Giornalino Amad Dicembre 2013

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liche vennero edificate in suo onore, solo a Roma se ne contavano una trentina, la più celebre quella di Santo Stefano rotondo al Celio, costruita nel V seco- lo da Papa Simplicio. Co- me sappiamo anche la no- stra Collegiata è dedicata oltre che alla Vergine e s. Lorenzo, al Protomartire Stefano. Paolo Schiavo ha saputo raccontarci con immagini molto incisive alcuni momenti della sua vita e la sua morte, nella parte destra dell’abside. Per finire alcune curiosità. In Italia vi sono ben quat- tordici comuni che portano il suo nome e nell’arte è sempre raffigurato con indosso la dalmatica, la veste liturgica dei diaconi, come lo possiamo ammira- re nella statua che lo raffi- gura alla destra della Ver- gine nella Cappella di San Clemente in Collegiata e nella lunetta che sovrasta il Portale della stessa. I suoi simboli sono la pietre della lapidazione, per questo è invocato contro “il male di pietra” cioè i calcoli, ed è il Patrono dei tagliapietre e dei muratori. Un pensiero per il prossi- mo Natale: cerchiamo di trascorrerlo il più possibile con i nostri cari, stiamo vicino anche a chi è più solo e ricordiamo con una preghiera chi ci guarda dal cielo! Buon Natale a tutti e Grazie per il Vostro costan- te impegno! Carla Maffioli Zanon Fra pochi giorni festegge- remo il Santo Natale e, subito dopo, S. Stefano, ma perché la Chiesa celebra il ricordo di questo Santo proprio nel tempo del Na- tale? Forse non ce lo siamo mai chiesti, quindi ho fatto una breve ricerca che vi riporto. Stefano è stato il primo Martire cristiano nei giorni seguenti la manife- stazione del Figlio di Dio, quando i “Comites Christi”, i più vicini al Suo percorso terreno, furono i primi a renderne testimonianza, anche con il martirio. Di Stefano si ignora la prove- nienza, ma si pensa fosse greco poiché il suo nome in quella lingua significa “coronato”. Certamente fu uno dei primi a convertirsi al cristianesimo e a seguire gli Apostoli, come loro collaboratore. Per la sua Fede genuina divenne il primo dei sette diaconi di Gerusalemme. Col passare del tempo crebbe il nume- ro dei discepoli e tra essi sorsero dissidi, in partico- lar modo fra gli Ebrei di lingua greca e quelli di lingua ebraica. Stefano, invece, come Diacono non si limitava alle mansioni di amministrazione, ma si dedicava attivamente alla predicazione per la conver- sione di coloro che incon- trava a Gerusalemme. Fu così che nel 33 o 34 d.C. circa, gli Ebrei ellenistici, vedendo il gran numero di convertiti, sobillarono il popolo e accusarono Stefa- no d’aver pronunziato espressioni blasfeme con- tro Mosè e Dio. Gli anziani e gli Scribi lo catturarono trascinandolo davanti al Sinedrio dove fu accusato, da falsi testimoni, di aver proferito parole contro il Sinedrio stesso e afferman- do che Gesù, il Nazareno, avrebbe emendato i precet- ti tramandati da Mosè. Il Santo Diacono rispose con un lungo discorso in cui, ripercorrendo la Sacra Scrittura, accusava i Sacer- doti del Sinedrio di aver perseguitato e ucciso colo- ro che avevano preannun- ciato la venuta del Giusto, anche lui, poi, tradito e ucciso. A quelle parole i presenti si scagliarono con- tro Stefano e lo trascinaro- no fuori dalle mura della Città e presero a lapidarlo, affidando i loro mantelli ad un giovane di nome Saulo (che sarebbe poi diventato l’Apostolo delle Genti, San Paolo) che assisteva all’esecuzione, così come raffigurato nell’affresco di Paolo Schiavo, nell’abside della Collegiata. Non fu una vera condanna a mor- te, poiché il Sinedrio non poteva emettere sentenze di morte, quanto un lin- ciaggio incontrollato. In seguito, a Gerusalemme, si scatenò una violenta perse- cuzione contro i Cristiani, capeggiata proprio da Sau- lo. Dopo la morte di S. Stefano, il corpo fu venera- to e nascosto per molto tempo. Ufficialmente le sue reliquie vennero trovate nel 415 d.C. a Gerusalem- me e subirono molte tra- versie. Molte Chiese e Basi- 26 D ICEMBRE : S ANTO S TEFANO DICEMBRE 2013 A MICI DI M ASOLINO E DINTORNI N OTIZIE DI RILIEVO: Il 24 e il 25 Dicembre il Museo resterà chiuso. Il 26 Dicembre il Museo è aperto con orario festivo. Il 31 Dicembre il Museo Resterà chiuso e così an- che il 01 Gennaio 2014. Il 06 Gennaio il Museo è aperto con orario festivo. Febbraio 2014 Elezione rinnovo consi- glio A.Mad.D. S OMMARIO: I L MISTERO DEL NATALE ... 2 MASOLINO E MASACCIO 3 L ETTERA MUSEI ECCLESIASTICI 4

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L'A.MA.D. (Amici di Masolino e Dintorni) è una associazione di volontariato culturale. L'A.MA.D. non ha scopo di lucro e si occupa della tutela e della valorizzazione del Patrimonio Storico-Artistico del Complesso Monumentale della Collegiata di Castiglione Olona, consentendo l'entrata allo stesso, durante tutto l'anno, mattina e pomeriggio, festivi compresi.

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Page 1: Giornalino Amad Dicembre 2013

liche vennero edificate in suo onore, solo a Roma se ne contavano una trentina, la più celebre quella di Santo Stefano rotondo al Celio, costruita nel V seco-lo da Papa Simplicio. Co-me sappiamo anche la no-stra Collegiata è dedicata oltre che alla Vergine e s. Lorenzo, al Protomartire Stefano. Paolo Schiavo ha saputo raccontarci con immagini molto incisive alcuni momenti della sua vita e la sua morte, nella parte destra dell’abside. Per finire alcune curiosità. In Italia vi sono ben quat-tordici comuni che portano il suo nome e nell’arte è sempre raffigurato con indosso la dalmatica, la veste liturgica dei diaconi, come lo possiamo ammira-re nella statua che lo raffi-gura alla destra della Ver-gine nella Cappella di San Clemente in Collegiata e nella lunetta che sovrasta il Portale della stessa. I suoi simboli sono la pietre della lapidazione, per questo è invocato contro “il male di pietra” cioè i calcoli, ed è il Patrono dei tagliapietre e dei muratori.

Un pensiero per il prossi-mo Natale: cerchiamo di trascorrerlo il più possibile con i nostri cari, stiamo vicino anche a chi è più solo e ricordiamo con una preghiera chi ci guarda dal cielo! Buon Natale a tutti e Grazie per il Vostro costan-te impegno!

Carla Maffioli Zanon

Fra pochi giorni festegge-remo il Santo Natale e, subito dopo, S. Stefano, ma perché la Chiesa celebra il ricordo di questo Santo proprio nel tempo del Na-tale? Forse non ce lo siamo mai chiesti, quindi ho fatto una breve ricerca che vi riporto. Stefano è stato il primo Martire cristiano nei giorni seguenti la manife-stazione del Figlio di Dio, quando i “Comites Christi”, i più vicini al Suo percorso terreno, furono i primi a renderne testimonianza, anche con il martirio. Di Stefano si ignora la prove-nienza, ma si pensa fosse greco poiché il suo nome in quella lingua significa “coronato”. Certamente fu uno dei primi a convertirsi al cristianesimo e a seguire gli Apostoli, come loro collaboratore. Per la sua Fede genuina divenne il primo dei sette diaconi di Gerusalemme. Col passare del tempo crebbe il nume-ro dei discepoli e tra essi sorsero dissidi, in partico-lar modo fra gli Ebrei di lingua greca e quelli di lingua ebraica. Stefano, invece, come Diacono non si limitava alle mansioni di amministrazione, ma si dedicava attivamente alla predicazione per la conver-sione di coloro che incon-trava a Gerusalemme. Fu così che nel 33 o 34 d.C. circa, gli Ebrei ellenistici, vedendo il gran numero di convertiti, sobillarono il popolo e accusarono Stefa-no d’aver pronunziato espressioni blasfeme con-

tro Mosè e Dio. Gli anziani e gli Scribi lo catturarono trascinandolo davanti al Sinedrio dove fu accusato, da falsi testimoni, di aver proferito parole contro il Sinedrio stesso e afferman-do che Gesù, il Nazareno, avrebbe emendato i precet-ti tramandati da Mosè. Il Santo Diacono rispose con un lungo discorso in cui, ripercorrendo la Sacra Scrittura, accusava i Sacer-doti del Sinedrio di aver perseguitato e ucciso colo-ro che avevano preannun-ciato la venuta del Giusto, anche lui, poi, tradito e ucciso. A quelle parole i presenti si scagliarono con-tro Stefano e lo trascinaro-no fuori dalle mura della Città e presero a lapidarlo, affidando i loro mantelli ad un giovane di nome Saulo (che sarebbe poi diventato l’Apostolo delle Genti, San Paolo) che assisteva all’esecuzione, così come raffigurato nell’affresco di Paolo Schiavo, nell’abside della Collegiata. Non fu una vera condanna a mor-te, poiché il Sinedrio non poteva emettere sentenze di morte, quanto un lin-ciaggio incontrollato. In seguito, a Gerusalemme, si scatenò una violenta perse-cuzione contro i Cristiani, capeggiata proprio da Sau-lo. Dopo la morte di S. Stefano, il corpo fu venera-to e nascosto per molto tempo. Ufficialmente le sue reliquie vennero trovate nel 415 d.C. a Gerusalem-me e subirono molte tra-versie. Molte Chiese e Basi-

26 D ICEMBRE : SANTO STEFANO DICEMBRE 2013

AMICI DI MASOLINO E DINTORNI

NOTIZIE DI RILIEVO:

• Il 24 e il 25 Dicembre il Museo resterà chiuso.

• Il 26 Dicembre il Museo è aperto con orario festivo.

• Il 31 Dicembre il Museo Resterà chiuso e così an-che il 01 Gennaio 2014.

• Il 06 Gennaio il Museo è aperto con orario festivo.

• Febbraio 2014 Elezione rinnovo consi-glio A.Mad.D.

SOMMARIO:

IL MISTERO DEL NATALE . . .

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MASOLINO E MASACCIO

3

LETTERA MUSEI ECCLESIASTICI

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Page 2: Giornalino Amad Dicembre 2013

IL MISTERO DEL NATALE NEL TEMPO

Cristo, fino a girare il mon-do per Lui e a morire per Lui: è la storia meravigliosa di Paolo di Tarso.

Basta che un lussurioso in-quieto si nasconda nel silen-zio e nella preghiera per a-scoltare Cristo… e nasce un gigante di santità che ancora oggi fa venire le vertigini: è la vicenda incantevole di Agostino di Ippona.

Basta che un giovane gauden-te e malaticcio ascolti la voce del Crocifisso… e nasce Francesco d’Assisi: un gigan-

te della poesia, un gigante della libertà interiore, un gigante della pace, un gigan-te del dialogo e della comu-nicazione… perché era un gigante della santità, cioè un uomo che si è offerto a Dio come un’umile culla.

Basta che una donna analfa-beta si inginocchi davanti a Gesù e si consegni a Lui… e nasce Caterina da Siena: una donna che è stata capace di dare una svolta decisiva alla storia del suo tempo, ricor-dando il Vangelo al primo responsabile dell’annuncio del Vangelo, il Papa!

Questi sono fatti! E possiamo continuare quanto vogliamo.

Basta che in pieno secolo ventesimo un povero frati-cello, discepolo di Francesco d’Assisi, si metta in sincero ascolto di Cristo… e nasce Padre Pio da Pietrelcina: un uomo che, vivendo in pochi metri quadrati di Convento, attira intorno a sé una folla strabocchevole proveniente da tutti gli angoli della terra.

Basta che una fragile donna dei nostri giorni senta la voce di Gesù che le dice: "ho se-te!" … e nasce il miracolo d’amore di Madre Teresa di

Calcutta: una donna che, pregando, è diventata un incen-dio di carità e un contagioso esempio di misericordia, che ha stupito il mondo intero.

Tutto questo nasce da Gesù: tutto que-sto parte da Bet-lemme!

E poi milioni e mi-lioni di persone

che, nel silenzio della casa o della fabbrica o degli ospeda-li o dei lebbrosari o di mille altre frontiere d’amore, han-no scritto pagine meraviglio-se di bontà, sempre e soltan-to per Lui: per Gesù!

Questo è il Natale: accorger-ci di Gesù, accoglierlo nella vita e lasciar continuare in noi la novità della santità sbocciata come un inatteso miracolo nella povera man-giatoia di Betlemme. Ognu-no di noi ripeta oggi questo miracolo.

Buon Natale!

card. Angelo Comastri

Se nel giorno di Natale io mi trovassi solo in chiesa, mi toglierei le scarpe e, avan-zando scalzo, attraverserei lentamente tutta la chiesa ricordando il lungo cammino che parte da Betlemme. E poi mi inginocchierei davanti a Gesù Bambino e gli conse-gnerei due lacrime! Sì, due lacrime di pentimento per non aver ascoltato la voce buona di Betlemme, per non aver capito la meravigliosa lezione di Betlemme.

Poniamoci ancora una volta la domanda: che cosa è accaduto a Betlem-me? Perché da due millenni il mondo sembra fermarsi in questa notte e in que-sto giorno? Mi trema la voce e mi batte il cuore nel ricordare il fatto incredibile: due-mila anni fa, Dio ha fatto un passo decisi-vo e irreversibile verso di noi; Dio ha lasciato che il suo Figlio in qualche modo uscis-se dall’abbraccio divino ed entrasse nella nostra storia pericolosa, infida, inospitale: sì, inospitale soprattutto per Dio. Eppure è accaduto!

E le conseguenze? Si vede qualche conseguenza della venuta di Dio in mezzo a noi? Sì, certamente: basta aprire gli occhi.

Gesù è un potenziale d’amore divino che si è inse-rito nel tronco inaridito dell’umanità.

Basta allora che un persecu-tore, davanti a Lui, cada dal cavallo dell’orgoglio… ed ecco il miracolo: il persecu-tore si alza innamorato di

“PONIAMOCI ANCORA UNA

VOLTA LA DOMANDA: CHE

COSA È ACCADUTO A

BETLEMME? ”.

PAGINA 2 AMICI DI MASOLINO E DINTORNI

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MASOLINO E MASACCIO: QUANDO IL “BELLO” È NELLA PANCIA DEL “BUONO”

to, abbiamo l’onore di “possedere” e il dovere di valorizzare, grazie al nostro impegno volontario al servi-zio della bellezza. Sono stati proprio la Collegiata e il Battistero i protagonisti di una serata all’insegna dell’arte e della musica (alcuni salmi cantati da una bravissima soprano hanno intervallato le ondate artisti-che del professore), insieme ai continui rimandi al capo-lavoro realizzato a quattro mani da Masaccio e Masoli-no (e successivamente com-pletato da Filippino Lippi con ulteriori scene) nella celeberrima Cappella Bran-cacci, dislocata nel transetto

destro della Chiesa di S. Ma-ria del Carmine a Firenze. Filippetti si è soffermato, in particolare, sulla scena raffi-gurante “Il tributo”, uno dei primi indiscussi capolavori dell’arte moderna, lasciatoci da Masaccio: il giovane pit-tore spartisce lo spazio a sua disposizione in tre episodi tra loro consecutivi (Cristo con gli apostoli dialoga col gabelliere alle porte della città e indica a Pietro dove trovare il denaro; Pietro rac-coglie miracolosamente la moneta dalla bocca di un pesce; Pietro paga il pedag-gio al gabelliere). Il volto di Pietro, come ci fa notare il professore, è opera di Maso-lino (forse un omaggio del giovane artista al più anzia-no) e costituisce uno dei più espressivi volti di Pietro

nell’intera storia dell’arte. Pura bellezza, risultato della bontà di mani talentuose ispirate dalla fonte, per ec-cellenza, degli artisti di sto-ria sacra: il beato Jacopo da Varagine e la sua “Legenda Aurea”, che è molto più di una semplice rassegna agio-grafica, ma ha il valore di una magnifica sceneggiatura che l’autore “disegnò” a tutti i pittori, fino al Caravaggio. Certo, l’arte non disdegna nemmeno di dipingere il “male”, e nel nostro Battiste-ro gli esempi si moltiplicano: la bella ma perfida Erodiade, l’orrore del sangue del Batti-sta ingiustamente ucciso, le conseguenze nefaste del

Peccato Originale (sulla volta, accanto alla mandorla che contiene Dio Padre), sintetizzate in un Adamo con la falce in mano e in Eva con fuso e conocchia. Ma ancora, Filippetti ci r a c c o m a n d a l’importanza delle “ombre”, nella no-stra vita come, ov-viamente, nell’arte.

Di nuovo attraverso il capo-lavoro fiorentino, voluto da Felice Brancacci, l’arte ci insegna che un’ombra può essere, talvolta, anche risana-trice, come rivela la raffigu-razione di uno dei miracoli dell’apostolo pescatore “S. Pietro risana con l’ombra”, anch’essa opera di Masaccio, considerato dai critici uno degli inventori di tale artifi-cio in pittura. Ma quando, nella concreta modestia della nostra vita, arriva un’ombra o, come dice Leopardi, un “discorde accento” e se ne va tutto il “paradiso in un mo-mento”? A quel punto, da dove ripartire? Dalla Bellez-za, sì con la B maiuscola, proprio come la Bontà.

Viviana Balzarini

A tutti capita, certamente tutti i giorni, di pronunciare almeno una volta le parole “buono” e “bello”, in rela-zione a qualsiasi aspetto della vita quotidiana: “Che bella questa bimba!”, “Come è buono il tuo cagnolino!”, “Che cielo bellissimo stase-ra!”… e chissà quante altre volte ancora. Questo perché, nonostante le inevitabili di-sillusioni e gli scorni, di cui parlano da sempre anche i poeti, il nostro mondo è in-triso di una bellezza che si offre ogni giorno ai nostri occhi, in tutte le sue forme. Tuttavia, dalla magica sera del 27 settembre scorso, do-po la consueta conferenza del nostro ospite or-mai affezionato, il Prof. Filippetti, mi capita di pensare con accenti diversi al “bello” che ci circon-da. Sì, perché il coltis-simo marchigiano Amico di Masolino ad honorem, tra le tante perle che ci regala ad ogni apertura della sua ostrica di saggez-za, ha voluto ricorda-re a noi tutti che il “bello”, in qualche modo, sta nella pan-cia del “buono”. È l’etimologia latina a venirci in soccorso: il diminutivo di bonus, cioè bonellus, diffusis-simo nel latino parlato e più tardi entrato di diritto anche nella lingua scritta, diede origine, per sincope di una sillaba, a bellus. Da qui, il passo al nostro aggettivo i t a l i a n o è b r e v e . “Interessante, bello!”, abbia-mo forse pensato tutti. An-che nella lingua italiana, dunque, si ripropone un pochino la credenza greca del kalòs kai agathos, ciò che è bello è per sua natura anche buono, di valore. E cosa c’è di più bello dell’arte? Prima di tutto le preziose bellezze castiglionesi che, come ci ricorda un Filippetti accora-

PAGINA 3 D ICEMBRE 2013

“SONO STATI PROPRIO LA

COLLEGIATA E IL BATTISTERO I

PROTAGONISTI DI UNA SERATA ALL’INSEGNA DELL’ARTE E

DELLA MUSICA ”

Volto di San Pietro

Masolino da Panicale,

Cappella Brancacci

Firenze

Page 4: Giornalino Amad Dicembre 2013

L'A.MA.D., Amici di Masolino e Dintorni, è una associa-zione di volontariato culturale, non ha scopo di lucro e si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimo-nio storico-artistico del Complesso Monumentale della Collegiata di Castiglione Olona, sotto la direzione della Parrocchia Beata Vergine del Rosario di Castiglione Olo-na, ente proprietario e gestore del Museo.

I volontari garantiscono l’apertura del complesso, duran-te tutto l'anno, mattina e pomeriggio, festivi compresi.

L’A.MA.D. svolge attività di accoglienza e di accompagna-mento per turisti, italiani e stranieri in visita al complesso; di organizzazione di eventi ed iniziative cul-turali intese ad accrescere la conoscenza dei valori storici ed artistici racchiusi all'interno del complesso e del Bor-go storico di Castiglione Olona.

Nell'ambito del servizio Volontario Europeo, in collabora-zione con il CESVOV, ospita inoltre ragazzi stranieri a scopo di studio.

Amici di Masolino e dintorni

Via Cardinal Branda Castiglioni, 1

21043 Castiglione Olona VA

Tel . 0331.858903 Email: [email protected]

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dall’A.Ma.D. - Distribuzione gratuita

quali la Chiesa è chiamata a prestare la massima atten-zione”. Per questo, special-mente nei paesi di antica, ma già anche in quelli di recente evangelizzazione, si è venuto ad accumulare un abbondante patrimonio di beni culturali caratterizzati da un particolare valore nell’ambito della loro finali-tà ecclesiale. In tal senso anche un museo ecclesiasti-co, con tutte le manifesta-zioni che vi si connettono, è intimamente legato al vissu-to ecclesiale, poiché docu-menta visibilmente il per-corso fatto lungo i secoli dalla Chiesa nel culto, nella catechesi, nella cultura e nella carità. Un museo ec-clesiastico è dunque il luogo che documenta l’evolversi della vita culturale e religio-sa, oltreché il genio dell’uomo, al fine di garan-tire il presente. Di conse-guenza non può essere inte-

Con questo numero del periodi-co della nostra Associazione, prende il via la pubblicazione della Lettera circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici, pubblicata nel 2001 dalla Pontificia Commis-sione per i beni culturali della Chiesa. Tale pubblicazione si pone nella scia della Conferenza tenuta da Mons. Giancarlo Santi, il 04 ottobre 2013, presso la Nuova Scolastica.

Il cristianesimo si connota per l’annuncio del vangelo nell’hic et nunc di ogni gene-razione e per la fedeltà alla Tradizione. La Chiesa in tutto l’arco della sua storia “si è servita delle differenti culture per diffondere e spiegare il messaggio cristia-no”. Di conseguenza “la fede tende per sua natura ad esprimersi in forme artisti-che e in testimonianze stori-che aventi un’intrinseca for-za evangelizzatrice e valen-za culturale di fronte alle

so in senso “assoluto”, cioè sciolto dall’insieme delle attività pastorali, ma va pensato in relazione con la totalità della vita ecclesiale e in riferimento al patrimonio storico-artistico di ogni na-zione e cultura. Deve quindi necessariamente inserirsi nell’ambito delle attività pastorali, con il compito di riflettere la vita ecclesiale tramite un approccio com-plessivo al patrimonio stori-co-artistico. Nella mens cri-stiana i musei ecclesiastici rientrano a pieno titolo tra le strutture ordinate alla valorizzazione dei beni cul-turali “posti al servizio della missione della Chiesa”, per cui devono essere organiz-zati in modo da poter comu-nicare il sacro, il bello, l’antico, il nuovo. Sono quindi parte integrante del-le manifestazioni culturali e dell’azione pastorale della Chiesa. continua...

LETTERA SULLA FUNZIONE PASTORALE DEI MUSEI ECCLESIASTICI

www.museocollegiata.it [email protected]

S i a m o s u i n t e r n e t !

w w w . a m a d . j i m d o . c o m

“UN MUSEO ECCLESIASTICO

E’ INTIMAMENTE LEGATO AL

VISSUTO ECCLESIALE ”