Guida al Campionato di Serie A Beko 2015/2016 HD
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IL DIRETTORE “(Ancora)Grazie a tutti!” di Luigi Liguori 6
SOCIAL WEB #1 “Sport & Siti Web in Italia. La Top5 dei Siti web più seguiti di basket! di Luigi Liguori
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SOCIAL WEB #2 “Risonanze Mediatiche: chi sale e chi scende sui Social Network di Luigi Liguori
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L’INTERVISTA #1 “Parola al … Gando” di Luigi Liguori 12
L’INTERVISTA #2 “Andrea Trinchieri: orgoglio italiano in Germania” di Luigi Liguori
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NBA #1 “NBA 2015-2016: caccia aperta a Golden State” di Mauro Mazza 18
NBA #2 “Sogni e vittorie oltre il Golden State: L’Epic Win dei Golden State Warriors” di Luca Mazzella
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NBA #3 “Cleveland Cavaliers: perché non ci sono solo LeBron James e Kevin Love” di Luca Mazzella
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EXPO #1 “Alonso Mourning: il ‘gigante buono’ che non ha mai mollato” di Luigi Liguori
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EXPO #2 “Ian Mahinmi: ‘galletto’ di Indianapolis” di Luigi Liguori 25
ROOKIES “Rookies: Saranno Famosi?” di Jacopo Lania 26
EUROLEGA #1 “Olimpia Milano: voglia di tornare ad essere Grande” di Fabri-zio Fasanella
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EUROLEGA #2 “Dinamo Sassari: voglia di stupire anche in Eurolega” di Fabri-zio Fasanella
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EUROCUP #1 “Dalle stalle alle Stelle: la prima volta di Trento” di Marco Lo-randi
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EUROCUP #2 “L’Europa ‘vicina’ di Brindisi e Reggio Emilia” di Alessandra Conti
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EUROCUP #3 “Venezia alla conquista dell’Europa: un nuovo esordio” di Mar-co Lorandi
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EUROBASKET #1 “Generazione Azzurra al bivio” di Fabrizio Fasanella 34
EUROBASKET #1 “Spagna: Generaciòn de Or” di Fabrizio Fasanella 35
SERIE A “Chi farà saltare il Banco … di Sardegna?” di Luigi Liguori 36
AUXILIUM TORINO “Torino: Bentornata in Serie A1” di Giampaolo Toselli 40
FOCUS #1 “Viaggio nella storia del Basket sotto la Mole” di Stefano Chiossi
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PALLACANESTRO CANTU’ “Cantù: ‘La leva cestistica … del ‘90” di Marco Lo-randi
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FOCUS #2 “Cantù riparte dal basso. E può soltanto crescere” di Fabrizio Provera
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DINAMO SASSARI “L’anno delle conferme della Dinamo Sassari” di Luigi Li-guori
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FOCUS #3 “ ‘Meo’ profeta in patria” di Marco Lorandi 52
Scouting Center.Net International News and Scouting
●CEO & Direttore● LUIGI LIGUORI
([email protected]) ●VICE RESPONSABILI DI REDAZIONE●
ALESSANDRA CONTI ([email protected])
FABRIZIO FASANELLA ([email protected])
●HANNO CONTRIBUITO● Alessandra Conti, Fabrizio Fasanella, Marco
Lorandi, Luca Mazzella, Giampaolo Toselli, Stefano Fanti,
Clemente Menditto, Mauro Mazza, Jacopo Lania, Fabrizio Provera.
●FOTO● FRANCESCO IASENZA (Copertina)
M.F. PHOTOGRAPHY Parte delle immagini utilizzate sono state tratte da Internet,
qualora la loro pubblicazione e il loro utilizzo violasse eventuali diritti d'autore saranno rimosse previa comunicazione.
●SI RINGRAZIA● SUPERBASKET JanJ COMPANY
SPORTITALIA TRACKABILE
SLYVI PALLACANESTRO CANTU’ AQUILA BASKET TRENTO
PISTOIA BASKET 2000 ORLANDINA BASKET
La riproduzione, la pubblicazione e distribu-zione, totale o parziale, di tutto il materiale
originale contenuto in questa guida (tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i testi,
le immagini, le elaborazioni grafiche) sono espressamente vietate senza la citazione
della fonte www.scoutingcenter.net.
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VL PESARO “Pesaro scommette (ancora): gioventù ed atletismo le chiavi sal-vezza” di Mauro Mazza
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L’INTERVISTA #3 “Michele Serpilli, beata gioventù a caccia di grandi occasioni” di Luigi Liguori
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AQUILA BASKET TRENTO “Trento, giovane Aquila pronta ad invadere anche l’Europa” di Luca Mazzella
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L’INTERVISTA #4 “Benvenuti al Nord: la Trento di ‘Peppe Poeta” di Luca Mazzella
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OLIMPIA MILANO “La Milano “operaia” di coach Jasmin Repesa” di Fabrizio Fasanella
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FOCUS #4 “Il vincente e severo Jasmin Repesa” di Fabrizio Fasanella 64
NEW BASKET BRINDISI “Obiettivo stupire: l’Enel Brindisi è pronta alla nuova stagione” di Jacopo Lania
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PISTOIA BASKET 2000 “Pistoia a Stelle e Strisce” di Stefano Fanti 70
FOCUS #5 “Il Diablo veste P…istoia” di Clemente Menditto 72
VIRTUS BOLOGNA “ ‘Vu’ Nere a caccia di Conferme per tornare ad essere grandi” di Alessandra Conti
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FOCUS #6 “Due squadre, una città: Basket City sta per tornare!” di Ste-fano Fanti
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PALLACANESTRO REGGIANA“Continuità all’insegna dell’Azzurro nella terra del Lambrusco” di Stefano Chiossi
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FOCUS #7 “Il ‘Marchesino’ che porta in dote, alla Reggio operaia e coo-perattivista, un soffio di … Incosciente leggerezza” di Fabrizio Provera
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ORLANDINA BASKET “Capo d’Orlando, vuoi diventare Grande?” di Giampao-lo Toselli
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L’INTERVISTA #5 “Quant’è bella Capo d’Orlando” di Luigi Liguori 84
PALLACANESTRO VARESE “Varese cambia (quasi) tutto per provare a torna-re grande di Alessandra Conti
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FOCUS #8 “70 candeline per la Pallacanestro Varese” di Alessandra Conti
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JUVE CASERTA“Caserta: dall’inferno al paradiso. Tutto in quaranta giorni” di Clemente Menditto
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FOCUS #9 “A volte ritornano” di Clemente Menditto 94
SCANDONE AVELLINO“Sacripanti-Alberani:nuovo ciclo per la Scandone” di Stefano Chiossi
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FOCUS #10 “Caro Pino ti scrivo…” di Fabrizio Provera 98
REYER VENEZIA“Ora possiamo dirlo: Reyer is back!” di Marco Lorandi 100
FOCUS #11 “One man show: Luigi Brugnaro” di Alessandra Conti 102
VANOLI CREMONA“Cremona: anima Azzurra e talento ‘made in USA’ per provare a stupire ancora” di Mauro Mazza
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FOCUS #12 “V per Vitali … e Vanoli”di Mauro Mazza 106
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R ipetersi a distanza di un anno in un progetto editoriale di
oltre 100 pagine è sempre una cosa molto difficile. E’ per questo
che con grande soddisfazione fac-
cio “gli onori di casa” dandovi il benvenuto alla seconda edizione
della Guida al Campionato tar-gata Scouting Center.Net.
Quest’anno per rendere ancora più ricco ed entusiasmante il prodotto
abbiamo aumentato le pagine e gli
articoli includendo all’interno tanti extra che di sicuro vi potranno
piacere. LA MIA REDAZIONE. Ogni gran-
de successo non è mai merito di
una singola persona, ma di un collettivo. E’ per questo che, con
gli occhi assonnati e la fatica di oramai due mesi di lavoro sulle
spalle, mi preme ringraziare tutti i membri della Redazione che han-
no lavorato giorno e notte per of-
frirvi un prodotto di qualità ed in-formazione di primo livello. Seppur
virtualmente, un applauso bisogna farlo. Bravi.
LE SOCIETA’. Un grazie speciale
va alle società che hanno deciso di salire anche quest’anno a bordo
del progetto. Il mio ringraziamento va agli Addetti Stampa e Marke-
ting che durante questi mesi han-
no collaborato con noi. Senza di loro molti dei contenuti presenti
all’interno non sarebbero stati pos-sibili.
PARTNER ED AMICI. Anche quest’anno Scouting Center.Net
è riuscito a contare sulla collabora-
zione di partner ed amici per que-sta seconda edizione della Guida
al Campionato. Mi preme ringra-ziare la rivista Superbasket, la
“Tv dello Sport” SportItalia e
l’App TrackAbile di Paolo Giuliani per la condivisione del progetto
attraverso i propri social, sintomo
ancora dell’apprezzamento del nostro instancabile lavoro.
All’interno delle pagine delle squa-dre troverete tre “extra” curati dal
mio compagno di avventure mila-
nesi Fabrizio Provera. A lui va un ringraziamento per il cuore che
ha messo in questi pezzi. Oltre Fabrizio, un nome che mi
preme ringraziare, è quello di A-lessandro Usai. Con lui ho avuto
modo di passare una settimana
indimenticabile sotto il punto di vista professionale ed umano ad
Expo Milano 201. SLYVI. Quest’anno sarà un anno
importante per noi e vogliamo ini-
ziarlo con il sito web giu-sto. E’ per questo che
entro novembre dovrem-mo essere pronti a lan-
ciare un nuovo sito web realizzato dalla web a-
gency Slyvi, già realiz-
zatrice dei siti web di Dolomiti Energia Trento e
Giorgio Tesi Group Pistoia. ONLINE GIFT.
All’interno di alcune pagine,
troverete dei QR-Code che nascondono dietro
dei video realizzati da noi o presi del
web che pre-
miano chi de-ciderà di
sprecare 10 secondi del
proprio tempo per
scanneriz-
zarli. PRINT
ON DE-MAND.
Anche
quest’anno sarà possibile stampare on
demand la guida grazie al servizio
di Print On Demand offerto da Peecho. Così facendo, potrete ave-
re a casa nel giro di qualche setti-mana, a mezzo corriere, la vostra
copia potendo personalizzare il
tipo di carta ed il tipo di stampa. Controllate subito i prezzi offerti!
ANCORA UN NUOVO ANNO. Iniziare un nuovo anno, dopo
un’estate così intensa è sempre difficile, ma questo non ci spaven-
ta. La Serie A è alle porte e con
essa l’inizio di una grande stagione che siamo, come sempre, pronti a
vivere insieme a voi lettori. Le sor-prese come avete intuito non
mancheranno e già dalla prossima
settimana potrete scoprire! Detto questo:
Buon Basket a tutti!
Luigi Liguori Direttore
ScoutingCenter.Net
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Il mondo del web è incredibilmen-
te vario. Le scelte che spingono un visitatore a navigare su di un sito
X o su di un sito Y spesso non so-no controllabili e comprensibili. Di
fatto, però, ci sono degli strumenti
che sono a disposizione di tutti per poter valutare un sito web su base
italiana e su base mondiale: l’Alexa Rank è tra questi. In Ita-
lia, per la pallacanestro il leader indiscusso è il sito web Sportan-
do.com di Emiliano Carchia, ora-
mai sempre più fornito di news; dietro di lui c’è “l’anziano” Ba-
sketNet.it che si conferma secon-do player indiscusso della mercato
grazie anche ad una nuova inter-
faccia grafica ed alla direzione di
Raffaele Baldini. Con grande sod-
disfazione, al terzo posto, invece, ci siamo noi di Scouting
Center.Net, un gruppo giovane che in tre anni è riuscito a macina-
re posizioni in classifica e grandi
apprezzamenti tra pubblico. Lo scopo di Scouting Center.Net è
quello di seguire sempre di più la sua vision, ovvero l’essere “more than a website” : questa guida ed ed altre iniziative lo dimostrano. A
seguire, poco distante, c’è Piane-
ta Basket.com, anch’esso storico sito web della palla a spicchi. Al
quinto posto, invece, c’è Baske-tinside.com, sito web che in que-
sti ultimi anni ha saputo essere
anche un utile archivio fotografico.
A scanso di equivoci e malcontenti
da parte degli altri siti web amici comunichiamo che i dati per que-
sta classifica sono aggiornati alle 13:20 del 29 settembre 2015 e
che per non scontentare nessuno
abbiamo voluto inserire solo la Top5. Se qualcuno volesse scriver-
ci per scostamenti rilevanti la mail della redazione è sempre attiva e
felice di ricevere dati: [email protected]
Nome Sito Web Classifica Italiana Classifica Mondiale
Sportando 1007 30552
Basketnet 1623 75649
Scouting Center.Net 3212 145924
Pianeta Basket.com 3243 170664
Basketinside 6701 218601
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1 ↔ 143.572 Olimpia Milano +21.810
2 ↔ 92.356 Dinamo Sassari +37.564
3 ↔ 42.903 Virtus Bologna +2.411
4 ↔ 30.232 Pall.Varese +3.710
5 ↑ 27.319 Aquila Basket TN +15.715
6 ↓ 23.473 Pall.Cantù +11.579
7 ↔ 16.894 Reyer Venezia +5.450
8 ↑ 15.696 Pall.Reggiana +8.219
9 ↓ 15.503 New Basket BR +4.515
10 ↓ 12.075 Orlandina Basket +2.573
11 ↔ 10.277 Juve Caserta +3.050
12 ↑ 7.601 VL Pesaro +2.495
13 ↓ 7.227 Vanoli Cremona +1.386
14 ↔ 6.185 Pistoia Basket 2000 +1.948
15 ↔ 4.094 Scandone Avellino +1.643
16 ND 3.277 Cus Torino ND
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Rispetto ad un anno fa, è evidente
che più o meno nulla è cambiato nella parte alta della classifica per
una sola ragione che si riassume nella frase: “distanze troppe lun-
ghe da coprire”. E’ invece interes-
sante come su Facebook squadre come Trento e Cantù abbiamo
sfondato il muro dei 10.000 like in più. Per l’Aquila una forte spinta
sono stati i Playoff 2015 ed alcuni
video; per Cantù, di sicuro l’arrivo di Metta World Peace. Anche Reg-
gio Emilia grazie alla stagione esal-tante in Campionato ed all’esordio
in Eurocup è riuscita a migliorare i
numeri dei propri social network. Logico aspettarsi delle cifre diver-
se per Twitter vista la diffusione
inferiore a Facebook in termini di
utenti ed alcune limitazioni che fino a febbraio del 2015 lo hanno
reso poco adatto ad una comuni-cazione visiva rispetto alla concor-
renza. Intuire il successo della Di-
namo Sassari in termini di aumen-ti, invece, è molto più semplice…
*Data consultazione dati 10/08/2015
1 ↔ 30.800 Olimpia Milano +5.700
2 ↔ 12.900 Dinamo Sassari +5.232
3 ↔ 9.082 Pall.Cantù +2.035
4 ↔ 8.834 Pall.Varese +2.012
5 ↔ 6.853 Virtus Bologna +1.203
6 ↑ 5.777 Reyer Venezia +1.836
7 ↓ 5.583 New Basket BR +1.401
8 ↑ 4.143 Pall.Reggiana +2.276
9 ↓ 3.535 Vanoli Cremona +1.033
10 ↓ 3.406 Pistoia Basket +939
11 ↔ 3.358 Orlandina Basket CDO +1.078
12 ↔ 3.340 Aquila Basket TN +1.445
13 ↓ 3.044 Scandone Avellino +671
14 ↔ 2.237 Juve Caserta +628
15 ↔ 1.466 VL Pesaro +473
16 ND 266 Cus Torino ND
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Nel mondo dello Sport, la televisio-
ne assume un ruolo importante. Ancora più importante è chi c’è
dietro una telecronaca di pallaca-nestro. Il basket in chiaro, sarà
cosa rara in Italia per il prossimo
anno, ma la voglia di parlare dello sport più bello del mondo non pas-
sa mai. E’ il caso di Matteo Gan-dini, amico e giornalista della “Tv dello Sport” SportItalia. D: Come hai v issuto
quest’estate?
R: “Ho visto gli Europei, li ho se-guii con grande attenzione. Credo
che la Nazionale abbia ottenuto un discreto risultato con la qualifica-
zione al Preolimpico. Credo che
con il potenziale che avevamo po-tevamo fare di più. Quelli che di-
cono che questa era una Naziona-le fortissima con tantissimo talento
in parte sbagliano, perché dobbia-mo riconoscere che il talento di
questa Nazionale è molto diviso in
questi ruoli e non in altri. Abbiamo delle carenze nel reparto
playmaker che non è all’altezza di altre squadre; abbiamo una caren-
za nel reparto dei centri. Certo,
Bargnani è un grande giocatore che ha fatto un grande Europeo,
però manca un centro da post-
basso che sa
stare vicino al canestro. La Li-
tuania nel quarto di finale si è di-
mostrata più squadra, ha giocato meglio nei
momenti importanti e nel supple-
mentare è stata più cinica. D: Sul seguito dell’Europeo,
cosa ne pensi? R: “Mi spiace che il fatto che sia andato su una TV privata e non in chiaro abbia privato tanti appas-sionati di vedere l’Italia, perché poteva essere una bella occasione. Se fosse andata per assurdo su Rai3, chissà che ascolti avrebbe fatto.” D: Parliamo di campionato, chi
vedi favorito? R: “Paradossalmente quest’anno Milano è meno favorita dell’anno scorso, perché l’anno scorso sem-
brava dovesse vincere tutto. Quest’anno che sulla carta è meno favorita vincerà Milano visto che,
secondo me, ha fatto una squadra più concreta, più badando al sodo, con meno poten-zialità alte, ma con più certezze e gio-catori che non do-
vrebbero fallire. Credo sia ancora più difficile dell’anno scorso che Milano arrivi tanto avanti in Euro-lega, ma in campionato con la squadra che ha fatto credo possa vincere. E’ logico però, che tutti i discorsi che si fanno in precampio-nato lasciano il tempo che trovano visto che certi giocatori non li si conosce. D: E le altre?
R: “Mi piace molto come si è mos-sa Sassari sul mercato, Venezia ha fatto molto bene riconfermando tanti dell’anno scorso e tutta l’ossatura della squadra, bene an-che Reggio. Credo che queste sia-no le prime quattro che avranno una spinta in più delle altre.” D: Pensi che Sassari possa ri-petersi?
R: “Sicuramente Sassari ha le po-tenzialità per vincere. E’ una squa-dra che ha le capacità per prose-guire nella direzione che già Sas-sari aveva intrapreso l’anno scor-so, ovvero non la squadra che de-ve fare a tutti i costi il ‘corri e tira’, ma giocare in altro modo. Per que-sto motivo credo che possa fare un passo in più in Eurolega, nel senso di vivere meglio l’esperienza europea, ed in campionato può sicuramente arrivare ovunque. Io non mi stupirei se nessuna delle prime quattro non vincesse lo scu-detto. Tutte hanno le carte in re-gola per vincerlo.
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Sarà una questione di episodi. “ D: Pensi invece che la rivela-zione Trento possa rifare lo
stesso campionato? R: “Credo che sia una squadra che rischia di fare una stagione peg-giore dell’anno scorso, non per altro, ma perché ripetere la stagio-ne dell’anno scorso è veramente difficile. Adesso non è più la sor-presa è al secondo anno di Serie A, tutti sanno che tipo di squadra è. Ha perso Mitchell ed Owens come capita a tutti i giocatori che esplodono nel nostro campionato e che per motivi di budget non si riesce a trattenere. Credo che sia destinata ad un minimo di ridi-mensionamento. Credo che sia un ottimo risultato arrivare ai playoff e Trento, dovesse riuscirci, il suo campionato lo ha vinto.” D: Sei d’accordo con la scelta della Lega A Basket di dividere
i diritti TV tra criptato (Sky) e
chiaro (Rai)? R: “Io credo che la Lega abbia fatto la scelta migliore possibile se si voleva accontentare quella fetta, anche abbastanza larga, di opinio-ne pubblica, che è ‘pro-Sky’. Io personalmente sono dell’opinione che il basket abbia bisogno del chiaro, perché è uno sport che ha
bisogno di attrarre nuovi appassio-nati. Il basket ha bisogno di essere visto, di essere seguito e deve essere in grado di catturare anche l’appassionato occasionale che per caso facendo zapping vede una partita di basket e la segue fino alla fine.” D: SportItalia-Basket: cosa
avremo questa stagione? R: “Confermeremo Domenica Ba-sket che avrà però una durata leg-germente inferiore; siamo in trat-
tativa con l’ACB, ma le parti sono un pochino lontane; per quanto riguarda l’Eurocup stiamo parlando con quattro società ma dobbiamo tenere presente delle esigenze dell’emittente.” D: Tu sei un appassionato di sport americani. Cosa manca
allo sport italiano per vivere le
stesse emozioni che si vivono in America?
R: “Allo stadio manca tutto quello che sta intorno alla partita come cheerleader, kiss cam, giochi e tanto altro. Qualcosina si fa, ma è ancora troppo poco, perché in Ita-lia non si lavora in questa direzio-ne e si lavora poco per far diven-t a r e l ’ e s p e r i e n z a s t a d i o un’esperienza per famiglie. Pur-troppo ci sono ancora troppe so-cietà che sono schiave degli ultras e questo modo di vivere lo sport è lontano da quello americano. Io sono un amante del modello ame-ricano di concepire lo sport, quan-do vado al palazzetto in cui ci sono certe rivalità e sento insulti e cose poco corrette, mi rendo conto che finché la cultura sportiva non cam-bia è difficile creare intrattenimen-to.” D: In televisione cosa è che
manca?→
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R: “Mancano intanto le strutture intese come palazzetti, perché in televisione un palazzetto di un certo tipo fa una certa impressione … dopo c’è la qualità della produ-zioni. Negli Stati Uniti una partita di football viene ripresa da più di venticinque telecamere perché c’è una spesa dietro e gli ascolti ed i ritorni economici sono di un certo tipo. Football e Baseball sono tra il primo ed il secondo/terzo sport americano quindi giustificano que-ste spese che poi portano anche i diritti tv ad essere venduti a prezzi molto alti. In Italia i diritti vengono venduti a prezzi molto più bassi, le emittenti investono meno e quindi si crea un circolo vizioso.” D: Cosa vorresti dire a quelli
che dicono che l’Italia è una Repubblica fondata sul calcio?
R: “Personalmente mi occupo an-che di calcio per lavoro, non lo apprezzo molto come sport, per-ché lo ritengo uno sport molto più noioso e meno ragionato rispetto al basket, legato alla casualità, al singolo episodio. Però, capisco che ci siano dei motivi legati alla cultu-ra. Noi italiani siamo sempre stati calcio fili è giusto che ognuno se-gua lo sport che più piace. Non credo ad una superiorità oggettiva del basket, per me lo è, ma di si-curo è un’opinione soggettiva. Di-co che a quelli che ritengono che
l’Italia è una Nazione fondata sul gioco del calcio, guardatevi alme-no tre/quattro partite di basket perché così potete apprezzare questo sport.” D: Una persona che vorresti o
avresti voluto conoscere nel mondo della pallacanestro …
Jordan a parte? R: “David Stern.” D: Perché? R: “Per il modo in cui ha cambiato l’NBA da una lega di cui poche persone si importavano ad una delle prime nel mondo.” D: Una persona che ti ha dato tanto nella tua carriera?
R: “Senza falsa modestia, nessuno mi ha dato qualcosa particolar-mente. Dico che però Flavio Tranquillo è il miglior telecronista a livello mondiale, cento gradini sopra gli altri per una questione di preparazione e metodologia.” D: La frase che non manca mai
in una telecronaca? R: “Non ne ho nessuna in partico-lare. Le vedo come una forzatura, capisco chi le ha. Non ho mai pen-sato di dover trovare per forza la mia frase. La telecronaca è una cosa spontanea, non devi forzarti a dire quella cosa X perché così ti distingue.” D: Chi è Matteo Gandini fuori
dal mondo della televisione?
R: “Papà, marito, però alla fine non è molto diverso nel senso che passo buona parte del tempo a guardare partite, a prepararmi a guardare gli highlights, video.” D: Un augurio ai lettori…
R: “Buon basket a tutti. Cercate di godervi la pallacanestro, al di là che la vostra squadra vinca o per-da … cosi se vince siete felici il doppio”
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Un sabato di sole a Milano. Una pizzeria. Un gruppo
di giornalisti/compagni di avventu-re in chiave Olimpia Milano. Cosa
hanno in comune? Un uomo solo,
anzi due: Andrea Trinchieri e Virgi-nio Bernardi, suo procuratore.
L’OCCASIONE – L’occasione è di quelle che non ti capita due volte,
ovvero una conferenza stampa con degustazione di pizze caserta-
ne, per parlare del successo dell’ex
allenatore di Cantù, Unics Kazan e Nazionale Greca. Trinchieri, o An-
drea come spesso preferisce, non è una persona qualunque. E’ un
lottatore, uno abituato a conqui-
starsi le cose nella vita. La frase di Marco Giannetti “Ci saranno sem-pre persone migliori di noi, non è importante raggiungerle ma sem-plicemente seguirle” si addice alla perfezione ad Andrea Trinchieri.
Lui, come solo Ettore Messina,
Matteo Boniciolli e Sergio Scariolo prima, è riuscito ad esportare quel
“sentimento italico senza nome” tanto caro a Goffredo Parise, in
una terra come la Germania
dove noi italiani di certo non siamo ben visti. Lo
stesso Bernardi celebra così la giornata ed il
coach: “Ringrazio tutti per essere qui. Pun-tualizzo che questo è un angolo di Ca-serta non di Cam-pania. Caserta è capitale morale d'Italia come diceva . Sono felicissimo di festeggiare Andrea, forse perché il mo-mento peggiore della sua carriera
lo ha passato a Caserta e credo che almeno una pizza casertana a questo punto gli sia dovuta” – ha
iniziato Bernardi – “Andrea dopo Messina, Boniciolli e Scariolo è l'unico italiano andato all'estero che ha vinto qualcosa. Io sento dire da qualche mio collega che la scuola italiana degli allenatori non è di livello. Io dissento. Ci sono allenatori di grandi livello tecnico ed umano, quello che manca è una organizzazione di squadra. A Bamberg ed a Monaco in occasione dei playoff ho visto cose dif-ferenti dai piccoli palazzetti di Sassari ed a Reg-gio Emilia. I tedeschi hanno pun-
tato su questo da 17 anni. Hanno fatto una grande lega, dei grandi palazzi dello sport ed ora sono uno dei movimenti più interessanti in Europa. Andrea ha avuto la fortu-na di vincere al suo primo anno.” PAROLA AL COACH –Lo stesso Bernardi ha definito il coach del
Bamberg un “mai banale” nelle sue interviste e così è stato. Per-
sona attenta, capace di capire co-sa ha appeal verso il pubblico ha
subito parlato in maniera schietta
della Finale Playoff appena conclu-sasi: “Inizio con una cosa da a-marcord. Sono contento di questa location perché ha un taglio diver-so e perché qui c'è anche Tony Cappellari, che 20 anni fa mi ha dato questa opportunità. Io credo che la scuola italiana sia di primis-simo livello. L'Italia nella pallaca-nestro ha tantissimo da dare. Fac-cio i complimenti a Sassari perché hanno meritato qualcosa di più
ieri. La gara di ieri esula da tutti i canoni, non era una
partita di pallaca-nestro. Com-
plimenti a Meo Sac-
chetti che
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quest'anno ha mangiato su tutti i tavoli. I complimenti vanno a tutte e due le squadre”. Un uomo sim-
bolo dell’italiano emigrante, che ha però trovato fortuna, non poteva
non dare una sua fotografia della
pallacanestro in Italia: “ Per avere una fotografia della pallacanestro italiana dico solo che Kaukenas negli anni in cui io giocavo la Fina-le Scudetto contro Siena, entrava sparava dai tre punti e poi torna a a sedere; oggi per fa 25 punti a 38 anni, certo, è qualcosa di eccezio-nale lo capisco. – ha affermato
Trinchieri – Questo però ci deve far capire che il livello é cambiato. La tradizione, la scuola che abbia-mo qui è differente. La pallacane-stro in Germania è stata inventata da Pesic, però se devo valutare la tradizione siamo avanti in Italia, ma siamo indietro su altre cose. Qui c'è poca meritocrazia, ci sono le persone valide. È stata una e-sperienza incredibile al Bamberg”. LA PALLACANESTRO ITALIA-
NA – Il mondo del Basket è stra-no. Ti prende su un cucchiaio
d’argento, di porta alla bocca, ti
mastica e se non va bene ti sputa senza ritegno. C’è anche questo
tema nelle parole di Andrea:
“Ettore (Messina ndr) mi disse una volta 'l'Italia per la passionalità con cui si vivono le cose ti inquina. Quando vinci ti trasportano per le vie del centro storico; quando perdi la prima volta ti guardano storto, quando perdi la seconda rubi lo stipendio, la terza volta non c'è.. Io non sono scappato da que-ste cose, sono andato via per tro-vare delle nuove motivazioni. Quando perdi nessuno è contento. Però io credo che il ruolo/lavoro del,allenatore è bellissimo. Le buo-ne società sono quelle che abbrac-ciano l'allenatore, che l’avvolgono in un bozzolo che non é solo difen-sivo.” IL MONDO TEDESCO – Molto spesso le rivoluzioni sportive utili
al cambiamento devono partire dai giovani e dallo Stato, e la Germa-
nia non è da meno. “In Germania noi come Bamberg abbiamo avuto un budget squadra di circa 2.5/2.6 milioni di Euro su un budget com-plessivo di 13 milioni. Abbiamo una struttura per il settore giova-nile che è eccezionale. Ma è lo Stato che ci mette dei vincoli. Per esempio la legge tedesca ti obbli-ga ad avere uno psicologo per affiancare i ragazzi minorenni che
sono presenti. Se il giocatore non va bene a scuola non si alle-na. Io ho avuto l’esperienza con un mio giocatore che non andava bene in matematica, non l’ho avu-to per due mesi. Poi c’è il discorso scuole, noi abbiamo 12 persone che girano nelle scuole ed il Co-mune ci obbliga a promuovere il basket all’interno delle stesse scuole come Brose Baskets”. LA PROPRIA PATRIA – Russia,
Grecia e Germania non sono posti
vicini: questo è sicuro. Ma il coach è legato all’Italia e lo dimostra nel-
le sue ultime battute. “Io sono sempre riconoscente alla pallaca-nestro italiana, a delle persone che mi hanno dato delle opportunità. In questo momento l'individuali-smo italiano sta bruciando anche i germogli che ci sono. Il problema è che non riusciamo a sviluppare, avrò tanti passaporti, ma cestisti-camente sono italiano.” Ebbene si,
italiano ma emigrante da un Paese che sta vivendo una desertificazio-
ne delle idee. Il futuro per Andrea parla ancora tedesco, ma mai dire
mai l’Italia è sexy, ha sempre un
suo richiamo, è un po’ come una bella donna, sa sempre come ac-
coglierti. IL FUTURO – Caro Andrea, il
futuro è in Germania, vai, gio-
ca le tue carte come hai fatto fino ad ora e rendici orgoglio-
si. Promettici che però, prima o poi, qua torni, perché come
scrive anche Severgnini “anche nomadi e naufraghi
hanno una patria”, perché
questa patria ha bisogno di idee nuove e solo da una clas-
se di allenatori giovani con esperienze all’estero e quel
famoso “sentimento italico
senza nome” di cui parlavamo prima, può trovarle.
ANDREA TRINCHIERI (SINISTRA) & LUIGI LIGUORI (DESTRA)
Supercoppa Italiana
1
Coppa di Russia
1
Coppa Italia Legadue
1
Campionato Tedesco
1
18
18
WESTERN CONFERENCE - Gli
indiscussi re del mercato sono sta-ti i San Antonio Spurs, il GM R.C.
Buford è riuscito nell'impresa di convincere Tim Duncan e Manu
Ginobili a continuare la loro epica
carriera, assicurarsi nel contempo LaMarcus Aldridge, il free-agent
più ambito del mercato, e come se non bastasse riconfermare pedine
fondamentali come Danny Green e Kahwi Leonard. Un roster di
questo tipo e l'esperta guida di
coach Popovich, i favoriti ad O-vest sono gli Speroni. Ma come
dimenticare i campioni in carica? La riconferma in blocco del roster
(David Lee escluso) che ha porta-
to al terzo anello della franchigia è già di per se un successo, il talen-
to degli Splash Brothers non è minimamente in discussione, re-
sterà da capire se coach Kerr riu-scirà a riprodurre il livello motiva-
zionale e l'affiatamento visti la
scorsa stagione, se sarà così l'O-RACLE Arena resterà un fortino
difficilmente espugnabile. Dietro alle "teste di serie" regna la più
totale incertezza, i Clippers dopo
un'estate vissuta pericolosamente, con il concreto rischio di perdere
De Andre Jordan, sono chiamati al salto di qualità tanto atteso e le
acquisizioni di Paul Pierce, Josh
Smith e Lance Stephenson fan-no pensare che si sia giunti al "ora
o mai più". I Thunder sperano di aver pagato dazio alla sfortuna e
con la coppia Westbrook-Durant, guidata dal neo coach
Billy Donovan, si giocano proba-
bilmente l'ultima possibilità di que-sto ciclo, un ulteriore fallimento
come verrebbe assorbito da KD? Anche i Rockets, sotto la guida di
James Harden, nutrono legittime
speranze di successo ma il solo volto nuovo di un certo peso è Ty
Lawson, difficile pensare ad un
exploit da titolo; stesso discorso per i Grizzlies, garanzia di suc-
cesso con la coppia Gasol-Randolph ma la sensazione è che
non possa bastare per alzare il
Larry O'Brien Trophy . Dietro, la solita furiosa battaglia per conqui-
starsi un posto al sole della po-stseason con particolare attenzio-
ne verso i Kings di DeMarcus Cousins e Rajon Rondo e so-
prattutto i Pelicans di quel An-
thony Davis che promette di es-sere il dominatore dell'NBA del
prossimo decennio. E poi come dimenticarsi di Kobe Bryant, for-
se al suo ultimo anno in NBA?
EASTERN CONFERENCE - Diffi-cile pensare che a giocare le Finals
non saranno i Cavs, le condizioni fisiche di Irving lascia-
no qualche perplessi-tà ma coach Blatt
avrà alle spalle un
p r e z i o s i s s i m o anno di esperien-
za e se il trio Ja-m e s - I r v i n g -
Love troverà un
minimo di continuità sul parquet l'enorme
potenziale in loro posses-so non potrà che fare la
differenza. Alle spalle dei
Cavs è un impresa trovare un'altra formazione poten-
zialmente da titolo, gli Hawks non hanno fatto un
salto di qualità nella offsea-son tale da permettergli un
ulteriore exploit ed i Bulls
v i v o n o continua-
m e n t e sull'in-
certezza delle condizioni fisiche di
Derrick Rose. In questo scenario potrebbero emergere i Wizards
del talentuosissimo duo Wall-Beal ed i Miami Heat che con un
Chris Bosh finalmente al 100%
fisicamente ed un Goran Dragic inserito appieno nella nuova realtà
della Florida potrebbero fare non poca strada. Interessante da se-
guire sarà la crescita dei Celtics, dopo l'inattesa partecipazione ai
playoffs della scorsa stagione e
qualche acquisto mirato, la forma-zione guidata da coach Stevens è
attesa ad ulteriori passi in avanti. ITALIANS - Marco Belinelli ai
Kings è chiamato ad una nuova
stimolante avventura piena di in-cognite ma sicuramente priva di
particolari pressioni, per Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani
invece la prossima sarà una stagione chiave, il primo
ha recentemente rinnova-
to il contratto con i Nug-gets diventando sia eco-
nomicamente che tecni-camente il punto di riferi-
mento della squadra, il se-
condo invece ha scelto Brooklyn per prova-
re a rilanciare la sua carriera, due sfide
completamente di-
verse ma ugualmente complicate ed affasci-
nanti che ci diranno molto sul ruolo che i
nostri rappresentanti avranno nell'NBA del
futuro.
19
19
20
20
In una parola: trionfo. Un 84-20 complessivo di record
di stagione regolare e playoff che vale il terzo miglior record nella
storia del basket americano, dietro
a due storiche edizioni dei Bulls. Golden State lo scorso anno ha
fatto saltare il banco, dando l'im-pressione di essere la squadra più
forte, dal roster più profondo, me-glio allenata è più "carica" di que-
sta Lega. L'Arena di San Francisco
ha rappresentato un fortino quasi inespugnabile durante la Regular
Season, ma anche nei Playoff le soddisfazioni più grandi di Curry e
soci sono state costruite sul par-
quet di casa. Tutto merito, per alcuni, del timoniere: Steve Kerr,
gregario vincente dei Bulls di Jor-dan con alle spalle una breve car-
riera da general manager in quel di Phoenix, perfettamente calato-
si nel ruolo di Head Coach e guida,
anche psicologica, di un gruppo di
“ragazzi terribili” che grazie a
lui hanno compiuto il vero salto di qualità. Basti pensare alle raggiun-
te maturità di Stephen Curry e Klay Thompson, che a suon di
record hanno esaltato gli addetti
alle statistiche di tutta la Lega, o alla leadership di Draymond Gre-
en, le cui sirene da altre franchigie ovviamente attratte dalla superba
stagione del numero 20, sono sta-te respinte vista la grande voglia
di restare in quello che, per molti,
prima di essere una squadra di giocatori è un grande gruppo di
amici, che Kerr ha allenato con piacere e col sorriso portati pun-
tualmente in campo, dove poche
volte, salvo rarissime eccezioni, sono parsi "in bambola" al cospet-
to degli avversari, avendo sempre le partite sotto controllo. L'estate,
salvo la vicenda Green, è stata incentrata sul miglioramento del
roster attuale tramite lo scambio
di quello che, contratto alla mano,
era il giocatore più pesante sul cap
dei californiani, David Lee. Poco congeniale al basket di Kerr, poco
adatto al ruolo di leader della se-cond unit, e sicuramente troppo
costoso per quanto poi mostrato in
campo a livello statistico. Il 27 Luglio l'ufficialità dello scambio,
che ha spedito l'ex Knicks a Bo-ston in cambio di Chris Babb,
restato poi alla corte di Kerr, e Gerald Wallace, tagliato senza
troppi problemi vista l'involuzione
del giocatore, da troppi anni in evidente crisi di gioco. Qualche
settimana prima però, proprio in vista dello scambio di Lee che pa-
reva inevitabile anche per ragioni
di equilibrio salariale (dopo il co-stoso rinnovo di Green), i Warriors
avevano aggiunto, nel silenzio ge-nerale, quello che potrebbe rive-
larsi il colpo dell'estate per i cam-pioni NBA: Jason Thompson,
classe '86, reduce da 7 stagioni ai
Kings e giunto a Golden State via
21
21
Sixers, (già, sempre loro). 12.5
punti e 8.5 rimbalzi a partita i suoi massimi in carriera, datati ormai
2010, e calati visto l'arrivo di De-Marcus Cousins che ha ovvia-
mente ridotto e di molto il suo
minutaggio. Tatticamente molto intelligente, non classico interno
alla Bogut ma nemmeno giocatore perimetrale come Green, Thom-
pson rappresenta il perfetto com-plemento in campo, adatto all'av-
vicendamento con Bogut, austra-
liano ormai con un chilometraggio residuo piuttosto basso visti i tra-
scorsi in sala operatoria, ma anche abile nell'occupare quel posto in
lunetta che, con 4 tiratori disposti
sul perimetro, rende la zona il vero punto nevralgico del basket di
Kerr in assenza del pick&roll o delle doppie uscite per premiare i
tiratori. Il gruppo poi, eccezion fatta per Lee, è praticamente lo
stesso che a Maggio si è laureato
campione NBA. Detto degli Splash Brothers, ci sono infatti Harrison
Barnes, Andre Iguodala, MVP delle recenti Finals dopo la straor-
dinaria prestazione difensiva su
Lebron James, il più volte citato Green, il padrone del pitturato
Bogut, Leandro Barbosa, Shaun Livingston, Brandon
Rush, e un'aggiunta last minute
che, se calata nel basket di Kerr e se a posto fisicamente, potrebbe
rivelarsi un jolly insperato. Poco prima del training camp infatti,
Ben Gordon è stato aggregato ai campioni NBA, portando in dote la
sua dozzina di stagioni nella Lega
e l'etichetta di giocatore mai e-sploso dopo le prime, entusia-
smanti, stagioni in quel di Chicago. Gordon aggiungerebbe sicura-
mente pericolosità sul perimetro,
in un progetto di squa-dra sempre più
proiettato alla small ball e al basket of-
fensivo ma che si fa valere, grazie
anche alla versatili-
tà degli interpreti, come una delle mi-
gliori difese in NBA. Non resta
che attendere l'inizio
dell'NBA, che vede an-
che per i bookma-
k e r s C a v s ,
Warriors
e Spurs uno step
davanti rispetto alle altre squadre.
La curiosità per gli
uomini di Kerr è tuttavia la maggiore: pagheranno lo scot-
to di partire da subito come favoriti o miglioreranno ulterior-
mente dominando per l'ennesi-
ma volta la stagione in lungo e in largo? La risposta, nonostan-
te il talento medio della squa-dra sia immenso, è sempre
nei polpastrelli del figlio di Dell Curry: è il numero
30 a decidere le sorti di questo
team, e non crediamo che l'inten-zione sia quella di abdicare. Vista
l'età media, la situazione salariale, l'Arena e l'entusiasmo, ci sono tut-
te le basi per una dinastia. Popo-
vich, Durant, Lebron e Clip-pers permettendo...
4-2 4-1 4-0 4-2
44% da 3
1900 punti segnati
52% da 2
619 assist
22
22
N on deve essere facile portare con se delle scomode eti-
chette (che, a dirla tutta, non sono però mai state negate del
tutto al punto di farne un tatuag-
gio); non deve essere facile molla-re un progetto vincente e che tan-
te soddisfazioni ti ha dato per ri-partire, per gratitudine e per dimo-
strare di essere capace di fare qualcosa di mai fatto prima, nella
prima squadra che ti ha scelto e
che, a livello di sport professioni-stico, non vede un trofeo da quasi
mezzo secolo; non deve essere facile assorbire, in rigoroso si-
lenzio, i quintali di critiche che,
nonostante il team condotto in Finale praticamente da solo e sen-
za le altre due star attorno alle quali era stata progettata la squa-
dra, piovono in modo incessante sul tuo conto. Insomma, non è
facile essere Lebron James.
Una Finale da assoluta star, nume-ri che in questa Lega solo po-
chissimi sono riusciti a fare, giocate da
capogiro e una
c a p a c i t à , nonostan-
te tut-t o ,
d i
t e -
n e r e
a galla una squa-
dra che ha giocato gli episo-
di della serie che
portava al titolo con DellaVedova, Thom-
pson e James Jones come titola-
ri. Eppure, in questo crudele sport, non c'è spazio per celebra-
re chi perde, ma c'è piuttosto una spietatezza di chi rimarca un re-
cord nelle Finals che per ora dice
2-4 e l'ennesimo tentativo andato a vuoto per portare l'Ohio alla
parata vincente. Messi da parte, almeno per ora, i possibili dissidi
con coach Blatt (vittima troppo appetibile per i media visto lo sta-
tus di rookie nella scorsa stagione
e visto che, a parità di esperienza in panchina, il rivale Steve Kerr
ha invece festeggiato il titolo), per Lebron è ora di svoltare, ancora
una volta. Kevin Love sembra
sulla via del recupero totale, Kyrie Irving dovrebbe pre-
sentarsi ai nastri di partenza di fine
Ottobre, Tristan Thompson conti-
nua a non trovare
un accor-do su
misura per le sue richieste ma ad
oggi è parte del roster, e la diri-genza ha fatto felice la propria
star portando in Ohio Mo' Wil-liams, che proprio con Lebron
aveva disputato ai Cavs la sua mi-
glior stagione in carriera, e Ri-chard Jefferson, che seppur nel-
la fase finale della sua carriera può offrire minuti di qualità in campo e
di contestuale riposo per il 23. Insomma, un roster più profondo,
sempre figlio delle indicazioni di
James, e che dà sempre più l'im-pressione di avere la zavorra sulle
spalle di dover vincere ad ogni costo. Con qualche esterno in più
probabilmente Lebron si troverà
anche meno gravato di compiti di playmaking, ma alla fine con una
star del genere a disposizione non è semplice creare un sistema di
gioco che lo tenga fuori da deter-minati compiti e contestualmente
al centro dell'attacco a difesa
schierata. Una volta recupera-to poi Love, siamo certi che
si riproporrà l'annosa que-stione della convivenza
tra i due, della cattiva
attitudine difensiva dell'ex T'Wolves e delle
cattive spaziature offen-sive che spesso finiscono
col trovare entrambi i
giocatori nella medesima posizione.
23
23
4-2 4-0 4-0 4-2
L'abilità di Blatt deve essere pro-
prio quella di costruire un sistema in grado di reggersi anche oltre le
sue star, dato che il talento me-dio della squadra (Shumpert,
Jr.Smith, Williams, Jefferson, Va-
rejao, Mozgov, Thompson) dovrà nel corso della stagione sopperire
a eventuali stop fisici o a quelle fasi in cui, inevitabilmente, si do-
vranno tirare i remi in barca e rica-ricare le pile in vista dei Playoffs.
Insomma, una squadra Lebron-
centrica, con Love e Irving nei
ruoli che furono di Bosh e Wa-
de, ma soprat-
tutto un modo per sfruttare le
bocche da fuoco che la dirigen-
za ha messo nelle mani
dell'alle-
natore. Il compito è
arduo, ma non esisto-no allenatori scontenti
al pensiero di dover gestire tutto questo
talento. Esistono, piut-tosto, allenatori e gioca-
tori sotto pressione, e non abbia-
mo dubbi che a Cleveland ci siano entrambi gli ingredienti.
35% da 3
1743 punti segnati
48% da 2
511 assist
24
24
In occasione della visita del-la First Lady Michelle Oba-
ma al padiglione USA, anche il grande Basket NBA sbarca ad E-
xpo 2015. E’ una delle stelle più
grandi del panorama americano come Alonzo Mourning a parlare ai
nostri microfoni. D: Dove ci troviamo adesso?
R: “Ci troviamo al padiglione degli Stati Uniti d’America. Sono emo-zionato nell’essere qui. E’ la mia prima volta a Milano ed è la mia prima volta come parte integrante della delegazione degli Stati Uniti d’America con la First Lady Michel-le Obama con l’intento di condivi-dere idee ed esplorare le altre idee degli altri Paesi sul come nutrire il pianta da 8 miliardi di persone.” D: Qual è stata la tua prima
impressione quando sei arri-vato ad Expo 2015?
R: “Io ho pensato “wooh”. Qui è come essere alle Olimpiadi ma con il tema del nutrire il pianeta. E’ un qualcosa di cui abbiamo bisogno. E’ un processo educativo per tutti noi. Dobbiamo continuare a fare progressi in molti campi tra cui lo stare in forma, prendersi cura del nostro corpo e curare delle malattie. Expo aiuta le persone a capire che il cibo
p u ò essere una droga se utilizzato in ma-niera incorretta, ma sappia-mo che possiamo avere dei
vantaggi se utilizzato nel modo corretto. Questa è un’opportunità per noi per sviluppare una co-scienza comune e rendere la vita migliore a tutti.” D: Sappiamo che se il Presi-
dente della tua Fondazione, cosa ci dici a riguardo?
R: “Tutte le persone in generale vorrebbero vedere i giovani fare di meglio. Io ho creato la mia Fonda-zione, la Mourning Family Founda-tion, perché credo che spesso i giovani hanno le abilità ma non le risorse. Io voglio mettere a dispo-sizione le risorse necessarie per permettere ai giovani di costruirsi il loro percorso e provare a fargli vivere il sogno americano. Bisogna dare la possibilità alle persone di far vivere il sogno americano, co-me il vivere in una bella casa ed ave-re un b u o n l a v o r o . L a base di tutto q ue s t o sono le rela- zioni che tu h a i nella tua v i t a , m a p r i -
ma ancora l’educazione che ti può guidare verso la strada del succes-so: la Fondazione offre tutto que-sto.” D: L’ultima domanda è sulle
NBA Finals. Ha vinto Golden
State e questo lo potevamo immaginare visto la Regular
Season, in cosa però pensi che Golden State abbia fatto me-
glio di Cleveland? R: “Ha vinto la squadra che ha
giocato meglio, ha vinto solo la
squadra che ha giocato meglio.
Sfortunatamente nel suo cammino
Cleveland ha avuto qualche infor-
tunio che non gli ha permesso di
schierare tutti i giocatori che ave-
va, e gli ha lasciato due giocatori
importanti fuori dal campo. Golden
State è stata una squadra più pro-
fonda, ha giocato con più forza in
mezzo al campo e credo che ab-
biamo giocato un pochino meglio
di Cleveland.”
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25
Nella cornice della Kinder+ Sport
Arena di Expo 2015 è Ian Mahin-mi a parlare del sito espositivo e
del futuro dei suoi Indiana Pacers,
attesi ad un riscatto per la prossi-ma stagione con un Paul George
in più. In occasione di un evento organizzato dalla Federazione Ita-
liana Pallacanestro, abbiamo rag-giunto l’atleta che non ha esitato a
rispondere ai nostri microfoni.
D: Dove ci troviamo adesso? R: “Siamo ad Expo, nella Kinder+ Sport Arena, dove vari ragazzi si testano in varie discipline, special-mente il basket. Io ed il mio com-pagno di squadra Florent Pietrus stiamo giocando con loro. Ci stia-mo divertendo, provando a pro-muovere la salute tramite lo sport ed il divertimento” D: Ti pongo la stessa
domanda che
ho fatto ad Alonzo
Mour-ning
qual-
che set-
timana fa, qual è stata la tua
prima impressione quando sei arrivato ad Expo? Lui disse
subito “wow” … R: “Esattamente. Non avevo idea di quanto fosse enorme, non ave-vo idea di quante persone ci po-tessero essere ogni giorno. Anche io ho detto ‘wow’. Sono grato per essere parte di una cosa del gene-re”. D: Un’altra domanda è sulle
NBA Finals. Secondo te qual è
stata la ragione della vittoria di Golden State e qual è stata
la ragione della sconfitta dei Cleveland Cava-
liers?
R: “Non ci sono molte ragioni. Se guardi nel complesso tutta
la stagione, Golden
State è stata la squadra migliore di questa stagione. Hanno vinto un qualcosa come 65 partite o anche qualcuna in più. Hanno giocato un’ottima pallacanestro, hanno avuto un sacco di giocatori in gra-do di correre, prendere dei tiri im-portanti, difendere quando servi-va. Loro sono stati il team migliore dall’inizio alla fine. Loro alla fine non sono scoppiati. Congratulazio-ni per la vittoria.” D: Proviamo a fare un riassun-
to della tua stagione con gli Indiana Pacers, a “fare le car-
te” del futuro di questa squa-dra con finalmente un Paul
George al 100% dentro.
R: “Per noi questa stagione è stata
un po’ frustrante, un po’ dura. Ab-
biamo dovuto fare i conti con tan-
tissimi infortuni, un sacco di as-
senze quindi. La squadra ha reagi-
to bene. Credo che nel complesso
abbiamo però fatto una buona
stagione. Adesso, come hai detto
bene, avremo Paul George indie-
tro, stiamo guardando già alla
prossima stagione che di sicuro
sarà esaltante. Vogliamo tor-
nare ad essere dove eravamo
due anni fa. Tutti faremo un
grande lavoro quest’estate
per giocare meglio, stare in
forma e provare ad essere
competitivi l’anno prossimo”.
26
26
S celti sempre più spesso per necessità, dovendo convivere
con budget ridotti all’osso (chiedere informazioni alla Vuelle
Pesaro ed al proprio direttore
sportivo Stefano Cioppi sul tema), firmati a volte per una scommessa
che valeva la pena provare, pesca-ti in quel vastissimo serbatoio di
carneadi quasi semisconosciuti al di qua dell’oceano che è
l’NCAA, su consiglio di
uno scout, di un agente, di un amico del padrino
dell’agente. Stiamo par-lando dei rookies, ovve-
ro (è sempre bene ri-
cordarlo per i lettori meno navigati) quella
classe di giocatori uscita fresca fresca come un
quarto di pollo dal college, la quale magari è
stata dotata
da Ma-d r e
Natura di copiosissimo talento nel-
lo sport di cui dibattiamo ma che non ha la minima parvenza di cosa
voglia dire essere un atleta profes-sionista. Quest’anno, in Serie A
Beko, saranno solo cinque i roo-
kies che vedremo all’opera, nume-ro piuttosto in ribasso dopo i ben
13 debuttanti dello scorso campio-nato. E’ un dato singolare, poi, che
a puntare su di loro siano solo due formazioni del nostro
campionato: la Vuelle
Pesaro (un habituè negli ultimi anni) e la
Giorgio Tesi Group Pistoia. Analizzando i
due innesti apparte-
nenti alla categoria di cui sopra scelti dalla
formazione toscana, ecco Wayne Bla-
ckshear (AP, 198cm, 1992), classica
ala picco-
l a
dotata di un tiro mortifero, gioca-
tore molto intelligente e bravissi-mo a colpire da fuori sfruttando gli
scarichi dal traffico, ma che sa anche costruire dal palleggio, po-
tendo contare su una buonissima
tecnica individuale. Laureatosi campione NCAA nel 2013 con
Louisville, ha chiuso la propria e-sperienza con i Cardinals facendo
registrare cifre di tutto rispetto nel suo ultimo anno da senior (11.2
punti e 4.3 rimbalzi di media ad
allacciata). Proverà a condurre la truppa di coach Enzino Esposito
alla salvezza assieme a Marcus Thornton (AG, 203cm, 1992),
che all’occorrenza potrebbe anche
garantire qualche spezzone di match nello spot di ala-piccola. Le
migliori qualità della 23enne ala di Atlanta, che ha chiuso l’esperienza
universitaria tra le fila dei Georgia Bulldogs a 12.3 punti e 7.1 rimbal-
zi di media ad incontro sono certa-
mente la grande energia, sia in attacco che in difesa, assieme ad
un buon tiro dalla media e ad una buonissima fisicità in
aggiunta anche a movenze
rapide che spesso met-tono in difficoltà
avversari magari più
27
27
statici.Pesaro, dal canto suo, si è
accontentata di firmare solo 3 roo-kies, corroborando con un minimo
di esperienza europea gli altri tas-selli del suo giovanissimo mosaico.
A fare a sportellate sotto le plance,
ecco Maurice Walker (C, 210cm, 1991), un orco canadese
da Scarborough (Ontario), che ha chiuso la sua esperienza da senior
con la casacca dei Minnesota Goo-phers facendo registrare 11.8 pun-
ti e 6.7 rimbalzi a partita. Stazza
mastodontica, un caterpillar del post basso, dove ama ricevere il
pallone e spazzare via nell’uno contro uno fino al ferro i suoi av-
versari. La sensazione è che po-
trebbe essere un fattore per Pesa-ro, tuttavia deve imparare piutto-
sto in fretta che in Europa infrazio-ni come i passi in partenza ed i
tre secondi offensivi spesso si fischiano, evitando di farsi co-
gliere in flagranza parecchie
volte. Ma, questo è palese, il materiale umano c’è tutto,
eccome se c’è. Nello spot di ala piccola, invece,
e c c o S h a q u i e l l e
McKissic (AP, 196cm, 1991), fromboliere
che ama tanto im-perversare nelle aree
avversarie sfruttando
una buona fisicità mescolata ad un ottimo
atletismo. Completano il suo bagaglio tecnico anche un
ottimo tiro dal palleggio, assie-me ad una discreta pericolosità
nel tiro dall’arco dei 3 punti.
Nell’ultima stagione ad Arizona State, il 25enne atleta di Seattle
ha imbucato 12 punti a gara, fat-
turando anche 5 rimbalzi in ag-giunta a 2 assist). Completa il ter-
zetto Trevor Lacey (G, 190cm, 1991), razzente guardia da NC
State (oltre 15 punti di media con
la casacca dei Wolfpack nel suo ultimo anno a Raleigh), un attac-
cante nato, forse un filo troppo innamo-
rato della palla, ma che dispone
di mezzi balistici
no te vo l i s s im i . Compatto fisica-
mente, ottimo arresto e tiro,
ama gio-
care
tantissimo il pick’n roll per scaglia-
re i suoi dardi verso il cesto di pe-sche avversario. Una buona fetta
della salvezza dei ragazzi di coach Paolini passa dalle sue mani, sia-
mo pronti a scommetterlo.
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Meno talentuosa e appariscente
ma più solida, equilibrata ed ope-raia. La nuova Olimpia (Alessandro
Gentile e Bruno Cerella i soli su-perstiti) di coach Jasmin Repesa è
stata costruita con il chiaro obietti-
vo di riportare il tricolore a Milano, ma anche per riaffermarsi a livello
continentale. In Eurolega sarà de-cisivo l’impatto dei nuovi lunghi,
Stanko Barac dovrà dimostrare di reggere il confronto coi giganti
delle “Big”, Gani Lawal dovrà far
valere le sue doti atletiche e le talentuose ali grandi (Jamel McLe-
an e Milan Macvan, l’ex NBA Rob-bie Hummel giocherà molto da 3)
avranno il compito farsi sentire
anche sotto i tabelloni. In quanto a doti, esperienza e solidità, il ro-
ster milanese ha tutte le carte in regola per disputare una buona
stagione europea e provare a dimenticare il tracollo delle
passate Top 16, anche
perché nel suo Gruppo B ha le potenzialità per am-
bire al terzo posto dietro all’Olympiacos e all’Efes,
le “inarrivabili” del girone.
I vice campioni d’Europa dell’Olympiacos Pireo
dell’immortale Vassilis Spa-noulis appaiono, almeno sulla
carta, rinforzati rispetto alla
passata stagione. Patrick Young e la scelta al Draft NBA
degli Spurs Nikola Milutinov completano, nonostante gli addii
di Dunston e Petway, un reparto
lunghi da leccarsi i baffi insieme a
Othello Hunter; inoltre l’esperta guardia ex NBA D.J. Strawberry
porterà più talento in fase offensi-va e Daniel Hackett dovrà rivelarsi
un degno sostituto di Sloukas in
cabina di regia. Confortati dalla decisione della
stella Dario Saric di rimanere un altro anno in Europa, i turchi
dell’Anadolu Efes Istanbul, con un mercato estivo esaltante, non
faranno rimpiangere ai tifosi le
p a r t e n z e ; sotto le plance so- no arri-
vati il cam- p i o n e d ’ E u r opa 2 0 1 4
con il Mac- cabi A-
lex Tyus, il due volte d i -
fenso re dell ’anno
in Eurolega Bryant Dun-
ston e l’ala
grande ex NBA Derrick
Brown, mentre tra gli esterni daranno sostan-
za il tiratore Jon Diebler e il playmaker uruguaia-
no Jayson Granger.
La dirigenza del Laboral Kutxa Vitoria ha invece
voluto dare fiducia al nucleo dello scorso anno, rinforzan-
dosi in area grazie al colosso greco ex Real Madrid Ioannis
Bourousis. La firma di Alberto
Corbacho sarà importante in termini di leadership ed espe-
rienza. Coach Jasmin Repesa affronterà
subito la sua ex squadra, visto che
nel girone dell’EA7 è capitato pro-prio il Cedevita Zagabria
dell’assistant coach Gianmarco Pozzecco. I croati non hanno rin-
novato alcuni giocatori chiave della passata stagione, ma co-
munque hanno aggiunto il talen-
to, l’atletismo e l’esperienza di James White e la solidità sotto
i tabelloni del lungo ex Fener-bahce Luka Zoric.
I campioni di Francia del
Limoges CSP, sulla car-ta i più deboli del girone,
arrivano invece alle porte della nuova stagione profonda-
mente rinnovati. Tra i nuovi acqui-
sti emergono l’esterno tedesco Heiko Schaffartzik (che ha sostitui-
to l’infortunato Randy Culpepper), il solido centro Ali Traore e il rea-
lizzatore Mark Payne.
LE AVVERSARIE DI MILANO
29
29
Il 2014-2015 è servito a svezzare la Dinamo dal
punto di vista del livello fisico, tec-nico e atletico della massima com-
petizione continentale. La truppa
di coach Sacchetti farà tesoro del crudele record di 1-9 della passata
Regular Season per non commet-tere più certi errori e per provare a
stupire anche in Europa. Il vero colpo estivo del Banco di Sardegna
è stato il rinnovo dell’esterno Da-
vid Logan, il leader che completerà un quintetto base decisamente
intrigante. MarQuez Haynes parti-rà in cabina di regia, da ala piccola
verrà schierato Christian Eyenga e
sotto canestro coach Sacchetti potrà contare su Brent Petway e il
campione NBA 2013 Jarvis Varna-do. Lo “starting five” è di altissimo
livello e il sogno è il raggiungimen-to delle Top 16, ma la sfortuna
vuole che i biancoblu siano ca-
pitati in un Gruppo
D a dir poco com-
petitivo.
Il favorito è il CSKA Mosca di
Milos Teodosic, che ha mantenuto la spina dorsale
della scorsa stagione nonostante
l’ennesimo fallimento alle Final Four; i russi hanno perso Markoi-
shvili, Kaun, Weems e Kirilenko (si è ritirato), ma hanno rinnovato
Jackson, Khryapa e Hynes per poi
firmare la guardia Cory Higgins e il
talentuoso lungo inglese prove-niente dalla NBA Joel Freeland,
che in Europa ha le carte in regola per essere protagonista.
Il Maccabi Tel Aviv ha piazzato
due colpi di mercato per quanto riguarda gli esterni con gli arrivi
dell’asso Taylor Rochestie (18.9 punti di media in Eurolega al
Nizhny) e del due volte campione NBA coi Lakers Jordan Farmar; ma
il punto debole dei Campioni
d’Europa 2014 rispetto all’anno scorso potrebbe essere il reparto
lunghi dopo le partenze di Schor-tsanitis e Tyus, anche se il 4/5
argentino Vitor Fave- rani,
ex NBA a Boston, può aiutare a
compensare gli addii.
Sfumati Todoro-vic e Mavroke-
falidis, l’Unicaja Malaga esce
delusa dal mercato estivo ma co-munque solida in vista della pros-
sima stagione regolare. La talen-tuosa guardia serba ex Warriors
Nemanja Nedovic ha firmato per il
team allenato da coach Plaza dopo un’annata al Valencia e la dirigen-
za ha voluto fortemente Richard Hendrix come rinforzo nel pittura-
to.Fresco di titolo tedesco, il Bam-berg di coach Andrea Trinchieri
ha messo a punto un organico di
buon livello anche per l’Europa. La società, dopo due importanti rin-
novi, ha voluto firmare il rookie Malik Muller e il tedesco Lucca
Staiger. Inoltre l’approdo
dell’azzurro ex Olimpia Milano Ni-colò Melli darà una preziosa consi-
stenza al Brose Baskets, mentre Yassin Idbihi e, soprattutto, Nikos
Zisis porteranno esperienza e qua-lità.
Il girone si completa con un
Darussafaka Dogus I-stanbul dalle grandi am-
bizioni. Sotto canestro i turchi, infatti, hanno ag-
giunto atleti del calibro
di Marcus Slaughter, Ogus Savas, Luke Ha-
rangody e Semih Er-den, mentre tra gli e-
sterni il realizzatore ex
ALBA Berlino Reggie Redding, il georgiano Manuchar
Markoishvili e il talentuoso Emir Preldzic, che ha lasciato il Fener-
bahce dopo otto anni.
LE AVVERSARIE DI SASSARI
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C he la Dolomiti Energia Trento fosse un raro esempio di in-
vestimento virtuoso da parte di una dirigenza italiana lo si sapeva
già da tempo, ma credo che in
pochi avrebbero scommesso che la avremmo vista in così breve tem-
po calcare i parquet internazionali. Eppure, in questo 2015 in cui ne
vedremo delle belle, l’Aquila Ba-sket, che soltanto due stagioni
orsono otteneva una storica pro-
mozione nella massima serie italia-na, il 14 ottobre esordirà per la
primissima volta nella sua storia in una competizione europea:
l’Eurocup.
Un’emozione unica per tutti gli appassionati della palla a spicchi:
una “provincialissima” formazione nostrana è pronta a dare battaglia
– e siamo sicuri che lo farà con il coltello tra i denti – ad alcune tra
le più blasonate formazioni del
panorama cestistico europeo. Già, perché Trento, suo malgrado,
è stata penalizzata dalle urne del sorteggio di Barcellona ed è stata
inserita in un Gruppo A estrema-
mente impegnativo insieme a O-limpija Ljubljana, JSF Nanterre,
Telekom Bonn, Dominion Bilbao Basket e Cez Nymburg.
La squadra da battere – Le squadre con il palmarès più
“cicciotto” che presenziano nel Gruppo A sono due. L’Union Lju-
bljana non ha bisogno di presenta-
zioni: è una squadra arci-nota nel basket europeo e la più titolata dei
Balcani con, all’attivo, una Coppa d’Europa, 19 Coppe di Slovenia e
15 titoli nazionali. È vero, da qual-che anno la formazione slovena
non è più la stessa corazzata vista
nel passato ma, con alle spalle una storia così, resta comunque una
piazza importante e che, fatto su cui non si può soprassedere, attira
ingenti moli di pubblico in
un’arena da 12.500 posti (non proprio spiccioli).
Il Cez Nymburk è l’altra pluripre-miata del girone anche se, nono-
stante il completo dominio in terri-torio nazionale (12 scudetti conse-
cutivi dal 2003 ad oggi conditi da
10 coppe nazionali), la squadra ceca non è mai riuscita ad imporsi
in palcoscenici più importanti. Attenzione però anche a Nanterre,
squadra con una storia societaria
simile a quella di Trento ma che, proprio nella passata stagione, si è
aggiudicata il primo titolo europe-o: l’Eurochallenge.
E non si possono comunque trala-
scaire le menzioni di Bonn e Bilba-o: la prima è “la squadra da batte-
re” per eccellenza; la seconda una formazione esperta che gioca (e
bene) in un campionato complica-
tissimo come la Liga ACB spagnola e che, in Eurocup, ha già raggiun-
to una finale nel 2013.
Cosa può attendersi Trento – L’Aquila Basket, consapevole delle
insidie che una competizione euro-
pea può costringere ad affrontare, ha imbastito, ai nostri occhi, una
buona squadra, forse anche più bilanciata di quella dello scorso
anno ma con meno muscoli. E,
purtroppo, i muscoli, così come i centimetri, sono proprio i fattori
che negli ultimi anni hanno fatto “grandi” le squadre nelle competi-
zioni europee. Nonostante ciò, i numeri e il talen-
to non sembrano mancare e, a
patto che coach Buscaglia e i suoi ragazzi non sbaglino le scelte,
sembrano esserci tutte le carte in regola per il passaggio del turno.
Certo, prima sarà necessario to-
gliersi qualche bella soddisfazione battendo le più esperte conten-
denti.
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Il sorteggio dei gironi di Euro-cup prevede per la prima
fase una divisione "territoriale" per facilitare le trasferte, mettendo tre
gironi a disposizione delle forma-
zioni dell'Ovest e tre per l'Est; ag-giungendo a tutto ciò il fatto che,
le formazioni italiane qualificate a questa splendida competizione
fossero quattro, ecco spiegato perchè fosse ovvio che due doves-
sero condividere lo stesso gruppo:
e le due "fortunate" sono Reggio Emilia e Brindisi. La Pallacane-
stro Reggiana, ormai esperta in questa competizione, avrà modo
di rifarsi dall'eliminazione prematu-
ra della scorsa edizione, nata sotto una cattiva stella per via degli in-
numerevoli infortuni che avevano colpito Lavrinovic e compagni,
costringendoli a fare i conti dal primo all'ultimo turno con grandi e
pesanti assenze; il roster della
squadra di Menetti è cambiato molto, ma ha mantenuto intatti sia
il livello tecnico, sia la fame di vit-torie, tanto da inserirli senza pro-
blemi nelle candidate per il pas-
saggio almeno al secondo turno. Meno preventivabile è la situazio-
ne di Brindisi che, dopo aver par-tecipato ed essersi messa in luce
in altre competizioni, ha quest'an-
no la possibilità di dimostrare il suo reale valore in un evento di
grande importanza qual è l'Euro-cup: conoscendo i trascorsi di que-
sta formazione, siamo sicuri che,
inserire Bucchi e i suoi ragazzi tra le favorite del gruppo B non sia un
azzardo, anzi, crediamo sia un dovere, vista la serietà e l'impegno
messi da parte di tutta la società pugliese. A contendere i pass a
disposizione per continuare l'av-
ventura europea però, ci sarà una lista di nomi che fanno davvero
paura e che rendono il gruppo B, uno dei più tosti; senza togliere
niente alle nostre italiane, la vera
"regina" di questo sestetto, è l'Herbalife Gran Canaria: gli
spagnoli, reduci dalla sconfitta in finale contro il Khimki, partiranno
ancora più determinati, pronti a dare tutto per poter rigiocare quel
doppio scontro che a maggio scri-
verà un nuovo nome nell'albo d'o-ro. Assieme agli spagnoli, Reggio
e Brindisi dovranno fare i conti con l'Alba Berlino, altro grande
nome, in arrivo dopo un'ottima
stagione in Eurolega, in cui, hanno fatto sudare anche gli inavvicinabi-
li campioni del Barça: per i tede-schi, abituati al palcoscenico euro-
peo, il passaggio del turno è l'o-
biettivo minimo, e non saranno disposti a fare sconti, soprattutto
nel loro splendido "tempio". Assie-me alla formazione di Sasa Obra-
dovic ci saranno altri tedeschi, i
gialloneri dell'MHP RIESEN Lu-dwigsburg: un'interessante so-
cietà tornata a competere per i piani alti della Bundesliga dopo
qualche anno di difficoltà, che a-vremo modo di scoprire partita
dopo partita, convinti già da ora di
non poterla sottovalutare e soprat-tutto, sicuri che ci sorprenderà. A
chiudere il sestetto, ecco un altro nome da temere, il club che ha
messo in luce Collet, permetten-
dogli la scalata fino alla panchina della nazionale francese: Le Mans
Sarthe Basket. I francesi, reduci come Brindisi dall'Eurochallenge,
e quindi con un buon bagaglio europeo alle spalle, avranno modo
di mettersi in mostra anche in
questa competizione, provando a bissare i successi conquistati nella
stagione appena conclusa.
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A distanza di 33 anni dall’ultima apparizione euro-
pea in Coppa Korac (1982), la Re-yer Venezia torna a calcare i par-
quet più suggestivi della pallaca-
nestro suggestivi in veste di Cene-rentola.
Certo Venezia non ha un palmarès europeo invidiabile (solo una finale
europea nel 1981) ma, forse per la prima volta da trent’anni a questa
parte, la Reyer si presenta ad una
competizione continentale con delle concrete possibilità di coprire
un ruolo da protagonista. La squadra veneta, agli ordini di
“Charlie” Recalcati, è stata inseri-
ta, in seguito ai sorteggi del 9 lu-glio scorso, all’interno di un girone
difficile, il Gruppo C, in cui si tro-verà ad affrontare squadre di pri-
missimo livello: CAI Laboral Sara-goza, Valencia Basket, Sluc Nancy,
Spirou Charleroi e Ratiopharm
Ulm. La squadra da battere –
All’interno di un Gruppo C ben in-farcito di ottime compagini non è
facile additare una squadra come
la più forte ma, utilizzando come metro il recente passato europeo e
nazionale di ogni franchigia, non possiamo certo dimenticare che il
palmarès più “cicciotto” appartiene
al Valencia Basket Club. I valenciani, oltre a vantare nume-
rose apparizioni nelle competizioni europee, arrivano da una stagione
2014/2015 giocata ad altissimo
livello, tanto da poter vantare il fatto di essere l’unica formazione
ad aver strappato almeno una vit-toria al galattico Real Madrid du-
rante gli ultimi play-off ACB. Inol-tre, nonostante l’eliminazione pati-
ta direttamente ai gironi nella
scorsa Eurolega, la squadra della comunità indipendente di Valencia
ha giocato una Eurocup da prota-gonista ed è stata fermata solo ai
quarti di finale, laddove è stata
sconfitta (di misura) solo dai cam-pioni della competizione del Khim-
ki Mosca. Si noti inoltre che le due formazio-
ni del girone, Valencia e Saragoza, sono pressoché le uniche a poter
vantare un vantaggio non da po-
co: l’affluenza di pubblico che, all’interno di palazzetti in grado di
contenere 10.000 persone, può certamente costituire un bel plus che le due squadre potranno sfrut-
tare a proprio favore. La sorpresa – La sorpresa del
Girone C dell’Eurocup 2015/2016 potrebbe essere – perché no? –
proprio la “nostra” Reyer.
I Leoni del Veneto si presentano ai blocchi di partenza della seconda
competizione europea proprio in uno dei migliori momenti della
propria storia cestistica e, a dimo-
strazione di ciò, si può additare la splendida stagione passata, con-
clusasi alle semifinali play-off con-tro Reggio Emilia, che ha definiti-
vamente consacrato gli oro-granata come una delle più temibi-
li formazioni nostrane.
È innegabile: noi crediamo che, anche in un Gruppo C tanto com-
plicato quanto affascinante, Vene-z i a , a f f i d a n d o s i a n c h e
all’esperienza del proprio allenato-
re, potrà giocare un ruolo da pro-tagonista. Le squadre spagnole
sono forse più forti ma Ratiopharm Ulm, Spirou Charleroi e Nancy Ba-
sket, pur non essendo da sottova-lutare, corrispondono al profilo di
formazione che Venezia, squadra
di grande talento, può permettersi di affrontare a viso aperto.
Insomma, Venezia, pur non essen-do la più attrezzata compagine del
girone, non dovrebbe incontrare
eccessive difficoltà a qualificarsi alla fase successiva delle Last 32.
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L’ ItalBasket, considerata da molti la Nazionale più com-
petitiva di sempre, lascia l’Europeo con un pass per il Torneo di
Qualificazione alle Olimpiadi di
Rio 2016 e tanta delusione per non aver centrato l’obiettivo di
salire sul podio. L’avventura degli Azzurri è stata caratterizzata da un
mare di entusiasmo che gara dopo gara è piacevolmente aumentato.
Sconfitta di misura giocando male
contro la Turchia, vittoria poco convincente giocando ancora peg-
gio contro l’Islanda e poi, fortu-natamente, il cambio di atteggia-
mento che serviva nelle due esal-
tanti prestazioni contro Spagna (oro) e Germania. Agli ottavi la
vittoria contro Israele è straripan-te e ai quarti di finale, però, il so-
gno termina bruscamente contro una Lituania (argento) quasi per-
fetta e un overtime affrontato sen-
za energia e lucidità. La buona prova contro la Repubblica Ceca
valida per il pre-olimpico mitiga l’amarezza ma quello che rimane
di questo Eurobasket è la convin-
z i o ne d i a v e r s p r e c a t o un’occasione; “non abbiamo più 18-20 anni, gli anni passano”, dice con saggezza il leader Danilo Galli-
nari. L’ItalBasket ha ottenuto il
minimo sindacabile ed un appaga-mento da tale risultato sarebbe
scorretto e superficiale, proprio perché le potenzialità erano altre e
l’infortunio di capitan Datome e i vari acciacchi non rappresentano
una scusa sufficiente. La Nazionale
ha utilizzato poco e male la transi-zione e il gioco rapido alla portata
del roster a disposizione, i palloni sono stati eccessivamente concen-
trati sui tre NBA e su Gentile, gli
“altri” hanno spesso dimostrato un po’ di timidezza di troppo e c’è
stato un abuso del pick and roll che ha reso il sistema offensivo
azzurro scarsamente fluido. A con-ti fatti il talento ha comunque pro-
do t to i l m i g l i o r a t t a c co
dell’Europeo e dun- que il dito andrebbe
puntato con-tro la dife-
sa discontinua, a volte permissiva
e alla fine la 22esima della compe-tizione. L’ammirevole buona volon-
tà di Cusin, inoltre, non è bastata sotto canestro per competere con-
tro i grandi centri d’Europa e que-
sto è stato un fattore determinan-te. L’ItalBasket deve essere consa-
pevole che l’eventuale ed eroica qualificazione alle Olimpiadi po-
trebbe essere un punto di parten-za, ma anche che il potenziale di
questa Nazionale è sfruttabile
ancora per pochi anni: non c’è più tempo per sciupare opportunità.
Vanno fatte delle valutazioni ed eventuali cambiamenti, bisogna
capire se Pianigiani è l’allenatore
giusto per proseguire ed è fonda-mentale partire dallo splendido
attaccamento alla maglia che que-sti ragazzi hanno ammirevolmente
dimostrato.
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È ormai abituale vedere la Spa-gna sul podio delle manifesta-
zioni più importanti dell’ultima de-cade, partendo dall’eroico oro ai
Mondiali del 2006, passando per i
due argenti alle Olimpiadi (2008 e 2012) e arrivando all’inaspettato
trionfo di quest’anno agli Europei, il terzo delle ultime cinque
edizioni della rinomata com-petizione che la FIBA orga-
nizza ogni due estati nel
Vecchio Continente (nel 2007 argento e nel 2013
bronzo). Si può, quindi, tranquillamente definire quel-
la che appartiene alla cosiddet-
ta “Generación de Oro” la seconda miglior Nazionale
degli ultimi dieci anni dietro agli Stati Uniti d’America,
spesso inarrivabili a causa dello schiera-
mento delle lucci-
canti stelle NBA. Tale continuità
di risultato non è affatto ca-
suale, ma è
frutto an-che di uno
straordina-rio lavoro
che la FEB,
F e d e r a c i ó n Española de
Baloncesto, ha svolto e sta ancora
svolgendo con rigo-rosa professionalità
nelle giovanili. I nuovi
talenti in Spagna ven-gono coccolati, carica-
ti presto di responsa-bilità e fatti crescere
come forse in nessun
altro Paese europeo accade; capita sempre
più spesso di vedere ragazzi con
l’acne e i “baffetti” adolescenziali nelle rotazioni di un roster della
Liga ACB e questo è solo uno dei tanti segnali legati all’importanza
che la Federazione attribuisce alle
promesse future. Le Nazionali vin-centi vanno coltivate con pa-
zienza e il primo p o -
sto a d
Eurobasket 2015 non è un punto
di arrivo nonostante il cambio ge-nerazionale che la Spagna di oggi
dovrà inevitabilmente subire. L’ultima vittoria è stata l’ennesima
consacrazione dello straordinario
gruppo che veste il giallo-rosso, arrivato a Berlino nel girone più
insidioso senza atleti del calibro di Marc Gasol, Ricky Rubio, Ser-
ge Ibaka, Jose Calderon e sua maestà Juan Carlos Navarro.
Con tutti i pronostici contro e dopo
una prima fase titubante, coach Scariolo ha gestito magnificamen-
te l’organico a disposizione, uno stoico Pau Gasol, 35 anni, ha
giocato una pallacanestro quasi
irreale per vincere a mani basse l’MVP (25.6 punti, 8.8 rimbalzi e
2.9 assist) ed ecco le piace-voli sorprese: 73-71 ai
quarti contro una Gre-cia sulla carta deva-
stante e 80-75
contro i favoriti (e padroni di
casa) della Francia di
P a r k e r ,
Diaw e Batum in
sem i f i na l e dopo un sup-
plementare. In
finale la volenterosa Lituania non ha potuto
nulla contro una Spagna ormai in stato di grazia e
dopo 40 minuti al settimo cielo con al collo la medaglia
numero 12 della sua storia
agli Europei. L’ennesimo ca-polavoro è servito e il tempo
che passa non fa paura, visto che tanti giovani scalpitano
per contribuire ad allungare
questa straordinaria decade di celebrazioni.
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L’ estate possiamo dirlo oramai con certezza, è finita. Il gran-
de basket, dopo un Eurobasket ospitato in più di un Paese, per
fortuna riparte.
FERITE APERTE. La grande delu-sa della passata stagione è senza
dubbio l’Olimpia Milano che al ter-mine di una stagione “buia”, ha
visto interrompere la sua corsa al secondo scudetto dell’era Armani
per mano della Dinamo Banco di
Sardegna Sassari. Ferite aperte, dunque, quelle ancora presenti
sulla pelle della squadra meneghi-na che, mai come quest’anno, ha
rivoluzionato tutto e tutti: allenato-
re compreso. La sfida infinita tra Sassari e Milano si riproporrà an-
cora una volta con esiti sempre incerti anche quest’anno e con una
Milano determinata a riprendersi ciò che l’anno scorso gli è stato
negato per un banale “taglia fuo-
ri”. SALTO EUROPEO. Per Reggio
Emilia, Venezia, Trento e Brindisi questa non sarà una stagione qua-
lunque. L’Eurocup che da qui a
pochi mesi si appresta ad iniziare è l’ennesima dimostrazione di co-
me una gestione attenta possa dare risultati. Reggio non è nuova
a questo genere di competizioni
visto che l’anno scorso ha già par-tecipato a questa manifestazione.
Venezia, Trento e Brindisi sono debuttanti in una Coppa che può
riservare grandi sorprese. L’augurio per tutte è uno
so-
lo:
salu-
te fisi-
ca. L’anno scorso sia la
Reggiana (Eurocup) e sia Brindisi
(Eurochallenge) hanno avuto molti problemi di infortuni che hanno
notevolmente minato il cammino Europeo di due matricole terribili
che, di fatto, hanno tutte le carte
in regola per sedersi al tavolo delle grandi.
FIBA EUROPE CUP. Nel panora-ma europeo, non mancano le pre-
senze di Cantù e Varese che infatti parteciperanno alla terza competi-
zione europea: la FIBA Europe
Cup. Esordio sia per Fabio Corbani (Cantù) e sia per Paolo Moretti
(Varese) in quella che si prospetta essere una Coppa lunga e molto
dispendiosa in termini di energie
viste le lunghe trasferte che in passato l’Eurochallange ha saputo
riservare. Di fatto però parlano i numeri: 8 squadre in Europa, per
un’Italia ferita...non male. OCCHIO ALLE SPALLE. La pas-
sata stagio- ne ha
regalato un inaspet-
tato
“triplete” al Banco di Sardegna
Sassari che mai come quest’anno dovrà riconfermarsi ai livelli dello
scorso anno. Sulla gara singola, la formazione di Meo Sacchetti, si è
sempre dimostrata eccellente but-
tando giù il “gigante Milano” e l’orgoglio si Reggio. Ora però si
resetta tutto e la bacheca dei tro-fei ritorno ad essere vuota con
squadre che vedono di gran gusto l’idea di far “saltare il Banco”.
L’ASSENZA. La pallacanestro è
uno sport che merita serietà da parte di chi lo gioca e chi gestisce
un club. L’assenza di Roma, la Ca-pitale, dal massimo campionato è
un sacrificio sintomo di serietà.
Patron Toti aveva già da tempo lamentato una situazione economi-
ca non facile ed il passo indietro con la domanda di auto retroces-
sione è la scelta più sana e seria che si poteva prendere. Ne pian-
gerà il movimento? Sicuro, ma tra
lo sparire ed il sopravvivere, tutti sceglierebbero la seconda opzione.
LE ALTRE. Corsa aperta ad un posto tra le prime otto squadre sia
per la Coppa Italia e sia per i Play-
off. Tante le formazioni che posso-no ambire ad un posto del genere.
Avellino, Pistoia e la neopromossa Torino hanno le carte in regola per
fare bene. Ma occhi a Ca-
po d’Orlando con la matrice slava a
dare manforte all’Upea.
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Era dal lontano 1993 che Torino non aveva una
squadra nel massimo campionato italiano ma ora, grazie al progetto
della PMS Torino, la città della
Mole è tornata competitiva anche nella palla a spicchi. Una campa-
gna acquisti all’insegna dei rinnovi che hanno visto le conferme dei
pilastri italiani della promozione dello scorso giugno ovvero Jacopo
Giachetti, Stefano Mancinelli,
Guido Rosselli e Tommaso Fantoni senza dimenticare
l’americano Ian Miller. Comunque sia l’obbiettivo della
Manital, come dichiarato da coach
Luca Bechi, sarà la salvezza ma non esclude un traguardo più am-
bizioso ovvero il raggiungimento de l l a po s t - s ea son g r a z i e
all’esperienze del nucleo degli ita-liani, che hanno giocato complessi-
vamente quasi settecentocinquan-
ta partite nella massima serie. La squadra del presidente Forni
però ha deciso di fare alcuni colpi importanti, in particolare gli ingag-
gi dell’ex play di /Veroli e Varese
Dawan Robinson (P, 188 cm, 1982) e del centro ex Avellino e
Roma Ebi Ndubi (C, 206 cm,
1984), giocatori in grado di incide-
r e ma capa c i d i a ve re un’esperienza tale da non rimane-
re impreparati nelle
prime partite di questo duro
e lungo campiona-
to. Inoltre il GM Pa-
squali ha
piazzato la s c o m m e s s a
Andre Wade Dawkins (A, 193
cm, 1991) , un gio-
catore da cui ci si aspettava molto,
in partico-l a r e
dall’università di Duke con la qua-
le ha vinto un titolo NCAA nel 2010.
Per l’ala Fairfax, Virginia, sarà una stagione molto importante ovvero
la prima in Europa dopo aver cal-
cato pochissimo i parquet NBA con la maglia dei Miami Heat nel corso
della scorsa stagione. Questa squadra tenderà a giocare in ma-
niera molto muscolare, avendo nel roster giocatori come Fantoni,
Rosselli e Mancinelli, e cercherà di
sfruttare l’esperienza a disposizio-ne e soprattutto l’entusiasmo di
una piazza che si riaffaccia al ba-sket che conta dopo molto, troppo
tempo.
CHI SI RIVEDE!
SOCIETA’: Auxilum Cus Torino SPONSOR: Manital ANNO DI FONDAZIONE: 1974 CAMPO DI GIOCO: PalaRuffini PRESIDENTE: Antonio Forni GENERAL MANAGER: Renato Pa-squali DIRETTORE SPORTIVO: Renato Nic-colai RESP. MARKETING E COMUNICAZIO-NE: Silvia Carrera UFFICIO STAMPA: Roberto Bertellino SITO WEB: www.virtusroma.it
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JACOPO GIACHETTI STEFANO MANCINELLI GUIDO ROSSELLI TOMMASO FANTONI
27/12/1983
190 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
17/03/1983
203 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
25/05/1983
198 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
11/03/1985
204 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
DAWAN ROBINSON BRUNO MASCOLO IAN MILLER NDUDI EBI
10/02/1982
188 CM | USA
2014-2015:
Brose Bamberg
04/08/1996
190 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
28/09/1991
190 CM | USA
2014-2015:
Confermato
18/06/1984
206 CM | NIGERIA
2014-2015:
Virtus Bologna
DEWAYNE WHITE ANDRE DAWKINS
31/08/1986
206 CM | USA
2014-2015:
Laboral Kutxa
19/09/1991
193 CM | USA
2014-2015:
Sioux Falls Skyforce
Twitter Followers
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Coach LUCA BECHI
Posizione Stagione 14-15
ND
Sponsor
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T orino ed Auxilium. Basterebbe questo per descrivere il Ba-
sket nella città della Mole, un con-nubio presente fin dagli inizi, da
quel 1974 in cui la società torinese
si fuse con la Pallacanestro Asti partendo dalla vecchia A2, per
costituire quella Auxilium Torino che nemmeno 10 anni dopo sareb-
be arrivata ai vertici del campio-nato italiano.
Dopo aver perso di un soffio
la Coppa Korac del 1976, la società torinese si assestò
definitivamente nella massima serie nella stagione 1978-79,
ponendo le basi per il fantasti-
co ciclo guidato da Giuseppe “Dido” Guerrieri. Scomparso
nemmeno due anni fa all'età di 81 anni, il “professore” -come era
noto al grande pubblico- legò in-dissolubilmente il suo nome a
quello del basket torinese: dopo
alcuni anni passati da vice di Rubi-ni alla Simmenthal Milano diventò
capo allenatore della Auxilium nel 1983, raggiungendo per 3 sta-
gioni consecutive le Semifinali
Scudetto. Quella squadra perse la semifinale del 1984 contro
la Granarolo Bologna, e le successive due proprio
contro la Simmenthal Mila-
no di coach Dan Peterson: Davide Pessina, Romeo
Sacchetti Pino Brumatti e soprattutto Carlo Del-
la Valle erano solo al-cuni dei giocatori pre-
senti in una Torino
sconfitta unicamente da autentiche corazza-
te. Delle 311 vittorie ottenute in carriera da
Guerrieri, 126 arrivaro-
no alla guida di Torino in tre diverse espe-
rienze (1983-87, 1989-91, 1992-
95) portandola al punto più alto della propria storia.
A segu i to de l l ' add io de l “professore” la lenta ma inesorabi-
le discesa di Torino si è conclusa
ne l 2007, quan-do la
Reale G in-
nastica ha rilevato una squadra
ormai sprofondata in C1 facendo così scomparire di fatto il grande
Basket nel capoluogo piemontese. Nonostante ciò la grande passione
dei tifosi e soprattutto una nuova
fusione ha permesso la nascita di una nuova squadra, la PMS Ba-
sketball, ripartendo con rinnovati intenti dalla serie B ed ottenendo
subito la promozione diretta grazie ad un incredibile rullino di 27 vitto-
rie su 30 partite disputate.
Il resto è storia recente ormai: Stefano Pillastrini ha riportato la
PMS alle porte della A, sconfitta ai playoff da quella Trento conferma-
tasi nella passata stagione nella
massima serie, grazie a giocatori del calibro di Amoroso e Mancinel-
li, completando successivamente sotto la guida di Luca Bechi il
ritorno in serie A dopo ben 22 anni. Il rientro
dello storico binomio
Aux i l i um -Ba ske t torinese non ha
fatto altro che completare que-
sto ciclo, riac-
cendendo nuo-vamente i ri-
flettori su que-sta storica so-
cietà.
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D urante l’arco di tutta la pas-sata stagione a Cantù non
sono certo mancati i colpi di sce-na: la qualificazione all’ultimo re-
spiro ai playoff, i quarti al “pepe”
con la Reyer Venezia e, last but not least, l’ingaggio di un campio-
ne NBA, Metta Worldpeace, che ha avuto il sapore delle più classi-
che “trovate” marketing ma che si è rivelato, constatato il grande
contributo e la grande voglia che
l’Amico dei Panda ha mostrato e trasmesso sul parquet del Pianella,
anche una grande mossa sul piano tecnico del G.M. Della Fiori.
Eppure, a voler essere sinceri, è
complicato giudicare come positiva una stagione che si era aperta con
obiettivi certamente più importanti del settimo posto in stagione rego-
lare (che per di più era quattordi-cesimo al termine del girone di
andata) e dell’uscita al primo turno
di playoff scudetto. Il fallimento europeo, invece, era auspicabile: il
Kazan di Langford era davvero troppo superiore.
Per la stagione entrante, però,
Della Fiori e Cremascoli hanno scelto di rivoluzionare una squadra
che necessitava di un piccolo svec-chiamento e hanno affidato le sorti
della franchigia canturina ad un
manipolo di ragazzi, molti dei quali esordiranno per la prima volta nel-
la massima serie di casa nostra. Ma, come diceva Machiavelli, «la
Fortuna è amica dei giovani» e, a
Cantù, devono avere percepito tra le file del folto gruppo della
“Generazione ’90” che indosserà la maglia dell’Acqua Vitasnella un
talento e una voglia di mettersi in mostra sufficienti per infastidire
anche le più attrezzate sfidanti
della categoria. Salutato il capitano di mille batta-
glie Stefano Gentile (sbarcato a Reggio Emilia), è lecito pensare
che lo scettro del leader dello spo-
gliatoio passerà nelle mani di A-wudu Abass, uno dei protagoni-
sti dello scorso anno. Accanto ad Abass, la dirigenza ha deciso di
puntare su altri canturini doc: dal vivaio della franchigia comasca,
infatti, sono stati
promossi in pri-ma squa-
dra anche le promesse
Luca Ce-
sana (G, 194 cm,
1997), Nwohuo- cha
Curtis (C,
202 cm,
1997) e Ruben Zugno (PM, 186
cm, 1996). Il reparto dei piccoli, contrariamente, si profila però
piuttosto affollato: ai già citati Zu-gno e Cesana sono da affiancare
anche Brady Heslip (G, 188 cm,
1990), alla prima esperienza italia-na, Marco Laganà, confermato
dalla scorsa stagione, e Langston Hall (PM, 191 cm, 1991).
Il roster biancoblu è poi corredato dai 213 cm di Jakub Wojciecho-
wski (C, 213 cm, 1990), visto in
A2 con le maglie di Veroli e di Mantova, e dai muscoli di Jared
Berggren (C, 208, 1990), arrivato dal Belgio. Chiudono i ranghi Tes-
sitori (A, 208 cm, 1994), prospetto
reduce dall’esperienza casertana, e LaQuinton Ross (A, 203 cm,
1991), la vera e propria stella della squadra e, considerati i 17 punti di
media realizzati l’anno scorso a Pesaro, anche il più efficace termi-
nale offensivo.
A Cantù la rivoluzione è arrivata anche in panchina: Sacripanti è
migrato verso il sole della Campa-nia (Avellino) così è stato sostituito
da Fabio Corbani, un tecnico
capace e che sa far crescere le giovani promesse.
Insomma, quello di Cantù è un progetto nuovo, intrigante e che
deve essere seguito con grande
attenzione: chissà che da questa formazione non escano dei nuovi
nomi anche per la futura nazio-nale italiana.
NUOVO CICLO A CANTU’
SOCIETA’: Pallacanestro Cantù SPONSOR: Acqua Vitasnella ANNO DI FONDAZIONE: 1936 CAMPO DI GIOCO: Mapooro Arena PRESIDENTE: Anna Cremascoli A.D.: Luca Orthmann DIRETTORE SPORTIVO: Daniele Della Fiori UFFICIO STAMPA: Luca Rossini RESP. SETTORE GIOVANILE: Antonio Munafò SITO WEB: www.pallacanestrocantu.com
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JARED BERGGREN ABASS AWUDU BRADY HESLIP MARCO LAGANA
02/04/1990
208 CM | USA
2014-2015:
Oostende Basket
27/01/1993
200 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
19/06/1990
188 CM | CANADA
2014-2015:
KK Igokea
05/01/1993
197 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
LAQUINTON ROSS RUBEN ZUGNO CURTIS NWOHUOCHA JAKUB WOJCIECHOWSKI
18/11/1991
203 CM | USA
2014-2015:
V.L. Pesaro
20/03/1996
186 CM | ITALIA
2014-2015:
CONFERMATO (giovanili)
16/01/1997
202 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
09/01/1990
213 CM | POL/ITA
2014-2015:
Pallacan. Mantovana
LUCA CESANA LANGSTON HALL AMEDEO TESSITORI
17/07/1997
194 CM | ITALIA
2014-2015:
CONFERMATO (giovanili)
01/11/1991
191 CM | USA
2014-2015:
Giorgio Tesi Pistoia
07/10/1994
208 CM | ITALIA
2014-2015:
Juve Caserta
Twitter Followers
9.082
Coach FABIO
CORBANI
Posizione Stagione 14-15
8
Sponsor
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Ah , che voglia di risentirle, quelle parole così estro-
se, magiche, uniche, irripetibili.. «Mi abbevero a uno dei miei pen-satori di riferimento, Win-ston Churchill: “il coraggio è la virtù più importante”. Dobbia-mo avere una coraggiosa umiltà». Che nostalgia, per quelle definizio-
ni inimitabili.. “Vlado (Micov) è geniale. Non salta, non corre, non suda, gioca sdraiato sul divano ma arriva prima degli altri”. Per quelle conferenze stampa così diverse..
“Perché sapete, è diverso portare a tavola una bellissima bistecca con le guarnizioni e cambiarle- mi riferisco a Becirovic e Gordon- piuttosto che cambiare la bistecca con un hamburger.. ‘Travis Diener? Ogni volta che fa un battito di ciglia, ci sono sempre almeno due spettatori in tribuna che saltano, perché abboccano alle sue finte… Forse, molti tra voi giornalisti dimen-ticano che l’azionista principale della Pallaca-nestr Cantù è produtto-re di apparecchi elettro-medicali per cardiopati-ci. Bene, abbiamo vinto all’ultimo secondo e sul filo di lana, dopo una partita rocambolesca, per incrementare il fat-turato societario”. Parole e musica di An-
drea Trinchieri, il Poe-
ta Guerriero, che tanto manca (e ci manca): a
Cantù e al basket italia-no. Ma perché comin-
ciare da un’assenza?
Cosa c’entra la Can-tucky ben più opulenta
di oggi, da finale scudetto-
Supercoppa-Eurolega, con quella di Fabio Corbani, chiamata a rag-
giungere- si spera prima possibile- la salvezza? C’azzecca, c’azzecca,
direbbe un noto ex pubblico mini-
stero di origine molisana. Perché Fabio Corbani ha le stimmate, ca-
ratteriali e forse pure un po’ dia-lettiche, dell’allenatore di vaglia. Di
razza. Mena fendenti mica male con le parole, è diretto, chiaro,
volitivo. Esordisce nella massima
serie a 49 anni, eppure ha fatto apprendistato col grande Califfato
cestistico europeo: Repesa, Blatt.. Dal coach dei Cavs sta cercando di
mutuare una difesa a zona match
up. Ai giocatori, potenziali all star e 18enni, dice la stessa cosa: ‘Chi
rende, soffre, suda e s’adegua
gioca. Gli altri, in panca’. Parte bene, Fabio Corbani da Milano,
rifugiatosi da tempo nel silenzio evocativo dei boschi di Valtellina. E
con lui è partito col pathos guer-
riero Daniele Della Fiori, figlio di cotanto padre, che sa di essere
all’approccio con la più difficile e vitale della sua sfida da direttore
sportivo canturino. “Ragazzi, ma l’avete vista l’A2 di quest’anno? Li avete letti, i nomi? In una situazio-ne sempre più difficile, teniamoci stretta la massima serie. Facciamo crescere questo ragazzi. Sostenia-moli, incitiamoli. Perché facendo i bizzosi, arricciando il naso, poi andremo a sbattere. E ci pentire-mo amaramente, poi. Meglio sa-
perlo prima. Tutti. La stagione sarà difficile, molto. Ci serve l’energia di un popolo, non la disaffezione supponente”. Chiaro. A Cantucky non è mai
stata solo questione di sport, o di trofei. E’
una questione di san-
gue mista passione, mista leggenda, mista
storia. E’ una questio-ne di stendardi appesi
nel silenzi oscuro del
Pianella. Se non l’avete capito, ci sono
decine di altre squa-dre per cui tifare. A-
vanti, c’è posto. Altri-menti si resta qui a
soffrire, in balaustra.
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C hiunque volesse una conferma
della bontà del proget-to Sassari, lo scorso anno ne ha avute ben tre: Supercoppa, Cop-pa Italia e Scudetto. Nell’Isola qualcosa si sta muovendo ed il risultato non è niente male. Dopo un’annata così entusiasmante sotto tutti i punti di vista il problema principale è riconfermarsi e riconfer-mare. Il duo Sardara-Sacchetti non si è buttato giù ed è riuscito a trattene-re in casa Dinamo David Logan, Gia-como De Vecchi, Formenti e Brian Sacchetti, quest’ultimo capace di rompere i ritmi e spesso anche le partite. Il “triplete, FC Inter incluso, fa gola a tutti, e le firme sui contratti arrivano più facilmente. Dall’Olympiacos fon-damentale l’arrivo di Brenton Petway (C, 205 cm, 1985) capace di dare so-stanza sotto le plance; dai Piratas Quebradillas, ma già visto in Italia con la maglia di Pistoia, è arrivata la firma dell’ “uragano” Jarvis Varnado (C, 208cm, 1988) vero e proprio sostituto di Shane Lawal in termini di potenza e rimbalzi. In terra israeliana, invece, la
Dinamo ha pescato dal Maccabi Tel Aviv due gemme in attesa di lavo-razione. Si tratta di Mar-quez Haynes (G, 188cm, 1986) visto già con la maglia di Milano e Siena, e di Joe Alexander (A, 203 cm, 1986), capace di allargare il campo nelle situazioni più difficili.
Caratteristica di questi anni del Banco è anche il sapere guardare al mercato interno senza avere paura di prender-si qualche scommessa. Da Varese arriva Christian Eyenga (A, 201cm, 1989) che dovrà trovare spazio e pun-ti in Eurolega; da Roma sono stati pescati Lorenzo D’Ercole (P, 193cm, 1988) e Rok Stipcevic (P/G, 186cm, 1986), quest’ultimo chiamato ad ap-portare esperienza nei momenti diffi-
cili ma anche importanti che la squa-dra di sicuro vivrà da ottobre fino a fine stagione. Ultimo ma non per or-dine di importanza, Dennis Marcona-to (C, 211 cm, 1975), giocatore navi-gato ed utile guida per i compagni. Dietro però alla grande macchina della Dinamo Sassari, c’è sempre un condottiero, un abile guerriero: Meo Sacchetti. Sacchetti. Non è di quelli che urla e scalpita in panchina. Lui è li ed osserva, all’occorrenza corregge. Trinchieri ha affermato che “Sacchetti ha inventato la depenalizzazione dell’errore”, cosa che rende la vita in campo più facile a tutti. Non sappia-mo cosa ci sarà nel futuro della Dina-mo, chiamata a riconfermarsi ad alti livelli ed a togliersi qualche soddisfa-zione in più; di sicuro la qualità c’è ed anche un buon artigiano in panchina … l’opera può anche iniziare.
L’ANNO DEL TRIPLETE
SOCIETA’: Dinamo Sassari SPONSOR: Banco di Sardegna ANNO DI FONDAZIONE: 1960 CAMPO DI GIOCO: Pala Serradimigni PRESIDENTE: Stefano Sardara GM: Federico Pasquini TEAM MANAGER: Luigi Peruzzu UFFICIO STAMPA: Luigi Peruzzu-Angela Recino RESP. SETTORE GIOVANILE: Massi-mo Bisin SITO WEB: www.dinamobasket.com
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DAVID LOGAN MARQUEZ HAYNES BRENTON PETWAY GIACOMO DEVECCHI
26/12/1982
185 CM | POLONIA
2014-2015:
Confermato
19/12/1986
186 CM | GEORGIA
2014-2015:
Maccabi Tel Aviv
12/05/1985
205 CM | USA
2014-2015:
Olympiacos
02/04/1985
196 CM | ITALIA
2014-2015:
CONFERMATO
MATTEO FORMENTI LORENZO D’ERCOLE ROK STIPCEVIC BRIAN SACCHETTI
15/04/1982
194 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
11/02/1988
193 CM | ITALIA
2014-2015:
Virtus Roma
20/05/1986
186 CM | Slovenia
2014-2015:
Virtus Roma
04/05/1986
200 CM | ITALIA
2014-2015:
CONFERMATO
CHRISTIAN EYENGA JARVIS VARNADO JOE ALEXANDER DENIS MARCONATO
22/06/1989
201 CM | CONGO
2014-2015:
Pallacanestro Varese
01/03/1988
206 CM | USA
2014-2015:
Piratas Quebradillas
26/12/1986
203 CM | USA
2014-2015:
Maccabi Tel Aviv
29/07/1975
211 CM | ITALIA
2014-2015:
C.C. Montichiari
Twitter Followers
12.900
Coach MEO
SACCHETTI
Posizione Stagione 14-15
4
Sponsor
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Q uando la pallacanestro è nel destino di una persona, nien-
te può cambiare l’ordine delle co-se: c’è sempre qualcuno che non
crede nel potenziale di un giovane,
almeno fino al momento in cui quest’ultimo non si prende la pro-
pria rivincita nei confronti del mondo.
Ne sa qualcosa Romeo Sacchetti, uno che di basket se ne intende.
“Meo” Sacchetti nasce ad Alta-
mura, in provincia di Bari, il 20 agosto del 1953 nella baracca nu-
mero 8 di un campo profughi dove i genitori, arrivati dalla Romania
ma dalle origini bellunesi, si erano
rifugiati. Alla morte del padre (Romeo ave-
va 15 mesi), la famiglia Sacchetti si trasferisce a Novara, città in cui
uno dei tre fratelli maggiori di Meo aveva trovato lavoro.
La cittadina piemontese è fonda-
mentale nella formazione sportiva del nostro: a 15 anni, infatti, Meo
Sacchetti ha il suo primo contatto con il mondo della palla a spicchi
nella famosa palestra della “Wild”
Novara, dove viene allenato da Bob Rat-
tazzi. Nonostante lo
scetticismo gene-
rale (nessuno crede-va che Meo potesse giun-
gere al professionismo), da quel momento in poi, la vita
cestistica di Sacchetti è segna-ta da una esaltante escalation:
l’approdo al professionismo tra le
file della Saclà Asti, l’esordio in Serie A2 e la promozione ottenuta
con il Gira Bologna ma, soprattut-to, i tredici anni di Serie A1 vissuti
con le casacche di Auxilium Tori-
no e Pallacanestro Varese. Una carriera da giocatore costella-
ta di successi ottenuti non solo
indossando le canotte delle sue squadre bensì anche con la maglia
azzurra dell’Italbasket: l’oro e il bronzo europei ottenuti rispetti-
vamente nel 1983 e nel 1985 ma,
ancor più, la cavalcata olimpica che condusse Meo e compagni ad
ottenere la medaglia d’argento a Mosca ’80 sono da considerare
l’apice della vita cestistica di Sac-chetti.
Il ritiro dalla pallacanestro giocata
nel 1991 in seguito ad un terribile infortunio non coincide con l’addio
al basket di Romeo. Da quell’anno, Sacchetti si è dedi-
cato con ardore e umiltà ad af-
frontare tutta la gavetta riservata agli aspiranti allenatori.
Dopo aver frequentato tutti i corsi necessari per divenire Head Co-ach e dopo aver ricoperto il ruolo di assistente di Dino Guerrieri
presso gli Juniores di Torino, Meo
Sacchetti ha allenato con grande successo proprio la “sua” Asti,
conducendola fino alla promozione in Serie B nel 2001, e Castellet-
to Ticino, con cui
h a
vinto per
due anni conse-cutivi la Serie B1
(il primo titolo viene ceduto a
Caserta).
La prima chia-mata dalla
massima serie arriva nel 2007
dall’ Orlandina, società che con-duce fino ai playoff ma che è de-
stinato abbandonare a causa dell’estromissione dal campionato
della squadra.
Dopo un anno di transizione in A2 con Udine, nel 2009 Sacchetti
approda alla Dinamo Sassari, società che condurrà, come la sto-
ria recente ci ricorda, a raggiunge-re traguardi storici: prima la pro-
mozione in A1, quindi la con-
quista dei playoff e la qualifi-cazione all’Eurocup per giunge-
re, nel 2014, alla conquista della Coppa Italia.
L’ultimo splendido capitolo della
carriera di Sacchetti lo conoscono tutti e corrisponde, ovviamente,
con lo storico successo in cam-pionato, Coppa
Italia e Super-coppa.
Non c’è niente
da dire: da No-vara a Sassari,
Meo Sacchetti di strada ne ha fat-
ta.
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Dopo una stagione vissuta perico-
losamente e conclusa con una sal-vezza ottenuta sul campo all'ulti-
ma giornata riparte l'avventura
della VL Pesaro con un aria di completo rinnovamento nel repar-
to giocatori. Il coach è il riconfer-mato Riccardo Paolini promosso
in prima squadra dal settore gio-vanile lo scorso Gennaio e molto
adatto a plasmare un roster che
senza mezzi termini si può definire intrigante, tante scommesse gio-
vani con poca esperienza ma dal potenziale tutto da scoprire. La
cabina di regia sarà affidata allo
statunitense Semaj Christon (P, 190cm, 1991) ragazzo dotato di
grandi qualità atletiche e con spic-cate doti di penetratore con ambi-
zioni da NBA. Al suo fianco il re-parto esterni sarà impreziosito dal
connazionale Trevor Lacey (G,
191cm, 1991), altro rookie dal grande passato a livello liceale in
cerca di visibilità dopo un'avventu-ra a livello collegiale non troppo
fortunata, il suo impatto sulla VL
rischia di essere l'ago della bilancia della stagione di Pesaro, le capaci-
tà realizzative e le doti offensive non sono in discussione, determi-
nante sarà il suo ambientamento
in un campionato ed un mondo diverso come quello italiano. Il
quintetto tutto nordamericano a-vrà come ali Shaquielle McKis-
sic (A, 195cm, 1990), anch'esso
alla prima esperienza tra i pro do-ve dovrà far vedere le proprie doti
difensive e la potenza fisica messa in mostra ad Arizona State, e D.J.
Shelton (A/C, 208cm, 1991) gio-catore visto lo scorso anno nel
campionato belga e dotato
sia di indiscusse doti fisi-che che di buona mano
dal perimetro (34% nel tiro pesante la scorsa sta-
gione). I tabelloni verran-
no presidiati dal canadese Maurice Walker (C,
208cm, 1991), ennesima scommessa senza espe-
rienza tra i pro ma dotato
d i
staz-z a
e
giunto in Italia con la benedizione
di Richard Pitino, fratello del più noto Rick, suo coach a Minnesota
University. La panchina avrà inve-ce un'anima tutta italiana a partire
da Nicolò Basile chiamato ad
una crescita dopo l'esperienza fat-ta la scorsa stagione, stesso di-
scorso per Marco Ceron (G, 195cm, 1992) approdato a Pesaro
in cerca di spazio dopo l'annata vissuta a Venezia e per Giu-
lio Gazzotti (A,
202cm, 1991) arri-vato nelle Marche
dalla Vanoli Cremo-na. Completano il
roster i giovanissimi
Francesco Can-dussi (A/C, 211cm,
1994) reduce dalla bril-lante esperienza con la
maglia di Trieste e Bran-don Solazzi (A/G,
190cm, 1997) talen-
tuoso ragazzo chiamato a
fare espe-r i e n z a
c o n t r o
avversa-ri di
l i v e l l o superio-
re. NONOSTRANTE TUTTO, PRESENTI !
SOCIETA’: Victoria Libertas Pesaro SPONSOR: Consultinvest ANNO DI FONDAZIONE: 1947 CAMPO DI GIOCO: Adriatic Arena PRESIDENTE: Ario Costa GM: Ario Costa DIRETTORE SPORTIVO: Stefano Ciop-pi TEAM MANAGER: Michele Resta UFFICIO STAMPA: Elio Giuliani UFFICIO MARKETING: Enrico Franci-Federico Bedetti SITO WEB: www.victorialibertas.it
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D.J. SHELTON NICOLO’ BASILE GIULIO GAZZOTTI TREVOR LACEY
04/04/1991
208 CM | USA
2014-2015:
Alba Berlino
04/01/1995
189 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
23/09/1991
202 CM | ITALIA
2014-2015:
Vanoli Cremona
13/10/1991
190 CM | USA
2014-2015:
North Carolina State
FRANCESCO CANDUSSI MAURICE WALKER MARCO CERON MICHELE SERPILLI
23/06/1994
211 CM | ITALIA
2014-2015:
Pallacan. Trieste
21/11/1991
210 CM | CANADA
2014-2015:
Minnesota University
16/06/1992
195 CM | ITALIA
2014-2015:
Reyer Venezia
12/03/1999
198 CM | ITALIA
2014-2015:
CONFERMATO (giovanili)
SHAQUIELLE McKISSIC SEMAY CHRISTON BRANDON SOLAZZI
17/08/1990
196 CM | USA
2014-2015:
Arizona State University
01/11/1991
190 CM | USA
2014-2015:
Oklahoma City Blue
01/05/1997
190 cm | ITALIA
2014-2015:
Confermato (giovanili)
Twitter Followers
1.466
Coach RICCARDO PAOLINI
Posizione Stagione 14-15
15
Sponsor
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Ci sono città magiche capa-ci di ispirare grandi sto-
rie, ma ci sono anche grandi città di basket capaci di essere il giusto
terreno per la crescita di giovani
giocatori. Pesaro è tra quelle. Grandi spiagge per persone picco-
le ,ma molto in gamba. E’ il caso di Michele Serpilli, giocatore
della VL Pesaro, anconetano clas-se 1999 che da oramai due anni
vive stabilmente nella città che ha
un patrimonio di basket non indif-ferente nel nostro panorama italia-
no: “Ho iniziato a giocare ad Anco-na, poi per una serie di motivazio-ni mi sono trasferito a Pesaro, cit-tà ricca di storia di pallacanestro”. La storia di Michele è fatta anche
di sacrifici e viaggi in treno sulla direttrice adriatica che collega An-
cona appunto con Pesaro. “Per i primi due anni ho viaggiato in tre-no da Ancona a Pesaro –afferma
Michele – Ammetto che non era facile visto che erano circa 30 minuti quando non c’erano intoppi, 50 quando invece ce n’erano … e poi c’era il ritorno e la scuola”. Ora
il giovane talento della VL è in foresteria
nella città di Pesaro avendo notevoli
benefit in termini di
spostamenti ed anche di posizioni
per coniugare al mas-simo sport, scuola e
vita privata: “Siamo in due, io e Riccardo Rosa in Foresteria. Sia-mo davanti al mare, vicino a Viale dei Partigiani ed ad una quindicina di minuti dal Palazzetto di Baia Flaminia. Per il momento siamo due, ma c’è voglia di essere di più”. Molto giovane d’età, ma non
d’esperienze, nella sua carriera è da oramai due anni nel giro della
Nazionali Giovanili rivestendo
l’anno scorso anche il ruolo di ca-pitano della Nazionale Under 15.
“Indossare la maglia della Nazio-nale è sempre un sogno. Ho inizia-to con una serie di raduni ed il Trofeo dell’Amicizia. – racconta con gli occhi un po’ lucidi –
Quest’anno anno ho preso parte ad un torneo in Turchia ed uno in Spagna con coach Bocchino.” Il talento è però un qualcosa che
viene notato anche dai grandi club
italiani impegnati su più fronti. A dicembre arriva una chiamata im-
portante da parte dell’EA7 Milano per far parte della squadra che da
lì a pochi giorni avrebbe preso par-
te all’Adidas Next Generation Tourna-
ment: “L’Olimpia voleva dei ragazzi per rinforzare la squadra in vista del Toreno, Pesaro ha c o l t o s u b i t o l’occasione. Con loro dovevo fare due/tre alle-namenti, poi non è stato
possibi-le. Sono andato diret-tamente a Ro-ma. All’inizio non mi rendevo conto, poi pensi ‘cavolo è proprio l’Olimpia Milano’. – racconta quasi incre-dulo Michele –
All’inizio ero imbarazzato un po’, ma non ho avuto particolari diffi-coltà ad ambientarmi con i compa-gni di squadra che subito mi han-no accettato. Sta di fatto che ero incredulo, Milano è senza dubbio una grande squadra, una delle più belle che ci sono in Italia, ovvia-mente dopo Pesaro, eh”. Maggio è un mese importante per questo
piccolo (d’età s’intende) talento. Neanche una settimana fa nella
città di Torino si sono concluse le
Finali Nazionali DNG Under 19 che per un giocatore del 1999 ge-
neralmente off-limits, non per lui però: “Individualmente posso dire di aver affrontato bene queste Finali Nazionali visto che mi sono
confrontato con dei ragazzi di almeno tre anni più grandi. Come squadra due/tre infor-tuni ci hanno condizionato, ma quello fatto (uscita per la
VL contro la Stella Azzurra
Roma, poi Campione d’Italia) per noi resta un qualcosa di
grande. – afferma mo-strandoci la maglia
con cui ha gio-
cato i quarti – O g g e t t i v a -mente siamo stati un po’ sfortunati a pescare ai quarti la Stella , ma vista anche la poca e-s p e r i e n z a che aveva-mo in termi-ni di Finali Nazionali , ripeto, è un grande risul-tato”. Quando però si pensa
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“Individualmente posso dire di aver affrontato bene queste Finali Nazionali visto che mi sono con-frontato con dei ragazzi di almeno tre anni più grandi. Come squadra due/tre infortuni ci hanno condi-zionato, ma quello fatto (uscita per la VL contro la Stella Azzurra Roma, poi Campione d’Italia) per noi resta un qualcosa di grande. – afferma mostrandoci la maglia con cui ha giocato i quarti – Oggettiva-mente siamo stati un po’ sfortunati a pescare ai quarti la Stella , ma vista anche la poca esperienza che avevamo in termini di Finali Nazio-nali , ripeto, è un grande risulta-to”. La Serie A però manca come
esperienza al giovane Michele che l’anno scorso non ha potuto gioca-
re per problemi di formazione; questo però non gli ha impedito di
fare degli allenamenti (molti) con la Consultinvest Pesaro:
“Sono stato accolto benissimo nel gruppo. Tutti i giocatori nei tanti allenamenti che ho fatto mi hanno spronato a fare bene senza impormi limiti. La logica era ‘se sei libero tira, no problem man’ e questo, spe-cialmente per un ragazzo giovane come me non è da poco”. In una sta-gione particolare
come quella della VL, terminata con
l a s a l v e z z a all’ultima giornata
contro la Pasta
Reggia Caserta, il p a s s a g g i o d a
Dell’Agnello a Paoli-ni non ha lasciato
indifferente Michele
che ha avuto proprio Paolini per buona
parte della stagione come Al lenatore
dell’Under 19. “Ho a v u t o c o a c h Dell’Agnello per poco, circa due mesi, visto che sono arrivato ad allenarmi con la Prima Squadra verso Natale (Dell’Agnello è stato esonerato
il 13 gennaio 2015 ndr); poi è arri-vato Paolini, allenatore di espe-rienza. Quando ho saputo della notizia sono rimasto molto conten-to –sorride parlando – Non mi a-spettavo un trattamento di favore in allenamento da lui solo perché sono stato con lui con l’Under19, però ho apprezzato che mi ha trat-tato come un senior”. Il basket è
però anche una “questione di fa-miglia” visto che Achille Polonara è
lo zio di Michele: “Si, Achille è il
fratello di mia madre. Lui per me è come un fratello visto che ci sono
pochi anni di differenza. Parliamo spesso di basket, mi consiglio con
lui su come migliorarmi. Qualche
volta fantastichiamo su un mio esordio in Serie A contro di lui, ed
ogni volta mi risponde ‘ok, ma vo -
glio marcarti io’… speriamo che
questo giorno non sia troppo lon-tano”. Il personaggio oramai
l’avete inquadrato. Testa sulle spalle, umiltà, voglia di spaccare il
mondo ma anche un po’ di sana
ingenuità mista ironia quando alla domanda ‘Come vai a scuola?’ ha
risposto “Con l’autobus”. Per lui, amante della musica rap ed hip-
hop, con Wiz Khalifa come prima scelta sul suo i-Pod, diviso tra
sport, sorella con cui ha un ottimo
rapporto, genitori ed amici, adesso c’è un futuro ancora tutto da scri-
vere..
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L o scorso anno la data segnata con la classica “X”sul calenda-
rio era il 12 Ottobre 2014, ricor-renza storica visto l’esordio assolu-
to in serie A di basket della Dolo-
miti Energia Trento. Quest’anno la data evidenziata è il 14 Ottobre,
giorno di esordio in quel di Lubia-na, per la prima volta europea di
una società giovane ma già ambi-ziosa. L’Eurocup, d’altronde, servi-
rà anche a testare l’esperienza
maturata nella scorsa stagione e il livello di un roster che anche
quest'anno lotterà per assestarsi immediatamente dietro le favorite
al titolo..
In casa Dolomiti Energia conferme per capitan Andres Toto Forray
(PM, 187cm, 1986), Jamarr Sanders (G/AP, 193cm, 1988),
Diego Flaccadori (G, 192 cm, 1996), capitano della Nazionale
under 18 e blindato con un quin-
quennale lo scorso anno, Davide Pascolo (AG, 202 cm, 1990) e
Filippo Baldi Rossi (AG/C, 207 cm, 1991) a sgomitare sotto le
plance.
Il primo volto nuovo è “Peppe” Poeta (PM, 191 cm, 1985), già
noto al campionato italiano viste le sue esperienze a Veroli, Teramo e
Bologna. Il nativo di Battipaglia
viene da un anno travagliato a
causa di un problema al ginocchio che ne ha limitato l’utilizzo in quel
di Manresa. Le bocche da fuoco da azionare? Sicuramente Trent Lo-
ckett (G, 196 cm, 1990)
nell’ultima stagione al Basketball Löwen Braunschweig, finito sui
taccuini degli scout NBA e non solo già qualche anno fa, dopo la
perfect season giocata con la Ho-pkins High School di Minnetonka,
31 vittorie e 0 sconfitte. In segui-
to, Arizona State e Marquette pri-ma di finire in D-League.Ma non
sarà l’unica addizione di peso per la Dolomiti Energia, perché altra
aggiunta importante è quella di
Julian Wright (AG, 203 cm, 1987), lungo con alle spalle una
discreta esperienza in NBA in quel di New Orleans e in Canada, coi
Toronto Raptors, nelle stagioni 2007-2011 . Wr i gh t v i ene
dall’Università di Kansas, e proprio
durante il suo periodo universitario è stato inserito nei migliori 10 pro-
spetti del 2005 ma non ha saputo rispettare le grosse aspettative
riposte su di lui.
Altro americano è Dominque Sutton (AP, 196 cm, 1986), un
passato tra Kansas e North Caroli-na: giramondo anche lui, ha gio-
cato nell’ultima stagione con i
Santa Cruz Warriors, franchigia di sviluppo della NBA con cui ha
vinto la D-League in primavera. Ennesimo esordiente nel nostro
campionato sarà Johan Lofberg (G, 200 cm, 1985), lo scorso an-
no in forza all’Eco Orebro nella
prima divisione svedese, in cui ha viaggiato a 11.2 di media con il
47% da 2 e il 39% da tre. Cesti-sticamente formatosi tra Italia e
Svezia, con esperienze anche nel-
le giovanili Mens Sana, e protago-nista anche con la nazionale giova-
nile del suo Paese, la guardia ha
concluso gli Europei di categoria con 15.4 punti di media, premiati
con l’inserimento nel miglior quin-tetto del torneo.
Nello spot di centro ritroviamo poi
Luca Lechtaler (C, 206 cm, 1986), 5 volte campione d’Italia
con la Mens Sana e reduce dalla positiva esperienza con la Sidigas
Avellino. Per Luca si tratta di un ritorno, visto che già nelle stagioni
2013-14 il lungo di Mezzocorona
aveva giocato per l’Aquila Basket Trento.
Il giusto mix di italiani e stranieri e giovani e giocatori di esperienza
mette particolare curiosità su una
squadra che avrà il compito di confermare l’ottima stagione di-
sputata e onorare al meglio la competizione europea. Con coach
Buscaglia è legittimo sognare, con Trainotti dietro la scrivania è
quasi doveroso, e misurarsi con
successo con realtà di portata eco-nomica abissalmente diversa è il
vero, grande successo di una lun-gimirante e ambiziosa società.
AQUILA IN VOLO SULL’EUROPA
SOCIETA’: Aquila Basket Trento SPONSOR: Dolomiti Energia ANNO DI FONDAZIONE: 1995 CAMPO DI GIOCO: Pala Trento PRESIDENTE: Luigi Longhi DIRETTORE GENERALE: Salvatore Trainotti TEAM MANAGER: Michael Robinson UFFICIO STAMPA: Rudy Gaddo RESP. SETTORE GIOVANILE: Alessio Mar-chini SITO WEB: www.aquilabasket.it
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Twitter Followers
3.340
Coach MAURIZIO BUSCAGLIA
Posizione Stagione 14-15
6
Sponsor
GIUSEPPE POETA JAMARR SANDERS DAVIDE PASCOLO FILIPPO BALDI-ROSSI
12/09/1985
190 CM | ITALIA
2014-2015:
Basquet Manresa
02/08/1988
193 CM | USA
2014-2015:
Confermato
14/12/1990
203 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
26/10/1991
207 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
ANDRES FORRAY JOHANN LOFBERG DIEGO FLACCADORI EDOARDO BERTOCCHI
20/03/1986
187 CM | ARGENTINA
2014-2015:
Confermato
08/07/1995
199 CM | SVEZIA
2014-2015:
Eco Orebro
05/04/1996
193 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
17/05/1996
212 CM | ITALIA
2014-2015:
Scaligera Verona
DOMINIQUE SUTTON TRENT LOCKETT LUCA LECHTHALER
20/10/1986
196 CM | USA
2014-2015:
Santa Cruz Warriors
10/12/1990
196 CM | USA
2014-2015:
Lowen Braunschweig
23/01/1986
206 CM | ITALIA
2014-2015:
Scandone Avellino
JULIAN WRIGHT
20/05/1987
203 CM | USA
2014-2015:
Cangrejeros de Santurce
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D a Battipaglia a Trento, pas-sando per Bologna e la Spa-
gna, potrebbe essere senza dub-bio una bella trama per un film
come “Benvenuti al Nord”. Film a
parte, è la vita di Giuseppe Poeta, emigrante campano, che ora gioca
in maglia Dolomiti Energia Trento. In esclusiva ci racconta la sua e-
sperienza in Nazionale e le sue sensazioni sul campionato.
D:Ciao Peppe! Hai iniziato la
tua nuova avventura con Trento: ti senti carico? Come ti
trovi coi tuoi nuovi compagni? Obiettivi personali e di squa-
dra? Alla presentazione hai
dichiarato che Trento è una piccola Vitoria…
R: “Trento è una squadra super organizzata, un gruppo super, ci sono tutti i presupposti per fare un'ottima stagione! Si, l'ho para-gonata a Vitoria perché anche la città spagnola pur essendo piccola, come Trento, vive esclusivamente di pallacanestro e riesce con orga-nizzazione a fare grandi così ogni anno” D: Come vedi il campionato italiano quest'anno? La tua
griglia? Milano e tutte le al-tre? E Trento dove la collochi?
R: “Sicuramente Milano parte da-vanti, ma anche Venezia e Sassari hanno fatto ottime squadre. Subi-to dopo queste 3 vedo Reggio E-milia e dopo metto anche noi. Il nostro obiettivo è fare i playoff provando a confermare quanto di buono fatto lo scorso anno.” D: Impressioni post Supercop-pa, quale squadra ti ha sorpre-
so in positivo e quale in nega-tivo?
R: “Diciamo che ho di certo avuto l'impressione di squadre ancora in fase di rodaggio: ha vinto quella
che ha confermato più giocatori dello scorso anno e con un siste-ma di gioco già rodato, mentre le altre mi hanno dato ancora l'im-pressione di essere ancora "work in progress". La Supercoppa resta una competizione importante ma non importantissima perché si svolge in un momento in cui le squadre non sono ancora prontis-sime. Resta un trofeo ma prende-rei con le pinze quanto successo li…” D: Come è andato il vostro p r e c a m p i o n a t o ?
R: “Molto bene! Abbiamo finito in crescendo come volevamo, con le 5 vittorie (2 al torneo di Trento, 2 al torneo di Livorno e una a Vitoria) quindi pensiamo di esse-re pronti e non vediamo l'ora che si inizi sul se-r i o ! ” D: Passiamo ad Eu-
robasket. Delusione per non essere finito
nei 12 ma in compen-so sei stato sicuramen-
te felice per i tanti attestati di
stima e amicizia che i tuoi compagni hanno espresso an-
che sui social: eri davvero l'a-nima di questo gruppo!
R: “Più che l'anima ero "parte" di questo gruppo perché siamo cre-sciuti assieme, 8 anni sia con i ragazzi '85-86 come me che con la nuova generazione. Tante espe-rienze condivise, tanto affetto da parte di tutti i ragazzi, molti dei quali sono miei gradi amici. Ho pagato molto l'essere stato fermo a lungo per l'infortunio e essere arrivato senza ritmo al raduno.” D:Così, su due piedi: un pro-
nostico per la prossima stagio-
ne NBA. Chi vedi con l'anello a giugno 2016?
R: “San Antonio proverà a giocarsi l'ultimo colpo, ma la concorrenza di Golden State e Cleveland non va sottovalutata: credo che alla fine tra queste 3 uscirà la v inc i t r i ce finale!”
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L’ Olimpia Mi lano, dopo un’annata fallimentare, si
presenta alle porte della stagione 2015-2016 ferita e completamente
rinnovata con una filosofia diversa
rispetto agli anni passati: basta stelle e scommesse, la nuova EA7
è una squadra costruita con minu-ziosa razionalità e composta, in
prevalenza, da giocatori non trop-po talentuosi ma estremamente
professionali. Sotto tutto questo
c’è il severo ed esperto Jasmin Repesa, subentrato a Luca Banchi
e tornato ad allenare in Italia dopo quattro anni. Da questa drastica
ma inevitabile ricostruzione si sono
salvati il fedele Capitano fuoriclas-se Alessandro Gentile (G/AP,
201 cm, 1992) e l’idolo del Forum Bruno Cerella (G/AP, 194 cm,
1986). Il reparto lunghi milanese sarà l’ago della bilancia, special-
mente in Europa. È tornato
l’atletico Gani Lawal dopo un’esperienza difficile al Panathi-
naikos (C, 206 cm, 1988) e l’altro pivot risponde al nome dell’azzurro
Daniele Magro (C, 208 cm,
1987); risulteranno decisivi i rendi-menti dell’MVP della scorsa Bunde-
sliga Jamel McLean (AG/C, 203 cm, 1988) e dell’intrigante serbo
Milan Macvan (AG/C, 206 cm,
1989), due giocatori talentuosi ed apparentemente fatti s u
misura per questa Olimpia. In cabina
di regia Milano po-
trà contare sulla concretezza del
tanto deside-rato Andrea
C i n c i a r i n i (PM, 193
cm, 1986),
sul l ’esperienza
dell’ex Olympiacos Oliver Lafayette
(PM, 188 cm, 1984) e
sulla freschezza del giovanissimo Andre-
a Amato (PM, 190 cm, 1994), richia-
mato in prima squadra dopo
essersi fatto le
ossa in prestito a Casale; come
guardia sono arri-vati l’abile croato,
pupillo di Repesa,
Krunoslav Simon (G/AP, 197 cm,
1985) e Charles Jenkins (G, 191 cm,
1989), reduce da due
stagioni con la Stella Rossa dopo due anni
in NBA. Per chiudere in bellezza il merca-
to, Flavio Porta-luppi (tornato
GM con Proli
di nuo-v o
P r e -
sidente) e gli addetti ai
lavori hanno firmato il 26enne pe-
rimetrale Robbie Hummel (AP/AG, 203 cm, 1989), tiratore mici-
diale, ex Minnesota Timberwolves in NBA e stella mancata a cau-
sa di un brutto infortunio
al ginocchio destro pri-ma del Draft. Equilibrio,
solidità e voglia di suda-re in palestra per aprire
un ciclo e tornare sul tetto d’Italia dopo le bru-
cianti delusioni dell’anno
passato: questi sono gli elementi e gli obiettivi
chiave della nuova Milano “vera” e
“operaia” di
coach Jasmin Repesa.
VIETATO GIOCARE COL FUOCO
SOCIETA’: Olimpia Milano SPONSOR: EA7 Milano ANNO DI FONDAZIONE: 1936 CAMPO DI GIOCO: Forum di Assago PRESIDENTE: Livio Proli GM: Flavio Portaluppi UFFICIO STAMPA e DIRETTORE MARKETING: Claudio Limardi RESP. SETTORE GIOVANILE: Stefano Bizzozzero TICKETING MANAGER: Paolo Mon-guzzi SITO WEB: www.olimpiamilano.com
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JAMEL MCLEAN OLIVER LAFAYETTE ALESSANDRO GENTILE ANDREA AMATO
18/04/1988
203 CM | USA
2014-2015:
Alba Berlino
06/05/1984
188 CM | USA/CRO
2014-2015:
Olympiacos
12/11/1992
200 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
12/03/1994
190 CM | ITALIA
2014-2015:
Junior Casale M.to
GANI LAWAL KRUNOSLAV SIMON BRUNO CERELLA MILAN MACVAN
07/11/1988
206 CM | NIGERIA
2014-2015:
Panathinaikos
24/6/1985
197 CM | CROAZIA
2014-2015:
Lokomotiv Kuban
30/07/1986
194 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
16/11/1989
206 CM | SERBIA
2014-2015:
Partizan Belgrado
DANIELE MAGRO ANDREA CINCIARINI CHARLES JENKINS ROBBIE HUMMEL
14/04/1987
208 CM | ITALIA
2015-2015:
Giorgio Tesi Pistoia
21/06/1986
193 CM | ITALIA
2014-2015:
Pallacan. Reggiana
28/02/1989
191 cm | USA
2014-2015:
Stella Rossa
08/03/1989
203 CM | USA
2014-2015:
Minnesota T’Wolves
Twitter Followers
30.800
Coach JASMIN REPESA
Posizione Stagione 14-15
1
Sponsor
64
64
E sperto, vincente, cultore del duro lavoro in palestra e che
conosce bene il basket italiano. Jasmin Repesa sembra l’uomo giu-
sto da mettere al timone della rin-
novatissima Olimpia 2015-2016, che ha un roster evidentemente
costruito attorno alle sue richieste. E di un allenatore che ha vinto sei
titoli croati, due turchi, uno italia-no e che ha raggiunto una finale
di Eurolega tendi giustamente a
fidarti quasi ad occhi chiusi. Repesa ha la cittadinanza croata
ma è nato in Bosnia l’1 giugno del 1961, è un ex giocatore e
nel 1994, al Dona Zaga-
bria, ha ricevuto il primo incarico da capo allenatore
mostrando subito le sue qualità di formatore, visto
che ha scoperto e coltivato giovani che ha poi portato
con sé al Cibona dal 1995.
Qui vince i primi titoli e nel 1997 si trasferisce all’estero
dai turchi del Tofas Bursa fino al 2000, conquistan-
do due Scudetti e
due Coppe nazionali.
D o -p o
due annate in Polonia e un breve
ritorno a Zagabria, Repesa firma per la Fortitudo in Italia, dove rag-
giungerà il punto più alto della carriera; fa infatti innamorare una
città intera dei suoi metodi e delle
sue squadre, guidando Bologna a quattro finali Scudetto consecutive
e una di Eurolega nel 2004, un titolo nel 2005 (vinto proprio con-
tro Milano al celebre istant-replay di gara-4) e facendo sbocciare
acerbi ma immensi talenti del cali-
bro di Marco Belinelli, Stefano Ma nc ine l l i
ed Era-z e m
L o r -
b e k . N e l
2006
cambia aria e va alla Virtus Ro-
ma, facendo affermare la Lotto-matica anche nella massima com-
petizione continentale e perdendo per due anni, in Italia, sempre
contro Siena (nel 2007 in semifi-
nale e nel 2008 in finale). Repesa tornerà nel nostro campionato nel
2010 a Treviso per un anno e mezzo, dove stringe un bel rap-
porto con l’attuale capitano mila-nese Alessandro Gentile. Nel
2011-2012 ha vinto un altro titolo
croato con il Cibona Zagabria per poi assaggiare la Liga ACB a Mala-
ga e tornare nuovamente a Zaga-bria, trionfando sia nel 2014 sia
nel 2015 col Cedevita. Dal 2006 al
2009 e dal 2012 al 2015 è stato il c.t. della Croazia.
“Severo ma giusto”, così la gio-vane stella Alessandro Gentile
ha definito il suo prossimo coach che lo ha allenato e migliorato a
Treviso nel 2010-11. La volontà di
coach Repesa è quella di far scen-dere sul parquet un organico che
sa sfruttare con intelligenza l’atletismo a disposizione e la sua
giovane età, puntando
molto sulla difesa; con lui, inoltre, il classe 1994 An-
d r e a A m a t o a v r à l’occasione di crescere a
vista d’occhio. “Voglio una squadra di uomini veri”, ha detto il croato che ha imme-
diatamente improntato la sua filosofia e la sua conce-
zione di pallacanestro basa-ta sul sacrificio e sul duro
lavoro con poche distra-
zioni, senz’altro delle buo-ne basi per ripartire col
piede giusto dopo le de-lusioni dello scorso an-
no.
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D opo aver confermato merita-tamente coach Bucchi
(quinta stagione di fila in Puglia), il GM adriatico Alessandro Giulia-
ni ha deciso di affidare le chiavi
della squadra a Scott Michael Reynolds (P, 188 cm, 1987), che
a stare ad ascoltare i bene infor-mati ha premuto personalmente
per il ritorno in Puglia, dove aveva giocato nell’annata di grazia 2012-
2013, facendo vedere pregevolissi-
me cose per almeno metà campio-nato. Al suo fianco, Giuliani è an-
dato sul sicuro, firmando Adrian Banks (G, 191cm, 1986), una
conoscenza certificata della Serie
A, dopo le annate a Varese ed A-vellino. Completa il reparto esterni
del quintetto titolare Durand Scott (AP, 196 cm, 1990), ala
piccola da New York ma di passa-porto giamaicano, che arriva da
un’ottima stagione in Winner Lea-
gue disputata con la casacca dell’Hapoel Tel Aviv, chiusa a 15.2
punti e 4. 5 rimbalzi ad allacciata. In Puglia, ritroverà il suo vecchio
compagno di college ad University
of Miami, quel Kenneth Kadji (AG, 211cm, 1988) laureatosi
campione d’Italia con la Dinamo
Sassari, che in Sardegna ha fatto
vedere solo a sprazzi il notevole bagaglio tecnico di cui dispone.
Per il ruolo di pivot titolare, Brindi-si si è accaparrata le prestazioni di
Djordje Gagic (C, 210 cm,
1990), 24enne serbo ex Stella Rossa e Gaziantep. Si tratta del
classico centro di scuola slava: ottima tecnica individuale, buonis-
simi movimenti in post basso, con-cretezza e pochi fronzoli a rimbal-
zo e sotto le plance, abbinate ad
una stazza considerevole. Dalla panca, proprio per far rifiatare
Gagic, ecco il montenegrino Ne-manja Milosevic (AG-C, 204 cm,
1987). Ala forte dal grande tempe-
ramento, è stato il primo colpo di mercato del ds Alessandro Giuliani
e, assieme al confermato Andrea Zerini, alla quinta stagione di fila
anche lui in terra adriatica, avrà il compito di coprire le spalle ai due
lunghi titolari di Brindisi. La secon-
da conferma del roster bianco-azzurro è quella di David Reginald
Cournooh che si dividerà tra regia e difesa. Dal pino uscirà anche
Alexander Harris (G, 196 cm,
1986), che ha chiuso la passata stagione in
Grecia al Trika-la, guada-
gnandosi la
palma di se-condo miglior
marcatore del massimo cam-
pionato ellenico (16.2 punti di
media ad incon-
tro). Completano il roster, as-
sieme al gio-
vane De Gennaro (G, 190 cm,
1997), un gradito ritorno come quello di Marco Cardillo (AP, 196
cm, 1985) e Domenico Marzaio-li (G, 185 cm, 1991), di nuovo al
piano di sopra dopo l’annata vissu-
ta a Biella in Gold.
VOGLIA DI MIGLIORARSI
SOCIETA’: New Basket Brindisi SPONSOR: Enel ANNO DI FONDAZIONE: 1992 CAMPO DI GIOCO: Pala Pentassuglia PRESIDENTE: Fernando Marino GM: Alessandro Giuliani DIRETTORE SPORTIVO: Tullio Marino RESP. MARKETING E COMUNICAZIO-NE Enrica Ignazzi RESP. SETTORE GIOVANILE: Giusep-pe Grasso SITO WEB: www.newbasketbrindisi.it
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ADRIAN BANKS SCOTTIE REYNOLDS DURAND SCOTT DAVID REGINALD COURNOOH
09/02/1986
191 CM | USA
2014-2015:
Scandone Avellino
10/10/1987
188 CM | USA
2014-2015:
Besiktas Basketbol
22/02/1990
196 CM | JAMAICA
2014-2015:
Hapoel Tel Aviv
28/07/1990
187 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
ALEXANDER HARRIS MARCO CARDILLO NEMANJA MILOSEVIC DJORDJE GAGIC
30/01/1986
196 CM | USA
2014-2015:
Aries Trikala
03/02/1985
196 CM | ITALIA
2014-2015:
Pallacanestro Chieti
04/07/1987
204 CM | MONTENEGRO
2014-2015:
Targu Jiu Energia
28/12/1990
210 CM | SERBIA
2014-2015:
Gaziantep BSB
MATTEO DE GENNARO ANDREA ZERINI DOMENICO MARZAIOLI KENNETH KADJI
14/02/1997
190 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
25/10/1988
205 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
07/12/1991
185 cm | ITALIA
2014-2015:
Angelico Biella
19/05/1988
211 CM | CAMERUN
2014-2015:
Dinamo Sassari
Twitter Followers
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Coach PIERO
BUCCHI
Posizione Stagione 14-15
5
Sponsor
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S tesse ambizioni, stesso entu-siasmo, ma allenatore diver-
so. Dopo sei anni coach Paolo Moretti, che ha riportato Pistoia
in Serie A, ha salutato la società
toscana per lasciare il posto al ca-sertano Vincenzo Esposito.
L’obiettivo è quello di restare sui livelli dello scorso anno, cercando
quindi la terza salvezza consecuti-va, senza però abbandonare il de-
siderio di migliorare il bilancio tra
vittorie e sconfitte per poter riab-bracciare i playoff, sfiorati per due
punti soltanto lo scorso anno, e potenzialmente raggiungibili nel
caso in cui tutti i pezzi del puzzle
dovessero sistemarsi nella maniera corretta. Squadra fortemente rin-
novata come da tradizione, con le sole conferme di capitan Filloy
che ha rinnovato per altri due an-ni, e dei giovani Martino Mastel-
lari e Luca Severini ). Filloy ed
il nuovo arrivato ma espertissimo Michele Antonutti (AP/AG, 202
cm, 1986) dovranno dimostrare di essere i leader dentro e fuori dal
parquet, per contribuire ad amal-
gamare il talento che porteranno i nuovi.L’esperienza data da questi
due giocatori si mescola con la freschezza e la voglia di mettersi
in mostra dei numerosi americani
approdati a Pistoia e del giovane talento tutto italiano Eric Lom-
bardi (A, 201 cm, 1993) approda-to in Serie A dopo essersi messo in
gran mostra con la maglia di Bre-
scia e Biella. Il primo americano firmato quest’anno dai biancorossi
è stato Marcus Thornton (AG, 203 cm, 1992) proveniente dall’
università della Georgia. Mole massiccia,ha finito la stagione con
12.3 ppg e 7.3 rbg e 1.1 bpg.
L’altra ala prelevata dal mondo NCAA è quella di Wayne Bla-
ckshear (AP, 196 cm, 1992). Gio-catore dalle buone attitudini offen-
sive, ottimo realizzatore dall'arco
dei 6.75, ma capace anche di at-taccare il ferro, negli anni trascorsi
ai Lousiville Cardinals (con cui vinse il titolo NCAA nel 2013) ha
messo in mostra pure discrete qualità difensive e di rimbalzista.
Sotto le plance, Pistoia, ha agito in
grande, prelevando Alex Kirk (C, 211 cm,
1991) dai Canton Charge. Uscito dalla
University of New
Mexico nel 2014, Kirk non è stato scelto al
Draft ma è riuscito ugualmen-
te ad
as-
saggiare l'NBA, avendo giocato 5
gare di stagione regolare con i Cleveland Cavaliers. Altro acqui-
sto di “rilievo” può essere quello di Preston Knowles (G, 185 CM,
1989), proveniente dal massimo
campionato Israeliano con cui ha chiuso la sua esperienza con una
media di 10.7 punti, 3.2 rimbalzi e 3.7 assist a partita, in 28 minuti di
media sul parquet. Veloce e buon realizzatore dall’arco, è una guardi
pura, che ama giocare con la
squadra, ma che non disdegna l’azione personale.Per quanto ri-
guarda il ruolo di play, Coach E-sposito richiesto a gran voce un
suo ex giocatore di Caserta: Ro-
nald Moore (PG, 183 CM, 1988). Moore ha esperienza professioni-
stica in Slovacchia, Polonia, Un-gheria, Ucraina e per l’appunto
nella Serie A italiana, dove ha to-talizzato 7.0 punti, 5.2 assist e 4.5
rimbalzi a partita. Ha sempre fatto
del passaggio la sua dote principa-le tanto da concludere il suo
ultimo anno di college con la migliore media di assist a par-
tita della Division I NCAA
2009/10 (7.7 in 36 minu-ti).Quella di Pistoia è una
squadra di tutto rispetto, un mix di fantasia ed esperienza
che può creare grandi pro-
blemi alle difese avver-sarie. Sta ora a Coach
Esposito il compito di riuscire ad amalga-
mare tutti i talenti a sua disposizione,
dando magari ai tifosi
biancorossi la soddi-sfazione di aggiunge-
re i Playoff. “Pistoia è questa uì...e ora siamo in tanti.. e su questo ritmo uì.. vedi Pistoia e canti.”
VOGLIA DI RICOMINCIARE
SOCIETA’: Pistoia Basket 2000 SPONSOR: Giorgio Tesi Group ANNO DI FONDAZIONE: 2000 CAMPO DI GIOCO: PalaFermi PRESIDENTE: Roberto Maltinti GM: Massimo Bulgarelli DIRETTORE SPORTIVO: Giulio Iozzel-lli UFF. STAMPA: Francesco Petrucci RESP. SETTORE GIOVANILE: Piernico-la Salerni-Stefano Della Rosa SITO WEB: www.pistoiabasket2000.com
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ARIEL FILLOY ERIC LOMBARDI LUCA SEVERINI MARCUS THORNTON
11/03/1987
190 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
01/02/1993
200 CM | ITALIA
2014-2015:
Angelico Biella
20/06/1996
204 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
06/08/1992
203 CM | USA
2014-2015:
Georgia Bulldogs
MICHELE ANTONUTTI PRESTON KNOWLES RONALD MOORE WAINE BLACKSHEAR
19/02/1986
202 CM | ITALIA
2014-2015:
Juve Caserta
19/03/1989
185 CM | USA
2014-2015:
Ironi Nes Ziona
14/07/1988
183 CM | USA
2014-2015:
Juve Caserta
11/02/1992
198 CM | USA
2014-2015:
Louisville
ALEX KIRK
14/11/1991
213 CM | USA
2014-2015:
Canton Charge
Twitter Followers
3.406
Coach VINCENZO ESPOSITO
Posizione Stagione 14-15
11
Sponsor
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P istoia per ricominciare, per rilanciarsi, per affermarsi. Per
la prima volta nella sua carriere gli sarà affidata una squadra della
massima serie dall’inizio. Questa
sarà la stagione della verità per Esposito che, dopo il miracolo sfio-
rato dello scorso anno, ha la con-creta possibilità di dimostrare le
sue capacità di allenatore. Eccen-trico, estroso e talentuoso da gio-
catore, il Diablo ha gettato le fon-
damenta della sua brillante carrie-ra proprio nella sua città natale. E
meno male che nessuno diventa profeta in patria. Enzino ha infatti
debuttato giovanissimo nella Juve-
caserta. Era il 1984 e lui era un quindicenne che per la prima volta
si affacciava sul grande palcosce-nico della serie A inaugurando una
carriera costellata di successi. Po-chi anni più tardi nel 1988 arriva il
primo grande trofeo, la Coppa Ita-
lia vinta con Caserta targata Snai-dero battendo in finale la Virtus
Bologna. Ma la consacrazione per il Diablo e per tutta Caserta arriva
l’anno seguente quando in finale
di Coppa delle Coppe contro il Real Madrid di Petrovic la Snaidero,
guidata dal duo casertano Esposito-Gentile e dal brasiliano Oscar,
viene letteralmente derubata da
un fischio discutibile della terna arbitrale. La favola casertana di
Esposito e compagni arriva alla sua pagina più bella nel 1991
quando arriva anche lo storico scudetto per gli scugnizzi del Sud
che battono in finale le scarpette
rosse della Philips Milano. Sarà, però una finale sfortunata per En-
zino che subirà un grave infortunio al ginocchio che lo costringerà a
lasciare anzitempo gara 5 e lo
obbligherà a saltare l’europeo con la nazionale italiana. La sua av-
ventura a Caserta terminerà alla
fine della stagione ‘92/’93 anche a causa dei problemi finanziari dei
campani. Esposito, allora si acca-serà alla Fortitudo Bologna dove si
fa notare dai giganti della NBA. Ed
infatti nella stagione 1995/1996 firma con i Toronto Raptors diven-
tando il prima italiano a sbarcare nella NBA. La sua avventura cana-
dese dura però solamente un anno salvo ritornare l’anno seguente alla
Scavolini Pesaro. Da qui in poi sa-
rà tutto un girovagare in giro per l’Italia. Seguiranno le esperienze a
Pistoia, Scafati, Imola, Roma, Ca-sale Monferrato, Capo D’Orlando,
nelle serie minori con Ozzano e la
Gragnano Basket e nel 2007 a 40 anni deci-
de di ritirarsi dall’attività agoni-
stica per vestire la giacca e cra-
vatta e intra-
prendere la car-riera da allena-
tore. Comincia nel 2009 nelle
serie minori ma
la prima vera oppor-
tunità arriva nel 2013 quando vie-
ne ingaggiato da Imola, militante in serie A2, come capo allenatore.
La stagione è difficile ed Esposito, alla veneranda età di 44 anni, de-
cide di ritornare a calcare il par-
quet nelle vesti di giocatore. L’impatto è discreto nonostante
l’età, d’altronde il talento non sfio-risce con il passar del tempo. E
andiamo allo scorso anno quando nell’estate del 2014, il Diablo ritor-
na nella città dove tutto è iniziato,
dove la sua carriera è iniziata. Di-viene infatti vice allenatore di Ca-
serta. Sarà però una stagione tri-bolata. Caserta esonera sia Molin
che Markovski subentrato proprio
a Molin, Caserta inizia con 0 vitto-rie e 14 sconfitte e il 22 di-
cembre decide di affidare la guida tecnica della
squadra proprio ad Espo-sito che, nonostante un
finale di stagione esal-
tante, non riuscirà ad evitare la retrocessione.
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T ortellini, mortadella, tagliatelle e tanto, ma proprio tanto ba-
sket, servito prima, durante e do-po i pasti: a permettere tutto ciò e
a portare Bologna molto spesso
sul tetto d'Italia e d'Europa è stata la grande Virtus, che ha fatto vive-
re momenti indimenticabili a tutti gli appassionati di basket, portan-
do sotto le sue torri, campioni i cui nomi ancora adesso mettono i
brividi. Negli ultimi anni, nonostan-
te la corona sia passata di mano in mano, senza fermarsi mai in Piaz-
za Maggiore, la Virtus è sempre riuscita a regalare ai suoi tifosi
annate farcite di emozioni e soddi-
sfazioni. Anche per la stagione che sta per iniziare, la società ha lavo-
rato bene, mettendo a disposizio-ne di coach Valli un roster comple-
to, ricco di italiani e con americani interessanti. In cabina di regia
troveremo in primis Abdul Gaddy,
che ha già mostrato tutto il suo talento ai virtussini la scorsa sta-
gione; dalla panchina uscirà Mi-chele Vitali (G, 198 cm, 1991), di
ritorno, dopo la parentesi caserta-
na, in cui è cresciuto, conquistan-do spazio e fiducia. Come
"guardie" ci saranno il capitano Allan Ray, vero punto di riferi-
mento dell'attacco bolognese, e il
giovane Tommaso Oxilia, che dopo il debutto, nello scorso cam-
pionato, ha convinto la società a confermarlo in prima squadra.
Passando al ruolo di "ala", non si
può non pensare subito a Simone Fontecchio, cresciuto in casa Vir-
tus e diventato uno dei più inte-ressanti prospetti italiani; assieme
a lui giocheranno: Rod Odom (G/A, 208 cm, 1981), newyorkese,
visto e apprezzato lo scorso anno
nel campionato greco; Pendarvis Williams (AP, 188 cm, 1991),
originario di Philadelphia, cono-sciuto in particolare come
buon difensore e approda-
to in Italia lo scorso anno tra le fila di quell'Agrigen-
to che ha stupito tutti ai playoff di Legadue; Va-
lerio Mazzola, pupillo di coach Valli, che lo
aveva cresciuto e
"modellato" a Ferrara, prima di ritrovarlo a
Montegranaro e portarlo infine a Bologna lo
scorso anno; a
completare il reparto
sarà il giova-
nissimo
Rober-to Ver-
cellino (A, 202
cm, 1997)
talen-
to del 1997,
che con i suoi
202cm e le
sue ottime doti al tiro s'è messo in
luce nelle giovanili, convincendo lo
staff tecnico ad inserirlo nel roster. Sotto canestro tre saranno i nomi
che vedremo in campo: il texano, ex NBA Dexter Pittman (C, 211
cm, 1988), in arrivo dopo un anno
nel tosto campionato turco; il tre-vigiano Gino Cuccarolo, che con
i suoi 221cm e i suoi trascorsi è una garanzia e non ha bisogno di
presentazioni; ed infine il giovane Simone Fabiani, altro giovane in
cerca di esperienza e pronto al
duro lavoro in palestra.
PLAYOFF: OBIETTIVO DA BISSARE
SOCIETA’: Virtus Bologna SPONSOR: Granarolo ANNO DI FONDAZIONE: 1929 CAMPO DI GIOCO: Unipol Arena PRESIDENTE: Renato Villalta CONS .DELEGATO: ? Team Manager: Gianluca Berti RESP. COMUNICAZIONE: Marco Ta-rozzi RESP. SETTORE GIOVANILE: Federico Vecchi SITO WEB: www.virtus.it
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DEXTER PITTMAN MICHELE VITALI ROBERTO VERCELLINO GINO CUCCAROLO
02/03/1988
211 CM | USA
2014-2015:
Atleticos de S. German
31/10/1991
196 CM | ITALIA
2014-2015:
Juve Caserta
16/04/1997
202 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato (giovanili)
26/11/1987
221 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
ABDUL GADDY PENDARVIS WILLIAMS SIMONE FONTECCHIO VALERIO MAZZOLA
26/01/1992
191 CM | USA
2014-2015:
Confermato
13/11/1991
188 CM | USA
2014-2015:
Fortitudo Agrigento
09/12/1995
203 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
07/03/1988
205 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
TOMMASO OXILIA ROD ODOM ALLAN RAY
22/04/1998
198 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato (giovanili)
23/09/1991
206 CM | USA
2014-2015:
KAO Dramas B.C.
17/06/1984
190 cm | USA
2014-2015:
Confermato
Twitter Followers
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Coach GIORGIO
VALLI
Posizione Stagione 14-15
2
Sponsor
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B ologna “La Dotta”, Bologna “La Grassa”, la città delle
Due Torri e del basket, divisa da solo due cose: la Via Emilia ed il
derby tra Virtus e Fortitudo.
Le V Nere contro la F. I bianco-neri contro i bianco-blu.
Patrimonio della pallacanestro Bo-lognese ed Italiana, è la partita
che più delle altre fa fremere, gioi-re, piangere e discutere. Se si vo-
lesse fare un paragone potremmo
dire che questo match ha la stessa importanza e lo stesso significato
che ha Il Palio per Siena. Simbolo dell’eccellenza italiana nel basket,
che coinvolgeva tutta la città.
L’evento più atteso, vissuto 365 giorni l’anno, il momento alla qua-
le tutti vogliono prendere parte, sapendo che mai ne rimarranno
delusi. Il DERBY per eccellenza. Vincere un derby non è questione
di vita o di morte: è molto di più…
e Bologna lo sa molto bene, basti ripensare alla maxi rissa nei quarti
di finale di Eurolega del 1998. Virtus-Fortitudo è una partita così
sentita che ha addirittura visto la
partecipazione di 4000 persone per il derby U19 delle due società,
vinto in quell’occasione dai giovani virtussini. Teatro di tante gioie,
delusioni e battaglie è stato il Pa-
laDozza, inaugurato negli anni ’50. In questo impianto sono pas-
sati tantissimi giocatori che mette-vano anima e cuore per le maglie
di questa città. Giocatori come Brunamonti, Myers, Belinelli, Gino-
bili, Danilovic, Villalta, Schull e
Driscoll, Fucka, Coldebella, Riga-deau, Rivers, Wilkins, Basile, Pittis
e tanti altri, tutti capeggiati da veri e propri condottieri come Messina,
Peterson, Repesa, Markovski, Re-
calcati, Dalmonte, Gamba, Tanje-vic e Scariolo. Giusto per citarne
alcuni.
L’eredità culturale di Bologna, nel basket, è difficile da sostituire: 17
scudetti, 9 Coppe Italia, 3 Super-coppe italiane, 2 Euroleghe, 1
Coppa delle Coppe ed una Euro-
Challenge. La Virtus deve molti dei suoi trofei ad Ettore Messina, il
più grande allenatore di basket italiano, che oltre al cuore, a Bolo-
gna ha lasciato ben 10 trofei: 3 scudetti, 4 Coppe Italia, 1 Coppa
delle Coppe e 2 Euroleghe. Allena-
tore di fama internazionale, appro-dò per la prima volta a Bologna
nel 1982 come responsabile del settore giovanile, prima del suo
passaggio in prima squadra nel
1989, dando inizio ad una glorio-sa carriera. Lo scudetto del ’98 in
particolare, verrà ricordato per lo straordinario lavoro fatto da Pe-
drag Danilovic quando, con un gioco da 4 punti sconfisse la Forti-
tudo, guadagnandosi anche il tito-
lo di MVP di quella finale, Il 2 Mar-zo 2014 la Virtus ritirò la sua ma-
glia No.5. Sull’altra sponda invece, l’idolo assoluto è sicuramente Car-
lton Myers. Con la Fortitudo egli
vinse uno scudetto, una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana.
Giocatore dotato di un fisico e di una tecnica sopraffina, Myers fu
sempre rispettato anche dai tifosi
rivali, tanto da guadagnarsi una standing-ovation durante un
derby dove segnò 33 punti e com-mise cinque falli. Bologna però
non viveva solo di Virtus e Fortitu-do. Si ricordino anche i derby
contro il Gira (dal 1948/49 al
1978/79), la Motomorini (dal 1955/56 al 1958/59), il Guf Galva-
ni (nel 1934) ed il Guf Bologna (nel 1935), l’Oare (nel 1951/52)
ed il S.Agostino (dal 1959/60 al
1965/66). Derby che hanno rega-lato alla città il nome di “Basket
City”.
Negli ultimi anni però, in seguito ai numerosi problemi della Fortitudo
(primo su tutti la retrocessione ai campionati dilettanti regionali), il
Derby si è disperso, quasi dimenti-
cato, se non fosse per la sua ricca storia che lo tiene a galla. Ma ora,
con il ritorno dell’Aquila in A2, la Fossa dei Leoni è pronta a ruggire
come i vecchi tempi, perché il Derby sta pianificando il suo rien-
tro, cosi come Basket City.
Ogni amante di questo sport sotto sotto non vede l’ora che questo
grande spettacolo riprenda vita. WE LOVE THIS GAME. WE
LOVE BASKET CITY!
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“V incere è difficile, con-fermarsi è difficilissi-
mo.” Quante volte abbiamo sentito questa frase? Eppure rimane sem-
pre di grande attualità, anche per
una Pallacanestro Reggiana arriva-ta ad un soffio da un impensabile
scudetto, evento più unico che raro per una piazza da sempre nel
Basket che conta, ma poco incline ad exploit di questo genere. Ad
una Reggio Emilia, povera di fortu-
na negli ultimi playoff ma non di sogni, la parola continuità è
d’obbligo per la prossima stagione. Infatti, non a caso, il team della
neo-presidentessa Lidia Ferrarini
ha riconfermato coach Max Me-netti ed il D.S. Alessandro Fro-
sini. In chiave giocatori è molto impor-
tante la riconferma della coppia lituana Kaukenas-Lavrinovic
con l'auspicio di una stagione me-
no problematica dal punto di vista fisico per Darjus. Riconfermati an-
che il giovane Pechacek, in cerca di maggiore spazio, insieme ai na-
zionali Achille Polonara e Ame-
deo Della Valle. Rampa di lancio definitiva per il giovane Ojars Si-
lins, bloccato da innumerevoli
infortuni la scorsa stagione. Com-
pletamente rifatto, invece, lo “spot” di playmaker con gli acqui-
sti di Stefano Gentile (P, 191 cm, 1989) ed il ritorno nella massi-
ma serie di Andrea De Nicolao
(P, 185 cm, 1991) dopo il burra-scoso addio a Varese; chiude la
numerosa comitiva azzurra Ara-dori, (G, 194 cm, 1988) in cerca
di riscatto dopo una buia parentesi a Venezia. Roster definitivamente
completato con l'acquisto di Ulad-
mizir Veremeenko (C, 208 cm, 1984), lungo mobile e con una
discreta mano, assolutamen-te inserito nel sistema
tattico di coach Me-
netti. Niente colpo modello
D r a k e D i e n e r quest'anno per i bian-
corossi ma tanti otti-mi acquisti, conser-
vando sempre una
chiara e precisa identi-tà tecnica e di squadra,
con l'obiettivo di-chiarato di
r i c o n -
fermarsi tra le prime quattro forze
del campionato. Cosa manca a l la orama i
quarantunenne Pallacanestro Reg-giana? Un campo da gioco degno
del nome di una società del gene-
re. Dopo una Finale Scudetto co-me quella dell’anno scorso tutti
attendevo quantomeno dei segnali forti, ed invece in questa torrida
estate all’ombra dell’Eurobasket nulla si è mosso. Per un'eventuale
ristrutturazione del fatiscente Pala-
Bigi se ne riparlerà (forse) nel 2017, il patron Landi sostiene
ormai definitivamente l'opzione Palatenda, ma ad oggi risulta-
no essere solo ipotesi senza
date certe. L'Eurocup verrà disputata a Reggio, magra
consolazione in una situa-zione dove gli sconfitti ri-
mangono i tifosi, insieme ad una società vogliosa di cre-
scere ma impossibilitata da
mille problemi burocratici.
IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE?
SOCIETA’: Pallacanestro Reggiana SPONSOR: Grissin Bon ANNO DI FONDAZIONE: 1974 CAMPO DI GIOCO: PalaBigi PRESIDENTE: Lidia Ferrarini A.D.: Alessandro Dalla Salda DIRETTORE SPORTIVO: Alessandro Frosini UFF. STAMPA: Gaia Spallanzani RESP. SETTORE GIOVANILE: Andrea Menozzi SITO WEB: www.pallacanestroreggiana.it
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ARADORI PIETRO ACHILLE POLONARA DARIUS LAVRINOVIC AMEDEO DELLA VALLE
09/12/1988
194 CM | ITALIA
2014-2015:
Reyer Venezia
23/11/1991
203 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
01/11/1979
212 CM | LITUANIA
2014-2015:
Confermato
11/04/1993
194 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
ADAM PECHACEK RIMANTAS KAUKENAS OJARS SILINS STEFANO GENTILE
19/02/1995
207 CM | REP. CECA
2014-2015:
Confermato
11/04/1977
192 CM | LITUANIA
2014-2015:
Confermato
20/07/1993
200 CM | LETTONIA
2014-2015:
Confermato
20/09/1989
191 CM | ITALIA
2014-2015:
Pallacanestro Cantu’
ANDREA DE NICOLAO VLADIMIR VEREMEENKO
21/08/1991
185 CM | ITALIA
2014-2015:
Scaligera Verona
21/07/1984
208 CM | BIELORUSSIA
2014-2015:
Banvit Basketbol
Twitter Followers
4.148
Coach MAX
MENETTI
Posizione Stagione 14-15
3
Sponsor
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“Io sono impastato di Langa; le vigne, le
colture, i gerbidi, i rittami, i noc-cioleti, la terra aspra e faticata, le case aggrumate sulla collina, il cimitero frammezzo alle vigne, colmo di ricordi e talvolta anche di sole; sono la mia vita, e non c’è altra terra al mondo che mi parli contemporaneamente e delle ri-cordanze e del desiderio di lasciare un segno, anche tenue, accanto a quelli di coloro che mi hanno pre-ceduto; né vi è altra terra che mi conforti, negli aspri momenti che la vita elargisce quotidianamente”. Cosa ci fa un Marchesino, figlio del
Marchese di Dido Guerrieri e compagno di Meo Sacchetti nella
leggendaria Berloni del 1983, nel mezzo della Reggio Emilia operaia
e cooperativista, tutta Lambrusco e tigelle? Semplice: porta legge-
rezza. Fresco. Porta le ricordanze
e il crepuscolo delle Langhe, di Alba, dov’è nato e cresciuto, da
figlio privilegiato che avrebbe potuto scegliere qualsiasi
strasa, anche molto remote
rispetto allo sport agonisti-co. Porta lo spirito e la men-
talità del padre, Carlo Della Valle, che sorride mentre
fissa i vigneti baciati dal sole.
Durezza mentale e al contempo massima libertà, impegno ma an-
che cazzeggio mentale, la concre-tezza del presente e la lucidità
d’immagine futuri differenti. E poi c’è una strada, “questa strada zitta
che vola via/ come una farfalla,
una nostalgia/ nostalgia al gusto di Curaçao”. O d’un Barbaresco di
Angelo Gaja. Da sorseggiare pia-no. Langa dura. E pura. E allora si
riparte da qui, dalla più bianca
delle contendenti
al titolo, la Reggio plasmata dalla
volontà come rappresentazione di Max Menetti, la Reggio a trazio-
ne russo- lettone-lituana. Si riparte dalla spensieratezza di chi sa, e
molto bene, che se sai solo di ba-
sket non sai niente di basket. Ma insomma, ci vuole poi molto, di-
rebbero accigliati e burberi i com-medianti del bancone langarolo,
con in mano un calice di Nebbiolo, quando il crepuscolo avvolge i dol-
ci declivi di Langa? Non l’avete
ancora capito perché Amedeo Del-la Valle diventerà un grande cam-
pione di pallacanestro, un giorno più o meno lontano? Perché è fi-
glio di Carlo Della Valle, Cristi-
na Ferrero e della.. leggerezza. Questa leggerezza:“… è la mia
peculiare malinconia composta da elementi diversi, quintessenza di
varie sostanze, e più precisamente di tante differenti esperienze di
viaggi.
Non è una melanconia compatta e opaca, dunque, ma un velo di par-
ticelle minutissime d’umori e sen-sazioni, un pulviscolo d’atomi co-
me tutto ciò che costituisce
l’ultima sostanza della molte-plicità delle cose” (Italo Cal-
vino)
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5 giugno 2014. Partiamo da qui con la nostra preview di
Capo d’Orlando perché fu il gior-no della monster performance di
Brandon Triche, della storica
promozione nella massima serie, d e l l a g r a n d e d e l u s i o n e
dell’Orlandina. Delusione, ramma-rico e tristezza furono le sensazio-
ni in quel post gara del PalaFan-tozzi ma, come al solito, con le
difficoltà di Montegranaro e con lo
scandalo della Montepaschi il club siciliano fu ripescato ufficialmente
il 1° agosto dello stesso anno, in quella che fu una gioia immensa al
cospetto degli eventi poco felici
accaduti dal 2008, ovvero la estro-missione dal campionato di Serie A
2008-09. Nel frattempo, in quella lunga estate siciliana, coach Poz-
zecco firmò per Varese ed in sor-dina arrivò Giulio Griccioli che
guidò i bianco celesti ad un buona
stagione culminata con la salvez-za. Quest’anno però il GM Venza
insieme al DS Sindoni sono stati in grado di allestire una squadra
esperta ed atipica visto la presen-
za di soli due italiani nel roster, e l’ingaggio di giocatori di esperien-
za e livello continentale con l’obbiettivo di salvarsi il prima pos-
sibile e cercare di centrare un tra-guardo: quello dei playoff. Le con-
ferme sono state solamente due ovvero quelle dei reduci dalla A2, il
neo capitano Sandro Nicevic e dell’evergreen Gianluca Basile, e
la società ha ri-
chiamato dal prestito il ta-
l e n t u o s o play Tom-
maso La-
qu in ta na (P, 188 cm,
1995) che nello scorso
campionato
di A2 Gold con la maglia di
Biella, ha fatto vedere giocate
intriganti. Per quan-
t o
r i -
guarda i nuovi spiccano le figure
del play ex Barcellona, Siena e Bologna, Vlado Ilievski (P, 188
cm, 1980) , e dell’ala ex Maccabi e Galatasaray Samas Jasaitis (A,
202 cm, 1982) , uno che ha gioca-
to due olimpiadi a cui è stato ag-giunto Zoltan Perl (G, 195 cm,
1995), guardia ungherese classe 95’. Nel pacchetto lunghi si è al
mercato USA che ha offerto le possibilità di ingaggiare due gioca-
tori molto atletici di sicuro affida-
mento come Laurence Bowers (A/C, 203 cm, 1990) e Alex Oria-
khi (C, 206 cm, 1980) a cui è sta-to affiancato Nika Metreveli (A/
C, 211 cm, 1991), atleta georgiano
che ha già calcato i parquet italia-ni.
Il mercato però non è ancora chiu-so per i siciliani poiché non è stata
raggiunta l’ufficialità dell’accordo per Vojislav Stojanovic (AP/ 196
cm, 1997), guardia classe
97’ che nelle intenzioni di Griccioli sarà il titolare.
Sicuramente questa è una squadra camale-
ontica visto la presen-
za di atleti che posso-no ricoprire due o
più ruoli, su un giu-sto bilanciamento
gioventù-esperienza
e sulla capacità tattica di coach Griccioli di
preparare, e se necessario cambiare in corsa, le
partite a seconda dell’avversario.
<NUOVA STAGIONE, NUOVE EMOZIONI
SOCIETA’: Orlandina Basket SPONSOR: Betaland ANNO DI FONDAZIONE: 1978 CAMPO DI GIOCO: Pala Fantozzi PRESIDENTE: Ezio Sindoni DIRETTORE GENERALE: Francesco Venza DIRETTORE SPORTIVO: Giuseppe Sindoni DIRETTORE MARKETING E COMUNI-CAZIONE: Rinoi Germanà UFF. STAMPA: Sebastiano Ilardi SITO WEB: www.orlandinabasket.it
VOJISLAV STOJANOVIC
14/04/1997
196 CM | ITALIA
2014-2015:
FMP BELGRADO
83
83
03/11/1996
203 CM | CROAZIA
2014-2015:
GKK Sibenik
SIMAS JASAITIS LEVAN BABILODZE
24/07/1998
198 CM | GEORGIA
2014-2015:
Tigullio Sport Team
26/03/1982
202 CM | LITUANIA
2014-2015:
Lietuvos Rytas
MLADEN VUJICEVIC ALEX ORIAKHI
21/06/1990
206 CM | USA
2014-2015:
Pieno Zvaigzdes
NIKA METREVELI
14/01/1991
211 CM | ITALIA
2014-2015:
Azzurro Napoli basket
ZOLTAN PERL
MARIO IHRING GIANLUCA BASILE VLADO ILIEVSKI TOMMASO LAQUINTANA
13/06/1998
192 CM | SLOVACCHIA
2014-2015:
Povazska Bystrica
24/01/1975
192 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
19/01/1980
188 CM | MACEDONIA
2014-2015:
Cibona Zagabria
07/07/1995
188 CM | ITALIA
2014-2015:
Angelico Biella
SANDRO NICEVIC
16/06/1976
210 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
28/07/1995
195 CM | UNGHERIA
2014-2015:
Falco KC
LAURENCE BOWERS
19/04/1990
203 CM | USA
2014-2015:
Hapoel Holon
Twitter Followers
3.358
Coach GIULIO
GRICCIOLI
Posizione Stagione 14-15
13
Sponsor
84
84
La pallacanestro è uno sport che ti
assorbe totalmente e molto spesso d iventa let teralmente una
“questione di famiglia”. In Sicilia, dove le stagioni sono miti, c’è un
piccolo paesino in provincia di
Messina, Capo d’Orlando con una squadra che, dimensioni della città
a parte, vuole diventare grande. A raccontarci il momento di questa
squadra e del campionato ci pensa “Peppe Sindoni”, Direttore Sporti-
vo e figlio di Enzo Sindoni patron
dell’Orlandina. D: Neanche il tempo di godersi
l’estate e già è tempo di ri-prendere. Come valuti l’estate
dell’Orlandina?
R: “Estate lunga e piena di lavoro: a maggio abbiamo visto tanti gio-vani europei, prendendo di fatto la direzione che ci ha poi portato a costruire la squadra di quest’anno con delle idee nuove. Giugno è stato un mese di decompressione e aggiornamento professionale per tutti i componenti dello staff, ser-viva ricaricarsi dopo una stagione positiva ma logorante. Da luglio in poi siamo ripartiti con grande en-tusiasmo provando a costruire una squadra competitiva senza barat-tare i nostri principi. Credo che il risultato sia buono, poi il resto lo dirà il campo…” D: Che tipo di squadra avete allestito quest’anno?
R: “Una squadra con forte men-talità europea che si passerà la palla. I nostri successi passe-ranno dalla qualità del lavoro settimanale e dal migliora-mento dei tanti giovani pre-senti nel roster. Siamo or-gogliosi di poter proporre qualcosa di diverso. “ D: Un punto di forza
e perché della nuo-va Orlandina.
R: “Credo che il numero di buoni passatori presenti in squadra sia sopra la media della Serie A, non potendo contare su grandi gioca-tori di uno contro uno credo che questo possa aiutarci parecchio.” D: Come definiresti il tuo rap-porto con il basket?
R: “E’ una relazione complicata… amo il gioco ma spesso odio come
viene gestito.” D: Il momento più bello di
ques t i tuoi anni
c o n
l’Orlandina.
R: “Ricordo con particolare entu-siasmo due gare giocate in trasfer-ta: gara 4 dei quarti di Finale di A2 a Barcellona, vinta dopo una ri-monta incredibile, e la prima vitto-ria in Serie A a Cremona, partita che ha chiuso un cerchio lungo sei anni.” D: La squadra rivelazione di
quest’anno. R: “Cremona” D: Secondo te chi può ambire
allo scudetto? R: “In questo momento Sassari e Reggio Emilia partono in vantaggio rispetto a Milano che per scelta ha deciso di intraprendere una strada più lunga ma affascinante. Alla fine la pallacanestro di Repesa verrà fuori e vincerà Milano.” D: In Europa chi pensi andrà
più avanti tra le varie italiane. R: “Anche qua dico Milano.” D: Dicci una cosa che non ti
abbiamo chiesto. R: “Non mi avete chiesto che cam-pionato farà la nuova Orlandina…
e non ve lo dirò! (ride)” [Si ringrazia Sebastiano
Ilardi per la collabo-razione]
85
85
86
86
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87
88
88
A ffidatasi alle mani esperte di Bruno Arrigoni, la Pallaca-
nestro Varese prova a ripartire da zero, cambiando totalmente il suo
roster. L'arrivo di Moretti, ad oc-
cupare quella storica e gloriosa panchina, ha facilitato il compito
del nuovo GM che, dopo un atten-to studio, ha iniziato a modellare
la nuova Varese in base a precise richieste, ma soprattutto con un
obiettivo da non dimenticare mai:
accontentare l'esigente ed esperto pubblico varesino, pronto a dare
tutto per la sua maglia. Così, ecco i nuovi volti di un'Openjobmetis
pronta a stupire: in regia i ritmi e
gli schemi verranno impostati dal giovane talento di Philadelphia
Maalik Wayns (P, 188 cm, 1991) , già visto in campo europeo
con la maglia dello Zalgiris, che sarà affiancato dall'ultimo acquisto
di quest'estate proveniente sem-
pre dal Baltico, Ovidijus Vara-nauskas (G, 187 cm, 1991) nome
molto conosciuto soprattutto nella disciplina del 3vs3 di cui è campio-
ne lituano. In aiuto dalla panchina
uscirà anche l'azzurro ex Avellino Daniele Cavaliero (G, 188 cm,
1984), che si candida come "sesto uomo dell'anno",
utile sia come play che come guar-
dia: in questo caso, pronto sul cubo dei cambi per dare fiato a
Ramon Galloway (G, 191 cm, 1991), visto ed applaudito lo scor-
so anno il Legadue con la maglia
di Tortona. Il reparto ali è quello più ricco e completo, con tiratori in
grado di trasformarsi anche in guardie e lunghi capaci di coprire
anche il ruolo di pivot: Mychel Thompson (A, 191 cm, 1991)
fresco campione in D-League ed il
canadese Jevohn Shepherd (AP, 198 cm, 1988), già visto sia ad
Omegna che a Barcellona Pozzo di Gotto, vestiranno, assieme al pie-
montese ex Junior Casale, Gian-
carlo Ferrero (AP, 194 cm, 1988), l'importante ruolo di
ala piccola; mentre il nazio-nale senegalese Mouham-
mad Faye (C, 208 cm, 1985), già visto in Francia e
soprattutto per tre sta-
gioni in Grecia, suppor-tato da due interes-
santi italiani, il friulano Lo-
renzo
Mo-
linaro (C, 204 cm,
1992) , ed il reggia-no ex Cremona Luca
Campani (AG, 208
cm, 1990) saranno in grado di cimentarsi
sia come ali grandi che come pivot, co-
prendo alla perfezio-
ne i due ruoli con abbondanti centi-
metri utili soprattutto in difesa, ed
ottimo atletismo unito a buone mani per un attacco preciso. Il
posto del centro titolare sarà infine assegnato senza dubbi al prorom-
pente Brandon Davies (C, 208
cm, 1991), ex NBA, in maglia Si-xers, approdato in Europa lo scor-
so anno tra le fila dei francesi dello Chalon, con i quali ha dimostrato
di sapersi adattare alla perfezione alla pallacanestro europea.
G.M. NUOVO A PIAZZA MONTE-
GRAPPA
SOCIETA’: Pallacanestro Varese SPONSOR: OpenJobMetis ANNO DI FONDAZIONE: 1945 CAMPO DI GIOCO: PalaWhirlpool PRESIDENTE: Stefano Coppa G.M.: Bruno Arrigoni DIRETTORE SPORTIVO: Simone Giof-frè UFFICIO STAMPA: Davide Minazzi RESP. SETTORE GIOVANILE: Bruno Bianchi SITO WEB:
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DANIELE CAVALIERO MOUHAMMAD FAYE BRANDON DAVIES GIANCARLO FERRERO
10/01/1984
188 CM | ITALIA
2014-2015:
Scandone Avellino
14/09/1985
208 CM | SENEGAL
2014-2015:
A.G.O Rethymno Aegean
25/07/1991
208 CM | USA
2014-2015:
Elan Chalon
29/08/1988
194 CM | ITALIA
2014-2015:
Pallacanestro Trapani
RAMON GALLOWAY MYCHEL THOMPSON LUCA CAMPANI LORENZO MOLINARO
10/02/1991
191 CM | USA
2014-2015:
Derthona Basket
01/06/1988
201 CM | BAHAMAS
2014-2015:
Santa Cruz
18/02/1990
208 CM | ITALIA
2014-2015:
Vanoli Cremona
16/09/1992
204 CM | ITALIA
2014-2015:
Basket Agropoli
JEVOHN SHEPHERD
08/04/1986
198 CM | JAMAICA
2014-2015:
Basket Barcellona P.d.G
MAALIK WAYNS
02/05/1991
188 cm | USA
2014-2015:
Delawere 87ers
OVIDIJUS VARANAUSKAS
23/02/1991
187 cm | LITUANIA
2014-2015:
Juventus Utenos
Twitter Followers
8.834
Coach PAOLO
MORETTI
Posizione Stagione 14-15
14
Sponsor
90
90
P rovare a ridurre in un'unica pagina settant'anni di storia
di una squadra di basket è un'im-presa ardua, ma tutto ciò diventa
addirittura impossibile quando
questa si chiama Pallacanestro Varese; sì avete capito bene, stia-
mo festeggiando l'anniversario della storica società varesina, e
una pagina non sarebbe sufficien-te nemmeno per elencare tutti i
nomi che in questi decenni hanno
vestito una maglia conosciuta in tutto il mondo. Pensando alla sto-
ria di Varese, il primo nome che salta in mente non potrebbe non
essere quello di Giovanni Bor-
ghi, il "cumenda" della corazzata IGNIS, che regalò onore e gloria
ad una città innamorata della palla a spicchi: con lui la bacheca vare-
sina ha accumulato trofei che mol-ti non osano nemmeno sognare,
dagli scudetti alle coppe interconti-
nentali, ottenuti grazie a nomi del calibro di Meneghin, Ossola,
Zanatta, Raga, Morse, ma so-
prattutto con un vero maestro co-
me Aza Nikolic in panchina. Se solo potesse parlare quella panchi-
na! Da Enrico Garbosi, partito come giocatore/allenatore, a Ni-
kolic, per poi passare a Messina,
Gamba fino a Charlie Recalcati: sarebbe bello scrivere un capitolo
dedicato a questi "signori", perchè oltre agli schemi e ai fondamenta-
li, sono stati dei veri insegnanti di "vita". Tornando ai proprietari,
come potremmo non citare Toto
Bulgheroni? Se chiedete ai vare-sini cosa possa aver inventato To-
to di più dolce dei Lindor, la rispo-sta è: lo scudetto della stella! Do-
po anni (21 per la precisione!) di
digiuno, ecco che, l'11 maggio del 1999 dal tetto del PalaIgnis sono
piovute migliaia di stelline dorate, regalate ai varesini da un altro
Meneghin, il figlio, assieme a Pozzecco, De Pol, Vescovi, Ga-
landa, Zanus Fortes e con soli
due stranieri, Mrsic e Santiago: il quadro ora era completo, la Città
Giardino aveva il suo cielo stellato.
Dal 2000, prima con i Castiglioni,
poi, ultimamente con un pool di sponsor, riuniti nel consorzio Vare-
se nel cuore, i tifosi biancorossi hanno vissuto una lunga serie di
alti e bassi (dalla retrocessione in
Legadue, al ritorno in A1, fino alla semifinale scudetto con gli
"indimenticabili"); ma, si sa, in ogni favola, ci sono sempre pagine
brutte, prima di arrivare al lieto fine; e così è stato e sarà anche
per Varese, che dopo aver scritto
sette capitoli, si accinge ora ad iniziarne uno nuovo, con una sta-
gione ricca di speranze e con la voglia di poter trovare prima o poi,
la stessa penna con cui Borghi e i
suoi avevano composto quelle pa-gine gloriose. Sarà molto difficile,
ma bisogna sempre guardare a-vanti e continuare a crederci, per-
chè, prima o poi, cercando in un cassetto, o in fondo ad uno scato-
lone di foto ingiallite, quella biro
potrebbe saltar fuori...
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Tra retrocessione, ripe-scaggio, acquisti e
furti reiterati al pala Maggiò, forse la Juvecaserta ha vissuto l’estate
più frenetica di questi ultimi anni.
Dopo la cocente delusione della retrocessione dello scorso maggio
avvenuta per mano della Vuelle Pesaro, Caserta ha solamente sfio-
rato il baratro dell’A2 per poi ritor-nare dopo soli 40 giorni nel basket
che conta subentrando a Roma
che ha deciso di autoescludersi dalla serie A. E per affrontare que-
sto nuovo giro di A, la Pasta Reg-gia ha deciso di affidarsi a un suo
vecchio condottiero. Infatti, partito
Esposito che si è accasato a Pi-stoia, La Juve ha virato su un altro
condottiero dello storico scudetto del 1991. Sarà Sandro Dell’Agnello
a guidare i bianconeri nella prossi-ma stagione e guiderà un roster
completamente rinnovato rispetto
a quello della passata stagione. La società – arricchita con l’arrivo del
nuovo Direttore Operativo, Anto-nello Nevola – ha deciso di archi-
viare solennemente la scorsa sta-
gione affidandosi ad un roster rin-novato in tutti i suoi elementi. Rin-
novare si ma con uno sguardo al passato. Ed infatti primo tassello
per la prossima stagione è stato il
ritorno all’ombra della Reggia di Andrea Ghiacci che fu tra gli artefi-
ci della promozione del 2008. Nell’allestire la squadra i dirigenti
casertani si sono affidati alla for-
mula 5+5. Oltre a Ghiacci comple-teranno il pacchetto italiano : Va-
lerio Amoroso, Daniele Cinciarini, Marco Giuri e Tommaso Ingrosso.
Pacchetto stranieri inaugurato dall’innesto della guardia statuni-
tense Muhammad El-Amin prove-
niente dai greci dell’Apollon Pa-tras. Il giocatore classe ’87 ha
chiuso l’ultima stagione con 14.3 punti di media. Sotto le plance –
zona del campo dove forse si po-
teva agire con più oculatez-za – Caserta si è affidata ai
muscoli e ai centimetri di Dario Hunt. Il centro sta-
tunitense, proveniente da Capo D’Orlando, ha chiu-
so l’ultima stagione con 10
punti di media tirando giù 8 rimbalzi a par-
tita. Caserta si è mossa rapida
e sotto trac-
cia brucian-do la con-
correnza di p a r e c c h i e
squadra che
a v e v a n o adocchiato il
centro sta-tuni tense.
Purtroppo però i bian-
coneri non
hanno un cambio di
ruolo che possa far
r i f i a t a r e
Hunt. Ba-c k c o u r t
completato dall’acquisto del
playmaker ex Louisville, Peyton Robert Siva jr. Nato nell’ottobre
del 1990, Peyton Siva ha conqui-stato nel 2013 il titolo NCAA con
Louisville guidati da Rick Pitino.
L’ex Cardinals già l’anno scorso era stato vicino alla firma con Ca-
serta salvo un ripensamento dell’ultimo minuto. Non è riuscito a
mantenere le aspettative che lo hanno accompagnato alla fine del
suo percorso universitario. La
nuova ala piccola del quintetto di Dell’Agnello sarà Micah Philip
Downs. Dunque un altro ex NBA alla corte dell’ex coach di Pesaro.
L’ala statunitense classe ’86 ha
chiuso la scorsa stagione in Russia facendo registrare in
29 partite 12.6 punti a par-tita. Il ruolo di ala grande
sarà invece ricoperto da una vecchia conoscenza del
basket italiano: Bobby Jones
strappato proprio all’Acea Roma. A lui sarà affi-
dato il compito di guidare la Pasta
Reggia Caserta
alla salvezza. Se è vero che sba-
gliando si impa-ra, Caserta non
vorrà ripetere i
clamorosi er-rori dello
scorso anno e puntando
su un roster del tutto
r i nnova to
proverà a stupire.
CASERTA: PER NON COMMETTERE GLI
STESSI ERRORI
SOCIETA’: Juve Caserta SPONSOR: Pasta Reggia ANNO DI FONDAZIONE: 1951 CAMPO DI GIOCO: Pala Maggiò PRESIDENTE: Carlo Barbagallo GENERAL MANAGER: Antonello Ne-vola TEAM MANAGER: Antimo Lubrano UFF. STAMPA: Carlo Giannoni RESP. SETTORE GIOVANILE: Domeni-co Posillipo SITO WEB: www.juvecaserta.it
93
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DARIO HUNT MUHAMMAD EL-AMIN DANIELE CINCIARINI VALERIO AMOROSO
02/05/1989
206 CM | USA
2014-2015:
Orlandina Basket
25/07/1987
196 CM | USA
2014-2015:
Apollon Patrasso
14/06/1983
194 CM | ITALIA
2014-2015:
Giorgio Tesi Pistoia
26/09/1980
204 CM | ITALIA
2014-2015:
Giorgio Tesi Pistoia
Tommaso Ingrosso ANDREA GHIACCI MARCO GIURI MICAH DOWNS
09/06/1992
205 CM | ITALIA
2014-2015:
Virtus Cassino
12/10/1981
196 CM | ITALIA
2014-2015:
Scafati Basket
08/07/1988
194 CM | ITALIA
2014-2015:
Scaligera Verona
08/09/1986
195 CM | USA
2014-2015:
Avtodor Saratov
PEYTON SIVA BOBBY JONES
24/10/1990
183 CM | USA
2015-2015:
Erie Bayhawks
09/01/1984
201 CM | USA/GUE
2014-2015:
Virtus Roma
Twitter Followers
5.777
Coach SANDRO
DELL’AGNELLO
Posizione Stagione 14-15
16
Sponsor
94
94
“A volte ritornano” è pro-prio il caso di dirlo. Si
perché, Caserta ha deciso di affi-dare la propria panchina a Sandro
Dell’Agnello, uno degli artefici del-
lo storico scudetto del 1991. Livor-nese di nascita ma casertano di
adozione, Sandrokan ha vissuto gran parte della sua carriera
all’ombra della Reggia collezionan-do una Coppa Italia nel 1988 oltre
al già citato scudetto del ’91 vinto
sul parquet di Milano. Ben 23 anni sono trascorsi dalla sua ultima
apparizione in maglia bianconera, maglia che è diventata una secon-
da pelle. Dell’Agnello, nonostante
le sue innumerevoli esperienze prima da giocatore e poi da allena-
tore, non ha mai nascosto il suo amore per la città di Caserta e per
i suoi tifosi. Come accadde per Esposito e Gentile, anche
Dell’Agnello fu costretto a lasciare
Caserta per problemi finanziari della Juvecaserta che da lì a poco
fallì. Dopo la parabola casertana, Sandrokan decise di accasarsi a
Roma dove rimase per due stagio-
ni. Nella capitale disputerà 54 par-tite. Dopo Roma ecco che arriva
l’allettante proposta della Scavolini
Pesaro (squadra che ritroverà più avanti nelle vesti di allenatore).
Anche a Pesaro la sua esperienza non dura oltre le due stagioni. Il
suo lungo peregrinare non gli re-
stituirà più la magia e l’estasi vis-suti all’ombra della Reggia. Co-
munque la sua carriera non può ancora volgere al termine anche
se molti, guardando la sua carta d’identità, gli consiglierebbero il
contrario. Allora dopo Pesaro arri-
va l’offerta di una società, sì con un palmares ancora sgombro di
vittorie ma con un progetto molto ambizioso : portare una squadra di
provincia sul tetto d’Europa (e non
importa con quale mezzo). Siena infatti è una squadra dell’allora
serie A2 e Dell’Agnello alla vene-randa età di 34 anni si rimette in
gioco in una società molto ambi-ziosa. Dal basket giocato si ritirerà
nel 2003, all’età di quarantadue
anni dopo aver chiuso l’ultimo bi-ennio della sua carriera a Reggio
Emilia. Finita la carriera da gioca-tore si ributta nella mischia e d
ottiene il suo primo incarico di al-
lenatore ne 2006 a Livorno dove rimarrà fino al 2009 conquistando
tra l’altro il premio come miglior
a l l enato re ne l l a s tag ione 2007/2008. Ma si sa nessuno è
profeta in patria e dopo l’abbandono livornese, arriva
un’allettante proposta da Brescia.
In coppia con Ario Costa (che ri-troverà a Pesaro), Sandrokan gui-
derà i lombardi in favolose ed e-saltanti stagioni. E sono proprio gli
ottimi risultati ottenuti con Brescia che gli valgono la chiamata della
Vuelle Pesaro. Pesaro non è più la
società che è stata protagonista del basket italiano negli anni ’80 e
’90. Martoriata da una grave situa-zione finanziaria la Vuelle conse-
gna a Dell’Agnello un roster poco
competitivo con il quale però Dell’Agnello riuscirà a conquistare
una salvezza insperata. La paren-tesi pesarese però si concluderà
nel peggiore dei modi con un eso-nero al termine del girone di anda-
ta della scorsa stagione proprio a
causa di una sconfitta contro Ca-serta. Ripartirà proprio da dove
aveva subito una battuta d’arresto, da dove era cominciata
con l’illusione di andare oltre ad
una semplice salvezza.
95
95
96
96
P robabilmente l'obiettivo prin-cipale della Scandone per
quest'anno. Sole due stagioni fa il progetto irpino sembrava ben av-
viato, con il ritorno di Frank Vitucci
-reduce da una stagione strepitosa sulla panchina di una straordinaria
Varese- seguita da ingenti spese sul mercato per costruire un roster
di grande potenzialità. Risultati? Un 12esimo posto nella prima sta-
gione ed addirittura la 13esima
piazza nell'ultimo campionato, frutto di un girone di ritorno asso-
lutamente disastroso coinciso con l'esonero del coach veneziano:
certamente non i risultati auspicati
dalla società avellinese. Si riparte da un allenatore esperto come
Pino Sacripanti, a sua volta in cer-ca di riscatto dopo due difficili sta-
gioni a Cantù, e da Nicola Albe-rani, reduce da tre ottime annate
alla Virtus Roma al netto delle no-
te difficoltà finanziarie attraversate dalla società capitolina, per ricrea-
re quell'empatia squadra-tifosi fon-damentale in una piazza passiona-
le come Avellino.
Totalmente rivoluzionato dopo l'ultima stagione, eccetto la ricon-
ferma di Severini: molto interes-sante l'accoppiata Taurean Gre-
en-(P, 183 cm, 1986) Alex Acker
(G, 196 cm, 1983) provenienti da
tre ottime stagioni insieme nel campionato francese -con annesso
titolo a Limoges- ed accomunati da un passato italiano, A2 a Bar-
cellona per il play e soprattutto
Milano, ormai 6 stagioni fa, per la guardia americana. James Nun-
nally (A, 201 cm, 1990) è indub-biamente il giocatore più intrigan-
te, 17 punti e quasi 8 rimbalzi di media nel campionato israeliano
per questo 25enne in ascesa dopo
alcune stagioni altalenanti in giro per l'Europa, mentre il quintetto -
teorico- si completa con due gio-catori già visti nel nostro campio-
nato come Leu-
nen (ala, 206 cm, 1985) e
R i c c a r d o Cervi (C,
214 cm, 1991) in
cerca di
c o n f e r m e dopo un'e-
state a dir poco tribolata.
Ottimo l'inne-
sto di un ve t e r ano
c o m e J a n i s
Blums (P, 190 cm, 1982) visto la
passata stagione al Panathinaikos e più recentemente agli Europei
con la sua Lettonia, così come Be-nas Veikalas (G, 193cm, 1983)
proveniente da 4 positivi anni a
Bonn. Giovanni Pini (A, 200cm, 1992) e Ivan Buva (A, 208 cm,
1991) vanno a completare un re-parto lunghi indubbiamente di mi-
nor spessore rispetto al pacchetto esterni ma comunque di buon li-
vello, con la netta sensazione che
molto dipenderà dall'impatto di un Riccardo Cervi chiamato ad un
salto di qualità. L'obiettivo playoff è assolutamente realistico, come
la speranza di aprire un nuovo
ciclo sotto la guida di coach Sacripanti.
BALLA COI LUPI
SOCIETA’: S.S. Felice Scandone 1948 SPONSOR: Sidigas ANNO DI FONDAZIONE: 1948 CAMPO DI GIOCO: Pala DelMauro PRESIDENTE: Giuseppe Sampietro A.D.: Gianandrea De Cesare DIRETTORE GENERALE: Nicola Albe-rani DIRETTORE SPORTIVO: Gaetano De Paola UFF. STAMPA: Maria Picariello SITO WEB: www.scandonebasket.it
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MATTIA NORCINO BENAS VEIKALAS ALEX ACKER TAUREAN GREEN
29/09/1993
185 CM | ITALIA
2014-2015:
Magic Basket Benevento
24/09/1983
193 CM | LITUANIA
2014-2015:
Telekom Bonn
21/01/1983
196 CM | USA
2014-2015:
ASVEL Lione
28/11/1986
183 CM | GEORGIA
2014-2015:
ASVEL Lione
RICCARDO CERVI GIOVANNI SEVERINI JAMES NUNNALLY GIOVANNI PINI
19/06/1991
214 CM | ITALIA
2014-2015:
Pallacanestro Reggiana
23/04/1993
197 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
14/07/1990
201 CM | USA
2014-2015:
Maccabi Ashdod
25/07/1992
200 CM | ITALIA
2014-2015:
Pallacanestro Reggiana
IVAN BUVA JANIS BLUMS SALVATORE PARLATO
06/05/1991
208 CM | CROAZIA
2014-2015:
Pallacanestro Cantu’
20/04/1982
190 CM | LETTONIA
2014-2015:
Panathinaikos
28/08/1986
196 CM | ITALIA
2014-2015:
Cesarano Scafati Basket
Twitter Followers
3.044
Coach STEFANO
SACRIPANTI
Posizione Stagione 14-15
10
Sponsor
MARTEEN LEUNEN
03/09/1985
206 CM | USA
2014-2015:
Ratiopharm Ulm
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C aro Pino ti scrivo così mi di-straggo un po', e siccome sei
molto lontano dal Pianella, dai suoi stendardi e dalla sua gloriosa rug-
gine, più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità, l'anno vecchio è
finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va. E’ arrivato un allenato-
re di vaglia, Fabio Corbani, che ha le stimmate da Uomo autenti-
co, passionale, arso di passione
cestistica com’è d’uopo, dalle parti di Cantuky.
Certo, adesso si esce poco la sera compreso quando è festa, e c'è chi
ha messo dei sacchi di sabbia vici-
no alla finestra, e si sta senza par-lare per intere settimane, e a quel-
li che hanno niente da dire del tempo ne rimane. Per cacciare in
gola quell’urlo così familiare, per chi come te al Pianella c’è prati-
camente cresciuto, e ne conosce
ogni angolo ed ogni sfumature, persino al buio o in silenzio.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasfor-
mazione e tutti quanti stiamo già
aspettando, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, speriamo che
ogni campione scenda dalla croce del disimpegno (perché giocare a
Cantucky è diverso che giocare in
qualsiasi altro posto del mondo), e forse anche gli uccelli faranno ri-
torno. Ci sarà da mangiare e luce tutto
l'anno, anche i muti potranno par-lare mentre i sordi già lo fanno. I
muti a Cantucky riprendono a
gridare, come per magia, mentre i sordi li sentono uno ad uno, i cori
d’incitazione. E si farà l'amore ognuno come gli
va, anche i pretoni potranno spo-
sarsi ma soltanto a una certa età, per far felice Oscar Eleni che a
noi ‘pretoni’ c’ha sempre sbertuc-
ciati, e senza grandi disturbi qual-cuno sparirà, saranno forse i trop-
po furbi e i cretini di ogni età. Vedi caro Pino cosa ti scrivo e ti
dico, e come sono contento di es-
sere qui in questo momento, vedi, vedi caro amico cosa si deve in-
ventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare, anche
mentre sarai in Irpinia, perché il nomadismo è la cifra distintiva
di ogni autentico uomo del
basket. E se quest'anno poi passasse in un
istante, vedi P i -no mio co-
me di-
v e n t a i m p o r -
t a n t e che in
q u e s t o istante ci
s i a m o
a n c h e tutti noi.
L'anno che sta arrivando
tra un anno
passerà, io mi sto
prepa-rando
è
que-s t a
l a
novità. E aspetto, sto già aspetta-
no, quando con indossa la nuova casacca tornerai da queste parti.
Che conoscono perfettamente anche te. Compresi i tuoi si-
lenzi.
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Che l’Umana Reyer, in questi ultimi anni,
fosse intenzionata a resuscitare i passati albori e tornare a splende-
re come una delle migliori
“franchigie” della pallacanestro nostrana era ormai noto da tem-
po. Ebbene, constatato il secondo po-
sto nella scorsa stagione regolare e l’approdo alle semifinali scudet-
to, dove la Reyer si è dovuta ar-
rendere a una Reggio Emilia in versione super, si può finalmente
affermare che il progetto a lungo termine della dirigenza oro-
granata è finalmente giunto al suo
compimento: Brugnaro, certamen-te uno dei patron più pittoreschi
del basket di casa nostra, ha mes-so mano al portafoglio in modo
oculato e, grazie all’aiuto di un allenatore che ha scritto, in carrie-
ra, pagine e pagine di storia della
pallacanestro, Charlie Recalcati, ha saputo costruire un gruppo di gio-
catori cui è mancato davvero poco per riportare il titolo di campione
iridato (che manca dal 1943) nel
capoluogo veneto. La stagione 2014/2015 è dunque
stata quella della conferma ad alto livello per la Reyer, soprattutto se
constatiamo il fatto che la squadra
si era presentata ai blocchi di par-
tenza del campionato dopo un mercato pensato per rivoluzionare
completamente il roster a disposi-zione di Recalcati. Un mercato,
però, che ha certamente dato i
suoi frutti e che ha impostato le basi anche per la stagione in pro-
cinto di iniziare. Infatti, nel roster 2015/2016 della
Reyer vi sono parecchi volti noti della passata stagione: primo su
tutti quello di Hrovje Péric (A),
vero e proprio faro dell’ultima ap-parizione ai playoff dei veneziani.
Accanto all’ala croata, viene ricon-fermato anche il gruppo degli ex-
Mens Sana (ma ormai veneziani a
tutti gli effetti): Tomas Ress (A/C), Jeff Viggiano (A) e Benja-
min Ortner (C). Ai blocchi di partenza per la pros-
sima stagione ritroveremo anche un altro grande
trascinatore, Phil Goss
(G), in grado, lo scorso anno, di tornare ad espri-
mere il suo miglior gioco e a colpire con efficacia so-
prattutto da oltre l’arco
(39,4% nell’ultima stagione).
Salutato Pietro Aradori, la
dirigenza oro
-granata ha rinnovato la
col labora-zione an-
che con i playmaker
J a r r i u s
Jackson , approdato
nel gennaio scorso dopo
una sfortuna-
ta parentesi partenopea, e la
giovane promessa Michele Ruz-
zier, spesso chiamato a dire la sua sul parquet nel suo anno da
rookie nella massima serie. Accanto al gruppo già rodato, Ve-
nezia non si fa certo mancare degli
innesti di primissimo livello: il pri-mo (in realtà già annunciato nello
scorso maggio) è quello di Stefa-no Tonut (G), il figlio d’arte di
Alberto che ha infiammato i palaz-zatti di A2 Gold con la maglia di
Trieste e a cui Brugnaro ha affida-
to il futuro della Reyer offrendogli un contratto di quattro anni; quin-
di quelli degli americani Mike Green (PM), vecchia conoscenza
della pallacanestro italiana che lo
ha visto scorrazzare, palla alla ma-no, sui campi di Cantù, Barcellona
e Varese, e Josh Owens (C), cen-tro di 206 cm e classe ’88 che ha
viaggiato dal Trentino al Vene-to per portare i suoi muscoli al
servizio di Recalcati.
Il gruppo costituito è, alme-no sulla carta, da titolo e,
con lo stimolo in più della par-tecipazione alla prossima
EuroCup, si può auspicare
una grande stagione per la compagine
veneziana. E se Charlie Recal-
cati ha affer-
m a t o «Vog l iamo
riprovarci!» - statene
pur certi – la Re-
yer è
pronta a t o g l i e r s i
delle belle soddi-sfazioni.
LEONE D’ORO SPLENDENTE
SOCIETA’: Reyer Venezia SPONSOR: Umana ANNO DI FONDAZIONE: 1925 CAMPO DI GIOCO: Palasport Talier-cio PRESIDENTE: Federico Casarin TEAM MANAGER: Mauro Sartori UFF. STAMPA: Federico Bacciolo RESP. SETTORE GIOVANILE: France-sco Benedetti SITO WEB: www.reyer.it
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JARRIUS JACKSON HRVOJE PERIC PHIL GOSS MICHELE RUZZIER
18/06/1985
183 CM | USA/ITA
2014-2015:
CONFERMATO
25/10/1985
203 CM | CROAZIA
2014-2015:
CONFERMATO
07/04/1983
188 CM | USA
2014-2015:
confermato
09/08/1993
185 CM | ITALIA
2014-2015:
confermato
TOMAS RESS BENJAMIN ORTNER JEFF VIGGIANO STEFANO TONUT
22/08/1980
208 CM | ITALIA
2014-2015:
confermato
16/03/1983
206 CM | AUSTRIA
2014-2015:
confermato
24/07/1984
197 CM | ITALIA
2014-2015:
confermato
07/11/1993
192 CM | ITALIA
2014-2015:
Pall. Trieste 2004
JOSH OWENS MIKE GREEN
12/07/1988
206 CM | USA
2014-2015:
Aquila Trento
23/06/1985
185 CM | USA
2014-2015:
Paris-Levallois
Twitter Followers
5.777
Coach CARLO
RECALCATI
Posizione Stagione 14-15
2
Sponsor
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L uigi Brugnaro: imprenditore, politico, dirigente d'azienda e
sportivo ed ora pure sindaco. Sì, se cercaste su Google il nome del
presidente della Reyer Venezia,
lo trovereste anche sotto tutte queste altre vesti: tranquilli, non
sono suoi omonimi, è lui, che a poco più di cinquant'anni è già
riuscito, con impegno e dedizione, a raggiungere tutti questi risultati
con grande successo. L'ultimo in
ordine cronologico è il ruolo di Sindaco della laguna più bella,
romantica e conosciuta al mondo, la sua Venezia, che ha preceden-
temente conquistato in altri ambi-
ti, prima di decidere, la scorsa pri-mavera, di guidarla dal gradino più
alto a livello istituzionale. La sua vittoria alle elezioni del 15 giugno
2015 però, non è nata solo da un'azzeccata campagna elettorale,
ma è frutto di anni di duro lavo-
ro nel ramo dirigenziale, ed è merito anche del suo impe-
gno a 360° con quella Re-yer, tornata grande grazie
alla sua passione. E' questo il
Luigi Brugnaro che vi vo-gliamo presentare: il presiden-
te della rinascita, sia in ambito maschile che femminile, del ba-
sket della laguna. Tifoso da una
vita, ed innamorato di quella pal-la a spicchi che a Venezia rimbal-
zava da oltre un secolo, nel 2006 Luigi ha deciso di unire la forma-
zione maschile e quella femmi-nile sotto il marchio Uma-
na S.p.A. riportandole
in poco tempo ai vertici del basket
italiano: il pas-so dalla B1,
alla Legadue
per gli uomini, arriva in un lam-
po, mentre per il ritorno nella
massima serie, bisogna attendere la stagione 2011-2012. Il fascino
del campionato di A1 carica la squadra, portandola direttamente
ai playoff, e carica il suo presiden-
te che, consapevole di avere anco-ra qualche gradino da scalare per
arrivare alla vetta, dopo una serie di rivoluzioni, decide di puntare su
veri e propri campioni: nella sta-gione 2014-15 la panchina viene
affidata ad uno degli allenatori più
amati e vittoriosi d'Italia, Charlie Recalcati, mentre le fondamenta
della squadra vengono "cementate" con acquisti da capo-
giro, di campioni del calibro di
Ress, Viggiano, Ortner e Goss; Venezia si candida tra le favorite
per la vittoria tri-
colore e disputa un campionato
all'altezza delle aspettative, con-quistando le semifinali play-off. Un
altro piano raggiunto, la scalata per il paradiso è sempre più vicina
e cresce in modo proporzionale
con l'entusiasmo del presidente che, in vista della stagione che sta
per iniziare ha incrementato la dose di talento, portando al Pala
Taliercio, Mike Green in cabina di regia. Dove arriverà la Reyer
quest'anno? Per ora non possiamo
saperlo, ma una certezza l'abbia-mo, in mano ad un presidente co-
me Luigi Brugnaro i tifosi orogra-nata possono dormire sonni tran-
quilli, perchè lo spettacolo è assi-
curato!
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La qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia ed il
dodicesimo posto in classifica, tutti risultati che la Vanoli Cremona
2015/2016 vuole riconfermare e
se possibile migliorare grazie ad un consolidamento sia dal punto di
vista societario che di roster. Il più grande successo dell'estate è sen-
za dubbio la riconferma dell'asse Vitali - Cusin, un'anima italiana
che nella scorsa stagione ha spes-
so fatto fare il salto di qualità alla squadra cremonese, in particolare
la permanenza in maglia Vanoli del play azzurro, ricercato da molte
squadre nel mercato estivo, è si-
nonimo di fosforo in cabina di regi-a, una sicurezza che poche squa-
dre di media-bassa classifica pos-sono vantare. Ad accompagnare
capitan Vitali nel reparto esterni ci sarà Tyrus McGee (G, 188cm,
1991), prodotto di Iowa State
University visto lo scorso anno per uno scorcio di stagione con la ma-
glia dell'Orlandina, un ottimo tira-tore con qualche limite fisico. L'ala
piccola titolare con ogni probabilità
sarà Elston Turner (G/A, 195cm, 1990), figlio di quel Elston Turner
senior visto a Pesaro ed oggi assi-stant coach agli Oklahoma City
Thunder. A dar manforte al totem
Marco Cusin sotto i tabelloni è sta-
to chiamato Deron Washington (A, 201cm, 1985) già visto nel no-
stro paese con la maglia di Pistoia nella stagione 2013/2014 ed in
cerca di rilancio dopo una stagione
nel campionato israeliano. Altro elemento made in USA è James
Southerland (A, 203cm, 1990),
giocatore di gran fisico
dotato di otti-
me percentua-li al tiro che
potrebbe rive-larsi la vera sor-
presa del roster
cremonese, la sua carriera, iniziata
con un'ottima espe-rienza collegiale
con la maglia di Syracuse, ha a-
vuto una brusca
frenata lo scor-so anno a cau-
sa del poco spazio avuto
con il Limoges
ma Cremona può essere la
piazza giusta per rilanciarsi e
trovare la colloca-
zione più adatta nel basket europeo. A
completare il roster dalla panchina il
riconfermato Fabio Mian giunto alla se-
conda stagione in ma-
glia Vanoli, Raphael G a s p a r d o ( C ,
207cm, 1993) prove-niente da Treviglio
ed alla sua prima
esperienza in serie A, Nicolò Cazzo-
lato (P, 191cm, 1989) reduce da
una buona stagione a Montichiari in DNB e Paul Biligha (A/C,
200cm, 1990) che fa il suo ritorno nella massima serie dopo l'espe-
rienza avuta con Avellino e la buo-
na stagione con la maglia di Fe-rentino. Riconfermatissimo alla
guida tecnica Cesare Pancot-to, un coach da oltre mille
panchine in carriera, ga-ranzia di carisma ed e-
sperienza per una sta-
gione da vivere con un sogno nel casset-
to chiamato play-off.
THE BEST IS YET TO COME
SOCIETA’: Guerino Vanoli Basket SPONSOR: Vanoli ANNO DI FONDAZIONE: 1996 CAMPO DI GIOCO: PalaRadi PRESIDENTE: Aldo Vanoli DIRETTORE GENERALE: Marco Boc-coli DIRETTORE SPORTIVO: Andrea Conti UFF. STAMPA: Alessandro Botta RESP. SETTORE GIOVANILE: France-sco Rozzi SITO WEB: www.vanolibasket.it
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JAMES SOUTHERLAND LUCA VITALI FABIO MIAN DAVID GASPARDO
28/04/1990
203 CM | USA
2014-2015:
Limoges CSP
09/05/1986
201 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
07/02/1992
196 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
11/12/1989
207 CM | ITALIA
2014-2015:
Blu Basket Treviglio
MARCO CUSIN NICCOLO’ CAZZOLATO DERON WASHINGTON PAUL STEPHAN BILIGHA
28/02/1985
211 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato
22/01/1989
191 CM | ITALIA
2014-2015:
C. C. Montichiari
12/12/1985
203 CM | USA
2014-2015:
Bnei Herzliya
31/05/1990
200 CM | ITALIA
2014-2015:
FMC Ferentino
TYRUS MCGEE ELSTON TURNER DARIO BOCCASAVIA LUCA PISACANE
14/03/1991
188 CM | USA
2014-2015:
Orlandina Basket
06/05/1990
195 CM | USA
2014-2015:
New Basket Brindisi
24/08/1998
196 cm | ITALIA
2014-2015:
Confermato (giovanili)
11/08/1997
175 CM | ITALIA
2014-2015:
Confermato (giovanili)
Twitter Followers
3.535
Coach CESARE
PANCOTTO
Posizione Stagione 14-15
7
Sponsor
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O ltre due metri di fosforo ed intelligenza cestistica, Luca
Vitali oggi non solo è uno degli italiani di maggior impatto e talen-
to del nostro campionato ma so-
prattutto è l'anima della Vanoli Cremona, ambiente ideale per far
rendere al meglio il ragazzo natio di San Giorgio di Piano. Dopo le
non esaltanti esperienze di Milano e soprattutto Roma, Vitali approda
a Cremona nella stagione
2012/2013 ed ha la sua consacra-zione, l'essere preso come punto
di riferimento della squadra lo re-sponsabilizza e le risposte date
sono da giocatore vero. Venezia
l'anno successivo punta su di lui ma il ruolo non centrale nel pro-
getto veneziano non fa per Vitali che torna così a vestire la maglia
Vanoli per ritrovare il vecchio smalto. I 12,5 punti, ma soprat-
tutto i 5,5 rimbalzi e 5,7 assist per
una valutazione media di quasi 20 a partita sono le statistiche con cui
Luca ch iude la s t ag ione 2014/2015, numeri che non men-
tono e fanno capire quanto sia
completo il suo apporto sul par-quet, un giocatore con la visione e
la gestione di palla di un playmaker nel fisico di un'ala pic-
cola, un mix esplosivo che se ben
inserito in un contesto di squadra funzionale alle sue caratteristiche
può essere letale. Lo ha capito la Vanoli e lo ha capito Vitali che
durante l'estate ha rifiutato impor-tanti offerte giunte sia dall'Italia
( Va r e se ) c he da l l ' e s t e r o
(Oldenburg), le parole del giocato-re bolognese sono chiare
"Cremona mi ha ridato il sorriso e la voglia di divertirmi giocando a pallacanestro, sono rimasto perchè volevo legarmi ad un progetto con i valori propri della famiglia Vanoli,
valori che rispecchiano i miei". Musica per le orecchie dei tifosi cremonesi e musica per gli amanti
del basket italiano, si perchè Vitali oggi è un punto di riferimento per
il nostro basket ed il suo infortunio
in fase di prepa-razione ad
Eurobasket 2015 ha
privato co-ach Piani-
giani di un
arma impor-tante per gli
azzurri, non solo per le in-
dubbie doti sul
parquet ma an-che per la capa-
cità di farsi voler bene dal grup-
po. La lettere con cui Vitali
ha salutato i
c o m p a g n i nel mo-
mento in cui ha do-
vuto ab-
bandonare il ritiro az-
zurro rappre-senta in modo
inequivocabile lo
spessore di un giocatore che,
per qualità uma-ne e cestistiche,
incarna il prototipo di persona che ogni
allenatore vorrebbe
avere tra le proprie fila. Talento, voglia
di sacrificarsi ed attaccamento alla
maglia, doti che
nel basket mo-derno fatto di
squadre che ogni estate rivoluzio-
nano il proprio roster ormai sono diventate rarità ma che i tifosi di
Cremona potranno ancora apprez-zare in Vitali, una mosca bianca
nel nostro panorama cestistico.
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