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1 Notizie dalle categorie, dalle associazioni, dai territori...... CGIL Roma e Lazio: La priorità di agire nelle periferie: le esperienze della CdL di Roma Nord a Primavalle e di Roma Est a TorbellaMonaca....pag. 7 SUNIA: Affrontare i problemi veri del disagio abitativo. Dichiarazione di Daniele Barbieri, segretario generale del SUNIA........................................pag. 8 Dai territori: Campania: “Green Days” a Napoli dedicati all’ecologia, alla mobilità sostenibile e al risparmio energetico, da maggio a novembre 2018; Lazio: Conferenza internazionale “Governance ambientale e città sostenibili” e Dichiarazione di Roma 2018; Liguria: bando per progetto EnerSHIFT per la riqualificazione energetica di edifici di edilizia residenziale pubblica; Lombardia: bando alle periferie 2018 ..............................pag. 9/10 Nello sviluppo delle nuove realtà urbane è fondamentale un linguaggio comune per individuare, gestire, elaborare e valutare i dati strategici alla gestione delle infrastrutture fornitrici dei principali servizi urbani. Sviluppare e condividere modelli gestionali, standard, protocolli di trasmissione, specifiche tecniche, piattaforme e indicatori di prestazione è un punto di partenza fondamentale per l’avvio di quel processo di innovazione e rigenerazione urbana in chiave smart city. (ENEA, Convergenza Smart City and Community”)........pag. 4 in dai primi decenni del XX secolo, l’uso insediativo dei suoli è stato utilizzato come base per la rappresentazione topografica della stratificazione sociale, delle diseguaglianze e dei conflitti. Questi temi, centrali in progetti internazionali in corso, possono offrire strumenti analitici utili per le politiche locali (Istat, La trama delle disuguaglianze urbane: Milano, Roma, Napoli, Rapporto Annuale 2018).....................................pag.5 La geografia dei sistemi locali del lavoro descrive i sistemi urbani giornalieri, luoghi dove si concentra la maggior parte di attività e spostamenti quotidiani delle persone e dei soggetti economici, consentendo di osservare il “paese reale” nelle sue differenze e particolarità, diverso da quello descritto dalle tradizionali partizioni amministrative. I SLL sono quindi un’ottima partizione per implementare politiche sul territorio. (Istat, Aggiornamento dei Sistemi Locali del Lavoro 2011)....Pag 5 F Nel DEF 2018, per la CGIL documento tecnico privo di elementi programmatici, le strategie di politica infrastrutturale si prefiggono quattro obiettivi (qualità della vita e competitività delle aree urbane, sostegno a politiche industriali e di filiera, mobilità sostenibile, accessibilità a territori, Europa, Mediterraneo) attraverso realizzazione di infrastrutture, valorizzazione del patrimonio esistente, integrazione modale e sviluppo urbano sostenibile. Gli indicatori BES tuttavia, registrano progressi ma tendenze di uno sviluppo non sostenibile. ■ I dodici indicatori BES introdotti nel DEF 2018.............................. .... pag. 1 Lo stato di attuazione del PON Metro 2014-2020 presenta forti ritardi, soprattutto in relazione alle spese certificate , lo 0,2% del totale, con particolari difficoltà sul tema dell’inclusione sociale, declinato negli Assi 3 (servizi) e 4 (infrastrutture). Per tali motivi l’AdG ha presentato una proposta di riprogrammazione, rispetto alla quale la CGIL ha espreso alcune perplessità, con spostamento di risorse dall’Asse 4-Servizi per l’Inclusione sociale, all’Asse 2-Mobilità ed efficientamento energetico. ■ Lo stato di attuazione presentato nel quarto Comitato di Sorveglianza..........pag. 2 A scala europea e internazionale si registra da tempo, un forte aumento di abitanti e superficie nei sistemi urbani, sottratta essenzialmente ai sistemi agricoli e naturali. Il verde delle città mitiga gli effetti delle sostanze inquinanti e del cambiamento climatico ed è investimento anche economico. E' stato illustrato il documento del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituito presso il Ministero dell’ambiente dalla legge 10/2013, contenente disposizioni per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. ■ Strategia nazionale del verde urbano, gli obiettivi e le strategie.............pag. 3 Periodico mensile a cura di Laura Mariani - Area Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale Giugno - 6 - Newsletter Giugno - 6 - Newsletter POLITICHE ABITATIVE E PER LO SVILUPPO URBANO POLITICHE ABITATIVE E PER LO SVILUPPO URBANO

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Notizie dalle categorie, dalle associazioni, dai territori......

CGIL Roma e Lazio: La priorità di agire nelle periferie: le esperienzedella CdL di Roma Nord a Primavalle e di Roma Est a TorbellaMonaca....pag. 7

SUNIA: Affrontare i problemi veri del disagio abitativo. Dichiarazione diDaniele Barbieri, segretario generale del SUNIA........................................pag. 8

Dai territori: Campania: “Green Days” a Napoli dedicati all’ecologia,alla mobilità sostenibile e al risparmio energetico, da maggio a novembre2018; Lazio: Conferenza internazionale “Governance ambientale e cittàsostenibili” e Dichiarazione di Roma 2018; Liguria: bando per progettoEnerSHIFT per la riqualificazione energetica di edifici di edilizia residenzialepubblica; Lombardia: bando alle periferie 2018 ..............................pag. 9/10

Nello sviluppo delle nuove realtà urbaneè fondamentale un linguaggio comuneper individuare, gestire, elaborare evalutare i dati strategici alla gestionedelle infrastrutture fornitrici deiprincipali servizi urbani. Sviluppare econdividere modelli gestionali, standard,protocolli di trasmissione, specifichetecniche, piattaforme e indicatori diprestazione è un punto di partenzafondamentale per l’avvio di quelprocesso di innovazione e rigenerazioneurbana in chiave smart city. (ENEA,Convergenza Smart City and Community”)........pag. 4

in dai primi decenni del XX secolo, l’usoinsediativo dei suoli è stato utilizzatocome base per la rappresentazionetopografica della stratificazione sociale,delle diseguaglianze e dei conflitti. Questitemi, centrali in progetti internazionali incorso, possono offrire strumenti analiticiutili per le politiche locali (Istat, La trama delledisuguaglianze urbane: Milano, Roma, Napoli,Rapporto Annuale 2018).....................................pag.5

La geografia dei sistemi locali del lavorodescrive i sistemi urbani giornalieri,luoghi dove si concentra la maggiorparte di attività e spostamenti quotidianidelle persone e dei soggetti economici,consentendo di osservare il “paesereale” nelle sue differenze e particolarità,diverso da quello descritto dalle

tradizionali partizioniamministrative. I SLLsono quindi un’ottimapartizione perimplementare politichesul territorio. (Istat,Aggiornamento dei SistemiLocali del Lavoro 2011)....Pag 5

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Nel DEF 2018, per la CGIL documento tecnico privo di elementiprogrammatici, le strategie di politica infrastrutturale si prefiggonoquattro obiettivi (qualità della vita e competitività delle aree urbane,sostegno a politiche industriali e di filiera, mobilità sostenibile,accessibilità a territori, Europa, Mediterraneo) attraverso realizzazionedi infrastrutture, valorizzazione del patrimonio esistente, integrazionemodale e sviluppo urbano sostenibile. Gli indicatori BES tuttavia,registrano progressi ma tendenze di uno sviluppo non sostenibile.■ I dodici indicatori BES introdotti nel DEF 2018.............................. ....pag. 1

Lo stato di attuazione del PON Metro 2014-2020 presentaforti ritardi, soprattutto in relazione alle spese certificate , lo0,2% del totale, con particolari difficoltà sul tema dell’inclusionesociale, declinato negli Assi 3 (servizi) e 4 (infrastrutture). Per talimotivi l’AdG ha presentato una proposta di riprogrammazione,rispetto alla quale la CGIL ha espreso alcune perplessità, conspostamento di risorse dall’Asse 4-Servizi per l’Inclusionesociale, all’Asse 2-Mobilità ed efficientamento energetico.■ Lo stato di attuazione presentato nel quarto Comitato di Sorveglianza..........pag. 2

A scala europea e internazionale si registra da tempo, un forteaumento di abitanti e superficie nei sistemi urbani, sottrattaessenzialmente ai sistemi agricoli e naturali. Il verde delle cittàmitiga gli effetti delle sostanze inquinanti e del cambiamentoclimatico ed è investimento anche economico. E' stato illustrato ildocumento del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituitopresso il Ministero dell’ambiente dalla legge 10/2013, contenentedisposizioni per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.■ Strategia nazionale del verde urbano, gli obiettivi e le strategie.............pag. 3

Periodico mensile a cura di Laura Mariani - Area Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale

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1 Notizie

Sviluppo urbano sostenibile

le strategie nel DEF 2018

Il Def 2018, per la CGIL un documento tecnicoprivo di elementi programmaticiche va nella direzione sbagliata descrive, nell'allegato 3,obiettivi e strategie della politica infrastrutturale. Tra questi lo sviluppo urbano sostenibile.

Le strategie si prefiggono quattro obiettivi(accessibilità a territori, Europa, Mediter-raneo, qualità della vita e competitivitàdelle aree urbane; sostegno alle politicheindustriali di filiera; mobilità sostenibile esicura) e riguardano: realizzazione di in-frastrutture utili, snelle e condivise, at-traverso una pianificazione nazionale uni-taria, programmazione e monitoraggio de-gli investimenti, miglioramento della pro-gettazione; integrazione modale e inter-modalità, attraverso accessibilità ai nodie interconnessione tra le reti, riequilibriodella domanda verso mobilità sostenibili,promozione dell’intermodalità; valoriz-

zazione del patrimonio esistente, at-traverso programmazione degli inter-venti di manutenzione delle infrastruttu-re esistenti, miglioramento dei livelli diservizio e sicurezza delle infrastrutture,efficientamento e potenziamento tecno-logico, incentivi allo sviluppo di sistemiintelligenti di trasporto, misure per effi-cienza del trasporto aereo; sviluppo ur-bano sostenibile, attraverso cura delferro, accessibilità alle aree urbane emetropolitane, qualità e efficienza deltrasporto pubblico locale, sostenibilitàdel trasporto urbano, tecnologie per cittàintelligenti e politiche abitative nazionali.

Indicatori BES nel DEF: forti tendenze verso uno sviluppo non sostenibileL'Italia è il primo Paese dell’Unione europea ad aver introdotto gli Obiettivi di Benessere Equo e Sostenibile nella politicaeconomica, con l'obiettivo di superare i limiti del PIL come indicatore delle performance economiche e sociali. Dopo unprimo esercizio nel DEF 2017 condotto sulla 4 indicatori, il Comitato BES ha selezionato ulteriori 8 indicatori.Nella relazione allegata al DEF 2018, si registrano progressi per alcuni indicatori, ma anche altre tendenze che nonvanno in direzione di uno sviluppo sostenibile, in particolare per l’aumento delle emissioni di CO2 e l’abusivismo edilizio.Dal 2014 si osserva un incremento CO2 pro capite e per il 2017 l’Istat prevede un ulteriore aumento (0,2 tonnellate).Tali previsioni sono superiori a quelle che erano state stimate nel DEF 2017 e contraddicono le indicazioni che davanol’Italia sulla strada del decoupling (disaccoppiamento) tra crescita del PIL e produzione di CO2. Il numero delleabitazioni abusive costruite su 100 legali è passato da 11,9 nel 2015 a oltre 19 negli ultimi tre anni, seppure con unalieve tendenza alla diminuzione e sempre con livelli più elevati al Sud e nelle Isole: ad esempio, per le ripartizioniNord-Est e Sud, nel 2005 l'indice è pari a 4,3 e 33,2 , nel 2010 a 3,9 e 31,1; nel 2017 a 5,5 e 49,9.

1 Reddito medio disponibile pro capite; 2 Indice di disuguaglianza del reddito disponibile (rapporto fra reddito del quintile più ricco della popolazione equello del quintile più povero); 3 Indice di povertà assoluta (percentuale di popolazione con consumi inferiori alla soglia di povertà); 4 Speranza di vitain buona salute alla nascita (numero di anni attesi); 5 Eccesso di peso (percentuale di maggiorenni); 6 Uscita precoce dal sistema di istruzione eformazione (percentuale di fuoriuscita); 7 Tasso di mancata partecipazione al lavoro (rapporto tra somma di disoccupati e inattivi e somma forzelavoro e inattivi nella fascia 15-74 anni); 8 Rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne di 25-49 anni senza figli; 9 Indice di criminalità predatoria (numero di vittime di furti in abitazione, borseggi e rapine per 1.000 abitanti); 10 Indice diefficienza della giustizia civile (durata media in giorni dei procedimenti di cognizione civile ordinaria definiti nei tribunali); 11 Emissioni di CO2 e altrigas clima alteranti (tonnellate per abitante); 12 Indice di abusivismo edilizio (numero di costruzioni abusive per 100 autorizzate dai Comuni).

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3 Notizie

Programma operativo Città metropolitane

il quarto comitato di sorveglianza

Il 18 maggio si è svolto il quartoComitato di Sorveglianza del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, al fine di valutare l’attuazione del Programma, i progressi compiuti durante l’anno e il raggiungimento degliobiettivi prefissati,

La situazione al 28/02/2018 ha destatopreoccupazione, soprattutto in relazionealle spese certificate, solo lo 0,2% deltotale. Per il 2018 è stata stimata unaspesa di circa 125,5 M€, 105,2 a valeresul FESR e 20,3 sul FSE, che si riferiscenel 60% dei casi a procedure già esi-stenti (e quindi a basso livello di rischio),la restante parte è costituita da opera-zioni per le quali non sono state ancorarilevate procedure specifiche. Il livello dispesa previsto dovrebbe assicurare ilconseguimento degli obiettivi di spesacertificata al 31/12/2018 e, in quasi tutti icasi, i target per singolo Asse. Fa ecce-zione l’Asse 4, in particolare nelle Re-gioni Meno Sviluppate.Le maggiori difficoltà sono in relazioneall'attuazione degli obiettivi relativi altema dell’inclusione sociale, come decli-nato negli Assi 3 (servizi) e 4 (infrastrut-ture) riconosciuti, fin dall'inizio, comeambiti di maggiore innovatività, in termi-ni di approccio (si parte dai servizi per

arrivare alle infrastrutture), di integrazio-ne (presa in carico multidimensionaledel soggetto svantaggiato), di strumentioperativi (agenzia per la casa, integra-zione tra strumenti attivi e passivi, ecc.). Questo approccio, soprattutto al sud,sembra abbia comportato dilatazione deitempi per l’avvio delle operazioni, insie-me ad alcuni altri elementi: il complessoiter di riforma della normativa in materiadi appalti e alcune incertezze normative;il rafforzamento in termini finanziari el'ampliamento della popolazione di riferi-mento dello strumento del Reddito di In-clusione, policy complementare agli in-terventi del programma; la correlazionetra Asse 3 (che guida) e Asse 4 (serven-te rispetto all’Asse 3) che ha determina-to l’impossibilità di avviare le operazionidell’Asse 4 in assenza dell’avvio delleoperazioni dell’Asse 3; le difficoltà di in-tervenire, come previsto dal Program-ma, su immobili confiscati alle mafie.Per questi motivi l’AdG ha presentato

una proposta di riprogrammazione, conuno spostamento di risorse dall’Asse 4-Servizi per l’Inclusione sociale, all’Asse2-Mobilità ed efficientamento energetico.Su questo punto la CGIL ha espressoperplessità, perché sul tema dell'inclu-sione sociale sembravano particolar-mente rilevanti i risultati attesi dal pro-gramma, soprattutto nelle città del Suddove povertà, esclusione sociale, disa-gio economico, aumento delle disugua-glianze sono temi che rischiano di mina-re la tenuta sociale di molti territori. Leazioni avrebbero dovuto riguardare: ri-qualificazioni di spazi urbani al fine di ot-tenere abitazioni per 1.800 persone sen-za fissa dimora; riqualificazione di allog-gi per circa 2300 famiglie in condizioni didisagio abitativo; attività socio-economi-che di accompagnamento per quasi 500persone appartenenti a comunità emar-ginate, risanamento di oltre 2.250 spazie 35.000 mq. per attività finalizzate alconseguimento di obiettivi sociali.

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4 Notizie

Green city,politiche sul verde urbano

la Strategia nazionale del verde urbano

A scala europea e internazionalesi registra da tempo, un forte aumento di abitanti e superficie nei sistemi urbani, essenzialmente sottratta ai sistemi agricoli e naturali.Il verde delle città mitiga gli effetti dell'inquinamentoed è investimento economico.

Per conseguenza, alle diverse tipologiedi verde urbano e periurbano si richiedo-no maggiori servizi per mitigare gli effettidelle sostanze inquinanti e, in particola-re, per mitigare gli effetti dell’isola di ca-lore e del cambiamento climatico. Questi maggiori servizi devono divenirel’elemento polarizzante per la definizio-ne di nuove policy pubbliche, orientatead assecondare e a sfruttare l’azione del

capitale naturale, governandone gli ef-fetti più immediati (incidenza sulla spesasanitaria e sociale per morbilità e morta-lità legate alla qualità dell’aria,interessanti spazi occupazionali per pre-statori adeguatamente qualificati, ridu-zione e risparmio di spesa pubblica at-traverso attente azioni di intervento sulterritorio, anche mediante l’attivazione diequilibrate situazioni di partenariato an-

che ispirate a logiche di responsabilitàsociale e di impresa.Per raggiungere questi obiettivi, è chia-ra l’esigenza di ridurre le aree asfaltate,aumentare la superficie da destinare anuovi modelli strutturali e funzionali diparticolare valore ecologico e adottare le“foreste urbane”, come riferimento per lapianificazione e la progettazione dei di-versi elementi di verde urbano.

E' stato illustrato il documento che indica la strada da percorrere nelle decisioni politiche su piante e boschi nelle città italiane.

La legge 10/2013, contenente disposizioni per lo sviluppo degli spaziverdi urbani, ha istituito presso il Ministero dell’ambiente un Comitato perlo sviluppo del verde pubblico, assegnando la responsabilità di proporreun Piano nazionale con criteri e linee guida per: la realizzazione di areeverdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberatilungo le strade; il rinverdimento delle pareti e dei lastrici solari, lacreazione di giardini e orti e il miglioramento degli spazi per consentire unadeguamento dell’edilizia e delle infrastrutture pubbliche e scolasticheche garantisca, per quanto di competenza, la riqualificazione degli edifici.La strategia proposta da Comitato si compone di 3 obiettivi, 3 azionistrategiche e anche di “linee di intervento trasversali” ai diversi obiettivi.Si basa su tre elementi essenziali: passare da mq a ha, ridurre lesuperficie asfaltate e adottare le foreste urbane come riferimentostrutturale e funzionale del verde urbano. La foresta urbana include tuttigli aspetti del verde urbano quali lembi di bosco, viali alberati, grandiparchi, giardini, ville storiche, verde di quartiere, e verde architettonicocompreso il bosco verticale e i tetti verdi. La strategia ha l’obiettivo di stimolare un processo di trasformazionepolitica e culturale – intorno all’idea che la spesa per creare emantenere il verde delle città è, sempre, investimento ancheeconomico, e questo spiega anche l’introduzione a fine 3017 di incentivifiscali, quale il cosiddetto bonus verde - che coinvolga tutti gli organi digoverno e la società civile, individuando i ruoli negli ambiti di competenza.La Strategia prevede il coinvolgimento degli stakeholder e dicompetenze necessariamente multidisciplinari per sviluppare idoneepolicy pubbliche e indirizzare le amministrazioni comunali verso larealizzazione di piani e progetti basati sui servizi ecosistemici e sullarete di Infrastrutture Verdi (green infrastructures, naturebasedsolutions), definiti per raggiungere precisi obiettivi di ordinesociale, ambientale, finanziario e occupazionale.

La versione integrale della Strategia nazionaledel verde urbano sarà disponibile dal 20maggio sul sito del Mnistero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio e del Mare G

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4 Studi e ricerche

ENEA:roadmap per sviluppo della Smart City“Convergenza Smart City and Community” è l’iniziativa ENEA per delineare il passaggio dalla discussione sulla smart city all'applicazione pratica nei comuni.

Il progetto coinvolge anche Presidenzadel Consiglio, Consip, Confindustria Na-zionale e Agenzia per l’Italia Digitale edha l'obiettivo di promuovere una riorga-nizzazione in chiave digitale dei processidi gestione dei contesti urbani e territo-riali, partendo da una convergenza con-cettuale, metodologica e tecnologica.Nello sviluppo di queste nuove realtà cit-tadine è fondamentale condividere unlinguaggio comune per individuare, ge-stire, elaborare e valutare quei dati stra-tegici alla gestione delle infrastrutturefornitrici dei principali servizi urbani. Svi-luppare e condividere modelli gestionali,standard, protocolli di trasmissione, spe-cifiche tecniche, piattaforme e indicatoridi prestazione è fondamentale perl’avvio del processo di innovazione e ri-generazione urbana in chiave smart city.

Il percorso verso la Smart CityCittà e territori diventano smart se siconsolida una stretta collaborazione trai principali attori dei processi gestionalie d’innovazione urbana e il mercatonella sua eccezione più ampia. Modelligestionali, specifiche tecniche, stan-dard e protocolli oltre che strumenti,azioni e tecnologie abilitanti contribui-scono a delineare il percorso, una verae propria roadmap verso la Smart City,con un kit di supporto agli amministra-tori, una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’nella quale si possono trovare glistrumenti utili per il comune coinvolto.Allo stato attuale la maggior parte dellecittà gestisce tramite le cosiddette utili-ty una serie di servizi strategici comeilluminazione, acqua, elettricità, gas, ri-fiuti e mobilità in modo autonomo, inassenza di condivisione e valorizzandopoco la strategicità della grande quanti-tà di dati potenzialmente in loro pos-sesso. Il percorso si preannuncia lungoe complesso e si articolerà attraversouna roadmap di cui si iniziano a intra-vedere i primi passi”.

Tavolo di Convergenza Nazionale Realizzare un percorso di trasformazio-ne smart dei contesti urbani e territorialiè l’obiettivo che ENEA si è posta av-viando anche il “Tavolo di ConvergenzaNazionale Smart City and Community”.Il Tavolo, al quale partecipano i principaliattori del processo nazionale d’innova-zione urbana, ha già prodotto “SmartIta-ly Goal”, il primo documento program-matico della roadmap nazionale.

Secondo la società Seedwind, specializzata in ingegneria ambientale, aerospazionale e delle telecomunicazioni sarebbe sufficiente seguire dieci semplici regole chiave per trasformarsi in una città intelligente.

1) Dotare la città di parcheggi pubblici intelligenti, collocati all’esterno e collegati con le infrastrutture del trasportopubblico, trasformando questi luoghi in Hub per la mobilità sostenibile. I vantaggi sarebbero molteplici: meno traffico in città,meno inquinamento e servizi molto più economici.2) Recuperare il biogas dalle discariche cittadine per trasformarlo in una fonte di energia pulita, riducendo le emissioni diCo2 e l’inquinamento.3) Costruire edifici green possibilmente certificati secondo gli standard di efficienza energetica. Si migliorano leprestazioni energetiche dell’edificio, diminuendo del 40-70’% la spesa per acqua, del 70% le emissioni ed arrivando fino al90% nella riduzione dei rifiuti, e si genera un ritorno sugli investimenti pari al 40% ammortizzabile in meno di 5 anni.4) Dotare le città di aree verdi, con l'utilizzo prioritario di essenze autoctone per consentire la perfetta integrazioninell’ambiente circostante e ridurre al minimo le esigenze idriche.5) Ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e dalle reti esterne. L’energia rinnovabile deve essere sfruttata ancheall’interno delle città per fornire la maggior parte del fabbisogno energetico metropolitano.6) Dotare smartphone e tablet di apposite app per il controllo e la gestione anticipata del traffico cittadino, dei percorsi daeffettuare e della disponibilità dei parcheggi, con riduzione delle emissioni di CO2 dovute all’inquinamento automobilistico.7) Applicare sistemi informatici per l’efficienza energetica in grado di monitorare in tempo reale i consumi, conriduzione degli sprechi. Applicato all’edilizia per esempio, permetterebbe di ottimizzare l’energia impiegata, riscaldando soloi locali occupati, spegnendo le luci quando non necessarie o fornendo la possibilità di gestire la temperatura interna.8) Diffondere il Car Sharing e dotare le città di portali online efficienti per un servizio con le massime garanzie.9) Sperimentare parcheggi online prenotando il posto auto già da casa tramite internet.10) Realizzare un impegno condiviso, in primis dei cittadini, perché molto spesso queste soluzioni richiedono un minimodi sacrificio e rinuncia iniziale, ma se realizzati al meglio ed in maniera efficiente l’impegno si trasforma in benessere.

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5 Studi e ricerche

Istat: la trama delle diseguaglianze urbaneL’uso insediativo dei suoli utilizzato come base per la rappresentazione topografica della stratificazione sociale, può offrire strumenti utili per le politiche locali.

L'Istat ha rappresentato cartografica-mente le diseguaglianze nella scala sub-urbana di Milano, Roma e Napoli, utiliz-zando due misure che descrivono, consegno opposto, le caratteristiche socialied economiche del territorio: l’indice divulnerabilità sociale e materiale e l’indi-catore di valore immobiliare. Sono statiquindi sovrapposti i tracciati delle lineemetropolitane.Le tre città differiscono notevolmenteper dimensioni, popolazione residente etipologia di utilizzatori del trasporto pub-blico locale.

A Milano, sono le zone urbane al di fuoridel nucleo centrale della città a presen-tare i valori vulnerabilità sociale più ele-vati. Lo scarto fra quelli più alti e quellipiù bassi arriva a circa 38 punti, il diva-rio maggiore rilevato. La metropolitanasi estende per 72,4 km e non serve lezone con il più alto indice di vulnerabili-tà, ma attraversa una gamma molto rap-presentativa della diversità sociale deltessuto urbano. A Roma (entro il GRA) la distribuzionedelle zone più vulnerabili è meno nettadi Milano, dove le aree più benestanticoincidono con quelle con i più alti valoriimmobiliari e si addensano soprattuttonel centro città. Roma è caratterizzatasia da numerose presenze di zone vul-nerabili nell’area centrale della città cheda una massiccia loro concentrazionenelle aree prossime al GRA, tanto aNord-ovest, quanto a Est.

Diversamente da Milano, sono molte lezone centrali, con il più alto valore im-mobiliare medio, che raggiungono an-che indici massimi di vulnerabilità. An-che qui le metropolitane percorrono inpoche fermate una gamma di situazionisocio economiche molto diverse. Loscenario di Roma, dove permane unaelevata mixité sociale, non descrivequindi processi estremi di segregazioneresidenziale e gentrification, più evidentia Milano e soprattutto a Napoli dove ladistribuzione della vulnerabilità socialeha un andamento nettissimo da Ovest,dove è più bassa, a Sud-est e a Nord. Icirca 19 km di metropolitana colleganorealtà profondamente diverse per valoriimmobiliari e condizioni sociali. Le tre città sono molto differenti, ancheper effetto del loro sviluppo urbanisticostorico. Milano conferma la strutturaradiale, che procede per espansioni apartire dal centro storico della città percerchi concentrici che si sono via viadefiniti nel tempo; il centro storico èquasi del tutto terziarizzato, anche sepersistono quote di residenti di lungadata per lo più anziani che fanno salirel’indice di vulnerabilità rispetto alle zonemeno centrali adiacenti. Roma rivelaun’articolazione più complessa: al di làdel centro storico barocco, emergonosia gli sviluppi borghesi e impiegatizi di“Roma nord”, legati a una crescitaurbana e demografica tumultuosa, sia ipiù recenti processi di gentrification, chedapprima hanno investito alcuni quartieripopolari storici, e più di recente tendonoa coinvolgere una direttrice Sud-est.Roma è anche una città meno densa,che beneficia di ampie aree verdi. Na-poli presenta un evidente gradiente daOvest (dove si concentrano le residenzedella borghesia e dei ceti più abbienti) aEst e all’estremo Nord: è una configura-zione diffusa anche in molte grandi cittàeuropee, come Londra e Parigi.

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6 Studi e ricerche

Istat: Geografia del sistemi locali del lavoroI sistemi locali del lavoro (SLL) rappresentano una griglia territoriale i cui confini, indipendentemente dall’articolazione amministrativa, sono definiti utilizzando i flussi degli spostamenti giornalieri casa/lavoro.

La geografia dei sistemi locali descrivecon buon grado di approssimazione i si-stemi urbani giornalieri, cioè quei luoghidove si concentra la maggior parte delleattività e degli spostamenti quotidianidelle persone e dei soggetti economici.La griglia dei SL, ed in particolare la loroclassificazione secondo la specializza-zione produttiva prevalente, consente,quindi, di osservare il “paese reale” nellesue differenze e particolarità, profonda-mente diverso da quello descritto dalletradizionali partizioni amministrative esuggerisce che i SL siano un’ottima par-tizione per l’implementazione di politichesul territorio. Lo studio della performance territoriale,sia per caratteristiche strutturali che perrisultati economici, fa emergere il ruolorilevante di aree a vocazione urbana cherappresentano un asset sempre più stra-tegico per la nostra economia, superan-do le tradizionali letture per settore, di-mensione e partizioni amministrative,non più sufficienti a descrivere l'eteroge-neità del sistema socio-economico.

I 611 sistemi locali del lavoro (SLL)I sistemi locali del lavoro (SLL) indivi-duati dall’Istat nel 2011 sono 611: 56(9,2%) si collocano a cavallo di più re-gioni, 185 (30,3%) coinvolgono due opiù province.Il sistema locale di Milano è il più estesoin termini di popolazione residente (qua-si 3,7 milioni di abitanti) e coinvolge 174comuni, appartenenti a sette provincie.La Sicilia è la regione che presenta ilmaggior numero di sistemi locali (71),seguita da Lombardia (51) e Toscana(48). Molise e Valle d’Aosta, ambeduecon cinque sistemi, sono le regioni con ilminor numero di partizioni. Il sistema diRoma è il più esteso come superficie(3.892 km2). I sistemi locali di grandi dimensioni, conoltre 20 milioni di abitanti, rappresentanooltre un terzo della popolazione naziona-le (33,8%) e degli occupati residenti(35,0%). In 332 sistemi (oltre il 70% del-la popolazione) più di tre quarti degli oc-cupati vivono e lavorano nello stesso si-stema locale.

Le nuove attribuzioni dell'Istat.Dalla data del censimento ad oggi sisono registrate variazioni dovute all’isti-tuzione di nuovi comuni per fusione afronte della soppressione di altri. Al fine di assegnare univocamente inuovi comuni ad un unico sistema localedel lavoro l'Istat ha riportato le nuoveattribuzioni per data di decorrenza dellavalidità amministrativa.

Il ruolo delle cittàIl rinnovato interesse per la questioneurbana in Italia riflette gli orientamentiemersi nell’ultimo decennio in sede eu-ropea. La consapevolezza che le areeurbane concentrano il più elevato poten-ziale in termini di capitale umano, di in-frastrutture materiali ed immateriali, diconoscenza, creatività ed innovazione,fornendo al tempo stesso un’ampiagamma di servizi alla scala sovralocalele ha, di fatto, investite della responsabi-lità di guidare uno sviluppo economicosostenibile, foriero di coesione sociale eterritoriale. Tale consapevolezza ha sug-gerito di introdurre nella politica di coe-sione 2014-20 strumenti atti a incremen-tare il coinvolgimento e il ruolo delle cittàsia nella progettazione che nell’imple-mentazione delle politiche territoriali.

Sistemi locali e Aree MetropolitaneLe aree metropolitane concentrano quo-te rilevanti di popolazione, attività a piùalta intensità di conoscenza, ricchezzanazionale, consumi.In queste aree giocano un ruolo fonda-mentale le economie di agglomerazioneche contribuiscono a plasmare i flussipendolari; ma la città è anche fonte dieconomie di consumo, grazie alla pre-senza di servizi pubblici-privati avanzatie diversificati, ai vantaggi e alle opportu-nità derivanti dalla varietà, che lascianoampia libertà di scelta localizzativa ri-spetto alla residenza, ai luoghi del lavo-ro e a quelli degli acquisti.L’importanza di movimenti “altri” rispettoa quelli pendolari (nel 2014 la mobilitàgenerata dai lavoratori rappresentava il31,7% degli spostamenti; quella genera-ta da attività legate al tempo libero il31,5%, quella relativa alla gestione degliaffari personali e familiari il 31,1%, quel-la relativa a motivi di studio il 5,6%)sembra legittimare l'affermazione chel’utilizzo dei sistemi locali come proxydelle aree metropolitane potrebbe con-durre in molti casi ad una loro sottostimain termini territoriali

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Agire sulle periferie è una priorità perché significa

mirare l’azione politica e istituzionale

sulle persone e sulle loro necessità reali, a partire dai diritti sociali fondamentali e dal lavoro.

Camera del Lavoro di Roma Nord: a Primavalle street art e sciopero al contrario

La CGIL Roma Nord, nel quartiere Primavalle, insieme a progetto Invisibile, Collettivo Fx e comitati di zona, hapromosso e curato un evento di street art e musica tra il 25 aprile e il 1 maggio.Con dei murales sono stati raccontati gli scioperi al contrario a Primavalle e in Italia, i diritti e i personaggi importantiper la nostra memoria storica.

Il lavoro è stato dedicato a Giuseppe Tanas, operaiodella CGIL e partigiano di 24 anni, abitante diPrimavalle emigrato dalla Sardegna, ucciso durantegli scontri con la Polizia nel dicembre 1947, aseguito di uno “sciopero alla rovescia”.Una protestasui generis che si tramutava in uno schiaffo alleistituzioni, assenti nei punti più lontani dal centrodella città.Un murales è stato realizzato sulla facciata di unedificio Ater, con il patrocinio e l’autorizzazionedell’Ater del Comune di Roma e il coinvolgimentodegli abitanti del quartiere.

Altro esempio di sciopero al contrario ricordato èstato quello del parco agricolo del Municipio XIV,datato 1977: un gruppo di disoccupati iniziò unosciopero alla rovescia su un terreno di proprietàpubblica nei pressi del Santa Maria della Pietà, damolti anni in abbandono. L’iniziativa fu apprezzata dalle forze politiche esindacali che si adoperarono per garantire l’avvio diuna pratica agricola che assicurasse lavoro,produzione e riqualificazione ambientale dell’area.

Camera del Lavoro di Roma Est: a Tor Bella Monaca per la legalità e lo sviluppo

La Camera del Lavoro di Rieti Roma Est Valle dell’Aniene, insieme allo Spi del comprensorio e la VI lega, hapartecipato all’assemblea pubblica che si è svolta sabato 12 maggio, a Tor bella Monaca, sulla “Criminalità e le mafiein una città diseguale”. All'incontro hanno partecipato l’associazione Antimafie da Sud, Libera, Save The Cildren, TorPiù Bella, il sindacato della Polizia di Stato della Cgil.Il luogo del confronto è stato particolarmente significativo, lo spazio di un campo di bocce, abbandonato e lasciato peranni nel degrado, luogo di spaccio e barbonismo, risanato e reso fruibile dai cittadini del territorio.

Sono stati approfonditi i temi della legalità e del lororapporto con i temi della povertà urbana. L’iniziativaè avvenuta infatti nell’ambito di un ciclo diconferenze organizzato dalla Convention “Confini alcentro” sul tema della povertà urbana, pressol’’Università di Tor Vergata, per fare un focus sulproblema delle periferie, approfondendo alcuni temi:casa, barriere architettoniche, povertà educativa,povertà estreme, dell’immigrazione.

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Dalla Sicilia a Firenze si adottano e propongono solo soluzioni demagogiche invece di affrontare i problemi veri del disagio abitativo.

Dichiarazione di Daniele Barbieri, segretario generale del SUNIA

Da lungo tempo ormai non c’è alcuna volontà politica di affrontare seriamente il problema del disagio abitativo con unpiano organico e pluriennale di interventi che abbia l’obiettivo di aumentare l’offerta di alloggi sociali ed in particolare dicase popolari. Se si escludono le risorse destinate al recupero, molto parziale, di qualche migliaio di alloggi pubbliciinutilizzati, che peraltro scontano un ritardo imbarazzante nel loro utilizzo, non assistiamo da tempo ad un dibattitoserio sugli strumenti necessari per riqualificare il patrimonio pubblico ed estenderlo; per riportare la legalità ed ilrispetto delle regole in molti quartieri di tante città; per dare un indirizzo univoco alle Regioni sulla gestione.E così mentre cresce la domanda, diminuisce il numero di case popolari, avanza il processo di degrado del patrimonioe si lasciano soli tanti assegnatari ed i loro comitati che sono gli unici a tentare di arginare e contrastare questo lentoabbandono, lo Stato in tutte le sue articolazioni non affronta i problemi reali e parla d’altro.E’ il caso della Sicilia, dove, oltre alla carenza di case popolari non si è mai affrontato il problema della trasparenzadelle assegnazioni e dell’efficienza dei controlli sulle occupazioni abusive, si sceglie per l’ennesima volta la stradadella sanatoria, dando un sonoro schiaffo a tutti quei cittadini che hanno regolarmente fatto la domanda e sono inattesa da anni. Non sappiamo se i legislatori siciliani si rendano conto che in questo modo certificano il fallimento diqualsiasi ipotesi di controllo pubblico su un bene comune qual è l’edilizia pubblica consegnandola, in alcuni quartieri,alla criminalità organizzata. E la dimostrazione dell’incapacità di rispondere ai bisogni dei cittadini con un progettopolitico contro la legge del Far West e dell’illegalità diffusa.Lo sappiamo che tra gli occupanti abusivi ci sono tantissimi casi di forte disagio, ma altrettanto disagio c’è nellemigliaia e migliaia di famiglie presenti nelle graduatorie, ed allora serve ripristinare la certezza del diritto per tutti e nonpremiare l’illegalità. Serve aumentare l’offerta di case popolari e non alimentare la guerra tra poveri.E’ quello che serve anche in altre Regioni ed a Firenze dove il sindaco, invece di lavorare per questo obiettivo, siinventa che il problema della carenza di case popolari è causata dalla presenza di troppi stranieri in questi quartieri. Ecosì, anche in questo caso, non avendo idea di come affrontare il disagio abitativo, si addebita la colpa all’anello piùdebole della catena. E’ come se, non potendo o non volendo affrontare il dramma della povertà, diminuissimo perdecreto il numero dei poveri.E’ ora di smetterla con interventi spot e propaganda inconsistente per tornare a ragionare sulle soluzioni dei problemireali e strutturali: come aumentare l’offerta di alloggi a canoni sociali e sostenibili; come riqualificare ed integrare iquartieri popolari; con quali strumenti promuovere l’inclusione sociale nei quartieri difficili; come riportare la legalità e latrasparenza nelle assegnazioni, Sono queste le domande a cui bisogna rispondere ed è su queste che si deve aprireun confronto. Non farlo significa aggravare una situazione già drammatica.

SUNIA, SICET, UNIAT Sicilia hanno chiesto il rilancio dell’edilizia pubblica attraverso un’attenta e intelligente riforma che non si limiti a disegnare l’architettura degli enti ma guardi al buon vivere dell’utenza e alla salvaguardia del patrimonio.

Una riforma che deve basarsi su: ■ la costituzione dell’osservatorio regionale sulla condizione abitativa previsto dalla431/98 e mai attuato, strumento indispensabile per una efficace politica abitativa ■ Il finanziamento certo e continuodel settore da prevedere annualmente nel bilancio regionale ■ Il rilancio del settore con il definitivo superamento deipiani di svendita ■ L’elaborazione a livello regionale di un programma annuale di riqualificazione del patrimonioutilizzando le diverse fonti di finanziamento con l’obiettivo prefissato sia del graduale recupero di tutto il patrimonioabitativo sia dell’acquisizione di altro patrimonio pubblico riqualificato e destinato all’abitare sociale ■ La riunificazionedella gestione di tutto il patrimonio pubblico (Comuni, Stato, Regione ecc.) in un determinato territorio in capo ad ununico ente ■ La rivisitazione delle norme e dei regolamenti su canoni, morosità incolpevole, mobilità, accesso, autoriqualificazione, autogestione, permanenza, decadenza ■ La definizione delle carte dei servizi, della mediazioneabitativa e delle commissioni paritetiche per i diritti degli utenti ■ Il decentramento della gestione dei servizi e ilpotenziamento del coordinamento regionale per la programmazione delle politiche e per le linee l’indirizzo ■ Ilcoinvolgimento degli enti locali di un determinato territorio nelle politiche abitative ■ La previsione di un lavorosinergico tra ente gestore e comuni nel sostegno degli utenti con forte disagio socio economico a partiredall’attivazione dei progetti di housing first ■ La definizione di corrette relazioni sindacali a partire dall’istituzione di untavolo regionale per le politiche abitative e per l’edilizia residenziale pubblica ■ L’accorpamento degli attuali dieci Entiin base ad un numero prefissato di alloggi gestiti.Alla Regione Sicilia i direttivi unitari Sunia, Sicet e Uniat ribadiscono che occorre fare presto e pervenire in tempi breviattraverso il metodo del confronto all’elaborazione di un progetto coordinato e condiviso, senza quella frettolosità pocoefficace fatta di proclami annunci e veti che purtroppo ad oggi non ha prodotto alcunché.

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Campania: Green Days a NapoliL’evento “Green Days”, realizzato dal Comune di Napoli edall’Agenzia Napoletana Energia e Ambiente (ANEA), hacontribuito, nelle precedenti edizioni, a sensibilizzare lacittadinanza sulla necessità di ridurre l’impatto quotidianosull’ambiente adottando misure quali l’abbattimento deiconsumi energetici domestici, la limitazione della produzione amonte dei rifiuti, il miglioramento della qualità del materialericiclabile raccolto, il riuso, ove possibile, dei prodotti di scarto,l’uso di prodotti realizzati con materiali ecocompatibili e ilpassaggio a veicoli a basso impatto ambientale.L'iniziativa prevede 5 appuntamenti dedicati all’Ecologia, alla Mobilità sostenibile e al Risparmio energetico, da maggioa novembre 2018 e prevede la partecipazione di aziende/enti/associazioni, con infopoint e stand espositivi, chepresenteranno prodotti e/o servizi inerenti i settori dell'edilizia sostenibile, energia e gas, mobilità sostenibile, fontirinnovabili, ict, illuminazione, raccolta differenziata, riduzione a monte dei rifiuti. Per ogni appuntamento uno spazioimportante è dedicato alle iniziative speciali che coinvolgono direttamente i cittadini.L'iniziativa è realizzata nell’ambito delle attività di EnergyMed Mostra Convegno su Fonti Rinnovabili e Efficienza Energetica.Gli appuntamenti: sabato 19 maggio, sabato 16 giugno, sabato 29 settembre, sabato 27 ottobre, sabato 29 novembre.

Lazio: Dichiarazione di Roma 2018Il bene comune ambiente, oggi minacciato in modo grave edaccelerato, obbliga tutti i soggetti del diritto internazionale acollaborare per una economia positiva che assicuri lasostenibilità dell’ecosistema terrestre nel medio e lungo periodo. Su queste basi si è svolta la Conferenza internazionale “Governance ambientale e città sostenibili”, promossa daFondazione Icef in collaborazione col Comune di Roma, durante la quale è stata prodotta la Dichiarazione di Roma 2018.Sul tema delle città sostenibili la Dichiarazione ha esplicitato alcuni punti. Deve mutare il ruolo degli Enti locali rispettoal territorio, dando spazio a persone e società civile in tutti i momenti di creazione e attuazione dei nuovi strumentigiuridici di pianificazione, programmazione, autorizzazione, controllo. Devono essere assicurati i diritti-doveri diinformazione, partecipazione ed accesso quali valori necessari ed assolutamente irrinunciabili per il governo dellecittà. Il legame buon governo globale ambientale e città sostenibili deve diventare evidente anche in tema di risorsaacqua, da considerare come diritto umano di ogni persona non solo per bere ma anche per i servizi sanitari essenziali,considerato che la riduzione della disponibilità di acqua dolce avvia ad essere una delle cause più esplosive della crisidelle città. L’inquinamento nelle varie forme, comprese le polveri sottili, in molte città costituisce un dato moltopreoccupante a causa della congestione del traffico, del mancato controllo urbanistico degli edifici e degli spazi perinfrastrutture e servizi e per gli effetti derivanti da rumore e rifiuti. Meritano speciale considerazione le aree piùperiferiche di molte città per ragioni economico-sociali onde liberarle da forme gravi di degrado umano. Deve esseregarantito il diritto dei cittadini all’autoproduzione di energia come atto consapevole di partecipazione agli sforzi di tuteladel clima. Il fenomeno migratorio deve essere considerato con attenzione e prudenza in tutti i momenti, non solo in quellofinale, per trovare soluzioni politiche adeguate: le città non possono da sole affrontare problemi a dimensione globale.Nella Dichiarazione si invoca una nuova filosofia della responsabilità, sulla base di valori condivisi Sono le persone adover gestire le città nella loro complessità, proponendo soluzioni per risolvere i problemi. Istituzioni internazionali,Governi, Autorità locali devono facilitare questo ruolo ed assumere come prioritaria la “responsabilità di proteggere”l’ambiente comune. Nella Dichiarazione si domanda esplicitamente: ■ che il buon governo delle città sia favorito estrutturalmente collegato alle scelte necessarie a livello globale e che si sviluppi il dialogo in corso fra le città delmondo per lo scambio di positive esperienze (come è avvenuto con la città di Mosca presente alla Conferenza e conRoma Capitale che ha presentato il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima); ■ che anche in sede localesiano rispettati i principi che regolano le leggi della natura nella unitarietà e interdipendenza di tutte le sue componenti(geosfera, idrosfera, atmosfera e biosfera), con riferimento alle minacce relative al clima, alla biodiversità, all’acqua edal suolo; ■ che le città siano dotate di spazi per vivere in sintonia con la natura: il principio supremo della sostenibilitàdella vita dell’ecosistema complessivo si riflette in modo reale sulla vita delle città in ogni parte del mondo; ■ che inparticolare siano adottate misure per arrestare o almeno mitigare il fenomeno dell’espansione disordinata urbana cheinteressa milioni di esseri umani, minacciando la sostenibilità di molte città; ■ che gli amministratori locali ed i Governiconsiderino con attenzione ed impegno la sfida nuova del mutamento climatico ed il suo enorme impatto economico,sociale ed umano sulla vita delle città; ■ che occorre operare per un cambio radicale dell’economia fondata oggi inprevalenza sulle energie di origine fossile, non solo nel senso di ridurre le emissioni nei trasporti, negli edifici, nellestrutture economiche e nei servizi, ma anche nel senso di anticipare con scelte coraggiose il divieto della estrazione dienergie fossili dal suolo e dal mare, incidendo sulle cause che minacciano la sostenibilità delle città.

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Liguria: bando per progetto EnerSHIFTIl 20 luglio 2018 scadranno i termini per partecipare al bando digara, del valore di oltre 4 milioni di euro, per il contratto diprestazione energetica EPC del progetto EnerSHIFT (SocialHousing Innovative Financing Tender for Energy) che prevede lariqualificazione energetica di 23 edifici di edilizia residenzialepubblica nelle province di La Spezia (18), Savona (3), Imperia(2). Potranno partecipare le ESCo, società che attuano interventiper migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Il bando è in due fasi: la prima, legata al risparmio energetico, della durata massima 14 mesi, prevede interventi diefficientamento che ottengano un risparmio minimo del 45% rispetto alla baseline dei consumi storici. La secondafase, fissata in 12 anni, riguarda la gestione energetica degli edifici e prevede la conduzione degli impianti termici, lamanutenzione ordinaria e straordinaria degli interventi di riqualificazione energetica, la fornitura dei vettori energetici.La Concessione prevede due tipologie di retribuzione: con canone quale corrispettivo per interventi di efficientamentoenergetico, gestione e conduzione degli impianti termici, attività di manutenzione (ordinaria + straordinaria sugliinterventi effettuati) e fornitura del vettore energetico; extra canone quale corrispettivo per ulteriori interventi dimanutenzione straordinaria remunerata sulla base dei listini e prezzi unitari della manodopera scontati del 25%.Il progetto ENERSHIFT, ha ricevuto, in occasione del Forum PA 2018, il “Premio PA sostenibile 100 progetti perraggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Lombardia: bando alle periferie 2018Il Comune di Milano ha lanciato il ‘bando alle periferie 2018’,con l'intento di promuovere progetti di rigenerazione urbanadelle periferie milanesi, da tenersi nel periodo luglio 2018 –aprile 2019, anche sulla base degli esiti della prima edizione del“Bando alle Periferie” promossa nel 2017.L’avviso pubblico, messo a punto dalla direzione periferie, è finanziato con un milione di euro, e rimarrà aperto fino alprimo giugno. E' rivolto alla partecipazione di fondazioni, onlus, associazioni di volontariato, di promozione sociale,sportiva, culturale, di food policy e sostenibilità ambientale, sia a titolo individuale sia in forme di partenariato. L’Amministrazione Comunale ha individuato alcuni ambiti strategici di intervento: rilevanti questioni sociali legate apovertà, disoccupazione, mancata integrazione sociale, squilibri demografici, carenza di legami di comunità,abbandono scolastico; mono funzionalità degli usi urbani, carenza di alcune funzioni (produttive, commerciali, tempolibero, cultura, ecc); degrado fisico, degli spazi e edifici pubblici e/o privati; mancanza di connessioni e isolamentofisico; percezione di insicurezza e/o problemi reali di sicurezza.Le proposte dovranno essere relative a una o più delle seguenti aree di intervento, ritenute prioritarie. Si tratta diindicazioni esemplificative, non esaustive: 1. Multiculturalità, pluralismo e inclusione; 2. Sicurezza, coesione sociale econvivenza urbana; 3. Valorizzazione degli spazi condivisi, degli spazi pubblici e del verde urbano, lotta al degrado; 4.Creatività, cultura e arti performative; 5. FoodPolicy; 6. Sostenibilità ambientale e resilienza; 7. Sport diffusoÈ obiettivo dell’Amministrazione che i progetti: siano pensati e progettati su misura per i quartieri e le comunità diriferimento in cui si inseriscono e agiscono, non replicando attività ‘ordinarie’ già in essere (pur innestandosi sullemission e esperienze delle organizzazioni che li presentano) e/o che potrebbero svolgersi in qualsiasi luogo della città;colgano opportunità e risorse del territorio e delle comunità, declinandosi in luoghi e strutture specifiche, coinvolgendoe connettendosi con servizi pubblici e condivisi (sociali, aggregativi, educativi, culturali, ecc.) e altre funzioni urbanepresenti nel quartiere (residenze, commercio, artigianato, imprese, ecc.); intervengano su sfide e problematiche benidentificate, proprie di quel quartiere, di quella comunità, argomentando le scelte, le motivazioni, l'approccio alcambiamento che cercano di promuovere e gli impatti su target di beneficiari individuati.Sono stati individuati 5 ambiti territoriali strategici: Adriano-Padova–Ruzzoli; Corvetto-Chiaravalle-Porto Di Mare;Giambellino-Lorenteggio; Qt8-Gallaratese; Niguarda-Bovisa. È previsto anche il riconoscimento delle iniziative dirigenerazione urbana proposte nei quartieri delle periferie milanesi non rientranti nei cinque ambiti.L’importo complessivo stanziato per finanziare il Bando alle Periferie 2018 è di € 1.000.000: fino a un massimo di €200.000 per i progetti a rilevanza multi-ambito (le cui attività ricadano trasversalmente in tutti i cinque ambiti strategicidi intervento); fino a un massimo di € 400.000 per i progetti a rilevanza mono-ambito (le cui attività sono inserite in unodei cinque ambiti strategici di intervento); per un minimo di € 400.000 per i progetti nei quartieri periferici non inseritinei cinque ambiti territoriali strategici e nel Municipio n. 1. Ciascun progetto potrà essere finanziato fino a un massimo di: € 100.000 per i progetti a rilevanza multi-ambito (le cuiattività ricadano cioè su tutti i cinque ambiti strategici di intervento); € 40.000 per gli altri progetti. Il progetto dovràprevedere una quota di cofinanziamento a carico del soggetto proponente che sia capofila di un partenariato o singoloproponente non inferiore al 10% del costo totale del progetto.

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Fonti e utilizzate per questo numero:Adnkronos, Agenzia delle Entrate, Agenzia per la Coesioni Territoriale, ANCI, ANSA, Comunità Europea, ENEA,ISTAT, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dell'Economia e delle Finanze,Seedwind, Urban@it,

Siti internet: casa e clima, edilizia e urbanistica, edilizia e territorio, Governo, Regioni.

Contributi di:CGIL Roma e Lazio, Sunia

Giugno 2018 - 6 - Newsletter POLITICHE ABITATIVE E PER LO SVILUPPO URBANOPeriodico mensile di informazione e approfondimento Area delle Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale

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