GRS834_IL RITORNO DEL GUERRIERO

22

description

Il ritorno del guerriero M ICHELLE W ILLINGHAM Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano Questo volume è stato stampato nel giugno 2012 presso la Rotolito Lombarda - Milano Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale.

Transcript of GRS834_IL RITORNO DEL GUERRIERO

MICHELLE WILLINGHAM

Il ritorno del guerriero

Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Claimed by the Highland Warrior

Harlequin Historical © 2011 Michelle Willingham

Traduzione di Anna Polo

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma.

Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale.

© 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

Prima edizione I Grandi Romanzi Storici luglio 2012

Questo volume è stato stampato nel giugno 2012

presso la Rotolito Lombarda - Milano

I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410

Periodico settimanale n. 834 del 17/07/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi

Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale

Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione

Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti

contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171

Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano

5

1

Ballaloch, Scozia, 1305 Bram MacKinloch non ricordava l'ultima volta che aveva mangiato o dormito. Il torpore lo con-sumava e l'unica cosa che riusciva a fare era continuare a muoversi. Era rimasto prigioniero al buio per così tanti anni che aveva dimenticato la sensazione del sole sulla pelle. La luce lo ac-cecava, costringendolo a tenere lo sguardo fisso a terra. Non ricordava neanche da quanto tempo stes-se correndo. Era così esausto che non sapeva quanti soldati inglesi lo stessero inseguendo e nemmeno dove fossero in quel momento. Si era tenuto lontano dalla valle, preferendo le colline e gli abeti che lo avrebbero nascosto alla vista. Vestiti e capelli erano fradici, dopo aver attra-versato un fiume in modo che i cani non sentis-sero il suo odore. Erano davvero cani? Bram non ne era sicuro. Aveva la mente annebbiata e non riusciva più a distinguere la realtà dagli incubi.

6

Continua a muoverti, ordinò a se stesso. Non fermarti proprio adesso. Scivolò mentre raggiungeva la cima della col-lina e cadde a terra. Prima di rialzarsi tese l'orecchio per cogliere eventuali segni degli inseguitori. Non sentì alcun suono. Il silenzio si stendeva sulle Highlands, interrotto solo dal canto degli uccelli e dal ronzio degli insetti. Bram afferrò un ciuffo d'erba alta per riacquistare l'equilibrio e u-na volta in piedi si guardò intorno in tutte le di-rezioni. Dalla cima della collina si vedevano so-lo montagne verdi e scoscese e il cielo nuvoloso al di sopra. Era libero. Gustò l'aria aperta e l'odore della terra di cui aveva sentito tanto la mancanza negli ultimi set-te anni. Era ancora lontano da casa, ma quei monti conosciuti gli parevano dei vecchi amici. Si riposò un momento, regolando il respiro. A-vrebbe dovuto sentirsi sollevato per la fuga dalla prigione, ma il senso di colpa lo opprimeva: suo fratello Callum era ancora rinchiuso in quel luo-go maledetto. Era deciso a liberare Callum anche a costo di vendersi l'anima, soprattutto dopo il prezzo pa-gato per riacquistare la libertà. Bram ricominciò a muoversi verso occidente, verso Ballaloch. Se avesse mantenuto quell'an-datura, avrebbe potuto raggiungere la fortezza dei MacPherson nel giro di un'ora. Non la vede-va da quando aveva sedici anni. Era sicuro che

7

lo avrebbero ospitato, ma si sarebbero ricordati di lui? Lo avrebbero riconosciuto? Invaso da un freddo senso di vuoto, si sfregò i polsi segnati dalle cicatrici. I giorni di fuga in-cessante stavano cominciando a farsi sentire e le sue mani tremavano. Avrebbe dato qualsiasi co-sa per una notte senza incubi. Un sogno però era diverso e riguardava la donna a cui aveva pensato ogni notte negli ultimi sette anni. Nairna. Nonostante gli orrori della prigionia, Bram a-veva mantenuto fissa nella mente la sua immagi-ne: gli occhi verdi, i capelli castani lunghi fino alla vita, il modo in cui gli sorrideva, come se fosse l'unico uomo al mondo che avesse mai de-siderato in vita sua. Un profondo rimpianto lo trafisse, mentre si chiedeva che cosa le era successo in quegli anni. Lo odiava? O magari lo aveva dimenticato? Era di certo diversa e cambiata, come lui. Dopo aver perso tanti anni, Bram non si aspet-tava che Nairna provasse ancora qualcosa nei suoi confronti. Non aveva certo voluto abbando-narla, ma il destino aveva deciso altrimenti. Sfiorò il bordo della tunica, toccando la picco-la pietra consunta e familiare che aveva nascosto nella cucitura. Nairna gliel'aveva data come pe-gno la notte in cui era partito per combattere gli inglesi. Durante la prigionia l'aveva stretta tante volte, come se in quel modo potesse raggiungerla.

8

La sua immagine lo aveva mantenuto sano di mente, come un angelo che lo tratteneva dal ca-dere nel fuoco infernale. Nairna gli aveva dato una ragione per vivere e per lottare. Era assurdo tuttavia pensare che lo avesse a-spettato: dopo sette anni, era probabile che lo considerasse solo un lontano ricordo. A meno che non lo amasse ancora. Quel pensiero era un sottile filo di speranza che gli dava la forza di continuare a muoversi. Ormai era vicino alla fortezza dei MacPherson e avrebbe potuto ripararsi là per la notte. Bram immaginò di tenere Nairna tra le brac-cia, avvolto nel dolce profumo della sua pelle, fantasticò di assaporare le sue labbra e respinge-re così i ricordi dolorosi. Si sarebbe perso in lei e il passato non avrebbe più avuto importanza. Cominciò a scendere verso la valle e scorse Ballaloch, incastonata fra le colline come una perla sfavillante. Bram si sedette nell'erba e fissò la fortezza. E a quel punto sentì alle sue spalle un rumore di zoccoli. Si rimise in piedi a fatica, con il cuore che bat-teva all'impazzata, lanciò un'occhiata dietro di sé e scorse il luccichio delle cotte di maglia di un gruppo di soldati a cavallo. No! Non poteva lasciarsi catturare di nuovo, dopo tanti anni passati come schiavo. Si precipitò giù dalla collina, con le gambe che tremavano, ma il corpo indebolito lo tradì e cadde a terra in ginocchio.

9

La fortezza dei MacPherson era a portata di mano. Sconvolto dall'angoscia, Bram lottò per rialzarsi e rimettersi in movimento. Riuscì a correre via, ma i soldati lo raggiunse-ro in fretta. Mani inguantate lo presero per le spalle e un cappuccio gli venne infilato sulla te-sta, accecandolo. Poi un colpo violento lo abbat-té, facendolo scivolare nell'oscurità. «Qualcosa non va, Jenny...» mormorò Nairna MacPherson rivolta alla serva, mentre guardava fuori dalla finestra nel cortile interno. Quattro uomini a cavallo avevano appena oltrepassato il barbacane; il loro capo portava una cotta di ma-glia e un elmo conico. «Sono soldati inglesi, ma non capisco cosa facciano qui.» «Probabilmente sono uomini di Harkirk, venu-ti a chiedere altro argento a vostro padre» rispo-se Jenny chiudendo il baule. «Non preoccupate-vi; è un problema suo, non vostro.» Nairna si staccò dalla finestra. «Non dovrebbe essere costretto a corromperli. Non è giusto.» Dopo la cocente sconfitta scozzese a Falkirk, Robert Fitzroy, Barone di Harkirk, aveva instal-lato una guarnigione a occidente della fortezza dei MacPherson. Le Highlands erano costellate di fortini inglesi e il loro numero aumentava di continuo. Deciso a proteggere la sua gente, il padre di Nairna si era piegato agli invasori e alle loro ri-chieste di denaro. Lei li considerava delle avide sanguisughe e si

10

augurava di tutto cuore che quella dura oppres-sione finisse. «Vado a vedere perché sono qui.» Fece per avvicinarsi alla porta, ma Jenny la fermò. Gli occhi castani dell'anziana serva erano col-mi di simpatia. «Torniamo a Callendon oggi, Nairna» le ricor-dò. «Non vorrete litigare con Hamish, no?» La freccia della disapprovazione centrò il ber-saglio e le spalle di Nairna si incurvarono. A-vrebbe voluto trovare il modo di aiutare il padre: gli inglesi stavano prosciugando le sue risorse e lei odiava l'idea di tutto ciò che era costretto a fare per la sicurezza del clan. D'altra parte Ballaloch non era più casa sua e non lo era neanche Callendon, dove aveva vissu-to per i quattro anni del suo matrimonio con il capo del clan dei MacDonnell. Ora Iver era morto. La vita con lui era stata al-quanto comoda, ma il matrimonio vuoto, del tut-to privo dell'amore che lei aveva conosciuto in precedenza. Una fitta di dolore le trafisse il cuore per l'uo-mo che aveva perso tanti anni prima: la morte di Bram MacKinloch l'aveva devastata. Nessuno a-vrebbe mai potuto prendere il suo posto. Il figlio di Iver e sua moglie avevano già as-sunto il controllo del clan dei MacDonnell e del-le sue terre. Il matrimonio con Nairna non aveva prodotto altri eredi; lei era solo la vedova del ca-po scomparso e non aveva potere né importanza. La prospettiva di tornare a Callendon la colmava

11

di una desolata amarezza. Si sentiva sola e impo-tente e desiderava tanto essere utile a qualcuno. Voleva una casa e una famiglia, un posto dove non sarebbe stata un'ombra, ma pareva che non ci fosse un luogo davvero suo. Non la casa del padre e neanche quella del defunto marito. «Non mi intrometterò» promise a Jenny. «Vo-glio solo sapere perché sono qui. Mio padre ha già pagato la somma di questo trimestre.» «Nairna, lasciate perdere» l'ammonì l'altra. «Ascolterò quello che hanno da dire» insistet-te lei con finta noncuranza. «E magari riuscirò anche a parlare con mio padre.» La serva la seguì da basso brontolando. «Por-tatevi dietro Angus» le consigliò. Nairna non voleva una guardia del corpo, ma quando attraversò il salone Angus MacPherson, un gigante dalle braccia grosse come rami, la se-guì in silenzio. Appena uscita nel cortile sbatté le palpebre al forte sole del pomeriggio e scorse i soldati ingle-si. Un uomo incappucciato era riverso in groppa a uno dei loro cavalli. Nairna si fece avanti con una stretta al cuore: avevano forse catturato un membro del suo clan? «Abbiamo preso quest'uomo poco lontano da Ballaloch» spiegò il loro capo ad Hamish. «Uno dei vostri, immagino» aggiunse con un ghigno. Nairna strinse il pugnale che teneva assicurato alla vita. Il padre fissò i soldati con aria impassi-bile. «È vivo?» chiese. L'uomo assentì, quindi fece cenno a un altro

12

soldato di portare più vicino il prigioniero. «Quanto vale per voi la vita di un uomo?» chiese l'inglese. «Quindici monete, magari?» «Mostratemi il suo viso» rispose a quel punto Hamish MacPherson con calma. Nairna lo vide rivolgere un segnale silenzioso all'intendente: a-vrebbe pagato la somma richiesta, ne era sicura, ma al momento non si capiva nemmeno se il pri-gioniero fosse vivo o morto. «Venti monete» continuò il capo dei soldati. Ordinò ai suoi uomini di trascinare l'uomo giù dal cavallo, ma questi non riusciva a reggersi in piedi. I vestiti erano a brandelli e l'unico indizio della sua identità erano i lunghi capelli scuri. Nairna si avvicinò al padre. «Non lo ricono-sco. Non è uno dei nostri...» sussurrò. I soldati presero il prigioniero per le spalle e uno di loro gli spinse la testa all'indietro, sco-prendo la gola. «Venticinque monete» stabilì il capo estraen-do il pugnale. «La sua vita ora dipende da voi, MacPherson.» Puntò la lama alla gola del prigio-niero; questi sussultò, strinse le mani a pugno e cercò di liberarsi dalla stretta dei soldati. Era vivo. Nairna fissò emozionata lo sconosciuto e le mani cominciarono a tremarle: era sicura che gli inglesi non avrebbero mostrato nessuna pietà nei suoi confronti. Erano pronti a ucciderlo in mezzo al cortile e non c'era modo di capire se l'uomo fosse un MacPherson o uno dei loro nemici. «Trenta monete» offrì Hamish, allungando

13

una mano per prendere la piccola borsa portata dall'intendente. Il capo dei soldati sorrise e quando gliela lan-ciò la prese al volo. Gli altri spinsero a terra il prigioniero e questi non si rialzò. «Tornate da Lord Harkirk» ordinò Hamish. L'inglese montò a cavallo e tastò soddisfatto la borsa. «Mi chiedevo se l'avreste lasciato morire. Ero pronto a ucciderlo, sapete? Uno scozzese di meno.» Scrollò le spalle e lanciò in aria la borsa piena di monete con un sorriso maligno. Angus si fece avanti stringendo una lancia con aria a dir poco minacciosa e altri membri del clan lo imitarono. I soldati inglesi però se ne sta-vano già andando. Nairna era rimasta sconvolta dall'offerta del padre: aveva ceduto trenta monete senza un atti-mo di esitazione! Non fece commenti, ma Ha-mish le rivolse uno sguardo diretto. «La vita di un uomo è più importante del de-naro» dichiarò serio. «Lo so, padre.» Nairna si torse le mani, cer-cando di calmarsi. «Ma cosa farete quando tor-neranno, chiedendo ogni volta altri soldi? Conti-nuerete a pagare Lord Harkirk fino a quando non si sarà preso Ballaloch?» Il padre si avvicinò al prigioniero riverso per terra. «Siamo vivi, Nairna» le ricordò. «Il nostro clan è uno dei pochi rimasti più o meno incolu-mi. Se sarà necessario per la nostra sicurezza, sono pronto a spendere fino all'ultima moneta.» Nairna deglutì a fatica, mentre Hamish girava

14

l'uomo e lo tirava in piedi. «Non dovreste essere costretto a pagarli. Non è giusto.» I soldati inglesi erano come i mercanti disone-sti, sempre pronti ad approfittare degli altri. Si inginocchiò accanto al padre, cercando ancora una volta di calmare le emozioni in tumulto. «Be', ragazzo, vediamo un po' chi sei...» bor-bottò Hamish sollevando il cappuccio. Nairna lo guardò in faccia e il suo cuore si fer-mò: era Bram MacKinloch, l'uomo che lei non vedeva dal giorno del loro matrimonio, sette an-ni prima! Quando Bram aprì gli occhi, la luce tenue del-la luna illuminava la stanza. Gli facevano male tutti i muscoli e aveva una sete tremenda. «Bram» lo chiamò a quel punto una voce dol-ce. «Siete sveglio?» Lui si girò nella direzione di quel suono e si chiese se fosse morto. Doveva essere così, giac-ché riconosceva quella voce: apparteneva a Nair-na, la donna che aveva sognato tanto a lungo. Gli accostò una tazza alle labbra e lui bevve a-vido, grato che avesse intuito il suo bisogno. Lei si avvicinò e accese una lampada a olio; la luce ambrata rivelò il suo viso e Bram la fissò a occhi sgranati, timoroso che quella visione svanisse se solo avesse sbattuto le palpebre. La bocca era morbida e i lunghi capelli castani le ricadevano sulle spalle. Era diventata una don-na bellissima. Voleva toccarla e assicurarsi che fosse reale.

15

Un'ondata di desiderio lo sommerse, mescola-ta a un amaro rimpianto. Allungò verso di lei una mano tremante e le carezzò il palmo come per chiederle perdono. Ah, se le cose fossero an-date diversamente! Nairna non si tirò indietro e anzi racchiuse la sua mano nella propria, fissandolo confusa. «Non riesco a credere che siate vivo.» Bram si mise seduto e lei si accostò. Le sfiorò la nuca; sembrava emanare un odore fresco di fiori ed erba e lui si fece ancora più vicino. Aveva bisogno di lei. Le affondò le dita nei capelli e le sollevò il viso, per poi baciarla con ardore. Nairna rappresentava la speranza e la vi-ta che aveva desiderato tanto a lungo. Il cuore di Nairna batteva all'impazzata. Non sapeva cosa fare: quello pareva il bacio impulsi-vo di un uomo che non si curava di tutti gli anni perduti. Bram non era mai stato molto bravo con le pa-role, ma senza bisogno di lunghi discorsi le ave-va subito mostrato quanto avesse sentito la sua mancanza. Continuò a baciarla come se non potesse mai saziarsi, come se lei fosse una preghiera esaudita e nonostante tutto Nairna si trovò a ricambiarlo. Non si aspettava di certo una scena del genere: all'inizio le era sembrato di guardare uno spirito, ma quando lui si chinò a catturarle di nuovo le labbra, Nairna capì di avere davanti un uomo in carne e ossa.

16

Un groviglio di emozioni si agitava dentro di lei. Lo afferrò per le spalle ossute e non riuscì più a trattenere le lacrime. Aveva pianto per lui, furiosa per quella perdita ingiusta e, ora che l'a-veva accettata, il destino si prendeva gioco del suo dolore, riportandoglielo. Nairna si sentiva divisa tra la felicità per il ri-torno di Bram e il senso di colpa per averlo tra-dito, sposando un altro. Sebbene Iver fosse mor-to e dunque baciare Bram non costituisse un mo-tivo di vergogna, le sembrava comunque strano. Lui spostò la bocca lungo la guancia e Nairna sentì il desiderio risvegliarsi nel seno e tra le gambe. E quando Bram l'adagiò su di sé, poté avvertire la pressione del suo membro eccitato. «Nairna...» sussurrò con voce roca e profonda. Lei arrossì e un calore ardente la invase. Non sapeva da dove venissero quelle sensa-zioni e ne era terrorizzata. Le mani di Bram si mossero lungo la sua schiena, spingendo i fian-chi di Nairna contro di sé: la pressione del suo membro contro il punto più intimo e femminile le procurò una fitta di desiderio. Era già bagnata e i capezzoli erano turgidi e duri. La bocca di Bram la incalzava possessiva e lei lo desiderava sempre più. Immaginò di sollevare le gonne e di sentire il corpo nudo dell'uomo contro il proprio. La confusione aumentò: non avrebbe dovuto reagire in quel modo di fronte a un uomo che era praticamente uno sconosciuto. Intrappolata tra passato e presente, Nairna non

17

sapeva se fidarsi del cuore o della mente. La mano di Bram si spostò sulla sua guancia e quella carezza evocò i sentimenti che Nairna a-veva cercato di seppellire. Aveva un'aria tormen-tata, come se avesse visto cose terribili ed era magrissimo. «Bram, dove siete stato tutto questo tempo?» All'inizio lui non rispose, poi si mise di nuovo seduto, l'attirò in grembo e le prese il viso tra le mani, come se volesse imparare a memoria i suoi tratti. Lei le coprì con le proprie e lo guardò negli occhi, spingendolo a rivelarle la verità. «Ero prigioniero a Cairnross.» Nairna aveva sentito parlare del conte inglese e della sua crudeltà nei confronti degli scozzesi catturati. L'idea che Bram fosse stato a lungo in un posto simile le spezzava il cuore. «Pensavo che foste morto» mormorò. Lui la toccò come timoroso che sparisse. Le dita tremavano e i palmi callosi le graffiavano la pelle delicata. «E io pensavo che ormai aveste sposato un altro» replicò. L'ho fatto, fu sul punto di confessargli lei, ma poi si fermò: non voleva ferirlo. Aveva sposato Iver MacDonnell spinta dal desiderio disperato di avere una casa e una famiglia, ma ora se ne vergognava. Le pareva di aver commesso un a-dulterio, anche se sapeva che non era così. Le guance divennero rosse e calde, mentre si chiedeva come parlargli del suo matrimonio. U-na lacrima scese a rigarle la guancia; Nairna non avrebbe saputo dire se fosse di gioia o di dolore.

18

Bram la spazzò via con il pollice, poi spostò le mani dalle spalle alla vita e l'attirò a sé, carez-zandole la schiena. «Dall'ultima volta che ci sia-mo visti siete diventata una donna» osservò. Nairna sentì la pelle formicolare e un fuoco la-tente prendere vita dentro di lei. Bram le posò la bocca sulla gola e con i pollici tracciò lenti cer-chi sulla sua schiena, ma quando arrivò al seno il panico la invase. «Aspettate!» Si alzò e lo spinse via. «Ho biso-gno di sapere cos'è successo da quando...» «Domani» sussurrò lui alzandosi a sua volta dal letto. Aveva un'aria selvaggia e gli occhi sfolgora-vano di desiderio. Le ricordava un barbaro venu-to a reclamare la sua donna. Bram la guardò a lungo, come se non sapesse cosa fare, poi si diresse verso la porta prima che lei potesse porgli un'altra domanda. Si girò di nuovo, la mano sul battente e la studiò, come per prendere una decisione. Poi uscì senza una parola di spiegazione.

KAREN HAWKINS Audace vendetta

SARAH MALLORY Caccia al marito

INGHILTERRA, 1811 - L'audace Caitlyn propone ad Alexan-der MacLean un'inusuale scommessa: se lei avrà successo, il duca rinuncerà a vendicarsi; se invece vincerà Alex...

INGHILTERRA, 1790 - Kitty è a caccia di un nobile titolato da sposare. Ma quando incontra Daniel, affascinante ma-gnate dell'industria, si trova di fronte a una scelta difficile.

Il ritorno del guerriero MICHELLE WILLINGHAM

SCOZIA, 1305 - Dopo una lunga prigionia, Bram torna a ca-sa perseguitato dagli incubi. Ma la moglie, anche se deside-ra aiutarlo a ricominciare, sa che tutto è cambiato...

Fidanzata con un libertino LOUISE ALLEN

INGHILTERRA, 1815 - Pur sognando di sposare un uomo ri-spettabile, Julia si innamora di un libertino, l'attraente mag-giore Carlow. E quando lui non ritorna da Waterloo...

TRISH ALBRIGHT Un mistero da svelare

JEANNIE LIN Rosa d'Oriente

EUROPA - AFRICA, 1791 - Cadendo fra le braccia del capita-no Stafford, Lady Olivia dà il via a una straordinaria avven-tura, all'insegna del pericolo... ma anche della passione.

CINA, 748 D.C. - Fuggita dalla corte imperiale per non spo-sare un uomo senza onore, la Principessa Ai Li incontra Ryam. Ma il duello tra loro non è solo un gioco di spade...

Scandali e matrimoni MICHELLE STYLES

INGHILTERRA, 1848 - Lady Henrietta adora recitare la parte di Cupido e Robert Montemorcy le propone una scommessa scandalosa. La posta in palio? Lui non lo sa, ma è il cuore.

Un'ereditiera per il conte DEB MARLOWE

INGHILTERRA, 1819 - Mae e Stephen, scapestrato libertino, si ritrovano dopo anni di lontananza. E la loro amicizia si arricchisce di nuove, più peccaminose sfumature...

Dall'1 agosto

Prenotali subito al tuo punto venditadi fi ducia e scoprili su www.eHarmony.it

DAL 29 GIUGNO

Belli come dei. Dannati per l’eternità.Pronti a sedurti per sempre.

Incontrare James William Poe, unvampiro dal viso d’angelo, non era neipiani di Lucy. Ma dal primo momento

in cui i loro sguardi si sono incrociati, ha capito che il suo destino è salvarlo dalle

tenebre. Il suo amore sarà abbastanza forte?

L’attesissimo ritornodi MAGGYE SHAYNE, con una

nuova storia d’amore oltre i confi ni della realtà che vi lascerà senza fi ato.

Dietro la morte misteriosa di Cutter Merlin, si cela un’entità sovrannaturale. O almeno ne è convinto Liam Becket, che sa quanta verità a volte si celi dietro le storie di oscure presenze. E quando la nipote di Cutter arriva in città per capire di più sulla scomparsa dello nonno, Liam è pronto a difendere con ogni mezzo il suo primo amore dalle ombre spettrali che la minacciano.

L’ultimo romanzo della spettrale trilogia fi rmata da HEATHER GRAHAM. Vi incanterà.

SPECIAL EDITION

In vendita dal 7 luglioPrenotalo subito al tuo punto vendita di fi ducia

e scoprilo su www.eHarmony.it

Un’antologia fi rmataGena Showalter:in un solo volume, idue romanzi ParanormalLove e Paranormal Game,con le avventure diBelle Jamison, affascinanteeroina dotata di superpoteri,e tre appassionanti racconticon protagonisti gli amatissimi Demoni degli Inferi.

Lori Foster, Jina Bacarr,Amanda Mcintyre:

le più amate regine dellasensualità fi rmano

tre romanzi ricchi dibrividi erotici e scintille

di passione, per un’estate ad altissima temperatura…

7 luglio

PIÙ PAGINE, PIÙ CONVENIENZA

Preziose antologie di 3 romanzi, fi rmate dalle migliori autrici internazionali.

A un PREZZO SPECIALE.

NOVITÀ2012:

Nascono gliABBONAMENTI SEMESTRALISUPERSCONTATI del 30%!

Come puoi abbonarti?

Vai sul nostro sito

www.eHarmony.itclicca sulla sezione ABBONAMENTI e

scopri tutti i vantaggi della nuova offerta. Uno dei vantaggi è che puoi pagaredirettamente con Carta di Credito.

Cosa aspetti?Approfittane subito!

Per ulteriori informazioni contatta il SERVIZIO LETTRICI HARMONY

al numero 199 501 502Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00

Il sabato (non festivo) dalle 10.00 alle 14.00