Guida Alle Reti
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Anno formativo 2007/08Mail: [email protected]: ferretto.massimo65Msn: [email protected]
Guida alle reti
• Concetti fondamentali di una rete (M1)• Switching (M2)• Routing (M3)• Reti wirless (M4)
Moduli
formatore: Ferretto Massimo 2aggiornamento: settembre 2007
Guida all’etichette
3
Etichetta Descrizione
Revisione di contenuti svolti
Descrizione degli aspetti teorici dell’argomento in svolgimento
Descrizione di una procedura da seguire
Esercitazione
Teoria
Ripasso
Procedura
Formatore Massimo Ferretto aggiornamento settembre 2007
Consegna
• Unità 1.1: Elementi di matematica• Unità 1.2: Modello ISO/OSI • Unità 1.3 : Il protocollo TCP/IP• Unità 1.4 : Elementi costitutivi di una rete• Unità 1.5 :Gli aspetti fisici di una rete• Unità 1.6: Gli aspetti logici di una rete
Unità didattiche modulo M1
formatore: Ferretto Massimo 4aggiornamento: settembre 2007
• Il sistema di numerazione binario• Il sistema di numerazione esadecimale• Elementi di logica booleana• Unità di misura e conversione
Argomenti unità 1.1
formatore: Ferretto Massimo 5aggiornamento: settembre 2007
Il sistema di numerazione binario
6formatore: Ferretto Massimo aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Il sistema di numerazione binario
• Vediamo il metodo di conversione da decimale a binario.– Supponiamo di voler trasformare il numero 145 in binario
• 128 sta nel 145 con l’avanzo di (145-128) 17• 64 non sta nel 17• 32 non sta nel 17• 16 sta nel 17 con l’avanzo di (17-16) 1• 8 non sta nell’ 1• 4 non sta nell’ 1• 2 non sta nell’ 1• 1 sta nell’ 1 con l’avanzo di 0
– Risultato della conversione 10010001
7aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Il sistema di numerazione binario
• Vediamo il metodo di conversione da binario a decimale.– Supponiamo di voler trasformare il numero 10101011 in
decimale• 2^0 * 1 = 1 +• 2^1 * 1 = 2 +• 2^2 * 0 = 0 +• 2^3 * 1 = 8 +• 2^4 * 0 = 0 +• 2^5 * 1 = 32 +• 2^6 * 0 = 0 +• 2^7 * 1 = 128
– Risultato della conversione 171
8aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Il sistema di numerazione esadecimale
• L’utilizzo dei numeri esadecimali è comune dove si dovrebbero utilizzare troppe cifre binarie per esprimere un valore.
• Ad esempio nei router cisco il registro di configurazione è espresso attraverso una numerazione esadecimale.
• Ad esempio l’espressione binaria 0010000100000010 equivale a 2102 in esadecimale
9aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Il sistema di numerazione esadecimale
• Quattro cifre in binario sono espresse attraverso una sola cifra esadecimale che si rappresenta attraverso numeri da 0 a 9 e lettere da A a F
• Nella tabella seguente sono riportate le possibili combinazioni di quattro cifre binarie espresse in esadecimale.
10aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Il sistema di numerazione esadecimale
11aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Il sistema di numerazione esadecimale
• Per la conversione da esadecimale in binario, si divide il numero binario in gruppi da quattro cifre e attraverso la tabella precedente si effettua la conversione.
12aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Il sistema di numerazione esadecimale
• Ad esempio 10101110 lo si riduce a 1010 1110 che tradotto in esadecimale diventa AE
13aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Elementi di logica booleana
• L’uscitadell’operatoreprodotto logico sitrova a valore alto setutti gli ingressi sitrovano a valore alto.
aggiornamento: settembre 2007 14formatore: Ferretto Massimo
Teoria
• L’uscita dell’operatoresomma logica si trovaa valore alto se almenouno degli ingressi sitrova a valore alto.
aggiornamento: settembre 2007 15formatore: Ferretto Massimo
Elementi di logica booleana
Teoria
Unità di misura e conversione
16aggiornamento: settembre 2007formatore: Ferretto Massimo
Teoria
Fine unità 1.1
• Dalle reti locali alle reti globali• Architetture di rete stratificate e modello ISO/OSI• Protocolli Internet e loro relazioni con i livelli
ISO/OSI• Significato dei primi tre livelli ISO/OSI per le LAN• Limiti del modello ISO/OSI e nuove tecnologie di
LAN
Argomenti unità 1.2
formatore: Ferretto Massimo 18aggiornamento: settembre 2007
Dalle reti locali alle reti globali
• DAN – Desktop Area Network (1 m)• PAN – Personal Area Network (10 m)• OAN – Office Area Network (100 m)• LAN – Local Area Network (1 km)• CAN – Campus Area Network (10 km)• MAN – Metro Area Network (100 km)• WAN - Wide Area Network (1000 km)• GAN - Global Area Network (10000 km)
N.B. --- I termini in rosso non sono degli standard
formatore: Ferretto Massimo 19aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Architetture di reti a strati
• Livello superiore: un'applicazione mette a disposizione dell'utente alcune funzionalita'
• Livello inferiore: un dispositivo fisico immette e/o estrae un segnale in un conduttore fisico
• Distanza eccessiva per "appoggiare" il livellosuperiore direttamente su quello inferiore
• Necessita' di inserire livelli intermedi per affrontare ilproblema per gradi (passo-passo)
• Individuare concetti (astrazioni) "naturali" chiaramente identificabili e riconoscibili
formatore: Ferretto Massimo 20aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Modello ISO/OSI
• ISO - International Standards Organization• OSI - Open Systems Interconnection• ISO 7498 - Basic Reference Model• Obbiettivi
– fornire base comune per sviluppo di standard per l'interconnessione di sistemiinformatici
– fornire un modello di riferimento rispetto al quale confrontare architetture direte proprietarie e non
• Non-obbiettivi– definire servizi o protocolli specifici e relativi standard
• Altri enti: ANSI, ETSI, IEEE, ITU-T (ex CCITT)
formatore: Ferretto Massimo 21aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Modello ISO/OSI: principi
• Architettura di comunicazione a livelli (layer)• Ogni entita' (entity) atta a comunicare e' univocamente
attribuita a un "suo" livello• Le entita' di livello N si interfacciano solo con quelle del
livello N-1 o con quelle del livello N+1 tramite i Service Access Point (SAP)
• Le entita' di livello N comunicano solo con quelle dilivello omologo (peer entities) come specificato daopportuni protocolli, a tal fine interfacciandosi con entita' di livello N-1
• Entita' di livello 1 comunicano direttamente usando icanali trasmissivi che le connettono
formatore: Ferretto Massimo 22aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Modello ISO/OSI: interfacciamento
Entita' di livello N Entita' di livello N
Entita' di livello N-1 Entita' di livello N-1
N-1 SAP N-1 SAP N-1 SAP
Interfaccia tra i livelli N e N-1
formatore: Ferretto Massimo 23aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Modello ISO/OSI: comunicazione tra sistemi
Interfaccia tra i livelli N+1 e N
Entita' di livello N Entita' di livello N
Interfaccia tra i livelli N e N-1
Entita' di livello N-1 Entita' di livello N-1
Interfaccia tra i livelli N-1 e N-2
Protocollo di livello N
Protocollo di livello N-1
SISTEMA A SISTEMA Bformatore: Ferretto Massimo 24aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Modello ISO/OSI: i sette livelli
• Livello 7 - Applicazione• Livello 6 - Presentazione• Livello 5 - Sessione• Livello 4 - Trasporto• Livello 3 - Rete• Livello 2 - Dati• Livello 1 - Fisico
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 25aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Livello fisico
• Compito: trasmettere sequenzebinarie sul canale trasmissivo
• Mezzo trasmissivo– cavo: materiale (metallo, vetro), struttura
(rivestimento, schermatura, numero diconduttori), lunghezza, sezione, attenuazione, impedenza, diafonia, apertura numerica, connettori, raggi di curvatura, tecniche di posa, etc.
– etere: antenna (tipo, forma, guadagno), forma dei lobi, distanza da ostacoli, etc.
• Segnali– frequenza, tensione, potenza, codifica,
modulazione (in banda base, di fase, difrequenza, di ampiezza), etc.
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 26aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Livello dati
• Compito: trasmettere trame(frame) con "sufficiente" affidabilita' tra due entita' direttamente connesse, rilevareerrori di trasmissione e (atipico in LAN) eventualmente correggerli
• Trama– delimitazione, ordinamento dei bit, suddivisione
in campi, indirizzi, etc.
• Rilevazione e correzione errori– FCS (Frame Control Sequence), codici
autocorreggenti, ritrasmissione, etc.
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 27aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Livello rete
• Compito: gestire l'instradamento ditrame attraverso sistemi intermedi, ed eventualmente trovare percorsialternativi in caso di guasti
• Algoritmi di instradamento– definizione e/o apprendimento (completo o parziale)
della topologia della rete, calcolo del percorso su base locale e/o globale, riconfigurazione in caso di guasti, etc.
• Non necessariamente garantisce– affidabilita' della trasmissione delle trame, non
duplicazione alla destinazione, rispetto alladestinazione del loro ordine di invio
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 28aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Livello trasporto
• Compito: trasferire l'informazioneend-to-end affidabilmente e trasparentemente, ottimizzandol'uso delle risorse
• Affidabilita'– tutte le trame arrivano a destinazione, in copia unica
e in ordine
• Trasparenza– "forma" dell'informazione qual'era alla sorgente
conservata a destinazione
• Ottimizzazione– traffico riparito sui canali disponibili, prevenzione
della congestione della rete
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 29aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Livello sessione
• Compito: gestire il dialogo end-to-end tra due programmi applicativiche debbono comunicare
• Dialogo– garantire la mutua esclusione nell'utilizzo di risorse
condivise, intercalare domande e risposte garantendola consequenzialita'
• Sincronizzazione– stabilire punti intermedi nella comunicazione rispetto
ai quali entrambe le parti abbiano la garanzia chequanto accaduto "prima" sia andato a buon fine
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 30aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Livello presentazione
• Compito: gestire la sintassidell'informazione lungo l'interopercorso end-to-end, convertendol'uno nell'altro i vari formati
• Sintassi astratta– definizione formale dei dati scambiati dagli applicativi
• Sintassi concreta locale– come i dati sono rappresentati sui singoli sistemi
• Sintassi concreta di trasferimento– come i dati sono rappresentati lungo il percorso
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 31aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Livello applicazione
• Compito: definire i servizi attraversocui l'utente (non necessariamenteumano) utilizza la rete, con tutte le relative interfacce di accesso
• Servizi di utente– terminale virtuale, trasferimento di file, posta
elettronica, servizi di directory, etc.
• Servizi di sistema operativo– risoluzione di nomi, localizzazione di risorse,
sincronizzazione degli orologi tra sistemi diversi, controllo di diritti di accesso, etc.
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
formatore: Ferretto Massimo 32aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Protocolli internet e relazioni con il modelloISO/OSI
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data Link
Physical Link
Transport
Internetwork
Network
Application
formatore: Ferretto Massimo 33aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data Link
Physical Link
TCP
IP
Network
FTP, TELNET,RSH, RCP
RLOGIN, etc.
formatore: Ferretto Massimo 34aggiornamento: settembre 2007
Protocolli internet e relazioni con il modelloISO/OSI
Teoria
Protocolli Internet: livello trasporto
• TCP (Transmission Control Protocol) Protocolloconnesso, affidabile; mette a disposizione flussibidirezionali di byte simili ai file e alle pipe di Unix
• UDP (Universal Datagram Protocol) Protocollo nonconnesso, inaffidabile; mette a disposizione unservizio di invio di datagram (una "promozione" alivello trasporto dei pacchetti IP)
formatore: Ferretto Massimo 35aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Significato dei primi tre livelli ISO/OSI nelle LAN
• Primi tre livelli: significato end-to-end limitato o nullo nel modello ISO/OSI tradizionale
• Sistemi intermedi che operano ai soli primi tre livellisono "invisibili" ai livelli superiori
• Possibilita' di segmentare ai livelli 1-3 le reti a tecnologia omogenea
• Possibilita' di raccordare ai livelli 2-3 (e 7) le reti a tecnologia eterogenea
formatore: Ferretto Massimo 36aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Comunicazione peer to peer: livello uno
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
FisicoBits
formatore: Ferretto Massimo 37aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Comunicazione peer to peer: livello due
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
FisicoFisico Fisico
Frames
formatore: Ferretto Massimo 38aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Comunicazione peer to peer: livello tre
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete
Dati
Fisico
Dati
Fisico
Dati
Fisico
Packets
formatore: Ferretto Massimo 39aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Limiti del modello ISO/OSI
• Modello sviluppato quando i canali eranorelativamente lenti e inaffidabili: conveniente ilcontrollo/correzione errori per ogni tratta
• Oggi i canali sono veloci e affidabili: assai piu' conveniente confinare "ai bordi" della rete ilcontrollo e la correzione degli errori
• Avviata da tempo la “rimozione” di tutto ciò che stasotto il Livello 3 (soprattutto WAN)
– P.es. IP-over-WDM, IP-over-SDH, IP-over-MLDS, etc.
formatore: Ferretto Massimo 40aggiornamento: settembre 2007
Teoria
Fine unità 1.2