Giornalino amad febbraio 2014

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Nel tempo si sono aggiunti nuovi Volontari, soprattut- to giovani, alcuni di loro sono diventati padri e ma- dri e pur avendo altri im- pegni, hanno mantenuto l’amicizia, creata quando erano studenti e prestava- no servizio in Collegiata. Altri Amici, purtroppo, ci hanno lasciato: li portiamo nel Cuore e li sentiamo vicini in questi giorni di grata memoria. Vorrei ora ringraziare tutti voi per la fiducia che mi avete accordato in questi anni, come Vostra Presi- dente, spero di aver svolto il mio compito (non sem- pre facile ...) il meglio pos- sibile e se ho commesso errori, non l’ho fatto in mala fede, poiché ho sem- pre avuto a cuore ognuno di voi, condividendo le gioie e i dolori che la vita inevitabilmente comporta! Mi auguro che l’A.Ma.D. possa continuare il suo cammino, a patto che ven- gano sempre rispettati gli obiettivi che ci ponemmo dieci anni orsono e chiara- mente descritti nel nostro Statuto, non solo dai Vo- lontari che verranno, ma anche da chi è chiamato a collaborare con essi! Sarebbe bello, infine, fe- steggiare questo anniversa- rio tutti assieme... attendo vostri suggerimenti per eventuali iniziative! Grazie! Un caro saluto. Vs. Carla Maffioli Zanon Il 24 Febbraio 2004 nasceva l’A.Ma.D., sembra ieri, ma sono passati ben dieci anni. Ricordo di essere “approdata” all’Isola di Toscana in Lombardia già nel 2000, con altri sedici Volontari, provenienti dai comuni limitrofi, e di aver subito amato la Collegiata, non solo dal lato storico- artistico, ma anche, se così si può dire, da quello “umano”, considerandola una parte importante della mia vita. I primi passi non sono cer- to stati facili, entrare in un contesto già attivo, com- porta sempre diversità di metodo, di vedute e obiet- tivi. Di giorno in giorno si è, invece, creato un clima sereno, una comunicazione meno diffidente e più co- struttiva, grazie ai primi Volontari Castiglionesi che compresero di aver trovato un aiuto concreto al servi- zio cui loro già si dedicava- no, a tutto vantaggio della Collegiata. Di questo devo sempre ringraziare la Sig.ra Mariuccia Tenti, la prima ad essermi stata vicina nei momenti più difficili, esortando gli altri Volontari a credere nei cambiamenti che stavano avvenendo. Ed è per questo motivo che nel Febbraio 2004, con il Prof. Silvano Colombo e l’Arciprete don Fabrizio Cuccurullo, ci si è resi con- to che i Volontari merita- vano che il profondo lega- me che li univa, ricevesse un’istituzionalizzazione ed un significativo riconosci- mento, per essere identifi- cabili come realtà unitaria, anche da altre autorità (comunali, provinciali...) sotto un’unica denomina- zione. Così nasceva Amici di Ma- solino e Dintorni, che oltre a specificare l’amicizia per Masolino, ci univa non solo ai “dintorni artistici”, ma anche a quelli territo- riali, lasciandoci quindi liberi di aderire, negli anni, anche ad altre realtà, qua- lora ci fosse stato richiesto. Perciò sono nate diverse collaborazioni sul territo- rio, in particolar modo con le altre realtà associative: da anni ormai collaboria- mo con la Pro Loco nell’attività di promozione del patrimonio artistico e culturale cittadino, ma anche recentemente sono state intraprese iniziative di rilevanza nazionale in collaborazione con il Circo- lo culturale Masolino da Panicale. 2004 - 2014 ... DIECI ANNI DI A.M A .D. F EBBRAIO 2014 A MICI DI M ASOLINO E DINTORNI N OTIZIE DI RILIEVO: Venerdì 21 Febbraio Commissione cultura della Parrocchia Sabato 22 Febbraio Elezione rinnovo consi- glio A.Ma.D. Martedì 25 Marzo Anniversario della Dedi- cazione della Collegiata. Comunicare le disponibi- lità per i Turni del II° trimestre 2014 entro i primi giorni del mese di Marzo. S OMMARIO: L A C ARITÀ CO- ME CULTURA ... 2 R AGAZZA CON L ORECCHINO ... 3 L ETTERA MUSEI ECCLESIASTICI II 4

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L'A.MA.D. (Amici di Masolino e Dintorni) è una associazione di volontariato culturale. L'A.MA.D. non ha scopo di lucro e si occupa della tutela e della valorizzazione del Patrimonio Storico-Artistico del Complesso Monumentale della Collegiata di Castiglione Olona, consentendo l'entrata allo stesso, durante tutto l'anno, mattina e pomeriggio, festivi compresi.

Transcript of Giornalino amad febbraio 2014

Nel tempo si sono aggiunti nuovi Volontari, soprattut-to giovani, alcuni di loro sono diventati padri e ma-dri e pur avendo altri im-pegni, hanno mantenuto l’amicizia, creata quando erano studenti e prestava-no servizio in Collegiata. Altri Amici, purtroppo, ci hanno lasciato: li portiamo nel Cuore e li sentiamo vicini in questi giorni di grata memoria.

Vorrei ora ringraziare tutti voi per la fiducia che mi avete accordato in questi anni, come Vostra Presi-dente, spero di aver svolto il mio compito (non sem-pre facile ...) il meglio pos-sibile e se ho commesso errori, non l’ho fatto in mala fede, poiché ho sem-pre avuto a cuore ognuno di voi, condividendo le gioie e i dolori che la vita inevitabilmente comporta!

Mi auguro che l’A.Ma.D. possa continuare il suo cammino, a patto che ven-gano sempre rispettati gli obiettivi che ci ponemmo dieci anni orsono e chiara-mente descritti nel nostro Statuto, non solo dai Vo-lontari che verranno, ma anche da chi è chiamato a collaborare con essi!

Sarebbe bello, infine, fe-steggiare questo anniversa-rio tutti assieme... attendo vostri suggerimenti per eventuali iniziative!

Grazie! Un caro saluto.

Vs. Carla Maffioli Zanon

Il 24 Febbraio 2004 nasceva l’A.Ma.D., sembra ieri, ma sono passati ben dieci anni.

R i c o r d o d i e s s e r e “approdata” all’Isola di Toscana in Lombardia già nel 2000, con altri sedici Volontari, provenienti dai comuni limitrofi, e di aver subito amato la Collegiata, non solo dal lato storico-artistico, ma anche, se così si può dire, da quello “umano”, considerandola una parte importante della mia vita.

I primi passi non sono cer-to stati facili, entrare in un contesto già attivo, com-porta sempre diversità di metodo, di vedute e obiet-tivi. Di giorno in giorno si è, invece, creato un clima sereno, una comunicazione meno diffidente e più co-struttiva, grazie ai primi Volontari Castiglionesi che compresero di aver trovato un aiuto concreto al servi-zio cui loro già si dedicava-no, a tutto vantaggio della Collegiata. Di questo devo sempre ringraziare la Sig.ra Mariuccia Tenti, la prima ad essermi stata vicina nei momenti più difficili, esortando gli altri Volontari a credere nei cambiamenti che stavano avvenendo.

Ed è per questo motivo che nel Febbraio 2004, con il Prof. Silvano Colombo e l’Arciprete don Fabrizio Cuccurullo, ci si è resi con-to che i Volontari merita-vano che il profondo lega-me che li univa, ricevesse un’istituzionalizzazione ed

un significativo riconosci-mento, per essere identifi-cabili come realtà unitaria, anche da altre autorità (comunali, provinciali...) sotto un’unica denomina-zione.

Così nasceva Amici di Ma-solino e Dintorni, che oltre a specificare l’amicizia per Masolino, ci univa non solo ai “dintorni artistici”, ma anche a quelli territo-riali, lasciandoci quindi

liberi di aderire, negli anni, anche ad altre realtà, qua-lora ci fosse stato richiesto. Perciò sono nate diverse collaborazioni sul territo-rio, in particolar modo con le altre realtà associative: da anni ormai collaboria-mo con la Pro Loco nell’attività di promozione del patrimonio artistico e culturale cittadino, ma anche recentemente sono state intraprese iniziative di rilevanza nazionale in collaborazione con il Circo-lo culturale Masolino da Panicale.

2004 - 2014 . . . DIECI ANNI DI A.MA .D. FEBBRAIO 2014

AMICI DI MASOLINO E DINTORNI

NOTIZIE DI RILIEVO:

• Venerdì 21 Febbraio Commissione cultura della Parrocchia

• Sabato 22 Febbraio Elezione rinnovo consi-glio A.Ma.D.

• Martedì 25 Marzo Anniversario della Dedi-cazione della Collegiata.

• Comunicare le disponibi-lità per i Turni del II° trimestre 2014 entro i primi giorni del mese di Marzo.

SOMMARIO:

LA CARITÀ CO-

ME CULTURA . . . 2

RAGAZZA CON L ’ORECCHINO . . .

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LETTERA MUSEI ECCLESIASTICI II

4

LA CARITÀ COME CULTURA , LA CULTURA COME CARITÀ

non serve. Non è forse questo che intende dire il Signore Gesù con l’immagine della lucerna? “Non si accende una lucerna per met-terla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella ca-sa” (Mt 5,15). E conclude; “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5,16)».

Siamo ripartiti dai fonda-mentali: la ragione d’essere del nostro Museo è quella del servizio al Vangelo. Non esiste dunque lo spazio per personalismi, protagonismi, vanterie. La Collegiata non è un luogo dove arrivare ad “accomodarsi”. Siamo tutti “presi a servizio”, al servizio di un luogo preciso, con sue peculiarità, che però è inseri-to a pieno titolo nella missio-ne della Chiesa particolare che è la nostra Parrocchia - Chiesa fra le case - della no-stra Diocesi, della Chiesa Cattolica. Nel nostro Paese la Collegiata si presenta co-me la Città posta sulla cima del monte: non può restare nascosta! Anzi il nostro im-pegno è che ad essa vengano “popoli e popoli” ed essi di-cano “Dio è con noi!”, pro-prio a partire da coloro che ci sono più vicini. Abbiamo ricordato la grande figura del Cardinale Branda. Egli ha edificato non solo la Colle-giata, ma tutto il Borgo anti-co come una vera Città di Dio, proprio come ce la de-scrive Agostino: «L'amore di sé portato fino al disprezzo di Dio genera la città terrena; l'amore di Dio portato fino al disprezzo di sé genera la città celeste. Quella aspira alla gloria degli uomini, questa mette al di

sopra di tutto la gloria di Dio. [...] I cittadini della città terre-na son dominati da una stolta cupidigia di predominio che li induce a soggiogare gli altri; i cittadini della città celeste si offrono l'uno all'altro in servizio con spirito di carità e rispettano docilmente i doveri della disci-plina sociale.» (XIV, 28)

A noi Volontari in particolar modo è chiesto di “offrire con spirito di Carità”, in altre parole di essere “sale”: il nostro lavoro semplice, umile, zelante, diuturno si può porre quale via privile-giata per «edificare, con tutti gli uomini, a partire da una rinnovata vita di fede, un nuovo umanesimo generatore di pace e di vita buona». (card. Angelo Scola, omelia 08.09.13). D’altronde “se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpe-stato dagli uomini. (Mt. 5,13)”. Non solo ci è chiesto di non perdere il “sapore” del no-stro Volontariato, che chia-ma gratuità, disponibilità, rispetto: di più! Il nostro Arciprete don Ambrogio ci ha spronati a dare volto e corpo alle parole che papa Francesco rivolge a tutti i cristiani nell’esortazione “Evangelii Gaudium” (La gioia del Vangelo), ad essere “gioiosi messaggeri di propo-ste alte, custodi del bene e della bellezza che risplendo-no in una vita fedele al Van-gelo”.

La prossima riunione della Commissione è prevista per Venerdì 22.02: inizierà ad assumere una forma mag-giormente “operativa”. Buon lavoro! Ai prossimi numeri.

Venerdì 17 Gennaio si è ra-dunata presso il Salone della Casa parrocchiale la neonata “Commissione cultura” della Parrocchia di Castiglione Olona, alla quale siamo stati chiamati a partecipare come Volontari e della cui attività vi terremo sempre informa-ti. A dire il vero è stato ri-preso un cammino che l’intelligenza dell’Arciprete don Fabrizio Cuccurullo aveva pensato quale luogo naturale deputato agli orien-tamenti e alle scelte in ambi-to culturale della nostra Par-rocchia. E’ noto infatti come per la Chiesa universale la Carità non si esaurisca a ciò che è materiale, ma investa ogni ambito dell’umano: la carità come cultura e la cul-tura come carità. Per meglio entrare nel significato di questo “slogan”, lasciamoci guidare dalle parole del no-stro Arcivescovo Emerito card. Tettamanzi, che così scriveva: «Carità e annuncio, carità e cultura si richiamano a vicenda. In realtà, se un’opera si chiude in se stessa e non viene fatta conoscere, è come se non esistesse, almeno a livello di significato sociale. Oltre a fare il bene, è necessario dunque trovare il linguaggio per raccon-tarlo al mondo, certo con giusto pudore nei riguardi di noi stessi [...] ma anche con convinzione e decisione, mettendo al centro il povero; questo, evidentemente, secondo lo spirito evangelico; al di fuori quindi di ogni sterile sentimentalismo [...] In un certo senso, non è carità vera quella di un’opera che non si racconta, che non è visitata da nessuno, che non viene capita né spiegata all’uomo d’oggi. Se l’opera non è anche notizia, “buona novel-la”, è monca, in qualche modo

“CARITÀ E ANNUNCIO,

CARITÀ E CULTURA SI

RICHIAMANO A VICENDA ”

PAGINA 2 AMICI DI MASOLINO E DINTORNI

“LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA”: MA SIAMO DAVVERO ALLA PROSTITUZIONE DELL'ARTE?

decorarono le stanze dello stes-so Palazzo Fava negli ultimi decenni del Cinquecento. E Sgarbi lamenta anche la desola-zione delle stanze semivuote della pur ricchissima pinacoteca cittadina, come se essa ospitasse solamente un“arte di contorno” a fronte dell'arrivo in città di un'opera celeberrima, una vera star internazionale catalizzatrice dell'interesse generale, che sembra ridurre il palazzo alla stregua di edificio-ospite. Pro-vocatoriamente, Sgarbi fa cenno all'esagerato allarmismo che ha spinto i curatori a richiedere, a protezione dell'opera, massicce cancellate alle finestre, per timore di un furto dall'alto, “come in un film di fantascien-za”. Il critico ferrarese, ancora, si chiede e ci fa riflettere sul che cosa mai abbia a che fare con gli italiani questa “comunitaria temporanea” che proviene da un museo estero e sarà in Italia solo provvisoriamente. Il presti-to dai Paesi Bassi e la possibilità, per iniziativa imprenditoriale più che intellettuale, di esporre il capolavoro in un museo italia-no è sì, a detta di Sgarbi, un tentativo lusinghiero di trarre il pubblico all'arte ma, nello stes-so tempo, provoca drammatica-mente l'oscuramento della ric-chissima arte bolognese, non certo inferiore per importanza all'arte fiamminga. I motivi di un successo così clamoroso? Una pubblicità efficacissima, certo, che di culturale ha ben poco, e che fa sì che sul sito stesso dedicato all'esposizione sia riservata un'attenzione quasi esclusiva all'opera come “icona” arcinota, a discapito della location dell'esposizione e del nome dello stesso pittore, la-sciato a margine. E ovviamente, la natura stessa del soggetto dell'opera, della quale, secondo Sgarbi, “non percepisci tanto la natura materiale, quanto l'im-magine di essa che hai già den-tro di te. È una formidabile immagine di seduzione, la don-

na che il pittore amava ma che non poteva avere”. La giovinet-ta ritratta è, dunque, il sogno del pittore, raffigurata non in posizione statica, ma in un at-teggiamento tale che dà l'im-pressione di voltarsi mentre qualcuno la sta chiamando, aprendo la bocca come per rispondere. Ed è chiamata non solo dal pittore che la ritrae, ma da tutti noi: ognuno di noi è, idealmente, l'uomo che la ama. Vermeer ritrae un momento di sospensione nel tempo e nello spazio, che non si ripeterà: il punto luce dato dall'orecchino, sin troppo luminoso, cattura l'attenzione dell'osservatore, affascinato da una giovane am-miccante, che è una vera star, cui persino il gradevole roman-zo uscito qualche anno fa dalla penna di Tracy Chevalier ha contribuito a dar fama. “Chi va a Bologna lo fa per vedere qual-cosa che appartiene a quella città: ci basta l'arte che abbia-mo, senza doverne importare dell'altra. Così, invece, è come se al Festival mozartiano di Salisburgo invitassero Bono degli U2”. All'osservazione, più che legittima e condivisibile da un punto di vista intellettuale e filonazionale, che “è brutto averla qui se quell'opera serve a prostituire l'arte invece che a difendere l'arte che rappresenta e incarna la storia di una civiltà locale”, si può replicare guar-dando alla situazione concreta: in un Paese, come il nostro, in cui la minaccia di abolire la disciplina “Storia dell'arte” dalle Scuole Secondarie di primo e secondo grado è sempre più insistente, non mi sento di fare selezioni “nazionalistiche”. Giu-stissima e prioritaria è la valo-rizzazione dell'arte nazionale, ma...ben vengano anche questi prestiti, se servono a farci riflet-tere e, sì, anche vergognare della leggerezza con cui, troppo spesso, gestiamo la ricchezza di un patrimonio artistico unico nel mondo. Viviana Balzarini

Visti i sempre più numerosi esempi recenti di esposizioni d'arte incentrate su un'unica opera di fama indiscussa, cir-condata da un corposo satellite di coeve opere minori, vorrei proporre qui una riflessione sul fenomeno dilagante delle cosid-dette “mostre-evento”, che canalizzano l'attenzione degli aspiranti visitatori in direzione di un unico capolavoro, per la venerazione del quale essi sono disposti a fronteggiare attese lunghissime e biglietti non certo economici. Un vero paradosso, questa “passione artistica” sel-vaggia ed estemporanea, se si pensa per contro alla scarsa affluenza che abitualmente regi-strano moltissimi musei nazio-nali, di importanza tutt'altro che secondaria, nei periodi abituali in cui essi, accanto alle consuete collezioni permanenti, non ospitano mostre tempora-nee collaterali. Mi piace citare, proprio a tale proposito, il re-centissimo intervento messo in campo da Vittorio Sgarbi du-rante la trasmissione di RAI 2 “Virus” a commento della cele-berrima opera “La ragazza con l'orecchino di perla” del pittore olandese Vermeer. La splendida tela, realizzata attorno al 1665 e conservata abitualmente al Mauritshuits a L'Aia, è ora in mostra, a partire dall'8 febbraio e fino al 25 maggio 2014, in una delle stanze di Palazzo Fava a Bologna ed ha già registrato la cifra record di 100.000 preno-tazioni. Commentando i numeri francamente eclatanti di quello che sembra destinato a diventa-re l'evento artistico dell'anno in Italia, il critico ferrarese non può, però, fare a meno di com-mentare con amarezza da appas-sionato, più che da studioso, l'atteggiamento di noncuranza che i turisti, per la maggior parte “ingolositi” dal capolavoro fiammingo, paiono riservare agli altrettanto meravigliosi affreschi autoctoni con i quali i Carracci, in un lavoro a 6 mani,

PAGINA 3 FEBBRAIO 2014

“VORREI PROPORRE QUI

UNA RIFLESSIONE SUL FENOMENO

DILAGANTE DELLE COSIDDETTE

“MOSTRE-

EVENTO””

Ragazza col turbante (1665 - 1666)

Jan Vermeer,

Dipinto ad Olio su tela

Mauritshuis, L’Aia

L'A.MA.D., Amici di Masolino e Dintorni, è una associa-zione di volontariato culturale, non ha scopo di lucro e si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimo-nio storico-artistico del Complesso Monumentale della Collegiata di Castiglione Olona, sotto la direzione della Parrocchia Beata Vergine del Rosario di Castiglione Olo-na, ente proprietario e gestore del Museo.

I volontari garantiscono l’apertura del complesso, duran-te tutto l'anno, mattina e pomeriggio, festivi compresi.

L’A.MA.D. svolge attività di accoglienza e di accompagna-mento per turisti, italiani e stranieri in visita al complesso; di organizzazione di eventi ed iniziative cul-turali intese ad accrescere la conoscenza dei valori storici ed artistici racchiusi all'interno del complesso e del Bor-go storico di Castiglione Olona.

Nell'ambito del servizio Volontario Europeo, in collabora-zione con il CESVOV, ospita inoltre ragazzi stranieri a scopo di studio.

Amici di Masolino e dintorni

Via Cardinal Branda Castiglioni, 1

21043 Castiglione Olona VA

Tel . 0331.858903 Email: [email protected]

Stampato e pubblicato in proprio dall’A.Ma.D. - Distribuzione gratuita

lità del patrimonio storico artistico, così da fruirlo co-

me bene culturale. Secondo quest’impostazione il muse-o ecclesiastico può diventa-re il punto di riferimento principale attorno a cui si anima il progetto di rivisita-zione del passato e di sco-perta del presente negli aspetti migliori e talvolta sconosciuti. Inoltre, si confi-gura come sede per il coor-dinamento delle attività conservative, della forma-z i o n e u m a n a e dell’evangelizzazione cri-stiana in un determinato territorio. La sua organizza-zione deve pertanto recepi-re dinamiche sociali, politi-che culturali e piani pasto-rali concertati per il territo-rio di cui è parte. Per quan-to importanti siano le istitu-zioni museali in seno alla Chiesa, la salvaguardia dei beni culturali è però affidata soprattutto alla comunità

II - Continua dal numero precedente.

Il patrimonio storico-artistico non più in uso abi-tuale può trovare nei musei ecclesiastici adeguata custo-dia e opportuna fruibilità. Bisogna, infatti, adoperarsi perché i beni usabili e quelli in disuso, interagiscano tra loro al fine di garantire una visione retrospettiva, una funzionalità attuale, ulteriori prospettive a vantaggio del territorio, così da coordinare musei, monumenti, arredi, sacre rappresentazioni, de-vozioni popolari, archivi, biblioteche, raccolte e ogni altra consuetudine locale. In una cultura, talvolta disgre-gata, si è chiamati ad inizia-tive volte a far riscoprire ciò che culturalmente e spiri-tualmente appartiene alla collettività, non nel senso strettamente turistico, ma in quello propriamente umani-stico. In questo senso è infat-ti possibile riscoprire le fina-

cristiana. Essa deve com-prendere l’importanza del proprio passato, maturare il senso di appartenenza al territorio in cui vive, perce-pire la peculiarità pastorale del patrimonio artistico. Si tratta dunque di creare una coscienza critica al fine di valorizzare il patrimonio storico-artistico prodotto dalle diverse civiltà che si sono avvicendate nel tem-po, grazie anche alla presen-za della Chiesa, sia come committente illuminata sia come custode attenta delle vestigia antiche. È dunque e v i d e n t e c h e l’organizzazione dei musei ecclesiastici necessita di fondamento ecclesiologico, di prospettive teologiche, di dimensione spirituale, poiché solo in questo senso tali istituzioni possono inte-grarsi ad un progetto pasto-

rale. continua ...

LETTERA SULLA FUNZIONE PASTORALE DEI MUSEI ECCLESIASTICI II

www.museocollegiata.it [email protected]

A . M a . D . A m i c i d i M a s o l i n o e d i n t o r n i

“SI TRATTA DUNQUE DI

CREARE UNA COSCIENZA CRITICA”