Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna unione sarda

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<DATE>bR5OyWiPjlwjJnot249HOQ==|||mpr6OseOtds=|||7fx/Sd/Q0RU=|||ZxvF76om2XT8XyFHN5/pbA==|||ll55vZJfpO0LACuhAkFNjYNupFhu7EKn</DATE> Nel mondo del “nero” anche panettieri, meccanici e idraulici senza partita Iva I prodotti arrivano dal mare Conservati in “capannoni fantasma” nell’hinterland Nelle foto in alto, a partire da sinistra: il Porto Canale, i controlli della Guardia di Finanza e merce contraffatta sequestrata I panifici abusivi, tipici di altre regioni, sono una rarità ma si stan- no moltiplicando un po’ in tutte le Provin- ce, così come mecca- nici e idraulici. A luglio erano scesi in campo finanzieri, carabinieri, polizia e vigili urbani Battaglia difficile da vincere Le forze dell’ordine intervengono in città e al Porto Canale Meccanici, idraulici e im- bianchini senza partita Iva. Abusivi, non sempre, per colpa della crisi. Esistono anche in Sardegna. Difficili da “stanare”. Contribuisco- no a portare via tante risor- se dal mercato dei regolari. Nella giungla degli irregola- ri c’è un po’ di tutto. Forse il “cancro” maggiore è rappre- sentato dal numero esorbi- tante di prodotti contraffati o senza marchio “Ce”. Mer- ce che arriva nell’Isola via mare: a bordo di camion e tir imbarcati sulle navi diret- te a Porto Torres, Olbia e Ca- gliari. Per conservarla esi- stono depositi “fantasma”: capannoni sparsi soprattut- to nell’Oristanese e nel Ca- gliaritano con la complicità di qualche piccolo proprie- tario in cerca di soldi facili. Traffico illecito difficile da intercettare e gestito, secon- do i sospetti degli inquiren- ti, dalle organizzazioni cri- minali cinesi e napoletane. Sono loro a importare anche in Sardegna griffe false e prodotti potenzialmente pe- ricolosi per chi li acquista. I DATI. Abusivismo e con- traffazione nel 2012 sono stati fotografati dai dati del- la Guardia di Finanza. Red- diti non dichiarati: 324 mi- lioni di euro che si aggiungo- no ai 41 di Iva. Denunce per contraffazione: 77. Prodotti sequestrati: più di 100 mila. E le operazioni del 2013 confermano l’andamento. Non solo. I fenomeni che contribuiscono ad affossare commercio e lavoratori re- golari sarebbero in aumen- to. LE PROFESSIONI. Anche tra le professioni esercitate abu- sivamente gli artigiani che lavorano senza una regolare partita iva sono sempre di più. La Sardegna, pur non avendo picchi preoccupanti, non è dunque esente. I pani- fici abusivi, tipici di altre re- gioni, sono una rarità ma si stanno moltiplicando un po’ in tutte le Province, così co- me i meccanici, gli idraulici, i falegnami sconosciuti al fi- sco. FALSE MARCHE. Sul fronte della falsificazione dei pro- dotti di marca e della merce pericolosa perché sprovvista del marchio Ce, Guardia di Finanza, Agenzie delle Do- gane e Polizia di frontiera combattono una battaglia complessa. I sequestri nel Porto Canale avvengono con regolarità. Uno dei più im- portanti, lo scorso luglio, ha permesso di bloccare 90mi- la false borse di marca in ar- rivo dalla Cina e dirette in Toscana. Destinatario una cittadina cinese, proprieta- ria di un grosso capannone a Sesto Fiorentino. Lo scalo industriale cagliaritano non sarebbe però la “porta” prin- cipale per le false griffe. A Macchiareddu transitano navi container cariche di prodotti con marchi falsi, spesso dirette in altri scali marittimi europei. Secondo gli investigatori, la merce che deve restare nell’Isola varca i confini sardi dai por- ti di Cagliari, Olbia, Porto Torres e Arbatax: prove- niente dagli scali nazionali e trasportata su camion cari- cati nei punti di raccolta ille- gali della Penisola. LE FORZE DELL ORDINE. Il compito delle forze dell’or- dine, non semplice, è quello di scovare i depositi disse- minati in Sardegna. Perché il mercato sardo è un punto d’arrivo, meta prediletta so- prattutto dalle organizzazio- ni criminali cinesi e campa- ne, ma non di produzione. Matteo Vercelli RIPRODUZIONE RISERVATA Prodotti contraffatti sequestrati dalla Finanza Lo scorso luglio erano scesi in campo guardia di finanza, polizia, carabinieri e vigili urbani: una task force contro le finte griffe a Cagliari, nell’hinterland, nel Sarrabus e nel Sulcis. Un’operazione denominata “Pas de faux” (in francese, cioè “nessun falso”) per mettere in at- to il “Protocollo per il contrasto alla commercia- lizzazione di prodotti contraffatti e pericolosi e per la tutela della libera concorrenza”, voluto dalla Camera di commercio di Cagliari. Non so- lo blitz. Sono stati stanziati anche 50 mila eu- ro per due anni di lavoro, fino all’ottobre del 2014, pur di eliminare alla radice il problema. Una sfida complessa da combattere, non so- lo al Porto Canale (dove i sequestri messi a se- gno da Guardia di Finanza e Agenzia delle Do- gane cercano di dare alcune spallate al fenome- no) o nelle vie dello shopping di Cagliari (pre- sidiate da numerosi venditori abusivi con ban- carelle ricche di prodotti falsi). I controlli avven- gono anche negli altri porti commerciali. Ma la sfida alle false griffe non è semplice. Il seque- stro, secondo la normativa, può avvenire solo quando il prodotto falso viene messo in vendi- ta. È già capitato che alcuni sequestri messi a segno su merce non esposta, non siano stati convalidati. Le ispezioni della squadra di intervento for- mata da guardia di finanza (il gruppo del capo- luogo e diverse tenenze della provincia), polizia, carabinieri (compresi i Nas), vigili urbani e Co- muni di Cagliari, Monserrato, Selargius e Quar- tucciu, e coordinata dalla Prefettura di Caglia- ri, intensificherà gli interventi già nelle prossi- me settimane. (m. v.) RIPRODUZIONE RISERVATA Sono tanti. Solitamente si posi- zionano tra il largo Carlo Feli- ce e via Roma. Vendono di tut- to: dalle cinture a dieci euro al- le magliette a 30, fino ai ma- glioncini a 40 e le borse da don- na a cinquanta euro. Tutta mer- ce contraffatta, chiaramente. Sono gli extracomunitari che mattina e sera stendono i loro asciugamani nei marciapiedi del centro della città. Fanno af- fari d’oro. I cagliaritani vanno là per spendere poco e allo stesso tempo poter sfoggiare qualcosa che in apparenza sembra di marca (ma in realtà è sempli- cissimo, anche per i meno esperti, capire che in realtà si tratta di “patacche”). I vendito- ri certe volte spariscono nel gi- ro di pochissimo tempo: appe- na “sentono” la presenza delle forze dell’ordine prendono tut- to e scappano via. Più di una volta gli agenti della Polizia mu- nicipale, chiamati a cercare di limitare questo fenomeno, li hanno rincorsi mentre cercava- no di sparire nelle viuzze della Marina o di Stampace. Un fenomeno, quello della vendita delle merce contraffat- ta, che purtroppo crea tantissi- mi problemi ai commercianti regolari, soprattutto nella stes- sa zona dove si posizionano gli extracomunitari. La situazione paradossale che si viene a creare è che i commercianti regolari che la- vorano nei negozi e i venditori abusivi si trovano a pochi me- tri gli uni dagli altri. Più volte qualche commerciante ha de- nunciato la situazione, ma mol- ti hanno paura che gli extra co- munitari che si trovano fuori dai loro negozi possano poi vendicarsi. E accettano troppe volte questa situazione, loro malgrado. Piercarlo Cicero RIPRODUZIONE RISERVATA Venditori nel Largo Il fenomeno. In centro sono sempre di più gli ambulanti delle firme false Per strada il business delle “patacche” INGROSSO - TUTTOFOTOVOLTAICO.it 070.8676148 CAGLIARI - VIA ROCKEFELLER 16 - TEL.070.303202 www.velashopnautica.com MARINA YACHTING COLLEZIONI AUTUNNO / INVERNO VENDITA PROMOZIONALE VENDITA PROMOZIONALE 30% CON SCONTI FINO AL 30% ALEA CAMICIE Nuovo, 94 mq., soggiorno, due camere, due bagni, ampia cucina, terrazza mq.30. Classe energ. B. www.granatacostruzioni.it 335.8317677 granata costruzioni srl ATTICO Via della Pineta 420.000,00 C AGLIARI Redazione Piazza L’Unione Sarda (Complesso Polifunzionale S. Gilla) Tel. 070 60131 Fax 070 60 132 75-6 [email protected] L’UNIONE SARDA C RONACHE DALLA S ARDEGNA L’UNIONE SARDA 18 martedì 12 novembre 2013 www.unionesarda.it -

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Nel mondo del “nero” anche panettieri, meccanici e idraulici senza partita Iva

I prodotti arrivano dal mareConservati in “capannoni fantasma” nell’hinterland

Nelle foto in alto, a partire da sinistra: il Porto Canale, i controlli della Guardia di Finanza e merce contraffatta sequestrata

I panifici abusivi, tipicidi altre regioni, sonouna rarità ma si stan-no moltiplicando unpo’ in tutte le Provin-ce, così come mecca-nici e idraulici.

A luglio erano scesi in campo finanzieri, carabinieri, polizia e vigili urbani

Battaglia difficile da vincereLe forze dell’ordine intervengono in città e al Porto Canale

Meccanici, idraulici e im-bianchini senza partita Iva.Abusivi, non sempre, percolpa della crisi. Esistonoanche in Sardegna. Difficilida “stanare”. Contribuisco-no a portare via tante risor-se dal mercato dei regolari.Nella giungla degli irregola-ri c’è un po’ di tutto. Forse il“cancro”maggiore è rappre-sentato dal numero esorbi-tante di prodotti contraffati

o senza marchio “Ce”. Mer-ce che arriva nell’Isola viamare: a bordo di camion etir imbarcati sulle navi diret-te a Porto Torres, Olbia e Ca-gliari. Per conservarla esi-stono depositi “fantasma”:capannoni sparsi soprattut-to nell’Oristanese e nel Ca-gliaritano con la complicitàdi qualche piccolo proprie-tario in cerca di soldi facili.Traffico illecito difficile daintercettare e gestito, secon-do i sospetti degli inquiren-ti, dalle organizzazioni cri-minali cinesi e napoletane.Sono loro a importare anchein Sardegna griffe false eprodotti potenzialmente pe-ricolosi per chi li acquista.

I DATI. Abusivismo e con-traffazione nel 2012 sonostati fotografati dai dati del-la Guardia di Finanza. Red-

diti non dichiarati: 324 mi-lioni di euro che si aggiungo-no ai 41 di Iva. Denunce percontraffazione: 77. Prodottisequestrati: più di 100 mila.E le operazioni del 2013confermano l’andamento.Non solo. I fenomeni checontribuiscono ad affossarecommercio e lavoratori re-golari sarebbero in aumen-to.

LE PROFESSIONI. Anche trale professioni esercitate abu-sivamente gli artigiani chelavorano senza una regolarepartita iva sono sempre dipiù. La Sardegna, pur nonavendo picchi preoccupanti,non è dunque esente. I pani-fici abusivi, tipici di altre re-gioni, sono una rarità ma sistanno moltiplicando un po’in tutte le Province, così co-me i meccanici, gli idraulici,

i falegnami sconosciuti al fi-sco.

FALSE MARCHE. Sul frontedella falsificazione dei pro-dotti di marca e della mercepericolosa perché sprovvistadel marchio Ce, Guardia diFinanza, Agenzie delle Do-gane e Polizia di frontieracombattono una battagliacomplessa. I sequestri nelPorto Canale avvengono conregolarità. Uno dei più im-portanti, lo scorso luglio, hapermesso di bloccare 90mi-la false borse di marca in ar-rivo dalla Cina e dirette inToscana. Destinatario unacittadina cinese, proprieta-ria di un grosso capannonea Sesto Fiorentino. Lo scaloindustriale cagliaritano nonsarebbe però la “porta”prin-cipale per le false griffe. AMacchiareddu transitano

navi container cariche diprodotti con marchi falsi,spesso dirette in altri scalimarittimi europei. Secondogli investigatori, la merceche deve restare nell’Isolavarca i confini sardi dai por-ti di Cagliari, Olbia, PortoTorres e Arbatax: prove-niente dagli scali nazionali etrasportata su camion cari-cati nei punti di raccolta ille-gali della Penisola.

LE FORZE DELL’ORDINE. Ilcompito delle forze dell’or-dine, non semplice, è quellodi scovare i depositi disse-minati in Sardegna. Perchéil mercato sardo è un puntod’arrivo, meta prediletta so-prattutto dalle organizzazio-ni criminali cinesi e campa-ne, ma non di produzione.

Matteo VercelliRIPRODUZIONE RISERVATA

Prodotti contraffatti sequestrati dalla Finanza

Lo scorso luglio erano scesi in campo guardiadi finanza, polizia, carabinieri e vigili urbani:una task force contro le finte griffe a Cagliari,nell’hinterland, nel Sarrabus e nel Sulcis.Un’operazione denominata “Pas de faux” (infrancese, cioè “nessun falso”) per mettere in at-to il “Protocollo per il contrasto alla commercia-lizzazione di prodotti contraffatti e pericolosi eper la tutela della libera concorrenza”, volutodalla Camera di commercio di Cagliari. Non so-lo blitz. Sono stati stanziati anche 50 mila eu-ro per due anni di lavoro, fino all’ottobre del2014, pur di eliminare alla radice il problema.

Una sfida complessa da combattere, non so-lo al Porto Canale (dove i sequestri messi a se-gno da Guardia di Finanza e Agenzia delle Do-gane cercano di dare alcune spallate al fenome-no) o nelle vie dello shopping di Cagliari (pre-

sidiate da numerosi venditori abusivi con ban-carelle ricche di prodotti falsi). I controlli avven-gono anche negli altri porti commerciali. Ma lasfida alle false griffe non è semplice. Il seque-stro, secondo la normativa, può avvenire soloquando il prodotto falso viene messo in vendi-ta. È già capitato che alcuni sequestri messi asegno su merce non esposta, non siano staticonvalidati.

Le ispezioni della squadra di intervento for-mata da guardia di finanza (il gruppo del capo-luogo e diverse tenenze della provincia), polizia,carabinieri (compresi i Nas), vigili urbani e Co-muni di Cagliari, Monserrato, Selargius e Quar-tucciu, e coordinata dalla Prefettura di Caglia-ri, intensificherà gli interventi già nelle prossi-me settimane. (m. v.)

RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono tanti. Solitamente si posi-zionano tra il largo Carlo Feli-ce e via Roma. Vendono di tut-to: dalle cinture a dieci euro al-le magliette a 30, fino ai ma-glioncini a 40 e le borse da don-na a cinquanta euro. Tutta mer-ce contraffatta, chiaramente.Sono gli extracomunitari chemattina e sera stendono i loroasciugamani nei marciapiedidel centro della città. Fanno af-fari d’oro.

I cagliaritani vanno là perspendere poco e allo stessotempo poter sfoggiare qualcosache in apparenza sembra dimarca (ma in realtà è sempli-cissimo, anche per i menoesperti, capire che in realtà sitratta di “patacche”). I vendito-ri certe volte spariscono nel gi-ro di pochissimo tempo: appe-

na “sentono” la presenza delleforze dell’ordine prendono tut-to e scappano via. Più di unavolta gli agenti della Polizia mu-nicipale, chiamati a cercare dilimitare questo fenomeno, lihanno rincorsi mentre cercava-no di sparire nelle viuzze dellaMarina o di Stampace.

Un fenomeno, quello dellavendita delle merce contraffat-ta, che purtroppo crea tantissi-mi problemi ai commerciantiregolari, soprattutto nella stes-sa zona dove si posizionano gliextracomunitari.

La situazione paradossaleche si viene a creare è che icommercianti regolari che la-vorano nei negozi e i venditoriabusivi si trovano a pochi me-tri gli uni dagli altri. Più voltequalche commerciante ha de-nunciato la situazione, ma mol-ti hanno paura che gli extra co-munitari che si trovano fuoridai loro negozi possano poivendicarsi. E accettano troppevolte questa situazione, loromalgrado.

Piercarlo CiceroRIPRODUZIONE RISERVATA

Venditori nel Largo

Il fenomeno. In centro sono sempre di più gli ambulanti delle firme falsePer strada il business delle “patacche”

INGROSSO - TUTTOFOTOVOLTAICO.it 070.8676148CAGLIARI - VIA ROCKEFELLER 16 - TEL.070.303202

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MARINA YACHTING

COLLEZIONI AUTUNNO / INVERNO

VENDITAPROMOZIONALE

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30%CON SCONTI FINO AL

30%ALEA

CAMICIE

Nuovo, 94 mq., soggiorno,due camere, due bagni,ampia cucina, terrazza mq.30.Classe energ. B.

www.granatacostruzioni.it

335.8317677granata costruzioni srl

ATTICO

Via della Pineta

420.000,00

CAGLIARIRedazione Piazza L’Unione Sarda (Complesso Polifunzionale S. Gilla)

Tel. 070 60131 Fax 070 60 132 75-6

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L’UNIONE SARDA

CRONACHE DALLA SARDEGNA L’UNIONE SARDA18 martedì 12 novembre 2013wwwwww..uunniioonneessaarrddaa..iitt --

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Tendenza diffusa soprattutto tra donne e giovani: mercato regolare in difficoltà

La crisi scatena l’abusivismoUn cagliaritano su due acquista merce contraffatta

I NUMERI DELL’ABUSIVISMO IN SARDEGNA

22,5 miliardidi euro la spesa delle famiglie sarde ogni annoper i prodotticontraffatti

dai 2,7ai 4,5 miliardidi euro il fatturatodell’abusivismoper beni prodottinell’Isola

I prodotti illegali più acquistati nel 2013abbigliamentoalimentari e bevandeocchialiprodotti di pelletteriascarpeprofumi e cosmetici farmaciprodotti parafarmaceuticigioielli giocattoli orologi musica e videogiochi artigianato

41% 28,1%27,6%26,9%

21%18%

15,6%14,9%

10%7,6%7,2%6,7%3,8%

Perché i consumatori acquistano prodotti illegali

Settori maggiormente coinvoltiAbbigliamento

Circoliprivati

Sagre e feste paesane

Macellazionee panificazione abusiva

Mercato “nero” degli affittidelle seconde case

Bed and breakfast

Intermediazione immobiliarenon autorizzata

Acquistidi oggetti preziosi

Farmaci (da internet)

perché

è divertente,

se ti trovi

in vacanza

perché è convinto

di fare una buona

azione aiutando

un ambulante abusivo

perché non ha

i soldi per acquistare

lo stesso prodotto

legale

perché

risparmia

A incidere sono soprattuttoil mercato dell’abbigliamen-to, le sagre e le feste paesa-ne, che ormai si sono tra-sformate in forme di busi-ness con la totale assenza diregole.

Il governatore Cappellacci: «Devono essere tutelate le imprese sane»

«Serve l’aiuto di tutti»La Confcommercio: prefetti, sindaci, Regione agiscano

A lanciare l’allarme è l’associazioneche riunisce le imprese del commer-cio e del turismo. Contraffazione eabusivismo non conoscono crisi, an-zi, proprio per effetto della crisi so-no in crescita: nel 2013, oltre il 52%dei cagliaritani che si è orientatoverso l’acquisto di prodotti illegali loha fatto proprio perché non aveva isoldi per comprare la stessa mercesul mercato legale. Partendo da que-sta premessa, abusivismo e contraf-fazione, oltre che un problema peri commercianti, sono ormai diventa-ti un vero fenomeno sociale.

I MOTIVI. Il perché lo ha spiegatosinteticamente Giancarlo Deidda,presidente di Confcommercio Ca-

gliari, intervenuto al convegno “Le-galità mi piace”, promosso per cele-brare la giornata nazionale di mobi-litazione contro la contraffazione el’abusivismo. «Quando si acquistaun prodotto falsificato, si fa un dan-no a sé stessi e alla collettività».

LE CIFRE. Il fenomeno dell’abusivi-smo e della contraffazione in Sar-degna vale quasi una Finanziaria:ogni anno, infatti, sottrae al merca-to regolare una cifra che va dai 2,7ai 4,5 miliardi di euro. Una vera epropria piaga, quindi, che mette incrisi gli imprenditori onesti, i qualivedono nella diffusione di prodottiillegali una delle ragioni di crisi del-la loro attività. «Ogni anno, a livellonazionale, si mettono in crisi 70.000imprese e 185.000 posti di lavoro»,ha affermato Carlo Sangalli, presi-dente nazionale di Confcommercio.L’illegalità che nasce dall’abusivi-smo e dalla contraffazione ha tantefacce, è un virus diffuso, insidioso ealtamente distruttivo che colpiscetutti i settori. Di fronte a questo fe-nomeno le imprese del commercioreclamano «tolleranza zero e unamaggiore attenzione anche da par-

te dei consumatori», ha spiegatoAgostino Cicalò, presidente regiona-le dell’associazione. «Anche perché,così facendo, si producono danninon solo per l’economia ma ancheper la sicurezza e la salute dei citta-dini». L’esempio dei prodotti elettri-ci di fabbricazione cinese, come leluminarie natalizie, può valere pertutti.

IL RISCHIO. Nonostante sia diffusala consapevolezza che questi pro-dotti illegali mettono a repentagliosicurezza e salute, questo non frenala diffusione del fenomeno. Il 52% sabenissimo che l’acquisto di certiprodotti comporta rischi la salute,mentre il 46% sa anche che posso-no rappresentare una minaccia perla sicurezza. La consapevolezza,quindi, non manca, ma ciò nono-stante questo genere di acquisti va agonfie vele. Ecco perché «il proble-ma si deve affrontare anche sul pia-no culturale», ha spiegato il prefet-to Alessio Giuffrida. «Se non riuscia-mo a modificare i comportanti del-le persone che tollerano l’abusivi-smo, che acquistando quei prodottinon ritengono di compiere un’attivi-

tà illegale, l’azione di contrasto del-le forze dell’ordine rischia di resta-re vana».

LA DIFFUSIONE. Il fenomeno, piùdiffuso tra le donne e i giovani, è sta-to analizzato da ConfcommercioSardegna che ha messo in luce i ri-flessi economici dei mercati irrego-lari. A incidere sono soprattutto ilmercato dell’abbigliamento, le sa-gre e le feste paesane (che da occa-sionali appuntamenti di valorizza-zione delle tipicità si sono trasfor-mate in forme di business, in assen-za di regole). E ancora, circoli priva-ti e bed and breakfast, il mercatodegli affitti delle seconde case in ne-ro, la compravendita di oggetti pre-ziosi, fino alla macellazione alla pa-nificazione abusiva (come il panecarasau). «Nel momento in cui sicorre il rischio di contraffazioni an-che su quei prodotti che sono diret-tamente riferibili alla specialità del-l’Isola», ha spiegato il presidentedella Regione, Ugo Cappellacci, «simina alla radice la nostra idea dimodello di sviluppo».

Mauro MadedduRIPRODUZIONE RISERVATA

Ricette per una “cura” velo-ce non ce ne sono. Una co-sa, però, si può cominciarea farla subito, partendo daquelle che il presidente re-gionale di Confcommercio,Agostino Cicalò, chiama le“3C”, ovvero consapevolez-za, collaborazione e contra-sto. «Soltanto spiegando aicittadini che si tratta di unfenomeno illegale, coinvol-gendo gli operatori econo-mici regolari e attraversoun’azione sistematica, mi-rata ed efficace, di contra-sto e repressione, si può af-frontare il problema del-l’abusivismo e della con-

traffazione».Pur riconoscendo l’impe-

gno delle forze dell’ordine,«il traguardo della legalitàè ancora lontano», spiegaCicalò. Ecco, allora, le pro-poste di Confcommercio.Per i prefetti, la convocazio-ne di un tavolo del commer-cio legale e trasparente«che permetta di affronta-re insieme ai responsabilidelle forze dell’ordine, delle

associazioni del commercioe dei consumatori le inizia-tive da intraprendere». Peri sindaci, «una capillare vi-gilanza, attraverso la poli-zia municipale, sulla rego-larità delle attività commer-ciali». Per le Camere diCommercio, «l’attivazionedi osservatori territorialiquale strumento di analisi eproposta alle autorità com-petenti». Infine, per la Re-

gione, «l’armonizzazionedelle normative nazionalicon quella regionale , affin-ché l’esercizio abusivo nontrovi un alibi nelle maglielarghe delle variegate com-petenze».

«La lotta all’abusivismo ealla contraffazione sia unapriorità per tutti gli attoridel sistema», è l’appello diCappellacci. «Le impresesane hanno bisogno di non

essere più ostacolate da unsistema burocratizzato cherappresenta un terreno fer-tile per coloro che vanno al-la ricerca di scorciatoie ille-gali». Nella sola provincia diCagliari è in atto, da un an-no, un Protocollo firmato daCamera di Commercio, Pre-fettura e Guardia di Finan-za e sindaci dell’Area vastaper combattere il fenome-no. «Sulla scia di quel docu-mento», conclude Cappel-lacci, «riteniamo che si deb-ba proseguire anche su sca-la regionale il cammino in-trapreso». (ma.mad.)

RIPRODUZIONE RISERVATA

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CRONACA DI CAGLIARIL’UNIONE SARDA 19martedì 12 novembre 2013 - wwwwww..uunniioonneessaarrddaa..iitt