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2 Rassegna stampa | Ottobre 2015
Il Mattino di Padova | 01 ottobre 2015
Carnevale, Dolomiti e Green Tour La Venezia del Carnevale di oggi e di ieri, le Dolomiti e i Parchi, le piste ciclabili e i luoghi storici del commercio, le Ville
palladiane e le fattorie didattiche... L’immensa offerta turistica...
La Venezia del Carnevale di oggi e di ieri, le Dolomiti e i Parchi, le piste ciclabili e i luoghi storici del
commercio, le Ville palladiane e le fattorie didattiche... L’immensa offerta turistica del Veneto si presenta
all’Expo con i suoi progetti ma anche con le sue colorate manifestazioni. Alle rutilanti sfilate
dell’Ambasceria Veneta (venerdì 2 e giovedì 8), alle azione sceniche (venerdì 2 e domenica 4), al flash mob
di martedì 6 ottobre (con i maratoneti che corrono per valorizzare gli eventi sportivi internazionali), e ai cori
di montagna (lunedì 5 ottobre), si alterneranno numerosi appuntamenti con la presentazione dei più
recenti progetti realizzati in ambito turistico. Come la rigenerazione territoriale incentrata su benessere-
salute promossa da “Green Tour, Verde in Movimento”, con il quale la Regione ha completato la propria
rete di percorsi ambientali incentrati sulla storica ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia (Mantova) in
collegamento con il fiume Po, il fiume Sile, il fiume Mincio, la Laguna di Venezia e il Mare Adriatico, che sarà
presentato martedì 6 ottobre alla presenza del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Barbara Degani.
Ma il significato di “Mondo Novo” trova la sua perfetta concretizzazione in due appuntamenti di martedì 5.
Sarà presentata “Veneto su misura”, guida ai luoghi storici del commercio e della ristorazione, realizzata
dalla Regione con Unioncamere Veneto: angoli di storia e di cultura materiale modernamente descritti in
una app loro dedicata. Inoltre, sempre nel segno della tecnologia al servizio della conoscenza, la
Fondazione Dolomiti Unesco si presenterà quale primo ente italiano ad aver preso a prestito il Trekker, lo
zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street
View, e ha così mappato i sentieri e le vette dolomitiche, che ora si possono ammirare comodamente da
casa in tutto il mondo con Street View di Google Maps.
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Corriere delle Alpi | 01 ottobre 2015
Il sapore antico del Mondo Novo Expo: la SETTIMANA DEL VENETO
di Marina Grasso VENEZIA. Una settimana con “il sapore antico dell’innovazione” made in Veneto, a Expo
2015. Dopo la presenza di progetti, incontri e iniziative venete nel padiglione Italia, allo Spazio Convivio, al
padiglione dell'Unione Europea e al padiglione del Vino, dal 2 all’8 ottobre Palazzo Italia ospita un vero e
proprio spazio espositivo veneto: una settimana densa di eventi per raccontare il “Veneto Mondo Novo”,
claim con il quale la Regione ha già promosso un roadshow itinerante e con il quale ora si presenta
all’Esposizione milanese. Ed è uno slogan che il suo bell’effetto lo fa. Anche per chi pensa che l’abusato
binomio “tradizione-innovazione” sia già stato visto e sentito troppo, dimenticandosi che la “fame di made
in Italy” continua, a latitudini diverse dalle nostre, soprattutto in Paesi che, grazie alle loro condizioni
economiche favorevoli, sono più attenti alla qualità che al risparmio a tutti i costi, all’originalità più che alla
contraffazione, a un pizzico di poesia più che all’italico disincanto. E allora proviamo a guardarla con gli
occhi di un brasiliano o di un russo, quella macchina soprannominata da Carlo Goldoni il “Mondo Novo”, il
phantascope che sarà al centro dello spazio espositivo: spettacolare creazione settecentesca, stupefacente
intrattenimento popolare che proiettava immagini in una sorta di grande scatola meravigliosa. Oppure
cerchiamo di capire che cosa può rappresentare per un cinese il “Mondo Novo” rappresentato da
Giandomenico Tiepolo (oggi a Ca’ Rezzonico): un gruppo di persone tutte viste di spalle dove si mescolano
uomini e donne, popolani, nobili e borghesi, che attendono il loro turno per guardare dentro una finestrella
di una baracca uno spettacolo che per noi resta invisibile. Sullo sfondo un orizzonte indistinto com’era
quello della Venezia del 1791 in cui Tiepolo lo dipinse, ma che - nonostante la sensazione di profonda
inquietudine che anche l’affresco trasmette - non rinuncia alla meraviglia, a cercare una finestra, ad
appassionarsi alla novità. E poi immaginiamo che effetto può fare ad esempio, su un giapponese, il
colonnato palladiano che delimiterà l’area veneta all’Expo, con i molti richiami alle ville - gioielli
architettonici e fattorie efficienti insieme - che hanno strutturato un sistema e qualificato nel tempo una
società, elevandole al rango di civiltà…. Giochiamo a guardare il Veneto con occhi “altri”, per scoprirne
bellezze e ricchezze cui forse siamo assuefatti, o che non vediamo più con la grigia benda degli affanni:
potremo ritrovare tutta la spettacolarità delle Dolomiti cui sarà dedicata la giornata del 5 ottobre, oppure
dei molti itinerari tematici della variegatissima offerta turistica, protagonisti martedì 6 ottobre. Ma anche
apprezzare meno superficialmente sapori e storie di oli e vini veneti, in primo piano sabato 3 ottobre, o
della tradizione casearia posta in evidenza dal programma di domenica 4 ottobre, quando la serata sarà
dedicata alle Scuole di Ristorazione viste come fucina di eccellenze del futuro. Perché - e ben lo spiegano la
giornata inaugurale e quella conclusiva di Veneto Mondo Novo, è in cucina che si intrecciano e si
concretizzano la tutela dell’ambiente, la cultura del bello, la propensione per il nuovo e la passione per
l’antico: venerdì 2 e venerdì 8 ottobre l’alta cucina sarà protagonista attraverso con lo chef stellato più
giovane d’Italia, il vicentino Lorenzo Cogo (già protagonista della mostra sulla “potenza del saper fare” di
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Palazzo Italia), che inaugurerà le serate di Veneto Mondo Novo. E attraverso quel prodotto non proprio
autoctono, ma che grazie alla passione veneta ha conquistato i palati più esigenti di tutto il mondo: il
baccalà, con il sapore del quale si chiuderà la settimana veneta ad Expo. In mezzo ci saranno tutti i sapori
delle filiere agroalimentari, spina dorsale della storia sociale ed economica della regione, la presentazione
dell’innovativa “Guida di Luoghi del Storici del Commercio”, di progetti avveniristici per la mappatura delle
dolomiti e del sapore antico del “Green Tour”, il progetto strategico per invitare a camminare, pedalare,
cavalcare, navigare lungo percorsi inusuali, anche questi spesso punteggiati di ville, imprescindibile filo
rosso dell’urbanistica veneta di ieri e di oggi.
L’offerta turistica
Carnevale, Dolomiti e Green Tour La Venezia del Carnevale di oggi e di ieri, le Dolomiti e i Parchi, le piste ciclabili e i luoghi storici del
commercio, le Ville palladiane e le fattorie didattiche... L’immensa offerta turistica del Veneto si presenta
all’Expo con i suoi progetti ma anche con le sue colorate manifestazioni. Alle rutilanti sfilate
dell’Ambasceria Veneta (venerdì 2 e giovedì 8), alle azione sceniche (venerdì 2 e domenica 4), al flash mob
di martedì 6 ottobre (con i maratoneti che corrono per valorizzare gli eventi sportivi internazionali), e ai cori
di montagna (lunedì 5 ottobre), si alterneranno numerosi appuntamenti con la presentazione dei più
recenti progetti realizzati in ambito turistico. Come la rigenerazione territoriale incentrata su benessere-
salute promossa da “Green Tour, Verde in Movimento”, con il quale la Regione ha completato la propria
rete di percorsi ambientali incentrati sulla storica ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia (Mantova) in
collegamento con il fiume Po, il fiume Sile, il fiume Mincio, la Laguna di Venezia e il Mare Adriatico, che sarà
presentato martedì 6 ottobre alla presenza del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Barbara Degani.
Ma il significato di “Mondo Novo” trova la sua perfetta concretizzazione in due appuntamenti di martedì 5.
Sarà presentata “Veneto su misura”, guida ai luoghi storici del commercio e della ristorazione, realizzata
dalla Regione con Unioncamere Veneto: angoli di storia e di cultura materiale modernamente descritti in
una app loro dedicata. Inoltre, sempre nel segno della tecnologia al servizio della conoscenza, la
Fondazione Dolomiti Unesco si presenterà quale primo ente italiano ad aver preso a prestito il Trekker, lo
zaino tecnologico con 15 fotocamere e altri sensori incorporati, usato per le mappature a piedi di Street
View, e ha così mappato i sentieri e le vette dolomitiche, che ora si possono ammirare comodamente da
casa in tutto il mondo con Street View di Google Maps.
L’Adige | 03 ottobre 2015
MUSICA Il primo album della formazione con musicisti trentini, veneti e friulani
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Dolomiti, super Orchestra TRENTO - Una trentina di differenti melodie, proposte in forma di suite, con denominazioni in alcuni casi
curiose (concier di testa, berlingozza, pia, bettina) in altri più note come per il valzer, la manfrina, la
quadriglia, la villotta, il varsovien, la sottis o la gavotta. Sono quelle contenute nel primo cd dell' Orchestra
popolare delle Dolomiti Concier di testa , che verrà presentato questo pomeriggio, alle 14, al Rifugio
Fuciade.
Si tratta di un lavoro autoprodotto, con il sostegno della Fondazione Dolomiti Unesco, Cassa rurale di
Aldeno, Aics (Associazione italiana cultura e sport) e Inis - Italie Nord Isere, distribuito da Felmay, che
propone un repertorio in gran parte inedito legato al territorio delle Dolomiti, una delle zone di montagna
che l'Unesco ha dichiarato patrimonio dell'Umanità.
«Concier di testa» è un modo di dire cadorino traducibile con «sale in zucca» o «testa fina» ma anche un
sottinteso consiglio ad aver giudizio, è stato registrato nel maggio 2014, e viene corredato da un booklet
con splendide immagini in bianco e nero. Nel cd si scopre un repertorio, in gran parte inedito, di balli e
canzoni tradizionali arrangiate per un ensemble orchestrale di oltre venti musicisti.
L'Orchestra popolare delle Dolomiti che si compone di una ventina di musicisti, nasce dall'incontro dei
seguenti gruppi del Triveneto: Abies alba (Trentino), Al Tei (Belluno), Bandabrian (Veneto), Calicanto
(Veneto), Compagnia del fil de fer (Trentino), Mideando string quintet (Veneto), Pasui (Alto Adige/Südtirol),
Quartetto Neuma (Trentino), Zephiros (Veneto). Un supergruppo dunque che in «Concier di testa» punta su
brani, in buona parte, arrangiati a partire dai preziosi manoscritti trovati a Borca di Cadore qualche anno fa
e pubblicati nel volume di R. Tombesi, F. Ganassin e T. Luison, «Ballabili antichi per violino o mandolino, un
repertorio dalle Dolomiti del primo '900».
Ma il cd è arricchito anche da altri motivi, sia strumentali che cantati, legati ai diversi territori e a diverse
tematiche. E non mancano i classici del repertorio montanaro, come «La Pastora», o d'autore come
l'intenso «Stelutis Alpinis» in lingua friulana con la direzione musicale, l'orchestrazione e gli arrangiamenti
di Francesco Ganassin con il contributo di Roberto Tombesi .
L'idea che muove l'Orchestra è quella di ridare dignità culturale ed estetica, nonchè una maggiore visibilità
ai repertori di musica e danza dell'area alpina, stimolando l'interesse di un pubblico vasto verso la
riproposta di repertori tradizionali in chiave moderna.
Nel booklet, testi di Marcella Morandini, Pietro Bianchi, Carmine Ragozzino, Antonio Carlini, Roberto
Tombesi, Guglielmo Pinna, Francesco Ganassin, Modesto Brian e Domenico Zamboni. F.D.S.
L’Adigetto | 05 ottobre 2015
Verona Golf Club 2015 – Gara di sabato 3 ottobre 2015
«Finale Circuito Dolomiti Golf Cup» – Stableford tre categorie
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Il Circuito Dolomiti Golf Cup si è articolato in 12 tappe da aprile a ottobre nei golf del Trentino, dell’Alto
Adige, del Veneto, Lombardia e Liguria facendo conoscere le Dolomiti attraverso il patrocinio della
Fondazione Dolomiti-UNESCO, del CONI e dei manifesti di Franz J. Lenhart. Hanno partecipato più di 1.000
golfisti. Sabato 3 ottobre si è conclusa felicemente la Finale del «Circuito Dolomiti Golf Cup» al Golf Verona
con una inaspettata giornata di sole a dispetto delle pessime previsioni. I campioni uscenti, Pozzi e
Maestranzi, sono entrambi saliti sul podio, ma solo Fabio Pozzi del golf di Lazzate con 36 punti ha replicato
l’exploit dell’anno scorso, rimanendo campione in carica vincendo per la seconda volta il 1° Netto di 1ª
Categoria, mentre Giuseppe Maetranzi del golf Rendena con 28 punti ha dovuto accontentarsi del 3° posto
lasciando il 1° Lordo ad un altro trentino, Moreno Trisorio del golf Rendena (di cui è anche Presidente).
Stefan Zizzer, socio del nuovissimo golf di Appiano, con 35 punti si è aggiudicato il 2° Netto di prima
categoria. In 2ª Categoria Paolo Colombini del golf Break Point con 30 punti ha vinto il 1° Netto, con 2 punti
in meno si è classificato 2° Netto Luigi Corbella del golf la Pinetina, mentre con lo stesso punteggio si è
classificato 3° Patrick Sevvi del golf di Appiano. In 3ª Categoria ha primeggiato il bravo junior Denis Cunial
del golf Carezza che con 33 punti ha vinto il 1° Netto, mentre Giorgio Giglio del golf le Vigne con 32 punti si
è aggiudicato il 2° posto superando di due punti il 3° classificato Agosino Pontillo del Break Point. Ha vinto
la 1ª Lady con 35 punti Emanuela Aldrighetti del gof ospite, mentre, con 2 punti in più, ha vinto il 1° Senior
Gabriele Arsenio anche di Verona. Il 1° Master se lo è aggiudicato con 37 punti Gaetano Zoccatelli anche di
Verona. Il 1° Porsche se lo è guadagnato Gustavo Bussinello di Verona con 34 punti. Nella categoria unica
Special Guest ha vinto il 1° Lordo Mariano Vantini con 31 punti del golf Verona. 1° Netto Pilade Riello con
40 punti anche di Verona, mentre si è classificato secondo Pietro Orlandi con 38 punti del golf Verona,
soffiando il risultato all’ultima buca a Silvio Santoni che ha totalizzato lo stesso punteggio, ma ha giocando
meno bene la 18ª buca. Hanno fatto gli onori di casa Giovanni Glisenti Presidente del Golf Club Verona con
la direttrice Katia Trentin, mentre Bruno Amlesu Ad di TOSHIBA ha premiato assieme a Sergio Costa
organizzatore del Circuito.
Trentino | 06 ottobre 2015
Il titolo dell’edizione di quest’anno è «Le grandi civiltà: le nostre origini». Pellicole da tutto il mondo, il meglio del
settore
Cinema Archeologico, oggi parte la rassegna di Maddalena Di Tolla Deflorian ROVERETO Compie 26 anni la Rassegna Internazionale del Cinema
Archeologico di Rovereto. Oggi apre la nuova edizione, che terminerà sabato 10 e che, come sempre
accade, si conferma una proposta ricca di titoli e narrazioni interessanti dal fronte della ricerca archeologica
mondiale, con sguardi sulla scala locale. Nel 2015 la Rassegna si è fregiata anche della medaglia del
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, recapitata alla Fondazione Museo Civico di Rovereto alla
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vigilia dell'inizio dello storico festival. Quest’anno si va alle radici della diversità delle popolazioni umane. Il
titolo è “Le grandi civiltà: le nostre origini”. Sono tanti i film e i documentari stimolanti che setacciano le
conoscenze raccolte nei vari siti e su aspetti molto diversi tra loro. Come sempre la rassegna prende corpo
in collaborazione con la rivista Archeologia Viva sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con
il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Questa edizione
coincide con il XII Concorso Premio Paolo Orsi, dedicato al grandissimo archeologo trentino. Si tratta del
riconoscimento biennale, che affianca quello della Giuria principale, attribuito da una giuria internazionale
a un film scelto in una selezione di opere cinematografiche di recente produzione che svolgano un
argomento attinente al tema archeologico indicato dalla Rassegna. Quest’anno si inserisce inoltre una
novità che scaturisce dal mondo del web più dinamico: l’introduzione di una menzione speciale assegnata
da un gruppo di Archeoblogger. Lo ricorda sempre del resto, a ragione, il curatore Dario Di Blasi:
l’archeologia non è per nulla una disciplina noiosa e statica. Ne dà evidenza anche la sempre ricca proposta
cinematografica che aggiorna lo stato dell’arte, sempre in movimento, di anno in anno. Ci sarà pure
l’assegnazione del premio speciale Cinem.A.Mo.Re (la Rassegna che promuove Religion Today Filmfestival,
Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico e Trento Film Festival). «La Rassegna – spiega Di Blasi -
porta nella Città della Quercia opere cinematografiche sempre nuove e coinvolgenti provenienti da tutto il
mondo. Fin dal primo giorno l’evento offre una panoramica vastissima». Citiamo allora solo alcune delle
suggestioni e dei temi che andranno in sala oggi: parla della nascita delle gerarchie nelle società umane e
dell’inizio dei conflitti guerreschi il film “L’età dei metalli” di Petrus van der Let (Austria, 2014, 44',
Auditorium Melotti ore 15). “Alla ricerca del primo europeo” di Luis Quevedo (Spagna, 2011, 58', a seguire
al Melotti) affronta invece l'affascinante ricerca dei segni dei primi uomini europei, tema che costituisce
uno dei fronti più caldi e sorprendenti della ricerca antropologica moderna. Racconta i l’inizio della storia
delle Dolomiti e dei primi insediamenti umani in queste valli alpine “Dolomiti. Montagne-Uomini-Storie” di
Piero Badaloni (Italia, 2014, 55', proiettato questa sera alle 20.45 in Adutiroium). Citiamo fra altri lavori
curiosi “Progetto Thesaurus” di Walter Daviddi (Italia, 2013, 19', sempre questa sera al Melotti), che
racconta le imprese di un robot a caccia di relitti subacquei là dove non può arrivare l’uomo. Affianca
questo pomeriggio la parte in sala una conversazione di approfondimento, dal titolo “Oasi. Acqua e antiche
civiltà” (ore 17.45) con il contributo dell’archeologa Serena Massa. Oggi (ore 10) aprono anche le Sezioni
speciali: “Storia e Archeologia in Iran” (Sala conferenze del Mart) e “Percorso Archeologia e Etnografia”
(Aula Magna Palazzo dell'Istruzione, Corso Bettini). L’ingresso alle proiezioni e alle conferenze è libero. Il
programma completo si trova su http://www.fondazionemcr.it
Corriere delle Alpi | 07 ottobre 2015
Giornata intensa ma positiva: spolverati i buffet offerti con i prodotti tipici locali delle Dolomiti
Partiti all’alba per promuovere il territorio MILANO Due pullman e un piccolo furgoncino. Era più di cento i bellunesi partiti lunedì all’alba per
raggiungere Milano. Dal Cadore sono arrivati 24 dei 27 abituali membri del Coro Cadore in compagnia dei
loro familiari e di due rappresentanti in costume tipico cadorino. Per loro grande l’emozione di esibirsi
davanti al pubblico dell’Expo, all’esterno del palazzo della Regione Veneto. «Coroniamo mezzo secolo di
attività», ha detto il presidente Giuseppe Cian. Anche dall’Agordino è partita una corriera con una trentina
di rappresentanti dei malghesi con le loro famiglie: in pratica tutti coloro che hanno presentato i loro
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formaggi nei due buffet offerti prima al palazzo di Coldiretti e poi a quello del Veneto. Il primo ad arrivare,
però, è stato il pulmino con a bordo la dirigenza della Coldiretti: il presidente Silvano Dal Paos, il direttore
Michele Nenz, lo staff con Franca Berton e Pierpaolo Caldart, il titolare dell’agriturismo Piccola Baita di
Falcade, Fabrizio Pescosta, la cuoca Paola Bertani dell’agriturismo Mezzomiglio e l’assaggiatore di formaggi
Mario Innocente. Alle 9 hanno varcato i cancelli dell’entrata dell’Expo. Subito il gruppo ha raggiunto il
palazzo di Coldiretti (ospiti della Regione Molise) dove è stata presentata una nuova piattaforma
informatica su cui sta lavorando anche il Consorzio Bim Piave, che dovrà censire, tramite il Sit, tutte le
malghe e aiutare i malghesi nella loro attività. Presentato anche il progetto della Fondazione Dolomiti
Unesco di geolocalizzazione tramite Google dei sentieri montani. Presenti anche il questore di Belluno
Morelli, alcuni sindaci, il vicepresidente della Provincia Padrin e il deputato De Menech. A seguire il primo
assaggio dei formaggi, molto gradito. Da qui poi il gruppo Coldiretti si è spostato con i prodotti al palazzo
Veneto, dove alle 18 è stato allestito un fornito buffet con insaccati da Agordino e Cadore, ancora i
formaggi di malga, grissini, vini, succhi di frutta, tutti rigorosamente prodotti nel Bellunese. Decine e decine
di visitatori hanno approfittato della gratuità dello spuntino, rimanendo davvero soddisfatti. In molti hanno
chiesto indicazioni sui produttori. Alla fine di tutta la merce portata è rimasto ben poco: tutto spazzato via
in pochi minuti. E così, dopo aver sgomberato il palazzo, la comitiva è ripartita: stanca, ma felice. (pda)
Alto Adige | 11 ottobre 2015
SUCCESSO DELLA MOSTRA
Dolomiti Unesco, 28 mila visitatori Sono stati 28mila, nel corso di quest'anno, i visitatori della mostra permanente sulle Dolomiti patrimonio
mondiale UNESCO ospitata all'interno del Parco naturale Tre Cime. Un risultato considerato più che
soddisfacente.
9 Rassegna stampa | Ottobre 2015
Ansa.it | 14 ottobre 2015
Le Dolomiti della Grande Guerra a Milano 'Tra Paradiso e Inferno',con Lorenzo Cremonesi e Marco Mondini
(ANSA) - MILANO, 14 OTT - I luoghi storici della Grande Guerra sulle Dolomiti arrivano a Milano con un
evento organizzato nell'ambito di 'Expo in città'. "Tra Paradiso e Inferno: alla scoperta dei luoghi della
Grande Guerra tra le Dolomiti patrimonio dell'umanità" è un dialogo tra Lorenzo Cremonesi, inviato
speciale del Corriere della Sera, e Marco Mondini, storico e autore del libro "I luoghi della Grande guerra",
edito da Il Mulino. Il dialogo il 16 ottobre allo Spazio Bad di via San Marco, sopra le Chiuse di Leonardo. "La
guerra lasciò il suo segno anche nel paesaggio naturale - ha spiegato Marco Mondini - Italiani e austriaci si
affrontarono per quattro anni lungo un fronte prevalentemente montano, una condizione estrema che non
trova riscontri negli altri teatri di guerra". Il Paradiso delle montagne più belle del mondo, dunque, e
l'Inferno delle trincee e delle battaglie che in quei luoghi si combatterono. L'evento rientra nel progetto di
promozione territoriale "Expo - Belluno", promosso da tutte le associazioni di categoria bellunesi
(Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato Imprese Belluno, Appia CNA, Confcommercio, Coldiretti,
Cia e Confagricoltura), in collaborazione con la Provincia di Belluno, il Consorzio Bim Piave e la Fondazione
Dolomiti Unesco. In apertura sarà presentato il Museo della Marmolada, il più alto d'Europa, che si trova a
tremila metri di quota, al centro della Zona Monumentale Sacra, a pochi passi dalle postazioni di guerra
italiane e austro-ungariche che tra il 1915 e il 1918 trasformarono la Regina delle Dolomiti in un luogo di
sangue e terrore.(ANSA).
Corriere delle Alpi | 17 ottobre 2015
10 Rassegna stampa | Ottobre 2015
Calalzo. Bocciate dal sindaco (e sostituite) le immagini proposte dalla Provincia
Morandini e Cai: «Trovato il soggetto, ora si faccia tutto prima che arrivi la neve»
Pannelli Unesco, De Carlo fa cambiare la fotografia di Francesco Dal Mas CALALZO. Davvero lungo e problematico il parto dei pannelli dell’Unesco, da installare
in luoghi strategici per promuovere, soprattutto tra i turisti, le più belle montagne delle Dolomiti. Un anno
fa la scoperta degli errori, con le cime indicate da didascalie sbagliate. Un anno dopo le sostituzioni non
sono ancora avvenute. Ma potrebbe essere questione di giorni. «L’altra settimana ho ricevuto dalla
Provincia tre foto da scegliere per riprodurle sul pannello in Val d’Oten», fa sapere il sindaco di Calalzo,
Luca De Carlo, «si riferivano alle Marmarole. Ho consultato degli esperti ed abbiamo bocciato quelle
riproduzioni perché non significative, per cui ho inoltrato a Belluno uno scatto di Francesco Cervo che
mostra le Marmarole al tramonto. Un vero spettacolo» De Carlo è adesso in attesa della bozza del pannello,
per l’approvazione definitiva. E, secondo le informazioni che lui stesso ha raccolta, l’installazione dovrebbe
essere questione di poche settimane. Nei giorni scorsi sono stati affidati i lavori di sistemazione dei cinque
portali Unesco. L’incarico lo ha ricevuto la stessa ditta che aveva provveduto all’installazione dei cartelloni,
compresi quelli sbagliati. Stanno per essere modificati i pannelli in valle del Mis a Sospirolo, a passo Valles a
Falcade, a Miralago di Pieve di Cadore, in Val d'Oten a Calalzo e in località Ciampedel a Comelico Superiore.
Costo totale dell'appalto: 18.432,98 euro (che la Provincia attingerà dai 125 mila destinati al progetto
Dolomiti Unesco). Il Cai Veneto ha ripetutamente sollecitato, in questi mesi, la rimozione dei cartelloni
sbagliati, intervenendo anche sulla Fondazione Unesco, oltre che sulla Provincia. «Mi auguro che
l’operazione sia portata a compimento prima che arrivi la neve», afferma Marcella Morandini, numero uno
della Fondazione, «perché è da tempo che aspettavamo la sostituzione dei pannelli errati. Il nostro ente
non ha nessun potere d’intervento, perché sono le Province a doversi adoperare per queste iniziative
promozionali. Ma più volte ho scritto a Belluno per sollecitare che si provvedesse, in quanto riteniamo
importante questo tipo di informazione». Il professor Cesare Lasen, che conosce le montagne meglio di
ogni anno, ha provveduto per tempo a dare le necessarie informazioni e anche lui ha dichiarato di
aspettarsi quanto prima una definitiva sistemazione del problema. Problema che è avvertito in misura
puntuale a Comelico Superiore, con il pannello che segnala le cime di casa ai numerosi turisti che arrivano
dalla Val Pusteria. La presidenza regionale del Cai si raccomanda un supplemento di vigilanza e si
congratula, ad esempio, con l’Amministrazione di Calalzo che ha scelto come simbolo delle proprie
montagne le Marmarole riprese da uno scatto straordinario. «E’ in questo modo che si catturano i visitatori
verso la bellezza delle nostre crode».
IlFriuli.it | 22 ottobre 2015
11 Rassegna stampa | Ottobre 2015
La carica delle 500 guide ambientali Aigae Dal 22 al 25 ottobre, a Forni di Sopra, il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane ospiterà il raduno nazionale
Il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane per il raduno nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche
Aigae: 500 guide si troveranno dal 22 al 25 ottobre a Forni di Sopra (UD) per fare il punto sul difficile
mestiere della guida come interprete e narratore del territorio. Il Convegno, che è giunto alla XXIII edizione,
ha il Patrocinio di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Parco Regionale delle Dolomiti Friulane, del
PromoTurismo Friuli Venezia Giulia e di Colap.
Dopo due giorni di lavori e formazione, sabato 24 avrà luogo il Convegno plenario aperto al pubblico,
moderato da Stefano Spinetti, Presidente Nazionale Aigae e introdotto da Giampiero Sammuri, Presidente
di Federparchi.
Il programma della mattina vedrà l'intervento di Giuliano Vantaggi, Responsabile Comunicazione Dolomiti
UNESCO che aprirà i lavori parlando del ruolo centrale della guida nei siti UNESCO, mentre al pomeriggio
alcuni workshop tematici.
Inoltre escursioni gratuite per tutti per esplorare la natura accompagnati in sicurezza dalle guide Aigae -
Iscrizione obbligatoria
• Giovedì 22 ottobre h 9.30 - Itinerario: Campanile delle Val Montanaia
• Venerdì 23 ottobre h 9.30 - Itinerario: Cascata della Val Rovadia
• Venerdì 23 ottobre h 14.30 - Itinerario: Geotrekking sulla Falda Periadriatica
• Domenica 25 ottobre h 14.00- Itinerario: Val Tagliamento con l’asino Biagio
Aigae è l'unica Associazione di categoria che in Italia è in grado di rappresentare a livello nazionale, ai sensi
della legge 4/2013, tutti coloro che per professione accompagnano in Natura. L'unica associazione
riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, che fa dell'attenzione all'ambiente e alla sostenibilità,
dell'educazione scientifica e culturale i suoi valori chiave, ponendoli sullo stesso piano della sicurezza nella
conduzione.
Parks.it | 28 ottobre 2015
Oltre la sostenibilita' alimentare: l'esperienza dei siti UNESCO A Longarone Fiere una mostra e una tavola rotonda del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
(Feltre, 28 Ott 15) Su proposta e finanziamento del Ministero dell'Ambiente il Parco Nazionale Dolomiti
Bellunesi ha attivato numerose iniziative nell'ambito di EXPO Milano 2015. Tra queste vi e' la stipula di un
Protocollo di collaborazione fra il Ministero, l'Ufficio Regionale UNESCO di Venezia (BRESCE), i Parchi
Nazionali delle Dolomiti Bellunesi, dell'Appennino Tosco Emiliano, del Circeo e della Sila, per la
12 Rassegna stampa | Ottobre 2015
valorizzazione, ad EXPO 2015, dei siti naturalistici italiani riconosciuti dall'UNESCO, con particolare
riferimento ai siti inseriti nel patrimonio dell'umanita' ed alle Riserve della Biosfera.
Il Protocollo prevede fra l'altro che i quattro Parchi Nazionali coinvolti acquisiscano una copia della mostra
"Behind Food Sustainability, Oltre la Sostenibilita' Alimentare" da esporre in diverse sedi dei territori
interessati dal riconoscimento UNESCO. La mostra illustra esperienze provenienti dalla rete delle
designazioni UNESCO: i siti del Patrimonio Mondiale, le Riserve della Biosfera e gli elementi del Patrimonio
Culturale Immateriale, reinterpretati come modelli di sostenibilita' alimentare, dai quali trarre ispirazione
per un futuro sostenibile. La mostra verte sul tema del rapporto fra territori, comunita' e produzione
sostenibile del cibo, illustrato a partire dalle esperienze vissute nei diversi siti UNESCO sparsi sull'intero
pianeta. La mostra approfondisce con pannelli illustrativi e mezzi multimediali cinque grandi temi (acqua,
terra, economia del cibo, diversita' culturale biologica e partecipazione delle comunita'). Una serie di
pannelli illustra le principali caratteristiche e peculiarita' del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. La
presentazione conduce i visitatori alla scoperta di questi territori unici e delle comunita' che se ne
prendono cura, delle loro culture, del loro rapporto con il territorio e della loro ricerca di equita' e
sostenibilita'.
Grazie alla collaborazione di Longarone Fiere la mostra e' visitabile all'interno di Arredamont: la fiera
dell'arredamento di montagna, dal 31 ottobre all'8 novembre prossimi a Longarone.
Lunedi' 2 novembre, presso la Arredamont Arena della Fiera di Longarone , alle ore 17.00, e' in programma
una tavola rotonda dal titolo: "La rete UNESCO: fra diversita' biologica e culturale".
Sono previsti interventi di Philippe Pypaert, dell'ufficio regionale Unesco di Venezia; Marcella Morandini,
Segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco; Sergio Bergnach, coordinatore della rete aree
protette Dolomiti Unesco e Antonio Andrich, Direttore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Il Gazzettino | 30 ottobre 2015
Dolomiti Unesco: un’opportunità TURISMO Prima riunione della Dmo, il nuovo organismo pubblico-privato per attrarre visitatori
Parola d'ordine: usare il marchio Dolomiti Unesco. Subito. La Dmo Dolomiti, il nuovo organismo nato dalla
legge regionale sul turismo (la legge 11/2013), parte in quarta e con le idee ben chiare. Il suo compito è
quello di dettare le linee guida delle strategie turistiche della provincia di Belluno. Insomma, la Dmo
(destination management organization) sta al turismo come un direttore d'orchestra sta alla musica:
entrambi devono far suonare le note giuste. E quale punto di partenza se non quello di riconoscere che
l'etichetta Unesco potrebbe dare di più?
Da tempo nel Bellunese si immagina di dare vita ad un ombrello unico che copra tutte le offerte turistiche
locali. Perché mentre i vicini di Trento e Bolzano vendono sotto l'unico brand di Trentino e Sudtirol località
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e offerte diversissime (la Val di Fassa, Canzei e il lago di Caldonazzo sono Trentino tanto quanto altre
località sperdute e sconosciute), il Bellunese mette sul mercato Cortina, Alleghe, Auronzo, Falcade, San
Vito, Arabba come località distinte e a sé stanti. Senza un progetto complessivo e univoco. Soprattutto,
senza rendersi conto che la fetta più grande delle Dolomiti è proprio targata Bl, non certo Tn o Bz.
Ieri, alla prima riunione ufficiale della Dmo Dolomiti, il messaggio, che è anche la prima linea guida per il
turismo bellunese, è passato. Prima del messaggio, però, si è dato forma al consiglio d'amministrazione
della Dmo Dolomiti, che mette insieme soci pubblici (Provincia, Comuni e Camera di Commercio) e soci
privati (i consorzi di promozione turistica). Presidente del cda è la presidente della Provincia, Daniela Larese
Filon. Che avrà come vice vicario Gherardo Manaigo (nome espresso da Confcommercio) e come vice Renzo
Minella (Confindustria). Tra i soci pubblici, Cristiano Gaggio (Camera di Commercio), Leandro Grones (area
Agordino-Zoldano), Jacopo Massaro (Comuni Belluno-Feltre), Anna Vecellio Del Monego (Cadore), Manuel
Piller Hoffer (Comelico), Valerio Tabacchi (Cortina) e Fulvio Basso (Valbelluna-Alpago). Tra i soci privati
completano il quadro Anna Zaccone, Tarcisio Fiori, Ivano Tomasella, Stefano Illing e Lionello Gorza. «Questa
è l'ultima chance che abbiamo per fare squadra tra tutti i soggetti che si occupano di turismo», il primo
commento di Renzo Minella. «Dobbiamo pensare di cominciare ad usare il marchio Unesco - il messaggio di
Larese Filon -. E magari pensare anche ad un marchio ombrello».