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I COMPLEANNI DEL MESE DI APRILE

Auguri a::::

Anghilieri Alessandra 27-04

Casiraghi Luigia 20-04

Corbetta Pierina 28-04

Donati Alfredo 08-04

Maggioni Rachele 16-04

Mauri Antonio 8-04

Monguzzi Anna 10-04

Panzeri Luigi 21-04

Riva Alessandra 21-04

Sala Angelo 22-04

Sambruna Pasquale 15-04

Sportoloni Francesco 12-04

Fumagalli Luigia 28-04

Viganò Riccardo 03-04

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Ricordando…

La festa delle donne domenica 8 marzo

In questo giorno la Casa di Riposo ha vissuto un indimenticabile pomeriggio in

compagnia dell’animazione, dell’associazione amici familiari e volontari della

Casa di Riposo e dei “sindacati cgl cisl” che hanno offerto la mimosa alle no-

stre ospiti.

Danze e canti e una buona merenda a base di chiacchiere hanno allietato questo

giorno.

Gli ospiti sono stati molto contenti, ecco alcune foto della festa...

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La festa del papà giovedì 19 marzo Il 19 marzo ricorre, in concomitanza con la festa di San Giuseppe, la festa del

Papà. Questa coincidenza non è un caso; da un lato perché incarna la figura del

padre e del marito atavico, (essendo il marito della vergine Maria e il padre di

nostro signore Gesù cristo), e dall'atro perché nella tradizione popolare proteg-

ge oltre che i poveri anche gli orfani, le ragazze nubili, e, in virtù della sua pro-

fessione, anche i falegnami (non a caso questi ultimi sono i principali promotori

della sua festa).

Le origini della festa pare vengano dai lontani Stati Uniti. E’ qui che una giova-

ne donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre. Da allora sono pas-

sati ben due secoli.

Quando la festa fu esportata in Italia si decise di differenziarla dalla gemella

statunitense, la quale veniva associata al compleanno del Signor Smart che ri-

correva a giugno.

Si decise infatti di festeggiarla il giorno di san Giuseppe e di proclamarla come

festa nazionale.

La festa di San Giuseppe è caratterizzata da alcune manifestazioni , alcune sono

ancora in vigore , altre pare siano cadute in desuetudine.

Poiché in questo giorno, si ricorda la sacra coppia di giovani sposi, in un paese

straniero ed in attesa del loro Bambino, che si videro rifiutata la richiesta di un

riparo per il parto e poiché questo atto viola due sacri sentimenti:l'ospitalità e

l'amore familiare, esso viene ricordato in molte regioni con l'allestimento di un

banchetto speciale. Così in alcuni paesi della Sicilia, il 19 marzo di ogni anno,

si usava invitare i poveri al banchetto di san Giuseppe. In questa occasione, un

sacerdote benediva la tavola, ed i poveri erano serviti dal padrone di casa. In

altre città ,poiché la festa di San Giuseppe coincide con la fine dell’inverno si è

sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano , in

questa occasione si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste

di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spe-

gnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, into-

nano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accompagnati dalla preparazione

delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a re-

gione, sono il piatto tipico di questa festa.

Ecco che cosa ricordano i nostri ospiti del loro papà:

Giuseppe Mapelli: mio papà ha faticato tanto nella sua vita;

Umberta G: a mio papà piaceva cantare i pezzi d’opera ed io li ho imparati da

lui. Cantava molto bene e oggi, quando li sento in televisione, me li ricordo an-

cora;

Vittorina S: mio papà non mi ha voluto molto bene;

Teresa Martinenghi: Mio papà faceva il contadino. Era bravo.

Colomba: mio papà andava a lavorare nei campi.

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Uccideva i maiali a febbraio e poi li mangiavamo tutti: eravamo in 15. Andava

per le case a pulire il frumento;

Maria Colombo: Mio papà faceva l’ambulante;

Goldanica Paola: Mio papà aveva il negozio di alimentari.

Quando ero piccola dovevo ascoltarlo senza ribattere quando parlava, invece,

dopo che mi sono sposata è cambiato. Mi voleva bene;

Paolina: Ero piccola quando è morto, avevo 4 anni;

Sala Alessandra: Mio papà, per non fare il militare, quando andava a Baggio

faceva finta di essere sordo-muto e così non lo prendevano. Si chiamava ange-

lo, ma lo chiamavano Gim;

Pinetta: mio papà era bravo, faceva il falegname;

Massimo: mio padre aveva un’azienda dolciaria attaccata a casa, ogni tanto an-

davo ad aiutarlo. Con lui avevo un buon rapporto: parlavamo tanto ma non gio-

cavamo mai insieme;

Anna Caspani: mio papà si chiamava Pietro ed è morto a 80 anni. Era buono,

mi aiutava a fare tutto; preparava la legna per la stufa;

Angela Chimini: mio papà era muratore, quando usciva mi prendeva per la ma-

no e mi portava con sé, mi voleva bene, ero la più piccola. Mi portava all’oste-

ria e dappertutto.

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Il torneo di scopa con la casa di riposo di Brivio Martedì 17 marzo è iniziato il torneo di scopa che si è svolto alla Casa di Ripo-

so di Brivio.

Gli ospiti che hanno partecipato sono: Giuseppe Cavalli, Pancotti Dina, Chimi-

ni Angela, Caspani Anna, Donato Di Santo, Scaccabarozzi Vittorina.

I nostri ospiti durante questa prima giornata sono usciti un po’ scoraggiati per le

numerose perdite, ma felici per essersi divertiti e aver mangiato una buona me-

renda.

La seconda parte del torneo si è svolta sempre a Brivio il 24 marzo, dove final-

mente i nostri ospiti hanno iniziato a vincere mostrando il loro talento e le loro

abilità di gioco di squadra.

Vi mostriamo le foto e attendiamo la finale che si terrà martedì 7 aprile.

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Feste e ricorrenze mensili

Pasqua La Pasqua è una festività del calendario liturgico cristiano. Essa celebra la re-

surrezione di Gesù, che secondo le Scritture, sarebbe avvenuta il terzo giorno

successivo alla sua morte in croce.

La Pasqua cristiana è in stretta relazione con quella ebraica, chiamata Pesach,

la quale celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto grazie a Mosè.

Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di resurrezione, mentre quella ebrai-

ca è Pasqua di liberazione.

Dal IV (quarto) secolo, il giorno di Pasqua varia e viene fissato di anno in anno.

La data della Pasqua è compreso tra il 22 marzo ed il 25 aprile.

La chiesa ortodossa segue il calendario giuliano e quindi la data della Pasqua

può variare dal 4 aprile all’8 maggio.

La Pasqua di resurrezione cristiana avviene con la visita al sepolcro che risulte-

rà vuoto con sorpresa dei presenti. Tutti gli evangelisti raccontano l’episodio. I

presenti erano:

Giovanni, Matteo, Marco, Luca. Le loro versioni del racconto concordano tutte

sulla presenza, al sepolcro, di un’unica persona: Maria di Màgdala.

La liturgia

La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno della

durata di quaranta giorni, chiamato Quaresima, che ha inizio il Mercoledì delle

Ceneri. L’ultima settimana del tempo di quaresima è detta Settimana Santa, pe-

riodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio ed alla contemplazione. Co-

mincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso di Gesù in Gerusa-

lemme, dove fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava delle foglie di pal-

ma, in segno di saluto.

Ed è anche per questo motivo che nelle chiese cattoliche, durante questa dome-

nica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti di olivo benedetto.

Il Giovedì Santo segna la fine del tempo di Quaresima e l’inizio del Triduo Pa-

squale. Durante il Giovedì Santo, di mattina si svolge la Messa di Crisma, du-

rante la quale il Vescovo consacra gli Olii Santi (Crisma, Olio dei Catecumeni

ed Olio degli Infermi). Con l’inizio del Triduo Pasquale si svolge la Messa in

Coena Domini, in memoria dell’Ultima Cena consumata da Gesù nella sua vita

terrena, nella quale furono istituiti l’Eucaristia e il mistero sacerdotale. Durante

questa Santa Messa si Svolge la tradizionale lavanda dei piedi e vengono legate

le campane, in modo che non possano suonare fino alla Veglia di Pasqua.

Il venerdì Santo si celebra l’Adorazione della Croce e la Via Crucis.

Il Sabato Santo è incentrato sull’attesa della solenne Veglia di Pasqua che si ce-

lebra fra il tramonto del sabato e l’alba del Nuovo Giorno. Inoltre il Sabato

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Santo è l’unico giorno dell’anno senza alcuna liturgia, ed è perciò detto

“aliturgico”. Non soltanto non può essere somministrata la comunione, ma non

si celebra nemmeno la Messa, e di solito nelle chiese i tabernacoli sono spalan-

cati, e privi del Santissimo, che viene conservato in sacrestia. Gli altari spogli,

senza fiori e paramenti, e un senso di lutto pervade l’area del tempio.

La Pasqua è una ricorrenza che ricorda la passione e la Resurrezione di Cristo.

Il giorno dei festeggiamenti è la prima domenica dopo quaranta giorni di

quaresima. Il periodo che precede la Pasqua è costituito da quaranta giorni di

penitenza e dal “trittico pasquale”, in cui si celebra la passione di Gesù Cristo,

il cui culmine è rappresentato dalla via crucis.

In questa festività esistono tre diversi simboli: l’agnello, che rimanda alla cro-

cifissione di Gesù. Per quanto riguarda i dolci pasquali, la colomba e l’uovo di

Pasqua, sono quelli più famosi, che sia associano direttamente alla festività

della Pasqua.

In pochi sanno, però, che la colomba è presente sulle tavole italiane fin dai tem-

pi più remoti, come simbolo di pace, rinascita e amore.

La colomba assume un importante significato perché, ad esempio, secondo la

Bibbia, fu proprio una colomba a tornare da Noè con un rametto inììd’ulivo nel

becco, dopo il diluvio, come segno della fine dello stesso e dell’avvenuta con-

ciliazione con Dio.

A Pasqua non c’è la “tradizione” di fare i regali come per Natale, ma è sempre

molto piacevole ricevere gli auguri dalle persone a cui vogliamo bene!

Strettamente connesso con i rituali legati alla vegetazione e alla rinascita è la

tradizione pasquale di accendere falò. I così detti fuochi di gioia da cui poi deri-

verebbe la tradizione del cero pasquale.

In Germania, ad esempio, i contadini raccolgono tutti i rami secchi che trovano

nelle loro campagne per poi farne un enorme rogo e spargere le ceneri bei cam-

pi per propiziare il raccolto, mentre tizzoni accesi vengono portati all’interno

delle case come protezione dagli spiriti maligni. Tali rituali li troviamo anche in

molte altre parti d’Europa e nella nostra stessa Italia.

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Leggende di casa nostra

La leggenda del tesoro di Colle Brianza

Il vecchio curato di Colle Brianza era solito stare seduto alla finestra a leggere

il Breviario, interrompendosi ogni tanto per annusare una presa di tabacco. Una

sera si presentò dal prete un vecchio dalla lunga barba bianca che sosteneva di

essere un mago.

Costui rivelò che anticamente la canonica era la residenza del re di Brianza, il

quale aveva lasciato un immenso tesoro, ancora nascosto nella zona.

Dichiarò di poterne svelare il punto preciso in cui era sotterrato, ma in cambio

chiedeva un’ostia consacrata, chiusa nella sua cassetta, per poterne fare pozioni

magiche. A queste parole il curato andò su tutte le furie e non accettò. Il mago

rivelò comunque il suo segreto. Passò la notte lì e al mattino ripartì. Il prete fe-

ce scavare nel luogo segnalato ma vennero trovate solo 79 monete nere e una

lapide con scritto: “ Qui riposa Merebaudo duce”:

Il vecchio curato rimase deluso poiché aveva già programmato come investire

l’eventuale tesoro: rifacimento del tetto della chiesa, restauro degli affreschi,

aiuto economico ai parrocchiani bisognosi e tanto altro. Mentre pensava di but-

tare le monete, considerandole di piombo, si accorse che erano nere perché ri-

coperte da una patina di sporco, ma in effetti erano d’oro zecchino. Il tesoro

quindi c’era veramente!

A Colle Brianza esiste un altro bene prezioso: è il “Campanone della Brianza”,

meta di tante gite primaverili dei giovani di qualche anno fa e che… ancora og-

gi possiamo scorgere in cima al colle.

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Pensiero dall’animazione per tutti gli ospiti e gli operatori La legge dell’amore La dolcezza è l’unica in grado di stanare e far crescere le energie buone presen-

ti in ogni persona.

L’angolo dei volontari

“Che cosa fanno due pidocchi sulla testa di un calvo?!” - “Si tengono per mano

per non scivolare!”

Un matto scrive dal manicomio – “Ciao mamma sono quasi guarito, oggi mi

fanno i raggi e se domani mi fanno anche i cerchioni torno subito a casa in bi-

ci!”

Silvana

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L’angolo degli ospiti

Barzelletta Il papà dice a Pierino: ”Cosa vuoi fare da grande?”

E lui risponde: “Babbo Natale”

E il papà chiede: “Perché?”

E Pierino risponde: “Perché si lavora un solo giorno all’anno”

Angela Trianti

Una bella storiella…

C’era un contadino che aveva un asino, ma si lamentava sempre di lui perché

era troppo lento, troppo debole, insomma non andava bene per lavorare nei

campi. Allora decise di cambiarlo.

Dopo qualche tempo gli chiesero come andava il nuovo asino e lui disse:

“L’è i stess de quel olter (E’ uguale all’altro”).

La morale è che, invece di cercare sempre di cambiare la nostra condizione,

dobbiamo essere felici di ciò che abbiamo.

Da un’ospite

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L’angolo di Massimo e Monica…

Le stagioni intermedie…

Le stagioni sono il risultato dell’inclinazione dell’asse di rotazione del pianeta

terra, nel suo moto di rivoluzione attorno al sole.

Il sole come sorgente di luce e calore irradia i pianeti del suo sistema., in parti-

colare la terra, la quale risulta inclinata rispetto al piano della sua orbita. Di

conseguenza la superficie viene illuminata non simmetricamente durante l’arco

dell’anno (le varie zone vengono illuminate e riscaldate in maniera diversa),

provocando un andamento alterno del clima nel periodo in questione.

Nell’emisfero boreale, il nostro, il clima risultante dall’insolazione è definito

mite.

L’alternarsi delle stagioni fredde e di quelle calde è inframezzato da periodi di

passaggio conseguentemente più tiepidi: autunno e primavera.

Il riscaldamento della superficie terrestre dipende dalla sua orografia (i rilievi

in superficie e sottomarini), dalla distribuzione di piante e dalla conseguente

depurazione dell’atmosfera, dai bacini d’acqua, dalle strade e dalle abitazioni.

Di conseguenza anche la temperatura dipende da tali fattori.

A causa del continuo disboscamento delle superfici verdi, dalla costruzione sel-

vaggia di troppi edifici, si stanno verificando squilibri termici e un conseguente

mutamento del clima e delle stagioni: ormai è proprio vero che le mezze stagio-

ni non ci sono più.

Ma questo cambiamento stagionale influenza molto la vita umana: si verifica

infatti una grossa difficoltà dell’uomo di adattarsi a tale nuova condizione sta-

gionale in cui si passa dall’inverno all’estate in maniera improvvisa e a volte

inaspettata.

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La poesia di Federica

“La Primavera”

La primavera bussa timidamente alla porta..

Mette fuori la testolina

con gran voglia di uscire dal buio e dal freddo

di quest’inverno e dalla terra gelata.

Ha tanto lavoro:svegliare le farfalle colorate e

mobilita tutta la natura.

Fa spuntare il verde dei prati,

i germogli e ci fa sentire mille profumi.

Ci da nuovo vigore.

Ben arrivata primavera!

Federica

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L’angolo degli operatori

Maristella

Sono Maristella, mi conoscete. Ho quattro figli, tra i quali conoscete tutti Va-

lentina. Anche lei lavora qui in struttura. Io invece lavoro qui dal 1999, e dal

2007 sono coordinatrice dei reparti verdi e azzurro.

In tutti questi anni ho imparato a conoscervi e a volervi bene.

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L’angolo dei fisioterapisti Consigli per tutte le età…

COME SALIRE LE SCALE

Per salire correttamente le scale occorre:

• Mettere la mano sul corrimano e tenerla molto avanti rispetto al corpo, per

evitare che il peso vada indietro a per aiutarsi.

• Salire prima con la gamba sana o quella più forte.

• L’assistente si pone al fianco del paziente, tenendogli la mano libera con la

propria e sostenendolo con l’altro braccio.

Per scendere correttamente occorre:

• Mettere la mano sul corrimano e tenerla sempre più avanti rispetto al cor-

po.

• Scendere prima con la gamba malata o quella più debole.

Arrivederci al prossimo numero!

I fisioterapisti

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L’angolo della salute

La verdura che cura: il carciofo

E’ un potente disintossicante del fegato, della colecisti, del sangue e dei reni. La

natura lo propone proprio quando l’organismo in primavera ha bisogno di rige-

nerarsi.

Principi attivi del carciofo

La sua efficacia terapeutica dipende soprattutto dalla cinarina, contentuta in

quantità superiore a qualsiasi altro vegetale. Questa sostanza è un ottimo rico-

stituente delle cellule del fegato, che difende dagli stress.

Contiene inoltre l’inulina, presente soprattutto nelle squame el carciofo e che

nei diabetici favorisce l’assimilazione dei carboidrati.

E’ ricco di ferro, magnesio e di vitamine (carotene, vitamina C e B).

Azione terapeutica:

• Protegge e rafforza la funzionalità epatica.

• E’ efficace in alcuni casi di stitichezza.

• Stimola il corretto deflusso biliare.

• Previene la formazione di calcoli biliari.

• Abbassa il tasso di urea e colesterolo nel sangue.

• Regola il tasso di zuccheri nel sangue

• Riduce o elimina i disturbi digestivi.

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IL PROSSIMO NUMERO VI ATTENDE A

MAGGIO 2009!!!