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I PROBLEMI RELAZIONALI E SOCIALI: I PROBLEMI RELAZIONALI E SOCIALI:
FAMIGLIA E SCUOLAFAMIGLIA E SCUOLA
Silvana Zaffani, psicologa-psicoterapeuta UOC Diabetologia, Nutrizione, Obesità
Centro Riferimento Regionale Diabetologia PediatricaUniversità e Ulss20 - Verona
PRIMA CONFERENZA REGIONALE SUL DIABETE 12-13 DICEMBRE 2008
IL DIABETE E’ IL DIABETE E’
SEMPRE UGUALE?SEMPRE UGUALE?
ADULTO CON ADULTO CON DIABETEDIABETE
BAMBINO CON DIABETEBAMBINO CON DIABETE
Il paziente è l’individuo Il paziente è la famiglia
Il paziente è responsabile della cura ed autonomo
Il paziente ha, fino ad una certa età, basso grado di responsabilità della cura e dipende dagli altri
Il paziente è (relativamente) “stabile”
Il paziente si trova nel periodo più lungo e complesso di crescita/cambiamento
Scuola, lavoro, amicizie sono (relativamente) escluse dalla questione “diabete”
Scuola, amicizie, associazioni sportive sono coinvolte nella cura e nell’adattamento
ADULTO CON ADULTO CON DIABETEDIABETE
BAMBINO CON DIABETEBAMBINO CON DIABETE
Controllo metabolico (relativamente) stabile
Controllo metabolico più instabile (età puberale) e gestione estremamente difficile per le peculiarità fisiologiche, psicologiche e nutrizionali proprie del bambino e nonostante la disponibilità di terapie efficaci
Il paziente è (relativamente) motivabile
Il paziente è difficilmente motivabile
IL DISAGIO UMANO DEI BAMBINI E DELLE FAMIGLIE IL DISAGIO UMANO DEI BAMBINI E DELLE FAMIGLIE
E’ SPESSO SOTTOVALUTATO E’ SPESSO SOTTOVALUTATO
PERCHE’ DOBBIAMO LAVORARE PERCHE’ DOBBIAMO LAVORARE CON LE FAMIGLIE?CON LE FAMIGLIE?
1) Il diabete comporta: - impatto psico-sociale; - importante potenziale di “interferenza” nell’ambito
delle relazioni familiari. 2) La famiglia è il principale attore della cura assieme al
bambino.
3) La “crisi” del ruolo educativo delle famiglie e le trasformazioni sociali è uno dei principali ostacoli ad una buona alleanza di lavoro con il medico e quindi ad una buona cura (Pereira MG et al, 2008).
IL PARADOSSO DIABETOLOGICOIL PARADOSSO DIABETOLOGICO
IL “PARADOSSO DIABETOLOGICO”IL “PARADOSSO DIABETOLOGICO”
AL MIGLIORAMENTO COSTANTE DELLE TECNICHE E DEGLI STRUMENTI TERAPEUTICI
CORRISPONDE UN LENTO MA COSTANTE PEGGIORAMENTO
DEGLI INDICI CLINICI E METABOLICI.
Grado di accettazione/rifiuto, dell’impegno che richiede, delle rinunce che comporta
Conflitti, coesione e sostegno famigliare
(Anderson BJ et al, 2002)
CRITICITA’ ATTUALI NEL SUPPORTO ALLE FAMIGLIECRITICITA’ ATTUALI NEL SUPPORTO ALLE FAMIGLIE
Approccio bio-psico-sociale
L’approccio da parte degli operatori è prevalentemente di tipo biomedico, anche per limiti di organico.
Modello assistenziale muldisciplinare
L’ èquipe multidisciplinare è presente solo nel Centro Regionale di Riferimento!
Campiscuola Non sono inseriti nei LEA.
Tutele sociali
(indennità/L104)
Larga discrezionalità delle singole commissioni e disparità di trattamento.
Famiglie immigrate
Richiedono maggiori competenze di mediazione culturale, maggior impegno assistenziale ed educativo.
Transizione Avviene in maniera non coordinata e in modo disomogeneo nei vari centri.
LE COMPLICANZE PSICO-SOCIALI DEL LE COMPLICANZE PSICO-SOCIALI DEL DIABETE, INDIVIDUALI E FAMIGLIARIDIABETE, INDIVIDUALI E FAMIGLIARI
RISCHIO DI: RISCHIO DI:
Depressione madri e bambini• Ansia e fobie specifiche (iperfobie, ipofobia)• Disturbi Comportamento Alimentare (DCA)
• Disturbo da Attacchi Panico (DAP)• Disadattamento o isolamento sociale
• Bassa “qualità di vita”
(Hillege S et al, 2008; Kovacs M et al, 1997; Kovacs M et al, 1996.)
CAMPISCUOLA: PERCHE’ SONO ESSENZIALI CAMPISCUOLA: PERCHE’ SONO ESSENZIALI ALLA CURA DEL DIABETE E DELLA PERSONA ALLA CURA DEL DIABETE E DELLA PERSONA
CON DIABETE?CON DIABETE?
IL CAMPOSCUOLA SERVE A:
• Permettere ai ragazzi di fare esperienza di autonomia, autocontrollo ed autogestione.
• Dare l’occasione ai genitori di scoprire che i loro figli possano allontanarsi dai propri nuclei familiari.
• Poter realizzare un attento monitoraggio dello status della loro patologia nelle 24 ore.
• Offrire momenti di approfondimento delle tematiche correlate alla gestione della cura dei ragazzi.
• Generare un rinforzo positivo nell’interazione operatore/paziente: gli operatori sperimentano un momento forte di confronto con le abitudini e la qualità di vita dei pazienti.
IL DIABETE TIPO 1: IL DIABETE TIPO 1: INVALIDITA’, HANDICAP O DISAGIO INVALIDITA’, HANDICAP O DISAGIO
TEMPORANEO?TEMPORANEO?
Il diabete e/o la sua terapia procurano un certo grado di disagio “pratico” e “temporaneo”, relativo allo
svolgimento delle attività quotidiane.
INVALIDITA’ CIVILETEMPORANEA, L. 289
del 11/10/1990
L. 104 del 05/02/1992, LEGGE QUADRO PER ASSISTENZA, INTEGRAZIONE SOCIALE E DIRITTI DELLE PERSONE CON HANDICAP
PROPOSTE DI SOLUZIONI 1PROPOSTE DI SOLUZIONI 1
Approccio integrato (Moreland EC et al, 2004, Grey, 2000)
- Adozione di un approccio integrato bio-psico-sociale, come parte integrante della cura: interventi di sostegno, counselling, motivazionali, peer education e formazione psico-pedagogica per paziente/ famiglia.
- Coordinamento con i Servizi territoriali di intervento psicologico e sociale già presenti sul territorio.
Modello assistenziale
Multidisciplinare
Formazione specifica degli operatori ad un approccio multidisciplinare (medico, infermiera, dietista, psicologo, assistente sociale - ISPAD Clinical Practice Consensus guidelines 2006-2008).
PROPOSTE DI SOLUZIONI 2PROPOSTE DI SOLUZIONI 2
Campiscuola Inserimento dei Campi Scuola nei LEA (Linee Guida SIEDP).
Tutele sociali Uniformità delle modalità che regolano l’accesso alle tutele. Revisione della legge 104/1992, legando gli aiuti al disagio transitorio del bambino.
Transizione Da effettuare secondo protocollo elaborato congiuntamente dalle Società scientifiche.
IL DIABETEIL DIABETE A SCUOLA: A SCUOLA: PERCHE’ DOBBIAMO OCCUPARCENEPERCHE’ DOBBIAMO OCCUPARCENE
1) Progressivo abbassamento dell’età media all’esordio.
2) Sempre più diffusa attività lavorativa di entrambi i genitori!
3) Le eventuali difficoltà organizzative o di gestione possono influenzare l’inserimento del bambino a scuola, il suo futuro inserimento sociale e lavorativo.
4) Il livello di sicurezza garantito a volte è tale da poter costituire un disagio che può inficiare il controllo metabolico (es.: tendenza a mantenere le glicemie alte per evitare ipo).
LE ATTUALI CRITICITA’ A SCUOLA 1LE ATTUALI CRITICITA’ A SCUOLA 1
Somministrazione di farmaci in orario scolastico
CM 2312/05: raccomanda alla scuola di individuare personale adatto, che si dichiari disponibile e che sia stato formato alla somministrazione. Tuttavia, in caso di non disponibilità del personale della scuola…, chi è responsabile?
“Glucagone”
La CM non distingue tra “emergenza” ed “urgenza”, né tra interventi salvavita tempodipendenti e non.
Autonomia istituti
Ogni istituto decide di come tener conto delle raccomandazioni ministeriali.
LE ATTUALI CRITICITA’ A SCUOLA 2LE ATTUALI CRITICITA’ A SCUOLA 2
Formazione specifica
del personale scolastico
Meno del 50% dei centri diabet. offrono di routine formazione alle scuole (in gran parte SDP Legge115/87).
Situazione nelle scuole medie e superiori
Nella scuola secondaria c’è la tendenza a lasciar gestire la situazione all’alunno, ancorché minorenne.
II NUMERI DEL PROBLEMANUMERI DEL PROBLEMA
A) Sondaggio sulla situazione della collaborazionetra i Centri di Diabetologia ed il mondo della scuola in Italia Gruppo di Studio SIEPD: hanno partecipato 55 servizi/ambulatori di diabetologia di 48 città italiane (Pinelli L, Zaffani S., 2007).
B) Studio Alba (Progetto DAWN): sono stati coinvolti 220 genitori e 52 insegnanti/dirigenti di scuole
elementari e medie italiane (L.Pinelli, S.Zaffani, M.Cappa, V.Carboniero, F.Cerutti, V. Cherubini, F.Chiarelli, G.Chiumello, M.I.Colombini, A.La Loggia, P.Pisanti, M.Vanelli, R.Lorini, The Alba Project, 2nd TPE, Budapest, 5-7 november 2008).
ISPAD Clinical Practice Consensus Guidelines 2006-2008
SONDAGGIO SIEDP: SONDAGGIO SIEDP: COSA DICONO LE DIABETOLOGIECOSA DICONO LE DIABETOLOGIE
PROVA PROVA DELLA DELLA
GLICEMIAGLICEMIA
CORREZIONE IPO CORREZIONE IPO NON GRAVENON GRAVE
INIEZIONEINIEZIONE
INSULINAINSULINA
LA LA SCUOLA SCUOLA
AIUTA AIUTA NELLA…NELLA…
47%47% 60%60% 7%7%
Nel 94% dei casi è un familiare (madre) ad andare a scuola per fare l’insulina.
• Scuole che conservano il glucagone: 22% delle scuole afferenti ai Centri rispondenti
• Presenza a scuola di un protocollo emergenze: 37% delle scuole afferenti ai centri rispondenti
COSA FA LA SCUOLA IN CASO DI COSA FA LA SCUOLA IN CASO DI EMERGENZA …EMERGENZA …
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
interventodiretto conglucagone
chiamata al118
chiamata aigenitori
chiamata altuo servizio
chiamata adun medico
nelle vicinanze
A tuo giudizio, quali misure di emergenza la scuola metterebbe in atto?
nu
m r
isp
os
te
solo il 27% dei centri ritiene che la scuola saprebbe intervenire correttamente in caso di necessita’
11%
81%
72%
17%
STUDIO ALBA: COSA DICONO GLI STUDIO ALBA: COSA DICONO GLI
INSEGNANTI? GESTIONE EMERGENZEINSEGNANTI? GESTIONE EMERGENZE
23,1%
48,1%
28,8%
Sì
No
Non saprei
Ritiene che il suo Istituto sia attrezzato per gestire le situazioni di emergenza a cui possono
andare incontro gli studenti con diabete?
Base : 52
In che modo?
8,3%
16,7%
33,3%
41,7%
50,0%
Altro
Riserve diinsulina
Protocolli dicomportamento
Glucometro
Riserve diglucagone
Base : 12 (risposta multipla)
6,4%
14,9%
17,0%
21,3%
68,1%
72,3%
Misurazione glicemia
Somministrazione glucagone
Consulto medico
Assistenza da parte delpersonale scolastico
Consultazione genitori
Chiamata al 118
COME SAREBBE GESTITA PRESSO IL SUO COME SAREBBE GESTITA PRESSO IL SUO ISTITUTO UNA EMERGENZA ?ISTITUTO UNA EMERGENZA ?
Base : 52 (risposta multipla)
FORMAZIONE RICEVUTA DAL FORMAZIONE RICEVUTA DAL PERSONALE SCOLASTICOPERSONALE SCOLASTICO
40,4%
59,6%
Sì
No
Il personale presente a scuola ha ricevuto una formazione specifica riguardo al
diabete ed alla sua gestione?
Base : 52
Da parte di chi?
9,5%
9,5%
19,0%
33,3%
61,9%
Non so
Altro
Altropersonale
medico
Personalemedico CAD
Genitoristudenti con
diabete
Base : 21 (risposta multipla)
PROPOSTE DI SOLUZIONI 1PROPOSTE DI SOLUZIONI 1
Insulina
Dialogo interistituzionale per un’ inequivocabile risposta alle seguenti domande:
1) Per garantire il diritto allo studio e alla salute, è compito degli insegnanti la somministrazione di farmaci o in realtà non spetta a nessuno dato che tutti possono rifiutarsi?
2) Nel caso di non disponibilità e nella difficoltà di ottenere assistenza infemieristica a scuola come si deve procedere?
PROPOSTE DI SOLUZIONI 2PROPOSTE DI SOLUZIONI 2
Glucagone
Revisione della CM per le esigenze
specifiche della patologia e per la
definizione di urgenza, tenuto conto della
626 e degli art. 348, 54 e 593 del C. P.
Formazione specifica
Interventi di medico, infermiera e dietista dei servizi di diabetologia e inserimento del corretto stile di vita nella formazione scolastica curriculare, a partire dalla scuola primaria.
Scuole medie e superiori
Rispetto della sua maggiore richiesta di privacy, ma senza dimenticare gli standard di sicurezza.
CONFERENZA REGIONALECONFERENZA REGIONALE
“ “DIABETE E SCUOLA”DIABETE E SCUOLA”
Evento da realizzare in Veneto entro la prossima primavera, al fine di elaborare e condividere delle indicazioni comuni sull’inserimento del bambino con diabete nella scuola e sulla gestione del diabete durante le ore scolastiche.
PER CONCLUDERE, IL NOSTRO COMPITO E’ PER CONCLUDERE, IL NOSTRO COMPITO E’ ACCOMPAGNARE LA FAMIGLIA …ACCOMPAGNARE LA FAMIGLIA …
soddisfacendo le necessità di umanizzazione articolate in informazioni, solidarietà, accoglienza e supporto psicologico.
Soltanto in questo modo il diabete può essere
integrato nella vita della persona, assimilato e non vissuto come “un corpo estraneo”
(passibile di generare quindi “un rigetto psico/fisico”).
BIBLIOGRAFIA
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• Anderson BJ, Vangsness L, Connell A, Butler D, Goebel-Fabbri A, Laffel LM. Family conflict, adherence, and glycaemic control in youth with short duration Type 1 diabetes. Diabet Med. 2002 Aug;19(8):635-42.
•Moreland EC, Tovar A, Zuehlke JB, Butler DA, Milaszewski K, Laffel LM. The impact of
physiological, therapeutic and psychosocial variables on glycemic control in youth with type 1 diabetes mellitus.J Pediatr Endocrinol Metab. 2004 Nov;17(11):1533-44
• Grey M.Interventions for children with diabetes and their families. Annu Rev Nurs Res. 2000;18:149-70.