Fino al DSM IV

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19/01/2013 1 I problemi di comportamento in psicopatologia dell'apprendimento: DSA, DDAI e RM. Metodi di indagine e intervento Dott.ssa Cristina Menazza psicologa psicoterapeuta Coordinatrice Servizio Kyklos Padova UONPI San Donà di Piave (VE) [email protected] Università di Pavia Master in Psicopatologia dell’Apprendimento 18-19 gennaio 2013 Programma VENERDI’ 14.00-16.15 comprendere: conoscere ed osservare 16.15-16.30 pausa caffè 16.30-18.00 preparare: ambiente e didattica SABATO 9.00-10.45 rispondere: gratificazione e gradualità 10.45-11.00 pausa caffè 11.00-13.00 esempi di token economy LA NOSTRA SFIDA… Abunai = pericolo problema Ki = opportunità, energia. L’insieme si legge Kiki e significa ‘Crisi’. Ma poichè le culture si sono sempre contaminate e contagiate, anche nelle lingue latino e greco la parola "crisi" vuol dire Tagliare e Decidere. Il cambiamento visto come un pericolo che diventa un'opportunità. COSTRUIRE UN DIALOGO! Accogliere spunti teorico-metodologici proposti dagli psicologi per tradurli in azioni Concrete Mirate Replicabili Per insegnanti ed educatori che si trovino a lavorare nella realtà scolastica attuale!! SBATTE FA RUOMORE CON GLI OGETTI SI DISTRAE CONTINUAMENTE PARLA CONTINUAMENTE.. A SPROPOSITO OPPOSITIVO PROVOCATORIO SEMBRA BASTIAN CONTRARIO E’ UN LEADER NEGATIVO DSA ADHD ANSIA COMPRENDERE Conoscere il bambino: le difficoltà e le abilità Osservare i problemi di comportamento del bambino nei contesti di apprendimento

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I problemi di comportamento in

psicopatologia dell'apprendimento:

DSA, DDAI e RM.

Metodi di indagine e intervento

Dott.ssa Cristina Menazza

psicologa – psicoterapeuta

Coordinatrice Servizio Kyklos – Padova

UONPI San Donà di Piave (VE)

[email protected]

Università di Pavia

Master in Psicopatologia dell’Apprendimento

18-19 gennaio 2013

Programma

VENERDI’

– 14.00-16.15 comprendere: conoscere ed osservare

– 16.15-16.30 pausa caffè

– 16.30-18.00 preparare: ambiente e didattica

SABATO

– 9.00-10.45 rispondere: gratificazione e gradualità

– 10.45-11.00 pausa caffè

– 11.00-13.00 esempi di token economy

LA NOSTRA SFIDA…

Abunai =

pericolo

problema Ki = opportunità, energia.

L’insieme si legge Kiki e significa ‘Crisi’.

Ma poichè le culture si sono sempre contaminate e contagiate, anche nelle lingue latino e greco la parola "crisi" vuol dire Tagliare e Decidere.

Il cambiamento visto come un pericolo che diventa un'opportunità.

COSTRUIRE UN DIALOGO!Accogliere spunti teorico-metodologici proposti

dagli psicologi per tradurli in azioni

•Concrete

•Mirate

•Replicabili

Per insegnanti ed educatori che si trovino a

lavorare nella realtà scolastica attuale!!

SBATTEFA RUOMORE

CON GLI OGETTI

SI DISTRAE CONTINUAMENTE

PARLA CONTINUAMENTE..

A SPROPOSITO

OPPOSITIVO PROVOCATORIO

SEMBRA BASTIAN

CONTRARIOE’ UN LEADER

NEGATIVO

DSA

ADHD

ANSIA

COMPRENDERE

• Conoscere il bambino: le difficoltà e le abilità

• Osservare i problemi di comportamento del bambino nei contesti di apprendimento

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Caratteristiche del processo di apprendimento dei bambini con D.S.A

• Non sapere quanto tempo serve per imparare

• Non sapere cosa realmente si sa

• Non sapere cosa si deve ricordare e cosa inventare

• Dimenticare troppo / Inventare troppo

• Sapere già tutto / Non sapere niente

• Non vedere i propri sbagli e non auto correggersi

• Fare resistenza di fronte a compiti nuovi

• Non avere curiosità

Comportamenti dei bambini con D.S.A

• Voler fare tutto come gli altri

• Non saper chiedere aiuto

• Avere sempre bisogno di conferme

• Essere pigri, apatici e passivi

• Essere agitati, iperattivi, aggressivi

• Opporsi alle richieste

• Fare tutto da soli / Non fare niente da soli

• Compiere autovalutazioni sempre estreme

• Assumere atteggiamenti provocatori

• Essere disinteressati

• Low processing

• Tutte le funzioni (cognitive, linguistiche, di memoria, attentive, prassiche…) sono deficitarie

• Scarsa comprensione delle situazioni sociali

• … età cronologica VS età mentale

• Scarsa autonomia

• Caratteristiche di personalità: egocentrismo

Caratteristiche dei bambini con Ritardo MentaleCaratteristiche principali dell’ADHD

SINTOMI PRIMARI

1. Disattenzione

2. Iperattività

3. Impulsività

DISORGANIZZAZIONE

IL BAMBINO CON ADHD NON

RIESCE A REGOLARE

LA SUA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE

E DI ATTENZIONE SOSTENUTA IL PERCORSO DI PIANIFICAZIONE

E SOLUZIONE DEI PROBLEMI

IL LIVELLO DI AUTOSTIMA

IL COMPORTAMENTO

CON GLI ALTRI

IL COMPORTAMENTO

MOTORIO

LA TENDENZA A DARE

UNA RISPOSTA

PRECIPITOSA E IMPULSIVA

LA CAPACITA’

DI RISPONDERE

IN MODO POSITIVO

A CERTE EMOZIONI

IL LIVELLO DI MOTIVAZIONE,

LA FIDUCIA NELL’IMPEGNO

E NELLO SFORZO

…inoltre gli alunni con DDAI hanno una

particolare difficoltà a quantificare il

tempo, gestire l’attesa e mantenere lo

sforzo a lungo!

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Sintomi secondari del DDAI

SINTOMI PRIMARI SINTOMI SECONDARI

1. Iperattività

motoria

2. Impulsività

3. Inattenzione

a) Difficoltà relazionali

b) Difficoltà scolastiche

c) Bassa autostima

d) Disturbo del comportamento

d) PROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

. comportamento negativista e provocatorio

. frequenti sbalzi d’umore e crisi di collera

. comportamento arrabbiato o rancoroso

. comportamento dispettoso o vendicativo

. frequenti litigi con gli adulti

. incapacità di rispettare le regole

. tendenza ad accusare gli altri per i propri errori

Modelli Neuropsicologici

1. Deficit nella regolazione di stato (Sergeant, 1999)

2. Deficit nella processazione delle informazioni temporali (Castellanos 2002)

3. Deficit funzioni esecutive (Barkley 1995, Sergeant 1999)

4. Deficit nei meccanismi di risposta alla ricompensa (Delay aversion- Sonuga-Barke 1994)

LE FUNZIONI ESECUTIVE

• Memoria di lavoro non verbale: memorizzare informazioni per prevedere e pianificare il futuro tramite confronto con il passato (comportamento)

• ADHD vive nel “qui e ora!” ogni cosa è nuova!

• Memoria di lavoro verbale: memorizzare linguaggio per darsi direttive interiori

• ADHD si esprime d’impulso!

• Capacità auto-regolativa: saper reprimere e adeguare

• sentimenti che nascono spontaneamente

• Difficoltà a regolare emozioni: labilità emotiva e scarsa motivazione!

SOTTO C’E’ SEMPRE UNA RICHIESTA O UNA REAZIONE

DELL’ALUNNO ALL’AMBIENTE

CHE CI GUIDINO ATTRAVERSO UNA OSSERVAZIONE SISTEMATICA

PONENDOCI ALCUNE DOMANDE SUL RAGAZZO

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AD INDIVIDUAREQUALI SONOE COME FUNZIONANO I SUOI

COMPORTAMENTI “PROBLEMA”

COSA DICE?COME LO

COMUNICA?

COSA FA?

GLI ALTRI COME

REAGISCONO?

PER COSTRUIRE UN INTERVENTO EFFICACE CHE LAVORI SU PIÚ LIVELLI

POSSIBILI

L’analisi funzionale del comportamento

SCEGLIEREnella complessità del bambino,

tra il repertorio di tutti i suoi comportamenti…

…SOLO UNO, SPECIFICO, MISURABILE, OSSERVABILE

Aggressività dice parolacce, lancia gli oggetti, picchia icompagni

Osservare: la storia di singoli episodi...

Antecedente

Dove, quando, con chi era, cosa è successo

prima

Comportamento problema

Cosa fa esattamente il

bambino

Risposta ambientale

Cosa fanno o dicono gli altri dopo

Conseguenze

Cosa succede alla fine

Comportamento del bambino

Azioni/reazioni degli altri

Tipo di attività/livello di

stimolazioni

+++ +

--- -

ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO

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COMPORTAMENTO PROBLEMA

Dare botte e calci agli altri, lanciare e

rompere gli oggetti

CONSEGUENZE

L’insegnante lo allontana dall’aula,

propone attività alternative per

sfogarsi (corsetta fuori) o rilassarsi

(aula tappetoni)

Ritorno in classe con

tranquillità

ANTECEDENTI

Attività di lavoro

prolungato

Bambino:

+ attività per

ripristinare

l’equilibrio

- fatica

Insegnante:

+ altri bambini lavorano,

sono “al sicuro”

- Situazione fuori controllo,

+ ripristino l’equilibrio

Che fatica!

Non ce la faccio! I RISCHI DELL’OSSERVAZIONE ...

• Questo video è un test per valutare le vostre capacità di osservatori

• “quanti passaggi fa la squadra con la maglia bianca?”

•“ E’ facile perdersi qualcosa che non stai guardando”

…e l’analisi funzionale del comportamento

AUMENTA + DIMINUISCE -

QUANDO

DOVE

CON CHI

PRIMA: I CONTESTI E LE SITUAZIONI

E DOPO COSA SUCCEDE? COSA FA LUI? E GLI ALTRI?

DI CIO’ CHE E’ STATO PROVATO COSA….

NON HA FUNZIONATO HA FUNZIONATO

(ANCHE SOLO UN PO’)

A COSA SERVE UN COMPORTAMENTO

INADEGUATO?

COSA OTTIENE IL BAMBINO?

1. Ottenere l’attenzione, l’aiuto, la reazione degli altri (+)

2. Fuga / evitamento di situazioni spiacevoli (-)

3. Ottenere gratificazioni concrete: oggetti, attività (+)

4. Ripristinare un “equilibrio” interno (ipo o iperattivazione)

5. Risposta alla noia, alla frustrazione, espressione di rabbia o

di un’altra emozione

CAPIRE I PROBLEMI DI COMPORTAMENTO NELL’AUTISMO E RITARDO MENTALE

= Non ho capito cosa succede, cosa mi dite

= Non mi riesco a spiegarmi con le parole

= Non voglio fare questa cosa: troppo difficile o troppo facile per me

= Voglio il tuo intervento/aiuto

= Mi piace fare questo comportamento: mi diverte, mi rassicura

= Non mi piace quello che state facendo voi

= Mi fate arrabbiare, sto male ….

= Non so come muovermi nel mondo sociale: voglio stare con gli altri, ma non so come!

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STRATEGIE DI INTERVENTO

CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI

• Regolarità

• Prevedibilità

• Regole

• Anticipare

CONTROLLO DEI CONSEGUENTI

• Gratificare

• Token economy

• Ignorare

• Costo della risposta

• Time out

CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO

• Allenamento di abilità carenti

• Autoistruzioni visive

• Training su abilità sociali

IL MIO PIANO D’AZIONE

CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI

CONTROLLO DEI CONSEGUENTI

CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO

1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosa-quanto)?

2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE?

QUALE COMPORTAMENTO

ALTERNATIVO INSEGNO?(SMART)

… E COME?

1- QUALI SISTEMI DIGRATIFICAZIONE

USO?

2- COME DECIDO DICOMPORTARMI?

STRATEGIE DIINTERVENTO

Organizzare la classe

La disposizione dei banchi

Per valutare quanto ogni disposizione

sia adeguata per una buona partecipazione del bambino al lavoro scolastico è necessario porsi

alcune domande:

Vedete il bambino?

E’ facilmente raggiungibile?

Ho la possibilità di passare frequentemente e agilmente trai banchi?

E’ favorito lo scambio di sguardo insegnante-alunno?

Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti bambinipossono essere disturbati o coinvolti?

E’ corretta la posizione delle fonti di luce?

Guarda direttamente fuori dalle finestre?

Ogni bambino quanti ne osserva dal suo posto?

Esempi di Routine in Classe

Ingresso in classe

Inizio della lezione

Presentazione delle attività e relativi tempi di lavoro

Pause concordate o fisse

Attività ricreative prestabilite in momenti fluidi *

Tempo di “decompressione”

Dettatura dei compiti ad orario stabilito

Routine di saluto

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PREVEDIBILITA’ = PREPARARE

• Routine, rituali = regolarità

• Programmi della giornata, delle attività

• Uso di segnali visivi che forniscano chiare indicazioni: immagini, foto, disegni…

• VEDERE IL TEMPO!!

La sequenza delle attività giornaliere nella Scuoladell’Infanzia

(Carve, Belluno)

Obiettivi: far conoscere i compiti routinari ai bambini,

rispettare il turno e il proprio compito.

Le mansioni:

• riordinare

• calendario

• apparecchiare

Le foto dei bambini

Ogni giorno le

frecce girano

ORARIO DI SCUOLA:

I disegni e le frecce

sono attaccati al

cartellone con il

patafix, per poterlo

modificare e

aggiornare

VEDO E SO- cosa succede- cosa devo fare io- quanto dura

PIANIFICAZIONE CONDIVISA CON LA CLASSE

Ogni alunno può essere aiutato a stare più attento, mettendolo in grado di :

• Conoscere con anticipo quale sarà lo svolgimento dell’attività che sta per iniziare

• Organizzare le proprie energie e le proprie aspettative

• Fornire informazioni sui risultati che ci si attende da quella attività

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Poco

tempo

Tempo

Medio

Molto

tempo

Facile Alla mia portata

Difficile

Strutturazione del

compito:

l’insegnante

anticipa come

sarà l’attività da

svolgere

Programma della lezione

Leggere

Scrivere

Fare il disegno

Cosa si fa

Quanto è difficile

Quanto

è lungo

Previsione del programma della giornata attraverso supporti visivi

Programmazione della lezione in 1° media Prof.ssa Chiara Vezzaro6° Istituto Comprensivo di Padova

http://starebeneascuola.jimdo.com

IL MENU’ CON LE PAUSE

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PRONTI A LAVORARE?

IL DIARIO

• ASSEGNARE I COMPITI CREANDO UN CLIMA DI ATTENZIONE!

• ESPLICITARE LA DATA, ASSICURARE IL TEMPO NECESSARIO ALLA SCRITTURA DEI COMPITI, FAR RILEGGERE A TURNO I COMPITI DETTATI, ASSEGNARE UN TUTOR (IL COMPAGNO DI BANCO)

Menù della giornata

INDICATORI

DIFFICOLTA’

IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE

Attività più impegnative:

Spiegazioni, verifiche

IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE

Attività intermedie:

Discussione…

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IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE

Attività più leggere:

Disegnare, colorare…

ROSSO PER

TUTTI!

VERDE

PER …

Per regolare le conversazioni, evitando

l’impulsività degli interventi, usiamo la

STRATEGIA DEL “VIGILE”:

un bambino a turno ha il compito di

“dirigere il traffico delle parole”

Per regolare il volume della classe

durante le attività usiamo il

VOLUMOMETRO! Lavori di gruppo, a coppie = volume 1 o 2

Momenti di ascolto = volume 0

Interventi individuali e lettura a voce alta = volume 6 o 7

….

REGOLARE LA VOCE

Scuola Primaria di Feltre (BL)III° elementare

Il compito mi sembra troppo difficile e non lo voglio fare?

Proviamo a valutarlo

Compito da

allenamento Compito da

partita

amichevole

COMPITO

DA GARA DI

COPPA

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IMPEGNO DAALLENAMENTO IMPEGNO DA

AMICHEVOLE IMPEGNO DA GARA

Anche la faccia mi aiuta a concentrarmi:

QUANTO TEMPO IMPIEGHERO’ A SVOLGERE QUESTA ATTIVITA’?

Registriamo in tabella:

LA DIFFICOLTA’

L’ IMPEGNO

IL TEMPO

DATA:

MAESTRA

COMPITO

LUIGI

PRIMA

DOPO

RISULTATI Il bambino a fine anno:

- porta a termine il compito con una concentrazione maggiore

- sa valutare quanto è stato impegnativo

- è più motivato nelle attività che rifiutava o giudicava difficili

DATA MATERIA PRIMA DOPO

DIFFICOLTA TEMPO DIFFICOLTA TEMPO

QUANTO E’ DIFFICILE?

QUANTO DURA?

IMPARO A VALUTARE IL COMPITO

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molto spesso IL BAMBINO CON ADHD non ha il materiale necessario per le attività quotidiane e allora …

Uno strumento per non dimenticare!!!

Nell’astuccio c’è tutto il materiale che mi serve?

Recuperare strategie spontanee

“Allora come hai fatto a …”

Valutare le strategie“Ha funzionato? …Sei riuscito a fare

bene il gioco?”

Sperimentare il compito“Facciamo insieme alcuni

giri di prova del gioco”

Perfezionare le strategie“Come possiamo fare

per essere sicuri di …?Vuoi provare anche

a tu a fare così?”

Eseguire il compito“ Ora proviamo a fare

il gioco!”

Autovalutare la prestazione“ Ora compiliamo insieme la scheda di metacognizione”

L’insegnamento strategico: momenti e buone domande

IntroduzioneConoscere e applicare strategie di ascoltoattivo

Strategie per il controllo attentivo

...con la bocca chiusa sto.Mani e piedi io non muovo...Tutto orecchi quando ascolto,guardo fisso l’altro in volto.Se qualcosa non capisco, d’improvviso mi stupisco,Chiedo lesto spiegazione...

Attenzione mantenutaIl coniglietto monello

A

Il righello “misura – attenzione”

Il righello misura attenzione serve per mostrare ai bambini il livello di attenzione che sono riusciti a mantenere. Alla fine dell’attività per ogni sequenza messa al posto giusto si potrà colorare un pezzo del righello.

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IntroduzioneConoscere e applicare strategie per il controllo della risposta impulsiva

Strategie di controllo della risposta impulsiva

...Vuoi saper la mia ricetta?Non conviene avere fretta!Quattro cose devi fare: aspettare e poi capire,trovare come fare,e con calma lavorare.

RIFLETTIAMO

Quali sono le fasi

Necessarie per

Svolgere bene il

compito assegnato?

Conoscere e applicare

strategie diascolto attivo

Scuola Primaria: Impulsività e Scarsa Pianificazione

• Una effettiva comprensione delle consegne agevola la formulazione di un corretto piano d’azione.

• Può essere utile stabilire routine che

Inibiscano le risposte affrettate.

Es: Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio dello svolgimento del compito, chiedere al bambino di posare la penna per un tempo prestabilito.

Es: Stabilire che “è valido” cominciare il lavoro solo quando èl’insegnante a dare il via.

Utilizzo di procedure fisse di pianificazione del compito e autovalutazione.

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Difficoltà a porre attenzione alle

consegne

• Prima che si cominci a lavorare, far rileggere la

consegna, chiedendo anche di ripetere con parole

proprie cosa bisogna fare.

• Far sottolineare con pennarello rosso le parti salienti

delle istruzioni, con l’aiuto dell’insegnante.

• Costruire un piano d’azione per punti, da depennare o

contrassegnare ad ogni micro-obbiettivo raggiunto.

Le consegne: da così...

“Leggi con attenzione il testo assegnato e

cerca di capirlo bene; poi rispondi alle

domande riportate dopo la lettura. Stai

attento però perché nel brano ci sono delle

parole scritte in modo sbagliato: trovale e

trascrivile nella tabella in fondo”

...a così.

leggi il testo

leggi le domande una alla volta

rispondi andando a rileggere quando necessario

leggi il testo un’altra volta, dà poca importanza al significato, fa attenzione a come sono scritte le parole

sottolinea le parole sbagliate

riscrivi le parole nella tabella

Impulsività e Scarsa Pianificazione

• Strategia del piano a cinque fasi: Autoistruzioni Verbali (Cornoldi et l., 1996)

• L’introduzione della procedura prevede una spiegazione ai bambini, la realizzazione di un cartellone con simboli pittorici, l’associazione ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale che ne faciliti la memorizzazione e la successiva interiorizzazione sotto forma di dialogo interno.

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Prima di iniziare a svolgere un compito ricordati di seguire

le indicazioni del semaforo…

solo così sari sicuro di capire bene la

consegna e svolgere al meglio il compito

Adatto per bambini della 2-3 elementare[Mattiuzzo, Guaran, NPI San Donà di Piave]

IL SEMAFORO DELL’ ATTENZIONEORIGAMI

SENZA DIMENTICARE

MAI LE 5 FASI

LA MOTIVAZIONE

• Motivazione elaborazione delle informazioni efficace!

• (la rabbia la impedisce)

• E’ INFLUENZATA DA:

• relazione con l’insegnante (che influenza l’interesse per la materia)

• passione per l’argomento

• ricompense a breve termine

Lavorare sulla didattica alle medie

DIDATTICA METACOGNITIVA: cioè insegnare a riflettere a ciò su cui si sta pensando..

per imparare a dosare meglio le proprie energie

Per comprendere che lo studio non è tutto uguale

Per apprendere con più profitto

DIATTICA MEACOGNITIVA: CENTRALITA’ DEL RUOLO

DELL’INSEGNANTE

• CHE FA DA SPECCHIO

• CHE PENSA AD ALTA VOCE E ILLUSTRA COME E QUANDO UTILIZZARE LE DIVERSE FASI DELLA STRATEGIA

In pratica..

1. PIANIFICARE IL TEMPO– Da quale compito partire

– Cosa fare per primo

– Per quanto tempo

2. ORGANIZZARE IL MATERIALE– Quali sono i materiali che mi servono

– Avere tutto a portata di mano

– Avere una “scaletta”

3. GESTIRE IL PROCESSO

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POSSIBILI PROCESSI DI PROBLEM-SOLVING 1

1. So cosa devo fare?

2. Ho tutti gli elementi a mia disposizione?

3. Considero tutte le possibilità

4. Ne scelgo una

5. Verifico di averla svolta correttamente

6. Correggo eventuali errori

7. Valuto se il compito è finito oppure se ci sono ulteriori passaggi da fare

STRATEGIE PER I COMPITI SCOLASTICI:IL MODO PER CAPIRE UN BRANO

o Guardo il Titolo, le figure, le immagini

o Mi chiedo: “Di cosa si parla?”

o Divido il brano in pezzetti

o Leggo un pezzettino alla volta e mi chiedo se conosco tutte le parole:

o Appena trovo una parola che non conosco mi fermo, segno un puntino e chiedo cosa vuol dire

o Alla fine rileggo tutto insieme e ripeto a voce alta

ISTRUZIONI PER L’USO: SOTTOLINEARE

• Leggo il TITOLO,

• Osservo le IMMAGINI,

• Leggo le PAROLE in grassetto o in corsivo

1° PASSO

• Mi chiedo: “so già qualcosa di questo argomento?”,

• “Cosa mi aspetto che accada?” – faccio delle IPOTESI

2° PASSO

• Faccio una PRIMA LETTURA o un primo ascolto del brano, senza sottolineare!!!

3° PASSO

• LEGGO un paragrafo alla volta,

• Cerchio le PAROLE CHIAVE,

• Sottolineo gli “approfondimenti” (= definizioni o spiegazioni …),

• Sottolineo in modo diverso, le info su: CHI, DOVE, QUANDO, CHE COSA (quali fatti sono accaduti), PERCHE’.

4° PASSO

SCUOLA MEDIA: METODO DI

LAVORO

• LUOGO: minori distrazioni possibili

• PIANIFICAZIONE: decidere ora di inizio e di fine dello studio, lista dei compiti, suddividere i compiti più difficili i piccole porzioni

• METODO: leggere a voce alta, sottolineare con colori parti importanti, scrivere testi o schemi al pc con l’aiuto di piccoli disegni esplicativi, ogni mezz’ora cambiare argomento, fare delle pause, ripetere argomento ad alta voce ponendosi delle domande, se viene in mente qualcosa di importante appuntarselo, gratificare i successi

ORGANIZZARE:

• IL DIARIO

• LA GIORNATA

• LA SETTIMANA

IL MIO PIANO D’AZIONE

CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI

CONTROLLO DEI CONSEGUENTI

CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO

1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosa-quanto)?

2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE?

QUALE COMPORTAMENTO

ALTERNATIVO INSEGNO?(SMART)

… E COME?

1- QUALI SISTEMI DIGRATIFICAZIONE

USO?

2- COME DECIDO DICOMPORTARMI?

STRATEGIE DIINTERVENTO

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COSA INSEGNO?OBIETTIVO “SMART”

S Specifico, Scelto

M Misurabile

A Accordato, legato ad Azioni

R Realistico per lui, Realizzabile per noi

T Timing: a Tempo

• La regola viene associata a sensazioni negative, di

costrizione, spiacevolezza

• … viene voglia di trasgredire!

• con il linguaggio sottolineo il verbo “urlare”… la mente

emotiva non funziona per negazioni…poi richiede inferenze

• dice cosa NON FARE, ma non dà

indicazioni su COSA FARE!

VENEZIA

NON URLARE!!

Le regole efficaci

• espresse come proposizioni, non divieti

• poche

• brevi, semplici e chiare

• descrivono le azioni in modo operativo

• usano simboli pittorici colorati

• concordate con gli alunni

• con specifiche conseguenze o penalità dell’infrazione

• periodico ripasso ed eventuali modifiche

NON CORRERE

CAMMINA PIANO QUI PUOI CORRERE

Scuola dell’InfanziaRappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti

Costruiamo la clessidra che segna il tempo

Uno dei problemi presenti in aula riguarda la difficoltà ad aspettare il proprio turno che porta i bambini a reagire

con aggressività = devono imparare ad aspettare. E’necessario definire i tempi di durata delle attività formali.

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Il computer lo accende

la maestra

Ogni bambino può

giocare per il tempo di

due clessidre

Il computer lo spegne

la maestra

SCUOLA PRIMARIA ( Lido di Venezia) Scuola Primaria

STARE COMPOSTI SUL BANCO

Modello

visivo

Role playing

“esercizio del

pupazzo”

Regola 2: REGOLA DI CONVERSAZIONE

Modello

visivoRole playing

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• Nasce nell’ambito dell’apprendimento cooperativo: si costruisce insieme agli alunni

• Funziona per comparazioni: forma T

• I comportamenti devono esser espressi in modo specifico, oggettivo e osservabile

TITOLO: ABILITA’ DA OSSERVARE O INSEGNARE

Comportamenti non verbali, azioni:

“Cosa vedo?”

Comportamenti verbali:

“Cosa sento?”

• …

• …

• …

• …

• ….

• …

LA CARTA T Scuola Secondaria

ATTENZIONE: DAMMI IL 5!IL CORPO STA FERMO

LE ORECCHIE ASCOLTANOLA BOCCA TACE

GLI OCCHI GUARDANO L’INSEGNANTE

LE MANI SONO LIBERE

IL MIO PIANO D’AZIONE

CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI

CONTROLLO DEI CONSEGUENTI

CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO

1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosa-quanto)?

2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE?

QUALE COMPORTAMENTO

ALTERNATIVO INSEGNO?(SMART)

… E COME?

1- QUALI SISTEMI DIGRATIFICAZIONE

USO?

2- COME DECIDO DICOMPORTARMI?

STRATEGIE DIINTERVENTO

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2 Gr. di psicologia

Così come il medico guarisce i suoi pazienti con i farmaci, nel campo psicoeducativo di

“medicina cognitivo-comportamentale” si utilizzano i 2 “grammi”:

Gradualità Gratificazione

Gradualità

Analisi del compito

Apprendimento senza errori

N.B: Prima di acquisire queste competenze tecniche è importante che la gradualità sia una nostra prerogativa come “esperti del settore” e faccia parte di un nostro paziente e comprensivo modo di relazionarsi con chi ha più bisogno di aiuto

Gratificazione

• Rappresenta il gioco di sponda della gradualità, infatti:– La gradualità non ha senso senza gratificazione

– La gratificazione non è possibile senza la gratificazione

• E’ un rinforzatore, poichè rende più forte la risposta gratificata

Perchè

A chi

Ci viene spontaneo rinforzare il 1°

della classe, quello che esegue i

compiti in modo quasi perfetto

E’ difficile invece rafforzare il Pierino

che non legge e scrive con piacere e

non si comporta come gli altri

Pierino per essere lodato ci aspettiamo che

faccia una prestazione uguale a quella del

capoclasse e allora aspetta e spera!

E’ invece il minimo miglioramento di

Pierino che se viene notato e rinforzato fa

sì che molto probabilmente si ripeta in

futuro

Facile, inutile se non alle volte dannoso: come

l’antibiotico a chi ha il raffreddore che abbassa

ulteriormente le difese immunitarie

Es: capoclasse che prende sempre ottimo e al primo

benino scoppia in lacrime e crea una tragedia

IMPARARE A MODERARE E MODULARE LA

GRATIFICAZIONE

N.B: Il SIGNIFICATO non è quello del premio,

ma del “prendersi cura”

“I CARE”

Prende il nome di modellaggio: rafforzare un comportamento che si

avvicina il più possibile all’obbiettivo prefissato

Capacità di cogliere dal punto di vista relazionale anche dei

minimi progressi, di valorizzare la parte buona presente in

qualsiasi prestazione,evidenziarla, e restituirla al “mittente”

all’interno di un sistema circolare

COME ALLENARLI A

MANTENERE

COMPORTAMENTI POSITIVI?

GRATIFICANDO!

tramite l’uso di

RINFORZI POSITIVI

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Allenamento a piccoli passi

• Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi

• Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi

• Di solito si rinforza chi riesce già … però … è come dare l’antibiotico ai bambini sani (i più abili che sentendosi sempre dire “bravo” si indeboliscono e al primo insuccesso crollano), anziché ai malati (coloro che non riescono mai, ma necessitano di accumulare piccoli successi e gratificazioni)

• “Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno”

Allenamento a piccoli passi

IL PATTO DELLA SCARPAL’ECONOMIA A GETTONI

“token economy”

• Rinforzare tutti i piccoli e grandi successi

• Spostare l’attenzione sui successi ed evitare di rinforzare –con l’attenzione negativa - gli insuccessi

• Attraverso i gettoni (simboli) si premia il bambino ogni volta che emette il comportamento desiderato

• A scadenze predeterminate vengono scambiati i “token”con i premi stabiliti

a cosa serve?

come?

IN SINTESI

• La token economy è come il modello per un vestito sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato)

• Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’insegnante che l’alunno si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obbiettivo alla volta

• Si innescano circoli virtuosi di gratificazioni: i bambini con Bisogni Educativi Speciali mobilitano le nostre energie, conoscenze, risorse e creatività mettendo in discussione i metodi “classici”

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TOKEN INDIVIDUALE

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A FINE GIORNATA TUTTI NEL GRANDE SALVADANAIO

GIALLO= MARCO

ROSA=ANNA

ARANCIO=PAOLO

IN ALTERNATIVA...

OGNI DIECI GETTONI INDIVIDUALI

UN SUPER GETTONE

CHE VIENE MESSO NEL FORZIERE COMUNE

Scuola dell’InfanziaRappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti

Metodo della TOKEN-ECONOMY Ogni bambino conquista una conchiglia di pasta colorata quando rispetta la regola del colore corrispondente; individualmente, a

fine attività, riceve la pasta che metterà nel contenitore di classe (barattolo in vetro).

Quando il barattolo sarà pieno, tutta la classe otterrà il premio finale: giochini per tutti

Token economy

Cooperativa Akras, Servizio CRESCO, Padova

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! “Come faccio a non dimenticare niente?”

a) Programma con sistema a puntib) Schede ritagliabili da usare sul

diarioc) Verifica del materiale d) Gratificazione o costo della

risposta

I “caricabatterie” = permessi(comportamenti a funzione

autoregolatoria)

Pianificazione

delle

uscite/ricariche

• A Francesco viene data la possibilità di usare dei “buoni spezza-attività” per interrompere il lavoro nei momenti di stanchezza, un numero limitato di “buoni” da utilizzare nella sessione di lavoro, previa approvazione dell’operatore.

• Connotazione positiva e strutturazione delle stereotipie e compulsioni

La strutturazione delle stereotipieo dei comportamenti a funzione autoregolatoria

Livia e le domande ossessive

IMPARO A PARLARE A BASSA VOCEPROVE DI VOCE (REGISTRAZIONE)

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COME INSEGNAREA STARE ATTENTI?

AVVIARE UNA CONVERSAZIONE

Se io parlo benegli altri sono…

Se io parlo male gli altri sono

L’ ASCOLTOFONO ELENCO DEI RINFORZI: CAPIAMOLO DALL’OSSERVAZIONE!

tangibili, commestibili, sociali, verbali, simbolici, automonitoraggio e Token Economy

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Elia, 15 anni: vademecum per i comportamenti sociali

REGOLARE LA VOCE

1° elementare – San Marino

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URLARE

IMPARO A PARLARE A BASSA VOCEInsegnare comportamenti positivi alternativi

PATTO TRA CRISTINAE RICCARDO

• RICCARDO HA BISOGNO DI ALLENARSI SU:• LEGGERE E SCRIVERE VELOCE SENZA ERRORI DA ELEONORA

• CONTROLLARSI A SCUOLA •

• 3. CONTROLLARSI A CASA

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0

5

10

15

20

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30

35

1° dic 2° dic 3° dic 1° genn 2° genn 3° genn 4° genn 1° febbr 2° febbr

I goal di Riccardo a casa

02468

1012141618

1° dic 2° dic 3° dic 1° genn2° genn 3° genn4° genn 1°

febbr

febbr

I goal di Riccardo a scuola

Il cartellone: la token di classe

Per incentivare il comportamento positivo si utilizza la

modalità del

RINFORZO POSITIVO, SOTTO FORMA DI PREMIO

COLLETTIVO:

un pezzo di puzzle di un tandem colorato, dato dopo

ogni verifica, e una sorpresa quando si sarebbe

ultimato: la visione di un film.

Autovalutazione sulle regole di classe

autovalutazione individuale, due volte alla settimana (in giorni e orari prestabiliti) sul

rispetto delle 3 regole;

condivisione delle risposte e valutazione nostra: concordiamo o meno con quanto

dichiarato da ciascuno;

se la classe non ottiene il pezzo … circle time!

se i ¾ della classe raggiunge il rispetto delle tre regole, viene pescato un pezzo di puzzle

Sistemi di gratificazione utilizzatiSCUOLA PRIMARIA DI MONTEGIARDINO

(Repubblica di San Marino)V° elementare

• Token economy individuale e di classe:

• “A ciascuno il suo percorso”

Scelta di un obbiettivo individuale, a partire da

schede di riflessione, discusse poi con le maestre

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Ogni bambino ha la sua scheda di monitoraggio nel quadernone di classe; a fine giornata si assegnano i

punti (colore diverso per diverso risultato)

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Infine … autovalutazione degli apprendimenti

ciascuno si valuta secondo le sue capacità e il suo impegno

- i professionisti, tutti i bambini che si sentono

forti che sono già allenati e sono bravi a vincere

le gare

- gli atleti, tutti i bambini che vincono alcune

gare, ma hanno ancora bisogno di allenarsi un

po'.

- gli amatori, tutti i bambini che ancora non

gareggiano, ma grazie all'allenamento potranno

diventare dei bravi atleti

Verde = ho fatto il massimoArancio = potevo dare di piùRosso = non ho usato le mie capacità

Grafico di

registrazione:

Ogni obiettivo è

valutato in base alle

capacità individuali

• Posta del cuore

• Dado risposte alle emozioni: Quando io mi sento…

Posso fare…

FAVORIRE MOMENTI DI ASCOLTO DELLA CLASSE

• PROMUOVERE OCCASIONI DI CONVERSAZIONE NELLE QUALI SIA POSSIBILE PARLARE DELLE PROPRIE DIFFICOLTA’ E DIVERSITA’

• ES. LA POSTA DEL CUORE

• UNA VOLTA ALLA SETTIMANA L’INSEGNANTE LEGGE A VOCE ALTA E COMMENTA COINVOLGENDO GLI STUDENTI I BIGLIETTINI RACCOLTI DAL POSTINO DI TURNO

• 1 vorrei tanto andare in gita• 2 i maschi si passano sempre la palla tra loro e tra le

femmine più brave, dovrebbero smetterla• 3 S. dice sempre le bugie e poi finiamo tutti in

castigo…non è giusto ci dovrebbe finire solo lei• 4 Mi piace un casino A. anche dallo scorso anno

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I Comportamenti Negativi

Le motivazioni alla base del comportamento: CAVALLI E CAMMELLI

Animale positivamente motivato: ama compiacere il suo padrone ed è disposto a faticare per un complimento o uno zuccherino.

Per muoverlo:

Animale negativamente motivato: se decide di fermarsi cibo o acqua non lo convincono.

Per muoverlo:

Francesco

Tecniche comportamentali

1. Positive: fare un piano di rinforzi (non solo materiali),

creando un inventario in base all’età e alle preferenze,

2. Negative: ignorare pianificato, uso dei rimproveri,

conseguenze logiche, costo della risposta, punizioni con

la noia o punizioni che richiedono impegno e sforzo.

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Strategie sulle conseguenze negative

Ignorare pianificato

Contratto Comportamentale

Costo della risposta

Punizione

Time out

Ignorare Pianificato

L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione.

Togliere l’attenzione, quindi ignorare i comportamenti inadeguati di scarsa intensità può essere utile per farli scomparire.

A quali comportamenti applicarlo? Proteste sproporzionate e “scenate” Dispetti ai compagni Lamenti e piagnucolii Piccole azioni di disturbo Comportamenti finalizzati ad ottenere l’attenzione

dell’adulto (es. parolacce)

Costo della Risposta

Ad un comportamento inadeguato segue la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole.

E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi, specie in relazione allo scarso impegno (dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi di svolgere o abbandonare un’attività..).

Questo “pagare pegno” del bambino deve essere:

Comunicato o concordato in anticipo

Proporzionale all’azione negativa

Corredato da informazioni chiare

Controllabile nella sua applicazione

Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione

Il guadagno superiore alla perdita…la persona non deve andare in rosso!!!

La Punizione

Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene applicata.

E’ sempre necessario fornire al bambino un’alternativa per raggiungere gli stessi scopi!

La Punizione

Quando ritenuta necessaria deve essere:

priva di aggressività;

psicologicamente neutra (centrata sul comportamento e non sulla persona);

fonte di infromazioni;

immediata;

proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino;

facilmente applicabile e inevitabile per il bambino;

spiacevole per il bambino.

Esempi di punizione alle medie

Le regole di classe sono chiare e ben esplicitate; è

stata fatta la programmazione dell’ora di lezione e

l’insegnante sta spiegando alla lavagna e sente

brusio in sottofondo. L’insegnante effettua un primo

richiamo verbale. Al secondo richiamo ricorda a

tutti la regola sull’attenzione da tenere mentre si

ascolta una spiegazione ed avvisa che inizia a

segnare a lato della lavagna il primo ammonimento:

a questo non seguiranno ulteriori richiami verbali

ma eventualmente altri due segni sulla lavagna; al

terzo segno scattano in automatico più esercizi di

grammatica per casa.

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L’insegnante effettua regolarmente il controllo dei

compiti per casa e del materiale scolastico. Ogni volta

che uno studente dimentica i materiali o non hanno

svolto tutti i compiti per casa, sul registro viene

segnato. Ogni 3 crocette di dimenticanza dei compiti

arriva la nota a casa, ogni 5 asterischi per il materiale

dimenticato è un meno che abbassa di mezzo voto la

media in quella materia

Esempi di punizione alle medie

Timeout

Obbiettivi

a. Non infliggere una punizione

b. Evitare che il suo comportamento disturbante venga rinforzato dai compagni

c. Consentire uno stacco che estingua la carica emotiva e aiuti a recuperare un certo controllo

Timeout

• Ultima risorsa

• Interruzione momentanea del gioco

• Allontanamento dell’alunno dai compagni, in apposito luogo privo di gratificazioni o rinforzi (materiali, conversazioni..)

• Non è “mettere in castigo”

• Da spiegare e simulare prima che occorra

Time-out:Modalità di attuazione

1. Esclamare in modo perentorio la parola “Stop!”

2. Comunicare all’alunno in modo pacato, ma deciso che il suo comportamento sta violando il diritto di

qualcun altro o la regola concordata

3. Allontanamento necessario per bloccare il comportamento nocivo

4. Comunicare la durata del time-out (solitamente pochi min: età - 2)

“se sei agitato siediti in parte per due minuti, mettiti tranquillo, poi torna qui”

Privo di aggressività, con poche parole

Time out = riprendi il controllo

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Comportamento problema: eteroaggressività

Cause: bassa tolleranza alla frustrazione, oppositività, difficoltà di autoregolazione emotiva

Soluzione: fornire strumenti alternativi per esprimere il dissenso verso le proposte, aiutare Daniele a modulare la sua rabbia in modi socialmente accettabili, attraverso supporti visivi.

IL CASO DI DANIELE – 9a autismo

MODI PER CALMARSI

Conto fino a 10

Respiro Piano

Sto seduto fermo

Sto in silenzio

Metodo

Daniele viene aiutato, attraverso la descrizione dei

comportamenti con supporti visivi, a dare una

gradualità all’intensità della sua rabbia. Vengono inoltre

esplicitate le conseguenze dei propri comportamenti e

viene fornita una soluzione per calmarsi.

Ogni volta che il bambino riusciva ad abbassare la propria

rabbia ad un livello più basso veniva rinforzato

socialmente dai familiari o dall’operatore e premiato

con delle attività piacevoli (es: fare un dolce, vedere un

episodio di Pippi Calzelunghe )

A questi strumenti è stata affiancata una Token Economy per aumentare la tolleranza alla frustazione e l’adesione alle attività proposte.

Ad ogni attività viene dato un valore in monete che poi si trasformano in minuti di gioco con videogames da utilizzare prima di cena.

E’ stato inoltre introdotto il “costo della risposta”: quando il bambino emette un comportamento di opposizione o aggressivo viene tolto un numero di gettoni proporzionale alla gravità del comportamento.

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Questi supporti visivi sono esposti in un

luogo ben visibile, in modo che Daniele

possa monitorare, quando ne sente la

necessità, il numero di minuti che ha vinto

grazie al suo impegno.

Ogni sessione di lavoro con

l’operatore o con i genitori viene

programmata con supporti visivi

che indicano il valore di ogni

attività svolta (valutato in base

alla difficoltà).

ATTIVITA’ “SFOGARABBIA””

• Angolo della rabbia, con cuscini e materassi da picchiare

• Cuscino in cui poter urlare

• Angolo dei giornali vecchi da strappare

• Quaderno della rabbia, su cui scarabocchiare e colorare con intensità

• 5 minuti di pianto nello “sfogatoio””

• La strada “bene” (rabbia buona) e la strada “male” (rabbia cattiva)

Il termometro della rabbia

arrabbiatotantissimo

arrabbiatopoco

arrabbiatoabbastanzadispiaciuto

IN SINTESI• La token economy è come il modello per un vestito

sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato)

• Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’educatore che il bambino si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obiettivo alla volta

• ED E’ PIACEVOLE!!!

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TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE

“Qualche volta succedono delle cose che non mi piacciono, oppure devo fare delle cose che non voglio fare: in questi casi mi arrabbio e la mia tolleranza alla frustrazione è molto bassa (2-3). Mi sento arrabbiato, come sabato: il mio corpo era pieno di rabbia, mi sentivo seccato e scocciato. Non volevo andare a scout, volevo rimanere a casa, ma non era possibile.

Devo quindi trovare una soluzione per farmi passare la rabbia e aumentare la tolleranza alla frustrazione.

Sono andato in un posto che mi fa sentire bene: (il recinto segreto) e qui ho mangiato, mi sono tranquillizzato e mi sono sentito meglio, infatti la tolleranza alla frustrazione è arrivata al 6-7. Poi sono andato a scout”

CONCLUSIONE: posso a volte andare in un posto tranquillo che mi fa pensare ad altro così mi tranquillizzo!!!

Ero fuori dal mio gallo Cassi, allo scadere dei 15 minuti concordati mio papà è venuto a chiamarmi e mi ha detto: “Vieni Marco”- io ho risposto “posso star fuori ancora 2-3 minuti?” lui ha detto “No” –

Mi sono sentito un po’ infastidito – mica tanto – non ero arrabbiato

Ho detto: “do’ questa manciata d’erba al gallo ed entro” e ho fatto come ho detto.

La mia tolleranza era ON

STORIE PER LE EMOZIONI: IMPREVISTI

“A volte può capitare un imprevisto e il programma della giornata che avevo fatto deve cambiare.

Questo mi fa sentire nervosissimo, addirittura furibondo. E’ successo stamattina quando ho saputo che dovevo venire da Cristina oggi, anziché mercoledì: ero così arrabbiato che a scuola la prima ora ho parlato poco, anche se ero concentrato, e dopo mi è passato. La rabbia è stata tossica, ha inquinato la mia mente.

Bisogna trovare una soluzione per cancellare la rabbia che non diventi tossica.”

SOLUZIONI

1. Immagina di avere una cancellina come un pittore

2. puoi cancellare il programma vecchio dalla mente3. poi riscrivi su un foglio il nuovo programma4. le cose belle da fare le tieni per ultime, come il dolce che si mangia alla fine5. invece di pensare a ciò che non vuoi fare, concentrati sulla cosa bella alla fine

SOLUZIONI PER TRATTENERE LA RABBIA• Quando mi viene da dare dei pugni immagino uno

scotch magico, rosso, non troppo forte che non fa male, ma un po’ stretto che si arrotoli intorno alle mani e le tiene ferme

• Quando mi viene da dare dei calci, immagino un cerchio flessibile, largo circa 35 cm, rosso e nero che si circonda tra le gambe quando si alzano e le tiene ferme

• Questi due strumenti magici quando vengono a contatto con il corpo, rilasciano una luce magica gialla, come un raggio di sole, che ha il potere di portare via le energie cattive e sostituirle con quelle buone

• Questa luce mi dà la sensazione di tranquillità

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RIFLETTERE PRIMA DIFARE LE COSE

E’ importante imparare a ragionare prima di fare le cose. Storia: ci sono due bambini, Giacomo e Riccardo in salotto e

stanno giocando insieme. Ad un certo punto Giacomo butta giù un vaso apposta per la rabbia di qualcosa che era successo.

Riccardo sta per imitarlo, ma si ferma, e gli vengono alcuni pensieri:

• “Meglio non farlo, altrimenti avrò una punizione!”• “se lo faccio, mamma si arrabbierà con me, non è bello …

preferisco che mamma sia contenta di me”• “non vale la pena arrabbiarsi per qualcosa di così piccolo …

posso sfogarmi in un altro modo, ad esempio posso urlare in un cuscino”

STOP E PENSA Homework… • Immaginate di insegnare un’abilità o comportamento

alternativo

• Scomponete l’abilità in sottocomponenti, che siano comportamenti specifici, osservabili, obiettivi (SX)

• Abbinate supporti visivi, come simboli, disegni …(DX)

Componente specifica Immagine / simbolo

IL MODELLO PSICOEDUCATIVO: UN LAVORO DI SQUADRA

Cosa faccio “ora”

Il tuo ponte

Cosa dovrei/vorrei fare in una “realtà ideale”

Da tutto ciò che hai sentito e visto, scegli una piccola cosa fattibile per te.Cosa potresti fa in concreto tu per

passare da una parte all’altra del ponte?Concretamente, singolarmente individua un piccolo passo

che puoi fare già domani

[…] ma tra la partenza e il traguardo nel mezzo c'è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire e costruire è potere e sapere rinunciare alla perfezione […]

Niccolò Fabi

“Ogni viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo”

Lao Tse