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I nuovi italiani OBIETTIVI Comprenderai l’importanza del dialogo tra culture e sensibilità diverse Saprai apprezzare il valore della solidarietà Conoscerai i diritti e i doveri delle persone che vengono a vivere e a lavorare in Italia. L’opinione Da anni l’economia italiana cresce con il la- voro e il contributo degli stranieri. Il saldo della popolazione è in attivo solo grazie agli immigrati, anche se ancora non sono «nuovi cittadini». In sintesi, gli immigrati sono una straordinaria risorsa, anche se i fenomeni mi- gratori vanno governati per ridurre le inevita- bili, temporanee, frizioni sociali. (…) L’unica strada possibile è quella dell’integrazione so- ciale. Bisogna lavorare per far crescere una generazione di nuovi cittadini, bambini, ra- gazzi, giovani, adulti, che non si sentano più chiamati «clandestini», che sappiano fare da ponte con la generazione dei genitori (…). Già oggi la scuola è il luogo primario dell’integra- zione sociale (…). È il crocevia del futuro, sem- pre, ma ancora di più in questa fase storica… Mario Marazziti, della Comunità di Sant’Egidio, Prefa- zione a Tutti a scuola di G.M. Sabatino, La Scuola, 2008 P ARTE SECONDA L’AVVENTURA UMANA CAPITOLO 6 *

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I nuovi italiani

OBIETTIVIComprenderai l’importanza del dialogo

tra culture e sensibilità diverseSaprai apprezzare il valore

della solidarietàConoscerai i diritti e i doveri

delle persone che vengono a vivere e a lavorare in Italia.

L’opinioneDa anni l’economia italiana cresce con il la-voro e il contributo degli stranieri. Il saldodella popolazione è in attivo solo grazie agliimmigrati, anche se ancora non sono «nuovicittadini». In sintesi, gli immigrati sono unastraordinaria risorsa, anche se i fenomeni mi-gratori vanno governati per ridurre le inevita-bili, temporanee, frizioni sociali. (…) L’unicastrada possibile è quella dell’integrazione so-

ciale. Bisogna lavorare per far crescere unagenerazione di nuovi cittadini, bambini, ra-gazzi, giovani, adulti, che non si sentano piùchiamati «clandestini», che sappiano fare daponte con la generazione dei genitori (…). Giàoggi la scuola è il luogo primario dell’integra-zione sociale (…). È il crocevia del futuro, sem-pre, ma ancora di più in questa fase storica…Mario Marazziti, della Comunità di Sant’Egidio, Prefa-zione a Tutti a scuola di G.M. Sabatino, La Scuola, 2008

PARTE SECONDA

L’AVVENTURA UMANA

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Formazione professionalecercasiUn artigiano straniero affianca il collega italiano nell’ ultimasistemazione di piante daesportazione. Bisogna assicurare agli immigrati, perché migliorino la loro condizione, un’idoneaformazione professionale.

BenvenutiNegli asili nido e nelle scuoledel nostro Paese sono accoltialla pari i figli degli immigrati,anche se entraticlandestinamente in Italia.

Diritti e doveri ci fanno egualiEpisodi di intolleranza,frutto di disagio e diignoranza, hannoprovocato le giustereazioni degli immigrati.Le manifestazionipubbliche, tuttavia, se non violente, sono sempre un segno di appartenenza.

I simboli non separanoL’uso del velo, quando nonnasconda il volto, come simbolo di appartenenza religiosa, non èvietato alle alunne nelle scuoleitaliane.

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lano le statistiche e impediscono le pre-visioni [...]. Meglio svegliarsi nella nuovarealtà – la nazione universale».

Siamo di fronte a un fenomeno va-stissimo, a un esodo di dimensioni bibli-che che nessuno Stato, nessun governopuò illudersi di fermare.

I motivi che spingono tanta gente alasciare la propria patria sono molteplicie complessi; altrettanto molteplici ecomplessi sono i problemi che una cosìmassiccia immigrazione crea. È quindinecessario che tutti i Paesi dell’Occi-dente sviluppato cerchino insieme dellesoluzioni che non portino a chiudere er-meticamente i propri confini per difen-dere la propria ricchezza e i propriprivilegi.

Nello stesso tempo, anche le variecomunità di immigrati devono, senzaperdere la loro identità religiosa e cultu-rale, imparare a conoscere e rispettare icostumi e le leggi in vigore nel Paese cheli ospita.

La scuola può fare molto per rag-giungere questo obiettivo.

L’immigrazione: cultura da tutto il mondo«Da qualche tempo, la popolazione delmondo circola come sabbia». Così FurioColombo, giornalista e scrittore, de-scrive il fenomeno che caratterizza la no-stra epoca: il massiccio spostamento deipopoli più poveri verso l’Occidente riccoe industrializzato.

Continua Furio Colombo nel suolibro Gli altri: che farne (1994): «Bastaarrivare un giorno qualsiasi all’aeroportoKennedy di New York e trovarsi nellalunga fila d’attesa, in coda con diecimilapersone [...] – neri, asiatici, sikh col tur-bante di uno splendido arancione, gia-maicani con le bambole vudù dentro ilbagaglio, haitiani [...] coreani [...] – percapire come si sta sciogliendo il mondo[...], il fenomeno di sradicamento [...] dimasse di gente disposte a lasciare tutto,ad andare altrove e a non dimenticareniente [...].

Sono le ondate della nuova immigra-zione, che [...] arriva sempre in numerigrandi, in coalizioni impreviste, che sbal-

1. La società. Un arcobaleno di culture

«La società, quellache un tempo era uncircolo chiuso dipersone e di famigliecon stesse origini ecostumi, oggi è unarcobaleno di culture»

patriaDeriva dal latino Terrapatrum, che significa«terra dei padri»: è il territorio abitato da un popolo e al qualeciascuno dei suoicomponenti sente di appartenere pernascita, lingua, cultura,storia e tradizioni.

immigratoDal latino in, prefissoche in questo casoindica «ingresso»,«inserimento» dentroqualcosa, e migra-re,che significa«trasferirsi».Le migrazioni sono il trasferimento di intere popolazionida un posto all’altro.

FACCIAMO IL PUNTOL’immigrazione è un fenomeno complesso che riguardatutti i Paesi occidentali. Uomini e donne provenientidagli altri Paesi giungono in Italia spesso per sfuggirea guerre, fame, miseria. Gli italiani, un popolo che a suavolta, nei tempi passati, ha conosciuto l’emigrazione ditanti suoi figli in cerca di condizioni di vita migliori, oggi,di fronte ai continui arrivi di stranieri, si sente disorien-tato, talvolta impaurito. I pregiudizi, gli atteggiamenti dirifiuto e di intolleranza in certi momenti sembrano pren-dere il sopravvento. Si tratta di trovare un equilibrionuovo, un sistema di regole condivise per diventare unaNazione in cui la convivenza di popolazioni diverse possaessere fonte di arricchimento per tutti.

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Franco e Giuseppe Rossin sono fratelli. Vivono a Bo-logna, in via Saragozza, ma la loro origine è veneta.Sono tutti e due biondi, molto biondi. E ambedue sonogeometri. Pippo ha sposato una compagna di scuola,Eleonora e da lei ha avuto due bambini, Alba e Mario,biondi anch’essi. In via Saragozza vive anche Franco,con Francesca e la loro bambina, Adele. Senza con-tare che a Bologna abitano i genitori di Franco e Giu-seppe, nonna Adele e nonno Mario.

Ma quanto è grande la famiglia Rossin! Una «so-cietà» in miniatura, una «società naturale» legata davincoli di sangue. Nello stesso palazzo di via Sara-gozza vive pure la famiglia Cacioppo, composta dalpadre, impiegato delle Poste, dalla madre Assunta,anche lei impiegata alle Poste, e da due figlie, Anna-rosa e Beatrice, studentesse. La famiglia Cacioppoviene dal Meridione. I Cacioppo sono molto bruni dicapelli.

Sia i Rossin che i Cacioppo sono persone moltocordiali ed espansive e per questo i componenti delledue famiglie diventano amici: alcuni di loro, poi, si fre-quentano di più per la vicinanza di età e di interessi.

La «società» non è più «naturale», ma si allarga perscelta, per vicinanza e simpatia. Al primo piano del pa-lazzo di Via Saragozza, una via dai lunghi portici tra lepiù antiche di Bologna, vive anche la famiglia Mahfuz,che proviene dal Marocco, per l’esattezza da Marra-kech. Amina è la mamma, Omar è il padre, commer-ciante di tappeti, Naghib il figlio minore e Sulinda lafiglia quindicenne. La famiglia Mahfuz ha una religionediversa da quella delle famiglie Cacioppo e Rossin,mangia cibi diversi, ha abitudini di vita diverse. Maquante cose, quante esperienze hanno da scambiarsile ragazze Annarosa, Beatrice e Sulinda! Quante ricettesi passano Assunta Cacioppo e Amina Mahfuz! Inquanto al pallone, parla la stessa lingua per i piccoliMario e Naghib.

La «società Rossin-Cacioppo» ora è la «societàRossin-Cacioppo-Mahfuz», una società di cittadinidello Stato italiano e di cittadini «nuovi italiani» cherispettano le leggi italiane senza avere perduto la lorocultura d’origine. Da grande, magari, il piccolo Na-ghib potrebbe diventare un ufficiale dell’Esercito ita-liano o un parlamentare della Repubblica italiana…

Cronache di cittàSCHEDA 1

LA PRESENZA DEGLI STRANIERI IN ITALIASenegal 62.620

Serbia e Montenegro 68.542

Moldava 68.591

Egitto 69.572

Perù 70.755

Ecuador 73.235

India 77.432

Macedonia 78.090

Polonia 90.218

Tunisia 93.601

Filippine 105.675

Ucraina 132.718

Cina, Rep. Pop. 156.519

Marocco 365.908

Albania 401.949

Romania 625.278

3.432.651Il totale della popolazione straniera residente al 1° gennaio 2008(compresi 291.948 stranieri in soggiorno temporaneo per motivi professionali o di studio)

494.000 unitàCrescita registrata nel 2007

+ 17%è il record asssoluto nella storia del Paese

1.366.000Famiglie straniere al 1° gennaio 2008

767.000Minori stranieri in Italia nel 2008

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mento di violenta difesa dei propri privi-legi e della propria cultura. L’intolleranza èla reazione incivile verso coloro che cicreano, o semplicemente pensiamo che cicreino, problemi: i deboli, i malati, gli an-ziani, gli immigrati.

Il razzismo: un insulto alla ragioneUna tra le peggiori forme di intolleranza èquella che si manifesta nei confronti diun popolo: il razzismo. Le radici del raz-zismo, infatti, affondano nella profonda eirrazionale paura del «diverso», nell’egoi-smo più gretto e in una smisurata super-bia. I suoi frutti sono sempre stati l’odio,la distruzione e la morte.

Ma che cos’è la «razza»? Secondo lalingua italiana la razza è l’insieme degli in-dividui di una specie che si differenzianoda altri gruppi della stessa specie per al-cuni caratteri costanti e trasmissibili. Larazza è dunque un aspetto di quella ric-chezza della diversità che contraddistin-gue la specie umana.

Le teorie sulla superiorità di unarazza o di un popolo nei confronti deglialtri non hanno alcun fondamento scien-tifico: la variabilità del patrimonio natu-rale (genetico) delle diverse popolazioniè talmente irrilevante da aver fatto con-cludere agli scienziati che le differenzesomatiche (del corpo, dal greco «soma»)e culturali oggi riscontrabili siano da at-tribuire alla necessità delle varie popo-lazioni di adattarsi all’ambiente in cuivivono, ai mutamenti climatici, agli in-croci tra popolazioni.

È assolutamente falso, dunque, cre-dere che una razza o un’etnìa sia supe-riore all’altra grazie al possesso di specialivirtù e capacità in base alle quali il de-stino le avrebbe assegnato un ruolo di do-minio o il diritto di eliminare i presunti«diversi», come fecero gli sterminatori diindios, gli schiavisti d’America, i nazistitedeschi e loro alleati (anche italiani), idittatori nei confronti delle minoranze et-niche in varie parti del mondo.

Diversità: un pretesto per l’intolleranzaL’educazione civica ci ricorda che per es-sere «cives», cittadini rispettosi della Co-stituzione, occorre essere anche educati afare tesoro della «diversità», quella cheesiste tra maschi e femmine, tra adulti epiccini, tra bianchi e neri, cioè a rispettarel’altro in quanto persona, al di là dell’età,del sesso e della religione che professa.

La diversità non è una qualità nega-tiva, anzi è proprio nella diversità checonsiste la ricchezza dell’universo di cuifacciamo parte. Estremamente varia, eperciò diversa, è la natura umana e talevarietà costituisce un patrimonio da sal-vaguardare e conservare. Ogni essereumano è diverso dall’altro e difenderequesta specificità è un diritto, così comeè un dovere rispettare la diversità deglialtri. Rinunciare alla propria particolaritào pretendere che un altro vi rinunci si-gnifica mortificare la dignità umana.

Solo se si è prigionieri di un comporta-mento profondamente egoistico e perciòinfantile, solo per ignoranza e mancanza diumanità la parola «diversità» acquista si-gnificati negativi. Allora la diversità divieneun pretesto per la discriminazione e l’in-tolleranza, che sono vere e proprie malat-tie gravi delle società umane. In realtàquesti comportamenti, che purtropposembrano nuovamente in aumento nellanostra epoca, sono frutto di un atteggia-

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intolleranzaLa parola deriva dalprefisso latino in, cheindica negazione, e datollere «sopportare».È il comportamento di colui che nonsopporta, che nonaccetta opinioni oconvinzioni diversedalle proprie.

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Non c’è bisogno che qualcuno venga a dirmi che no-ialtri siamo confusi. Certo che lo siamo (…). Da un latoci sono gli italiani (quelli che dovrebbero essere i tuoiconcittadini), che ti fanno le solite domande più omeno inutili, del tipo se sotto il velo hai i capelli (…) eamenità simili. Roba da far cadere le braccia.

Dall’altro ci sono i parenti, o gli arabi in generale,che ti assillano perché sei «troppo occidentale». Ri-cordo quando uno dei mie quattordici zii mi domandò:«Ti sei accorta che stai diventando come loro?». Lorochi? Poi l’illuminazione: ah, sì, loro…

Caro zio, se sapessi che loro mi accusano di es-sere come voi!

Ricordo come fosse ieri quando una compagna diclasse, alle superiori, mi disse: «Non potrai mai es-sere una di noi perché credi in altre cose». Già.

(…) I miei amici, quelli simili a me, paragonano lanostra situazione a quella degli amanti. (…) Però iopreferisco un’altra immagine, quella del padre e dellamadre. Li ami entrambi, prendi i caratteri dell’uno edell’altro, non devi necessariamente scegliere chi deidue seguire. Entrambi ti amano e ti accettano percome sei, e tu li ami e li accetti per quello che sono,senza temere di perderli.

In questa situazione confusa, però, è facile sentirsidisorientati (…).

Vado o resto? Vado al paese dei miei, dove nondevo giustificarmi per motivi religiosi, fare teatro conil velo, nuotare nelle piscine per sole donne, ma dovelitigherò sempre con tutti perché ho una mentalità di-versa dalla loro, oppure resto qui dove sto bene, e ri-nuncio alle cose sopra citate e a tante altre?

Nella testa di un’adolescente questi non sono pen-sieri banali, anche se gli argomenti possono sem-brare più o meno superficiali o superabili.

Ora, da persona adulta, che ha digerito e maturatoesperienze e riflessioni, so che restare è una miascelta. La vera sfida è vivere un’identità complessa ericca, che verrà continuamente sottoposta a riasse-stamenti e modifiche.

Il mio – il nostro – è un ruolo importante sullastrada della comprensione, in una società che è in di-venire e che, a livello più macroscopico, è anch’essaalla ricerca di una nuova identità e di una nuova in-terdipendenza (…).

Sumaya Abdel Qader, Porto il velo, adoro i Queen. Nuove italiane crescono,

Sonzogno editore, RCS libri, Milano 2008.

181 *SCHEDA 2

Porto il velo, adoro i Queen

Trent’anni, musulmana natain Italia, nel suo libro-confes-sione Sumaya racconta lapropria vicenda di immigratadi «seconda generazione»,che ha, per via delle leggi invigore, difficoltà a ottenere lacittadinanza italiana. Il suo malessere interiore,unito alla gioia di avere con-quistato nuovi orizzonti cul-turali, fanno del suo raccontouno specchio dei problemiche possono essere comuni atanti giovani «nuovi italiani»che siedono nei banchi ac-canto ai ragazzi «italiani diorigine». Per questo, riflet-tiamo tutti insieme sulle pa-role di Sumaya: «una identitàcomplessa e ricca».

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«Dimmi, babbo, cos’è il razzismo? »«Il razzismo è un comportamento piuttosto diffuso,

comune a tutte le società. Esso consiste nel manifestarediffidenza e poi disprezzo per le persone che hanno ca-ratteristiche fisiche e culturali diverse dalle nostre.»

«Se capita a tutti, anch’io potrei essere razzista!»«Intanto la natura spontanea dei bambini non è

razzista. Un bambino non nasce razzista. E se i suoigenitori o i suoi famigliari non gli hanno messo intesta delle idee razziste, non c’è ragione perché lo di-venti. Se, per esempio, ti facessero credere che quelliche hanno la pelle bianca sono superiori a quelli chece l’hanno nera, e se tu prendessi per oro colato quel-l’affermazione, potresti assumere un atteggiamentorazzista nei confronti dei neri.»

«Cosa vuol dire essere superiori?»« Per esempio, credere che uno, per il fatto che ha

la pelle bianca, è più intelligente di qualcuno che ha lapelle di un altro colore, nera o gialla. In altre parole,l’aspetto fisico del corpo umano, che ci differenzial’uno dall’altro, non implica alcuna diseguaglianza. (…)

Quando uno è turbato da un essere che non gli èfamiliare, allora può pensare di essere meglio di lui;prova un sentimento sia di superiorità sia di inferio-rità nei suoi riguardi, lo rifiuta, non vuole saperne diaverlo come vicino, tanto meno come amico, sempli-cemente perché si tratta di qualcuno di diverso.»

«Diverso?»«La diversità è il contrario della rassomiglianza, di

ciò che è identico. La prima differenza evidente èquella del sesso. L’uomo è differente dalla donna. E vi-ceversa. In altri casi, colui che chiamiamo diverso haun altro colore di pelle rispetto a noi, parla un’altra lin-gua, cucina in altro modo, ha altri costumi, un’altra re-ligione, altre abitudini di vita, di fare festa, ecc. (…)

Il razzista è colui che pensa che tutto ciò che è troppodifferente da lui lo minacci nella sua tranquillità.»

«È dunque il razzista che si sente minacciato?»«Sì perché ha paura di chi non gli rassomiglia.»«Ha paura?»«L’essere umano ha bisogno di sentirsi rassicu-

rato. Non gli piace troppo ciò che rischia di turbare lesue certezze. Si può avere paura quando si è al buio,

perché quando tutte le luci sono spente non si vedecosa ci potrebbe capitare. Ci si sente senza difese difronte all’imprevedibile. Si immaginano cose orribili.

Il razzista comunica alle persone male informatenotizie false perché si spaventino. Sfrutta la pauradella gente, paura che spesso è reale. Per esempio,dice loro che gli immigrati vengono (…) per portarevia il lavoro, per intascare i contributi familiari e farsicurare gratis negli ospedali. Non è vero. Spesso gliimmigrati fanno lavori che i locali rifiutano. Paganole tasse e i contributi per la sicurezza sociale: hannoquindi diritto alle cure se si ammalano. Se, per di-sgrazia, domani si espellessero tutti gli immigrati,crollerebbe l’economia del Paese.»

« Capisco. I razzisti hanno paura senza una ragionevalida.»

«Hanno paura dello straniero, di quello che nonconoscono, soprattutto se quello straniero è più po-vero di loro. Il razzista è più portato a diffidare di unoperaio africano che di un miliardario americano.Meglio ancora, se un emiro del Golfo viene a passarele sue vacanze in Costa Azzurra è accolto a bracciaaperte, perché non è l’arabo che si riceve, ma il riccoche è venuto a spendere soldi.»

182* SCHEDA 3

La bambina che non aveva paura del buio

Tahar Ben Jelloun è nato in Marocconel 1944, ma vive a Parigi. È autore diromanzi e di poesie, e giornalista;come intellettuale arabo trapiantato aParigi vive in prima persona il pro-blema dell’immigrazione e del razzi-smo.Il razzismo spiegato a mia figlia è unsaggio scritto in forma di dialogo incui l’autore spiega alla figlia di 10 anniche cos’è il razzismo e qual è, secondolui, il modo per combattere i pregiudiziche nascono dalla paura del «diverso»,dello «straniero» che ci sembra«strano» perché non lo conosciamo.

Non incontrerai mai due volti assolutamente identici.Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative.Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto.È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispettoper sé stessi.

Tahar Ben Jelloun

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2. Benvenuti, nel rispetto delle leggi

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L’Italia, con i suoi7456 Km di costa, è un facile approdo in Europa per decinedi migliaia di personein fuga dalla fame e dai soprusi politici.

2. Benvenuti,nel rispetto delle leggiUn arrivo secondo la leggeLa Repubblica italiana è un territorio de-limitato da confini, che servono a «di-stinguerlo», a individuarlo, ma non certoa separarlo dal resto del mondo. Dentroquesto confine vivono, con le stesse leggi,i cittadini, quelli che la Repubblica rico-nosce come titolari in pieno dei diritti edoveri stabiliti dalle leggi italiane, maanche gli stranieri, persone presenti avario titolo nel nostro paese, ma cittadinidi altri Stati o privi, per vari motivi, di cit-tadinanza.

Ogni Stato ha il diritto di controllarechi entra e chi esce dal proprio territorio:verifica, cioè, alle frontiere l’identità dellepersone, per garantire la sicurezza.

Gli immigrati si distinguono dai visi-tatori stranieri, dai turisti, perché en-trano nel nostro Paese con l’intenzionedi restarvi per sempre o per un periododi tempo più o meno lungo. In questocaso lo Stato ha interesse a far sì chenon entrino più persone di quante pos-sano trovare lavoro e abitazione, ricevereassistenza.

I cittadini degli Stati membri del-l’Unione europea possono transitare li-beramente da un Paese all’altrodell’Unione. Gli extracomunitari, invece,sono le persone che non appartengono auno Stato facente parte dell’Unione eu-ropea: anche un cittadino degli Usa è pernoi un extracomunitario. Gli extracomu-nitari che entrino legalmente nel nostroPaese devono presentare alla frontiera unpassaporto, il documento che attesta laloro identità e la loro provenienza. Il pas-saporto deve portare il visto delle auto-rità consolari del Paese di provenienza,

in caso di soggiorni che non durano piùdi 90 giorni (per turismo, affari, garesportive, cure mediche, missione, ecc.) oper soggiorni autorizzati di più lunga du-rata (per adozione, cure mediche più im-pegnative, iscrizione in quadre sportiveitaliane, studi prolungati, ecc.).

183 *LA CARTA DEI VALORI DELLA CITTADINANZAE DELL’IMMIGRAZIONEGli stranieri devono rispettare le leggi e godono in Ita-lia dei diritti umani previsti dalla Dichiarazione ONU deidiritti dell’Uomo e dalla Dichiarazione dei diritti del-l’Uomo dell’Unione europea. Hanno diritto, senza ec-cezioni, alla vita, alla salute, alla proprietà, all’accessoai pubblici servizi. I loro diritti e i loro doveri sono rias-sunti nella «Carta dei valori, della cittadinanza e del-l’immigrazione» emanata dal Ministero dell’Interno»nell’aprile 2007 e condivisa dalle maggiori comunitàstraniere, come la Consulta islamica. I contenuti della«Carta» sono quelli che ritrovate anche in queste pa-gine. Gli altri, ad esempio la libertà di impresa, sonoregolati da singole leggi («La condizione giuridica dellostraniero è regolata dalle leggi, in conformità delle leggie dei trattati internazionali…», Costituzione della Re-pubblica Italiana, art. 10).

L’articolo 3 della legge 654/75 punisce chiunque dif-fonde idee fondate sulla superiorità o sull’odio razzialeo chi istiga in qualsiasi modo alla discriminazione. Inol-tre, la legge 122/93 vieta l’accesso, con emblemi o sim-boli che richiamano l’odio razziale, ai luoghi pubblicidove si svolgano competizioni agonistiche.

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zione Italiana, che dice: «Lo straniero, alquale sia impedito nel suo paese l’effet-tivo esercizio delle libertà democratiche[…] ha diritto di asilo nel territorio dellaRepubblica…» (art. 10, vedi pag. 39).Così come non è ammessa l’estradizionedello straniero per reati politici, o quandonel paese di origine egli rischia la pena dimorte.

Nel caso in cui lo straniero extraco-munitario voglia fermarsi in Italia per la-voro e restarvi per sempre, o per un lungoperiodo, deve rientrare nel numero degliimmigrati previsto annualmente dalle no-stre leggi (quote).

Gli extracomunitari possono entrarein Italia anche invocando il «diritto diasilo politico», garantito dalla Costitu-

Una lunga fila di immigrati davantialla questura per il controllo dei documenti.

COME SI OTTIENE LA CITTADINANZA ITALIANANessuno obbliga lo straniero, comunque sia entrato in Italia, a diventare cittadino italiano. Egli, se in re-gola con le leggi italiane, può mantenere la propria nazionalità originaria. La richiesta della cittadinanzadeve essere una sua scelta personale.

La cittadinanza italiana è la condizione della persona fisica (detta cittadino italiano) alla quale l’or-dinamento giuridico dell’Italia riconosce pienezza dei diritti civili e politici (ad esempio il voto e l’usu-frutto di benefici concessi specificamente ai «cittadini»).

La cittadinanza per nascita È cittadino per nascita:a) chi nasce da genitori cittadini italiani; b) chi nasce nel territorio della Repubblica e i suoi genitori sono ignoti; c) chi nasce da genitori stranieri se ambedue i genitori sono privi della cittadinanza del Paese di origine

(apolidi) o se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori, secondo la legge dello Stato di questi.La cittadinanza per «naturalizzazione»Lo straniero può ottenere la cittadinanza italiana:a) dopo aver trascorso 10 anni senza interruzioni nel territorio della Repubblica italiana e a condizione

di non avere precedenti penali e di possedere adeguate risorse economiche;b) per avere prestato servizio militare o civile nelle istituzioni italiane;c) per aver contratto matrimonio con un/una cittadino/a italiano/a e avendo i seguenti requisiti: sei mesi

di residenza legale in Italia, senza interruzioni, dopo il matrimonio e assenza di condanne penali.

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Le diverse facce del razzismoLa lezione di un semplice operaio

Ambrogio Salvatore, a te dà fastidio l’immigrato?Salvatore Ce l’hai con me?Ambrogio Che cosa c’entri, te? Dico…l’immigrato.Salvatore Immigrato anch’io sono. Come un altro mi-lione di italiani. Venni da Palermo quarant’anni fa.Ambrogio Ma l’immigrazione non ti dà pensiero? Salvatore A me fa pensare a mio fratello Tano.Ambrogio E che c’entrano ora, i fratelli?Salvatore Mio fratello Tano è immigrato. Emigrato inGermania. E penso a mio nonno, che emigrò a Broc-colino, in America.Ambrogio Si dice B r o o k l i n…Salvatore Come ti pare. Ci siamo passati tutti, nellamia famiglia, con l’immigrazione…Terzo avventore Che cosa chiedevate, quando arri-vavate in una città con gente sconosciuta? Salvatore Mio nonno lo chiamavano «mangia spa-ghetti», e ora, a Nuova York, fanno la fila per man-giare spaghetti nei ristoranti italiani. Gli spaghetti lifanno pure in scatola, che Santa Rosalia li perdoni.Mio fratello ha faticato a trovare una casa, a Dussel-dorf. Appena si presentava, i «dòicc» staccavano ilcartello e dicevano che la casa era stata appena affit-tata. Mi scriveva molto nervoso. Diceva che prima opoi avrebbe fatto una fesseria… Chi arriva e vienepreso a pesci in faccia non è che può essere tantocalmo… diventa razzista pure lui. All’incontrario.Barista E tu? Salvatore Io qui ho chiesto solo che mi portassero ri-spetto e non mi chiamassero «terrone» o «Napoli»,anche se sapevano che ero siciliano.Barista Tu credi che io non ho rispetto, per gl’immi-grati, nel mio locale?Salvatore No, finché lavi due volte la tazza quandoescono… Terzo avventore Portano via il lavoro…Salvatore A chi? A tutti i signorini col diploma che nonvogliono sporcarsi le mani? Se non ci fossero gl’immigratile nostre industrie potrebbero chiudere. Chiuderebberole cucine dei ristoranti, chiuderebbero i fornai, non ci sa-rebbero più muratori… Avete mai visto una fila di giova-notti italiani, davanti ai capimastri, in cerca di lavoro?Barista Insomma, a te gli immigrati piacciono tutti…Salvatore Non mi piace chi non rispetta la legge…Barista Hai visto come riducono le case?Salvatore Hai mai visto all’Hotel Marriotte o al Prin-

cipe di Savoia dormire gente in otto persone in unacamera? A me non risulta. E a te?Barista E tutti quelli che sono in galera?Salvatore Quando le porte sono aperte, oltre al ventoentrano anche gli odori, buoni e cattivi.Avventore in tuta da lavoro Allora, dovremmo chiu-derci in casa? Sbarrare le porte?Salvatore No, porte aperte. Ma solo a chi è venutoper lavorare onestamente…Quarto avventore Scusate se intervengo, ma il si-gnore qui presente… - Salvatore, mi pare…Salvatore Sì, Salvatore sono…Avventore con gli occhiali Il Signor Salvatore ha ra-gione. Il razzismo è un’altra cosa; è una brutta bestia,che considera alcuni uomini e alcuni Paesi inferiori ealtri superiori. Una vera bestemmia, anche per lascienza. Non esiste una sola prova scientifica che esi-sta una razza superiore all’altra. È assolutamentefalso, dunque, credere che una razza umana (o «etnìa»,come si dice e scrive oggi per evitare la parola «razza»),sia superiore all’altra. Ci possono essere piu’ differenzetra me e mio fratello che tra un europeo e un asiatico. Salvatore Lei un professore è?Avventore con gli occhiali Non importa che cosa sono.Sono un italiano che pensa a quello che dice. E ha lettoqualche libro. Dicevo che il colore della pelle, le abitu-dini, le religioni, sono da attribuire solamente alla ne-cessità delle varie popolazioni di adattarsi all’ambiente,con le migrazioni e i successivi stanziamenti che hannoalmeno 100 mila anni di storia, i mutamenti climatici egli incroci tra popolazioni.Ambrogio Sì, dottore o professore, quel che l’è, maSalvatore dice che noi siamo tutti razzisti…Salvatore Chi ha detto che siete razzisti? Vi faccio unesempio. Rispondetemi. Se adesso qui si ferma unaMercedes e scende un signore nero, che è l’ambascia-tore del Ghana o della Nigeria o di chissaddove. Se-guito dalla governante inglese che tiene per mano duebambini neri, figli di sua eccellenza. E si avviano versola Scuola Inglese che sta qui di fronte; voi che dite?Barista Ma che ci prendi per i fondelli? Che paragonefai? L’ambasciatore del Ghana! Quello è un signore.Chissà i soldi che ci ha…Salvatore Bravo. Vedi che non siete razzisti? A voidanno fastidio solo i poveracci. Questa è la verità. Il razzismo è un’altra cosa. Ma il risultato è lo stesso.

SCHEDA 4 *185

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fico straniero (richiesta nominativa).Le principali forme di lavoro in Italia

sono le seguenti:lavoro autonomo (artigianato, libere pro-

fessioni, imprenditoria; a progetto, per ladurata necessaria a realizzarlo);

lavoro subordinato a tempo indeterminato; lavoro subordinato a tempo determinato:lavoro a chiamata (intermittente);lavoro part-time.Il lavoro stagionale va da 20 giorni a 9

mesi. Il permesso per lavoro stagionalepuò essere, alla scadenza o anche prima,commutato in un permesso per un lavoropiù lungo o a tempo indeterminato, se neesistono le circostanze di legge.

L’immigrato e la sua famiglia. Ricongiungimento e tutelaTutte le norme sotto riportate sono ricavatedalla Legge Bossi-Fini (L. 189/2002), dallaConvenzione ONU sui diritti del fanciullo20.11.89 ratificata in Italia dalla Legge27.5.91, n. 176 e dalle innovazioni appor-tate dal D. Legislativo 5.12.2006. Lenuove norme, previste dal D. Lvo 24.04.07stanno seguendo il loro corso legislativo.Orientandosi su di esse, il Governo emanaprovvedimenti amministrativi che appor-tano le modifiche consentite.

Lavorare in ItaliaLo straniero extracomunitario che vuoleentrare in Italia per svolgere un lavoro su-bordinato, anche stagionale, deve recarsinel più vicino Consolato italiano del pro-prio Paese. Qui può chiedere di essere in-serito nelle Liste degli aspiranti allavoro in Italia, che vengono predispo-ste con la collaborazione di appositeCommissioni regionali per l’impiego.Se ne avrà i requisiti, il lavoratore stra-niero, una volta ottenuto il lavoro, saràammesso in Italia. L’iscrizione nella listaresta valida per 1 anno. Alla scadenza puòessere rinnovata.

Lo Sportello Unico per l’Immigra-zione è l’ufficio della Prefettura dellaprovincia che rilascia il nulla osta per l’of-ferta da parte di un datore di lavoro in Ita-lia e che segue e controlla tutto ilprocedimento di concessione del lavoroall’immigrato. Accoglie le offerte di la-voro, verifica i documenti necessari eaiuta a fornire al datore di lavoro infor-mazioni sulla persona che verrà a lavorarepresso di lui.

I datori di lavoro italiani o stranieriregolarmente soggiornanti possonoanche richiedere l’ammissione in Italia,per lavorare presso di loro, di uno speci-

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LO

nulla ostadal latino nihil obstat,nulla è di ostacolo.Indica l’attoamministrativo concui un ufficio pubblicoattesta che non visono impedimenti allosvolgimento di unaattività.

TRAGICHE AVVENTUREMoltissimi paesi dell’Africa (alcune zone del Marocco, Sudan, Etiopia, Eritrea, ecc.) e del lontanoOriente (India, Pakistan, Sri Lanka, Philippine, ecc.) versano in gravi condizioni di vita: mancanol’acqua, il lavoro, l’igene: migliaia i bambini muoiono di fame. Questo spinge migliaia di uominie donne a trasferirsi in Europa per trovare un lavoro e una casa,anche senza rispettare le leggi. Per questo motivo si affidano averi mercanti di schiavi, che fanno loro vendere le povere coseche possiedono per trasportarli in Europa, promettendo falsipermessi e lavoro, imbarcandoli su vecchie navi, barconi, mo-toscafi, gommoni riempiti in maniera inverosimile, che moltospesso naufragano. Donne, uomini e bambini finiti in mare nonsi contano più. Le motovedette della nostra Marina e dellaGuardia di Finanza fanno di tutto per salvare quante più per-sone è possibile, conducendole nei nostri porti. Ma la tragedianon è finita. La legge va rispettata e spesso queste persone,dopo una permanenza in campi provvisori, debbono essere rin-viate al loro Paese, più povere e infelici di prima.

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La Costituzione della Repubblica ita-liana protegge i diritti della famiglia (ar-ticoli 2, 3, e 29 e 31 in particolare). Lostraniero è incluso in tale protezione.

Lo straniero regolarmente soggior-nante in Italia, anche se non apparte-nente agli Stati membri dell’Unioneeuropea, ha il diritto a mantenere o a riacquistare l’unità familiare (Legge6.3.98, n. 40). L’Italia, tuttavia, proibiscela poligamia (ammessa in alcuni Stati diprovenienza degli immigrati) come con-traria ai diritti della donna.

Il diritto al ricongiungimento fa-miliare può essere richiesto:

per il coniuge non legalmente separato;per i figli minori, anche se adottati e

anche se non a carico;per i minori affidati o sottoposti a tu-

tela dello straniero che chiede il ricon-giungimento;

per i figli maggiorenni a carico per mo-tivi di salute;

per i genitori a carico, ovvero in età su-periore ai 65 anni, e sprovvisti di «ade-guato sostegno familiare».

Per ottenere il ricongiungimento, lostraniero deve:

dimostrare di disporre di un alloggioadeguato;

dimostrare di disporre di un adeguatoreddito annuo proveniente da lavoro le-cito;

svolgere i necessari adempimenti dilegge.

Il reddito non deve essere inferiore al-l’importo dell’assegno sociale previstodalle leggi italiane; in questo calcolovanno compresi anche eventuali redditidelle persone conviventi o che verranno aconvivere.

Qualsiasi sia il problema che riguardila famiglia del lavoratore immigrato, essodeve essere risolto dando la priorità as-soluta agli interessi del minore.

Al compimento del quattordicesimoanno di età, al minore iscritto nel per-

messo di soggiorno o nella carta di sog-giorno del genitore (o dello straniero allacui tutela è stato affidato), è rilasciatouno speciale permesso di soggiorno permotivi familiari, valido fino al compi-mento della maggiore età, o una carta disoggiorno.

Il diritto allo studio dell’immigrato e dei suoi figliDal D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, art. 45:«I minori stranieri presenti nel territorio na-zionale hanno diritto all’istruzione nelleforme e nei modi previsti per i cittadini ita-liani indipendentemente dalla regolaritàdella posizione in ordine al loro soggiorno…»

Il capo d’istituto e il personale dellascuola sono tenuti a chiedere all’immi-grato che iscrive un figlio a scuola solo undocumento di riconoscimento. Se la do-cumentazione che attesta l’identità delbambino è imprecisa o incompleta, ilbambino viene iscritto con riserva, ma ciònon pregiudica la valutazione né la con-cessione dei titoli di studio conseguiti.

L’iscrizione a scuola del bambino im-migrato può essere richiesta in qualun-que periodo dell’anno.

«La scuola promuove la conoscenza el’integrazione tra tutti i ragazzi, il supera-mento dei pregiudizi, e la crescita comunedei giovani evitando divisioni e discrimi-nazioni. L’insegnamento è impartito nel ri-spetto delle opinioni religiose o ideali deiragazzi e delle famiglie e, a determinate

1872. Benvenuti, nel rispetto delle leggi

6*

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SSN ha diritto al medico di famiglia e allemedicine gratuite (o previo pagamento diticket) come i cittadini italiani.

Quando, nel corso di indagini o di in-terventi dei servizi sociali, emergono si-tuazioni di violenza o di gravesfruttamento nei confronti di uno stra-niero o gravi pericoli per la sua incolu-mità, il Questore (fatti salvi iprovvedimenti penali contro chi ha usatocomportamenti illegittimi nei suoi con-fronti) gli rilascia uno speciale permessodi soggiorno per consentirgli di sottrarsi atali sopraffazioni, e lo avvia a un pro-gramma di assistenza e di integrazione so-ciale. Il permesso di soggiorno ha inquesto caso la durata di 6 mesi. Esso dàaccesso ai servizi assistenziali e all’istru-zione, nonché all’iscrizione alle liste dicollocamento e al lavoro.

Un Comitato per i minori stra-nieri, presso la Presidenza del Consigliodei ministri, vigila sulle modalità di sog-giorno dei minori stranieri temporanea-mente ammessi sul territorio dello Stato.Vigila altresì sugli affidamenti tempora-nei (bambini orfani o senza genitori pre-senti) e sul rimpatrio dei piccoli senzafamiglia.

Gli stranieri titolari della carta di sog-giorno o di permesso di soggiorno di du-rata non inferiore ad 1 anno, nonché iminori iscritti nella loro carta di soggiornoo nel loro permesso di soggiorno, ricevonoun trattamento pari a quello del cittadinoitaliano per le prestazioni, anche econo-miche, di assistenza sociale.

Lo straniero in regola con le leggi puòaccedere ad alloggi predisposti dalla co-munità (Province, Comuni, Consorzi,Enti, Associazioni di volontariato e assi-stenziali private) finalizzati a offrire unasistemazione dignitosa a costi ragionevoli,in attesa del reperimento di un alloggiodefinitivo.

Inoltre può concorrere alla pari con icittadini italiani all’assegnazione di alloggidi edilizia residenziale pubblica (le cosid-dette case popolari).

I nuovi italiani

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PITO

LO

Un medico delServizio SanitarioNazionale visita unbambino immigrato.

condizioni, prevede corsi di insegnamentoreligioso scelti volontariamente daglialunni o dai loro genitori («Carta dei va-lori, della cittadinanza e dell’emigrazione»).

La salute. Diritto all’assistenza pubblicaIl diritto alla salute appartiene ai dirittiessenziali dell’uomo. Pertanto, in Italial’assistenza medica, preventiva e curativa,è assicurata, oltre che ai cittadini, anchea tutti coloro che per qualsiasi motivosoggiornano nel nostro Paese.

Anche l’immigrato clandestino, o chesi trovi in posizione irregolare in Italia,sarà assistito nei casi previsti dalla legge(cure urgenti o essenziali, anche conti-nuative, medicina preventiva) in un con-sultorio, in un pubblico ospedale e inqualsiasi altra struttura del Servizio Sani-tario nazionale, senza che nessuno glichieda nulla oltre a un documento di ri-conoscimento. Nessun obbligo di infor-marsi sullo status dello straniero grava suimedici e sul personale paramedico.

Lo straniero con regolare permesso disoggiorno deve iscriversi al Servizio Sa-nitario Nazionale presso la più vicinaASL, Azienda Sanitaria Locale. L’as-sistenza sanitaria spetta anche ai membridella sua famiglia. Lo straniero iscritto al

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189 *SCHEDA 5

Vivere insieme: questo sì, questo no

No alla discriminazione.In base alla Costituzione della Repubblica

italiana, e specificamente alla legge 25 luglio 1998,n. 286 art. 43, è punita ogni forma di discriminazione.

Per discriminazione si intendono «comportamenti che, di-rettamente o indirettamente, comportino una distinzione, unaesclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il co-lore, l’ascendenza o l’origine etnica, le convinzioni e le pratichereligiose, e che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di

compromettere il riconoscimento, il godimento e l’eser-cizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle

libertà fondamentali».

Sì In Italiasi può circolare e andare

a scuola con il velo islamico(hijab), considerato alla stregua

di un normale foulard. Esso va ri-spettato quando è inteso comesimbolo di appartenenza reli-

giosa. Le foto di riconosci-mento vanno comunque

fatte a testa sco-perta.

No in lineagenerale al burqa

(niqab). Infatti, l’articolo 85del Testo Unico delle Leggi di

Pubblica Sicurezza (R.D. 18 Lu-glio 1931 n°773, più volte confer-mato), vieta di comparire inmaniera non riconoscibile inluogo pubblico e prevede per i

contravventori una multa(attualmente, circa

400 euro).

Sì In Italia unminore non cittadino, ma

con permesso regolare, puòchiedere e ottenere, avendone

tutti gli altri requisiti, il paten-tino per la guida del ciclo motore,esibendo il permesso di sog-

giorno e la carta di identità delcomune italiano di resi-

denza.

No La Direttivadell’Unione europea 9.9, 2003, pub-

blicata il 3.1.2003 sulla Gazzetta Ufficialedella Comunità Europea, prevede che in caso

di poligamia il diritto al ricongiungimento vienericonosciuto solo a una moglie e ai discendenti

di questa. La legge italiana è già allineatadi fatto a questa Direttiva.

No all’infibulazione ealle pratiche violente di origine religiosa.

La Costituzione della Repubblica dice all’art. 8:«Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno di-

ritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto noncontrastino con l’ordinamento giuridico italiano». L’ordinamentogiuridico italiano (Codice Penale) vieta le pratiche di violazionedel corpo umano se non avvengono per motivi sanitari, e co-munque nei limiti fissati dalla legge. La pratica delle mutila-

zioni genitali femminili, a differenza della circoncisionemaschile, che deriva da antiche abitudini igieniche,

è un atto di violenza e di privazione perma-nente contro la donna.

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190 6 Esercizi*CA

PITO

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I nuovi italiani

Conoscenza dell’argomento2. Rispetto alla convivenza fra persone che vivono sul territorio italiano ma che provengono daaltri paesi, la Costituzione stabilisce alcuni comportamenti che sono consentiti ed altri no. Indica,fra i seguenti, quali sono permessi (SI) e quali no (NO), inserendoli opportunamente nella tabellasottostante.• discriminazione razziale • velo islamico • burqa • patentino • poligamia • infibulazione • circoncisione

Conoscenza dell’argomento e uso del lessico1. Completa il seguente testo inserendo op-portunamente i termini adeguati al contesto.a. Ogni Stato ha il diritto di effettuare .........................

....................................................... su chi entra e chi escedal proprio territorio

b. Gli ....................................................... si distinguono daituristi perché entrano in un paese conl’intenzione di ...................................................... per sempreo per un periodo più o meno lungo

c. I cittadini della ....................................................... possonomuoversi liberamente da un paese all’altrodell’Unione

d. Gli ....................................................... sono le persone cheprovengono da paesi che non appartengonoall’Unione europea

e. I cittadini dei paesi extraeuropei che entranolegalmente nel nostro paese devonopresentare alla frontiera un .............................................

f. Il loro documento d’identità deve avere il....................................................... del Consolato del loropaese d’origine, quando il loro soggiorno nonsupera i 90 giorni

g. Se entrano nel nostro Paese illegalmente sichiamano .......................................................

h. Se vogliono restare in Italia per un lungoperiodo di tempo e/o per sempre devonoessere inseriti nel numero ( ............................................)degli immigrati previsto ogni anno dallenostre leggi.

Conoscenza ed uso del lessico specifico1. Cerca di spiegare con le tue parole il signifi-cato dei termini sottostanti elaborandone unasemplice definizione. Se hai difficoltà puoi usareil dizionario.migrazione ...................................................................................................

....................................................................................................................................

immigrazione ............................................................................................

....................................................................................................................................

esodo ..................................................................................................................

....................................................................................................................................

intolleranza .................................................................................................

....................................................................................................................................

discriminazione ......................................................................................

....................................................................................................................................

razzismo .........................................................................................................

....................................................................................................................................

solidarietà .....................................................................................................

....................................................................................................................................

integrazione ................................................................................................

....................................................................................................................................

Conoscenza ed uso del lessico1. Scrivi accanto alle seguenti definizioni il ter-mine corrispondente.a. Territorio abitato da un popolo che sente di

appartenervi per nascita, lingua, cultura etradizioni ...............................................................................................

b. Comportamento di chi non accetta opinionidiverse dalle proprie .................................................................

c. Insieme di individui che si differenziano da

SI NOCOMPORTAMENTI CONSENTITI

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altri gruppi della stessa specie per alcunicaratteri costanti e che si trasmettono per viaereditaria ...................................................................................................

d. Condizione di una persona fisica alla qualeviene riconosciuta, da parte dell’ordinamentogiuridico di uno Stato, pienezza di diritti civilie politici ..........................................................................................................................

e. Chi è privo di ogni cittadinanza ..........................................................................................................................

f. Matrimonio di un uomo con più donne,usanza che sopravvive in alcune culture ..........................................................................................................................

g. Atto amministrativo con cui un ufficiopubblico attesta che non ci sono ostacoli perlo svolgimento di un’attività ..........................................................................................................................

Uso degli strumenti1. Osservando la tabella riportata all’inizio delcapitolo sulla presenza degli stranieri in Italia,aggiornata al 2008, indica.a. n° totale di stranieri presenti sul territorio

compresi quelli in Italia provvisoriamente, permotivi professionali o di studio:..........................................................................................................................

b. crescita registrata nel 2007: ......................................................................................................................................................................

c. crescita in percentuale: ........................................................d. n° di stranieri minori presenti in Italia: ...............

..........................................................................................................................

e. n° e origine delle varie etnie presenti(elencate in ordine decrescente):..........................................................................................................................

..........................................................................................................................

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6*

Capacità di stabilire relazioni fra fenomeni1. Rispetto al fenomeno dell’immigrazione indica quali possono essere, secondo te, le cause, leconseguenze e gli eventuali problemi di massicci spostamenti di popolazione.

.................................................................................................................

.................................................................................................................

.................................................................................................................

.................................................................................................................

CAUSE

..............................................................................................................................................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................................................................................................................

PROBLEMI

.................................................................................................................

.................................................................................................................

.................................................................................................................

................................................................................................................

CONSEGUENZE

Capacità di consultare fonti di informazione diverse e di riflettere1. Il fenomeno di massicci spostamenti di popolazione da paesi poveri verso paesi più ricchi e in-dustrializzati riguarda tutti gli Stati occidentali. Cerca informazioni relative a tali migrazioni alloscopo di approfondire:• le cause per cui tante persone lasciano i loro paesi di origine • le principali attività svolte in Italia dagliextracomunitari • le modalità con cui si può favorire la loro integrazione

2. La presenza in Italia di tante persone di etnie diverse induce a riflettere sul significato della pa-rola «diversità». Che cosa significa, secondo te, essere «diversi»? Consideri questa condizioneuna qualità negativa o una risorsa?

3. In nome della razza sono stati compiuti, nel corso della storia, crimini gravissimi contro l’uma-nità. Facendo riferimento anche ai numerosi recenti conflitti etnici che insanguinano il pianeta, ri-fletti sul significato del termine «razzismo», esprimendo le tue opinioni in proposito.

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