Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro la ... · CARICO DI: ossa –muscoli tendini...

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Materiale ad Uso Didattico E.L.Fo. - Albenga (SV) 1 E.L.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 1 Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro la Movimentazione dei Carichi ai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08 Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 e 22.02.2012 Ente Ligure di Formazione divisione “Sicurezza” reg. Carrà, 19/2b 17031 Albenga (SV) tel. 0182.559636 solo per info amministrative fax. 0182.571209 e-mail per info tecniche ed organizzative: [email protected] rev. 10 Spegnere il Telefonino !! E.L.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 2 La Movimentazione Manuale dei Carichi L’IMPORTANZA DEL PROBLEMA: ALCUNI DATI •Le affezioni cronico degenerative del rachide rappresentano uno dei principali problemi sanitari nel mondo del lavoro •In Italia le sindromi artrosiche sono, secondo l’ISTAT, le affezioni croniche più diffuse •Le affezioni acute dell’apparato locomotore sono seconde solo alle affezioni respiratorie LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI AUMENTA IL RISCHIO DI CONTRARRE AFFEZIONI ACUTE E CRONICHE DELL’APPARATO LOCOMOTORE (IN PARTICOLARE DEL RACHIDE LOMBARE)

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1

Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro

la Movimentazione dei Carichiai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08

Accordo Stato Regioni del21.12.2011 e 22.02.2012

Ente Ligure di Formazionedivisione “Sicurezza”reg. Carrà, 19/2b17031 Albenga (SV)tel. 0182.559636 solo per info amministrativefax. 0182.571209e-mail per info tecnicheed organizzative: [email protected]

rev. 10

Spegnere il Telefonino !!

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La Movimentazione Manuale dei Carichi

L’IMPORTANZA DEL PROBLEMA:

ALCUNI DATI

•Le affezioni cronico degenerative del rachide rappresentano uno dei

principali problemi sanitari nel mondo del lavoro

•In Italia le sindromi artrosiche sono, secondo l’ISTAT, le affezioni

croniche più diffuse

•Le affezioni acute dell’apparato locomotore sono seconde solo alle

affezioni respiratorie

•LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI AUMENTA IL

RISCHIO DI CONTRARRE AFFEZIONI ACUTE E CRONICHE

DELL’APPARATO LOCOMOTORE (IN PARTICOLARE DEL

RACHIDE LOMBARE)

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Perché “…tra l’altro….”?

Perché anche se possono esserci effetti ad altri livelli, il tratto dorso-lombare è:

Una porzione facilmente interessata da varie patologie osteo-articolari

Sensibile ai sovraccarichi funzionali

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LESIONI DORSO–LOMBARI:

LESIONI A

CARICO DI:

ossa – muscoli

tendini – nervi

vasi

A livello dorso lombare della

COLONNA VERTEBRALE !!!!!

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IL RACHIDE: cos’è e come funziona

• è costituito da

VERTEBRE, dischi

intervertebrali, muscoli e

legamenti

• Ospita al suo interno il

MIDOLLO SPINALE

• Presenta tre curve

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IL RACHIDE: cos’è e come funziona

• Le vertebre servono da

sostegno

• I dischi servono da

cuscinetti ammortizzatori

• I legamenti servono per

mantenere uniti dischi e

vertebre

• I muscoli servono a

compiere movimenti e

mantenere posizioni

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IL RACHIDE: le posizioni più pericolose• Il disco intervertebrale è la struttura maggiormente soggetta ad alterarsi

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IL RACHIDE: le alterazioni più comuni

• Becchi artrosici (artrosi): piccole protuberanze ossee sul bordo della vertebra;

• Lombalgia acuta (colpo della strega);

• Ernia del disco

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IL RACHIDE: le alterazioni più comuni

• Alterazione delle curve della colonna:

1. scoliosi;

2. schiena appiattita;

3. Dorso curvo o ipercifosi;

4. iperlordosi

Alterazioni non dovute al lavoro, ma che aumentano la probabilitàdi disturbi alla schiena

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Come si prevengono i disturbi della schiena?

•Applicando il Titolo V del D. Leg.vo 81/2008

e

•Seguendo alcune precauzioni

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Cosa prevede il D. Leg.vo 81?

Evitare per i lavoratori la movimentazione manuale dei carichi, ricorrendo ad attrezzature meccaniche

Se non è possibile:

• Organizzare i posti di lavoro per il massimo contenimento del rischio

• Valutare le condizioni di sicurezza considerando le caratteristiche del carico

• Adottare misure atte ad evitare o ridurre i rischi di lesioni dorso – lombari considerando:

1. i fattori individuali di rischio

2. le caratteristiche dell’ambiente di lavoro

3. le esigenze connesse all’attività

• Sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori addetti a tale movimentazione

• Informare e formare i lavoratori (training di addestramento)

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Elementi che possono costituire un rischio di lesioni dorso – lombari:

1) Le caratteristiche del carico:

• Se è troppo pesante (> 30 Kg …….)

• Se è ingombrante o difficile da afferrare

• Se è in equilibrio instabile

• Se il contenuto rischia di spostarsi

• Se è posizionato lontano dal tronco

• Se richiede torsioni o inclinazioni del tronco

Esame

dell’allegato XXXIII

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2) Lo sforzo fisico richiesto:

•Se è eccessivo•Se può essere effettuato solo con la torsione del tronco•Se è compiuto con il corpo in posizione instabile•Se può comportare un movimento brusco del corpo

3) Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro

•Se lo spazio libero è insufficiente•Se il pavimento presenta rischi di inciampo o di scivolamento•Se la manipolazione del carico avviene a livelli diversi•Se il pavimento o il punto di appoggio sono instabili•Se temperatura, umidità e circolazione dell’aria sono inadeguate

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4) Esigenza connesse all’attività

• Sforzi fisici per la colonna dorso-lombare troppo frequenti e troppo prolungati

• Insufficiente periodo di riposo fisiologico o di recupero

• Distanze troppo grandi di sollevamento, abbassamento o trasporto

• Pavimento o punto di appoggio instabili• Ritmi imposti da processi non controllabili dal lavoratore

Altri fattori di rischioInidoneità fisica

Indumenti, calzature ed altri capi di abbigliamento inadeguati

Insufficienza della formazione

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La Movimentazione Manuale dei Carichi

Il rischio è anche in rapporto alla frequenza di sollevamento; su un turno di 8 ore o meno possono indicativamente essere considerate condizioni accettabili

5 volte ogni minuto46

2 volte ogni minuto812

Una volta ogni minuto1015

Una volta ogni 5 minuti12 kg18 kg

donneuomini

Frequenza di sollevamentoPeso del carico

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Allora, che fare?1. Individuare i compiti con Movimentazione Manuale

2. Studiare i carichi > 3 Kg

3. Studiare le frequenze non occasionali (freq>1/h)

4. MECCANIZZAZIONE

5. Ove non è possibile, introdurre MODIFICHE ORGANIZZATIVE

7. SORVEGLIANZA SANITARIA

8. INFORMAZIONE E FORMAZIONE

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INFINE …… ALCUNE REGOLE DI BASE

1. EVITARE IL CARICO PROLUNGATO DELLA COLONNA

2. NON SBILANCIARSI

3. NON SOLLEVARE QUANDO LA COLONNA E’ IN ROTAZIONE O INCLINAZIONE

4. TENERE IL PESO SOLLEVATO VICINO AL CORPO

5. NON SOLLEVARE DI FRONTE O DI LATO ALLE GINOCCHIA, MA TRA LE GINOCCHIA

6. ASSICURARE LA PRESA

7. RICERCARE L’EQUILIBRIO DEL CARICO E DELL’OPERATORE