standard di settore UDF (UniversalDisk Format) versione 2.5.

Sono supportati due tipi di unità e supporti RMS. Le cartucce RDX (disco rimovibile) sono supporti checontengono un disco rotante. L'altro tipo è un'unità flash, che si presenta come memoria di massa*DEVICE o supporto specifico per l'unità. I supporti e le unità vengono utilizzati come soluzione dibackup e di ripristino per i sistemi IBM i che possono trarre vantaggio dalla moderata velocità ditrasmissione e dal prezzo inferiore del disco rimovibile o delle unità flash.

Le unità RDX possono essere collegate alle interfacce SATA o USB e possono essere ospitate su unapartizione client virtuale. Le unità che si presentano come *DEVICE devono essere collegate all'interfacciaUSB e possono essere ospitate anche su una partizione client virtuale.

Tabella 20. Hardware supportato per la memoria di massa rimovibile

Modello e tipo di risorsa hardware Tipo unità

63B8-004 RDX SATA

63B8-005 RDX USB

63B8-0D2 RDX (partizione client virtuale)

63BC-005 USB specifico per unità

Soluzioni di memoria 71

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Tabella 20. Hardware supportato per la memoria di massa rimovibile (Continua)

Modello e tipo di risorsa hardware Tipo unità

63BC-0D2 Specifico per unità (partizione client virtuale)

Tipi di supporto RMS

Le capacità RDX vanno da 160 GB a 1,5 TB. Il supporto RDX viene visualizzato con tipo di supporto*RDX.

Le unità flash dispongono di una vasta gamma di capacità, ma le unità superiori a 32 GB non sonosupportate da IBM i. IBM i consente l'utilizzo di qualsiasi unità flash conforme alla Universal Serial BusMass Storage Class ed è USB 2.0. Le unità flash vengono visualizzare con tipo di supporto *DEVICE.

Formati e interscambio dei supporti RMS

I supporti RMS vengono formattati dal sistema operativo IBM i con lo standard del settore UDF(Universal Disk Format) versione 2.5. Anche i supporti registrati con UDF versione 2.0 e 2.01 sonoaccessibili per la lettura o la scrittura. I supporti registrati con versioni precedenti di UDF sono accessibiliin sola lettura.

Rimozione di unità di memoria USB

Le unità con un pulsante di espulsione, DVD, RDX e unità nastro, assicurano che il supporto vengacorrettamente reso inattivo e che tutti i dati vengano memorizzati sul supporto prima di espellere l'unità.Le unità flash necessitano di un'operazione che viene eseguita per assicurare che i dati vengano scritti sulsupporto per consentire all'unità di essere rimossa in sicurezza. In IBM i utilizzare VRYCFG STATUS(*OFF) oRMVOPTCTG oppure l'opzione 4 in WRKOPTVOL per espellere il supporto. Se il supporto viene espulso inmodo logico, la maggior parte delle unità riporta che l'unità è vuota fino a quando l'unità non vienescollegata e ricollegata nuovamente.

Supporto contenitore

Questo supporto attualmente non è disponibile, ma sono presenti riferimenti a *CONTAINER nei pannellidei comandi, nel testo dell'aiuto e nei campi di emissione DSPOPT in IBM i 7.2.

Memoria otticaUtilizzare le informazioni descritte come panoramica e guida di riferimento per il supporto ottico IBMper un sistema con sistema operativo IBM i. Per memoria ottica si intende qualsiasi metodo dimemorizzazione che utilizza un laser per memorizzare e richiamare i dati da un supporto ottico.

Esempi di tale supporto sono i CD-ROM (compact disk read-only memory), i DVD-ROM (digital versatiledisk read-only memory), i DVD-RAM (digital versatile disk random access memory), le cartucce WORM(write-once read-many), le cartucce ottiche cancellabili e i supporti RMS (Removable Mass Storage (RMS),ovvero dischi rimovibili (RDX) e unità flash.

Queste funzioni sono univoche per il supporto ottico:v Unità CD-ROMv Unità DVDv Unità librerie dei supporti ottici collegate direttamentev Unità librerie dei supporti ottici collegate via LANv Unità ottiche virtualiv RDX

72 IBM i: Soluzioni di memoria

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v Unità flash

Le unità ed i supporti RMS sono considerati una classe di memoria ottica con lo scopo di supportare icomandi e le funzioni su IBM i. Tutti i riferimenti alle unità e ai supporti DVD nella sezione relativa allamemoria ottica possono essere considerati come comprensivi anche delle unità e dei supporti RMS. Perulteriori informazioni sui supporti e le unità RMS, consultare “RMS (Removable Mass Storage)” a pagina71.

Queste informazioni sono rivolte ai seguenti utenti:v Gli operatori di sistema e gli utenti possono utilizzare queste informazioni come riferimento principale

per CD-ROM, DVD, librerie dei supporti ottici e supporto ottico virtuale.v Gli assistenti tecnici possono utilizzare queste informazioni per eseguire attività come indicato dalle

guide di servizio unità ottica appropriate.

La memoria ottica sul sistema fornisce un modo efficiente ed economico per memorizzare e richiamareelevate quantità di informazioni ad un elevato livello di prestazioni. Le unità di memoria ottica offronovantaggi importanti rispetto ad altre unità di memoria ad alta capacità, come nastri e microfilm, contempi di accesso più rapidi e un'organizzazione file di tipo gerarchico. La memoria ottica IBM i utilizza ifile che sono memorizzati in indirizzari e in sottoindirizzari come in UNIX o nei file system basati su PC.

La capacità, il prezzo e le prestazioni della memoria ottica migliorano continuamente e IBM si impegna afornire ai clienti tali miglioramenti nel tempo. Anche se sono introdotte nuove unità, i metodi di base diaccesso alle informazioni ottiche rimangono coerenti, in quanto queste nuove unità di memoria sonoaggiunte in base alle interfacce del file system correnti che i programmi di memoria ottica hannoutilizzato per anni.

Di seguito sono riportate alcune considerazioni per l'utilizzo del supporto memoria ottica:

Considerazione Motivo per l'uso

Durabilità Il supporto ottico può avere una durata superiore a 50anni.

Memoria archivio Il supporto ottico WORM (Write-once read-many) puòessere utilizzato per archiviare elevate quantità di dati.Ogni settore sul supporto è scritto solo una volta quandoi file e gli indirizzari sono creati e aggiornati. Quando unfile è modificato o eliminato, una nuova versione del fileviene scritta, tuttavia la versione precedente è ancorapresente nel supporto. Tutte le versioni precedenti delfile restano registrate sul supporto. Tale funzione èdisponibile anche sul supporto cancellabile, ma l'interodisco può essere cancellato e riutilizzato.

Trasportabilità Il supporto ottico UDF (Universal Disk Format) puòessere letto con ogni altra piattaforma di sistemaoperativo che supporta l'UDF, vale a dire un file systemstandard industriale. Il supporto ottico scritto conformato HPOFS (High Performance Optical File System)può essere interscambiato con altre librerie di supportiottici collegate a un sistema.

Accesso casuale Le unità ottiche sono unità ad accesso casuale. Ciòfacilita il richiamo di dati importanti su richiesta.L'accesso ai file è indipendente dall'ordine con cui i datisono stati memorizzati. Inoltre, più utenti possonoaccedere allo stesso volume contemporaneamente.

Soluzioni di memoria 73

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Quando si utilizza la memoria ottica virtuale, si creano e si utilizzano immagini ottiche memorizzate sulleunità disco. Tali immagini ottiche sono considerate come se fossero supporti disco ottico reali dallefunzioni interne del file system. Il termine virtuale si applica all'emulazione dei settori del supporto otticoquando utilizzati dalle funzioni di lettura e scrittura.Concetti correlati:“Confronto della memoria fuori linea” a pagina 13Per decidere la forma adatta per l'utente, è importante comprendere le differenze tra le varie forme disupporto. Utilizzare la tabella fornita per determinare la forma preferita del supporto.Informazioni correlate:

Tape and Optical Storage

Hardware supportato per la memoria otticaVarie unità ottiche autonome sono disponibili come memoria ottica.

Su un sistema sono supportare una varietà di configurazioni hardware per CD-ROM, DVD-ROM eDVD-RAM. La tabella elenca le unità ottiche autonome disponibili. Per visualizzare la capacità delsupporto di un'unità, immettere DSPDEVD (Visualizzazione descrizione unità) sulla riga comandi.

Tabella 21. Unità ottiche autonome supportate

Tipo di unità Modello e tipo di risorsa hardware Unità

632B Backup dell'unità virtuale eseguitodall'IFS (integrated file system)(632B-001) o dall'NFS (network filesystem) (632B-003)

Unità virtuale

632C 632C-002 Unità virtuale ospitata da un'altrapartizione. Per ulteriori dettagli,consultare 9406-MMA (IBM i 570) ecercare Partizionamento logico.

6320/6321 6320-002/6321-002 CD-ROM

6330 - DVD-RAM HH 6330-002 DVD-RAM

6331 - DVD RAM Slim 6331-0xx Multi-recorder slim

6333 - DVD RAM HH 6333-002 Multi-recorder HH

6336 - DVD-ROM HH 6336-002 DVD-ROM

6337 - DVD-ROM slimline 6337-00x DVD-ROM

7210-020 6321-002 Unità esterna Bridgebox CD-ROM

7210-025 6330-002 Unità esterna Bridgebox DVD-RAM

7210-030 6333-002 Unità esterna

7212-102 6330 6333 6336

7214 6331 6337 Contenitore unità di memoria

5720 6331 6337 Contenitore unità di memoria

Nota: L'unità ottica virtuale client 632C-002 adesso supporta un dispositivo di scambio supportiincorporato quando la partizione server della memoria virtuale è un IBM i. Ad esempio, se l'unità otticadi backup è 632B-001 o 632B-003, il client 632C cambia automaticamente il supporto per le operazioni diinstallazione e salvataggio e ripristino. Per informazioni sull'abilitazione e l'utilizzo, consultare il sito webdella memoria ottica o leggere le informazioni PSP più recenti.

Le librerie di supporti ottici vengono fornite con una varietà di configurazioni progettate secondo lediverse forme di supporti e le diverse opzioni di connessione. Le librerie di supporti ottici variano dal

74 IBM i: Soluzioni di memoria

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modello autonomo a cartuccia singola ai modelli in grado di contenere 638 cartucce ottiche e dodici unitàdisco. Tali librerie possono essere direttamente collegate al sistema per prestazioni e funzionalità migliorioppure possono essere collegate attraverso una LAN per consentire un accesso indipendente tramite i PCo altri sistemi. Verificare quale adattatore è appropriato per il sistema modello e l'interfaccia di unità.

Tabella 22. Unità di memoria ottica al momento supportate

Modello Tipo di unità Connessione Capacità cartuccia Numero di unità

3431-705 Multi-funzione LAN 1 1

3995-A23 Multi-funzione LAN 16 1

3995-022 WORM LAN 32 2

3995-023 Multi-funzione LAN 32 2

3995-122 WORM LAN 144 4

3995-123 Multi-funzione LAN 144 4

3995-C20 Multi-funzione LAN 20 1 o 2

3995-C22 Multi-funzione LAN 52 2

3995-C24 Multi-funzione LAN 104 2 o 4

3995-C26 Multi-funzione LAN 156 4 o 6

3995-C28 Multi-funzione LAN 258 4 o 6

3995-C40 Multi-funzione Diretta 20 1 o 2

3995-C42 Multi-funzione Diretta 52 2

3995-C44 Multi-funzione Diretta 104 2 o 4

3995-C46 Multi-funzione Diretta 156 4 o 6

3995-C48 Multi-funzione Diretta 258 4 o 6

3996-032 Multi-funzione Diretta 32 2

3996-080 Multi-funzione Diretta 72 o 80 2 o 4

3996-174 Multi-funzione Diretta 166 o 174 2 o 4

399F-100 Multi-funzione Diretta 24-80 1-4

399F-200 Multi-funzione Diretta 104-638 2-12

La seguente tabella elenca tutti gli adattatori di collegamento di immissione/emissione che è possibileutilizzare per collegare le librerie ottiche LAN e dirette al sistema. È necessario verificare quale adattatoreè appropriato per il sistema modello.

Tabella 23. Adattatori di collegamento I/E supportati

Tipo di connessione libreria Codice funzione IBM i Descrizione/Commenti

Token Ring 2724 4/16 Mbps

Ethernet 2723/4723 10 Mbps

Ethernet 2838/4838 100/10 Mbps

Diretta 2621 Non più supportato

Diretta 2729 Supportata

Diretta 2749 Supportata

Diretta 5702, 5712 Supportata

Diretta 6534 Supportata

Diretta 5736/5766/5775 Supportata

Soluzioni di memoria 75

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Unità otticheIl sistema viene fornito con un'unità CD-ROM o DVD-ROM installata nel rack.

Come opzione, è possibile ordinare un'unità DVD-RAM per sostituire l'unità interna oppure peraggiungerla all'unità interna. Più utenti possono accedere contemporaneamente a tutte le unità ottiche.

Nota: le unità ottiche sul sistema non sono abilitate per i dischi audio digitali.

Per caricare e scaricare un disco ottico, effettuare le operazioni riportate di seguito.1. Come illustrato nella figura riportata di seguito, rimuovere il disco dalla relativa custodia.

2. Far scorrere il disco nel carrello con l'etichetta rivolta verso l'alto. Se l'unità ottica è posizionataverticalmente, accertarsi che il disco sia fissato mediante le due linguette poste nella parte inferioredel carrello, come illustrato nella parte sinistra della figura riportata di seguito.

3. Una volta posizionato correttamente il disco nel carrello, premere il tasto di espulsione o spingere ilcarrello nell'unità, come illustrato nella figura riportata di seguito.

4. Per rimuovere il disco dall'unità, premere il pulsante di espulsione, come indicato nella figurariportata di seguito.

76 IBM i: Soluzioni di memoria

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Per l'unità ottica non è necessaria alcuna operazione di manutenzione preventiva. Afferrare sempre idischi ottici per i bordi, per evitare di lasciare impronte. Per pulire i dischi ottici, è possibile utilizzare unpanno soffice o un fazzoletto per lenti. Durante la pulizia, muovere il panno dal centro verso la parteesterna, in linea retta.

Il sistema supporta unità libreria dei supporti ottici collegate via LAN e SCSI (small computer systeminterface) collegate direttamente. Tali unità rappresentano un'eccellente alternativa alla memorizzazionedei dati tradizionale su carta, minidischi, microfilm, microfiche e nastro. Le librerie ottiche sono unità adalta capacità ed accesso casuale che consentono di accedere rapidamente ad un'elevata quantità di dati.Inoltre, la memorizzazione su supporto ottico fornisce caratteristiche di archiviazione permanenti a lungotermine non paragonabili a quelle di altri supporti di memorizzazione.

Il sistema supporta il collegamento delle librerie ottiche IBM 3995 e 3996 e di unità libreria ottica nonIBM.Informazioni correlate:

Optical Drives

Tipi di supporti otticiSono disponibili sei categorie di supporti ottici per soddisfare la maggior parte dei requisiti di memoria:CD-ROM, DVD-ROM, DVD-RAM, supporto registrabile, cartucce ottiche WORM (write-once read-many)e cartucce ottiche cancellabili.v CD-ROM è un formato di sola lettura ottimizzato per le prestazioni di lettura. I CD-ROM sono ideali

per la distribuzione su ampia scala di programmi e dati. Il formato dati CD-ROM è identico a quelloutilizzato con i PC (personal computer). Ciò rende possibile lo sviluppo di CD-ROM da utilizzare siasui PC che sul sistema. È possibile leggere i CD-ROM in un'unità CD-ROM o DVD.

v DVD-ROM è un formato di sola lettura che fornisce una capacità superiore rispetto al CD-ROM. Comei CD-ROM, i DVD-ROM sono ideali per la distribuzione su ampia scala di programmi e dati. Èpossibile leggere i DVD-ROM solo in un'unità DVD.

v DVD-RAM è un supporto ottico scrivibile disponibile sia nei formati a doppia facciata (Tipo I) che afacciata singola (Tipo II), con capacità compresa tra 2.6 GB per cartuccia e 9.4 GB per cartuccia. Èpossibile accedere ad entrambi i tipi mediante un'unità DVD-RAM e il supporto Tipo II può essereletto in un'unità DVD-ROM quando il supporto viene rimosso dalla cartuccia.

v CD-R, CD-RW, DVD-R, DVD+R, DVD-RW e DVD+RW sono supporti registrabili. Il comando DUPOPT(Duplicazione unità ottica) può essere utilizzato con il supporto registrabile se il volume di origine faparte di un catalogo immagini e l'unità di destinazione supporta la registrazione. La registrazione èpossibile solo con le unità 6331 e 6333 senza un processore IOP. Per vedere se il tipo di unità è in gradodi registrare, utilizzare il comando Visualizzazione descrizione unità (DSPDEVD).

v La memoria WORM è un modo economico di archiviare i dati, tuttavia è possibile accedere ad essifacilmente e velocemente. Il supporto WORM è disponibile nelle capacità 1x (650 MB), 2x (1.3 GB), 4x(2.6 GB), 8x (5.2 GB) e 14x (9.1 GB o 8.6 GB). È disponibile anche in UDO (Ultra Density Optical) da 30GB e 60 GB.

v Una cartuccia cancellabile offre la maggiore flessibilità possibile con capacità simili alla memoriamagnetica. Il supporto cancellabile è disponibile nelle capacità 1x (650 MB), 2x (1.3 GB), 4x (2.6 GB), 8x(5.2 GB) e 14x (9.1 GB o 8.6 GB). È disponibile anche in UDO (Ultra Density Optical) da 30 GB e 60 GB.

Entrambe le cartucce WORM e cancellabile devono disporre di una dimensione di settore di 1024 byteper settore per il supporto 1x, 2x e 4x. Per il supporto 8x, WORM permanente deve disporre di una

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dimensione settore di 2048. I supporti CCW (continuous composite write-once), WORM e il supportocancellabile possono essere di 1024 o 2048 per settore. Il supporto 14x è disponibile in CCW e cancellabilein 2048 or 4096 byte per settore. Il supporto UDO è disponibile in 8192 byte per settore.

Librerie dei supporti ottici collegate direttamente:

Un metodo per la connessione delle librerie dei supporti ottici è di collegare direttamente la libreria deisupporti ottici al sistema. Un cavo multiplo collega la libreria ad una scheda IOP o IOA (I/O adaptor).

Le librerie dei supporti ottici collegate direttamente supportano le seguenti funzioni:v API (application programming interface) HFS (Hierarchical file system).v La maggior parte dei comandi IFS (integrated file system).v Molti comandi di salvataggio e ripristino IBM i.v Altri sistemi collegati via LAN possono accedere alle librerie dei supporti ottici mediante l'IFS

(integrated file system).

Configurazioni del sistema ottico:

Tutti i sistemi includono un'unità CD-ROM o DVD installata nel rack, ideale per la distribuzione diprogrammi e dati.

L'unità CD-ROM o DVD è anzitutto intesa come unità di distribuzione di dati e programmi. Anche se,potenzialmente, molti utenti possono accedervi simultaneamente, è possibile accedere solo ad unsupporto per volta.

Un'unità DVD-RAM è disponibile per la sostituzione dell'unità di sola lettura esistente o per essereaggiunta come un'altra unità interna. Tale unità può leggere il supporto CD-ROM o DVD e può leggere oscrivere il supporto DVD-RAM. Le unità CD e DVD supportate sul sistema non possono essere utilizzateper scrivere nei supporti CD-R, CD-RW, DVD-R, DVD-RW o DVD+RW mediante le API HFS(Hierarchical File System) o le API IFS (Integrated File System). Tuttavia, è possibile registrare su alcuneunità DVD-RAM con il comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica). Utilizzare il comando DSPDEVD(Visualizzazione descrizione unità) per visualizzare le funzioni di registrazione dell'unità

Una libreria dei supporti ottici è un'unità che contiene almeno un'unità disco ottico e può contenere moltecartucce ottiche. Le librerie dei supporti ottici possono gestire grandi numeri di cartucce ottiche e utenti.

Le librerie dei supporti si collegano direttamente al sistema. Un cavo multiplo collega la libreria ad unascheda IOP (input/output processor) o IOA (input/output adaptor). Le librerie dei supporti otticisupportano tutte le seguenti funzioni:v API (application programming interface) HFS (Hierarchical file system).v La maggior parte dei comandi IFS (integrated file system).v Molti comandi di salvataggio e ripristino IBM i.v Altri sistemi collegati via LAN possono accedere alle librerie dei supporti ottici mediante l'IFS

(integrated file system).

Concetti relativi alla memoria otticaQuesta sezione illustra i volumi ottici, gli indirizzari ottici e i file e gli identificativi di volume.

È possibile visualizzare il menu principale per il supporto ottico immettendo GO OPTICAL nella rigacomandi IBM i. Gli amministratori di sistema e i programmatori possono accedere alla maggior parte deicomandi ottici attraverso tale menu. È preferibile immettere molti dei comandi ottici direttamente nellariga comandi. Tali comandi offrono le seguenti funzioni:

78 IBM i: Soluzioni di memoria

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v Visualizzazione dei volumi ottici in una MLD (media library device) ottica, un'unità CD, un'unità DVDo un'unità ottica virtuale.

v Visualizzazione di file e di indirizzari contenuti in qualsiasi indirizzario in qualsiasi volume ottico.v Visualizzazione degli attributi di qualsiasi file ottico.v Importazione o esportazione del supporto in una libreria di supporti ottici collegata direttamente,

un'unità CD-ROM, un'unità DVD o un'unità ottica virtuale.v Esecuzione di copie di backup di volumi, indirizzari o file contenuti in un'unità ottica direttamente

collegata o un'unità ottica virtuale.v Inizializzazione di un volume contenuto in un'unità DVD-RAM, in una libreria di supporti ottici

collegata direttamente o in un'unità ottica virtuale.v Gestione delle unità che rappresentano le librerie dei supporti ottici, i sistemi ottici, le unità CD, le

unità DVD e le unità ottiche virtuali.v Aggiunta, rimozione o verifica dello stato di qualsiasi sistema ottico collegato via LAN.v Visualizzazione di conversazioni attive di sistema collegato via LAN.v Duplicazione di un volume ottico su un altro.v Copia di file e indirizzari da un volume ottico in un altro.v Ricerca di indirizzari e file danneggiati in un volume ottico.

Quando si immette GO CMDOPT nella riga comandi, viene visualizzato un elenco completo di comandiottici. Molti di tali comandi sono accessibili attraverso il menu precedente GO OPTICAL.

Volumi otticiTutti i dati ottici sono memorizzati in un'unità definita volume a prescindere dal tipo di supporto, il tipodi unità di memoria ottica e il modo in cui l'unità di memoria si collega al sistema.

Un singolo disco CD-ROM o DVD-ROM contiene un volume. Le cartucce ottiche cancellabili e WORMsono a due facciate e contengono due volumi per cartuccia (uno per lato). DVD-RAM può essere a una oa due facciate. Il supporto ottico virtuale contiene un volume.

A ogni volume è assegnato un nome scelto dalla persona che inizializza il volume. Il nome scelto deveessere univoco rispetto ai nomi di tutti gli altri volumi sul sistema. Due volumi con lo stesso nome nonpossono essere attivi contemporaneamente. Il nome volume di solito non cambia mai dopo la creazionedel volume, anche se la ridenominazione del volume è supportata. Il creatore dei CD-ROM e DVD-ROMsceglie i nomi, che non possono essere modificati.

HFS (hierarchical file system), IFS (integrated file system) e le funzioni di salvataggio e ripristinoutilizzano tutti i nomi volume per l'accesso o la creazione dei dati sul volume.

È possibile visualizzare e gestire i volumi ottici dal sistema operativo IBM i mediante il comandoWRKOPTVOL (Gestione volumi ottici). HFS (hierarchical file system) e IFS (integrated file system)includono il nome volume nel nome percorso per selezionare quale volume utilizzare. Un percorso otticotipico risulta simile al seguente:/QOPT/VOLUMENAME/MYDIR/MYFILE.EXT

Dove:v /QOPT è il nome del file system ottico.v /VOLUMENAME è il nome volume scelto per il volume.v /MYDIR è il nome di un indirizzario sul volume.v /MYFILE.EXT è il nome di un file nell'indirizzario.

Soluzioni di memoria 79

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File e indirizzari otticiLe informazioni relative a un volume ottico sono organizzate in unità definite indirizzari e l'elemento dibase della memoria ottica è il file ottico.

Un indirizzario è una partizione logica che può contenere file e altri indirizzari definiti sottoindirizzari.Ogni volume contiene almeno un indirizzario definito indirizzario root. Non è obbligatorio disporre dialtri indirizzari sotto l'indirizzario root. Gli indirizzari rappresentano un modo conveniente per tenere ifile organizzati.

Tutti i dati disponibili per i programmi applicativi possono essere memorizzati o richiamati dai file otticiin formato di flusso di dati. I file ottici presentano le seguenti caratteristiche:v I dati sono memorizzati in un file di flusso.v I dati sono indipendenti dalle strutture di record e formato.v Ai dati si accede attraverso gli scostamenti e le lunghezze byte.v I dati sono identificati e gestiti dall'applicazione che crea il file.

Identificativi dei volumiIl caricamento del supporto CD-ROM o DVD in un'unità causa la lettura automatica delle informazionidal supporto. L'identificativo del volume fa parte di queste informazioni.

L'identificativo del volume è un nome fornito ad un volume ottico quando viene creato o inizializzato. Aseconda del formato del supporto, l'identificativo del volume può avere una lunghezza massima di 32caratteri. Sul sistema, le applicazioni che accedono ai dati dal volume ottico spesso vi fanno riferimentotramite il relativo identificativo del volume. Ad esempio, un identificativo volume del CD-ROM potrebbeessere VOLID01.

Le applicazioni che devono accedere ai dati del file da qualsiasi supporto ottico devono fare riferimentoall'identificativo del volume. Ad esempio, è possibile scrivere un programma C per utilizzare le API IFS(integrated file system) per leggere il file /DIR1/FILE sul volume ottico VOLID01. In questo caso,l'applicazione specifica il percorso /QOPT/VOLID01/DIR1/FILE sulla richiesta di apertura.

Formati del supporto otticoEsistono vari tipi e formati di supporti ottici utilizzati per il sistema operativo IBM i.

Il formato di supporto è l'architettura del file system presente sul supporto per gestire le informazioni sufile, indirizzari e volumi.

Il supporto ottico scrivibile (come WORM, cancellabile, DVD-RAM) è inizializzato in IBM i mediante ilcomando INZOPT (Inizializzazione supporti ottici). Il supporto WORM deve utilizzare il formato HPOFS(High Performance Optical File System). Il supporto DVD-RAM deve utilizzare UDF (Universal DiskFormat). Il supporto cancellabile può utilizzare HPOFS o UDF in base ai requisiti dell'utente. È possibilespecificare il formato mediante la parola chiave MEDFMT nel comando INZOPT (Inizializzazione volumeottico). I seguenti argomenti forniscono le informazioni sui diversi formati di supporto e un confronto, inmodo da poter selezionare il formato di supporto più adatto alle proprie esigenze.Concetti correlati:“Inizializzazione dei volumi ottici” a pagina 97È necessario inizializzare il supporto ottico scrivibile prima che il sistema possa creare indirizzari e file.“Gestione della sicurezza a livello di file e di indirizzario” a pagina 127La sicurezza a livello di file e di indirizzario è disponibile per i volumi UDF (Universal Disk Format).“Salvataggio e ripristino del supporto ottico” a pagina 135Il supporto ottico è una soluzione di memorizzazione a lungo termine vantaggiosa dal punto di vistaeconomico. È possibile salvare e ripristinare i dati mediante il supporto ottico in vari modi. È possibileeseguire salvataggi con BRMS, operazioni di salvataggio e comandi di ripristino e il comando di

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Caricamento ed esecuzione.

ISO 9660Questo formato di supporto standard industriale è stato progettato originariamente per specificare lestrutture di file e volumi dei dischi ottici CD-ROM (compact-disk read-only memory) ed è un formato disupporto di sola lettura.

Il formato ISO 9660 è utilizzato attualmente sui supporti di sola lettura CD e DVD. Il supporto ISO 9660creato con PVD (primary volume descriptor) è supportato. Le estensioni ISO 9660 che utilizzano SVD(supplementary volume descriptor) non sono supportate.

Inoltre, esistono alcuni supporti per le estensioni ISO 9660 definiti come specifiche IEEE P1281 (SystemUse Sharing Protocol) e P1282 (Rock Ridge Interchange Protocol). Tali estensioni sono note anche comeRock Ridge. Le strutture del nome alternativo Rock Ridge attraverso PVD sono supportate. Questosupporto fornisce il riconoscimento e la gestione di nomi file lunghi e con lettere maiuscole e minuscole,come il sistema UNIX. Altre strutture definite da Rock Ridge non sono supportate nel sistema operativoIBM i. Per abilitare il supporto alla lettura della struttura del nome alternativo Rock Ridge (se esistente),immettere CHGOPTA EXTMEDFMT(*YES) prima di importare il supporto. Se le strutture del nomealternativo Rock Ridge non esistono, l'immissione di questo comando non avrà effetto.

Volumi, indirizzari e nomi file:

L'identificativo del volume per il descrittore del volume principale può contenere fino a 32 caratteri.L'identificativo del volume deve contenere solo caratteri alfabetici (da A a Z), caratteri numerici (da 0 a 9)o il carattere di sottolineatura (_).

Sebbene non obbligatorio, è possibile includere uno o più indirizzari nel nome percorso. Ogni elementodel percorso può contenere fino a 32 caratteri, con la lunghezza massima totale del percorso uguale a 256caratteri. Un nome percorso può contenere qualsiasi carattere alfabetico (da A a Z), caratteri numerici (da0 a 9) o il carattere di sottolineatura (_).

Per il supporto ISO 9660 che contiene le estensioni Rock Ridge, la lunghezza di ogni nome elemento nonè limitata, ma la lunghezza massima totale del percorso è ancora di 256 caratteri. I caratteri del nomepercorso non sono limitati, ma si consiglia la serie di caratteri nome file portatile POSIX con i caratteri daA a Z, da a a z, da 0 a 9, punto (.), sottolineatura (_) o trattino (-).

Per il supporto ISO 9660 che contiene le estensioni Rock Ridge, le ricerche file sono sensibili al minuscoloe al maiuscolo. Se non viene rilevata nessuna corrispondenza sensibile al minuscolo e al maiuscolo, vienerestituita una corrispondenza in caratteri maiuscoli e minuscoli, se esistente. Se esistono piùcorrispondenze in caratteri maiuscoli e minuscoli sul volume, verrà restituito un errore che indica lapresenza di nomi ambigui sul supporto. Alcuni comandi ottici, come CPYOPT (Copia supporti ottici), nonsono supportati quando esistono nomi file ambigui e duplicati. Ad esempio, Rock Ridge consentel'esistenza dei file ABC.ext e abc.EXT nello stesso indirizzario. Ciò non è supportato dal comandoCPYOPT e può produrre risultati non previsti.

Le ricerche del nome file non sono sensibili al minuscolo e al maiuscolo, quindi è possibile utilizzare siacaratteri maiuscoli che minuscoli per accedere ai file esistenti.

Sicurezza file e indirizzari

Non esiste alcuna sicurezza a livello di file o di indirizzario per il supporto ISO 9660. La sicurezza alivello di volume è disponibile mediante elenchi di autorizzazione.

Soluzioni di memoria 81

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Interfacce di programmazione per ISO 9660:

Il sistema può leggere i file su supporto ISO 9660 utilizzando l'API (application programming interface)HFS (hierarchical file system) o l'API (application programming interface) IFS (integrated file system).

HPOFS (High performance optical file system)HPOFS (High Performance Optical File System) è un'architettura formato di supporto sviluppata da IBMdisponibile per l'uso quando si inizializza il supporto ottico.

Utilizzare la versione di HPOFS basata su WORM. Questo formato del supporto è progettato (e richiesto)per il supporto WORM, ma è possibile utilizzarlo (ed è il formato predefinito) quando si inizializza unsupporto ottico eliminabile. HPOFS è un formato del supporto WORM. È possibile scrivere ogni settoredel supporto solo una volta quando si creano e si aggiornano i file e gli indirizzari. Questa caratteristicaunivoca di non riscrivere mai lo stesso settore consente a tutte le versioni precedenti di ogni file dirimanere nel supporto. Uno svantaggio consiste nel fatto che il consumo del supporto continua a crescerequando si esegue l'aggiornamento e anche quando si eliminano i file.

Questa sezione contiene informazioni dettagliate relative a HPOFS per le librerie dei supporti otticidirettamente collegate. Questa sezione non illustra le caratteristiche HPOFS per le librerie dei supportiottici collegate via LAN.

Informazioni dettagliate relative all'implementazione di HPOFS per le librerie dei supporti otticidirettamente collegate sono disponibili nel supporto del comando per i formati del supporto.Concetti correlati:“Supporto dei comandi CL per i formati dei supporti” a pagina 87Utilizzare questi comandi per salvare e ripristinare i dati. Inoltre, consultare le limitazioni per i supportiISO 9660, HPOFS (High Performance Optical File System) ed UDF (Universal Disk Format).

Volumi, indirizzari e nomi file per HPOFS:

Gli identificativi dei volumi HPOFS (High Performance Optical File System) possono contenere fino a 32caratteri e devono contenere solo caratteri alfabetici (dalla A alla Z), caratteri numerici (da 0 a 9), untrattino (-) o un punto (.).

Il primo carattere dell'identificativo del volume deve essere alfabetico o numerico e l'identificativo nonpuò contenere spazi incorporati. Sebbene non obbligatorio, è possibile includere uno o più indirizzari nelnome percorso. Ogni elemento del percorso può contenere fino a 255 caratteri, con la lunghezza massimatotale del percorso uguale a 256 caratteri. Un nome percorso può contenere qualsiasi carattere EBCDICeccetto 00-3F esadecimale, FF esadecimale, virgolette ("), apostrofo ('), il simbolo maggiore di (<), ilsimbolo minore di (>), punto interrogativo (?)e barra retroversa (\).

Il sistema memorizza tutti i caratteri alfabetici per i nomi file e indirizzari nel supporto in maiuscolo. Lericerche del nome file non sono sensibili al minuscolo e al maiuscolo.

Sicurezza file e indirizzari

Non esiste alcuna sicurezza a livello di file o di indirizzario per il supporto HPOFS (High PerformanceOptical File System). La sicurezza a livello di volume è disponibile mediante elenchi di autorizzazione.

Recupero dello spazio:

È possibile aggiornare o cancellare i file nonostante HPOFS (High Performance Optical File System) siaun formato di supporto di tipo WORM (write-once read-many).

Quando un file viene modificato o cancellato, viene scritta una nuova versione del file e la versioneprecedente continua a esistere sul supporto. Ciò è valido per il WORM e il supporto cancellabile. Le

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precedenti versioni dei file saranno sempre presenti nel WORM e nel supporto cancellabile fino a quandonon verrà reinizializzato l'intero volume. Quando si modifica o cancella un file, il sistema non riacquistalo spazio utilizzato dal precedente file. Il consumo del supporto continua ad aumentare sul supportoHPOFS fino alla reinizializzazione del volume (per il supporto cancellabile). Non è mai possibileriacquistare uno spazio cancellato per il supporto WORM.

Interfacce di programmazione (HPOFS):

È possibile creare o leggere i file su supporto HPOFS (High Performance Optical File System) utilizzandol'API (application programming interface) HFS (hierarchical file system) o l'API (application programminginterface) IFS (integrated file system).

Di seguito sono riportati gli elementi specifici per l'implementazione del formato del supporto HPOFSche gli sviluppatori dell'applicazione devono conoscere.

NLS (National Language Support)Le interfacce IFS (integrated file system) prevedono che il CCSID (coded character set identifier)rappresenti il percorso effettivo per il lavoro. Il sistema, quindi, converte il percorso dal CCSIDdel lavoro a un CCSID utilizzato internamente. L'interfaccia HFS non presuppone alcun elementorelativo al CCSID del percorso; quindi, il sistema non esegue alcuna conversione della serie dicaratteri nel percorso. Ciò può produrre effetti collaterali indesiderati, come la lettura del file oindirizzario non corretto, se un'applicazione è passata dall'utilizzo di una serie di API all'altra.

Un programma non dovrebbe creare i file mediante HFS e poi provare a leggerli utilizzando leAPI IFS (integrated file system). In base ai caratteri utilizzati nel nome percorso, ciò può risultarein un errore di tipo File non trovato. Questo tipo di problema può essere evitato sel'applicazione utilizza solo caratteri invarianti (ad esempio, lettere (A-Z), numeri (0-9), segno più(+), segno uguale (=), segno percento (%), e commerciale (&), spazio ( ), virgola (,), sottolineatura(_), punto (.), due punti (:) e punto e virgola (;) per i nomi dei percorsi. I caratteri invarianti sonocaratteri grafici correlati allo stesso punto di codice in tutte le serie di caratteri.

File ottici congelatiQuando il sistema scrive un file ottico che non può essere chiuso normalmente, può creare un fileottico congelato. Il file congelato risiede nella memoria disco interna IBM i e contiene i dati scrittinel file. È possibile, quindi, salvare o rilasciare il file congelato attraverso un'API o un'interfacciacomandi. Il sistema crea file congelati solo quando non è possibile archiviarli su un supportoHPOFS.

Operazioni di scrittura sincroneÈ possibile aprire i file in HPOFS attraverso HFS specificando che tutte le operazioni di scritturasiano sincrone. Quando specificato, le operazioni di scrittura saranno sincrone per la memoriadisco interna IBM i, non per il supporto ottico. In caso di un'interruzione dell'alimentazione, idati sono ripristinabili da un file ottico congelato.

Come per l'API Forzatura dei dati memorizzati in buffer HFS e l'API fsync() IFS (integrated filesystem), i dati sono forzati nella memoria disco interna IBM i, non nel supporto ottico.Nuovamente, in caso di un'interruzione dell'alimentazione, i dati sono ripristinabili da un fileottico congelato.

Condivisione dei filePiù lavori o sottoprocessi possono condividere file. Il sistema riconosce completamente i file checondividono le modalità come specificato nella richiesta di apertura. Ad esempio, supporre cheun lavoro apra un file che specifica la sola condivisione con i lettori. Ciò indica che è possibileeseguire altre operazioni di apertura solo purché l'accesso richiesto resti di sola lettura.

Attributi file estesiIl sistema supporta attributi file estesi per i file su supporto HPOFS. Gli attributi estesi possonoessere scritti nei file che utilizzano l'API Attributi di modifica voce indirizzario HFS come puremediante alcune interfacce IFS (integrated file system).

Soluzioni di memoria 83

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Struttura indirizzario e prestazioni (HPOFS):

I volumi HPOFS (High Performance Optical File System) dispongono di una struttura indirizzario doppiaper accedere ai file. Esistono una struttura gerarchica e una casuale per fornire un percorso principale esecondario ai dati del file. Se la struttura indirizzario principale viene danneggiata, si utilizza il percorsosecondario.

La struttura indirizzario casuale è progettata per ridurre la quantità di I/E del supporto richiesta,migliorando le prestazioni per l'accesso ai file. A causa di questa struttura indirizzario casuale, laprofondità dell'indirizzario ha un effetto minore sulle prestazioni rispetto ai casi in cui la ricercanell'indirizzario viene eseguita in modo gerarchico. Ad esempio, se /DIRECTORY1 contiene 1000 file e/DIRECTORY2 contiene 100 file, il tempo di ricerca necessario per i file in /DIRECTORY1 generalmentenon sarà superiore a quello necessario per le ricerche dei file in /DIRECTORY2. Ciò dipende dal fatto cheil sistema esegue le ricerche di file utilizzando la struttura casuale e non la struttura gerarchica.

La profondità dell'indirizzario ha un effetto minore sulle prestazioni per la ricerca casuale rispetto allaricerca gerarchica. Tuttavia, le profondità dell'indirizzario generali e il numero totale di file su un volumeinfluirà sulle prestazioni. In generale, un volume con un numero inferiore di file avrà prestazioni filemigliori rispetto a un volume con più file.

Interscambio di supporti tra librerie collegate via LAN e collegate direttamente:

Informazioni sull'accesso a un supporto ottico HPOFS (High Performance Optical File System) creato inuna libreria ottica collegata via LAN.

È possibile accedere al supporto ottico formattato HPOFS creato in una libreria ottica direttamentecollegata da una libreria ottica collegata via LAN purché il tipo di supporto sia supportato. Al contrario, èpossibile accedere al supporto creato in una libreria ottica collegata via LAN da una libreria otticadirettamente collegata se il tipo di supporto è riscrivibile o WORM. I volumi ottici riscrivibili inizializzaticome supporti riscrivibili non sono intercambiabili tra le librerie collegate via LAN e quelle collegatedirettamente. Non è possibile accedere al supporto UDF (Universal Disk Format) creato in una libreriaottica direttamente collegata da un'unità libreria ottica collegata via LAN.

UDF (Universal Disk Format)UDF (Universal Disk Format) appartiene al gruppo di standard ISO/IEC 13346 supportato da OSTA(Optical Storage Technology Association).

L'UDF rispetta anche gli standard ECMA-167, che equivalgono a ISO 13346. UDF è un formato filescrivibile che fornisce efficaci capacità di recupero dello spazio e anche la sicurezza a livello diindirizzario e file. Questa sezione contiene le informazioni dettagliate sull'implementazione di UDF per lelibrerie di supporti ottici 3995 (C4x) direttamente collegati e per un'unità DVD-RAM.

Nota: nonostante non sia accessibile mediante il sistema operativo IBM i, è possibile accedere al supportoCD e DVD creato utilizzando l'SVD (supplementary volume descriptor) di ISO 9660 in un sistema. Èpossibile accedervi mediante un sistema integrato.

Il supporto formattato con UDF supporta il concetto di fusi orari. Prima della V6R1, i5/OS memorizzavale date dei file e dei volumi sul supporto ottico utilizzando l'ora della macchina, senza alcun riferimentoal fuso orario. A partire dalla V6R1, l'UTC (Coordinated Universal Time) viene registrato sul supportoottico con il formato supporto UDF, e gli orari memorizzati nei release precedenti alla V6R1 vengonoconsiderati come UTC. Di conseguenza, tali orari memorizzati nei precedenti release sul supporto UDFpotrebbero discostarsi fino a un massimo di 23 ore.Informazioni correlate:Windows environment on System i

84 IBM i: Soluzioni di memoria

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Volumi, indirizzari e nomi file:

Gli identificativi dei volumi possono essere di massimo 30 caratteri e devono contenere solo caratterialfabetici (A-Z), caratteri numerici (0-9), un trattino (-) o un punto (.). Il primo carattere deve esserealfabetico o numerico e l'identificativo non può contenere spazi incorporati.

Sebbene non obbligatorio, è possibile includere uno o più indirizzari nel nome percorso. Ogni elementodel percorso può contenere fino a 254 caratteri e la lunghezza massima totale del percorso uguale a 256caratteri. Un nome percorso può contenere qualsiasi carattere EBCDIC eccetto x00-x3F, xFF, le virgolette("), l'asterisco (*), il simbolo minore di (<), il simbolo maggiore di (>), il punto interrogativo (?)e la barraretroversa (\).

Il sistema memorizza tutti i caratteri alfabetici per i nomi file e indirizzari nel supporto in maiuscoloquando creati mediante le interfacce HFS o di salvataggio di IBM i. Il sistema memorizza tutti i caratterialfabetici per i nomi file e indirizzari nel supporto in caratteri maiuscoli e minuscoli quando creati tramitele interfacce IFS. Le ricerche del nome file non sono sensibili al minuscolo e al maiuscolo, quindi èpossibile utilizzare sia caratteri maiuscoli che minuscoli per accedere ai file esistenti.

Le ricerche file sui volumi UDF (Universal Disk Format) creati da IBM i non sono sensibili al maiuscolo eal minuscolo. Per il supporto UDF creato o aggiornato da un'altra piattaforma di sistema operativo, vieneeseguita una ricerca sensibile al maiuscolo e al minuscolo. Se non viene rilevata alcuna corrispondenzasensibile al maiuscolo e al minuscolo, viene restituita una corrispondenza non sensibile al maiuscolo e alminuscolo, se esistente. Se esistono più corrispondenze sul volume UDF non sensibili al maiuscolo e alminuscolo, viene restituito un errore che indica la presenza di nomi ambigui sul supporto. Alcunicomandi ottici, come CPYOPT (Copia supporti ottici), non sono supportati quando esistono nomi fileambigui e duplicati. Ad esempio, un UDF creato su un altro sistema operativo potrebbe consentirel'esistenza dei file ABC.ext e abc.EXT nello stesso indirizzario. Ciò non è supportato dal comandoCPYOPT e può produrre risultati non previsti.

Interfacce di programmazione (UDF):

È possibile creare o leggere i file su un supporto UDF (Universal Disk Format) utilizzando le API(application programming interface) HFS (Hierarchical File System) o le API IFS (Integrated File System).Vi sono elementi specifici dell'implementazione IBM i di UDF che gli sviluppatori dell'applicazionedevono conoscere.

NLS (National language support)Le interfacce IFS (integrated file system) prevedono che il CCSID (coded character set identifier)rappresenti il percorso effettivo per il lavoro. Il sistema, quindi, converte il percorso dal CCSIDdel lavoro a un CCSID utilizzato internamente. Le API HFS non presuppongono alcun elementorelativo al CCSID del percorso; quindi, il sistema non esegue alcuna conversione della serie dicaratteri nel percorso. Ciò può produrre effetti collaterali indesiderati se un'applicazione è passatadall'utilizzo di una serie di API all'altra.

Non creare i file mediante HFS e poi provare a leggerli utilizzando le API IFS (Integrated FileSystem). In base ai caratteri utilizzati nel nome percorso, è possibile che si verifichi un errore percui viene emesso il messaggio File non trovato. Questo tipo di problema può essere evitato sel'applicazione utilizza solo caratteri invarianti (ad esempio, lettere (A-Z), numeri (0-9), segno più(+), segno uguale (=), segno percento (%), e commerciale (&), virgola (,), sottolineatura (_), punto(.), due punti (:) e punto e virgola (;)) per i nomi dei percorsi. I caratteri invarianti sono caratterigrafici correlati allo stesso punto di codice in tutte le serie di caratteri.

Poiché il formato di supporto UDF è uno standard industriale, la compatibilità con l'NLS diventaun elemento importante come conseguenza dell'aumento delle possibilità di scambio dei supportitra piattaforme di sistemi operativi differenti. Ciò comporta che il sistema limita le interfacce HFSai supporti UDF. Inoltre, il sistema utilizza i caratteri invarianti per ridurre la possibilità diproblemi di scambio del supporto relativi ai nomi file. Supporre che un'applicazione basata suHFS richieda in modo assoluto l'utilizzo dei caratteri invarianti. È possibile utilizzare il comando

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CL CHGOPTA (Modifica attributi ottici) per consentire i caratteri varianti nell'interfaccia HFSspecificando CHGOPTA ALWVRNT(*YES). Una volta che il sistema consente i caratteri variantinell'HFS, non vi è alcuna certezza che i nomi percorso vengano interscambiati in modo corretto sesi esegue l'accesso da un altro sistema operativo. Non vi è alcuna certezza che i nomi percorsosiano coerenti tra le interfacce HFS e IFS (integrated file system).

File ottici congelatiIl sistema non crea i file congelati per il supporto UDF. Quando un file non si chiude su UDF, ilsistema segnala un errore all'applicazione. Questo errore chiude quindi il file senza scrivere i datisul disco ottico. L'applicazione deve riscrivere il file (aprire, scrivere, chiudere) per assicurarsi chei dati si trovino sul disco ottico. L'eccezione a ciò è se l'applicazione esegue un'API di forzaturadei dati memorizzati in buffer (QHFFRCSF) o un'API fsync() prima dell'operazione di chiusura.

Queste API forzano la scrittura dei dati nel disco ottico.

Condivisione dei filePiù lavori o sottoprocessi possono condividere i file per un'operazione di lettura, ma i programmidi scrittura sono sempre esclusivi. Se un lavoro o un sottoprocesso scrive in un file su UDF, non èpossibile utilizzare nessun altro lavoro o sottoprocesso per aprire tale file.

Quindi, quando si utilizza l'API open() o open64() IFS, le modalità di condivisioneO_SHARE_RDONLY, O_SHARE_WRONLY e O_SHARE_RDWR non forniscono il livello richiestodi condivisione quando la modalità di accesso è O_RDWR o O_WRONLY. Quando il metodo diaccesso è O_RDWR o O_WRONLY, la modalità di condivisione risultante sarà uguale aO_SHARE_NONE.

Quando si utilizza l'API Apertura file di flusso HFS, le modalità di blocco Nessuno negato,Scrittura negata e Lettura negata non forniscono il livello richiesto di condivisione quando lamodalità di accesso è di la sola scrittura o di lettura/scrittura. Quando il metodo di accesso è disola scrittura o di lettura/scrittura, la modalità di blocco che ne deriva è Lettura/scrittura negata.

Nome file con caratteri maiuscoli e minuscoliQuando creati mediante le interfacce IFS (integrated file system), i file e gli indirizzari creati suivolumi UDF conservano il carattere specificato nell'operazione di creazione. Ad esempio, se il fileAbc viene specificato sull'API open(), Abc verrà creato sul supporto nel formato con caratterimaiuscoli e minuscoli. Nonostante il sistema conservi i caratteri del nome file, le ricerche file nonsono sensibili al maiuscolo e al minuscolo, il che significa che il sistema può leggere il file cheutilizza qualsiasi carattere, come ad esempio ABC o abc.

Quando creati mediante l'HFS o le interfacce di salvataggio e ripristino, il sistema memorizza ifile e gli indirizzari creati sui volumi UDF in maiuscolo. Ad esempio, se si specifica il file Abcsull'API QHFOPNSF (Apertura file di flusso), il sistema crea ABC sul supporto. Le ricerche filenon sono sensibili al maiuscolo e al minuscolo, quindi, è possibile specificare qualsiasi carattereper leggere il file.

Le ricerche file sui volumi UDF creati da IBM i non sono sensibili al maiuscolo e al minuscolo.Per il supporto UDF creato o aggiornato da un'altra piattaforma di sistema operativo, vieneeseguita una ricerca sensibile al maiuscolo e al minuscolo. Se non viene rilevata alcunacorrispondenza sensibile al maiuscolo e al minuscolo, viene restituita una corrispondenza nonsensibile al maiuscolo e al minuscolo, se esistente. Se esistono più corrispondenze sul volumeUDF non sensibili al maiuscolo e al minuscolo, viene restituito un errore che indica la presenza dinomi ambigui sul supporto.

Sicurezza file e indirizzari:

Non è disponibile alcuna sicurezza a livello di file o di indirizzario per i volumi UDF (Universal DiskFormat). Il sistema gestisce le autorizzazioni ai dati dei file e degli indirizzari ottici e i file per tre gruppidi utenti: proprietario, gruppo e pubblico. La sicurezza a livello di volume è disponibile anche medianteelenchi di autorizzazione.

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La sicurezza a livello di file e di indirizzario non è garantita quando i volumi vengono rimossi etrasportati verso e da altri sistema. Le informazioni sulla sicurezza registrate nelle strutture UDF sulsupporto potrebbero non avere lo stesso significato su un altro sistema di quello del sistema su cui sonostate scritte.Concetti correlati:“Gestione della sicurezza ottica e controllo” a pagina 124È possibile proteggere le informazioni relative al supporto ottico mediante le funzioni di sicurezza IBM i.

“Supporto dei comandi CL per i formati dei supporti”Utilizzare questi comandi per salvare e ripristinare i dati. Inoltre, consultare le limitazioni per i supportiISO 9660, HPOFS (High Performance Optical File System) ed UDF (Universal Disk Format).

Interscambio dei supporti:

Il supporto UDF (Universal Disk Format) creato sul sistema operativo IBM i è della versione 2.01 di UDF.Questo supporto può essere interscambiato su altri sistemi operativi che supportano questa versione diUDF.

Il supporto compatibile con UDF creato con la versione 1.5 o precedente di UDF è accessibile per la solalettura. Il supporto creato con la versione 2.0 di UDF e la versione 2.01 è accessibile per la lettura e lascrittura. Il supporto ottico creato con la versione 2.5 di UDF è accessibile per la sola lettura. Il supportoRMS (Removable Mass Storage) creato con la versione 2.5 di UDF è accessibile per la lettura e la scrittura.

Struttura indirizzario e prestazioni (UDF):

I volumi UDF (Universal Disk Format) dispongono di una struttura a singolo indirizzario (gerarchica) peraccedere ai file. A causa di questa struttura indirizzario gerarchica, la profondità di un alberodell'indirizzario ha un effetto diretto sulle prestazioni del file. Ad esempio, se /DIRECTORY1 contiene1000 file e /DIRECTORY2 ne contiene 100, i tempi di ricerca per i file in /DIRECTORY1, di solito, sonopiù lunghi rispetto alle ricerche file in /DIRECTORY2. Ciò dipende dal fatto che il sistema esegue lericerche di filein modo gerarchico, operazione che potrebbe richiedere l'analisi di ciascuna vocenell'indirizzario.

In generale, le prestazioni file sono migliori per i volumi UDF se i file vengono distribuiti uniformementetra vari indirizzari e sottoindirizari.

Supporto dei comandi CL per i formati dei supportiUtilizzare questi comandi per salvare e ripristinare i dati. Inoltre, consultare le limitazioni per i supportiISO 9660, HPOFS (High Performance Optical File System) ed UDF (Universal Disk Format).

ISO 9660È possibile utilizzare i comandi di ripristino di IBM i per ripristinare i dati dai supporti ISO 9660.Ciò è possibile solo quando il supporto è stato correttamente gestito da un'immagine disalvataggio su nastro. Esistono alcune limitazioni relativamente a quali comandi ottici sonosupportati per i supporti ISO 9660.

HPOFSÈ possibile utilizzare i comandi di salvataggio e ripristino di IBM i per salvare e ripristinare i datisu supporti ottici HPOFS. Fare riferimento a “Salvataggio e ripristino del supporto ottico” apagina 135 per ulteriori informazioni relative alle operazioni di salvataggio e ripristino su volumiHPOFS. Non esiste alcuna limitazione relativamente a quali comandi ottici sono supportati dalsistema per i supporti HPOFS.

UDF È possibile utilizzare i comandi di salvataggio e ripristino di IBM i per salvare e ripristinare datisu supporti ottici UDF. Esistono alcune limitazioni relativamente a quali comandi ottici sonosupportati per i volumi UDF. Ad esempio, il sistema non supporta i comandi WRKOPTDIR(Gestione indirizzari ottici) e WRKOPTF (Gestione file ottici). Per il comando DSPOPT

Soluzioni di memoria 87

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(Visualizzazione supporti ottici) esistono alcune limitazioni quando tale comando viene utilizzatoper i volumi UDF. Utilizzare i comandi IFS (integrated file system) WRKLNK (Gestionecollegamenti oggetto) e DSPLNK (Visualizzazione collegamenti oggetto) invece dei comandi ottici.

Alcuni comandi ottici non hanno alcun significato quando utilizzati con alcuni formati di supporti ottici.Non esiste alcun supporto per altri comandi con alcuni formati di supporti ottici. La tabella riportata diseguito indica tutti i comandi ottici relativi ai volumi ed i formati dei supporti a cui vengono applicati.

Comando ISO 9660 UDF Unità collegatadirettamente HPOFS

HPOFS su unitàcollegata medianteLAN

CHGOPTVOL Parzialmentesupportato 1

Parzialmentesupportato

Supportato Parzialmentesupportato

CHKOPTVOL Supportato Supportato Supportato Non supportato

CPYOPT Supportato Supportato Supportato Non supportato

CVTOPTBKU Non applicabile Non applicabile Supportato Non applicabile

DSPOPT Supportato Parzialmentesupportato

Parzialmentesupportato

Parzialmentesupportato

DSPOPTLCK Supportato Supportato Supportato Parzialmentesupportato

DUPOPT Non supportato Supportato Supportato Non supportato

INZOPT Non applicabile Supportato Supportato Non supportato

WRKHLDOPTF Non applicabile Non applicabile Supportato Non applicabile

WRKOPTDIR Supportato Non supportato Supportato Parzialmentesupportato

WRKOPTF Supportato Non supportato Supportato Parzialmentesupportato

WRKOPTVOL Supportato Supportato Supportato Parzialmentesupportato

Parzialmente supportato indica che alcuni parametri dei comandi potrebbero non essere applicati quando utilizzati con l'unità indicata.

Concetti correlati:“HPOFS (High performance optical file system)” a pagina 82HPOFS (High Performance Optical File System) è un'architettura formato di supporto sviluppata da IBMdisponibile per l'uso quando si inizializza il supporto ottico.“Sicurezza file e indirizzari” a pagina 86Non è disponibile alcuna sicurezza a livello di file o di indirizzario per i volumi UDF (Universal DiskFormat). Il sistema gestisce le autorizzazioni ai dati dei file e degli indirizzari ottici e i file per tre gruppidi utenti: proprietario, gruppo e pubblico. La sicurezza a livello di volume è disponibile anche medianteelenchi di autorizzazione.

Configurazione delle unità otticheConfigurare le unità CD-ROM, DVD-ROM e DVD-RAM e le librerie dei supporti ottici. I sistemi vengonoforniti con un'unità CD-ROM o DVD-ROM installata nel rack.

Come opzione, è possibile ordinare un'unità DVD-RAM per sostituire l'unità interna oppure peraggiungerla all'unità interna. Tutte le unità ottiche sono unità a cui possono accedere più utenticontemporaneamente.

88 IBM i: Soluzioni di memoria

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Le librerie di supporti ottici collegate direttamente sono collegate al sistema mediante l'interfaccia SCSI(small computer system interface). In IBM i, più utenti possono accedere contemporaneamente ai daticontenuti nelle librerie di supporti ottici. Per accedere ai dati sulle unità CD e DVD e sulle librerie disupporti ottici sono disponibili le seguenti interfacce:v Interfaccia di salvataggio e ripristinov HFS (hierarchical file system)v API (application programming interface)v Interfacce IFS (integrated file system)v Comandi ottici e pannelli dei programmi di utilità

Nota: le unità CD-ROM e DVD-ROM sul sistema non sono abilitate per il formato disco audio digitale.

Connettività delle unità librerie non IBM

Oltre alle librerie ottiche IBM, è possibile collegare al sistema alcune unità libreria ottica non IBM. Perulteriori informazioni relative alle unità supportate ed ai requisiti di configurazione del sistema,consultare il sito Web relativo alla memoria ottica.Informazioni correlate:

Optical Storage Web site

Configurazione dell'unità otticaIn base al modello del sistema, è possibile posizionare l'unità CD-ROM o DVD in orizzontale oppure inverticale.

Prima di utilizzare l'unità CD-ROM o DVD, è necessario disporre di una descrizione dell'unità. Il sistemaè in grado di creare la descrizione dell'unità automaticamente durante un IPL se è attiva la funzione diconfigurazione automatica. In alternativa, creare la descrizione manualmente utilizzando il comandoCRTDEVOPT (Creazione descrizione unità ottica). Una volta creata la descrizione dell'unità, è possibilemodificare lo stato della configurazione utilizzando il comando VRYCFG (Variazione stato dellaconfigurazione). La descrizione della configurazione per l'unità CD-ROM o DVD è *OPT. Quando ladescrizione dell'unità viene attivata, viene visualizzato lo stato ATTIVO.

Configurazione delle librerie di supporti ottici collegate direttamentePer creare una descrizione dell'unità per un'unità libreria dei supporti ottici, utilizzare il comandoCRTDEVMLB (Creazione descrizione unità - libreria supporti).

Specificare la classe unità *OPT. Ad esempio:CRTDEVMLB DEVD(OPTMLB01) DEVCLS(*OPT) RSRCNAME(OPTMLB01)

La descrizione della configurazione per un'unità libreria dei supporti ottici (MLD) è *OPTMLB. Inoltre, èpossibile utilizzare i seguenti comandi per utilizzare le descrizioni delle unità:v Per modificare la descrizione dell'unità, utilizzare il comando CHGDEVMLB (Modifica descrizione

unità - libreria supporti).v Per attivare o disattivare la descrizione dell'unità, utilizzare il comando VRYCFG (Variazione stato della

configurazione).v Per eliminare la descrizione dell'unità, utilizzare il comando DLTDEVD (Cancellazione descrizione

unità).v Per gestire lo stato della configurazione, utilizzare il comando WRKCFGSTS (Gestione stato della

configurazione).

Soluzioni di memoria 89

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Etichettatura delle cartucce otticheOgni cartuccia del disco ottico contiene due lati. Ogni lato corrisponde ad un volume ottico. Esistono duetecniche per associare un'etichetta ID volume al lato corretto della cartuccia ottica. Ciò è importantequando si imposta l'interruttore di protezione da scrittura.

La cartuccia ottica deve essere etichettata la prima volta che viene aggiunta ad una libreria di supportiottici. Ciò impedisce eventuale confusione quando si tenta di determinare a quale volume associare illato.Concetti correlati:“Esempio: aggiunta di cartucce ottiche ad una libreria di supporti ottici” a pagina 91Questo esempio fornisce le informazioni sull'aggiunta di cartucce ottiche ad una libreria di supporti ottici.

Etichettatura di una nuova cartuccia ottica con volumi non inizializzati:

Sono necessarie alcune operazioni per etichettare una cartuccia nuova (entrambi i volumi non sonoinizializzati). Le opzioni sono selezionate dal pannello Gestione volumi ottici.1. Etichettare i lati A e B con i nomi del volume che verranno utilizzati quando i volumi verranno

inizializzati.2. Posizionare la cartuccia nella stazione di immissione/emissione con il lato A rivolto verso l'alto.3. Selezionare l'opzione 1 (Aggiunta). Dopo avere aggiunto la cartuccia, i nomi del volume sono

visualizzati nel pannello Gestione volumi ottici come ID creati dal sistema e contengono la data e l'oradel sistema. L'ora meno recente corrisponde al lato rivolto verso l'alto nella stazione diimmissione/emissione. Quindi, se il lato A era rivolto verso l'alto nella stazione diimmissione/emissione, il lato A avrà la data e l'ora meno recenti tra i due volumi.

4. Inizializzare il volume che corrisponde al lato A selezionando l'opzione 10 (Inizializzazione) accantoall'ID volume creato dal sistema. Utilizzare il nome etichettato. Ripetere questa operazione per il latoB.

Etichettatura di una cartuccia ottica con un volume inizializzato:

Per etichettare una cartuccia che dispone di almeno un volume inizializzato su di essa, effettuare leoperazioni riportate di seguito. Le opzioni sono selezionate dal pannello Gestione volumi ottici.1. Se la cartuccia si trova in una libreria di supporti ottici, rimuoverla selezionando Elimina accanto

all'ID volume.2. Dopo aver rimosso la cartuccia, impostare un lato della cartuccia come protetto da scrittura e l'altro

come abilitato alla scrittura.3. Aggiungere la cartuccia ad una libreria di supporti ottici selezionando Aggiungi.4. Premere F11 (Vis 2) per visualizzare lo stato protetto da scrittura dei volumi appena aggiunti.5. Determinare quale volume è protetto da scrittura e creare un record di questo ID volume.6. Rimuovere la cartuccia ottica selezionando Elimina accanto all'ID volume.7. Etichettare il lato protetto da scrittura della cartuccia sull'ID volume precedentemente registrato.Attività correlate:“Impostazione della protezione da scrittura” a pagina 104La funzione di protezione da scrittura impedisce la scrittura su disco. Una finestra di protezione dascrittura mostra quando tale protezione è attiva o disattiva.

Introduzione ai volumi e alle cartucce otticheLeggere le informazioni sulle funzioni di supporto ottico e prendere dimestichezza con l'utilizzo dellecartucce ottiche e dei volumi.

Attraverso questi esempi, è possibile effettuare le seguenti attività:

90 IBM i: Soluzioni di memoria

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v Gestire i volumi otticiv Aggiungere cartucce ottiche ad una libreria di supporti otticiv Inizializzare i volumi otticiv Rimuovere le cartucce ottiche da una libreria di supporti ottici

Nota: i nomi di indirizzari, volumi e unità utilizzati in questi esempi sono solo a scopo illustrativo. Leapplicazioni possono richiedere nomi di volumi o di indirizzari differenti. Inoltre, le unità ottiche possonoavere nomi diversi.

In questa sezione, sono illustrati solo alcuni dei comandi ottici disponibili. Non utilizzare questiargomenti come riferimento principale per tali comandi in quanto non descrivono tutte le funzionidisponibili. Tali argomenti forniscono un supporto didattico introduttivo per cominciare a utilizzare iprogrammi di utilità ottici.

Negli esempi seguenti si suppone che sia disponibile una nuova cartuccia disco ottico e che la libreria disupporti ottici sia vuota.

Esempio: aggiunta di cartucce ottiche ad una libreria di supporti ottici:

Questo esempio fornisce le informazioni sull'aggiunta di cartucce ottiche ad una libreria di supporti ottici.

Per aggiungere una cartuccia ottica alla libreria di supporti ottici collegata al sistema, posizionare lacartuccia ottica con il lato A rivolto verso l'alto nella stazione di immissione/emissione del server dei datidella libreria ottica. Verificare che la cartuccia sia inserita correttamente. Utilizzare una nuova cartucciaottica se disponibile.1. Digitare 1 (Aggiunta) nel campo delle opzioni e premere Invio. Viene visualizzato il pannello

Aggiunta cartuccia ottica.2. Immettere il nome della libreria di supporti ottici a cui si desidera aggiungere la cartuccia. Questo è il

nome della descrizione della libreria creata durante l'installazione. Se si dispone di più di una libreria,è necessario conoscere l'associazione della libreria di supporti ottici e la relativa configurazione. Pervisualizzare le configurazioni ottiche, immettere WRKMLBSTS MLB(*OPTMLB).

3. Quando tutti i parametri sono immessi, premere Invio.Concetti correlati:“Etichettatura delle cartucce ottiche” a pagina 90Ogni cartuccia del disco ottico contiene due lati. Ogni lato corrisponde ad un volume ottico. Esistono duetecniche per associare un'etichetta ID volume al lato corretto della cartuccia ottica. Ciò è importantequando si imposta l'interruttore di protezione da scrittura.

Esempio: inizializzazione dei volumi ottici:

Questo esempio fornisce le informazioni sull'inizializzazione dei volumi ottici in una libreria di supportiottici.

Se la cartuccia aggiunta è nuova, di essa sono disponibili due volumi non inizializzati.

Un volume non inizializzato è un volume ottico che non è mai stato formattato o inizializzato. È similead un nuovo minidisco che deve essere formattato. Se un volume non è stato inizializzato, il relativo tipoè *UNFORMATTED (non inizializzato).

Un volume non inizializzato non dispone di un nome scritto su di esso. Quando un volume noninizializzato è aggiunto ad una libreria di supporti ottici, gli viene assegnato un nome volume costituitodalla data e dall'ora (AAMMGGHHMMSS). I volumi ottici non possono essere scritti o letti se nonvengono inizializzati.

Soluzioni di memoria 91

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Nel pannello Gestione volumi ottici, è possibile notare che sono stati aggiunti due volumi, uno per ognilato della cartuccia del disco ottico. Se uno dei volumi è inizializzato, il tipo di volume indica *PRIMARYo *BACKUP e probabilmente l'ID volume sarà diverso da quelli nell'esempio. Un disco ottico puòcontenere un volume inizializzato e un volume non inizializzato. I volumi sono consideratiindipendentemente anche se presenti sulla stessa cartuccia.

Se non sono inizializzati entrambi i volumi, la data e l'ora meno recenti per i nomi volume indicano ilvolume rivolto verso l'altro nella stazione di immissione/emissione. In questo esempio, il lato A erarivolto verso l'alto quando è stata eseguita l'operazione di aggiunta. È importante conoscere taliinformazioni in modo che il volume possa essere etichettato correttamente quando viene rimosso dallalibreria.

Per inizializzare il volume determinato come lato A, immettere l'opzione 10 (Inizializzazione) nel campoOpz accanto al volume. Premere il tasto Invio.

Nota: l'inizializzazione di un volume precedentemente inizializzato rende inaccessibili tutti i dati presentisu tale volume. Se è stato immesso 10 accanto a un volume già inizializzato e non si desidera perdere idati su tale volume, non continuare con questa funzione. Utilizzare un volume non inizializzato.

Completare i seguenti campi nel pannello di inizializzazione del volume ottico:

Identificativo volumeQuesto è l'ID volume esistente del volume che si sta per inizializzare. Per volumi noninizializzati, questo nome è un nome generato dal sistema costituito da una data ed un'ora.Questo è solo un nome temporaneo finché il volume non è inizializzato.

Identificativo volumeImmettere il nuovo nome per il volume specificato. Questo è il nome che gli utenti e leapplicazioni utilizzeranno per fare riferimento al volume.

Soglia volume totaleLasciare l'impostazione sul valore predefinito. Utilizzare questo valore per fornire al volume unasoglia volume totale logico.

Controllo per un volume attivoLasciare l'impostazione su *YES per verificare se il volume ottico è stato precedentementeinizializzato.

AnnullamentoLasciare l'impostazione su *NO. Questo specifica se i dati esistenti sul volume saranno eliminatidurante il processo di inizializzazione. Questo parametro si applica solo quando il tipo disupporto volume è *DVD-RAM. Se si specifica CLEAR(*YES), tale operazione può richiedere finoad un'ora.

Testo descrittivoImmettere una breve descrizione del volume. In questo campo è possibile immettere fino acinquanta caratteri.

Premere il tasto Invio per inizializzare il volume.

Nota: l'inizializzazione di un volume ottico cancellabile può richiedere fino a 30 minuti.

Dopo avere inizializzato il volume, viene visualizzato di nuovo il pannello Gestione volumi ottici e ilvolume precedentemente non inizializzato ora lo è. Il tipo è stato modificato da *UNFORMATTED in*PRIMARY e il volume ora è disponibile per la lettura e scrittura di indirizzari e file.

Da questo pannello, è possibile selezionare le opzioni riportate di seguito:1. Aggiunta di una cartuccia ottica2. Modifica degli attributi del volume

92 IBM i: Soluzioni di memoria

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3. Copia di un volume4. Rimozione di una cartuccia ottica5. Visualizzazione informazioni del volume6. Stampa informazioni del volume7. Ridenominazione di un volume8. Gestione degli indirizzari sul volume9. Eliminazione delle informazioni del volume per un volume precedentemente rimosso

10. Inizializzazione o reinizializzazione di un volume11. Gestione di indirizzari e file sul volume12. Duplicazione di un volume su un altro supporto ottico13. Verifica della presenza di file danneggiati nel volume e restituzione di un conteggio di indirizzari e

file

Esempio: rimozione di una cartuccia del disco ottico:

Questo esempio mostra come rimuovere la cartuccia del disco ottico dalla libreria dei supporti ottici.

Poiché esistono due volumi su una cartuccia, la rimozione di una cartuccia, in realtà, rimuove duevolumi. Quindi, specificando Elimina su qualsiasi volume mostrato nell'esempio si ottiene lo stessorisultato.

Prima di rimuovere una cartuccia, verificare che la stazione di immissione/emissione sia vuota. Lalibreria dei supporti ottici non può rimuovere una cartuccia se la stazione di immissione/emissione èoccupata da un'altra cartuccia.1. Immettere 4 (Eliminazione) nel campo Opzione, visualizzato accanto alla cartuccia che si desidera

rimuovere e premere il tasto Invio. Viene visualizzato il pannello Rimozione cartuccia ottica.Completare i campi del pannello Rimozione cartuccia ottica come riportato di seguito:

Identificativo volumeQuesto è il volume selezionato nel pannello Gestione volumi ottici.

Opzione descrizione volumeSpecificare *REMOVE per questo campo per rimuovere le descrizioni del volume dai file didatabase dell'indice ottico dopo che la cartuccia è stata rimossa.

Specificare *KEEP per questo campo per salvare le descrizioni del volume per i volumiinizializzati nei file di database dell'indice ottico. In tal modo, il sistema considera i volumicome *REMOVED.

2. Premere il tasto Invio per rimuovere la cartuccia del disco ottico. La cartuccia del disco ottico ora èstata spostata nella stazione di immissione/emissione del server dei dati della libreria ottica.

3. Premere F3 (Fine) per tornare al menu principale del supporto ottico. Il pannello risultante mostra chela cartuccia del disco ottico non è più disponibile.

4. Premere di nuovo F3 per tornare alla riga comandi IBM i.

Utilizzo delle unità otticheÈ possibile visualizzare il menu principale per il supporto ottico immettendo GO OPTICAL nella rigacomandi IBM i. Gli amministratori di sistema e i programmatori possono accedere alla maggior parte deicomandi ottici attraverso tale menu. È preferibile immettere molti dei comandi ottici direttamente nellariga comandi.

Tali comandi offrono le seguenti funzioni:v Visualizzazione dei volumi ottici in una MLD (media library device) ottica direttamente collegata o

collegata via LAN, un'unità CD, un'unità DVD o un'unità ottica virtuale.

Soluzioni di memoria 93

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v Visualizzazione di file e di indirizzari contenuti in qualsiasi indirizzario in qualsiasi volume ottico.v Visualizzazione degli attributi di qualsiasi file ottico.v Importazione o esportazione del supporto in una libreria di supporti ottici collegata direttamente,

un'unità CD-ROM, un'unità DVD o un'unità ottica virtuale.v Esecuzione di copie di backup di volumi, indirizzari o file contenuti in unità ottiche direttamente

collegate o unità ottiche virtuali.v Inizializzazione di un volume contenuto in un'unità DVD-RAM, in una libreria di supporti ottici

collegata direttamente o in un'unità ottica virtuale.v Gestione delle unità che rappresentano le librerie dei supporti ottici, i sistemi ottici, le unità CD, le

unità DVD e le unità ottiche virtuali.v Aggiunta, rimozione o modifica dello stato di qualsiasi sistema ottico collegato via LAN.v Duplicazione di un volume ottico su un altro.v Copia di file e indirizzari da un volume ottico in un altro.v Ricerca di indirizzari e file danneggiati in un volume ottico.

Quando si immette GO CMDOPT nella riga comandi, viene visualizzato un elenco completo di comandiottici. Molti di tali comandi sono accessibili attraverso il menu precedente GO OPTICAL.

I seguenti argomenti forniscono le informazioni sulla configurazione dell'unità CD-ROM, DVD-ROM oDVD-RAM e i suggerimenti per il caricamento e lo scaricamento del supporto.

Caricamento e scaricamento del supporto CD-ROM e DVDCaricando un supporto CD-ROM o DVD in un'unità, il sistema legge il supporto per richiamarel'identificativo del volume.

Il sistema memorizza questo identificativo del volume in un file di database dell'indice ottico per renderepiù rapido l'accesso futuro al supporto. Dopo che l'identificativo del volume è nell'indice ottico, èpossibile accedere al supporto mediante le opzioni di salvataggio e ripristino e alle API (applicationprogramming interface). Lo scaricamento del supporto dall'unità rimuove l'identificativo del volumedall'indice ottico. Il sistema aggiunge l'identificativo del volume al database dell'indice ottico in uno deidue modi riportati di seguito:v Quando il CD-ROM o DVD è caricato in un'unità attivata, un CD-ROM o DVD può essere caricato in

un'unità disattivata. Tuttavia, l'indice ottico non è aggiornato fino all'attivazione della descrizionedell'unità.

v Quando l'utente attiva una descrizione dell'unità CD-ROM o DVD con il supporto inserito.

Una volta chiuso il carrello, l'elaborazione supplementare può richiedere alcuni secondi prima che ilCD-ROM o DVD possa essere utilizzato. Ciò vale anche per l'attivazione. Anche se le operazioni diattivazione vengono completate correttamente, il CD-ROM o DVD non può essere utilizzato fino aquando il sistema non legge e memorizza le informazioni sul supporto nell'indice ottico. Ciò puòrichiedere alcuni secondi dopo il completamento dell'operazione di attivazione.

Quando l'utente carica correttamente un CD-ROM o DVD in un'unità, il sistema invia il messaggioseguente alla coda messaggi QSYSOPR:Volume VOLID01 aggiunto all’unità ottica.

Quando un CD-ROM o DVD è rimosso correttamente da un'unità, il sistema invia il messaggio seguentealla coda messaggi QSYSOPR:Volume VOLID01 rimosso dall’unità ottica.

È possibile utilizzare il comando WRKOPTVOL (Gestione volumi ottici) per verificare la corretta aggiuntao rimozione del CD-ROM o DVD.

94 IBM i: Soluzioni di memoria

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È possibile anche utilizzare il comando DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici) per visualizzare leinformazioni sul volume ottico.

Talvolta il caricamento del supporto nell'unità ha esito negativo. L'elenco riportato di seguito mostraalcune delle cause possibili per un caricamento non riuscito:v Si è verificato un errore nell'unità o nel supporto.v Il formato del supporto non è supportato (CD-ROM audio digitale).v Il sistema ha rilevato un identificativo del volume duplicato.

In base all'errore, il carrello dell'unità potrebbe anche non essere espulso se il caricamento di un CD-ROMo DVD ha esito negativo. Un errore del caricamento del CD-ROM o DVD potrebbe non essere ovvio. Laprima indicazione potrebbe essere la visualizzazione di uno dei messaggi seguenti quando si tenta diaccedere al CD-ROM:Formato volume ottico non riconosciuto.

Volume ottico non trovato.

Se si verifica un errore durante il caricamento del supporto o l'attivazione dell'unità, il sistema segnala unmessaggio di errore alla coda messaggi QSYSOPR. Questo messaggio descrive il motivo delmalfunzionamento.

L'elaborazione per le operazioni di caricamento, scaricamento e attivazione viene eseguita nel lavoroQJOBSCD. Se gli errori si verificano durante tali operazioni, visualizzare la registrazione lavori diQJOBSCD per messaggi dettagliati.

Assegnazione della descrizione dell'unitàIl processo di caricamento del supporto CD-ROM o DVD richiede l'utilizzo dell'aggiornamento condiviso(*SHRUPD) della descrizione dell'unità.

Il lavoro QJOBSCD deve essere in grado di ottenere un blocco *SHRUPD sulla descrizione dell'unità percompletare correttamente il caricamento. Se un altro lavoro detiene un blocco in conflitto sulla descrizionedell'unità, l'elaborazione del caricamento avrà esito negativo con i seguenti errori nella registrazionelavori QJOBSCD.Unità ottica xxxxx in uso.

Aggiunta della cartuccia del disco ottico completata conesito negativo.

Ad esempio, si supponga che un lavoro assegni OPT01 con un blocco che consente la sola lettura, comeriportato di seguito:ALCOBJ OBJ((OPT01 *DEVD *EXCLRD))

Fino a quando il sistema detiene tale blocco, i caricamenti di CD-ROM e DVD avranno esito negativo nellavoro QJOBSCD.

Assegnazione e rilascio di un'unità otticaÈ possibile assegnare e rilasciare un'unità in una libreria dei supporti.

Le librerie dei supporti ottici variano dai modelli che dispongono di una singola unità ai modelli chedispongono di dodici unità. Utilizzare il comando WRKMLBSTS (Gestione stato libreria supporti) pervisualizzare lo stato di assegnazione di ciascuna unità in una libreria di supporti. Lo stato diassegnazione per un'unità può essere ASSEGNATA, DISASSEGNATA oppure *SCONOSCIUTO.

Lo stato di assegnazione predefinito per un'unità ottica è ASSEGNATA, che indica che l'unità èdisponibile per l'utilizzo da parte della libreria dei supporti ottici. Il sistema imposta tale valorepredefinito al momento dell'IPL. È possibile modificarlo solo utilizzando il comando WRKMLBSTS

Soluzioni di memoria 95

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(Gestione stato libreria). Il valore DISASSEGNATA indica che l'unità diventa non disponibile per l'utilizzoda parte della libreria dei supporti ottici. Lo stato di assegnazione per le unità in una libreria dei supportiottici disattivata è *SCONOSCIUTO.

In alcuni casi, è necessario rendere non disponibile un'unità per la libreria dei supporti ottici, come, adesempio, nel caso in cui sia necessario eseguire operazioni di riparazione. Per effettuare tale operazione, ènecessario modificare lo stato di assegnazione dell'unità in DISASSEGNATA. In questo modo, l'unitàviene resa non disponibile per l'utilizzo da parte della libreria dei supporti ottici.

Per rilasciare un'unità, selezionare l'opzione 6 (Rilascio risorsa) sull'unità o la risorsa.

Lo stato di assegnazione Disassegnata resta attivo fino a quando l'unità non viene assegnata nuovamenteo viene eseguito un IPL del sistema.

Utilizzo dei volumi otticiQuesti argomenti descrivono le opzioni Gestione volumi ottici nel menu principale Programmi di utilitàdel supporto ottico.

Queste opzioni vengono organizzate gerarchicamente, con i volumi come elemento superiore nell'ordine ei file come elemento inferiore. È possibile utilizzare il comando di gestione appropriato per accedere aquesti pannelli direttamente senza dover utilizzare il menu principale Programmi di utilità del supportoottico. Ciascun pannello presenta le informazioni selezionate e le opzioni disponibili. Alcune opzionipotrebbero non essere applicabili a tutti i volumi ottici o le unità ottiche.

Il menu principale per la gestione dei volumi ottici è il pannello Gestione volumi ottici. Esistono diversevarianti del pannello per contenere i formati alternativi e le informazioni sugli attributi estesi.

È possibile selezionare il pannello Gestione volumi ottici selezionando Gestione volumi ottici sul menuProgrammi di utilità del supporto ottico. Inoltre, è possibile eseguire il comando WRKOPTVOL (Gestionevolumi ottici) sulla riga comandi.

Il comando WRKOPTVOL (Gestione volumi ottici) è valido per i seguenti volumi:v Volumi in unità CD-ROM o DVDv Volumi nelle MLD (media library device) ottichev Volumi nelle unità ottiche virtualiv Volumi nelle unità libreria ottica collegate via LAN

Visualizzazione dei volumi otticiQuando il pannello Gestione dei volumi ottici viene visualizzato per la prima volta, include un elenco ditutti i volumi nelle unità CD-ROM e DVD, nelle librerie dei supporti ottici e nelle unità collegate viaLAN.

I nomi dei volumi visualizzati sono determinati dalle immissioni nei parametri DEV (unità) e CSI. Leopzioni seguenti sono valide per il parametro DEV:

Nome Il nome di un'unità specifica. Elenca tutti i volumi nell'unità specificata.

*ALL L'elenco di tutti i volumi in tutte le unità. I volumi sono visualizzati in ordine alfabetico aprescindere dall'unità in cui sono contenuti. È possibile premere F11 (Vis 2) nel pannello Gestionedei volumi ottici per visualizzare la variazione di testo del pannello.

Premere F11 (Vis 1) per tornare alla variazione dello stato.

96 IBM i: Soluzioni di memoria

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Una terza variazione del pannello Gestione dei volumi ottici è il pannello di informazioni estese. Pervisualizzare tale pannello, premere F14 (Visualizzazione informazioni per esteso) nel pannello Gestionedei volumi ottici o utilizzare il comando WRKOPTVOL (Gestione volumi ottici) e impostare il parametrorelativo alle informazioni estese su *YES.

Diversamente dalle variazioni di testo e stato, questo pannello richiede che l'unità ottica sia attivata. Seun'unità ottica non è attivata, viene restituito il seguente messaggio.OPT1520, I dati visualizzati possono non essere correnti

Inizializzazione dei volumi otticiÈ necessario inizializzare il supporto ottico scrivibile prima che il sistema possa creare indirizzari e file.

Quando si inizializza un volume, deve essere fornito un nuovo identificativo del volume, che vienescritto nel supporto.

Inizializzare un volume ottico utilizzando il comando INZOPT (Inizializzazione unità ottica). Perselezionare questo comando dal pannello Gestione volumi ottici, selezionare l'opzione 10(Inizializzazione) nella colonna Opz (Opzione) accanto al volume che si desidera inizializzare. Vienevisualizzato il pannello di inizializzazione del volume ottico in cui viene richiesto di immettere leinformazioni necessarie.

Il parametro del formato del supporto determina il formato del supporto del volume. *MEDTYPE è ilvalore predefinito, vale a dire che il tipo di supporto determina il formato del supporto. I due formatidisponibili sono UDF (Universal Disk Format) e HPOFS (High Performance Optical File System).

Il parametro Tipo di volume specifica il tipo di volume ottico in fase di inizializzazione. I volumi otticiper le applicazioni utente vengono inizializzati come volumi principali. I volumi ottici di backup possonoessere scritti utilizzando la seguente serie di comandi di backup unità ottiche: CVTOPTBKU, CPYOPT e DUPOPT.I volumi contenitore attualmente non sono supportati e i volumi non possono essere inizializzati con iltipo di volume *CONTAINER.

Attenzione: quando si inizializza un volume ottico, tutte le informazioni scritte precedentemente nelvolume diventano inaccessibili.

Il comando INZOPT si applica ai volumi seguenti:v Volumi nelle librerie dei supporti ottici collegate direttamentev Volumi su supporti scrivibili nelle unità DVDv Volumi in unità ottiche virtuali.

Ridenominazione dei volumi otticiÈ possibile ridenominare un volume ottico senza perdere le informazioni sul volume.

Per ridenominare un volume, selezionare Ridenomina nella colonna Opz (Opzione) nel pannello Gestionevolumi ottici. I campi in questo pannello mostrano le informazioni di seguito per la ridenominazione deivolumi ottici:v Volume: il nome corrente del volume ottico da ridenominare viene visualizzato in questo campo.v Nuovo nome: specificare il nuovo nome del volume ottico. Il nuovo nome diventa automaticamente il

nome volume corrente.

Nota: è possibile ridenominare volumi non formattati (non inizializzati e sconosciuti). Quando vieneridenominato un volume non formattato, il nuovo nome agisce da alias per il volume non formattato. Ilnuovo nome non verrà scritto nel supporto e non verrà mantenuto se il volume è esportato dall'unità. Ilnome è solo un identificativo del volume temporaneo utilizzato per fare riferimento a questo volume.

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Aggiunta di cartucce del disco otticoUtilizzare questa procedura per aggiungere una cartuccia del disco ottico ad un volume ottico.

Per aggiungere una cartuccia del disco ottico, effettuare le operazioni riportate di seguito:1. Nel pannello Gestione volumi ottici, selezionare Aggiunta nella colonna Opz accanto al nome del

volume vuoto.2. Nel pannello Aggiunta cartuccia ottica, immettere:

v Unità libreria di supporti ottici (obbligatoria)v Elenco autorizzazioniv Indice indirizzario ricostruitov Ubicazione supporto

Nota:

v Specificando il valore *NO per la richiesta Indice indirizzario ricostruito, è possibile migliorare leprestazioni del comando ADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica) rimandando la ricostruzionedell'indice dell'indirizzario ottico a un momento successivo.

v Alcuni modelli 399F supportano l'aggiunta di più supporti mediante il contenitore di massa. Èpossibile specificare *MAGAZINE per utilizzare tale funzione, se disponibile per l'unità.

Non è necessario fornire un identificativo del volume. Il sistema fornisce una registrazione data/ora comeidentificativo del volume. La registrazione data/ora viene utilizzata per eseguire la traccia di ciascunvolume fino a quando ne viene eseguita la lettura. Se il volume non è inizializzato, la registrazionedata/ora viene utilizzata come identificativo fino a quando il volume non viene inizializzato con unnome fornito dall'utente.

Nota: il comando ADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica) viene applicato a:v Librerie di supporti ottici collegati direttamentev Unità CD e DVDv Unità ottiche virtuali

Copia dei dati del volume otticoI file ottici possono essere copiati da uno o più volumi o indirizzari in altri volumi o indirizzari.

Per copiare i file ottici in uno o tutti gli indirizzari in un volume in un altro volume o indirizzario,selezionare Copia nella colonna Opz nel pannello Gestione dei volumi ottici accanto al volume conl'indirizzario che si desidera venga copiato.

Questo comando non è consentito per le unità ottiche collegate via LAN. Se si tenta di utilizzare un'unitàottica collegata via LAN, viene emesso un messaggio di errore.

Nel pannello viene visualizzato il nome del volume. È necessario specificare il nome dell'indirizzario dacui eseguire la copia e il volume di ricezione della copia.

Nota: è necessario inizializzare il volume prima della copia.Se si sta copiando un volume intero, specificare un volume non utilizzato per ricevere i file copiati peressere certi che sia disponibile spazio sufficiente.

Questo comando non elimina automaticamente i file. Quindi, se si utilizza questo comando per eseguirecopie aggiuntive, è necessario eliminare i file dal volume di destinazione che sono stati eliminati dalvolume di origine.

Quando la richiesta di copia è completata, viene aggiunto un messaggio alla registrazione lavori in cuisono indicati il numero di file che sono stati copiati correttamente e il numero di file che non sono stati

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copiati. Per ogni file che non viene copiato, viene aggiunto un messaggio contenente il nome filecompleto alla registrazione lavori. Per ogni indirizzario elaborato, viene aggiunto un messaggio allaregistrazione lavori in cui è indicato il numero di file che sono stati copiati correttamente e il numero difile che non sono stati copiati.

Parametro SLTFILE (Selezione dei file da copiare)

Il parametro SLTFILE (Selezione dei file da copiare) indica il modo in cui i file devono essere selezionatiper la copia. È possibile selezionare se sostituire i file già esistenti nel volume in cui si sta eseguendo lacopia. Il valore *CHANGED specifica che un file viene copiato se non esiste nel volume di destinazione ose il file è più recente rispetto a quello sul volume di destinazione. Il valore *NEW specifica che vengonocopiati solo i file che non esistono già nel campo relativo all'identificativo del volume di destinazione. Ilvalore *ALL specifica che vengono copiati tutti i file, anche se esistono con la stessa data di creazione.

Parametro COPYTYPE (Opzione di copia)

Il parametro COPYTYPE (Opzione di copia) indica quali risorse sono utilizzate per eseguire l'operazionedi copia. Il valore *IOP specifica che l'operazione di copia avrà risultati migliori ma rallenterà le altrerichieste alla libreria dei supporti ottici. Il valore *SYSTEM specifica che la richiesta di copia condivideràle risorse della libreria dei supporti ottici con altre richieste, ma per la richiesta di copia occorrerà piùtempo.

Parametro FROMTIME (Data e ora inizio)

Il parametro FROMTIME (Data e ora inizio) è facoltativo e può essere utilizzato per limitareulteriormente il numero di file che vengono copiati. Vengono selezionati per essere copiati i file dalvolume di origine la cui data e ora di creazione o modifica sono successive o uguali alla data e oraimmesse in questo parametro.

Esempio: copia dei dati del volume ottico

Per eseguire una copia completa di VOLA su VOLB, utilizzare il comando seguente:CPYOPT FROMVOL(VOLA) FROMDIR('/') TOVOL(VOLB) TODIR(*FROMDIR) SLTFILE(*CHANGED)CPYSUBDIR(*YES) CRTDIR(*YES) ALWCPYOPP(*NO) COPYTYPE(*IOP)

Il comando CPYOPT (Copia supporti ottici) si applica a quanto riportato di seguito:v Volumi nelle librerie dei supporti ottici collegate direttamentev Volumi in unità CD-ROM o DVDv Volumi in unità ottiche virtuali

Modifica degli attributi del volume otticoÈ possibile modificare gli attributi del volume ottico con il comando CHGOPTVOL (Modifica volumeottico).

È anche possibile modificare gli attributi di un volume immettendo il valore 2 (Modifica) nella colonnaOpz (Opzione) del pannello Gestione volumi ottici.

Con questo comando, è possibile modificare gli attributi riportati di seguito:v Percentuale soglia volume totale per i volumi nelle librerie di supporti collegate direttamentev Elenco autorizzazioni utilizzato per proteggere il volume

Nota: se il volume si trova in un'unità autonoma (unità CD-ROM o DVD), l'elenco autorizzazioniprotegge il volume per l'intervallo di tempo durante il quale il supporto si trova nell'unità. Espellendoil supporto dall'unità ed inserendolo nuovamente immediatamente, l'elenco autorizzazioni vieneripristinato sul valore predefinito QOPTSEC. Il sistema non conserva l'elenco autorizzazioni per i

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volumi rimossi da un'unità ottica autonoma. Per i volumi in un'unità libreria dei supporti ottici (MLD),è possibile conservare l'elenco autorizzazioni solo quando il supporto viene rimosso specificandoVOLOPT(*KEEP) nel comando RMVOPTCTG (Rimozione cartuccia ottica). L'elenco autorizzazioni nonviene scritto sul disco ottico ma conservato internamente sul sistema.

v Descrizione del volume per i volumi DVD-RAM ed i volumi nelle librerie di supporti collegatedirettamente

Visualizzazione e stampa degli attributi del volume otticoQuesti argomenti forniscono le informazioni sulla visualizzazione e stampa degli attributi di un volume.

Attributi del volume ottico

Figura 18. Visualizzazione attributi del volume ottico (finestra 1)

Figura 19. Visualizzazione attributi del volume ottico (finestra 2)

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Non è possibile modificare le informazioni relative a tali pannelli.

Un terzo pannello è possibile se il tipo di volume ottico è *BACKUP. Se il pannello indica Seguenell'angolo inferiore destro, premere il tasto Pagina giù per visualizzare il terzo pannello.

Nota: questo pannello mostra le informazioni univoche per i volumi ottici di backup.

Premere F14 per visualizzare il pannello Attributi volume aggiuntivo.

Stampa degli attributi del volume ottico

È possibile stampare gli attributi del volume digitando 6 (Stampa) nella colonna Opz accanto ad unvolume elencato nel pannello Gestione dei volumi ottici.

L'emissione è scritta in un file di spool, presente nella coda di emissione per il lavoro.

Il comando DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici) si applica a quanto riportato di seguito:v Volumi in unità su supporto ottico CD-ROM o DVDv Volumi nelle librerie dei supporti ottici collegate direttamentev Volumi in unità ottiche virtualiv Volumi nelle librerie dei supporti ottici collegate via LAN

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Duplicazione dei volumi otticiUn metodo efficace per creare un backup di un volume ottico è l'utilizzo del comando DUPOPT(Duplicazione unità ottica). Tale comando esegue una copia dei settori per creare un volume identicoall'origine eccetto l'identificativo del volume e la data e ora di creazione.

È possibile immettere le informazioni per i campi seguenti nel pannello Duplicazione unità ottica:v Identificativo volume di originev Identificativo volume di destinazionev Identificativo volumev Annullamento

Il supporto di destinazione deve essere grande almeno quanto il supporto di origine quando il supporto èstato duplicato.

Se il supporto di origine è formattato con *UDF, il comando DUPOPT tenta di rendere disponibile piùspazio sul supporto di destinazione quando questo è più grande dell'origine. La dimensione utilizzabiledel supporto di destinazione dopo la duplicazione è la più piccola di:v La dimensione utilizzabile del supporto di destinazione.v Due volte la dimensione del supporto di origine.v Due volte la dimensione del supporto di origine in cui il volume di origine è stato inizialmente

formattato.

Ad esempio, quando un supporto da 1 GB viene duplicato in un supporto da 2 GB, la dimensioneutilizzabile del supporto di destinazione dopo la duplicazione è 2 GB. Quando un supporto da 1 GBviene duplicato in un supporto da 2 GB e il supporto da 2 GB viene duplicato in un supporto da 4 GB, ladimensione utilizzabile del supporto di destinazione finale dopo la duplicazione è 2 GB.

Visualizzazione delle informazioni relative a indirizzari e filePer visualizzare le informazioni relative a indirizzari e file mediante i pannelli del supporto ottico, sonodisponibili due comandi: il comando WRKLNK (Gestione collegamenti oggetto) e il comandoWRKOPTDIR (Gestione indirizzari ottici).

WRKLNK

Il comando WRKLNK funziona con gli indirizzari e i file. Questo comando fornisce una vista gerarchicasimile al PC di indirizzari e file sul volume. Sia gli indirizzari che i file ad un determinato livello nellagerarchia del percorso sono visualizzati nel pannello Gestione collegamenti oggetto. Il sistema mostra gliindirizzari come tipo DIR e i file come tipo DSTMF.

Il comando WRKLNK si applica alle seguenti condizioni:v Volumi in unità CD-ROM o DVDv Volumi in unità librerie dei supporti ottici collegate direttamentev Volumi in unità ottiche virtuali

WRKOPTDIR

Il comando WRKOPTDIR funziona solo con gli indirizzari. È possibile visualizzare tutti gli indirizzari e isottoindirizzari oppure visualizzare solo alcuni livelli. Questo comando richiede la creazione di un indicedi indirizzario ottico se non è stato creato durante l'aggiunta di una cartuccia ottica. Il comandoWRKOPTF (Gestione file ottici) funziona con i file ottici.

Il comando WRKOPTDIR e il comando WRKOPTF si applicano alle seguenti condizioni:v Volumi in unità librerie dei supporti ottici collegate direttamente

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v Volumi CD-ROM in unità CD-ROM o DVDv Volumi in unità librerie dei supporti ottici collegate via LANv Volumi WORM e ERASE in unità ottiche virtuali

Nota: i volumi creati in UDF (Universal Disk Format) non supportano i comandi WRKOPTDIR eWRKOPTF.

Rimozione ed eliminazione dei volumi otticiÈ possibile rimuovere i volumi ottici da una cartuccia del disco ottico e, quindi, eliminare i volumirimossi dal database dell'indice ottico.

Per rimuovere un volume, selezionare (Elimina) nella colonna Opz (Opzione) accanto al volume che sidesidera rimuovere nel pannello Gestione volumi ottici.

È possibile, quindi, rimuovere un volume ottico eliminando fisicamente la cartuccia del disco ottico dalserver dei dati della libreria ottica. Viene visualizzato il pannello Rimozione cartuccia ottica in cui vienerichiesto di immettere le informazioni supplementari.

Immettere le informazioni nei campi seguenti:v Identificativo volumev Opzione descrizione volumev Ubicazione cartuccia rimossa

Nota: se è specificata l'opzione *KEEP, il record viene conservato quando viene rimosso il volume.v Ubicazione del supporto: alcuni modelli 399F supportano la rimozione del supporto per il contenitore

di massa. È possibile specificare *MAGAZINE per utilizzare tale funzione, se disponibile per l'unità. Ilcontenitore può essere rimosso specificando VOL(*MAGAZINE) su questo comando.

Poiché esistono due volumi su ogni disco ottico, le opzioni selezionate nel pannello Rimozione cartucciaottica si applicano ad entrambi i volumi.

Il comando RMVOPTCTG (Rimozione cartuccia ottica) si applica a:v Volumi nelle librerie di supporti ottici collegate direttamentev Volumi nelle unità CD-ROM e DVDv Volumi nelle unità ottiche virtualiv Unità di supporto RMS

Eliminazione dei volumi rimossi dal database dell'indice ottico

Se è stato rimosso (*REMOVED) il volume ma sono state salvate le informazioni descrittive del volume, èpossibile eliminare successivamente tali informazioni selezionando l'opzione 9 di eliminazione. L'opzionedi eliminazione può anche essere utilizzata se un volume è stato contrassegnato come presente inun'unità fuori linea. L'opzione di eliminazione rimuove un volume singolo e non entrambi i volumi diuna cartuccia ottica.

L'opzione di eliminazione si applica a quanto riportato di seguito:v Volumi rimossi dalle librerie dei supporti otticiv Volumi nelle librerie dei supporti ottici fuori lineav Volumi nelle unità LAN ottiche fuori linea

Controllo del volume otticoÈ possibile utilizzare il comando CHKOPTVOL (Controllo volume ottico) per convalidare l'integrità diindirizzari e file su un volume.

Soluzioni di memoria 103

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È possibile utilizzare il comando CHKOPTVOL per verificare che sia possibile leggere tutti i file. Ilcomando visualizza un elenco degli eventuali file danneggiati. Inoltre, in base al valore del parametroOUTPUT, il comando è in grado di visualizzare un conteggio dei file danneggiati e non danneggiati.

Nel pannello Controllo volume ottico, immettere le informazioni per i campi riportati di seguito:v Identificativo volumev Unità ottica: richiesta solo se il parametro dell'identificativo del volume è *MOUNTED

Nota: il comando CHKOPTVOL è valido per i seguenti volumi:v Volumi nelle librerie di supporti ottici collegate direttamentev Volumi nelle unità CD-ROM e DVDv Volumi nelle unità ottiche virtuali

Modifica dei parametri dell'ambiente otticoÈ possibile utilizzare il comando CHGOPTA (Modifica attributi ottici) per modificare parametri diconfigurazione ottici specifici che influiscono su tutti i lavori che utilizzano il file system ottico.

È possibile impostare i seguenti parametri in base alla propria configurazione.

Copia attributiQuesto parametro specifica se copiare gli attributi del file di origine durante la copia o lospostamento dei file tra i file system QDLS e QOPT mediante le API Copia HFS o Spostamentofile di flusso. Questo parametro viene ignorato durante la copia o lo spostamento dei fileall'interno del file system ottico e non è valido per le librerie ottiche collegate alla LAN. Questovalore deve essere impostato su *NO quando le applicazioni non richiedono che gli attributi delfile vengano conservati durante la copia tra i file system QOPT e QDLS. L'utilizzo di questaopzione migliora le prestazioni delle operazioni di spostamento e copia e riduce i requisiti dimemoria ottica durante la scrittura su disco ottico.

Attributo file congelatoQuesto parametro indica se il supporto per il file ottico congelato è abilitato o disabilitato per ilfile system QOPT. Quando il supporto per il file ottico congelato è disabilitato, è responsabilitàdell'utente verificare che vengano seguite le procedure di ripristino corrette in caso di condizionedi errore del file.

Consentire caratteri varianteQuesto parametro indica se è possibile specificare caratteri variante per i nomi percorso durantel'accesso ai file o ai volumi ottici in formato UDF (Universal Disk Format) mediante le interfacceHFS (hierarchical file system). Il parametro non ha effetto sull'accesso ai volumi ottici formattatiin HPOFS (High Performance Optical File System) o ISO 9660. Inoltre, non ha alcun effetto sulleinterfacce IFS (integrated file system) per tutti i formati dei supporti ottici.

Supporto formati supporto estesoQuesto parametro indica quale formato utilizzare quando il supporto viene aggiunto ad un'unitàottica. Alcuni supporti dispongono di un formato supporto esteso e principale. Ad esempio, undisco UDF-Bridge ha ISO 9660 come formato di base e UDF come formato esteso. Un altroformato supportato è quello delle strutture dei nomi alternativi Rock Ridge. Con questoparametro, è possibile scegliere il formato da utilizzare quando il supporto viene aggiunto adun'unità.

Concetti correlati:“Ripristino dei file ottici congelati” a pagina 131Un file ottico congelato è un file ottico che non può essere chiuso normalmente.

Impostazione della protezione da scritturaLa funzione di protezione da scrittura impedisce la scrittura su disco. Una finestra di protezione dascrittura mostra quando tale protezione è attiva o disattiva.

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Per utilizzare la funzione di protezione da scrittura, effettuare le seguenti operazioni:1. Individuare l'interruttore di protezione da scrittura posizionato sulla cartuccia.2. Impostare il disco su lettura/scrittura o solo lettura.

v Per impostare il disco su lettura/scrittura, spostare l'interruttore di protezione da scrittura nellaposizione di disattivazione. La finestra relativa alla protezione da scrittura viene chiusa ed èpossibile scrivere i dati sul disco.

v Per impostare il disco sulla sola lettura, spostare l'interruttore di protezione da scrittura nellaposizione di attivazione. La finestra relativa alla protezione da scrittura viene visualizzata e non èpossibile scrivere i dati sul disco.

Per ciascun volume (lato) sulla cartuccia, esiste un interruttore di protezione da scrittura separato.Attività correlate:“Etichettatura di una cartuccia ottica con un volume inizializzato” a pagina 90Per etichettare una cartuccia che dispone di almeno un volume inizializzato su di essa, effettuare leoperazioni riportate di seguito. Le opzioni sono selezionate dal pannello Gestione volumi ottici.

Creazione di un CD-ROM masterI collegamenti forniti servono come riferimento per le istruzioni relative alle operazioni da eseguire primadella creazione del CD.

Consultare la pagina Web relativa alla memoria ottica o Creazione di un supporto reale da un'immaginevirtuale per le istruzioni sulle operazioni da eseguire prima della creazione del CD.Attività correlate:“Creazione di un supporto reale da un'immagine virtuale” a pagina 171Utilizzare queste istruzioni per copiare un'immagine virtuale su un disco ottico.Informazioni correlate:

Optical Storage

Backup del volume otticoUtilizzare le informazioni fornite per definire la strategia di backup, conoscere le opzioni del backup eapprendere i comandi relativi.

Definizione della strategia di backupNon esiste una strategia di backup perfetta che soddisfa ogni esigenza. Quindi, è importante definire irequisiti del backup prima di decidere la strategia di backup. Utilizzare le domande in questo argomentoper determinare i requisiti del backup.v Sono necessari i backup?

– È possibile ricreare facilmente le informazioni?– Se non si dispone di backup, in che modo risulta interessata l'attività aziendale?– È richiesto ufficialmente di disporre di backup?

v Con quale frequenza è necessario eseguire i backup?– Giornaliera– Settimanale– Mensile– Solo quando un volume è pieno

v In che modo sono eseguiti i backup?– Backup incrementale– Backup parziali o selettivi– Backup completi

Soluzioni di memoria 105

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v Quando il sistema deve eseguire i backup?– Durante il primo, il secondo o il terzo turno– Durante il fine settimana– Saranno presenti altre contese per le unità ottiche?

v Il volume di destinazione conterrà i backup per uno o più volumi?v Per quanto tempo è necessario conservare le informazioni di origine dopo il completamento dei

backup?v Quale tipo di disponibilità è necessaria per i volumi?

– Nella libreria di supporti ottici– All'esterno della libreria di supporti ottici, ma in sede– All'esterno della libreria di supporti ottici, ma non in sede

Questo non rappresenta un elenco completo di elementi da considerare quando si decide una strategia dibackup, quanto piuttosto una base di partenza.

Utilizzo del comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica)Il comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica) può essere utilizzato per creare un volume otticoduplicato.

Il volume duplicato creato è identico al volume originale eccetto per l'identificativo del volume e l'ora dicreazione.

Le prestazioni migliorano in modo significativo quando si utilizza il comando DUPOPT invece diCPYOPT per eseguire il backup di un intero volume dall'inizio. Di seguito sono riportati i requisiti delcomando DUPOPT:v Sono richieste due unità ottiche. Una delle unità può essere un'unità virtuale.v I volumi di origine e di destinazione devono disporre della stessa dimensione di settore.v I volumi di origine e di destinazione non possono trovarsi su lati opposti della stessa cartuccia.v I tipi di unità di origine e di destinazione devono essere dello stesso tipo (ad esempio, libreria ottica e

libreria ottica o unità ottica autonoma e unità ottica autonoma).v Se il tipo di supporto di origine è *WORM, il tipo di supporto di destinazione può essere *WORM o

*ERASE.v Se il tipo di supporto di origine è *ERASE, il tipo di supporto di destinazione deve essere *ERASE.v Se il tipo di supporto di origine è *DVD-RAM, il tipo di supporto di destinazione deve essere

*DVD-RAM.v Se il tipo di supporto di destinazione è *WORM, non deve essere inizializzato.v Se il tipo di supporto di destinazione è *ERASE, tutti i dati attualmente presenti sul volume di

destinazione andranno persi.v Quando il comando DUPOPT comincia l'operazione, il sistema non interromperà il processo. Il sistema

non pianificherà alcun altro lavoro nelle unità fino al completamento del comando.v Se il volume di origine per il comando DUPOPT è un catalogo immagini, il supporto di destinazione

può essere registrabile. I tipi di supporti registrabili sono CD-R, CD-RW, DVD-R, DVD+R, DVD-RW eDVD+RW.

Utilizzare il comando DUPOPT quando si desidera copiare l'intero volume o per backup incrementali delvolume di origine. Per un backup intero, attendere che il volume di origine sia pieno prima di utilizzareil comando DUPOPT.

Il comando DUPOPT esegue sempre una copia completa del volume di origine. Tuttavia, è possibileutilizzarlo per creare backup incrementali dei volumi ottici nel modo seguente:

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1. Determinare la frequenza con cui si desidera eseguire i backup dell'origine e quanti backup sidesidera conservare.

2. Utilizzare il comando DUPOPT per duplicare il supporto di origine in un supporto di destinazioneche dispone di un tipo di supporto *ERASE. In tal modo verrà fornita una copia esatta del supportodi origine.

3. Continuare a creare i duplicati del volume di origine con la frequenza desiderata fino al riempimentodel volume di origine.

4. Quando il supporto di origine è pieno e si dispone di una copia finale corretta, è possibile riutilizzaretutti i supporti di destinazione precedenti per i backup di altri supporti di origine.

5. Se il tipo di supporto di origine è *WORM, prima del backup finale, determinare se il tipo disupporto di destinazione finale deve essere un tipo di supporto *WORM o *ERASE.

Questo comando costituisce un esempio di duplicazione di un volume ottico virtuale su un volume otticoregistrabile. Il volume ottico VIRTVOL è duplicato nel volume DVDRW. Il volume nell'unità OPT02 saràscaricato dopo il completamento del processo di duplicazione e disporrà di un identificativo del volumeVIRTVOLDUPOPT FROMVOL(VIRTVOL) TOVOL(DVDRW) NEWVOL(*FROMVOL)CLEAR(*YES) TODEV(OPT02) TOENDOPT(*UNLOAD)

Attenzione: se il comando DUPOPT non viene completato correttamente o termina per qualsiasi motivodurante l'elaborazione, il backup non sarà corretto. Inoltre, se il tipo di supporto di destinazione è*WORM, il volume di destinazione potrebbe non essere più utilizzabile.Attività correlate:“Creazione di un supporto reale da un'immagine virtuale” a pagina 171Utilizzare queste istruzioni per copiare un'immagine virtuale su un disco ottico.

Miglioramenti:

Sono stati apportati alcuni miglioramenti dall'introduzione del comando DUPOPT.v Il comando DUPOPT non richiede più che i volumi di origine e di destinazione si trovino nella stessa

libreria ottica.v Per il supporto di destinazione con il formato *HPOFS, la capacità del supporto di destinazione non

deve più essere identica alla capacità del supporto di origine. Ora può essere uguale o superiore aquella del supporto di origine.

v Per il supporto *WORM il tipo di supporto di destinazione non deve più essere *WORM. È possibileutilizzare il supporto *WORM o *ERASE.

v Ripristino dagli errori unità migliorato.v Prestazioni migliorate.v L'aggiunta del supporto unità incrociato (da libreria a libreria, da autonomo ad autonomo).v L'aggiunta del supporto di scaricamento per le unità autonome.v Quando si duplica un volume in un'unità virtuale o autonoma, è possibile creare una copia esatta con

lo stesso identificativo del volume dell'origine.

Nell'esempio seguente, il sistema duplica il volume nell'unità ottica OPT01 nel volume nell'unità otticaOPT02. Dopo il completamento, l'identificativo del volume di destinazione sarà MYBACKUP e il sistemascarica il supporto dall'unità.

Nota: il sistema supporta solo l'opzione di scaricamento per le unità autonome.> DUPOPT FROMVOL(*MOUNTED) TOVOL(*MOUNTED) NEWVOL(MYBACKUP)

FROMDEV(OPT01) TODEV(OPT02) FROMENDOPT(*LEAVE) TOENDOPT(*UNLOAD)

Soluzioni di memoria 107

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Comando CPYOPT (Copia supporti ottici)Utilizzare il comando CPYOPT (Copia supporti ottici) per copiare i file ottici e gli indirizzari da unvolume ottico all'altro.

È possibile utilizzare il comando CPYOPT per copiare uno qualsiasi degli elementi seguenti:v Tutti i file e gli indirizzari per un intero volumev Tutti i file e i sottoindirizzari per un indirizzariov Tutti i file per un indirizzariov Un singolo file

I due tipi di volumi ottici sono *PRIMARY e *BACKUP. *PRIMARY è il tipo di volume normale, in cui leapplicazioni utente possono scrivere. *BACKUP è un tipo di volume speciale, in cui solo speciali comandiottici possono scrivere. È possibile utilizzare il comando CPYOPT per copiare i file tra i seguenti tipi divolume:

Dal volume Al volume

*PRIMARY *PRIMARY

*PRIMARY *BACKUP

*BACKUP *PRIMARY

Concetti correlati:“Considerazioni sulle prestazioni per la copia e la duplicazione dei volumi ottici” a pagina 122Esistono varie considerazioni sulle prestazioni che è necessario conoscere quando si copiano e siduplicano i volumi ottici.

Parametri chiave del comando CPYOPT (Copia supporti ottici):

È necessario specificare alcuni parametri per la selezione dei file che si desidera copiare.

I parametri includono:v SLTFILE (Selezione dei file da copiare)v CPYSUBDIR (Copia sottoindirizzari)v FROMTIME (Data e ora inizio)

È possibile utilizzare CPYOPT per eseguire un backup dei volumi ottici, tuttavia è un metodosconsigliato. Tenere presente che CPYOPT funziona su una base di file; quindi, se si sta copiando unnumero elevato di file, il completamento della richiesta CPYOPT può impiegare delle ore. Le opzionispecificate possono anche influire sulla durata dell'esecuzione della richiesta di copia. Riesaminare gliesempi riportati di seguito per un confronto delle opzioni e del modo in cui influiscono sulla richiesta dicopia.

È possibile utilizzare il parametro SLTFILE (Selezione dei file da copiare) per selezionare quali file sidesidera copiare. Sono disponibili le opzioni seguenti:v *CHANGED è l'opzione predefinita. Il sistema determina se il file di origine già esiste nel volume di

destinazione. In caso affermativo, il sistema copia il file di origine solo se esso è stato modificatodall'esecuzione dell'ultima operazione di copia. Due serie di date e orari determinano se un file è statomodificato: la data e l'ora dell'ultima modifica del file o la data e l'ora dell'ultima modifica degliattributi del file. Se si specifica DATA(*FILATR) nel comando DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici),è possibile visualizzare tali date e orari.

v *ALL indica che il sistema copia tutti i file nel volume di origine. Il sistema sostituisce ogni file chepotrebbe già esistere nel supporto di destinazione con una nuova copia dal volume di origine.

v *NEW indica che il sistema copia solo i file che non sono attualmente presenti sul volume didestinazione.

108 IBM i: Soluzioni di memoria

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Se il volume di destinazione già contiene i file, scegliendo l'opzione *CHANGED o *NEW, l'esecuzionedella richiesta CPYOPT potrebbe richiedere più tempo. Ciò accade in quanto il sistema deve creare unelenco di file per entrambi i volumi di origine e di destinazione e, quindi, confrontarli. Il temponecessario per tale operazione risulta eccessivo quando i volumi contengono migliaia di file.

È anche possibile utilizzare il parametro CPYSUBDIR (Copia sottoindirizzari) per indicare se elaborare ifile nei sottoindirizzari del percorso di origine specificato. Le opzioni sono le seguenti:v *NO indica che solo i file nel percorso di origine specificato sono adatti per essere copiati. Questa è

l'opzione predefinita.v *YES indica che i file in tutti i sottoindirizzari del percorso di origine specificato sono adatti per essere

copiati. Il sistema crea i sottoindirizzari nel volume di destinazione nel caso in cui non esistano. Isottoindirizzari appena creati hanno lo stesso nome che avevano nel volume di origine, anche se ilnome dell'indirizzario principale può essere diverso. Un sistema esegue una verifica primadell'operazione di copia per verificare che qualsiasi nuovo nome percorso risultante non superi lalunghezza massima del nome percorso. Il sistema impedisce la copia dei sottoindirizzari di unindirizzario in un sottoindirizzario di tale indirizzario sullo stesso volume.

Il sistema utilizza il parametro FROMTIME per determinare se un file è adatto per la copia in base alladata di creazione o di modifica. Tutti i che sono stati creati, modificati o i cui attributi sono statimodificati alla data e ora di inizio o successivamente, sono adatti alla copia. È possibile determinarel'ultima creazione o modifica di un file specificando DATA(*FILATR) nel comando DSPOPT(Visualizzazione supporti ottici). I valori predefiniti *BEGIN per la data di inizio e *AVAIL per l'ora diinizio, indicano che tutti i file soddisfano il requisito per la data e ora di inizio. La specifica della data eora di inizio identifica solo i file creati o modificati a partire da tale data e ora come idonei per la copia. Èpossibile utilizzare questo parametro per limitare in modo significativo il numero di file che richiedonol'elaborazione mediante CPYOPT. Ciò fa diminuire il tempo richiesto per elaborare i file. È possibile unirequesto parametro e il parametro SLTFILE per limitare il numero di file da verificare prima della copia. Èpossibile selezionare solo i file *CHANGED o *NEW dopo un valore data e ora specificato.

Di seguito è riportato un esempio che illustra come copiare tutti i file dal volume di origine VOL001 adun volume che attualmente non contiene alcun file o indirizzario. Il sistema elabora tutti i sottoindirizzaridel volume di origine, crea i sottoindirizzari nel volume di destinazione e copia tutti i file.

Copiare tutti i file dal volume di origine dall'ultima richiesta di copia:CPYOPT FROMVOL(VOL001) FROMPATH(/) TOVOL(CPYVOL001) +SLTFILE(*ALL) CPYSUBDIR(*YES) CRTDIR(*YES)

Per questo esempio esistono opzioni che possono richiedere tempi diversi.v La prima opzione è quella di emettere la stessa richiesta dei primi esempi, ma con un volume di

destinazione diverso. Il sistema copia tutti i file e gli indirizzari nel nuovo volume di destinazione.v La seconda opzione è quella di utilizzare l'opzione *CHANGED nel parametro SLTFILE.

CPYOPT FROMVOL(VOL001) FROMPATH(/) TOVOL(CPYVOL001) +SLTFILE(*CHANGED) CPYSUBDIR(*YES) CRTDIR(*YES)

Nota: in base alla quantità di file attualmente presenti nel supporto di origine e di destinazione, questarichiesta potrebbe richiedere molto tempo per l'elaborazione. Innanzitutto, è necessario ottenere unelenco di tutti i file nel supporto di origine e in quello di destinazione. Confrontare, quindi, i file perdeterminare se qualche file è stato modificato dall'ultima richiesta CPYOPT. Eseguita tale operazione, ilsistema copia solo i file che sono stati modificati.

v La terza opzione è quella di utilizzare l'opzione *NEW nel parametro SLTFILE, purché non sia statomodificato alcun file esistente ma aggiunto al volume di origine.CPYOPT FROMVOL(VOL001) FROMPATH(/) TOVOL(CPYVOL001) +SLTFILE(*NEW) CPYSUBDIR(*YES) CRTDIR(*YES)

Soluzioni di memoria 109

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Nota: è necessario prima creare un elenco di tutti i file che si trovano su entrambi i volumi di origine edi destinazione e, quindi, confrontare i file prima di copiare qualsiasi file nuovo.

v La quarta opzione è quella di utilizzare una delle opzioni SLTFILE unitamente alla specifica della datae ora di inizio.CPYOPT FROMVOL(VOL001) FROMPATH(/) TOVOL(CPYVOL001) +SLTFILE(*CHANGED) CPYSUBDIR(*YES) CRTDIR(*YES) FROMTIME('04/01/99' '00:00:00')

Specificando l'ora di inizio, il sistema copia solo i file creati o modificati dopo il 1 Aprile 1999 nelvolume di destinazione.

Utilizzo del comando CPYOPT (Copia supporti ottici) per eseguire il backup di un volume:

È possibile utilizzare il comando CPYOPT (Copia supporti ottici) per creare una copia completa oparziale del volume.

Di seguito viene descritta l'elaborazione speciale del comando CPYOPT quando la destinazione è unvolume *PRIMARY o *BACKUP. Fare riferimento al seguente elenco per decidere il migliore utilizzo delcomando.v Eseguire una copia completa o parziale. È possibile copiare un file, un indirizzario, un indirizzario con

tutti i relativi sottoindirizzari o un volume intero.v Eseguire una copia incrementale. È possibile copiare solo quanto è stato modificato dalla precedente

richiesta CPYOPT.v Eseguire una copia specificando una data di inizio per la selezione dei file. È possibile copiare solo i

file creati o modificati nella o dopo la data specificata.v Replicare la struttura gerarchica del volume di origine sul volume di destinazione.

Requisiti CPYOPT per il tipo di volume *PRIMARY

Quando il volume di destinazione è di tipo *PRIMARY, il comando CPYOPT ha i seguenti requisitiunivoci:v Il volume di origine può essere di tipo *PRIMARY o *BACKUP.v Poiché il volume di destinazione è *PRIMARY, tutte le richieste API e la maggior parte dei comandi

ottici e dei programmi di utilità possono accedere al volume.v Poiché i programmi di utilità e i programmi dell'utente possono aggiornare il volume, è necessario

determinare in che modo proteggere gli indirizzari e i file dalla cancellazione o dalla modifica nonautorizzate.

v Il volume di destinazione può contenere le informazioni per uno o più volumi *PRIMARY ottici. Unmodo semplice per gestire più volumi su un singolo volume di destinazione è disporre di un nuovoindirizzario di primo livello. Il nome di tale indirizzario può essere il nome del volume principale diorigine.

v È necessario tenere traccia di quando è stato eseguito l'ultimo backup di un volume o di unindirizzario. Utilizzare il comando CPYOPT per fare in modo che questa operazione venga eseguitaautomaticamente.

v Non è necessario che la struttura gerarchica sul volume di destinazione sia identica a quella delvolume ottico.

v L'ora e la data di creazione e di modifica del file sul volume di destinazione saranno diverse da quelledei file sul volume ottico principale. L'ora e la data di creazione del file sul volume di destinazione è ladata in cui il file è stato scritto.

v È possibile utilizzare gli indirizzari e i file direttamente sul volume di destinazione. Non è necessariocopiare le applicazioni nuovamente su un volume ottico.

v È possibile richiedere che il sistema copi solo i nuovi file sul volume di origine nel volume didestinazione. Ciò potrebbe essere utile se i file presenti sul volume di origine non vengono maimodificati, ma ne vengono creati solo di nuovi.

110 IBM i: Soluzioni di memoria

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Requisiti di CPYOPT (Copia supporti ottici) per il tipo di volume *BACKUP: Quando il volume didestinazione è di tipo *BACKUP, il comando CPYOPT ha i seguenti requisiti univoci:v Il volume di origine deve essere di tipo *PRIMARY.v Solo i comandi CPYOPT e CVTOPTBKU (Conversione backup ottico) possono scrivere sul volume di

backup di destinazione. Le API, i programmi di utilità e i programmi dell'utente non possono scriveresu un volume di backup ottico.

v Un volume di backup ottico può contenere le informazioni solo per un volume ottico principale. Ciòimpedisce a due volumi principali di condividere lo stesso volume di backup ottico.

v Non è possibile cancellare gli indirizzari o i file da un volume di backup ottico. Ciò garantiscel'integrità dei dati del volume di backup ottico.

v Il sistema conserva l'ora e la data di creazione e di modifica del file per il volume principale sulvolume di backup ottico.

v Un'applicazione utente non può utilizzare direttamente un file o un indirizzario su un volume dibackup. Innanzitutto, è necessario copiare il file o l'indirizzario in un volume ottico principaleutilizzando il comando CPYOPT.

v Se il volume ottico principale è danneggiato o perso, è possibile convertire il volume di backup otticoin un volume ottico principale. È possibile eseguire questa operazione utilizzando il comandoCVTOPTBKU.

v Per conservare le informazioni di controllo sullo stato delle richieste dei backup, i volumi di backupottici richiedono un utilizzo aggiuntivo del supporto. A causa di ciò, un volume principale utilizzato al100% potrebbe non adattarsi a un volume di backup ottico.

v Il sistema inizializza sempre i volumi di backup con una soglia volume del 99%.

Suggerimenti su quale tipo di volume utilizzare con il comando CPYOPT: Di seguito vengono elencati glielementi che è possibile utilizzare per determinare se utilizzare un volume di destinazione di tipo*PRIMARY o *BACKUP.v In generale, l'utilizzo del volume di tipo *PRIMARY con il comando CPYOPT consente una maggiore

flessibilità, ma richiede una maggiore gestione dei volumi di backup.v Il comando CPYOPT per un volume di tipo *BACKUP fornisce una maggiore gestione e sicurezza per i

volumi di backup ottici, ma è meno flessibile.v Utilizzare il comando CPYOPT e specificare un volume di tipo *PRIMARY se si desidera copiare i dati

da diversi volumi su un singolo volume.v Utilizzare il comando CPYOPT e specificare un volume di tipo *BACKUP se si desidera una migliore

sicurezza per i volumi di backup. Il sistema non può scrivere su volumi con il tipo *BACKUP concomandi ottici o programmi utente normali.

v Utilizzare il comando CPYOPT e specificare un volume di tipo *BACKUP per salvare le informazioni,come ad esempio quando il sistema copia gli indirizzari e i volumi e lo stato di riuscita di tali copie.

v Il vantaggio maggiore nell'utilizzare il comando CPYOPT per un volume di tipo *BACKUP è che ilsistema memorizza le informazioni di controllo dei backup relative al volume di backup. Questeinformazioni includono la relazione tra i file sul volume di backup e i file sul volume principale.Queste informazioni possono essere utili nel caso sia necessario ripristinare dal volume di backup i datidi origine persi.

v Utilizzare il comando CPYOPT e specificare un volume di tipo *BACKUP se si desidera che le date delfile di origine e di destinazione (creazione e modifica) siano uguali.

v Uno svantaggio nell'utilizzo del comando CPYOPT su un volume di tipo *BACKUP è che il sistemautilizza uno spazio aggiuntivo sul volume di backup per memorizzare le informazioni di controllo. Laquantità utilizzata è circa tre volte la dimensione del settore per ciascun indirizzario. Quindi, se ilcomando copia 100 indirizzari da un volume principale su un volume di backup in cui la dimensionedel settore sul volume di backup è di 2 KB, il volume di backup utilizza ulteriori 600 KB di spazio. Inquesto esempio, vengono utilizzati 600 KB di spazio ogni volta che il comando viene eseguito.

Soluzioni di memoria 111

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Tipo di volume *BACKUP:

Questa sezione presenta il tipo di volume *BACKUP e il processo univoco del backup associato a unvolume *BACKUP.

Tenere presente che l'utilizzo del comando CPYOPT (Copia supporti ottici) su un volume *BACKUP nonrappresenta più il modo consigliato per eseguire il backup dei volumi a causa del tempo richiesto. Ilcomando DUPOPT (Duplicazione unità ottica) rappresenta il modo consigliato per eseguire il backup deivolumi.

Il tipo di volume *BACKUP supporta il backup e la protezione delle informazioni dai volumi otticiprincipali. Il sistema non consente ai programmi utente o alle API di scrivere sui volumi di backup ottici.Solo una serie limitata di comandi ottici può aggiornare i volumi di backup. Dopo che il sistema hacreato un indirizzario o un file su un volume di backup ottico, l'unico modo per cancellarlo èreinizializzare il volume. Ciò impedisce una cancellazione accidentale o intenzionale.

Gli indirizzari e i volumi di backup contengono un file dell'intervallo di backup completo, che contiene leinformazioni sulle date relative alle precedenti richieste di copia sul volume di backup ottico. Queste datesono utili per determinare il contenuto degli indirizzari e dei volumi di backup rispetto a quello dellerelative controparti principali. Queste date di controllo rendono più semplice il ripristino fornendo uncheckpoint dell'ora. Ciascun indirizzario del backup dispone delle proprie date di controllo. Ancheciascun volume di backup dispone delle proprie date di controllo, che includono:v La data e l'ora di inizio del completamentov La data e l'ora di fine del completamentov La data e l'ora dell'ultima modifica

Il sistema scrive queste date sui volumi di backup in un file riservato all'interno di ciascun indirizzariodel backup. Poiché il sistema scrive le date sul supporto, i volumi di backup sono inclusi. Sul supportonon sono presenti solo i dati del backup, ma anche le informazioni sul ripristino.

Completamento dell'intervallo di backup:

Quando un volume ottico principale viene copiato su un volume ottico di backup, nel volume di backupviene scritto un file speciale denominato intervallo di backup completo.

Questo file indica l'ultima volta in cui è stato eseguito un backup. Il sistema conserva informazioni dicontrollo del backup per il volume e per ciascun indirizzario sul volume. Se il backup del volume odell'indirizzario è stato eseguito correttamente, il file dell'intervallo di backup completo contiene una dataed un'ora iniziali e finali. Quando esiste un intervallo per un indirizzario o volume ottico di backup, taleintervallo ha un significato specifico: il volume o l'indirizzario di backup contiene una copia di tutti i filecreati o modificati durante l'intervallo di date che corrisponde al volume o indirizzario principale.

Ad esempio, il volume BVOL1 è un volume ottico di backup per il volume principale PVOL1. BVOL1contiene l'indirizzario /DIR1 che dispone di un intervallo di backup completo come riportato di seguito:v Data di avvio: 1/1/99v Ora di avvio: 09:00:00v Data di fine: 1/30/99v Ora di fine: 22:00:00

Ciò significa che il sistema ha eseguito il backup di tutti i file creati o modificati in /DIR1 su PVOL1 apartire dalle 9:00 a.m. del giorno 1 gennaio 1999. Il sistema ha eseguito il backup dei file in /DIR1 suBVOL1 alle 10:00 p.m. del 30 gennaio 1999. Per tutti i file creati o modificati sul volume principalePVOL1 nell'indirizzario /DIR1 dopo le 10:00 p.m. del giorno 30 gennaio 1999 non è stato eseguito ilbackup.

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Completamento dell'intervallo di backup per gli indirizzari

L'intervallo di backup completo per un indirizzario non comprende tutti i sottoindirizzaridell'indirizzario. In altre parole, ciascun indirizzario dispone del proprio intervallo di backup completounivoco. Ad esempio, si supponga che l'indirizzario /A disponga di un intervallo di backup completoche inizia il giorno 1 marzo 1999 e termina il giorno 1 maggio 1999. Ciò non significa necessariamenteche l'indirizzario /A/B abbia lo stesso intervallo completo. Infatti, l'indirizzario /A/B potrebbe non averealcun intervallo di backup completo. L'intervallo completo non riflette un intervallo gerarchico su tutti gliindirizzari in tale albero secondario.

Il sistema aggiorna l'intervallo di backup completo per un indirizzario di backup una volta copiati tutti ifile idonei nell'indirizzario principale.

Nota: utilizzare il parametro SLTFILE nel comando CPYOPT per determinare se un file è idoneo. Se siutilizza *ALL, tutti i file sono idonei per la copia. Se si utilizza *CHANGED, sono idonei solo i file creatio modificati dopo l'ultima esecuzione del comando CPYOPT. Se è stato specificato *NEW, il sistema copiai file solo se essi non esistono sul volume di destinazione.

Ad esempio, il file FILE.001 viene copiato il giorno 1 marzo 1999 come risultato del backup completodell'indirizzario /DIR1. In questo momento, all'indirizzario /DIR1 viene assegnato l'intervallo finale 1marzo 1999. Nel giorno 1 aprile 1999, l'utente esegue nuovamente il backup dell'indirizzario /DIR1specificando SLTFILE(*CHANGED). Tuttavia, il backup riguarda solo i file modificati. Se FILE.001 non èstato modificato dopo l'esecuzione del comando CPYOPT precedente, non è idoneo per la copia. Tuttavia,il sistema aggiorna l'intervallo finale di /DIR1 al giorno 1 aprile 1999 se nessuna copia dei file idonei haesito negativo.

Intervallo di backup completo per i volumi ottici

L'intervallo di backup completo per un volume ottico è simile a quello di un indirizzario ottico.L'intervallo completo per un indirizzario rappresenta la relazione tra i file in un indirizzario di backup equelli nell'indirizzario principale. Allo stesso modo, l'intervallo completo per un volume ottico di backuprappresenta la relazione tra i file su un volume ottico di backup e quelli sul volume principale. Ènecessario eseguire il backup di tutti i file idonei su un volume per aggiornare l'intervallo completo delvolume.

È possibile aggiornare l'intervallo completo per un volume solo se il comando CPYOPT specifica levariabili FROMPATH(/) e CPYSUBDIR(*YES). Ciò garantisce che il sistema elabora tutti i file sul volumeprincipale.

Completamento dell'intervallo di backup: data ed ora di inizio:

È possibile specificare una data ed un'ora di inizio nel comando CPYOPT (Copia supporti ottici).

La data e l'ora di inizio di un intervallo di backup completo per un indirizzario o volume ottico dibackup sono i valori meno recenti specificati nel comando CPYOPT quando tutti i file idonei sul volumeo sull'indirizzario sono stati copiati correttamente.

Il sistema utilizza l'ora per selezionare i file del volume principale da copiare sul volume ottico dibackup. Il sistema copia tutti i file creati o modificati a tale ora o successivamente. Innanzitutto, il sistemadeve copiare correttamente tutti i file idonei per un indirizzario o volume. Quindi, il sistema imposta ladata e l'ora di inizio per l'indirizzario o il volume ottico di backup sull'ora specificata. La definizioneindica che tale valore è il valore meno recente specificato nel comando CPYOPT. Considerare il seguenteesempio.

Soluzioni di memoria 113

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Scenario: Data ed ora di inizio

Un utente esegue il comando CPYOPT per l'indirizzario /DIR1 specificando il giorno 1 maggio 1999come data di inizio. Se tutti i file idonei vengono copiati correttamente, il sistema imposta il giorno 1maggio 1999 come data di inizio completa per l'indirizzario di backup /DIR1.

Ora, si supponga che l'utente esegua nuovamente il comando CPYOPT per /DIR1. Questa volta, ilsistema imposta il giorno 1 aprile 1999 come data di inizio. Questa richiesta copia i file modificati dopol'ultima esecuzione del comando CPYOPT. Inoltre, vengono copiati tutti i file creati tra i giorni 1 aprile1999 ed 1 maggio 1999 non selezionati nella richiesta precedente. Se tutti i file idonei vengono copiaticorrettamente, la data di inizio per l'indirizzario di backup /DIR1 diventa 1 aprile 1999. Le copiesuccessive che specificano date di inizio precedenti producono risultati simili.

Utilizzare *BEGIN e *AVAIL per la data e l'ora di inizio nel comando CPYOPT. In questo modo, vengonocopiati tutti i file da un volume o un indirizzario principale, indipendentemente dall'ora di creazione omodifica del file.

Completamento dell'intervallo di backup: ora e data di fine:

Il comando CPYOPT non consente di specificare una data ed un'ora di fine. Il sistema utilizza sempre ladata e l'ora della richiesta di copia come data ed ora di fine.

Per questo motivo, il sistema utilizza la data e l'ora della richiesta come data ed ora di fine complete perun volume o un indirizzario di backup.

La data e l'ora di fine di un intervallo di backup completo per un indirizzario o volume ottico di backupcorrispondono ad una delle condizioni riportate di seguito:v l'ultima volta in cui il comando CPYOPT è stato completatov quando il sistema copia correttamente tutti i file in tale indirizzario o volumev quando la data ed ora di inizio della richiesta non sono successive all'intervallo completo esistente

La definizione del campo relativo alla data ed ora di fine è composta da due parti. Innanzitutto, la dataindica l'ultima volta in cui il comando CPYOPT è stato completato per l'indirizzario o il volume senzaerrori. Quindi, la data e l'ora di fine complete non vengono aggiornate se l'intervallo della richiesta non sisovrappone all'intervallo esistente. Ciò è vero anche se tutti i file idonei vengono copiati correttamente.

Scenario: Data ed ora di fine

Il giorno 1 luglio 1999, l'utente ha eseguito il comando CPYOPT per l'indirizzario /DIR1 che specifica ilgiorno 1 febbraio 1999 come data di inizio. Se tutti i file idonei vengono copiati correttamente, il sistemaimposta il giorno 1 febbraio 1999 come data di inizio completa per l'indirizzario di backup /DIR1. Ilsistema imposta la data di fine completa sul giorno 1 luglio 1999.

Il sistema esegue un secondo comando CPYOPT per l'indirizzario /DIR1 nel giorno 15 settembre 1999,specificando il giorno 1 giugno 1999 come data di inizio. Se tutti i file idonei vengono copiaticorrettamente, la data di inizio completa per l'indirizzario di backup /DIR1 resta 1 febbraio 1999. La datadi fine completa viene spostata al giorno 15 settembre 1999. Questa è la situazione normale che considerasolo la prima parte della definizione precedente.

Il giorno 1 dicembre 1999, l'utente esegue nuovamente il comando CPYOPT per l'indirizzario /DIR1.Questa volta viene specificato il giorno 1 ottobre 1999 come data di inizio. Anche se tutti i file idoneivengono copiati correttamente, l'intervallo completo non viene modificato. Non è possibile espanderel'intervallo completo in modo da includere la nuova data di fine. Ciò si verifica perché i file creati omodificati tra i giorni 15 settembre 1999 e 1 ottobre 1999 non vengono presi in considerazione.

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Completamento dell'intervallo di backup: data ed ora dell'ultima modifica:

Quando viene utilizzato il comando CPYOPT, il sistema scrive la data e l'ora dell'ultima modifica di unindirizzario o volume ottico di backup.

Sono inclusi tutti i casi in cui il sistema ha eseguito la scrittura di attributi di indirizzario o filenell'indirizzario o volume.

La data e l'ora dell'ultima modifica per tale indirizzario o volume indicano sempre la data e l'ora dellarichiesta. Ciò è valido anche se il sistema scrive un file in un indirizzario di backup.

Scenario 1: Data ed ora dell'ultima modifica

Il giorno 1 luglio 1999, l'utente esegue il comando CPYOPT per l'indirizzario /DIR1 specificando *BEGINcome data iniziale. Se il sistema copia correttamente tutti i file appropriati, le date sono quelle riportate diseguito:v Il sistema imposta la data iniziale completa per l'indirizzario di backup /DIR1 su *BEGIN.v Il sistema imposta la data di fine completa sul giorno 1 luglio 1999.

Se il sistema copia almeno un file in /DIR1 come risultato di tale richiesta, anche la data dell'ultimamodifica è 1 luglio 1999.

Il sistema non aggiorna necessariamente la data e l'ora dell'ultima modifica come risultato di una copiaeseguita correttamente. Se il sistema non scrive alcun file nell'indirizzario di backup, il sistema puòaggiornare l'intervallo completo, ma non la data dell'ultima modifica.

Scenario 2: Data ed ora dell'ultima modifica

In “Scenario 1: Data ed ora dell'ultima modifica”, l'indirizzario di backup /DIR1 ha le seguenti date dopola richiesta:v Data iniziale: *BEGINv Data finale: 1 luglio 1999v Data dell'ultima modifica: 1 luglio 1999

Il giorno 1 ottobre 1999, l'utente esegue nuovamente il comando CPYOPT per l'indirizzario /DIR1.Questa volta, il comando specifica SLTFILE(*CHANGED), in modo da copiare solo i file modificati dopol'ultima richiesta CPYOPT. Si supponga che a partire dall'ultimo backup eseguito il giorno 1 luglio 1999,non sia stato modificato alcun file. Poiché nessun file è idoneo per la copia, il sistema non scrive alcunfile nell'indirizzario di backup /DIR1. Quindi, la data dell'ultima modifica resta 1 luglio 1999. Tuttavia,poiché nessuno dei file idonei ha determinato un errore, l'intervallo completo relativo a /DIR1 siespande, in modo che la data finale sia 1 ottobre 1999. La data e l'ora dell'ultima modifica diventanoimportanti quando impostate successivamente all'intervallo completo. Ciò si verifica se alcuni filevengono realmente copiati ma altri file idonei non vengono copiati per qualsiasi motivo.

Scenario 3: Data ed ora dell'ultima modifica

In “Scenario 2 - Data ed ora dell'ultima modifica”, l'indirizzario di backup /DIR1 ha le seguenti datedopo la richiesta:v Data iniziale: *BEGINv Data finale: 1 ottobre 1999v Data dell'ultima modifica: 1 luglio 1999

Il giorno 1 dicembre 1999, l'utente esegue nuovamente il comando CPYOPT per l'indirizzario /DIR1. Sisupponga che, dopo l'ultima richiesta CPYOPT eseguita il giorno 1 ottobre 1999, 10 file siano statimodificati o aggiunti all'indirizzario principale /DIR1. Si supponga che solo otto file siano stati copiati

Soluzioni di memoria 115

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correttamente in /DIR1 e che per due dei file idonei si siano verificati degli errori. Poiché il sistema nonha copiato tutti i file idonei, l'intervallo completo non viene modificato e resta con la data iniziale*BEGIN e la data finale 1 ottobre 1999. Tuttavia, poiché l'indirizzario /DIR1 è stato modificato, la datadell'ultima modifica viene aggiornata al giorno 1 dicembre 1999. Poiché la data dell'ultima modifica non ècompresa nell'intervallo completo, la copia completa dell'indirizzario /DIR1 dalla data *BEGIN al giorno1 ottobre 1999 potrebbe non esistere. Una copia più recente in base alla modifica del giorno 1 dicembre1999 potrebbe aver sostituito uno di tali file.

Esempio: copia nel volume di tipo ottico *BACKUP:

Questo esempio mostra il sistema che esegue il backup del volume principale VOL01 nel volume dibackup BKP-VOL01.

In tal modo verranno copiati tutti i file in tutti i sottoindirizzari. Una volta eseguita la scrittura nelvolume BKP-VOL01, il sistema utilizzerà il volume in uno dei modi seguenti:v Per ulteriori backup del volume VOL01v Per la conversione dal volume di backup BKP-VOL nel volume VOL01 *PRIMARY.CPYOPT FROMVOL(VOL01) FROMPATH(/) TOVOL('BKP-VOL01' +*BACKUP) SLTFILE(*ALL) CPYSUBDIR(*YES)

Conversione di un volume di tipo ottico *BACKUP:

Utilizzare il comando CVTOPTBKU (Conversione backup ottico) per convertire un volume ottico*BACKUP in un volume ottico *PRIMARY.

Utilizzare questa funzione quando il volume ottico principale è danneggiato o mancante. La conversioneelimina la necessità di copiare tutte le informazioni da un volume ottico di backup in un nuovo volumeprincipale. Dopo che il sistema ha convertito il volume in un volume principale, consentirà tutte lerichieste di scrittura nel volume.

Dopo che il sistema ha convertito un volume ottico di backup in un volume principale, non è possibileconvertirlo nuovamente in un volume ottico di backup. Per convertire i volumi di backup, selezionarel'opzione 6 (Conversione volume di backup ottico) dal pannello Backup/Ripristino ottico o utilizzare ilcomando CVTOPTBKU.

Prima di tentare la conversione, verificare il nome del volume principale di cui questo volumerappresenta un backup. È possibile eseguire tale operazione visualizzando gli attributi del volume otticodi backup. Questa azione può essere eseguita utilizzando il comando DSPOPT (Visualizzazione attributidel volume ottico) o selezionando (Visualizzazione) dal pannello Gestione volumi.

È possibile che nel volume ottico di backup esistano indirizzari e file del volume principale eliminatoprecedentemente. Quindi, quando si converte il volume ottico di backup in un volume principale,potrebbe essere necessario eliminare manualmente gli indirizzari e i file dal volume. Eseguire talefunzione per riflettere accuratamente quali elementi si trovavano nel volume principale. Se non sieliminano indirizzari e file da un volume principale, ciò non costituisce un problema.

Prestazioni del comando CPYOPT (Copia supporti ottici):

Le prestazioni costituiscono un argomento complesso con molti componenti interdipendenti.

Modificando un componente, è possibile influenzarne un altro negativamente. Questa interdipendenza edaltri fattori che influiscono sulle prestazioni impediscono di fornire una formula per calcolare il temponecessario per copiare un determinato numero di file. È una linea guida di supporto nella stima deltempo richiesto dal comando CPYOPT.

116 IBM i: Soluzioni di memoria

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Può essere necessario stimare il tempo richiesto per copiare un intero volume ottico quando si utilizza ilcomando CPYOPT. È possibile iniziare copiando un singolo indirizzario che contiene un numero noto difile di medie dimensioni. Quindi, considerare la differenza tra l'orario di fine e quello di inizio perdeterminare il tempo trascorso. Dividere il tempo trascorso per il numero di file copiati per dedurre lamedia di secondi per file. È possibile utilizzare tale numero come base per determinare la quantità ditempo necessaria per copiare l'intero volume di file di medie dimensioni.

Per aumentare le prestazioni dell'operazione di copia, utilizzare la serie seguente di linee guida comepunto di inizio:v Un numero troppo basso di indirizzari con troppi file può influire sulle prestazioni. Anche un numero

troppo elevato di indirizzari con pochi file può influire sulle prestazioni. Provare a tenere il numero difile in un indirizzario su un valore inferiore a 6000 file.

v Considerare le prestazioni quando si determina la dimensione del file.v Evitare l'utilizzo di attributi estesi nei file. Quando un file dispone di attributi estesi, vengono

memorizzati separatamente dai dati. Quando si copiano i dati, il sistema deve copiare anche gliattributi. È un'operazione simile alla copia di un secondo file per ogni file utente copiato.

v Tenere i volumi di origine e destinazione nella stessa libreria.v Evitare di copiare la parte opposta di una cartuccia ottica.v Se i processi di copia possono disporre di un utilizzo dedicato delle unità ottiche, utilizzare il

parametro COPYTYPE *IOP nel comando CPYOPT.v Evitare la contesa dell'unità ottica da altri processi ottici.v Dedicare l'utilizzo di due unità ottiche per l'attività di copia.

Le seguenti condizioni possono influire gravemente sulle prestazioni dell'operazione di copia:v Disporre di una sola unità.v Copiare da un lato della cartuccia ottica nel lato opposto.v Eseguire altri processi ottici che tentano di utilizzare le unità disponibili.v Un numero elevato di file nel volume di origine.

Il processo di rimozione di un volume, memorizzazione in un alloggiamento, richiamo di un nuovovolume e relativo montaggio richiede dagli 8 ai 15 secondi. Provare a eseguire le richieste di copiaquando il processo può disporre di un uso dedicato delle unità ottiche.

Non provare a copiare un numero elevato di file da un lato all'altro della cartuccia ottica. Le unità ottichedispongono solo di una testina di lettura/scrittura. Le condizioni seguenti si verificano quando si copiada un lato all'altro di una cartuccia ottica:v Il sistema monta il volume di origine.v Un numero limitato di file da copiare viene letto e memorizzato nella memoria temporanea IBM i.v Il volume di origine viene rimosso e il sistema monta il volume di destinazione girando la cartuccia

ottica.v I file sono letti dalla memoria temporanea IBM i e scritti nel volume di destinazione.v Se sono presenti più file da copiare, il sistema rimuove il volume di destinazione e monta il volume di

origine nuovamente girando la cartuccia ottica.v Il sistema ripete questo processo finché non vengono copiati di tutti i file. Può essere necessario girare

la cartuccia ottica molte volte per copiare tutti i file.

Le prestazioni dell'operazione di copia sono sempre migliori quando sia il volume di origine che quellodi destinazione si trovano nella stessa libreria e quando si imposta il parametro COPYTYPE per tale unitàdi controllo della libreria su *IOP. Esistono due condizioni che richiedono un'ulteriore fase dielaborazione. La prima è che i volumi di origine e di destinazione siano in librerie diverse. La secondaimplica l'impostazione del parametro COPYTYPE su *SYSTEM e che i volumi siano presenti nella stessalibreria. Questa fase ulteriore richiede lo spostamento dei file che si desidera copiare nella memoria

Soluzioni di memoria 117

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temporanea sul sistema prima di scriverli nel volume di destinazione. Non è necessario utilizzare lamemoria temporanea quando il sistema soddisfa entrambe le condizioni seguenti:v Entrambi i volumi ottici sono nella stessa libreria.v Si imposta il parametro COPYTYPE del comando CPYOPT su *IOP.

Ciò consente il trasferimento diretto di dati tra le due unità ottiche.

Comandi di salvataggio e ripristinoIl comando SAV (Salvataggio) può essere utilizzato per creare un backup di un'immagine volume ottico.L'immagine volume viene ripristinata mediante il comando RST (Ripristino).

Un'immagine volume ottico rappresenta una copia dell'intero volume ottico in formato *SAVRST.Mediante il comando SAV, è possibile salvare l'immagine del volume in qualsiasi unità disalvataggio/ripristino supportata, incluse le unità nastro, minidisco, ottiche o il file di salvataggio.

In seguito, una volta ripristinata l'immagine volume tramite il comando RST, è necessario ripristinarel'intera immagine su un volume ottico esistente in un'unità autonoma oppure in una libreria di supportiottici.

Un'immagine volume ottico dispone di proprietà univoche che richiedono il salvataggio o il ripristinodell'intera immagine volume in una singola operazione. Una volta eseguito il salvataggio, non è possibileripristinare i singoli file o indirizzari.

Una volta salvata un'immagine volume ottico, è possibile visualizzarla mediante DSPTAP(Visualizzazione nastro), DSPDKT, DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici) o DSPSAVF (Visualizzazionefile salvataggio), a seconda dell'unità di salvataggio/ripristino utilizzata. Quando viene visualizzata lavoce di salvataggio/ripristino del volume, è possibile utilizzare l'opzione 8 per visualizzare il pannellorelativo alle informazioni aggiuntive, che include le informazioni specifiche sul supporto come adesempio le informazioni sul tipo di supporto, sulla capacità del volume, sulla dimensione del settore esugli attributi di sicurezza. Non è possibile visualizzare i singoli file o indirizzari che compongonol'immagine volume.

L'utilizzo del comando SAV generico per il salvataggio dei dati ottici può essere facilmente inserito inuna strategia di backup del sistema esistente senza dover richiedere un comando separato, come adesempio DUPOPT, per eseguire l'operazione di salvataggio. Il comando SAV rappresenta una validaalternativa al comando DUPOPT in quanto consente il salvataggio di un volume da una libreria disupporti ottici composta da un'unità oppure da un'unità autonoma senza dover richiedere l'assegnazionedi una seconda unità ottica. Il comando SAV fornisce una possibile soluzione di backup incrementaleeffettuando un backup periodico dei volumi che non dispongono ancora della capacità in un'unità disalvataggio/ripristino, come ad esempio un nastro. Quando il volume è pieno, è possibile duplicarlo perl'archiviazione ripristinando l'intero volume per creare una copia oppure immettendo il comandoDUPOPT per duplicare il volume.

Salvando e, quindi, ripristinando un volume ottico, l'immagine crea una copia esatta del volume salvato,incluso il nome del volume. Il comando DUPOPT crea una copia del volume di origine, ma il nome delvolume viene modificato.

Per salvare e ripristinare un volume ottico, è necessaria la seguente autorizzazione:v L'autorizzazione *USE per l'unità ottica.v L'autorizzazione speciale *SAVSYS o l'autorizzazione *OBJEXIST nell'elenco delle autorizzazioni dei

volumi ottici.v Se il formato del supporto è UDF (Universal Disk Format), viene richiesta anche l'autorizzazione *RWX

per l'indirizzario root del volume. L'unità verrà bloccata in lettura condivisa (LSRD) quando SAV oRST sono attivi.

118 IBM i: Soluzioni di memoria

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Record di controllo creati durante una richiesta SAV o RST.

OR Oggetto ripristinato

RZ Modifica del gruppo principale durante il ripristino. Il valore salvato è diverso dalla destinazione.Il valore nella destinazione non viene modificato. (Solo UDF)

RO Modifica del proprietario durante il ripristino. Il valore salvato è diverso dalla destinazione. Ilvalore nel supporto di destinazione non viene modificato. (Solo UDF)

O1 Apertura riuscita per il salvataggio S/R/S (Storage/Read/Save-Memoria/Lettura/Salvataggio).Apertura riuscita per il ripristino S/U/R (Storage/Update/Restore-Memoria/Aggiornamento/Ripristino).

Supporto del comando SAV (Salvataggio):

È possibile utilizzare il comando SAV per salvare i volumi formattati HPOFS (High Performance OpticalFile System) o i volumi UDF (Universal Disk Format).

Questa funzione non supporta il backup del supporto formattato ISO 9660.

Selezionare un volume o i volumi da salvare. Il comando SAV impedisce il salvataggio implicito di tuttele immagini volume ottico nel file system QOPT quando il parametro OBJ include la voce ’/*’. Il filesystem QOPT non può essere salvato; tuttavia, è possibile salvare i volumi contenuti nel file system. Se sidesidera salvare tutti i volumi nel file system QOPT, è necessario specificare in modo esplicito ’/QOPT/*’nel parametro OBJ. Se vengono selezionati tutti i volumi, tenere presente che il completamento di questaoperazione SAV può richiedere molto tempo a seconda del numero di volumi salvati.

Per specificare che si desidera salvare un'immagine volume, specificare il valore *STG nel parametroSUBTREE.

Il salvataggio di un'immagine volume ottico in un altro volume ottico è consentito; tuttavia, il volume didestinazione non può essere il lato opposto del volume salvato.

Le prestazioni del comando RST sono paragonabili a quelle del comando DUPOPT, anche se dipendonodall'unità di destinazione selezionata.

Parametri

OBJ Specificare uno o più nomi percorso. Non è possibile estendere il nome percorso oltre il livellodel volume. Alcuni esempi di nomi percorso non validi sono ’/QOPT/VOL/*’ o’/QOPT/VOL/DIR/FILE’.

SUBTREEDeve essere *STG durante il salvataggio delle immagini volume ottico.

CHGPRIODI parametri Data inizio, Data fine e Ora fine devono essere tutti *ALL.

UPDHSTDeve essere *NO.

SAVACTQuesto parametro viene ignorato quando si tenta di salvare le immagini volume ottico.

PRECHKDeve essere *NO.

TGTRLSIl valore non può precedere V5R2M0.

Soluzioni di memoria 119

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Esempi

v Salvare tutti i volumi all'interno del file system QOPT in un file di salvataggio.SAV DEV('/qsys.lib/xyz.lib/xzysavfile.file') +OBJ(('/qopt/*')) SUBTREE(*STG)

v Salvare tutti i volumi che iniziano con vola e volb in un file di salvataggio.SAV DEV('/qsys.lib/xyz.lib/xzysavfile.file') +OBJ(('qopt/vola*') ('/qopt/volb*')) SUBTREE(*STG)

v Salvare un volume vol1 in un'unità nastro.SAV DEV('/qsys.lib/tap01.devd') OBJ(('/qopt/vol1')) SUBTREE(*STG)

Supporto per il comando RST (Ripristino):

Il comando RST può essere utilizzato per selezionare uno o più volumi da ripristinare.

Il protocollo del comando RST richiede che tutti i file system fisici rispettino una serie determinata diregole predefinite sulla gestione del ripristino, in base all'esistenza o meno dell'oggetto sul sistema. Alloscopo di ripristinare un'immagine volume ottico, il supporto di destinazione deve esistere sul sistema,montato in un'unità autonoma o importato in una libreria dei supporti ottici. Inoltre, deve essereaccessibile per il nome specificato nel parametro OBJ - Nuovo nome percorso. OBJ - Nuovo nomepercorso deve corrispondere al nome del parametro OBJ o essere *SAME. Tale restrizione richiede che ivolumi non formattati siano ridenominati prima di elaborare il comando RST. I volumi non formattatipossono essere ridenominati mediante l'opzione 7 dal pannello WRKOPTOL, WRKLNK o immettendo ilcomando generico RNM.

Quando viene ridenominato un volume non formattato, il nuovo nome agisce da alias per il volume nonformattato. Il nuovo nome non verrà scritto nel supporto e non verrà mantenuto se il volume è rimossodall'unità. Il nome è solo un identificativo del volume temporaneo utilizzato per fare riferimento a questovolume fino al relativo ripristino.

I volumi salvati possono essere ripristinati sia nei volumi non formattati che in quelli formattati. Se siesegue il ripristino in un volume formattato che contiene file e indirizzari attivi, viene visualizzato unmessaggio di indagine. Se si procede con il ripristino, tutti i dati nel supporto di destinazione andrannopersi.

I volumi salvati in formato HPOFS (High Performance Optical File System) possono essere ripristinati nelsupporto cancellabile con dimensioni settore corrispondenti e una capacità uguale o superiore a quelli delvolume salvato.

I volumi salvati in formato UDF (Universal Disk Format) su DVD e supporto cancellabile possono essereripristinati nei DVD o nel supporto cancellabile, ma la capacità del supporto e la dimensione settoredevono essere identici a quelli del volume salvato.

I volumi WORM possono essere ripristinati nel supporto cancellabile o WORM purché la capacità delsupporto di destinazione sia maggiore o uguale alla capacità del volume salvato e la dimensione settoresia identica a quella del volume salvato. Quando si ripristina in WORM, il volume di destinazione nondeve essere formattato.

Le prestazioni del comando RST sono paragonabili a quelle del comando DUPOPT, anche se dipendonodall'unità di destinazione selezionata.

Parametri

Nome OBJIl nome dell'immagine o immagini del volume ottico da ripristinare da un'unità disalvataggio/ripristino.

120 IBM i: Soluzioni di memoria

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OBJ - Nuovo nome percorsoSpecificare un nome percorso singolo o multiplo. Il nome percorso non può essere esteso oltre illivello del volume. Esempi di nomi percorso non validi sono, ’/QOPT/VOL/*’ o’/QOPT/VOL/DIR/FILE’. Specificare i nomi dei volumi esistenti o *SAME.

SUBTREEDeve essere *STG quando si ripristinano le immagini volume ottico.

OPTIONDeve essere *ALL o *OLD.

ALOWOBJDIFSelezionare *OWNER, *PGP, *AUTL, *NONE, *ALL. Il valore selezionato determina qualidifferenze saranno tollerate tra il volume salvato e il volume di destinazione formattato. Se lemodifiche sono consentite, verrà eseguito un tentativo di conservare gli attributi di sicurezza UID,GID e PERMS di un indirizzario root del volume di destinazione UDF. I valori *OWNER e *PGPnon sono verificati quando si ripristina in un volume non inizializzato o in un volume HPOFSinizializzato.

Esempi

v Ripristinare tutti i volumi nel file system QOPT da un file di salvataggio.RST DEV('/qsys.lib/xzylib.lib/xzysavefile.file') OBJ((* *INCLUDE *SAME)) SUBTREE(*STG)

v Ripristinare tutti i volumi che iniziano con vola e volb da un file di salvataggio.RST DEV('/qsys.lib/xzylib.lib/xzysavefile.file') +OBJ(('/qopt/vola*' *INCLUDE *same) ('/qopt/volb*' *INCLUDE *same)) SUBTREE(*STG)

v Ripristinare un volume, vol1 in vol1.RST DEV('/qsys.lib/tap01.devd') OBJ(('/qopt/vol1' *INCLUDE *same)) SUBTREE(*STG)

Nota: OBJ - Nuovo nome percorso deve corrispondere al nome del parametro OBJ o essere *SAME. Talerestrizione richiede che i volumi non formattati siano ridenominati prima di elaborare il comando RST.

Gestione delle prestazioni nelle librerie dei supporti otticiAlcuni fattori possono influire sulle prestazioni ottiche sia delle librerie dei supporti ottici collegatedirettamente che di quelle collegate via LAN.

Montaggio e smontaggio del volume

Il montaggio e lo smontaggio del volume sono fattori importanti che influiscono sulle prestazioni ottiche.Sono richiesti da 8 a 15 secondi circa per rimuovere un volume, memorizzarlo in un alloggiamento,richiamare un nuovo volume e montarlo. Se è possibile ridurre il numero di montaggi e smontaggi divolumi richiesti dall'applicazione, le prestazioni ottiche risulteranno migliorate.

Contesa dell'unità

Le prestazioni possono risultare gravemente influenzate dalla contesa dell'unità. Le seguenti condizioniaumentano la contesa dell'unità e dovrebbero essere evitate:v È disponibile solo un'unità per le librerie delle applicazioni.v Sono in esecuzione molti processi ottici che tentano di utilizzare diversi volumi ottici

contemporaneamente.

Numero di indirizzari e file

Un numero troppo basso di indirizzari con troppi file può influire sulle prestazioni. Gli indirizzariraggruppano le informazioni correlate per fornire un accesso più rapido. Solitamente, si ottengonoprestazioni migliori da più indirizzari con un numero inferiore di file. Sebbene non esista un limite

Soluzioni di memoria 121

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definito per la quantità di file che possono essere presenti in un indirizzario, è preferibile non averne piùdi 6000 per non influire sulle prestazioni.

Dimensione dei file

La dimensione di un file ha un effetto diretto sulla quantità di tempo richiesta per scrivere, leggere ocopiare il file. In generale, più grande è il file, maggiore è il tempo previsto necessario per l'operazione.

Prestazioni di Aggiunta cartuccia ottica

Se si specifica *NO per Indice indirizzario ricostr., è possibile migliorare le prestazioni del comandoADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica) posticipando la creazione dell'indice indirizzario ottico.Informazioni correlate:

Performance considerationsVolume, directory, and file considerationsExpanding buffer I/O through HFS

Considerazioni sulle prestazioni per le librerie dei supporti ottici collegatedirettamenteSono riportate le considerazioni sulle prestazioni specifiche per le librerie dei supporti ottici collegatedirettamente.

Quando un file dispone di attributi estesi, vengono memorizzati separatamente dai dati. Quando i datisono scritti o copiati, è necessario copiare o scrivere anche gli attributi. Se gli attributi file non sonorichiesti, è possibile non eseguire la copia degli attributi tra i file system QOPT e QDLS utilizzando ilcomando CHGOPTA (Modifica attributi ottici). Impostando il valore CPYATR (Copia attributi) nelcomando CHGOPTA su *NO, la copia degli attributi tra i file system QOPT e QDLS non viene eseguita.

Espansione Buffer I/E con API HFS:

Gli utenti delle API HFS possono migliorare le prestazioni traendo vantaggio dall'opzione di espansionebuffer I/E. Le impostazioni di Espansione Buffer I/E consentono il controllo della quantità di dati letti daun supporto ottico quando è necessario leggere solo parti dell'intero file.Informazioni correlate:Expanding buffer I/O through HFS

Considerazioni sulle prestazioni per la copia e la duplicazione dei volumi ottici:

Esistono varie considerazioni sulle prestazioni che è necessario conoscere quando si copiano e siduplicano i volumi ottici.

Le prestazioni dei comandi CPYOPT (Copia supporti ottici) e DUPOPT (Duplicazione unità ottica)sono un argomento complesso con molti componenti interdipendenti. Modificando un componente, èpossibile influenzarne un altro negativamente.

A causa di questa interdipendenza e altri fattori che influiscono sulle prestazioni di copia e backup, fareriferimento a Backup del volume ottico, per ulteriori informazioni.Concetti correlati:“Comando CPYOPT (Copia supporti ottici)” a pagina 108Utilizzare il comando CPYOPT (Copia supporti ottici) per copiare i file ottici e gli indirizzari da unvolume ottico all'altro.“Utilizzo del comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica)” a pagina 106Il comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica) può essere utilizzato per creare un volume otticoduplicato.

122 IBM i: Soluzioni di memoria

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Temporizzatori di pianificazione di montaggio e smontaggio del volume:

Individuare in che modo un sistema gestisce le richieste di lavoro alle unità libreria ottica direttamentecollegate.

È possibile utilizzare il comando CHGDEVMLB (Modifica descrizione unità) per modificare la logica diaccodamento e pianificazione utilizzata da un sistema per le librerie di supporti ottici direttamentecollegate.

Alle librerie di supporti ottici vengono associati due valori temporizzatore che influenzano lapianificazione del montaggio del volume e degli smontaggi preventivi. È possibile modificare entrambi ivalori temporizzatore utilizzando il comando CHGDEVMLB. Il primo valore temporizzatore(UNLOADWAIT) è il tempo di attesa dello scaricamento. Questo valore determina il tempo di attesa delsistema di una nuova richiesta per un volume montato prima di rimuoverlo. Il secondo valoretemporizzatore (MAXDEVTIME) è il tempo massimo di attesa dell'unità. Questo valore determina perquanto tempo un volume con le richieste attive rimane in un'unità mentre le altre richieste accodateattendono di utilizzare l'unità.

Utilizzando questi due valori temporizzatore, è possibile ottimizzare la pianificazione di montaggio delvolume utilizzata dalla libreria di supporti ottici per soddisfare l'utilizzo dei volumi ottici da parte dellapropria applicazione.

È possibile modificare questi valori temporizzatore in qualsiasi momento; tuttavia, i nuovi valoritemporizzatore non saranno effettivi fino alla successiva attivazione dell'unità.

La priorità del lavoro del sistema e i temporizzatori di limite vengono utilizzati per pianificare ilmontaggio del volume. Il numero massimo di volumi che è possibile montare è uguale al numero delleunità nella libreria di supporti ottici. Tenere presenti questi punti durante la pianificazione del montaggiodel volume:v Un volume può rimanere montato in un'unità ottica per il tempo massimo di attesa dell'unità se si

ricevono le richieste di lavoro con la stessa priorità di lavoro o inferiore per un diverso volume.Un'eccezione a questa condizione si ha quando si inizializza un volume riscrivibile oppure quando siutilizza il comando DUPOPT; il volume rimane nell'unità fino al completamento dell'operazione.

v Le richieste di lavoro per i volumi montati vengono soddisfatte prima delle richieste della stessapriorità di lavoro o inferiore per i volumi non montati.

v Per un ambiente a più lavori, i volumi vengono montati in base alla priorità di lavoro per la richiesta.Una richiesta da un lavoro con una priorità più elevata di lavoro di sistema causa il montaggio delvolume richiesto per gestire tale richiesta. Il volume rimane montato per il tempo massimo di attesadell'unità se le richieste di lavoro continuano, viene smontato dopo l'inattività del tempo di attesa discaricamento oppure viene sovrascritto da una richiesta proveniente da un lavoro con priorità piùelevata. Se si inizializza un volume riscrivibile o si utilizza il comando DUPOPT, il volume rimanemontato fino al completamento dell'operazione.

v Se il lavoro su un'unità viene interrotto a causa di una richiesta di priorità più elevata, iltemporizzatore del tempo massimo di attesa dell'unità per il volume al momento montato vieneannullato. Tutte le future richieste per tale volume vengono accodate per una normale elaborazione inbase alla priorità.

v Se il volume richiesto per una richiesta di lavoro non viene montato entro il supero tempo del sistema(di solito 30 minuti), il lavoro ha esito negativo a causa di un supero tempo.

Modifica della priorità di lavoro nei lavori attivi

A causa del metodo di gestione del lavoro utilizzato dal supporto ottico IBM i, la modifica delle proprietàdi esecuzione di un lavoro ottico attivo al livello dell'utente può comportare la perdita di assegnazionetemporale e, a volte, causa il supero tempo dei lavori.

Soluzioni di memoria 123

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Gestione della sicurezza ottica e controlloÈ possibile proteggere le informazioni relative al supporto ottico mediante le funzioni di sicurezza IBM i.

Il livello di sicurezza disponibile dipende dal formato del supporto ottico del volume. È possibileutilizzare un elenco autorizzazioni per proteggere tutti i volumi ottici. Ciò include tutti i volumi nelleunità CD-ROM, DVD, collegate via LAN, collegate direttamente e le unità ottiche virtuali. I volumi UDF(Universal Disk Format) forniscono la sicurezza a livello di file e di indirizzario oltre alla sicurezzadell'elenco autorizzazioni. Il supporto ottico fornisce i modi per impedire l'accesso non autorizzato el'elaborazione di dati memorizzati sui volumi ottici. Il supporto ottico esegue tale operazione verificandoi diritti del richiedente per i volumi ottici specifici prima di tentare le richieste seguenti:v Aprire un file o indirizzariov Creare un indirizzariov Eliminare un file o indirizzariov Ridenominare un filev Inizializzare o ridenominare un volumev Rimuovere una cartucciav Modificare o richiamare gli attributiv Copiarev Eseguire il backup o convertire il backupv Salvare o rilasciare i file congelativ Leggere i settoriv Salvare la memoria volume otticov Ripristinare la memoria volume otticov Ricercare i file danneggiati sul volume ottico

È disponibile anche il controllo accessi agli oggetti ottici insieme alla sicurezza di volumi ottici, indirizzarie file.Concetti correlati:“Sicurezza file e indirizzari” a pagina 86Non è disponibile alcuna sicurezza a livello di file o di indirizzario per i volumi UDF (Universal DiskFormat). Il sistema gestisce le autorizzazioni ai dati dei file e degli indirizzari ottici e i file per tre gruppidi utenti: proprietario, gruppo e pubblico. La sicurezza a livello di volume è disponibile anche medianteelenchi di autorizzazione.

Utilizzo delle autorizzazioni per le funzioni ottichePer eseguire determinate funzioni ottiche sono necessarie autorizzazioni specifiche. Fare riferimento alledescrizioni per determinare il livello di autorizzazione necessario.

È necessario disporre dell'autorizzazione *USE a un volume ottico per utilizzare le seguenti funzioniottiche:v Apertura file per la letturav Apertura dell'indirizzariov Richiamo degli attributi file o indirizzariov Lettura del settorev Elenco dei percorsi o dei filev Ricerca di file danneggiati nel volume ottico

È necessario disporre dell'autorizzazione *CHANGE a un volume ottico per utilizzare le seguenti funzioniottiche:v Apertura per scrittura o lettura e scrittura

124 IBM i: Soluzioni di memoria

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v Creazione o cancellazione indirizzariov Creazione, cancellazione o ridenominazione filev Modifica degli attributi file o indirizzariov Salvataggio o rilascio file ottico congelato

È necessario disporre dell'autorizzazione *ALL a un volume ottico per utilizzare le seguenti funzioniottiche:v Inizializzazione volume (richiede *CHANGE per il supporto DVD-RAM)v Ridenominazione volume (richiede *CHANGE per il supporto DVD-RAM)v Conversione di un volume di backup in uno principalev Duplicazione volume (richiede *CHANGE per il supporto DVD-RAM)

È necessario disporre dell'autorizzazione *USE al volume ottico di origine e dell'autorizzazione*CHANGE al volume ottico di destinazione per utilizzare le seguenti funzioni ottiche:v Copia filev Copia indirizzario

È necessario disporre dell'autorizzazione *CHANGE al volume ottico di origine e dell'autorizzazione*CHANGE al volume ottico di destinazione per utilizzare la funzione di spostamento file:

È necessario disporre dell'autorizzazione *AUTLMGT a un volume ottico per utilizzare le seguentifunzioni ottiche:v Modifica dell'elenco di autorizzazioni utilizzato per proteggere il volumev Aggiunta della cartuccia ottica (se si sovrascrive un elenco di autorizzazioni esistente)

È necessario disporre dell'autorizzazione *OBJEXIST al volume di origine per utilizzare la funzione otticadi salvataggio del volume ottico.

È necessario disporre dell'autorizzazione *OBJEXIST al volume di destinazione per utilizzare la funzionedi ripristino del volume ottico.

Nota: tutti i programmi vengono forniti con l'autorizzazione PUBLIC(*EXCLUDE) e la maggior parte deicomandi viene fornita con l'autorizzazione PUBLIC(*USE). I seguenti comandi vengono forniti conl'autorizzazione PUBLIC(*EXCLUDE).v ADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica)v RMVOPTCTG (Rimozione cartuccia ottica)v ADDOPTSVR (Aggiunta server ottico)v RMVOPTSVR (Rimozione server ottico)v RCLOPT (Riacquisizione supporti ottici)v CHGOPTA (Modifica attributi ottici)

Specifica di un elenco di autorizzazioniProteggere i volumi con un elenco di autorizzazioni durante il processo di importazione.

Il parametro AUTL (elenco autorizzazioni) sul comando ADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica)consente ai volumi da importare in una libreria di supporti ottici di essere automaticamente protetti conun elenco di autorizzazioni come parte dell'elaborazione dell'importazione.

Se non viene specificato alcun elenco di autorizzazioni per un nuovo volume ottico (uno non rimosso conl'opzione VOLOPT(*KEEP)), per proteggere il volume viene utilizzato l'elenco autorizzazione otticapredefinita (QOPTSEC). Se il volume è stato rimosso con l'opzione VOLOPT(*KEEP), per proteggere ilvolume viene utilizzato l'elenco di autorizzazioni che precedentemente proteggeva il volume.

Soluzioni di memoria 125

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L'utente che aggiunge la cartuccia ottica non deve disporre di alcuna autorizzazione per i dati sul volumeprotetto dall'elenco di autorizzazioni, fino a quando l'utente non sovrascrive l'elenco di autorizzazioni cheprecedentemente proteggeva un volume che è stato rimosso con l'opzione VOLOPT(*KEEP).

Questo metodo è diverso dal modo in cui gli elenchi di autorizzazioni vengono utilizzati per proteggeregli oggetti di sistema. Ad esempio, un operatore del sistema dovrebbe essere in grado di aggiungere ildisco ottico PAYROLL alla libreria di supporti ottici e di proteggerlo con l'elenco di autorizzazioniPAYROLL, ma non dovrebbe poter accedere ai dati sul disco ottico PAYROLL.

Per modificare l'elenco di autorizzazioni utilizzato per proteggere un volume ottico precedentementerimosso con l'opzione VOLOPT(*KEEP), l'utente che emette il comando ADDOPTCTG deve disporredell'autorizzazione *AUTLMGT all'elenco di autorizzazioni che precedentemente proteggeva il volume odell'autorizzazione speciale *ALLOBJ.

Utilizzo dell'assegnazione dell'elenco di autorizzazioni e del comando ADDOPTSRV(Aggiunta server ottico)

Il comando ADDOPTSRV (Aggiunta server ottico) protegge tutti i volumi presenti nel sistema conl'elenco di autorizzazioni ottiche predefinito (QOPTSEC). Viene utilizzato l'elenco autorizzazione otticapredefinita a meno che un volume non sia stato precedentemente protetto con un diverso elenco diautorizzazioni e in seguito rimosso mediante l'opzione VOLOPT(*KEEP) sul comando RMVOPTSVR(Rimozione server ottico).

Modifica dell'elenco autorizzazioni per proteggere un volume otticoÈ possibile modificare l'elenco autorizzazioni utilizzato per proteggere un volume ottico in un'unitàCD-ROM o una libreria di supporti ottici.

È possibile modificare l'elenco autorizzazioni per un volume ottico utilizzando il comando CHGOPTVOL(Modifica volume ottico). L'utente che prova a modificare l'elenco autorizzazioni utilizzato per proteggereun volume ottico deve disporre dell'autorizzazione *AUTLMGT nell'elenco autorizzazioni che attualmenteprotegge il volume oppure dell'autorizzazione speciale *ALLOBJ. Se viene specificato il valore *NONEcome nome dell'elenco autorizzazioni, l'elaborazione della verifica degli accessi per il volume vieneignorata nelle successive richieste di accesso al volume. Se il nuovo elenco autorizzazioni non esiste, ilcomando CHGOPTVOL viene rifiutato e viene visualizzato un messaggio che indica che il nuovo elencoautorizzazioni non esiste. Ogni volta che l'elenco autorizzazioni utilizzato per proteggere un volumeviene modificato con un elenco autorizzazioni differente oppure viene utilizzato il valore *NONE, vieneregistrata una voce di controllo se è attiva la funzione di controllo ottico.

Conservazione dell'elenco autorizzazioni quando vengono rimossi i volumi otticiLa relazione tra un volume ottico e un elenco autorizzazioni è gestita nel database dell'indice ottico.

Tale relazione viene persa quando un volume è esportato con l'opzione *REMOVE in quanto il record èeliminato. Se è specificata l'opzione *KEEP quando un volume è rimosso, il record viene conservato.Specificando *PREV nel comando ADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica), l'elenco autorizzazioni cheproteggeva il volume ottico prima che fosse rimosso con l'opzione *KEEP, viene utilizzato per proteggereil volume quando viene aggiunto nuovamente. La relazione tra un volume CD-ROM e l'elencoautorizzazioni di protezione viene persa quando il CD-ROM è rimosso dall'unità.

Corrispondenza dell'elenco autorizzazioni con un volume otticoIl nome dell'elenco autorizzazioni utilizzato per proteggere un volume ottico è conservato in un file didatabase dell'indice ottico.

Se un elenco autorizzazioni utilizzato per proteggere un volume ottico non viene trovato quando si tentadi accedere al volume, l'accesso è negato e viene emesso un messaggio che indica che l'elencoautorizzazioni per il volume non può essere individuato. Se è specificato *NONE come elenco

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autorizzazioni utilizzato per proteggere un volume ottico, non viene eseguita alcuna verifica di accesso. Èpossibile determinare l'elenco autorizzazioni che protegge un volume ottico mediante il comandoWRKOPTVOL (Gestione volumi ottici).

Gestione della sicurezza a livello di file e di indirizzarioLa sicurezza a livello di file e di indirizzario è disponibile per i volumi UDF (Universal Disk Format).

Il sistema gestisce le autorizzazioni ai dati dei file e degli indirizzari ottici e i file per tre gruppi di utenti:proprietario, gruppo e pubblico. È possibile visualizzare, modificare e gestire tali autorizzazioni mediantei comandi di autorizzazione IFS (Integrated File System) DSPAUT (Visualizzazione autorizzazione),CHGAUT (Modifica autorizzazione) e WRKAUT (Gestione autorizzazione). Per modificare il gruppoprincipale e il proprietario per i file e gli indirizzari, utilizzare i comandi IFS (Integrated File System)CHGOWN (Modifica proprietario) e CHGPGP (Modifica gruppo principale). È possibile, inoltre, accederea tali comandi mediante il pannello Gestione volumi ottici selezionando l'opzione 11 (Gestionecollegamenti oggetto) sul volume selezionato.Concetti correlati:“Formati del supporto ottico” a pagina 80Esistono vari tipi e formati di supporti ottici utilizzati per il sistema operativo IBM i.

Controllo otticoÈ possibile controllare molte operazioni ottiche.

Per abilitare il controllo ottico, il valore di sistema QAUDCTL deve essere impostato su *AUDLVL e*OPTICAL deve essere specificato nel valore di sistema QAUDLVL.

Utilizzare il valore *SEC nel parametro SYSVAL del comando WRKSYSVAL (Gestione valori di sistema)per modificare tali valori di sistema. Per modificare tali valori, è necessaria l'autorizzazione speciale*AUDIT.

È possibile controllare le seguenti operazioni ottiche:v Creazione, copia o eliminazione di un indirizzariov Apertura di file, inclusa la modalità di accesso (sola lettura, sola scrittura, lettura e scrittura)v Copia, spostamento, ridenominazione o eliminazione di filev Modifica o richiamo degli attributi dell'indirizzariov Opzioni Control file system (salvataggio o rilascio di file congelati, lettura settore)v Apertura di un indirizzariov Backup dei volumi otticiv Inizializzazione o ridenominazione di un volume otticov Conversione di un volume ottico di backup in uno principalev Aggiunta o rimozione di una cartuccia otticav Modifica elenco autorizzazioni utilizzato, protezione di un volume otticov Salvataggio di un volume otticov Ripristino di un volume otticov Ricerca di file danneggiati nel volume otticoRiferimenti correlati:Riferimento alla sicurezza

Riacquisizione del database dell'indice otticoUn indice a livello di sistema, definito database dell'indice ottico, tiene traccia di tutti i volumi ottici e gliindirizzari riconosciuti dal sistema.

Soluzioni di memoria 127

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Il database dell'indice ottico include i file fisici di indice del volume ottico (QAMOVAR) e dell'indicedell'indirizzario ottico (QAMOPVR). È possibile utilizzare il comando RCLOPT (Riacquisizione supportiottici) per ricreare il database dell'indice ottico in caso di danneggiamento o eliminazione o qualora ivolumi noti per essere presenti in una libreria dei supporti ottici, unità CD-ROM o DVD, sono segnalaticome non trovati. Per eseguire il comando RCLOPT, selezionare l'opzione 2 (Riacquisizione indice ottico)nel pannello Backup/Ripristino ottico o immettere il comando RCLOPT. In entrambi i casi vienevisualizzato il pannello RCLOPT (Riacquisizione supporti ottici).

Nota: il comando RCLOPT (fornito con un'autorizzazione pubblica *EXCLUDE) si applica alle librerie deisupporti ottici collegate direttamente, e alle unità ottiche DVD e CD-ROM. Non è possibile immettere ilcomando RCLOPT per le librerie dei supporti ottici collegate via LAN. Per ricreare un databasedell'indice ottico per le librerie dei supporti ottici collegate via LAN, utilizzare il comando ADDOPTSVR(Aggiunta server ottico).

Riacquisizione dell'indice ottico per un'unità ottica autonomaIl database dell'indice ottico ricrea le voci per le unità CD-ROM e DVD ogni volta che l'unità vieneattivata con il supporto nell'unità.

Il modo più facile per riacquisire un indice ottico per un'unità ottica autonoma è di disattivare ladescrizione dell'unità e, quindi, riattivarla mediante il comando VRYCFG (Variazione stato dellaconfigurazione). L'espulsione e il reinserimento del supporto hanno lo stesso effetto. È possibileimmettere il comando RCLOPT (Ripristino supporti ottici) per le unità ottiche autonome.

Riacquisizione dei tipiÈ possibile selezionare tre tipi: *SYNC, *UPDATE e *RESET.

Ogni tipo di riacquisizione successivo descritto in questi argomenti viene illustrato più dettagliatamente erichiede più tempo per l'esecuzione. I tipi di riacquisizione *UPDATE e *RESET consentono di riacquisirefacoltativamente l'indice dell'indirizzario ottico. Il tipo di problema relativo all'indice che si è verificatodetermina quale opzione di riacquisizione eseguire.Concetti correlati:“Scelta del tipo di riacquisizione da utilizzare” a pagina 131Determinare il tipo di riacquisizione da utilizzare e quando utilizzare le diverse opzioni.

Sincronizzazione dell'indice del volume con l'indice libreria interno (*SYNC):

L'opzione di sincronizzazione verifica che le voci presenti nel database dell'indice ottico siano presentianche nell'indice libreria interno.

Le voci presenti in entrambi gli indici non vengono modificate. Solo i volumi ottici che sono presentinell'indice libreria interno, ma non nel database dell'indice ottico, vengono montati in un'unità ottica. Seuna voce si trova nell'indice libreria interno, ma non nell'indice del volume ottico, viene creata una voceper il volume nell'indice del volume ottico. Viene emesso il messaggio OPT2105 Voce di indice otticocreata per il volume &2; che indica la creazione di un indice del volume ottico per il volume. Se ilvolume viene inizializzato, vengono create anche le voci dell'indice dell'indirizzario ottico per ciascunindirizzario nel volume. Se una voce è presente nell'indice del volume ottico, ma non nell'indice libreriainterno, viene emesso il messaggio OPT2115 Volume ottico &1; contrassegnato con *REMOVED. Ciò indicache lo stato del volume, per tale volume, è stato modificato in *REMOVED.

Aggiornamento dell'indice del volume da un volume ottico (*UPDATE):

L'opzione di aggiornamento ricrea le voci dell'indice del volume ottico per tutti i volumi in una libreriadi supporti o in uno specifico volume leggendo i dati del volume dal supporto.

Inoltre, è facoltativamente possibile ricreare l'indice dell'indirizzario ottico utilizzando il parametro DIR.Se viene specificato *ALL nel campo dell'identificativo del volume, l'indice del volume ottico viene

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recuperato per tutti i volumi nella libreria di supporti ottici. Se viene inserito un nome volume specificonel campo dell'identificativo del volume, l'indice del volume ottico viene recuperato solo per tale volume.L'indice del volume ottico viene aggiornato solo per i volumi e le librerie selezionati. Le informazionisull'indice per gli altri volumi e le altre librerie non vengono modificate. Ciascun volume ottico il cuiindice viene recuperato verrà montato in un'unità ottica.

Se vengono specificati tutti i volumi in una libreria di supporti ottici e una voce si trova nell'indicelibreria interno, ma non nell'indice del volume ottico, viene creata una voce per il volume nell'indice delvolume ottico e viene emesso il messaggio OPT2105. Se il volume viene inizializzato, vengono createanche le voci dell'indice dell'indirizzario ottico per ciascun indirizzario nel volume.

Se una voce è presente nell'indice del volume ottico, ma non nell'indice libreria interno, viene emesso ilmessaggio OPT2115. Questo messaggio indica che lo stato del volume, per tale volume, è stato modificatoin *REMOVED.

Reimpostazione dell'indice libreria interno e riacquisizione dell'indice del volume (*RESET):

L'opzione di reimpostazione esegue, fondamentalmente, la stessa elaborazione dell'opzione diaggiornamento, con l'eccezione che l'indice libreria interno è riacquisito prima che sia riacquisito l'indicedel volume ottico.

È possibile richiedere che l'indice libreria interno e il database dell'indice ottico siano ricreati o aggiornatiper una libreria dei supporti ottici specifica o per tutte le librerie dei supporti ottici. L'indice del volumeottico è aggiornato solo per le librerie selezionate. Le informazioni di indice per le altre librerie non sonomodificate. Specificando l'opzione *RESET viene sempre riacquisito l'indice dell'indirizzario ottico. Ognicartuccia nella libreria dei supporti ottici deve essere montata almeno una volta per poter utilizzarel'opzione *RESET. Il sistema esegue tale operazione per verificare che l'indice libreria interno sia corretto.

Se una voce è presente nell'indice libreria interno ma non nell'indice del volume ottico, il sistema monta elegge di nuovo il volume. Il sistema crea una voce per il volume nell'indice del volume ottico ed emette ilmessaggio OPT2105.

Se una voce è presente nell'indice del volume ottico ma non nell'indice libreria interno, il sistema emetteun messaggio OPT2115. Tale messaggio indica che il volume non è stato individuato dopo la ricreazionedell'indice libreria interno e che lo stato di tale volume è stato modificato in *REMOVED.

Utilizzo dell'opzione di riacquisizione dell'indice dell'indirizzario ottico

L'opzione di reimpostazione consente di riacquisire il file (QAMOPVR) indice dell'indirizzario ottico. Ivalori seguenti sono disponibili per il parametro DIR:v *YES indica che l'indice dell'indirizzario ottico è riacquisito per ogni volume nella libreria specificata.v *NO indica che il sistema non riacquisisce l'indice dell'indirizzario ottico per il volume.

Il tipo *RESET richiede l'utilizzo esclusivo di tutte le librerie che vengono riacquisite. Inoltre, quando siutilizza il tipo *RESET, non viene utilizzato il campo Identificativo volume.

Tempo richiesto per completare la riacquisizione dell'indice ottico:

Quando vengono selezionati *RESET e VOLUME(*ALL) o *UPDATE e VOLUME(*ALL), è possibile che ilcompletamento del comando RCLOPT (Riacquisizione supporti ottici) richieda diverse ore.

Tale tempo è necessario poiché ogni volume nella libreria di supporti ottici specificato deve esseremontato e quindi letto. I database richiesti vengono quindi aggiornati prima di montare il volumesuccessivo. I seguenti fattori influenzano la durata di completamento del comando:v Il numero di librerie da riacquisire

Soluzioni di memoria 129

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v Il numero di volumi in ciascuna libreriav Il tipo di riacquisizione richiestav Il numero di indirizzari su ciascun volume

Una volta avviato un comando di riacquisizione, non deve essere annullato prima del completamento. Seun comando di riacquisizione viene annullato prima del completamento, potrebbe essere necessarioeseguire nuovamente il comando RCLOPT prima di poter utilizzare la libreria di supporti ottici.

Informazioni sull'indice otticoLe informazioni sull'indice ottico relative ai volumi presenti in una particolare libreria dei supporti otticie agli indirizzari presenti in ogni volume sono conservate a livelli diversi nel sistema.

I file di indice ottico sono utilizzati per potenziare le prestazioni eliminando la necessità di accedere allalibreria dei supporti ottici o al supporto fisico ogni volta che l'ubicazione di un volume o un indirizzarioè necessaria.

Errori, aggiornamenti del sistema e lo spostamento fisico delle unità libreria ottica da un sistema all'altropossono fare in modo che tali file di indice non siano sincronizzati con il contenuto reale di un particolarevolume o libreria dei supporti ottici. Quando ciò si verifica, sono inviati dei messaggi che indicano chel'indice ottico deve essere riacquisito, come OPT1245, OPT1825 o OPT1330. Tali messaggi indicanoall'utente di eseguire il comando RCLOPT (Riacquisizione supporti ottici). I seguenti argomentidescrivono i file di indice ottico conservati in livelli diversi del sistema. La comprensione dei diversiindici ottici è utile quando si decide quale tipo di riacquisizione dell'indice ottico eseguire.

File di database dell'indice ottico:

Gli indici ottici risiedono nei file fisici QAMOVAR e QAMOPVR.

Il file QAMOVAR è l'indice del volume ottico. Contiene le informazioni su tutti i volumi ottici noti alsistema. Ciò include i volumi precedentemente rimossi dalla libreria dei supporti ottici con l'opzione didescrizione del volume *KEEP. Il file QAMOPVR è l'indice dell'indirizzario ottico. Contiene leinformazioni relative agli indirizzari sui volumi nelle librerie dei supporti ottici collegate direttamente onelle unità DVD. Ciò include i volumi precedentemente rimossi dalle librerie collegate direttamente conl'opzione di descrizione del volume *KEEP.

Le informazioni per i volumi che sono *OFFLINE o *REMOVED sono conservate dall'esecuzionedell'operazione di riacquisizione dei supporti ottici, ma non è possibile ricrearle o verificarle in quanto ivolumi fisici non sono più accessibili. Se il database dell'indice ottico viene eliminato, le informazioni suivolumi *REMOVED possono essere ripristinate aggiungendo la cartuccia che contiene i volumi ad unalibreria dei supporti ottici mediante il comando ADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica).

Indice libreria interno:

Ogni libreria di supporti ottici detiene un indice libreria interno di ogni volume che contiene.

L'indice libreria interno per ogni libreria di supporti ottici è controllato da LIC (Licensed Internal Code).Le informazioni in questo indice, generalmente, non sono accessibili agli utenti o ai programmiapplicativi. Tuttavia, è necessario che tale indice sia sincronizzato con il database dell'indice ottico. Questoindice viene ricreato quando si specifica il tipo di ricostruzione *RESET.

Per selezionare la libreria di supporti ottici o le librerie che richiedono la ricostruzione, immettere il nomedella libreria di supporti ottici nel campo relativo nel pannello RCLOPT (Riacquisizione supporti ottici). Ilnome immesso deve corrispondere ad una libreria di supporti ottici attualmente configurata sul sistema.

Per acquisire più di una libreria di supporti ottici, immettere comandi RCLOPT separati per ogni unitàanziché utilizzare MLB(*ALL). L'utilizzo in modo sequenziale del comando MLB(*ALL) acquisisce tutte le

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librerie di supporti ottici una alla volta. L'immissione di comandi RCLOPT separati consente l'esecuzionedelle operazioni di acquisizione in parallelo, vale a dire un'esecuzione più veloce.

Scelta del tipo di riacquisizione da utilizzareDeterminare il tipo di riacquisizione da utilizzare e quando utilizzare le diverse opzioni.

La maggior parte dei messaggi di errore del supporto ottico che indicano di eseguire il comandoRCLOPT (Riacquisizione supporto ottico) specifica il tipo di ricostruzione da utilizzare per ripristinare ilsistema dopo l'errore. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile che si desideri riacquisire l'indice ottico anche senon è stato visualizzato alcun messaggio di errore. In questo caso, è necessario determinare il tipo diriacquisizione da eseguire. Se non si è certi del tipo di riacquisizione da utilizzare, eseguire il comandoRCLOPT con l'opzione *SYNC e provare nuovamente la richiesta che ha avuto esito negativo. Se larichiesta ha ancora esito negativo, eseguire il comando RCLOPT con l'opzione *RESET.

*SYNCUtilizzare questa opzione quando vengono visualizzati messaggi che indicano che non è possibiletrovare un volume (OPT1331 oppure OPT1330 - codice di errore 2) o che un volume è statorimosso (OPT1460), mentre invece il volume è presente nella libreria dei supporti ottici. Utilizzarequesta opzione dopo l'aggiornamento ad un nuovo release di IBM i oppure quando un'unitàlibreria ottica collegata direttamente viene spostata da un sistema ad un altro.

*UPDATEUtilizzare prima questa opzione se viene visualizzato un messaggio che indica che le tabelleottiche non sono corrette (OPT1825). È possibile utilizzare questa opzione nel caso in cui unparticolare volume non visualizzi tutti gli indirizzari quando viene utilizzato il comandoWRKOPTDIR (Gestione indirizzari ottici).

*RESETUtilizzare questa opzione quando viene visualizzato il messaggio OPT1330 con codice errore 01.Se non indicato diversamente in un messaggio ottico, utilizzare questa opzione come ultimarisorsa. Generalmente, per essere completata, questa opzione richiede più tempo rispetto alle dueopzioni precedenti, ma garantisce che il database dell'indice ottico e l'indice della libreria internasiano corretti. Specificare DIR(*NO) a meno che non sia necessario creare l'indice dell'indirizzarioottico. Le uniche operazioni che richiedono l'indice dell'indirizzario sono WRKOPTDIR (Gestioneindirizzari ottici) e DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici) quando viene utilizzatoDATA(*DIRATR). Se si specifica DIR(*NO), l'indice dell'indirizzario viene ricostruito su richiestaquando viene utilizzata una di tali funzioni.

Ripristino dei file ottici congelatiUn file ottico congelato è un file ottico che non può essere chiuso normalmente.

Il file contiene dati memorizzati in buffer che non possono essere scritti nel disco ottico. Se la gestione delfile aperto è ancora valida, il file è ancora aperto; diversamente, è considerato chiuso.

I file ottici congelati sono creati solo per il formato del supporto *HPOFS quando il campo di attributoFile congelato CHGOPTA (Modifica attributi ottici) è impostato su *YES. I file ottici congelati non sonocreati per il formato del supporto *UDF o quando il campo di attributo File congelato per il comandoCHGOPTA è impostato su *NO.Concetti correlati:“Modifica dei parametri dell'ambiente ottico” a pagina 104È possibile utilizzare il comando CHGOPTA (Modifica attributi ottici) per modificare parametri diconfigurazione ottici specifici che influiscono su tutti i lavori che utilizzano il file system ottico.

Procedure di utilizzo dei file otticiUn'applicazione può manipolare i dati dei file ottici utilizzando le API di tipo UNIX o l'HFS (hierarchicalfile system).

Soluzioni di memoria 131

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Un'applicazione apre un file, esegue operazioni e infine lo chiude. Quando un'applicazione modifica idati del file o gli attributi, il file system ottico memorizza tali modifiche in un oggetto di sistematemporaneo nella memoria IBM i. Il file system ottico non aggiorna il disco ottico fino a quandol'applicazione non chiude il file. Quando due o più applicazioni modificano contemporaneamente i datidel file o gli attributi, il file system ottico aggiorna il disco ottico quando l'ultima applicazione diaggiornamento chiude il file. L'applicazione può forzare i dati del file e dell'attributo in un disco otticoemettendo l'API Forzatura dei dati memorizzati in buffer HFS o le funzioni di tipo UNIX fsync().

L'esecuzione di questo processo comporta i seguenti vantaggi:v Simulazione dell'accesso di lettura e scrittura ai file otticiv Blocco e condivisione dei filev Blocco e condivisione dei bytev Elaborazione casuale dei dati dei file otticiv Scrittura dei buffer di dati di lunghezza variabile nel file otticov Riduzione delle operazioni di lettura e scrittura sul disco otticoInformazioni correlate:Application programming interfaces (APIs)

File ottici congelati:

Se il file system ottico non riesce ad aggiornare il disco ottico durante una funzione di chiusura,l'operazione ha esito negativo e il file è contrassegnato come congelato.

Il file system ottico potrebbe ancora considerare il file come aperto. In tal caso, il file system otticoconsente ad ogni applicazione che già dispone di un file aperto di continuare ad eseguire le operazioni.In ogni caso, nessuna nuova applicazione può aprire un file congelato. Se il sistema può correggere lacondizione che ha provocato l'errore e il file è ancora aperto, l'applicazione può tentare di chiudere il filedi nuovo. Se la funzione di chiusura viene eseguita correttamente, il sistema non congela più il file.

Note:

1. Se un'applicazione HFS ha specificato un tipo di apertura normale, non può più accedere al fileattraverso l'API HFS. Consultare le informazioni della guida in linea relative ai tipi di apertura cheriguardano il comando Apertura file di flusso.

2. Il sistema non crea file congelati quando la chiusura dei file ha esito negativo sul supporto UDF(Universal Disk Format).

Riferimenti correlati:Application programming interfaces (APIs)

Ripristino di un file ottico congelato:

Consultare le istruzioni fornite per il ripristino di un file ottico congelato.

Se un'operazione di chiusura ha esito negativo per un file ottico aperto e il file viene congelato, il filecongelato può essere gestito in uno o entrambi i modi riportati di seguito:v È possibile tentare una richiesta di salvataggio.v È possibile rilasciare il file per consentire che venga riaperto.

Tuttavia, se la causa dell'errore di chiusura è stata corretta, è possibile ora chiudere il file, senza primasalvarlo o rilasciarlo. In questa situazione, il file viene salvato e rilasciato automaticamente e lo statocongelato è revocato. Dopo avere rilasciato un file congelato, è possibile chiuderlo se la gestione del fileaperto è ancora valida.

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Prima di salvare o di rilasciare un file ottico congelato, è possibile visualizzare tutte le istanze aperterelative selezionando Visual. informazioni sull'utilizzo dal pannello WRKHLDOPTF (Gestione file otticicongelati). È una fase importante per la determinazione delle azioni appropriate per il file. Ad esempio,prima di decidere di non salvare la versione più recente di un file, è utile conoscere se altre applicazionistanno eseguendo aggiornamenti simultanei allo stesso file. È necessario eseguire il rollback degliaggiornamenti per tutti gli utenti se il file è stato solo rilasciato e non è stato eseguito nessun altroaggiornamento prima della chiusura del file da parte dell'ultima applicazione di aggiornamento.

Salvataggio di un file ottico congelato:

Il salvataggio di un file ottico congelato scrive fisicamente i dati e gli attributi file nel disco ottico. Èpossibile scegliere se salvare nel volume, indirizzario e nome file originale specificato all'apertura o in unnuovo percorso file ottico.

In certe situazioni, è possibile salvare il file nella destinazione di memoria originale. Ad esempio, se il fileè stato aperto con un tipo di apertura normale, il file ora è inaccessibile mediante l'API HFS e, quindi, lagestione del file aperto non è più valida. Tuttavia, la condizione che ha provocato il congelamento del filepotrebbe essere stata corretta, fornendo la possibilità di salvare i dati specificando i file congelati comedestinazione.

Se l'applicazione specifica un percorso file diverso come destinazione, il file non deve essere già esistente.Se necessario, è possibile eliminare tale file prima di tentare di salvarlo in tale volume, indirizzario enome file.

Dopo averlo salvato, un file ottico congelato deve essere rilasciato per consentire al file di essereutilizzato da applicazioni future.

Rilascio di un file ottico congelato:

Un file congelato può essere rilasciato solo se, al momento, non è imposto alcun blocco sul file da altrilavori attivi.

Il rilascio di un file ottico congelato elimina lo stato congelato e consente a nuove applicazioni di aprire ilfile. Dispensa anche il file system ottico dall'obbligo di aggiornare il disco ottico, a meno cheun'applicazione non esegua ulteriori aggiornamenti al file. Una volta rilasciato il file, è possibile chiuderlose il processo dell'utente è ancora attivo.

Se una o più applicazioni continuano a modificare un file dopo il relativo rilascio, il file system otticotenta di aggiornare il disco ottico quando l'ultima applicazione di aggiornamento chiude il file. Tuttavia,se la causa dell'errore di chiusura non è stata corretta, è possibile che il file torni nuovamente allo statocongelato.

È possibile rilasciare un file congelato dopo un'operazione di salvataggio o senza alcuna operazione disalvataggio. Se non è possibile eseguire correttamente un'operazione di salvataggio, è possibile rilasciareil file per confermare che non è possibile scrivere i dati sul disco e che questo risultato viene accettatosenza eseguire ulteriori azioni ad eccezione della chiusura del file.

Se non si rilascia il file ottico congelato, lo stato rimane congelato anche se il processo termina, a menoche un'operazione di chiusura automatica non riesca a salvare correttamente il file in quel momento. Per ifile congelati, ciò può verificarsi solo se il tipo apertura è permanente e se la causa dell'errore di chiusuraprecedente è stata risolta.

Implementazione delle funzioni del file ottico congelato:

Prima di decidere se salvare o rilasciare un file ottico congelato, se si desidera, è possibile visualizzare leinformazioni che possono influenzare tale decisione.

Soluzioni di memoria 133

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Il pannello Gestione file ottici congelati fornisce tale possibilità, oltre a quella di salvare e rilasciare i fileottici congelati. Le funzioni di salvataggio e rilascio sono, inoltre, disponibili come funzioni specifiche delsupporto ottico dell'API Control File System HFS.

Il pannello Gestione file ottici congelati fornisce un modo appropriato per elencare e gestire tutti i fileottici congelati sul sistema. Utilizzare il comando WRKHLDOPTF (Gestione file ottici congelati) peraccedere al pannello Gestione file ottici congelati.

Le opzioni nel pannello Gestione file ottici congelati sono selezionate per visualizzare l'utilizzo (istanzeaperte) di file e per salvare e rilasciare i i file congelati. Per impostazione predefinita, l'utilizzo di Salvanel pannello Gestione file ottici congelati provoca il rilascio automatico di un file congelato dopo averlosalvato.

Le funzioni fornite da Salva e Rilascia sono disponibili anche come funzioni specifiche del supportoottico, Salv. Congel. file ottico e Rilascio cong. file ottico dell'API Control File System nella sezione diprogrammazione.

Diversamente da Salva, la funzione Salv. Congel. file ottico dell'API Control File System non rilasciaautomaticamente un file congelato dopo averlo salvato. Quindi, successivamente è necessaria unarichiesta di rilascio esplicita.Informazioni correlate:Programming

Disabilitazione del supporto file ottico congelato:

IBM i è fornito con il supporto file ottico congelato abilitato. Se si desidera, è possibile disabilitarloutilizzando il comando CHGOPTA (Modifica attributi ottici).

Quando il supporto file ottico congelato viene disabilitato, non viene creato un file congelato quandol'archiviazione di un file in un disco ottico ha esito negativo. Quando si utilizza questa opzione,l'applicazione utente gestisce le procedure di ripristino per i file la cui archiviazione ha esito negativo.Considerare gli scenari seguenti:

Scenario 1

L'applicazione apre un file ottico per un'operazione di scrittura e scrive i dati nel file. Quando si tenta dichiudere il file, l'operazione ha esito negativo in quanto il disco ottico è pieno.

Supporto file ottico congelato abilitatoIl file è ancora aperto, ma viene congelato. Il file viene chiuso quando termina il lavoro se nonviene mai chiuso correttamente prima della fine del lavoro. Il file resterà congelato fino al relativorilascio.

Supporto file ottico congelato disabilitatoIl file è ancora aperto, ma non viene congelato. Il file viene chiuso quando termina il lavoro senon è stato mai chiuso correttamente prima della fine del lavoro. Il file non verrà congelato etutte le risorse (file ottico virtuale) associate al file congelato verranno rilasciate.

Scenario 2

L'applicazione apre un file ottico per la scrittura e scrive i dati nel file. L'applicazione, quindi, emetteun'API di forzatura dei dati memorizzati in buffer per garantire che i dati siano sicuri nella memoria nonvolatile. Il sistema perde, quindi, di potenza.

Supporto file congelato abilitatoDopo il completamento dell'IPL (internal program load) del sistema, il file esiste come un fileottico congelato. Tutti i dati correttamente forzati nel disco sono recuperabili. In altre parole,

134 IBM i: Soluzioni di memoria

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quando si salva il file congelato nella memoria ottica, tutti i dati scritti prima della richiesta diforzatura dei dati memorizzati in buffer saranno salvati.

Supporto file congelato disabilitatoDopo il completamento dell'IPL del sistema, il file non esiste come un file ottico congelato. Tutti idati scritti in questo file nell'istanza aperta precedente vanno persi. La richiesta di forzatura deidati non ha effetto.

È importante notare che quando il supporto file ottico congelato è disabilitato, la forzatura dei dati nellamemoria non volatile non ha rilevanza. Ciò dipende dal fatto che i dati sono scritti nella memoria otticadopo che il file viene chiuso correttamente. La funzione di forzatura dei dati memorizzati in bufferforzerà i dati nel disco IBM i ed è possibile utilizzare il file ottico congelato per ripristinare i dati dopouna perdita di alimentazione. I file congelati sono l'unico meccanismo per ripristinare i dati forzati nellamemoria non volatile dopo una perdita di alimentazione o altri errori non previsti. Il supporto filecongelato è necessario per ripristinare tutti i dati da un'istanza aperta che viene chiusa in modo noncorretto. Ciò influisce sulle seguenti API (application programming interface).v API QHFFRCSF (Forzatura dei dati memorizzati in buffer) HFS

Tale API è consentita quando il supporto file congelato è disabilitato, tuttavia non avrà effetto.v API fsync() del file system integrato di sincronizzazione delle modifiche file

Tale API è consentita quando il supporto file congelato è disabilitato, tuttavia non avrà effetto.v API QHFOPNSF (Indicatore di scrittura sincrono su Apertura file di flusso) HFS

Questo valore è consentito, ma verrà trattato come un indicatore di scrittura asincrono.

Utilizzare il comando CHGOPTA (Modifica attributi ottici) per abilitare, disabilitare o determinare lo statocorrente del supporto file ottico congelato. Una volta disabilitato, il supporto file ottico congelato restadisabilitato per tutti gli utenti ottici. È necessario abilitare il supporto file congelato relativo per renderlonuovamente attivo.Riferimenti correlati:Change Optical Attributes (CHGOPTA) command

Salvataggio e ripristino del supporto otticoIl supporto ottico è una soluzione di memorizzazione a lungo termine vantaggiosa dal punto di vistaeconomico. È possibile salvare e ripristinare i dati mediante il supporto ottico in vari modi. È possibileeseguire salvataggi con BRMS, operazioni di salvataggio e comandi di ripristino e il comando diCaricamento ed esecuzione.

I comandi IBM i di salvataggio e ripristino supportano le unità libreria supporto ottico direttamentecollegate, le unità autonome CD-ROM, DVD-ROM, DVD-RAM e le unità ottiche virtuali. L'utilizzomigliore delle unità di memoria ottica è la protezione per il ripristino da problemi gravi. La straordinariadurata di un supporto ottico si adatta bene alla memoria a lungo termine dei dati critici. È possibilefornire una protezione supplementare mediante il supporto WORM permanente, in quanto non èpossibile modificare i dati sul supporto. Le unità nastro possono fornire il meccanismo di backupgiornaliero ottimale. Ciò dipende dalla quantità di dati di cui si desidera eseguire il backup e dallaquantità di tempo del sistema disponibile per il backup. Anche i supporti CD-ROM e DVD-RAM sonoadatti alla distribuzione software. L'interfaccia comandi di salvataggio/ripristino può essere utilizzatacome parte delle procedure di installazione per programmi, dati e correzioni del programma. Le unitàottiche autonome CD-ROM e DVD-RAM supportano, inoltre, il comando LODRUN (Caricamento edesecuzione).

BRMS (Backup, Recovery, e Media Services) è un programma su licenza per un approccio corretto allagestione dei backup. Il supporto ottico è supportato da BRMS. Fare riferimento all'argomento BRMS perulteriori dettagli.Concetti correlati:

Soluzioni di memoria 135

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“HPOFS (High performance optical file system)” a pagina 82HPOFS (High Performance Optical File System) è un'architettura formato di supporto sviluppata da IBMdisponibile per l'uso quando si inizializza il supporto ottico.“Sicurezza file e indirizzari” a pagina 86Non è disponibile alcuna sicurezza a livello di file o di indirizzario per i volumi UDF (Universal DiskFormat). Il sistema gestisce le autorizzazioni ai dati dei file e degli indirizzari ottici e i file per tre gruppidi utenti: proprietario, gruppo e pubblico. La sicurezza a livello di volume è disponibile anche medianteelenchi di autorizzazione.Riferimenti correlati:Save Restore (SAVRST) commandInformazioni correlate:Backup, Recovery, and Media Services (BRMS)

Concetti relativi al salvataggio e al ripristino del supporto otticoLe unità ottiche supportano molti dei comandi di salvataggio e ripristino più utilizzati di IBM i.

L'unità ottica autonoma DVD-RAM rappresenta un'alternativa economica al nastro magnetico per leoperazioni di salvataggio e ripristino sui sistemi entry-level. L'unità autonoma DVD-RAM supporta tuttele funzioni principali di salvataggio e ripristino. L'unità libreria automatica semplifica ulteriormentel'utilizzo delle operazioni di salvataggio e ripristino che richiedono gli elenchi di volumi.

Formati del supporto ottico con le operazioni di salvataggio e ripristino:

L'elaborazione del salvataggio e ripristino dell'elenco di volumi varia per ogni formato del supportoottico.

Un elenco di volumi è utilizzato su una richiesta di salvataggio o ripristino quando sono richiesti piùvolumi ottici per l'operazione, creando in tal modo, una serie di volumi. Tutti i volumi in una serie divolumi devono disporre dello stesso formato del supporto ottico. Le serie di volumi non sono supportateper il supporto CD formattato con ISO 9660.

È necessario inizializzare il supporto di tipo WORM e CCW WORM permanente con il formato delsupporto HPOFS (High Performance Optical File System).

È possibile inizializzare il supporto di tipo riscrivibile con il formato HPOFS o UDF (Universal DiskFormat).

È necessario inizializzare il tipo DVD del supporto utilizzato dalle unità autonome DVD-RAM con UDF.

Organizzazione dei dati di salvataggio e ripristino sulle unità ottiche:

Salvare e ripristinare i dati su un'unità ottica in base alla lunghezza del nome percorso, convenzione didenominazione e livelli di indirizzario.

I dati di salvataggio su un supporto ottico sono identificati in modo univoco da un nome percorso.Questo nome percorso ha il formato: /nome indirizzario/nome sottoindirizzario/../nomefile. È possibilecreare e specificare tutti i livelli di indirizzario necessari per organizzare i dati di salvataggio secondo leesigenze. Se non è specificato alcun livello di indirizzario, il file di dati di salvataggio è postonell'indirizzario root del volume ottico specificato.

Il nome percorso ottico può contenere fino a 256 caratteri alfanumerici. I nomi del volume ottico possonocontenere fino a 32 caratteri alfanumerici. Sono necessarie alcune precauzioni quando si utilizzano nomilunghi. Molti pannelli di salvataggio e ripristino, messaggi, prospetti, file di emissione e descrizionioggetti IBM i, supportano fino a 6 caratteri per i nomi dei volumi e 17 caratteri per i nomi percorso. I

136 IBM i: Soluzioni di memoria

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nomi più lunghi risulteranno troncati in tali istanze. Inoltre, alcuni software di gestione dati automaticapotrebbero non gestire correttamente i nomi lunghi di volumi e percorsi.

Salvataggio di una libreria nella memoria ottica

È possibile salvare la libreria IBM i DEVLIB01 nel volume ottico SRVOL1 contenuto nell'unità libreriaOPTMLB02. Eseguire questa operazione mediante il comando seguente:SAVLIB LIB(DEVLIB01) DEV(OPTMLB02) VOL(SRVOL1) ('/DEVLIB01')

Verrà creato un file ottico contenente i dati salvati, denominato DEVLIB01, nell'indirizzario root delvolume SRVOL1.

Visualizzazione delle informazioni sui file di salvataggio e ripristino relative alla memoria ottica:

È possibile utilizzare vari comandi per salvare e ripristinare le informazioni sui file.

Ad esempio, le informazioni relative ai file di salvataggio e ripristino contenuti in un determinato volumeottico possono essere visualizzate mediante il comando DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici). Ilseguente comando visualizza le informazioni per tutti i file di salvataggio e ripristino presentinell'indirizzario root del volume ottico SRVOL1:DSPOPT VOL(SRVOL1) DATA(*SAVRST) PATH(/)

Utilizzo del parametro OPTFILE

Il parametro OPTFILE è utilizzato nei comandi di salvataggio e ripristino per indicare il nome delpercorso del file ottico da utilizzare per contenere i dati di salvataggio. Il sistema crea dinamicamentequalsiasi nome di indirizzario specificato non esistente.

Il parametro OPTFILE dispone del valore predefinito (*). Utilizzando il valore del parametro predefinito,il file verrà inserito nell'indirizzario root del volume ottico specificato dal parametro VOLUME. Inoltre,nei comandi diversi da SAV, il nome file è il nome della libreria IBM i che contiene gli oggetti salvati.

Per il comando SAV, OPTFILE(*) genera un nome file del formato SAVaaaammgghhmmssmmm, doveaaaammgghhmmssmmm rappresenta la data e l'ora correnti.

Utilizzo dell'opzione di espulsione del supporto

Per le unità autonome collegate mediante adattatori IOA PowerPC, è possibile aprire automaticamente ilcarrello del supporto al termine dell'operazione di salvataggio e ripristino. È possibile fare ciòspecificando il parametro ENDOPT(*UNLOAD). Il sistema ignora questo parametro per le unità libreriaottica. I parametri ENDOPT(*LEAVE) o ENDOPT(*REWIND) non hanno effetto sulle unità otticheautonome o sulle unità libreria di supporti ottici.

Contenuto dell'elenco di volumi:

Gli elenchi di volumi consentono a una singola operazione di salvataggio e ripristino di utilizzare molteparti del supporto ottico per completare l'operazione richiesta.

È possibile visualizzare le informazioni relative ai volumi ottici che fanno parte di un elenco di volumi disalvataggio e ripristino utilizzando il comando DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici).

Campi relativi alle informazioni sugli elenchi di volumi:

Indicatore Continua dal volume precedente

v Questo campo si applica solo al supporto UDF.

Soluzioni di memoria 137

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v Questo indicatore segnala che il file di salvataggio e ripristino continua dal volume precedentenell'elenco di volumi.

v Solo un file su un determinato volume può disporre di questo indicatore attivato.v È possibile utilizzare il comando DSPOPT DATA(*FILATR) per visualizzare questo indicatore.

Indicatore Continua sul volume successivo

v Questo campo si applica solo al supporto UDF.v Questo indicatore segnala che il file di salvataggio e ripristino continua sul volume successivo

nell'elenco di volumi.v Solo un file su un determinato volume può disporre di questo indicatore attivato.v È possibile utilizzare il comando DSPOPT DATA(*FILATR) per visualizzare questo indicatore.

Indicatore In grado di eseguire l'IPL

v Questo indicatore segnala che il comando SAVSYS (Salvataggio sistema) ha creato questovolume e che è possibile utilizzarlo per l'IPL in modalità D.

v È possibile utilizzare il comando DSPOPT DATA(*VOLATR) per visualizzare questo indicatore.

Indicatore Ultimo volume nell'elenco di volumi

v Questo indicatore segnala che il volume è il volume finale in un elenco di volumi.v Per i volumi in formato HPOFS (High Performance Optical File System), il sistema non

consente, sul volume finale, i file di salvataggio che non hanno alcuna relazione con l'elenco divolumi. La capacità restante non influisce su questa situazione. I volumi UDF consentono i filedi salvataggio senza alcuna relazione sul volume se vi è uno spazio su disco sufficiente.

v È possibile utilizzare il comando DSPOPT DATA(*VOLATR) per visualizzare questo indicatore.

ID volume d'inizio

v L'ID volume del primo volume in una serie di più volumi all'interno di un elenco di volumi sitrova nel campo relativo all'ID del volume d'inizio. Per i volumi UDF, l'elenco di volumi puòcontenere molti file di salvataggio diversi. Di conseguenza, questo campo non specifica ilvolume d'inizio di alcun file fornito contenuto nella serie.

v È possibile utilizzare il comando DSPOPT DATA(*VOLATR) o DATA(*FILATR) per visualizzarequesto indicatore.

Elenchi di volumi con il supporto in formato HPOFS:

Solo un file in una serie di più volumi si estende logicamente nei volumi. L'ultimo volume nella serie nonaccetta ulteriori richieste di salvataggio. Il sistema non conserva gli indicatori continuativi.v Volume1 (Numero di sequenza=1, ID volume d'inizio=Volume1, Ultimo volume nella serie=No)

– File1 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)– File2 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)– File3 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)

v Volume2 (Numero di sequenza=2, ID volume d'inizio=Volume1, Ultimo volume nella serie=No)– File3 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)

v Volume3 (Numero di sequenza=3, ID volume d'inizio=Volume1, Ultimo volume nella serie=Sì)– File3 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)

Note:

v Per Volume1, Volume2 o Volume3, non è più consentita alcuna operazione di salvataggio. Il sistemanon consente ulteriori file di salvataggio per Volume3, indipendentemente dallo spazio su discosufficiente.

v L'accesso ai precedenti dati di salvataggio viene perso da Volume1, Volume2 e Volume3.v Tutte le operazioni di ripristino devono iniziare su Volume1.

138 IBM i: Soluzioni di memoria

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Elenchi di volumi con il supporto UDF:

Più di un file in una serie di più volumi può estendere logicamente i volumi, ma solo un file per volumepuò estendersi al volume successivo nell'elenco di volumi.

L'ultimo volume nella serie accetta le ulteriori richieste di salvataggio se lo spazio è disponibile. Il sistemaconserva gli indicatori continuativi per i file estesi.v Volume1 (Numero di sequenza=1, ID volume d'inizio=Volume1, Ultimo volume nella serie=No)

– File1 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)– File2 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)– File3 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=Sì)

v Volume2 (Numero di sequenza=2, ID volume d'inizio=Volume1, Ultimo volume nella serie=No)– File3 (Continua dal volume precedente=Sì, Continua sul volume successivo=NO)– File4 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)– File5 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=Sì)

v Volume3 (Numero di sequenza=3, ID volume d'inizio=Volume1, Ultimo volume nella serie=No)– File5 (Continua dal volume precedente=Sì, Continua sul volume successivo=Sì)

v Volume4 (Numero di sequenza=4, ID volume d'inizio=Volume1, Ultimo volume nella serie=Sì)– File5 (Continua dal volume precedente=Sì, Continua sul volume successivo=NO)– File6 (Continua dal volume precedente=NO, Continua sul volume successivo=NO)

Nota:

1. Se lo spazio lo consente, su Volume4 sono consentiti ulteriori salvataggi.2. Un'operazione di ripristino inizia sul volume che contiene la prima ricorrenza del file specificato. Ad

esempio, è possibile ripristinare i dati da File4 su Volume2 senza dover elaborare Volume1.3. La serie di volumi per il supporto UDF descritta in questa sezione non è correlata alla serie di volumi

o al supporto di più volumi definiti nelle specifiche del formato per UDF (ECMA 167 terza edizione oUDF Revisione 2.01). Il supporto per le serie di volumi definito da queste specifiche non è almomento fornito da IBM i.

Concetti correlati:“Eliminazione del contenuto dei supporti” a pagina 140Specificando CLEAR(*ALL), vengono eliminati tutti i file presenti sul supporto.

Salvataggio dei file ottici nella memoria otticaÈ possibile salvare i file ottici nel supporto DVD-RAM, UDF e HPOFS.

Specifica dei nomi percorso del file ottico:

Informazioni sulla specifica di un nome percorso per il file ottico utilizzato per l'operazione disalvataggio.

La memoria ottica funziona in modalità casuale e utilizza una struttura di file gerarchica durante lascrittura dei file sul supporto. A partire dall'indirizzario root del volume, è possibile specificare un nomepercorso per il file ottico utilizzato per l'operazione di salvataggio. La specifica di un asterisco (*)comporta la creazione, da parte del sistema, di un nome file ottico nell'indirizzario root (/). Se si specificanome_percorso_indirizzario_ottico/*, il sistema genera un nome file ottico nell'indirizzario specificatodel volume ottico. Se si specifica nome_percorso_file_ottico, viene creato un nome file ottico. Adesempio, se si specifica SAVLIB LIB(MYLIB) DEV(OPT01) OPTFILE(’/mydir/*’), viene creato il nome fileottico mydir/MYLIB. Se l'indirizzario mydir non esiste, il sistema lo crea.

Quando si utilizza il supporto DVD-RAM per salvare le informazioni IBM i, il sistema ricerca i file attiviutilizzando il parametro CLEAR sui comandi di salvataggio. Specificare CLEAR(*NONE) per fare in

Soluzioni di memoria 139

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modo che il sistema ricerchi, nel volume DVD-RAM, i file ottici attivi con lo stesso nome. Se esiste un fileottico con lo stesso nome, il sistema visualizza un messaggio di interrogazione. È possibile annullarel'elaborazione, sovrascrivere il file esistente nel volume oppure inserire una nuova cartuccia. Se non esistealcun file attivo del file ottico specificato e vi è spazio disponibile nel volume DVD-RAM, il sistemascrive il file nel supporto DVD-RAM. Se il sistema non trova alcuno spazio disponibile nel supporto,richiede l'inserimento di un volume DVD-RAM nell'unità.

Eliminazione del contenuto dei supporti:

Specificando CLEAR(*ALL), vengono eliminati tutti i file presenti sul supporto.

Specificando CLEAR(*AFTER), viene automaticamente eliminato il contenuto di tutto il supporto dopo ilprimo volume. Quando viene rilevato il file ottico specificato sul primo volume, il sistema invia unmessaggio di interrogazione. Ciò consente di terminare l'operazione di salvataggio o di sostituire il file.Specificando CLEAR(*REPLACE), vengono automaticamente sostituiti sul supporto i dati attivi del fileottico specificato.

L'unica opzione del parametro CLEAR che elimina tutti i file è CLEAR(*ALL). In caso contrario, ilsistema invia un messaggio di interrogazione per ciascun nome file ottico specificato rilevato.Specificando CLEAR(*NONE), viene inviato un messaggio di interrogazione per ciascun nome file otticospecificato rilevato, non solo per il primo.

Per evitare di ricevere un messaggio di interrogazione durante l'operazione di salvataggio, è possibileeffettuare una delle operazioni riportate di seguito:v Inizializzare prima il volume ottico (INZOPT).v Specificare un'opzione utilizzando il parametro CLEAR nel comando di salvataggio.

Nota: non utilizzare il parametro CLEAR(*NONE) perché viene inviato un messaggio di interrogazione.Consultare le informazioni dell'aiuto in linea relative all'utilizzo del parametro CLEAR con i comandi disalvataggio.Concetti correlati:“Elenchi di volumi con il supporto UDF” a pagina 139Più di un file in una serie di più volumi può estendere logicamente i volumi, ma solo un file per volumepuò estendersi al volume successivo nell'elenco di volumi.

Salvataggio in più volumi:

Se il sistema scrive i dati in un secondo volume DVD-RAM, il sistema lo considera una serie DVD.

Una serie include due o più volumi. Il sistema può scrivere le informazioni solo sull'ultimo volume nellaserie. In una serie DVD-RAM di tre volumi, il sistema non può scrivere le informazioni nel primo o nelsecondo volume.

La tabella di seguito fornisce le informazioni di supporto del comando in base all'unità ottica.

Comando Supportato dall'unità ottica

SAVSTG Nessuna

SAVS36F Nessuna

SAVS36LIBM Nessuna

SAVUSFCNR Nessuna

RSTS36F Nessuna

RSTS36FLR Nessuna

RSTS36LIBM Nessuna

140 IBM i: Soluzioni di memoria

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Comando Supportato dall'unità ottica

RSTUSFCNR Nessuna

SAVLICPGM DVD (nessuna libreria ottica)

SAVSYS DVD (nessuna libreria ottica)

RSTLICPGM DVD (nessuna libreria ottica)

SAVCHGOBJ di più di una libreria, inclusoLIB(*ALLUSR)

Unità libreria ottica e DVD con supporto UDF (UniversalDisk Format)

SAVDLO di più di un ASP Unità libreria ottica e DVD con supporto UDF

SAVLIB di più di una libreria, incluso LIB(*ALLUSR),LIB(*IBM), AND LIB(*NONSYS)

Unità libreria ottica e DVD con supporto UDF

SAVCFG Tutte le unità ottiche scrivibili

SAVCHGOBJ di una libreria Tutte le unità ottiche scrivibili

SAVDLO di un ASP Tutte le unità ottiche scrivibili

SAVLIB di una libreria Tutte le unità ottiche scrivibili

SAVOBJ di una libreria Tutte le unità ottiche scrivibili

SAVSAVFDTA Tutte le unità ottiche scrivibili

SAVSECDTA Tutte le unità ottiche scrivibili

RSTCFG Tutte le unità ottiche

RSTLIB Tutte le unità ottiche

RSTOBJ Tutte le unità ottiche

RSTUSRPRF Tutte le unità ottiche

SAVAPARDTA Non applicabile, il comando non utilizza un'unità

RSTAUT Non applicabile, il comando non utilizza un'unità

Linee guida operative in base al tipo di unità otticaEsistono linee guida operative per tipo di unità per i server dei dati della libreria ottica e unità otticheautonome CD-ROM, DVD-ROM e DVD-RAM.

Server dei dati della libreria ottica

v Non è possibile utilizzare il valore predefinito, *MOUNTED, per l'identificativo del volume.v I volumi forniti in un elenco di volumi devono essere tutti nella stessa unità libreria.v Un singolo file di dati di salvataggio può estendersi su vari volumi in un elenco di volumi.v Per il supporto HPOFS (High Performance Optical File System), ogni volume utilizzato in un elenco di

volumi non può essere utilizzato da qualsiasi operazione di salvataggio o ripristino diversadall'operazione che ha elaborato originariamente l'elenco di volumi.Ad esempio:– Il comando di salvataggio A scrive il fileA di dati di salvataggio nel volume volA.– Il comando di salvataggio B scrive il fileB di dati di salvataggio nell'elenco di volumi: volC, volB,

volA.– Il comando di ripristino A non è in grado di ripristinare dal fileA nel volume volA.– Il comando di ripristino B è in grado di ripristinare dal fileB nell'elenco di volumi: volC, volB, volA.

Unità ottiche autonome CD-ROM e DVD-ROM

v CD-ROM e DVD-ROM sono unità di sola lettura. Il sistema non supporta i comandi di salvataggio pertali unità.

Soluzioni di memoria 141

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v I file di salvataggio non possono estendersi su più supporti CD-ROM o DVD-ROM che contengono ilformato supporto ISO 9660.

v È possibile specificare il valore predefinito, *MOUNTED, per l'identificativo del volume. Verràelaborato il volume ottico attualmente presente nell'unità autonoma specificata.

Unità ottiche autonome DVD-RAM

v Le unità DVD-RAM sono unità di lettura e scrittura. I comandi di salvataggio e ripristino sonosupportati per le unità DVD-RAM.

v È possibile specificare il valore predefinito, *MOUNTED, per l'identificativo del volume. Verràelaborato il volume ottico attualmente presente nell'unità autonoma specificata.

v Più file di dati di salvataggio possono estendersi su vari volumi in un elenco di volumi DVD_RAMspecificato.

Nota: la compressione e la decompressione software possono aumentare il tempo di salvataggio eripristino. Vengono utilizzate risorse di elaborazione considerevoli che possono influire sulle prestazionigenerali del sistema.

Risoluzione dei problemi relativi alla memoria otticaIn questa sezione è possibile trovare le risposte a molte tra le domande più comuni, i passi da seguirequando si verifica un problema e le informazioni necessarie per l'analisi del problema.

FAQ per il supporto otticoLe FAQ per il supporto ottico forniscono informazioni di aiuto per problemi comuni e domande rilevaticon le unità ottiche.1. Quando si scrivono oggetti, si riceve un messaggio che indica che lo spazio disponibile sul supporto

ottico non è sufficiente. Tuttavia, il volume non è pieno. Come individuare l'errore?2. Il volume di backup è pieno prima che siano memorizzati tutti gli oggetti dal volume principale.

Quale elemento sta utilizzando lo spazio supplementare?3. Durante l'esecuzione del backup, l'attività termina in modo anomalo. Quando si riavvia il backup, si

riceve un messaggio OPT1210 che indica che l'indirizzario già esiste. Tuttavia, l'indirizzario non èelencato quando si utilizza il comando WRKOPTDIR (Gestione indirizzari ottici). Quali sono lecause?

4. Viene ricevuto un messaggio OPT1115 che indica che il file non è stato trovato quando si tenta dirichiamare un oggetto. Quando si utilizza il comando WRKOPTF (Gestione file ottici), l'oggetto vienevisualizzato. Quali sono le cause che impediscono di richiamare l'oggetto?

5. L'applicazione sembra memorizzare gli oggetti correttamente, ma quando si utilizza il comandoWRKOPTF (Gestione file ottici), non sono visualizzati tutti gli oggetti. Dove sono memorizzati glioggetti?

6. Il programma applicativo ha esito negativo con il messaggio CPF1F83 che indica che il nome del filesystem /QOPT non è stato trovato durante il tentativo di copiare un file di flusso mediante ilcomando CPYSF. Come individuare l'errore?

7. Si desidera utilizzare un volume esistente, ma non è possibile accedervi. Quali operazioni eseguire?8. Vengno visualizzati messaggi che indicano di eseguire il comando RCLOPT (Riacquisizione supporti

ottici). Un comando RCLOPT di tipo *RESET può richiedere molto tempo. Esiste un modo piùrapido per il ripristino?

9. Qual è la differenza tra i volumi contrassegnati come *OFFLINE e quelli contrassegnati come*REMOVED?

10. Quando si aggiungono volumi ottici interi nella libreria dei supporti ottici mediante il comandoADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica), l'operazione richiede molto tempo. Suggerimenti?

11. Una volta immesso un volume CD-ROM nell'unità CD-ROM, viene visualizzato un messaggio cheinforma che il volume non è stato trovato quando si è stato eseguito il tentativo di accesso. Non èstato visualizzato alcun messaggio di errore. Come individuare l'errore che si è verificato?

142 IBM i: Soluzioni di memoria

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Quando si scrivono oggetti, si riceve un messaggio che indica che lo spazio disponibile sul supportoottico non è sufficiente. Tuttavia, il volume non è pieno. Come individuare l'errore?

La soglia non è imposta correttamente, l'oggetto memorizzato è maggiore dello spazio disponibile o l'areadi riserva è piena. Visualizzare gli attributi del volume su cui si sta scrivendo utilizzando il comandoDSPOPT (Visualizzazione supporti ottici). Verificare che i valori della soglia e dello spazio disponibilesiano validi. Inoltre, verificare che l'accesso al volume sia di scrittura e non di sola lettura. Se è di solalettura, l'area di riserva potrebbe essere piena. L'area di riserva è una serie di settori in cui sono scritti idati quando il settore originale è danneggiato.

Il volume di backup è pieno prima che siano memorizzati tutti gli oggetti dal volume principale.Quale elemento sta utilizzando lo spazio supplementare?

La causa può essere una delle seguenti situazioni:v Possono essersi verificati errori unità quando solo una parte di un file è stata scritta. Quando

l'operazione di backup è stata riavviata, l'intero file è stato riscritto.v Se il tipo di volume di backup è WORM, potrebbe essere stato inizializzato più volte prima

dell'operazione di backup, consumando in tal modo, dello spazio del volume.v Se si sta eseguendo un'operazione di backup incrementale, è possibile che sia stata selezionata

l'opzione errata nel parametro SLTFILE (*ALL invece di *CHANGED).v Se è stato creato il volume principale su un sistema precedente alla Versione 2 Release 3 Modifica 0 e il

volume principale è pieno per oltre il 98%, il comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica) potrebbeessere l'unica scelta per eseguire il backup di questo volume.

v Il volume principale è un supporto 2X e il volume di backup è 1X.

Durante l'esecuzione del backup di un volume, l'attività termina in modo anomalo. Quando si riavviail backup, si riceve un messaggio OPT1210 che indica che l'indirizzario già esiste. Tuttavia,l'indirizzario non è elencato quando si utilizza il comando WRKOPTDIR (Gestione indirizzari ottici).Quali sono le cause?

Quando l'attività è terminata in modo anomalo, l'indirizzario è stato creato sul volume, ma i file di indiceottico interno non sono stati ancora aggiornati. Rimuovere il volume di backup mediante il comandoRMVOPTCTG (Rimozione cartuccia ottica) e aggiungerlo di nuovo con il comando ADDOPTCTG(Aggiunta cartuccia ottica) e specificando DIR(*YES). L'indice ottico interno sarà aggiornato con il nuovopercorso.

Viene ricevuto un messaggio OPT1115 che indica che il file non è stato trovato quando si tenta dirichiamare un oggetto. Quando si utilizza il comando WRKOPTF (Gestione file ottici), l'oggetto vienevisualizzato. Quali sono le cause che impediscono di richiamare l'oggetto?

Il supporto ottico potrebbe essere sporco. Contattare il livello successivo di supporto (hardware) perripulire il supporto.

L'applicazione sembra memorizzare gli oggetti correttamente, ma quando si utilizza il comandoWRKOPTF (Gestione file ottici), non sono visualizzati tutti gli oggetti. Dove sono memorizzati glioggetti?

I file potrebbero essere file ottici congelati. Fare riferimento a File ottici congelati per ulterioriinformazioni sui file ottici congelati. In questo caso, il volume potrebbe avere raggiunto la soglia.Verificare che l'applicazione stia gestendo correttamente il messaggio OPT1345 Soglia raggiunta suvolume ottico o il messaggio CPF1F61 Non esiste spazio libero disponibile sul supporto magnetico.

Il programma applicativo ha esito negativo con il messaggio CPF1F83 che indica che il nome del filesystem /QOPT non è stato trovato durante il tentativo di copiare un file di flusso mediante il comandoCPYSF. Come individuare l'errore?

Soluzioni di memoria 143

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La parte del file system del percorso (/QOPT) deve essere specificata in maiuscolo. La parte rimanentedel percorso può essere specificata in maiuscolo o minuscolo.

Si desidera utilizzare un volume esistente, ma non è possibile accedervi. Quali operazioni eseguire?

I nomi volumi duplicati possono provocare tale problema. Se il volume è in un sistema LAN, può averelo stesso nome di un volume in una libreria direttamente collegata o in un altro sistema. Se esistono nomiduplicati, è utilizzabile solo il primo volume trovato.

Vengono visualizzati messaggi che indicano di eseguire il comando RCLOPT (Riacquisizione supportiottici). Un comando RCLOPT di tipo *RESET può richiedere molto tempo. Esiste un modo più rapidoper il ripristino?

Sì. Consultare prima la sezione Riacquisizione del database dell'indice ottico per una migliorecomprensione del processo RCLOPT. Eseguire, quindi, una delle seguenti azioni:v Eseguire RCLOPT MLB device_name OPTION(*SYNC).v WRKOPTVOL (Gestione volumi ottici) e premere F14 (Visualizzazione informazioni per esteso). Se

alcuni volumi mostrano moving come ubicazione, effettuare le operazioni riportate di seguito:1. Eseguire RCLOPT MLB(device name) OPTION(*UPDATE) VOL moving_volume_name.2. Aggiornare il pannello Gestione volumi ottici. Se i volumi sono ancora visualizzati come in fase di

spostamento, ripetere la fase 1.v Eseguire RCLOPT MLB device name OPTION(*RESET) DIR(*NO)

Nota: questa scelta richiede più tempo delle prime due, ma specificando DIR(*NO), si dimezza iltempo necessario per eseguire RCLOPT *RESET.

Qual è la differenza tra i volumi contrassegnati come *OFFLINE e quelli contrassegnati come*REMOVED?

Le voci *OFFLINE sono volumi in unità ottiche spenti, disattivati o non più collegati. Le voci *REMOVEDsono volumi che sono stati rimossi dalla libreria dei supporti ottici con VOLOPT *KEEP specificato.

Quando si aggiungono volumi ottici interi nella libreria dei supporti ottici mediante il comandoADDOPTCTG (Aggiunta cartuccia ottica), l'operazione richiede molto tempo. Suggerimenti?

Quando i volumi sono rimossi con il comando RMVOPTCTG (Rimozione cartuccia ottica), specificare*KEEP nel parametro VOLOPT. Gli indici ottici interni salvano tutte le informazioni su tali volumi,incluse le informazioni sull'indirizzario ottico. Quando i volumi sono aggiunti con il comandoADDOPTCTG, specificare *NO nel parametro DIR. I volumi sono aggiunti e l'indice dell'indirizzario nonviene ricreato. Ciò accelera il processo di importazione.

Nota: questo processo non deve essere eseguito se sono state effettuate modifiche ai volumi rimossi,poiché i volumi sono stati rimossi per ultimi da questo sistema.

Una volta immesso un volume CD-ROM nell'unità CD-ROM, viene visualizzato un messaggio cheinforma che il volume non è stato trovato quando si è stato eseguito il tentativo di accesso. Non èstato visualizzato alcun messaggio di errore. Come individuare l'errore che si è verificato?

Fare riferimento a CD-ROM e DVD in IBM i per le informazioni sul caricamento del supporto CD-ROM.In questo caso, probabilmente, è stato eseguito un tentativo di accedere al CD-ROM prima che siacompletamente caricato (attendere 10-20 secondi dopo che il carrello è rientrato) o si è verificato un erroredurante l'operazione di caricamento. Fare riferimento alla coda messaggi QSYSOPR per verificare se ilvolume CD-ROM è stato caricato correttamente.

144 IBM i: Soluzioni di memoria

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Raccolta delle informazioniSe è necessario rivolgersi al livello successivo di supporto, tenere a disposizione le seguenti informazioniper consentire di rendere più rapido il processo di analisi del problema.v Descrizione dettagliata del problema, incluse tutte le informazioni riportate di seguito:

1. Applicazioni in esecuzione2. Indicare se il sistema o l'applicazione sono stati appena installati o se già in esecuzione3. Possibilità di riprodurre il problema

v Tipo e numero di modello dei server di dativ Livello PTF aggiornatov Numero di server di dativ Numero di volumi

Altri comandi di sistema

I comandi di sistema riportati di seguito consentono di raccogliere informazioni importanti per l'analisidei problemi.v Il comando DSPJOBLOG (Visualizzazione registrazione lavori) mostra i comandi ed i relativi messaggi

per un lavoro ancora attivo e non ancora scritto.v Il comando DSPLOG (Visualizzazione registrazione) mostra la registrazione cronologica del sistema

(QHST). La registrazione cronologica contiene informazioni relative alle operazioni ed allo stato delsistema.

v Il comando TRCJOB (Traccia del lavoro) controlla le tracce delle chiamate programma e dellerestituzioni che si verificano nel programma corrente o nel lavoro che si sta eseguendo.

v Il comando STRSRVJOB (Avvio servizio lavoro) avvia l'operazione di servizio remoto per un lavorospecificato, in modo che sia possibile immettere altri comandi di servizio per eseguire il lavorospecificato.

v Il comando ENDSRVJOB (Fine servizio lavoro) pone termine alle operazioni di servizio di un lavororemoto. Questo comando arresta le operazioni di servizio iniziate con l'immissione del comandoSTRSRVJOB (Avvio servizio lavoro).

v Il comando ANZPRB (Analisi problema) consente di analizzare, creare record di problema o notificareproblemi non rilevati dal sistema. Se il problema è reale, è possibile che venga fornita una correzioneassociando la descrizione del problema ad un problema già noto per cui esiste una PTF oppure èpossibile che venga creato un APAR.

Informazioni correlate:Programming

Strutture di supporto dei file di emissioneEsistono tre formati di record possibili creati dal comando DSPOPT (Visualizzazione supporti ottici)quando l'emissione è diretta a un file di emissione o uno spazio utente.

Solo i campi impostati per un volume LAN (tipo di volume 9) sono indicati con un asterisco (*). I campiCapacità del volume e Spazio volume disponibile hanno un significato diverso per i volumi LAN; ciò siverifica in quanto il campo Soglia volume totale non è disponibile. Il campo Capacità del volumecontiene lo spazio libero totale corrente sul volume. Lo spazio libero totale è uguale allo spazio liberodisponibile per l'applicazione utente più lo spazio riservato dalla soglia volume totale.

Il campo Spazio volume disponibile contiene lo spazio libero utente sul volume. Lo spazio libero utente èuguale allo spazio libero totale meno la quantità di spazio riservata dalla soglia volume totale.

Soluzioni di memoria 145

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Struttura dei file di emissione per gli attributi del volume

Formato record per QAMODVA (un * indica una LAN o volume tipo 9)

Nome attributo Lunghezza attributo

* SECOLO CHAR(1)

* DATA CHAR(6)

* ORA CHAR(6)

* NOME VOLUME CHAR(32)

UNITÀ OTTICA CHAR(10)

* CSI CHAR(8)

LIBRERIA CSI CHAR(10)

* ELENCO AUTORIZZAZIONI CHAR(10)

ID VOLUME INTERNO CHAR(32)

NUMERO DI SERIE VOLUME PACKED(11,0)

* TIPO VOLUME PACKED(3,0)

CCSID VOLUME CHAR(2)

* TIPO DI SUPPORTO PACKED(3,0)

FORMATO SUPPORTO PACKED(3,0)

SOGLIA VOLUME TOTALE PACKED(5,0)

NUMERO SEQUENZA VOLUME PACKED(9,0)

DATA DI CREAZIONE VOLUME CHAR(7)

ORA DI CREAZIONE VOLUME CHAR(6)

TESTO DI DESCRIZIONE VOLUME CHAR(50)

DATA ULTIMO RIFERIMENTO VOLUME CHAR(7)

* NOME VOLUME LATO OPPOSTO CHAR(32)

DIMENSIONE BLOCCO VOLUME PACKED(9,0)

* CAPACITÀ VOLUME PACKED(13,0)

* SPAZIO VOLUME DISPONIBILE PACKED(13,0)

UBICAZIONE VOLUME CHAR(1)

UBICAZIONE FUORI LINEA VOLUME CHAR(50)

ACCESSO VOLUME CHAR(1)

SUPPORTO VOLUME CHAR(1)

SUPPORTO A DOPPIA FACCIATA CHAR(1)

IPL SUPPORTATO CHAR(1)

ULTIMO VOLUME DELLA SERIE CHAR(1)

RISERVATO CHAR(23)

Quando il tipo di volume è backup, sono utilizzati i seguenti campi:

NOME VOLUME PRINCIPALE CHAR(32)

# DI SERIE VOLUME PRINCIPALE PACKED(11 ,0)

DATA AVVIO INTERVALLO CMPLT CHAR(7)

ORA AVVIO INTERVALLO CMPLT CHAR(6)

146 IBM i: Soluzioni di memoria

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Quando il tipo di volume è backup, sono utilizzati i seguenti campi:

DATA FINE INTERVALLO CMPLT CHAR(7)

ORA FINE INTERVALLO CMPLT CHAR(6)

DATA FINALE VOLUME MODIFICATA CHAR(7)

ORA FINALE VOLUME MODIFICATA CHAR(6)

Quando il supporto volume è CD-ROM, sono applicabili i seguenti campi:

DATA MODIFICA CHAR(7)

ORA MODIFICA CHAR(6)

DATA DI SCADENZA CHAR(7)

ORA DI SCADENZA CHAR(6)

DATA EFFETTIVA CHAR(7)

ORA EFFETTIVA CHAR(6)

INFORMAZIONI COPYRIGHT CHAR(37)

INFORMAZIONI ASTRATTE CHAR(37)

INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE CHAR(37)

CHIAVE EDITORE CHAR(1)

EDITORE CHAR(128)

CHIAVE PREPARATORE CHAR(1)

PREPARATORE CHAR(128)

CHIAVE SPECIFICA DATI CHAR(1)

SPECIFICA DATI CHAR(128)

I seguenti campi attualmente non vengono utilizzati:

ID VOLUME CONTENITORE ASSOCIATO CHAR(32)

INDIRIZZARIO CATALOGO IMMAGINI IPL CHAR(256)

UBICAZIONE VOLUME

I seguenti campi attualmente non vengono utilizzati:

OFFLINE CHAR(1) CONSTANT("0")

SLOT CHAR(1) CONSTANT("1")

DRIVE CHAR(1) CONSTANT("2")

MOVING CHAR(1) CONSTANT("3")

REMOVED CHAR(1) CONSTANT("4")

ACCESSO VOLUME

sola lettura CHAR(1) CONSTANT("1")

PROTETTO DA SCRITTURA CHAR(1) CONSTANT("2")

SCRIVIBILE CHAR(1) CONSTANT("3")

SUPPORTO VOLUME DOPPIO

NO CHAR(1) CONSTANT("0")

Soluzioni di memoria 147

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SUPPORTO VOLUME DOPPIO

SÌ CHAR(1) CONSTANT("1")

SUPPORTO A DOPPIA FACCIATA

NO CHAR(1) CONSTANT("0")

SÌ CHAR(1) CONSTANT("1")

IPL SUPPORTATO

NO CHAR(1) CONSTANT("0")

SÌ CHAR(1) CONSTANT("1")

ULTIMO VOLUME DELLA SERIE

NO CHAR(1) CONSTANT("0")

SÌ CHAR(1) CONSTANT("1")

CHIAVE (EDITORE, PREPARATORE, SPECIFICA DATI)

CONTIENE DATI CHAR(1) CONSTANT("0")

CONTIENE NOME FILE CHAR(1) CONSTANT("1")

TIPO VOLUME

PRINCIPALE PACKED(3,0) CONSTANT(000.)

BACKUP PACKED(3,0) CONSTANT(001.)

CONTENITORE PACKED(3,0) CONSTANT(002.)

MIRRORING PACKED(3,0) CONSTANT(003.)

NON FORMATTATO PACKED(3,0) CONSTANT(004.)

SCONOSCIUTO PACKED(3,0) CONSTANT(005.)

VOLUME SERVER PACKED(3,0) CONSTANT(009.)

TIPO DI SUPPORTO

WORM PACKED(3,0) CONSTANT(000.)

CANCELLABILE PACKED(3,0) CONSTANT(001.)

CD-ROM PACKED(3,0) CONSTANT(002.)

DVD_ROM PACKED(3,0) CONSTANT(003.)

DVD_RAM PACKED(3,0) CONSTANT(004.)

CD-R PACKED(3,0) CONSTANT(005.)

CD-RW PACKED(3,0) CONSTANT(006.)

DVD-R PACKED(3,0) CONSTANT(007.)

DVD+R PACKED(3,0) CONSTANT(008.)

SCONOSCIUTO PACKED(3,0) CONSTANT(009.)

DVD-RW PACKED(3,0) CONSTANT(010.)

DVD+RW PACKED(3,0) CONSTANT(011.)

148 IBM i: Soluzioni di memoria

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FORMATO SUPPORTO

NON INIZIALIZZATO PACKED(3,0) CONSTANT(000.)

HPOFS PACKED(3,0) CONSTANT(001.)

ISO 9660 PACKED(3,0) CONSTANT(002.)

SCONOSCIUTO PACKED(3,0) CONSTANT(003.)

UDF PACKED(3,0) CONSTANT(004.)

PARZIALE UDF PACKED(3,0) CONSTANT(005.)

CARTUCCIA CE PACKED(3,0) CONSTANT(0254.)

Struttura dei file di emissione per gli attributi di indirizzario

Formato record per QAMODPA:

Nome attributo Lunghezza attributo

SECOLO CHAR(1)

DATE CHAR(6)

ORA CHAR(6)

NOME INDIRIZZARIO CHAR(256)

NOME VOLUME CHAR(32)

LIBRERIA OTTICA CHAR(10)

DATA DI CREAZIONE IND CHAR(7)

ORA DI CREAZIONE IND CHAR(6)

RISERVATO CHAR(25)

Struttura dei file di emissione per gli attributi del file

Formato record per QAMODFA:

Nome attributo Lunghezza attributo

SECOLO CHAR(1)

DATE CHAR(6)

ORA CHAR(6)

NOME PERCORSO CHAR(256)

NOME VOLUME CHAR(32)

UNITÀ OTTICA CHAR(10)

DIMENSIONE FILE PACKED(9,0)

DATA DI CREAZIONE FILE CHAR(7)

ORA DI CREAZIONE FILE CHAR(6)

DATA DI MODIFICA FILE CHAR(7)

ORA DI MODIFICA FILE CHAR(6)

DATA DI SCADENZA FILE CHAR(7)

ORA DI SCADENZA FILE CHAR(6)

CONT DA VOL PRECEDENTE CHAR(1)

CONT SU VOLUME SUCCESSIVO CHAR(1)

ID VOLUME INIZIO CHAR(32)

Soluzioni di memoria 149

Page 158: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Formato record per QAMODFA:

NOME ATTRIBUTO CHAR(25)

DATI ATTRIBUTO CHAR(75)

DIMENSIONE FILE2 PACKED(15,0)

RISERVATO CHAR(17)

Note:

1. Se la dimensione file è 999 999 999 byte o inferiore, la DIMENSIONE FILE e DIMENSIONE FILE 2conterranno entrambe la dimensione file corretta. Se la dimensione file è superiore a 999 999 999 byte,la DIMENSIONE FILE è impostata su 999 999 999 e DIMENSIONE FILE 2 contiene la dimensione filecorretta.

2. Se un file ha attributi estesi, esisterà un record per attributo esteso finché non vengono elencati tuttigli attributi del file.

Costanti utilizzate nei campi di stato:

INDICATORE CONTINUAZIONE

NO CHAR(1)

SÌ CHAR(1)

Memoria virtualeQuesto argomento relativo alle soluzioni di memoria tratta solo le soluzioni di memoria virtuale IBM iche memorizzano le immagini del supporto sulle unità disco o nelle unità virtuali client e NFS (networkfile system). Per IBM i sono disponibili i seguenti tipi di soluzioni di memoria virtuale.v Le partizioni IBM i possono utilizzare unità nastro fisiche di proprietà della partizione VIOS (Virtual

I/O Server), unità ottiche fisiche e unità ottiche virtuali. Consultare l'argomento PowerVM Editions perle informazioni su come impostare queste unità in modo che vengano utilizzate da una partizione IBMi.

v Le unità libreria nastro virtuale. Tali unità sono unità esterne che emulano un'unità libreria nastro, mamemorizzano i dati su un disco invece che su un supporto nastro. Controllare la documentazione perla specifica unità libreria nastro virtuale per le informazioni su come impostare queste unità in modoche vengano utilizzate da una partizione IBM i.

v La memoria virtuale IBM i. Il sistema operativo IBM i fornisce le soluzioni ottiche virtuali e nastrovirtuali che imitano il nastro, il CD, il DVD, il WORM (write-once read-many) e il supporto otticocancellabile sulle unità disco o nel file system di rete per il supporto ottico virtuale. Il supporto imitatoappare al sistema come il supporto reale.

v Unità virtuali client (ottiche e nastro). Una partizione IBM i in esecuzione su un IBM Power System,Power6 o successivo, può condividere un'unità ottica collegata in modo nativo, un'unità nastrocollegata in modo nativo o un'unità ottica virtuale IBM i (catalogo immagini ottico) con le partizioniclient IBM i.

Concetti relativi alla memoria virtuale IBM iInformazioni generali sulla memoria virtuale IBM i, incluse le descrizioni e le istruzioni per l'utilizzo.

150 IBM i: Soluzioni di memoria

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Unità di memoria virtuale

Un'unità di memoria virtuale è una descrizione dell'unità che supporta la memoria virtuale, come unnastro reale o una descrizione dell'unità ottica supporta la memoria reale. Sul sistema possono essereattive da una a 35 descrizioni dell'unità nastro di memoria virtuale e da una a 35 descrizioni dell'unitàottica di memoria virtuale alla volta.

Un'unità nastro virtuale viene creata selezionando i parametri RSRCNAME(*VRT) o TYPE(63B0) sulcomando CCRTDEVTAP (Creazione descrizione unità (Nastro)).

Un'unità ottica virtuale viene creata selezionando i parametri RSRCNAME(*VRT) o TYPE(632B) sulcomando CRTDEVOPT (Creazione descrizione unità (Ottica)).

Le unità ottiche virtuali TYPE(632C) indicano che questa unità è ospitata da un altro IBM i o da un VIOSe vengono create automaticamente durante la configurazione automatica. Se il tipo di unità 632C èospitato da un VIOS, richiede la modifica manuale del supporto quando richiesto.

Catalogo immagini

Un catalogo immagini è un oggetto che può contenere fino a 256 voci del catalogo immagini. Ciascuncatalogo è associato a un indirizzario IFS (integrated file system) specificato dall'utente. L'identificativoriconosciuto dal sistema per il tipo di oggetto è *IMGCLG. Il catalogo immagini può avere i seguentistati:

ProntoTutte le voci del catalogo immagini montato e caricato sono disponibili per essere utilizzatedall'unità di memoria virtuale. Il catalogo immagini può essere reso pronto utilizzando ilcomando LODIMGCLG (Caricamento catalogo immagini) con il parametro OPTION(*LOAD).

Non prontoNessuna delle voci del catalogo immagini presenti nel catalogo immagini è disponibile per essereutilizzata dall'unità di memoria virtuale.

È possibile visualizzare o modificare i cataloghi immagini utilizzando il comando WRKIMGCLG(Gestione cataloghi immagini).

Protezione da scrittura

Lo stato Protezione da scrittura indica se è stato abilitato o meno l'interruttore di protezione da scritturaper una voce del catalogo immagini. Di seguito vengono indicati gli stati per la protezione da scrittura:

Y La protezione da scrittura è impostata per la voce del catalogo immagini. Non è possibile scriveresull'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini.

N La protezione da scrittura non è impostata per la voce del catalogo immagini. È possibile scriveresull'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini.

Solo per uso delle unità ottiche

Nota: se l'accesso per una voce del catalogo delle immagini ottiche è *READWRITE, sarà l'utente aimpostare l'interruttore di protezione da scrittura su Y o N. Se l'accesso per la voce del catalogo delleimmagini ottiche è *READONLY, l'interruttore di protezione da scrittura è sempre impostato su Y.

È possibile visualizzare o modificare le voci del catalogo immagini utilizzando il comandoWRKIMGCLGE (Gestione voci catalogo immagini). Il comando WRKIMGCLGE indica se il catalogoimmagini è in uno stato Pronto o Non pronto ed è possibile utilizzare questo comando per modificare levoci del catalogo immagini se il catalogo immagini è in uno stato pronto o non pronto.

Soluzioni di memoria 151

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È possibile modificare lo stato delle voci utilizzando il comando LODIMGCLGE (Caricamento/Scaricamento/Montaggio voce IMGCLG) o immettendo GO IMGCLG su una riga comandi. Per modificaregli altri attributi di una voce, è necessario utilizzare il comando CHGIMGCLGE (Modifica voce catalogoimmagini).

Immagine virtuale

Un'immagine virtuale è un oggetto che contiene i dati che di solito si trovano sul supporto fisico.L'immagine virtuale è un file di flusso che risiede nell'IFS (integrated file system). In uno scenario dibackup e ripristino, è inoltre possibile estendere le immagini virtuali.Riferimenti correlati:Work with Image Catalogs (WRKIMGCLG) commandWork with Catalog Entries (WRKIMGCLGE) commandLoad/Unload/Mount IMGCLG Entry (LODIMGCLGE) commandInformazioni correlate:Riferimento alla sicurezza

Vantaggi della memoria virtualeLa memoria virtuale può essere utile per eliminare gli errori del supporto e l'intervento dell'utente e puòaumentare la disponibilità del sistema.

La memoria virtuale fornisce anche i seguenti vantaggi:

Distribuzione elettronica

È possibile utilizzare la memoria virtuale per semplificare la distribuzione software e dei dati creandoimmagini nastro, CD o DVD sul sistema. È possibile distribuire elettronicamente queste immaginiutilizzando l'FTP (file transfer protocol), FTP SSL, o altri metodi elettronici. Sul sistema che riceve leimmagini, è possibile montare le immagini in un'unità virtuale per un accesso facilitato. Inoltre, èpossibile ricevere o distribuire elettronicamente le PTF (programming temporary fix).

Firma dell'oggetto

È possibile proteggere un'immagine virtuale fornendogli una firma digitale; IBM i fornisce il supporto perl'utilizzo dei certificati digitali per firmare digitalmente gli oggetti. Una firma digitale su un oggetto vienecreata utilizzando una forma di crittografia ed è simile a una firma personale su un documento scritto. Ènecessario creare una firma digitale per utilizzare la firma dell'oggetto e la verifica della firma.

Creazione CD, DVD e nastro

È possibile utilizzare la memoria virtuale per creare il supporto reale utilizzando i comandi DUPOPT eDUPTAP per duplicare le immagini virtuali sul supporto fisico.Informazioni correlate:Object signing and signature verification

Shadow del catalogoUtilizzare lo shadow per creare una copia di un catalogo immagini esistente.

Utilizzare il comando CRTIMGCLG (Creazione catalogo immagini) per creare una copia di un catalogoimmagini. Il catalogo immagini di riferimento contiene informazioni relative alle immagini. Il catalogoimmagini dipendente è una copia del catalogo immagini di riferimento creata nel momento in cui è statoeseguito il comando CRTIMGCLG (Creazione catalogo immagini).

152 IBM i: Soluzioni di memoria

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Utilizzare questo comando per creare un catalogo immagini dipendente del proprio catalogo diriferimento:CRTIMGCLG IMGCLG(dipendente) DIR(*refimgclg) REFIMGCLG(riferimento)

È possibile che siano presenti fino a 35 cataloghi dipendenti pronti che puntano ad un catalogo diriferimento. A ciascuno dei cataloghi di riferimento nastro è possibile accedere in modalità di scrittura edi sola lettura. Tuttavia, i cataloghi immagini di riferimento ottico e tutti i cataloghi immagini dipendentisono di sola lettura e possono essere utilizzati per operazioni di ripristino.

Per eliminare il catalogo di riferimento o per eliminare un file immagine, è necessario eliminare primatutti i cataloghi immagine dipendenti. Il nome del volume per i cataloghi dipendenti ottici ha un prefissocomposto da 4 caratteri. Il prefisso viene aggiunto dopo che il catalogo dipendente ottico viene resopronto. Utilizzare il comando WRKIMGCLGE (Gestione voci catalogo immagini) per individuare il nomedel volume dipendente ottico.

Nastro virtuale IBM iIl nastro virtuale IBM i fornisce molti miglioramenti al sistema. Fornisce una disponibilità maggiore,tempi di backup più brevi e ulteriori vantaggi. Le immagini del nastro virtuale vengono memorizzate neifile di flusso sulle unità disco del sistema.

I vantaggi del nastro virtuale includono quanto segue:v Il nastro virtuale fornisce una disponibilità migliorata rispetto ai precedenti formati del supporto.v Il tempo del backup è più rapido.v Se durante un backup sono necessari ulteriori volumi, vengono creati automaticamente.v Il nastro virtuale supporta più operazioni simultanee di lettura dallo stesso volume nastro virtuale.

Le unità nastro virtuale possono eseguire le stesse attività del nastro fisico ad eccezione dell'esecuzionedel comando SAVSTG (Salvataggio memoria).

Voce del catalogo immagini per la memoria nastro virtualeUna voce del catalogo immagini visualizza le informazioni relative al volume virtuale nell'ambito di uncatalogo immagini e contiene le informazioni su un'immagine virtuale ubicata nell'indirizzario delcatalogo immagini.

Esempi di informazioni della voce del catalogo immagini sono il nome file dell'immagine virtuale,l'identificativo del volume, la posizione di indice nel catalogo, le informazioni di accesso, le informazionidi protezione da scrittura e una descrizione testuale per l'immagine.

Gli stati possibili di una voce del catalogo immagini sono:

MontatoL'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini selezionata è attiva o caricatanell'unità virtuale. L'immagine virtuale montata è specificata selezionando *MOUNTED nelparametro di utilizzo del volume. Solo un volume nastro virtuale per volta può essere nello statomontato.

CaricatoIl volume nastro virtuale associato alla voce del catalogo immagini selezionata è disponibile perl'uso per l'unità nastro virtuale.

ScaricatoL'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini selezionata non è disponibile perl'uso per l'unità nastro virtuale.

Soluzioni di memoria 153

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SuccessivoQuesta voce del catalogo immagini è quella successiva che viene montata quando si emette uncomando che specifica un volume *MOUNTED per utilizzare l'unità nastro virtuale.

Se il catalogo immagini si trova in uno stato pronto, tali stati rappresentano lo stato corrente della vocedel catalogo immagini. Se il catalogo immagini si trova in uno stato non pronto, tali stati rappresentanolo stato della voce del catalogo immagini quando il catalogo immagini viene posto nello stato pronto.

Estensione del volume per la memoria nastro virtualeL'estensione si verifica quando i volumi dispongono di file che continuano da un volume all'altro.

Quando un'operazione di salvataggio estende un volume, interrompe momentaneamente il processo disalvataggio quando la parte corrente del supporto utilizzato esaurisce lo spazio e continua l'operazione disalvataggio sulla parte successiva del supporto. Nel contesto del backup e del ripristino, un volume è ilsupporto che si utilizza per il salvataggio dei dati.

Quando si esegue un'operazione di salvataggio e si estendono le immagini virtuali, la serie di più volumidelle immagini virtuali si comporta come una serie di più volumi di qualsiasi forma di supporto reale.

Nota: l'estensione del volume non è supportata quando l'unità nastro virtuale viene utilizzata da un'altrapartizione.

Un vantaggio nell'utilizzare la memoria virtuale per un'operazione di backup è che se si dispone dispazio su disco sufficiente, è possibile eseguire backup non presidiati senza l'utilizzo di un caricatoreautomatico del supporto o di una libreria di supporti.

Come per le unità reali, quando si estendono i volumi delle immagini virtuali, è possibile specificare unelenco di volumi o specificare *MOUNTED per il parametro VOL su tutti i comandi di salvataggio. Se sispecifica un elenco di volumi, il sistema monta i volumi delle immagini virtuali, se necessari. In entrambii casi, è necessario fornire volumi sufficienti per completare l'operazione di salvataggio.

Se *MOUNTED viene specificato, viene utilizzato il volume montato. Se non vi sono volumi montati,viene automaticamente montato il successivo volume caricato nel catalogo immagini viene.

Se *MOUNTED viene specificato per un'operazione di salvataggio, viene automaticamente creato unnuovo volume quando viene raggiunta la fine del catalogo immagini.

Se un elenco dei volumi viene specificato per un'operazione di salvataggio, viene visualizzato ilmessaggio CPA6798 al completamento dell'elenco dei volumi. A quel punto è possibile fornire un nuovovolume.

Nota: se il nuovo volume specificato in risposta al messaggio CPA6798 non esiste o se viene specificato*GEN, viene automaticamente creato un nuovo volume.

Se si consente al sistema di creare un nuovo volume, il sistema effettua le seguenti operazioni:v Aggiunge un volume *NEW e lo inserisce nella posizione 256 nel catalogo immaginiv Monta il volume nell'unità virtualev Continua il salvataggio

Quando il sistema crea un nuovo volume, il sistema attribuisce un nome alla nuova immagine virtuale. Ilsistema inserisce sempre la nuova immagine virtuale nella posizione 256 del catalogo immagini. Ladimensione della nuova immagine virtuale è impostata su 1000000 MB con ALCSTG (Assegnazionememoria)(*MIN). Il precedente volume viene spostato in una posizione antecedente.

154 IBM i: Soluzioni di memoria

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La seguente tabella mostra un esempio di ciò che accade quando il sistema aggiunge un nuovo volumedurante un'operazione di salvataggio a un catalogo immagini in cui Vol001 e Vol002 esistevano primadell'avvio dell'operazione di salvataggio.

Indice Nome volumeNome immaginevirtuale

Numero disequenza volume DimensioneDescrizione

1 Vol001 File1 1 1000 MB Salvataggio 1

2 Vol002 File2 2 1000 MB Salvataggio 1

256 GEN001 GEN001 3 1 000000 MB

Creato il 31 dicembre 2007 15:38:29

Pianificazione della memoria nastro virtualeQuando si utilizza il nastro virtuale, è necessario considerare i requisiti e la preparazione.

Per preparare l'utilizzo della memoria nastro virtuale, è necessario considerare i seguenti elementi:v Se si dispone dell'autorizzazione per creare le immagini virtualiv Lo spazio su disco disponibile

Poiché le immagini virtuali vengono memorizzate sulle unità disco, possono utilizzare rapidamente lospazio su disco. È fondamentale determinare se si dispone di spazio su disco sufficiente. Ladimensione minima per un volume di file di immagini nastro è 48 MB. La dimensione massimaconsentita è 1000000 MB.Per determinare la quantità di spazio su disco disponibile, attenersi alla seguente procedura:1. Da IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Lotti dischi.2. Fare clic con il tasto destro del mouse sul Lotto di dischi che si desidera visualizzare e selezionare

Proprietà.3. Selezionare il separatore Capacità. La pagina Capacità visualizza lo spazio utilizzato, lo spazio

disponibile, la capacità totale, la soglia e la percentuale di spazio su disco utilizzato per il lotto didischi.

Nota: il valore predefinito della Soglia ASP catalogo è impostato su *CALC. Questo valore imposta lasoglia della memoria consentita per il nastro virtuale affinché sia al massimo il 95% o 5 GB di spaziodisponibile restante nell'ASP. L'operazione del nastro viene arrestata con un errore di fine supportoquando viene raggiunta la soglia della memoria massima consentita per il nastro virtuale.Per determinare lo spazio libero, è anche possibile utilizzare il comando WRKDSKSTS (Gestione statodel disco). Se è necessario liberare spazio su disco, attenersi alla seguente procedura:1. Rimuovere i volumi inutilizzati del nastro virtuale tramite il comando RMVIMGCLGE KEEP(*NO)

(Rimozione voce catalogo immagini).2. Liberare lo spazio non utilizzato all'interno del volume nastro virtuale esistente utilizzando il

parametro Assegnazione memoria (ALCSTG)(*MIN) del comando CHGIMGCLGE (Modifica vocecatalogo immagini) oppure liberare lo spazio non utilizzato all'interno di tutti i volumi nastrovirtuali in un catalogo immagini utilizzando CHGIMGCLG ALCSTG(*MIN).

3. Cancellare gli oggetti non utilizzati.4. Salvare gli oggetti specificando STG(*FREE).5. Salvare le versioni della vecchia registrazione di QHST che non sono attualmente usate e, quindi,

cancellarle.6. Stampare o cancellare i file di spool sul sistema.

v Il numero di volumi di immagini virtuali necessariPer determinare il numero di volumi necessari, attenersi alla seguente procedura:1. Determinare la quantità di dati che si intende memorizzare.

Soluzioni di memoria 155

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2. Determinare la dimensione di ciascuna immagine virtuale. Determinare la dimensionedell'immagine in base all'operazione che si desidera eseguire con il file di immagini nastro.Mantenere i file di piccole dimensioni se si desidera trasferirli elettronicamente a un altro sistema.

v La dimensione massima di blocco supportata dall'unità nastro fisica in cui il volume nastro fisico verràsalvato

v Il profilo utente utilizzato per creare i volumi nastro virtuale deve disporre dell'attributo Memoriamassima consentita impostato su *NOMAX

Informazioni correlate:Work with Disk Status (WRKDSKSTS) commandRipulitura dello spazio di memoria su disco

Impostazione della memoria nastro virtualeAttenersi alla seguente procedura per impostare la memoria nastro virtuale.

Se non si dispone già di un'unità nastro virtuale di tipo 63B0, crearne una e attivarla:CRTDEVTAP DEVD(TAPVRT01) RSRCNAME(*VRT)VRYCFG CFGOBJ(TAPVRT01) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

Nota: è possibile disporre di un massimo di 35 unità nastro virtuali attive alla volta.

Creazione di un'unità virtuale tramite IBM Navigator per i

Per creare unità virtuali tramite IBM Navigator per i, effettuare le seguenti operazioni:1. In IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte le attività > Unità nastro > Crea

unità virtuale.2. Per creare un'unità virtuale, seguire le istruzioni.

Creazione di un catalogo immagini utilizzando IBM Navigator per i

Per creare le immagini virtuali utilizzando IBM Navigator per i, attenersi alla seguente procedura:1. In IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte le attività > Unità nastro >

Creare catalogo immagini.2. Per creare un catalogo immagini, seguire le istruzioni.

Creazione di un catalogo immagini e aggiunta dei volumi utilizzando la riga comandi diIBM i

I seguenti esempi mostrano come creare un catalogo immagini ed aggiungere volumi utilizzando ilcomando CRTIMGCLG.

Questo esempio mostra come creare un catalogo immagini e più volumi virtuali con attributi diversi.v CRTIMGCLG IMGCLG(CLG1) DIR(’/CLG1DIR’) Type(*TAP)

TYPE(*TAP)(Creazione di un catalogo nastro vuoto).v ADDIMGCLGE IMGCLG(CLG1) FROMFILE(*NEW) TOFILE(VOL001)

IMGSIZ(5000) VOLNAM(VOL001) (Aggiunta di 1 nuovo volume nastro con una dimensione di 5GB).v ADDIMGCLGE IMGCLG(CLG1) FROMFILE(*NEW) TOFILE(VOL002)

IMGSIZ(100000) VOLNAM(VOL002) (Aggiunta di 1 nuovo volume nastro con una dimensione di 100GB).

Questo esempio mostra come creare un catalogo immagini e più volumi virtuali con gli stessi attributi.v CRTIMGCLG IMGCLG(CLG1) DIR(’/CLG1DIR’) TYPE(*TAP) ADDVRTVOL(10)

PREFIX(VOL) IMGSIZ(5000) (Creazione di un catalogo immagini con 10 volumi nastro da 5GB).

Concetti correlati:“Formattazione di immagini nastro virtuali” a pagina 159Il parametro (formato) densità limita la dimensione blocco che è possibile scrivere in un volume nastro

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virtuale in modo che il volume sia compatibile per la duplicazione nell'unità nastro fisico.Informazioni correlate:Supporto nastroBackup del sistemaRecovering your systemCreate Image Catalog (CRTIMGCLG)Preparazione di un catalogo immagini nastro per installare il software

Gestione del nastro virtualeInformazioni sulle operazioni necessarie per gestire il nastro virtuale.

Esecuzione di una operazione di salvataggioPer salvare nella memoria nastro virtuale, consultare la sezione sul supporto nastro virtuale.

Esecuzione di una operazione di ripristinoPer il ripristino da una memoria nastro virtuale, consultare la sezione sul ripristino del sistema.

Duplicazione del nastro virtuale in un supporto fisicoQuando si duplicano i volumi nastro virtuali in unità nastro fisiche, è necessario verificare che ivolumi nastro virtuali siano creati utilizzando una dimensione blocco compatibile con l'unitànastro fisica. La densità (formato) dei volumi nastro virtuali è utilizzata per controllare ladimensione massima per i blocchi di dati sul volume nastro virtuale. Per determinare ladimensione blocco supportata dall'unità nastro, consultare la sezione sulla formattazione delleimmagini nastro virtuale.

Utilizzo dei volumi in cataloghi immagini dipendentiUn catalogo dipendente fornisce una vista di sola lettura dei volumi nastro virtuali presente nelcatalogo immagini di riferimento. Ad esempio, se esiste un catalogo immagini denominato JOE, èpossibile immettere il seguente comando nella riga comandi per creare un catalogo immaginidipendente basato sul catalogo immagini JOE:CRTIMGCLG IMGCLG(JOEDEP) DIR(*REFIMGCLG) TYPE(*TAP) REFIMGCLG(JOE)

È possibile accedere a tutti i volumi nel catalogo immagini di riferimento (JOE) quando ilcatalogo immagini dipendente (JOEDEP) è montato in un'unità nastro virtuale separata. Icataloghi immagini dipendenti non sono sincronizzati con le modifiche supplementari eseguitenel catalogo immagini di riferimento. È possibile creare più cataloghi immagini dipendenti cheindicano tutti lo stesso catalogo di riferimento. È possibile montare lo stesso volume nastrovirtuale in diverse unità virtuali contemporaneamente mediante l'utilizzo di cataloghi immaginidipendenti. Tale procedura di montaggio consente a più utenti di utilizzare lo stesso volumenastro virtuale per le operazioni di immissione contemporaneamente.

Non è possibile montare contemporaneamente un volume per la sola lettura e per la lettura escrittura. Un volume già montato in un'unità da un catalogo dipendente non può essere montatoin un'unità diversa da un catalogo di riferimento. Un volume già montato in un'unità da uncatalogo di riferimento non può essere montato in un'unità diversa da un catalogo dipendente.

Utilizzo del nastro virtuale da altre partizioni o da un server collegato a iSCSIUna partizione ospite Linux o un server collegato a iSCSI possono utilizzare le unità nastrovirtuali e il volume attualmente montato.

La partizione host IBM i deve montare il volume nastro virtuale prima di poter essere utilizzatoda un'altra partizione o da un server collegato a iSCSI.1. Verificare che il parametro Scarico unità a disattivazione nella descrizione dell'unità nastro

virtuale sia impostato su *NO.2. Montare il volume virtuale nell'unità nastro virtuale utilizzando i comandi del catalogo

immagini.3. Verificare che la densità del volume virtuale sia *VRT256K.

Soluzioni di memoria 157

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4. Disattivare l'unità nastro virtuale.

Nota: il volume virtuale è ancora montato.

L'altra partizione o l'altro server collegato a iSCSI ora può utilizzare il volume nastro virtualemontato precedentemente attraverso l'I/E virtuale nell'unità nastro virtuale. L'altra partizione ol'altro server collegato a iSCSI può utilizzare solo il volume montato perché l'estensione delvolume non è supportata.L'unità nastro virtuale è configurata come unità nastro 3580 modello 002 nelle altre partizioni onei server collegati a iSCSI.

Nota: non utilizzare i comandi del catalogo immagini per rimuovere o modificare i volumi nastrovirtuali mentre sono utilizzati da altre partizioni.

Ulteriori informazioni.Integrazione di IBM i con i serverIntegrated server through iSCSI

Utilizzo dei volumi nastro virtuali negli ASP utente

1. Creare un file system definito dall'utente per l'ASP utente che può essere reso visibile al restodello spazio del nome dell'IFS (Integrated File System).v CRTUDFS UDFS('/dev/qaspXX/aspXX.udfs'), dove XX è il numero ASP

2. Aggiungere un nuovo indirizzario al sistema che sarà utilizzato come indirizzario del puntodi montaggio per il file system definito dall'utente creato nella fase 1.v MKDIR DIR('/your-path') per creare un indirizzario del punto di montaggio

3. Rendere accessibili gli oggetti nel file system definito dall'utente allo spazio del nome dell'IFS(Integrated File System). L'indirizzario del punto di montaggio è assegnato come prima partedel nome percorso, utilizzata per accedere agli oggetti.v MOUNT TYPE(*UDFS) MFS('/dev/qaspXX/aspXX.udfs') MNTOVRDIR(your-path)

Nota: ogni elemento creato in '/your-path' viene creato nell'UDFS.4. Utilizzare il comando CRTIMGCLG per creare un catalogo immagini con il punto di

montaggio nella prima parte del nome percorso.v CRTIMGCLG IMGCLG(USERASP) DIR('/your-path/image-directory') TYPE(*TAP)

Nota: non è possibile specificare solo l'indirizzario del punto di montaggio quando si specifica unnome percorso con il comando CRTIMGCLG. Il nome percorso deve includere un indirizzariosotto l'indirizzario del punto di monraggio.

Utilizzo dei volumi nastro virtuali in un lotto di dischi indipendentePer utilizzare un volume nastro virtuale in un lotto di dischi indipendente, specificare il nomeunità del lotto di dischi come prima parte del nome percorso dell'IFS (Integrated File System). Illotto di dischi indipendente deve essere attivato prima di poter utilizzare i volumi nastro virtuali.

Attributi *ALWSAV dei file di immaginiQuando il catalogo immagini si trova in uno stato pronto, tutte le immagini del catalogo relativodispongono di un valore di attributo *ALWSAV *NO con il comando CHGATR. Ciò non consentedi salvare le immagini mediante il comando SAV (Salvataggio oggetto) o l'API QsrSave. Quandoil catalogo immagini non si trova in uno stato pronto, tutte le immagini del catalogo relativodispongono di un valore di attributo *ALWSAV *YES. Ciò consente di salvare le immagini.

Il comando CHGATR viene utilizzato per modificare l'attributo Consentire salvataggio dei volumivirtuali nell'IFS (Integrated File System).v CHGATR OBJ('/tape/catalog1') ATR(*ALWSAV) VALUE(*NO)

Concetti correlati:

158 IBM i: Soluzioni di memoria

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“Formattazione di immagini nastro virtuali”Il parametro (formato) densità limita la dimensione blocco che è possibile scrivere in un volume nastrovirtuale in modo che il volume sia compatibile per la duplicazione nell'unità nastro fisico.Informazioni correlate:Recovering your systemSupporto nastro virtuale

Formattazione di immagini nastro virtuali:

Il parametro (formato) densità limita la dimensione blocco che è possibile scrivere in un volume nastrovirtuale in modo che il volume sia compatibile per la duplicazione nell'unità nastro fisico.v I volumi con una densità *VRT256K utilizzano una dimensione blocco ottimale e massima di 256 KB.v I volumi con una densità *VRT240K utilizzano una dimensione blocco ottimale e massima di 240 KB.v I volumi con una densità *VRT64K utilizzano una dimensione blocco ottimale e massima di 64 KB.v I volumi con una densità *VRT32K non utilizzano una dimensione blocco ottimale e massima e sono

compatibili con tutte le unità.

Nota: l'applicazione che utilizza l'unità nastro controlla la dimensione blocco reale utilizzata quando idati sono scritti in un volume nastro virtuale. Un'applicazione può scrivere blocchi di dati in voluminastro virtuali inferiori rispetto alla dimensione blocco massima.

Non è possibile copiare il supporto nastro virtuale in un supporto fisico se si sceglie una dimensioneblocco incompatibile. Verificare di avere scelto una densità nastro virtuale con una dimensione bloccocompatibile con le unità nastro fisiche sul sistema eseguendo una delle seguenti operazioni:v Per le unità libreria nastro in IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte le

attività > Unità nastro > Librerie nastro > Risorse nastro. Successivamente, fare clic con il tasto destrodel mouse sull'unità che si desidera visualizzare e selezionare Proprietà per visualizzare le dimensioniblocchi supportate per l'unità nastro.

v Per le unità nastro autonome in IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Tutte leattività > Unità nastro > Unità autonome. Successivamente, fare clic con il tasto destro del mousesull'unità che si desidera visualizzare e selezionare Proprietà per visualizzare le dimensioni blocchisupportate per l'unità nastro.

v Salvare una piccola libreria nell'unità nastro fisica con il parametro USEOPTBLK impostato su *YES.Immettere DSPTAP DATA(*LABELS) su una riga comandi e fare riferimento al campo Lunghezzablocco per visualizzare la dimensione blocco utilizzata.

Nota: il comando Inizializzazione nastro (INZTAP) rende inaccessibili per l'unità nastro virtuale tutti idati presenti nel volume nastro virtuale. Il comando INZTAP con il parametro CLEAR(*YES) può essereutilizzato per eliminare tutti i dati esistenti in un volume nastro virtuale, ma è preferibile utilizzarlo soloin caso di problemi relativi alla sicurezza per i dati esistenti, in quanto tale operazione può richiederemolto tempo e utilizza importanti risorse di sistema.Concetti correlati:“Impostazione della memoria nastro virtuale” a pagina 156Attenersi alla seguente procedura per impostare la memoria nastro virtuale.“Gestione del nastro virtuale” a pagina 157Informazioni sulle operazioni necessarie per gestire il nastro virtuale.

Trasporto di immagini virtuali su un altro sistema:

Utilizzare queste istruzioni per spostare le immagini virtuali tra sistemi.

Soluzioni di memoria 159

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Un vantaggio dell'utilizzo della memoria nastro virtuale è la possibilità di utilizzare le copie diun'immagine virtuale su più di un sistema. Per trasportare un'immagine virtuale nei sistemi, utilizzareuno dei metodi riportati di seguito:

FTP È possibile trasferire un'immagine virtuale tra i sistemi mediante FTP (File Transfer Protocol). Perutilizzare FTP, è necessario che TCP/IP sia impostato e in esecuzione e sul sistema.

Questo esempio mostra come trasferire un catalogo immagini nastro virtuale con immagini nastrosu un sistema IBM i remoto.Sul sistema remoto, creare un indirizzario per memorizzare il nastro virtuale.CRTDIR myimgclgdir1

Sul sistema locale, effettuare le seguenti operazioni.ftp REMOTESYSTEM

binary

namefmt 1

cd /myimgclgdir1 (Andare all’indirizzario creato sul sistema remoto per memorizzare le immagini del nastro virtuale).

lcd /myimgclgdir1 (Andare all’indirizzario sul sistema locale che contiene le immagini del nastro virtuale che si desidera trasferire).

mput * * (Trasferire tutte le immagini del nastro virtuale e il file del catalogo immagini sul sistema remoto).

Al termine del trasferimento, utilizzare il seguente comando sul sistema remoto per creare unnuovo catalogo immagini con le immagini trasferite.CRTIMGCLG IMGCLG(NEWCLG) DIR(’/myimgclgdir1’) TYPE(*TAP) IMPORT(*YES)

System i NavigatorÈ possibile utilizzare System i Navigator per trasferire i file tra i sistemi trascinando il file da unsistema ad un altro.

È anche possibile utilizzare Management Central per spostare i file. Management Central è unasuite di funzioni che semplifica la gestione di più sistemi rendendola pari alla gestione di unsingolo sistema.

Lotto di dischi indipendenteUtilizzare un lotto di dischi indipendente per condividere le immagini virtuali tra i sistemi.Immettere il seguente comando in una riga comandi per creare un nuovo catalogo immagini peraccedere ai volumi virtuali memorizzati in un indirizzario all'interno di un lotto di dischiindipendente:CRTIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DIR(’/MYIASPNAME/mycatalogdir’) TYPE(*TAP) IMPORT(*YES)

Informazioni correlate:Transferring files with File Transfer ProtocolFTP

Modifica della protezione da scrittura per le voci del catalogo immagini del nastro virtuale:

Utilizzare queste informazioni per modificare la protezione da scrittura per il supporto nastro virtuale.

Tutte le voci del catalogo immagini includono un interruttore di protezione da scrittura che funzionanello stesso modo dell'interruttore di protezione da scrittura posizionato sul supporto reale.L'impostazione predefinita è che la voce del catalogo immagini non è protetta da scrittura.

Nota: tutte le voci catalogo immagini nei cataloghi dipendenti sono protette da scrittura.

Per impostazione predefinita, quando si aggiunge una nuova voce a un catalogo immagini, la voce non èprotetta da scrittura. Dopo aver aggiunto una voce a un catalogo immagini, è possibile modificare laprotezione da scrittura con il comando CHGIMGCLGE (Modifica voce catalogo immagini).

160 IBM i: Soluzioni di memoria

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Per modificare una voce del catalogo immagini affinché non sia protetta da scrittura, immettere ilseguente comando, dove il nome del catalogo immagini è MYCAT e l'indice del catalogo immagini è 3:

CHGIMGCLGE IMGCLG(MYCAT) IMGCLGIDX(3) WRTPTC(*YES)

Per modificare una voce del catalogo immagini affinché non sia protetta da scrittura, immettere ilseguente comando dove il nome del catalogo immagini è MYCAT e l'indice del catalogo immagini è 3:

CHGIMGCLGE IMGCLG(MYCAT) IMGCLGIDX(3) WRTPTC(*NO)

Utilizzo delle immagini virtuali in un catalogo immagini:

Utilizzare il comando LODIMGCLG (Caricamento o scaricamento del catalogo immagini) per associareun catalogo immagini e le relative immagini a un'unità nastro virtuale.

Per utilizzare le immagini virtuali in un catalogo immagini, immettere il seguente comando per caricare ilcatalogo immagini nell'unità virtuale:LODIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DEV(TAPVRT01)

Aggiunta di volumi nastro virtuali:

Utilizzare il comando ADDIMGCLGE (Aggiunta voce catalogo immagini) per aggiungere volumi nastrovirtuali ad un catalogo immagini.

Aggiunta di file su nastro virtuale esistenti ad un catalogo immagini

Per aggiungere immagini ad un file immagine in un indirizzario di catalogo immagini, immettere leseguenti informazioni su una riga comandi:ADDIMGCLGE IMGCLG(MYCATALOG) FROMFILE(vol001) TOFILE(*fromfile)

Ripetere tale operazione per ciascun file nell'indirizzario del catalogo.

Creazione di nuovi volumi nastro virtuali

Per creare nuovi volumi nastro virtuali, immettere le seguenti informazioni su una riga comandi:ADDIMGCLGE IMGCLG(MYCATALOG) FROMFILE(*NEW) VOLNAM(VOL001)

Messaggi di errore della memoria nastro virtualeDi solito, quando si verifica un errore con la memoria nastro virtuale, l'operazione si arresta e si riceve unmessaggio di interrogazione o di uscita. Il messaggio indica che c'è un errore nel volume in fase dielaborazione e fornisce le istruzioni di ripristino. Per il ripristino, attenersi alle istruzioni nel messaggio diinterrogazione o di uscita.

I messaggi di interrogazione e di uscita più comuni che si verificano con la memoria nastro virtuale sono:

Messaggi di interrogazione

CPA4262Il volume &5 sull'unità &4 è protetto da scrittura (C R).

CPA6745Il volume sull'unità &4 è protetto da scrittura (C R).

CPAB8E6L'unità &1 non può essere disattivata in questo momento.

Soluzioni di memoria 161

Page 170: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Questo messaggio viene inviato quando si tenta di disattivare un lotto disco indipendente checontiene un volume virtuale in uso da un'unità nastro virtuale attiva. Il comando WKRASPJOB(Gestione lavori ASP) può essere utilizzato per determinare quali lavori utilizzano il lotto dischiindipendente.

Messaggi di uscita

CPF415BElenco unità non valido. Impossibile specificare più descrizioni unità durante l'utilizzo del nastrovirtuale.

CPF41B0È stato specificato un nome catalogo immagini errato.

CPF41B3Non sono disponibili ulteriori volumi da montare dal catalogo. È stato specificatoVOL(*MOUNTED) e l'ultimo volume nastro virtuale accessibile nel catalogo è stato già utilizzatoe scaricato.

CPF41B4Volume nastro virtuale non disponibile. Il volume specificato è nello stato Scaricato.

CPF41B5Volume nastro virtuale non trovato.

CPF4371L'unità non è operativa.

Questo messaggio viene inviato quando si verifica un errore non previsto. Le cause possibili sonole seguenti:v Il file di flusso del volume virtuale è stato rimosso mentre era in uso.v Un'operazione di disattivazione forzata è stata eseguita su un ASP indipendente che contiene

un volume nastro virtuale che era in uso.

Per eliminare l'errore, e necessario disattivare la descrizione dell'unità nastro virtuale enuovamente attivarla con il comando VRYCFG con il parametro RESET(*YES).

CPF4373Fine del nastro nell'unità.

Questo messaggio viene inviato quando la soglia della memoria dell'ASP che contiene il volumenastro virtuale supera la memoria massima consentita per il nastro virtuale oppure quando vienesuperata la soglia consentita della memoria massima del profilo utente che possiede il volumenastro virtuale e non è possibile assegnare memoria aggiuntiva per continuare l'operazione. Lamemoria consentita predefinita per il nastro virtuale è al massimo il 95% o 5 GB di spaziodisponibile restante nell'ASP. È possibile utilizzare il valore soglia ASP del catalogo permodificare la memoria massima consentita.

CPF6760L'unità &1 non è pronta.

Questo errore viene riportato quando non è possibile montare il volume virtuale richiesto. Disolito, questo errore si verifica quando il volume virtuale richiesto è stato già montato in unadiversa unità virtuale mediante un riferimento o un catalogo immagini dipendente e il montaggionon è consentito.

CPF67F5Cartuccia o nome volume virtuale duplicato.

Per visualizzare uno di questi messaggi, immettere DSPMSGD CPFxxxx in una riga comandi e premereInvio.

162 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 171: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Messaggi diagnostici

CPDBC04Errore sul comando &3 durante la funzione nastro virtuale &2. Codice errore 26.

Il codice errore 26 viene inviato quando non è possibile elaborare un comando di montaggio omodifica di un volume virtuale poiché il volume è al momento montato in un'unità. Il volumedeve essere scaricato o smontato dall'unità in cui si trova al momento, prima del completamentodel comando.

Nota: se il volume virtuale è stato utilizzato da un'altra partizione e viene lasciato montato, è possibileallora che non vi siano cataloghi immagini che mostrano che il volume è nello stato montato. Perscaricare il volume nastro virtuale è possibile utilizzare il comando CHKTAP con ENDOPT(*UNLOAD).

Memoria ottica virtuale IBM iQuando si utilizza la memoria ottica virtuale IBM i, si creano immagini che esistono sulle unità disco delsistema o nel file system di rete.

È possibile utilizzare le immagini ottiche virtuali per effettuare le seguenti attività:v Installare un software, come ad esempio il LIC (Licensed Internal Code - Microprogramma interno su

licenza), le PTF (program temporary fix), IBM i e i programmi su licenza.v Distribuire il softwarev Eseguire i backupv Creare il supporto di distribuzione per il sito centralev Creare il supporto Salvataggio programmi su licenzav Copiare i dati critici nel supporto di archiviazione

Modalità del catalogo immaginiUn catalogo immagini può essere caricato in un'unità ottica virtuale in modalità autonoma o libreria. Inmodalità libreria, l'unità virtuale può essere utilizzata come libreria ottica virtuale in cui tutte le immaginidel catalogo immagini sono disponibili e accessibili simultaneamente.

La modalità del catalogo immagini viene specificata con la parola chiave LIBMODE nel comando LODIMGCLG.LIBMODE(*NO) è l'impostazione predefinita.

Per i cataloghi immagini in stato Pronto, la modalità corrente può essere visualizzata utilizzando ilpannello WRKIMGCLG e F11=Vista relazioni. Per ulteriori informazioni consultare il comando WRKIMGCLG.

Modalità autonomaQuando il catalogo immagini selezionato viene caricato in modalità autonoma, l'immaginevirtuale in stato montato è l'unica immagine virtuale nel catalogo che può essere visualizzatanell'unità virtuale utilizzando il comando WRKIMGCLGE (Gestione voci di catalogo) o WRKOPTVOL(Gestione volumi ottici).

Il seguente comando è un esempio di caricamento del catalogo immagini nell'unità ottica virtualein modalità autonoma. LODIMGCLG IMGCLG(MYIMAGECATALOG) DEV(OPTVRT01) LIBMODE(*NO).

Modalità libreriaQuando il catalogo immagini selezionato viene caricato in modalità libreria, tutte le immaginivirtuali del catalogo che sono in stato montato o disponibile possono essere visualizzate nell'unitàvirtuale utilizzando il comando WRKIMGCLGE (Gestione voci di catalogo) o WRKOPTVOL (Gestionevolumi ottici).

Il seguente comando è un esempio di caricamento del catalogo immagini nell'unità ottica virtualein modalità libreria. LODIMGCLG IMGCLG(MYIMAGECATALOG) DEV(OPTVRT01) LIBMODE(*YES)

Soluzioni di memoria 163

Page 172: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Il caricamento di un catalogo immagini in un'unità ottica virtuale in modalità libreria richiedeun'offerta IBM Lab Services. Consultare il sito web della memoria ottica per ulteriori informazionisull'utilizzo dei cataloghi immagini ottici in modalità libreria come libreria supporto.

Voce del catalogo immagini per la memoria ottica virtualeUna voce del catalogo immagini è una posizione nell'ambito di un catalogo immagini e contiene leinformazioni su un'immagine virtuale ubicata nell'indirizzario del catalogo immagini.

Esempi di informazioni della voce del catalogo immagini sono il nome file dell'immagine virtuale,l'identificativo del volume, la posizione di indice nel catalogo, le informazioni di accesso, le informazionidi protezione da scrittura e una descrizione testuale per l'immagine.

Di seguito sono riportati gli stati possibili di una voce del catalogo immagini. Il catalogo immagini è instato pronto quando viene caricato in un'unità ottica virtuale. Se il catalogo immagini si trova in unostato pronto, tali stati rappresentano lo stato corrente della voce del catalogo immagini. Se il catalogoimmagini si trova in uno stato non pronto, tali stati rappresentano lo stato futuro della voce del catalogoimmagini quando il catalogo immagini viene posto nello stato pronto. Vi sono alcune eccezioni per lostato caricato e lo stato disponibile indicate nelle descrizioni riportate di seguito.

MontatoL'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini selezionata è attiva o caricatanell'unità virtuale attiva. Quando il catalogo immagini selezionato è in modalità autonoma,l'immagine virtuale montata è l'unica immagine virtuale nel catalogo che può essere visualizzatanell'unità virtuale utilizzando i comandi WRKIMGCLGE (Gestione voci di catalogo) oWRKOPTVOL (Gestione volumi ottici). Quando il catalogo immagini selezionato è in modalitàlibreria, l'immagine virtuale montata e le altre immagini del catalogo possono essere visualizzatenell'unità virtuale. Solo un'immagine virtuale per volta può essere nello stato montato.L'immagine montata può inoltre fungere da supporto per un'unità ottica virtuale in unapartizione client IBM i.

DisponibileL'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini selezionata è attiva o caricatanell'unità ottica virtuale selezionata. L'immagine virtuale e le altre immagini del catalogo possonoessere visualizzate nell'unità virtuale utilizzando i comandi WRKIMGCLGE (Gestione voci dicatalogo) o WRKOPTVOL (Gestione volumi ottici). Questo stato è associato alle voci di uncatalogo immagini caricato in modalità libreria. Le immagini sono in stato disponibile quando ilcatalogo è in stato pronto e cambiano nello stato caricato se il catalogo immagini viene scaricato.

CaricatoL'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini selezionata è attiva o caricatanell'unità ottica virtuale selezionata. L'immagine virtuale non può essere visualizzata nell'unitàvirtuale, ma è disponibile per l'unità. Le immagini sono in stato caricato quando il catalogo è instato non pronto e cambiano nello stato disponibile se il catalogo viene caricato in modalitàlibreria.

ScaricatoL'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini selezionata non è attiva o noncaricata nell'unità virtuale attiva. È possibile accedere tramite l'unità ottica virtuale soltanto allevoci del catalogo immagini con stato montato, disponibile o caricato.

AccessoIl termine Accesso indica se una voce del catalogo immagini è di sola lettura o anche abilitata per lascrittura.

Rispetto all'accesso, una voce del catalogo immagini può avere gli stati riportati di seguito:

*READONLYL'immagine virtuale associata alla voce del catalogo immagini è di sola lettura.

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*READWRITESull'immagine virtuale associata al catalogo immagini è possibile effettuare operazioni di lettura escrittura.

*UNKNOWNLe informazioni di accesso per il volume virtuale associate alla voce del catalogo immagini sonosconosciute.

Estensione del volume per la memoria ottica virtualeQuando un'operazione di salvataggio estende un volume, interrompe momentaneamente il processo disalvataggio quando la parte corrente del supporto utilizzato esaurisce lo spazio e continua l'operazione disalvataggio sulla parte successiva del supporto. Nel contesto del backup e del ripristino, un volume è ilsupporto che si utilizza per il salvataggio dei dati. L'estensione si verifica quando i volumi dispongono difile che continuano da un volume all'altro.

Quando si esegue un'operazione di salvataggio e si estendono le immagini virtuali, la serie di più volumidelle immagini virtuali si comporta come una serie di più volumi di qualsiasi forma di supporto reale.

Un vantaggio nell'utilizzare la memoria virtuale per un'operazione di backup è che se si dispone dispazio su disco sufficiente, è possibile eseguire backup non presidiati senza l'utilizzo di un caricatoreautomatico del supporto o di una libreria di supporti.

Come per le unità reali, quando si estendono i volumi delle immagini virtuali, è possibile specificare unelenco di volumi o specificare *MOUNTED per il parametro VOL su tutti i comandi di salvataggio. Se sispecifica un elenco di volumi, il sistema monta i volumi delle immagini virtuali, se necessari. Se sispecifica *MOUNTED, è necessario che le immagini virtuali siano montate quando si avvia il comando.In entrambi i casi, è necessario fornire volumi sufficienti per completare l'operazione di salvataggio.

Sia che si specifichi *MOUNTED o un elenco di volumi, nel caso non si forniscano volumi sufficienti percompletare l'operazione di salvataggio, il sistema invia il messaggio di interrogazione OPT149F Caricareil volume successivo sull'unità ottica &1. Il messaggio di interrogazione OPT149F fornisce leseguenti opzioni:v Annullare l'operazionev Consentire al sistema di creare un nuovo volume per l'utentev Arrestare l'operazione e creare manualmente un nuovo volume

Se si consente al sistema di creare un nuovo volume, il sistema effettua le seguenti operazioni:v Aggiunge un volume *NEW e lo inserisce nella posizione 256 nel catalogo immaginiv Monta il volume nell'unità virtualev Inizializza il nuovo volumev Continua l'operazione di salvataggio

Quando il sistema crea un nuovo volume, il sistema attribuisce un nome alla nuova immagine virtuale. Ilsistema utilizza una registrazione data/ora per l'ID del volume. Il nome dell'immagine è unacombinazione di ID del volume e numero di sequenza del volume. Il sistema inserisce la nuovaimmagine virtuale nella posizione 256 del catalogo immagini. La dimensione della nuova immaginevirtuale è la stessa di quella precedente.

La seguente tabella mostra un esempio di ciò che accade quando il sistema aggiunge due nuovi volumidurante l'operazione di salvataggio a un catalogo immagini in cui il volume 2 esisteva prima dell'avviodell'operazione di salvataggio.

Soluzioni di memoria 165

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Indice ID volume Nome immaginevirtuale

Numero disequenza volume

DimensioneDescrizione

1 Volume1 File1 1 1300 MB Salvataggio 1

2 Volume2 File2 2 650 MB Salvataggio 1

253 030311124115 0303111241150003 3 650 MB SEQ VOLUME1 ID SERIE0003

254 030311124330 0303111255320004 4 650 MB SEQ VOLUME1 ID SERIE0004

255 030311124545 0303111256450005 5 650 MB SEQ VOLUME1 ID SERIE0005

256 030311124801 0303111248010006 6 650 MB SEQ VOLUME1 ID SERIE0006

Considerazioni sui backup completi

Se si esegue un backup completo, con ad esempio il comando SAVSYS (Salvataggio sistema), il primovolume deve essere di almeno 1489 MB. Il primo volume deve essere di almeno 1489 MB poiché il primovolume deve essere sufficientemente ampio per salvare il LIC (Licensed Internal Code - Microprogrammainterno su licenza). I volumi restanti possono essere inferiori a 1489 MB.

Restrizioni della memoria ottica virtualeÈ possibile utilizzare la memoria ottica virtuale per tutte le operazioni che possono scrivere sul supportoreale con le seguenti eccezioni.

Dump di memoria principale in SST e DSTGli SST (system service tool) e i DST (dedicated services tool) forniscono la capacità perl'esecuzione di un dump di memoria principale su un supporto. Non è possibile utilizzare lamemoria ottica virtuale per un dump di memoria principale sul supporto.

Salvataggio del LIC (Licensed Internal Code - Microprogramma interno su licenza)La funzione relativa al salvataggio del LIC (Licensed Internal Code - Microprogramma interno sulicenza) è disponibile solo nel pannello dell'IPL (Initial Program Load) o nel pannello diinstallazione del sistema operativo. Poiché l'IFS (integrated file system) non è disponibile quandovengono utilizzate queste funzioni, l'unità ottica virtuale non disporrà di alcun supporto caricato.

PTF Se si crea un pacchetto di correzioni personalizzato e questo viene salvato in un'immaginevirtuale, non è possibile estendere i volumi. Il pacchetto di correzioni personalizzato deve esserecontenuto in un solo volume.

IBM Integrated System x per IBM iL'hardware Integrated System x non supporta le operazioni di scrittura sulle immagini virtuali.

Backup e ripristinoEseguire un'operazione di ripristino dalle immagini virtuali solo se il sistema è già attivo e inesecuzione. Le installazioni eseguite utilizzando un catalogo immagini richiedono una rigacomandi per l'avvio di un'installazione.

Informazioni correlate:Pacchetto di correzioni personalizzato

Formattazione di immagini ottiche virtualiPer il supporto ottico virtuale, le immagini sono disponibili in formato ISO (International StandardsOrganization) 9660, UDF (Universal Disk Format) e HPOFS (High Performance Optical File System).

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ISO 9660

Se un'immagine virtuale è in formato ISO 9660, è di sola lettura. Inoltre, non è possibile estendere leimmagini virtuali che sono in formato ISO 9660.

UDF

L'immagine virtuale è in UDF se si esegue una delle operazioni seguenti:v Creazione di un'immagine virtuale specificando FROMFILE(*NEW) nel comando ADDIMGCLGE

(Aggiunta voce catalogo immagini) e inizializzazione del volume associato su UDF mediante ilcomando INZOPT (Inizializzazione supporti ottici).

v Creazione di un'immagine virtuale da un'unità che contiene un CD o DVD formattato con UDF.v Creazione di un'immagine virtuale specificando FROMDEV(*VOL) e VOL (ID volume di un volume

fisico formattato con UDF) mediante il comando ADDIMGCLGE (Aggiunta voce catalogo immagini).

HPOFS

L'immagine virtuale è in HPOFS se si esegue una delle operazioni seguenti:v Creazione di un'immagine virtuale specificando FROMFILE(*VOL) e VOL (ID volume di un volume

fisico formattato con HPOFS) nel comando ADDIMGCLGE (Aggiunta voce catalogo immagini).v Creazione di un'immagine virtuale specificando FROMFILE(*NEW) nel comando ADDIMGCLGE

(Aggiunta voce catalogo immagini) e inizializzazione del volume associato su HPOFS mediante ilcomando INZOPT (Inizializzazione supporti ottici).

Di solito, specificare FROMFILE(*NEW) quando si pianifica il salvataggio in un'immagine virtuale o siintende utilizzare un'immagine virtuale per distribuire il software. È anche possibile estendere leimmagini virtuali che sono in formato UDF.

È possibile inoltre specificare FROMFILE(*NEW) durante la creazione di immagini virtuali del tipo disupporto WORM o ERASE per l'utilizzo in un catalogo immagini in modalità libreria per le applicazionidi archiviazione.

Se si desidera creare un supporto reale da un'immagine virtuale creata specificando FROMFILE(*NEW), èpossibile inviare l'immagine virtuale ad un PC o utilizzare il comando DUPOPT (Duplicazione unitàottica) per copiare l'immagine virtuale direttamente in un'unità DVD sul sistema.

Preparazione della memoria ottica virtualeVi sono requisiti specifici da soddisfare durante la preparazione e l'utilizzo della memoria ottica virtuale.

Per preparare l'utilizzo della memoria ottica virtuale, è necessario considerare i seguenti elementi:v Se si dispone dell'autorizzazione per creare le immagini virtuali

Per utilizzare i comandi richiesti per la creazione delle immagini virtuali, è necessario disporre dellespeciali autorizzazioni di amministratore di sicurezza (*SECADM) e a tutti gli oggetti (*ALLOBJ).

v La quantità di spazio su disco disponibilePoiché le immagini virtuali vengono memorizzate sulle unità disco, possono utilizzare rapidamente lospazio su disco. È necessario determinare se si dispone di spazio su disco sufficiente. La dimensioneminima per un volume di file di immagini ottico è 48 MB. La dimensione massima consentita è 1 TB.Per determinare la quantità di spazio su disco disponibile, attenersi alla seguente procedura:1. Da IBM Navigator per i, espandere Configurazione e servizi > Lotti dischi.2. Fare clic con il tasto destro del mouse sul lotto di dischi che si desidera visualizzare e selezionare

Proprietà.3. Selezionare la pagina Capacità.

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La pagina Capacità visualizza lo spazio utilizzato, lo spazio disponibile, la capacità totale, la soglia e lapercentuale di spazio su disco utilizzato per il lotto di dischi.Per determinare lo spazio libero, è anche possibile utilizzare il comando WRKDSKSTS (Gestione statodel disco).

v Il numero di volumi di immagini virtuali necessariPer determinare il numero di volumi necessari, attenersi alla seguente procedura:1. Determinare la quantità di dati che si intende memorizzare.2. Determinare la dimensione di ciascuna immagine virtuale. È possibile determinare la dimensione in

base all'operazione che si desidera eseguire con il file di immagini ottico. Ad esempio, se si copianoi file di immagini ottici su un CD, la dimensione massima dei volumi è di 650 MB.

3. Dividere la quantità di dati da memorizzare per la dimensione dei volumi. Ad esempio, se siintende salvare 1 GB di dati e si desidera copiare i volumi su un CD, è necessario creare duevolumi.

Se si esegue un backup completo, il primo volume deve essere di almeno 1489 MB poiché il primovolume deve essere sufficientemente ampio per memorizzare il LIC (Licensed Internal Code -Microprogramma interno su licenza). I volumi restanti possono essere inferiori a 1489 MB.Riferimenti correlati:Work with Disk Status (WRKDSKSTS) commandInformazioni correlate:Riferimento alla sicurezza

Impostazione della memoria ottica virtualeAttenersi alle seguenti istruzioni per impostare la memoria ottica virtuale.v Per creare una memoria ottica virtuale, effettuare le seguenti operazioni.

1. Creare il catalogo immagini:CRTIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DIR(’/MYCATALOGDIRECTORY’)

2. Aggiungere l'immagine dal supporto fisico o dai file di immagini ricevuti da un altro sistema. Se siaggiunge una nuova immagine vuota, immettere il seguente comando:ADDIMGCLGE IMGCLG(MYCATALOG) FROMFILE(*NEW) TOFILE(NEWIMAGEFILE) IMGSIZ(16000)

Ripetere questa procedura per ciascun disco ottico necessario.3. Se non si dispone già di un'unità ottica virtuale di tipo 632B, crearne una e attivarla:

CRTDEVOPT DEVD(OPTVRT01) RSRCNAME(*VRT)VRYCFG CFGOBJ(OPTVRT01) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

4. Caricare il catalogo immagini nell'unità virtuale:LODIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DEV(OPTVRT01)

5. Inizializzare l'immagine virtuale:INZOPT NEWVOL(MYVOLUMEID) DEV(OPTVRT01) CHECK(*NO) TEXT(MYTEXTDESCRIPTION)

v Per creare una memoria virtuale dal supporto fisico in un'unità ottica o dalle immagini ricevute da unaltro sistema, effettuare le seguenti operazioni.1. Creare il catalogo immagini:

CRTIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DIR(’/MYCATALOGDIRECTORY’) CRTDIR(*YES)

2. Aggiungere l'immagine dal supporto fisico o dai file di immagini ricevuti da un altro sistema.– Per aggiungere le immagini dal supporto fisico:

ADDIMGCLGE IMGCLG(MYCATALOG) FROMDEV(OPTXX) TOFILE(*fromfile)

Ripetere l'operazione per ciascun disco ottico.– Per aggiungere le immagini da un file di immagini:

ADDIMGCLGE IMGCLG(MYCATALOG) FROMFILE(SLIC_N) TOFILE(*fromfile)

168 IBM i: Soluzioni di memoria

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Ripetere questa procedura per ciascun file nell'indirizzario del catalogo. Questa procedurapresume che l'immagine sia già nell'indirizzario del catalogo immagini. Non è possibileaggiungere il supporto RMS ad un catalogo immagini perché la dimensione del settore fisico nonè compatibile con il supporto virtuale.

3. Creare e attivare l'unità virtuale:CRTDEVOPT DEVD(OPTVRT01) RSRCNAME(*VRT)VRYCFG CFGOBJ(OPTVRT01) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

4. Caricare il catalogo immagini nell'unità virtuale:LODIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DEV(OPTVRT01)

v Per creare una memoria virtuale dal supporto fisico in un'unità libreria ottica o tramite l'identificativodel volume, effettuare le seguenti operazioni.1. Creare il catalogo immagini:

CRTIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DIR(’/MYCATALOGDIRECTORY’) CRTDIR(*YES)

2. Aggiungere l'immagine dal supporto fisico specificando l'identificativo del volume:ADDIMGCLGE IMGCLG(MYCATALOG) FROMDEV(*VOL) VOL(volumeidxx)

Ripetere questa procedura per ciascun volume ottico.3. Creare e attivare l'unità virtuale

CRTDEVOPT DEVD(OPTVRT01) RSRCNAME(*VRT)VRYCFG CFGOBJ(OPTVRT01) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

4. Caricare il catalogo immagini nell'unità virtuale:LODIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DEV(OPTVRT01)

Questo utilizzo della creazione della memoria virtuale viene di solito avviene quando i volumi dellalibreria ottica vengono migrati nelle immagini virtuali. Al completamento di ADDIMGCLGE dal supportolibreria ottica, i caratteri “M_” vengono aggiunti all'inizio dell'identificativo del volume della libreriaottica per indicare la migrazione del volume. L'aggiunta dei caratteri aiuta a evitare un nome volumeduplicato tra il nuovo volume virtuale e il volume della libreria ottica.

v Per creare un catalogo immagini in modalità libreria con un supporto WORM (Write Once ReadMany), un supporto cancellabile o un supporto RAM per memoria di archiviazione, effettuare leseguenti operazioni.1. Creare il catalogo immagini:

CRTIMGCLG IMGCLG(MYLIBCATALOG) DIR(’/MYLIBCATALOGDIRECTORY’) CRTDIR(*YES)

2. Aggiungere una nuova immagine vuota con tipo di supporto *WORM, *ERASE o *RAM.ADDIMGCLGE IMGCLG(MYLIBCATALOG) FROMFILE(*NEW) TOFILE(MYIMAGEFILE1) MEDTYPE(*WORM) IMGSIZ(*DVD2600)

oppureADDIMGCLGE IMGCLG(MYLIBCATALOG) FROMFILE(*NEW) TOFILE(MYIMAGEFILE1) MEDTYPE(*ERASE) IMGSIZ(*DVD2600)

oppureADDIMGCLGE IMGCLG(MYLIBCATALOG) FROMFILE(*NEW) TOFILE(MYIMAGEFILE1) MEDTYPE(*RAM) IMGSIZ(*DVD2600)

Ripetere questa procedura per ciascun nuovo supporto ottico necessario.3. Creare e attivare l'unità virtuale:

CRTDEVOPT DEVD(OPTVRT01) RSRCNAME(*VRT)VRYCFG CFGOBJ(OPTVRT01) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

4. Caricare il catalogo immagini nell'unità virtuale in modalità libreria:LODIMGCLG IMGCLG(MYLIBCATALOG) DEV(OPTVRT01) LIBMODE(*YES)

v Per installare gli aggiornamenti da un catalogo immagini, effettuare le seguenti operazioni.1. Creare il catalogo immagini:

CRTIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DIR(’/MYCATALOGDIRECTORY’)

2. Aggiungere l'immagine dal supporto fisico o dai file di immagini ricevuti da un altro sistema:– Per aggiungere le immagini dal supporto fisico:

ADDIMGCLGE IMGCLG(MYCATALOG) FROMDEV(OPTXX) TOFILE(*fromfile)

Soluzioni di memoria 169

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Ripetere questa procedura per ciascun disco ottico.– Per aggiungere automaticamente tutte le immagini al catalogo immagini:

Questa procedura presume che le immagini esistano nell'indirizzario del catalogo immagini.Questo comando può essere utile per aggiungere le immagini scaricate da ESD.Accertarsi che venga applicata una delle PTF riportate di seguito.- Se il sistema operativo corrente è V6R1 – SI40473- Se il sistema operativo corrente è V7R1 – SI40971Richiamare l'API Riempimento catalogo immagini per aggiungere automaticamente tutti i file nelproprio catalogo immagini.CALL PGM(QVOIFIMG) PARM(’MYCATALOG’ ’*ALL’ 0)

3. Creare e attivare l'unità virtuale:CRTDEVOPT DEVD(OPTVRT01) RSRCNAME(*VRT)VRYCFG CFGOBJ(OPTVRT01) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

4. Caricare il catalogo immagini nell'unità virtuale:LODIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DEV(OPTVRT01)

5. Verificare il catalogo:VFYIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) TYPE(*UPGRADE) SORT(*YES)

Per l'operazione di verifica, le seguenti voci sono richieste:– LIC (Licensed Internal Code - Microprogramma interno su licenza) per IBM i– Sistema operativo IBM i– IBM i - Libreria QGPL– IBM i - Libreria QUSRSYS

6. Avviare l'installazione:PWRDWNSYS OPTION(*IMMED) RESTART(*YES) IPLSRC(*IMGCLG) IMGCLG(MYCATALOG)

Nota: Prima di emettere il comando PWRDWNSYS per avviare un aggiornamento dal catalogo immagini,leggere l'argomento Installazione, aggiornamento o cancellazione di IBM i e relativo software ecompletare le attività di pianificazione e preparazione appropriate.Informazioni correlate:Distribuzione del softwareSupporto ottico virtualeBackup del sistemaRecovering your system

Gestione della memoria ottica virtualeGestire la memoria ottica virtuale mediante le informazioni fornite.

Installazione o sostituzione del softwarePer installare o sostituire il software mediante la memoria ottica virtuale, consultare la sezionerelativa alla preparazione per l'aggiornamento o la sostituzione del software mediante un catalogoimmagini.

Distribuzione del softwarePer impostare la memoria ottica virtuale per la distribuzione del software, consultare la sezionerelativa alla preparazione del sistema centrale per le immagini virtuali.

Installazione delle correzioniPer installare le correzioni con la memoria ottica virtuale, consultare la sezione relativaall'installazione delle correzioni da un catalogo immagini.

Esecuzione delle operazioni di salvataggioPer salvare i file nella memoria ottica virtuale, consultare la sezione sul supporto nastro virtuale.

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Nota: quando il catalogo immagini si trova in uno stato pronto, tutte le immagini nel catalogodispongono di un valore di attributo *ALWSAV *NO. Ciò non consente di salvare le immaginimediante il comando SAV (Salvataggio oggetto) o l'API QsrSave. Quando il catalogo immagininon si trova in uno stato pronto, tutte le immagini nel catalogo relativo dispongono di un valoredi attributo *ALWSAV *YES. Ciò consente di salvare le immagini.

Esecuzione di una operazione di ripristinoPer il ripristino dei file dalle immagini virtuali, consultare la sezione sul ripristino del sistema.

Informazioni correlate:Preparazione per l'aggiornamento o la sostituzione del software mediante un catalogo immaginiPreparazione del sistema centrale per le immagini virtualiInstallazione delle correzioni da un catalogo immaginiSupporto nastro virtualeRecovering your system

Modifica della protezione da scrittura per le voci del catalogo immagini delsupporto ottico virtualeUtilizzare queste informazioni per modificare la modalità di accesso per il supporto ottico virtuale.

Tutte le voci del catalogo immagini includono un interruttore di protezione da scrittura che funzionanello stesso modo dell'interruttore di protezione da scrittura posizionato sul supporto reale. La posizioneiniziale di questo interruttore è quella di attivazione per il supporto di sola lettura e di disattivazione peril supporto scrivibile. Le immagini virtuali nel formato ISO (International Standards Organization) 9660sono di sola lettura mentre il supporto in UDF (Universal Disk Format) può essere scrivibile o di solalettura.

Per impostazione predefinita, quando si aggiunge una nuova voce a un catalogo immagini, la voce non èprotetta da scrittura. Dopo aver aggiunto una voce a un catalogo immagini, è possibile modificare laprotezione da scrittura con il comando CHGIMGCLGE (Modifica voce catalogo immagini).

Per modificare una voce del catalogo immagini affinché sia protetta da scrittura, immettere il seguentecomando, dove il nome del catalogo immagini è MYCAT e l'indice del catalogo immagini è 3:

CHGIMGCLGE IMGCLG(MYCAT) IMGCLGIDX(3) WRTPTC(*YES)

Per modificare lo stato di protezione da scrittura di una voce del catalogo immagini protetto da scritturain non protetto da scrittura, immettere il seguente comando dove il nome del catalogo immagini èMYCAT e l'indice del catalogo immagini è 3:

CHGIMGCLGE IMGCLG(MYCAT) IMGCLGIDX(3) WRTPTC(*NO)

Creazione di un supporto reale da un'immagine virtualeUtilizzare queste istruzioni per copiare un'immagine virtuale su un disco ottico.

Uno dei vantaggi nell'utilizzare la memoria ottica virtuale è che è possibile copiare le immagini virtualisu un supporto reale. Se si intende copiare le immagini virtuali su un supporto reale, è necessarioassicurarsi che siano del formato corretto e della dimensione corretta.

I valori possibili per il parametro IMGSIZ (Dimensione immagine) del comando ADDIMGCLGE(Aggiunta voce catalogo immagini) sono i seguenti:

*CD650La dimensione dell'immagine virtuale è 650 MB. Le immagini create con questa dimensionepossono essere scritte su qualsiasi supporto standard da 650 MB o superiore.

*DVD2600La dimensione dell'immagine virtuale è 2.6 GB. Le immagini create con questa dimensionepossono essere scritte su qualsiasi supporto di 2.6 GB.

Soluzioni di memoria 171

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*DVD4700La dimensione dell'immagine virtuale è 4.7 GB. Le immagini create con questa dimensionepossono essere scritte su qualsiasi supporto di 4.7 GB.

File di immagini otticiLe immagini possono essere scritte su supporti di dimensioni che vanno da 48 a 1000000megabyte

File immagine nastroLe immagini possono essere scritte su supporti di dimensioni che vanno da 48 a 1000000megabyte.

Quando si crea un'immagine virtuale con tipo di supporto *RAM, l'immagine è un'immagine byte. Ilsistema non crea alcuna intestazione nell'immagine e non utilizza alcuna compressione. Quando si creaun'immagine virtuale con tipo di supporto *WORM o *ERASE, l'immagine è un'immagine byte conl'aggiunta di un'intestazione all'inizio.

Un'immagine virtuale può essere in uno dei tre formati: ISO 9660, UDF (Universal Disk Format) e HPOFS(High Performance Optical File System). È possibile utilizzare un'immagine virtuale solo in UDF oHPOFS per creare il supporto reale.

Creazione di un supporto reale mediante un PC

Per creare un supporto reale utilizzando un PC, è necessario utilizzare un metodo, ad esempio FTP (FileTransfer Protocol) o IBM Navigator per i per spostare il file in un PC che dispone di un software con lacapacità di masterizzazione delle immagini.

Per creare un supporto reale, attenersi alla seguente procedura:1. Spostare il file di immagini nel PC.

Per utilizzare l'FTP per spostare il file di immagini nel PC, consultare l'argomento Transferring fileswith FTP.Per utilizzare IBM Navigator per i per spostare il file di immagini, attenersi alla seguente procedura:a. Da IBM Navigator per i, espandere File system > IFS (Integrated File System).b. Passare all'indirizzario con l'immagine virtuale.c. Fare clic con il tasto destro del mouse sull'immagine e selezionare Scarica per scaricare il file di

immagini sul PC.2. Per masterizzare l'immagine su un CD o un DVD, utilizzare il software di masterizzazione delle

immagini sul PC. Si consiglia di utilizzare la modalità DAO (disk-at-once) piuttosto che la modalitàTAO (track-at-once) o SAO (session-at-once).

Creazione di un supporto reale utilizzando l'unità DVD sul sistema

È possibile utilizzare il comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica) per creare un supporto reale daun'immagine virtuale. Il supporto di destinazione può essere DVD-RAM se si dispone di un'unitàDVD-RAM sul sistema oppure, se si dispone di un'unità in grado di effettuare una registrazione, èpossibile creare un'immagine registrata. Utilizzare il comando DSPDEVD (Visualizzazione descrizioneunità) per visualizzare i tipi di supporto che l'unità può registrare. Se il tipo di supporto dell'immaginevirtuale è *WORM o *ERASE, l'operazione DUPOPT può essere utilizzata solo per creare un'immagineregistrata. Il supporto di destinazione non può essere il supporto DVDRAM.

La dimensione dell'immagine virtuale deve essere uguale o inferiore a quella del supporto.

Per creare un supporto reale, attenersi alla seguente procedura:1. Attivare l'unità ottica virtuale immettendo il seguente comando:

VRYCFG CFGOBJ(nome-unità-virtuale) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

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2. Caricare il catalogo immagini immettendo il seguente comando:LODIMGCLG IMGCLG(nome-catalogo) DEV(nome-unità-virtuale) OPTION(* LOAD)

3. Immettere WRKIMGCLGE (il comando Gestione voci catalogo immagini) per assicurarsi che la voce delcatalogo immagini venga caricata e montata. In caso contrario, attenersi alla seguente procedura:a. Se la voce del catalogo immagini non è caricata, immettere 8(LOAD) e premere Invio.b. Se la voce del catalogo immagini non è montata, immettere 6(MOUNT) e premere Invio.

4. Attivare l'unità DVD-RAM immettendo il seguente comando:VRYCFG CFGOBJ(nome-unità-DVD) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

5. Verificare che il supporto sia caricato nell'unità DVD.6. Duplicare l'immagine virtuale nel DVD immettendo il seguente comando.

DUPOPT FROMVOL(*MOUNTED) TOVOL(*MOUNTED) NEWVOL(*FROMVOL)CLEAR(*YES) FROMDEV(nome-unità-virtuale) TODEV(nome-unità-DVD)TOENDOPT(*UNLOAD)

Copia di un volume virtuale su un supporto reale utilizzando un'unità libreria ottica sul sistema

È possibile utilizzare il comando DUPOPT (Duplicazione unità ottica) per copiare un volume virtuale ditipo *WORM o *ERASE su un volume fisico identico nella libreria ottica.

È necessario che l'immagine virtuale sia stata precedentemente creata utilizzando ADDIMGCLGEFROMDEV(*VOL) VOL(id volume destinazione), dove l'ID del volume di destinazione identifica il volumefisico su cui il volume virtuale viene copiato.

Per copiare il volume virtuale sul supporto libreria ottica fisico, attenersi alla seguente procedura:1. Attivare l'unità ottica virtuale immettendo il seguente comando:

VRYCFG CFGOBJ(nome-unità-virtuale) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

2. Caricare il catalogo immagini immettendo il seguente comando:LODIMGCLG IMGCLG(nome-catalogo) DEV(nome-unità-virtuale) OPTION(* LOAD)

3. Immettere WRKIMGCLGE (il comando Gestione voci catalogo immagini) per assicurarsi che la voce delcatalogo immagini venga caricata e montata. In caso contrario, attenersi alla seguente procedura:a. Se la voce del catalogo immagini non è caricata, immettere 8(LOAD) e premere Invio.b. Se la voce del catalogo immagini non è montata, immettere 6(MOUNT) e premere Invio.

4. Attivare la libreria ottica immettendo il seguente comando:VRYCFG CFGOBJ(nome-unità-libreria-ottica) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

5. Duplicare l'immagine virtuale nel volume fisico immettendo il seguente comando.DUPOPT FROMVOL(*MOUNTED) TOVOL(*MOUNTED) NEWVOL(*FROMVOL) CLEAR(*YES)

Trasporto di immagini virtuali su un altro sistemaUtilizzare queste istruzioni per spostare le immagini virtuali tra sistemi diversi.

Un vantaggio dell'utilizzo della memoria ottica virtuale è la possibilità di utilizzare le copie diun'immagine virtuale su più di un sistema. Per trasportare un'immagine virtuale su un altro sistema,utilizzare uno dei metodi riportati di seguito.

FTP È possibile trasferire un'immagine virtuale da un sistema ad un altro mediante FTP (File TransferProtocol). Per utilizzare FTP, è necessario che TCP/IP sia impostato e in esecuzione sul sistema.Per istruzioni sullo spostamento di un file con FTP, consultare la sezione relativa al trasferimentodei file con FTP.

System i NavigatorÈ possibile utilizzare System i Navigator per trasferire i file tra i sistemi trascinando il file da unsistema ad un altro.

Soluzioni di memoria 173

Page 182: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

È anche possibile utilizzare Management Central in System i Navigator per spostare i file.Management Central è una suite di funzioni di gestione dei sistemi che semplifica al massimo lagestione di più sistemi. Per istruzioni sullo spostamento di un file con Management Central,consultare la sezione relativa all'impacchettamento e all'invio di oggetti con Management Central.

Lotto di dischi indipendenteUtilizzare un lotto di dischi indipendente per condividere le immagini virtuali tra i sistemi.Immettere il comando seguente nella riga comandi per creare un nuovo catalogo immagini peraccedere ai volumi virtuali memorizzati in un indirizzario in un lotto di dischi indipendente.CRTIMGCLG IMGCLG(MYCATALOG) DIR(’/IASP33/MYCATALOGDIRECTORY’) TYPE(*OPT) IMPORT(*YES)

QFilesvr.400Il file system IBM i File Server (QFileSvr.400) è un IFS (Integrated File System) che fornisceaccesso trasparente ad altri file system presenti su sistemi remoti. Il limite di dimensione diQFileSvr.400 dipende dal file system sottostante in IFS.

Informazioni correlate:FTPTransferring files with FTPi5/OS File Server file system (QFileSvr.400)

Messaggi di errore della memoria ottica virtualeDi solito, quando si verifica un errore con la memoria ottica virtuale, l'operazione si arresta e si riceve unmessaggio di interrogazione o di uscita. Il messaggio indica che c'è un errore nel volume in fase dielaborazione e fornisce le istruzioni di ripristino. Per il ripristino, attenersi alle istruzioni nel messaggio diinterrogazione o di uscita.

Quanto segue è un elenco dei messaggi di uscita e di interrogazione più comuni che si verificano con lamemoria ottica virtuale.

Messaggi di interrogazioneOPT1260 - File attivo trovato sul volume &1.OPT1314 - Volume protetto da scrittura oppure di sola lettura.OPT1321 - Si è verificato un errore nell'elaborazione del volume &2.OPT1486 - Caricare il volume successivo sull'unità ottica &1.OPT1487 - Caricare il volume &2 sull'unità ottica &1.OPT1488 - Volume &2 sull'unità ottica &1 non inizializzato.OPT1495 - Elenco nome volume completo sull'unità &1.OPT1496 - Caricare il volume con il numero di sequenza &5 sull'unità &1.OPT149B - Caricare il volume con un volume di avvio corretto sull'unità &1.OPT149C - Caricare il volume con il file continuato corretto sull'unità &1.OPT149D - Il volume ottico fa parte di un insieme di volumi esistenti.OPT149E - Trovato volume imprevisto sull'unità &1.OPT149F - Caricare il volume successivo sull'unità ottica &1.OPT1503 - Il volume ottico contiene file attivi.OPT1504 - L'unità ottica &1 è vuota.

Messaggi di uscitaOPT1390 - Errore con l'immagine del volume virtuale.OPT1605 - Errore nei supporti o nell'unità.

Per visualizzare uno di questi messaggi, immettere: DSPMSGD OPTxxxx in una riga comandi e premereInvio.

Memoria ottica virtuale utilizzando l'NFS (Network File System)Il supporto dell'unità ottica virtuale di IBM i fornisce un metodo per l'utilizzo delle immagini ottichevirtuali da una singola origine di immagini che è possibile condividere con gli altri sistemi in una rete.

174 IBM i: Soluzioni di memoria

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Un client con un'unità ottica virtuale di tipo 632B e modello 003 può accedere alle immagini posizionatesu un server utilizzando l'NFS ( Network File System). Nei precedenti release, era presente in unindirizzario dell'IFS (integrated file system) del sistema locale. Questa unità può essere utilizzata perinstallare e aggiornare IBM i e per distribuire i programmi su licenza, le PTF o i dati dell'utente.

Requisiti per la memoria ottica virtuale in una rete NFS (Network File System):

Per condividere le immagini ottiche virtuali con la rete NFS (Network File System), è necessario verificareche il client e il server rispondano a requisiti specifici.

Requisiti del server per la condivisione di immagini ottiche virtuali

Per condividere le immagini ottiche virtuali attraverso una rete, il server deve soddisfare i seguentirequisiti:v Il server deve essere in grado di condividere le immagini ottiche virtuali mediante la versione 3 o

successive dell'NFS (Network File System).v Un file (VOLUME_LIST) elenco di volumi contenente l'elenco di immagini da caricare nell'unità ottica

virtuale deve esistere nell'indirizzario del catalogo immagini. Il comando VFYIMGCLG è utilizzato percreare il file elenco di volumi dal catalogo immagini contenente le immagini che si desideracondividere. Quello che segue è un esempio del comando:– VFYIMGCLG IMGCLG(PUBS) TYPE(*OTHER) NFSSHR(*YES)

Nota: il nome percorso del catalogo immagini utilizzato non deve contenere più di 127 caratteri. Per ilnome del percorso è possibile utilizzare i caratteri A-Z, a-z, 0-9 e / (barra). Ogni nome del fileimmagine può contenere fino a 127 caratteri.

v Un elenco di volumi presenta le seguenti caratteristiche:– Deve essere chiamato VOLUME_LIST– Ogni riga è un nome file immagine o un commento– Formato ASCII– Tutte le voci terminano alla fine di una riga.– Tutti i caratteri successivi al simbolo cancelletto '#' sono considerati commenti fino alla fine della

riga– I commenti possono essere aggiunti dopo il segno # e devono essere seguiti da un carattere EOL– Fornisce l'ordine di elaborazione dei file immagine sul sistema client– I nomi file possono contenere fino a 127 caratteri– Possono essere creati con il comando VFYIMGCLG (Verifica catalogo immagini) con il parametro

NFSSHR(*YES) o manualmente mediante un editor ASCII– Non è possibile utilizzare tabulazioni o caratteri di avanzamento riga nel nome percorso

Nota: le modifiche al file VOLUME_LIST non sono attive fino alla successiva disattivazione/attivazionedell'unità client.

Requisiti del sistema client per la condivisione di immagini ottiche virtuali

Per condividere le immagini ottiche virtuali attraverso una rete, il sistema client deve soddisfare iseguenti requisiti:

L'unità ottica 632B-003 è creata utilizzando il comando CRTDEVOPT (Creazione descrizione unità ottica).Il client deve soddisfare i seguenti requisiti.v Deve essere configurato un server dei programmi di manutenzione o una connessione LANv L'IP (Internet Protocol) deve essere Versione 4v TFTP (Trivial File Transfer Protocol) è necessario per l'installazione e l'aggiornamento di IBM i

Soluzioni di memoria 175

Page 184: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Fare riferimento alla sezione sulla preparazione della console per l'installazione del software per ulterioriinformazioni.Attività correlate:“Impostazione del server per la condivisione dei file di immagini ottici virtuali con il sistema client”Le seguenti indicazioni mostrano in che modo impostare il server per la condivisione dei file di immaginiottici virtuali con il sistema client. Questa procedura è valida solo per IBM i.“Impostazione del server per la condivisione dei file di immagini ottici virtuali con il sistema client perl'installazione e l'aggiornamento” a pagina 177Le seguenti indicazioni mostrano in che modo impostare il server per la condivisione dei file di immaginiottici virtuali con il sistema client per l'installazione e l'aggiornamento di IBM i.Informazioni correlate:Configurazione del server dei programmi di manutenzione

Impostazione di un'unità ottica virtuale in una rete NFS (Network File System):

È possibile utilizzare un'unità ottica virtuale per distribuire i programmi su licenza, le PTF o i datidell'utente da un server a un sistema client.

Impostazione del server per la condivisione dei file di immagini ottici virtuali con il sistema client:

Le seguenti indicazioni mostrano in che modo impostare il server per la condivisione dei file di immaginiottici virtuali con il sistema client. Questa procedura è valida solo per IBM i.1. È necessario aver creato precedentemente un catalogo immagini contenente le immagini che si

desidera condividere. La lunghezza massima del nome del percorso del catalogo immagini utilizzatodeve essere di 127 caratteri. I caratteri del nome percorso sono limitati a A-Z, a-z, 0-9 e / (barra).Ciascun nome del file di immagini è limitato a 127 caratteri.

2. Una volta creato e caricato il catalogo immagini, sarà necessario verificare il catalogo immagini percreare un file di elenco dei volumi (VOLUME_LIST) che verrà utilizzato dall'unità ottica virtuale sulsistema client. Il seguente comando costituisce un esempio di modalità di creazione del file di elencodei volumi:v VFYIMGCLG IMGCLG(PUBS) TYPE(*OTHER) NFSSHR(*YES)Il file di elenco dei volumi può essere creato anche utilizzando un editor ASCII. Esistono linee guidaspecifiche che è necessario seguire durante la creazione di un volume. Per ulteriori informazioni, fareriferimento all'argomento relativo ai requisiti per la memoria ottica virtuale in una rete NFS (NetworkFile System).

3. Assicurarsi che i server di file NFS siano in esecuzione. Immettere uno dei seguenti comandiSTRNFSSVR (Avvio server file system di rete):v Eseguire tutti i comandi riportati di seguito sui server:

– STRNFSSVR *RPC– STRNFSSVR *SVR– STRNFSSVR *MNT

v Altrimenti, avviare tutti i server con il seguente comando:STRNFSSVR *ALL

4. Esportare l'indirizzario del catalogo immagini. In questo esempio viene limitato l'accesso a tutti iclient NFS poiché è di sola lettura. Assicurarsi che l'indirizzario esportato si trovi nell'indirizzariopubblico e che sia un sottoindirizzario del percorso NFSROOT.v CHGNFSEXP OPTIONS('-i -o ro') DIR('nome-indirizzario')

5. Specificare il livello dell'autorizzazione per l'ID utente (UID), l'ID gruppo (GID) o *PUBLIC chepossiede o gestisce l'indirizzario del catalogo immagini e i file di immagini. L'autorizzazione minimarichiesta è la seguente:

176 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 185: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

v Autorizzazione all'esecuzione (*X) dei dati per l'indirizzario esportato e per qualsiasisottoindirizzario.

v Autorizzazione alla lettura (*R) dei dati per i file nell'indirizzario esportato e nei sottoindirizzari.Il seguente esempio è per l'utilizzo dell'autorizzazione *PUBLIC:CHGAUT OBJ(’/catalog_directory’) USER(*PUBLIC) DTAAUT(*RX) SUBTREE(*ALL)

Nota: il nome completo dell'indirizzario del catalogo immagini esportato è limitato a 127 caratteri. Ilnome percorso dell'indirizzario può contenere solo i caratteri A-Z, a-z, 0-9 e / (barra).

Per ulteriori dettagli, fare riferimento al PDF IBM i Network File System Support.Concetti correlati:“Requisiti per la memoria ottica virtuale in una rete NFS (Network File System)” a pagina 175Per condividere le immagini ottiche virtuali con la rete NFS (Network File System), è necessario verificareche il client e il server rispondano a requisiti specifici.Attività correlate:“Impostazione dell'unità ottica virtuale sul sistema client” a pagina 178Dopo aver impostato il server NFS (Network File System) per la condivisione delle immagini, procederecon la seguente procedura per impostare l'unità ottica virtuale sul client.Informazioni correlate:

i5/OS Network File System Support PDF

Impostazione del server per la condivisione dei file di immagini ottici virtuali con il sistema client per l'installazionee l'aggiornamento:

Le seguenti indicazioni mostrano in che modo impostare il server per la condivisione dei file di immaginiottici virtuali con il sistema client per l'installazione e l'aggiornamento di IBM i.1. È necessario aver creato precedentemente un catalogo immagini contenente le immagini che si

desidera condividere. Le immagini devono contenere un LIC (Licensed Internal Code -Microprogramma interno su licenza) e un IBM i di base (che include le librerie QSYS, QGPL eQUSRSYS). La lunghezza massima del nome del percorso del catalogo immagini utilizzato deve esseredi 127 caratteri. I caratteri del nome percorso sono limitati a A-Z, a-z, 0-9 e / (barra). Ciascun nomedel file di immagini è limitato a 127 caratteri.

2. Una volta creato e caricato il catalogo immagini, è necessario verificare il catalogo immagini per creareun file di elenco dei volumi (VOLUME_LIST) che verrà utilizzato dall'unità ottica virtuale sul sistemaclient. Il seguente comando costituisce un esempio di modalità di creazione del file di elenco deivolumi:v VFYIMGCLG IMGCLG(INSTALL) TYPE(*UPGRADE) NFSSHR(*YES)

Nota: il comando VFYIMGCLG crea il file di elenco dei volumi e aggiunge un nuovosottoindirizzario denominato BOOTP nell'indirizzario del catalogo immagini. Il sottoindirizzariocontiene i file richiesti per eseguire l'installazione di IBM i.Il file di elenco dei volumi può essere creato anche utilizzando un editor ASCII. Esistono linee guidaspecifiche che è necessario seguire durante la creazione di un volume. Per ulteriori informazioni, fareriferimento all'argomento relativo ai requisiti per la memoria ottica virtuale in una rete NFS (NetworkFile System).

3. Assicurarsi che i server di file NFS siano in esecuzione. Immettere uno dei seguenti comandiSTRNFSSVR (Avvio server file system di rete):v Eseguire tutti i comandi riportati di seguito sui server:

– STRNFSSVR *RPC– STRNFSSVR *SVR– STRNFSSVR *MNT

Soluzioni di memoria 177

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v Altrimenti, avviare tutti i server con il seguente comando:STRNFSSVR *ALL

4. Esportare l'indirizzario del catalogo immagini. In questo esempio viene limitato l'accesso a tutti iclient NFS poiché è di sola lettura. Assicurarsi che l'indirizzario esportato si trovi nell'indirizzariopubblico e che sia un sottoindirizzario del percorso NFSROOT.v CHGNFSEXP OPTIONS('-i -o ro') DIR('nome-indirizzario')

5. Specificare il livello dell'autorizzazione per l'ID utente (UID), l'ID gruppo (GID) o *PUBLIC chepossiede o gestisce l'indirizzario del catalogo immagini e i file di immagini. L'autorizzazione minimarichiesta è la seguente:v Autorizzazione all'esecuzione (*X) dei dati per l'indirizzario esportato e per qualsiasi

sottoindirizzario.v Autorizzazione alla lettura (*R) dei dati per i file nell'indirizzario esportato e nei sottoindirizzari.Il seguente esempio è per l'utilizzo dell'autorizzazione *PUBLIC:CHGAUT OBJ(’/catalog_directory’) USER(*PUBLIC) DTAAUT(*RX) SUBTREE(*ALL)

6. Aggiungere l'indirizzario /CATALOG_DIR/BOOTP come indirizzario di origine TFTP (Trivial FileTransfer Protocol) alternativo utilizzando il comando CHGTFTPA:v CHGTFTPA AUTOSTART(*YES) ALTSRCDIR('/catalog_directory/BOOTP')

7. Assicurarsi che QTFTP disponga dell'autorizzazione *RX per tutti i file di installazione posizionatinell'indirizzario di origine TFTP alternativo:v CHGAUT OBJ('/catalog_directory/BOOTP') USER(QTFTP) DTAAUT(*RX) SUBTREE(*ALL)

8. Assicurarsi che i server TFTP siano attivi e che riflettano le precedenti modifiche apportateeseguendone l'arresto e poi il riavvio:v ENDTCPSVR *TFTPv STRTCPSVR *TFTP

Nota: il nome completo dell'indirizzario del catalogo immagini esportato è limitato a 127 caratteri. Ilnome percorso dell'indirizzario può contenere solo i caratteri A-Z, a-z, 0-9 e / (barra).

Ulteriori dettagli di supporto sono disponibili in IBM i Network Install using network File System.

Per ulteriori dettagli, fare riferimento al PDF IBM i Network File System Support.Concetti correlati:“Requisiti per la memoria ottica virtuale in una rete NFS (Network File System)” a pagina 175Per condividere le immagini ottiche virtuali con la rete NFS (Network File System), è necessario verificareche il client e il server rispondano a requisiti specifici.Attività correlate:“Impostazione dell'unità ottica virtuale sul sistema client”Dopo aver impostato il server NFS (Network File System) per la condivisione delle immagini, procederecon la seguente procedura per impostare l'unità ottica virtuale sul client.Informazioni correlate:

i5/OS Network File System Support PDF

Impostazione dell'unità ottica virtuale sul sistema client:

Dopo aver impostato il server NFS (Network File System) per la condivisione delle immagini, procederecon la seguente procedura per impostare l'unità ottica virtuale sul client.

Per impostare l'unità ottica virtuale di tipo 632B-003 sul client, attenersi alla seguente procedura.

178 IBM i: Soluzioni di memoria

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Page 187: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

1. Se non si utilizza la console LAN (Local Area Network), configurare un server dei programmi dimanutenzione per l'unità ottica virtuale da utilizzare. Per i dettagli, consultare l'argomentoConfigurazione del server dei programmi di manutenzione per i DST.

2. Creare una descrizione dell'unità per l'unità ottica virtuale.CRTDEVOPT DEVD(NETOPT) RSRCNAME(*VRT) LCLINTNETA(*SRVLAN)RMTINTNETA(’X.X.XXX.XXX’) NETIMGDIR(’/pubs’)

Nota:

v RMTINTNETA è l'indirizzo internet remoto del server NFS (Network File System) in cui l'unitàottica virtuale ricercherà i file di immagini virtuali

v Il parametro NETIMGDIR specifica il percorso di rete sul server NFS (Network File System)contenente i file di immagini virtuali che sono stati preparati per essere utilizzati con questa unità.Il percorso è limitato a 127 caratteri. La serie di caratteri è limitata a A-Z, a-z, 0-9 e / (barra).

3. Attivare l'unità ottica virtuale. Il nome_unità_virtuale specificato nel comando VRYCFG deve essereuguale al nome specificato per DEVD nel comando CRTDEVOPT.VRYCFG CFGOBJ(nome_unità_virtuale) CFGTYPE(*DEV) STATUS(*ON)

L'unità ottica virtuale è ora pronta per essere utilizzata con i file di immagini condivise.Attività correlate:“Impostazione del server per la condivisione dei file di immagini ottici virtuali con il sistema client” apagina 176Le seguenti indicazioni mostrano in che modo impostare il server per la condivisione dei file di immaginiottici virtuali con il sistema client. Questa procedura è valida solo per IBM i.“Impostazione del server per la condivisione dei file di immagini ottici virtuali con il sistema client perl'installazione e l'aggiornamento” a pagina 177Le seguenti indicazioni mostrano in che modo impostare il server per la condivisione dei file di immaginiottici virtuali con il sistema client per l'installazione e l'aggiornamento di IBM i.Informazioni correlate:Configurazione del server dei programmi di manutenzione

Utilizzo delle immagini sul sistema client:

I comandi seguenti sul sistema client consentono di gestire i file immagine.v Il comando WRKOPTVOL (Gestione volumi ottici) visualizza un elenco di volumi ottici che sono

conosciuti sul sistema.v Il comando WRKIMGCLGE (Gestione voci catalogo immagini) viene utilizzato per gestire le voci per

l'unità ottica virtuale specificata. Quello che segue è un esempio del comando:

Nota: il nome dell'unità utilizzata per il comando WRKIMGCLGE deve corrispondere al nomedell'unità creata con il comando CRTDEVOPT.– WRKIMGCLGE IMGCLG(*DEV) DEV(NETOPT)

v Il comando LODIMGCLGE (Caricamento voce catalogo immagini) può essere utilizzato per montare unvolume diverso nell'unità ottica virtuale nella rete. Questo è un esempio del comando:– LODIMGCLGE IMGCLG(*DEV) DEV(OPTVRT01) IMGCLGIDX(1) OPTION(*MOUNT)

v Ripristinare i programmi su licenza, le PTF o i dati utente. Per istruzioni, fare riferimento aInstallazione delle correzioni, Installazione dei programmi su licenza aggiuntivi e Using restore menuoptions 21, 22, and 23.

Unità virtuali client (ottiche e nastro)Il supporto unità virtuali client consente a più partizioni IBM i di condividere le stesse unità senza doverutilizzare le partizioni logiche dinamiche.

Soluzioni di memoria 179

Page 188: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

Una partizione server IBM i su cui è in esecuzione IBM i 6.1 o versione successiva su un IBM PowerSystem, Power6 o successivo, può condividere un'unità ottica collegata in modo nativo o un'unità otticavirtuale IBM i (catalogo immagini ottico) con più partizioni client su cui è in esecuzione IBM i 6.1 oversione successiva.

Nota: La partizione client IBM i vede l'unità ottica virtualizzata fornita dalla partizione server IBM icome tipo di unità 632C.

Una partizione server IBM i su cui è in esecuzione IBM i 7.1 TR2 su un IBM Power System, Power6 osuccessivo, può condividere un nastro DAT o LTO collegato in modo nativo con più partizioni client IBMi su cui è in esecuzione IBM i 6.1.1 o versione successiva. Le unità nastro devono essere collegate in unaconfigurazione senza IOP sul server. Se sono presenti in un'unità libreria nastro, questa deve essere inesecuzione in modalità sequenziale. Per ulteriori informazioni e i livelli di PTF richiesti, visualizzarel'APAR II14615 di informazioni visitando la pagina di Supporto per IBM System i e cercando II14615.

Nota: Le unità nastro virtuali IBM i (catalogo immagini su nastro) non sono virtualizzate per le partizioniclient IBM i. Quando un'unità nastro ad alta velocità (come LTO5) viene virtualizzata per una partizioneclient IBM i, la partizione client potrebbe non essere in grado di eseguire l'unità nastro a velocità piena.

Le unità ottiche e nastro sono configurate per essere utilizzate dalle partizioni client IBM i tramite lacreazione di un adattatore server VSCSI (Virtual SCSI) nella partizione server IBM i e un adattatore clientVSCSI nella partizione client IBM. Oltre alle connessioni VSCSI, è necessaria una NWSD (Network ServerDescription) nella partizione server IBM i.v Per ogni NWSD vengono virtualizzate per le partizioni client fino a 16 unità ottiche disponibili nella

partizione server.v Per ogni NWSD vengono virtualizzate per le partizioni client fino a 4 unità nastro disponibili nella

partizione server.

Nota: Il parametro NWSD RSTDDEVRSC (risorse unità limitate) può essere utilizzato per limitare leunità virtualizzate a cui la partizione client può accedere. Se vengono definite più NWSD (NetworkServer Description) è necessario utilizzare il parametro RSTDDEVRSC per evitare che la stessa unità siapresente più volte nelle partizioni client. Il parametro RSTDDEVRSC è limitato ad un massimo di 10voci.

Nota: è possibile utilizzare un adattatore server VSCSI e una NWSD esistenti nella partizione server IBMi, ma è consigliabile crearne di nuovi da utilizzare per unità ottiche e nastri.

È possibile utilizzare un'unità ottica o nastro virtualizzata nella partizione server per un IPL (InitialProgram Load) in modalità D e per l'installazione della partizione client, installando le PTF (ProgramTemporary Fix), per il salvataggio/ripristino e qualsiasi altra operazione I/E.

Nota: Quando una partizione server IBM i utilizza un catalogo immagini per fornire un'unità otticavirtualizzata ad una partizione client IBM i, il volume successivo non si caricherà automaticamente per lapartizione client, a meno che sulle partizioni server e client non sia in esecuzione IBM i release 7.1 osuccessivo con i livelli di PTF corretti e se l'unità ottica è stata già attivata quando è stato attivato ilserver di rete. Per i livelli di PTF ed ulteriori informazioni, visitare la sezione Embedded media changer.

Configurazione di un'unità ottica o nastro per l'utilizzo da parte di una partizioneclient IBM iUtilizzare la seguente procedura per configurare un'unità ottica o nastro da utilizzare con una partizioneclient IBM i:1. Utilizzare l'HMC di gestione per creare un nuovo adattatore server VSCSI sulla partizione server IBM

i. A tale scopo, effettuare le seguenti operazioni:a. Nel pannello di navigazione aprire Gestione sistemi > Server, e selezionare il sistema gestito su

cui risiede la partizione server IBM i.

180 IBM i: Soluzioni di memoria

Page 189: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

b. Selezionare la partizione server IBM i, fare clic sul pulsante Attività e scegliere Partizione logicadinamica > Adattatori virtuali.

c. Fare clic su Azioni e scegliere Crea > Adattatore SCSI.d. Utilizzare il numero adattatore predefinito o fornire un proprio numero. Questo numero è l'ID

adattatore server, che l'utente deve registrare per un successivo utilizzo.v Nel campo Tipo di adattatore, selezionare Server.v Fare clic su Solo la partizione client selezionata può utilizzarlo e selezionare il nome della

partizione client.v Immettere un ID adattatore client che non sia già definito dalla partizione client. Per vedere

quali ID adattatore client sono già definiti per la partizione client, visualizzare le proprietà perla partizione client e scegliere il separatore Adattatori virtuali. Registrare l'ID adattatore clientper un utilizzo successivo.

v Selezionare OK per creare l'adattatore.e. Creare l'adattatore VSCSI all'interno del profilo della partizione per la partizione server IBM i, in

modo che l'adattatore VSCSI continui ad esistere dopo aver riavviato la partizione. A tale scopo,modificare il profilo della partizione, selezionare il separatore Adattatori virtuali e ripetere i passic e d precedenti.

2. Creare una NWSD (Network Server Description) sulla partizione server IBM i. A tale scopo, effettuarele seguenti operazioni:a. Determinare il nome risorsa server VSCSI corretto immettendo il comando WKRHDWRSC *CMN nella

riga comandi della partizione server IBM i. Osservare le risorse unità di controllo con tipo 290B.Utilizzare l'opzione 7 per visualizzare i dettagli delle risorse ed osservare le ultime quattro cifredel codice ubicazione. La risorsa unità di controllo, il cui codice ubicazione termina con il numerodell'adattatore VSCSI creato al passo 1d, è il nome della risorsa unità di controllo da utilizzarequando si crea la NWSD. Registrare il nome della risorsa unità di controllo per un successivoutilizzo. Ad esempio, se il numero dell'adattatore VSCSI creato al passo 1d era 7, il codiceubicazione avrebbe il seguente formato:Ubicazione: U9409.E8A.10F02CE-V1-C7

b. Sulla riga comandi di IBM i nella partizione server IBM i, immettere CRTNWSD per creare unadescrizione server di rete e premere F4 per le richieste, quindi F9 per visualizzare tutti i parametri.Immettere i seguenti valori:

Descrizione server di rete: fornire un nome per la descrizione server di rete (NWSD). Adesempio, se si prevede di utilizzare la partizione 8 come partizione client si potrebbe utilizzareil nome CLIENT8 per la NWSD.Nome risorsa: fornire il nome risorsa registrato al passo 2a.Tipo di server di rete: *GUESTSistema operativo server: *OPSYSIn linea a IPL: *YESCode page: 437Risorse servizio limitate: utilizzare *NONE se non si desidera limitare la visualizzazione dialcuna risorsa da parte dei client. È possibile inoltre fornire un elenco di massimo 10 nomirisorsa specifici da limitare oppure è possibile utilizzare *ALLOPT o *ALLTAPE per limitaretutte le unità ottiche o nastro.Controllo alimentazione: specificare *NO.

Ad esempio, se si stesse creando una descrizione server di rete (NWSD) con lo scopo di essereutilizzata dalla partizione 8, il nome risorsa unità di controllo fosse CTL09 e non si desiderasse chela partizione client possa visualizzare la risorsa nastro TAP01, si utilizzerebbe il seguentecomando:CRTNWSD NWSD(CLIENT8) RSRCNAME(CTL09) TYPE(*GUEST *OPSYS) ONLINE(*YES) CODEPAGE(437) RSTDDEVRSC(TAP01) PWRCTL(*NO)

3. Avviare la NWSD sulla partizione server IBM i effettuando le seguenti operazioni:

Soluzioni di memoria 181

Page 190: IBM i Versione 7€¦ · Estensione del volume per la memoria ottica virtuale .....165 Restrizioni della memoria ottica virtuale . . 166 Formattazione di immagini ottiche virtuali

a. Attivare tutte le unità ottiche che si desidera vengano utilizzate dalle partizioni client. Non attivarele unità nastro.

b. Immettere il comando IBM i WRKCFGSTS *NWS.c. Utilizzare l'opzione 1=Attivazione per la NWSD che si desidera avviare e premere Invio.

4. Creare l'adattatore client VSCSI nella partizione client IBM i effettuando le seguenti operazioni:a. Nel pannello di navigazione aprire Gestione sistemi > Server e selezionare il sistema gestito su

cui risiede la partizione logica client IBM i.b. Selezionare la partizione client IBM i, fare clic su Attività e scegliere Partizione logica dinamica >

Adattatori virtuali

c. Fare clic su Azioni e scegliere Crea > Adattatore SCSI.d. Immettere l'ID adattatore client registrato al passo 1d per il Numero adattatore e selezionare client

per il tipo di adattatore.e. Selezionare la partizione server IBM i che possiede l'unità virtualizzata come partizione server e

specificare l'ID adattatore server del passo 1d. Selezionare OK.f. Creare l'adattatore VSCSI all'interno del profilo della partizione per la partizione client IBM i, in

modo che l'adattatore VSCSI continui ad esistere dopo aver riavviato la partizione. A tale scopo,modificare il profilo della partizione, selezionare il separatore Adattatori virtuali e ripetere i passic, d ed e precedenti.

5. Immettere il comando IBM i WRKHDWRSC *STG per individuare le unità virtuali nella partizione clientIBM i. Le unità virtuali verranno associate ad un'unità di controllo memoria di tipo 290A.a. Selezionare l'opzione 7 per visualizzare i dettagli della risorsa accanto ad ognuna delle risorse

unità di controllo memoria 290A elencate.b. Osservare le ultime cifre del codice ubicazione Cxx dove xx corrisponde al numero di adattatore

virtuale scritto al passo 1d.c. Quando si individua la risorsa unità di controllo memoria corretta, cercare la risorsa DC0xx e

selezionare l'opzione 9 per lavorare con le risorse.Una risorsa unità ottica virtualizzata viene visualizzata come tipo di unità 632C nella partizione clientIBM i. Una risorsa unità nastro virtualizzata presenta nella partizione client lo stesso tipo di unitàdella partizione server.

Nota: Per le unità nastro, la partizione client potrebbe visualizzare il numero di serie in un formatodiverso da quello mostrato nella partizione server. Ad esempio, un'unità nastro SAS potrebbe avere ilnumero di serie YSA068000277 sulla partizione server e 00-8000277 sulla partizione client.

6. Attivare le unità virtuali dalle partizioni client IBM i.v Per le unità ottiche virtualizzate, l'unità ottica corrispondente sulla partizione server deve essere

attivata, prima che le partizioni client possano utilizzare l'unità.v Per le unità nastro virtualizzate, l'unità nastro corrispondente sulla partizione server deve essere

disattivata, prima che le partizioni client possano utilizzare l'unità. Se si desidera che più partizioniclient possano attivare l'unità contemporaneamente, è necessario impostare il parametro didescrizione unità Assegnazione unità ad attivazione su *NO nelle partizioni client.

SAN (Storage area network)Scoprire i vantaggi e gli svantaggi delle reti SAN (storage area network).

Le reti SAN rappresentano uno sviluppo più recente nell'ambito dei collegamenti nastro e disco.Consolidano la memoria di più unità di memoria in una singola serie di risorse gestite centralmente. Perfare ciò, utilizzano una combinazione di tecnologie, inclusi i componenti di rete, hardware e software.Supportano i trasferimenti dati diretti e ad alta velocità tra i sistemi e le unità di memoria nei modiseguenti:

182 IBM i: Soluzioni di memoria

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Da sistema a memoriaQuesto è il modello tradizionale di interazione con le unità di memoria. Il vantaggio di una SANin questo caso è che più sistemi possono accedere alla stessa unità di memoria in serie ocontemporaneamente.

Da sistema a sistemaUna SAN potrebbe essere utilizzata per le comunicazioni ad alta velocità, di volumi elevati tra isistemi.

Da memoria a memoriaQuesta capacità di movimento di dati SAN consente ai dati di essere spostati senza l'interventodel sistema liberando i cicli del processore di sistema per altre attività come l'elaborazionedell'applicazione. Gli esempi includono un'unità disco che esegue il backup dei dati in un'unitànastro senza l'intervento del sistema o il mirroring dell'unità remota nella SAN. Questo tipo ditrasferimento dati non è attualmente disponibile nel sistema.

Le SAN forniscono molti vantaggi nella rete IBM i, incluso quanto segue:

ScalabilitàLa memoria è indipendente dal sistema stesso, quindi non esiste alcuna limitazione per il numerodi dischi che è possibile collegare direttamente al sistema.

Disponibilità migliorata delle applicazioniLa memoria è indipendente dalle applicazioni ed è accessibile attraverso i percorsi dei datialternativi.

Migliori prestazioni dell'applicazioneL'elaborazione della memoria viene spostata dai sistemi su una rete separata.

Memoria centralizzata e consolidataLa capacità di memoria può essere connessa a sistemi ad una distanza maggiore e le risorse dimemoria possono essere scollegate dai singoli host. In questo modo, è possibile ridurre i costigenerali mediante un uso migliore della memoria, una riduzione dei costi di gestione e unincremento di flessibilità e controllo.

Trasferimento dati per la memoria in siti remotiÈ possibile tenere una copia remota dei dati per la protezione da problemi gravi.

Gestione centralizzata semplificataUn'immagine singola del supporto di memoria semplifica la gestione.

Informazioni correlate:

Introduction to Storage Area Networks

iSeries in Storage Area Networks A Guide to Implementing FC Disk and Tape with iSeries

Informazioni correlate per le soluzioni di memoriaI manuali del prodotto, le pubblicazioni IBM Redbooks, i siti Web e altre raccolte di argomentidell'Information Center contengono informazioni relative alla raccolta di argomenti Soluzioni di memoria.È possibile visualizzare o stampare qualsiasi file PDF.

Manualiv Backup, Recovery, and Media Services for IBM i

v Hierarchical Storage Management ( 943 KB)

IBM Redbooks

v Introduction to Storage Area Networks (4.1 MB)

Soluzioni di memoria 183

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Siti Web

v Backup, Recovery, and Media Services

v IBM System Storage

v Soluzioni di memoriaRiferimenti correlati:“File PDF di Soluzioni di memoria” a pagina 2È possibile visualizzare e stampare un file PDF di tali informazioni.

184 IBM i: Soluzioni di memoria

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Informazioni particolari

Queste informazioni sono state sviluppate per prodotti e servizi offerti negli Stati Uniti.

IBM può non offrire i prodotti, i servizi o le funzioni presentati in questo documento in altri paesi.Consultare il proprio rappresentante locale IBM per informazioni sui prodotti ed i servizi attualmentedisponibili nella propria zona. Qualsiasi riferimento ad un prodotto, programma o servizio IBM nonimplica o intende dichiarare che solo quel prodotto, programma o servizio IBM può essere utilizzato.Qualsiasi prodotto funzionalmente equivalente al prodotto, programma o servizio che non violi alcundiritto di proprietà intellettuale IBM può essere utilizzato. Tuttavia la valutazione e la verifica dell'uso diprodotti o servizi non IBM ricadono esclusivamente sotto la responsabilità dell'utente.

IBM può avere brevetti o domande di brevetti in corso relativi a quanto trattato nel presente documento.La fornitura di questa pubblicazione non garantisce la concessione di alcuna licenza su tali brevetti. Chidesiderasse ricevere informazioni relative alla licenza può rivolgersi per iscritto a:

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Per informazioni sulle richieste di licenze relative al doppio byte (DBCS), contattare il reparto proprietàintellettuale IBM nel proprio paese o inviare le richieste per iscritto all'indirizzo:

Intellectual Property LicensingLegal and Intellectual Property LawIBM Japan Ltd.1623-14, Shimotsuruma, Yamato-shiKanagawa 242-8502 Japan

Le disposizioni contenute nel seguente paragrafo non si applicano al Regno Unito o ad altri paesi neiquali tali disposizioni non siano congruenti con le leggi locali: IBM FORNISCE QUESTAPUBBLICAZIONE COSÌ COM'È SENZA ALCUNA GARANZIA, ESPLICITA O IMPLICITA, IVI INCLUSEEVENTUALI GARANZIE DI COMMERCIABILITÀ ED IDONEITÀ AD UNO SCOPO PARTICOLARE.Alcuni stati non consentono la rinuncia ad alcune garanzie espresse o implicite in determinatetransazioni, pertanto, la presente dichiarazione può non essere applicabile.

Queste informazioni potrebbero contenere imprecisioni tecniche o errori tipografici. Si effettuanoperiodicamente modifiche alle informazioni qui accluse; queste modifiche saranno inserite in nuoveedizioni della pubblicazione. IBM si riserva di apportare senza preavviso e in qualsiasi momentomiglioramenti e/o modifiche al/i prodotto/i e/o al/i programma/i descritto/i in questa pubblicazione.

Qualsiasi riferimento a siti web non IBM, contenuto in queste informazioni, viene fornito solo percomodità e non implica in alcun modo l'approvazione di tali siti. Le informazioni reperibili nei siti Webnon sono parte integrante delle informazioni relative a questo prodotto IBM, pertanto il loro utilizzoricade sotto la responsabilità dell'utente.

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I licenziatari di questo programma che desiderano avere informazioni allo scopo di abilitare: (i) loscambio di informazioni tra i programmi creati indipendentemente e gli altri programmi (incluso ilpresente) e (ii) il reciproco utilizzo di informazioni che sono state scambiate, dovrebbero contattare:

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Tali informazioni possono essere disponibili, in base ad appropriate clausole e condizioni, includendo inalcuni casi, il pagamento di una tassa.

Il programma su licenza descritto in questo documento e tutto il relativo materiale disponibile vienefornito da IBM in base ai termini dell'accordo IBM Customer Agreement, IBM International ProgramLicense Agreement o qualsiasi altro accordo equivalente tra le parti.

Tutti i dati sulle prestazioni contenuti in questa pubblicazione sono stati determinati in un ambientecontrollato. Pertanto, i risultati ottenuti in ambienti operativi diversi possono variare in modosignificativo. È possibile che alcune misurazioni siano state effettuate su sistemi a livello di sviluppo enon è garantito che queste misurazioni corrispondano a quelle dei sistemi generalmente disponibili.Inoltre, è possibile che alcune misurazioni siano state calcolate tramite estrapolazione. I risultati realipossono variare. Gli utenti di questa pubblicazione devono verificare che i dati siano applicabili al lorospecifico ambiente.

Le informazioni riguardanti prodotti non IBM sono ottenute dai fornitori di tali prodotti, dai loro annuncipubblicati o da altre fonti pubblicamente reperibili. IBM non ha testato tali prodotti e non può confermarel'adeguatezza delle prestazioni, della compatibilità o di altre richieste relative a prodotti non IBM. Ledomande sulle capacità dei prodotti non IBM dovranno essere indirizzate ai fornitori di tali prodotti.

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Ogni copia, parte di questi programmi di esempio o lavoro derivato, devono includere un avviso sulcopyright, come ad esempio:

© (nome della società) (anno). Le parti di questo codice provengono da IBM Corp. Sample Programs.

© Copyright IBM Corp. _immettere l'anno o gli anni_.

Informazioni sull'interfaccia di programmazioneLa pubblicazione Soluzioni di memoria, illustra le interfacce di programmazione che consentono al clientedi scrivere programmi per ottenere i servizi di IBM i.

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Informazioni particolari 187

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Fatto salvo quanto espressamente concesso in questa autorizzazione, non sono concesse altreautorizzazioni, licenze o diritti, espressi o impliciti, relativi alle pubblicazioni o a qualsiasi informazione,dato, software o altra proprietà intellettuale qui contenuta.

IBM si riserva il diritto di ritirare le autorizzazioni qui concesse qualora, a propria discrezione, l'utilizzodi queste pubblicazioni sia a danno dei propri interessi o, come determinato da IBM, qualora non sianorispettate in modo appropriato le suddette istruzioni.

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Indice analitico

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190 IBM i: Soluzioni di memoria

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