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Capitolo tredicesimo FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE

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Studio dott. Antonio Di Meo

Capitolo tredicesimo

FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE

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Studio dott. Antonio Di Meo

13.1 Aspetti generali L’impresa, anche quella di “medie e piccole” dimensioni, è sempre più impegnata nella ricerca di nuovi mercati, al fine di ampliare il proprio giro d’affari e di diversificare i mercati di collocamento della produzione. Se in una prima fase l’impegno dell’impresa riguarda l’affronto di tutti i problemi legati all’esportazione dei propri prodotti nei mercati esteri che si rivelano più ricettivi e dai quali si ricevono gli ordini, successivamente i nuovi mercati di sbocco possono richiedere all’impresa un impegno diverso e più coinvolgente che prevede accordi commerciali - e talvolta anche produttivi – di medio periodo con imprese estere, accordi per la cessione di tecnologie, la creazione di Società miste o più semplicemente l’investimento in una unità produttiva estera. Questo segna per l’impresa l’inizio di un processo di internazionalizzazione che comporta la necessità di soddisfare in misura più o meno consistente i fabbisogni finanziari che sorgono a fronte degli investimenti per attuare le iniziative medesime. Spesso le aziende soprattutto quelle di Medie e Piccole dimensioni hanno le potenzialità, ma non le risorse per avviare un piano di internazionalizzazione, destinato (ad esempio) all'installazione di strutture commerciali o produttive in paesi stranieri. Diviene indispensabile, quindi, informarsi sulle opportunità di finanziamento promosse a livello nazionale, comunitario o internazionale. Lo Stato italiano, come gli altri Stati dell’Unione Europea, ha dotato l’esportazione nazionale di un sistema di sostegno finalizzato a promuovere la presenza delle imprese italiane sui mercati esteri, incentivando gli investimenti ed agevolando il finanziamento delle esportazioni Numerose sono state le leggi emanate per favorire l'operatore economico che guarda oltre i confini nazionali, ma molto spesso: le condizioni imposte, i requisiti richiesti e l'imprecisione con cui vengono formulati i business plan da presentare assieme alla domanda di finanziamento, sono barriere che bloccano l'accesso ai fondi. In questo capitolo tentiamo di dare una prima indicazione degli strumenti proposti al sostegno delle imprese da parte dello Stato italiano e dell'Unione Europea, attraverso una formulazione schematica che vuole puntualizzare gli elementi fondamentali di ogni finanziamento, permettendo l'immediata individuazione di quello utilizzabile dall'impresa al fine di soddisfare le seguenti esigenze:

1. la conoscenza di quali sono i supporti finanziari, eventualmente agevolati, di cui l’impresa può usufruire nel processo di introduzione sui mercati esteri;

2. la conoscenza di quali sono gli enti in grado di erogare - e a quali condizioni – i

mezzi finanziari necessari per sopperire ai correlati fabbisogni;

3. in quale modo evitare, o quantomeno attenuare, i rischi collegati all’internazionalizzazione dell’impresa.

Le Piccole e Medie Imprese verranno denominate brevemente “P.M.I.” e la loro appartenenza alla categoria viene definita dai seguenti requisiti richiesti dall’attuale disciplina comunitaria:

• dipendenti: meno di 250 unità;

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• fatturato annuo: non superiore a euro 40 milioni; • totale di bilancio: non superiore a euro 27 milioni; • requisito di indipendenza: il capitale dell’impresa non deve essere detenuto per il

25% o più da altra impresa, oppure congiuntamente da più imprese, non conformi alla definizione di P.M.I.

13.2. Finanziamenti nazionali Lo stato italiano, ha previsto, con una serie di leggi che ora andremo schematicamente ad illustrare, una serie di incentivi e finanziamenti per le aziende, siano esse di grandi dimensioni o medio piccole, che abbracciano tutte le iniziative di internazionalizzazione e che sono riassunti nelle seguenti tabelle.

FINANZIAMENTI NAZIONALI PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE

• STUDI DI PREFATTIBILITA’ E DI FATTIBILITA'

• PROGRAMMI DI ASSISTENZA TECNICA ALL’ESTERO

• AGEVOLAZIONE DEI CREDITI ALL’ESPORTAZIONE

• FINANZIAMENTO DI PROGRAMMI DI PENATRAZIONE COMMERCIALE

ALL’ESTERO

• FINANZIAMENTO DELLE JOINT VENTURES NEI PVS

• FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE SPESE DI PARTECIPAZIONE A

GARE INTERNAZIONALI

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LEGGI PER TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTI

ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE EROGATI DALLO

STATO ITALIANO

ESPORTAZIONE PRESENZA COMMERCIALE

! Legge 227/1997 - Legge Ossola

sostituita dal:

! Decreto Legge 143/1998

! Legge 394/1981- paesi extra UE

STRUTTURE PRODUTTIVE GARE INTERNAZIONALI

! Legge 100/1990 - società miste

! Legge 49/1987 - joint venture

! Legge 304/1990

13.2.1 Finanziamenti agevolati per studi di prefattibilità, di fattibilità e di assistenza tecnica

Prima di provare la via dell'internazionalizzazione, qualsiasi sia la forma scelta, l'impresa, come abbiamo visto finora, deve considerare tutta una serie di aspetti legati al paese, al partner commerciale, alla commessa che ha l'opportunità di ottenere, ecc... E' necessario quindi attuare, in primis una serie di studi di fattibilità su quali sono le risorse disponibili, quale il mercato in cui ci si vuole inserire, le sue caratteristiche e così via. Questo lavoro di ricerca, può talvolta essere costoso e dare risultati poco incoraggianti per l'impresa: con il Decreto Legge 143/1998 si è voluto istituire una forma di finanziamento per dare la possibilità di attuare studi di fattibilità o supporti per l'assistenza tecnica, ed in seguito implementare un'iniziativa di internazionalizzazione se i risultati dello studio sono positivi. Il D.L. 143/1998 ha inoltre una parte riservata ai finanziamenti agevolati per l'esportazione che verrà sviluppata al paragrafo successivo.

STUDI DI FATTIBILITA' E ASSISTENZA TECNICA

! Decreto Legge 143/1998

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FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER STUDI DI PREFATTIBILITA’ E FATTIBILITA' Decreto Legge 143/1998, Art. 22, comma 5, Lett. A - D.M.

23 marzo 2000, n. 136 ENTE

AGEVOLANTE Simest S.p.A.

BENEFICIARI Imprese italiane (priorità a PMI certificate), loro Consorzio o Associazioni

SCOPO

- Finanziare studi di prefattibilità, fattibilità collegati a commesse all'estero pagabili anche in parte con diritto a gestire l'opera

- Finanziare studi di fattibilità collegati a esportazioni o investimenti all'estero

- Finanziare programmi di assistenza tecnica estera AMBITO

GEOGRAFICO Tutti i paesi extra UE

INIZIATIVE AGEVOLABILI

Spese relative a studi di fattibi8lità collegati alle esportazioni o ad investimenti italiani all’estero. Sono ammissibili le spese sostenute nell’arco dei sei masi che decorrono dalla delibera di concessione del finanziamento; tutte le spese inserite nel preventivo a firma del legale rappresentante, in particolare: salari, emolumenti dovuti a consulenti o ad esperti, viaggi, studi di supporto, test, altre spese di natura tecnica che risultino collegate allo studio da effettuare.

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO

Il 100% delle spese globali inserite nel preventivo di spesa per un importo comunque non superiore ad Euro 361.000; per lo stesso investimento, complessivamente, possono essere finanziati studi di prefattibilità e di fattibilità per un importo totale non superiore ad Euro 1.032.000. Qualora le richieste di finanziamento di più studi di fattibilità, relativi allo stesso investimento, comportino un impegno finanziario maggiore, si procede a riduzioni proporzionali; l’esposizione massima di ciascuna impresa, nei confronti del Fondo rotativo a valere sul quale si concedono i finanziamenti non può superare Euro 2.582.000. Il tasso di interesse è fisso per tutta la durata del finanziamento e pari al 25% del tasso di riferimento applicabile alle operazioni di credito all’esportazione effettuate con raccolta all’interno a tassi variabili.

DURATA DEL FINANZIAMENTO

La durata complessiva del finanziamento non può essere superiore a 3 anni e 6 mesi, a partire dalla data di stipula del contratto, comprensivi di un periodo di preammortamento di 6 mesi in cui sono corrisposti solo gli interessi. Le rate sono semestrali, posticipate, a quote costanti di capitale più gli interessi sul debito residuo.

GARANZIE Le PMI sono obbligate a fornire garanzie per il 50% del finanziamento. Le Grandi Imprese dovranno fornire garanzie per il 100%. Tipi di garanzie: fideiussione bancaria, assicurativa, pegno titoli.

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FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER PROGRAMMI DI ASSISTENZA TECNICA ALL’ESTERO Decreto Legge 143/1998, Art. 22, comma 5,

Lett. B - D.M. 23 marzo 2000, n. 13 ENTE

AGEVOLANTE Simest S.p.A.

BENEFICIARI Imprese italiane (priorità a PMI certificate), loro Consorzio o Associazioni.

SCOPO Sostenere con finanziamenti agevolati le imprese italiane che realizzano programmi di assistenza tecnica e studi di fattibilità collegati ad esportazioni o investimenti all’estero.

AMBITO GEOGRAFICO Tutti i paesi extra UE.

INIZIATIVE AGEVOLABILI

Studi di fattibilità: Spese inserite nel preventivo sostenente nell’arco dei 6 mesi successivi alla data di delibera del finanziamento (costo consulenti, personale dipendente, viaggi, studi di supporto, test, altre spese strettamente collegate allo studio da effettuare), spese per il montaggio dell’operazione finanziaria. Programmi di assistenza tecnica: Spese inserite nel preventivo sostenute nell’arco dei 12 mesi successivi alla data di delibera del finanziamento (spese per l’installazione e per la messa in opera di macchinari/impianti, spese per l’addestramento, viaggi, soggiorni nel paese di destinazione del programma, altre spese strettamente correlate al programma di assistenza).

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO

Il 100% delle spese globali inserite nel preventivo di spesa per un importo comunque non superiore ad Euro 516.000; per l’esposizione massima di ciascuna impresa, nei confronti del Fondo rotativo a valere sul quale si concedono i finanziamenti ai sensi del D.Lgs 143/98, art. 22, comma 5 – D.M. 23.3.2000, n. 136, non può superare Euro 2.582.000. Il tasso d’interesse è fisso per tutta la durata del finanziamento e pari al 25% del tasso di riferimento applicabile alle operazioni di credito all’esportazione effettuate con raccolta all’interno a tassi variabili, vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento.

DURATA DEL FINANZIAMENTO

La durata complessiva del finanziamento non può essere superiore a 4 anni, a partire dalla data di stipula del contratto, comprensivi di un periodo di preammortamento di 12 mesi in cui sono corrisposti solo gli interessi. Le rate sono semestrali, posticipate, a quote costanti di capitale più gli interessi sul debito residuo.

GARANZIE Le PMI sono obbligate a fornire garanzie per il 50% del finanziamento. Le Grandi Imprese dovranno fornire garanzie per il 100%. Tipi di garanzie: fideiussione bancaria, assicurativa, pegno titoli.

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13.2.2 Finanziamenti agevolati per le esportazioni. L'aumento delle imprese italiane che si rivolgono ai mercati esteri è divenuto numericamente consistente specie negli ultimi anni: questo ha comportato la necessità di rivedere in alcuni punti la già preesistente legge sui finanziamenti agevolati per le esportazioni, Legge n. 227/1977 - Legge Ossola - emanando il Decreto Legge 143/1998 che oggi disciplina la materia. Nella tabella seguente abbiamo riassunto gli elementi fondamentali, che possono interessare l'operatore, di entrambi testi normativi.

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AGEVOLAZIONE DEI CREDITI ALL'ESPORTAZIONE

Decreto Legge 143/1998 – Capo II ex legge 227/1977 “Legge Ossola”

ENTE AGEVOLANTE Simest S.p.A.

BENEFICIARI Imprese esportatrici italiane industriali, commerciali ed artigiane, loro Consorzio o Associazioni.

SCOPO Smobilizzo dei crediti rivenienti da esportazioni italiane di beni strumentali (impianti, macchinari e tecnologia) con pagamento differito.

AMBITO GEOGRAFICO Tutti i Paesi Esteri (anche quelli UE).

ESPORTAZIONI AGEVOLABILI

La finalità dello strumento è quella di consentire alle imprese esportatrici italiane di offrire agli acquirenti/committenti esteri dilazioni di pagamento a medio/lungo termine a condizioni e tassi d’interesse competitivi, in linea con quelli offerti da concorrenti di Paesi OCSE. L’agevolazione assume la forma di Contributi agli interessi su finanziamenti concessi da banche italiane o estere e ha per oggetto le forniture di macchinari, impianti, studi, progettazioni, lavori e servizi. Dall’agevolazione sono escluse le esportazioni di beni di consumo (durevoli e non durevoli), nonché di semilavorati o di beni intermedi che non siano destinati in via esclusiva ad essere integrati in beni d’investimento.

IMPORTO AGEVOLABILE

Massimo l’85% dell’importo della fornitura; una quota pari ad almeno il 15% deve essere pagata dall’acquirente per contanti. Eventuali esborsi all’estero devono essere contenuti nei limiti della quota contanti: in caso di eccedenza, l’importo del finanziamento ammissibile all’agevolazione è limitato al 100% del valore dei beni e servizi di origine italiana. Se inclusi nell’importo della fornitura, sono assimilati a merce di origine italiana: • i compensi di mediazione o agenzia, nella misura massima del 5%

della fornitura; • i compensi corrisposti a società di commercializzazione in relazione a

operazioni di contro acquisto, nella misura massima del 5% della fornitura;

• le subforniture di merci e servizi di origine comunitaria, nei limiti previsti dalla normativa UE.

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DURATA DEL CREDITO

Uguale o superiore a 24 mesi dal “punto di partenza del credito” (spedizione/consegna o, nel caso di impianti “chiavi in mano”, collaudo preliminare). La durata massima è limitata, di norma, ad un periodo di 5 anni. Per operazioni d’importo rilevante (almeno USD 5 milioni o ctv) la durata del credito può superare i 5 anni, fermi restando comunque i limiti massimi stabiliti in sede UE ed OCSE (Consensus), in relazione alla categoria del Paese ed alle tipologie di operazioni, e subordinate al buon esito della procedura di consultazione. Sono, inoltre, ammissibili all’agevolazione operazioni di “smobilizzo a tasso fisso” di crediti di durata compresa tra 18 e 23 mesi dal punto di partenza del credito, con rimborso anche in un’un’unica rata.

MISURA DELLA AGEVOLAZIONE

I contributi agli interessi sono calcolati come differenza tra gli interessi al tasso di mercato di finanziamento (nei limiti ammissibili) e gli interessi al tasso agevolato (CIRR) a carico della controparte estera (non inferiore al tasso minimo). Contribuzione massima 4-5% con possibilità di sconto di Lettere di Credito o pagherò cambiari o cambiali tratte anche su banche italiane.

13.2.3 Finanziamenti agevolati per la penetrazione commerciale in paesi diversi da

quelli UE In linea con le esigenze delle imprese che scoprono il vantaggio della vendita all'estero e sentono la necessità di creare strutture commerciali che possano garantire il mantenimento della quota di mercato acquisita in un paese estero, lo stato italiano all'inizio degli anni '80 ha voluto creare uno strumento per sostenere le aziende che vogliono avere una presenza stabile e non occasionale oltre i confini nazionali. Questo è l'obiettivo che si pone la Legge 394 del 29 luglio 1981 in materia di Finanziamenti agevolati per la penetrazione commerciale all'estero, le cui caratteristiche sono raccolte nella tabella sottostante.

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FINANZIAMENTI DI PROGRAMMI DI PENETRAZIONE COMMERCIALE ALL'ESTERO - Legge 394/1981

ENTE AGEVOLANTE Simest S.p.A.

BENEFICIARI Imprese esportatrici italiane, di merci e servizi comprese quelle alberghiere e turistiche, senza limiti di dimensioni - si dà la priorità alle PMI (Piccole Medie Imprese).

SCOPO Favorire la presenza stabile e non occasionale di imprese italiane in Paesi esteri (extra UE), mediante la costituzione di strutture permanenti e la realizzazione di attività di sviluppo commerciale.

AMBITO GEOGRAFICO Paesi Extra UE.

AZIONI FINANZIABILI

Le spese ammissibili sono quelle relative a: • rappresentanze permanenti quali filiali per assistenza tecnica post-

vendita (servizio al cliente), realizzazione magazzini di prodotti/parti ricambio, centri di assistenza, locali, automezzi;

• sviluppo reti di vendita/spese per il funzionamento di uffici di rappresentanza;

• partecipazione a fiere, iniziative promozionali, campionamenti, studi di mercato, pubblicità, dimostrazioni, merci in deposito.

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO

Finanziamento fino ad un massimo dell'85% delle spese globali previste dal programma di penetrazione commerciale, per un importo massimo di Euro 2.065.000 aumentabili ad Euro 3.098.000 in alcuni casi, al tasso di interesse fisso del 40% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di riferimento.

DURATA DEL FINANZIAMENTO

Non superiore ai 7 anni di cui 2 di preammortamento a partire dal periodo di utilizzo della prima erogazione con rimborsi semestrali.

GARANZIE

• Fidejussione bancaria o assicurativa; • Garanzia integrativa e sussidiaria (per PMI - fino al 40% del

finanziamento) da parte di un Confidi convenzionato SIMEST; • Pegno titoli.

13.2.4 Finanziamenti agevolati per la creazione di strutture produttive stabili

all'estero La concorrenza a livello europeo e mondiale costringe le imprese ad essere competitive non solo in termini di prodotti innovativi e di qualità, ma specialmente in termini di costi. Le imprese italiane di fronte ad un costo della manodopera troppo elevato, specie in alcuni settori merceologici, sono state costrette a creare stabilimenti produttivi lì dove era possibile avere un prodotto mediamente di buona qualità ad un prezzo inferiore, dato dalla minore incisività del costo del lavoro. E' sorta, quindi, l'esigenza di sostenere questo tipo di iniziative, e in proposito sono stati creati due strumenti:

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- la Legge 49/1987 - Credito agevolato per la creazione di joint venture in Paesi in via di Sviluppo (PVS)

- la Legge 100/1990 - Promozione della partecipazione a società miste all'estero Di seguito illustriamo gli obiettivi che le rispettive leggi si propongono e quali le caratteristiche necessarie per poter accedere a queste forme di finanziamento.

FINANZIAMENTO DELLE JOINT VENTURES NEI PVS - Legge 49/87, art. 7

Legge 49/1987 - Credito agevolato per la creazione di joint venture in Paesi in via di Sviluppo - PVS

ENTE AGEVOLANTE Simest S.p.A.

Beneficiari Imprese che acquisiscono quote di capitale di rischio in imprese miste da realizzarsi in PVS.

SCOPO Finanziamento di beni strumentali di produzione italiana destinati ai progetti e programmi di sviluppo realizzati da imprese italiane nei paesi in via di sviluppo (tali sono considerati quelli con redditi annuali pro-capite fino a USD3.250,00).

AMBITO GEOGRAFICO Paesi in Via di Sviluppo (PVS)

INIZIATIVE AGEVOLABILI

Sono finanziabili i conferimenti in danaro e/o in natura al capitale di rischio delle imprese miste per iniziative realizzate nei settori agricolo ed industriale, nonché in quello delle infrastrutture, limitatamente ai trasporti, alle telecomunicazioni, all’energia, al settore idrico ed a quello sanitario. La partecipazione delle imprese italiane dovrà, in ogni caso, essere tale da configurare una presenza significativa sia nel capitale di rischio, sia nella gestione dell’impresa, sia nella formazione e sviluppo del “management” locale. La partecipazione degli investitori locali non potrà essere inferiore al 25% del capitale di rischio di ogni di ogni singola iniziativa. Saranno inoltre esaminate con preferenza iniziative che prevedano una partecipazione degli investitori locali non inferiore al 50% e che coinvolgano piccole e medie imprese italiane.

IMPORTO FINANZIABILE

L’importo massimo del finanziamento non potrà superare i 10.329.132 Euro per ciascuna iniziativa e potrà coprire fino al 70% dei primi 5.164.566 Euro di partecipazione e fino al 50% della quota eccedente (quest’ultima nel caso di iniziative di particolare rilievo ai fini degli obiettivi di sviluppo dei PVS).

DURATA DEL FINANZIAMENTO

30 anni di cui 12 di preammortamento; Tasso fisso dell’1% p.a.

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13.2.5 Finanziamenti per società che partecipano a gare internazionali Molte opportunità di business si prospettano anche nel settore delle gare internazionali, per la costruzione di grandi impianti ed infrastrutture. Spesso le imprese italiane sono restie a presentarsi, visti gli elevati costi per la presentazione alla gara: con la legge 304/1990 - Finanziamenti agevolati per partecipazione a gare internazionali - si è voluto ovviare a questo problema dando la possibilità a molte società di concorrere e così realizzare progetti .

FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE SPESE DI PARTECIPAZIONE A GARE INTERNAZIONALI –

Legge 304/1990 ENTE

AGEVOLANTE Simest S.p.A.

BENEFICIARI Imprese italiane, loro Consorzio o Associazione di qualunque dimensione.

SCOPO Facilitare la partecipazione di imprese italiane a gare internazionali mediante il finanziamento agevolato delle spese di partecipazione alla gara stessa.

AMBITO GEOGRAFICO Tutti i paesi al di fuori dell'Unione Europea.

AZIONI FINANZIABILI

Tutte le spese per l’elaborazione, la presentazione e la discussione dell’offerta, indicate dettagliatamente in un preventivo. Sono ammissibili al finanziamento le spese sostenute nel periodo intercorrente tra la data di presentazione della domanda ed il termine di scadenza per la presentazione dell’offerta definitiva.

IMPORTO FINANZIABILE

Finanziamento di copertura del 100% delle spese di partecipazione, al tasso d’interesse fisso del 40% del tasso di riferimento. Importo max ottenibile, in rapporto a valore commessa: - 1% su primi 50 mld di vecchie lire di commessa - 0,70% per successivi 50 mld di vecchie lire - 0,50% per successivi 100 mld di vecchie lire - 0,25% su eccedenza Commesse per studi di ingegneria e/o consulenza tecnico - economica: - 5% su primi 10 mld di vecchie lire di commessa - 1% su eccedenza

DURATA DEL FINANZIAMENTO

La durata complessiva del finanziamento è di 4 anni comprensivi di un periodo di preammortamento di 1 un anno e mezzo. Le rate sono semestrali, posticipate, a quote costanti di capitale più gli interessi sul debito residuo. Qualora dall’esito della gara l’impresa italiana risulti aggiudicataria e firmataria del contratto, le somme erogate dovranno essere restituite entro 30 giorni dalla data d’incasso dell’anticipo contrattuale.

GARANZIE Richieste garanzie: fidejussione bancaria o assicurativa, garanzie CONFIDI, pegno titoli.

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La schematicità con cui le tabelle sono state esposte non vuol dire che i singoli strumenti siano tra di loro indipendenti, al contrario, è possibile una “combinazione” degli stessi al fine di raggiungere il migliore risultati finanziari ottenibili. Tutte le pratiche relative al finanziamento vedono coinvolti una serie di enti che assistono le imprese nella fase di preparazione dei documenti, ed altre che invece si interessano dell'erogazione finanziaria o dei servizi connessi. Ci sembra importante sottolineare questa presenza importantissima per le aziende nella seguente tabella.

LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PER L'EXPORT

Amministrazione centrale Regionia) supporto all'internazionalizzazione a) supporto all'internazionalizzazionedelle imprese in comparti di delle imprese in comparti"scala nazionale" di "scala locale"b) cooperazione allo sviluppo b) sportelli locali di accesso con i pvs alle agenzie centrali

Cipe

Ministero Ministero Ministero deglidel Tesoro delle Attività Affari Esteri

Produttive

Sace Simest Ice Agenzia per l'Aps Agenzie regionali

13.3 Finanziamenti comunitari La necessità di aprirsi ai mercati emergenti, e la vocazione alla cooperazione, non solo a livello comunitario ma anche mondiale, ha spinto tra le altre cose l'Unione Europea ad ideare strumenti finanziari agevolativi per le imprese che hanno intenzione di creare joint venture con società straniere. In questa sede ci soffermiamo ad analizzare, sempre in forma schematica, il programma JEV ed il programma TFP.

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13.3.1 JEV (Joint European Venture) E’ rivolto alle piccole e medie imprese che volessero creare joint venture nei paesi intra europei.

PROGRAMMA JEV-JOINT EUROPEAN VENTURE Per la costituzione di joint ventures in uno dei Paesi dell’UE fra PMI

dell’UE ENTE

AGEVOLANTE Unione Europea.

Beneficiari Piccole e medie imprese UE. Il programma è attivo ma in fase di revisione, la commissione sta decidendo circa un non rifinanziamento di tale strumento.

SCOPO E CONDIZIONI

Fornire un sostegno alla costituzione di imprese comuni trasnazionali all’interno delle Comunità da parte di almeno due PMI di due differenti Membri. Sono esclusi dal finanziamento: • il semplice trasferimento di attività economiche o l’acquisto di

imprese già esistenti; • le JV in cui uno dei partner possieda più del75%.

AMBITO GEOGRAFICO I 15 Paesi Comunitari.

AZIONI FINANZIABILI

Le spese ammissibili sono quelle relative alla concezione ed alla costituzione di una JV: • spese sostenute per studi (ricerche di mercato, preparazione del

contenuto giuridico, analisi di impatto ambientale, normativa tecnica business plan ecc.);

• spese per esperti esterni ed interni (relative alle trasferte).

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO

Il massimale del contributo comunitario per progetto è di 100.000 Euro che coprono da una parte fino al 50% delle spese ammissibili con un massimale di 50.000 Euro, e dall’altra fino al 10% dell’ammontare totale dell’investimento realizzato (viene considerato investimento qualsiasi acquisizione o realizzazione degli attivi materiali o immateriali contabilizzati in quanto immobilizzi all’attivo del bilancio dell’impresa comune e giustificati secondo le disposizioni della contabilità in vigore).

STRUTTURA E MODALITÀ DEL

FINANZIAMENTO

La PMI presenta la domanda di contributo ad uno degli intermediari finanziari della rete Jev. L’intermediario valuta il fascicolo e in caso di parere positivo lo trasmette alla Commissione, la quale verifica l’ammissibilità sotto il profilo degli obiettivi dell’iniziativa e delle ripercussioni sull’occupazione. Il contributo comunitario a fondo perduto viene versato alle PMI tramite l’intermediario finanziario (generalmente banche).

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13.3.2 TFP (Trade Facility Programme)- programma promosso dalla – BERS – Banca Europea di Ricostruzione e di Sviluppo volto a sostenere l’export nel breve–medio termine verso i paesi dell’Europa Centrale, Orientale ed ex CIS

L'area dei Balcani e delle Comunità di Stati Indipendenti (CIS) riserva alle imprese europee opportunità sempre più crescenti. L'interesse degli operatori economici allo sviluppo degli scambi commerciali, che in questi ultimi anni ha avuto un notevole incremento, è però spesso frenato dai costi a volte eccessivi nell'ottenimento delle garanzie di pagamento delle proprie forniture, dalla difficoltà di smobilizzare i crediti o di confermare le Lettere di credito emesse da banche locali su ordini di aziende dell'Europa Centrale, Orientale e dei Paesi CIS. Se si considera inoltre l'elevato livello di "Rischio Paese", il basso "standing" internazionale delle banche locali, si comprende la poca propensione delle banche italiane ed europee ad investire nell'area con l'offerta di strumenti di sostegno alle imprese che, invece, vogliono sviluppare opportunità di affari sempre più crescenti. Tutto questo oggi può essere superato con il Programma di Facilitazione Commerciale, - "Trade Facility Programme -TFP" rimesso a punto dalla EBRD- European Bank for Recostruction and Devolopment, la Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo. EBRD fornisce infatti la copertura del rischio di mancato pagamento delle Lettere di credito e delle fidejussioni emesse dalle banche dei Paesi elencati nella tabella attraverso il rilascio di garanzie bancarie nella percentuale convenuta per ogni banca e Paese. Obiettivo del programma è garantire, in tutto o in parte, le banche internazionali notificanti che ricevono Lettere di credito o garanzie bancarie (advance payment bond, ecc.) da parte delle banche locali, riferite a qualsiasi tipo di prodotto o di merce, con esclusione di quelle riferite a: • armi e munizioni; • tabacco e derivati dal tabacco; • bevande altamente alcoliche; • prodotti il cui impatto ambientale risulta negativo; • prodotti la cui importazione od esportazione da o verso i paesi in questione è vietata

da leggi pertinenti o da una convenzione internazionale. Con la garanzia EBRD l'esportatore comunitario ha quindi la possibilità di vedere coperto il rischio commerciale e politico di mancato pagamento da parte della banca locale emittente il credito documentario o la garanzia fidejussoria. Questo strumento può essere utilizzato dalle banche italiane che, una volta accreditate presso EBRD, possono accedere al programma TFP che, diversamente da quanto accadeva nel passato, dove l'attivazione era difficile ed incerta, ora, con la sua riformulazione, i problemi originari sembrano superati. La garanzia EBRD può essere rilasciata, previa verifica dei requisiti della L/C e/o delle fidejussioni in qualsiasi valuta convertibile fino al 100 per cento del valore della fornitura con scadenze che vanno, a seconda del Paese e delle banche locali emittenti, dai 6 mesi fino ai 3 anni sotto forma di rilascio di Stand by Letter of credit irrevocable a favore della banca notificante pagabile a prima richiesta scritta.

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La garanzia EBRD copre tutti i tipi di prodotti, qualsiasi importo e scadenze anche nel breve periodo con procedure di accesso al Programma EBRD estremamente semplici e veloci e con una possibilità in più per le banche e i principali forfaiter di scontare pro soluto i crediti derivanti da operazioni rientranti nel programma di Facilitazione Commerciale.

PAESI BENEFICIARI DEL PROGRAMMA TFP DELLA EBRD

Albania Kyrgzstan Armenia Latvia Azerbayan Lithuania Belarus Macedonia Bosnia Moldavia Bulgaria Romania Croatia Russia Estonia Slovakia Georgia Ukraina Kazakstan Uzbekistan

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13.4 Istituzioni finanziarie comunitarie e nazionali Presentiamo brevemente chi sono, quali gli obiettivi, quali l’attività, ecc. delle seguenti istituzioni finanziarie:

• BEI - Banca Europea degli Investimenti; • BERS - Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo; • SIMEST S.p.A. -Società Italiana per le Imprese all’Estero S.p.A.; • FINEST S.p.A. – Società Finanziaria di Produzione della Cooperazione Economica

con i Paesi dell’Est Europeo.

Operazioni e strumenti ammissibili

• conferma da parte della banca notificante delle lettere di credito documentarie o delle

fideiussioni bancarie dell'Istituto emittente; • emissione di obbligazioni di rimborso di acconto ed altre forme di pagamento da parte

della banca notificante sulla base di controgaranzie rilasciate dalla banca emittente; • garanzie passive e di fornitura ed altre garanzie di esecuzione; • sconto o simile rifinanziamento da parte della banca notificante di cambiali e pagherò

cambiari rilasciati dalle banche emittenti.

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13.4.1 BEI - Banca Europea degli Investimenti

BENEFICIARI Promotori di progetti pubblici e privati; imprese, incluse piccole e medie, pubbliche e private; collettività pubbliche; istituzioni finanziarie.

Scopo

Finanziamento a medio e lungo termine di progetti di investimento per lo sviluppo equilibrato dell’Unione Europea. Possono essere finanziati progetti in tutti i settori economici: infrastrutture nel settore dei trasporti, delle telecomunicazioni, dell’ambiente e dell’energia, industria, servizi e agricoltura. Sono previste due forme di finanziamento: • Prestiti individuali, per investimenti di grande dimensione a partire

da 25 milioni di Euro, concessi al promotore direttamente o tramite un intermediario finanziario;

• Prestiti globali,per investimenti di piccola e media dimensione inferiori a 25 milioni di Euro, concessi indirettamente attraverso banche o istituzioni finanziarie.

ASPETTI FINANZIARI

A seconda dei casi le richieste di finanziamento devono essere presentate direttamente ai servizi della BEI, che provvedono a trasmettere al Consiglio di Amministrazione della BEI per la decisione finale, o ad un intermediario finanziario, titolare del prestito globale della BEI. La BEI finanzia solo una parte del costo del progetto (in linea di massima fino al 50%) e può intervenire insieme ai Fondi strutturali e ad altri strumenti finanziari comunitari. I finanziamenti sono a lungo termine fino a 20 anni e anche più e sono versati in una o più monete dell’Unione Europea, in Euro o nelle monete di Paesi terzi usate dalla Banca. I tassi d’interesse applicati –fissi o variabili- riflettono i costi di raccolta della BEI sui mercati finanziari e sono particolarmente interessanti per gli operatori.

AREE AMMISSIBILI

I 15 Stati membri ed in particolare le regioni comunitarie meno favorite dove il reddito è particolarmente basso e la disoccupazione elevata.

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13.4.2 BERS - Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo

BENEFICIARI La BERS è un partner naturale di tutte le istituzioni multilaterali operanti in Europa centro-orientale e nella CSI. In particolare, la sua azione integra sia quella svolta dall’Unione attraverso i Programmi Phare e Tacis, sia quella svolta dalla BEI.

OBIETTIVI

La missione della BERS è di favorire la transazione verso l’economia di mercato dei Paesi dell’Europa centrale ed orientale (PECO) e della Comunità degli Stati Indipendenti, promuovendo l’iniziativa privata e la libera dinamica imprenditoriale. Tenendo conto delle esigenze specifiche dei Paesi impegnati nel difficile processo di transazione economica, la Banca fornisce sostegni finanziari per l’attuazione delle riforme di tipo strutturale e settoriale, incluse l’eliminazione dei monopoli, il decentramento ed i processi di privatizzazione. Le attività svolte per la promozione del settore privato, il rafforzamento delle istituzioni finanziarie e l’adeguamento dei sistemi legislativi comprendono l’erogazione dei capitali privati nazionali.

MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO

Concretamente, la Banca interviene come partner finanziario per le seguenti operazioni: • Prestiti a medio e lungo termine destinati ad imprese private o

pubbliche in corso di privatizzazione, eventualmente in pool con altre istituzioni finanziarie, banche commerciali, fondi di investimento, ecc.;

• Partecipazione al capitale azionario di imprese del settore privato e di imprese pubbliche in corso di privatizzazione;

• Emissione di garanzie su operazioni di prestito; • Erogazione di servizi di consulenza finanziaria e di altre forme di

assistenza tecnica al fine di facilitare alle imprese locali l’accesso ai mercati nazionali ed internazionali dei capitali;

• Concessione diretta di crediti ed assistenza tecnica, per la ricostruzione e lo sviluppo di infrastrutture necessarie alla transazione verso economie di mercato.

I progetti di ridotte dimensioni che non risultano eleggibili all’intervento diretto della BERS, possono beneficiare dell’intervento di alcuni intermediari finanziari nei quali la Banca ha acquisito delle partecipazioni in conto capitale. Questi intermediari sono localizzati in tutti i Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale e dell’ex Unione Sovietica.

AREE AMMISSIBILI

Albania, Armenia, Azerbaidjan, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Estonia, Macedonia, Federazione Russa, Georgia, Kazakistan, Kirgikistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, Slovenia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria, Uzbekistan.

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13.4.3 SIMEST S.p.A. - Società Italiana per le Imprese all’Estero S.p.A. SIMEST S.p.A. è la finanziaria per lo sviluppo e il sostegno delle imprese italiane all'estero. Istituita con legge n° 100 del 24 aprile 1990. Il suo capitale azionario è sia pubblico che privato: è controllata dal Ministero delle Attività Produttive, ma vede anche una significativa rappresentanza del sistema bancario nazionale e del mondo associativo imprenditoriale italiano. La sede di SIMEST è a Roma in Via Farnese 4. OBIETTIVI DI SIMEST sono quelli di: •••• affiancare le imprese italiane che si accingono ad affrontare un investimento estero;

•••• accompagnare le aziende nelle fasi di costituzione e implementazione della joint

venture (nei paesi extra UE);

•••• incentivare le attività di esportazione, penetrazione commerciale, partecipazione a

gare internazionali;

•••• offrire attività di consulenza economica, finanziaria, societaria e legale;

•••• promuovere cooperazione e sviluppo con paesi extra UE che hanno collegamenti

culturali e tradizionali con l'Italia, in quanto generanti un clima favorevole agli

investimenti italiani.

Promuovere la creazione di società miste all’estero e di sostenerle sotto il profilo tecnico e finanziario. SERVIZI Supporto finanziario agli investimenti di imprese italiane con diverse modalità: •••• sottoscrizione di quote fino al 25% del capitale sociale delle imprese costituite

all'estero;

•••• agevolazione sotto forma di contributo interessi ai soci italiani di imprese estere

partecipate SIMEST, per coprire una quota di capitale di rischio

•••• partecipazione a società costituite in paesi extra UE e controllate da società italiane;

•••• partecipazione ai soli fini di promozione e di sviluppo;

Servizi pre-investimento quali: indagini di mercato, studi di fattibilità, ricerca di nuovi soci, valutazione dei partners e della fattibilità del progetto. VALUTAZIONE E INIZIATIVE •••• affidabilità ed esperienza dell'operatore italiano e di quello estero;

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•••• validità delle tecnologie previste dal progetto;

•••• qualità dei prodotti/servizi e prospettive nel mercato;

•••• adeguato apporto di mezzi propri a copertura degli investimenti;

•••• riflessi sull'economia locale dell'investimento;

•••• idonea redditività attesa dell'iniziativa.

TEMPI Si allineano sui 30/40 giorni dalla presentazione della documentazione completa. SIMEST è membro dell'EDFI (European Development Financial Institutions), l'associazione europea delle finanziarie di sviluppo, ed è in grado di attivare una fitta rete di relazioni e informazioni nel mondo, utile per le imprese. INTERLOCUTORI •••• a livello internazionale: le principali istituzioni finanziarie multilaterali, le banche

regionali di sviluppo ed i vari attori dei sistemi finanziari locali; •••• a livello nazionale: la SACE per la copertura assicurativa delle attività delle imprese

italiane all'estero, l'ICE per la promozione ed il supporto informativo, le Associazioni Industriali, le Camere di Commercio e le Rappresentanze Diplomatiche italiane nel mondo.

13.4.4 FINEST S.p.A. – Società Finanziaria di Produzione della Cooperazione

Economica con i Paesi dell’Est Europeo. FINEST S.p.A. è una società finanziaria che si propone di favorire la "nascita e lo sviluppo di iniziative di collaborazione commerciale ed industriale" tra le imprese del Nord-Est italiano ed i Paesi dell'Europa Centro-Orientale e dell’ex Unione Sovietica, creata con Legge regionale n. 19 del 9 gennaio 1991, dal nome "Norme per lo sviluppo delle attività economiche e della cooperazione internazionale della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Belluno e delle aree limitrofe", e si inquadra assieme ad altre leggi successive, nel contesto dell'impegno italiano al sostegno dei paesi in via di sviluppo, in questo caso Finest guarda ai paesi dell'Est. La sede è a Pordenone in via Mazzini 15. AZIONISTI La Regione Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto e la SIMEST S.p.A. a cui si sono aggiunti successivamente la provincia di Trento, alcuni Istituti di Credito e due società finanziarie del Veneto e del Trentino.

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DESTINATARI Sono tutte le società ed imprese industriali, commerciali e di servizio, i consorzi ed associazioni di imprese, le cooperative che vogliono costituire delle società miste. OBIETTIVI •••• acquisizione di partecipazioni (fino al 25%) e/o finanziamento a joint ventures e

accordi di collaborazione di natura industriale, commerciale e di servizi; •••• assistenza tecnica, amministrativa ed organizzativa nelle iniziative partecipate o

finanziate; •••• gestione per conto del Governo Italiano, delle Amministrazioni Regionali e di

Istituzioni e Organismi Europei ed internazionali di fondi destinati a licenziare e/o a contribuire alla realizzazione di programmi di interesse generale nel campo della cooperazione economica con i Paesi dell’Est Europa.

SERVIZI E SETTORI DI INTERVENTO Tutti i settori economici in cui si siano delineate delle valide prospettive di sviluppo economico, con riguardo alle imprese miste che si collocano nel medesimo settore produttivo dell'operatore italiano: Finest fa attenzione, però a non concedere finanziamenti che in qualche modo possano creare effetti economici negativi sulle zone italiane dove l'operatore nazionale ha la propria sede. I progetti finanziabili da Finest si attestano su cifre che oscillano fra lo 0,5 e i 10 miliardi, con possibilità di superare quest'ultima soglia: le proposte maggiori arrivano dal settore: tessile, agro-alimentare, legno e arredamento, costruzioni, zootecnica, ingegneria leggera, servizi finanziari. Finest concede finanziamenti a tutte le imprese che guardano ai paesi dell'est Europa e alle Ex repubbliche sovietiche, quali possibili mercati, o dove si possano creare società miste. VALUTAZIONE E INIZIATIVE Per richieste di intervento sono da legarsi a piani finanziari, industriali e commerciali che propongano: •••• affidabilità ed esperienza dell'operatore italiano e del partner locale;

•••• qualità dei servizi e prodotti con documentate prospettive di mercato;

•••• disponibilità di risorse umane delegabili all'iniziativa;

•••• adeguato apporto di mezzi propri da parte dei promotori del progetto;

•••• adeguata redditività degli investimenti;

•••• scenario economico politico favorevole all'iniziativa da parte del Paese di destinazione.

DURATA DEL FINANZIAMENTO Al massimo di 8 anni.

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13.5 Consensus Il consensus è un accordo siglato il 4 aprile 1978 tra tutti i paesi dell’OCSE che stabilisce precise regole riferite alla concessione di dilazioni di pagamento, alle modalità e ai tempi di rimborso, nonché il tasso minimo di interesse da applicare in esecuzione di contratti il cui rimborso va oltre i 24 mesi. Questo accordo è stato stipulato per evitare distorsioni di concorrenza, tra imprese dei Paesi aderenti, che esportano in determinati stati che beneficiano del sostegno pubblico, prevede la fissazione di tassi di interesse minimi per le diverse monete (Dollaro USA, Euro, Sterlina, Yen, e Franco francese) a seconda dei paesi classificati in diverse categorie. 13.6 Business Plan per l'accesso ai finanziamenti La possibilità di accedere agli strumenti di finanziamento agevolato, descritti finora, è un'opportunità che non può e non deve essere trascurata in quanto consente di ottimizzare l'intervento ammortizzando ed in parte recuperando i costi relativi al progetto. I vantaggi offerti, però, spesso si perdono per una cattiva programmazione e redazione del piano di internazionalizzazione, o per la presentazione di progetti che sono troppo azzardati per essere sostenuti da strutture organizzative inadeguate o ancora troppo fragili per affrontare i mercati esteri. Qualunque tipo di finanziamento l'impresa richieda: sia esso per condurre indagini di mercato per un eventuale piano di fattibilità, sia per un progetto di esportazione, penetrazione commerciale stabile o creazione di società mista, sarà opportuno, e nel nostro caso (la richiesta di accesso ai finanziamenti agevolati) obbligatorio analizzare tutti i passi da compiersi per non lasciare nulla al caso. L'imprenditore dovrà sommariamente: 1. pianificare e programmare tutte le fasi dell'intervento 2. sottoporre l'azienda ad un check up interno, per verificare se la struttura e

l'organizzazione sono in grado di sostenere lo sviluppo estero. Solo a questo punto, dopo aver individuato le risorse richieste dal progetto e quelle già presenti all'interno dell'impresa , sarà possibile procedere a stilare un Business Plan da presentare all'ente erogatore del finanziamento, con buone prospettive di ottenerlo.

IL BUSINESS PLAN è un piano d'azione che illustra dettagliatamente la strategia d'intervento, individuando step by step le risorse finanziarie umane e tecniche necessarie all'implementazione del progetto, in un arco temporale predefinito.

SCOPO DEL BUSINESS PLAN è di valutare la reale fattibilità del progetto attraverso un esame delle variabili, descritte nella tabella "Elementi del Business Plan": esse dovranno risultare convincenti agli esaminatori nei vari aspetti che caratterizzano il progetto

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Dovranno pertanto essere tenuti in considerazione, al momento della redazione del Business Plan elementi di natura: commerciale, marketing, organizzativi, logistici, produttivi, finanziari elencati nel prospetto.

ELEMENTI DEL BUSINESS PLAN

PIANO COMMERCIALE

•••• descrizione degli obiettivi del progetto

•••• descrizione del contesto economico - sociale

•••• individuazione del target clienti

PIANO DI MARKETING •••• descrizione del prodotto o servizio •••• individuazione del prezzo e del canale

promozionale •••• definizione della rete distributiva

PIANO ORGANIZZATIVO

•••• competenze e numero delle risorse umane

•••• project manager e staff del progetto

•••• definizione strutture e compiti

PIANO LOGISTICO •••• tipologia degli investimenti •••• tipologia degli interventi •••• definizione dei tempi e delle modalità

PIANO PRODUTTIVO

•••• tecnologia di processo •••• caratteristiche e qualità del

prodotto •••• flessibilità della struttura

produttiva

PIANO FINANZIARIO •••• risorse per fronteggiare l'investimento •••• costi di produzione e di gestione •••• spese connesse all'operazione

La preparazione di un business plan coinvolge tutti i settori e le divisioni dell'azienda, come si può ben vedere dalla tabella : creare una società all'estero o installare un distaccamento produttivo vedrà impegnati tutti i partecipanti alla vita dell'impresa. •••• Il commerciale dovrà trovare e mantenere i contatti con gli uffici pubblici e il partner

estero e favorire l'avanzamento del progetto, •••• la produzione dovrà apportare le sue conoscenze tecniche e per mantenere gli standard

di qualità,

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•••• l'amministrazione sarà coinvolta per espletare tutte le formalità burocratiche e per il controllo di gestione e dei costi,

•••• la logistica dovrà interessarsi di organizzare i contatti con il nuovo impianto, •••• le risorse umane dovranno scegliere le persone competenti a partecipare al progetto. Se il progetto è di notevole entità spesso sarà necessario ricorrere all'ausilio di un Project Manager esterno che in ogni caso farà solo da coordinatore fra le varie divisioni dell'impresa. Da quanto detto si comprende che, sono numerose le variabili che devono essere prese in considerazioni come oggetto d'esame e nessuna può essere tralasciata. Sarà necessario individuare con precisione gli obiettivi che si vogliono raggiungere, e in base a questi scegliere qual è il paese e in quale area vi sono le condizioni ideali per realizzarli: individuare, quindi, i vantaggi in termini di infrastrutture, produttività e redditività a parità di costi. Dopo aver scelto dove, quale struttura produttiva avviare, quali le risorse finanziarie di sostegno al progetto si dovranno individuare i contatti, l'impatto commerciale che avrà il progetto e ovviamente il fabbisogno in termini di risorse umane, selezionando fra l'organico dell'impresa le persone adatte e da coinvolgere nel progetto ed eventuali consulenti esterni.

E' importante sottolineare, inoltre, che nel momento in cui si decide di creare una joint venture o di installare un impianto produttivo all'estero non si può tralasciare tutta quella serie di elementi socio- culturali di un paese che inevitabilmente condizionano anche i processi produttivi e il modo e le tempistiche lavorative.

Nella tabella sottostante riportiamo evidenziate le variabili oggetto di esame per un business plan, che benché generiche possono essere un punto di partenza per una corretta compilazione e progettazione.

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VARIABILI OGGETTO DI ESAME PER LA STESURA DI UN

BUSINESS PLAN

•••• obiettivi facilmente identificabili e quantificabili;

•••• motivazioni convincenti e coerenti;

•••• struttura economico - finanziaria per sostenere il progetto;

•••• redditività del progetto (ricavi e costi);

•••• impatto commerciale dell'iniziativa;

•••• individuazione del piano adatto alle esigenze e agli obiettivi;

•••• pianificazione del piano produttivo e commerciale;

•••• fabbisogno delle risorse umane;

•••• fabbisogno di conoscenze tecniche e di processi;

•••• fabbisogno finanziario;

•••• struttura logistica dell'impresa;

•••• individuazione del personale necessario e competente;

•••• individuazione delle coerenze ed eventuali incoerenze del progetto;

•••• verifica eventuali difficoltà e modalità di affronto;

•••• individuazione del/i responsabile/i del progetto;

•••• verifica delle capacità di realizzare il progetto;

•••• tempistica necessaria al raggiungimento dei risultati;

•••• definizione dei criteri di valutazione del control cost del progetto.

Per concludere ci preme dare CINQUE SUGGERIMENTI per la corretta elaborazione del Business Plan:

1. Individua i criteri e gli strumenti di valutazione; 2. Definisci i prerequisiti circa la struttura e l’organizzazione; 3. Identifica le potenzialità ad i limiti del progetto; 4. Illustra come sviluppare i contenuti; 5. Traccia sempre le conclusioni.