Forza Cosenza n. 23

5
www.forzacosenza.it SETTIMANALE SPORTIVO IL POSTINO TORNA AL SAN VITO Anno XXVI n. 23 SABATO 10 SETTEMBRE 2011 Copia omaggio E così, abbiamo perso contro il Nuvla non so come. Misero rientro per chi aveva tranquillamente ripreso a pre- tendere legittimi sogni di gloria. Ma, tranquilli, la sconfitta è come il campanello del postino, quello che bussa sempre due volte. Rieccoci tra i dilettanti, quindi. E, come otto anni fa con la Rossanese, il benvenuto ci viene servito in camera, freddo. Sembra un incubo ma invece, a pen- sarci bene, può rivelarsi una vera manna dal cielo. Quante volte vi è capitato di pensa- re: “ah, se potessi tornare indietro!”. Quanti di voi hanno sperato di poter ripetere una esperienza; rifare una scena, come se la vita fosse un set ci- nematografico. Cosa daremmo per evitare di com- mettere gli stessi errori? In genere tutto ciò non accade a meno che, come nella trama di un film, non subentri il caso, il destino o, per dirla con i nostri antenati, il fato. Ebbene, incredibilmente, il fato, po- tenza misteriosa e ineluttabile, ha ri- costruito per noi la stessa situazione del 2003. Un assiduo frequentatore del forum cosenzachannel.it ha efficacemente titolato “le iene vincono sui lupi”. In effetti, può sembrare un accanimen- to feroce su un corpo in metastasi al quale erano rimaste solo le ambizio- ni. Ma, invece, può essere una incre- dibile opportunità. Occhiuto, come Catizone, ha dedi- cato l’estate alla ricerca di una solu- zione per la crisi del pallone. Sembra incredibile, in momenti in cui ben al- tre sono le crisi a cui dovremmo inte- ressarci. E, invece, siamo sempre qui a considerare se…, ma…, forse… una squadra che poteva tranquillamente giocare nella terza serie nazionale, anziché centrare l’obiettivo della pro- mozione, finisce con lo sprofondare negli abissi del dilettantismo. La soluzione partorita nell’incuba- tore della politica nasce col peccato originale ma, bisogna riconoscere che è stata veloce e sensata. Per sa- pere quanto efficace, dovremo avere la pazienza di aspettare qualche altro mese. Poi, tutto sarà più chiaro. Frattanto, non ci resta che consta- tare che, come Gregorio Mauro nel 2003, anche Patania è stato costretto a esordire con una squadra imprepa- rata. E con la sconfitta casalinga tutto sembra scorrere allo stesso modo. Come se il tempo non fosse passato. All’epoca si scriveva che un bagno catartico avrebbe fatto solo bene all’ambiente. Ma, a distanza di anni, possiamo oggettivamente constatare che di purificatorio – in quei cinque anni di serie D – non c’è stato proprio nulla: né l’approccio, né lo sviluppo, né il distacco. Per summa sintesi, basti dire che sia- mo entrati in Serie D con la matricola del Castrovillari e ne siamo usciti con la matricola del Rende… Ma a questo punto emergono, final- mente, anche le differenze. Intanto, Occhiuto non ha fatto la prima don- na, evitando passerelle e limitandosi ad una veloce per quanto inevitabile intermediazione. Certo, le congratu- lazioni di Lorenzo Cesa (segretario nazionale dell’UDC) per l’iscrizione del Cosenza al campionato fanno accapponare la pelle (o morire dalle risate, a seconda della prospettiva). Tuttavia, sembra evitato il pericolo di un sindaco-presidente di società calcistica, con tutto ciò che ne con- segue (e non ci vuole molta memoria per ricordare gli sfracelli, soprattutto culturali ma anche economici e spor- tivi). Sul piano tecnico, come tradi- zione vuole, non c’è ancora un bel niente. Enzo Patania è stato costretto a schierare una squadra troppo gio- vane anche per il campionato prima- vera e, viste le premesse, non poteva che essere così. Ora il rischio è quello di dare la caccia a cariatidi dal bel curriculum. Qui sarà indispensabile l’apporto del pubblico. Il calcio mercato testimo- nierà se la voglia di vincere porterà alla ricerca di risultati immediati senza tener conto della realtà attuale. Più sarà lungo il curriculum dei nuo- vi arrivati, più il tempo sarà passato inutilmente. Ma il postino ha già bussato per la seconda volta. Constatiamo che, in questa occasio- ne, non c’erano sagre paesane nell’a- ia del San Vito. Ma non sappiamo an- cora se c’è da rallegrarsi per la scelta o se bisogna prendere atto che non si è riusciti ad organizzare neanche quelle…

description

Forza Cosenza Settimanale Sportivo RossoBlu

Transcript of Forza Cosenza n. 23

Page 1: Forza Cosenza n. 23

www.forzacosenza.it

SETTIMANALE SPORTIVO

IL POSTINO TORNA AL SAN VITOAnno XXVI n. 23SABATO 10 SETTEMBRE 2011

Copia omaggio

E così, abbiamo perso contro il Nuvla non so come. Misero rientro per chi aveva tranquillamente ripreso a pre-tendere legittimi sogni di gloria. Ma, tranquilli, la sconfitta è come il campanello del postino, quello che bussa sempre due volte.Rieccoci tra i dilettanti, quindi. E, come otto anni fa con la Rossanese, il benvenuto ci viene servito in camera, freddo.Sembra un incubo ma invece, a pen-sarci bene, può rivelarsi una vera manna dal cielo.Quante volte vi è capitato di pensa-re: “ah, se potessi tornare indietro!”. Quanti di voi hanno sperato di poter ripetere una esperienza; rifare una scena, come se la vita fosse un set ci-nematografico.Cosa daremmo per evitare di com-mettere gli stessi errori?In genere tutto ciò non accade a meno che, come nella trama di un film, non subentri il caso, il destino o, per dirla con i nostri antenati, il fato.Ebbene, incredibilmente, il fato, po-tenza misteriosa e ineluttabile, ha ri-costruito per noi la stessa situazione del 2003.Un assiduo frequentatore del forum cosenzachannel.it ha efficacemente titolato “le iene vincono sui lupi”. In effetti, può sembrare un accanimen-to feroce su un corpo in metastasi al quale erano rimaste solo le ambizio-ni. Ma, invece, può essere una incre-dibile opportunità.Occhiuto, come Catizone, ha dedi-cato l’estate alla ricerca di una solu-

zione per la crisi del pallone. Sembra incredibile, in momenti in cui ben al-tre sono le crisi a cui dovremmo inte-ressarci. E, invece, siamo sempre qui a considerare se…, ma…, forse… una squadra che poteva tranquillamente giocare nella terza serie nazionale, anziché centrare l’obiettivo della pro-mozione, finisce con lo sprofondare negli abissi del dilettantismo.La soluzione partorita nell’incuba-tore della politica nasce col peccato originale ma, bisogna riconoscere che è stata veloce e sensata. Per sa-pere quanto efficace, dovremo avere la pazienza di aspettare qualche altro mese. Poi, tutto sarà più chiaro.Frattanto, non ci resta che consta-tare che, come Gregorio Mauro nel 2003, anche Patania è stato costretto a esordire con una squadra imprepa-rata. E con la sconfitta casalinga tutto sembra scorrere allo stesso modo. Come se il tempo non fosse passato.All’epoca si scriveva che un bagno catartico avrebbe fatto solo bene all’ambiente. Ma, a distanza di anni, possiamo oggettivamente constatare che di purificatorio – in quei cinque anni di serie D – non c’è stato proprio nulla: né l’approccio, né lo sviluppo, né il distacco.Per summa sintesi, basti dire che sia-mo entrati in Serie D con la matricola del Castrovillari e ne siamo usciti con la matricola del Rende… Ma a questo punto emergono, final-mente, anche le differenze. Intanto, Occhiuto non ha fatto la prima don-

na, evitando passerelle e limitandosi ad una veloce per quanto inevitabile intermediazione. Certo, le congratu-lazioni di Lorenzo Cesa (segretario nazionale dell’UDC) per l’iscrizione del Cosenza al campionato fanno accapponare la pelle (o morire dalle risate, a seconda della prospettiva). Tuttavia, sembra evitato il pericolo di un sindaco-presidente di società calcistica, con tutto ciò che ne con-segue (e non ci vuole molta memoria per ricordare gli sfracelli, soprattutto culturali ma anche economici e spor-tivi). Sul piano tecnico, come tradi-zione vuole, non c’è ancora un bel niente. Enzo Patania è stato costretto a schierare una squadra troppo gio-vane anche per il campionato prima-vera e, viste le premesse, non poteva che essere così. Ora il rischio è quello di dare la caccia a cariatidi dal bel curriculum.Qui sarà indispensabile l’apporto del pubblico. Il calcio mercato testimo-nierà se la voglia di vincere porterà alla ricerca di risultati immediati senza tener conto della realtà attuale. Più sarà lungo il curriculum dei nuo-vi arrivati, più il tempo sarà passato inutilmente. Ma il postino ha già bussato per la seconda volta.Constatiamo che, in questa occasio-ne, non c’erano sagre paesane nell’a-ia del San Vito. Ma non sappiamo an-cora se c’è da rallegrarsi per la scelta o se bisogna prendere atto che non si è riusciti ad organizzare neanche quelle…

Page 2: Forza Cosenza n. 23

SABATO 10 SETTEMBRE 2011

NUMERI2 SABATO 10 SETTEMBRE 2011

NEWS3

Direttore ResponsabileFederico Bria

Direzione, Redazione e amministrazione:Via G. Barrio (pal. Filice) coSeNZa

Tel. 0984.462190

www.forzacosenza.itreg. Trib. cosenza n. 434/1986

Foto e statistiche: ernesto Pescatore

Per la tua pubblicitàTel. 0984.462190cell. 337.872482

Grafica e impaginazionewww.melaodesign.com

StampaLa GraFica coMMerciaLe

di Mario TocciVia de cardona, 18-20-32/aTel. 0984.394140 - coSeNZa

[email protected] - www.mariotocci.com

concorso n. 68 dell’11 settembre 2011

1 caTaNia SieNa2 cHieVo NoVara3 FioreNTiNa BoLoGNa4 GeNoa aTaLaNTa5 Lecce UdiNeSe6 roMa caGLiari7 FoLiGNo coMo8 PiSa aVeLLiNo9 SorreNTo PaVia10 TaraNTo SPaL11 FroSiNoNe SPeZia12 PiaceNZa TraPaNi13 VirTUS LaNciaNo TrieSTiNa14 PaLerMo iNTer

RISULTATIPARZIALI

RISULTATIFINALI

COLONNAVINCENTE Il nome nuovo per l’attacco rossoblù è quel-

lo di Matias Vegnaduzzo (28) esploso due stagioni fa tra le fila della Rossanese. L’argen-tino è stato la rivelazione del torneo di serie D 2009-2010 e i suoi 20 gol (playoff inclusi) sono un biglietto da visita niente male. Non è solo efficace sotto porta, ma usa il fisico per dare una mano ai compagni tenendo palla e per far salire la squadra. E’ altro 182 cm per 75 kg, il prototipo del centravanti moderno insomma. Nell’ultimo torneo invece ha calca-to i campi della Lega Pro. Dapprima ha vesti-to la maglia del Gela (otto presenze senza mai cen-trare il bersaglio), poi si è trasferito a Casale dove ha fatto centro due volte in quattordici partite. Al momento milita tra le fila del Pomigliano e domeni-ca nel match perso contro il Selargius ha disputato 57 minuti. Probabilmen-te avrebbe bisogno di una decina di giorni per entrare in forma, ma chi lo conosce sostiene che in D può fare bene. Nei giorni scorsi al Sanvitino Fiore e Leonetti hanno parlato con Rocco Botta, procuratore tra gli altri del già tesserato Douglas e di Claudio Zaminga (31) che si vorreb-be convincere a sposare il progetto. L’altro nome caldo del momento è quello di Gaetano Pignalosa (30), lo scorso campionato sette reti in ventisette match con la maglia del Sor-rento. Anche lui alto 182 cm, ha un fisico più snello e ha il peso forma di 71 kg. Molto bene tre stagioni fa con l’Isola Liri (avversario del Cosenza che poi vinse il torneo) dove timbrò il cartellino in undici occasioni. Resta in pista anche Cosimo Tedesco (30), ma per sancire un accordo servirebbe un passo indietro dal punto di vista economico. Jesus Sebastian Vicentin (32) ad oggi dovrebbe rimanere solo un sogno di mezza estate: il suo ingaggio è fuori dalla portata del Cosenza.SERIE D. La Battipagliese rafforza ancora di più la sua rosa e comunica di aver ingag-giato il difensore Alessandro Cagnale. E’

un esperto centrale classe 1974. I biancone-ri prendono anche il portiere classe 93’ Ga-briele Loccisano e svincolano tre elementi: Commentale, Cece e Caccavale.Ultimi due innesti nella rosa della Gelbison Serre che domenica 4 settembre esordirà del cam-pionato di serie D con la trasferta di Acireale. Si tratta di due under: l’attaccante Ortolini, ultima stagione con il Bojano, e l’esterno sini-stro Montariello, classe ‘92, ex Turris. Nella giornata di ieri ad Adrano ha firmato Roberto Pasca, attaccante classe 1980 che può van-

tare 65 reti nei profes-sionisti in C (tra Prima e Seconda Divisione) con le maglie di Casarano, Mes-sina, Mestre, Teramo, Sora, Melfi, Vigor Lame-zia, Andria Bat, Gela e Vi-bonese. Il ds Finocchiaro ha riservato ai suoi tifosi però un’altra sorpresa: ha approfittato del divor-zio flash tra il centrocam-pista Fabio Marletta e il Palazzolo per aggiudi-carsi le prestazioni del giocatore che in realtà si era già allenato agli ordi-ni di Pippo Strano fino al 20 agosto. Il Mazara ha raggiunto l’accordo con il centrocampista palermi-

tano Giuseppe Maniscalco (‘92). La società Nissa Fc comunica che si aggregheranno alla formazione biancoscudata quattro atleti. Si tratta di: Salvatore Moring, difensore, classe 1989, di Francesco Italiano, difensore, clas-se 1989, Valerio Cordova, difensore, classe 1991 e di Salvatore Pullara, portiere, classe 1992. La campagna acquisti del Licata, che si conclude coi cosiddetti botti finali. Botti finali che regalano a mister Romano due elementi di ben altre categorie: Nazzareno Scopelli-ti e Rosario La Marca. L’Acri ha acquista-to il difensore centrale Bilotta proveniente dall’Hinterreggio. Intanto Aldo Perricone che nei giorni scorsi è transitato dal Sanvitino si è accasato al Palazzolo. Il calciatore paler-mitano ha sostenuto le visite mediche e si è unito al gruppo.

Gia.D’El.

il tecnico del cosenza enzo Patania dopo la sconfitta all’esordio al San Vito non è del tutto soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi anche se non va dimenticato che nell’undici sceso in campo contro il Nuvla San Felice c’erano ben otto under. “La sconfitta è figlia dell’inesperienza. ci tenevamo a fare una buona gara all’esordio. Purtroppo la preparazione non si fa in dieci giorni ed ovviamente siamo indietro rispetto alle altre squadre. Mi aspettavo qualcosa in più dai ragazzi per il lavoro svolto in settimana ed invece ho visto i miei contratti e fuori condizione”. Le occasioni il cosenza le ha avute ma non è riuscito a finalizzarle. “Siamo stati pericolosi quattro volte in area con Mosciaro e rapisarda e non siamo stati bravi a metterla dentro. Purtroppo avendo una squadra giovane e fuori condizione mi aspettavo questo tipo di difficoltà. abbiamo anche dei ragazzi che praticamente non hanno mai giocato in serie d tranne qualcuno che lo

scorso anno ha fatto qualche presenza”. Bisogna guardare con fiducia alle prossime gare perché si può solo crescere. “Sono fiducioso per il futuro perché possiamo migliorare e soprattutto sono circondato da persone competenti. Siamo in ritardo sotto tutti i punti di vista e lo stiamo pagando”. adesso bisogna cercare di completare la rosa perché c’è bisogno di uomini di esperienza. “Si spera che in settima arrivi qualcuno però non aspettiamoci che il giocatore che arriverà sia in condizione. Bisogna essere realisti siamo ancora una squadra incompleta e per il momento dobbiamo cercare di limitare i danni. ci mancano diversi tasselli da andare a coprire, sicuramente una vittoria alla prima giornata sarebbe stata un buon viatico per il futuro. Purtroppo non ci siamo riusciti e adesso dobbiamo cercare di lavorare sodo per crescere”.

Ant.Gre.

Undici reti in nove incontri nella prima giornata del girone “i” di Serie d. Su tutti i campi, il forte caldo ha condizionato le gare di questa prima uscita che ha riservato qualche sorpresa. detto del cosenza che fra le mura amiche ha ceduto l’intera posta in palio al Nuvla, in rete con Ferraro, l’altro risultato inatteso di giornata lo regala il cittanova, che in trasferta sul campo del Licata, supera per due reti ad una i padroni di casa. Nei primi minuti, infatti arriva il botta e risposta con conversi che al 9’ porta in vantaggio i padroni di casa e cocuzza che un minuto dopo ristabilisce le distanze. il gol partita che permette al cittanova interpiana di sbancare Licata arriva all’88’ grazie a Zagaria che regala in extremis il successo ai suoi sfruttando l’inferiorità numerica dei padroni di casa dovuta al rosso recapitato a cirillo. Buona la prima anche per il Messina. i siciliani, ancora sulle gambe visto il ritardo di preparazione passano con una rete di occhipinti. il difensore peloritano al 29’ di testa supera il numero uno del Nissa. al resto pensa cecere che in due occasioni nella prima frazione e altrettante nella ripresa, blinda porta e risultato. Pari invece per la Battipagliese. i campani di La cava, fanno la partita e sfiorano il vantaggio in almeno quattro occasioni ma l’adrano si difende come può e strappa un pareggio importantissimo in casa di una delle favorite del girone. Vittoria casalinga anche per il Marsala che supera di misura l’acri. Parte meglio la squadra

ospite che all’undicesimo centra la traversa con una punizione velenosa di domanico. e’ l’unico sussulto della prima frazione che vede due squadre bloccate affrontarsi prevalentemente a centrocampo. Nella ripresa sale però in cattedra il Marsala che passa con l’inzuccata di di Miceli e sfiora il raddoppio nel finale in almeno due occasioni. Successo interno per il Palazzolo che supera grazie ad un penalty di contino il Noto, mentre la Valle Grecanica, in trasferta, supera il Sant’antonio abate grazie alla punizione di Niscemi che da posizione defilata, all’11’, insacca la porta difesa da d’auria. Nessuna rete fra acireale e Gelbison, mentre la partita più emozionante della giornata la regalano Hinterreggio e Sambiase. il derby di calabria lo portano a casa i reggini, formazione attrezzata per il salto di categoria. dopo un inizio equilibrato, La canna e soci trovano il vantaggio al 40’ con Postorino che riceve l’assist di impallari e firma l’uno a zero. in avvio di ripresa il Sambiase prova a reagire ma arriva invece il raddoppio dei padroni di casa con La canna. Gli ospiti però accorciano le distanze al 64’. okolie ruba palla ad un difensore e trova Lio che stoppa ed insacca. il Sambiase si spinge in avanti per trovare il pareggio ma all’83’ resta in dieci e la gara si spegne per la gioia della squadra di casa che alla prima, davanti al suo pubblico, trova un importante successo.

Fra.Pal.

NISSA(4-3-3)

VITALE SASSANO DI MARCO GUERRERI CORDOVA

NOTO RABBENI

AVOLA FAILLA BRUNO

BUTERA

ALLENATORE MARRA

COSENZA (4-4-2)

RAMUNNOBRUNO CIANOPARISIDOUGLASRAPISARDACASTELLANOPROVENZANOFIORERAMPAZZO MOSCIARO

ALLENATORE PATANIA

PATANIA: “DATECI TEMPO”

cosenza - Nuvla San Felice 0-1domenica 4 settembre 2011 - ore 15:00 - cosenza, stadio comunale “San Vito”

IL PUNTO SULLA D

PRESENTAzIONE PARTITA

TABELLINO PRIMA GIORNATA

IL GIUDICE SPORTIVO

CLASSIfICA MARCATORI

Partono bene Messina e Hinterreggio che nel derby supera il Sambiase. Vittorie esterne per intepriana e Valle Grecanica che sbanca il campo del Sant’antonio

“Quando la condizione sarà al top e con qualche innesto, la squadra cambierà volto”

1234567891011

PARTITE RETI PARTITE RETI PARTITE RETI IN GENERALE IN CASA FUORI CASA

SQUADRA PT G V N P F S MI V N P F S V N P F S

CITTANOVA INTER 3 1 1 0 0 2 1 +1 0 0 0 0 0 1 0 0 2 1HINTERREGGIO 3 1 1 0 0 2 1 0 1 0 0 2 1 0 0 0 0 0MARSALA 3 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0NUVLA S. FELICE 3 1 1 0 0 1 0 +1 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0PALAZZOLO 3 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0VALLE GRECANICA 3 1 1 0 0 1 0 +1 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0MESSINA (-1) 2 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0ACIREALE 1 1 0 1 0 0 0 -1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0ADRANO 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0BATTIPAGLIESE 1 1 0 1 0 0 0 -1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0SERRE ALBURNI 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0ACRI 0 1 0 0 1 0 1 -1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1LICATA 0 1 0 0 1 1 2 -2 0 0 1 1 2 0 0 0 0 0NISSA 0 1 0 0 1 0 1 -1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1NOTO 0 1 0 0 1 0 1 -1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1NUOVA COSENZA 0 1 0 0 1 0 1 -2 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0S. ANTONIO ABATE 0 1 0 0 1 0 1 -2 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0SAMBIASE 0 1 0 0 1 1 2 -1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 2

1ª GIORNATA - PARTITE DEL 04/09/11

ACIREALE - SERRE ALBURNI 0-0BATTIPAGLIESE - ADRANO 0-0HINTERREGGIO - SAMBIASE 2-1LICATA - CITTANOVA INTERPIA. 1-2MARSALA - ACRI 1-0MESSINA - NISSA 1-0NUOVA COSENZA - NUVLA S. FELICE 0-1PALAZZOLO - NOTO 1-0S. ANTONIO ABATE - VALLE GRECANICA 0-1

2ª GIORNATA - PARTITE DEL 11/09/11

ACRI - MESSINAADRANO - S. ANTONIO ABATECITTANOVA INTERPIA. - BATTIPAGLIESNISSA - NUOVA COSENZANOTO - MARSALANUVLA S. FELICE - LICATASAMBIASE - PALAZZOLOSERRE ALBURNI - HINTERREGGIOVALLE GRECANICA - ACIREALE

3ª GIORNATA - PARTITE DEL 18/09/11

ADRANO - CITTANOVA INTERPIA. BATTIPAGLIESE - NISSA HINTERREGGIO - VALLE GRECANICA LICATA - ACRI MARSALA - SERRE ALBURNI MESSINA - SAMBIASE NUOVA COSENZA - NOTO PALAZZOLO - ACIREALE S. ANTONIO ABATE - NUVLA S. FELICE

CLASSIFICASERIE D - GIRONE I

TURNOPRECEDENTE

LE PARTITEDI DOMANI

PROSSIMOTURNO

Manolo Mosciaro in azione domenica scorsa contro la Nuvla San Felice.

MERCATOSPUNTA VEGNADUzzO

Contatto del Cosenza con gli agenti del puntero argentino.E si tratta anche per Pignalosa

COSENZA: Franza, Bruno (89’ Franzese), douglas, castellano, ciano, Parisi, Maestri, Proven-zano, rapisarda, Mosciaro, rampazzo (64’ Gerace). a disposizione: Perri, Terranova, Magarò, Piromallo, Naccarato. all. V. Patania. NUVLA SAN FELICE: Munao, Salvatore, Veneziano, coppola, cacace, circiello (67’ Pappadia), Lagnena, Manzo, Manfrè (78’ immobile), Bacio Terracino a., Ferraro (64’ Bacio Terracino S.). a disposizione: Velardo, esposito, Pistone, Vocacelli. all. V. di Maio.ARBITRO: di Stefano Francesco di Brindisi.ASSISTENTI: Pignatelli alessio di Taranto e cipressa alessandro di Lecce.MARCATORE: 57’ Ferraro.NOTE: giornata di sole, caldissima. Temperatura 40°. Terreno di gioco in discrete condizioni. Spettatori paganti 1.238, abbonati 290, per un incasso complessivo di € 9.931,00. Presenti nel settore ospiti una cinquantina di tifosi della Nuvla di Nola. Silani con la nuova maglia rossoblu a strisce verticali piccole e pantaloncino bianco; Nuvla con maglia a strisce verticali bianconere. Prima dell’ingresso in campo, l’arcivescovo metropolita di cosenza, Salvatore Nunnari, alla presenza del Sindaco della città Mario occhiuto, del presidente del cosenza calcio, Giuseppe Guarascio, del questore alfredo anzalone, del vicipresidente LNd, Nino cosentino, del presi-dente LNd calabria Saverio Mirarchi e quello di cosenza, Franco Funari, ha benedetto le due squadre. ammoniti: 34’ Mosciaro, 38’ circiello, 56’ castellano, 58’ Ferraro, 68’ Lagnena, 88’ rapisarda. cosenza privo degli squalificati ramunno, Fiore e Scigliano e degli infortunati alas-sani, Biondo e Potestio. calci d’angolo 5-4 per il cosenza. Tempo recuperato: p.t. 1’+1’; s.t. 4’.

il Giudice Sportivo, Notaio Francesco riccio, assistito dal rappresentante dell’a.i.a., Prof. antonio Sauro e dal Segretario della Giustizia Sportiva sig. Marco Ferrari nella seduta del 5 settembre 2011, ha adottato le decisioni che di seguito integralmente si riportano: campionato Serie d, girone i:A CARICO DI SOCIETà: ammenda di euro 400,00 al Noto per avere propri sostenitori in campo avverso, lanciato all’indirizzo di un raccattapalle due bottigliette piene di acqua, senza tuttavia attingere alcuno.A CARICO DI DIRIGENTI: inibizione a svolgere ogni attività ai sensi dell’art. 19 del c.G.S. per 2 gare effettive al Sig. cassara Franco (Palazzolo), per avere rivolto ad un a.a. espressioni dal contenuto irriguardoso, allontanato; al Sig. conti corrado (Noto), per comportamento non re-golamentare, allontanato.A CARICO DI MASSAGGIATORI: squalifica per 1 gara effettiva al Sig. iacono Maurizio (Noto), per comportamento non regolamentare, allontanato.A CARICO DI CALCIATORI: espulsi dal campo: squalifica per tre gare effettive a Piluso Si-mone (Palazzolo), per avere, a gioco fermo, colpito con un pugno al volto un calciatore avver-sario; squalifica per due gare effettive a Cirillo Marco Massimiliano (Licata) e De Pantis Francesco (Sambiase), per avere, in azione di gioco, colpito con una manata al volto un calciatore della squadra avversaria. Squalifica per una gara effettiva per doppia ammonizione a Sasso Saverio (Battipagliese).

1 rete Ferraro (Nuvla San Felice), Postorino e La canna (Hinterreggio), Lio (Sambiase), conversi (1) e Zagaria (cittanova i.), cocuzza (Licata), di Miceli (Marsala), occhipinti (Messina), contino (1) (Palazzolo), Niscemi (Valle Grecanica).

Page 3: Forza Cosenza n. 23

SABATO 10 SETTEMBRE 2011

NEWS4 SABATO 10 SETTEMBRE 2011

NEWS5

Riceviamo & PubblichiamoSono Giovanni Arcuri originario di Acri e da sempre tifoso del Cosenza. Il lavoro mi ha portato lontano dalla mia terra ma grazie al suo sito riesco ugualmente a seguire il mio amato Cosenza. E’ da più di 30 anni che porto i colori rossoblù addosso. Quello che ho vissuto in quest’ul-tima annata è stato a dir poco allucinante. Non voglio scrivere però di quanto è successo e di chi è la colpa. A me come a tanti tifosi preme che questa gente non torni più a rovinare la nostra passione. Il presen-te si chiama Fiore con Patania. Io stimo il mister perché ha mostrato di essere competente sin da quando allenava le giovanili del Cosenza. Non so come mai non gli sia stata data prima l’opportunità di allenare i lupi. Dovunque è andato ha fatto bene con giovani che sono stati va-lorizzati. Come dicevo prima anche Fiore è una figura che da garanzie. La serietà dell’uomo oltre che del calciatore mi danno la possibilità di sperare che finalmente qualcosa può cambiare per la nostra squadra del cuore. Fiore conosce Cosenza ma soprattutto è uno che ha fatto calcio ad alti livelli e può riconoscere grandi talenti in ragazzi di 15 anni ma può anche avere rapporti con società di serie A e trovare i canali giusti per farci apprezzare anche nel palazzo (che non ha mostrato di amarci molto negli ultimi anni). Insomma ho fiducia in questo progetto anche non conoscendo i soci del nuovo Cosenza. L’importante è che si facciano le cose piano piano e bene. Come ho pazienza io l’avranno tutti i veri tifosi del Cosenza. E un giorno andremo in serie A.

Giovanni Arcuri

Le figure menzionate (Stefano Fiore ed enzo Patania) sono più di una ga-ranzia. il discorso che voglio affrontare, però, è soprattutto in riferimento all’ultima parte del tuo scritto. Non scriverei nulla di nuovo nel lodare il ca-pitano o l’allenatore. Starei qui a ripetermi. Mi soffermo soprattutto sul tuo ultimo concetto. Un concetto di un’importanza vitale, soprattutto per gli anni a venire. il termine “pazienza” non è molto caro alla cosenza calcistica così come al mondo del calcio attuale. L’unico modo per consentire a Fiore e Patania di lavorare al meglio e costruire (seriamente) qualcosa è quello di aspettare pazientemente che quanto seminato oggi fiorisca in futuro. L’altra componente fondamentale è che, a livello societario, si riesca a sopperire a tutte le difficoltà che si incontreranno lungo il percorso. oggi festanti ridiamo e siamo fiduciosi. Ma il futuro, si sa, nasconde sempre delle inside. ed è bene che i nuovi soci lo sappiano. il momento di crisi delle società di calcio in italia non ha insegnato nulla a nessuno. chi fa calcio, a livelli bassi, non riesce a “sopravvivere” più di qualche anno ed ha poca propensione al “fair play fi-nanziario”. La rinascita del cosenza deve basarsi su queste due componenti. alle garanzie di oggi (Fiore e Patania) bisognerà aggiungere le certezze di domani (pazienza dei tifosi e fair play finanziario). Solo così potremo real-mente parlare di rinascita.

Piero Bria

Vi sembra possibile subire simili umiliazioni? Cosenza e lo dice la sto-ria merita la serie A. Non è concepibile ritrovarsi in condizioni pietose. La nostra è una tifoseria esigente che ha visto fior fior di calciatori. Mi viene in mente Negri, Marulla, Padovano e compagnia bella. Ora siamo ridotti ad una manica di ragazzini che forse un giorno diventeranno qualcuno ma che ora non garantiscono a noi tifosi la possibilità di giungere ai traguardi che meritiamo. Pretendo per la storia della mia squadra che si lotta sempre per il vertice perché è la nostra storia che lo dice. Non posso penare che il Chievo Verona è in serie A e noi no. Distinti saluti.

Sabato Arcuri

Si parla con troppa facilità di serie a e di una squadra che ha sempre lotta-to per il vertice nella sua storia seppur la storia dica tutt’altro. La massima serie non l’abbiamo mai vista e, purtroppo, è un dato di fatto. L’avremmo meritata, certo. Soprattutto tra gli anni ottanta e novanta quando la tifoseria era realmente l’arma in più. Negli ultimi anni il calcio è cambiato. e cosenza non fa eccezione. Poca lungimiranza ha dato vita a ripetuti fallimenti. Siamo una piccola realtà di provincia che è costretta a vivacchiare con la speranza che, un giorno, qualche buontempone arrivi a risollevarci l’animo. Ma non è detto che, per questi motivi, bisogna disaffezionarsi alla propria squadra. L’amore per un maglia prescinde dalla categoria e soprattutto dai risultati. ci si può arrabbiare, si può rimanere delusi, si possono non accettare de-terminate scelte tecniche o societarie…ma l’amore per la propria squadra resta. a cosenza tutti pretendono senza garantire nulla. e si pretende la serie a anche se mai vista, toccata con mano. Una forma di autolesionismo che non consente una crescita graduale e costante. Quella crescita di cui ha bisogno una società nata da quasi un mese. in conferenza stampa l’avvocato Quaglio, giorni or sono, si è lasciato andare ad una frase che da questi part, nessuno e dico nessuno, aveva mai pronunciato: “Non bisogna operare con il vento della passione” e aggiungiamo noi…per ammaliare i tifosi. Progettare e soprattutto vincere non significa prendere 11 giocatori di grido e pagare stipendi da capogiro. Progettare significa ragionare e costruire. Non so se questa società abbia realmente queste intenzioni. certo è che, visto l’andaz-zo, non ci resta che essere pazienti. e per quanto riguarda il chievo, beh cosa dire…ognuno ha ciò che si merita!

Piero Bria

STADI DI PROPRIETÀ: PRO E…PRO!

Costruire una stadio di proprietà non ha controindicazioni. E c’è chi è pronto a voltare pagina

La Juventus ha inaugurato il nuovo stadio sullo stile british. Ma in Italia i bianconeri non sono gli unici

E pensare che a Reggio Emilia, in Prima Divisione, ce l’hanno già da più di 15 anni, mentre nella Serie A, solo la Juventus può contare su uno stadio di proprietà. Ed in effetti lo stadio nato nel lontano 1994 ai bordi della città emiliana rappresenta un’esperienza unica nel pano-rama nazionale degli impianti sportivi, a differenza dell’Inghil-terra, dove è la consuetudine. E che la Juventus fosse destinata a non far sentire cosi solo lo sta-dio emiliano era nel destino; la prima gara giocata nello Stadio Giglio (dal nome della princi-pale azienda lattiero-casearia di Reggio Emilia che contribuì alla costruzione dell’impianto) fu proprio un Reggiana-Juventus terminato 2-1 per i bianconeri, alla decima giornata di ritorno del Campionato 94/95, che ha poi visto la squadra di Lippi ag-giudicarsi la stagione.Inoltre, come se non bastasse, nell’unica partita giocata dalla nazionale italiana nello stadio della Reggiana (Italia-Lituania, partita di qualificazione agli eu-ropei inglesi del ’96 ) il primo gol del match lo fece proprio Ales-sandro Del Piero (poi seguito da una tripletta di Zola) bandiera e capitano della Juventus che da quest’anno giocherà nella nuova struttura (inaugurazione avve-nuta l’8 settembre scorso). Ma perché avere uno stadio di pro-prietà? Perché non accontentar-si degli attuali stadi comunali? In primis c’è da considerare il lato economico: sicuramente non si arriverà per tutti ai 140 milioni che il Manchester Uni-ted ricava stagionalmente dal suo teatro dei sogni (o forse non ci arriverà nessuno), ma con una gestione più oculata e soprattut-to, “privata” dei costi (e dei rica-vi) probabilmente qualche cosa si potrà fare. C’è addirittura chi afferma che il declino del calcio italiano, rispetto a quello ingle-se o a quello spagnolo, derivi principalmente dalla situazione degli stadi e dalla proprietà degli stessi; in questo caso mi sembra che si stia esagerando, non dan-do il giusto peso al vertiginoso crollo di investimenti ed al con-seguente espatrio di campioni non sostituiti che sta subendo negli anni il nostro calcio, ma ciò che è certo è che, la proprietà del campo di gara, permette di impostare un’economia di mar-keting molto forte, legata a una rete di vendita di successo, oltre

che beneficiare della totalità de-gli incassi dello stadio (biglietti e abbonamenti in primis). Intor-no all’arena di gioco si possono costruire negozi, centri sportivi, centri commerciali, all’interno dello stadio posti privilegiati venduti a prezzi stratosferici che fruttano molto più di un norma-le biglietto e, come anticipavo, si evitano i costi di locazione della struttura e la quota di incassi da devolvere al comune (tanto per fare un esempio San Siro costa alle milanesi oltre 6,5 mln di solo affitto annuale al comune di Milano, senza considerare le spese di manutenzione e quelle per il personale). Riguardo alle probabili politiche di marke-ting possibili con uno stadio di proprietà, si pensi all’idea (per alcuni inutile, ma a mio parere geniale) delle stelle nel nuovo stadio juventino: l’iniziativa “accendi una stella” se ci si ri-flette un attimo non è altro che un abile escamotage per scari-care il costo di pavimentazio-ne dell’impianto dalla società commissionaria ai tifosi; inoltre facilita la possibilità che anche i sostenitori più pigri della squa-dra più titolata d’Italia, vadano, almeno una volta a visitare il nuovo impianto (pensate a chi riceve in regalo –anche questa ottima trovata- la placca metal-lica da un parente o un amico, credete che non andrà, prima o poi, ad osservarla dal “vivo”) ed infine aumenta il tempo medio di permanenza nello stadio: non solo i 90 minuti del match, ma anche il tempo per curiosare tra le migliaia di nomi, per trovare un conoscente un amico o un semplice omonimo. Tornando a noi, oltre al lato economico, non è da trascurare il lato “sentimen-tale”. Mi spiego meglio, per un tifoso (e badate bene, parlo di veri tifosi non di finti sostenito-ri di una qualunque squadra di calcio che vanno allo stadio solo per fare baldoria e per trovare il minimo pretesto per usare un po’ di violenza) sapere che lo stadio nel quale va a guardare la partita è di proprietà della sua squadra del cuore, non può far altro che aumentare la sua ap-prensione nel mantenere e cu-rare l’impianto al meglio, senza sprechi, senza disordini e con una convinzione maggiore di fare il bene della propria squa-dra andando allo stadio, e non del comune, provincia o regione che sia (per non parlare del con-

trollo sanzionatorio e dell’ordi-ne, che, storicamente in qualsi-asi tipologia di struttura privata è sicuramente meglio gestito che in una pubblica). Infine la normativa vigente, che, in parte indirizza, in altri facilita la rea-lizzazione di stadi di proprietà; relativamente alla politica della sicurezza delle manifestazioni sportive, il ministro dell’inter-no Maroni ha precisato che: “Ora quasi tutti gli stadi sono di proprietà pubblica e noi voglia-mo invece che gli stadi possano essere di proprietà dei club. In questo modo gli impianti sono più vissuti, più controllati e quindi più sicuri. Si tratta di una legge utile oltre che per i bilanci delle società sportive anche per la sicurezza e l’ordine pubblico“. Forse son di parte, essendo un acceso sostenitore del settore privato nell’economia, influen-zato sicuramente da una scuola di pensiero liberista, ma non trovo lati negativi nel progetto di uno stadio di proprietà, per que-sto dopo i molti “pro” non inse-risco i “contro” e mi fermo qui. Unica perplessità… E se poi non hai possibilità di finanziarti in modo adeguato per costruire un tuo stadio? Che fare? Bè, anche in questo caso ci aiuta l’esempio della Reggiana; il Giglio (sempre nel lontano 1994, lo ricordo) fu costruito anche grazie al contri-buto dei tifosi che finanziarono la propria squadra tramite degli abbonamenti pluriennali che consentirono alla società di ave-re quella disponibilità in più che gli permise di concludere il pro-getto. E pensare che quell’anno la squadra granata retrocesse anche in Serie B.BUSINESS. Il calcio europeo costituisce, insieme agli sport professionistici americani, l’u-nico settore in cui si è delinea-ta con continuità, negli ultimi anni, una specifica convivenza tra cultura sportiva e cultura d’impresa, in grado di svilup-pare il confronto e l’integrazio-ne tra due diverse prospettive, quella calcistica e quella ma-nageriale. I club professionisti-ci devono fare i conti non più solo con il risultato sportivo, ma anche e soprattutto con il risultato economico e con un tipo di gestione societaria che trascende l’ambito del semplice avvenimento calcistico. L’epoca in cui le società di calcio erano “associazioni senza scopo di lu-cro”, dedite esclusivamente al

piacere di offrire uno spettacolo a tifosi e spettatori appartiene al passato. Nel calcio moderno le nuove priorità sono divenute la massimizzazione del profitto e la congrua remunerazione degli azionisti, attraverso la ricerca dell’equilibrio finanziario, la di-versificazione delle entrate, lo sviluppo degli investimenti. Lo sfruttamento di una fonte di in-troiti basilare, qual è lo stadio di calcio, rientra in questa prospet-tiva, in questo mutato ordine di idee, divenendo parte integran-te dell’immagine con cui i club si presentano ai propri avversari e, ultimamente, anche in Borsa. “È in assoluto proprio lo stadio uno degli ‘asset’ più interessan-ti e validi per poter valutare le potenzialità anche finanziarie di una società che si quota, o che intraprende la via della ri-cerca di autonomie finanziarie e gestionali, slegate dagli avve-nimenti esclusivamente di tipo sportivo. Necessariamente si deve parlare di stadi di proprie-tà da parte delle società sporti-ve: in tal caso esso rappresenta una importante risorsa, dal mo-mento che oltre al valore della struttura, regolarmente am-mortizzato e comunque iscritto in bilancio nell’attivo dello stato patrimoniale, è possibile consi-derare un valore ‘immateriale’ riconducibile allo sfruttamento delle infrastrutture, alla ge-stione della pubblicità interna dell’impianto, alla creazione di valore in seguito all’utilizzo per fini commerciali dell’area di proprietà. Lo stadio di proprie-tà (e la conseguente immagine che esso rappresenta) dovreb-be, inoltre, essere trasformato nella ‘casa’ della società sportiva in oggetto, divenendo il fulcro di tutte le attività e di tutti gli aspetti di gestione corrente, dal-le conferenze stampa alle pre-sentazioni di atleti, dagli accordi commerciali ai trofei vinti, dalle iniziative future alle attività di marketing, in pratica di tutto ciò che rappresenta il core business della società sportiva professio-nistica. Lo stadio di proprietà deve rappresentare i seguenti cinque elementi per una società sportiva/azienda: 1. INVESTIMENTO - Un inve-stimento immobiliare rilevante per il patrimonio finanziario del club; 2. FONTE DI RICAVI - Una fonte di ricavi che prescinda dai risultati sportivi;

3. DIVERSIFICAZIONE - Un elemento che permetta al club di diversificare la propria atti-vità in quanto azienda sportiva; 4. CONNOTAZIONE - Un ele-mento fortemente connotato con il nome della società, un vero e proprio biglietto da visita riconosciuto dal pubblico e dagli avversari; 5. ABBATTIMENTO DEI CO-STI - Un elemento che, se am-ministrato in modo accorto e proficuo, permette un notevole taglio dei costi nella gestione di una società sportiva. In Europa tale mentalità è an-cora agli albori, se si eccettua l’Inghilterra. Negli Stati Uniti, una delle chiavi del successo economico dell’Nba è rappre-sentato dalla proprietà e dalla gestione diretta degli impianti da parte dei team. Le vecchie arene erano inadatte alle esi-genze di spettacolarizzazione proprie dello sport moderno, così diversi club dell’Nba hanno progettato e costruito impianti ex novo, addirittura 14 negli ultimi 8 anni, mentre altri due verranno completati a breve.

Chi è proprietario della struttu-ra, nella maggior parte dei casi gli stessi club, può contare sui redditi derivanti dalla pratica del naming, dalle concessioni sugli esercizi commerciali si-tuati all’interno dell’impianto, dalla gestione diretta della pub-blicità, con introiti superiori ai 30 milioni di dollari l’anno che possono arrivare a rappresen-tare anche il 25% dei ricavi to-tali per le squadre di vertice. “Se fino a qualche tempo fa vendere il calcio al mercato significava vendere il maggior numero di biglietti a partita, ora il calcio è cambiato e con lui il pubblico. E’ inutile tentare di aumentare gli introiti pesando sui tifosi al botteghino dello stadio: non si raggiungerebbe l’obiettivo. […] La sfida si gioca su un altro ta-volo, quello dei servizi. La gestione diretta dello stadio, alla luce del modello america-no e inglese, si prospetta come una risorsa basilare in un’ottica di sempre più marcata diversi-ficazione delle entrate che, in un prossimo futuro, assumerà un’importanza fondamentale

anche in Italia. La logica che deve muovere tutte le conside-razioni sulla gestione degli stadi di calcio è quella di massimiz-zare il potenziale dell’impian-to (naming, pubblicità, spon-sorship, merchandising, attività commerciali, partnership), spe-cialmente in quelle realtà che non beneficiano di proficui contratti televisivi, creando si-tuazioni di vantaggio per tutti: l’impresa che gestisce l’impian-to, le società sportive, gli spet-tatori, le aziende, gli sponsor, i produttori di beni e servizi, i media, i promoter, la città stes-sa che ospita l’impianto, svilup-pando un sistema integrato in cui ogni singolo soggetto faccia la sua parte per trarne i giusti benefici per qualificarsi, sem-pre più, in termini professiona-li, e raggiungendo un risultato d’immagine in chiave di inno-vazione e visibilità, entrambi obiettivi rilevanti per la strate-gia di marketing di una qual-siasi impresa. In questa nuova concezione gli stadi, in quanto oggetti architettonici, divengo-no una parte importante della

memoria collettiva di una città, rappresentano un simbolo ben radicato nel tessuto urbano, sociale ed economico di una comunità, possono essere qua-si assimilati a “ […] templi che sanno trasmettere emozioni nel pieno della passione, ma an-che […] nel mistico silenzio del giorno di riposo. È sempre più diffuso tra gli addetti ai lavori e non, un nuovo concept di stadio in quanto struttura coinvolta in un contesto più ampio, an-che urbanistico, in grado di far fruire meglio sia lo spettacolo sportivo che il contesto sociale della comunità di riferimento. Per realizzare stadi aperti tutta la settimana è necessario arric-chirli di facilities, di servizi per il tempo libero, il divertimento, la cultura, la pratica sportiva, in modo da far nascere una struttura attiva, produttiva e attraente per 365 giorni l’an-no. L’interesse si sposta dalla pratica sportiva in generale alle molteplici attività che possono costituire il corollario alla stes-sa e renderla più accessibile con continuità, seguendo il criterio che migliorando i servizi si mi-gliora anche il comportamento della clientela. L’impianto spor-tivo diviene un punto di aggre-gazione e di incontro per la co-munità che può essere fruito in modo coerente con le tendenze presenti nei paesi evoluti, dove è in crescita il tempo libero e la ricerca d’intrattenimento. Lo stadio sviluppa in questo modo un ruolo di attivatore sociale, di collante per la comunità che ha a disposizione, un luogo di ritrovo e di incontro permanen-te in grado di accogliere e sod-disfare le esigenze e i bisogni espressi dalla società, raffor-zando il legame con la comuni-tà di riferimento e accrescendo il valore percepito e la soddi-sfazione attesa dalla fruizione dell’impianto stesso.

(n.b.: gli articoli sono stati re-datti da Emanuele Colonna (fantagazzetta.com) ed il suc-cessivo dal dott. Francesco Cuz-zupoli neolaureato in Scienze della Comunicazione con tesi sul Marketing della gestione integrata degli stadi di calcio in Italia e in Europa. Ha contribu-ito alla stesura dei contenuti e all’organizzazione di Sport Up 2004 “Be the player” e di Sport Up 2003 “ Chi comunica vince”, convegni su new media e sport)

Page 4: Forza Cosenza n. 23

SABATO 10 SETTEMBRE 2011

FOTOSTORIA6 SABATO 10 SETTEMBRE 2011

PRECEDENTI7

COSENzA VS NUVLA S. fELICELE IMMAGINI DELL’ULTIMO MATCH DEI ROSSOBLU

Quindici scatti firmati ernesto Pescatore

Messaggi d’amore dagli spalti

Salvatore e Mosciaro in elevazione si contendono il pallone

ancora il portiere Munao in difficoltà su una punizione di Mosciaro

Ferraro di testa realizza il gol partita

Uscita in presa alta per l’esordiente portiere Franza

Si riparte con il capitano aniello Parisi

Una punizione di Mosciaro è respinta con difficoltà da Munao

Un tiro di Mosciaro si perde sul fondo

L’esultanza dei giocatori bianconeri sotto i loro supporters

il fair-play a centrocampo a fine partita

dopo pochi minuti Nuvla pericoloso con Manfrè che sbaglia da pochi passi

azione pericolosa della Nuvla con il pallone che passa a fil di palo

il caldo in campo si avverte e non poco

Mosciaro lotta al limite dell’area

a fine partita i giocatori del cosenza salutano i tifosi

1

4

7

10

13

2

5

8

11

14

3

6

9

12

15

NISSENA-COSENzASTORIA D’ALTRI TEMPI!Dieci volte il Cosenza ha giocato a Caltanissetta

Dal 1932 al 1956 a Caltanis-setta giocava la “Nissena” ed il Cosenza è stato ospite ben 10 volte: tre le vittorie dei “lupi”, tre i pareggi e quattro le vitto-rie della squadra siciliana; 11 le reti fatte e 14 quelle subite. Nel campionato 1932-33, il 5 febbraio alla dodicesima gior-nata, il Cosenza passa sul dif-ficile campo della Nissena a conclusione di una prestazione di buon livello. L’immediato vantaggio dei siciliani, ottenu-to grazie ad un guizzo di Polita dopo appena 3’, scombussola i piani dei “lupi”, costretti sin dall’avvio a rincorrere. Dopo circa mezz’ora, Fiammengo riequilibra il punteggio e, nel-la ripresa, lo stesso rossoblu capitalizza la superiorità co-sentina. Sugli scudi il portiere silano Forotti che, all’83’, con uno spettacolare tuffo, para un calcio di rigore di Gherarducci. Il secondo incontro nella sta-gione successiva; il 25 febbraio, termina 2-2. Il Cosenza, sceso in campo in formazione rima-neggiata per le concomitanti assenze di De Martino, Staccio-ne, Massimilla, Fenili e Perazzi, impatta a Caltanissetta contro la coriacea Nissena ma, per la qualità dell’impegno profuso, avrebbe di certo meritato la vit-toria. In svantaggio su un rigore di Giannone, il Cosenza ribalta il risultato prima con una rete di Svageli e poi con De Vivi. Al 52’ un altro rigore di Giannone chiude il match. Nel 1934-35, sempre in prima divisione, l’in-

contro termina 0-0. Su un ter-reno pesantissimo per la copio-sa nevicata caduta fino a poche ore prima dell’inizio, la Nissena cerca generosamente di impor-si ma cozza contro un robu-sto Cosenza. L’avvio è tutto dei locali che si mettono in luce con un calcio di puni-zione di Bor-go e svariate azioni d’ango-lo. Segue una fase alterna nella quale il Cosenza ab-bozza una re-plica, tuttavia senza la giusta convinzione. Al 17’, su cal-cio di punizio-ne di Borgo, Gullè di testa manda oltre la traversa. Poi, su angolo per il Cosen-za, Bergonzi-ni prolunga per De Pietri che, di testa, impegna l’at-tento Cigarini. Dopo l’intervallo, la Nissena ri-comincia con il piglio giusto; al 60’ Gullè chiama all’intervento Abbascià ed al 64’ il portiere silano è graziato dal fango che blocca la conclusione di Puc-cinelli. All’assalto dei siciliani,

i calabresi rispondono con un giudizioso schieramento difen-sivo ma è ancora Abbascià al 74’ a negare la rete ai padroni di casa: con coraggio e tempismo risolve una mischia arroventa-

ta e, tra un groviglio di gambe, abbranca il pallone affondan-do il suo torace sul fango. Al fischio finale, il pubblico sfolla applaudendo calorosamente entrambe le squadre: ventidue uomini veri allo stremo delle

forze lasciano il terreno di gioco sorreggendosi reciprocamente mentre, ad intervalli, i fiocchi di neve rendono tutto irreale. Nel 1935-36 arriva la prima sconfit-ta. La rete decisiva giunge al 52’,

autore Borgo che segna su calcio di puni-zione da circa venti metri. La squadra siciliana, ri-dotta in dieci uomini, di cui uno menoma-to, combatte con il cuore in gola per la difesa del suo primato ma il pareggio è sembrato alla portata dei cosentini che non han-no per nulla sfigurato. Le strade delle due squadre si dividono per 15 lun-ghi anni. Nel 1950-51, in serie C, il Co-senza è scon-fitto 3-2: in

vantaggio con Stradella dopo 6’, la Nissena pareggia con Bos-si dopo appena quattro minuti, passa in vantaggio con un calcio di rigore di Penzo e triplica al 57’ ancora con Bossi. Inutile la rete del rossoblu Flumini al 73’. Nel-

la stagione successiva, arriva il secondo pareggio ad occhiali. Stagione 52-53, in quarta serie, 2-0 con reti di Legnani e Gio-vannini. Nel 1953-54 arriva la seconda vittoria: il 27 dicembre, alla quattordicesima giornata, spettacolo di bel gioco e vittoria netta dei cosentini. Al 7’ Barca (nella foto) supera due avver-sari e, dopo aver dribblato an-che il portiere, insacca a porta sguarnita. All’85’ in occasione della concessione del calcio di rigore per il Cosenza, realizzato da Ferrara, il forte dissenso del pubblico si traduce in una fitta sassaiola. La terza vittoria ar-riva nella stagione successiva: il 30 gennaio a Caltanissetta è uno spettacolo! Punti preziosi per un Cosenza formidabile. Al 22’ segna Ferrara ed al 38’ Rad-doppia Marchetti; al 56’ Gnan accorcia le distanze. Dopo quat-tro vittorie consecutive, i “lupi” si sbarazzano della compagnia del Cirio e si portano da soli al comando della classifica: Co-senza 27 punti, Cral Cirio 26. L’ultimo incontro nella stagio-ne 1955-56: il 29 aprile, il Co-senza subisce quasi una golea-da. A nulla approda la maggiore tecnica dei “lupi” superato dalla prolifica ed animosa Nissena. Un infortunio al portiere silano Carlotti facilita le segnature.Un precedente anche in Coppa Italia nella stagione 1985-86: il 4 settembre il Cosenza subisce l’1-0 della Nissa con Diana al 29’.

Ernesto Pescatore

MESSINA: PARTENzA CON HANDICAP C’È UN COSENzA CHE VINCELo scorso 26 luglio la Commissione Disciplinare Nazionale ha inflitto la penalizzazionee una sanzione pecuniaria dovuta alla vertenza del calciatore Daniele Vincenzo Nuccio

Il Brutium, che prenderà parte al torneo di Terza Categoria,ha conquistato con un secco 4-1 l’undicesimo Memorial “Antonio fortunato” disputato a Rocca Imperiale

Il -1 con il quale il Messina di Giorgio Corona ha iniziato il campionato di Serie D è un’e-redità del passato. Le gestioni societarie che non sono riuscite a rilanciare il calcio in riva allo Stretto hanno avuto ripercussioni anche sul presente quando il 26 luglio scorso la Commissione Disciplinare Nazionale ha de-ciso di infliggere un punto di penalizzazione e 5.000 euro di multa al sodalzio peloritano. Le motivazioni vanno ricercate nelle ver-tenze presentate, a causa del mancato saldo di quanto pattuito, di quattro ex tesserati: Daniele Nuccio, Roberto Piccolo, Gaetano Farò e Gioacchino Giardina. La Commissio-ne, esaminati gli atti e sentita la relazione del rappresentante della Procura Federale, ha rilevato che dagli atti ufficiali risultava evidente “la violazione posta in essere dai deferiti (il Messina e l’ex presidente Mar-torano poi squalificato per sei mesi, ndr), i

quali, nonostante le decisioni definitive del-la Commissione accordi economici e della Commissione vertenze economiche della F.I.G.C. circa il pagamento in favore del Sig. Nuccio Daniele Vincenzo della somma di € 5.376,28, non hanno provveduto al paga-mento in favore del beneficiario delle som-me stabilite, nel termine previsto di trenta giorni dalla comunicazione perfezionatasi in data 30.11.2010. Ne deriva la responsabi-lità disciplinare del Sig. Bruno Martorano, per immedesimazione organica, in qualità di Presidente e Legale rappresentante della Società ACR Messina Srl, nonché la respon-sabilità diretta della stessa Società Sportiva per il comportamento non regolamentare posto in essere dal proprio dirigente”. Il gap in classifica è stato colmato subito con una vittoria sul Nissa.

for.cos.

continua la marcia di avvicinamento al campionato di Terza categoria per il Brutium cosenza. il sodalizio fondato dai ragazzi della curva Nord ieri ha preso parte al Memorial “antonio Fortunato” disputato a rocca imperiale. a bordo del pullman “ufficiale” sono saliti sia i componenti della squadra che una trentina di ultras che non hanno fatto mancare il loro sostegno ai calciatori sebbene si trattasse ancora di un test amichevole. in campo non c’è stata storia: già dopo i primi 45’ i rossoblù conducevano per 3-0. Nella ripresa, poi, una marcatura per parte. apre le danze un gol di Fuoco, ieri con la fascia di capitano, abile a beffare la retroguardia avversaria. il raddoppio è una perla di Marra che, liberatosi di tre avversari, ha spedito la palla in fondo al sacco raccogliendo gli applausi scroscianti del pubblico presente. il tris arriva prima del break grazie ad un acuto di de Francesco. La ripresa si apre con un penalty concesso dal direttore di gara ai gialloblù locali. dal dischetto acciardi non si fa ipnotizzare ed accorcia le distanze. Poi, però, tocca al rumeno Nagy mettere il sigillo sull’incontro. Soddisfatto il tecnico Scarnato consapevole di avere tra le mani un organico impor-tante e in grado di poter dare soddisfazioni ai sostenitori del Brutium. da segnalare, infine, il generoso banchetto col quale si è chiusa in bellezza la giornata a rocca imperiale.

for.cos.

ALTRE NOTIzIE

Page 5: Forza Cosenza n. 23