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I DSA e LA SCUOLA Rossi Viviana Rossi Viviana Dirigente scolastico Dirigente scolastico

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I DSA

e

LA SCUOLA

Rossi VivianaRossi VivianaDirigente scolasticoDirigente scolastico

• VIDEO• PANORAMICA SUI DSA• PERSONALIZZAZIONE• L’IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZA NEI

DOCENTI, NELLA FAMIGLIA E NELL’ALLIEVO• STRATEGIE DIDATTICHE E STRUMENTI

COMPENSATIVI E DISPENSATIVI• PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

VIDEO:

“COME UNA MACCHIA di CIOCCOLATO”

Raccontarsi per raccontare la dislessiaRaccontarsi per raccontare la dislessia

… da un’idea di Federica Brembati e

Roberta Donini

Nel filmato ragazzi dislessici di varia età parlano della loro esperienza in una serie di interviste.

I vari racconti mettono in luce:I vari racconti mettono in luce:

•La frustrazione nello scoprirsi “incapaci”incapaci”

•La faticafatica della ricerca di un “perché”

•Il sollievo sollievo di poter “superare l’incapacità “

Promuovere conoscenza dei DSA in tutti … ALLIEVI e DOCENTI

Visione del filmatoper tutte le classi

A cui possono seguiresingoli momenti

di discussione in classe

Per i nostri allievi dislessiciallievi dislessici è molto importante riconoscersi nei protagonisti del filmato, che hanno ormai superato i momenti più difficili e osano parlare apertamente del

loro “disturbodisturbo”

Per gli altri ragazziPer gli altri ragazzi si tratta di un’occasione per ricevere informazioni corrette su un argomento che può facilmente riguardare un loro amico, un fratello,

magari loro stessi

Per i docentiPer i docenti è un pretesto utile per introdurre l’argomento in classe (sempre in accordo con dislessici!)(sempre in accordo con dislessici!)

La scuola copre solo una piccola parte dell’ apprendimento … l’insegnamento è un modo,

ma non il solo per conseguire l’apprendimento

NICHOLAS NEGROPONTE

Sono venuto a scuola per conoscere questo pianeta e imparare come si vive sulla Terra. Voi mi avete rinchiuso in un'aula per 5 ore al

giorno, a volte 6, immobile su un banco, per 9 mesi. Redarguito quando provavo ad alzarmi o a parlare con qualche

recluso come me. Unico movimento consentito alzare un braccio (nemmeno due) per rispondere alle strane domande del terrestre

di turno dietro al tavolo. Neanche un'ora d'aria, solo 10 minuti di intervallo.

E ora mi bocciate e volete rinchiudermi qui per un altro anno, fra gli stessi muri, ad ascoltare gli stessi salmi di strampalati umani e a

stressarmi quando esco di qui a ripetere e ripetere ancora quei salmi.

Così non era scritto in Wikipedia, l'enciclopedia che mandate in giro per l'etere.

"SCUOLA" non aveva niente a che fare con costrizione, fatica, ansie, punizioni.

Ecco come sono stato ingannato

E.T. non ce la fa a capire questa strana istituzione chiamata SCUOLA

E allora perchè mi bocci?"

SCUOLA SCUOLA significa

ozio, tempo lontano da ogni fatica e preoccupazione.

SCUOLA,SCUOLA, infatti, deriva dal greco "scholé", che vuol dire "riposo";

questo perché nell’antichità gli uomini trascorrevano i pochi momenti liberi dalle armi

o dai campi nell'esercizio della mente

Un caso paradigmatico

C. Cappa: [email protected], V. Rossi: [email protected]

Volevo raccontare il dolore, la sofferenza di non capire. Il libro

parla di me.”

C. Cappa: [email protected], V. Rossi: [email protected]

…Insomma andavo male a scuola…Refrattario dapprima all'aritmetica, poi alla matematica, profondamente disortografico, poco incline alla memorizzazione delle date e alla localizzazione dei luoghi geografici, inadatto all'apprendimento delle lingue straniere, ritenuto pigro (lezioni non studiate, compiti non fatti), portavo a casa risultati pessimi che non erano riscattati né dalla musica, né dallo sport né peraltro da alcuna attività parascolastica.

C. Cappa: [email protected], V. Rossi: [email protected]

C. Cappa: [email protected], V. Rossi: [email protected]

Nessuna scusa per la sua Nessuna scusa per la sua somaragginesomaraggine

Eppure, un somaro.

Viveva in un’ottima famiglia, senza conflitti, con una buona cultura, fratelli che andavano bene a scuola,……nessun divorzio, nessun alcolizzato, nessun caratteriale, nessuna tara ereditaria, …

=

C’era chi lo aiutava nei compiti

C. Cappa: [email protected], V. Rossi: [email protected]

Biografia: Figlio di un militare di evidenti origini italiane (il suo vero

cognome è infatti Pennacchioni, Daniel Pennac nasce nel 1944 a Casablanca,

Pessimo allievo, solo verso la fine del liceo ottiene buoni voti, quando un suo insegnante comprende la sua passione per la scrittura e al posto dei temi tradizionali gli chiede di scrivere, a puntate settimanali, un romanzo.

Consegue la laurea in lettere all'Università di Nizza, diventando contemporaneamente insegnante e scrittore.

Ormai in pensione dall'insegnamento, vive nel quartiere parigino di Belleville assieme alla moglie.

Nel 2002 ha ricevuto il Premio Grinzane Cavour. Nel 2005 è stato insignito della Legion d'onore per le arti e la letteratura. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Renaudot.[1]

Pessimo allievo diverrà ottimo insegnante e scrittore

C. Cappa: [email protected]

Molti alunni con DSA si sentono proprio come E.T. o come Pennac !!!!

PANORAMICA SUI DSA

D S A

Stupido

non è acronimo di:

MA…

Disattento Asino

C. Cappa: [email protected], V. Rossi: [email protected]

… ma DSA

è acronimo di :

Disturbo Specifico di Apprendimento

C. Cappa: [email protected], V. Rossi: [email protected]

E’ intelligente, ma non va bene a scuola: potrebbe essere un DSA!

I Disturbi evolutivi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi delle abilità scolastiche

Essi si caratterizzano per: - una lettura faticosa, lenta e scorretta dovuta alla

difficoltà ad automatizzare la trasformazione fra i segni grafici e i suoni (dislessia);

- il manifestarsi di frequenti errori ortografici causati da difficoltà nell’aspetto costruttivo della scrittura (disortografia);

- la presenza di una grafia poco chiara e difficilmente comprensibile riconducibile ad una difficoltà esecutiva della scrittura (disgrafia);

- una difficoltà nei calcoli e ad operare con i numeri (discalculia).

perché sono circoscritti solo ad alcuni processi indispensabili

all’apprendimento: cioè quelli che normalmente vengono chiamati

automatismi (lettura, scrittura, memorizzazione di tabelline e formule, … , …)

SONO SPECIFICI…

I DSA sono tutte difficolta’ selettive

GENETICHE

I DSA…NON sono UNA MALATTIANON sono conseguenza di UN BLOCCO PSICOLOGICONON sono conseguenza di UN BLOCCO EDUCATIVONON sono conseguenza di UN BLOCCO RELAZIONALENON sono dovuti a DEFICIT DI INTELLIGENZANON sono dovuti a DEFICIT SENSORIALI

I DSA SONO CARATTERISTICHE…

CONGENITE

NEUROBIOLOGICHE

Essi sono EVOLUTIVI, …… cioè sono disturbi che si manifestano in età

scolastica e si modificano nel tempo: per questo si parla di Dislessia Evolutiva,…

“La Dislessia Evolutiva (DE) è una difficoltà selettiva nella lettura, in presenza di capacità cognitive adeguate e di adeguate opportunità sociali e relazionali, e in assenza di deficit sensoriali e neurologici.”

(Brizzolara e Stella)

LA DISLESSIA EVOLUTIVA È IL PROTOTIPO DEI DSA…

…CAPACITÀ COGNITIVE ADEGUATE… e …

ADEGUATE OPPORTUNITÀ SOCIALI e RELAZIONALI

I Disturbi Specifici di Apprendimento si hanno, quindi, solo in bambini o ragazzi con

quoziente di intelligenza nella norma:

il ragazzo è intelligente e, alcune volte, persino più degli altri ….. va a scuola con regolarità,

frequenta amici, ecc. … ma…

DISAGIO

Ha continui INSUCCESSI

C. Cappa: [email protected]

DISAGIO

bla bla

DISAGIOin classe può

ragazzo “tappezzeria” ragazzo “rompiscatole”

ComportamentoComportamento

C. Cappa: [email protected]

I PROBLEMI COMPORTAMENTALI in un ragazzo con DSA

SONO CONSEGUENZA di un DSANON RICONOSCIUTA

Il COMPORTAMENTO … Il COMPORTAMENTO … è il 1° campanello d’allarme?è il 1° campanello d’allarme?

DISLESSIA

DISORTOGRAFIA

DISGRAFIA

DISCALCULIA

DISTURBO SPECIFICO DI COMPRENSIONEDEL TESTO

Disturbi specifici delle prassie della scrittura

Difficoltà nell’ortografia

Difficoltà nella lettura

Deficit del sistema di elaborazione dei numeri e del calcolo

Difficoltà nell’ordinare, associare, gerarchizzare le informazioni all’interno di un testo.

I DSA

SPESSO SI ASSOCIANO altri DISTURBI

D S AD S AI disturbi specifici dell’apprendimento comportano difficoltà scolastiche che, di solito, compaiono già nei primi anni

di scuola e persistono negli anni successivi pur presentando una diversa espressività

nelle differenti fasi evolutive

Per chi ha un DSA

• LEGGERE …• SCRIVERE …• CONTARE …

non sono abilità automatiche

È frequente che un bambino dislessico sia

contemporaneamente disortografico e disgrafico

quindi ciò che scrive è anche poco decifrabile

Dov’è il ragazzo con un DSA?

Luisa Molinas – CTR Cagliari

Non ha marcatori biologici evidenti

Non ha “identità” sociale fuori dalla

scuolaLuisa Molinas – CTR Cagliari

Chi è il ragazzo con DSA?

Deficit visivo

Deficit cognitivo Deficit uditivo

Problemi psicologici

No adeguate opportunità

sociali

Danni cerebrali acquisiti

Problemi relazionali

Problemi familiari

Deficit neurologicoC. Cappa: [email protected]

La dislessia

è una dis-abilità “scolastica”

INVISIBILE

Quanti allievi con DSA dobbiamo aspettarci per classe?

Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benché si calcoli che riguardi il 3-4% della popolazione

scolastica.

L’IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZAL’IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZA

CONSAPEVOLEZZA …• Famiglia• Insegnanti• Bambino/ragazzo• Compagni

La consapevolezza delle proprie difficoltà e deipropri punti di forza è il primo atto utile ad

accrescere la stima di sé, dato che consente diabbandonare la paura.

Attraverso l’uso di strategie adatte si arriva adAttraverso l’uso di strategie adatte si arriva adavere più sicurezza e di conseguenza più autonomia.avere più sicurezza e di conseguenza più autonomia.

Cosa devono fare i genitori ?

I genitori devono:- informarsi sul problema- cercare una appropriata valutazione diagnostica- discutere del problema con gli insegnanti- aiutare il ragazzo nelle attività scolastiche

- utilizzare strumenti alternativi alla pura lettura (cassette, cd, video, computer)

 

Profilo dell’insegnante

IlIl Referente Dislessia Referente Dislessia deve ……deve ……

• Essere insegnante curricolare a Tempo Indeterminato• Essere motivato e interessato ad accrescere la sua formazione e ad organizzare quella dei colleghi• Avere capacità relazionali e competenze nell’ambito

della gestione delle dinamiche di gruppo• Conoscere le potenzialità didattico – organizzative offerte dal Regolamento dell’autonomia e dalla normativa

in genere• Essere disponibile a lavorare in rete all’interno/ esterno• Aver libero accesso alle diagnosi per poter aiutare i

colleghi

… … per poter garantire……per poter garantire……

• Programmazione di indagini di screening• Promozione aggiornamento• Consulenza nella scuola• Valutazione per invio servizi sanitari• Comunicazione scuola-famiglia• Comunicazione con servizi territoriali e nazionali• Organizzare, nell’ambito degli incontri di

continuità, il passaggio delle informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola.

Cosa devono fare gli insegnanti ?

Gli insegnanti devono:Gli insegnanti devono:

- riconoscere e accogliere realmente la "diversità";- parlare (in accordo con lo studente con DSA) alla classe e non nascondere il problema;- spiegare alla classe le diverse necessità dell'alunno dislessico e il perché del diverso trattamento;- collaborare attivamente con i colleghi per garantire risposte coerenti al problema;- comunicare con i genitori e convincerli che la loro “accettazione del problema” avrà solo conseguenze positive per tutti

Ma come?• Partendo dalla semplice spiegazione di che cosa sono i DSA,… • Sottolineando che si tratta di un diverso funzionamento in

soggetti dal quoziente intellettivo pari e, spesso, superiore alla norma, …

• Constatando che siamo tutti diversi (a partire dall’aspetto fisico, dal carattere,… fino al funzionamento del cervello).

• Portando vari esempi: occhiali, stampella, bastone, apparecchio denti, carrozzella.

• Spiegando che ognuno di noi ha esigenze diverse per riuscire a rendere di più e meglio a livello scolastico

- Sottolineando come, essendo tutti diversiessendo tutti diversi, per ognuno si attueranno strategie diverse e valutazioni diverse (es. che tengano più in considerazione il contenuto e non la forma)

Così ognuno, parlando di sé e delle proprie diverse caratteristiche, proprie diverse caratteristiche,

può fornire esempi e testimonianze. …

Cercando di individuare insiemeCercando di individuare insieme la metodologia vincentela metodologia vincente

Quali sono le caratteristiche di un ragazzo con DSA nella Scuola Primaria?

- Discrepanza tra le abilità del dominio interessato e l'intelligenza globale

- Difficoltà nella associazione grafema-fonema e viceversa- Mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura- Eccessiva lentezza- Incapacità di produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo

riconoscibile- Sostituzione di suoni simili

- Difficoltà nei digrammi- Punteggiatura ignorata- Difficoltà ad imparare le tabelline- Difficoltà nel memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche

- Lettere e numeri scambiati- Riconoscimento di piccole quantità- Lettura e scrittura dei numeri fino a 10- Calcolo orale entro la decina anche con supporto concreto- Difficoltà a ricordare i termini specifici delle discipline, le epoche

storiche, le date degli eventi

Quali sono le caratteristiche di un ragazzo con DSA nella Scuola Secondaria di I grado?

1. discrepanza tra le abilità del dominio interessato e l'intelligenza globale2. difficoltà evidente di copiare dalla lavagna3. eccessiva distanza dal testo e postura particolare per leggere4. perdita della riga e salto della parola in lettura5. difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio6. disgrafia: macroscrittura e/o microscrittura7. omissione delle lettere maiuscole8. difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici 9. confusione e sostituzione di lettere in particolare con l'uso dello stampato minuscolo10.difficoltà nei suoni “difficili” : chi/che ghi/ gh- gn/gl11.sostituzione di suoni simili: p/b - d/t - m/n - r/ls/ z12.inadeguata padronanza fonologica generale 13.doppie14.punteggiatura ignorata o inadeguata 15.difficoltà ad imparare l'ordine alfabetico e ad usare il vocabolario16.lettere e numeri invertiti o ruotati : 31 / 13 - p/b - sc/cs... a/e - u/n

Quali sono le caratteristiche di un ragazzo con DSA nella Scuola Secondaria di II grado?

• Discrepanza tra le abilità del dominio interessato e l'intelligenza globale

• Difficoltà ortografiche residue• Lentezza nei processi di lettura/scrittura• Necessità di controllo volontario dei processi di

basso livello• Difficoltà nel controllo delle procedure e delle regole• Difficoltà nello studio autonomo• Difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici• Difficoltà nelle lingue straniere

Cosa deve fare il docente?…

Il compito più delicato per il docenteIl compito più delicato per il docente è quello diè quello di

creare le condizioni creare le condizioni per rendere migliore possibileper rendere migliore possibile

il rapporto trail rapporto tra la materia di studio e l’allievo la materia di studio e l’allievo

Lo studente deve diventare SOGGETTO ATTIVO DELL’APPRENDIMENTO

• Lo studente è impegnato nel porre e cercare risposte a problemi, nel progettare, nel fare finalizzato, non solo nel “recepire”.

• L’insegnante presta attenzione alle conoscenze e competenze che lo studente ha acquisito anche in modo non formale e informale (come i “nuovi” linguaggi e le competenze digitali).

• La metodologia “preferita” è quella del “cooperative learning”, che permette una “costruzione comune” di “oggetti”, procedure, concetti.

CISEM 27/3/2009 - a cura di Daniela Bertocchi 49

Cooperative learning “informaleCooperative learning “informale” Il Cooperative Informale rappresenta il ponte tra attività tradizionali e

attività strutturate in Cooperative Learning. Con Cooperative Learning Informale si indicano tutti quei modi brevi e

specifici di lavorare in gruppo che possono precedere o seguire una presentazione o spiegazione da parte dell’insegnante, un’esercitazione individuale, ecc.

• Esempi di Cooperative informale sono:– la discussione a coppie prima della lezione; – la preparazione alla lezione a coppie; – il brainstorming a gruppi e poi collettivo– la presa di appunti e/o la schematizzazione a coppie– La auto/eterovalutazione in coppie.

Il Cooperative Learning Informale è legato ad attività di durata breve che possono Il Cooperative Learning Informale è legato ad attività di durata breve che possono essere adattate al canovaccio delle lezioni tradizionali.essere adattate al canovaccio delle lezioni tradizionali.

CISEM 27/3/2009 - a cura di Daniela Bertocchi 50

L’individuo dislessico impara meglio da un approccio:

Ian Smythe - Jyväskylä University - FinlandCongresso Europeo 2005

I. Buone pratiche trasversali

Secondo Secondo Umberto Tenuta,Umberto Tenuta, nella scuola di oggi… nella scuola di oggi…

NON SI DOVREBBERO PIU’ FARE LEZIONI

Alle lezioni si dovrebbero sostituire le Unità di apprendimento.

Gli alunni apprendono attraverso i processi della ricerca/riscoperta/reinvenzione/costruzione dei saperi, nella forma del Cooperative learning.

E così operando, non solo apprendono conoscenze, ma acquisiscono anche capacità ed atteggiamenti, che sono le finalità fondamentali che la scuola deve perseguire, per assicurare il successo formativo a tutti gli alunni.

Solo in questo modo si attua la PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA, che risolve definitivamente il problema dell’integrazione degli alunni cosiddetti

diversamente abili, perché solo così si potrà avere una

scuola su misura per

una società complessa qual è quella attuale.

CON QUALI LINEE METODOLOGICHE?

• Didattica integrata di laboratorio• Didattica metacognitiva• Predisposizione e-o produzione di materiale

facilitato• Apprendimento cooperativo • Ricerca—azione

RUOLO DEL DOCENTE

MEDIATORE DI CONOSCENZA

SUO OBIETTIVO FINALE

INSEGNARE AD APPRENDERE INSEGNARE AD APPRENDERE AUTONOMAMENTEAUTONOMAMENTE

SPIEGARE ALLA CLASSE LE DIVERSE NECESSITÀ

DELL'ALUNNO DISLESSICO E

IL PERCHÉ DEL DIVERSO TRATTAMENTO

SENZA AVER “PAURA” DI FARE DELLE INGIUSTIZIE!

Infatti…”Non c’è peggiore

ingiustizia del dare coseuguali a persone che uguali

non sono”.Don Lorenzo Milani

QUESTA NON è GIUSTIZIA!

La mia giustizia“Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso

modo. E niente proteste al riguardo.

Alcuni dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il permesso di farle più corte; alcuni dovranno leggere articoli chilometrici, altri articoli

brevi. Così stanno le cose.

Ognuno apprende in modo diverso e se qualcuno ha esigenze particolare,

me lo faccia sapere e io penserò a studiare qualcosa

di più adatto a lui. Ma non voglio sentire lamentele

su quello che faccio per gli altri”.M. Levine

Ovviamente, occorre cogliere al volo le occasioni offerte dagli allievi stessi

e servirsene per approfondire, integrare, chiarire…

Un testo utile per affrontare l’argomento in classe è “Storie di normale dislessia”

di Rossella Grenci e Daniele Zanoni

Quindici storie di dislessicifamosi che, dicono gli autori,

hanno avuto una vita comequella di tanti.

“I geni dislessici sono stati persone particolarmente speciali perché hanno

superato o aggirato gli ostacoli incontrati, realizzando i propri sogni e

desideri.”Albert Einstein, Leonardo Da Vinci,

Galileo Galilei,Napoleone, Pablo Picasso, Agatha

Christie, ….

Fondamentale, quindi, che gli insegnanti

• chiariscano il diverso funzionamento, rispetto all’apprendimento, dei compagni D.S.A.

- chiedano addirittura l’aiuto del gruppo classe per favorire il loro apprendimento (lettura testi, rinforzo orale, aiuti nella scrittura…)

- spieghino chiaramente il perché dell’utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative

• osservino gli atteggiamenti e le strategie utilizzate dagli allievi D.S.A. • li consultino per individuare INSIEME le metodologie

da applicare per ottenere un successo formativo

Ovviamente…Ovviamente…

È necessario il consensoÈ necessario il consensodell’alunno D.S.A.dell’alunno D.S.A.

prima di parlarne con i suoiprima di parlarne con i suoicompagni di classecompagni di classe

IN SINTESI…

… dal punto di vista pedagogico, GLI INSEGNANTIGLI INSEGNANTI,

anziché puntare sull'uniformità degli interventi educativi e scolastici,

devono essere in grado di interpretare i diversi

bisogni degli allievi e di valorizzarne le caratteristiche peculiari.

In alternativaIn alternativa al modello della scuola uniforme e centralizzata…

…si può immaginare

un modello educativo e scolastico incentrato sulla un modello educativo e scolastico incentrato sulla capacità delle comunità di mettere in campo buone capacità delle comunità di mettere in campo buone

pratichepratiche capaci di far interagire,

secondo i bisogni delle specifiche comunità, tradizione e innovazione, responsabilità e vincoli sociali.

Considerati dal punto di vista sistemicopunto di vista sistemico, i processi educativi risultano, da un lato, l'esito

dell'interazione di istituzioni e agenzie che agiscono nell'educativo/formativo e, dall'altro,

capaci di rispondere alle nuove aspettative educative.

A questa condizione la PERSONALIZZAZIONEPERSONALIZZAZIONE sfugge al rischio di ridursi a una semplice pratica

didattica tradizionale, e si traduce in una strategia di ampio respirostrategia di ampio respiro,

che restituisce alle comunità il compito educativo che

costitutivamente spetta loro.

La prospettiva è quella della PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO

Solo così si promuovono l'apprendimento e i comportamenti degli alunni

nel rispetto:• dei loro ritmi di crescita,• delle loro specifiche intelligenze,• dei loro ambienti di provenienza,• delle loro aspettative personali e familiari.

INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONEM. Baldacci (“Individualizzazione”, da Voci della scuola, a c. di G. Cerini e M. Spinosi,

“Notiziedella Scuola”, Tecnodid, Napoli 2003).

«Individualizzazione si riferisce alle strategie didattiche che mirano ad assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento delle competenze fondamentali del curricolo, attraverso una diversificazione dei percorsi di insegnamento.

Personalizzazione indica invece le strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente una

propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie

potenzialità intellettive (capacità spiccata rispetto ad altre/punto di forza).

In altre parole, la PERSONALIZZAZIONE ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali

talenti

Nella INDIVIDUALIZZAZIONE gli obiettivi sono comuni per tutti,

nella PERSONALIZZAZIONE l’obiettivo è diverso per ciascuno

(pluralità di percorsi formativi/piste indirizzate verso destinazioni differenti, possibilità di

scelta da parte dell’alunno, grado di consapevolezza circa il proprio profilo di abilità, realizzazione

di un adeguato contesto didattico).Aiutare ogni studente a sviluppare una propria forma di talento è probabilmente un obiettivo

altrettanto importante di quello di garantire a tutti la padronanza delle

COMPETENZE fondamentali: sapere, saper COMPETENZE fondamentali: sapere, saper essere, essereessere, essere.

IMBOCCARE LA VIAIMBOCCARE LA VIA DELL’ … DELL’ …

'APPRENDIMENTO PERSONALIZZATO','APPRENDIMENTO PERSONALIZZATO',significa che

“l'organizzazione della scuola dovrà articolarsi attorno ai bisogni, agli interessi e alle

attitudini di ogni allievo” che, attraverso l'impegno consapevole a fianco dei

docenti, diventerà così

““coproduttore” coproduttore” della propria educazione.della propria educazione.

G. Bertagna

“… ‘INDIVIDUALIZZAZIONE’ significa impegno per dare a tutti lo stesso bagaglio di COMPETENZE …, sebbene in TEMPI, MODI e CONDIZIONI DIVERSE, ADATTE A CIASCUNO e prendere atto che alla promozione delle competenze finali del Profilo educativo,culturale e professionale dello studente alla fine del primo o del secondo ciclo, contribuisce non soltanto l’istruzione scolastica formale, ma anche tutto l’insieme delle istituzioni educative presenti in tutto l’insieme delle istituzioni educative presenti in un territorio,un territorio, a partire da quella fondamentale della famigliafamiglia, per cui lo stesso utilizzo dei tempi, degli spazi e dei modi di apprendimento della scuola può, anzi deve,anzi deve, essere diversoessere diverso a seconda delle esigenze e delle esperienze di ciascuno…….. ‘

./…

…… “PERSONALIZZARE” significa trovare e assicurare le condizioni organizzative,

professionali e umane perché questi processi di questi processi di ‘individualizzazione’ non siano mai decisi da ‘individualizzazione’ non siano mai decisi da

altri,altri, magari in maniera burocratica, ma sempre ragionati, conosciuti e scelti da ogni studente, insieme alla sua famiglia, come un arricchimento

di sé e come una condizione per integrarli in un come una condizione per integrarli in un

personale progetto di vita.personale progetto di vita.

Secondo l’ inglese Charles Leadbeater

La PERSONALIZZAZIONE PERSONALIZZAZIONE è“partecipazione e co-creazione di valore tra utenti e

produttori”.

“L'apprendimento personalizzato si basa sul principio che coloro che imparano migliorano le loro prestazioni

se sono continuamente aiutati e impegnati a definirei propri obiettivi, i propri scopi di apprendimento ,

scegliendo le strategie più efficaci”

Saggio “L'apprendimento personalizzato: il futuro dei servizi pubblici” (volume dell'OCSECERI)

L'indicazione che proviene dall'Inghilterra è molto interessante

Da un lato si dà come ineluttabile il fatto che, fissato un nucleo di apprendimenti essenziali , gli studenti possano disporre di una serie di opzioni di programmi e di itinerari, senza per questo gerarchizzare i percorsi, ……

Dall'altro questa possibilità di scelta avrà effetti assolutamente modesti se gli studenti non troveranno un ambiente in cui siano stimolati ad appropriarsi del proprio apprendimento, e un insegnamento che faccia leva sulle diverse intelligenze, sui diversi interessi e sia sensibile ai diversi bisogni.

Non si tratta di una scoperta rivoluzionaria

Da Rousseau in poi la pedagogia ha imparato a riconoscere l'importanza del soggetto in formazione, così come l'intensità della relazione interpersonale e la qualità dei contesti educativi in cui si svolge.

Eppure l'impianto personalizzante assume oggi un significato nuovo.

La PERSONALIZZAZIONE sembra aprire possibili strade per vincere la sfida educativa contro la

dispersione scolastica e per sostenere l'educazione del XXI secolo

Howard Gardner (Scranton, Pennsylvania, 11-07-1943)

Anche secondo Gardner , padre della teoria delle intelligenze multiple, è rischioso continuare a

pensare alla scuola come semplice erogatrice di formazione linguistica e matematica,

perché così si rischia di “dimenticare” quei soggetti che manifestano forme cognitive

differenti (di tipo espressivo,musicale o corporeo ….) e che spesso sono “nascosti” nell'uniformità

delle classi scolastiche tradizionali e “sotto stimati” sul piano dello sviluppo delle loro

potenzialità.

Reuven Feuerstein (Botosani, Romania, 21-08-1921

Altri apporti rilevanti sono venuti dalle pedagogie della mediazione.

Feuerstein , per esempio, ha posto l'accento sulla necessità di organizzare

PIANI DI APPRENDIMENTO PERSONALIZZATI

dimensionati sulle capacità e necessità di ciascuno.

L.Legrand, M. Altet e P. MeirieuL.Legrand, M. Altet e P. Meirieu (Alès, Francia, 29-11-1949)

In certi casi la mediazione è stata interpretata soprattutto in termini di motivazione personale,

mentre alcuni ricercatoristanno opportunamente insistendo sul peso dei contesti emotivo-affettivi nei quali si svolge l'apprendimento.

Essi, infatti, hanno messo a puntoprassi metodologiche

che agiscono sia sul tempo scolastico

(articolato non più in modo uniforme, ma cadenzato sui tempi di apprendimento e sui bisogni di ciascuno)

sia sulle pratiche didattiche.

METACONOSCENZE

Questi pedagogisti riconoscono particolare importanza alle“metaconoscenze“, cioè alle abilità impiegate per comprendere il sapere.

Secondo Meirieu Meirieu proprio le “metaconoscenze” costituiscono la chiave per la personalizzazione dell'apprendimento.

Questa affermazione si basa sulla constatazione che gli apprendimenti sono facilitati quando il soggetto è in grado di

governare il suo apprendimento.

Importanza della VALUTAZIONE AUTENTICAVALUTAZIONE AUTENTICA

(G. Wiggins, J. McTighe).

Notevoli appaiono anche le interazione tra la personalizzazione e la

cosiddetta “valutazione autentica” o “valutazione per l'apprendimento”.

In questa prospettiva l'azione del valutare non si riduce al solo atto di associare un giudizio numerico o verbale a un lavoro

svolto.

VALUTAZIONE dell’alunnoVALUTAZIONE dell’alunno

SOMMATIVASOMMATIVA

FORMATIVAFORMATIVA

AUTENTICAAUTENTICA

Serve a ‘tirare le somme’Serve a ‘tirare le somme’al termine di un percorsoal termine di un percorso

Fornisce informazioni utilizzabili Fornisce informazioni utilizzabili dall’alunno e dall’insegnante durante dall’alunno e dall’insegnante durante il percorsoil percorso

Fornisce informazioni circa laFornisce informazioni circa lapadronanza delle competenze inpadronanza delle competenze incontesti reali o realisticicontesti reali o realistici

Dalla VALUTAZIONE FORMATIVAalla

VALUTAZIONE AUTENTICAVALUTAZIONE AUTENTICA

La valutazione ‘autentica’ si contrappone alla La valutazione ‘autentica’ si contrappone alla valutazione scolasticavalutazione scolastica

Non sempre le competenze acquisite a scuola Non sempre le competenze acquisite a scuola si trasferiscono nella vita.si trasferiscono nella vita.

La valutazione in contesti reali o ‘realistici’ è, La valutazione in contesti reali o ‘realistici’ è, al contrario, autentica e attendibile. al contrario, autentica e attendibile.

Valutare implica …… raccogliere elementi significativi sugli esiti

degli apprendimenti e le stesse situazioni valutative possono,

a loro volta, rappresentare importanti esperienze di

apprendimento. La “valutazione per l'apprendimento” pone al La “valutazione per l'apprendimento” pone al

centro il soggetto che apprende, centro il soggetto che apprende, tenendo tenendo conto della sue peculiarità e diversità.conto della sue peculiarità e diversità.

La PERSONALIZZAZIONE in Europa

Un forte interesse verso LA PERSONALIZZAZIONELA PERSONALIZZAZIONE si trova nei documenti

che accompagnano i processi di riforma in attonel Regno Unito, dai quali emerge che

la personalizzazione non riguarda soltantola personalizzazione non riguarda soltanto gli stili di apprendimento,gli stili di apprendimento,

ma anchema anche le modalità d'insegnamento e la capacità della scuolale modalità d'insegnamento e la capacità della scuola

di funzionare come una comunità di funzionare come una comunità di insegnanti-genitori-studenti.di insegnanti-genitori-studenti.

GENERALMENTE …

… quando si parla di PERSONALIZZAZIONE si pensa spesso ad una scuola dove si moltiplicano semplicemente le offerte

didattiche in modo che ciascuno si avvalga di quella che gli è più congeniale e gli consenta di

apprendere in modo più efficace. Ma essa può essere qualcosa di molto più

significativo.

la “personalizzazione forte"

La personalizzazione nel suo significato autentico prende la forma di una partecipazione e di una “co-creazione di valore”, in cui coloro che apprendono

sono continuamente aiutati a definire i propri obiettivi, a elaborare i propri piani e scopi di

apprendimento, a scegliere le strategiecognitive più efficaci.

Il coinvolgimento personale degli alunni nelle decisioni che li riguardano, nelle scelte di ciò che apprendono,

del modo di apprendere e degli obiettivi che si prefiggono costituiscono le vie maestre per farne dei

soggetti capaci di apprendere per tutta la vita.

La scuola della personalizzazione La scuola della personalizzazione ……

… si costituisce attorno all'idea dellapromozione di autonomie personali, sia sul piano degli apprendimenti che suquello della costruzione del carattere.

In questo caso la nozione di educazioneviene proposta nel suo significato pieno.

L’importanza della scuola nella societàL’importanza della scuola nella società

La scuola e le attività educative sono strategiche per il futuro delle società

nella doppia dimensione del SAPERE e del SAPER FARE.

Senza sapere il fare diventa un puro Senza sapere il fare diventa un puro esercizio addestrativo,esercizio addestrativo,

senza saper fare il sapere rischia di senza saper fare il sapere rischia di essere erudizione fine a se stessa.essere erudizione fine a se stessa.

Dalle scienze cognitive sappiamo che…Dalle scienze cognitive sappiamo che…

lo sviluppo delle idee e delle COMPETENZE

IN TUTTE LE DISCIPLINE sono radicate nell’esperienza corporea e nella realtà

fisica.IMMAGINARE E FAREIMMAGINARE E FARE

hanno uno stesso substrato neuronale condivisohanno uno stesso substrato neuronale condiviso

Bisogna mettere gli studenti in condizione di

poter comprendere.

APPROCCIO “SPERIMENTALE”

indispensabile per i ragazzi con DSA che quindi devono

“vedere”, “fare” e ”provare” per poter capire e imparare.

Il luogo più adatto alla loro INTEGRAZIONE è il LABORATORIO

Il LABORATORIO identifica la situazione di apprendimento che

realizza, in una dimensione operativa e

progettuale, l’intreccio tra più mediatori didattici:

l’esperienza diretta, il ricorso a modelli e immagini, la simulazione, l’uso di codici

simbolici.

MEDIATORI MEDIATORI ATTIVI (fanno ricorso all'esperienza diretta) es. l'esperimento scientificoes. l'esperimento scientifico

MODALITA’ ATTRAVERSO CUIMODALITA’ ATTRAVERSO CUIAVVENGONO GLI APPRENDIMENTIAVVENGONO GLI APPRENDIMENTIDA “LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE” DA “LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE”

di R. Grenci –di R. Grenci –

• ESPERIENZA DIRETTA (FARE) 90%• PARLARE E SCRIVERE 70%

• ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50%• VISTA 30%• UDITO 20%

• LETTURA 10%

DOBBIAMO TENERE CONTO DEI DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO

PRIMA CIRCOLARE MINISTERIALE SUI DSA

da Nota MIUR Prot. N 4099/A/4a del 05.10.2004

Oggetto: Iniziative relative alla Dislessia… Dato che tali difficoltà si manifestano in persone dotate

di quoziente intellettivo nella norma, spesso vengono attribuite ad altri fattori: negligenza, scarso impegno o interesse. Questo può comportare ricadute a livello personale, quali abbassamento dell’autostima, depressione o comportamenti oppositivi, che possono determinare un abbandono scolastico o una scelta di basso profilo rispetto alle potenzialità …..

Per ovviare a queste conseguenze, esistono STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI che si ritiene opportuno possano essere utilizzati

dalle scuole in questi casi.

STRUMENTI COMPENSATIVICompensano, facilitando l’esecuzione

• tavola pitagorica, tabella delle misure, tabelle delle formule,• calcolatrice, registratore,• cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo• computers con programmi di videoscrittura con correttore • ortografico e sintesi vocale,commisurati al singolo caso• cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai

testi), mediante anche la • predisposizione in ogni scuola di una fonoteca scolastica

contenente il testo parlato dei libri in adozione, ed altri testi culturalmente significativi

• dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audio- cassette o cd-rom

1a (…ARE) amare

Voce del VERBO 2a (…ERE) CONIUGAZIONE

3a (…IRE)

MODO

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

GERUNDIO

PARTICIPIO

INFINITO

PRESENTE

IMPERFETTO

FUTURO SEMPLICE

PASSATO REMOTO

PRESENTE

IMPERFETTO

PRESENTE

PRESENTE

PRESENTE

PRESENTE

PRESENTE

Azione certa

Azione incerta o desiderata

Azione che si può verificare

io am-otu am-i egli am-anoi am-iamovoi am-ateessi am-ano

PASSATO PROSSIMO

TRAPASSATO PROSSIMO

FUTURO ANTERIORE

TRAPASSATO REMOTO

PASSATO

TRAPASSATO

PASSATO

PASSATO

PASSATO

PASSATO

io amavotu amaviegli amavanoi amavamovoi amavateessi amavano

io amaitu amastiegli amònoi amammovoi amasteessi amarono

io ameròtu amerai egli amerànoi ameremovoi amereteessi ameranno

che io amiche tu ami che egli amiche noi amiamoche voi amiateche essi amino

che io amassiche tu amassiche egli amasseche noi amassimoche voi amasteche essi amassero

che io abbia amatoche tu abbia amato che egli abbia amato che noi abbiamo amato che voi abbiate amato che essi abbiano amato

io amereitu ameresti egli amerebbenoi ameremmovoi ameresteessi amerebbero

-ama tuami egliamiamo noiamate voiamino essi

io ho amatotu hai amatoegli ha amatonoi abbiamo amatovoi avete amatoessi hanno amato

io avevo amatotu avevi amatoegli aveva amatonoi avevamo amatovoi avevate amatoessi avevano amato

io ebbi amatotu avesti amatoegli ebbe amatonoi avemmo amatovoi aveste amatoessi ebbero amato

io avrò amatotu avrai amatoegli avrà amatonoi avremo amatovoi avrete amatoessi avranno amato

che io avessi amatoche tu avessi amato che egli avesse amato che noi avessimo amato che voi aveste amato che essi avessero amato

io avrei amatotu avresti amatoegli avrebbe amatonoi avremmo amatovoi avreste amatoessi avrebbero amato

amando

amante

amare

avendo amato

amato

avere amato

ANALISI DEL PERIODO

Avversative

Causali

Concessive

Condizionali

Consecutive

Dichiarative

Eccettuative

Finali

Comparative

Modali

Temporali

mangio

mi aiuti in matematica

ho voglia di passeggiare

Guardo la Tv

Carlo passa molte ore al computer

Esco

siamo arrivati in ritardo

fossimo usciti prima

mentreanziché, invece, mentre

perché

Nonostante

giacché, poiché, perché

nonostante, sebbene

purché, se, talora

Ti presto la moto se

così … che,in modo che

Ho tentato di avvisarti

deve terminare un lavoro

di, che

Si comportò in modo che tutti la notassero

fuorché, sennonché

per, affinché,perché

Vengo ovunque

fuorché a vedere la mostra di pittura

Ti ho telefonato

percongratularmi con te

più di, meno di, tanto … quanto,piuttosto che

Ho dovuto faticare

più di quanto pensassi

siccome, come,comunque

Fai come ti avevo detto

quando, appena Lo vidi quando attraversai la strada

Relativi che, il quale Maria che mi aspettava in macchina

Interrogativi chi? quale? Non si sa chi verrà con noi

era infreddolita

Il cielo è coperto. Paolo e Laura sono rimasti in albergo e giocano a carte. Gli altri ospiti si annoiano perché non possono andare in gita.

Il periodo può contenere una o più proposizioni (frasi) quanti sono i predicati (verbi) che contiene e finisce sempre con un punto di interiezione forte (. ! ?)

1.   Il cielo è coperto.2.   Paolo e Laura sono rimasti in albergo e giocano a carte. 3.   Gli altri ospiti si annoiano perché non possono andare in gita.

In un periodo c’è sempre una proposizione pienamente autonoma che potrebbe esistere da sola la:

PROPOSIZIONE PRINCIPALE

Tutte le altre proposizioni di un periodo che non sono autonome, ma si collegano alla principale, si chiamano:

perché

chedeve consegnare domani mattina

primache arrivi il suo capoufficio

SUBORDINATEHanno un

rapporto di dipendenza e non

stanno sullo stesso piano.

cheè stato ad un convegno

nel quale

doveva presentare una relazione sull’andamento finanziario

I grado

II grado

III grado

IV grado

IV grado

PR0NOMI

CONGIUNZIONI

V grado

Possono essere collegate tra loro tramite:

POLISINDETO

ossiaper

mezzodi

CONGIUNZIONI

ASINDETO

Entrò in casa

accese la luce,

Ho l’auto nuova

: è bellissima!

Avversativenon faremo tardiAndremo al

cinema,

ma, anzi, però, invece, piuttosto, tuttavia, bensì, eppure, nondimeno

ma

ConclusiveusciamoHa smesso di

piovere,

allora, dunque, quindi, ebbene, pertanto, sicché,perciò

dunque

ti darò una notaNon hai studiato,

pertanto

Copulative lo volessi uccidere

Mi guardò con gli occhi sbarrati

anche, e, né, pure, neanche, nemmeno,neppure nonché

nemmeno

Non gli telefonerò

né lo cerco

Correlativeprendi in giroNo solo racconti

bugieMa anche

Sia che tu non voglia

così…come, e…e, né…né, non solo…ma anche,tanto…quanto,sia che…sia che

tu voglia

sia che andremo dai nonni

DichiarativeEsplicative

l’interrogazione è andata bene

Hai studiato,

cioè, come, ossia, infatti, invero infatti

DisgiuntiveleggoStasera guardo un

film,

o, oppure, ossia, ovvero o

CORDINATE

Possono essere collegate tra loro tramite:

stanno sullo stesso piano

VIRGOLA,PUNTO E

VIRGOLA;DUE PUNTI:

3 periodi

Soggettive

Oggettive si sposerà in maggio

Maria ha annunciato

cheche (congiunzione)

che (congiunzione)

fumare sia dannoso alla salute

Molti ritengono

che

abbiate fatto pace

È bello

che

Mario non partecipi alla gara

Sembra

che

N.B nella principale non c’e il soggetto

Che cosa?

Limitativeper quello che, secondo che,secondo quanto

Miriam parla tre lingue straniere

per quello che ne so

RISPETTO AI VERBI LE PROPOSIZIONI POSSONO ESSERE

ESPLICITE

IMPLICITE

che utilizzano verbi

indicativicongiuntivicondizionali

che utilizzano verbi

infinitigerundiparticipi

RISOLUZIONE DI PROBLEMI

lasciamo usare:

I discalculici hanno difficolta’ nel recupero dei fatti aritmetici, delle formule, delle procedure aritmetiche…. QUINDI

… togliendo solo le difficoltà legate agli automatismi che loro non hanno… essi potranno occuparsi bene della PARTE INTELLIGENTE del problema.

LEGGIAMOGLI IL TESTO DEL PROBLEMA…

oppure procuriamogli lo

schema del problema

Oppure per i problemi di geometria

Forniamogli il disegno!!!

Il ragazzo puo’ sbagliare il disegno…

ATTIVITA’ DI LABORATORIODERIVE ( www.derive.com o www.campustore.it )

Software di tipo CAS Computer Algebra System) cioe’ in grado di fornire RISULTATI esatti, SIMBOLICI (risolve simbolicamente equazioni fino al 4 grado) per:

l'algebra, i grafici, la geometria analitica, la statistica, il calcolo delle probabilità

Anche calcolatrice grafica

CABRI 2D e CABRI 3D

Per la geometria nel piano e nello spazio

STRUMENTI DISPENSATIVIPersonalizzano il tempo delle attività

e la valutazione

Valutando ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:

• dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline

• dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta

• programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa

• organizzazione di interrogazioni programmate• valutazione delle prove scritte e orali con modalità

che tengano conto del contenuto e non della forma

TALI STRUMENTI devono essere applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresa la

valutazione finale, per tutti i DSA certificati.

“Sono misure che nonviolano l’imparzialità, ma al

contrario mettono ildislessico sullo stesso piano

dei suoi compagni”Giacomo Stella

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

PERSONALIZZATO perchémette al centro la PERSONA e indica la

diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti

in base alle sue caratteristiche, ma in collegamento con la programmazione di classe

( C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici - art_10_DPR_122_giugno 09. at 10 – Circ. MIUR 28.5.2009)

PERSONALIZZAZIONE

“si utilizzano strategie didattiche finalizzate a garantire ad ogni alunno

una propria forma di eccellenza cognitiva attraverso possibilità elettive

a coltivare i propri talenti e a raggiungere traguardi diversi di

apprendimento: si VALORIZZANO cioè le diversità di

ciascuno…” (Rondanini: Essere docenti - USR Emilia Romagna)

Torino, 30 ottobre 2009Circ. Reg. nr. 326Circ. Reg. nr. 326

I Disturbi Specifici di Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia,

normalmente indicati come DSADSA) sono problemi con cui le scuole sempre più si devono

confrontare. Aumentano i casi certificati da diagnosi specifica, e da

più parti viene sollevato il problema affinché nelle scuole vengano utilizzati strumenti compensativi ed attuate misure adeguate a consentire ai ragazzi il superamento delle difficoltà che presentano nella lettura, nella scrittura e talvolta nel processo di

calcolo.

CIRCOLARE REGIONE PIEMONTE 326CIRCOLARE REGIONE PIEMONTE 326

In sintesi la C.R 326 prevede:

1. UN PIANO PERSONALIZZATO

2. UNA SCHEDA TECNICA da affiancare al PIANO PERSONALIZZATO.

La scheda tecnica è allegata alla circolare inviata a TUTTI I DIRIGENTI SCOLASTICI, che devono darne comunicazione ai loro REFERENTI, agli insegnanti con alunni DSA e al Collegio docenti stesso.

La SCHEDA TECNICA dev'essere compilata dal Consiglio di Classe, condivisa con la famiglia (e, nella scuola superiore, anche con il ragazzo) e conservata col materiale curriculare dell'alunno .Se la famiglia ne fa richiesta la scuola è OBBLIGATA a dare una copia di tale scheda in quanto potrà essere allegata alla diagnosi per poter accedere a benefici, tra cui le borse di studio e gli assegni di studio...

Piano personalizzatoPiano personalizzato …… Il PERCORSO PERSONALIZZATOPERCORSO PERSONALIZZATO mette in evidenza

tutte le strategie da mettere in atto per rispondere alle esigenze educative del bambino.

Si evidenzia , nella nota, come l'età della scuola dell'obbligo sia un'età in continua evoluzione pertanto la la metodologia e la didattica non devono essere rigidemetodologia e la didattica non devono essere rigide, gli stessi strumenti compensativistrumenti compensativi suggeriti dalle note MIUR

non devono essere rigidi,non devono essere rigidi, ma ogni insegnante può modificarli, adattarli e pensarne di nuovi a seconda del

bimbo che ha davanti. Gli strumenti compensativi e dispensativi sono delle Gli strumenti compensativi e dispensativi sono delle

RISORSE .RISORSE .…………

ALLEGATO TECNICO

Appurato che i DSA hanno una base neurobiologica (si rimanda al Documento conclusivo della Consensus

Conference per la conoscenza delle caratteristiche che individuano un DSA, caratteristiche su cui concordano i pareri di professionalità mediche e

psicologiche), la scuola si interroga sugli effetti che tali caratteristiche possono avere sugli

apprendimenti, sul percorso scolastico e su ciascuna singola storia personale.

Il PDP è QUINDI :

1) UNA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA flessibile, condivisa dall’intero Consiglio di Classe e riferita agli stessi obiettivi della classe,

ma “tarata”“tarata” per l’alunno con DSAper l’alunno con DSA

“LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE riconoscono e valorizzano le diversità… (e) possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono

opportune” (Art. 4 D.P.R. 275/1999) e lo riaffermano le

Nuove Indicazioni nazionali del 4 settembre 2007.Nuove Indicazioni nazionali del 4 settembre 2007.

2) Un intervento commisurato alle potenzialità dell’alunno, che rispetti i suoi tempi di apprendimento e che ne valuti i progressi rispetto alle

abilità di partenza. “Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che le diversità non diventino disuguaglianze ” sancisce il REGOLAMENTO DELL'AUTONOMIA scolastica di cui al D.P.R. 275/1999.

3) Un intervento previsto dalla progettazione dell’I.S. e inserito nel POF

“L’autonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella progettazione e nella

realizzazione di interventi adeguati …. alle alle caratteristiche specifiche caratteristiche specifiche dei

soggetti coinvolti ….. con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”.

(Regolamento dell’autonomia - DPR 275/99Regolamento dell’autonomia - DPR 275/99 )

Riconoscere e valorizzare le diversità

“… Le IS concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscendo e valorizzando le diversità, promuovendo le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo”.(Regolamento dell’autonomia - DPR 275/99Regolamento dell’autonomia - DPR 275/99 )

P D PP D PPertanto il PDP rappresenta uno stimolo

ad una nuova visione dell’insegnamento data

dalla riflessione su chi apprende, sulla didattica e sulle strategie.

NEL POF…inserire le

LINEE GUIDALINEE GUIDA per la gestione dell’apprendimento

degli allievi con DSA

NEL POF …… dopo aver definito le loro caratteristiche apprenditive

e descritto i loro bisogni, concordare le LINEE GUIDA (azioni), cioè:

INTERVENTI PROGETTUALI- individuazione dei segnali ( attraverso screening, osservazioni,…..)

- organizzazione accoglienza, continuità/passaggi - rapporti con Servizi Sanitari - rapporti con le famiglie- risorse umane/materiali

Misure compensative e dispensative anche negli esami!

L’utilizzo delle misure compensative e

dispensative è ribadito da alcune NOTE MINISTERIALI

e dalle disposizioni per lo svolgimento degli esami conclusivi

del primo e del secondo ciclo di istruzione, emanate ogni anno scolastico.

Si richiamano di seguito le note più recenti, senza dimenticare l’ art 4l’ art 4 (autonomia didattica)

del Regolamento dell’autonomia scolastica (DPR 275/1999),

che dispone che le istituzioni scolastiche “Individuino ……..le modalità e i criteri di valutazione degli alunni

nel rispetto della normativa nazionale…”.:

Perché viene redatto il PDP?È un atto dovuto, presente nella normativa

• OM n° 30 del 10/03/2008 "Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2007/2008".

• CM n°54 del 26 maggio 2008 “Esami di stato Secondaria di Primo Grado anno scolastico 2007/2008 - prova scritta a carattere nazionale” CANDIDATI CON DIFFICOLTA' SPECIFICHE DI APPRENDIMENTO: “I candidati con diagnosi specifica di dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento sosterranno la prova nazionale con l’ausilio degli strumenti compensativi utilizzati durante l’anno. Per lo svolgimento della prova è previsto un tempo aggiuntivo stabilito dalla commissione.”

NORMATIVA SPECIFICA• Nota MIUR n. 4099 del 5.10.2004• Nota MIUR n. 26 del 5.01.2005• C.M. MIUR n. 1787 dell’1.03.2005 • Nota MIUR n. 4798 del 27.07.2005 • Legge Regionale n. 28 del 28.12.2007 “Norme

sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa”

• Nota MIUR n. 4600 del 10 maggio 2007 – Precisazioni a Circolare n. 28 del 15 marzo 2007 sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007

• Nota MIUR n. 4674 del 10/05/2007 - Alunni con disturbi di apprendimento – Indicazioni operative in merito all’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative per gli alunni con disturbi di apprendimento

• INDICAZIONI PER IL CURRICOLO – D.M. 31 luglio 2007 e direttiva del 3 agosto 2007

• Legge n. 169 del 30 ottobre 2008 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università"

• C.M. n. 100 dell’11 dicembre 2008

• C.M. n. 4 del 16 gennaio 2009 (orari settimanali e inglese potenziato)

• C.M. n. 10 del 23 gennaio 2009• O.M. n. 40 dell’ 8 aprile 2009, art. 12, comma 7,

Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato

• C.M. n. 51 del 20 maggio 2009, sezione “particolari categorie di candidati”

• Nota MIUR n. 5744 del 28 maggio 2009 – Anno scolastico 2008/2009 - Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimen-to - DSA

• DPR n. 122 del 22 giugno 2009 - Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. Art.10 valutazione degli alunni con DSA

Decreto del Presidente della Repubblica n° 122 del 22 giugno 2009

Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento(DSA):apprendimento(DSA): “Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni.

A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.

Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”

Il percorso personalizzato

Il percorso personalizzatoIl percorso personalizzato mette in evidenza tutte le strategie da mette in evidenza tutte le strategie da

mettere in atto mettere in atto per rispondere per rispondere

alle esigenze formative del ragazzo con alle esigenze formative del ragazzo con DSADSA

SCHEDA DI SINTESI DEL PROGETTO EDUCATIVO PERSONALIZZATO

• dell’ alunno _______________________• frequentante la classe _________ Scuola ________________________

Strumenti compensativi e misure dispensative adottate

dal Consiglio di Classe:strumenti compensativi • computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico ed eventualmente

sintesi vocale• audiolibri, libri parlati, ecc.• calcolatrice• tabella delle misure e delle formule geometriche• lettura dei testi da parte dell’insegnante e/o dei compagni• tabelle grammaticali per analisi dei verbi (per italiano e per lingua straniera)• uso di mappe durante le interrogazionimisure dispensative• dispensa dalla lettura ad alta voce e scrittura veloce sotto dettatura• programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte • interrogazioni programmate• valutazioni delle prove scritte e orali che tengano conto del contenuto e non della forma• altro• Il coordinatore del Consiglio di Classe

La SCHEDA TECNICA…… dev'essere:- compilata dal Consiglio di Classe,- condivisa con la famiglia (e, nella scuola superiore, nella scuola superiore,

anche con il ragazzo) anche con il ragazzo) - conservata col materiale curriculare dell'alunno .

Se la famiglia ne fa richiesta, la scuola è OBBLIGATA a dare una copia di tale scheda,

che potrà essere allegata alla diagnosi per poter accedere a benefici,

come le borse di studio e gli assegni di studio...

Oltre ad essere un atto dovuto, perché presente nella normativa,

la stesura del PDP permette di raggiungere altri obiettivi di alto valore pedagogico e educativo:– Condividere la responsabilità educativa con la

famiglia– Documentare per decidere e/o modificare

strategie didattiche– Favorire la comunicazione efficace tra diversi

ordini di scuola– Riflettere sull’importanza dell’osservazione

sistematica dei processi di apprendimento dell’alunno

– Ripensare alla didattica

Chi lo redige?Le SCUOLE, nell’ambito dell’autonomia di cui al D.P.R. 8 marzo 1999

n. 275, e gli INSEGNANTI, nell’ambito della libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione, sono liberi nell’individuazione delle modalità di insegnamento più idonee a corrispondere alle necessità di ciascun allievo, ivi compresi gli strumenti compensativi e dispensativi per gli allievi con DSA.

A questa libertà corrisponde la responsabilità di individuare e di applicare quanto necessario, sulla base della segnalazione specialistica e sentita la famiglia, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze.

Di conseguenza le scuole e gli insegnanti NON SONO LIBERI di non personalizzare l’insegnamento e di non individuare ed applicare gli strumenti compensativi e dispensativi necessari.

(C. USR. Piemonte 626 marzo 2009 e Nota dell’USR Emilia Romagna del 3 febbraio 2009: “DSA: successo scolastico e strategie didattiche. Suggerimenti operativi.”)

Quando viene redatto?Quando viene redatto?

- In presenza di una segnalazione specialistica (neuropsichiatra, psicologo appartenente a struttura sia pubblica che privata) , previa informazione alla famiglia sull’iter procedurale conseguente alla segnalazione specialistica (POF e linee guida per accoglienza alunni con DSA, sito Internet della scuola, referente DSA)

- Su richiesta scritta da parte della famiglia alla scuola di definire un percorso personalizzato che preveda l’applicazione delle disposizioni previste dalle circolari ministeriali.

Infine il PDP redatto va dato in copia alla famiglia con lettera protocollata a mano o raccomandata.

Come viene redatto?Come viene redatto?Avvalendosi dellaAvvalendosi della

DIAGNOSI SPECIALISTICA,DIAGNOSI SPECIALISTICA, che deve fornire tutte le indicazioni sulle

misure dispensative e compensative da adottare, la scuola redige

il percorso personalizzato, dove vengono indicate tutte le strategie

da mettere in atto per rispondere alle esigenze specifiche dell’allievo.

Il PERCORSO PERSONALIZZATO, Il PERCORSO PERSONALIZZATO, prendendo in prendendo in considerazione la programmazione educativa riferita all’anno scolasticoconsiderazione la programmazione educativa riferita all’anno scolastico, ,

dovrà:dovrà:

• analizzare la situazione dell’alunno, riportando le indicazioni fornite dalla diagnosi, dalla famiglia, dagli insegnanti degli anni precedenti;

• individuare gli effettivi livelli di apprendimento nei diversi ambiti disciplinari;

• definire gli obiettivi essenziali che l’alunno deve raggiungere per ciascuna disciplina;

• individuare le metodologie adeguate alle specifiche condizioni dell’allievo;

• definire quali STRUMENTI COMPENSATIVI E STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVIDISPENSATIVI sono necessari per sostenere l’apprendimento, tenendo conto che gli stessi strumenti andranno assicurati anche in sede di anche in sede di esameesame

Il PDP dovrà indicare le STRATEGIE DIDATTICHE più efficaci per l’alunno con DSA

(ma valide anche per gli altri!!!)(ma valide anche per gli altri!!!)Ad es: ….

• alternare stimoli visivi, uditivi, cinestetici

• prevedere anche attività di coppia,di gruppo, di classe

• sfruttare I SUOI PUNTI DI FORZA, adattando i compiti in modo da assicurare varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d’insegnamento/

apprendimento

• rafforzare I SUOI PUNTI DI DEBOLEZZA, adattando i compiti e promuovendo strategie di apprendimento/insegnamento differenziate

PROVE D’ESAME“ …il Consiglio di Classe dovrà indicare

nell’apposito documento modalità, tempi e criteri di valutazione previsti

per le prove d’esame, nonché gli strumenti compensativi e dispensativi

autorizzati”.

SI RICORDA CHE …• non è consentito esonerare l’alunno dalla prova non è consentito esonerare l’alunno dalla prova

scritta di lingua straniera;scritta di lingua straniera;• occorre specificare le modalità di valutazionemodalità di valutazione

per ogni disciplina, (ad esempio escludendo la valutazione di errori ortografici e sintattici nella valutazione dell’aritmetica, della storia, ecc.);

• bisogna definire la collaborazione tra i vari collaborazione tra i vari docenti e con la famigliadocenti e con la famiglia per quel che riguarda l’assegnazione dei compiti a casa (quantità, scadenze, modalità, ecc.).

Es di

PERCORSO DIDATTICO SPECIFICOPER ALUNNI (AID)

1) DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI (lettura, scrittura, calcolo) E CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2) Caratteristiche del processo di apprendimento (lentezza, caduta nei processi di automatizzazione, difficoltà a memorizzare sequenze, difficoltà nei compiti di integrazione)

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________NOTA: dati ricavabili da:- dalla diagnosi/incontri con specialisti- dalle osservazioni degli insegnanti- dagli incontri con i genitori- dagli incontri di continuità

…3) CONSAPEVOLEZZA[1] DA PARTE DELL’ALUNNO DEL PROPRIO

MODO DI APPRENDERE acquisita da rafforzare da sviluppare

4) INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE ALL’INTERNO DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI

_______________________________________________________________ _______________________________________________________________

[1] Consapevolezza significa aiutare l’allievo a conoscere:- le proprie modalità di apprendimento- i processi e le strategie mentali per lo svolgimento di compiti- … e applicare consapevolmente comportamenti, strategie utili- …e incoraggiare alla scelta di strategie operative più adeguate al proprio

apprendimento- … e sostenere la motivazione

5) STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE

Nell’individuare le strategie metodologiche e didattiche il consiglio di classe e/o il team terrà conto di:

- tempi di elaborazione- tempi di produzione- quantità dei compiti assegnati- comprensione consegne(scritte e orali)- uso e scelta di mediatori didattici che facilitano

l’apprendimento (immagini, schemi, mappe, …)_______________________________________________

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6) MISURE DISPENSATIVENell’ambito delle discipline l’alunno viene dispensato:a) lettura ad alta voceb) prendere appuntic) dal rispetto dei tempi standardd)………………………………………………………………………….._____________________________________________________

7) STRUMENTI COMPENSATIVI L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi

nelle aree disciplinari:- tabelle e formulari- calcolatrice- computer- risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri parlati)……………………………………………

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8) CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE

Si concorderanno:- l’organizzazione di interrogazioni programmate- la compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati- l’uso di mediatori didattici durante le interrogazioni- valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma

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9) PATTO CON LA FAMIGLIA PATTO CON LA FAMIGLIA Si concordano:- i compiti a casa- le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline- gli strumenti compensativi utilizzati a casa- le dispense- la riduzione di compiti- le interrogazioni- altro_________________________________________________________________________________________________________________________________

Anche la famiglia…Anche la famiglia…È chiamata ad affrontare le difficoltà,

in uno scenario caratterizzato da responsabilità, ma anche da garanzie,

in cui l’impegno di tutti deve condurre ad una compensazione, fin dove è possibile,

della disabilità.

GENITORI INSEGNANTI

eRAGAZZO

DEVONO COLLABORAREDEVONO COLLABORARE

PERCORSO PERSONALIZZATO o patto formativo

“La nostra scuola, dice Berlinguer, modellata su un impianto che risale al primo Novecento (aula, cattedra, banchi ) è oggi

totalmente estranea ai bisogni culturali dei giovani”.

"Non sviluppa le capacità di apprendimento una scuola incapace di sfruttare le nuove tecnologie, non compete con il boom

dell'audio-visual, con gli sms, con tutti quegli stimoli che bombardano i giovani… … non

accresce la capacità di studio e di comprensione e non raggiungerà mai gli

obiettivi di Lisbona". Occorre che la scuola italiana abbandoni

definitivamente la "trasmissività" del sapere dalla cattedra ai banchi.

Quali sono le proposte per il futuro?

"I sistemi educativi devono combinare lo sviluppo delle conoscenze e delle abilità specifiche, insieme alla creatività, alla curiosità, all'intuizione, al pensiero critico, al problem solving, alla sperimentazione,

all'assunzione dei rischi, all'abilità di apprendere dai fallimenti, all'uso dell'immaginazione al ragionamento

per ipotesi, fino al senso di imprenditorialità. In una parola: bisogna passare dall'insegnamento bisogna passare dall'insegnamento

strutturato cattedra-alunno-compiti a forme strutturato cattedra-alunno-compiti a forme nuove, utilizzando pratiche di lavoro in piccoli nuove, utilizzando pratiche di lavoro in piccoli gruppi, di autovalutazione degli studenti e loro gruppi, di autovalutazione degli studenti e loro

partecipazione alla pianificazionepartecipazione alla pianificazione". ". E. Berlinguer

Grazie per l’attenzioneGrazie per l’attenzione

Viviana Rossi