Foglio Parrocchiale Agosto-Settembre 2012

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Parrocchia di Santa Maria Maggiore - Monteforte d’Alpone Piazza Silvio Venturi, 23 - tel. 045 6107379 - fax 045 7612978 [email protected] - www.parrocchiamonteforte.it Anno 11 - n. 127 - Agosto-Settembre 2012 ORARI DELLE SANTE MESSE FERIALI: Parrocchia : Lunedì, Mercoledì e Venerdì ore 19.00, Giovedì ore 20.30; San Giuseppe : Martedì, Giovedì ore 8.30; Casa di Riposo : Martedì ore 7.30 FESTIVE: Parrocchia : Sabato ore 19, Domenica ore 8, 9.30, 11, 18.30; Casa di Riposo : Sabato ore 16 ADORAZIONE: Parrocchia : Giovedì dalle ore 21 alle 22 ADORAZIONE COMUNITARIA: Ogni primo Giovedì del mese alle ore 21.00 in Chiesa Parrocchiale Il prossimo 15 settembre 2012 la nostra Parrocchia ospiterà un grande evento: la Maratona di preghiera nella festa della Madonna Addolorata, con la presenza di Ivan Dragicevic, veggente di Medjugorie. Noi promotori di una delle più grandi e più belle corse podistiche d’Italia, la Montefortiana, ospiteremo stavolta la prima maratona di preghiera d’Italia. Tutto è nato per volontà della provvidenza. Vi confido come. Un giorno della scorsa primavera mi chiama un amico di Ve- rona, Giulio Saraconi, e mi dice: «Mi ha telefonato il colla- boratore di Ivan, veggente di Medjugorie, chiedendomi di poter fare un incontro di preghiera come la Madonna ha chie- sto. Sarà un evento importante che vedrà la partecipazione di molta gente e abbiamo pensato a te, alla tua parrocchia. Sa- resti disponibile?». La mia prima risposta fu di titubante sorpresa. Tergiversai un po’ e dissi che avrei chiesto il permesso al Vescovo e mi ri- servai di rispondere. Così feci. Telefonai al Vescovo, con- vinto che non se ne sarebbe fatto nulla. Invece, con mia sorpresa, il Vescovo diede il suo benestare. A questo punto restava solo lo scoglio organizzativo. Ricevuto in seguito il consenso della segreteria pastorale, delle autorità civili e la promessa d’aiuto delle associazioni del paese, non ho più po- tuto tirarmi indietro. Se la Madonna ha stabilito che qui avremmo dovuto ritrovarci per pregare e accogliere la sua materna presenza, bisognava obbedire! Da allora abbiamo iniziato una serie di riunioni per chiedere l’aiuto di tutte le associazioni e di persone di buona volontà. E le cose stanno andando avanti. Aspettiamo un numero di persone che non dovrebbe essere inferiore a seimila. Si sono già prenotati una trentina di pul- lman dal padovano e dal vicentino. Ma questa è la cosa meno importante. Ciò che conta è che vivremo una “Maratona di preghiera” e noi sappiamo che se due o tre sono riuniti nel nome del Si- gnore, Lui è in mezzo a loro. E questo sarà. Perché saremo molti più di due o tre. Inoltre, per chi ha conosciuto e crede nelle apparizioni di Medjugorie, sa che Ivan ogni giorno alle 18,40 ha l’apparizione della Madonna. E Ivan alle 18,40 del 15 settembre sarà in piazza a Monteforte. Credo che sarà un’occasione unica. È vero che la Chiesa non ha ancora approvato le apparizioni. Tuttavia molti Vescovi, Sacerdoti e soprattutto molti fedeli vanno in pellegrinaggio in quel paesino della Bosnia Erze- govina e vedono la fede e la preghiera che là si respira. Noi vorremmo semplicemente portare nel cuore del nostro paese un po’ di quello Spirito. Da Monteforte Ivan andrà a Vienna, dove lo aspetta il Cardi- nale Vescovo di Vienna con la sua gente per pregare con lui. Non vedremo cose eccezionali se non la fede delle persone, la preghiera appassionata e la presenza del Signore nell’Eu- caristia. Ma potremmo vicendevolmente confermarci nella fede e trovare il coraggio della testimonianza evangelica. Mi auguro che Maria ci aiuti a cantare con Lei il Magnificat per le grandi cose che Dio fa. Perché sono certo sarà per molti un’intensa e forte esperienza di fede. So che per noi il periodo non è dei più felici. Nella vendem- mia “non se se lava e non se se insegna…”. Tuttavia credo che un sabato pomeriggio di pausa, nel giorno della festa della Madonna Addolorata, non ci farà male. Anzi ci aiuterà a met- tere in luce la cosa che conta di più nella vita: la fede. Quella fede che ha seminato nelle nostre colline, infiniti capitelli, segni visibili attraverso i quali solo Lei, la Beata Vergine Maria, illumina i nostri passi, portandoci da suo Figlio Gesù, nostro unico Salvatore. Santa Maria Maggiore ci protegga e ci aiuti ad accogliere, con la nostra provata benevolenza, tutti i pellegrini che ver- ranno nel cuore del nostro bel paese per pregare con noi. Don Alessandro La prima Maratona di preghiera d’Italia

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Foglio Parrocchiale della Parrocchia di Santa Maria Maggiore in Monteforte d'Alpone VR

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Parrocchia di Santa Maria Maggiore - Monteforte d’AlponePiazza Silvio Venturi, 23 - tel. 045 6107379 - fax 045 7612978

[email protected] - www.parrocchiamonteforte.it

Anno 11 - n. 127 - Agosto-Settembre 2012

ORARI DELLE SANTE MESSE

FERIALI: Parrocchia: Lunedì, Mercoledì e Venerdì ore 19.00, Giovedì ore 20.30; San Giuseppe: Martedì, Giovedì ore 8.30; Casa di Riposo: Martedì ore 7.30

FESTIVE: Parrocchia: Sabato ore 19, Domenica ore 8, 9.30, 11, 18.30; Casa di Riposo: Sabato ore 16

ADORAZIONE: Parrocchia: Giovedì dalle ore 21 alle 22ADORAZIONE COMUNITARIA: Ogni primo Giovedì del mese alle ore 21.00 in Chiesa Parrocchiale

Il prossimo 15 settembre 2012 la nostra Parrocchia ospiteràun grande evento: la Maratona di preghiera nella festa dellaMadonna Addolorata, con la presenza di Ivan Dragicevic,veggente di Medjugorie. Noi promotori di una delle piùgrandi e più belle corse podistiche d’Italia, la Montefortiana,ospiteremo stavolta la prima maratona di preghiera d’Italia. Tutto è nato per volontà della provvidenza. Vi confido come.Un giorno della scorsa primavera mi chiama un amico di Ve-rona, Giulio Saraconi, e mi dice: «Mi ha telefonato il colla-boratore di Ivan, veggente di Medjugorie, chiedendomi dipoter fare un incontro di preghiera come la Madonna ha chie-sto. Sarà un evento importante che vedrà la partecipazione dimolta gente e abbiamo pensato a te, alla tua parrocchia. Sa-resti disponibile?». La mia prima risposta fu di titubante sorpresa. Tergiversai unpo’ e dissi che avrei chiesto il permesso al Vescovo e mi ri-servai di rispondere. Così feci. Telefonai al Vescovo, con-vinto che non se ne sarebbe fatto nulla. Invece, con miasorpresa, il Vescovo diede il suo benestare. A questo puntorestava solo lo scoglio organizzativo. Ricevuto in seguito ilconsenso della segreteria pastorale, delle autorità civili e lapromessa d’aiuto delle associazioni del paese, non ho più po-tuto tirarmi indietro. Se la Madonna ha stabilito che quiavremmo dovuto ritrovarci per pregare e accogliere la suamaterna presenza, bisognava obbedire!Da allora abbiamo iniziato una serie di riunioni per chiederel’aiuto di tutte le associazioni e di persone di buona volontà.E le cose stanno andando avanti.Aspettiamo un numero di persone che non dovrebbe essereinferiore a seimila. Si sono già prenotati una trentina di pul-lman dal padovano e dal vicentino. Ma questa è la cosa menoimportante.Ciò che conta è che vivremo una “Maratona di preghiera”e noi sappiamo che se due o tre sono riuniti nel nome del Si-gnore, Lui è in mezzo a loro. E questo sarà. Perché saremomolti più di due o tre. Inoltre, per chi ha conosciuto e crede

nelle apparizioni di Medjugorie, sa che Ivan ogni giorno alle18,40 ha l’apparizione della Madonna. E Ivan alle 18,40 del15 settembre sarà in piazza a Monteforte. Credo che saràun’occasione unica.È vero che la Chiesa non ha ancora approvato le apparizioni.Tuttavia molti Vescovi, Sacerdoti e soprattutto molti fedelivanno in pellegrinaggio in quel paesino della Bosnia Erze-govina e vedono la fede e la preghiera che là si respira. Noivorremmo semplicemente portare nel cuore del nostro paeseun po’ di quello Spirito. Da Monteforte Ivan andrà a Vienna, dove lo aspetta il Cardi-nale Vescovo di Vienna con la sua gente per pregare con lui.Non vedremo cose eccezionali se non la fede delle persone,la preghiera appassionata e la presenza del Signore nell’Eu-caristia. Ma potremmo vicendevolmente confermarci nellafede e trovare il coraggio della testimonianza evangelica.Mi auguro che Maria ci aiuti a cantare con Lei il Magnificatper le grandi cose che Dio fa. Perché sono certo sarà per moltiun’intensa e forte esperienza di fede. So che per noi il periodo non è dei più felici. Nella vendem-mia “non se se lava e non se se insegna…”. Tuttavia credoche un sabato pomeriggio di pausa, nel giorno della festa dellaMadonna Addolorata, non ci farà male. Anzi ci aiuterà a met-tere in luce la cosa che conta di più nella vita: la fede. Quellafede che ha seminato nelle nostre colline, infiniti capitelli,segni visibili attraverso i quali solo Lei, la Beata VergineMaria, illumina i nostri passi, portandoci da suo Figlio Gesù,nostro unico Salvatore.Santa Maria Maggiore ci protegga e ci aiuti ad accogliere,con la nostra provata benevolenza, tutti i pellegrini che ver-ranno nel cuore del nostro bel paese per pregare con noi.

Don Alessandro

La prima Maratona di preghiera d’Italia

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Agosto-Settembre 20122

(Testo tratto da vari capitoli del libro

pubblicato in occasione dell’anno del

Centenario con studi di Ennio Poli,

Bruno Anzolin e Luciano Rognini)

Don Luigi Zanoni, originario di Ospeda-letto di Pescantina, fu designato arcipretedella chiesa di Monteforte nel 1803 e vigiunse nel maggio dello stesso anno al-l’età di 46 anni. Subito si accinse ad at-tuare il piano per la costruzione di unnuovo tempio, incoraggiato nell’intentodal vescovo mons. Giovanni Andrea Avo-gadro, dalle autorità comunali edalla popolazione. Il suo prede-cessore, don Francesco Angeli,affermava già da tempo che lasua chiesa “non bastando nelle

grandi funzioni a contenere i

parrocchiani, s’avrebbe già

messo a quest’ora la mano

all’opra d’ampliarla… Tutta-

volta o tosto o poco appresso

converrà pensarvi”. Il meritoed il coraggio di iniziare i lavorispetta dunque a don Zanoni chegodeva di ottima stima sia perle doti morali come per quelleintellettuali; a ciò si aggiunga laprovenienza da famiglia agiatae l’amicizia con membri del-l’aristocrazia veronese, tra cuiquella con l’architetto Bartolo-meo Giuliari dotato di vastacultura e professionalità, alquale affidò il progetto dellanuova parrocchiale. Per il primo periodosi dimostra fonte autorevole di notizie illibro della “Fabbrica”, tenuto a partitadoppia da don Zanoni. Le registrazioniiniziano nel luglio 1804 e terminano nel-l’agosto 1817; anche se estremamentescarne, permettono di seguire l’inizio e ilprogredire dei lavori per oltre un decen-nio. Nell’agosto del 1804 si iniziò l’acqui-sto dei materiali edili e in settembre vennebenedetta la calcàra (fornace da calce).Nel luglio del 1805, dopo aver provvedutoalla demolizione parziale della vecchiachiesa, si tracciavano le fondamenta e sieseguiva lo scavo. Il mese successivo lanostra cronaca registra un avvenimentoimportante: l’avvio della costruzione. Alladata dell’11 agosto 1805 l’arciprete infatti

scriveva: “Oggi da me D. Luigi Zanoni

parroco di Monteforte fu fatta la benedi-

zione del luogo dove s’incominciò il

giorno 12 detto Agosto la Fabbrica di

questa mia chiesa con armonia e con

genio di tutta questa popolazione”; e ciòdue giorni prima di ottenere dal GovernoAustriaco di Venezia (con mancia, si spe-cifica) il “Decreto di Fabbricare”. Il can-tiere rimase aperto senza interruzioni; nelcimitero (allora vicino alla vecchia par-rocchiale) si provvedeva ad eliminare letombe adiacenti alle fondamenta. Si ini-

ziava quindi la costruzione della sagrestiae la copertura dell’antisagrestia (attualecorridoio di entrata a ovest), che fu rica-vata nella parte anteriore del vecchio tem-pio, risparmiata dal piccone demolitore.Nel 1806 veniva inaugurata una fornaceper cuocere i mattoni e si dava inizio allacostruzione del coro; l’anno dopo comin-ciava la posa in opera del cornicione, ope-razione terminata solo nel 1811. Nel 1809si rileva una pausa nel grande cantiere;l’opera di maggior impegno appare la si-stemazione del cimitero, che era stato inbuona parte occupato dalla nuova costru-zione. Il cantiere riprese a pieno ritmo nel1810. Nell’aprile del 1811 si finì di sten-dere l’intonaco sui muri perimetrali dellachiesa, nella quale si aprirono due portali,

dotati delle relative porte. In autunno siposero gli scalini interni, compresi quellidel presbiterio, e cornici di pietra ai fine-stroni. La chiesa, ormai completata nellesue parti essenziali, fu ricoperta con untetto provvisorio. In dicembre il nuovoedificio sacro era già in grado di acco-gliere i fedeli ed in esso si tenne la novenanatalizia. Nei giorni immediatamente pre-cedenti il 25 dicembre 1811, data stabilitaper l’apertura ufficiale, i muratori ed altremaestranze effettuarono ore straordinariedi lavoro serali e notturne per ultimare le

rifiniture più urgenti. Nelfrattempo si provvedeva allademolizione di parte dell’exconvento dei Cappuccini,onde recuperare pietre edaltro materiale da riutilizzarenella chiesa in avanzata co-struzione. Alla fine di marzodel 1812 venne levato il set-tecentesco altare maggioreperché venduto alla parroc-chia di S. Giovanni Ilarione:i rimanenti altari barocchidel vecchio tempio rimaseroper il momento nel nuovo inattesa di essere sostituiti conaltri di stile neoclassico se-condo il progetto Giuliari. Siprocedette quindi a coprire avolta il coro ed a porre allefinestre telai muniti di cri-stalli. Nel 1813, da aprile adagosto, si eseguì lo scavo

delle nuove fondamenta della facciatadato che in un secondo momento il Giu-liari aveva deciso, modificando il progettoprimitivo, di accorciare la navata per farposto al prònao (atrio con colonne). Nellostesso anno si stese l’intonaco sopra il pre-sbiterio ancora grezzo: comprensibile at-tenzione si riservava al coro con la posain opera dell’ammattonato (selice: pavi-mento di mattoni). Nel settembre 1814 sidotava di “portelle” l’altare maggiore,ossia quello nuovo in quanto, come ricor-dato, quello barocco era stato venduto dueanni prima. Nel 1815, in primavera furonoposte “due basi” della nuova facciata chein autunno, essendo ormai completata,venne intonacata. Contemporaneamentefu scavato “il fondamento dell’atrio”. Nel

“La Chiesa Parrocchiale di Monteforte d’Alpone”

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corso del 1816 si svolge un’intensa atti-vità di lapicidi intenti a scolpire i capitellidelle colonne, si fa a volta il soffitto dellasagrestia e si pongono le capriate al tettodella chiesa. L’ultimo pagamento nel librodella “Fabbrica” reca la data 1° agosto1817 e si riferisce al saldo della partita diGiovan Battista Gianella, il principale for-nitore di legname per il grande cantiere.Nella chiusura della contabilità annualedel 1809 e del 1815 si sottoscrivono i fab-briceri: Francesco Beggia, Giuseppe Trez-zolan e Angelo Predaval. Del periodocompreso tra la chiusura del “Libro dellaFabbrica” e la morte di don Zanoni (1817-1829) si hanno poche e frammentarie no-tizie circa la prosecuzione dei lavori nellachiesa parrocchiale. La scomparsa di donZanoni significò forse un rallentamento,ma non la sospensione del cantiere. Il suosuccessore, don Pietro Righi (1830-1843),si interessò alla costruzione della mae-stosa gradinata che nel 1834 risulta giàterminata; fece inoltre iniziare il colon-nato del pronao, ma la sua costruzione siarrestò ben presto, limitata alla sola posain opera delle basi; passeranno tre decenniprima della ripresa dei lavori. A don Righisuccesse don Gaspare Zorzella (1843-1855), il quale fece costruire l’oratorio diSan Luigi Gonzaga. In don LupicinoTurco, Monteforte conobbe un pastoredotto e gioviale nonché dotato di spiritod’iniziativa. La lunga durata del suo go-verno (1856-1885) gli consentì di portarea compimento o realizzare importanti

opere. Anzitutto riparare l’impalcatura deltetto della parrocchiale che minacciava dirovinare. Il 2 gennaio 1857 la Comunitàdi Monteforte si rivolse all’imperatoreFrancesco Giuseppe per un aiuto econo-mico facendo presente la difficile situa-zione ed ottenne l’elargizione di L. 2000.Don Lupicino Turco propose quindi dicondurre a termine la costruzione del pro-nao, incontrando pronto consenso fra iparrocchiani. Già nel 1868, dopo circa dueanni di intenso lavoro, la chiesa era final-mente ultimata suscitando il plauso e l’or-goglio dei suoi fedeli. Don Lupicino nonriposò sugli allori, ma proseguì nell’in-tento di abbellire la chiesa. Oltre alle dotiumane e di pastore, sono ricordate le suerealizzazioni nel tempio di S. Maria Mag-giore: il pavimento di marmo della sagre-stia, due grandi pale d’altare (“Transito diS. Giuseppe” e “Sacro Cuore e Santi”), unaltare laterale, candelabri, lampade e ilcorredo per l’altare maggiore. Degno suc-cessore di don Turco nelle attenzioni aldecoro della parrocchiale si dimostrò donAntonio Dalla Croce, destinato anch’eglia lungo e fruttuoso governo (1886-1914).Pastore attivo e battagliero, si prefisse diportare a termine l’opera dei suoi prede-cessori, iniziata ottant’anni prima, com-pletando l’acquisto degli arredi dellachiesa. La dotò di bussola, confessionali,pulpito e coro ligneo; fece erigere un al-tare laterale per collocarvi la statua della“Pietà”; al pittore Luigi Marai commisealcune tele di “Santi”, oggi appese nel-

l’oratorio di S. Luigi. Nei giorni dal 12

al 16 agosto 1892 don Antonio Dalla

Croce accoglie il vescovo Bartolomeo

Bacilieri per le cerimonie di consacra-

zione della chiesa parrocchiale (data

che quest’anno ricordiamo nel 120° an-

niversario). Ma l’opera di maggior impe-gno del parroco fu la costruzionedell’imponente campanile, portato a ter-mine in tre anni e mezzo di intenso lavoronel 1897. Rimaneva quindi da affrescarela vasta superficie delle pareti e del sof-fitto della navata, coro e presbiterio. L’in-stancabile arciprete si rivolse al valentepittore Giuseppe Zannoni di Verona che,nella primavera del 1903, giunse a Mon-teforte col nipote ventitreenne MarcelloRancani per iniziare i lavori. Purtroppodopo solo dieci giorni d’operosità peri-rono entrambi precipitando dall’impalca-tura mentre erano intenti a dipingere. Ladisgrazia costernò l’arciprete e l’interaComunità, ma non per questo si rinunciòal progetto. Alcuni mesi più tardi, donDalla Croce si accordò con Giovanni Be-vilacqua di Isola della Scala, giovane epromettente pittore, il quale coadiuvato daAttilio Trentini realizzò un insolito e im-pegnativo tema decorativo della chiesaimperniato sulla “Visione dell’Apoca-lisse”. Terminava così dopo un secolo lagrande opera intrapresa dai pastori e daifedeli di Monteforte per dotare di un tem-pio mirabile la loro laboriosa e generosacomunità.

A cura di Daniele Bogoni

Foto G. Brighente

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ASHAN A. Grifoni Medium A. Noi bam-

bini delle elementari e medie del Grest

siamo divisi in quattro grandi squadre:

Centauri, Draghi, Grifoni e Unicorni. Ogni

squadra è formata da tre gruppi: Small,

Medium e Large a seconda dell’età dai più

piccoli ai più grandi. Ogni gruppo dentro

è diviso in A e B, cioè gruppetti di 15-20

bambini. Con animatori, aiuto animatori e

giudici siamo circa in 500…

RICCARDO R. Aiutoanimatore Centauri Small B. E’ una

bella occasione per stare tutti insieme, fare anche dei

momenti di gioco e i laboratori sono molto divertenti so-

prattutto le scenette, ma anche quelli per inventare l’urlo

della squadra, la canzone e i balletti. Gite: bella quella in

Ponsara e la caccia al tesoro, è bello camminare in mezzo

ai campi e assistere là alla messa ed è bello anche andare

in giro per tutto il paese. Compito degli aiutoanimatori

(ragazzi di terza media) è dare una mano all’animatore

(dalla prima alla quinta superiore e anche più grandi); loro

sono i più importanti e hanno più responsabilità, noi dob-

biamo aiutarli e dare una mano a far stare “chieti” i bam-

bini nel gruppo. L’anno prossimo animatore? Sì, certo,

animatore con convinzione.

ANNALISA L. Aiutoanimatrice Draghi Medium A. Nellamia squadra gli animatori non potevano essere semprepresenti e quindi dovevo lavorare di più e soprattuttonei giochi al parco, però è stato comunque bello perchéimpari da loro che hanno più esperienza. Quando giochicon i bambini torni un po’ bambina anche tu perché in-sieme a loro partecipi e ti diverti: è bello poter starecon i bambini, vedere come loro la pensano, come vedonotutto quello che li circonda e come reagiscono loro difronte al mondo... L’anno prossimo certamente lo rifaròda animatrice e quindi ancora meglio e ancora di più!

Ecco le interviste “a caldo estivo” raccolte venerdì pomeriggio 20 Luglio, ultimo giorno di Grest…

Foto di Gianni Brighente

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MATTEO M. Grifoni Large B. Ogni gioco

vale dei punti e chi arriva primo ha 100

punti, secondo 80, terzo 60 e quarto 40.

Questo succede ogni giorno. Alla fine si

fa il conteggio finale e la mia squadra

presumo sia seconda. Questa storia dei

punti ci univa di più anche come squadra.

Qualche volta ci toglievano punti se non

ci comportavamo bene e non lo facevano

solo per farci paura, ma lo facevano sul

serio!

DENIS Z. Unicorni Medium B. E’ stato

bello fare il tifo per la nostra squadra

anche con i cartelloni da preparare.

Qualche volta uno si faceva un cartellone

per sé oppure con tutta la squadra, ad

esempio noi venerdì scorso mattina ci

siamo riuniti per fare un cartellone e il

pomeriggio l’abbiamo presentato. Ci

hanno dato ben 200 punti!

GIULIA T. Centauri Medium A.

Primi? Non credo! Ma andiamo bene, ci

hanno tolto 50 punti, è capitato

quando continuavano a chiamarci du-

rante i giochi e noi non arrivavamo mai

e allora ci hanno tolto 50 punti. Ma ci

rifaremo domani sera col balletto “Tell

me baby”, è divertente e fa anche un

po’ ridere, lo balleremo in piazza da-

vanti a tutti… Sono emozionata!

GLORIA P. Centauri Small A. Non è

stato difficile fare i balletti, anzi, è stato

divertente perché comunque era la mu-

sica di cantanti molto famosi, moderni e

allora l’abbiamo anche cantata così per

darci proprio il vero scatenamento, per-

ché per me la musica moderna è proprio

quella che mi scatena di più e domani sera

faremo il balletto finale così come piace

a me!

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MICHELE T. ed EMAUELE M. Draghi

Medium B. Ci sono piaciuti i balletti

perché quando c’è da muoversi e diver-

tirsi, noi non ci tiriamo indietro! In Pon-

sara abbiamo partecipato alla Messa ed

è stato molto bello fare i kiriketti là

perché eravamo in mezzo alla natura ed

era una cosa insolita e poi era il luogo in

cui è apparsa la Madonna e quindi ci sen-

tivamo kiriketti “molto importanti”.

MATTIA Z. Centauri Medium A. Que-

sto Grest ti aiuta a lavorare con tutti

perché non si può mai giocare da soli e

quindi ti diverti sempre cercando di

unirti insieme agli altri.

TOMMASO Giudice e MATTEO T. Aiutogiudice.

Compito dei giudici e aiutogiudici nel Grest è quello

di far rispettare le regole ai ragazzi durante l’at-

tività dei giochi. Il giudice non favorisce nessuna

delle squadre presenti e a turno gira nei vari campi

dove sono collocati i ragazzi e fa sia gli Small, sia i

Medium e sia i Large. Fare il giudice ci piace di più

di fare l’animatore perché abbiamo meno respon-

sabilità sui ragazzi, ci sentiamo più tranquilli però

allo stesso tempo li giriamo tutti e per noi è più di-

vertente. L’anno prossimo ci piacerebbe continuare

questa esperienza di giudici.

MARTINA A. Aiutoanimatrice Grifoni SmallA. Il Grest è molto ben organizzato, don Ales-sandro ha messo su dei bellissimi grest finorae ha attirato tantissimi bambini. E’ divertenteperché ci sono bei giochi, si sta bene insieme,le squadre sono fatte in modo abbastanzaomogeneo e ci si diverte molto. Le gite delgiovedì sono organizzate molto bene, peresempio la caccia al tesoro è dura e piena diresponsabilità per noi aiutoanimatori, ma èandato tutto bene perché siamo in tanti e benorganizzati e per questo l’anno prossimo nonmi spaventa fare l’animatrice, di corsa!

ANGELICA M. Unicorni Medium A.Erano belle le scenette perché eranodivertenti e soprattutto si vedeva chegli animatori si divertivano a farle!

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ANDREA B. Grifoni Large A. Momento più bello èstato in gita a Gardaland perché ci sono le giostre eci siamo divertiti, le ho fatte tutte e quella che mi èpiaciuta di più è stata “Blu Tornado”, quella che ti ro-vescia in alto, senza aver mal di pancia. Conosco tuttie qui abbiamo avuto occasione di incontrarci di più.

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GIANLUCA P. Grifoni Large

B. La camminata in Ponsara mi

è piaciuta abbastanza e il mo-

mento più bello è stato

quando abbiamo mangiato gli

hamburger al parco: buoni! I

giochi per me sono stati l’at-

tività più interessante del

Grest, in particolare “palla

prigioniera” La squadra è il

mio gruppo e riusciamo così a

legarci di più fra di noi. Do-

mani sera ci sarà la somma di

tutto il punteggio e vedremo…

IRENE C. Aiutoa-nimatrice CentauriSmall B. La miaesperienza è stataabbastanza positivaperché sono rima-sta a contatto con ibambini, ho potutoconoscerli meglio, lamia pazienza è cre-sciuta, cioè ho piùpazienza ora per-ché seguendolitutto il giorno eaiutandoli ti cambiail tuo cuore e… colcaldo poi…

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FILIPPO Z. Centauri Me-

dium A. E’ bello perché è

tutto messo su seguendo

una storia, è basato sulla

storia della spada nella roc-

cia, a cominciare dall’en-

trata nel castello il primo

giorno facendo almeno

30 punti. Ogni giorno

poi c’era una scenetta

che raccontava un

pezzettino della sto-

ria. Ci siamo divertiti

con una bella storia!

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CHIARA C. Aiutoanimatrice Draghi Small Be ANNA F. Aiutoanimatrice Grifoni MediumA. E’ stato bello perché quando vedevi che ibambini lavoravano, dopo ti sentivi contenta egratificata perché sapevi che li avevi aiutatitu. Ci è piaciuta l’esperienza di aiutoanimatricee vogliamo ripeterla in futuro anche come ani-matrici. E’ stato impegnativo, ma queste set-timane sono passate in fretta e bene!

ANDREA B. Animatore

Draghi Large A. Essere ani-

matore prima di tutto è una

bella esperienza perché sei

sempre a contatto con i

bambini, quindi tu dai molto

a loro, ma loro danno molto

anche a te e ti rendono la

vita un gioco, poi ti fa cre-

scere dal punto di vista

come persona e ti responsa-

bilizza molto e ti dà tanto.

E’ dall’inizio, da quando è ar-

rivato don Alessandro che

faccio l’animatore e sicura-

mente lo farò anche l’anno

prossimo, la fatica è tanta,

ma è ampiamente ripagata.

ALESSANDRO C. Grifoni Medium B. Il momento piùbello del Grest è quando siamo andati al parco Cavour enei giochi con l’acqua perché ci siamo divertiti molto econ questo caldo l’acqua andava proprio bene sia alparco che qua. Abbiamo fatto i giochi con l’acqua tipo“spugna pipì” o con gli indumenti bagnati e da strizzareper riempire i secchi d’acqua. Divertentissimo! Si co-struivano le piscine con le balle di paglia sul cortile dellaP.F. Sono andato a casa ogni volta bello bagnato e que-sto non è stato affatto un problema!

FRANCESCO M. Grifoni Large B. Mi è piaciuta la gita

al Cavour, la prima, il parco acquatico con gli scivoli e

tutto il giorno sono stato in acqua più o meno. Mi sono

bruciato anche se avevo messo la crema solare…

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ALBERTO S. Aiutoanimatore Draghi Small B e ALESSANDRO F. Aiutoanimatore Uni-

corni Small B. E’ un’esperienza meravigliosa conoscere tanti bambini che ti danno tanta

gioia anche perché sai che hai una grande responsabilità su di loro e non puoi fargli fare

tutto quello che vogliono, è questo compito che ti fa essere contento. Il momento più im-

pegnativo e “cruento” è stato quando abbiamo fatto la caccia al tesoro: erano in palio pa-

recchi punti e quindi c’era più agitazione nell’aria ed erano tutti particolarmente tesi.

Qualcuno si è lamentato e ha protestato alla fine per non aver vinto, ma il Don ci ha im-

piegato poco tempo a metterli calmi… Comunque l’anno prossimo animatori di sicuro!

ALICE C. Centauri Medium B. Mi sono storta

il dito due settimane fa, adesso mi sono tolta

la fasciatura. Mi è arrivata una pallonata da

un animatore durante una partita di palla av-

velenata. Niente di grave, però sono tornata

subito e non ho perso neanche un giorno!

DANIELE P. Centauri Small A. Mi è piaciuto il

Grest anche per la merenda, la granita veramente

buona e le fette di anguria!

DANIELE S. Grifoni Small B. Mercoledì mi sono

fatto male, un taglio sulla fronte addosso a una

porta. Ho preso un po’ di paura perché il taglio

era profondo. Ieri, giovedì, c’era Gardaland e non

ci sono potuto andare perché non potevo neanche

sudare. Ma oggi sono qui con il cerotto. Al Pronto

Soccorso non mi hanno dato i punti come dice-

vano tutti. Ho fatto addirittura un cartellone e

l’ho portato oggi così i “punti” li ho presi qui!

ASIA C. Draghi Small A. Questo Grest è più di-vertente di una vacanza perché si fanno tantigiochi, tanti balletti e ci danno tanti bei punteggi.

RICCARDO B. Grifoni Small B.Volevo dire che la cosa che mi èpiaciuta di più del Grest è statai giochi d’acqua perché ci sonotanti giochi da fare in acqua, nonè un gioco normale dove ne faiuno solo, ma ne fai tanti insiemee quindi ci si diverte molto di piùanche se è una volta alla setti-mana.

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Quello che forse non si coglie appieno in queste parole, è l’entusiasmo dei bambini e dei ragazzi: esso però si vedeva chiaramente nei loro occhi quando con emozione

raccontavano il proprio piccolo, grande pensiero…

GIULIA M. Unicorni Medium A. La cosa più diver-

tente è il tifo che fanno tutte la squadre. Addirit-

tura una volta hanno formato delle piramidi saltando

in groppa agli animatori per prendersi l’applauso e

abbiamo preparato anche degli striscioni a casa per

guadagnare dei punti.

LINDA M. Unicorni Medium B. E’ stato simpatico

il Don e bravo anche quando si è fatto male al

piede così era un po’ meno severo quando dava i

punti perché era costretto a guardarci da seduto!

E anche se non ballavi proprio bene…

Intente a tagliare carta crespa per creare costumi perla finale di sabato…MARIA CHIARA R. Animatrice Unicorni Large A, ELENAB. Animatrice Grifoni Large B, DILETTA P. AnimatriceCentauri Large B.I bambini sono tremendi, ma fanno anche morire dal ri-dere. Ci divertiamo e fatichiamo, però poi i piccoli vengonolì con un sorriso e ti chiedono un bacino, ti danno tantasoddisfazione e meno di un mese è sufficiente per crearelegami d’affetto. Noi siamo tre segretarie (manca laquarta della squadra dei Draghi) e facciamo tutti i conti(sapremo per prime chi vince!), da tre anni facciamo anchele segretarie e lo faremo ancora l’anno prossimo volentieri.Siamo in 500 al Grest ed è bello che vengano molti bam-bini. All’inizio due anni fa pensavamo di essere in tanti eora siamo al doppio, i numeri sono lievitati con bambinianche da fuori. La stanchezza è tanta però dopo un po’ cifai l’abitudine. Non è una vacanza !!! Perché in vacanza nonfai niente, ti stravacchi, qui invece è lavoro, divertendosi.

Quando è finito il Grest, solo dopo posso andare in ferie,prima no, non mi sognerei mai di saltare una settimana diGrest. Quando ci si ritrova a scuola a Settembre, si sentedire che è stato bello passare le vacanze sul divano, senzapensieri, con gli amici ed io con orgoglio dico che mi sonofatta un mese intero di Grest, piena di impegni fin qua…Le compagne mi guardano stupite dicendo: “Ma hai fattoil grest?!” Non capiscono il valore di questo impegno. Perquanto riguarda il rapporto con gli altri animatori, siamoraggruppati nelle squadre in modo tale che c’è sempregente che non si conosce, cioè non siamo in gruppo auto-maticamente noi che ci conosciamo da quando siamo nate,il Don fa in modo che ci si trovi anche con nuovi proprioper approfondire le amicizie. E poi l’animatore non è oc-casionale, c’è un corso, ci sono degli incontri di prepara-zione e non è che puoi venire a uno sì e tre no, perché èl’impegno quello che ti fa crescere, se si è capaci di man-tenerlo. (N.D.R: questo lo dicono soddisfatte e con evi-dente orgoglio!)

ELISABETTA R. Aiutoanimatrice Draghi

Small B. Esperienza bella è stata quella della

Caccia al tesoro perché si vedeva che i bambini

erano amici tra di loro e hanno dimostrato che

a volte l’amicizia è più importante di tante fri-

volezze e anche addirittura di vincere.

ALESSANDRO P. Grifoni Medium B. Una cosamolto interessante del Grest erano… le anima-trici! Perché sono belle, giovani, simpatiche… ebrave! Sì, dai!

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In occasione dell’ultima serata delle“Follie notturne”, prima della grandefesta di sabato 21, don Alessandro havoluto spiegare ancora una volta ilsenso di questi momenti di gioco e difesta, così distanti – almeno all’appa-renza – dai modi ‘normali’ di annun-ciare il Vangelo. Non è facile riassumerein poche righe il succo di quel discorso;ne citiamo solo un breve passaggio checi aveva colpito molto: «Cari ragazzi,per molti di voi queste “Follie” sarannoun ricordo indelebile, che rimarrà alungo nella vostra mente e nel vostrocuore. Forse ci resterà per sempre. Lamaglietta colorata, la canzone che ab-biamo usato per la preghiera finale… Cisarà qualcosa che vi ricorderà a lungodi questa esperienza che avete fatto in-sieme e soprattutto insieme con Gesù!».Sulla scia di questo augurio, abbiamochiesto ai giovani che hanno vissuto le“Follie notturne” in prima persona checosa è rimasto nel loro cuore, quale ri-cordo conservano di quella esperienza.Vuole essere un modo semplice percondividere con tutta la comunità ifrutti di un momento intenso e signifi-cativo per molti di noi.

testo di Paolo Cagnazzo

foto di Umberto Trevisan

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«Non è la prima volta che partecipo alle“Follie”, dovrei esserci abituata. E in-vece mi stupisco ancora di quanto ci sipossa divertire usando del materialecosì semplice. Insomma, se ci ripenso,mi viene ancora da ridere: i travesti-menti da Maga Magò, la piscina fattacon le bale de paia… Ci siamo messi ad-dirittura a saltare la corda, come i bam-bini di una volta!»

«Anche i balletti sono stati un elementoimportante. E non lo dico solo perché fa-cevo parte del corpo di ballo! Insomma, aparte un po’ di imbarazzo iniziale, moltagente del pubblico seguiva i nostri movi-menti e ballava insieme a noi. E si vedevache era contenta. E poi, forse non tutti sene saranno accorti, ma tutte le canzoniparlavano di Gesù: non è uno spettacolocosì frequente vedere decine di personeballare e cantare “Jesus, You are my su-perhero”, cioè “Gesù, sei Tu il mio supe-reroe”. Figo!»

«Io penso che sono stati bravi i giovaniche hanno inventato i giochi. Ne hannodovuti pensare davvero tanti e sono riu-sciti a proporci cose sempre diverse.Non ci siamo stufati né annoiati, questoè poco ma sicuro!»

«Non so ancora quale ricordo mi rimarràpiù a lungo. Per il momento, io so che hoavuto l’occasione di conoscere gentenuova e di stringere nuove amicizie. Que-ste sono state le mie prime “Follie” e sonoandate alla grande! Lo si capiva anche daquanto era difficile andare a casa a fine se-rata: per quanto stanchi fossimo,avremmo voluto stare lì assieme cinqueminuti in più… È quello che diceva ilDon, no? Abbiamo scoperto che la Chiesaè un ambiente bello e accogliente»

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«La mia mente va a tutti quei momentiin cui durante le serate ho pensato: “Chebello!”. Era bello stare assieme, era bellocantare e ballare assieme, era bello di-vertirsi in modo sano e semplice… Eratutto molto bello, ma non era solo me-rito nostro: un grande aiuto ce l’ha datoGesù. Per questo ci veniva naturale rin-graziarlo a fine serata con un canto»

Serata conclusiva Grest e Follie Notturne

Grazie!

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Il Santo del meseIl 21 settembre si festeggia San Matteo evangelista

Matteo, chiamato anche Levi, viveva a Ca-farnao ed era pubblicano, cioè esattore delletasse. Seguì Gesù con grande entusiasmo,come ricorda San Luca, liberandosi dei beniterreni. Ed è Matteo che nel suo vangelo ri-porta le parole Gesù:"Quando tu dai elemo-sina, non deve sapere la tua sinistra quelloche fa la destra, affinché la tua elemosinarimanga nel segreto... ". Faceva l’esattore quindi, col suo banco lìall’aperto. Gesù lo vede poco dopo averguarito un paralitico e lo chiama… lui sialza di colpo, lascia tutto e lo segue. Da quel momento cessano di esistere i tri-buti, le finanze, i Romani. Tutto cancellatoda quella parola di Gesù: "Seguimi". Gli evangelisti Luca e Marco lo chiamanoanche Levi, che potrebbe essere il suo se-condo nome, ma gli danno il nome di Mat-teo nella lista dei Dodici scelti da Gesùcome suoi inviati: “Apostoli”. E con questonome egli compare anche negli Atti degliApostoli. Pochissimo sappiamo della sua vita. Ma ab-biamo il suo Vangelo, a lungo ritenuto ilprimo dei quattro testi canonici, in ordinedi tempo. Ora gli studi mettono a quel postoil Vangelo di Marco: diversamente daglialtri tre, il testo di Matteo non è scritto ingreco, ma in lingua “ebraica” o “paterna”,secondo gli scrittori antichi. E quasi sicura-

mente si tratta dell’aramaico, allora par-lato in Palestina. Matteo ha voluto in-nanzitutto parlare a cristiani di origineebraica. E ad essi è fondamentale pre-sentare gli insegnamenti di Gesù comeconferma e compimento della Leggemosaica. Vediamo infatti – anzi, a volte pare pro-prio di ascoltarlo – che di continuo eglilega fatti, gesti, detti relativi a Gesù conrichiami all’Antico Testamento, per farben capire da dove egli viene e che cosaè venuto a realizzare. Partendo di qui,l’evangelista Matteo delinea poi glieventi del grandioso futuro della comu-nità di Gesù, della Chiesa, del Regno checompirà le profezie, quando i popoli "ve-dranno il Figlio dell’Uomo venire soprale nubi del cielo in grande potenza e glo-ria"Scritto in una lingua per pochi, il testodi Matteo diventa libro di tutti dopo latraduzione in greco e la Chiesa ne fastrumento di predicazione in ogni luogo,lo usa nella liturgia. Probabilmente la sua morte fu naturale,anche se fonti poco attendibili lo voglionomartire di Etiopia.San Matteo è patrono dei banchieri e deicontabili.Nell’iconogtrafia è spesso rappresentato as-

sieme ad un angelo, con la spada un porta-monete e, a volte, con un libro per i conti.Dall’ebraico Matteo significa “Uomo diDio”.

Andrea Ciresola

San Matteo nel famoso dipinto eseguito fra il

1599 e il 1600 da Caravaggio visibile nella

chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma

Giovedì 20 Settembre 2012ore 20.30 S. Messa di inizio anno scolastico

I bambini delle elementari e i ragazzi delle medie sono invitati a

portare all’offertorio un quaderno ed una penna per i bambini poveri di Buba

“Teatro sotto il campanile”, così è stataintitolata questa’anno la rassegna teatraleorganizzata dal Circolo Noi “Alfa eOmega”. L’oratorio estivo, infatti, godedi una visione molto bella del campanileche ti riempie lo sguardo e il cuore e nelleserate calde d’estate si può veramente vi-vere in questo luogo dei momenti di con-divisione e di spensieratezza.Tre sono stati i momenti teatrali chehanno visto come protagonisti spettacolidi genere molto diverso:7 luglio 2012 la compagnia teatrale Ne-

verland ha presentato una commedia bril-lante dal titolo “Colpo di scena”. Il ge-nere, a volte un po’ piccantino, haintrattenuto il pubblico con un ritmo piut-tosto incalzante e con un epilogo a sor-presa;14 luglio 2012 la compagnia Sale e Pepeha invece messo in scena la commedia “I

pettegolezzi delle donne” di Carlo Gol-doni: uno spettacolo classico, dove nonsono mancate le risate e dove le donne, inparticolare, hanno potuto riflettere su ciòche vanno a creare i pettegolezzi...

Il 27 luglio 2012, la compagnia teatraleDell’Arca ha concluso questa breve car-rellata con un Musical dal titolo “Qual-

cuno di troppo, dive si nasce suore si

diventa”. È stata una serata di balletti,canzoni e belle battute, con un finale nonsolo spassoso ma anche ricco di valori.La partecipazione del pubblico nelle treserate è stata molto buona e questo inco-raggia gli organizzatori a proporre altrimomenti lontani dal divano e dalla TV.

V.T.

Teatro sotto il campanile

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Sante Messe di Suffragio

Impaginazione a cura di Alberto Saorin

2 GIO ore 20.30 S.Messa, a seguire Adorazione guidata14 MAR ore 19.00 Santa Messa 120° Consacrazione della Chiesa

di S. Maria Maggiore presieduta dal Vescovo

S.E. mons. Giuseppe Zenti e apertura anno

della fede

ore 20.30 Cena comunitaria in piazza15 MER Assunzione della B. V. Maria

ore 16.00 Ora di Guardia

6 GIO ore 20.30 S.Messa, a seguire Adorazione guidata7 GIO ore 20.00 S.Messa alla Madonnina

9 DOM ore 16.00 Ora di Guardia10 LUN ore 21.00 Genitori Battesimi15 SAB ore 14.30-20 Maratona di preghiera con il veggente Ivan

16 DOM ore 16.00 Battesimi20 GIO ore 20.30 S. Messa di inizio anno scolastico

23 DOM ore 16.00 Festa degli anziani alla Casa di Riposo

Calendario Attività

1 MER Bogoni Prà Gina (†); Brighente Massimiliano; Temelin Luigi2 GIO Famiglia Rossi3 VEN Savini Franco (compleanno) e Fernanda6 LUN Saorin Giuliano (anniversario); Corrado e Luciano; Bogoni

Emilia; Rizzotto Gaetano; Verzini Gloria e Attilio

7 MAR Famiglia Fattori; Famiglia Rossi8 MER Soriato Gaetano; Fongaro Gianluca e Silvio; Rina e

Battista Leviani; Rizzotto Lino e Bolla Lucia; AlpiovezzaLuigi

9 GIO Famiglia Rossi10 VEN Soriato Graziella in Bogoni (†); Famiglie Poli e Isolani;

Famiglie Gallo e Penasa; Rodighiero Guglielmo e CaurlaUmberto

13 LUN Carletto Luciano (†); Fusaro Natalia (†); Faltracco Wilma;Flavia e Giuseppe Fontana; Famiglia Tobin; Palmira eGuerrino; Tecchio Adelino e Leone; Grigato Marco; Riz-zotto Matilde

14 MAR Ravera Natalina e Francesco; Tregnaghi Maria; FamigliaCassin

17 VEN Veneziani Gabriella; Burti Giocondo (†); Fossato Angela;Lino e Lavinia; Montini Vitaliano; Racconto Rino (†);Anzolin Claudino e Maria; Pantaleo De Tommasi (II ann.)

20 LUN Fattori Silvietto e Gino; Lecetti Napoleone (anniver.) eAndrea; Gastaldo Ferruccio e Menegalli Angela; Ferra-retto Amelia ved. Racconto (†) e Racconto Romeo; Mar-tinelli Antonietta; Deatrini Adelino e Placida Frison;Menini Maria e Gini Olinto; Motterle Celeste; AlbertiGiuseppe e Attilio; Giuriato Antonio e Pace Beppina;Pelosato Regina (anniversario)

21 MAR Zambon Antonio22 MER Fongaro Gianluca e Silvio24 VEN Bogoni Prà Gina (†); Prà Enrico; Pace Gino e Nerina; Ro-

dighiero Guglielmo e Bolla Adele27 LUN Fabiani Franco e Maria; Pelosato Antonia (†); Rodighiero

Maria; Bolla Aldo; Marsilli Giovanni e Tullia; Gini Olinto(anniversario)

3 LUN Bogoni Prà Gina (†); Battistella Leone e Amabile5 MER Bogoni Luigi; Meneghello Redento6 GIO Corrado e Luciano7 VEN Rizzetto Marina e Valente Bruno; Bogoni Emilia; Alberti

Milena (IV anniversario); Pelosato Tullio; FerrarrettoMelchiorre; Meneghello Gaetano

10 LUN Soriato Graziella in Bogoni (†); Grigato Marco; Rodi-ghiero Guglielmo e Gini Federico; Rizzotto Antonio eMarina; Meneghini Franco; Amoletti Tullio e Bianca

12 MER Soriato Gaetano e Augusto; Fongaro Gianluca e Rosetta;Brazzarola Leonello; Alpiovezza Luigi

14 VEN Carletto Luciano (†); Fusaro Natalia (†); FaltraccoWilma; Flavia (X anniv.) e Giuseppe Fontana; Emilio edEnrica Fontana; Rosina e Gelsomino; Lino e Lavina;Montini Vitaliano; Anzolin Claudino e Maria

17 LUN Fattori Silvetto e Gino; Racconto Rino (†); Motterle Celeste19 MER Burti Giocondo (†); Fossato Angela (†); Rodighiero Et-

tore e Luigia; Tessari Nerina (compl.100 anni); FerrarettoAmelia ved. Racconto (†); Fongaro Gianluca e Rosetta

21 VEN Gastaldo Ferruccio e Menegalli Angela; Silvia e GiovanniSperi

24 LUN Bogoni Prà Gina (†); Prà Enrico; Lecetti Andrea e Napo-leone; Bolla Aldo (†); Deatrini Adelino e Frison Placida;Menini Maria e Gini Olinto; Rossi Italo e Amelia

25 MAR Zambon Antonio26 MER Verzè Pietro (†); Famiglia Bolla Alessandro; Rodighiero

Guglielmo e Antonio; Fongaro Gianluca e Rosetta27 GIO Cavazza Augusto; Todeschi Thomas e Todeschi

Giuseppe; Rodighiero Maria 28 VEN Lazzarini Achille e Caterina; Fabiani Franco e Maria

Agosto 29 MER Lazzarini Achille e Caterina; Verzè Pietro (†); VeneriLuigi e Paolo; Pelosato Leonella e Antonioli Angelo;Antonioli Mauro e Adriana; Fam. Bolla Alessandro

30 GIO Cavazza Augusto; Todeschi Thomas e Bogoni Elio;Famiglie Bergamaschi e Merli

31 VEN Fongaro Gianluca (II anniv.) e Silvio; Rodighiero Alfieri

Settembre

Agosto Settembre

Orari Estivi della

segreteria della canonica

Lunedì - Sabato: 9-12

Novelli Sposi28 Luglio 2012:

Tregnaghi Nicola e Aiello Antonella

Anagrafe Parrocchiale

Hanno concluso il loro cammino terreno

02-09-1936 Burato Candida 05-07-2012 21-06-1924 Giuriato Antonio 07-07-2012

20-04-1954 Angelo Maurizio Cagnoni 30-07-2012