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L’EUROPA CHE FA PER TE - settembre 2018 1 ANNO 1 NUMERO 3 - SETTEMBRE 2018 All’interno Politica di coesione Fondi Ue, in ritardo 19 programmi operativi su 51 ............................ pagg. 2-3 Politica di coesione La Commissione sostiene Paesi in gestione fondi Ue ................... pag. 4 Regioni Confindustria Lombardia si aggiudica progetto Ue su economia circolare ................. pag. 5 Regioni Toscana, 8,5 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese.............................. pag. 6 Regioni Piemonte, 3 milioni per sostegno Pmi ....................... pag. 6 Regioni Lazio, con Innova Venture 20 milioni per Pmi e start up innovative................... pag. 7 Progetti Appalti pubblici, la guida della Commissione per i professionisti.... .......................... pag. 8 Fondi Ue, superato obiettivo rimborsi ma in ritardo 19 programmi Il logo dell’euro riflette un palazzo, come simbolo della cooperazione (© Unione europea / Fonte: EC - Audiovisual Service / Foto: JCristof Echard) D alla verifica dell’Agenzia per la coesione territoriale emerge che 19 programmi operativi su un totale di 51, tra nazionali e regionali, non hanno raggiunto il target di assorbimento dei fondi. L’obiettivo dei rimborsi da richiedere alla Ue è stato però superato di 203 milioni di euro. La spesa certificata alla Commissione è stata di circa 4,5 miliardi. Politica di coesione (articolo a pagina 2)

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L’EUROPA CHE FA PER TE - settembre 20181

ANNO 1 NUMERO 3 - SETTEMBRE 2018

All’interno

Politica di coesione Fondi Ue, in ritardo 19 programmi operativi su 51 ............................pagg. 2-3

Politica di coesione La Commissione sostiene Paesi in gestione fondi Ue ...................pag. 4

RegioniConfindustria Lombardia si aggiudica progetto Ue su economia circolare .................pag. 5

Regioni Toscana, 8,5 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese.... ..........................pag. 6

Regioni Piemonte, 3 milioni per sostegno Pmi .......................pag. 6

Regioni Lazio, con Innova Venture 20 milioni per Pmi e start up innovative ...................pag. 7

ProgettiAppalti pubblici, la guida della Commissione per i professionisti.... ..........................pag. 8

Fondi Ue, superato obiettivo rimborsi ma in ritardo19 programmi

Il logo dell’euro riflette un palazzo, come simbolo della cooperazione(© Unione europea / Fonte: EC - Audiovisual Service / Foto: JCristof Echard)

Dalla verifica dell’Agenzia per la coesione territoriale emerge che 19 programmi operativi su un totale di 51, tra nazionali e regionali, non hanno raggiunto il target di assorbimento dei fondi. L’obiettivo dei rimborsi da richiedere alla Ue

è stato però superato di 203 milioni di euro. La spesa certificata alla Commissione è stata di circa 4,5 miliardi.

Politica di coesione

(articolo a pagina 2)

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Politica di coesione

Una parte consistente dei pro-grammi operativi, anche se minoritaria, non ha raggiunto

l’obiettivo di assorbimento dei fondi europei per il 31 luglio. È quanto emer-ge dalla verifica dell’Agenzia per la coe-sione territoriale. Il 31 luglio scorso era infatti la data di riferimento per il primo rendiconto dell’andamento dell’utilizzo delle risorse comunitarie sulla base del-la certificazione delle spese sostenute entro il 30 giugno 2018. Entro il prossi-mo 31 dicembre, l’Italia deve rispettare determinati target di assorbimento del-le risorse relative alla programmazione 2014-2020. Secondo quanto emerge dalla verifica dell’Agenzia per la coe-sione territoriale, ben 19 programmi operativi su un totale di 51, tra nazio-nali e regionali, non hanno raggiunto il target. Nel complesso, la spesa sostenuta e certificata alla Commissione europea è stata di poco inferiore a 4,5 miliardi di euro, con un livello di tiraggio delle risorse Ue pari a 2,8 miliardi di euro, ossia con il 53% delle risorse da richie-dere entro la fine dell’anno corrente per evitare il disimpegno automatico. Dal computo totale, sommando le si-tuazioni di ritardo con quelle in cui si è superato il target, emerge però che l’obiettivo di rimborsi da chiedere alla Ue è stato superato di 203 milioni. Il confronto dei dati dei rimborsi deri-vanti dalle certificazioni di spesa con i target al 31 luglio, si legge infatti nel documento, mostra che nel com-

plesso i 12 Pon (Programma operati-vo nazionale) ed i 39 Por (Programma operativo regionale) hanno supera-to l’obiettivo di 203 milioni di euro. Nello specifico, i Pon hanno certifi-cato spese che hanno permesso di maturare rimborsi comunitari pari a

1,22 miliardi di euro, 129 milioni in più dell’obiettivo. I Por, invece, hanno certificato spese che hanno permesso di maturare rimborsi comunitari pari a 1,55 miliardi di euro, 75 milioni in più dell’obiettivo. Bene il Pon sulle

Avanzamento Programmi Operativi Regionali FESR (progetti selezionati)

PO FondoRisorse totali

(1)Importo

al 30/6/18 (2)Avanzamento

% (3=2/1)

Abruzzo FESR 271.509.780 120.132.082 44,2%

Basilicata FESR 826.031.332 638.326.814 77,3%

Calabria FESR 2.039.837.006 1.232.866.024 60,4%

Campania FESR 4.113.545.843 3.328.114.226 80,9%

Emilia Romagna FESR 481.895.272 662.434.593 137,5%

Friuli V.G. FESR 230.779.184 204.676.223 88,7%

Lazio FESR 969.065.194 701.695.149 72,4%

Liguria FESR 392.545.240 154.776.664 39,4%

Lombardia FESR 970.474.516 482.747.035 49,7%

Marche FESR 585.383.288 161.862.877 27,7%

Molise FESR 105.900.994 76.462.641 72,2%

P.A. Bolzano FESR 136.621.198 89.220.308 65,3%

P.A. Trento FESR 108.668.094 37.041.523 34,1%

Piemonte FESR 965.844.740 573.254.195 59,4%

Puglia FESR 5.576.140.094 3.708.035.366 66,5%

Sardegna FESR 930.979.082 430.865.039 46,3%

Sicilia FESR 4.557.908.024 3.061.075.683 67,2%

Toscana FESR 792.454.508 559.761.461 70,6%

Umbria FESR 412.293.204 100.070.227 24,3%

Valle d’Aosta FESR 64.350.950 69.641.750 108,2%

Veneto FESR 600.310.716 233.515.956 38,9%

Totale 25.132.538.259 16.626.575.838 66,2%

(continua a pagina 3)

Fondi europei, sono in ritardo 19 programmi operativi su 51

È quanto emerge dalla verifica dell’Agenzia per la coesione territoriale. Più di un terzo dei programmi non hanno raggiunto il target. La spesa certificata alla Commissione è stata di circa 4,5 miliardi

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Politica di coesione

Gli Stati membri che non spendono i fondi europei secondo i termini stabiliti rischiano di vedersi cancellare la dote. La regola, che si chiama disimpegno automatico, è finalizzata anche a incentivare l’assorbimento dei fondi da parte dei Paesi Ue. Attualmente è in vigore il meccanismo “N+3”. Questo significa che se entro tre anni dall’impegno di spesa indicato dalla regione o dal ministero che gestisce fondi strutturali non è stata presentata la domanda di pagamento all’Unione europea, Bruxelles “cancella” automaticamente la relativa quota di finanziamento. In futuro la regola potrebbe cambiare. La proposta della Commissione per la politica di coesione per il periodo 2021-2027 prevede infatti il ritorno al meccanismo “N+2”. In futuro le regioni e i ministeri potrebbero quindi avere due anni per certificare la spesa, poi scatterà la tagliola. Come spiega la proposta della Commissione per il prossimo periodo di programmazione, con la regola dei due anni “sarà più facile ridurre i ritardi dei programmi grazie alla semplificazione”, oltre che “promuovere la sana gestione finanziaria oltre all’attuazione tempestiva”.

Il disimpegno automatico Piccole e medie imprese e i Program-mi regionali di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto, tutti co-finanziati dal Fondo sociale europeo (Fse), e il Por della Valle d’Aosta, co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regio-nale (Fesr), che hanno già raggiunto e superato l’obiettivo del pieno uti-lizzo delle risorse in scadenza al 31 dicembre. l quadro cambia se guardiamo i restanti 43 programmi, che devono ancora ri-chiedere complessivamente 2,7 miliardi di risorse comunitarie, corrisponden-ti a una spesa da sostenere pari a 4,1 miliardi di euro. La fotografia mette in luce una situazione diversificata anche per quanto riguarda gli obiettivi tema-tici. Si varia da livelli di avanzamento superiori al 70% (come nel caso della ricerca e dell’innovazione, del traspor-to soste nibile, del clima) ad altri, come ad esempio l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunica-zione, l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, la competitività, intorno o ad-dirittura al di sotto al 50%. Se si guar-da l’avanzamento misurato in termini di progetti selezionati, la quota è pari al 58,1%, ossia a quasi 31,5 miliardi su 54,2 miliardi. La lettura combinata da un lato dei ri-sultati della verifica dei target e dall’al-tro delle prospettive di completo uti-lizzo delle risorse a disposizione entro il 31 dicembre, sottolinea l’Agenzia per la coesione, mostra livelli di ri-schio differenziati, che confermano la necessità di monitorare attentamente le criticità individuate, ribadendo l’im-portanza di tutte le attività messe in campo a sostengo dell’attuazione che se perseguite con rigore e costante impegno consentiranno il raggiungi-mento del risultato. Il documento segnala inoltre che il ritardo di certificazione di alcuni pro-grammi è conseguenza anche delle complessità organizzative di questi ultimi.

Avanzamento Programmi Operativi Regionali FSE (progetti selezionati)

PO Fondo Risorse totali (1)

Importo al 30/6/18 (2)

Avanzamento% (3=2/1)

Abruzzo FSE 142.503.150 24.485.896 17,2%

Basilicata FSE 289.624.168 118.870.160 41,0%Calabria FSE 339.119.835 28.610.140 8,4%

Campania FSE 837.176.347 257.857.161 30,8%

Emilia Romagna FSE 786.250.182 508.236.699 64,6%

Friuli V.G. FSE 276.427.814 125.625.007 45,4%Lazio FSE 902.534.714 344.041.449 38,1%Liguria FSE 354.544.768 135.608.008 38,2%

Lombardia FSE 970.474.516 305.891.744 31,5%

Marche FSE 287.979.618 76.817.847 26,7%

Molise FSE 47.706.460 27.264.823 57,2%P.A. Bolzano FSE 136.621.198 26.578.906 19,5%

P.A. Trento FSE 109.979.984 57.732.593 52,5%Piemonte FSE 872.290.000 438.894.259 50,3%

Puglia FSE 1.544.818.898 605.805.739 39,2%

Sardegna FSE 444.800.000 152.522.478 34,3%

Sicilia FSE 820.096.428 139.942.046 17,1%Toscana FSE 732.963.216 321.263.644 43,8%

Umbria FSE 237.528.802 85.937.173 36,2%

Valle d’Aosta FSE 55.572.550 19.374.374 34,9%

Veneto FSE 764.031.822 389.179.521 50,9%

Totale 10.953.044.470 4.190.539.668 38,3%

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Regioni

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L’assorbimento dei fondi europei in linea con i target concordati è una sfida per gli Stati membri,

ma anche una necessità dettata dal rischio di vedersi cancellare la dote. Questo vale soprattutto per i Paesi che beneficiano in modo consisten-te dei fondi, come l’Italia, la Polonia e la Spagna. La dote dell’Italia, se la proposta della Commissione verrà accolta, è destinata infatti ad aumen-tare per il periodo 2021-2027, passan-do a 38,6 miliardi di euro (in prezzi costanti del 2018), pari a 2,4 miliardi di euro in più rispetto al precedente periodo di programmazione. I ritardi nella certificazione sono spesso deter-minati dalle difficoltà organizzative. La Commissione contribuisce quindi a rafforzare la capacità amministra-tiva delle amministrazioni nazionali e regionali, attraverso miglioramenti a strutture, risorse umane, sistemi e strumenti. I finanziamenti del periodo 2014-2020 della politica di coesione, oltre ad investire nella capacità di ge-stione dei fondi, hanno sostenuto più in generale una pubblica amministra-zione efficiente con sovvenzioni per il potenziamento della capacità istitu-zionale e delle relative riforme. Tra le iniziative avviate nel corso dell’attuale periodo di programmazione c’è quella dei “patti di integrità” – Meccanismi di controllo civile per la salvaguardia dei fondi dell’Ue dalla frode e dalla corruzione”, lanciati nel 2015 e attua-ti in cooperazione con l’associazione

per la lotta alla corruzione Transpa-rency International. Per il progetto la Commissione ha messo su piatto 7,2 milioni di euro. Lo scopo è quel-lo di mettere al sicuro i finanziamenti Ue dai rischi di una cattiva gestione, di frode e corruzione, oltre che au-mentare la trasparenza nel loro uso. Chi sottoscrive il patto d’integrità si impegna infatti a rispettare una se-rie di obblighi. C’è poi l’iniziativa per lo scambio di esperti TAIEX REGIO PEER 2 PEER, che è stata estesa fino al 2020, e che è uno strumento per far incontrare domanda e offerta di competenze in diversi paesi, per assi-curare migliori risultati con gli investi-menti dei fondi europei e per poten-ziare la capacità amministrativa degli Stati membri. La Commissione for-nisce anche formazione per le auto-

rità di gestione, di certificazione e di controllo che si occupano del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), del Fondo Sociale Europeo (Fse) e del Fondo di coesione. Durante il perio-do di programmazione 2014-2020, è stato inoltre lanciato il piano d’azione in materia di appalti pubblici, che sta-bilisce una serie di iniziative volte ad aiutare gli Stati membri a migliorare le prestazioni delle amministrazioni e dei beneficiari degli appalti pubblici per gli investimenti Ue. Ci sono poi iniziative che sono frutto di una siner-gia tra Stati membri e Commissione. Un esempio particolarmente positivo, nel caso dell’Italia, è quello dei Piani di rafforzamento amministrativo (Pra), che in futuro potrebbero essere adot-tati anche da altri Paesi Ue. I PRA co-stituiscono l’elemento di raccordo tra il miglioramento della strategia dei Programmi Operativi e il rafforzamen-to della capacità amministrativa. Que-sto strumento permette di coordinare meglio gli sforzi nell’ambito dei piani di spesa dei Fondi strutturali e di inve-stimento europei con il rafforzamento della macchina amministrativa. La governance nazionale e la sorve-glianza dei PRA è assicurata dal Comi-tato di Indirizzo per i Piani di Rafforza-mento Amministrativo coordinato dal Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Se-greteria Tecnica del Comitato coor-dinata dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.

Fondi Ue, la Commissione sostiene Paesi nella gestione delle risorse

Bruxelles aiuta gli Stati membri nella gestione dei fondi e degli investimenti. Tra le iniziative ci sono i “patti di integrità”, la formazione alle autorità di gestione, lo scambio tra esperti dei Paesi Ue

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Regioni

L’EUROPA CHE FA PER TE - settembre 20185

Confindustria Lombardia si aggiudica progetto Ue su economia circolareIl progetto, che si è aggiudicato un finanziamento di 2 milioni di euro all’interno del programma

Interreg-Spazio Alpino 2014-20, punta a sviluppare una strategia di bioeconomia circolare interregionale

Il Progetto ALPLINKBIOECO - “Colle-gare le catene del valore nell’industria della bioeconomia nello Spazio Alpi-

no”, di cui Confindustria Lombardia è partner, si è aggiudicato un finanzia-mento di 2 milioni di euro all’interno del programma Interreg-Spazio Alpino 2014-20. Il progetto, della durata di 3 anni, si pone l’obiettivo di sviluppare una strategia di bioeconomia circo-lare interregionale, formando la base per una politica coerente all’interno di tutto lo Spazio Alpino e permettendo di valutare, selezionare e creare nuo-ve catene del valore intersettoriale. La strategia comune individuata confluirà in un paper che sarà reso pubblico al termine del progetto. Gli obiettivi del programma, che andranno a impatta-re sulle industrie dello Spazio Alpino, toccheranno principalmente quattro settori: il legno, l’agricoltura, l’imballag-gio alimentare e farmaceutico, la chi-mica. Tra i partner di ALPLINKBIOECO ci sono cluster, università, associazioni imprenditoriali, istituzioni e organizza-zioni appartenenti a sei Paesi membri. Oltre a Confindustria Lombardia vi sono infatti Plastics Innovation Competence Center (CH, capofila del progetto), Bu-siness Upper Austria (AU), Poly4Eml (SI), Centro Studi Alpino Pieve Tesino (IT), Lombardy Green Chemistry Cluster (IT), Hub Innovazione Trentino (IT), Pla-stipolis (FR), France clusters (FR), Slove-nian Ministry of Education, Science and Sport (SI), Chemie Cluster Bayern (DE), BIOPRO BW (DE), Technologiezentrum

Horb (DE), ClusterAgentur BW (DE). Per Confindustria Lombardia l’aggiudica-zione del progetto si inserisce nell’am-bito di un percorso di valorizzazione e contributo all’interno della Macrore-gione Alpina EUSALP, percorso avviato nel 2014, in sintonia con le associazioni territoriali lombarde, con l’obiettivo di rafforzare e inserire le filiere produttive all’interno di un contesto sovraregiona-le. Il progetto rappresenta infatti una delle iniziative prioritarie del Gruppo di Azione 2 “Competitività e Filiere stra-tegiche” della Strategia Europea per la Macroregione Alpina (EUSALP), di cui Confindustria Lombardia è osservato-re. Il Programma Spazio Alpino 2014-2020 è un Programma transnazionale di “Cooperazione Territoriale Europea” e, assieme ad altri 15 Programmi, con-tribuisce al miglioramento della coope-razione tra le regioni europee. In questo

Programma, attori nazionali, regionali e locali, collaborano a livello transnazio-nale in diversi progetti, con una visione comune: supportare uno sviluppo re-gionale sostenibile nella regione Alpina. Contribuendo alla strategia EU 2020 per una crescita intelligente, sostenibi-le e inclusiva, fornisce agli stakeholder un contesto per sviluppare, testare, im-plementare e coordinare nuove idee. Il programma interessa un’area di quasi 450 mila chilometri quadrati e una po-polazione di circa 70 milioni di persone, rappresentando una delle regioni più diversificate d’Europa. Gli Stati membri che partecipano al Programma sono l’Austria, la Francia, la Germania, l’Ita-lia e la Slovenia. Oltre alla Lombardia, prendono parte al programma anche Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trenti-no-Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria.

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Regioni

L a Regione Toscana ha aperto un bando che concede incentivi alle imprese per l’acquisto di servizi

qualificati a supporto dell’internazio-nalizzazione nei Paesi extra-Ue. Il bando è co-finanziato dal Programma operativo regionale (Por) del Fondo eu-ropeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020. Verranno messi a disposizione 8,5 milioni di euro per micro e Pmi, liberi professionisti, anche in associazione Rti/Ats, rete-contratto purché composte da tre soggetti. Sono previste due linee. La prima riguarda l’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale, ossia aiuti export alle imprese manifatturiere.

La seconda promuove l’internaziona-lizzazione e la promozione sui mercati esteri del sistema dell’offerta turistica di micro e Pmi. Investimento minimo e massimo in funzione della tipologia del beneficiario, da 10mila a un mi-lione e contributo in funzione dell’at-tività ammissibile e della dimensione dell’impresa, varia dal 30% al 50% per un massimale compreso tra 20mila e 120mila euro. Il bando ha lo scopo di concedere age-volazioni sotto forma di contributo in conto capitale (a fondo perduto), anche nella forma di voucher limitatamente alle spese rivolte a fornitori nazionali.

Il bando della Regione Toscana, co-finanziato dai fondi Fesr, concede incentivi alle imprese per l’acquisto di servizi qualificati a supporto dell’internazionalizzazione nei Paesi extra-Ue

La Regione Piemonte ha lanciato un bando da 3 milioni di euro per il so-stegno all’internazionalizzazione del-

le micro, piccole e medie imprese del ter-ritorio, attraverso l’erogazione di voucher per fiere all’estero. L’agevolazione consi-ste in un contributo a fondo perduto fino alla concorrenza del 100% delle spese ri-tenute ammissibili, per l’importo massimo di 5 mila euro per le fiere in Paesi europei e 7 mila euro per le fiere in Paesi non eu-ropei. L’iniziativa, nell’ambito dell’attua-zione del Programma operativo regionale (Por) del Fondo europeo di sviluppo re-gionale (Fesr) 2014-2020, ha rafforzato il proprio sostegno a favore delle Pmi pro-muovendo politiche volte all’incremento

dell’attività di internazionalizzazione delle imprese. In questo contesto, per stimolare una maggiore partecipazione di piccole e medie imprese a manifestazioni fieristiche all’estero, si punta all’attivazione di una misura destinata all’adozione di voucher per spese di promozione in occasione di fiere ed eventi espositivi aventi carattere internazionale all’estero. Sono ammissi-bili le fiere internazionali all’estero che si svolgeranno dal 12 settembre 2018 al 30 giugno 2019.

Il bando lanciato dalla Regione Piemonte, da 3 milioni di euro, punta a sostenere l’internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese del territorio, attraverso l’erogazione di voucher per fiere all’estero

Toscana, 8,5 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese

Il bando della Regione, co-finanziato dal Por-Fesr 2014-2020, concede incentivi alle impreseper l’acquisto di servizi qualificati a sostegno dell’internazionalizzazione nei Paesi al di fuori dell’Ue

Piemonte, 3 milioni per sostegno Pmi

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Regioni

Lazio, con Innova Venture 20 milioni per Pmi e start up innovative

Il bando stimolerà una partnership tra pubblico e privato negli investimenti. Si può partecipare a partire dal prossimo 18 settembre. Si punta a sviluppare l’offerta di venture capital nel Lazio

La Regione Lazio ha pubblicato un avviso, Innova Venture, per inve-stire 20 milioni direttamente nel

capitale di start up e Piccole e medie imprese locali. L’iniziativa è stata pre-sentata a luglio dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e dall’as-sessore per lo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella. L’obiettivo del bando, rivolto sia alle Pmi che ai pic-coli imprenditori regionali, è quello di sviluppare l’offerta di venture capital nel Lazio per investimenti nel capita-le di rischio di start up e Pmi che si trovano o che intendono localizzarsi nella Regione. Ciò verrà fatto tramite l’uso di fondi del Fondo europeo per lo sviluppo regionale, nell’ambito del Por Fesr Lazio 2014-2020. Si punta a stimolare una partnership tra pubblico e privato negli inve-stimenti di venture capital. Si può partecipare al bando a partire dal prossimo 18 settembre 2018 (fino al 13 aprile 2023). Innova Venture va ad affiancarsi all’altra iniziativa di venture capital della Regione, Lazio Venture. Quest’ultimo mette su piatto 56 milio-ni di euro di fondi Fesr per sviluppare il mercato degli operatori di venture capital per investire strutturalmente nel capitale di rischio delle start up e Pmi della Regione, mentre un’ulterio-re quota di 2,4 milioni di euro è messa a disposizione in contributi ai costi di esplorazione a fondo perduto, finaliz-zati a potenziare l’attività di scouting nel Lazio.

Nel complesso, si tratta di circa 76 milioni di euro di fondi europei del Por-Fesr 2014-20 che la Regione ha messo in campo per sostenere le Pmi, le start up e per stimolare gli in-vestimenti privati. Il venture capital è già stato sperimentato dal Lazio nel periodo di programmazione 2013-2017. Come ricorda il sito della Regione, il fondo di venture capital rappresenta una best practice riconosciuta a livel-lo comunitario, che ha già realizzato 36 investimenti in 33 imprese per cir-ca 20,4 milioni di euro, mobilitando circa 10 milioni di euro di investimen-to aggiuntivi da co-investitori privati. In totale sono stati investiti più di 30 milioni di euro, con un taglio medio per impresa pari a circa 920 mila euro, di cui 620 mila, circa i due terzi, investiti dal Fondo POR I.3. Per Innova Venture, possono propor-re l’investimento le Piccole e medie imprese già costituite e i promotori di Pmi da costituire dopo la delibe-ra del Comitato di investimento, ma prima dell’effettivo co-investimento, che non hanno effettuato la loro prima vendita commerciale da oltre 7 anni o che richiedono investimenti in equity e/o quasi equity per importi superiori alla media del loro fatturato negli ultimi 5 esercizi. Si può partecipare dopo aver compi-lato il formulario apposito sulla piat-taforma GeCoWEB (www.lazioinno-va.it/gecoweb).

L’obiettivo del bando, rivolto sia alle Pmi che ai piccoli imprenditori regionali, è quello di sviluppare l’offerta di venture capital nel Lazio per investimenti nel capitale di rischio di start up e Pmi che si trovano o che intendono localizzarsi nella Regione

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Progetti

Aiutare i funzionari europei a evi-tare gli errori più comuni negli appalti pubblici di progetti fi-

nanziati dai fondi strutturali e di investi-mento dell’Ue: è questo lo scopo della guida pubblicata dalla Commissione europea. Gli appalti pubblici svolgono un ruolo chiave nell’attuazione di que-sto tipo di investimenti e sono un ele-mento essenziale del mercato unico, pari al 19% del Prodotto interno lordo dell’Unione. Dopo una prima edizione di grande successo, che ha avuto oltre 70 mila download, la Commissione eu-ropea ha realizzato una nuova versione aggiornata con la recente legislazione comunitaria, che spiega come sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle direttive rivedute sugli appalti pubblici del 2014. La guida aiuta a identificare ed evitare aree di potenziale rischio di errori negli appalti pubblici, che sono una delle principali fonti di irregolari-tà nella gestione dei fondi europei. In questo modo, lo strumento messo a punto da Bruxelles non solo garantirà regolarità e trasparenza, ma migliorerà anche l’efficienza e l’efficacia degli ap-palti pubblici con significativi vantaggi potenziali in termini di concorrenza le-ale e qualità degli investimenti a bene-ficio delle pubbliche amministrazioni, le società coinvolte e i beneficiari finali dei progetti. Come si legge nella prefazione, a firma delle commissarie Ue Corina Creţu (Po-litica regionale) e Elżbieta Bieńkowska (Mercato interno), appalti pubblici

efficienti, efficaci, trasparenti e fatti in maniera professionale sono fonda-mentali per rafforzare il mercato unico e stimolare gli investimenti nell’Unione europea, oltre ad essere uno strumen-to chiave per garantire ai cittadini e alle imprese europei i vantaggi della politica di coesione. Gli orientamenti aggiorna-ti sono stati elaborati dai servizi della Commissione responsabili degli appalti pubblici, in consultazione con gli esperti di appalti pubblici degli Stati membri. Le linee guida elaborate da Bruxelles, spiega la guida, si rivolgono principal-mente agli operatori del settore degli

appalti che operano in seno alle am-ministrazioni aggiudicatrici nell’Unione europea e sono incaricati di pianificare ed effettuare l’approvvigionamento di lavori, forniture o servizi pubblici in ma-niera conforme alle norme, efficiente ed economicamente vantaggiosa. Anche le autorità di gestione dei programmi dei fondi strutturali e d’investimento europei e altre autorità competenti per programmi finanziati dall’UE possono trovare utili i presenti orientamenti, nel caso in agiscano da acquirenti pubblici o effettuino controlli su appalti pubblici re-alizzati da beneficiari di sovvenzioni Ue.

Corina Creţu, Commissario europeo per la politica regionale

Appalti pubblici, la guida della Commissione per i professionisti

Le linee guida aiutano a identificare ed evitare le aree di potenziale rischio di errori negli appalti pubblici. Si punta a garantire la regolarità e la trasparenza, oltre che a migliorarne l’efficienza e l’efficacia