Firenze, 31 Maggio 2017 - Confidi Centro · 2017-06-20 · Confidi Imprese Toscane Società...
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Assemblea Generale Ordinaria
Firenze, 31 Maggio 2017
Aderente Federconfidi
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Confidi Imprese Toscane Società Cooperativa di garanzia collettiva dei fidi Sede legale: Via Valfonda 9 – 50123 Firenze Capitale Sociale deliberato: € 3.021.505,08 Codice fiscale, Partita IVA e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Firenze 01180550483 REA FI–256991 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. A112930 Sezione Cooperative a mutualità prevalente Iscritta all’Albo degli Intermediari Finanziari ex art. 106 T.U.B. al n. 82 Codice ABI 19525.5 www.confidimpresetoscane.it [email protected]
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ORGANI SOCIALI
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Franco Bernardini – Presidente Antonio Paci – Vice Presidente
Giovanni Belli Enrico Bocci
Pietro Carboni Federico Cecchi
Graziano Turacchi
COMITATO ESECUTIVO: Pietro Carboni – Presidente
Giovanni Belli Federico Cecchi
COLLEGIO SINDACALE SINDACI EFFETTIVI:
Andrea Balleggi – Presidente Paolo Asso
Enrico Dragoni
SINDACI SUPPLENTI:
Sergio Piperno Paola Palagi
DIRETTORE GENERALE Silvia Puliti
SOCIETA’ DI REVISIONE Baker Tilly Revisa S.p.A.
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INDICE
Relazione sulla gestione .................................................................................................................................................. 5
Stato Patrimoniale e Conto Economico ........................................................................................................................ 23
Prospetto della redditività complessiva ....................................................................................................................... 26
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto ......................................................................................................... 27
Rendiconto finanziario e riconciliazione....................................................................................................................... 29
Nota Integrativa ........................................................................................................................................................... 31
Parte A – Politiche contabili ...................................................................................................................................... 32
A.1 parte generale ................................................................................................................................................. 32
A.2 parte relativa ai principali aggregati di bilancio .............................................................................................. 36
A.3 informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie .................................................................. 46
A.4. informativa sul fair value ................................................................................................................................ 46
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale ....................................................................................................... 50
Parte C – Informazioni sul Conto Economico ............................................................................................................. 60
Parte D – Altre Informazioni ...................................................................................................................................... 68
Sez. 1 - Riferimenti specifici sull’operatività svolta .............................................................................................. 68
D - Garanzie rilasciate e impegni ..................................................................................................................... 68
H - Operatività con fondi di terzi ..................................................................................................................... 77
Sez. 3 - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura .................................................................. 78
3.1. Rischio di credito ...................................................................................................................................... 78
3.2. Rischio di mercato .................................................................................................................................... 85
3.3. Rischi operativi ......................................................................................................................................... 87
3.4. Rischio di liquidità .................................................................................................................................... 88
Sez. 4 - Informazioni sul patrimonio ..................................................................................................................... 90
4.1. Il Patrimonio dell’impresa ........................................................................................................................ 90
4.2. I fondi propri e i coefficienti di vigilanza .................................................................................................. 92
Sez. 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva .................................................................................... 96
Sez. 6 - Operazioni con parti correlate ................................................................................................................. 97
Sez. 7 - Altri dettagli informativi ........................................................................................................................... 97
Relazione del collegio sindacale ................................................................................................................................... 98
Certificazione del bilancio ........................................................................................................................................... 101
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RELAZIONE SULLA GESTIONE
Signori Soci,
Confidi Imprese Toscane è stato autorizzato con provvedimento del Direttorio della Banca all’esercizio
dell’attività di concessione di finanziamenti nei confronti del pubblico ai sensi degli articoli 106 e seguenti del
Testo Unico Bancario e successivamente iscritto nel relativo Albo con decorrenza 1 giugno 2016.
Ai fini della predetta autorizzazione, è stato rivisto, secondo le disposizioni di vigilanza, il sistema di
organizzazione e controllo, la struttura organizzativa, il sistema di gestione dei rischi e il sistema dei controlli
interni.
L’esercizio 2016 ha risentito dell’evoluzione del sistema economico. In particolare:
L’andamento economico internazionale nel corso del 2016 è stato generalmente caratterizzato da un percorso
di crescita che ha interessato le principali variabili reali e monetarie. Il valore del PIL è aumentato
complessivamente del 3,1%. I Paesi più avanzati hanno trainato la crescita globale mediante una forte ripresa
delle esportazioni ed un parallelo incremento della domanda di consumo interna.
Gli Stati Uniti, in particolare, hanno realizzato una crescita superiore alle attese mentre Regno Unito e Cina
hanno mantenuto trend di crescita invariati (rispettivamente del 2,4% e del 6,7%).
L’inflazione è risalita, seppure lentamente e prevalentemente nei contesti economici più avanzati (USA,
Giappone e Regno Unito).
In ripresa il commercio estero soprattutto nelle economie emergenti, a scapito dei paesi più avanzati, dove si è
invece fatto registrare una sostanziale stagnazione degli investimenti.
Il moderato incremento delle prospettive inflazionistiche, con la sola eccezione degli Stati Uniti, non si è
tuttavia ancora tradotto in un aumento generalizzato dei tassi di interesse,.
Nel contesto europeo, i volumi produttivi interni hanno trovato un margine di miglioramento debole ma
continuo in risposta soprattutto agli stimoli della domanda interna, con valori del PIL che sono aumentati dello
0,3% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, l’inflazione seppure in leggera ripresa, non si è tuttavia
stabilizzata e anche le aspettative non sembrano riflettere ipotesi consistenti di crescita. Le manovre monetarie
della BCE si sono positivamente riflesse sul costo del credito, che ha subito una forte riduzione sia con
riferimento ai prestiti erogati alle imprese che a quelli del comparto privato per l’acquisto di abitazioni.
La situazione economica italiana ha evidenziato una crescita moderata ma costante dovuta in gran parte alla
ripresa della domanda interna e degli investimenti. La produzione industriale è salita come pure fatturati e
ordinativi. Da rilevare anche il rinnovato clima di fiducia delle imprese, in particolare nel settore manifatturiero.
Gli investimenti si sono concentrati soprattutto sull’acquisizione di macchinari e di mezzi di trasporto e sono
previsti in ulteriore incremento anche nel 2017 grazie agli incentivi stanziati a livello nazionale. Anche il settore
immobiliare ha registrato segnali di stabilizzazione, seppure relativamente al solo comparto residenziale. In
lieve crescita anche il livello dell’inflazione.
Contrariamente a quanto registrato nei primi mesi dell’anno anche gli scambi con l’estero hanno registrato
negli ultimi mesi dell’anno miglioramento della posizione netta. Sul fronte occupazionale si segnala un
incremento del numero degli occupati dipendenti, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.
L’attività bancaria e creditizia ha beneficiato - oltre che del sostegno pubblico per la stabilizzazione delle note
situazioni di crisi - del miglioramento della situazione congiunturale del Paese. E’ aumentato in particolare il
credito alle famiglie mentre sostanzialmente è rimasto stabile il credito alle imprese seppur con notevoli
differenze in funzione del comparto di attività economica. Le condizioni di accesso al credito sono rimaste
favorevoli, soprattutto per imprese di maggiori dimensioni. In miglioramento anche la qualità del credito che
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ha registrato un tasso di ingresso in sofferenza in netta diminuzione, seppure lo stock di crediti deteriorati a
fine 2016 sia sostanzialmente stabile rispetto al 2015.
Per quanto riguarda la Regione Toscana il 2016 è stato caratterizzato da una ripresa che tuttavia si è mostrata
più debole delle aspettative. Seppure il Pil regionale sia cresciuto nel 2016 dello 0,2% in più di quello dell’Italia
nel suo complesso non possiamo dimenticare che dal 2008 - anno di inizio della crisi - il Pil regionale è
diminuito del 3,4%. Inoltre il rallentamento del commercio mondiale ha frenato la dinamica dell’export,
tradizionale motore di crescita della Regione. Tuttavia il contestuale rallentamento delle importazioni ha
comunque mantenuto attivo e stabile sui 3 miliardi il saldo commerciale regionale . Nel 2016 la domanda
interna è cresciuta del 2%. I consumi delle famiglie sono aumentati, anche se meno del reddito disponibile a
causa della riduzione della propensione media al consumo, passata dall’88,4% all’87,7%. Anche i consumi
pubblici hanno fatto segnare un modesto + 0,4%, ma sono stati soprattutto gli investimenti - soprattutto privati
- che non sono cresciuti dopo i pesanti cali del passato.
Sul fronte occupazione la situazione è generalmente migliorata: nel corso dei primi nove mesi del 2016 gli
occupati sono aumentati di 7.400 unità (+0,5%), in gran parte lavoratori autonomi.
La situazione finanziaria e creditizia toscana ha replicato sostanzialmente quella nazionale. L’ammontare dei
prestiti bancari e finanziari è risultato in crescita nei confronti delle famiglie mentre è rimasto pressoché
invariato nei confronti delle imprese, addirittura in leggero calo nel settore manifatturiero. Nel segmento delle
imprese i finanziamenti sono stati destinati al sostegno del capitale circolante e, in misura molto più ridotta,
degli investimenti durevoli. Le condizioni di offerta non hanno subito sostanziali variazioni rispetto all’esercizio
precedente e, in ragione di una politica monetaria fortemente espansiva, i tassi di interesse applicati si sono
generalmente contratti, sia nei confronti delle imprese di dimensioni maggiori che, in misura minore, di quelle
più piccole.
Per quanto concerne la qualità del credito, il flusso di nuove sofferenze - in rapporto ai prestiti in essere
all’inizio del periodo per il complesso dei residenti regionali - è sceso rispetto all’anno 2015, malgrado lo stock
di deteriorato si mantenga su livelli storicamente molto elevati.
Sul fronte del risparmio finanziario, sono nettamente cresciuti i depositi detenuti dalle famiglie e dalle imprese
alla fine del primo semestre dell’anno 2016. Le preferenze si sono riscontrate principalmente sulle attività
altamente liquide, con valori delle quote di OICR sostanzialmente invariati.
L’attività di Confidi Imprese Toscane
Confidi Imprese Toscane nel 2016 ha ottenuto da Banca d’Italia l’iscrizione nell’Albo ex art. 106 TUB fermo
restando l’obiettivo per il prossimo quinquennio del raggiungimento della soglia di 150 milioni di attività
finanziarie fissata per gli intermediari iscritti.
A tal fine erano stati avviati – già alla fine del 2015 - contatti con Con.fi.c.tur, consorzio di garanzia collettiva fidi
con sede a Firenze, per un’operazione di aggregazione tramite la fusione per incorporazione del medesimo in
Confidi Imprese Toscane. Tali contatti si erano concretizzati nell’affidamento a KPMG Spa della due diligence e
successivamente, sulla base delle risultanze emerse, nell’approvazione da parte di entrambi i Consigli di
Amministrazione del progetto di fusione. Il 22 settembre 2016 l’Assemblea dei soci di Confidi Imprese Toscane
ha approvato quindi il progetto di fusione. La delibera negativa dell’Assemblea dei soci di Con.fi.c.tur ha
tuttavia determinato l’inattuabilità dell’operazione.
Il 2016 è stato per Confidi Imprese Toscane un anno di notevole impegno sul piano commerciale con un
incremento del numero dei soci e delle garanzie deliberate rispetto all’esercizio 2015. Malgrado ciò alla fine
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dell’esercizio le esposizioni garantite in essere ammontavano a € 86.108.836 contro € 95.538.635 del 2015, in
considerazione della particolare congiuntura e della sempre più evidente azione di disintermediazione da parte
del sistema bancario, soprattutto in fase di rinnovo dei fidi a breve termine.
In ulteriore crescita il ricorso al Fondo Centrale di Garanzia con una copertura dello stock di esposizioni in
essere del 69% sul bonis e del 45,5% sul deteriorato.
Per quanto riguarda la qualità del credito, il portafoglio di attività deteriorate risulta in netta diminuzione per
quanto riguarda il dato di stock a seguito di operazioni di liquidazione a chiusura. In lieve aumento il dato
relativo alle sofferenze insorte nell’anno 2016 che ammontano a € 3.522.623 contro € 3.115.526 del 2015.
Le scelte gestionali – assunte nel rispetto dei principi generali dettati dall’Autorità di Vigilanza per una sana
(rispetto delle regole) e prudente gestione (assunzione dei rischi sopportabili) ed in coerenza al predetto
andamento economico – hanno prodotto i risultati che vengono descritti nei singoli profili riguardanti la
complessiva situazione aziendale (organizzativo, finanziario, rischiosità creditizia, redditività, rischi e
adeguatezza patrimoniale).
1. Profilo organizzativo
Il Confidi, a seguito dell’iscrizione all’albo di cui all’art.106 TUB, ha rivisto il complessivo sistema organizzativo
per recepire nel continuo le disposizioni di legge e di Vigilanza applicabili al Confidi stesso nelle fonti normative
interne. In particolare, il predetto sistema è composto dall’insieme dei processi aziendali. I processi sono
l’insieme di attività omogenee poste in sequenza logico-temporale e sono definite secondo le disposizioni di
legge e di Vigilanza che disciplinano i medesimi processi.
In particolare, ogni processo viene articolato in fasi ed ogni fase è strutturata in aspetti. Per ogni aspetto,
vengono recepite le relative disposizioni di legge e di Vigilanza (cosiddetti criteri da seguire). Con riferimento ai
predetti criteri sono definite, per ogni aspetto, le attività da svolgere nel concreto.
I criteri da seguire e le attività da svolgere nei singoli processi sono deliberate dal Consiglio di Amministrazione
e recepite nelle fonti normative interne di primo livello (regolamenti dei processi). I procedimenti strettamente
operativi per la concreta applicazione dei predetti regolamenti sono disciplinati nelle fonti normative interne di
secondo livello (procedure; circolari; testi unici; ecc.) e possono essere deliberati dal Direttore Generale su
delega del Consiglio di Amministrazione.
In sintesi, al centro del sistema organizzativo dell’intermediario vengono posti i processi che vengono definiti
secondo quanto al riguardo disciplinato dalle complessive disposizioni di legge e di Vigilanza. Viene definito,
quindi, un singolo processo a fronte delle complessive disposizioni che interessano il processo stesso e non
tanti processi per quante sono le disposizioni.
Sui processi innanzi definiti vengono svolti i processi dei controlli, disciplinati dalle disposizioni di legge e di
Vigilanza, da parte degli Organi e della Funzioni di controllo con lo stesso approccio ancorché con obiettivi
diversi.
I processi ed i procedimenti, una volta deliberati, sono attribuiti alle unità organizzative istituite nell’ambito
dell’organigramma aziendale il cui ruolo è responsabilità, unitamente al predetto organigramma, è disciplinato
nel regolamento dell’Assetto organizzativo (fonte normativa di primo livello) approvato dal Consiglio di
Amministrazione. L’insieme di una o più unità deputata allo svolgimento di un processo costituisce una
Funzione. Pertanto, prima si definisce un processo, poi, si definiscono le unità deputata allo svolgimento dello
stesso ed infine si compone una Funzione.
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Il Confidi ha istituito, nell’ambito dell’organigramma aziendale, le Funzioni operative e di supporto nonché le
Funzioni di controllo. In particolare, il Confidi ha:
a) istituito le Funzioni di controllo di secondo livello e la Funzione di controllo di terzo livello (attività di
Revisione Interna o Internal Audit);
b) nominato il Responsabile delle predette Funzioni e ha comunicato lo stesso alla Banca d’Italia;
c) disciplinato il ruolo delle predette Funzione nel regolamento dell’assetto organizzativo;
d) definito ed approvato i regolamenti dei processi di controllo di competenza delle singole Funzioni di
controllo;
e) attribuito alle predette Funzioni i competenti processi di controllo che devono essere dalle stesse svolti
secondo i relativi regolamenti;
f) esternalizzato la Funzione di Controllo Rischi, quale funzione unica di controllo di secondo livello
(Conformità, Risk Management, Antiriciclaggio), nominando referente il responsabile interno della stessa
Funzione, nel rispetto di quanto disciplinato nel regolamento del processo di esternalizzazione (politica
aziendale in materia di esternalizzazione; definizione delle soluzioni organizzative; procedimento per la
scelta dei processi da esternalizzare; selezione dell’outsourcer; attribuzione dell’incarico dell’outsourcer;
stipula del contratto di esternalizzazione; verifica della conformità operativa dei processi svolti
dall’outsourcer).
Gli Organi e le Funzioni di controllo provvedono, per la verifica dei complessivi processi aziendali, a coordinarsi
secondo quanto disciplinato nelle diverse fasi (pianificazione, esecuzione, monitoraggio, informativa agli
Organi) del regolamento del processo di coordinamento degli Organi e delle Funzioni di controllo.
Le Funzioni di controllo, provvedono a:
a) redigere il piano delle attività da svolgere annualmente nell’esercizio;
b) eseguire il predetto piano a distanza, ossia sulla base delle informazioni fornite dalle Funzioni organizzative
per quanto concerne i processi di propria competenza e/o presso le stesse Funzioni organizzative;
c) informare gli Organi con apposita relazione, in merito ai risultati delle verifiche dalle stesse svolte;
d) redigere annualmente una relazione concernente le attività eseguite nel corso dell’esercizio da trasmettere
alla Banca d’Italia.
In conclusione, la distinzione delle attività in processi e l’articolazione di questi in fasi ed aspetti rilevanti
consente, a livello di singola fase del processo, di:
a) definire le professionalità necessarie per eseguire la fase stessa (individuazione delle professionalità) ed i
poteri da attribuire alle medesime professionalità; definire ed approvare il regolamento del processo
concernente le politiche di incentivazione e remunerazione del Personale la cui applicazione è demandata
anno per anno al Consiglio di amministrazione;
b) distinguere le attività operative da quelle di controllo e di assegnare le prime alle Funzioni operative e le
seconde alle Funzioni di controllo;
c) verificare l’efficacia delle Funzioni aziendali, ed in particolare, l’efficacia delle Funzioni di controllo con
riferimento ai processi di loro pertinenza ;
d) definire le informazioni che devono essere trasferite fra le funzioni e quelle da trasferire da quest’ultime
agli Organi aziendali;
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Le predette soluzioni sono state disciplinate nel regolamento del processo organizzativo di conformità che è
stato approvato dal Consiglio di Amministrazione.
Con riferimento a quanto previsto nel predetto regolamento del processo organizzativo di conformità sono
stati predisposti i regolamenti dei complessivi processi previsti dalle disposizioni di legge e di Vigilanza che,
essendo definiti secondo le predette disposizioni di Vigilanza nonché secondo le disposizioni di legge,
prevengono, se correttamente svolti, anche la commissione dei reati previsti dal decreto legislativo 231/2001.
Tali processi vanno a comporre, quindi, sia il modello organizzativo 231/2001 sia i sistemi indicati dalle
disposizioni di Vigilanza e di seguito descritti:
a. Sistema di amministrazione e controllo ovvero sistema di governo societario (processo del Consiglio di
Amministrazione; processo del Collegio Sindacale; processo del Comitato Esecutivo; processo del Direttore
Generale; processo decisionale; processo informativo direzionale);
b. Sistema per la gestione dei rischi (processo strategico; processo creditizio; processo antiriciclaggio;
processo degli acquisti di beni e servizi; processo finanziario; processo per la gestione del personale;
processo della trasparenza; processo della gestione dei reclami; processo di esternalizzazione dei processi e
delle funzioni aziendali; processo del diritto alla protezione dei dati personali; processo dei rapporti con le
Autorità di Vigilanza; processo di distribuzione di prodotti e servizi; processo di nuovi prodotti e servizi,
attività e mercati; processo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; processo di informativa al pubblico);
c. Sistema ICAAP per la misurazione dei rischi e dei fondi propri in ottica attuale, prospettica ed in ipotesi di
stress (processo per la misurazione dei rischi di credito e di controparte; processo delle tecniche di
mitigazione del rischio di credito; processo per la misurazione dei rischi di cambio; processo per la
misurazione del rischio operativo; processo per la misurazione del rischio di cartolarizzazione; processo per
la misurazione del rischio di concentrazione; processo per la misurazione dei rischio di tasso di interesse
strutturale; processo per la misurazione dei rischio di liquidità; processo per la valutazione dei rischi
residuo, strategico e reputazionale; processo per la misurazione del capitale complessivo; processo di
autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale);
d. Sistema informativo e continuità operativa (processo informativo; processo contabile; processo
segnalazioni di Vigilanza; processo segnalazioni centrale dei rischi; processo continuità operativa);
e. Sistema dei controlli interni (processo controlli di linea; processo controllo di conformità; processo di
controllo dei rischi; processo dell’attività di revisione interna).
2. Profilo finanziario
L’evoluzione della struttura finanziaria nell’esercizio 2016 è riportata nel prospetto che segue, relativamente
alle componenti dell’attivo e del passivo.
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(valori in migliaia di euro)
ATTIVO 31.12.2016 31.12.2015 Variazione
Flussi finanziari
Fonti Utilizzi
1. Cassa e disponibilità liquide 0 3 (3) 3 -
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 24 24 - - -
3. Crediti 21.018 22.007 (989) 989 -
4. Attività materiali 5 5 (0) 0 -
5. Attività immateriali - - -
6. Attività fiscali 86 104 (18) 18 -
7. Altre attività 380 498 (117) 117 -
Totale attivo 21.514 22.642 (1.128) 1.128 -
(valori in migliaia di euro)
PASSIVO 31.12.2016 31.12.2015 Variazione
Flussi finanziari
Fonti Utilizzi
1. Debiti 1.598 1.443 155 155 -
2. Passività fiscali 14 16 (2) - 2
3. Altre passività 9.482 10.645 (1.163) - 1.163
4. Trattamento di fine rapporto del personale 276 244 32 32 -
5. Fondi per rischi ed oneri - - -
6. Patrimonio netto 10.144 10.294 (150) - 150
Totale passivo e patrimonio netto 21.514 22.642 (1.128) 186 1.315
Dall’analisi del rendiconto finanziario, redatto con il metodo diretto, si evince che nell’esercizio 2016 è stata
assorbita liquidità dall’attività operativa per euro 28 mila (euro 458 mila assorbiti nell’esercizio precedente); è
stata generata liquidità dall’attività d’investimento per euro 6 mila (nell’esercizio precedente è stata assorbita
per mille euro) e dall’attività di provvista per euro 19 mila (euro 462 mila generati nel 2015). In sintesi, la
liquidità netta (cassa) assorbita nell’esercizio è pari ad euro 3.135 (contro 2.778 euro generati nel 2015).
2.1.1 Investimenti finanziari: composizione ed evoluzione
Il comparto degli investimenti finanziari, come emerge dal prospetto di seguito riportato, si compone in minima
parte da attività disponibili per la vendita, e per il 99,88% dai crediti verso.
(valori in migliaia di euro)
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Voci/valori 2016 % 2015 %
variazione
assoluta %
Attività finanziarie disponibili per la vendita
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
c) Banche
d) Enti finanziari
2. Titoli di capitale 24 0,12% 24 0,12% - -
c) Banche
d) Enti finanziari 24 0,12% 24 0,12% - -
3. Quote di O.I.C.R.
Totale Attività finanziarie disponibili per la vendita 24 0,12% 24 0,12% - -
Crediti verso banche
4. Depositi e conti correnti (a+b) 18.316 92,32% 20.034 99,88% (1.718) -8,58%
a. di cui liberi 17.575 88,58% 19.280 96,12% (1.705) -8,84%
b. di cui vincolati 741 3,73% 754 3,76% (13) -1,72%
5. Titoli di debito 1.500 7,56% - - 1.500 100,00%
Totale Crediti verso banche 19.816 99,88% 20.034 99,88% (218) -1,09%
Totale investimenti 19.840 100,00% 20.058 100,00% (218) -1,09%
3. Profilo di rischiosità dei crediti di firma e cassa
Il Confidi rilascia garanzie a favore dei propri soci per favorire la concessione di finanziamenti da parte degli
intermediari finanziari e bancari al fine di soddisfare le esigenze finanziarie di breve, medio e lungo periodo dei
soci stessi. Le predette garanzie rilasciate dal Confidi compongono, pertanto, il comparto dei crediti di firma. I
crediti per cassa sono connessi principalmente alle escussioni dei predetti crediti di firma.
La quantificazione della rischiosità dei crediti complessivi, fa riferimento al rischio finanziario (mancato
rimborso alle scadenze) e al rischio economico (mancato recupero) degli stessi. Pertanto, la rilevazione dei
predetti rischi evidenzia la qualità dei complessivi crediti, sia in termini finanziari (crediti deteriorati) che
economici (rettifiche di valore dei crediti).
Ciò premesso, il Confidi ha adottato soluzioni organizzative per presidiare i predetti rischi (cosiddetti presidi
organizzativi). In particolare:
1. è stato definito il processo di concessione delle garanzie. Tale processo è stato articolato in fasi (valutazione
del merito creditizio del richiedente fido, concessione del credito, controllo andamentale dei crediti e
classificazione degli stessi nelle categorie di rischio previste dalle disposizione di legge e di vigilanza,
previsione delle perdite, gestione dei crediti anomali). Per ogni fase sono state previste le attività da
svolgere secondo i crediti definiti al riguardo dalle disposizioni di legge e di vigilanza. I predetti criteri sono
stati approvati dal Consiglio di Amministrazione e recepiti nelle fonti normative interne (regolamento del
processo creditizio);
2. sono state istituite nell’ambito dell’organigramma aziendale le unità deputate ad eseguire le fasi del
processo creditizio secondo il relativo regolamento;
3. sono stati previsti i controlli da svolgere, secondo i rispettivi regolamenti, dalle stesse unità responsabili
delle singole fasi del processo creditizio (controlli di linea), dalla Funzione di conformità e controllo rischi
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(controllo di conformità e gestione dei rischi) e dalla Funzione di revisione interna (attività di revisione
interna);
4. sono state definite le informazioni da fornire in particolare dalle predette funzioni di controllo agli organi in
merito ai risultati delle attività svolte nelle singole fasi del processo creditizio ed in particolare i risultati del
controllo andamentale dei crediti e della relativa classificazione unitamente alle previsioni di perdite.
In conclusione l’insieme dei predetti presidi assicura la gestione del rischio di credito in termini finanziari ed
economici e pertanto, tale rischio è quasi esclusivamente influenzato dall’andamento del sistema economico e
produttivo sia nazionale che regionale.
3.1 Crediti di firma: composizione ed evoluzione
Le garanzie rilasciate in essere alla fine del 2016, pari a 86 milioni di euro, sono costituite per il 75,97% da
garanzie ad andamento regolare ( “bonis”) e per il 24,03% da garanzie deteriorate (sofferenze, inadempienze
probabili e scadute), come riportato nel seguente prospetto.
Rispetto all’esercizio 2015, le garanzie totali sono diminuite del 9,87%, in particolare le garanzie in sofferenza
sono ridotte del 16,27% e le altre garanzie deteriorate del 65,83%.
valori in migliaia di euro)
GARANZIE RILASCIATE
PER CATEGORIE DI RISCHIO 31.12.2016 31.12.2015
Composizione % Variazione
31.12.2016 31.12.2015 Assoluta %
1. Garanzie "in bonis" lorde 65.415 69.628 75,96% 72,88% (4.213) -6,05%
2. Sofferenze 17.013 20.319 19,76% 21,27% (3.306) -16,27%
3. Inadempienze probabili 3.442 5.428 4,00% 5,68% (1.986) -36,59%
4. Esposizioni scadute deteriorate 239 164 0,28% 0,17% 75 45,73%
5. Garanzie "deteriorate" lorde (2+3+4) 20.694 25.911 24,04% 27,12% (5.217) -20,14%
Totale garanzie lorde (1+5) 86.109 95.539 100,00% 100,00% (9.430) -9,87%
3.2 Crediti di firma: composizione ed evoluzione delle rettifiche di valore
Le previsioni di perdita sui crediti di firma ammontano a fine esercizio complessivamente a 7,7 milioni di euro.
Le predette previsioni di perdita, ovvero le rettifiche di valore delle garanzie, riguardano per il 12,37% le
garanzie classificate in “bonis” e per l’87,63% quelle classificate come deteriorate.
In particolare, come emerge dal prospetto che segue , le previsioni di perdita risultanti a fine esercizio 2016,
sono diminuite in valore assoluto rispetto al precedente esercizio, per effetto della riduzione delle garanzie e
soprattutto della minor incidenza del deteriorato sul bonis. La quantificazione delle previsioni di perdita relativa
all’esercizio 2016, ha tenuto conto comunque delle controgaranzie ricevute.
(valori in migliaia di euro)
- 13 -
RETTIFICHE DI VALORE GARANZIE RILASCIATE 31.12.2016 31.12.2015
Composizione % Variazione
31.12.2016 31.12.2015 Assoluta %
1.Rettifiche di valore garanzie "in bonis" 957 1.088 12,37% 12,51% (131) -12,07%
2. Rettifiche di valore sofferenze 5.989 6.470 77,43% 74,38% (481) -7,43%
3. Rettifiche di valore inadempienze probabili 778 1.129 10,05% 12,98% (351) -31,12%
4. Rettifiche di valore esposizioni scadute deteriorate 11 11 0,15% 0,13% 0 2,13%
5. Totale Rettifiche di valore "deteriorate" (2+3+4) 6.778 7.610 87,63% 87,49% (832) -10,93%
6. Totale rettifiche di valore garanzie (1+5) 7.735 8.698 100,00% 100,00% (963) -23,00%
3.3 Crediti di firma: composizione ed evoluzione degli indicatori di copertura
Gli accantonamenti costituiti per fronteggiare le previsioni di perdita, rappresentano l’8,98% delle garanzie
complessive. In particolare le garanzie classificate a sofferenza sono coperte dai rispettivi fondi per il 35,20% -
in aumento rispetto al 2015 - e le garanzie classificate come altre deteriorate (inadempienze probabili e
scadute deteriorate) sono coperte dai complessivi fondi per il 21,43%, come si evince dal prospetto di seguito
riportato.
(valori in migliaia di euro)
GARANZIE RILASCIATE
Garanzie rilasciate lorde (a) Rettifiche di valore (b) Indicatori di copertura (c) = b/a
31.12.2016 31.12.2015 Variazioni 31.12.2016 31.12.2015 Variazioni 31.12.2016 31.12.2015 Variazioni
1. Garanzie in bonis 65.415 69.628 (4.213) 957 1.088 (131) 1,46% 1,56% -0,10%
2. Sofferenze 17.013 20.319 (3.306) 5.989 6.470 (481) 35,20% 31,84% 3,36%
3. Inadempienze probabili 3.442 5.428 (1.986) 778 1.129 (351) 22,60% 20,80% 1,80%
4. Scadute deteriorate 239 164 75 11 11 - 4,60% 6,71% -2,11%
5. Garanzie deteriorate (2+3+4) 20.694 25.911 (5.217) 6.778 7.610 (832) 32,75% 29,37% 3,38%
6. Totale garanzie (1+5) 86.109 95.539 (9.430) 7.735 8.698 (963) 8,98% 9,10% -0,12%
Le rettifiche di valore ovvero i fondi costituiti a presidio delle previsioni di perdita sono diminuite dello 0,12%
(euro 963 mila) rispetto a quelle rilevate nell’esercizio 2015, ma questa diminuzione in realtà non evidenzia una
minor copertura. Infatti, considerando il valore delle garanzie rilasciate al netto delle contro-garanzie ricevute,
fermo rimanendo le rettifiche di valore accantonate, il tasso di copertura dei crediti di firma complessivi è
aumentato, passando dal 22,34% al 24,70%; in particolare l’indice di copertura delle garanzie classificate a
sofferenza è passato dal 61,26% al 64,78%, come si evince dal prospetto che segue.
- 14 -
(valori in migliaia di euro)
GARANZIE RILASCIATE AL NETTO
DELLE CONTRO-GARANZIE
Garanzie rilasciate nette (a) Rettifiche di valore (b) Indicatori di copertura (c) = b/a
31.12.2016 31.12.2015 Variazioni 31.12.2016 31.12.2015 Variazioni 31.12.2016 31.12.2015 Variazioni
1.Garanzie in bonis 20.048 24.975 (4.927) 957 1.088 (131) 4,77% 4,36% 0,41%
2. Sofferenze 9.245 10.561 (1.316) 5.989 6.470 (481) 64,78% 61,26% 3,52%
3.Inadempienze probabili 1.897 3.237 (1.340) 778 1.129 (351) 41,01% 34,88% 6,13%
4. Scadute deteriorate 132 155 (23) 11 11 - 8,33% 7,10% 1,23%
5. Garanzie deteriorate (2+3+4) 11.274 13.953 (2.679) 6.778 7.610 (832) 60,12% 54,54% 5,58%
6. Totale garanzie 31.322 38.928 (7.606) 7.735 8.698 (963) 24,70% 22,34% 2,36%
3.4 Crediti per cassa: composizione ed evoluzione
I crediti per cassa sono rappresentati per la maggior parte (86,61%) dai crediti derivanti dalle escussioni dei
crediti di firma rilasciati dal Confidi, relativi pertanto a posizioni classificate a sofferenza, e per il 13,39% dai
crediti per commissioni da incassare per garanzie rilasciate sulle operazioni a breve termine, percepite con
cadenza trimestrale o semestrale.
II prospetto che segue ne evidenzia la composizione e le variazioni intervenute nell’esercizio.
(valori in migliaia di euro)
CREDITI VERSO CLENTELA PER CASSA PER CATEGORIE DI
RISCHIO 31.12.2016 31.12.2015
Composizione % Variazione
31.12.2016 31.12.2015 Assoluta %
Crediti clientela per cassa "in bonis" 581 619 13,39% 14,45% (38) -6,14%
Sofferenze 3.757 3.664 86,61% 85,55% 93 2,54%
Totale crediti verso clientela per cassa (1+2) 4.338 4.283 100,00% 100,00% 55 -3,60%
3.5 Crediti per cassa: composizione ed evoluzione delle rettifiche di valore
Le rettifiche di valore dell’esercizio 2016 sui crediti deteriorati per cassa sono aumentate rispetto all’esercizio
precedente come evidenziato ne prospetto che segue.
(valori in migliaia di euro)
RETTIFICHE DI VALORE 31.12.2016 31.12.2015 Composizione % Variazione
- 15 -
CREDITI VERSO CLENTELA PER CASSA 31.12.2016 31.12.2015 Assoluta %
Rettifiche di valore su crediti vs clientela per cassa "deteriorati" 3.358 2.761 100,00% 100,00% 597 21,62%
Totale rettifiche di valore 3.358 2.761 100,00% 100,00% 597 21,62%
3.6 Crediti per cassa: indicatori di copertura ed evoluzione
Il tasso percentuale di copertura dei crediti per cassa deteriorati è aumentato rispetto all’esercizio precedente
e si è attestato al’ 89,38% (75,35% nel 2015).
(valori in migliaia di euro)
CREDITI CLIENTELA PER CASSA
Crediti clientela per cassa lordi (a) Rettifiche di valore (b) Indicatori di copertura (c) = b/a
31.12.2016 31.12.2015 Variazioni 31.12.2016 31.12.2015 Variazioni 31.12.2016 31.12.2015 Variazioni
Crediti per cassa in bonis 581 619 (38) - - - - -
Sofferenze 3.757 3.664 93 3.358 2.761 597 89,38% 75,35% 14,03%
Totale crediti vs clientela per cassa 4.338 4.283 55 3.358 2.761 597 89,38% 75,35% 14,03%
In sintesi il profilo di rischiosità dei crediti, sia di firma che di cassa, è stato valutato sulla base delle
informazioni fornite dagli intermediari garantiti in maniera sistematica ed alle scadenze di bilancio, su richiesta
continua del Confidi, nonché sulla base delle informazioni direttamente acquisite dallo stesso Confidi. Le
previsioni di perdita sono state quantificate con criteri restrittivi, considerate le incertezze sull’evoluzione della
congiuntura economica.
4. Profilo di redditività
L’analisi del processo economico evidenzia una perdita di esercizio pari ad euro 223 mila da ricondurre:
- alle previsioni di perdita formulate sui crediti di firma (garanzie rilasciate) e di cassa (garanzie escusse) per
adeguare tali previsioni alla incertezza del contesto produttivo ed economico;
- alla riduzione del margine di intermediazione che, rispetto all’esercizio precedente, si è ridotto del 19%
ovvero di euro 366 mila. Detta riduzione è da attribuirsi sia alla diminuzione del margine di interesse per euro
151 mila - dovuta alla forte riduzione dei rendimenti degli investimenti finanziari - che alla flessione delle
commissioni nette a fronte della riduzione delle garanzie rilasciate.
(valori in migliaia di euro)
Conto Economico 2016 2015 Variazione
Assoluta %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 153 309 (156) -50,44%
20. Interessi passivi e oneri assimilati (12) (17) 5 -30,49%
MARGINE DI INTERESSE 141 292 (151) -51,62%
- 16 -
30. Commissioni attive 1.615 1.837 (223) -12,13%
40. Commissioni passive (197) (205) 8 -3,81%
COMMISSIONI NETTE 1.417 1.632 (215) -13,18%
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1.558 1.924 (366) -19,00%
Il margine di intermediazione è stato principalmente assorbito dalle rettifiche di valore dei crediti di firma e di
cassa, come emerge dal seguente prospetto. Nell’esercizio 2016 l’indice di assorbimento del margine di
intermediazione è risultato pari al 56,53% rispetto al 39,99% del 2015.
(valori in migliaia di euro)
Conto Economico 2016 2015 Variazione
Assoluta %
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1.558 1.924 (366) -19,00%
100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (1.096) (880) (216) 24,56%
a) attività finanziarie (1.978) (3.126) 1.148 -36,72%
b) altre operazioni finanziarie 882 2.246 (1.364) -60,73%
120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (2) (3) 1 -24,45%
130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - - - -
150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - - - -
Totale Rettifiche di valore e accantonamenti (1.098) (883) (215) 24,41%
Margine di intermediazione al netto delle rettifiche 460 1.041 (581) -55,81%
160. Altri proventi e altri oneri di gestione (+/-) 385 284 101 35,56%
Margine di intermediazione al netto del risultato delle rettifiche e degli altri proventi
e oneri di gestione 845 1.325 (480) -36,23%
Il margine di intermediazione, al netto delle rettifiche di valore, degli accantonamenti, e degli altri proventi e
oneri di gestione non è sufficiente ad assorbire le spese amministrative ammontanti complessivamente a
euro1.054 mila.
(valori in migliaia di euro)
Conto Economico 2016 2015 Variazione
Assoluta %
Margine di intermediazione al netto delle rettifiche 845 1.325 (480) -36,23%
110.a spese per il personale (636) (663) 26 -3,99%
110.b altre spese amministrative (418) (398) (20) 4,92%
110. Spese amministrative (a+b): (1.054) (1.061) 7 -0,65%
Utile/Perdita di esercizio al lordo delle imposte (209) 264 (473) -179,17%
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (14) (16) 2 -12,82%
UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE (223) 249 (471) -189,68%
5. Profilo patrimoniale
5.1 Patrimonio aziendale: composizione ed evoluzione
- 17 -
Il patrimonio netto risulta costituito dal capitale sociale, interamente versato, dalle riserve rivenienti dai
risultati dei precedenti esercizi, oltre che dalla perdita dell’esercizio 2016.
(valori in migliaia di euro)
PATRIMONIO AZIENDALE 31.12.2016 31.12.2015
Composizione % Variazione
31.12.2016 31.12.2015 Assoluta %
1. Capitale 3.022 3.003 29,79% 29,17% 19 0,63%
2. Riserve 7.346 7.043 72,41% 68,41% 303 4,30%
3. Utile (Perdita) di esercizio (223) 249 -2,20% 2,41% (472) -189,56%
4. Totale Patrimonio (1+2+3) 10.144 10.294 100,00% 100,00% (150) -1,46%
6. Rischi ed adeguatezza patrimoniale
La gestione dei rischi, la verifica dell’adeguatezza del patrimonio a coprire gli stessi rischi e l’informativa da
fornire al pubblico sono disciplinate dalle disposizioni di vigilanza prudenziale per gli intermediari finanziari
iscritti nell’Albo ex art. 106 TUB. Tale normativa è articolata in tre pilastri, che riguardano:
a) i requisiti patrimoniali (primo pilastro), ossia i coefficienti patrimoniali obbligatori di vigilanza che
configurano la dotazione minima di capitale che ogni intermediario deve possedere per fronteggiare i
rischi tipici dell’attività finanziaria;
b) il processo di controllo prudenziale (secondo pilastro), ossia il sistema di controlli interni di cui ciascun
intermediario deve disporre per assicurare, in un contesto di adeguatezza organizzativa, la misurazione
di tutti i rischi rilevanti e la valutazione della relativa adeguatezza patrimoniale - attuale, prospettica e di
stress - a fronte dei rischi stessi (cosiddetto “Internal Capital Adequacy Assessment Process” - ICAAP),
nonché i controlli esterni che l’Autorità di Vigilanza esercita su stabilità, efficienza, sana e prudente
gestione degli intermediari, per verificare l’affidabilità e la coerenza dei risultati (cosiddetto “Supervisory
Review and Evaluation Process” - SREP) e adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure
correttive;
c) l’informativa al pubblico (terzo pilastro), ossia gli obblighi informativi pubblici che ogni intermediario è
chiamato ad assolvere (disciplina di mercato) in materia di adeguatezza patrimoniale, esposizione ai
rischi e relativi sistemi di identificazione, gestione e misurazione.
Nell’ambito del primo pilastro la Società adotta i metodi standard o di base consentiti dalle richiamate
normative e in particolare:
a. il “metodo standardizzato”, per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito;
b. il “metodo del valore corrente”, per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di controparte;
c. il “metodo base”, per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio operativo.
Nell’ambito del secondo pilastro la Società adotta i metodi semplificati indicati dalle predette disposizioni
oppure i modelli interni.
- 18 -
Per la misurazione dei rischi di primo pilastro e per la misurazione dei complessivi rischi, nonché per la
quantificazione del patrimonio, il Confidi ha adottato appositi regolamenti aziendali che disciplinano le attività
da porre in essere al riguardo. Dal confronto fra complessivi rischi (capitale interno complessivo) e patrimonio
(capitale complessivo), si perviene alla valutazione dell’adeguatezza ovvero della capacità del patrimonio di
coprire i rischi.
Entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2016 il Confidi procederà, attraverso il sito
internet aziendale, agli adempimenti di informativa al pubblico previsti dalla normativa di vigilanza sul terzo
pilastro.
Nei prospetti di seguito riportati sono indicati i rischi assunti dal Confidi, i Fondi Propri, il Cet 1 ratio (Capitale
primario di classe 1 su complessive attività di rischio ponderate) ed il Total capital ratio (Fondi Propri su
complessive attività di rischio ponderate). In sintesi, i requisiti patrimoniali concernenti i rischi di primo pilastro
ed ammontanti complessivamente a euro 1,9 milioni di euro sono coperti dai Fondi Propri (euro 10,1 milioni).
In conclusione, il CET 1 capital ratio risulta pari al 30,52%, superiore al coefficiente patrimoniale complessivo
minimo (6%).
(valori in migliaia di euro)
ADEGUATEZZA PATRIMONIALE 31.12.2016 31.12.2015
Composizione Variazioni
31.12.16 31.12.15 Assolute Percentuali
1. Rischi di credito e di controparte 1.995 3.644 90,49% 90,83% (1.649) -45,25%
2. Rischio operativo 210 392 9,51% 9,17% (182) -46,43%
3. Totale requisiti prudenziali (1+2) 2.204 4.035 100,00% 100,00% (1.831) -45,38%
4. Capitale primario di classe 1 (CET1) 10.144 10.294 100,00% 100,00% (150) -1,46%
5. Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) - - 0,00% 0,00% -
6. Capitale di classe 2 (T2) - - 0,00% 0,00% - -
7. Totale Fondi Propri (4+5+6) 10.144 10.294 100,00% 100,00% (150) -1,46%
8. CET 1 capital ratio 30,52% 16,95%
0 80,06%
9. Indice di adeguatezza patrimoniale (Fondi propri /
requisiti patrimoniali obbligatori) 5,09 2,83
2,26 79,86%
10. Coefficiente patrimoniale complessivo minimo 6,00% 6,00%
11. Total capital ratio 30,52% 16,95%
2,26 79,86%
5. Altre informazioni
a. Attività di ricerca e sviluppo
Nell’esercizio non è stata svolta alcuna attività di ricerca e sviluppo, avendo il Confidi adempiuto ai
consueti obblighi istituzionali mirati alla ricerca di nuovi strumenti finanziari, anche agevolativi, utili ad
un sempre più efficace sostegno alle imprese.
b. Strumenti Finanziari derivati
La Società non fa uso di strumenti finanziari derivati.
c. Azioni proprie ed azioni di società controllanti
- 19 -
Il Confidi non detiene azioni proprie ovvero di società controllanti, controllate o collegate e, ai sensi
dell’art. 2497 del codice civile, si segnala che non è soggetto alla direzione e coordinamento di alcun
soggetto.
d. Rapporti con Parti correlate
I compensi riconosciuti agli amministratori per l’attività prestata nel 2016 – a fronte della delibera
assembleare del 21 maggio 2015- ammontano a complessivi euro 25 mila. I compensi riconosciuti ai
Sindaci per l’attività prestata nel 2016 ammontano a complessivi euro 22 mila.
Al 31/12/2016 le garanzie rilasciate a favore delle imprese socie partecipate dai Consiglieri di
Amministrazione, ovvero a favore delle imprese socie nelle quali i predetti esponenti rivestono cariche
sociali, ammontano complessivamente a euro 272 mila (di cui euro 97 mila deliberati nell’anno).
Le operazioni con parti correlate sono state deliberate secondo quanto previsto dalle disposizioni
interne che hanno recepito quanto al riguardo previsto dalle disposizioni di Vigilanza. Le condizioni
economiche applicate alle predette operazioni sono state quelle normalmente applicate alle imprese
socie.
e. Operazioni Atipiche e/o Inusuali
La Società non ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali.
f. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Dalla chiusura dell’esercizio alla data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di
Amministrazione, avvenuta in data 23 marzo 2017 si rileva che da febbraio 2017 è stata avviata una
robusta politica di definizione di posizioni a contenzioso che ha permesso – già ad aprile - di ridurre di
1,575 milioni lo stock di garanzie a sofferenza in essere e di 301 mila i crediti di cassa deteriorati, con
l’esclusivo utilizzo dei fondi già stanziati nelle precedenti annualità.
6. Evoluzione prevedibile della gestione
In attesa di un consolidamento della stabilizzazione economica del nostro Paese Confidi Imprese Toscane,
proseguirà anche nel 2017 una politica creditizia che privilegi le operazioni con possibilità di accesso alla contro
garanzia del Fondo Centrale e una politica di contenimento dei costi, mantenendo una struttura estremamente
ridotta.
A fronte di una stabilizzazione del mercato ed una ripresa che dovrebbe iniziare a definirsi con maggior enfasi, il
Confidi si propone di:
implementare ulteriormente la funzione commerciale
ampliare il bacino di utenza della società, tradizionalmente operante nel territorio toscano, guadagnando
quote di mercato precedentemente occupate da competitors non più operativi
sviluppare nuovi prodotti in collaborazione con taluni istituti di credito
utilizzare le risorse che saranno assegnate alla Società ai sensi della Legge di Stabilità 2014 per
incrementare l’operatività non controgarantibile sul Fondo Centrale, ampliando così il target di
riferimento
- 20 -
In tale contesto, ed in ottemperanza alla nuova disciplina, Confidi si pone l’obiettivo di verificare e riuscire a
mantenere i seguenti requisiti:
- parametri di tipo dimensionale, di aumento dei volumi operativi e di leva, in particolare mantenendo
una struttura efficiente e sfruttando i vantaggi di collaborazione derivanti dall’adesione a“Rete Fidi
Italia”;
- parametri indicativi della qualità del portafoglio (che dovrà tradursi in una progressiva riduzione della
percentuale delle sofferenze presenti in portafogli);
- parametri rappresentativi dell’efficienza gestionale e di natura qualitativa.
Nella consapevolezza che nella presente situazione di mercato il raggiungimento della soglia dimensionale
necessaria per il mantenimento dell’iscrizione nell’Albo ex art. 106 TUB risulta oggettivamente difficoltoso
esclusivamente con percorsi di crescita endogeni il Consiglio di Amministrazione sta valutando possibili
sinergie con altre realtà propedeutiche a processi di integrazione di più ampio respiro.
Conclusioni
Signori Soci,
Gli Organi aziendali hanno amministrato, gestito, nonché controllato, secondo le disposizioni di legge e di
Vigilanza (sana gestione), assumendo rischi compatibili con l’assetto patrimoniale del Confidi (prudente
- 21 -
gestione) analizzando le esigenze dei soci al fine di sostenerne le relative iniziative produttive ed economiche.
In conformità al disposto dell’art. 2545 c.c., che prevede l’obbligo di indicare i criteri seguiti nella gestione
sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici, si evidenzia che i medesimi si sono manifestati attraverso
il costante impegno volto a facilitare l’accesso al credito per i soci, attraverso operazioni sempre più mirate alle
esigenze aziendali.
Si precisa inoltre che la condizione di prevalenza richiesta dagli artt. 2512 e 2513 c.c. è realizzata dalla totale
attività svolta a favore dei soci.
In tale contesto, si è cercato di soddisfare le complessive esigenze delle imprese socie con la collaborazione
della Direzione e di tutti i dipendenti, nonché dell’Autorità di Vigilanza, ai quali gli Organi formulano il proprio
ringraziamento.
7. Piano di sistemazione della perdita d’esercizio
Con riferimento alle disposizioni di legge e di Statuto il Consiglio di amministrazione propone la copertura della
perdita d’esercizio mediante utilizzo delle riserve di utili per euro 223 mila. Pertanto, a seguito
dell’approvazione della predetta proposta, l’assetto patrimoniale risulta composto come segue:
ASSETTO PATRIMONIALE 31.12.2016
Capitale 3.022
Riserve 7.122
Riserve da valutazione -
Totale 10.144
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Presidente
SCHEMI DI BILANCIO
- 22 -
- Stato Patrimoniale
- Conto Economico
- Prospetto della Redditività Complessiva
- Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto
- Rendiconto Finanziario
- 23 -
STATO PATRIMONIALE INTERMEDIARI FINANZIARI
ATTIVO
Voci dell'attivo 31-12-2016 31-12-2015
10. Cassa e disponibilità liquide 194 3.329
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
30. Attività finanziarie valutate al fair value
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 23.997 23.997
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
60. Crediti 21.018.115 22.007.132
70. Derivati di copertura
80. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
90. Partecipazioni
100. Attività materiali 5.042 5.282
110. Attività immateriali
120. Attività fiscali 85.859 104.337
a) correnti 85.859 104.337
b) anticipate
b1) di cui alla Legge 214/2011
130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
140. Altre Attività 380.470 497.921
Totale dell'attivo 21.513.677 22.641.998
- 24 -
PASSIVO
Voci del passivo e del patrimonio netto 31-12-2016 31-12-2015
10. Debiti 1.597.915 1.443.334
20. Titoli in circolazione
30. Passività finanziarie di negoziazione
40. Passività finanziarie valutate al fair value
50. Derivati di copertura
60. Adeguamento di valore della passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
70. Passività fiscali 13.690 15.704
a) correnti 13.690 15.704
b) differite
80. Passività associate ad attività in via di dismissione
90. Altre passività 9.481.894 10.644.636
100. Trattamento di fine rapporto del personale 275.814 244.137
110. Fondi per rischi ed oneri
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
120. Capitale 3.021.505 3.002.898
130. Azioni proprie (-)
140. Strumenti di capitale
150. Sovrapprezzi di emissione
160. Riserve 7.345.763 7.042.739
170. Riserve da valutazione
di cui: relative ad attività in via di dismissione
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (222.904) 248.550
Totale del passivo e del patrimonio netto 21.513.677 22.641.998
- 25 -
CONTO ECONOMICO INTERMEDIARI FINANZIARI
Voci 31-12-2016 31-12-2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 153.072 308.832
20. Interessi passivi e oneri assimilati (12.002) (17.267)
MARGINE DI INTERESSE 141.070 291.565
30. Commissioni attive 1.614.504 1.837.473
40. Commissioni passive (197.473) (205.294)
COMMISSIONI NETTE 1.417.031 1.632.179
50. Dividendi e proventi simili
60. Risultato netto dell'attività di negoziazione
70. Risultato netto dell'attività di copertura
80. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value
90. Utile/Perdita da cessione o riacquisto di:
a) attività finanziarie
b) passività finanziarie
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1.558.101 1.923.744
100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (1.096.113) (879.963)
a) attività finanziarie (1.978.269) (3.126.394)
b) altre operazioni finanziarie 882.156 2.246.431
110. Spese amministrative: (1.053.691) (1.060.547)
a) spese per il personale (636.167) (662.600)
b) altre spese amministrative (417.524) (397.947)
120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (2.079) (2.752)
130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
140. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
160. Altri proventi e oneri di gestione 384.568 283.772
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (209.214) 264.254
170. Utili (Perdite) delle partecipazioni
180. Utili (Perdite) da cessioni di investimenti
UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE (209.214) 264.254
190. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (13.690) (15.704)
UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE (222.904) 248.550
200. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO (222.904) 248.550
- 26 -
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA INTERMEDIARI FINANZIARI
Voci 31-12-2016 31-12-2015
10. Utile (Perdita) d'esercizio (222.904) 248.550
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri
80. Differenze di cambio
90. Copertura di flussi finanziari
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (18.690)
110. Attività non correnti in via di dismissione
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
130. Totale altre componenti al netto delle imposte (18.690)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (222.904) 229.860
- 27 -
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO INTERMEDIARI FINANZIARI AL 31-12-2016
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Variazioni dell'esercizio Redditività
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Capitale 3.002.898 3.002.898 35.088 (16.481) 3.021.505
Sovrapprezzo emissioni
Riserve: 7.042.739 7.042.739 248.550 54.474 7.345.763
a) di utili 6.960.597 6.960.597 248.550 7.209.147
b) altre 82.142 82.142 54.474 136.616
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio 248.550 248.550 (248.550) (222.904) (222.904)
Patrimonio netto 10.294.187 10.294.187 54.474 35.088 (16.481) (222.904) 10.144.364
- 28 -
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO INTERMEDIARI FINANZIARI AL 31-12-2015
Allocazione risultato
esercizio precedente Variazioni dell'esercizio
Redditività
complessiva
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Capitale 2.541.321 2.541.321 1.029.425 (567.848) 3.002.898
Sovrapprezzo emissioni
Riserve: 7.749.931 7.749.931 21.574 (728.766) 7.042.739
a) di utili 7.006.664 7.006.664 21.574 (67.641) 6.960.597
b) altre 743.267 743.267 (661.125) 82.142
Riserve da valutazione (18.690) (18.690)
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio 21.574 21.574 (21.574) 248.550 248.550
Patrimonio netto 10.312.826 10.312.826 (747.456) 1.029.425 (567.848) 248.550 10.275.497
- 29 -
RENDICONTO FINANZIARIO INTERMEDIARI FINANZIARI Metodo Diretto
Importo
31-12-2016 31-12-2015
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 666.840 1.049.498
- interessi attivi incassati (+) 121.440 178.107
- interessi passivi pagati (-) (12.002) (17.509)
- dividendi e proventi simili (+)
- commissioni nette (+/-) 1.168.585 1.631.566
- spese per il personale (-) (543.170) (620.986)
- altri costi (-) (442.335) (435.891)
- altri ricavi (+) 388.012 329.915
- imposte e tasse (-) (13.690) (15.704)
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell'effetto fiscale (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (937.656) (1.525.038)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita 1.350.000
- crediti verso banche (218.352) (985.580)
- crediti verso enti finanziari (229.740) (31.058)
- crediti verso clientela (458.308) (1.763.189)
- altre attività (31.256) (95.211)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 242.579 17.899
- debiti verso banche (115.423) (65.958)
- debiti verso enti finanziari (11.359) (172.000)
- debiti verso clientela 52.799
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività 316.562 255.857
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (28.236) (457.641)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 7.657
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali 7.657
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da 1.162 1.158
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali 1.162 1.158
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 6.495 (1.158)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 18.607 461.577
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 18.607 461.577
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (3.135) 2.778
Legenda:
(+) generata
(-) assorbita
- 30 -
Riconciliazione Metodo Diretto
Importo
Voci di bilancio 31-12-2016 31-12-2015
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 3.329 551
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (3.135) 2.778
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 194 3.329
- 31 -
NOTA INTEGRATIVA
Parte A – Politiche Contabili
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale
Parte C – Informazioni sul Conto Economico
Parte D – Altre Informazioni
- 32 -
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 - PARTE GENERALE
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
In conformità dell'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 le società finanziarie iscritte
nell'elenco speciale di cui all'articolo 107 TUB devono redigere il bilancio di esercizio in conformità dei principi
contabili internazionali IAS/IFRS.
Pertanto il presente bilancio, sottoposto all'approvazione del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017, è
stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/AFRS ("International Accounting Standard" - IAS"
"International Financial Reporting Standard" - IFRS) emanati dall'"International Accounting Standard Board" (IASB)
e alle relative interpretazioni dell'"International Financial Reporting Interpretations Committee" (IFRS IC),
omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura prescritta dal Regolamento Comunitario n. 1606 del
19.7.2002, e in conformità del Provvedimento della Banca d'Italia del 9/12/2016 "Il bilancio degli intermediari IFRS
diversi dagli intermediari bancari".
Nel rispetto dell'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, se in casi eccezionali
l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali risulta incompatibile con la
rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico della
Società, la disposizione stessa non deve essere applicata. Nella nota integrativa sono spiegati i motivi della deroga,
ove presente, e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del
risultato economico.
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Il bilancio, predisposto e redatto nell’osservanza delle citate disposizioni di Banca d'Italia del 9 dicembre 2016, è
costituito:
(a) dallo stato patrimoniale;
(b) dal conto economico;
(c) dal prospetto della redditività complessiva;
(d) dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto;
(e) dal rendiconto finanziario;
(f) dalla nota integrativa.
Il bilancio è altresì corredato della relazione degli amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione
della Società.
Il bilancio è redatto in euro - i prospetti contabili di cui alle precedenti lettere da (a) ad (e) in unità di euro e la nota
integrativa di cui alla precedente lettera (f) in migliaia di euro - e si basa sui seguenti principi generali di redazione
stabiliti dallo IAS 1:
continuità aziendale: le valutazioni delle attività, delle passività e delle operazioni "fuori bilancio" sono
effettuate nella prospettiva della continuità aziendale. I presupposti alla base della redazione del bilancio
in continuità di funzionamento sono oggetto di illustrazione nella relazione sulla gestione;
competenza economica: ad eccezione del rendiconto finanziario, i costi e i ricavi vengono rilevati secondo
i principi di maturazione economica;
- 33 -
coerenza di presentazione: i criteri di presentazione e di classificazione delle voci del bilancio vengono
mantenuti costanti da un periodo all'altro, allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, a
meno che il loro mutamento non sia prescritto da un principio contabile internazionale o da una
interpretazione, oppure si renda necessario per accrescere la significatività e l'affidabilità della
rappresentazione contabile. Nel caso di cambiamento il nuovo criterio viene adottato - nei limiti del
possibile - retroattivamente e sono indicati la natura, la ragione e l'importo delle voci interessate dal
mutamento. La presentazione e la classificazione delle voci è conforme alle disposizioni impartite dalla
Banca d'Italia sui bilanci degli intermediari finanziari;
rilevanza e aggregazione: conformemente alle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci degli
intermediari finanziari, le voci simili sono aggregate nella medesima classe. Gli elementi di natura o
funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati distintamente;
divieto di compensazione: ad eccezione di quanto disposto o consentito da un principio contabile
internazionale o da una interpretazione, oppure dalle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci
degli intermediari finanziari, le attività e le passività, nonché i costi e i ricavi, non formano oggetto di
compensazione;
informativa comparativa: per tutti i dati contenuti nei prospetti di bilancio ivi inclusi quelli della nota
integrativa, e a meno che non sia diversamente stabilito o permesso da un principio contabile
internazionale o da una interpretazione, vengono riportati i corrispondenti dati riferiti all'esercizio
precedente. Questi ultimi potrebbero essere stati adattati, ove necessario, al fine di garantire la
comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. Sono inoltre fornite informazioni di natura
descrittiva e qualitativa per entrambi gli esercizi, se ritenute utili per una migliore comprensione dei dati.
Nel presente bilancio non sono state operate, rispetto al precedente esercizio, riclassificazioni ritenute più
appropriate in termini di rilevanza e affidabilità delle informazioni, per una maggiore chiarezza e rappresentatività.
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del presente bilancio e la sua approvazione da parte
del Consiglio di Amministrazione avvenuta il 23 marzo 2017 non sono intervenuti fatti di gestione ovvero
accadimenti degni di particolare rilievo tali da riflettersi significativamente sui risultati aziendali descritti.
Sezione 4 - Altri aspetti
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio
La redazione del bilancio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare effetti sui valori
iscritti nello stato patrimoniale e negli altri prospetti contabili, nonché sulle informative della nota integrativa.
L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive,
fondate anche sull'esperienza storica, ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti
di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono modificarsi di esercizio in esercizio e,
pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio possano variare anche
in misura significativa a seguito del mutamento delle valutazioni.
Le principali fattispecie per le quali è stato maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte
della Società, sono rappresentate in particolare dai crediti per cassa e dalle garanzie rilasciate nonché dalle altre
- 34 -
tipologie di attività finanziarie, i cui valori hanno formato oggetto di stima mediante l'utilizzo di appositi modelli
valutativi.
Nella parte della nota integrativa dedicata alla presentazione delle politiche contabili applicate ai principali
aggregati del bilancio vengono illustrate le più importanti assunzioni e valutazioni soggettive formulate nella
redazione del bilancio stesso. Per le ulteriori informazioni di dettaglio relative alla composizione e ai valori dei
predetti aggregati si fa, invece, rinvio alle successive sezioni della nota integrativa.
Adozione dei nuovi principi contabili e interpretazioni emessi dallo IASB
PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS APPLICATI DAL 1 GENNAIO 2016
Si segnalano di seguito i principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS applicati per la prima volta dal
Confidi a partire dal 1° gennaio 2016, la cui adozione non ha comunque comportato effetti sul bilancio:
- emendamenti allo IAS 19 "Defined Benefit Plans: Employee Contributions" (pubblicato in data 21 novembre
2013): relativo all’iscrizione in bilancio delle contribuzioni effettuate dai dipendenti o da terze parti ai piani a
benefici definiti;
- emendamenti all'IFRS 11 "Accounting for acquisitions of interests in joint operations" (pubblicato in data 6
maggio 2014): relativo alla contabilizzazione delle acquisizioni di interessenze in attività a controllo
congiunto;
- emendamenti allo IAS 16 e IAS 41 "Bearer Plants" (pubblicato in data 30 giugno 2014): relativi alla
contabilizzazione di determinati tipi di coltivazioni;
- emendamenti allo IAS 16 e allo IAS 38 "Clarification of acceptable methods of depreciation and
amortisation" (pubblicati in data 12 maggio 2014): che definiscono i criteri accettabili per il calcolo
dell’ammortamento, che devranno riflettere le modalità con le quali saranno fruiti i benefici economici dei
beni;
- emendamento allo IAS 1 "Disclosure Initiative" (pubblicato in data18 dicembre 2014): il cui obiettivo è
migliorare l’informativa di bilancio, con la possibilità di rettificare elementi che possono essere percepiti
come impedimenti ad una chiara ed intellegibile redazione dei bilanci;
- emendamento allo IAS 27 Equity Method in Separate Financial Statements (pubblicato in data 12 agosto
2014): che introduce e fornisce chiarimenti in merito all’applicazione del metodo del patrimonio netto per la
valutazione delle partecipazioni in società controllate, in società a controllo congiunto e in società collegate;
- emendamenti all'IFRS 10, IFRS 12 e IAS 28 "Investment Entities: Applying the Consolidation Exception"
(pubblicato in data 18 dicembre 2014), contenente modifiche finalizzate a precisare i requisiti per la
contabilizzazione delle entità di investimento e a prevedere esenzioni in determinate circostanze.
Infine, nell'ambito del processo annuale di miglioramento dei principi, in data 12 dicembre 2013 lo IASB ha
pubblicato il documento "Annual Improvements to IFRSs: 2010-2012 Cycle" e in data 25 settembre 2014 il
documento "Annual Improvements to IFRSs: 2012-2014 Cycle" che integrano parzialmente i principi
preesistenti. L'adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio del Confidi.
PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS e IFRIC OMOLOGATI DALL'UNIONE EUROPEA,
APPLICABILI OBBLIGATORIAMENTE A PARTIRE DALL’ESERCIZIO 2018 E NON ADOTTATI IN VIA ANTICIPATA DAL
CONFIDI AL 31 DICEMBRE 2016
- Principio IFRS 15 - Revenue from Contracts with Customers – “Ricavi provenienti da contratti con i clienti”
(pubblicato in data 28 maggio 2014 e integrato con ulteriori chiarimenti pubblicati in data 12 aprile 2016) che
è destinato a sostituire i principi IAS 18 - Revenue e IAS 11 - Construction Contracts, nonché le interpretazioni
IFRIC 13 - Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 - Agreements for the Construction of Real Estate, IFRIC 18 -
- 35 -
Transfers of Assets from Customers e SIC 31 - Revenues-Barter Transactions Involving Advertising Services. Il
principio ha lo scopo di migliorare la rappresentazione contabile dei ricavi e la loro comparabilità nei bilanci.
Si applicherà a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano nell'ambito di
applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d'assicurazione e gli strumenti finanziari.
- Versione finale dell'IFRS 9 - Financial Instruments – “Strumenti finanziari” (pubblicato in data 24 luglio 2014)
il cui obiettivo è quello di definire le modalità di classificazione e contabilizzazione degli strumenti finanziari,
migliorando l’informativa contabile. Il documento accoglie i risultati del progetto dello IASB volto alla
sostituzione dello IAS 39:
o introduce dei nuovi criteri per la classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie;
o Con riferimento al modello di impairment, il nuovo principio richiede che la stima delle perdite su
crediti sia effettuata sulla base del modello delle expected losses (e non sul modello delle
incurred losses utilizzato dallo IAS 39) utilizzando informazioni supportabili, disponibili senza
oneri o sforzi irragionevoli che includano dati storici, attuali e prospettici;
o introduce un nuovo modello di hedge accounting (incremento delle tipologie di transazioni
eleggibili per l'hedge accounting, cambiamento della modalità di contabilizzazione dei contratti
forward e delle opzioni quando inclusi in una relazione di hedge accounting, modifiche al test di
efficacia).
Entrambi i principi devono essere applicati a partire dal 1° gennaio 2018. Ci si attende che l'applicazione dell'IFRS 9
possa avere un impatto sugli importi e l'informativa riportata nel bilancio del Confidi. Tuttavia, da una prima
valutazione effettuata, gli effetti dei citati principi non saranno significativi.
Revisione legale dei conti
Il bilancio è stato sottoposto, ai sensi dell'articolo 14 del decreto legislativo 27.1.2010 n. 39, alla revisione legale
della Società Baker Tilly Revisa S.p.A. (che ha acquisito nell’agosto 2013 il ramo d’azienda della Bompani Audit
S.r.l.) a seguito del conferimento dell'incarico da parte dell'assemblea dei soci del 29 giugno 2010 per il periodo
31/12/2010 – 31/12/2018.
- 36 -
A.2 - PARTE RELATIVA AI PRINCIPALI AGGREGATI DI BILANCIO
Di seguito vengono illustrati i criteri di classificazione, iscrizione, cancellazione, valutazione e rilevazione delle
componenti reddituali delle principali voci dello stato patrimoniale.
1 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
1.1. Criteri di classificazione
Sono classificati in questa voce i titoli di debito, i titoli di capitale e i certificati di partecipazione in OICR che
configurano le seguenti tipologie di investimenti:
a) investimenti temporanei delle disponibilità aziendali con finalità di riserve di liquidità, per fronteggiare le
eventuali insolvenze delle imprese socie che comportino l'escussione delle garanzie rilasciate dalla Società a
favore delle banche e degli intermediari finanziari che hanno finanziato tali imprese;
b) titoli di capitale che configurano partecipazioni di minoranza nel capitale di altre società dirette a realizzare
legami durevoli con esse.
1.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione
L'iscrizione iniziale delle attività disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento delle relative operazioni
di acquisto o di sottoscrizione.
Eccetto quanto consentito dallo IAS 39, i titoli classificati nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la
vendita non possono formare oggetto di trasferimento in altri portafogli né titoli di altri portafogli sono trasferibili
nel portafoglio disponibile per la vendita.
La cancellazione alla scadenza o in seguito a operazioni di cessione avviene sempre alla data di regolamento. I titoli
venduti a terzi non possono essere cancellati se tutti i rischi e i benefici o il loro controllo effettivo (nella misura del
"continuing involvement") restano in capo alla Società cedente. In questo caso nei confronti degli acquirenti viene
rilevata una passività corrispondente al prezzo incassato; sui titoli venduti e sulle collegate passività sono registrati
i relativi ricavi e costi.
1.3. Criteri di valutazione
I titoli disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente al "fair value" (costo di acquisto) rettificato degli eventuali
costi e ricavi di transazione anticipati e attribuibili specificamente ai titoli acquistati (valore di prima iscrizione).
Successivamente alla rilevazione iniziale i titoli anzidetti sono valutati in base al loro "fair value" corrente, tenendo
altresì conto per i titoli di debito anche del relativo costo ammortizzato secondo il pertinente tasso interno di
rendimento (cfr. il successivo paragrafo 1.4). In particolare:
a) il "fair value" dei titoli quotati in mercati attivi (mercati in cui le transazioni relative a un determinato
strumento finanziario hanno luogo con frequenza e volumi sufficienti a fornire informazioni sui prezzi in via
continuativa) è dato dai prezzi quotati in tali mercati;
b) il "fair value" dei titoli di debito non quotati in mercati attivi è stimato sulla base delle quotazioni di titoli
simili o, in mancanza, attualizzando i relativi flussi di cassa futuri attesi e considerando i relativi profili di
rischio;
c) il "fair value" dei titoli di capitale non quotati in mercati attivi è stimato in base ai metodi correntemente
utilizzati per le valutazioni d'impresa, tenendo conto delle specificità aziendali. Tali titoli sono tuttavia valutati
al costo quando il "fair value" non può essere stimato in maniera affidabile;
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d) ove si evidenzino sintomi di deterioramento della solvibilità degli emittenti, i titoli vengono sottoposti
all'"impairment test". Le perdite da "impairment" si ragguagliano alla differenza negativa tra il "fair value"
corrente dei titoli deteriorati e il loro valore contabile; se si verificano successive riprese di valore, queste non
possono superare il limite delle perdite da "impairment" precedentemente contabilizzate, salvo che per i
titoli di capitale non quotati sui quali non possono essere rilevate riprese di valore.
1.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi dei titoli di debito sono computati, ove rilevante, in base al tasso interno di rendimento. Questo
è il tasso di interesse che, per ogni titolo disponibile per la vendita, pareggia il valore attuale dei flussi di cassa
attesi per capitale e interessi al suo valore di prima iscrizione (costo ammortizzato iniziale), per gli strumenti a
tasso fisso, o al suo valore contabile a ciascuna data di riprezzamento (costo ammortizzato residuo), per gli
strumenti a tasso indicizzato.
I dividendi dei titoli di capitale sono registrati quando sorge il diritto alla loro percezione.
Gli interessi attivi e i dividendi figurano, rispettivamente, nelle voci del conto economico "interessi attivi e proventi
assimilati" e "dividendi e proventi simili".
Gli utili e le perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico "utile/perdita da cessione o
riacquisto di: attività finanziarie". Plusvalenze e minusvalenze conseguenti alla valutazione basata sul "fair value"
corrente sono imputate direttamente al patrimonio netto ("riserve da valutazione") e trasferite al conto
economico al momento del realizzo per effetto di cessione oppure quando vengono contabilizzate perdite da
"impairment".
La voce del conto economico "rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: attività finanziarie" riporta
le eventuali perdite da "impairment" dei titoli, nonché le successive riprese di valore limitatamente però ai titoli di
debito, in quanto le riprese di valore registrate sui titoli di capitale sono attribuite direttamente al patrimonio
netto ("riserve da valutazione"), salvo che per i titoli di capitale non quotati sui quali non possono essere rilevate
riprese di valore.
2 - Crediti
2.1 - Crediti per cassa
2.1.1. Criteri di classificazione
In questa voce sono classificati tutti i crediti per cassa qualunque sia la loro forma contrattuale verso banche,
intermediari finanziari e clientela, derivanti dallo svolgimento dell'attività caratteristica della Società e
dall'escussione e liquidazione delle garanzie dalla stessa rilasciate. Vi rientrano anche i crediti di funzionamento
connessi con il rilascio delle garanzie.
2.1.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione
I crediti sono iscritti nel momento in cui sorge il diritto di ricevere il pagamento ovvero all'escussione e liquidazione
delle garanzie rilasciate.
Eccetto quanto consentito dallo IAS 39, i crediti non possono formare oggetto di trasferimento in altri portafogli né
strumenti finanziari di altri portafogli sono trasferibili nel portafoglio crediti.
La cancellazione dei crediti a seguito di operazioni di cessione avviene alla data di regolamento. I crediti ceduti a
terzi non possono essere cancellati se tutti i rischi e i benefici o il loro controllo effettivo (nella misura del
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"continuing involvement") restano in capo alla Società cedente. In questo caso nei confronti degli acquirenti viene
rilevata una passività corrispondente al prezzo incassato; sui crediti ceduti e sulle collegate passività sono registrati
i rispettivi costi e ricavi.
2.1.3. Criteri di valutazione
I crediti sono iscritti inizialmente al "fair value" (importo erogato, costo di acquisto o importo escusso e liquidato
delle garanzie rilasciate) rettificato degli eventuali costi e ricavi di transazione anticipati e attribuibili
specificamente ai crediti sottostanti (valore di prima iscrizione).
Successivamente alla rilevazione iniziale i crediti vengono valutati al "costo ammortizzato" secondo il pertinente
tasso interno di rendimento (cfr. il successivo paragrafo 2.1.4) e sottoposti all'"impairment test" in funzione della
solvibilità dei debitori.
L' "impairment test" si articola in due fasi:
a) la fase delle valutazioni individuali o specifiche, nella quale vengono selezionati i singoli crediti deteriorati
("impaired") e stimate le relative perdite;
b) la fase delle valutazioni collettive o di portafoglio, nella quale vengono stimate le perdite potenziali dei crediti
classificati "in bonis".
Le varie categorie di crediti deteriorati che formano oggetto di valutazione individuale o specifica sono in
particolare, secondo le pertinenti disposizioni della Banca d'Italia, le seguenti:
sofferenze: crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
inadempienze probabili: crediti verso soggetti che non sono in grado di adempiere integralmente alle loro
obbligazioni creditizie e per i quali la Società ritiene pertanto improbabile che, senza il ricorso ad azioni
quali l'escussione delle garanzie, essi possano soddisfare pienamente (in linea capitale e/o interessi) tali
obbligazioni e sempre che non ricorrano le condizioni per la classificazione tra le sofferenze;
esposizioni scadute deteriorate: esposizioni scadute da oltre 90 giorni e non riconducibili in nessuna delle
precedenti categorie di esposizioni deteriorate
Per la classificazione delle suddette esposizioni deteriorate la Società fa riferimento, oltre che alle citate
disposizioni della Banca d'Italia, anche alle disposizioni interne che fissano i criteri e le regole, sia per l'attribuzione
dei crediti alle varie categorie di rischio, sia per il loro eventuale passaggio da una categoria all'altra, e che tengono
conto anche delle classificazioni operate dalle banche e dagli intermediari finanziari garantiti dal Confidi.
I crediti deteriorati sorgono generalmente a fronte dell'escussione e della conseguente liquidazione delle garanzie
rilasciate dalla Società. Per ciascuno di questi crediti viene stimata la perdita attesa ed il corrispondente valore di
recupero, che è calcolato in forma attualizzata sulla base:
a) dei flussi di cassa che si presume di poter recuperare in base alla solvibilità dei debitori, valutata utilizzando
tutte le informazioni disponibili riguardo alla loro situazione patrimoniale, economica e finanziaria e tenendo
conto delle indicazioni fornite dalle banche e dagli intermediari finanziari garantiti. Nella stima del valore di
recupero vengono considerate anche le eventuali garanzie reali e personali acquisite a presidio dei crediti
deteriorati;
b) dei possibili tempi di recupero in base alle procedure in atto (giudiziali o extragiudiziali), tenendo anche conto
delle indicazioni fornite dalle banche e dagli intermediari finanziari garantiti;
c) dei tassi interni di rendimento, che per i crediti derivanti dall'escussione e liquidazione delle garanzie
rilasciate possono essere costituti dai tassi di interesse dei sottostanti finanziamenti garantiti oppure da tassi
di rendimento correnti per durate analoghe ai prevedibili tempi di recupero delle posizioni stesse.
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I crediti "in bonis" sono sottoposti, ove rilevante, a valutazioni collettive o di portafoglio dirette alla percezione
dell'eventuale stato di deterioramento della qualità creditizia di posizioni che presentano profili omogenei di
rischio. A tale fine la segmentazione dei crediti "in bonis" viene effettuata raggruppando i rapporti verso i debitori
che, per rischiosità e per caratteristiche economiche, manifestano comportamenti similari in termini di capacità di
rimborso.
Per ciascun insieme omogeneo selezionato di crediti "in bonis" vengono determinati su base storico-statistica il
tasso medio di migrazione verso posizioni deteriorate (proxy-PD) nonché la percentuale di perdita in caso di
default (proxy-LGD) stimata sulla base delle perdite storicamente registrate. L'ammontare complessivo della
svalutazione per ciascuna classe omogenea di crediti si ragguaglia al prodotto tra il suo valore complessivo, la
relativa proxy-PD e la rispettiva proxy-LGD.
2.1.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi dei crediti sono computati, ove rilevante, in base al tasso interno di rendimento. Questo è il tasso
di interesse che, per ogni credito, pareggia il valore attuale dei flussi di cassa attesi per capitale e interessi al suo
valore di prima iscrizione (costo ammortizzato iniziale), per gli strumenti a tasso fisso, o al suo valore contabile a
ciascuna data di riprezzamento (costo ammortizzato residuo), per gli strumenti a tasso indicizzato.
Gli interessi attivi sono registrati nella voce del conto economico "interessi attivi e proventi assimilati".
Eventuali utili e perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico "utile/perdita da cessione o
riacquisto di: attività finanziarie".
La voce del conto economico "rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: attività finanziarie" riporta
le perdite da "impairment" e le successive riprese di valore che si registrano quando vengono meno i motivi che
hanno comportato l'iscrizione delle precedenti rettifiche o si verificano recuperi superiori a quelli originariamente
stimati. Considerato il procedimento di valutazione dei crediti deteriorati basato sull'attualizzazione dei relativi
flussi di cassa recuperabili, il semplice decorso del tempo determina, con il conseguente avvicinamento alle
scadenze previste per il recupero, l'automatico incremento dei valori attuali di tali crediti e la registrazione di
corrispondenti riprese di valore.
2.2 - Garanzie rilasciate
2.2.1. Criteri di classificazione
Nel portafoglio delle garanzie rilasciate sono allocate tutte le garanzie personali e reali rilasciate dalla Società a
fronte di obbligazioni di terzi.
2.2.2. Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione
Il valore di prima iscrizione delle garanzie è pari al loro "fair value" iniziale, che corrisponde alle commissioni
riscosse in via anticipata dalla Società a fronte della loro prestazione o al valore attuale (da computare in base ad
appropriati tassi di interesse correnti) di quelle da riscuotere in via posticipata. Il predetto "fair value" viene
registrato nella voce "altre passività" dello stato patrimoniale.
Successivamente alla rilevazione iniziale le garanzie formano oggetto di valutazione secondo procedimenti simili a
quelli previsti per i crediti per cassa.
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Le garanzie sono, in primo luogo, classificate in base alla qualità creditizia e alle condizioni di solvibilità dei relativi
debitori in "esposizioni deteriorate" (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate) ed
"esposizioni in bonis".
Per le varie categorie di esposizioni si procede poi alla stima delle rispettive perdite attese:
- relativamente alle "esposizioni deteriorate", sulla scorta di valutazioni specifiche relative a ciascuna di esse. In
alternativa, e ove non siano disponibili informazioni sufficienti, le perdite attese vengono stimate in base al
tasso di perdita storicamente registrato su posizioni di rischio simili (proxy-LGD) pari al prodotto tra il tasso
medio di escussione delle garanzie deteriorate e la proxy-LGD dei crediti per cassa derivanti dalle posizioni
escusse;
- relativamente alle "esposizioni in bonis", sulla scorta di valutazioni di portafoglio che fanno ricorso ad
appropriati parametri di rischio. Per ogni classe omogenea di garanzie viene determinato su base storico-
statistica il tasso medio di migrazione verso posizioni deteriorate (proxy-PD) e il rispettivo tasso di perdita in
caso di "default" (proxy-LGD), che è pari al prodotto tra il suddetto tasso medio di escussione delle garanzie
deteriorate e la proxy-LGD dei crediti per cassa derivanti dalle posizioni escusse. L'ammontare delle perdite
attese per ciascuna classe omogenea si ragguaglia al prodotto tra il suo complessivo valore nominale residuo,
la relativa proxy-PD e la rispettiva proxy-LGD.
Si procede infine al confronto, per ogni garanzia deteriorata e per ogni classe omogenea di garanzie "in bonis", tra il
valore delle relative perdite attese e il valore residuo delle rispettive commissioni, per la quota parte percepita a
copertura del rischio, ma non ancora imputate al conto economico, che rappresenta, in sostanza, una sorta di
"cuscinetto" a copertura delle perdite attese. Se tale ultimo importo (il "cuscinetto"), incrementato di eventuali
rettifiche di valore rilevate in passato, risulta inferiore al primo (le perdite attese), il "cuscinetto" viene integrato,
contabilizzando una rettifica di valore pari alla differenza dei due importi; in caso contrario non si rilevano rettifiche di
valore o si registrano riprese di valore nel limite delle rettifiche effettuate in precedenza e ancora contabilizzate.
Le rettifiche di valore complessive (relative alle garanzie deteriorate e a quelle "in bonis") registrate nel tempo e
ancora in essere (fondi rettificativi delle garanzie) sono iscritte nella voce "altre passività" dello stato patrimoniale.
Rispetto a quanto richiesto dallo IAS 37 non viene, invece, presa in considerazione la tempistica degli eventuali
esborsi (date future di presumibile pagamento delle escussioni attese) per calcolare il valore attuale degli stessi,
poiché è ragionevole ritenere non significativo, e quindi trascurabile, tale effetto.
2.2.3. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Secondo il principio generale della competenza economica e della correlazione fra costi e ricavi le commissioni
percepite per il rilascio delle garanzie ("quota rischio") vengono iscritte nel conto economico, nella voce
"commissioni attive", in funzione della durata ("pro-rata temporis") dei singoli contratti di garanzia.
I proventi percepiti per il recupero dei costi operativi iniziali sostenuti per la raccolta della documentazione,
l’istruttoria, la delibera ed il rilascio delle garanzie, sono invece imputati nel conto economico del medesimo
esercizio ed allocati nella voce “altri proventi di gestione”.
Le perdite di valore da "impairment" e le eventuali successive riprese di valore sono rilevate nella voce del conto
economico "rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie".
- 41 -
3 - Attività materiali
3.1. Criteri di classificazione
La voce include esclusivamente beni ad uso funzionale (impianti, macchine d'ufficio, arredi, attrezzature varie,
ecc.).
3.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione
Le attività materiali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori (valore di prima iscrizione).
Il valore di prima iscrizione è aumentato delle eventuali spese successive sostenute per accrescerne le iniziali
funzionalità economiche.
Le attività materiali vengono cancellate all'atto della loro cessione o quando hanno esaurito integralmente le loro
funzionalità economiche. Le attività materiali destinate a cessione altamente probabile entro dodici mesi sono
cancellate e allocate tra le attività non correnti in via di dismissione.
3.3. Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale il valore di prima iscrizione delle attività materiali di durata
limitata, aumentato degli eventuali oneri incrementativi, viene rettificato degli ammortamenti e delle eventuali
perdite di valore accumulate.
L'ammortamento dei beni di durata limitata implica, per tutta la durata della vita utile, l'imputazione al conto
economico di quote dei costi determinate in funzione della loro residua durata economica.
In particolare:
a) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all'arco di tempo compreso tra il momento in cui i beni
sono disponibili per l'uso e quello previsto per la loro dismissione;
b) il profilo temporale degli ammortamenti prevede un piano di ripartizione, lungo la vita utile dei cespiti, dei
valori da ammortizzare. La Società adotta, di regola, piani di ammortamento a quote costanti (i relativi tassi di
ammortamento per categoria di cespiti sono riportati nella Parte B - Attivo: Sezione 10 della nota Integrativa);
c) le condizioni di utilizzo dei vari cespiti vengono riesaminate periodicamente, allo scopo di accertare se sono
intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che impongono di rivedere le iniziali stime di
durata e di profilo temporale degli ammortamenti e di procedere alla conseguente modifica dei coefficienti
da applicare.
Se ricorrono evidenze sintomatiche dell'esistenza di perdite durevoli di valore, le attività materiali sono sottoposte
all'"impairment test". Perdite durature di valore si producono quando il valore recuperabile di un determinato
cespite - che corrisponde al maggiore tra il valore d'uso (valore attuale delle funzionalità economiche del bene) e il
valore di scambio (presumibile valore di cessione al netto dei costi di vendita) - scende al di sotto del valore
contabile, al netto degli ammortamenti effettuati sino a quel momento.
Eventuali, successive riprese di valore non possono superare il limite delle perdite precedentemente
contabilizzate.
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3.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La voce del conto economico "rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" rileva gli ammortamenti
periodici, le eventuali perdite durature di valore e le successive riprese, mentre quella degli "utili/perdite da
cessione di investimenti" registra eventuali profitti e perdite derivanti dalle operazioni di cessione.
4 - Attività immateriali
4.1. Criteri di classificazione
Nel portafoglio delle attività immateriali sono allocati i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale sotto il
controllo del soggetto detentore, il cui costo può essere misurato in modo affidabile e sempre che si tratti di
elementi identificabili, vale a dire protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili separatamente dagli altri
beni aziendali.
Le suddette attività includono beni quali, in particolare, il "software". Non possono invece essere allocati in tale
categoria di attività, essendone quindi vietata la capitalizzazione, i costi di impianto e di ampliamento, i costi di
addestramento del personale, le spese di pubblicità.
4.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione
Le attività immateriali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori (valore di prima
iscrizione). Il valore di prima iscrizione è aumentato delle eventuali spese successive sostenute per accrescerne le
iniziali funzionalità economiche.
Le attività immateriali vengono cancellate all'atto della loro cessione o quando hanno esaurito integralmente le
loro funzionalità economiche. Anche le attività immateriali destinate a cessione altamente probabile entro dodici
mesi sono cancellate e allocate tra le attività non correnti in via di dismissione.
4.3. Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale il valore di prima iscrizione delle attività immateriali di durata limitata,
aumentato delle eventuali spese successive che ne accrescono le originarie funzionalità economi-che, viene
rettificato degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.
La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata implica, lungo tutto l'arco della loro vita utile, la
sistematica imputazione al conto economico di quote dei costi determinate in relazione alla residua durata
economica di tali beni.
In particolare:
a) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all'arco di tempo compreso tra il momento in cui i beni
sono disponibili per l'uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;
b) il profilo temporale degli ammortamenti consiste nel piano di ripartizione, lungo la vita utile dei cespiti, dei
relativi valori da ammortizzare. La Società adotta, di regola, piani di ammortamento a quote costanti (i relativi
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tassi di ammortamento per categoria di cespiti sono riportati nella Parte B - Attivo: Sezione 11 della nota
Integrativa);
c) le condizioni di utilizzo dei vari beni vengono riesaminate periodicamente, allo scopo di accertare se siano
intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che impongano di rivedere le iniziali stime di
durata e di profilo temporale degli ammortamenti e di procedere alla conseguente modifica dei coefficienti
da applicare.
Se ricorrono evidenze sintomatiche dell'esistenza di perdite durevoli di valore (e, comunque, ad ogni data di
bilancio per l'avviamento e le attività immateriali di durata illimitata), le attività immateriali sono sottoposte
all'"impairment test", registrando le eventuali perdite di valore. Eventuali, successive riprese di valore (da rilevare
salvo che nel caso dell'avviamento) non possono eccedere l'ammontare delle perdite da "impairment" in
precedenza registrate.
4.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La voce del conto economico "rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" rileva gli ammortamenti
periodici, le eventuali perdite durature di valore e le successive riprese di valore, mentre quella "utili/perdite da
cessione di investimenti" registra gli eventuali profitti e perdite derivanti dalle operazioni di cessione.
5 - Fiscalità corrente e differita
5.1. Criteri di classificazione
In applicazione del "balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita
comprendono:
a. attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la vigente
disciplina tributaria sul reddito di impresa;
b. passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la vigente disciplina tributaria sul reddito di
impresa;
c. attività fiscali differite, ossia risparmi di imposte sul reddito realizzabili in periodi futuri come conseguenza di
differenze temporanee deducibili (rappresentate principalmente da oneri deducibili in futuro secondo la
vigente disciplina tributaria sul reddito di impresa);
d. passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito da assolvere in periodi futuri come conseguenza
di differenze temporanee tassabili (rappresentate principalmente dal differimento nella tassazione di ricavi o
dall'anticipazione nella deduzione di oneri secondo la vigente disciplina tributaria sul reddito di impresa).
Non è stata calcolata alcuna fiscalità differita attiva o passiva in virtù del sostanziale regime di esenzione fiscale
previsto per i Confidi ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 269/2003.
5.2. Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione
Le attività fiscali differite vengono contabilizzate soltanto nel caso in cui vi sia capienza di assorbimento delle
differenze temporanee deducibili da parte dei futuri redditi imponibili attesi. Le passività fiscali differite sono di
regola sempre contabilizzate.
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Le attività e le passività della fiscalità corrente e quelle della fiscalità differita sono compensate tra loro
unicamente quando la Società ha diritto, in base al vigente ordinamento tributario, di compensarle e ha deciso di
utilizzare tale possibilità.
5.3. Criteri di rilevazione delle componenti economiche
La contropartita contabile delle attività e delle passività fiscali (sia correnti sia differite) è costituita di regola dal
conto economico (voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"). Quando invece la fiscalità
(corrente o differita) da contabilizzare attiene ad operazioni i cui risultati devono essere attribuiti direttamente al
patrimonio netto, le conseguenti attività e passività fiscali sono imputate al patrimonio netto.
6 - Debiti
6.1. Criteri di classificazione
Nei debiti sono allocate le passività finanziarie (diverse dai titoli e dalle passività di negoziazione o valutate al "fair
value"), qualunque sia la loro forma contrattuale, della Società verso banche, intermediari finanziari e clientela. Vi
rientrano anche:
a) i fondi forniti dallo Stato o da altri enti pubblici (diversi da quelli meramente amministrati dalla Società per
conto di tali soggetti), destinati a particolari operazioni di impiego previste e disciplinate dalle specifiche
normative di riferimento e utilizzati, secondo le modalità previste da tali normative, a copertura dei rischi e
delle perdite rivenienti dalle garanzie rilasciate dalla Società nell'ambito delle predette operazioni;
b) i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario
e nel Testo Unico della Finanza.
6.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione
I debiti vengono registrati all'atto dell'acquisizione dei fondi e cancellati alla loro restituzione. Non possono
formare oggetto di trasferimento in altri portafogli del passivo, né passività finanziarie di altri portafogli sono
trasferibili nel portafoglio debiti.
6.3. Criteri di valutazione
I debiti sono iscritti inizialmente al "fair value" (importo dei fondi acquisiti) rettificato degli eventuali costi e ricavi
di transazione anticipati e attribuibili specificamente ai debiti sottostanti (valore di prima iscrizione).
Successivamente alla rilevazione iniziale i debiti vengono valutati al "costo ammortizzato" secondo il pertinente
tasso interno di rendimento (cfr. il successivo paragrafo 6.4).
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6.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi dei debiti sono computati, ove rilevante, in base al tasso interno di rendimento. Questo è il
tasso di interesse che, per ogni debito, pareggia il valore attuale dei flussi di cassa attesi per capitale e interessi al
suo valore di prima iscrizione (costo ammortizzato iniziale), per gli strumenti a tasso fisso, o al suo valore contabile
a ciascuna data di riprezzamento (costo ammortizzato residuo), per gli strumenti a tasso indicizzato.
Gli interessi passivi sono registrati nella voce del conto economico "interessi passivi e oneri assimilati".
Eventuali utili e perdite derivanti dal riacquisto vengono riportati nella voce del conto economico "utile/perdita da
cessione o riacquisto di: passività finanziarie".
7 - Fondi per rischi e oneri e Trattamento di Fine Rapporto del personale
7.1. Criteri di classificazione
Nei fondi per rischi e oneri sono allocati i fondi stanziati a fronte di obblighi gravanti sulla Società, di cui sia certo o
altamente probabile il regolamento, ma per i quali esistano incertezze sull'ammontare o sul tempo di assolvimento.
7.2. Criteri di iscrizione, di cancellazione e valutazione
I fondi che fronteggiano passività il cui regolamento è atteso a distanza di oltre diciotto mesi sono rilevati a valori
attuali.
I fondi includono in particolare:
a) il fondo relativo al trattamento di fine rapporto del personale (TFR). Tenuto conto della modestia del relativo
importo è determinato sulla base delle disposizioni del Codice Civile, in luogo della metodologia prevista dal
principio contabile internazionale IAS 19 (basata su tecniche attuariali);
b) i fondi destinati a fronteggiare le vertenze legali della Società.
7.3. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli accantonamenti effettuati a fronte dei fondi per rischi e oneri sono inseriti nella voce del conto economico
"accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", ad esclusione di quello del TFR che viene rilevato nella voce "spese
amministrative: spese per il personale".
8 - Contributi pubblici
La Società contabilizza i contributi pubblici in conformità di quanto previsto dallo IAS 20 e comunque nel rispetto
delle leggi e/o altre norme o regolamenti che ne disciplinano l'erogazione e il trattamento contabile.
In particolare, i contributi pubblici in conto esercizio ricevuti dalla Società a copertura dei rischi e delle perdite
delle garanzie rilasciate, come previsto dallo IAS 20, vengono imputati al conto economico nell'esercizio in cui si
manifestano i costi che i contributi stessi sono destinati a coprire.
Diversamente, i contributi pubblici ricevuti dalla Società non direttamente a copertura di specifici rischi o perdite
vengono rilevati per intero nel conto economico nell'esercizio in cui sono percepiti, ovvero in quello nel quale
sorge il diritto al loro percepimento.
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A.3 - INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE
Nel corso del presente esercizio e negli esercizi precedenti la Società non ha proceduto ad alcuna riclassificazione
di portafogli.
A.4 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Il "fair value" è il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività regolata, in una libera
transazione tra soggetti consapevoli ed indipendenti - ovvero pienamente informati, non obbligati alla transazione
ed in assenza di rapporti di controllo.
Nella determinazione del "fair value" si assume pertanto che le transazioni avvengano in situazione di continuità
aziendale e di sostanziale simmetria informativa tra le parti.
Il "fair value" configura il prezzo (effettivo o virtuale) che realizza la piena equità di uno scambio, rispecchiando le
condizioni correnti di mercato. Riflette la qualità creditizia degli strumenti finanziari oggetto di valutazione (rischio
di credito), nonché gli altri eventuali rischi (di mercato, di liquidità ecc.) che insistono sugli stessi.
Quando uno strumento finanziario è quotato in un mercato attivo la "quotazione" rappresenta la migliore
evidenza del "fair value" (criterio del "mark to market"). Un mercato attivo configura infatti un mercato nel quale
si formano prezzi pubblici disponibili prontamente e con regolarità e che esprimono transazioni che avvengono tra
soggetti indipendenti.
Se manca un mercato attivo di un determinato strumento, il suo "fair value" viene misurato utilizzando appositi
modelli di valutazione in grado di stimarne il prezzo virtuale di mercato (criterio del "mark to model").
Sono di norma considerati mercati attivi:
i mercati regolamentati dei titoli e dei derivati, ad eccezione del mercato della piazza di "Lussemburgo";
i sistemi di scambi organizzati;
alcuni circuiti elettronici di negoziazione OTC, qualora sussistano determinate condizioni basate sulla
presenza di un certo numero di contributori con proposte eseguibili e caratterizzate da spread bid-ask -
ovvero dalla differenza tra il prezzo al quale la controparte si impegna a vendere i titoli (ask price) e il
prezzo al quale si impegna ad acquistarli (bid ask) - contenuti entro una determinata soglia di tolleranza;
il mercato secondario delle quote OICR, espresso dai Net Asset Value (NAV) ufficiali, in base ai quali la SGR
emittente garantisce in tempi brevi la liquidazione delle quote. Trattasi, in particolare, degli OICR aperti
armonizzati, caratterizzati per tipologia di investimento, da elevati livelli di trasparenza e di liquidabilità.
Quando non è rilevabile un prezzo per un'attività o una passività, il fair value è determinato utilizzando tecniche di
valutazione adatte alle circostanze e per le quali siano disponibili dati sufficienti per valutare il fair value,
massimizzando l'utilizzo di input osservabili rilevanti e riducendo al minimo l'utilizzo di input non osservabili. I dati
di input dovrebbero corrispondere a quelli che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo
dell'attività e passività.
- 47 -
Informativa di natura qualitativa
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione ed input utilizzati
La classificazione degli strumenti finanziari oggetto di valutazione al "fair value" si basa sulla cosiddetta "gerarchia
del fair value", ossia su una articolazione gerarchica in una pluralità di livelli che riflette la significatività degli
"input" informativi utilizzati in tali valutazioni e, quindi, il grado di maggiore o minore oggettività delle stesse.
Si distinguono i seguenti livelli:
a) livello 1 (L1): quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate sul mercato attivo per le attività e passività oggetto di
valutazione;
b) livello 2 (L2): "input" informativi diversi dai prezzi quotati sul mercato attivo, ma che sono osservabili
direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato;
c) livello 3 (L3): "input" informativi che non sono basati su dati di mercato osservabili, ma principalmente su
parametri interni alla società.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
Le valutazioni rispettano i processi previsti dai regolamenti interni del Confidi.
Si fa peraltro presente che il Confidi detiene strumenti finanziari valutati al fair value (anche se non su base
ricorrente) classificati nel livello 3 della gerarchia del fair value.
A.4.3 Gerarchia del fair value
Il Confidi detiene unicamente attività disponibili per la vendita.
A.4.4 Altre informazioni
Per ogni altra informazione si rinvia ai prospetti che seguono.
- 48 -
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 Gerarchia del fair value
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value (2016)
Attività/Passività misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 24 24
4. Derivati di copertura
5. Attività materiali
6. Attività immateriali
Totale 24 24
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value (2015)
Attività/Passività misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 24 24
4. Derivati di copertura
5. Attività materiali
6. Attività immateriali
Totale 24 24
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello3)
Nell’esercizio orrente non si sono registrate variazioni delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3).
- 49 -
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per
livelli di fair value
31-12-2016 31-12-2015
Attività e passività non misurate al fair value o
misurate al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
2. Crediti 21.018 21.018 22.007 22.007
3. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
4. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
Totale 21.018 21.018 22.007 22.007
1. Debiti 1.598 1.598 1.443 1.443
2. Titoli in circolazione
3. Passività associate ad attività in via di
dismissione
Totale 1.598 1.598 1.443 1.443
Legenda:
VB=Valore di bilancio
L1=Livello1
L2=Livello2
L3
Per i crediti ed i debiti rappresentati nella tavola si precisa che il fair value delle esposizioni è stato posto pari al
valore di bilancio, in quanto gli stessi non presentano un profilo temporale rilevante per procedere
all'attualizzazione dei flussi di cassa attesi (rispettivamente in entrata ed in uscita).
Per ulteriori approfondimenti si rinvia all'informativa fornita in calce alle rispettive tavole della parte B della
presente Nota Integrativa.
- 50 -
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
Attivo
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"
31-12-2016 31-12-2015
Cassa contanti 194 3.329
Cassa assegni
Totale 194 3.329
Le disponibilità liquide sono pari alle somme di denaro presenti in cassa alla data di riferimento del bilancio.
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
Le attività finanziarie disponibili per la vendita, come già detto, sono valutate al fair value. Come previsto dai
principi contabili internazionali (IAS 39) la rilevazione di perdite o utili da valutazione è contabilizzata - con la
relativa imputazione al conto economico - al momento della cessione o del rimborso del titolo. Le variazioni di
valore al termine di ciascun periodo di riferimento confluiscono nella voce "Riserva da valutazione" posta nel
passivo dello Stato Patrimoniale.
La riduzione dei rendimenti dei titoli ha indotto il Confidi, una volta pervenuti a scadenza i titoli in portafoglio, ad
incrementare i depositi a vista presso gli Istituti di credito, con i quali sono stati contrattati i tassi applicati.
La tabella che segue evidenzia quanto sopra esposto.
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Obbligazioni e altri titoli a reddito fisso 24 24
Ratei su titoli - -
Totale 24 24
Di seguito si riportano le tabelle relative alla composizione della Voce 40, per tipologia di titoli e di emittenti e le
variazioni intervenute nell'esercizio.
- 51 -
4.1 Composizione della voce 40 "Attività finanziarie disponibili per la vendita"
Totale 31-12-2016 Totale 31-12-2015
Voci/Valori Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3
1. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
2. Titoli di capitale e quote OICR 24 24
3. Finanziamenti
Totale 24 24
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori 31-12-2016 31-12-2015
Attività finanziarie
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Enti finanziari 24 24
e) Altri emittenti
Totale 24 24
Sezione 6 - Crediti - Voce 60
I crediti sono rappresentati dai depositi di c/c ordinari (disponibili e vincolati), che compongono la voce Depositi
bancari, dai Crediti verso enti finanziari a fronte di contro garanzie in escussione, e dai Crediti verso clientela, sia in
bonis (per commissioni da percepire), che deteriorati (escussioni delle garanzie a sofferenza).
Si evidenzia inoltre che è confluito in questa voce, tra i crediti verso banche - per un valore pari a euro
1.211.418,58 - il contributo ricevuto dalla Regione Toscana (POR 2007 - 2013) con decreto n. 5021 del 9.10.2009 di
cui alla voce Debiti del Passivo, incrementato delle competenze nette.
I c/c ordinari, in gran parte svincolati negli anni precedenti per effetto della stipula di nuove convenzioni,
rappresentano la quasi totalità dei crediti verso le Banche. Permane, per un ridotto numero di Istituti di credito, il
vincolo su alcuni depositi bancari.
Voci/Valori 31-12-2016 31-12-2015
Depositi bancari disponibili 17.546 19.281
Depositi bancari indisponibili 741 754
Totale 18.317 20.035
- 52 -
6.1 "Crediti verso banche"
Composizione 31-12-2016 31-12-2015
VB FV-Livello1 FV-Livello2 FV-Livello3 VB FV-Livello1 FV-Livello2 FV-Livello3
1. Depositi e conti correnti 18.317 18.317 20.035 20.035
2. Finanziamenti
2.1 Pronti contro termine
2.2 Leasing finanziario
2.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
2.4 Altri finanziamenti
3. Titoli di debito 1.500 1.500
- titoli strutturati
- altri titoli di debito 1.500 1.500
4. Altre attività
Totale 19.817 19.817 20.035 20.035
Legenda:
FV=Fair value
VB=Valore di bilancio
I crediti verso banche sono costituiti prevalentemente da depositi e conti correnti privi di profilo temporale e da
obbligazioni di breve durata; per tale ragione, come per l'esercizio precedente, il fair value di tali esposizioni è
stato ritenuto approssimato dal valore di bilancio delle stesse.
6.2 "Crediti verso enti finanziari"
Composizione
31-12-2016
Valore di Bilancio
31-12-2016
Fair value
31-12-2015
Valore di Bilancio
31-12-2015
Fair value
Bo
nis
Deterio
rati -
Acq
uistati
Deterio
rati -
Altri
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Bo
nis
Deterio
rati -
Acq
uistati
Deterio
rati -
Altri
Livello 1
Livello 2
Livello 3
1. Finanziamenti
1.1 Pronti contro termine
1.2 Leasing finanziario
1.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.4 Altri finanziamenti
2. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
3. Altre attività 216 216 446 446
Totale 216 216 446 446
Le altre attività sono costituite dai crediti verso enti finanziari che rappresentano la quota a carico dei garanti a
fronte di garanzie già escusse al Confidi. In quanto privi di profilo temporale, il fair value di tali esposizioni è stato
ritenuto approssimato dal valore di bilancio delle stesse.
- 53 -
6.3 "Crediti verso clientela"
Composizione
31-12-2016
Valore di Bilancio 31-12-2016
Fair value
31-12-2015
Valore di Bilancio
31-12-2015
Fair value
Bo
nis
Deterio
rati -
Acq
uistati
Deterio
rati -
Altri
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Bo
nis
Deterio
rati -
Acq
uistati
Deterio
rati -
Altri
Livello 1
Livello 2
Livello 3
1. Finanziamenti 5 399 404 5 903 908
1.1 Leasing finanziario
di cui: senza opzione finale d'acquisto
1.2 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.3 Credito al consumo
1.4 Carte di credito
1.5 Prestiti su pegno
1.6 Finanziamenti concessi in relazione ai servizi
di pagamento prestati
1.7 Altri finanziamenti 5 399 5 903
di cui: da escussione di garanzie e impegni 399 903
2. Titoli di debito
2.1 titoli strutturati
2.2 altri titoli di debito
3. Altre attività 581 581 619 619
Totale 586 399 985 624 903 1.527
I crediti verso la clientela evidenziano i crediti per cassa derivanti dallo svolgimento dell'attività caratteristica del
Confidi. Si suddividono in crediti in bonis, a fronte delle commissioni da incassare per garanzie rilasciate, e crediti
deteriorati, relativi alle insolvenze dei soci per le quali il Confidi ha già provveduto, a norma delle convenzioni in
essere al momento della concessione delle garanzie, ad effettuare il pagamento agli Istituti di credito - in acconto,
oppure a prima richiesta. L'importo, attualizzato sulla base dei tempi di recupero previsti, è riportato al netto delle
perdite attese imputate a conto economico e determinate analiticamente sulle singole posizioni, sulla base delle
probabilità di recupero comunicate dagli uffici competenti degli istituti di credito, unitamente ad eventuali ulteriori
informazioni pervenute al Confidi ed alle percentuali di recupero calcolate sui dati storici. Il fair value delle attività
deteriorate viene assunto pari al valore di bilancio, in quanto, essendo l'importo dei crediti essenzialmente
riconducibili a posizioni a sofferenza per le quali si è verificata l'escussione da parte delle banche convenzionate, lo
stesso corrisponde al costo ammortizzato al netto delle relative previsioni di perdita.
Con riferimento ai finanziamenti in bonis, riconducibili a crediti verso soci per commissioni da incassare e a crediti
verso terzi garanti si ritiene che, in quanto privi di profilo temporale, il valore di bilancio di tali esposizioni possa
essere considerato una buona approssimazione del fair value.
- 54 -
6.4 "Crediti": attività garantite
31-12-2016 31-12-2015
Cre
diti ve
rso
ban
che
- VE
Cre
diti ve
rso
ban
che
- VG
Cre
diti ve
rso e
nti
finan
ziari - VE
Cre
diti ve
rso e
nti
finan
ziari - VG
Cre
diti ve
rso
clien
tela - V
E
Cre
diti ve
rso
clien
tela - V
G
Cre
diti ve
rso
ban
che
- VE
Cre
diti ve
rso
ban
che
- VG
Cre
diti ve
rso e
nti
finan
ziari - VE
Cre
diti ve
rso e
nti
finan
ziari - VG
Cre
diti ve
rso
clien
tela - V
E
Cre
diti ve
rso
clien
tela - V
G
1. Attività in bonis garantite da:
- Beni in leasing finanziario
- Crediti per factoring
- Ipoteche
- Pegni
- Garanzie personali
- Derivati su crediti
2. Attività deteriorate garantite da: 213 213 151 151 634 634
- Beni in leasing finanziario
- Crediti per factoring
- Ipoteche
- Pegni
- Garanzie personali 213 213 151 151 634 634
- Derivati su crediti
Totale 213 213 151 151 634 634
VE=valore di bilancio delle esposizioni
VG=fair value delle garanzie
La tabella di cui sopra evidenzia il valore delle garanzie in essere (quota parte a carico dell'ente contro-garante) a
fronte delle esposizioni attive deteriorate, ovvero a fronte delle insolvenze dei soci per le quali il Confidi ha
effettuato il pagamento agli Istituti di credito - in acconto, oppure a prima richiesta - della quota complessiva della
garanzia concessa.
Sezione 10 - Attività materiali - Voce 100
Sono costituite essenzialmente da mobili e arredi, oltre a macchine elettroniche d'ufficio, ammortizzate in
relazione alla loro residua possibilità di utilizzazione.
Nel corso dell’esercizio sono stati acquistati quattro nuovi computer in sostituzione di quelli dismessi in quanto
obsoleti.
10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Attività/Valori 31-12-2016 31-12-2015
1. Attività di proprietà 5 5
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili 2 3
d) impianti elettronici
e) altre 3 2
2. Attività acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale 5 5
- 55 -
10.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 49 21 70
A.1 Riduzioni di valore nette 46 19 65
A.2 Esistenze iniziali nette 3 2 5
B. Aumenti 10 10
B.1 Acquisti 2 2
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento
B.7 Altre variazioni 8 8
C. Diminuzioni 1 9 10
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti 1 1 2
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni 8 8
D. Rimanenze finali nette 2 3 5
D.1 Riduzioni di valore nette 47 12 59
D.2 Rimanenze finali lorde 49 15 64
E. Valutazione al costo
Sezione 12 - Attività fiscali e passività fiscali
12.1 Composizione della voce 120 "Attività fiscali: correnti e anticipate"
31-12-2016 31-12-2015
Acconto IRAP 12 9
Credito d'imposta 74 95
Totale 86 104
- 56 -
12.2 Composizione della voce 70 "Passività fiscali: correnti e differite"
31-12-2016 31-12-2015
Fondo Imposte IRES 3 4
Fondo Imposte IRAP 11 12
Totale 14 16
Sezione 14 - Altre attività - Voce 140
14.1 Composizione della voce 140 "Altre attività"
31-12-2016 31-12-2015
Risconti attivi su commissioni pagate 253 274
Altri risconti attivi 44 69
Crediti verso enti pubblici
Altri crediti 84 155
Totale 381 498
I risconti attivi su commissioni pagate sono costituiti dalla quota di competenza degli esercizi futuri del costo delle
contro-garanzie, per la quasi totalità del Fondo Centrale di Garanzia. Gli altri crediti sono costituiti
prevalentemente dagli interessi attivi da percepire sui depositi bancari (euro 31.631,78) e dal contributo concesso
dalla Camera di Commercio di Pisa per euro 45.129,23.
- 57 -
Passivo
Sezione 1 - Debiti - Voce 10
1.1 Debiti
Voci
31-12-2016 31-12-2015
verso banche verso enti
finanziari verso clientela verso banche
verso enti
finanziari
verso
clientela
1. Finanziamenti
1.1 Pronti contro termine
1.2 altri finanziamenti
2. Altri debiti 237 91 1.270 121 80 1.242
Totale 237 91 1.270 121 80 1.242
Fair value - livello 1 237 91 1.270 121 80 1.242
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3
Totale Fair value 237 91 1.270 121 80 1.242
Gli altri debiti verso clientela sono costituiti per un totale di euro 1.232.444,64 dal contributo concesso dalla
Regione Toscana con decreto n. 5021 del 9.10.2009 per la copertura del rischio su garanzie deliberate in qualità di
intermediario finanziario - erogato per un importo complessivo di euro 1.065.419 - incrementato delle competenze
nette maturate, e regolarmente rendicontato per effetto delle garanzie concesse sul bando.
Il residuo degli altri debiti verso clientela è rappresentato dalle commissioni passive relative a posizioni contro
garantite dal Fondo Centrale di Garanzia, i cui pagamenti sono in scadenza nel primo semestre 2017.
Dal momento che le esposizioni anzidette risultano prive di un profilo temporale, si ritiene che il fair value sia
approssimato dal valore di bilancio delle stesse.
Sezione 9 - Altre passività - Voce 90
9.1 Composizione della voce 90 "Altre passività"
31-12-2016 31-12-2015
Debiti verso erario 18 18
Fornitori 64 99
Debiti verso dipendenti 65 67
Debiti verso istituti previdenziali 32 29
Risconti passivi su commissioni attive - rischio bonis 957 1.088
Risconti passivi su commissioni attive - rischio scaduti deteriorati 11 10
Risconti passivi su commissioni attive - rischio inadempienze probabili 170 216
Risconti passivi su commissioni attive - rischio sofferenze 296 278
Risconti passivi su commissioni attive - gestione 705 778
Fondo rischi crediti di firma scaduti deteriorati 1 1
Fondo rischi crediti di firma ad inadempienze probabili 607 913
Fondo rischi crediti di firma a sofferenza 5.693 6.192
Debiti verso soci 222 263
Altri ratei/risconti 555 592
Debiti diversi 86 100
Totale 9.482 10.644
- 58 -
I ratei passivi sono rappresentati per euro 553.847,07 dalle commissioni su operazioni a breve termine in essere, di
competenza degli esercizi successivi. Tra i debiti diversi trova allocazione, tra l'altro, il debito per il contributo
annuale ad Intergaranzia Italia pari ad euro 16.301,00.
I risconti passivi su commissioni attive sono interamente costituiti dai proventi per commissioni su operazioni a
medio/lungo termine, già riscossi e di competenza degli esercizi successivi. Per questa voce si è ritenuto opportuno
evidenziare la diversa natura delle sue componenti, distinguendo la parte a copertura del rischio sulle posizioni in
bonis e deteriorate, da quella a copertura delle spese di gestione. I fondi rischi accantonati sui crediti di firma sono
determinati, come già evidenziato nei criteri di valutazione, forfettariamente per le posizioni in bonis ed
analiticamente per quelle deteriorate.
Di seguito si evidenzia la composizione delle perdite attese sulle garanzie in essere con quella dei risconti e dei
fondi rischi.
9.2 Riconcilazione delle perdite attese e delle forme di copertura
Descrizione
Risconti passivi
Fondi Rischi Perdite attese
di cui: a
copertura
Garanzie in bonis 1.523 957 - 957
Garanzie scadute deteriorate 15 11 1 12
Garanzie ad inadempienza probabile 236 170 607 777
Garanzie a sofferenza 365 296 5.693 5.989
Totale 2.139 1.434 6.301 7.735
Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 100
10.1 "Trattamento di fine rapporto del personale": variazioni annue
31-12-2016 31-12-2015
A. Esistenze iniziali 244 214
B. Aumenti 32 30
B.1 Accantonamento dell'esercizio 32 30
B.2 Altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni in diminuzione
D. Esistenze finali 276 244
La voce esprime l'entità del fondo a fronte del debito maturato nei confronti dei dipendenti, nel rispetto della
normativa e degli accordi collettivi vigenti. Come detto nella parte A della presente nota integrativa si precisa che il
fondo in oggetto è determinato sulla base delle disposizioni civilistiche, in luogo della metodologia prevista dal
principio contabile internazionale IAS 19, tenuto conto del modesto importo dello stesso.
- 59 -
Sezione 12 - Patrimonio - Voci 120,130,140 e 150
12.1 Composizione della voce 120 "Capitale"
Tipologie Importo
1. Capitale 3.022
1.1 Azioni ordinarie 3.022
1.2 Altre azioni (da specificare)
Il Capitale Sociale è costituito dalle azioni - di valore nominale pari ad Euro 5,16 - possedute dalle 2.555 Imprese
Socie al 31 dicembre 2016. Oltre che dai conferimenti dei Soci (per un totale di euro 1.112.444,40) il Capitale è
costituito da risorse proprie del Confidi pari ad Euro 1.909.060,68, derivanti dall'imputazione di riserve patrimoniali
riconducibili a contributi regionali, in applicazione dell'art. 1 comma 881 della Legge 296/2006 (Finanziaria 2007),
come da delibere dell'Assemblea Straordinaria dei Soci del 29 giugno 2007 e del 24 settembre 2015. A norma di
legge le risorse pubbliche portate in aumento del Capitale non attribuiscono alle Imprese Socie alcun diritto
patrimoniale sulle stesse; in caso di esclusione o recesso dei soci la quota parte non rimborsabile è andata a
confluire nella riserva appositamente costituita.
12.5 Altre informazioni
Riepilogo delle utilizzazioni negli
esercizi precedenti
Importo Possibilità di
utilizzazione
Quota disponibile
%
Per copertura
perdite Per altre ragioni
Capitale 3.022 B 100%
Riserve 7.345 A,B 100% 4.498
- riserva legale 4.326 A,B 100%
- sovrapprezzi A,B 100%
- riserve statutarie 3.537 A,B 100% 4.498
- altre riserve (518) A,B 100%
Totale 10.367 4.498
Quota non distribuibile 10.367
Residuo quota distribuibile
Legenda - possibilità di utilizzazione:
A: per aumento di capitale
B: per copertura perdite
Per le informazioni e le movimentazioni del Patrimonio netto si rinvia alla Parte D della presente nota integrativa.
- 60 -
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
Sezione 1 - Interessi - Voci 10 e 20
1.1 Composizione della voce 10 "Interessi attivi e proventi assimilati"
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni 31-12-2016 31-12-2015
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la
vendita 1 1 35
4. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
5. Crediti 149 149 274
5.1 Crediti verso banche 149 149 274
5.2 Crediti verso enti finanziari
5.3 Crediti verso clientela
6. Altre attività 3 3
7. Derivati di copertura
Totale 1 149 3 153 309
1.3 Composizione della voce 20 "Interessi passivi e oneri assimilati"
Voci/Forme tecniche Finanziamenti Titoli Altro 31-12-2016 31-12-2015
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso enti finanziari
3. Debiti verso clientela (12) (12) (17)
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
6. Passività finanziarie valutate al fair value
7. Altre passività
8. Derivati di copertura
Totale (12) (12) (17)
La componente negativa in esame rappresenta la quota parte di interessi attivi imputata, nel rispetto del
regolamento POR 2007-2013, in aumento del contributo ricevuto dalla Regione Toscana, di cui si è già trattato alla
voce 10 del Passivo.
- 61 -
Sezione 2 - Commissioni - Voci 30 e 40
2.1 Composizione della voce 30 "Commissione attive"
Dettaglio 31-12-2016 31-12-2015
1. operazioni di leasing finanziario
2. operazioni di factoring
3. credito al consumo
4. garanzie rilasciate 1.615 1.837
5. servizi di:
- gestione fondi per conto terzi
- intermediazione in cambi
- distribuzione prodotti
- altri
6. servizi di incasso e pagamento
7. servicing in operazioni di cartolarizzazione
8. altre commissioni (da specificare)
Totale 1.615 1.837
La voce evidenzia le commissioni di competenza dell'esercizio.
2.2 Composizione della voce 40 "Commissioni passive"
Dettagli/Settori 31-12-2016 31-12-2015
1. garanzie ricevute (190) (193)
2. distribuzione di servizi da terzi
3. servizi di incasso e pagamento (5) (10)
4. altre commissioni (da specificare) (2) (2)
Totale (197) (205)
Le commissioni passive pagate a fronte di garanzie ricevute rappresentano il costo di competenza dell'esercizio,
sostenuto a fronte delle contro-garanzie ricevute, per la maggior parte dal Fondo Centrale di Garanzia.
- 62 -
Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 100
8.1 "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti"
Voci/Rettifiche
Rettifiche di valore Riprese di valore
31-12-2016 31-12-2015
specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio
1. Crediti verso banche
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
2. Crediti verso enti finanziari
Crediti deteriorati acquistati
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
Altri crediti
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
3. Crediti verso clientela (1.999) 21 (1.978) (3.017)
Crediti deteriorati acquistati
- per leasing
- per factoring
- per credito al consumo
- altri crediti
Altri crediti (1.999) 21 (1.978) (3.017)
- per leasing
- per factoring
- per credito al consumo
- prestiti su pegno
- altri crediti (1.999) 21 (1.978) (3.017)
Totale (1.999) 21 (1.978) (3.017)
di cui (valori /1.000): rettifiche di valore da interessi 5 e riprese di valore da interessi 13.
La voce in esame è costituita dalla somma algebrica delle rettifiche di valore per il deterioramento dei crediti
derivanti principalmente dagli accantonamenti effettuati nell'esercizio sulle esposizioni di cassa deteriorate - e
dalle riprese di valore sui crediti verso la clientela - scaturiti per la maggior parte dalla chiusura di posizioni a
sofferenza per effetto del maggior recupero ottenuto rispetto alla perdita attesa ipotizzata, oltre che per le riprese
da attualizzazione di detti crediti di cassa deteriorati, dovute al trascorrere del tempo.
8.2 "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita"
Voci/Rettifiche Rettifiche di valore Riprese di valore 31-12-2016 31-12-2015
1. Titoli di debito (100)
2. Titoli di capitale e quote OICR (10)
3. Finanziamenti
Totale (110)
La tabella non riporta dati nel 2016, per effetto della totale cancellazione – avvenuta nel 2015 – delle attività
finanziarie disponibili per la vendita.
- 63 -
8.4 Composizione della sottovoce 100.b "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre
operazioni finanziarie"
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore
31-12-2016 31-12-2015
specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio
1. Garanzie rilasciate (2.238) 3.120 882 2.246
2. Derivati su crediti
3. Impegni ad erogare fondi
4. Altre operazioni
Totale (2.238) 3.120 882 2.246
In questa voce sono classificate le quote di perdite attese calcolate sulle posizioni garantite in bonis e deteriorate,
che hanno incrementato i relativi fondi di cui alla voce 90 del passivo, al netto delle riprese di valore dei suddetti
fondi, contabilizzate in seguito a recuperi comunicati, ovvero a comunicazioni ricevute dagli istituti di credito che
hanno determinato una variazione delle perdite attese analitiche.
E' opportuno precisare che anche per questo esercizio non è stato ritenuto necessario procedere a rettifiche di
accantonamento sulle posizioni in bonis (forfettarie) essendo risultati congrui, sulla base delle politiche attuate, i
"risconti su commissioni attive - rischio bonis" di cui alla voce 90 del passivo.
Sezione 9 - Spese Amministrative - Voce 110
9.1 Composizione della voce 110.a "Spese per il personale"
Voci/Settori 31-12-2016 31-12-2015
1. Personale dipendente (576) (572)
a) salari e stipendi (418) (411)
b) oneri sociali (110) (117)
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (32) (31)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) altre spese (16) (13)
2. Altro personale in attività
3. Amministratori e sindaci (60) (91)
4. Personale collocato a riposo
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società
Totale (636) (663)
Sono ricompresi in questa voce anche i compensi di competenza dei membri del Collegio Sindacale e del Consiglio
di Amministrazione - come da delibera assembleare del 21 maggio 2015- oltre che il costo relativo all'assicurazione
Rc professionale per amministratori, sindaci e direttore generale.
- 64 -
Si precisa inoltre che non è stata deliberata alcuna politica remunerativa: i dipendenti usufruiscono esclusivamente
del trattamento retributivo previsto dal CCNL Commercio. Non è prevista alcuna componente variabile della
remunerazione per l’organo amministrativo e per i dipendenti.
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
31-12-2016 31-12-2015
Dirigenti - -
Quadri direttivi 1 1
Restante personale 10 10
Totale 11 11
9.3 Composizione della voce 110.b "Altre spese amministrative"
31-12-2016 31-12-2015
Consulenze legali, tecniche e professionali (96) (59)
Pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche (4) (3)
Locazioni (34) (34)
Spese postali, telefoniche e trasmissione dati (8) (8)
Esternalizzazione funzione controllo rischi (79) (66)
Spese per assistenza software (89) (125)
Cancelleria e materiali di consumo (3) (2)
Canoni e noleggi (3) (3)
Utenze e altre spese condominiali (29) (29)
Imposte e tasse (2) (3)
Spese di istruttoria fidi (12) (13)
Diritti e contributi (30) (30)
Rimborsi spese (28) (22)
Altre spese generali (1) (1)
Totale (418) (398)
La voce "Consulenze legali, tecniche e professionali" è costituita dal costo sostenuto per le consulenze fornite dai
consueti professionisti che collaborano con il Confidi, oltre che dal costo per la certificazione del bilancio.
Si rammenta che, svolgendo il Confidi un'attività esclusa dal campo I.V.A., tutti i costi sono comprensivi del relativo
tributo, in quanto dovuto.
Ai sensi del D.Lgs 39/2010 si evidenzia che i compensi 2016 spettanti alla società di revisione ammontano
complessivamente ad Euro 19.900,00 oltre I.V.A. per la revisione contabile e per quella legale del bilancio 2016 ed
Euro 1.594,87 euro oltre I.V.A. quale contributo di vigilanza Consob previsto per gli enti di interesse pubblico.
- 65 -
Sezione 10 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 120
10.1 Composizione della voce 120 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali"
Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento (a) Rettifiche di valore per
deterioramento (b)
Riprese di
valore (c)
Risultato netto
(a+b-c)
1. Attività ad uso funzionale (2) (2)
1.1 di proprietà (2) (2)
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili (1) (1)
d) strumentali
e) altri (1) (1)
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) strumentali
e) altri
2. Attività detenute a scopo di investimento
di cui concesse in leasing operativo
Totale (2) (2)
E' riferita alle quote di ammortamento calcolate sui costi sostenuti per l'acquisizione delle immobilizzazioni
materiali.
Sezione 14 - Altri proventi e oneri di gestione - Voce 160
14.1 Composizione della voce 160 "Altri proventi di gestione"
31-12-2016 31-12-2015
Contributi pubblici 45
Recupero spese di istruttoria 252 251
Altri proventi 91 79
Totale 388 330
La voce "Recupero spese di istruttoria garanzie rilasciate" rappresenta l'onere a carico del socio richiedente la
garanzia a fronte dell'istruttoria effettuata dal Confidi.
I contributi pubblici sono costituiti interamente da quelli concessi dalla CCIAA di Pisa.
14.2 Composizione della voce 160 "Altri oneri di gestione"
31-12-2016 31-12-2015
Sopravvenienze passive (3) (46)
Totale (3) (46)
- 66 -
Sezione 17 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 190
17.1 Composizione della voce 190 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"
31-12-2016 31-12-2015
1. Imposte correnti (14) (16)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011
4. Variazione delle imposte anticipate
5. Variazione delle imposte differite
6. Imposte di competenza dell'esercizio (14) (16)
17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
31-12-2016 31-12-2015
UTILE (PERDITA) AL LORDO DELLE IMPOSTE (223) 264
Variazioni in aumento (IRAP) 11 12
Variazioni in diminuzione/aumento ex art. 13 D.L. 269/2003 223 (264)
Reddito imponibile IRES 11 12
aliquota IRES 27,50% 27,50%
Ires 3 3
L'imposta IRAP viene calcolata in base al comma 47 dell'art. 13 del D.L. 269/2003 convertito in legge 326/2003,
ossia sul totale imponibile ai fini previdenziali delle retribuzioni spettanti nell'esercizio al personale dipendente ed
assimilato.
Relativamente all'imposta IRES si precisa che l'art. 13 comma 46 della legge citata prevede, per i Confidi costituiti
sotto forma di società cooperativa a mutualità prevalente, la concorrenza al reddito di impresa degli avanzi di
gestione accantonati nelle riserve e nei fondi costituenti il patrimonio netto unicamente nell'esercizio in cui gli
stessi vengano utilizzati per scopi diversi dalla copertura di perdite di esercizio o dall'aumento di capitale sociale.
Pertanto il risultato di esercizio non è imponibile IRES, tuttavia l'indeducibilità dell'imposta IRAP dall'IRES fa sì che
la stessa sia assoggettata all'aliquota IRES del 27,50%.
- 67 -
Sezione 19 - Conto economico: altre informazioni
19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive
Interessi attivi Commissioni attive
Voci/Controparte Banche Enti
finanziari Clientela Banche
Enti
finanziari Clientela 31-12-2016 31-12-2015
1 Leasing finanziario
- beni immobili
- beni mobili
- beni strumentali
- beni immateriali
2 Factoring
- su crediti correnti
- su crediti futuri
- su crediti acquistati a titolo definitivo
- su crediti acquistati al di sotto del
valore originario
- per altri finanziamenti
3 Credito al consumo
- presititi personali
- presititi finalizzati
- cessione del quinto
4 Prestiti su pegno
5 Garanzie e impegni 1.615 1.615 1.837
- di natura commerciale
- di natura finanziaria 1.615 1.615 1.837
Totale 1.615 1.615 1.837
La voce in oggetto è rappresentata interamente dalle commissioni di competenza dell'esercizio percepite dal
Confidi sia a copertura del rischio sulle garanzie concesse ai soci che a fronte delle spese di gestione sostenute dal
Confidi.
- 68 -
PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI
Sezione 1 - Riferimenti specifici sull'operatività svolta
D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI
D.1 - Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni
Operazioni 31-12-2016 31-12-2015
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta 65.905 67.493
a) Banche
b) Enti finanziari
c) Clientela 65.905 67.493
2) Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria 9.469 15.573
a) Banche
b) Enti finanziari
c) Clientela 9.469 15.573
3) Garanzie rilasciate di natura commerciale
a) Banche
b) Enti finanziari
c) Clientela
4) Impegni irrevocabili ad erogare fondi
a) Banche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
b) Enti finanziari
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
c) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
5) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
6) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 11 11
7) Altri impegni irrevocabili 5.103 5.642
a) a rilasciare garanzie 5.103 5.642
b) altri
Totale 80.488 88.719
Il totale delle garanzie rilasciate di natura finanziaria è determinato come segue:
Voci/Valori 31-12-2016 31-12-2015
Valore lordo garanzie 86.109 95.538
Perdite attese 7.735 8.698
Totale 78.374 86.840
- 69 -
D.2 - Finanziamenti iscritti in bilancio per intervenuta escussione
Voce
31-12-2016 31-12-2015
Valore lordo Rettifiche di
valore Valore netto Valore lordo
Rettifiche di
valore Valore netto
1. Attività in bonis
- da garanzie
- di natura commerciale
- di natura finanziaria
2. Attività deteriorate 3.757 3.358 399 3.664 2.761 903
- da garanzie
- di natura commerciale
- di natura finanziaria 3.757 3.358 399 3.664 2.761 903
Totale 3.757 3.358 399 3.664 2.761 903
Trattasi delle insolvenze dei soci per le quali il Confidi ha già provveduto, a norma di convenzione, ad effettuare il
pagamento in acconto, ovvero a prima richiesta. Le rettifiche di valore rappresentano le perdite attese stimate
sulle singole posizioni a contenzioso. Per ulteriori dettagli si rinvia al commento della Voce 60 dell'attivo.
D.3 - Garanzie (reali o personali) rilasciate: rango di rischio assunto e qualità
Tipologia di rischio assunto
Garanzie rilasciate
non deteriorate -
Controgarantite
Garanzie rilasciate
non deteriorate -
Altre
Garanzie rilasciate
deteriorate:
Sofferenze -
Controgarantite
Garanzie rilasciate
deteriorate:
Sofferenze - Altre
Altre garanzie
deteriorate -
Controgarantite
Altre garanzie
deteriorate - Altre
Va
lore lo
rdo
Accan
ton
ame
nti to
tali
Va
lore lo
rdo
Accan
ton
ame
nti to
tali
Va
lore lo
rdo
Accan
ton
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nti to
tali
Va
lore lo
rdo
Accan
ton
ame
nti to
tali
Va
lore lo
rdo
Accan
ton
ame
nti to
tali
Va
lore lo
rdo
Accan
ton
ame
nti to
tali
Garanzie rilasciate con assunzione
del rischio di prima perdita 11 161 161 544 544 25 25
- garanzie finanziarie a prima
richiesta
- altre garanzie finanziarie 11 161 161 544 544 25 25
- garanzie di natura commerciale
Garanzie rilasciate con assunzione
del rischio di tipo mezzanine
- garanzie finanziarie a prima
richiesta
- altre garanzie finanziarie
- garanzie di natura commerciale
Garanzie rilasciate pro quota 56.791 617 7.350 339 9.719 2.090 5.098 3.193 2.206 291 1.215 472
- garanzie finanziarie a prima
richiesta 56.156 610 3.554 164 6.382 1.257 1.813 1.218 1.061 93 469 186
- altre garanzie finanziarie 635 7 3.796 175 3.337 833 3.285 1.975 1.145 198 746 286
- garanzie di natura commerciale
Totale 56.791 617 7.361 339 9.880 2.251 5.642 3.737 2.231 316 1.215 472
La tabella suddivide le garanzie rilasciate rispetto alla tipologia di rischio assunto dal Confidi, suddividendo quelle
che prevedono la copertura di "prima perdita", deliberate con gli Istituti di credito con i quali non sono state
ancora rinnovate le convenzioni - per queste ultime garanzie sono rimasti in essere i relativi fondi monetari
- 70 -
("Ammontare delle prime perdite garantite") che sono a totale copertura delle stesse – e quelle rilasciate pro
quota.
Per maggiore chiarezza si precisa che nella tabella D.3 i dati delle garanzie sono riferiti al valore nominale residuo,
per quelle rilasciate pro quota, ed al valore dei fondi monetari (CAP), per le garanzie rilasciate con assunzione del
rischio di prima perdita.
La tabella che segue evidenzia invece la distinzione delle medesime per contro garante e per importo.
D.4 - Garanzie (reali o personali) rilasciate: importo delle contro garanzie
Tipo garanzie ricevute
Controgaranzie a fronte di
Valore lordo
Garanzie rilasciate
con assunzione di
rischio di prima
perdita
Garanzie rilasciate
con assunzione di
rischio di tipo
mezzanine
Garanzie rilasciate
pro quota
- garanzie finanziarie a prima richiesta controgarantite da: 63.599 50.119
- Fondo di garanzia per le PMI (L.662/96) 61.007 48.726
- Altre garanzie pubbliche 85 76
- Intermediari vigilati 2.507 1.393
- Altre garanzie ricevute
- altre garanzie finanziarie controgarantite da: 5.116 3.460
- Fondo di garanzia per le PMI (L.662/96) 825 657
- Altre garanzie pubbliche 1.352 1.217
- Intermediari vigilati 2.939 1.586
- Altre garanzie ricevute
- garanzie di natura commerciale controgarantite da:
- Fondo garanzia per le PMI (L.662/96)
- Altre garanzie pubbliche
- Intermediari vigilati
- Altre garanzie ricevute
Totale 68.715 53.655
D.5 - Numero delle garanzie (reali o personali) rilasciate: rango di rischio assunto
Tipologia di rischio assunto
Garanzie in essere a fine esercizio Garanzie rilasciate nell'esercizio
su singoli debitori su più debitori su singoli debitori su più debitori
Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di prima
perdita 73 3
- garanzie finanziarie a prima richiesta
- altre garanzie finanziarie 73 3
- garanzie di natura commerciale
Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di tipo
mezzanine
- garanzie finanziarie a prima richiesta
- altre garanzie finanziarie
- garanzie di natura commerciale
Garanzie rilasciate pro quota 1.448 467
- garanzie finanziarie a prima richiesta 1.097 464
- altre garanzie finanziarie 351 3
- garanzie di natura commerciale
Totale 1.521 470
- 71 -
D.6 - Garanzie (reali o personali) rilasciate con assunzione di rischio sulle prime perdite e di tipo mezzanine:
importo delle attività sottostanti
Importo delle attività sottostanti
alle garanzie rilasciate
Garanzie rilasciate non deteriorate Garanzie rilasciate deteriorate:
Sofferenze Altre garanzie deteriorate
Controgarantite Altre Controgarantite Altre Controgarantite Altre
- Crediti per cassa 996 278 814 1.383 238 23
- Garanzie
Totale 996 278 814 1.383 238 23
La tabella evidenzia le garanzie rilasciate che prevedono la copertura di "prima perdita", i cui relativi fondi
monetari sono a totale copertura delle stesse.
Le garanzie indicate sono state rapportate al valore nominale residuo, al netto delle previsioni di perdita.
D.7 - Garanzie (reali o personali) rilasciate in corso di escussione: dati di stock
Tipo garanzie Valore nominale Importo delle
controgaranzie
Fondi
accantonati
- Garanzie finanziarie a prima richiesta: 3.561 3.114 1.453
A. Controgarantite 3.403 3.114 845
- Fondo garanzie pubbliche per le PMI (L.662/96) 2.650 2.502 441
- Altre garanzie pubbliche 77 76 7
- Intermediari vigilati 676 536 397
- Altre garanzie ricevute
B. Altre 158 608
- Altre garanzie finanziarie: 40 79
A. Controgarantite
- Fondo garanzie pubbliche per le PMI (L.662/96)
- Altre garanzie pubbliche
- Intermediari vigilati
- Altre garanzie ricevute
B. Altre 40 79
- Garanzie di natura commerciale:
A. Controgarantite
- Fondo garanzie pubbliche per le PMI (L.662/96)
- Altre garanzie pubbliche
- Intermediari vigilati
- Altre garanzie ricevute
B. Altre
Totale 3.601 3.114 1.532
- 72 -
D.8 - Garanzie (reali o personali) rilasciate in corso di escussione: dati di flusso
Tipo garanzie Valore nominale Importo delle
controgaranzie
Fondi
accantonati
- Garanzie finanziarie a prima richiesta: 1.732 1.404 907
A. Controgarantite 1.590 1.404 377
- Fondo garanzie pubbliche per le PMI (L.662/96) 1.234 1.125 175
- Altre garanzie pubbliche
- Intermediari vigilati 356 279 202
- Altre garanzie ricevute
B. Altre 142 530
- Altre garanzie finanziarie: 9 27
A. Controgarantite
- Fondo garanzie pubbliche per le PMI (L.662/96)
- Altre garanzie pubbliche
- Intermediari vigilati
- Altre garanzie ricevute
B. Altre 9 27
- Garanzie di natura commerciale:
A. Controgarantite
- Fondo garanzie pubbliche per le PMI (L.662/96)
- Altre garanzie pubbliche
- Intermediari vigilati
- Altre garanzie ricevute
B. Altre
Totale 1.741 1.404 934
D.9 - Variazione delle garanzie (reali o personali) rilasciate deteriorate: in sofferenza
Ammontare delle variazioni
Garanzie di natura finanziaria a
prima richiesta Altre garanzie di natura finanziaria Garanzie di natura commerciale
Controgarantite Altre Controgarantite Altre Controgarantite Altre
(A) Valore lordo iniziale 6.066 2.311 6.784 5.158
(B) Variazioni in aumento 2.210 674 47 1.315
- (b1) trasferimenti da
garanzie in bonis 214
- (b2) trasferimenti da altre
garanzie deteriorate 1.979 660 47 654
- (b3) altre variazioni in
aumento 17 14 661
(C) Variazioni in diminuzione 1.894 1.172 2.681 1.805
- (c1) uscite verso garanzie in
bonis
- (c2) uscite verso altre
garanzie deteriorate
- (c3) escussioni 956 709 37 534
- (c4) altre variazioni in
diminuzione 938 463 2.644 1.271
(D) Valore lordo finale 6.382 1.813 4.150 4.668
- 73 -
D.10 - Variazione delle garanzie (reali o personali) rilasciate deteriorate: altre
Ammontare delle variazioni
Garanzie di natura finanziaria a
prima richiesta Altre garanzie di natura finanziaria Garanzie di natura commerciale
Controgarantite Altre Controgarantite Altre Controgarantite Altre
(A) Valore lordo iniziale 1.897 982 1.398 1.315
(B) Variazioni in aumento 1.740 304 764 629
- (b1) trasferimenti da
garanzie in bonis 1.670 276 449 290
- (b2) trasferimenti da altre
garanzie in sofferenza
- (b3) altre variazioni in
aumento 70 28 315 339
(C) Variazioni in diminuzione 2.577 818 780 1.174
- (c1) uscite verso garanzie in
bonis 253 11 300 22
- (c2) uscite verso altre
garanzie in sofferenza 1.979 660 47 654
- (c3) escussioni
- (c4) altre variazioni in
diminuzione 345 147 433 498
(D) Valore lordo finale 1.060 468 1.382 770
D.11 - Variazione delle garanzie (reali o personali) rilasciate non deteriorate
Ammontare delle variazioni
Garanzie di natura finanziaria a
prima richiesta Altre garanzie di natura finanziaria Garanzie di natura commerciale
Controgarantite Altre Controgarantite Altre Controgarantite Altre
(A) Valore lordo iniziale 54.509 5.634 2.703 6.781
(B) Variazioni in aumento 37.050 1.813 461 76
- (b1) garanzie rilasciate 36.735 1.802 161 53
- (b2) altre variazioni in
aumento 315 11 300 23
(C) Variazioni in diminuzione 35.404 3.893 1.533 2.784
- (c1) garanzie non
escusse 24.267 2.911 334 1.945
- (c2) trasferimenti a
garanzie deteriorate 1.884 276 449 290
- (c3) altre variazioni in
diminuzione 9.253 706 750 549
(D) Valore lordo finale 56.155 3.554 1.631 4.073
- 74 -
D.12 - Dinamica delle rettifiche di valore/accantonamenti complessivi
Causali/Categorie Importo
A. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi iniziali 11.459
B. Variazioni in aumento 4.233
B.1 rettifiche di valore /accantonamenti 3.777
B.2 altre variazioni in aumento 456
C. Variazioni in diminuzione 4.602
C.1 riprese di valore da valutazione 1.621
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni 1.465
C.4 altre variazioni in diminuzione 1.516
D. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi finali 11.090
D.14 - Commissioni attive e passive a fronte di garanzie (reali o personali) rilasciate nell'esercizio: valore
complessivo
Tipologia rishio assunto
Commissioni attive Commissioni passive per controgaranzie ricevute Co
mm
ission
i
passive p
er
collo
camen
t
o d
i garanzie
Contro
Garantite Altre Contro Garantite Rassicurazioni
Altri strumenti
di mitigazione
del rischio
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di prima perdita 1
- garanzie finanziarie a prima richiesta
- altre garanzie finanziarie 1
- garanzie di natura commerciale
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di tipo mezzanine
- garanzie finanziarie a prima richiesta
- altre garanzie finanziarie
- garanzie di natura commerciale
Garanzie rilasciate pro quota 1.331 111 193
- garanzie finanziarie a prima richiesta 1.331 111 193
- altre garanzie finanziarie
- garanzie di natura commerciale
Totale 1.331 112 193
- 75 -
D.15 - Distribuzione delle garanzie (reali o personali) rilasciate per settore di attività economica dei debitori
garantiti (importo garantito attività sottostanti)
Tipologia rishio assunto
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di prima perdita
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di tipo mezzanine
Garanzie
rilasciate pro
quota Importo
garantito
Ammontare
attività
sottostanti
Importo
garantito
Ammontare
attività sottostanti
Importo
garantito
A - Agricoltura, silvicoltura e pesca 436
B - Estrazione di minerali da cave e miniere 546
C - Attività manifatturiere 2.312 603 43.883
D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria
condizionata 97
E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di
gestione dei rifiuti e risanamento 12 1.268
F - Costruzioni 57 23 5.544
G - Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
Riparazione di autoveicoli e motocicli 426 66 14.420
H - Trasporto e magazzinaggio 45 2.023
I - Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 759
J - Servizi di informazione e comunicazione 46 1.172
K - Attività finanziarie e assicurative 8
L - Attività immobiliari 1.772
M - Attività professionali, scientifiche e tecniche 39 49 1.031
N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto
alle imprese 63 1.849
P - Istruzione 14
Q - Sanità e assistenza sociale 129
R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento
e divertimento 59
S - Altre attività di servizi 367
Totale 3.000 741 75.377
D.16 - Distribuzione territoriale delle garanzie (reali o personali) rilasciate per regione di residenza dei debitori
garantiti (importo garantito e attività sottostanti)
Tipologia rishio assunto
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di prima perdita
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di tipo mezzanine
Garanzie
rilasciate pro
quota Importo
garantito
Ammontare
attività
sottostanti
Importo garantito Ammontare
attività
sottostanti
Importo
garantito
Calabria 157
Emilia-Romagna 3.842
Lazio 519
Liguria 295
Lombardia 994
Marche 15
Piemonte 200
Sardegna 24
Sicilia 95
Toscana 3.000 741 76.219
Trentino-Alto Adige 9
Umbria 6
Totale 3.000 741 82.375
- 76 -
D.17 - Distribuzione delle garanzie (reali o personali) rilasciate per settore di attività economica dei debitori
garantiti (numero dei soggetti garantiti)
Tipologia rischio assunto
Garanzie rilasciate con
assunzione di rischio di
prima perdita
Garanzie rilasciate con
assunzione di rischio
tipo mezzanine
Garanzie rilasciate
pro quota
A - Agricoltura, silvicoltura e pesca 7
B - Estrazione di minerali da cave e miniere 5
C - Attività manifatturiere 33 437
D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1
E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 1 5
F - Costruzioni 5 86
G - Commercio all’ingrosso e al dettaglio; Riparazione di autoveicoli e motocicli 6 140
H - Trasporto e magazzinaggio 2 20
I - Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 16
J - Servizi di informazione e comunicazione 2 17
K - Attività finanziarie e assicurative 1
L - Attività immobiliari 9
M - Attività professionali, scientifiche e tecniche 1 21
N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 1 20
P - Istruzione 1
Q - Sanità e assistenza sociale 4
R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 2
S - Altre attività di servizi 6
Totale 51 798
D.18 - Distribuzione territoriale delle garanzie (reali o personali) rilasciate per regione di residenza dei debitori
garantiti (numero dei soggetti garantiti)
Tipologia rischio assunto
Garanzie
rilasciate con
assunzione di
rischio di prima
perdita
Garanzie
rilasciate con
assunzione di
rischio tipo
mezzanine
Garanzie
rilasciate pro
quota
Calabria 1
Emilia-Romagna 18
Lazio 6
Liguria 3
Lombardia 10
Marche 1
Piemonte 1
Sardegna 1
Sicilia 1
Toscana 51 754
Trentino-Alto Adige 1
Umbria 1
Totale 51 798
D.19 - Stock e dinamica del numero di associati
Associati Attivi Non attivi
A. Esistenze iniziali 892 1.619
B. Nuovi associati 66 2
C. Associati cessati 16 8
D. Esistenze finali 942 1.613
- 77 -
F. OPERATIVITA' CON FONDI DI TERZI
F.1 - Natura dei fondi e forme di impiego
Voci/Fondi
31-12-2016 31-12-2015
Fondi pubblici
Fondi pubblici - di
cui: a rischio
proprio
Fondi pubblici
Fondi pubblici - di
cui: a rischio
proprio
1. Attività non deteriorate 278 713
- leasing finanziario
- factoring
- altri finanziamenti
di cui: per escussione di garanzie e impegni
- partecipazioni
- garanzie e impegni 278 713
2. Attività deteriorate
2.1 Sofferenze
- leasing finanziario
- factoring
- altri finanziamenti
di cui: per escussione di garanzie e impegni
- garanzie e impegni
2.2 Inadempienze probabili
- leasing finanziario
- factoring
- altri finanziamenti
di cui: per escussione di garanzie e impegni
- garanzie e impegni
2.3 Esposizioni scadute deteriorate
- leasing finanziario
- factoring
- altri finanziamenti
di cui: per escussione di garanzie e impegni
- garanzie e impegni
Totale 278 713
I fondi di terzi in esame sono relativi a risorse ricevute dal Confidi dalla Regione Toscana (POR Fesr 2007 - 2013),
regolarmente rendicontati all'ente erogante.
F.3 - Altre informazioni
F.3.1 - Attività a valere su fondi di terzi
Finanziamenti
erogati Garanzie rilasciate
Garanzie rilasciate 4.285 2.182
Totale 4.285 2.182
- 78 -
Sezione 3 - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
3.1 RISCHIO DI CREDITO
L'attività principale svolta dalla Società è quella di garanzia collettiva dei fidi, che consiste nell'utilizzo delle risorse
provenienti in tutto o in parte dalle imprese socie per la prestazione mutualistica e imprenditoriale di garanzie alle
imprese stesse per favorirne il finanziamento da parte delle banche e degli altri intermediari finanziari.
Nell'esercizio dell'attività di garanzia collettiva dei fidi la Società può prestare garanzie personali e reali, costituire
in funzione di garanzia depositi indisponibili - in denaro o in titoli - presso le banche e gli intermediari finanziatori
delle imprese socie, nonché stipulare contratti volti al trasferimento del rischio.
I rischi di credito assunti dalla Società derivano dalla prestazione delle suddette garanzie personali e reali e dalla
costituzione dei richiamati depositi in garanzia.
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
L'attività principale svolta dalla Società è quella di garanzia collettiva dei fidi, che consiste nell'utilizzazione delle
risorse provenienti in tutto o in parte dalle imprese socie per la prestazione mutualistica e imprenditoriale di
garanzie nell'interesse delle imprese stesse al fine di favorirne il finanziamento da parte delle banche e degli altri
intermediari finanziari.
Nell'esercizio dell'attività di garanzia collettiva dei fidi, attività esclusiva attualmente svolta, la Società può prestare
garanzie personali e reali, costituire in funzione di garanzia depositi indisponibili - in denaro o in titoli - presso le
banche e gli intermediari finanziatori delle imprese socie.
I rischi di credito assunti dalla Società derivano dalla prestazione delle suddette garanzie personali e reali e dalla
costituzione dei richiamati depositi in garanzia.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Il "processo creditizio" della Società, disciplinato dall'apposito regolamento approvato dal Consiglio di
amministrazione, si articola nelle seguenti fasi operative:
1. valutazione del merito creditizio dei richiedenti fido, diretta alla verifica delle capacità di rimborso dei
richiedenti fido e, in particolare, alla determinazione del livello di rischio dei crediti richiesti sia in termini
economici (probabilità di insolvenza) che in termini finanziari (mancato rimborso dei crediti alle scadenze
convenute). Per la valutazione di tali elementi vengono effettuate specifiche analisi sulla situazione
economica, finanziaria e patrimoniale dei richiedenti fido, al fine di giudicare il loro grado di affidabilità e
decidere, quindi, se accettare o rifiutare le domande di intervento in garanzia. I risultati di tali indagini
sono sintetizzate in una relazione di fido che riporta la valutazione del merito creditizio dei richiedenti e la
compatibilità fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società;
2. concessione del credito, finalizzata ad assumere le decisioni di concessione delle garanzie sulla scorta dei
poteri attribuiti agli organi competenti. In particolare, la decisione di affidamento è assunta sulla base
- 79 -
dell'esame della proposta formulata nella citata relazione di fido, previa verifica delle condizioni di
affidabilità per l'accoglimento delle richieste;
3. controllo andamentale dei crediti, al fine di verificare la persistenza delle condizioni economiche,
finanziarie e patrimoniali delle imprese affidate. In particolare:
- rilevazione delle anomalie tecniche registrate da tutte le posizioni creditizie in un predefinito periodo
di tempo precedente alla data di riferimento del controllo;
- selezione, nell'ambito dei crediti risultati anomali, di quelli che presentano un'anomalia tecnica
significativa ed hanno un importo rilevante, oppure sono di importo elevato a prescindere
dall'anomalia tecnica;
- acquisizione di ulteriori informazioni relative alla situazione delle imprese debitrici le cui posizioni
creditizie sono state selezionate per l'esame, nonché a fatti di stampo prevalentemente
amministrativo registrati a carico di tali imprese (cessazione di attività commerciale; azioni esecutive
promosse da terzi; avvio di atti giudiziari ad iniziativa della Società);
- esame dei crediti selezionati e loro classificazione per livello di rischio creditizio, ovvero "in bonis" o
"deteriorati";
4. gestione dei crediti anomali, diretta ad assumere le iniziative e gli interventi necessari per ricondurre alla
normalità i crediti deteriorati rappresentati dalle inadempienze probabili e le esposizioni scadute
deteriorate, oppure per il recupero delle esposizioni in "sofferenza" (si veda il successivo punto 2.4
Attività finanziarie deteriorate).
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
La misurazione del rischio creditizio è finalizzata alla determinazione del rischio derivante dalla concessione delle
garanzie alle varie controparti e dalle perdite specificamente ad esse ascrivibili nell'ipotesi di classificazione dei
medesimi tra i crediti "deteriorati", ovvero dalle perdite potenziali latenti nel complesso dei crediti "in bonis".
Il procedimento di valutazione delle singole posizioni di rischio si applica alle seguenti categorie di crediti
deteriorati, in base ai criteri illustrati nella sezione 4, parte A.2 "Parte relativa ai principali aggregati di bilancio"
della presente nota integrativa:
1) sofferenze;
2) inadempienze probabili;
3) crediti scaduti deteriorati.
Ai fini del computo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito e sul rischio di controparte la Società nell'ambito
dell'ICAAP ("Internal Capital Adequacy Assessment Process"), sistema interno di autovalutazione dell'adeguatezza
patrimoniale introdotto in seguito dell'emanazione da parte della Banca d'Italia delle disposizioni di vigilanza sul
"processo di controllo prudenziale" (cosiddetto "secondo pilastro"), ha adottato il "regolamento dei processi per la
misurazione/valutazione dei rischi", all'interno del quale sono confluiti tutti i regolamenti concernenti i rischi ai
quali è esposta la Società, ed in particolare il "regolamento del processo per la misurazione del rischio di credito e
di controparte".
In base al citato regolamento il requisito patrimoniale sul rischio di credito è calcolato con l'utilizzo della
"metodologia standardizzata" contemplata dalle pertinenti disposizioni di vigilanza della Banca d'Italia.
Nell'ambito dell'ICAAP i rischi suddetti formano oggetto di misurazione non solo in "ottica attuale" relativamente
alla situazione in essere alla fine dell'esercizio di riferimento del presente bilancio ossia al 31.12.2016, ma anche:
a) in "ottica prospettica", relativamente alla situazione attesa per la fine dell'esercizio in corso, ossia al
31.12.2017, situazione che viene stimata tenendo conto della prevedibile evoluzione dei rischi e
dell'operatività della Società;
- 80 -
b) in "ipotesi di stress", per valutare la vulnerabilità della Società ad eventi eccezionali ma plausibili. Le prove di
stress consistono quindi nello stimare gli effetti che specifici eventi o variabili economico-finanziarie in ipotesi
di scenari avversi possono produrre sui rischi della Società.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
I rischi di credito che derivano dalla prestazione di garanzie a favore delle imprese socie possono essere mitigati
dalle garanzie reali o personali specificamente fornite da tali imprese, dalle garanzie che la Società riceve dal Fondo
Centrale di Garanzia delle PMI, da altri Confidi e/o intermediari finanziari, oppure dal Fondo Regionale di Garanzia.
La Società, ai fini del computo del requisito patrimoniale sul rischio di credito introdotto dalla Banca d'Italia, ha
adottato, come riportato nel "regolamento dei processi per la misurazione/valutazione dei rischi", la "metodologia
standardizzata" contemplata dalle disposizioni di vigilanza in materia.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La gestione dei crediti deteriorati è volta ad assumere le iniziative e gli interventi necessari per ricondurre tali
posizioni alla normalità, oppure per procedere al loro recupero quando si è in presenza di situazioni che
impediscono la normale prosecuzione del rapporto. In particolare:
a. la gestione delle posizioni "scadute deteriorate" è diretta a ricercare - in collaborazione con gli istituti di
credito eroganti - i più opportuni interventi per il ripristino delle condizioni di normalità;
b. la gestione delle inadempienze probabili è diretta a ricercare, sempre in collaborazione con gli istituti di
credito eroganti, i più opportuni interventi per il ripristino delle condizioni di normalità dei rapporti,
indispensabili per la prosecuzione degli stessi o, in mancanza, a predisporre l'iter per il successivo passaggio
delle posizioni stesse fra le partite in sofferenza;
c. la gestione delle esposizioni in sofferenza è diretta per le garanzie escusse e liquidate dalla Società a
massimizzare i recuperi dei conseguenti crediti per cassa attraverso azioni legali o la predisposizione di piani
di rientro o la formulazione di proposte di transazione bonaria per la chiusura definitiva dei rapporti di
credito.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (Valore di bilancio)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre esposizioni
non deteriorate Totale
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
3. Crediti verso banche 20.033 20.033
4. Crediti verso clientela 399 587 986
5. Attività finanziarie valutate al fair value
6. Attività finanziarie in corso di dismissione
Totale 31-12-2016 399 20.620 21.019
Totale 31-12-2015 903 21.105 22.008
- 81 -
2. Esposizioni creditizie
2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda - Attività deteriorate
Esposizione
lorda
Attività non
deteriorate
Fino
a 3 mesi
Da o
ltre 3
me
si fino
a 6
me
si
Da o
ltre 6
me
si fino
a 1
ann
o
Oltre 1 an
no
Rettifich
e d
i
valore
spe
cifiche
Rettifich
e d
i
valore d
i
po
rtafoglio
Espo
sizion
e
ne
tta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 313 8 247 3.189 3.358 399
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
b) Inadempienze probabili
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
c) Esposizioni scadute deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
d) Esposizioni scadute non deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
e) Altre esposizioni non deteriorate 587 587
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
TOTALE A 313 8 247 3.189 587 3.358 986
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 1.753 813 2.395 15.733 6.778 13.916
b) Non deteriorate 70.518 957 69.561
TOTALE B 1.753 813 2.395 15.733 70.518 6.778 957 83.477
TOTALE A+ B 2.066 821 2.642 18.922 71.105 10.136 957 84.463
2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto (2015)
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda - Attività deteriorate Esposizione
lorda -
Attività non
deteriorate
Esposizione lorda
TOTALE
2015
Fino
a 3 m
esi
Da o
ltre 3 m
esi
fino
a 6 m
esi
Da o
ltre 6 m
esi
fino
a 1 an
no
Oltre 1
ann
o
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 337 23 72 3.232 3.664
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
b) Inadempienze probabili
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
c) Esposizioni scadute deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
d) Esposizioni scadute non deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
e) Altre esposizioni non deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
TOTALE A 337 23 72 3.232 3.664
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 1.363 941 785 22.824 25.913
b) Non deteriorate 75.267 75.267
TOTALE B 1.363 941 785 22.824 75.267 101.180
TOTALE A + B 1.700 964 857 26.056 75.267 104.844
- 82 -
2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi, netti e fasce di scaduto (2016)
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda - Attività deteriorate Esposizione
lorda
Attività non
deteriorate
Fino
a 3 mesi
Da o
ltre 3
me
si fino
a 6
me
si
Da o
ltre 6
me
si fino
a 1
ann
o
Oltre 1 an
no
Rettifich
e d
i
valore
spe
cifiche
Rettifich
e d
i
valore d
i
po
rtafoglio
Espo
sizion
e
ne
tta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
b) Inadempienze probabili
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
c) Esposizioni scadute deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
d) Esposizioni scadute non deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
e) Altre esposizioni non deteriorate 20.033 20.033
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
TOTALE A 20.033 20.033
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) Non deteriorate
TOTALE B
TOTALE A + B 20.033 20.033
2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi, netti e fasce di scaduto (2015)
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda - Attività deteriorate Esposizione
lorda
Attività non
deteriorate
Fino
a 3 m
esi
Da o
ltre 3 m
esi
fino
a 6 m
esi
Da o
ltre 6 m
esi
fino
a 1 an
no
Oltre
1
anno
Da o
ltre 3
me
si fino
a
6 m
esi
Da o
ltre 6
me
si fino
a
1 an
no
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
b) Inadempienze probabili
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
c) Esposizioni scadute deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
d) Esposizioni scadute non deteriorate
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
e) Altre esposizioni non deteriorate 20.480 20.480
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
TOTALE A 20.480 20.480
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) Non deteriorate
TOTALE B
TOTALE A + B 20.480 20.480
- 83 -
2.3 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni
2.3.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni (2016)
Esposizioni Classi di rating esterni
Senza
rating Totale
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Esposizioni per cassa 21.018 21.018
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati su crediti
C. Garanzie rilasciate 60.978 14.396 75.374
D. Impegni a erogare fondi
E. Altre 5.103 5.103
Totale 60.798 40.517 101.495
2.3.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni (2015)
Esposizioni
Classi di rating esterni Senza
rating Totale
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Esposizioni per cassa 857 23.106 23.963
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati su crediti
C. Garanzie rilasciate 49.085 45.273 94.358
D. Impegni a erogare fondi
E. Altre 5.100 5.100
Totale 49.942 68.379 118.321
Nell'ambito del computo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito secondo la metodologia
standardizzata, la Società fa ricorso alle valutazioni del merito creditizio rilasciate da Moody's Investor Service con
riferimento al portafoglio regolamentare delle esposizioni Verso Amministrazioni Centrali e Banche Centrali.
Classe di merito di credito
Coefficienti di ponderazione ECAI
Amministrazioni centrali e
banche centrali
Moody's Investor
Service
1 0% da Aaa a Aa3
2 20% da A1 a A3
3 50% da Baa1 a Baa3
4 100% da Ba1 a Ba3
5 100% da B1 a B3
6 150% Caa1 e inferiori
- 84 -
3. Concentrazione del credito
3.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per settore di attività economica della controparte
AMMINISTRAZIO
NI PUBBLICHE BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' NON FINANZIARIE FAMIGLIE ALTRI SOGGETTI
Espo
sizion
e lord
a
Rettifich
e d
i valore
com
plessive
Espo
sizion
e netta
Espo
sizion
e lord
a
Rettifich
e d
i valore
com
plessive
Espo
sizion
e netta
Espo
sizion
e lord
a
Rettifich
e d
i valore
com
plessive
Espo
sizion
e netta
Espo
sizion
e lord
a
Rettifich
e d
i valore
com
plessive
Espo
sizion
e netta
Espo
sizion
e lord
a
Rettifich
e d
i valore
com
plessive
Espo
sizion
e netta
Espo
sizion
e lord
a
Rettifich
e d
i valore
com
plessive
Espo
sizion
e netta
A Esposizioni deteriorate
1 Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
2 Attività finanziarie valutate al
fair value
3 Attività finanziarie disponibili
per la vendita
4 Attività finanziarie detenute
fino alla scadenza
5 Crediti verso banche
6 Crediti verso enti finanziari
7 Crediti verso clientela 3.757 3.358 399
8 Derivati di copertura
9 Attività finanziarie in via di
dismissione
10 Garanzie rilasciate 20.694 6.778 13.916
11 Impegni ad erogare fondi
12 Altri impegni
Totale esposizioni
deteriorate 24.451 10.136 14.315
B. Esposizioni in bonis
1
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
2 Attività finanziarie
valutate al fair value
3 Attività finanziarie
disponibili per la vendita 24 24
4
Attività finanziarie
detenute fino alla
scadenza
5 Crediti verso banche 19.817 19.817
6 Crediti verso enti
finanziari 216 216
7 Crediti verso clientela 5 5
8 Derivati di copertura
9 Attività finanziarie in via
di dismissione
10 Garanzie rilasciate 65.415 957 64.458
11 Impegni ad erogare fondi
12 Altri impegni 5.103 5.103
Totale esposizione in
bonis 5 5 19.817 19.817 240 240 70.518 957 69.561
Totale esposizioni verso
la clientela (A+B) 5 5 19.817 19.817 240 240 94.969 11.093 83.876
- 85 -
3.2 Distribuzione dei finanziamenti verso clientela per area geografica della controparte
La tabella non è stata fornita in quanto l'informativa in questione non è stata ritenuta significativa.
3.3 Grandi esposizioni
31-12-2016 31-12-2015
Ammontare (valore non ponderato) 4.262 1.195
Ammontare (valore ponderato) 1.965 1.195
Numero 4 1
Nel 2016 si registrano – relativamente alle garanzie rilasciate - quattro grandi esposizioni (ai sensi della normativa
prudenziale), una di queste già presente nei precedenti esercizi per effetto della fusione intervenuta tra due
società socie, con un valore ponderato evidenziato in tabella che si ragguaglia - per l'anno 2016 - al 19,37% del
capitale ammissibile del Confidi, ossia esposizioni di rischio verso un cliente ovvero un gruppo di clienti connessi il
cui valore "non ponderato" è pari o superiore al 10% del "capitale ammissibile" della Società.
Si ritiene opportuno precisare che il rischio residuo del Confidi è comunque mitigato per effetto delle contro
garanzie in essere che - non essendo eligibili ai fini della normativa di vigilanza - non rilevano nella determinazione
dei grandi rischi.
Le altre grandi esposizioni segnalate ai sensi della normativa di vigilanza, sono rappresentate dai depositi di c/c
ordinari presso gli istituti di credito e dalle contro garanzie ricevute da intermediari finanziari vigilati.
3.2 RISCHIO DI MERCATO
3.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Il rischio strutturale di tasso di interesse si configura come il rischio di incorrere in perdite dovute alle avverse
fluttuazioni dei tassi interesse di mercato. Il medesimo si riferisce agli elementi dell'attivo e del passivo sensibili
alle suddette variazioni. Il processo di misurazione del rischio strutturale di tasso di interesse si basa sulla
"metodologia semplificata" prevista dalle vigenti disposizioni di vigilanza in materia, così come approvato dal
Consiglio di Amministrazione.
Per gestire i rischi relativi alla selezione delle attività e delle passività sensibili, il sistema informativo aziendale
rileva una serie di elementi che permettono di:
individuare gli strumenti finanziari sensibili alle variazioni dei tassi di interesse, rappresentati
principalmente dai titoli acquisiti dalla Società e allocati nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili
per la vendita, nonché dai crediti per cassa in sofferenza derivanti dalle garanzie escusse e liquidate;
quantificare il rispettivo valore e la relativa durata residua in funzione della loro scadenza (per gli
strumenti a tasso fisso) o della prima data di revisione del rendimento (per gli strumenti a tasso variabile),
oppure dei tempi stimati di recupero dei crediti in sofferenza;
- 86 -
raggruppare i suddetti strumenti in un sistema di fasce temporali secondo la loro durata residua.
L'indice di rischiosità al fattore di tasso di interesse è determinato come rapporto percentuale, al cui numeratore è
indicata l'esposizione al rischio in esame dell'intero bilancio (stimata in funzione della "durata finanziaria
modificata" media di ogni fascia temporale in cui sono classificate le attività e le passività finanziarie sensibili e di
una variazione ipotetica dei tassi di interesse di mercato) e al denominatore il patrimonio della Società.
Nella predisposizione dell'ICAAP il rischio in questione forma oggetto di misurazione non solo in "ottica attuale" (al
31.12.2016), ma anche in ottica prospettica (al 31.12.2017) e in ipotesi di stress.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
(Valori al 31-12-2016)
Voci/durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività 13.573 4.965 581 1.500 399
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti 13.573 4.743 1.500
1.3 Altre attività 222 581 399
2. Passività 15 38 1.480 64
2.1 Debiti 15 38 1.480 64
2.2 Titoli di debito
2.3 Altre passività
3. Derivati finanziari
Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Posizioni corte
(Valori al 31-12-2015)
Voci/durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività 3.185 4.965 6.247 6.965 898
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti 3.185 4.965 5.628 6.514
1.3 Altre attività 619 451 898
2. Passività 22 1.300 121
2.1 Debiti 22 1.300 121
2.2 Titoli di debito
2.3 Altre passività
3. Derivati finanziari
Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Posizioni corte
- 87 -
3.2.2 RISCHIO DI PREZZO
Dato il tipo di attività esercitata (finanziamenti in proprio e finanziamenti su mandato di altri intermediari), la
Società non detiene posizioni finanziarie attive e passive apprezzabilmente esposte al rischio di prezzo.
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Dato il tipo di attività esercitata (rilascio di finanziamenti sotto forma di garanzie), la Società non detiene posizioni
finanziarie attive e passive apprezzabilmente esposte al rischio di prezzo.
3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO
Dato il tipo di attività esercitata (finanziamenti in proprio e finanziamenti su mandato di altri intermediari), la
Società non detiene posizioni finanziarie attive e passive apprezzabilmente esposte al rischio di cambio.
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Dato il tipo di attività esercitata (rilascio di finanziamenti sotto forma di garanzie), la Società non detiene posizioni
finanziarie attive e passive apprezzabilmente esposte al rischio di cambio.
3.3 RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
La Società ha previsto l'applicazione di un modello organizzativo per fronteggiare i rischi operativi e i rischi
reputazionali.
Il rispetto, da parte delle unità organizzative, dei criteri per la gestione dei rischi operativi e il concreto esercizio
delle attività previste per la corretta applicazione di tali criteri consentono di gestire i rischi operativi relativi a frodi
e a disfunzioni di procedure e di processi, nonché i rischi operativi relativi a sanzioni amministrative (da parte delle
Autorità competenti) che, a loro volta, possono essere fonti di altri rischi e, in particolare, dei cosiddetti rischi
reputazionali.
2. Processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi operativi
Il sistema organizzativo viene adeguato periodicamente in seguito all'evoluzione della normativa esterna e alle
esigenze operative e gestionali interne della Società, secondo quanto previsto dal "regolamento del processo
organizzativo di conformità" (esame delle normative esterne, individuazione dei processi interessati dalle
normative, predisposizione dei criteri per la gestione dei rischi e delle relative attività, predisposizione del
regolamento dei processi, approvazione dei regolamenti, diffusione dei regolamenti).
- 88 -
La verifica della "compliance normativa" - conformità dei regolamenti dei processi (regole interne) alle disposizioni
esterne - nonché la verifica della "compliance operativa" - conformità delle attività concretamente esercitate alle
disposizioni esterne - si realizzano attraverso le diverse tipologie di controlli (di linea, di conformità, gestione dei
rischi, revisione interna), che nel loro insieme compongono il sistema dei controlli.
Per la misurazione del requisito patrimoniale sul rischio operativo la Società, in applicazione alle disposizioni di
vigilanza, ha adottato il "regolamento dei processi per la misurazione/valutazione dei rischi", all'interno del quale è
stato adottato il "regolamento del processo per la misurazione del rischio operativo", articolato in fasi che
disciplinano i criteri per la gestione dei rischi delle fasi stesse e le attività da porre in essere per la concreta
applicazione dei medesimi criteri. In base a tale regolamento il requisito patrimoniale sul rischio operativo viene
calcolato secondo il "metodo base".
3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA’
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità si configura come il rischio che la Società possa non essere in grado di far fronte ai propri
impegni di pagamento a causa del disallineamento temporale delle entrate e delle uscite di cassa a causa delle
diverse scadenze delle attività e delle passività finanziarie in portafoglio oltre che dalle escussioni delle garanzie
rilasciate. Nello specifico, per la Società, il rischio di liquidità dipende principalmente dalle escussioni delle garanzie
prestate e quindi dalle risorse disponibili per fronteggiare le medesime escussioni.
Eventuali tensioni di liquidità possono essere coperte dallo smobilizzo delle "attività prontamente liquidabili",
rappresentate tipicamente dai depositi e dai conti correnti liberi presso banche e dai titoli liberamente disponibili
in portafoglio.
Le principali fonti di rischio di liquidità sono rappresentate pertanto dagli sbilanci tra i flussi finanziari in entrata e
in uscita prodotti dalle operazioni aziendali per cassa e di firma. Nella gestione di tale rischio la Società, oltre a
perseguire l'equilibrio tra fonti e utilizzi di risorse finanziarie, attua una politica di investimento volta ad evitare di
incorrere in costi inattesi connessi con il reperimento di fondi finanziari aggiuntivi con riflessi economici negativi.
Il rischio in questione forma oggetto di misurazione non solo in "ottica attuale" (al 31.12.2016), ma anche in ottica
prospettica (al 31.12.2017) e in ipotesi di stress.
- 89 -
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
(Valori al 31-12-2016)
Voci/Scaglioni temporali
A vista
Da o
ltre 1 gio
rno
a 7
giorn
i
Da o
ltre 7 gio
rni a
15
giorn
i
Da o
ltre 15
giorn
i a
1 m
ese
Da o
ltre 1 m
ese e
fino
a 3 mesi
Da o
ltre 3 m
esi e
fino
a 6 mesi
Da o
ltre 6 m
esi a 1
ann
o
Da o
ltre 1 an
no
fino
a 3 ann
i
Da o
ltre 3 an
ni fin
o
a 5 ann
i
Oltre 5
ann
i
Du
rata
ind
eterm
inata
Attività per cassa 13.573 4.743 213 9 746 1.734
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti 13.573 4.743 1.500
A.4 Altre attività 213 9 746 234
Passività per cassa 15 38 1.480 64
B.1 Debiti verso:
- Banche 15 157 64
- Enti finanziari 91
- Clientela 38
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività 1.232
Operazioni "fuori bilancio" 457 572 2.907 779 1.034
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati creditizi con scambio
di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.4 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.5 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.6 Impegni irrevocabili a erogare
fondi
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.7 Garanzie finanziarie rilasciate 457 572 2.907 779 1.034
C.8 Garanzie finanziarie ricevute 396 1.004 870
- 90 -
(Valori al 31-12-2015)
Voci/Scaglioni temporali
A vista
Da o
ltre 1 gio
rno
a 7 giorn
i
Da o
ltre 7 gio
rni
a 15 gio
rni
Da o
ltre 15
giorn
i
a 1 mese
Da o
ltre 1 m
ese e
fino
a 3 mesi
Da o
ltre 3 m
esi e
fino
a 6 mesi
Da o
ltre 6 m
esi a
1 an
no
Da o
ltre 1 an
no
fino
a 3 ann
i
Da o
ltre 3 an
ni
fino
a 5 ann
i
Oltre 5
ann
i
Du
rata
ind
eterm
inata
Attività per cassa 3.184 4.112 853 6.247 6.965 692 69
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti 3.184 4.112 853 5.628 5.514
A.4 Altre attività 619 451 692 69
Passività per cassa 22 1.300 65 56
B.1 Debiti verso: 22 80 65 56
- Banche 65 56
- Enti finanziari 80
- Clientela 22
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività 1.220
Operazioni "fuori bilancio" 439 2.564 3.742 953 222
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati creditizi con scambio
di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.4 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.5 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.6 Impegni irrevocabili a erogare
fondi
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.7 Garanzie finanziarie rilasciate 439 2.365 2.702 570
C.8 Garanzie finanziarie ricevute 199 1.040 383 222
- 91 -
Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio
4.1 Il patrimonio dell'impresa
4.1.1 Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio della Società è costituito dal capitale sociale, dalle riserve (legale e indivisibile) alimentate con utili
d'esercizio e da riserve da valutazione che includono le riserve a fronte delle attività finanziarie disponibili per la
vendita (titoli).
4.1.2 Informazioni di natura quantitativa
4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione
Voci/Valori 31-12-2016 31-12-2015
1. Capitale 3.022 3.003
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve 7.346 7.042
- di utili 7.258 6.960
a) legale 4.239 4.115
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre 3.019 2.845
- altre 88 82
4. (Azioni proprie)
5. Riserve da valutazione
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura dei flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- Leggi speciali di rivalutazione
- Utili/perdite attuariali relativi ai piani previdenziali a benfici definiti
- Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate al patrimonio netto
6. Strumenti di capitale
7. Utile (perdita) d'esercizio (223) 249
Totale 10.145 10.294
- 92 -
4.2 I fondi propri e i coefficienti di vigilanza
4.2.1 Fondi propri
4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa
I Fondi Propri, disciplinati dalla normativa specificamente applicabile agli Intermediari Finanziari iscritti nell'Albo ex
art. 106 del Testo Unico Bancario post riforma, circolare n. 288 della Banca d'Italia non includono nessuno degli
strumenti di debito-capitale (strumenti innovativi di capitale, strumenti ibridi di patrimonializzazione, passività
subordinate) computabili ai sensi delle pertinenti disposizioni di vigilanza.
4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa
31-12-2016
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 10.144
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (89)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B)
D. Elementi da dedurre dal CET1
E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-) 89
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/-E) 10.144
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio 89
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
H. Elementi da dedurre dall’AT1
I. Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-) (89)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G - H +/- I)
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie
N. Elementi da dedurre dal T2
O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-)
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) (M - N +/- O)
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 10.144
4.2.2 Adeguatezza patrimoniale
4.2.2.1 Informazioni qualitative
Per valutare la capacità del Patrimonio di Vigilanza (capitale complessivo) della Società di fronteggiare
adeguatamente l'insieme dei rischi di "primo pilastro" e di "secondo pilastro" quantificabili (capitale interno
complessivo) sia in ottica attuale e prospettica sia in ipotesi di stress la Società utilizza le metodologie di seguito
indicate.
Ai fini della misurazione dei rischi di "primo pilastro" la Società adotta i metodi standard o di base consentiti dalle
diposizioni di vigilanza prudenziale vigenti in materia e in particolare:
- il "metodo standardizzato" per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito;
- il "metodo del valore corrente" per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di controparte;
- il "metodo base" per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio operativo.
- 93 -
Riguardo ai rischi di "secondo pilastro", premesso che i rischi di interesse e di concentrazione vengono misurati
sulla scorta dei "metodi semplificati" contemplati dalle disposizioni di vigilanza prudenziale, si fa presente che:
- la stima del capitale interno sul rischio di tasso di interesse si basa sul calcolo dell'esposizione al rischio
dell'insieme delle attività e delle passività finanziarie (per cassa e "fuori bilancio") della Società suddivise
per scaglioni temporali secondo le rispettive durate residue per tempi di riprezzamento e ponderate con i
fattori di ponderazione previsti dalle pertinenti disposizioni di vigilanza;
- la stima del capitale interno sul rischio di concentrazione avviene attraverso il calcolo del cosiddetto
"indice di Herfindahl" che esprime il grado di frazionamento del complessivo portafoglio di esposizioni
creditizie per cassa e di firma e la relativa "costante di proporzionalità" in funzione del tasso di
decadimento qualitativo ("Probability of Default" - PD) di tali esposizioni;
- la misurazione del rischio di liquidità e del rischio residuo utilizza invece apposite metodologie sviluppate
internamente dalla Società: la stima del capitale interno sul rischio di liquidità si fonda sul computo delle
"attività prontamente liquidabili" (APL), sulla suddivisione delle attività e delle passività finanziarie (per
cassa e "fuori bilancio") per durata residua, sul calcolo di indici di equilibrio e di copertura finanziaria a 3 e
a 12 mesi e sulla stima del "costo" da sostenere per reperire la liquidità necessaria a fronteggiare gli
eventuali squilibri finanziari entro un orizzonte temporale annuale attraverso lo smobilizzo di APL e/o il
ricorso al mercato;
- il rischio residuo (sulle garanzie reali e personali acquisite dalla Società) viene stimato computando
l'eventuale eccedenza della "perdita inattesa" sulle esposizioni garantite e il requisito patrimoniale sui
rischi di credito e di controparte delle medesime esposizioni calcolati secondo la metodologia
standardizzata.
- 94 -
4.2.2.2 Informazioni quantitative
Di seguito sono riportati i rischi assunti dal Confidi, i Fondi Propri, il Cet 1 ratio (Capitale primario di classe 1 su
complessive attività di rischio ponderate) ed il Total capital ratio (Fondi Propri su complessive attività di rischio
ponderate), così come disciplinati dalla normativa specificamente applicabile agli Intermediari Finanziari iscritti
nell'Albo ex art. 106 del Testo Unico Bancario post riforma, circolare n. 288 della Banca d'Italia.
Categorie/Valori
Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31-12-2016 31-12-2016
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 101.260 28.492
1. Metodologia standardizzata 101.260 28.492
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 1.710
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 285
1. Metodo base 285
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.6 Altri requisiti prudenziali
B.7 Altri elementi di calcolo
B.8 Totale requisiti prudenziali 1.995
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 33.237
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate
(CET 1 capital ratio) 30,52%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate
(TIER 1 capital ratio) 30,52%
C.4 Fondi Propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 30,52%
Nella tabella che segue si rappresentano i dati al 31/12/2015 in termini di rischi assunti dal Confidi, Patrimonio di
vigilanza della società incluso il risultato di periodo, Tier 1 ratio (Patrimonio di Base su complessive attività di
rischio ponderate) e Total capital ratio (Patrimonio di Vigilanza su complessive attività di rischio ponderate),
determinati con le regole della circolare n. 216 della Banca d'Italia applicabili agli intermediari Finanziari ex art. 107
del Testo Unico Bancario ante riforma.
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Categorie/Valori
Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31-12-2015 31-12-2015
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 107.580 55.168
1. Metodologia standardizzata 107.580 55.168
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 3.310
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 334
1. Metodo base 334
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.6 Altri requisiti prudenziali
B.7 Altri elementi di calcolo
B.8 Totale requisiti prudenziali 3.644
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 60.733
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1
capital ratio) 16,95%
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio
ponderate (Total capital ratio) 16,95%
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Sezione 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva
Voci Importo lordo Imposta sul reddito Importo netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio (223)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenze di cambio:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via di dismissione
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali
140. Redditività complessiva (Voce 10 + 130) (223)
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Sezione 6 - Operazioni con parti correlate
6.1 Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica
31-12-2016 31-12-2015
Amministratori 25 54
Sindaci 22 22
Dirigenti
Totale 47 76
I compensi riconosciuti agli amministratori per l’attività prestata nel 2016 sono stati deliberati complessivamente per
il triennio del mandato dall’Assemblea dei soci del 12 maggio 2016 e ripartiti in funzione delle competenze attribuite
dal Consiglio di Amministrazione.
6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci
Garanzie rilasciate
nel 2016
Totale garanzie in
essere al
31/12/2016
Totale garanzie al
netto c/g in essere al
31/12/2016
Amministratori 98 277 181
Sindaci
Totale 98 277 181
6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Alla data di riferimento del bilancio non risultano transazioni in essere con parti correlate, così come definite dal
principio contabile internazionale IAS 24.
Sezione 7 - Altri dettagli informativi
Si attesta che sussistono e permangono le condizioni di mutualità prevalente.
A tal fine si conferma che, ai sensi degli artt. 2512 e 2513 del Codice Civile e dell’art. 13 della L. 24 novembre 2003
n. 326, la società ha scopo mutualistico ed ha per oggetto sociale l’esercizio dell’attività di garanzia collettiva dei
fidi prevalentemente a favore dei soci, nel rispetto delle riserve di attività previste dalla legge.
La condizione di mutualità prevalente è realizzata dalla totale attività svolta a favore dei soci.
Ai sensi dell’art. 2545 sexies, co. 2 c.c., si precisa che i dati relativi all’attività svolta con i soci sono riportati in
bilancio, svolgendo il Confidi un’unica gestione mutualistica esercitata integralmente con i propri soci.
In ottemperanza agli adempimenti previsti dalla normativa sul terzo pilastro la Società provvederà entro 30 giorni
dall'approvazione del presente bilancio alla pubblicazione annuale del documento "Informativa al pubblico" sul
sito internet www.confidimpresetoscane.it.
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RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
Signori Soci,
Nel corso dell’esercizio 2016 il Collegio sindacale ha svolto il ruolo allo stesso assegnato dalle disposizioni di legge e di
Vigilanza nonché dallo Statuto sociale e dal regolamento interno approvato dallo stesso Collegio. In particolare, il
Collegio Sindacale ha – direttamente e/o sulla base dei dati e delle informazioni fornite dalle funzioni di controllo con
le rispettive relazioni – verificato:
1. la conformità dei regolamenti dei singoli processi aziendali alle disposizioni di legge e di Vigilanza che
disciplinano i processi stessi (cosiddetta conformità normativa) quando i predetti regolamenti sono stati
sottoposti all’esame e alle conseguenti deliberazioni del Consiglio di Amministrazione. Le deliberazione del
Consiglio sono state assunte, pertanto, anche sulla base dei giudizi di conformità formati dal Collegio Sindacale
in merito ai richiamati regolamenti;
2. la conformità delle attività concretamente svolte nei singoli processi aziendali con quelle disciplinate nelle
disposizioni di legge e di Vigilanza (cosiddetta conformità operativa). In particolare, il Collegio Sindacale ha
verificato la conformità operativa dei processi dei controlli interni svolti per verificare la conformità operativa
del processo creditizio, del processo antiriciclaggio, del processo della trasparenza, dei processi per la
misurazione/valutazione dei rischi e per la verifica dell’adeguatezza del capitale rispetto ai rischi (cosiddetto
processo ICAAP);
3. l’efficacia delle funzioni organizzative e in particolare delle funzioni di controllo (Conformità; Controllo Rischi;
Internal Audit);
4. la conformità operativa dei processi svolti dell’Organo con funzione di supervisione strategica e dell’Organo
con funzione di gestione.
Il Collegio Sindacale, secondo quanto previsto dalle disposizioni di legge e di Vigilanza ha partecipato alle riunioni del
Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. In tali sedi, il Collegio Sindacale ha verificato come l'attività
dei suddetti Organi sia improntata al rispetto della corretta amministrazione e alla tutela del patrimonio del Confidi in
un’ottica di gestione sana (rispetto delle disposizioni di legge e di Vigilanza) e prudente (copertura dei rischi con i
fondi propri). In sintesi, il Collegio:
- ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua
prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e patrimoniale;
- in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono
conformi alla legge e allo Statuto Sociale e che non appaiono manifestamente imprudenti, azzardate, in
potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da
compromettere l’integrità del patrimonio;
- ha vigilato sull’osservanza della legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta
amministrazione;
- ha esaminato e valutato il sistema di controllo interno al fine di verificare l’indipendenza, l’autonomia e
la distinzione delle funzioni di controllo deputate a svolgere le diverse tipologie di verifica dalle funzioni
operative di supporto. Inoltre, il Collegio Sindacale ha verificato la correttezza della gestione dei rischi
ai quali è esposto il Confidi e, in particolare, del rischio di non conformità alle norme con particolare
riferimento alla gestione del rischio di riciclaggio e di trasparenza;
- ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di propria competenza, sull'adeguatezza della struttura
organizzativa del Confidi e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. A tal fine, il Collegio
Sindacale ha operato sia tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle diverse funzioni che
con riscontri diretti in merito agli adempimenti ripetitivi.
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Il Collegio Sindacale per l’esecuzione delle proprie verifiche si è avvalso, ove è stato necessario, della collaborazione
delle funzioni aziendali e, in particolare, delle funzioni di controllo. Le stesse verifiche sono state effettuate tenendo
conto anche dei principi di comportamento raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed
Esperti Contabili.
Con riferimento ai risultati delle predette verifiche e tenendo conto delle proposte formulate dalle funzioni
responsabili dei processi e dalle funzioni di controllo, il Collegio Sindacale ha formulato le proprie proposte di
intervento al Consiglio di Amministrazione al fine di rimuovere le eventuali problematiche emerse a seguito delle
predette verifiche.
Dalla citata attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da richiedere la segnalazione degli
stessi alla Banca d’Italia. Inoltre, al Collegio Sindacale, non sono pervenute denunce ex art. 2408 del codice civile o
esposti di altra natura.
Il Collegio Sindacale ha verificato il progetto di bilancio dell’esercizio 2016 il quale, dopo essere stato approvato dal
Consiglio di amministrazione e, dallo stesso, messo disposizione del Collegio Sindacale nei termini previsti, deve
essere sottoposto alle deliberazioni dell’Assemblea dei Soci. I controlli riguardanti il progetto di bilancio hanno
riguardato, in particolare, i principi di redazione e i criteri di valutazione e rappresentazione delle poste di bilancio e
fuori bilancio. Dai predetti controlli non sono emerse discordanze rispetto alle norme che regolano la redazione del
bilancio e l'applicazione dei principi contabili internazionali. In particolare, il progetto di bilancio è composto, così
come previsto dalle disposizioni di legge e di Vigilanza che disciplinano i bilanci degli intermediari finanziari, da sei
distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il
prospetto della redditività complessiva, il rendiconto finanziario e la nota integrativa;
Nella nota integrativa sono descritte le politiche contabili assunte per la rilevazione dei fatti gestionali e per la
valutazione delle attività e passività nonché per la loro rappresentazione in bilancio. Inoltre, nella stesa nota
integrativa, sono riportate le informazioni analitiche concernenti la composizione delle singole voci contabili ed
extracontabili per consentire una rappresentazione completa degli accadimenti e dei risultati della gestione
sinteticamente rappresentati negli scemi di bilancio riguardante la situazione patrimoniale ed economica. Tali
informazioni rivengono anche dall’applicazione di specifiche previsioni di legge ed in particolare dalle norme del
codice civile e dalla regolamentazione secondaria applicabile al Confidi. In sintesi, il Collegio Sindacale ha verificato
che nella nota integrativa siano riportati i dati e le informazioni necessari e sufficienti a rappresentare in modo
veritiero e corretto la situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Confidi.
Il Collegio Sindacale ha esaminato, altresì, la relazione sulla gestione che descrive le scelte effettuate dal Consiglio di
Amministrazione relativamente ai singoli profili tecnici della gestione stessa (profilo produttivo; profilo di rischio;
profilo reddituale; profilo patrimoniale). La relazione, in particolare, riporta l’evoluzione registrata nell’esercizio
rispetto all’esercizio precedente evidenziandone le motivazioni. Pertanto, il Collegio ha formulato un giudizio di
conformità della relazione sulla gestione a quanto al riguardo disciplinato dalla disposizioni di legge e di Vigilanza in
materia di bilancio degli Intermediari Vigilati.
In tale contesto, il Collegio Sindacale ha verificato le attività svolte dalla Società incaricata della revisione legale dei
conti prendendo così atto del lavoro svolto dalla medesima e procedendo allo scambio reciproco di informazioni nel
rispetto dell'art. 2409-septies del c.c.. Lo stesso Revisore legale dei conti della Società ha esaminato il progetto di
bilancio e la relazione sulla gestione ed ha provveduto a formulare i propri giudizi. In particolare, il Revisore legale dei
conti sul progetto di bilancio, nel suo complesso, ha formulato un giudizio senza rilievi ai sensi dell'art. 15 della Legge
31 gennaio 1992, n. 59 e dell'art. 14 del D. Lgs 27/01/2010 n. 39 in merito alla situazione contabile che è riportata nei
seguenti prospetti. Le attività svolte, pertanto, dal Revisore legale dei conti sono risultati, a giudizio del Collegio
Sindacale, conformi a quelle previste dalla disposizioni di legge in materia di Bilancio degli Intermediari Vigilati.
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Stato Patrimoniale
Attivo 21.513.677
Passivo (escluso Patrimonio netto e perdita di esercizio) 11.369.313
Patrimonio netto (escluso risultato d'esercizio) 10.367.268
Perdita di esercizio 222.904
Conto Economico
Perdita dell'operatività corrente al lordo delle imposte 209.214
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 13.690
Perdita di esercizio 222.904
II Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all'art. 2 Legge n. 59/1992 e dell'art. 2545 c.c., dichiara di
condividere i criteri seguiti dal Consiglio di Amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi
mutualistici in conformità con l’oggetto sociale della Società.
In considerazione di quanto sopra, il Collegio Sindacale esprime parere favorevole all'approvazione del bilancio
dell'esercizio 2016 e concorda con la proposta di copertura della perdita di esercizio formulata dal Consiglio di
Amministrazione.
Infine, il Collegio Sindacale ringrazia il Consiglieri di Amministrazione, il Direttore Generale ed il Personale del Confidi
per aver collaborato con professionalità al concreto svolgimento del ruolo assegnato al Collegio stesso dalle
disposizioni di legge e di Vigilanza.
Firenze, 4 aprile 2017
II Presidente del Collegio Sindacale
Dott. Andrea Balleggi