Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

15

description

Le voci del Grande Dizionario – circa 100.000 – sono quelle del lessico di base del cinese contemporaneo, integrate da un gran numero di voci dei lessici specialistici, dagli arcaismi ancora vivi nella lingua, dai forestierismi acclimatati. Si tratta dunque di un dizionario, tra i più cospicui mai pubblicati in una lingua occidentale, del cinese moderno, incluse le voci dotte e letterarie.

Transcript of Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

Page 1: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1
Page 2: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

PRESENTAZIONE

Ho avuto il privilegio di poter assistere alla prima germinazione dell’idea di unnuovo, grande dizionario cinese-italiano. Erano anni ormai lontani. Giorgio Casac-chia e Bai Yukun erano già al lavoro con diversi collaboratori. Mi permisi di incorag-giarli. L’idea mi pareva importante per la nostra lessicografia bilingue in generale e inparticolare per creare uno strumento idoneo a far progredire gli studi di sinologia inItalia e di italiano nel vasto mondo cinese.

Dopo anni di impegno faticoso e di ricerche rigorose ora il dizionario è davanti anoi e mantiene le promesse di allora.

Gli aspetti di interesse generalmente lessicografico e specifici per il cinese e per chitraduca dal cinese all’italiano sono molti. L’impostazione grafica della lemmatizza-zione è assai più netta e chiara che in opere analoghe, ad esempio nel pur meritorioChinese-English Comprehensive Dictionary di John DeFrancis. Il dato grafico sicorrela a una scelta linguistica e lessicografica che mette in condizione di considerare laparola monosillabica nei suoi valori fondamentali, verbali e nominali, e poi nelle deter-minazioni che assume in nesso con altri ideogrammi e in più ampi nessi sintagmatici.Questo fa sì che venga rendicontata analiticamente e tradotta accuratamente unagrande varietà di usi che vanno dalla lingua letteraria più tradizionale a valori dialet-tali e, soprattutto, a valori tecnici, specialistici, amministrativi, scientifici, in cui siriflette la grande e ormai impetuosa crescita economico-sociale e culturale del mondocinese.

Da Leibniz a Saussure le alte vette del pensiero linguistico europeo hanno sempreavuto interesse per le peculiarità linguistiche cinesi. Ora questa documentazione cosìricca e analitica offrirà nuova materia di riflessione al linguista che abbia interessigenerali. Per fare un solo esempio, la quota di omofoni e omografi nel lessico potenzialecinese è enormemente più alta che nelle lingue flessive europee, dove una simile quotadi omofonia appare solo nei testi, nel lessico attualizzato, non nel lessico potenziale e,quindi, nei dizionari. Nel caso cinese ancor più che nelle lingue europee ci si impone laconstatazione che la disambiguazione, come per il parlante nativo così a fortiori per lostudioso e il traduttore, è affidata ai co-testi, qui riccamente documentati, e ovviamenteal contesto situazionale. Ciò ci invita a riflettere sulla necessità di abbandonare i vecchimodelli lineari della comprensione di enunciati verbali e sulla natura invece complessa-mente globale della comprensione linguistica, non a caso ben presente alla teorica cineseassai più che alla linguistica occidentale.

Ma il vantaggio maggiore da quest’opera verrà offerto a chi in Cina come in Italiaè impegnato nel creare un’efficiente mediazione culturale, umana, tra mondi che appe-na ieri potevano ritenersi lontani e oggi si sono fatti vicini e si compenetrano a ognilivello. Non sarò il solo, ne sono certo, a manifestare gratitudine a Giorgio Casacchia eBai Yukun per il loro lavoro.

TULLIO DE MAURO

00 frontespizio I_1-12 09-10-2008 10:36 Pagina V

Page 3: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

PREFAZIONE

Nel 1982, quando ebbe avvio il progetto per un dizionario cinese-italiano, eranotrascorsi tre anni da che avevo raccolto l’eredità di Giuseppe Tucci e Sabatino Moscatialla guida dell’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente. Il progetto, la cui sto-ria è rievocata con maggiori dettagli nei brevi scritti di Lionello Lanciotti e AdrianoRossi, è sopravvissuto alla grande trasformazione istituzionale del 1995, allorchél’IsMEO, insieme all’Istituto Italo-Africano, confluì nell’Istituto Italiano per l’Africa el’Oriente.

Per ventisei anni si può dire che il Dizionario abbia fatto quasi da contrappunto almio impegno per i due istituti e da anello di congiunzione tra di essi: il simbolo di unalaboriosa continuità che trova finalmente il suo compimento in un’opera che, perdimensioni e qualità, supera di gran lunga quanto da essa inizialmente ci si attende-va. E questo è certamente uno dei motivi del non poco tempo trascorso da quando ilProf. L. Lanciotti, il compianto Prof. G. Bertuccioli – due eminenti figure della sinolo-gia europea del dopo-guerra – e il Prof. M. Sabattini, referenti rispettivamente delle treuniversità a tutta prima coinvolte nel progetto («L’Orientale» di Napoli, l’Universitàdegli Studi di Roma e la veneziana Ca’ Foscari), coadiuvati da un manipolo di giova-ni studiosi, intrapresero i primi passi di un cammino che si sarebbe rivelato più lungodel previsto e disseminato di difficoltà di ogni genere. In pochi anni, migliaia di schedeper migliaia di lemmi, con gli ideogrammi scritti a mano e i testi battuti a macchinadai vari collaboratori, resero gravoso e complesso il lavoro di riordino e revisione deicuratori, in ciò non facilitati da distanze che fax e computer non avevano ancora col-mato. A questi problemi, che sono quelli tipici di un progetto lessicografico, ma quienfatizzati dalla particolare natura della lingua cinese, si sarebbero aggiunti in seguitoi tecnicismi connessi alla rivoluzione informatica che, intervenuta nel frattempo, avreb-be inevitabilmente comportato la trasformazione radicale delle procedure tradizionali.

La svolta vi fu nel 1997, allorché il Prof. Giorgio Casacchia, vecchio allievo dellanostra Scuola di Lingue e Cultura Orientali, poi docente di cinese presso di essa, ordi-nario di Filologia cinese all’Università degli Studi di Napoli «L’Orientale», assunse laresponsabilità del progetto, associandovi quasi subito il Prof. Bai Yukun dell’Istituto dilingue di Pechino, anche lui stimatissimo docente della nostra Scuola. Casacchia, chenella redazione del dizionario aveva fino ad allora rivestito il ruolo di coordinatore,riformulò il lavoro secondo i più moderni criteri lessicografici, oltre che informatici, por-tandolo a termine in undici operosi anni, non senza dover affrontare più di una com-plicazione nella paginazione – che egli ha inteso personalmente curare – collegata conquelli che per me, aduso ai vecchi metodi, restano in definitiva degli incomprensibiliincantesimi elettronici.

Il risultato ha meritato cotanta pena e, come accade dopo una lunga prova, si èpropensi a dimenticare lo sforzo occorso e a lasciar prevalere il respiro beatificante dellagratitudine: per il Prof. Casacchia e il Prof. Bai Yukun, che hanno dedicato probabil-mente i migliori anni della loro vita a quest’impresa; per gli ideatori e primi esecutoridel progetto, i miei amici Lionello Lanciotti e Adriano Rossi, presidente e direttore del

00 frontespizio I_1-12 09-10-2008 10:36 Pagina VII

Page 4: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

nostro Centro di Lessicografia; per l’Istituto tutto, cui va il merito di averne semprecompresa l’importanza; per il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che lo ha sostenutodal 1982 al 1996; per l’Università degli Studi di Napoli «L’Orientale», con la qualel’IsIAO condivide l’onere e l’onore dell’opera; per istituzioni, come il Centro di Alti Studisulla Cina Contemporanea, il Centro Romano per la Formazione Imprenditoriale e lasvizzera Migros, che hanno contribuito, ciascuna in misura diversa, ad alleggerire ilgravame delle ingenti spese di stampa.

GHERARDO GNOLI

Presidente dell’IsIAO

VIII

00 frontespizio I_1-12 09-10-2008 10:36 Pagina VIII

Page 5: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

GENESI DI UN PROGETTO

In piena seconda guerra mondiale quando, assieme a pochissimi altri gio-vani, iniziai lo studio della lingua cinese, la biblioteca dell’allora seminario dicinese della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma possedeva,oltre a piccoli e poco utili dizionarietti, soltanto la prima edizione del Chine-sisch-deutsches Worterbuch di Werner Rudenberg del 1936; fui costretto, pertan-to, a frequentare un corso di tedesco all’Istituto Germanico di Roma peravvalermi della mediazione di tale lingua per poter tradurre dal cinese. Labiblioteca dell’IsMEO avrebbe, in quegli anni, acquisita una seconda edizio-ne del Chinese-English Dictionary di Herbert A. Giles, che il Presidente dell’Isti-tuto, Giuseppe Tucci, mi concesse di potere avere in prestito per lungo tem-po, senza sottrarlo ai pochissimi studenti di cinese, interessati solamente allalingua cinese parlata. Questo per fotografare una triste realtà di chi, neglianni fra il ’40 e il ’50, si accingeva in Italia allo studio del cinese, e della sino-logia in generale.

Tra il 1949 e il 1950, studiando a Stoccolma sotto la guida di un insigneMaestro come Bernhard Karlgren, ebbi l’occasione di poter trovare da unantiquario svedese un’edizione ottocentesca del Kangxi zudian e copie deglianni ’30 dello Ciyuan e dello Cihai; fu l’inizio di una raccolta personale di uncentinaio di opere lessicografiche.

Eppure gli italiani furono i primi sinologi a progettare vocabolari, anchese la maggior parte rimase manoscritta, da quella dei gesuiti Matteo Ricci eMichele Ruggeri, a quelle dei francescani Basilio Brollo (apparso a Parigi nel1813) ed Orazio da Castorano (conservato manoscritto alla Biblioteca Apo-stolica Vaticana), al progetto del senese Antonio Montucci, a quello di Giu-seppe G. Calmieri, previsto in quattro volumi, di cui solo il primo uscì aMacao nel 1844. Ultimi cronologicamente quello di Antelio Severini, il cuimanoscritto si conserva nella Biblioteca di Macerata, e quello grandioso inmolti volumi che il padre Angelo Zottoli aveva progettato ma lasciato inedito.Molti altri furono ancor progettati, ma non videro mai la luce.

Nella seconda metà del secolo scorso, il numero degli studenti italiani dicinese assieme a quello dei primi docenti italiani di cinese stava aumentando;alcuni tentativi di dizionari come quelli dell’urologo Paolo Desideri o delmissionario francescano P.B. Valle, non risposero alle aspettative di un pub-blico che si era fatto sempre più esigente. Pensai, un quarto di secolo fa, cheormai era giunto il momento di porre mano ad un grande dizionario cinese-italiano che fosse utile alle comunità di Italia e Cina.

Elaborai un primo progetto, che fu approvato e parzialmente finanziatodal Consiglio Nazionale delle Ricerche; creammo tre centri presso le tre Uni-versità italiane dove, a quel tempo, si insegnava il cinese, Venezia, Roma el’allora Istituto Universitario Orientale di Napoli, affidandone la direzione diogni sezione ai Professori Giuliano Bertuccioli (Roma), Mario Sabattini

00 frontespizio I_1-12 31-10-2008 11:42 Pagina IX

Page 6: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

(Venezia) e Lionello Lanciotti (Napoli) che, assieme ad alcuni loro collabora-tori, iniziarono la raccolta del materiale lessicale. Il lavoro andò avanti un po’a rilento per vari motivi anche di natura economica, fin quando, nel 1983, sicostituì presso l’IsMEO (Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente,oggi IsIAO, o Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente), il Centro di Lessico-grafia Asiatica di cui assunsi la presidenza, mentre la direzione scientifica fuaffidata al Prof. Adriano Rossi dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli.Riprese allora con maggiore energia il progetto del dizionario cinese-italiano,la cui realizzazione venne affidata al Prof. Giorgio Casacchia, oggi ordinariodi Filologia cinese presso l’Università degli Studi di Napoli «L’Orientale». IlProfessor Casacchia si servì della preziosa collaborazione del Professor BaiYukun dell’Istituto di Lingue di Pechino, e di numerosi laureati e dottorandidelle tre università italiane che avevano collaborato fin dalle fasi iniziali delprogetto. Un ringraziamento va fatto al Presidente dell’IsIAO Professor Ghe-rardo Gnoli e ai Magnifici Rettori che si sono succeduti alla guida dell’Ateneoorientalistico partenopeo per il finanziamento pluridecennale di quest’operaa cui si augura vivo successo.

LIONELLO LANCIOTTI

Presidente del Centro di Lessicografia dell’IsIAO

X

00 frontespizio I_1-12 09-10-2008 10:36 Pagina X

Page 7: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

MICROSTORIA DI UN DIZIONARIO

La lessicografia del cinese ad opera di studiosi italiani vanta un’antica tra-dizione. Ai primi studi cinquecenteschi di Matteo Ricci, che inventò il sistemadi notazione dei toni con gli apici sillabici e avviò la traslitterazione a baselatina dei sinogrammi, si aggiunsero quelli settecenteschi di Basilio Brollo daGemona, che realizzò per primo la disposizione delle voci poi adottata dallalessicografia francese e inglese, e oggi ormai incontrastata in tutto il mondo.

Nell’Otto-Novecento l’attività dei lessicografi italiani proseguì ad altolivello, culminando nei due grandi dizionari cinese-italiano e italiano-cinesedel Valle.

Con lo stabilirsi di regolari relazioni diplomatiche fra Italia e RepubblicaPopolare di Cina (1970), l’esigenza di dotare l’Italia di strumenti bilinguiconcepiti per la lingua contemporanea divenne urgente. Furono così varati iprimi progetti moderni (lessico del linguaggio giornalistico, ideato dalla prof.G. Molè, della Sapienza; lessico dell’economia, della Banca di Firenze, ecc.).

Il Grande Dizionario Cinese-Italiano è il risultato di un complesso processoiniziato nella prima metà degli anni Ottanta, quando il prof. Lionello Lan-ciotti, coadiuvato dai colleghi Giuliano Bertuccioli e Mario Sabattini, avviò lacompilazione di un medio-grande dizionario bilingue cinese-italiano, conl’intento di dotare l’Italia di quello strumento che le era sempre mancato.

L’iniziativa – nelle prime fasi poco più di un progetto di ricerca a piùvoci, con occasionali finanziamenti del CNR – fu presto incardinata nel Cen-tro di Lessicografia Asiatica dell’IsMEO (oggi Centro di Lessicografia del-l’IsIAO), fondato nel 1984 per iniziativa di Gherardo Gnoli e da allora direttodallo scrivente. A partire dal 1983, fu stipulata tra CNR e IsMEO una Conven-zione quinquennale (poi rinnovata) che assicurava una notevole linea difinanziamento alla lessicografia asiatica e al presente Dizionario in particolare,cui la Commissione per le relazioni internazionali del CNR aveva ricono-sciuto alto valore strategico, sottolineando l’«ingente opera di schedaturadi materiali» (con i relativi tempi e costi) che l’iniziativa avrebbe richiesto.

Fu istituita una redazione stabile in corrispondenza dei tre atenei italianicon tradizioni sinologiche (Magda Abbiati/Venezia-Ca’ Foscari, GiorgioCasacchia/Roma-La Sapienza, Luciana Bressan/Napoli-Orientale) e si trasfe-rirono su schede cartacee – curando le relative traduzioni italiane – i lemmaridi tre dizionari, il Chinese-English Dictionary, pubblicato a Pechino nel 1988, ilDictionnaire français de la langue chinoise, a cura dell’Istituto Ricci di Taiwan(1976) e il Chinese-English Dictionary del Mathews (Shanghai 19311 e successi-ve). Alla redazione, che aveva il principale compito di verificare il materialelessicografico, faceva capo un notevole numero di schedatori, scelti fra i lau-reati (poi addottorati) in cinese delle tre università.

Anche se a partire dalla Convenzione firmata nel 1988 dal Rettore del-l’Orientale Biagio de Giovanni e dal Presidente dell’IsMEO Gherardo Gnoli

00 frontespizio I_1-12 31-10-2008 11:43 Pagina XI

Page 8: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

veniva assicurato all’iniziativa un altro stabile finanziamento annuale (duratonei 14 anni successivi, fino al 2002), alcuni problemi, legati a variabili del fat-tore umano e al mai sufficientemente adeguato afflusso di finanziamenti(peraltro non riuscì mai, nella prima fase di redazione del lavoro, quella piùlunga e costosa, il coinvolgimento di finanziatori privati) dilatarono i tempiinizialmente previsti.

Nel 1997 Giorgio Casacchia, divenuto direttore effettivo del Dizionario,progettò, insieme al prof. Bai Yukun, esperto lessicografo dell’Istituto di lin-gue di Pechino, un rinnovamento completo, procedendo alla revisione delmateriale redatto, all’introduzione di nuovi criteri lessicologici, al trasferi-mento su supporto magnetico, alla definizione dell’impaginazione. Il lemma-rio fu ampliato con il ricorso a circa duecento dizionari monolingui e bilin-gui, pubblicati fino al 2007. Il Grande Dizionario Cinese-Italiano raggiunse cosìle attuali 100.000 voci, trattate con le modalità innovative descritte nella«Introduzione» degli autori.

Il lettore valuterà da sé l’entità del servizio reso al tempo stesso alla cultu-ra cinese, che diviene così più accessibile agli studiosi e al pubblico colto, e aquella italiana, ultima delle grandi culture letterarie europee ad essere dotatadi un mezzo di accesso diretto ad una lingua e ad una letteratura destinate acollocarsi sempre più al centro dell’attenzione del mondo.

Agli autori, ai loro collaboratori, ai primi ideatori del progetto, a tutticoloro che hanno seguito con pazienza certosina il complesso lavoro di com-posizione e correzione digitale, ai responsabili delle istituzioni che hannoatteso con perseveranza per 26 anni il momento della stampa definitiva delDizionario, credo possa essere riconosciuto l’orgoglio di aver destinato tempoed energie ad un’impresa titanica, che soltanto una grande e autorevole isti-tuzione pubblica di ricerca come l’IsIAO poteva condurre a termine con suc-cesso.

ADRIANO V. ROSSI

Direttore del Centro di Lessicografia dell’IsIAO

XII

00 frontespizio I_1-12 31-10-2008 11:43 Pagina XII

Page 9: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

INTRODUZIONE

Le voci del Grande Dizionario sono quelle del lessico di base del cinesecontemporaneo, integrate da un gran numero di voci dei lessici speciali-stici, dagli arcaismi ancora vivi nella lingua, dai forestierismi acclimatati. Sitratta dunque di un dizionario della lingua moderna, incluse le voci dottee letterarie.

Il cinese è una lingua dal lessico sterminato e per giunta in una fase dicrescita tumultuosa, legata alle grandi trasformazioni socioculturali che ilpaese sta attraversando da lungo tempo. Di conseguenza, anche il totale deilemmi – circa 100.000 – che pure ci sembra giustifichi appieno l’aggettivoche compare nel titolo dell’opera, non riesce a far fronte del tutto a tanta ric-chezza lessicale. In particolare, si vogliono ricordare qui due questioni, quelladelle cosiddette huixing-ci o parole meteora, ovvero effimere, e quel-la dei prestiti dalle lingue straniere, che, nel preservare la loro parentela conla lingua d’origine, trovano assai difficile il loro radicamento in cinese. È ilcaso ad esempio dei gerghi alla moda. Come criterio generale, a questo tipodi lemma non si è data ospitalità nel Grande Dizionario. In definitiva, si sonoregistrate solo quelle voci che, ancorché modernissime, paiono destinate aduna qualche durevolezza e consone al genio della lingua.

La pagina

La pagina è impostata tradizionalmente. Nella prima pagina di ogni lette-ra, è innanzitutto preposta la lista dei caratteri con più di una pronuncia, conl’indicazione della prima pronuncia in ordine alfabetico, alla quale quindi sirimanda per la consultazione.

Disposte su tre colonne, seguono le voci, ciascuna sotto al carattere iniziale.

Struttura del lemma

Si distingue il lemma monosillabico, posto isolatamente in carattere piùgrande all’inizio della voce, tanto che si tratti di un morfema legato quantodi una parola, da quelli polisillabici, trattati più oltre. Del lemma monosillabi-co vengono dati, in campo grigio:

1. la grafia semplificata;2. la grafia o le grafie non semplificate;3. la lettura in pinyin, trascrizione ufficiale della Repubblica Popolare di

Cina;4. la lettura in Wade-Giles, tuttora in uso in numerose pubblicazioni sulla

Cina;

00 frontespizio I_1-12 31-10-2008 11:43 Pagina 1

Page 10: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

4

altra letturadel lemma polisemico

note esplicativedel senso del lemma

grafia semplificata

grafia non semplificata

pronuncia in pìnyin

numero della chiave del Kangxi Zidian

capolettera

caratteri polisemicida ricercarsi sottola pronuncia indicata

significati del lemmapolisemico

GUIDA ALLA CONSULTAZIONE

00 frontespizio I_1-12 31-10-2008 11:44 Pagina 4

Page 11: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

A-Pag. 13-34 31-10-2008 11:47 Pagina 13

Page 12: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

405

E-Pag. 397-408 09-10-2008 11:55 Pagina 405

Page 13: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

437

F-Pag. 409-484 09-10-2008 11:59 Pagina 437

Page 14: Grande Dizionario Cinese-Italiano. Vol. 1

837

K-Pag. 833-888 09-10-2008 13:53 Pagina 837