GUIDA ALLA STORIA DELLA MUSICA E … · -Quarto Periodo: Greco/Romano (tramonto), si accentua la...

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INDICE

N° ATTIVITÀ PAGINA 1. La Preistoria 3 2. L’antichità 3 3. Egitto 4 4. Grecia 4 5. Roma 5 6. Cristianesimo 5 7. Il Medio Evo: Il canto gregoriano 6 8. Il Medio Evo: Guido d’Arezzo 6 9. Il Medio Evo: Polifonia 6 10. Il Medio Evo: Trovatori e Trovieri 7 11. Il Medio Evo: Curiosità e Approfondimenti 8/9 12. Come svolgere una ricerca/scheda 10 13. Esempio di scheda 10 14. Scheda di Ascolto 11

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GUIDA ALLA STORIA DELLA MUSICA E ALL’ASCOLTOGUIDA ALLA STORIA DELLA MUSICA E ALL’ASCOLTOGUIDA ALLA STORIA DELLA MUSICA E ALL’ASCOLTOGUIDA ALLA STORIA DELLA MUSICA E ALL’ASCOLTO

LA PREISTORIALA PREISTORIALA PREISTORIALA PREISTORIA

Prima che l’uomo facesse la sua comparsa, sulla terra regnava solo la grande musica della natura: le onde del mare battevano le rive con il loro ritmico fragore, i ruscelli mormoravano fra le erbe, il vento sibilava fra le rocce e i rami nelle immense inviolate foreste. In questo mondo echeggiante di scrosci, sibili, gemiti, in questo mondo pieno di suoni, i nostri lontanissimi progenitori improvvisarono, forse senza saperlo, le prime creazioni nella storia della musica. Nate nel seno della grande eterna musica della natura, le prime timide scoperte musicali dell’uomo non potevano essere altro che una sua ingenua imitazione: dai sassi battuti fra loro, al suono prodotto soffiando in una canna o in una conchiglia, al grido intonato, alla scoperta del ritmo con i primi strumenti a percussione costruiti con tronchi cavi e pelli di animali.

L’ANTICHITÀL’ANTICHITÀL’ANTICHITÀL’ANTICHITÀ

Poco a poco l’uomo imparò a lavorare i metalli, a costruire case di pietra, a coltivare la terra. Con l’invenzione della scrittura il pensiero umano esce finalmente dall’ombra della preistoria e inizia il suo prodigioso cammino. Mentre le sole testimonianze su quella che fu probabilmente la musica delle genti preistoriche ci vengono indirettamente dalle popolazioni che ancora oggi vivono allo stato primitivo, l’antichità è ricca invece di documenti autentici come le cronache degli storici, le iscrizioni dei monumenti, i bassorilievi e le pitture murali.

ASCOLTO � “La musica nella preistoria e nell’antichità” > www.youtube.com/watch?v=j5_dM_dx0KE

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EGITTOEGITTOEGITTOEGITTO

Presso gli antichi egizi la musica aveva finalità prevalentemente religiose. Essa era considerata un dono prezioso degli dei, fonte magica di letizia e di serenità dell’anima. Poco si sa del loro sistema musicale. Le arti figurative e soprattutto la pittura ci rappresentano però un gran numero di esempi: il maestro del coro, gli arpisti, i danzatori, gli strumenti. Purtroppo non ci sono giunti documenti delle antiche melodie, ma per alcune sono rimaste le parole scolpite nei bassorilievi dei templi, o tramandati dai papiri rinvenuti nelle tombe. Celebri sono i versi del canto dell’arpista; esso veniva eseguito a voce sommessa durante i riti funebri che accompagnavano la sepoltura: “Vi sia musica e canto davanti a te. Getta alle spalle tutte le pene e volgi l’animo alla gioia fino a quando verrà quel giorno in cui noi viaggeremo verso quella terra che ama il silenzio”.

ASCOLTO � “La musica egiziana” >

www.youtube.com/watch?v=zVE052V0ung&index=5&list=PL2C39CE68AE6ED97B www.youtube.com/watch?v=c4ufS7nVnUM

GRECIAGRECIAGRECIAGRECIA

Anche per i greci la musica aveva origine divina. L’invenzione della lira, divenuto strumento nazionale, simbolo stesso della musica, fu attribuita al dio Mercurio. Altro strumento tipico era l’aulos, una specie di oboe a due canne. Grande importanza avevano i poemi epici e le leggende che narravano le imprese degli dei e che venivano diffuse da poeti che cantavano accompagnandosi al suono della lira. Tra costoro raggiunse fama immortale il grande Omero. Dell’antica musica greca ci è giunto qualche esempio, fra questi celebre è l’ “Epitaffio di Sicilo”, frammento di melodia risalente all’incirca al 100 avanti Cristo: “Finché vivi, brilla. Non affliggerti troppo per alcuna cosa. La vita dura poco. Il tempo reclama il suo termine”.

ASCOLTO � “Epitaffio di Sicilo” > www.youtube.com/watch?v=ThwqvrTg4MQ � “Come suonare la più antica canzone del mondo” > www.youtube.com/watch?v=8aRaeCuz7M8

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ROMAROMAROMAROMA

Mentre per i greci la musica aveva grande importanza sociale non solo in quanto arte ma come mezzo educativo nella formazione morale ed intellettuale dei cittadini, per i Romani era un’arte secondaria, destinata quasi esclusivamente ad accompagnare le esibizioni dei commedianti o a rallegrare i sontuosi festini dei patrizi. Per questo i romani non portarono alcun contributo originale alla musica, ma si limitarono ad assimilare ed effondere quella degli altri popoli, primi fra tutti gli etruschi e i greci. Ma proprio per questo suo carattere universale, Roma, centro del mondo antico, fu anche il polo d’irradiazione del nascente cristianesimo.

ASCOLTO � La musica nell’antica Roma > www.youtube.com/watch?v=lXUnsDT1qB0

CRISTIANESIMOCRISTIANESIMOCRISTIANESIMOCRISTIANESIMO Mentre la capitale dell’impero, orgogliosa delle sue conquiste, immersa nel lusso e nello scetticismo, si avviava verso la sua lenta ma fatale decadenza, sotto le oscure volte delle catacombe cominciavano ad echeggiare i primi suggestivi canti cristiani. Erano motivi semplici nati dalla fusione di melodie ebraiche greco-romane, ma proprio da esse doveva formarsi quel monumento della musica medioevale che è il “canto gregoriano”.

ASCOLTO Esempio di canto gregoriano: > www.youtube.com/watch?v=6GRrAw9xvi4

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IL MEDIO EVOIL MEDIO EVOIL MEDIO EVOIL MEDIO EVO

IL CANTO GREGORIANOIL CANTO GREGORIANOIL CANTO GREGORIANOIL CANTO GREGORIANO

Il canto gregoriano fu espressione di uomini che amarono il raccoglimento dei chiostri, la semplicità e il silenzio della vita contemplativa. Non dimentichiamo quando chiediamo a queste musiche di portare sino a noi il messaggio di un tempo tanto lontano dal nostro. Per più di un millennio il canto liturgico cristiano, detto “canto gregoriano” per l’ordinamento definitivo datogli da Papa Gregorio Magno intorno al 600 dopo Cristo, rappresenta la più grande espressione musicale del mondo occidentale. Durante il Medio Evo si ha il perfezionamento e l’affermazione di antichi strumenti come l’organo e il liuto. Ciò malgrado la musica strumentale rimane scarsamente sviluppata.

ASCOLTO Esempio di canto gregoriano (con notazione reumatica e col tetragramma) > www.youtube.com/watch?v=Fs9fFlDGXoA

GUIDO D’AREZZOGUIDO D’AREZZOGUIDO D’AREZZOGUIDO D’AREZZO

Un momento importante si verifica intorno al 1000 dopo Cristo, il monaco benedettino Guido d’Arezzo, mette a punto un sistema per scrivere la musica che facilita e rende più esatta l’esecuzione. Il significato di questa invenzione ulteriormente perfezionata nei secoli successivi è di portata enorme. Infatti lo straordinario sviluppo della musica occidentale è stato possibile grazie alla precisione e alla completezza della nostra scrittura musicale.

POLIFONIAPOLIFONIAPOLIFONIAPOLIFONIA

Tra il IX e XII sec. si sviluppa soprattutto nei conventi dell’Europa settentrionale un primo stile polifonico a due o più voci fondato sul canto gregoriano. “L’organum” fu una delle prime forme polifoniche: consisteva in un canto a due voci che procedevano in parallelo distanziate da un intervallo di quarta o di quinta.

ASCOLTO Esempio di organum > www.youtube.com/watch?v=oX9xVnHYFAM&list=PL923979CF7B087259 > L’homme arme [esempio di canto polifonico] www.youtube.com/watch?v=t-E2_iNmYOE&list=RDt-E2_iNmYOE

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TROVATORI E TROVIERITROVATORI E TROVIERITROVATORI E TROVIERITROVATORI E TROVIERI

Presso le corti e i castelli della Francia fioriscono le belle canzoni dei trovatori e dei trovieri. Educati nei conventi e nelle scuole in cui l’insegnamento del canto liturgico è obbligatorio, i trovatori, figli della nobiltà che si diletta di cantar l’amor cortese, le bellezze della natura o le gesta di qualche personaggio illustre, finiscono per introdurre nelle loro melodie i caratteri del canto gregoriano. Ma essi portano anche due elementi nuovi e caratteristici: il verso in rima e il ritmo misurato. Molte di queste canzoni infatti, si prestano ad essere danzate, oppure sono adattamenti di testi poetici su motivi popolari di musiche da ballo. Il mondo dei trovatori è vario e multiforme: parlano di imprese eroiche, di crociate in terra santa, di dolci sentimenti, di languori, ma predominano i temi d’amore. Mentre ancora sta dileguando l’eco delle mistiche sonorità gregoriane, il popolo esce sui sagrati, sui prati aperti, davanti alle chiese, dove già risuona una musica così diversa. Tutto quanto manca al canto gregoriano, il ritmo, che porta irresistibilmente alla danza, e la melodia, di orecchiabile semplicità, incomincia a risuonare liberamente nelle strade con la festosità gaia di un gioco all’aria aperta.

ASCOLTO � Kalenda Maya (rinomato canto trovadorico) > www.youtube.com/watch?v=D-YEP3pX4SA � Saltarello medioevale > www.youtube.com/watch?v=e8aQm3SoyI4

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CURIOSITÀ – APPROFONDIMENTI

� “Preistoria” è il termine convenzionalmente indicato per designare il periodo della storia umana che precede l’invenzione della scrittura.

� Cicerone (celebre filosofo e scrittore romano) affermava che « La storia è testimone dei

tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, nunzia dell'antichità»

� “Storia” è il termine convenzionalmente indicato per designare lo studio del passato tramite l’uso di fonti, cioè tutto ciò che si possa trasmettere del sapere. Più semplicemente “il racconto dell’uomo dal momento in cui inizia a comunicare con segni (=scrittura)”.

� La musica per i Greci non indica soltanto l’arte dei suoni ma l’arte delle Muse, di tutte le

nove Muse riunite nell’armonia universale. E poiché la musica è nata con la poesia, il suo arco storico può essere diviso (per comodità scolastica) in quattro periodi, come quello della letteratura:

- Primo Periodo: Ionico (arcaico), dominato da Omero e si estende dalle origini (X secolo) fino al 500 a. C.;

- Secondo Periodo: Attico (aureo), che vede sorgere i geni della drammatica (Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane) e va dal 500 al 322 a. C., anno in cui morì il massimo oratore Demostene e il massimo filosofo Aristotele;

- Terzo Periodo: Alessandrino (decadenza), caratterizzato dal fiorire d’Alessandria d’Egitto fondata da Alessandro Magno, città che divenne il nuovo centro culturale in luogo di Atene. Questo periodo si estenda dal 322 al 30 a.C., anno della morte di Cleopatra e della caduta di Alessandra in mano romana;

- Quarto Periodo: Greco/Romano (tramonto), si accentua la parabola di decadenza e si avverte il sorgere della civiltà cristiana. È un lungo periodo che scorre fiaccamente dal 30 a. C. al 529 d.C., anno di chiusura della scuola di Atene per ordine di Giustiniano. Qui termina la storia della civiltà greco-classica.

� Con il termine medioevo (Medioevo, medio evo) si designa il periodo storico che ha inizio

col finire dell’età antica – che coincide, per convenzione comunemente accettata, con il 476, anno della caduta dell’Impero Romano d’Occidente – e ha termine con il sorgere della civiltà moderna – fine del quindicesimo secolo, che si fa coincidere con la caduta di Costantinopoli del 1453 o la scoperta dell’America del 1492

� La ripartizione in alto e basso medioevo, riguarda rispettivamente il periodo dal 476 all’anno

Mille, e quello dal 1000 all’inizio dell’età moderna.

� Il termine Medioevo cominciò a essere adottato dagli storici umanisti, che per primi considerarono quel millennio come un lungo e oscuro periodo di transizione tra due epoche di altissima civiltà, l’antichità classica e il Rinascimento. Medioevo ebbe perciò significato spregiativo. L’approfondimento degli studi storici, stimolato dalla cultura romantica, modificò sostanzialmente il concetto di quell’età e ne mise in evidenza i caratteri positivi e l’originalità, così che oggi si considera il medioevo come la lunga stagione in cui molti popoli, respinti come barbari dall’ambito del mondo romano, entrarono a far parte del nuovo mondo romano-cristiano. L’Italia nel medioevo, seppure frammentata in una serie di stati piccoli e grandi, visse momenti di assoluto splendore.

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� Per “canto gregoriano” si intende l’insieme dei canti cristiani raccolti e catalogati dal papa S. Gregorio Magno in un unico volume detto “Antifonario”. Non si sa con certezza se anche lui avesse composto qualche canto. Secondo la maggior parte degli storici il suo compito fu solo quello di raccogliere e catalogare i canti degli antichi cristiani. Alcuni affermano invece che anche lui abbia scritto qualche canto. La copia originale dell’antifonario, legato all’altare di S. Pietro a Roma con una catena d’oro, fu persa durante le scorribande barbariche. Le principali caratteristiche del canto gregoriano sono: omofonico (tutti intonano lo stesso motivo all’unisono), a cappella (cioè solo voci), liturgico, in lingua latina.

� Il “movimento trovadorico” (o “trobadorico”) raggiunse il culmine verso la metà del XII secolo. È un movimento d’arte, nato in Francia che si svilupperà in tutta l’Europa. Trovatore e troviere stanno ad indicare l’attività del “trovare”, ossia inventare testi e musica da loro stessi eseguiti. Si possono paragonare ai nostri attuali cantautori. L’epoca dell’arte trovadorica si estende dal 1080 al 1280 circa. I poeti-musicisti della Francia furono chiamati “Trovatori e Trovieri”, della Germania “Meistersinger e Minnesinger”, dell’Italia Giullari e Menestrelli. Suonavano per le piazze e nei castelli accompagnandosi il più delle volte con la viella, la ribeca, la ghironda, il liuto e vari strumenti ritmici.

� I trovatori erano i poeti musicisti della Francia del Sud, cantavano in lingua d’oc e prediligevano temi d’amore. I trovieri erano i poeti musicisti della Francia del Nord, cantavano in lingua d’oil e trattavano prevalentemente temi storici, filosofici e didascalici.

� I Minnesinger (cantori d’amore), in Germania, erano solitamente figli dell’alta nobiltà, compositori e cantori dei loro stessi lieder che, ispirati all’amore, alla politica e alla religione, risentivano del canto popolare e di quello gregoriano. I Meistersinger erano poeti cantori (maestri cantori), lavoratori e operai organizzati in corporazioni di poeti e musicisti.

� I menestrelli in Italia li troviamo raffigurati anche in compagnia di animali ammaestrati, portavano allegria nei luoghi dove andavano e comunicavano anche notizie di accadimenti avvenuti negli altri paesi (una specie di telegiornale di oggi) ed incitavano alla danza e al movimento. I giullari avevano il compito anche di divertire i cortigiani ed erano anche mimi, saltimbanchi, giocolieri.

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COME SVOLGERE UNA RICERCA

Per fare una ricerca occorre trasformarsi in detective, investigatori, indagando, spulciando libri, ricercando al Computer, chiedendo a coloro che sappiamo potrebbero esserci di aiuto nel lavoro. L’importante è …….risolvere il “mistero”, esibendo il lavoro assegnato completo di tutti i dati richiesti. Ecco il modello da seguire:

1. AUTORE/COMPOSITORE:………….......(possibilmente anche un’immagine o disegno) 2. INSERIMENTO STORICO:………………………….. 3. INSERIMENTO GEOGRAFICO:……………………. 4. VITA:…………………………………………………. 5. OPERE/COMPOSIZIONI:…………………………… 6. CRITICA:…………………………………………….. 7. CURIOSITÀ:………………………………………….

1. Indicare il nome e il cognome del musicista/compositore 2. Indicare il periodo in cui è vissuto 3. Indicare il luogo in cui è vissuto (paese e nazione) 4. Indicare in sintesi, al massimo in quattro/cinque righe, gli eventi più importanti della sua vita 5. Indicare le opere/composizioni più importanti 6. Indicare ciò che i critici ritengono/affermano del musicista in questione. In poche parole “Perché è ritenuto importante?

Perché è indicato nella storia della musica?” 7. Indicare fatti/avvenimenti/aneddoti che si ritengono curiosi e/o divertenti.

ESEMPIO DI SCHEDA

1. AUTORE/COMPOSITORE: Guido d’Arezzo 2. INSERIMENTO STORICO: Medio Evo (991 circa – 1050) 3. INSERIMENTO GEOGRAFICO: Italia – (luogo di nascita incerto;

Pomposa, Arezzo, Ferrara?) 4. VITA:Fu monaco benedettino e priore nell’abbazia di Pomposa. La sua vita

è prevalentemente dedicata all’insegnamento e alla risoluzione dei problemi legati all’apprendimento. Le sue innovazioni didattiche gli valsero l'ostilità dei confratelli.

5. OPERE/COMPOSIZIONI: Vari trattati teorici tra cui: Micrologus, Epistola ad Michelem, Regulae Ritmicae.

6. CRITICA: È considerato dagli studiosi il più grande teorico musicale del Medio Evo. Il suo metodo si basa sull’esacordo, ossia la successione di sei suoni che derivò dalle iniziali dei versi dell’Inno a S. Giovanni. Ideò un sistema teorico detto “solmisazione” (una prima forma di solfeggio); utilizzò un insieme di quattro linee (tetragramma) su cui segnare i simboli musicali e dei segni/chiavi per indicare l’altezza dei suoni.

7. CURIOSITÀ: - Guido d’Arezzo era anche chiamato “Guidone”, “Guittone”, “Guido Monaco”o “Guido

Aretino”. - Interessante è la cosiddetta “Mano guidonica”, ossia l’uso delle dita della mano per facilitare

l’apprendimento delle note musicali. - Guido d’Arezzo ideò solamente le prime sei note. La settima nota fu aggiunta successivamente

dall’unione delle iniziali di Sancte Johannes, ovvero “SJ” (SI) che alcuni teorici hanno affermato recentemente sia stata proposta dal compositore/musicista pesarese Ludovico Zacconi (1555/1627).

- Una statua di Guido d'Arezzo si trova in una nicchia del piazzale degli Uffizi a Firenze. - A Guido Monaco è stato intitolato il cratere Guido d’Arezzo sulla superficie del pianeta

Mercurio. - Il formato di notazione musicale computerizzata GUIDO prende il suo nome da Guido d'Arezzo. - A suo nome vi è una Fondazione in Arezzo che organizza concorsi di musica corale dal 1952.

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SCHEDA DI ASCOLTO N° ……

TITOLO BRANO/COMPOSIZIONE …………………………………………………………………………………………………. AUTORE/COMPOSITORE …………………………………………………………………………………………………………….. INSERIMENTO STORICO ……………………………………………………………………………………………………………..

ANALISI O è musica sacra O è musica profana

O è musica vocale O è musica strumentale O è musica vocale-strumentale Se musica vocale è:

O un canto monodico O un canto corale o a cappella

o nello stile concertante Se è un canto corale è:

o un coro di voci bianche o un coro omofonico o un coro polifonico Organico vocale:

o voci femminili ……………………………………..…………………………………………………………………………. o voci maschili …………………………………………………..…………………………………………………………..…. o voci bianche ……………………………………………………..…………………………………………………………….

Se musica strumentale è: O musica solistica O musica da camera O musica sinfonica

Organico strumentale:

O CORDOFONI o a corde percosse ……………………………………………………………………………………………….. o a corde pizzicate ………………………………………………………………………………………………... o a corde strofinate (ad arco) ………………………………………………………………………………...

O AEROFONI

o ad imboccatura semplice ………………………………………………………………………………… o ad ancia semplice …………………………………………………………………………………….….… o ad ancia doppia …………………………………………………………………………………………….. o a bocchino (ottoni) ………………………………………………………………………………………… o a serbatoio d’aria ………………………………………………………………………………..………….

O MEMBRANOFONI (percussioni) ………………………………………………………………………………………….…….… O IDIOFONI (percussioni) ………………………………………………………………………………………………….…….….. O ELETTROFONI …………………………………………………………………………………………………………………..…….. TIPOLOGIA MUSICALE

O è musica classica O è musica concreta O è musica descrittiva O è musica folcloristica (popolare) O è musica jazz O è musica leggera

O è musica new age O è musica per film O è musica rock O altro …………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…...

ANALISI FORMALE O è un concerto O è un’opera lirica O è una canzone

O è una fuga O è una messa O è un oratorio O è un poema sinfonico O è un preludio O è una sinfonia

O è una sonata O è una suite O è uno studio O è una toccata O altro……………………………………………………………………………..…………………………………………………..……………………………

ANALISI DINAMICA Il brano viene eseguito:

O pianissimo (pp) O piano (p) O mezzoforte (mf) O forte (f) O fortissimo (ff) O alternando pp p mf f ff

O altro ………………………………………………………………....……….…………………………………………………………………….………….… NOTIZIE SULLA COMPOSIZIONE ……………………………………………………………………………………………………………………………..….. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. COMMENTI PERSONALI - ALTRO ………………………..……….……………………………………………………………………………………………………….……………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….