I dati
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I datiI dati
- Base sociale
- garanzie rilasciate
- sofferenze
Stock base sociale triennio 2009-2010-Stock base sociale triennio 2009-2010-20112011
anno stock base sociale
2011 3.1622010 3.080
2009 2.931
Adesione soci 2010-2011 per regione di Adesione soci 2010-2011 per regione di provenienzaprovenienza
Totale adesioni 595
Adesione soci biennio 2010-2011 per Adesione soci biennio 2010-2011 per settore ateco aggregatosettore ateco aggregato
Totale adesioni 595Filiale servizi industria e
manifattura assistenza
sociale agricoltura e
pesca costruzione
di edifici Totale complessivo
Campania* 87 21 28 19 14 169
Emilia Romagna 94 24 8 15 14 155
Lombardia** 95 12 35 7 7 156
Toscana*** 37 29 7 9 12 94
Molise 1 2 3
Umbria 13 1 1 2 1 18
Totale complessivo 327 89 79 52 48 595 * istruisce le pratiche provenienti da Campania, Abbruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia ** istruisce le pratiche provenienti da Lombardia, Friuli, Liguria, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta *** istruisce le pratiche provenienti da Toscana, Marche e Lazio
Esclusioni/dimissioni/recessi soci 2010-Esclusioni/dimissioni/recessi soci 2010-2011 per regione di provenienza2011 per regione di provenienza
Totale uscita dalla base sociale 362
Esclusioni/dimissioni/recessi soci 2010-Esclusioni/dimissioni/recessi soci 2010-2011 per regione di provenienza2011 per regione di provenienza
Totale uscita dalla base sociale 362
Esclusioni/dimissioni/recessi soci biennio Esclusioni/dimissioni/recessi soci biennio 2010-2011 per settore ateco aggregato2010-2011 per settore ateco aggregato
Totale esclusioni 362
Esclusione/recesso soci nel biennio 2010-2011 per Settore Ateco e Filiale: Settore Ateco
aggregato Campania* Emilia Romagna Toscana*** Lombardia** Molise Umbria Totale complessivo
servizi 9 53 48 53 4 5 136
industria e manifattura 7 23 37 31 2 3 68
Assistenza sociale 6 10 5 4 25
Agricoltura e pesca 3 4 6 1 1 2 17
Costruzione di edifici 9 16 7 12 1 36
Totale complessivo 34 106 103 101 8 10 362 * comprende Calabria ** comprende Veneto-Piemonte *** comprende Lazio
Stock garanzie biennio 2010-2011 Stock garanzie biennio 2010-2011 per associazione di provenienzaper associazione di provenienza
Associazione valore residuo garantito
AGCI 3.162.810
CONFCOOPERATIVE 34.207.387
LEGACOOPERATIVE 27.834.991
NESSUNA 16.631.167
UNCI 1.171.129
Cooperfidi Italia 83.007.484
Totale stock 2010: 83 mln €
Totale stock 2011: 94,4 mln €
Associazione Valore residuo garantito
AGCI 3.311.447
CONFCOOPERATIVE 42.237.445
LEGACOOP 40.645.420
NESSUNA 7.061.546
UNCI 1.141.941
Cooperfidi Italia 94.397.800
Flusso deliberato di garanzie 2010-2011Flusso deliberato di garanzie 2010-2011per associazione di provenienzaper associazione di provenienza
Totale deliberato 2011: 48,6 mln
Totale deliberato 2010: 36,4 mln
Flusso deliberato di garanzie 2011 per filialeFlusso deliberato di garanzie 2011 per filiale
Totale deliberato 2011: 48,6 mln
Totale deliberato 2010: 36,4 mln
Filiale Flusso 2011 Flusso 2010
Napoli 5.534.132 4.607.325
Bologna 25.600.611 16.298.215
Firenze 7.025.500 7.056.750
Perugia 987.500 434.700
Milano 9.440.025 8.041.259
Cooperfidi Italia 48.587.768 36.438.249
Svalutazione crediti in sofferenza ultimo triennioSvalutazione crediti in sofferenza ultimo triennio
Incidenza della svalutazione dei flussi di sofferenze nel triennio, sul totale stock garantito
anno stock insolvenze tasso di decadimento
2011 94.397.800 3.344.839 3,54%
2010 83.007.484 1.005.247 1,21%
2009 78.000.000 997.553 1,28%
Distribuzione del flusso sofferenze 2011 per filiale Distribuzione del flusso sofferenze 2011 per filiale
Filiale Flusso sofferenze 2011
Napoli * 432.543
Bologna 2.091.320
Firenze 414.827
Perugia 7.206
Milano 398.942
Cooperfidi Italia 3.344.839
Impatto del flusso di sofferenze 2011 sui totali stock Impatto del flusso di sofferenze 2011 sui totali stock garantiti per filialegarantiti per filiale
Filiale Stock 2011 Flusso sofferenze 2011 Tasso di decadimentoNapoli * 12.469.699 432.543 3,5%Bologna 51.398.882 2.091.320 4,1%Firenze 11.561.620 414.827 3,6%Perugia 1.675.211 7.206 0,4%Milano 17.292.388 398.942 2,3%
Cooperfidi Italia 94.397.800 3.344.839 3,5%
*le sofferenze sotto la voce filiale di Napoli sono riferibili tutte a pratiche istruite dall’ex filiale Molise
Il GiudizioIl Giudizio
Anche se sono state poste le basi per la sostenibilità economica prospettica, lo stato attuale di Cooperfidi Italia non è tale da assicurare il rispetto del complesso dei vincoli gravanti su un confidi vigilato sotto il profilo economico-patrimoniale e della adeguatezza normativa, in particolare in relazione alla normativa di vigilanza.
Cosa è stato fattoCosa è stato fattoIl lavoro di questi primi due esercizi lo analizziamo lungo 4 direttrici:
- il profilo economico patrimoniale;- l’organizzazione;- il mercato;- i rapporti con le associazioni.
Profilo economico-patrimonialeProfilo economico-patrimoniale
Rafforzamento patrimoniale grazie ai “premi” per ingresso 107 (1.720.000 €)
Commissioni anche come strumento di capitalizzazione
Governo dei costi generali e di strutturaIncremento ricavi da commissioniMiglioramento della gestione finanziaria
Accesso non sistematico ai fondi pubblici
Struttura organizzativaStruttura organizzativaCambiamento del modello di Governance da duale a tradizionale per richiesta di Banca d’Italia
Accorpamento delle funzioni centrali, centralizzazione della spesa ed ottimizzazione delle sedi
Unificazione delle procedure operative
Semplificazione (1 solo contratto di lavoro, sfoltimento c/c, riduzione dei fornitori ecc…)
Cambiamento
Il mercatoIl mercatoL’Emilia-Romagna resta il 50% del mercato. Il Mezzogiorno pesa troppo poco. Il rischio di concentrazione territoriale è troppo elevato.
Penetrazione nel tessuto cooperativo ancora insoddisfacente
Predisposizione di un solo prodotto innovativo (Salvastipendi, con Banca Prossima)
Credito deteriorato in crescita
I rapporti con le associazioni I rapporti con le associazioni territorialiterritoriali
Iniziative per la promozione dello strumento “garanzia”
Convenzioni con gli istituti di credito locali
Supporto nella presentazione di domande per l’accesso a risorse pubbliche
Predisposizione del contratto di service
Cosa abbiamo imparatoCosa abbiamo imparatoLa solidità patrimoniale dà margini di flessibilità e ci consente di crescere
Un buon assetto organizzativo e di controllo costituisce il primo e fondamentale presidio per l’attenuazione del rischio
La crescita dei volumi non determina di per sé condizioni di equilibrio economico
Le strutture associative sono una risorsa ancora inespressa
In sintesi: occorre perseguire una crescita selettiva
Profilo giuridicoProfilo giuridicoA seguito della riforma del regime degli intermediari finanziari (d.lgs 141/2010), Cooperfidi Italia dovrà presentare istanza di iscrizione al “nuovo albo”.
Nel 2012 dovrà essere compiuto un importante sforzo di adeguamento ai dettami della normativa (in corso di emanazione).
Tale sforzo sarà più rilevante di quello finora compiuto perché le nuove disposizioni di vigilanza sono più stringenti, specie sotto il profilo della struttura patrimoniale, dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo e del presidio del rischio di credito.
Un nuovo Piano StrategicoUn nuovo Piano StrategicoCooperfidi Italia dovrà approntare un nuovo piano strategico.
A dicembre il CdA ha approvato le linee strategiche con cui impostare il nuovo piano.
L’obiettivo è rafforzare la dimensione nazionale, la vocazione captive (identità) e la natura associativa (insediamento territoriale) di Cooperfidi Italia e la sua capacità di operare in un mercato concorrenziale e fortemente regolato.
Stiamo cercando una strada originale fortemente incardinata nel modello di confidi che Banca d’Italia prospetta.
Il modello vincente secondo Banca Il modello vincente secondo Banca d’Italiad’Italia
Ben radicato: conosce le imprese, attenua le asimmetrie informative con le banche, riduce la rischiosità delle garanzie che concede
Ben organizzato: sa individuare le necessità finanziarie delle imprese ed attivare i fondi pubblici per soddisfarne i bisogni
Ben dimensionato: per contrattare con il sistema bancario le migliori condizioni, economiche e di flusso informativo, per la concessione della garanzia mutualistica
I vincoliI vincoli
L’equilibrio del conto economico
La congruità della dotazione patrimoniale
L’efficienza della struttura organizzativa
La piena rispondenza alle disposizioni di vigilanza
Un Cooperfidi ben radicato Un Cooperfidi ben radicato
I limiti attuali:
- Penetrazione commerciale al di sotto delle potenzialità;
- Assenza del monitoraggio del rischio;
- Flussi informativi con le banche inadeguati, così come i supporti informativi utilizzati
Come rafforzarloCome rafforzarlo
Protocollo d’intesa con le associazioni territoriali per definire i piani di collaborazione: monocanale commerciale, monitoraggio, assistenza alle cooperative-clienti, rapporti con enti pubblici, con le banche e gli altri stakeholders locali.
Principio di fondo: alla rete delle strutture associative va demandata l’attività di presidio dell’insediamento territoriale, Cooperfidi Italia deve rafforzare la propria autonoma valutazione del merito creditizio e presidiare la rete stessa. Una rete senza controlli è un problema, non un vantaggio.
Le società di serviceLe società di service
Cooperfidi esternalizza la promozione, la raccolta di domande di garanzia e il monitoraggio. La società di service compie tutte le “attività materiali” connesse al rilascio di garanzia.
A fronte di questa attività Cooperfidi, tramite il contratto di service, riconosce un compenso economico.
Gli obblighi che ne derivanoGli obblighi che ne derivano
Per BdI le società di service sono “strumento” di Cooperfidi e Cooperfidi ne risponde nel caso di comportamenti illegittimi.
Cooperfidi ha quindi un duplice obbligo:- Controllare la rete delle società di service come una vera e propria
rete commerciale;- Supportare adeguatamente le associazioni, che accettano di
assumere responsabilità rilevanti, con una adeguata strumentazione, con programmi continuativi di formazione, con analisi delle potenzialità del mercato di riferimento, con lo scambio informativo affinchè colgano questa opportunità di collaborazione come un investimento per il futuro.
Le politiche Le politiche di sviluppo territorialedi sviluppo territoriale
Cooperfidi deve sviluppare politiche di rilascio delle garanzie a cui ancorare le politiche di “stimolo alla domanda” affidate alle strutture associative territoriali. La definizione delle politiche per il credito ne rappresenta la traduzione operativa.
Le scelte di politiche del credito devono esprimere la forte condivisione con i sistemi associativi territoriali delle linee di fondo delle politiche di sviluppo, al fine di evitare l’insorgere nelle cooperative di aspettative che potrebbero andare deluse.
Tali politiche andranno periodicamente verificate ed aggiornate.
I Comitati TerritorialiI Comitati Territoriali
Forte valorizzazione del loro ruolo quale “intermediario” del rapporto associazioni-cooperfidi: raccolta di tutte le informazioni necessarie, di ordine qualitativo, per ridurre le asimmetrie informative con le banche e per impostare le attività di monitoraggio.
Mettere a punto una proposta di regolamento e predisporre una modifica statutaria da approvare nel corso della prossima assemblea straordinaria.
IlIl MonitoraggioMonitoraggioMettere a punto un progetto per seguire l’evoluzione della
clientela, attivando fonti integrative a quelle delle banche ed adeguando la propria struttura centrale e periferica.
L’idea è quella di una scheda, da compilare in occasione della concessione di garanzia e da aggiornare costantemente con dati economici, valutazioni qualitativi, rapporti andamentali. Non è logico spendere 20 gg per concedere un finanziamento e solo 20 minuti per verificare il suo grado di deterioramento!
I supporti strumentaliI supporti strumentali
Tutte le strutture associative e le società di service possono accedere (con ovvie limitazioni) alla banca dati.
Tecnicamente sono possibili tre soluzioni:- Aprire terminali presso tutte le strutture che lo richiedano (onerosa,
necessita di persone dedicate, selettiva nella localizzazione);- Intercambiabilità con i sistemi informativi associativi (molto meno
onerosa per Cooperfidi Italia, necessita di un accordo tra le associazioni);
- Mista.
Cooperfidi Italia è aperto a tutte le soluzioni.
I nuovi prodottiI nuovi prodotti
Dopo una fase di “latitanza” siamo in grado di presentare nuovi prodotti (garanzie per imprenditori soci di cooperative, capitalizzazione e ritardi di pagamento P.A.) e nuovi progetti (soci di cooperative tra abitanti).
Solo il rapporto diretto con le strutture associative garantisce la messa a punto di offerte su misura per le cooperative.
Stiamo inoltre valutando la possibilità di candidare Cooperfidi Italia alla gestione diretta di fondi pubblici e di entrare nel mercato del rilascio di garanzie alle cooperative in favore di Enti Pubblici.
Un CooperfidiUn Cooperfidi ben organizzato ben organizzato
I limiti attuali:
- La dotazione patrimoniale;- La gestione del rischio di credito, ossia
tassi di sofferenza troppo alti;- La fragilità della struttura organizzativa
Dotazione Dotazione patrimonialepatrimoniale
In occasione della prossima assemblea straordinaria, delibera di aumento di capitale dedicato ai tre fondi mutualistici con un apporto di 735.000 €.
Completamento della sottoscrizione da parte di Coopfond, Fondosviluppo e CFI dello strumento finanziario emesso con l’assemblea del 21 dicembre 2010.
Incremento patrimoniale minimo, nel biennio 2012-2013, di 7,5 milioni. Ciò consente una piena rispondenza ai requisiti patrimoniali prudenziali richiesti da Banca d’Italia ed il perseguimento di un percorso di crescita per conseguire quei volumi (stimati in circa 200 milioni) che meglio consentono il raggiungimento di uno stabile equilibrio economico.
Gestione Gestione del rischio di creditodel rischio di credito
Valutazione differenziata in base al rischio che Cooperfidi assume con conseguenti benefici in termini di tempo ed accreditamento presso il Fondo Centrale di Garanzia.
Politiche di contenimento del rischio creditizio anche attraverso una puntuale selezione della clientela, il miglioramento della qualità istruttoria ed una gestione proattiva del contenzioso.
Rapporti con gli istituti di credito: nuove convenzioni incentrate sugli obblighi informativi.
Progetto monitoraggio delle garanzie in bonis.
Una forte Una forte pianificazione aziendalepianificazione aziendale
Cooperfidi Italia va re-ingegnerizzato apportando simultaneamente miglioramenti qualitativi su due piani:
- La rete dell’insediamento territoriale, capillare e qualificata, in grado di fungere da “consulente” per le cooperative, aiutandole a selezionare e canalizzare le loro esigenze di credito;
- Il back office, professionale e competente, in grado di interagire con la rete e di sviluppare partnership.
Il CdA del 10 Aprile ha approvato un assetto organizzativo “a tendere” coerente con l’adeguato presidio dei processi, il funzionigramma ed il nuovo organigramma ed ha definito i bisogni di risorse umane necessarie per l’implementazione del nuovo modello organizzativo. Nelle prossime sedute la ri-organizzazione della società verrà completata.
Un Cooperfidi Un Cooperfidi ben dimensionatoben dimensionato
I limiti attuali:- I ricavi da commissione impattano con un
profilo organizzativo dei controlli più costoso;
- Cambiamento di scenario: domanda in calo e denaro scarso ed oneroso.
Il valore della garanzia eligibileIl valore della garanzia eligibile
Stringere accordi con il sistema del credito per valorizzare la garanzia e per disporre di una informazione tempestiva circa l’andamentale della cooperativa garantita.
Battaglia culturale, da condurre con Asscooperfidi ed Assoconfidi, per affermare i “diritti del garante” ed uscire da una condizione di minorità, soprattutto nel rapporto con gli istituti di credito
Il timingIl timing
2010 Shock da fusione e da Banca d’Italia
2011 Iscrizione “107” e macchina sotto controllo
2012 Segnalazioni a Banca d’Italia e svolta organizzativa
2013 Consolidamento della partnership con il territorio
2014 I risultati quantitativi e qualitativi
La risposta alla domanda inizialeLa risposta alla domanda iniziale
Cooperfidi Italia sarà utile alle cooperative se saremo capaci di sviluppare comportamenti virtuosi di partnership con le associazioni di rappresentanza, i fondi mutualistici, gli istituti di credito ed i soggetti pubblici.