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Gli strumenti per la ricerca nelle discipline ingegneristiche
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Risorse bibliografiche e servizi bibliotecari per le discipline ingegneristiche Bologna, 22 giugno 2009
Michele Santoro
Gli strumenti per la ricerca nelle discipline ingegneristiche
Michele SantoroCoordinamento dell’Area Scientifico-tecnicaSistema Bibliotecario di AteneoUniversità di Bolognae-mail: [email protected]
Di cosa parleremo
le opportunità della rete Internet per lo studio e la ricerca
gli strumenti di Google e i nuovi motori di ricerca le risorse “accademiche” per l’ingegneria:
i periodici elettronici gli e-books, le enciclopedie e i dizionari online gli e-prints
gli strumenti per la valutazione della ricerca: gli strumenti “tradizionali” (WOS, JCR) le possibilità dell’open access
La realtà odierna
aumento esponenziale delle informazioni presenti non solo in veste cartacea, ma anche e
soprattutto in formato digitale per questo è importante:
esaminare le opportunità offerte dalla rete Internet per lo studio e la ricerca
valutare le “risposte” che essa fornisce confrontarle con le risorse “accademiche” messe a
disposizione dal Sistema Bibliotecario d’Ateneo
La realtà di Internet
Internet è un contenitore di informazioni da cui è impossibile prescindere
i suoi materiali sono assai spesso a testo pieno straordinario valore aggiunto
ma… occorre “districarsi” fra le risorse utili e scientificamente rilevanti e quelle irrilevanti o inutili
è proprio l’immensa mole di informazioni disponibili che provoca i problemi maggiori information overload
approfondimenti a: http://campus.cib.unibo.it/17578/
la soluzione di Google
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La ricerca con Google
definizione di algoritmo (trovata con Google):
“sequenza logica di istruzioni elementari (univocamente interpretabili) che, eseguite in un ordine stabilito, permettono la soluzione di un problema in un numero finito di passi”
e tuttavia…
La ricerca con Google
siamo proprio sicuri che sia una definizione scientificamente corretta?
siamo proprio sicuri che ciò che troviamo con Google su un certo argomento sia davvero tutto ciò che esiste su quell’argomento?
siamo proprio sicuri che le soluzioni offerte da Google siano adeguate a fini scientifici? lo stesso Google ha compreso la necessità di
strumenti di ricerca più raffinati dando vita a Google Books e Google Scholar
Google Books
progetto per cui molti milioni di libri sono stati digitalizzati e messi a disposizione gratuitamente
fonte ricchissima e utilissima a fini scientifici la ricerca avviene per parola chiave ma, il più delle volte, non è possibile né la stampa
né il downloading delle pagine http://books.google.it/
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Google Scholar tuttavia Google Books si rivolge alle monografie mentre la maggior parte dell’informazione scientifica
è veicolata dai periodici per questo Google ha creato Google Scholar, un
motore di ricerca specifico che esplora le diverse tipologie di letteratura scientifica
Google Scholar
Google Scholar infatti indicizza non solo libri ma anche articoli di riviste liberamente disponibili
in rete o concessi a Google da autori o editori altri articoli sono invece accessibili sulla base di
determinati requisiti
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I “competitors” di Google
i meccanismi di ricerca di Google e dei suoi “derivati” sono tuttavia soggetti a numerose critiche per la loro scarsa “scientificità”
oggi sono comparsi nuovi strumenti che si presentano come più “intelligenti” e semanticamente affidabili
fra questi, segnaliamo il motore di ricerca “computazionale” Wolphram Alpha
e il nuovissimo SBDS Prototype 0.1 (Single Business Discovery Service)
SBDS Prototype 0.1
SBDS Prototype 0.1(Single Business Discovery Service) http://sbdsproto.nla.gov.au/
realizzato dalla National Library of Australia dà accesso ai “metadati” di 42 milioni di documenti
in linea inizialmente i dati provenivano solo da fonti
australiane ma ora sono state incluse numerose fonti “esterne”
SBDS Prototype 0.1
la ricerca può essere effettuata: in modalità separata (per libri, articoli di rivista,
pagine web…) o in modalità “globale”, e successivamente filtrata
(per articolo, libro, rivista…)
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Oltre i motori di ricerca
Google, Google Books e Google Scholar, così come i nuovi motori di ricerca, sono strumenti molto importanti per il reperimento dell’informazione essi infatti rendono disponibile un patrimonio
conoscitivo enorme ma… esiste una quantità altrettanto grande di
risorse a cui finora non hanno accesso: deep web: cataloghi, banche dati, periodici
elettronici non free, statistiche, informazioni “fattuali”, etc.
Le risorse scientifiche dell’Unibo
La ricerca sui periodici
come si è visto, i periodici sono la fonte più importante di diffusione delle conoscenze scientifiche
(approfondimenti a: http://www2.spbo.unibo.it/bibliotime/num-vii-1/santoro.htm)
lo strumento principe per effettuare ricerche sui periodici è il catalogo ACNP
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La ricerca con ACNP
il catalogo ACNP indicizza le testate quindi la ricerca può avvenire solo attraverso il
titolo del periodico: solo nel caso in cui è disponibile il full text del
periodico possiamo capire se ci sono articoli che ci
interessano
La ricerca per articolo
una ricerca per articoli di riviste è possibile attraverso il “Catalogo articoli”
si tratta di una base dati di “spogli di periodici” (Current Contents)
ma il corrispondente “Catalogo articoli” non viene aggiornato da tempo
esso inoltre non fornisce il full text degli articoli per cui gli esiti della ricerca sono piuttosto
insoddisfacenti
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Strumenti di ricerca “accademici”
per tutte le discipline scientifiche la “strada maestra” della ricerca passa attraverso le banche dati
le quali offrono non solo insiemi di risorse “compatti” e omogenei sul piano disciplinare
ma una serie di possibilità che altri strumenti non hanno (ad es. un thesaurus di termini scientificamente rilevanti con cui effettuare una ricerca)
al tempo stesso…
I periodici elettronici
è assai utile effettuare ricerche utilizzando i periodici elettronici
presenti sulle “piattaforme” di periodici elettronici acquisite dall’Ateneo di Bologna(http://www.biblioteche.unibo.it/portale/risorse-elettroniche/periodici) alcune di queste piattaforme sono di grande
interesse per le discipline ingegneristiche altre possono essere vantaggiose per determinati
tipi di ricerche
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Open access
finora abbiamo esaminato: a) le risorse di natura scientifica liberamente
disponibili su Internet b) le risorse di natura scientifica possedute
dall’Ateneo di Bologna a queste si affiancano altre risorse scientificamente
assai rilevanti (saggi, articoli, rapporti tecnici, tesi di dottorato…)
che gli stessi autori decidono di “depositare” in appositi contenitori (archivi aperti, depositi istituzionali, riviste ad accesso aperto...)
→ e-prints
Open access
open access: accesso aperto all’informazione scientifica
vantaggi dell’accesso aperto: tempestività: si evitano i tempi lunghi della
pubblicazione sulle riviste visibilità: ampia diffusione delle ricerche fra una
vasta platea di studiosi gratuità: nessun obbligo per università e biblioteche
di sottoscrive abbonamenti o pagare tariffe mantenimento dei diritti: nessun obbligo di
cessione agli editori del copyright sui propri lavori
Open access/criticità
difficoltà di valutazione “accademica” dei lavori depositati: necessità di individuare adeguati criteri di
validazione della qualità scientifica dei contributi (peer review)
necessità di individuare un adeguato “fattore d’impatto” (IF)
Open access e valutazione della ricerca
ma prima di affrontare questi aspetti, è opportuno:
1. esplorare brevemente la situazione delle riviste e dei repositories ad accesso aperto per
l’ingegneria
2. esaminare i “tradizionali” strumenti per la valutazione della ricerca (Web of Science, Journal of Citation Reports)
Risorse open access per l’ingegneria
anche nel campo dell’ingegneria e delle discipline collegate
sono presenti una serie di riviste e di archivi ad accesso aperto
un interessante punto di partenza è il Wiki italiano sull’open access (http://wiki.openarchives.it)
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1. Riviste ad accesso aperto
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2. Archivi aperti
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Strumenti per la valutazione della ricerca rappresentano la “tradizione” rispetto all’innovazione
costituita dall’open access sono (finora) indispensabili per la valutazione della
ricerca in ambito accademico e per gli aspetti ad essa legati (progressione nella
carriera universitaria, valutazione dei dipartimenti…) si tratta di due banche dati comprese nella
piattaforma WOK (Web of Knowledge): Web of Science Journal of Citation Report info a: http://
www.sba.unibo.it/portale/materiali-didattici/la-piattaforma-wok/
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Web of Science (WOS)
dà la possibilità di effettuare ricerche sfruttando la bibliografia inclusa negli articoli scientifici: permette di seguire l’evoluzione di uno studio
attraverso le citazioni di altri autori di conoscere l’influenza che esso ha avuto sulla
ricerca in un determinato ambito disciplinare e quindi di arrivare a una adeguata valutazione
dell’articolo ma anche della rivista che lo ha pubblicato
Web of Science (WOS)
il presupposto è che le citazioni sono uno strumento molto importante per il prestigio di una rivista
il percorso tradizionale di WOS è quello che dal “citante” rimanda alle opere citate, ma è possibile anche il percorso inverso
WOS è costituito da tre insiemi tematici: 1) di ambito scientifico-tecnico, molto
consistente (78%)2) di scienze sociali (12%)3) di scienze umane (10%)
Web of Science (WOS)
è possibile una ricerca per argomento (topic), per autore, per titolo, per nome della pubblicazione, etc.
si possono effettuare ricerche combinate (topic, author...)
si può salvare la ricerca, ordinare i risultati (per data, per numero di citazioni ricevute, etc.)
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Journal of Citation Reports
permette di valutare e comparare le pubblicazioni scientifiche mediante l’analisi di determinati parametri, tra cui: Impact Factor, Immediacy Index, Cited Half
Life, Eigenfactor questi parametri sono ricavati da calcoli effettuati
sugli indici delle citazioni info a:
http://www.biblio.unimib.it/upload/citation%20report.pdf
Impact Factor
l’Impact Factor è il rapporto tra il numero delle citazioni ricevute dagli articoli in un determinato arco di tempo e il numero totale degli articoli pubblicati nello stesso arco di tempo
con maggior precisione, l’IF indica il numero medio di citazioni ricevute nell’anno di riferimento dagli articoli pubblicati nei due anni precedenti
più è elevato l’IF, più la rivista è prestigiosa, e più è considerato importante l’articolo che su questa viene pubblicato
Immediacy Index
l’Immediacy Index è una misura di quanto velocemente venga citata una rivista
indica il numero medio di citazioni ricevute nell’anno di riferimento dagli articoli pubblicati nell’anno stesso
è calcolato dividendo il numero corrente di citazioni di una rivista in un dato anno per il numero di articoli pubblicati nell’anno corrente
Cited Half Life e Eigenfactor
la Cited Half Life misura la validità nel tempo degli articoli citati, e indica per quanti anni sono citati gli articoli di quella rivista
l’Eigenfactor indica il numero medio di citazioni ricevute nei 5 anni precendenti l’anno di riferimento, pesato per disciplina e importanza della rivista citante
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Open access e valutazione della ricerca
anche il mondo dell’open access sta individuando dei criteri per una adeguata valutazione dei “propri” prodotti di ricerca
criteri da affiancare a quelli “tradizionali” presenti in WOS e JCR
presupposti “istituzionali”:
1) a livello internazionale, la Berlin Declaration on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities (http://oa.mpg.de/openaccess-berlin/berlindeclaration.html)
Open access e valutazione della ricerca 2) per l’Italia, la “Dichiarazione di Messina”, firmata nel novembre 2004 dai Rettori di quasi tutte le università italiane (Documento italiano a sostegno della Dichiarazione di Berlino sull’accesso aperto alla letteratura accademica, http://www.aepic.it/conf/viewpaper.php?id=49&cf=1)
attività di ricerca e di promozione: Progetto PEER - Publishing and the Ecology of
European Research (http://www.peerproject.eu/) Gruppo Open Access della CRUI (
http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1167)
Open access e valutazione della ricerca due strade possibili per l’accesso aperto ai lavori di
ricerca: Green road: autoarchiviazione dei lavori di
ricerca, a qualsiasi stadio della loro elaborazione, in archivi aperti disciplinari o istituzionali
Gold road: pubblicazione su riviste ad accesso aperto, che hanno un comitato editoriale, e quindi garantiscono l’attività di peer review(approfondimenti a: http://eprints.ecs.soton.ac.uk/15852/2/serev-revised.pdf)
Open access e valutazione della ricerca
secondo studi recenti, entrambe queste strade portano a una maggiore diffusione dei lavori ad accesso aperto
che quindi sono più conosciuti e, di conseguenza, più citati in altri lavori scientifici
ciò aumenta in modo rilevante l’impatto citazionale dei lavori open access
(per approfondimenti: M. L. Vignocchi - E. Giglia, Più citazioni in Open Access? Tendenze, opinioni e dati, http://www.iuav.it/CNBA/Giornate-d/2009-Le-Un/Slides/Vignocchi-Giglia-DEFINITIVO.pdf)
Open access e valutazione della ricerca
il numero elevato di citazioni per i lavori open access è legato, tra l’altro, ai seguenti fattori: tempestività: archiviare i preprint aumenta le
citazioni (gli articoli sono disponibili prima) qualità: il 10% degli articoli riceve 90% delle
citazioni auto-selezione: gli articoli migliori hanno
maggiori possibilità di essere autoarchiviati uso: l’autoarchiviazione aumenta i download
Open access e valutazione della ricerca
in particolare, le riviste ad accesso aperto essendo al tempo stesso dotate di peer review e
liberamente disponibili online ottengono indici d’impatto via via crescenti che li avvicinano ai periodici “tradizionali” censiti
dal Journal of Citation Report come dimostra la seguente tabella (fonte: Vignocchi-
Giglia)
Michele Santoro
Gli strumenti per la ricerca nelle discipline ingegneristiche
Grazie per l’attenzione!