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Formez PA Piano strategico 2011 – 2013 … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 1
Cavalcando i tempiIl piano 2011/2013
Formez PAPresentazione
del Piano strategico 2011 ‐ 2013
Formez PA Piano strategico 2011 – 2013 … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … …
Sommario
• La nostra storia• L’evoluzione del Formez dal 1° al 3° Piano Triennale• Il contesto e le sfide da vincere • Punti di forza e opportunità• La mission• La struttura del Piano Triennale• Finalità strategiche per il Piano 2011‐2013• Le priorità strategiche• Risorse, competenze ed esperienze• Amministrazioni e partnership• Il sistema di misurazione della performance• Verso il piano della performance• Il budget• Volumi di attività – 2011• Consultazione on line sul Piano Triennale• Le fasi di redazione del Piano Triennale
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La nostra storiaDal 1965 alla riforma del 1999
1965 Nasce il FORMEZ con la missione di fornire formazione ed assistenza tecnica alla classe dirigente delle PMI del Mezzogiorno.Soci fondatori: Cassa del Mezzogiorno, IRI, SVIMEZ.Risultati: il FORMEZ contribuisce all’evoluzione delle politiche per lo sviluppo del Sud. Si crea una classe dirigente con linguaggio e valori comuni.
1970 Vengono create le Regioni.L’attività del FORMEZ si orienta anche verso l’amministrazione pubblica locale del Sud.Risultati: il FORMEZ contribuisce a delineare le caratteristiche della nuova classe dirigente regionale. Aiuta la nascita o la crescita di università nel Sud.
1993 Chiude l’Agenzia per il Mezzogiorno (ex Cassa del Mezzogiorno).La Presidenza del Consiglio del Ministri, attraverso il DFP diventa socio del FORMEZ.L’attività del FORMEZ si concentra prevalentemente sulla PA Vengono avviati i primi programmi rivolti a tutto il territorio nazionale.Risultati: il FORMEZ aiuta le amministrazioni a confrontarsi e promuove la “diffusione” delle riforme nelle PA locali. Il programma RIPAM disegna nuove modalità di accesso con formazione d’ingresso nelle PA locali.
1999 Con il D.Lgs. 285/99 si pongono le basi per il rilancio del FORMEZ. ANCI, UPI, UNCEM e varie Regioni italiane entrano nella compagine sociale. La missione del FORMEZ – che ormai è un ente a vocazione nazionale – si amplia. Il DFP assume un ruolo di coordinamento e indirizzo nei confronti delle pubbliche amministrazioni: il FORMEZ è il suo braccio operativo.Risultati: il FORMEZ allarga il suo raggio d’azione e si impegna nell’innovazione e nel miglioramento delle PA regionali e locali. Si occupa della diffusione delle best‐practice nel Paese e a livello internazionale.
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La nostra storiatra le due riforme
Il FORMEZ dal 2000 al 2009 si è progressivamente trasformato per accompagnare le amministrazioni italiane nello sforzo di cambiamento, finalizzato a far progredire il Paese nella direzione tracciata dall’Europa.
Lisbona 2020:Per aiutare l’Europa a diventare più
competitiva e dinamica la PA italiana deve:
Adattare i propri sistemi di governance alle nuove sfide.
Affrontare i numerosi cambiamenti legislativi, normativi e tecnologici in atto.
Adottare una prospettiva internazionale nel lavoro dei propri funzionari.
Risultare efficiente, efficace, competitiva nella prestazione di servizi.
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CONSULENZA
Crescono i servizi erogati
La nostra storia tra le due riforme
Approccio integrato ed innovativo nella erogazione dei servizi tradizionali
Agli strumenti tradizionali, innovati utilizzando le tecnologie avanzate, si
affiancano nuovi strumenti
RICERCA
AGGIORNAMENTO
FORMAZIONE COMUNITÀ DI PRATICHE PROFESSIONALI
TASK FORCE TEMATICHE
FORMAZIONE A DISTANZA
AZIONI DI SISTEMA
Gli output453 progetti sviluppati
2.900 amministrazioni raggiuntePartnership con ANCI, ENEL
Gli output427 Progetti nazionali e 46 progetti internazionali
3.400 amministrazioni raggiuntePartnership con Università, SSPA
BENCHMARKING
2000‐2003 2004‐2007
Diminuisce il focus sulla formazione
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L’evoluzione del FORMEZ dal 1° al 3° Piano Triennale
Misuriamoci su obiettivi condivisi(i risultati attesi)
Fase 3: “Si prepara un nuovo FORMEZ al servizio del cittadino”2008‐2009 2011‐2013
Razionalizzazione delle modalitàd’intervento edell’organizzazione
Riconversione per dare trasparenza ed efficienza ai servizi della PA
Il D.Lgs.150/09: il cittadino al centro del sistema PA
Formazione e selezione: è di nuovo una priorità per una PA competitiva
Monitoraggio delleperfomance e delle politiche
VisionEssere il punto di riferimento in Italia edell’Italia in Europa per l’innovazione, l’efficientamento e lo sviluppo della cultura dei risultati negli attori istituzionali pubblici
Fase 2: “Innovazione e nuove sfide”2004‐2007
Individuazione delle attività strategiche per orientare il cambiamento della PA
Sviluppo delle attivitàinternazionali
Il “Gruppo FORMEZ” al servizio del sistema Paese
Consolidamento di nuove metodologie didattiche e di intervento
Rinnovamento e sviluppo delle risorse umane
Fase 1: “La riconquista di un ruolo”2000‐2003
Razionalizzazione del portafoglio delle attività in essere, verso la nuova “mission”
Ampliamento all’intero territorio nazionale ed apertura internazionale
Politica di alleanze
Forte crescita del volume d’attività
Nuova cultura organizzativa
Recupero della produttività
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Il contesto e le sfide da vincere
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Il contesto
TREND ESTERNITREND INTERNI
CLIMA ECONOMICO
INCERTEZZE
BISOGNI DEI “CLIENTI”
Accelerazione dei processi di globalizzazioneCrisi finanziaria e ridimensionamento dei bilanci pubblici:
la PA, considerata costosa e inefficiente, deve creare valore aggiunto
•Capacità di ascolto•Sensori sulle best practice•Comunità di innovatori•Reti di amministrazioni
Capitale Umano:•nuovi specialismi•nuclei problem solving• Progressiva digitalizzazione
• Sviluppo dei servizi on line e multimediali
Riforme strutturali:
Evoluzione quali‐quantitativa della domanda di servizi da parte dei cittadini e delle imprese
• Forte incidenza dei cambiamenti istituzionali sulle politiche di innovazione
• Mancato assestamento delle competenze tra i diversi livelli di governo
• Tagli lineari delle spese per formazione e aggiornamento del capitale umano
• CAD – Carta dei doveri PA
Etica, trasparenza e integritànella PA: ripensare la comunicazione e i servizi
Europa verso il 2020: l’innovazione per l’inclusione sociale. Sviluppo sostenibile e partecipativo
• D.Lgs. 150/2009• Federalismo fiscale
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Le sfide da vincere• La PA è coinvolta in processi di:
− Equi‐ordinazione tra livelli di governo nazionale, regionale e locale− Modernizzazione dell’apparato pubblico, focus su trasparenza e merito− Innovazione Tecnologica (e‐government 2012, CAD, PEC, Voip)
• Pur mantenendo un ruolo “regolatore” la PA, deve ora dare valore aggiunto e servizi e quindi essere: − Orientata al cliente (cittadino‐impresa)− Aperta/comunicativa− A rete− Con più alto contenuto di conoscenza professionale− Con un rapporto costi/benefici migliorato sensibilmente
• Per raggiungere questi risultati occorre:− Rinnovare le competenze delle risorse umane della PA (accesso, formazione e
riqualificazione)− Promuovere l’innovazione tecnologica e organizzativa anche per agevolare la
partecipazione e i contatti con i cittadini− Rafforzare la capacità amministrativa delle amministrazioni del Mezzogiorno
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Punti di forza e opportunità
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+ Competenze distintive coerenti con le esigenze delle amministrazioni
+ Internazionalizzazione
+ Capacità di promuovere rete/sistema
+ Flessibilità delle risorse umane
+ Qualità dei progetti/soddisfazione crescente delle amministrazioni
+ Conoscenza capillare del sistema amministrativo
– Difficoltà a sviluppare una pianificazione strategica di ampio respiro
– Difficoltà a attuare la leale collaborazione fra i diversi livelli istituzionali
– “Incerta” natura giuridica tra pubblico e privato
FEDERALISMO RIALLOCAZIONE RISORSE
• Margini per ilreimpiego di risorse in esubero e loro riconversione
RIFORME DELLA PA • Il D. Lgs. 150/2009 obbliga le amministrazioni a migliorare le proprie performance
• Il D.Lgs. 6/2010 pone ilFORMEZ PA al servizio di PA centrali e Regioni
DIGITALIZZAZIONE• La digitalizzazionerichiede lareingegnerizzazione dei processi
• L'attuazione del federalismo fiscale richiede la individuazione e il monitoraggio degli standard
INNOVAZIONE• I processi di innovazione richiedono il ripensamento dei modelli di selezione
RISORSE• Occorre rivolgersiall'Europa con competenza e capacità di concorrere
Repentini cambiamenti di indirizzo politico/istituzionali
Possibili vincoli di disponibilità economica
Essere considerati come competitor da parte dei privati
Tagli lineari delle risorse a disposizione delle amministrazioni
Ulteriori vincoli all’operatività delle società in house
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
OPPORTUNITÀ
MINACCECORR
ENTI/INTERN
I FUTU
RI/ESTERNI
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VisionEssere il punto di riferimento in Italia e dell’Italia in Europa per l ’ innovazione, l ’ efficientamento e lo sviluppo della cultura dei risultati negli attori istituzionali pubblici
MissionSupportare gli attori istituzionali pubblicinell ’ attuazione delle riforme e nella realizzazione efficace di servizi al cittadino
ObiettiviSupportare nel triennio un numero crescente di attori istituzionali pubblici nei loro percorsi di innovazione e miglioramento continuo, nello sviluppo delle competenze, nell ’ efficientamento funzionale ed economico, nella valorizzazione dei meriti enell’accrescimento della trasparenza e dell’integrità
La mission
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La struttura del Piano triennale
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Finalità strategiche per il Piano 2011‐2013
Formez PA nel corso del prossimo triennio vuole diventare il punto diriferimento per l’innovazione, l’efficientamento, lo sviluppo della culturadei risultati negli attori istituzionali e nelle pubbliche amministrazioni
L’Istituto intende aggiungere “valore” alle pubbliche amministrazioni,promuovendo, attraverso i propri servizi di assistenza tecnica eformazione:
• razionalizzazione e riduzione dei costi• semplificazione delle strutture e delle procedure• miglioramento della qualità dei servizi• miglioramento della comunicazione tra cittadini e PA
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Priorità strategiche
• Accrescere l’affidabilità e la rendicontabilità delle amministrazioni, ovvero la capacità di essere considerate, contemporaneamente, finalizzate e adeguate a svolgere la loro missione, a fornire servizi e prestazioni efficaci
• Promuovere il miglioramento della qualità dei servizi anche attraverso l’attivazione di nuovi canali di comunicazione e di nuove forme di monitoraggio e valutazione
• Sostenere le amministrazioni nella loro capacità di miglioramento organizzativo e gestionale e nel “passaggio” ad una nuova dimensione dell’agire amministrativo attraverso l’innovazione,l’ICT e i nuovi media
• Promuovere la competitività dei territori aiutando le amministrazioni, soprattutto quelle del Mezzogiorno, a diventarepiù capaci e più moderne per tenere il passo con quelle delle aree più sviluppate
• Accrescere il valore del capitale umano attraverso la riqualificazione dei sistemi di reclutamento e selezione e il rilancio della formazione
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Le priorità strategiche tra continuità e innovazione
Punto di riferimento per l’innovazione, il miglioramento dell’efficienza,
lo sviluppo della cultura dei risultati negli attori istituzionali e nelle
pubbliche amministrazioni
Affidabilitàe rendicontabilità: accrescimento
della reputazione
Miglioramento organizzativo
Revisione del sistema di responsabilità
Servizi pubblici e cittadini
Agevolazione all’accesso e alla fruizione dei servizi
Innovazione nella comunicazione istituzionale
Attuazione CAD a sostegnodell’innovazione dei processi
Sostegno ai processi di miglioramento continuo
e benchmark
Competitivitàterritoriale
Capitale umano
Call Center per gestire le emergenze
Diffusione della PEC
Sviluppo Digital Agenda
Cooperazione decisionale e valutazione dei cittadini
Strumenti di rilevazione della soddisfazione dei cittadini
Innovazione metodologie e strumenti didattici
Supporto allo sviluppo del federalismo
Trasparenza uso risorsepubbliche
Riqualificazione strutture e competenze gestione fondi strutturali
Meccanismi premiali
Modelli partenariato
Sviluppo mercato del lavoro
Internazionalizzazione e cooperazione
Sostenibilità ambientale
Revisione dei modelli di selezione e reclutamento
Scambio buone prassi Supporto alle politiche settoriali e di sviluppo
Sostegno riforma servizi pubblici
Sviluppo competenze
Nuovi profili professionali
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Priorità strategica 1.Affidabilità e rendicontabilità
• Crisi di reputazione nei confronti dei cittadini: le amministrazioni sono ritenute troppo costose, inefficienti, autoreferenziate e distratte rispetto alle esigenze dei cittadini, e ancora poco trasparenti e poco disponibili a dare conto della loro attività
• Per la crescita della reputazione è necessario:
– Garantire una maggiore trasparenza sulle modalità con le quali si utilizzano le risorse pubbliche e si erogano i servizi
– Ridefinire il sistema di responsabilità degli amministratori e dei dirigenti cui deve essere affidato il raggiungimento di obiettivi che devono essere chiaramente e preventivamente definiti e comunicati ai cittadini
– Dare ai cittadini la possibilità di valutare la qualità dei servizi, così come di partecipare alle decisioni e alla gestione dei servizi pubblici
Formez PA è a fianco delle amministrazioni per accrescere la loro affidabilità e la loro rendicontabilità fornendo assistenza tecnica, modelli, strumenti e assicurando il monitoraggio delle riforme in corso di realizzazione
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Priorità strategica 2.I servizi pubblici e i cittadini
• Le ICT e la multimedialità aprono nuovi scenari per la PA e i servizi pubblici
• Vi è bisogno di accompagnamento e di strategie per integrare nuovi strumenti ai tradizionali canali web (Facebook, Twitter, RSS, Social check‐in, ecc.)
• Formez PA dal 2009 offre “nuovi servizi” ai cittadini (Linea Amica, MiaPA, Oggi Puoi, Easy Italia)
Formez PA è impegnato a:
• Sviluppare un call center integrato tra tutte le amministrazioni in grado di agevolare l’accesso e la fruizione dei servizi per tutti i cittadini
• Sviluppare la comunicazione istituzionale innovativa, anche di natura settoriale (turismo, sanità, politiche per diversamente abili, immigrazione, policyregionali, ecc.)
• Diffondere l’utilizzo di strumenti e applicativi per la rilevazione del grado di soddisfazione dei cittadini
• Sostenere le popolazioni e le amministrazioni in situazioni di emergenza (emergenza Abruzzo, call center della Protezione Civile)
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Priorità strategica 3.Miglioramento organizzativo
• Ruolo centrale delle politiche di innovazione, anche in considerazione di Europa 2020 e del nuovo CAD
• Formez PA è impegnato a coniugare con processi unitari le due faccedell’innovazione, quella organizzativa e quella tecnologica
Formez PA opera per:
• Accompagnare la riforma dei SPL
• Diffondere la conoscenza del CAD nelle pubbliche amministrazioni
• Promuovere la diffusione della PEC
• Promuovere la conoscenza e lo sviluppo della Digital Agenda 2020
• Sostenere i processi di miglioramento continuo e di benchmark
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Priorità strategica 4.Competitività territoriale
• Il federalismo fiscale può rappresentare un’occasione per una competitività positiva tra i territori e il miglioramento della qualitàdei servizi
• Capacità istituzionale e una governance efficiente tra i diversi livelli di governo sono priorità delle linee guida strategiche dell’Unione Europea
• Il miglioramento della capacità istituzionale interessa tutti gli uffici, non solo quelli impegnati nella gestione dei fondi strutturali
• Le riforme in atto favoriscono un generalizzato miglioramento della capacità istituzionale
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Priorità strategica 4.Competitività territoriale
Formez PA opera per:
• Individuare modalità e contenuti più idonei per accompagnare le amministrazioni nell’attuazione del federalismo (costi e fabbisogni standard)
• Favorire la riqualificazione delle strutture e delle competenze per la gestione di fondi strutturali e programmi di sviluppo
• Assistere le amministrazioni dell’Obiettivo Convergenza nella programmazione e gestione di risorse dedicate alla capacità istituzionale
• Favorire il coordinamento di strutture impegnate nella programmazione e gestione delle politiche di sviluppo
• Favorire l’introduzione di modelli e strumenti per la valutazione delle politiche e l’applicazione di meccanismi premiali
• Sostenere l’innovazione dei modelli di partenariato
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Priorità strategica 4.Competitività territoriale
• Sostenere lo sviluppo delle strutture e delle competenze impegnate nella gestione del mercato del lavoro e nelle politiche attive per il lavoro
• Sostenere i processi di internazionalizzazione delle pubbliche amministrazioni regionali e locali e la partecipazione a progetti di cooperazione trasnazionale
• Promuovere interventi e iniziative per aumentare la competenza delle amministrazioni in materia di sostenibilità ambientale
• Collaborare con le amministrazioni centrali, regionali e locali, anchepromuovendo “Accordi e Intese di collaborazione”, per la realizzazione di progetti di partenariato rivolti allo sviluppo delle classi dirigenti e di competenze specialistiche nei Paesi europei ed extraeuropei. Una particolare attenzione sarà dedicata ai Paesi del bacino del Mediterraneo
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Priorità strategica 5.Capitale umano
Nel decreto di riordino del Formez è stata valorizzata la mission formativa per accrescere l’impegno nella valorizzazione del capitale umano e potenziare il ruolo di coordinamento del DFP sulla programmazione della formazione
Formez PA opera per:
•Predisporre modelli formativi idonei a favorire la qualificazione del personale e l’acquisizione di nuove professionalità, mediante corsi‐concorso
•Assistere il DFP nelle attività di coordinamento del sistema formativo pubblico
•Formare al miglioramento delle performance, delle prestazioni di servizi al cittadino e della qualità della comunicazione pubblica e istituzionale
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Priorità strategica 5.Capitale umano
• Sostenere lo sviluppo e la riqualificazione dei sistemi formativi nel quadro della riforma della contrattazione integrativa decentrata
• Promuovere la realizzazione di interventi formativi per diffondere principi e contenuti delle riforme in materia di pubblica amministrazione
• Sperimentare metodologie didattiche innovative
• Favorire, tramite la creazione e/o animazione di comunità e forum on line, lo scambio di buone prassi nel campo della selezione e formazione del personale e della gestione delle risorse umane
Per lo svolgimento di questi compiti è stata costituita la Società in house
FormezItalia
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Priorità strategica 5.Capitale umano
Il Piano Triennale di FormezItalia 2011‐2013 individua tre Assi Strategici:
• Sviluppo del sistema delle competenze: reclutamento e riqualificazione con attività raccolte in tre aree:
– Sostegno all’innovazione dei modelli per il reclutamento e le progressioni di carriera: da RIPAM a “Vinca il Migliore”
– Sviluppo delle competenze a sostegno dei processi di innovazione e di riforma
– Programmi di formazione per l’innovazione delle politiche e l’ammodernamento delle amministrazioni
• Coordinamento del sistema formativo
• I Focus che raccoglie le ricerche, le riflessioni e le sperimentazioni rivolte a particolari categorie di utenti o a specifici territori
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Risorse, competenze ed esperienze
• Continuità e innovazione
• Gestione della complessità
• Flessibilità e appropriatezza
• Rete di amministrazioni e di innovatori
• Centro di ascolto, sensore di bisogni
• Modelli e strumenti
• Rete di competenze
• Trasferibilità delle esperienze
• Monitoraggio e consultazioni
• Leadership nei progetti internazionali
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Amministrazioni e partnershipLE PARTECIPAZIONI
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SOCI, CLIENTI e DESTINATARI ATTIVITÀ
• dirigenti e funzionari delle amministrazioni regionali e locali socie e non socie)
• amministratori locali• dirigenti e funzionari delle amministrazioni centrali• dirigenti e funzionari di altri amministrazioni, enti, agenzie anche di Paesi europei ed extraeuropei
• cittadini e associazioni di cittadini• imprese e associazioni datoriali• stakeholder delle pubbliche amministrazioni
•il Dipartimento della Funzione Pubblica•la Presidenza del Consiglio dei Ministri•le Amministrazioni centrali•le Amministrazioni regionali e locali socie•altre amministrazioni, Commissione UE e altri soggetti per un ammontare medio per anno non superiore al 4%
in house
Formez Socio Fondatore
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Il sistema di misurazione della performance
È finalizzato a fornire alle amministrazioni socie, agli stakeholder e ai cittadini gli elementi utili per verificare l’attuazione del Piano rispetto agli obiettivi – pluriennali e annuali – prefissati
È composto da:
‐ il monitoraggio tecnico dei progetti finalizzato a verificarne l’andamento e a individuare i principali output
‐ la valutazione delle performance individuali dei dirigenti e dei dipendenti
‐ la valutazione dei risultati qualitativi definiti a livello di priorità strategiche e/o aggregati per gruppi omogenei di progetti
‐ la verifica della soddisfazione dei destinatari delle attività (dirigenti, funzionari, cittadini)
Tutte le informazioni raccolte confluiranno nel Bilancio Sociale, finalizzato a rendere conto degli effetti generali delle attività più rilevanti dell’Istituto nei confronti degli interlocutori pubblici e privati
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Verso il piano della performance: le performance passate
Formez PA nello scorso decennio ha sviluppato performance molto positive per quanto riguarda:
• il volume di attività
• l’ampliamento della compagine associativa
• l’incremento progressivo del numero di amministrazioni coinvolte nelle attività
• la razionalizzazione della gestione delle risorse umane
• l’incremento della produttività
• la riduzione dei costi
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Verso il piano della performance: gli obiettivi di miglioramento
Ulteriori miglioramenti nel corso del prossimo triennio sono attesi da interventi su:
A. Processi interni:• semplificazione delle procedure anche attraverso l’intensificazione dei processi di
digitalizzazione
• revisione del modello organizzativo per aumentarne la coerenza con i contenuti e gli obiettivi del Piano Triennale
• verifica e adeguamento del sistema di reclutamento del personale
• definizione del repertorio delle competenze e revisione dei sistemi di valutazione delle performance individuali (dirigenza e personale) con l’obiettivo di individuare più efficaci indicatori di produttività e di diversificare le retribuzioni di risultato e la premialità
• approfondimento e verifica del sistema di responsabilità con l’obiettivo di accrescere la semplificazione e la trasparenza e rendere più efficaci i controlli sui diversi processi gestionali
• integrazione dei sistemi di monitoraggio tecnico e finanziario in un unico sistema unitario
B. Area dell’apprendimento e della crescita:• sviluppo delle competenze distintive attraverso la definizione di un programma di formazione
pluriennale coerente con le priorità individuate nel Piano Triennale
• verifica dell’efficacia del sistema di selezione dei collaboratori e suo eventuale adeguamento
• individuazione degli strumenti e degli indicatori per la valutazione dei collaboratori e dei consulenti
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Verso il piano della performance: gli obiettivi di miglioramento
C. Area degli stakeholder:• ampliamento e miglioramento della comunicazione sulle attività e riorganizzazione del
sito istituzionale
• definizione ed elaborazione di indicatori di qualità relativi alle singole prioritàstrategiche e al complesso dell’attività del Centro
A. Area finanziaria:A. Monitoraggio costante dei costi di gestione rivolto ad ulteriori razionalizzazioni
B. aggiornamento delle procedure per gli acquisti
C. incremento della produttività
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I singoli interventi di miglioramento saranno avviati subito dopo l’approvazione del Piano Triennale, e del loro avanzamento si darà conto nelle relazioni periodiche sull’attività (semestrali e annuali) e attraverso specifici report indirizzati al Consiglio di Amministrazione
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Il budget
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Volumi di attività ‐ 2011
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Definizione indicatoreDefinizione indicatore Valore previstoValore previsto (N.)(N.)
Giornate di formazioneGiornate di formazione 3.7003.700
Laboratori, Workshop,Laboratori, Workshop, focus groupfocus group 700700
Giornate diGiornate di affiancamentoaffiancamento e assistenza tecnicae assistenza tecnica 12.00012.000
Seminari, convegni e iniziative divulgativeSeminari, convegni e iniziative divulgative 200200
Stage e visite di studio Stage e visite di studio 150150
Partecipazioni complessive a tutte le attivitPartecipazioni complessive a tutte le attivitàà realizzaterealizzate[1][1] 40.00040.000
Amministrazioni complessivamente coinvolte in tutte le attivitAmministrazioni complessivamente coinvolte in tutte le attivitààrealizzate realizzate 11.00011.000
Contatti e assistenza individuale ai cittadiniContatti e assistenza individuale ai cittadini 600.000600.000
[1] Si fa riferimento alle partecipazioni e non ai partecipanti perché un partecipante può prendere parte anche a diverse attività nell’ambito dello stesso progetto
I volumi di attività previsti per il 2011 sono previsti in crescita rispetto al 2010mediamente dell’8‐10%
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Nelle slide seguenti vengono presentati i risultati più significativi della consultazione
Consultazione on line sul Piano TriennaleGennaio‐Marzo 2011
Amministrazioni centrali Amministrazioni regionali e locali
Associazioni degli enti locali Organizzazioni sindacali (funzione pubblica)
Tutti i dirigenti apicali delle amministrazioni socie
Segretario Generale oDirettore Generale del personale per altre amministrazioni
Questionario su argomenti chiave di interesse del Piano
Strategico
DESTINATARI
44
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Consultazione on line sul Piano Triennale Le amministrazioni rispondenti
Hanno partecipato 34 amministrazioni, in prevalenza amministrazioni regionali
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Consultazione on line sul Piano Triennale Assistenza tecnica
Ambiti di intervento prioritario (assistenza tecnica)
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Consultazione on line sul Piano Triennale Reclutamento e Formazione
Ambiti di intervento prioritario (reclutamento e formazione)
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Le fasi di redazione del Piano Triennale
Consultazione delle amministrazioni e deglistakeholder
Approfondimento dei contenuti del Piano da parte dei gruppi di lavoro del Comitato di indirizzo
Approvazione del Piano Triennale da parte del Consiglio di Amministrazione
AprileOttobre Novembre Dicembre FebbraioGennaio Marzo
Definizione dell’indice e del questionario di consultazione
Indice del questionario
Completamento approfondimento
Completamento consultazione
Esame del Piano Triennale da parte dell’Assemblea degli Associati
Approvazione
Completamento esame
Maggio Giugno
48
Approvazione del Piano Triennale
Approvazione
Parere della Conferenza Unificata