Gli Ebrei continuarono a camminare. Di notte Dio illuminava il loro cammino e di giorno faceva...

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Gli Ebrei continuarono a camminare. Di notte Dio illuminava il loro cammino e di giorno faceva scendere su di loro nubi che

li nascondevano. Continuavano a camminare, ma faceva terribilmente caldo, sotto il sole cocente.

Gli Ebrei non erano abituati a camminare tanto e presto cominciarono a protestare: “Almeno in Egitto si poteva mangiare a volontà. Ricordate la frutta, le focacce e il pane?”. “Ricordate i melograni, i meloni e i cetrioli?”.

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Mosè riferì queste lamentele a Dio. Allora, tutte le mattine Dio mandava al suo popolo un cibo speciale, chiamato manna.

Quando si svegliavano, gli Ebrei lo trovavano a terra e lo raccoglievano. Ce n’era sempre a sufficienza per tutto il

giorno. E di sera mandava quaglie che gli Ebrei catturavano, cucinavano e mangiavano.

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Almeno per un po’ le lamentele cessarono, perché Dio aveva dato al suo popolo un cibo speciale: manna e quaglie. A causa

di quelle proteste però dovette passare molto tempo prima che gli Ebrei riuscissero a vedere la Terra Promessa.

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Gli Ebrei continuarono dunque a camminare nel desertofinché giunsero alle pendici di un alto monte, il Sinai.

Su quel monte Mosè incontrò Dio. Quando tornò giù aveva con sé due grandi tavole di pietra su cui erano incise dieci regole

che Dio aveva dato agli Ebrei. Queste regole vengono chiamate “Dieci Comandamenti”.

Tra l’altro Dio scrisse su quelle tavole: “Io sono il Signore tuo Dio”. “Rispetta tuo padre e tua madre”. “Non rubare”.

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Mosè rimase però così a lungo sul monte Sinai che gli Ebrei pensarono che si fosse smarrito e che non sarebbe più tornato.

Per questo si rivolsero così ad Aronne: “Su, costruisci per noi un dio che ci guidi. Ormai non sappiamo che fine ha fatto quel Mosè che ci ha portati fuori dall’Egitto”. Allora Aronne fabbricò un vitello d’oro.

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Quando Mosè scese dal monte, vide il vitello d’oro e si adirò tanto che spezzò le tavole della legge. Dovette tornare sul monte Sinai a chiedere a Dio due nuove tavole con la legge. Gli Ebrei dissero a Dio che erano dispiaciuti di aver fabbricato il vitello d’oro e costruirono una speciale custodia d’oro per conservare i Dieci Comandamenti.

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Mentre gli Ebrei si avvicinavanoalla Terra Promessa Mosè mandò dodici uominiad esplorare il territorio.Il compito di questi uomini consistevanel cercare di scoprirese era un posto in cui sarebbe statofacile e piacevole vivere.

Dieci esploratori tornarono da Mosèpieni di timore dicendo:

“La gente che vi abita è forte e robusta.Non potremo mai combatterli.

Non riusciremo ad avere quella terra!”.

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Gli altri due esploratori, invece, tornarono portando con sé un enorme grappolo d’uva, che dovettero collocare su un asse che si caricarono sulle spalle. Questi due esploratori, Caleb e Giosuè, dissero: “E’ davvero una bella terra in cui

scorre latte e miele. Sarà un bellissimo posto in cui vivere”.

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Molti Ebrei però avevano troppa paura di andare nella Terra Promessa, perché avevano sentito che gli abitanti di quel

paese erano giganti. Questo accadde molti anni prima che gli Ebrei raggiungessero la terra che Dio aveva loro

promesso.

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Dopo aver vagato per tanti, tanti anni nel deserto, e dopo aver vissuto molte vicissitudini, gli Ebrei giunsero alle pendici di un

altro monte, il Nebo.Tutti salirono assieme a Mosè in cima al monte e, in lontananza, riuscirono a vedere la terra

che Dio aveva promesso loro.

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Ormai Mosè era molto vecchio. Era stato principe in Egitto, quindi pastore nel deserto, poi aveva guidato

il suo popolo nel deserto per molti anni.Però Mosè aveva commesso alcuni sbagli.

Per questo non poté entrare nella Terra Promessa.

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Dopo la morte di Mosè, una nuova guida, Giosuè, condusse gli Ebrei nella Terra Promessa. Portarono con sé la custodia d’oro che conteneva i Dieci Comandamenti e attraversarono il fiume

Giordano. Finalmente arrivarono nella Terra Promessa.

E nella Terra Promessa vissero molte altre avventure. Conquistarono Gerico e dovettero combattere contro molti

nemici. Ormai, però il popolo di Dio aveva una sua terra, come Dio aveva promesso.