Frutti Di Poesia
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Lome. Frutti di poesiaa cura di Luca Beatrice e Marina Mojana
Catalogo edito in occasione della mostra personale organizzatadalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento presso il Foyerdel Centro Servizi Culturali Santa Chiara30 novembre – 31 dicembre 2006
Comune di Trento
SindacoAlberto Pacher
Assessore alla CulturaLucia Maestri
Dirigente Servizi CulturaliFranca Pireri
Direttore artisticoFabio Cavallucci
Curatore / CuratorOrietta Berlanda
Redazione rivista Cristina Natalicchio
Redazione sito internet Elisa Parisi
DidatticaYlenia Angeli
Segreteria organizzativa e amministrativaGermana EndrizziPatrizia GarbariMichela Roccabruna
Ufficio StampaChiara VeronesiTel. 0039 0461 986138
BookshopGiovanna Bragagna, Claudio Poloniato
AllestimentiGianni Thiella (direzione)Squadra allestimenti, logistica e arredi del Comune di Trento
Realizzazioni videoGiacomo CappellettiMatteo Scotton
AssicurazioniAxa – Dal Pra, Trento
InformazioniGalleria Civica d’Arte ContemporaneaVia Belenzani 46 – 38100 TrentoTel. 0039 0461 985511; fax 0039 0461 [email protected]
Foto diGiacomo CappellettiLoris StanchinaPaolo GardimanPiero CavagnaFoto PoloHugo MunozMassimo Zarucco
Progetto audio e musicheStefano Laudadio Ferri
Testi criticiLuca Beatrice, pagina 7Marina Mojana, pagina 10
PoesieAlberto CasiraghiAlda MeriniAnna Maria FarabbiAndrea ZanzottoArturo SchwarzAssunta FiniguerraFrancesca GentiFranco LoiManuel Serantes CristalLuigi ZoppelloRenato Sclaunich
Impaginazione e stampaLitografia Effe e Erre, Trento
Si ringraziala Biblioteca Civica eArchivi Storici di Roveretoi collezionisti privatie le gallerie che hanno concesso in prestito delle opere per la mostra
Mostra e catalogorealizzati in collaborazione con
INIZIATIVE EDILIZIE ®Costruzioni per uffici, commercio e servizi
- Rovereto -
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Fin nel mondo antico, il problema dell’unità dell’opera è stato discusso da filosofi, artisti e letterati. Nell’Ars Poetica Orazio conia la celeberri-ma espressione “ut pictura poiesis”, introducendo il tema della tradu-cibilità, ovvero se alle immagini possono in qualche modo corrisponde-re versi e parole.È di Leonardo da Vinci, forse il primo intellettuale autenticamente mo-derno, la speculazione su quale fosse la forma d’arte per eccellenza: l’occhio, che si dice finestra dell’anima, è la principale via donde il co-mune senso può più copiosa e magnificamente considerare le infinite opere di natura; e l’orecchio è il secondo, il quale si fa nobile per le cose racconte, le quali ha veduto l’occhio. Se voi storiografi o poeti o altri ma-tematici non avessi coll’occhio viste le cose, male le potresti riferire per le scritture; e se tu, poeta, figurerai una storia con la pittura della pen-na, el pittore col pennello la farà di più facile sadisfazione e men tedio-sa a essere compresa; se tu dimanderai la pittura muta poesia, ancora il pittore potrà dire del poeta orba pittura; orguarda quale è più dannoso mostro, o cieco o muto. Magari questo non sarà più un dibattito centrale nella cultura contem-poranea, ma il rapporto tra “pictura” e “poiesis” risulta sotteso al la-voro di diversi autori che ancora confidano nell’espressione artistica in quanto foriera di bellezza. Per Lome, infatti, pittura e poesia sono squi-sitamente complementari. Come yin e yang, nella pienezza dell’una è implicita l’origine dell’altra.La fantasia magmatica e crepitante dell’artista trentino –bisogna asso-lutamente conoscerlo, l’uomo è un vulcano di idee ed è dotato di una singolare capacità di coinvolgerti nelle sue “storie” attraverso l’entusia-smo e la generosità, oggi non esattamente caratteri tipici- spazia dal-la pittura all’acquerello, dalla scultura in ferro alla vetrofusione e, so-prattutto, dall’arte visiva alla poesia. Le soluzioni derivanti dalla scom-posizione dei piani e dall’indagine sul ritmo di forme e colori danno ori-gine a simulacri vibranti dalla potente intensità visiva ed emozionale. Dall’incrocio di forme geometriche semplici variamente accostate na-scono così immagini caratterizzate dall’assenza di sfondo e ambiente,
LUCA BEATRICE UT PICTURA POIESIS
Con Luigi Serravalli al Bosco dei Poeti
Presentazione libro/oggetto “A Sirena Spietata” con Gabriella Belli e Pietro Monti, Mart di Rovereto
Malamocco (Venezia)
Vetrata per Cappella Giovanni Paolo IIa Loreto
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dove il narrare è vagamente alluso, appena sottinteso. La stilizzazione delle figure e la semplificazione formale che ne deriva costituiscono un percorso estetico che dall’immagine confluisce nell’astratto, inteso co-me processo mentale di destrutturazione che permette di separare da un oggetto/pensiero ciò che è essenziale da ciò che è accidentale, il si-gnificante dal significato. Nella sintesi operata della pittura segnica di Lome, il linguaggio figu-rativo si fa sempre meno incisivo, le forme - prive di fronzoli e orpelli - tendono a trasformandosi in puri segni, elementi grafici di riconosci-bilità formale ma non contenutistica. Non si tratta quindi di un’astra-zione aniconica né, tantomeno, di senso meramente stilistico e visua-le, ma di una dialettica del disvelamento. In questa operazione cogni-tiva di lirismo pittorico diventano fondamentali i colori, ora quelli lievi e fluidi degli acquerelli ora quelli corposi dai toni accesi degli oli e de-gli acrilici.Come la pittura, anche la poesia per Lome è strumento di analisi del-la realtà, veicolo espressivo che facilita la comprensione del mondo e di se stessi attraverso un processo, ancora una volta, di schematizza-zione: l’esperienza si traduce in pensiero che per raccontarsi si fa pa-rola, quindi scrittura e infine elemento grafico. Pochi segni racchiudo-no un intero concetto, l’essenza delle cose, l’anima del poeta. Lome raf-figura la realtà tralasciando gli aspetti contingenti, simulati e imma-ginari. I termini linguistici che utilizza per raccontare e per raccontar-si sono sempre collegati a un preciso e semplice rimando iconico, co-me se ci volesse parlare per archetipi. La forza della sua espressione sta nel creare immagini che pur nella loro semplicità formale sono in gra-do di trascendere il reale proiettandoci in una dimensione sensoriale ed emozionale. I versi, meglio i frammenti, che Lome inserisce nelle tele, riportati con una scrittura corsiva e personale, all’inizio di difficile lettura, almeno fin quando non ci si fa l’abitudine e allora diventa una sorta di griffe, di marchio stilistico inconfondibile, non rappresentano un semplice valo-re aggiunto volto a completare o rafforzare il messaggio, ma poesia che
Bodeguita del Medio Avana, presentazionedel libro/oggetto “Campai Sodo”
Con Luigi Ontani per “Parole all’Arte”Palazzo Lodron di Trento
Con Fabio Cavallucci, Gigi Zoppello e GiobattaMeneguzzo al Museo Casabianca di Malo (Vicenza)
Con Nicola De Mariaal Museo Diocesano Tridentino
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si fa atto, corpo, azione. Il contatto tra pittura e poesia avviene quindi sia sul piano linguistico che gestuale. Molti sono i poeti novecenteschi che dialogano idealmente con il “di-zionario illustrato” del nostro pittore, in molti casi per conoscenza di-retta –basti pensare al progetto Bosco dei Poeti che Lome persegue con insistenza e pervicacia da anni, nel tentativo di fornire al pubblico un esempio di come si possa fare arte libera e spontanea seguendo il prin-cipio della sinestesia e la tipologia della festa- ma anche per sugge-stione e affinità. Uno degli autori chiave cui Lome spesso fa ricorso, co-me autentica fonte di ispirazione, è Ezra Pound, la sua scrittura imme-diata, secca e precisa, senza divagazioni, svincolata dalla metrica tra-dizionale. Il poeta americano dei Cantos unisce citazioni e ideogram-mi cinesi a spunti lirici e saggistici in passaggi talvolta di difficile com-prensione, dove la logica non sempre è data, ma può essere ricostruita attraverso un processo analitico e associativo. Anche la pittura di Lo-me suggerisce qualcosa oltre l’apparenza e permette di percepire que-sta stessa apparenza in tutta la sua pienezza. Con un’accezione iperte-stuale, lo si può definire “artista impressionista” e, come tale, custode dello svelarsi dell’essere.
Luca Beatrice
Foto di gruppo amici e artistidella Galleria Civica di Trento sul Lagorai
Con Gianmarco Montesano e Maurizio Cattelana Malga Caldenave, Lagorai
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Quando, nel 1996, Lorenzo Menguzzato iniziò a pensare al suo bo-sco come a un’opera d’arte totale, certamente non immaginava, anche se certo lo sperava, che avrebbe realizzato una tra le più significative espressioni di arte contemporanea del nuovo millennio. Un’opera d’ar-te intimamente concettuale e in sintonia con quanto Michelangelo Pi-stoletto aveva proclamato nel suo manifesto programmatico, all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso: e cioè che l’artista del XXI secolo avrebbe avuto il compito di dialogare con il sistema economico, socia-le, politico e la responsabilità di creare una forma d’arte positiva per la crescita delle persone e per l’evoluzione della società. Dopo dieci anni il bosco di Lome è diventato Il Bosco dei Poeti, un luo-go di vita e di lavoro dove arte e natura vanno per mano; una superficie di 132 ettari di bosco ceduo, che si affaccia lungo la Valle dell’Adige, al 318esimo chilometro sulla strada statale N.12 del Brennero, in locali-tà Vergnana, frazione Peri, nel Comune di Dolcé, (provincia di Verona) per ospitare più di 600 opere d’arte, testi e disegni di oltre 250 auto-ri tra artisti e poeti, da Nicola De Maria a Luigi Ontani, da Andrea Zan-zotto ad Alda Merini, per citare i più noti e che costellano un percorso in dolce salita verso la cima. Lome ha disegnato piccole casette come buche per le lettere, e le ha riempite di album con fogli di poesie e di disegni, che non cessano di arrivare da ogni parte del mondo e non temono la neve, la pioggia, il vento e il gelo.L’idea di Lome era tanto semplice quanto coinvolgente: ricreare il so-gno della sua infanzia, un luogo in cui poter rivivere quella magica at-mosfera che aveva respirato da bambino, nel maso di famiglia, dove il padre, commerciante e collezionista, amava trascorrere i mesi esti-vi ospitando gli amici artisti e le loro famiglie, talora vere e proprie tri-bù di venti persone.
A Lome la tenacia non manca e neppure una vena di follia buona. Do-po il diploma all’Istituto d’Arte di Trento scende in Laguna e frequen-ta l’atelier di Emilio Vedova (1919-2006), grande maestro dell’arte in-
MARINA MOJANA FRUTTI DI BOSCO
Sentinella del bosco
Con Arturo Schwarz e Gigi Zoppelloal Bosco dei Poeti
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formale, conosciuto in occasione della Biennale di Venezia del 1982 e della mostra di Antoni Tàpies (forse il più geniale erede di Mirò, molto amato da Lome). Vedova, scomparso proprio in questi giorni di fine ot-tobre, gli diede la prima lezione d’arte e di vita: “non serve capire, ma filtrare” e Lome scopre di essere una carta assorbente, un’antenna, un canale, un medium, cioè colui che mette in collegamento la superficie delle cose con l’anima del mondo, come ogni autentico artista. A Venezia, dopo aver frequentato la Scuola Internazionale di Grafica e seguito i corsi di incisione di Riccardo Licata - che a Parigi, nel 1957, era stato assistente di Gino Severini alla cattedra di mosaico- Lome ca-pisce ciò che conta nel fare arte: il gesto, l’alchimia, l’intelligenza del-la mano che dà forma e corpo all’idea. Si diploma in pittura con Emilio Vedova all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1988 e si perfeziona in tecniche di stampa con Giorgio Upiglio a Milano.Ciò che lo porta a dipingere e a sperimentare molte tecniche espressi-ve, dalla ceramica al vetro fuso, dai collage alle sculture, dalle diaposi-tive su cui interviene colorando facce - sempre facce- ai vetrini dipinti in diretta e ingranditi dal proiettore, su larghi spazi, è un’esigenza di re-lazione, di poesia, di riflessione, come ha scritto Fabio Cavallucci. Nel-la produzione artistica di Lome ci sono anche i video e i cd musicali e soprattutto i libri-oggetto, in cui ricorre la sua inconfondibile cifra sti-listica a commentare con il segno grafico e pittorico le poesie di Luigi Serravalli e di Alda Merini. La pittura non è, dunque, l’unico strumento dell’artista e la sua poten-zialità di comunicazione si amplia, si moltiplica, si estende. Così Lo-me decora i piatti con i volti multicolori, ormai familiari, dipinge i vetri esaltandone la trasparenza del materiale, ritaglia in lastre di ferro, con la tecnica del getto ad acqua, le sue sculture: ariose sagome che dan-no vita a un mondo archetipo di re, regine, piccoli principi, dame di lu-na e sentinelle con fiori, che abitano il bosco dei poeti come presenze di favola o personaggi dei tarocchi. Ecco le teste di maschere fantasti-che, abbozzate con gesto fresco e veloce su arazzi e stoffe e contorna-te da frasi poetiche; ecco i folletti che raccontano, con il solo digradare
Fotoritratti di Piero Cavagna per la mostradi Verde Natura
Con Fernanda Pivano e Roli Hope OdekaNotte dei Poeti, Biennale di Venezia
Con Umberto Eco al Premio Telecom“Contagiare bellezza”, Università statale Milano
Interno dello studio di Trento, 2005
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dei verdi, il variare delle ore del giorno e delle stagioni in un intrico ve-getale; ecco le forme più astratte, i Frutti di poesia, appunto, che rac-colgono in una festa di colori le primizie del bosco.
Lome non è un land artist e, per dar vita al suo bosco, dieci anni fa ini-zia a studiare da agronomo, impara a riconoscere le essenze arboree, e a dare loro un carattere, oltre ché un nome: il sambuco è cattivo, men-tre il larice è buono, il faggio è semplice e forte quanto la betulla è leg-giadra ed elegante, ma il più cocciuto è il carpino, un vero duro. Com-pra un trattore, e poi un altro e infine disegna un sentiero nei fian-chi della montagna, ne rispetta le curve, i livelli, acquista una motose-ga e impara a disboscare e a fare legna; studia le normative europee in materia e traccia percorsi, progetta soste, edifica casette di accoglien-za e accompagna visitatori e scolaresche lungo radure e pendici, apre un sito web (www.boscodeipoeti.it) in cui viene catalogato e archivia-to tutto il materiale del bosco, crea felpe con il logo dell’homo selva-ticus uscito dalla fantasia dell’amico Luigi Ontani e diffonde l’etichet-ta del Bosco dei Poeti anche su un ottimo Pinot Nero, “il vino nei per-corsi d’arte” prodotto dalle Possessioni Serego Alighieri, i conti discen-denti del Sommo Poeta. Il Bosco dei Poeti, inaugurato nel 2003, è un viaggio didattico artistico nella natura; con tanto di segnavia e di località da raggiungere: la Roc-ca di Berra, Paroletto, la Grotta dell’Uomo di Neanderthal, Costa Caso-ni, la valle di Là Là. A questi Lome aggiunge la grotta del Gigante, una meta di fantasia, creata ad arte, cui si arriva dopo una giornata di mar-cia. Per visitare tutto il bosco, infatti, ci vogliono due giorni. Fin dal-la sbarra, che segna l’accesso alla proprietà privata, si avverte di esse-re giunti in un luogo accogliente, dove è possibile fermarsi e ricevere ospitalità, camminare insieme, oppure passeggiare in solitudine, tra le tipiche essenze di un bosco ceduo. Qui si incontrano le liriche di Maria Luisa Spaziani, le sculture di Gianmarco Montesano, le voci della poe-sia visiva di Eugenio Miccini, Stelio Maria Martini, Luigi Tola, Giuseppe Chiari, Giuseppe Desiato, Rodolfo Vitone e molti, molti altri… tra cui un
Uccello, scultura al Bosco dei Poeti
Ritratto di Enzo Obiso
Festa al Bosco dei Poeti, 2006
“-Economia +Poesia” con Gigi ZoppelloFestival dell’Economia, Trento
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poeta speciale, Karol Wojtyla, il Papa Giovanni Paolo II che volle esse-re presente con la poesia “La sorgente”, scolpita pochi mesi prima del-la sua morte su una grande stele di pietra:
“… Sorgente, dove sei?... Dove sei, sorgente?!Un silenzio…
Torrente di bosco, torrente,svelami il mistero
della tua origine!…”
La poesia non è nemica della ragione e Karol Wojtyla lo dimostra in questo riconoscimento drammatico e semplice che tutta la realtà ri-manda all’unico mistero presente dentro, e oltre, ciò che appare.Poesia e pittura. Due facce della stessa medaglia, in fondo, perché quan-do la pittura non è narrativa, immediatamente si colloca nello spazio della visione, toccando l’anima del mondo che i poeti ascoltano e ridi-cono. Nel 2005 il bosco è stato insignito del premio Telecom “Contagiare bel-lezza” e tuttora costituisce la fonte ispiratrice del lavoro di Lome. L’au-tunno è la sua stagione preferita, l’ultima festa di colori prima della quiete in cui si rigenereranno. Con l’autunno la vita non muore e i suoi colori infuocati non sono un tiepido inganno, ma il segno della grande malinconia dell’uomo: essere fatto per la vita. Come scrive il poeta Da-vide Rondoni (che non è ancora stato in bosco) “per conoscere il mon-do, il movimento a cui tende la vita, la libertà di ciascuno dovrà deci-dere di vedere all’orizzonte la primavera, la partita che sempre si ria-pre. Negare questo dramma, pensare che la vita sia fatta per la morte e per il niente è negare l’evidenza delle stagioni. I nichilisti non capisco-no nemmeno l’autunno.” Ma Lome sì, e perciò gusta il vino, e i colori, e certe sfumature sulle fronti.
Marina Mojana
Milano, 30 ottobre 2006, San Saturnino martire
Franco Loi alla Festa delle Lingue e dei DialettiDolcè (Verona)
Con Zanzotto, Cecchinel e Paolininell’estate 2006, Pieve di Soligo
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QUANDO NON SO COSA FARE
ACCAREZZO L’UNIVERSO
•
L’ANIMA DELLE COSE
È UN SEGRETO CHE ASCOLTA
•
LE LACRIME DELLE DONNE GIOVANI
SONO LE CILIEGE DEL CIELO
•
L’EMOZIONE CHE CREA
È UN FRUTTO CHE FA VIBRARE
•
DICO MOLTE BUGIE QUANDO
LA VERITÀ CONFONDE
•
L’EROTISMO È UN PUNTO FERMO
CHE RIBOLLE
•
QUANDO L’ARTE DORME
L’ARTISTA PENSA?
(Non smetterò mai di mangiare le ciliegie sotto le gambe delle donne)
ALBERTO CASIRAGHI
41
Niente rimane illeso nel cuore del poeta,
tutto è stato contraffatto dal caos.
•
Andai in un bosco un tempo
a prendere fragole,
peccato che le ho mangiate vive.
•
Ho cercato solo uomini mondi
e ho trovato solo uomini mondani
•
Chi bacia un uomo sulla bocca e lo vuole devastare,
incontrerà un aquila con il peggiore degli auspici.
•
Se volete far piacere agli altri,
cercate di non capirli.
•
Difficile è credere a un uomo d’amore
anche perché se cade per terra si rompe.
•
L’unica cosa che tiene l’uomo sospeso tre cielo e terra
è il bacio.
ALDA MERINI
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(borgo)
Aria d’orgia sognata più che realizzatacome allucinazione squinternata e sorridente di gazebi di legno È pur bello sognare, amori di gusto tardo in magie innocue pornopoemi delicato inferno, folle e maligno come un dolcissimo e perverso sogghigno sygmixis
ANDREA ZANZOTTO
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Rinasci Delfino, olio su tavola, 45x120, 2006 - Costola di delfino ritrovata il 2 giugno 2006 al Lido di Venezia
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ROSCIO
Io so l’inferno briaco.Lingua nrabbita nfoco.La luminaria ntla trippa viva del tamburo,lune luje luce:la battarella del roscio.
Io so lmosco ntol bucobujodl’orecchio del demogno. E lfojoceso ntrono.
ROSSO
Io sono l’inferno ubriaco.Lingua idrofoba in fuoco.L’intensità illuminatanella pancia ritmicadel tamburo:vulcano in testa, scintilla, interiorità ustoriadella lente:i tuoni miocardici del tuorlo.
Io sono il morso nel buco buio dell’orecchio del demonio. E il foglioacceso in trono.
ANNA MARIA FARABBI
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lieve il passo del sogno
apre le palpebresi schiude l’alba ricomincia la vita
i suoi occhi dolci spiagge lambite da ondedi luce amicailluminano durevolmentela mia esistenza
il mio amoreha la calligrafiadel suo essere ela grammaticadel suo pensiero
il mio amoreha imparatoil linguaggiodelle campaneche suonano all’impazzata
catturato dalla retedel suo sguardo sono il feliceergastolanocondannato ad amarla per sempre
ARTURO SCHWARZ
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Di luce radiante - Diavolo in sonno - Fioritura con Luna - Lacrime come foglie, arazzi su tavola, 30x22
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I juorne se só fatte malejuorne me manghe l’arje e tterre sotte e piedenda sta scurija brutte certe nun godeme sende na lacèrtele spezzate
Marije è morte e Matalene chiangendó viende ca me piste uwe asprignee ttate ca me schengiure nzuonnede esse abbandunuate a pacia soje
nun t’accuorge ca nun tenghe cchiù fiateca i senghe d’arje piglje nnande a portee quera zòcchele de malasorteangore s’accanissce condre a cécce
I giorni sono diventati malvagi / mi manca l’aria e terra sotto i piedi / in queste tenebre certo non godo / mi sento una lucertola spezzata // Maria è morta e Maddalena piango / nel vento che mi pigia uva asprigna / e mio padre che mi scongiura in sogno / d’essere abbandonato alla sua pace // non t’accorgi che non ho più il respiro / che i segni d’aria prendo sulla porta / e quella zoccola di malasorte / contro di me ancora si accanisce
ASSUNTA FINIGUERRA
79
Debord O verso Alba - Fare i conti con l’Estate - Fuori dalla Memoria - Virtù und Melodia, acquerelli, 30x21
87
SPERMA PSICHICO CHE SCENDE DALLE STELLE
dentro la notte ultrasilenziosa sopra le case e sulla ferrovia:
dalla via lattea fino in tangenziale cade pazzesca la nevepoesia.
AGOSTO A MILANO
vorrei essere la slava del metrò
che combatte gli albanesi attaccabrighe. la ragazza kamikaze poesia
che ti uccide e si sfracella in dieci righe.
FRANCESCA GENTI
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La lüna l’era lüna dré del ciel.Se camenava, e nel tremà de l’ariame seri pèrs nel respirà de lé...Oh quand i stèll se vuraríen parlà,e vègn ‘na vûs e üsèll canten nel nient!Ne l’òm se scund el sens de la parola,e svana la memoria, passa el vent.Quèl ciel vöj ne la lüna l’era nüm,ma nient mí podi dí del sentiment.
La luna era luna dietro il cielo. | Si camminava, e nel tremare dell’aria | mi ero perso nel respirare di lei... | Oh quando le stelle si vorrebbero parlare, | e viene una voce e uccelli cantano nel niente! | Nell’uomo si nasconde il senso della parola, | e svanisce la memoria, passa il vento. | Quel cielo vuoto nella luna era noi, | ma niente posso dire del sentimento.
FRANCO LOI
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Frutto di Poesia - Amata e Desolata - Beating Oars - Sorridi al canto del gallo, acquerelli, 30x21
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l’estate che ti veste di rosae di fiori, e di foglie
nell’ombra dell’edera è riparoe nel giardino dove mi avventuro
oggi
il tuo seno era fatto di pesche maturee profumate
e io non le ho toccate
•
Una cesta di peree gli ultimi fichi di stagione(mentre prepari confetture
io ripongo maglioni nell’armadio)
ogni gesto, ti dico, mi stupisce,ogni cosa della terra profumata,
ogni nostra intimità che ci riscalda
il modo in cui ti sei girataed hai messo le mani sulla sedia
offrendomi le spalleed i capelli sciolti
vi prego, intanto, dite a Cronosche il suo venire, qui,
non è per nulla benvenuto
LUIGI ZOPPELLO
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Sale - Se l’Acqua Lavalanotte - Verso S. Michele - I tre papaveri al margine del bosco, acquerelli, 30x21
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I Frutti del tramonto
Non fidarti dei miei strati esterni che mi mostrano rigido e vecchio,
sotto abita il casto e fragile germoglio, avido di te nell’attesa.
Mi arrampico all’albero come l’uomo fa da millenni quando viaggia verso il cielo,
e trovo te, la mia sposa celeste.
Sei emersa dal calice di un fiore, la più in alto, la più ignota,
e i tuoi boccioli si racchiudono in me, come se, della tua corte,
fossi io il membro più virile.
Le scorze del mio travestimento si spandono sacrificate alla sentenza che m’infiamma,
respiro l’eternità del tuo alito e ti folgoro come un lampo
riempiendo di luce la tua ombra lunare.
Al tramonto ogni fiore sarà gravido e l’albero solleverà i suoi pomi
dove occulta tutti i metalli, spugne di latte e miele.
Nessuno saprà mai che questi frutti maturi, che si arrenderanno a te bagnandoti le labbra, sono terra filosofale
di quella attesa che fu rotta e che hanno al suo interno
un seme incorruttibile come la pietra.
MANUEL SERANTES CRISTAL
119
QuinTEttO per ARCHI in fa#.
Foglie dell’immortalità Un angelo con il potere del fuoco
Iniziano a germogliare Vita, linfa che (as)sale.
Come l’unione della terra al cielo Albero sacro, divino, bevanda degli dei.
Orizzonte disteso pieno di fecondità.
Animale senza
Radici iii
Agile, ripetutamente in cerca di circonferenze
Non c’è fretta sotto il sole.
Coltello a ventaglio
Invaso e tinto di
Arcano.
Mi Orme di no(t)te che rimbalzano
Espongo ad una materia - luogo Lividi,
Leggera, che si In un
Accende in una prospettiva di linea curva. Vagare di verde
A tratti intrappolato dalle nuvole.
RENATO SCLAUNICH
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198570° Collettiva Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia
1985“Apparizioni” Castello di Stenico (TN) a cura di Danilo Eccher
1987“Kunstler” personale Traklhaus, Salisburgo (Austria) a cura di Luigi Serra-valli
1988Performances “Canto profano, miniere di neve e di sangue”, personale Au-la Magna Accademia di Belle Arti di Venezia“Situazioni” Museo d’arte moderna e contemporanea, palazzo delle albere, Trento a cura di Gabriella Belli, Danilo Eccher, Luigi Serravalli, Rinaldo San-dri e Giorgio Mascherpa“Senza limite/unbergrentz “Stigt Viktring, Klagenfurt (Austria) a cura di Lu-ca Massimo BarberoPerformances “Hermes, Tibet, meraviglioso Mauro”, facoltà di sociologia al-l’università di Trento
1989“Estate artisti di galleria”, galleria il cenacolo - Trento“La memoria di Otto / Otho”, personale, la bottega dell’antiquariato, Tren-to - a cura di William Belli“Sguardi a sud/sud est”, personale, sale comunali Ragoli - Madonna di Campiglio
1990“Oltre la soglia”, personale, galleria Pancheri, Rovereto
19913° Biennale selezione triveneta, cattedrale ex macello, Padova a cura di Giorgio Segato“A chi spara il cacciatore?” sala della colonna, Cles; galleria Quadriarte, Trento a cura di Riccarda Turrina“Beauty is difficult”: homage to Ezra Pound “Museo d’arte moderna, Bolza-no a cura di Vanni Scheiwiller, Piero Dorazio e Rossana Bossaglia“I disastri della guerra”, casa degli artisti a Tenno; auditorium comunale di Riva del GardaVideoperformances “una fatale origine blu”, personale, Kunstrampe, Merano “Last Wawe” teatro fabbrica Michelin, Trento; a cura di Luigi Serravalli“Arte prima 97”, contatto Europa, laboratorio internazionale di Milano“Zirudele, strambotti, epigrammi e frottole” (ed. La Maddalena), libro/og-getto con Luigi Serravalli; centro culturale Rosmini, Trento; galleria le due spine, Rovereto; sala congressi Rainalter, Madonna di Campiglio; museo d’arte moderna di Bolzano“Relitti/Wrecks. intervento per una Jugoslavia senza massacri e guerra”, personale, piazza Duomo a Trento
L O M EL O R E N Z O M E N G U Z Z A T O
Nato a Trento il 27 agosto 1967. Ha fre-quentato nel 1983 a Venezia la Scuola Internazionale di Grafica con Riccar-do Licata. Diplomato al corso di pittu-ra aula Emilio Vedova all’Accademia di belle arti di Venezia del 1987/88. Borsa di studio nel 1989 del Comune di Tren-to per la frequentazione della stampe-ria/laboratorio di Giorgio Upiglio a Mi-lano. Lavora a Trento e Dolcè (VR).
STUDIOVicolo Santa Maria Maddalena, 1638100 Trentotel. 0461/982124cell. 349 [email protected](http://www.boscodeipoeti.it/)
Verde: personaliBlu: collettiveViola: premi e opere
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1992“Campai sodo”, libro/oggetto con Luigi Serravalli, museo d’arte moderna, Bolzano; museo casabianca, Malo (VI). Pres. Nanda Vigo, Giobatta Meneguzzo“Opere”, personale, galleria d’arte Grigoletti, Pordenone
1993“Il tempo dell’immagine, l’immagine del tempo “studio Zembanini in Trento“Diplo” fiera del libro d’arte, museo d’arte moderna e con-temporanea, Trento e Rovereto; fortezza Da Basso, Firen-ze“Campai sodo”, libro/oggetto con Luigi Serravalli, la bode-guita del medio, Avana (Cuba)“Segnalazioni urbane” galleria civica e quartiere Savona-rola, Padova - su invito di Danilo Eccher“Uno per uno” museo casabianca, Malo (VI) a cura di Achille Bonito Oliva, Barbara Pascoli, Boris Brollo e Tizia-no Conti“Premio e città di Laives”, Laives, Bolzano“No Wars” castello di Rovereto; museo della guerra a cu-ra di Maurizio Scudiero
1994“40 per 40” galleria Grigoletti, Pordenone
1995“Assenza”; maratona per Sarajevo, Dro (Trento)“Stanze/Bunker” performances con “destinazione Loa”, circolo culturale arcipelago“Le montagne dell’Alto Adige negli ex libris”, castel Ma-recchio (BZ)“Correnti ed arcipelaghi, Castel Ivano (TN) a cura di Lui-gi Serravalli
1996Premio “La colomba”, Venezia1° premio nazionale d’arte contemporanea A. Volpi, Pisa
1997“Architettura di vetro”, personale presso la galleria d’ar-chitettura a Trento a cura del circolo Trentino per l’archi-tettura contemporanea
19981° premio per la realizzazione di una vetrata per la chiesa presso la casa per anziani di Storo e Bondone (TN)“La soglia ed oltre” –arte ed ambiente – Castel Ivano – Ivano Fracena
“Arte a palazzo” – Palazzo Barbi, Cembra (TN)1° premio per la decorazione dell’atrio del nuovo ospe-dale di Ala
1999Incarico ed esecuzione del monumento per la piazza “due maggio” di Carisolo (TN)“Segni Cortesi” Museo Ca’ bianca di Malo (VI)Incarico ed esecuzione vetrata a nord est della cappella della casa di soggiorno per anziani di Storo/BondoneStudio ed esecuzione per le vetrate sacre della cappella ipogea dell’aeroporto di Orio al Serio (BG)
2000Biennale d’arte Postumia – museo d’arte moderna – Gaz-zolo degli Ippoliti (Mantova)“Astrattismo Trentino” – Galleria d’arte il cenacolo – Tren-to“Inciso tra memoria e presente” – Palazzo Libera – Museo della grafica – Villalagarina (Rovereto)“Postumia” Civico Museo Parisi Valle – Maccagno (Vare-se)
2001“A sirena Spietata” - libro oggetto con Luigi Serravalli – MART archivio 900 – Rovereto“A sirena Spietata” - libro oggetto con Luigi Serravalli – Museo laboratorio Casa Bianca – Malo (VI)“Incarico ed esecuzione per le vetrate della cappella San Vigilio – casa della Gioventù – “Centro Giovanni Paolo Se-condo” – LoretoA sirena Spietata” - libro oggetto con Luigi Serravalli –Pa-lazzo del Duca – Museo d’arte moderna – Senigallia
2002Incarico ed esecuzione di due sculture in bronzo e quattro affreschi per “Casa Serena” - Cognola (TN)“Superotto” libro d’artista, con Luigi Serravalli, Galleria Ci-vica Contemporanea -Trento“Yourself”, Sesto Senso - BolognaIII Biennale d’arte Postumia, Museo d’Arte Moderna - Gaz-zolo degli Ippoliti (Mantova) e Museo Boldini (Varese)“Magiche Montagne”, Castel Thun (Trento), a cura di Pa-trizia Buonanno“Acqua Fonte di Vita”, 59° Mostra del Cinema di Venezia, Chiostro di S.Nicolò – Lido di Venezia“Presenze”, Arte contemporanea Senzafissadimora, Villa-lagarina (Rovereto) a cura di Rita Matano“Mutazioni”, Videoinstallazione sonora per il Festival Mu-
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sica 900 e Galleria Civica d’arte Contemporanea, Centro polifunzionale dell’Università degli studi di Trento“Segni Cortesi per Meneghello”, Museo laboratorio Casa Bianca – Malo (VI)
2003Incarico ed esecuzione delle Vetrate artistiche per la scuo-la d’infanzia di Bosentino (Trento)“Zirudele e Superotto” tra Malo e Rovereto. Museo Casa Bianca Malo (Vi)Still Stars, giornata mondiale della poesia. Polo Culturale, sala Multimedia – Rovereto“Libri oggetto a quattro mani”, Biblioteca Civica, Polo Cul-turale– Rovereto“Bosco dei Poeti” -Dolcè (Vr)“Silenzi nel Vento” - Castel Noarna, Nogaredo (Tn)Arte Trentina del ‘900 1975-2000 Palazzo Trentini -Tren-toSituazioni. Trentino Arte 2003 – MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea -Rovereto“September Four” Swinger Art Gallery –Verona“Il ciclo della vita tra forme e colori” Tridentum Arte Con-temporanea – Trento“Dionisiaco/Dionisiaco” Work Art TV Cantine Endrizzi San Michele a cura della Galleria Civica di Arte Contempora-nea di Trento
2004“Quotapoesia” Perle ai Porci, porcilaia di Arte Sella malga Costa – Borgo Valsugana“Wedding Project” Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento“La Tenda Rossa” Studio Pane, Villa di Gargnano – Bre-scia“YTA” Sesto Senso – Bologna“Arti e scrittura” Il bosco lingua sconosciuta di Dio, libri d’artista con Alda Merini, Biblioteca Civica e Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
2005“La Tenda Rossa”, Pinacoteca di Quistello – Mantova“Di Verde Natura”, antologica Università degli Studi di Trento“Figura Segreta”, Galleria d’Arte Fedrizzi Cles – Trento“Premio Telecom” – “Contagiare Bellezza”, Università Sta-tale di MilanoPadiglione Italia – Biennale di Venezia - Chiesa di San Gal-lo – Venezia“La Notte dei Poeti”100 sogni per Rolihope Arsenale Tea-
Verde: personaliBlu: collettiveViola: premi e opere
tro delle Tese-Biennale di Venezia“Persona Segreta” Sala degli Stemmi,Centro Informazione Claudia Augusta,Biblioteca Civica Città di Feltre“VignArt arte in vigna”Comune di Villa Lagarina (Rovereto)Padiglione Italia- Lanificio Pria (Biella)
2006“13x17” Museo Provinciale, Potenza, a cura di Philippe Daverio“Tondi d’artista” Palazzo della Regione - Trento“ Book Art” Associazione Artetica - Roma“Air-Luft-Air” Kunstverein Bad Sakzdetfurth Bodenburg“Al caro Giorgio Gaber” Circolo Artistico Politecnico - NapoliLibreria Tombolini - Sala Santa Rita Roma - Libreria Boc-ca Milano“Padiglione Italia”Edificio PK Campus Bovisa-Milano cura di Philippe DaverioChiesa di San Severo al Pendino Napoli“La collezione di opere d’arte della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige Castel Mareccio - Bolzano“+POESIA -ECONOMIA” con Luigi Zoppello Festival del-l’Economia. Ex Italcementi - Trento“Venezia nel cuore” Centro d’Arte Contemporanea, Cava-lese
Ha collaborato con scritti e disegni a: “Maulauf” – “Anal-fabeta” – “Tu sei importante”, libro di prevenzione per i bambini di scuola elementare, ed. Comune di Trento. Ha curato per la casa editrice Utopia la copertina per il volume di poesie “Responso” di Arnold de Vos.Ha eseguito le scenografie per la realizzazione del volume - edito da Electa “La forma del lavoro/vent’anni di premio Smau Industrial Design”.Ha curato per la Sede RAI di Trento le interviste ad artisti nel programma “Glassnost” tra i quali Toti Scialoja, Giu-lio Turcato, Fabrizio Plessi ed altri. Dal 1996 è titolare del-l’Azienda Silvoambientale Vergnana a Dolcè (Vr) dove è curatore del progetto “Bosco dei Poeti”.Nel 2001 in qualità di autore ha curato per RAI radio 2 lo spazio per arti visive nel programma Kontiki.Ha curato nel 2003 per la galleria Civica d’arte contempo-ranea di Trento il ciclo di incontri “Parole all’arte”.Nel 2004 sono usciti tre libri oggetto per l’Edizioni Pulci-no Elefante e ha realizzato quattro libri d’artista con Al-da Merini.