I conti in tasca alla Sanità L INTERVISTA Zaia:«Medici ... · Dei Tos Angelo Anatomia Patologica...

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Zaia: «Medici, compensi su misura per i migliori» ` Il governatore: «Serve una legge che ci consenta di pagarli sulla base a capacità e curriculum» L’INTERVISTA «Sono qui oggi a difendere l’onorabilità di chi lavora nella sa- nità del Veneto»: così Luca Zaia ha esordito ieri all’ospedale di Cit- tadella, all’inaugurazione delle nuove apparecchiature diagnosti- che dell’Ulss 6 Euganea. Lo scan- dalo scoppiato nella sanità pado- vana, con il caso del ginecologo Pietro Litta sospeso dall’azienda e indagato dalla procura con l’ipotesi di peculato, ha riacceso il dibattito sull’attività libero-pro- fessionale svolta dai medici che dipendono dal sistema sanitario regionale. Nei giorni in cui Il Gaz- zettino pubblica i dati relativi agli emolumenti triennali percepiti dai camici bianchi, al lordo di im- poste erariali e trattenute previ- denziali, il governatore accetta di affrontare il tema, arrivando a lanciare l’idea di contratti perso- nalizzati. Ha visto i compensi delle varie province? «Sì. Personalmente sono convin- to che i redditi debbano essere pubblici perché non c’è nulla di cui vergognarsi: come li mostria- mo noi amministratori e politici, così possono farlo tutti. Vedo che ci sono cifre importanti, ma dob- biamo considerare che spesso ci troviamo di fronte a veri luminari di livello internazionale. Non pos- siamo pretendere che un premio Nobel venga pagato come uno che non sa neanche fare un’inie- zione». È d’accordo con Sindacato e Or- dine dei medici, secondo cui a guadagnare di più sono i più bravi? «Parliamo di professionisti che, pur provenendo in larghissima parte dalla scuderia universitaria veneta, non avrebbero alcun pro- blema ad andare a lavorare in qualsiasi parte del mondo. Lo di- mostrano l’attrazione esercitata dalla nostra sanità sui pazienti che arrivano da fuori regione e l’attenzione che le multinazionali dedicano all’autorevolezza dei nostri specialisti quando hanno bisogno di sperimentare farmaci o macchinari. Detto questo so che c’è una certa inquietudine fra i cittadini, quando si parla di intra- moenia ed extramoenia, cioè la possibilità introdotta dall’allora ministro Rosy Bindi di erogare vi- site e interventi a pagamento ne- gli spazi interni o esterni all’ospe- dale. Ma se la stragrande maggio- ranza sceglie di svolgere la libera professione all’interno, vuol dire che le strutture pubbliche sono di alto livello, non come spesso suc- cede al Sud o all’estero, dove i più capaci scappano nelle cliniche private». Cosa pensa di una separazione delle carriere, con la scelta fra pubblico e privato puri? «Penso innanzi tutto che alla ba- se ci sia il giuramento di Ippocra- te, per cui chi decide di fare il me- dico si sente investito della mis- sione di salvare la vita agli altri, a prescindere dal suo datore di la- voro. Temo però che, se si impo- nesse ad uno specialista di imboc- care una strada piuttosto che l’al- tra, gli ospedali pubblici subireb- bero un grave impoverimento di professionalità a vantaggio delle cliniche private. Per questo avrei un’altra idea». Quale? «Una legge che permetta alle Re- gioni, e quindi alle aziende sanita- rie e ospedaliere, di contrattare con i singoli medici dei contratti su misura. Ogni specialista non sarebbe più “lo statale” come lo abbiamo sempre reputato, ma avrebbe la sua specifica retribu- zione, calcolata in maniera preci- sa e documentata in base al suo curriculum, alla sua produttività, alla sua capacità storica di attrar- re pazienti da fuori. In questo mo- do avremmo una lista d’attesa unica, in cui ovviamente la priori- tà andrebbe data ai pazienti che hanno più bisogno e che risiedo- no dentro i confini dell’Ulss, ma senza complicazioni di attività in- tramurarie ed extramurarie». Non si impennerebbero gli esborsi del sistema pubblico? «Chiaramente il meccanismo do- vrebbe essere studiato bene. Ma non capisco perché in questo Pae- se si paghino bellamente milioni di euro a chi fa spettacolo in tivù e non si possa darne 300.000 a chi trapianta cuori e polmoni agli ammalati. L’unico problema è che per farlo serve una legge sta- tale... Se fosse per me, l’avrei già approvata». Intanto il dubbio dei cittadini è che, nelle maglie del sistema misto pubblico-privato, possa- no annidarsi fenomeni di illega- lità. Il caso Litta, con le indagini su “bustarelle” e “nero”, ha su- scitato molta indignazione nel- la collettività. «Purtroppo fa molto più rumore una pianta che cade, rispetto ad una foresta che cresce. Non entro nel merito del caso Litta, perché non sono magistrato, ma è una vi- cenda che dovrà essere necessa- riamente chiarita, in quanto non può essere denigrata una sanità che eroga 80 milioni di prestazio- ni all’anno in 68 ospedali, che re- gistra 2 milioni di accessi nei Pronto Soccorso, che conta oltre 60.000 dipendenti e che vanta nu- merosi primati. Siccome in tutti i cesti ci può essere una mela mar- cia, il cittadino a cui viene propo- sta una parcella in nero deve fare una sola cosa: denunciare. O al li- mite scrivere a me e poi mi arran- gio io». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA Allergie alimentari, un appello in difesa del centro di Padova L’INTERROGAZIONE VENEZIA «La giunta Zaia garanti- sca al Centro di Allergologia di Padova le risorse, economiche e di personale, per continuare nel- la sua importante attività che va ben oltre i confini del Veneto». Lo chiede Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico, con un’interroga- zione che esprime timori sul de- stino della struttura. IL FUTURO Secondo il Pd, il futuro del Centro di specializzazione regio- nale per lo studio e la cura delle allergie e delle intolleranze ali- mentari dell’azienda ospedalie- ra è a rischio. «Eppure si tratta di un’eccellenza – sottolinea Si- nigaglia – che ogni anno garanti- sce più di seimila prestazioni. Purtroppo nelle ultime settima- ne ci sono stati dei segnali che destano preoccupazione: a fine 2017 è stata chiusa la segreteria per esterni, mentre l’infermiere specializzato nell’assistenza specifica nei test di provocazio- ne sarebbe in procinto di essere trasferito. Non è certo così che si garantisce il futuro del Cen- tro, l’unico in Veneto che si oc- cupa di diagnosi e cura delle al- lergie alimentari». La legge re- gionale che l’ha istituito, nel 2004, prevede che il polo venga dotato di «risorse economiche, umane ed infrastrutturali ade- guate a garantire il trattamento di pazienti (pediatrici ed adul- ti)». Per i dem, però, «è evidente che ciò non sta avvenendo». © RIPRODUZIONE RISERVATA POLICLINICO L’ospedale Giustinianeo di Padova ` «Ho visto gli elenchi del Gazzettino. Nulla di cui vergognarsi: ci sono luminari di fama mondiale» I conti in tasca alla Sanità VISITA Nella foto in alto, il governatore Luca Zaia ieri all’inaugura- zione di nuove apparecchia- ture diagnostiche all’ospedale di Cittadella «IL CASO LITTA? NON BASTA UN SINGOLO PER DENIGRARE UN SISTEMA CHE EROGA 80 MILIONI DI PRESTAZIONI L’ANNO. CHI SA QUALCOSA: DENUNCI»

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

Zaia: «Medici, compensisu misura per i migliori»`Il governatore: «Serve una legge che ci consentadi pagarli sulla base a capacità e curriculum»

L’INTERVISTA

«Sono qui oggi a difenderel’onorabilità di chi lavora nella sa-nità del Veneto»: così Luca Zaiaha esordito ieri all’ospedale di Cit-tadella, all’inaugurazione dellenuove apparecchiature diagnosti-che dell’Ulss 6 Euganea. Lo scan-dalo scoppiato nella sanità pado-vana, con il caso del ginecologoPietro Litta sospeso dall’aziendae indagato dalla procura conl’ipotesi di peculato, ha riacceso ildibattito sull’attività libero-pro-fessionale svolta dai medici chedipendono dal sistema sanitarioregionale. Nei giorni in cui Il Gaz-zettino pubblica i dati relativi agliemolumenti triennali percepitidai camici bianchi, al lordo di im-poste erariali e trattenute previ-denziali, il governatore accetta diaffrontare il tema, arrivando alanciare l’idea di contratti perso-nalizzati.

Ha visto i compensi delle varieprovince?«Sì. Personalmente sono convin-to che i redditi debbano esserepubblici perché non c’è nulla dicui vergognarsi: come li mostria-mo noi amministratori e politici,così possono farlo tutti. Vedo checi sono cifre importanti, ma dob-biamo considerare che spesso citroviamodi fronte a veri luminaridi livello internazionale. Non pos-siamo pretendere che un premioNobel venga pagato come unoche non sa neanche fare un’inie-zione».

È d’accordo con Sindacato e Or-dine dei medici, secondo cui aguadagnare di più sono i piùbravi?«Parliamo di professionisti che,pur provenendo in larghissimaparte dalla scuderia universitariaveneta, non avrebbero alcun pro-blema ad andare a lavorare inqualsiasi parte del mondo. Lo di-mostrano l’attrazione esercitatadalla nostra sanità sui pazientiche arrivano da fuori regione el’attenzioneche lemultinazionalidedicano all’autorevolezza deinostri specialisti quando hannobisogno di sperimentare farmaciomacchinari.Detto questo so chec’è una certa inquietudine fra icittadini, quando si parla di intra-moenia ed extramoenia, cioè lapossibilità introdotta dall’allora

ministroRosy Bindi di erogare vi-site e interventi a pagamento ne-gli spazi interni o esterni all’ospe-dale.Ma se la stragrandemaggio-ranza sceglie di svolgere la liberaprofessione all’interno, vuol direche le strutturepubbliche sonodialto livello, non come spesso suc-cede al Sud o all’estero, dove i piùcapaci scappano nelle clinicheprivate».

Cosa pensa di una separazionedelle carriere, con la scelta frapubblicoeprivatopuri?«Penso innanzi tutto che alla ba-se ci sia il giuramento di Ippocra-te, per cui chi decide di fare ilme-dico si sente investito della mis-sione di salvare la vita agli altri, aprescindere dal suo datore di la-voro. Temo però che, se si impo-nesse ad uno specialista di imboc-care una strada piuttosto che l’al-tra, gli ospedali pubblici subireb-bero un grave impoverimento diprofessionalità a vantaggio dellecliniche private. Per questo avreiun’altra idea».

Quale?«Una legge che permetta alle Re-

gioni, e quindi alle aziende sanita-rie e ospedaliere, di contrattarecon i singoli medici dei contrattisu misura. Ogni specialista nonsarebbe più “lo statale” come loabbiamo sempre reputato, maavrebbe la sua specifica retribu-zione, calcolata inmaniera preci-sa e documentata in base al suocurriculum, alla sua produttività,alla sua capacità storica di attrar-re pazienti da fuori. In questomo-do avremmo una lista d’attesaunica, in cui ovviamente la priori-tà andrebbe data ai pazienti chehanno più bisogno e che risiedo-no dentro i confini dell’Ulss, masenza complicazioni di attività in-tramurarie ed extramurarie».

Non si impennerebbero gliesborsidel sistemapubblico?«Chiaramente il meccanismo do-vrebbe essere studiato bene. Manon capisco perché in questo Pae-se si paghino bellamente milionidi euroa chi fa spettacolo in tivù enon si possa darne 300.000 a chitrapianta cuori e polmoni agliammalati. L’unico problema èche per farlo serve una legge sta-tale... Se fosse per me, l’avrei già

approvata».

Intanto il dubbio dei cittadini èche, nelle maglie del sistemamisto pubblico-privato, possa-no annidarsi fenomeni di illega-lità. Il caso Litta, con le indaginisu “bustarelle” e “nero”, ha su-scitato molta indignazione nel-la collettività.«Purtroppo fa molto più rumoreuna pianta che cade, rispetto aduna foresta che cresce. Non entronel merito del caso Litta, perchénon sonomagistrato,ma è una vi-cenda che dovrà essere necessa-riamente chiarita, in quanto nonpuò essere denigrata una sanitàche eroga 80milioni di prestazio-ni all’anno in 68 ospedali, che re-gistra 2 milioni di accessi neiPronto Soccorso, che conta oltre60.000 dipendenti e che vanta nu-merosi primati. Siccome in tutti icesti ci può essere unamelamar-cia, il cittadino a cui viene propo-sta una parcella in nero deve fareuna sola cosa: denunciare. O al li-mite scrivere ame e poimi arran-gio io».

AngelaPederiva©RIPRODUZIONERISERVATA

Allergie alimentari, un appelloin difesa del centro di PadovaL’INTERROGAZIONE

VENEZIA «La giunta Zaia garanti-sca al Centro di Allergologia diPadova le risorse, economiche edi personale, per continuare nel-la sua importante attività che vaben oltre i confini del Veneto».Lo chiede Claudio Sinigaglia,consigliere regionale del PartitoDemocratico, con un’interroga-zione che esprime timori sul de-stinodella struttura.

IL FUTUROSecondo il Pd, il futuro del

Centro di specializzazione regio-nale per lo studio e la cura delle

allergie e delle intolleranze ali-mentari dell’azienda ospedalie-ra è a rischio. «Eppure si trattadi un’eccellenza – sottolinea Si-nigaglia – che ogni anno garanti-sce più di seimila prestazioni.Purtroppo nelle ultime settima-ne ci sono stati dei segnali chedestano preoccupazione: a fine2017 è stata chiusa la segreteriaper esterni, mentre l’infermierespecializzato nell’assistenzaspecifica nei test di provocazio-ne sarebbe in procinto di essere

trasferito. Non è certo così chesi garantisce il futuro del Cen-tro, l’unico in Veneto che si oc-cupa di diagnosi e cura delle al-lergie alimentari». La legge re-gionale che l’ha istituito, nel2004, prevede che il polo vengadotato di «risorse economiche,umane ed infrastrutturali ade-guate a garantire il trattamentodi pazienti (pediatrici ed adul-ti)». Per i dem, però, «è evidentecheciònon sta avvenendo».

©RIPRODUZIONERISERVATAPOLICLINICO L’ospedale Giustinianeo di Padova

`«Ho visto gli elenchi del Gazzettino. Nulla di cuivergognarsi: ci sono luminari di fama mondiale»

I conti in tasca alla Sanità

Primo Piano

VISITA

Nella foto inalto, ilgovernatoreLuca Zaiaieriall’inaugura-zione dinuoveapparecchia-turediagnosticheall’ospedaledi Cittadella

«IL CASO LITTA? NON BASTAUN SINGOLO PERDENIGRARE UN SISTEMACHE EROGA 80 MILIONIDI PRESTAZIONI L’ANNO.CHI SA QUALCOSA: DENUNCI»

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

Cognome NomeCognome Nome RepartoReparto Importo netto Dip.Importo netto Dip.

Berna Giorgio Chirurgia Generale - Chirurgia Plastica e 483.028,45

Scarpa Giuseppe Oculistica e 387.022,69

Maccatrozzo Luigino Urologia e 338.035,09

La Torre Leonardo Ermanno Radiologia e 271.810,67

Giacomelli Paola Ostetricia e Ginecologia e 260.311,33

La Gamba Domenico Antonio Ostetricia e Ginecologia e 244.399,79

Rizzotto Giuseppe Otorinolaringoiatria e 238.721,28

Mazzocco Annibale Ostetricia e Ginecologia e 236.497,92

Corò Leonardo Cardiologia e 226.943,20

Sibilla Tarcisio Oculistica e 225.514,67

Tosetto Sante Ostetricia e Ginecologia e 220.228,03

Morana Giovanni Radiologia e 216.502,16

Daniotti Enrico Oculistica e 213.720.49

Cernetti Carlo Cardiologia e 213.389,76

Fantin Gian Piero Ostetricia e Ginecologia e 201.830,66

Santelli Giorgio Fisiopatologia Respiratoria e 197.712,90

Pirrone Francesco Ostetricia e Ginecologia e 196.988,33

Cova Giandavide Urologia e 195.650,24

Pastore Claudio Chirurgia Generale e 188.740,68

Marcello Roberto Gastroenterologia e 188.515,63

Tandurella Fabio Gianpaolo Ostetricia e Ginecologia e 187.781,25

Gialdini Francesco Otorinolaringoiatria e 185.731,37

Olivari Zoran Cardiologia e 184.734,31

Giordano Giovanni Medicina generale e 180.941,80

Bertoni Gianluca Ortopedia - Traumatologia e 176.248,30

Busato Enrico Ostetricia e Ginecologia e 171.819,37

Guarda Nardini Luca Chirurgia Maxillofacciale e 171.567,77

Furlanetto Alberto Anatomia Patologica e 170.445,75

Tamburo Angela Ostetricia e Ginecologia e 170.140,15

Dorigo Alberto Radiologia e 170.081,18

Brotto Andrea Medicina Fisica Riabilitativa e 165.506,07

Dei Tos Angelo Anatomia Patologica e 165.871,68

Di Stefano Vincenzo Chirurgia Spinale e Neurochirurgia e 165.486,03

Billeci Domenico Neurochirurgia e 164.168,97

Laurino Licia Anatomia Patologica e 162.763,63

Di Gennaro Antonio Oculistica e 162.494,92

Procopio Olindo Chirurgia Maxillofacciale e 159.299,28

Coletti Nicolò Ortopedia e 157.230,89

Tanini Silvestro Chirurgia Generale - Chirurgia Plastica e 153.941,10

Baratto Vittorio Neurochirurgia e 153.267,96

Fiorindi Alessandro Neurochirurgia e 152.772,71

Marcon Beatrice Ostetricia e Ginecologia e 149.893,22

Madia Domenico Gastroenterologia e 149.814,20

Gherlinzoni Filippo Ematologia e 149.241,70

Zandonadi Angelo Ortopedia - Traumatologia e 144.341,42

Bonsanto Daniela Oculistica e 141.500,04

Perissinotto Francesco Cardiologia e 141.492,41

Weiss Claudia Maria Radiologia e 141.415,58

Chirillo Fabio Cardiologia e 141.276,21

Rebuzzi Enrico Ortopedia e 139.519,05

Agueci Alberto Ortopedia - Traumatologia e 138.630,98Granieri Giuseppe Francesco Radiologia e 138.205,27Melchior Claudio Ortopedia - Traumatologia e 136.470,40Rebellato Nicola Radiologia e 136.065,01Schiavetti Stefano Ortopedia e 134.284,69Ciccarino Pietro Neurochirurgia e 133.175,88Doratiotto Stefano Radiologia e 132.936,23Signor Moreno Ortopedia e 132.264,63Baccichet Roberto Ostetricia e 131.750,37Tessari Silvio Ostetricia e Ginecologia e 131.226,02Romano Francesco Oculistica e 131.063,15Baffoni Andrea Ostetricia e Ginecologia e 129.673,82Del Verme Jacopo Neurochirurgia e 127.355,68Paris Manuela Ostetricia e Ginecologia e 127.161,31Alitto Ferdinando Cardiologia e 126.720,83Soattin Giovanni Battista Neurochirurgia e 126.210,80Sacchetta Antonio Medicina Interna e 126.023,16Crovato Alberto Anestesia e 125.912,03Valerio Salvatore Urologia e 125.730,90Ricciardi Alberto Ortopedia e 124.157,64Cugini Christian Radiologia e 123.966,77Pinto Alfredo Ostetricia e Ginecologia e 122.857,76Bejda Peter Anestesia e 121.450,19Mazzotta Antonio Ostetricia e Ginecologia e 121.345,75Moro Mario Neurochirurgia e 120.535,60Bevilacqua Marzio Terapia del Dolore e 119.633,97Basaldella Luca Neurochirurgia e 118.478,78Failli Carlo Consultorio Familiare Sanitario e 118.352,00Finelli Claudio Ostetricia e Ginecologia e 117.771,56Mazzucco Grazia Marina Neurochirurgia e 117.636,18Di Paola Francesco Neuroradiologia e 116.670,92Gimelli Miriam Otorinolaringoiatria e 115.938,70Mangano Mario Salvatore Urologia e 115.884,93Marazza Daniele Anestesia e 115.691,98Troiano Luigi Ostetricia e Ginecologia e 113.928,08Di Summa Angelo Radiologia e 113.921,68Canel Franco Cardiologia e 112.856,74Desideri Alessandro Cardiologia e 112.321,12Sbeghen Raffaele Radiologia e 112.115,05Fabris Stefano Oculistica e 111.952,30Zaghi Fabio Oculistica e 109.998,76Cultrera Carlo Radiologia e 108.712,87Roma Nicola Radiologia e 107.225,63Simonetto Diva Dermatologia e 107.177,70Salce Giuseppe Psichiatria e 106.919,36Rossi Sabrina Anatomia Patologica e 106.892,34Maugeri Placido Radiologia e 106.715,08Perin Angela Ostetricia e 105.315,32Zambelli Carla Radiologia e 102.548,46Calveri Massimo Geriatria e 102.459,20Sonego Massimo Otorinolaringoiatria e 101.406,85

L’INCHIESTA

VENEZIA Dopo le province di Ve-nezia, Vicenza e Verona, toccaoggi a quella di Treviso. Conti-nua la pubblicazione dei dati re-lativi ai compensi triennali deimedici che, oltre ad essere di-pendenti del sistema sanitarioregionale, svolgono anche attivi-tà libero-professionale, contri-buendo così a consolidare l’at-trazione di pazienti da fuori re-gione, un fenomeno che al Vene-to ha fruttato 327 milioni di eu-ro solo nell’ultimo anno. Eccoallora le classifiche riguardantil’Ulss 2MarcaTrevigiana.

I NUMERIAncora una volta ribadiamo

che i numeri riguardano tre an-ni: 2015, 2016 e 2017. I compensi

vanno intesi al netto della quotadestinata all’azienda sanitaria,ma al lordo delle imposte eraria-li e dei contributi previdenziali.Gli emolumenti possono com-prendere le prestazioni erogateper conto anche di altre aziendesanitarie: nelle tabelle sottostan-ti sono citati solo i redditi relati-vi all’Ulss 2 Marca Trevigiana,nata dalla fusione delle ex 7 (Pie-ve di Soligo), 8 (Asolo) e 9 (Trevi-so). La graduatoria riporta le po-sizioni da centomila euro in su.

SUL PODIOAl primo posto dell’ideale po-

dio sale il 55enne trevigianoGiorgio Berna, direttoredell’unità operativa complessadi Chirurgia Plastica all’ospeda-le Ca’ Foncello, specialista sia ri-costruttivo che estetico:483.028,45 euro. In seconda po-

sizione c’è il 56enne pordenone-se Giuseppe Scarpa, primario diOculistica sempreal nosocomiodi Treviso: 387.022,69. Terzapiazza per il 67enne venezianoLuigino Maccatrozzo, numerouno del reparto di Urologia del-la stessa struttura trevigiana:338.035,09. Come accade anchenelle altre aziende sanitarie eospedaliere, nelle graduatoriedei camici bianchimaggiormen-te remunerati le donne sonomoltomeno numerose degli uo-mini. La prima è comunquequinta in assoluto: subito dopoLeonardo Ermanno La Torre,radiologoaTreviso (271.810,67),c’è infatti Paola Giacomelli, gi-necologa a Montebelluna(260.311,33 euro).

A.Pe.

3) continua©RIPRODUZIONERISERVATA NELLA MARCA L’ingresso dell’ospedale di Montebelluna

Doppio scioperoil 23 febbraio,ospedali venetia rischio paralisi

Primo Piano

L’Azienda trevigiana

Ulss 2 - Marca TrevigianaDati Libera Professione anni 2015 - 2016 - 2017

Ulss 2, eccogli specialistipiù quotati`Al primo posto il chirurgo plastico Berna, attivoal Ca’ Foncello. Dietro l’oculista pordenonese Scarpa

LA PROTESTA

VENEZIA Il 23 febbraio è meglionon ammalarsi. La sanità ri-schia infatti la paralisi a causadi undoppio sciopero che vedràcoinvolti medici e infermieridel Servizio sanitario naziona-le. Il rischio è il blocco di ospe-dali e sale operatorie. Al centrodella protesta il mancato rinno-vo dei contratti. I medici aveva-no già fatto una giornata di scio-pero lo scorso 12 dicembre conpresidio, in Veneto, davantiall’ospedale di Padova. A livelloregionale i medici denunciano«comportamento aggressivo»daparte delle aziende sanitarie,condizioni di «disagio lavorati-vo non più tollerabile», ricorsomassiccio «al lavoro precario»,mancata o «errata applicazionedi buona parte delle norme con-trattuali» e il blocco delle dina-miche «di carriera verticale».Dopo questa prima giornata dimobilitazione i medici, i veteri-nari e i dirigenti sanitari aveva-no proclamato altre 48 ore diastensione il 9 e 10 febbraio poirinviate al 23, lo stesso giornodegli infermieri. Lo scioperodei medici è sostenuto da tuttele sigle sindacali di categoria, apartire di Anaao-Assomed e Ci-mo, ma anche Cgil, Cisl e Uil disettore. Quindi, se da qui al 23,non ci sarà una convocazioneper aprire le trattative contrat-tuali, ci saràun’altra giornatadisciopero preceduta, il 22 febbra-io, da assemblee nelle singoleaziende sanitarie.

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

Quindici anni di immigrazione

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

-100.000

-200.000

2002

arrivi via mare rientriimmigrazione legale immigrazione netta

’04’03 ’05 ’06 ’07 ’08 ’09 ’10 ’11 ’12 ’13 ’14 ’15 ’16

Fonte: elaborazioni Ispi su dati Istat e Ministero dell’Interno

Fonte: elaborazioni Ispi su dati Istat e Ministero dell’Interno e IOM

Italia, chi arriva e chi va

La sanatoriadel 2002

(Il governoBerlusconiapprovò laBossi/Finie varòil condonoper i clandestini)

Sbarchi in Italia Richiedenti asiloe persone protettead oggi

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

2010 ’11 ’12 ’13 ’14 ’15 ’16 ’17

Stranieri regolari

2017

5,1 milioni(Fonte: Istat)

Clandestini

2017

491.000(Fonte: Ismu)

Clandestini

2008

650.000(Stima

Il Sole 24 Orein base

al decretoflussi

del 2007)

23.717Nellestrutturetemporanee

155.283PressoComuni e cooperative

RomaniaAlbaniaUcraina

1,6 milioni448.000234.000

NigeriaGuineaCosta d'Avorio

18.1539.6939.504

Domande accolte623.000

Domande presentate

per lavoratori357.000

697.000

per colfe badanti

340.000

Gli stranieri che vivono in Italia

Provenienza Sbarcati 2017, le prime nazioni

IL FOCUS

ROMA Una guerra di cifre per l’ul-timo mese di rincorsa alle ele-zioni. Ma quanti sono realmen-te gli immigrati irregolari checircolano nel nostro Paese? Ildato da cui partire è quello cheriguarda gli oltre 5 milioni distranieri che risiedono in Italiacon un regolare permesso disoggiorno, perché solo questo èl’unico certo. Sui clandestini lecifre oscillano e parecchio. Il Vi-minale parla di 200 mila e an-che meno, mentre le analisi piùrecenti fornite da fondazioni ecentri studi, riferiscono di 491mila (fonte: Ismu, Fondazionesullamultietnicità). Che vuol di-re una popolazione di irregolaridell’8,2 per cento.

LE ASSUNZIONIL’Ismu dà i clandestini in au-mento poiché li stimava in 435mila nel 2016ma, a sorpresa, ri-spetto a 10 anni fa il loro nume-ro è in forte calo, addirittura del25%. Nel 2008, infatti sono statepresentate ben 724mila doman-de di assunzioni di stranieri daparte di imprese italiane (comeprevistodalla leggeBossi-Fini) eil Sole24Ore aveva stimato in650.000 i clandestini presentiall’epocanelBel Paese.La questione immigrazione

ha rappresentato da sempreuna spina nel fianco dei governiche si sono succeduti, anche sedai primi anni ‘90 fino al 2011,quando è esplosa la Primaveraaraba ed è stato ucciso Ghedda-fi, i numeri degli sbarchi eranopiù limitati e le difficoltà menoevidenti. Fece scalpore il casodella nave Vlora, arrivata

dall’Albania nel 1990, con mi-gliaia di disperati a bordo. No-vantamila in pochissimi giorni,sistemati alla meno peggio inuno stadio e poi rimpatriati. Perquanto possa apparire parados-sale a 15 anni di distanza, è statoproprio il governo Berlusconi,nel 2002, a dare una spintaall’immigrazione. In quell’annovenne varata la legge Bossi-Finiche fissava dei flussi di ingressoper i lavoratori stranieri. Erainevitabile, dunque, sanare iclandestini arrivati primadell’entrata in vigore della leg-ge. Vennero presentate ben 697mila domande e ne furono ac-colte 623 mila, oltre 300 miladelle quali per colf e badanti. Ecosì l’Istat, che nel 2002 registra-va 1.341.209 stranieri residentiin Italia, due anni dopo è arriva-to a contarne 1.854.748. Da allo-ra la legge sull’immigrazionenonècambiatamagli stranieri -

regolari - in Italia si sono molti-plicati fino ad arrivare a quota 5milioninel 2017. In realtà l’annoscorso c’è stata una piccola in-versione di tendenza perché -per via della crisi - quelli che so-no tornati nelle nazioni d’origi-ne sono stati più di quelli arriva-ti.

ROMENI IN TESTANel corso degli anni i flussi mi-gratori sono cambiati di conti-nuo, caratterizzati dalle crisieconomiche o di guerra, comegli esodi dall’Albania, dalla Ser-bia, dalla Romania di Ceause-scu, poi entrata nell’Ue nel2006. Tanto che oggi il maggiornumero di presenze straniere èancora romeno con quasi unmi-lione e 169 mila residenti. An-che se, secondo l’Ispi, l’Istitutoper gli studi di politica interna-zionale, «tra il 2010 e il 2016, ilnumero degli stranieri che ha la-sciato l’Italia è più che raddop-piato, e oggi sfiora le 150 milaunità. E nell’ultimo semestredel 2017 gli arrivi si sono ridottidi oltre il 34 per cento rispettoagli anni precedenti.Sembra aver dato buoni risul-

tati la strategia diplomaticamessa in atto dal Viminale, seb-bene gli accordi avviati con la Li-bia subiscano continue scosseper la mancata stabilizzazionedel paese dopo lamorte di Ghed-dafi. Nel frattempo, nei centri diaccoglienza vengono ospitati187mila immigrati. E quasi la to-talità di quelli sbarcati sul terri-torio viene identificata negli ho-tspot. Mentre, propositi eletto-rali a parte, resta sempre moltocomplesso, e in alcuni casi im-possibile, il rimpatrionei luoghidi provenienza. Senza documen-ti e origine certa, nessuno è di-spostoa riprenderli indietro.

CristianaManganiDiodatoPirone

GLI STRANIERIIRREGOLARI SONOSTIMATI IN 490.000CONTRO I 650.000DEL 2007, I REGOLARISONO OLTRE 5 MILIONI

Mattarella e Ue, stop all’intolleranza`Il Capo dello Stato: senza comunità si arriva a violenzaTimmermans: un attacco ai nostri valori fondamentali

IL CASO

ROMA «Questo senso di vita di co-munità, del bene comune,dell’importanzadella condizionedegli altri è fondamentale», per-ché «è il contrario dell’egoismo,che porta inevitabilmente alladiffidenza, all’ostilità, all’intolle-ranza, qualche volta alla violen-za». L’occasione è quella giusta.La consegnadelle onorificenze al

merito della Repubblica a trentacittadini scelti per il loro impe-gno civile, raccontano un’Italiacompletamente diversa da quel-la andata in scena sabato scorsoa Macerata. Il Presidente dellaRepubblica, Sergio Mattarella losottolinea ponendosi in scia aquanto il presidente del Consi-glio Paolo Gentiloni ha detto sa-bato poche ore dopo il raid xeno-fobo. «Il vostro comportamentoè prezioso» e «il nostro Paese - ag-

giungeMattarella - ha bisogno disentirsi una comunità di vita, incui tutti siamo legati da sorte co-mune, in cui si vive insieme aglialtri, non con diffidenza, ma congli altri».Undistinguonettodaparte del

Capo dello Stato, ma nessun rife-rimentoalle polemiche in corso ealle reciproche accuse sul temadell’immigrazione che rendonola campagna elettorale ancor piùvuota di contenuti. Il leghista Sal-

vini continua a soffiare sulla pau-ra e Berlusconi, temendo di per-dere terreno, si è allineato, anchese non del tutto, promettendo dirimpatriare 600 mila immigratima non condividendo i toni delsegretario leghista dal qualeprende le distanze anche Rober-toMaroni che definisce «raid raz-zista», la sparatoria di Macerata.Nel centrosinistra accusano il Ca-valiere «di essere il cavallo di Tro-ia di Salvini», come afferma il sot-

tosegretario Della Vedova (+Eu-ropa), mentre Matteo Renzi defi-nisce il centrodestra «a trazioneleghista» e replica all’affermazio-ne del leader azzurro che il gior-no prima aveva definito i «mi-granti bomba sociale». L’immi-grazione, per il segretario del Pd«dipende da due fattori: coi trat-tati di Dublino ogni Paese gesti-sce l’immigrazione da solo, maquegli accordi che ora Berlusco-ni contesta li ha firmati lui nel

2003. E se in Italia arrivano i mi-granti è perchéqualcunoha fattola guerra in Libia e il presidentedelConsiglio eraBerlusconi».Più o meno la stessa accusa

che il grillino Di Maio rivolge alCavaliere, anche se il candidatopremier del M5S, “accessoria”l’accusa postando un vecchio fil-mato in cui l’ex premier in fran-cese invita gli immigrati a venirein Italia.

LA PELLENetta la condanna del raid fa-scio-leghista da parte di Bruxel-les: «Un attacco volontario ai no-stri valori fondamentali, un ten-tativo di distruggere il tessutoche ci lega come europei», lo defi-nisce il vicepresidente della Com-missione Ue Frans Timmer-mans. «È nostro dovere condan-narequesta violenza - prosegue ilCommissario su twitter - e laspregevole ideologia che ne staalla base». «Vittime innocenti diuna violenza causata da razzi-smoexenofobia odiosi».

MarcoConti©RIPRODUZIONERISERVATA

Lo scontro sugli irregolari

Minacciaaggravata: è il reatocontestatoaGianfrancoCorsi,il cinquantottennediToranoCastello (Cosenza)accusatodiaverpubblicato suFacebook ilpostcontenente leminacceallapresidentedellaCamera,LauraBoldrini. «NonsonounestremistanèunrazzistamasonovicinoalM5S»,hasostenuto l’uomo,unbarbieresposatocondue figli, chehapostatouna fotodella testadecapitatadellapresidenteBoldrini. «Le indaginicontinuanopercapire incheterminiè statamodificatae icontenutidelblog»,haspiegatoil sostitutoprocuratorediCosenzaMarioSpagnuolo.

L’autore del post chocsimpatizzante di M5S

Il caso Boldrini

Migranti, guerra di cifresui flussi di clandestiniÈ irregolare 1 su 10

Uno sbarco di migranti sulle coste italiane (foto ANSA)

LepoliziotteFrancescaRomanaCapaldo(nella foto) eRobertaRizzo,chehannoarrestato iresponsabilidegli stupridiRimini, sonostatepremiateierialColle.Tra i30«eroi civili»insignitidaMattarella, ancheGessicaNotaro,sfregiatadall’ex.

LEGA, MARONISCEGLIE TONIDIVERSI DA SALVINI:«NELLE MARCHEC’È STATOUN RAID RAZZISTA»

Jessica Notarotra gli “eroicivili” del Colle

Le onorificenze Premi alle poliziotte anti-stupri

Primo Piano

`Renzi e Di Maio accusano Berlusconi: bomba socialecolpa sua, da premier ha firmato il Trattato di Dublino

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

LA VISITA

ROMA I nodi principali non sonostati sciolti. E del resto nessunose l’aspettava. Il passaggio del«Sultano» a Roma è stata piutto-sto l’occasione per Italia e Tur-chia per ribadire le proprie posi-zioni. E le distanze su temi cru-ciali come i diritti umani, l’Euro-pa, la Siria, il terrorismo. Ma lavisitadi Erdoganper la veritàhalasciato dietro di sé anche pole-miche politiche particolarmen-te accese in campagna elettora-le e scontri di piazza, in una cit-tà blindataall’estremo.

LA CHIUSURAIl presidente turco ha incon-

trato il Papa, il capo dello statoSergioMattarella (in un faccia afaccia di oltremezz’ora) e il pre-mierPaoloGentiloni,mentre daBruxelles arrivava un chiaromessaggio di chiusura nei con-fronti Ankara. E l’Olanda an-nunciava il ritiro dell’ambascia-tore in Turchia. Il sultano del re-sto, a quanto si apprende, in tut-ti suoi colloqui non ha arretratodi un millimetro sulla situazio-ne interna del suo paese esull’intervento nel nord della Si-ria contro i curdi, che restanoper Erdogan senzamezzi termi-

ni “terroristi”. Ma lo stesso han-no fatto i suoi interlocutori. ConMattarella il lungo colloquio«franco e rispettoso» rivela nellinguaggio diplomatico la fred-dezza nelle diverse posizioni. Inlinea con l’Europa quella italia-na, ribadita anche da Gentiloniin un lungo faccia a faccia. Il ca-po dello Stato e il premier, inpiena sintonia, secondo quantosi apprende, hanno affrontatoin modo ‘francò temi chiave co-me le relazioni tra Ue e Turchia,la questione siriana, il tema mi-gratorio e la situazione in Libia,la lotta al terrorismo e la situa-zione dei diritti civili, anche inrelazione - spiegano fonti di go-verno - al lavorodei giornalisti ealle attività delle Ong. Senza na-scondere le profonde divergen-ze tra i due paesi. E non è certoun caso che si sia evitato qual-siasi contatto con la stampa.

IL SEGNALEL’unico, flebile, segnale giun-

to da Erdogan è stato il rilascio,proprio nel giorno della sua visi-ta, dei medici arrestati nei gior-ni scorsi facendo indignare lacomunità internazionale. In-dubbiamente troppo poco e for-se chissà solo una coincidenza.Restano i rapporti bilaterali. LaTurchia è un paese importantesul piano dei rapporti economi-ci, come dimostra la cena congli imprenditori che ha chiusola giornata romana di Erdogan,e rimane l’interesse dell’Italia amantenere un dialogo. Non a ca-so uno dei temi affrontati conGentiloni è stato proprio quellodei rapporti economici. E ancheAnkara ha tutto l’interesse acontinuare ad avere canali aper-ti verso l’Europa.

IL PAPAUnodei pochi temi non divisi-

vi è stato al centro dell’incontrocon Francesco. Un colloquio diquasi un’ora in Vaticano che haavuto al centro lo status di Geru-salemme, dopo la fuga in avantiin solitaria di Trump. E poi glialtri temi, dalla situazione nelpaese, all’accoglienza dei profu-ghi, alla Siria. Ma il messaggiopiù eloquente, alla fine di un col-loquio definito «estremamenteamichevole» dall’entourage diErdogan, è stato il regalo del pa-pa: un medaglione che rappre-senta l’angelo della pace chestrangola il demone della guer-ra.

LA CENADiciassettesima economia

delmondo, sesta in Europa, con

un Pil da 858 miliardi di dollaricresciuto inmedia annuadel 5%dal 2004 al 2016, ed investimen-ti diretti esteri per 12,3 miliardidi dollari nel 2016, la Turchiapunta oggi anche sul rafforza-mento dei rapporti commercia-li con l’Italia. Così, nelle sue po-copiùdi 24ore aRoma, conunaagenda serrata, in un hotel Ex-celsior blindato in via Veneto ilpresidente turco Erdogan si è ri-tagliato uno spazio per un con-fronto con gli imprenditori ita-liani. Una cena in serata con ilpresidente di Confindustria,Vincenzo Boccia, e con grandigruppi industriali con una fortevocazione internazionale come- tra gli altri - Salini Impregilo,Leonardo (e la j.v missilisticaMbda), Pirelli, Snam, Ferrero,Astaldi, Unicredit, Caltagirone,Fincantieri, Barilla. Nelle rela-zioni commerciali l’Italia è perla Turchia il terzo partner con16miliardi su un intercambio to-tale di 308 miliardi di euro eduna quota di mercato del 5,2%(nel 2016). La Germania è il pri-mo partner con 32 miliardi, laCina il secondo.

IL RETROSCENA

ROMA A dispetto delle protestedi piazza e dei ruvidi giudizi didiverse cancellerie occidentali,i colloqui di Recep Tayyp Erdo-gan con SergioMattarella e conPaolo Gentiloni sono stati «cor-diali, rispettosi, franchi». E il fo-cus principale è stato «soprat-tutto economico». Anche per-ché, come ha ricordato il presi-dente turco, «il volume dei no-stri scambi nel 2016 è stato diquasi 20 miliardi di dollari, mapuò raddoppiare. Già nel 2020puntiamoa30miliardi».Gentiloni, con accanto il mi-

nistro degli Esteri Angelino Al-fano, i responsabili dello Svilup-po Carlo Calenda e della DifesaRoberta Pinotti, ha aperto l’in-contro a palazzo Chigi parlan-do appunto dell’«importanza»dei rapporti economici con la

Turchia. Ha ricordato che l’Ita-lia per Ankara, «grazie all’impe-gno di 1.300 aziende italiane», èil quarto partner commercialedopo Germania, Russia e Cina.Ha manifestato il proposito didare «ulteriore spinta» ai rap-porti bilaterali, approfondendo«le opportunità che si apronoper lenostre impresenei settoridelle infrastrutture, della difesaedell’energia». E sottolineato «isignificativi vantaggi che la coo-perazione sui grandi progetti

energetici può rappresentareper i duePaesi».Erdogan hamostrato su que-

sto fronte la «massima disponi-bilità». Ha chiesto l’accesso agliappalti in Italia per le impreseturche, ha ribadito l’interesseper la fornitura di elicotteri daparte di Leonardo. E ha annun-ciato l’intenzione di organizza-re un vertice intergovernativo(l’ultimosi è svoltonel 2012)

IL CONFRONTOE’ stato il capo di Stato turco aintrodurre poi la delicata que-stione dell’offensiva nell’encla-ve curdo-siriana di Afrin, dovele truppe di Ankara da due setti-manecombattono lemiliziedelpartito Pyd, considerate terrori-ste alla stregua del Pkk: «Pernoi èunaquestionedi sicurezzanazionale, i curdi sono terrori-sti». Gentiloni ha risposto affer-mando che «per l’Italia, come

per l’Unione europea e l’Onu,questa equazione non è condivi-sibile». E con l’auspicio di ri-prendere il negoziato (attual-mente congelato) per l’adesio-ne della Turchia alla Ue, ha invi-tato Erdogan «a un rapido ritor-no alla normalità, superando lostato d’emergenza» seguito altentato golpe dell’estate 2016,«con il rispetto dei diritti umani

e civili». Piena sintonia, invece,sulla stabilizzazione della Libiae sul controllo dei flussi migra-tori.Più o meno identici i temi af-

frontati durante il pranzo alQuirinale. Anche Mattarella hacelebrato «i rapporti storici», la«partnership nella Nato», «laforte collaborazione economi-ca». Ha però parlato di «distan-

za» su alcuni dossier: Afrin, ladifesadella libertàdi stampa, latutela dei diritti umani e civili,l’autonomia della magistratu-ra. «Valori e principi essenzia-li» per poter pensare di ripren-dere, prima o poi, i negoziati diadesione di Ankara all’Unioneeuropea.

AlbertoGentili

©RIPRODUZIONERISERVATA

I colloqui con Mattarella e Gentilonifocus su interscambio e caso Libia

Il giorno di Erdoganamicizia con l’Italia:dialogo a tutto campo

IL LEADER DI ANKARAHA DIFESO L’OFFENSIVAAD AFRIN. IL PRESIDENTEE IL PREMIER: TORNAREALLA NORMALITÀ E ALLOSTATO DI DIRITTO

La visita del leader turco

A PalazzoChigil’incontrotra il premierPaoloGentiloni eil presidenteTurcoErdogan(foto LAPRESSE -

PALAZZO CHIGI -

TIBERIO BARCHIELLI)

TENSIONE

I manifestantifilo-curdiduranteun sit-innei pressidel Vaticanodurantel’incontrodi Erdogancon il Papa(foto EIDON)

IL PRESIDENTEPUNTAAL RAFFORZAMENTODEI RAPPORTICOMMERCIALICON L’ITALIA

`Su Gerusalemme e migrantiinedita intesa con Papa Francesco

ROMA BLINDATA,SIT IN E CORTEIPRO CURDI, SCONTRICON I CENTRI SOCIALINEI GIARDINIDI CASTEL SANT’ANGELO

A ROMAMattarella ed Erdogan ieri al Quirinale

`Lo storico incontro in Vaticanopoi al Quirinale e Palazzo Chigi

Ilgovernoolandeseharitiratol’ambasciatoreadAnkara,«chenonhaavutoaccessoinTurchiadamarzo2017».LohaannunciatoilministerodegliEsteridell’Aja,secondocui«irecenticolloquihannodatoallaTurchiaeall’Olandaun’opportunitàdiavvicinarsi,manonsiamoriuscitiaconcordarecomelanormalizzazionedovrebbeavvenire».LaTurchiaè«prontaadiscuterelerelazionibilaterali»seilgovernoolandese«mostreràlavolontàdiadottaremisureconcreteversolanormalizzazione»,larispostadelministerodegliEsteridiAnkara.

Ankara, l’Olanda ritirail suo ambasciatore

Ankara

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

La bozza dell’intesa

sul tavolo di Zaia`Arrivata la proposta del governoDomani un vertice in Regione

`Muso duro sui fondi: «No al criteriodella spesa storica, ci penalizza»

IL GOVERNATORE

HA CHIESTO TEMPI

CERTI PER TRATTARE

L’ULTERIORE BLOCCO

DI COMPETENZE

VOLUTO DAL VENETO STATO-REGIONE C’è una bozza di autonomia. In alto, Gianclaudio Bressa

NERO SU BIANCO

VENEZIA AutonomiadelVeneto: labozza della “pre-intesa quadro”con il governo è da venerdì sul ta-volo del governatore Luca Zaia,che per domani ha convocato«una riunione di tutta la delega-zione trattante del Veneto per fa-re il punto su tutti gli aspetti inballo». A inviare la bozza è statoil sottosegretario agli Affari re-gionali Gianclaudio Bressa. Sulcontenuto le bocche sono cucite,ma tutti riconoscono che già ilfatto che il primo testo di unapossibile intesa sia stato messonero su bianco, è positivo, è giàun fatto storico, e indica la volon-tà del governo di rispettare i tem-pi. Dopo un governo Renzi che leautonomie regionali voleva di-mezzarle in Costituzione, è cam-biato lo scenario: il trionfale refe-rendum veneto sull’autonomia ela bocciatura della riforma costi-tuzionale di Renzi hanno sbloc-cato la situazione.

AL VAGLIO«Stiamo analizzando da qual-

che giorno la bozza di pre-intesaquadro sull’autonomia del Vene-to che ci è stata inviata daRoma -conferma Luca Zaia -. È in corsoda parte dei nostri tecnici unaanalisi puntuale delle competen-ze sulle cinquematerie sulle qua-li abbiamo già negoziato, ancheper verificare se quanto in bozza

corrisponde oppure no alle que-stioni trattate al tavolo romano».La bozza d’intesa infatti - una

quindicina di articoli - riguarda iprimi cinque tavoli (Sanità, Am-biente, Lavoro, Rapporti con l’Eu-ropa, Istruzione), quelli nei qualiil Veneto siede insieme alle altreRegioni che hanno avviato la pro-cedura per otteneremaggiori au-tonomie. Anche Lombardia edEmilia Romagna, infatti, che por-tano avanti la trattativa insieme,hanno ricevuto da Roma la boz-za di pre-intesa che riguarda lematerie da loro richieste: e Ro-berto Maroni si è già detto «mol-to soddisfatto», e convinto che«riusciremo a sottoscrivere lapre-intesa quadro entro la fine difebbraio, con l’attualepresidentedelConsiglio».Hanno ricevuto labozza, per conoscenza, anchePiemonte e Liguria, che si sonoaccodate a tavoli già aperti.

IL PACCHETTO VENETOIl Veneto porta avanti una par-

tita più impegnativa: con leggeregionale, ha richiesto allo Statotutte e 23 le materie che la Costi-tuzione prevede possano venirtolte allo Stato e attribuite alleRegioni, una richiesta “pesante”

che Zaia, forte del plebi-scito referendario, in-tende veder rispetta-ta. Labozza riguardasoltanto le materietrattate nei primicinque tavoli, insie-me alle altre Regioni.Però Zaia ha chiesto di

inserire già nella pre-in-tesa l’ulteriore pacchetto di

competenze richieste dal Vene-to, e non solo: anche dell’impe-gno ai “tempi certi” della ulterio-re trattativa, che avverrà dopo leelezioni e quindi con un governodiverso. Si vedrà che cosa il go-verno ha scritto in bozza al pro-posito.

LE TASSESul contenuto della bozza, dal-

la RegioneVeneto finora non tra-pela nulla. Da Milano, però, Ma-roni riconosce che per quanto ri-guarda lematerie, «ci sono i pun-ti che avevamo chiesto». Potreb-be essere stata accolta una im-portante richiesta delle Regioni:verrebbe finalmente abbandona-to il sistema dei “trasferimenti”di fondi dallo Stato alle Regioni,per adottare il sistema delle“compartecipazioni” ai tributi

erariali: quote di Irpef o di Ivache resterebbero inRegione.È questo, delle risorse, ovvia-

mente, il nodo principale. E quipare che la bozza inviata da Ro-ma non sia poi così soddisfacen-te. La Costituzione è chiara: loStatodeve trasferire, insiemeallecompetenze, anche i fondi utiliz-zati per quelle. Ora, a parte chenelle competenze finora trasferi-te, lo Stato ha sempre barato al ri-basso, trasferendo molto menodi quanto prima utilizzava pergestirle (e dando agli enti locali li-cenza di tassare per colmare ladifferenza), il vero nodo è: comesi calcola quanto lo Stato spendeperunadeterminatamateria?

NO ALLA “STORICA”Al tavolo romano, laposizione

iniziale del governo era quelladella spesa storica. Zaia ribadi-sce: «Per noi il sistema di calcolobasato sulla spesa storica deveassolutamente uscire dall’accor-do, perché significherebbe esse-re parametrati a ciò che spendia-mo storicamente e penalizzareoltremodo il Veneto». La spesastorica, infatti, vorrebbe dire cheRegioni che sprecanomiliardi sa-ranno premiate con vaste entra-te,mentre le Regioni virtuose co-me il Veneto, siccome riescono agestire lematerie spendendome-no, saranno punite con minorientrate. Inaccettabile. Per questoZaia ha chiesto che già nellapre-intesa si inserisca almenouna dichiarazione di metodo, ecioè che per ogni materia trasfe-rita alle Regioni, i fondi venganocalcolati in base a costi medi na-zionali o a costi standard, in mo-do che poi le Regioni più efficien-ti che riescono a spendere meno,possano trarne vantaggio. Ed es-sere quindi incentivate a diventa-re semprepiù efficienti.

AlviseFontanella

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Primo Piano

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

IL CASO

ROMA L’ultimogiornodi gennaioè entrata in vigore la legge sulBiotestamento, quella che per-mette di indicare le proprie vo-lontà sul fine vita, ieri l’annun-ciodella primapaziente,malatadi Sla (Sclerosi laterale amiotro-fica) che ha deciso di rinunciarealla ventilazione e chiedere lasedazione. Fino allamorte.È Patrizia Cocco, una quaran-

tanovenne di Nuoro che dal2012 combatteva contro questamalattia neurodegenerativaprogressiva per la quale ancoranon c’è una cura. I farmaci rie-scono, e non in tutti i casi, a ral-lentare l’invalidità. Fatta di rigi-dità muscolare, contrazioni egraduale debolezza. Causatadalla diminuzione delle dimen-sioni proprio dei muscoli. An-che la comunicazione viene len-tamente azzerata: difficoltà diparola fino a non riuscire più aparlare, deglutizione quasi azze-rata e sostituita da sondini peralimentarsi, respirazione affida-ta alla macchina. Una condizio-ne che lascia intatte le capacitàcognitive. La signora se ne è an-data sabato scorso stringendo lamano di sua mamma e dei suoicari, raccontano i familiari.

IL PERMESSOCome la signora Cocco ha dettosì (per quattro volte) i suoimedi-ci hanno spento la macchina einiziata la sedazione palliativaprofonda. Senza chiedere il per-messo al giudice come, invece,era obbligatorio fino a cinquegiorni fa. «La scelta di Patrizia èstata lucida emolto coraggiosa -racconta Sebastiano Cocco, cu-gino della paziente - È stato, co-sì, possibile dare esecuzione al-le volontà di Patrizia in tempi

brevi. Aspettava l’entrata in vi-gore della legge da quando sen-tivadi essere imprigionatanellamalattia. Dentro la quale dolo-rosamente sopravviveva ad unavita che lei, inquelle condizioni,non voleva continuare». Avevalavorato come commessa Patri-zia Cocco e poi era riuscita adaprire un’agenzia di viaggi. Lamalattia, furiosa e veloce, l’ha

costrettapresto a casa.Nei mesi scorsi si era anche ri-volta all’Associazione Luca Co-scioni per organizzare il viaggioin una clinica Svizzera e lì deci-dere, assistita, alla sua fine. Male sue condizioni economichediPatrizia Cocco non le permette-vano una simile scelta. Così, leera stato consigliato, di chiede-re al medico di evitare l’accani-

mento terapeutico. Poi il via li-bera della legge varata a fine an-no ed entrata in vigore la scorsasettimana. Intorno a lei, qual-che mese fa, si sono riuniti i fa-miliari: lei confessò il suo pro-getto. Loro non si opposero. An-zi le sono stati vicini e solidali fi-no all’ultimominuto. Quando ilsuo sonno profondo si è trasfor-mato.Da quando non muoveva piùnessunmuscolo aveva un unicoobiettivo: non soffrire più. Co-me scriveva, con il comunicato-re oculare. L’unicomezzoche lepermetteva di spiegare al mon-doquello che sentiva e pensava.

IL TRIBUNALE

«La grande differenza con il pas-sato - sottolinea Filomena Gal-lo, segretario dell’AssociazioneCoscioni - è che grazie al testa-mento biologico non è ora piùnecessario affrontare battaglienelle aule dei tribunali per vede-re rispettate le proprie volontàsul fine vita. Come l’interruzio-nedelle terapie».

CarlaMassi

©RIPRODUZIONERISERVATA

Consensodel paziente

Nessun trattamento sanitario può essere iniziatoo proseguito senza il consenso libero e informatodella persona interessata

Disposizione anticipatadi trattamento (dat)

In previsione di una eventuale futura incapacitàdi autodeterminarsi, ogni persona maggiorenne capace di intendere e volere può esprimere le proprie convinzioni in materiadi trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese nutrizione e idratazione artificiali.Le volontà sono revocabili

Depositodella Dat

Deve essere redattaper atto pubblicoo per scrittura privata, autenticata dal notaioo da altro pubblico ufficiale o da un medico del Ssno convenzionato

Minori

Il consenso è espressodai genitori o dal tutoreo dall'amministratoredi sostegno, tenuto contodella volontà dello stesso minore

Responsabilitàdel medico

La Dat è vincolanteper il medico che è esente da responsabilità civileo penale

Pianificazionedelle cure

Può essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il pazientee il medico, alla quale il medico è tenutoad attenersi

La nuovaleggeBiotestamento,i punti principali

IL FOCUS

ROMA Oltremillemoduli scaricatiinmenodiventiquattrooreappe-naèentrata invigore la leggesul-leDichiarazionianticipatedi trat-tamento, il Biotestamento. I mo-duli nei quali elencare e firmarele indicazionisulle terapiesanita-rie che la persona intende o me-no ricevere nel caso in cui non sisia più in grado di prendere deci-sionioesprimerelavolontà.I comuni si sono attivati per tem-pomaun buonnumero deve an-cora lavorare per organizzare ilservizio. Ovviamente gratuito.Una settimana fa erano253quel-li che avevano aperto il Registro

per depositare il Biotestamento.Poco più di cinquanta sono riu-sciti a mettersi in regola inizian-doiprimigiornidell’anno.Oggi, però, non si contano, le se-gnalazionidiufficicomunalinoningradodi risponderealle richie-ste dei cittadini che vorrebberoautenticare o depositare il pro-

prio documento. Per molte am-ministrazioni sembranonesserechiaro come autenticare e con-servareledisposizioni.

LACIRCOLARELe Regioni più virtuose sonol’Emilia Romagna, la Toscana,laLombardia il Friuli Venezia Giu-lia. Al ministro dell’InternoMin-nitiMarcoMinniti è stato chiestodalle associazioni di intervenireconunacircolarechedia istruzio-ni dettagliate a tutti i Comuni. Inparticolare, è indispensabile cheovunqueenellostessomodoven-gano identificate le modalità diautenticazione e conservazionidelle disposizioni. È necessarioconsegnarepersonalmente ilmo-

dulo “redatto - sono le indicazio-ni della legge - in forma scritta,con data certa e sottoscrizionedel soggetto interessato maggio-renne”.Perdepositarelepropriedispo-

sizioni sul fine vita ci si può rivol-gere a un pubblico ufficiale o adunnotaiomaèpossibile farlo an-chedavantiaunmedicodelservi-zio sanitario nazionale.Il Consi-glio nazionale del Notariato hapubblicato sul sitowww.notaria-to.itunprimovademecumper in-formare il cittadino sulle novità.Ognunopotràdecideredi rifiuta-re i trattamenti come la nutrizio-nee l’idratazioneartificiali.Lede-cisioni sono sempre revocabili, è,infatti,possibile rinnovare,modi-

ficare o revocare le disposizioniinognimomento.La leggeprevedeche«ogniper-

sona maggiorenne, capace di in-tendere e volere, in previsione diuna eventuale futura incapacitàdi autodeterminarsi, può, attra-verso Disposizioni anticipate ditrattamento, esprimere le pro-prie convinzioni e preferenze inmateria di trattamenti sanitari,nonché il consenso o il rifiuto ri-spetto a scelte diagnostiche o te-rapeuticheeasingolitrattamentisanitari, ivi comprese le pratichedi nutrizione e idratazione artifi-ciali». E di farlo senza soffrire,dunque,sottosedazione.

C.Ma.

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Boom di richieste ai Comunima molti non sono pronti

`La donna, 49 anni di Nuoro, per quattro volte ha detto “sì”davanti ai medici che hanno applicato la sedazione palliativa

L’ANNUNCIO

LONDRA Quarantasei anni, quat-tro figli, un marito alla cameradei Lords, una carriera strato-sferica e un cancro incurabile.La donna manager più potentedel settore tecnologico britanni-co si chiama Nicola Mendel-sohn, è il capo di Facebook Eu-ropa e un anno fa ha scoperto diavere un linfoma follicolare,malattia che colpisce i globulibianchi e che nel suo caso si èmanifestata sotto forma di unnodulo dimezzo centimetro nel-la zona inguinale, senza essereannunciata né da malessere nédadebolezza.Un male incurabile, poco no-

to sebbene sia il linfoma più dif-fuso tra i tipi non-Hodgkin, conuna sopravvivenza superiore aidieci anni per il 60% dei pazien-ti. «Forse può sembrare una pro-gnosi accettabile da riferire allepersone di sessanta o settant’an-ni, ma non è accettabile per meche ne ho 46», ha raccontato ladonna in una lunga testimo-

nianza sul SundayTimes.«Le cose che avevi dato per

scontate fino ad un’ora primaevaporano,mentre la tuamorta-lità ti dà un ceffone», afferma laMendelsohn rievocando i giornisuccessivi alla diagnosi - «quelfine settimana non sono riusci-ta a smettere di piangere, asmettere di rimpiangere la miavita di prima» - e rivelando cheper il suo tipo di malattia hascelto di non seguire terapie perilmomento.

«CAPIRE LA MALATTIA»«Non è come gli altri tumori, incui inizi subito a fare un regimedi cure estenuante che ti fa sem-braremolto piùmalato di quan-to fossi prima di avere la diagno-

si», osserva, spiegando che sitratta di un «cancro a crescitalenta, che fa sì che i pazienti pos-sano sopravvivere a lungo sen-za cure». E se il primo medicol’aveva esortata a fare subitouna chemio, lamanager ha scel-to di «non avventarsi subito suuna terapia», poiché «sentivo didover capire meglio la malat-tia».Per ora preferisce vedere e

aspettare, restando sotto strettaosservazione medica e prontaad iniziare un mix di chemiote-rapia e immunoterapia sei i sin-tomi dovessero peggiorare. Unavolta superato lo choc iniziale,la Mendelson è tornata a com-portarsi da manager e a farequello che sa faremeglio: «Esse-re pratica e organizzarmi». Con-tinua a lavorare, cercando di evi-tare almeno le partenze dimatti-napresto, eha creatoungruppoFacebook con 3.500 sostenitoriper aumentare la consapevolez-za sui sintomi della sua malat-tia: perdita di peso improvvisa,ghiandole ingrossate, noduli,sudorazionenotturna.

La sua esperienza aFacebookè iniziata cinque anni fa, dopouna carriera di successo nelmondo della pubblicità, e ora ri-copre la carica più importantedella società al di fuori degli Sta-ti Uniti, con responsabilità suEuropa, Asia e Medio Oriente.Quando la donna, sposata con il

pari laburista Lord Mendel-sohn, ha dato la notizia ai suoiquattro figli, che hanno dai 13 aivent’anni, il più piccolo le ha su-bito chiesto se sarebbe morta.«E’ stato il momento più diffici-le dellamia vita», racconta.

CristinaMarconi

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La sfida della top manager Facebook:«Ho il cancro, ma per ora niente terapia»

Malata di Sla dice basta, primo caso in Italia

PatriziaCocco, ladonna che hascelto distaccare lemacchine chela tenevanoin vita, in unafoto tratta dalsuo profiloFacebook(foto ANSA)

Il fondatore55ennedellacasadiCupertino, scomparsonel2011,unmeseemezzoprimadellamorteavevaannunciatoinunamailaidipendenti cheavrebbepresounapausa“peroccuparsidel suostatodisalute”.Erastatocolpitodaunarecrudescenzadel cancroalpancreas,diagnosticatoper laprimavoltanel2003.Nonavevadettonulla.L’annodopouscìallo scopertodicendodiessersisottopostoadun interventoperlarimozionedel cancro.

Anche Steve Jobsannunciò la malattia

Il precedente

NELLE PRIME 24 OREDALL’ENTRATAIN VIGORE DEL TESTOOLTRE MILLELE RICHIESTE ARRIVATEIN TUTTA ITALIA

CINQUE ANNIDI BATTAGLIACONTRO LA SCLEROSILATERALEAMIOTROFICAPOI LA DECISIONE

NICOLA MENDELSOHNHA 46 ANNI E 4 FIGLIHA APERTO UNAPAGINA SUL SOCIALCHE HA 3.500SOSTENITORI

`Per ragioni economiche aveva rinuncito al viaggio in SvizzeraPoi l’ok finale al biotestamento le ha permesso di morire in casa

SU FACEBOOK

NicolaMendelsohn,la supermanager evicepresidente diFacebookEuropa,MedioOrientee Africa

Attualità

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

ROMAL’usodel cellularenonmettearischio lasalutedellepersone.Loevidenziano irisultatipreliminaridelNationalToxicologyProgramdelDipartimentoNazionaledellaSalutedegli StatiUniti, dacuiemergeperòcheun livelloestremamenteelevatodiradiazionidegli smartphoneèlegato, in rattimaschi,all’aumentodiuntumoreraro.Tuttavia,precisano iricercatorie laFoodandDrugAdministration (Fda), leesposizioniacui sonostatitestati gli animali eranomoltopiùaltedegli attuali limiti disicurezzaprevistiper icellulari. I telefonini emettono

radiofrequenze,ovveroradiazioninon ionizzanti, cheproduconoenergia sottoformadicalore. Lapreoccupazionesucui si sonoconcentratemoltericercheècheuna frequenteesposizionepossaalterare l’attivitàdellecellulecerebrali. I nuovirisultatimostranochecirca il6%deirattimaschi i cui intericorpieranostati esposti alpiùalto livellodi radiazionideicellulari, sviluppavaneltessutonervosovicinoal cuoreunraro tipodi tumorechiamatoschwannomaoneurinoma.Ciònonaccadevainrattimaschi chenoneranoespostialla radiazione. Inoltre

nessunaumentoèstatoriscontratoneiratti femminaonei topolini, probabilmenteperché ledimensionidel corpoeranominori edunqueassorbivanomenoradiazioni.Mai ricercatori frenanoogniallarmismo.«I livelli e laduratadell’esposizionealleradiofrequenze - commentaJohnBucher, ricercatoresenior - eranomoltopiùgrandidiquelloche lepersonesperimentano,anchecon ilpiùalto livellodiutilizzodelcellulare. Inoltreabbiamoesposto l’interocorpodeiroditori»,nonsolounaparte,comeinveceaccadeparlandoal telefono.

Costa Crociereriduce del 50 per centogli sprechi alimentari

IL CASO

VENEZIA Il contesto: domenicascorsa, 4 febbraio, Venezia, pie-no Carnevale, con la città stori-ca soleggiata e invasa damiglia-ia di turisti e curiosi provenientida ogni parte delmondo,ma an-che di tante persone che amanomascherarsi e sfoggiano, perl’occasione, pre-ziosi e ricercatiabiti d’epoca. Illuogo: la chiesadi San Moisè, nelcampo omoni-mo, apochi passida Piazza SanMarco, edificiosacro che ospitatra gli altri alcunicapolavori delTintoretto e diPalma il Giova-ne. I protagoni-sti: il sacerdotecelebrante la san-taMessa domeni-cale (in sostitu-zione dell’ assen-te don RobertoDonadoni, ap-prezzato parro-co di San Moisè)e una fedele ita-liana che, dato ilclima carnascialesco venezia-no, partecipa alla celebrazionereligiosa in costume. Nonun ba-nale e irriverente maschera-

mento, bensì un ricco e lungoabito blu d’epoca impreziositoda inserti d’oro, sobriamente ac-collato e corredato damascheri-na, parrucca e cappellino coor-dinati. Nulla lasciato al caso, in-somma.

IL DIVIETOEvidentemente ignara di di-

vieti (veri o presunti), la signo-

ra, cattolica praticante, ha deci-so di rinunciare a un’ora di pas-seggiata-sfilata tra le calli e icampi veneziani, per prendereparte alla Santa messa domeni-cale, che a San Mosè si celebratradizionalmente alle 11.30. Lasignora non è sola: con lei ci so-no due ragazze anch’esse ag-ghindate con molta cura e pureloro vestite con abiti d’epoca,seppur di foggia e tonalità diver-se. Tutte e tre giungono per tem-po in chiesa e seguono sindall’inizio la messa domenicale

occupando una delle ultime filedi banchi. Almomento della co-munione, ecco però l’imprevi-sto. La signora di blu vestita simette compostamente in fila,per ricevere l’eucarestia. Quan-do però arriva il suo momento,giunta di fronte all’altare, si ve-de rifiutare dal sacerdote la co-munione. Le viene spiegato chenon può ricevere l’eucarestia,

perchè èmascherata.

LO STUPORELei, chiaramente stu-

pita, non si fa ragione diquel diniego, che consi-dera inspiegabile. Insisteperqualche secondo,mail sacerdote è irremovibi-le quanto sbrigativo e al-la signora non resta chescuotere le testa e torna-re, contrariata, al suo po-sto, tra lo sconcerto di al-cuni dei fedeli presentialle messa che assistonoalla singolare scena.La celebrazione si con-

clude pochi muti dopo ela signora lascia la chie-sa, accompagnata dalledue altre “mascherine”.Tranquillamente, senzaalcuna protesta.Madiffi-cilmente si dimentiche-rà di quel “singolar rifiu-

to”e di questa particolare dome-nica di carnevale veneziano. (lil.ab.)

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IN TRIBUNALE

ROMA Anche il padre deve essererisarcito, per tutte le spese deri-vanti «dai doveri di manteni-mento nei confronti dei figli» eper eventuali altri danni soffer-ti, nel caso in cui gli nasca un fi-glio per errore diagnostico, an-che se sano. Lo sottolinea la Cas-sazioneaccogliendo il ricorsodiun papà non soddisfatto per lanascita di una bambina in per-fette condizioni di salute: lamo-glie,mammadella bebè “non at-tesa”, è già stata indennizzatacon 125mila euro di risarcimen-to. Secondo la Suprema Corte,anche il papà, e non solo lamamma, è un soggetto «protet-to» e tutelato con diritto ad esse-re risarcito in caso di «nascitaindesiderata».

LA STORIAI coniugi di questo caso singo-

lare avevano già un figlio gran-dicello quando lei rimase incin-ta per la seconda volta: una gra-vidanza non voluta perché si

sentiva troppo avanti con gli an-ni per crescere un altro figlio einoltre non erano in buone con-dizioni economiche. In questasituazione, accolsero positiva-mente la diagnosi di aborto fat-ta dai medici dell’ospedale diAlessandria “Santi Antonio eBiagio e Cesare Arrigo”. La si-gnora fu sottoposta a raschia-mento, ma l’intervento venneeseguito male e la gravidanzaproseguì e culminò «nella nasci-ta indesiderata di una bambi-na». Per risarcimento danni daresponsabilità sanitaria, lamammadella piccola raggiunseun accordo con l’assicurazionedell’ospedale che le liquidò, ap-punto, 125mila euro. Anche ilpadre chiese di essere risarcito,ma in primo grado il Tribunaledi Alessandria nel 2012 glielo ne-gò sostenendo che pur a frontedella cattiva esecuzione del ra-schiamento «non era stato di-mostrato nè che egli avesse ef-fettivamente osteggiato la gravi-danza, nè che anche la madredella bambina avesse espressoalcuna intenzione di abortire».

Anche la Corte di Appello di To-rino nel 2013 respinse il recla-mo.

IN CASSAZIONEIn Cassazione, il padre ha fat-

to presente che «la gestazioneera andata avanti contrariamen-te alla palesata volontà sua e del-lamoglie, in considerazione del-la loro età avanzata e della pre-senza di un altro figlio. Perquell’evento lamoglie aveva do-vuto lasciare il lavoro e dedicar-si alla neonata e lui stesso avevadato le dimissioni perottenere ilTfr maturato con il quale prov-vedere aimutati bisogni della fa-miglia». Aveva inoltre dovuto«sostenere le spese per il sosten- tamento dellaminore ed era sta-

to costretto a trasferirsi in un’al-tra città dove aveva faticosa-mente dovuto cercare una diver-sa attività lavorativa». Per tuttiquesti fardelli, l’uomo ha chie-sto ai supremi giudici di dare ilvia libera al suo risarcimento. Ela Cassazione ha accolto il ricor-so. «Il padre - secondo la Cassa-zione - deve considerarsi tra isoggetti “protetti” e, quindi, tra

coloro rispetto ai quali la presta-zione mancata o inesatta è qua-lificabile come inadempimento,con il correlato diritto al risarci-mento dei conseguenti danni,immediati e diretti, fra i qualideve ricomprendersi il pregiudi-zio di carattere patrimoniale de-rivante dai doveri di manteni-mentodei genitori nei confrontidei figli».

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Sulle navi

VENEZIA

La signora ele duegiovani chedomenicamattinahannoseguito lamessa nellachiesa di SanMoisè con iloro vestitid’epocaindossati inoccasionedelCarnevale.Solo una si èrecataall’altare perriceverel’eucarestia,ma ilsacerdote siè rifiutato diimpartirglie-la, così ètornata alpostoamareggiata

LA DONNA, INSIEMEA DUE RAGAZZEIN COSTUME, AVEVAPARTECIPATOSIN DALL’INIZIO ALLAFUNZIONE RELIGIOSA

ROMARidurredel 50%glisprechialimentari abordoentro il 2020.È l’obiettivodiCostaCrociere cheha lanciatoilprogramma4GoodFoodchesiavvaledella collaborazionedipartnerquali FondazioneBancoAlimentareonluseCittadinanzattiva.Unprogrammaattualmente incorsosu tutte lenavidellaflotta,dopoessere statosviluppatoe testatoapartiredal2016sull’ammiragliaCostaDiadema.La fasedisperimentazioneabordodiCostaDiademahapermessoin11mesidi ridurredioltre il50%losprecoalimentare,equivalenti aunariduzionedi1.189 tonnellatediCO2,ovveroleemissionidi231automobiliinunanno.

VENEZIA La donna che si è vista negare la Comunione

Per la figlia non voluta oltre alla madrel’Ulss dovrà risarcire anche il padre

ALESSANDRIA Al “Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”

LA SENTENZADELLA CASSAZIONEPER L’ABORTOESEGUITO MALEE LA NASCITADELLA PICCOLA

LO SCONCERTODEI FEDELIE LA DELUSIONEDELLA FEDELETORNATA AL POSTOCONTRARIATA

Le radiazioni dei cellulari non sono dannoseper la salute umana, provocano tumori solo ai ratti

Lo studio

Attualità

Indossa abito d’epocaIl sacerdote rifiutadi darle la comunione`Venezia, inatteso divieto durante la messa domenicale a S. MoisèIl parroco nega l’eucarestia a una signora vestita da Carnevale

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III

www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

LE REAZIONI

TREVISO Lega e centrodestra fe-steggiano. Nell’ultimomese han-no chiesto a gran voce al Comu-ne di bocciare la proposta di rior-ganizzazione della viabilità at-torno a villa Minelli. E con il riti-ro del progetto da parte di Benet-ton hanno ottenuto il risultatosperato. «È la vittoria dei cittadi-ni: il popolo ha dimostrato dicontare più del sovrano –pungeFabrizioNardin, capogruppodelCarroccio in consiglio comuna-le- la gente ha dimostrato di con-taredi piùdi chi vuole imporre leproprie idee senza consideraregli altri. Benetton in sostanza hadetto: o così o nulla –aggiunge–Nel suo atteggiamento non c’ètraccia di considerazionedell’opinione dei cittadini. C’è so-lo una richiesta, per quanto legit-

tima, legata al proprio tornacon-to”. Parole pesantissime. A cui siaggiungono quelle non più tene-re di Michele Favaro, segretariocomunale della Lega: «Ma Benet-ton non aveva sviluppato il pro-getto per il bene della comunità?Se era davvero così, perché ades-so lo ha ritirato? – ironizza – laverità è che quel progetto guar-dava solo al bene privato. E nonpenso che l’abbia ritirato soloper qualche polemica. Ci sonomotivi chenonconosciamo».

LINEA NETTAPer il Carroccio, il patrondella

United Colors assieme al proget-to avrebbe dovuto staccare un as-segno, a titolo di beneficio pub-blico, lasciando al Comune lapossibilità di impegnare i soldidovemeglio credeva. Nardin ave-va anche avanzato delle ipotesi:«Ci sono tante cose da fare. Pen-so ai 2,9 milioni che servirebbe-ro per le scuole medie». Il parcodavanti a villa Minelli non eraconsiderato una contropartitasufficiente. E la pensa così anchel’ex vicesindaco Antonello Ba-seggio: «È stata persa un’oppor-tunità? Sì.Ma è stata persa da Be-netton per far del bene alla suaterra e ai cittadini che la vivono–chiarisce- Il ritiro del progettoci rallegra perché eravamo certi,e ora lo siamo di più, che la pro-posta della nuova viabilità era fi-ne a sé stessa. L’amministrazio-

ne ha sbagliato concedendoun’apertura totale sul progetto.Ha preferito tirare dritto davantia cittadini, tecnici, imprenditorie una parte dei consiglieri che ledavano torto». Baseggio adessoguarda al futuro. «Se abbiamoperso un’opportunità è quella dimigliorare un incrocio. E non na-scondo di essere uno dei tanticolpevoli. Ma se fosse passata lasoluzione di Benetton il dannosarebbe stato irreparabile. Se fos-si il sindaco ora chiamerei il si-gnor Benetton e chiederei per-ché non sono disposti a vagliarela proposta di una rotonda. Mala risposta, forse, la sappiamogià: gli interessi eranoaltri».

I CINQUE STELLESulla questione interviene an-

che il Movimento 5 Stelle, chenon aveva nascosto le perplessi-tà davanti al progetto. «La propo-

stadiBenettonhaavuto il pregiodi promuovere una discussionepartecipata sui veri bisogni dellapopolazione, come non si vede-va da tempo – dice Ambra Bion-do –. Peccato non aver potuto ar-rivare a un tavolo di discussionecondiviso con tutte le minoran-ze, allo scopo di trovare una solu-zione soddisfacente per tutte leparti coinvolte». (mf)

IL CASO

PONZANO «La mia proposta è fini-ta al centro di mille polemiche.Mi sono sentito strumentalizza-to da alcuni gruppi politici chevogliono fare campagna elettora-le per le elezioni del 4 marzo edelle comunali di Treviso. Ci ten-go a quel progetto. Ma alla lucedi quanto successo è il caso dibloccare tutto». E’ ciò che il sin-dacoMonia Bianchin si è sentitadire, ieri mattina, al telefono daLucianoBenetton. e così le ha an-nunciato la decisione di ritirarela proposta per la riorganizzazio-ne della viabilità attorno a villaMinelli. Il patron della UnitedColors era pronto a sborsare qua-si 2,2milioni per chiudere via vil-la Minelli, la strada che passa

sotto ai cancelli della sua storicadimora, togliendo di conseguen-za il semaforo sulla Provincialevia Roma. In cambio, il progettoprevedeva la realizzazione di unparco da 10mila metri quadratidavanti alla villa e la costruzionedi una bretella più a sud per col-legare l’area della chiesa di Pon-zano con la rotatoria a fagiolodello Spak Market, verso Trevi-so.

TUTTO FINITONon se ne farà più nulla. Per

ora. «Ritiriamo la proposta dinuova viabilità per riqualificarel’area vicino a villaMinelli – reci-ta la nota diffusa dal gruppo – vi-sta la crescente polemica da par-te delle varie componenti politi-che locali. Benetton ritira l’offer-ta di realizzazione del nuovo

svincolo edel parcopubblico».ALuciano Benetton non è andatagiù la battaglia che si è scatenataattorno alla sua proposta. Lagiunta del sindaco Monia Bian-chin, sostenuta da una civica dicentrosinistra, ha sempre dimo-strato di apprezzarla. Si era sedu-ta al tavolo della trattativa per li-mare qualcosa, ma l’impiantonon le dispiaceva affatto. L’oppo-sizione, Lega e centrodestra in te-

sta, è invece salita sulle barrica-te. Antonello Baseggio, esponen-te di Forza Italia, capogruppo diProgetto in Comune, è stato tra ipiù critici.

LA RACCOLTA FIRMEAncora prima della conclusio-

ne del ciclo di incontri pubbliciper la presentazione del proget-to, ha avviato una raccolta di fir-me chiedendo di bocciare l’offer-ta Benetton. In quasi mille han-no sottoscritto. Firme che, nono-stante lo stop della United Co-lors, oggi verranno recapitate inmunicipio. E anche la Lega si èimpegnata senza tentennamentisul fronte del no.Dieci giorni fa ilCarroccio ha organizzato un in-contro pubblico con StefanoMarcon, presidente della Provin-cia. C’erano anche Domenico

Presti, sindaco di Arcade, e Ma-rio Conte, candidato sindaco del-la Lega a Treviso. Lapidario il nu-mero uno del Sant’Artemio con-tro la proposta Benetton: «Pensoche la soluzione migliore per iltraffico sia realizzare una rotato-ria al posto dell’attuale incrociotra via Roma, via villa Minelli evia Castagnole». Altro che parcodavanti alla villa e bypass strada-le.Marcon si è anche detto pron-to a partecipare al Consiglio diPonzano per chiarire la questio-ne. Per Benetton è stata la gocciache ha fatto traboccare il vaso.«Si è sentito strumentalizzato e adisagio davanti alle polemiche.Così ha deciso di togliere l’ogget-to delle polemiche stesse – spie-ga il sindaco Bianchin -. Anchese il ritiro della proposta ha sor-preso un po’ tutti. Solo venerdìeravamo in Provincia per trova-re una soluzione condivisa dopole osservazioni dei cittadini. Pernoi era un’opportunità. Ci crede-vamo.Un riassettodella viabilitàera fondamentale anche alla lu-ce dell’arrivo della Pedemonta-na, tra l’altro senza la bretella traPovegliano e Ponzano. Così iltraffico arriverà tutto al tappodel semaforo di villaMinelli e al-la rotondaa fagiolo.Adesso sonocontenti quelli che si sono battu-ti per il no? Sono contente le 900persone che hanno firmato la pe-tizione?».Ma lo stop di Benettonè davvero definitivo? «Ni – con-clude Bianchin – ne riparleremoa breve. Anche se non sappiamoquando.Da parte nostra ci attive-remo per provare a farlo tornaresui propri passi».

MauroFavaro

C’è stata laraccoltadi firmeecisonostati incontri contro ilprogetto. Inpiùeraspuntatal’ipotesidi indireunreferendumadhocaPonzano.Leopposizionieranopronteatuttopurdibloccare l’offertadiBenetton.E lui lo sapevabene.«Fossi l’amministrazionediPonzanovorreiancheperdereleelezionimafacendoqualcosacherestapercentinaiad’anni–avevadettoLucianoBenettonametàgennaio -.Unpoliticochesi comportacosì si comportaallamanieradei vincenti». (mf)

«Quest’opera resteràper centinaia di anni»

La frase

Lega e Forza Italia rilanciano:«Metta quei soldi per le scuole»

LA CONTROVERSIA Ponzano spaccato sulla viabilità di villa Minelli

Rivoluzione mancata

BASEGGIO E FAVEROPERPLESSI:«NON PENSIAMOCHE SI SIA TIRATOINDIETRO SOLOPER LE POLEMICHE»

PER LA BIONDOÈ UN’OCCASIONEANDATA PERSA:«IL CONFRONTOAVREBBE FAVORITOUNA SOLUZIONE»

IL PATRON DEI COLORI UNITI Luciano Benetton ha ritirato il progetto del nuovo svincolo e di un nuovo parco pubblico che avrebbe rivoluzionato l’area davanti a Villa Minelli

Primo Piano

`La telefonata al sindaco Bianchin e poi una nota«Strumentalizzato da alcuni gruppi politici»

`Gli amministratori del Pd non si arrendono:«Presto un incontro per fargli cambiare idea»

PER IL CENTROSINISTRACON L’ARRIVODELLA PEDEMONTANAUN RIASSETTODELLE STRADEERA INDISPENSABILE

«Ritiro il piano viabilità»Benetton sbatte la porta

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IX

www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

L’EMERGENZA

TREVISO Boom di ricoveri per l’in-fluenza: l’Usl è costretta a rinvia-re gli interventi chirurgici non ur-genti per evitare che il sistema va-da in tilt. L’ondata di contagi nonconosce sosta. Sono oltre 50 gliaccessi in più al pronto soccorsoogni giorno. E i ricoveri vanno dipari passo. I reparti del Ca’ Fon-

cello sono al tutto esaurito. An-che i 40 posti di quello tempora-neo, aperto a Otorinolaringoia-tria per far fronte all’emergenzainfluenza, sono tutti occupati. Diquesti tempi un letto libero èmer-ce preziosa. E l’Usl ha deciso dirinviare le operazioni chirurgi-che non urgenti. Quelle program-mate da qui all’inizio della setti-mana prossima, in tutto una ven-tina. Fino al 13 febbraio si concen-treranno le forze per rispondere achi si rivolge all’ospedale percomplicanze legate all’epidemiastagionale. I rinvii sono già inizia-ti. E’ il caso di un 28enne di Trevi-so che in questi giorni avrebbe do-vuto sottoporsi a un intervento di

circoncisione. «L’ospedale mi harichiamato per dirmi che l’opera-zione è saltata perché i posti lettonon bastano», spiega. Dovrebbeessere richiamato nel giro di seimesi.Madall’Usl assicuranoche itempi saranno più brevi. «Richia-meremo tutto prima di sei mesi –mette in chiaro Francesco Benaz-zi, direttore generale dell’Usl del-laMarca – abbiamo deciso di spo-stare gli interventi programmati,che non sono prioritari, per farfronte all’emergenza influenza ri-servando i posti liberi nelle Chi-rurgie ai pazienti oncologici o aquelli che devono sottoporsi a in-terventi urgenti. Questi sarannosempre e comunque garantiti».

L’obiettivo èmettersi alle spalle ilpicco dei contagi. Secondo le sti-me del dipartimento di preven-zione dell’Usl dovrebbe termina-re il 10 febbraio. Dalla settimanaprossima, quindi, il numero dipersone colpite dal virus è desti-nato a calare. Da quel momentoin poi sarà possibile tornare gra-dualmente alla normale attività.»Dobbiamo tener duro per un’al-tra settimana. Con la diminuzio-ne dei contagi non sarà più neces-sario andare a occupare i letti bisallestiti nei reparti – specifica ildirettore – i numeri dell’influen-za, che stavolta si è diffusa comenon capitava da oltre un decen-nio, torneranno in linea con quel-

li dell’anno scorso. Di conseguen-za non ci saranno più difficoltà».A giugno, poi, dovrebbe arrivarela svolta definitiva. All’iniziodell’estate verrà infatti inaugura-to il nuovo polo di Day surgerynell’ospedale di Vittorio Veneto.Sarà il punto di riferimento pertutta laMarca. «Gli interventi chi-rurgici programmati, quelli nonurgenti, verranno effettuati lì –conclude Benazzi – questo nonvuol dire che negli altri ospedalitrevigiani non verrà più fatto nul-la. L’attività chirurgica continue-rà ovunque.Ma il polo di Day sur-gery di Vittorio Veneto diventeràriferimento per l’intera provin-cia». (mf)

LA NOVITÀ

TREVISO Sono piccolini: da 38 a60 metri quadrati. Giusto peruna persona o una coppia, almassimo. All’interno, però, cisarà un concentrato di tecnolo-gia: sistemi informatici capacidi controllare tutto conunclicke di tenere allo stesso tempo co-stantemente sotto controllo lecondizioni di salute degli inqui-lini. Si annunciano come dei ve-ri gioiellini i 47 alloggi per an-ziani autosufficienti, tra i 60 egli 80 anni, che l’Israa sta realiz-zando nel quadrilatero tra bor-goMazzini, piazzale Burchiella-ti, via Manzoni e via Sant’Ago-stino attraverso il progetto dicohousing. «Saranno dotati ditutti gli ultimi dispositivi in te-ma di domotica – confermaGiorgio Pavan, direttoredell’istituto – assolutamenteall’avanguardia. Ci siamo con-centrati molto su questo aspet-to».

IL TABLETEsempi?Tra le strumentazio-

ni innovative c’è James. Si trat-ta di un social network installa-to su un tablet e connesso consensori smart home. Attraver-sodelle interfacce semplificate,gli inquilini potranno avere iltotale controllo della casa: luci,apparecchi elettrici, tapparellee così via. Ma non solo. Lo stes-so software registrerà ogni gior-no anche i parametri vitali dichi vive negli alloggi. A partiredalla temperatura e dalla pres-sione. E da buon social permet-terà di contattare parenti e vici-

ni ci casa. Così come medici einfermieri, in caso di necessità.L’altra diavoleria hi-tech sichiama Safemotion. «Gli anzia-ni con particolari esigenze di si-curezza – spiegano dall’istitutoguidato dal presidente LuigiCaldato – avranno la possibilitàdi disporre di un orologio dota-to di tecnologia d’allarme eGps». Gli alloggi saranno inol-tre dotati di altri sistemi domo-tici per garantire le condizionibasilari di sicurezza: rilevatoriantifumo, di perdite di gas e diacqua. A cui si aggiungono i di-spositivi per il riconoscimentodi cadute, allarmi, promemoriae strumenti semplici per comu-nicare, come videochiamate einformazioni online. A giugnosaranno pronti i primi 13 ricava-ti nel pensionato Garzoni di viaManzoni. Il mese scorso è statoaperto il cantiere per realizzar-ne altri 13 nelle strutture a ri-dosso dell’ex Umberto I. E l’an-no prossimo si metterà manoproprio all’Umberto I, andandoa ricavare gli ultimi 23 allogginella zonadel chiostro.

MauroFavaro

LA NOSTRA STORIA

TREVISO Nella sua lunga storia IlGazzettino ha raccontato e ac-compagnato lo sviluppo indu-striale della Marca trevigiana,dal passato di terra rurale alboom economico che ne ha fat-to una delle capitali del partiteIva italiane, fino alla recentecrisi e agli odierni segnali di ri-presa. Nell’ambito delle iniziati-ve per il 130° anniversario dallasua fondazione, dunque, il quo-tidiano del Nordest, a Treviso,non poteva non scegliere unprotagonista dell’economia lo-cale e internazionale comeAlessandroBenetton.

IL FACCIA A FACCIAL’imprenditore sarà intervi-

stato questo pomeriggio dal di-rettore de Il Gazzettino, Rober-to Papetti, in un evento in pro-

gramma alle 18 (l’ingresso è ainvito), a Palazzo Rinaldi, nelcapoluogo. Alessandro Benet-ton è non solo l’esponente diuna dellemaggiori famiglie im-prenditoriali italiane, simbolodel miracolo del Nordest, checon il proprio marchio ha por-tato per il mondo anche il no-me di Treviso (il colossodell’abbigliamento è stato fon-dato nel 1965, un anno dopo lasua nascita). Ma con 21 Investi-menti, gruppo specializzato inprivate equity da lui creato nel1992 e a cui è tornato a dedicar-si a tempo pieno dopo gli incari-chi inUnited Colors, rappresen-ta anche un capitalismo di nuo-va generazione nelle scelte e ne-gli obiettivi. Non solo azienda,comunque: di certo la conver-sazione non potrà non toccare,ad esempio, il rapporto con losport, grande passione condivi-sa con lamoglie Deborah Com-

pagnoni. Dagli anni della For-mula Uno e dei successi di Mi-chael Schumacher, all’impe-gno del gruppo di famiglia nelbasket, volley e rugby, alla pre-sidenza della Fondazione Corti-na 2021 per l’organizzazionedei Mondiali di sci. Con unosguardo a 360 gradi sulla socie-tà, locale e globale, magari an-che attraverso la lente di un or-gano di informazione come IlGazzettino. Fondato nel 1887da Giampietro Talamini, mae-stro originario del Cadore, il

quotidiano si è presto impostocomevocedelTriveneto.

GLI APPUNTAMENTIQuesta storia ormai ultracen-

tenaria, oltre che con uno spe-ciale inserto in abbinamentogratuito al giornale di domani,verrà ripercorsa anche attra-verso 19 prime pagine dipinteda vari pittori e designer dallamostra “130 anni del Gazzetti-no - Il Gazzettino, l’arte e gli ar-tisti”, in programma a PalazzoGiacomelli, sede di rappresen-tanza di Unindustria Treviso,che ha gentilmente messo a di-sposizione i suoi spazi. Dopo ilvernissage venerdì pomerig-gio, alle 16.30, l’esposizione ri-marrà visitabile fino al 23 feb-braio, dal lunedì al venerdì dal-le 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18, ilsabato dalle 9.30 alle 12.30 edalle 15 alle 18 e la domenicadalle 15 alle 18.

First Cisl e Claris Leasing, duello infinito«Sempre preoccupati per i 26 dipendenti»

LA SVOLTA

TREVISO Gli scarponi Garmonttrovano un nuovo socio di peso:Luigi Rossi Luciani è entrato nelcapitale del calzaturificio di Ve-delago. L’industriale padovano,tra i nomi più noti dell’imprendi-toria veneta, già fondatore e pre-sidente della Carel spa (refrige-razione), ma anche azionista diPanther, specializzata in calza-ture antinfortunistiche, ha ac-quisito il 21%delle quote tramitela società Luigi Rossi Luciani Sa-pa. Marchio storico del distretto

trevigiano della calzatura sporti-va e da montagna, Garmont In-ternational è stata rilevata dalconcordato nel 2014 dall’im-prenditore trevigiano PierluigiBressan e rilanciata, tanto daraddoppiare il fatturato in untriennio. Ad affiancare Bressannell’avventura, insieme a TerryUrio, direttore finanziariodell’azienda,VenetoSviluppo: lafinanziaria regionale ha cedutola propria partecipazione loscorso dicembre a Wayne Edy,fondatore della Inov8 (marchiodi culto nel trail running) e di-stributore della stessa Garmont

negli Usa. Il nuovo assetto, dun-que, vede Prisma 2 (la società diBressan) con lamaggioranzadel50,26%, Urio al 3,75, Edy al24,99% e, appunto, Rossi Lucia-ni al 21. «L’ingresso di Luigi Ros-si Luciani è un grande onore perGarmont e certifica la bontà dellavoro svolto sinora – spiega ilpresidente Bressan -. Il mercatosta rispondendo bene ai nuoviprogetti». «Si rafforza il patrimo-nio di competenze ed economi-co del marchio», conferma l’av-vocato Vittorio Titotto, dello stu-dio BM&A, che ha assistitoWay-neEdynell’operazione. (mz)

Un nuovo socio per gli Scarponi Garmontil 21 per cento delle azioni a Rossi Luciani

` Pronti a giugnogli appartamentidell’Israa

LA REPLICA

TREVISO (mz) «Rimango preoc-cupato per la sorte dei 26 dipen-denti così come per tutti i lavo-ratori delle società ‘fuori peri-metro’ per l’incertezza rispettoalla individuazione di partner oacquirenti a distanza di ottomesi dalla messa in liquidazio-ne di Veneto Banca». Massimi-liano Paglini, segretario genera-le della First Cisl Belluno Trevi-so, ribadisce alcune sue per-plessità riguardo alla situazio-ne della Claris Leasing, società

dell’ex gruppo bancariomonte-bellunese. Il sindacato aveva de-nunciato possibili omissionicontributive e previdenziali nel-le retribuzioni e un “atteggia-mento ostile” da parte dei verti-ci della società. Tutte accuse re-spinte come non vere dal diret-tore generale Stefano Brunino.Ma Paglini torna a sottolinearecome «la richiesta di costituirela Commissione sindacale con-ciliativavenne fatta dallo stessodirettore alla First Cisl a finesettembre per definire i tratta-menti di alcuni dipendenti per“trasferte forfettarie” le cuimo-

dalità di pagamento sono stateattuate per molti anni con mo-dalità unilaterali e, secondonoi, difformi dal contratto finoalmesedi giugno2017 enonpiùpagate dal passaggio sotto la Li-quidazione coatta amministra-tiva». Per questo, rimarca,«nell’esercizio dell’automa e li-bera critica propria di un sinda-cato, ho solo evidenziato cheuna gestione piena di ‘zoned’ombra’ avrebbe rischiato dimettere a repentaglio il rappor-to di lavoro dei dipendenti, orae per il futuro che continuo adauspicarepiù roseo».

Influenza record: saltano le operazioni non urgenti

DA VENERDI’A PALAZZO GIACOMELLILA MOSTRADEDICATA AL GIORNALECON 19 PRIME PAGINERIVISTE DAGLI ARTISTI

` Troppi ricoveriletti occupati: l’Uslcorre ai ripari

CONTAGI L’influenza è diventatauna vera e propria emergenza

Varati gli alloggi“salva vita”per gli anziani

SODDISFATTO Luigi Caldato,presidente dell’Israa

Treviso

Il Gazzettino festeggia 130 annisul palco c’è Alessandro Benetton

PROTAGONISTA Alessandro Benetton sarà al centro dell’evento organizzato a palazzo Rinaldi per celebrare i 130 anni di vita del Gazzettino

` Dall’economia allo sport: a palazzo Rinaldi il direttore Papetti intervista il manager

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www.gazzettino.itMartedì6Febbraio 2018

TECNOLOGIA

TREVISO «Dai diamanti non nasceniente, dal letame nascono i fio-ri» cantava Fabrizio De André.Anche ad Ats ne sono più checonvinti. Anzi, contano di ricava-redai liquamidegli scarichi delleacque nere risorse ben più rare epreziose di qualche profumatobocciolo. Il tutto grazie a innova-tivi processi scientifico-industria-li e a una nuova tecnologia appli-cata nell’impianto di Carboneradella società che gestisce la retedell’acquedotto e delle fognaturedi 53 comuni delle province diTreviso,Belluno eVicenza.Realizzato nell’ambito del pro-

gramma dell’Unione Europes Horizon 2020 conun investimen-todi oltrenovemilioni di euro, dicui sette e mezzo provenienti dafondi comunitari, “SmartPlant”(questo il nome della strutturamessa a punto nella Marca) è il

primo sito al mondo  in grado direcuperare dal materiale chescorre nei condotti fognari nonsolo cellulosa e biopolimeri concui realizzare plastica biodegra-dabile, ma soprattutto di ottene-re un elemento di ancor maggio-re valore come il fosforo, risorsa non rinnovabile, oggi estratta so-lo dalle miniere situate in preva-lenza inAfrica.Frutto del lavoro in sinergia di

venticinque partner provenientida dieci paesi (Italia, Spagna, Re-gno Unito, Germania, Olanda,Grecia, Portogallo, Norvegia,

Israele, Svizzera), tra cui sei utili-ties (le società di servizi exmuni-cipalizzate), otto centri di ricercauniversitari e undici aziende disviluppo tecnologico e dell’indu-stria chimica, l’impianto di Car-bonera è il risultato di un proget-to coordinato dall’università diVerona, in collaborazione con ilPolitecnico delle Marche, e chevede AltoTrevigiano Servizi co-me rappresentante del board ese-cutivo delle multiutilities euro-pee.  I dettagli tecnici e le proce-dute di funzionamento dell’appa-recchiatura saranno presentategiovedì prossimo nel corso di unseminario in calendario nella se-de della Provincia di Treviso, alSant’Artemio. L’obiettivo è, ov-viamente, quello di rafforzare an-coradi più l’economiadel riciclo,limitando il consumo di risorsenaturali. Ma il risparmio energe-tico e la valorizzazione dei mate-riali recuperati grazie alla nuovatecnologia potranno anche gene-rare ricadute positive sugli equili-bri finanziari di Ats stessa e, a ca-scata, sulla tariffa pagata da tuttii cittadini utenti.

MattiaZanardo

©RIPRODUZIONERISERVATA

LO STRUMENTO

TREVISO Un sistema capace dicontrollare in ogni istante lo sti-le di guida degli autisti di bus ecorriere. Con un software colle-gato a un cervellone centrale ingrado di dare loro suggerimen-ti in tempo reale su velocità dicrociera, accelerazioni e frena-te. È quello che Mom intendeinstallare sui propri 450mezzi,già dotati di sistema di control-lo satellitare. Il bando è già sta-to pubblicato. L’impianto di ul-tima generazione costerà oltre400mila euro. Definirà un com-portamento di guida ideale perogni linea in modo da ridurreconsumi e inquinamento. E gliautisti che lo seguiranno alme-glio verrannopremiati.

GRANDE FRATELLOMom anticipa polemiche e

accuse. L’obiettivo non è con-trollare gli autisti: GiacomoCol-ladon, presidente diMom, spaz-za il campo da possibili paralle-lismi con i braccialetti di Ama-zon, per controllare i dipenden-ti. «Respingo ogni accostamen-to – chiarisce Colladon – è evi-dente che le finalità sono oppo-ste. Un’azienda come Amazonpunta, attraverso il controllodella produttività dei propri di-pendenti, a massimizzare gliutili per meri scopi economici.Mom, che gestisce un serviziopubblico, è lontana anni luceda questa impostazione. Abbia-mo scelto di investire nel me-glio delle tecnologie informati-che internazionali per finalitàchiare: aumento della sicurez-za, per lavoratori e passeggeri,e promozione di stili di guidaecologici che riducano consu-mi ed emissioni dannose perl’ambiente».Momha inserito ilsistema di controllo nel pianoindustriale che sarà presentatonel prossimo cda e che il 21 feb-braio verrà portato sui tavolidell’assemblea dei soci. «Porte-remo avanti l’innovazione d’in-tesa con i lavoratori», assicura-

no dalla società riferendosiall’uso dei dati che verranno re-gistrati. I nuovi dispositivi di as-sistenza intervengono per ri-durre gli errori alla guida, con-tenere il consumo di carburan-te e ridurre l’inquinamento.

LA NOVITÀ«Il sistema operativo – sotto-

linea Colladon – è pensato perfornire in tempo reale dati uti-lissimi al nostro autista che ri-ceverà dal software di bordo co-stanti indicazioni sulla correttacondotta di guida: gli verrannosegnalate, ad esempio, frenateo accelerate brusche o una velo-cità di guida eccessiva, così sicorreggerà subito». E laprivacydei lavoratori? «Assieme al sin-dacato stabiliremo le regoled’ingaggio, lemodalità e le fina-lità dell’utilizzo dei dati – con-cludono dall’azienda – ma lanostra proposta è chiara: sel’azienda risparmia su inciden-ti, costo del carburante, ripara-zioni, è giusto condividere que-sto beneficio con i lavoratoriche permettono di conseguirlo.Per questo vedremo in che ter-mini stabilire una premialitàpergli autisti».

MauroFavaro

©RIPRODUZIONERISERVATA

Oltreaquella con il fisco, vintadopodieciannidi schermagliedavanti ai giudicidelleCommissioni tributarie, c’èun’altraguerra legalechedatempoimpegnaFondazioneCassamarca.Si trattadellacausa intentatanel 2013neiconfrontidellaCameradiCommerciodiTrevisoeBellunoper ilmancatotrasferimentodegliufficidiquest’ultimanelcomplessoAppiani.TraslocobloccatodalpresidenteTognanapocodopoil suo insediamentoechehascatenato le irediDinoDePoli,chedaallorahamossogliavvocati chiedendounrisarcimentoda11milionidieuro.Unavicendacheavrebbepotutorisolversi conun

accordogiànel 2016,quando laCameradiCommerciohapubblicatounbandoper iltrasferimentodallo storicoedificiodiPiazzaBorsa, senzatrovareperòsoluzioniadatte.Unicaalternativa incittàproprio il complessodell’exAppiani.MaFondazione,puravendoadisposizioneproprioquellochesarebbeservitoallacameradiCommercio,nonsi èpresentataalbando.Unsegnaleperdireche lavicendadelcontenziosononsi risolveràconunarmistizio.L’offertadiCassamarcasarebbestatainfattipercepitacomeunamanotesamaancheundietrofrontrispettoalle ragionistessedellacausa intentata.

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` Il sito di Ats è unicoal mondo: investimentoda nove milioni di euro

Duello infinitocon il Fisco:la spuntaFondazione

LA SENTENZA

TREVISO Un milione di euro. Atanto ammonta il credito di Fon-dazione Cassamarca nei con-fronti del fisco confermato dadue sentenze tributarie, la pri-ma della Commissione provin-ciale di Treviso del 2010, la se-conda dalla Commissione Re-gionale arrivata nel 2012, en-trambe impugnate dall’Agenziadelle Entrate che si era oppostaalla loro immediata esecutivitàprima del pronunciamento del-la Cassazione. Ci sono volutiquasi dieci anni di carte bollatee azioni legali ma alla fine Fon-dazione ha avuto la meglio. LaCommissione Tributaria Regio-nale del Veneto, lo scorso 5 di-cembre, ha stabilito l’immedia-ta esecutività di quelle due sen-tenze: il milione di euro ha pre-so la strada che dalla cassafortedell’erario porta dritta ai contidi Fondazione.

IL RICORSOLa vicenda risale al 2008

quando Fondazione Cassamar-ca inoltrò all’agenzia delle en-trate la richiesta di rimborsoper imposte pagate in eccessonegli anni dal 2004al 2006.Nonpoca roba, anzi una cifra di tut-to rispetto: oltre ilmilione di eu-

ro. Ma il Fisco non accolse la ri-chiesta e si è finiti davanti allaCommissione Tributaria pro-vinciale. Il giudizio di primo gra-do arriva nel 2010 e da ragionealla “creatura” di Dino De Poli.L’agenzia delle Entrate impu-gna e trascina Fondazione da-vanti alla commissione regiona-le. Passano due anni e arriva lasentenza di secondo grado, pu-re questa favorevole a Fondazio-ne. E puntuale torna, neppure adirlo, una seconda impugnazio-ne, questa volta inCassazione.

IL CAVILLONelle more del giudizio da-

vanti ai giudici della SupremaCorte sorgeperòun fatto nuovo.Nel 2015 viene approvato un de-creto legislativo, entrato in vigo-re nel giugno del 2016, che intro-duce una nuova disciplina rela-tiva all’immediata esecutivitàdelle sentenze tributarie quan-do a essere condannato al paga-mento di somme è il fisco e a be-neficiare è il contribuente.Sull’interpretazione della nor-ma si apre una nuova querelle:Cassamarca chiede che il milio-ne venga restituito subito consi-derati i due gradi di giudizio fa-vorevole, mentre l’Agenzia del-le Entrate sostiene che la regolasull’immediata esecutività sipuò applicare solo alle sentenzesuccessive all’entrata in vigoredel decreto. E quella di Cassaar-ca non lo è. Per dirimere la que-stione Fondazione si è affidataallo Studio legale milanese DeBerti, Jacchia, Franchini e Forla-ni. Una corazzata schierata con-tro gli avvocati del fisco che allafine ha consentito di vincere labattaglia.

DenisBarea

©RIPRODUZIONERISERVATA

Il contenzioso con piazza Borsa

L’altro fronte IL PRESIDENTECOLLADON:«MA NON SIAMOCOME AMAZON:LA PRIVACYÈ AL SICURO»

INNOVAZIONE Il presidente di MomGiacomo Colladon

` Un computercontrollerà lo “stile”di tutti gli autisti

RICICLO L’impianto innovativodell’Ats si trova a Carbonera

IL BRACCIODI FERRO DURATOOTTO ANNIÈ FINITO DAVANTIAI GIUDICIDELLA CASSAZIONE

Il futuro di Mom:guida efficientecon un software

Fosforo e cellulosa dalle acque nerel’impianto “smart” è a Carbonera

Treviso

` L’Agenzia dovrà restituire un milionedi imposte versate in eccesso dall’ente

IL PRESIDENTE di Fondazione Cassamarca Dino De Poli

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XVI

Martedì 6Febbraio2018

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MONTEBELLUNA

«Sono nel giusto, vado avan-ti». Le critiche arrivate da qual-cuno di fronte alla sua scelta didare, sulweb, tutti i numeri del-la vecchia gestione del palio,mostrandone le pecche, nonhanno abbattuto Nicola Palum-bo, attuale presidente. Comenon l’hanno abbattuto quelledel sindacoMarzioFavero, che,pur consapevole del fatto chetutto è nato da un’offesa inac-cettabile (l’auspicio, formulatosul web, che Palumbo possa fa-re la fine di Edo Cornuda),avrebbe preferito che si evitas-sero le polemiche.

LA REPLICA«Sononel giusto -dice Palum-

bo-hopresentatodati enumerinon smentiti. Mi hanno offesosul personale per risposta, maquando sei nel giusto non deviaver paura di niente». E sull’in-tervento di Marzio Favero. «Ilsindaco fa il sindaco, rappre-senta tutti e auspica serenità.Incontro però nei bar personechemi ringraziano ancora oggiper l’operazione verità. L’affet-to delle persone è una benzinaper andare avanti con pochiegual». Anche perché lui si sen-te tutt’altro che solo. «La fidu-cia di tutte le componenti cheformano il Comitato, in primisle contrade, non è mai stata indiscussione».E sul suomododiporsi, nell’elencare i dati inmo-do molto freddo e professiona-le. «Sono un tecnico, sono abi-tuato a parlare con i fatti e i ri-sultati. Le logiche politiche lelascio appunto al mondo politi-co. Ovviamente non siamo fattisolo di razionalità, io in primis.Ma il cuore lo concedo ai mieiragazzi, a chi collabora conme,alle contrade, agli alpini. Sonogeloso deimiei sentimenti, nontutti possono accedervi». Ini-zialmente, Palumbo aveva pro-messo più puntate e ora ci si

chiede se quella di giovedì scor-soavràun seguito.

SUL WEB«Il materiale non manca

-spiega- vedrò nei prossimigiorni, non ho ancora deciso.Tante persone mi chiedono diandare avanti e i numeri parla-no chiaro: 3400 visualizzazioniil primo video, 127 like, 14 condi-visioni. Evidentemente, la tra-sparenza va ancora di moda.Ovviamentepoimi rendocontoche ci sono tante persone chesono state tirate in mezzo e chenon ne potevanomolto. Questomi dispiace ed è il vero freno».Intanto, per esemplificare lapropria situazione Nicola haanche trovato una frase chiave,prendendola a prestito da JohnRuskin. “Quando l’amore e lacompetenza lavorano insieme,ci si aspetta un capolavoro”.Che, fuor dimetafora, potrebbeessere il palio 2018, cui si è giàcominciato a lavorare.

LauraBon

TREVIGNANO

Quando, attorno al sessante-simo minuto del match Ita-lia-Inghilterra di rugby, Gior-gia Durante, diciannovenne diMusano, è entrata in campo,nella tribuna dello stadio diReggio Emilia in cui l’Italia af-frontava la fortissima Inghil-terra nel sei nazioni, c’è stataun’ovazione. Del resto, per so-stenerla nella prima partita inNazionale della sua vita si era-nomossi davvero in tanti.

PULLMAN PER LEIIl Montebelluna rugby, cui

Giorgia appartiene (anche sequest’anno è tutorata dalla Be-netton rugby) ha infatti orga-nizzato addirittura un pull-man per raggiungere lo stadio

in cui giocava l’Italia, ma so-prattutto Giorgia. Dentro, tut-ta la squadra del Montebellu-na rugby femminile con cuiGiorgia ha giocato prima di an-dare a Treviso, altri esponentidel team di Montebelluna, lasua numerosa famiglia (Gior-gia ha tre fratelli), amici e pa-renti. E, dopo una prima dosedi emozione al momentodell’Inno d’Italia, che la giova-ne rugbista ha cantato a squar-ciagola con la passione che lacontraddistingue, al momentodel riscaldamento si sono leva-ti i primi cori e all’ingresso incampo c’è stata l’apoteosi. Conun “Giorgia Durante” scanditoall’inverosimile.

LA FAMIGLIAIn prima linea la sorella An-

na che, letteralmente ricoper-

ta da una bandiera italiana, hamostrato tutto il proprio affet-to per la Giorgia ma anche perunosport che è, primadi tutto,suo. Con lei il resto della fami-glia, scesa a Reggio Emilia no-nostante il febbrone di buonaparte dei componenti, con ilpapàRenato che, smessi i pan-ni del prof di lettere, ha indos-sato quelli del tifoso e la mam-maAntonella davvero emozio-nata nel ruolo e ripetutamenteinquadratadalle telecamere.«Era preoccupata per il ruo-

lo -racconta Antonella- sapevadi rappresentare l’Italia e ci te-neva a far bene». Purtroppo, ilmatch si è concluso con unasconfitta, peraltro prevista.«L’Inghilterra era fortissima-racconta Anna- nel primotempo abbiamo tenuto ma poiè stato impossibile».

L’ESORDIO

La sconfitta non ha, comun-que, rovinato la festa dell’esor-dio che Giorgia da una parte,gruppo montebellunesedall’altra, hanno “celebrato”alla grande.

Anche perché «lei ha co-munque giocato bene -dice lasorella- salvando ad esempiouna meta». Ora, per Giorgiacontinua il ritiro con la nazio-nale, in vista della partita diDublino. Un nuovo appunta-mento che, a livello teorico, isupporter montebellunesi do-vrebbero seguire solo in tivù.Anche se, conoscendo la pas-sione e l’affetto che accompa-gnanoGiorgia, non è detto chenon arrivi qualche nuova sor-presa.

L.Bon

MONTEBELLUNA

Perché tornasse, si sono mossitutti. Dal dirigente scolastico Ro-sita De Bortoli, alle compagnedella terza che frequentava, agliinsegnanti. Sono state coinvolteUsl e case famiglia. E così, treme-si dopo la forzata separazione,qualche giorno fa U.M. è rientra-to a scuola, nella sua terza , quel-la del liceo “Angela Veronese”.Una storia, la sua, che è, a tutti glieffetti, una grande storia d’amo-re. Edi integrazione.

IL CASOLabattaglia è cominciata a fine

ottobre 2017, quando si è saputoche U.M., alunno diversamenteabile ospitato in una casa fami-glia del montebellunese, avrebbedovuto lasciare la scuola. Il tra-sferimento, per problemi legatialla sua gestione, dalla residenzain cui era stato fino ad allora adun’altra, rendeva inevitabile an-che il cambio di istituto. Ma la di-rigente Rosita De Bortoli non si èdata per vinta e con lei i docenti etutte le compagne di classe. Biso-gnava infatti trovare una sede vi-cina. La dirigente ha messo inmoto tutte le istituzioni per trova-re una soluzione, ovvero unanuo-va “casa”. Intanto, le compagnehanno realizzato un video in cuihanno raccolto foto di tutti i mo-menti vissuti assieme al compa-gno e gli stessi pensieri di affettodei docenti e della dirigente. Ilmi-gliormodo per dire che non vole-vano perderlo, che quella terzaera la sua classe. Il materiale èstato così presentato al gruppo dilavoro per l’inclusione del 31 otto-bre. Una dimostrazione di affettoche, ovviamente, ha commossotutti, anche se, tuttavia, parevache la triste decisione di trasferi-re il ragazzo in una struttura vi-centina fosseormai definitiva.

LA VITTORIA«Non nascondo -racconta la di-

rigente- lo sconforto, l’increduli-tà e la commozione di quella se-

duta.Ma, tornata inufficio, decisidi non mollare. L’alunno dovevarimanere con le sue compa-gne…nella scuola che tanto loamava e in cui era felice». E labattaglia è ripresa, fino allamera-vigliosa notizia: il ragazzo sareb-be stato accolto in una strutturadella pedemontana e non appenapossibile, a seguito del migliora-mento delle sue condizioni, sa-rebbe rientrato a scuola. Così èstato. «Con un “buongiorno presi-de” -racconta la dirigente- è ini-ziata quella che sarebbe statauna straordinaria e indimentica-bile giornata. Finalmente quellavoce non è più solo l’eco di un ri-cordo custodito nella speranzadel mio cuore. Il “nostro” alunnoè tornato tra noi. Una battagliaper l’Inclusione che solo unascuola in cuiogni giornooperanoin sinergia professionalità amore-voli e animi nobili, poteva soste-nere e vincere».

«Sul Palio iosono nel giustoe vado avanti»

LA POLEMICA Il direttore delPalio Nicola Palumbo

`Il presidentePalumbo incurantedelle critiche

` Il ragazzo doveva lasciare il Veroneseperchè trasferito in un’altra casa famiglia

` Ma i video realizzati dalle compagnehanno impedito il suo allontanamento

(L.Bon)Rifiuti abbandonati inviaGazie.Cumulidi sacchettidi vario tipo, alcuniazzurrisemi trasparenti, altri con ilsimbolodiqualchesupermercatoaltri addiritturaconilmarchioContarina sonostati rinvenuti inviaGazie.Unoveroeproprioscempio,perrilevare il qualeèpureintervenuta lapoliziamunicipale, alla cacciadegliecovandali.Di fronteallapocodecorosa immagine,pubblicataanchesulweb, sisono levate leprotestedeimontebellunesi, chenonsonorimasti insensibilidi frontea

quelcumulodi indifferenziato,checomprendeanchebottiglieinplasticao lattine, lequalipotrebbero tranquillamenteesseresmaltite con ladifferenziata. «Vedendonumerosi sacchettimarchiatiContarina, comespessoaccade, ci si domanda:masonopersonechecomunquesonoiscrittealla stessamanonvogliono (troppa fatica) fare ladifferenziatae/opagare ilseccoaggiuntivo, ononsononei lororadarma“stranamente”sono inpossessocomunquedi talisacchetti?».

Sacchi di immondizia in via Gaziela foto sul web: indagano i vigili

Montebelluna

«SONO UN TECNICO

SONO ABITUATO

A PARLARE CON

FATTI E RISULTATI

IL SINDACO? HA UN

RUOLO DIVERSO»

LA DIRIGENTE DEL LICEO

«Il “nostro” alunno è tornato tra noiuna battaglia per l’inclusioneche solo una scuola con professionalitàe animi nobili, poteva e vincere»

CON PROBLEMI La classe del Veronese ha impedito l’allontanamento dello studente disabile

La prima di Giorgia con la Nazionale: «Quanta emozione in campo»

IN TANTI A TIFARE Tutto il Montebelluna rugby e tutta la suafamiglia sugli spalti per sostenerla: a destra il bacio del papà

Montebelluna

Tutta la classe con il disabile«Vogliamo che resti con noi»

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XIX

Martedì 6Febbraio2018

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VITTORIO VENETO

Nondà la precedenza edescedritta dallo stop di via Calgran-de schiantandosi contro unavettura che transitava in viaCalde Livera. È in ospedale per po-litraumi, ma le sue condizioninon destano preoccupazione,A.P., 78 anni pensionata di Fre-gona. Era lei alla guida di unaPeugeot 106 che per cause chesta ancora accertando la Poli-zia locale, ierimattina alle 11.15,scendendo da via Calgrande, sisarebbe immessa senza fermar-si allo stop su via Cal de Livera.In quel momento transitava laFord S-Max condotta da F.V, 63anni, professionista di Pordeno-ne. La pensionata, forse abba-gliata dal sole non avrebbe vi-sto il segnale e non ha rallenta-to. Il conducente della S-Maxnon ha potuto evitare lo scon-tro andando a sbattere controla fiancata sinistra dell’auto, edè rimasto illeso. Meno bene èandata alla conducente della Ci-troen che, però, non è grave an-che grazie al fatto che aveva al-lacciate le cinture di sicurezza.Sul posto sono arrivati il Suemdi Vittorio Veneto e la pattugliadellaPolizia locale.

«È l’ennesimo incidente ed èuna fortuna che non ci sia anco-ra scappato il morto - si lamen-tanoalcuni residenti - Se invecedi un’auto fosse passata una bi-cicletta o unamoto? Quasi tuttii dirimpettai dello stop su viaCal de Livera hanno dovuto rifa-re le recinzioni. Gli automobili-sti non vedono la segnaletica eattraversano pericolosamente.Ci vuole un rallentatore». Lamedia èdi un incidente almese,ma decine sono sfiorati a causadi uno stop, che è difficile da ve-dere per chi arriva in prossimi-tàdi viaCal deLivera.

F.F.

VITTORIO VENETO

Potrebbe essere la società ti-tolare delle farmacie comunalia salvare, omeglio a finanziare,il concorso biennale di violino.«Gli amministratori comunalinon possono dire che è un pro-blema di soldi organizzare ilconcorso – sostiene GiovanniBraido, ex vicesindaco e orapresidente del quartiere delCentro - ricordo che la VittorioVenetoServizi, di cui il Comuneè socio unico, ha in cassa oltreunmilione di euro, soldi che po-trebbero aiutare ad organizza-renuovamente il concorso».L’assessore alla culturaAnto-

nella Uliana, come dichiaratoannullando l’edizione 2016 delconcorso,nonhanascosto che icosti – 60mila euro, di cui un

tempo metà sostenuto dal Co-mune e metà dagli sponsor ocontributi di altri enti – per l’or-ganizzazione dell’evento nonvengono compensati dal nume-rodi iscritti.Daqui la decisionedi fare un passo indietro ancheper il 2018. «Se ci sono pochiiscritti e se il Comune non hasoldi, chiaro che non si può or-ganizzare il concorso» intervie-ne l’ex sindaco Giancarlo Scot-tà. Che sull’addio di Fiorella Fo-ti alla direzione dell’eventopuntualizza: «Non l’abbiamo li-cenziata, è stata lei a dare le di-missioni, sul palco del concor-so, dopo che le avevo consegna-to i fiori, lasciandomi in imba-razzo. Foti ha sempre ben orga-nizzato questo evento, ma pia-no piano la nave è andata a fon-dopermancanzadi adesioni».

C.B.

Una battaglia a suon di assaggi: la pinza sfida la gubana friulanaVITTORIO VENETO

La pinza di Vittorio Venetosfiderà a Cividale la friulana gu-bana nel concorso giunto allatredicesima edizione che vedràil dolce tipico friulano gareggia-re contro la pinza della SinistraPiave. Dopo aver sfornato a Ca-podanno la “gubana “ da recordmondiale, di 98 chilogrammi,lo hanno annunciato nei giorniscorsi gli organizzatori del caffèSan Marco, Andrea e MarcoCecchini.Il concorso si terrà dal 2 al 4

marzo al caffè San Marco di Ci-vidale. E nel centenario della fi-ne della Grande Guerra il pen-siero è andato a Vittorio Vene-to, diventata la città simbolo.Così, gli organizzatori del guba-

na Day - Premio Bepi Tosolinihanno pensato di scegliere co-me nuovo dolce concorrente lapinza prodotta in città. Ovvia-mente è risaputo come sia unaspecialità tipica dell’interaMar-ca trevigiana, con le differentiricette e ingredienti traDestra eSinistra Piave. Ma per l’abbina-mento agli eventi del Centena-rio è sembrato giusto associarela città della Vittoria e della pa-ce.

LA GARALa battaglia a suon di assaggi

sarà nei locali del caffé SanMar-co, che promuove il concorso.Presidente della giura tecnicaRenato Grando, di Conegliano,esperto di storia e cultura dellagastronomia e fiduciario diSlowFood. Insiemea lui espertigastronomi comeElisa Ciot, vit-toriese e il triestino Sergio Nesi-ch, poi cinque giornalisti di pub-blicazioni del settore e Nicol Pi-sa, titolare della scuola di cuci-na ‘Mestoli e Padelle’. Di dirittoci sarà Lisa Tosolini perDistille-rie Tosolini di Povoletto, spon-sordel concorso.Questa sfida tra dolci di confi-

ne arriva dopo che la Gubananegli anni ha gareggiato con laPutizza goriziana, il Presniztriestino, il carinziano KartnerReindling, l’Oroshaza istriana,

lo Strudel di Sappada, il Tirami-sù carnico, la Sacher viennese,il panforte di Siena, e lo scorsoanno il Frustingo di Ascoli. Hasempre vinto grazie alla giuriatecnica,ma per le giurie popola-ri Tiramì su, Sacher e Oroshazaforse avevanoqualcosa inpiù.

DOLCI UMILIQuesta volta in comune tra i

due dolci tipici ci sono le umiliorigini.«La pinza è una torta rustica

che arriva dal mondo contadi-no – conferma il presidente del-la giuria Renato Grando – soloche nella Sinistra Piave c’è laversione lievitata, diversamen-te dal resto della Marca dove siproduce non lievitata. Parteci-peranno molti forni e qualcheprivato».

FulvioFioretti

VITTORIO VENETO

Don Giovanni Dan era il pretedel buonumore, sempre pronto arecitare una barzelletta. «Sonoconvito che il ridere, producendobuon sangue, concorre a fare mi-gliori le persone» diceva. E donGiovanni da giornalista e diretto-re del settimanale diocesanoL’Azione, dal 1965 al 1990, avevasaputo anche narrare con occhioattento i cambiamenti della socie-tà e i problemi ecclesiali. Domeni-ca notte, a 92 anni donDan èmor-to. Da qualche tempo era ospitedella casa di riposo Immacolatadi Lourdes a Conegliano. Classe1926, originariodi SanMartinodiColleUmberto, era stato ordinatosacerdote appena ventenne. Tan-ti gli incarichi che ricoprì in oltre70anni di sacerdozio, daquelli inparrocchie a quelli legati alla co-municazione. Fu direttore dell’uf-ficio per le comunicazioni socialidal 1984 al 2012, referente dioce-sano per TeleChiara dal 1990 al2012 e direttore di Radio PalazzoCarli dal 1995al 2013. Epoi fu allaguida dell’Azione per 25 anni, im-primendo al giornale una signifi-cativa svolta.

IL RICORDO«La sua è stata una direzione

innovativa dal punto di vistadell’attenzione che ha saputo por-re su quanto si muoveva nella so-cietà del tempo – ricorda oggi l’at-tuale direttore donAlessioMago-ga -Mise la testata in sintonia conquelle che erano le realtà in fer-mento della società d’allora, in-trodusse l’inserto per i ragazzi equello di sport». Erano gli annidelle contestazioni giovanili e diquestioni, come l’aborto e il di-vorzio, che segnarono il mondocattolico. Da prete attento narròsu L’Azione questi cambiamenti,andando ad indagare le realtà vi-ve della diocesi. Anche dopo il1990 era rimasto una figura di ca-sa al settimanale. «Veniva spessoin redazione e lo ricordiamo peril bene che ha seminato attraver-

so le colonne del giornale» ricor-dano oggi i suoi collaboratori. Ilsuo studio è ancora lì, sopra la se-dedella redazione.

I LIBRINegli anni aveva pubblicato

numerosi libri. “L’Abbecedariodella memoria. Sessant’anni daprete”, “L’abbecedario del buonumore” e “L’abbecedario dellamontagna” solo per citarne alcu-ni. «Era un efficace comunicato-re» ricorda don Alessio. Suo “’nacantada in compagnia”, libricinocon le canzoni popolari che anco-raanimano imomenti di svago. Epoi la grande passione per lamontagna e per la dimensione re-lazionale. Era stato anche assi-stente dell’Azione Cattolica dio-cesana. Il funerale, presiedutodal vescovo Corrado Pizziolo, do-mani alle 15 nella chiesa di SanMartinodiColleUmberto.

C.B.

` È morto a 92 anni: aveva ricopertovari incarichi in tivù e radio cattoliche

` L’attuale direttore del settimanale:«Ha sempre prediletto i temi sociali»

(F.Fi.)Riaperta ieri viaSangusè, conosciutacomelastradadeiConAlti.Nellamattinatadidomenicaeracrollatoun trattodelmurodicontenimentoesulla stradasonofranati circaunpaiodimetricubidi terraesassi.Dopoessere statachiusapersicurezzaal traffico,nellazonaabitanoalcune famiglie,ieri glioperaidelComunesonointervenuti rimuovendoilmateriale emettendo insicurezza il versante franato.Lastradanonhasubitodanneggiamentiocedimenti,è statariapertapocoprimadi

mezzogiornoperpermettereai residentidi raggiungere lelorocase,mentreper ilmuretto sonoiniziati i lavoridi ripristino. Si trattadiricostruire il trattochehaceduto,probabilmenteacausadelle recentipiogge.Eranostati gli stessi residentiadare l’allarmeper ilmurofranato, e sulpostocon itecnici comunali eranointervenutianche ivigili delfuoco, chehannodecisodichiudere lavia.Dopoaverripulitoe transennato ilmuretto, ieripomeriggio, c’èstatounnuovosopralluogo.

Dopo il cedimento del murettovia Sangusè è stata riaperta

Lavori di rattoppo

IL CONCORSO IN MARZO

A CIVIDALE

IL PRESIDENTE

DI GIURIA GRANDO:

«A CONFRONTO

DUE TORTE RUSTICHE»

I SUOI LIBRI

Ha conosciuto anche il successoletterario con i suoi abbecedariristampati più volte. Il più notoera dedicato al buonumore

Il concorso di violino saltaBraido: «Ma i soldi ci sono»

IL LUTTO E’ morto a 92 anni don Giovanni Dan ex direttore de L’Azione

Anziana “salta” lo stop:salva grazie alle cinture

L’INCIDENTE La 78enne è feritama non grave

VittorioVeneto

ALL’ULTIMO BOCCONE A Cividale la pinza sfida la gubana

Addio don Giovanni Danguidò L’Azione per 25 anni

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XXIV

Martedì 6Febbraio2018

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LA SERATA

TREVISO Tra di noi ci sono persone spe-ciali per intelligenza, coraggio, libertàdi pensiero. “Treviso is open”, come re-cita il mantra della candidatura a capi-tale della cultura 2020. Perchè loro so-no “open”. Uomini come finestre, chehanno raccontato Treviso al mondo,ma anche agli stessi trevigiani. In abitoda sera oppure in mutande. Fa lo stes-so. «E’ una serata fantastica -esordisceil sindaco Giovanni Manildo- Per rac-contare questa serata devo attingere alrugby. Si va avanti e si passa il pallonedietro. E’ un gioco basato sulla fiducia.E questi sono cinque leader, personeche hanno fatto della strada e hannopassato la palla indietro».I primi a salire sul palco del teatro

Del Monaco per la cerimonia di conse-gna dei Totila d’Oro sonoMarco Paoli-ni eMarioBrunello: il re dei narratori eil violoncello delle massime altezze.Gian Mario Bozzo ben racconta Paoli-ni. «Un infaticabile farcitore di storie,un cercatore di memorie -scandisce-narratore da Filò contemporaneo, tas-sello fondamentale di una trasmissio-neorale tra chi sa e chi deve sapere». Inun Veneto in cui i centri commercialihanno i nomi dei pittori. «Il sindacoMazzarolli nonmi hamai detto no unavolta, ma non l’homai sentito dirmi sì.Questa è l’arte del vero democristian»esordisce Paolini ricordando un passa-to di odi et amo con la città: «Nato inmontagna, son sbrissà, sono andatogiù. Sono scivolato fino al Brenta ades-so, più che appartenere a una città misento di appartenere ai fiumi». Si diceitaliano di montagna e veneto di mino-ranza. E scandisce: «Nel teatro se gio-chi indifesahai giàperso».

IL CASTELLANOMario Brunello ha portato lamusica

fuori dai teatri, refrattario ad ogni eti-chetta, instancabile nella tensione dinuovi orizzonti geografici. «Ok Casteo,ma sono davvero trevigiano. Perché re-spiro perfettamente questo carattereun po’ appartato, ma che gode dellebellezze.Mipiace la dolcezza che cercadi evitare gli spigoli: è diventato un po’un tema ricorrente nelmiomodo di fa-re musica». Poi Brunello si inteneriscea pensare all’amicizia con Paolini, alletante avventure musicali insieme. «Lamusica non è un optional, ma è unaprovocazione a continuare a pensare».Provocazione, apertura, musica e pen-siero fuori dalle accademie edei luoghiper i pochi. «La responsabilità del mu-sicista? Quella di camminare allo stes-so livello di quelli che sono l’altrapartedella musica». Mentre il sogno è chel’arte possa entrare in ogni luogo di vi-ta quotidiana.

VOLONTARIATOTullioGiacomini è un trevigiano del-

la piazza con la alacrità dell’uomo delNordest e il cuore schietto. “Gettò il suocoraggio nella mischia del volontaria-to sociale” ricordano i collaboratori.Nasce l’esperienza dell’associazioneQuadrifoglio, che a Treviso rivoluzio-nò il terzo settore. «Vedevo persone

chiuse nel vuoto quotidiano, tra indif-ferenza e compassione» afferma l’im-prenditore che vede Treviso come unacittà che alle causedel benenonhamaidetto di no. «Da parte della comunitàc’è una passione commuovente». Quin-di parla di sè, della sua necessità di sta-re tra la gente. «Per me è essenziale evitale. Ho bisogno di vedermi corrispo-sto». Ecco poi il progetto Ecce Gratum,giovaneorchestra nata e finanziata perimpulsodiGiacomini.

IL DIRETTORESemplicità e passione sono invece le

carte con cui Andrea Marcon ha meri-tatoquestopremio. Per lui 100personesi sonomobilitate. Per quel giovane or-ganista di Santa Maria del Rovere chedi stradaneha fattamolta.Dai Berlineral Bolshoi, dalla libertà alla gioia di fa-re musica, ai tutorial per la pasta allevongole destinato a Simon Rattle eMagdalena Kozena. «Treviso è nel miodna. Sono orgoglioso di essere figlio diuna città di provincia» ringrazia Mar-con. Un video poi porta l’ascoltatoredentro il miglior barocco venezianonelle più grandi sale del mondo, e leimmagini vedono il clavicembalista edirettore con la Regina Sofia, RobertRedford, Jessica Chastain. «Il momen-to più bello? Essere qui con Pierre Vil-lepreux» confessa il direttore svelandola sua passione sportiva. «La carriera èil percorsoumanoriservato adognunodi noi -osserva - Il percorso professio-nale a volte è il meno umano. Quandoci si incammina in una via così difficilesi sa dove si parte ma non si sa mai do-ve si arriva». Poi parla della fascinazio-ne della musica nata proprio in questoteatro. E si commuove, momento bel-lissimo.

ElenaFilini

Ieri al Comunale la cerimonia di consegna dei premi ai fuoriclassePaolini, Brunello, Marcon, Giacomini e Villepreux: «Cinque leader»

TREVISO (ef) Clavicembalo o violoncel-lo?Unerrorevenialechediventa,nellemanidelduoBrunello-Paolini,unverospettacolo. Ilmusicistacastellanosiassentaunmomento,manonstaprendendo ilclavicembalo, comevienedettopersbaglio. IlnarratorePaoliniprendelapallaalbalzoe iniziaa fare il “finoprofessore”.Brunelloalza le spalle.«Massì.. l’hannochiamato in tutti imodi: saxofono,appendiabiti,soprattutto inaereo».Risata.Ma ilclavicembaloarriverà.Più tardi, econAndraeMarcon.EancheMarcoPaoliniritorneràalTeatroComunalediTreviso. Il 21marzoconunospettacoloperCartaCarbone.«Considerando ildigiuno, vi terròquaalmeno8ore»minaccia lui.

Clavicembalo o violoncello?

“Dilemma” tutto da ridere

Il lapsus

LA FRASELa metafora del sindaco Manildo:«Come nel rugby queste personehanno fatto della strada in avantiper poi passare la palla indietro»

Imagnifici Totila

IL SIGNIFICATO

TREVISO (EF) Attraverso le civiche be-nemerenze, il Comune di Trevisopremia l’attività di coloro che «conopere concrete nel campo dellescienze, delle lettere, delle arti,dell’industria, del lavoro, della scuo-la, dello sport, o con iniziative di ca-rattere sociale, assistenziale e filan-tropico, con particolare collabora-zione alle attività della pubblica am-ministrazione, con atti di coraggio edi abnegazione civica» abbiano por-tato lustro alla città, rendendonepiùalto il prestigio, e addita quindi i be-nemeriti alla pubblica estimazione.Come da regolamento comunale,

le candidature alle civiche beneme-renze sono state proposte diretta-mente dai cittadini trevigiani: tuttele istanze di concessione sono statecorredate dai necessari rapporti edossier informativi, e sono pervenu-te al gabinetto del sindaco l’annoscorso (scadenza il 30 settembre2017).

I PROTAGONISTII Totila vanno così nelle mani di

Andrea Marcon, «che ha onorato laComunità Trevigiana con il suo ta-lento e la straordinaria attività dimusicista, direttore d’orchestra e do-cente capacedi incantare il pubblicocon coinvolgenti ed appassionate in-terpretazioni e prestigiose collabora-zioni». AMarco Paolini, «magneticocercatore enarratoredi storie amatedal pubblico come inni alla memo-ria da trasmettere alle nuove genera-zioni», il premio celebra «le sue po-liedriche e innovative interpretazio-ni artistiche, sempre animate da ap-passionato impegno civile e rigorestorico». Il violoncellista Mario Bru-nello, «direttore d’orchestra e inter-prete del suono e del silenzio», con-quista il Totila per la suacapacità «diportare nella sua musica le sugge-stioni della poesia, della scienza  edellanatura».

L’AIUTO AGLI ALTRINel mondo del volontariato, Tul-

lio Giacomini onora Treviso «attra-verso la costante e instancabile ope-ra a concreto supporto delle fascepiù deboli, il leale impegno civico abeneficio dell’intero territorio e laprestigiosa attivitàmusicale e coralea favore dei giovani». Infine la citta-dinanza benemerita a Pierre Ville-preux «per le sue grandi doti sporti-ve che ne hanno fatto un campionedi rugby di indubbia caratura mon-diale, per il prestigio reso alla Comu-nità come allenatore generoso e diri-gente stimato nelle squadre dellaMarca Trevigiana; per le capacitàeducative dimostrate dando vita adunostagedi eccellenza».

Come portare“prestigio”alla comunità:le motivazioni

IL NARRATORE: «NEL TEATROSE GIOCHI IN DIFESAHAI GIÀ PERSO».IL MUSICISTA: «OK CASTEO,MA SONO DAVVEROTREVIGIANO»

Cultura&Spettacoli

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