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1 NOTIZIE CURIOSITÀ e un po’ di storia

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Notizie e curiosità della Palla Tamburello. Storia: dalle origini del gioco ai nostri giorni

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NOTIZIECURIOSITÀe un po’ di storia

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Le origini del tamburelloRicercare nei giochi con la palla degli antichi Greci o dei Romani le origini

degli sports moderni è una notevole forzatura e sembra più corretto, per gli

attuali giochi con la palla, iniziare da quando, tra il ‘400 ed il ‘500, ci furono

tramandate le prime notizie sui giochi con la palla e con il pallone in Italia e

in altri Paesi europei.

Il primo a dare informazioni dettagliate e precise sui giochi della palla fu

Antonio Scaino, autore del “Trattato del giuoco della palla”, stampato a

Venezia nel 1555.

Per restare alle similitudini con l’attuale gioco del tamburello, si può dire

che il gioco più vicino a questo era probabilmente il gioco con lo scanno. Si

giocava con un attrezzo, lo scanno, in

legno, normalmente di frassino, con un

manico per l’impugnatura ed un corpo

trapezoidale. La palla con cui si giocava

era gonfi ata ad aria, con cinque spicchi.

Ancora più simile al tamburello era for-

se la “paletta”, che chi non poteva per-

mettersi una regolare “rachetta” con

corde (“...perché la rachetta è di spesa e

di costo maggiore di quello che la borsa

d’ognuno possa sopperire…”) utilizzava

per il gioco della “palla con rachetta”.

Con la “paletta” si utilizzavano palle

molto piccole.

Trattato del Giuoco della Palla di Antonio Scaino

da Salò. Venezia, 1555.

Nella pagina a fi anco:

palla da gioco del Cinquecento in cuoio dipinto

ritrovata in una cavità nella Basilica palatina di

Santa Barbara a Mantova, dove in antico c’era il

campo dei Giochi con la Palla.

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Il gioco del pallone e della palla dal Seicento all’OttocentoPer tutto il Seicento ed il Settecento si continuò a giocare alla palla. Un

grande sviluppo ebbe il pallone con il bracciale, che fu certamente lo sport

più popolare di questi due secoli. Furono anche costruiti grandiosi sferisteri,

soprattutto in Toscana e nello Stato Pontifi cio. Il gioco della palla colpita

con la mano, con il pugno o con una paletta di legno, restò

l’alternativa “povera” al gioco del bracciale, praticato

prevalentemente da nobili o ricchi che potevano

permettersi un’attrezzatura più costosa. Diverso

era anche l’atteggiamento pubblico verso i

praticanti gli sports del pallone e della palla. I

campioni del bracciale erano osannati e premiati

come i moderni idoli sportivi, i ragazzi che nei

paesi giocavano alla palla nelle vie o nelle piazze

erano spesso consederate perditempo sfaccendati.

Il tamburelloNotizie di giochi con la palla colpita con attrezzi in “cartapecora”, con telaio

in legno, compaiono sporadicamente nel Seicento e nel Settecento, in

particolare in Toscana e a Roma, ma fu intorno alla metà dell’Ottocento

che il tamburello inizia la sua storia agonistica. L’onore della primogenitura

è conteso da varie zone d’Italia. Il gioco divenne popolare nella provincia

di Verona ed in quella limitrofa di Mantova, passando nel 1850 in Liguria

e Toscana e successivamente in Piemonte e Lombardia, estendendosi

poi in altre regioni italiane. Esaminando alcuni documenti di inizio ’800 si

tende anche ad avvalorare la tesi che il gioco fosse nato in Toscana ed in

particolare nella zona di Arezzo, mentre è certo che nel 1860, a Roma, lo

giocavano quei giovani che non potevano permettersi un bracciale.

Nell’Ottocento lo sviluppo proseguì sino agli anni ‘80 del secolo, in

particolare in Veneto e Friuli, Toscana-Lazio, Marche e Liguria.

L’evoluzione degli attrezzi e delle pallineGli attrezzi usati nell’Ottocento erano simili tra loro nella forma, e con

un’evoluzione per ciò che riguardava le pelli. Dapprima queste, di vitello

o maiale, erano tese sul telaio di legno; più sottili quelle per i tamburelli

di battuta. A fi ne secolo, con l’avvento delle palle in gomma, si diff use la

pelle di cavallo, che resisterà fi no all’avvento dei materiali sintetici, una

quarantina di anni fa.

“I campioni del bracciale

erano osannati e premiati come

i moderni idoli sportivi”

00 ‘60 I0‘800 0 60

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Prima della defi nitiva consacrazione della pelle di cavallo, a inizio

Novecento, in Veneto, furono talora utilizzate anche pelli di mulo, mentre

in Toscana si usarono anche quelle di bufalo.

Dalla fi ne del Settecento, anche per il tamburello, si adoperarono palle in

cuoio a 4 settori, ripiene di crine di cavallo e terra, del diametro di mm 38

e del peso di gr 50. Alla fi ne dell’Ottocento, con l’avvento della gomma - la

prima fabbrica italiana iniziò la produzione nel 1879 - si cominciarono ad

usare palle di gomma, il cui peso, diametro e colore fu nel tempo stabilito a

seconda delle dimensioni dei campi e dell’evoluzione dei regolamenti.

Le società ginnastiche,la Federazione Ginnastica e il tamburelloUn evento decisivo è l’inserimento del “gioco del tamburello” tra quelli

riconosciuti dalla Federazione Italiana Ginnastica (F.G.N.I.).

La prima società italiana di ginnastica è la Società Ginnastica di Torino,

costituita nel 1844. Ne seguono molte altre (Padova nel 1863, Este nel

1863, Colombo a Genova nel 1864, Firenze nel 1865, Mantova nel 1869,

Milano nel 1870 e così via). Nel 1869 a Venezia un comitato, di cui fanno

parte Costantino Reyer di Trieste, Pietro Gallo e Domenico Pisoni di

Venezia, dà vita alla Federazione Ginnastica Italiana, che tiene il primo

convegno a Venezia nello stesso anno. Nel 1874 avviene una scissione nella

federazione ed accanto alla F.G.I. sorge la F.S.G.I. (Federazione delle Società

Ginnastiche Italiane). Per alcuni anni le due federazioni

agiscono autonomamente, poi attraversano

entrambe una grave crisi che spinge la

maggior parte delle società ginnastiche ad

abbandonarle e ad agire autonomamente.

Finalmente, scomparsa la F.G.I. e ridotto al

lumicino il seguito della F.S.G.I., un gruppo

di appassionati indice nel 1887 a Roma un

congresso che il 19 dicembre 1887 porta alla

fondazione della Federazione Ginnastica

Nazionale Italiana, di cui viene

eletto presidente

il generale Pelloux.

ne). Per alcuni anni le due federazioni

utonomamente, poi attraversano

be una grave crisi che spinge la

e delle società ginnastiche ad

e ad agire autonomamente.

mparsa la F.G.I. e ridotto al

ito della F.S.G.I., un gruppo

indice nel 1887 a Roma un

19 dicembre 1887 porta alla

ederazione Ginnastica

ana, di cui viene

presidente

“... già nel 1848 il tamburello è consigliato da un istitutore delle Regie Scuole Pie di Savona, come attività adatta ad elevare il corpo e lo spirito.”

Tamburelli utilizzati

nell’Ottocento.

Nella pagina a fi anco:

palla da gioco in cuoio

ritrovata in una cavità

nella Basilica palatina

di Santa Barbara a

Mantova, dove in antico

c’era il campo dei Giochi

con la Palla.

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La FGNI diviene F.G.I. nel 1901, per tornare alla denominazione F.G.N.I. nel

1909 e quindi all’attuale F.G.I.. Alla F.G.N.I. si iscrivono ben presto diverse

società ginnastiche, in seno alle quali si pratica con continuità il gioco del

tamburello: la Reyer di Venezia e la Colombo di Genova si iscrivono nel

1888; la Petrarca Arezzo e la Società Ginnastica Roma

nel 1890; negli anni immediatamente successivi

la Sampierdarenese, la Rubattino, la Niccolò

Barabino, la Palestra Fiorentina e nei primi del

‘900 il C.S. Firenze, il Palloncino Pisa, la Mameli

Voltri.

Nel 1891 la pratica del tamburello nelle scuole

è raccomandata dal Ministero

della Pubblica Istruzione. Ma già nel 1848 il

tamburello è consigliato,

da un istitutore delle Regie Scuole Pie di Savona,

come attività adatta ad elevare il corpo e lo spirito.

Al concorso di Treviso assegnati i primi titoli a Calcio e TamburelloIl tamburello, con il calcio e la palla vibrata è già negli anni ’90

dell’Ottocento riconosciuto appunto come “giuoco” dalla F.G.N.I. ed inizia

ad apparire nel programma uffi ciale di molti concorsi ginnici, provinciali e

interprovinciali, come quello importantissimo di Treviso del 1896.

La Federazione Ginnastica Italiana, che contava su decine e decine di

società in Italia, aveva invitato nel 1895 i propri affi liati ad aprire sezioni di

calcio, tamburello e palla vibrata. Si pensava che queste discipline fossero

adatte ai giovani, agli studenti dei licei e degli istituti tecnici. I giochi di

squadra all’aperto, poi, favorivano la socializzazione e contrastavano la

ritrosia in quel tempo a frequentare le società di ginnastica che svolgevano

la propria attività al chiuso.

Sul concorso ginnico di Treviso ci si deve soff ermare brevemente.

Disputato dal 5 all’8 settembre 1896, in Piazza d’Armi ed al Velodromo,

ha una notevole importanza per la storiografi a sportiva, non solo quella

calcistica. Qualcuno vorrebbe addirittura riconoscere in esso il primo

campionato italiano di calcio e quindi assegnare all’Udinese, vincitrice in

quella competizione, il primo scudetto del football.

In eff etti è questo il primo concorso ginnico in cui sono organizzate

“gare nazionali di giochi” e – nel loro ambito – anche un “campionato di

football”.

La Società Ginnastica Udinese, che vinse il campionato di calcio battendo

in fi nale la squadra di Ferrara, si aggiudicò anche il trofeo per la gara

nazionale di tamburello e venne premiata con medaglia d’argento per il

tamburello e corona di quercia e diploma per il calcio.

“...il tamburello è conosciuto e

comune, non dimeno la partita

disputata interessò e

piacque per labellezza di

alcuni colpi.”

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Nei giornali udinesi di allora - Giornale di Udine e la Patria Furlan - sulla

Tribuna di Treviso e sulla Gazzetta dello Sport si legge che il “football ed

il tamburello sono giochi che in pochi anni sono diventati popolari in

gran parte d’Italia, così da giustifi care lo svolgimento di un campionato

nazionale” ed “il tamburello è conosciuto e comune, non di meno la partita

disputata interessò e piacque per la bellezza di alcuni colpi”.

Primo scudetto della Società NicolòBarabino di Sampierdarena (Ge)

Nel 1898 il gioco del tamburello fa per la prima volta comparsa a livello

di manifestazione nazionale.

In occasione della festa del 50° anniversario dello Statuto, la Federazione

Ginnastica Italiana assegna alla Società Ginnastica Torino l’organizzazione

del IV Concorso federale.

La società più impegnata, anche a livello organizzativo, è la Niccolò

Barabino di Sampierdarena (Genova) che, sorta l’anno prima per

commemorare un artista genovese morto nel 1891, sviluppa accanto

alle sezioni di nuoto, ginnastica e podismo, una vivacissima sezione di

tamburello. Leader indiscusso è Attilio Bagnasco, allora giovanissimo – era

nato a Varazze nel 1881 – personaggio fondamentale nella promozione

del gioco e primo grandissimo campione del tamburello italiano. Oltre

alla Niccolò Barabino, anche la Sampierdarenese e la Ginnastica Arezzo

chiedono che nel programma del Concorso federale di Torino sia incluso il

campionato di tamburello. La F.G.I. accoglie queste richieste ed inserisce

nel programma i campionati di tamburello, di calcio e di palla vibrata.

Il regolamento tecnico è opera di Francesco Gabrielli, consigliere F.G.I.,

da lui codifi cato alcuni anni prima in una serie di pubblicazioni: lo stesso

Gabrielli è designato come

direttore delle gare di

tamburello che si

svolgono a Torino in

Piazza Venezia.

gare di

he si

o in

a.

Palle da gioco del

Cinquecento in cuoio

dipinto ritrovate in

una cavità nella Basilica

palatina di Santa Barbara a

Mantova, dove in antico c’era il

campo dei Giochi con la Palla.

18998

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Partecipano quattro squadre: la Niccolò Barabino A e B, la Sampierdarenese

e la Ginnastica Arezzo. Le fi nali iniziano il 14 agosto alle 17 e proseguono

il giorno dopo alle 7 del mattino: la vittoria alla Barabino B, seconda

Sampierdarenese, terza la Ginnastica Arezzo, quarta la Barabino A.

La società Niccolò Barabino è premiata con “corona d’alloro, medaglia

d’argento e diploma di Campione Italiano al Tamburello” dalla F.G.I..

Il campionato di Torino non è il solo avvenimento importante del 1898,

perché in quello stesso anno a Roma è organizzato, non incluso nelle

manifestazioni uffi ciali della F.G.I., un “Campionato centro-meridionale

di tamburello” vinto da Ettore Nunzi, curioso personaggio bolognese,

giornalista e letterato.

Il 1903 è per il tamburello l’anno di un sogno non realizzato: il

riconoscimento come disciplina olimpica.

Deluso dalle Olimpiadi di Parigi del 1900 e non convinto dell’organizzazione

di quelle di Saint Louis del 1904, Pierre de Coubertin pensa di organizzare

a Roma le Olimpiadi del 1908. I contatti che ha con il Re Vittorio Emanuele

e con Papa Pio X lo convincono che l’idea è realizzabile. Nel corso del XVI

Consiglio Federale della F.G.I., tenuto a Roma il 16 marzo 1903, il segretario

della F.G.I. Ballerini presenta una relazione con il progetto di organizzazione

della IV Olimpiade internazionale da tenere a Roma nel 1908.

Il progetto contiene anche un programma delle manifestazioni sportive

previste nell’ambito delle Olimpiadi: Aeronautica, Alpinismo, Atletica,

Automobilismo, Caccia, Canottaggio, Colombofi la, Equitazione.

La Federazione Italiana del Giuoco della Palla“Per iniziativa dell’Istituto Nazionale per l’incremento dell’Educazione

Fisica - la notizia è riportata da Lettura Sportiva, rivista settimanale di

tutti gli sport su cui scrivevano pionieri del giornalismo come Emilio

Colombo ed Ermete della Guardia - la rivista nacque nel 1911 in concorrenza

al supplemento illustrato domenicale della Gazzetta dello Sport – ieri

nei locali di via degli Astalli (a Roma) si è tenuta una importante riunione

per la costituzione di una Federazione Nazionale delle Società che praticano

il giuoco del Tamburello. Erano presenti i rappresentanti delle seguenti

Società: Società del Palloncino di Pisa, Società Forza e Libertà, Club

Sportivo di Firenze, Società Urania per il Gioco con la Palla in Roma, Audace

Club Sportivo di Roma, Mens Sana in Corpore Sano di Siena, Società del

Tamburello di Grosseto, società Lazio di Roma, Società Robur di Roma,

Scuola di Educazione Fisica di Osimo. Altre Società hanno inviato la

loro adesione in scritto plaudendo alla lodevole iniziativa. La seduta si è

svolta sotto la presidenza dell’on. Sanarelli, il quale dopo aver salutato

e ringraziato a nome dell’Istituto Nazionale gli intervenuti, ha spiegato

l’importanza di una Federazione del Tamburello per ridare a questo gioco,

“...nei locali di via degli Astalli

(a Roma) si ètenuta unaimportante

riunione per la costituzione di

una FederazioneNazionale delle

Società che praticano il

giuoco del Tamburello.”

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eminentemente italiano, il primato tra i giuochi sportivi nazionali. Il prof.

Guerra ha presentato proposte concrete per la costituzione del nuovo ente e

su di esse ha avuto una amplia ed ordinata discussione. E’ stata deliberata

all’unanimità la costituzione della nuova Federazione alla quale è stato dato

il nome di “Federazione Italiana del Giuoco della Palla”, e sono state votate

le norme costitutive sulle quali si baserà la nuova Federazione. Infi ne è stato

nominato un Comitato direttivo che è risultato così composto: comm. Prof.

Giuseppe Sanarelli presidente; avv. Enrico Valentini, vice Presidente; prof.

Schiavetto Graziano di Roma, avv. Gioacchino Cruciani di Roma, Perfetti

Guido di Roma, prof. Cav. Eugenio Benussi di Rieti, avv.

Giulio Zanchi di Firenze, prof. Ugo Malageli di Siena, prof. Alberto Nicolini

di Pisa, prof. Giuseppe Falcini di Mestre, Attilio Bagnasco di Varazze, e avv.

Luigi Barine di Vercelli. Il nuovo Comitato dovrà per incarico dell’Istituto

Nazionale per I’incremento dell’Educazione Fisica, organizzare

i Campionati nazionali che si svolgeranno in Roma nel 1911 in occasione

delle Feste Giubilari”. La Federazione cessò la sua attività nel 1914, ai primi

venti di guerra. In quello stesso anno però continua ad avvertirsi e poi a

prendere corpo l’esigenza di un organismo che curi l’organizzazione del

gioco del tamburello e degli altri sport del pallone, indipendentemente

dalla Federazione Ginnastica.

“Villa Borghese ora Umberto I - Il giuoco della tamburella”

da L’Illustrazione Italiana, n. 22 del 29 maggio 1904

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26192 La nascita della F.I.G.T.Il 1926 è un anno importante per il tamburello italiano. L’esigenza di avere

una organizzazione effi ciente che regolamentasse l’attività, si concretizzò

in un appello di alcuni appassionati fi orentini a “tutte le società sportive

italiane interessate al tamburello per fondare una federazione dedicata

a questo sport, per favorirne lo sviluppo e promuovere le manifestazioni,

tutelando e coordinando le varie società e i vari giocatori”.

L’appello suscitò consensi e il 14 novembre 1926 a Firenze si radunarono le

39 maggiori società tamburellistiche che fondarono la Federazione Italiana

Gioco Tamburello (F.I.G.T.).

La sede della Federazione venne fi ssata a Firenze e primo Presidente fu

eletto l’avvocato Pietro Pucci.

La Federtamburello Federazione eff ettiva CONIÈ un successo. Il nuovo organismo è apprezzato al punto che il CONI decise

di incorporargli la Federazione del Pallone, nata nel frattempo a Torino.

Vede così la luce il 28 marzo 1927 la F.I.P.T. (Federazione Italiana Pallone e

Tamburello), che divenne la trentatreesima Federazione del CONI. Per la

cronaca le primissime società iscritte furono la SPA di Torino, la Arno

di Firenze, la Petrarca di Arezzo, la Legione Mincio di Mantova, la

Sampierdarenese e la Offi cine San Giorgio di Genova. Poco dopo si

aggiunsero l’US Ovadese ed altre ancora, sino a raggiungere nel 1927, il

numero di 35 società e di circa 300 tesserati.

La F.I.P.T. ritenta l’avventura olimpicaL’attività promozionale della FIPT è notevole, molti sono i tornei nazionali,

interregionali e locali organizzati e a fi ne anno le società affi liate furono

124 (35 in Piemonte, 26 in Toscana, 21 in Lombardia, 19 nelle Venezie, 17 in

Liguria, 5 in Emilia Romagna e 1 nel Lazio).

La FIPT tentò anche l’avventura olimpica, chiedendo uffi cialmente al

CONI di proporre il tamburello come sport dimostrativo alle Olimpiadi di

Amsterdam.

Il tentativo, però, non ebbe esito. Il CIO proprio in occasione delle Olimpiadi

del 1928 ridimensionò drasticamente il numero degli sport e delle gare

ammesse alle Olimpiadi.

Scomparvero così cricket, tiro, tennis, croquet, rugby, motonautica,

polo ed altri sport; altre discipline ridussero il numero di gare disputate

(nell’atletica, per esempio, scomparvero molte gare di marcia, i salti da

192

28192 ’ i

“Il 14 novembre 1926 a Firenze si radunarono le 39 maggiori

società tamburellistiche

che fondarono la Federazione Italiana Gioco

Tamburello (F.I.G.T.).”

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fermo ed il tiro alla fune). Anche gli sport dimostrativi furono limitati,

nonostante la bocciatura del tamburello, accanto al korfbal (una specie di

basket olandese) fu accettato il jeu de paume che, praticato nel nord della

Francia, in Belgio ed Olanda, del tamburello è stretto parente.

Commissariamento del CONIIl Tamburello

nell’Opera Nazione DopolavoroLe Olimpiadi di Amsterdam furono indirettamente causa delle successive

vicende: la spedizione italiana tornò dall’Olanda con sette medaglie d’oro,

cinque d’argento e sette di bronzo, le attese degli sportivi – e di Mussolini

in particolare - erano ben diverse.

Al ritorno da Amsterdam il duce convocò il presidente del CONI Ferretti e lo

sostituì immediatamente con il commissario Augusto Turati, Segretario del

P.N.F.. Appena designato, Turati stralciò dall’elenco degli sport organizzati

in federazioni “riunite nel CONI” quelli che “dovevano tendere non tanto

alla creazione del campione per schierarlo nelle competizioni internazionali,

bensì a contribuire al miglioramento etico e morale della razza”, tra questi

anche il Tamburello e la FIPT, che dal 1° gennaio 1929 si trovò inserita

nell’Opera Nazionale Dopolavoro (O.N.D.).

A quei tempi l’inserimento nel CONI non comportava per le federazioni

sportive vantaggi sportivi, tecnici ed economici comparabili a quelli di

oggi; indubbiamente però la scelta dopolavoristica del 1929 ebbe rifl essi

importanti per la storia del tamburello.

La formazione del Verona, terza ai Campionati Italiani del 1928

19929

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Il Dopoguerra, l’ENAL e la F.I.P.T.Dopo la parentesi bellica il tamburello fu uno dei primi sports a riaff acciarsi

alla ribalta della nuova Italia. Già nell’estate del 1945 ricominciarono le

sfi de ed i tornei mentre, con lo scioglimento dell’OND, si creò la necessità

di un nuovo inquadramento della FIPT. Il 12 maggio 1946 al Teatro Gobetti

di Torino si riunirono alcuni ex-dirigenti della F.N.G.P. con altri appassionati

di pallone elastico, per ricostituire la Federazione e chiedere l’affi liazione al

C.O.N.I.. Si rivolsero al Presidente del Consiglio De Gasperi, che intervenne

presso Giulio Onesti, ma la richiesta non ebbe esito.

Nel frattempo però, l’E.N.A.L. (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) aveva

sostituito l’OND e il 15 e 16 dicembre 1946, con il congresso di Bologna, inquadrò

nel proprio ambito la ricostituita F.I.P.T.. L’attività agonistica riprese con nuovo

entusiasmo. I primi risvegli si ebbero nei luoghi classici del tamburello: Genova,

Ovada, Goito e nel veronese, mentre a Milano riprese l’attività allo Sferisterio

Diana e da Castel Goff redo giungevano i primi echi delle gesta di un nuovo

promettentissimo campione: Marino Marzocchi, detto Mara.

La FIPT nuovamente associata al CONIAlla soppressione dell’ENAL, la F.I.P.T. è nuovamente nel CONI con lo status

di “disciplina associata”. Il CONI è ora “la Confederazione delle Federazioni

Sportive Nazionali e delle Discipline Sportive Associate”: alla luce di questo la

Federtamburello acquisisce una sostanziale parità con le Federazioni Sportive

Nazionali sul versante dei doveri, anche se permane tanta distanza da queste

per la fruibilità dei servizi e l’entità dei contributi. Malgrado i 33 anni trascorsi

e il possesso dei requisiti sportivi, alla FIPT è stata fi nora preclusa la possibilità

di compiere il “salto” istituzionale a Federazione eff ettiva. Non si è fi no ad

oggi tenuto conto non solo dei tanti anni trascorsi nello status di disciplina

associata, dell’essere uno sport con una ampia diff usione a livello nazionale

e internazionale ed una presenza importante nel mondo della scuola. È noto

che in tutti i Paesi del mondo gli sport tradizionali sono tenuti in grande

considerazione sotto ogni profi lo in quanto patrimonio storico, culturale e

sportivo della Nazione.

I° Campionato del Mondo OpenIl primo Campionato Mondiale Open si svolge a Gignac in Francia e vede

vincitrici le squadre maschili e femminili francesi.

I° Campionato del Mondo Indoorll primo Campionato Mondiale Indoor si svolge a Castel Goff redo, Asola,

Casalmoro e Guidizzolo - Terre dell’Alto Mantovano - Italia.

“...in tutti i Paesi del

mondo gli sport tradizionali sonotenuti in grande

considerazionesotto ogni

profi lo in quanto patrimonio

storico, culturale e sportivo della

Nazione”.

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Una partita di Tamburello allo Sferisterio di Castel Goff redo (Mn), anni Cinquanta

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Scudetti assegnati dal 1896 al 2013: 101 Udine 1 1 Udinese (1896)

Genova 18 12 Nicolò Barabino Sampierdarena

(1898 - 1899 - 1902 - 1904 - 1906 - 1907)

Sampierdarenese

(1908 - 1909 - 1910 - 1911 - 1912 - 1920)

4 Sestrese (1927 - 1928 - 1948 - 1949)

1 Palazzo Genova (1955)

1 Rivarolese (1905)

Savona 1 1 Savona (1939)

Torino 4 3 Torino (1914 - 1919 - 1921)

1 Fiat Torino (1960)

Asti 13 2 Castell’Alfero (1970 - 1972)

1 Viarigi (1974)

10 Callianetto (2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006 -

2007 - 2008 - 2009 - 2010 - 2011 - 2013)

Alessandria 10 2 Murisengo (1969 - 1973)

1 Ovada (1979)

7 Castelferro

(1992 - 1993 - 1994 - 1995 - 1996 - 1997 - 2000)

Pisa 2 2 Pisa (1922 - 1923)

Firenze 4 1 Firenze (1924)

2 Empoli (1931 - 1932)

1 Prato (1954)

Arezzo 1 1 Petrarca Arezzo (1901)

Milano 6 6 A.T. Milanese

(1933 - 1934 - 1935 - 1936 - 1937 - 1938)

Bergamo 1 1 San Paolo d’Argon (1999)

Brescia 1 1 Borgosatollo (2001)

Mantova 12 2 Castel Goff redo (1950 - 1951)

2 Castellaro (1956 - 1998)

2 Goito (1952 - 1959)

2 Marmirolo (1971 - 1981)

4 Medole (1987 - 1988 - 1989 - 2012)

Verona 24 4 Verona (1925 - 1926 - 1930 - 1953)

2 Virtus Bussolengo (1957 - 1958)

6 Belladelli Quaderni

(1961 - 1962 - 1963 - 1964 - 1965 - 1966)

2 Salvi S. Massimo Verona (1967 - 1968)

4 Lonardi S. Floriano (1975 - 1976 - 1977 - 1978)

5 Maria Pia Bussolengo

(1980 - 1982 - 1983 - 1985 - 1986)

1 Valgatara (1984)

Trento 2 2 Aldeno (1990 - 1991)

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15 luglio, singolare disfi da di tamburelloDal diario “Miscelanea Veritas” di Francesco Procaccini, un signorotto di

campagna che annotò tutti i fatti e fatterelli che accadevano a Montenovo,

attuale Ostra Vetere di Ancona, nel secondo ventennio dell’Ottocento. Nella

sua cronaca si trovano notizie sul gioco del pallone col bracciale ma anche

una singolare partita di palla tamburello disputata il 15 luglio 1831.

“... Circa l’ore 22, vi è stata disfi da del Giuoco della Palla a Tamburello al

Borgo trà li Sig.i Anto.o Innocenzj, e Diego Lozzi (ora qui) alli trè giuochi, di

scomessa libre sette sfoglie a godere. In succinto dirrò. Innocenzj dopo trè

Anni circa di profonda ipocondria solitaria, riautosi circa sei giorni, oggi ha

giuocato, ed ha fatto una sollenne caduta, ma nulla si fece di male; Lozzj poi

vi era di bello assai il vestiario, con Fascia alla Pancia, gran fi occhi alla bracci

e faraglioletto. Circa Minuti 12: durò q.to divertimento facendo entrambi

quasi tutti Falli di battuta, e mai toccarono la Palla di ribattuta. Restò

vincitore Innocenzj.

Età di questi Due Giocatori Anni 63: a Testa, veri ragazzi”.

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Castellaro Lagusello (Mn):i diktat del Reverendo Parroco e il buon senso della Pubblica Amministrazione

Monzambano Polizia

n. 3443

Volta, lì 9 agosto 1856

Alla Imperiale Regia Delegazione Provinciale Mantova

Muove lamento il Reverendo Parroco di Castellaro contro l’uso del gioco della

palla con il tamburino che si tiene sulla Piazza pubblica dai giovani di quella

frazione, comunicando, nel suo foglio 8 andante che si rassegna, i disordini

che ne derivano anche a danno del Culto, chiedendo che sia vietato il gioco

nei giorni festivi anche dopo le

sacre funzioni vespertine.

Poiché la scrivente non

conosce disposizioni superiori

che vietino tali giochi sulla

pubblica Piazza nelle ore fuori

dei divini Uffi ci e perché non

richiedendosi alcun apparato non può esserne impedito il libero passaggio,

sarebbe trattenuta dall’assecondarne la domanda del Parroco nella vista

di non distogliere da un innocente passatempo la gioventù di quella frazione che altrimenti passerebbe le ultime ore dei dì festivi nell’osteria,

nelle vendite di liquori od in altri giochi meno onesti.Per tali rifl essi, anziché prenderne alcuna disposizione esecutiva sulla

domanda del Parroco di Castellaro ama sottoporla alle savie determinazioni

di codesto Magistrato non omettendo di subordinarne che frattanto la

scrivente diede alla Gendarmeria opportuni ordini perché durante il tempo

dei Divini Uffi ci si ......... quei frazionisti.

New York, sfi da tra giocatori di Tamburello e giocatori di Racchetta (Tennis)

Salpata dall’Italia con belle speranze, con sogni di gloria e di …cassetta, la

compagnia di giocatori di pallone col bracciale toscani e romagnoli - una

sorta di nazionale di atleti professionisti - non avrebbe mai immaginato

una stagione sfortunata e fallimentare come quella iniziata il 6 giugno 1877

a New York. Ingaggiati da Cesare Orsini, un italiano residente nella Grande

Mela, i giocatori, diretti da Antonio Maestrelli, un campionissimo della

metà del secolo, rimasero delusi, fi n dalla prima uscita sul campo di gioco

realizzato tra la 16esima Strada, l’incrocio della Quarta e Madison Avenue,

dall’indiff erenza degli americani per il pallone. In verità, qualche incontro

aveva richiamato un discreto pubblico, ma composto prevalentemente dai

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18877

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cosiddetti “portoghesi” che, invece di entrare nel

recinto del campo di gioco e pagare il biglietto

d’ingresso, assistevano al gioco aff acciati alle

fi nestre o seduti sui muretti delle abitazioni.

Per aiutare i giocatori, si pensò quindi di

organizzare uno spettacolo di benefi cenza

consistente in una partita “sui generis”:

quattro giocatori di pallone con il tamburello e

precisamente Bazzanti, Baroni e fratelli Maestrelli,

Egidio e Damaso, avrebbero sfi dato altrettanti

campioni di racchetta (tennis), i fratelli MacQuade

e i fratelli Casey. Il giorno della sfi da, il 20 luglio,

piovve e, pertanto, fu concordato di rinviarla al

23 dello stesso mese. Quel giorno, poco prima

dell’atteso confronto, un’altra tegola cadde

sulla testa degli sfortunati organizzatori: un

telegramma di B. McQuade li informava che, causa

malattia, non avrebbe partecipato alla sfi da e di

conseguenza anche gli altri racchettari. “Per non

deludere i presenti, James Keating, il campione di racchetta inglese” e John

Lenihan, un noto amatore della racchetta newyorchese, accettarono di

misurarsi contro Morfeo Bazzanti ed Egidio Maestrelli.

Il quotidiano The New York Times così commentò la singolare sfi da il giorno

seguente:

“L’attrezzo [tamburello] usato dagli italiani essendo molto elastico, ha

permesso loro di lanciare la palla più lontano rispetto ai loro avversari,

avendo di conseguenza un certo vantaggio durante la partita.

Due riprese da 7 punti ciascuno sono stati giocate, ed entrambe vinte dai

giocatori di pallone col tamburello. Il punteggio nel primo gioco è stato di 4 a

3, e nel secondo di 5 a 2. Una volta fi nita la partita Linihan e Keating hanno

fatto un po’ di pratica con il tamburello contro i loro avversari”.

Concorso Ginnico di Treviso, i premiatiPalestra Marziale di Venezia: Medaglia grande d’argento pel giuoco delle

bandiere e corona di quercia per la palla vibrata; Udine: medaglia argento

media per il tamburello e corona di quercia (oltre il campionato) per il calcio;

Ferrara: dure corone d’alloro per la palla vibrata e per il calcio. Istituto

Torazza: medaglia grande d’argento per il calcio, medaglia di bronzo per

la corsa volteggio di gara, medaglia media d’argento per la palla vibrata.

Padova: medaglia grande d’argento per la palla vibrata. Premi speciali

d’incoraggiamento per numero e distanza: 1° Società Ginnastica di Udine

- 2° Palestra Marziale di Venezia - Società di Ferrara.

dalla Gazzetta dello Sport del 14 settembre 1896

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La squadra tedesca femminile ditamburello di Kreismeister

La Giocatricedi Tamburello

di Michelangelo Monti

La Gidi Tam

di Michelangel

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Pietro Mascagni e il Tamburello

Il musicista giocava volentieri a biliardo, che in ogni sua abitazione era

d’obbligo e, appena poteva soprattutto nella villa di Livorno, disputava

giornalmente una partita di tamburello, “la fi glia era sempre tra le sue

vittime preferite”.

Adolfo Consolini battitore di Tamburello“Era nato a Costermano, un piccolo paese della provincia di Verona, il 5

gennaio 1917. Ultimo di cinque fi gli di contadini, cadde da cavallo e si uppe il

braccio destro. Ma lui reagì, scelse il tamburello per rinforzare l’arto e tirava

sventole, in particolare come battitore, da far paura. Lo notò il Maresciallo

della Finanza Carlo Bovi, che lo portò nel mondo dell’atletica. Nel 1938 era

già in Nazionale e fu quinto agli europei nel lancio del disco. Nel 1948, a

Londra, in occasione delle Olimpiadi conquistò l’oro. Quattro anni dopo, ad

Helsinki, fu argento”.

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“Pepu e DolfoL’esemplare amicizia fra i

due famosi discoboli Adolfo Consolini e Giuseppe Tosi”.

Gianni Brera su La Gazzetta

dello Sport del 20 ottobre

1947: “Borgo Ticino 19. Questo

paese ha 1600 anime, l’onore

di aver dato i natali a Beppone

Tosi che qui è chiamato Pepu, e

un campo sportivo nuovo,

novissimo. Il campo sportivo

è stato inaugurato oggi dal

parroco in un latino di stile

classico alla San Girolamo, che

l’altoparlante rendeva

più attuale e dinamico. E’

una spianata sterposa e

molto elastica: sotto, gli

strati ghiaiosi del padre

Ticino; intorno, 1600 anime

per la maggior parte candide,

dunque buone e generose,

dunque sportive al cento

per cento. Guido Ballerini, apostolo paziente, ha segnato la pista su

questo campo sterposo. Hanno erudito i borgoticinesi sui misteri

dell’atletica l’immancabile Tonino Siddi, amorosamente assistito dal

buon Donati; i gallaratesi Moretti, Piotti, Tonelli, Mira, Lombardi e

Gelati; i milanesi Gabbiazzi e Mondani. Risultati 80, 400 e lungo a

Siddi, alto a Gabbiazzi. Poi i due giganti del disco, rinforzati da Antonio

Kenk. Consolini è molto piaciuto ai borgoticinesi “perché ‘l tirava dritt”.

I borgoticinesi sono ottimi tecnici in potenza; hanno capito che per

tirare diritto bisogna chiudere bene. Tosi non ha avuto oggi questa

virtù. La kermesse è fi nita in gloria con le sparate titaniche, ma non

sempre felici, dei due omaccioni: Consolini 50.45,

Tosi 49.50, Kenk 41.50. niente di tecnicamente

serio, ha detto Ballerini, in ogni modo buona

propaganda”.

Manifesto dell’amichevole riunione di atletica disputatesi

a Costermano il 12 ottobre 1947 e imperniata sul confronto

Consolini-Tosi.

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Aldo Ballarin e il suo amore per il tamburelloLa foto qui riprodotta ritrae il calciatore Aldo Ballarin, terzino destro della

Nazionale di calcio e del grande Torino, morto nel disastro di Superga.

Ballarin è fotografato sulla spiaggia di Sottomarina Lido nell’estate del

1948. Gli è accanto il fi glio Antonio, che tiene stretta in mano una pallina.

Molte persone, a Chioggia, ricordano con simpatia

e nostalgia il famoso e popolare calciatore mentre

insegnava ai bambini, oltre che i fondamentali del

calcio, anche le prime rudimentali posizioni del

tamburello.

Il Prof. Angelo Ciscenti rammenta perfettamente,

aveva nel 1948 nove anni, che il Ballarin gli insegnava

l’impugnatura del tamburello, il lancio

della pallina, il colpo teso ed il colpo alto.

A quei tempi si giocava senza alcuna regola e per lo

più in spiaggia; ci si metteva uno di fronte all’altro, o al

massimo due a due, per palleggiare

da distanza ravvicinata per i principianti, a distanze

sempre maggiori per i più esperti, sino a lunghissime

distanze per i più bravi, come appunto il Ballarin.

L’Inter vinse gli scudetti 1953 e 1954 ma “per mantenere la forma si giocava a Tamburello”Dalla testimonianza di Maino Neri (da L’Adige di Trento - giugno 1983):

“Di quell’attrezzo in pelle e delle palline rosse federali serbo un ottimo

ricordo: era stato l’allenatore Alfredo Foni ad imporci l’uso. Noi

giocatori dell’Inter ci allenavamo tutti i giorni all’Arena, mentre solo

il Milan entrava a San Siro e, dopo una preparazione densa di fondo ed

esercizi ginnici che perdurava fi no a tutto il mese di febbraio e con la

quale acquisivamo una forma perfetta, il problema di ogni squadra

era poi quello di mantenerla. Perciò da marzo fi no al termine del campionato

compivamo una sola seduta specifi ca di calcio alla settimana, il giovedì,

mentre tutti gli altri giorni si giocava a pallavolo e tamburello.

Gli amici più aff ezionati al tamburello erano anzitutto lo stesso allenatore

Foni, poi il sottoscritto, quindi Ghezzi, Giovannini, Blason, Fattori e Padulazzi.

In quel periodo vincemmo due scudetti nel 1953 e 1954.

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Il tamburello certamente raff orza i muscoli delle gambe e braccia e

aumenta la concentrazione. Ricordo tuttavia che ancora quando giocavo

nel mio Modena nel 1948-49 l’allenatore Marini fra gli esercizi così detti

di completamento, ci aveva introdotto il tamburello. Ma certamente con

una cadenza superfi ciale rispetto a quella dell’Inter nel periodi di Foni, dove

giocavamo per delle ore, magari per quattro giorni alla settimana, risultando

io modestamente il più bravo”.

Lo Sferisterio Alhambra di Firenze

Lo Sferisterio al “chiuso” in due foto degli anni Trenta.

Costruito tra le due guerre, aveva l’ingresso da Via Borgo la Croce n. 5 e fu

demolito nel 1961 assieme al Teatro all’aperto dell’Alhambra.

Giovanni Paolo II e il TamburelloFausto Bettinazzi, di Mantova, consegna il suo

tamburello a Papa Giovanni Paolo II in occasione

dei Giochi della Gioventù

Damiano Tommasi La mia passione per il Tamburello

”In famiglia si respirava aria di sport. Il tamburello è il più vissuto, vista

l’attività agonistica di papà. Il tempo che trascorro lontano da Vaggimal è

sempre di più e questo non fa che aumentare il mio amore per quei luoghi.

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Scuola e calcio non lasciano spazio

allo sci e al tamburello, che ho dovu-

to abbandonare… temporaneamen-

te. Tornerò a praticare questi sport

non appena cambierò lavoro!”.

Il Saluto del Presidente del CONI Mario Pescante alla XXXII Assemblea della FIPT“Ho scoperto così che avete 100 anni: è una cosa che mi ha sbalordito, ma

nello stesso tempo il piacere è stato grandissimo e Vi dirò anche perché.

Innanzitutto perché mi da modo di rendere

omaggio a questo Vostro Sport, che ha cento

anni di attività agonistica uffi ciale, cento anni

come le Olimpiadi, dieci più del CONI.

È stato quindi con grande meraviglia che ho

preso atto di questo dato e volevo di persona

portare l’omaggio dello Sport Italiano alla

Vostra storia, esprimendo il riconoscimento a

questa federazione, a chi la dirige, al Consiglio,

a tutta la dirigenza di base oltre che di vertice,

per i grandi progressi fatti.

Io non so quante federazioni possano essere

prese ad esempio: ebbene, quando si parla di

esempi le dimensioni non servono, l’esempio

è a volte la bandiera, un’immagine. Ebbene,

devo dire con molta onestà, che la vostra

Federazione, con le sue migliaia di tesserati,

con le sue poche centinaia di società, è un

grandissimo esempio.

La vostra Federazione, con i suoi dodicimila praticanti, con i suoi dirigenti,

la sua storia, il suo passato, il suo presente, rappresenta un esempio

bello, una immagine dignitosa, uno specchio al quale guardare

per continuare in questo nostro impegno, per far si che lo sport italiano

resti quello che soprattutto era nel passato, pur con delle modifi che,

che dovranno esserci perché andiamo verso il 2000.

Ci dobbiamo muovere sempre nel rispetto degli ideali, della passione,

dell’impegno che nello sport i dirigenti sportivi in genere mettono e

soprattutto mettete Voi, Voi dirigenti di società, Voi dirigenti di vertice, Voi

dirigenti tutti del mondo del tamburello…”.

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Federazione Italiana Palla TamburelloPiazza Lauro de Bosis, 15

00135 Roma

Tel. 06.36854137

Fax 06.36854134

e-mail: [email protected]

Centro Operativo Commissioni FIPTVia Principe Amedeo, 29

46100 Mantova

Tel. 0376.363325

Fax 0376.368246

e-mail: [email protected]

Sito internetwww.federtamburello.it

FedertamburelloTVwww.atleticomtv.it/fi pt

www.facebook.com/federtamburello

Grafi ca e impaginazioneCorrado Bocchi e Lara Fezzardi

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