I Luoghi di Maurizio Pollini - Lavinia Tribiani · strumento i cui segreti sono, probabilmente, da...

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I Luoghi di Maurizio Pollini Mission: scegliere un personaggio, analizzarlo, immaginare i posti dove compie le sue principali attività all’interno del suo spazio abitativo ed illuminarli. Note biografiche sintetiche sul personaggio scelto. E’ un pianista e direttore d’orchestra italiano, fra i più apprezzati a livello internazionale, ed è particolarmente famoso per le sue interpretazioni di Beethoven, Schubert, Chopin, Schoen- berg, e Webern. Nato a Milano il 5 gennaio 1942, figlio dell'architetto razionalista Gino Pollini e della musicista Renata Melotti (sorella dello scultore Fausto) viene iniziato al pianoforte all’età di sei anni. Diplomatosi al Conservatorio di Milano, nel 1960 Arthur Rubinstein gli assegnò il primo premio al Concorso Chopin di Varsavia confes- sando ai giurati che «questo giovane suona meglio di tutti noi». Successiva- mente si è perfezionato con Arturo Benedetti Michelangeli. Sin dalla metà degli anni sessanta ha incominciato a suonare in pubblico, cimentandosi con le maggiori orchestre europee, ameri- cane e asiatiche. Ha debuttato negli Stati Uniti nel 1968 ed ha compiuto la prima tournée in Giappone nel 1974. Pollini è noto per la sua tecnica sopraffina e l’assoluta padronanza dello strumento. Nell’arco della sua carriera, ha concentrato l’attenzione sulla limpidezza e la perfezione della qualità del suono, e ha effettuato una profonda ricerca sui dettagli interpretativi, anche minimi, dei compositori che ha affrontato. In alcune occasioni, gli è stata rimproverata una certa freddezza nell’interpretazione, dovuta probabil- mente ad un eccessivo lavoro sulla tecnica, tanto che al debutto londinese del 1963, le colonne del Times sentenziarono che «l'impressione lasciata dal suo modo di suonare è che doveva prendere il 21.05 da Waterloo», per quanto fosse energico e veloce. In quasi cinquant'anni i giudizi dei critici sono cambiati più del suo modo di suonare. Le esecuzioni degli anni più recenti sono state accolte come pregne di convincente forza espressiva, e lui riconosciuto come un interprete moderno e profondo degli autori della musica classica. Il desiderio di far comprendere al pubblico la musica del nostro tempo è stato vivo in Pollini fin dalla giovinezza, da ciò scaturisce il suo impegno sociale: la musica ha un valore etico ed educativo e non può essere un momento di svago per la società borghese, essa invece è specchio di determi- nati meccanismi sociali ed ha una forza espressiva che può e deve permettere la presa di coscienza e l’emancipazione del pubblico popolare e dei giovani. Così verso la metà degli anni Novanta nasce il "Progetto Pollini", un’iniziativa di carattere divulgativo. Sulla base degli stessi principi Pollini contribuì alla costituzione d’iniziative importanti come concerti per studenti e lavoratori. Si devono ricordare anche i concerti delle fabbriche e "esecuzi- oni e analisi" nei piccoli paesi vicino a Reggio Emilia nell’ambito di Musica- Realtà dove vide al suo fianco Luigi Nono e Claudio Abbado. Nel 1987, a New York riceve l’Ehrenring, l’anello onorario dell’Orchestra Filar- monica di Vienna. Nel 1996 ha ricevuto il prestigioso Premio Musicale Ernst von Siemens. Nel 1999 il premio “Una vita per la musica” a Venezia. Nel 2001 la sua registrazione delle Variazioni Diabelli di Beethoven ha vinto il Diapason d’or. Nel 2002 la Deutsche Grammophon ha realizzato un’edizione speciale commemo- rativa in 13 CD per celebrare il sessan- tesimo compleanno del pianista. Nel 2007 Pollini ha ricevuto il Grammy Award per la “per la sua registrazione dei Notturni di Chopin con la Deutsche Grammophon. http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/10/ancora_scandalo_musica_Nono__co_9_071010030.shtml «Fa ancora scandalo la musica di Nono» – di Manin Giuseppina – 10 ottobre 2007 - Corriere della Sera http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/04/Sono_innamorato_Chopin__co_7_080404023.shtml «Sono innamorato di Chopin» – di Parola Enrico – 4 aprile 2008 - Corriere della Sera http://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Pollini http://www.fidicaro.net/2009/05/maurizio-pollini-breve-biografia/ di blog master – 29 maggio 2010 http://www.orfeonellarete.it/rubriche/articoli.php/idart=00053 di Stefania Navacchia http://it.wikiquote.org/wiki/Maurizio_Pollini

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I Luoghi di Maurizio PolliniMission: scegliere un personaggio, analizzarlo, immaginare i posti dove compie le sue principali attività all’interno del suo spazio abitativo ed illuminarli.

Note biografiche sintetiche sul personaggio scelto.

E’ un pianista e direttore d’orchestra italiano, fra i più apprezzati a livello internazionale, ed è particolarmente famoso per le sue interpretazioni di Beethoven, Schubert, Chopin, Schoen-berg, e Webern.Nato a Milano il 5 gennaio 1942, �glio dell'architetto razionalista Gino Pollini e della musicista Renata Melotti (sorella dello scultore Fausto) viene iniziato al pianoforte all’età di sei anni. Diplomatosi al Conservatorio di Milano, nel 1960 Arthur Rubinstein gli assegnò il primo premio al Concorso Chopin di Varsavia confes-sando ai giurati che «questo giovane suona meglio di tutti noi». Successiva-mente si è perfezionato con Arturo Benedetti Michelangeli. Sin dalla metà degli anni sessanta ha incominciato a suonare in pubblico, cimentandosi con le maggiori orchestre europee, ameri-cane e asiatiche. Ha debuttato negli Stati Uniti nel 1968 ed ha compiuto la prima tournée in Giappone nel 1974.Pollini è noto per la sua tecnica sopra�na e l’assoluta padronanza dello strumento. Nell’arco della sua carriera, ha concentrato l’attenzione sulla limpidezza e la perfezione della qualità del suono, e ha e ettuato una profonda ricerca sui dettagli interpretativi, anche minimi, dei compositori che ha a rontato. In alcune occasioni, gli è stata rimproverata una certa freddezza nell’interpretazione, dovuta probabil-mente ad un eccessivo lavoro sulla tecnica, tanto che al debutto londinese del 1963, le colonne del Times sentenziarono che «l'impressione lasciata dal suo modo di suonare è che doveva prendere il 21.05 da Waterloo», per quanto fosse energico e veloce. In quasi cinquant'anni i giudizi dei critici sono cambiati più del suo modo di suonare.

Le esecuzioni degli anni più recenti sono state accolte come pregne di convincente forza espressiva, e lui riconosciuto come un interprete moderno e profondo degli autori della musica classica. Il desiderio di far comprendere al pubblico la musica del nostro tempo è stato vivo in Pollini �n dalla giovinezza, da ciò scaturisce il suo impegno sociale: la musica ha un valore etico ed educativo e non può essere un momento di svago per la società borghese, essa invece è specchio di determi-nati meccanismi sociali ed ha una forza espressiva che può e deve permettere la presa di coscienza e l’emancipazione del pubblico popolare e dei giovani. Così verso la metà degli anni Novanta nasce il "Progetto Pollini", un’iniziativa di carattere divulgativo. Sulla base degli stessi principi Pollini contribuì alla costituzione d’iniziative importanti come concerti per studenti e lavoratori. Si devono ricordare anche i concerti delle fabbriche e "esecuzi-oni e analisi" nei piccoli paesi vicino a Reggio Emilia nell’ambito di Musica-Realtà dove vide al suo �anco Luigi Nono e Claudio Abbado.

Nel 1987, a New York riceve l’Ehrenring, l’anello onorario dell’Orchestra Filar-monica di Vienna.Nel 1996 ha ricevuto il prestigioso Premio Musicale Ernst von Siemens.Nel 1999 il premio “Una vita per la musica” a Venezia.Nel 2001 la sua registrazione delle Variazioni Diabelli di Beethoven ha vinto il Diapason d’or. Nel 2002 la Deutsche Grammophon ha realizzato un’edizione speciale commemo-rativa in 13 CD per celebrare il sessan-tesimo compleanno del pianista.Nel 2007 Pollini ha ricevuto il Grammy Award per la “per la sua registrazione dei Notturni di Chopin con la Deutsche Grammophon.

http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/10/ancora_scandalo_musica_Nono__co_9_071010030.shtml«Fa ancora scandalo la musica di Nono» – di Manin Giuseppina – 10 ottobre 2007 - Corriere della Serahttp://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/04/Sono_innamorato_Chopin__co_7_080404023.shtml«Sono innamorato di Chopin» – di Parola Enrico – 4 aprile 2008 - Corriere della Serahttp://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Pollinihttp://www.�dicaro.net/2009/05/maurizio-pollini-breve-biogra�a/di blog master – 29 maggio 2010http://www.orfeonellarete.it/rubriche/articoli.php/idart=00053di Stefania Navacchiahttp://it.wikiquote.org/wiki/Maurizio_Pollini

ingresso cucina

sala da pranzo

studiolo

camera

armadiobagno salone principale

N

OE

S

Chi è Maurizio Pollini?Un pianista ed un interprete dei grandi autori della musica classica, moderni e

contemporanei. Un esecutore appassionato che nel tempo ha a�nato la tecnica di uno strumento i cui segreti sono, probabilmente, da sempre innati in lui. Una persona che oltre ad avere delle abilità riconosciute a livello internazionale, riconosce a sua volta la grande importanza della musica come strumento di educazione e di unione tra le persone. Forse anche un marito, un padre ed un nonno, una persona che si vorrebbe avere il piacere di incontrare una domenica al parco e con cui sarebbe quantomeno istruttivo intessere una conversazione.Che immagine si percepisce della sua persona?

Una sagoma vestita di nero che si fonde con il lucido nero del pianoforte, un movimento di braccia quasi impercettibile a distanza: ma ciò che non si vede in questo caso si sente. Un volto come tanti, una persona comune con capacità non comuni.Cosa fa arrivare a lui e cosa scaturisce da lui?

Andata: antiche intelligenze dei geni del passato che hanno composto per piano-forte ed orchestra, ma sopratutto pianoforte. Fogli bianchi vergati di linee disposte a gruppi di cinque. E pallini, tanti pallini sopra e sotto le righe. Ritorno: Emozioni da quei pallini eseguiti con movimenti rapidi di dita sulla tastiera.Cosa comunica?

Tempo. Poiché la musica si ascolta all’interno di un intervallo temporale lui comunica con il suo pubblico utilizzando un intervallo di tempo e rendendolo indubbiamente piacevole ai suoi ascoltatori. Personalità, nel senso di essere una persona rispettata e rispettabile incline all’impegno, alla concentrazione, alla dedizione.Fiducia e tranquillità. Nel senso di quella calma che si può avere nel vivere una vita dentro alla propria dimensione: un uomo che non vorrà mai andare in pensione.Forza �sica. Vedendolo non si potrebbe immaginare che riesca a pigiare i tasti così rapidamente e con tanto vigore.Quali sono le parole chiave che gli si addicono?

Pianoforte. Abito da sera, Frac. Bianco, Nero. Armonia. Rigore scienti�co. Passo solitario. Ri�essione. Studio. Elasticità. Silenzio. Tempo.Quale è il genere letterario da associare a questa narrazione?

Romanzo autobiogra�co.Come potrebbe essere il suo spazio abitativo?

Procedendo in modo deduttivo, ho immaginato uno sfondo ideale per gli elementi che riguardano il personaggio in questione tenendo in considerazione l’importanza della luce naturale. Perciò ho immaginato una casa al mare o sul lago in cui inserire una stanza personale, tipo studiolo, che contenesse i suoi oggetti prediletti (come le partiture, i libri, i premi; oggetti della sua vita quotidiana come uno stereo, una tazza di ca�è, un posacenere qualche foglio pentagrammato oggetto di studio e l’immancabile pianoforte) e da cui si aprisse la visuale sulla grande distesa d’acqua per mezzo di enormi �nestre.

Analisi.

Quali potrebbero essere i suoi Luoghi in questa abitazione?Ho immaginato un grande studiolo, perchè immagino i suoi oggetti tutti insieme

concentrati in un’unica stanza, così da poterne fruire facilmente e contemporanea-mente. Questa è una stanza confortevole in cui ritirarsi per studiare la musica, suonare, leggere, ascoltare le esecuzioni di altri grandi maestri suoi pari e riascoltare le proprie registrazioni, conservare premi ed onori�cenze, guardare al di là della vetrata per ri�ettere in silenzio alla vista dell’acqua. La forma di questa stanza è quella di un cilindro diviso a metà per altezza e sormontato da una cupola ricoperta da un arabesco dorato composto a mosaico. Al suo interno sono presenti gli oggetti per ognuna di queste attività. Alla luce dell ’analisi derivante dalla personalità e dalle attività svolte dal personaggio in questione, come illuminare i suoi Luoghi?

Per cominciare ho considerato che ci fosse interazione tra il dentro ed il fuori della stanza: ampie vetrate che lasciano penetrare la luce del sole (ho presupposto che l’ampia vetrata sia orientata verso sud e che quindi lo studiolo sia illuminato dal sole durante l’arco della giornata) e che la ricevono luce dalla luna, perciò in dosi variabili, di sera e di notte. La situazione di penombra notturna consente di piazzare dei dispositivi ad hoc in ogni punto topico delle sue attività e perciò di ritagliare l’ombra laddove darebbe solo fastidio alla concentrazione ed alla ri�essione.I cerchi in rosso determinano ognuno di questi luoghi e nella legenda è esplicitata la modalità di illuminazione.

1) scrivania per studiare la musica, leggere, osservare il paesaggio, illuminato da una lampada da tavolo2)pianoforte per la principale attività quotidiana illuminato a spot dall’alto3)libreria per conservare libri, partiture e premi illuminata verticalmente 4)libreria per conservare libri e partiture illuminata verticalmente5)divano per spettatori privati e per l’ascolto della musica dall’impianto stereo illuminato disomogeneamente dall’alto

1

35

4

2

visione totale della stanza all’entrata

Libreria contenente libri, partiture ed onori. E’ illuminata dall’alto per mezzo di un sistema di wall washing attraverso il quale i sono bene illuminate le costole dei libri e perciò è facile leggerne i titoli. Tuttavia i premi sono lasciati deliberatamente nella penombra. Fermorestando all’analisi compiuta sul personaggio ho ritenuto che egli desse più importanza alla musica dei maestri che non alle sue glorie personali ed ho cercato di esprimerlo per mezzo del sistema di illuminazione.

Tavolo, scrivania con vista all’esterno illuminato da una lampada da tavolo